Purpleful

di Boiler e Whale
(/viewuser.php?uid=617766)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fuochi a Mezzanotte (Prologo) ***
Capitolo 2: *** Episodio I ***
Capitolo 3: *** Episodio II ***
Capitolo 4: *** Episodio III ***



Capitolo 1
*** Fuochi a Mezzanotte (Prologo) ***


Belle dame e nobili cavalieri, buonasera!
Qui dalle note è Mr. Whale che vi parla ma - per scelta comune - non vi sveleremo chi sarà, di volta in volta, l'autore di ogni capitolo. Non preoccupatevi se in questa puntata non capirete molto e tutto vi sembrerà un enorme calderone di nomi e avvenimenti senza troppo significato: è l'episodio pilota che serve a introdurvi nella vicenda in medias res ma, dalla prossima volta, ogni mistero comincerà a dipanarsi e, soprattutto, a essere raccontato dall'inizio. E non preoccupatevi nemmeno se il tono vi sembra troppo serio o se i personaggi per i quali avete aperto la nostra storia non sono ancora entrati in scena: ci sarà tempo per cambiare ampiamente registro e per far apparire molta altra gente.
Allora, vi lascio alla lettura e, per qualsiasi cosa, noi siamo qui, pronti a rispondere!
Grazie per essere passati e un abbraccio,
DGW

