Through The Dark

di ThroughTheDarkTraduzione
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In a Heartbeat - In un battito di cuore ***
Capitolo 2: *** Everything is Fine - E' tutto a posto ***
Capitolo 3: *** I'll Take Care of You - Mi prenderò cura di te ***
Capitolo 4: *** What Is Wrong With Me? ***
Capitolo 5: *** Always and Forever - Sempre e per sempre ***



Capitolo 1
*** In a Heartbeat - In un battito di cuore ***


N.B: questa è la traduzione fedele dell’omonima fan fiction Larry “Through The Dark” http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson di kathyyjane.
PERMESSO: 
https://31.media.tumblr.com/1eb66394d30973c759407108df44113d/tumblr_n37w5oQ5BW1ttlxzdo1_500.png
Vorrei ringraziarla tanto perchè mi ha dato la possibilità di tradurre la sua meravigliosa storia e spero di riuscire a trasmettere quello che lei ha trasmesso a me.





Erano le prove, come decine di volte prima. I cinque membri dei One Direction erano stati riuniti sul palco per provare la loro canzone e gli effetti speciali che avrebbero usato per lo spettacolo del giorno dopo, proprio come decine di volte prima.

Ma in un battito di cuore, tutto cambiò.

----------------


Era una sera tardi per i ragazzi. Erano stati alle prove per ore, provando la stessa canzone ancora e ancora. Era chiaro che i membri della band stavano diventando scontrosi e seccati con il team dei managers che continuavano a trovare qualcosa di sbagliato con il modo in cui ogni ragazzo si stava esibendo: non credevano che Niall stesse suonando bene la chitarra, erano insoddisfatti della presenza scenica di Zayn e non erano contenti della voce di Louis.

Liam stava prendendo il suo ruolo di Daddy Direction molto seriamente quella sera, facendo del suo meglio per mantenere la pace tra i suoi compagni e i loro incontentabili managers. Non fu un compito facile da gestire. Liam stava cercando di risolvere il problema che i managers avevano con Niall, perciò aveva lasciato gli altri problemi per un attimo.

Harry rimase da un lato, guardando e osservando cosa stava succedendo. Quella non era la prima volta in cui i managers non erano felici dei ragazzi, ma fu la prima volta in cui si sentì come se stessero attaccando i loro talenti. Specialmente sentiva il cuore rompersi per Louis che sembrava star diventando il più afflitto.

La voce di Louis era speciale per gli altri ragazzi. Era unica e angelica. Harry amava il fatto che, nonostante tutto, si poteva sempre capire quando c'era il suo assolo. Il riccio si ritrovava spesso a dire al suo migliore amico quanto la sua voce fosse stupenda. Anche se ci volle molto per convincerlo perchè Louis non era mai stato a suo agio con il suo dono.

Si chiedeva sempre perchè Simon lo aveva messo nella band innanzittutto. Pensava,poi, fosse il meno preferito delle fans nel gruppo, anche se i ragazzi gli avevano sempre detto il contrario. Agli occhi di Harry, Louis Tomlinson era il membro più importante degli One Direction. Era il loro leader non ufficiale. Era quello che li distraeva quando erano nervosi e che li rallegrava quando erano tristi. Lui aveva svolto le armonie in tutte le loro canzoni sin dall'inizio. A Harry non importava se Louis pensava di essere il meno preferito delle fans perchè Louis era il preferito di Harry.

Quindi sì, Harry sentì il suo cuore rompersi per il ragazzo più basso, mentre stava in piedi ai margini, guardando il suo migliore amico venir riempito di urli di riprovero dai loro managers.

"Se davvero pensi che quello che stai facendo è inteso come cantare, allora non dovresti nemmeno esibirti domani con gli altri ragazzi." sputò Katie a Louis.

Louis stava prendendo respiri profondi chiaramente cercando di calmarsi prima che si scagliasse contro il loro manager. "Guarda, posso continuare a cantare il mio assolo se vuoi, ma lascia gli altri ragazzi andare a casa. Sono stanchi."

Harry sentì le sue labbra incurvarsi in un sorriso alla mancanza di egoismo in Louis.

"Questo non accadrà perchè fanno schifo anche loro. Niall non sta suonando alla giusta velocità e Zayn sembra un morto mentre sta cantando."

Louis assottigliò i suoi occhi. "Hai pensato che magari è perchè sono esausti?"

Katie alzò gli occhi al cielo e si allontanò da Louis, prese un microfonò e iniziò a urlarci dentro. "Bene, tutti di nuovo al lavoro."

Ognuno dei ragazzi la guardò male prima di riprendere le loro posizioni sul palco. Prima che la musica ripartisse, lei guardò direttamente Louis. 

"Falla bene questa volta e allora potremmo andare tutti via da qui."

Harry dovette mordersi la lingua per mantenersi dall'urlarle dietro quando notò lo sguardo sconfitto che Louis aveva. Sapeva che quella notte, quando sarebbero tornati nella loro camera condivisa, ci avrebbe messo molto a convincere Louis che era perfetto.

La musica della loro nuova canzone, Midnight Memories, partì e Harry si sentì perso nell'esibizione come sempre faceva. Si sorprendeva sempre a metterci tutto il suo cuore nelle loro canzoni. Cantò le parole durante l'assolo di Louis lontano dal microfono, sorridendo a quanto bene suonasse. I loro effetti speciali erano partiti: calde, enormi fiamme arancioni vennero su con le note della canzone.

La canzone era quasi alla fine e Harry notò all'angolo del suo occhio Louis girarsi per prendere un sorso veloce di acqua, qualcosa che ogni ragazzo faceva spesso.

Come arrivò alla bottiglia, le fiamme tornarono su, come avevano fatto altre decine di volte prima quel giorno. Solo che questa volta, qualcosa accadde.



L'esplosione fu intensa, illuminò tutta la stanza in un'accecante palla di fuoco rosso e arancione. I detriti furono sparati in aria solo per poi ricadere giù. Il rumore causato fu quasi assordante: più forte di qualsiasi folla di fans che i ragazzi avevano incontrato.

Harry era in piedi nell'angolo opposto del palco e vide, non capendo, il suo migliore amico venire alzato dai suoi piedi e scaraventato indietro, sbattendo contro il pavimento, atterando sul suo fianco.

Le altre persone che erano vicine alle fiamme furono pure scaraventate dietro, ma Louis era il più vicino ed era l'unico che si contorceva per terra nel dolore, le mani a coprirgli la faccia.

Harry si mosse prima di tutti gli altri, attraversando il palco il più velocemente possibile. Sentì vagamente gli urli dei managers e della sicurezza ma la sua unica preoccupazione era il ragazzo per terra distrutto dal dolore. Oltre al battito del suo cuore poteva sentire i pianti di dolore di Louis. Il suono causò un brivido che corse lungo la sua schiena. Harry coprì la distanza velocemente, cadendo duramente accanto al suo amico, le ginocchia sbattute sul palco.

"Louis! Louis!" Afferrò le spalle di Louis, fermando i suoi movimenti, e girandolo sulla schiena.

"Haz, fa male" Louis riuscì a malapena a boccheggiare, la sua voce piena di dolore. Le sue mani ancora coprivano la sua faccia, e Harry potè vedere piccoli tagli che sanguinavano sul dorso delle mani e sugli avambracci di Louis.

"Gesù, Lou" buttò fuori Harry, afferrando leggermente i polsi di Louis. Poteva sentire piccole scosse sotto la pelle del suo amico. "Metti giù le mani, Lou, lasciami vedere."

Louis si contorse, girando la faccia che stava ancora coprendo. "No, non posso, fa male."

"Per favore Louis, devi lasciarmi vedere." supplicò Harry, lottando per mascherare il panico causato dal dolore del suo amico.

Questa volta Louis lo lasciò togliere le sue mani e Harry si lasciò scappare un sospiro di sollievo vedendo solo un paio di piccoli tagli sporcare la faccia del ragazzo. Aveva paura ci fossero delle brutte scottature o tagli più grossi e profondi sulla sua pelle fragile.

A quel punto la stanza era piena di movimento: le persone urlavano e correvano tutt'intorno. Harry era impegno a studiare ogni singolo taglio visibile e non si accorse che Liam si era seduto accanto a lui. Posò una mano sulla spalla di Harry e gli diede una stretta gentile. Harry si sentì momentaneamente colpevole per gli altri membri della band, i suoi fratelli, in quell'incubo.

