I have a brother?

di Omega chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Cap.1 ***
Capitolo 3: *** Cap.2 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


I have a brother?

Una donna di circa 30 anni, era in una stanza di ospedale. Non era malata, affatto. Stava vivendo il  momento più bello della sua vita. Tra le sue braccia, teneva due bambini, appena nati. Quando il marito entrò, andò ad abbracciare la moglie, che era felicissima per i suoi due bambini.
-Guarda caro, questo ti assomiglia…
Disse porgendo al marito il bambino. Questo, a differenza dell’altro, era più robusto. I capelli bianchi e gli occhi del colore del mare. L’altro, che era tra le braccia della madre, era più minuto. Capelli bianchi-grigi e occhi azzurri ghiaccio. Sembrava la madre.
-Benvenuti in questa famiglia Atsuishi e Suzuno
Il piccolo prese una ciocca dei capelli del padre, e se la rigirò tra le dita. L’altro, invece, teneva un dito alla madre, come se avesse paura di perderla.


Un anno dopo...
-Cara, mi dispiace, ma non c’è altra soluzione, non possiamo tenerli!
-Ma caro, come mi puoi chiedere una cosa così?!
L’uomo si avvicinò alla moglie e la abbracciò. Un gesto insolito da parte sua, considerata la sua freddezza.
-Senti, mi hanno licenziato e tu hai perso il lavoro. Vorrei dare ai miei bambini un’infanzia felice…
La donna piangeva, anche se aveva a cuore la felicità dei bambini, non voleva lasciarli, li conosceva solo da un anno. Un misero anno trascorso assieme.
-Mia sorella, non si può occupare di due bambini, però di uno sì, e ci ha dato la sua disponibilità…
La moglie singhiozzava, in silenzio. Ma alla fine acconsentì. La felicità dei ragazzi era troppo importante.
-Mio fratello può tenere l’altro…
-Ok, allora domani, li portiamo dagli zii…
La donna fece un cenno con la testa, rimase abbracciata con il marito per molto tempo, ma poi andarono dai  bambini, per passare con loro, il poco tempo rimanente…


Il giorno dopo...
-Sorella, ti affido Suzuno, mi raccomando, non dirgli nulla di suo fratello…
-Certo…
Percorsero altri metri con la macchina, e arrivarono a casa del fratello della moglie.
-Fratello, ti affido Atsuishi, non dirgli nulla del fratello e dagli il mio cognome…
-Sarà fatto…
Quella notte, al telegiornale, si ebbe la notizia  che i due genitori si erano suicidati. Gli zii, sconvolti dalla notizia, si ripromisero, che avrebbero vegliato sui ragazzi ad ogni costo.

Undici anni dopo...

Casa Fuusuke.
Un ragazzo di 12 anni, era in camera sua, e stava leggendo, in silenzio. La sua camera, che era il triplo di una normale, aveva il balcone, le tende e le finestre erano spalancate, era pieno Maggio, e faceva un caldo mortale. Suzuno, dal canto suo, stava bene. Ma in fondo, aveva cinque ventilatori puntati contro di se. Il richiamo dello zio, lo costrinse ad alzare lo sguardo dal libro, per la prima volta in quella giornata.
-Suzuno! Scendi!
Il ragazzo, poggiò il libro e scese le scale in silenzio. Arrivò in soggiorno, che assomigliava a quello di un castello. Si sedette sulla poltrona rossa in velluto, e lo zio si sedette difronte a lui.
-Ieri, hai risposto male a quel signore, era un uomo importante…
-Ha criticato gli orfani, in teoria pure io lo sono.
Disse Suzuno senza battere ciglio, con la sua solita freddezza. Questo suo comportamento, dava molto sui nervi allo zio. Non sopportava il carattere freddo e distaccato del nipote, tantomeno il suo modo di credersi superiore agli altri. A scuola, non aveva amici, ma Suzuno non si faceva un grande problema di ciò. Era il genio della classe, dieci in tutto, studiava pochissimo, ma riusciva sempre a eccellere in tutto. I professori, spesso, avevano da ridire sul comportamento del ragazzo, ma quanto al profitto scolastico, non potevano dire nulla.
-Suzuno, non va bene, parlerà male della nostra famiglia.
Il ragazzo alzò le spalle, con indifferenza. A quel punto, lo zio, diede un pugno sul tavolo, e fece girare di colpo il ragazzo.
-Allora, dato che non ti importa nulla, domani ti riporto in orfanotrofio!
Il ragazzo, non disse nulla, si alzò dalla poltrona e ritornò in camera sua, in silenzio. Provò a leggere, ma poco dopo, lasciò cadere il libro sulla scrivania. Dal piano di sopra, sentiva le voci degli zii che discutevano.
-Dai, smettila…
-Non dirmi cosa fare, è da molti anni così, il suo comportamento, mi da sui nervi!
-Il ragazzo, ha perso i genitori, non ricorda nemmeno il loro viso…
-Non me ne frega, domani se ne va!
Suzuno, provò a leggere, ma poco dopo, lasciò cadere il libro sulla scrivania
-Tsk…patetico, davvero patetico…


