Kili e Tauriel di Anna Tentori (/viewuser.php?uid=491354)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Elfi, Nani e Ragni ***
Capitolo 2: *** Il Nano Alto ***
Capitolo 3: *** I Nani ***
Capitolo 4: *** Kili ***
Capitolo 5: *** L'assalto degli Orchi ***
Capitolo 6: *** La freccia avvelenata ***
Capitolo 7: *** La città di legno ***
Capitolo 8: *** Credi che avrebbe potuto amarmi? ***
Capitolo 9: *** Bard l'Arciere ***
Capitolo 10: *** l'Inferno ***
Capitolo 11: *** La caduta di Smaug ***
Capitolo 12: *** -Ora lo so- ***
Capitolo 13: *** L'arrivo di Thranduil ***
Capitolo 14: *** La dolce e triste melodia ***
Capitolo 15: *** L'Arkengemma ***
Capitolo 16: *** La rabbia di Legolas ***
Capitolo 17: *** Gandalf ***
Capitolo 18: *** La malattia del tesoro ***
Capitolo 19: *** Dale ***
Capitolo 20: *** La Desolazione di Smaug ***
Capitolo 21: *** Thorin Scudodiquercia ***
Capitolo 22: *** Torna in te e ascoltami! ***
Capitolo 23: *** Il ritorno del Re sotto la Montagna ***
Capitolo 24: *** Paure ***
Capitolo 25: *** La Battaglia ***
Capitolo 26: *** Il dolore di Kili ***
Capitolo 27: *** La battaglia finale ***
Capitolo 28: *** - Non dimenticarti mai di me - ***
Capitolo 29: *** Stelle ***
Capitolo 1 *** Elfi, Nani e Ragni ***
Kili E
Tauriel
Capitolo
1: Elfi, Nani E Ragni
Tutto è silenzioso.
Stiamo
correndo alla ricerca di quelle creature mostruose. Legolas
è accanto a me e come al solito cerca di battermi in
velocità....è una battaglia persa!
Sa
che sono più veloce di lui ma non vuole ammetterlo e tutte
le volte che lo batto si inventa una scusa.
Siamo
grandi amici da quando suo padre, re Thranduil, mi ha preso con se
curandomi e accudendomi come se fossi sua figlia.
Legolas
prova qualcosa per me, lo so.
Dei
rumori interrompono i miei pensieri, sono lontani ma so da dove
provengono.
Acceleriamo.
Versi
acuti, fastidiosi, rumore di spade. Urla.
Ci
avviciniamo sempre più.
Finalmente
li vediamo. Neri, grossi e disgustosi: Ragni.
Prendo
l'arco e scocco la prima feccia, colpisco una di quelle creature che
cade a terra morta.
Ci
sono ragnatele dappertutto.
Abbatto
altri due ragni e finalmente vedo le sfortunate
creature cadute nella trappola dei ragni.
Nani.
Vive
un'antica rivalità tra Elfi e Nani di cui non so bene
l'origine.
Io
personalmente ne sono indifferente. Non odio i nani e tantomeno li amo.
Per
me quell'antica rivalità non conta niente.
Sono
bassi, rozzi e non molto belli. Hanno barbe lunghe e berretti dai
diversi colori. Sono 13, pieni di ragnatele e affaticati.
Cercano di respingere i ragni ma quelle disgustose creature li
assalgono continuamente.
Tre,
quattro, cinque, sei, sette....abbatto altri ragni le cui carcasse si
uniscono a quelli abbattuto da Legolas e i nostri Elfi compagni.
Otto,
nove, dieci, undici...devo ucciderne più di Legolas,
facciamo sempre a gara, ma in questo caso Legolas vince sempre!
Poco
a poco i ragni diminuiscono.
Ne
vedo uno arrampicarsi tra gli alberi per scappare ma lo
raggiungo subito e lo uccido con un'altra delle mie frecce.
Mentre
estraggo la freccia dalla carcassa sento un urlo provenire dietro di me.
Vedo
un enorme ragno sopra a un corpo agitato che cerca di divincolarsi
dalla presa ferrea del ragno.
Con
l'arco lancio la freccia appena estratta che colpisce in pieno la
schiena del ragno, ma non basta.
Allora estraggo il pugnale e lo colpisco nuovamente sulla schiena.
Il mostro si agita e emette versi di dolore, muore.
Sotto
di lui c'è un giovane nano, non proprio brutto che mi guarda
stupito.
Il
suo sguardo mi mette a disagio e così mi volto di scatto.
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Capitolo 2 *** Il Nano Alto ***
Kili E
Tauriel
Capitolo
2: Il Nano Alto
Arrivano altri ragni.
Continuo a combattere, il Nano alto è dietro di me. Mi
volto. È in difficoltà.
Subito
si gira verso di me, e con voce forte mi grida "Lanciami un
pugnale, presto!"
La
sua voce risuona nella foresta, forte, piena di paura e fatica...
"Se
pensi che ti dia un'arma,Nano, ti sbagli di grosso!"
Ho parlato senza pensare, senza volerlo...ho sbagliato....ha bisogno di
aiuto.
-No, non ho sbagliato! È un Nano, può cavarsela
da solo!-
" Aiuto, aiutooooo!"
Grida,
il ragno gli è piombato addosso nuovamente...non ce la
farà....
Di
scatto mi volto e colpisco in pieno il ragno con una freccia.
-Ho fatto la cosa giusta...-
Il Nano alto dopo pochi sforzi toglie la carcassa della
creatura da sopra il suo corpo.
Si alza ansimante. Solleva il bel viso e mi guarda, intensamente. I
nostri occhi si incrociano.
Ha occhi marroni, come la terra, profondi.
Tolgo
subito lo sguardo. Ancora disagio.
"Grazie..."
sussurra.
Lo guardo e accenno a un sorriso. Ricambia.
È
alto per essere un nano...è bello per essere un nano...
-No! È solo una Nano...-
A poca distanza da noi risuona la voce di Legolas.
"Chi
è questo? Tuo fratello?"
Le
sue parole rompono il silenzio della foresta, sono aspre, piene di
disprezzo. Non lo riconosco.
"Quella
è mia moglie!" questa volta la voce proviene da uno dei Nani.
"E
cos'è quest'orrida creatura? Un orco mutante?"
"Quello
è il mio piccolino! Gimli!"
Li
raggiungiamo.
Legolas e il Nano sono uno difronte all'altro, si guardano in
cagnesco.
Lo sguardo di Legolas è pieno di disprezzo, ha un'aria
altezzosa; anche lo sguardo del Nano è pieno di disprezzo ma
anche pieno di rabbia e offesa.
Non
riesco ancora a crederci. Legolas non può aver detto quelle
parole, non è da lui.
Anche lui, come tutti noi Elfi, disprezza i nani, ma non pensavo a tal
punto.
Si
volta verso di me per guardarmi ma io levo subito lo sguardo.
Iniziamo
a perquisire i nani per impossessarci delle loro armi. Successivamente
li leghiamo per portarli nel nostro regno.
Cerco
attentamente di evitare il Nano alto.
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Capitolo 3 *** I Nani ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
3: I Nani
Iniziamo a camminare, Legolas davanti con cinque Elfi, io
dietro con altri 3 compagni, e i Nani al centro legati e disarmati.
Non
vola una mosca, si riesce a percepire la tensione.
I
Nani camminano diritti, il viso alzato e lo sguardo puntato davanti
a loro.
Non vogliono dare l'idea di essere sottomessi, sono troppo
orgogliosi.
Li
guardo attentamente.
Non avevo mai visto un Nano prima d'ora, di loro avevo letto e
visto le immagini nei libri della Grande Biblioteca:
"Sono una razza per lo più robusta e resistente, segreta,
laboriosa, fedele ai ricordi del male
(e del bene) ricevuto, amante della roccia, delle gemme, delle cose che
prendono forma nelle mani degli artigiani più che di
ciò che vive di una vita propria.
Ma non sono di natura Malvagia..."
So poco sul loro conto e non mi sono mai interessata ad essi, non ne
sentivo il bisogno.
Tutto
quello che so della loro antica storia è che
furono creati in segreto da Aulë (uno dei grandi
Valar, creatori della Terra di Mezzo e di Arda)
nell'oscurità della terra perché egli non
riusciva più a sopportare l'attesa dell'avvento dei
Figli di Ilùvatar (noi Elfi).
Sono esattamente identici alle descrizioni dei grandi libri: bassi,
rozzi, forti, abbastanza brutti e con folte barbe. Sono orgogliosi,
caparbi, amanti dei tesori e soprattutto di tutto ciò che
viene prodotto dal loro popolo.
Più
li guardo più cresce in me il desiderio di saperne di
più sul loro conto.
Ai miei occhi ora appaiono come un popolo misterioso e affascinante di
cui desidero sapere ogni cosa che li riguarda.
Alzo
lo sguardo dai Nani e scopro che siamo già arrivati
davanti all'entrata.
Un fiume scorre davanti ai grandi portali di pietra della maestosa
caverna, il regno degli Elfi Silvani e del nostro re, Thranduil.
La
caverna si inoltra sottoterra e presenta innumerevoli passaggi e sale
illuminate e bellissime.
Varchiamo la soglia e percorriamo il lungo corridoio che ci porta nel
cuore della caverna.
È ampio e illuminato da numerose torce dorate.
Poi
scendiamo la scala a chiocciola che porta ai sotterranei dove vi sono
le grandi e inespugnabili prigioni degli Elfi Silvani.
Rinchiudiamo
tutti i Nani nelle celle tranne uno
di cui re Thranduil ha richiesto la convocazione.
Ciò significa che deve essere il capo della compagnia.
Mentre
scorto il capo dei Nani con Legolas passo davanti alla cella dove
é rinchiuso il Nano Alto. Nuovamente i nostri sguardi si
incrociano ma questa volta è lui a distogliere lo sguardo.
"Perché
quel Nano ti guarda Tauriel?" mi chiede Legolas, " Qual dici?"
rispondo, "Il Nano che abbiamo appena sorpassato!" ribatte lui.
Mi
volto indietro, mi sta guardando nuovamente.
"È
alto per essere una Nano non credi?"
"Più
alto di alcuni, ma ugualmente brutto!" risponde Legolas con freddezza.
Scortiamo
in silenzio il Nano per il resto del percorso.
Arrivati alla sala del trono mi fermo e Legolas prosegue con il Nano.
Non sono stata convocata.
Così
decido di andare alla Grande Biblioteca per saziare il desiderio di
saperne di più sui Nani.
La Grande Biblioteca è una sala ampissima con enormi
scaffali pieni di libri. Al centro vi sono grandi tavoli dove gli Elfi
siedono durante la lettura dei manuali.
Mi affretto a cercare la sezione dedicata alla razza dei Nani ( infatti
la biblioteca è divisa in sezioni che contengono diversi
argomenti).
Prendo
più libri possibili e mi siedo a uno dei grandi tavoli. Apro
uno dei libri e inizio a leggere.
Non riesco a smettere, leggo pagina dopo pagina avida di informazioni.
Perdo
la concezione del tempo.
Sono
ormai al quinto libro quando una mano si poggia sulla mia spalla.
"È
il tuo turno di guardia Tauriel"
Mi
volto e vedo Itar, uno dei miei compagni, che mi guarda un po'
incuriosito.
"Oh,
si giusto. Grazi Itar per avermelo ricordato"
"Figurati
Tauriel. Ma vorrei sapere una cosa, cosa stai facendo con tutti questi
libri?" mi chiede divertito.
"Emm...non
avevo nulla da fare così sono venuta qui per passare il
tempo" rispondo un po'incerta.
"Ah
va bene. Allora muoviti,Breth ti sta aspettando, metto via io i libri"
Lo
guardo un po' dubbiosa e poi mi decido a uscire dalla Grande Biblioteca.
Percorro nuovamente il corridoio fino alla scala a chiocciola. Scesa
nelle prigioni incontro Breth a cui do il cambio.
Mi
siedo e inizio a pensare a tutto quello che ho appena letto.
I
miei pensieri sono interrotti dal suono di una pietra che cade a terra.
Alzo lo sguardo e vedo nell'ombra uno dei prigionieri che raccoglie la
pietra e ricomincia a lanciarla con la mano sopra di se per poi
riafferrarla.
Mi
alzo e mi avvicino lentamente.
Piano
piano inizio a scorgere la figura del prigioniero. È il Nano
Alto.
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Capitolo 4 *** Kili ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
4: Kili
"La pietra
che hai in mano, che cos'è?" chiedo.
Il Nano Alto mi guarda stupito, ma poi mi risponde.
"È un talismano. Un potente incantesimo lo avvolge. Se
qualcuno oltre ai Nani legge queste rune sarebbe eternamente dannato!"
-Talismano? Dannato? Dice sul serio? Forse è meglio
andarmene prima di leggerle per sbaglio, non si sa mai-
Cosi mi volto ma non faccio in tempo a fare il terzo passo che il Nano
dice con voce divertita
"O No!"
Mi
volto e continua a parlare.
"Dipende se credi in quel tipo di cose! È solo un ricordo,
è una pietra runica. Me l'ha data mia madre
perché ricordassi la mia promessa"
Lo
guardo attentamente: è divertito dal fatto che io
abbia creduto alla storia della pietra maledetta ma
allo stesso tempo nei suoi occhi vedo la tristezza e il tenero ricordo
della madre.
Accenno
a un sorriso e lui ricambia.
"Quale
promessa?" chiedo, Guarda la pietra dolcemente
"Che
sarei tornato da lei. Si
preoccupa! Mi ritiene spericolato!" continua sorridendo.
"E
lo sei?" chiedo incuriosita,
"No!" mi risponde ma qualcosa mi dice che non è la
verità.
Rimaniamo in silenzio per un po', ognuno immerso nei suoi pensieri.
È
diverso da come mi ero immaginata. Non è burbero e scontroso
ma simpatico e interessante, forse anche un po' dolce.
Lo
guardo. Ha capelli bruni che toccano delicatamente le spalle, la barba
non è lunga e folta ma solo accennata, il volto ha una forma
ovale con tratti delicati.
Dev'essere molto giovane.
In sottofondo si sente la musica proveniente dalla grande sala delle
feste. È immensa e molto luminosa, il tetto può
aprirsi per mostrare le antiche e luminose stelle.
"Cos'è
tutta questa musica?" mi chiede il Nano.
"È
la festa dedicata alle stelle, la luce che noi adoriamo" rispondo
pensando al cielo stellato.
"Ho
sempre pensato alla luce delle stelle come una luce fredda e distante,
diversa da quella del sole che invece è calda e confortante"
mi confessa.
"Ti
sbagli. Esse racchiudono la memoria del mondo, da quando esso
è nato grazie a Iluvatar e ai Valar fino a oggi, hanno una
memoria maggiore rispetto a quella di noi Elfi"
Il Nano mi ascolta interessato e affascinato mentre gli racconto tutto
ciò che so sulle stelle e sul loro potere.
Mentre
parlo mi guarda intensamente e io guardo lui nello stesso modo. Ci
guardiano diritti negli occhi ma questa volta nessuno dei due
è a disagio.
Stiamo bene insieme.
Poi
lui inizia a parlarmi della sua casa, della sua famiglia e della sua
razza.
Io
faccio domande e lui risponde saziando ancora di più la mia
fame di conoscenza.
Il
tempo passa mentre parliamo ma noi non ce ne accorgiamo, è
l'arrivo di Legolas per darmi il cambio che ci riporta alla
realtà.
"Comunque piacere, io sono Kili"
Mi
dice sorridendo. Ricambio il sorriso.
''Piacere, io sono Tauriel"
*
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Capitolo 5 *** L'assalto degli Orchi ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
5: L'Assalto degli Orchi
*
Corriamo
il più velocemente possibili verso l'uscita anteriore della
grande caverna, è il passaggio principale del commercio tra
noi Elfi e gli abitanti di Lagolungo.
I Nani sono riusciti a scappare.
-Com'è possibile? Le nostre prigioni sono inespugnabili, o
lo sono state fino ad ora-
Improvvisamente sento suonare il Corno del Pericolo, il corno che ci
avvisa dell'avvicinamento dei nostri nemici.
-Cos altro sarà successo!?-
Dietro
di me sento Legolas, Itar e Breth che accelerano, li imito.
Finalmente
giungiamo al grande portone, si sta aprendo proprio adesso.
Velocissimi usciamo e la scena che compare davanti ai nostri occhi ci
spiazza.
Un gruppo di raccapriccianti Orchi sta piombando sui 13 fuggiaschi
rintanati in alcuni barili di vino, stanno cercando di percorrere il
fiume che sfocia nel LagoLungo.
