A Forbidden Love di BellaSwan95 (/viewuser.php?uid=46878)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Licantropo ***
Capitolo 2: *** Vampiro ***
Capitolo 3: *** Visione ***
Capitolo 4: *** Infinito ***
Capitolo 5: *** Rivelazioni ***
Capitolo 6: *** L'avvertimento ***
Capitolo 7: *** Netto Contrasto ***
Capitolo 8: *** L'addio a casa Black ***
Capitolo 9: *** Mai più insieme ***
Capitolo 10: *** La radura ***
Capitolo 11: *** Prometti di credermi? ***
Capitolo 12: *** Il tempo perduto ***
Capitolo 1 *** Licantropo ***
Eccomi di nuovo qui,con un’altra ficcy.
Allora,innanzitutto devo
dire che non so ancora se la continuerò o no … voglio dire,se avrà un buon
numero di letture e magari anche qualche recensione ^_^, potrei andare avanti
(d’altronde in testa mi frullano così tante idee …)
Poi
..
In questa storia
troverete una bella leggermente differente (ma solo
all’inizio)…
… e non temete: io non
sono una pro bella/jacob ( per capire a cosa mi riferisco leggete tutto il
capitolo…)
Credo di aver dato tutte
le mie insulse spiegazioni,per il momento …=)
Vi lascio alla lettura
di questo primo cappy (sperando che non sia anche l’ultimo …
*sigh*)
Sara
Licantropo
(Bella)
L’idea di essere uno strano essere
peloso,per lo più di dimensioni
stratosferiche ed incredibilmente caldo,non riusciva ancora ad andarmi giù.
Eppure gli altri sembravano sempre così a loro agio,una grande famiglia alla
quale a volte mi sentivo totalmente estranea … perché dovevo creare così tanti
problemi?
Non riuscivo a capacitarmi del fatto che
non mi avessero ancora cacciata via,in fondo il mio compito,il mio dovere in
quel branco sembrava consistere solo nel peggiorare le situazioni,le più
svariate situazioni,quando non ce n’era veramente
bisogno.
Però allo stesso tempo sentivo una strana
affinità con ciò che ero veramente … e questo non faceva altro che confondermi
le idee. Nonostante non mi venisse mai rivolto un sorriso,non scambiassi una
parola con nessuno,sentivo di essere parte di quella grande famiglia … in
qualche modo,era questo ciò che provavo.
Non mi avrebbero mai permesso di uscire a
piede libero dalla microscopica riserva di La Push,ovviamente … ero fin troppo
inesperta,avrei rischiato di dare nell’occhio,con tutta quella mia forza..
Già,era quella la loro teoria: ero dotata di quella forza,un potere
strabiliante, con la quale avrei potuto stritolare,con le mie fragili mani, un
tipo come Sam.
Era forse quello il motivo per cui mi
tenevano a distanza?
Bah,probabilmente … ma ormai non aveva
più importanza …
Avevo rinunciato ad ogni mia singola
speranza di uscire,raggiungere la cittadina più vicino,probabilmente la piovosa
Forks,e allora sì che mi sarei diveritita..
Stranamente per i miei standard,
divertirsi non voleva dire necessariamente attaccare la prima persona innocente
che mi capitasse a tiro,bensì respirare aria salubre … inebriarmi i polmoni di
nuove essenze che non fossero lo stufato di Billy o l’olio della moto di Jacob
…
No,io volevo tornare a
vivere.
Avevo amato la mia
vita.
L’avevo apprezzata più di qualsiasi altra
cosa.
La mia vita con mia madre,Phil
…
La mia vita nella calda e soleggiata
Phoenix …
Ma la mia vita si era interrotta
all’improvviso …
Una semplice febbre,o meglio … sintomi di
febbre,ed ecco il bel Charlie Swan fare irruzione nella nostra umile dimora e
portarmi via,sotto lo sguardo inebetito e sconcertato di mia madre
…
Probabilmente a causa delle mie
condizioni non mi ero totalmente resa conto di ciò che stesse accadendo,ma bastò
una notte … una semplice e sola notte …
Sentivo il sangue scorrere veloce nelle
vene,l’adrenalina che pompava con altrettanta forza …
Il cuore che batteva all’impazzata e poi
eccomi che corro verso il bosco più vicino che riesco a trovare … corro a
perdifiato,senza conoscere la mia meta … gli alberi mi sfrecciano accanto,o
forse sono io che li supero … e poi il tremito,una strana sensazione che mi
pervade il corpo,una sensazione mai provata prima …
Sento ogni mia singola cellula del corpo
vibrare, desiderosa di liberarsi da qualcosa,qualcosa che la ostacola … I miei
gemiti sembravano suoni estranei,non riuscivo a riconoscere più la Bella di
pochi minuti prima … no,non ero più quella Bella:
il mio corpo era ora ricoperto da un
manto peloso,folto e rossiccio,tendente al colore dei miei capelli … poggiavo
sul terreno umido servendomi di ben quattro zampe,quattro zampe che non
ricordavo di aver mai posseduto ..
E poi il mio riflesso nell’acqua corrente
di un ruscello in prossimità del bosco: erano ancora lì i miei occhi,i miei
banali occhi castani,ma per qualche strano motivo il poterli riconoscere mi fece
sospirare di sollievo … o per meglio dire,ringhiare …
Avrei desiderato immensamente cancellare
quei ricordi,ma lo stesso Charlie mi aveva detto,con severità,che non sarebbe
stato possibile …
Beh,se le cose stavano veramente
così,allora avrei cessato di vivere.
Non sopportavo l’idea di riprovare quella
strana sensazione,l’orribile sensazione, ogni volta che il mio stesso corpo ne
sentiva il bisogno ..
Spesso domande riguardo la trasformazione degli altri
membri del clan mi attraversavano la mente,e appena tentavo di porle ai
rispettivi interlocutori,un’occhiata scocciata e un ringhio,ed io tacevo
…
Non avrei retto quella situazione molto a
lungo …
Sarei arrivata a fuggire se avessi dovuto
….
Ma per il momento non sembrava essere
necessario …
C’era qualcosa in agguato,una strana
emozione che non seppi riconoscere …
Tensione? Paura?
Preoccupazione?
A proposito di cosa non riuscivo a
comprenderlo …
Ma probabilmente le loro occhiate
eloquenti avrebbero dovuto farmelo intendere.
-Abbiamo bisogno di lei, Sam.
–
-Ne sei sicuro? Con tutta quella forza
potrebbe solo peggiorare la situazione!-
Percorsi con passo incerto il piccolo
tratto di giardino della riserva e mi accucciai accanto al cespuglio
d’erba,appena sotto la finestra del salotto.
-No invece … quella forza,come la chiami
tu,ci sarebbe molto utile.-
-Dici?- ribatté una voce con una punta di
sarcasmo,- E se si spingesse a compiere qualcosa di azzardato? Come la
metti?-
-Non lo farebbe … troppa inesperienza che
la indurrebbe a restarci accanto.- rispose una seconda
voce,prontamente.
-Jacob, ha ragione Sam.- intervenne un
terzo interlocutore,che riconobbi come Billy.
-Cosa?- ringhiò,colui che probabilmente
era Sam.
Stranamente non avevo mai udito la sua
voce … lo avevo mai incontrato?
-Sii ragionevole: la ragazza non saprebbe
come gestire tutto quel potere e non si arrischierebbe di certo a mettere in
pericolo non solo la sua vita,ma anche quella di tutti noi.- proseguì
Billy,saggiamente.
-Esatto.- annuì Jacob,e nella mia mente
comparve una sua immagine .. a cavallo della bella moto,i capelli ondeggianti
sulle spalle ..
-Oh,ma andiamo … è fin troppo ingenua!
Cosa potrebbe importarle? Non mettere a rischio la nostra vita è il suo ultimo
pensiero!- gridò Sam,in preda alla rabbia.
-Ma l’hai vista? È così indifesa … -
mormorò Jacob, seguito a ruota da una conferma di
Billy.
-Non oserebbe mai. Sono convinto che ci
resterà vicino.-
-Jacob!- ringhiò Sam,- Non possiamo
rischiare! Qui si tratta di una questione molto più importante di ciò che
avremmo mai potuto immaginare!-
-Perfetto. Lei lo saprà e vedrai che non
oserà mettersi nei guai. – borbottò Billy,e alzando leggermente lo sguardo
intravidi,attraverso la finestra,le tre sagome muoversi impercettibilmente nella
stanza.
- Ci odia! Hai visto che occhiate ci
lancia!- protestò Sam,e lo vidi prendersi il capo tra le
mani.
-Ma comprenderà la gravità di una
situazione come questa,suppongo.- fece Jacob,per controbattere,ed un suo
movimento repentino in direzione della finestra mi fece sussultare .. mi
accasciai a terra,cercando di non fare il minimo rumore
…
-Comunque,preferisco che sia Leah a
partecipare.- proseguì Sam,deciso.
-Leah è troppo debole ….- sbottò
Billy,indifferente.
-No invece. E’ più forte di quanto tu
possa anche lontanamente immaginare.- sibilò Sam,digrignando i
denti.
Ricordai la dolce figura di quella
ragazza, Leah Clearwater, che si offriva di accompagnarmi alla spiaggia per una
boccata d’aria … probabilmente era stata l’unica persona a non mettermi a
disagio dal mio arrivo in quello strano e soleggiato posto
..
-Sam,oramai è deciso. Bella parteciperà.-
concluse Billy.
Trasalii.
Bella?
Era … era il mio
nome!
Cosa c’entravo in quella
discussione?
Mi avevano di già nominato prima che
arrivassi?
Cosa volevano da
me?
Beh,probabilmente avrei già dovuto
intuire che riferendosi alla “ragazza con troppa forza” si riferissero a me,si
intende. In fondo le uniche donne presenti in quel branco eravamo Leah ed io ..
e a sentirli parlare,la mia amica non era affatto al mio livello
..
Stranamente fui pervasa da una sensazione
di orgoglio,di sollievo.
-Billy,stammi a sentire … - protestò
Sam,che non si era ancora rassegnato.
-No Sam,non torniamo più su questo
punto.- lo interruppe Billy,severo,- Sai bene quanto me che la ragazza è
fondamentale per questa battaglia,perciò … -
Battaglia?
Ok,il mio cervello cominciava a recepire
informazioni che non avrebbe dovuto ..
-Bene,mettiamo che io la lasci …
-
-Sam, le tue decisioni … la tua opinione
… in questo caso non conta molto.- lo interruppe
Billy.
-Come scusa?- fece,in un sussurro,ed
intuii che quella discussione non sarebbe terminata come avrei desiderato
..
-Sam,sii razionale. Noi ce ne stiamo qui
a discutere,quando è la sua opinione quella che conta. Non
trovi?-
-In effetti … - assentì Jacob,e lo vidi
scrutare Sam con severità.
- Ma … - protestò quest’ultimo,- E cosa
intendi dirle?-
-Chiariremo per bene la situazione. Le
diremo tutto,senza tralasciare quei particolari che vorremo nasconderle, e poi a
lei spetterà la decisione.-
Rabbrividii e distogliendo lo sguardo da
quella scena inquietante,mi portai le mani alle orecchie,per capacitarmi di cosa
stava accadendo?
Mi avevano forse presa per una
combattente?
Non ci avevo capito un’acca in quel
discorso,eppure allo stesso tempo sembrava tutto così logico
...
La ragazza dai super- poteri che viene
ingaggiata per una super- battaglia contro una qualche strana entità che non
conosce neppure ..
Beh certo,più logico e lineare di così
non avrebbe potuto esserlo.
***
Tremavo da capo a piedi quando feci il
mio ingresso nel salottino della casa di Billy, Leah al mio fianco che mi
sorreggeva per un braccio .. temeva forse che perdessi
l’equilibrio?
Quando raggiunsi la stanza,mi fece
accomodare sul divanetto e lei si sedette accanto a me,senza smettere di
accarezzarmi freneticamente il braccio.
Le lanciai un’occhiata che esprimeva
tutta la mia gratitudine,dopodiché volsi lo sguardo ai miei interlocutori:
Billy,nella sua immensa stazza, nel mezzo di una piccola folla che stranamente
riusciva a terrorizzarmi; jacob alla sua destra,che mi scrutava con
un’espressione quasi compassionevole; Charlie,alla sinistra,che mi parve
decisamente a disagio; e infine,in fondo alla stanza,come se volesse
nascondersi, il nerboruto Sam,gli occhi iniettati di
sangue.
-Bella .- mormorò Billy e tornai a
fissarlo.
Annuii,come per intimarlo a
proseguire.
-Ci dispiace … ci dispiace davvero molto
… -
-A cosa ti riferisci?- ebbi il coraggio
di domandare.
-Al nostro comportamento in questi mesi.
Non è stato dei migliori,e ti preghiamo di perdonarci.- e sul suo viso potei
leggere un’espressione di vero rammarico.
Restai inespressiva,in attesa che
continuasse.
-Ora. Tu sai perfettamente di avere
qualcosa che ti contraddistingue da tutti noi,esatto?-
-Più o meno … -
sussurrai,indifferente.
-Ok. Sai che ci riferiamo alla tua …
forza?-
Quando pronunciò quella parola,sentii Sam
irrigidirsi,seppur a distanza.
-Sì.- annuii.
-Ecco … non ci era mai capitato di
accogliere in questo branco una come te,così dotata …
-
Ma cosa c’era scritto sulla mia fronte?
Fenomeno da baraccone?
-Vedi,ci sono situazioni in cui queste
qualità vanno,anzi.. devono .. essere sfruttate. Spero tu comprenda.- proseguì
lanciando un’occhiata fugace a Charlie.
-Sì?- lo incitai a continuare
nuovamente.
-Quella a cui stiamo andando incontro è una
delle tante situazioni che richiede il tuo aiuto,il poter utilizzare le tue
straordinarie potenzialità.-
-Cosa intendi dire?- chiesi,benché
sapessi a cosa si riferisse.
-Vedi,stiamo per dare inizio ad una
guerra.-
Sussultai e Leah al mio fianco,mi cinse
le spalle con un braccio.
-G-guerra?-
balbettai.
-Esatto.-
-Perché?-
-Ci sono patti che non devono essere
infranti … ma sfortunatamente,non tutte le persone di questo mondo se ne
capacitano … per i loro scopi non si curano di rispettare niente e nessuno …
-
La sua voce era rotta
dall’emozione.
-A cosa ti riferisci?- chiesi
impaziente.
-Ai Cullen. – concluse,con tono più
deciso.
-Chi?-
-I Cullen. Comunemente noti come … unici
succhiasangue nella nostra zona. – rispose,mentre jacob soffocava un
risolino.
-Succhia cosa?- replicai
inorridita,facendomi ancora più piccola accanto a
Leah.
- Quello è semplicemente il soprannome
che gli abbiamo affibbiato. – si affrettò a dire Charlie,- Che devo dire si
adatta molto alla loro natura … -
-Ma cosa vuol dire?-
chiesi,inebetita.
-Suppongo tu conosca,o almeno .. sappia
qualcosa riguardo i vampiri.- proseguì Billy,scrutandomi con aria
interrogativa.
- … Sì? – azzardai,ma non ero davvero
sicura del fatto che nella mia scuola di Phoenix qualcuno ci avesse accennato un
argomento al riguardo.
-Oh beh … - sbottò Billy,- al momento non
è necessario che te ne conosca vita,morte e miracoli .. Ciò che più conta è che
tu sappia che il nostro obbiettivo è eliminarli.-
Rabbrividii,probabilmente per l’ennesima
volta.
Mi figurai nella mente una mia
immagine,intenta a combattere contro strani esseri assetati di sangue …
-Perché?- domandai,
inorridita.
-Non voleva impressionarti … - sogghignò
Jacob, guardandomi con un’espressione divertita.
-Vedi Bella … tempo fa,molto tempo fa,i
nostri antenati e il capo del clan dei Cullen … -
-Clan dei Cullen?- ripetei, sicura di non
aver udito per bene.
-Beh si,sai .. anche loro sono una grande
famiglia,come noi .. – spiegò,- Allora,dicevo.. ? Ah si … Ecco,a seguito di
alcuni eventi spiacevoli – ed intendo morti e cose varie – avvenute a causa dei succhiasangue, i
nostri antenati e il capo Cullen,decisero di stabilire questo patto: non
avrebbero dovuto mordere nessun umano … -
-Perché?
Accadde?-
Lo vidi annuire e un’ombra di dolore
comparve sul suo volto.
-Beh … le cose sono procedute per il meglio per
… anni e anni?- chiese conferma Billy,rivolgendo la sua attenzione a
Charlie.
-Fino a pochi giorni fa. – assentì
quest’ultimo.
-Cosa?- gridai, e sentii Leah sussultare
al mio fianco,forse a causa della
mia reazione esagerata.
-Esatto. Uno di loro ha … ucciso,di
nuovo.-
Rimasi a
fissarlo,sconvolta.
Di nuovo?
-Si chiamava Jessica Stanley quella
povera ragazza … - intervenne Leah.
-Già ..- confermò
Billy.
-E allora?- li
incitai.
-Cosa?- sbottò
Charlie.
-Cosa volete che
faccia?-
-Sapevo che non ti saresti tirata
indietro .. – mormorò Jacob,che mi elargì un gran
sorriso.
Io lo ricambiai,ma mi voltai
immediatamente in direzione di Billy.
-Bella,questa battaglia è vicina. Non
possiamo assicurare che ne usciremo tutti vivi,ma la speranza è l’ultima a
morire,o no?-
Annuii
vigorosamente.
-Beh, ciò che devi fare è partecipare a
questa guerra utilizzando tutte le tue potenzialità …
-
-Ed evitare qualsiasi atto che possa
metterci in pericolo. – intervenne Sam.
Incrociai il suo sguardo e mi pentii
immediatamente di averlo fatto.
Tornai a fissare Billy che sprizzava
gioia da tutti i pori.
-Ne sei sicura,Bella?- proferì Charlie,in
un sussurro.
-Certo. Non possiamo permettere,per
quanto poco ne sappia, che questi succhiasangue mettano fine alla vita di
giovani innocenti solo per … -
-Nutrirsi.- intervenne Billy,notando
quanto fossi in difficoltà.
-Perfetto. Noi li
fermeremo.-
|
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Capitolo 2 *** Vampiro ***
Ok,
devo
dire che sono molto felice del risultato che ottenuto pubblicando questa
fanfiction =)
Ben
4 recensioni,che sono davvero un record per me,
ovviamente
aspiro a riceverle sempre di più man mano che continuo ad
aggiornare.
Volevo
ringraziare per aver commentato:
_sefiri_
ka
chan
[grazie per aver inserito la storia tra i preferiti]
gianna88
memi16
[idem: è bello sapere che a qualcuno piace questa ficcy ..
]
In
questo capitolo,raccontato da Edward,noterete che non apprezza moltissimo la sua
natura e arriva quasi a desiderare di non appartenere alla sua famiglia …
Vampiro
(Edward)
Avrei desiderato che tutto ciò non fosse
mai accaduto.
Ci stavamo preparando ad una battaglia
e,perlomeno nell’epoca in cui avevo vissuto ed ero nato,non era un buon segno.
Mi chiedevo come ne saremmo usciti: vincitori?
Già,la vittoria …
Leggevo chiaramente
l’emozione,l’eccitazione sui volti dei miei familiari,pronti a
combattere.
Perché mi sentivo così estraneo a quel
luogo in quel momento?
Era come se un soldato non volesse
arruolarsi nell’esercito locale ..
come se stessi cercando di sfuggire al mio stesso destino
…
Ma no,quale destino
…
Il mio destino era già compiuto: una vita
eterna davanti ai miei occhi,fatta di monotonia e solitudine. Non esistevano i
pro nell’esistenza di una creatura dannata come me,non sarebbero mai esistiti..
Mi vergognavo di ciò che ero,ma non lo avrei mai detto a nessuno,specialmente a
Carlisle. Lo avrei ferito,sicuramente,ma avevo l’impressione che in fondo lui
l’avesse sempre saputo .. avesse sempre percepito che quella vita non era per me
…
Io avevo aspirato ad
altro.
Ma oramai era troppo
tardo.