Casa Shigeto
Un ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi acquamarina, stava correndo come un matto. Svoltò l’angolo, girò a destra. Poi si fermò davanti ad un cancello enorme. Dietro il cancello, c’era un ragazzino, con i capelli rossi e gli occhi ambrati.
-Eccomi, scusa il ritardo…
-Figurati Atsuishi, non importa
Disse il ragazzo dai capelli rossi. Ormai, si frequentavano da cinque anni. Regolarmente, l’albino scappava di casa e andava al Sun Garden, per parlare col ragazzo dai capelli rossi.
-Sono andato via poco prima che mia zia mi costringesse a indossare gli smoking…
-Tua zia?
-Ah…non te l’ho mai detto?
L’espressione del ragazzo dai capelli rossi cambiò, fissò l’amico con tanto dispiacere, non se lo sarebbe mai immaginato.
-Scusa, mi dispiace…
-Nagumo, tranquillo, ci sono abituato…
-Atsuishi…
L’albino fece un gesto con la mano, per mettere fine al discorso. Nagumo, invece, fece per aprir bocca, ma fu fermato dal richiamo di una voce femminile.
-Signorino Shigeto!
-Oh no!
Atsuischi fece qualche passo indietro, non voleva andare via, era appena arrivato.
-Sua zia le vuole parlare!
Detto ciò, si inchinò lievemente in segno di rispetto, poi prese il ragazzo per un braccio e lo trascinò via. Erano poco lontani, quando Nagumo li chiamo.
-Signorina?
-Si?
-Bel davanzale...
Disse con un ghigno divertito sul volto, facendo dei gesti sul petto.
-Maniaco!
Atsuishi stava ridendo come un matto, invece la ragazza era imbarazzatissima, quasi sconcertata dal gesto del rosso. In preda all’imbarazzo, aumentò  il passo, fino ad arrivare all’imponente villa degli zii di Atsuishi. Quando il ragazzo entrò, la zia, si parò davanti a lui, con uno sguardo severo.
-Atsuishi, la nostra è una famiglia reale, e devi stare con persone nobili!
-Cosa intendi?
-Tua zia, vuole dire, che non puoi frequentare quel ragazzo…
Disse lo zio, con un tono impassibile.
-Ma, è mio amico…
-Non puoi avere amici ricchi?
-Sono troppo antipatici, i ricchi hanno un modo di fare odioso…
Il ragazzo, si vergognò di se stesso. Non parlava mai con fare sfacciato o maleducato, non diceva mai quello che pensava. I professori, si erano lamentati per il suo profitto scolastico, ma per il comportamento, non potevano dire nulla.
-Davvero?! La pensi così?!
-Si!
-Allora domani, ti trasferirai lì, così starai con il tuo “amico”
-Ma zia…
-Vattene, sei una vergogna per tutta la famiglia!
Atsuishi salì in camera, piangendo. Era un ragazzo dalle lacrime facili, era molto sensibile. Non gli era mai piaciuta la sua vita dagli zii, era troppo perfetta. Ma non si sarebbe mai aspettato, che i suoi secondi genitori, sarebbero arrivati al punto di abbandonarlo nuovamente.
-Sono solo…completamente solo…


Angolo Autrice <3
Ciao a tutti ^^ Grazie per aver cliccato sul titolo ^^ La storia, non sarà esattamente una commedia, ma nemmeno una tragedia ^^” Atsuischi Shigeto, per me assomiglia abbastanza a Suzuno Fuusuke, quindi ho deciso di farli fratelli ^^ Ringrazio Ghiacciolina91 che mi ha fatto venire l’idea ^^
By Bye
Marina

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Capitolo 2
*** Cap.1 ***


~~Pov Suzuno

Siamo in macchina da due ore, e ho visto una decina di orfanotrofi, ma sembra che i miei zii, mi vogliano portare il più lontano possibile da casa loro. Durante il viaggio in macchina, vedo alla fermata di un semaforo una donna, con il suo bambino tra le braccia. Un tempo, quella vista, mi avrebbe provocato dolore, ma ora, non me ne importa più nulla. Se mostri le tue emozioni, le sapranno usare contro di te. Io ho imparato a nasconderle, ed è quello che farò da ora in avanti.
-Siamo arrivati.
Mi dice mio zio. Apro la portiera, scendo e mi sgranchisco le gambe, ormai addormentate dalle molte ore in macchina. Mia zia sembra dispiaciuta, ma mio zio, si comporta come se fosse tutto normale. Poco dopo il nostro arrivo, parcheggia una seconda macchina. Scendono due adulti e un ragazzo, della mia età circa. I nostri sguardi si incrociano, e per un attimo, mi sembra di rivedere in lui una persona a me cara.

Pov Atsuischi

Quando scendo dalla macchina, vedo un ragazzo davanti al cancello, mi sembra di conoscerlo. I nostri sguardi si incrociano, e io abbozzo un sorriso, ma lui rimane serio. Dopo un po’, mia zia, mi riprende, con tono severo.
-Smettila di fissare!
Allora distogliamo entrambi lo sguardo. Ci avviciniamo all’altra famiglia. Credo che l’uomo alto, sia il padre del ragazzo, vista la loro somiglianza. La ragazza, ha gli occhi rossi e gonfi, deve avere pianto. Una ragazza alta, con i capelli neri e gli occhi azzurri, ci apre la porta e ci conduce in un ufficio.
-Piacere, sono Kira Seijirou, sono il preside, voi siete?
Il ragazzo alla mia destra, non risponde, ma si limita a guardarmi.
-Suzuno! Ti ha fatto una domanda!
Dice severo l’uomo, guardando male il ragazzo.
-Mi chiamo Suzuno Fuusuke.
La sua voce è piatta, senza emozioni. Una di quelle voci che ti entra in testa e ti fa gelare il sangue.
-io Atsuishi Shigeto…
La mia al contrario, è insicura e tremolante. Dalla mia voce, si capisce che sto per piangere, ma voglio essere forte, non voglio che Suzuno mi consideri un rammollito.
-Quanti anni avete?
Io non rispondo, guardo Suzuno a capo chino, lui si gira verso Kira e lo guarda con aria indifferente.
-12.
Confermo, muovendo la testa in segno di affermazione. Suzuno, dimostra molto meno di 12 anni. Forse a causa dei suoi lineamenti delicati e la pelle candida. Potrebbe passare anche per una ragazza, ma il suo sangue freddo e la sua sicurezza, ti fanno cambiare subito idea. Per molti versi, lo invidio. Per la sua sicurezza nel dire le cose, per la sua freddezza con cui tratta i genitori. Vorrei essere come lui.
-Da piccoli, avete subito traumi?
A quel punto, Suzuno sorride per la prima volta in quella giornata. Si porta una mano alla bocca, come per tentare di nasconderlo.
-Se per traumi, intendi essere abbandonati all’età di un anno, si.
L’uomo dietro di lui, lo fissa negli occhi, gelido. Un’occhiata che terrorizzerebbe  chiunque, ma non Suzuno, che rimase piatto e distaccato come sempre.
-Ragazzino, porta rispetto!
-Zio, ho solo detto la verità, e poi, non le sai fare le occhiate gelide.
Lo zio lo stava per colpire, ma la donna affianco a lui lo fermò, prima che potesse colpire Suzuno.
Dal carattere di Suzuno, credo che gli abbiano ricordato più volte che era orfano e non poteva permettersi di usare toni poco rispettosi. Se io osavo solo alzare la voce, i miei zii, mi spedivano a letto senza cena, o a volte pure peggio.
-E tu?
-Io? N-no…
Kira si alzò, condusse le due coppie fuori e poi tornò da noi. Solo in quel momento, notai che Suzuno, aveva stretto i pugni, abbassato un po’ il capo e poi ritirato su con uno scatto.
-Seguitemi, vi conduco nella vostra classe.
La classe è grande, ci saranno circa ventidue alunni. Stanno tutti parlando, ad altissima voce. Ma c’è anche chi studia in silenzio. Kira si mette davanti alla cattedra, sbatte un pugno sul banco, e tutti tornano al loro posto.
-Vi voglio presentare due nuovi alunni…
Io resto fermo, allora Suzuno, rotea gli occhi e va avanti, sicuro.
-Mi chiamo Suzuno Fuusuke, ho 12 anni. Questo è tutto.
-Bene, siediti lì, vicino a Nagumo…
Avanza fino al posto a lui assegnato, si siede e non guarda più in faccia nessuno. A quel punto, devo presentarmi per forza.
-Mi chiamo Atsuishi Shigeto, ho 12 anni…
-Bene, siediti lì, vicino a Netsuha.
Allora cammino svelto verso il fondo dell’aula. Mi sembra di avere tutti gli occhi puntati addosso, mi sembra che tutti stiano parlando male di me. Ma in fondo, è questo ciò che accade ai perdenti…