 
***


Fuochi a mezzanotte

- Guarda il mare, Barrie, guarda il mare! -
Un luccichio di eccitazione accende gli occhi del giovane Florian, quando il veliero straniero si profila sull'orizzonte del mare scozzese.
Il suo compagno, invece, Sir Barriemore Barlowe, sembra tutt'altro che estasiato dalla novità: dopo aver lanciato una sola occhiata alla distesa d'acqua, si pone in un gesto istintivamente protettivo davanti a Florian, la mano pronta sul fodero: tanti anni di battaglie, di campagne, di sortite, di agguati, hanno insegnato al potente signore dei Monti Grampiani che i visitatori che vengono per mare sbarcano più spesso per portare ferro e fuoco, che non doni ospitali.
- Non sono scozzesi, è un veliero inglese. - stabilisce con sicurezza - Florian, tu che hai gli occhi più buoni dei miei: riesci a vedere che insegne porta? -
Il giovanotto stringe i grandi occhi fanciulleschi, per mettere meglio a fuoco l'imbarcazione sconosciuta, cacciandosi via dal viso una ciocca di capelli biondi con cui la brezza sta poco opportunamente scherzando: - Mi sembra... aspetta, c'è troppo riflesso... ecco, ecco, ora lo vedo bene! Vele bianche, e il vessillo è viola con cinque
stelle argentate! -
A quell'annuncio, l'espressione allarmata sul volto del guerriero cede il posto ad un sorriso di sollievo: - Lo stemma di Lord Blackmore. - esala, in un sospiro orgoglioso - I figli di Sir Anderson e degli ospiti inglesi sono arrivati. -
- Barlowe! -
Arriva puntuale come il solstizio d'estate l'esclamazione di rimprovero dell'austero Lord Fripp, che non si è ancora abituato alle usanze meno cerimoniose dei signori della guerra scozzesi, quando Sir Barriemore irrompe nella stanza del palazzo di Sir Cornick che è stata riservata per ospitare lui e la moglie.
- E' arrivato, mio signore e signora, vostro figlio è tornato cavaliere! -
Lady Helena sussulta, correndo verso Sir Barriemore e afferrandogli le mani con gesto accorato, la felicità che le si spande sul viso: - Dandelion?! State dicendo che è tornato? E' già al palazzo? -
- No, no, sono appena sbarcati al porto con la nave di Lord Blackmore, lui e Mastro Florestano Anderson, il suo scudiero. -
Lady Helena congiunge le mani sul petto, come sopraffatta dalla troppa gioia, prima di rivolgersi al consorte, che sorride anch'egli, ma del solito sorriso silenzioso da gatto: - Robert, Robert, hai sentito! - ma dove sono i miei stivali?! dobbiamo correre al porto! Ah, cielo! - esclama poi, bloccandosi a mezzo nell'intento di dare la caccia ai propri stivali nella cassapanca di fianco al letto e piazzandosi una mano tra i lunghi capelli scuri - Dobbiamo dirlo alla Marg! -
- Milady, Lady Marguerite è già stata avvertita: ho mandato Florian... voglio dire, ho personalmente inviato Mastro Opahle da lei e da Sir Anderson per avvertirli: penso che
siano già sulla strada del porto. - Il signore dei Monti Grampiani cerca di dare al suo operato un contegno degno di un guerriero, mentre avvampa per l'avventatezza di aver chiamato con tanta familiarità il proprio scudiero.
Ma Helena pare aver capito, mentre raccoglie un bacio dalle labbra del marito, con una risatina deliziata, per poi regalarlo alla gota in fiamme di Barriemore, comunicando: -  Ebbene, andrò così scalza come mi trovo! Vi aspetto al molo! - prima di sparire giù dalle scale in una corsa non troppo aggraziata, tirandosi la gonna viola squillante sopra le ginocchia, per cercare di essere un po' meno impacciata.
La previsione di Sir Barlowe si rivela esatta: nella sua corsa forsennata verso il porto di Eynhallow, verso il quale ormai la nave fa rotta senza esitazione rompendo le onde del gelido mare scozzese in mille barbe di schiuma bianca, la Menestrella si imbatte nella sua
più cara amica, la compagna di mille avventure di gioventù, Lady Marguerite Anderson - o per meglio dire, le rovina decisamente contro.
- Menestrella mora! - sussulta Sir Ian Anderson, signore della Highlands, mentre Lady Helena rimbalza addosso alla sua consorte, che avanza contegnosamente al suo braccio, impeccabile nel suo abito di velluto verde.
- Helena! Ma... sei scalza! E non ti sei nemmeno coperta! -
- No, no, no, non ho trovato gli stivali, eppoi avevo troppa fretta di vedere Dandelion, coraggio, c'è anche Florestano, vieni con me! -
Il plaid dell'abito di Marguerite potrebbe venire quasi lacerato dalla forza con cui Helena la sta strattonando, invitandola a correre con sè. Nello sguardo compassato della Menestrella dai capelli fulvi passa come un lampo dell'avventurosa spenzieratezza giovanile, da tempo sopita nelle necessità degli obblighi di castellana della più vasta contea scozzese.
- Andiamo! - strilla di nuovo Lady Fripp, quasi saltellando sul posto, con il capo rivolto verso il mare - La nave non sta ad aspettare noi - senti, se vuoi venire bene, altrimenti... -
E fa per correre via, almeno finchè non è il suo turno di essere trattenuta per un lembo dell'abito.
- Cosa...?! -
- Certo che vengo con te: non sia mai che ti lasci da sola in un momento simile solo perchè ho messo il vestito buono! - Lady Anderson imita la compagna, sollevando la gonna sopra le caviglie e apprestandosi a seguirla nella corsa.
Il veliero è sempre più vicino: si possono già quasi udire i richiami delle voci stentoree dei marinai.
- Gettate le ancore! -
- Ammainate le vele di trinchetto, su con quelle gomene! -
- Prepararsi allo sbarco, uomini! -
Il volto di Helena si fa raggiante, alla vista di Marguerite che corre cercando di tenerle dietro.
Qualche metro più indietro, anche Lord Fripp è arrivato, composto e altero come sempre, e ha preso il posto di Lady Anderson al braccio di Sir Ian, lanciando appena un'occhiata di condiscendente divertimento alle due dame che scorrazzano come due ragazzine, nella loro trepidazione di donne di rivedere i figli.
Quando anche i due messeri giungono al molo, Ian premurandosi di sorreggere la consorte non esattamente abituata alle corse campestri, Robert curando di passare alla compagna infreddolita gli stivaletti miracolosamente materializzati e una mantella, i ben allenati marinai inglesi al servizio di Lord Blackmore stanno eseguendo le ultime manovre prima dell'attracco, che avviene con uno schianto allarmante di legno contro legno, mentre il tremebondo molo del porto delle Orcadi geme per l'impatto con un'imbarcazione di tale portata.
- Robert, li vedi?! - Helena sembra in procinto di prendere il volo, così protesa verso la nave come se volesse fare un cannocchiale dei suoi stessi occhi.
- Mia cara, calma. Debbono essere ancora a bordo: quel mozzo sta calando una passerella, vedi, scenderanno tra qualche istante. - la rassicura Lord Robert, compassato, eppure altrettanto impaziente di vedere il figlio ordinato cavaliere.
Improvvisamente, la bella voce setosa di Sir Anderson, rimasto zitto fino a quel momento, si fa strada tra le tonanti grida marinaresche, con una risata di orgoglio, gioia e sollievo che si impiglia alle parole.
- Eccoli, stanno scendendo! -
Il signore delle Highlands dice il vero. Sir Dandelion Fripp e Mastro Florestano Anderson hanno finalmente, dopo lunghi mesi di assenza, rimesso piede in Scozia.
Il primo a lanciarsi dalla passerella - troppo corta di qualche centimetro per ancorarsi perfettamente al molo - atterrando sul suolo di Eynhallow con quello che pare un fluido passo di danza, è Florestano. Il figlio dei signori delle Highlands, alto e flessuoso come un giunco, con un volto di efebo bianco e roseo, incorniciato da selvaggi capelli ramati che fanno deliziosamente a pugni con la divisa viola della casata di Lord Blackmore, esegue con disinvoltura una mezza piroetta su sè stesso, inchinandosi per porgere una mano, in uno scherzo cerimonioso, a Dandelion: i grandi occhi verdi gli brillano di una risata trattenuta, donandogli questo aspetto fanciullesco da folletto, che il compagno sembra apprezzare, probabilmente non riuscendo a trovare nulla di simile in sè stesso.
Il figlio di Lord e Lady Fripp, infatti, pare aver ereditato tutta l'austerità del padre e la fierezza della madre, mentre accetta la mano di Florestano e supera con un solo passo misurato il piccolo ostacolo della passerella. Dimostra più anni di quelli che effettivamente ha, essendo più basso e robusto dell'altro, e ancora vestito con la tunica viola e la cotta di maglia dei cavalieri della corte di Villa Blackmore, anche se un dolce sorriso di affetto filiale riesce a increspargli il bel volto serio, alla vista dei genitori di Florestano e dei propri che accorrono a dar loro il benvenuto.
- Siamo a casa, eh, Dan? - fa in tempo a domandargli Florestano, prima di essere catturato nell'abbraccio di Lady Marguerite. Dandelion, da par suo, è appena riuscito a districarsi dalle braccia di Lady Helena: - Siamo a casa, Flo. -
- Dite un po', Sir Dandelion! - lo apostrofa Sir Glenn Cornick, l'ospite, dopo aver condotto la compagnia nel salone, per qualche ora lieta di racconti dopo il banchetto di benvenuto, sulla cui inaspettata generosità non sono stati risparmiati i sarcasmi.
- Prego, Sir Cornick. -
Dandelion si accomoda meglio sulla robusta panca di legno, lasciando che Florestano, stanco per il viaggio e per quell'opulento benvenuto, gli si poggi familiarmente a una spalla, apprestandosi a narrare e ad ascoltare.
- Raccontatemi, com'è la corte di Lord Blackmore? Delle corti inglesi ho avuto l'onore di conoscere solo quella di Lord Peter Hammill, per faccende di navi, ma delle altre non so davvero nulla, e nemmeno gli altri baroni, suppongo. -
Mentre i signori della guerra scozzesi rumoreggiano il loro assenso, Sir Clive Bunker signore di Fife emette un grugnito seccato, sbattendo il boccale di sidro - sacro agli dei ma ancor più alle brigate - sul vecchio tavolo macchiato dalla cera delle candele: - Solo perchè voi non confinate con quell'arruffapopoli di Lord Emerson! Lasciate che vi racconti di lui, lo conosco molto bene, eccome! -
- Ebbene, Sir Clive, ci racconterete anche di questo Lord Emerson: ma prima lasciate la parola al nostro novello cavaliere. - interviene Glenn, sicuro di far anche cosa gradita a Lady Helena, dacchè la dama ha voluto concedergli l'onore di farsi condurre al suo braccio e di sederglisi accanto durante la cena.
Sir Dandelion si concede una lunga sorsata di birra, prima di cominciare: - Sapete, ho scelto di farmi cavaliere alla corte di Richard Blackmore non solo perchè i cavalieri dei Deep Purple sono vecchi amici di famiglia, ma anche e soprattutto perchè nessuno come loro conosce l'arte delle armi: Sir Gillan è un'ottimo spadaccino, e quanto ad abilità con l'arco nessuno è al pari di Mastro Lord... -
- Non che siano solo quelli, i meriti di Jon Lord! - salta improvvisamente su Florestano, risorto - Sa anche andare per mare, perchè sapete, benchè Villa Blackmore sia nell'interno, a Leicester, anche Lord Richard ha una piccola flotta - insomma, l'avete vista una delle sue navi, quando siamo arrivati. E inoltre... - qui il ragazzo ridacchia - Si può dire che siano lui e il suo compagno Mastro Paice a mandare avanti la contea! -
- Florestano! - lo riprende suo padre - Ti pare questo il modo di fare dei pettegolezzi? -
Lady Fripp interviene a difendere il nipote: - Ma caro Ian, non l'hanno mai negato nemmeno loro stessi! Se non ci fossero Jon e Ian che si occupano dell'amministrazione, con Ritchie e l'altro Ian così impegnati dalla magia... -
- Nonchè l'uno dall'altro... - insinua Lady Marguerite, a onor del vero.
- Non che Jon e Paicey siano da meno: soprattutto in quel periodo in cui hanno cresciuto il piccolo Tony Kaye, ricordi? Però Ritchie è molto concentrato nell'approfondimento delle pratiche occulte, e vi sta introducendo anche Ian Gillan... sapete, è un valente alchimista. Autodidatta, ma quando ha scoperto i propri poteri si è rivelato più abile di molti che erano stati istruiti dai maghi più potenti. Ho imparato molto io stessa, da lui.
Sir Jeffrey Hammond pare contrariato: - State dicendo che siete una specie di maga anche voi, Lady Fripp? - C'è una buona dose di disprezzo, in quella domanda che sa di accusa, che Lord Robert non tarda a percepire.
- La mia consorte - spiega, gelido e autorevole - conosce e pratica la magia naturale della Dea e del Dio. -
- Oltre a essere in grado di fare alcuni utili sogni premonitori, che hanno salvato la vita a noi e ad altri in più di un'occasione, una volta che io li ho interpretati. - aggiunge Lady Marguerite, risentita anch'ella per l'attacco all'amica, prima di chiarire con aria di sfida: - Questo perchè, giusto perchè voi lo sappiate, Sir Hammond, pratico la magia anch'io, per quanto si tratti solo di divinazione, attraverso i sogni e i Tarocchi. -
Jeffrey pare sul punto di voler rispondere, non con l'aria più pacifica possibile, quando Sir Cornick, fiutata la lite, interviene con fare conciliante: - Vogliate perdonare l'irruenza del nostro Sir Hammond: ma detenendo il suo potere nella marca di Dumfries and Galloway, egli si è trovato tanto spesso ad avere a che fare con i tafferugli di quegli svitati dei cavalieri degli Yes, da essersene stufato, della magia! -
Al solo sentire nominare gli Yes, signori dello Squire Manor di Accrington nel Lancashire, i baroni della Scozia scoppiano in una risata fragorosa, mentre Sir Hammond annuisce vigorosamente.
- Quelle signorine non fanno una spada in sei! - Sir John Evans proprio non usa mezzi termini, suscitando il consenso di quasi tutta la tavolata - Li avete visti, all'ultima battaglia di Edgecote Moor, sono rimasti feriti tutti quanti, e quel piccolo Jon Anderson nel modo meno onorevole che si possa immaginare! -
- Vero, vero. - si fa largo la voce pacata di Sir Cornick, tra le risate - Ma bisogna riconoscere che Lord Christopher Squire ha combattuto con grande valore, nonostante fosse ferito gravemente a una spalla: lo ricordo bene, poichè l'ho trasportato personalmente, insieme a Sir Barre, dalla sua consorte, Lady Asia, quando non ce l'ha fatta più ed è svenuto. E in fondo, da quel poco che ho capito di loro dalle confidenze lacrimose di quella Progmother, non hanno bisogno di essere maestri dell'arte bellica: non hanno forse ricevuto i doni delle Fate del Lancashire? -
- E' così, infatti. - afferma Lady Anderson - Dovete sapere che una delle fate che si è occupata della mia istruzione magica, Lady Primula Cascade, è stata data in sposa da Ronnie James Dio, l'Eremita della Montagna Argentata padre delle Fate dell'Arcobaleno, proprio ad uno degli Yes, Mastro Wakeman, e mi ha raccontato la loro storia. Pare che i sei cavalieri degli Yes siano i discendenti dei quattro nobili e delle due dame di cui si parla nella vecchia Canzone dell'Eremita, quella che alla mia amica Lady Helena piace tanto cantare, e che dunque abbiano ricevuto in dono dalle Fate del Lancashire, le antiche Custodi, i poteri degli Elementi: il consorte della mia amica fata, Rick Wakeman, controlla la Terra... confesso che gli altri non li ricordo proprio, però. - ammette.
- Non preoccupatevi, Lady Anderson. - borbotta il signore di Dumfries and Galloway - Purtroppo io li conosco bene: la piccola fenice inetta, Jon Anderson, controlla il Fuoco. Il tritone Lord Squire l'Acqua, manco a dirlo, e l'Aria invece è di quel loro siniscalco perennemente terrorizzato - è magnifico trattare con lui, si può ottenere qualunque cosa a condizioni più che favorevoli, se solo lo si spaventa quel giusto - che di nome fa Steve Howe, il Grifone. La Terra la controlla Wakeman, come è già stato detto, mentre quei due che fanno coppia fissa, Kaye e Bruford, controllano Luce e Buio, insieme. -
- Come sarebbe, insieme?! -
- Bah, parlate voi, Lady Fripp, questa dovrebbe essere roba vostra. - fa Sir Hammond, palleggiando la domanda alla Menestrella con un'alzata di spalle.
- Non che abbia mai avuto gran contatti con i nobiluomini degli Yes, ma evidentemente questi due... siate così gentile da ricordarmente i nomi, Sir Jeffrey. -
- Bill Bruford e Tony Kaye, i fidanzatini. -
- Non è esatto. - interviene pacatamente il barone di Lothian.
- Non è esatto cosa? -
- Chiamarli come li avete chiamati voi, Jeffrey. Ma questa è un'altra storia. Prego, Lady Helena, vogliate riprendere a parlare. -
Lady Fripp rivolge un lieve inchino a Sir Martin: - Come è stato detto dalla mia amica Lady Marguerite e approfondito da Sir Hammond, evidentemente coloro che controllano gli elementi rappresentano le quattro punte fisse del Pentacolo, sacro per noi pagani. Ma come sapete, la quinta punta oscilla: può tendere verso il basso, per simboleggiare la ribellione, o verso l'alto, a significare l'armonia spirituale: luce e buio, se vogliamo semplificare le cose. Da quello che mi pare di capire, anche la quinta punta, nella sua ambivalenza, ha due custodi tra le Fate del Lancashire e dunque due custodi tra i cavalieri degli Yes. Niente di più facile, poi, che l'energia magica della Luce o del Buio passi ora all'uno ora all'altro: è una delle branche della nostra magia più difficile da controllare, quando non sconfina decisamente nella magia nera o nella magia rituale, che non è proprio il mio campo. -