"I paramedici sono in strada." Liam disse a Harry, la sua voce piena di preoccupazione, prima di concentrarsi su Louis. "Come sta?"

Harry deglutì e sentì la sua voce traballante mentre rispondeva. "Non sono proprio sicuro." Riportò gli occhi sul suo migliore amico. "Lou, come ti senti? Puoi aprire gli occhi?"

Louis aprì lentamente le palpebre, sbattendole una volta, prima che i suoi occhi furono completamente aperti. Harry iniziò a rilassarsi quando non vide sangue, poi Louis iniziò a muovere la sua testa indietro e avanti a scatti, gli occhi a muoversi rapidamente. Una delle sue mani afferrò la gamba di Harry.

"Haz?"

Il panico tornò facendo tremare la voce di Louis. Acchiappò la mano di Harry e la strinse forte.

"Sono proprio qua, Lou. Che cosa c'è? Cosa c'è che non va?"

"Non riesco..." Sussurò Louis. "Non riesco a vedere..."





NOTE TRADUTTRICE
Ciao a tutti :) Mi chiamo Elena e grazie alla gentilissima kathyyjane traduco questa splendica ff (ricordo che potete trovarla qua in lingua originale: http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson).
In questo primo capitolo (ce ne saranno nove) vediamo che la storia non è AU e quindi c'è la band e ci sono tutti i ragazzi, ma succede un brutto imprevisto che nei prossimi capitoli vedrete poi se si risolverà o meno.
Vi dico che questa storia vi lascerà con il fiato sospeso fino all'ultimo capitolo. Spero recensirete. Ditemi cosa ne pensate, se avete trovato errori e se vi piace come storia.
Un bacione e alla prossima xx
 

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Capitolo 2
*** Everything is Fine - E' tutto a posto ***


N.B: questa è la traduzione fedele dell’omonima fan fiction Larry “Through The Dark” http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson di kathyyjane.
PERMESSO: https://31.media.tumblr.com/1eb66394d30973c759407108df44113d/tumblr_n37w5oQ5BW1ttlxzdo1_500.png
Vorrei ringraziarla tanto perchè mi ha dato la possibilità di tradurre la sua meravigliosa storia e spero di riuscire a trasmettere quello che lei ha trasmesso a me.






Harry stava camminando avanti e indietro nella sala d'attesa come un animale imprigionato. Non era capace di far smettere alle mani di tremare così le guardò. Aveva caldo, sudava più del normale soprattutto perchè era freddo nel pronto soccorso. Stava disperatamente cercando di calmare il cuore ma sospirò di sollievo quando arrivarono gli altri ragazzi. 

"Tu hai..." iniziò Niall ma venne interrotto quando Harry scosse la testa.

"Il dottore è ancora con lui." 

Niall si lasciò cadere su una delle sedie di plastica blu. "Davvero non può vedere?"

Harry serrò la mascella, la voce di Louis a rimbombargli nella testa. Potè solo annuire quando si ritrovò senza parole. Gli occhi di Niall si rattristarono e lui si coprì la faccia con le mani, cercando di tenere duro per i suoi amici.

Harry guardò verso Zayn e per la prima voltà notò i piccoli tagli che coprivano il suo corpo. Harry non aveva realizzato quanto anche lui era vicino all'esplosione.

"Zayn" lo chiamò mentre si avvicinava al ragazzo. "Stai bene?"

Zayn sorrise leggerente. "Sto bene. Sono solo dei piccoli tagli e un bernoccolo sulla testa. Non hai bisogno di preoccuparti di me."

Harry stava per rispondere quando una voce si intromise interropendo le parole che si stavano formando sulle sue labbra.

"Il signor Styles?"

La testa di Harry si girò verso la voce. Apparteneva a un uomo di mezza età vestito da dottore.

"Sono il dottor Peterson." si presentò. "E' qui per il signor Tomlinson?"

"Sì." rispose Harry. "Per favore, come sta?"

Gli altri tre membri della band si mossero accanto ad Harry, impazienti che il dottore dicesse come stava il loro amico.

Il dottor Peterson sospirò e afferrò la cartella di Louis. "Allora, il signor Tomlinson ha subito qualcosa chiamato scottature corneali a causa dell'esplosione. A questo punto non può ancora vedere."

"A questo punto?" ripetè Liam. "Quindi non è una cosa permanente?"

"Sono speranzoso che il signor Tomlinson tornerà a vedere." rispose il dottor Peterson.

I ragazzi si rilassò sospirando di sollievo  ma il loro piccolo momento di gioia finì presto quando il dottore continuò.

"Devo essere onesto con voi. C'è sempre una chance che il danno sia troppo grave e che la cecità permanente sia possibile. Soprattutto dato che era così vicino all'esplosione." 

Per un lungo momento, Harry dimenticò come respirare. Non riusciva a credere che questo sarebbe potuto capitare a Louis, qualcuno così gentile e con così tanto bene nel suo cuore. 

No. No. Si rifiutava di crederci...

"Ha bisogno di restare qui questa notte." disse il dottore, la sua voce a interrompere i pensieri di Harry che si concentrò su quello che il signore più vecchio stava dicendo. "Adesso abbiamo bendato i suoi occhi e hanno bisogno di rimanere così per i prossimi giorni. Gli abbiamo anche dato delle gocce per gli occhi come antibiotici per prevenire infezioni."

Harry raccolse le informazioni che il dottore stava dando loro, ma c'era una domanda a cui non aveva ancora dato risposta, una che lo stava divorando.

"Sente dolore?"

"Sentiva." ammise il dottore Peterson. "Ma gli abbiamo dato degli antidolorifici per rilassare i muscoli dei suoi occhi."

"Possiamo vederlo?" chiese Niall.

Il dottor Peterson annuì. "Certamente. E' stato spostato in una camera singola, numero 119. Potrebbe essere un po' fuori di sè per via degli antidolorifici e ha bisogno di riposo, quindi per favore fate velocemente."

Tutti e quattro ragazzi annuirono e il dottor Peterson se ne andò, scomparendo nella stanza degli esami.

"Andiamo da lui." Liam appoggiò una mano sul braccio di Harry per tirarlo avanti ma Harry se lo scrollò di dosso.

"Aspettate, qualcuno sa che cazzo è successo sul quel palco? Louis poteva morire. Ognuno di noi avrebbe potuto."

I ragazzi sentirono un senso di paura attraversare i loro corpi al pensiero. L'esplosione sarebbe potuta essere peggiore. Avrebbe potuto far collassare l'intero palazzo su di loro, avrebbero potuti restare bruciati e avrebbe potuto facilmente farli morire e far morire coloro che suonavano gli strumenti o anche i managers.

"N-noi non lo sappiamo." disse Zayn con voce tremante. "M-ma la sicurezza e i managers stanno impazzendo per trovare risposte."

Harry chiuse gli occhi per non far scendere le lacrime. Prese il braccio di Liam nella sua mano e lo tirò oltre, disperatamente bisognoso di vedere il suo migliore amico.



Harry aprì lentamente la porta della camera 119 ed entrò, i ragazzi a seguirlo dietro di lui. Spostarono la tenda che era stata chiusa e Harry deglutì alla vista di Louis.

Louis era disteso sul letto di ospedale silenziosamente. La sua pelle normalmente olivastra era molto più pallida del normale. Bende bianche coprivano entrambi gli occhi, arrotolate con un pezzo di garza che avvolgeva gli occhi e la sua testa. I piccoli tagli che ricoprivano la sua faccia e le sue mani erano stati curati e non colava più sangue.

Harry si avvicinò al letto e si sedette nella sedia accanto ad esso. Si allungò e posò gentilmente una mano sul braccio di Louis. Il ragazzo più vecchio si mosse al tocco e girò la testa verso Harry.

"Hmmm..."

"Louis? Riesci a sentirmi?" chiese Harry dolcemente.

"Haz? Sei..tu?" farfugliò Louis.

"Sì. Sì, amico, sono io."

"Hmmm..."

"Come ti senti? Il dottore ti ha spiegato cosa è successo ai tuoi occhi?"

Louis fece ancora qualche suono incomprensibile che avvertirono Harry che il ragazzo era troppo fuori di sè per via degli antidolorifici per sostenere una conversazione. Harry sospirò e fece scorrere le dita lungo il braccio di Louis in un tocco calmante.