Inizio
a contarli
: uno, due, tre, quattro, cinque.......dieci, undici, dodici, tredici,
quattordici.
-Aspetta un momento, 14? Ma non erano 13? Qualcosa non
quadra, c'è un Nano in più? No non è
un Nano! Cos'è allora quella creatura?... Adesso non posso
star qui a pensarci, dobbiamo intervenire! Dobbiamo cacciare gli Orchi!-
Tiro fuori l'arco e inizio a scoccare le frecce contro alcuni Orchi,
cadono morti nel fiume.
Improvvisamente
uno dei Nani esce dal suo barile e si arrampica sulla sponda del fiume.
Alto, capelli bruni...
è Kili.
Cerca
di avvicinarsi alla leva.
La
leva!
I Nani non riescono ad andare avanti per colpa del cancello.
Kili
non fa in tempo a raggiungerla che subito due Orchi lo assalgono
ma riesce abilmente a metterli fuori gioco.
Sale
su, fino alla leva...ce l'ha quasi fatta...
All'improvviso
una freccia lo colpisce, nella coscia.
-Da dove è stata scoccata?-
Mi guardo intorno e vedo un enorme e disgustoso Orco con in mano un
arco.
Non
faccio in tempo ad attaccarlo che subito un'altro Orco piomba
addosso a Kili.
Senza
pensarci scatto in avanti e con la freccia colpisco in pieno l'Orco.
-Sono arrivata giusto in tempo!-
Kili
si volta verso di me e mi guarda, nuovamente stupito.
"Kili!"
una voce lo obbliga a distogliere lo sguardo da me.
Si
alza con fatica e afferra la leva.
È
debole ma riesce comunque ad abbassarla, poi si ributta ne barile.
-Ce l'ha fatta!-
Adesso
i barili con i Nani riescono ad oltrepassare il cancello ma gli Orchi
non mollano, vogliono prenderli a tutti i costi.
-Ma perché?-
Legolas mi chiama e insieme iniziamo a inseguire gli Orchi.
Lui in una sponda e io nell'altra.
Scocco
frecce a raffica senza fermarmi. Uno dopo l'altro riusciamo a
uccidere più della metà degli Orchi.
La
corrente del fiume aumenta, i Nani si allontanano sempre più.
Ormai
gli Orchi hanno abbandonato l'inseguimento dei Nani e cercano di
scappare a causa nostra.
Cerco
di uccidere più Orchi possibili, dobbiamo impedire la loro
fuga!
Scocco
l'ultima freccia, non ne ho più. Afferro la mia spada e
piombo addosso all'unico Orco che non è riuscito a fuggire,
la mia spada sfiora il suo orrido collo...
"No Tauriel!", Legolas si avvicina a me, "Questo lo teniamo come
prigioniero!".
*
|
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Capitolo 6 *** La freccia avvelenata ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
6: La Freccia Avvelenata
*
"State seguendo una compagnia di tredici Nani, perché?"
Siamo nella sala di re Thranduil, Legolas sta cercando di estorcere
qualche informazione al nostro prigioniero: un orrendo piccolo Orco.
La sala è grande e bellissima, al centro è posto
il maestoso trono dove siede Thranduil.
È un elfo bellissimo e molto alto, ha capelli lunghi e
biondi proprio come quelli del figlio.
È orgoglioso, altezzoso e autoritario.
"Non tredici, non più! Quello giovane, l'arciere dai capelli
bruni, l'abbiamo infilzato con una freccia avvelenata! Il veleno ce
l'ha nel sangue! Presto soffocherà!"
La voce aspra e disgustosa dell'Orco mi penetra dentro come
una spada nel petto.
-No! Non è possibile, mente!-
La scena mi compare davanti agli occhi: Kili colpito da quella freccia,
la sua improvvisa debolezza...
-Mi era sembrato strano che solo una freccia l'avesse reso
così debole, allora....allora é vero...-
Sono paralizzata, non riesco a muovermi, quella immagine non mi
abbandona....la vedo ripetersi davanti a me...
C'è un silenzio di tomba nella sala, mi stanno guardando.
-Mantieni la calma-
Con fatica apro la bocca e con voce autoritaria mi rivolgo all'Orco
"Rispondi alla domanda!"
Quell'orrida creatura mi guarda con i suoi piccoli occhi maligni, un
sorriso disgustoso é impressa nel suo volto.
Inizia a urlare parole che non riesco a comprendere, parole acute,
aspre piene di male.
-La Lingua Nera, la Lingua di Mordor!-
Perdo il controllo e l'odio per quella creatura mi assale, penso a Kili
e alla freccia....senza ragionare mi butto contro l'Orco con il
coltello...
"Tauriel basta!"
Thranduil è in piedi davanti al trono, mi guarda con aria
severa
"Sei congedata".
Guardo Thranduil e poi l'Orco, senza esitare attraverso la stanza ed
esco dall'immenso portone.
Inizio a tremare, per qualche istante mi fermo ripensando alle parole
dell'Orco...
"Quello giovane,
l'arciere dai capelli bruni... Soffocherà..."
La sua voce mi rimbomba ancora nella testa, fastidiosa e maligna...
"L'abbiamo infilzato con
una freccia avvelenata! ...."
Morirà, morirà senza cure e non credo che i Nani
sappiano guarire una ferita provocata da una freccia avvelenata, e non
una qualunque...
-No, non possono, hanno bisogno di aiuto!-
Corro nella mia stanza, prendo l'arco e mi dirigo con
velocità al portone da dove i nani sono riusciti a scappare.
"Tauriel dove vai?" la vice di Itar risuona nel grande corridoio ma lo
ignoro e aumento la velocità.
Percorro il fiume fino a quando vedo sulla sponda destra i barili vuoti
utilizzati dai Nani.
Ispeziono la zona e vedo tracce di sangue...sangue di Kili.
È molto, sparso sulle rocce. Il rosso del sangue
è mischiato al veleno nero, ormai è quasi secco.
Una strana sensazione mi assale, non l'avevo mai provata prima d'ora,
forse si ma non con questa intensità.
Dolore.
Dolore al solo pensiero di cosa potrebbe succedere a Kili se non
arrivassi in tempo.
Morirebbe.
Ripenso alla nostra conversazione nelle prigioni, a tutto quello che mi
aveva detto sui Nani e a tutto quello che io gli avevo detto sulle
stelle.
Improvvisamente il suo volto appare davanti a me, nitido, come se
fossimo realmente uno difronte all'altro.
Quei capelli bruni, il viso giovane, i suoi bellissimi occhi...
I suoi occhi, sono la cosa che preferisco di lui. Marroni come la
terra, profondi, intensi.
Un rumore dietro di me mi obbliga a tornare alla realtà e
con molta agilità mi volto estraendo l'arco e una freccia.
Davanti a me c'è Legolas, anche lui con l'arco pronto.
"Pensavo fossi un orco" dico sollevata
" Se fossi stato un orco ti avrei già colpita".
Sorridiamo, entrambi divertiti.
"Tauriel non puoi dare la caccia a trenta Orchi da sola!"
Il suo volto è diventato più serio.
"Ma io non sono da sola!" rispondo.
"Sapevi che sarei venuto!", un sorriso affiora sulle sue labbra e i
suoi occhi mi guardano dolcemente.
Dopo qualche secondo la sua espressione torna seria e un po'
supplichevole.
"Tauriel torna a casa con me, il re è arrabbiato e
preoccupato, mio padre ti rivuole a casa, e anche io!"
Lo guardo.
Il suo bel volto incorniciato dai lunghi capelli biondi. I suoi
stupendo occhi fissi su di me.
"Il re non ha mai lasciato che gli Orchi vagassero per le nostre terre".
Continua a fissarmi con aria supplichevole.
"Questo branco potrebbe uccidere i prigionieri!".
Di colpo il suo sguardo e i suoi tratti diventano duri.
"Tauriel non è la nostra battaglia!"
La sua voce adesso è dura proprio come la sua espressione.
-Non posso crederci, come fa a dire questo!-
"Legolas è la nostra battaglia! E non finirà qui!
Con ogni vittoria questo male si rafforzerà. Non possiamo
nasconderci tra le nostre mura! Vivremo una vita lontana dalla luce e
lasceremo che l'oscurità cali.
Non siamo anche noi parte di questo mondo!?
Dimmi Mellon, quando abbiamo lasciato che il male ci sopraffacesse?"
"Dimmi Tauriel, non è solo per questo che vuoi aiutare i
Nani, giusto?"
Nuovamente il volto di Kili affiora nei miei pensieri.
-No, non è solo per questo e lui lo sa bene-
*
|
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Capitolo 7 *** La città di legno ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
7: La Città di Legno
*
Senza
fare rumore ci avviciniamo alla città sopra una piccola
barca avvolti nei nostri mantelli elfici e con la testa coperta dai
grandi cappucci.
Remiamo
verso la città.
È molto buio e quindi è improbabile che qualcuno
ci veda.
Non siamo sicuri che i Nani siano ancora qui ma per sicurezza dobbiamo
controllarla ma senza farci vedere.
La città è costruita sopra una grande palafitta e
un ponte la collega alla riva, è tutta in legno.
Qui vi abitano Uomini che hanno ancora il coraggio di vivere vicino al
grande drago e che commerciano con noi Elfi.
Ci avviciniamo sempre più e passiamo sotto la grande
palafitta. Qui abbandoniamo la nostra imbarcazione e con grande
agilità ci arrampichiamo sulla palafitta
inoltrandoci nella maestosa città di legno.
Saliamo
sul tetto di una casa e ispezioniamo con i nostri occhi elfici tutta la
città.
Non c'è traccia dei Nani.
Il
cielo è di un bellissimo blu notte trapuntato da stelle
luminose, mi ricordano Kili.
Sopra
le nostre teste splende una luna piena che illumina i tetti delle case.
Ad
Ovest invece si erge maestosa e isolata la Montagna
Solitaria.
La sua vetta è coperta di neve e il roccioso lato difronte a
noi è illuminato dalla luce della Luna.
È li che i Nani vogliono andare, è li che lo
spaventoso e terrmibile drago Smaug dimora.
"Tauriel guarda la".
Legolas mi indica delle sagome all'estremità opposta della
città.
Orchi.
Si
spostano velocemente sui tetti. Sono curvi e per camminare si aiutano
con le lunge braccia.
Con loro c'è una sagoma più alta e imponente.
-Dev'essere l'Orco che ha ferito Kili con la freccia avvelenata!-
La rabbia mi assale.
"Tauriel
calma, non è il momento ora"
Legolas
mi ha afferrato il braccio. Senza che me ne accorgessi sono scattata in
avanti, puntando dritto sul grande mostro.
Continuiamo
a osservare gli Orchi.
Ad
un certo punto scendono veloci dai tetti e spariscono tra le vie della
città.
-Se non ci muoviamo uccideranno delle persone innocenti -
Legolas mi fa un cenno con il braccio e iniziamo ad avvicinarci al
punto in cui gli Orchi sono spariti.
Un
grido rompe il silenzio della notte.
Un grido di terrore.
Il
più velocemente possibile io e Legolas ci dirigiamo verso il
luogo da dove il grido è partito.
In
una delle casa sentiamo urla, rumore di armi e versi disgustosi.
Ci
catapultiamo subito nell'abitazione dove troviamo cinque Orchi.
Sotto
il tavolo ci sono tre bambini impauriti difesi con fatica da due Nani.
Dietro
il tavolo, su un divanetto, è steso Kili.
È
pallido.
Si contorce dal dolore.
Sulla sua coscia è arrotolato un panno zuppo di sangue e
veleno.
Alla
sua vista il cuore mi si blocca.
Sul
suo volto è stampato il dolore, la sofferenza.
Il
dolore mi assale nuovamente.
Uno
degli Orchi si scaglia contro di me ma senza difficoltà lo
uccido.
Con
Legolas corro in aiuto dei Nani e dei tre bambini.
Uccido
altri due Orchi.
Ad
un certo punto uno degli Orchi rimasti si scaglia su Kili ma riesco ad
ucciderlo in tempo.
Kili
mi guarda e poi sviene.
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Capitolo 8 *** Credi che avrebbe potuto amarmi? ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
8: Credi che avrebbe potuto Amarmi
Mentre
Legolas uccide l'ultimo Orco mi precipito da Kili e con l'aiuto di
un'altro Nano, anche lui molto giovane, lo posiziono sul
tavolo.
Tolgo la benda sporca e vedo uno squarcio enorme sulla possente coscia.
È profonda e putrefatta, esce ancora un po' di sangue rosso
e veleno nero.
La nausea mi assale, non avevo mai visto nulla del genere prima d'ora.
"Tauriel"
Legolas mi chiama, vuole che vada con lui a cacciare gli altri Orchi.
Non so cosa fare, andare con Legolas o salvare Kili?.
Segue qualche istante di silenzio. Legolas e i due Nani mi guardano
silenziosamente.
"Tauriel" ripete Legolas.
-No, non posso abbandonare Kili, Legolas capirà, deve capire-
Mi volto verso di lui con sguardo supplichevole.
Mi fissa per qualche istante, con il capo accenna un "Si" e poi esce
estraendo la sua spada.
Mi volto verso i Nani
"Potreste procurarmi l'Athelas?"
I due Nani si scambiano uno sguardo incerto e poi tornano a fissarmi
con sguardo interrogativo.
"La chiamano anche Foglia di Re" continuo sbrigativa.
"Ah si!" risponde il Nano più vecchio, "Bard ci ha detto che
la usano per nutrire i maiali!" e si precipita subito fuori dalla porta.
"Per nutrire i maiali? Ma come? È un medicinale molto
efficiente!" rispondo scandalizzata.
Mi giro nuovamente verso Kili e mi siedo da parte a lui.
"Riuscirai a guarirlo?", il Nano Giovane mi guarda preoccupato.
Assomiglia a Kili ma ha differenza di lui ha lunghi capelli biondi e
una folta barba. È più basso e più
massiccio.
Mi soffermo sugli occhi. Sono uguali a quelli di Kili, marroni come la
terra, profondi.
"Farò tutto il possibile" rispondo con un accennato sorriso.
Mi guarda ancora preoccupato ma poi ricambia il sorriso.
"È mio fratello. È più piccolo di me e
ho promesso a mia madre che l'avrei protetto a tutti i costi.
È un ragazzo spericolato che si caccia sempre nei guai.
Nostra madre prima della nostra partenza ci ha donato una pietra
runica, pensa che se l'avremo sempre con noi non potrà
accaderci niente. Ma a quanto pare si sbagliava, Kili rischia di
morire."
Mentre parla una lacrima gli riga la guancia. Volta il capo per
nasconderlo.
"Farò tutto il possibile per salvarlo, te lo prometto"
Proprio in quel momento il Nano vecchio varca la soglia della porta
porgendomi la Foglia di Re.
"Grazie".
Subito prendo una ciotola e la riempi d'acqua, ci immergo la pianta e
cerco di tritarla.
Mi rivolgo ai Nani, "Per favore voi pulite il più possibile
la ferita!"
Subito afferrano degli stracci bagnati e iniziano a tamponare la ferita
di Kili.
"Va bene, spostatevi ora".
Prendo la Foglia di Re tritata e la metto sulla ferita.
"Oh Athelas Beria nesta
neth Nogoth, naer naergon gwanna, nesta neth Nogoth, naer naergon
gwanna"
Inizio a pronunciare le parole elfiche per la guarigione.
Chiudo gli occhi e penso all'orribile ferita.
"Oh Athelas Beria nesta
neth Nogoth, naer naergon gwanna, nesta neth Nogoth, naer naergon
gwanna"
Attorno a me inizia a sprigionarsi la luce dorata della Foglia di Re.
"Avevo sentito delle prodigiose cure degli Elfi, ma non pensavo fossero
tali"
In lontananza sento la voce stupita di uno dei Nani.
Poco a poco la luce diminuisce, segno che l'effetto della pianta si sta
esaurendo.
Apro lentamente gli occhi e li abbasso sulla ferita. Ora é
pulita e cicatrizzata.
La Foglia di Re è zuppa del veleno che ha estratto dal corpo
di Kili.
Esco dalla casa e la butto in uno dei canali che attraversano la
città.
Rientro dentro e torno da Kili. I Nani continuano a guardarmi con aria
stupita e meravigliata.
Prendo una benda e avvolgo la coscia di Kili
"Tauriel".
Una voce debole e bassa pronuncia il mio nome.
Mi volto verso il volto di Kili.
Ha gli occhi aperti, stanchi dalla lunga sofferenza. È molto
pallido e ha la bocca semiaperta.
Fa per alzarsi ma lo blocco subito.
"Sta fermo" gli dico con voce tremante.