- E ci mancherebbe! - abbaia Sir Hammond, che pare non riuscire proprio a reggere la faccenda della magia, gesticolando col suo boccale tanto concitatamente da far finire qualche spruzzo di sidro addosso al pacifico Sir Barre - Già non so mai cosa succederà ai miei poveri confini, se mi andrà a fuoco qualcosa, o se ci sarà una tormenta, un terremoto o un'alluvione o un'eclissi o il solleone in gennaio o lo sappia il cielo cosa, per colpa degli incanti di quei sei svitati, figuriamoci gestire anche demoni e cose varie! Che gli Dei me ne scampino! -
- Non avete torto, Sir Hammond. - interviene per la prima volta Sir John Glascock, signore delle Isole Shetland, con aria incredibilmente truce - Guardate com'è finito quel vecchio Frank Zappa del continente che pasticciava con la magia nera: lo conosco perchè mi chiedeva sempre le navi per le sue traversate. E dall'ultima non ha mai fatto ritorno. -
Uno strano silenzio crolla sulla compagnia dei baroni scozzesi e dei loro ospiti, evocato dalla rovinosa storia ricordata con funerea inopportunità da Sir Glascock.
- Birra! - tuona improvvisamente il signore di Strathclyde, facendo sobbalzare tutti - Non sta bene parlare di cose tristi ad un banchetto di benvenuto per due giovani cavalieri! -
I boccali vengono riempiti di nuovo. Sir Cornick nasconde abilmente un moto di preoccupazione alla vista di tutto quello sperpero.
Mastro Florestano rifiuta che la sua pinta venga rabboccata, ma sembra in compenso molto ansioso di conoscere altre storie: - Io non sono un novello cavaliere, Sir John! E sto aspettando di sentire la storia dei due fidanzati di Squire Manor. -
- Che non lo sono, in effetti. - spiega Sir Martin - O meglio, non credo che a Mastro Kaye sarebbe dispiaciuto, ma Sir Bruford pareva essere destinato all'astrologo delle Fate del Prog, quel tal Watcher of the Skies. -
- Peter Gabriel?! - Mastro Anderson assomiglia incredibilmente al padre, quando spalanca gli occhi a quel modo nei suoi esagerati moti di sorpresa, pensa Sir Fripp.
- Proprio lui. -
- E' lui il compagno di Sir William? Eppure avevo capito che si accompagnasse alla sua Progmother! -
- No, no, no, fermi tutti. - puntualizza Sir Hammond, che riguardo ai cavalieri di Accrington ci tiene sempre a dire la sua - C'è una Progmother, nella famiglia degli Yes, ed è Lady Asia, che però è la consorte di Lord Squire. Che poi sia anche la protettrice di Sir Bruford, quella è un'altra eventualità. -
- E devo dire che, visto come trasmettono la loro magia le Progmother, non se l'è mica passata male. - osserva distrattamente Sir Glenn.
- Certo che no! - ghigna Sir Bunker - Lo sappiamo bene che voi avete una predilezione per gli uomini biondi! Alla vostra salute, Sir Martin! -
Il signore di Lothian avvampa, mentre Sir Cornick, contagiato dall'atmosfera festaiola, se lo accarezza con gli occhi dall'altra parte della tavolata.
- In ogni modo - riprende Martin, ricomponendosi - Sir Bruford si accompagna al Watcher of the Skies, Peter Gabriel dei Genesis. -
- E che combattenti, i Genesis! - Mastro Opahle non riesce a trattenere l'esclamazione ammirata, ricordando la sua fanciullezza presso la corte di Lord Banks.
Sir Cornick annuisce in direzione del giovane ospite, sorvegliato dal malcelato sorriso di tenerezza di Sir Barriemore: - Le migliori spade inglesi, bisogna ammetterlo. Secondi solo a Lord Blackmore per potenza, ma primi assoluti per eleganza, da quello che ho sentito dire. Come vi raccontavo, ho stretto rapporti solo con la Light-House di Lord Hammill, quando mi recai a Stratford-upon-Avon, quasi sette anni or sono, per parlamentare con i signori dei Van Der Graaf Generator un passaggio per mie navi, che dovevo mandare nella Piccola Bretagna, attraverso le loro acque. Ricordo come fosse ieri il modo in cui mi cascò dalle nuvole Lord Peter, quando chiesi di incontrarlo e gli spiegai la faccenda. Mi spalancò addosso questi enormi occhioni azzurri e mi disse col tono più amabile del mondo: " Sir Cornick, il mare è di tutti! Non dovete certo chiedere permesso a me per solcarlo! " e mi congedò. La persona più cara che abbia mai incontrato, ma non certo un uomo prono alla violenza. -
Tra gli sghignazzi sarcastici dei signori della guerra della Scozia, si erge la profonda voce baritonale del signore di Fife, che non vede l'ora di lamentarsi dei suoi confinanti dall'inizio della serata.
- Credetemi, Sir Glenn, non per contraddire l'ospite in casa sua, ma meglio avere a che fare con questi smidollati della Light-House che con quella specie di nume distruttore di Lord Emerson! -
Un'occhiata sarcastica gli arriva da bordo tavolo da Sir Dandelion: - E allora raccontateci, Sir Clive, visto che è da tutta la sera che friggete come un montone allo spiedo per la voglia massacrare l'assente Lord Emerson. -
- Non credete di sapere come va il mondo solo perchè siete appena stato ordinato cavaliere da quei bei damerini di Lord Blackmore, c'è un sacco di cose che non sapete, Sir Fripp. Prima fra tutti, cosa vuol dire tentare di tenere sotto controllo un territorio che confina con quel barbaro e i suoi due caproni. -
- Come, confina? - si stupisce Sir Barre - Lord Emerson non era solo il signore dell'Humber? -
- Certo che lo è, per tutti i fulmini di Thor! - impreca il signore di Fife - Infatti il suo Palazzo di Cristallo si trova a Scarborough. Ma non lo chiamo barbaro per niente: innanzitutto i suoi antenati provengono davvero dal Nord, e sapete, quella è gente che sa come menare le mani. Ma dopo che quella Titania, la regina delle Fate, gli ha donato qualche potere magico, si è montato la testa e ha voluto estendere i suoi domini verso Nord, per esssere più vicino al Vallo di Adriano dove le sue fate abitano, e me lo sono ritrovato alle porte di casa, armato fino ai denti. -
- E avete perso, a quanto pare. -
- Ho perso eccome! - Sir Bunker ha un'aria notevolmente omicida, mentre sputa sul pavimento tutta la sua acrimonia - Ma solo perchè mi ha preso di sorpresa. Figuriamoci, con quei due vassalli che si ritrova! -
- Parlate con cautela, Sir Clive. - lo ammonisce sommessamente Robert Fripp, intrecciando le dita nel suo solito modo mellifluo - Conosco molto bene uno di quei due cavalieri, dai tempi in cui eravamo prigionieri del Re Cremisi. -
- Ah, Lord Fripp, Mastro Lake dovrebbe ringraziare tutti i giorni il Re Cremisi per avergli lasciato la sua magia! Un giovanotto affascinante come pochi, ma che capisce quel tanto. Non che quell'altro, Sir Palmer, sia molto meglio. -
- Con il che non state proprio chiamando l'acqua al vostro mulino, Sir Clive. - osserva Lady Helena, pungente. Al barone scozzese è immediatamente chiaro come quella dama e Lord Fripp possano essere felicemente coniugati da tutto quel tempo - com'è che si dice? Affinità spirituali.
- Mia spinosa Lady Fripp, io sono un uomo onesto anche nella sconfitta. Fui preso di sorpresa. E comunque debbo ammettere che con Lord Emerson che li coordina dall'alto, quei due non sono affatto dei combattenti malvagi. Tutt'altro. Come ho già detto prima, è gente che sa menare le mani. Altro che quei cortegiani dei Genesis! -
- Mi permetto di dissentire, Sir Bunker! - protesta Sir Florian, con una certa veemenza.
- Ah, Florian, siete anche voi troppo giovane per conoscere le cose del mondo come le conosco io. -
- Ma so riconoscere dei validi combattenti: e i Genesis lo sono. -
- I Genesis saprebbero resistere ad un torneo, ma non certo ad una guerra. -
- Vi dico che non è così! -
Sir Barriemore Barlowe capisce che è il momento di intervenire. Posa una mano sul braccio di Florian con inusitata delicatezza, prima di prendere la parola: - Vi prego di scusare la giovane età del mio compagno, che lo fa parlare con tanta irruenza. Ma dovete sapere che per motivi anche... personali, entrambi dobbiamo molto ai signori di Salmacis Mansion. - Sir Barlowe, l'audace signore dei Monti Grampiani, sembra farsi timido quando deve parlare di qualcosa di non strettamente legato al campo di battaglia, anche se per difendere l'amato Sir Opahle.
E' Florian stesso, acquietato, a salvarlo dall'imbarazzo: - Esattamente. Quando avevo poco più di vent'anni ricevevo la mia istruzione come cavaliere proprio a Salisbury, presso Sir Rutherford e Mastro Collins - lui vi piacerebbe già di più, Sir Bunker, nelle vostre parole è uno che sa menare le mani più degli altri - e fu lì che Sir Barriemore mi conobbe e mi offrì di passare nel suo seguito. -
Lady Marguerite e Lady Helena si scambiano uno sguardo di intenerita complicità, come a dirsi che non è la prima storia simile che sentono.
- E vi ha conquistato una contea tutta per voi, come dote. - ghigna il signore di Strathclyde.
- Appunto, mio caro John. - salta su di nuovo Sir Bunker, mai abbastanza soddisfatto del proprio sarcasmo, rivolgendo una smorfia di comprensione a Sir John Evans - Gliel'ha conquistata lui. Figuriamoci se uno educato alla corte di Lord Banks è capace di maneggiare le armi. -
- Posso provarvelo stasera stessa, se avete abbastanza coraggio! - ruggisce Sir Florian, punto nell'orgoglio.
- Mi date forse del codardo? -
- Dello smargiasso, senza dubbio. -
- Signori! - tuona improvvisamente Sir Cornick, con ferma risolutezza, ben allenato e consapevole che tafferugli del genere sono all'ordine del giorno in quelle riunioni di bellicosi baroni scozzesi - Non ci sarà nessun duello tra voi, non finchè sarete miei ospiti.
Non rovinate il banchetto di benvenuto per Sir Fripp e Mastro Anderson. -
"Con tutto quello che ci ho speso", vorrebbe aggiungere, ma forse rovinerebbe la solennità del momento.
Florian e Clive si assentano di nuovo, schiumanti di collera, ma il signore di Fife non rinuncia ad avere l'ultima parola.
- Comunque, quando si tratta di guerra, lasciatelo dire a uno che ha la mia esperienza: non conta quanto tu sia bravo ad agitarla, la tua mazza, basta che tu ce l'abbia più grossa del tuo avversario. E Lord Emerson, e i suoi Palmer e Lake, insegnano. -
- Lasciatemi dissentire, e credetemi, Sir Bunker, che la mia esperienza non è inferiore alla vostra. -
Nessuno ha il coraggio di ribattere, quando Sir Barriemore fa di nuovo sentire la sua voce, appena un po' più fredda dopo gli insulti rivolti al compagno, nemmeno i bellicosi Bunker, Evans ed Hammond: è il guerriero più forte e il condottiero più astuto, capace di guidare i soldati come uno stratega e di combattere nel fango e nella polvere alla pari con loro, e questo tutta la Scozia lo sa.
- Ci vuole intelligenza, non solo forza bruta, per guidare le proprie truppe in battaglia. E questo Lord Banks lo sa bene, a suo sempiterno giovamento. -
- E non lo sapevano i Led Zeppelin, invece. - pare meditare a voce alta il pacifico Sir Martin, richiamando alla memoria la battaglia di Edgecote Moor, a cui aveva preso parte insieme a Sir Glenn, tanto tempo prima.
Il signore delle Orcadi annuisce solennemente, lieto che qualcuno abbia avuto il buonsenso di cambiare argomento.
- State parlando della vecchia battaglia di Edgecote Moor, Sir Barre? - domanda Florestano, incuriosito dal silenzio rispettoso calato improvvisamente sulla tavolata: la pacata aura di potere di Sir Barlowe e le quiete osservazioni del signore di Lothian sembrano aver riportato la calma sul burrascoso convito.
- Proprio di quella, caro Mastro Florestano. Voi, e certo anche il vostro compagno Sir Dandelion, eravate troppo piccoli per rendervi conto di ciò che successe, ma sicuramente i vostri genitori l'hanno ben impresso nella memoria. -
A quel sommesso richiamo di ricordi dolorosi, Lady Marguerite si stringe un po' più vicina a Sir Anderson, forse rimembrando il pericolo, toccato tanto da vicino, di non averlo più al suo fianco. Lady Helena, sotto lo sguardo vigile Lord Robert, rimane impassibile.
- E sia io che Sir Glenn ricordiamo come i cavalieri dell'Isola di Wight, che non avevano ricevuto da Lord Baldwin altro se non asce e mazze chiodate e l'ordine di colpire disordinatamente qualunque cosa si muovesse, siano stati stretti in una vera e propria morsa dall'astuzia di Mastro Lord e Mastro Paice, insieme al loro stesso signore che detestava Jon Lord e gli si era lanciato contro senza riflettere. Non va bene la mancanza di riflessione, da nessuna parte, tanto meno in battaglia. -
- Ora che mi ci fate pensare. Ohi, Lord Fripp! - latra poco elegantemente Sir Glascock - Non raccontano che siate stato proprio voi a essere costretto a uccidere quel tizio, quel Mastro Wright della Ivory Tower, che vi si era buttato addosso senza nè arte nè parte proprio sulla prima linea della battaglia? -
Lady Fripp pare impietrire al suo posto. Lord Robert fa appena scivolare discretamente una mano per afferrare la sua in un dignitosissimo gesto di conforto, prima di rispondere con intonazione glaciale al signore delle Shetland: - Come giustamente diceva Sir Martin, la mancanza di riflessione non va bene da nessuna parte, nemmeno nei banchetti, Sir Glascock. -
John pare realizzare di aver detto qualcosa che non va, quando raccoglie altri sguardi di disapprovazione che lo stanno sferzando da tutta la sala, specialmente da dove sono accomodati gli ospiti inglesi.
- Ho detto qualcosa che vi ha offeso, Lord Fripp? - domanda, confuso, ritornando sui suoi passi.
- Non me, ma la mia consorte. Dovete sapere che Lady Helena trascorse un periodo della sua vita accompagnandosi a Mastro Wright, prima di sposare me. - spiega Robert, con precisa e brutale sincerità, mentre il signore delle Isole Shetland avvampa convenientemente - E sì, è vero, durante quella battaglia dovetti difendermi dall'attacco di Mastro Richard. Ma non fu per sua inettitudine di combattente, se venne sconfitto: sappiate dunque che Lord Waters, arroccato nella nobile solitudine di Cambridge e della sua Ivory Tower, non si curò mai di fornire armi appropriate o una giusta istruzione cavalleresca ai suoi secondi, Mastro Gilmour, Mastro Mason e, appunto, Mastro Wright. Li teneva presso di sè solo per dar prestigio alla sua corte, affinchè si occupassero di tutte le incombenze di cui avrebbe dovuto curarsi lui, se solo non fosse stato troppo impegnato nel perseguimento del proprio utile personale. Perciò sì, sconfissi Richard Wright: ma solo perchè era più impreparato di me. -
Per la seconda volta, quella sera, cala il silenzio nel salone degli arazzi del palazzo di Sir Cornick: la morte è uno spettro che non andrebbe mai evocato nei banchetti, e sia i baroni della Scozia sia gli ospiti d'Inghilterra sembrano essersene resi conto.
- Perdonatemi, Lady Helena. Vi chiedo mercè della mia avventatezza, se questa vi ha causato offesa. - si scusa pubblicamente Sir Glascock, chinando il capo in direzione della sposa di Lord Fripp.
- Nessuna offesa, Sir John, solo dei brutti ricordi. - sospira Helena, cercando per un momento lo sguardo rassicurante e sempre presente di Lady Marguerite. - Brutti ricordi, che tuttavia sono solo la superficie grezza di preziosi diamanti di bellissime storie di
amicizia, di magia, d'avventura e d'amore. -
Lady Anderson sembra cogliere il significato delle parole e dello sguardo dell'amica, senza che quest'ultima si spieghi ulteriormente. La signora delle Highlands si rivolge personalmente a Sir Glenn Cornick, signore delle Isole Orcadi: - Bellissime storie a cui va resa giustizia, miei nobili baroni. Se il liberale signore di questa casa avrà la magnanimità di tenere acceso il fuoco e pieni i boccali, potremo raccontare ancora a lungo. -
I baroni rumoreggiano tutto il loro assenso alle parole della dama Menestrella dalle chiome fulve: cosa c'è di meglio, per sconfiggere l'ubbia delle fredde notti scozzesi, che una piacevole compagnia e dei vecchi racconti?
Sir Cornick si fa portavoce di questo rumoreggiare, dopo aver impartito silenziosamente ai servitori l'ordine di attizzare il fuoco e di sigillare le imposte: - Renderemo volentieri onore alle vostre storie, cari ospiti inglesi: del resto, più che ballate di guerra, è raro udire, qui nella nostra selvaggia Scozia. -
Altro assenso dai signori della guerra, finalmente pacificati gli uni con gli altri dalla brama di udire racconti.
Lady Marguerite sorride alla compagnia.
- Dunque, accendiamo i fuochi di mezzanotte, miei nobili baroni, e apprestiamoci all'ascolto delle vicende d'arme, d'amore e di magia. -
- Da qui fino al mattino! -
- Da qui, fino al mattino. -