“Tanto vale che anche il soldato Edward
Cullen si dia da fare”,mormorai tra me e me,con una vaga sensazione di
rammarico.
“Mi chiedo cos’abbia Edward …
“
Ecco,questo era esattamente uno dei tanti
contro esistenti nella vita di un vampiro.
Ovviamente non vampiri in generale,si
intende.
Pareva che al momento fossi l’unico ad
avere la possibilità,se così poteva essere definita,di percepire ogni singolo
pensiero della gente.
Girava voce che ci fosse anche qualcun
altro,forse in Italia,ma che i suoi potenziali non fossero tanto eccessivi
quanto i miei ..
Sentire quel solito e fastidioso ronzio
nella testa,mi fece irrigidire ancora di più,come se non fossi di già una statua
senza anima e cuore …
“Edward?” mi richiamò una voce
squillante,preoccupata.
“Sì?”
Quei dialoghi mentali erano davvero
curiosi nella maggior parte dei casi …
A volte preferivo non conoscere
l’opinione di Alice sui bicipiti di Jasper …
“Va tutto bene?” chiese la solita
vocina.
“Ti importa veramente?”
chiesi,indifferente.
“Andiamo … cosa
c’è?”
“Niente.” Ribattei prontamente,misurando
il salotto a grandi passi.
“Edward,sappiamo entrambi che c’è
qualcosa che ti turba.” Replicò.
Sospirai rumorosamente e mi voltai nella
sua direzione: Alice Cullen sedeva sul divanetto appostato contro la parete sud
e mi scrutava pensosa.
Mi soffermai con lo sguardo sui capelli
corvini che racchiudevano quel volto così grazioso,ma allo stesso tempo capace
di penetrarti all’interno …
Trasalii
inspiegabilmente.
Temevo forse per il fatto che potesse
esistere qualcuno capace di leggere anche me?
Beh,sarebbe stato giusto …
“Edward,parliamone.”
Continuò.
“Alice,sto
bene.”
“Non mi sembra.” Bisbigliò e la sua
vocina era un che di irritante nella mia mente.
“Sul serio .. Falla
finita.”
“Edward,magari posso aiutarti
…”
-Sto bene!- gridai
inconsapevolmente.
Abbassai immediatamente lo sguardo quando
mi accorsi di aver letteralmente urlato … avevo ..aperto la bocca e dato fiato
alle trombe senza nemmeno pensare ..
Percepii lo sguardo di tutti su di me e
desiderai sprofondare sotto terra.
Ma non era quello l’Edward Cullen che
conoscevo: alzai a mia volta lo sguardo su di loro e li scrutai con aria
interrogativa,deciso a far distogliere l’attenzione dal momentaneo fenomeno da
baraccone.
-Ehm,comunque … - proferì
Carlisle,mantenendo l’attenzione su di me,- dovremmo organizzarci,ora.
Jasper?-
E si rivolse al figlio, in piedi accanto
ad Alice,le braccia incrociate sul petto.
Lo vidi sospirare rumorosamente,per poi
lanciare un’occhiata fugace a tutti i presenti: Emmett,a poca distanza dalla mia
postazione,sbuffò rumorosamente.
Mi voltai a guardarlo e avrei preferito
non infiltrarmi nei suoi pensieri …:
“Disposizioni … qui ci vuole ben altro …
“
Lessi sul suo volto l’afflizione,il
dolore,la disperazione,la preoccupazione che aveva tenuto nascosta per anni e
anni .. Ora tutte quelle emozioni erano riaffiorate in un colpo solo
..
Maledii gli umani,i vampiri .. tutte le
creature presenti su quello che poteva essere definito,in qualche modo ( a me
sconosciuto ) ..mondo.
Rammentai,senza volerlo, la figura di mio
fratello che tornava a casa
Cullen,il mento … l’intero volto,incrostato di sangue.
Non era sangue di cervo … grizzly … puma
..
No,ben altro: sangue
umano.
Non so quale volontà divina mi impedì di
balzargli addosso,aggredirlo,imprecare e pregare che l’Inferno lo accoglierà a
braccia aperte,se mai giungerà la sua ora …
Ma l’espressione che mi aveva lanciato ..
di dispiacere,di afflizione.. lo aveva salvato dalla mia furia
indomabile.
Avevo visto nella sua mente l’ancora ben
nitido ricordo di pochi minuti prima,quando aveva attaccato la giovane Jessica
Stanley in un vicoletto deserto della piovigginosa
Forks.
Impaurita aveva seguito ogni singolo
movimento del suo assassino …
Il passo lento con il quale le si era
avvicinato … il volto che si chinava di lato … i denti,inizialmente serrati, che
si schiudevano con un ringhio e si posavano con ferocia sul suo collo.. E poi i
suoi ultimi gemiti.. le sue ultime parole inintelligibili
….
Ed ecco Emmett che fugge,in preda alla
disperazione ..
Incapace di credere a ciò che ha appena
compiuto …
-Per ovvie ragioni,Emmett non
parteciperà.- sbottò Jasper,posizionandosi all’angolo opposto della
stanza.
-Cosa?- protestò lui,avanzando verso il
fratello con le mani chiuse a pugno.
Vidi la figura di Rosalie raggiungerlo e
condurlo verso un divano,dove lo spinse ad accomodarsi.
“Ma come …” ringhiò Emmett fra se e se,
incenerendo Jasper con uno sguardo.
Non se ne curò,ma riprese a
parlare,mentre Carlisle ed Esme mi raggiungevano con
rapidità.
Con la coda dell’occhio li vidi intenti a
mantenere le distanze fra me e loro,come se non volessero intralciare la mia
intimità ..
-Bene, ora tutti voi sapete,- continuò
Jasper,- che i Quilete sono convinti che anche Emmett sarà con noi,nonostante
abbia compiuto..
-E cosa diranno notando la sua assenza?-
intervenne Rosalie.
-Probabilmente si stupiranno,ma noi
diremo loro che ha semplicemente raggiunto il clan di Tanya a Denali.-
rispose,prontamente.
-Per fare cosa?- intervenne
Esme,lanciando ad Emmett un’occhiata compassionevole.
-Ritrovare il giusto
equilibrio.-
“il giusto equilibrio … “ ripeté
Emmett,con un ghigno.
Tentai di concentrarmi,seppur con
discreti risultati,sulle parole di Jasper:
-Ora,sappiamo bene che la polizia locale
sta ancora investigando sulle cause della morte di Jessica Stanley e al momento
non hanno trovato una buona pista da seguire.- proseguì,- Ben presto scopriranno
che in realtà non si è trattato di un banale omicidio,vista la totale mancanza
di prove,ma non arriveranno mai ad una conclusione che potrebbe includere parole
come “vampiro” o “collo mozzato”.-
-E allora perché non posso partecipare?!-
gridò Emmett,facendo sobbalzare Esme al mio fianco,- Hai detto tu stesso che al
momento non sono ricercato dagli agenti,o no?!-
-Certo,- annuì Jasper,cercando di
mantenere la calma,- ma i Quilete,notando che sei ancora tra noi,potrebbero
indirizzare la polizia ad investigare su di te .. e gli “esperti” agenti che
hanno qui a Forks,pur di portare a termine questo caso,si inventerebbero una
qualsiasi scusa appena plausibile per sbatterti
dentro.-
La spiegazione di Jasper,la sua
teoria,sembrava avere una certa logica,e a quanto pareva dai loro pensieri,anche
gli altri erano pienamente d’accordo.
Con una piccola eccezione
…
-Perché mai i Quilete vorrebbero farmi
incarcerare?- sbottò Emmett,- Non sarebbe meglio per loro uccidermi e
basta?-
-Oh Beh … - sospirò Jasper,- A quel punto
sarebbe difficile dare una spiegazione a proposito della tua improvvisa sparizione … oppure,se volessero
mostrare il tuo cadavere agli abitanti di Forks,capire la causa della tua
morte.. A quel punto gli agenti sarebbero ancora più confusi,e più occupati.. e
finirebbero per non portare a termine ne le investigazioni sulla tua deceduta,né
su quella della Stanley. Perciò … -
-Ok,ok … - si arrese Emmett,appoggiandosi
alla poltrona con un sospiro,mentre Rosalie gli carezzava delicatamente i
capelli.
-Quindi Jasper? Quali sono le
disposizioni?- proruppe Carlisle,lo sguardo sempre più
duro.
Vidi Jasper avanzare verso la libreria
del salotto,afferrare uno dei tanti volumi e aprendolo,far scorrere le varie
pagine fino a puntare lo sguardo su un piccolo foglio bianco che riuscivo ad
intravedere dalla mia posizione.
Lo afferrò e,spiegandolo,gli diede una
rapida occhiata.
-Allora ..-
-Ma te lo sei scritto?- sbottò Emmett,con
un ghigno.
Jasper lo ignorò e nascose il foglio
nella tasca dei jeans.
“Idiota.” Borbottò una vocina
distante,che riconobbi come quella di Alice ; stava scrutando Emmett con uno
sguardo che la diceva lunga.
-Beh?- proferì Esme,facendo tornare
jasper a concentrarsi sul suo discorso.
-Ecco,io pensavo che potremmo dividerci
in questo modo: Esme e Rosalie si occuperanno di Forks e dintorni,prestando
attenzione anche ai boschi.- ed indicò le due donne,rivolgendo a Carlisle un
sorriso cameratesco: come facevano ad essere così
felici?
Non riuscivo ad essere tanto
esultante,era come se il vecchio Edward Cullen fosse scomparso …
.
-Bene.- riprese,sorridendo ancora una
volta,- Ora,sono quasi del tutto convinto che loro assegneranno lo stesso
compito ai più deboli del branco.
-Quindi,chi..?-
-Non so … - sospirò,- voglio dire ..
i pochi che conosco hanno dei
potenziali piuttosto alti e probabilmente avranno il compito che io assegnerò ad
Alice e Carlisle.-
-Sarebbe?- squittì Alice
entusiasta.
-Il confine.-
-Il confine?!- gemette Esme,e voltandomi
notai la sua espressione preoccupata.
-Esatto.-
-Jasper .. è troppo pericoloso … -
mormorò,e se non fosse stato per la consapevolezza di sapere che mia madre
adottiva era un vampiro, l’avrei sorretta per evitare che
svenisse.
-Questo non è nulla in confronto a ciò
che ho deciso di assegnare a Edward.- proseguì,rivolgendomi un ampio
sorriso.
Io sostenni il suo sguardo,cercando di
mantenere un’espressione neutra.
-E cosa
sarebbe?-
-La Push. – rispose in un
sussurro.
Notai le espressioni sbigottite di tutti
i presenti,e nel frattempo tutti i loro pensieri cominciarono a farsi spazio tra
i miei,nella mia mente.
Annuii,incapace di fare altro. La parte
meno nobile di me mi spingeva a rifiutare,ad oppormi alle decisioni di mio
fratello per il bene dei miei famigliari … ma dall’altra,ero estatico ..
probabilmente la parte cavalleresca del mio essere cominciava a riaffiorare pian
piano...
-Jasper..- lo richiamò Alice, e ci
voltammo tutti nella sua direzione.
-La Push …?-
ripeté,incredula.
-Sì. E’ il compito più adatto a lui.-
rispose,e non potei fare a meno di trattenere un
sorriso.
-Ma Jasper … - protestò Rosalie,e mi
stupii del fatto che avesse deciso di intervenire.
-Suvvia, Edward sarà molto attento,non è
vero?- borbottò Carlisle,voltandosi nella mia direzione. Annuii,e tornai subito
a concentrarmi sulle parole di Jasper:
-Ed io infine, mi appresterò ad aiutare
chi di voi ne avrà bisogno.-
-Giusto .. – sussurrò Esme,con uno
sguardo a dir poco materno.
-Esme,andrà tutto bene … - la rassicurò
Carlisle,stringendola in un abbraccio.
Per un instante che definirei infinito,il
silenzio calò sulla stanza e potei percepire,seppur non volendolo,i pensieri di
tutti:
“ Come ha potuto … Edward,voglio dire.. è
pur sempre Edward! “ piagnucolava Alice,seduta al solito
divano.
“Non sono convinta che tutto si risolverà
… “
Stranamente Rosalie con quel suo insulso
pensiero riuscì a farmi irrigidire.
“Non ci posso credere … i miei figli …
“
Cercai di ignorare i pensieri di Esme
.. probabilmente ascoltandoli,se
avessi avuto la possibilità di piangere,lo avrei
fatto.
E ovviamente Emmett e Carlisle erano
altrettanto poco convinti..
“Forse dovrei parlare con Edward …
“
Mi sorprese il fatto che Jasper stesse
rimuginando su ciò,probabilmente mi sarei aspettato un “ma guarda che idioti ..
come ci si può preoccupare di una cosa del genere?”
Mi affrettai a raggiungerlo e quando gli
fui davanti,gli rivolsi un’occhiata interrogativa.
-Hai sentito,eh?-
sussurrò.
-Già .. –
-Senti,dobbiamo parlare.- e mi condusse
fuori.
Quando si fu richiuso la porta alle
spalle,riprese a parlottare:
-Vedi,io non sono sicuro di aver fatto la
scelta giusta … -
-No jasper,vedrai che andrà tutto bene …
- lo interruppi,lo sguardo fisso davanti a me,perso nel
vuoto.
-E se così non fosse? Edward,non mi sono
mai sentito così perso … - confessò,sospirando.
-Perso? Jasper,hai fatto un ottimo
lavoro.-
-Dici? E se per caso i Quileute
assegnassero lo stesso compito di Alice a … Billy
Black?!-
-Probabile … - mormorai,- ma Alice saprà
cavarsela,in ogni caso. -
-Sai cosa devi fare Edward,vero?- si
rabbuiò,all’improvviso.
-Sì?-
-Eliminarli.-
sibilò.
-E cosa si dirà in giro a proposito della
loro improvvisa sparizione?-
-Beh .. una partenza che nessuno si
aspettava.- ghignò.
Ricambiai,ridendo di
gusto.
|
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Capitolo 3 *** Visione ***
Eccovi
il terzo capitoloo!!
Allora,questo
sarà raccontato da Bella …=) =) =]
E
beh,spero di ricevere altre recensioni … !!
..magari
sempre di più,sisisisi …
Comunque,grazie
a : ka
chan;
_sefiri_;
gianna88
Per
aver commentato!! =D
-$ara
Visione
(Bella)
-Leah,Quil, Embry e Paul
avranno sotto controllo Forks.-
-Cosa? Jacob,scherzi,vero?-
protestò Charlie,fissandolo inorridito.
-Perché dovrei?- ribatté,
perplesso.
-Voglio dire .. Leah! Senza
offesa,- si affrettò a precisare,rivolgendo uno sguardo alla ragazza,- è un compito troppo arduo per lei …
è,debole! – esclamò,non trovando altre parole.
- Charlie,non hai riflettuto
sul fatto che i succhiasangue,probabilmente,assegneranno ai più deboli i
territori che meglio possono controllare? Quindi Forks e i boschi,si intende.-
osservò Jacob,con l’aria di chi la sa lunga.
-E se non fosse così? Se
questi ragazzi si ritrovassero a combattere contro tipi come il capo e il
ragazzo nerboruto?- proseguì Charlie,sicuro delle sue
parole.
-Oh beh … - intervenne Quil,
appostato in un angolino della stanza,- Sapremo difenderci. Anche se questa tua
opinione che hai di noi Jacob,non mi piace affatto ..
–
-Che intendi?-
protestò.
-Ci hai veramente assegnato
questo compito perché ci consideri deboli?-chiese,in un
sussurro.
Vidi Jacob indugiare a lungo
e poi,con un’espressione di vago imbarazzo,alzare lo sguardo sul compagno ed
annuire debolmente.
Preferii non assistere alla
reazione di Quil, quindi mi voltai e attesi che Jacob riprendesse a
parlare:
-Bene … detto
questo,passiamo agli altri .. io,Charlie, Billy e Sam ci occuperemo del
confine.-
Osservai chi era appena
stato nominato annuire e sorridere,esultante.
Si poteva essere felici al
pensiero di partecipare ad una battaglia?
Forse sapere che c’era una
speranza di eliminare stupidi assassini riusciva a rendere estatica anche me
…
-Seth e Jared,la costa.-
continuò.
-E infine,il nostro asso
nella manica: Bella. – concluse,quasi in un
sospiro.
Incontrai il suo sguardo e
rimasi a fissarlo assorta,in attesa che anche la guerriera Swan venisse
arruolata.
-La Push.
-
Annuii,convinta,ma a quanto
pareva tutti gli altri intorno a me non erano pienamente sicuri che Jacob avesse fatto la scelta giusta
….
-Se è come dici tu,i
succhiasangue avranno assegnato la stessa zona ai più forti,o no?- intervenne
Sam,le braccia incrociate sul petto. Scorsi la figura di Billy a pochi
centimetri da lui che scrutava il figlio con
curiosità.
-Esattamente: e non vi
sembra forse che il membro più “forte” di questo branco sia Bella?-
replicò,guardandomi di sottecchi.
-Ovvio … - borbottò Sam,in
risposta.
Jacob lo incenerì con uno
sguardo,poi si voltò verso Leah,intenta a rimuginare su chi fosse stato assegnato a La Push tra i
succhiasangue.
-Se la mia teoria è
esatta,ci sarà il capo,suppongo … -
-Chi,il biondone?- rise
Jared,dando di gomito a Paul.
-Non c’è nulla da ridere ….
Quello è uno forte,con una certa esperienza. – sbottò
Billy,irrigidendosi.
-Ha ragione Billy … -
confermò mio padre,e la sua espressione era così dura che temevo potesse dare in
escandescenze da un momento all’altro.
-Comunque,- proruppe Jacob,-
volevo sapere cosa ne pensa Bella.-
-A proposito di cosa?-
chiesi,dubbiosa.
-Del compito che ti abbiamo
assegnato.- spiegò.
-Uhm .. perfetto.- assentii cercando di non far
risultare il mio tono di voce fin troppo
sicuro.
-Ok … - annuì a sua volta, e
si voltò in direzione di Charlie e Billy:
-Quando inizierà
ufficialmente?-
Li guardai
sbigottita,chiedendomi se si riferissero alla guerra o
cos’altro.
-Suppongo ogni momento sia
buono … - bofonchiò Billy,con una vaga punta di rammarico nella
voce.
-perciò?- insistette
Jacob,stringendo le mani a mo’ di pugno.
-Perciò diamoci da fare.-
concluse Sam,guardandoci uno ad uno.
Quando il suo sguardo si
soffermò su di me,avvampai violentemente,sicura che mi avesse rivolto
un’occhiata intimidatoria .. finché riuscivo ad evitarle sarebbe stato
meglio.
-E sia.-
***
Era tutto
pronto.
Gli ultimi preparativi e la
battaglia avrebbe avuto inizio.
Sentivo il cuore martellare
freneticamente nel mio petto,minacciando di uscire da un momento all’altro. Ero
già in posizione,nel territorio che avrei dovuto tenere sotto controllo: alla
fin fine non mi aspettava un compito tanto impegnativo,si trattava semplicemente
di uccidere ogni succhiasangue che si fosse infiltrato nelle proprietà di La
Push.
Ero a pochi metri dalla
microscopica casa di Billy e Jacob,piuttosto distante dal confine, dove erano
invece appostati Charlie,Billy,Sam e Jacob.
Mi chiesi se fossero
nascosti .. cosa avrebbero fatto se
un vampiro gli si fosse parato davanti all’improvviso? Beh .. probabilmente mi avrebbero fatto
risparmiare le forze,in quanto io avevo il compito di affrontare i succhiasangue
già entrati nel territorio di La Push … e se fossero stati attaccati prima della
loro infiltrazione,allora magari mi sarei potuta godere la
giornata.
Sorrisi al pensiero
…
Non avevo ancora effettuato
la trasformazione,in quanto preferivo utilizzare le mie “incredibili” forze solo
in un secondo tempo ..
Me ne stetti per diversi
minuti appostata accanto ad un cespuglio,le braccia incrociate sul
petto.
Era una vera noia ..
Forse avrebbero fatto meglio
ad assicurarsi di sapere con precisione quando i Cullen avrebbero iniziato la
battaglia … così si rischiava di morire per “disagio esistenziale” ..