Non riesco a non sorridere. È salvo, non è
più in pericolo!
"Tu non puoi essere lei" continua debolmente, "Lei è molto,
molto lontana da me. Lei cammina nella luce delle stelle del mondo.
È stato un sogno e basta".
La sua voce si fa sempre più fievole, i suoi occhi fissano
le stelle che si intravedono attraverso la finestra.
Torna a guardarmi. I nostri sguardi si incrociano e per qualche istante
regna il silenzio.
I miei occhi sono immersi nei suoi e i suoi nei miei.
Con fatica Kili apre la bocca
" Credi che avrebbe potuto amarmi?"
La sua voce è ancora più debole, piena di
speranza e dolcezza.
Quelle parole mi arrivano dritte al cuore, mi hanno paralizzata e
sorpresa. Apro e chiudo la bocca senza emettere alcun suono.
Subito nella mia mente affiorano tutti i ricordi di Kili: la lotta
contro i ragni, i discorsi nelle grandi prigioni elfiche, la fuga
attraverso il fiume, i suoi occhi, il suo sorriso....
Lo guardo intensamente e in me sento più forte e chiaro
ciò che avevo provato per tutto questo tempo...
"Si, avrebbe potuto"
In lontananza sentiamo un verso potente e fortissimo.
Il Drago.
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Capitolo 9 *** Bard l'Arciere ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
9: Bard l'Arciere
Allarmata
mi precipito fuori dalla porta.
-No, non è possibile...-
Davanti ai miei occhi, nel cielo, vedo un'enorme creatura alata.
Un drago color oro rosso con grandi ali da pipistrello si dirige verso
la città.
Dong, dong, dong.
La campana della città inizia a suonare...
"Il Drago, Il Dragoooo."
Voci terrorizzate annunciano l'arrivo della mostruosa creatura.
Rientro subito in casa.
"Sta arrivando il drago!
Ascoltate dovete scappare e portare con voi Kili! Sotto la palafitta,
vicino al grande ponte c'è la barca che io e Legolas abbiano
utilizzato per venire qui! Prendete Kili e i tre bambini e
allontanatevi dalla città! Presto!"
Un altro potente verso rimbomba nella notte.
"Su, presto" urlo presa dal terrore.
"Tauriel".
Kili mi guarda preoccupato, "Io vengo con te..." la voce ancora debole.
"No, devi guarire sei ancora debole" rispondo dolcemente.
Mi avvicino a lui e abbassandomi bacio la sua fronte.
"Ora andate!".
Esco dalla porta.
La città è nel panico, gente che urla e corre in
ogni direzione.
Vedo Legolas che si dirige verso di me, è ferito.
"Cosa ti è successo?" chiedo preoccupata, " Non ti
preoccupare Tauriel, ora abbiamo un problema più grande!".
"Io sono Fuoco, io sono
Morte".
Una voce terribile e spaventosa riempie la notte.
Mi rivolgo a Legolas piena di terrore
"Cosa facciamo? Per uccidere un drago serve una Freccia Nera! Non credo
che qui le abbiano!".
"No, infatti. L'unica cosa che possiamo fare è salvare
più gente possibile. Questa città
diventerà presto di fuoco."
Ci precipitiamo al centro della città urlando alla povera
gente di dirigersi verso il grande ponte.
"Io sono Fuoco, io sono
Morte!"
La spaventosa voce riempie ancora la notte.
Un'altro verso tremendo e poi le fiamme. Una parte della
città ha preso fuoco.
"Io sono Fuoco, io sono
Morte"
Vedo vicino a una barca un ragazzino, mi avvicino e riconosco uno dei
tre bambini che erano nella casa con Kili.
"Cosa ci fai qui? Perché non hai seguito i Nani?" gli chiedo.
"No, non posso. Mio padre mi ha chiesto di costudire una cosa
importante e non ho intenzione di disubbidire!" risponde piangendo.
"Non capisci che se stai qui morirai? Il Drago sta bruciando tutta la
città!" interviene Legolas.
"No, non posso!".
"Cosa stai costudendo? Ti puoi fidare di noi, siamo tuoi amici" chiedo
lentamente.
Il ragazzino ci guarda esitando poi lentamente alza la coperta che
copre la barca.
La luce della Luna illumina un oggetto nero, lungo e appuntito.
La guardo stupita e sorpresa "Ma quella é......."
"Si una Freccia Nera....". Continua Legolas, "L'unica in grado di
penetrare la durissima pelle dei draghi".
Un bagliore di speranza nasce dentro di me.
-C'è un possibilità di vincere....-
Ancora fiamme.
"Io sono
Fuoco, io sono Morte!"
"Bain!".
Un uomo si precipita verso il ragazzo.
"Papà! Cosa è successo? Perché ci hai
messo tanto a venire?" chiede il ragazzino preoccupato.
"Ho avuto qualche problema, ma ora sono qui!" risponde confortandolo.
Si volta verso di noi.
"Ma voi siete Elfi!".
È un uomo abbastanza alto, con una corporatura possente e un
viso molto bello. Ha lunghi capelli bruni e baffi.
"Si" risponde Legolas, "Siamo venuti qui per cercare una compagnia di
tredici Nani ma ci siamo imbattuti in un gruppo di Orchi."
Ancora fiamme.
"Orchi?" chiede sorpreso.
"Si Orchi, sono entrati silenziosamente nella città e hanno
attaccato tre Nani e tre bambini"
"È vero papà! Sono entrati in casa nostra, erano
spaventosi! Ma poi sono arrivati loro che li hanno uccisi!"
"Io sono Fuoco, io sono
Morte"
Ancora quella voce, ancora fiamme.
"Quella freccia nera! Dove l'hai presa?" chiedo all'uomo.
"Io sono Bard, discendente di Girion Signore di Dale! Questa Freccia
Nera è stata tramandata di generazione in generazione. !"
"Girion....colui che fallì! Colui che non riuscì
a distruggere il drago..."
Legolas guarda il bel uomo.
"Si proprio lui..." Bard risponde guardando un punto fisso dietro di
noi, la sua voce piena di vergogna.
"Ma ora voglio rimediare!
Quando Girion colpì il drago con l'ultima Freccia Nera
riuscì a creare un buco nella corazza di Smaug nel
ventre! Devo salire lassù se voglio colpirlo con questa
freccia e ucciderlo una volta per tutte!"
Si volta e indica con la mano la torre più alta della citta.
"Lassù si trova la Lancia del vento Nanica!"
Ancora fiamme.
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Capitolo 10 *** l'Inferno ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
10: L'Inferno
Intorno
a noi c'é l'inferno.
Urla, fiamme.
La città è nel panico e metà di essa
ha preso fuoco.
Se non riusciamo a fermare in tempo il drago la città
brucerà e insieme a lei bruceranno anche i suoi abitanti.
"Io sono Fuoco, io sono
Morte."
La voce terrificante di Smaug riempie ancora la notte.
È spaventosa, infonde terrore dentro a coloro che
l'ascoltano.
"Va bene ti aiuteremo a raggiungere la torre. Non dobbiamo farci vedere
dal drago e soprattutto fargli capire le nostre intenzioni. Smaug
è intelligente come tutti i draghi e sa riconoscere
benissimo una Frecci Nera!"
Continua Legolas. Anche lui è terrorizzato, lo capisco dalla
sua espressione, dai suoi occhi.
"Grazie! Muoviamoci, la città sta cadendo a pezzi!" risponde
Bard, poi si rivolge al figlio con aria preoccupata " Bain, ascoltami.
Devi scappare e metterti in salvo!"
"Ma papà io...."
"No! Non puoi venire con me é pericoloso e ostacoleresti
solo il piano!"
"Papà..." lacrime iniziano a rigare il giovane volto.
"Ascoltami Bain, ascoltami! Se per caso non dovessi tornare..."
"No, tu devi tornare..." la sua voce si fa debole e tremante.
"Si tornerò, ma se per caso non dovessi farlo mi prometti
che ti prenderai cura delle tue sorelle? Promettimelo..."
"Te-telo promett-tt-o pa-papà"
Bain inizia a singhiozzare ininterrottamente. Bard si china e lo
stringe fra le sue braccia.
"Ti voglio bene piccolo". Pronunci questa frase con dolcezza e poi
bacia il figlio.
"Adesso buttati nel lago Bain, sei un grande nuotatore e sono sicuro
che riuscirai a raggiungere la riva"
Bain si stacca dal corpo del padre e si precipita al limite della
città dove si butta nel grande lago.
"Bene ora muoviamoci!".
Ci dirigiamo il più velocemente possibile alla torre.
Attorno a noi dominano le fiamme e le urla di dolore e terrore dei
cittadini.
"Io sono Fuoco, io sono
Morte"
Ancora la voce di Smaug.
I miei pensieri si rivolgono a Kili.
-Ce l'avranno fatta a raggiungere la riva?-
Mi tornano alla mente gli ultimi istanti in cui l'ho visto. Ancora
pallido ma salvo, salvo grazie a me.
"Credi che avrebbe
potuto amarmi?"
Questa frase continua a riaffiorare nei miei ricordi e non mi lascia
pace.
Un'ondata di calore mi investe, cado a terra dolorante, il corpo mi
brucia.
Mi rialzo con fatica e vedo che anche Legolas e Bard sono stati colpito
dalle fiamme del drago, ma come me si rialzano subito.
Riprendiamo la nostra corsa e finalmente arriviamo ai piedi della
grande torre.
Come la città anch'essa e fatta di legno. È
abbastanza alta e sulla cima è posta una grande balestra in
ferro, la Lancia del vento Nanica.
La torre è avvolta da una scalinata a chiocciola che arriva
alla sommità.
Iniziamo a salire le scale il più velocemente possibile.
Urla, fiamme, corpi carbonizzati.
Più saliamo più riusciamo a vedere la
città in fiamme.
Lacrime iniziano a riempire i miei occhi, non ho mai visto nulla del
genere.
Urla, terrore, distruzione, morte...
Legolas si rivolge a me "Tauriel la Freccia Nera".
Subito estraggo la fatale freccia dala mia faretra dove l'ho
conservata, protetta e celata agli occhi del drago.
Legolas la prende e la consegna velocemente a Bard.
L'uomo la sistema dentro la grande balestra.
Il drago incombe sopra di noi sputando fuoco da tutte le parti.
"Io sono Fuoco, Io sono
Morte!"
"Presto venite ad aiutarmi!"
Subito io e Legolas afferriamo la balestra.
"Tauriel con i tuoi occhi individua il buco nella corazza del drago."
Eseguo gli ordini che però si rivelano complicati.
Smaug si muove in continuazione ed è difficile individuare
il punto fatale.
-Concentrati ce la puoi fare!-
Finalmente individuo il buco.
"L'hai individuato?" mi chiedono contemporaneamente.
"Si! Al mio segnale scoccare la Freccia Nera!".
Adesso tutto dipende da me, l'ansia mi assale.
-Non ancora, non ancora...-
"ORA!"
"Io sono Fuoco, io sono.....AAAAARGH!"
Il verso straziante del drago rimbomba nella notte.
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Capitolo 11 *** La caduta di Smaug ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
11: La Caduta di Smaug
possente
Smaug precipita nell'acqua dando origine a un'onda altissima che si
infrange contro la grande città spegnendola dal fuoco e
sommergendola.
Fortunatamente non è abbastanza alta e forte da abbattere la
torre dove ci troviamo.
"Brava Tauriel" Bard si avvicina a me e tende la sua mano.
Esito un po' ma poi la stringo, ha una presa ferma e forte, la sua mano
è ruvida, tipica di una persona che lavora incessantemente.
Legolas
invece si avvicina e mi abbraccia. Il suo corpo è caldo e le
sue braccia, che mi avvolgono, sono possenti.
Mi da sicurezza.
Si
stacca da me e guardandomi mi chiede " Allora quei secondi in cui hai
esitato non era perché non avevi individuato il punto fatale
del drago, giusto?"
No, non è stato per quello. Non potevo permettere che Smaug
cadesse sopra la città, ho aspettato che si allontanasse un
po' per farlo cadere nel lago.
"No, non poteva precipitare sulla città!" Rispondo.
"Adesso
però dobbiamo scendere da qui e raggiungere la sponda"
continua Bard, " vedo una barca in lontananza ma non riesco a
distinguere il conducente".
Si
sporge e stringendo gli occhi cerca di vedere meglio l'imbarcazione.
Volgo
lo sguardo verso la riva e individuo la barca.
Sopra di essa ci sono un ragazzino e un Nano, li riconosco, sono il
figlio di Bard e il Nano fratello di Kili.
"
Li vedo" dico, " Sono Bain e
uno dei due Nani!".
Poco dopo la barca raggiunge i resti della città.
Scendiamo
dalla torre e la raggiungiamo.
"Papà!"
Bain si butta tra le braccia del padre, " Sapevo che saresti tornato,
sapevo che avresti ucciso il drago!"
"Kili
come sta?" chiedo rivolgendomi al Nano.
"Si
sta riprendendo, adesso riesce a stare seduto" mi risponde con un
sorriso.
Saliamo
sull'imbarcazione e ci dirigiamo verso la spiaggia.
Tre quarti della popolazione è riuscita a mettersi in salvo.
Li
scruto dalla barca e vedo disperazione, sofferenza, non hanno
più una casa.
Per colpa del drago hanno perso i loro beni e molte vite.
Nel momento in cui la barca tocca la spiaggia e Bard mette fuori un
piede la popolazione scoppia in urla e applausi.
"Viva Bard, l'uccisore del drago! Viva Bard re di Esgaroth! Viva Bard!"
La folla si avvicina, prende Bard e lo portano al limite del bosco.
La
voce dell'uccisore del drago sovrasta tutte le altre, possente e chiara.
"Grazie
miei cari concittadini! Finalmente Smaug è morto ma non solo
grazie a me!
Due
coraggiosi Elfi hanno contribuito alla vittoria!
Tauriel, Legolas venite avanti!"
Ci
avviciniamo a lui facendoci spazio tra la folla.
Tutti ci guardano silenziosamente con aria stupita.
"Viva
Legolas! Viva Tauriel!" la voce di Bard risuona sulla spiaggia e subito
dopo viene seguita dalla folla con applausi, lodi e grida.
Tra la folla si fa avanti un uomo basso e tarchiato, il Governatore.
"Girion
era Signore di Dale e non di Esgaroth! Abbiano sempre eletto i
Governatori tra la gente del nostro popolo! Che "Re Bard" torni al suo
regno, tra le rovine di Dale!"
"Vogliamo Bard come nostro re!"
La folla ricominci a urlare e ad acclamare Bard.
"
Perché volete sospendere me dal'incarico? Vi ho fatto
qualche torto?"
Un
uomo si fa avanti tra la folla e rivolgendosi al governatore urla
affinché tutti possano sentirlo.
" Voi avete sempre pensato al vostro benessere e trascurato il popolo.
Nel momento del vero bisogno siete fuggito senza soccorrerci! Bard
invece ci ha salvato mettendo a rischio la sua stessa vita!"
La
folla si scalda nuovamente.
"È
mia la colpa se quei dannati Nani hanno risvegliato il drago? Ditemi,
è mia la colpa?"
Continua
il Governatore.
Silenzio,
nessuno sa cosa dire.
"È
inutile ora dare la colpa a qualcuno per ciò che
è successo! Ormai non possiamo tornare indietro, l'unica
cosa che dobbiamo fare è metterci di impegno per ricostruire
la città, per ricostruire le nostre vite!"
Bard
ora urla al popolo.
Tra
la folla si leva una voce " È di questo che abbiamo bisogno!
Di un Re che pensi al bene del proprio popolo! Viva re Bard!"
Ancora urla e applausi.
Io e Legolas riusciamo a sfuggire alla grande folla e ci avviciniamo
alla riva, lo sguardo fisso sulla Montagna Solitaria.
"Credi
che i Nani siano morti?" chiedo preoccupata.
"Non
ne ho idea, è probabile. Qualcosa però mi dice
che sono ancora in vita, il loro capo, Thorin può anche
essere caparbio, ostinato e orgoglioso ma ha in se una grande
volontà!"
Continuiamo
ad ammirare la grande Montagna ormai libera dal drago. La mia fantasia
si dirige verso i tesori custoditi nelle sue grandi caverne, montagne
di gioielli e oro
"Tauriel"
Una voce alle spalle mi obbliga a distogliere i pensieri dalla
Montagna.
Davanti a me c'è Kili, riesce a camminare anche se
è ancora debole, il bel visto non è
più pallido ma i suoi occhi presentano ancora tracce della
grande sofferenza.