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Episodio I ***


Bonsoir! Qui è sempre quel nottambulo insonne di Mr. Whale che vi scrive!
Innanzitutto vogliamo ringraziare tutte voi che ci avete recensito o che avete inserito la storia tra le preferite/ricordate/seguite <3 Ci rendete felici! *-*
Venendo al nuovo capitolo, ecco, ci sono due premesse da fare. La prima è che - terminato il prologo - siamo arrivati al vero inizio della nostra vicenda che, da adesso, seguirà l'ordine cronologico. La seconda è che lo stile è completamente diverso dall'episodio pilota: infatti da questo momento in poi si la prosa si alternerà alla pièce teatrale; un azzardo stilistico che speriamo possa piacervi ^^
Penso di aver detto tutto, quindi non resta che da mandarvi un grande abbraccio!
DGW


***



Purpleful - Episodio 1


Ritchie Blackmore: Con tutto quello che hai rotto a fotografare gatti a Montreux, ora ti lamenti di dover fotografare me?! *Ritchie egocentrico*
Ian Paice: Porcavacca, Ritchie, ma i gatti mica mi chiedevano di essere fotografati in poltrona e in mutande!
RB: D'accordo, vattene pure u.u Poi però non lamentarti se Jon verrà a sapere che mentre lui stava con la moglie (una volta tanto!) tu te la sei fatta con quello sfigato di...ehm...del bassista, come si chiam...ecco, si, con quello sfigato di Roger!
IP: *Ignora che anche Lord se l'è fatta col bassista sfigato* Ok, ok, per 'sta volta hai vinto: facciamo 'sta foto, basta che poi stai zitto. Che poi boh, mi chiedo che ci fai con tutte ste foto di te stesso, mi sembra una cosa un po' perversa, sai?
RB: Mi servono, per ricordarmi del tempo che passa, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo an... beh, hai capito. Mi rammentano la caducità delle cose terrene, quella del corpo umano compresa. *ripassa mentalmente l'indirizzo di Gillan*
IP: Vabbè, vabbè, facciamo *scatta foto a random*
*Ian Paice essendo assai talpa, mentre posa la macchina fotografica - dopo aver scattato l'istantanea - urta inavvertitamente un cassetto della scrivania semi aperto. Il cassetto si rovescia e ne esce una busta giallina contenente delle foto*
IP: *inforcando meglio gli occhiali* E queste che sono?
*Blackers non sa che pesci pigliare. La crudeltà gli suggerisce la soluzione. Zompa addosso a Paice, scostandolo dalla traiettoria del cassetto, emettendo versi compromettenti, curandosi di mettere bene in evidenza il nome del batterista in mezzo ad essi*
Jon Lord (entra in scena): *abbatte la porta e resta lì come un salame osservando la scena* P...Paice...tu...io...lui...oh mio Dio!
IP : No no no, non è come sembra... io... io ti posso spiegare tutto, Jon!
JL : Ecco, lo sapevo, lo sapevo che ti piaceva Blackers. E' dai tempi di Evans che gli fai il filo ç_ç E da te, Blackmore, proprio questa non me l'aspettavo: non ti si è nemmeno raffreddato il letto, che già ci porti dentro un altro Ian! *accusa un calo di zuccheri e si siede alla scrivania, pestando
inavvertitamente la famosa busta giallina* O.O Blackers, perchè qui ci sono delle foto di Gillan in... ehm... coff... sì, insomma...?
RB: *rincara la dose* Non hai di meglio a cui pensare, Jon? Tipo al tuo Ian che si rotolava felicemente tra le mie lenzuola fino a qualche momento fa? *sguardo arrapato e risatina sadica*
JL: *trattiene le lacrime* Paice (NB: che gelo, lo chiama per cognome!), io e te dobbiamo
parlare.*esce dalla porta con fare melodrammatico, seguito da Paice, molto abbattuto. Ritchie chiude a chiave la porta, contento di essersela cavata con così poco*
*Nello stanza di Blackmore, il menestrello scribacchia lettere poco caste a Gillan. Nel frattempo, in quella di Lord, un organista coi baffi mosci e lo sguardo affranto continua a girare per il perimetro della stanza*
IP: Jon, non è come credi. Stavo lì, davanti a questo cassetto rovesciato, quando ad un certo punto *quello* mi è saltato addosso
JL: Cioè, tu ti sei fatto saltare addosso.
IP: N-no... io mi sono ritrovato così, ma proprio non so spiegarmi perchè...
*Il batterista si interrompe, perchè ha sentito dei passi nel corridoio*
JL: Non ti distrarre, è una faccenda importante
IP: Ma c'è qualcuno
JL: Ma sarà Hughes!
IP: No, no, Hughes è da Dave.
*aprono la porta e vedono Glover in incognito che passa una busta da sotto la soglia di Blackers eppoi fugge via di corsa*
IP: *ha un'illuminazione* *-* Le foto, Jon! Ora ci sono, non voleva che vedessimo le foto! Quelle che hai trovato tu nella busta!
JL: O.O
IP: Che c'era poi in quella busta, Jonny?
JL: Non cercare di addocirmi, non ho ancora deciso se perdonarti o no
IP: Presto, fermiamo Glover!
*rincorrono l'ex bassista, placcandolo a uso rugby*
Roger Glover: Aaaaaah, che cazzo succede?
IP: Allora sei proprio tu! Che fai qui? Cos'hai messo sotto la porta di Blackers?
RG: Io... Io gli ho solo portato dei nastri
JL: Dei nastri? *sillaba a Paice, non visto dal bassista, di non prendere sul serio quello che sta per fare* In una busta così piccola? *appoggia la mano sulla spalla del povero Roger* Avanti, Rog, ai tuoi vecchi amici lo puoi dire, no? *comincia a fargli i grattini sul braccio*
RG: Veramente ehm... ecco, io... Io facevo solo un favore a Ian a recapitarle, ma proprio non le ho mai aperte
JL: Ian Gillan?!
*la busta spunta ancora da sotto la porta. Il menestrello, in contemplazione delle foto precedenti non l'ha notata. I tre si scambiano un'occhiata e, mentre Lord ancora trattiene Glover, Paice si fionda sulla lettera e la apre*
IP: *voce spezzata e lacrime agli occhi* Lord, vecchia puttana, con che coraggio te la sei presa con me, prima? Bugiardo ipocrita! E tu, inutile bassista, ecco cosa ci facevi con quell'altra macchinetta fotografica, durante Fireball! *scoppia in lacrime gettando sdegnosamente la busta addosso ai due*
*Jon e Roger si gettano sulla busta*
JL: Merda...
RG: Porca vacca, ho sbagliato busta, questa era la mia...
*Nella busta ci sono le fotografie che ritraggono Lord e Glover insieme, teneramente abbracciati*
JL: Glover, sei un cretino!
RG: M-ma io volevo solo ricordarti di quando noi eravamo felici insieme, Jon ç_ç
JL: Ma quel tempo è finito da un bel po', dovresti essertene fatto una ragione. Lo sai che io e Paicey, adesso... *medita* Ma se la busta indirizzata a me è arrivata a Blackers, quella di Blackers, dov'è?
RG: In teoria la dovrei aver spedita a te...
*Il bassista se ne va sconsolato, avendo rovinato ogni buon proposito di riconquistare Lord*
*Due giorni dopo - l'efficienza delle poste inglesi! - Lord riceve la famosa busta. Ma il bassista ha fatto casino di nuovo: non si tratta delle foto di Gillan mezzo nudo, bensì di alcune istantanee che mostrano Glover e Paicey, allegramente impegnati in effusioni durante una scampagnata. Quella scampagnata a cui lui non aveva partecipato per restare con la moglie, quel giorno affetta da un'improvvisa influenza da fieno*
*Quello che Jon non sa è che la busta Paice/Glover è stata spedita apposta dal bassista, che sta cercando di riconquistarlo screditando il batterista. Per pararsi il culo per paura di Ritchie, tuttavia, ha spedito all'organista anche la busta giusta con le foto di Ian (perchè Roger Glover è
stupido e un personaggio stupido serve sempre)*
*Casa Lord*
Jon Lord: *si liscia i baffi pensoso* Sto come cominciando a pensare che qui Roger sia una gran troia *fa per andare al telefono per chiamare, quando si sente lo strillo di una donna*
Vicky Lord: Jooooooooooooooooooooooooooooooon!!!!!! *lo raggiunge con una busta in mano* Oddio ho trovato nella cassetta della posta delle foto di un uomo nudo indirizzate a te!
JL: Ehm, si, sai, vecchi scherzi, goliardate da rockstar, una vecchia scommessa che Paicey ha perso...
VL: Tesoro, ma questo non è Paicey, questo qui è molto più bello! Credo che sia Ian Gillan!
JL: Più bello?! Ma guardati allo specc.......*realizza* Eeeeeeehhhh?! Come sarebbe a dire Ian Gillan?!
JL: Sella il cavallo, Vicky! No, aspetta, il West è da un'altra parte. Dammi le chiavi della macchina!
VL: Ma dove vai a quest'ora?
JL: Ora non posso spiegarti: è troppo complicato e devo agire in fretta
*Lord si reca a casa di Paice e - approfittando del fatto che Mrs. Paice è ignara di tutto - si fa aprire la porta, raggiungendo il batterista in salotto e chiudendosi la porta alle spalle. Mrs Paice se ne va di sopra, scrollando la testa e pensando che gli artisti sono proprio strani*
Ian Paice: Lord!
Jon Lord: Paice! *gli getta in grembo entrambe le buste* Come me le spieghi?
IP: *guarda le foto di se stesso con Glover* Un ehm... momento di debolezza? *si riprende* Lo stesso momento di debolezza che hai avuto tu, mi pare!
JL: Vabbè, l'abbiamo capito che Glover è una gran baldracca.
IP: E tu che ci sei stato.
JL: Perchè, tu no? Ma io ho il sospetto che tutto questo casino l'abbia fatto apposta per riconquistarmi. Ma io l'ho rispedito a casa. Guarda le altre foto, piuttosto.
IP: Gillan? O.O Gillan nudo?
JL: Eh .-.
IP: Ritchie si fa fare le foto in mutande per spedirle a Gillan mentre Gillan fa recapitare le foto nudo a Blackers? O.O Vedi, te lo dicevo io che mi è saltato addosso per distogliere l'attenzione da questa storia, tu che non mi credevi!
JL: E tu che non volevi fidarti di me e del fatto che con Glover fosse tutto finito, scemo! *gli si avvicina e gli toglie gli occhiali* Facciamo pace?
IP: P-p-pace... *arrossisce, guardando gli occhi verdi di Lord *S-sì, penso di sì. *cerca di riscuotersi* Vedi? Quei due si amano ancora! Lo sapevo io! Ma come facciamo, adesso, a farli riunire? *Paice si ritrova impossibilitato a muoversi dalla mole di Lord*
IP: Jon...Jon, potrei, ehm, ecco...riavere i miei occhiali? Non ci vedo molto bene...*deglutisce*
JL: Oh bè, non ti serviranno a molto i tuoi occhiali...anzi forse nemmeno i tuoi occhi, azzarderei addirittura che potresti chiuderli...*voce sensuale*
IP: *balbetta e arrossisce* C'è...c'è m-m-mia moglie di là..."
JL: Un motivo come un altro per chiuderti la bocca, Paicey...
*Confidando sull'intelligenza del pubblico, Marguerite e Helena irrompono sulla scena, con tamburello e mandolino, e cominciano a cantare Catch the Rainbow (in arrangiamento medievale) come intermezzo musicale. Exeunt. Cambio di scena*
Jacky Paice: Io mio marito e quel suo amicone là non li capisco più, ma sono una band o una darkroom di alcolisti anonimi? Basta, io chiamo mia sorella, forse ne sa qualcosa *chiama Vicky* Vic, sì, tesoro, sono io. Sì, sì, tuo marito è da me, non angustiarti. O meglio, ce n'è abbastanza
per preoccuparsi: sono chiusi in salotto da un'ora e tre quarti... Io non so proprio cosa stiano facendo.
Vicky Lord: Ah. Jon è partito al volo dopo aver ricevuto una strana lettera con la foto di un uomo nudo, che forse era Gillan... E ha blaterato qualcosa su tuo marito che aveva perso una scommessa, e gli doveva mandare delle cose, insomma, non ci ho capito niente.
JP: *la telefonia britannica fa un po' schifo, c'è un'interferenza e Jackie capisce tutt'altro. Saluta in fretta la sorella, assicurandole che la richiamerà presto e posa il ricevitore* Mio marito ha mandato le sue foto in cui era nudo a Jon Lord? D: Ommioddio, chissà che starà succedendo di
sotto! *scende le scale di corsa* Il mio matrimonio è in pericolo!
Marguerite: Madame e messeri dello spettabile pubblico, entra in scena anche Candy Night, nella nostra piéce una vecchia compagna di scuola di Jacky e Vicky, con la quale le due sorelle avevano condiviso...
Helena: *interrompe blaterando* ...Trucchi, versioni di Cicerone, scatole di tinta bionda per capelli, equazioni di secondo grado, smalto per unghie, vocabolari Rocci...
Marguerite: *lancia occhiataccia* Si insomma, ci siamo capiti che l'andazzo è quello...
[Exeunt]
Candice Night: *in lacrime* Jacky, tesoro, devo parlarti! Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno che mi ascolti e mi capisca! *tirata di naso*
JP: *un po' schizzata* Candy, al massimo ti si può essere scheggiata un'unghia, ne possiamo parlare domani? Sai, starei cercando di evitare che il mio matrimonio finisca!
CN: *strillo isterico* E' proprio quello il problema, il mio è già finitooooooo!!!! *peana funebre*
JP: *ruggisce* Ecchissenefrega! *molla il telefono in faccia alla povera Candy che, dall'altro capo della linea, piange disperata, sentendosi molto mistreated, nonchè anche un po' dazed and confused nonchè anche un po' brain damaged, così li abbiamo messi tutti*
*Jacky corre in salotto alla velocità del suono. La porta di vetro scuro smerigliato, sprangata, mostra due figure pericolosamente vicine. La nostra eroina, sempre più convinta di dover salvare il marito dalle zampe dell'organista, fa irruzione con la calma olimpica di una squadra
SWAT dell'FBI*
*Cambio di scena e flashback: un giorno e tre quarti prima, in una torre d'avorio arroccata da qualche parte, in qualche luogo sperduto della campagna inglese: Roger Waters, alias Il Sommo, cammina nervosamente in cerchio, lungo il perimetro della stanza*
Roger Waters: *a se stesso (sì, come Leopardi)* Lo sapevo, lo sapevo che quegli idioti dei Purple prima o poi si sarebbero sciolti. E adesso io, io, il modesto Roger Waters con chi potrò stabilire la mia nobile tenzone musicale? Non certo con quei due miseri esseri inetti quali quel Coverdale e
quel Hughes. Quanto ai Led Zeppelin io, essendo il Sommo, so già che presto, molto presto si scioglieranno. Ed allora resterò genio incontrastato della musica, quale sono già, ma senza nobili avversari contro cui sfidarmi a colpi di vendite! E si sa, più è geniale l'avversario, più si dimostra la grandezza del vincitore. Serve una soluzione! Serve... una reunion della mk II dei Purple. E per farlo, bisogna fermare quelle tre cornute, prima che rovinino la riappacificazione di quei quattro! (Non chiedetevi come lo so: io sono il Sommo, certe cose le so per scienza infusa,
eccheccazzo!) Nick! Rick! Dove siete, inutili esseri?
*Si presentano Mason e Wright con tanto di saluto militare. Waters espone brevemente le sue teorie.*
Roger: Tu Rick distrarrai Jackie, e tu Nick Vicky. Non mi interessa come, ma dovete fare in modo che si dimentichino dei loro mariti. E soprattutto del fatto che i loro mariti se la fanno tra di loro, chiaro?
Rick: Signorsì!
Nick Mason: Ma dalla biondona Candy chi ci mandiamo?
Roger: Ah, già... ci andrei io, se non fossi già impegnato a conquistare il mondo, perchè la signorina è pallida appetibile e con la faccia di bal... ehm, sì. Boh, non so, mandateci il Panzotto
*Così, Rick si attacca al campanello di casa Paice quando Jackie ha appena messo piede nel salotto e non ha ancora realizzato l'immagine dei due avvinghiati che ha davanti, e le attacca un bottone chilometrico cercando di venderle una batteria di pentole. Nick si presenta da Vicky con
la scusa di essere un addetto del gas e sciorinandole una lista di 596030458693 bollette arretrate per una cifra che fa perdere i sensi alla signora Lord per almeno 18 ore. Mentre Panzotto intrattiene Candy con una nuova e rifornitissima linea di smalti che potrebbe distrarre veramente chiunque. Nel frattempo, approfittando del deus ex machina inaspettato, Lord e Paice si sono rivestiti e composti, sono fuggiti dalla porta sul retro e a bordo della decapottabile di Lord si stanno dirigendo verso casa Blackmore con tanto di foto di Gillan nudo*
*Mentre ancora Vicky Lord è stecchita sul portone (Mason nel frattempo è ritornato ad avvinghiarsi alle sottane di Sua Modestia per evitare 25 condanne a morte per omicidio), Jacky Paice, che è una donna d'azione come avevamo già capito dalla sua risposta a Candy, è riuscita a liberarsi di Wright.*
Jacky Paice: Senta, non mi interessano le sue pentole, chiaro?!
Rick Wright: *aria sorniona* Ma come, guardi, sono antiaderenti! E se prende anche la friggitrice, le faccio lo sconto del 50% sulla pentola a pressione, e in più le lascio in omaggio un frangifiamma e un frullatore!
JP: E' la 547538466esima volta che me lo ripeteeeee!!! No voio e so tecieeeeee!!! (traduzione dal dialetto patavino: "Non voglio le sue pentole") Spariscaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!! *ruggito che manco il Minotauro con il mal di denti*
*Roger Waters, che dalla sua torre d'avorio non ha smesso un secondo di tenere d'occhio i suoi inviati con la palla di cristallo, fa scendere allarmato una nebbia di mirto su Rick, nascondendo il povero tastierista dall'offensiva dell'energica Jacky. La nostra eroina se ne torna in casa a passo di marcia, ma non appena giunge al salotto, si arresta come colpita da un fulmine.*
JP: *le ritorna in mente la scena intravista di sguincio* Oh no! Oh no! Allora avevo ragione! Perchè mio marito stava accarezzando in quel modo i capelli di Lord? Perchè Lord stava pucciando in quel modo il naso di mio marito? Perchè mio marito era senza occhiali? Perchè Lord era senza...senza...senza... *realizza* SENZA TUTTO?! D: Jonathan Douglas Lord, questa me la paghi!
*Jacky esce tempestosamente. Fuori c'è la neve (perchè mi fa comodo che ci sia). Salta sulla Rolls Royce di Ian Paice e con l'anda delle Charlie's Angels si mette ad inseguire i fedigraghi, grazie alle tracce lasciate nella neve. In poco tempo, è in vista della loro auto: accelera per sorpassare quella dell'organista, sperando di piazzarvisi davanti con un brusco testa-coda capace di fermarli*
Ian Paice *dallo specchietto retrovisore*: Oh, nespole fritte! Quella è mia moglie!
Jon Lord: Ma va', quella non può essere tua moglie, sarà ancora là che controlla i manici dei tegami. A proposito, ricordami di ringraziare quel...
IP: No, Lord, cazzo, quella è proprio mia moglie. Tu non la conosci, non è tranquilla come Vicky: è una bestia, è una iena, se lo sarà mangiato, il povero venditore! Accidenti a quella volta che ho pensato: sposiamoci due sorelle, così rimaniamo in contatto senza dar sospetti... 'sto paio di palle, se avessi saputo che beccavo la sorella isterica, tre volte ci pensavo, prima.
JL: *impassibile, si liscia i baffi, continuando a guidare* Quindi, tu cosa suggerisci, oltre a far della filosofia?
*Nel frattempo, Jackie li tallona, facendo ruggire il motore e sgommando tra la neve meglio di James Bond*
IP: Accelera! Spingi quel pedale, porcaccia miseria, e vai. Ma che stai a tirare giù il tettuccio? Vai!
JL: Ma nevica, poi ci pigliamo un accidente *accelerando* Ma che diavolo faceva tua moglie, prima di sposarti, la spia del KGB?
*Ricomincia a nevicare con piccoli fiocchi fitti come farina che rendono la visuale molto limitata. Un'automobile tale e quale a quella di Lord si affianca a quella guidata dai Nostri*
Jacky Paice: E questo adesso chi è? Qual è la macchina giusta, ora? D:
*Alla guida dell'auto gemella, c'è... indovinate un po': Roger Glover, il nostro bassista stupido, talmente stupido che ha comprato una macchina identica a quella di Lord, ai tempi in cui credeva che l'organista l'amasse, così, tanto per sentirlo romanticamente più vicino. Jackie al primo bivio non sa chi seguire: non riesce a leggere la targa per colpa della neve nè vedere chi c'è all'interno per colpa del tettuccio. Si affida al caso e azzecca la macchina di Glover. Il bassista, spaventato dall'inseguitore pazzo, imbrocca la prima strada che vede, finendo la sua corsa proprio ai cancelli di casa Blackmore. Proprio mentre alla finestra Candy guarda la neve, sospira e pensa al suo Menestrello*
*Torniamo indietro di qualche chilometro. Jacky, pur essendo abituata, da quando lavorava per il KGB, agli inseguimenti sui lastroni di ghiaccio russi, non ha fatto i conti con la poltiglia fangosa della neve inglese. Perciò, essendo senza catene, al primo curvone le ruote slittano e la nostra, per forza di inerzia, dopo una sterzata da Easy Rider viene sbalzata fuori dal tettuccio di tela dell'auto. E sulla sua traiettoria di volo cosa c'è? UN MURO.
E quindi non può che rientrare in scena il nostro deus ex machina, il Sommo Roger Waters - il pubblico fa la genuflessione doppia. Poichè ha visto che il suo piano per parare il culo ai Deep Purple sta degenerando e un'altro po' e ci scappa il morto, prima che Jacky si smalti contro i mattoni... [problema tecnico, parte un documentario sui licaoni] ...compare David Gilmour piazzato lì dal Sommo che le attutisce il colpo. La nostra inseguitrice
rimbalza e, al posto di crepare smaltandosi contro il muro, finisce in un cespuglio e perde solamente la memoria. Lei e Vicky si ritroveranno, il mattino successivo, in letti d'ospedale contigui, chiedendosi che cazzo sia successo*
*Meawhile in casa Blackmore*
Candice Night: *suonando una chitarra del 600* Cuccuruccù, cuccuruccù...sniff, che dolor...cuccuruccù...
Roger Glover: *che non sa dell'incidente* Bella dama, codesto cavaliere è perseguitato da ignoto nemico! Fatemi accedere alle vostre stanze! *al pubblico* Ma che sto a dì?! Dì grazie che me la son trovata figa...
CN: Cuccuruccù, cuccuruccù...accedete pure, messer lo cavaliere inseguito...
*Si aprono fiabescamente i cancelli di casa Blackmore, ovviamente da soli e per magia. Candice nasconde il telecomando della fotocellula nel reggiseno*
*Nella stanza di Candice*
CN: Che vi succede, mio buon cavaliere?
RG: Ve lo dissi un momento fa. Ignoto periglio trovai sullo meo cammino. E voi, bella gnocc... ehm, cortese dama, perchè vi affliggete costì?
CN: Per lo marito meo.
RG: Morì?
CN: *tace e molto poco elegantemente gli fa il gesto delle corna per fargli sapere che è
allegramente cornuta*
RG: Oh! Mi duole, codesta notizia! Mi dolgo per voi... ma non piangete: a tutto v'è rimedio. *il bassista è particolarmente entusiasta di essere da solo in una camera da letto con una bella gnocca. O ad ogni modo con una donna. O ad ogni modo con qualcosa che respiri*
CN: Rimedio?
RG: Un bel paio di corna anche per il vostro messere e starete meglio anche voi. Godiamo e pecchiamo, mentre aspetto che lo periglio ignoto s'allontani. Godiamo e pecchiamo!
CN: Cuccuruccù cuccuruccù.
*Nel frattempo in taverna, il gatto Bamboozler è sceso ad avvertire il padrone dell'intruso entrato in casa. A miagolii e "rompimenti di palle vari" (cit. Blackmore) lo conduce al piano di sopra.
Parte una canzone sfigatissima da balera, tipo questa: http://www.youtube.com/watch?v=Z9x7bI_rFCE *
CN: No! Su quello letto no!
RG: Lo perchè?
CN: Perchè ivi mi prese la prima volta lo marito meo.
RG: E per mera curiosità, chi è lo marito vostro? *si spalanca la porta*
Ritchie Blackmore: Ritchie Blackmore!
RG: Ritchie Blackmore?
CN: Ritchie Blackmore...
Booz: Meow!
RB: Tu, adultera, fedifraga! Mi tradisci nel mio stesso letto. E tu, bassista infame, sei licenziato!
RG: Ma io ero già fuori da...
RB: Sei licenziato ancora! *tono melodrammatico da telenovela* Sono deluso, deluso da entrambi. Basta, adesso esco, vado a comporre qualche canzone sulle mie sventure *parte Mistreated in sottofondo* E quando torno non vi voglio più trovare qui... altrimenti *fa il solito segno di tagliare la gola*
*Intanto, a Londra, davanti ad una cassetta della posta, Ian Gillan controlla di aver scritto correttamente sulla busta un indirizzo dello Yorkshire.*
Ian Gillan : *a se stesso* Se io non posso cantare con Ritchie, allora Ritchie non dovrà avere nessun altro cantante, tanto meno quel rimpiazzo panzuto che ha trovato. *imbuca la busta*
*Nello Yorkshire, a casa Coverdale. Glenn Hughes è andato a trovare il collega in un momento di pausa, tanto per farsi un tour enogastronomico e culturale dei prodotti tipici e delle bellezze locali, che si è tradotto quanto ai prodotti tipici, nell'ingozzarsi al pub gestito dalla signora Coverdale al piano di sotto e quanto alle bellezze locali, nello spucciarsi il figlio al piano di sopra. Cosa che sta facendo anche in questo momento, finchè il postino non suona - due volte - alla porta con una raccomandata*
Glenn Hughes: Che è? Qualcosa di importante?
David Coverdale: Ma no, sarà l'esito dell'esame delle urine.
GH: E allora leggilo dopo.
DC: No no, son cose importanti. *apre la busta e per un momento il suo sguardo si illumina: c'è una foto di Blackmore in mutande. Un attimo dopo però scoppia in lacrime - sì, sappiamo che ha il pianto facile - nel leggere la focosa dedica che il chitarrista ha vergato sul retro, indirizzata a Gillan*
GH: Che c'è, hai problemi ai reni?
DC: Ma no! Guarda! *gli getta la busta* A Clearwell mi aveva detto che mi amava e... e invece... pensa ancora a Gillan, ecco! *parte Mistreated. Sì, di nuovo*
GH: L'avevo detto, io, che certe cose te le faceva credere solo per portarti a letto. Tu che non mi dai mai retta, porcaccia miseria vacca. E non mi credi quando dico che... ah, fanculo! *Ne approfitta per spucciarselo di nuovo, con la scusa che tanto sta piangendo*
DC: Mammaaaaaa!
Sig.ra Coverdale: *in dialetto ferrarese, perchè sì* 'Sa vot, stela? An' ghè ancora pront da magnar. Stà bon! (trad. "Cosa vuoi, stella? Non c'è ancora pronto da mangiare. Stai calmo")
DC: Prepara la valigia: vado a Londra!
GH: Vengo anch'io, per solidarietà!
*E così anche Cov parte per Londra, deciso ad incontrare Ritchie e a rassegnare le dimissioni dai Purple, dopo la delusione subita*