I minuti trascorsero ed ero
quasi sul punto di ritirarmi nella dimora dei Black,quando un movimento furtivo
tra i cespugli a pochi metri di distanza,mi fece
irrigidire.
Mi voltai in quella
direzione,scrutando con attenzione ogni arbusto,ogni radice,ogni singolo albero
…
Ed eccolo,il secondo
fruscio. Non potevo arrischiarmi ad allontanarmi per la trasformazione … ma non
intendevo nemmeno combattere il succhiasangue nelle vesti di inutile umana
…
Certo un modo per difendermi
dovevo pur trovarlo ..
Mi accucciai in posizione di
difesa a pochi metri dai cespugli da cui proveniva il rumore,in
attesa.
Mi chiesi se fosse veramente
un succhiasangue …
Avrei dovuto avvertire
l’odore sgradevole (fin troppo) già da parecchio tempo
…
Ma non avevo arricciato il
naso,nessuna essenza strana mi aveva invaso i polmoni
…
Sospirai di sollievo,quando
appresi che probabilmente mi stavo sbagliando,era solo uno del branco,arrivato
in quelle zone per assicurarsi che stessi bene.
-Guarda che qui fila tutto
liscio!- gridai,aggiungendo una risatina che avrebbe attenuato la
tensione.
-Sul serio,torna a
controllare il tuo territorio … - continuai,non ricevendo alcuna
risposta.
Trascorsero alcuni
minuti,durante i quali l’unico suono che continuai ad udire fu solo quel leggero
fruscio che oramai continuava a riecheggiare nella mia
mente.
-Ok … fa come vuoi .. – mi
arresi,stanca di restare in allerta,- ora sai che sto bene,puoi anche andartene
… - e mi accasciai contro un cespuglio,mentre l’aria umida mista di salsedine mi
inebriava la mente.
Giocherellai con una ciocca
di capelli,rimuginando su cosa stesse facendo quel licantropo nascosto … se
voleva assicurarsi che fossi ancora pelle e ossa,perché non usciva allo
scoperto?
Avrebbe di sicuro
risparmiato quel tempo definito vitale in una battaglia …
-Senti,se sei Jacob,o non so
chi … ti scongiuro di andartene: se dovessero arrivare i Cullen,cioè … - mi
corressi all’istante,- i succhiasangue … -
-Ci hai chiamati
Cullen?-
Trasalii.
Mi rizzai in piedi di
scatto,mentre il cuore riprendeva il volo,sbattendo le ali veloce come un
colibrì.
Mi voltai in direzione
dell’ammasso di cespugli da cui era provenuta quella voce,così strana …
dolce,soave … decisamente fin troppo differente da quella dei Quileute che
conoscevo.
Mi arrestai nella mia solita
posizione di difesa,attendendo che quell’essere si facesse
vivo.
-Perché ci hai chiamati
Cullen?- ripeté,in un sussurro,che però mi giunse alle orecchie forte e
chiaro.
Avrei voluto rispondere, o
meglio ancora … attaccare,lanciandomi verso gli arbusti
…
Ma la bocca era chiusa
ermeticamente e le gambe praticamente
paralizzate.
Respirai a fondo,cercando di
capire a cosa fosse dovuta tutta
quell’insicurezza.
-Timida?- bisbigliò di nuovo
la voce.
Ecco. Una provocazione.
Proprio quello a cui avrei risposto se ne fossi stata
capace.
-Giusto per la cronaca … io
non sono uno dei tuoi. – continuò, e mi parve di udire anche una risatina
sommessa.
“Già,come se non lo sapessi
… “ pensai tra me e me,contorcendo i muscoli del volto in una
smorfia.
Perfetto, L’unica cosa che
ero capace di fare erano sorrisini
e smorfie varie.
Mi chiedevo dove fosse
finita tutta quella forza che dicevano che possedessi …
-Senti, non sono venuto qui
per parlare da solo,come uno sciocco per di più … Perciò,ti potresti degnare di
rivolgermi almeno un saluto come si deve?-
Rabbrividii per l’ennesima
volta,mentre il dolce suono di quelle parole echeggiava costantemente nella mia
testa …
Perché diavolo me ne stavo
lì impietrita,ad attendere chissà cosa! Possibile che non trovassi la forza di
emettere un solo,ed unico suono … ?
-Allora?- s’intestardì ed io
mi ritrovai ad essere scossa da brividi,o forse da singhiozzi … non riuscivo a
rendermene perfettamente conto.
E poi
…
.. lo
vidi.
Una figura snella,slanciata
che avanzava verso di me,facendosi largo, con grazia innaturale, tra i vari
arbusti. Mi chiesi se fosse un miraggio,ma lì davanti avevo davvero la sagoma
così elegante di un … vampiro. Respinsi la parola “succhiasangue”,che non si
addiceva decisamente a quella creatura che mi si stava avvicinando con una
naturalezza,bellezza e disinvoltura tale da farmi sentire un essere
insignificante … e pensare che avevo definito la mia abbronzatura Quileute,i mie
tratti forti ciò che di più incredibile potesse esistere a questo mondo ..
Ovviamente allora non ero
consapevole del fatto che potessero esserci creature del genere
…
Rimasi ammaliata di fronte a
tanta bellezza ; gli occhi dorati,color topazio … un bagno d’oro nel quale avrei
desiderato volentieri annegare ;i capelli ramati che racchiudevano quel viso
così delicato,qualche ciocca ribelle che copriva la fronte;e poi il suo sorriso
…
..quel sorriso sfavillante
che quasi mi accecò.
Cercai di convincermi che
quella creatura a pochi centimetri da me fosse solo una visione,eppure era così
.. concreta? Fui quasi sopraffatta dal desiderio di allungare una mano e
sfiorare quella pelle pallida,seguire il profilo perfetto dei muscoli del
torace,delle braccia,raggiungere il volto e sfiorare le scure
occhiaie.
-Edward.-
sussurrò,tendendomi una mano.
-Isabella.-
risposi,allungando a mia volta la mano ed afferrando la
sua.
Rabbrividii al contatto con
quella pelle fredda,eppure fu piacevole,una sensazione che mi parve di non aver
mai provato in tutta la mia vita …
|
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Capitolo 4 *** Infinito ***
Allora
…
Devo
dire che questa volta mi avete fatta veramente feliceee!
Ho
battuto il mio record personale di 4 recensioni …
Questa
volta ne ho ricevute 5!! Whoooo!! [ovviamente continuate ad aiutarmi a battere
questo penoso record … ugghhh…. ]
Comunque
grazie a tutte voi che avete commentato,cioè:
sophie_95
_sefiri_
gianna88
ka
chan
Inuyasha__girl92
Ok,ora
vi lascio alla lettura di quest’altro capitolo,ancora una volta raccontato da
Bella …
-Sara-
=)
Infinito
(Bella)
-Beh,piacere di conoscerti.-
continuò lui con disinvoltura,curvando le labbra in un ampio sorriso. Lo
ricambiai,mentre la mia mente veniva invasa da un numero di domande a cui non
seppi trovar risposta.
-E così i tuoi amichetti ti
hanno assegnato La Push,eh?- non era ovviamente una domanda,bensì una
constatazione,e lo osservai prendere a camminare su e giù per il piccolo
giardino di casa Black. Notai quanto la sua figura,bellissima nonché
dall’aspetto delicatissimo, fosse in contrasto con quel luogo,quasi …
squallido.
-Non pensavo … - borbottò,-
che potessero affidare un compito tanto difficile ad una fragile ragazza come te
… -
-Sono molto più forte di
quanto tu creda.- ribattei prontamente,e le parole mi uscirono così velocemente
che non mi resi conto di aver ripreso il perfetto controllo dei muscoli della
bocca.
-Ah,- sogghignò,voltandosi
nella mia direzione,- allora è una provocazione ciò che serve per farti
parlare?-
Avvampai fino alla radice
dei capelli,ma riuscii comunque a mantenere il suo
sguardo.
-Sei testarda.-
osservò,incatenando quei suoi occhi dorati ai
miei.
-Sì.- risposi,in un
sussurro,cercando di mantenere un tono di voce
neutro.
-Lo avevo capito ….
–
-Da cosa?- sbottai,mentre
riprendeva ad avanzare in mia direzione.
-Tu non accetti la tua
natura.- constatò,oramai a pochi centimetri da
me.
Aveva evitato la mia
domanda,ed io ero il tipo di persona che odiava gli atteggiamenti evasivi.
Decisamente. Indugiai con lo sguardo sul suo volto perfetto,per poi abbassarlo e
imbarazzata,presi a fissarmi i lacci delle
scarpe.
-Non c’è nulla di cui
vergognarsi.- continuò,e il suo tono di voce era così profondo che sembrava
stesse parlando a se stesso.
-Nemmeno te,vero?-
domandai,notando quel vago senso di rammarico che la sua espressione
esprimeva.
-Più o meno … -
rispose,indifferente,- Mi sorprende il fatto che tu non mi abbia ancora
ucciso.-
Quel cambio repentino di
discorso mi disorientò per un momento,ma ripresi immediatamente il controllo di
me stessa,anche se quel volto perfetto davanti ai miei occhi sembrava non
smetterla di ipnotizzarmi ..
-Nemmeno te lo hai fatto.-
replicai,incrociando le braccia sul petto,ed incontrando nuovamente quei
bellissimi occhi color topazio.
-Già … - borbottò,- E
stranamente la cosa non mi sorprende.-
-Cosa?-
-Beh … non ho voglia di
attaccare una giovane signora.- rispose,elargendomi un altro dei suoi
sorrisi.
-Sono pur sempre un
licantropo.-
-Lo sei … ma non nel
profondo.- sussurrò.
-Ma che vai dicendo?!-
gridai inorridita,voltandogli le spalle,e avviandomi verso la dimora dei
Black,decisa ad evitare il suo sguardo incantatore.
-E’ inutile fingere. Lo
sappiamo entrambi.-
Mi sorprese la rapidità con
cui mi aveva raggiunto, e pensare
che mi ero sempre considerata la creatura più veloce del mondo.. Cominciai a
rimuginare sul fatto che forse ero sempre stata un po’ troppo orgogliosa di me
stessa …
-Bella.-
Un mormorio. Una dolce
parola che mi giunse alle orecchie con la stessa delicatezza di una carezza. Mi
voltai,oramai a pochi passi dalla porta di casa Black,e lo vidi ancora una volta intento a
scrutarmi.
-Come mi hai
chiamata?-
-Bella,sbaglio forse?-
domandò,fingendo un’espressione preoccupata.
Scossi la testa
impercettibilmente,chiedendomi come facesse a conoscere il mio … nome.
Insomma,io mi ero presentata semplicemente come
Isabella.
-Come devo chiamarti,io?-
risi,cercando di eliminare la tensione scesa tra noi due,- Ed?
Eddino?-
-Edward.- rispose,in un
sussurro.
-Okay … - ghignai,questa
volta determinata a sostenere il suo sguardo.
-Ehm,ti sembrerà stupido … -
riprese a parlare,- ma … te senti,il … il .. mio
odore?-
Esitai, chiedendomi se
stesse mettendo in atto uno sporco trabocchetto o non so cosa per uccidermi ..
ma che diavolo andavo a farneticare?
Probabilmente era il suo
volto a mandarmi in trance … Forse avrei dovuto rischiare di mostrarmi meno
coraggiosa,ed evitare il suo sguardo per potermi concentrare
…
-No.- risposi,forse dopo
un’attesa di un minuto o due ..
-Pensi che io senta il
tuo?-
-No.-
-Perché?-
-Mi avresti già uccisa,suppongo.-
osservai,- Quindi,alla fin fine … quando mi hai vista poco fa,non mi hai attaccato perché non hai percepito il mio incredibile e
fetido odore,e non perché sono una signora.- e pronunciai l’ultima parola con
una certa enfasi.
-Forse … - rispose
semplicemente,- Ma una giovane signora lo sei di
sicuro.-
-Se lo dici te … -
sospirai.
Restammo in silenzio per
diversi minuti,un silenzio imbarazzante rotto solamente dal lontano infrangersi
delle onde sugli scogli di First Beach.
Ad un tratto cominciai a
sentire che le gambe rischiavano di cedere sotto il mio stesso
peso,probabilmente per il troppo tempo trascorso in una posizione a dir poco
eretta (visto che avevo cercato di sostenere lo sguardo di quell’Edward,ben più
alto di me di una decina, o giù di lì,di centimetri) e quindi mi accasciai a
terra, in prossimità della finestra che dava sul salotto di casa
Black.
-Dovrei aiutare il branco …
- mormorai,pervasa improvvisamente da un vago senso di
colpa.
-Perché … devi?- domandò,e
notai la sua perfetta figura sedersi a pochi centimetri di distanza da
me.
-Perché mi è stato assegnato
un compito. Un compito importante. E … e non voglio deluderli,visto il fatto che
alcuni di loro mi considerano addirittura debole per questa battaglia.-
sbottai,irritata.
-Debole?-
rise.
-Sì,cosa c’è di tanto
divertente?!- sbottai,voltandomi a fissarlo.
-Sei la creatura più
pericolosa che abbia mai incontrato.-
-Ah si?- sogghignai,- e come
fai ad esserne certo, se non ti ho ancora attaccato? Che ne dici,un piccolo
scontro – me e te – e poi potrai anche rimangiarti le tue
parole.-
-Non intendo battermi.-
rispose deciso, fissandomi con sguardo
inquisitore.
-Ok … era solo un’idea …
-
-Pessima idea.
-
-Andiamo … non dirmi che da
perfetto vampiro che sei,non oseresti attaccare un licantropo indifeso per
portare a casa un po’ di quella gloria che tutti desidererebbero
conquistare?-
-Dipende dal licantropo.-
borbottò,guardandomi severo.
-E allora … che genere di licantropo saresti
disposto ad uccidere?-
- Al momento non lo so … -
rispose,pensoso- ne conosco solo uno che non oserei
toccare.-
Mi chiesi a chi si riferisse
… Non potevo di certo essere io,in fondo non mi aveva attaccata semplicemente
perché non aveva percepito il mio orribile odore .. Forse cominciava addirittura
a dubitare che fossi un licantropo.
-Ah.-
-Ne sei sorpresa?-
domandò,inclinando il capo di lato per potermi
osservare.
Rimasi nuovamente incantata
da tanta bellezza,ma riuscii a riprendermi, e distogliendo lo sguardo,annuii
impercettibilmente.
-Io non lo sarei,al tuo
posto.-
-Perché non hai intenzione
di uccidere questo licantropo?- proseguii,intimandolo ad andare
avanti.
-Percbè … Sa che in questo
dannato mondo c’è una vita migliore per lui,ma che non avrà mai la possibilità
di goderne i privilegi … Non apprezza perciò quello che è,o meglio … è
diventato. Ma non vuole deludere chi gli sta intorno,quindi cerca di convincere
anche se stesso che in fondo deve accettare e andare fiero della sua natura … .
– concluse,in un sospiro.
-Come hai saputo cogliere
tanti particolari della mia vita in così pochi minuti?- domandai,cercando di non
mostrarmi sbigottita. Lo ero,eccome se lo ero.
Io ero il licantropo di cui
parlava.
E quella che aveva appena
terminato era la perfetta descrizione della mia stessa
vita.
-Sai … spesso anche
un’espressione,una parola .. possono farti intendere molto.-
rispose,sorridendomi con disinvoltura.
-A me sembra che tu possa
fare molto di più. – replicai,con aria pensosa.
-In che
senso?-
-Beh … è come se io fossi
stata .. voglio dire,come se io sia un libro aperto per te. – risposi,cercando
di spiegare ciò che frullava nella mia mente con le parole più semplici che
riuscii a trovare.
-Vorrei fosse così … -
sospirò,rivolgendo lo sguardo al cielo plumbeo.
-Cosa intendi
dire?-
-Nulla .. – si affrettò a
rispondere,- niente di cui preoccuparsi.-
E gettando il capo
all’indietro esplose in una fragorosa risata,tanto divertita e sincera che
riuscì a contagiare anche me. Lo guardai di sottecchi,chiedendomi cosa volesse
dire con il suo discorso di poco prima …
Era strano,essere così
vicina ad una creatura che mi avevano insegnato a definire pericolosa,un
assassino. Ed era altrettanto difficile capacitarsi che quell’Edward potesse
avere la forza,il coraggio di commettere azioni condannate dalla
legge.
Eppure aveva appena detto
che avrebbe deliberatamente ucciso un licantropo
…
… ma non
me.
Tutto ciò riusciva a rassicurarmi,anche se in realtà avrei
dovuto temere per i restanti componenti del branco,continuamente minacciati dal
fatto che un vampiro potesse ucciderli.
-Bella?-
-Sì?-
-Non puoi immaginare quanto
vorrei che questo momento si prolungasse all’infinito.-
|
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Capitolo 5 *** Rivelazioni ***
Allora,eccomi
qui con il quinto capitolo!
Beh,devo
dire che sono davvero soddisfatta … grazie a tuttee!!
In
particolar modo a gianna88,
_sefiri_,
Inuyasha__girl92,
ka
chan,
MoonlessNight
e memi16
per aver commentato .
E
a kira988
per aver inserito la storia tra i preferiti =)
Bene
…
…
ora vi lascio alla lettura del nuovo capitolo,
che
io considererei di transizione,
in
quanto non accade nulla di speciale [il bello arriva nel prossimo … ]
..
spero
vi piaccia comunque ….
Commentate
in tante
e..
aggiungete ai preferiti!
-Sara
=)
Rivelazioni
(Bella)
Infinito.
Quella parola riecheggiò a
lungo nella mia mente.
Mi voltai nuovamente in sua
direzione,e notai dipinta sul suo viso un’emozione che sembrava non aver mai
provato … libertà,spensieratezza ….
-Edward?- lo
richiamai.
-Sì?- mi guardò e cessò di
ridere con la stessa rapidità con cui aveva
iniziato.
-Perché ci stiamo
comportando così?-
-Che vuoi
dire?-
-Dovremmo … combattere, e
invece … -
-Bella,- mi interruppe, con
tono severo,- io non voglio scontrarmi con nessuno. Non ne ho la minima
intenzione. Perché dovrei?-
-Io non sto parlando solo di
te … - sospirai,- ma anche di me … E ciò che più mi sorprende è il fatto che …
non sento nascere in me quell’istinto battagliero che dovrei avere. Che dovrei
saper dominare. E’ come se …. –
-Bella, a volte devi
lasciare che i fatti prendono quella piega a cui sono destinati,senza
interferire.- intervenne nuovamente,incatenando il suo sguardo al
mio.
-Cosa
intendi?-
-Non vedo perché dobbiamo
portare guerra e morte in questa piccola cittadina se … se non
vogliamo.-
Notai che anche lui aveva
difficoltà ad esprimersi,probabilmente per il mio stesso motivo … senso di
colpa.
-Edward … io devo aiutarli.-
ribattei,in un sussurro, e tentai di ricacciare indietro le
lacrime.
Mi chiesi a cosa diavolo
fossero dovute,ma in quel momento la mia mente era completamente annebbiata …
-Desideri la guerra,l’odio
.. la morte,allora?- mi rimproverò severamente.
-No,no … -
protestai,scuotendo la testa vigorosamente,- è solo che loro si fidano di me,e
secondo i loro piani .. te ora non dovresti essere
qui.-
-Cosa?-
-Intendo che dovrei averti
già ucciso.- spiegai,fissandolo negli occhi.
-Ah …. –
-Ma non voglio. Perché …
perché … - balbettai,incapace di formulare un concetto che avesse potuto
comprendere. In realtà io stessa non riuscivo a capire la situazione in cui mi
trovavo, e ciò non faceva altro che peggiorare la
situazione.
-Io non avrei il coraggio di
ucciderti,Bella.- bisbigliò,e il suo sguardo era così profondo che temetti
stesse penetrando all’interno del mio stesso
corpo.
-Neanche io …
-
-Perché in te c’è qualcosa
di diverso.- mi interruppe nuovamente.
Esatto.
Diverso.
Era quella la parola
giusta.
In Edward c’era qualcosa di
diverso.
Avevo sempre pensato che i
vampiri fossero strane creature omicide, pronte a mozzare il collo al primo
passante e a nutrirsi della loro … vita.