"Va bene, Louis, puoi dormire ora."

Louis rispose inclinando la testa di lato, apparentemente ascoltando il consiglio di Harry.

Il riccio portò la sua attenzione verso gli altri tre ragazzi che stavano in piedi alla fine del letto. Il tentativo di Niall di trattenere le lacrime era fallito quando aveva visto il suo amico steso nel letto d'ospedale. I suoi occhi erano rossi mentre scie bagnate gli colavano sulle guance. Zayn era arrabbiato. Stava ripetutamente chiudendo le mani in pugni e prendeva respiri profondi. Era arrabbiato che fosse successo tutto ciò, non capica come fosse possibile. Liam ancora una volta prese il ruolo di Daddy Direction apparendo come la roccia per i suoi compagni di band. Stava confortando Niall mentre tentava di calmare Zayn.

Harry rivolse un sorriso triste ai ragazzi che erano diventati i suoi fratelli negli anni. Gli scaldò il cuore vedere l'amore dei suoi compagni verso il ragazzo che tanto adorava. 

Harry si era sempre sentito attratto da Louis. Il suo cuore svolazzava appena vedeva il ragazzo ogni giorno. Non ci aveva mai pensato molto, capendo che era solo perchè era più attaccato a Louis di chiunque altro. Ma dopo averlo visto venir gettato all'indietro e aver sentito quelle tre parole piene di terrore, Harry non era più sicuro di cosa provava.

"Resto io con lui stanotte." disse Harry agli altri.

Le sue parole parvero risvegliarli dai loro pensieri prima che un'espressione di confusione apparve sui loro visi. 

"Harry." rispose Liam. "Non credo che l'ospedale te lo lascerà fare."

Harry si lamentò. "Non mi importa. Voi ragazzi avete appena visto quanto era fuori di sè. E non riesce a vedere. Non lo lascerò svegliarsi da solo. Sarà molto spaventato." 

Liam alzò le mani arrendendosi. "Ok, ok. Sono sicuro che ti lasceranno restare per queste ragioni."

"E poi" aggiunse Niall "noi siamo i One Direction. Un membro dello staff deve essere un fan, o almeno un parente di un fan."

Tutti i ragazzi si lasciarono scappare una leggera risatina e annuirono d'accordo.

"Grazie ragazzi."

"Nessun problema amico." gli disse Zayn. "Vi lasciamo a voi due così Louis può riposarsi."

"E parlerò con un'infermiera riguardo al farti restare per la notte." gli informò Liam.

Harry sorrise ancora debolmente verso di loro e annuì apprezzando. Li guardò lasciare la stanza prima di tornare a guardare il suo migliore amico.

Prese un respiro traballante. "Starai bene. Tutto andrà bene."

Sperò solo di non star mentendo al suo amico.


Ore dopo Harry si ritrovò addormentato nella sedia, la sua testa appoggiata sul letto, e la sua mano ancora posata sul braccio di Louis. Un'infermiera aveva portato tempo prima una brandina in cui Harry potesse dormire; Liam riuscì ad avere il conseso per farlo restare. Harry era sicuro che Liam avesse flirtato con la giovane infermiera bionda. 

Harry venne scosso dal suo incostante sonno dall'improvviso movimento nel letto.

"Cos-"

La voce intontita di Louis gli arrivò mentre tirava su la testa velocemente per vedere il suo amico. Nella luce fioca dell'ospedale, Harry potò vedere le mani di Louis arrivare a tirare le bende che gli coprivano gli occhi.

Il respiro di Louis accellerò. "Cos-cosa sta succedendo? Io-"

Harry alzò le mani e afferrò i polsi di Louis per fermarlo dal togliersi le bende. Il maggiore ritrasse al contatto inaspettato. "Chi è-"

"Lou, sono io." parlò Harry dolcemente.

"Harry? Che sta succedendo? Perchè non riesco a vedere?" Harry potè sentire il panico che riempiva la sua voce, mandando una fitta dolorosa nel cuore del riccio. Louis riprovò a raggiungere le bende, ma Harry riportò gentilemente le sue braccia giù e strinse forte le sue mani.

"Ti ricordi qualcosa della scorsa notte?" chiese Harry.

"La scorsa notte?" ripetè Louis.

"Alle prove."

" Io-" Louis si fermò e Harry seppe che gli stava tornando tutto in mente. "Quanto...quanto è grave? I miei occhi?"

"Non ti ricordi il dottore parlare con te la scorsa notte?" 

Louis scosse la testa e Harry sospirò. "Va bene, eri abbastanza fuori di te dopo che ti avevano dato gli antidolorifici."

"Harry, dimmelo. Quanto è grave?"

Harry chiuse gli occhi per un momento, non volendo essere quello che gli avrebbe spezzato il cuore con quelle notizie. "Hai delle scottature nei tuoi occhi. Avrai bisogno di tenere le bende per i prossimi giorni."

Harry potè vedere Louis rilassarsi leggermente alla notizia. "Non è così male, no? Alcuni giorni così e sarò come nuovo." finì con un sorriso smagliante.

"Lou..." esitò Harry cercando le parole giuste. "Il dottore ha alte speranze, sì..."

Il sorriso cadde dal viso di Louis. "Cosa non mi stai dicendo?"

Harry riuscì a sentire la sua gola restringersi e il suo cuore accellerare. "Eri così vicino all'esplosione...Il danno potrebbe essere più grave di quanto i dottori pensino..."

"Tu" la voce di Louis si ruppe mentre cercava di far uscire le parole. "Tu mi stai dicendo che potrei essere cieco?"

Harry strinse ancora la mano di Louis. "Non lo sappiamo, quindi non iniziare a pensarci. Starai bene."

Louis restò in silenzio per un lungo minuto, cercando di cogliere l'informazione che Harry gli aveva dato. Il riccio stava distrattamente sfregando il suo pollice lungo la pelle della mano di Louis.

"Stanno bene i ragazzi?" chiese improvvisamente Louis, la sua voce di nuovo piena di panico. "Non si sono feriti, vero?"

"Shh" sussurrò Harry. "Stanno tutti bene."

"Ma Zayn era in piedi vicino anche lui, sei sicuro-"

"Zayn sta bene. Ha alcuni tagli e un piccolo bernoccolo in testa, ma sta perfettamente bene."

Louis si lasciò sfuggire un sospirò di sollievo visibilmente rilassato.

"Sai cosa ha causato l'esplosione?"

Harry scosse la testa e si rimproverò mentalmente quando realizzò che Louis non poteva vederlo. "No, non ancora. I managers ci stanno lavorando."

"E' colpa loro." sputò Louis, la sua voce improvvisamente fredda. "Se solo ci avessero lasciato andare a casa quando dovevamo, l'esplosione non sarebbe avvenuta e probabilmente non sarei fottutamente cieco." 

Harry sussultò. "Lo so Boo, sono arrabbiato con loro anche io."

Louis sospirò frustrato. "Che ora è comunque?"

"Sono appena passate le cinque di mattina." rispose Harry guardando l'orologio sul muro. 

Louis inclinò la testa di lato. "Davvero? Cosa ci fai qui così presto?"

Harry sentì la sua faccia andare in fiamme improvvisamente grato che Louis non potesse vederlo. "Io...sono restato la notte."

Louis sorrise. "Haz, non dovevi."

"Lo so. Io lo volevo." rispose Harry. "Non volevo lasciarti solo."

Louis sorrise ancora e raggiunse il braccio di Harry, attorcigliando le sue dita attorno ad esso e dandogli una leggera stretta. "Grazie."

"Tutto per il mio Boo Bear."

"Oh Harold." rispose Louis lasciandosi uscire un altro sorriso. 

Questa volta Harry si permise di sorridergli, facendo uscire le sue fossette e i suoi occhi luccicarono. Forse aveva ragione, forse tutto sarebbe andato bene.






