A Jealous Alien

di firegirl6464
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Last Year Blues ***
Capitolo 3: *** Sai che giorno è oggi? ***
Capitolo 4: *** Un giorno speciale ***
Capitolo 5: *** Quattordici anni ***
Capitolo 6: *** Sorprese ***
Capitolo 7: *** Ricordi ***
Capitolo 8: *** Chi si crede di essere questo tizio? ***
Capitolo 9: *** Competizione ***
Capitolo 10: *** Colpa ***
Capitolo 11: *** Dimenticare ***
Capitolo 12: *** Non un semplice appuntamento ***
Capitolo 13: *** Un alieno geloso... ***
Capitolo 14: *** Choi Siwon - Parte I ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


 



















Personaggi

TOP/ Choi SeungHyun, Park Bom, BIGBANG, 2NE1, YG Entertainment, SM Entertainment, Choi Siwon & Super Junior, Jaejoong con JYJ & TVXQ, SNSD e molti altri gruppi K-POP!
 

Descrizione

 
Story and art by Firegirl6464

Genere: Romantico | Commedia | Fluff

Personaggi Principali: Choi SeungHyun | Park Bom | Choi Siwon | BIGBANG | 2NE1

Raitings: PG-13 | linguaggio volgare e temi sessuali accennati

 

 

 

 

"Quando tutti mi odiavano

tu non lo facevi.

 

Non importa quanto sono pazzo,
riesci sempre ad illuminare le mie giornate.

 

Non importa quanto stupido e inutile io sia,

non mi hai mai abbandonato...

 

 

Persino adesso,

sei la persona che voglio vedere ogni giorno.

Maledizione, vorrei poter stare con te ogni giorno.
Mi sento morire ogni volta che ti vedo con lui.

Perché non capisci cosa provo per te?
Ti importa più di lui che di me?

 

Non ti dò fastidio perché non mi piaci...

Lo faccio perché sei un'aliena...

 

Sei la mia aliena ed io sono il tuo alieno, ricordi?...


Non ti cederò mai ad altri ragazzi.

Non perderò contro uno che ti vuole solo per il tuo corpo.

 

Quel figlio di puttana non ti merita neppure.

... Bommie-ah... Non permetterò che ti facciano del male mai più, arasseo?

 

Aish...Credo che avessero tutti ragione...
Sono un alieno geloso, vero?
"

 

【TRAILER】TOPBOM: A Jealous Alien

Introduzione

 

Ciao a tutti ^u^

Dunque, questa è la mia prima storia! E SI', è una TOPBOM! Semplicemente adoro questa coppia...
Probabilmente nasceranno anche altre storie, ditemi le vostre preferenze, sarebbe di grande aiuto!
Spero che leggiate e che continuiate a supportarmi! A presto con altre storie!

Per favore, commentate ed iscrivetevi

Grazie ~


Età: 22

Soprannomi: TOP, Tabi, Grande SeungHyun, Alieno

Seunghyun è un giovane che frequenta la Seoul University, dove studia finanza e musica. E' conosciuto come uno stronzo, anche se sembra un po' il re del gruppo BIGBANG, a scuola. La sua famiglia possiede una delle maggiori e prestigiose compagnie del paese, la Choi Holdings. Per questo la sua famiglia e dannatamente ricca. Probabilmente sembra che abbia una vita perfetta, ma per SeungHyun non è così. Per lui la vita è un inferno vivente. Se avere una famiglia che non lo apprezza non è abbastanza, provate ad avere una famiglia per cui sarai sempre al secondo posto e che critica il tuo comportamento tutto il giorno. Certo, probabilmente è colpa sua, ma non avere alcun sostegno non gli è comunque di aiuto... E non azzardatevi a menzionare quel dannato di suo cugino! E' la sola cosa che non riesce a sopportare. Ma quando tutto il mondo gli dà le spalle, c'è sempre quella persona che gli sarà accanto: Park Bom.

Park Bom Lee

Età: 22

Soprannomi: Bommie, Bominator, Aliena

Park Bom è una ragazza sveglia che attualmente studia musica e cucina alla Seoul University. I suoi voti eccezionali sono stati il suo biglietto per questa scuola. Senza di essi, non avrebbe neppure lontanamente avuto i soldi per pagarsi l'ammissione. A differenza della maggiorparte degli altri studenti, non è ricca. Vive con sua madre e vende mais e cibi cotti al forno al mercato locale per guadagnare qualche soldi extra. Bommie non è una gran lavoratrice? Nel suo piccolo complesso musicale chiamato 2NE1 fondato con le amiche, lei è quella dall'aria nerd. Ma dietro i suoi spessi occhiali c'è una ragazza dalla personalità innocente e spumeggiante, ed una voce poderosa. E nonostante le apparenze, ha avuto una relazione, ma è finita tragicamente. Non ha più voluto altre storie da allora... quando capirà che il ragazzo perfetto è proprio di fronte a lei?

 

  • BIG BANG: Il fantastico gruppo dei cinque kingkas del basket alla Seoul University. Le ragazze gli si lanciano praticamente addosso. Questi ragazzi sono amici fin dal liceo. Il gruppo è formato da Ji Yong, Taeyang, SeungHyun, Daesung e Seungri.

Kwon Ji Yong

Età: 21

Soprannomi: G-Dragon, GD, Kwon Leader, G G G G Baby baby...GD GD Baby Baby...

Jiyong è lo strabiliante leader dei cinque re, anche se non è il più grande. Ne è anche il visual, dati i suoi capelli biondi ed il suo eccezionale senso della moda. Come TOP, è capace di essere freddo e serioso, ma sa risollevare il morale in un attimo. Seunghyun e Jiyong sono amici fin dalle elementari. Ha un grande talento per il rap ed è bravissimo a comporre canzoni, ma spera di prendere il posto di suo padre nella Casa di Moda di famiglia in futuro.

Dong Young Bae

Età: 21

Soprannomi: Taeyang, SOL

Taeyang è il carismatico e potente ballerino dei BIGBANG. Ama ballare sia nel suo tempo libero che nelle competizioni. Sovreste vedere la sua mensola dei trofei! La sua cresta basta a far impazzire le ragazze. Anche se le ragazze gli si gettano ai piedi, non è un tipo da "appuntamento". E' davvero timido con le donne e ci mette un po' prima di invitare una ragazza ad uscire. Potreste dire che ha bisogno di una ragazza (ba dum TSS). Lo so, era forte, vero?

Kang Dae Sung

Età: 21

Soprannomi: Dae Dae, D-Lite, Smiling Angel

Daesung è il tenero asso nella manica dei BIGBANG. In genere non è troppo serio, ma lo diventa quando le circostanze lo richiedono. Lo si sente spesso cantare dall'aula del coro, anche se sei a miglia di distanza. Si preoccupa molto per le persone ed è in grado di risollevarti la giornata semplicemente con i suoi adorabili occhi sorridenti. Se mai avessi bisogno di qualcosa, puoi sempre contare su Daesung! Ah, assicurati di non confonderlo con il fratello di Minzy! Si somigliano molto, ma non sono imparentati in alcun modo. E' fastidioso essere presi per sua sorella ovunque si vada. Divertente, no?

Lee Seung Hyun

Età: 20

Soprannome: Seungri, Panda, Maknae, Piccolo SeungHyun

Di tutti i membri dei BIGBANG, Seungri è probabilmente quello che interagisce di più con le sue fan. Seungri, il maknae più uomo amato dalle donne, non fallisce mai nell'impressionarle con i suoi dolci e pervertiti gesti. Sembra sia soprattutto a causa sua che i BIGBANG finiscono nei guai con Yang Hyunsuk. Nonostante il suo comportamento, è davvero un panda molto intelligente. Seungri ha saltato un anno alla scuola elementare, e ciò spiega perché a vent'anni sia all'ultimo anno di università.

 

 

  • 2NE1: Un gruppo di quattro amiche fondato dal preside della Seoul University, Yang Hyunsuk, con lo scopo di farle competere in sfide musicali. La creazione del gruppo ha fatto nascere una grande amicizia tra di loro. Il gruppo è formato da Chaerin, Bom, Dara, e Minzy.

Lee Chae Rin

Età: 21

Soprannomi: CL, Chae, Hunchae, One and Only Baddest Female

Chaerin è una dei quattro migliori amici di Bom ed è la leader delle 2NE1. Dall'esterno, Chaerin mostra una personalità orgogliosa ed aggressiva. Ma è davvero dolce quando impari a conoscerla meglio. Ha un grande talento per il rap e, come Ji Yong, un forte senso dello stile. Quando si diplomerà, spera di diventare una fashion designer, come sua madre.

Park Sandara

Età: 22

Soprannomi: Dara, Ssantoki

Park Dara e suo fratello minore, Cheondung, vennero adottati dalle Filippine da una ricca famiglia coreana quando lei cominciò le superiori, dove incontrò Bom. Dara è la visual delle 2NE1 perché sembra una modella. Tra tutti i membri delle 2NE1, Bom è quella che le è più vicina, dato che si conoscono da lungo tempo, hanno la stessa età e lo stesso cognome. Tuttavia, Dara si comporta molto diversamente dall'età che dimostra. CL pensa che Dara e Minzy si siano scambiate i corpi senza che nessuno lo sappia...

Gong MinJi

Età: 20

Soprannomi: Minzy, Minji-bear, Maknae

Minzy è più piccola rispetto agli altri tre membri delle 2NE1. E' conosciuta come la regina del ballo. Come Bom, Minzy non è nata ricca. In realtà sono vicine di casa. Ma siccome sua padre è un dottore e sua madre insegnante al college, Minzy appartiene alla classe medio alta. Nonostante sia la più piccola, Minzy riesce ad essere la più seria tra tutte certe volte. Ma altre volte non può fare a meno di mostrare il suo aegyo. Come Seungri, è una degli studenti più piccoli già all'ultimo anno. Non ha saltato classi, ma è andata a scuola prima... e no, Minzy e Daesung non sono imparentati -__-"

 

Choi Si Won

Età: 22

Siwon è il cugino intelligente, responsabile e bello di Seunghyun. E' il capitano della squadra di football ed è in cima alla graduatoria. Non solo le ragazze hanno una cotta per lui, ma anche gli insegnanti. E' sempre stato lodato dal consiglio degli studenti e dalle sue fan. Quindi, in sintesi: Siwon sembra uno studente modello. Perché SeungHyun lo odierà così tanto...?

  • SUPER JUNIOR: Questi ragazzi sono le star della squadra di football. In genere conducono la scuola alla vittoria. Assieme ai BIGBANG non i ragazzi più popolari della scuola.

  • GIRL'S GENERATION: Queste nove ragazze sono le cheerleaders della squadra di football ed incitano i ragazzi alla vittoria. Le ragazze vorrebbero essere loro, i ragazzi vorrebbero portarsele a letto. Beh, è quello che succede quanto sei perfetta.


Non vi preoccupate, ci saranno tantissimi altri gruppi KPOP nella storia, ma questi sono i principali!

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Capitolo 2
*** Last Year Blues ***


C a p i t o l o  1

Last Year Blues


 

«Bommie-ah! Alzati e vieni a fare colazione!»

La voce della signora Park rimbalzò sui muri della piccola bifamiliare.

«Sono già sveglia, eomma!» gridò di rimando Park Bom a sua madre non appena ebbe finito di vestirsi. Si guardò nel piccolo specchio ovale. Aveva già fatto la doccia e si era truccata: un look naturale. Indossò una larga felpa blu e bianca dall’aria morbida che le scendeva fino a metà coscia. Aggiunse al di sotto dei leggins neri e un paio di ballerine dello stesso colore. Si acconciò i capelli in una treccia a canestro che le ricadeva su una spalla e completò il tutto con un piccolo fiocco nero. Bom adorava vestirsi con gli abiti più adorabili, ma si sforzò di sistemare al meglio la sua divisa. Dopotutto non voleva sembrare una stracciona il primo giorno di scuola.

Mentre continuava a guardarsi allo specchio, si imbronciò. “Ok Bommie, puoi farcela” cantilenò. “E’ l’inizio del tuo ultimo anno qui…”

Woof!

Bom guardò sotto la sua sedia e trovò un cagnolino marroncino e bianco che la guardava con grandi occhioni castani.

«Pensi che me la caverò quest’anno a scuola, Choco?» domandò Bom, accarezzando il cane dal momento che aveva ripreso ad abbaiare e scodinzolava energicamente. Bom sorrise e si alzò dallo sgabello.

«Non posso credere che sia il mio ultimo anno alla Seoul University, Choco!» esclamò Bom. Afferrò la sua borsa di stoffa dalla trama scozzese e se la gettò in spalla. «Dopo tre anni di duro lavoro, finalmente sono arrivata all’ultimo anno!»

Non è che Bom fosse felice di andarsene dalla Seoul University. La ventiduenne in realtà era piuttosto triste di doversi lasciare tutto alle spalle. Eppure, pensava che fosse emozionante. Credeva che una volta terminata l’università, tutti i suoi sogni si sarebbero avverati. Già, Park Bom era una sognatrice: aveva sempre sognato che sarebbe vissuta per sempre felice e contenta. Finire l’università l’avrebbe portata solo un passo più vicina.

«Park Bom Lee!» Bom sbuffò sentendo sua madre chiamarla un’altra volta. Ogni volta che la signora Park usava il nome complete di Bom, ci sarebbero stati guai in vista se non avesse ottemperato alle sue richieste. Bom accarezzò Choco un’ultima volta prima di precipitarsi giù per le scale.

«Aish, quanto ti ci vuole a prepararti?» disse la signora Park quando vide la sua unica figlia affrettarsi lungo le scale. «Parlavi ancora da sola? E cosa ti avevo detto riguardo all’indossare le scarpe in casa?»

«Eomma, non stavo parlando da sola!» sbuffò Bom togliendosi le scarpe. «Stavo parlando ad un cane… è totalmente diverso… »

La signora Park ridacchiò, raggiungendo la figlia e dandole un bacio in fronte. «Ti sto solo prendendo in giro, Bommie. Adesso vieni a fare colazione»

Una tipica colazione coreana occupava il tavolo. Bom si sedette ed afferrò un piatto ed un paio di bacchette. «Buon appetito!» disse, e si gettò sulla ciotola. La signora Park si sedette di fronte a lei e guardò la figlia.

«Dio, quando sei diventata così grande… » disse la signora Park sorridendo. «Mia figlia è un’adulta ormai, è già al suo ultimo anno di università! Avrà finalmente l’occasione di trovare un lavoro ben pagato! Wah, e quando si sposerà…! Aigoo…»

«Eomma!» esclamò Bom. Sua madre si emozionava sempre in certe situazioni: parlava di lei come se lo stesse facendo con le sue amiche più care. Ma come poteva biasimarla? Bom era la sua unica figlia e aveva già ventidue anni.

«Scusa Bommie, sono solo così emozionata! Riesco solo ora a vederlo; Park Bom Lee: una delle più brave pasticcere della Corea! Oppure Park Bom Lee: una famosa cantante coreana. Non vedo l’ora!»

La signora Park era a conoscenza della grande abilità della figlia nel cantare e fare dolci. Sperava che Bom avrebbe sfruttato queste qualità. «E mi sto ancora chiedendo perché la mia bellissima figlia non abbia ancora un ragazzo-»

A Bom andò la colazione di traverso. “Oh signore, no, non di nuovo…”

«Eomma, lo sai che non conto di stare con qualcuno per ancora un po’ di tempo» borbottò Bom continuando a mangiare.

La signora Park stava per rispondere quando suonò il campanello. Sospirò e lasciò Bom a finire la colazione. La signora Park aprì la porta e trovò la loro vicina di casa ventiduenne, sorridente, con il suo zaino in spalla.

«Annyeonghaseyo, signora Park!» disse la ragazza. I suoi corti capelli neri rimbalzarono quando la signora Park le cinse le spalle, stringendola in un abbraccio.

«Minji cara, come stai? Fatto belle vacanze? Oh, guarda quanto sei cresciuta!» la signora Park continuò a parlare a macchinetta mentre Minji si inchinava ad ogni complimento.

“Mi ha vista ieri. Quando posso essere cresciuta da allora?” pensò Minzy. “Pare che anche la signora Park risenta del Last Year Blues…

Last Year Blues era un termine inventato da Minji per definire l’atteggiamento che le madri avevano nei confronti dei loro figli quando li vedevano all’ultimo anno di liceo o di università. Quella mattina sua madre si era comportata con lei in quello stesso modo prima che uscisse e poiché la signora Park trattava tutte le migliori amiche di Bom come fossero figlie sue, a Minji riservava lo stesso trattamento.

La signora Park sciolse l’abbraccio e sorrise. «Entra a fare colazione! Abbiamo un sacco di roba!»

  

 

 «Grazie per l’invito, signora Park!» disse Minji pulendosi le labbra con un tovagliolo.

«Non c’è di che, cara!» la signora Park si alzò dalla sedia ed afferrò una busta di carta marrone dal bancone. «Bommie, ecco il tuo pranzo!»

Le labbra di Bom si stirarono in un sorgranturco quando guardò cosa conteneva la busta. Saltellò contenta e abbracciò sua madre.

«Granturco! Grazie, eomma» disse Bom continuando a sorridere.

Granturco: l’unica cosa senza la quale Bom non poteva vivere. Non importava per quante volte lo mangiasse, non ne era mai sazia. Minji rise vedendo che Bom continuava a ballare felice come una bambina.

«Bommie-ah, smettila di ballare come una bimba, tu e Minji farete tardi!» la rimproverò la signora Park guardando l’orologio. «Oddio, sono già le 7:12!»

«Eomma, calmati. Il pullman arriva tra più di un quarto d’ora!»

La signora Park sorrise e pizzicò le guance di Bom. Le schioccò un bacio in fronte e si voltò. «Muovetevi ad andare!»

Bom e Minji si diressero finalmente alla porta. Bom si girò leggermente e sorrise al viso dolce di sua madre. Una lacrima scese sulla guancia di sua madre. La signora Park sorrise ed agitò la mano in un piccolo saluto.

“Aish, ti voglio bene mamma, ma sei un po’ troppo sensibile…”

Bom chiuse il portone e si voltò verso l’amica. «Sembra che entrambe le nostre madri siano nel pieno del Last Year Blues»

«Già»

Bom e Minji risero mentre si avviavano alla fermata del pullman. A piedi ci avrebbero messo cinque minuti, ma ce ne vollero dieci dal momento che camminavano lentamente.

«Aigoo Minzy, ancora non posso crederci che sei stata in America durante le vacanze!» esclamò Bom, dando una leggera pacca sulla spalla di Minji. Minzy era come quasi tutti chiamavano Minji.

«Unnie, avrei voluto portarti con me se avessi potuto»

«Vorrei avere i soldi per poter andare in vacanza» Bom abbassò il capo e sospirò.

Fu il turno di Minzy di dare la pacca a Bom. «Ehi, smettila di sospirare! Sospiri un po’ troppo»

Era vero che Bom sospirava troppo, ma ne aveva tutte le ragioni. La famiglia di Bom non era benestante come altre. Anche se Minzy e Bom vivevano nello stesso quartiere, il loro status economico era diverso. Minzy era schifosamente ricca, ma apparteneva alla classe medio-alta. Sua madre era una chirurga e suo padre un ingegnere. Al contrario, Bom era piuttosto povera. Sua madre era una maestra di scuola elementare. Era un lavoro che le manteneva, ma c’erano comunque dei lati negativi. Lei non era viziata. Non possedeva abiti firmati. Non aveva una casa privata. Era una persona comune, diversamente dalla maggior parte dei ragazzi che frequentavano la sua scuola.

La sua vita era come un drama, ecco perché Bom era una sognatrice.

Bom e Minzy raggiunsero la fermata del pullman dopo aver chiacchierato per minuti. Non appena si sedettero sulla panchina di metallo, Bom estrasse improvvisamente il suo cellulare dalla tasca. Minzy gonfiò le guance e fissò Bom assottigliando lo sguardo.

«Unnie, cosa stai facendo?» domandò con il tono più dolce che poteva. Minzy era una ragazza seria, ma anche molto curiosa.

«Sto solo mandando un messaggio di buongiorno a tutti» replicò Bom, le dita che sfrecciavano sulla tastiera.

«Oddio, dovrei farlo anch’io!» anche Minzy estrasse il telefono e cominciò a spedire teneri messaggi di buongiorno a tutti i suoi contatti.

 

Quando il pullman accostò alla fermata, Minzy rimise il telefono in borsa e se la mise in spalla.

«Ah, fatto!» disse, stiracchiando le braccia sopra la testa. «Non sarò più in grado di scrivere messaggi per un po’, le dita mi fanno un male cane!» si voltò verso Bom, che era ancora seduta lì a messaggiare. «Unnie» la chiamò Minzy con voce più alta, e Bom alzò lo sguardo. «Siamo arrivati»

«Ops, scusa, Minzy-ah» Bom si sistemò la borsa in spalla e rimise il cellulare in tasca.

Le due si affrettarono nel bus, scusandosi con l’autista di averlo fatto aspettare. Camminarono lungo il corridoio finché non trovarono un posto vuoto per entrambe. Si sistemarono le borse in grembo, rilassandosi quando il pullman si mise in strada. Una vecchia signora seduta di fronte alle ragazze si voltò e picchiettò sulla spalla di Minzy. Una sorpresa Minzy si voltò e vide la vecchia signora che le sorrideva.

«Di ritorno a scuola, eh?» commentò. «In che anno sei, signorina?»

«Siamo entrambe al quarto, ajhumma»

«Sembrate entrambe così giovani e siete già all’ultimo anno? Quanti anni hai, signorina?»

«Solo 20» Minzy era una di quelle bambine che avevano cominciato la scuola in anticipo, il che spiegava perché fosse una delle persone più giovani all’ultimo anno di università.

«Così giovane! E la tua amica?»

«Lei ne ha 22»

«Wow, sembra che abbia tante cose per la testa. Voi universitari avrete di sicuro un sacco di affari di cui occuparvi» rise l’ajhumma.

Minzy, confuse, si voltò verso Bom che era ancora impegnata a mandare i messaggi del buongiorno. «Ehi unnie! Come mai ci stai mettendo tanto?» Minzy sapeva che Bom non era veloce quanto lei a scrivere con il cellulare, ma era impossibile che fosse così lenta.

La giovane si sporse oltre la spalla di Bom e sorrise. «Ovviamente stai mandando a lui quello più lungo»

Bom ricambiò l’occhiata di Bom con sguardo innocente. «Uh? Che intendi?»

«Niente, niente»

   


I'm a B-A-D, Big Bang the big boy!

(juh ree kkuh jyuh ah jeek eun eel luh)

 

«Non voglio alzarmi…»

Il giovane nel letto a due piazze cominciò a rigirarsi mentre il telefono continuava a suonare. Sarebbe riuscito a riaddormentarsi comunque se avesse voluto, ma i colpi alla porta gli impedirono di riappisolarsi.

«Signorino SeungHyun» una voce fine lo chiamò, «deve alzarsi! Farà tardi a scuola!»

Il giovane rimase lì ancora qualche secondo prima di lasciar perdere l’idea di riposarsi ancora un po’. Si alzò dal letto e camminò – o meglio, barcollò – fino alla porta. La donna smise di bussare una volta che la porta fu aperta.

«Signorino SeungHyun, deve-»

«Lo so, lo so, Sun Mee. Grazie»

Prima che la donna potesse continuare, il ragazzo le chiuse la porta in faccia. Sun Mee era la cameriera personale del giovane. Si sentiva un po’ in colpa per essere così maleducato con una persona più grande di lui, ma fino a quel punto poteva tollerarlo…

Il giovane camminò fino al suo specchio d’argento. Si strofinò gli occhi e si guardò: i suoi capelli erano arruffati ed indossava ancora i vestiti del giorno prima.

«Aish, Choi SeungHyun» si disse, «davvero, non saresti dovuto uscire a bere con i ragazzi ieri sera. Sì… una brutta decisione»

Choi SeungHyun: l’erede della Choi Holdings. Era lui. Si potrebbe pensare che l’erede di una compagnia così prestigiosa sia più responsabile. Beh, provate di nuovo ad indovinare.

SeungHyun fissò il suo corpo per ancora qualche secondo prima di voltarsi ed afferrare il telefono.

«Quattro messaggi? Chi diavolo mi scrive di mattina così presto?» SeungHyun aprì il telefono e lesse i messaggi che aveva ricevuto.

 

Da: GD

Ehi!!! Mi dai sempre quello strappo a scuola, né? Scs, lo farei io, ma la mia macchina è di nuovo dal meccanico.

Ricevuto 6:40, 5 Marzo 2012

 

Da: Daesungie

Spero tu sia sveglio, hyung! Hai bevuto un po’ troppo ieri sera eheh… (^u^)

Ricevuto 6:46, 5 Marzo 2012

 

Da: Minzy

Ehi oppa!!! Vedi di svegliarti, ok? Preparati per il tuo primo giorno! Non riaddormentarti come l’ultima volta!!!

Ricevuto 7:22, 5 Marzo 2012

 

Le sue sopracciglia si sollevarono leggermente quando cliccò la freccia superiore per il successivo. Sulle sue labbra sbocciò un sorriso.

 

Da: My Alien

SVEGLIATI, ALIENO!!! Sono Bom! Aspetta, perché te lo sto dicendo, sai già chi sono eheh (>u<) Spero che tu abbia dormito bene perché oggi è il primo giorno dell’ultimo anno di scuola! AIGOO, RIESCI A CREDERCI? Il tempo passa così velocemente! Vedi di arrivare a scuola in tempo! Abbiamo bisogno di passare un po’ di tempo da soli, tra migliori amici!

Sono rimasta davvero sconvolta quando ho saputo che durante le vacanze sei stato in Giappone… E SENZA DI ME!! Perché? Grr… Mi sono sentita così sola! Ma sei tornato, quindi non importa (>w<) Sebbene saremo liberi dopo l’università, mi sento triste, in un certo senso. Non potremmo più vederci così spesso, vero?

Lo so che me l’hai già promesso, ma DEVI PROMETTERMELO ANCORA!! Non possiamo MAI smettere di essere migliori amici. Morirei, letteralmente!!! Giura col mignolo!!! Eheh!!! Spero che tu non abbia scordato cosa succeede oggi… eheheh… ORA SBRIGATI E PREPARATI PER LA SCUOLA! Ti voglio bene!!!

Ricevuto 7:30, 5 Marzo 2012

 

Il messaggio era così lungo che era stato separato in due messaggi separati.

«Bommie-ah...» disse Seunghyun dolcemente. Adorava leggere i teneri ed innocenti messaggi della sua amica. Il suo cuore cominciò a battere più velocemente. Bom aveva il potere di far battere il suo cuore freneticamente fin dalle elementari.

Quando SeungHyun lesse la fine del messaggio, si accigliò.

Ti voglio bene?

Sapeva esattamente cosa intendeva Bom con quello. Non lo amava in senso romantico, ma come un’amica. Perché gli dava tanto fastidio leggere quelle parole?

 
You're my heart heart heart heart heartbreaker-

 
"Heartbreaker" cominciò a risuonare fastidiosamente dal cellulare di SeungHyun. Doveva essere Ji Yong.

«Perché mi scrive ancora? Si sentirà solo o roba del genere» pensò SeungHyun premendo con le dita sul messaggio. Leggendo, corrugò le sopracciglia.

 

Da: GD

AISH SEUNGHYUN!!! Dv 6? YO se tra poco nn mi passi a prendere faremo tardi!!!

~G G G G BABY BABY - GD GD BABY BABY

Ricevuto 6:46 AM Lunedì 5 Marzo 2012

 

Un confuso Seunghyun fissò il messaggio come fosse un problema impossibile di matematica. «Di che sta parlando questo ragazzo?»

Poi come un colpo di fulmine realizzò.

 

Mi dai sempre quello strappo a scuola, né?

 Spero tu sia sveglio, hyung!

 Vedi di svegliarti, ok? Preparati per il tuo primo giorno! Non riaddormentarti come l’ultima volta!!!

 ORA SBRIGATI E PREPARATI PER LA SCUOLA!

 

SeungHyun si voltò di scatto verso l’orologio appeso al muro.

I suoi occhi si spalancarono.

7:34

 ...

«Merda» imprecò, «Farò tardi a scuola!»

 


 
Allora, gente… vi sta piacendo questa storia? Per favore lasciate commenti, lo apprezzerei molto! Cercherò di aggiornare domani, ma il Ciclone Sandy mi sta davvero facendo venire un gran mal di testa, argh… è così fastidioso… grazie a tutti! Continuate a leggere!

 

 

 

Note del Traduttore:
Annyeong~ Qui è marty_ohba che vi parla! Sono così felice di aver terminato la mia prima traduzione! Ho già portato a termine i capitoli finora pubblicati, ma se non ricevo abbastanza seguiti o commenti non mi pare che abbia senso continuare, no?

Fatevi sentire! E’ una storia davvero bella, io me la sono letta tutta d’un fiato e non vedo l’ora di scoprire come finisce!

A prestooo!
Susy

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Capitolo 3
*** Sai che giorno è oggi? ***


C a p i t o l o  2 

Sai che giorno è oggi?

 

 

SeungHyun si voltò di scatto verso l’orologio appeso al muro.
I suoi occhi si spalancarono.
7:34
 ...
 «Merda» imprecò, «Farò tardi a scuola!»

 

SeungHyun continuò a borbottare parolacce mentre gettava con poca grazia i vestiti sporchi sul pavimento. Rimasto in boxer, corse nel suo bagno e cominciò a lavarsi i denti. Mentre strofinava vigorosamente quelle perle bianche, udì bussare alla porta.

«Signorino SeungHyun?» era di nuovo Sun Mee. Sun Mee era davvero una bravissima cameriera, ma talvolta riusciva davvero a dargli sui nervi.

«Shono ‘n bagno!» replicò SeungHyun, la schiuma del dentifricio che rendeva le sue parole incomprensibili. 

Continuò a spazzolarsi i denti finché non sentì la porta aprirsi. Sun Mee avanzò nel bagno sontuoso, fermandosi quando vide in SeungHyun praticamente nudo con la schiuma del dentifricio su tutte le labbra. Lui spalancò gli occhi al vedere la donna di mezz’età stare lì di fronte a lui con un’espressione seria.

«F-fun Mee?!» biascicò SeungHyun, imbarazzato. Si coprì rapidamente il petto, in un tentativo di nascondersi. Non l’aveva mai fatto impazzire il dover mostrare il suo corpo.

Sun Mee also gli occhi al cielo. «Aish, SeungHyun. Sono stata la tua cameriera per più di diciott’anni e ancora ti imbarazzi a farmi vedere il tuo corpo?»

SeungHyun terminò di lavare i denti e sputò nel lavandino di marmo. «Sun Mee, posso finire di prepararmi da solo» disse girando la manopola dell’acqua fredda. L’acqua spruzzò nel lavandino, trascinando con sé i residui di schiuma.

«Oh davvero?» disse Sun Mee avvicinandosi alla doccia. Ruotò il braccetto della doccia verso sinistra per far uscire l’acqua calda dal rubinetto. «Se puoi prepararti da solo, allora perché sei ancora a lavarti i denti?»

SeungHyun arrossì. «Che ti importa?»

Sun Mee alzò gli occhi al cielo un’altra volta e lo prese per un braccio. Lo portò davanti a sé e lo spinse verso la doccia. SeungHyun inciampò e si voltò a guardarla con un’espressione irritata.

«Ehi, perché mi sta guardando così, SeungHyun-ah?» domandò Sun Mee, il suo volto specchio di quello dell’altro. SeungHyun continuò a sospirare, facendo ridere Sun Mee. Lei si spostò in avanti e gli pizzicò delicatamente il naso. A SeungHyun sfuggì un piccolo “ahi”.

«Ora si sbrighi e si faccia la doccia! Suo padre la attende nel suo ufficio» Sun Mee sorrise prima di voltarsi. Giunta alla porta del bagno si fermò. «E veda di ripulirsi per bene! Puzza!»

  

 

SeungHyun era nella doccia, strofinandosi per bene come gli aveva detto di fare Sun Mee.

«Quella donna... » SeungHyun si accigliò. Nonostante all’esterno pareva corrucciato, dentro di lui sorrideva.

Sun Mee era la sua cameriera personale da quando aveva cinque anni. Era la cosa più vicina ad una madre che aveva. E dal momento che non poteva avere figli, SeungHyun era la cosa più simile ad un figlio proprio che lei avesse.

Terminato di lavarsi, SeungHyun sciacquò via tutto il sapone e lo shampoo dal suo corpo. Chiuso il getto d’acqua, balzò fuori dalla cabina e scosse la testa come un cane, mentre le goccioline d’acqua volavano in ogni direzione. Afferrò un asciugamano importato dalla Francia dallo scaffale e se lo avvolse ai fianchi. 

SeungHyun si voltò verso lo specchio del bagno per ammirarsi.

Il suo viso era perfetto.

Il suo corpo era perfetto.

Tutto di lui era perfetto.

I suoi capelli, ancora umidi, gocciolavano sul suo petto nudo, concorrendo a creare quella perfezione. Sembrava un modello con il suo aspetto perfetto ed il suo costoso asciugamano importato allacciato attorno alla vita. Lui stesso era perfetto. Ma SeungHyun trovava più di un centinaio di ragioni per cui non lo era.

Sospirò e si diresse verso la porta del bagno. La aprì, ma non si aspettava ciò che si ritrovò davanti.

Sun Mee stava lì, con dei vestiti tra le braccia, sorridendogli.

«Signorino SeungHyun,» disse, «suo padre mi ha chiesto di assicurarmi che si vesta in modo appropriato!»

SeungHyun sbatté le palpebre ed arrossì. Non era per colpa di Sun Mee che si era sorpreso. Era per via delle due ragazze che stavano dietro di lei. Erano cameriere che dovevano avere all’incirca la sua età. Non stava arrossendo perché gli piacevano; arrossiva per il fatto che altri oltre a Sun Mee avevano visto il suo corpo mezzo nudo. Le ragazze lo stavano praticamente divorando con gli occhi. Per le cameriere, era una “onore” servire il signorino.

«Signorino SeungHyun,» cominciò Sun Mee, «queste sono Minhee e Chohee. La assisteranno loro oggi, dal momento che sarò impegnata in altre commissioni. Le tratti bene! Sono nuove da queste parti!»

SeungHyun la fissò con aria dura.

Stronzate... 

SeungHyun sapeva che non doveva affatto sbrigare altre faccende, stava solo cercando di infastidirlo. Sa il Signore perché quella donna faceva certe cose. Cercava forse di trovargli una ragazza?

«Kyah! Non sapevo che il signorino fosse così figo!» sussurrò Minhee a Chohee. SeungHyun inarcò le sopracciglia. Credevano davvero che non riuscisse a sentire la loro conversazione?

«Pensi che ci permetterà di vestirlo?» chiese Chohee di rimando, a bassa voce.

«Beh, per ora qui ho finito!» Sun Mee si diresse alla porta. «Ricorda, suo padre la vuole nel suo ufficio una volta che sarà pronto!» Sun Mee lasciò SeungHyun solo con le due ragazze.

Alla fine, riuscì a convincerle che era perfettamente capace di vestirsi da solo. Purtroppo però non riuscì a mandarle via per stare da solo. Minhee insisteva che gli avrebbe asciugato i capelli. Chohee gli spazzolò la frangia da un lato e gellò i capelli alla base delle orecchie.

SeungHyun dovette ammettere che le ragazze avevano fatto un buon lavoro. L’avevano reso più attraente impiegandoci pochissimo tempo. Tuttavia, il completo scelto da Sun Hee…

L’avrebbe fatto sembrare uno sfigato.

Ma uno sfigato sexy.

Beh, sexy o meno, non era il suo stile. Si sentiva più a suo agio in abiti stile “cattivo ragazzo”. Si tolse i suoi cachi e si mise un paio di jeans. Infilò le sue nuove Nike ed indossò rapidamente una giacca di pelle nera. Completò il tutto con un orecchino a borchia che aveva preso negli Stati Uniti. Si voltò, ritrovandosi faccia a faccia con lo specchio d’argento. SeungHyun si squadrò da capo a piedi.

«Questo è il tuo ultimo anno alla Seoul University, SeungHyun» si disse. «Magari se diventerai il numero uno quest’anno, papà apprezzerà finalmente i tuoi sforzi»

SeungHyun grugnì. Afferrò lo zaino già preparato dal letto e se lo gettò in spalla.

