Bad Parenting, Part One

di LCE
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Come le cose cominciano. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Un vicoletto buio e una folata costante di vapore che usciva da un tombino.
Non poteva essere vero: lo stava facendo sul serio? Aveva davvero trovato il coraggio di percorrere tutta la città a piedi per arrivare lì e cercare specificatamente quel qualcuno?
Un calcio e il clangore di una lattina accartocciata che rotolava poco distante da lui.
Insomma, se Harry non gli avesse fatto venire certi dubbi non si sarebbe certo trovato lì!
Ma doveva ammettere a se stesso che una parte di colpa era anche sua: era forse stato Harry a trascinarlo in quel buco?

“Ehi, baby, cerchi qualcuno?”
Louis sobbalzò gridando prima di tossicchiare per ricomporsi e poi, visibilmente tachicardico e annaspante, osservare attentamente la figura che emergeva piano piano dalla penombra, con passo che intendeva essere sensuale. Era una donna poveramente vestita, nel senso che era più semplice elencare cosa indossava, piuttosto che quello che non indossava nonostante la stagione invernale. 
Lo straccetto di lattex rosso che le copriva le forme fino a sotto le natiche era tirato ai massimi livelli e scricchiolava quando le cosce, imprigionate come insaccati locali in un paio di calze a rete nere, si muovevano senza un briciolo di grazia. Inoltre la cotonatura dei capelli falsava la sua statura di almeno una decina di centimetri e il trucco le impiastricciava la faccia invecchiandola (o ringiovenendola?!) di parecchi anni. 
“N-no... Non proprio...”
“Aspetti l'autobus?”
Louis si aggrappò spasmodicamente a quella scusa e annuì vigorosamente.
La donna scoppiò in una grassa risata, che concluse tossendo affannosamente.
“Dannate sigarette... Ragazzo, sveglia: qui passa solo la linea rossa, quella... A luci rosse: la linea di Charleen! Per la cronaca: Charleen sono io.”
Louis deglutì a vuoto un paio di volte e si grattò la nuca con l'indice. Sorrise trascinando gli angoli della bocca fino alle orecchie e soffocò un gemito isterico.
Grandioso: ora che ci faccio io con una prostituta?

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Capitolo 2
*** Come le cose cominciano. ***