(pov Suzuno)
La mia nuova classe è costituita da un branco di stupidi. Accanto a me, c’è il piromane o il tulipano. Ci sono anche i disadattati sociali da una parte, e infine, c’è anche il ragazzino frignone che è arrivato con me. L’unico sveglio, sembra essere il ragazzino seduto davanti a me, con la carnagione scura e i capelli verdi. Spero solo che l’altro che è arrivato con me, non mi si appiccichi stile cozza, ho sempre odiato le persone come lui, così fragili, che non sono capaci di dire tre parole senza piangere. Sono immerso nei miei pensieri, ma poi mi arriva un bigliettino.
“Ciao bella, sono Nagumo  Il mio numero è 3428755155”
Prima guardo il bigliettino, sconcertato, poi penso ad una risposta e scrivo.
“Ciao brutto, sono Suzuno e sono un maschio, il mio numero te lo puoi scordare”
Lui guarda il bigliettino furente, fa per rispondermi, ma non dice nulla, perché la campana suona. Tutti i ragazzi e le ragazze, si alzano dai banchi e alcuni vengono da me. Tra tutti si avvicinano i due ragazzi davanti a me.
-Ciao, sono Midorikawa, ma tu chiamami pure Mido-chan
Mi dice sorridendo. L’altro ragazzo, è alto, ha i capelli rossi e gli occhi acquamarina.
-Io sono Hiroto, chiamami come vuoi bambola!
Lo guardo storto, e lui mi guarda curioso. Apro la bocca per parlare, ma Midorikawa mi precede.
-Sei uno scemo, Suzuno è un nome da maschio.
Finalmente uno intelligente. Lo dicevo io che erano degli stupidi. Il ragazzo dai capelli rossi, seduto accanto a me, mi mette un braccio attorno al collo e sorride.
-Io e te, saremo compagni di stanza, perché non mi dici perché sei qui?
Questo è troppo! Mi alzo dal mio posto e vado da Atsuischi, che è solo. Solo come me, non ho nessuno a cui aggrapparmi, e non voglio farlo. Non voglio fidarmi di nessuno, solo perché i miei zii mi hanno abbandonato, non vuole dire che cambierò carattere. Io non ho bisogno di amici.
-Oh, sei tu…
Mi chiede. Ma me lo dice con un’aria così triste e con una faccia così sconvolta, che non posso fare a meno di rilassarmi, e di mostrare il mio lato meno freddo.
-Già…è dura vero?
Gli dico, senza guardarlo negli occhi.
-Si..
-Tutti ti chiedono : come è successo? E poi, ti dicono : mi dispiace…ma sono tutte falsità, loro non possono sapere cosa proviamo.
Lui muove la testa in segno di approvazione, io mi alzo dalla sedia, sorrido e scorgo un ragazzo che viene verso Atsuischi.
-Te ne vai di già?
-Tu ti farai molti amici…
Detto ciò, vado nel gruppetto di asociali, forse con loro mi troverò bene.
-Ciao!
Mi salutano in coro, per poi tornare a parlare tra di loro. Al contrario di quanto pensassi, stanno parlando di cose intelligenti. Quindi, mi metto lì vicino e ascolto.
-Secondo me, potremmo inventare una tecnica e sconfiggere tutti!
Dice un ragazzo alto, con i capelli neri e un casco blu
-Ma cosa dici, Ikkaku? Siamo già al primo posto  in classifica, ricordi?
Gli risponde una ragazzina con i capelli viola e gli occhi rossi.
-Ma lo so, la mia Ai, era solo un’idea.
-Per precisare, siamo primi assieme alle altre due squadre.
Dice un ragazzo con i capelli e gli occhi neri e un paio di occhiali sul naso.
-Shuuji, non rompere!
La viola e il nero, iniziano a litigare e altri due li separano. A quel punto, mi faccio avanti e parlo per la prima volta che sono nel gruppetto.
-Io so giocare a calcio, sono un attaccante, e modestia a parte, sono abbastanza bravo.
Loro si girano verso me. Le ragazze arrossiscono e distolgono lo sguardo, uno dei ragazzi, mi guarda con aria di sfida e poi si piazza davanti a me. Rispetto a lui, io sono basso. I suoi capelli arancioni perfettamente composti, sono in perfetto abbinamento con i suoi occhi.
-Sono Tsumujino, il capitano della squadra. Almeno hai una tecnica? Sei talmente esile che non sai fare nemmeno un giro di campo!
Poi si mette a ridere. Mi da sui nervi, ma alla fine, decido di stare calmo.
-Mi stai lanciando una sfida?
Chiedo con aria indifferente e con un pizzico di arroganza. Lui si gira di scatto e mi ritorna vicino.
-Perfetto, oggi, dopo la scuola.
Ci stringiamo la mano, e ci sorridiamo a vicenda. Io mi allontano, la campana suona e tutti noi torniamo al nostro posto. Il ragazzo vicino a me, mi tormenta per le altre tre ore, poi si rassegna e va a pranzo.
-Vieni! Ti facciamo vedere dov’è la mensa!
Sono le tre ragazze di prima, devo dire che il loro comportamento, non mi piace molto. Se continuano a starmi così vicine, sarò costretto a dirglielo. La mensa è grande, ci sono molti alunni, saremo circa cinquantacinque, ma non di più.
-Hai avuto un bel coraggio a sfidare Tsumujino, io sono Ai!
Mi dice sorridente, sedendosi alla mia destra.
-Già, è molto forte! Io sono Clara.
Mi dice anche lei tutta sorridente e si siede alla mia sinistra.
-Poi, non lamentarti, se finisci in ospedale. Io sono Yuki
Lei si siede davanti a me. Le tre iniziano a mangiare, poi ogni due minuti, mi guardano, sospirano e riprendono a mangiare. Lo sguardo mi cade prima su Atsuishi e poi su Nagumo, sebra diverso rispetto agli altri, forse vuole essere veramente mio amico.
(Pov Nagumo)
Vedere Suzuno circondato dalle ragazze, mi fa provare pena per lui, vederlo solo, senza amici, mi ricorda quando sono arrivato qui. Ero solo, nessuno stava con me, ma poi, con il tempo, sono riuscito a farmi degli amici. Non so il perché, ma ho la sensazione, che Suzuno non avrà molti amici. L’ho visto nei suoi occhi. Ho visto quella nota di diffidenza eccessiva dovuta a qualcosa che gli è successo in passato.
-Dovresti scusarti con Suzuno…
Mi dice Midorikawa, prima di portarsi alla bocca un pezzo di pane.
-Perché?
Lui sospira, poggia il pane e mette le braccia conserte sul tavolo. Sta per iniziare con i suoi discorsi ultra seri.
-La famiglia di Suzuno, lo ha abbandonato agli zii, un anno dopo la sua nascita, poi si sono suicidati. Suzuno, aveva anche un fratello, le cui tracce sono andate perdute.
-Ok, mi scuserò con Suzuno proprio ora!
La storia che mi ha detto Midorikawa è tremenda. Tutti noi, abbiamo storie orribili, ma essere abbandonati due volte di fila, credo sia orribile. Vado verso il suo tavolo, mi avvicino a lui, deciso a scusarmi.
-Suzuno, mi dispiace…non volevo ferirti…
-Lascia perdere. Ora, lasciami in pace, devo andare a dimostrare che non sono un perdente.
Si avvia verso il campo da calcio, lasciandomi solo. Nel momento in cui mi ha rivolto la parola, ho sentito un brivido lungo la schiena, come se mi avessero buttato un secchio d’acqua gelida sul corpo. Esco dalla mensa, vado al campo, dove c’è già mezza scuola. Si sono sistemati sugli spalti, e poco dopo, Hiroto, mi fa cenno di sedermi vicino a lui.
-Chi si deve sfidare ?
Chiedo. Almeno tre volte al giorno scoppiano delle feroci liti all’interno della classe. Per risolvere le cose, ci sfidiamo sul campo da calcio.
-Em…Quello nuovo deve sfidare Tsumujino…
-Cosa?!
Lui è uno dei più forti, assieme a Hiroto e a me. Spazzerà via Suzuno, con una facilità immensa, lo farà nero. Guardo verso il campo, pregando che Suzuno ci riesca, l’ultima volta che qualcuno ha sfidato Tsumujino, quel qualcuno, è finito all’ospedale!
-Si, sono proprio curioso…
La sfida inizia, si tratta di fare più addominali possibili, in dieci minuti. Tsumujino ne fa ottocento, e Suzuno smette dopo lo stesso tanto. A quel punto, fanno varie sfide, che terminano tutte in parità. Arrivati all’ultima sfida, ovvero tiri in porta. Chi riesce a battere Saginuma, che è il portiere più esperto tra noi, vince. Tsumujino sorride, guarda Suzuno che sta affannando pesantemente, non si sta mettendo bene per lui. Tsumujino corre verso la porta,  gira la palla con il piede, intorno alla palla si crea un’aura di energia viola, poi calcia con tutta la forza che ha e il tiro va in porta.
-Astro Break!
Saginuma fa una smorfia divertita, alza il braccio e si forma una trivella, che poi scaglia contro il pallone.
-Trivella spaziale!
Para la palla con una facilità immensa. Una volta che ha la palla tra le mani, sorride e la manda a Suzuno. Quest’ultimo, guarda con aria di sfida Saginuma, ma non degna di uno sguardo l’altro avversario. Lancia il pallone in aria, e per un attimo, mi sembra di essere al polo Nord. Poi con il piede calcia il pallone con una potenza inimmaginabile, il pallone ghiacciato, va dritto in porta e Saginuma non lo vede nemmeno. Rimaniamo in silenzio, nessuno era mai riuscito a battere Tsumujino. Nessuno.
-Che tiro era?!
Chiede furioso. Suzuno si gira verso lui, si liscia il ciuffo e sorride.
-Quella era la mia tecnica, Northern  I…
Non fa in tempo a finire la frase che crolla svenuto, privo di sensi. Io e Hiroto corriamo verso lui, poi vengono anche gli altri.  Ikkaku, lo carica in spalla e lo porta in camera mia, che da oggi la dividerò con lui.
-Vi aggiornerò sulle sue condizioni…
Quando gli altri vanno via, osservo bene Suzuno, che dorme tranquillo. Non sembra ferito, solo affaticato dallo sforzo subito. Lo sguardo, mi cade sul suo zaino, è aperto. Mi avvicino per chiuderlo, ma quando mi chino, noto un foglio che sporge dalla tasca esterna. Inizialmente, penso di non leggerla, ma la mia curiosità sale alle stelle. Appena leggo le tre parole, mi viene da chiudere la lettera, ma forse, se continuo a leggerla, capirò meglio Suzuno. Decido, infine, di leggerla tutta:
“Cara mamma...
Oggi sarebbe stato il tuo quarantesimo compleanno, e sono molto triste, perché io non sono lì con te per festeggiarlo. Non sto vivendo un bel periodo, a scuola, non ho amici…anche quei pochi che prima si fidavano di me, mi hanno abbandonato…I ragazzi più grandi, mi prendono in giro perché sono orfano…Vorrei che tu e papà foste qui per consolarmi, ma non è possibile…Vi voglio bene…Sai, sono capitano della mia squadra, e oggi ho preso un dieci in matematica! Ti voglio tanto bene mamma, e anche a te papà…Vorrei tanto raggiungervi, tanto nessuno ne risentirebbe…


