Jashinist,Hidan's Sister

di CronaWorld
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei arrivata tu. ***
Capitolo 2: *** Competitivi,e non poco. ***
Capitolo 3: *** Cosa stai facendo?! ***
Capitolo 4: *** Geloso?Chi io?! ***
Capitolo 5: *** Ancora. ***



Capitolo 1
*** Sei arrivata tu. ***


“Chi deve tornare, torna.
Quando meno te l’aspetti, quando ne hai più bisogno, quando te lo sentivi che sarebbe successo, qualunque sarà il momento credimi che sarà il momento giusto, anche se all’inizio non sembrerà così, anche se non ci credi che possa essere così facile, così strano, così.”
 
Giornata invernale,cielo plumbeo che sovrastava il covo della conosciuta Akatsuki ,un’organizzazione di nukenin con un’obbiettivo comune,o quasi tutti. Hidan non aveva ancora compreso il perché della sua presenza in quel luogo così orribile,e come se non bastasse il suo compagno di squadra era uno di quelli che pensava solo ai soldi. Ma chi poteva capirlo in quella gabbia di matti,alcuni pazzi per l’arte e altri fissati in modo morboso con la pace non acquistata prima a causa della guerra.
La guerra … colei che aveva distrutto il suo villaggio e la sua famiglia. Sinceramente parlando ,poco gli importava dei suoi genitori,ma vi era qualcun altro nella sua famiglia,una ragazza oramai persa. Lei,immortale come lui. Forse era ancora viva sotto quella catasta di massi provocati dalla distruzione. Sospirò,turbato,sentendo un leggero battito sulla porta di quel luogo.
“Hidan ,apri!” Kakuzu urlò ad Hidan,con tono quasi di minaccia.                                                                                “Fallo tu,stronzo”ribattè il ragazzo con un ghigno in volto,inconscio dell’essersi alzato per avvicinarsi alla porta.
Lo sguardo gelido di Kakuzu non lo sopportava proprio e forse era meglio aprire. Aprì la porta girando lo sguardo verso alla figura davanti a lui. Capelli bianchi e lisci,un falce sulla schiena e corpo sporco di sangue altrui. Strabuzzò gli occhi rimanendo ad sconvolto davanti alla figura della ragazza che lui conosceva bene. Hiro , la sorella.
“Hai intenzione di farmi entrare o rimaniamo qui tutto il giorno a guardarci negli occhi,fratello?”
Sentendo quelle parole,che rimbombavano nell’atrio come fossero state urlate,Deidara e Kakuzu si alzarono di scatto dirigendosi davanti alla porta a grandi passi.Kakuzu mostrò un’espressione a dir poco apatica ricambiata da un ghigno,un sorriso beffardo,da parte della sorella di Hidan,ancora sconvolto.Deidara fece una smorfia vedendo l’impressionante somiglianza,se non per il fatto che lei era decisamente più carina del fratello.
“Cosa ci fai tu qui?...io…credevo fossi andata persa,morta schiacciata dai massi della guerra”  disse l’albino osservandola ancora stupito                          
 “Idiota di un fratello maggiore ,sono immortale.”La ragazza si portò ,a mano sulla maglia,pulendola dal sangue.Hidan ghignò,scostandosi per far entrare la ragazza,che venne scrutata da ogni singolo membro.
“Lei è?” La voce vuota di Pain riecheggiò nella sala ed ebbe una aspra risposta da parte di Deidara:
”La sorella del religioso pazzo”.
Hidan fece una smorfia prendendo la sorella per il braccio e portandola al suo fianco:”Bene,brutti atei bastardi,lei è Hiro ,mia sorella … prescelta di Jashin-sama e …”.
Sasori ,stranamente interessato irruppe nella discussione,spostando lo sguardo da Hiruko verso la ragazza:
” …e appena tornata da un sacrifico abbastanza cruento … ci sarà stata qualche esplosione data la piccola bruciatura che vede sul tuo corpo.”
Gli occhi di Deidara si illuminarono e subito andò affianco alla ragazza prendendole le mani esaltato:
“Cosa ne pensavi?Belle vero?L’arte è ovviamente un’esplosione,mmh.”                                                                
“Come vuoi tu…anche se io non giudico l’arte,non mi ritengo in grado.”
Sasori sorrise lievemente,compiaciuto dalla risposta della ragazza.Si alzò,porgendole la mano:
”Io sono Akasuna No Sasori ed è un piacere sapere che non siete tutti come tuo fratello…cioè…”
“degli idioti patentati.” Kakuzu finì la frase di Sasori,rompendo quella presentazione appena iniziata.
“KAKUZU,MUORI!”
Detto questo Hidan prese una delle solite discussioni con Kakuzu,mentre Pain osservava la falce della ragazza e Sasori parlava con Hiro,come interessato ai suoi pensieri.
Un piccolo ghigno comparì sul volto di Deidara che ooservava il compagno parlare con gran gioia con la ragazza,aveva trovato il suo tallone d’achille,forse.