"Kili"
In un sussurro pronuncio il suo nome e mi precipito tra le sue braccia
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Capitolo 12 *** -Ora lo so- ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
12: -Ora lo so-
La
sua stretta è debole, non ha ancora riacquistato le ferze,
ma è confortante.
La sua statura mi ha costretto ad inginocchiarmi nella morbida e calda
sabbia della riva, la sento sulle ginocchia.
Affondo la faccia nei suoi capelli bruni e lui nei miei rosso fuoco.
Rimaniamo lì, in quella posizione per non so quanto tempo,
pochi secondo, minuti, ore....non lo so, so solo che non voglio
lasciarlo....
Piano piano sento che la sua stretta aumenta fino a quando le sue forze
glielo permettono.
Tutto attorno a noi sparisce: il lago, la Montagna, la folla, la
spiaggia...
Ci siamo solo noi, stretti in un abbraccio infinito.
So che Legolas ci sta guardando...
Un senso di colpa mi assale, improvvisamente mi sento a disagio.
Io a terra avvinghiata a Kili e Legolas in piedi che ci guarda.
Prova qualcosa per me, lo so, e da molto tempo, ma io non sono mai
stata in grado di ricambiare.
Si, lo amo, ma come un fratello.
L'ho sempre visto come un modello da imitare e seguire proprio come una
bambina cerca di assomigliare al fratello o alla sorella maggiore.
Siamo sempre uno accanto all'altra, pronti a sostenerci e aiutarci a
vicenda.
Ridiamo, scherziamo, parliamo insieme ma non l'ho mai amato in quel
modo.
Forse Thranduil ha ragione, l'ho illuso, gli ho dato speranza proprio
lì dove non c'era.
Ho cercato molte volte di farglielo capire, ma non con le parole...
Ma credo che adesso finalmente si sia reso conto della
realtà.
Non voglio che stia male per me e non voglio che il nostro rapporto
crolli.
Mi sento in colpa, profondamente...
-Ma che colpa ho io? Non siamo noi a decidere ciò che il
nostro cuore può provare....le emozioni che sentiamo non
sono una nostre scelte. Non ho imposto al mio cuore di provare
sentimenti profondi per Legolas ma di non amarlo. Non ho imposto al mio
cuore di....di...di....amare Kili-
Ora lo so.
I sentimenti che provo in sua presenza ma anche quello che provo quando
sono distante da lui sono veri, sinceri e profondi, profondi come i
suoi occhi.
È amore.
Amore non per un Nano, amore per una persona gentile, amichevole,
divertente, spericolata, sincera, allegra, coraggiosa, bellissima...
Una persona che presenta anche difetti che però incrementano
i sentimenti...
Dopo un tempo indeterminato ci sciogliamo dal lungo abbraccio.
I nostri visi sono vicini, le nostre calde fronti si toccano dolcemente
e i nostri occhi si perdono gli uni negli altri.
Ora lo so, non sono innamorata del Nano, sono innamorata di Kili.
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Capitolo 13 *** L'arrivo di Thranduil ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
13: L'Arrivo di Thranduil
Un
bellissimo e intenso suono riempie l'aria e ci riporta al presente.
È un suono cristallino che infonde sicurezza, il suono
proveniente dal Corno Elfico.
Probabilmente qualcuno, un messaggero tra gli uomini, ha richiesto
l'aiuto agli Elfi Silvani e subito loro sono corsi in aiuto degli
sventurati abitanti di Esgaroth.
Mi alzo e volgo lo sguardo verso il grande fiume che sfocia nel
LagoLungo.
Il Corno continua a suonare e poco a poco riesco a scorgere una
ordinata processione di Elfi.
Alcuni sono armati con lance, spade, archi e scudi, altri invece
portano sacchi e scatole in legno massiccio. Alcuni avanzano in piccole
ma bellissime barche mentre altri marciano sulle sponde del fiume.
Gli Elfi raggiungono la spiaggia.
La loro andatura è elegante e i loro movimenti sono in
sincrono, ordinati.
Ho sempre odiato tutto ciò.
Alla fine del lungo corteo cammina altezzosamente re Thranduil
accerchiato da dieci guardie Elfiche.
Gli uomini guardano stupito il lungo corteo.
Nei loro occhi ormai la paura e la tristezza sono spariti lasciando il
posto alla meraviglia e alla speranza.
Improvvisamente il corteo, formato ora da due ordinate file poste una
difronte all'altra, si apre per lasciare spazio al re.
Thranduil cammina lentamente fino al centro del grande spazio.
"Salve abitanti di Esgarorh, siamo venuti qui per soccorrervi dopo
l'inferno che avete passato la scorsa notte!
Qui con noi abbiamo cibo, acqua, medicinali, tutto il necessario per
aiutarvi e confortarvi.
Finalmente Smaug il drago ha lasciato la Terra di Mezzo e con lui la
paura che ci affliggeva a causa della sua presenza!
Ora si faccia avanti colui o coloro che ci hanno liberato dal terribile
drago!
Riceveranno la grazia e la benedizione degli Elfi Silvani!".
La sua voce risuona limpida e autoritaria nel silenzio della spiaggia.
Legolas ed io ci scambiamo uno sguardo poi vediamo Bard che si fa
avanti dalla folla.
"Allora è Bard discendente di Girion Signore di Dale
l'uccisore del drago!"
Thranduil lo guarda con un misto di curiosità e riconoscenza.
"Si, ma non solo io..."
Bard parla con voce ferma e chiara, poi si volta verso di noi.
Lentamente io e Legolas ci avviciniamo a lui.
Thranduil tiene gli occhi colmi di sorpresa puntati su di noi.
"Bene, bene, bene....ora gli uccisori del drago sono diventati tre.
Due Elfi e un Uomo. E così il legame tra i nostri due popoli
si fa profondo. Non più uniti solo dal commercio, ma ora
uniti dal coraggio dei nostri eroi e dalla libertà dalla
mostruosa creatura!"
Le parole di Thranduil suscitano speranza e gioia nei cuori degli
uomini che, assieme agli Elfi, iniziano ad acclamare gli Eroi del drago
e il re elfico.
Nel trambusto io e Legolas ci giriamo verso Thranduil che guardandoci
inclina leggermente il capo e lo muove una sola volta in segno di
riconoscenza.
Bard alza una mano e subito il silenzio torna a dominare la spiaggia.
"Grazie re Thranduil, re del reame boscoso!
Ti saremo eternamente grati per il tuo aiuto e la tua bontà.
Oggi abbiano perso le nostre case ma in compenso abbiamo ricevuto
l'alleanza e la bontà degli Elfi Silvani.
Molti versi verranno cantati su questo importante giorno e sulla
generosità dei nostri vicini Elfi!
Molti canti verranno composti soprattutto su due Elfi che hanno avuto
il coraggio di aiutarmi nella mia impresa.
Legolas, Tauriel vi saremo eternamente grati".
Dicendo questo si volta verso di noi facendo un breve inchino.
La folla scoppia ancora in urla e applausi.
Dopo brevi festeggiamenti in nostro onore e in onore di Bard
iniziano i preparativi delle tende per accogliere gli
sfollati, la distribuzione di acqua e cibo e le medicazioni dei feriti.
Io e Kili distribuiamo insieme il cibo alla gente riconoscente che non
smette di ringraziarci e piangere di gioia.
Mentre soccorriamo la povera gente non parliamo, ci basta sapere di
essere vicini e di provare gli stessi sentimenti.
*
|
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Capitolo 14 *** La dolce e triste melodia ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
14: La Dolce e Triste Melodia
*
Ormai
è notte fonda, la gente di Esgaroth dorme tranquilla nelle
tende elfiche.
I feriti sono disposti in una grande tendone sorvegliati e assistiti
dai nostri guaritori.
Thranduil riposa nella sua tenda mentre Bard cerca di far addormentare
i tre figli ancora eccitati dall'arrivo degli Elfi.
Qua e la sulla spiaggia vi sono falò attorniati da Elfi
riuniti per cantare o raccontare storie.
Anche io sono seduta intorno ad un fuoco assieme a Legolas, Kili e gli
altri due Nani.
Fissiamo
il fuoco in silenzio, assaporando il dolce calore che emana, ognuno
immerso nei suoi pensieri.
"Fili"
Kili si rivolge al fratello con aria triste e preoccupata
" Credi... Credi che Thorin e gli altri siano...siano...morti?"
Pronuncia
l'ultima parola in un sussurro, i bei occhi diventano lucidi.
Una
pausa di silenzio.
I tre Nani si guardano e grosse lacrime inondano i loro visi
barbuti.
"Non
lo so, non lo so Kili. Non possiamo avere loro notizie, ma ci rimane la
speranza"
La
voce di Fili é simile a quella del fratello, ma
più profonda.
Ancora
silenzio.
"Mi
sembra ieri il giorno in cui siamo arrivati alla casa di Bilbo, nella
meravigliosa Contea.
Tutto quel cibo! L'entusiasmo per l'imminente viaggio, le canzoni."
Ora
è il Nano più anziano che parla, dopo pochi
secondi intona una bellissima canzone, lenta e triste.
Subito
viene seguito da Fili e Kili.
"Lontano
su nebbiosi monti gelati
in
antri oscuri e desolati.
Partir
dobbiamo, l'alba scordiamo
per
ritrovare gli ori incantati.
Ruggenti
pini sulle vette
dei
venti il pianto nella notte.
Il
fuoco ardeva fiamme spargeva
alberi
accesi torce di luce. "
Mentre
i Nani cantano l'intera spiaggia diventa nuovamente silenziosa.
Gli
Elfi smettono di cantare e parlare e rivolgono lo sguardo ai Nani.
Qualche persona esce per ascoltare la canzone.
Bard
esce dalla sua tenda e si siede da parte ai nani.
I loro occhi sono rivolti verso la Montagna e la guardano pensierosi.
Lacrime
rigano i loro volti ma le loro voci rimangono ferme e chiare.
Sono voci belle e profonde.
Ripetono
i versi ma questa volta vengono accompagnati da strumenti portati dagli
Elfi.
Kili
e Fili suonano due meravigliosi violini argentati mentre l'altro Nano
un un'enorme viola dorata.
La dolce melodia invade la spiaggia e la voce dei Nani risuona
più chiara e forte nell'aria.
Adesso
tutti ascoltano la Canzone dei Nani, perfino Thranduil esce dalla sua
tenda.
Mentre Kili canta e suona non riesco a staccare gli occhi da lui.
La
tristezza invade il suo bel viso come le lacrime che sgorgano dai suoi
occhi.
La
sua voce è meno profonda di quelle dei suoi compagni,
è dolce e limpida.
La melodia mi invade infondendo in me tristezza.
È una melodia meravigliosa che mi coinvolge riportandomi
indietro negli anni, quando Smaug attaccò Erebor.
Fiamme, fuoco e disperazione compaiono davanti ai miei occhi.
I Nani continuano a cantare e suonare all'infinito non consci di tutte
quelle persone che li ascoltano catturati dalle loro voci.
I
loro pensieri sono rivolti alla Montagna e ai loro compagni dispersi.
Non voglio che la melodia finisca e non voglio che Kili smetta di
cantare.
Mi piace ascoltare la sua voce e guardarlo mentre canta.
Quella
bella voce mi avvolge e mi culla.
Chiudo gli occhi e mi faccio trasportare dalle dolci note e dalle
profonde voci, tutto intorno a me sparisce.
Non so per quanto tempo la canzone sia durata.
I
Nani smettono di cantare e le note degli strumenti poco a poco
diminuiscono e si affievolisconoo fino a sparire.
Ora il silenzio domina la spiaggia
*
|
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Capitolo 15 *** L'Arkengemma ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
15: L'Arkengemma
*
“Mio padre non è qui solo per aiutare la gente di
Esgaroth”.
Ormai Nani e Uomini dormono mentre gli Elfi siedono nelle loro tende.
Io e Legolas siamo ancora seduti vicino ai resti del nostro
falò, la canzone dei nani che risuona ancora nei nostri
ricordi.
“Lo conosco. I messaggeri inviati da Bard mi hanno detto che
mente andavano alla Grande Caverna hanno incontrato sul fiume Thranduil
con l’esercito elfico.
Loro l’hanno supplicato di aiutarli e lui impietosito ha
mandato alcuni Elfi a prendere cibo, acqua, medicinali e tende.
Ha in mente qualcosa.”
Legolas
parla fissando la tenda dove il padre riposa.
“E’
il tesoro dei nani che vuole” dico in un sussurro,
“Ormai sono passati due giorni dalla fine di Smaug e la
notizia si sarà propagata per quasi tutta la Terra di Mezzo.
Tuo padre non rinuncerà a un tesoro così
immenso.”
“No
infatti. Ha sempre disprezzato l’ossessione di Thror, re
sotto la Montagna, per l’oro e i gioielli, ma lui non
è tanto diverso.”
Legolas non parla con disprezzo del padre ma con una certa delusione.
“Non è stato sempre così sai? Quando
ero ancora un piccolo Elfo l’unica cosa che gli importava era
il suo popolo e il suo figlioletto. Passava intere giornate fuori a
giocare con me.
Iniziò poi a commerciare con il re sotto la Montagna.
Gioielli, oro, armi iniziarono a riempire la Grande Caverna e la mente
di mio padre.
Iniziò a volere sempre di più, sempre di
più.
In
un certo senso la conquista della Montagna da parte di Smaug
è stato un bene per lui, niente più tesori,
niente più ossessione.
Però
il desiderio dell’oro è rimasto in lui.”
L’aria fresca mi accarezza il viso, fresca e rilassante.
Legolas ora guarda il terreno con occhi assenti, forse immerso nei
ricordi dell’infanzia.
“Lo so cosa vuole. Non tutto l’oro della Montagna,
no.
Vuole un’unica cosa, piccola ma preziosissima.
Una cosa che non ha mai ottenuto.
Una
cosa che tutti i Nani bramano.
Una cosa che fece impazzire Thror.
Una cosa ritrovata nelle profondità della Montagna
Solitaria.
L’Arkengemma”
L’Arkengemma…
questo nome non mi è familiare. Sono sicura di averlo letto
da qualche parte.
-Arkengemma…Arkengemma….ma si! Nei libri dedicati
ai Nani che qualche giorno fa ho letto nella Grande Biblioteca-
Sfogliando i libri mi sono imbattuta in quello strano nome e
incuriosita ho iniziato a leggere le poche informazioni riportate nel
libro:
“L’arkengemma,
o archepietra di Thrain, è la più grande gemma
mai scoperta nella Montagna Solitaria. Fu trovata da Thrain I nel 1999,
anno in cui fondò il Regno Sotto la Montagna dopo che era
scappato con altri nani da Moria a causa del risveglio del
Balrog.”
Nel libro era riportata anche un’immagine, un disegno che
mostrava le caratteristiche di quella preziosissima pietra.
“E perché tuo padre la brama molto?”
chiedo incuriosita a Legolas.
“Non
lo so, non mi ha mai detto che valore ha per lui.”
Ora il vento è più forte e freddo. I nostri
capelli fluttuano morbidi nell’aria .
Chiudo gli occhi per assaporare al meglio la forte brezza.
Ripenso al disegno di quella strana pietra.
Un’enorme
pietra somigliante a un diamante
"Splendeva
come argento alla luce del fuoco, come l'acqua al sole, come la neve
sotto le stelle, e come la pioggia sotto la luna".
Penso a come potrebbe utilizzarla il re se ne venisse in possesso.
Sicuramente la incastonerebbe sul suo trono, visibile a tutti,
invidiabile da tutti.
Un lieve rumore di passi mi distoglie dai miei pensieri.
Apro gli occhi e davanti a me compare la sagoma di un Elfo, alto e
straordinariamente bello, passo elegante e altezzoso, una magnifica
corona cinge il suo capo.
Thranduil cammina lentamente verso di noi.
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Capitolo 16 *** La rabbia di Legolas ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
16: La rabbia di Legolas
Legolas,
Tauriel"
Entrambi ci alziamo lentamente, gli occhi fissi sul re.
"Volevo solo complimentarmi personalmente con voi per le vostre eroiche
gesta, avete portato onore al popolo degli Elfi Silvani"
Continuiamo a guardarlo silenziosamente senza pronunciare parola.
"Ora Smaug è morto e la Montagna Solitaria è
finalmente libera e incustodita e con essa anche i tesori che nasconde."
Pronunciando la parola "tesori" i suoi occhi si illuminano e si
spostano avidi sulla Montagna.
Nella breve pausa che segue, il re contempla bramosamente l'imponente
Monte silenzioso.
Guardo attentamente il suo bel viso.
Gli occhi di uno straordinario azzurro fissi sulla rocciosa Montagna, i
tratti del volto dolci e rilassati, le labbra dominate da un sorriso
arrogante e egoista.
