I hate you so much I think it must be love

di xSabryx
(/viewuser.php?uid=564491)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto Capitolo ***
Capitolo 6: *** Sesto Capitolo ***
Capitolo 7: *** Ottavo Capitolo ***
Capitolo 8: *** Settimo Capitolo ***
Capitolo 9: *** Nono Capitolo ***
Capitolo 10: *** Decimo Capitolo ***
Capitolo 11: *** Undicesimo Capitolo ***
Capitolo 12: *** Dodicesimo Capitolo ***
Capitolo 13: *** Tredicesimo Capitolo ***
Capitolo 14: *** Quattordicesimo Capitolo ***
Capitolo 15: *** Quindicesimo Capitolo ***
Capitolo 16: *** Sedicesimo Capitolo ***
Capitolo 17: *** Diciassettesimo Capitolo ***
Capitolo 18: *** Diciottesimo Capitolo ***
Capitolo 19: *** Diciannovesimo Capitolo ***
Capitolo 20: *** Ventesimo Capitolo ***
Capitolo 21: *** Ventunesimo Capitolo ***
Capitolo 22: *** Ventiduesimo Capitolo ***
Capitolo 23: *** Ventitreesimo Capitolo ***
Capitolo 24: *** Ventiquattresimo Capitolo ***
Capitolo 25: *** Venticinquesimo Capitolo ***
Capitolo 26: *** Ventiseiesimo Capitolo ***
Capitolo 27: *** Ventisettesimo Capitolo ***
Capitolo 28: *** Ventottesimo Capitolo ***
Capitolo 29: *** Ventinovesimo Capitolo ***
Capitolo 30: *** Trentesimo Capitolo ***
Capitolo 31: *** Jade's Final Diary ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***





<
“SVEGLIAAAA!!”
Perché la mattina deve arrivare cosi in fretta?? L’urlo di mia madre poi….non ho voglia di alzarmi ma la voglia la trovi se devi fare il tuo dovere e soprattutto se tua madre ti minaccia di non farti uscire per un mese quindi… Buongiorno mondo! Io sono Jade, ho 16 anni e mi devo sbrigare altrimenti farò tardi! Mi lavo, mi vesto e mangio una brioche al volo e mi avvio verso casa della mia cara amica Perrie, e una volta incontrata sotto casa già pronta, ci avviamo a piedi verso scuola come tutte le mattine. Frequentiamo il liceo musicale perché entrambe adoriamo la musica, siamo unite da una forte amicizia che dura dai tempi dell’asilo. Lei è davvero speciale, è simpatica e sincera e io la adoro. Arrivate a scuola ci sediamo ai nostri soliti banchi e poi, sorpresa, il professore ci presenta due nuove ragazze, Jesy e Leigh-Anne, sembrano simpatiche e a ora di pranzo cerchiamo di fare conoscenza:
Perrie ed io:-Hey ciao ragazze, piacere di conoscervi!
Leigh: Ciao!
Jesy: Ciao, anche per noi è un piacere!
 
Cosi ci sediamo vicino a loro e iniziamo a parlare di noi, delle nostre famiglie, e della musica che ci accomuna molto! Questo è davvero l’inizio di una bella amicizia!
 
Ma gli occhi delle ragazze improvvisamente cambiano traiettoria e dalle loro bocche non esce più una parola. Ci giriamo anche io e Perrie ed ecco che passano loro…sono cinque ragazzi, uno più bello dell’altro, formano una band e si fanno chiamare One Direction! Jesy e Leigh sono rimaste senza fiato, bhè in effetti sono molto carini ma, secondo me, si danno troppe arie come se fossero i più belli e bravi dell’istituto, in particolare uno di loro, il riccio, Harry mi pare si chiami. L’ho sempre considerato uno sbruffone montato, e anche donnaiolo credo che gli si addica visto che cambia fidanzata ogni settimana… comunque queste cose non le ho mai raccontate a Perrie: so che ha un debole per Zayn, e so che la ferirei parlandone male… Ritornando a noi, Jesy e Leigh cominciano a farci mille domande su quei “figoni”, come li chiamano loro, e Perrie risponde a tutte le loro domande come fosse l’enciclopedia di Wikipedia, io invece sto zitta, annuisco al massimo. Quando vengono a sapere che sono una band, le ragazze hanno un’idea geniale.
 
Jesy e Leigh: E se diventassimo anche noi una band?
Perrie: Wow che idea fantastica!
Io: Una girl band! Sarebbe eccezionale!
Leigh: Dovremmo scegliere un nome..
Jesy: Eh già..
Perrie: Ragioniamo, siamo delle ragazze, delle piccole amanti della musica…
Jesy: Abbiamo molto in comune..
Leigh: Ma ognuna di noi ha qualcosa di speciale…
Io: …e siamo un mix perfetto! UN PICCOLO MIX!
Tutte: Little Mix!!!!
 
Ora abbiamo una passione, un nome e un sogno in comune! Comincia la nostra avventura!  


*SPAZIO MIO*
Ciao a tutti i lettori, questa è il mio primo capitolo della mia prima fanfiction, spero vi sia piaciuta! Fatemelo sapere nelle recensioni!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Secondo Capitolo ***




 Little Mix. Questo il nostro nome. A scuola cominciamo a farci pubblicità e a presentarci come girl band! La notizia arriva anche ai One Direction e stranamente un giorno Harry si avvicina al nostro tavolo chiedendoci:
H: Siete voi le Little Mix?
Tutte: Si! – rispondiamo fiere.
H: E quale sarebbe il vostro obiettivo?
Io: Sarebbe anzi è diventare una band di successo! –rispondo seria.
H: Ah…secondo me non valete quanto dite!
Sono furiosa, voglio ucciderlo, ma mi trattengo.
P: Presto vi dimostreremo che valiamo molto! – risposta di Perrie che mi stupisce.
A questo punto interviene Zayn
Z: Harry stava scherzando, non voleva dire questo! Siamo sicuri che avete talento! – cerca cosi di rimediare a quanto detto da Harry.
In parte i miei sospetti erano giusti! Harry è uno sbruffone ma Zayn no.. Perrie aveva scelto bene. Anzi a proposito, mentre Zayn parla, noto come guarda Perrie… sembra quasi che le interessi. Forse che Perrie abbia trovato l’amore? Una volta che se ne sono andati, le faccio notare il comportamento di Zayn ma lei rifiuta di credermi… Ma spesso le impressioni sono giuste e come avevo indovinato su Harry cosi succede anche per Zayn. Infatti la sera stessa Zayn e Perrie cominciano a massaggiare, e io sono contentissima per lei, perché è da un bel po’ di tempo che Perrie ha una cotta per lui.
 
Passo i miei pomeriggi a parlare al telefono con Jesy o con Leigh perché Pezz, come la chiamo io è troppo indaffarata con il suo Zayn. È passato un mese da quando hanno iniziato a sentirsi e ora stanno già insieme. Per fortuna Perrie non dimentica le Little Mix e una volta a settimana ci vediamo per cantare e stare assieme.
“Avete sentito? Gli One Direction hanno deciso di iscriversi a Xfactor!” ci annuncia Leigh e quasi non ci posso credere. Poi mi tornano in mente le parole di Harry: “…secondo me non valete quanto dite” e provo una rabbia indescrivibile! Cosi esplodo:
Io: Ragazze, dovremmo partecipare anche noi a quel programma!
Loro mi guardano con facce stupite, solitamente mi vergogno di cantare in pubblico e di stare anche solo sul piccolo palco dell’anfiteatro della nostra scuola e ora? Ora volevo partecipare ad un programma televisivo?
“ Potrà sembrarvi strano che sia proprio io a proporlo ma, sapete, voglio batterli! Voglio dimostrare loro che anche noi siamo una band fantastica!”- esclamo a voce ferma.
Le ragazze mi guardano e mi sorridono. Vogliono farlo, vogliono dimostrare anche loro che abbiamo talento!
“Allora ragazze, che aspettiamo?! Si va ad Xfactor!”- esclama Perrie e noi festeggiamo.

*SPAZIO MIO*
Ciao ai lettori, spero vi sia piaciuto il secondo capitolo, sto gia lavorando al terzo, recensite!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Terzo Capitolo ***


Lo odio, lo detesto! Ma chi si crede di essere!
Forse il cantante più famoso del mondo? Bhé non è vero!
 
Sono furiosa, se non si era capito, perché oggi quello sbruffone e maleducato di Harry viene da me a chiedermi perché vogliamo metterci in ridicolo partecipando ad Xfactor! Cioè bella faccia tosta!
Ma questo non fa altro che alimentare la voglia che ho di batterli, anzi di batterlo!
Abbiamo provato a lungo questi giorni, e siamo pronte per l’audizione. Ci esibiremo con un pezzo nostro, “Change your life” è intitolato ed è molto bello perché dà un messaggio: “ Realizza i tuoi sogni, non dar retta alle critiche degli altri, ma semplicemente cambia la tua vita!!”. Secondo me è davvero perfetto.
 
Una volta cantato tremiamo e ci stringiamo le mani, dai volti dei giudici sembra che stiano per dirci qualcosa di positivo e…… si! Siamo nel programma!
Passano anche i One Direction, acclamati più che altro dalle ragazzine, più che normale data la loro bellezza. Quando scendono dal palco con il loro “si”, ci vengono a fare i complimenti e noi ricambiamo, ma l’unico a non farmi i complimenti è Harry! Ora sembra quasi ce l’abbia solo con me. Mentre Leigh e Jesy cominciano a fare conoscenza con Liam e Niall e Perrie si sbaciucchia con il suo boyfriend, Harry mi fissa, da lontano, ma perché? Cioè prima non fa i complimenti solo a me facendo finta che non esista e ora mi fissa con quegli occhi stupendi…ehm, che sto dicendo? Va bene, ammetto che è un bel ragazzo ma rimane un arrogante! Decido di andare da lui e di parlargli, voglio capire perché si comporta in questo modo solo con me:
 
Io: “Scusa ma come mai ti comporti cosi con me?”
H: “Come scusa? Come dovrei comportarmi con una persona che mi odia?”
Io: “Bhè se ti odio ci sarà un motivo, anzi ce ne sono molti!”
H: “Sentiamo, ragazzina!”
Io: “Innanzitutto sei un maleducato e ti atteggi come se fossi un gran divo! – gli rispondo con tono violento e lui ride, che fastidio!
H: “Io sono libero di comportarmi come voglio!”
Io: “Davvero? Allora io sono libera di odiare chi voglio! Ah e dimenticavo un altro piccolo dettaglio…”
H: “Quale?”
Io: “Che sei un donnaiolo, uno che se la fa con la prima che passa!”
H: “Davvero pensi questo di me?” – mi chiede divertito.
Io: “Certo che lo penso!”
H: “Gelosa!”
Io: “Senti questa poi, io gelosa di te? MAI! – esclamo forte mentre tutti gli altri ascoltano.
H: “Non ti preoccupare, darò anche a te una possibilità!” – e mi lascia il suo numero.
 
Decido di non rispondere, perché alla prossima stupidaggine, gli avrei dato un pugno!
Torniamo a casa e annunciamo ai nostri genitori la bella notizia. Poi usciamo per festeggiare e per organizzarci, dobbiamo partire! Destinazione: Londra, Xfactor!     

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Quarto Capitolo ***


Londra è una città stupenda, ci ero già stata da piccola ma non ricordavo fosse cosi bella. Io e le ragazze siamo in un taxi che ci sta portando nel nostro albergo, e dal finestrino guardo le meraviglie di questa città: il Big Ben, l’abbazia di Westminster e Trafalgar Square. Wow che emozione!
Arriviamo in hotel e, no, non posso crederci…ecco i One Direction con le loro valigie, sono alla reception per prendere le chiavi delle stanze. Perrie corre a salutare Zayn, e Jesy e Leigh-Anne salutano Liam e Niall, tra loro c’è del tenero. Io rimango al mio posto cosi come Harry.
Purtroppo le camere a quattro posti sono finite e siamo costrette a dividerci. Io e Perrie, e Leigh e Jesy, ma anche ai 1D capita lo stesso cosi si dividono:da una parte Harry e Zayn, dall’altra Liam, Niall e Louis.
 
Sistemiamo le nostre cose quando bussa alla porta Zayn che chiede a Perrie di uscire. Lei mi guarda come se chiedesse la mia approvazione e io da amica le do il mio permesso, cosi vado a bussare alla porta di Leigh e Jesy ma anche loro non ci sono. Tutte sono uscite e quindi torno in stanza per finire di disfare le valigie. Improvvisamente bussano alla porta e immaginando che sia una delle ragazze, apro senza chiedere chi è, ed ecco mi compare Harry davanti.
Io: “Cosa vuoi?”
H: “Sto cercando Zayn. Tu sai dov’è?”
Io: “Si è uscito con Perrie.”
H: “Non mi ha neanche avvisato, come tutti gli altri”
Io: “In che senso?” – chiedo incuriosita.
H: “Sono tutti usciti.. Liam, Niall, Zayn, Louis…”
Io: “Ah capisco, se ti può consolare anche io sono da sola, anche le ragazze sono uscite” – gli rispondo e pensandoci bene, forse Jesy e Leigh-Anne sono proprio con Niall e Liam, eh brave le mie amiche!
H: “E anche loro ti hanno lasciato sola? Non è stato un bel gesto.”
Wow, quasi non lo riconoscevo!
Io: “Vale lo stesso per te!”
H: “Senti ti va se stiamo assieme e magari parliamo un po’, sai abbiamo cominciato forse con il piede sbagliato!” – non so perché ma Harry comincia a piacermi, non come ragazzo, intendo che sta migliorando il carattere e mi fa piacere.
Io: “Va bene!”
 
Parliamo per molto tempo finché il sonno non ci fa crollare sul letto, siamo stanchi dopo il viaggio ed è davvero tardi! Ma torna Perrie che, con Zayn, ci guarda esterrefatta e ci sveglia.
Harry è imbarazzato tanto quanto me, non avevamo fatto nulla ma potevamo immaginare cosa pensassero invece Perrie e Zayn, cosi iniziamo a farfugliare parole su parole per dimostrare la nostra innocenza finché Harry non dice: “E’ stata lei ad avvicinarsi mentre io dormivo, io non potrei mai….con lei!” Dove era andato a finire il ragazzo che mi ‘sembrava’ cambiato, quello che mi aveva tenuto compagnia tutta la sera? Sparito! Non posso sopportare questo atteggiamento cosi sbatto Harry e il povero Zayn, che non c’entrava niente , fuori dalla stanza e spiego la verità a Perrie che mi guarda e ride…cioè pensa veramente che io potrei fare qualcosa con quel pagliaccio? Va bene, in ogni caso io le ho raccontato la verità…
E’ arrivato dunque il momento di andare a dormire, domani è una giornata impegnativa. Cosi io e Perrie passiamo per la camera di Jesy e Leigh, che intanto erano tornate, per dare la buonanotte e ce ne andiamo a letto… “Domani sarà un nuovo inizio!” sussurro chiudendo gli occhi. 

*SPAZIO MIO*
Ciao a tutti i lettori, cosa ne pensate di questo capitolo? So che è un po' corto ma non volevo anticiparvi nulla del seguito....Recensite e fatemi sapere la vostra opinione!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Quinto Capitolo ***


Eravamo stanche stanchissime, cinque giorni di prove su prove non sono esattamente rilassanti, ma credo che siamo pronte! Ho solo una paura pazzesca che la voce se ne vada, mi abbandoni proprio quando ne ho bisogno. Sono sempre stata una ragazza chiusa, introversa, non mi è mai piaciuto apparire. Da piccola cantavo con i miei genitori, eravamo fantastici! Mia madre mi parla spesso di quei momenti, mi dice di come erano stonati loro e di quanto talento vedevano in me… Io non le ho mai creduto, adoro la musica ma non mi sono mai vantata di me come invece fanno altri… ad esempio un tipo riccio – ogni riferimento è puramente casuale. La musica mi da forza!
Dopo quindi ore e ore di prove, è arrivato il momento della gara… cinque minuti e siamo di scena!
Il presentatore ci annuncia: “Ecco a voi il primo concorrente della categoria ‘gruppi’, un applauso per le Little Mix, pronte a volare!”
Infatti il pezzo che cantavamo era proprio ‘Wings’:
 
 Mama told me not to waste my life, she said spread your wings my little butterfly,
Don’t let what they say keep you up at night, cos they can’t detain you,
These wings are made to fly, and we don’t let nobody brings us down,
No matter what you say won’t hurt me, no matter if I fall from the sky,
This wings are made to fly!
 
Adoro questo pezzo e sembra che anche il pubblico abbia apprezzato, sono contentissima della performance! Ma dopo un po’ arriva anche il turno dei One direction, con i quali non ci eravamo visti per tutta la settimana, al massimo qualche ‘buongiorno’ e ‘buonanotte’. Ad accoglierli migliaia di ragazzine urlanti, già conoscono i loro nomi mentre forse oggi hanno scoperto quello del nostro gruppo… tuttavia io credo nelle nostre potenzialità e credo di poterli battere!
Anche per loro moltissimi applausi, ma la classifica non potremo vederla quindi per ora non si sa chi è in vantaggio.
Al momento dei risultati c’è grande tensione, ma il presentatore fa il nostro nome quindi siamo salve! Anche i One Direction sono salvi, e mentre tutte le altre sono contentissime anche per loro, io no, sarà perché non sono fidanzata con nessuno di loro…comunque le ragazze propongono di uscire tutti assieme e per non rimanere sola come la volta precedente decido di unirmi a loro. Arrivati al tavolo di un ristorante di Londra, ci sediamo noi quattro e un’altra amica di Louis , Katy, arrivata a Londra quello stesso giorno, da un lato del tavolo e i ragazzi dall’altro lato, ciascuna di fronte al proprio ragazzo, oh certo tranne me che dovevo sopportare la faccia di Harry davanti per un’intera sera… durante la cena Harry cercava di farmi parlare con lui ma io niente, facevo finta che non ci fosse, non avevo dimenticato il comportamento di quella sera e non meritava di parlarmi!
Ad un certo punto si abbassa un poco e sento una mano che mi tocca il ginocchio cosi gli urlo:
 
Io: “Cosa fai?” – con aria minacciosa.
H: “Niente, mi era caduto il tovagliolo” – si giustifica.
Io: “Ah…” – rispondo poco convinta.
H: “Che ti aspettavi?”
Io: “Da te nulla proprio…” – rispondo seria.
H: “Non mi pare proprio” – dice sottovoce, ma io lo sento.
Io: “E’ inutile che sussurri sciocchezze!”
Non risponde, fa solo uno di quei suoi sorrisetti come per dire ‘sai che ho ragione’ ma la mia attenzione ormai si è spostata sulle mie compagne d’avventura, parlano e scherzano con i loro ragazzi, sono contenta di questo ma a volte mi sento un po’ trascurata, come se fossi meno importante dei loro fidanzati… Harry nota il mio sguardo triste e comincia a fissarmi ma che cosa vuole ora?
 
H: “Perché sei cosi triste? Qualcosa non va con le tue amiche?” – non era il mio psicologo, perché dovevo raccontargli le mie emozioni e sensazioni?
Io: “ Non ti riguarda” – rispondo fredda.
Harry si alza dal tavolo ed esce fuori il ristorante, come se lo avessi offeso, ma come si fa a non offendere una persona del genere? Tuttavia sono sensibile e non so se considerare questa cosa un pregio o un difetto, cosi esco fuori a scusarmi e trovo Harry che parla a telefono, sembra stia litigando ma con chi? Sento frasi del tipo ‘Non ho fatto nulla di sbagliato’, ‘sto solo inseguendo il mio sogno’, ‘vuoi impedirmi di realizzare il mio progetto?’, ma quando sento la frase ‘con te ho chiuso’, capisco che si tratta della sua fidanzata, una ragazza della nostra scuola, una di quelle tutte perfettine, e capisco che si stanno lasciando, ma la cosa che mi sorprende di più è vedere Harry piangere. È vero che è uno sbruffone e arrogante ma in quella situazione aveva bisogno di qualcuno che gli stesse vicino, cosi mi avvicino e gli chiedo come sta e lui mi abbraccia senza esitare, io ricambio e quando si stacca gli chiedo di raccontarmi l’accaduto.
 
H: “Ci sono persone che non capiscono quanto valore abbia per me la musica, è l’unica amica vera che ho, l’unica che riesce a consolarmi nei momenti difficili, e se la mia ragazza non capisce questo, beh non può essere la mia ragazza! – queste parole mi fanno commuovere.
Io: “Non pensavo ci tenessi cosi tanto alla musica! Anche io la adoro, è la mia droga in pratica!” – ci facciamo una risata – “non devi piangere per queste persone, non ne vale la pena!”
H: “Grazie Jade” – è la prima volta che sento dirgli il mio nome senza modifiche – “grazie per avermi consolato”
Mi abbraccia di nuovo dopodichè lo invito ad entrare e a raggiungere gli altri. La cena si conclude e raggiunto l’albergo ci salutiamo,  poi Harry si avvicina a me e mi da la buona notte con un bacio sulla guancia… Le mie guance devono essere di un rosso acceso! Ma ora è tempo di andare a nanna. Notte a tutti!

*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti, spero vi sia piaciuto il capitolo dove finalmente Harry non risulta più solo un arrogante, ma dimostra di  avere, se pur nascosti, dei sentimenti. E' anche più lungo degli altri e spero lo abbiate apprezzato ma fatemi sapere cosa ne pensate, anche i consigli per il seguito sono ben accetti :) Ciao! x

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Sesto Capitolo ***


Ieri ho scritto a Harry, abbiamo parlato un po’ per messaggio e mi è sembrato che stesse meglio dell’altra sera, è importante essere carichi durante uno show come Xfactor!
Comunque forse avevo dato giudizi troppo affrettati su Harry, forse non era il tipo di ragazzo a cui io avevo pensato, aveva anche lui le sue fragilità, quelle che avevo anche io…
Perrie piombò in stanza dopo essere stata al bar annunciandomi che le prove erano saltate perché il coreografo era ammalato cosi decidemmo di uscire, noi quattro, un pomeriggio fra amiche era
proprio quello che ci voleva! Girammo i negozi di Londra e facemmo spese, avevamo anche la passione per la moda e ci piaceva vestirci in modo originale e creare stili! Comprammo nuovi abiti per l’esibizione che avremmo dovuto fare due sere dopo e wow! Sembravamo delle superstar! Ma la cosa più pazzesca è che qualcuno ci fermava per la strada per chiederci degli autografi, e cosi sperimentavamo le firme che purtroppo non uscivano benissimo, ma dopotutto eravamo ancora all’inizio! Tornammo all’hotel e ci riunimmo nella camera mia e di Perrie per provarci tutto! Abbinavamo ai vestiti scarpe e accessori, quella stanza era colma di vestiti e scarpe sparsi qua e la, poi aprivamo la porta della stanza, controllavamo che non ci fosse nessuno e facevamo delle sfilate, il tappeto rosso del corridoio era perfetto, salivamo su quei trampoli e io, un po’ inesperta, camminavo come se stessi su dei chiodi, mentre Perrie e Jesy se la cavavano abbastanza bene, anche perché loro li usavano spesso. Io e Leigh ci guardavamo e ridevamo perché eravamo veramente incapaci! L’ultima sfilata era quella in abiti da sera, e toccava a me quindi aprii la porta guardai bene che non ci fosse  nessuno e uscii. Feci due passi e, ecco! Le ragazze mi avevano lasciata fuori! Che bastarde! E ora? Mi vergognavo a stare nel corridoio tutta agghindata com’ero, e  poi giustamente sentii dei passi…possibile che proprio in quel momento doveva passare qualcuno? E poi non uno qualunque…Harry, si proprio letto! Ero rossa come un peperone! Avevo addosso un vestitino blu a fascia che mi stringeva il busto e si allargava leggermente sui fianchi, la parte di dietro era in pizzo e faceva trasparire la mia schiena, indossavo delle zeppe dello stesso colore del vestito altissime, ero troppo imbarazzata, tanto che non sapevo se dire qualcosa o starmi zitta. Harry si fermò, mi squadrò da capo a piedi e accennò un sorriso, poi si avvicinò e mi sussurrò nell’orecchio: “Sei bellissima” ed io risposi con un timido “Grazie”. Dopodichè si avviò verso la sua stanza.
Implorai le ragazze di farmi entrare e finalmente riuscii a convincerle, cosi raccontai loro l’accaduto e notai come ridevano sotto i baffi ma dissi loro che non dovevano viaggiare con la mente e so che non mi ascoltarono.
Suona il campanello ed ecco Zayn che si porta via Perrie, di nuovo. Chiedo a Jesy e Leigh di non lasciarmi ma ecco che scopro che anche loro si erano organizzate con i loro boys, di certo non potevo impedire loro di uscire e le lasciai andare. Io mi feci una doccia, mi infilai il mio bel pigiamino e accesi il mio pc portatile, navigai su internet e con le mie cuffie mi misi ad ascoltare musica. Il tempo sembrava non passare mai, cosi presi un foglio e buttai giù le prime frasi che mi venivano in mente e a poco a poco… l’unione di tutte quelle sensazioni divennero un testo adatto da cantare, cosi cercai di dargli un melodia, faceva cosi:
I’d tell her to speak up, tell her to shout out, talk  bit louder, be  bit prouder,
Tell her she’s beautiful, wonderful, everything she doesn’t see.
You got to speak up, you got to shout out, and know the right here right now
You can be beautiful, wonderful, anything you wanna be, LITTLE ME
 
Si, una ‘piccola me’, era proprio quello il titolo. Questo testo mi rappresentava davvero tanto e lo cantai per un sacco di volte per non perderne la melodia, volevo che le ragazze lo sentissero… Ad un certo punto guardai il telefono, che avevo abbandonato per tutta la sera e trovai un messaggio; era Harry che mi aveva scritto “Ciao”. Quando lo vidi sentii, non so perché, una strana sensazione in petto e un brivido mi accarezzò la schiena…mai provato nulla del genere. Gli risposi
 
Io:Ciao
H:Che fai?
Io:Ascolto musica, tu?
H:Oh anch’io sto ascoltando dell’ottima musica…
Io:E di chi sarebbe quest’ottima musica? – chiesi incuriosita.
H:La tua…- rispose ed io volevo morire. Quindi lui mi aveva sentita cantare la mia canzone e come aveva fatto a sentirmi? La sua stanza era sullo stesso piano ma era lontana… cosi aprii di scatto la porta per vedere se fosse li dietro ed ecco mi comparse Harry, io cercai di nascondermi perché mi vergognavo un po’, gli chiesi cosa ci facesse qui e lui rispose dicendo che stava cercando una scusa per vedermi. Lo feci entrare…
 
Io:Dato che hai sentito la mia canzone, cosa ne pensi?
H:È bella ma mi piacerebbe risentirla… - cosi presi il foglio dove avevo scritto il testo, anche se sapevo gia tutte le parole, non volevo incontrare per nulla al modo i suoi splendidi occhi mentre cantavo…
Appena finii di cantare, lui prese parola:
 
H:È perfetta come te. – disse.
Io:G-grazie. – risposi timidamente. Come era strano, questo non era il ragazzo che faceva il fighetto con tutte le galline della mia scuola, sembrava diverso, cosi come erano diverse le emozioni che provavo nei suoi confronti. Sembravo innamorata di questo nuovo Harry, ma credo di non averlo capito all’istante.
 