«Ah! Che diavolo sto dicendo? Non lo farà mai… »

  

 

«Buongiorno, signorino SeungHyun»
«Buongiorno, signorino»
«Avete dormito bene, signorino SeungHyun?»

 
Ovunque andasse, cameriere e maggiordomi lo salutavano. Quando era piccolo, lo faceva sentire importante. Ma tutto ciò che volevano era tenersi il posto. Altri servitori ancora si inchinavano mentre attraversava il corridoio. SeungHyun si inchinò semplicemente di rimando e continuò a camminare.

Alla fine, raggiunse una porta di mogano. Aveva le rifiniture in oro e marmo. SeungHyun esitò prima di bussare. Avrebbe preferito entrare senza troppe cerimonie, ma chi lo sa cosa gli avrebbe fatto la persona dall’altro lato? Ma lui gli aveva già portato via troppo, che altro avrebbe potuto prendersi?

«SeungHyun, so che sei lì fuori» lo richiamò una voce profonda. A differenza della voce profonda ma calda di SeungHyun, quella al di là della porta chiusa faceva venire i brividi. SeungHyun fissò la porta e sospiro. La sua mano girò il pomello d’oro e aprì la porta.

Un uomo con gli occhiali sedeva dietro alla scrivania di mogano, digitando scrupolosamente al computer. Attorno a lui stavano scaffali piedi di libri e l’orologio del nonno stava appeso orgogliosamente all’angolo. La stanza era piuttosto deprimente: era l’ultimo posto in cui SeungHyun avrebbe voluto trovarsi.

SeungHyun si inchinò all’uomo ed abbassò il capo. «Buongiorno, padre»

L’uomo smise di digitare e guardò il figlio. Gli occhi del signor Choi stavano semplicemente perforando quelli di SeungHyun. Non si sarebbe mai detto che fossero parenti.

Il signor Choi sospirò e si tolse gli occhiali. «Perché sei così irresponsabile?»

SeungHyun se l’aspettava. Nessun buongiorno di rimando, nessun abbraccio, neppure un “ciao”. Suo padre era quel genere di persona. Restò lì, impassibile, mentre suo padre continuava a squadrarlo dall’alto in basso.

«Sapevi che oggi saresti dovuto andare a scuola. Perché ho dovuto mandare Sun Mee a svegliarti? Hai già ventidue anni, ragazzo. Non hai bisogno che nessuno ti dica cosa fare. E’ una delle caratteristiche che un leader deve avere. Come posso aspettarmi che tu gestisca la Choi Holdings-»

«Mi dispiace padre, non si ripeterà» lo interruppe SeungHyun. Il signor Choi si rimise gli occhiali e ricominciò a scrivere al computer.

SeungHyun aveva già sentito tutta questa storia. “Sei un irresponsabile” o “Non permetterò che uno come te mi succeda nella Choi Holding in futuro”. Non era una sorpresa per lui che il suo stesso padre non si fidasse del suo unico figlio. Parlava solo di quello. Ci era abituato.

«Faresti meglio ad andare» disse il signor Choi senza spostare gli occhi dallo schermo del computer. SeungHyun si inchinò e si voltò, lasciando la stanza. La sua mano afferrò il pomello e lo girò. La porta era già mezza aperta quando il signor Choi prese parola un’ultima volta.

«SeungHyun,» lo richiamò. Il figlio si voltò verso di lui guardandolo freddamente. Che altro avrebbe potuto dire?

«Non metterti in ridicolo»

SeungHyun rimase immobile per qualche secondo. Senza un singolo cambiamento di espressione uscì. Corrucciò la fronte, amareggiato.

“Wow, non riesco a credere che mi aspettavo di sentire qualcosa per cui ne valesse la pena”

  

 

 
«Dove diavolo è?»

Era già da più di venti minuti che Kwon Ji Yong aspettava il suo amico. Estrasse il cellulare dalla costosa tasca di Armani e cominciò a digitare febbrilmente. Stava quasi per inviare il messaggio quando udì il suono di un clacson dall’esterno. Si alzò dal divano della veranda e si sporse dal balcone del portico. Un’auto sportiva nera stava parcheggiata davanti al cancello della sua famiglia. Ji Yong fece un sorrisetto ed afferrò il zaino dal divano, affrettandosi lungo le scale del balcone.

Il finestrino si abbassò e Ji Yong si avvicinò. Un uomo che doveva avere all’incirca la stessa età di Ji Yong sedeva sul sedile anteriore.

«Scusa per l’attesa,» disse l’uomo nella macchina sogghignando.

«SeungHyun, figlio di puttana» rise Ji Yong saltando sul sedile del passeggero. Lanciò lo zaino sui sedili posteriori e guardò SeungHyun dritto negli occhi.

«’ttokkey, GD?» fece SeungHyun, il ghigno ancora a posto sulla sua faccia.

«See, TOP hyung,» rispose energicamente Ji Yong, «e levati quel ghigno orribile dalla faccia!»

SeungHyun e Ji Yong erano amici fin dal primo anno delle elementari. Il padre di SeungHyun era in buoni rapporti con i genitori di Ji Yong, cosa che li spinse a fare amicizia. Entrambi adoravano il rap, quindi crearono dei soprannomi l’uno per l’altro; Ji Yong era GD e SeungHyun, TOP. Ecco come si chiamavano fin dalle elementari. Carino… avete mai incontrato dei bambini di nome TOP o GD?

«Ohi, dongsaeng! Non alzare la voce con il tuo hyung!» replicò SeungHyun.

«Ma ci hai messo una vita, dannazione!» ribatté Ji Yong. 

«Non è che faremo tardi o roba simile, vedi di darti una calmata»

«Volevo arrivare presto oggi» 

«Come mai?»

«Per non venire assalito dalle nostre fan sfrenate»

Nell’auto regnò il silenzio fino a quando i due non scoppiarono a ridere. Dopo che si furono sganasciati, SeungHyun cominciò a guidare.  Ji Yong tirò fuori il cellulare e cominciò a scrivere ad alcuni amici.

«Non posso credere che sei stato in Giappone per tutte le vacanze!» esclamò Ji Yong. «Abbiamo a malapena il tempo per andare a bere! Tutto quello che siamo riusciti a combinare è stato fare un giro dei club ieri sera con i ragazzi. E ora la scuola ricomincia.»

«Io non riesco a credere che sia il nostro ultimo anno!»

«Lo so, il tempo passa piuttosto velocemente, hyung»

«Non è che vi abbandonerò, eh. E’ solo che abbiamo deciso di prendere strade molto diverse, capisci che intendo?»

SeungHyun attese una risposta, ma Ji Yong rimase in silenzio, impegnato a fissare qualcosa sul sedile posteriore.

«Cos’è che stai fissando là dietro?» domandò SeungHyun, attirato dalla curiosità di ji Yong.

Ji Yong afferrò una borsa blu dal sedile posteriore. «Hyung, cos’è questa?». La borsa era decorate con glitter e pizzo. Ji Yong la fissò con scetticismo. «E’ per me?»

«Sicuro, perché mai un regalo così femminile dovrebbe essere per te?» chiosò SeungHyun.

Ji Yong impiegò un minuto a capire per chi fosse in realtà. i suoi occhi si assottigliarono ed il suo sorriso divenne ancora più largo di prima. «Hyung, hyung» disse, punzecchiando SeungHyun, «è per chi penso che sia?»

Le labbra di SeungHyun si sollevarono leggermente. «Piantala di fissarmi così, sembri lo Stregatto. No, anzi,  sei identico a Daesung»

«Wow, è già il 5 Marzo? Non dimenticherai mai questo giorno, vero?» disse Ji Yong sghignazzando.

SeungHyun arrossì lievemente. Ricordò il messaggio che Bom gli aveva mandato quella mattina presto… 

 E spero che tu non abbia dimenticato che giorno è oggi… eheheh…

Bom...

Era impossibile che SeungHyun dimenticasse il 5 Marzo. Era troppo importante perché potesse scordarlo.



Nonostante sia ricco, la vita di SeunHyun non è perfetta come pensa la gente…
L’uragano ha sorpassato la mia area quindi posso tirare un sospiro di sollievo. Ma domani ricomincia la scuola… grr…
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Aggiornerò appena possibile!
I commenti sono graditi! <3
Preparatevi per capitoli più lunghi!

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Capitolo 4
*** Un giorno speciale ***


C a p i t o l o 3 

Un giorno speciale

 

 

«Sono le 8:00 precise» disse SeungHyun controllando l’ora. «Possiamo stare tranquilli per altri 20 minuti». I ragazzi arrivarono all’auditorium della Seoul University, trovandosi nel parcheggio.

«Ma probabilmente saremo assaliti di nuovo dalle ragazze» replicò Ji Yong, stravaccandosi sul sedile. 

Ji Yong aveva ragione: c’era già un bel manipolo di studentesse del college che aspettavano che i BIGBANG entrassero nell’auditorium della scuola. Fin dalle superiori, i ragazzi dei BIGBANG avevano sempre attratto quasi tutte le donne che incrociavano. Le loro affascinanti e carismatiche personalità assicurarono loro il ruolo di BIGBANG: i grandi Kingkas1 della Seoul University. Come si poteva non innamorarsi di loro?

«Non ho intenzione di uscire finché gli altri non saranno qui» disse SeungHyun, palesemnte terrorizzato dal commento di Ji Yong. «Quelle fan impazzite mi fanno dannatamente paura. I ragazzi sono già qui?»

«Non lo so, Daesung ha detto che sarebbe arrivato in moto con Taeyang e Seungri, dovrebbero essere già qui»

SeungHyun scorse i contatti sul suo cellulare finché non raggiunse il contatto etichettato “Daesungie”. Premette il pulsante di chiamata e portò il telefono all’orecchio. SeungHyun, impaziente com’era, attese per circa cinque secondi prima di scostare il telefono. Stava quasi per chiudere la chiamata quando un certo figlio di papà rispose.

«Annyeonghaseyo, Daesung imnida!»

SeungHyun sorrise, ma riassunse subito il suo atteggiamento impaziente. «Hey Kang Daesung," disse SeungHyun, «Dove siete ragazzi? E’ il primo giorno di scuola, dobbiamo assolutamente muoverci insieme». Essendo un gruppo di kingkas, per loro era normale camminare insieme. Era una loro regola mentale essere come uno solo.

Ci fu una pausa. «Siamo già qui, hyung» disse Daesung. «No c’è motivo di farsi prendere dal panico. Siamo proprio dietro di te!»

Udirono bussare al finestrino posteriore. i due rapper si voltarono e videro tre ragazzi che doevavno avere circa la loro età stare lì. Uno di loro aveva occhi piccoli, ma delicati ed allegri. Il secondo, nonostante fosse alto come il primo, si poteva definire come il più giovane. i suoi occhi dolci e cerchiati di nero lo mostravano. L’ultimo era il più basso, i capelli acconciati in una cresta.

Il ragazzo dagli occhi piccolo bussò di nuovo sul vetro. «Andiamo, ragazzi!» disse, il suo sorriso non accennava a sparire dal suo viso.

Ji Yong fece un sorrisetto mentre usciva dall’auto, seguito da SeungHyun. Camminò prima verso il più giovane e gli diede un bel pugno in testa. Gli altri risero ed il più giovane afferrò la sua testa dolorante.

«Ehi, Seungri! Perché voi ragazzi ci avete messo così tanto?» Ji Yong sospirò arrancando verso la portiere posteriore per recuperare i loro zaini. Il minore lanciò un’occhiata allo hyung.

Lee SeungHyun, meglio conosciuto come Seungri, incrociò le braccia. «Ji Yong, non avete aspettato nemmeno tre minuti! E poi era Taeyang a guidare!» disse Seungri, indicando il più basso con la cresta, altrimenti conosciuto come Dong YoungBae, o Taeyang.

La risposta di Seungri gli fece guadagnare un’altro schiaffo. «E’ Ji Yong hyung, Seungri!»

I ragazzi risero avviandosi verso la scuola. Una volta che furono più vicini all’auditorium, gli strilli delle ragazze si acuirono.

 
«Kya! Sono arrivati!»
«I BIGBANG sono qui!»
«Sono ancora più fighi dell’anno scorso!»
«Omo, spero che mi noteranno!»

 
Finalmente, i ragazzi giunsero all’ingresso, cool e uniti come sempre. Ji Yong, il leader dei BIGBANG, stava in mezzo. Taeyang e SeungHyun stavano ai suoi lati, mentre Seungri e Daesung erano alle estremità. Sembravano davvero un gruppo di idol con i loro abiti costosi, capelli in perfetto ordine ed i loro bei volti. i gridolini eccitati ed i sospiri di estasi delle ragazze si diffondevano mentre salivano le scale dell’ingresso.

 
«GD, sembri un principe!»
«TOP, smettila di essere così bello! Mi farai scoppiare!»

 
Ji Yong ammiccò in direzione delle ragazze, facendole trasalire. Gli sguardi freddi di SeungHyun le facevano andare fuori di testa anche di più.

 
«Taeyang oppa, per favore esci con me!»

 
Taeyang regalò alle ragazze uno dei suoi sorrisi innocenti. Poteva sembrare uno tosto con la sua cresta, ma era un ragazzo davvero innocente. Non era stato ad un appuntamento più di due volte, cosa che faceva sognare ogni ragazza di essere la prossima a stargli accanto ed uscire con lui.

 
«Per favore regalaci un sorriso, Daesung oppa!»

 
Daesung accondiscese alla loro richiesta e regalò loro un largo sorriso. Daesung era il più allegro e premuroso del gruppo, per questo lo chiamavano “sorriso d’angelo”.

 
«Non voglio altri che te, Seungri oppa!»

 
Seungri era un caso a parte. Dato che era il più giovane, si poteva pensare che fosse il più innocente. In realtà, era il playboy dei BIGBANG. Ogni tre per due era lì a rimorchiare un’altra ragazza. i suoi hyung non avevano mai capito come fosse possibile che un ragazzo dagli occhi da panda come lui potesse essere il più sessualmente attivo del gruppo. Dava davvero tante grane a cui pensare…

I kingkas finalmente approdarono al sicuro nell’edificio. Ognuno di loro esalò un sospiro esausto. «Finalmente è finita!» disse Taeyang, sistemandosi i capelli. «Cominciavo a pensare che ci sarebbero saltate addosso!»

«Seungri» disse Ji Yong, portando l’attenzione sul panda del gruppo, «non fare come se non avessi visto che hai fatto loro un occhiolino. Cerca di non fare troppo il puttaniere quest’anno!»

«Che posso dire» Seungri sogghignò infilandosi le mani in tasca, «le ragazze mi amano. Non è colpa mia se sono così sexy!» 

Seungri si afferrò la testa dolorante dopo che Ji Yong lo ebbe colpito un’altra volta. "Aish, sei seccante, maknae." Il gruppo di ragazzi scoppiò a ridere mentre cominciava a stuzzicare il maknae Il gruppo di ragazzi scoppiò a ridere mentre cominciava a stuzzicare il più giovane; non per antipatia, ma per affetto.

Seungri sorrise guardando il soffitto. «Non posso credere che ci resta solo un anno qui» disse sinceramente. «Mi diplomerò a 21 anni!»

Come Minzy, Seungri era uno degli studenti più giovani. Aveva saltato un anno per la sua intelligenza. Non vi aspettavate che il playboy fosse un genio, eh?

«Seungri-ah, da come parli sembra che non ci rivedremo più» disse Daesung, dando un pugnetto sulla spalla del maknae. «Siamo migliori amici e lo resteremo per sempre, idiota!»

Taeyang si voltò verso SeungHyun, che taceva. Sembrava occupato a guardare nella borsa blu.

«Cos’è, hyung?» chiese Taeyang, scrutando le alte spalle di SeungHyun. SeungHyun alzò lo sguardo e vide tutti i suoi dongsaeng che lo fissavano. 

«E’ un regalo per qualcuno di speciale» disse Ji Yong importunandolo. 

«Oh, per chi?» domandò Daesung, saltellando su e giù.

«Non sono affari tuoi!»

SeungHyun lanciò un’occhiata at Daesung, ma non importava quanto fredde fossero le occhiate di SeungHyun, Daesung non mancava mai di guardarlo comunque dritto in faccia. «Non può essere per nessuno, hyung. Dev’essere per qualcuno»

Ji Yong guardò SeungHyun con espressione interrogative. «Yo hyung, perché non gli dici semplicemente che è per Bom? Lo sappiamo già che ti piace»

SeungHyun arrossì vistosamente. «Ohi, Ji!»

I ragazzi sghignazzarono sommessamente all’espressione sconvolta di SeungHyun. Conoscevano tutti il suo piccolo “segreto”. Era piuttosto palese.

«E’ già il cinque marzo?»

«Credevo che fosse il 4!»

«Cosa c’è nella borsa?»

Un frustrato SeungHyun ringhiò contro quegli immaturi e si voltò. «Beh, ora devo andare» disse reggendo la borsa in una mano ed infilando l’altra nella tasca della giacca. Cominciò ad allontanarsi verso la porta, quando Ji Yong gli afferrò il braccio.

«Hyung, non ti sei arrabbiato, vero?» disse Ji Yong, stupefatto dal comportamento dello hyung. «Stavo solo scherzando-»

«Nah, devo solo fare una cosa importante.»

SeungHyun sorrise e lasciò i ragazzi, confuse, all’ingresso.

Seungri sorrise maliziosamente e diede di gomito a Daesung. «Magari sta andando a cercare Bom noona... eheh...»

Taeyang fissò il maknae sospirando. «Perché ogni cosa che dici deve suonare così perversa?»

 

 

Bom e Minzy si stavano dirigendo alla Cheonnong Hall per incontrarsi con le loro amiche, Chaerin e Dara. Si erano accordate di incontrarsi prima di dirigersi in aula magna per la cerimonia di apertura alle 8:25. Erano già le 8:07 e ci volevano circa dieci minuti per arrivarci. Era quello il problema quando si prendevano i mezzi pubblici. Li lasciavano sempre nei posti principali, ma poi ci si doveva spostare a piedi per andare in giro.

Minzy gemette quando le due raggiunsero Cheonnong Hall. Di Dara e Chaerin non c’era traccia.

«Yah» borbottò Minzy con aria irritata, «dove sono Chae e Dara unnie? Faremo tardi alla cerimonia se non si spicciano!»

«Dara mi ha detto che erano già qui» disse Bom. Minzy continuo a cercare le loro amiche mentre Bom tirava fuori il telefono per chiamare Dara. Non passarono nemmeno tre secondi che Dara rispose.

«Bommie, dove sei?» chiese Dara.

Bom riusciva a percepire l’agitazione di Dara. Non poteva neppure biasimarla, era una seccatura arrivare tardi per qualsiasi cosa a scuola. L’amministrazione era davvero severa riguardo ai ritardi.

«Siamo già qui!» disse Bom, pouting.

Guardò attraverso la grande folla di persone finché non vide una brunette snella che infuriava contro il telefono. La bionda accanto a lei stava appoggiata al muro di mattoni.

Bom sorrise ed afferrò il braccio di Minzy. La tirò mentre correvano verso le ragazze che stavano accanto all’ingresso. «Sono laggiù!» disse Bom, emozionata al vedere le sue amiche per la prima volta dopo le vacanze. Come Minzy, Dara e Chaerin erano state da qualche parte fuori dalla Corea.

La mora e la bionda si guardarono attorno sentendo che i loro nomi venivano chiamati. Iperattiva com’era, Bom placcò la moretta e la bionda, facendole quasi rovinare per terra.

«Ehi, Park Bom!» fece la brunetta, dandosi una sistemata. «Hai idea di quanto tempo siamo state qui ad aspettarvi?»

Bom smise di abbracciare le due e guardò la moretta in faccia. She puffed out her cheeks and squinted. «Non a lungo, fortunatamente»

Anche Minzy abbracciò le due. «Chaerin unnie, Dara unnie, spero che abbiate fatto delle belle vacanze!» disse.

Entrambe le ragazze regalarono a Minzy un sorriso sincero. La moretta, altrimenti conosciuta come Park Sandara, si lasciò andare ad una piccola danza per la gioia. «Le mie sono state semplicemente favolose!» disse, agitando le braccia. «Prima sono stata alle Hawaii. Poi sono andata a New York. Ho anche visto un paio di spettacoli a Broadway! E poi in Inghilterra, e-»

«Aish Dara unnie, ti ha solo chiesto come sono state le vacanze» la bionda, meglio conosciuta come Lee Chaerin, rise mettendo un braccio attorno alle spalle di Dara.

Chaerin era una ragazza tosta con uno strabiliante senso della moda. Anche solo guardando il suo armadio si poteva capire che sarebbe diventata una stilista in un futuro prossimo. Aveva un carattere forte ed aggressive, ma un cuore dolce e gentile. Dara era una ragazza piuttosto snella che sembrava una modella. Sua madre aveva posato Vogue Korea e Dara aveva deciso di seguire i suoi passi. Poteva avere l’età di Bom, ma decisamente il suo comportamento non lo dimostrava. Era così infantile che Chaerin una volta aveva ipotizzato che lei e Minzy si fossero scambiate di corpo.

Dara fece una linguaccia quando Chaerin sorrise al suo comportamento infantile. Bom rise per le sue dongsaengs ed allungò le braccia.

«Andiamo, ragazze?»

---

Le ragazze camminavano verso l’auditorium mentre chiacchieravano delle vacanze.

«Giuro sulla mia vita, Bom» disse Chaerin mettendosi la mano destra sul cuore, «Ti porterò da qualche parte quest’estate». A differenza di Bom, Chaerin e Dara erano ricche. La maggior parte della gente che frequentava la Seoul University lo era, a meno che non fossero gente comune che aveva vinto borse di studio.

«No, no!» Bom agitò le mani davanti a sé, i palmi rivolti dall’altro lato. «I can't do that!»

Chaerin agitò le braccia come fosse un mulinello. «Davvero, non è niente di che!»

Bom sospirò sconfitta. Nonostante avrebbe accettato con molto piacere l’offerta di Chaerin, si sentiva maleducata ad sfruttare i soldi di qualcun altro per sé stessi. Ai suoi occhi i soldi erano una cosa importante. Per lei, i soldi erano limitati.

«Hey gente,» disse Dara entusiasmandosi, «Non vedo l’ora di scoprire cosa faranno le 2NE1 quest’anno!»

Bom boccheggiò. «Wah! Non vedo l’ora di vedere cos’avrà in serbo per noi Teddy Seonsaengnim!» 

Le 2NE1 erano un gruppo musicale creato dal preside della scuola, Yang Hyunsuk, e dal loro insegnante di musica, Park Hongjun. i ragazzi in genere lo chiamavano Teddy per via della sua aria spensierata. Bom, Chaerin, Dara e Minzy erano tutte ragazze talentuose che erano state scoperte da Teddy non appena avevano messo piede al corso di musica.

Teddy ottenne il permesso da Hyunsuk di mettere insieme le ragazze per formare le 2NE1. Si erano esibite in competizioni e show fin da quando furono ammesse alla scuola. Prima della formazione del gruppo, erano solo quattro ragazze abbastanza fortunate da trovarsi nello stesso posto allo stesso momento. Ora, erano migliori amiche che non potevano essere più felici di avere l’occasione di cantare insieme.

Minzy superò il gruppetto e cominciò a camminare all’indietro in modo da poterguardare in faccia le sue amiche. «Finalmente tra poco usciremo di qui», disse Minzy, swinging her arms back and forth. 

«Lo so, eh» fece Dara, premendosi le guance. «E’ così triste! LE 2NE1 smetteranno di esistere!»

«Teddy seonsaengnim non creerà semplicemente un nuovo gruppo?» la interruppe Chaerin.

«Sì, ma è comunque molto triste»

«Io sono triste e felice allo stesso tempo. Il cinque marzo è l’inizio di una bellissima fine». Minzy finse di piangere.

Il 5 marzo, pensò Bom guardando per terra. Ci fu un minuto di silenzio prima che Dara riportasse gli occhi sulle amiche. Non aveva proferito parola da quando Minzy se n’era uscita con quella storia del termine della loro istruzione universitaria.

«Ehi, Park Bom!» disse Dara, agitando le mani di fronte al suo viso.

Bom also lo sguardo su di lei con espressione sorpresa. «C-cosa?» fece Bom sorpresa.

«Come mai se così zitta tutt’a un tratto?»

«Oh... » cominciò Bom. Chaerin capì che esitava a spiegare e cominciò a pungolare i fianchi di Bom.

«Ehi unnie, smettila di essere così musona»

«Ma non ho detto niente» disse Bom, il suo broncio ancora evidente. «E’ solo che… pensate che l’abbia dimenticato?» 

Le sue amiche la fissarono. Dopo qualche secondo, una lampadina si accese nel cervello di Dara. «Oh!» esclamò Dara. «Il cinque marzo! Nah, è impossibile che lui lo abbia dimenticato»

Minzy e Chaerin cominciavano ad afferrare. «Oh! Quel... » disse Minzy incrociando le braccia.

Chaerin inarcò le sopracciglia. «Non vedo perché ti stai arrovellando così tanto» disse. «E’ così da… quattordici anni, giusto? E’ impossibile che lo dimentichi»

Chaerin aveva ragione. Non era possibile che avesse dimenticato il loro giorno speciale. Giusto?

Bom fissò le sue amiche con aria sognante prima di reclinare il capo verso il cielo. Rimase in silenzio e guardò le nuvole che scivolavano lentamente.

 


Omo, TOP! Non avete dimenticato il loro giorno speciale, vero? Grr, razza di idiota, dove può essere andato?
Non smettete di leggere! Avanti, Avanti! Pali, pali!

 

 

 1 Kingkas: termine usato per indicare chi è il “re” tra le persone di bell’aspetto, ma anche molto figo ed intelligente. Ho preferito lasciarlo in inglese perché rendeva meglio^^

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Capitolo 5
*** Quattordici anni ***


C h a p t e r  4 

Quattordici anni

 

 

«Diamo ora il benvenuto all’illustre ed onorevole preside della Seoul University, Yang Hyunsuk!" 

L’auditorium esplose in un applauso. Un uomo distinto camminò sul palco, con sicurezza e modestia. Stava tra Lee Soo Man e Park Jinyoung, i vicepresidi della scuola. Dietro Park Jinyong c’era il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno. Poteva essere scambiato per un insegnante se non fosse sembrato così giovane e alla moda.

Lee Soo Man si diresse verso il podio ed afferrò il microfono. «Tutti gli studenti si alzino per favore» disse avvicinando il microfono alle labbra.

Ci fu un breve momento di rumore mentre gli studenti si alzavano dai loro posti. Ancora una volta, la folla tacque.

Il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno si inchinò e prese il microfono. Si rivolse al preside. «Studenti e docenti, per favore date il benvenuto al preside Yang. Hana, deul, set!"

«Annyeonghaseyo, Preside Yang,» disse contemporaneamente l’auditorium mentre si inchinavano rispettosamente all’autorevole preside.

Il Preside Yang sorrise, avvicinandosi al podio. «Salve studenti» cominciò, «sono lieto di essere di trovarmi ancora un altro anno qui, alla Seoul University come vostro preside. E’ mio onore e piacere darvi il benvenuto all’anno scolastico 2012-2013!». Gli studenti applaudirono.

«Sono particolarmente felice di annunciare che 9732 nuovi studenti frequenteranno ora la nostra università. Attendiamo con impazienza-»

Bom stava tra Dara e Chaerin, Minzy sedeva alla destra di Chaerin. Bom scrutava il preside e vedeva la sua bocca muoversi ma non sentiva niente. La sua mente era concentrata su altro.

 
Quel Choi SeungHyun... Non mi ha nemmeno risposto al messaggio di stamattina.
Si è dimenticato del 5 Marzo?
Forse non sa che è il 5 Marzo.
Ma non ha mai dimenticato il 5 Marzo!

 
Non è che Bom fosse preoccupata che se lo fosse scordato.
Era solo che ogni anno le rispondeva nel giro di poco. Era assolutamente impossibile che avesse dimenticato quanto fosse importante quel giorno a meno che non fosse un idiota – cosa che sicuramente non era.

 
Magari si è fatto male in Giappone durante l’estate e adesso soffre di amnesia.
No, è stupido.
O forse-

 

«Accogliamo ora il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno, Choi Siwon»

Bom alzò un attimo lo sguardo e vide il rappresentante camminare verso il podio. Sentiva ragazze che da ogni direzione commentavano quanto fosse stupendo. Choi Siwon era infatti un giovane molto attraente. Era una star della squadra di football ed il primo nelle graduatorie. Non c’erano dubbi del perché fosse lui il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno. Fondamentalmente, era perfetto agli occhi del corpo studentesco e dell’amministrazione.

Bom continuò a sognare ad occhi aperti finché non sentì l’auditorium esplodere in un applauso: il discorso di apertura era terminato. Bom non riusciva a credere di aver sognato ad occhi aperti per 50 minuti.

 

 

Le quattro ragazze uscirono dall’auditorium, esauste. «Ragazzi… il preside Yang potrebbe parlare per ore se volesse!» disse Chaerin, stiracchiando le braccia verso l’alto.

«Però la cosa si è fatta più interessante quando Siwon è salito sul palco» obiettò Minzy.

«Ma ovviamente!» esclamò Dara, dando di gomito alla maknae. «E’ così carino! Ha svegliato tutti con il suo bell’aspetto non appena si è avvicinato al podio!»

«Bah, non è così figo» disse Chaerin con un’alzata di spalle. Dara la fissò minacciosa. Sollevò un dito aggraziato nell’aria come se stesse per parlare, ma subito dopo abbassò la mano verso il fianco.

«Hai ragione, ho visto di meglio» disse sospirando sconfitta. «Ma devi ammettere che quell ragazzo è assolutamente stupendo»

«Ehi» disse Bom, picchiettando sulla schiena di Chaerin, «hai visto per caso qualcuno dei BIGBANG in giro?». Chaerin rimase in silenzio e si guardò attorno.

«Ora che me lo dici, non li ho ancora visti oggi. Non li ho visti per tutta l’estate a dir la verità»

 

 

«Ehi Hunchae, chi stai cercando?»

C’era solo una persona che chiama Chaerin in quel modo. Chaerin era sorpresa di vedere Ji Yong e gli altri dei BIGBANG alle sue spalle.

Chaerin si accigliò e lo colpì giocosamente sulla spalla. «Ehi Ji Yong oppa» disse strabuzzando gli occhi, «mi hai quasi spaventata a morte!»

Ji Yong rise continuando a stuzzicarla. «Sembri un gattino quando allarghi gli occhi così». La sua uscita gli fece guadagnare un’altra sberla sulla spalla. Il gruppetto scoppiò a ridere mentre si scambiava abbracci e saluti.

«E tu sei bellissima come sempre, Dara-sshi» disse Ji Yong rivolgendosi alla sua noona. 

«Ehi Ji Yong, smettila di infastidire le persone!» disse Dara arrossendo, mentre lo prendeva a pugni sul braccio.

«Hey Taeyang oppa, sei pronto per la lezione di ballo di oggi?» chiese Minzy rivolta al ragazzo con la cresta.

«In realtà no. Rain Seonsaengnim probabilmente mi ucciderà per il ritardo. Ci metterò una vita a piedi per arrivare dalla facoltà di tecnologia a quella classe!»

«Allora la voce di Daesung oppa ti sosterrà mentre Rain Seonsaengnim ti farà a pezzi» rise Minzy facendo arrossire lievemente Daesung.

Daesung di solito era nell’aula del coro alla stessa ora della lezione di danza di Minzy e Taeyang. Potevano sempre sentire la sua bellissima voce cantare mentre si scatenavano.

«Ehi cagnetto, a chi stai scrivendo?» chiese Chaerin al maknae dei BIGBANG mentre muoveva concentrato le dita sul touchpad.

«Non sono affair tuoi, cara micia» disse Seungri senza distogliere lo sguardo dallo schermo. Non sarebbero mai riusciti ad andare d’accordo. Chaerin pizzicò il braccio del maknae, ottenendo in risposta uno sguardo accigliato.

Era davvero incredibile come avessero cominciato tutti a conoscersi. Tutti i ragazzi dei BIGBANG erano già amici dalle superiori, tranne SeungHyun e Ji Yong (loro fin dalle elementari). Bom e SeungHyun erano già grandi amici fin da quando erano piccolissimi.

Minzy si trasferì nel quartiere di Bom proprio prima del loro primo anno di università. All’inizio non erano molto vicine, ma quando vennero fondate le 2NE1 si avvicinaro un po’ di più. Tutte le ragazze delle 2NE1 diventarono amiche durante la prima settimana del primo anno, tranne Bom e Dara. Dara incontrò Bom alle superiori quando si era trasferita in Corea dalle Filippine. Chaerin e Ji Yong frequentavano entrambi la lezione di moda. Dara si era proposta come modella per uno dei progetti di Chaerin e conseguentemente aveva incontrato Ji Yong. Minzy e Taeyang erano nello stesso corso di ballo. Le ragazze delle 2NE1 avrebbero cominciato a conoscere Daesung per le lezioni del coro.

E Seungri… beh, lui conosceva un mucchio di ragazze.

Quindi era naturale che ad un certo punto si sarebbero incontrati tutti quanti.

Essere amiche dei BIGBANG non era semplice, comunque. Le loro fan erano immensamente gelose delle 2NE1 da quando avevano cominciato ad uscire con loro. Ma le 2NE1 erano un’icona della scuola. Non conveniva arrischiarsi a far qualcosa di brutto alle ragazze che avevano fatto guadagnare un buon nome alla scuola. E poi, era più conveniente esser loro amiche. Potevano fare in modo di farti uscire con uno degli stupendi kingkas.

Bom si mise le mani sui fianchi e sospiro. «Ragazzi» disse, attirando l’attenzione di tutti, «dov’è SeungHyun?»

«Già, dov’è? A voi ragazzi manca un’idiota» li stuzzicò Chaerin ottenendo un tenero broncio da Ji Yong. Dara rise per la sua adorabile stupidità.

«Ricordo che aveva detto che doveva fare qualcosa di importante, quindi non è venuto alla cerimonia» disse Taeyang. «Avete idea di quanto sia stato difficile coprirlo? Il preside Yang ed il padre dello hyung si incazzerebbero di brutto se sapessero che non c’era. Ecco perché è uno schifo avere un padre amico del tuo preside. Non sai mai quando il preside potrebbe chiamare tuo padre e dirgli delle tue malefatte»

«Tu non potresti mai fare nulla di male, Taeyang, sei troppo innocente!»

«N-no, non lo sono!»

Mentre il gruppo rideva, Bom rimase lì a riflettere.

Aveva qualcosa di importante da fare…?

  



«Ora, spero che tutti voi capiate cosa bisogna fare in questo corso per avere successo»

«Deh, Gummy Seonsaengnim»

Bom sollevò gli occhiali, tenendoli sul ponte del naso. Era seduta nella classe di fisica ed ascoltava la professoressa, Park Jiyeon, parlare. Per quanto amabile fosse la sua insegnante, aveva sempre pensato che fosse un po’ bizzarra. Il suo soprannome era "Gummy", per via della sua passione per i ragni.

«A partire da domani, faremo-»

 
Nan ni gomagae sum gyeo reul baet ji,
Igeon neo reul yu ok ha neun mae ssae ji,
Turn it up loud, turn it up loud!

 
Era la suoneria dei messaggi da SeungHyun. Bom sentì il cuore fermarsi: non perché le stava scrivendo, ma perché il telefono stava suonando rumorosamente nel bel mezzo della lezione. Bom non era un tipo che causava problemi, in realtà era una dei più tranquilli. Farsi beccare col cellulare in classe non era mai qualcosa che auspicavi. Ti saresti beccato un immediato richiamo ed il telefono sarebbe stato confiscato. Di solito teneva sempre il cellulare spento durante le lezioni, ma doveva essersene dimenticata dato che aspettava che SeungHyun le dicesse qualcosa.

La classe si azzittì, con l’eccezione delle chiacchiere di alcuni studenti immaturi. Miss Gummy incrociò le braccia e si sporse dalla cattedra. «Okay, lo chiederò solo una volta» disse in tono pacato. «Di chi è questo cellulare?»

La classe non osò rispondere.