Non ho mai scorto in lui quell'espressione.
Finalmente, dopo lunghi anni d'attesa, Thranduil ha la
possibilità di mettere le mani sui meravigliosi tesoro dei
Nani che da sempre ha bramato, finalmente può ottenere la
desiderata pietra.
"Padre", Legolas si avvicina al re, finalmente deciso a parlare.
"So che non siete venuto qui solo per aiutare la gente di Esgaroth".
Thranduil distoglie lo sguardo dalla Montagna e fissa il figlio con
aria accigliata inclinando leggermente la testa.
"Cosa intendi dire figlio mio?"
Parla al figlio ma i suoi pensieri sono rivolti ancora alle grandi
caverne della Montagna.
"Sai benissimo cosa intendo!"
I due Elfi si guardano silenziosamente, Thranduil con aria ancora
sognante mentre Legolas con uno sguardo duro.
Si assomigliano molto: i lunghi capelli biondi sparsi al vento, i bei
visi uno difronte all'altro, bianchi e perfetto, i bellissimi
occhi azzurri che si scrutano attentamente.
Il viso di Thranduil ora si fa serio e il suo sguardo più
duro.
"Ho atteso per lunghi anni questo momento.
Smaug è morto e la Montagna non ha più un re.
Quegli stolti e presuntuosi Nani sono morti non ho dubbi!
Thorin Scudodiquercia è deceduto cercando di riconquistare
la Montagna Solitaria.
Stupido!
Davvero pensava di uccidere il possente drago da solo? Davvero pensava
di riottenere il suo regno?"
Le sue parole e i suoi occhi sono piene di disprezzo, il viso dominato
da un'espressione di odio, i bei tratti induriti, sembra invecchiato di
colpo.
"Ora ho la possibilità di ottenere ciò che ho
sempre desiderato. Quei tesori sono miei e non sarai tu a fermarmi!"
"Quei tesori appartengono ai Nani e a loro soltanto! Non hai il diritto
di prenderli, nessuno lo ha!"
Legolas alza il tono di voce e urla contro il padre.
"Da quando appoggi i Nani figlio? Da quando non porti più
rispetto a tuo padre e al tuo re?"
"Non è questione di rispetto o di appoggio verso i Nani!
Quei tesori non ti appartengono.
Anche se Thorin è morto, e con lui i compagni che l'hanno
seguito nella Montagna, ci sono ancora tre Nani vivi di cui due sono
discendenti del Re sotto la Montagna e quindi legittimi eredi
del tesoro!"
La voce di Legolas risuona furiosa nella notte.
-Non riesco a crederci, contraddice il padre e appoggia i Nani. Questo
non è l'Elfo che conosco-
La tensione tra i due Elfi è alta e riesco a percepirla.
Guardo Legolas.
Ora è più distante dal padre e lo guarda adirato,
nel suo sguardo percepisco anche tristezza.
-Non può essere arrabbiato perché Thranduil vole
negare ai Nani ciò che è loro di diritto.
No.
Lo conosco troppo bene, non difenderebbe mai dei Nani.
È stanco dell'arroganza del padre, rivuole indietro l'Elfo
saggio e ragionevole che era un tempo.
Si, è per questo, non ho dubbi. Vuole solo aiutarlo-.
Un rumore di passi rompe il silenzio.
Ci voltiamo e vediamo delle piccole sagome che si avvicinano.
Kili, Fili e l'altro Nano ci raggiungono, gli occhi puntati su
Thranduil.
"Non hai il diritto di reclamare per te i tesori della Montagna,
l'unico che può e Thorin, lui è il Re sotto la
Montagna tu no!"
Fili parla tranquillamente ma con una nota di disprezzo nella voce.
"Hahahah! " La risata di Thranduil risuona sulla spiaggia limpida e
arrogante.
"Non mi interessa diventare Re sotto la Montagna, il mio regno l'ho
già! Io voglio una cosa soltanto!"
"Non avrai mai l'Arkengemma! La pietra è dei Nani ed
è il simbolo del grande Thror.
Non ti permetteremo mai di ottenerla."
Kili fa un passo verso il re parlando con voce tremante, piena d'ira.
"Hahah! E credete di potermi fermare? Tre Nani contro un intero
esercito elfico? Sciocchi!"
"Non siamo soli! Thorin e i nostri compagni ci aspettano nella
Montagna!"
Ora Kili è vicinissimo al re.
"Stupido Nano! Non lo capisci? Thorin non c'è
più!"
"No, tu menti!"
"Ripeto, credete di potermi fermare ? Tre Nani di cui uno è
stato colpito da una freccia avvelenata e fatica a stare in piedi?"
"Io sto benissimo" le parole escono dalla bocca di Kili come un ringhio.
Si avvicina l'altro Nano.
"Non ci importa se siamo tre contro un esercito, noi difenderemo i
nostro tesori a costo della vita!"
"E non saranno soli!"
Le parole escono dalla mia bocca involontariamente.
Dopo un attimo di silenzio ripeto la frase, ora più decisa e
sicura.
"Non saranno soli, tu non hai il diritto di impossessarsi della
Montagna!"
"Tauriel, mi hai deluso!".
Una nota di finta delusione invade le sue parole.
"No padre, tu ci hai deluso. Nemmeno io ti permetterò di
impossessarti dell'Arkengemma."
*
|
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Capitolo 17 *** Gandalf ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
17: Gandalf
combatterà"
Una voce mai sentita prima rope la tensione che invade la spiaggia.
È profonda e autoritaria.
Ci voltiamo e nell'ombra scorgiamo una figura alta e magra.
L'inaspettata persona si fa avanti e la luce del fuoco illumina un
volto stanco e dolorante.
Profonde rughe solcano il vecchio volto sporco, occhi di un grigio
chiaro ci fissano rimproveranti. Metà volto è
oscurato da un grande cappello a punta blu, il vecchi corpo avvolto in
una abito e un mantello grigio e sostenuto da un grande bastone di
legno massiccio.
"Mithrandir..." il re sussurra sorpreso il nome del vecchio misterioso.
"Gandalf" i tre nani urlano contemporaneamente.
-Ma certo! Lui è Gandalf il Grigio detto dagli Elfi
Mithrandir, uno dei cinque stregoni della Terra di Mezzo...-
Ho
sentito molto parlare di lui e delle sue grandi gesta, ma non l'avevo
mai conosciuto.
Gandalf si avvicina a noi con aria severa.
"Ma
guardatevi! Siete qui a litigare su chi avrà il diritto di
ottenere i tesori della Montagna Solitaria mentre un esercito di Orchi
si sta radunando per attaccarla!"
Le parole dello Stregone ci investono come una secchiata d'acqua che ci
riporta con i piedi per terra.
-Dovevamo aspettarcelo....tutta la Terra di Mezzo ormai sa della morte
di Smaug...-
Nessuno osa parlare, il silenzio invade nuovamente la spiaggia.
"Non
potete permettervi di stare qui a litigare! Quei tesori non sono di
nessuno di voi, appartengono a Thorin e a lui soltanto!"
"Ma Thorin è morto".
Thranduil si avvicina a Gandalf con aria sorpresa.
"No,
Thorin e i suoi compagni non sono morti."
"E
tu come fai a saperlo?" anche Kili si avvicina seguito dagli altri due
Nani.
Alla
vista dei tre volti pieni di speranza il viso di Gandalf si addolcisce
e con un piccolo sorriso si rivolge a loro.
"Prima
di arrivare qui ho voluto ispezionare la Montagna per vedere se eravate
ancora lì, volevo vedere se eravate ancora vivi.
La
notizia della caduta di Smaug si è diffusa velocemente.
Silenziosamente
mi sono inoltrato nelle grandi caverne della Montagna.
Ho visto Bilbo aggirarsi tra i grandi tesori e con lui c'era Thorin.
Non so dirvi degli altri, ma non credo che qualcuno ci abbia lasciati."
Il sorriso riempie i volti dei Nani e i loro occhi iniziano a brillare.
"Soni
vivi...sono vivi!"
Automaticamente un sorriso affiora sulle mie labbra e una dolce
sensazione di sollievo mi invade. Anche Legolas non riesce a nascondere
del tutto la piccola felicità.
Alla vista del suo volto la felicità in me aumenta.
-Ecco, è lui l'Elfo che conosco e non vedevo da tempo...-
L'unico immune alla felicità delle parole di Gandalf e
Thranduil che fissa lo Stregone con occhi duri e pieni di rabbia.
Gandalf
si volta verso il re con aria severa.
"Thranduil,
sai benissimo che il tesoro non è tuo e che Thorin non
cederà mai l'Arkengemma agli Elfi.
Non
credo che tu sia così sciocco da iniziare una guerra contro
tredici Nani mentre alle tue spalle arriva un esercito di Orchi"
Thranduil
guarda silenziosamente Gandalf, la sua espressione ora è
indecifrabile.
In
un certo senso sembra che Gandalf eserciti involontariamente
un'autorità sul re che non osa contraddirlo.
"Dobbiamo recarci da Thorin e convincerlo ad unirsi a noi per
combattere gli Orchi e a cedere parte del tesoro per aiutare la gente
di Esgaroth a ricostruire la città."
"Quel Nano non cederà mai parte del suo tesoro!
È come Thror, avido e ossessionato dal suo tesoro!"
Thranduil
ora parla pieno di ira allo Stregone che lo osserva attentamente.
"Thorin Scudodiquerci deve dare agli abitanti di Esgatih una parte del
tesoro!"
Da una tenda esce Bard si avvicina a Gandalf.
"Parte di quel tesoro apparteneva a Dale, è mio di diritto e
lo userò per ricostruire Esgaroth"
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Capitolo 18 *** La malattia del tesoro ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
18: La Malattia del Tesoro
Ma come
faremo a convincere Thorin?"
Chiedo rivolgendomi a Gandalf.
"Non
lo so, dobbiamo cercare un modo!
Una
grande malattia grava su quell'oro e avrà già
invaso la mente e il cuore di Thorin Scudodiquercia.
Non
cederà volentieri il suo tesoro anche se lo ha promesso ai
cittadini di Esgaroth, e sicuramente interpreterà la nostra
richiesta di alleanza contro gli Orchi come un tentativo di
impossessarci del suo tesoro.
Thorin
è un Nano valoroso ma allo stesso tempo orgoglioso e
cocciuto.
Se
quella malattia, che colpì suo Nonno prima di lui, l'ha
già incatenato al suo oro sarà molto difficile
farlo ragionare!"
Lo Stregone rivolge uno sguardo preoccupato alla Montagna.
"Gandalf, non può essere. Thorin non farebbe mai una cosa
del genere, aiuterà chi ha bisogno e manterrà la
sua promessa!Vero?"
Kili
si rivolge a Gandalf e poi ai suoi compagni Nani.
"Si,
ha ragione Kili! Lo conosciamo meglio di chiunque altro, siano
cresciuti con lui!"
Fili
parla deciso e un po' seccato a Gandalf.
"Ascoltate amici miei! Non dubito di ciò che dite su Thorin
e del suo cuore, è un grande Nano e sarà un
grande Re! Ma il problema non è lui, è il tesoro
della Montagna.
Come ho già detto grava una grande malattia su di esso che
si impossessa di tutti coloro che nutrono un certo amore per l'oro.
Thorin
non è più lo stesso, e con le buone o le cattive
maniere lo convinceremo ad unirsi a noi!"
"Proverò
a parlarci io!"
Bard si avvicina allo Stregone.
"Ascolterà chi ha ucciso il suo dannato drago!"
"Non
ne sono sicuro, Bard discendente di Girion. Ma potrebbe essere un'idea.
Però dobbiamo prima trovare le parole giuste che riferirai a
Thorin!
Dobbiamo
sbrigarci ogni minuto che passa è prezioso, l'esercito degli
Orchi si avvicina velocemente!"
Gandalf
si volta guardano fisso un punto lontano da noi.
"Tu come fai a sapere tutto ciò?" chiede Legolas lentamente.
Lo
Stregone si volta verso l'Elfo e lo fissa intensamente.
"Ho
visto molte cose in questi tempi Legolas figlio di Thranduil.
Su
ordine del Consiglio Bianco ho svolto varie ricerche che mi hanno
portato ad apprendere quello che vi ho riferito.
Non vi dirò altro.
Vieni Bard, dobbiamo discutere sul da farsi, necessito anche della tua
presenza Thranduil"
Così dicendo Gandalf si dirige verso una tenda vuota seguito
da Bard e da Thranduil.
Rimaniamo in silenzio fissando la tenda dentro alla quale i tre sono
scomparsi.
Le
cose apprese in questi minuti mi invadono la mente.
Orchi, Thorin, Oro, malattia, battaglia...
Battaglia.
Presto arriverà e ci sommergerà.
Non ho mai assistito a una vera e propria battaglia e neanche vi ho
partecipato.
Sono sempre stati per me eventi lontani e estranei che conosco solo
nelle storie antiche che mi raccontavano, non avrei mai pensato di
finirci dentro un giorno.
Morte, fatica, dolore, sconfitta...
Queste parole affiorano nella mia mente e infondono in me terrore.
"No, Gandalf si sbaglia. Thorin non può fare questo...."
Kili si volta verso la Mobtagna, fissandola preoccupato.
Mi
avvicino a lui e poggio la mano sulla sua spalla.
"
Gandalf è uno Stregone e ne sa molto di più di
noi. Se dice così ci sarà un motivo, non si
inventerebbe mai una cosa del genere.
L'unica cosa che possiamo fare è fidarci di lui e sperare
che Thorin torni in se.
Domani
andremo anche noi con Bard e potremo vedere con i nostri occhi se
Gandalf dice il vero."
Kili
si volta silenziosamente verso di me.
Mi guarda e poi rivolge lo sguardo nuovamente verso la Montagna immerso
nei suoi pensieri.
"Anche io non riesco a credere alle parole di Gandalf. Ma l'Elfa ha
ragione."
L'altro
Nano, di cui non so il nome, si avvicina a noi.
"Verrò
anche io con voi, dobbiamo fare di tutto per convincere Thorin"
Anche Legolas, seguito da Fili, si avvicina a noi.
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Capitolo 19 *** Dale ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
19: Dale
*
Il
sole sorge a est luminoso e caldo, i suoi raggi illuminano il cielo
rosato del mattino, qualche stella splende ancora.
Una
leggera brezza ci accarezza il viso mentre muove l'acqua limpida sotto
di noi.
Ci spostiamo lentamente su due bellissime barche elfiche.
Io, i Nani e Legolas su una, Gandalf, Bard e Thranduil sull'altra.
Davanti a noi si erge la maestosa Montagna Solitaria ancora in ombra,
solo la cima innevata é illuminata dai raggi dorati del
sole...
Il silenzio ci avvolge interrotto solo dal rumore dell'acqua che si
infrange contro le bianche barche.
Poco
a poco ci avviciniamo alla grigia riva.
Le
barche urtano contro la ghiaia e scendiamo.
Il terreno scricchiola sotto di noi interrompendo il silenzio che
domina la Montagna.
Risaliamo
una salita abbastanza ripida e scivolosa, raggiungiamo la cima
affannati e accaldati.
Alzo lo sguardo.
Davanti ai miei occhi appare un tetro e triste paesaggio.
Ai piedi della Montagna si estendono enormi rovine di quella che un
tempo era una ricca e fiorente città, ora è un
ammasso di pietre bruciate e rovinate tra cui domina il ricordo di una
tremendo e triste destino.
"Dale"
Bard sussurra e ricomincia a camminare, lentamente.
Mi fermo ancora a contemplare quel malinconico paesaggio.
Provo
a immaginare come dovesse essere un tempo...non ci riesco, è
impossibile immaginarlo.
Mi
accorgo di essere rimasta indietro e così raggiungo gli
altri.
Bard
è davanti e punta dritto verso Dale, nessuno accenna a
dissuaderlo dal suo desiderio.
A pochi metri dalle prime rovine si ferma e scruta attentamente la
città senza proferire parola.
Passano
alcuni minuti e alla fine si decide ad entrare.
Senza
esitare Gandalf segue l'Uomo e così anche Legolas.
Mi volto e incrocio lo sguardo di Kili, nei suoi occhi leggo la mia
stessa esitazione nel seguire i compagni.
Torno a scrutare la città.
Tra le rovine crescono erbacce di un verde grigiastro, le pietre, che
una volta erano le mura delle case, sono annerite e rovinate.
Provo a ripensare a Dale prima dell'attacco di Smaug, ma ancora niente.
Non so cosa mi spinge a rimanere ferma, forse la paura di
ciò che dovrò vedere o il rispetto per quelle
persone che morirono tra le fiamme.