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Episodio II ***


Adorabile popolo di EFP, qui è sempre Mr. Whale che vi parla.
Oltre ai soliti ringraziamenti per le letture e le recensioni, io e il mio collega volevamo scusarci per l'enorme ritardo, ma purtroppo abbiamo avuto problemi tecnici di comunicazione (leggasi: il computer di Mr. Boiler è rimasto fuori uso per un po') ^^" Ma adesso che è tutto sistemato, faremo del nostro meglio per aggiornare con regolarità =)
Non vi trattengo oltre! Un saluto e un abbraccio! <3
DGW

***



Purpleful - Episodio 2


*Al loro arrivo a Londra, i due picciotti Coverdale e Hughes non sanno che pesci prendere, poichè si son lasciati sfuggire il fatto che Londra ha un milione di abitanti e loro ne stanno cercando uno. Come si dice, l'ago nel pagliaio. Per due giorni i nostri si trascinano per le vie della città, chiedendo ad ogni persona che incontrano se sa qualcosa del loro uomo, secondo questo copione*
David Coverdale: *piange, non si sa più se per Blackmore o per le vesciche ai piedi*
Glenn Hughes: Mi scusi, signore/a, può aiutarci? Ehm, si, ignori il mio compagno. Noi stiamo cercando un uomo, un tizio che va in giro vestito da cassamortaro del tardo '200, con un gran naso e un gatto sempre appresso...ha visto nessuno che corrisponda a questa descrizione?
Tizio random: *convinto di aver a che fare coi soliti capelloni hippie tossicomani* No, mi spiace... *scappa a gambe levate*
DC: *piange ancora di più*
GH: *incoraggiante* Coraggio, Davey, sarà per la prossima volta!
DC: *ormai lo sappiamo che sta facendo, no?*
GH: *fermando un tizio coi capelli lunghi, un gran naso e dei baffi mooooolto particolari* Mi scusi, signore, può aiutarci? Noi stiamo cercando un uomo, un tizio che va in giro vestito da cassamortaro del tardo '200, con un gran naso e un gatto sempre appresso...ha visto nessuno che corrisponda a questa descrizione?
Frank Zappa (eh già, si tratta di lui!): Coooooosa?! Ma tu sei Hughes! E questo che frigna è Coverdale! E mi state parlando di Ritchie Blackmore! Mannaggia la puttana non me lo nominare nemmeno, l'ultima volta che ci ho avuto a che fare mi sono ritrovato un edificio in fiamme che mi è crollato sulla testa, tutta la strumentazione in fumo e ho passato nove mesi in sedia a rotelle!
GH e DC: Allora siete anche voi in cerca di vendetta, messer Zappa!
FZ: Et como non! Presto, seguitemi, conosco la taberna dove lui e i suoi sodali convengono per sorbir cervogia!

*Senza aver capito un ciufolo di quest'ultima frase, Dave e Glenn seguono Frank Zappa, che li conduce ad un pub dove, dopo i molti e avventurosi fatti delle puntate precedenti, i Deep Purple si stanno ristorando e stanno decidendo cosa fare per la reunion. Doveva essere un'uscita di lavoro a quattro, ma si sta più correttamente rivelando un'uscita romantica a due più due. Gillan e Blackmore, dimenticata la birra (faccio fatica a credere alle mie stesse parole!), si tengono per mano scambiandosi frasi tenere. Lord, ubriaco fradicio, imbocca Paice, altrettanto sbronzo, coi tramezzini della birreria. L'oste passa lo straccio, che ha visto per l'ultima volta il sapone ai tempi dell'incendio del Globe, con aria disgustata.*
FZ: *irrompendo* Ebbene eccoti, Blackmore! Vendicherommi!
DC: G-già...sniff...anch'io! *tirata di naso*
GH: Ed io con loro!
Ritchie Blackmore: Porterò l'Anello a Mord...no, no, macchè! Porterò Ian Gillan ai Deep Purple!
Ian Gillan: Hai la mia spada!
Jon Lord: E il mio arco!
Ian Paice: E la mia ascia!
*Improvvisamente si materializza Roger Waters, vestito da mago Merlino, e dal suo mantello escono, in una nuvoletta di fumo rosa, Nick Mason e Rick Wright. Servendosi di uno strumento magico dall'arcano potere, la chitarra a specchietti di Syd Barrett, il nostro mago compie un incantesimo, e i nostri nove personaggi si ritrovano nella piana di Salisbury, vestiti e armati da cavalieri medievali. Dopo aver fatto sloggiare a calci nel deretano i Beatles che stavano girando "Help!", i nostri eroi si schierano, come in ogni torneo medievale che si rispetti*
Roger Waters: *ai due sfigati* Tu, Rick, sarai lo scudiero dei campioni di messer Blackmore, quelli con le gualdrappe color porpora, mentre tu, Nick, farai da paggio ai campioni di messer Coverdale, quelli agghindati in turchese!
Rick e Nick: Messersì! *si dileguano e vanno a sellare i cavalli*
Roger: *ai cavalieri* Al mio segnale, scatenate l'inferno!
*Nella schiera porpora, Blackmore e Gillan sguainano le spade, prima di nascondersi dietro gli scudi in un bacio d'addio. Paice saggia il peso dell'ascia, indeciso se levarsi o tenersi gli occhiali durante la tenzone, Lord palleggia le frecce. Molto virilmente si scambiano uno sguardo pieno di significati (più che altro nel loro equipaggiamento lo scudo mancava). Ciò che succede nel campo turchese non mi interessa poi tanto. Parte l'intro di "Run Like Hell". Vista la modestia di Merlino, i nostri capiscono che ha usato una sua composizione come segnale*
Tutti: Per i Deep Purpleeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!