Qualcuno bussa alla porta, piego la lettera e la metto dentro lo zaino e lo chiudo. Mi dirigo verso la porta e apro.
-Tsumujino!
-Zitto, non urlare…Come sta?
-Lui? Sta bene, ma sta ancora dormendo…
Abbasso la testa, per non far vedere i miei occhi lucidi, ma lui, se ne accorge e mi punta il suo sguardo negli occhi.
-Stavi piangendo?
-No…tutto ok…
-Se lo dici tu…Comunque, sono venuto qui per dare questa a Suzuno…
Mi porge la maglia della squadra, il numero dieci, il più ambito. Poi si fruga in tasca e mi porge anche una seconda cosa.
-Questa è la fascia del capitano, dagliela tu…
Detto questo, fa dietro front e va via. Torno a guardare Suzuno, che sta ancora dormendo, come un bambino. Aspetto fino a cena, e quando noto, che Suzuno non si è ancora svegliato, inizio a preoccuparmi. Mi avvicino piano al suo letto, e quasi impreco, quando vedo che sta addirittura russando. Mi viene voglia di svegliarlo, quindi avvicino la mano alla sua spalla, che sporge dalle coperte. Ma mi fermo appena sento che sta parlando nel sonno.
-Mamma…
-Sta sognando la mamma…
Mi allontano e vado a cenare. Quando torno, mi cambio e mi metto a letto. Verso l’una di notte, sento dei rumori.
-Mmm…
-Sei sveglio? Come stai?
-Indolenzito, ma sto bene…
-Prima è passato Tsumujino, mi ha chiesto di darti queste…
Salto giù dal letto, e vado a prendere la divisa e la fascia. Quando gliela mostro, lui rimane zitto per un po’, poi accenna un sorriso. Poggio la roba sul letto, e lui si gira dalla parte opposta.
-Suzuno, per il tuo passato…
-Senti, non ne voglio parlare…
-Mi dispiace, scusami! Se ti vuoi sfogare, fallo pure…
Lui mi guarda con gli occhi sgranati, mi avvicino a lui, che sta a testa bassa.
-Non sai quanto sia complicato per me…
-…
-Non ricordo il viso di mia madre, non mi ricordo di mio padre, solo una massa di ricordi sfuocati e indefiniti…
-Mi dispiace…
-Non ho mai avuto amici, sono sempre stato solo, perché sono diverso…
A quel punto, mi avvicino un po’ di più e lo abbraccio, lo stringo a me, come se avessi paura di perderlo. Lui, rimane rigido, poi si rilassa e mi abbraccia a sua volta.
-Tu, sarai il mio migliore amico ok?
Lui annuisce, con le lacrime agli occhi, poi mi abbraccia una seconda volta, questa volta è lui il primo a compiere il gesto. Rimaniamo per un po’ abbracciati, per poi addormentarci, ancora abbracciati…