Ma lui no …
Certo,nella mia mente
riecheggiavano sempre le sue parole di poco prima:
“Dipende
dal licantropo” aveva detto
…
Perciò avrebbe
deliberatamente ucciso un tipo come
Jacob,Billy o … mio
padre.
Ma non
me.
-Anch’io credo che tu non
sia come gli altri.-
-Ne hai incontrati altri? Di
vampiri,intendo.- chiese,quasi sbalordito.
-No … ma il branco me ne ha
parlato.- risposi,cercando di rilassarmi un poco,appoggiata contro il muro
esterno della dimora dei Black.
-Ah … non voglio nemmeno
immaginare cosa ti abbiano detto … - sospirò,e a stento riuscì a trattenere una
risatina.
-Perché dici
così?-
-Probabilmente ti avranno
riferito che ce ne andiamo in giro a nutrirci del sangue di povera gente
innocente,badando quindi solo ai nostri bisogni .. che viviamo in un’oscura
cripta, e che non possiamo girovagare per le strade di Forks di
giorno.-
-Premettendo che l’ultima
affermazione non mi sembra assolutamente verosimile,in quanto siamo in pieno
giorno e tu te ne stai seduto comodamente all’ombra ….
–
-Già. Ombra … -
sussurrò,trafiggendomi con un’altra di quelle sue occhiate
intense.
-Allora … allora è
vero?-
-No … se ce ne stiamo al
sole,l’unico effetto può essere questo … - borbottò, alzandosi in piedi e
posizionandosi a pochi metri da me,in un punto perfettamente illuminato dal
sole.
E allora lo vidi
…
Era ..
strabiliante.
Mi sorpresi del fatto che
non me ne fossi resa conto all’inizio …
La sua pelle era come un
diamante dalle mille sfaccettature,sfavillante
…
.. ed era
bellissimo.
-Ti faccio paura?- domandò
divertito,ma io in tutta risposta,scossi la
testa.
-Bene.- commentò,con un
ampio sorriso sulle labbra.
Tornò a sedersi al mio
fianco,e questa volta fu così vicino, che sentii le nostre ginocchia sfiorarsi
appena.
-E comunque … -
proseguì,sogghignando,- viviamo in una normalissima casa al limitare di Forks e
… non uccidiamo nessuno.-
-E allora quella ragazza?
Jessica Stanley … -
-A volta l’istinto prevale
sulla logica,sui nostri principi … -
-Principi?
–
-Solo per mettere le cose in
chiaro … quello che voi chiamate il nostro capo,ci ha insegnato a non
assassinare povere persone umane … per nutrirci. No …
-
-E allora …
-
-Animali.
–
-Ah … - assentii,con un
sospiro di sollievo.
-Che c’è? Temevi che i tuoi
avessero ragione?-
-Già …. – annuii,leggermente
imbarazzata.
-Sai … a me non si può
mentire a proposito del tuo branco …. – aggiunse,lasciando vagare lo sguardo da
me ai cespugli davanti a lui.
-Come sarebbe a
dire?-
-Più o meno … non mi si
possono nascondere le bugie,sì .. diciamo così.
–
-Ehm … - balbettai
confusa,cercando ci capire dove andasse a parare con quel
discorso.
-Sono tutti libri aperti da
poter leggere,a volte noiosi … altre interessanti … Spesso i loro pensieri sono
anche insulsi,stupidi … -
-Pensieri?- gridai
incredula,e solo allora mi resi conto di ciò che stava realmente
dicendo.
A quanto pareva … leggeva
nella mente delle persone,i loro pensieri …
Avvampai
immediatamente,chiedendomi se avesse colto tutte le mie assurde fantasie sulla
sua bellezza e roba varia …
-Tranquilla,non riesco a
captare anche un tuo solo ed unico pensiero … -mi rassicurò,e nella sua voce mi
parve di cogliere una punta di tristezza.
-
Che?-
-Già … lo avevo detto che
eri diversa dagli altri … i pensieri del tuo branco riesco perfettamente a
percepirli,ma non i tuoi … - spiegò,voltandosi a
guardarmi.
-Ah …. – mormorai,ancora
incapace di credere alle sue parole.
-Comunque, per quanto altro
tempo hai intenzione di restare a cuocerti sotto questo sole?- proruppe di
colpo,quasi divertito,dopo un silenzio che sembrava fosse durato
secoli.
-Dove credi che possa
andare?- sbottai, rendendomi conto che se mi fossi allontanata troppo dal
territorio di La Push avrei rischiato di incrociare un
licantropo.
-Oh beh … hai tutta La Push
per te. – rispose,sorridendo e tendendomi una mano per
alzarmi.
Indugiai, sicura che
probabilmente la sensazione sarebbe stata la medesima di quando ci eravamo
presentati … uno strano contatto,freddo ma …
piacevole.
Perciò accettai l’aiuto e mi
ritrovai in piedi accanto a lui,ora intento a scrutare tra i cespugli da cui era
spuntato poco prima.
-Allora?- chiesi irritata,le
mani sui fianchi,- Te cosa fai? Te ne torni dai
tuoi?-
-In teoria dovrei
controllare il territorio di La Push,in fondo erano queste le disposizioni … -
rispose,con aria pensosa,- Quindi non vedo perché dovrei far ritorno a
Forks.-
-Okay … - assentii,- ed in
teoria,- imitai la sua voce con un risolino,- anch’io dovrei restare qui …
-
-Esatto …
-
-Allora? Che si
fa?-
Stranamente comparve nella
mia mente l’immagine di noi due che combattevamo visto il fatto che stavamo
morendo di noia … oh beh,che sciocchi pensieri erano i miei
…
Continuava a ripetermi
che,per qualche strano motivo,non mi avrebbe attaccata,e per un’altrettanta
strana ragione,nemmeno io lo avrei fatto …
-La costa … - sussurrò
lui,dopo qualche minuto di riflessione.
-Eh?-
-Una passeggiata sulla costa
.. – chiarì,rivolgendo il suo sguardo agli scogli di First Beach,- a quest’ora
dovrebbe essere deserta,perciò non darò troppo nell’occhio …
-
Capii cosa intendeva,e
probabilmente aveva ragione .. non ero sicura che quella sua vaga somiglianza
con un diamante sarebbe passata inosservata agli occhi di un normale essere
umano ..
-Non possiamo.-
risposi,cercando di non mostrare quanto fossi
delusa.
-Perché no? Sei ancora
convinta che l’idea di combattere sarebbe di gran lunga
migliore?-
-No …
-
-Beh?
–
-La costa è sotto controllo
di alcuni membri del branco.- risposi,alzando lo sguardo sul suo volto
assorto.
-Cercheremo di non farci
notare. – fece lui,dopo qualche secondo,con una disinvoltura alquanto
incredibile.
-Sei
serio?-
-Certamente.- rispose,e
prese a camminare verso un sentiero che conduceva alla
spiaggia.
Mi affrettai a
raggiungerlo,accecata dalla luce del sole e contemporaneamente dai vari bagliori
che emanava la sua pelle.
-Edward,stai
scherzando,vero?!- gridai,apprestandomi ad imboccare la stradina,seppur con fare
incerto.
-Perché dovrei?- urlò lui di
rimando,ridendo sommessamente.
-Vuoi che ti uccidano
subito? Lascia almeno che sia io a
compiere il grande atto … - scherzai, e in pochi secondi mi ritrovai al suo
fianco.
Mi chiesi se avesse
rallentato o se io avessi semplicemente accelerato, ma la seconda opzione mi
parve alquanto strana …
-Quanti sono?- domandò
all’improvviso,e notai che la sua voce era diventata quasi un
sussurro.
-Uhm … due. –
risposi,cercando di mantenere un tono di voce altrettanto basso e
accorto.
-Ah …. – rise,divertito,-
nulla di cui preoccuparsi allora.-
-Edward.- lo
richiamai,afferrando un lembo della sua leggera
camicia.
-Sì?- si voltò nella mia
direzione con un’espressione curiosa dipinta sul
volto.
Esitai,chiedendomi cosa in
realtà volessi dirgli …
.. Che non volevo che lo
uccidessero?
Che non poteva
rischiare?
Sì … era vero,ma non
riuscivo a trovare le parole adatte … Forse mi stava ipnotizzando per l’ennesima
volta.
Alzai lo sguardo in alto,e
scrutai attentamente tra i fitti rami degli alberi che si incrociavano a pochi
metri dalle nostre teste … era come se gli stessi chiedendo aiuto,ma ero
consapevole del fatto che non sarebbe mai arrivato
…
Sospirai,e facendomi forza
dissi:
-No Edward. Non puoi …
morire.-
-Morire? Credi davvero che
se non fossi certo della nostra incolumità,mi arrischierei a raggiungere la
spiaggia,nonché zona costantemente sotto controllo dei
licantropi?-
-E come fai ad esserne
certo?-
-Lo sono .. e basta.-
concluse,ricominciando ad avanzare rapidamente.
Fortunatamente riuscii a
mantenere il suo passo e in meno di un minuto fummo alla
spiaggia.
-Uhm … -
borbottò,arricciando il naso,- in effetti riesco a percepire una scia della
vostra,o meglio … della loro,sgradevole essenza ….
–
Mi guardai intorno
preoccupata,in cerca dei licantropi che erano stati assegnati alla
costa.
Ma non vi era nessuna
traccia …
-Torniamo indietro.-
feci,misurando il tono della voce.
Si voltò nuovamente e ancora
una volta potei realizzare quanto fosse … non avevo parole adatte per descrivere
una simile bellezza.
Mi soffermai con lo sguardo
sui lineamenti perfetti di quel volto,i capelli … le ciocche ribelli che gli
coprivano la fronte … era l’incarnazione terrena della perfezione,della bellezza
più assoluta …
Non osai confrontarmi con
lui …
Probabilmente ai suoi occhi
risultavo squallida ….
Alzai lo sguardo sugli occhi
topazio,ora incatenati ai miei.
Mi resi conto che era tanto
vicino che allungando una mano avrei potuto (ma non sarebbe di certo
accaduto)sfiorare il bel volto,ora concentrato e … l’espressione dolce che vi
lessi mi colse di sorpresa.
-No.- bisbigliò,scuotendo
impercettibilmente il capo,e lo vidi allungare una mano che si posò
delicatamente sulla mia guancia.
Avvampai fino alla radice
dei capelli,e solo la sua pelle fredda riuscì ad attenuare l’incredibile
sensazione di calore.
|
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Capitolo 6 *** L'avvertimento ***
Allora,dopo
aver passato una notte insonne a causa del triste finale de “Il bacio
d’argento”,mi sono decisa a mettermi al pc e scrivere questo sesto capitolo
…
Devo
davvero ringraziarvi tutte,per aver commentato di nuovo … non potete immaginare
la mia felicità quando noto che ci sono nuove
recensioni!!!!
Quindi,
grazie in particolare a MoonlessNight, gianna88, Inuyasha__girl92, memi16 e Mamara per aver
commentato; niky_d
e Roxyz per aver
inserito la storia tra i preferiti!
Bene,ora
potete leggere questo ennesimo capitolo,e mi raccomando …
recensitee!!
-Sara
{
L’avvertimento
(Bella &
Edward)
Fece scorrere delicatamente
le sue dita lungo la mia guancia, tracciando strani ghirigori. Alzai lo sguardo
sul suo volto e lo vidi ancora più concentrato di prima,la stessa concentrazione
che io avrei applicato per risolvere un problema di
trigonometria.
Attesi che quella magnifica
sensazione svanisse con le sue dita affusolate che si ritiravano,ma non accadde
… anche quando mi sorrise e notai che aveva ritratto la mano,la scia di calore
lasciata dal suo tocco aggraziato non scomparve,e feci del tutto per godere al
massimo di quel momento.
-Beh?- rise divertito,
guardandomi assorto.
-Beh cosa?-
ripetei,perplessa.
-Niente … - sospirò, e
cominciò ad avanzare verso gli scogli appena visibili all’altro capo di First
Beach. Senza pronunciarmi,lo raggiunsi e procedetti in silenzio il mio
cammino,ritornando con la mente a pochi minuti prima,alla strana sensazione che
avevo provato.
Ebbi l’impressione che anche
Edward avesse percepito qualcosa di strano nell’aria,come me,qualcosa di
eccezionale … ma mentre mi apprestavo a percorrere la mezzaluna sabbiosa di
First Beach,rimuginai sul fatto che forse aveva semplicemente avvertito essenza
di licantropo per l’ennesima volta.
Scossi la testa,come per
liberarmi da quegli assurdi pensieri che continuavano ad attraversare
incessantemente la mia mente …
Mi accorsi solo a metà del
tragitto che ero immersa sino alle caviglie nell’acqua fredda e pura
dell’oceano,mentre Edward a pochi metri di distanza da me,procedeva lentamente,
lo sguardo come al solito intenso e le mani che affondavano nelle tasche dei
blue jeans.
Era bellissimo,e non avrei
mai cessato di ripetermelo …
Mi domandai se anche gli
altri membri della sua famiglia fossero come lui,le incarnazioni terrene di
perfezione,grazia e naturalezza …
Ma no,probabilmente lui era
una qualche strana entità divina discesa dal cielo per incantare persone come me
…
Già,quella teoria cominciava
a rafforzarsi sempre di più nella mia mente.
Aveva il vago aspetto di un
diamante e di un angelo allo stesso tempo … sorrisi divertita,dopo che il mio
subconscio aveva fabbricato una così assurda similitudine …
-Come te la cavi a nuotare?-
proruppe all’improvviso,il tono di voce
curioso.
-Beh … -
borbottai,voltandomi verso quel meraviglioso angelo,- … me la
cavo.-
Esplose in una risata
fragorosa,e ancora una volta non riuscii a reprimere la mia strana teoria del
dio sceso dal cielo …
-Perché me lo
domandi?-
-Pensavo fossi stato chiaro
… -
-Cosa stai dicendo?-
domandai,preoccupata.
-Andiamo … se una persona ti
rivolge un quesito del genere non è forse chiaro che ti sta invitando a fare una
nuotata?- spiegò.
M’irrigidii, e non osai
rispondere finché non ci trovammo in prossimità degli
scogli.
Lasciai vagare lo sguardo
dalle acque profonde dell’oceano alle mie scarpe,in preda ad una strana
agitazione.
-Allora?- insistette,e in
pochi secondi me lo ritrovai davanti,il suo sguardo inquisitore che mi scrutava
attentamente.
-E vada per questa nuotata …
- sbottai alla fine,incapace di rifiutare quella proposta tanto assurda quanto
eccitante.
Sorrise e,mentre i riflessi
della sua pelle continuavano ad abbagliarmi,mi tese la mano ancora una volta. Ma
questa volta la differenza fu nel
fatto che non esitai,ma l’afferrai immediatamente e mi lasciai trascinare verso
la riva dove,presa dalla mia irrefrenabile frenesia,mi tolsi le scarpe da tennis
e in meno di un secondo sprofondai nelle acque
dell’oceano.
Sentii la mano di Edward
abbandonare la mia,e con una certa riluttanza mi arresi,senza tentare di
riafferrarla come una maniaca.
Sguazzai nell’acqua per un
tempo che mi parve infinito,m’immersi sino a sfiorare con le dita la sabbia sul
fondo, ne afferrai una manciata … e mi parve di essere tornata
ragazzina.
Sentii le mie labbra
curvarsi in un ampio sorriso quando sentii le agili braccia di Edward cingermi
la vita e riportarmi a galla,come se invece di pesare ben più di cinquanta
chili,ne pesassi semplicemente una decina.
Riaffiorai ridendo, e
incontrando lo sguardo di Edward mi resi conto di quanto anche lui in quel
momento si sentisse libero,come non lo era mai
stato.
Allentò la presa sui miei
fianchi,e ben presto mi ritrovai a galleggiare da sola nelle acque oscure e
profonde di quell’immenso specchio d’acqua.
-E’ fantastico … - osservò
Edward poco dopo,e parve un bambino che prende parte alla sua prima lezione di
nuoto.
-Già … -
assentii.
Non rispose,ma riprese a
nuotare in direzione degli scogli ed io automaticamente,gli fui dietro in pochi
secondi. Era come se una sconosciuta forza di attrazione mi conducesse a lui,era
un qualcosa a cui non potevo sfuggire.
Furono momenti magici quelli
che trascorsi nell’acqua,e forse con una certa nostalgia mi apprestai ad
abbandonarla,per distendermi al sole,cocente e che riusciva ad influenzare
moltissimo la mia eccitazione.
-Sei interessante,Bella.-
mormorò all’improvviso,facendomi ridestare da quello stato di incoscienza nel
quale ero caduta.
-Anche tu lo sei … - risposi
poco originale,ma sapevo perfettamente che ai miei occhi era molto di più
….
-Non sapevo che i licantropi
fossero così …. –
-Così
come?-
-Uhm …
interessanti,ecco.-
-Puoi spiegarti meglio?-
domandai impaziente,chiudendo gli occhi per evitare che la luce del sole mi
accecasse.
-Non lo so Bella … è
strano,ma sembra che te oltre a differenziarti dagli altri licantropi, sia
piuttosto diversa da qualsiasi essere umano … -
-Io non son un essere
umano.- precisai,punta sul vivo.
-Per metà sì. – replicò, e
colsi una punta di tristezza nella sua voce.
Restai in silenzio per
diversi minuti, attendendo che fosse lui a pronunciarsi, a spiegarmi il motivo
di tanto rancore.
-Hai sempre vissuto qui?-
domandò, e la sua voce mi parve così vicina da pensare che si fosse proteso sul
mio volto. Non osai aprire gli occhi.
-No … fino a poco tempo fa
la mia casa era Phoenix,la bellissima e vitale Phoenix … -
sospirai.
-Vuoi dire che non ti
soddisfa la vita di La Push?-
-Non sempre … -
confessai,ripensando a quanto mi fosse parso difficile affrontare quella nuova
famiglia,la loro repulsione verso la mia forza.
-Uhm … - disse soltanto,e
forse si ritirò nuovamente al suo posto.
Tentai di rilassarmi,ma
saperlo così vicino non faceva altro che aumentare
l’agitazione.
***
Per il pranzo mi arrangiai
con i pochi avanzi di cibo presenti nel frigorifero di casa Black e così per la
cena, ed Edward se ne stette a fissarmi a lungo,arricciando il naso di tanto in
tanto …
Mi chiesi se fosse tanto
difficile per lui sopportare la nostra essenza sgradevole … Certo,sgradevole lo
era solo per lui,in fondo a me non pareva così male
…
La notizia del suo digiuno
mi aveva incuriosito,perciò si era spinto a raccontare del fatto che quelli come
lui non mangiavano,ma si nutrivano soltanto di sangue di animali,così come aveva
insegnato loro Carlisle Cullen.
Mi parlò della sua
famiglia,dei poteri speciali che avevano i suoi
fratelli.
Rimasi ammaliata da quel
racconto,che sembrava tanto veritiero quanto assurdamente incredibile. Non avevo
mai creduto che una persona potesse controllare i sentimenti di un’altra,oppure
prevedere il futuro …
Solo a quel punto mi resi
conto di quanto noi licantropi fossimo banali.
Già … quei doni non li
avevamo davvero.
E poi,proprio mentre Edward
si immergeva in una nuova storia riguardante i suoi primi anni da vampiro,
percepii uno strano odore nell’aria.
Arricciai il naso
istintivamente ed Edward di tutta risposta corrugò la fronte,chiedendomi cosa
avessi. Ma quell’odore si intensificava sempre di più,m’invadeva i polmoni e
raschiava le pareti di essi … era troppo forte e non riuscivo a
sopportarlo.
-Tutto a posto,Bella?- mi
domandò preoccupato,sporgendosi verso di me.
-Non lo senti anche
te?-
-Cosa?- bisbigliò,un’ombra
di agitazione che gli attraversò di colpo il volto,- Odore di licantropo? Quello
sì … -
-No,no … è … forte.-
risposi,non riuscendo a spiegare per bene cosa stessi percependo in quel
momento.
-Bella …
-
Mi voltai in sua direzione e
lo vidi scrutarsi tutt’attorno con fare inquisitorio,le sopracciglia aggrottate.
Doveva sentirlo anche lui.