I cinque ragazzi della squadra di calcio che sedevano accanto a Bom cominciarono a farsi domande tra loro. «Ehi, Mir, è tuo?» chiese Seungho al suo dongsaeng.

«Cosa? Perché pensi che sia mio?» disse Mir scaldandosi. «Probabilmente è di Joon o di Cheondung hyung!»

«Cosa?» fecero Joon and Cheondung simultaneamente.

«Ragazzi, finitela!» li rimproverò Byeonghee, facendo chiudere immediatamente la bocca ai dongsaengs. Mir però decise comunque di replicare.

«Non devi essere così cattivo, Byeonghee-»

«Ohi, Mir! Ti ho detto che il mio soprannome è G.O. da ora in poi-»

«Aish...» Seungho alzò gli occhi al cielo e diede le spalle agli amici, rivolto verso la classe davanti a lui.

Park Cheondung si rivolse a Bom. Bom ricambiò l’occhiata supplichevole. A differenza degli altri membri della squadra di calico, Cheondung era in buoni rapport con Bom dal momento che era il fraello minore di Dara. Era abbastanza certo che la musica provenisse dal telefono di lei, l’aveva sentita troppe volte per non riconoscerla. Non sarebbe stato bello per quel piccolo angelo innocente rovinarsi la reputazione a causa di un richiamo per il cellulare.

Cheondung cominciò a tossire, lievemente all’inizio, ma i suoi colpi di tosse divennero via via sempre più rauchi. Attirò immediatamente l’attenzione di Miss Gummy, che camminò nella sua direzione, dando la schiena a Bom. Bom gli sorrise. La sua dolcezza ed innocenza erano abbastanza da attirare ogni insegnante.

Bom estrasse rapidamente il cellulare dalla borsa mentre Cheondung era impegnato a sforderare il suo aegyo con l’insegnante. Velocemente impostò il telefono in vibrazione e lo rinfilò nella borsa.

 

 

Dopo altri trenta minuti la lezione finalmente terminò. In quel lasso di tempo, il cellulare di Bom aveva vibrato altre tre volte. Pareva che dopotutto SeungHyun non avesse dimenticato il 5 marzo!

Bom si gettò la borsa in spalla e si affrettò fuori dalla classe, senza dimenticare di ringraziare Cheondung per il suo gesto amichevole. Bom pescò il telefono dalla borsa e controllò i messaggi che le aveva mandato SeungHyun.

 
Da: My Alien
Ohi, aliena! Sai che giorno è, giusto?
Ricevuto 11:23, 5 Marzo 2012

Da: My Alien
Ahahah probailmente credevi che mi fossi dimenticato, vero?
Ricevuto 11:27, 5 Marzo 2012

Da: My Alien
GD mi ha detto che sembrava stessi dando di matto per qualcosa. LOL perché?
Ricevuto 11:28, 5 Marzo 2012

Da: My Alien
Fammi un favore. Hai la pausa a mezzogiorno, giusto? Torna in aula magna. Ho una cosa per te! Sbrigati Bommie!
Ricevuto 11:29, 5 Marzo 2012

 
Mandare messaggi spezzati era un’abitudine di SeungHyun.

«Vuole che torni in aula magna?» si accigliò Bom. «Cosa potrebbe avere per me lì?»

Bom impiegò sei minuti a piedi per arrivare laggiù, camminando velocemente. Si guardò attorno, sperando di trovare SeungHyun, ma non lo vide da nessuna parte. Al suo posto trovò Amber Liu, una delle sue amiche, trasferitasi in Corea dal Taiwan pochi anni prima.

«Amber» disse, attirando l’attenzione della ragazza «hai visto SeungHyun?»

Amber restò lì confusa. «Lee SeungHyun o Choi SeungHyun? Perché non ho visto nessuno dei due» disse con un’alzata di spalle. «Hai visto Sulli?»

«Choi Sulli? Sembra che tutti i Choi siano spariti» rise Bom. «Se la trovo, te lo faro sapere»

«Grazie!» Bom annuì e se ne andò.

Dove può essere quel ragazzo?

Bom continuò a vagare nell’auditorium senza meta finché un post-it di un verde sgargiante appeso alla parete non attirò la sua attenzione. Bom sollevò le sopracciglia e prese il foglietto in mano.

 
"Hey, Bommie! Sembra che tu abbia letto il mio messaggio! Ho intenzione di farti fare una caccia al tesoro giusto per infastidirti, eheh!
Adesso, voglio che trovi Daesungie! Ti dirà lui dove andare!"

 
Bom sospirò. La stava spedendo in una caccia all’anatra selvatica per qualcosa di sconosciuto. Anche se l’idea la infastidiva, sorrise. Il solo fatto che ci aveva tanto impegno per quel giorno la rendeva felice ed emozionata.

  

 

 «Aish» esclamò Bom, «è stancante!» 

Bom stave camminando su e giù per il campus della scuola da mezz’ora. Aveva trovato Daesung nell’aula del coro. Dopo averlo incontrato, lui le disse che SeungHyun aveva lasciato un messaggio, dicendole di trovare Seungri. Bom trovò Seungri nell’ala di architettura… intento ad amoreggiare con una delle sue fan. Dopo la sua piccola sessione di lingua, le disse che SeungHyun aveva detto di incontrarlo nel parco. Lì avrebbe trovato l’ultimo messaggio sulla quarta panchina del sentiero. I piedi di Bom cominciavano a dolere, ma continuo lo stesso a camminare.

«Uno… due… tre… quattro!» contò Bom ad alta voce. Si fermò quando raggiunse la quara panchina. C’era un grande post-it verde attaccato nel mezzo.

Bom lesse il biglietto ad alta voce. «Siediti… qui…?» accartocciò il post-it e lo gettò nel bidone accanto a lei. «Si sta facendo molto interessante!»

Rimase seduta per circa un minuto, fantasticando su cosa la aspettasse.

 
Cosa starà facendo SeungHyun? Non ha mai fatto una cosa del genere prima.
E se non fosse SeungHyun?

Se fosse solo un impostore?
E se vengo rapita?
E se-

 
I pensieri di Bom vennero interrotti da un paio di mani che le coprirono gli occhi da dietro.
Bom si pietrificò dalla paura. Non riusciva neppure ad urlare! E se le sue predizioni si fossero avverate?

«Ehi, aliena»

Bom avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Una volta passato lo shock, sorrise. «SeungHyun, dove sei stato?»

«Lascia stare. Ora alzati, ti porto in un posto. Tieni gli occhi chiusi!» Bom obbedì alla sua richiesta ed afferrò la sua mano dal momento che non riusciva a vedere.

I due camminarono per circa due minuti prima che Bom cominciasse a fargli il terzo grado. «Dove stiamo andando?»

«Vedrai»

«Manca poco?»

«Aish, razza di aliena, smettila di fare domande!»

«Aigoo, va bene»

«Stai tenendo gli occhi chiusi?»

«Si, alieno, sono chiusi»

SeungHyun si fermò e lasciò la mano di Bom, lasciandola confusa. «SeungHyun, perché ci siamo fermati?»

«Puoi aprire gli occhi ora» rispose solamente.

Quando Bom aprì gli occhi vide SeungHyun di fronte a lei. Sorrideva ampiamente e spostandosi di lato, mostrò a Bom ciò che le stava nascondendo. Gli occhi di lei si sgranarono, la bocca spalancata.

«SeungHyun… l’hai fatto tu?»

SeungHyun continuò a sorridere, camminando alle spalle di Bom. La abbracciò da dietro, lo sguardo di lei ancora fisso.

«Buon quattordicesimo Anniversario dell’Amicizia, Bommie!»


 
Tenero Tabi. Non si è mai dimenticato.
Vi sono piaciuti i cammeo del KPOP? Adoro che interagiscano diversi gruppi in questo modo :D

 
 

NUOVI PERSONAGGI:

  • Yang Hyunsuk (YG) – Il rettore della Seoul University
  • Lee Soo Man (SM) – Uno dei due vicepresidi della Seoul University
  • Park Jinyong (JYP) – Uno dei due vicepresidi della Seoul University
  • MBLAQ – Cinque giovanotti iperattivi che fanno parte della squadra di calcio dell’università. La squadra è formata da Yang Seungho, il capitano, Jung Byunghee (G.O), Lee Changsun (Lee Joon), Bang Cheolyung (Mir), e il fratello minore di Dara, Park Sanghyun (Cheondung/Fulmine).
  • Choi Siwon dei Super Junior – Il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno, che presto terrà il discorso di commiato della scuola per via dei suoi voti stupefacenti e dei suoi rapporti con gli insegnanti. Si voltano tutti a guardare questo stupendo ragazzo quando attraversa le ale della scuola.
  • Liu Amber e Choi Sulli delle f(x) – Due ragazze che fanno parte della squadra di nuoto della Seoul University.

 

 E non esitate a farla leggere ai vostri amici… sarebbe carino eheh.
Per favore, recensite! Le recensioni sono molto apprezzate!
Preparatevi!
Il prossimo capitolo sarà molto lungo, tenetevi pronti per un po’ di momenti fluff TOPBOM! Eheh!

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Capitolo 6
*** Sorprese ***


C a p i t o l o  5 

Sorprese

 

 

«SeungHyun… l’hai fatto tu?»
SeungHyun continuò a sorridere, camminando alle spalle di Bom. La abbracciò da dietro, lo sguardo di lei ancora fisso.
«Buon quattordicesimo Anniversario dell’Amicizia, Bommie!»

 
Si trovavano nel giardino pubblico situato dietro l’università. Un grosso striscione stava sospeso tra il grande scivolo e le altalene e recitava “SORPRESA, BOMMIE!”. Era una sorpresa di sicuro, vista e considerata l’espressione esterrefatta di Bom: l’intero parco era decorato con confetti, striscioni e palloncini con messaggi sopra; uno dei palloncini era verde, il loro colore preferito.

Bom corse verso il parco, ridendo. «Non puoi fare sul serio!» squittì afferrando un palloncino legato all’altalena e leggendolo ad alta voce.

"Ricordi quando caddi da quest’altalena e per poco non mi causai una commozione cerebrale?" Lei ridacchiò ed afferrò un altro palloncino legato ad una giostra. "Non riuscivo a smettere di ridere quando hai vomitato qui sopra in quarta elementare!"

Il sorriso di Bom si allargò ancora di più. Non riusciva a credere che SeungHyun avesse passato tutto quel tempo solo per preparare questo per lei, soprattutto in uno dei loro posti più importanti, dove si erano incontrati per la prima volta. Ogni anno andavano lì per ricordare le loro avventure dell’infanzia.

SeungHyun stava lì, compiaciuto per l’ottimo lavoro che aveva fatto. Si avvicinò alla sua amica ed allargò le braccia. «Beh…?» disse, sollevando le sopracciglia.
Bom si voltò verso di lui, gli occhi scintillanti di felicità. «Choi SeungHyun!» strillò saltando dalla giostra nelle sue braccia, allacciandogli le mani attorno al collo.

SeungHyun venne colto alla sprovvista dal suo improvviso abbraccio, ma si rilassò senza scioglierlo. Esistava a muoversi, però ricambiò comunque il gesto di affetto all’amica. SeungHyun chiuse le braccia attorno alla vita di lei e la strinse ancora di più, mentre affondava la testa tra le sue ciocche tinte di bordeaux; inspirò leggermente, permettendo al suo profumo floreale di penetrargli le narici. Il cuore del ragazzo batteva come se avesse corso una maratona un minute prima. Si chiedeva se Bom potesse sentire quanto stesse battendo il suo cuore a causa sua.

Ci volle un po’ perché SeungHyun si rendesse conto che la ragazza stave continuando a blaterare le stesse parole da un minuto intero.

"Grazie, ti adoro! Grazie, ti adoro! Grazie, ti adoro! Grazie-"

Ti adoro.

Erano quelle le parole che più infastidivano SeungHyun: naturalmente sapeva che lei lo diceva sul serio, ma non nel senso che sperava lui. Gli faceva male sapere che la sua amica da quattordici anni lo vedesse diversamente, ma fin tanto che lei era felice, lo era anche lui.

Bom lasciò andare il collo di SeungHyun e lo guardò dritto negli occhi. «Non credevo che avresti fatto qualcosa del genere!» disse, il sorriso ancora al suo posto. «Devi averci messo un sacco!»

SeungHyun alzò le spalle. «E’ tutto a posto. Volevo farlo, quindi l’ho fatto». Avevano sempre festeggiato quel giorno, ma stavolta era diverso: SeungHyun si era davvero impegnato a renderlo migliore di tutti gli altri anni.

«Ehi Tabi, non dovevi» disse Bom, dandogli dei pugni leggeri sulla spalla. Lui adorava quando lei lo chiamava così: era il suo modo speciale di chiamarlo "TOP". Era tenero. 

«No, volevo davvero farlo» replicò SeungHyun. «E’ l’ultimo anno che passiamo a scuola insieme. Non so come potrebbe cambiare la nostra vita dopo questo. Speriamo che cambi in meglio, ma volevo che quest’anno fosse il migliore possible».

Bom sapeva che SeungHyun aveva ragione. Dopo questo, lei se ne sarebbe andata per realizzare il suo sogno di diventare pasticcera e lui avrebbe preso le redini dell’azienda di suo padre. Naturalmente sarebbero stati ancora amici, ma chi sapeva quanto tempo avrebbero avuto da trascorrere insieme? Lui sarebbe stato un uomo impegnato da quel momento in poi.

Bom rispose con un cupo sorriso. «Si, credo tu abbia ragione»
SeungHyun sospirò e scosse le spalle. «Aigoo, smettila di essere triste. Non mi piace quando la mia aliena è triste!».
L’espressione di Bom si illuminò immediatamente alle tenere parole dell’amico. SeungHyun rise ed incrociò le braccia. «Perché sembri sempre un personaggio dei cartoni?»

«Ehi! Io non somiglio ad un personaggio dei cartoni! L’alieno sei tu!»

«No, sei tu l’aliena»


Le madri e i loro bambini assistevano allo spettacolo che stavano dando i due alieni. Proabilmente si stavano chiedendo come fosse possibile che due adulti potessero comportarsi in modo più infantile dei loro figli.

Bom rise e cominciò a scappare da SeungHyun, correndo sotto lo scivolo per bambini e facendo cenno a SeungHyun di seguirla.

«Vieni a prendermi, vecchio alieno!» gli urlò prendendolo in giro.

«Cosa? Ma sei sei più vecchia di me!»

Sapeva che erano troppo grandi per giocare ad acchiapparella, ma Bom era troppo tenera per poterle resistere, quindi eseguì la sua richiesta. Ci vollero circa due minuti prima che SeungHyun finalmente riuscisse a raggiungerla.

Bom si era nascosta dietro un palo, pensando che SeungHyun non riuscisse a vederla; era troppo ingenua per rendersi conto che lui era proprio alle sue spalle. SeungHyun le strattonò rapidamente il polso, facendola scontrare contro il suo petto. Un ansimo scappò dalle labbra di lei mentre SeungHyun la tirava vicino a sé e stringeva la presa attorno alla sua schiena.

L’improvviso abbraccio la fece sentire un po’ strana, ma per qualche ragione balenò in lei un senso di serenità e pace. Stava tra le sue braccia mentre le persone attorno a loro li guardavano con aria inquisitoria. SeungHyun avvicinò lentamente la testa all’orecchio di Bom e  ghignò.

«Sei tu, l’aliena»

 

 

«Questo nuovo gusto di gelato è così buono!» disse SeungHyun divorando la fredda crema blu.

«E’ un bel blu. Ti ci dovresti tingere i capelli!»

«Se mi faccio blu, allora tu ti fai rossa!»

«Il rosso potrebbe essere un bel colore per un gelato, ma non sono così sicura che stia bene sui miei capelli, Tabi»

Dopo che SeungHyun le aveva mostrato il suo stupendo regalo, i due decisero di dirigersi dal gelataio lì vicino: ci andavano fin da quando avevano sei anni.

Bom rise per del gelato che era finito sul naso di SeungHyun. «Aish Tabi-ah, sei tutto sporco» disse, estraendo un tovagliolino dal contenitore. Si ripulì il naso dal dolce, prendendolo alla sprovvista. Lui arrossì lievemente e continuò a masticare il suo gelato, mentre Bom sospirava e piegava la testa di lato. 

«Devi proprio venire da un altro pianeta. Arrossisci troppo spesso!»

«Beh, e tu sospiri troppo spesso!»

Bom gli fece una linguaccia facendolo ridere. Di fronte alle sue ammiratrici, SeungHyun nascondeva il vero sé stesso: TOP era un rapper algido e sexy con l’aria da playboy. Ma Choi SeungHyun era un bambino di 5 anni nel corpo di un uomo di ventidue.

Bom doveva ammetterlo, il suo migliore amico era una delle persone più adorabili che avesse mai conosciuto: dovevate vederlo mentre camminavano nel negozio! “Gelato” era la sola parola che usciva dalla bocca del ragazzo; amava il gelato così tanto che aveva già assaggiato tutti i gusti disponibili! Bom si era sempre chiesta come mai non avesse mai mostrato quel suo lato tenero: le sue fan l’avrebbero amato lo stesso, no? Beh, la reputazione era un fattore importante nel mondo dei kingka.

Bom guardò fuori dalla finestra leccando il suo gelato al red velvet. I suoi occhi luccicavano mentre scrutava la stupefacente creazione di SeungHyun. «Tabi, sei dolce come questo gelato» disse, leccando il suo ancora una volta.

SeungHyun inarcò le sopracciglia. ««Ah, davvero?»

«Già. Ancora non riesco a credere che tu l’abbia fatto! Spero che non ti sia fatto troppi problemi!»

«Aniya, è tutto ok! Ho dovuto solo pagare una multa-»

«Cosa?!»

«Non agitarti, va bene così! Me l’aspettavo in ogni caso, ho fondamentalmente fatto infrazione di proprietà, quindi ho dovuto pagare 200.000 won». Aveva ragione, non avrebbe dovuto agitarsi: 200.000 won potevano essere un sacco per lei, ma per lui non erano niente. Essere ricchi aveva un sacco di vantaggi.

Quando SeungHyun finì il gelato, prese un tovagliolino dal contenitore e si ripulì le labbra per assicurarsi che del dessert non ne rimanesse nulla, per poi sgranare gli occhi quando vide l’amica di fronte a lui: c’era ancora un po’ di gelato color cremisi sulle sue labbra. Lo infastidì, sentendosene quasi geloso: doveva starci lui su quelle labbra piene, non il gelato.

«Tabi, c’è qualcosa che non va?» chiese Bom, riportando SeungHyun alla realtà. Era da tanto che la stava fissando?

Lui rise e prese un tovagliolino. Lentamente, si avvicinò sempre di più al suo volto. «Ma le ragazze lo fanno apposta?» disse sogghignando. Bom lo guardò confusa.

«Che stai-»

Si pietrificò: SeungHyun stava pulendo le sue labbra con il suo tovagliolo. Sentì le guance ardere all’improvviso contatto. Lui parve indugiare per qualche secondo prima di risedersi. Poi sentì dei commenti sfuggire dale bocche delle persone attorno a loro.

 
«Aigoo, è così tenero!»
«Ma escono insieme?»
«Vorrei che fosse il mio ragazzo!»

 
SeungHyun ridacchiò. «Pensavi che ti avrei baciata come quel tipo di Secret Garden, eh?»

«N-no, razza di alieno fuori di testa!» disse Bom incrociando le braccia.

SeungHyun era davvero un ottimo attore, non c’era da stupirsi che riuscisse a nascondere così bene le sue emozioni di fronte alle fan.

Dall’esterno, stava sorridendo.

Ma dentro si sentiva in fiamme.

Se solo Bom potesse sentire quanto forte gli stava battendo il cuore in quel momento…

  

 

Dopo aver mangiato il gelato, i due amici tornarono al giardino pubblico. Bom mise la sua borsa sul pacciame e sedette su un’altalena, mentre SeungHyun su quella accanto a lei, posandosi la decorata borsa blu un grembo.

Bom gonfiò le guance e picchiettò sul braccio dell’amico. «Allora» cominciò Bom, «per chi è?»

SeungHyun rise e mise la borsa dietro di lui. «Per una certa strana ragazza di mia conoscenza con la fissa per il granturco. Perché la tua borsa è così dannatamente grande?»

«C’è dentro un regalo»

«Per chi?»

«Per un certo ragazzo pazzo di mia conoscenza con la fissa per il gelato. Anche se ha 22 anni potrei giurare che è un bambino di 5 anni in borghese»

Bom si posò la sua borsa di tessuto sulle cosce e tirò la cerniera, estraendone con cautela una scatola graziosamente incartata; in cima c’era un nastro che le dava un’aria adorabile. 

«Non dovevo darlo a te» disse Bom scherzando. «Ma non sono riuscita a trovare il ragazzo che stavo cercando, perciò ora te lo becchi tu»

«Quindi penso sia giusto se io faccio lo stesso, eh?» disse SeungHyun, afferrando il manico della borsa blu. Dopo averla tirata su, diede il regalo alla ragazza di fronte a lui.

«Sono già sicura che mi piacerà, Tabi» sorrise Bom e per tutta risposta diede la scatola che reggeva al ragazzo.

Bom decise che avrebbe aperto il proprio per primo. Afferrò delicatamente la colorata carta di tessuto che stava nella borsa, attenta a non danneggiare il contenuto. Quando raggiunse il fondo, la sua mano si scontrò con del vetro; l’oggetto era freddo e tondeggiante. Emozionata, Bom lo estrasse con veemenza dalla borsa.

«Aigoo Tabi, è stupendo!» disse Bom, guardando con occhi spalancati l’oggetto che aveva trovato: era un profumo esclusivo comprato in Giappone, sul quale era inciso "ザクロ".

«SeungHyun, cosa significa?» chiese Bom innocentemente. La sua espressione era semplicemente adorabile.

«Odora, forse ti verrà in mente»

Bom obbedì alla richiesta di SeungHyun e si spruzzò un po’ di quella fragranza sul polso. Dopo aver annusato per qualche secondo, strinse le mani a pugno e le scosse rapidamente, come una bambina.

«Melograno!» disse senza fiato. «Adoro questo profumo!»

«Continua a guardare. Non è l’unico regalo!»

Dopo aver posato la boccetta, Bom estrasse dalla borsa un peluche a forma di granturco ed una maglietta. Il pupazzo era perfetto, visto e considerato quanto Bom amasse le pannocchie, mentre per quanto riguardava la maglietta, aveva su disegnata una ragazza che reggeva una lattina accanto all’orecchio; un filo collegato alla lattina usciva dalla parte destra della maglia. A quanto pareva, veniva da una serie di magliette pensate in coppia e SeungHyun aveva deciso di tenere l’altra. Su quella di lui c’era un ragazzo che parlava in un’altra lattina, alla quale era attacato un filo che, al contrario di quella di Bom, pendeva a sinistra. Se i due avessero indossato le magliette nello stesso momento e fossero stati vicini, si sarebbe creata la dolce immagine di una ragazzo ed una ragazza che giocavano con un telefono improvvisato con due lattine collegate da un filo. Che tenero…

Sul fondo della borsa giaceva una piccola scatola rettangolare. Presala, Bom guardò SeungHyun con espressione interrogativa. 

«Non l’hai fatto… » disse sollevando le sopracciglia.

«L’ho fatto» disse SeungHyun, mimando la sua espressione.

Bom aprì la scatola lentamente, rivelando un lucchetto a forma di cuore. «Omo, l’hai fatto!»

Il lucchetto era qualcosa che aveva visto in una rivista giapponese un anno prima. Aveva sempre voluto una collana nel quale poter mettere dentro delle foto, e quello era così bello che doveva semplicemente averlo! Ma, ovviamente, era troppo costoso.

«SeungHyun, davvero, non avresti dovuto! Costava 217,000 won!» 

«Ehi, smettila di lamentarti, va bene così!»

«Ma devo ripagarti-»

«E cosa cambierebbe? Sono già ricco, non importa. Te l’ho preso perché volevo farlo!»

Bom si accigliò. «Il mio regalo non potrà mai competere con questa meraviglia»

«Sei matta! Qualsiasi cosa venga da te è stupenda!» disse SeungHyun, ma poi, rendendosi conto di ciò che aveva detto, arrossì. Era strabiliante quanto Bom fosse ignara di come si sentisse il suo amico, le persone che camminavano attorno a loro probabilmente riuscivano a sentire la sua aura innamorata.

SeungHyun strappò la carta da regalo meticolosamente ed inarcò confuso le sopracciglia mentre ispezionava il regalo che gli aveva dato Bom.

«Un libro?» chiese, guardando la copertina. Il largo libro bianco era chiuso da un laccio bianco e verde, accompagnato da un messaggio scritto a mano sulla copertina posteriore.

 
"Assicurati che le tue memorie stiano al sicuro! Spero che ce ne siano molte altre nei prossimi anni! Grazie per essere mio amico, Choi SeungHyun."


 «Aprilo, aprilo!» lo incitò Bom.

La sua bocca si spalancò dopo che ebbe aperto il libro sulla prima pagina. Il titolo recitava “1998”. Foto di un SeungHyun e una Bom di otto anni erano incollate su tutta la pagina. Quella successiva diceva “1999”: come la prima, anche questa aveva foto dei due amici appiccicate ovunque. SeungHyun sfogliò le pagine rapidamente. Non era un semplice libro: era un album delle loro memorie fin dalle elementari. In fondo, le pagine si fermavano al “2012”, senza ancora nessuna foto.

«Bom-» cominciò SeungHyun, ma venne interrotto dal suono di una macchina fotografica. SeungHyun, sorpreso, si voltò verso Bom, che rideva, reggendo una piccola foto in una mano e la sua Polaroid nell’altra.

«Questa sarà la prima foto del 2012» disse Bom, passando la foto a SeungHyun. «Ce la puoi incollare dopo». La foto finalmente si schiarì, mostrando un angelico SeungHyun che reggeva l’album fotografico con la bocca aperta.

SeungHyun aveva speso soldi per comprare tutti i regali per Bom, ma lei aveva speso il suo tempo per preparargli a mano il regalo. Solo il fatto che ci avesse messo tanto impegno faceva così piacere a SeungHyun che sentiva come se stesse saltellando di gioia. Questo era infinitamente meglio di qualsiasi regalo avesse potuto comprare.

«Ti piace?»

SeungHyun chiuse l’album e lo rimise delicatamente nella scatola, voltandosi poi verso di lei, le labbra piegate in un largo sorriso, gli occhi puri e sinceri.

«Bom,» cominciò «grazie. Significa molto per me. I miei regali non erano nemmeno lontanamente belli come questo»

«Figurati, Tabi!»

SeungHyun abbassò rapidamente lo sguardo per evitare i delicati occhi da bambola di Bom.  Le sue mani si aggrovigliarono ed arrossì vistosamente, cominciando a girarsi i pollici, mostrando il suo nervosismo. Bom lo guardò interdetta.

«Perché sei così esitante tutt’a un tratto?» gli chiese, avvicinandosi al suo viso.

Oggi è il giorno. Non posso sopportare di aspettare ancora, devo dirglielo!

«Bom,» disse SeungHyun, la voce rotta mentre parlava. «Vorrei- voglio dire, ho bisogno di dirti una cosa. N-non è niente di brutto o altro, è solo molto importante!»

Balbettava come una ragazzina. SeungHyun era famoso per avere sempre un’aria fredda come il metallo, il che spingeva le ragazze attorno a lui a comportarsi come cozze, infastidendolo senza riuscire ad infrangere la sua armatura di ferro. Ma Bom era come una pistola, in grado di rompere il suo scudo metallico e raggiungere direttamente il suo cuore.

SeungHyun prese un profondo respiro e guardò Bom dritto nelle iridi castane di lei. I suoi occchi erano seri, ma gentili. «Park Bom Lee,» cominciò SeungHyun, usando il nome completo di Bom. «Io… uhm… io… » si interruppe.

Dannazione… perché non riesco a dirlo?

«Omo, SeungHyun!» Bom saltò improvvisamente in piedi. «Avvriverò in ritardo alla prossima lezione!»

«Oh! E’ già passata un’ora e mezza?»

Era l’una e ventitré, la lezione successiva di Bom cominciava a e mezza ed era dall’altro lato del campus.

«Mi dispiace,» disse Bom mentre raccattava alla svelte le sue cose. Si sollevò la borsa in spalla mentre reggeva con cautela i suoi regali. «Non posso fare tardi alla lezione con Teddy Seonsaengnim! Non ti spiace se finisci di dirmi più tardi ciò che volevi?»

«N-no, va bene» disse SeungHyun, alzandosi dall’altalena.

Con sua gran sorpresa, Bom appoggiò delicatamente un palmo sulla sua guancia destra, dandogli un bacio sulla sinistra, cosa che indusse SeungHyun a guardarla con occhi spalancati.

«Grazie di tutto!» disse, girandogli attorno. Mentre si avviava, si voltò ed indicò per terra.

«Ah, Tabi?» disse, continuando ad indicare il pacciame davanti a lui. «Ti è caduto qualcosa»

Il ragazzo guardò prima lei e poi il terreno. Sulle foglie secche e marroni stava una piccolo busta blu. SeungHyun la raccolse velocemente, infilandosela in tasca.

«Pendeva dalla tua tasca» continuo Bom. «Dovresti metterla nello zaino, così non rischi che ti cada. Per chi è?»

«U-um, è per un amica di famiglia» disse SeungHyun. «Ha partorito di recente e volevo darle un biglietto di congratulazioni»

«Oh, ok. Beh, ci vediamo dopo!» fu l’ultima cosa che disse Bom prima di correre via. SeungHyun la guardò correre ed allontanarsi sempre di più dal parco finché non poté più vederla. Sospirò e reclinò la testa all’indietro, verso il cielo.

«Sono un vero codardo» sussurrò a sé stesso, risedendosi sull’altalena e chiudendo gli occhi. «Perché non riesco a dirle due semplici parole? Non riesco neppure a darle una stupida lettera d’amore»

  

  

«Ehi, Taeyang hyung! Ho bisogno di una mano!»

«Aish, Daesung, dove sei?»

«Alla base»

«Ma sei sempre lì?»

«Daesung hyung, fai giocare me, fai schifo in questo gioco!»

«Non faccio così schifo, Seungri»

Dopo la fine delle lezioni, i BIGBANG si erano diretti a casa di Taeyang per cazzeggiare. Lui, Daesung e Seungri erano impegnati a giocare a Sudden Attack al suo computer, mentre Ji Yong e SeungHyun guardavano Running Man.

«Yoo Jae-Seok è esilarante!» Ji Yong ridacchiò. «Maknae, vieni a sederti in braccio a TOP hyung! Non credo che ti lasceranno giocare tanto presto»

SeungHyun guardò disgustato Ji Yong. «Che diavolo dici? Col cavolo che mi si siede in braccio!»

Il gruppo di amici rise per le proprie pagliacciate. Era bello stare tutti insieme, a far niente.

Improvvisamente, un cellulare prese a vibrare. Ji Yong scattò in piedi sentendo la vibrazione nella sua tasca, estraendo il telefono e rispondendo alla chiamata.

«Yoboseyo?» fece, abbassando il volume della TV per ascoltare l’interlocutore. «Appa, annyeong! Sei tornato dagli Stati Uniti?» Taceva ad intermittenza, dicendo “sì” ogni volta che l’uomo replicava.

«Ok, sto arrivando. A dopo» disse Ji Yong chiudendo la chiamata. Si alzò in piedi e si rivolse agli amici. «Mi spiace ragazzi, devo andare. Mio padre è tornato dagli Stati Uniti e faremo una grande cena di famiglia»

«Beh, immagino che anch’io debba andare allora» disse SeungHyun, spengendo la TV.

Taeyang si voltò a guardare i suoi hyung. «Devo dire a mia madre di non preparare la cena per voi allora. Saluta i tuoi da parte mia!»

«Sicuro, lo farò»

SeungHyun e Ji Yong salutarono i loro amici e i genitori di Taeyang prima di uscire dalla colossale porta di ingresso. Il maggiordomo di Taeyang aprì il cancello, permettendo ai due ragazzi di uscire.

«Scusa se sei costretto a portarmi a casa» si scusò Ji Yong lanciando lo zaino sul sedile posteriore dell’auto. «La mia macchina è quasi a posto, quindi domani andrò per conto mio»

«Va bene. Mio padre probabilmente vorrà comunque che torni a casa»

 

Aju ppeogigayo aju ppeokppeokppeokppeok ppeogigayo.
Dulman bomyeon nado mollae ppeogigayo ani sonigayo.
Urigayo? Neon ppeogigayo.

 
Mentre SeungHyun e Ji Yong tornavano a casa, alla radio c’era Knock Out.

«TOP hyung,» disse Ji Yong, «com’è andata con noona?»

«Bom?» chiese SeungHyun. Era arrossito al solo sentire il suo nome.

Ji Yong ridacchiò e stuzzicò la guancia dello hyung con un dito. «Stai arrossendo! Dev’essere successo qualcosa di bello!»

«E’ stato divertente, come ogni anno» disse SeungHyun, spingendo indietro Ji Yong. «La rottura è stata dover rimettere a posto il parco, avrei dovuto farlo fare ad uno dei miei maggiordomi»

«Gliel’hai detto?»

Le sopracciglia di SeungHyun si aggrottarono all’improvvisa domanda di Ji Yong. Si voltò verso di lui con espressione tutt’a un tratto seria. «Cosa?»

«Gliel’hai detto?»

Ci fu una breve pausa. «No»

Ji Yong sospirò e scivolò nel suo sedile. «Aish hyung,» fece lui, intrecciando le dita tra i suoi corti capelli biondi, «sono passati 14 anni e ancora non le hai detto quanto ti piace?»

«Ji Yong, è tutto ok-»

«Proprio, che intendi con ok?» replicò quasi urlando. Ji Yong era famoso per perdere in fretta la calma. SeungHyun tenne gli occhi sulla strada mentre l’amico continuava a fissarlo con sguardo minaccioso.

Ji Yong sospirò ancora una volta ed incrociò le braccia. «Hyung,» disse, «ci conosciamo fin dalla prima elementare. Puoi sembrare distaccato quanto vuoi, ma io so che sei una persona davvero sensibile e gentile. Quando Bom noona usciva Taejoon, io-"

«Non parlarmi di quel bastardo»

Il silenzio tornò a riempire la macchina. L’espressione di SeungHyun era intimidatoria, ma Ji Yong riusciva a vedere attraverso quella maschera.

«Si, scusa… » continuo Ji Yong. «Ogni volta che Bom noona sta male, tu stai male con lei. Quando è felice lo sei anche tu. E’ così ovvio hyung, è palese quanto tu ci tenga a lei. SeungHyun hyung, si tratta della tua migliore amica: dille che la ami prima che se la prendano altri ragazzi. Non glielo dirò io per te, ma non voglio più vederti soffrire»

Se altre persone fossero state nell’auto, avrebbero probabilmente pensato che Ji Yong stava prendendo la conversazione troppo seriamente, ma non era così. Chi è che ci mette 14 anni a dichiararsi? Per Ji Yong, la felicità del suo amico era la cosa più importante.

«Quando ti ho incontrato in prima elementare, eri un bambino infelice, ma poi Bom è entrata nella tua vita e le cose sono cambiate. Non voglio più vederti così afflitto; ogni anno hai perso la tua occasione, ma ora siamo all’ultimo, hyung! Non potrai più avere una possibilità come questa, non avere paura di dirglielo! Non ti chiamo “TOP” per nulla»

L’auto di SeungHyun si fermò davanti al cancello della villa di Ji Yong. Il ragazzo aprì la portiera del passeggero ed afferrò la sua borsa senza dire niente, guardando un’ultima volta il suo amico.

«Hyung-»

«Ji Yong» lo interruppe SeungHyun. Ji Yong ricambiò l’occhiata, inarcando le sopracciglia. «Sai davvero come motivare le persone»

Ji Yong rise. «Grazie, TOP hyung!»

Ciò detto, Ji Yong corse al cancello. SeungHyun seguì l’amico con lo sguardo finché non fu al sicuro oltre il cancello. Ci sarebbero voluti ancora cinque minuti fino a casa sua, abbastanza tempo per riflettere.

  

 

«SeungHyun è a casa, signor Choi» disse Bonghwa, il maggiordomo personale del signor Choi. Sedeva al tavolo da pranzo, un tovagliolo infilato con cura nella camicia. Posò le bacchette nel piatto.