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Capitolo 2
*** Competitivi,e non poco. ***


“Si era girata per guardarlo e ha visto che la stava fissando.Ma chi lo capiva lo sguardo azzurro e perso di quel ragazzo."


Deidara si avvicinò ai due ragazzi che parlavano tranquillamente,o meglio Sasori parlava e la ragazza si limitava ad annuire. La cosa era davvero strana per lui,che era abituato a vederlo silenzioso. Arrivò al loro fianco ed i due si girarono, Sasori con volto leggermente irritato ed Hiro con quel ghigno sulla faccia. Quanto le donava quel sorrisetto…no aspetta! Deidara non poteva e non voleva pensare a quelle cose,lui odiava quella maledetta famiglia,l’avrebbe fatta esplodere. Esplodere,facendola diventare arte. Forse Sasori era attratto dalla ragazza,o almeno sembrava,a causa della sua immortalità,ergo era arte eterna per lui. Ma come biasimarlo,quel corpo magro, e slanciato attirava persino lui: Mosse la testa ritornando nel mondo dei mortali ed iniziando a parlare:
“Vedo che il caro Danna si è messo a parlare per una volta … ma la starai di sicuro annoiando con le tue idee obsolete di arte. Devi sapere mia cara che l’arte è..”
Non fece in tempo a finir la frase che i due ragazzi si ritrovarono una parte di braccio in fronte che li spostava violentemente all’indietro,prendendo il loro posto. Hidan.
“Avete parlato fin troppo,me la consumate questa stronza.”                                
“Stronzo ci sarai tu,inoltre ti ricordo che chi non ha ancora sacrificato oggi sei tu,più bastardo di così…”
La ragazza ghignò,vittoriosa in quella breve ma esaudiente risposta. Hidan sbuffò,prendendola per un braccio e portandola verso camera sua per farla cambiare da quegli abiti sporchi e distrutti,se non fosse stato per Konan e Pain,che li fermarono.
“Finalmente una donna a farmi compagnia in questo gruppo di animali…mi sentivo così sola…”
“Konan sai che non è importante questo tuo commentino per la pace nel mondo…tu,Hiro,rimarrai al covo per un lungo periodo di tempo,devo osservarti.”
“Oh ma certo, sua maestà imperiale…ai suoi ordini proprio”
Hiro ghignò,chiaramente ironica,e Pain e Konan si dileguarono ignorando la sua frase,lasciando spazio allo sguardo freddo dell’Uchiha e a quello divertito di Kisame che osservava i due artisti litigare,mentre Tobi gli saltellava attorno. Hiro sbuffò continuando la strada ,mentre Hidan la seguiva. Arrivati in quella camera dalle pareti bianche,Hiro prese semplicemente una canotta ed uno dei tanti pantaloni di Hidan,di quelli che a lui andavano decisamente piccoli: Si cambiò velocemente uscendo come niente fosse e ghignando al fratello. Si avvicinò a lui,lasciandogli un bacio sulla guancia.
“Meglio se andiamo,stronzo.”
Hidan annuì, e in pochi minuti tornarono nell’atrio dove erano rimasti i due artisti che ancora litigavano e Tobi.Si girarono vedendoli tornare. Deidara strabuzzò gli occhi osservando la ragazza con quella maglia,abbastanza larga per lei,che però a suo parere la stava così bene. Sasori si limitò a sorridere lievemente.Hidan,disgustato dagli sguardi iniziò a parlare con tono aspro:
“Sappiate che voi due non mi piacete neanche un po’. E …”
Si avvicinò a loro,in modo da non farsi sentire dalla ragazza alle loro spalle:
“Hiro è solo di suo fratello. Ci vuole molto per conquistarla,buona sofferenza.”
Detto questo andò via dalla stanza,lasciando sola Hiro con i due artisti schizzati che bisbigliavano tra di loro.
“Vincerò io Danna,mmh.”
“Già mi appartiene e nemmeno te ne sei accorto … bombarolo.”