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto, poi mi sorrise. I suoi occhi erano di un verde brillante, i suoi ricci scuri contornavano la fronte, e quel sorriso, era la sua curva più bella. Io risposi allo stesso modo, sorridendo. Lui si avvicinò a me, potevo sentire il suo respiro sulla pelle, i nostri occhi si trovarono vicinissimi e non so perché, ma qualcosa mi spinse a chiuderli, poi sentii una pressione sulla mia guancia destra e aprii gli occhi. Le morbide labbra di Harry avevano baciato la mia pelle. Avevo caldo e freddo allo stesso tempo ma di una cosa ero sicura, le mie gote erano due forni. Si allontanò da me dicendo
 
H: “Buonanotte bellissima.”
Io: “N-notte” – accennai un timido saluto. Appena chiuse la porta misi le mie mani sul petto e percepii come il mio cuore stava battendo, velocissimo! Fu una serata che non potrò mai dimenticare.
Al ritorno di Perrie, le accennai qualcosa dell’incontro con Harry, evitando però di raccontarle tutto nei minimi particolari perché non volevo che si facesse film mentali fra me e Harry. Data la buonanotte, andammo a dormire!



*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Spero abbiate apprezzato questo capitolo, e credo apprezzerete ancora di più il prossimo! Ma mi piacerebbe anche sapere cosa ne pensate quindi recensite!!! x

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Ottavo Capitolo ***


“Siamo fragili, come niente ci rompiamo in mille pezzi.”
 
È proprio quello che mi stava accadendo. I miei occhi lucidi non volevano vedere.
 
Un’ambulanza arrivò subito per soccorrere la mia amica, la trasportarono con una barella sul mezzo e io la seguii mentre gli altri cercavano un taxi. Forse ero stata egoista a salire io sull’ambulanza ma non mi importava nient’altro che Perrie e la sua salute. Durante il tragitto le mantenevo la mano, poi cercai di percepire il suo battito dal polso, e sembrava abbastanza regolare. Arrivati al pronto soccorso, i medici la trasportarono di corsa all’interno per fare degli esami. Purtroppo non mi fecero entrare e di li a poco arrivarono tutti gli altri che mi chiesero caoticamente quali notizie avevo. Volevo rispondere loro ma a malapena riuscivo a trattenere le lacrime.
Poi trovai il coraggio e dissi:
“L’hanno portata dentro per farle delle analisi, non mi hanno detto cosa ha avuto e lei è forse ancora lì, priva di sensi…” – e non riuscii più a trattenere le lacrime. Anche Leigh e Jesy avevano gli occhi lucidi ma almeno il loro carattere era più forte così mi abbracciarono come per trasmettermi la loro forza.

Aspettammo a lungo, e più volte bussai a quella maledetta porta ma puntualmente mi dicevano che non si sapeva ancora niente. Quella sala d’attesa era angosciante, con le pareti bianche e quelle sedie scomode. Eravamo tutti lì, in silenzio, ad aspettare, ad attendere una risposta.
Ad un certo punto mi schiarii la voce e dissi:
 
Io: “Ragazzi, è inutile che stiamo tutti qui, ad aspettare! Tornate in albergo e cercate di dormire!”
Zayn: “Non devi preoccuparti di questo, e poi io amo Perrie e non voglio abbandonarla!”
Leigh: “Vale la stessa cosa anche per noi, Jade!”
Io: “Ma ragazzi, Perrie non vorrebbe vederci cosi preoccupati! Credo invece che preferirebbe che aspettassimo in albergo, dove possiamo riposarci…”
Jesy: “Forse hai ragione” – sembrava le avessi convinte – “ma tu vieni con noi!”
Io: “No scusate, io rimango qui… in caso ci siano novità vi avviso subito!”
 
Si allontanarono fino a raggiungere la porta di uscita. Voltai il mio viso e ritrovai Harry di fronte a me.
 
Io: “Harry che ci fai qui? Avevo detto a tutti di andar via…”
H: “Io non me ne vado.”
Io: “Dai non insistere, vai anche tu.”
H: “No.” – rispose in modo agghiacciante.
 
Non provai ad esortarlo ancora, perché sapevo di non avere possibilità di riuscire a convincerlo.
 
Passò altro tempo e presto io ed Harry ci addormentammo, io sulla sua spalla e lui sulla mia testa. Ma il nostro pisolino non durò molto, due o tre ore al massimo. Erano le sei del mattino e mi recai nuovamente a quella porta e questa volta, con mia grande sorpresa, ci fecero entrare. Un medico ci venne incontro.
 
M: “Siete voi gli amici della signorina Edwards?”
Io: “Si, mi dica, lei come sta?” – chiesi tutta tremolante.
M: “Non c’è nulla da temere” – e sorrise riempiendo il mio volto di gioia – “la ragazza ha avuto un calo di zuccheri, probabilmente dovuto al cibo o all’ambiente in cui si trovava. In ogni caso sta bene e potrete visitarla fra un’oretta.”
Io: “Grazie!” – quelle parole mi avevano reso felice!
 
Chiamai tutti per dare la buona notizia e corsero in ospedale. La voce di Leigh per telefono mi aveva fatto capire quanto fosse felice che tutto era apposto. Non passò neanche mezz’ora che furono gia li, Leigh, Jesy e Zayn. Quando li vidi corsi ad abbracciare le ragazze con un sorriso a trentasei denti. Poi ci fecero entrare e potei finalmente vedere Perrie. I suoi occhi azzurri e i suoi biondi capelli mi erano mancati. Ci mettemmo in fila per salutarla, e mi commossi quando Zayn la baciò sulla bocca, con lacrime di gioia agli occhi. Anche Perrie era emozionata:
 
Leigh: “Ci hai fatto spaventare, sai? Non ti permettere mai più!”
Perrie: “Scusatemi ragazze!”
Jesy: “Stavamo scherzando Pezz! Come ti senti?”
Perrie: “Abbastanza bene, grazie. Ma voi da quando siete qui? Non avrete passato la nottata in ospedale…”
Zayn: “No, tesoro, siamo rimasti in albergo anche se non abbiamo chiuso occhio…”
Jesy: “Eravamo troppo in pensiero per te ma Jade è voluta rimanere…”
Leigh: “…e anche Harry è rimasto con lei.”
 
A questo punto vidi lo sguardo di Perrie voltarsi verso di me e un sorrisetto nascere sul suo viso.
 
Perrie: “…e cosi siete rimasti voi due…soli…assieme…dovete dirmi qualcosa?” – ma prima che potessi rispondere Harry intervenne.
Harry: “Ma come Jade, non hai detto alle tue amiche che siamo fidanzati?” – volevo controbattere ma Perrie mi anticipò.
Perrie: “Lo sapevo! Ah finalmente vi siete decisi! Sono contentissima per voi!”
Jesy: “Si, anche noi lo siamo!”
 
Ormai rassegnata a non poter parlare, afferrai la mano di Harry e lo trascinai fuori dicendo: “Scusate ma io e il mio ‘fidanzato’ – marcai apposta quest’ultima parola – “dobbiamo parlare…”
 
Usciti da quella stanza vidi un sorrisetto sulla faccia di Harry che non mi piaceva affatto e mi irritava, cosi gli dissi:
 
Io: “Ma come ti permetti di insinuare certe cose?”
H: “Cosa ho insinuato?” – chiese ridendo.
Io: “Io non sono la tua ragazza, è chiaro?”
H: “Pensavo fosse ciò che volessi.”
Io: “Che ne sai tu di quel che voglio? E poi pensi di avere qualche diritto su di me dopo quel bacio?”
H: “Però ti è piaciuto” – disse con voce sensuale.
Io: “Cosa ne sai tu? E poi…”
H: “Ora vedremo se ti è piaciuto” – mi spinse al muro e bloccò i miei polsi, poi mi baciò, cosi, di scatto, senza preavviso. Riuscì a tapparmi la bocca per qualche minuto.
Detesto ammetterlo ma quel bacio mi era piaciuto e non vi opposi alcuna resistenza lasciandomi guidare dalle sue labbra. Quando le allontanò mi disse, ad un centimetro di distanza:
“Ora non dirmi che non ti è piaciuto.”


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti i lettori! Vorrei ringraziare coloro che leggono e che seguono la storia, e anche i pochi che la recensiscono, spero che aumentiate! Comunque sono contenta dei risulati essendo questa la mia prima fanfic! Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo! Ciauuuu :)

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Settimo Capitolo ***


“Giorno!” – esclamai con fare pimpante, mentre Perrie dormiva ancora beatamente. La svegliai perché questa volta le prove c’erano e avevo una voglia pazzesca di cantare e ballare, non so perché ero cosi energica! In ogni caso mancava un solo giorno prima del secondo show e dovevamo essere pronte. Ci ritrovammo al bar per la colazione e poi ci dirigemmo alle prove. Quando arrivammo li, il coreografo ci annunciò che avremmo dovuto fare una canzone con tutti gli altri partecipanti per aprire la serata. Arrivarono a mano, a mano tutti e quindi anche i One Direction, ma non ci fu occasione di salutarli perché ci avvisarono che eravamo gia in ritardo. Mentre ci spiegavano cosa dovevamo fare, ogni tanto giravo la testa verso Harry e puntualmente trovavo anche lui girato verso di me, cosi mi rigiravo velocemente per non farmi notare. Poi distribuirono i fogli con le parti che ciascuno di noi avrebbe dovuto cantare e iniziarono le prove.
 
 
Provammo tutta la mattinata e qualche ora nel pomeriggio, poi tornammo in camera per un pisolino. Dormimmo per circa tre ore poi Leigh ebbe un’idea fantastica: andare in discoteca! Mi assicurarono che saremmo state solo noi. Cosi verso le nove prendemmo un taxi e raggiungemmo una delle discoteche più famose di Londra, indossavamo minigonna e top, tacchi, però non molto alti, perché sarebbero stati scomodi per ballare. Poi rossetto rosso e una linea di eye-liner sugli occhi. Entrammo nel locale e c’era una confusione pazzesca, il volume della musica era al massimo e per parlare con le altre utilizzavo il labiale.
 
 
Cominciammo a ballare, ma ad un certo punto vedo le ragazze allontanarsi. Le seguo ed ecco che i miei occhi si spalancano alla vista dei One Direction, ancora loro? Le ragazze li salutarono come se si fossero incontrate per caso, ma secondo me, non era stata una casualità. Fatto sta che ora erano li e c’era anche Harry… Mi nascosi dietro le altre e cercai di mischiarmi con la folla ma mentre ballavo sentii due mani afferrarmi i fianchi e accompagnare i loro movimenti cosi mi girai di scatto e vidi la faccia di Harry, allontanai le sue braccia e lo guardai storto. Stavo per urlargli contro quando improvvisamente anche quelle poche luci colorate si spensero lasciando il buio totale… Abbracciai Harry istintivamente, perché sin da piccola avevo una paura tremenda di rimanere al buio da sola. Harry mise le sue braccia attorno al mio bacino e mi strinse a sè per confortarmi. Anche la musica si era fermata. Quella situazione durò solo pochi minuti, poi una strana musica lenta partì, mi sembrò davvero insolito sentire un lento in una discoteca ma vidi intorno a me formarsi delle coppie.
 
E mi ritrovai con le sue braccia attorno al mio bacino, il suo fisico alto e imponente davanti a me e quegli occhi che erano come fari. Indossava una maglia bianca di quelle che mettono in risalto il petto e gli addominali e un paio di jeans blu stretti. I suoi ricci perfetti contornavano il suo magnifico viso, le sue labbra carnose accennavano un sorriso. La sua presenza mi scaldava ma allo stesso tempo sentivo dei brividi attraversarmi tutto il corpo. Le sue mani premevano sulla mia schiena avvicinandomi sempre più a lui. Cercavo di oppormi ma la sua figura non me lo consentiva. Mi guardai attorno alla ricerca di Perrie o di altre persone di mia conoscenza ma non vidi nessuno. I miei piedi facevano dei piccoli passi seguendo quella musica lenta. Cercavo di non guardare Harry, buttando sguardi dappertutto. Mi avvicinò ancora a lui tanto che fui costretta ad appoggiare lateralmente la mia testa sul suo petto. Sentivo il suo cuore che batteva veloce, alla stessa velocità del mio. Sentivo come un’agitazione, ma non come quella che si prova prima di un’interrogazione, era qualcosa di diverso, mai provato prima. Le mie mani dietro il suo collo tremavano, non avevo più il controllo del mio corpo. Ad un certo punto si fermò, spostò le sue mani dalla mia schiena al mio viso e accarezzò delicatamente le mie guance. Poi afferrò i miei fianchi e mi avvicinò azzerando la piccola distanza che c’era tra noi. Con una mano alzò il mio mento e portò le sue labbra carnose sulle mie. I miei occhi si chiusero a quel magico tocco. Le sue labbra rimasero ferme sulle mie per poco più di un minuto, ma quei secondi furono forse i più belli della mia vita. Quando esse si allontanarono non sentivo più le mie gambe e rimasi ferma a guardare Harry con il mio cuore dal battito ora irregolare. Lui sorrise e mi chiese sfacciatamente “Ti è piaciuto?” e io, ancora incredula, mi soffermai un attimo prima di dare una risposta. Poi sentii un tonfo e una strana calca si stava formando a pochi passi da noi. Cercai di superare la folla e vidi qualcosa che, come nei Promessi Sposi, “non avrei mai voluto vedere”. Era li, stesa a terra, con Zayn accanto che cercava in qualche modo di rianimarla. Poi la musica si fermò.
La chioma bionda di Perrie sul pavimento e dentro me una voglia di urlare pazzesca.


*SPAZIO AUTRICE* Ehilá gente! Finalmente succede qualcosa e credo che molti di voi stavano aspettando il primo bacio, ma non accadono solo cose positive e il finale è negativo e appeso..cosa succederà? Recensite per passare al prossimo capitolo! :P Tanto love! :D

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Nono Capitolo ***


“Ora non dirmi che non ti è piaciuto”

Quelle parole rimbombavano nella mia testa e ad essere sincera non sapevo se rispondere o starmi zitta, ma fu Zayn a salvarmi da quella situazione.

Z:”Jade, ti vo… scusate ho interrotto qualcosa?”
Io: “No, tranquillo” – risposi subito.
Z: “Volevo dirti che le altre ti vogliono parlare”.
Cosi rientrai nella stanza.

J: “Jade, stavamo parlando di XFactor, non te ne sarai dimenticata?!” – O mio Dio, quella sera c’era la gara!
Io: “Scusatemi ma…come facciamo?”
P: “In che senso come facciamo?” – chiese Perrie come se non fosse successo niente.
L: “Perrie sei ancora debole e sotto farmaci, non vogliamo che tu ti sforzi!”
P: “Ma io sto bene! Sono prontissima per stasera!”
Io: “Perrie tu dovresti rimanere a letto!”
L: “Dai retta a noi, troveremo un'altra soluzione!”
P: “Ma siete impazzite! Io sto benone e stasera si spacca! – cosi Perrie si alzò dal letto come per dimostrarci che quanto aveva detto era vero. Purtroppo era testarda, e la sua testardaggine vinse su di noi, cosi, una volta dimessa Perrie, tornammo agli studi di XFactor per le ultime prove. Perrie sembrava stesse bene e non poteva che farmi piacere! Harry? Bè, non ci vedemmo fino alla sera, quello che era successo non sapevo descriverlo ma non volevo pensarci, ora volevo solo salire su quel palco e farmi sentire!

Finita la nostra esibizione fu il momento dei One Direction, augurammo loro buana fortuna e quando Harry vide che lo stavo ignorando, si avvicinò e mi chiese esplicitamente:

H: “Non mi auguri buona fortuna?”
Io: “Buona fortuna” – dissi come se non me ne importasse niente e voltai la testa per cambiare visuale.

Dopo l’esibizione i commenti dei giudici furono positivi e i One Direction scesero dal palco trionfanti tranne Harry che ancora se ne stava lì.

H: “Vorrei dedicare una canzone ad una persona speciale!” – a queste parole sentii qualcosa nel petto, ad un tratto il mio cuore aveva iniziato a battere più velocemente. La canzone faceva:

Now you were standing there right in front of me
I hold on, It’s getting harder to breathe
All of a sudden these lights are blinding me,
I never noticed how bright they would be…”

Parole stupende, voce stupenda, cantante stupendo… Ad ogni parola mi innamoravo sempre più, ad ogni nota sentivo dei brividi accarezzarmi, ero rapita da quel ragazzo!
Sul finale della canzone lo vidi avvicinarsi, mi raggiunse, afferrò la mia mano destra e mi trascinò sul palco guardavo verso il basso tutta intimidita, poi lui mi alzò il viso e lo rivolse verso i suoi magnifici occhi verde smeraldo e cantò l’ultima frase della canzone a pochi centimetri di distanza da me.

“Don’t let me go cause I’m tired of feeling alone”

Per un istante il mio cuore smise di battere, quando quei suoi ricci sfiorarono la mia fronte, e il pubblico in studio urlava, io non sentivo più le mie gambe e percepivo le famose farfalle nello stomaco. Harry mi aveva appena dedicato una canzone davanti a milioni di persone che seguivano il programma anche da casa. Ero imbarazzatissima ma presto successe ben altro. Harry si inginocchiò, strinse la mia mano destra fra le sue mani e disse:

“Jade, vuoi essere la mia ragazza?” – a quelle parole, il mio fiato si era volatilizzato, non riuscivo a respirare! Non volava una mosca, tutti erano curiosi della mia risposta. Cosa potevo rispondergli?
“Si” – risposi e una marea di applausi accolsero la mia risposta positiva.

Non potevo credere a tutto ciò, io lo avevo sempre odiato ed ora ero la sua ragazza! È quasi come la canzone di Pink… LO ODIAVO COSI TANTO CHE ME NE SONO INNAMORATA!

Harry mi abbracciò, poi tornammo dietro le quinte dove le Little Mix e i One Direction già ci aspettavano per festeggiare. Ma prima io e Harry trovammo un posto dove eravamo solo noi due.
Io: “Ma sei pazzo?” – gli chiesi.
H: “Di te.” – arrossii. Poi Harry si avvicinò a me e avvolse il mio corpo tra le sue braccia, posando le mani poco più in alto del mio fondoschiena, io misi le mie mani attorno al suo collo e dopo qualche breve sguardo, le nostre labbra furono nuovamente congiunte.


*SPAZIO AUTRICE*
Heilàà, ciao ai lettori, volevo prima di tutto ringraziare chi segue e chi recensisce la storia, grazie davvero è molto importante per me sapere il vostro parere quindi per favore continuate!!
Ciaoooooo :D

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Decimo Capitolo ***




Tremavo sul palco, ero emozionatissima, stavano per stilare la classifica settimanale. DECIMO,NONO,OTTAVO,SETTIMO, il nostro nome ancora non era apparso ed ero felicissima; SESTO,QUINTO, e la tensione salive, QUARTO, TERZO, ancora non c’eravamo quindi eravamo prime o seconde e il nostro avversario era… i One Direction! Fummo chiamate entrambe le band a venire avanti affianco al presentatore e poi ci diedero i risultati.
 
“Al secondo posto si piazzano… - chiusi gli occhi e incrociai le dita – “..le Little Mix!”.
Mi dispiacque sapere che eravamo al secondo posto ma in fondo era davvero tanto e inoltre c’era ancora tempo e speranza di recuperare!
 
Tornammo nel backstage e i One Direction festeggiarono il loro primo posto, le altre sembravano davvero contente per loro e corsero a congratularsi. Io rimasi ferma, poi Harry venne da me:
 
H: “Cosi vi stiamo battendo, eh!” – disse facendomi una smorfia.
Io: “Si ma non cantate vittoria!” – controbattei io sicura di me.
H: “Staremo a vedere piccola” – rispose avvicinandosi ancor di più con aria di sfida.
Io: “Preparatevi!” – dissi utilizzando il suo stesso tono e fissando bene i suoi occhi verdi.
 
Rimanemmo qualche secondo cosi, poi ci facemmo una risata. Perrie si avvicinò a noi con sguardo soddisfatto della nostra intesa (potevo leggere sulla sua fronte la frase ‘Che bello che state insieme’), e mi invitò a tornare a casa perché era stanca e aveva bisogno di riposo dopo la nottata precedente. Andammo quindi a dormire.
 
La mattina seguente mi svegliai presto, non so perché ma in ogni caso decisi di uscire a farmi una passeggiata lasciando Perrie che ancora dormiva beatamente. Lì vicino c’era un parco, uno dei tantissimi parchi di Londra, che era un susseguirsi di distese verdi e querce, e ogni tanto si vedevano gli scoiattoli attraversarle correndo. L’aria era fresca, pulita e mi sentivo davvero tranquilla in quel posto. Non c’era molta gente, dato anche l’orario, solo qualche donna con il passeggino e qualche sportivo che si allenava di prima mattina. I miei occhi però si spalancarono quando videro una faccia conosciuta.
 
Io: “Zayn che ci fai qui?” – chiesi un po’ stupita.
Z: “Mi sono svegliato presto perché ho un problema – disse con voce scontenta prima di guardarmi e dirmi – ma tu capiti proprio al momento giusto!”
Io: “Cioè?!” – chiesi stranita.
Z: “Fra qualche giorno è il compleanno di Perrie e…sai… - parlava balbettando -…vorrei farle il regalo giusto quindi…potresti darmi una mano tu che la conosci bene e meglio di me?”
Io: “Certo!”
Z: “Grazie mille! Ah e avrei anche un’altra proposta…che ne dici di organizzarle una festa a sorpresa?”
Io: “Wow! Che idea magnifica!” – ero entusiasta della proposta di Zayn e so che lo sarebbe stata anche la stessa Perrie.
Z: “Ok! Ora devo andare, i ragazzi mi hanno appena mandato un messaggio, ci sentiamo per gli ulteriori dettagli! Ah e…giusto, dimenticavo, non dire nulla a Perrie!
Io: “Parola d’onore!” – cosi salutai Zayn e tornai anch’io in albergo.
 
Quando arrivai però Perrie ancora russava, lei era una dormigliona, ma ne approfittai per avvisare Leigh e Jesy dell’idea di Zayn. Anche loro erano contentissime e pronte a preparare una festa con i fiocchi per Perrie! Dopotutto la nostra Pezz se lo meritava!


*SPAZIO AUTRICE*
E voilà! Decimo Capitolo :D non posso credere quanto mi piace scrivere ff è davvero bellissimo!! E voi che leggete siete ancora più belli :* le vacanze di Natale mi permettono di scrivere di più infatti è già pronto il prossimo capitolo, davvero interessante...baci e buon Natale!
p.s. presto uscirà anche il trailer della fanfic ;) EXCITED!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Undicesimo Capitolo ***



“Dove mi state portando?” – chiese più volte Perrie e la risposta fu sempre “…è una sorpresa!”
Sembrava davvero impaziente di vedere cosa c’era sotto ma ciò che le avevamo preparato non se lo poteva veramente immaginare!  Riuscimmo a trovare un taxi abbastanza velocemente, e ringraziai il cielo perché eravamo in ritardo apocalittico. Perrie non faceva che domandare e domandare dove la stessimo portando, poi le mettemmo una benda sugli occhi anche se ce ne sarebbe servita un’altra anche per la bocca dato le sue continue e assillanti domande… arrivammo a destinazione in un quarto d’ora circa, attraversammo la porta di ingresso e via la benda!
 
Eravamo nel locale prenotato da Zayn, una splendida sala tutta per noi, addobbata in maniera vivace con uno striscione che andava da un lato all’altro di essa e che diceva: BUON COMPLEANNO PERRIE!
Credo che gli occhi di Perrie si fossero spalancati liberando tutto il loro color azzurro come mai avevano fatto prima, anche la sua bocca era spalancata ma quella glie la richiudemmo noi. Il primo ad avvicinarsi fu Zayn che le prese la mano e diede un bacio su di essa inchinandosi come fosse davanti ad una principessa, la sua principessa. Poi le consegnò il suo regalo, era una collana con un ciondolo, esso raffigurava un cuore a metà. Le mise il piccolo gioiello al collo e le mostrò l’altra metà del cuore già appesa al suo collo. Perrie aveva gli occhi lucidi, davvero non si aspettava una cosa del genere. Poi un’altra sorpresa fece scendere qualche lacrima di commozione. Zayn si spostò mostrando a Perrie una persona molto speciale per lei, sua madre. Mi commossi anche io nel vedere l’abbraccio tra madre e figlia che si diedero. Era da un bel po’ che non vedevamo i nostri genitori e nonostante i litigi e le incomprensioni, essi sono le persone più sincere e care al mondo.
Perrie salutò anche tutte gli altri presenti, nostri compagni di scuola e amici d’infanzia.
 
A questo punto si fece di nuovo avanti Zayn che prese la mano di Perrie e la portò al centro della sala per ballare. Adoravo la loro coppia, erano semplicemente stupendi. I loro sguardi sembravano non staccarsi mai, i loro occhi erano come incatenati fra loro e le loro bocche sorridevano. Perrie indossava un abito lungo nero con delle particolari applicazioni in pizzo che costeggiavano i fianchi, la parte superiore era a fascia e un coprispalle di velo rendeva ancor più elegante il completo. I suoi biondi capelli erano legati in una coda dalla quale comparivano dei dolci boccoli. Zayn indossava uno smoking blu notte, una camicia bianca e un papillon dello stesso colore della giacca. C’era una sorta di armonia fra loro, un legame speciale e si vedeva. Nei pochi giorni che precedettero il compleanno di Perrie avevo avuto modo di conoscere meglio Zayn, era un ragazzo dolce, tenero e sincero, una persona adorabile ed ero contenta che Perrie avesse trovato un ragazzo come lui.
 
Passò qualche minuto e anche altre coppie cominciarono a ballare. Non dovetti aspettare molto che anche Harry si avvicinò e mi trascinò sulla pista da ballo. Mise le sue mani sui miei fianchi e mi strinse a sé, il suo respiro raggiungeva la mia fronte provocando delle strane sensazioni di caldo e freddo. Indossava anche lui uno smoking ma di colore nero, con sotto una camicia grigia con i primi due bottoni aperti, che lasciavano intravedere il petto. Harry avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi disse:
 
H: “Mi dispiace per la tua amica…”
Io: “Cosa intendi dire? – chiesi alquanto sbigottita.
H: “Bè solitamente la festeggiata è la più bella ma qui la stella sei tu…” – a quell’affermazione arrossii e accennai un timido sorriso che si trasformò subito in una più realista risposta.
Io: “Ti sbagli, Perrie è la ragazza più bella che io conosca, a scuola e dappertutto ha molti pretendenti, sai com’è, con quei capelli biondi e quegli occhi blu…”
H: “Sarà ma.. sei tu quella che mi ha stregato, come hai fatto?” – chiese con tono scherzoso risollevandomi il morale.
Io: “Non lo so… tu piuttosto come hai fatto a convincermi eh? Nonostante tutto quell’odio che provavamo l’uno per l’altro?”
H: “Non so cosa mi lega a te, so solo che non posso stare senza di te, TU SEI MIA E DI NESSUN ALTRO!”
 
Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere e non diedi alcuna risposta semplicemente perché non c’erano parole che potevano avere un significato più profondo di quelle già pronunciate. Harry era un ragazzo particolare, e credo che nessuno possa davvero descrivere il suo carattere.
Alla festa c’era davvero tanta gente e fra questa Jack, uno dei miei compagni di classe che mi veniva dietro dalla terza media ma che non ho  mai voluto al mio fianco in quanto l’ho sempre considerato un ragazzo scostumato ed egoista.
Mi allontanai un attimo da Harry per andare in bagno ma arrivata nel corridoio una mano afferrò il mio polso. Era Jack, con quella sua maledetta voce.
J: “Cosi ora diventi famosa e te la fai con Styles, eh?”
Io: “Per piacere Jack lasciami in pace!”
J: “Ma come non lo sai che Harry se la fa con tutte? Non ti va di ripagarlo con la stessa moneta?”
A questo punto Jack afferrò anche l’altro polso e li fermò entrambi in una sua mano, mi sbatté violentemente contro il muro e tentò di baciarmi. Cercai con tutte le mie forze di liberarmi ma il tutto fu vano. La sua presa era molto più potente. Cosi provai ad urlare ma lui mi chiuse velocemente la bocca con la mano ancora libera impedendomi di farmi sentire. Ero in lacrime, non sapevo che fare, non riuscivo a muovermi e poi….un rumore improvviso e Jack fu a terra. Girai il volto verso il mio salvatore e vidi Harry, che ormai era fuori di sé. Lo supplicai di non fare più nulla, quel pugno gli era servito di lezione e non ce ne sarebbe stato bisogno di tirargliene altri.
 
Io: “Harry ti prego basta, lascia stare.”
H: “Jade io non posso accettare che lui abbia messo le sue manacce su di te!”
Io: “Non ti preoccupare, è finita!” – feci per tranquillizzarlo e pare che ci riuscii.

Non fu di certo una bella serata per me ma non raccontai nulla dell’accaduto alle ragazze, per loro fu una serata memorabile e l’abbraccio in quattro che ci demmo fu fra i più teneri e coccolosi di sempre. Voglio davvero bene ai miei tre muffins!



*SPAZIO AUTRICE*
Hey bellezzeee!! Come va?? Spero abbiate apprezzato questo capitolo! Harry super protettivo ma anche un po' violento, Jade non ne è esattamente entusiasta... grazie a coloro che leggono, che seguono e che mandano messaggi positivi! sono davvero contenta di sapere che state apprezzando la ff! Ah e seguitemi su twitter mi chiamo @Sabry_Mixer, chiedetemelo e vi seguo!
Bye Bye popolo di EFP! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Dodicesimo Capitolo ***




Il compleanno di Perrie mi aveva lasciato non bei ricordi, rivedevo quelle immagini e avevo paura delle conseguenze. Harry era iperprotettivo ma non mi piaceva come trattava tutti coloro che si avvicinavano a me, anche se Jack era stato davvero un bastardo la sera precedente. Fatto sta che Harry era sempre più un mistero per me, eppure qualcosa mi diceva che non c’era solo quel ragazzo in lui, avevo la sensazione che fosse solo una facciata di Harry, forse sbagliavo…o forse no…
 
Quella mattina ero distrutta, avrei voluto dormire ancora nel mio letto ma la mia mente affollata da brutti pensieri si svegliò alle 6, senza darmi la possibilità di rimanere fra le coperte. Decisi cosi di alzarmi e andare al bar per la colazione, certo ero un po’ mattiniera ma avevo fame e speravo che il cibo mi distraesse. Nello scendere frettolosamente le scale inciampai, come mi capita spesso, addosso ad un ragazzo che non avevo  mai visto nell’albergo. Immediatamente gli chiesi scusa e lui porgendomi la mano mi aiutò a rialzarmi. Era un ragazzo non molto alto, bruno di capelli e con gli occhi scurissimi. Era carino ma… Jade, ricorda che sei fidanzata!! Vabbè, comunque quel ragazzo fu molto gentile con me e mi invitò a fare colazione con lui. Dopo la brutta caduta che aveva preso per colpa mia, mi fu doveroso accettare l’invito. Il suo nome era Sam.
 
S: “Come ti chiami?”
Io: “Jade” – risposi un po’ timida.
S: “No…non dirmi che sei Jade di Xfactor?”
Io: “Si, sono io” – wow mi aveva riconosciuta..
S: “All’inizio pensavo fosse solo la mia immaginazione e invece sei proprio tu! Io sono un tuo grandissimo fan, adoro la tua voce” – non solo mi conosceva, era addirittura un mio fan! A tutti quei complimenti arrosii.
S: “Tifo per voi! Non voglio che vincano i…aspetta come si chiamano…One Direction!” – al suo commento risi e di questo gli fui grata ma contemporaneamente mi tornò in mente il famoso episodio e il mio viso si scurì.
S: “Ho detto qualcosa che non va? Scusa forse è perché ho offeso anche il tuo ragazzo?” – quindi lui sapeva di Harry.. ah già è vero, Harry mi aveva fatto quella proposta davanti il mondo intero!
Io: “Ma no, tu non c’entri nulla, anzi ti ringrazio perché mi fai compagnia…”
S: “Allora che c’è Jadey? – adoravo il soprannome che mi aveva dato – E’ successo qualcosa? Sempre se lo posso sapere..” – non so perché ma quel ragazzo mi ispirava tenerezza, era dolce e in quel momento avevo bisogno di una persona con cui parlare che fosse però fuori dalla mia vita e lui sembrava perfetto. Cosi gli raccontai tutto l’accaduto.
Io: “E cosi ora sono un po’ giu di morale…”
S: “Hai perfettamente ragione a sentirti cosi ma….io adoro il tuo sorriso quindi ti prego, regalamene uno!” – accontentai la sua richiesta anche se mi venne difficile – “Sei molto più bella quando sorridi” – arrossii di nuovo.
Io: “Ora devo andare ma potremmo scambiarci i numeri, sei davvero un tesoro e mi piacerebbe parlarti ancora!”
S: “Speravo tanto che me lo chiedessi, ecco a te e quando hai bisogno chiamami, io sarò da te in un istante!”
Io: “Grazie Sam!” – risposi sorridendo e lui fece altrettanto.
 
Corsi sopra perché intanto si erano fatte le otto, e si sa, il tempo passa veloce quando stai bene. Ero convinta però di trovare ancora Perrie e le altre nel letto ma stranamente si era radunata davanti la porta della mia stanza una strana folla… c’erano Little Mix e One Direction al completo, anche Harry, mancavo solo io. Mi chiesero dove ero andata a finire e nel rispondere notai come Harry mi guardava storto, balbettai un po’ prima di buttare giu una bugia istantanea: dissi di essere andata a fare una passeggiata al parco e penso che mi avevano creduto. Dopodiché Perrie alzò la voce per superare il brusio del gruppo e ci diede la notizia leggendo un foglio: “XFactor, a causa di alcuni disguidi con il canale televisivo, ha posticipato la puntata di questo fine settimana, quindi la semifinale si terrà il prossimo weekend!”
Ma Perrie dopo aver letto, aprì un altro foglio, una specie di dépliant e disse: “Visto che questo è l’ultimo weekend estivo e comunque non ci siamo potuti esattamente godere le vacanze vi andrebbe di andare un weekend al lago?”
L’idea mi parve magnifica anche perché non ero mai stata ad un lago ed ero curiosa di sapere che aria si provava. Ma non fui l’unica ad esserne entusiasta, tutti erano d’accordo.
Nella confusione generale Zayn si avvicinò a me e mi sussurrò, molto diretto, nell’orecchio: “Dove eri stamattina?”
“Ehm…ero al parco!” – risposi un po’ vaga.
“Ma ero anch’io al parco e non ti ho proprio vista.”
“Non ci saremmo visti…” – dissi più convinta di prima ma sentivo il mio naso crescere come fosse quello di Pinocchio.
“Jade, non è che non ti creda, ma ti prego di non far nulla ad Harry, per lui non è cosi semplice…” – avrei voluto saperne di più ma Zayn si allontanò velocemente lasciandomi completamente attonita. Cosa volevano significare quelle parole? MISTERO…
 
 
Era venerdì pomeriggio e finalmente ci avviavamo verso il posto con un pulmino noleggiato apposta per l’occasione. Con Harry tutto era ‘regolare’ direi, messaggiavamo la sera e la mattina, conversazioni sempre uguali e prive di qualsiasi novità. Tutto ciò non so se doveva farmi piacere o cosa…
 Il viaggio fu abbastanza lungo, e arrivati li l’unica cosa che facemmo fu mangiare e andare a dormire. Ci eravamo sistemati in dei bungalow per due e ci eravamo divisi più o meno come nelle stanze solo che Harry era da solo. Questi piccoli cottage erano davvero graziosi e confortevoli, erano fatti in legno ed erano completamente immersi nella natura come lo era tutto il villaggio.
La mattina seguente andammo a fare colazione, e non fu assolutamente una colazione da quattro soldi, anzi, mi sembrava di essere in un ristorante a cinque stelle. C’era davvero di tutto ma scelsi qualcosa a cui non sapevo resistere: pancake accompagnati da una tazza di latte caldo, erano davvero buonissimi. Dopodiché indossammo costumi e completini e ci dirigemmo alla piccola spiaggetta che costeggiava il lago. Rimasi a bocca aperta quando vidi l’enorme distesa di acqua cristallina, che ti ci potevi specchiare. Non faceva eccessivamente caldo ma gli altri non si fecero scrupoli e si tuffarono in acqua come fossero i primi giorni di Luglio. Io devo prima di tutto confessare che non so nuotare, il che mi imbarazzò e continua ad imbarazzarmi, cosi decisi di non toccare acqua. Tenni addosso il vestitino che indossavo come copricostume e osservai, rannicchiata sul mio asciugamano, come loro si divertivano. Ero davvero invidiosa di come si stavano svagando e mi stavo scocciando di rispondere negativamente ai loro continui inviti, cosi pensai…dai Jade, non sarà poi cosi difficile! Levai di dosso il vestitino, portando alla luce il mio bikini blu, mi avvicinai pian piano alla riva e poi mi tuffai del tutto, senza però andare dove non toccavo. Intanto Perrie e gli altri sembravano allontanarsi sempre più verso l’acqua alta ma io…io non potevo. Ancora mi chiamarono e forse era arrivato il momento di affrontare questa paura cosi prima un braccio e poi l’altro mi mossi verso di loro, ma a fatica mi mantenevo a galla, avrò bevuto qualche litro di acqua e facevo su e giu con la testa. Andai nel panico più totale e non riuscivo nemmeno a chiedere aiuto, in pochi minuti persi i sensi…
 
Dolci labbra accarezzavano le mie al mio risveglio, ero viva per fortuna ma un po’ frastornata, ero distesa sulla sabbia e all’aprire i miei occhi incontrai il viso di Harry, che accennò un sorriso di sollievo.
Io: “Cosa è successo?” – chiesi e vidi che tutti erano attorno a me.
P: “Stavi per affogare tesoro, ma per fortuna Harry è intervenuto.”
Io: “Che mal di testa, non ricordo niente.. Harry grazie” – dissi sorridendogli ma lui guardava da un'altra parte.
H: “Sarà meglio tornare in albergo, meglio che ti riposi.” – disse con il tono che usa un padre verso un figlio che si è comportato male.
Jesy&Leigh: “Ci pensiamo noi…”
Mi aiutarono a sollevarmi da terra e a camminare.. mentre facevano ciò cercai di parlare ad Harry.
Io: “Harry io…” – ma non mi permise di parlare.
H: “Vai a riposare, dopo parliamo” – disse mantenendo quel timbro di voce autoritario e decisi di non rispondere. Perché era arrabbiato con me?
 
Riposai tutto il pomeriggio e alla sera mi sentivo di nuovo in forma. Ero in imbarazzo per quel che era successo  ma ciò che ora mi premeva di più era sapere qualcosa in più sulla reazione di Harry. Raggiungemmo i ragazzi in spiaggia per un falò, con cena a base di mashmellow arrostiti, una vera delizia credetemi! Mi sedei vicino Perrie e Zayn anche se come pensavo non mi calcolarono proprio. Harry era seduto dall’altra parte del fuoco e ogni tanto ci mandavamo delle strane occhiate. Liam prese la sua chitarra e ci invitò a cantare. Fu una serata particolare e cantammo le canzoni più famose e conosciute aggiungendo modifiche nostre per renderle più originali. Arrivò presto la sera e fu l’ora di andare a dormire si alzarono tutti tranne Harry che afferrò il mio braccio prima che potessi andarmene e mi invitò a rimanere. Dissi a Perrie che sarei tornata al nostro bungalow dopo un po’.
Mi sedetti accanto ad Harry e con quegli splendidi occhi mi guardò attentamente.
H: “Non ti permettere mai più” – disse severamente.
Io: “Di fare cosa?”
H: “Di farti del male. Non puoi immaginare quando mi sono preoccupato. Vuoi uccidermi?” – non lo avevo mai visto cosi serio.
Io: “Scusa” – mi sembrava l’unica cosa che potevo dirgli.
H: “Ti perdono se tu mi perdoni.”
Io: “Perdonarti per cosa?”
H: “Per come mi sono comportato durante il compleanno di Perrie. Sono stato uno stupido a reagire in quel modo ma non posso fare altrimenti quando toccano qualcosa che mi appartiene” – disse guardando le stelle nel cielo.
Io: “Ok, ti perdono.” - risposi sorridendo  – “si sta facendo tardi e mi fa un po’ freddo.” 
H: “Hai ragione, vieni da me, voglio che passiamo un altro po’ di tempo soli noi due.” – alla proposta rabbrividii un po’.
Io: “Va bene” – dissi timidamente.
 
Arrivati nel suo bungalow singolo, lui andò in bagno chiedendomi di aspettarlo un attimo nella stanza. C’erano vestiti dappertutto ma mi fermai in particolare vicino il comodino sul quale c’era un foglio. Dalla disposizione delle parole sembrava fosse il testo di una canzone, ma fu il titolo a colpirmi:
STORY OF MY LIFE   



*SPAZIO AUTRICE*
Heylàà bella gente, questo è il dodicesimo capitolo e spero vi abbia lasciato con il fiato sospeso come è successo letteralmente alla povera Jade, poi c'è l'entrata di un nuovo personaggio, Sam, ricordatevi di lui perchè apparirà più di qualche volta nella ff (fate riferimento a Sam Craske, attuale e reale fidanzato di Jade). E INOLTRE VI INVITO A GUARDARE IL TRAILER DELLA FANFICTION, E' NELLA DESCRIZIONE DELLA FF!

SALUTE!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tredicesimo Capitolo ***




I miei occhi cercavano chiarimenti mentre continuavano a leggere quelle quattro parole, ma improvvisamente Harry uscì dal bagno con addosso solo i pinocchietti di jeans che indossava già prima, e mi colse nel fragrante della mia azione, cosi posai velocemente quel foglio esattamente dov’era, e guardando verso il basso chiesi timidamente scusa…rialzai gli occhi verso di lui e non era arrabbiato.
H: “Non ti devi scusare” – mi disse sorridendo.
Io: “Se posso sapere, che cos’è?”
H: “E’ il testo di una canzone che ho scritto io, ma è ancora da rivedere”
Io: “Dalle poche righe che ho letto, mi sembra un po’ triste…”
H: “E’ solo la storia della mia vita…” – disse sedendosi ai piedi del letto e stendendosi poi con la schiena.
Io: “Posso sapere perché è cosi triste?” – chiesi a voce bassa, mi imbarazzò fargli una domanda del genere, sapendo quanto è strano Harry, non potevo prevedere una risposta, ma ero troppo curiosa di sapere cosa c’era dietro il ragazzo arrogante e opportunista che mostrava di essere.
H: “Ohh…” – sospirò e avevo veramente paura di essere stata troppo invadente ma parlò – “…tutto è iniziato quando ero molto piccolo, avevo solo tre anni quando mia madre abbandonò me e mio padre per andare con un uomo ricco e potente, di lei ho pochissimi ricordi.” – Harry si stava finalmente aprendo con  me e a questo punto feci anch’io qualche domanda.
Io: “E tuo padre?”
H: “Papà era una persona meravigliosa, il miglior papà del mondo, lui mi aveva fatto da mamma e da papà contemporaneamente ed è stato sempre un’ispirazione per me!”
Io: “Perché ‘era’?” – domanda un po’ forte.
H: “Papà è morto quando avevo dieci anni, un cancro al fegato che me lo ha portato via in pochi mesi…” – vidi i suoi occhi diventare lucidi, non volevo fargli tornare in mente tutti quei brutti ricordi.
Io: “Scusa io non volevo…”
H: “Ora capisci perché sono quello che sono? La vita mi ha tolto una parte di me e per ricompensarla ho dovuto costruirmi una nuova immagine, un’immagine più forte e decisa, ma guardami ora: sto piangendo perché quelle cicatrici rimarranno per sempre…” – il racconto di Harry mi fece venire i brividi, deve essere terribile perdere le persone che più ami al mondo.
Io: “E non hai mai pensato di ricontattare tua madre?”
H: “No. Lei mi ha cancellato dalla sua vita quando ha deciso di abbandonarmi e da allora anch’io l’ho cancellata dalla mia. Per sempre. Ma ora basta parlare di questo…” – si, direi che poteva bastarmi. Avevo finalmente capito ciò che Harry Styles teneva dentro, una persona sensibile che provava dolore e che si nascondeva dietro l’ombra di un duro…
 
C’era un silenzio in quella stanza che non avevo mai sentito prima. Girai il mio viso verso la parete per non far vedere ad Harry le mie lacrime, ma mi sentì singhiozzare. Si alzò dal letto e si avvicinò alla mia schiena. Avvolse le sue braccia attorno al mio bacino e cominciò a baciarmi il collo lentamente. Mi girai verso di lui e incontrai i suoi occhi. Lui con un dito mi asciugò quella lacrima di commozione che ancora scendeva dal mio occhio e io feci lo stesso sul suo viso. Poi ci baciammo appassionatamente, io chiusi gli occhi per concentrarmi sul movimento delle nostre labbra. Improvvisamente le sue braccia si spostarono dal bacino alle cosce e continuando sempre a baciarmi, mi sollevò da terra per poi spingermi con la schiena vicino la parete della stanza. Spostò di nuovo i suoi baci sul collo. Si fermò dopo qualche secondo a guardarmi negli occhi e mantenendomi sempre in braccio, indietreggiò verso il letto sul quale si sedette. Io mi ritrovai su di lui, con le mie mani sul suo petto nudo e la mia bocca che cercava ancora la sua. Ero nervosa e non sapevo come dovevo fare cosi cominciai a muovere le mie mani sul suo corpo, e a baciare il suo collo come lui aveva già fatto con me. Poi Harry afferrò la mia mano e la condusse sulle sue parti intime, coperte ancora da quel pinocchietto. Percepivo la sua eccitazione ogni volta che intensificavo il massaggio. Improvvisamente la situazione si invertì, infatti Harry ci capovolse e si trovò steso su di me. Cominciò ad accarezzarmi le cosce sotto la gonna che indossavo, poi arrivò al mio sedere. Salì più su per sbottonarmi  la camicia a poco a poco, e velocemente la buttò a terra mostrando il costume che avevo dal pomeriggio. Ero completamente presa che non mi resi davvero conto di ciò che stavo facendo. Dopo mise le sue mani dietro la mia schiena e mi strinse ancor più forte per cercare il contatto. Le nostre lingue continuavano a intrecciarsi mentre io stringevo i suoi ricci fra le mani. Sentii la sua mano serpeggiare lungo il mio corpo e dirigersi verso il pezzo di sotto del costume. Harry ne toccò l’elastico e lo percorse per una parte del suo perimetro mentre il mio cuore accelerava il battito. Volevo fermarlo ma non so perché qualcosa non me lo permetteva. Proprio quando Harry stava per raggiungere il punto cercato, qualcosa ruppe l’atmosfera creatasi e mi aiutò a respingerlo. Sentii il mio telefono squillare e non potevo non rispondere cosi supplicai Harry di lasciarmi e risposi alla chiamata. Era Perrie: “Jade dove sei finita?? Mi vuoi far stare in pensiero?”
Era davvero preoccupata: “Pezz scusa ora torno!”
A quelle parole vidi la faccia delusa e un po’ amareggiata di Harry ma, davvero, non ero sicura di essere pronta a dare me stessa ad un ragazzo che amavo ma che in effetti non conoscevo da molto… la mia prima volta doveva essere speciale e soprattutto voluta; per ora a me bastava cosi.
 
Io: “Harry ti prego perdonami ma io, ecco io non me la sento…” – balbettai un po’.
H: “Non devi preoccuparti, se non te la senti non fa nulla piccola.” – al quel ‘piccola’ sorrisi perché mi aveva compresa, e ne fui sollevata. I giovani di oggi spesso compiono questo sbaglio, la prima volta deve essere magica, e bisogna esserne consapevoli e responsabili. Per me non era ancora arrivato il momento…
Salutai Harry con un bacio appena vicino alle labbra e andai diritta da Perrie.
 
P: “Ti sembra questa l’ora di tornare?”
Io: “Scusami, ero con Harry..”
P: “Ma sei strana è successo qualcosa?”
Io: “No, cioè si, o meglio no….”
P: “Racconta” – mi disse con faccia seria.
Io: “Ecco è successo che…” – le raccontai tutto l’accaduto – “… e quindi ho rifiutato, credi che io sia stupida per questo?”
P: “Se non ti sentivi pronta va bene cosi” – mi disse accarezzandomi il braccio.
Io: “Grazie Pezz per esserci sempre per me!”
P: “Ma figurati mia piccola Poopey!” – e ci abbracciammo forte. Una lavata di denti e mi misi a letto sperando di riuscire a dormire. Ma rimasi per un po’ sveglia con i miei pensieri e quelle mille domande.. ‘Cosa penserà di me Harry? Cambierà qualcosa nel nostro rapporto? E se non volesse aspettare?’ e non riuscivo a rispondere. Potevo solo aspettare e vedere cosa succedeva.
 
La mattina seguente arrivò in un batter d’occhio (anche perché dormii per forse due o tre ore ma.. sono dettagli).  A colazione tutte salutarono i loro boy, io me ne volevo stare per i fatti miei perché ero troppo imbarazzata per quello che era successo con Harry la sera precedente. Ma lui si sedette lo stesso vicino a me, e io non riuscivo neanche a guardarlo in faccia, che vergogna!
Andammo questa volta in barca sul lago ed Harry si sedette nuovamente al mio fianco. Lui sembrava normale, come se per lui non fosse accaduto nulla, io invece non facevo che pensarci e pensarci… ad un certo punto si avvicinò al mio orecchio e mi disse: “Smettila di pensarci su! Io ti amo sempre!”
Cioè aveva veramente pronunciato le paroline magiche? Cioè le tre parole che i ragazzi odiano pronunciare? Non potevo crederci….
Arrossii terribilmente alle sue parole e mi fu difficile respirare. Poi disse: “Aspetto una risposta, non vorrai mantenere il muso tutto la giornata!” – mi fece cosi ridere, rendendo almeno un po’ più leggera la situazione. “Quanto sei spiritoso!” – risposi io per farlo contento.
 
Il giro in barca non durò molto, e presto fu l’ora di ripartire… mancava davvero poco alla semifinale e ci serviva davvero tanto allenamento per esibirci al meglio. Era ora chele Little Mix facessero un passo in avanti e fossero unite più che mai. E il modo migliore per farlo era lasciar stare per un po’ i ragazzi….



*SPAZIO AUTRICE*
Heylàà, colgo l'occasione per augurare buon anno a tutti i lettori. Parlando del capitolo, avrete notato che ho osato un po' questa volta ma senza andare troppo oltre ;) Grazie per essere passati/e e fatemi sapere cosa pensate del capitolo :D BYEEE

p.s. RICORDO CHE NELLA DESCRIZIONE DELLA FF TROVATE IL TRAILER!!!!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Quattordicesimo Capitolo ***




‘….5,6,7,8!’, ‘non va bene, riproviamo’, ‘dovete impegnarvi di più’, ‘dai facciamo una pausa!’.
Ormai le mie orecchie non sentivano che questo, ed era davvero stressante ascoltare le stesse parole e ora non ne potevo proprio più. Mi allontanai da quel maledetto palco, (che poi era tutto tranne che maledetto ma insomma, si fa per dire) per respirare un po’ di aria fresca. Mi avvicinai alla finestra del corridoio in cui mi trovavo e vidi una faccia conosciuta, era Sam che portava a spasso il suo cane. Lo salutai con la mano e con un enorme sorriso e lui mi fece cenno di scendere. Io guardai alle mie spalle come per dire che non potevo ma…dai, mi serviva una pausa! Indicai a Sam dov’era l’entrata dello studio e gli feci capire che doveva aspettarmi li. Scesi con aria furtiva, nessuno doveva vedermi o mi avrebbero impedito di uscire. Arrivata da Sam lo salutai con un bacio sulla guancia e lui mi presentò il suo amico a quattro zampe, si chiamava Lucky, “fortunato”, cosi incuriosita gli domandai perché si chiamasse cosi e lui mi rispose: “Vedi, sin da piccolo mi ha sempre portato fortuna quindi dopo ‘Cory’ e ‘Bob’ ho deciso di chiamarlo così, e devo dire che gli sta a pennello! Oggi mi ha addirittura portato da te!”. Io arrossii un po’ a quelle parole cosi dolci.
 
S: “Come va?” – non so se si riferisse ad Harry o alla competizione di XFactor ma tuttavia io non volevo parlare del primo argomento.
Io: “Ah è un po’ stressante, stiamo facendo un sacco di prove e ho un gran mal di testa!”
S: “Davvero? Sono sicuro che spaccherete!”
Io: “Lo spero..”
S: “E con Harry?” – ecco la fatidica domanda.
Io: “Con Harry tutto bene credo…” – purtroppo percepì la mia titubanza.
S: “E’ successo qualcosa?”
Io: “Ecco vedi lui ed io stavamo per…ma alla fine non è successo nulla! Sarebbe stato uno sbaglio…”
S: “Ma non devi vergognarti di dire una cosa del genere! Anzi, da qui si vede la persona matura che sei.” – quelle parole quasi mi commossero, Sam era cosi amichevole con me, in lui vedevo un amico sincero e fidato.
Io: “Si forse hai ragione, ma ora devo tornare alle prove, sono scappata per troppo tempo!”
S: “Scappata?” – chiesi lui giustamente stranito, ma io non ebbi il tempo di rispondergli quindi gli diedi un bacio sulla guancia di sfuggita e corsi via salutandolo con la mano.
 
Tornata dalle ragazze loro non fecero che riempirmi di domande.
 
P: “Dove ti eri cacciata?”
L: “Eri con Harry? Lo sai che abbiamo promesso di non vedere i ragazzi questa settimana per dedicarci interamente alle prove!”
J: “Già Jade, non dobbiamo distrarci!!” – erano serie come non mai.
Io: “Non vi preoccupate, non ero con Harry, ho soltanto fatto una passeggiata qui fuori per prendere un po’ d’aria, mi è venuto mal di testa a furia di provare…” – la mia non era una bugia ma neanche una verità, tuttavia mi credettero.
 
Ancora un paio di ore e poi finalmente fummo a pranzo, avevo una fame tale che avrei divorato qualunque cosa! Guardai il mio cellulare e trovai una chiamata persa e un messaggio, entrambi di Harry. Mi aveva scritto se volevo uscire con lui ma come avete potuto capire, avevamo fatto un patto con le ragazze…niente ragazzi questa settimana e per rifiutare l’invito dissi ad Harry di aver organizzato un pigiama party con le ragazze e che quindi non potevo uscire con lui. Aggirato l’ostacolo vidi Perrie avere una certa aria sospetta, come se tramasse qualcosa… e non ero l’unica ad averlo notato.
 