(pov Atsuischi)
Dopo cena sono salito in camera. Da quando sono qua, non ho parlato con nessuno. Come fa a dire Suzuno che avrò molti amici? Lui, al contrario di me, ha già una reputazione, io non sono nessuno. Sono talmente immerso nei miei pensieri, che non mi accorgo che Netsuha è entrato e si è seduto accanto a me.
-Ciao…
-Come va?
Me lo chiede anche?! Sono stato abbandonato e mi chiede come sto?!
-Diciamo bene…
Lui si mette davanti a me, mi sorride, guardandomi negli occhi. Poi, il suo sguardo cambia, diventa triste.
-Sai, i miei genitori, sono finiti in prigione perché rubavano…Da allora, mi sono fatto molti amici. Certi li ho avvicinati io, ma altri sono venuti da me da soli…
-I miei zii, mi hanno costretto a frequentare solo gente ricca. Non potevo usare termini volgari, dovevo stare sempre composto.
Lui mi guarda storto.
-Non hai mai detto una parolaccia?!
Distolgo lo sguardo, imbarazzato.
-No, mai…
-Ma ora che siamo amici, inizierai a dirle, fidati…
Io sorrido, felice. Ho fatto finalmente amicizia con qualcuno, forse ora che hanno fatto il primo passo, sarà tutto in discesa, sono sicuro che ora sarà tutto più facile.
-Domani, convincerò il capitano a farti entrare in squadra con me, ok?
Annuisco, poi spegniamo la luce e ci addormentiamo, sereni. Domani sarà un nuovo giorno. Conoscerò la mia squadra, mi farò nuovi amici. Non pensavo che l’avrei mai detto, ma non vedo l’ora che sia domani…

Nel mentre, a Tokyo, alla centrale della polizia…
-D’accordo, apriremo un’indagine…