NOTE TRADUTTRICE
Non mi dilungo troppo, perchè sono due ore che traduco e sono davvero a pezzi. Questo capitolo è infinito e non lo ricordavo tale. E' il mio secondo preferito e spero piaccia anche a voi.
Scusatemi per gli errori ma è sera tardi, però volevo anche aggiornare in tempo e non ho avuto possibilità di farlo prima. Se ne trovate di errori, segnalatemelo e li correggo.
Grazie mille a chiunque abbia aggiunto questa ff tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha recensito. Ho passato le recensioni a kathyyjane che è l'autrice, ed è davvero contenta. 
Qualunque cosa la fan fiction la trovate qua: 
http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson
Un bacione, Lele
 

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Capitolo 3
*** I'll Take Care of You - Mi prenderò cura di te ***


N.B: questa è la traduzione fedele dell’omonima fan fiction Larry “Through The Dark” http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson di kathyyjane.
PERMESSO: https://31.media.tumblr.com/1eb66394d30973c759407108df44113d/tumblr_n37w5oQ5BW1ttlxzdo1_500.png
Vorrei ringraziarla tanto perchè mi ha dato la possibilità di tradurre la sua meravigliosa storia e spero di riuscire a trasmettere quello che lei ha trasmesso a me.






Il resto del tempo in cui Louis rimase in ospedale passò velocemente. Rimase nel suo letto, la sua mano intrecciata a quella di Harry. I due ragazzi più che altro parlarono e dormirono, entrambi interrotti dalle infermiere che controllavano costantemente Louis e che gli davano più antidolorifici quando ne fu necessario.

Liam, Zayn e Niall non tornarono a fare visita a Louis. Si messaggiarono con Harry per fargli sapere che si stavano occupando dei managers e della stampa per tenerli entrambi lontani in modo da garantire un po' di pace a Louis per riposarsi. Harry ne fu immediatamente grato. Si era dimenticato che i giornalisti, i paparazzi e le fans avrebbero provato ad entrare per vedere Louis.

Quando Harry realizzò che probabilmente ci sarebbero stati ammassi di persone ad aspettare una loro foto di Louis fuori dall'ospedale, gli venne la nausea.

"E come sta il mio paziente preferito questo pomeriggio?" chiese un'infermiera mentre entrava nella camera calma. 

"Come se fossi pronto per uscire da qua." rispose Louis. 

"Signor Tomlinson, sono offesa. Non le piace la mia compagnia?" scherzò lei.

Louis ridacchiò. "Ovvio. Tu mi mancherai. Questo letto scomodo e il cibo terribile non così tanto."

"Non posso discutere su questo. Ed è fortunato, ragazzo. Il dottore la lascerà andare in un paio di ore."

"Merda." commentò Harry, interrompendo la conversazione. Entrambi volsero la testa verso Harry, la confusione negli occhi dell'infermiera e nella mandibola caduta di Louis.

"Non sei felice che posso uscire?" chiese Louis.

"Ovvio che sono felice, è solo che devi tornare alla camera del nostro albergo invece del nostro appartamento."

Louis si accigliò. "Oh, avevo dimenticato che non siamo a Londra."

"Anche io, Lou, anche io."

L'infermiera finì velocemente la visita di controllo del pomeriggio di Louis e lasciò i due ragazzi a se stessi. Harry disse a Louis che sarebbe corso al loro albergo e avrebbe fatto pulire la camera in modo che Louis non sarebbe inciampato ovunque.

"Ehi." chiamò Louis mentre Harry se ne stava andando. "Grazie ancora per essere rimasto tutta la notte con me."

Harry sorrise. "In qualsiasi momento, Lou. Tornerò dopo per farti uscire da qua."


-------


Harry dovette uscire dalla porta laterale dell'ospedale, grazie allo staff, per evitare i giornalisti davanti all'entrata principale. Non aveva nemmeno camminato fuori dalla porta quando iniziò a suonare il telefono. Lo prese fuori dalla tasca dei suoi skinny jeans e controllò il display: Ed.

Sbloccò lo schermo per rispondere e prima che potesse anche dire 'ciao', Ed stava praticamente urlando nel suo orecchio.

"Gesù Harry, era ovunque nei tg stamattina. Che diamine è successo? Louis sta bene? Tu stai bene? E gli altri ragazzi?"

Harry si appoggiò contro il muro di mattoni dell'edificio, fuori dalla vista di tutti mentre parlava con Ed.

"Sto bene. Niall e Liam pure. Zayn ha un bernoccolo ma starà bene anche lui."

"E Louis?" spinse Ed, la sua voce piena di preoccupazione mentre parlava attraverso il telefono.

Harry si lasciò scappare un grande sospiro mentre spiegava l'esplosione durante le prove e le condizioni di Louis. Finì con un respiro tremolante.

"Ho paura per lui, Ed." ammise "Se non riesce-"

"Non" la voce di Ed era ferma mentre lo interrompeva. "Non iniziare a pensare quello. Solo pensieri positivi, capito? Louis non ha bisogno di sentire alcuna preoccupazione nella tua voce o inizierà a preoccuparsi anche lui."

Harry annuì, anche se Ed non poteva vederlo. "Sì, hai ragione."

"Ovvio che ho ragione." Harry riuscì a sentire Ed sorridere. "Vorrei essere in America per poter esserci per voi, ragazzi. Quando potrà lasciare l'ospedale?"

"Uscirà più tardi. Stavo giusto andando al nostro albergo per riordinare la stanza per lui. Sai quanto è disordinato, i suoi vestiti sono ovunque sul pavimento."

Ed sghignazzò. "Sì, il ragazzo non ha mai capito il concetto di armadio."

"No, non lo ha mai fatto." concordò Harry con un sorriso.

"Bene, allora ti lascio andare. Di' a Louis e agli altri che li penso, ok?" 

"Sì, lo farò, Ed. Ci sentiamo presto."


-------



Un'ora dopo Harry finì di riordinare la loro stanza condivisa in albergo. Lui e Louis potevano avere le proprie camere, ma la volevano sempre condividere. Era confortante per Harry avere il suo migliore amico così vicino quando erano così lontani da casa.

Harry stava camminando nel corridoio verso la stanza di Louis quando vide Liam e Katie parlare fuori dalla stanza.

Harry si avvicinò aggrottando le sopracciglia. "Cosa ci fa lei qua?"

Katie girò la testa verso Harry. "E' bello anche per me vederti, Harry."

Harry alzò gli occhi al cielo per il sarcasmo.

"Sono qua per assicurarmi che il quinto membro della mia band stia bene."

"Non è la tua band." disse Liam, il suo tono pieno di rabbia e frustrazione. Era chiaro da esso che aveva discusso con la loro manager per un po' di tempo.

"Guarda" disse Harry interrompendo la gara di sguardi intensi in cui i due erano impegnati. "Dirò a Louis che siete preoccupati, ma, fidati, non vuole vedere te o nessun altro della Modest."

Katie assottigliò gli occhi e si avvicinò a Harry. "E perchè no?"

"Perchè incolpa voi."

"Noi tutti incolpiamo voi." borbottò Liam mentre Katie lo fissava.

"Questo non è stato un nostro sbaglio." si difese lei. 

"Come è successo?"

"Noi...noi non lo sappiamo ancora. Stiamo lavorando sodo per scoprirlo."

Qualsiasi cosa Harry stava per dire fu interrotta dal dottore che aprì la porta della camera di Louis e disse loro che potevano entrare ora. Harry entrò velocemente, i suoi occhi trovarono l'altro ragazzo proprio davanti a lui. Dal modo in cui Louis era seduto rigidamente sul letto e dalla mandibola serrata, Harry capì immediatamente che il buonumore della mattina, era passato, rimpiazzato da preoccupazione e incertezza, adesso che il dottore aveva parlato con lui.

"Ehi Louis, sono io." lo salutò Harry. Si accorse che Liam e Katie lo avevano seguito dentro. "Liam e Katie sono qui anche loro."

Liam camminò verso Louis e appoggiò la mano sulla spalla dell'altro ragazzo. "Ehi amico, come stai?"

Louis annuì leggermente. "Sto bene."

Se fosse stato qualcun altro, Harry che conosceva Louis meglio di se stesso, ci avrebbe creduto.

"Louis" iniziò Katie facendo irrigidire ancora di più le spalle di Louis. "Non posso dire quanto mi dispiace che questo sia successo. Stiamo lavorando sodo per trovare la causa dell'esplosione. Qualsiasi cosa tu abbia bisogno..."

Il dottor Peterson si intromise. "Stavo giusto dicendo al signor Tomlinson che sarà dimesso in un'ora. Dovrà tornare domani per rimuovere le bende. Intanto, avrà bisogno di qualcuno che si prenda cura di lui a casa."

"Mi organizzo con un'infermiera.." iniziò Katie, ma Harry la fermò bruscamente.