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Capitolo 3
*** Cosa stai facendo?! ***


Hiro rimaneva ferma davanti a loro, mentre si guardava tranquillamente la strana maglia da lei indossata. Troppo larga per i suoi gusti ed inoltre era del fratello e lei odiava mettere le sue cose. Sbuffò irritata, alzando lo sguardo sui due artisti sclerati che bisbigliavano tra loro.
“Invece di parlare tra di voi, cari sclerati, mi fate fare un giro in questa merda? Sapete com’è…appena arrivata…”
Il bombarolo tirò all’indietro il marionettista, alto meno di lui, e sorrise cercando di sembrare il più gentile possibile.
“Ovviamente! Sasori aveva detto che il capo lo aveva chiamato…”
Girò il volto verso il rosso, ghignando divertito. Sasori fece una smorfia, era vero, doveva andare dal capo e la scusa non era abbastanza convincente. Cosa avrebbe potuto dirgli? Scusa Pain, dovevo uscire con la sorella del pazzo omicida religioso!
Se ne andò facendo un cenno con la mano e lì Deidara si rigirò, guardando Hiro, visibilmente annoiata.
“Allora, dove andiamo artista sclerato?”
“Pensavo di farti vedere le varie stanze…ovviamente questa la hai già vista…Ti mancano quella dello squalo e dell’ emo depresso che odio…della ragazza dai capelli improbabili e del punk e infine quella mia e del finto artista, mmh.”
“Però muoviamoci, non ho tutto il giorno perché alle 19 devo sacrificare a Jashin-Sama…”
“In tal caso passiamo subito all’ultima, ti farò vedere una delle mie opere d’arte, no?”
Hiro fece spallucce, ghignando e seguendo il ragazzo che andò subito sulle scale, con un sorriso radioso ed ecciato. Arte, quanto la amava, ma ancora meglio farla capire a qualcuno. Avrebbe avuto un vantaggio su Sasori sicuramente. Prese prontamente la ragazza per il braccio,che sentì una strana cosa umidiccia sulla parte superiore dell‘arto.
“Ma cosa cazzo hai sulla mano? Una lingua?!Interessante,diciamo…”
“Si….non sarà l’unica cosa che ti interesserà di me, cara.”
Si voltò nuovamente tirandola ad ogni passo. La ragazza aveva un’espressione confusa sul viso, che ragazzo strano.
Entrarono nella stanza, in uno stato confusionale da un lato, probabilmente di Deidara, e un lato perfettamente ordinato, ovviamente Sasori. Hiro sbuffò sedendosi sul letto ed aspettando il ragazzo che masticava l’argilla con le mani. Vide uscire delle strane figure stilizzate, un piccolo ragno probabilmente…
“Cosa sa fare quel…quell’opera?”
Deidara sorrise sentendo le parole della ragazza, l’aveva riconosciuta come opera e questo lo faceva sentire un passo sopra il suo Danna. Avrebbe vinto, doveva vincere. Poggiò l’animaletto sul tavolo avvicinandosi a dove la ragazza era seduta e mettendo le due mani ai suoi lati, in modo da bloccarla. Si abbassò al suo livello avvicinandosi sempre più e non rispondendo alla domanda. La ragazza rimase ferma, con un sopracciglio inarcato. Stava per baciarla, per vincere ,per averla quando la porta si spalancò. Hidan davanti all’entrata con espressione a dir poco terrorizzante.
“COSA CAZZO STAI FACENDO?!”