Stavo per parlare di
nuovo,ma un suo cenno della mano mi fece
zittire.
-Sono i miei.- sbottò
irritato,dopo lunghi minuti di attesa.
-Cosa?-
-Gli altri vampiri.-
mormorò,fissandomi dritto negli occhi.
-A quanto pare il loro
fetore riesco a percepirlo … -
-Siamo due casi piuttosto
strani … - sghignazzò, e lo vidi alzarsi dalla sedia
aggraziatamente.
Ne seguì il grattare di
quella sul pavimento,e poi la figura di Edward che mi si avvicinava e si chinava
su di me.
-Torno subito.-
bisbigliò,sorridendo appena.
-Dove vai?- esclamai
impaurita,- Potrebbero prenderti,io … -
-Shhh … - mi zittì,posando
un dito sulle mie labbra,- Devo solo parlare alla mia famiglia … A quanto pare è
ciò che vogliono.-
-Ah si?- sbottai,quando ebbe
ritirato il dito.
-Già … - e picchiettandosi
la fronte mi rammentò il suo dono speciale.
Sorrisi,e lui lo prese
probabilmente come un “ Vai e torna presto.”
Edward
Mi avviai lungo il sentiero
che conduceva alla spiaggia,continuando a percepire i pensieri della mia
famiglia a pochi metri di distanza. Forse si trovavano in prossimità degli
scogli e accelerando il passo sarei stato capace di raggiungerli in pochi
secondi,ma decisi di non mettere fretta al tempo. Certo,desideravo immensamente
far ritorno alla dimora dei Black dove Bella mi aspettava, e al pensiero sorrisi
felice,ma allo stesso tempo temevo per la reazione che avrebbero avuto tutti i
Cullen. Credevano che fosse pericoloso starmene in quella catapecchia con un
licantropo,e i loro pensieri la dicevano lunga
…
Una volta alla spiaggia
cominciai a mettere a fuoco alcune figure indistinte nello stesso luogo in cui
Bella ed io quella stessa mattina,ci eravamo distesi sulla sabbia rovente …
benché io non ne avessi percepito veramente gli
effetti.
Raggiunsi gli scogli,e li
trovai tutta la mia famiglia,ogni singola persona ad attendermi,e li odiai come
non mai.
“Non ci puoi odiare …
“
Una vocina irritata si fece
breccia tra i miei pensieri,e la riconobbi come quella di
Alice.
Alzai lo sguardo su tutti
quei soldatini che erano venuti a rimproverare il maggiore Masen … mi sorprese
il fatto che avessi utilizzato quel cognome,ma forse in quel momento mi sentivo
quasi estraneo alla famiglia Cullen.
Li scrutai uno ad
uno,mantenendo un’espressione neutra: Carlisle,le braccia incrociate sul
petto,che ricambiava il mio sguardo con curiosità; Rosalie appoggiata ad
Emmett,i cui pensieri non facevano altro che irritarmi; Esme,a poca distanza da
Carlisle,la cui espressione materna e compassionevole sospettai non avesse la
minima intenzione di tramutare; ed infine Jasper,che stringeva Alice in un
abbraccio rassicurante.
-Edward.- mi salutò
Carlisle,elargendomi un debole sorriso.
Annuii,come per fargli segno
di aver compreso perché si trovassero lì.
-Beh? – sbottai dopo qualche
minuto di silenzio,- Avete lasciato tutti i territori
scoperti?-
-Ovviamente.- rispose
Emmett,- Ci sembrava una ragione più che giusta quella di venire a
dissuaderti.-
-Dissuadermi?-
replicai,perplesso.
-Edward,ti rendi conto di
cosa stai facendo?- proseguì Carlisle,interrompendomi con
severità.
-Cosa?-
-Innanzitutto hai
abbandonato la battaglia come se nulla fosse,- spiegò,- e poi sei caduto vittima
di un tranello.-
-Un tranello?-
ripetei,sempre più confuso.
-Il cane. – intervenne
Jasper,e non so per quale ragione evitò di placare la mia
ira.
-A che ti
riferisci?-
-Il licantropo che ti ha
misteriosamente incantato.- sopraggiunse nuovamente
Carlisle.
-Oh,fatela finita …
-
-Edward,non stiamo
scherzando. E’ pericolosa.-
-Pericolosa?-
ribattei,soffocando una risata,- Perché dovrebbe esserlo? Certo,mi ha spiegato
qualcosa a proposito della sua incredibile forza …
-
-Esatto.-
-E cosa vorresti dire con
questo?-
-Che sei in grave pericolo
Edward. E stai mettendo a rischio non solo la tua vita,ma anche quella di tutti
noi.- chiarì Carlisle,con un’espressione dura dipinta sul
volto.
-Bella non oserebbe
mai.-
-E chi può assicurarlo?-
sbottò Rosalie,e mi voltai a fissarla con
disprezzo.
Lei ricambiò il mio sguardo
con un’aria irritata,ma preferii riservare le mie forza per sbraitare contro
qualcun altro.
-Carlisle,Bella è una brava
ragazza.- proseguii.
“ Se non di più … “ pensai
tra me e me.
-Edward,non possiamo esserne
certi. Potrebbe attaccarti da un momento all’altro e allora a quel punto saresti
davvero perduto.-
-Perché continuate a
ripetermi che vorrebbe uccidermi? E’ da quando l’ho incontrata che non la smette
di ripetermi che non si azzarderebbe mai.-
-Davvero?- mormorò
Esme,rivolgendomi un’occhiata dolce.
Annuii,- E quindi non vedo
perché ci sia tanto da preoccuparsi.-
-Come puoi fidarti di una
che è stata allevata in una famiglia di
licantropi?-
-La trasformazione è
avvenuta solo pochi mesi fa: sino ad allora viveva a Phoenix,con una normale
famiglia,normali amici e la sua normale vita. – replicai
convinto.
-Già …
-
-Non mi
credete.-
-Certo che ti crediamo,ma
non puoi comunque continuare a rischiare. Cosa di questa ragazza ti ha spinto a
… a …. –
Non avevo mai notato
Carlisle in difficoltà con le parole,e nemmeno pronto a dimostrare tanta
avversione nei confronti di un essere vivente.
Avevo sempre pensato che non
avrebbe mai osato nemmeno mettersi
contro un licantropo, a contrastarlo grazie al perfetto autocontrollo che
aveva,lo strano desiderio di portare pace
ovunque.
Il lavoro all’ospedale aveva
influito moltissimo,pensai tra me e me.
Ma ora avevo davanti un
Carlisle mutato dalla … paura.
-Sul serio,non c’è nulla da
temere.- tentai di rassicurarli,ma il risultato fu solo quello di un’orda di
pensieri assurdi che mi invasero la mente … perché non cessavano di pensare
anche solo per un minuto?
Oh beh … che stupida
richiesta,la mia …
-Ha ragione.- proruppe
all’improvviso una voce dolce e soave,ma allo stesso tempo turbata e
dura.
Mi voltai istintivamente in
direzione di Alice,che si era liberata dalla stretta di Jasper e mi fissava con
uno sguardo sincero,che riuscì a risollevarmi.
-Cosa?- esclamò
Emmett,inorridito.
-La ragazza … Bella,- si
corresse,con un ampio sorriso sulle labbra,- non vuol far del male a nessuno.
Sembra non voglia nemmeno accettare la sua natura da cane puzzolente ..
–
Annuii in tutta
risposta,felice che almeno quel piccolo folletto si degnasse di
appoggiarmi.
-Ne sei sicura Alice?-
domandò Jasper alle sue spalle.
-Assolutamente.- confermò,-
L’unica cosa che devi fare Edward … -
-Ho un compito da svolgere
oltre alla battaglia?- domandai confuso.
-Lascia perdere la
battaglia,ora.- mi zittì,- Anche se in qualche modo ciò che sto per dirti è
piuttosto inerente … Allora,devi portare Bella il più lontano possibile da La
Push. –
Lessi chiaramente le sue
intenzioni nella sua mente,ma la lasciai proseguire: desideravo che le
espressioni dipinte sul volto della mia famiglia divenissero ancora più
incredule.
-Vedi,il branco ha
intenzione di sfruttare la forza di Bella,la sua incredibile forza,contro di
noi. All’inizio ciò non era previsto,avevano preferito farla restare nel
territorio di La Push,dove avrebbe combattuto contro il più forte di noi,in loro
opinione Carlisle. Non si aspettavano di ritrovarselo però al confine,e la sua
forza,- e rivolse un sorriso al padre,- unita a quella di noi altri,li ha
ovviamente impauriti. Ora si sono ritirati per discuterne,ma temono un nostro
attacco da un momento all’altro. Ho previsto che decideranno di venirsi a
riprendere Bella per impiegarla nella battaglia al confine,quindi …
-
-Quindi?- sbottò impaziente
Emmett,serrando le mani a mo’ di pugno.
-Quindi Edward dovrà
portarla il più lontano possibile da La Push,come ho già detto. Inventati una
qualsiasi scusa,ma non ti lasciar sfuggire quello che ti ho appena detto. Non
deve sapere. Potrebbe attaccarti.-
Sbuffai sonoramente,ma ad un
tratto un pensiero improvviso mi attraversò la mente,- Come hai fatto a vedere
tutta questa roba? Voglio dire,solitamente non riesci a prevedere le decisioni
dei licantropi .. –
-E infatti,-
spiegò,divertita,- ho colto tutti questi vari particolari interrogando il futuro
di Emily Young.-
-Chi?- chiese
Rosalie,sconcertata.
-La ragazza di Sam Uley … -
borbottò,- ha assistito alla riunione del branco … e ho visto che una volta
fatto ritorno a casa, avrebbe discusso del piano con un’altra ragazza … ho colto
perciò ogni singola parola del loro discorso” … –
Annuii, sorprendendomi delle
capacità strabilianti della mia cara sorellina.
-Chi era?- domandò
Carlisle,curioso.
-Bah … mi pare una certa Kim
… -
-Ah.-
-Beh Edward,hai afferrato il
concetto,allora?- riprese Alice,trafiggendomi con un’occhiata
intensa.
-Certo.- assentii,- Ma dove
devo portarla di preciso?-
-Bah,non so … trovatevi un
bel posticino al di fuori della penisola di Olympia.- rispose,strizzandomi
l’occhio.
Lessi nella sua mente tutte
le sue assurde fantasie,e risposi con uno sguardo
inceneritore.
-Ok. Allora è deciso.-
intervenne Carlisle,- Grazie Alice. E anche a
te,Edward.-
Sorrisi,risollevato al
pensiero che finalmente si fosse deciso a credermi. O almeno così pensavo
..
-Forse,in fondo, Questa
Bella non è così male come pensiamo … -
Rise divertito,contagiando
anche Esme e Alice.
Restammo a parlare a
proposito degli ultimi eventi della battaglia,del fatto che un certo Jared si
fosse quasi rotto una gamba,e solo quando mi accorsi dell’ora decisi che sarebbe
stato meglio far ritorno alla dimora dei Black.
Ci congedammo,e mentre
sfilavano davanti ai miei occhi,notai Emmett rifilarmi un’occhiata
divertita.
“ E dai Eddino … Dacci
dentro!!”
Non potei fare a meno di
sorridere e quando furono scomparsi all’orizzonte,mi incamminai anch’io ,questa
volta correndo, e sicuro del fatto che avrei messo Bella al corrente dell’intera
situazione.
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Capitolo 7 *** Netto Contrasto ***
Allora
… eccovi quest’latro capitolo …
Purtroppo
oggi non posso dilungarmi molto nei ringraziamenti e cose varie
…
Ma
prometto che mi farò perdonare la prossima volta! =)
Beh
… magari un semplice grazie a chi ha commentato e aggiunto ai preferiti ..
!
-Sara
(questo capitolo l’ho scritto ascoltando the bella’s lullaby ,cioè river flows
in you di yiruma … )
Netto
Contrasto
(Edward
& Bella)
Edward
-Dove
andremo?-
Guardai Bella con
un’espressione sorpresa dipinta sul volto. Possibile che non si fosse lasciata
impressionare dal mio racconto di ciò che era accaduto poco prima con la mia
famiglia? No,sembrava pienamente cosciente delle sue
parole.
-Bella, pensavo che avresti
preso le loro parti.-
Si strinse nelle
spalle,mentre una folata di vento improvviso le accarezzò violentemente il
volto.
-Non voglio essere presa
come un’arma qualsiasi che viene sfruttata nel momento del bisogno.- rispose,con
un tono di voce duro,che mi fece intendere l’arrivo di una possibile reazione
esagerata.
-Ne sei
sciura,Bella?-
-Ovvio.-
Sorrisi,ma non nascosi il
mio entusiasmo,non quella volta.
Bella aveva qualcosa di
speciale,qualcosa che mi attirava a lei come la forza di gravità,ed adoravo
quella sensazione. Sapere che non sarebbe scomparsa all’improvviso con un
possibile schieramento dalla parte dei licantropi,non poté far altro che
rincuorarmi.
-Ok,ma dove andremo?- sbottò
all’improvviso,lasciandosi sfuggire una risatina
isterica.
-Non lo so … -
ammisi,vagamente imbarazzato.
-Quanto tempo
abbiamo?-
-Non ne ho la minima idea,ma
suppongo meno di ventiquattro ore. –
Si irrigidì e per un istante
non desiderai fare altro che stringerla fra le mie
braccia.
Ma il mio autocontrollo me
lo impedì. A volte lo odiavo.
-Edward,fatti venire un’idea
prima di domani.- sibilò,riducendo gli occhi a due piccole
fessure.
Fui sul punto di
ribattere,chiedendole perché tutta questa avversione così all’improvviso,ma me
ne stetti semplicemente a rimirarla mentre si ritirava nuovamente nella casa dei
Black.
***
Bella
La mattina seguente mi
svegliai con la mente piuttosto annebbiata,quasi incosciente di ciò che fosse
accaduto dei giorni precedenti. E poi a mano a mano le immagini cominciarono a
riaffiorare velocemente: Edward che spuntava dai folti cespugli presentandosi ai
miei occhi come la creatura più bella di questo mondo; i nostri discorsi tanto
assurdi e bizzarri quanto eccitanti; la nuotata nelle acque di First Beach; i
suoi occhi dorati che mi trafiggevano dolcemente; il racconto della sera
precedente della sua discussione con la
famiglia.
Mi chiesi quanti giorni
fossero trascorsi … forse due o tre,ma in realtà quell’arco di tempo pareva
essere durato secoli,millenni … Cominciai a pensare di aver perso la concezione
del tempo.
-Ben
svegliata.-
Aprii rapidamente gli
occhi,sbattendo più volte le palpebre, e lo vidi proteso sul mio volto,a pochi
centimetri di distanza … Fui quasi sul punto di domandargli come avesse
dormito,ma un altro suo discorso mi tornò alla mente in fretta e furia … Loro
non dormivano.
Mi chiesi che sensazione
fosse …
Ed istintivamente
rabbrividii.
-Vuoi fare
colazione?-
Ma io evitai prontamente la
sua domanda,- Ti sei fatto venire qualche idea?
–
Si rabbuiò in volto e
temetti il peggio.
La sua espressione mi fece
intendere che non era arrivato a nessuna
conclusione.
-Edward … -
sospirai,chiedendomi quanto tempo ci rimanesse.
-Bella, e se non ce ne
andassimo? Se restassimo qui,in questa puzzolente casa di licantropi?- suggerì
esasperato.
Doveva esserlo veramente se
mi proponeva ciò.
-Stai
scherzando,vero?-
Scosse impercettibilmente la
testa.
-Stai dicendo che oseresti
metterti contro la tua cara sorellina veggente?- sbottai,sul punto di dare in
escandescenze.
-Bella,non sappiamo dove
andare, e anche se ci venisse in mente un luogo … un qualsiasi posto in questo
dannato mondo … non faremmo in tempo a nasconderci.- spiegò,la voce ridotta ad
un sussurro,- A quest’ora,secondo i piani di Alice,avremmo dovuto essere già
lontani.-
-Quindi?-
-Quindi … quindi non ci
rimane che segregarci in questa catapecchia … - concluse,sospirando
rumorosamente.
Lo osservai per diversi
minuti,seduto con aria pensosa all’altro capo dell’unico letto di casa Black, e
fu la sua espressione ad irritarmi in modo
particolare.
-Edward!- gridai,facendolo
trasalire,- Dimmi che è uno scherzo! Non puoi arrenderti così,non possiamo ..!!
Non dobbiamo voltare le spalle alla tua famiglia,Alice ci ha dato delle
disposizioni ben precise e …. –
Le parole mi si soffocarono
in gola,bloccate da un irremovibile nodo.
Solo quando Edward si voltò
preoccupato nella mia direzione,mi accorsi del mio corpo scosso da violenti
singhiozzi. Non riuscii a ricacciare indietro quelle stupide lacrime,che ora mi
solcavano le guancie imperterrite … tentai di asciugarle con il dorso della
mano,ma subito venivano sostituite da altre. A quel punto mi abbandonai al mio
pianto isterico,lasciandomi sprofondare tra i soffici cuscini del
letto.
-Bella … - sussurrò
Edward,rizzandosi in piedi e raggiungendomi con fare
agitato.
Non mi sforzai nemmeno di
respingerlo mentre si chinava per attirarmi a sé e stringermi in un abbraccio
soffocante. Appoggiai esausta il volto contro la sua spalla,inumidendo la sua
camicia delle mie lacrime amare. Una sua mano arrivò prontamente a carezzarmi i
capelli,ed ogni suo tocco era un nuovo brivido che mi pervadeva il
corpo.
Le lacrime non cessavano di
rigarmi il volto,ma oramai non me ne curavo più … sentivo che tra quelle braccia
avevo trovato il mio rifugio. Il rifugio che avevo attesa da tanti
anni.
E quello stesso rifugio
aveva aspettato il mio arrivo.
I giorni trascorsero
velocemente,e finalmente mi lasciai convincere dall’idea di Edward di restare
nel territorio di La Push. Al minimo sentore dell’arrivo dei licantropi saremmo
scappati in fretta e furia. Non riuscivo ancora a capacitarmi dell’assurdità di
quel piano,nato semplicemente perché non ci eravamo dati da fare sin dall’inizio
.. se fossimo partiti la notte stessa dell’avvertimento di Alice,in quel momento
saremmo stati al sicuro da qualche parte in Alaska,nel Montana,o addirittura in
Canada .. un bel posticino nell’Ontario.
Eppure allo stesso tempo
l’idea di restare in un luogo che conoscevo alla perfezione riusciva a
risollevarmi e la presenza di Edward era ormai diventata
vitale.
Troppe volte mi domandai che
fine avessero fatto i licantropi … Alice aveva detto che in poco tempo si
sarebbero apprestati a raggiungermi per impiegarmi nella battaglia,ma niente
traccia né scia,a sentire Edward.
C’era qualcosa di strano in
tutto ciò,e in più temevamo che anche i Cullen sarebbero potuti spuntare da un
momento all’altro,rimproverandoci il fatto di non essere
fuggiti.
Ovviamente nessuna traccia
neanche di loro ed Edward si fidava del mio
fiuto.
Era una situazione fin
troppo bizzarra,ma non avevamo la minima intenzione di sfidare il destino
apprestandoci a raggiungere i boschi di Forks per una rapida controllatina alla
battaglia in corso.
In quel periodo solo lo
sconcio calendario appeso nel salotto di casa Black riuscì a farmi mantenere
aggiornata sullo scorrere veloce del tempo.
Settembre … ottobre
…
Eravamo appena agli inizi di
novembre e il freddo pungente proveniente da Forks cominciava a farsi
sentire.
-Solitamente,quanto dura una
battaglia del genere?- domandai ad Edward una sera di inizio Novembre,seduti in
spiaggia,illuminati solo dalla fioca luce della
luna.
-Non vi è un limite si tempo
… - spiegò,quasi divertito,- potrebbe andare avanti per anni ed anni … finché
ovviamente non si giunge alla proclamazione di un
vincitore.-
Annuii,avviluppandomi ancora
di più nella leggera giacca nera che avevo
indossato.
Edward mi rifilò un’occhiata
interessata,e notando che il mio corpo continuava ad essere scosso dai
tremiti,si allungò per passarmi anche la sua giacca,ma la parte più nobile di me
mi spinse a rifiutarla.