"No. Io mi prenderò cura di lui."

Harry non avrebbe potuto immaginare un estraneo prendersi cura del suo migliore amico...no, semplicemente non sarebbe successo.

"Haz, no." disse Louis. "Non devi farlo."

Era come la conversazione di poco prima, così Harry ripetè. "Lo so. Lo voglio." si fermò. "Voglio dire, se vuoi prendere un'infermiera..."

"No." disse Louis velocemente. "No, preferirei avere te assieme a me."

Harry si rivolse al dottor Peterson e a Katie. "Ok, è deciso allora. A che ora deve tornare domani per togliere le bende?"

"Devi riportarlo qua a mezzogiorno, per favore." rispose il dottor Peterson. "Vi porto le carte per la dimissione e poi il signor Tomlinson sarà libero."

Harry annuì al dottore e guardò l'ora mentre il dottore usciva.

"Bene, vi lasciamo, così Louis si prepara per andare." disse Liam. "Chiama me, o qualsiasi degli altri ragazzi, se hai bisogno di qualcosa o se hai voglia di più compagnia."

"Grazie Liam." rispose Louis. Liam e Katie uscirono dalla stanza.

Harry si rivolse di nuovo a Louis. "Come ti senti? Gli occhi ti infastidiscono?"

"Non troppo, solo un po' di dolore. Molto meglio di prima."

"Bene" Harry si sedette accanto a Louis sul letto. "Quindi...il dottore ti ha parlato mentre ero via?"

Louis annuì mentre le dita contorcevano la coperta.

"Ti ha detto che si aspetta che starai bene, vero?"

"Sì." fu la risposta corta e secca.

"Lou..."

La voce di Louis uscì forte. "Mi dispiace, Harry, ma quando ti dicono che c'è una possibilità che resti cieco per sempre, pesa abbastanza forte su di te."

"E se questo è tutto quello a cui continui a pensare, ti distruggerà." Harry rispose a tono. "Starai bene, hai capito?"

Louis accennò un sorriso. "Sono cieco, non sordo."

Harry si lasciò scappare una risata. "Bene, ora cambiati così possiamo andarcene appena il dottore porta quelle carte, d'accordo?"

Louis annuì. "Haz...sei davvero fantastico. Restare qua tutta notte e ora prendenderti cura di me..." cercò la mano di Harry che gliela afferrò. "Grazie." disse dolcemente e sinceramente.

Harry sentì il suo stomaco svolazzare alle parole di Louis e tutto quello che potè fare fu stringere la mano del suo amico in risposta.


------------



Un'ora dopo, in ospedale, Louis era seduto al lato del suo letto, vestito con i vestiti con i quali era stato ricoverato il giorno prima.

Non ci volle molto perchè Louis si togliesse il camice dell'ospedale e si rimettesse i suoi vestiti, le carte per essere dimesso compilate e firmate.

Con una piccola mossa Louis, venne fatto sedere sulla sedia a rotelle e Harry lo spinse presto fuori dalle porte segrete posteriori dell'ospedale. Paul era seduto nel posto del guidatore della macchina, con il motore già acceso pronto per riportarli all'albergo dove alloggiavano. Harry aiutò Louis a sedersi nel posto del passeggero, prima di sedersi accanto a lui sull'altro lato.

Il viaggio verso l'albergo attraverso la periferia di Los Angeles fu tranquillo, Harry non era sicuro che Louis stesse sonnecchiando o meno, non potendo vedere i suoi occhi. L'altro ragazzo non stava parlando e se stava riposando, Harry non voleva disturbarlo.

Appoggiò una mano sul braccio di Louis quando Paul si fermò davanti al loro albergo e Louis si agitò leggermente al tocco.

"Siamo arrivati, Lou."

Louis annuì, aprì la portiera e scese, aspettando che Harry arrivasse al suo fianco e lo guidasse all'interno dell'albergo e nella loro camera. Fu facile per Harry dire che Louis era già stanco di essere guidato ovunque come un bambino, per via del suo corpo teso.

Una volta che furono entrati nella loro suite, Harry si fermò, non sicuro di cosa fare. "Uhm, vuoi restare qui in sala o..?"

"Veramente" iniziò Louis. "Lo so che tutto quello che ho fatto è stato stare a letto tutto ieri, ma sono un po' stanco."

"Ehi, nessun probelma." rispose Harry. "Stai guarendo. E' un buon segno che vuoi riposarti." Prese Louis gentilmente per il braccio. "Dai, andiamo a letto."

Camminarono lentamente verso la camera da letto di Louis. Il maggiore si sedette sospirando stancamente, poi iniziò a togliersi la maglietta sporca e distrutta dall'esplosione.

"Ehi, occhio alle bende." Harry allargò il collo della maglietta in modo da non prendere contro la garza, mentre Louis faceva uscire la testa. Harry prese la maglia del suo amico con una smorfia.

"Mi dispiace, Lou. La tua maglia è abbastanza rovinata."

Louis scrollò le spalle, chianandosi a slacciarsi le Vans bianche. "Me la butteresti?"

"Sicuro, nessun-" Harry si fermò vedendo la schiena nuda di Louis, il fianco coperto da un livido largo e viola dove era atterrato dopo l'esplosione.

"Gesù, Lou." Harry fece passare le dita lungo la pelle del suo amico, cercando di ignorare i brividi. "Ti fa male? Posso fare qualcosa?"

Louis si rimise seduto dritto con una lieve smorfia. "Non fa così male, giusto un po'."

"Vuoi che ti porti del ghiaccio?"

"Sì, sarebbe fantastico, grazie." Louis si alzò iniziando ad abbassarsi la zip del pantaloni.

Harry deglutì e si voltò di scatto. "Ok, uhm, ti porto anche un'asprina."

Uscì dalla camera e riempì un sacchetto di plastica con del ghiaccio dal freezer nella loro piccola cucina. Prese una bottiglietta d'acqua dal frigo e recuperò l'aspirina che era nella sua valigia, prima di tornare nella camera di Louis. Si fermò all'entrata prendendosi un momento solo per guardare il suo amico disteso sul suo stomaco in boxer rossi. Sentì il suo stomaco svolazzare leggermente mentre entrava, poi si fermò accanto al letto. Appoggiò il ghiaccio sul materasso, mise l'acqua sul comodino e tenne l'aspirina in mano.

"Eccomi, Lou."

Louis si tirò su e Harry mise l'aspirina nella sua mano aperta, aspettando che la mettesse in bocca, poi gli diede la bottiglietta d'acqua. Louis sorseggiò un po' d'acqua prima di tornare a sdraiarsi, spostando le braccia sotto al cuscino, la testa girata di lato.

Harry prese il ghiaccio e lo appoggiò delicatamente sul fianco di Louis.

"Ti lascio dormire. Urla se hai bisogno di qualcosa." Harry in piedi, tolse riluttante la mano dal fianco di Louis, poi uscì dalla camera, guardando indietro ancora una volta, verso il suo amico.


---------


Harry si sentiva esausto. Anche se negli ultimi giorni non aveva fatto niente, eccetto riposarsi con Louis o stare seduto accanto al ragazzo. Ora che Louis era rimboccato al sicuro nel suo letto, Harry si ritrovò nel salotto della suite; appoggiando la testa indietro, sui cuscini del divano chiuse gli occhi.

Fu svegliato poco dopo da un rumore e, mentre apriva gli occhi, si rese conto che qualche ora doveva essere passata poichè la stanza stava diventando buia. Alzò lo sguardo e vide Louis con una mano tesa davanti a lui.

Harry scattò e saltò giù dal divano. "Ehi." disse raggiungendo il suo amico. "Ti avevo detto di chiamarmi se avessi avuto bisogno di qualcosa."

"Solo...devo fare pipì." borbottò Louis. "Non volevo disturbarti."

"Non sei un peso, Lou." gli ricordò dolcemente Harry. "Ora, dai, prima che scoppi."

"Molto divertente." rispose seccato Louis, mentre Harry lo guidava in bagno e si fermò davanti al gabinetto.

"Sono..sono qua fuori." gli disse Harry uscendo e chiudendo la porta.

Louis uscì pochi minuti dopo e Harry gli chiese se voleva tornare a letto oppure se voleva cenare. Il gorgoglio dello stomaco di Louis fu la risposta di cui Harry aveva bisogno.