Due settimane prima

Harry e Louis se ne stavano tranquillamente al sole sulle loro sdraio a bordo piscina. Il giardino intorno a loro risuonava pacifico mentre i passerotti cantavano sui rami dei loro ciliegi in fiore e la pace li abbracciava tiepidamente. Era una gioia potersene rimanere lì sdraiati al caldo, gustarsi la calma placida dell'ozio meritato, odorare il profumo della primavera che sbocciava prepotente. 
Harry scostò un ciuffo dalla fronte e alzò gli occhiali da sole per poter osservare il suo ragazzo, steso al suo fianco e immerso in un dormiveglia rilassato. Notò con infinita tenerezza che le sue labbra erano incurvate in un sorriso e mentre immaginava e ricordava tutte le volte che aveva potuto sfiore quel sorriso malandrino, magari subito dopo un bacio, arrivò quasi a commuoversi: Louis era davvero quello che aveva sempre sognato e lui ora lo possedeva.
“Sono davvero bello, non trovi?”
Harry si ridestò da quel flusso di dolcezza improvvisa e si ricordò com'era avere il suo ragazzo da sveglio: una lotta continua.
“In realtà non sei più bello di me, lo sai.”
“Piccolo insolente bugiardo!”
Louis si alzò a sedere e si disfò teatralmente degli occhiali, prima di continuare a provocare Harry.
“Vorresti dire che io non sono più bello di te? Guardami: sono alto, slanciato, capelli color del miele e dell'ambra, occhi azzurri come l'oceano, dentatura perfetta, sorriso accattivante e... Bè, una mente brillante!”
Harry ridacchiò sornione, tentando di trovare qualcosa che potesse smontare le basi solide dell'autostima di Louis ma la verità era che quello che l'altro aveva appena finito di elencare era la pura verità ai suoi occhi. 
“Bè... Io sono... Più alto di te, bello e affascinante quindi piaccio di più alle ragazze!”
“Ahi! Peccato che tu appartenga alla sponda sbagliata! O meglio: a me!”
Così dicendo, il maggiore si fiondò con uno scatto felino sull'altro, imprigionandolo tra le sue ginocchia e prendendo il suo volto tra le mani per baciarlo.
Harry reclinò la testa per non lasciarglielo fare e affondando una mano nei capelli tiepidi dell'altro lo fissò e disse: “Ma le ragazze preferiscono pur sempre me!”.
Louis alzò gli occhi al cielo e premendo una mano dietro alla nuca del suo ragazzo lo costrinse a baciarlo.
“Io attiro i fan dell'altra sponda e senza di me avremmo pochi fan uomini, ricordatelo!”
Louis aveva bisogno di avere sempre e comunque l'ultima parola. Ma a Harry non pesava poi troppo lasciarla a lui e continuare a assecondarlo quando, nonostante le scaramucce, aveva una panoramica piuttosto oggettiva del loro successo e si fidava di quello che diceva, essendo conscio del fatto che Louis era un uragano e che, come tale, aveva bisogno di venti costanti per continuare a esistere. 
Si baciarono con passione per qualche secondo, dopo di che Harry sollevò Louis (che per l'altro era molto più magro di quello che appariva e dunque più leggero) e si rimise in piedi, prendendo la rincorsa verso la piscina limpida a pochi metri da loro.
“Harreh! I miei capelliiii...!”
L'urlo del maggiore venne soffocato dal tonfo che i loro corpi produssero finendo in acqua, ma riprese immutatamente stridulo non appena la testa biondiccia di Louis riemerse.
“...iiiiiiiiiii! Harry!”
Il minore se la rise bellamente mentre con una bracciata si allontanava dall'altro, che fu colpito in pieno volto dagli schizzi.
Rimasero a ridere e a scherzare spensierati per un tempo infinito, mentre il sole percorreva indisturbato il suo arco nella volta celeste.
Si ritrovarono, due ore più tardi, l'uno tra le braccia dell'altro, allacciati e stretti per fare fronte ai brividi forti che scuotevano i loro corpi.
“Harry... Io ti amo, lo sai vero?”
“Sì... Lo so... Anch'io... Ma se volessi avrei stuoli di donne ai miei piedi!”
Louis roteò nuovamente gli occhi al cielo e lo baciò, sentendo una vaga incertezza che lambiva le sue labbra come se a baciarlo non fosse il suo ragazzo ma il dubbio stesso. 
“Che dici, usciamo?”
Le labbra livide di Harry si mossero per parlare e lui si ridestò, accantonando il sospetto. 
“Certo! Fa un freddo cane!”