-Io non sento
freddo,Bella.-
-Se è per questo neanche io
dovrei … - mormorai preoccupata,pensando alla temperatura corporea dei
licantropi.
-Andiamo … potresti essere
solo stanca … - mi rassicurò,avvicinandosi e sedendosi a pochi centimetri di
distanza da me.
-Tu dici? A me sembra
qualcosa di decisamente più anomalo … -
-Anomalo?-
-Edward,ti è mai capitato di
sentire caldo?- sbottai,irritata.
Scosse la testa,sorridendo
appena. – Ecco,appunto.- ribattei,rivolgendo lo sguardo alle onde spumeggianti
che si infrangevano sulla costa.
-Bella … non te la prendere … - bisbigliò,e
sentii la sua voce più vicina del dovuto.
Voltandomi notai che oramai
i nostri volti erano assurdamente vicini,troppo vicini .. quella vicinanza
avrebbe rischiato di farmi impazzire …
Non osai distogliere lo
sguardo,ma lo intensificai,soffermando mi a rimirare ancora una volta tanta
bellezza. Le sue sopracciglia erano leggermente aggrottate,e infatti notai che
mi stava scrutando con un’aria quasi preoccupata;le labbra perfette quasi
distese in un sorriso; nel complesso sembrò ancora una volta un dio sceso dal
cielo.
-Sono felice di averti
conosciuta,Bella.- mi alitò,i nostri volti che oramai distavano pochi
millimetri.
Annuii,incantata,come per
ricambiare il suo stesso entusiasmo.
Continuò a scrutarmi con
aria interrogativa per diversi secondi …
Pretendeva forse che
rispondessi? Oh beh … in quelle condizioni mi era praticamente
impossibile.
-Non avrei immaginato che
roba del genere potesse accadere veramente..- sopraggiunse di nuovo,con aria
sognante.
-Che intendi dire?- riuscii
finalmente a domandare,la voce strozzata
dall’eccitazione.
-Non ho mai creduto a tutte
quelle romanticherie di Alice … Rosalie … Jasper … - e supposi che anche a lui
si fossero soffocate le parole in gola.
Oramai la vicinanza era
troppa.
Non riuscivo più a
resistere.
Sentivo il suo sguardo
addosso.
Io ricambiavo con
un’occhiata che sarebbe dovuta risultare dolce,ma mi chiesi se non fosse stupida
e banale …
Che importanza aveva poi in
quel momento?
Chiusi prudentemente le
palpebre degli occhi e lasciai che le sue labbra caste,sottili premessero sulle
mie con delicatezza innaturale.
Gemetti impercettibilmente e
non mi curai del sangue che aveva
cominciato ad affluire alle guancie,oramai in quel dannato mondo,come lo
chiamava lui, non esistevamo altro che noi due.
Una sua mano raggiunse
delicatamente la mia vita e cingendola con un braccio,mi strinse ancora di più a
sé.
Quel bacio,che pareva non
aver infine,cominciò a darmi le vertigini.
Ogni punto del mio volto che
veniva anche solo sfiorato dalle sue mani prudenti si lasciava dietro una scia
ardente,calorosa,nettamente in contrasto con la sua pelle fredda,ghiacciata …
Lasciai vagare anche le mie
mani per il suo volto,attorcigliai le dita attorno ai soffici capelli
ramati,mentre lui faceva scorrere le sue dita lungo le mi guancie colorate di un
bel rosso porpora.
-Bella?- sussurrò il mio
nome così dolcemente che sembrò quasi
un’illusione.
-Sì?- mormorai ansimando,e
incatenando il mio sguardo al suo.
Non rispose,ma si limitò a
sorridere compiaciuto,come se mi avesse richiamato all’attenzione solo per
constatare che fossi ancora viva.
Ovviamente le probabilità
che resistessi per oltre un minuto di più in quella situazione erano scarsissime
…
Mi lambì dolcemente il
labbro inferiore,e quando dischiuse nuovamente le labbra perfette,rosee e che
creavano un leggero contrasto con le mie,riprese a parlare,la voce ridotta ad un
sussurro.
Non gli prestai molta
attenzione …
Ora ero io a desiderare che quel momento si
prolungasse all’infinito.
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Capitolo 8 *** L'addio a casa Black ***
Whoa
… ma ci pensate che sono arrivata all’ottavo capitolo??
Cioè
… è un miracolo!!
Con
qualsiasi altra fanfiction mi sarei già fermata … a corto di idee. Beh,per il
momento l’ispirazione ancora c’è … già già …
Comunque,volevo
ringraziare quelle persone che continuano a recensire [per l’ultimo capitolo :
MoonlessNight
e Inuyasha__girl92
]
,mi
fa davvero tantoooooooooo piacere!!!!!
Comunque,spero
che chi continuerà a leggere questa ficcy voglia commentare e farmi sapere cosa
ne pensa … ne sarei davvero molto felice =) =)
-Sara
[ah,
questo capitolo è raccontato da Bella e oramai non ci sarà quasi più di mezzo la
guerra vampiri vs licantropi ... ora dedicherò i prossimi capitoli a questi due
piccioncini ... e aspettatevi di tutto ....muahahahahaha ...]
“L’addio a casa Black”
(Bella)
Bella
Restammo avvinghiati l’una
all’altro per un tempo
interminabile,finché sentii la sua figura allontanarsi dalla mia con estrema
delicatezza. Alzai lo sguardo sul suo volto,impaurita,chiedendomi cosa fosse
accaduto.
-Nulla … - mi
tranquillizzò,- Non cominci a sentire freddo
veramente?-
-Mm-mm … - annuii
sovrappensiero e stringendomi ancora di più nella mia
giacca.
Possibile che la mia
temperatura corporea,di solito intorno ai quaranta gradi,fosse diminuita così
velocemente e inaspettatamente?
-Andiamo allora … - mi aiutò
ad alzarmi ed insieme raggiungemmo casa Black.
Non riuscivo a guardare il
suo volto,quasi imbarazzata per ciò che era accaduto poco
prima.
In fondo era stato lui a
dare inizio alle scintille,quindi non avevo nulla di cui rimproverarmi
..
E poi,anche se fossi stata
io,non me ne sarei pentita affatto …
Era stata una sensazione mai
provata prima di allora e ne avrei conservato per sempre il
ricordo.
Temevo che non sarebbe
accaduto nuovamente,perciò avrei davvero fatto meglio a non dimenticare
…
Edward mi aiutò a
distendermi sul letto,indolenzita com’ero,e solo pochi minuti dopo,senza
pronunciarsi,uscì velocemente dalla stanza,lasciandosi dietro una scia di …
tensione,preoccupazione.
Non me ne curai,ma
passandomi la lingua sul labbro inferiore riuscii ad avvertire nuovamente la sua
essenza …
Essenza? No,forse era solo
un’illusione … io non riuscivo a cogliere il suo fetore,così come accadeva nei
licantropi nei confronti degli altri vampiri, ma non aveva importanza
…
Nulla in quel momento
contava veramente,
desideravo solo abbandonarmi
ad un sonno profondo.
***
La mattina dopo aprii
debolmente gli occhi e fui accecata dall’inconfondibile brillio della sua
pelle,così simile ad un diamante dalle mille sfaccettature … Indugiai per un
momento sulla luce del sole che filtrava attraverso le tendine della camera di
casa Black,poi mi voltai a guardarlo. Un’espressione angelica dipinta sul
volto,i bei capelli ramati più scompigliati del dovuto; rammentai di averlo
sognato quella notte,ma l’immagine che mi ero figurata nella mente non gli aveva
ovviamente reso giustizia.
-Ben svegliata … -
mormorò,elargendomi un ampio sorriso.
In tutta risposta mi limitai
a sorridere e ,con le gambe piuttosto intorpidite,mi rizzai dal
letto.
-Allora? Sei andato a
caccia? Notizie sulla battaglia?-
Al suono di quelle parole lo
vidi rabbuiarsi in viso. Lo scrutai a lungo,mentre si alzava a sua volta e
prendeva a misurare la stanza a grandi passi.
-Vorrei davvero sapere cosa
sta succedendo . – rispose in un sussurro,rifilandomi una fugace
occhiata.
-Che intendi
dire?-
Scosse impercettibilmente la
testa ed evitò la mia domanda,-
Avevo in mente .. qualcosa per questa
mattina.-
Sorrisi compiaciuta,e l’idea
di dover raggiungere i combattenti scomparve immediatamente dalla mia
testa.
-Ah
si?-
-Già .. – rispose,sorridendo
a sua volta,- Pensavo di … ecco,volevo farti visitare un
posto.-
-Uhm … e dove si trova?-
domandai per non sembrare troppo entusiasta della
risposta.
-Nei boschi.- rispose. Mi
irrigidii e i miei pensieri volarono subito ai licantropi del branco che erano
stati assegnati a quelle zone.
-Non ti preoccupare … - mi
rassicurò,quasi mi avesse letto nel pensiero ,- Sembra che ognuno abbia
abbandonato la zona al quale era stato assegnato. Anche Forks sembra …
innocua.-
-Scherzi?-
-Come potrei se si tratta di
qualcosa di così importante?- rise divertito.
-Okay … quindi in
teoria,potremmo anche abbandonare questa catapecchia?!- gridai entusiasta,e non
mi sforzai di non lasciar trapelare l’entusiasmo dalla mia
voce.
-Esatto. Perciò … che ne
dici di visitare la casa dei terrificanti succhiasangue?- domandò,passandosi una
mano tra i capelli.
Oramai non stavo più nella
pelle.
Avrei risposto sì con tutto
il fiato che avevo in gola,ma sarei
potuta risultare sovreccitata,quindi mi limitai ad annuire con il
capo.
***
Arrivammo a casa Cullen nel
tardo pomeriggio,visto che avevo trascorso quasi tutto il giorno a raccattare
tutte le mie cianfrusaglie nella dimora dei Black. Dissi addio a quella casa con
ben poco nostalgia,che scomparve definitivamente quando mi ritrovai di fronte
alla maestosa,nonché magnifica, abitazione dei
Cullen.
Fu necessario uno strattone
di Edward per costringermi ad entrare,incantata com’ero a rimirare quella
costruzione. Mi scortò sin nel garage,dove potei notare con una punta di
gelosia,che tutti,e dico proprio tutti,i componenti di quella famiglia
possedevano un auto di gran lusso. A partire dalla Volvo tirata a lucido di
Edward alla Porsche 911 Turbo di Alice.
L’interno della casa era
luminoso,spazioso e arioso … mi sembrava impossibile che esistesse un luogo così
.. perfetto.
Ma che si addiceva
pienamente alla natura della persona che mi era accanto in quel
momento.
Depositai i miei bagagli
nella camera stessa di Edward e non potei fare a meno di avvampare debolmente
quando notai il grande letto nel mezzo della stanza … Assurde immagini
comparvero nella mia mente,ma mi affrettai a cancellarle,temendo che Edward
potesse intuire qualcosa.
Quando ebbi terminato il
giro turistico della dimora,mi accomodai sul tappeto della camera in cui ci
trovavamo,e guardai al di fuori dell’ampia vetrata che correva lungo una delle
pareti: era il crepuscolo,e la luna cominciava a far
capolino.
Restammo in silenzio a
lungo,mentre Edward faceva scorrere le dita lungo alcuni dei tanti cd contenuti
dagli svariati scaffali lì presenti. Fui quasi sul punto di domandargli che
genere di musica amasse ascoltare,ma mi bloccai appena lui stesso fece partire
un brano … musica classica,un autore che non avevo mai udito. Forse mi suggerì
anche il nome,ma ero fin troppo concentrata a seguire il tono melodioso e
armonico di quella composizione … Era dolce,e quasi mi stupii del fatto che una
persona come Edward ascoltasse quella roba.
Passarono forse due o più
minuti,ma il brano non sembrava voler terminare .. e a quel punto vidi la mano
di Edward allungarsi fino a sfiorare la mia e afferrandola mi costrinse ad
alzarmi. Lo fissai con aria interrogativa ma lui mi rivolse semplicemente un
ennesimo sorriso e cingendomi la vita con le braccia,cominciò a muoversi a passo
di danza …
-Edward … io non …
-
Ma lui si affrettò a
portarmi un dito alle labbra e ricominciò con quei movimenti che non riuscivo
minimamente a seguire. Cercai di rammentare una sola volta in cui avessi danzato
in vita mia,ma le uniche possibilità che mi si erano presentate erano stati i
balli di primavera e fine anno a Phoenix,ai quali mi ero rifiutata di
partecipare. Mi chiesi cosa stesse pensando Edward in quel momento,così assorto
.. concentrato sul mio volto. Tentai di sorridergli,ma ero troppo a disagio …
sentivo i miei piedi che urtavano i suoi,ma lui si limitava semplicemente a
sorridermi incoraggiante
….
La musica continuò ad
echeggiare nella stanza,nella mia mente,per diversi minuti,ed anche quando
terminò,Edward non cessò di volteggiare,trascinandosi dietro tutta la mia
goffaggine.
Odiavo pensare,sapere …. Che non riuscivo a muovermi a passo
di danza con la stessa naturalezza con cui effettuavo la mia trasformazione in
licantropo … possibile che lui fosse tanto
perfetto?
Già … a quanto pareva era
possibile.
Oramai anche la stanza
sembrava volteggiare,e quell’improvvisa sensazione di vertigini che iniziai a
provare,mi spinse ad appoggiare il capo contro il petto di Edward … lui mi
strinse ancora di più a sé con una delicatezza innaturale,e lasciò scorrere le
sue dita lungo la mia schiena .. Era un contatto piacevole,unico … Gli cinsi il
collo con le braccia e inspiegabilmente lacrime amare cominciarono a rigarmi il
volto.
Cercai di
nascondergliele,affondando ancora di più nella sua camicia. Non riuscivo a
comprenderne la causa …
Ma alzando leggermente lo
sguardo sul suo volto,vidi chiaramente la risposta … la lessi nei suoi
occhi,nella sua espressione: era lui,lui la causa delle mie
lacrime.
Era una sensazione che non
provavo da tempo,forse mai davvero provata …
Sentivo che non volevo perdere la causa delle mie
lacrime. Avrei lasciato che continuassero a scorrere solo se la causa fosse
stato lui. Ciò sarebbe significato
che lo .. amavo più di ogni cosa,lo
consideravo ciò che di più importante avessi mai potuto
ricevere.
Forse non era lo stesso ciò
che lui provava nei miei confronti … Ma i miei sentimenti,in ogni cosa,non
sarebbero cambiati.
-Bella?- mi richiamò
preoccupato. Intuii immediatamente che si fosse accorto delle
lacrime.
Cercai di evitare il suo
sguardo,ma una sua mano arrivò a sollevarmi il mento,e allora fui costretta
a guardarlo in
viso.
-Cosa c’è?
–
-Niente,niente ... –
risposi,scuotendo vigorosamente la testa.
-Qualcosa non va? Vuoi
tornare ... –
-No,no Edward.- lo
interruppi,cercando di risultare il più calma
possibile.
-E allora ... queste?-
continuò,asciugandomi alcune lacrime con un
dito.
-Bella,- sospirò,- non
voglio che tu abbia problemi ... parlami,dimmi quello che ...
–
-Edward,smettila.- lo
zittii,rifilandogli un’occhiata disperata.
-Se ho fatto qualcosa,voglio
saperlo. Voglio esserne messo al corrente. Non voglio assolutamente che te ....
–
Sospirai rumorosamente e
affondai nuovamente il volto contro il suo petto freddo e duro come il
marmo.
-Sul serio Bella,se sono io
la causa di queste lacrime ... –
Perfetto. Aveva intuito
tutto. Non nel senso desiderato,ma ci era andato
vicino.
-No ... Edward,falla finita
... –
-Bella,ti prego ... mi stai
facendo impazzire. Posso stare tranquillo se so che ogni tanto potresti
scoppiare a piangere ... inaspettatamente?-
-Certo che puoi ...
–
-No
invece.-
-Ok Edward.- mi
rassegnai,alzando nuovamente lo sguardo ed incatenandolo al
suo.
-Sì?-
-Dimmi,cosa provi per
me?-
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Capitolo 9 *** Mai più insieme ***
Ciaoo
a tutte!! Allora,volevo ringraziare chi continua a seguire questa storia e che
... mi incoraggia ad andare avanti.
Significa davvero molto per me.
Un
grazie speciale lo rivolgo a MoonlessNight e Inuyasha__girl92 per
aver recensito [siete davvero fantastiche!grazie!!!
=)].
E
poi a Allen_Anne_Black ; Bells87 e eddy per aver
aggiunto la storia ai preferiti.
Ora
vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo .. vi avverto,sarò molto
perfida. Voi capite,non potevo mica far continuare questa storia vampiro &
licantropo senza alcuna complicazione .. anzi,devo proprio dire che questo
capitolo è piuttosto drammatico.
L’ho
scritto ascoltando questa http://www.youtube.com/watch?v=J09Tlzk1G88&feature=related
,magari provate anche voi a leggere con la canzone di sottofondo. Ora,mi
raccomando ... recensite e aggiungete ai preferiti,come sempre!!! =)
=)
-Sara
[ah,ecco,dovevo
dirvi una cosa ... non so chi di voi andrà a vedere il film di Twilight al
cinema,comunque chi lo farà ... ma sapete che sono stati scelti i doppiatori
ufficiali di edward & bella? Io l’ho saputo solo oggi ... Beh,sono Stefano
Crescentini e Federica de Bortoli. Credo siano piuttosto azzeccati
...]
Mai
più insieme
(Bella)
Con
il pollice della mano seguì i lineamenti del mio viso e continuò a fissarmi con
uno sguardo dolce,intenso.
-Dirti
che ti amo è poco,ma sono le uniche parole che mi vengono in mente in questo
momento.- sussurrò,con voce più morbida della seta,- Ti sembrerà strano che un
vampiro possa dichiararsi ad un licantropo così in fretta,ma è anche vero che
sono un uomo di altri tempi.-
-Tu
... tu ... m-m-i ami ... ?-
singhiozzai incredula,mentre le lacrime scorrevano imperterrite lungo le mie
guancie.
-Bella,non
sono affatto pentito di aver trascorso più di un secolo ad aspettare che la mia
monotona ed inutile vita prendesse una piega diversa. Avrei potuto esserlo fino
a pochi mesi fa,ma quando ho constatato che la ricompensa di tale attesa potevi
essere te,mi sono ricreduto. – trasse un profondo respiro,- Sei ciò che di più
bello mi sia mai stati donato. E forse non merito questo dono,forse sarà lo
stesso dono a voler tornare indietro.-
-Oh
Edward!!- e a quel punto non tentai di reprimere i singhiozzi. Lasciai che mi
avvolgesse in un abbraccio rassicurante,mentre sfiorava con le sue fredde mani
ogni punto del mio volto che riusciva a raggiungere. Avrei dovuto sorridere
ripensando alle sue parole,oramai impresse a fuoco nella mia mente,ma sapere che
nessuno mi aveva mai parlato con simile dolcezza e amore,non poté fare a meno di
provocare quel pianto.
-E
ora dimmi .... – riprese,cullandomi gentilmente tra le sue braccia,- Provi lo
stesso per me?-
Al
suono di quelle parole nuovi singhiozzi tornarono a scuotermi,e tutto ciò che di
più sdolcinato avevo mai osato pensare, si bloccò in gola.
-Devo
prenderlo per un sì?- insistette,e bloccandomi il mento tra il pollice e
l’indice,mi costrinse a guardarlo.
Sorrisi,e
con il dorso della mano tentai di asciugare quelle lacrime
fuggiasche.
-..
Sì. – annuii debolmente,e a quel punto sentii le dita con cui Edward mi
stringeva il mento allentare la presa e prendere ad accarezzarmi delicatamente.
Poi lo vidi inclinare il volto e chinarsi sino a sfiorare prudentemente le mie
labbra con le sue,fredde e marmoree.
Il
contatto cominciò a far scorrere l’adrenalina nelle vene,mi strinsi ancora di
più a lui e lasciai che tutte le mie paure riguardo al mio amore non ricambiato
si dissolvessero con quel bacio impetuoso,che mi lasciò senza
fiato.