«Non farlo entrare, voglio parlare con lui io stesso»

Bonghwa si inchinò al signor Choi, che si alzò dalla sua sedia sontuosa ed incedette verso l’ingresso. Camminava con insolenza mentre si allisciava la giacca del suo completo. Bonghwa camminò accanto al fianco del suo padrone, tremando: era talmente intimidatorio che persino il suo maggiordomo aveva paura di lui. Nel frattempo, SeungHyun stava dietro la porta di vetro, aspettando che qualcuno gli aprisse.

«Ma Dio,» imprecò SeungHyun, «qualcuno ha intenzione di aprirmi? Sta per piovere! Lo sapevo che dovevo portarmi le chiavi». Frugò nella tasca, finché non estrasse una delle sue numerose carte di credito. «Bene, è ora di irrompere nella mia stessa casa» Stava quasi per infilare la carta di credito nella fessura tra la porta e lo stipite quando un’alta figura gliela aprì per lui.

L’alto uomo guardò con aria di superiorità ed occhi minacciosi un sorpreso SeungHyun. «Dove sei stato, SeungHyun?» chiese. «Sono quasi le sette»

SeungHyun si inchinò lievemente e svicolò nella porta alle spalle del padre. «Ero con i ragazzi-oh, ehi Bonghwa." 

«Buonasera, signorino SeungHyun»

Il signor Choi, infuriato, sbatté la porta e si affrettò dietro al figlio cocciuto, lasciando indietro Bonghwa. «Lo sai che la cena è sempre alle 6:30. Se fossi un figlio responsabile, avresti saputo che-»

«Si padre, lo so. Abbiamo fatto questa conversazione così tante volte che-»

«Se lo sai così bene, allora perché devi sempre disobbidire ai miei ordini?»

«Forse è perché non voglio farlo-»

SeungHyun venne fermato da una stretta presa attorno alla parte superiore del suo braccio. Voltandosi, vide che suo padre lo stava scrutando. SeungHyun ricambiò l’occhiata con lo stesso sguardo freddo.

«Cosa c’è che non va in te?» chiese suo padre, la voce aspra. «Come posso chiamare mio figlio una persona così irresponsabile? Non voglio che tu mi faccia vergognare quando erediterai la compagnia»

L’espressione di SeungHyun non cambiò. Dopo un minuto buono suo padre gli lasciò il braccio e lo guardò con aria di rimprovero. 

«Fratello, dove sei? Il tuo cibo si sta freddando»

Si sentiva la voce dalla cucina. Le sopracciglia di SeungHyun si corrugarono. «Perché diavolo lo zio è qui?»

Il signor Choi ignorò la domanda del figlio e continuò a camminare lungo il corridoio. SeungHyun sospirò e lo seguì.

Il signor Choi entrò nell’ampia sala da pranzo SeungHyun al seguito. «Mi dispiace di avervi fatto aspettare» disse risedendosi al suo posto.

SeungHyun continuava a stare lì, mentre la rabbia cominciava a riempire i suoi occhi solitamente freddi. Al tavolo da pranzo sedeva il fratello di suo padre, Choi Dongwon, e la sua famiglia. Lo zio di SeungHyun era sempre stato rivale di suo padre: aveva provato ad impossessarsi della compagnia per anni ed era anche noto per essersi sposato ed aver divorziato numerose volte, cosa che spiegava perché la sua quarta moglie, Eun Mi, lo accompagnava. Era talmente giovane da sembrare la sorella di SeungHyun.

A SeungHyun non importava granché di suo zio e della sua momentanea compagna: la persona che aveva fatto ardere i suoi occhi di disappunto era il ragazzo di 23 anni che sedeva proprio di fronte a lui.

«Oh, ehi, SeungHyun! Come sta il mio cuginetto preferito?»

«Siwon»


 .___. Ottimo, davvero.
Quindi Siwon è il cuginetto di SeungHyun? Vedo già cominciare il dramma familiare…
Vi è piaciuto l’inizio TOPBOM? Spero che vi abbia resi felici e divertiti perché il prossimo capitolo sarà in un certo senso triste… già… triste…
Mi raccomando, iscrivetevi e commentate!
Bene, non fermatevi qui! Continuate a leggere, pabo! Keke sto solo scherzando  ^__^



 

1Red velvet: tipo di torta molto famosa in America, di colore rosso. E’ chiamata “red velvet” anche in Italia.
2ザクロ: melograno in giapponese, si leggezakuro
3Sudden Attack: videogioco in cui i BIGBANG hanno prestato le voci per qualche personaggio.

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Capitolo 7
*** Ricordi ***


C a p i t o l o 6 

Ricordi

 

 

«Siwon»

SeungHyun pronunciò il suo nome con il disgusto più totale celato nella voce.

Choi Siwon era la sola persona, oltre a suo padre, che aveva l’abilità di farlo incazzare con la sua sola faccia. Tutto di Siwon infastidiva SeungHyun: voti perfetti, viso perfetto, era perfetto in tutto. Il cugino di SeungHyun era una delle ragioni principali per cui suo padre era un cagacazzo tanto irritante: perché era sempre un passo avanti a lui.

La zia di SeungHyun lo guardò con impazienza. «SeungHyun, ho sentito così tanto parlare di te! Prego, siediti!». SeungHyun ebbe l’impressione che il suo atteggiamento fosse troppo ossequioso. E quella trentenne doveva essere sua zia? Pareva una di quelle donne che si trovano nei bordelli.

Esitò a sedersi accanto al cugino, ma Siwon sembrò non badare troppo a lui, continuando a mangiare il suo kimbap con un’espressione orgoliosa in viso.

Lo zio di SeungHyun si pulì le labbra con un tovagliolo e si rivolse al fratello minore. «Donghyun,» disse, «stiamo seduti qui da almeno mezz’ora e ancora non ti sei congratulato con mio figlio»

«Per cosa, Dongwon?» disse il padre di SeungHyun, alzando lo sguardo dal suo piatto.

«Gli è stato conferito il Chungho Award all’Intelletto»

Gli occhi del signor Choi lampeggiarono di gelosia. Non è che SeungHyun non vincesse premi, era solo che Siwon faceva sempre meglio di lui.

Siwon sorrise. «Padre, basta per favore. Anche SeungHyun ha ricevuto un sacco di premi, è stato persino nominato prima di me per questo»

«Ma il Chungho Award viene dato solo al più intelligente, figliolo! Ti sei fatto molto onore e ne hai dato anche a questa famiglia»

«Grazie, appa»

Che gran stronzata, pensò SeungHyun. Siwon parlava sempre così, si comportava come se fosse un ragazzo onesto e finiva per ricevere ancora più complimenti.

Siwon si voltò a destra, verso il cugino scocciato. «Allora, SeungHyun,» disse Siwon con un sorriso, «ti è piaciuto il mio discorso?»

«… era ok»

«Davvero? Dov’eri seduto nell’auditorium? Non riuscivo a vederti»

SeungHyun guardò Siwon con aria omicida. Quindi Siwon sapeva che non era presente al discorso?

«Beh, ero lì»

«SeungHyun, ho sentito che sei nella squadra di basket,» disse sua zia, cambiando argomento. «Sei bravo?»

SeungHyun rise. Sua zia pareva fatta di plastica, ma a differenza delle precedenti mogli di suo zio, pareva a posto. «Direi di sì. Jinu Seonsaengnim è davvero esigente con chi deve inserire in squadra»

«Che mi dici di te Siwon? Sei riuscito ad entrare di nuovo nella squadra di football?»

«Naturalmente!» rispose Siwon.

«Aigoo, le ragazze impazziranno per voi!»

«Basta parlare di sport. Parliamo dei tuoi studi» disse il signor Choi. Non si riusciva proprio a trascorrere una cena senza che parlasse di scuola. «Vi siete impegnati oggi?»

«Si,» disse Siwon, «ma essere il rappresentante degli studenti dell’ultimo anno richiede molto lavoro»

«E tu che mi dici SeungHyun?»

«Ho solo frequentato le lezioni e poi sono uscito con i miei amici-»

«Cos’è quella scatola?» lo interruppe Siwon. Indicò il regalo di SeungHyun che stava sotto il tavolo.

«Non sono affari tuoi»

«Omo, è di una ragazza?» disse sua zia. Lei allungò la testa oltre la sedia di Siwon per dare un’occhiata. «Da Bom…? Chi è Bom? E’ la tua ragazza SeungHyun-sshi?»

«Uhm-»

«Ehi,» fece Siwon, improvvisamente interessato alla conversazione. «Bom non è quella delle 2NE1? È carina-»

«Ohi!» Lo scoppio improvviso di SeungHyun fece indietreggiare Siwon.

«Choi SeungHyun,» lo rimproverò il signor Choi, «sei a tavola con la tua famiglia!»

SeungHyun incrociò lo sguardo con gli occhi che lo stavano fissando, per poi afferrare le bacchette sul suo piatto. «Non le ho mai parlato in realtà. E’ carina e ha un’aria adorabile. Ed è intelligente, anche. Magari dovrei uscire con lei un giorno-»

«Smettila di parlare di lei come fosse un tappeto! Non puoi usarla e gettarla via come tutte le altre ragazze con cui sei stato!»

«Non fare come se non ti approfittassi delle ragazze che stalkerano te, signor Playboy-»

«Pensi davvero che giocherei con i sentimenti delle ragazze come te? Chi diavolo pensi che sia?»

«Come ti pare. Quella Park non è il mio tipo comunque-»

«Non parlare così di lei-»

«Ti piace o cosa? Sono sorpreso, pensavo che puntassi più in alto. È carina, ma non così carina-»

«Sei uno stronzo-»

Ora il signor Choi era furibondo. «SeungHyun, non ammetterò altri strilli e volgarità! Vattene se hai intenzione di tenere questo atteggiamento impudente!»

L’intera sala era in silenzio. Tutti i convitati fissavano SeungHyun: suo padre con rabbia, suo zio repulsione, sua zia con sorpresa e Siwon con un’espressione arrogante. Persino le cameriere ed i maggiordomi erano pietrificati.

Improvvisamente, SeungHyun rise. Si alzò dalla sua sedia e gettò le bacchette sul tavolo. «Ho badato alle vostre cazzate anche troppo a lungo,» borbottò SeungHyun afferrando lo zaino ed il suo regalo da terra e lasciò la stanza senza guardare la sua famiglia emotivamente devastante. Riusciva ancora a sentirli parlare mentre incedeva furiosamente nel corridoio. 

 

«E’ sempre così?»

«Mi dispiace, Eun Mi, non so cosa prenda a mio figlio ultimamente-»

«Fratello, se tuo figlio ha intenzione di comportarsi così, non so come potrebbe prendere le redini della Choi Holdings. Faresti meglio a lasciare il posto a Siwon»

 

 

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«SeungHyun, per favore, apri la porta»

Nessuna risposta.

«Non voglio che tu patisca la fame, caro!»

Nessuna risposta.

SeungHyun stava sdraiato supino e fissava il soffitto. Sun Mee lo chiamava, ma lui la ignorava. Continuò semplicemente a guardare il soffitto, ascoltando le gocce d’acqua che colpivano la finestra dall’esterno.

Essere ricco non era una passeggiata. Sembrava che fosse la vita perfetta, si poteva ottenere tutto ciò che si voleva quando lo si voleva. Ma per SeungHyun era l’inferno. Sinceramente, lui odiava la sua vita. Se avesse avuto la possibilità di scambiarsi con qualcun altro, l’avrebbe fatto, avrebbe voluto essere ovunque meno che lì. SeungHyun poteva avere tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare dalla sua famiglia, ma non era mai riuscito ad avere ciò di cui aveva bisogno. “Affetto” e “famiglia” mancavano sul suo vocabolario mentale.

C’era stato un tempo in cui a SeungHyun piaceva Siwon: in passato erano ottimi amici, andavano ovunque insieme e facevano tutto insieme. Erano come gemelli siamesi, inseparabili. Ma un giorno, Siwon semplicemente… cambiò. Non era più il cugino gentile ed adorabile che SeungHyun conosceva, era diventato qualcos’altro, qualcosa a cui non era abituato. Aveva cominciato ad essere ossessionato dall’idea di diventare il migliore ed era come se la loro amicizia non significasse più niente. Quindi, dal momento che Siwon gli aveva voltato le spalle, SeungHyun aveva fatto lo stesso.

Il padre di SeungHyun non era mai stato molto presente nella sua vita: era sempre impegnato con il lavoro e non aveva mai tempo nemmeno per il suo stesso figlio, non c’era mai per lui, non era mai andato ad una sola assemblea scolastica, concerto o premiazione. Sua madre gli faceva sia da padre che da madre: quando suo padre non c’era, c’era lei. Era la sola cosa di cui aveva bisogno per essere felice, sua madre.

Ma poi lei morì.

Non c’era più “mamma”.

E quando non ci fu più “mamma”, non ci fu più “amore”. Non c’era più nemmeno “famiglia”.

SeungHyun diventò freddo. Sun Mee si era sempre presa cura di lui e del suo cuore di piombo, ma non avrebbe mai preso il posto che occupava sua madre. Persino quando incontrò Ji Yong provava lo stesso: faceva vedere che stava bene, ma dentro si sentiva a pezzi.

La pioggia che colpiva la finestra aumentò. Odiava la pioggia. Niente di essa lo rendeva felice. SeungHyun la detestava ardentemente, aggiungeva dolore al malessere che  già provava.

 

Gli occhi di SeungHyun cominciarono lentamente a chiudersi; stava quasi per abioccarsi quando il suo telefono squillò. «Aish, chi diavolo mi scrive ora?»

Diede un’occhiata al cellulare e tenne poi lo sguardo fisso nello stesso punto.

 

Da: My Alien

Grazie tantissimo per i regali Tabi!! <3 Metterò la collana e la maglietta domani! e non sorprenderti se odorerò di melograno! FARAI MEGLIO AD INDOSSARE LA MAGLIETTA ANCHE TU! >.< keke

Ricevuto 19:21, 5 marzo 2012

 

Bom, perché devi farmi questo, maledizione?

Bom era uno dei maggiori problemi di SeungHyun. Già la sua famiglia era difficile da gestire, ma non poteva dare la colpa a Bom di nulla, non era colpa sua se era bellissima ed era facile perdere la testa per lei.

SeungHyun guardò la scatola che stava sulla sua scrivania, occhieggiandola ancora un paio di secondi prima di alzarsi. Arrancò verso il tavolo e lentamente e la aprì: l’album magnificamente creato giaceva all’interno. SeungHyun afferrò il libro e risaltò sul letto; lo aprì e guardò le foto incollate all’interno: ognuna aveva un allegro ricordo legato ad essa. Partì dal 2011 e procedette a ritroso…

 

 

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 5 . 3 . 2011

Dopo che SeungHyun e Bom furono andati al parco, decisero di recarsi ad un club. A Bom non piaceva molto girare per quel genere di posti e insisteva per andare a studiare, ma SeungHyun non poteva rinunciare ad un perfetto sabato sera. Il club apparteneva ad un uomo chiamato “PSY”, le persone che ci andavano, “PSYcopatici”. Che fantasia…

Essendo clienti abituali, PSY conosceva bene SeungHyun ed il resto dei BIGBANG, ma si sorprese quando portarono con loro quattro ragazze speciali. I BIGBANG e le 2NE1 nello stesso club allo stesso momento? Le cose erano destinate a movimentarsi parecchio!

Bom di solito non era il tipo che beveva, perciò fu piuttosto strano quando fu la prima ad ubriacarsi: non le importava più di chi la stesse guardando o di cosa stesse facendo; in quel momento, voleva solo divertirsi.

In particolare, era stato ballare con una Bom brilla la cosa bizzarra. SeungHyun non poteva fare a meno di notare quanto fosse attillato il suo vestito, che rivelava le sue curve, vestito che continuava a sollevarsi sulle sue cosce, mostrando quanto morbide e toniche fossero le sue gambe. Il suo petto continuava a sfregare contro il proprio: era una vera fonte di distrazione e probabilmente quello era stato uno dei momenti più erotici nella vita di SeungHyun.

La parte migliore della serata fu quanto riuscì a farlo cantare al karaoke con lei. Nonostante quanto ubriaca fosse, la sua voce aveva ancora il potere di far venire i brividi alla spina dorsale a chiunque. I due avevano fatto tremare il palco quella sera...

 

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5 . 3 . 2008 

Bom non riusciva a smettere di commentare quanto fosse adorabile SeungHyun. Naturalmente, il ragazzo continuava a negarlo. Lui era uno "tosto”, non uno “tenero”, diceva.

«Se sei davvero uno così tosto, allora non ti spiace se ti sfido a fare una cosa, gisuto?»

Quella sfida era una delle cose più imbarazzanti che avesse mai dovuto fare in vita sua. Era persino riuscito a trascinare i BIGBANG giù con lui, in qualche modo. Non capiva perché fosse accaduto il tutto, ma era successo. Ecco i ragazzi, in un parco divertimenti, a rendersi ridicoli davanti a tutti.

«SONO GD, IL TOPO!»

«SONO TAEYANG, LA SCIMMIA!»

«ANNYEONGHASEYO, DAESUNG IL LEONE IMNIDA, AHAHAH!»

«SONO SEUNGRI, IL PANDA!»

«… E IO SONO TOP… IL… DINOSAURO»

 

Nan neoreul saranghae (I love ya girl) sesangeun neo ppuniya!

Sorichyeo bureujiman jeo daedap eomneun noeulman burkge taneunde!

 

I ragazzi erano infilati in delle tute da animali, cantando e ballando Sunset Glow. Stavano attirando parecchio l’attenzione, ma le reazioni erano positive. Le ragazze non riuscivano a smettere di squittire su quanto fossero adorabili. Si era sentitoo in un certo senso bene a lasciare la facciata da “tipo tosto” per un giorno.

Bom era lì, accanto a Dara, coprendosi la bocca per lo stupore con una mano e reggendo la sua macchina fotografica nell’altra.

Imbarazzante com’era, SeungHyun non poteva che essere felice.

 

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5 . 3 . 2005 

Suo padre era stato un vero figlio di puttana quel giorno. Solo perché Siwon aveva avuto un punteggio migliore al test di matematica, aveva costretto SeungHyun a studiare di più. Lui aveva capito tutto perfettamente, ma il signor Choi aveva persino insistito perché venisse seguito da un insegnante privato. Andiamo, era giusto qualche punto sotto il punteggio pieno!

SeungHyun e Bom  erano seduti su una delle panchine del parco, e lui le stava dicendo che sarebbe dovuto andare via prima per recarsi in biblioteca. La cosa la stupì molto: SeungHyun non aveva mai messo neppure lontanamente piede nella biblioteca civica, “biblioteca” non esisteva nel suo vocabolario, era contro la sua regola di essere uno tosto. Le aveva anche spiegato tutta la faccenda del tutor.

«Perché non dici a tuo padre che sono io la tua tutor?»

Il piano era geniale. Bom era probabilmente la ragazza più intelligente nella sua scuola, forse persino più di Siwon, ecco perché si era potuta persino permettere di studiare a Seoul: i suoi voti. Senza di essi, non avrebbe avuto i soldi per potervi accedere.

Da lì, si spostarono a casa di lui per studiare. Beh… non esattamente. Dal momento che SeungHyun aveva già capito tutto, non aveva senso studiare, quindi invece le fece fare il giro della casa. Si conosevano da otto anni, ma Bom non era mai stata dentro casa sua prima.

Suo padre non lo approvava in pieno, giudicava Bom una stracciona ed ignorava totalmente il fatto che fosse intelligente, ma non importava. Era più probabile che comunque si sarebbe dimenticato della sua esistenza.

L’ultima stanza da mostrarle era quella di SeungHyun. Nessuno che lo conoscesse si sarebbe scioccato, ma era come se Bom si aspettasse già di vedere ciò che effettivamente c’era dentro: bear bricks. La sua stanza. Era piena di bear bricks. Era davvero un alieno infantile.

Bom andò nel bagno di SeungHyun per guardarsi nel grande specchio. Il ragazzo si accorse che ci stava mettendo troppo e decise di andare a controllare. Bussò alla porta un paio di volte, ma non ricevette alcuna risposta; persino dopo che la ebbe chiamata, lei non rispose. Quindi, essendo l’alieno paranoico che era, entrò a forza nel bagno, solo per trovare Bom intenta a specchiarsi.

«Ehi,» disse, «sono davvero solo una stracciona?»

Lui si arrabbiò, era colpa di suo padre se lei si sentiva così. «Ohi,» alzò la voce, facendola voltare per guardarlo, «tu sei bellissima!»

Dopo quel giorno, ricevette un messaggio pieno di foto da Bom: in ognuna, c’era lei che sorrideva.

 

Da: My Aliena

Se sono così bella, non ti spiace se ti mando un mucchio di mie BELLIIIIISSIME foto keke ^.^ tienile sempre sul telefono, così potrai ammirare la mia bellezza quando ne avrai bisogno LOL!

Ricevuto 17:21, 5 Marzo 2012

 

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5 . 3 . 1998
 

Era il giovedì prima dell’inizio della scuola. SeungHyun si aggrappava alla mano di Sun Mee mentre passeggiavano per il parco.

«Non sei emozionato, SeungHyun? Presto inizierai la seconda elementare!»

Non ci fu risposta, rimase impassibile. Sun Mee sospirò e si accovacciò accanto a lui, tenendolo in modo che potesse guardarla.

«SeungHyun,» disse, la preoccupazione negli occhi, «so che sei triste. E’ stato un anno difficile, ma non mi piace quanto sei così giù. E nemmeno al tuo amico, Ji Yong. Al tuo papà non-»

«Se a mio padre importa di me così tanto, perché ha mandato te anziché passare lui del tempo con me?»

Sun Mee tacque. Non riusciva a dargli nemmeno un briciolo di felicità. Sospirò e si alzò in piedi. «SeungHyun per favore, non essere triste-»

Corse via. Riusciva a sentirla gridare il suo nome. Non importava quanto l’avrebbe chiamato, non sarebbe tornato indietro. Era testardo. Voleva solo sua mamma.

Improvvisamente, SeungHyun incappò in qualcosa, facendolo cadere per terra. Inciampò leggermente e riacquistò l’equilibrio; le sue sopracciglia si aggrottarono quando si voltò verso la bimba sdraiata sull’erba.

«Ehi,» gridò «stai attenta a dove vai! Mi hai fatto sporcare, stupida! Chiedi scusa!»

La bambina stava seduta lì, perplessa. Perché si doveva scusare? Era stato lui a venirle addosso!

«Non hai nemmeno intenzione di scusarti? Stupida bambina… » corse via, lasciando la bimba per terra.

 

Era da più di dieci minuti che Sun Mee lo stava cercando senza successo. SeunHyun si era nascosto sotto lo scivolo, stringendosi le ginocchia al petto. Aveva bisogno di qualcuno che lo confortasse, si sentiva pieno di emozioni tutte intricate che non riusciva a spiegarsi; non si era neppure accorto delle lacrime che avevano cominciato a scendere.

«Eomma... » disse, lasciando che le lacrime gli scendessero sul viso.

«Stai bene?»

SeungHyun alzò lo sguardo e vide una bimba accovacciata accanto a lui: era la stessa in cui si era imbattuto prima, ma stavolta reggeva due coni gelato e ne allungò uno alla vaniglia a SeungHyun.

«Volevo darlo alla mia mamma, ma non riesco a trovarla» disse, sorridendo. «Sarebbe uno spreco se si sciogliesse. Ho visto che sembravi triste, forse questo gelato ti farà stare meglio»

SeungHyun rimase seduto lì. Il gelato era la sola cosa che avrebbe potuto convincerlo facendolo sentire in colpa. Lo afferrò lentamente dalla mano di lei e cominciò a leccare il dolce delizioso. Lei gli si sedette accanto e cominciò a mangiare il proprio. Stavano entrambi seduti sotto lo scivolo senza parlare. SeungHyun era confusa. Perché la bambina con cui era stato scortese gli aveva offerto del gelato?

Dopo aver finito il suo cono, la guardò. «Sei una stupida,» disse, «perché sei così gentile con me se sono stato cattivo con te?»

Lei si imbronciò e lo guardò. «Ehi, non sono stupida. Sono molto intelligente! La mia mamma dice che la mia intelligenza è il motivo per cui posso andare a scuola a Seoul, signor rompiscatole!»

SeungHyun doveva ammettere che quella bimba era davvero tenera. Il modo in cui si imbronciava era adorabile.

«Perché stai cercando di rallegrarmi?»

«Anche se sei stato cattivo con me prima, probabilmente in fondo sei gentile!» disse ridendo. «Non mi piace quando i miei amici sono tristi»

«Amici? Ma se ti ho appena incontrata!»

«Beh, hai presoil gelato che ti ho dato. Questo non fa di noi degli amici?»

«No!»

« … Oh… »

La bambina rimase seduta, guardando in basso. «S-siamo amici ora?»

«Perché continui a chiedermelo?»

«Perché hai bisogno di un amico»

La risposta di lei lo fece ammutolire. Era vero, aveva bisogno di qualcuno. In quel preciso momento.

 

Rimasero seduti lì a parlare. Risero. Scherzarono. Presto, i due bimbi uscirono dal loro nascondiglio per giocare nel parco. Era la prima volta da mesi che SeungHyun si sentiva felice. Alla fine Sun Mee lo trovò. Lo chiamò, ma SeungHyun era troppo impegnato con la sua nuova amica per accorgersene e lei non voleva disturbare SeungHyun se finalmente si stava divertendo. Quindi, estrasse la macchina fotografica dalla sua borsetta.

 

CLICK!

 

Ma il loro momento di svago dovette finire. La madre della bimba la trovò e le disse che dovevano andarsene. Ci mise parecchio a convincerla, ma la piccola fu costretta ad arrendersi alla richiesta di sua madre. Prima di allontanarsi, si voltò verso SeungHyun.

«Ehi!» disse sorridendo. «Come ti chiami?»

«Choi SeungHyun, ma gli altri mi chiamano TOP»

«Tabi? E’ buffo!»

«Ehi, lo stai dicendo male!»

«Tabi è più tenero!»

«C-come ti pare. E il tuo qual’è?»

«Park Bom!» chiosò la bimba. Le sue labbra piene si incurvaono in un sorriso. «Ci vediamo a scuola, Choi SeungHyun!»

Park Bom… primavera? Che bel nome…

 

 

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Ecco perché Bom era speciale per lui. Dopo la morte di sua madre, era diventata un raggio di speranza nel suo cuore. Non solo era dolce e gentile, ma anche bella, dentro e fuori. Aveva il potere di far aprire SeungHyun come un libro, ecco perché lui si sentiva così protettivo nei suoi confronti. Non voleva perderla come aveva perso sua madre.

Col passare degli anni, cominciò ad innamorarsi di lei. Inizialmente negò i propri sentimenti ed uscì con altre ragazze, ma nessun’altra riusciva a fargli palpitare il cuore come lei. Persino Ji Yong aveva cominciato a notarlo. Lei non era ricca o popolare, ma quelle cose a SeungHyun non importavano affatto: sapeva che lei era l’unica per lui.

Al loro primo anno di università, Bom aveva incontrato un ragazzo di nome Taejoon. Ogni cosa di lui faceva riempire il corpo di SeungHyun di collera. Sapeva che Taejoon non andava abbastanza bene per lei, sapeva di essere l’unico per Bom, ma era un codardo. Aveva paura di perdere la loro amicizia, ma anche di perdere lei a causa di un altro uomo.

Non capiva cosa Bom trovasse in Taejoon. Certo, era avvenente. Ed anche un grande atleta. Ma cos’aveva Taejoon che SeungHyun non aveva? Eppure SeungHyun rimase in silenzio. Era felice quando Bom era felice, anche se il suo cuore era addolorato.

Alla fine, Taejoon la ferì. La ferì brutalemente. Non è mai bello vedere la persona che pensavi di amare tradirti con qualcun altro. Provate voi a trovare il vostro ragazzo a “divertirsi” con qualcun altro ad una festa. Beh, non è divertente affatto e Bom rimase ferita. Davvero ferita. SeungHyun, fatto com’era, rimase con lei, sostenendola quando era triste, piangendo con lei quando aveva voglia di piangere, e restava sempre con lei, in qualunque situazione. Era ovvio che l’amore di SeungHyun fosse sincero, ma perché Bom non riusciva a vederlo?

Perché non riusciva ad accettare i sentimenti di un altro uomo.

Non voleva innamorarsi di nessun altro, aveva paura di rimanere ferita.

SeungHyun si impegnò duramente per tenere i ragazzi lontani da Bom. Quando Siwon aveva menzionato il suo nome a cena, si era infuriato. Siwon era un playboy, uno spezzacuori. Era fuori discussione che SeungHyun gli avrebbe permesso anche solo lontanamente di avvicinarsi a lei. Lui era il suo protettore, il suo cavaliere in un’armatura scintillante.

Allora perché era così spaventato?

Chiuse l’album e lo ripose sul comodino.

«Park Bom. Perché non riesci a vedere quanto ti amo?»

 

 

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«Ecco I suoi cupcakes!» Bom diede alla cliente una scatola di red velvet cupcakes ricoperti di zucchero.

La donna la prese felice. «Grazie, cara!»

Bom sorrise e tornò in cucina, portandosi le mani dietro la schiena e slacciandosi il grembiule per poi lanciarlo nella cesta dei grembiuli sporchi e liberandosi i capelli dallo chignon disfatto. Le sue trecce bordeaux le ricaddero sulla schiena, oltre le spalle.

Bom lavorava al Sakura, un ristorante giapponese. Fin dal suo primo anno di università, aveva sempre lavorato come cameriera e pasticcera: era bravissima a preparare dolci e non falliva mai nel rendere felici i clienti.

Afferrò il suo zaino dallo spogliatoio degli impiegati e agitò il braccio in saluto verso le sue colleghe. Dopo essersi infilata la giacca, uscì dalla porta posteriore.

Andare fino a casa a piedi richiedeva parecchio tempo, così prese il pullman. Erano le sette e mezza e il bus non sarebbe arrivato prima delle 7:45 ma quindici minuti erano abbastanza per riflettere sulla sua giornata.

C’era solo una persona nella sua mente: SeungHyun. Sorrise sedendosi sulla panchina mentre aspettava il pullman. Fin dalla seconda elementare, SeungHyun era sempre stato buono con lei, dimenticava totalmente le apparenze quando era con lei. Non c’erano mai state linee di confine tra loro, erano come due gocce d’acqua. Nonostante lui fosse ricco e lei povera, la loro amicizia non aveva mai vacillato.

Ma quel giorno era stato diverso dagli altri 5 Marzo che avevano festeggiato: SeungHyun si era impegnato talmente tanto per renderla felice che anche il suo solo sguardo gridava felicità. Bom ricordava tutto: quando l’aveva sorpresa, quando aveva decorato il parco, quando l’aveva abbracciata… o quando le aveva ripulito il gelato dalle labbra… o quando lei l’aveva baciato.

Bom arrossì lievemente. Ovviamente non stavano insieme, ma Bom non riusciva a fare a meno di pensarci.

Come sarebbe uscire con Tabi?

Questa domanda aveva fatto capolino nella sua testa numerose volte. Era facile scambiarli per una coppia, erano così vicini che chiunque avrebbe supposto che uscissero insieme. Non poteva negare che SeungHyun fosse dolce e affascinante, ma sarebbe stato strano. Insomma… quanto può essere strano uscire con il tuo migliore amico?

E poi perché avrebbe dovuto piacergli? C’erano così tante ragazze molto più avvenenti là fuori che erano il suo tipo. In ogni caso, non era ancora pronta per una relazione, anche se fosse stata con il suo migliore amico.

«Aigoo, perché sto pensando a questo?» si chiese Bom, scuotendo la testa avanti e indietro. Amava SeungHyun? Ovviamente, ma non in modo romantico.

«Wow, parli ancora da sola?»

Bom sobbalzò alla voce che sentì dietro di lei. Poteva affermare che fosse un ragazzo, sembrava giovane. Ma non voleva voltarsi: essendo una ragazza estremamente drammatica, avrebbe potuto pensare che si trattasse di qualcuno di losco. La cosa migliore era correre via. Sì… era una buona idea.

Bom si alzò dalla panchina e si preparò alla fuga. Sarebbe corsa via se una mano non le avesse afferrato il braccio destro prima che potesse farlo. Sorpresa, si voltò per fronteggiare l’uomo che l’aveva afferrata. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui, si bloccò. Si portò la mano sinistra alla bocca e fissò l’uomo, sgomenta.

Il tipo rise. «Ne è passato di tempo, Bommie! Ti sono mancato?»

Bom strattonò la mano dalla presa dell’uomo e lo abbracciò.

«Non posso credere che sia tu!»

Quella giornata era piena di sorprese…
 


E’ piaciuto a tutti questo capitolo? L’ho allunato parecchio visto che non aggiornavo da tempo. E la tenerezza di TOP e Bom? Beh, ne vedrete ancora! Keke!
Sembra che finalmente Siwon sia apparso nella storia… scusate, fan di Siwon. Non vi preoccupate, non è cattivo come sembra. Vedrete più Avanti… Non nei prossimi capitoli. Molto più Avanti, ma vedrete!
Mi chiedo chi sia l’uomo che Bom ha visto alla fermata dell’autobus… hmm… scrivete nei commenti le vostre ipotesi!
Grazie e continuate a leggere! Buona festa del Ringraziamento!

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Capitolo 8
*** Chi si crede di essere questo tizio? ***


C a p i t o l o 7 

Chi si crede di essere questo tizio?


 

«Signorino SeungHyun, si alzi per favore!»

Erano le 7:32 e Sun Mee era impegnata a bussare alla porta di SeungHyun, incitandolo a tirare il suo posteriore addormentato giù dal letto.

«SeungHyun» cominciava a scocciarsi. «Si alzi prima che suo padre abbia un’altra crisi! Mancano ancora quattro giorni al weekend! Potrà dormire allora. Ma ora, deve-»

Improvvisamente, la porta di aprì, rivelando un bellissimo e già vestito SeungHyun appoggiato allo stipite della porta. Sun Mee si mise le mani sui fianchi e guardandolo storto.

«Mi ha fatto preoccupare per niente,» disse sospirando. «Ora vada a fare colazione»

SeungHyun sogghignò. «Non ce n’è bisogno, ho mangiato prima ancora che venissi qui». Passò accanto alla sua cameriera, lasciandola confusa.

Sun Mee fissò il ragazzo incedere nel corridoio e poi giù per la lunga rampa di scale. Il giorno prima era angosciato. Ora l’aveva appena visto saltellare per il corridoio allegramente. Si era alzato persino tanto presto che lei non se n’era accorta. Che problemi aveva quel ragazzo? Erano gli ormoni?

Sun Mee sospirò ancora una volta e arrancò lungo le scale. «Dobbiamo farlo vedere da un dottore il più presto possibile… »

 

In neanche due minuti, SeungHyun era già in macchina, pronto a partire. L’auto di Ji Yong era stata riparata, quindi non doveva preoccuparsi di andarlo a prendere. SeungHyun lanciò lo zaino alle sue spalle ed inserì la chiave nel quadro. Il motore dell’auto ruggì quando SeungHyun la accese. Fece retromarcia ed uscì dal garage, oltrepassando il cancello quando uno dei suoi maggiordomi glielo aprì.

SeungHyun aveva riflettuto a lungo la notte precedente. Ripensare al passato l’aveva aiutato a rendersi conto di una cosa; non poteva vivere senza Park Bom Lee. Poteva non avere ancora abbastanza coraggio per dichiararsi, ma avrebbe fatto in modo che Bom lo ricambiasse in un modo o nell’altro. Niente l’avrebbe scoraggiato. Niente poteva fermarlo quel giorno, lo sentiva.

 
You're my heart heart heart heart heart breaker-

 Pareva che Ji Yong gli stesse scrivendo di nuovo…

 
 

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SeungHyun parcheggiò al suo solito posto ed estrasse il cellulare. Lui e Ji Yong si stavano scrivendo fin dal primo mattino. L’ultimo messaggio di Ji Yong l’aveva lasciato un po’ sospettoso.