Mi riaffiorano alla mente i ricordi di qualche notte fa, quando Smaug
attaccò Esgaroth.
Il fuoco, il calore, la distruzione, la morte, il terrore...
Tutto
questo anche gli abitanti di Dale subirono, ma a differenza di me loro
non riuscirono a scappare e bruciarono tra le fiamme del drago.
"Il fuoco ardeva, fiamme spargeva. Alberi accesi, torce di luce..."
Nella mia testa risuonano le parole della bellissima canzone cantata
dai nani.
Fuoco,
alberi in fiamme...
Ecco cosa mi appare davanti agli occhi.
Quel
giorno invade la mia mente come se fossi realmente stata lì.
Urla
di dolore, di terrore, la paura che avvolgeva la città.
Inaspettatamente una lacrima riga la mia guancia.
"Tauriel..."
Kili mi guarda preoccupato.
Mi
volto per nascondere il viso e mi asciugo dalle lacrime.
-Cosa mi sta succedendo?...
"Dai, entriamo" dico rivolgendomi a Kili.
Piano
piano muovo i piedi verso le rovine seguite dai Nani, Thranduil rimane
fermo davanti alla città.
Ci
inoltriamo nell'oscurità, l'angoscia mi assale.
Pietre
annerite ed erbacce ci circondano, nonostante i lunghi anni passati si
può percepire ancora il calore delle fiamme.
Non lontano da noi Bard, Gandalf e Legolas contemplano le rovine, anche
nei loro volti si manifesta la desolazione per quella disgrazia.
Dai miei occhi riappaiono le fiamme e urla di dolore tornano a
invadermi.
I
miei occhi si riempiono di lacrime e mi volto per non farmi vedere
dagli altri.
Cammino guardandomi attorno e inalando la polvere che si alza al mio
passaggio.
Un
pensiero terribile mi invade impedendomi di andare avanti...
tra questa polvere potrebbero esserci le ceneri di chi morì
tra le fiamme.
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Capitolo 20 *** La Desolazione di Smaug ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
20: La Desolazione di Smaug
lenti si
avvicinano a me, mi volto e vedo Legolas.
La tristezza domina il suo bel viso mentre i suo limpidi occhi azzurri
scrutano il desolato paesaggio.
"Avevo sentito della Desolazione di Smaug ma non immaginavo fosse
tale..." dice raggiungendomi.
"Neanche
io...solo il pensiero di ciò che capitò qui molti
hanno fa mi agghiaccia e mi riporta indietro agli eventi di qualche
giorno fa.
Siamo
stati investiti dalla stessa disgrazie ma noi vaghiamo ancora
sulla Terra di Mezzo.
Loro
invece..."
La mia voce si spezza e non riesco ad andare avanti, un nodo alla gola
mi blocca e le lacrime mi inondano nuovamente gli occhi.
Legolas
non risponde, neanche lui riesce a parlare.
Non si può parlare indifferentemente di tutto ciò.
Avanzo lentamente guardando il terreno nero.
Legna
carbonizzata, sassi e resti di quelli che un tempo erano oggetti
quotidiani sono sparsi sulla strada.
Tra
le macerie scorgo un oggetto annerito con una strana forma, mi abbasso
e lo raccolgo.
Tra le mani tengo i resti di una bambola di stoffa, ora annerita e
carbonizzata.
Una
bambola che un tempo apparteneva a una innocente bambina, una piccola
creatura ignara di quello che il destino gli avrebbe riservato.
-Perché certe cose accadono? Perché?-
Mi immagino quella piccola creatura per strada con la bambola stretta
al petto, il sorriso dolce sul suo volto.
Poi il fuoco e più niente, solo una bambola annerita.
Adagio
nuovamente la bambola a terra e avanzo, la tristezza ancora
più forte.
Cammino
immersa nei pensieri più tristi guardandomi attorno.
Raggiungo un enorme cumolo di macerie e dietro di esso scorgo una
piccola figura. Mi avvicino e vedo Kili seduto su un masso che guarda
un punto davanti a lui con sguardo perso.
"Ehi..." sussurro avvicinandomi a lui.
Si gira e mi saluta con un debole sorriso.
Silenziosamente
mi siedo e passiamo qualche minuto guardandoci attorno, ognuno immerso
nei propri pensieri.
"Molte storie e canzoni ho sentito fin da bambino su questa
disgrazia..." sussurra girandosi verso di me.
"Ma
quello che immaginavo sentendole non si avvicina minimamente a quello
che vediamo ora..."
Torna
a fissare un punto lontano davanti a lui, lo guardo senza dire niente.
"Guardando
tutto ciò dopo quello che abbiamo vissuto a Esgaroth mi fa
capire cosa realmente accadde.
Le fiamme, il calore, il dolore, il terrore...cose che prima non
riuscivo a immaginare"
Provo
a parlare ma dalla mia bocca non esce alcun suono, il nodo in gola
sembra ancora più grande.
Poggio
la mano sulla sua spalla, si gira verso si me e i nostro sguardi si
legano l'uno all'altro.
Nei suoi occhi vedo rispecchiarsi le fiamme, il viso dominato dalla
tristezza.
Rimaniamo a guardarci per non so quanto tempo immersi l'uno negli occhi
dell'altra.
Un
rumore dietro di noi ci fa sobbalzare.
Ci giriamo e vediamo l'alta e sottile figura di Thranduil che percorre
il sentiero.
Gli
occhi azzurri si muovono lentamente tra le macerie, sul viso leggo un
certo disagio misto a tristezza.
Il re si ferma e dando un'ultima occhiata triste davanti a se si gira e
torna sui suoi passi sparendo alla nostra vista.
"Sai, non è così duro come credi"
Dico dolcemente a Kili che guarda il punto in cui il re è
sparito.
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Capitolo 21 *** Thorin Scudodiquercia ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
21: Thorin Scudodiquercia
*
Ormai
il sole è alto sulle nostre teste e illumina l'imponente
Montagna, la neve sulla cima risplende sotto i raggi dorato e il vento
ora è più debole e caldo.
Uno dopo l'altro ci avviamo lungo la grande strada che porta
all'entrata principale del regno di Erebor accaldati e ancora scioccati
dalla vista di Dale.
Nessuno
osa proferir parola, il silenzio è interrotto solo dal
rumore dei nostro passi e dallo cinguettare degli uccelli.
Dopo la morte di Smaug gli animali sono tornati a riempire il cielo e
il terreno attorno alla montagna, anche la natura si sta risvegliando,
sono visibili i primi fili d'erba color smeraldo.
La Desolazione di Smaug è finita.
Un tordo e un vecchio corvo volano attorno a noi senza sosta, pare che
ci osservino.
Finalmente giungiamo all'ingresso principale..
Un portone immenso blocca l'entrata alla Montagna, è legno
massiccio di un colore verde spento con intarsi in oro.
È molto rovinato a causa del tempo e del drago, é
solcato da profonde crepe e alcuni punti sono anneriti a causa delle
fiamme, un enorme anello d'oro è posto a un metro da terra.
"Casa..."
Itre Nani sussurrano insieme la parola, la loro voce è piena
di meraviglia, amore e stupore. Si avvicinano e toccano il verde legno
con la punta delle massicce dita.
Bard
si avvicina e cerca di aprire la porta, ma senza successo, Legolas e i
Nani lo aiutano ma ancora il legno è irremovibile.
"Non riuscirete ad aprire il portone"
Gandalf
li guarda divertito.
" Questo era l'ingresso principale al regno e quindi
impossibile da aprire dall'esterno, l'unica cosa che possiamo fare
è sperare che Thorin ci apra."
Lo
Stregone Grigio si avvicina al portone, poggia la mano libera dal
bastone sul grande anello d'oro e con esso picchia forte sul massiccio
legno.
Un
forte rumore rimbomba nell'aria per qualche secondo e il
portone inizia a vibrare.
Gandalf
ripete l'azione per tre volte e il forte rumore risuona per altrettante
volte.
Poi
con voce forte e chiara Gandalf parla.
" Thorin figlio di Thrain Re sotto la Montagna apri il portone del
regno che finalmente sei riuscito a ottenere, apri a colui che ti
invogliò a riprendere ciò che é tuo di
diritto, apri a quel vecchio Stregone che ti ha aiutato in questa
impresa.
Ma
ti avviso non sono solo, con me ci sono tre dei tuoi valorosi Nani.
Apri
la porta anche a coloro che hanno ucciso il terribile Smaug
permettendoti di riavere la tua casa, Bard discendente di Girion
Signore di Dale, Legolas e Tauriel Elfi del reame boscoso.
Inoltre
al mio fianco è presente re Thranduil.
Dimentica
i conflitti e il risentimento e esci dalla tua fortezza
perché é giunto il tempo di parlare di cose molto
importanti che riguardano il futuro della Montagna e delle terre che la
circondano"
Un profondo e lungo silenzio segue le parole di Gandalf.
-Aprirà mai il suo regno a noi?-
Proprio nel momento in cui ho perso la speranza una profonda voce
rimbomba dietro il massiccio portone.
"Perché dovrei aprire a voi? So quali sono le vostre
intenzioni, volete impossessarvi del mio oro, del mio regno! Non
permetterò che Elfi entrino nella Montagna!"
"Non
fare lo sciocco Thorin Scudodiquercia!" ora il viso di Gandalf
è dominato da una serietà assoluta che evidenzia
maggiormente le sue ruge.
"Siamo
venuti in pace, senza armi ne eserciti.
L'unica nostra richiesta è che tu apra e ascolti
ciò che dobbiamo dirti.
Un grande pericolo incombe su di noi e sul tuo tesoro!"
"L'unico pericolo che vedo è il superbo e arrogante re Elfo!
Non permetterò che si impossessi del mio tesoro e
dell'Arkengemma!"
Thranduil nel sentire gli appellativi usati da Thorin contro di lui si
irrigidisce, disprezzo e ira invadono i suoi bei lineamenti.
"Thorin!" ora è Kili che cerca di far ragionare il Nano.
" Ti sbagli! Ho passato gli ultimi giorni assieme a loro e ti posso
giurare che i loro intenti non sono malvagi, a loro non interessa ne io
tuo oro ne il tuo regno! L'unica cosa che ti chiedono è
quella di ascoltarci."
Di nuovo il silenzio scende su di noi, riesco a percepire una forte
tensione.
"Ascoltami Thorin figlio di Thrain sono Bard, qualche giorno
fa ti ho concesso un enorme favore, ti ho ospitato nella mia casa e
nascosto agli occhi del Governatore, inoltre ti ho liberato dal tuo
maledetto drago, è giunta l'ora che tu mi restituisca il
favore.
Perciò
ti chiedo di aprire il portone e ascoltare ciò che abbiamo
da dirti."
Dal'interno della Montagna non giunge alcuna risposta, solo silenzio.
Dopo qualche minuto un forte rumore rimbomba nell'aria e il portone si
apre.
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Capitolo 22 *** Torna in te e ascoltami! ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
22: Torna in te e ascoltami!
portone si apre di poco, il necessario
perchè Thorin riesca a uscire all'aria aperta.
Riesco a intravedere l'interno della Montagna di sfuggita: è
tutto buio e solo poche torce illuminano l'ingresso.
Il portone si richiude velocemente dietro al Re sotto la Montagna,
nessun'altro lo segue.
Lo guardo attentamente, fino ad adesso non ne avevo avuto l'occasione.
Ha lunghi capelli bruni tra i quali si possono
intravedere ciocche argentate, anche la barba è
bruna mentre gli occhi sono di uno stupefacente azzurro cielo.
E' basso e nonostante le vesti si possono intravedere i possenti
muscoli delle braccia e delle gambe.
In un certo senso assomiglia a Kili: i capelli, il viso, il naso, ma
non gli occhi.
Quelli di Kili, scuri e profondi, sono caldi e dolci, quelli di Thorin
invece sono chiari e freddi come il ghiaccio.
Ha un'aria altezzosa e superba, ci guarda come se
fossimo ripugnanti Orchi...
...Gandalf aveva ragione, il tesoro si è impossessato del
suo cuore.
"Bene, finalmente hai deciso di usare la testa Thorin Scudodiquercia! "
Gandalf si avvicina al Nano con un accennato sorriso.
"Sono uscito solo per portare nella Montagna i miei Nani e porgere i
miei ringraziamenti a Bard, non illudetevi! Non voglio sentire niente
da te Gandalf, ci hai tradito alleandoti con quella feccia del re
Elfico!"
"Non osare chiamarmi in quel modo Nano!"
Thranduil si avvicina a Thorin pieno d'ira posando una mano
sull'impugnatura della spada.
"Tu non dici a me cosa fare Elfo!"
Anche Thorin avanza verso Thranduil pronto ad estrarre la spada.
I due ormai sono vicinissimi.
Si guardano in cagnesco, i volti induriti dall'odio, gli occhi fissi e
colmi di rabbia, pronti a estrarre le spade e uccidersi a vicenda.
Un lampo di luce mi abbaglia e sono costretta a
coprirmi gli occhi fino a quando tutto torna alla normalità.
Riapro gli occhi e tra una macchia e l'altra scorgo le figure di
Thranduil e Thorin a terra mentre l'alto e vecchio corpo di Gandalf li
divide, nei suoi occhi domina la rabbia.
"Basta!"
La voce dello Stregone risuona nell'aria,
improvvisamente sembra più alto e un'ombra scende su di lui.
Il pacifico e buonoGandalf sembra essere svanito, al suo posto vedo un
potente e adirato Stregone.
Infonde paura.
"Ma sentitevi, siete ridicoli! Non siamo qui per vedere due arroganti
re sgozzarsi a vicenda, ci sono questioni ben più importanti
di qui discutere! Ora alzatevi e state zitti!"
Thorin e Thranduil si alzano con fatica e dopo essersi rivolti a
vicenda uno sguardo carico di odio si voltano verso Gandalf con uno
sguardo pieno di umiliazione
"Bene, ora che siete tornati in voi possiamo iniziare!"
Lo Stregone torna ad essere il pacifico Gandalf e facendo segno di
seguirlo si avvia verso uno spiazzo poco lontano.
Raggiungiamo il luogo indicato e ci sediamo sulle pietre sparse qua e
là.
Continuo a fissare il Nano.
Sul suo volto sono visibili ancora l'arroganza e la rabbia.
"Thorin", continua Gandalf, " Durante il periodo in cui vi ho lasciato
su ordine del Consiglio Bianco ho scoperto che Azog ha radunato un
esercito di Orchi e ora sta marciando verso la Montagna"
"Azog?"
Un'espressione di sorpresa affiora sul viso del
Nano.
"Si proprio lui, Azog il Profanatore!"
Nello spiazzo cala il silenzio.
-Azog. Non ho mai sentito questo nome-
"Ormai saranno qui tra tre giorni e attaccheranno la Montagna uccidendo
chiunque si trovi dentro e fuori"
Thorin si alza e inizia a camminare intorno alla pietra dove era seduto.
"Non riuscirai a combatterlo da solo, è per questo che siamo
venuti qui, per porgerti il nostro aiuto".
Thranduil sbuffa arrabbiato.
"E cosa mi assicura che Azog stia veramente venendo da me con un
esercito e non che questo è un vostro sporco trucco per
impossessarvi del mio tesoro!?!" risponde Thorin adirato.
"Per tutti i Valar! Thorin tu sei impazzito! Non sei più il
Nano valoroso e onesto che ho conosciuto!
Come ti permetti di darmi del bugiardo!
Se davvero avrei voluto impossessarmi del tuo oro ti avrei
già ucciso e derubato!
Torna in te e ascoltami!
Se ti rifiuterai del nostro aiuto morirai e tutti gli sforzi pe
riconquistare la Montagna saranno stati vani!
Temevo che la malattia del tesoro potesse
travolgerti ma non pensavo al punto di non fidarti più di me!
Ascolta attentamente le mie parole:
Hai un cuore onesto, valoroso, puro.
Non
permettere che l'oro ti renda ottuso e arrogante, non diventare come
tuo nonno, non tradire la fiducia dei tuoi compagni!."
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Capitolo 23 *** Il ritorno del Re sotto la Montagna ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
23: Il Ritorno del Re Sotto la Montagna
Thorin fissa i grigi occhi dello Stregone con
espressione indecifrabile.
“Torna in te Thorin, torna ad essere
quel valoroso Nano che ha fatto di tutto per riconquistare la sua casa,
quel Nano che ha sfidato mille pericoli senza vacillare neanche un
momento.
Ripensa a quello che hai passato in questi anni, a
come hai condotto i tuoi fedeli compagni alla Montagna.
Pensa a coloro che ti hanno accompagnato in questa
impresa fino alla fine, a quei fedeli amici che non ti hanno
abbandonato e mai ti abbandoneranno.