L: “Pezz?”
P: “Cosa?”
L: “Ti vedo particolarmente presa dal suo cellulare” – Perrie non è un’amante di social network e applicazioni per cellulari e gli unici momenti in cui utilizzava il suo telefono era quando messaggiava con Zayn.
P: “Sto…cioè guardando…una cosa…”
Io: “Perrie tu sai bene cosa stai facendo….cosa stai architettando con Zayn?” – chiesi io diretta.
P: “Ma io non sto…..va bene avete vinto….si sto messaggiando con Zayn e che c’è di male?”
J: “Pezz la promessa!”
P: “Va bene ma almeno i messaggi!” – in effetti anche io avevo mandato un innocuo messaggio ad Harry ma era solo per rifiutare un invito.
L: “Ok Perrie perdonata ma non ti azzardare ad andare oltre il semplice messaggio! Lo sai che l’unico modo per batterli è evitarli e concentrarci solo sulla gara!”
J. “Ben detto Lee Lee!”
 
Cambiammo argomento e finimmo di mangiare per poi dirigerci verso lo stesso studio a fare sempre le stesse prove. Era diventato veramente qualcosa di estenuante!
Passò anche il pomeriggio e alla sera le uniche cose che volevo fare erano una doccia e andare a letto. Appena uscii dal bagno ormai pulita e profumata, mi diressi verso il letto e poi alzai il mio sguardo verso Perrie.
 
Io: “Ehi, ma cosa ci fai vestita e truccata?” – chiesi sorpresa.
P: “Jade, ti prego perdonami ma io…”
Io: “Perrie Louise Edwards, cosa stai combinando?”
P: “Niente è solo che io…vorrei…”
Io: “…vorresti uscire con Zayn, è giusto?” – incrociai le braccia.
P: “Ti prego mia Poopey! Lasciami andare, non diremo nulla a Leigh e Jesy!” – mi guardava con quei stupendi occhi azzurri supplicanti e aveva l’espressione che ha un bimbo che prega la mamma di lasciarlo uscire a giocare. Potevo resisterle? Assolutamente no.
Io: “Va bene puoi andare, ma non farti sentire da Jesy e Leigh o andranno su tutte le furie!”
P: “Grazie Jade, io ti voglio troppo bene! Grazie!!!!” – era contentissima e mi abbracciò fortissimo.
Io: “Anch’io ma ora vai!” – le dissi e Perrie scappò via in tutta fretta lasciandomi quindi sola con me stessa.
 
Cosa potevo fare? Film, popcorn di scorta e letto! Quale miglior modo per riposarmi un po’? In tv, trasmettevano uno dei classici, Titanic e non essendoci nient’altro di interessante decisi di optare per quello. Improvvisamente bussarono alla porta. Pensai fosse Perrie che aveva dimenticato qualcosa e invece era Harry.
 
Io: “Che ci fai qui?”
H: “Sono venuto a trovarti”
Io: “Ma io non posso…”
H: “So che non state facendo nessun pigiama party, Zayn è uscito con Perrie.” – caspita, mi aveva scoperta.
Io: “Ehm si….”
H: “Quindi posso entrare…” – ed entrò nella stanza senza porsi problemi – “…che ti stai vedendo?”
Io: “Titanic.”
H: “Che roba è?” – cosa? Non conosceva Titanic?
Io: “Cioè tu non conosci Titanic?” – chiesi a dir poco sbalordita.
H: “Ne ho sentito parlare ma non l’ho mai visto”
Io: “Si può sempre rimediare…” – dissi sorridendo e lo feci stendere affianco a me sul letto.
 
Mise il suo braccio attorno alle mie spalle e mi avvicinò di più a sé. Io poggiai la mia testa sulla sua spalla. Il film, nonostante io l’avessi visto già un milione di volte, ci prese molto. Harry a volte mi chiedeva spiegazioni e ogni volta che vedeva Rose e Jack che si baciavano o si abbracciavano, mi baciava la fronte. Ciò che mi stupì realmente fu vedere i suoi occhi lacrimare quando i due giovani del film si trovavano nel mare gelido. Io passai la mia mano sulla sua guancia e accarezzandola, asciugai le sue lacrime. Lui raggiunse il mio viso e mi baciò con le sue meravigliose labbra carnose. Chiusi gli occhi e mi parve di essere in paradiso. Era un bacio diverso dagli altri, un bacio d’amore, AMORE. Appena le nostre labbra si allontanarono, continuammo a vedere la drammatica fine del film e ci addormentammo.
La mattina seguente mi ritrovai abbracciata ad Harry, e forzando la sua calda presa, riuscii ad uscirne per prendere il mio telefono e chiamare Perrie che non c’era.
“Pezz dove sei?” – le chiesi per telefono. “Sono da Zayn, ho dormito qui questa notte perché non volevo disturbare te e il tuo moroso!”- rispose lei ed io: “Pezz. Che cavolo dici? Dai torna in stanza!”
 
Avvenuto lo scambio chiesi a Perrie chiarimenti e le spiegai che bastava che ci svegliasse ed Harry sarebbe tornato nella stanza con Zayn. Comunque decidemmo di non farne parola con Leigh e Jesy anche se mi dispiaceva mentire loro. Una piccola colazione e si riparte con le prove. Manca poco alla semifinale!


*SPAZIO AUTRICE*
Mi prendo come sempre questo mio piccolo spazio per dire grazie e ancora grazie a chi legge, segue e recensisce la fanfiction! Sono davvero contenta, grazie davvero e preparatevi presto a dei colpi di scena, cosa succederà?

p.s. RECENSITE!!!  

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Quindicesimo Capitolo ***




Pochi minuti e saremmo salite sul palco tanto atteso! Ecco che il presentatore annunciò il nostro nome e raggiungemmo le nostre posizioni, questa volta il nostro pezzo non era una semplice canzone ma un vero e proprio spettacolo, con tanto di coreografia! La canzone l’avevamo scritta e creata noi stesse, era un mix di suoni insoliti che magicamente dava vita al ritmo più travolgente che io avessi mai sentito, ti faceva ballare senza nessuno stop, ti faceva ‘muovere’! E da qui il titolo: MOVE!
Le luci ci illuminarono come bagliori e partì cosi la canzone. Al ritornello il pubblico cominciò a battere le mani a tempo e grazie agli applausi mi sentivo sempre più a mio agio. Stavamo ‘spaccando’! L’acuto di Perrie, i vocalizzi di Jesy, il rap di Leigh-Anne e la mia voce erano di certo il ‘piccolo mix’ che stavamo cercando! Alla fine dell’esibizione, tutti erano in piedi, compresi i giudici e davvero non potevo credere a quanti milioni di persone ci stavano acclamando! Scendemmo dal palco fiere di noi stesse e lasciammo il posto ai nostri avversari più temibili ma che ormai non facevano tanta paura! Ero cosi convinta che avevamo lasciato il segno su quel palco che mi permisi di dire ad Harry: “Dopo di lei!” e ridacchiai un po’. Lui mi guardò con aria di sfida e poi salì. Come immaginavo la loro esibizione non fu esplosiva come la nostra e ora rimaneva solo da vedere la classifica dopo questa strepitosa semifinale!
 
“Il concorrente classificatosi primo nella classifica di stasera è………LITTLE MIX! Complimenti avete scavalcato i One Direction, ora vedremo alla finale chi si farà valere di più!”
E così eravamo riuscite nel nostro intento, finalmente li avevamo scavalcati ma ovvio, per vincere ora dovevamo impegnarci il doppio, solo una settimana e si sarebbe tenuta la finale! La serata si concluse con complimenti da parte di tutti, chiunque incontravamo si congratulava con noi per l’indimenticabile performance (cosi la definivano), e certamente, anche i One Direction si complimentarono. Ero cosi soddisfatta che per una volta erano loro a farlo e non noi! Conclusa cosi bene la serata tornammo in albergo per dormire.
 
Come dopo ogni puntata di XFactor, avevamo una giornata libera e questa volta Harry mi invitò a passarla con lui cosi nel pomeriggio ci vedemmo per uscire assieme. Appena mi vide mi prese per la mano e mi portò al parco per una passeggiata. Indossavo un pantaloncino di jeans a vita alta e una maglietta gialla a maniche corte infilata dentro gli shorts, le mie adorate converse nere e un cerchietto con un fiocco blu perché io amo i fiocchi. I miei capelli color nocciola erano sciolti e qualche boccolo scendeva sulle mie spalle. Non amavo vestire troppo elegante, ho sempre adorato vestirmi in modo semplice e pratico. Arrivati al parco, cominciammo a parlare un po’ della nostra vita e di quanto fossimo vicini a scuola e ci odiassimo, ora era tutto l’opposto, possibile? A quanto pare si… chiesi ad Harry: “Qual era il tuo gioco preferito da piccolo?”
Lui rispose: “Acchiapparello, si adoravo scappare e rincorrere i miei amici” e si fece una risata cosi io lasciai la sua mano e dissi “Allora prova a prendermi!” e scappai via correndo. Intanto mi girai dietro per vedere se lui mi stesse inseguendo e in effetti era cosi, quindi accelerai un po’, ma purtroppo non ero veloce quanto lui e presto mi raggiunse. Prendendomi, finimmo nell’erba, lui disteso su di me. La prima cosa che fece fu baciarmi con quelle meravigliose labbra che aveva, fu un bacio abbastanza lungo e passionale e quando si allontanò mi disse: “Ti amo Jade Thirlwall” e il mio cuore si fermò. Erano parole forti, davvero… io non risposi inizialmente, aspettai che si spostasse da sopra di me, per poi buttarmi io su di lui e dirgli con i miei occhi quasi nei suoi: “Ti amo Harry Styles” e lui sorrise. Abbassai la guardia e lui ne approfittò per capovolgerci di nuovo e dirmi: “Qui sono io quello che comanda, ricorda!” e ridacchiò ma io non mi stetti zitta, anzi, mi liberai dalla sua presa e dissi: “Scusa, signor secondo posto!”
Cosi scappai di nuovo, e cominciai a fare destra e sinistra vicino un albero ma Harry mi bloccò di nuovo, questa volta vicino al tronco dell’arbusto. I nostri respiri affannati si respingevano l’un l’altro creando una leggera corrente di aria calda. Così Harry mi baciò di nuovo come per dimostrarmi la sua superiorità.
“Saremo arrivati secondi ma la gara non è ancora finita!”
“Lo so ma, sai, noi stiamo preparando qualcosa di ancor più stratosferico e vi batteremo…”
“Stai zitta, zitta..” – mi interruppe per poi tapparmi la bocca con un altro bacio.
 
Riprendemmo a camminare per il viale principale del parco abbracciati, quando improvvisamente un gruppo di uomini con le fotocamere appese al collo cominciò ad avvicinarsi a noi e a scattare foto. Harry mi afferrò il polso e mi disse: “Spero ti sia riposata abbastanza perché dobbiamo correre!” e si mise a correre trascinandomi. Corremmo fino all’uscita del parco ma dovemmo trovare un vicolo per sfuggire a quei paparazzi! Harry e io svoltammo quindi in un vicolo buio e indietreggiando urtammo un uomo. Era un tipo alto, pelato, un uomo di mezza età tutto muscoli e tatuaggi, non proprio il tipo di persona che avrei voluto incontrare. E purtroppo ce ne erano anche altri due.
X: “Ehi, guardate un po’ questi ragazzini!” – disse l’uomo con tono intimidatorio.
Io sussurrai ad Harry di andare via di li perché sinceramente preferivo i paparazzi. Ma Harry rispose alla provocazione dell’uomo.
H: “Avete qualche problema?”
X: “Noi no, ma voi vi siete cacciati in un bel pasticcio. Dammi tutto quello che hai!”
H: “Non ho nulla da dare a te!” – maledizione Harry, obbedisci e basta no?
X: “Ah sul serio non hai niente… - l’uomo scostò la testa e indirizzò il suo sguardo verso di me – non sembra male il tuo bocconcino!”
H: “Non osate toccarla” – Harry stava per scoppiare.
X: “Ma dai, vogliamo solo giocarci un po’ – e l’uomo cercò di avvicinarsi a me.
H: “Ho detto di non avvicinarti!” – e partì un pugno da parte di Harry. L’uomo voltò la sua faccia e lo guardò con occhi neri dalla rabbia. Io tremavo e il mio viso cominciò ad allagarsi dalle lacrime che continuavano ininterrottamente a scorrere.
L’uomo diede un pugno ad Harry, poi un altro e un altro ancora. Harry cercò di difendersi ma quel colosso era più forte. Io non sapevo cosa fare, tentare di mettermi in mezzo, chiamare qualcuno, ero nel panico più totale e vedevo il mio amore soffrire, che tragedia! Harry si accasciò per terra quasi privo di sensi e con la bocca sanguinante. L’uomo finalmente lo lasciò andare quando minacciai di chiamare la polizia. Chiamai Perrie e le chiesi di fare il prima possibile. Riuscii con le mie forze a raggiungere una panchina dove farlo sedere e attendere l’arrivo della mia amica. Per fortuna non ci mise molto e presto fummo di nuovo in albergo.
Harry sembrava aver ripreso conoscenza e ne ero contenta. Si sedette sul mio letto, riempii la borsa dell’acqua calda con del ghiaccio e cominciai a poggiarla lentamente sui lividi presenti sul suo viso.
 
Io: “Harry, promettimi che la prossima volta non ti comporterai cosi!”
H: “Ma tu non devi preoccuparti per me, so quello che faccio!”
Io: “Harry, quello ti stava uccidendo!”
H: “No, io sono un osso duro!” – disse ridendo ma io ero seria, ci tenevo troppo a lui.
Io: “Volevi farti ammazzare?”
H: “Per te tutto amore.” – sorrisi alla risposta.
 
I lividi sarebbero andati via in pochi giorni e forse era il caso di non uscire, ormai ero terrorizzata per quello che poteva accaderci, inoltre si affacciava la settimana più lunga e importante della mia vita. Era ora di darsi da fare perché non mancava molto alla finale!


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti i lettori e scusate l'assenza ma ho avuto diversi impegni. Comunque ecco il capitolo, qui si contrappone la parte dolce e tenera di Harry e la sua parte più orgogliosa e protettiva. Un carattere particolare insomma... bene, io ho parlato, ora tocca a voi! Colgo l'occasione per ringraziare nuovamente chi segue/recensisce/ricorda/legge la storia! Siete fantastici! BACI xx

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Sedicesimo Capitolo ***




Giorni di duro lavoro, passati a provare senza alcuna sosta. Una settimana fra le più stancanti della mia vita ma ero pronta a tutto, a sprecare sudore e fatiche per raggiungere gli obiettivi prefissati. La canzone che avevamo scelto si chiamava Cannonball, una dolce e lenta canzone con un testo magnifico.
“Non è facile cadere, quando voli come una palla da cannone”
Parole chiare, parole forti, parole da seguire alla lettera. Mai affrettare qualcosa che va fatto lentamente, lascia che compia il suo corso, senza forzare. Volare, magari si potesse, ma dicono che i sogni sono le nostre ali e allora che aspettavamo? Cantando avremmo potuto volare!
Il giorno prima della gara ci vedemmo per le prove generali, c’erano anche i One Direction e il terzo concorrente in gara. I giudici ci augurarono buona fortuna per lo show del giorno seguente e poi vollero ascoltare per un ultima volta le nostre canzoni, dopodiché ci lasciarono andare. La stanchezza che ormai avvolgeva il mio corpo era tanta, troppa per rimanere sveglia a guardare la tv, e Perrie era d’accordissimo con me in quanto si gettò sul letto appena lo vide e dopo due minuti già russava. Io la seguii a ruota.
 
Sveglia prestissimo, cominciavamo a prepararci alla finale di XFactor già dalla mattina. Una doccia, colazione veloce e via agli studi per le ultime prove mattutine. A pranzo mangiammo un panino dopodiché ci dirigemmo verso i camerini per trucco e capelli. Non fummo truccate troppo vistosamente, eravamo semplici. Capelli sciolti con qualche boccolo e una linea di eyeliner per mettere in risalto gli occhi.
Mancavano solo poche ore e sentivo le gambe tremolanti per l’ansia. Stavamo per partecipare alla finale di XFactor, che cosa semplicemente sensazionale! Alternavamo momenti di felicità a momenti di nervosismo, la più tranquilla era Jesy che ci sosteneva e cercava di infonderci calma e sicurezza, poi c’era Perrie che tutta pimpante correva nei corridoi del backstage urlando e cantando a squarciagola: avevamo paura che le finisse la voce ma per fortuna Perrie è una fonte inesauribile.
 
Sul palco salì il terzo concorrente, un ragazzo di davvero gran talento. Caspita, dopo di lui toccava a noi, davvero pochi minuti. Il mio cuore si trovava in gola, ero troppo emozionata e pregai che quell’emozione non mi bloccasse la voce nel momento del bisogno. Diedero la pubblicità e alcuni ragazzi cominciarono ad allestire la scenografia del palco. Il presentatore tornò sul palco per annunciarci ma… “Ci scusiamo molto ma ci sono dei problemi con i microfoni e siamo costretti a interrompere per qualche decina di minuti il programma, scusate ancora.” Mentre il presentatore abbandonava il palco, i ‘buu’ del pubblico si fecero sentire. A noi dietro le quinte avevano parlato di una mezz’oretta, cosi invece di star lì a sopportar quell’attesa, decisi di andare a trovare Harry nel suo camerino. Non lo sentivo e vedevo da un po’ ed ero certa che gli avrebbe fatto piacere una mia visita. Scesi le scale e raggiunsi la porta del camerino di Harry socchiusa. Feci per entrare ma diminuii la spinta che diedi alla porta in quanto sentii delle voci. Accostai il mio occhio vicino lo spiraglio. Le mie palpebre si spalancarono improvvisamente quando vidi una ragazza bionda dal fisico snello e alto, le sue labbra erano adagiate su quelle di Harry e le mani di Harry erano posate sui suoi fianchi.
Quello che avevano visto i miei occhi non era un incubo ma bensì la dura visione della realtà. Indietreggiai finché la mia schiena non raggiunse il muro opposto del corridoio, mi abbassai poi piegandomi sulle mie ginocchia e mi rannicchiai su me stessa. Poggiai la testa sulle mie cosce e lacrime di dolore cominciarono a scendere sulle mie gote. Il mio cuore si era infranto in pochi secondi, e tutto ciò era solo colpa sua, colpa di Harry.
Sentii una voce chiamare il mio nome e capii che si trattava di Perrie. Mi rialzai e velocemente risalii le scale per andarle incontro. Lei mi trovò singhiozzante e la sua espressione attonita e dispiaciuta non la dimenticherò mai. Mi abbracciò e cominciò a chiedermi il motivo delle mie lacrime. In un lampo arrivarono anche Leigh e Jesy, anche loro sconvolte.
 
P: “Jade che ti succede?”
Io: “Mi ha tradita!” – esclamai.
J: “Harry? Sul serio?”
L: “Ma ne sei certa?”
Io: “Si che ne sono certa, era nel camerino che baciava una ragazza!”
L: “Ma sei proprio sicura che fosse lui?”
Io: “Certo che era lui, vorresti difenderlo per caso?” – non sapevo più cosa stavo dicendo.
J: “No, lei chiedeva solo…”
Io: “Quindi voi credete che io sia cieca? O volete difenderlo solo perché è amico dei vostri ragazzi? Questo non lo rende un santo! Dovreste difendere me se siete veramente mie amiche!” – ero completamente distrutta, tanto che stavo litigando con le mie migliori amiche.
P: “Jade, perché ci parli così? Noi siamo tue amiche…”
Io: “Le amiche ti sostengono, non ti abbandonano per difendere il proprio ragazzo o un suo amico..”
L: “Jade perché cerchi scuse per litigare con noi? Cosa ti ha trasformata? Tu non sei cosi…”
Io: “Allora non mi conoscete, e forse era meglio che non mi aveste mai conosciuta!” – cosa stavo combinando? Ero davvero disperata!
J: “No Jade…”
P: “Lascia stare Jesy, lei non è la nostra Jade.” – disse Perrie afferrando il braccio di Jesy, io intanto voltai loro le spalle, ma Perrie si avvicinò e poggiò la sua mano sulla mia spalla dicendomi – “Quando il mio muffin sarà tornato fammi uno squillo.” E si allontanò da me.
 
“Le Little Mix in scena!” – chiamarono il nostro nome e a qualche metro di distanza dalle mie ‘compagne’ ci dirigemmo verso il palco. Nella mia testa c’era una confusione pazzesca. Avevo scoperto che il mio fidanzato non mi amava veramente e in più avevo litigato con le persone a cui volevo bene di più al mondo, le mie amiche. In tutta quella confusione non fu difficile dimenticare le parole della canzone. Infatti dalla mia bocca non uscì alcun suono e purtroppo si notò. Ulteriori lacrime iniziarono a sgorgare dal mio viso così l’unica cosa che mi venne in mente da fare fu scappare, e non scappare solamente dal palco ma scappare da quel posto, da quella gente. Nello scendere dal palco incontrai Harry che con il suo sguardo ‘dolce’ cercò di afferrarmi ma lo evitai.
 
H: “Jade, perché piangi? Chi ti ha fatto del male?”
Io: “Tu.” – ebbi il coraggio di rispondere.
H: “Cosa ho fatto?”
Io: “Cosa hai fatto?! Baci la prima ragazza bionda che ti passa davanti e mi chiedi cosa hai fatto?!  Ed io che mi sono illusa…” – con quelle poche parole abbandonai Harry con la speranza di non vederlo mai più.
 
Ma dove potevo andare? Non avevo un ragazzo, non avevo delle amiche…ma sfogliando nella rubrica del mio telefono vidi la soluzione. “Sam, ti prego vieni a prendermi.” Lui non fece domande, mi disse solo “Sarò lì in un istante.” Il tempo di fare tutte le scale e superare tutta la gente che si trovava all’ingresso dello studio che arrivai al posto che avevo indicato a Sam. Lui fu lì in circa cinque minuti, giusto in tempo per salvarmi da qualche paparazzo che mi aveva riconosciuta nonostante fossi tutta incappucciata.
Sam mi fece sedere davanti accanto a sé. Anche lui era esterrefatto della mia faccia e chiese chiarimenti. Così io cominciai a raccontare tutto ciò che era accaduto, seppure fosse doloroso. Sam mi ascoltava con attenzione e si rattristì molto di sapere che avevo sofferto e stavo soffrendo molto.
S: “Lui non ti merita” – mi disse.
Io: “Lo so, peccato che me ne sia accorta tardi, ora io lo amo ma questo amore deve finire.”



*SPAZIO AUTRICE*
Ciaoooo! Scommetto che siete rimasti sorpresi! Cosa è successo? Perchè Harry ha baciato quella ragazza? E gli occhi di Jade hanno visto tutto o c'è qualcosa che è sfuggito loro? I COLPI DI SCENA NON FINISCONO...CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO!

p.s. grazie delle recensioni e dei messaggi, siete meravigliosi! Continuate così ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Diciassettesimo Capitolo ***




Harry’s POV
Cosa avevo combinato? Harry sei un cretino! Avevo tradito Jade, come mi era venuto in mente… forse dovrei cominciare dall’inizio. Jade ha sempre avuto un rapporto freddo con me a scuola, lei mi odiava per il mio comportamento e io ho sempre finto di ricambiare con lo stesso sentimento, peccato che non fosse la realtà. Jade aveva sempre attirato la mia attenzione, non so esattamente cosa mi attraesse di lei, so solo che mi era sempre piaciuta. Ma a scuola i miei amici ne hanno sempre parlato male, per loro era una di quelle sfigate e io mi ero sempre lasciato condizionare. Ora che invece eravamo lontano da quel mondo, avevo la possibilità di aprirmi con lei, ero finalmente libero di esprimere i miei sentimenti. Qualche giorno prima della gara, ho ricevuto un messaggio dalla mia ex, Lucy, una bella ragazza ma non speciale quanto la mia Jade (anche se non più mia), mi diceva di essere dispiaciuta di aver rotto con me e che si era resa conto di aver commesso un errore, ma io le avevo sempre risposto di non essere interessato a nuove relazioni con lei perché ora avevo Jade. Fatto sta che decidemmo di rimanere amici, e in questi giorni mi aveva riempito di messaggi, sinceramente non mi sarei aspettato di vederla nel mio camerino la sera della finale.
 
Io: “E tu che ci fai qui?”
L: “Sono qui per te, non sei contento di vedermi?”
Io: “Si..” – rispondo incerto perché in fondo non avevo buoni presentimenti sulla sua presenza.
L: “E allora approfittiamo di questo momento…”
Io: “In che senso?”
 
Lei non rispose, solo si avvicinò di scatto a me e mi baciò con foga. Aveva avvolto le sue braccia attorno al mio collo con una presa abbastanza forte. Sentii uno scricchiolio proveniente dalla porta ma non ci badai molto perché dovevo levarmi quella sanguisuga di dosso, cosi misi le mani sui suoi fianchi e la allontanai.
 
L: “Harry perché mi rifiuti?”
Io: “Lucy fra noi è finita…”
L: “Ma come? Io ti ho detto che mi dispiace…”
Io: “Ho detto basta! Tu non capisci quanto amo la musica e mi hai lasciato per questo… e comunque ora il mio cuore appartiene ad un’altra ragazza!”
L: “Ah si? A quella ragazzina…”
Io: “Non ti permettere di giudicarla!” – la interruppi improvvisamente e la cacciai via.
 
Lucy andò via e io tornai nel backstage per vedere a che punto era arrivato lo show, fra poco sarebbe arrivato anche il nostro turno ma durante il tragitto incontrai Jade che piangeva e correva nella direzione opposta alla mia. La afferrai per chiederle cosa le era successo e, ahimè, lei già aveva scoperto tutto. Quello scricchiolio della porta a cui non avevo badato, caspita che errore! Non avrei mai dovuto permettere a Lucy di avvicinarsi a me…
Incontrai Perrie e le altre appena scese dal palco e dissi di aver visto correre via Jade, così chiesi a Perrie se sapeva dove si stesse dirigendo, ma lei rispose dandomi uno schiaffo sulla guancia, e mettendosi poi a piangere. Qui intervenne Zayn che mi guardò un po’ storto.
 
Z: “Cosa hai fatto alla mia ragazza?”
Io: “Niente..”
P: “Non ti preoccupare tesoro, non sono io la vittima, comunque Jade è scappata via dopo aver litigato con noi e aver mandato all’aria la nostra performance, credo che le Little Mix abbiano finito di esistere per sempre…”
 
Zayn strinse forte Perrie, e così fecero anche Liam e Niall con Jesy e Leigh-Anne, le Little Mix avevano chiuso forse ma il mio amore doveva sopravvivere in qualche modo! Io dovevo trovare una soluzione….
 
“One Direction in scena!”
 