Harry ordinò loro due spaghetti con la bruschetta all'aglio. Mentre aspettavano che arrivasse il cibo, Harry aiutò Louis a cambiarsi, mettendogli un paio di comodi pantaloni della tuta e una tshirt.

Quando arrivò la cena, Harry posizionò un piatto di fronte a Louis, poi si sedette dall'altra parte del piccolo tavolo.

"Ok, le posate sono alla tua sinistra, la bruschetta all'aglio alla tua destra e l'acqua è pure quella alla tua sinistra."

"Grazie, Haz." rispose Louis trovando la sua forchetta e iniziando a mangiare gli spaghetti. "Wow, sono buoni." osservò con la bocca piena.

Harry sorrise guardando Louis mentre cercava attentamente il bicchiere dell'acqua e prendeva da bere.

"Dio, quel cibo d'ospedale era terribile." gli disse Louis, ingerendo un'altra forchettata di spaghetti. "Come si aspettano che le persone si sentano meglio se le nutrono con quella merda non riesco a capirlo."

"Sii grato che hai dovuto restarci solo per un giorno allora."

"Sì, hai ragione." sorrise Louis riprendendo il bicchiere per bere. "Sarebbe potuto essere-"

Troppo tardi, Harry vide che Louis aveva mal calcolato come muoversi per prendere il bicchiere, mentre la sua mano colpiva il bicchiere, ribaltandolo e facendo colare l'acqua sul tavolo e sul pavimento.

"Cazzo!" imprecò Louis. Si alzò di scatto, la sua sedia strisciò indietro non cadendo per poco. Il tovagliolo che stava tenendo in mano fu lanciato con rabbia sul tavolo. "Porca miseria!"

Harry si alzò, prendendo Louis per un polso. Louis provò a dimenarsi, ma Harry fu più veloce. "Lou! Fermo! E' tutto a posto, è stato solo un incidente!"

Louis serrò la mascella, i muscoli sotto la mano di Harry rigidi. "Mi dispiace." se ne uscì Louis.

Harry strinse gentilmente il suo polso. "Niente di cui scusarsi. E' stato un incidente. Adesso vieni e risiediti, d'accordo?"

Louis annuì e Harry lo guidò alla sua sedia.

Non ci volle molto ad Harry per ripulire l'acqua rovesciata e quando ebbe finito sostituì il bicchiere con una bottiglietta d'acqua. Si rimproverò mentalmente per non aver pensato prima alle bottigliette.

Lanciò uno sguardo preoccupato oltre la spalla, verso il suo amico, ancora seduto tranquillo al tavolo, senza mangiare. Era passato solo un giorno e questo stava già pesando a Louis - quel senso di non essere d'aiuto.

Harry prese un respiro e tornò al tavolo, toccò la mano di Louis. "Eccoti, ti ho portato una bottiglietta d'acqua."

"Non ne voglio più veramente. Non ho fame."

"Hai mangiato poco, Lou..."

"Harry."

"Ok, ok." Harry gliela diede vinta sospirando, poi si risedette al tavolo per finire la sua cena. Ma provando del suo meglio a portare Louis a parlargli, tutto quello che ottenne furono uno, due parole in risposta.


---------


Era tardi quando Harry aiutò Louis a tornare al suo letto.

"Ehi, Lou? Ti dispiace se lascio la porta aperta per stanotte? Così se hai bisogno di qualcosa posso sentirti."

"Sì, certo."

"Ok, uhm, buonanotte allora."

"Aspetta. Harry?"

La voce di Louis fermò Harry che si voltò e camminò per avvicinarsi all'altro ragazzo. "Sì?"

"Mi-mi dispiace per essere stato uno stronzo stasera."

Harry si sedette accanto al suo amico. "Louis..."

"Tutto ciò...non è facile per me. Odio dover dipendere dalle persone. Sono il più vecchio e ora non posso fare nulla. E tutto quello che stai provando a fare è aiutarmi e io-"

"Lou, va bene. Sei arrabbiato che questo sia successo a te e hai tutto il diritto di esserlo. Non sarebbe mai dovuto succedere."

"Comunque non dovrei prendermela con te. Mi dispiace." Louis prese la mano di Harry e la strinse forte. "Sei davvero un buon amico, Hazza." disse piano. "Grazie per tutto questo. Per aiutarmi."

Tutto ciò in cui Harry riusciva a concentrarsi era il calore del palmo di Louis mentre attraversava i suoi jeans, e la vicinanza del corpo del suo amico. "Sono onestamente contento di farlo, Lou."

E per un istante l'aria...era pesante mentre erano seduti accanto nel buio. Harry sentì Louis sporgersi verso di lui, la sua mano sulla gamba di Harry, prima che la togliesse, rompendo quel momento magico.

Harry si schiarì la gola, sentendosi arrossire e si alzò. "Notte, Lou." sussurrò e lasciò velocemente la stanza.

Quella notte i suoi sogni, senza troppa sorpresa, furono pieni di un bellissimo ragazzo con gli occhi azzurri.





NOTE TRADUTTRICE
Ehi! Mi dispiace per questo mega ritardo, ma questo capitolo è stato lunghissimo da tradurre e spero sinceramente il prossimo sia un poco più corto. Vorrei aggiornare sabato per non farvi stare troppi in suspence, visto che nel prossimo capitolo Lou va a farsi togliere le bende.
Se trovate errori segnalatemeli per piacere, visto che vedo triplo ormai lol

Se lasciaste una recensione mi fareste un piacere enorme perchè sto perdendo la voglia di continuare a tradurre.. comunque ringrazio a nome dell'autrice di questa storia tutti voi che leggete, commentate e aggiungete la ff tra preferiti/ricordati/seguiti. Le due recensioni al primo capitolo che avete scritto le ho passate all'autrice che ringrazia tanto.

Ditemi che ne pensate, se siete in ansia o meno..Un bacio e (spero) a sabato :) - Lele


 

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Capitolo 4
*** What Is Wrong With Me? ***


N.B: questa è la traduzione fedele dell’omonima fan fiction Larry “Through The Dark” http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson di kathyyjane.
PERMESSO: https://31.media.tumblr.com/1eb66394d30973c759407108df44113d/tumblr_n37w5oQ5BW1ttlxzdo1_500.png
Vorrei ringraziarla tanto perchè mi ha dato la possibilità di tradurre la sua meravigliosa storia e spero di riuscire a trasmettere quello che lei ha trasmesso a me.




Quella mattina, Harry si svegliò con un sorriso, i sogni sul ragazzo dagli occhi blu ancora impressi in mente. Harry era ben consapevole che quella non fosse la prima volta che sognava Louis, ma era la prima volta che quei sogni gli lasciavano le farfalle nello stomaco. Farfalle che facevano svolazzare anche il suo cuore.

Harry aveva appena messo giù il telefono, dopo aver ordinato la colazione in camera, quando sentì Louis muoversi attorno a lui in sala. Lo seguì, per osservare il suo amico. Louis non lo aveva chiamato per essere aiutato, ma voleva esserci, nel caso. Lo guardava mentre Louis attraversava la porta della sua stanza con le braccia stese davanti a lui. Attentamente camminò fino a che le sue mani non toccarono la porta della camera di Harry. Quindi si girò verso destra, le dita a scorrere lungo il muro fino a toccare lo stipite della porta del bagno. Una volta dentro, chiuse delicatamente la porta dietro di sè.

"Questo è il mio ragazzo." Harry sorrise a se stesso mentre tornava nel salotto e si sedeva sul divano.

La colazione era già arrivata quando Louis fece lentamente la sua entrata nella piccola cucina, sedendosi al tavolo.

"Buongiorno." lo salutò Harry.

Fu salutato a sua volta da un grugnito, il solito linguaggio mattutino di Louis da "Non ho ancora avuto il mio tè" che Harry aveva sentito tante di quelle volte da quando si era trasferito con il maggiore.

Harry ridacchiò, appoggiando una tazza davanti al suo amico e appoggiando una mano di Louis su di essa.

"E' abbastanza caldo, stai attento." lo avvertì.

Louis sospirò riconoscente poi iniziò a sorseggiare il tè bollente. Harry rise mentre prendeva due piatti pieni di cibo e li appoggiava sul tavolo.

Dopo un po' i due ragazzi avevano finito di fare colazione.

"Vuoi altro tè o finalmente sei tornato a sentirti un umano?" scherzò Harry.