Angolo Autrice
Ciao a tutti, mi scuso per il ritardo con cui aggiorno, ma quella cavolo di scuola non mi lascia poco tempo libero ^^” Ma ora sono qui e posso aggiornare ^^ Spero che il capitolo vi sia piaciuto, e spero che non ci siano errori : )  Ringrazio: Sethmentecontorta,Giacciolina91, Lelle10 per aver recensito la storia : ) Ringrazio anche a Cucciola14, Lelle10 e Ghiacciolina91 per aver messo la storia tra le preferite : )
Ok, ci si vede al prossimo capitolo : )
Xoxo Marina

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Capitolo 3
*** Cap.2 ***


~~(pov Atsuishi)
Ieri è stata una giornata pesante, mi sono addormentato tardi, a causa dei miei pensieri sulla giornata. Tutto è andato bene, tranne una cosa: Nagumo non sa nemmeno che esisto. Forse, non mi ha visto. Forse mi ha visto e non mi vuole parlare perché è stufo di me. Forse sono io che mi metto troppe paranoie, lui non mi ha visto e basta. Ma passiamo alle cose serie. Oggi, mi sono svegliato, e il mio compagno di stanza, era sparito. Mi sono vestito e poi mi sono messo a girare per i corridoi, l’unico particolare è che non ho ancora trovato la classe, ma sono dettagli. La scuola è grande, troppo grande per i miei gusti. Al quarto piano ci sono le camere, dal terzo in poi, si dovrebbero trovare le classi. Mi guardo intorno sperduto, ora non trovo nemmeno le scale, fantastico! Lo sguardo, mi cade sull’orologio appeso alla parete, sono le 9:00, prima ora finita.
-Dove sono finito!?
-Atsuishi? Che ci fai qui?
Alzo lo sguardo, e vedo Suzuno difronte a me. Mi viene la tentazione di abbracciarlo, talmente sono felice di vedere qualcuno per questo corridoio deserto, ma resisto. Almeno, possiamo fare la strada assieme.
-Ti sei perso pure tu?
-No, ero in bagno, la classe è infondo al corridoio…
Indica una porta, poco distante da me. Io lo guardo con gli occhi sgranati. Ho avuto la classe qua vicino per tutto questo tempo, e non me ne sono accorto? Siamo messi molto male, ora il prof, mi farà una bella ramanzina:
-Mi scusi il ritardo!
Dico, inchinandomi leggermente. I miei compagni si mettono a ridere, io abbasso la testa, imbarazzato e vado al mio posto. La giornata la passo a guardare fuori dalla finestra, poi, finalmente, arriva l’ora di pranzo. La mensa fa schifo, ma sono talmente contento per il fatto di entrare nella squadra di calcio, che sono disposto a mangiarmi anche venti piatti di quella “pasta”.
-Atsuishi, vedo…che il cibo ti piace…
Mi dice Suzuno, guardandomi con uno sguardo tra il disgusto e il ridicolo. Appena mi accorgo che è circa il quinto piatto di pasta che mangio, arrossisco imbarazzato. Suzuno scoppia a ridere, attirando l’attenzione di tutti, che si girano verso di noi. Dopo, si guarda intorno con fare imbarazzato, per poi tornare a mangiare a testa bassa. Mi chiedo perché si vergogni di ridere, del resto è una cosa comune, tutti quanti ridiamo. Quando finiamo di mangiare, ci dirigiamo entrambi verso il campo da calcio, e le nostre strade si dividono, una a destra l’altra a sinistra. La mia squadra è già nel campo, e il capitano, ovvero Nagumo, è girato di spalle.
-Buongiorno! Sono Atsuishi Shigeto, da oggi nuovo membro della squadra!
Dico tutto ad un fiato. Il capitano si gira di scatto, mi viene vicino e mi guarda, per poi allontanarsi di colpo e fissarmi.
-Atsuishi?! Che ci fai qui?
-Sono arrivato ieri, mi sono presentato anche alla classe…
-No, mi rifiuto di crederci!
-So di essere silenzioso, ma non per questo non mi devi considerare…
-Ok, ti credo, ma non me la racconti giusta…
Io lo fisso,  guardandolo male, e a quel punto, lui riesce a collegare i due neuroni funzionanti e mi sorride:
-Ok, da oggi sei un membro ufficiale della Prominence!
Mi dice con un sorriso enorme, per poi stringermi forte la mano. Poi, mi presenta a tutta la squadra. Le ragazze, mi vengono incontro, e la più alta di tutte,  con i capelli verdi e gli occhiali dalla montatura spessa, inizia a scompigliarmi i capelli:
-Ma lo sai che sei proprio carino?
-Grazie…
Dico, arrossendo un poco, alla vista del seno abbondante della ragazza e al suo bell’aspetto. Dopo avermi fissato per un po’, mi porge la mano, cordiale:
-Comunque sia, io sono Honoka
Mi dice sorridendo e aggiustandosi gli occhiali. Devo ammettere che è molto carina, ma mi sembra una ragazza un po’facile. Poco dopo di lei, si avvicina una ragazza bassa, con degli occhi fantastici.
-Non perdere tempo con lei, è troppo grande per te, io ho 11 anni, sono perfetta per te!
Mi dice ridendo. Dal suo tono, non capisco se mi sta prendendo in giro o meno, quindi mi limito a sorridere, per educazione:
-Io sono An
Conclude. Dopo poco, arriva una ragazzina, davvero bassa, con gli occhiali e i capelli viola raccolti in una piccola coda:
-Smettetela, lo state infastidendo…io sono Hana, piacere!
L’allenamento inizia, io sarò in centrocampo, perché gli manca un giocatore. Per tutta la durata dell’allenamento, le tre ragazze non mi staccano gli occhi di dosso, mi guardano sorridendo e sospirano. Tutte queste attenzioni mi stanno mettendo a disagio, ma se le ignoro, forse non mi accorgerò di loro. Dopo mezz’ora di allenamento, viene Kira, chiama Nagumo, gli dice qualcosa e il capitano lo segue.