 
Da: GD
AYO!! Alla fine non devi passarmi a prendere. La mia macchina è pronta…
Ricevuto 6:49, 6 Marzo 2012

A: GD
Okay, perfetto...
Inviato 6:51, 6 Marzo 2012 

Da: GD
e abbiamo deciso di uscire con le ragazze oggi. Siamo al Cheonnong hall!!
Ricevuto 7:25, 6 Marzo 2012 

A: GD
Oh davvero? Di solito la mattina sono sempre nell’ala di musica…
Inviato 7:26, 6 Marzo 2012 

Da: GD
Lo so, ma Bom ha portato uno strano tipo con lei. Voleva presentarcelo o qualcosa del genere… non lo conosco, forse tu si…
Ricevuto 7:35, 6 Marzo 2012 


«Quindi Bom ha portato uno “strano tipo” con lei oggi a scuola, eh?» SeungHyun non ricordava che Bom gli avesse mai presentato “tipi strani” prima. Chi poteva essere?

SeungHyun afferrò lo zaino e balzò fuori dall’auto. Dopo aver sbattuto la portiera, le urla delle fan si fecero più alte. Sperando di evitarle, SeungHyun si affrettò al cancello principale del campus universitario, solo per incontrare un manipolo di ragazze ad attenderlo.

 

«Omo, è Choi SeungHyun!»

«E’ così bello!»

«Oppa, per favore esci con me! Farò tutto ciò che vuoi!»

«Sono così gelosa della sua futura ragazza...»

 

Poteva sentire i loro occhi perforarlo come fossero dei laser. Essere affascinante e popolare non aveva poi molti vantaggi.

Alla fine riuscì a farsi strada tra i sui ammiratori ed arrivò all’entrata della Cheonnong Hall. In realtà era piuttosto emozionato, non di vedere i suoi amici - anche se adorava stare con loro. Era concentrato su Bom. SeungHyun era determinato a farla innamorare di lui e quel giorno segnava l’inizio della sua missione.

Quando entrò nel salone, vide i suoi amici in un angolo, stretti l’uno accanto all’altro. Sorrise e camminò verso di loro. Man mano che si avvicinava, gli sguardi si alzavano su di lui.

 

«Wah, sembra un modello…»

«Beh, che ti aspettavi? Fa parte dei BIGBANG dopotutto»

«Le 2NE1 sono così fortunate…»

«Pensi che Park Bom mi dia il numero di oppa?»

«Avrai più chance con Seungri. Non penso che TOP abbia intenzione di mettersi con qualcuno per ancora un bel po’»

«Ma sta sempre appiccicato a Park Bom! So che sono amici fin dall’infanzia ma… e se uscissero insieme?»

«Non è possibile, lui è mio!»

«Non se lo prendo prima io!»

 

Mentre SeungHyun si avvicinava ai suoi amici, riuscì a scorgere una figura sconosciuta accanto a Bom. Doveva essere il ragazzo di cui gli aveva parlato Ji Yong. Gli davano le spalle, quindi l’identità del ragazzo era nascosta. Sentiva risate e sghignazzi provenire dai suoi amici, cosa che lo fece incuriosire.

«Ehi ragazzi, che succede?» chiese SeungHyun, attirando l’attenzione su di sé. «Non vi starete divertendo senza di me, no-»

I suoi occhi si focalizzarono su quelli di un altro: occhi che era sicuro di non aver mai visto prima. Sembrava un po’ più giovane di SeungHyun, ma era ugualmente bello. Sembrava quasi un personaggio degli anime. L’attenzione di SeungHyun si spostò su dove il tipo teneva il braccio. Cingeva il collo di Bom e pendeva sulla spalla di lei.

Chi diavolo era quel tipo?!

Taeyang calmò la sua ilarità e si rivolse a SeungHyun. «Oh, ehi hyung,» disse. «Come mai ci hai messo tanto?»

«Beh, è sempre l’ultimo ad arrivare» aggiunse Daesung sogghignando.

SeungHyun si sarebbe unito alla loro gaiezza se non fosse per qualcuno che continuava a distrarlo. Che diavolo stava facendo quel tizio prendendosela così liberamente con Bom?

Bom sorrise e guardò il suo migliore amico. «Tabi-ah,» disse, riportando l’attenzione di lui sul suo viso da bambola, «ricordi ieri? Dovevi dirmi qualcosa, giusto?»

SeungHyun arrossì lievemente e portò la mano sinistra dietro al collo, grattandosi nervosamente. Si sentiva a disagio. Voleva davvero dichiararsi così, in quel momento, in quel posto, davanti a tutti i suoi amici?

«U-uh, sì,» disse avvicinandosi al volto di lei. «Ma non posso dirtelo qui. È una cosa privata»

Bom rise sommessamente e lo guardò con gli occhi sgranati. «Oh, capisco!»

SeungHyun trascinò Bom lontano dai loro amici, in un altro angolo. Le persone cominciavano a fissarli.

 

«Wah, e se stessero davvero uscendo insieme?»

«Park Bom farebbe meglio a guardarsi le spalle»

«TOP è mio, non è possibile che si veda con altre!»

 

«Quindi, cosa dovevi dirmi, Tabi?» chiese Bom, incuriosita dal suo piccolo segreto.

SeungHyun tacque per un momento. «Beh… d-dovevo dirti c-che-» balbettò. È davvero il momento giusto per dirglielo?

«Perché continui a balbettare? Sei malato?»

«N-no! E’ solo che-» SeungHyun si interruppe e guardò oltre la compagna. Il giovane che l’aveva tanto incuriosito si stava dirigendo verso di loro.

 

«Ehi, chi è il tipo che si sta avvicinando a Bom?»

«Non lo so, credo sia il nuovo ragazzo di cui tutti parlano»

«E’ carino!»

«Non quanto i BIGBANG… ma devo ammettere che è piuttosto sexy»

 

Perché proprio in un momento del genere? Non vedeva che erano impegnati? Il giovane si fermò dietro Bom e appoggiò la testa sulla sua spalla.

 

«Whoa… Bom e quel tizio sembrano piuttosto intimi…»

«Forse escono insieme!»

«Sì! Ho una possibilità con Choi SeungHyun!»

«Nei tuoi sogni, forse…»

 

SeungHyun era furioso. 

«Bommie-ah,» si lamentò il ragazzo senza nome, «perché mi hai lasciato solo?» L’aveva chiamata Bommie? Solo SeungHyun e i suoi amici più intimi la chiamavano così.

SeungHyun era davvero infuriato.

«Aigoo, perché sei così timido?» chiese Bom, colpendolo lievemente in testa con la mano sinistra. Le stava bene che facesse così?

SeungHyun era furente.

… ma ovviamente, nessuno poteva intuirlo. SeungHyun si impegnava a nascondere le sue emozioni. Invece, mise le mani dietro la schiena e aspettò che Bom ed il ragazzo finissero di parlare.

Tossì leggermente. «Allora… Bommie-ah… chi è questo?» chiese SeungHyun, sottolineando il nome di lei.

Bom gonfiò le guance e giunse le mani. «Omo, me ne stavo quasi dimenticando!» disse. Spinse la testa del giovane via dalla sua spalla e lo prese a braccetto. SeungHyun stava per esplodere. Chi diavolo era quel tipo?

«SeungHyun, questo è Kim Jaejoong, è appena tornato dagli Stati Uniti! Eravamo molto amici prima che si trasferisse-»

Aveva sentito abbastanza, non voleva sapere altro.

«Dannazione, mi ero quasi dimenticato!» disse SeungHyun, interrompendo Bom. «Devo parlare con Jinu Seonsaengnim dell’allenamento di basket. Darà di matto se non lo trovo in fretta» aggiunse SeungHyun ridendo di cuore.

«Oh, okay»

«E’ stato un piacere conoscerti, SeungHyun-sshi» disse Jaejoong, sbarazzandosi di SeungHyun. Jaejoong mise il braccio attorno alle spalle di Bom e gli sorrise. Ma c’era qualcosa di particolare in quel sorriso. SeungHyun aveva visto un sacco di sorrisi come quello. Jaejoong era serio o stava solo giocando con lui? O era SeungHyun a fissarsi su certe cose come al solito?

SeungHyun si morse la guancia e guardò il ragazzo. «Uhm… già… » disse e diede le spalle ai due. Mentre se ne andava, vide Ji Yong fissarlo, come a chiedergli cosa fosse successo. In ogni caso SeungHyun lo ignorò.

Solo pochi minuti prima, era deciso a conquistare il cuore di Bom e farla sua. Era stato davvero fermato da un altro ragazzo? Che era successo alla vampa di sicurezza che aveva?

«Tabi,» SeungHyun sentiva Bom protestare dietro di lui, «e il segreto?» Era palese che desidereasse ardentemente saperlo, ma SeungHyun non era dell’umore.

«Scusa, mi sono dimenticato»

Mentre se ne andava, sentiva ancora la voce angelica di Bom.

«Aish, quell’alieno. Che gli è preso?»

«Non sembra molto gentile-»

«Non ti preoccupare Jaejoong, è davvero un ragazzo in gamba. Vedrai che presto sarà più caloroso con te»

Quindi Kim Jaejoong era venuto per restare?

 
 

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SeungHyun non avrebbe mai capito perché era fatto così. Era sempre stato un bambino testardo, indeciso. Ogni volta che non otteneva ciò che voleva faceva i capricci: capricci inudibili, invisibili ad occhio nudo. Nessuno poteva capire ciò a cui stesse pensando, dal momento che la sua espressione non rivelava emozioni. Ma dentro di sé era incollerito.

Questo “Jaejoong” gli faceva davvero girare il culo. Come poteva riuscire a far innamorare Bom di lui se qualcun altro si metteva in mezzo? SeungHyun non aveva intenzione di demordere con Bom, ma aveva bisogno di tempo per riflettere, ecco tutto. Ecco come risolveva i problemi fin dalla seconda elementare: scappando, come un codardo.

 

E’ davvero il suo ragazzo?

No, no, Bom non è così. Probabilmente ci sto solo pensando troppo.

Ma… sembrano davvero intimi… forse sono imparentati…

Ma mi ha fatto vedere un mucchio di foto della sua famiglia. Non mi pare che abbia mai menzionato questo tipo, nemmeno una volta e la sua famiglia è ristretta. Non possono essere parenti.

Ha detto che erano molto vicini…

Lo conosce da più tempo di me?

 

Taeyang si avventò sul suo panino al tacchino, indicando il suo hyung maggiore. «Yo hyung,» disse, prendendo un altro morso del suo panino, «non hai fame? Non l’hai neppure toccato, il tuo pranzo»

Era mezzogiorno e tutti i BIGBANG avevano una pausa dalle lezioni, quindi potevano mangiare nel cortile riservato agli studenti dell’ultimo anno insieme. Quella zona, ovviamente, era destinata solo agli universitari, inclusi loro. Naturalmente, questo lusso non escludeva le fan. Alcune di esse passavano il tempo aspettando il momento buono per cominciare una conversazione con loro. Sfortunatamente per le ragazze, non erano mai durate a lungo.

SeungHyun si rivolse al suo amico con la cresta. «Non ti preoccupare,» disse bruscamente. Era davvero un tipo. Ji Yong era l’unico che poteva dire se ci fosse qualcosa che turbasse il suo migliore amico, ma la protezione di SeungHyun era così solida che era difficile capire cosa gli passasse per la testa.

 

It's okay baby please don't cry,
Ginagin yeohaengi keutnajiman. Do eonjengan majuchikaejji,

Daeum sesangeseo kok dashi manna!


Bom gli stava scrivendo.

 
Da: My Alien
Ehi tabi!! Stavo facendo fare il giro a jaejoongie e mi chiedevo se volevi venire con me!! E poi in ogni caso voglio parlare con te >u<

Ricevuto 12:05, 6 Marzo 2012

 

SeungHyun si alzò dalla sedia, cogliendo di sorpresa i suoi amici.

«Whoa, come mai tutta questa fretta, hyung?» chiese un curioso Daesung mordendo la sua patata dolce.

Seungri indicò il fondoschiena di SeungHyun e rise. «Forse deve andare a cagare. Non ricordo l’ultima volta che ti ho visto andare in bagno. Non conviene tenerti tutti i rifiuti dentro, sai?»

«Aish, razza di babo, maknae!»

Il gruppo di ragazzi rise quando SeungHyun rispose per le rime al più giovane ed afferrò il suo zaino. Se lo mise in spalla e si allontanò dai BIGBANG, senza dimenticare di salutare.

 

Era perso nei suoi pensieri mentre camminava sulla strada di mattoni.

Sembrava così… felice…

SeungHyun si preoccupava della felicità di Bom più di ogni altra cosa. Ne era uscita a pezzi dopo aver scoperto che il suo ultimo ragazzo la tradiva ed era già stato abbastanza difficile rimettere i pezzi insieme. Pensava che avesse chiuso con i ragazzi. Ma il modo in cui si comportava con Jaejoong era come un flashback per SeungHyun. Era lo stesso modo in cui si comportava quando usciva con Taejoon.

Dovrei lasciarla in pace…? Non voglio sconvolgerla se è felice…

Dovrei darmi una calmata…

Sai cosa? Forse dovrei solo… aspettare un po’ prima di dirglielo. Le mie fan potrebbero perdere la testa ed aggredirla se mi dichiaro…

Già… credo sia un buon piano… giusto…?

Sì… un piano molto intelligente… per ora mi limiterò ad osservare Jaejoong.

La sicurezza di SeungHyun andò gradualmente scemando finché non trovò la ragazza che stava cercando, seduta ad uno dei tavoli vicino all’ala di musica. Come previsto, era con Jaejoong. SeungHyun rimase a distanza, studiando come interagivano. Notò che ridevano… Bom rideva così quando era con lui?

Bom si voltò e vide una persona familiare camminare verso di lei. Sorrise e si alzò dalla sedia. «Tabi,» disse, saltellando verso il suo migliore amico, «stavamo giusto parlando di te!»

«Oh, davvero?» SeungHyun si prese un momento per smettere di guardare il bel viso di Bom e scrutare quello di Jaejoong. Era ancora svaccato sulla sedia, il braccio contro la parete. Le mani erano incrociate in un atteggiamento che pareva intimidatorio. Chi lo sa?

I due si fissavano, nessuto dei due distolse lo sguardo, neppure per un secondo. Bom li guardò incerta su cosa stesse accadendo.

«Ohi, cosa state facendo voi due?» chiese. «So già che SeungHyun è un alieno, ma lo sei anche tu?» Bom indicò Jaejoong, facendogli inarcare le sopracciglia e sciogliere le braccia conserte.

«Aniya, di che stai parlando?» domandò imbronciandosi.

«Niente domande!» esclamò lei. Prese a braccetto SeungHyun e fece cenno a Jaejoong di seguirli. «Pali, pali, andiamo! SeungHyun ed io dobbiamo farti vedere il campus. Sarebbe davvero una rottura non avere idea di dove andare, giusto?»

 


 Pare che il ragazzo che Bommie aveva visto il pomeriggio precedente non fosse altri che Kim Jaejoong. Hmm... mi chiedo che rapporto abbia con Bom… pare che la conoca da più tempo di SeungHyun.
Comunque, sembra che la Daragon abbia vinto il sondaggio (scusate, fan della Skydragon…). Ma ci saranno momenti Daragon nella storia. Non voglio dilungarmi sulla Daragon perché la fic è incentrata sulla TOPBOM, ma ne spargerò un po’ qua e là.

 

NUOVI PERSONAGGI

  • Kim Jaejoong dei JYJ – il nuovo studente della Seoul University. Ha già attirato molte attenzioni: più di tutti, quelle di Park Bom. Mostra sentimenti forti per lei… 


I commenti sono molto apprezzati!

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Capitolo 9
*** Competizione ***


C a p i t o l o 8 

Competizione



 

«Laggiù ci sono i dormitori degli studenti»

Bom indicò la struttura di fronte a loro tre e Jaejoong la osservò con occhi spalancati. «Wow, è enorme!» Jaejoong guardò gli edifici attorno a lui, le iridi scintillanti di meraviglia. «Mi ricorda un po’ New York»

SeungHyun, che stava alla sinistra di Bom, si rivolse al più giovane, alla destra di lei. «Hai vissuto in America?» chiese, improvvisamente interessato al passato di Jaejoong, il quale guardò il maggiore con esitazione. «Si… quando mio padre si è risposato, ci siamo trasferiti negli Stati Uniti. E’ stata una rottura perché non potevo vedere spesso Bommie. Ma ora sono qui!»

Bom sorrise, ma SeungHyun dentro di sé fece una smorfia di disappunto. «Oh,» fu tutto ciò che disse prima di voltarsi.

SeungHyun non riusciva a capire se fosse lui ad essere paranoico o se davvero Jaejoong lo stesse facendo incazzare apposta . Probabilmente entrambe le cose.

«In realtà mio padre non era molto d’accordo che tornassi a Seoul» continuo Jaejoong.

«Cosa? Perché?» boccheggiò Bom.

«Voleva che andassi ad Harvard»

«Non è la scuola migliore dell’America?! Perché non ci sei andato?»

«Non volevo. Non fa per me, capisci che intendo?»

«Ricordo l’ultima volta che ho visto tuo padre. Era quando ero in prima elementare vero?»

«Sì, mi pare di sì»

«Oh wow, è già passato così tanto tempo? Probabilmente sono io il motivo per cui tuo padre non voleva che tornassi. A mia mamma non è mai andato a genio a dire il vero, e sono anche piuttosto sicura per tuo padre la cosa è reciproca»

«Beh, peggio per lui, perché tu mi piaci tanto così» Jaejoong allargò le braccia ai lati.

Bom ridacchiò per la tenerezza del ragazzo, mentre SeungHyun restava ad osservare. Sembrava davvero che a Bom interessasse quel tipo. SeungHyun l’aveva sempre resa felice, ma Jaejoong le tirava fuori una gioia che lui non le aveva mai visto finché non aveva cominciato ad uscire con Taejoon. Era un tipo di felicità che aveva sempre voluto farle provare e, in qualche modo, Jaejoong ci riusciva con estrema facilità.

Avrebbe dovuto semplicemente andarsene? Pareva che Bom e Jaejoong si stessero divertendo anche senza di lui.

«Tabi-ah,» fece Bom, attirando lo sguardo di SeungHyun su di lei, «smettila di fare lo scontroso! Sei dispiaciuto che non abbiamo preso il gelato?»

Avevano superato il chioschetto dei gelati poco prima, ecco perché Bom aveva pensato che SeungHyun fosse giù per quel motivo. Non aveva idea che fosse lei la causa del suo dolore.

«Uhm… già» disse SeungHyun solenne.

Dopo aver udito la falsa confessione di SeungHyun, Bom rapidamente prese entrambi per mano e li fece girare. «Allora torniamo indietro a comprarlo, se non ti secca pagare!» disse Bom ridendo.

SeungHyun arrossì lievemente. Il suo sorriso era raggiante. «S-sì, come ti pare»

Con la coda dell’occhio Jaejoong vide il colorito più roseo sulle guance di SeungHyun. L’affascinante sorriso che poco prima aveva stampato in faccia scomparve immediatamente.

  


 

Ci volle un quarto d’ora prima che i tre avessero il loro gelato: cinque minuti per arrivare lì, poi dieci per comprarlo effettivamente. Essendo un ragazzo vivace ed indeciso, SeungHyun ci aveva messo un po’ a scegliere il gusto. Grazie a Dio andava a genio al proprietario del negozio, o di sicuro l'uomo si sarebbe infastidito per il suo stupido atteggiamento.

Dopo che SeungHyun ebbe leccato una prima volta il suo gelato al cocco, si sentì in paradiso. Era così concentrato sul dolce che non vedeva nemmeno le due paia di occhi che lo fissavano. Bom rise e SeungHyun la guardò.

«Aish Tabi-ah, sei dipendente dal gelato-» cominciò a dire Bom, ma SeungHyun la fermò. In un lampo le fu a due palmi dal viso, le labbra a forma di becco di anatra. Non capitava tutti i giorni di vedergli fare una duck face.

«Bommie, dovresti sapere che io prendo il gelato seriamente! E poi che mi dici di te e del granturco?» disse muovendo le sopracciglia. Poi si accorse di quanto fosse strana quella posizione: i due erano separati da soli pochi centimetri.

Gli occhi castani da bambola di Bom si allargarono quando sentì il respiro di SeungHyun sulla pelle. In realtà non voleva avvicinarsi così tanto a lei, non le era mai stato tanto vicino in realtà. La familiare tinta rosa riapparve sul suo viso abbronzato.

Bom rimase immobile, confusa e agitata allo stesso tempo, sentiva che le guance le si stavano rapidamente scaldando. SeungHyun pareva non essersi accorto della bolla in cui erano stati negli ultimi minuti. Perché le si era avvicinato tanto e non si era mosso? Perché lei non si spostava?!

I suoi occhi erano come calamite. Bellissime, scure calamite.

 

Aspetta… cosa?!

 

Un colpo di tosse fece riscuotere i due dal trance. «Avete intenzione di muovervi o devo tornare al campus da solo?»

I due girarono il capo verso Jaejoong, appoggiato ad un tavolo, le braccia incrociate. I suoi occhi tradivano un certo fastidio.

Imbarazzata, Bom saltò verso il più giovane e gli mise un braccio attorno alle spalle. «S-scusa, Jaejoongie! Torniamo indietro ragazzi, non voglio fare tardi a lezione! Pali!»

SeungHyun, confuso dal comportamento di Bom, seguì obbediente i suoi ordini. Perché sembrava così agitata? Non le si era avvicinato così tanto, giusto?

 

I tre continuarono a camminare. Bom prese ad inserire più spesso SeungHyun nella conversazione, tanto che alla fine rimasero solo loro due a ridere. Jaejoong, dall’altro lato, ascoltava e basta; fin da quando avevano lasciato il chiosco dei gelati non gli era scappato neppure un sorriso.

Bom non ne era consapevole, ma SeungHyun riusciva a vedere che Jaejoong non era più così soddisfatto. La cosa lo faceva sentire in un certo senso allegro, ma dentro di sé covava una profonda curiosità: perché Jaejoong era così scocciato che Bom si comportasse così naturalmente con lui?

 

I just wanna kiss,
I never wanna miss...

 

Tra tutti i momenti possibili, perché Dara doveva chiamarla proprio ora? Bom si inchinò ai suoi amici in segno di scusa prima di estrarre il telefono dalla sua borsa.

«Ehi, Dara… sono solo in giro con SeungHyun e Jaejoong, perché?»

Dopo qualche secondo, Bom guardò i due e si scusò.

«Aspettate un attimo, ragazzi» disse prima di avviarsi verso la fontana qualche metro più in là. Non era lontana, ma abbastanza distante da coprire la sua conversazione con Dara. Se SeungHyun e Jaejoong non riuscivano a sentire Bom, allora neppure lei, giusto?

SeungHyun e Jaejoong rimasero in uno strano silenzio mentre attendevano che Bom terminasse la chiamata.

Jaejoong tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e controllò l’ora, per poi sospirare e riporlo.

«Dannazione, sembra che sia già ora di psicologia,» disse portando una mano alla fronte e sistemandosi il ciuffo.

«Oh» borbottò SeungHyun, guardando davanti a sé.

Jaejoong aveva detto che doveva andare, giusto? SeungHyun era certo di aver sentito giusto Ma se Jaejoong doveva andarsene, allora perché restava lì? Il ragazzo fissò SeungHyun, gli occhi che gli perforavano la pelle. Dopo qualche secondo, sorrise.

«Bom parla molto di te, SeungHyun,» disse Jaejoong, lasciando perdere le formalità. SeungHyun se ne accorse, ma continuò a guardare davanti a sé.

«Oh, davvero?»

«Pare che tu sia molto importante per lei»

« … »

Il sorriso di Jaejoong venne sostituito da un’occhiataccia. «Bom è molto importante per me, SeungHyun. Probabilmente lo sai già, no?»

SeungHyun continuò a non mostrare emozioni.

« … sta' lontano da lei»

Quello però attirò la sua attenzione.

«D-di che stai parlando-»

«Stai lontano da Bom, SeungHyun. Perché non ti trovi una troietta con cui uscire e lasci Bom in pace? Di sicuro sono più il tuo genere»

SeungHyun, scioccato, si voltò verso il più giovane: la sua espressione era seria. Detto ciò, Jaejoong si avviò alla sua lezione successiva, lasciando l'altro esterrefatto: sapeva di sembrare un playboy, ma Jaejoong pensava davvero questo di lui? Pensava seriamente che SeungHyun frequentasse Bom per avere il suo corpo?

Bom tornò saltellando dai suoi amici, solo per scoprire che ne mancava uno. Si imbronciò e guardò SeungHyun con espressione interrogativa.

«Ehi, dov’è Jae? Non l’hai fatto scappare, vero?»

«Doveva… andare a psicologia»

Quindi era ufficiale. SeungHyun e Jaejoong avrebbero combattuto per la stessa cosa: il cuore di Bom.

 

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«Yoseob, siediti vicino a… Norvejkul Nichkhun»

«Ma Hyori Seonsaengnim, perché non può essere Hyunseung il mio partner?»

«Ohi! Niente se, e o ma!»

Yoseob gemette, spostando la propria roba al suo nuovo posto accanto allo studente straniero in scambio dalla Tailandia. Non è che Nichkhun fosse un cattivo ragazzo -  in realtà era uno piuttosto fico! - era solo che preferiva sedersi con i suoi amici. Ma grazie al cielo, la loro insegnante aveva la testa sulle spalle: Yoseob più amici era uguale a una distruzione collettiva della classe.

Bom se ne stava tranquilla al suo posto mentre riponeva gli occhiali da lettura nell’astuccio.

«Park Bom» disse Hyori, facendo sollevare la testa di Bom. «Ti siederai accanto a… »

«Il signor Choi Siwon»

 

Tutte le ragazze della classe boccheggiarono e fissarono Bom con gelosia.

«Che, si siederà vicino a Siwon oppa?!»

«Beata lei, è amica dei BIGBANG oppa e adesso si siede anche vicino alla stella della squadra di football!»

«Non mi importa quanto siano in gamba le 2NE1, com’è che è amica di tutti i ragazzi più sexy?»

«Sono sexy anch’io!»

«Sta’ zitto, Daehyun»

«E’ davvero figa comunque... Finché non combina niente con i nostri oppa allora… non ho problemi»

«Forse potrebbe aiutarci a farci uscire con lui!»

Bom sinceramente non riusciva a capire il perché di tutta quell’agitazione. Siwon era un ragazzo, certo, ma niente di speciale, era venerato come un Dio solo perché era la stella della squadra di football, i  SUPER JUNIOR. Come i BIGBANG, anche lui ed il resto dei giocatori avevano il loro fan club ad ossessionarli. Era molto triste.

Bom camminò fino al suo posto come ordinato da miss Hyori e sedette. Qualche momento dopo, Siwon prese posto accanto a lei. Dopo essersi sistemata, Bom si mise ad occuparsi del suo compito, ignorando totalmente il fatto che uno dei ragazzi più popolari del campus le era seduto di fianco. Perché avrebbe dovuto importarle?

Bom era così concentrata sul suo lavoro che non si era accorta che miss Hyori aveva annunciato la fine della lezione. Mentre gli studenti si alzavano dalle loro sedie e si preparavano ad andare alle lezioni successive, Bom rimase seduta lì, a finire il suo lavoro... finché qualcuno non le picchiettò sulla spalla.

«La lezione è finita, signorina Park Bom» disse Siwon. Bom alzò lo sguardo e lo vide sorriderle caldamente.

Quindi è questo il magnifico Choi Siwon di cui tutte le ragazze blaterano continuamente?

«Oh, non me n’ero nemmeno accorta,» disse Bom, mentre riponeva con ordine il compito nel raccoglitore. Siwon la scrutò con uno sguardo strano. Bom era diversa dalle altre ragazze: si era spettato che sarebbe impazzita all’idea di sedergli accanto, invece si era comportata come se lui non fosse neppure lì.

«Non ci siamo mai parlati prima, ma sono sicuro che sai chi sono-»

«Choi Siwon, una delle famose star della squadra di football e un genio nato. Già, ho sentito un sacco parlare di te» disse Bom ridacchiando.

Anche se pareva molto benevolente, era anche restia: sapeva che era un atleta, e anche che era intelligente, ma era pure a conoscenza che fosse il cugino maggiore di SeungHyun, nonché un playboy, famoso per essere uno spezza-cuori. Ricordava che SeungHyun l’aveva avvertita di stargli lontano, ma doversi sedere accanto a lui era stato inevitabile; la sola cosa che poteva fare ora era mantenere le distanze.

Siwon rise. «Park Bom, membro del gruppo di cantanti della scuola 2NE1, e una delle ragazze più sveglie del campus. Piacere di conoscerti»

Bom alzò lo sguardo su di lui, sorpresa. Non sapeva che seguisse le attività della 2NE1: agli studenti piacevano, ma non erano così popolari come gruppi come le GIRL’S GENERATION, le cheerleader della scuola.

«Ho visto un paio delle vostre esibizioni ed erano piuttosto buone, sono onorato di sedermi accanto ad una studentessa così talentuosa»

«Oh… beh, grazie!» disse Bom inchinandosi di riflesso. Non c’era da stupirsi se le ragazze si innamoravano di lui: Siwon era un gentleman, al contrario di ciò che SeungHyun le aveva detto.

«Penso che presto dovremo collaborare per il progetto di cucina. Sono piuttosto sicuro che faremo un buon lavoro, magari potremmo parlarne dopo le lezioni o qualcosa del genere»

Bom non era stupida: innocente, ma non stupida: le stava chiedendo di uscire.

«Scusa, ma non posso ora,» finse Bom, assicurandosi di sorridere in segno di scusa. «Devo vedermi con SeungHyun-»

«Mio cugino?»

«Si, ci vediamo sempre il primo giorno degli allenamenti di basket. Beh, è stato bello incontrare finalmente suo cugino! Ci vediamo!»

Bom corse fuori dall’edificio, ansiosa di incontrare l'amico, ma anche di tirarsi fuori dalla strana situazione in cui si era ritrovata. Siwon cominciò ad avviarsi fuori dall’aula e giù per il corridoio, in direzione opposta a quella presa da Bom. Ignorò semplicemente le ragazze che agitavano le braccia per salutarlo, visto che era profondamente assorto nei suoi pensieri.

Quindi, Park Bom è un’amica intima di SeungHyun? Questo spiega il suo strano comportamento di ieri sera, pensò Siwon estraendo il cellulare, pronto a scrivere ai suoi amici di incontrarsi fuori dall’edificio.

Interessante…

 

 

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«Merda, il coach mi ucciderà!»

SeungHyun ansimava mentre correva in direzione della palestra in cui si tenvano gli allenamenti di basket. Un conto è avere lezione da una parte del campus, un altro è lasciare una cosa importante in quella classe e tornare indietro a prenderla.

Non poteva arrivare tardi al primo giorno di allenamento, poteva anche andare d’accordo con gli allenatori incaricati delle squadre, ma non cambiava niente: tutti dovevano rispettare la “Regola del ritardatario”.

 

Chiunque arrivi in ritardo agli allenamenti, anche solo di un secondo, deve fare quindici giri di corsa della pista.

 
Mentre correva per salvarsi la pelle, SeungHyun estrasse il telefono dalla tasca posteriore. Erano le 2:57, tre minuti e l’allenamento sarebbe iniziato. Poteva raggiungere gli spogliatoi in un minuto e mezzo e avrebbe impiegato il minuto e mezzo successivo per infilarsi la divisa e correre alla palestra principale per l’allenamento.

2:58:02

Era nello spogliatoio. Si liberò dei vestiti, rimpiangendo quella che era la sola volta in cui non aveva sistemato a dovere i suoi panni. I vestiti volarono per tutta la stanza, colpendo gli armadietti e facendo un casino assordante mentre rimbalzavano contro il metallo argentato.

2:59:28

Divisa.

A posto.

SeungHyun imprecò mentre correva verso la palestra principale. Gli restavano solo trenta secondi. Correva come un forsennato, saltando oltre le panchine e slittando sul pavimento. Si tolse l’elastico che aveva al polso e lo usò per legarsi i capelli.

«Corri, SeungHyun corri!»

Ecco la porta, proprio di fronte a lui, tutto ciò che doveva fare era scaraventarvisi oltre e sarebbe stato salvo.

2:59:56

Ancora pochi passi!

2:59:59

Ci sono quasi!

Taeyang sobbalzò sentendo un tonfo alle sue spalle. Lui e gli altri cestisti si voltarono e videro un SeungHyun inginocchiato per terra, ansimando in cerca di aria.

«Sono… arrivato… in tempo… ?»

Ji Yong, Daesung, e Seungri risero mentre Taeyang scuoteva il capo. SeungHyun sospirò sconfitto e collassò per terra.

«Ehi… spero che… non mi faccia… fare i... giri… Jinu Seonsaengnim...»

L’insegnante in questione si avvicinò a SeungHyun, scuotendo la testa con disappunto. «Aish, SeungHyun. Dimmi un po’, che diavolo stavi facendo per farmi aspettare così a lungo?» chiese incrociando le braccia.

SeungHyun rimase in silenzio ed alzò lentamente la testa. Il cipiglio del coach Jinu si trasformò in un sorriso.

«Sei fortunato che oggi avrò pietà di te. La prossima volta non accetterò scuse, arasso?»

 

«Ohi, SeungHyun, mi stai ascoltando? O vuoi davvero fare i giri?»

SeungHyun non riusciva a sentire nessuna delle parole del coach Jinu. Aveva solo una persona in mente, non riusciva a farne a meno: “Kim Jaejoong" era la sola cosa su cui il suo cervello riusciva a concentrarsi. E perché SeungHyun si era così fissato sui Jaejoong, chiederete?

Perché era proprio di fronte a lui.

Con addosso la pettorina di basket.

La stessa che avevano i membri del team.

«Jaejoong è nella squadra?!»

 


 

Pare che SeungHyun abbia competizione… hehe… cosa pensate che accadrà?

 

 

NUOVI PERSONAGGI:

  • Lee Hyori  - una delle insegnanti di tecnologia alimentare alla Seoul University
  • Jinu e Sean di JinuSean – allenatori della squadra maschile di basket varsity.
  • Yoseob e Hyunseung dei BEAST – due matricole del college che fanno parte della squadra di calcio con gli MBLAQ e i loro quattro amici dei BEAST, Yong Junhyung, Lee Gikwang, Yoon Doojoon, e Son Dongwoon. BEAST e MBLAQ sono molto amici.
  • Nichkhun dei 2PM – Un timido studente straniero in scambio dalla Tailandia che è nella classe di tecnologia alimentare di Bom.
  • Daehyun dei BAP – membro di un gruppo di teppistelli della Seoul University, i BAP. I suoi amici sono Choi Junhong (Zelo),  Bang Yonguk, Kim Himchan, Moon Jongup, e Yoo Youngjae.

 

I commenti sono molto graditi!

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Capitolo 10
*** Colpa ***


C a p i t o l o  9

Colpa


 

«Jaejoong è nella squadra?!»
 

Il coach Jinu fissò SeungHyun, sorpreso dallo scoppio improvviso. Batté un paio di volte le palpebre prima di continuare. 

«E' un problema, Choi?» chiese il coach Jinu, sollevando un sopracciglio. Il respiro di SeungHyun si regolarizzò, ma il suo cervello stava ancora cercando di elaborare ciò che era successo.

Dopo qualche secondo, si rimise in piedi e tornò alla sua altezza naturale. «No, Jinu Seonsaengnim.»

«Bene. Come stavo dicendo prima che SeungHyun si intromettesse, abbiamo un nuovo coach, così come un nuovo giocatore in squadra. Dopo che vi sarete riscaldati, formerò un piccolo cerchio laggiù, così che possiamo cominciare a conoscerci meglio-»

«Non siamo più dei bambini, coach-»

«Ohi, Yoochun! Dovresti imparare a tacere come Junsu laggiù!»

Il gruppo di ragazzi rise e cominciò a riscaldarsi. Per dieci minuti, tutti i giocatori dribblarono con i palloni tra i coni e fecero qualche tiro libero, niente di troppo complesso. Ognuno era concentrato sui propri tiri, tranne un giocatore. SeungHyun era impegnato a tenere gli occhi su Jaejoong.

Non poteva mentire. Jaejoong sembrava piuttosto bravo. Ognuno dei suoi lanci finiva nel canestro e anche da una certa distanza. Non quanto SeungHyun, ma era comunque molto veloce. La squadra probabilmente ne avrebbe preso nota. SeungHyun sentiva le esclamazioni di Seungri su quanto Jaejoong fosse bravo, alle sue spalle.

