La scoperta dei Malandrini

di Greg90_h
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Un'idea molto stupida ***
Capitolo 2: *** 2.La scoperta ***
Capitolo 3: *** 3.Beccati! ***
Capitolo 4: *** 4.é tutta colpa della Rowling! ***
Capitolo 5: *** 5.Vero? ***



Capitolo 1
*** 1.Un'idea molto stupida ***


La scoperta dei Malandrini

Chiedo scusa a chi fino ad ora ha letto questo capitolo ed ora lo vede diverso, ma l’ho cambiato unpo’ perché non mi piaceva. Detto questo…

BUONA LETTURA!

 

La scoperta dei Malandrini

 

 

1.Un’idea molto stupida

 

Sirius Black era la persona più stupida dell’universo. James pensava a queste cose mentre guardava il volto, che sorrideva malizioso, di Felpato.

«Allora?» fece Sirius.

«Non so…» fece Ramoso. I due Malandrini si trovavano nel prato di della casa dei genitori di James. Anche quell’estate Felpato era riuscito a scroccare un invito dai signori Potter.

«Su, dai, ci divertiremo!» Sirius tentò James. All’improvviso arrivò Peter seguito da Lupin. I due si sedettero con gli altri sotto l’albero del giardino di James.

«Allora siete qui! – fece Lupin – vi abbiamo cercato tutto il giorno!»

«Scusa, Lunastorta» fece James.

«Di cosa parlavate?» fece Peter.

«Felpato ha avuto una delle sue idee idiote!» fece James con veemenza.

«Non è idiota è divertente!» ribattè Sirius.

«Di cosa si tratta?» chiese Lupin.

«Sirius ha avuto l’idea di andare ad intrufolarsi in una casa di babbani!» spiegò James.

«E perché dovremmo farlo?» fece Lupin sensato.

«Me lo sono chiesto anch’io – disse James – Ma Sirius dice di trovarlo divertente!»

«Divertente? – ripetè Lupin allibito – Intrufolarsi in una casa di noiosissimi babbani?»

«Ma sì – fece Sirius – Per vedere cosa nascondo lì. Secondo me è interessante. E sarà anche istruttivo: pensate che bei voti in Babbanologia!».

«L’unico che segue Babbanologia è Lupin… - fece James girandola testa da Sirius a Lupin – che ne dici?». Lunastorta sorrise ai suoi compagni.

«Quando?»

 

Non ho cambiato molto, ma penso che così sia riuscito meglio...

 

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Capitolo 2
*** 2.La scoperta ***


La scoperta dei Malandrini - 2.La scoperta

2.La scoperta

 

Due sere dopo, i quattro Malandrini si ritrovarono di fronte alla più anonima delle case babbane. Peter detto Codaliscia estrasse la bacchetta magica e l’avvicinò alla serratura bisbigliando:

«Alhomora!». La porta si  aprì.

«Non finiremo nei guai col Ministero, per questo?» obiettò Lupin. Peter lo guardò spaventato con il resto del gruppo.

«Tu ti preoccupi troppo! – fece Sirius – Era solo un “Alhomora”, niente di chè!». Entrarono. La casa aveva un’aria sontuosa.

«Dove andiamo prima?» fece la voce eccitata di James alle spalle di Lupin.

«Nella cucina, ho fame!» disse Felpato.

«Qua si che ci sanno fare col cibo!» esclamò James aprendo il frigo strapieno e cominciando ad abbuffarsi.

«Ehi, Ramoso, lascia qualcosa anche a me!» disse Sirius.

«Vuoi qualcosa, Codaliscia?» fece Lupin verso Peter.

«Eh… sì grazie.» fece Peter lasciando stare il tostapane che stava analizzando per prendere il barattolo di gelato che gli stava offrendo Lupin.

«Vado a vedere cosa c’è di là» disse Lupin allontanandosi dalla cucina per andare in salotto.

«Aspetta Lunastorta. Veniamo con te!» esclamò Sirius precipitandosi dietro di lui. Ancora mangiando si diressero nell’enorme salotto.

«Cos’è quello?» chiese Peter indicando la scrivania con un computer.

«Un computer.» fece pronto Lupin

«Un cosa?» fece James.