Jade’s POV
 
Mi trovavo in macchina con Sam quando lui mi chiese: “Dove ti porto?”
Io gli dissi che qualunque posto sarebbe andato bene purché fosse lontano da tutta quella gente, cosi lui mi invitò a dormire nel suo appartamento e ormai sicura della fedeltà di quel ragazzo accettai l’invito. Durante il tragitto Sam accese la radio: “E il vincitore di Xfactor è…One Direction! Le Little Mix si classificano quindi seconde.” Premetti subito il tasto di spegnimento dello stereo perché avevo sentito abbastanza poi chiesi a Sam di passare per l’albergo in modo da raccogliere tutte le mie cose.
Riempii la valigia in modo disordinato ma veloce, presi tutti gli accessori, il mio computer e il mio IPod e abbandonai per sempre quella camera d’hotel che ancora mi ricordava i bei momenti passati con Harry. Scesi da Sam e in pochi minuti fummo a casa sua. Guardai il mio cellulare e vi trovai diverse chiamate di Harry, Perrie, Jesy, Leigh e persino di Zayn. Non avevo intenzione di rispondere, ormai volevo solo cancellare tutto dalla mia memoria anche se sarebbe stato davvero difficile. L’appartamento di Sam non era molto grande ma confortevole, lui mi guidò nell’unica camera da letto e mi sorse spontanea la domanda: “E tu dove dormi?”
Lui mi rispose: “Sul divano.”
Nonostante i miei tentativi di convincerlo a far dormire me sul divano, non me la diede vinta. Era davvero dolce e premuroso nei miei confronti.
Parlammo un po’ di noi, della nostra vita e della nostra infanzia e devo dire che avevamo molto in comune, lui era simpatico e riuscì a strapparmi qualche sorriso sebbene fossi davvero triste. Si fece molto tardi e fu l’ora di andare a ‘cercare di dormire’ così Sam mi diede un bacio sulla guancia e mi disse buonanotte. Spensi la lucetta dell’abatjour e mi misi sotto le calde coperte ma il sonno non mi venne facilmente, troppi pensieri affollavano la mia mente e non erano positivi. Per fortuna non fu una notte completamente insonne e riuscii finalmente a prendere sonno.
 
La mattina seguente mi svegliai verso le nove e andai verso la piccola cucina dove c’era Sam già sveglio. Gli dissi buongiorno e lui ricambiò ugualmente mentre cercava di preparare dei pancake, lo vidi un po’ in difficoltà così mi offrii di farli io e lui ridendo mi cedette il posto.
 
S: “Wow ma li sai fare benissimo! Dove hai imparato? Sono squisiti.”
Io: “E’ stata mia mamma a insegnarmi.”
S: “Ti manca?”
Io: “Si… è per questo che ho preso una decisione.”
S: “Che decisione?”
Io: “Torno a casa mia, nella mia città, nel mio vecchio mondo.”
S: “Ah, quindi te ne vai…” – disse in tono un po’ triste.
Io: “Si ma il tuo sguardo non mi sembra particolarmente entusiasta di ciò.”
S: “Si perché, sai non potremo più vederci…”
Io: “Ma potremo sentirci per telefono, per messaggio o tramite webcam! Dai troveremo comunque il modo…”
S: “Si ma non sarà lo stesso senza i tuoi meravigliosi occhi davanti ai miei.” – arrossii un po’ e indirizzai il mio sguardo altrove.
Io: “Ma sicuramente ci sarà occasione di vederci, potrei venire qui qualche volta e anche tu potresti venirmi a trovare però ti prego Sam, non rendere le cose più difficili…”
S: “Ma certo, stai tranquilla, e poi credo che anch’io farei lo stesso nei tuoi panni.”
Io: “Grazie per la comprensione, chiamo mamma così mi trova un treno.”
S: “Non ti preoccupare, ci penso io.”
Io: “Grazie ancora Sam” – e lo abbracciai forte, lui era diventato la mia roccia ormai.
 
Il treno partiva la sera stessa quindi presto sarei giunta a casa, intanto le chiamate di Perrie e degli altri si facevano meno frequenti, forse si stavano dimenticando di me come io stavo cercando di dimenticare loro…


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Eccomi, sono ritornata con le spiegazioni direi, allora cosa ne pensate? Jade non ha visto tutto, Harry non voleva tradirla...ma come farà a riconquistarla? Beh per questo dovete aspettare il seguito! Recensite intanto ;)
Baci Xx

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Diciottesimo Capitolo ***




L’abbraccio che diedi a mia madre quando la vidi fu forse il più bello e affettuoso che io avessi mai dato. Mi era mancata troppo e rivederla fu stupendo. Avevamo parlato per telefono ma si sa che una telefonata non vale quanto un vero abbraccio madre-figlia. Ovviamente lei già sapeva tutto, la avevo informata per telefono di tutto l’accaduto e le sue parole furono importanti: “Dagli errori ricaviamo degli insegnamenti, ora potrai essere più forte.” Lei sapeva sempre dire la cosa giusta al momento giusto. Quando le dissi che volevo tornare a scuola lei mi guardò stranita, le sembrava davvero strano che io volessi tornare sui libri cosi velocemente ma era l’unico modo per me per gettare via certi ricordi. Mia mamma chiamò il preside e lo informò e lui fu contento di riavere nella scuola una partecipante di XFactor. Oddio, io non mi ritenevo una celebrità e non avevo mai pensato a come avrebbero reagito i miei compagni al mio ritorno.
La mattina seguente quindi fu il momento di tornare a studiare, arrivai a scuola e cominciai a percorrere il corridoio che portava alla mia classe, caspita ne era passato di tempo. Mentre camminavo tutti mi guardavano e mi salutavano, ma io non li conoscevo, alcuni mi sorridevano e altri invece mi fissavano con invidia, ma io mi sentivo solo Jade Thirlwall, normale studentessa, e non una persona famosa. In classe i professori mi facevano un sacco di elogi e a mensa tutti mi invitavano a sedermi accanto a loro, cosa che prima non accadeva. Inoltre mi chiedevano sempre di cantare ma io in un modo o nell’altro rifiutavo perché non me la sentivo.
 
Un giorno però l’attenzione si spostò, non mi venivano più vicino e questo non mi dispiaceva perché stava diventando assillante, notai una strana calca così mi avvicinai e i miei occhi si spalancarono: erano Perrie, Jesy e Leigh con i loro zaini, tutti stavano loro addosso come era accaduto a me i primi giorni. A quanto pare anche loro avevano deciso di tornare alla vita di tutti i giorni. Io cercai di nascondermi dietro la folla per non farmi notare ma…
 
P: “Jade! Sei davvero tu?”
Io: “…Si…”
L: “Ci sei mancata sai?”
J: “Non ci siamo viste per un po’.”
Io: “Si avete ragione…” – non sapevo come dovevo comportarmi, il mio cuore mi diceva di andarle ad abbracciare e la mia testa mi ricordava il nostro brutto litigio.
P: “Jade, lo sai che noi possiamo essere di nuovo amiche? Tu non sei mai uscita dai nostri cuori…”
J: “Ti prego dimentica quello che è successo, oramai è andata…”
L: “Vorremo tornare ad essere le Little Mix di una volta…”
 
Little Mix, era cosi che avevamo chiamato il nostro gruppo, un nome che ormai non sarebbe mai passato inosservato. Il mio cuore batteva forte e qualche lacrima cominciò a scorrere lungo il mio viso. Ero stata affrettata nel dire quelle cose, il giorno del litigio, avevo accusato ingiustamente le mie amiche e le avevo perse. Ora avevo l’occasione di rimediare al mio errore così aprii le mie braccia e mi avvicinai a loro per abbracciarle, loro capirono al volo le mie intenzioni e ricambiarono.
 
Io: “Scusatemi, scusatemi vi prego, sono stata una stupida a dirvi tutte quelle cose e me ne pento, io vi voglio bene e non posso stare senza di voi!”
J: “Noi ci saremo per sempre!”
L: “E ti perdoniamo!”
P: “Eccolo il mio muffin, bentornata!” – e ci facemmo una risata. Avevo ritrovato finalmente le mie amiche.
Io: “Scusate la domanda ma con i vostri ragazzi?” – mi guardarono un po’ tristi – “è successo qualcosa? Perché quelle facce?”
P: “I ragazzi sono in giro per l’Inghilterra a farsi pubblicità e sono super richiesti ovunque, purtroppo il tempo che abbiamo per stare con loro è poco, e….tu ed Harry?”
Io: “Niente…non c’è niente.”
P: “Ah…” – la domanda di Perrie non mi aveva colto di sorpresa, sapevo che me l’avrebbe chiesto e io ero prontissima a risponderle. Harry era uscito dalla mia vita anche se faceva male ricordare.
J: “Ti sei sentita con lui dopo quella sera?”
Io: “No e non ho intenzione di averci più a che fare, è finita…” – non volevo tornare più sull’argomento.
L: “Scusa ma quella sera poi con chi te ne sei andata?”
Io: “Ehm…un amico…”
L: “Un amico? E noi lo conosciamo?”
Io: “No, l’ho conosciuto per caso nel bar dell’hotel e lui è dolce e simpatico…”
P: “Ma abita a Londra?”
Io: “Purtroppo si, mi sarebbe piaciuto farvelo conoscere, è adorabile, mi sento con lui tutti i giorni.”
J: “E perché no ce lo hai fatto conoscere quando eravamo a Londra?”
Io: “Per Harry, sapete quant’è geloso e non volevo creare scompiglio…”
P: “Hai fatto bene, quand’è che si mangia?”
 
La solita Perrie golosa, sempre alla ricerca di qualcosa da mangiare! Comunque avevo recuperato i miei rapporti con le ragazze, il che fu splendido perché io avevo bisogno di loro, e soprattutto perché ad aver sbagliato ero io mentre per quanto riguarda Harry, era stato lui a commettere un errore e io non glie lo avrei mai perdonato. Dentro il mio cuore però rimanevano ancora intatti e luminosi i momenti passati in sua compagnia, erano stati momenti magici, e forse una piccola parte di me ancora lo amava ma non lo voleva ammettere.


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Sono tornata con un nuovo capitolo e una nuova svolta, finalmente Jade si è riappacificata con le sue amiche. E' vero che l'amicizia vera dura per sempre, e il vero amore? Cosa succederà con Harry? Ci sarà una svolta anche con lui?
Baci e a presto ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Diciannovesimo Capitolo ***




Passarono quasi due mesi dal mio ritorno a scuola e le cose sembravano procedere normalmente, la cosa differente era che qualunque canale tv vedessi o qualunque canale radio su cui mi sintonizzassi, si parlava sempre dei One Direction, il “nuovo fenomeno della musica”, così li definivano. Anche internet era intasato di loro notizie e immagini, e per non far riaffiorare i miei ricordi cercavo di evitare tutta la pubblicità che c’era in giro.
 
Un giorno di questi mi svegliai, andai come facevo sempre verso casa di Perrie e ce ne andammo a scuola. L’orario non era molto pesante e infatti il mio umore era migliore rispetto agli altri giorni della settimana. Quella mattina assistetti alla telefonata tra Zayn e Perrie. Lei mise in vivavoce.
 
Z: “Hey amore cosa fai?”
P: “Sto andando a scuola, no?” – il tono di Perrie con il suo ragazzo era cambiato rispetto a prima, ricordo bene quando si mandavano messaggi sdolcinati e facevano quelle chiamate mielate, ma ora non parlavano più in quel modo.
Z: “Tesoro, sei nervosa?”
P: “No, credimi, è solo che mi manchi, mi manchi troppo…Quando potrò vederti?”
Z: “Sono molto impegnato al momento ma ti prometto che troverò il tempo…”
P: “E’ quello che mi dici sempre…comunque c’è una persona che vorrebbe salutarti!” – Perrie avvicinò il suo telefono alla mia bocca.”
Io: “Ciao Zayn!”
Z: “Questa voce, Jade sei tu?”
Io: “Si certo! Come va?”
Z: “Tutto bene, wow mi sembra incredibile risentirti e conosco una persona che sarebbe gelosa di questo”
Io: “A chi ti riferisci?”
Z: “Oh…a Harry” – a quel nome fermai la mia camminata. – “so che non state più insieme ma lui ti ama ancora” – le parole di Zayn furono delle coltellate, il mio cuore batteva all’impazzata. Ma perché?
Io: “Zayn scusami, tu sei ancora un mio amico ma Harry non fa più parte della mia vita.” – allontanai il telefono dalla mia bocca e Perrie salutò Zayn per poi chiudere la chiamata.
P: “Jade, non pensarci dai…” – e mi abbracciò, i suoi abbracci erano cosi confortanti.
 
Arrivate a scuola ci sedemmo nei nostri soliti posti, ma alla prima ora il rappresentante d’istituto entrò in classe.
“Ragazzi, stanno per arrivare le vacanze di Natale e come sapete bene, il nostro istituto organizza un ballo. Ma siamo a corto di organizzatori, c’è qualche volontario?” Io e Perrie ci guardammo negli occhi e alzammo entrambe la mano. Organizzare uno dei balli scolastici era il nostro sogno, ed eravamo sicure che Leigh-Anne e Jesy sarebbero state d’accordo. Le incontrammo a pranzo.
 
P: “Ehi Jesy, Leigh!"
J: “Ciao belle!”
Io: “Io e Perrie abbiamo una proposta da farvi!”
L: “Sentiamo!”
P: “Vorreste aiutarci a preparare il ballo di Natale della scuola? Vi prego abbiamo bisogno di voi!”
J: “Ma certo!”
L: “Sicuro!” – come ben intuivo erano d’accordo.
Io: “Dobbiamo scegliere un tema!”
L: “Beh, potremmo farlo a tema techno, sapete con tutte le cose tecnologiche…”
J: “Non sono molto d’accordo, Leigh”
P: “Potremmo organizzare un Carnevale di Rio o qualcosa simile!”
Io: “Perrie, credo che la tua idea sia un po’ troppo stravagante…cosa ne pensate se facessimo un party a tema anni 80’?”
J: “La tua idea è favolosa! Sono d’accordo.”
P: “Anch’io”
L: “Si adoro vestirmi anni 80’, sarà una festa indimenticabile!”
 
Concluso il pranzo e presa ormai la nostra decisione, mi avviai verso casa. Quando arrivai sulla soglia, fu mia madre a venirmi ad aprire dicendomi “C’è una sorpresa per te!” Io curiosa, la sorpassai e vidi la mia sorpresa: “Sam sei venuto a trovarmi! Che bello rivederti!” Presa dalla gioia buttai a terra lo zaino e abbracciai Sam. Mi mancava troppo. Gli chiesi cosa ci facesse qui e la sua risposta riempì il mio cuore di gioia: “Sono qui per restare. La mia famiglia si è trasferita qui e per non rimanere solo a Londra ho deciso di venirmene con loro, poi sapevo che qui c’eri tu quindi…”
Non potevo crederci, finalmente avrei potuto vedere il mio migliore amico tutti i giorni e avrei potuto presentarlo alle ragazze. Lo invitai a fermarsi ma andava di fretta, doveva ancora finire di aiutare i suoi con il trasloco, quindi mi lasciò il suo nuovo indirizzo e andò via. Sam era finalmente vicino, finalmente potevo abbracciarlo e averlo al mio fianco. Mamma sembrava entusiasta di lui e non si fece scrupoli a dirmi: “Jade, lui si che è un ragazzo per bene, non fartelo scappare!” ma per me Sam rimaneva solo un amico, non provavo nulla oltre all’affetto, ma magari me ne fossi innamorata perché immaginavo che Sam non avrebbe mai fatto mancar nulla alla sua fidanzata. Purtroppo i miei sentimenti erano ancora per Harry, quel ragazzo era uscito dalla mia mente ma non dal mio cuore…


*SPAZIO AUTRICE*
Ciaooo a tutti! Come state? Scusate se il capitolo è un po' corto ma mi farò perdonrare con il prossimo! ;) Potrebbe arrivare quando meno ve l'aspettate e potrebbe presentare qualche piccola novità.....ma non vi anticipo nulla! :P Salutiii!
p.s. Grazie delle recensioni e dei messaggi, siete fantastici! <3

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Ventesimo Capitolo ***





 
L’idea per il tema della festa piacque molto al rappresentante d’istituto che lo approvò bocciando tutte le altre idee provenienti da altri alunni della scuola. Cominciammo a vederci dopo scuola con il comitato organizzatore per stabilire i vari dettagli, catering, palloncini, cibo, bevande e ovviamente musica. Per quella non c’era problema, avevo una raccolta infinita di canzoni anni 80’ in quanto le adoravo, così mi proposi per dedicarmi a quello. Avevo un sacco di idee e ovvio dovevo pensare anche a come mi sarei vestita! Il giorno prima della festa, dopo aver passato pomeriggi interi a lavorare per l’evento, le ragazze ed io decidemmo di uscire a far compere. Era un bel po’ che non facevamo shopping insieme, forse da quella volta a Londra, quando mi comprai quel vestitino blu e quando poi facevamo le sfilate per il corridoio dell’albergo. Ricordo quando mi lasciarono fuori e arrivò…ehm e lui mi fece quel complimento sussurrato nell’orecchio… maledetta memoria mi faceva brutti scherzi!
 
La sera dopo, il party ebbe inizio. La palestra della scuola si era trasformata da edificio dello sport a sala da ballo stile Grease. Come ero vestita? Indossavo un vestitino rosso a puah bianchi, lo scollo era però a camicia bianca e avevo arricchito il mio outfit con un papillon nero e le ballerine nere, ma vi posto una foto così avrete un’idea più chiara:



Oh e avrete notato il nuovo colore di capelli, già me li tinsi di viola scuro, un po’ sul color prugna. Io adoravo cambiare colore di capelli e per l’occasione mia mamma mi permise di tingerli in quel modo, li adoravo! Alla festa parteciparono davvero in tanti, e vidi con mia grande sorpresa molte coppie di fidanzatini. I ragazzi erano tutti in giacca e cravatta, proprio come se fossimo ad un ricevimento. Tutti sembravano divertirsi ma io non ero del tutto entusiasta. Dovevo sorvegliare l’ingresso e accogliere gli studenti e non avevo neanche una delle mie amiche con cui chiacchierare un po’, perché Perrie, Jesy e Leigh erano occupate a svolgere altri ruoli. Ogni tanto qualche ragazzo si avvicinava e mi faceva i complimenti, qualcuno mi chiedeva addirittura di ballare ma, volente o nolente, fui costretta a liquidarli tutti. Dalla porta a un certo punto entrò Sam, con mio stupore gli chiesi cosa ci facesse li visto che lui non frequentava la mia scuola ma mi pregò di fare un’eccezione, e io, non avendo nessuna compagnia al momento, decisi di accettare. La sua presenza rallegrò la mia serata e a chiunque si avvicinasse lo presentavo come fosse un nuovo arrivato, eravamo degli ottimi attori! Ad un certo punto la band incaricata di suonare per la serata fermò la musica per far spazio al presentatore.
 
“Ok, ragazzi abbiamo fermato la musica perché è ora che qualcuno di voi si esibisca.” Le parole del presentatore mi stupirono perché io non avevo mai letto nulla del genere nel programma.
Una luce cominciò a girare tutta la sala in cerca della sua preda. Io mi trovavo abbastanza lontano dal palco dato che ero all’entrata, ma pochi minuti dopo la luce illuminò la mia testa. Possibile che tra tutta quella gente dovesse toccare proprio a me? Rifiutai di salire sul palco, ma gli studenti della mia scuola volevano sentire dal vivo una delle ex partecipanti di XFactor e mi trasportarono di forza sulla scena. Ero sola, con un microfono vicino la bocca e quella maledetta luce che ancora mi illuminava. Gli occhi delle persone di fronte a me aspettavano che la mia voce si facesse finalmente udire. A quel punto l’unica cosa che potevo fare era cantare, e scelsi la mia canzone, quella che un giorno, sola nell’albergo avevo scritto, e che poi il ragazzo che avevo amato aveva apprezzato… “Little Me”
 
Le parole della canzone ora sembravano descrivere la mia situazione meglio della volta in cui le avevo scritte, erano parole di incoraggiamento per me che avevo sofferto e che ora potevo essere più forte. La canzone piacque a tutti e cominciarono a muovere le braccia tutti assieme come bandiere. Avevo ritrovato il piacere di cantare finchè una voce cominciò a cantare con me il ritornello. Era una voce maschile, una voce profonda e stupenda, conosceva le parole quindi poteva essere solo una persona….Harry. Io staccai la mia bocca dal microfono per cercare di capire da dove provenisse la sua. Tra i presenti si creò come un corridoio, e vidi Harry percorrerlo con un microfono in mano, mentre cantava la mia canzone e si avvicinava. Il mio cuore batteva all’impazzata, non riuscii a spiccicare una parola di più. Harry salì i gradini del palco, mi raggiunse e cantò ‘Little me’ fissandomi negli occhi e tenendomi la mano. I miei occhi rimasero a guardare i suoi mentre il pubblico applaudiva per la performance. In un primo momento mi resi conto di amarlo ancora, non l’avevo dimenticato, ma poi la mia mente si annebbiò di brutti ricordi e l’unica soluzione che trovai fu scappare. Lasciai andare la mano di Harry e scesi dal palco con gli occhi pronti a scatenare una tempesta di lacrime. Mi diressi verso una delle aule di scuola per nascondermi e piangere da sola ma Harry mi aveva inseguita e mi trovò.
 
H: “Jade ti prego smettila di scappare da me!”
Io: “Tu smettila di inseguirmi”
H: “Ma io ti amo Jade”
Io: “Le tue sono solo menzogne, ci sono già cascata una volta.” – e la tempesta di cui parlavo cominciò.
H: “Lascia che io rimedi ai miei errori, ti prego!”
Io: “Ho detto basta, Harry Styles la nostra storia è finita!” – urlai contro di lui, ormai stanca dei suoi giochetti e gli voltai le spalle. Silenziosamente lui si avvicinò e avvolse le sue braccia attorno a me. Dei brividi accarezzarono il mio corpo, ricordavo quella sensazione, e non opposi nessuna resistenza al suo abbraccio. Harry cominciò a baciarmi il collo lentamente finché le sue labbra raggiunsero il mio orecchio per poi sussurrare:
H: “Jade, dammi un’altra possibilità, io ho bisogno di te.”
 
Il mio cuore non ce la faceva più a resistere, avevo anch’io un disperato bisogno di lui e per un attimo i miei sentimenti riuscirono a sopraffare i brutti ricordi. Mi voltai verso Harry e fu come parlarsi con gli occhi: le nostre labbra si cercavano, e presto riuscirono a trovarsi. Ci baciammo, fu un bacio di dolore quasi, fu un bacio in cui entrambi ritrovavamo qualcosa che era mancato a noi da tempo, come al sole potevano mancare i suoi raggi, come al vento poteva mancare il suo fruscìo, io e Harry ci mancavamo e quel bacio ne fu la prova.
 
H: “Ti prego Jade perdonami sono stato uno stupido.”
Io: “Ti perdono ma…non voglio essere nulla per te.”
H: “Ma cosa significa?”
Io: “Io ti amo ma non sono pronta per riaverti nella mia vita. Ora che sei così lontano”
H: “Ma Jade io non posso stare senza te..” – Harry si avvicinò per darmi un altro bacio ma questa volta lo fermai.
Io: “Ti prego non rendere tutto più difficile”
H: “Non è difficile e non lo sarà…” – continuava a provare a baciarmi ma io ero decisa a non permetterglielo, non sapevo quanto sarei riuscita a resistere ma per fortuna arrivò il mio angelo custode, Sam.
S: “Jade, sei qui? Cosa…”
H: “Chi sei tu?” – chiese Harry a Sam, discostando la sua attenzione da me.
S: “Sono un amico di Jade e penso che tu le stia dando fastidio.”
H: “Non sono affari tuoi e Jade sa che non le farei mai del male.”
S: “Il tuo comportamento non mi piace affatto, dovresti abbassare un po’ la cresta e lasciare in pace la mia Jade!”
H: “<>”?  - perché Sam aveva detto ‘mia’? – “Jade appartiene solo a me, è chiaro?”
S: “Chiedilo a lei a chi appartiene” – dovevo fermarli o sarebbe andata a finire male così mi misi fra di loro e cercai di allontanarli mentre piangevo.
Io: “Basta! Ma cosa state dicendo! Discutete di me come se fossi una oggetto che vi appartiene! Io non appartengo a nessuno, è chiaro?” – le lacrime divennero più abbondanti e decisi di correre via, di nuovo…
Durante la mia corsa mi imbattei in Perrie, Jesy e Leigh-Anne che mi cercavano anche loro preoccupate…
 
P: “Tesoro perché piangi?”
J: “Cosa è successo?”
Io: “Harry….Sam….Cosa c’è che non va in me?”
L: “Non c’è niente che non va in te…”
Harry e Sam arrivarono e ci incontrarono. Perrie era furiosa.
P: “Eccoli qua, i due che hanno fatto piangere la mia Jade, come vi permettete? Perché volete che soffra?”
H: “Io amo Jade non voglio che soffra…”
S: “Anch’io la amo e…” – Sam si cucì la bocca come se avesse detto qualcosa che non avrebbe voluto dire.
Io: “Sam…ho sentito bene?”
S: “Si Jade, non te l’ho mai detto perché non volevo rovinare la nostra amicizia”
P: “Basta, non voglio più vedervi, fareste meglio ad andare via!” – Perrie li cacciò con tono autoritario e mi abbracciò.
La serata non si concluse nel migliore dei modi, il nostro meraviglioso party aveva avuto, almeno per me, un triste finale e ora il problema più grande era che i sentimenti che provavo per Harry erano tornati a farsi vivi e non sapevo se si sarebbero spenti tanto facilmente.


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti, volevo pubblicare prima ma ho una connessione internet schifosa e forse ora riesco a connettermi... Vabbè a parte questo, cosa ne pensate del capitolo? Cosa farà Jade ora che sa dei sentimenti di Sam e soprattutto ha capito di essere ancora attratta da Harry? 
Baci :***

Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Ventunesimo Capitolo ***




Harry’s POV
Il mio piano aveva fallito miseramente. Purtroppo non ero riuscire a riallacciare i rapporti con Jade nonostante quel meraviglioso bacio che ero riuscito a strapparle. Come pensavo, Jade provava ancora qualcosa ma non voleva più avere nulla a che fare con me, come potevo rimediare? Per fortuna che avevo degli amici fantastici che mi illuminarono la strada. Mi consigliarono di avvicinarmi non a Jade, ma a una delle sue amiche, loro mi avrebbero ascoltato e forse sarei riuscito a convincerle che i miei sentimenti per Jade erano reali. Zayn mi suggerì Perrie, lei aveva conosciuto Jade quando era molto piccola e il loro legame era forte. Zayn fece il suo numero e mi passò il cellulare.
 
Perrie: “Ehi tesoro!”
Io: “Non sono Zayn, sono Harry..”
Perrie: “Harry? Cosa vuoi?”
Io: “So che sono stato uno stupido e un bastardo nei confronti di Jade ma tu sai che io la amo…” – forse per farvi chiarezza devo fare un passo indietro.
 
*Flashback*
Un giorno mi trovavo a scuola e una ragazza dai capelli color nocciola e gli occhi marrone scuro arrivò nella nostra classe. Era nuova e con lei c’era un’altra ragazza bionda. Il suo nome era Jade Thirlwall. Quella ragazza aveva degli strani effetti su di me, ogni volta che la vedevo, il mio cuore impazziva e i miei occhi non riuscivano a distogliere il loro sguardo dal suo incantevole viso. Ero diventato uno stalker, la seguivo ovunque, senza farmi vedere ovviamente e ogni volta che potevo avviare un discorso con lei lo facevo, prendendola in giro, perché avevo vergogna di confessarle tutto. Un giorno ero in una delle mie ‘missioni speciali’ – definiamole così – e nell’inseguire Jade, non feci caso a chi stesse inseguendo me. La biondina Perrie si trovava proprio alle mie spalle mentre io guardavo Jade, da dietro il mio armadietto. Scoperto tutto, dovetti confessarle i miei sentimenti per Jade ma le chiesi però di non dire nulla all’amica e lei per fortuna aveva mantenuto la promessa.
*Fine Flashback*
 
Perrie: “So cosa intendi…”
Io: “Quindi potremmo vederci? Voglio spiegarti come sono andate realmente le cose…”
Perrie: “Va bene, allora ci vediamo…”
 
Ero riuscito ad organizzare un incontro con Perrie, speravo in lei. Zayn mi accompagnò al bar prestabilito e lì la incontrammo.
 