«Whoa, Jaejoong è piuttosto bravo! Non c'è da stupirsi che sia entrato in squadra.»

SeungHyun fece un verso di disprezzo. Jaejoong non stava facendo altro che mettersi in mostra... sì, questo era tutto ciò che quel tipo voleva. Eppure, il commento di Seungri gli diede da pensare...

... Com'è che Jaejoong era entrato in squadra intanto?

Le selezioni si erano tenute prima delle vacanze e in quel periodo Jaejoong viveva ancora in America. Come poteva essere entrato in squadra senza fare un provino?

Un fischio acuto dal fischietto del coach Jinu riportò SeungHyun alla realtà. «Va bene, raazzi, basta così» urlò Jinu.

Un fruscio venne dal lato destro di SeungHyun. Si voltò per guardare l'ultimo canestro di Jaejoong. Ovviamente, fece centro. Jaejoong si girò su se stesso, i suoi occhi incrociarono quelli di SeungHyun.

Jinu sospirò vedendo i due giocatori discutere silenziosamente, le loro occhiate la dicevano lunga. «Ohi, voi due, venite qui!»

La mano di SeungHyun lasciò il pallone e cominciò ad avviarsi. Si stava allontanando, ma fece in tempo a vedere il sorrisetto che Jaejoong gli stava rivolgendo.

Quindi ha intenzione di fare così?

 

Quando SeungHyun si andò a sedere accanto agli altri giocatori, Jinu gli diede una sberla sulla schiena; non con troppa forza, ma abbastanza da attirare la sua attenzione. Portò le labbra al suo orecchio, assicurandosi che solo SeungHyun riuscisse a sentirlo. Probabilmente non sarebbe stato un problema, visto che tutti i ragazzi erano impegnati a fare trambusto dietro di loro. 

«SeungHyun, stai bene?» gli chiese il coach. «Non sembri molto in te oggi, ragazzo»

«Sto bene, non si preoccupi,» replicò SeungHyun sedendosi accanto ai BIGBANG. Jinu scosse leggermente la testa in risposta e sospirò. 

"Come gli pare..." commentò. Soffiò nel fischietto cogliendo di sorpresa i giocatori. «Ora che vi siete tutti sistemati, parliamo». Dopo che Jinu ebbe detto questo, due uomini arrivarono dall’angolo della palestra e presero posto accanto a lui.

«Sono sicuro che conosciate tutti il coach Noh Seunghwan-»

«Yo! Come butta, Sean Seonsaengnim?» fece Ji Yong, interrompendo il capo allenatore.

«Hey, Sean!»

«Yeah, Coach Jinu e Sean!»

«Jinusean!»

I saluti di ogni giocatore seguirono quelli di Ji Yong, usando il soprannome che usavano tutti per chiamare Seunghwan nel dipartimento sportivo. Sean riusciva a vedere il fumo invisibile che stava uscendo dalle orecchie di Jinu; non gli piaceva venire interrotto.

Il coach Sean rise allegramente. «Aish, voi ragazzi mi state uccidendo Jinu, lo sapete?»

Jinu tossì e si mise la mano destra sulla fronte, il medio ed il pollice che gli massaggiavano le tempie. «Okay, razza di idioti che non siete altro,» disse, «il coach Seunghwan allenerà la squadra femminile quest'anno. E dal momento che voi ragazzi siete tanto difficili da gestire, mi farò aiutare nell’allenare la squadra maschile.» Jinu mise un braccio attorno alle spalle dell’uomo che sedeva alla sua sinistra.

«Questo,» continuò Jinu, «è il coach Lee Seonwoong. Allenerà la vostra squadra maschile varsity, mentre io mi occuperò di tutti voi» 

Tutti i giocatori si inchinarono all'uomo citato mentre lui sorrideva all’allegra combriccola. «Ehi ragazzi,» disse Seonwoong, «potete chiamarmi semplicemente Tablo. I miei compagni di squadra al college mi chiamavano così»

«Ah, mi scusi, coach.» fece Nichkhun, che era anch’egli nella squadra varsity, «Perché la chiamavano così?»

Tablo fissò il ragazzo. «Non saprei... suona figo...?»

«Yo Jinu Seonsaengnim,» disse un ragazzo di nome Taecyeon, «perché non è alla mano come Tablo Seonsaengnim?»

«Ehi, mi stai sfidando? Non ho paura di farvi correre attorno al campo!» l'affermazione di Jinu suscitò le risate di tutti gli altri giocatori, persino di Sean e Tablo. Fu il suo fischietto a calmarli.

«Comunque,» cominciò, «dal momento che Tablo è nuovo, perché non vi presentate? Sean ed io l'abbiamo già fatto, ma lui non ha idea di chi diavolo siate voi. Ah, e vedo che abbiamo un nuovo giocatore nella squadra varsity quest’anno» Jinu indicò Jaejoong, che sedeva tra Yoochun e Junsu.

«Quindi questa sarà una grande opportunità per conoscere i nuovi arrivati e magari anche di imparare qualcosa di nuovo su chi già conoscete»

 

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Non c'era un singolo volto nella squadra di SeungHyun che non conoscesse.

Yoochun e Junsu: li aveva conosciuti al primo anno di università. Avevano partecipato alle selezioni per il basket, ma il primo anno non erano riusciti ad entrare nel varsity team. Ce l’avevano fatta il secondo e giocavano insieme nella squadra da due anni. Yoochun e Junsu erano come fratelli. Era sorprendente che si stessero prendendo bene con Jaejoong così facilmente. Magari sarebbero diventati un trio alla fine dell'anno.

Nichkhun seguiva Yoochun e Junsu. Aveva parlato un sacco di quanto fosse stato difficile per lui abituarsi ad un nuovo stile di vita da quando si era trasferito dalla Thailandia. Fortunatamente, aveva incontrato gli altri cinque: Junho, Chansung, Taecyeon, Wooyung e Minjun, che facevano parte anch’essi del varsity team. I sei ragazzi erano molto amici, ma non si sapeva come si fossero legati tanto così in fretta.

«Come vi siete incontrati voi due?» chiese Daesung curioso.

Chansung rise sommessamente. «Non ci crederai. Wooyung aveva fatto la cosa più stupida-»

«Aspetta, cosa? Non è stato stupido! Si chiama “cogliere la palla al balzo”» replicò Wooyung.

Il gruppo di cestisti scoprì che i sei ragazzi servivano alla detenzione delle 2 nella classe di Park Eun Hye. SeungHyun si ricordava di lei dal primo anno alla Seoul University. Era famosa per essere una delle insegnati più sexy della scuola. Anche se aveva l'aspetto di una dea, era al contempo una vera stronza, cosa che le fece guadagnare il nome di "Ivy", come la supercattiva dei fumetti DC.

Un giorno, indossava una gonna piuttosto succinta. Wooyung si sentì un po'... tentato e colse l'occasione di fare una foto al suo intimo col cellulare. Non sapevano come, ma ci era riuscito: uno scatto 1800x1200 delle sue mutandine. 

Miss Park lo beccò col cellulare fuori e lo mise in punizione. In qualche modo anche il resto del gruppo, compreso l'innocente Nichkun, si guadagnarò la detenzione. Alla fine, fecero amicizia. Dopo di ciò, la foto scattata da Wooyung fece il giro della scuola. Il preside Yang lo venne a sapere e licenziò miss Park, pensando che si fosse fatta la foto da sola. Wooyung non venne mai sospettato di nulla.

La storia colse di sorpresa gli allenatori, ma cosa potevano fare? Era stata già licenziata e probabilmente aveva trovato un altro lavoro. Tutto ciò che potevano fare era ridere della stupidità di Wooyung. 

Poi arrivò ai ragazzi dei BIGBANG. Non c'era una sola cosa che SeungHyun non sapesse di ciascuno di loro. Era probabilmente più vicino ai suoi dongsaengs di quanto Yoochun fosse con Junsu. 

Il turno di SeungHyun arrivò abbastanza presto. Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Non sentiva di dover dire molto. Essere un membro dei BIGBANG ed un giocatore della squadra fin dal primo anno, sentiva come se lo conoscessero già tutti. 

«Uh, ehi. Sono Choi SeungHyun.»

Tablo rise. «Tutto qui? Ci dev’essere altro che puoi dire. Su, dimmi qualcosina di te.»

«Non si aspetti molto dal nostro hyung, Tablo Seonsaengnim-» esclamò Seungri, guadagnandosi una lieve sberla sulla schiena. Dopo che tutti ebbero finito di sogghignare e sghignazzare, SeungHyun continuò.

Lui si mise una mano dietro la testa e si grattò pensieroso. «Scemo com'è Seungri,» disse SeungHyun, mentre Seungri lo fissava con gli occhi minacciosi di un panda arrabbiato, «non ho molto da dire su di-»

«Beh, ci dev'essere qualcosa,» disse Jaejoong, facendo voltare SeungHyun verso di lui. Jaejoong sorrise. SeungHyun sapeva che era falso, ma non aveva senso farlo notare. 

«Beh, dal momento che sei così avido di sapere della mia vita,» disse SeungHyun con sarcasmo, «il mio soprannome è TOP. Mi è stato affibbiato da Ji Yong, qui presente. Quindi se non te la senti di chiamarmi SeungHyun, puoi sempre chiamarmi così, penso. Uhm... mi piace rappare. Se potessi, diventerei un rapper, ma per adesso prenderò le redini dell'azienda di mio padre-»

«Che azienda è?» chiese il coach Tablo. «Non sarà mica la Choi Holdings, vero?» 

«Sì, sfortunatamente...»

«Whoa, è fantastico!»continuò Tablo. «E' una delle aziende più importanti in Corea!» 

Jaejoong si mise la guancia sulla mano, mettendo il gomito sul ginocchio. «Non sei il cugino di Choi Siwon?» chiese. «E' davvero intelligente. Pensavo che l'avrebbe ereditata lui l'azienda-»

«Beh, ti sbagliavi»

SeungHyun non poteva fare a meno di rispondergli con disprezzo. La persona che SeungHyun cominciava ad odiare stava parlando di quella che odiava di più. Davvero nessuno sapeva ciò che Jaejoong stava facendo? Stava dicendo tutte quelle cose apposta!

La palestra rimase in silenzio finché il coach Sean non batté le mani. «Bene,» disse, «ora che anche SeungHyun ha finito, ne resta solo uno per procedere.» Portò la mano verso Jaejoong.

«Ciao, sono Kim Jaejoong,» cominciò. «Sono una matricola qui. Vivevo a Seoul, ma mi sono trasferito a New York penso... quattordici anni fa...? Sì, mi pare di sì, più o meno»

Quattordici anni fa? Era quando Bom aveva incontrato SeungHyun...

«Giocavo a basket nel mio vecchio liceo, quindi quando mi sono trasferito abbiamo spedito qui la mia documentazione sul basket. Ora sono nella squadra.»

Allora ecco come era entrato in squadra. Era davvero così bravo da farcela senza fare le selezioni?

«Che figata!»

«Hai vissuto in America?!»

«Vorrei poter andare anch'io negli Stati Uniti!»

«E' diversa la scuola a New York?»

«Da quanto giochi a basket?»

«Com'è lì?»

«E' come la Corea?»

«C'erano delle ragazze fighe?!»

 

Improvvisamente, il suono delle porte della palestra che si aprivano risuonò nella palestra. L'intera squadra si voltò a sinistra, solo per vedere un gruppo di ragazze camminare verso gli spalti. Una di loro sollevò la mano destra e la agitò in direzione del gruppo di giocatori seduti sul pavimento.

«Annyeong! Spero che non abbiamo interrotto niente.»

Il coach Jinu sorrise alla ragazza. «Ehi, Bom. Nah, stavamo giusto per cominciare gli allenamenti. I visitatori sono sempre benvenuti per vedere i nostri allenamenti.»

I giocatori erano estatici nel vedere Bom ed il resto delle 2NE1 nella palestra. Ogni volta che le ragazze venivano a vedere gli allenamenti, erano felici. Erano ragazzi dopotutto, che vi aspettavate? SeungHyun sorrise quando Bom si voltò nella sua direzione per guardarlo.

«Ehi Bom-» SeungHyun si bloccò. Dietro di lui c'era Jaejoong, che stava dicendo la stessa cosa. I due si guardarono, lanciandosi sguardi truci. Stava guardando lui o Jaejoong?

«Ehi ragazzi, dateci dentro oggi!» disse Bom. «So già che tu andrai alla grande, Tabi, ma sono curiosa di vedere quanto sei bravo, Jaejoong!» dopo aver agitato il braccio un'altra volta, lasciò i due ragazzi per andarsi a sedere con il resto delle ragazze sulle gradinate. 

Jaejoong camminò davanti a SeungHyun, dandogli le spalle. «Non dimenticarti ciò che ti ho detto... TOP.» 

Quindi ora si prendeva gioco di lui? SeungHyun sogghignò leggermente.

 Bene. Se è questo che vuoi. Preparati per la partita più difficile della tua vita, Jaejoong. 

 

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 «GD, passa!»

Ji Yong passò abilmente il pallone a Taecyeon. Taecyeon tirò a canestro, ma lo mancò. Seungri prese la palla e corse nella direzione opposta. Junsu lo raggiunse e gli rubò la palla. Dopo aver dribblato per un secondo, la ripassò a Ji Yong, che tirò a canestro. Stavolta la palla entrò. 

«Vai così, Ji!» urlò Dara. Ji Yong si voltò verso gli spalti. Piegò la testa all’insù e fece a Dara un occhiolino con tanto di pollice in su. Se avesse potuto vedere il viso di Dara più da vicino, avrebbe notato quanto fosse arrossita.

Le quattro ragazze stavano assistendo alla partita amichevole della squadra da un buon quarto d'ora e si stavano divertendo. Non avevano niente da fare in quel momento, quindi qualche volta andavano a guardare gli allenamenti dei ragazzi. Ma non erano le sole. Le ragazze andavano sempre a vederli giocare. Chi si sarebbe perso tredici stupendi uomini sudati in pettorine e pantaloncini?

«Omo, Ji Yong è piuttosto bravo in questo sport,» disse Chaerin sgranocchiando le sue patatine.

 Dara si voltò verso Chaerin con occhi sospettosi. «Perché lo dici?»

«E’ solo per dire. Perché tutt'a un tratto te la prendi tanto?»

«N-non me la sono presa-»

«Bom unnie,» fece Minzy, impedendo alle due di continuare la discussione, «sembri turbata.»

Chaerin e Dara si voltarono verso Bom, che guardava attentamente la partita. Le sue sopracciglia erano aggrottate, le labbra contratte.

«Non sono turbata,» replicò lei, «sono solo preoccupata. SeungHyun e Jaejoong non sono un po' troppo-»

«Competitivi?» Minzy terminò la frase per lei. Bom replicò annuendo.

Gli occhi di Dara si focalizzarono sui ragazzi. «Oh, capisco cosa intendi.»

«Ora che me lo fai notare,» aggiunse Chaerin, «SeungHyun e Jaejoong non sono molto amichevoli tra loro.»

Bom continuò a guardare la partita. Quindici minuti prima, il coach Jinu aveva diviso i ragazzi in due squadre: neri contro oro. SeungHyun era il capitano della squadra nera, mentre Jaejoong di quella oro. Col procedere del gioco, cominciarono tutti a notare quanto si stavano impegnando i due ragazzi. Mai in quattro anni che SeungHyun era in squadra il coach Jinu l'aveva visto giocare con tanta energia durante gli allenamenti.

«Minjun, passa!» gli urlò Jaejoong attraverso il campo.

«Ohi, chiamami Jun K, non Minjun!» 

Dopo aver girato attorno a Junsu, che era nella squadra avversaria, Minjun obbedì alla richiesta di Jaejoong e gli passò il pallone. Jaejoong cominciò immediatamente a dribblare verso l’anello di metallo. Al momento, entrambe le squadre erano a nove. Se Jaejoong riusciva a schiacciare, la sua squadra avrebbe guadagnato due punti, abbastanza per battere quella avversaria. 

SeungHyun capì ciò che Jaejoong aveva intenzione di fare. «Blocca Jaejoong!» urlò.

Immediatamente, Seungri, Daesung e Junho inseguirono Jaejoong. Nonostante i loro sforzi, Jaejoong riuscì a schivare tutti e tre. Era solo a pochi metri dal canestro, ma era assolutamente fuori discussione che SeungHyun l'avrebbe lasciato vincere. Sarebbe stato lui a farlo. Avrebbe battuto Jaejoong a qualsiasi costo.

Ji Yong si era accorto di cosa stava accadendo. SeungHyun era preso dal gioco. Fin troppo preso. Se Jaejoong avesse provato a schiacciare, gli sarebbe andato addosso.

«Jaejoong, passa!» urlò Ji Yong, ma Jaejoong lo ignorò. Ji Yong era scoperto, ma Jaejoong voleva il suo momento. 

Era a soli pochi metri dal canestro, tutto ciò che doveva fare era saltare e schiacciare. C'era solo un ostacolo sulla sua traiettoria: SeungHyun. Jaejoong si fermò e dribblò la palla tra le sue gambe, vedeva gli occhi accigliati di SeungHyun fulminarlo.

Jaejoong cominciò a correre, acquistando gradualmente velocità. Saltò puntando al canestro, ma ciò che accadde in seguito fu inaspettato.

Ciò che seppe dopo, fu che stava vedendo le stelle.

Quando Jaejoong aveva saltato, l'aveva fatto anche SeungHyun, schiaffando la palla fuori dalla sua mano. Una volta bloccato il tiro di Jaejoong, i loro corpi si erano scontrati. La forza del colpo aveva buttato Jaejoong dritto a terra. SeungHyun, il più alto dei due, era atterrato sui suoi piedi. Incespicò un po’, ma riacquistò la sua postura. Jaejoong al contrario, era atterrato sulla sua faccia.

SeungHyun aveva vinto. Aveva vinto… ma si sentiva strano. Qualcosa si dibatteva nel suo petto.

Jaejoong aveva perso.

Lui aveva vinto.

Non avrebbe dovuto essere felice?

Tutto ciò che fece fu guardare il corpo immobile di Jaejoong sul freddo pavimento della palestra. 

«Jaejoong, tutto okay?»

«Dannazione, SeungHyun, l’hai colpito forte.»

«Credo che sia svenuto!»

«Ha battuto la testa per terra?»

SeungHyun, confuso, si guardò intorno. Tutti i giocatori apparvero improvvisamente accanto a Jaejoong. Cos’era appena successo?

«Jaejoong!» urlò una voce. SeungHyun si voltò verso la voce. Era Bom. Era saltata in piedi dalla sedia e corso dove stavano tutti, seguita dal resto delle ragazze.

«Quel colpo l’ha davvero messo a tappeto,» disse Chaerin, accanto a Bom. Dara e Minzy facevano capolino tra le teste degli alti ragazzi, cercando di vedere cosa stesse succedendo.

Bom si inginocchio e mise la sua mano delicata sulla fronte di Jaejoong. «Starà bene?» chiese ansiosamente.

«Non preoccuparti, sta bene» disse il coach Sean. «Credo si stia già risvegliando. Qualcuno di voi può offrirsi di portare Jaejoong in infermeria?» 

«Sicuro, ci penso io»

«Sì, anch’io!»

«Posso venire?»

Taeyang, Junsu e Yoochun si accordarono tutti per portare l’infortunato in infermeria. Le ragazze li seguirono, giusto nel caso in cui i ragazzi avessero avuto bisogno di altro aiuto. In tutto ciò, SeungHyun restò lì, fissando il gruppo di persone che si stava affollando attorno a lui.

«Ohi, SeungHyun!» fece il coach Jinu. «Che ti prende? E’ successo qualcosa quest’estate che ti ha spinto a comportarti così?»

SeungHyun guardò il suo allenatore con occhi sgranati. «Io… » non sapeva cosa dire.

«L’hai fatto apposta, non è così?»

Ancora una volta, SeungHyun rimase in silenzio. Non sapeva come replicare. Non voleva far male a Jaejoong, solo vincere, ecco tutto.

Il resto della squadra guardò SeungHyun venire rimproverato. Jinu incrociò le braccia e sospirò. «Vai a gonfiare i palloni»

«C-cosa?» SeungHyun alzò lo sguardo sull’allenatore. Jinu pareva serio.

«Alcuni palloni sono sgonfi. Valli a gonfiare. Dovrebbe essere una punizione ragionevole.» Il coach Jinu indicò la stanza dove si teneva tutta l’attezzatura. SeungHyun lo fissò per un attimo prima di girarsi ed avviarsi.

Ora sapeva cosa fosse la sensazione che c’era nel suo petto.

Il senso di colpa.

 


 
Beh, fa davvero schifo.
Ecco cosa succede quando si diventa troppo competitivi, Tabi. Dovresti controllare il tuo tempramento, stupido ragazzo!
Attenzione per qualche momento fluff TOPBOM nel prossimo capitolo keke! E la Daragon comincia a farsi vedere keke!
Vi è piaciuta la digressione sui 2PM? Penso che fosse piuttosto creativa. E riguardo Ivy, non ho assolutamente NIENTE contro di lei! Avevo solo bisogno di qualcuno che ricoprisse quel ruolo nella storia. Penso sia davvero una grande cantante in realtà… è un peccato sia toccato a lei…

 

NUOVI PERSONAGGI:

  • 2PM e TVXQ – Giocatori nella squadra di varsity basket alla Seoul University, insieme ai BIGBANG
  • Tablo – un nuovo allenatore di basket nel dipartimento di pallacanestro della Seoul University.
  • Ivy – Una ex insegnante alla Seoul University che venne licenziata a causa della stupidità di Wooyung (LOL)

 

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Note della traduttrice:
Ivy1: oltre che “edera” significa anche “sexy”, “sporcacciona”, “figa” e cose del genere.

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Capitolo 11
*** Dimenticare ***


C a p i t o l o  10 

Dimenticare


 

«Che Dio ti maledica Jinu Seonsaengnim, sei un tale bugiardo,» si lamentò SeungHyun prendendo un altro pallone sgonfio. «Solo un paio? Questa stanza è piena di palloni sgonfi!»

Per il resto dell’allenamento, il coach Jinu gli aveva dato la punizione di gonfiare tutte le palle sgonfie nella stanza dove tenevano l’attrezzatura, che ne era praticamente piena. Nonostante il castigo fosse irritante, diede a SeungHyun il tempo per riflettere. Davvero non intendeva ferire Jaejoong fisicamente. Era solo concentrato sulla vittoria.

Stava pensando a vincere la partita?
O a vincere Bom?

Sospirò e continuo a gonfiare i palloni, probabilmente era tanto tremendo quanto correre quindici giri. Le braccia gli facevano maledettamente male.

«Bisogno di aiuto?»

SeungHyun si voltò subito, sorpreso. Di tutte le persone, perché proprio Bom doveva essere lì?

Si rigirò e continuo a fare il suo lavoro. «No». Si sentiva persino più in colpa ora che Bom era lì. Perché aveva dovuto venire a confortarlo? Avrebbe dovuto essere furiosa con lui.

Bom si lasciò sfuggire un profondo sospiro e si avvicinò al ragazzo turbato. «Beh, voglio aiutarti comunque»

Si sedette accanto a SeungHyun ed afferrò un’altra pompa dell’aria dall’angolo, prendendo un pallone dal carrello ed attaccandovela. Con gran sopresa di SeungHyun, cominciò a gonfiare i palloni insieme a lui. Stettero seduti in silenzio finché SeungHyun non lo ruppe.

«Perché mi stai aiutando?» disse. «Non dovresti essere con Jaejoong?»

«Sta bene» replicò. «Non c’è motivo di preoccuparsi per lui. Ha la testa dura dopo tutto,» rise. La sua risata era come musica per le sue orecchie. Grazie a Dio non era sconvolta. 

«Oh»

La stanza era di nuovo silenziosa.

«So che sei mortificato, Tabi,» disse, facendo abbassare il suo sguardo su di lei. «Ricordi cosa ci insegnò Hwang Seonsaengnim in terza elementare?»

SeungHyun sollevò un sopracciglio. Era seria? A malapena ricordava la metà della merda che aveva imparato l’anno scorso. «No, cosa?»

Bom cominciò a cantare. «If someone makes you mad, or you're feeling kind of sad, what should you do if you just feel bad?"

Questo. Questo se lo ricordava. Cominciò a cantare con lei quando raggiunse il ritornello.

«Inspira, espira e dimentica!»

I due risero cantando il ritornello della loro canzone della scuola elementare. Fecero pure la piccola danza che il maestro della terza elementare aveva loro insegnato.

«Inspira, espira e dimentica!»

«Dimentica!»

«Dimentica!»

«E’ strano perché penso che quella stupida canzoncina in realtà funzioni. Hwang Seonsaengnim era un genio,» disse SeungHyun, facendo ridacchiare Bom.

I due continuarono a gonfiare i palloni in silenzio. Continuando a svolgere Il lavoro, SeungHyun non poteva fare a meno di ricordare ciò che Jaejoong gli aveva detto il giorno prima.

            "Sta’ lontano da lei."

SeungHyun sospirò. «Gli piaci davvero»

Bom smise momentaneamente dal pompare l’aria nel pallone a cui si stava dedicando. «Jaejoong? Uhm… immagino di sì. Uh… dove vuoi arrivare con questo?»

«Lui ti piace?»

Questa domanda colse Bom, così come SeungHyun, di sorpresa. Perché gliel’aveva chiesto?! Avrebbe dovuto tenere la bocca chiusa.

«Eh?» Bom ora era confusa. Cosa stava cercando di chiederle? Era così scioccata dalla sua domanda che lasciò cadere il pallone.

«S-scusa, non avrei dovuto chiedertelo… »

Bom abbassò lo sguardo per cercare il pallone sul pavimento. Era rotolato dal lato di SeungHyun, ma abbastanza vicino perché lei riuscisse a prenderlo, tutto ciò che doveva fare era afferrarlo. Mentre lei si abbassava per recuperare il pallone che le era sfuggito, non si accorse che il ragazzo che le sedeva accanto si era chinato a sua volta per prenderlo.

«OUCH!»

«OW!»

Le loro teste collisero.

SeungHyun rimbalzò all’indietro e si resse la testa tra le mani. Non sapeva che una botta in testa potesse fare così male.

«Aigoo Tabi,» piagnucolò Bom, reggendosi anche lei la testa tra le mani, «la tua capoccia sarà dura come quella di Jaejoong, perché fa male! Accidenti!» 

SeungHyun la sua amica, che stava ancora scuotendo la testa dolorante. Era davvero così duro il suo cranio?

«Fa ancora male?» chiese reggendole la spalla.

«N-no, è okay» replicò sorridendo. «Non ti preoccupare»

Quando Bom rimosse le mani, SeungHyun vide un bernoccolo cominciare a formarsi sulla sua fronte. Dannazione, la sua testa doveva essere fatto di pietra! La sua fronte era un po’ arrossata: non era ridotta troppo male, ma abbastanza da far preoccupare SeungHyun.

«No, non è okay,» disse SeungHyun, afferrando gentilmente la testa di Bom, avvicinandola. La monitorò da vicino, facendola arrossire. SeungHyun abbassò lo sguardo e trovò gli occhi di lei spalancati. I loro volti non erano distanti. La stessa cosa era avvenuta solo poche ore prima, ma questa volta erano persino più vicini. Nessuno di loro disse una parola, tutto ciò che fecero era fissarsi.

Lei era persino più bella così da vicino. Era una bambola vivente: tutto di lei era perfetto. SeungHyun non riusciva a notare una sola imperfezione. Ma non era il solo a fare osservazioni. Bom sapeva che il suo migliore amico era bello, ma da vicino sembrava un Dio. Prestò attenzione ad ogni singolo dettaglio scolpito sul viso di SeungHyun: i suoi occhi erano intimidatori ma dolci allo stesso tempo, come il cielo notturno. I suoi occhi scesero sul naso, né troppo appuntito né schiacciato. Le sue labbra erano ciò che più la distraeva: erano così… perfettamente modellate.  Ogni secondo, sentiva di starsi avvicinando sempre di più a loro.

SeungHyun se ne era accorto. Lo spazio tra loro si stava riducendo. Sempre di più. Ancora di più.

L’avrebbe davvero baciata? Aveva sempre sognato quel momento ma non aveva mai immaginato che sarebbe accaduto in quel modo.

Lei lo sentiva. I loro nasi si stavano toccando. Era solo questione di tempo prima che le loro labbra si incontrassero.

Chiusero gli occhi.

 

Cosa cavolo sto facendo.

Bom aprì gli occhi e rapidamente indietreggiò. SeungHyun la guardò, ovviamente tanto sorpreso quanto lei. Cosa stava per fare? Era il suo migliore amico, per l’amor di Dio!

«M-mi dispiace, Io uhm… io-» balbettò, incerta di come reagire a ciò che era appena successo.

«Ah n-no, è a me che dispiace. Non volevo… uhm… sai-»

«N-no, è tutto ok. Io… devo andare.» Bom cominciò a ridere nervosamente. «Probabilmente le ragazze mi stanno aspettando»

«G-già. Capisco»

«Ciao!»

Quella fu l’ultima cosa che Bom disse prima di darsela a gambe fuori dalla porta. SeungHyun sedeva lì, cercando ancora di comprendere ciò che era successo. Sospirò profondamente e si lasciò andare contro il muro. Si mise una mano in testa.

“Cosa diavolo è appena successo?”

 

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Cheondung era riluttante a farlo all’inizio, ma Joon gli disse che l’avrebbe reso un vero uomo e che era il momento perfetto. I suoi genitori non erano a casa. Dara non era a casa. Le domestiche erano da qualche parte, ma non in salotto. C’erano solo lui, i suoi amici ed un computer.

«G.O. hyung, dove hai trovato tutti questi video?» disse Mir, strabiliato.

«Ho i miei metodi»

«E’ così sbagliato… » disse Seungho, coprendosi la bocca con una mano.

«Seungho, lasciati andare per un momento. Devi rilassarti di più»

«Ohi, Joon! Non puoi parlarmi così!»

Cheondung scivolò nella sua sedia, nervosamente. «Ragazzi,» disse, «d-dovremmo smetterla. Che succede se arriva mia sorella-»

«Doongie, sono a casa- che state facendo?»

I cinque calciatori si voltarono e videro Dara, le mani sui fianchi. Bom stava dietro alla bruna, scrutando i ragazzi con sospetto. Cheondung ingoiò. Nessuno di loro aveva sentito Dara entrare. Grazie a Dio il corpo di Joon aveva bloccato lo schermo del computer in tempo.

«Oh, e-ehi!» disse Cheondung ridendo. «Che si dice?»

«Non molto. Che sta succedendo qui?»

«S-siamo tornati dagli allenamenti di calcio e abbiamo deciso di venire qui-»

«Che state facendo? State cercando delle belle ragazze-»

«No!» l’improvviso scoppio di Cheondung sorprese Dara e Bom, così come gli altri quattro calciatori. «E-eravamo solo su Me2day»

«Capisco… beh, sei una matricola, conoscerai un sacco di gente nuova. E’ chiaro che stavate seduti là a cercare profili di Me2day da tutto il giorno»

Cheondung arricciò le labbra. Era sarcastica, vero? Stava per replicare quando sua sorella maggiore lo interruppe.

«Bommie e io andiamo di sopra a cazzeggiare per un po’. Vedete di non darci fastidio, okay?»

«Oh, si, certo»

Dara se ne andò verso le scale, Bom che la seguiva a breve distanza. Era così allora?

Cheondung rilasciò il fiato che stava trattenendo, sollevato. Non gli piaceva mentire a sua sorella, ma dirle la verità era fuori discussione.

«C’è mancato poco-»

«Cheondung?» urlò Dara dall’esterno della stanza.

Cheondung batté le palpebre un paio di volte prima di rispondere. «Che c’è, noona?»

«Probabilmente farai meglio ad abbassare il volume di quel computer. Non vorrai che mamma e papà scoprano che hai cominciato a guardarti i porno»

Dara ghignò. Riusciva a figurarsi la reazione di Cheondung in testa. Probabilmente era completamente arrossito, mentre i suoi amici se ne stavano lì, ugualmente imbarazzati. Quanto umiliante è farsi beccare dalla propria sorella a guardare video inappropriati? Beh, ora Cheondung sapeva come ci si sentiva.

Dopo il piccolo incontro con la squadra di calcio, Dara e Bom cominciarono a salire la lunga scalinata fatta dal legno e diamante più belli. Come tutti, Dara e Cheondung vivevano in una lussuosa residenza grazie ai loro genitori. Doveva essere divertente avere come madre una modella di Vogue.

Mentre Dara conduceva Bom di sopra in camera sua, la sentì sospirare. «Maschi», disse Bom, scuotendo il capo. «Persino Cheondung ha a che fare con certa roba?»

Dara rise. «No, il mio Doongie non è così. E’ fin troppo innocente per farlo da sé, probabilmente sono stati i suoi amici a convincerlo. Conosci G.O?»

«Intendi Byeonghee? Si, perchè?»

«Ho sentito che ha un’intera cartella di quella roba sul suo computer»

«Omo, sei seria? Ma sembra così serioso! Non me lo sarei mai aspettato!»

Misero piede al secondo piano della villa. Girarono a sinistra e camminarono lungo il corridoio. I muri erano coperti da foto della famiglia Park: Sandara, Cheondung e i loro genitori adottivi. Pezzi d’antiquariato erano sparsi per il corridoio, dandogli un aspetto vecchio stile – ma comunque di grande effetto. Superarono sei porte prima di raggiungere la stanza di Dara.

Dopo averla aperta, Dara saltellò dentro la sua camera e collassò sul letto. «Ah, Bommie, sono esausta! Non sono ancora abituata a svegliarmi così presto per andare a scuola!»

Bom guardò la sua camera con tanto d’occhi. Era all’incirca delle stesse dimensioni della sua cucina! Su un muro c’era una tv a schermo piatto, su un altro foto incorniciate di Dara e sua madre che posavano. Ovviamente, un altro era dedicato ai vestiti. Essendo una junior model, aveva bisogno di un qualche posto dove mettere i suoi vestiti fatti su misura ed una parete non era abbastanza. Quindi ne aveva ancora altri in un armadio grande come la stanza. In realtà era un vantaggio per Bom: ogni volta che Dara aveva vestiti che non voleva, glieli dava dal momento che era meno fortunata e non aveva soldi per comprare costosi abiti alla moda. Era più facile per nascondere il fatto che era povera.

Bom, ancora strabiliata, si avvicinò al letto di Dara e vi si sedette. Bom era stata a casa di Dara un sacco di volte, ma Dara aveva ancora ristrutturato la sua camera. Era ancora meglio di prima.

«Omo, Dara, la tua stanza è ancora più carina!» disse Bom.

Dara si sollevò dalla sua posizione sdraiata e sorrise. «Vero? Ho preso altra roba durante l’estate e ho deciso si spostare un po’ di cose in modo che ci stesse tutto»

Bom guardò il muro delle foto ancora una volta. Una nuova foto che non aveva visto stava appesa proprio al centro del muro. Era un nuovo ritratto di famiglia. Che carino…

«Adoro quel ritratto!» esclamò Bom, indicanto la foto dai visi sorridenti attaccata al muro.

«Oh si, abbiamo fatto quella nuova foto quando siamo andati alle Seychelles. Ti ci porterò un giorno»

Era strabiliante quanto la famiglia di Dara fosse bella, persino i due adulti che erano i genitori legali di Dara e non quelli biologici. A metà del primo anno di università di Bom, Dara e Cheondung si erano trasferiti dalle Filippine: i loro genitori adottivi li avevano presi con sé dopo essere stati in vacanza nelle Filippine. Apparentemente, la madre adottiva di Dara non poteva avere bambini, quindi l’adozione era la sola opzione. Essendo fratelli di sangue, i genitori adottarono Dara e Cheondung insieme. Alla fine, i due avevano imparato il coreano e cominciato a frequentare la scuola pubblica.

La storia era dolce. Bom era molto affezionata a sua madre, ma aveva sempre desiderato che la sua famiglia potesse essere grande come quella di Dara. Avere un padre avrebbe aiutato…

Mentre Bom e Dara chiacchieravano, sentivano i ragazzi urlare di sotto.

«Mir, passa!»

Le due ragazze udirono a schianto. 