«Un computer – ripete Lupin – è un apparecchio che i babbani utilizzano spesso. L’ho studiato a Babbanologia.»

«Sissì, okay!» fece James esasperato dall’abisso di conoscenza del suo amico.

«Come funziona?» chiese Sirius.

«Bisogna premere il pulsante d’accensione» disse Lupin

«Facciamolo!»

«Cosa?»

«Il pulsante coso… lì… accendiamolo! – disse Sirius spazientito – siamo qui apposta!»

Lupin alzò gli occhi al cielo e schiacciò il pulsante del computer che si accese.

«Ecco qua.» fece Lunastorta quando la schermò si illuminò.

«Bene, ora che si fa?» chiese James entusiasto.

«Bisogna muovere la freccia con il mouse» fece Lupin in tono autoritario.

«Che cosa? – fece Ramoso schifato – dovrei toccare un topo? Lo sai che mi fanno schifo! Che razza di scherzi fai?!»

«Ma no non hai capito! – fece Lupin paziente – questo è il “mouse”!» disse poi alzando il mouse del computer.

«Oh, ho capito – disse James prendendo lo strano marchingegno – in effetti assomiglia a un topo…!»

«Sarà per questo che si chiama così…» fece Sirius meditabondo.

«Okay, adesso che faccio?»

«Devi muovere la freccia col mouse.» disse Lupin.

«Va bene.» disse James iniziando a colpire lo schermo a ripetizione.

«Che diamine fai?» chiese Lunastorta allibito.

«Cerco di spostare quella freccia col mouse come hai detto tu! – disse sbattendo il mause sul monitor dove si trovava la freccia – Ma non si muove!». Lupin alzò gli occhi al cielo.

«Devi fare così» disse poi prendendo la mano della amico e muovendola sulla superficie della scrivania.

«Ehi, si muove!» fece James felice come un bambino.

«Benissimo» fece Lupin incoraggiante.

«Si, benissimo – esclamò Sirius ironico – vedrai che la settimana prossima capirai come far apparire qualcosa sullo schermo, voglio dire, se tutto questo tempo lo impieghi per imparare a muovere una freccia…!». James colpi sirius col mouse.

«Fai tu allora!».

«Okay!» disse semplicemente l’amico senza scomporsi minimamente.

«Cosa volete vedere prima?» chiese agli altri.

«Che cos’è quella “e” la sotto?» domandò Peter indicando col dito la piccola lettera sulla barra a fondo schermo.

«Non ne sono sicuro – cercò di spiegare Lupin – ma credo che serva per entrare in Internet. Una specie di libro dove si possono leggere le notizie.» aggiunse in risposta allo sguardo degli amici.

«Come lo apro?»

«Devi andarci sopra con la freccia e ciccare col tasto sinistro del mouse.» spiegò Lupin. Sirius eseguì.

«Così?». Vicino alla freccia comparve un menù a tendina.

«Hai premuto il tasto destro…» disse piano Lunastorta. James rise.

«E poi dici a me che non riesco a muovere la freccia! Tu non distingui la destra dalla sinistra!». Sirius lo guardò con intenzioni omicide.

«Alla buon’ora!» esclamò James quando Sirius riuscì ad aprire la pagina.

«Cerca con Google? – disse Peter leggendo la scritta sotto la barra di Google – Che cosa dovremmo cercare?»

«Proviamo con malandrini!» sussurrò Sirius eccitato iniziando a scrivere con la tastiera. La pagina comparve.

«Ehi, ma ci siamo!» esclamò James vedendo il nome del gruppo scritto sulla pagina.

«I babbani non avranno mica iniziato a scoprire la magia, vero?» domandò Sirius. Codaliscia tremò al pensiero.

«Non credo – fece Lupin – Prova a ciccare…». Sirius lo fece. Si aprì una pagina piena di Fanfiction sui Malandrini.

 

 

 

 

Ho ricontrollato tutto il capitolo e ho corretto tutti i mouse sbagliati! (ora ho capito perché me li segnava sempre in rosso…) ; ). Se notate qualcosa di sbagliato fatemelo sapere, eh?

Ci vediamo al prossimo capitolo!