Pensa al dolore che ai subito durante questi
lunghi anni lontano dal tuo regno.”
Thorin continua a fissare gli occhi di Gandalf
come se fossero l’unica cosa esistente.
“Non permettere all’oro di
impossessarti di te, non permettere al tesoro di corromperti e
allontanarti dalla retta via.
Libera il tuo cuore da tutto ciò che
è vile.
Torna a essere il valoroso, coraggioso e nobile Re
sotto la Montagna.”
Un silenzio magico domina.
Thorin continua a guardare Gandalf senza proferir
parola.
I suoi azzurri occhi si chiudono lentamente,
Thorin ispira l’aria fresca e gettandola fuori li riapre.
Noto un cambiamento nel suo sguardo, non
è più freddo e arrogante, ora il suo sguardo azzurrino
è più limpido e dolce ma allo stesso tempo
autoritario e saggio.
La somiglianza con Kili si fa più
evidente.
“Bentornato Thorin
Scudodiquercia”
Gandalf sorride al Nano e avvicinandosi a lui
stringe la sua possente mano.
“Sono contento di riaverti fra noi."
Il Nano sorride allo Stregone.
" Mi dispiace Gandalf. L'oro mi ha portato alla
pazzia come fece molto tempo fa con mio nonno, ma lui sfortunatamente
non possedeva al suo fianco una amico come lo sei tu per me. Grazie"
"Non esiterei mai un attimo ad aiutarti, sei destinato a fare grandi
cose Thorin Scudodiquercia.
Bene, adesso che sei tornato in te possiamo
discutere seriamente.
Come sai Smaug è morto distruggendo
Esgaroth e a quella povera gente serve denaro per ricostruire la
città.
Se ti ricordi avevi promesso loro oro e ora
è tempo che tu mantenga la promessa fatta.”
“Non dimentico mai una
promessa”
Nella sua voce
non c’è più un tono arrogante ma uno
più cordiale e autoritario.
“Bard ti ringrazio per tutto
ciò che hai fatto per noi e per aver ucciso Smaug il drago.
Nella montagna non ci sono solo tesori Nanici ma
anche oro appartenente un tempo a Dale e non ho intenzione di privarti
di ciò che spetta a te di diritto.”
Thorin avanza verso l’Uomo e porge una
mano, Bard sorridendo la afferra sancendo così una nuova
alleanza.
“Bene” continua Gandalf ,
“Ora che questa faccenda è stata sistemata
dobbiamo parlare degli oscuri avvenimenti che presto ci
investiranno!”
“Azog…” sussurra
Thorin con rabbia.
“Si, proprio lui! Tra non molto
sarà qui e noi dovremmo essere pronti allo scontro!
Re Thranduil metterà a disposizione le
sue truppe, Bard tutti gli uomini disposti a combattere.
Ma non riusciremo a vincere, non siamo ancora
abbastanza numerosi.
Thorin devi mandare un messaggio di aiuto alla tua
gente, sono sicura che ti aiuterà!
Non dobbiamo perdere tempo!
L’esercito di Azog è molto
numeroso e non si fermerà davanti a niente e
nessuno”
“Sono pronto a combattere per difendere
la Montagna! Azog rimpiangerà il giorno in cui
sfidò la nobile stirpe Nanica!”
“Noi saremo al tuo fianco Zio!”
Kili si avvicina al Re seguito dai due suoi
compagni.
“Fino alla fine”.
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Capitolo 24 *** Paure ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
24: Paure
*
Il cielo è
tinto di colori caldi, il rosso, l'arancione e il giallo si uniscono
creando colori spettacolari.
Il sole ormai basso
sull'orizzonte illumina con i suoi ultimi raggi la Montagna Solitaria,
la neve risplende.
Davanti ad essa migliaia
di soldati elfici e umani aspettano l'orrore che presto ci
investirà.
Mi trovo fuori
dall'imponente portone della Montagna assieme a Legolas, Bard, Gandalf,
Thranduil e Thorin.
Discutono delle tattiche
da utilizzare durante la battaglia e dell'arrivo a sorpresa
dell'esercito Nanico che attaccherà l'esercito di Azog alle
spalle.
Cerco di prestare
attenzione ma non ci riesco, troppi pensieri mi riempiono la mente.
Tra poco l'esercito di
orchi arriverà sotto la Montagna e così la
battaglia avrà inizio, una battaglia crudele e spietata.
Tento di apparire
disinvolta e serena agli occhi di tutto ma in realtà dentro
urlo di paura.
La battaglia incombe su
di me come un'enorme muro di pietre affilate che mi impedisce di
guardare avanti, mi impedisce di guardare al mio futuro.
Il cuore mi batte a mille
martellandomi il petto, non mi lascia tregua.
In lontananza sono
già visibili le luci delle torce di quelle maligne creature
che avanzano decise verso di noi.
Non riesco a distogliere
lo sguardo dall'orrendo esercito, i miei occhi lo fissano pieni di
terrore.
-La mia prima
battaglia...-
Ho sempre portato a
termine missioni affidatemi dal re con coraggio e sicurezza ma mai
avevo preso parte a guerre.
Molte storie mi venivano
raccontate riguardanti grandi battaglie avvenute nel corso delle Ere,
da quando gli Eldar arrivarono nella Terra di Mezzo fino ad oggi.
Quei racconti mi avevano
sempre affascinato, storie di eroi che sconfissero il male nonostante
molte difficoltà, eroi che morirono per ciò in
chi credevano.
Molte volte avevo
fantasticato di prendere parte a quelle epiche battaglie e di mostrare
il mio valore, ma adesso che tutto ciò sta per compiersi
un'innaturale insicurezza e paura mi dominano.
"Tauriel, andiamo..."
Legolas si avvicina a me
posandomi una mano sulla spalla, mi volto.
"Raggiungiamo la nostra
postazione"
Con la testa accenno un
Si e mi incammino dietro di lui.
Sento le gambe pesanti
come se fossero di piombo ma riesco comunque a tenere il passo di
Legolas.
Iniziamo a inoltrarci nell'esercito, Uomini ed
Elfi guardano dritto davanti a loro.
Nei loro volti, quasi del
tutto coperti dagli elmi, leggo paura come la mia.
Io e Legolas avanziamo
fino a raggiungere l'estremità dell'esercito.
Davanti a
noi si estende Lagolungo immerso nell'oscurità, le orrende
barche si avvicinano sempre più, il terrore mi investe come
una folata di vento gelido.
|
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Capitolo 25 *** La Battaglia ***
Kili e Tauriel
Capitolo 25: La Battaglia
Rumori di spade, versi disgustosi e urla
risuonano, sembra
l'inferno.
La battaglia è ormai iniziata da tempo e continuiamo senza
sosta a difendere la
Montagna.
Siamo circondati da orrendi orchi deformi che ci
colpiscono senza pietà, sul
terreno già molti corpi pallido e inzuppati di sangue
giacciono privi di vita
assieme a orrende carcasse deformi e grigiastri.
La loro vista mi fa rabbrividire, ogni volta che ne calpesto uno
inorridisco. Ai corpi si aggiungono le teste, i vari arti e le viscere
strappate dal corpo.
Continuo a lottare e a uccidere più
Orchi possibile, faccio fatica a usare
l'arco in questa confusione e perciò mi difendo con due
spade.
Uno a uno uccido quelle creature senza
pietà.
-Come staranno loro?-
Quell'interrogativo mi martella nella testa
continuamente senza lasciarmi pace,
come staranno Bard, Kili, Thorin, i Nani, Legolas, Thranduil e Gandalf?
Dall'inizio della battaglia ho perso di vista
Legolas e mi sono ritrovata da
solo in mezzo a soldati amici e orchi.
Appena posso mi guardo attorno cercando di scorgere le figure dei miei
compagni, ma senza risultato.
Cerco di spostarmi verso la Montagna facendomi
spazio con le spade ma riesco ad
avanzare poco tra la confusione della battaglia.
Contino ad abbattere Orchi senza sosta, la stanchezza che poco a poco
si fa
sentire.
All'improvviso inciampo in un corpo senza testa e
cado a terra, un orco si
precipita su di me brandendo una enorme ascia.
Poco prima dell'impatto una spada trapassa l'orrendo corpo che cade
immobile e
morto vicino a me.
Alzo lo sguardo e vedo Legolas che mi tende la mano.
Anche lui è stanco, lo leggo nei suoi bei tratti contratti
dallo sforzo di
combattere e nei suoi occhi azzurri.
"Tauriel stai bene?" mi chiede preoccupato (
uccide altri due orchi)
"Si si grazie" rispondo.
Dopo uno sguardo pieno di significato ricominciamo
a combattere l'uno al fianco dell'altra abbattendo
numerosi Orchi.
Mi sento più sicura con lui vicino, il mio coraggio aumenta
e la fatica sembra
abbandonarmi.
Ma gli Orchi aumentano senza sosta riversandosi
sul nostro esercito, l'aiuto
dai Nani non è ancora arrivato, non potremo resistere a
lungo in questo modo.
All'improvviso una nuova ansia mi assale.
-Dove sarà? Starà bene?
Si, è un combattente valoroso, sono
sicura che si sta battendo con onore!-
Cerco di rassicurarmi ma la paura non mi
abbandona, paura di rivedere il suo
viso pallido tormentato dal dolore, il corpo prossimo alla morte.
I miei pensieri sono rivolti a Kili
Scuoto il capo per cacciare l'immagine e con
più violenza abbatto i miei
avversari.
-Non posso perderlo...-
Ricordi affiorano nella mia mente, ricordi
riguardanti un abile e valoroso Nano
dagli occhi marroni e profondi come la terra.
Cerco di farmi spazio nuovamente e mi avvicino
alla Montagna in cerca del Nano
Alto ma ancora non riesco a scorgerlo.
Ho perso nuovamente Legolas e la paura torna a
dominarmi assieme alla
stanchezza.
Continuo a dirigermi verso la Montagna fino a
quando scorgo un'enorme figura
dalla pelle bianca e da un braccio amputato, Azog combatte con ferocia.
Attorno a lui vedo finalmente Kili assieme a
Thorin e Fili che combattono
coraggiosamente l'Orco Pallido.
Kili è sudato e i lunghi capelli bruni
sono scompigliato e incollati al volto a
causa del sudore.
Il viso è contratto dalla rabbia e dalla fatica, abbatte
numerosi orchi e
contemporaneamente cerca di colpire Azog.
All'improvviso nell'aria risuona un suono possente
e basso, i Nani sono
finalmente giunti.
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Capitolo 26 *** Il dolore di Kili ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
25: Il dolore di Kili
Il basso e
possente suono del corno nanico riempie l'aria, per qualche secondo la
battaglia si blocca e i mortali nemici si voltano per individuare il
posto da
cui il suono proviene.
Miriadi
di barche si avvicinano velocemente
alla Montagna, su di esse altrettanti coraggiosi Nani urlano a pieni
polmoni il
grido di guerra.
Le
imbarcazioni toccano terra e la sanguinosa
battaglia riprende.
L'arrivo
dei Nani segna la svolta degli
eventi, Uomini ed Elfi riprendono vita combattendo ferocemente, ogni
segno di
stanchezza scivola via dai loro volti.
La
sicurezza e la speranza mi invadono e
combatto con più ferocia.
Orco
dopo Orco mi faccio spazio in quel
macabro caos cercando di avvicinarmi a Kili.
Ormai
tutto sta finendo, l'intervento dei Nani
è stato decisivo nella battaglia.
Ora
siamo più numerosi rispetto ai nostri
orrendi nemici e poco a poco riusciamo a schiacciarli con la nostra
forza e
voglia di trionfare.
A
terra ormai si vedono solo carcasse di orchi
senza testa, braccia, gambe e coperti del loro disgustoso saghe nero.
Il
nero esercito si riduce drasticamente,
molti cercano di scappare ma senza successo.
I
tre discendenti di Durin continuano a
combattere ferocemente il Profanatore che però tiene loro
testa.
Colpo
dopo colpo Azog si indebolisce ma la sua
sete di sangue nanico non diminuisce.
All'improvviso
Kili cade a terra disarmato,
l'Orco Pallido si fionda su di lui.
Il
tempo sembra fermarsi, Kili disarmato, Azog
che sta per infliggere il colpo fatale.
Tutto
succede in una frazione di secondi.
Un
corpo si butta tra i due, la spada lo
trafigge.
Il
giovane Fili cade a terra insanguinati
tra le braccia del fratello.
Non
riesco a credere a ciò che i miei occhi
vedono e hanno visto.
"Nooooooo!"
Thorin
si precipita urlando verso l'Orco
Assassino dando inizio a uno scontro brutale pieno di di dolore e odio.
Kili
tiene tra le braccia il fratello morente,
l'espressione del suo viso è come un pugno nello stomaco per
me.
I
suoi profondi occhi marroni sono sgranati
completamente, la bocca è semiaperta, lo sporco e pallido
viso indecifrabile.
"Fili..."
Riesco
a percepire il sussurro del Nano Alto,
una sola parola carica di emozioni.
Dolore,
sorpresa, incredulità...
"Frat-el-lo..."
Con
estrema fatica Fili ri rivolge a Kili con
un mezzo sorriso.
"Fili!
Resta con me, non mi lasciare.
Stupido
Nano ma cosa ti è saltato in mente,
potevo cavarmela da solo"
Ora
assieme al dolore percepisco una punta
d'ira.
"È-È
mio do-do-vere proteggerti
Frat-frat-ellino..."
Fili
esala l'ultimo
respiro, l'anima abbandona il suo corpo devastato.
"Fili!FILI!
NO! NO! NON PUOI
ABBANDONARMI, HO ANCORA BISOGNO DI TE! FILI!"
Kili
urla al corpo del fratello, ma niente,
ormai ogni speranza è vana.
Lacrime
solcano le mie guance, la vista di
Kili mi strazia.
Il
suo bel viso è deformato dal dolore e
dall'ira.
Da un ultimo bacio sulla
fronte del fratello e
alzandosi si fionda su Azog con ferocia.
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Capitolo 27 *** La battaglia finale ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
26: La battaglia finale
Ormai la
battaglia sta terminando, abbatto con facilità i pochi Orchi
che mi circondano.
A pochi metri da
me Kili e Thorin combattono ferocemente contro Azog, i loro volti
sporchi,
incrostati di sangue e illuminati dal nuovo sole sono dominati dalla
rabbia e
da un dolore profondo, i loro bellissimi ma opposti occhi sembrano
riflettere la stessa immensa pazzia.
I colpi delle
spade naniche contro quella dell’orco risuonano
nell’aria sovrastando qualunque
altro rumore e creando una sinfonia carica di odio e potenza.
Sono visibili i
possenti muscoli dei Nani sotto le armature, sono tesi e gonfi dallo
sforzo e
dal dolore, i loro capelli intrisi di sudore.
La lotta continua
ferocemente senza che i tre combattenti cedano alla forza del proprio
avversario; Azog sferra colpi potenti e lenti a Kili e Thorin che
agilmente li evitano e a loro volta sferrano colpi possenti.
Tutto intorno a
loro sembra essersi fermato: ogni soldato, il vento, gli animali,
perfino il
sole sembra aver sospeso la sua ascesa nel cielo per ammirale quello
scontro
brutale.
Guardo
attentamente quel cozzare di spade senza battere ciglio per paura di
perdere qualche mossa e rivedere
poi i due Nani a terra; sento il cuore battere forte contro il petto
come se lo
stesse per sfondare.
Nessuno
interviene in aiuto dei Nani come se sapessero di non poter far nulla;
nessuno
può fare qualcosa, quella è la loro battaglia.
Le mosse sembrano
susseguirsi a rallentatore, sembrano durare
un’eternità.
Colpo dopo colpo
i tre nemici si spostano formando una danza rozza ma affascinante;
girano su
loro stessi, si abbassano, muovono agilmente le gambe e le braccia.
Mi soffermo su
Kili, è così giovane ma adesso appare invecchiato
di qualche anno: il bel volto
deformato dallo sforzo e dal dolore, i muscoli più grossi e
i profondi occhi
accecati dall’ira.
Si muove
agilmente tra i colpi inflitti e quelli ricevuti dimostrando grandi
doti nel
combattimento e agevolezza con la spada.
E’ diverso dal Nano
che ho conosciuto, un Nano sempre allegro e scherzoso pronto a farmi
sorridere
in ogni momento, un Nano intelligente e profondo.
Ora tutto ciò è
coperto da una rabbia inimmaginabile e da una voglia sfrenata di
vendetta.
La battaglia
continua imperterrita incantando ogni essere viventi attorno ad essa,
il
silenzio domina interrotto solo dal rumore delle lame in contatto.