Zayn: “Ciao amore!” – i due fidanzatini si salutarono con un bacio e non posso negare di aver provato invidia.
Perrie: “Ciao, allora parlate.”
Io: “Ok, comincio…” – le raccontai l’accaduto – “..quindi è stata lei a baciarmi, io non volevo e Jade non ha visto tutto. Spero mi crederai perché non mento.”
Perrie: “Non so se crederti…” – Perrie non sembrava del tutto convinta.
Zayn: “Tesoro, ascolta, io so che è difficile credergli, ma sto sempre con Harry e ti posso assicurare che lui non faceva altro che parlare di Jade. Ora che non stanno più insieme, lui non parla proprio, sta zitto ed è sempre triste. Durante le interviste cerca di accennare qualche sorriso ma noi sappiamo che nessuno di essi è autentico. Lui è perso senza Jade perché la ama.” – l’intervento di Zayn fu spettacolare, non pensavo si fosse accorto di tutte queste cose e invece…
Perrie: “Va bene, ti credo ma ti prego Harry non farmene pentire…”
Io: “Quindi mi aiuterai?” – dissi sorridendo.
Perrie: “Si, so che hai sempre provato qualcosa per la mia amica, ma ti avverto, se le farai di nuovo qualcosa del genere, non risponderò delle mie zioni.”
Io: “Non rimarrai delusa, credimi…”
Perrie: “Va bene, ti farò sapere presto il da farsi!” – e così si concluse la chiacchierata.
 
Jade’s POV
La sera della festa era passata già da qualche giorno ma ancora erano impresse nella mia mente tutte le cose accadute: il bacio di Harry, il suo scontro con Sam e la ‘dichiarazione’ di quest’ultimo. Tutto mi pareva confuso e lo erano anche i miei sentimenti. Forse dovevo chiamare Sam e farmi spiegare meglio tutto, forse dovevo chiamare Harry e chiedergli scusa per il comportamento di Sam, forse non dovevo chiamare nessuno dei due. Insomma avevo davvero troppi dubbi, troppe incertezze e decisioni da prendere. Quand’era così preferivo calarmi nella musica, e durante l’ora di canto, il professore ci portò nell’auditorium della scuola dove c’era un uomo che sembrava aspettarci. Chiese a noi di cantare, e le Little Mix tornarono finalmente a esibirsi assieme. L’uomo che ci stava guardando rimase stupito e cominciò a farci mille domande. Riconobbe la girl band arrivata seconda ad XFactor e ne rimase colpito, poi finalmente si presentò. Si trattava di un famoso produttore di musica che aveva intenzione di far arrivare le Little Mix ai primi posti delle classifiche inglesi e volendo anche mondiali, potete immaginare la nostra reazione. Eravamo senza parole e corremmo nei corridoi di tutta la scuola gridando, senza importarcene dei professori e di qualunque altra persona potesse sgridarci, ora avevamo un nuovo traguardo, una nuova strada si era aperta davanti ai nostri ancora increduli occhi. Little Mix pronte a volare!
L’uomo volle vederci il prima possibile a Londra nel suo studio, così si tornava nella città dove tutto era iniziato e sembrava finito, ma a quanto pare ci può sempre essere una seconda chance. Noi non ci facemmo problemi e prendemmo il primo treno per la capitale per raggiungere l’uomo.
Arrivati lì, lui ci spiegò un po’ come funzionava tutto. Ci disse che iniziare una carriera sarebbe stato complicato, ci sarebbe voluto molto lavoro e soprattutto comportava abbandonare la propria vita privata per dedicarsi interamente a questo nuovo progetto. Credo sia stato ciò che hanno dovuto fare anche i One Direction, e le ragazze potevano finalmente spiegarsi i motivi delle loro assenze. Per me non c’erano problemi, la mia vita era insignificante a scuola e questa svolta sarebbe stata decisiva. Ci fermammo a Londra per la notte, non sapevamo per quanto tempo ci saremmo trattenute, forse qualche giorno, forse qualche settimana, forse per sempre… Poco m’importava. C’era qualcosa che però dovevo fare: chiamare Sam e cercare di ‘aggiustare’ la situazione.
 
Sam: “Pronto Jade!”
Io: “Ciao Sam…”
Sam: “Pensavo di non ricevere mai più una tua chiamata..”
Io: “Non ho intenzione di rompere i rapporti con te ma vorrei capire…”
Sam: “Certo, hai ragione, possiamo vederci?”
Io: “Io sono a Londra però…”
Sam: “Cosa fai lì?”
Io: “Sai un produttore di musica ci ha offerto un contratto discografico.”
Sam: “Davvero? Wow, sono contentissimo perché ve lo meritate.”
Io: “Grazie.”
Sam: “Comunque io domani sarò a Londra per incontrare i miei parenti quindi…”
Io: “Perfetto allora ci vediamo domani mattina al parco vicino il mio ex hotel.”
Sam: “Ok, sarò lì alle undici.”
 
L’appuntamento era fissato, avevo avvertito le ragazze di dove andavo per messaggio, non volevo che venissero con me e parlandone mi sarei fatta condizionare di sicuro. Quel parco spolverò la mia mente, mi ricordava i momenti passati con Harry, a baciarsi nell’erba, a rincorrersi e a passeggiare per mano. Ora erano ancora più visibili. Sam era già lì che mi aspettava, quando lo vidi allungai il passo e lo raggiunsi per poi salutarlo con un bacio sulla guancia.
 
Sam: “Ciao Jade.”
Io: “Ciao.”
Sam: “Hai detto che vuoi parlare..”
Io: “Si , di quello che hai detto quella sera”
Sam: “Si, ecco, io credo di essere innamorato di te, cioè non lo credo, è così! Mi sono innamorato dalla prima volta che ti ho vista, quando mi sei caduta addosso e quando abbiamo parlato a lungo. Ma purtroppo sapevo che avevi già un ragazzo, sicuramente più bello di me, e avevo compreso che non avrei mai avuto possibilità con te, cosi ho deciso di diventare tuo amico, per poterti avere vicina anche se non tanto quanto avrei voluto davvero.”
Io: “Mi dispiace di non essermene accorta…”
Sam: “Ma ora…”
Io: “Ora cosa?”
Sam: “Ora Harry non c’è più, ho forse una piccola chance che il mio sogno si avveri?” – così io abbassai lo sguardo.
Io: “Oh, non credo di essere pronta, ho paura…” – lui prese la mia mano e girò il mio viso verso di lui.
Sam: “Ti prego, lasciami curare le tue ferite.” – accostò il suo viso al mio e le nostre labbra si avvicinarono sempre di più ma all’ultimo sottile filo d’aria rimasto, i miei occhi chiusi ricordarono Harry.
Io: “No Sam!” – allontanai di scatto il mio viso impedendo a Sam di baciarmi – “Scusami, ma io non provo lo stesso per te, tu meriti una ragazza che ti ami davvero…”
 
Scappai via piangendo, avevo distrutto anche il rapporto con Sam, lui non mi rincorse, lasciò che me ne andassi. Perrie mi vide tornare in lacrime e mi abbracciò forte, poi le spiegai l’accaduto e lei, da buon amica, mi disse che io non avevo fatto nulla di sbagliato, ero solo stata sincera con Sam. Guardai il mio telefono e trovai un messaggio del ragazzo in questione:
“Ciao Jade, sei scappata e non mi hai permesso di rispondere. Per me va benissimo, se tu non provi quello che provo io, possiamo comunque rimanere amici! E sono io quello che ti chiede ‘scusa’ perché non avrei dovuto tentare di baciarti…”
Io gli risposi:
“E’ tutto apposto, tranquillo, sono contenta di poter continuare ad essere tua amica!”
 
Ed ero davvero felice che tutto fosse finito per il meglio con Sam, perché era davvero un ragazzo adorabile e nonostante i suoi sentimenti per me, aveva deciso di continuare ad essere mio amico. Inoltre quel giorno capii un'altra cosa: Harry era ancora il mio pensiero fisso, era stata la sua immagine nella mia mente a farmi allontanare da Sam, probabilmente lo amavo ma non credo bastasse per perdonarlo…


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao! Scusate la mia assenza, perdono!! Ho avuto una settimana abbastanza complicata ma sono riuscita a farvi finalmente avere il nuovo capitolo ^-^ spero sia di vostro gradimento e cercherò di pubblicare presto il prossimo per farmi perdonare ;)
Inoltre ho un piccolo annuncio da farvi: sto scrivendo un'altra fanfiction che pubblicherò a breve, spero che leggerete anche quella!
Baciii :***

p.s. Grazie delle recensioni e dei messaggi! Continuate così ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Ventiduesimo Capitolo ***




Harry’s POV
A quanto pare una nuova girlband si stava affermando in campo musicale, quando sentii l’annuncio durante uno dei programmi tv quasi non potevo crederci: si trattava proprio della mia Jade e delle sue amiche, stavano ottenendo successo e presto avrebbero rilasciato il loro primo singolo, ero contento per loro e soprattutto per la ragazza che amavo perché sapevo quanto ci tenesse alla musica.
Perrie mi disse di volermi incontrare, forse aveva un piano per aiutarmi a riagganciare con Jade e le dissi che avrei annullato qualsiasi impegno per questa causa. Come sempre Zayn mi accompagnò nel posto prefissato e lì incontrammo Perrie.
 
Perrie: “Ciao tesoro” – solito bacio con il ragazzo e scambio di stucchevoli complimenti, ma in fondo li capivo, anch’io lo facevo con Jade.
Io: “Scusate se interrompo le vostre smancerie ma vorrei sapere perché siamo qui…”
Perrie: “Scusa Harry, comunque ho avuto un’idea ma ti avviso, potrebbe essere rischiosa…”
Io: “Rischiosa o facile che sia, per Jade tutto…”
Perrie: “Non è rischiosa nel senso di pericolosa ma diciamo che è una prova per testare i sentimenti di Jade, se lei veramente ti ama dovrebbe funzionare..”
Io: “Ok dimmi…”
Perrie: “Penso che sai bene ciò che da più fastidio ad una ragazza innamorata: vedere il suo amore con un’altra. Quello che avrei in mente io è di far ingelosire Jade in modo tale che capisca che non può stare senza di te, ma è tuttavia un rischio perché i suoi sentimenti potrebbero anche cambiare…sei disposto a rischiare?”
Io: “Cioè io dovrei far ingelosire Jade uscendo con un’altra ragazza?”
Perrie: “In poche parole si.”
Io: “Non sono proprio convinto…”
Perrie: “Io ho cercato di aiutarti…”
Io: “Ci sto!”
Perrie: “Davvero?”
Io: “Certo!”
Perrie: “Ok, mi fa piacere! Ti farò sapere allora i dettagli, e ovviamente trova una ragazza carina disposta ad aiutarti!”
 
Le parole di Perrie risollevarono il mio morale. Era rischioso il suo piano ma che potevo fare oltre quello? Jade provava qualcosa ma i suoi sentimenti erano ingabbiati in una sorta di prigione di ferro che accidentalmente avevo creato e da cui non passavano raggi di luce. Forse sarei riuscito a scalfire quella maledetta gabbia facendo rinascere i sentimenti di Jade, forse lei poteva tornare ad amarmi in quel modo. Lo speravo dannatamente, lo desideravo troppo.
 
Presto Perrie mi fornì i dettagli sul posto e l’ora, a quanto pare aveva organizzato la ‘missione’ in un luogo dove c’era davvero molta gente in modo tale che l’incontro potesse sembrare il più casuale possibile: si trattava di uno dei Luna-park più belli di Londra, uno di quelli frequentati da tantissima gente. Mi sembrò un’idea grandiosa e avevo trovato anche la ragazza che mi avrebbe aiutato, il suo nome era Taylor ed era una mia amica dai tempi dell’asilo, quando le proposi di aiutarmi lei non esitò ad accettare. Lei sapeva quanto amassi Jade e desiderava vedermi felice più di ogni altra cosa.
 
Jade’s POV
Le Little Mix avevano iniziato a crescere e stavano maturando sempre più. Cominciammo ad esibirci in vari programmi e show televisivi e il pubblico sembrava apprezzarci, dopotutto avevamo già dei fan a partire da XFactor i quali, nonostante la mia gaffe, non ci avevano abbandonate. Sentivo veramente che potevamo fare la differenza nel mondo della musica, di girlband non ce ne stavano molte in fondo. Ma la notizia più sensazionale fu quella del nostro manager, a quanto pare era l’ora che le Little Mix smettessero di fare cover e creassero la loro musica! La notizia ovviamente rese tutte noi felicissime perché non vedevamo l’ora di trovare il nostro sound, così cominciammo a scrivere testi e a cercare melodie mai sentite, volevamo essere una novità, volevamo che la musica riflettesse noi stesse e da qui uscì il nostro singolo da cui poi sarebbe nato l’omonimo album: DNA. La musica era davvero particolare e metteva in risalto le nostre doti vocali, davvero stupendo. Quando annunciammo l’arrivo del nuovo singolo su Twitter e su Facebook, ricevemmo migliaia di messaggi di supporto, si era creato un vero e proprio fandom a cui cominciammo a dare un nome: ‘Mixers’. E già, come per i One Direction c’erano le directioner, per noi ci sarebbero stati i mixers, che eccitazione! Il supporto di quelle persone ci diede lo sprint che ci serviva per entrare finalmente nel mondo della musica, il nostro sogno stava finalmente diventando realtà.
 
Perrie aveva avuto una meravigliosa idea per festeggiare, pensammo infatti di andare al Luna-park, io adoravo le giostre e dopo il duro lavoro che avevamo iniziato ci voleva un po’ di svago. Al Luna-park c’era davvero un botto di gente: famiglie, ragazzi, bambini e anche adulti, quel parco giochi offriva divertimento per tutti. Io non ero mai stata proprio a quello di Londra e lo trovai favoloso. L’attrazione che più mi colpì fu la ruota panoramica, davvero altissima e la vista immaginavo sarebbe stata ancora più bella così chiesi alle ragazze se potevamo salire a farci un giro. Leigh e Jesy ne furono entusiaste e volentieri accettarono la mia proposta mentre Perrie disse di soffrire di vertigini e di non poter venire con noi. Sinceramente non sapevo di questo suo disturbo ed era un po’ strana quel pomeriggio, come se fosse agitata ma non capivo il perché.
Jesy, Leigh e io salimmo comunque sulla ruota e ammirammo il meraviglioso paesaggio sottostante. Il panorama di Londra era da lasciare senza fiato! Le villette che vedevamo spesso dal finestrino della macchina sembravano tanti piccoli puntini, invece riuscivamo a vedere il meraviglioso Big Ben anche se molto più piccolo rispetto al normale. Ci facemmo un sacco di foto con quello sfondo e quando scendemmo le mostrammo a Perrie. Eravamo un po’ dispiaciute che non ci fosse anche lei in quelle foto ma a lei non sembrò dar fastidio, anzi, sembrava pensare ad altro e non riuscivo esattamente a capire cosa le frullasse per la testa. Appena scese ci chiese di andare verso le bancarelle che vendevano caramelle e zucchero filato, quasi ce lo impose ma in fondo avevo una certa fame anch’io. Ci facemmo strada fra la gente finchè non ci avvicinammo sempre più alla meta. Ma ad un certo punto io mi fermai, poi lo fecero anche Perrie e le altre. Mi chiesero se stessi bene e perché mi ero fermata ma dalla mia bocca non uscì una parola e i miei occhi guardavano in una sola direzione: vidi un ragazzo riccio, alto, occhi verdi e dal sorriso stupendo. Lo conoscevo bene, i miei occhi avevano immagazzinato il suo aspetto e sarei riuscita a riconoscerlo tra migliaia di ragazzi. Ma la cosa che mi sorprese a tal punto da togliermi la capacità di parlare fu vederlo con un’altra ragazza, mentre dolcemente le comprava dello zucchero filato rosa. Una scena un po’ zuccherosa direi ma perché mi dava fastidio? Io non ero più la sua ragazza eppure vederlo con quella biondina mi aveva del tutto innervosita e senza pensarci un attimo su, decisi di andargli a parlare. In quel momento non avrei dato retta a nessuno, avevo solo una gran voglia di sbattere in faccia ad Harry quello che chiamava ‘amore’ nei miei confronti. Diceva di amarmi ma usciva con un’altra, che logica era? Il mio passo veloce mi portò fino a lui…
 
*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Come va? Scusate, avevo promesso che avrei aggiornato prima e mi scuso anche se il capitolo è un po' corto. Vi assicuro che con il prossimo mi farò perdonare ;)
Allora, cosa abbiamo qui....Jade è gelosaaa! Questo sta a significare che i suoi sentimenti non sono scomparsi, ma cosa succederà con Harry? Cosa gli dirà? Fatemi sapere cosa pensate accadrà e cosa pensate del capitolo nelle recensioni ;) Grazie mille a tutti!
p.s. ho intenzione di aggiornare domenica ma se arriva a due recensioni prima di domenica aggiorno subito quindi se volete leggere subito cosa accadrà, recensite!! Baci xx

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Ventitreesimo Capitolo ***




Ora si che Harry mi avrebbe sentita, la sua falsità aveva raggiunto il limite.
 
Io: “Eccolo qua, complimenti…”
Harry: “Jade cosa ci fai qui?”
Io: “Questo non è importante piuttosto perché non mi parli dell’amore che provi nei miei confronti e tutte le sciocchezze che mi hai raccontato la sera del ballo…”
Harry: “Jade lascia che ti spieghi…”
Io: “Per piacere, risparmia il fiato, sei solo un ipocrita, hai un cuore freddo, non hai rispetto per i sentimenti e ti diverti utilizzando le altre persone, e pensare che io provavo ancora qualcosa per te…” – a quel punto la forza e il coraggio che mi avevano fatto parlare in quel modo duro e autoritario scomparvero improvvisamente per lasciar spazio ad una marea di lacrime. Decisi di scappare via, era quello che facevo sempre quando lo vedevo.
 
Sentii Harry chiamarmi ma non mi voltai e continuai a correre tra la gente nella speranza che mi perdesse di vista. Perrie tentò di bloccarmi ma non ci riuscì. Non guardavo neanche dove stavo andando, tenevo le mani sul viso per nascondere le ancora multiple lacrime e le mie gambe non rallentavano. In men che non si dica mi ritrovai sul ciglio della strada e ancora senza guardare continuai diritta. Fu solo il rumore di un’auto a farmi fermare e a farmi togliere le mani dal volto. L’immagine di quell’auto che mi stava venendo praticamente addosso mi impediva di fare qualsiasi movimento, credo sia stato qualcosa di psicologico. Mi passò tutta la vita dinanzi in quella frazione di secondo, e il mio cuore accelerò il battito. La macchina era quasi addosso a me quando una mano afferrò violentemente il mio braccio e mi trascinò con sé lasciando passare l’auto al mio fianco. Finii per terra insieme al mio salvatore. Purtroppo svenni, e non ricordo bene come avvennero i miei soccorsi, so solo che mi svegliai un po’ frastornata nel letto di un appartamento che non ricordavo di aver mai visto. Cominciai a chiedere dove mi trovavo ma nessuno sembrava rispondere. Poi da un’altra stanza arrivò Harry con una tazza di camomilla e una pezza bagnata. Poggiò quest’ultima sulla mia fronte e mi passò la tazza nelle mani.
 
Harry: “Come ti senti Jade?”
Io: “Un po’ confusa ma sto bene…che ci faccio qui?”
Harry: “Ti ho portata io, questo è il mio appartamento”
Io: “Ma cosa è successo?”
Harry: “Non ricordi? Stavi per essere investita da un’auto, ma per fortuna sono intervenuto in tempo.”
Io: “Grazie.” – è vero che lo odiavo ma mi aveva pur sempre salvato la vita.
Harry: “Di niente, amore…”
Io: “…amore?” – chiesi un po’ stranita, cioè perché questa confidenza? Non eravamo più fidanzati e questo me lo ricordavo bene.
Harry: “Scusami, non riesco a resistere ai miei sentimenti…”
Io: “Harry ti prego, sono stanca delle tue bugie, possiamo smetterla con tutte queste fandonie?”
Harry: “Jade io non scherzo.” – disse serio.
Io: “Harry basta…” – io supplicai di smetterla perché mi ero scocciata di questa sua insistenza, Harry si avvicinò al divano su cui ero seduta e si inginocchiò di fronte a me, poi mi afferrò le mani.
Harry: “Jade io ti amo. Non posso amare nessun’altra ragazza che non sia tu. Tu mi hai completamente rapito, non posso ignorare i miei sentimenti, so che non li proverò per nessun’altra. Il mio cuore ti appartiene e so che vale lo stesso per te.” – le sue parole misero in moto di nuovo quei maledetti impulsi che lui aveva da sempre provocato in me. Ma mi doveva più di qualche spiegazione…
Io: “Se è vero che mi ami così tanto allora perché hai baciato quella ragazza nel tuo camerino e perché oggi sei uscito con quell’altra biondina?”
Harry: “Non ho baciato quella ragazza, lei ha baciato me. Mi ha colto alla sprovvista ma l’ho allontanata subito, peccato che tu avevi già visto…e la ragazza di oggi è solo un’amica d’infanzia…”
Io: “Non so se posso crederti..” – le spiegazioni che mi aveva dato erano sensate, certo, ma ancora non ero convinta del tutto.
Harry: “Jade..” – disse avvicinandosi ancor di più a me, i nostri nasi si sfioravano e le palpebre dei nostri occhi quasi non sbattevano più tanto che questi erano connessi gli uni agli altri – “Io ho compiuto un errore, lo ammetto, ma tu sei il mio mondo, il mio universo, sei la ragione per la quale scrivo le mie canzoni, sei la mia ispirazione, sei la mia vita… ti prego non togliermi la possibilità di VIVERE!”
 
Ormai nessuna parola poteva uscire dalla mia bocca, non mi sembrava possibile che stesse bleffando, una dichiarazione del genere viene dal cuore. Forse mi ero sbagliata: lui mi amava veramente.
Io dovetti quindi cedere al richiamo delle sue labbra che esigevano un bacio così avvicinai la mia bocca alla sua e ci scambiammo un bacio appassionato. Io misi le mie braccia attorno al suo collo come facevo una volta e lui poggiò le sue mani sui miei fianchi e mi fece alzare in ginocchio sul divano mentre lui si alzava del tutto. Il bacio fu forse uno dei più lunghi che ci fossimo dati, credo perché era tanto che non percepivamo la presenza l’uno dell’altro e ora volevamo recuperare il tempo perso. I suoi baci si spostarono dalle mie labbra al mio collo mentre io massaggiavo lentamente le sue spalle. Harry cominciò a spingermi sempre più sul divano finchè non fui costretta a stendermi e lui si stese su di me. Il fervore dei nostri baci non si calmò un solo istante. Le sue mani accarezzavano le mie cosce scoperte mentre il suo petto strisciava lungo il mio. Nella situazione ormai calda Harry cominciò lentamente ad alzare la mia maglietta fino a sfilarla via, poi io tolsi la sua. La mia pelle era in stretto contatto con la sua, le mie mani alternavano massaggi a forti strette sulla sua schiena calda. La catena di baci sembrava infinita. Ad un certo punto Harry allontanò il suo viso e con affanno disse: “Jade, promettimi che non mi lascerai mai”.
Io risposi: “Solo se tu mi prometti lo stesso”
E lui: “Lo prometto.”
 
A questo punto, Harry si alzò dal divano, e aiutò me a fare lo stesso prendendomi la mano. Accarezzò dolcemente i miei capelli con una mano, e il mio viso con un'altra. Poi mi baciò di nuovo, le sue labbra mi distrassero dalle sue mani che intanto scesero sui miei pantaloncini di jeans che vennero improvvisamente sbottonati e fatti cadere a terra. Ero in slip e reggiseno quando Harry mi sollevò da terra prendendomi da sotto le cosce e mi trasportò nella camera da letto. Io non mossi mai le mie mani da dietro la sua nuca, e quando lui mi posò sul letto, lo trascinai insieme a me. Lui mantenne il contatto con le mie labbra mentre una mano si trovava sotto la mia testa e l’altra massaggiava la mia coscia sinistra. I suoi movimenti erano ampi e ogni tanto stringeva la mia pelle come per accertarsi che io fossi ancora sotto di lui. La sua mano cominciò a cambiare direzione, si spostò sempre di più verso l’interno coscia e sempre di più verso la mia parte più intima. Il mio respiro diventò sempre più affannato, in parte per la catena di baci che mi avevano tolto il respiro, in parte per quella mano che raggiunse il punto desiderato. Harry muoveva le sue dita provocando in me un senso di piacere che non avevo mai provato. Staccai improvvisamente la mia bocca dalla sua e gemetti un tantino quando i movimenti della sua mano sulla mia intimità cominciarono a farsi più intensi e dolorosi, ma Harry sentendomi gemere ancora una volta, si fermò. Il mio petto faceva su e giù inspirando e cacciando aria, il riccio cambiò posizione e si mise al mio fianco. “Jade, è tutto apposto?” – mi chiese. Io gli dissi di si e lui si morse le labbra mentre ancora guardava intensamente i miei occhi, capii che voleva ancora un altro bacio e lo accontentai, poi cademmo entrambi in un sonno profondo.
 
La mattina seguente mi svegliai al fianco di Harry, mentre dormiva era ancora più bello. Accarezzai delicatamente i suoi ricci castani e poi le sue guance lisce. Non potevo credere a ciò che era successo la sera precedente, avevo perdonato Harry, e non pensavo sarebbe mai accaduto. Inoltre ci eravamo spinti oltre i limiti che, io più che altro, avevo imposto. Avevo però provato davvero piacere nel sentire le sue mani lungo il mio corpo e non credo sia stato solo per merito dell’attrazione fisica che c’era fra di noi ma anche perché i miei sentimenti per lui erano veri e sinceri. Non avevo mai amato nessuno più di quanto amavo Harry Styles.
Mentre gli accarezzavo quelle soffici guance, lui mise improvvisamente la sua mano sulla mia e aprì gli occhi sorridendomi. Caspita, il suo sorriso mi toglieva il fiato. Lo faceva sempre.
 
“Buongiorno amore” – disse lui.
“Buongiorno” – risposi io sorridendo.
“Hai dormito bene?” – chiese.
“Si”
 
A questo punto Harry mi diede un bacio sulla fronte e si alzò dal letto per dirigersi in cucina. Cercai il mio cellulare disperatamente finché non andai in soggiorno dove lo trovai, poggiato sul tavolino. Lo aprii e vidi le ‘sole’ venti chiamate di Perrie a cui non avevo risposto e i totali cinquanta messaggi delle ragazze. Di corsa chiamai Perrie che rispose subito, probabilmente, preoccupata com’era, aveva il telefono di fianco.
Perrie: “Jade! Dove sei finita?” – mi chiese spaventata.
Io: “Tranquilla Pezz, sto bene”
Perrie: “Jade non ti azzardare mai più…” – intanto Harry mi chiamò dalla cucina per dirmi che la colazione era pronta – “…ehi ma con chi sei?” chiese Perrie curiosa.
Io: “Sono c-con Ha-Harry…” – dissi balbettando.
Perrie: “Davvero? E cosa ci fai con lui? Non dirmi che ci hai passato la notte insieme?!” – era sconvolta.
Io: “Si ma ora devo andare a dopo!” – attaccai il telefono anche se Perrie stava ancora parlando e andai in cucina.
 