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Capitolo 3
*** 3.Beccati! ***


La scoperta dei Malandrini - 3.Beccati!

3.Beccati!

 

«Com’è possibile che siamo citati lì?» chiese Sirius con un tono curioso.

«Forse dovremmo lasciar perdere – scattò su Codaliscia – questa è Magia Oscura!»

«Ma che diamine vai cianciando! – esclamò James – siamo in una casa di babbani, Coda, è impossibile che ci sia qualcosa di magico!».

«E allora perché siamo lì?» squittì Minus alzando la voce.

«E quello che vorremmo sapere – ribattè Sirius – e abbassa la voce o ci scopriranno!».

«Allora, che facciamo?» chiese poi all’unico che non aveva preso parte alla discussione: Lupin.

«Devo ammettere che ritengo improbabile che si tratti di Magia Oscura («Lo sapevo io!» esclamò James dando una manata sul tavolo del computer) Quindi credo che possiamo aprire una di quelle… storie.».

«Veramente c’è scritto “Fanfiction”» lo corresse Felpato.

«Quello che è – fece James impaziente – dai apri!». Sirius cliccò sulla prima storia che riportava il loro nome. Lessero velocemente la Fanfiction, in silenzio.

«Ehi, - esclamò James di colpo – Qui ci sono io con la Evans!»

«Dove?» chiese Sirius.

«Qui, al terzo capoverso!».

«Perché le chiedi di venire, con te, a questo “Ballo del Ceppo”?» fece Sirius. James non rispose; lesse velocemente fino alla fine del capitolo e poi disse:

«Ha accettato! Ha accettato! Lunastorta, credi che questo coso… il congiuter… preveda il futuro?»

«Computer – lo corresse Lupin – No. Non penso. Non è un apparecchio magico.». James assunse l’aria di un condannato a morte.

«Ma allora, perché hanno scritto questa roba? – chiese Felpato – voglio dire, se non prevede il futuro chi è che scrive su di noi?».

Lupin stava per rispondere “non lo so”, ma un rumore alle sue spalle lo fecce sussultare. Dietro di lui c’era una donna con i capelli biondi e gli occhi grigio-verdi. La donna emise un urlo da trapanare i timpani.

Lupin corse verso di lei per cercare di calmarla, ma lei urlò ancora di più.

«CHI SIETE? – chiese la donna urlando – COME SIETE ENTARTI?.».

«Non vogliamo farvi del male!» disse velocemente Lupin.

«Non siamo ladri!» disse James, come se questo sistemasse tutto.

«Insomma – fece dubbioso Sirius – non è che ci stiamo comportando proprio legalmente Ramoso!». La donna smise di colpo di agitarsi tra le braccia di Lupin che restò sorpreso.

«Come lo hai chiamato?» fece lei piano. James vide il volto della donna illuminato dalla luce del computer; ora sembrava curiosa più che spaventata.

«L’ho chiamato Ramoso – ripetè pacato Sirius – Abbiamo fondato un gruppo con noi quattro e ognuno ha dei soprannomi.»

«Siete i Malandrini?» fece lei con aria sorpresa e spaventata insieme.

«Ci conosciamo?» chiese Lupin.

«No, voi non mi conoscete, sono io che conosco voi – disse la donna – Mi chiamo Joanne Kathleen Rowling e ho scritto di voi nei miei libri.».

 

 

Eccomi di nuovo qui! A grande richiesta ho postato il terzo capitolo! Ve lo aspettavate???

Ho fatto più attenzione alla ripetizione dei verbi e spero che sia uscito un po’ meglio del capitolo scorso… J anche se è molto più corto. CONTINUATE A RECENSIRE! Ci vediamo al prossimo capitolo!

 

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Capitolo 4
*** 4.é tutta colpa della Rowling! ***


La scoperta dei Malandrini - 4.é tutta colpadella Rowling

Sono contentO che abbiate apprezzato, ma anche un po’ spaventato da certi scambi di sesso che ho riscontrato nelle recensioni… Comunque non vi preoccupate, succede quando ci si firma anonimi… Detto questo vi lascio in balia del quarto capitolo!

 

4.È tutta colpa della Rowling!