In Nani incominciano
a perdere terreno e la fatica compare sui loro lividi volti; Azog
invece avanza
instancabile.
Improvvisamente l'Orco si inferocisce solo su
Thorn facendolo arretrare e perdere la spada, Kili
si precipita in aiuto del suo re e intraprende una furiosa lotta contro
il
Profanatore mettendolo inizialmente in grossa difficoltà.
Il Nano Alto
riesce a far allontanare l’Orco Pallido da Thorin che
recupera la
spada e correre in aiuto del nipote.
La lotta riprende
ancora più crudelmente di prima, i tre nemici si feriscono
in continuazione
indebolendo i corpi già stremati dalla fatica.
Azog
improvvisamente si scaglia nuovamente su Thorin ma Kili, proprio come
il fratello prima di
lui, in interpone tra i due corpi, il resto accade in una frazione di
secondi.
La sporca lama
dell’orco trapassa lo stomaco del bel Nano, il sangue rosso
inizia a sgorgare all’infinito.
Il nobile viso di
Kili e quello dannato del Profanatore si trovano a un centimetro di
distanza; gli
occhi sgranati del nano fissano con coraggio quelli mligni e
neri dell’Orco;
sul volto dell’Orco un ghigno malefico, sul volto del Nano
un’espressione di
dolore.
Il Profanatore assassino
estrae la spade dal corpo straziato di Kili facendolo cadere a terra
percosso
da forti scossoni.
Thorin prima straziato dal dolore guarda
il nipote morente e poi si scaglia conto l’assassino
iniziando la lotta più feroce che avesse mai intrapreso.
Sono immobile,
non riesco a muovermi; lo stupore e l’incredulità
impediscono alle mie gambe di
avanzare verso il corpo di Kili.
-No,
No! Non è
possibile, non voglio crederci, questo è un incubo!-
Dentro di me
scoppiano miriadi di sentimenti: incredulità, sorpresa,
dolore, odio, paura …
Sullo sfondo
sento i rumori della battaglia in corsa, ma ormai più niente
sembra avere
importanza, tutto sparisce e rimaniamo solo io e Kili distanti pochi
metri l’uno
dall’altra.
Cerco di avanzare
ma non ci riesco, sento le gambe pesanti e prive di ogni muscolo.
Continua a
fissare quel corpo straziato e morente con occhi sgranati, bocca
semiaperta,
non riesco nemmeno a versare lacrime.
Il viso
sorridente del Nano mi appare davanti agli occhi causando ancora
più dolore,
finalmente le lacrime abbandonano i miei occhi per bagnarmi le rosee
guance.
Le
gambe riacquistano
sensibilità e di scatto mi precipito verso Kili.
ANGOLO DELL' AUTRICE:
Buona sera a tutti, da qui in
avanti iniziano i capitoli più difficili da me, il finale
sta giungendo e come tutti sapete non è dei più
felici.
Vi chiedo quindi
pietà perchè non sono sicura di riuscire a
esprimere del tutto quello che provo e soprattutto quello che prova
Tauriel.
Aspetto quindi vostri commenti
per capire se sto scrivendo in modo giusto e comprensibile e magari per
qualche consiglio.
Grazie a tutti! :)
Anna
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Capitolo 28 *** - Non dimenticarti mai di me - ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
28: - Non dimenticarti mai di me -
Le
lacrime offuscano la mia vista e bagnano il petto straziati del bel
Nano.
In lontananza sento i rumori della furiosa lotta tra il Re sotto la
Montagna e
il Profanatore, sono ormai distanti dai miei pensieri come se
appartenessero a
un'altra realtà.
Nulla
ha più importanza; non sento più il rumore delle
onde che si infrangono
sulla riva, il cinguettare degli uccelli, i passi sulla ghiaia
insanguinata, la
voce dei soldati...
Perfino
il mio corpo ha perso sensibilità, non percepisco
più la terra sotto le
ginocchia, i dolori provocati dalle ferite, il vento che accarezza il
mio volto,
il calore del sole...
Esiste
solo lui; percepisco, tocco, piango, vedo solo lui.
Ciò
che provo è indescrivibile, un insieme di sentimenti che ne
generano uno
solo straziante: dolore e paura, incredulità e stupore,
disperazione e
tristezza.
Continuo
a sussurrare il suo nome, lui risponde con deboli sorrisi.
I
nostri sguardi sono intrecciati, uniti da un legame forte e
indissolubile; i
miei occhi pieni di lacrime e disperazione i suoi colmi di dolore ma
allo
stesso tempo calmi.
Poco
a poco avvicino il mio viso al suo fino a toccare la sua fredda fronte,
il
contatto lo fa sussultare ma non si allontana, preme ancor di
più.
Non
riesco a dire altro che il suo nome, il dolore mi annebbia la mente e
mi
blocca la gola.
Continuo
a guardarlo intensamente, voglio sfruttare ogni singolo istante degli
ultimi che mi restano per vedere Kili, prima che mi lasci per sempre.
Si, sono consapevole di non poter fare nulla per lui, nessuno sarebbe
in grado
di salvarlo, la ferita è troppo profonda.
Questo pensiero mi distrugge ancora di più, lo sollevo
leggermente e lo stringo
a me con tutte le mie forze.
Non
voglio dividermi da lui, non voglio interrompere quel contatto
così carico
di emozioni e di calore.
Kili
avvicina le belle labbra al mio orecchio sussurrando debolmente due
semplici ma significanti parole:
"Non lasciarmi"
"Non
lo farò" rispondo stringendolo più forte al mio
corpo.
Lentamente
solleva le braccia e le avvolge sulla mia schiena con tutta la
forza concessa dal suo corpo morente.
"Non lo farò" ripeto con un sussurro, le lacrime bagnano i
suoi
capelli e le mie braccia avvolgono il suo corpo.
- Perché proprio
adesso? Perché proprio lui? Non può lasciarmi,
non può
abbandonarmi in quel mondo pieno di dolore e male.
Perché
proprio quando i miei sentimenti si sono fatti più chiari e
intensi?
Perché,
perché, perché!?-
Il
mio corpo inizia a tremare, il bel Nano cerca di stringermi ancora di
più.
Lentamente
si stacca dal mio corpo e avvicina il volto al mio.
È sporco e incrostato di sangue, il dolore deforma i suoi
tratti senza
profanare la sua bellezza.
I
nostri sguardi si riallacciano in un dialogo silenzioso, intenso,
carico di
emozioni.
Ormai
l'odio e la sete di vendetta l'hanno abbandonato ridando
serenità al suo
viso; posso vedere nuovamente il Nano che è in
realtà, il Nano che ho
conosciuto nei sotterranei del Reame Boscoso.
Con
fatica Kili alza una mano lentamente e con dolcezza mi asciuga le
lacrime
che continuano a rigarmi le guance.
Piano
piano avvicina la sua bocca alla mia fino ad arrivare a pochi
millimetri
di distanza.
Sposta lo sguardo sulle mie labbra e poi torna a fissare i miei occhi.
"Ti
amo" sussurra debolmente e preme le sue freddi labbra sulle mie.
Una
miriade di emozioni esplodono dentro di me e dopo qualche istante di
incertezza ricambio il dolce bacio.
Piano piano le nostre labbra iniziano a muoversi in sincrono saldandosi
perfettamente e scivolando in armonia le une sulle altre.
Sento
la sua mano immergersi tra i miei morbidi capelli e premere
maggiormente
il suo viso al mio.
Il dolce bacio ora diventa più intenso e veloce, le nostre
labbra si muovono
avidamente le une sulle altre e i nostri visi si muovono più
velocemente.
Cerco
di assaporare al meglio quei momenti sapendo che saranno gli ultimi.
Il
suo bacio non mi sazia, fa nascere in me il desiderio di averne di
più.
Premo con tutte le forze sulla sua bocca desiderosa delle sue labbra.
Piano
piano il bacio rallenta e si ammorbidisce nuovamente.
Con tristezza allontano il mio viso dal suo sussurrano un ti amo.
Kili
mi guarda e il sorriso affiora sulle sue labbra.
"Le
potrò incontrare" sussurra.
"Potrò
incontrare le stelle, già le vedo. Avevi ragione, la loro
luce non
è fredda e distante, sento il loro calore.
Sono così vicine e confortanti, sono piene di ricordi."
Kili
alza lo sguardo e scruta il limpido cielo celeste guardando stelle che
solo lui può vedere.
Lacrime
ricominciano a rigarmi il viso ma questa volta bagnano le mie labbra
dominate da un lieve sorriso.
"Si,
le potrai vedere" sussurro.
"Non
dimenticarti mai di me, promettimelo"
"Te
lo prometto..." sussurro piangendo.
"Non
piangere, io sarò sempre con te, sarò sempre nel
tuo cuore e mai ti
abbandonerò.
Potrai vedermi anche nelle stelle, quando ti sentirai solo alza lo
sguardo e
ammira la bellezza degli astri perché è li che
potrai rivedermi.
Ricorda, questo non è un addio"
Dicendo
così Kili mi guarda per l'ultima volta, poi lentamente le
sue braccia
abbandonano il mio corpo adagiandosi a terra e la vita abbandona i suoi
profondi occhi.
ANGOLO
DELL' AUTRICE:
E alla fine sono arrivata a
scrivere il capitolo che più aspettavo e che più
temevo.
Non è stato facile scriverlo e spero di averlo fatto al
meglio.
Come sempre aspetto vostre considerazioni!
baci Anna :)
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Capitolo 29 *** Stelle ***
Kili e
Tauriel
Capitolo
29: Stelle
Il dolore è tanto.
Il mio cuore sembra essersi caricato di ogni peso
presente nel mondo.
Un dolore mai provato prima e che pensavo di non
poter sentire.
Fino ad ora non sapevo cosa si provasse nel
perdere una persona che si ama, ero
sempre stata sicura di non poter star male in quel modo
perché tutte le persone
a cui ero legata sarebbero sempre state al mio fianco.
Mi sbagliavo.
Tutto quello che mai avevo pensato mi accadesse si
era riversato su
di me come una secchiata di acqua gelida e pungente.
La cruda realtà era apparsa ai miei
occhi improvvisamente ferendomi mortalmente
al cuore.
La mia mente è
del tutto vuota, nessun pensiero l'attraversa.
Mi sembra di stare in un limbo tra la
realtà e il sogno, incapace di inoltrarmi
nell'uno o nell'altro.
Mi sento isolata dal resto del mondo, imprigionata
in una sfera trasparente
composta unicamente da dolore.
Sento distante ogni cosa:
il vento
l'acqua
le creature viventi
la terra
il
fuoco
il sole
la luna
le stelle...
Stelle.
Astri che avevo sempre adorato e rispettato,
quelle stelle che mi avevano
accompagnato in tutta la mia lunga esistenza.
Ora le odio.
Hanno portato via da me la persona che
più amavo lasciandomi sola e piena di
dolore.
Stelle che ora sento distanti e fredde, proprio
come aveva detto Kili:
"Ho
sempre pensato alla luce delle stelle come una luce fredda e
distante..."
Così aveva detto.
Ora capisco cosa intendeva.
I ruoli sembrano essersi invertiti: Kili sul punto
di mote aveva capito e
sentito il calore delle stelle; invece io ora non sento più
quel calore.
*
Rigida guardo dinanzi a me.
Tre bare di puro oro sono poste ai piedi del
grande trono nanico.
Il prezioso metallo è intarsiato perfettamente e
straordinarie pietre dai vari
colori sono incastonate in esso.
Le splendide bare sono aperte e dentro di esse
sono visibili i corpi privi di
vista dei discendenti di Durin.
Al centro è posto Thorin vestito con il
tradizionale abito del Re sotto la
Montagna, la spada posta su di lui e sfiorata dalle gelide mani
adornate con
anelli; ai lati vi sono Kili e Fili vestiti con abiti regali e
accompagnati
anche loro dalle spade.
I loro volti sono sereni, finalmente privati di
ogni sofferenza mortale.
Il viso di Kili è il più
bello ma anche il più pallido, incorniciato dai lunghi
capelli bruni.
Le palpebre abbassate delicatamente.
L'idea di non poter più vedere i suoi
profondi occhi marroni mi strazia.
Non avrei più potuto incrociare il suo sguardo, un contatto
che sempre mi aveva
emozionato.
Guardo la bara
del Nano Alto senza battere ciglio, concentrata solo su di essa.
I lunghi discorsi in onore dei tre caduti sembrano
essere pronunciati a
migliaia di chilometri da me.
Pensavo che
vedere il suo corpo nella bara mi avrebbe convito che la sua morte era
accaduta
veramente, ma mi sbagliavo.
Non riesco ancora ad accettare quello che
è successo, non riesco a convincermi
che non lo rivedrò mai più.
Come può essere tutto vero?
Come può essere vero che mai
più potrò vedere il suo viso, il suo
sorriso ?
Come può essere vero che mai
più potrò sentire il suo calore?
Spero sia un incubo.
Spero che da un momento all'altro possa svegliarmi
e apprendere che quello era
solo un brutto sogno, ma il tempo continua a scorrere e non riesco a
svegliarmi.
*
L'atmosfera dopo la conquista della Montagna
Solitaria doveva essere festosa e
trionfante, invece è malinconica e triste.
I volti dei compagno dei tre valorosi Nani sono
spenti e solcati da lacrime di
dolore, dovevano essere felici e orgogliosi.
Le grandi sale naniche sono buie e fredde,
dovevano essere calde, luminose e
accoglienti.
Non riesco a rimanere rinchiusa tra le mura della
grande dimora, esco a
prendere aria.
Il profondo cielo notturno è trapuntato
di numerose stelle, una leggera brezza muove le chiome degli alberi.
Guardo il lago illuminato dalla luna e finalmente
la mia mente ricomincia ad
accogliere ricordi.
Penso a Kili e a tutti i momenti passati con lui
fino alla sua dipartita.
Gli ultimi momenti di vita del Nano prevalgono
sugli altri: il suo viso
straziato dal dolore, le sue ultime parole, le fredde labbra sulle
mie...
A quei ricordi i miei occhi tornano finalmente a
riempirsi di lacrime.
"Non
dimenticarti mai di me."
Come avrei potuto dimenticarmi di lui?
Mai.
Rimarrà sempre nei miei ricordi, lo
continuerò ad amare minuto dopo minuto,
anno dopo anno, secolo dopo secolo.
Per l'eternità.
"Non
dimenticarti mai di me.
Non piangere, io
sarò sempre con te, sarò sempre nel tuo cuore e
mai ti
abbandonerò.
Potrai vedermi anche
nelle stelle, quando ti sentirai solo alza lo sguardo e
ammira la bellezza degli astri perché è li che
potrai rivedermi.
Ricorda, questo non
è un addio"
Alzo lo sguardo
sul cielo.
Guardo attentamente le stelle.
Con stupore comprendo che in loro posso realmente
vedere Kili, su di esse è
incisa tutta la sua vita.
Il calore inizia a riscaldare il mio corpo,
finalmente posso sentirle ancora.
Chiudo gli occhi, sento la sua voce.
"Potrai
vedermi anche nelle stelle"
Finalmente comprendo ciò che voleva
dire.
Lui non mi ha abbandonato, sarà sempre
presente nella mia vita attraverso i
pensieri e le stelle.
Ogni volta che guarderò i splendenti
astri vedrò il
suoi profondi occhi e il suo bel sorriso.
Questa non è la fine. E' l'inizio.
Non è possibile vacillare.
Se
non ti fidi di ciò, non aver
fiducia in nient'altro.
Abbi fiducia in questo, abbi
fiducia in questo, abbi fiducia,
Abbi fiducia in questo, fidati dell'amore.
Questa non è la fine, è
l'inizio.
Non devi farlo.
Se non hai fiducia in niente, fidati di questo.
(
Dal canto "Stella del Vespro")
Con grande tristezza vi annuncio che la FF è ormai finita.
Scusate la lunga attesa ma non riuscivo a scrivere per paura di finire
questa bella esperienza.
Sono contenta che la storia sia stata apprezzata da così
tante persone e vi ringrazio tutti.
Ringrazio soprattutto coloro che hanno perso il loro tempo a
recensionare la stori:
Zodiac,
Shiner
Lannister, Tauriel93, hphgtwisdalh, Halfblood_Slytherin,Bonni_District4, Ma_AiLing, ewan91, LadyNightmare, Nirai1235, Sandra1990, Ricciolina99,
NicelyLinda,Mikysax
INVITO TUTTI I LETTORI SILENZIOSI A RECENSIONARE ED ESPRIMERE IL LORO
PARERE SULL'INTERA FF!:9
Grazie a tutti <3
Anna
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