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Capitolo 4
*** Geloso?Chi io?! ***


“No, non sono geloso. Chiedilo al tua amico. La testa è in frigo se la cerchi.”

Deidara si allontanò velocemente dalla ragazza facendo qualche passo indietro verso la scivania,cercando una via di fuga invano.Hidan si avvicinava a passo lento,estraendo dalla cappa il piccone che usava nei suoi riti sacrificali.Iniziò a parlare con tono cupo mentre girava il piccone tra le mani.
“Oh Deidara.. Ti farà così tanto male da non sentire più dolore. Ti farà così male che l’unica soluzione sarà lasciarti crollare.E tutto intorno diventa buio.I suoni diventano rumori assordanti.Le persone non le vedrai più come prima,e ti sentirai così perso da non capire neanche per quale motivo ci sei ancora.E così inizi ad annegare nel tuo stesso sanguee inizia a mancarti il fiato, tocchi il fondo.E così, continui a morire,sotto le mie fredde mani…”
Deidara spalancò gli occhi lanciando un’occhiata terrorizzata ad Hiro che ghignava,come sempre,vedendo la reazione del fratello. La giovane dai cappeli chiari e dai lineamenti perfetti si alzò poggiando una mano sulla spalla del fratello.
“Lo stronzo è geloso?”
“No, ma chi io?! Se avesse freddo, gli darei fuoco. Se avesse caldo, l’affogherei nell’acqua. Se avesse sete,la farei strozzare mentre beve. E poi gli legherei il fino spinato intorno al collo, solo per salvaguardarlo...Mi capisci?”
“Adesso basta Hidan,non ho più cinque anni. Quindi io potrei benissimo baciare Deidara,per esempio. Ora non lo conosco ancora bene quindi non affermo nulla.”
Una smorfia e un velo di malinconia si dipindero sul volto del biondo,certo in precedenza di essere riuscito nell’intento. Ricordò le parole di Kisame,pronunciate mentre la ragazza parlava con Pain e Konan.-eppure sareste così carini tu e lei,deidara-.Amava quelle parole,se le era scalfite nella mente. Hidan si era calmato e il biondo vide entrare tranquillamente Sasori nella stanza,come se non fosse successo nulla. Hiro lo guardava,sembrava quasi affascinata e a Deidara la cosa dava fastidio,molto. Il jashinista prese la ragazza portandola via con sé,e Sasori li seguì a ruota. Aveva perso quel turno,ma l’avrebbe avuta.
“Era una buona scusa per ucciderlo iro…perché mi hai fermato?!Cazzo tra poco era anche l’ora del sacrificio!”
“Sono appena le 16 Hidan…ed inoltre lui e la marionetta dietro di noi sono molto gentili nei miei confronti.”
“Ovvio,anche io sono così quando mi voglio portare a letto qualcuno!”
“Sempre uguale,non cambierai mai…pazienza,vorrà dire che subirai il mio amore per uno dei due. Dopotutto sei masochista oltre che sadico.”
Hidan sbuffò,irritato dalle parole della sorella , ma dopotutto non ci poteva fare niente dopotutto la vita era sua e di certo non sarebbe stato lui a fermargliela. Era certo, o quasi, che la sorella preferisse la barbie al mr. Eternità, e la cosa gli faceva molto piacere. Sasori proprio non lo sopportava, con la sua finta superiorità, non che Deidara fosse da mano ma almeno era più…come dire…reale?
“Scegli chi preferisci. Basta che non vi vedo mentre vi succhiate la faccia.”
“Io ho già scelto.”
Sasori li raggiunse silenzioso, fermandoli.
“Pain ha detto che devi andare da lui,Hidan. Kakuzu è già lì , e sta perdendo la pazienza.”
“Oh,cazzo!Ci vediamo dopo!”
Hidan corse via,con espressione preoccupata in volto. Kakuzu in effetti non era un tipo molto trattabile e di certo non aveva voglia di perdere ancora la testa.Sasori osservò il passo veloce di Hidan per poi portare lo sguardo alla ragazza.
“Immagino tu abbia scelto Deidara, dato il tuo non spostarti da quel punto…bene,ti dirò che mi sei piaciuta da quando sei entrata tutta ricoperta di sangue. Ti aiuterò con lui…dopotutto se è per farti felice…”
Hiro sbarrò gli occhi, stupita dalle parole di Sasori. Come sapeva tutte quelle cose? Assottigliò lo sguardo osservando il rosso,completamente calmo che continuò a parlare.
“Probabilmente ero affascinato da te perché sei arte eterna,ma le marionette non possono provare emozioni dunque ti aiuterò,in modo da farmi perdonare.”
Hiro prese la mano al ragazzo stringendola prontamente,come fosse un patto.
“Questa è una promessa Sasori,e non voglio colpi bassi. Oppure ti sacrificherò al mio dio,e so già il tuo punto debole.”