 

«Che significa “ho scritto di voi”? – chiese Lupin – come può aver scritto di noi?».

«Non lo so…» fece lei pensandoci e dandosi un pizzicotto per vedere se era sveglia…

«Non è un sogno, se è questo che ti chiedi!» fece Sirius.

«Ma voi non potete esistere! – disse J.K. – Vi ho inventati io, siete una mia creazione!»

«Come sarebbe che non esistiamo? – fece James indignato (toccandosi) – siamo qui di fronte a te!».

«Già penso che ce ne saremmo accorti se non fossimo mai esistiti… - disse Sirius – o forse no… - aggiunse poi più pensieroso – Se non siamo mai esistiti non possiamo sapere di non esistere, non trovate?!»

«Non mi sembra un buon momento per diventare filosofo, Felpato!» fece James ironico.

«Scusa, Ram!» disse Sirius.

«Sentite, perché non ci sediamo?» proruppe Lupin intento nello sforzo di reggere la Rowling che sembrava momentaneamente sotto choc. J.K. si riprese un po’ sentendosi chiedere di accomodarsi in casa sua, per giunta da un personaggio immaginario, ma non si oppose quando Lupin la trasportò gentilmente verso il suo divano. I Malandrini si sedettero sulle sedie di fronte a lei e la fissarono.

«Allora?» fece James. J.K. li guardò uno ad uno.

«Non è possibile! – ansimò – Non è possibile!». James alzò gli occhi al cielo.

«Se siamo qui è evidente che è possibile!» disse Ramoso alla babbana.

«Ma vi ho inventato io!» ripetè J.K.

«Dove sono le prove? – chiese calmo Lupin – se è vero che ci hai inventato e che hai scritto dei libri su di noi devi avere delle prove, che so: fogli di su cui hai fatto delle prove o cose così!».

«Ho di meglio – disse la babbana – ho i miei stessi libri. Ve li faccio vedere!». Dopo di chè usci dalla stanza.

«Non è che va a chiamare i puliziotti, vero?» fece spaventato Codaliscia.

«Si dice poliziotti, Pet – lo corresse Lupin – e comunque non penso»

«Certo che i babbani sono strani, però!» disse James

«Perché?» chiese Felpato

«A te sembra normale che uno compri i suoi stessi libri?!» fece James veemente. Dopo un po’ la Rowling ritornò con sette libri tra le braccia.

«Ecco qui – disse scaricando la bracciata di libri sul tavolo dove James si era seduto (le sedie erano troppo basse per lui…) – leggete!»

«Harry Potter?» disse Lupin prendendo uno dei libri.

«Harry? – ripetè James entusiasto – è così che vorrei chiamare uno dei miei figli!». Sirius lo guardò preoccupato.

«James – disse – Tu hai solo quindici anni e già pensi al nome dei tuoi figli?»

«Be’ con la Evans nei paraggi, chi è che non ci pensa?!» rispose James con l’aria di chi dice la cosa più normale del mondo.

«In effetti Harry sarà tuo figlio» disse Lupin sfogliando il libro di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban. James sbiancò.

«Qui ci sono io che insegno ad Hogwarts… - continuò piano Lunastorta – e spiego ad Harry che i Dissennatori possono succhiare via l’anima.». Sirius rabbrividì.

«Gli dico dei Dissennatori, perché loro vogliono baciare Sirius.».

Lupin chiuse il libro nel bel mezzo di un silenzio orripilato. Sirius guardò la Rowling.

«Perché devono somministrarmi il bacio?» le chiese piano. La Rowling non rispose.

«Perché vogliono somministrarmi il bacio?» chiese di nuovo in un sussurro.

«Perché… ti credono un assassino.» disse infine lei.

«Ma io non farò mai una cosa del genere!» esclamò Sirius ad alta voce.

«Infatti non lo farai – cercò di spiegarsi la babbana – Sarai solo accusato ingiustamente!»

«Oh, che sollievo – fece  Felpato ironico – Sarò solo accusato ingiustamente!». James rise. Lupin lo fulminò con gli occhi.

«C’è qualcos’altro che vuoi dirci, senza che lo scopriamo noi?» disse Sirius.