-Sei
stanca?- bisbigliò lui quando sciolse l’abbraccio.
Lo
abbandonai con una vaga sensazione di rammarico,e poi annuendo,mi diressi
inconsciamente verso il letto,dove mi allungai per un buon sonno. Chiusi gli
occhi e pochi minuti dopo sentii le sue braccia attirarmi a sé,e a quel
punto,accoccolandomi al suo petto,mi abbandonai al mio
torpore.
***
La
mattina seguente mi svegliai ancora piuttosto intorpidita ed il mio primo
pensiero fu quello di controllare che Edward fosse al mio fianco. Ma stranamente
non percepivo alcuna pressione sui fianchi,né il suo freddo respiro che mi
gonfiava i capelli uno ad uno.
Confusa,mi
voltai a guardare,ma al posto della sua perfetta figura,scorsi un semplice
bigliettino di carta che riportava scritte alcune frasi con una calligrafia a
dir poco perfetta. Cercando di reprimere la delusione,lo afferrai e lessi le
poche diciture:
“Bella,ho
ricevuto una chiamata importante,sono dovuto scappare.
Cercherò
di tornare il prima possibile,te nel frattempo resta in casa,e non fare
nulla.
Aspettami,poi
magari facciamo un giretto a Port Angeles.
Fai
attenzione,
Edward.”
Sospirai
rumorosamente,chiedendomi cosa di tanto importante lo avesse spinto ad andarsene
così all’improvviso.
Per
un momento il pensiero che i Cullen potessero averlo contattato mi attraversò
veloce la mente,ma scomparve all’istante. Erano lontani,insieme al branco ... ed
ancora una volta fui pervasa da un improvviso senso di
colpa.
Certo,desideravo
più di qualsiasi altra cosa restare lì con Edward,ma allo stesso tempo era come
se rivedessi i volti di Charlie,Billy,Jacob che mi imploravano di
raggiungerli.
No.
Non l’avrei fatto.
Mi
avevano praticamente considerata un semplice asso nella manica da utilizzare nel
momento opportuno. Se mai avessi dovuto prendere parte a quella battaglia,mi
sarei schierata dalla parte dei vampiri. Poco ma
sicuro.
Come
potevano ancora sperare che li appoggiassi? Dopo tutti i loro racconti a
proposito di quanto fossero orribili i succhiasangue
...
Chissà,forse
non ne avevano mai realmente incontrato uno.
Eppure
mi resi conto che l’unico che avevo visto era Edward,non ero mai stata
presentata ai membri della sua famiglia ...
Mi
chiesi per l’ennesima volta se fossero belli e perfetti come
lui.
Trascorsi
quasi tutta la mattinata e l’intero pomeriggio a girovagare per casa
Cullen,infiltrandomi di nascosto nelle camere dei così orrendi vampiri. Avevi
desiderato scovare qualche loro foto,ma in realtà le uniche immagini
incorniciate e sepolte in vecchi diari e quaderni,riguardavano strani
posti,spesso immersi nel verde,che non avevo mai
visitato.
Era
una dimora fin troppo normale,nulla di cui preoccuparsi in fondo
...
Per i
pasti mi arrangiai con il poco cibo presente nel frigorifero dei Cullen,che
immaginai conservassero solo in caso di emergenza ... magari una visita
inaspettata da parte di umani.
Ed
ero nel bel mezzo della cena,quando la porta della cucina si spalancò ed entrò
Edward,indosso una mantella piuttosto scura,i capelli scompigliati che
ricadevano a ciocche ribelli sulla fronte. La sua espressione mi fece intendere
che era in preda all’agitazione,e quando mi venne vicino non mi diede il tempo
di domandare cosa fosse accaduto,ma mi strinse in un abbraccio
soffocante.
-Edward
... – riuscii finalmente a sussurrare,guardandolo in
volto.
-Bella,mi
ero sbagliato.-
-Cosa?-
-Non
se ne sono andati.-
-Cosa
... cosa stai dicendo?- domandai,sbigottita e
perplessa.
Passandosi
una mano tra i capelli,riprese a parlare,- Bella ... ti stanno
cercando.-
-Stanno
... stanno ... cosa?-
Trasse
un profondo respiro,e cominciando a misurare la stanza a grandi passi,continuò a
spiegare:- Ci siamo illusi ... come speravamo di poter vivere una vita felice
... –
-Edward,che
stai dicendo?-
-Lo
sapevo. Come possono un licantropo ed un vampiro ... stare insieme?- disse,e
sapevo che se avrebbe potuto avrebbe pianto.
-Edward,Edward
... ora basta,dimmi cosa sta succedendo.- lo interruppi,alzandomi in piedi con
uno scatto repentino e facendo grattare la sedia contro il
pavimento.
-Bella,i
mesi passati con te sono stati i più belli della mia orribile vita. E a quanto
pare questo mondo è tanto crudele da desiderare che
finiscano.-
- ...
Cosa?- balbettai,mentre sentivo gli occhi gonfiarsi di
lacrime.
-
Vampiri ... licantropi .. non potranno mai condividere lo stesso territorio ...
la stessa vita. Siamo destinati a prendere strade
diverse.-
Scosse
impercettibilmente il capo,- .. Mi dispiace. Avevi ragione tu. Dobbiamo
combattere.-
-Edward!
Non dirlo nemmeno per scherzo!- gridai,e sentii salate lacrime cominciare a
rigarmi il volto.
-Bella
... Bella ... Vorrei anch’io che non fosse così. E pensare che solo ieri eravamo
così felici di poter tornare a Forks,avere questa casa tutta per noi ...
liberandoci per un momento del pensiero delle nostre famiglie. Tutto ciò mi
ricorda qualcosa .... –
- ...
Romeo e Giulietta.- intervenni,rendendomi conto della drammaticità della
situazione.
-In
ogni caso,non lascerò che tu muoia ... –
-Edward
.. noi possiamo cambiare il finale. Possiamo cambiare la storia. Possiamo
metterci nei panni di quei disgraziati e .... – ma le parole mi si soffocarono
in gola.
-Bella,non
possiamo fare nulla. Come Romeo e Giulietta ... nati sotto una cattiva
stella.-
-Noi
possiamo Edward! Noi dobbiamo!-
-No
Bella ... non possiamo. Non hai
capito che vampiri e licantropi non accetteranno ... questo?- e con un gesto
indicò prima me e poi lui.
-Cosa
vogliono da noi?! Perché non .. perché non proviamo Edward? Noi faremo in modo
che ... –
-Bella,ascoltami.-
mi interruppe,avanzando di qualche passo verso di me,- Noi dobbiamo seguire il
corso degli eventi. Dobbiamo lasciare che ci trasportino con sé. Continuare a ..
vivere in questo modo,che entrambi desideriamo,non servirà ad altro che a
peggiorare la situazione. Io .. Io mi batterò insieme alla mia famiglia,te con
la tua.-
-No.-
mi opposi,incrociando le braccia sul petto.
-Bella,ti
prego ... continuando in questo modo,sul serio,ci faremo solo del
male.-
-Ma
cosa dici?! Non ... non è vero!!- protestai,asciugandomi le lacrime con il dorso
della mano.
-Purtroppo
sì. I licantropi non vogliono avere niente a che fare con noi. E noi con loro.
Ah,- mi interruppe con un gesto della mano,- io non potrò mai odiarti Bella.
Come Montecchi e Capuleti ... Romeo non odierà mai la sua
Giulietta.-
-Ma
loro hanno infranto tutte le regole per stare insieme ... –
sussurrai,rammentando la tragedia,- Anche noi
possiamo.-
-A
quanto pare no. –
-Edward
... – singhiozzai,incapace di trattenere le lacrime.
-Bella
.. – sussurrò il mio nome con la stessa dolcezza che aveva sempre utilizzato da
quando ci eravamo conosciuti,- Io ti amerò per
sempre.-
A
quel punto mi fu impossibile non cedere sotto il mio stesso peso. Le mie
lacrime.
Caddi
in ginocchio,lo sguardo fisso sul pavimento,chiedendomi perché di tante persone
esistenti al mondo,proprio noi due avessimo dovuto ricordare la tanto conosciuta
tragedia shakespeariana.
-Credimi,Bella.-
continuò,inginocchiandosi davanti a me.
-Non
.. non .. sarà mai più lo stesso.-
-Lo
so. Lo so. Ma noi non possiamo fare nulla.-
-A
questo punto mi chiedo se non sia veramente meglio vestire ... vestire davvero i
panni di Giulietta.-
Intuendo
dove volevo andare a parare,si irrigidì e mi alzò il mento,trafiggendomi con
un’occhiata intensa.
-No.-
Non
risposi,ma mi limitai a distogliere lo sguardo.
Non
poteva essere vero.
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Capitolo 10 *** La radura ***
Allora,eccovi qui questo decimo
capitolo.
Sapete
... è uno degli ultimi. Ancora pochi e la storia terminerà. Grazie comunque a
coloro che continuano a seguirmi [MoonlessNight, Inuyasha__girl92
e gianna88]!!!!!
-Sara
[l’avete
visto il trailer di Twilight in italiano?? ^_^]
La
radura
(Bella)
-Mi
dispiace Bella. Anch’io ci avevo sperato.- furono le sue ultime parole,e nel bel
mezzo del mio pianto isterico,lo vidi rizzarsi in piedi ed uscire dalla stanza.
Mi
abbandonai alle lacrime,tutte quelle lacrime che non avevo mai pianto in
diciassette anni.
Avevo
perso metà della mia persona. Non avrei mai più potuto ricongiungere le due
metà.
Solo
quella mattina mi era parso che il mondo avesse preso a girare nella direzione
da me desiderata,con Edward al mio fianco.
Ma
quella era stata solo un’altra delle mie tante illusioni. Illusione causa di
dolore.
Con
la mente ritornai al giorno precedente,quando Edward mi aveva dichiarato i suoi
sentimenti.
Ed
ora,solo pochi minuti prima,piombava nella cucina di casa Cullen annunciando che
era tutto finito.
Tutto.
Chissà,forse per rinunciare così presto alla felicità che diceva di aver
ritrovato,non si era davvero curato del mio amore per lui
...
No.
Forse aveva sempre sperato in un finale del genere.
Ma io
... io .. io non ci avevo sperato. Io mi ero illusa. Esatto,quella parola
continuava a riecheggiare incessantemente nella mia
testa.
In
cuor mio sapevo che alla fin fine quel vampiro che mi aveva distrutta aveva
ragione ... non eravamo destinati a vivere insieme.
Mai
avremmo potuto. Esattamente come Romeo e Giulietta. Nati per loro disgrazia
sotto una cattiva stella.
Ma
loro avevano tentato di combattere i pregiudizi di quell’epoca ... perché noi
non potevamo?
Eravamo
forse così diversi?
“No
... “ pensai tra me e me.
In
fondo eravamo due innamorati che non avrebbero mai potuto vivere la loro felice
storia d’amore a causa delle divergenze che erano sempre esistite tra le loro
famiglie ... tra licantropi e vampiri ...
Scossi
la testa,e con la mano mi asciugai quelle lacrime reduci del mio pianto,ormai
divenuto arido.
Trovando
sostegno su di una sedia lì accanto,riuscii ad alzarmi e sperando che Edward
fosse ancora nel salotto,raggiunsi la stanza con la maggior velocità che mi era
concessa dal mio corpo indolenzito.
Fui
sopraffatta da una nuova sensazione di dolore quando notai che tutto era al suo
posto,nessuna traccia di un vampiro pallido e perfetto. Cercai di combattere di
nuovo le lacrime,e con passi incerti mi diressi verso la porta di casa. L’aprii
con mano tremante e quando uscii fui avvolta dall’oscurità della
notte.
Sentii
la porta richiudersi con un cigolio alle mie spalle,dopodiché,ancora incerta
sulla mia meta,mi avviai verso il sentiero che conduceva in
strada.
Lo
percorsi cercando di non rivivere gli eventi di poco prima,ma soprattutto ciò
che era avvenuto nei mesi precedenti,i più belli della mia vita. Tentai di
concentrare la mia attenzione sui rami degli alberi,fitti e scuri,che si
intrecciavano sulla mia testa.
Finalmente
riuscii a raggiungere l’asfalto della strada che cercavo e mi guardai intorno
disorientata: sapevo di trovarmi piuttosto fuori Forks,e ben distante da La
Push. Da quella postazione non avrei potuto fare un gran
che.
Mi
chiesi dove si trovasse Edward in quel momento,se stesse di già combattendo ...
Forse ciò che dovevo fare era restarmene lì e nient’altro. Lui stesso aveva
detto che i licantropi mi stavano cercando. Ebbene,mi avrebbero trovato con una
certa facilità.
E
tutto grazie a lui ... inizialmente così convinto di potermi proteggere ... E
poi divenuto insicuro,incerto all’improvviso,mi aveva abbandonata dicendomi che
il nostro destino era quello di combattere l’uno contro l’altra,con le
rispettive famiglie.
Stanca
ed intorpidita mi accasciai a terra,scrutando tra gli alberi e cespugli in cerca
di un qualsiasi segnale che mi avrebbe avvertito dell’arrivo dei
licantropi.
Se
era davvero quello il compito che il fato mi aveva affidato,allora mi sarei
dovuta rassegnare ...
Ma
perché essere così crudele? Perché non fare un’eccezione e donare un futuro
felice ad una povera ragazza?
A
quanto pareva era davvero nata sotto una cattiva stella ... prima la
trasformazione in licantropo,l’improvviso trasferimento da Phoenix a La Push,e
poi ... lui. L’ultimo evento si era forse rivelato il
peggiore.
Già
... avrei preferito non averlo mai incontrato.
“Ma
cosa dici ... “ insisteva una vocina dentro di me,e non potei fare a meno di
darle ragione.
Non
volevo ammetterlo,ma l’aver conosciuto Edward aveva cambiato la mia
vita.
Fui
ancora una volta sopraffatta da un’orribile sensazione,divorata dal dolore
com’ero ...
Ma
cos’altro potevo fare se non rimpiangere la felicità che mi aveva
donato?
“Stupida
domanda retorica ... “
Restai
in quella posizione per un arco di tempo che parve infinito,finché con mio
grande stupore,non avvertii dei ringhi e dei sibili non molto distanti. Mi alzai
in piedi,sicura che fossero i licantropi alla mia ricerca, e mi avviai
rapidamente verso la direzione da cui provenivano i rumori. Ce ne occorse di
tempo prima che mi accorgessi che in realtà non erano le urla del branco che
tentava di ritrovarmi ... erano le grida,i ringhi di una
battaglia.
Trasalii,al
pensiero di trovarmi a pochi passi da un luogo di morte,di distruzione
...
Ma lo
stesso pensiero che lì,a poco distanza da me, si trovasse Edward .. mi spinse a
proseguire.
Procedevo
camminando lungo il ciglio della strada,illuminata solo dalla luce fioca della
luna,in direzione di alcuni alberi piuttosto alti che si innalzavano in una zona
non troppo distante.
Ogni
volta che quei ringhi riecheggiavano nella mia testa, non potevo fare a meno di
rabbrividire,ma all’istante una perfetta immagine di Edward ricompariva nella
mia mente,e allora mi facevo sempre più vicina.
Finalmente
giunsi nel punto esatto in cui era possibile udire perfettamente le grida della
battaglia e, dubbiosa,mi inoltrai nella boscaglia.
Inciampai
maldestramente in alcune radici,ma aggrappandomi ai bassi rami di alcuni
alberi,riuscii a proseguire e impiegando un minor tempo del previsto,giunsi in
un punto in cui i rami ed i cespugli erano più fitti,ma alcune fessure mi
permettevano di avere una perfetta visuale su quella che era la piccola radura
dove si stava svolgendo la battaglia.
Accucciandomi
vidi alcuni dei miei,lupi di una certa stazza nella zona più recondita dello
spiazzo, che ringhiavano sonoramente contro i vampiri,al momento non visibili ai
miei occhi.
Mi
sporsi ancor di più e finalmente li vidi: un ragazzo alto,snello e biondo nella
mia stessa posizione,ma che presupposi fosse di difesa; una ragazzina dai corti
capelli corvini che scrutava la radura ed i suoi avversari con sguardo
concentrato; una seconda ragazza,dai lunghi capelli biondi ed un aspetto
etereo,sfoggiava un sorriso meschino; e infine un uomo ed una donna a poca
distanza l’uno dall’altra, anch’essi in posizione di
difesa.
Il
mio cuore prese a battere freneticamente quando vidi lui
...
Edward,nella
zona più vicina ai licantropi, li osservava quasi incuriosito,ma sul suo viso mi
parve di leggere una seconda emozione .. una seconda espressione .. dolore?
Afflizione?
Possibile
che si potesse essere rattristati anche durante una
battaglia?
Sì.
Era possibile.
Seguii
attentamente i movimenti di ognuno,seppur impercettibili,che avanzavano a mano a
mano verso i licantropi. Tra di loro intravidi Jacob,Billy,Charlie,Sam,Paul
e ...
Leah.
Dovevano
essere davvero a corto di risorse se avevano deciso di sfruttare anche
lei.
“Ma
che egoista che sono ... “ pensai tra me e me,accentuando la repulsione verso il
mio atteggiamento con una smorfia.
Mi
chiesi se i vampiri percepissero il mio fetore .. forse sì,ma non potevano
rischiare di essere attaccati dai licantropi venendo a scovare la sottoscritta.
Mi feci quindi ancora più piccola,ed attesi che avvenisse
qualcosa.
Ma
niente. Erano tutti immobili. Sembrarono restare in quelle
posizioni,impietriti,per non so quanto tempo,finché l’azione che
attendevo,cominciò nel giro di pochi minuti.
Vidi
Edward balzare con un colpo solo sulla figura maestosa di Sam,che riuscì però ad
evitarlo. A quel punto si scatenarono anche gli altri,e miei occhi non
riuscirono a seguire i movimenti di tutti.
Ma
lui ... Edward ... riuscivo a seguire ogni attacco,ogni nuova espressione del
suo volto ..
Lo
vidi avventarsi contro Jacob,tentare di morderlo.
Mi
chiesi perché diavolo me ne stessi lì immobile,senza fruttare nessun aiuto.
Forse era meglio così .. se fossi intervenuta avrei peggiorato la
situazione.
Continuai
a seguire il combattimento dei due,sempre più intenso.
Riuscivo
a percepire,con il mio udito piuttosto sviluppato,ogni loro ringhio e sibilo. A
volte anche qualche parola ... il che mi sorprese.
-Ti
piacerebbe,eh?- borbottò Edward,mentre sfoggiava i suoi affilati
canini.
Jacob
rispose con una specie di grugnito e probabilmente Edward,con la sua abilità
speciale,riuscì a carpire la risposta.
-Sai
bene a cosa mi riferisco,cane. – ringhiò,scaraventandolo con forza contro una
roccia poco distante.
Resistetti
all’impulso di correre nella radura e fermare quel combattimento,e continuai ad
udire la loro bizzarra conversazione.
Dopo
altri scambi di insulti,vidi il pelo scuro di Jacob rizzarsi,come se le ultime
parole pronunciate da Edward fossero state la goccia che aveva fatto traboccare
il vaso.
Trattenni
il respiro,mentre si scagliava contro Edward e lo gettava a
terra,imprigionandolo fra le sue zampe.
Sentivo
che ora deboli ringhi cominciavano a nascere anche dal mio petto ed un gemito
improvviso di Edward mi fece reagire.
Scostai
con forza ogni singolo ramo che mi impediva il passaggio e raggiunsi la
radura,senza staccare gli occhi di dosso ad Edward.
Sentivo
gli altri sguardi dei combattenti puntati su di me,ma l’unica cosa che in quel
momento contava era il mio amato.
Nessuno
dei due si accorse della mia snella figura che correva imperterrita in loro
direzione,e mi chiesi cosa avrei fatto una volta troppo
vicina.
Avrei
urlato? Avrei tentato di liberare Edward? La seconda opzione sembrava più
attendibile.
Ero
ormai ad un passo dall’imponente lupo che lo sovrastava e con un solo
balzo,sicura delle mie azioni,gli fui sopra.
Lo
colsi di sorpresa,scaraventandolo dal lato opposto della radura,ed io con
lui.