"Veramente, mi sento come se fossi stato investito." ammise Louis. "Non mi sono lavato da quando è successo tutto questo. Ho davvero bisogno di fare una doccia."

Harry ebbe un'orribile visione di Louis inciampare, scivolare, mal calcolare qualcosa e cadere nella doccia.

Non volendo far sentire Louis come se non riuscisse a fare qualcosa di così semplice come una doccia, Harry pensò velocemente.

"Già, sembra davvero che tu sia stato investito da una macchina." lo canzonò. "Ma, uhm, perchè non un bagno caldo invece? Ti si bagnerebbero le bende con gli spruzzi nella doccia e dovresti tenerle asciutte. E un bell'ammollo aiuterebbe anche il tuo male al fianco."

Harry attese mentre Louis considerava quello che Harry aveva detto, la testa del maggiore leggermente inclinata di lato.

"Ok." concordò Louis. "Ma voglio il trattamento da SPA per intero: bolle, sali e candele."

Harry si lasciò scappare una risata. "Mi stai dicendo che ti sei portato dietro tutta quella roba?"

Louis alzò le spalle con un sorriso in faccia. "E' un buon modo per rilassarsi."

Harry stava ridendo e uscì dalla cucina, poi chiamò oltre la sua spalla. "Inizio a far andare l'acqua, principessa."

Harry tornò in cucina per prendere il suo amico, quando notò Louis grattarsi fino a quasi graffiarsi, la sua faccia. Era chiaro che Louis non si era rasato per un paio di giorni e sembrava che la barbetta lo stesse infastidendo.

Le parole furono fuori dalla bocca di Harry prima che le potesse fermare. "Vuoi che ti rada?"

La mano di Louis si allontanò dalla sua faccia e Harry pregò di non essere andato oltre il suo confine di amicizia. Radere un altro ragazzo sembrava una cosa privata. Ma Louis annuì lentamente e Harry si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo.

"Sì, Haz, lo apprezzerei molto." rispose Louis. "E spero tu sappia che se l'unica persona di cui mi fido per farmi mettere una lama affilata alla gola."

Louis parlò lievemente, ma Harry riuscì anche a percepire la serietà in quello che aveva detto, e gli fece piacere.

"Lo stesso per me, Boo." Harry sorrise e mise una mano sulla spalla di Louis. "Ora andiamo a farti bello."

Louis rispose facendogli il dito medio, ma un sorriso era dipinto sul suo viso.

I due ragazzi camminarono verso il bagno, chiudendo la porta dietro di loro. La vasca da bagno era mezza piena ora, il vapore cominciava a riempire l'aria.

Mentre Louis si toglieva la maglietta, Harry prese fuori il rasoio del suo amico e la crema da barba dal contenitore da bagno, poi una spugna e un asciugamano per le mani.

"Quindi..come dovremmo fare?" chiese Louis.

Harry ci pensò per un momento. "Che ne dici se mi siedo sul ripiano e tu stai in piedi di fronte a me?"

Louis annuì d'accordo e Harry saltò sul freddo e liscio ripiano. Prese Louis per un polso, avvicinandolo, guidandolo per stare in piedi in mezzo alle sue gambe aperte.

Harry si prese un secondo, mentre il suo cuore perdeva un battito avendo Louis così vicino, nudo dal busto in su. Chiuse le gambe, fino a che toccavano leggermente quelle di Louis. Harry deglutì, riluttante a lasciar andare il polso di Louis, la pelle calda sotto le sue dita.

"Ehi, stai bene?"

Louis chiese piano con quella voce dolce che risvegliò Harry dai suoi pensieri e sbattè le palpebre, lasciando andare il braccio del suo amico. 

"Sì, scusa." balbettò Harry e girò il corpo verso il lavandino, aprendo i rubinetti. Aggiustò la temperatura e inzuppò la spugna prima di passarla a Louis.

Louis mosse la spugna bagnata su tutta la sua faccia e giù sul suo collo in movimenti lenti, mentre Harry guardava, il suo respiro bloccato in gola.

Una volta che la sua faccia fu umida, Louis porse la spugna di nuovo a Harry, che l'appoggiò accanto a lui sul ripiano. Si mise un po' di crema da barba sulle dita della mano destra, appoggiò il tubetto e mischiò la crema anche nella mano sinistra.

Piano massaggiò la crema sulla faccia di Louis -sotto gli zigomi, sopra il labbro superiore, sulle guance, sotto al mento e per poco sul collo. Sentì Louis lasciarsi scappare un piccolo sospiro e vide le sue spalle rilassarsi.

C'era silenzio nella piccola stanza; l'acqua correva nella vasca ed era l'unico suono mentre Harry prendeva il rasoio e iniziava a radere attentamente il suo amico. Piano piano la pelle di Louis veniva rivelata con ogni passaggio del rasoio.

Harry sentì la mano di Louis toccare la sua gamba, salire, fino a che il suo palmo non era sulla sua coscia. Harry controllò il respiro al tocco.

I suoi occhi non lasciando mai la faccia di Louis. Harry appoggiò il rasoio sul ripiano. C'era una parte di zigomo in cui era rimasta un po' di crema, così Harry, con il palmo della mano sulla guancia di Louis, fece scivolare un pollice a pulire la crema rimasta.

Il tempo sembrava essersi fermato, trattenendo i due ragazzi in quel momento, mentre Harry sentì il suo petto restringersi, il suo cuore martellare non riuscendo a respirare.

E questa.

Questa sensazione.

Questa era il motivo per cui Harry non aveva più appuntamenti. Quando non provò più quella sensazione attorno alle ragazze, ma attorno al suo migliore amico invece.

Quando realizzò di starsi innamorando di Louis.

Il suo pollice accarezzò la guancia di Louis ancora una volta e Harry desiderò disperatamente di vedere gli occhi dell'altro ragazzo, per vedere cosa stava provando, per leggere le sue emozioni. Era l'unico a sentirsi così?

Doveva saperlo...

Harry percepì Louis oscillare verso di lui, i suoi fianchi contro l'inguine di Harry, le sue dita sulla coscia di Harry.

La voce di Louis era appena un sussurro. "Harry?"

Harry tolse la mano velocemente come se la pelle di Louis scottasse. Si sentì arrossire violentemente. Gesù, che diamine stava facendo? Si schiarì la gola cercando di trovare voce.

"Io, uhm, ho fatto." balbettò.

Louis rimase in piedi, silenzioso, senza dire nulla per un lungo attimo prima di indietreggiare finalmente da Harry, voltandosi verso la vasca da bagno. Senza esitazione, Louis si abbassò sia i pantaloni che i boxers e Harry sentì il respiro mancare ancora una volta.

Sapeva che avrebbe dovuto guardare da un'altra parte, quello era sbagliato, che si stava approfittando di Louis, ma non riusciva a fare altrimenti. Era come se Harry non avesse mai visto prima l'altro ragazzo nudo. Condividendo un appartamento, era già entrato nella sua stanza mentre quello si cambiava. Ma questa volta, questa volta era diverso. Ci fu qualcosa in quel momento che fece svolazzare il cuore di Harry, facendo diventare i suoi sogni realtà. Aveva sognato qualcosa riguardo allo stare così vicino a Louis mentre era nudo.

E ora, ora i suoi sogni sul bel ragazzo erano diventati reali quando Louis stava male e dipendeva da lui. Harry non aveva mai voluto che si avverassero in questo modo.

Si risvegliò dal pensiero e si avvicinò a Louis che stava entrando nella vasca da bagno, per assicurarsi che il suo amico non cadesse. Louis si immerse fino al mento e sorrise mentre appoggiava la testa alla vasca.

"Cavolo,si sta bene." sospirò.

"Bene, uhm, il sapone è alla tua sinistra e ho messo il tuo asciugamano sul pavimento. Basta piegarti e lo trovi. I tuoi vestiti sono sul lavandino, E se, se hai bisogno di qualsiasi cosa urla, ok?" finì e fuggì dal bagno, il "Haz?" confuso di Louis a seguirlo.

Non si fermò finchè non arrivò al salotto, fino alla cucina, appoggiandosi alla porta dell'hotel, la sua fronte contro il legno duro. Chiuse gli occhi mentre immaginava il corpo di Louis nudo e si portò una mano in basso; tenendo le mani a coppa attraverso i pantaloni, sentì che era duro. Si accarezzò una volta e un piccolo gemito scappò dalle sue labbra.