«Per esempio perché Sirius è stato giudicato un assassino?» fece James. La Rowling non seppe cosa fare. Aveva un solo modo per cavarsi d’impiccio: mentire.

«Ehm… - fece – Be’ c’è un certo mago, chiamato Voldemort…»

«Chiamato come? – la interruppe James – Che razza di nome è “Voldemort”, fa schifo!».

«Be’ è un nome intelligente però. – disse lei offesa nell’orgoglio – Pensa che è l’anagramma di un nome vero! È una bella pensata no?»

«Se non conti che l’anagramma fa schifo, forse. Qual è il nome vero?»

«Tom Orvoloson Riddle.» rispose.

«Tom, Tom… l’ho già sentito…» disse Sirius.

«È di Serpeverde. – rispose pronto James – si conosce con Mocciosus… il che la dice lunga su che persona possa essere!».

«Allora? Come continua la storia?» disse Sirius alla babbana, ma la Rowling non riuscì a rispondere.

«Ehi, hai fatto morire Felpato!» urlò James che stava leggendo un pezzo finale del quinto libro. Sirius prese il libro.

«E non hai neanche fatto un buon lavoro, qui c’è  scritto che “cado oltre il velo”, ma che razza di morte è cadere dietro ad un velo?!». J.K. era rossissima.

«Spero che dopo spiegherai cosa c’è otre il velo!» ringhiò Felpato inferocito.

«Ehm… no, in effetti no…» disse la babbana.

«E che voci sente questa Luna “Lunatica” Lovegood? Per non parlare del nome poi…!». La Rowling è più rossa di un peperone mentre cerca di ribattere alle logiche domande che scaturiscono in tutti coloro leggono i libri dal cinque in poi…

«Qui invece muoio io…» disse Lupin incredulo leggendo il settimo libro.

«Ma c’è qualcuno che non hai ucciso, sottospecie di serial killer della letteratura?» chiese James veemente. La Rowling ora è in preda alle lacrime.

«Ragazzi avete letto il secondo libro?» disse Lupin di colpo.

«No perché, che ha combinato, ora?» chiese Peter

«Be’ ha detto che la McGranit ha evocato un vassoio pieno di tramezzini che si “riproducono” da soli… quando tutti sanno che è impossibile perché il cibo è la prima delle cinque Eccezioni Principali alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi!».

«Ops – pigolò J.K. – non ci ho pensato!».

«E qui, allora? – fece James continuando a sfogliare il settimo libro – Questa mezza pazza mi fa combattere contro questo Voldemort facendomi dimenticare la bacchetta sul divano!». Era troppo. Ognuno chiuse di colpo il libro che aveva in mano e guardò truce la Rowling che si era finalmente resa conto delle cavolate che ci ha propinato per dieci anni di fila.

«Riassumendo – disse Lupin calmo – Hai avuto la geniale idea di far morire i genitori di un ragazzo, gli amici dei genitori del ragazzo, il preside della scuola del ragazzo, alcuni degli amici del ragazzo e stavi per uccidere pure il ragazzo!».

«Senza contare la smentita sul cibo» fece James che aveva preso molto a cuore.

«Tutta colpa tua!» dissero i Malandrini all’unisono levando le bacchette magiche contro di lei…

 

Rieccomi qui! Questo capitolo è stato difficile da tirare fuori… spero comunque che sia godibile (almeno) quanto gli altri. Al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** 5.Vero? ***


boh!

Ancora un po’ e si svelerà la trama della storia! (al contrario della Rowling che con l’ultimo libro mi ha lasciato più dubbi di quando ho iniziato a leggere la saga…). Riguardo al fatto che Tom Riddle non poteva essere a scuola coi malandrini non ci avevo pensato ;), ma la stessa scrittrice ha detto che Piton voleva unirsi a quelli che erano i precursori dei mangiamorte che Lily tanto odiava motivo per cui non ha più frequentato Piton, e James e Lily andavano a scuola insieme… boh!

 

5.Vero?

 

«Aspettate! – urlò la Rowling pregandoli in ginocchio – abbiate pietà!».

«Non mi pare che tu abbia avuto molta pietà nei nostri riguardi!» fece James.