(pov Suzuno)
Dopo aver passato un po’di tempo con Atsuishi, mi dirigo verso il campo, dove trovo la squadra che non fa niente: Alcuni fanno matematica, altri giocano ai videogames e le ragazze parlano di vestiti.
-Sono arrivato, iniziamo
Chiedo a gran voce. Dato che non mi ascoltano, faccio la mia faccia seria e dico:
-Non era una domanda, era un’affermazione!
Tutti quanti sbuffano, tranne le ragazze che iniziano a correre velocemente. Da quello che ho capito, ho generato grande ammirazione, anche se la cosa mi irrita un po’: Vedere queste ragazze che mi sbavano dietro come se fossi un dio, la trovo inquietante…
-Non so se ci conosciamo, io sono Kadomiki, sono un centrocampista
-Interessante…
Lui, si trova un po’in soggezione a parlare con me, ma del resto, la sua reazione è comprensibile, so di non essere molto loquace. Ma forse, vuole davvero essere mio amico, tanto vale provare…
-Che schema usate? Sai, sono il nuovo capitano, e non so ne i nomi ne le abitudini.
Sul viso abbronzato del ragazzo, compare un sorriso, leggero e sincero. Chiama i ragazzi della squadra, che vengono verso di noi. Una volta radunati, si presentano e io ho modo di scoprire il loro ruolo. Da quello che ho capito, siamo primi in classifica in una specie di torneo:
-Ma a cosa serve questo torneo?
-Non lo sappiamo, nostro padre ci ha chiesto di farlo…
Dice Ai, la più piccola della squadra. Io alzo le spalle, e faccio proseguire gli allenamenti. Devo ammettere che mi sto divertendo, e tutti i miei compagni, mi sembrano persone molto brave e soprattutto sincere. A metà allenamento, noto Kira che viene verso di me:
-Ho visto la sfida che hai fatto ieri, hai talento, mi puoi seguire nel mio ufficio?
-Certo…
Con lui c’è anche Nagumo, che mi guarda più confuso che mai. Entrambi non sappiamo cosa passi per la testa di quell’uomo, ma forse, è qualcosa di importante. Arriviamo ad un terzo campo, dove scorgo solo la figura di Hiroto. Quando si accorgono della nostra presenza, una ragazza con i capelli azzurri, tocca la spalla di Hiroto per avvertirlo:
-Si padre?
Chiede, mentre si asciuga il sudore dalla fronte.
-Seguimi.
Lui ci guarda curioso, ma noi due lo guardiamo ancora più confusi. Andiamo dentro il suo ufficio, e lui si siede sulla poltrona dietro la scrivania:
-Perdonatemi per quello che sto per fare, ma è necessario…
Non facciamo in tempo a chiedere spiegazioni, che tre uomini ci bloccano le mani dietro la schiena, mentre un quarto, ci infila una collana con un ciondolo viola: Appena essa tocca il mio petto, sento un dolore atroce in tutto il corpo, mentre una macchia nera mi copre la vista. Guardo a sinistra, e noto Wiles che abbassa una leva: Più la leva va giù, più il dolore cresce. Guardo Nagumo, che cerca di liberarsi dalla presa del tizio che lo tiene fermo, ma è tutto inutile. Hiroto, dal canto suo, ha iniziato a sudare molto. Appena la leva raggiunge il fondo massimo, l’alone nero mi circonda la vista e i miei occhi iniziano a chiudersi:
-A-aiuto…
-Non svenire! Resisti al dolore!
Mi urla Kira, venendomi vicino. Io mi divincolo disperato, sperando che l’agonia finisca presto, ma ogni mio sforzo è vano. Guardo Nagumo che ormai è a peso morto tra le braccia dell’uomo, mentre Hiroto non da segno di migliorare le sue condizioni fisiche. L’alone fa di nuovo la sua comparsa, la mia vista si appanna. Lascio che le mie ultime forze vadano al vento, per poi crollare a peso moto tra le braccia dell’uomo.
(pov Atsuishi)
“A-aiuto”
Il passaggio di Hana va a vuoto. Dopo aver sentito la voce, mi fermo all’improvviso e i miei compagni mi fissano:
-Atsuishi, tutto ok?
Mi chiede Hana avvicinandosi. Io non rispondo, mi limito a fissare un punto indefinito del campo:
-H-ho sentito la voce di Suzuno…mi chiedeva aiuto…
-Sarà stata la tua immaginazione…
Mi dice Honoka, con un tono comprensivo. Io scuoto la testa, e senza dire nulla, mi dirigo vero l’infermeria, sotto lo sguardo confuso dei miei compagni.