*Intermezzo: Prima del segnale, Marg ha lasciato Helena alle prese con lo schieramento Porpora e va a mettere il naso tra le fila dello schieramento turchese. Frank Zappa si sta caricando cantando a squarciagola "tengo una minchia tanta". Glenn Hughes cammina nervosamente avanti e indietro e ha già praticamente scavato un solco nel terreno. Invece Coverdale sta esercitandosi con la spada. No, non è vero, Coverdale - come al solito - piange: ma va'!*
Glenn Hughes: Ehm, scusi, signorina, ma come si spiega questo fatto che quelli sono in quattro e noi in tre?
Marg: Oh senta, io sono qui per raccontare la storia, mica come ufficio reclami, ohibò! Voi vedete di farvi valere, piuttosto.
*Il segnale squarcia il silenzio*
Frank Zappa: *tira uno scappellotto a Dave* Basta frignare, ragazzo: cercate di morire come omeni! Vi siete finora coperti di merda! Copritevi oggi di gloria! (cit.) Avanti, miei prodi!
*Coverdale, egocentrico come al solito, cerca di affrontare per primo Blackmore: ma c'è da dire che il povero cavaliere, con gli occhi annebbiati dalle lacrime, sbaglia palesemente soggetto e si ritrova microfono a microfono, cioè volevamo dire, corpo a corpo con Gillan*
Ian Gillan: Tu! Vile, codardo, ladro di microfoni e di chitarristi! Non vedevo l'ora di averti sotto la mia spada! *cerca di sguainare la spada ma rimane incastrata nel fodero*
David Coverdale: *si era già preparato a parare il colpo, ma perde l'equilibrio* Io, ladro di chitarristi? Ma se è stato lui a infilarsi nel mio letto, quella notte a Clearwell!
IG: Osi infangare l'onore di Ritchie Blackmore? Io lo difenderò, me la pagherai, per questo! E per molto altro! *è riuscito a sguainare la spada e ad attaccare*
DC: Sì, ma a combattere fai proprio schifo *para il colpo, ma la lama si stacca dall'elsa e cade pietosamente a terra*
IG: Allora ascia!
DC: Che?
IG: Dico, ascia?
DC: Facciamo voce, va'...
*I due si preparano a battersi su un terreno molto più congeniale per loro: il canto. Coverdale punta sull'addormentare l'avversario, riesumando un paio di brani blues del repertorio dei Government della durata di diciassette minuti l'uno, al punto che l'occhio destro di Gillan è ormai chiuso e l'altro sta per fargli compagnia. Ma la voce di Blackmore alle prese con un duello contro Zappa lo risveglia*
IG: Questo è Ritchie in difficoltà! Resisti, Blackers, il tuo Lancillotto viene a salvarti! *caccia un acuto udibile fino all'isola di Tonga che tramortisce Coverdale, lascia il nemico steso a terra e corre a buttarsi di nuovo nella mischia*
Marg: *facendosi largo tra i combattenti* Ecco, io ero troppo intenta a seguire questa singolar tenzone per rendermi conto di quello che stava succedendo agli altri, ma di sicuro Helena vi saprà raccontare come... Helena? Ehm, Helena, abbiamo bisogno di te.
Helena: *non la sente* Sant'Iddio, Ian, è il quinto paio che mi fai sostituire dall'inizio della battaglia!
Ian Paice: Scusami, scusami, è che senza questi non posso combattere, non ci vedo niente e questo orco me li rompe in continuazione!
Marg: Helena, che cavolo fai?! Noi siamo qui per raccontare la storia, mica per aiutare loro! *prende Helena per il cappuccio della giacca da menestrello e la schiaffa alla ribalta, a fare il suo mestiere lasciando che Paice si arrangi*
*Mentre Gillan fa per dirigersi da Blackmore, viene di nuovo sorpreso da Coverdale che, abituato agli strilli di Hughes, si è ripreso piuttosto in fretta. Riprende il duello tra i cantanti. Zappa, dal canto suo, sta mazzando di santa ragione Blackmore con la sua chitarra: Ritchie si è ben presto trovato disarmato perchè quello, se gli metti una chitarra in mano, il primo istinto che ha è di farla a pezzi scagliandola nell'iperuranio per il cavo jack. Sì, avete capito bene: il pirla si è disarmato da solo. Jon Lord, che se le sta dando con Hughes insieme a Paice, notando che il
suo chitarrista è in difficoltà, prova a scagliare una delle sue frecce contro Zappa, ma a causa dei lunghi capelli non riesce a prendere bene la mira e la freccia si conficca nel cappello di Blackmore. A quel punto, decide di andare ad aiutarlo di persona.*
Jon Lord: Paice, posso lasciarti da solo?!
Ian Paice: *schivando l'ennesimo colpo di Hughes* Et como non, io qui mi ci diverto!
JL: *va da Ritchie* Eccomi, Blackie, vengo in tuo soccorso! *comincia ad usare l'arco a mo' di clava per mazzare Zappa, che intanto alterna minacce inglesi a bestemmie italiane*
Frank Zappa: *bestemmia* ...E poi ci hai scritto quello schifo di Smoke On The Water, quattro note messe in croce, oltre al danno la beffa, Blackmore, che tu sia maledetto! *bestemmia*
Ritchie Blackmore: Tu te la prendi per troppo poco, spaghetti che non sei altro! *soccombe*
IP: *da dietro* Aiutooooooooooooo!!!!
*Lord, avendo sentito lo strillo di Paice, si dimentica bellamente di Blackmore e corre ad aiutare il batterista. Zappa, senza più l'intralcio dell'arcere baffuto, lega Ritchie come un salame con le corde della chitarra e lo fa portare prigioniero in campo turchese da Mason. Nel frattempo, Paice è stato privato degli occhiali e Hughes, dopo averlo legato con le corde del basso, si appresta a consegnarlo a Mason. Jon Lord, che nella fretta ha dimenticato di districare l'arco dalla chioma di Zappa, è disarmato e non può nulla contro Glenn. Pur di non lasciare Paice, cede le armi e si fa trascinare prigioniero anche lui*
DC: Gillan, sei rimasto da solo!
FZ: Già, proprio tu che mi hai augurato di rompermi una gamba! La pagherai!
GH: E non ci sarà più nessuna mark II, a meno che tu non riesca a sconfiggerci riscattando Blackmore, Lord e Paice...*risata sadica*
Tutti: Muahahahaahahahahahahahaahahahaha!!!! *la crudeltà*
IG: (a sè stesso) Oh, Ritchie, Ritchie, Ritchie, come farò a riscattarti? Come farò a ridarti la libertà e a garantirti salva la vita?! Come? Come? Come? Ma sì, sono pronto a sacrificare la mia vita, pur di trarti in salvo!
GH: E' ancora lungo il flusso di coscienza?
*Zappa si guarda le unghie, Coverdale si spruzza del deodorante*
IG: *urlando verso l'altro lato del campo* Ebbene sì, vi affronterò! Ritchie, sarò pronto a sacrificare la mia vita per la tua salvezza!
IP e JL: *sarcastici* Grazie, eh!
RB: *si commuove peggio di Coverdale*
*Rick Wright gli porta delle armi di ricambio, chè ormai le altre si sono spuntate, poi si affertta a portare una ciotola di pop-corn a Roger Waters, in tribuna vip*
IG: (allo schieramento turchese) In guardia!
*In quel momento, Mamma Gillan (che dall'alto del suo istinto materno ha captato la tormentata e difficile situazione in cui è finito il figlio) si ritrova nella scena medievale, con tanto di lungo abito color porpora bordato di ermellino bianco. Si siede in tribuna vip, a fianco del Sommo e comincia a supplicarlo con aria accorata di intervenire per risparmiare al suo piccolo Ian l'impari duello*
Roger Waters: No, signora, le ho detto di no! Non si può, non si può n-non si puòòòò (cit. I Pooh). Io una volta sola sono intervenuto in questa faccenda e mi sono trovato già abbastanza nei casini. Io ho bisogno di pace per creare i miei concept-album
Mamma Gillan: Ma-ma... quello è il mio bambino. Ed è da solo a combattere contro tre pericolosi, spietati, crudeli bruti! Me lo faranno a polpette. Pensi a sua madre, alla sua cara mamma: io non gliela ricordo?
Roger: No, la mia era più bella. Ovviamente, per mettere al mondo un figlio così *si specchia*
Mamma Gillan : .__. La prego, almeno ci dia un consiglio, un parere, un...
Roger: *limandosi le unghie* E va bene, va bene, va bene. Basta che si metta buona chè ha una voce peggio di quella di suo figlio. Quello che posso suggerire è... *continua a limarsi le unghie* ... è una tregua pacifica, uno scambio di prigionieri
Ian Gillan: Ma io non ho prigionieri!
Roger: Inetto! *schiocca le dita e due file più avanti compare Roger Glover legato come un arrosto e imbavagliato. Ovviamente accanto a lui c'è, altrettanto legata, la nostra Candy: inutile come un mal di denti, ma ormai si sa, tra i due è ammmore*
IG : Che dovrei farmene di quelli? Allo schieramento turchese saranno graditi come un gatto rosso attaccato alle balle! Con che coraggio speri che accettino uno scambio?
Roger Glover: Mmmmmm!
IG : Eloquente! *togliendogli il bavaglio* Che stai a dì?
RG : Sto dicendo che io nei Purple non ci posso più tornare, testa di pipa! Blackmore non mi vuole, perchè sua moglie l'ha cornificato con me!
IG : E quindi?
RG: E quindi sono a spasso, come bassista. Consegnami a quelli, almeno mi daranno da mangiare. Anzi, voglio proporre a Coverdale di produrgli un disco da solista: vedrai che non dirà di no e accetterà lo scambio. *ammicca* Lo sai che è sempre stato il suo sogno. *a se stesso* E magari sarà la volta che riuscirò a vendere più di quel bastardone di Blackers! *si sfregherebbe le mani, ma le ha legate*
IG: E sia! *e, trascinandosi dietro il bassista e quell'inutile appendice di Candy, giunge sotto le mura di Troia... no, ho sbagliato storia. Giunge davanti all'accampamento turchese e inizia a urlare* Coverdaleeeeee! Scinn' abbasc!!! (="scendi" . Sì, in dialetto napoletano, licenze poetiche)
DC:*armato di tutto punto* Ebbene, Gillan? Ti sei deciso, dunque! Ci sfiderai a tenzone! *gasatissimo*
IG: Ehm, no: non proprio. Però posso negoziare.
FZ e GH: Negoziare?!
IG: *deglutisce* Glom, si...negoziare: vi offro due prigionieri, in cambio dei miei.
DC: Oddio, ma questo è più stupido di me! Te ne sei accorto che noi abbiamo TRE prigionieri?
IG: Si, ovvio *aria charmante da imbonitore* Ma i miei due ne valgono tre vostri. Abbiamo un bassista produttore, utile anche come postino, mezzana e...ehm, come essere eleganti?...valvola di sfogo, ecco, essendo una gran baldracca. E poi una bella donna bionda, quella non fa mai dispiacere, no? Uno schiavo e una biondona in cambio di quelle tre vecchie ciabatte, ne vale la pena, no?
GH: E sentiamo, del bassista ci hai parlato a lungo, ma la bionda che sa fare?
IG: Ehm, lei sa...cucinare!
RB: *fa cenno di no con la testa da dietro le spalle di Gillan*
IG: Spolverare!
RB: *no*
IG: Rifare i letti!
RB: *no*
IG: Stirare!
RB: *no*
*Gillan, preso alle strette, decide di mentire, lanciando occhiatacce a Blackmore perchè la pianti di mettergli i bastoni tra le ruote e gli regga il gioco.*
IG: Ah, messer Blackmore diniega in cotal guisa perchè non vuole separarsi dall'amata consorte! In realtà ella è validissima artista, nonchè elegante e nobile dama, nonchè liberale e magnifica castellana...
GH: Vabbè, vabbè, ci siamo capiti. Senti, ora visto che sei tu quello nei guai, io ti propongo uno scambio.
IG: *in ansia* Quale mai?
GH: Un momento, eccheccazzo! E' una bellissima frase a effetto, ma mo' dobbiamo confabulare un po' prima di decidere, eh. Ma l'hai mai tradotta una versione di guerra di Tacito?!
*Gillan resta lì un po' basito, a domandarsi con che roster lavori questo Tacito e perchè la versione alternativa di qualche canzone dovrebbe mai essere tradotta. Dopo molto almanaccare e molte battutacce da caserma, i Turchesi escono dalla tenda dove si erano ritirati a deliberare*
FZ: Ebbene, Gillan, ultima possibilità. Noi ci teniamo lo schiavetto ninfomane e la biondona inutile...e tu ti porti a casa DUE dei tuoi prigionieri! Altrimenti, dovrai duellare con noi. Non hai nessuna possibilità!
*Momento di panico. Blackmore canticchia "Così parlò Zarathustra", sicuro che Gillan non lo abbandonerà mai. Paice e Lord si guardano straziati, certi che la loro separazione è imminente. Mamma Gillan suda freddo temendo che suo figlio sia troppo nobile (o troppo sminchiato per decidere) e si decida per il duello. I Turchesi ghignano. Il Sommo sorseggia Sex on the Beach.*
IG: (a sè stesso) Chi lascerò? Chi abbandonerò? Il mio Ritchie non c'è neanche da pensarlo, e tuttavia non ho poi così voglia di farmi massacrare anche perchè, prigioniero lui e vivo io, o libero lui ma morto io, alla fine si giunge sempre alla medesima conclusione: ciccia! Quindi devo decidermi tra Paice e Lord. Oddio, non ho il cuore di separarli...Jon era tanto buono con me, e Paicey è sempre così caro...ma è pur vero che... *compare Diavoletto sulla spalla sinistra di Ian* ...a Montreux Paicey ha fatto capire di non trovarmi attraente. E poi non mi fotografava mai! E poi è uno scazzo, avere un omonimo nella band. E poi è troppo brutto, non fa la bella presenza, con quegli occhiali. (Quante ragioni pregnanti...) E poi ho come il sospetto che se la intendesse con Ritchie...
*il Diavoletto si esibisce in una picchiata e punzecchia la regal natica di Ian con il tridente*
IG: Paice! Lascio Ian Paice, il batterista!
*segue scambio degli ostaggi, con Lord in lacrime sullo sfondo che guarda il suo grande amore partirsene per non ritornare mai più. Candy bisbiglia cabale malvage e inquietanti contro i Deep Purple e il marito. Glover tutto sommato è felice di essersi sottratto alle grinfie di Blackmore, portandosi dietro anche quel pezzo di gnocca*
Roger: Ebbene, questa storia medievale mi ha procurato abbastanza casini. Nick, Rick: si torna a casa!
*batterista e tastierista si celano nel suo mantello e, con uno schiocco di dita e uno sbuffo di fumo rosa, tornano tutti (ahimè, quasi tutti!) a Londra*

*Entra random Tommy Bolin con un liuto. Sospira, si siede sul primo muretto disponibile, pizzica le corde facendo dondolare una gamba in perfetto stile Gallo cantastorie di Robin Hood*
Tommy Bolin : Le malvagie cabale che Candice Night aveva lanciato contro il marito, produssero, evidentemente, il loro effetto. Infatti, ritornati a Londra nell'epoca contemporanea, i Purple hanno potuto beneficiare di pochi giorni di quiete (durante i quali Jon Lord ha pianto tutte le sue lacrime) prima che le tensioni tra l'organista e il cantante cominciassero a minare la serenità della reunion. Senza contare che la mancanza di un batterista nel gruppo cominciava a pesare... *sottofondo di voci che discutono pesantemente* Ma ecco, questi dovrebbero essere loro! Andiamo a vedere! *esce di scena, portandosi via il liuto*

*Nello studio di registrazione dei Purple: Jon Lord, con i soliti baffi mosci, gli occhi gonfi e l'espressione affranta siede su uno sgabello e strimpella sempre le solite quattro note (l'inizio della Quinta di Beethoven) con funerea monotonia*
Ian Gillan: Lordy, cazzo, non riesco a scrivere con questa lagna. Dammi un paio di note allegre, altrimenti 'sto disco non lo finiamo più.
Jon Lord: *ta-ta-ta-tan*
IG: Un paio di note allegre, ho detto! Lord, non ti è mica morto il gatto!
JL: *TA-TA-TA-TAN*
IG: *strillando* Mi dai sui nervi! Almeno dicessi che cos'hai, no? *lo guarda, mentre l'organista tira su col naso*Ah, è sempre per Paice! Vabbè, dagli un po' di tempo: ti passerà!
JL: *tono drammatico* Sono passati dodici giorni, quattordici ore, diciassette minuti *guarda l'orologio da polso* e trentadue secondi dall'ultima volta che l'ho visto. Una vita, praticamente: sembra una vita! *si accanisce sull'Hammond, suonando Beethoven* La mia vita... Oh, Gillan, senza di lui è finita. La mia carriera è finita: ho perso la mia ispirazione...
IG: Ah, cazzate! Mettiti di buona lena e componi! Non vedo perchè se la tua carriera è finita debba finire anche la mia...
JL: Sei un insensibile! Non solo hai rinunciato a salvare Paice, ma adesso non riesci nemmeno a capire il mio dolore. Me ne vado!
*Due stanze più in là, Blackers è impegnato in un giro di telefonate: da un lato della scrivania ha un calamaio pieno di inchiostro e dall'altro una lista di nomi e numeri telefonici di batteristi da cui depenna via via, sempre più sconsolato, quelli che non accettano di sostituire Paice nei rinati Deep Purple*
Ritchie Blackmore: Bonham, sì, sì, lo so che è una vita che stai negli Zeppelin... sì, so anche che non sempre sono stato educato nei miei pareri su di voi, ma era così, per fare scena, per i giornali... Va bene, va bene: restare con Plant è una promessa che vi siete fatti da ragazzi... Dio, che noia questi patti da boyscout! E resta lì, che vuoi che ti dica, ma se vieni a sapere che hai perso un compenso migliore non venire a frignare da me! *depenna Bonham dalla lista e si gratta in testa* Cozy Powell! Devo chiamare Cozy Powell! *-*
JL: Basta, sei diventato insopportabile, Gillan! Insensibile e insopportabile! *si soffia il naso con un fazzoletto rosa*
IG: E tu un vecchio rammollito sentimentale T^T
RB: Oh, gente, buone nuove: Cozy Powell ha accettato di...
JL: Il rimpiazzo di Paicey?
RB: Beh, caro Jon, il mondo non si può certo fermare per...
JL: Il Mondo forse no, ma il mio mondo sì! *melodrammatico* Questo è troppo anche per me, me ne vado! Vado dal mio Paicey!
*esce. Ritchie e Ian si guardano*
IG: Mi sa che siamo nei casini.
RB: E mi sa che è colpa tua *occhiataccia* Alla tua età non hai ancora imparato le buone maniere!
IG: Senti da che pulpito! Adesso siamo pure senza tastierista... senti, ma quel tuo Cozy lo saprà suonare l'Hammond?
RB: *occhiataccia. Segna sulla lista delle cose da fare "cercare organista"*

*Entra di nuovo Tommy Bolin in tenuta da menestrello*
Tommy Bolin: E fu così che Jon Lord si recò all'accampamento turchese dov'era tenuto prigio... no, no, no: si recò allo studio di Roger Glover dov'era stato assunto Paice con un contratto a vita. Infatti l'ex bassista è diventato il produttore di una nuova band I "Light Turquoise" composta da: Zappa come compositore, Coverdale alla voce, Paice alla batteria, Hughes al basso, Candice al flauto (e anche alle pentole, per quanto cucini da schifo) e alla chitarra... Ehi, Hughes, chi hai detto che c'è alla chitarra?
Glenn Hughes: *afferra Bolin per la giacchetta da menestrello* Alla chitarra abbiamo Tommy Bolin. Ragazzi abbiamo pure il chitarrista!"
*scampanellata: entra Lord*
David Coverdale: E anche un tastierista a quanto pare!
Ian Paice: *atterrando nelle braccia di Lord* Jon, sapevo che almeno tu saresti venuto a salvarmi!
Jon Lord: Veramente sarei venuto per restare...
GH: *in tono offeso, a Paice* "Ma perchè? Noi forse non ti diamo da mangiare?"
Frank Zappa: *annusando Lord come un cane da caccia* Sento odore di spia dei Purple!
JL: *arretrando* Io veramente... sono qui perchè non potevo più stare senza Ian
IP: *si commuove, appannando gli occhiali*
JL: *gli toglie gli occhiali amorevolmente, li asciuga col suo fazzoletto e glieli rende*
*Cov, che in fondo è ancora un cucciolo, si commuove davanti alla scena, si ricorda di quando Lord era stato così gentile con lui, al suo arrivo nei Purple, e comincia a strattonare Zappa per la giacca*
DC: Possiamo tenerlo, Frank? E' così carino! Tipregotipregotiprego *-* Faremo una canzone con un assolo di organo nell'intro, non è vero Jon?
FZ: *un po' esasperato* E va bene! *se ne torna nell'altra stanza, imprecando in italiano*
*Jon e Ian si abbracciano, amareggiati di essere passati al nemico, ma felici di essere insieme*
*Entrano di nuovo in scena i menestrelli. Marguerite con il tamburello, Helena con l'organetto e Tommy con il liuto, e si appollaiano sui vari balconi della casa a graticcio che funge da fondale*
Helena: *con mestizia* Nobili dame e gentili cavalieri, non parvi che a codesto punto noi si sia giunti all'epilogo?
*il pubblico rumoreggia e qualcuno dalla platea fa per tirare un pomodoro ad Helena. Marguerite con un balzo lo intercetta con la pelle del tamburello e lo rispedisce al mittente*
Marguerite: Per la barba di Giosafatte, un minimo di creanza! Dove crediamo di essere?! Siamo al Globe o in un pub di Soho?! *va a consolare Helena*
Tommy Bolin: Mie signore e miei signori, ma invero queste due fanciulle hanno ragione! Non vi par'egli che le vicende non possano avere altro sviluppo?
Helena: Messersì, signor Bolin: la nostra lamentevolissima vicenda non forse aveva avuto inizio con gli intrighi dei quattro musici?
Marguerite: L'amore tormentato di messer Blackmore e messer Gillan, e il laido Glover che minacciò l'idillio del dottor Paice e del dottor Lord...
Helena: E ora tutti costoro non son forse riuniti? Separati nelle loro corporazioni, è vero, ma riuniti nel sentimento.
Marguerite: Ed essendo la nostra lamentevolissima vicenda una vicenda che di sentimento, et non di mercatura, parla, i vostri menestrelli quivi abbandonano questo accogliente palco e lo spettabile pubblico.
TB: Che voglia aggradir l'ultima loro esibizione...
*dopo essersi accordati, i nostri menestrelli attaccano The Temple of The King. Il pubblico comincia ad applaudire e a scemare, mentre i più ottusi si alzano alla spicciolata per arrivare primi al guardaroba e non metterci un paio di secoli per ritirare il cappotto. I due servi di scena Enrico e Alessandro già fanno capolino da dietro le quinte con le ramazze, quando improvvisamente l'attenzione del pubblico viene attirata da tre figure che hanno inaspettatamente fatto irruzione sul palco. I menestrelli, tutti presi dalla musica, non se ne accorgono nemmeno*
Tizio random del pubblico: Hey, imbrattavinili, volete chiudere un po' quei forni e darci un taglio? Vorremmo seguire la commedia, noi!
*il pubblico, dopo qualche occasionale zuffa per i posti, si riassenta. Tommy trascina via la turbolenta Helena che vorrebbe bestemmiare dietro al tizio random del pubblico, scambiandosi un'occhiata dubbiosa con Marguerite. Lei gli rivolge uno sguardo da "ubi maior, minor cessat" e si ritira dietro le quinte, dopo aver intimato ad Alessandro ed Enrico di tornare con le loro scope nell'oscurità di dove sono venuti *