«Già – esclamò Codaliscia – sei una traditrice!».

«Senti chi parla! – disse Sirius – Tu tradirai tutto il mondo magico!!».

«Ti sbagli non lo farò mai!»

«Intanto lei lo ha scritto però…»

«Preferisci credere a me o a lei?» fece Peter.

«In effetti non ne ho idea…» rispose Sirius con la bacchetta ancora puntata contro il petto della terribile babbana.

«Credo che dovremmo scoprire come ha fatto, prima di darle quel che si merita» disse Lupin.

«Già – continuò James – e poi non vale la pena di finire ad Azkaban per aver usato una Maledizione senza Perdono contro questa qui!»

«Tanto io ci finirò comunque…» puntualizzò Felpato, ma mise giù la bacchetta anche lui.

«Allora?» chiese Lupin. Rivolto alla babbana.

«Allora cosa?» chiese J.K.

«Come allora cosa? – urlò James – perché siamo qui e contemporaneamente nei tuoi libri!»

«Vuoi che ti faccio un disegnino o ti basta leggere il labiale?» disse ironico Sirius.

«Ma non lo so com’è possibile!» disse lei esasperata.

«Be’ ma li hai scritti tu, saprai almeno come mai ora siamo davanti a te! – esclamò spazientito James – Si tratta di un Incantesimo?»

«Se è di quello che si tratta non è colpa mia. Io non posso fare magie!»

«Ma scrivere cretinate si purtroppo!» disse Sirius in borbottio ben udibile.

«Se continuiamo a litigare non arriveremo mai ad una soluzione. –disse il Mannaro del gruppo – Quindi vediamo di calmarci e di giungere ad una conclusione!».

«Con lei mi pare difficile – fece Sirius – non riesce a dare una conclusione come si deve neanche ai suoi libri. Vedi Voldemort: ha rotto l’anima per tre anni con la sua immortalità e poi è morto con un Expelliarmus lanciato da un maghetto che era appena maggiorenne!»

«Non parlare male di mio figlio!» saltò su James

«Ma tu non hai ancora un figlio!!» gli ricordò Felpato

«Allora non parlare male del mio futuro figlio. – disse James – se c’è qualcosa che questa babbana ha fatto di buono e che io e la Evans ci siamo sposati!»

«Ecco, vedi? Ti ho fatto felice!» disse la Rowling presa da nuova speranza.

«Si ma poi me l’hai uccisa!!» urlò James.

«Vi volete calmare?!» urlò Lupin. Tutti guardarono Lupin allibiti.

«Complimenti! È il tuo primo urlo!» fecero in coro gli altri Malandrini facendo la fila per dargli le pacche sulle spalle.

«Auguri!» fece in tempo a dirgli Peter prima che Lupin urlasse di nuovo per farli sedere dimostrando che il primo urlo non era stato un caso.

«Cerchiamo di ragionare!» fece Lupin quando si furono seduti e guardando la Rowling in particolare. La Rowling, dal canto suo, si innervosì ancora di più: chiaramente sul fatto di dover ragionare non era molto preparata.

«Allora, la prima cosa da fare, è analizzare la successione degli eventi. Tutto è cominciato tre giorni fa…»

«Lunastorta, non serve che dici come è iniziata la storia, la sappiamo tutti!» disse James all’improvviso alzando la mano come se fosse in classe.

«Lo faccio per allungare il discorso! – rispose Lunastorta – e ora zitti!

«Dunque, tre giorni fa abbiamo deciso di visitare una casa babbana. Quello che dobbiamo chiederci è: perché abbiamo preso questa decisione?»

«Che domanda idiota!» fece James scocciato rompendo il silenzio carico di presagi che avrei dovuto descrivere prima che James rompesse…

«Non è una domanda idiota! – fece Lupin – È una domanda logica: con tutte le case babbane di questa parte di Londra, siamo capitati proprio qua. Ci sarà un motivo!»

«Per me è una domanda idiota!» disse James deciso a restare nemico della logica.

«Scusate se rompo – fece Sirius – («Figurati, siamo abituati!» borbottò James) – Ma se è veramente questa vecchia pazza a decidere il nostro futuro – ed indicò la Rowling – non basta che scriva un finale diverso?»