Era
come se avessi spiccato il volo e non ero sicura che l’atterraggio sarebbe stato
dei migliori.
Fortunatamente
l’impatto con il suolo avvenne prima del previsto e non si rivelò molto
doloroso,ma la posizione in cui mi ritrovai non fu a mio
favore.
Ero
nella stessa condizione di Edward pochi istanti prima.
Imprigionata
tra le zampe di Jacob.
Incontrai
i suoi occhi,ridotti a due piccole fessure,che mi scrutavano con disprezzo.
Faceva bene ... li avevo traditi,tutti quanti.
Era
giusto che mettesse fine anche alla mia vita,da vampira acquisita che ero
divenuta.
Chiusi
gli occhi,sicura che la mio ora sarebbe giunta da un momento
all’altro.
Beh
.. perlomeno il mio compito lo avevo svolto.
Quella
sarebbe stata una morte più che nobile ... avevo salvato la vita del mio
amore.
E
aspettando che Jacob sferrasse il colpo di grazia,chiusi gli occhi e con un
sussurro pronunciai ancora una volta il suo nome.
-Edward
... -
|
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Capitolo 11 *** Prometti di credermi? ***
Ebbene sì,eccomi qua con l’undicesimo capitolo :]
La
storia è agli sgoccioli ....
Allora,vi
ho fatto prendere un bel colpo con l’ultimo capitolo,eh?
Beh,ora
vedrete cosa succede ...
Grazie
a MoonlessNight,
gianna88 e Inuyasha__girl92 per aver recensito; e scheggia94 per aver
inserito la storia tra i preferiti.
Grazie
a tutte,davverooo!!!!!!! =)
-Sara
<3
“Prometti di
credermi?”
(Bella)
Attesi
che l’oscurità mi inghiottisse,ma stranamente non accadde. O meglio,non era
ancora accaduto.
Forse
Jacob voleva solamente prendere tempo ... farmi soffrire di
più.
In
effetti se mi avesse lasciata morire in quel preciso istante avrei abbandonato
quel dannato mondo più velocemente,e tutte le sofferenze che mi aveva causato
...
Ancora
una volta mi fu difficile ricacciare le lacrime,ma forse quella era davvero
l’ultima volta in cui avrei potuto abbandonarmi ad uno dei miei pianti,quindi
tanto valeva che le lasciassi scorrere.
Sentii
le guancie bagnarsi del mio dolore e non osai aprire gli occhi: non volevo
guardare in faccia la morte.
Desideravo
affrontarla quasi incosciente ...
Udii
nuovamente un ringhio nascere da quella creatura che mi imprigionava,un ringhio
quasi di soddisfazione.
Ancora
una volta il suo volto ... il volto della persona che avevo tanto amato,
comparve nella mia mente.
Rividi
i suoi lineamenti perfetti che provocarono altre lacrime amare,altro
dolore.
Non
riuscivo a capire perché Jacob non si desse da fare .. cosa diavolo
aspettava?
E
poi,come una perfetta illusione,la sua voce mi giunse all’orecchio,soave come
sempre:
-Non
osare,cane ... – sibilò.
Stavo
di nuovo impazzendo. Non riuscivo a togliermelo dalla testa anche in fin di
vita.
Possibile
che fossi così stupida? Così ... masochista? Mi stavo infliggendo delle
sofferenze inutili quando non ne avevo davvero bisogno
..
Con
la mascella serrata e le palpebre degli occhi chiusi,attesi qualche altro minuto
.. impaziente.
E poi
tutto avvenne con la stessa rapidità con la quale aveva auto inizio il
combattimento poco prima: sentii l’imponente corpo del lupo sopra di me venir
sbalzato via violentemente,e nel frattempo un paia di braccia fredde e forti che
mi aiutavano a rimettermi in piedi.
Temevo
di aprire gli occhi,scoprire cosa stesse succedendo.
Ma
una vocina dolce e tenera si affrettò a tranquillizzarmi:- Va tutto bene ...
tutto bene ... – e decidendomi a dischiudere le palpebre,mi resi conto di
trovarmi a pochi passi dalla zona in cui avevo rischiato di morire. Ma ora ero
stretta tra le braccia di una giovane vampira,la ragazza con i capelli corvini.
Mi voltai ad osservarla per un momento,e sul suo volto vidi dipinta
un’espressione dolce e preoccupata allo stesso tempo. Non mi curai di chiederle
cosa stesse accadendo,ma mi affrettai a cercare con lo sguardo lui.
Lo
scorsi nel lato opposto della radura,intento in uno scontro con
Jacob.
Quella
scena rievocò i fatti di poco prima,quando lo avevo salvato dalle grinfie del
lupo,rischiando io stessa di morire.
Avrei
rischiato ancora una volta,ma mi sentivo debole,indolenzita,ed era come se
avessi due tronchi di legno al posto delle gambe.
Non
riuscivo a muovere un solo muscolo.
-Bella
... Bella ... calmati ... – continuava a ripetermi la vampira,accarezzandomi
freneticamente il braccio.
Non
capii a cosa si riferisse finché non mi accorsi di essere nel bel mezzo di un
altro dei miei pianti.
Tentai
invano di calmarmi,mentre davanti ai miei occhi,Edward continuava a fronteggiare
Jacob con aria di sfida. Trasalivo quando gli si avventava addosso,o lo stesso
lupo lo scagliava contro la roccia più vicina.
Non
riuscivo più a resistere a quel tormento senza fine e mi chiesi perché le
rispettive famiglie non si degnassero di aiutarli: era necessario davvero il mio
coraggio? Se avessi potuto,avrei volentieri tentato di salvare la vita a colui
che amavo ...
Ma
non potevo.
Scrutai
indignata il branco di licantropi posizionati sul lato destro della radura,e nel
frattempo i vampiri schierati nella zona opposta.
Sentivo
nascere profondi ringhi dal mio petto,ma nessuno sembrava
curarsene.
Trattenni il respiro mentre il lupo
veniva sbalzato in aria per l’ennesima volta ed Edward lo aggrediva,mostrando
gli aguzzi canini.
Non
so cosa avrei dato per raggiungerlo .... impedire ad entrambi di farsi del male
a vicenda ...
E poi
eccolo. Un gemito sommesso proveniente dal corpo del lupo,disteso sulla terra
umida.
Era
inerme. Impietrito. Tanto immobile da sembrare un
vampiro.
Lasciai
vagare lo sguardo dalla sua sagoma ad Edward,in piedi accanto a lui,lo sguardo
sprezzante.
Guardai
per un momento la vampira che mi stringeva tra le braccia,come me intenta ad
osservare i due combattenti.
Quelli
che trascorsero sembrarono i minuti più lunghi della
storia.
Edward
ancora lì,concentrato a scrutare la grande figura del lupo. E lui ...
Jacob,nella stessa posizione di poco prima.
Un
guaito acuto proveniente dalla zona in cui erano disposti i licantropi mi fece
destare dall’apatia di cui ero caduta vittima,e mi ritrovai a fissare l’immagine
di un lupo che raggiungeva con uno scatto repentino
Jacob.
Solo
allora compresi.
Era
davvero accaduto.
Era
... morto.
Vidi
tutti i licantropi accorrere nella zona dove era situato il lupo,e con un
leggero stupore,mi accorsi che anche i vampiri si stavano avvicinando. Sentii la
vampira dai capelli corvini sciogliere la presa attorno a me ed unirsi ai suoi
famigliari.
Io me
ne restai al limite della radura,lo sguardo perso nel
vuoto.
Avevo
appena assistito alla morte di un ... essere vivente.
Il
mio corpo era scosso da brividi di freddo ... forse terrore,che non cessarono
nemmeno quando notai la sagoma perfetta di Edward abbandonare la folla e
dirigersi verso di me con passo incerto.
Alzai
lo sguardo su di lui,ed incontrai i suoi occhi ... Il volto era una maschera di
preoccupazione,dolore ... amore.
Resistetti
all’impulso di corrergli incontro e stringerlo fra le mie braccia,sicura che mi
avrebbe respinta.
-Bella
... – sussurrò,a pochi metri da me.
Non
risposi,ma lo fissai con espressione totalmente vuota.
-Perdonami
.... – continuò,una punta di vero dolore nella voce. – Io non ...
–
Ma
non proseguì.
Non
ebbi nemmeno il tempo di accorgermi che con un passo aveva coperto la distanza
che c’era tra di noi,ed ora mi stringeva con forza tra le sue
braccia.
Sentii
gli occhi riempirsi di lacrime,che inumidirono la sua
camicia.
-Scusami
... scusami ... – bisbigliò,il volto appoggiato contro i miei
capelli.
Il
suo respiro freddo mi dava i brividi,ma in quel momento non riuscivo a
curarmene.
Ero
lì. Tra le sue braccia. Non potevo desiderare altro.
Quando
mostrò di voler allentare la stretta,lo costrinsi invece ad aumentare,fui quasi
tentata dalla voglia di obbligarlo a farmi mancare il fiato ... lo avrei
accettato.
Singhiozzando
paurosamente contro il suo petto,sentii una sua mano carezzarmi delicatamente i
capelli e nel frattempo sussurrarmi scuse di ogni genere ... scuse che non
desideravo udire ... non ne avevo bisogno,perché mai doveva chiedermi di essere
perdonato? Per aver ucciso qualcuno che aveva osato cancellarlo dalla mia vita
per sempre?
No,non
aveva nessun bisogno di farsi perdonare.
-Bella,
ti prego di ... –
-Edward,basta
.... – lo ammonii,alzando lo sguardo sul suo volto.
Mi
scrutava con aria innocente,quasi confusa.
-Edward,non
devi ... non devi .. – ma non riuscii a dire altro. Le lacrime me lo
impedivano.
-Bella,se
ti dico una cosa,prometti di credermi?- chiese,con tono
implorante.
-S-sì
.. – balbettai. Avrei creduto ad ogni sua parola in quel momento. Gli avrei
creduto anche se avesse detto che non aveva ucciso Jacob
Black.
-Bella,io
ti amo. –
-Anch’io.-
risposi.
Al
suono di quelle parole mi strinse ancora di più a sé.
E
tutto quel dolore che mi aveva divorato nei precedenti minuti scomparve
all’improvviso,tanto velocemente che sembrò quasi non aver mai causato le mie
stupide lacrime.
-Non
ti lascerò mai ... –
-Prometti.-
-Certo.-
rispose,guardandomi in volto con i suoi occhi penetranti,- Non lo farei
mai.-
-Lo
hai fatto.-
-Ma
non ho intenzione di ripetere l’errore ... –
-Mi
dirai almeno cosa ti ha spinto a lasciarmi,nel bel mezzo del mio pianto
isterico?-
-Certo,lo
saprai ... magari anche Alice ti spiegherà qualcosa ...
–
-Ed ora?-
-Ora
cosa?- chiese,perplesso.
-La
battaglia,intendo.-
-Suppongo
sia finita.-
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Capitolo 12 *** Il tempo perduto ***
Allora
... eccoci qui con l’ultimo capitolo =)
Beh
... lo so,forse questa vi è parsa una storia troppo corta,ma ... boh,non lo so
perché “12” capitoli =]
Comunque,spero
vi sia piaciuta e ringrazio tantissimooo MoonlessNight,Inuyasha__girl92 ed eddy per aver recensito l’ultimo capitolo *_*
e la stessa Sara [Inuyasha__girl92] per aver inserito la storia tra i
preferiti.
Spero
che continuerete a seguirmi anche quando pubblicherò nuove fanfiction =] [ a
proposito ... ho proprio un paio di idee che mi frullano nella mente ... *O*]
Ora
potete dedicarvi alla lettura di quest’ultimo capitolo ...
Baci
-RSara
R
[per
tutte coloro che desiderano l’aggiornamento di “dark Threats” ... dovrete
aspettare,perché uno sgradevole incidente ha fatto in modo che tutto che ciò
avevo scritto si cancellasse dal pc ... >.< Mi dispiace davvero
=(]
“Il
tempo perduto”
(Bella)
Sbattei
più volte le palpebre e finalmente riuscii a mettere a fuoco una figura distesa
al mio fianco.
Il
mio cuore prese il volo quando compresi che era proprio lui: il mio
Edward.
Decisamente
un brutto sogno il mio ... le immagini di me stessa che rischiavo di essere
uccisa ricomparvero nella mia mente,così come quelle di una giovane vampira che
mi stringeva tra le sue braccia,e poi lui che avanzava verso di me ... mi diceva
che mi amava e le mie stupide lacrime ricominciavano a
scorrere.
-Bella?-
la sua voce vellutata mi accarezzò delicatamente.
-Uhm?-
-Come
hai dormito? Sembravi molto agitata ... – rispose,scostandomi alcune ciocche di
capelli dalla fronte imperlata di sudore. Feci spallucce,in segno di
indifferenza.
Mi
chiesi se ciò che avessi vissuto fosse stato veramente un incubo ... lo
credevo,eppure tutti quei ricordi che si susseguivano nella mia mente sembravano
così veri ...
Rammentai
anche una stanza,vagamente somigliante al salotto dei Cullen,dove la giovane
vampira che ora ricordavo si chiamasse Alice mi aveva spiegato cosa era
accaduto.
Già
... Edward aveva finto di dovermi lasciare per aiutare la sua famiglia a
combattere i licantropi .. mi aveva ordinato di aiutare il mio branco,di
partecipare alla battaglia come lui,solamente perché sapeva che non avrei mai
avuto il coraggio di farlo ... Oh beh,tutto pareva seguire una certa logica,ma
quando mi aveva detto addio nella cucina dei Cullen ... altro che logica!
-Jacob?-
domandai all’improvviso.
Edward,accanto
a me e che stringeva i miei fianchi,si irrigidì e si limitò a fare una leggera
smorfia.
Ovviamente
nemmeno quello avevo sognato. Il giovane e forte licantropo del mio branco era
morto. Sul serio.
-Pensi
che ora dovrò tornare a La Push?- chiesi,voltandomi a
guardarlo.
Lui
mi scrutava con un’espressione dolce e angelica,e quando gli rivolsi quella
domanda,le sue labbra si curvarono in un ampio
sorriso.
-Nessuno
ti obbliga.- rispose.
-Bene
... – annuii,facendolo scoppiare in una fragorosa
risata.
-Bella?-
mi richiamò all’improvviso,e lo osservai sedersi più compostamente sul
letto.
-Sì?-
Con
una mano mi aiutò a prendere posto davanti a lui,le mie mani nelle
sue.
-Bella,tu
credi a quello che ho detto ieri sera?-
-Se
ti riferisci ... –
-Mi
riferisco al fatto che ti amo. – mi precedette,- Ma io non ti obbligo ad amarmi.
Forse lì fuori c’è qualcuno meglio per te,che potrebbe renderti felice come io
non potrei mai. E ... –
Ma lo
interruppi avventandomi su di lui e baciandolo come mai avevo fatto. All’inizio
era incerto,insicuro,ma lo costrinsi a sciogliersi,e a quel punto eravamo
divenuti un’unica cosa.
Mi
sorreggeva mantenendo un braccio dietro la mia schiena,mentre con una mano mi
scostava i capelli dal volto .. ogni punto del mio corpo che riusciva a
raggiungere cominciava a bruciare,come se fosse appena entrato a contatto con un
fuoco ardente.
Mi
lambì il labbro inferiore ed io mi lasciai sfuggire una risatina
nervosa.
-Bella,se
davvero ... –
E
ancora una volta non gli consentii di proseguire,ma feci in modo che mi
stringesse ancora di più a lui,che la mia esile figura si adattasse alla
sua,fredda e marmorea.
-Ora
sei tu che devi credermi Edward.-
-Cosa?-
-Ti
amo. –
-Credimi,anch’io.-
***
Quel
pomeriggio impiegai tutto il tempo che avevo a disposizione per conoscere la
famiglia Cullen al completo.
Si
rivelarono persone a dir poco perfette,e far parte di loro non mi sarebbe
dispiaciuto per niente ...
Sapevo
che a stento riuscivano a trattenersi dal saltarmi addosso visto il mio odore,ma
Edward doveva averli preparati.
-Oh
Bella,non sai come sono felice che tu sia qui con noi!!!- gridò Alice,in
salotto,dopo le varie presentazioni.
-Ehm
... anch’io lo sono.- risposi,vagamente imbarazzata.
Edward,seduto
al mio fianco sul divano,mi strinse la mano ed io rivolsi un sorriso allegro a
chi era lì con noi,valeva a dire:
Alice e Emmett.
Sapevo
che proprio lui, “l’assassino” di Jessica Stanley avrebbe dovuto nascondersi per
molto altro tempo,fin quando i licantropi non avrebbero dimostrato di non voler
annunciare a tutti che era proprio lui il colpevole.
Io
non avevo intenzione di recarmi al funerale di Jacob,sapendo che in troppi mi
avrebbero puntato addosso i loro sguardi accusatori.
Fortunatamente
i Cullen si erano dimostrati ben disposti ad accogliermi fin tanto che non
avessi deciso di far ritorno a La Push.
Consideravo
questa un’opzione che avrebbe potuto sostare per molto tempo in qualche angolo
recondito della mia mente,e l’opinione di Edward era la medesima: potevo
tranquillamente rimanermene a casa Cullen per tutto il tempo che avessi
desiderato.
Lui
sperava che questo “tempo” si trasformasse in “eternità”,ma sapevamo bene
entrambi che in qualche modo sarei dovuta tornare a La Push ... almeno per dire
addio a Charlie e gli altri licantropi.
Forse
dire addio era esagerato,ma probabilmente avrei evitato di recarmi a trovarli
per molto tempo.
Il
tempo necessario per far riprendere tutti dallo shock della morte di
Jacob,causata nientemeno che dal fidanzato del licantropo Bella Swan,un tempo
anch’essa parte del branco.
-Allora
Bella,- eruppe Alice,facendomi sobbalzare,- come sai dovrai arrangiarti con i
vestiti che hai ... E che,se mi
permetti,non sono un gran che ... –
Le
rifilai un’occhiata confusa,ma lei non si diede la briga di fornirmi
spiegazioni,- Ma ti assicuro,che presto andremo a fare un po’ di
shopping,eh??-
-Ehm
... Certo.- annuii,guadagnandomi un’occhiata divertita da parte di
Edward.
-Ma
sappi cara sorellina,- intervenne lui,sorridendo gioviale,- che Bella sarà mia
prigioniera per un bel po’ di tempo ... –
Sbottò
in una risata allegra quando notò la mia espressione terrorizzata,e quindi si
affrettò a spiegare,- Come sai ... dobbiamo recuperare un po’ del tempo perduto
... –
-Tempo
perduto?! Intendi dire un ... giorno??- esclamò
Alice,sogghignando.
-Esatto
... –
-Ok
... posso anche aspettare ... –
Non
riuscii ad evitare di sorridere di fronte alla sua espressione delusa,subito
sostituita da una irritata quando Emmett le scompigliò i capelli con un gesto
repentino.
Li
guardai discutere a lungo,mentre Edward continuava a fissarmi come fossi una
reliquia.
-Vieni?-
mi chiese all’improvviso,alzandosi e prendendomi per
mano.
-Dove?-
domandai,mentre mi conduceva fuori casa.
-Non
lo so ... – mormorò,lo sguardo perso nel vuoto mentre ci dirigevamo sul
retro.
-Che
vuol dire .. “ non lo so”?-
-Non
lo so davvero ... –
-Andiamo
Edward,che stai dicendo ... –
-Questo.-
e fermandosi in prossimità di un sentiero che conduceva nel bosco,mi prese il
volto tra le mani e mi regalò un bacio impetuoso,quasi avesse paura che
quell’occasione non gli si sarebbe più presentata.
I
pochi secondi in cui mi lasciava riprendere fiato gli erano necessari per
scorrere con le labbra lungo il mio collo,e quei suoi gesti così ... agitati,mi
fecero preoccupare.
-C’è
qualcosa che non va,Edward?-
-Dovrebbe?-
-No
... –
-Sai
... mia sorella può essere tremenda,quindi vale la pena godere al meglio di
questi momenti ... –
Ero
felice che parole del genere uscissero dalla sua bocca, ed estatica
risposi:
-Sono
d’accordo.-
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