 (pov  Hiroto)
Apro gli occhi lentamente, la luce che filtra dalle tapparelle, mi da fastidio agli occhi, e li chiudo d’istinto. Quando li riapro, giro la testa alla mia destra, e vedo che Suzuno e Nagumo sono ancora privi di sensi. Da fuori, sento delle urla, di Hitomiko e di Kira:
-Perché l’hai fatto?! Sono solo ragazzi!
-Tsk…fra due anni, diventeranno ottimi guerrieri, grazie alla pietra, saranno imbattibili!
-Sei cambiato! Non pensi ad altro!
Dopo queste parole, la sua voce si rompe, e scoppia in un pianto dirotto. La vedo che apre la porta di scatto, entra e poi chiude la porta dietro di se. Si accorge che sono sveglio, quindi viene verso di me:
-Come stai?
-Meglio, anche se non ricordo molto…
-Ti ha fatto molto male?
-Un po’, ma nulla di che…
Lei lancia uno sguardo assassino verso Kira, che ci fissa soddisfatto. Mi viene vicino, per poi andare vicino al letto di Nagumo e  Suzuno, che dormono ancora profondamente.
-Sono il primo che si è svegliato?
-A quanto pare, la pietra ha avuto su di voi risultati straordinari, domani, voglio vedervi in campo con quelli.
Indica il mio collo, e solo allora mi accorgo di avere una collana, con un ciondolo viola. Fisso la collana in silenzio, senza dire una parola. Lui continua a sorridere compiaciuto, e poi va verso l’uscita. Si ferma sulla soglia, mette una mano sulla spalla di Hitomiko, e le dice:
-Rassegnati, le cose, non saranno più come prima…
Dopo quelle parole, si congeda, senza dire più una parola. Hitomiko scoppia in lacrime, e nasconde il viso tra le mani. Io mi alzo piano dal letto dell’infermeria, ma appena metto le gambe a terra, sono costretto a tenermi alla sbarra del letto a causa dei capogiri. Piano piano, mi avvicino a Hitomiko, e la abbraccio:
-Tranquilla sorellona…io sto bene…
Lei mi abbraccia a sua volta, e mi accarezza i capelli dolcemente:
-Sei proprio un bravo ragazzo Hiroto…assomigli così tanto a lui…
Dopo quelle parole, il mio cervello reagisce da solo, non mi accorgo nemmeno di quello che faccio: Spingo via la mano di Hitomiko, e la guardo disgustato:
-Quindi per te sono solo un rimpiazzo?!
-No! Cosa stai dicendo?
-Non sono più il bambino di una volta, non azzardarti a paragonarmi a lui!
Poi sento una morsa alla testa, crollo sulle ginocchia, sentendo che il dolore scende fino al petto. Mi lascio cadere sul pavimento freddo della stanza, privo di forze. Hitomiko mi prende di peso, e mi rimette a letto:
-Non avevo bisogno del tuo aiuto…
Sento dei cigolii provenire dal letto di Suzuno e di Nagumo. Mi volto, e noto che si sono svegliati. Il primo, si tiene la testa, dolorante, mentre il secondo si guarda intorno con fare confuso:
-Cosa è successo?
Domanda il primo, continuando a reggersi la testa. Nagumo, fa una smorfia divertita, fissando Suzuno:
-Tsk…sei svenuto come una ragazzina…
-Solo a titolo informativo, anche tu sei svenuto.
Lo dice con un tono diverso. Non lo avevo mai sentito parlare in quel modo in questi giorni.  Ha un tono freddo, tagliente, che non ammette repliche.
-Ma chi ti credi di essere?
-Suzuno Fuusuke.
-State litigando come ragazzini di cinque anni…la vostra maturità è pari a quella di un lattante…
Dico, contraendo il mio sorriso in un ghigno sadico. Loro due si voltano verso di me con fare seccato:
-A chi hai dato del lattante?!
Sbraita Nagumo, puntandomi un dito contro. Suzuno non fa nulla, si limita ad allisciarsi il ciuffo con fare distaccato:
-Ha parlato quello che l’intelligenza di una mosca.
Mi dice Suzuno. Io lo fisso con aria di sfida, ma lui non mi degna di uno sguardo:
-Non sai nemmeno distinguere il maschile dal femminile…
-Ma tu non hai nulla di maschile Suzuno, se non il nome.
Dopo quelle parole, Suzuno si volta di scatto verso di me, e mi fissa con aria omicida:
-Tu brutto…
Ma viene fermato dal richiamo di Hitomiko, che si mette davanti a noi con le braccia conserte.
-Ora basta! Suzuno, Nagumo e Hiroto! Smettetela!
Noi tre ci guardiamo in cagnesco, e giriamo il volto dalla parte opposta. Poco dopo, sentiamo la porta che si apre, ed entra di scatto Atsuishi, sudato e ansimante. Senza curarsi di me e di Nagumo, va direttamente al letto di Suzuno e si piazza davanti a lui:
-Suzuno?! Cosa ti è successo?!
Vedo l’albino sussultare davanti a così tanta preoccupazione, apre la bocca per parlare, ma viene anticipato da nostro padre che entra prontamente in camera:
-Hanno avuto tutti e tre un calo nel mio ufficio, stanno bene…
Suzuno afferma con un gesto del capo, senza aggiungere altro. Ma la preoccupazione di Atsuishi non è svanita, e continua a fissare l’amico preoccupato.
-Atsuishi, sto bene.
Vedo Atsuishi rabbrividire. Quella risposta deve avergli congelato il sangue nella vene. Poi Suzuno, pianta i suoi occhi ghiaccio in quelli azzurri mare di Atsuishi. Per un po’, nessuno osa parlare. Il silenzio è rotto dai passi di Atsuishi che indietreggia, fino ad arrivare alla porta, per poi uscire. Nei suoi occhi ho letto paura e confusione. Mi giro verso Suzuno, e noto che sta fissando un punto indefinito della stanza:
-Ghiacciolo, stai bene?
Hitomiko mi guarda male. Va vicino a Suzuno e lo scuote per una spalla. Poco dopo, l’albino, si sveglia dallo stato di trance, e scuote la testa:
-Si. Sto bene.
Hitomiko, ancora sconvolta, esce velocemente dalla stanza, e con il telefono in mano, scende in giardino.
(normal pov)
Hitomiko va in giardino, e si mette vicina ad un albero per evitare di essere disturbata. Compone il numero della polizia, e si mette il telefono vicino all’orecchio:
-Pronto, sono Hitomiko Kira…
-Buongiorno, ha altre informazioni?
-Si, Atsuishi sembra che riesca a comunicare con Suzuno tramite il pensiero, e viceversa. Sono nati nello stesso giorno, mese e anno.
-La data di nascita non è rilevante, ma il fatto che riescono a parlare tramite il pensiero, è un punto a favore della nostra teoria.
-Hanno molti tratti simili, per alcune cose sembrano proprio fratelli…
-Continueremo le indagini, tenga presente, che forse, sarà necessario il test del DNA…
-Certamente, grazie mille ispettore…
Hitomiko chiude la chiamata, alza lo sguardo, e fissa i ragazzini che giocano a calcio, felici:
-Pensare…che tra poco…non sarà più così…

Angolo Autrice
Ciao a tutti ^^ ho aggiornato un’altra fic^^ ma solo perché era praticamente già scritta tutta ^^
Ok, mi scuso per gli errori e spero che vi piaccia ^^
Detto ciò, vado, che devo finire i compiti ^^”
Mi scuso per lo schifo ^^”

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