Candice Night: Veloci, veloci ragazze, non ho molto tempo!
Vicky Lord: Ma non c'è tutta questa fretta, sono le due del mattino...
CN: Appunto, e se Frank scopre che sono uscita senza il suo permesso, mi rinchiude ancora in quella terribile segreta muffa e umida, dove mi si arricciano tutti i capelli...brrr, non voglio nemmeno pensarci!
Jacky Paice: E c'è da dire che io non ho ancora ben capito che ci facciamo qui a quest'ora di notte...
CN: Ve lo spiegherò quando saremo al sicuro! Ora tappatevi le fornaci e seguitemi in fila longobarda!
*Candy le conduce sotto un portico della città medievaleggiante, alla luce chiara ma discreta di una anacronistica lanterna*
CN: Ecco, ora posso spiegarvi. Non vi sembra strano che, proprio lo stesso pomeriggio in cui io ho dimenticato un appuntamento dall'estetista, distratta dagli smalti di David Gilmour, voi abbiate come ultimo ricordo Rick Wright e Nick Mason, per poi risvegliarvi il mattino dopo in ospedale con l'amnesia?
JP e VL: Decisamente strano!
CN: E non è strano, Vicky, che Jon ti abbia confermato, carte della banca alla mano, che tutti quei debiti non li avete mai avuti?
VL: Alquanto strano!
CN: E non è strano, Jacky, che Ian non ti abbia fatto nessuna storia, nonostante tu gli abbia distrutto la macchina?
JP: Parecchio strano!
CN: Ebbene, tutto questo è talmente inspiegabile che non può che essere opera di... *rullo di tamburi* ...MAGIA!
JP: Coooooosa?! Ma allora tu sei una maga, Candy? L'ho sempre sospettato!
VL: Perchè non ce l'hai mai detto? Siamo le tue migliori amiche...sniff *tirata di naso, lo sappiamo che Vicky è quella dolce*
CN: Oh, e che è! Mica si possono raccontare tanto in giro, certe cose! Ascoltatemi, ora dovrete fidarvi di me, perchè vi sottoporrò ad un incantesimo per farvi tornare la memoria. Sedetevi per terra, una di fronte all'altra, a gambe incrociate, dove ho tracciato con il sale questo cerchio e questo pentacolo. Perfetto, così. Ora aspettate.
*la nostra maga tira fuori dal bustino candele, pietre, tarocchi, coppe, spade, bastoni, denari, fante, cavallo e re. No, non proprio. Diciamo che si ferma alle coppe. Dopo aver blaterato molte formule sconosciute e molte formule conosciute ("E porca vacca, che cavolo c'è scritto qui?" Ah no, scusate, era solo che non riusciva a leggere il libro di Crowley, ritiro tutto), un lampo di luce bianca le segnala che l'incantesimo è riuscito. Manco il tempo di riprendersi dal flash, che si ritrova le due sorelle in lacrime, l'una nelle braccia dell'altra*
VL: Oh no, Jacky, mi dispiace tanto! Se l'avessi saputo avrei tenuto Jon legato in cantina, avrei rimosso i cilindri dal motore dell'auto, avrei fatto qualunque cosa! Oh povera sorellina mia, come mi dispiace! *si dispera*
JP: *una volta tanto piange anche lei* Non è colpa tua, ma solo di quei due mostri dei nostri mariti...ora ho capito perchè Ian mi ha sposata dopo che Jon ha sposato te! Oh, misera me! Oh, misere noi!
VL: E ora che facciamo, Candy? Non ce l'hai un incantesimo per far tornare i nostri mariti per sempre, tipo un filtro d'amore?
CN: Ma quelle sono cose da romanzo! Io ho incantesimi molto più seri! *fa la faccia offesa e inizia a scartabellare tra i testi di Crowley* Senza contare che in tre potremo mettere molta più energia e ottenere migliori risultati... Però... *tira fuori dalla scollatura un paio di occhialetti da lettura* Qui il Maestro dice che l'incantesimo deve essere celebrato una notte di luna nuova, quando nessuna delle donne presenti è in periodo catameniale.
VL: Cata che?
JP: Vuol dire che non devi avere il ciclo, scema.
VL: Ah...
CN: E niente, come la luna si rinnova, anche l'amore si rinnoverà e sarà eterno e duraturo.
JP: Ma accadrà dopo secoli una congiunzione di eventi simile: siamo tre donne e la luna nuova si verifica una volta sola al mese! Non possiamo farlo prima?
CN: Ma che sei matta?! Col rischio di attirarci addosso le forze oscure, le energie negative, i dispetti delle Sibille e la vendetta di Crowley? Beh, io non ci sto.
JP: Ma figurati, per un po' di...
CN: No! N-O-O-O! *ruggisce* E adesso tornate a casa, siete già abbastanza scosse di vostro.

*Candy, a quel punto, torna alla magione di Zappa, mentre Vicky rientra al tetto coniugale a cui Lord non ha più fatto ritorno. Solo Jacky rimane a passeggiare a lungo sotto il portico alla ricerca di una ispirazione. I giorni del liceo classico le vengono in aiuto nonché le versioni faticosamente tradotte col Rocci. Salta a bordo della macchina – appena riparata- e torna a tutta velocità a casa. Si fionda come un'invasata in cantina, dove conserva i vecchi testi di greco e prende a leggere febbrilmente Teocrito, in particolare l'Idillio II: le Incantatrici. Poi si procura lana, crusca, alloro, bronzo, farina d'orzo e tutto quanto il poeta cita per cominciare il suo personale incantesimo.*

*Entra Bolin di corsa*
Tommy Bolin: C'è da dire, mie care dame e miei illustri gentiluomini, che la cara Jacky aveva una predilezione per le materie scientifiche e che in greco non è mai stata una cima: io, fossi in voi, mi preoccuperei della possibilità che possa esplodere il teatro.
*Il pubblico rumoreggia*
Helena: *lancia occhiataccia* Non dire queste cose, che spaventi la gente!
Marg: *trascina via Tommy* Smettila di scherzare, su!
TB: Ma quella davvero non ha mai saputo tradurre dal greco!

Jacky Paice: “Torquilla, e tu trascina alla mia casa quell'uomo” Ora dovrebbe funzionare e Ian essere qui. Ma non c'è... Ian? No, non c'è! Riproviamo: “Torquilla, e tu trascina alla mia casa quell'uomo”. Non c'è di nuovo: oh, vacca miseria, ma se ho sbagliato qualcosa? *controlla il testo* Aspetta: dativo, complemento di specif... no, no, di termine. Di termine. Quindi... Quindi non è la crusca di Artemide, ma la crusca da offrire ad Artemide. E io a chi cazzo l'ho offerta? *sbuffa* “Per tre volte libo e tre volte, o Signora, questo dico: Sia che una donna giace con lui, sia anche un uomo, tanto ne abbia oblio quanto una volta dicono che Teseo in Dia si dimenticasse di Arianna dalla bella chioma. Torquilla, e tu trascina alla mia casa quell'uomo”. Ma perchè non torna? Oh, cavoli! E se adesso l'incantesimo non l'ho indirizzato a Ian ma ad un altro? *cammina nervosamente per la stanza, perde la pazienza e getta tutto nel caminetto* Fanculo anche a Teocrito! *lascia la scena e va, presumibilmente, a dormire*

*Candy è finalmente arrivata a casa, è entrata senza fare il minimo rumore per non farsi sentire da Zappa cal passaggio segreto e si è rinchiusa di nuovo nella stanza sotterranea che divide con Glover. Immaginate la sua sorpresa nello scoprire che... Glover è sparito! Sul letto c'è solo un biglietto con poche righe*
Candice Night: “Cara amica, ti lascio: ho capito di amare una sola persona nella vita che – ahimè – non sei tu. Ho deciso di seguire i miei sentimenti e di tornare indietro: grazie di tutto, è stato bello finchè è durato. Il tuo vecchio amico, Roger.” Traditore! Disgraziato! *abbassa la voce per paura che Zappa la scopra * Sciagurato, piantarmi così, come un sedano!

*Un paio di ore dopo, Roger Glover è sotto casa di Ritchie Blackmore con un mazzo di rose rosse, una scatola di cioccolatini e un grammofono che spara a tutto volume “In ginocchio da te” di Gianni Morandi.*
Roger Glover: Blackers, questa serenata è per te! Vieni sul balconeeee!
* “Ritornerò, in ginocchio da teeee. L'altra non è, non è niente per meeee. Ora lo so, ho sbagliato con teeeeee...”*
Tommy Bolin: *spegne il grammofono* Ok, abbiamo capito, risparmiamoci il resto della canzone, eh! *esce*

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Episodio III ***


Salve a tutti, Mr. Boiler & Mr. Whale sono tornati e sperano che il nuovo capitolo sia di vostro gradimento :3
Qui, come al solito, è Mr. Whale che vi parla e che deve fare una premessa: ad un certo punto, nel testo, troverete nominata una certa signora Carla... Beh, non vi preoccupate se non capirete chi è: si tratta di un riferimento a un episodio di vita vissuta che era stato inserito quando non era previsto che la storia sarebbe stata pubblicata. Raccontarlo qui occuperebbe troppo spazio, ma se siete curiosi, potete sempre scriverci, no? ^^ Noi rispondiamo a tutti <3 E vi ringraziamo <3
Un abbraccio,
DGW

***


Purpleful - Episodio 3


*Casa Blackmore*
Ritchie Blackmore: *viene svegliato bruscamente da Gianni Morandi che raglia*  Dove mi trovo? Sgrunf...chi è questo qui di fianco? Non c'è una luce in 'sto castello dell'anno 1000? E' Coverdale? No, troppo magro...è Paice? No, i capelli sono troppo lisci...ah, si, è Gillan. Ma com'è che dorme? Gillan, Gillan!
Ian Gillan: *bofonchia* Che c'è, Ritchie? No, per stasera basta, mi hai stancato...
RB: Ma no, arrapato che non sei altro! Ma non lo senti 'sto casino?!
IG: *si toglie i tappi di cera* Oddioddio! Che è?!
RB: Eh, non lo so, ma ho paura a mettere il naso fuori dalla finestra, come niente mi arriva una fucilata!
*in quel mentre si sente la dichiarazione di Glover e il grammofono che viene bruscamente interrotto dall'intervento di Tommy Bolin*
IG e RB: Quella voce... *si precipitano alla finestra* Glover?!?! O.O
Roger Glover: Si, Ritchie (non si è nemmeno accorto della presenza di Ian), sono io! Il tuo Roger! Un angelo mi ha fatto capire che ti amo ancora e non posso vivere senza di te! Ti prego, accoglimi di nuovo nella tua casa, nel tuo letto, nel tuo cuore!
IG: Questi ultimi due te li scordi, vecchia chiatta da petrolio!
RB: (a Gillan) Zitto, Gillan, questo improvviso attacco di pazzia di Glover può esserci utile: a parte che ci serve un bassista, in caso non lo sapessi questo tizio se l'è fatta sia con Paice che con Jon, quindi che ne so, magari potrebbe trovare il modo di riportarceli!
IG: (a parte) Puah, io non mi fiderei...
RB: (a Glover) Ho detto ai servi di ammazzare il vitello grasso, perchè il mio bassista si era perso e l'ho ritrovato, era morto ed è ritornato in vita!
*Dopo questa, Ritchie Blackmore riceve la scomunica ma per lo meno ha di nuovo il bassista. Gillan non è troppo felice di avere sempre tra i piedi il roscio che guarda con occhi innamorati il suo chitarrista spargendo melassa ma, come si dice, ubi maior...ed effettivamente senza il bassista la faccenda si stava facendo complessa.*