«Goal! Team JoonMir fighting!»

«Ani, avete barato!»

Dara si diede un face palm mentale. «Stanno di nuovo giocando a calcio in casa». Saltò giù dal letto ed aprì un po’ la porta, prendendo un profondo respiro.

«Ohi, Doongie!» strillò. Potevano anche essere lontane da dove i ragazzi stavano giocando, ma Dara era una ragazza piuttosto chiassosa, di sicuro riuscivano a sentirla. «Non giocate a calcio in casa! Arasseo?»

Aveva un’immagine nella mente del suo fratellino gonfiare le guance, il suo volto un’esplosione di aegyo. 

«Aigoo Doongie, sei una vera peste» sussurrò Dara prima di richiudere la porta e tornare sul letto.

Bom rise. «Dev’essere divertente avere un fratello,» disse. «Tu e Cheondung siete così legati»

Dara rise con lei. «Cheondung ha un cuore d’oro!» Nonostante le loro dispute, Dara e Cheondung erano probabilmente i fratelli più attaccati che potessero esistere.

«Quindi, perché orsetta-Minzy e la babe-Chae non sono potute venire oggi?»

Dara aggrottò il naso. «Erano entrambe impegnate. Minzy doveva lavorare sulla sua routine di danza con Taeyang e Taemin, mentre Chaerin sta aiutando Ji Yong con i suoi progetti di moda. E’ solo il secondo giorno di scuola! Come mai hanno così tanto da lavorare?»

«Perché Ji Yong non può fare il progetto da solo?»

«Beh, dal momento che si tratta di Chaerin, si comporterà troppo come un idiota». Dara rimase in silenzio, sul volto unìespressione amareggiata. Bom la vide e la punzecchiò sulle guance.

«Ohi, perché sembri così presa male?» chiese Bom, sollevando un sopracciglio.

«Perché Ji Yong non l’ha chiesto a me

Bom sorrise. Si vedeva che Dara era gelosa.

«E hai visto come Chaerin lo stava elogiando durante gli allenamenti?»

«Se ricordo bene, eri tu ad urlare il suo nome, Dara»

«M-ma comunque-»

«Sei gelosa di Chae, non è vero?»

«C-cosa? Perché dovrei-»

«Oh, andiamo! Chaerin, Minzy ed io sappiamo che hai una cotta pazzesca per Ji Yong-»

«N-non so di cosa tu stia parlando!»

«Dara, è ovvio!»

«Pensi che la mia cotta sia ovvia? Dovresti aprire un po’ di più gli occhi, Bommie-»

«Cosa?»

«Niente, niente»

Bom non fece altre domande. Dara magari aveva una cotta per Ji Yong, ma era ipocrita per Bom dire che la sua attrazione per lui fosse ovvia. Se c’era qualcosa di ovvio, era la cotta che SeungHyun aveva per lei da quattordici anni. Era un mistero che Bom non se ne fosse accorta. La sua prima relazione doveva averla resa cieca.

Bom si imbronciò e guardò il ventilatore appeso al soffitto. L’intera conversazione le stava riportando alla mente ciò che era successo in palestra. Non aveva detto a nessuna delle ragazze ciò che era successo tra lei e SeungHyun, ancora non riusciva a darci un senso lei stessa. Non riusciva a dimenticare l’espressione di SeungHyun quando si stavano fissando intensamente negli occhi. Il solo figurarsi quell’immagine in mente le fece sentire lo stomaco strano, come la sensazione che hai sulle montagne russe. Bom e SeungHyun avevano avuto i loro momenti bizzarri, ma questo era qualcosa di completamente diverso.

Si incolpava di essersi spinta a tanto. Se non fosse stata così distratta, avrebbe potuto evitare l’intera situazione. Ma, se non si sbagliava, anche SeungHyun le si era avvicinato.

«Ehi Dara?» disse Bom, rompendo il silenzio. Dara si voltò verso di lei in risposta. «Cosa pensi di SeungHyun?»

Le sopracciglia di Dara si mossero verso l’alto. «Cosa penso di lui? Beh, è un ottimo amico. E’ alto. La sua voce è dannatamente profonda»

Bom rise. «Sì, è profonda, vero… »

Dara si era accorta che Bom sembrava su un altro pianeta. Sorrise e si girò per poterla guardare in volto. «Sta succedendo qualcosa tra voi due?»

Bom, scioccata, si voltò verso Dara e scosse la testa con veemenza. «N-no! Sei pazza! Siamo amici da sempre! Non penso che cambierà mai»

Dara fissò Bom per qualche secondo, senza trovare sul volto di lei alcuna espressione. Poi si rigirò e sospirò. «Che peccato,» disse. «Sareste davvero una bella coppia voi due»

Dara la stava… incoraggiando?

Ci doveva essere abbastanza spazio nel cuore di Bom per farci entrare SeungHyun. Bom si imbronciò e ricadde all’indietro, la schiena schiacciata sul letto.

«Fingi che non ti abbia chiesto niente, okay?» disse Bom. Dara rimase un attimo in silenzio prima di annuire.

Era tutto così confuso. Non poteva fare a meno di pensare a quello che era successo tra lei e SeungHyun. Lei voleva solo aiutarlo con la sua punizione. Non si sarebbe mai aspettata che sarebbe finita così. Bom percepiva ancora il suo respiro sulla pelle. Sembrava così ipnotizzante. Nemmeno Taejoon riusciva a far battere tanto il suo cuore.

 

No.

Non di nuovo.

Non sono pronta per ripensarci.

 

Forse è meglio dimenticare tutto ciò che è successo oggi.

SeungHyun è il mio migliore amico.

Niente di più.

Scordatelo.

 

Inspira… espira… e dimentica.

Inspira, espira e dimentica.

Dimentica.

Dimentica.

 

«Ehi Bom, hai portato il costume da bagno?»

«Si, è nel mio zaino»

«Grandioso, andiamo in piscina»

«Quale?»

«Quella sul tetto»

«Si, la adoro quella!»

«Ugh, non vado a nuotare da quando sono stata alle Hawaii! Pali, andiamo!»

«Rallenta!»

«No, muoviti! Tutto quel riso ti ha appesantita?»

«Ehi!»

 

E dimenticò.

 


 Hmm... che svolta interessante. Un po’ di seria TOPBOM hehe! E ho mostrato un briciolo della relazione di Dara e Cheondung.
C’è di più sulla squadra di calcio – alias MBLAQ.

E riguardo G.O. e il porno… ahah è una storia vera! Ho dimenticato quale membro degli MBLAQ l’avesse rivelato, ma G.O. ha una cartella nominata “Piccione” sul computer riservata ai video sconci! Decisamente inaspettato ahah!!

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Capitolo 12
*** Non un semplice appuntamento ***


C a p i t o l o 11 

Non un semplice appuntamento



 

«Yuri... ehi...Yuri-ah?»
«Aish, Sunny! Mi farai combinare un casino con il riso! Dobbiamo prendere un bel voto in questo lavoro» disse Yuri guardando alla sua sinistra. Sunny stava sbirciando dietro di lei e con una strizzata d’occhi le picchiettò con veemenza sulla spalla. Sunny si avvicinò ulteriormente all'orecchio di Yuri e cominciò a sussurrare.
«Park Bom»
«C-che c'entra lei?»
«Si è almeno accorta di chi ha seduto accanto?»
Yuri si fermò e poggiò il coltello sul tagliere. Si voltò, cercando di sembrare più casuale possibile.
Bom e Siwon erano seduti proprio dietro di loro. Nonosante Yuri fosse concentrata sul finire il lavoro e prendere un bel voto per miss Hyori, doveva ammettere che Sunny aveva ragione. Bom aveva una qualche idea della persona con cui stava lavorando? Uno dei più poolari, sexy e brillanti ragazzi del campus era a solo mezzo metro di distanza da lei.
Yuri sogghignò e tornò alla sua postazione di lavoro. «Capisco cosa intendi. Non posso fare a meno di sentirmi gelosa, farei di tutto per sedermi accanto ad uno dei giocatori di football»
«Lo so, va bene? Si comporta come se fosse un ragazzo qualunque, cosa che non è affatto!»
«Se Tiffany lo sapesse, si infurierebbe.»
«Scommetto che lo sa già. Parlano tutti del fatto che Bom sarà la sua compagna in questo corso. Pensa di essere migliore di lui o cosa? Non si cura proprio della sua presenza! Se c'è qualcuno che debba essere il suo partner, sarei io-»
«Cosa, non ti piace essere la mia compagna?»
«N-no! Hai frainteso!»
«Arasseo, ho capito-»
«Aigoo Yuri, smettila di brontolare!»
Bom storse la bocca mentre aggiungeva del sale al suo riso.
Davvero pensavano che non riuscisse a sentirle? Scommetteva che pure Siwon ci riusciva. Non era migliore di qualsiasi altro ragazzo al campus. Qual era questo grande problema? Preferiva comportarsi da persona civile piuttosto che come una fangirl impazzita senza un minimo di rispetto per sé stessa.
«Bom, perché quel broncio?» chiese Siwon voltandosi verso di lei. Le sue perle bianche scintillarono. «Non va bene per un viso bello come il tuo.»
«Ah... grazie.»

"Ohi, perché Siwon non può dirlo a me?"
"Siwon, la mia faccia è più carina!" 
"Oh mio Dio, se fossi in lei sarei svenuta!"
"Non è agitata nemmeno un po’?"
"Perché Siwon si è fissato con lei? E' ovvio che lei non meriti la sua compagnia..."

La sua Bom interiore si accigliò. Se non fosse seduta accanto a Siwon, non le sarebbe successo niente di tutto ciò. Entro la fine del mese tutta la scuola avrebbe parlato di lei. Siwon sarebbe stato la sua morte un giorno!
Con la coda dell'occhio, Bom vedeva Sunny e Yuri lanciarle occhiatacce, la stavano giudicando. Era sicura che il resto delle cheerleaders l'avrebbe guardata allo stesso modo da quel momento in poi. Le cheerleader delle GIRLS' GENERATION erano le ragazze più sexy del campus ed erano le più vicine ai SUPER JUNIOR. Ogni squadra di footbal aveva bisogno di un gruppo di fedeli cheerleader.
Taeyeon e Sooyoung erano sedute a due postazioni da Bom. Come Sunny e Yuri, anche loro erano nel team ragazze ponpon. «Siwon non può assolutamente fare sul serio.» disse Sooyoung, mettendosi le mani sui fianchi. «Non è nemmeno così carina»
Taeyeon alzò le spalle e continuò a mescolare le verdure. Bom non aspirava a diventare amica delle nove, ma non sapeva bene come prendere Kim Taeyeon. Essendo la maggiore, era il capitano delle GIRL'S GENERATION e aveva più buonsenso. Ma tutti sapevano che anche lei era tra le regine del gossip. Diceva alle sue ragazze tutto ciò che succedeva nell'università, Bom inclusa. E se c'era qualcuno a cui non piaceva, quella era probabilmente Hwang Tiffany.
Di tutte le nove ragazze, Tiffany era la più vicina a Siwon. Fin dalla scuola media, avevano avuto una relazione di alti e bassi. Con chiunque Siwon flirtasse, doveva vedersela con Tiffany ad un certo punto e Bom non ne era entusiasta.
Bom sentiva ancora le cheerleader fare commenti su di lei. «Non penso che a Bom interessi Siwon comunque»
«Che intendi?»
«Ha già suo cugino. Che altro potrebbe volere?»
«E se li volesse entrambi? Non sarebbe una cattiva idea... due Choi? Ucciderei per averli»
«Non dimenticarti di quel Jaejoong»
«Oh già, è piuttosto carino! Pensi che escano insieme?»
«Forse. Bom e Jaejoong sembrano piuttosto intimi»
«Parlando di Jaejoong e SeungHyun, non penso che si piacciano molto»
«Lo so, vero? Parlano tutti di loro. Pare che siano rivali o qualcosa del genere»
«Mi chiedo quale sia il loro problema»
«Chi lo sa... »
Era già passata una settimana dall'incidente del basket. Per quanto sarebbe dovuta andare avanti quella storia? Settimane? Mesi? Persino Bom si era accorta della rivalità tra SeungHyun e Jaejoong. Ogni giorno, si evitavano finché non erano agli allenamenti di basket. Lì avevano avuto confronti casuali, cosa che si risolveva in castighi del coach Jinu. Bom cercava di farli collaborare, ma aveva fallito miseramente. Ne aveva davvero abbastanza.
Solo pochi giorni prima, Bom aveva chiesto ad entrambi se avessero voluto andare con lei al centro commerciale. Naturalmente, non aveva detto loro che ci sarebbe stato l'altro, ma alla fine l'avevano scoperto entrambi. Jaejoong insisteva che sarebbe andato con Bom a patto che SeungHyun non fosse venuto con loro. SeungHyun, indignato, aveva persino rifiutato di riconoscere l'invito di Bom dopo ciò, facendola turbare. Da allora, lei l'aveva evitato.
Poteva capire che Jaejoong si comportasse in quel modo, ma non era assolutamente da SeungHyun comportarsi così. Il suo migliore amico era sempre freddo e disinvolto. Ma ora, tutto ciò che vedeva era un enorme campo di forza di gelosia che lo circondava, che teneva esclusa la logica. Perché si comportava così?
«Quindi, Bom» disse Siwon sussurrando. «Jaejoong mi ha detto cosa è successo qualche giorno fa tra te e SeungHyun»
Bom smise di lavorare e alzò lo sguardo su di lui con espressione sorpresa. «Tu e Jaejoong parlate? Non sapevo che foste amici»
«E' nella mia classe di tecnologia
» disse Siwon. «Comunque, mi ha detto che oggi sareste andati al centro commerciale e mi ha chiesto se potevo venire. Sai, se per te va bene»
Gli occhi di Bom si spalancarono. Grazie a Dio il resto della classe non aveva sentito ciò che aveva detto. Se l'avessero fatto, sarebbe stata il bersaglio di ogni fan di Siwon della scuola. Si rimproverò silenziosamente. Ricordava di aver detto a Jaejoong che poteva portare qualche amico con lui se voleva, voleva sapere se frequentasse le persone giuste. Ma non si sarebbe mai aspettata, tra tutti, che avrebbe chiesto a Siwon.
«Uhm, beh-» balbettò Bom.
«Mi ha anche detto che avrebbe portato Jessica»
«Jung Jessica? Della squadra delle cheerleader?»
«Già. Sembrano piuttosto vicini!»
Oh no. Tutti ma non un membro delle GIRLS' GENERATION. Non aveva niente contro Jessica, ma che sarebbe successo se Tiffany l'avesse scoperto? Dannazione, così non andava...
«E sarebbe una grande occasione per parlare del progetto di coppia, non pensi?»
Bom non poteva negarlo. Era un piano piuttosto buono. Ma non riusciva ad esprimere l'insicurezza che sentiva. E se gli altri avessero scoperto che stavano insieme in pubblico? E se qualcuno avesse pensato che tenesse il piede in due staffe? Sapeva che lui era circondato dalle ammiratrici. L'avrebbero interpretato male.
«E non preoccuparti, mi assicurerò che le mie fan non ci disturbino»
... le stava leggendo la mente?
Beh, se non altro l'aveva calmata un po'. E dal momento che sarebbero stati in gruppo, non sarebbe stato strano, no? Ed era stato Jaejoong ad invitarlo, non lei. Non aveva voce in capitolo su ciò che Jaejoong faceva. Lei gli aveva solo detto che poteva invitare chi voleva. E poi, dato il tipo di persona che era, non poteva dire di no.
Bom sospirò.
«S-sicuro... » 


 

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«Signor Choi, qual è la radice quadrata di 682,276. Sarei persino più impressionato se me la dicesse calcolandola nella tua mente»
Era sicuro che lo stavano fissando tutti, anche tenendo gli occhi dritti sulla lavagna di fronte a lui. Ovviamente, si aspettavano la risposta corretta. Dopotutto, era il cugino di Siwon.
«826 alla seconda.»
Miss Kwon Boa si mise le mani sui fianchi e sorrise. «Eccellente, signor Choi. Non smetterà mai di stupirmi»
SeungHyun si risedette e sospirò.

«Omo SeungHyun oppa, sei così brillante!»
«Aigoo, avrei bisogno di un fidanzato intelligente come te!»

A SeungHyun non importava dei commenti delle studentesse, non che di solito lo facesse. Era irritabile quel pomeriggio e non se la sentiva di avere a che fare con le ragazze in quel momento. Il pensiero di Park Bom ancora lo disturbava.
Pabo Jaejoong... Quell'idiota pensa che uno stupido appuntamento al centro commerciale mi terrà lontano da lei? Col cavolo che ci riuscirà! Cosa gli ha fatto pensare che Bom possa essere interessata a lui?
“L'appuntamento" che Jaejoong aveva con Bom non avrebbe abbattuto SeungHyun. Bom ce l'aveva con lui ora, ma prima o poi sarebbe stata sua e solo sua. Il loro piccolo incidente nella stanza delle attrezzature la settimana prima gli aveva dato sicurezza e anche la prova che Bom provasse almeno qualcosa per lui. Tutto ciò che doveva fare era dichiararsi e lei sarebbe stata tutta per lui, giusto? Okay, forse una confessione non era abbastanza. Ma avrebbe fatto innamorare Bom di lui in un modo o nell'altro. Ne era sicuro!
«Scusatemi classe,» disse miss BoA, interrompendo la sua lezione «Devo sbrigare una faccenda al piano di sopra, sarò di ritorno in poco tempo. Non fate niente che mi faccia licenziare!»
Ciò detto, miss Boa si avviò fuori dalla classe attraversando l'uscio, i tacchi che ticchettavano ad ogni passo che dava. Ma mano che i tacchi si allontanavano, la classe si fece via via più rumorosa, sovrastandone il rumore. Abbastanza presto, stavano tutti parlando, totalmente dimentichi della richiesta. Kai, che sedeva alla sinistra di SeungHyun, sollevando per aria le gambe e posandole sul suo banco.
Si stiracchiò e sbadigliò. 
«Aish,» disse chiudendo gli occhi, «Boa Seonsaengnim è sexy e tutto, ma potrebbe parlare per giorni! Ho bisogno di un pisolino»
«Aniya, lo faccio io!»
Sehun, seduto alla destra di SeungHyun, alzò gli occhi al cielo. «Dormire sto cazzo! Tutto ciò che fai è giocare ai videogame. Guarda che occhiaie che hai!»
«Almeno non sono grandi come quelle di Seungri!» I ragazzi risero per il riferimento agli occhi da panda di Seungri.
SeungHyun posò la matita e si stiracchiò. «Allora, come va con atletica leggera?»
«Ancora fattibile. Abbiamo corso i 200 metri prima di venire a lezione. Baekhyun però stava già morendo!» Kai rise. «Come va con basket?»
«Tutto okay, immagino»
Sehun sogghignò. «Oh, davvero? Quel Jaejoong sembra tipo una minaccia. Tutti nel campus parlano di voi.»
Prima che SeungHyun potesse replicare, delle risatine dalle ragazze davanti lo distrassero. I ragazzi si voltarono per vedere Jung Jessica chiacchierare rumorosamente con le sue amiche della squadra di cheerlader.
Hyoyeon mise le mani sulle spalle di Jessica e la scosse. «Quel Jaejoong ti ha chiesto di uscire?»
«Aigoo Jessica, sei così fortunata! Quel ragazzo è assolutamente adorabile!» disse Seohyun ridacchiando.
Jessica rise e prese a giocherellare con le sue dita. «Non è chissà cosa,» replicò. «Non siamo solo noi. Andiamo con altre due persone.»
Yoona masticò la sua gomma e sollevò un sopracciglio. «Waeyo? E' un appuntamento doppio o qualcosa del genere?» 
«N-no, mi ha solo invitato ad andare con loro, ecco tutto. Junsu e Yoochun non potevano veire. E nemmeno Yunho o Changmin. Quindi probabilmente ha invitato me.»
«Chi altro ha invitato?»
«Choi Siwon.» 
Gli altri erano troppo rumorosi per sentirlo, ma SeungHyun lo udì perfettamente. La sua espressione rimase impassibile, ma le sue viscere si contorcevano.
«Non è possibile!»
«Sei così fortunata!» 
Jessica si mise le dita sulle labbra, dicendo alle amiche di fare silenzio. «Ssh!» borbottò. «Non voglio che lo sappiano tutti o potrebbero fare congetture su me e Siwon. Volevo solo uscire con Jaejoong, ma a quanto pare lui ha invitato anche Siwon. Non so quale sia il motivo però.»
La campanella suonò. Miss Boa tornò in tutta fretta mentre la campanella continuava a fare rumore. «S-scusate se ci ho messo tanto ragazzi! Grazie per aver aspettato, ma la lezione è finita, siete congedati»
Tutti raccattarono le proprie cose e si catapultarono all’uscita.
SeungHyun salutò Sehun e Kai prima di andarsene. In un primo momento camminava. Poi, cominciò ad affrettare il passo. Quindi scattò. Abbastanza presto, si ritrovò a correre.
L'appuntamento doveva essere solo tra Bom e Jaejoong. Perché Jaejoong aveva invitato Siwon ad andare con loro... di tutte le persone?! Quella competizione era solo tra lui e Jaejoong. Siwon era solo una gatta da pelare in più per entrambi.
SeungHyun non avrebbe mai permesso ad un playboy come suo cugino di gironzolare attorno a Bom. Lo odiava già abbastanza. Che Siwon si avvicinasse anche solo di poco ad una ragazza innocente come Bom non andava bene. Non importava a Jaejoong che Bom stesse bene?
SeungHyun si stoppò al cancello principale e si arruffò i capelli frustrato. Se ricordava bene, Bom e Jaejoong terminavano le lezioni a mezzogiorno e poi sarebbero andati al centro commerciale. SeungHyun estrasse il cellulare dalla tasca posteriore.

11:56
Se Bom e Jaejoong sarebbero partiti alle 12, allora Siwon l’avrebbe fatto alla stessa ora. Ora dove poteva essere?
Una lampadina si accese nella testa di SeungHyun. Ricominciò a correre. Bom non sarebbe andata da nessuna parte con quello stronzo.
11:58
SeungHyun camminava nel parcheggiò oltre il cancello principale. Mentre si avvicinava, udì un branco di ragazzine che strillavano. Aveva trovato chi stava cercando.
Voltato l’angolo, trovò un uomo seduto in una lucida Mercedes blu.
Le ragazze si affollavano attorno all’auto facendo del proprio meglio per attirare la sua attenzione.

«Oppa, sei così figo!»
«Oppa, sei il migliore, lo sai?»

L’uomo rise ed accese il motore dell’auto. «Grazie ragazze,» disse, «ma non posso trattenermi oltre. Devo andare in un posto importante»
Fece un occhiolino, facendo correre un brivido lungo la spina dorsale delle ragazze, che gli fecero spazio perché uscisse dal suo posteggio riservato. Prima che potesse allontanarsi. SeungHyun si avvicinò all’auto, il naso che si dilatava per la rabbia.
«Ohi, Siwon!» urlò SeungHyun attirando la sua attenzione. Tutte le ragazzi si voltarono a guardare SeungHyun che stava lì, i suoi occhi affilati e scuri.
Anche solo stando lì, si poteva sentire la tensione crescere tra i due cugini. Alle ragazze piacque.

«Due Choi nello stesso posto? Starò sognando!»
«Sono entrambi così sexy!»

Siwon sorrise beffardamente al cugino minore. «Chiamarmi “hyung” sarebbe carino, sai» disse.
«Taci,» disse SeungHyun, ignorando il commento di Siwon e andando dritto al punto.
«Perché?»
«Perché cosa? Non è che sei molto preciso-»
«Perché diavolo ti ha chiesto di andare con lui?»
Le ragazze che stavano attorno assistettero perplesse alla discussione tra i due. Non avevano idea di cosa stesse parlando SeungHyun, ma Siwon sapeva esattamente cosa gli stava chiedendo.
Siwon sogghignò sommessamente. «E’ un problema?»
«Se non lo fosse, non sarei qui a fronteggiarti, ti pare?»
«Immagino di no»
«Sta’ lontano da lei» Le ragazze trattennero il fiato al sentir menzionare una ragazza.
«Non so che intendi, SeungHyun-ssi-»
«Sai esattamente che cazzo intendo-»
«Bada a come parli, SeungHyun-»
«Ti pare che me ne freghi qualcosa? Perché esci con loro in primo luogo?
Hai un mucchio di altre ragazze con cui farlo. Ma perché lei?»
«Ho il diritto di uscire con chi voglio»
«Siwon, credici o no, ti conosco meglio di chiunque altro in questa maledetta scuola.
So come sei. Sta' lontano da lei, maledizione-»
«Altrimenti?»
Ci fu un momento di silenzio.
Siwon fece una smorfia in direzione del più giovane che gli lanciava insulti. Il suo lato intimidatorio stava prendendo il sopravvento. Beh, era nel sangue dei Choi.
«Se non hai una ragione abbastanza buona, ti suggerisco di zampettartene da dove sei venuto, cuginetto» Siwon cominciò a fare retromarcia nel parcheggio. A quel punto non c’era niente che SeungHyun potesse davvero fare.
«Lasciala stare!» abbaiò.
Davvero?
Era tutto ciò che gli poteva dire? Siwon inforcò gli occhiali da sole prima di posizionare le mani sul volante. Si rivolse al cugino minore e lo fissò con impassibilità. La sua espressione accigliata si trasfrormò in un sorriso subdolo.
«Vuoi che la lasci stare?» disse.
SeungHyun la fissò, aspettando un’altra risposta.
« … allora fai qualcosa»
Siwon rise e rapidamente uscì dal parcheggio, lasciando SeungHyun con un manipolo di ragazze. 

«Di che parlava oppa?»
«Omo, si stavano battendo per una ragazza!»
«Con chi potrà essere ora il mio oppa?»
«E' come in un drama!»
«Che sta succedendo?»

SeungHyun si morse il labbro. Aveva capito. Perché Jaejoong avrebbe dovuto invitare Siwon?
Perché Jaejoong sapeva che SeungHyun lo odiava visceralmente. Avrebbe fatto ingelosire SeungHyun ancora di più. 
E perché Siwon avrebbe dovuto accettare la proposta di Jaejoong?
Perché Siwon sapeva che SeungHyun e Bom erano intimi. Era il modo migliore per far leva sul tasto dolente del cugino.
A Siwon non importava un bel niente di Bom, no? Era far ingelosire SeungHyun la loro unica motivazione?
Beh, stava funzionando.
Tutta quella storia gli faceva venire il voltastomaco.
Siwon aveva trovato un'altra ragazza con cui giocare, solo che questa volta poteva usare Bom a suo vantaggio. SeungHyun avrebbe voluto provare a dirglielo, ma probabilmente lei non gli avrebbe creduto. I suoi amici sapevano che disprezzava suo cugino a dismisura, quindi avrebbero pensato che era solo un'altra scusa per dare a Siwon la colpa di qualcosa.
Jaejoong era un'eccezione, ma Siwon no. Chi lo sapeva cosa Siwon avrebbe potuto farle?
SeungHyun estrasse le chiavi della macchina dalla tasca.

 


 Siwon... cosa stai architettando... fndskjfdskf
Il lato geloso di SeungHyun sta venendo a galla! Vediamo cosa farà! Keke... speriamo che non si metta nei guai...

 

 

NUOVI PERSONAGGI:

  • GIRLS' GENERATION – Le cheerleader viziate della Seoul University. Sono considerate le ragazze più stupende nella scuola.
  • Kai e Sehun degli EXO-K - Due ragazzi che siedono accanto a SeungHyun a matematica. Insieme al resto degli EXO-K ed M, sono nella squadra di atletica leggera.
  • Kwon BoA - una delle insegnanti di matematica avanzata e business alla Seoul University.

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Capitolo 13
*** Un alieno geloso... ***


C a p i t o l o 12 

Un alieno geloso...

 

 

«Aigoo, avresti dovuto esserci Jessica! Allora, eravamo all’afterparty e Jaejoong era solo a cinque»

«Che è successo?»

«Stava ballando-»

«E poi?»

«Ha pensato che sarebbe stato fico fare una spaccata-»

«Si è strappato i pantaloni?!»

«Si, si, si!»

«Jaejoong, sei così carino!»

I quattro studenti sedevano ad uno dei tavoli dell’area da pranzo, mangiando i tipici noodles coreani.

Bom sedeva accanto a Siwon mentre Jaejoong a fianco a Jessica. Jessica si coprì la bocca, cercando di soffocare le risate.

Jaejoong gonfiò le guance e abbassò lo sguardo, arrossendo lievemente. «N-no, non è andata così!»

«Non mentire, Jae,» disse Bom, sporgendosi dal tavolo per pizzicargli le guance.

«O-ohi, Bommie!» disse Jaejoong, arrossendo ancora di più.

Il tavolo rise allegramente, senza notare la figura solitaria nascosta dientro il basso muro di mattoni che li spearava. Era arrivato circa cinque minuti prima. Avrebbe anche fatto più presto, ma i suoi dongsaeng continuavano ad importunarlo. Non poteva biasimarli se erano curiosi.

SeungHyun riusciva a vedere e sentire tutto attraverso un buco nel muro. La vista di Bom che pizzicava le guance di Jaejoong gli face dolere il petto. Sembravano davvero una coppia. Ma non era molto concentrato su Jaejoong, quanto focalizzato su Siwon.

SeungHyun sapeva che quello era oltre l’essere sbagliato. La sua coscienza gli diceva di camminare fino alla sua macchina e tornare a scuola. Qualcosa sarebbe di sicuro andato storto, ma non  voleva ancora andarsene. Siwon era un donnaiolo. Se Bom non stava attenta, Siwon si sarebbe facilmente approfittato di lei.

SeungHyun non aveva mai fatto questo genere di cose quando Bom usciva con Taejoon, ma ora era diventato più protettivo nei suoi confronti.

Jessica si alzò in piedi, risistemandosi la gonna. «Torno subtio ragazzi,» disse. «Desidero ardentemente un dolce. Ne volete uno?»

Jaejoong le sorrise. «Nah, va bene così. Sono pieno.»

«Aigoo, ora mi sento grassa-»

«Aniya, sei perfetta!»

SeungHyun inarcò un sopracciglio. Jaejoong si comportava con molta confidenza con Jessica. Ma aveva una cotta per Bom, no? L’aveva messo in chiaro la settimana prima. Quando Jessica se ne andò, Siwon voltò il capo verso Bom e le mise una mano sulla testa incappucciata.

«Bom,» chiese, «perché tieni il cappuccio? Sei molto più carina con questo abbassato». Sorrise, mostrando i suoi denti perfetti. SeungHyun fece un verso di repulsione. Siwon stava flirtando con lei.

Bom si trattenne il cappuccio. «N-no, sto bene»

«Toglietelo, così possiamo vedere il tuo bel viso-»

«Vuole tenerlo» lo interruppe Jaejoong. Siwon e SeungHyun si sorpresero del commento improvviso di Jaejoong, il quale, resosene conto, lo commuffò con un altro. «A B-Bom è sempre piaciuto nascondere il suo viso, vero Bommie?» disse ridendo.

Era solo una mezza bugia. Bom avrebbe obiettato, ma preferiva tenere il cappuccio. Far sapere a qualcuno che era al centro commerciale con Siwon era fuori discussione, a meno che non avesse voluto venire aggredita dalle sue stupide ammiratrici.

Siwon stava per replicare, quando sentì la tasca vibrare. Estrasse il telefono, guardò il messaggio e cominciò a digitare sul touch. Rapidamente, lo ripose in tasca e alzò lo sguardo, mostrando in viso una leggera tristezza.

«Scusate ragazzi,» disse, «devo occuparmi di una faccenda di football.»

Quindi se ne andava… così?

Jaejoong sorrise. «Oh, beh, immagino che ti vedrò a Tecnologia Informatica domani, no?»

«Già, ci vediamo bello. Saluta Jessica da parte mia». Siwon fece un largo sorriso e si rivolse a Bom. «Ci vediamo a tecnologia alimentare domani»

Bom lo guardò e fece un sorriso forzato. «Uhm, già! Ciao, Siwon-ssi!»

SeungHyun sentì il cuore risollevarsi quando Siwon se ne andò. Aveva capito che a Bom non interessava. Era piuttosto cauta. Pareva che il piano di Siwon fosse un fallimento totale! Ora c’era solo una persona di cui SeungHyun si preoccupava. Fin tanto che era lì, avrebbe tenuto attentamente sott’occhio Jaejoong, solo per precauzione…

Bom, cosa diavolo mi stai facendo? Mi stai trasformando in uno stalker…

«Mi dispiace di averlo invitato, Bommie-ah,» si scusò Jaejoong a testa bassa. «Ti ha messo a disagio, eh?»

Gli occhi di Bom si sgranarono e cominciò ad agirare le mani da un lato all’altro, negando qualsiasi cosa Jaejoong stesse cercando di dire. «No, no, va bene così! E’ un tuo amico, no?»

«Ha flirtato con te tutto il tempo, Bommie,» disse Jaejoong in tono piatto. «Non ti ha fatto piacere e nemmeno a me»

Bom batté ripetutamente le palpebre. «Jaejoong-»

«Non frequentare gente così, arasseo?»

«Sei sempre così protettivo con me, Jaejoong.» disse lei.

«Lo faccio solo perché mi piaci, Bom»

SeungHyun sgranò gli occhi. Si era appena dichiarato?

La ragazza si alzò in piedi e corse dall’altro lato del tavolo, dov’era seduto Jaejoong. Bom sorrise con aria birichina. Sapevano tutti che Bom era una ragazza irreprensibile, il solo pensiero spaventava Jaejoong.

«Bommie,» disse, «cosa stai per-»

Improvvisamente, Bom si gettò accanto al ragazzo e lo intrappolò tra le sue braccia. Lo teneva stretto, rendendogli difficile la fuga. Alcune persone rimasero a guardare, ma a lei non importava assolutamente niente.

Le sopracciglia di SeungHyun si aggrottarono. Che diavolo stava combinando?

Quello che fece dopo gli fece fermare il cuore.

Bom afferrò il viso di Jaejoong, avvicinò la sua guancia sinistra alle proprie labbra e la baciò.

«B-Bom,» disse lui sorpreso, «che stai facendo?»

«Anche tu mi piaci, Jaejoong!»

 

L’aveva baciato.

Lui le aveva detto che gli piaceva.

E lei aveva detto che ricambiava.

Quella sensazione…

Faceva male.

Tanto.

 

Certo, Bom aveva baciato SeungHyun sulla guancia in precedenza. Ma l’idea delle sue labbra che baciavano qualcun altro lo uccideva. Va bene, Bom aveva detto a SeungHyun che le piaceva. Ma solo come un amico. Quando l’aveva detto a Jaejoong era suonato diverso. Le piaceva davvero più di un amico? Davvero le piaceva Jaejoong più di lui?

Si era già sentito così prima. Era la stessa sensazione che aveva provato quando aveva visto quelle labbra piene baciare Taejoon. Non aveva mai pensato che si sarebbe sentito di nuovo così.

SeungHyun era disorientato dal fatto che non aveva visto Jessica tornare al tavolo. Lei sorrise, reggendo in mano un piattino di delizioso tiramisù. «Ehi, dov’è Siwon?» chiese sedendosi.

«Se n’è appena andato. Aveva delle faccende di football- Bommie, per favore puoi lasciarmi? Non riesco a respirare»

«Oh, scusa!»

«Aish, sei così pesante! Dovresti davvero smetterla di mangiare pannocchie-»

«Ehi!»

Jessica rise. «Sono così contenta di avervi conosciuti ragazzi! Siete entrambi come dei raggi di sole!»

«Se lo fossimo, allora tu sei tre volte la grandezza del sole!» disse Jaejoong.

Bom si alzò dal suo posto e stiracchiò le braccia in aria. «Torno subito,» disse. «Vado al bagno delle signore»

«Okay, non metterci troppo! Dovremmo andare a vedere un film dopo, visto che nessuno di noi ha gli allenamenti oggi» disse Jessica.

Bom annuì e si voltò, sparendo tra la folla di persone. Aveva completamente sbagliato a giudicare Jessica. La ragazza era davvero una persona gentile, nonostante facesse parte delle nove cheerleader. Giudicare un libro dalla copertina non portava a niente. Si dovrebbe sempre leggerlo, prima.