Harry aveva preparato dei toast molto invitanti, alcuni con prosciutto e sottilette ed altri con la nutella. E quando li assaggiai mi resi conto che quel ragazzo era davvero un ottimo cuoco. Mentre mangiavamo mi chiese dove volessimo andare durante la giornata, sembravamo tornati i due fidanzatini di un tempo e pensando ai miei impegni mi ricordai che dovevo correre via per andare a registrare il nuovo video delle Little Mix, il primo in realtà. Così salutai Harry con un bacio a stampo, raccolsi le mie cose e scappai verso lo studio dove avremmo registrato. Arrivai dopo un quarto d’ora circa e trovai Perrie, Jesy e Leigh che mi aspettavano sbuffando. Le salutai da lontano e poi corsi loro incontro. Mi riempirono di domande a cui risposi vagamente, poi finalmente il regista ci chiamò per farci registrare il video: DNA.


*SPAZIO AUTRICE*
Ehilàà!! Come promesso ho pubblicato appena sarebbero arrivate due recensioni e siccome siete favolosi, avete recensito stasera stesso! Quindi ecco il capitolo! Avevo detto che mi sarei fatta personare e così vi faccio questo splendido regalo! Allora...Jade e Harry sono finalmente tornati assieme e hanno ristabilito un rapporto, inoltre come dice Jade, si sono spinti un po' oltre i limiti che lei aveva imposto. Spero che vi sia piaciuto il capitolo e vi prego non lasciatemi nel dubbio...RECENSITE! :D
Baci e tante grazie a tutti! xx

p.s. Domenica leggerete qualcosa di nuovo ;)

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Ventiquattresimo Capitolo ***




Le Little Mix stavano diventando il nuovo fenomeno musicale, sembrava un sogno ma era la realtà. Il nuovo album stava salendo nelle classifiche inglesi e occupava buone posizioni in quelle mondiali. Eravamo contentissime di tutto ciò.
Arrivò il momento della nostra prima esibizione dal vivo, infatti fummo invitate ad un concerto di beneficienza assieme ad altri cantanti per presentare il nostro singolo ‘DNA’. Ero molto eccitata e allo stesso tempo nervosa perché ci avrebbero viste migliaia e migliaia di persone e l’arena dove ci dovevamo esibire sembrava davvero gremita di gente. Conservai un biglietto per Sam e gli promisi che lo avrei fatto entrare nei camerini per salutarlo. Era davvero molto che non ci vedevamo e messaggiare non era lo stesso.
L’esibizione fu fantastica, demmo il massimo di noi stesse e il pubblicò sembrò apprezzare. Ero davvero soddisfatta, avevamo qualcosa di diverso da tutti gli altri artisti, avevamo un ritmo tutto nostro. Tornate nei nostri camerini ci abbracciammo forte, il nostro successo era sicuramente dovuto in parte alla forte amicizia che c’era tra noi. Eravamo come sorelle. Bussò qualcuno alla porta ed io andai ad aprire, era Sam.
 
Sam: “Disturbo?” – chiese lui un po’ imbarazzato.
Io: “Ma no figurati.” – risposi io mentre Perrie e le altre uscirono per lasciarci soli.
Sam: “Allora, devo farti un milione di complimenti perché sei bravissima e anche le tue amiche lo sono!”
Io: “Grazie Sam, sono contenta del tuo supporto e soprattutto sono contenta di vederti visto che è passato davvero tanto dal nostro ultimo incontro…”
Sam: “Si ma preferisco non ricordarlo…bene, se la domanda non le pare indiscreta, potrei invitare la signorina Thirlwall a cenare con me?”
Io: “Aspetti un attimo, guardo sull’agenda..” – feci finta di guardare su un diario immaginario – “…sono libera signore!” – ci facemmo una risata.
Sam: “Sono onorato allora, ma ciò che le posso offrire è una pizza, nulla di più, sono desolato…”
Io: “Smettila Sam, lo sai che adoro la pizza e la preferisco cento volte ai piatti complicati da ristorante!” – e ancora scoppiammo a ridere.
 
Avvisai Perrie e le altre che me ne andavo in pizzeria e con l’aiuto di Sam, riuscii ad evitare i paparazzi appostati all’ingresso. Mi accompagnò in una pizzeria molto chic, aveva delle luci particolari e l’atmosfera era giovanile e abbastanza confortante. Prendemmo un tavolo per due e cominciammo a parlare del più e del meno. Cercai di evitare il discorso ‘Harry’ ma involontariamente venne fuori.
 
Sam: “So che stai con Harry…”
Io: “Si ma stiamo cercando di non farci vedere assieme e comunque passiamo poco tempo da soli, lui è occupato con la sua band e io con la mia…” – proprio così, la nostra relazione era diventata simile a quella tra Perrie e Zayn, o tra Jesy e Liam, o tra Leigh e Niall.
Sam: “Capisco, ma tu ne sei proprio innamorata?”
Io: “Sam, conosco i tuoi sentimenti e so che vuoi proteggermi ma Harry è un bravo ragazzo in fondo e io provo qualcosa di davvero speciale nei suoi confronti…”
Sam: “E’ che io penso che tu meriti una persona migliore di lui…” – disse stringendo le mie mani tra le sue.
Io: “Sei davvero dolce e non ti preoccupare perché sono una persona diversa da prima, sono più forte e so di chi posso fidarmi…” – risposi io accarezzando le sue mani.
 
In quell’istante sentii qualcuno toccarmi la spalla sinistra con un dito. Girai la testa e ritrovai la faccia di Harry che guardava arrabbiato la scena. Di scatto allontanai le mie mani da quelle di Sam. Harry voltò il viso per guardare da un’altra parte e io mi alzai per cercare con la mia mano di spostare il suo sguardo su di me. Lui afferrò il mio polso prima che potessi raggiungere il suo viso e lo portò al suo posto. Non mi guardava neanche negli occhi mentre io lo supplicavo di ragionare, Sam era solo un amico, nulla di più ma lui aveva il volto in fiamme. Mentre io cercavo di persuaderlo, Sam si intromise.
 
Sam: “Harry, non ti scaldare, io e Jade siamo amici, nulla di più.”
Harry: “Tu non devi parlare, sapevi bene che Jade era fidanzata e comunque ci hai provato!” – Harry non rispondeva a me ma rispose a Sam.
Sam: “Ricordati che tu hai fatto di peggio!” – lo provocò.
Harry: “Tu non sai come sono andate le cose!” – Harry si avvicinò con fare minaccioso a Sam.
Sam: “So com’è stata Jade e questo mi fa capire che lei non ti merita.” – Sam rispose avvicinandosi anche lui ad Harry.
 
Harry a questo punto, irritato come mai, diede un pugno fortissimo a Sam che cadde a terra ma che non fece fatica a rialzarsi per rispondere con un altro pugno. Io misi le mie mani davanti al volto per non guardare la scena. Avevo altre volte visto Harry picchiare ed essere picchiato ma erano immagini crude che non volevo rivedere. Sbirciai attraverso le mie dita e notai che una calca si era formata attorno Harry e Sam che ancora si davano spintoni e calci. Ormai non potevo più resistere a quello spettacolo orrendo e cercai di dividerli tirando prima Sam e poi Harry per le braccia ma sembravo invisibile per loro. Cercai di avvicinarmi ancora una volta e una gomitata mi colpì in piena fronte facendomi svenire.
 
Harry’s POV
Ad un tratto vidi Jade stesa a terra, e fu solo allora che lasciai andare la felpa di quel Sam che aveva colpito la mia ragazza. Gli lanciai varie occhiate minacciose mentre cercavo in tutti i modi di farla riprendere. Si avvicinò anche Sam ma io lo allontanai.
 
Io: “Stalle lontano, hai già combinato abbastanza.” – gli dissi in modo autoritario.
Sam: “Non è il momento di litigare, e comunque è stato un incidente.”
Io: “Per colpa del tuo ‘incidente’, ora Jade è svenuta!” – ero furioso e volevo ucciderlo di botte ma mi trattenni perché dovevo pensare alla mia ragazza.
 
Sam propose di chiamare un’ambulanza ma io lo fermai dicendogli che mi sarei occupato io di lei, respirava regolarmente, aveva solo bisogno di riprendersi. La sollevai da terra posandola sui miei avambracci e la portai via da quella pizzeria. Prendemmo un taxi e arrivammo al mio appartamento. Posai Jade sul letto, e cominciai ad accarezzarle dolcemente la guancia mentre dormiva. Il suo viso era così bello, le sue ciglia lunghe facevano ombra sulle gote e le sue labbra carnose mi facevano sempre venire l’istinto di baciarle. I suoi capelli leggermente mossi scendevano lungo le spalle e il suo corpo era rilassato. Dormiva beatamente come una principessa e io, come un principe, le diedi un bacio a stampo per poi allontanarmi e lasciarla dormire. La mia principessa aveva bisogno di un po’ di riposo. Intanto cominciai a ripensare a quel ragazzo, Sam, ero geloso di lui e quando lo avevo visto con le mani in quelle di Jade, avevo perso il controllo di me stesso. Non avrei potuto mai vedere la mia principessa con un altro ragazzo, io la amavo e avevo un disperato bisogno di lei. Purtroppo il mio lavoro come anche il suo ci teneva lontani e non lo sopportavo. Da quel momento promisi a me stesso che avrei dedicato più tempo alla mia Jade perché non potevo e non volevo lanciarla tra le braccia di un altro ragazzo. Lei era la mia vita e doveva continuare ad esserlo.
 
Jade’s POV
Riaprii gli occhi e riconobbi la camera da letto di Harry, stropicciai con le mani le mie palpebre rovinando il mascara che avevo sulle ciglia. Mi alzai lentamente dal letto per guardarmi allo specchio, di sicuro avevo il viso nero di trucco e cercai di rimediare pulendolo con le mani. Poi sistemai i miei capelli tutti arruffati mentre la mia mente ancora un po’ frastornata metteva a fuoco gli episodi accaduti poco tempo prima. Mi diressi verso il soggiorno alla ricerca di Harry ma non lo trovai così lo chiamai per nome ma ancora nessuno rispose. Provai a dirigermi in cucina ma non era neanche lì. In ultimo pensai fosse in bagno e bussai quindi alla porta. La risposta non arrivò ma la porta si aprì di scatto per rivelare Harry con solo un asciugamano attorno al girovita, probabilmente appena uscito dalla doccia. Il suo petto nudo e tatuato mi mise un po’ in soggezione e penso che le mie guance fossero rosse. Guardai verso il basso per non incontrare con lo sguardo né gli occhi di Harry, né il suo stupendo fisico. Lui ridacchiò un po’, si era accorto probabilmente del mio imbarazzo. Mi girai del tutto seccata da quella risatina e mi diressi verso il soggiorno. Lui mi seguì e mi chiese perché fossi nervosa. Io gli dissi di andarsi a vestire e lui annuì, accennando un’altra di quelle fastidiose risatine. Mi sedetti sul divano mentre aspettavo che Harry tornasse e decisi quindi di accendere la televisione. Cominciai a fare dello zapping fra i canali ma non trovai nulla di interessante così spensi la tv. Intanto Harry tornò con addosso solo un paio di pinocchietti di jeans. “Meno male che gli avevo detto di vestirsi!” – pensai ironicamente. Harry si sedette al mio fianco e mise il suo abbraccio intorno alle mie spalle ma io non risposi in alcun modo a quel suo gesto d’affetto.
 
Harry: “Qualcosa non va tesoro?” – mi chiese.
Io: “E me lo chiedi anche? Sono svenuta ma ricordo quello che è successo prima… hai picchiato Sam per la tua stupida gelosia!”
Harry: “E’ stato lui a provocarmi, io avevo ragione!”
Io: “Nessuno dei due ha avuto ragione, sono arrabbiata con te quanto lo sono con lui!” – replicai.
Harry: “Sam non mi piace, vuole allontanarti da me…”
Io: “Non lo dire neanche, Sam è un ragazzo adorabile e poi dovresti fidarti di me…” – in modo spontaneo delle lacrime cominciarono a sgorgare dai miei occhi. Dovevo in qualche modo scaricare la tensione accumulata durante la conversazione. Mi allontanai da Harry e mi avvicinai alla porta di ingresso dell’appartamento per andarmene. Harry mi afferrò il polso prima che potessi aprire la porta, dicendomi: “Ti prego, non andare via, sono stato uno stupido in quella pizzeria. Scusami Jade.” – non lo avevo mai sentito parlare in modo cosi serio e dispiaciuto. Così abbandonai il mio proposito e mi girai di nuovo verso di lui. Gli accarezzai delicatamente la guancia e gli sorrisi. Al mio tocco lui fece lo stesso, mostrando due tenere fossette sul suo splendido viso.
 
Io: “Ti perdono Harry ma devo comunque andarmene ora.”
Harry: “Perché?” – chiese facendo scomparire immediatamente il suo sorriso.
Io: “Sono le sei del mattino e io ho da fare con la band!”
Harry: “Ti prego rimani un altro po’ con me, ne ho bisogno.” – dovevo rifiutare per forza, non potevo mancare al mio lavoro. Per farlo smettere di supplicarmi poggiai il mio dito indice sulla sua bocca dandogli il segnale di silenzio. Poi lo levai per sostituirlo con le mie labbra. Baciai dolcemente la sua bocca calda e gli sussurrai nell’orecchio: “Ci vediamo presto, amore.” Dopodiché mi diressi verso la porta per andarmene dal suo appartamento. Lui ancora mi guardava con quegli occhi da cucciolo mentre oltrepassavo la soglia d’uscita.


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Ecco il mio 'regalo della domenica', definiamolo così ;)
Che dire, in questo capitolo c'è lo scontro fra Sam e Harry che penso sia stato più volte rimandato. La povera Jade ne è rimasta vittima purtroppo, cosa accadrà ora? Harry si è veramente pentito del suo comportamento?
Vi lascio con questi punti interrogativi ;) A presto!

p.s. Tadaaa! NUOVA FF: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2450096&i=1 ;)
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Venticinquesimo Capitolo ***




La vita quando si è famosi non era facile come pensavo. Sognavo di diventare una star e potermi permettere tutto con poco sforzo ma stavo imparando che bisogna impegnarsi anche in questo lavoro e dare sempre il cento per cento. Ora eravamo bombardate di richieste: programmi televisivi, reality ed eventi musicali, ricevevamo inviti da parte di chiunque. Non che la cosa non mi facesse piacere, anzi, ero contentissima del successo ma tutto questo ci stava stressando e soprattutto mi stava allontanando da Harry. Non lo vedevo da un mese ormai, solo qualche chiamata durante la notte e alcuni messaggi durante i pasti. La vita di entrambi era frenetica.
 
Ci chiamò il nostro manager per una riunione straordinaria, la quarta questa settimana, infatti non ci sembrò poi tanto straordinaria.
“Ciao ragazze, sto per annunciarvi qualcosa di fantastico, che sicuramente incrementerà il vostro successo!”
Bene, ed era la quarta volta che diceva quella frase, solo cambiando qualche parola. In ogni caso ogni volta ci faceva stare sulle spine con i suoi sguardi misteriosi. Noi, che eravamo però impazienti, la tartassammo finché non ci disse il tanto desiderato annuncio:
“Andrete in tour con un personaggio davvero speciale, è di sicuro vostro rivale ma con questa unione potrà rivelarsi un ottimo alleato per promuovere le Little Mix nel mondo musicale!”
Ci stringemmo forte le mani perché questo annuncio era davvero straordinario.
 
“Andrete in tour con i One Direction!”
 
Grande festa! In pratica urlavamo come pazze, perdemmo completamente il controllo di noi stesse dopo quella notizia. La prima cosa a cui pensai io fu il mio ragazzo, in realtà credo fosse stato il primo pensiero di tutte. Avremmo avuto moltissimo tempo da trascorrere con loro e ne ero contentissima.
Chiamai Harry come le altre chiamarono i loro boys e decidemmo di andare in un pub per festeggiare l’avvenimento. Harry sembrava contento per telefono, ma non lo era quanto me. Io e le ragazze ci dirigemmo nel nostro appartamento per decidere cosa indossare per la serata. Eravamo eccitate all’idea di poter passare tutto quel tempo con i nostri fidanzati!
 
La situazione era del tipo: Perrie correva da una stanza all’altra saltando, Leigh si faceva foto sul telefono e le postava su Instagram annunciando la notizia, Jesy già pensava all’organizzazione, cosa portare, cosa indossare, già aveva iniziato a fare la lista di cose da fare mentre io, anche eccitatissima, cercavo qualcosa da mettermi. Dopo che ebbero concluso i loro stravaganti festeggiamenti, le ragazze mi raggiunsero davanti all’armadio. Tirai fuori dei pantaloncini neri ma Perrie mi bloccò, prese la gruccia e la riappese dov’era. Le chiesi il perché del gesto e mi rispose: “Stasera dobbiamo festeggiare e non puoi metterti sempre quegli shorts!” Perrie sembrava alquanto seria e quando voltai lo sguardo verso Jesy e Leigh-Anne, loro avevano la stessa espressione. Non potevo controbattere a quei visi così autoritari, così lasciai che loro decidessero per me.
 
Contro la mia volontà quindi, misi un vestitino abbastanza corto, colore blu notte, con le maniche a pipistrello e lo scollo a V. Lasciai i capelli sciolti, indossando soltanto un ferrettino che bloccava lateralmente il mio ciuffo. Indossai delle zeppe non molto alte, ma che per me erano comunque un po’ scomode. Anche le altre indossarono dei vestitini del genere del mio, ma a differenza loro, io non  mi sentivo tanto a mio agio. Avrei preferito i miei pantaloncini ma ammisi anche che per l’occasione dovevo mettere qualcosa di più particolare e rinunciare al mio stile casual e sportivo.
 
Prendemmo un taxi che ci portò al posto scelto. Si trattava di un pub abbastanza esclusivo, dove non avremmo incontrato fan o paparazzi. Non vedevo i One Direction e non pensavo che sarebbero arrivati dopo di noi, dato che eravamo in ritardo. Ad un certo punto sentii delle braccia avvolgermi il bacino da dietro e stringermi forte. Voltai il mio sguardo dietro, puntando con gli occhi verso l’alto per poter riconoscere la figura torreggiante che avevo alle spalle: si trattava proprio di Harry.
Uscii dalla sua presa per potermi girare completamente verso di lui. Indossava una giacca nera, una camicia blu notte come il mio vestito e un paio di pantaloni attillati neri. Aveva quei meravigliosi ricci che contornavano la fronte e quel dannato sorriso che farebbe perdere la testa a chiunque. Mi fece i complimenti per come ero vestita e baciò delicatamente la mia fronte. Nonostante avessi i tacchi, la sua figura rimaneva più alta della mia. Guardai al mio fianco le altre ragazze che salutavano i loro fidanzati e che ci guardavano soddisfatte. Perrie propose di trovare un tavolino dove sedersi per mangiare e bere qualcosa (come sempre pensava al cibo). C’erano dei comodi divanetti con un tavolino al centro dove riuscimmo a sederci. L’argomento principale, come è facile pensare, fu il tour dei ragazzi. Rappresentava per entrambe le band il primo tour ed essendo entrambe inesperte, la presenza dell’altra avrebbe rafforzato sicuramente ogni aspetto. Dopo aver chiacchierato un po’ e mangiucchiato qualcosina, ci dirigemmo verso la pista da ballo, Jesy tirò Liam dalla cravatta costringendolo a ballare con lei anche se non voleva: era davvero buffo! All’inizio ballammo in gruppo, poi Harry cominciò ad allontanarsi così io lo seguii. Lui non ballava, accennava solo qualche movimento mentre guardava divertito me: “Perché ridi?” gli chiesi urlando altrimenti non mi avrebbe sentito.
“Niente, è che ti muovi molto bene.” – disse ridendo di nuovo, io feci una faccia un po’ offesa e diminuii i miei movimenti.
Guardavo verso terra perché quelle risatine mi innervosivano, quando ad un tratto Harry mi afferrò le mani, facendomi bloccare ogni mio movimento. Avvicinò, attraverso le due strette, il mio corpo al suo, e mantenendo salde quelle impugnature, baciò le mie labbra. Fece spazio con la sua lingua fra le mie labbra e io non potei non ricambiare quel bacio. In quel momento, la musica sembrò fermarsi, eravamo solo io e lui, solo il suo corpo vicino al mio, solo le sue labbra e le mie. Non ricordo bene quanto durò quel bacio ma mi sembrò di non avere limiti di tempo. Non lo avrei interrotto, avrei potuto continuare per ore ma Harry distaccò le sue labbra e disse: “Vieni con me, voglio farti vedere una cosa!”
 
Afferrò il mio braccio sinistro dal polso e mi trascinò con se verso una porta. Si trattava dell’uscita dal retro del pub. Ci ritrovammo nel vicolo dietro al locale che si trovava sul piano terra di un palazzo. Salimmo delle scale di ferro che vi erano di fianco all’edificio e una volta arrivati in cima, Harry mi mostrò il terrazzo immenso e la spettacolare vista. Il palazzo era molto alto e si potevano vedere anche cose molto lontane, soprattutto perché era sera e le luci di Londra illuminavano la città in modo stupendo.
 
Io: “E’ meraviglioso!” – dissi ad Harry continuando a guardare il panorama.
Harry: “Lo so, ma mai quanto te!” – rispose lui facendomi arrossire. –“ho un piccolo regalo per te, per farmi perdonare per la faccenda di Sam…”
Io: “Non dovevi amore…”
Harry: “Adoro quando mi chiami così” – Harry sorrise e mi porse un cofanetto. Al suo interno c’era un bracciale con dei ciondoli. Uno era la chiave di violino e rappresentava la musica, uno era una J quindi l’iniziale del mio nome, poi c’era la H, iniziale del suo nome e poi un cuore. Era un regalo stupendo.
 
Abbracciai Harry e lo ringraziai, poi decidemmo di tornare dentro dagli altri. Ovviamente indossai subito il mio nuovo bracciale. All’interno del locale continuava ad esserci confusione così cercammo un posto dove poter stare più tranquilli e indisturbati. Ma improvvisamente davanti ai miei occhi e a quelli di Harry apparve Sam. Il mio cuore accelerò, non volevo che andasse a finire tutto come la volta precedente. Sentii i muscoli di Harry essere tesi quando poggiai la mia mano sul suo braccio per trattenerlo.
 
Sam: “Harry, non ti scaldare, non ho intenzione di fare nulla di male. Sono venuto per scusarmi con voi, perché non dovevo mettermi in mezzo e perché non dovevo picchiarti. Mi scuso, potete perdonarmi?”
Io: “Certo che ti perdono, la colpa è stata un po’ di tutti, non è vero Harry?” – mi girai verso Harry e cominciai a fare cenno verso Sam, perché anche lui doveva scusarsi.
Harry: “Scusa…” – disse Harry senza aggiungere nient’altro. Sam quindi gli porse la mano e Harry gliela strinse. Sorrisi a quel gesto.
 
Ecco che arrivò Perrie con Zayn, sembrava stanca e mi chiese se volessimo andare a casa. Si vedeva che non si reggeva più in piedi, aveva ballato troppo. Salutai Sam e Harry, accertandomi prima però che prendessero strade diverse. Poi raggiungemmo il taxi già chiamato da Jesy e tornammo all’appartamento per dormire.
 

*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti! Chiedo perdono umilmente per il mio ritardo apocalittico ma la scuola mi ha tolto molto tempo...Comunque ecco qui il capitolo, ringrazio tutti per le visite alla storia, per le recensioni, i messaggi e tutto! Davvero grazie e vi prego di continuare così ;)
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Ventiseiesimo Capitolo ***




Si parte!
Non avevamo fatto che provare e provare durante le tre settimane precedenti all’inizio del tour ed ora arrivava la parte più frenetica: il tour vero e proprio! Avremmo solo aperto i concerti ma ci tenevamo a fare le cose per bene. Partimmo con un camper non molto grande in cui la maggior parte dello spazio era occupato dalle nostre valigie. Dopotutto il tour durava circa due mesi e non potevamo portarci solo due completi. Tenevamo anche al nostro stile.
“Se non ci sono indugi, si parte!” – annunciò Mike, il nostro autista. Lui era il migliore, ci faceva ridere a crepapelle. Tornando alla sua affermazione, noi non avevamo alcun indugio, eravamo anzi contentissime di partire.
 
Mi arrivò un messaggio: “Siete partite?” – era Harry che chiedeva informazioni.
“Si, voi?” – risposi.
“Siamo già qui a fare le prove. Sbrigatevi così magari usciamo prima dello show.” – la proposta di Harry mi indusse a pressare il povero Mike affinché velocizzasse.
 
Giungemmo dopo circa quattro ore nella prima tappa del tour: Manchester. Una volta abbandonato il camper, entrammo nello stadio in cui ci saremmo esibite. Era enorme, non ne avevo mai visto uno così gigantesco. Ci guidarono nei camerini dove trovammo già tutto il necessario per truccarci e farci i capelli e c’erano anche delle ragazze che ci avrebbero aiutato a prepararci. Ma ciò che più mi lasciò senza fiato fu il palco. Quando salii su quella piattaforma, ammirai anche meglio la maestosità dello stadio, immaginavo già la gente urlante, cercavo di pensare a quel posto gremito di persone provenienti da varie località. Mentre la mia attenzione era completamente rapita dai miei pensieri, Perrie cercò più volte di risvegliarmi dal mio stato di trans e quando finalmente ci riuscì cominciammo a provare.
 
Una volta terminate le prove ci recammo nei camerini per riposarci un po’. Io mangiai una barretta di cioccolato e mi spaparanzai sul divanetto che avevano posto per una mezz’oretta. Poi la pausa finì e subito le ragazze cominciarono a farci i capelli e il trucco. Chiedemmo un trucco leggero e i capelli sciolti per essere più semplici, per essere noi stesse in pratica. La semplicità era una delle nostre carte vincenti anche se ogni tanto ci piaceva sgarrare e aggiungere un tocco di stravaganza al nostro look. Indossammo dei top di diverse fantasie, il mio era ispirati ai fiocchi, quello di Perrie ai fiori, quello di Leigh ai capelli e quello di Jesy alle radio. Essi rappresentavano i nostri simboli. Mettemmo dei pantaloni a cavallo basso neri e delle scarpe basse tipo converse, dopodiché ci avviammo verso il palco. Percorremmo il corridoio tenendoci per mano, e ad ogni passo sentivamo aumentare le urla provenienti dall’esterno. Raggiungemmo le scalette che ci avrebbero introdotto sul palco quando una mano afferrò il mio polso. Era Harry che voleva augurarmi buona fortuna. Mi fece piacere vederlo, e quando mi baciò per poi allontanarsi, mi trasmesse quel briciolo in più di sicurezza che mi serviva per dare il meglio sul palco.
 