NOTE TRADUTTRICE
Ohohoh che finale mmh. So che vi avevo detto che ci sarebbero state notizie sullo stato di salute di Louis ma...nulla, mi dispiace. 
Tradurre è stressante, per questo sono così lenta. Ma oggi sono in vena, perciò inizio il prossimo, dedicato alla visita in ospedale di Louis.
Grazie a chi ha recensito e chi comunque legge silenziosamente..
Fatemi sapere come leggete questa storia, se vi prende o meno, se vi fa provare qualcosa o meno.
Un bacione e a fra meno di una settimana (per farmi perdonare riguardo il fatto a inizio note)
Lele xx

 

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Capitolo 5
*** Always and Forever - Sempre e per sempre ***


N.B: questa è la traduzione fedele dell’omonima fan fiction Larry “Through The Dark” http://www.wattpad.com/story/10499968-through-the-dark-larry-stylinson di kathyyjane.
PERMESSO: https://31.media.tumblr.com/1eb66394d30973c759407108df44113d/tumblr_n37w5oQ5BW1ttlxzdo1_500.png
Vorrei ringraziarla tanto perchè mi ha dato la possibilità di tradurre la sua meravigliosa storia e spero di riuscire a trasmettere quello che lei ha trasmesso a me.




Harry non era sicuro di quanto tempo restò appoggiato al legno duro cercando di sistemare i sentimenti che provava per Louis. Il tempo sembrava esser corso perchè prima di saperlo, sentì Louis uscire dal bagno.

"Ti senti meglio?" chiese non appena Louis era nella sua visuale. Si avvicinò al ragazzo che adesso profumava di sapone, i suoi capelli erano un disastro soffice dopo averli ascuigati.

"Molto." rispose Louis. "Avevi ragione, mettermi in ammollo nella vasca ha aiutato il mio fianco."

"Bene. Ora, hai bisogno di altro prima di andare al tuo appuntamento con i dottori?"

La testa di Louis scattò in preda al panico, facendo aggrottare le sopracciglia a Harry che cambiò domanda.

"Cosa succede, Lou?"

"C-che ore sono?" chiese lui, la sua voce tremante.

"Sono quasi le undici." gli disse Harry con la voce forte. "Starai bene. Aprirai gli occhi e vedrai la mia brutta faccia e il casino che sono i miei capelli."

Harry guardò Louis provare a sorridere, ma invece la sua mascella si serrò e deglutì. La sua bocca aperta, ma niente veniva fuori.

Ci provò ancora una volta, la sua voce questa volta così bassa che Harry si dovette avvicinare per sentire. "Ho paura."

La gola di Harry si chiuse alle parole dell'amico e quando vide le mani di Louis iniziare a tremare non esitò a prenderle tra le sue e a fermarlo.


---------------



Louis stava cercando di restare calmo mentre era seduto nella sala d'attesa, ma lo sbattere del piede e il ticchettare delle sue dita non potevano ingannare Harry. Sapeva che Louis aveva paura e così ne aveva lui.

"Louis, tutto andrà bene." gli disse Harry. Si sentiva come se le avesse dovute dire sin dall'incidente quelle parole.

"Grazie per essere qua con me, Haz. Non so davvero cosa farei senza di te."

Harry sorrise alle parole di Louis che raggiunsero le sue orecchie e che causarono lo svolazzare del suo cuore. "So che faresti lo stesso per me."

Louis annuì e raggiunse con una mano una coscia di Harry. "Farei tutto per te."

Harry appoggiò la sua mano su quella morbida di Louis che restava sulla sua coscia. Guardò Louis e desiderò con tutto il cuore di guardare dentro i bellissimi occhi azzurri e di perdersi dentro di essi.

"Pronto, signor Tomlinson?" chiese una voce, interrompendo il momento che i due ragazzi stavano avendo.

Louis respirò piano e provò a sorridere. "Pronto come mai."

Il dottor Peterson si rivolse a Harry. "Lei può aspettare qua il signor Tomlinson."

"No, aspetta." disse Louis. "Vorrei venisse anche lui."

"Sei sicuro, Lou?" chiese Harry.

"Sì, sono sicuro." rispose Louis, poi tolse la mano dalla coscia di Harry e afferrò il suo braccio. "Non voglio fare questo senza di te."

Il dottor Peterson annuì. "Seguitemi allora."

I ragazzi camminarono lungo un corridoio fino a una larga stanza per i controlli, dove un'infermiera stava aspettando dentro. Harry guidò Louis verso il lettino e il più grande vi si sedette sopra.

Il dottor Peterson fece un cenno all'infermiera che si avvicinò all'unica finestra della stanza, chiudendo le tende, poi spense tutte le luci tranne una su una scrivania. Mentre tutto ciò stava accadendo Harry si accorse delle mani di Louis che si muovevano nervosamente sul lettino.

"Bene" iniziò il dottor Peterson, si avvicinò a Louis togliendogli la garza attorno alla testa. "Voglio che tieni gli occhi chiusi mentre rimuovo le bende." Un minuto dopo le bende sugli occhi erano state tolte e il dottor Peterson fece un passo indietro.

"Abbiamo chiuso le tende e spento le luci, ma devi comunque aprire gli occhi lentamente. Aiuterà con qualsiasi dolore. Le cose potrebbero essere un po' sfuocate all'inizio. Quindi, quando sei pronto." disse il dottore a Louis.

Harry si accorse del grande respiro che prese Louis e si sentì nervoso. Per favore, Dio...

Le ciglia di Louis si alzarono lentamente mentre sbattevano ripetutamente. Gli occhi finalmente del tutto aperti, Louis girò la testa intorno alla stanza...e Harry seppe da subito che qualcosa non andava quando gli occhi di Louis non si attaccavano a niente e nessuno nella stanza.

Harry si avvicinò immediatamente. "Lou-"

"Non riesco-non riesco a vedere niente..."

Alle parole angosciate di Louis, Harry si sentì sbiancare e il suo cuore cadde verso lo stomaco. No. Non poteva essere...

Subito tutti stavano parlando: il dottor Peterson parlava con l'infermiera che stava prendendo appunti con le sopracciglia aggrottate - ma Harry era bloccato, incapace di muoversi, il suo cervello che stava ancora cercando di elaborare il fatto che il suo migliore amico fosse cieco. Ma quando entrambi, il dottore e l'infermiera, si voltarono a parlare con Louis insieme, Harry vide il suo amico indietreggiare all'assalto verbale, e capì che Louis era sopraffatto. Troppo da sentire, troppe voci nelle sue orecchie.

"Zitti." la voce di Harry venne fuori rotta e troppo bassa per essere percepita da qualcuno.

"Zitti!" ripetè lui, con più potenza.

La stanza cadde in silenzio e tutti si voltarono a guardare Harry, schockati allo sfogo.

"Uscite." disse loro, il suo tono che non ammetteva repliche. "Ora. Dategli un minuto."

Senza dire una parola il dottor Peterson e l'infermiera uscirono e chiusero la porta dietro di loro.

Harry prese un respiro tremolante e si avvicinò a Louis, seduto di fronte a lui sul lettino. Per un momento nessuno dei due parlò, Harry non sicuro di cosa dire al suo amico a cui era cambiata la vita per sempre. Invece mise il suo braccio attorno alle spalle di Louis, le azioni che parlavano più delle parole.

Louis voltò la testa verso Harry, e Harry si sentì il cuore stringere alla vista del bellissimi occhi blu del suo amico, occhi in cui bramava di vedere dentro, opachi ora, senza vista.

La voce di Louis era poco più di un sussurro e lo scossero. "Non so cosa fare."

Calde lacrime caddero dagli occhi di Harry e cercò di far uscire qualcosa dalla bocca. "Nemmeno io. Ma non affronterai tutto questo da solo."

In risposta, Louis si strinse contro il corpo di Harry e Harry strinse di più le spalle del suo amico.

"Sono qua per te, sempre e per sempre."




ANGOLO TRADUTTRICE
Salveeee. Sono tornata con un nuovo capitolo tradotto che personalmente amo, ma è triste. 
Spero che dopo questo capitolo voi continuerete a leggere perchè succederanno tante altre cose e perciò sarebbe un peccato.
Fatemi sapere cosa ne pensate, dai che mi piace leggere le vostre recensioni.
Un bacio :) - Lele

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