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Capitolo 5
*** Ancora. ***


Sasori strinse la mano della ragazza, una stretta forte e decisa. Hiro riaprì completamente gli occhi, mostrando il loro color ametista che avevano di solito. Lasciò la mano del rosso per poi voltargli le spalle e dirigersi silenziosa verso il covo, voleva proprio vedere cosa aveva combinato il fratello.Sasori rimase con la mano alzata per qualche secondo mentre la osservava con un lieve sorriso. La seguì, rimanendo in silenzio ed osservando i suoi capelli candidi che ondeggiavano, non era per l’arte, lo aveva capito.
Appena aperta la porta d’entrata notò una testa dai capelli bianchi a terra che sbraitava improperi vari:
“KAKUZU,BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA RIATTACCAMI LA TESTA!”
Hiro tirò un calcetto alla testa del fratello, con un ghigno sul volto.
“Ma guarda…ti sei preso quello che ti meritavi eh?!Senza testa sei sicuramente più attaccabrighe…se non fosse che non puoi muovere il corpo.”
“BRUTTA STRONZA,TU DA CHE PARTE STAI?KAKUZU BASTARDO MUOVITI!”
Il tesoriere rimase impassibile ai gesti tra i due fratelli e iniziò a parlare,con calma:
“Non mi sembra tu sia nella situazione da potermi parlare in quel modo.”
Hidan fece una smorfia guardando prima la sorella e poi Kakuzu:
“Andiamo Kakuzu…sai che non volevo offenderti.Eheh sono fatto così lo sai. Quindi vecchio amico, mi riattaccheresti la testa, pretty please.”
Kakuzu roteò gli occhi sentendo quelle parole fin troppo dolci prendendo la testa di Hidan e riattaccandola alla testa. In quel preciso momento irruppe Deidara nell’atrio, che spalancò gli occhi vedendo la ragazza…e Sasori.
“Danna dobbiamo parlare.”
“sbagliato devi prima parlare con Hiro…”
Hiro sbarrò gli occhi, per poi rivolgere uno sguardo fulmineo al rosso alla sua destra. Deidara confuso si grattò la nuca, osservando i due davanti a lui.
“e va bene…andiamo Deidara?”
“Oh, si certo. Un’ attimo.. dove dobbiamo andare?”
Hiro si schiaffò una mano sulla fronte, e così avrebbe fatto Hidan se non fosse per il fatto che la testa non era stata ancora del tutto assemblata. Hiro iniziò a camminare, facendo cenno a Deidara di seguirla, e così infatti fece.Una volta entrati nella camera degli artisti, Hiro chiuse la porta.
“Andrò subito al punto. Non mi piace girare intorno alle cose. Mi piaci, e questo è quello che avevo da dire.”
Sul volto dell’artista si dipinse un sorriso, grande quanto quello durante una delle sue esplosioni. Si avvicinò alla ragazza osservandola per qualche secondo. Si avvicinò lentamente, per la seconda volta, alle sue labbra ma una nuova interferenza colpì il momento. La ragazza fu tirata indietro, dal rosso per giunta.
“Volevo farlo per lei…ma poi non lo avrei fatto per me, Deidara.”

Angolo autrice,sclerata:
Pardonnez moi,è cortino,ma in questo tempo ho un sacco di verifiche e robe varie. 
Spero vi piaccia,ciao :3
 

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