*Dall'altra parte della città, nella magione di Frank Zappa, il mattino dopo si sta tenendo un'infuocata riunione. Coverdale, Hughes e Zappa hanno l'aria di stare processando Candy che, nuda i piedi e sparsa le trecce, piange disperata, stringendosi al petto l'ultima lettera di Glover*
Frank Zappa: Donna, sei forse stata tu a farlo scappare?
Glenn Hughes: Esatto, forse per tornare dai Purple e suggerire loro come spezzare l'incantesimo che tiene prigioniero Ian Paice?
David Coverdale: *che è pur sempre un cucciolo* Ma dai, Frankie, guarda come sta piangendo, questa sventurata! Non è possibile che sia stata lei a farlo scappare, c'era troppo amore tra di loro, perchè lei potesse accettare di lasciarlo andare...sniff, poverina, è davvero orribile essere traditi da chi si ama... *piange, ricordando Ritchie*
CN: *tra le lacrime* E' come dice lui, ve lo giuro! Non avrei mai lasciato andare il mio Roger, il mio cavaliere, il mio grande amoreeeeeeee!!!! *pianto disperato*
*Visto che è la 63857488esima volta che si sorbiscono questo teatrino e la versione di Candy non è mai cambiata di una virgola, si rassegnano a crederle. Zappa se ne ritorna al piano nobile, seguito da Hughes che si trascina dietro Coverdale in lacrime*
FZ: *affranto e un po' esaurito* Quello che mi preoccupa non è tanto Glover, quanto gli altri due. Io non ne posso più. Quando c'era Glover che metteva su tutti i giovedì il torneo di briscola a quattro dei prigionieri, almeno una volta alla settimana riuscivo a dormire! Ma adesso! Vi rendete conto che ho la camera di fianco a quella di Paice e Lord?! E che quei due sembrano non avere nessun altro modo per distrarsi oltre a...
*Helena irrompe sulla scena cantando a gola spiegata "L'immensità" di Johnny Dorelli e copre la fine della frase di Zappa. Percorre il palco e se ne va*
GH: Bè, Frank, possiamo sempre spostarli...
FZ: No! No possiamo! Perchè quella è l'unica stanza senza finestre, sennò scappano!
DC: Ma dai, con tutto il mal di schiena che ha sempre Jon...
FZ: *sbraita* Ma non me importa niente di Lord! Lui può anche andarsene al diavolo! E' Paice, è Paice che dobbiamo tenere sotto controllo!
*Coverdale, dopo la strigliata, si ritira in un angolino coi lucciconi agli occhi, quando improvvisamente suona il campanello. Zappa, convinto che fare due passi e prendersi una boccata d'aria potrà aiutarlo a calmarsi e a ragionare meglio, va ad aprire. La figura che si ritrova sulla porta è un po' spiazzante. Abituato a trovarsi alla porta gentaglia come suo cugino Attilio o il Nibbio e il Griso (i suoi tecnici della chitarra), è un po' spiazzato alla vista di una donna minuta e dall'aria alquanto inoffensiva*
Vicky Lord: Di grazia, quel signore, il mio nome è Vicky Lord, che Dio abbia in gloria lei e tutta la sua casa. Sono qui alla ricerca di mio marito Jon, che è stato indotto sulla cattiva strada da un altro signore, ed ora mi è stato riferito che si trova qui presso di lei.
*Zappa medita a lungo sull'arrivo della signora Vicky: potrebbe essere l'occasione di sbarazzarsi finalmente di Lord e di tutti i fastidiosi rumori che ogni notte sente provenire dalla camera dei due musicisti*
FZ: Mia cara signora! Cheppiacere vederla! Entri, entri pure, non stia al freddo, alla neve, al gelo. La vuole una tazza di tè? *schiocca le dita* Daaaveeee, porta una tazza di tè alla signora Lord!
VL: Quindi, lei saprebbe dirmi dove si trova mio marito?
FZ: Naturalmente! Suo marito è nostro ospite... Guardi, una persona deliziosa, un musicista eccezionale: è con grande dispiacere che glielo riconsegno per portarselo a casa. Ma immagino che le vostre stanze siano così vuote, senza la sua presenza e lei mi pare tanto in pena che proprio non avrei cuore di rifiutarmi.
VL: *con il viso che si illumina* Quindi Jon può tornare a casa con me? *-*
FZ: Certamente, certamente. Anzi, verrà di buon grado, perchè proprio con quel Paice non va più d'accordo: non fanno che litigare ogni notte. Non so dirle cosa sia successo, tra i due, ma...
VL: Ma lui se n'è andato di casa proprio per raggiungere il suo vecchio amico Ian! E' molto strano.
FZ: Eh, sì, è molto strano. Ma lo saprà meglio di me: gli amori finiscono, mia cara signora. E proprio ieri sera l'ho sentito gridare, durante una discussione, che nella vita ha amato solo lei.
VL: *sospira rincuorata* E... e lo può mandare da me?
FZ: Mi dia una mezz'ora per convin... ehm, fargli preparare le valigie *sparisce nell'altra stanza e si rivolge a Glenn Hughes e a Cov che, in due, non riescono ancora a preparare un tè*
Glenn Hughes: Ma guarda che l'acqua dev'essere calda, perchè avvenga l'infusione...
David Coverdale: "Avvenga l'infusione"? Ma non è un esperimento di scienze: eppoi, come fa ad avvenire l'infusione, se non metto la bustina.
GH: E metti la bustina, no?
FZ: Hughes, prendi una bottiglia di vino e vieni con me!
GH: La signora ha cambiato idea sul tè?
FZ: No, andiamo a fare il torneo di briscola con i prigionieri.
GH: Ahah, bella battuta!
FZ: Non è una battuta, porcaccia miseria. E' vero. Prendi quel vino e vieni con me. *non visto, mette un tubetto di sonniferi in tasca e prende un vassoio con quattro bicchieri* Tu, Dave, vai a fare compagnia alla signora.
DC: Ma perchè io non posso mai giocare a briscola con voi? *tono lamentoso*
FZ: Perchè sei troppo piccolo.
*Nella stanza dei prigionieri, il torneo ha inizio: Hughes e Zappa da una parte, Lord e Paicey dall'altro, ovviamente*
FZ: E mettere un carico, no? Puttana miseria, ti faccio capire che ho briscola e tu metti un due di coppe.
GH: E che ne so, io avevo capito che dovevo andare a liscio.
FZ: *mette del sonnifero nel vino, mentre gli altri sono intenti a contare i punti, facendo segno a Hughes di non bere*
Jon Lord: Trentasei... quarantotto... sessantadue, sessantasei: è nostra anche questa!
Ian Paice: Ma non trovate che questo vino abbia un sapore strano?
JL: Sa un po' di tappo...
IP: No, non di tappo, di... *non fa in tempo a finire la frase che cade addormentato*
JL: *preoccupato* Paicey! Stai male, Paicey? *si addormenta anche lui, con la testa sul tavolo*
GH: Li hai uccisi? O.O
FZ: Macchè uccisi! Dormono come ciocchi di legno, altrimenti mica se lo poteva portare via Lord, la signora! Grisooooo! Nibbiooooo! Dateci una mano a portarlo di sopra, c'al pesa come 'na masegna! (=che pesa come un macigno!)
*In quattro, faticosamente, trasportano Lord al piano di sopra, dove Cov sta intrattenendo la signora Lord, improvvisando due o tre note alla chitarra e cantandoci sopra Soldier of fortune; mentre la signora Lord intercala le performance spiegando la ricetta delle lasagne alla bolognese, eredità della pro-pro-pro zia di origini emiliane*
VL: *alla vista del marito* Ommioddioggesussantissimo! E' morto?!
FZ: Signora, è la seconda persona che me lo chiede nel giro di dieci minuti: gli dica di toccarsi, quando si sveglia.
VL: Quindi è vivo? Sta bene?
FZ: Altrochè! Sta meglio di me e lei messi insieme. E' che s'è magnato la parmigiana di melanzane, ier sera, e adesso ha il sonno pesante. Non c'è stato verso di svegliarlo. I miei due amici qui ora glielo caricano in macchina e può tornare a casa. E' stato un piacere, mia cara Vicky *le stritola una mano, praticamente*
VL: Ha fretta di mandarmi via?
FZ: No, ma che scherza? Fretta, io? Vuole un po' di grappa, un amaro, due biscotti al cioccolato.
VL: No è che non ho finito di spiegare a quel caro ragazzo che mi ha tenuto compagnia fino ad ora come si prepara la besciamella.
FZ: Capisco. No, ma sa, il ragazzino deve andare a letto adesso: è tardi. Poi domani è stanco, non canta bene, sa, lo capisca. Ma torni a trovarci quando vuole, eh!
*I cinque - Griso e Nibbio compresi- guardano la macchina dei Lord allontanarsi*
DC: Ma... ma... Frank, hai lasciato andare via Jon! *tira su col naso*
FZ: Era solo una seccatura!
DC: Ma io... io e Jon, sniff, stavamo preparando... sniff... un assolo di organo per ... ri-sniff, Here I go again.
FZ: Evvabbè, farai un assolo di qualcos'altro.
DC: *piange: che strano!* Ma non possiamo fare quella canzone senza Jon! E tu mi tratti sempre male! No, basta, io non ci sto: me ne vado da lui e fondo un nuovo gruppo! *comincia a impacchettare mutande e spazzolino da denti* E lo chiamerò Whitesnake *se ne va, ignorando le suppliche di Hughes che grida dalla finestra qualcosa tipo: "non lasciarmi, come farò senza di te!"*

*Mentre Vicky percorre la campagna inglese, felice di avere di nuovo il marito -per quanto narcotizzato- spiaggiato sul sedile posteriore dell'auto, e l'alleanza dello schieramento Turchese sembra destinata a disgregarsi, la nostra scena si sposta a Londra, e precisamente in casa Purple*
Ritchie Blackmore: *entra in scena con un coltello* E' forse un pugnale, questo ch'io vedo dinnanzi a me? E mi servirebbe proprio, con tutto quello che sta succeden...
Marg: *irrompe sulla scena inseguendo Rocco e la Morgana [rispettivamente i gatti della Marg e della Helena - N.d.W.] che sono scappati sul palco. Non appena si accorge di aver interrotto il monologo di Ritchie, prepara mille scuse* Per la barba di Giove e il tridente di Nettuno, signor Blackmore, sono desolata di aver interrotto il suo monologo, peggio della signora Carla!
RB: *piuttosto sconsolato* No'importa, cara da Dio, ansi forse ea me poe dare 'na man. Par caso ea conosse qualcheduni che sia bon de sonare el baso, parchè mi veramente, chel toso xé drio farme vegnere il late sui xenoci!
Marg: O.O Come, scusi?
Helena: *entra in scena e si riprende la sua gatta* Niente di grave, non è arrabbiato, ti ha solo chiesto se conosci qualcuno che suona il basso, perchè quel tizio di là gli sta facendo venire il latte alle ginocchia.
Marg: Ah, no, mi dispiace...*realizza* Ma come?! Il basso? Non era ritornato Glover? Mi son persa qualcosa? Magari quando sono andata a comperare le scatolette per Rocco?
RB: Ehm, qui io starei cercando di recitare: potete andare a fare salotto da un'altra parte?
Helena: *prendendo sottobraccio Marg e allontanandosi* No, ne sono sicura, non ti sei persa niente! Certo che è proprio strano, che sarà successo?
Marg: E non ti sembra anche curioso che al posto di incenerirmi con il raggio della morte, Ritchie mi abbia fatto una semplice domanda?
Helena: Troppo curioso, deve esserci sotto qualcosa! Sai che ti dico? Restiamo qui, nascoste dietro a questo tralcio d'edera, e vediamo che succede.
RB: *nel frattempo, ha finito il monologo che nessuno ha ascoltato, e ritorna nello studio dove ci sono Gillan e Glover. Improvvisamente, realizza di aver dimenticato il plettro nella custodia della chitarra* Scusate, potreste passarmi la custodia della chitarra?
Ian Gillan e Roger Glover: Subito Ritchie!
IG: *coperto di lividi, con un labbro sanguinante* Glover, l'ha chiesto a me!
RG: *con una mano fasciata e un occhio nero* A me, vorrai dire! Guardava verso di me!
IG: Ma io sono più vicino alla custodia, quindi gliela passo io.
RG: E' un secolo che gli passi tu le cose, ora fai spazio.
IG: Proprio perchè ho più anzianità di servizio lo faccio io.
RG: Si sarà anche stufato di averti sempre attorno, sai.
IG: Coooooooosa?!?! *salta addosso a Glover e cominciano a darsele di santa ragione*
RB: (al pubblico) Ecco, vedete? Quello che vi dicevo prima. E' la trentacinquesima volta che si prendono a cazzotti, solo nelle ultime ventiquattr'ore ore. Non posso aprire bocca che attacca questo polpettone di questioni di precedenza, neanche fossi uno sportello dell'ufficio postale. E io come faccio a creare la mia musica sublime e i miei testi immortali in questa situazione?! Sarebbe come chiedere a Beethoven di comporre nel bel mezzo di un ring di Smack Down! *se ne resta alla ribalta a sospirare, mentre sullo sfondo la zuffa continua*
Tommy Bolin: Madame e messeri dello spettabile pubblico, non è cosa degna di una compagine quale la vostra, il dover assistere a tali tafferugli da taverna! Spostiamoci dunque in luogo più consono alle vostre nobili orecchie, e  altrettanto importante per la nostra vicenda...

*Torre d'avorio sperduta nella campagna inglese. E' in corso una riunione dei Pink Floyd, presieduta, ça va sans dir, dal Sommo: i toni sembrano piuttosto accesi*
Roger Waters: Inutili esseri! Non combinate mai niente di buono! Guardate cos'è successo, per colpa della vostra inettitudine! Gilmour, non potevi trovare qualcosa di più efficace e duraturo, per distrarre Candy? Nemmeno lei è così stupida! E ora per colpa del suo stupido incantesimo Lord è di nuovo disperso, Jacky si è improvvisata maga e ora anche Glover sta per essere mandato a spasso e come se non bastasse, Paice è ancora prigioniero! Io ho bisogno che i Deep Purple tornino insiemeeeeeee!!!!
Nick Mason: Perdonaci, Rog!
Rick Wright: Non accadrà mai più!
David Gilmour: Guarda che Paice è prigioniero per colpa tua, sei tu che hai organizzato la giostra...
Roger: *con un raggio di luce rosa, fa evaporare Gilmour, poi si rivolge ai tremanti Mason e Wright, ancora intenti a balbettare scuse* Questa faccenda non posso più sistemarla da solo, adesso. Mi serve un aiuto dai piani alti.
Nick: I piani "alti", Roger?
Rick: Più alti di te?
Roger: So che pare impossibile, ma sì. Portatemi il mio chitone e i miei calzari, chè devo andare a chiedere aiuto al re e alla regina delle fate.
Rick e Nick: Messersì!

*Cambio di scena. In un bosco incantanto, all'ombra di un'architettura classica, assisi su troni ricoperti di stoffa preziosa stanno Oberon e Titania, pronti ad accogliere Roger Waters*
Roger: *inchinandosi (con un certo sforzo)* Mio signore e mia signora, voi conoscete le mie vicende. Ma ora mi trovo a non sapere più come cavarmi fuori da questo pasticcio! Ho bisogno dell'aiuto della vostra sapienza e delle vostre arti magiche.
Titania: Certo che voi umani siete proprio buffi, vi dimenate come un attore da quattro soldi nella vostra mezz'ora sul palco, nonostante sappiate che verrete presto dimenticati! Ciò nonostante, il re e la regina delle fate non negano mai il loro aiuto, non è vero, Oberon, mio diletto sposo?
Oberon: Certamente, mia radiosa regina Titania. Ebbene, chiama quel tuo servitore tanto bravo nel risolvere faccende d'amore, Robin Goodfellow detto Puck.
*Titania schiocca le dita e compare Syd Barrett. No, ma và. Compare Puck, che però gli somiglia, quindi teniamoci un margine di dubbio*
Puck: Per colli, per valli, per rovi e cespugli, per prati e steccati, per fiamme e per flutti, ovunque m'aggiro cantando Sail Away, come gli amati musicisti miei!
Titania: Ma come, da che parte stai? Tu devi aiutare Roger Waters a liberarsi proprio dei due che hanno scritto quel pezzo!
Puck: Eh, ma non trovavo la rima con nessun'altra canzone.
Oberon: Non importa, ne discutiamo dopo. Ora Roger Waters ti spiegherà perchè la tua signora ti ha reclamato dal mondo degli spiriti. Ti è rimasta qualche goccia delle rugiade dei fiori di Venere raccolte alla luce della luna piena?
Puck: Sissignore, dall'allestimento dello spettacolo prima di questo. Che ci devo fare?
Roger: Sciogliermi un amore. Dovrai versare il succo magico sugli occhi di un uomo chiamato Roger Glover, per fargli dimenticare il suo amore per un altro uomo, chiamato Ritchie Blackmore. Mi hai capito bene, Syd...cioè, volevo dire, Puck?
Puck: Benissimo! Vado, eseguo e torno! *Si dissolve in un turbinio di luce caleidoscopica*
Roger: *saluta e si avvia verso casa* Mah, quel tizio non mi sembrava tanto normale...speriamo che abbia capito giusto e non mi peggiori la situazione!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2401294