Jaejoong e Jessica rimasero soli. Beh, pensavano di esserlo. Uno scioccato SeungHyun stava ancora nascosto dietro il muro.

«Grazie per avermi invitata, Jaejoong!»

«Non dirlo nemmeno. Mi sono… davvero divertito, anche se Bom e Siwon erano con noi»

La testa SeungHyun scattò all’insù. Jaejoong non era lì per Bom?

Jaejoong e Jessica rimasero in silenzio mentre Jessica giocherellava con le sue dita. «Mi piacerebbe molto uscire con te altre volte,» disse Jessica guardando Jaejoong timidamente, «ma solo noi la prossima volta, okay?»

«Sì, sicuro»

Il silenzio di fece ancora più profondo.

Jaejoong trattenne il respire e si voltò verso Jessica, i suoi occhi che perforavano quelli di lei. «I-io lo so che sono qui solo da una settimana, ma-»

«Mi piaci davvero tanto, Jaejoong»

SeungHyun guardò rapidamente attraverso il buco nel muro ancora una volta. Bom non c’era. Tutto ciò che riusciva a vedere era il volto di Jaejoong a pochi centimetri da quello di Jessica.

«Mi… piaci anche tu»

La mascella di SeungHyun si spalancò. Q-questo non ha senso. Che sta succedendo?

Non ci vollero nemmeno cinque secondi: tutto ciò che SeungHyun riuscì a vedere erano le labbra di Jaejoong su quelle di Jessica.

 

Che cos’era successo?

Solo un minuto prima, Jaejoong era tutto preso da Bom. Ora, le sue labbra erano impregnate a divorare quelle di un’altra ragazza!

 

"Bom è davvero importante per me, SeungHyun. Probabilmente lo sai già, no?”

“Sta’ lontano da Bom, SeungHyun. Perché non ti trovi una troietta con cui uscire e lasci Bom in pace? Di sicuro sono più il tuo genere."

 

Jaejoong aveva mentito per tutto il tempo?! Questo rendeva tutto ciò che aveva detto su SeungHyun irrilevante. Se c’era un playboy, era Jaejoong!

Il sangue di SeungHyun cominciò a ribollire. «Oh, diavolo no… » borbottò SeungHyun alzandosi dal suo nascondiglio.

Quando Jaejoong si separò dalle labbra di Jessica, sorrise. I suoi occhi si sgranarono nel vedere Jessica con espressione sorpresa. Jaejoong la guardò interrogativo.

«Q-qualcosa non va?» chiese, imbarazzato. Aveva l’alito cattivo o qualcosa del genere?

«S-SeungHyun cosa ci fai qui?» disse Jessica, il viso rosso come un pomodoro.

Jaejoong ruotò di 180 gradi e trovò SeungHyun a fissarlo. L’aveva fulminato per tutto il tempo, ma stavolta la sua occhiataccia era ancora più intimidatoria. Era quasi terrificante.

«SeungHyun? Che diavolo-»

«Ehi, Kim Jaejoong,» lo interruppe SeungHyun. Jaejoong lo fissò confuso. Gli sorrideva, ma il suo sguardo era duro.

Le sopracciglia di Jaejoong si corrugarono. «Cosa stai-»

Un pugno atterrò sulla mascella di Jaejoong. Jessica trattenne rumorosamente il respiro e cadde per terra. Le persone cominciavano a voltare le teste nella loro direzione.

 

«Che sta succedendo?»

«Una rissa?»

 

SeungHyun cercò di avanzare verso Jaejoong, che cercava di rialzarsi dal pavimento, ma Jessica si mise in mezzo. «SeungHyun,» disse, «non so cosa ti sia preso, ma-»

«Spostati,» disse lui, spingendola via.

SeungHyun si inginocchiò, abbassandosi alla stessa altezza di Jaejoong. Lo afferrò per il bavero e se lo avvicinò. Jaejoong sentiva un’aura di furia circondarli.

«SeungHyun, che problema hai?!» gli chiese Jaejoong. Il taglio sulle sue labbra cominciava a bruciare, facendogli fare delle smorfie.

«Qual è il mio problema?» fece SeungHyun, mentre la rabbia gli cresceva nel petto. «Qual è il tuo di problema, bastardo?»

«Cosa-»

«E’ divertente essere uno spezzacuori, Jaejoong?»

Jaejoong guardò SeungHyun come se non avesse la minima idea di cosa stesse parlando.

«SeungHyun, fermati!» lo implorò Jessica.

SeungHyun la ignorò e continuò a rincarare la dose. «Bom ha già avuto il cuore a pezzi una volta. Non ha bisogno che le si rompa ancora!»

«Sei impazzito? Che diavolo hai che non va?»

«Sei tu che dovresti chiedertelo!»

 

«Botte, botte, botte, botte-»

 

«Che diamine sta succedendo?»

SeungHyun si voltò e Jaejoong alzò lo sguardo.

Bom era lì a bocca aperta. «SeungHyun, che ci fai qui?!»

SeungHyun lasciò andare il bavero di Jaejoong e camminò verso l’amica. «Chiedilo al tuo “ragazzo” laggiù!» urlò SeungHyun.

C’era rabbia nella sua voce, non solo per ciò a cui aveva assistito, ma perché Bom aveva scelto Jaejoong al suo posto. Jaejoong si alzò in piedi, appoggiando il braccio sul tavolo per reggersi. Una scura chiazza viola occupava la sua mascella ed il labbro era gonfio.

Bom era senza parole. Voleva risposte. «Sei stato tu a fargli questo, SeungHyun?» la sua voce era quasi un sussurro.

«Ti sto solo proteggendo-»

«Da cosa?! Da cosa esattamente ho bisogno di essere protetta-»

«Da lui!»

Le sopracciglia di Bom si inarcarono ancora di più. Cominciò a camminare verso SeungHyun, l’espressione interrogativa.

«SeungHyun, ciò che dici non ha senso-»

«Tutto ciò che Jaejoong ha detto era una bugia! Col cazzo che ti ama! Se davvero lo facesse, allora non avrebbe baciato la cheerleader qui presente!» disse SeungHyun indicando Jessica.

Bom tacque. « … che stai dicendo-»

«Jaejoong non ti ama davvero! Sta solo giocando con te!»

Silenzio. Le bocche di tutti erano spalancate. Bom pareva la più sorpresa di tutti. L’espressione di SeungHyun rimaneva grave.

«Non puoi fare sul serio… » disse Bom.

 

Ce l’aveva fatta.

Aveva vinto la battaglia.

SeungHyun aveva battuto Jaejoong.

Bom era sua.

 

«SeungHyun,  pabo che non sei altro

Gli occhi di SeungHyun si spalancarono. Gli occhi di Bom lo scrutavano, cercando di trovarvi un barlume di lucidità che aveva perso.

«Cosa-»

«Razza di alieno geloso, che c’è che non va in te?»

Non l’aveva mai vista tanto furiosa con lui prima. Quel lato di Bom gli era totalmente sconosciuto. Cos’aveva fatto di sbagliato?

«Non capisco-»

«Jaejoong è mio cugino!»

 

 

« … cosa?»

 


 ...ahahcosa? Mindғυϲƙ...
Beh, è interessante. A quanto pare la “competizione” tra TOP e Jaejoong non lo era mai stata per davvero. Pare che SeungHyun si fosse sbagliato per tutto il tempo. Oh SeungHyun… eri così preso da perderti i idettagli. Beh… ecco cosa ti fa la gelosia .__. E preparatevi per le spiegazioni di Jaejoong nel prossimo capitolo. Vi serviranno, decisamente.
Come se la caverà? Scopritelo nel prossimo capitolo BOOM SHAKALAKA!
Riguardo le SNSD, non le ascolto così tanto, ma per come mi sembrano, le ho sempre immaginate come popolari cheerleader, sapete cosa intendo. Ma sono sicura che se le incontrassi davvero, sarebbero completamente diverse da come ci si aspetterebbe, Jessica ne è un esempio! Non sapevo con chi mettere in coppia Jaejoong, quindi ho detto Jessica perché ho sentito che un sacco di persone li shippano… quindi detto fatto :D
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Per favore, iscrivetevi e commentate! I commenti sono super-apprezzati!
Cercherò di aggiornare il prossimo weekend. Questa settimana sono straimpegnata!

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Capitolo 14
*** Choi Siwon - Parte I ***


C a p i t o l o 13 

Choi Siwon Parte I


 

«Ho sistemato la vostra divisa sul letto, signorino! Vi ho anche preparato il bagno! Ho usato i sali che avete preso in Spagna, proprio come volevate-»
«Grazie»
«S-se c’è altro di cui avete bisogno, la prego di non esitare a chiedere!
Svolgerò con piacere qualsiasi incarico mi assegnerete-»
«No, va tutto bene. Puoi uscire»
La cameriera sorrise a sé stessa mentre voltava le spalle al giovane uomo.
Grazie a Dio non l’aveva vista arrossire. Era semplicemente così…
… perfetto…
Il giovane uomo entrò nel suo stravagante bagno. La vasca era circondata da sali da bagno stranieri, asciugamani e candele profumate: un bagno preparato per un principe. Portò con cautela il piede destro nella vasca, subito seguito dal sinistro. L’uomo si abbassò e si sedette, allungò il collo e guardò il soffitto. Chiuse gli occhi quando il corpo si abituò all’acqua tiepida. Prese un profondo respiro con il naso, permettendo all’odore del sapone di entrarvi.

Bwara Mr. Simple, Simple,
Keuttae-neun Keuttae-neun Keuttae-ro meotjyeo...

Il suo telefono cominciò a squillare: era il timer che aveva puntato per il suo bagno di quindici minuti. Erano già passati quindici minuti?
L’uomo sospirò e si sollevò dalla sua posizione rilassata. Afferrò due asciugamani appesi allo scaffale accanto a lui. Ne avvolse rapidamente uno attorno alla vita e usò l’altro per asciugarsi i capelli umidi. Specchi pendevano da ogni angolo del bagno, mostrando il suo riflesso.
Aveva un aspetto assolutamente stupendo.
«Non posso perdere altro tempo.
E’ un nuovo giorno… »
Aprì la porta di camera sua, lasciando cadere entrambi gli asciugamani e indossò i vestiti che la cameriera aveva lasciato sul suo letto. Avrebbe pensato da solo ai suoi capelli se le cameriere non insistessero nel farlo loro. Ma non gli importava. Era così la sua vita fin da quando era piccolo.
Era la sua normale routine.
L’uomo si guardò allo specchio.
Soddisfatto del suo aspetto, uscì dalla camera con lo zaino in spalla, senza dimenticare di spegnere tutte le luci.
«Buongiorno, signorino»
«Siete davvero bellissimo oggi, signorino»
«Spero che gradiate la colazione, signorino»
L’uomo sorrise e continuò a camminare mentre le sue cameriere continuavano a parlare. Raggiunse la cucina e sedette al lungo tavolo, ricoperto di tazze e piatti. Alzò lo sguardo e trovò una donna che sedeva all’altro capo del tavolo.
Sembrava piuttosto giovane, ma il trucco e la chirurgia plastica nascondevano la sua bellezza naturale.
Le labbra rosse si incurvarono in un sorriso mentre indicava l’uomo con le bacchette. «Hai dormito bene?»
L’uomo afferrò un piatto e cominciò a servirsi i noodles. Sollevò lo sguardo sulla donna.
«Perfettamente.
Avete dormito bene, Eun Mi?»
«Aish, non c’è bisogno di chiamarmi per nome. Puoi chiamarmi “mamma” se vuoi»
Rise. «Scusa, mamma».
La parola rotolò fuori dalla sua lingua con naturalezza, ma lui la sentiva come una presa in giro.
La donna posò le sue bacchette sul tavolo e fece cenno ad una cameriera di avvicinarsi.
«Era una colazione eccellente» disse Eun Mi, mentre una cameriera le prendeva la scodella dalle mani.
Tornò a guardare il ragazzo che sedeva di fronte a lei.
«Ha chiamato tuo padre»
«Ah si? Cos’ha detto?»
«Oggi torna dall’Inghilterra»
«Forte»
«Ha chiesto dei tuoi voti. Stai andando bene?»
«Alla grande. I nostri punteggi finali di prima delle vacanze usciranno oggi. Sono sicuro che papà sarà lietissimo dei risultati»
«Va bene-» prima che Eun Mi potesse finire la frase, l’uomo si alzò dalla sedia. Afferrò lo zaino ed estrasse le chiavi della macchina dalla tasca anteriore. La donna alzò lo sguardo su di lui e contrasse le labbra. «Devi andare a scuola adesso?»
«Già»
«Ah, okay allora»
Il rapporto tra i due era strano.
Eun Mi non viveva alla villa da molto, ma sentiva che l’uomo che chiamava suo figlio le stava nascondendo qualcosa. Era quasi come se la stesse evitando apposta. Ma sembrava sempre così disinvolto. Era difficile dire se lo stesse infastidendo o meno.
Eun Mi sospirò e guardò l’uomo uscire dalla cucina ed avviarsi lungo il corridoio. Sentiva le cameriere aprire le porte per lui. Voleva davvero avvicinarsi al suo figlio acquisito, sul serio. Si alzò dal suo posto e corse verso di lui. L’uomo si voltò e vide Eun Mi avvicinarsi. Lei si fermò, giungendo le mani e sorrise al più giovane, anche se più alto, che la guardava dall’insù.
«Buona giornata a scuola, Siwon!»
Siwon la guardò per un attimo, poi ricambiò il sorriso.
«Grazie, mamma»
La cameriera chiuse la porta d’ingresso dopo che Siwon fu uscito.
Eun Mi riusciva a sentire l’auto fare retromarcia dal garage e sfrecciare in strada. Sorrise a sé stessa. Siwon era un così bravo ragazzo. Forse stave diventando un po’ più caldo con lei. O no?
Choi Siwon... mi fai davvero confondere. 

 

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«Quindi, sono sicuro che tutti voi siate consapevoli del progetto a coppie che stiamo facendo- Yoseob, quante volte devo ripeterti di smettere di parlare?»
Yoseob smise di conversare con HyunSeung e rivolse il viso all’insegnante. Si imbronciò e gonfiò le guance.
«Scusi, Hyori Seonsaengnim... »
Certo, Yoseop era adorabile, ma miss Hyori non sarebbe mai caduta nei suoi trucchetti. Corrugò le sopracciglia e si mise le mani sui fianchi. «Non attacca con me, Yoseob. E scommetto che quell’aegyo non funziona nemmeno con il preside HyunSuk»
Yoseob chiuse rapidamente la bocca mentre i suoi amici se la ridevano sotto i baffi. Miss Hyori sospirò. «Come stavo dicendo» continuò «sono piuttosto sicura che tutti voi siate consapevoli del progetto a coppie che stiamo facendo. Ma oggi, vi spiegherò qualche altro dettaglio»
Miss Hyori procedette prendendo una pila di fogli dalla cattedra. La diede a Sunny, dicendole di prenderne uno e passarlo dietro. «Ora, i fogli stanno girando per la classe. Ciascuno di voi ne prenda uno, per favore. Quel foglio ha le informazioni che vi servono. Tutto ciò che vi dirò ora sarà sul foglio, arasseo?»
«Deh, seonsaengnim!»
«Una volta che ne avete preso uno, passate agli altri»
La pila di fogli finalmente giunse dal lato dell’aula di Bom. Mentre ne prendeva uno, gli occhiali scivolarono lungo il suo viso e scorsero lungo il foglio per trovare i dettagli importanti come miss Hyori aveva letto ad alta voce.

 
Tecnologia Alimentare, Classe 7, Progetto a coppie
Scadenza venerdì 1 Giugno 2012
Tu ed il tuo partner assegnato dovrete creare un dessert originale. Questo incarico è una simulazione di uno dei tanti incarichi di una pasticceria. I pasticceri seguono questo procedimento per creare ricette originali, collaborando con altri pasticceri per dar vita alla ricetta.
Questo lavoro costituirà un’ampia parte del vostro voto del primo semestre.

“Bla, bla, bla...”

 
Dovrete presentare cinque esemplari del dessert, la ricetta, un saggio sulla ricerca di fondo e il vostro piano di progettazione. Entrambi dovrete preparare una demo di come preparare il desser in classe il giorno della presentazione.

“Hmm... okay...”


Tu e il tuo partner dovrete lavorare insieme prima o dopo la lezione. Il lavoro non può essere fatto durante la stessa.

“Aspetta… cosa?”
«Dovreste tutti già sapere con chi lavorerete» disse miss Hyori. «La data di scadenza potrà sembrarvi lontana, ma arriverà prima di quanto pensiate, considerate tutte le faccende extracurricolari che dovete sbrigare. Vi suggerisco di cominciare a progettare con il vostro compagno da ora- sì, Park Bom?»
Bom aveva sollevato la mano con espressione inquisitoria sul viso. «Hyori Seonsaengnim, dobbiamo davvero lavorare con il partner al di fuori dalla lezione?
Non possiamo proprio farlo qui?»
«Sì, Bom. E’ un problema?»
Bom tacque per un momento. «N-no, Seonsaengnim»
Ora sarebbe stato l’inferno. Sapeva già del progetto e ciò che prevedeva, ma non aveva capito che non potevano lavorare sul loro compito a lezione. Significava che sarebbe dovuta uscire con Siwon in pubblico per farlo. Siwon aveva già flirtato abbastanza al centro commerciale. Non voleva che situazioni del genere si ripetessero, ma pareva che avrebbe dovuto passarci sopra se voleva mantenere il suo voto in quel corso.
Le sue ammiratrici di sicuro li avrebbero stalkerati. Era un pensiero che la disturbava. E se se la fossero presa con lei? Cos’avrebbero fatto?
Bom abbassò lo sguardo sulle sue mani. Erano ancorate strette sulle ginocchia. Era nervosa. Bom poteva esagerare a volte, ma essere spaventata di lavorare con Siwon era giustificabile.

«Accidenti, perché Park Bom è così fortunata?»
«Farà meglio a non provarci con il nostro oppa… »
«Guardati le spalle, Park Bom»


Bom rabbrividì. Perché doveva succedere a lei? Cos’aveva mai fatto di male? Continuò a guardare in basso, ma voltò leggermente il capo accanto a lei. I suoi occhi individuarono il viso del suo partner. E giurò di averlo visto sogghignare.
Choi Siwon… sei davvero subdolo, lo sai?

  

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Si sentiva davvero una merda. Poteva davvero essere così idiota? L’amore l’aveva davvero accecato a quel punto? SeungHyun tirò un calcio ad un sasso mentre arrancava verso la palestra per gli allenamenti di basket.
Tutto per colpa di un malinteso, SeungHyun aveva deciso di dare un cazzotto in faccia al cugino di Bom.
Aveva ferito Jaejoong… due volte! Alla fine, era SeungHyun il cattivo. Non si aspettava il perdono di nessuno per ciò che aveva fatto.
SeungHyun ricordava tutto. Sembrava davvero che Bom e Jaejoong fossero una coppia e questo lo feriva molto. Non aveva avuto tempo di calmare le sue emozioni prima che Jaejoong baciasse Jessica. La sua tristezza si era rapidamente trasformata in rabbia. Non era riuscito a controllare le sue gambe ed era corso al loro tavolo. Aveva agito d’impulso. La sua mano era atterrata sul viso di Jaejoong prima che potesse pensarci. L’espressione di Bom sarebbe rimasta incisa per sempre nel suo cervello. Di solito era sempre così allegra che era stato spaventoso vedere il suo viso così corrucciato. Poi, l’avevano lasciato tutti lì, come un completo idiota. SeungHyun, confuso e sconvolto, si era diretto alla sua macchina ed era tornato dritto a casa.
Poi aveva iniziato a piovere. Oh, Dio, era torrenziale. Fece odiare a SeungHyun la pioggia persino più di prima. Voci avevano iniziato a girare al campus, ma nessuno sapeva cosa fosse davvero accaduto. Persino i BIGBANG e le 2NE1 ne erano all’oscuro. Le sole persone che sapevano di tutto l’incidente erano Bom, Jaejoong e Jessica. Confidava che non avrebbero detto niente, sebbene fosse stato uno stronzo totale.
SeungHyun calciò la pietra oltre il sentiero. Come avrebbe potuto guardare in faccia Bom o Jaejoong dopo ciò che era successo?
Si fermò. Era all’entrata della palestra.
Sospirò ed oltrepassò la doppia porta di metallo. Il tragitto fino allo spogliatoio maschile gli parve lungo, ma ci aveva impiegato solo un minuto e mezzo. La porta dello spogliatoio si aprì e SeungHyun vi entrò, le mani in tasca.
«Ehi, hyung!» urlò Ji Yong, i pantaloncini alle caviglie. «Pensavamo che avresti fatto ancora tardi»
Daesung si tolse la maglietta, rivelando il suo petto scolpito.
Rise e indicò Seungri.
«Sembra che tu abbia perso la scommessa, Seungri!»
Taeyang, che era già vestito, sorrise e sollevò la mano verso il volto di Seungri. «Sgancia, maknae!»
Seungri si infilò i pantaloncini e fece una smorfia. «Dannazione, perché sempre a me?» disse Seungri, schiaffando 10.000 won nella mano di Taeyang.
Tutto ciò che SeungHyun riuscì a fare fu sorridere leggermente ed avvicinarsi al suo armadietto. Rimase in silenzio mentre si spogliava. Dopo essersi tolto i numerosi strati, non poté fare a meno di sbirciare alla sua destra.
Jaejoong si stava allacciando le scarpe in silenzio, senza emettere un fiato. Riusciva a vedere il livido violaceo che gli aveva fatto sulla mascella. Il senso di colpa lo investì di nuovo.
SeungHyun non capiva perché si sforzasse tanto per tenersi dentro i sentimenti invece di esprimerli. Voleva dire a Jaejoong che gli dispiaceva, ma proprio non ci riusciva.
Le apparenze non significavano assolutamente niente. SeungHyun era un playboy sfrontato dopotutto.
Era timido. Troppo timido. Fu il primo ad uscire, voleva togliersi da quella scomoda situazione il più in fretta possible. Sorpassò il coach Tablo in fretta, facendo leggermente inciampare l’allenatore.
«SeungHyun, cos’è tutta questa fretta?» chiese Tablo confuso.
«Ah, scusi, Tablo Seonsaengnim» Tablo scosse la testa in risposta.
SeungHyun corse alla pista, dove i ragazzi facevano il loro riscaldamento del martedì: un semplice miglio.
Il coach Jinu era lì, aspettando il resto delle squadre.
Era sorpreso di vedere SeungHyun per primo. «Beh, sei in anticipo, Choi» disse mentre SeungHyun cominciava a fare stretching.
«Già»
Il coach Jinu fissò SeungHyun domandandosi il perché di quel comportamento, ma ci passò sopra. Abbastanza presto, il resto della squadra arrivò correndo giù per la collina, verso il campo.
«Ehi, ragazzi. Sbrigatevi e fate streching!»
«Deh, Seonsaengnim!»
SeungHyun continuò a stirarsi in silenzio. Ji Yong camminò verso il suo migliore amico e cominciò a stiracchiare le braccia attorno.
«Yo hyung» disse, «’tto ok? E’ tutta la settimana che sei strano. Ma ora stai in silenzio e non è normale. Che succede?»
«Credimi, non è niente-»
«Dici sempre che non è niente. Com’è che non sei mai aperto ed espresso come ti senti? Ti fa sembrare una femmina, sai»
Il coach Jinu soffiò nel fischietto, attirando l’attenzione di tutti i giocatori.
«Okay ragazzi, basta con lo stretching» disse. «Preparatevi a correre il miglio. So già che la maggior parte di voi non vorranno farlo e ci metteranno più tempo possibile. Ma almeno, provate a concludere in dieci minuti. Non vogliamo sprecare il tempo degli allenamenti. Quando avete finito, andate a recuperare in palestra. Fate un paio di tiri finché non avranno finito tutti». I ragazzi annuirono e si prepararono, abbassandosi a quattro zampe.
«Pronti… partenza… via!». Tutti i giocatori cominciarono a sfrecciare sulla pista. La maggior parte pareva facesse jogging, ignorando ciò che il coach Jinu aveva detto.
Junho in genere era il primo a finire, quindi fu piuttosto sorprendete vedere SeungHyun in testa. Era uno degli ultimi a finire il giro, non che fosse lento o altro.
Ora, era stressato. Correre lo aiutava a rilassarsi. Ma lo era a tal punto che in qualche modo aveva superato come un razzo tutti, ritrovandosi davanti.
7 minuti e 23 secondi: il tempo migliore di SeungHyun sul miglio. Dopo aver finito, corse su per la collina in palestra. Una volta dentro, per poco non collassò. Non aveva mai corso così velocemente il suo cuore si sentiva come se stesse per esplodergli in petto e si stese per terra. Aveva molta sete.
Acqua… sì, ecco ciò di cui aveva bisogno. Acqua.
Afferrando la sua bottiglietta, SeungHyun andò verso la fontanella. Svitò il tappo e piazzò la bottiglietta sotto al getto. Ci vollero circa quindici secondi a riempirla fino all’orlo. Ignorando l’acqua che debordava, SeungHyun la portò alle labbra, bevendo a grandi sorsate.
Dopo aver spostato la bottiglia dalle labbra, finalmente si sentì calmo. La sua mente era tranquilla, quindi cominciò a pensare.

Non mi posso nascondere per sempre. Perché sono così reticente?
SeungHyun riportò la bottiglia alle labbra e cominciò a bere altra acqua, ma con sorsi più piccoli. Impegnato com’era a bere non aveva sentito i passi dietro di lui.
«Ehi»
SeungHyun, sorpreso, per poco non fece cadere la bottiglia e rapidamente si voltò. Jaejoong era in piedi davanti a lui, il capo rivolto verso il basso.
SeungHyun asciugò l’acqua che gli scivolava sul mento.
«Ehi»
Un’atmosfera spiacevole riempì l’aria.
Jaejoong continuò a guardare per terra mentre SeungHyun lo fissava. Vedeva il livido che gli aveva fatto più chiaramente. Il gonfiore se n’era andato, ma c’era ancora una macchia viola scuro sulla parte inferiore del suo viso, vicino al labbro. Il senso di colpa si stava di nuovo impossessando del suo corpo. Non riusciva a sopportarlo. Doveva dire qualcosa.
«Mi dipiace-» dissero entrambi i ragazzi allo stesso momento. SeungHyun fissò Jaejoong con gli occhi spalancati.
«Di cosa ti stai scusando?» chiese Seunghyun. «Non hai fatto niente di male! E’ tutta colpa mia-»
«No, mi sono comportato da stupido» disse Jaejoong. SeungHyun rimase zitto mentre Jaejoong cominciava a spiegare. Era ancora stupefatto. Non doveva essere lui a scusarsi?
«Se non fossi stato un tale cazzone, a questo punto avremmo evitato il malinteso» Jaejoong emise una risatina verso il maggiore confuso. «Ti piace davvero mia cugina, eh?»
SeungHyun fissò il ragazzo. Cos’avrebbe dovuto dire? «I-io uhm-»
Jaejoong rise di nuovo.
«E’ tutto ok, hyung. Non devi dirmelo per forza»
SeungHyun arrossì. «C-come hai-»
«Seungri mi ha detto i dettagli».
Ovviamente. Seungri. Quel maknae combinaguai.
Jaejoong sorrise. «Devi essere davvero confuso. Non mi è mai piaciuta Bom noona, è solo mia cugina, guiro! Fammi solo spiegare. Non siamo parenti di sangue, la sorella di sua madre ha sposato mio padre e
dopo il matrimonio si sono trasferiti negli Stati Uniti. A mio padre non è mai piaciuta la famiglia della mia matrigna, è come se avesse la fobia di stare a contatto con la gente povera, quindi venivo in Corea una volta all’anno per le riunioni di famiglia. E dato che non siamo parenti di sangue, il sistema scolastico non ci considera come parenti. Nessuno avrebbe capito che eravamo imparentati a meno che non fossimo stati noi a dirlo»
«Perché non hai detto niente?!»
«Soldi.
Sono ricco e Bom non lo è. Mio padre lavora per il governo americano e guadagna centinaia di migliaia di dollari mentre la madre di Bom è un’insegnante che non guadagna nemmeno lontanamente tanti won»
«Cos’ha a che fare il tuo status economico con questa storia?»
«Ho già attirato l’attenzione per la mia provenienza. Se le persone scoprissero che siamo parenti, Bom si sarebbe guadagnata un sacco di attenzione non voluta. Sappiamo entrambi che non è in cerca di questo
»
«A-avresti potuto per lo meno dirlo a me! Lo sapevano tutti i BIGBANG tranne me!»
«Ricordi settimana scorsa quando siamo andati tutti a Cheonnong Hall?
Spiegai tutto ai tuoi amici, ma tu non c’eri. E poi, praticamente ti odiavo. Ti aspetti davvero che sarei venuto lì per parlartene?»
«Sai» disse SeungHyun, trascinando le scarpe «se non fossi un tale stronzo, probabilmente l’avrei scoperto prima». Nonostante tra i due fosse SeungHyun l’idiota, aveva ragione.
Jaejoong si mise una mano dietro la testa e si scompigliò i capelli.
«S-scusa per questo»
«E' solo che non capisco» disse SeungHyun.
«Non avevo fatto niente per offenderti, o no? Perché ti comportavi così male con me?»
«Per via di Taejoon»
Il primo ed ultimo ragazzo di Bom. SeungHyun guardò Jaejoong. Capiva cosa significava la sua espressione:
era la stessa faccia che SeungHyun aveva ogni volta che pensava a Taejoon. Jaejoong disprezzava quel tipo tanto quanto lui.
«Anche tu sai di lui?» chiese SeungHyun.
«Naturalmente!» Jaejoon rimase a riflettere per un secondo.
Si leccò le labbra e guardò in basso evitando lo sguardo di SeungHyun. «Non sono sempre stato così sicuro di me, sai. Ero un ragazzo tranquillo. Prima di trasferirmi, vivevo a Busan con mio padre. Ero figlio unico, quindi non era molto bravo a comunicare con le altre persone. Ero molto solo»
SeungHyun ascoltò il più giovane con attenzione. Jaejoong era praticamente la sua copia.
«Quando mio padre ha incontrato la zia di Bom, ero spaventato. Non ero pronto a cambiare vita,
ma Bom mi fece sentire il benvenuto. Fu la mia prima amica. Per merito suo, riuscii ad acquistare fiducia in me. E’ il motivo per cui sono la persona che sono oggi»
Quindi, SeungHyun non era stata la prima persona che Bom aveva illuminato. Aveva il potere di fare sentire chiunque speciale… doveva essere una fata o qualcosa del genere…
«Ogni anno, tornavamo in visita. Raccontava molto di te. Ero felice perché aveva qualcuno che la rendeva felice a sua volta. Ma alla riunione di qualche anno fa, tutto ciò di cui parlava era questo Taejoon. Fattelo dire, era totalmente infatuata del tipo. Divenne così fastidioso da strapparsi i capelli. In realtà mi mancava sentirla parlare di te» Jaejoong rise e tornò a guardare SeungHyun.
«L’anno successivo, tornò alla riunione come una persona diversa. Non l’avevo mai vista tanto triste in vita mia! Continuava a parlare di come non si sarebbe mai innamorata di nuovo e cose del genere. Taejoon le aveva spezzato il cuore. Non voglio più vederla in quello stato. Dopo che accadde, ero turbato ogni volta che parlava di te. Non volevo che si innamorasse di un altro ragazzo che avrebbe potuto finire per spezzarle il cuore.
«Quando sono venuto in questa scuola, ho sentito che facevi parte dei BIGBANG. Apparentemente, eri il silenzioso e rude playboy del gruppo. Non potevo permettere che una persona del genere stesse con mia cugina, anche se fosse il suo migliore amico.
Quindi sono passato alla difesa.
«E riguardo Siwon… mi dispiace.
Avevo sentito in giro a scuola che non vi piacevate, quindi l’ho invitato per farti ingelosire. Volevo solo farti incazzare. Ma ho sbagliato ad invitarlo, hyung. Siwon è un gran playboy anche lui. Rimpiango tutto ciò che ho fatto. Onestamente pensavo che stessi solo usando Bom. Ora, so che ciò che provi per lei è reale». Jaejoong sogghignò. «Nonostante mi sia guadagnato un cazzotto in faccia, penso che ne sia valsa la pena»
SeungHyun corrugò le sopracciglia. «Che vuoi dire-»
«Se non mi avessi preso a pugni, non penso che ci saremmo avvicinati tanto». Mentre Jaejoong parlava, il cruccio di SeungHyun si trasformò in un sorriso genuino. «E ho imparato molto da Seungri. Non sei duro come sembri, hyung. Anzi, sei una persona piuttosto gentile»
Jaejoong sollevò il braccio e lo posò sulla spalla di SeungHyun.
«Sii onesto con me ora, hyung. Ami davvero Bom noona? Voglio sentirlo da te personalmente»
Seunghyun rispose dopo un momento. «Sì» disse dolcemente.
«Perché non glielo dici?»
SeungHyun non disse niente. Ponderò la domanda.
Era un interrogativo che gli avevano posto già tutti. Aveva sempre lasciato la risposta irrisolta con un semplice “Un giorno glielo dirò” o “Lascia stare”. Ma qual era il vero motivo?
 
Era troppo affezionato a lei. Se si fosse dichiarato, cosa sarebbe accaduto alla loro amicizia? Si sarebbe distrutta? La loro amicizia era la cosa più bella che gli fosse mai accaduta.
Non voleva perderla, come aveva perso sua madre.
Ecco perché.
Ma non aveva mai avuto le palle per dirlo a nessuno. Era troppo riservato.
« … Ho paura»
Jaejoong batté le palpebre e tolse la mano dalla spalla di SeungHyun.
Non si aspettava una risposta del genere. «Oh… dev’essere molto difficile per te. Sai cosa? Ti aiuterò»
SeungHyun sollevò le sopracciglia verso il dongsaeng. «Che intendi?»
«Chi conosce Bom meglio di te, eccetto le 2NE1?»
« … tu…?»
«Esattamente. Non ti preoccupare bello, ti supporterò io»
L’improvviso cambio di eventi fece battere rapidamente le palpebre a SeungHyun. Cos’era appena successo? Rimase impassibile mentre guardava verso il più giovane di fronte a lui.
«Grazie Jaejoong» disse SeungHyun. «Sei davvero un ragazzo in gamba, lo sai?»
Jaejoong rise.
«Anche tu, hyung. Sono contento che abbiamo risolto tutto. Ma sono ancora un po’ preoccupato»
«Non è di me che lo sei, vero?»
«No, no. Non sei tu che mi preoccupi»

«E’ Siwon»

 
«Aish, perché voi ragazzi correte così veloci?»
«Non ho mai visto correre SeungHyun così! Beh… forse quando ha cercato di inseguire il camioncino dei gelati»
«Non state litigando ancora, vero?»

I due ragazzi si voltarono verso il resto della squadra che stava rientrando in palestra. Il coach Jinu guardò i due e gli si avvicinò, il coach Tablo subito dietro.
«Che state facendo voi due? Pensavo di avervi detto di fare i tiri liberi!»
«Scusi, Jinu Seonsaengnim.»
Jinu sospirò, ma aveva capito che c’era qualcosa di diverso nei due ragazzi che avevano chinato la testa verso di lui. L’atmosfera sembrava più allegra.
Junsu, insieme a Yoochun, si avvicinò alle spalle di Jaejoong. Junsu picchiettò ripetutamente sulla sua testa e Jaejoong si voltò dandogli un cinque e facendolo ridere. Il ragazzo teneva un pallone da basket in ogni mano, e diede quello nella sinistra a Jaejoong.
«Grazie, bello» disse Jaejoong, afferrandola.
Yoochun si fece largo tra i due mettendosi in mezzo e mise le braccia attorno alle spalle di entrambi mentre giocava con il pallone con i piedi. «Andiamo, ragazzi!» disse, trascinando Jaejoong e Yoochun con sé.
Una volta che il trio e ne fu andato, SeungHyun guardò la schiena di Jaejoong intensamente. Non era mai stato
Jaejoong il suo problema. Siwon lo era. E ora, aveva qualcuno che era d’accordo con lui.
Choi Siwon… persino Jaejoong pensa che tu sia un cazzone.

 

 Questo capitolo era piuttosto lungo, quindi l’ho diviso in due! Continuate a leggere gente, continuate a leggere!

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