«Ormai i libri sono pubblicati, non posso cambiare nulla!» fece J.K. decisa.

«Si, ma nessuno ha ancora scritto un finale alla tua storia, vuoi che lo faccio io?» fece Sirius minacciandola con la bacchetta.

«Scusate, ma la soluzione non può essere nelle fanfiction?» chiese Peter.

«Come?» fece Lupin

«La soluzione non potrebbe essere nelle Fanfiction?» ripetè Peter.

«Giusto! – esplose Lupin – come mai non ci ho pensato io, però – aggiunse triste – sono io il genio del gruppo!».

«Cosa aspettiamo? Tutti al computer!» disse James entusiasta incurante della tristezza del Lupo-Mannaro-per-amico.

«Che cosa facciamo Lunastorta?» chiese James prendendo il mouse.

«Chiedilo a Codaliscia, l’idea è sua»

«Si ma sei tu l’unico che sa bene le cose dei babbani» lo incoraggiò James.

«Ehi, e io chi sono?» disse J.K. irritata.

«Meglio che non te lo dico!» scattò Sirius.

«Vai sull’icona di Internet, scrivi Malandrini prima e clicca su “cerca con Google”!» disse Lupin. James eseguì. La pagina piena di Fanfiction sui Malandrini si aprì di nuovo.

«Questa l’abbiamo già letta.» fece Lupin indicando col dito la prima Fanfiction che avevano aperto quella notte. Aprirono quella successiva e la lessero tutta.

«Niente.» disse Lunastorta.

«Ma cosa cerchiamo?» fece James

«Qualche Fanfiction che abbia attinenza con quello che ci è successo stanotte»

«E perché?» chiese Sirius.

«Poi ti spiego!» disse Lupin.

Scorsero la lista fino ad arrivare ad una Fanfiction intitolata “La Scoperta dei Malandrini".

L’aprirono.

«È questa!» fece Lupin di colpo.

«Ora ci spieghi, il tuo piano?» chiese James. Lupin si spiegò:

«Se è vero che siamo personaggi di fantasia e crediamo solo di esistere dobbiamo essere per forza citati in qualche storia. Siccome la Rowling si è spaventata vedendoci qui è chiaro che non ha ideato lei questa storia. Quindi è una Fanfiction!»

«Che cosa?» fece James che non aveva capito un accidente. Lupin non si fermò a spiegargli nulla, sperando che i probabili lettori avessero capito più di Ramoso.

«Ma se la Rowling è qui in questa storia… vuol dire che non è reale neanche lei?» chiese Sirius

«No. Non in questa storia almeno!»

«Ma che diamine state dicendo? – fece la Rowling – Io sono reale!»

«E dov’è tuo marito con i tuoi figli? – la fece ragionare Lupin (cosa difficile conoscendola…) – la vera Rowling è sposata, mentre in questa casa sei tutta sola!»

«Per tua informazione mio marito ha portato i suoi figli in gita come gli aveva promesso, ma io non ci sono andata perché ero stanca!».

Lupin parve spiazzato, ma si riprese subito e disse:

«Evidentemente l’autore di questa Fanfiction ha voluto fare finta che tuo marito ha portato in gita i figli per non avere troppi personaggi tra i piedi! (ed è vero! Nda)»

«Perché non proviamo ad aprire la Fanfiction per vedere se hai ragione?» disse Sirius.

«Okay!». La lessero. Era tutta uguale, ma cambiava il finale.

«Come mai finisce diversa?» chiese James confuso. Lupin rimase in silenzio a pensare. Poi capì. E se erano tutte coincidenze? Forse erano veri…

 

Fiuu! Finita!

Ero molto indeciso su come far finire questa storia, avevo idea di far finire tutto con loro che scoprivano di essere un invenzione di uno scrittore di Fanfiction, ma mi sembrava troppo brutto (e molto alla Rowling) così ho lasciato in sospeso, ma per me la storia finisce con la scoperta che erano tutte coincidenze (tutte quelle Fanfiction e i libri della Rowling). Forse Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso esistono insieme al resto del mondo magico, solo che non lo sappiamo!

 

 

 

 

 

 

 

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