Si avvolse un asciugamano introno alla vita e scuoté la chioma bagnata. Il freddo lo attanagliò di nuovo, ragion per cui si affrettò ad asciugarsi e rivestirsi, mentre il suo ragazzo canticchiava tutto contento sotto il getto dell'acqua calda.
“Harry, datti una mossa!”
“Perchè?”
“Perchè i ragazzi vengono a cena da noi, stasera!”
“Merda! Me n'ero completamente dimenticato! Perchè non me l'hai ricordato prima?”
“...Perchè me n'ero dimenticato anch'io!”
“Ah, Lou...”
“Che c'è? Si sono mai formalizzati? Ordineremo a domicilio!”
“No, no... Ora mi muovo e preparo qualcosa...”
“Hai paura di fare brutta figura, per caso?”
Harry spense l'acqua e scostò le ante trasparenti della cabina della doccia, cacciando fuori la testa gocciolante: “Abbiamo ospiti, e anche se sono solo loro non ho intenzione di dimostrarmi un padrone di casa incapace!”
Louis sbuffò ridacchiando e replicò: “Sei decisamente gay!”
Mentre gli tendeva un asciugamano pulito la sua mano vi rimase incoscientemente appesa, trattenendolo: non aveva mai fatto notare ad Harry il fatto che fosse gay. Perché anche lui lo era. Chissà perché gli era uscita una frase simile! Non ne aveva mai sentito il bisogno. Lo aveva sempre dato per scontato...
“Insomma, Lou, vuoi farmi congelare?”
“N-no, scusa... Tieni... Forza, asciugati, vado a mettere l'acqua sul fuoco...”
Evitò accuratamente lo sguardo del suo ragazzo e con faccia dubbiosa si diresse fuori dal bagno.
“Louis, tutto ok?”
“Sì, sì! Facevo solo un paio di conti... Vado a darmi una mossa...”
Decisamente gay. Quelle parole gli rimbombavano in testa come se non ci fosse un domani e da quello dipendesse tutta la sua vita. Ma perché gli martellavano i pensieri in quel modo? Gli faceva addirittura male il petto, il respiro gli sembrava più corto e affannoso. Il suo corpo sembrava stare prevedendo qualche reazione che nel suo cervello non aveva ancora preso forma: le sue fibre cercavano di mandargli un messaggio prepotente ma lui lo accantonava strenuamente, perché c'era prima una cena di cui preoccuparsi.
Tsè, bella scusa!, si disse.
Era talmente confuso e angosciato da quella reazione illogica che gettò la pasta nell'acqua fredda, dimenticandosi il sale e mettendo la pentola in forno anziché sul fornello. 

“Ah, Harry, devo sul serio farti i complimenti!”
“Wow, Niall! Grazie! Per...?”
“Niall cerca di fare il sarcastico, tesoro, lascialo stare...”
“Non è affatto vero, Lou! Non sai nemmeno che cosa volevo dire!”
“Che la cena era ottima, ma, ahimè, non l'ha cucinata Harry, quindi, come previsto: sarcasmo spiccio!”
“Oh, Louis, sta' zitto e lascialo parlare!”
“Infatti, sta' zitto e lasciami parlare! Ascolta Liam il saggio, ogni tanto!”
“Bè, che volevi dire allora?”
“Volevo complimentarmi per la scelta del vino! Il piccolo lord ha buon gusto! Cos'è? E' francese?”
Harry annuì mesto da dietro il bicchiere colmo e lo alzò in segno di brindisi: “Haut Brion, per l'esattezza.”
“Ah, adoro voi gay!”
Niall si lasciò andare a quell'esclamazione davvero di cuore, tanto che Louis per poco non si fece andare di traverso quel succo di frutta francese da centinaia di sterline.
“Uh, LouLou è suscettibile riguardo all'argomento? Hai appena scoperto di appartenere all'altra sponda, mon chèr?”
“Zayn, taci! Non è affatto così, è che non mi piace.” 
Zayn ghignò tutto soddisfatto, agitando la sua dose di Haut Brion nel calice di cristallo, per poi dire con malcelata insolenza: “Non ti piace il vino o l'essere gay?”
“Il vino... Oh, senti tu! Taci, Malik, taci! Non sai né parlare né tacere, ma fai per principio meno danni se taci!”
Louis cercò di mantenere la calma come meglio poteva, ma la verità era che Zayn aveva ragione. 
Il vino era ottimo. 
*****




Hi, babes! <3 
Nuova storia! Della serie... E questa da dove esce? Mah, da un'idea malsana di un'amica folle, alla quale va il ringraziamento per l'ispirazione e per questo (breve) sprint creativo! *u*
So che non si capisce ancora nulla, ma di certo c'è che Louis sta mettendo in dubbio pian pianino la sua... uhm... sassynità gaia! *y*
Come vi sembrano questi Larry?! ;)
Lasciatemi un commento se vi va di sprecare un briciolo del vostro tempo, io vado a progettare il resto! ;)
Un bacione e un grazie alle fanciulle di buon cuore che mi hanno letta/seguita/ricordata/preferita e recensita!
Love ya all! :*


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