Una marea di urla acclamarono la nostra entrata e ciò che feci per prima cosa fu sorridere, poi iniziammo a cantare il nostro primo singolo DNA. Ad ogni parola, ad ogni nota e ad ogni movimento mi sentivo sempre più a mio agio su quel parco, prendemmo confidenza con il pubblico e come inizio del tour fu davvero stupendo. Il pubblico sembrò apprezzare la nostra esibizione e l’applauso finale fu ancora più bello. Alzai la voce per annunciare i veri protagonisti di quella serata: “Grazie a tutti! Ed ecco che presentiamo la più grande boyband del momento, un applauso caloroso per accogliere i One Direction!”
Scendemmo dal palco lasciando quella folla che applaudiva ininterrottamente, incrociammo sugli scalini i ragazzi e augurammo loro buona fortuna anche perché dopo tutti quegli applausi dovevano assolutamente dare il meglio di loro per ottenerne altri. Si complimentarono con noi e salirono sul palco. Noi ci dirigemmo nei nostri camerini per riposarci dopo la performance. Per un ottimo non parlò nessuno, ci guardavamo stupite e non avevamo parole per descrivere la situazione, poi Perrie le trovò.
 
Perrie: “Ragazze, sono fiera di noi! L’esibizione è andata benissimo e non posso crederci che abbiamo cantato davanti a tutta quella gente.”
Leigh: “Sono d’accordo, non era una cosa da niente ma noi siamo state brave!”
Jesy: “Abbraccio di gruppo?”
 
La proposta di Jesy fu presa positivamente e ci stringemmo in un forte abbraccio a quattro. Erano sempre apprezzati quei gesti, perché un abbraccio tra amiche è sincero, è vero, non c’è niente di più bello dell’amicizia vera. Dopo aver sgranocchiato qualche snack, decidemmo di raggiungere il lato del palco dove ci erano stati riservati dei posti a sedere. Quando ci sedemmo, il concerto sembrava essere iniziato bene, i ragazzi erano in contatto con il pubblico e i loro movimenti erano sciolti. Non li sentivo cantare assieme dal vivo dai tempi di XFactor, ricordo bene quei momenti. Ricordo bene la gara, la sfida che c’era e ricordo contemporaneamente il sentimento d’amore che si era creato e sviluppato fra me ed Harry, che cosa strana eh? Lo avevo da sempre odiato, dal primo sguardo che gettò su di me, lo avevo sempre percepito come una persona antipatica e distaccata, invece era di una sensibilità unica, solo che l’aveva sempre tenuta nascosta dietro un muro. Harry non era come pensavo inizialmente, solo dopo averlo conosciuto capii veramente il suo carattere ed ora quel riccio che stava cantando su quel palco era il mio ragazzo, e mi faceva battere il cuore all’impazzata con un solo sguardo. Lo guardavo con ammirazione mentre si impegnava a cantare e a dare tutto se stesso. Ad un certo punto si accorse di me e mi sorrise continuando a cantare. Io rispose con un altro sorriso.
 
Le loro canzoni erano belle, la maggior parte sull’amore. In qualcuna rividi la nostra storia, mi toccarono il cuore. Ma la canzone che più mi stupì fu una: Story of My Life. Ricordavo questa canzone, l’aveva scritta Harry e io l’avevo letta per sbaglio quella volta nel bungalow vicino il lago. A quanto pare quel testo era diventato una canzone vera e propria e dire che l’amavo era poco. Gli occhi di Harry mentre ne cantava l’ultimo pezzo erano fissi su di me, non li indirizzò in nessun altra parte che non fosse il mio viso. Una volta che ebbe finito di cantare, mi indicò con il dito indice come per farmi intendere che quella canzone l’aveva dedicata a me. Arrossii e sorrisi a quel gesto così dolce.
Harry’s POV
Quegli occhi, quel sorriso, quello sguardo bello da togliere il fiato anche da lontano e anche al buio. La mia Jade era bellissima, se ne stava lì seduta ad ascoltare le nostre canzoni e trasmetteva a me la voglia di esibirmi al meglio, non avrei mai voluto fare brutte figure davanti a lei. La mia voce era calda e pronta a chiudere il concerto con il nostro ultimo brano, ma la spinta finale me la diede lei, mostrandomi ancora una volta quella curva meravigliosa sul suo piccolo viso e mandandomi un bacio.
Lo spettacolo, per essere il primo, era stato davvero divertente e appagante. Avevamo saputo accogliere e allietare il nostro pubblico in modo fantastico ed ero fiero di me e dei ragazzi. Una volta salutati una ultima volta i fans che ci chiedevano di rimanere, tornammo dietro le quinte un po’ distrutti dopo quelle due ore di musica continua. Voleva farmi una doccia prima di incontrare Jade ma lei mi batté sul tempo. Proprio quando ero quasi arrivato nel nostro camerino, munito addirittura di doccia, delle mani coprirono i miei occhi da dietro. Capii dalla loro minutezza che appartenevano alla mia ragazza ma per rendere tutto più divertente feci un elenco infinito di nomi, poi quando si accorse del mio scherzo lasciò andare le mani facendo una faccia un po’ imbronciata. “Sei sempre il solito!” – mi disse con la sua dolce voce.
“E tu sei sempre bellissima!” – le risposi facendola un po’ arrossire.
 
Improvvisamente Louis uscì dal camerino con indosso solo i jeans, probabilmente stava per docciarsi ma mentre stava per pronunciare una frase probabilmente rivolta a me, si bloccò e ci chiese scusa. Fece un’espressione non molto contenta prima di rientrare nel camerino e Jade se ne accorse.
 
Jade: “Che cos’ha Louis? Quasi non sembra lui..”
Io: “Niente, è solo stanco per il concerto…” – la sua espressione colse impreparato anche me. Improvvisamente altre voci femminili arrivarono dal corridoio, si trattava delle amiche di Jade.
Perrie: “Salve piccioncini! Scusate il disturbo ma se Harry è qui significa che c’è anche qualcun altro?” – ero sicuro che si trovassero lì per i miei amici così li chiamai e subito uscirono a salutare le loro ragazze, tutti tranne Louis, che probabilmente era già sotto la doccia.
Leigh: “Volevamo congratularci con voi per lo show di stasera, è stato fantastico!”
Liam: “Grazie mille ragazze, e anche voi siete state fenomenali!”
Niall: “Già, avete spaccato!”
 
Dopo vari complimenti e ringraziamenti ci ridividemmo, le ragazze raggiunsero il loro camper e noi il nostro, ovviamente io feci prima la doccia tanto desiderata. La prossima tappa era Dublino, è un po’ più distante e avremmo dovuto anche prendere la nave per raggiungerla. Ero distrutto così mi buttai sul mio letto e finalmente riposai. Mandai prima però un messaggio a Jade con scritto: “Buona notte mia principessa xx”
E a questo lei rispose: “Buona notte mio principe xx”
 
*SPAZIO AUTRICE*
Heyy belliii!! Ahaha finalmente son tornata ;) spero di poter aggiornare di più in questa settimana perchè ho meno impegni. Allora cosa mi dite? Avete letto? Vi è piaciuto il nuovo capitolo? Continuate a farmelo sapere ;) GRAZIE MILLE A CHI LEGGE/RECENSISCE/AGGIUNGE ALLE PREFERITE/SEGUITE/RICORDATE LA STORIA! E' davvero una soddisfazione per me :D Alla prossima!
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Ventisettesimo Capitolo ***




Jade’s POV
“Mare!” – annunciò Perrie urlando e svegliandoci dal nostro sonnellino mattutino. Era tutta eccitata e guardava dal finestrino del camper con aria completamente presa dal paesaggio esterno. Eravamo infatti arrivate al porto dove avremmo preso un traghetto con il quale avremmo raggiunto Dublino, la seconda tappa del tour. Ormai viaggiavamo assieme al camper dei ragazzi e ci saremmo imbarcati tutti sullo stesso traghetto. Io in realtà non ero molto eccitata all’idea poiché avevo paura dell’oceano, e soprattutto non sapevo nuotare. Questo mi aveva già provocato problemi in passato, quella volta fui stupida a tuffarmi in acqua nonostante la mia paura ed Harry si arrabbiò pure. Tralasciando il flashback, avrei sicuramente passato tutta la traversata nella parte interna della nave, onde evitare brutti ricordi e pericoli. All’imbarco vero e proprio, salimmo su un enorme traghetto che sembrava una vera e propria nave da crociera, solo che invece che salirci solo persone, c’erano anche auto e altri mezzi di trasporto.
Il grande portellone si chiuse dietro di noi e sentii come un motore accendersi sotto la grande nave: si stava iniziando a muovere. Secondo le informazioni che avevo raccolto, la traversata sarebbe durata circa un’ora e mezza, che speravo finisse il prima possibile. Dopo cinque minuti dalla partenza, scendemmo dal nostro camper portandoci delle semplici borse a mano con noi. Indossammo degli occhiali da sole perché la giornata era assolata e calda. Indossavo un paio di pantaloncini colorati e una maglia altrettanto colorata a fantasie floreali, delle Vans ai piedi e una coda alta come acconciatura. Scesero anche i ragazzi dal loro camper e insieme ci dirigemmo verso le scale che conducevano al piano superiore, dove si trovavano il bar e una piccola sala con divani e tavolini. Quando guardai meglio il gruppo notai l’assenza di Louis. Chiesi a Harry spiegazioni a riguardo e lui mi disse che Louis soffriva di mal di mare e aveva perciò preferito rimanere nel camper.
La cosa mi insospettì molto, Louis era strano già dalla prima serata a Manchester, quando dopo lo spettacolo aveva visto me ed Harry aveva fatto un’espressione triste che secondo me non era dovuto a ciò che pensava Harry. Louis era sempre stato lo stravagante della situazione, il più socievole e divertente ed ora? Dove era andato a finire l’animo del gruppo?
 
Lo spazio in cui ci trovavamo era ampio, ci sedemmo su delle comode poltroncine e prendemmo qualche cosina per stuzzicare l’appetito. Harry mi fece sedere sulle sue cosce e strinse le sue mani intorno al mio bacino per non farmi perdere l’equilibrio. Erano anche quei gesti che mi avevano fatto innamorare di lui. Perrie e Zayn erano di sicuro i più menefreghisti: si sbaciucchiavano davanti a tutti senza pudore mentre io tendevo a rifiutare i baci di Harry quando eravamo in pubblico.
“Noi andiamo a farci una passeggiata” – annunciò Harry facendomi scendere dalle sue cosce e poi tirandomi con se. Non avevamo deciso, lui aveva deciso. Mi trascinò con se fino all’esterno, sul ponte del traghetto. Mentre all’interno faceva un caldo pazzesco, fuori tirava vento e sentii dei brividi percorrermi le braccia scoperte. Così le strinsi fra loro per riscaldarmi ma Harry, accortosi del freddo che stavo provando, mi strinse forte fra le sue braccia calde. Poi mi baciò la fronte premendo con le sue labbra e mantenendo il contatto con la mia pelle per più di qualche secondo. Lo guardai poi negli occhi.
 
Io: “Perché mi hai portata qua fuori?”
Harry: “Hai rifiutato i miei baci perché ti vergognavi davanti agli altri, quindi ti ho portata fuori perché non resisto più a stare senza toccarti.” – mi rispose, e incatenò i nostri sguardi attraverso un momento di silenzio. Poi quella fase finì e cominciò ad accarezzarmi le guance con entrambe le mani. Fece un sorriso prima di baciarmi, chiusi gli occhi e gustai uno dei pochi baci che avevamo la possibilità di darci. Non so come faceva, ma mi faceva sentire bene ogni volta. Ci trovammo con le fronti vicine, la sua piegata e appoggiata sulla mia e di nuovo ci scambiammo un sorriso d’intesa.
 
Harry: “Jade, ti amo.”
Io: “Ti amo anch’io.”
 
Non avevo mai pronunciato quelle parole in modo così sicuro e sincero, Harry era in assoluto il ragazzo che amavo. Ogni cosa che facevamo assieme, ogni bacio che ci scambiavamo, ogni volta sentivo il mio cuore battere in modo irregolare e percepivo sensazioni molto piacevoli. Distogliendo la vista dallo sguardo del riccio, vidi in lontananza la costa irlandese e la indicai con il dito per farla vedere anche a lui.
Tornammo giù dai ragazzi che erano intenti a parlare di cibo, e annunciammo loro l’arrivo imminente. Ci ricomponemmo e raggiungemmo i nostri camper. Tra circa dieci minuti avremmo raggiunto la costa e poi finalmente Dublino.
 
Una volta raggiunta la terraferma, con mia grande contentezza, ci dirigemmo verso il luogo del concerto. Anche questa volta si trattava dello stadio della città, lasciammo lì le nostre cose e decidemmo di andare a fare un giro in città mentre sul palco provavano i ragazzi. Un po’ di shopping irlandese non ci avrebbe fatto male! Durante il percorso qualche ragazzina ci fermò, ci fece davvero piacere sapere che anche lì c’erano dei mixer. Una volta riempite le braccia e i polsi di buste, tornammo allo stadio per provare prima dello show. I ragazzi avevano appena finito quando arrivammo e ci lasciarono il palco. Durante le prove, ancora una volta ci impegnammo a fondo per preparare una performance unica.
 
Anche questo concerto andò bene, noi fummo applaudite fragorosamente e anche i ragazzi andarono bene. Il pubblico era numeroso, non tanto quanto la volta precedente, ma paradossalmente fu più partecipe. Lo sentivamo cantare assieme a noi e questo era davvero bello.
Alla fine del concerto, mi recai come avevo già fatto in precedenza verso i camerini, ma prima di arrivarci sentii degli strani singhiozzi provenire da una stanza ma non riuscii bene a capire di chi fossero. Decisi di aprire quella porta e quando fui sull’uscio mi resi conto della persona che stava piangendo. Si trattava di Louis, l’avevo visto strano in questi giorni ma non lo avevo mai visto piangere così mi avvicinai a lui e mi sedetti accanto.
 
Io: “Louis come mai piangi?” – i suoi occhi celesti erano lucidi ma cercò di asciugarli prima di rispondere.
Louis: “Non è niente scusami, solo un brutto raffreddore.” – a chi voleva darla a bere?
Io: “So che non è un raffreddore, dai parla così ti sfoghi un po’.” – quel viso mi faceva tanta tenerezza.
Louis: “E va bene… sono triste perché vedo voi tutti assieme, vi abbracciate e vi baciate in continuazione e io invece, sono solo…”
Io: “Ma tu non sei solo, sei amico di tutti qui e ti vogliamo molto bene Lou.” – cercai di tirargli su il morale sorridendo ma lui non fece altrettanto.
Louis: “Anch’io vi voglio bene e proprio per questo preferisco non esservi d’intralcio, però poi mi sento di nuovo solo e piango…” – Guardava verso il basso con aria ancora abbattuta, ma io gli accarezzai la guancia attirando la sua attenzione (fu un gesto spontaneo), e sorridendogli di nuovo gli chiesi: “Ti va un abbraccio?”
Non aspettai neanche la sua risposta che allargai le braccia e le avvolsi attorno a lui. Louis ricambiò, credo ne avesse davvero bisogno.
 
Un rumore però mi distrasse, proveniva dalla porta, credo avesse sbattuto e di sicuro non era stato il vento. Mi catapultai fuori dalla stanza nel corridoio e vidi Harry svoltare verso l’uscita. Merda, ora era lui ad aver travisato tutto!


 
*SPAZIO AUTRICE*
PERDONOOO! Scusatemi davvero per il mio immenso ritardo! Questo studio mi sta occupando davvero un sacco di tempo, è il periodo dell'anno che preferisco di meno :( Lasciando perdere i miei problemi che sicuramente non vi interessano volevo ringraziarvi per le 4 MERAVIGLIOSE RECENSIONI *------* davvero grazie mille! Grazie ovviamente anche a chi segue, ricorda o ha aggiunto ai preferiti alla storia e grazie anche a chi semplicemente la legge! Recensite e preparatevi....
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Ventottesimo Capitolo ***




Harry’s POV
I miei occhi non volevano credere a ciò che avevano visto, una scena orribile, il tuo migliore amico abbracciato alla tua ragazza era una coltellata, ma di quelle dolorose. Non so dove stavo andando, avevo bisogno di prendere aria e non mi importava di perdermi in quella città a me sconosciuta. Camminavo con il cappuccio alzato sulla mia testa, per proteggermi dalla pioggia non eccessivamente forte che si scagliava su di me e sul marciapiede, quando all’improvviso sentii chiamare il mio nome. Riconobbi subito la voce dolce e sottile di Jade.
 
Jade: “Harry, aspetta!” – urlò e mi fermai senza girarmi. – “so cosa stai pensando ma non è come credi!” – avrei voluto crederle ma avevo visto la scena e non riuscivo a cancellarla dalla mia mente. Mi voltai guardandola mentre la pioggia le bagnava i capelli. Era dannatamente bella anche bagnata.
Io: “Vorrei poterti credere ma…”
Jade: “Fallo!” – mi disse afferrando con leggerezza il mio braccio ma proprio non potevo…
Io: “No…” – e con quella risposta ripresi la mia camminata mentre Jade mi inseguiva chiamandomi.
 
Avevo una voglia matta di girarmi, prenderla e baciarla. Perché l’amavo e non potevo farne a meno, ma la mia testa e i miei sentimenti erano confusi. Il mio cuore voleva dimenticare tutto ma la mia mente non ci riusciva. Jade intanto non mollava e proseguì dietro di me per un’altra ventina di metri, le dissi di tornare indietro perché avevo bisogno di pensare e stare da solo ma lei era testarda, e quanto le sarebbe costata quella maledetta testardaggine. Attraversai velocemente la strada senza badare che passassero auto anche perché era tardi e non pensavo potessero essercene ancora in giro. Ma forse sbagliavo, mentre io guardavo ancora dritto, sentii un tonfo alle mie spalle, preceduto da una sgommata. Quando girai lo sguardo, vidi la povera Jade stesa a terra, l’auto aveva fatto inversione ed era scappata. Percepii il mio cuore che si rompeva in mille pezzi, se solo non l’avessi ignorata, se avessi parlato e se mi fossi girato prima. Il panico si era impossessato di me ma ritrovai un po’ di lucidità per chiamare l’ambulanza. Presi Jade in braccio con gli occhi lucidi di lacrime che non tardarono molto a scendere giù, cadendo poi sui suoi vestiti. Le sue pallide guance e quegli occhi chiusi mi facevano pensare al peggio.
 
Per fortuna l’ambulanza fece presto e, salito su di essa insieme a lei, ci catapultammo verso l’ospedale. Non parlai con l’infermiera che si stava occupando di soccorrere Jade nell’ambulanza. Avevo la testa impegnata a pensare ad altro, mi chiedevo cosa sarebbe successo e sentivo gravare su di me un peso enorme, mi attribuivo tutte le colpe, era stata solo colpa mia. Tra i pensieri ricordai però di mandare un messaggio agli altri perché dovevano sapere dell’accaduto. Una volta giunti all’ospedale i medici portarono dentro Jade senza lasciarmi passare. C’erano delle sedie in quella sala d’attesa, ma sedermi sarebbe servito solo a rendermi più nervoso. Camminavo avanti in dietro dando qualche pugno contro i muri che incontravo sulla mia strada, la mia mano era rossa di lividi. Arrivarono tutti gli altri con facce che chiedevano spiegazioni, volevano sapere cosa era successo a Jade e io con le lacrime agli occhi cominciai a raccontare l’accaduto. Mentre parlavo pensavo contemporaneamente agli insulti e alle polemiche che si sarebbero accese, maledizione a quella dannata gelosia! Quando conclusi il triste racconto dissi: “Bene, ora fate di me quello che volete. Insultatemi, prendetemi a calci, non m’importa della mia salute. Voglio solo che Jade guarisca perché le devo dire ancora una volta quanto la amo.” Nessuno parlava quando dal silenzio tombale si sollevò una voce.
 
Perrie: “Harry, non è colpa tua, sappiamo tutti quanto ami Jade e non far pesare queste colpe su di te…” – le sue parole mi colsero di sorpresa.
Louis: “Credo che la colpa sia in parte mia, ci tengo a precisare che quello che hai visto era solo un abbraccio di conforto, Jade ha un cuore e un’anima speciale.” – non avevo voglia di litigare ma qualche spiegazione me la doveva.
Io: “Ma io sono geloso e tu lo sai, e poi di quale conforto avevi bisogno?” – chiesi in lacrime.
Louis: “Mi vergogno a dirlo in presenza di tutti voi ma credo di avere il dovere di parlare: mi sento di troppo fra di voi, siete delle coppie stupende ed io sono solo… scusate se non ve ne ho mai parlato ma lo trovo imbarazzante.”
Io: “Jade ha un cuore d’oro, ti ha capito e consolato prima di noi, è una delle tante cose che amo di lei.” – sorrisi a Louis mentre si guardava attorno cercando un’ulteriore risposta.
Jesy: “Louis tu non sei solo! Tu sei l’anima del gruppo, non devi sentirti escluso!” – insieme a Jesy si unirono altre voci che dicevano più o meno le medesime cose.
 
Nel vocio però una voce sconosciuta attirò la nostra attenzione: si trattava di una dottoressa, magra, abbastanza alta e dalla pelle chiarissima. Portava i capelli scuri legati dietro e un paio di occhiali bordò appoggiati sulla punta del naso, in mano aveva una cartellina blu con dei fogli. La sua figura mi rimase impressa nella mente perché qualcosa già mi diceva che era venuta per dare notizie di Jade.
 
Dott.ssa: “Chi sono i parenti di Jade Thirlwall?”
Io: “Siamo noi!” – ci avvicinammo tutti formando una calca attorno alla signora – “siamo gli amici perché i parenti non sono di queste parti.”
Dott.ssa: “Dunque, le situazioni della vostra amica sono abbastanza gravi.”
Perrie: “Cosa significa abbastanza gravi? Che cos’ha? Me lo dica!” – Perrie scoppiò a piangere peggio di me, era presa dal panico ma per fortuna Zayn intervenne calmandola con un abbraccio e qualche bacio sulla fronte.
Dott.ssa: “La ragazza è…” – ci fu una pausa in cui non tirai né cacciai aria – “…è in coma.” – alla notizia, Perrie allagò la maglia di Zayn, le altre ragazze non fecero meno aggrappandosi alle spalle di Liam e Niall mentre Louis si tirava i capelli mentre i suoi occhi azzurri si facevano man mano più lucidi. Io in tutta quella situazione? Semplicemente sentivo che il mio cuore non batteva più, il mio corpo non rispondeva agli stimoli perché il mio cervello era completamente occupato a mettere a fuoco quella situazione.
Louis: “Cosa significa in coma? Quanto è grave?” – chiese coraggiosamente Louis.
Dott.ssa: “Non è un coma irreversibile, il risveglio è previsto per il cinquanta per cento, se non aspettiamo qualche giorno non c’è modo di sapere quanto la gravità. Speriamo in miglioramenti perché è giovane ed in buona salute.”
Io: “Posso vederla?” – chiesi io con un sottile suono.
Dott.ssa: “Per ora può entrarne solo uno, è tardi e l’orario di visite è finito ma farò un’eccezione per una sola persona…”
Io: “Vi prego fate entrare me, so quanto ci teniate a Jade ma io ho bisogno di guardare il suo viso e pensare…”
Leigh: “Vai e non ti preoccupare…” – disse Leigh che era probabilmente la più stabile in quel momento.
 
La dottoressa mi accompagnò nella stanza dove si trovava Jade. Attraversammo un corridoio dalle pareti blu e bianche ai cui lati vi erano diverse stanze numerate. La dottoressa rallentò il passo e capii che eravamo arrivati, guardai il numero sopra e lessi diciannove, non avrei dimenticato quel numero tanto facilmente.
Era distesa lì, ferma nel suo letto. Gli occhi chiusi ancora truccati e quelle labbra carnose che non accennavano alcuna espressione. I capelli boccolosi scendevano liberi sulle sue spalle e il suo corpo era ricoperto da una sottile coperta. Mi avvicinai ad occhi lucidi al letto e mi sedetti su una sedia che si trovava proprio lì vicino. La guardai per tutto il tempo, cercando di capire se potevo fare qualcosa. Le accarezzai più volte il viso, cercando di incoraggiarla a svegliarsi ma sembrava tutto inutile, lei era impassibile a ogni mia azione. Dopo una mezz’oretta circa, tornò la dottoressa dicendomi di andare. Nonostante la supplicai di farmi rimanere ancora un po’, non riuscii a convincerla. Tornato a testa bassa dagli altri, tutti mi chiesero informazioni ma quello che arrivai a fare fu solo piangere di nuovo. Louis mi abbracciò e non potei fare a meno di ricambiare il gesto. Avevo il cuore infranto.
 
Zayn: “Ascoltate, domani le visite sono aperte dalle dieci di mattina, stare qui non ha senso…”
Liam: “Sono d’accordo con Zayn, dovremmo trovare il modo di riposarci un po’ , per quello che riusciremo ovviamente…”
Perrie: “Sono d’accordo anch’io.”
Io: “Non lo so ragazzi, non voglio allontanarmi…”
Louis: “Ascolta Harry, Jade qui è protetta e non corre alcun pericolo..”
Niall: “Ha ragione, dai torniamo al camper e domani mattina torneremo di nuovo qui…”
 
Per quanto non volessi allontanarmi dalla mia Jade, i ragazzi furono abbastanza convincenti e così andammo via. Perrie, Jesy e Leigh vennero invitate dai rispettivi fidanzati a dormire con loro per non stare sole. Io mi stesi sul mio letto sul secondo piano, misi le mani dietro le nuca e guardai il soffitto tutto il resto della nottata. Non potevo crederci a quanti pensieri potevano accavallarsi durante la notte, almeno mille invasero la mia mente non permettendomi di dormire. Pensavo a lei, stesa su quel letto d’ospedale, priva di sensi e sola. Non so perché ma pensai a tutte le cose brutte che potevano accaderle e dei brividi di freddo si impossessarono del mio corpo. Avevo paura, per la prima volta mi sentivo impotente proprio quando il mio essere forte avrebbe dovuto aiutarmi. Non potevo pensare di non rivedere più i suoi splendidi occhi, di non poter più sentire le sue carezze, di non potere più baciarla appassionatamente. Subire le sue gelosie, e le sue tenere ramanzine sui miei modi di fare, perché adoravo anche quelle. Lei era qualcosa di unico, era la luce che finalmente era arrivata nel cuore buio di un ragazzo sbruffone e orgoglioso, era la cosa più bella che mi era capitata, non poteva andarsene, NON DOVEVA. Chi mi avrebbe donato tanto amore, chi mi avrebbe svegliato ogni mattina e chi avrei chiamato ‘principessa’ se lei se ne fosse andata? Non avrei mai incontrato una ragazza da amare quanto lei, Jade era speciale, era dolce, era stupenda, era meravigliosa in ogni suo aspetto. Nessuno avrebbe potuto sostituirla.
 
Un raggio di sole proveniente da dietro la tendina della piccola finestra irradiò il mio cuscino, annunciandomi finalmente la nuova mattina. Strizzai un po’ gli occhi ormai abituati al buio, e poi scesi dal letto per recarmi silenziosamente nel piccolo bagno del camper. Guardai allo specchio il mio viso stanco: avevo i capelli disordinati, gli occhi gonfi per il sonno perso e due borse sotto ad essi. Non ero esattamente al meglio e mi pareva anche ovvio dopo un concerto, un terribile incidente ed una nottata insonne. Lavai il viso per cercare di riprendermi ma non ottenni un ottimo risultato. Uscii fuori per farmi una passeggiata, gli altri ancora dormivano e data la scarsità di gente, ne approfittai per starmene un po’ da solo. I miei passi erano lenti e rilassati anche se il mio cuore e la mia mente erano ancora in tempesta, ma volevo essere lucido o almeno volevo cercare di esserlo. Una catena infinita di ricordi percorsero i miei pensieri. La prima volta che avevo visto Jade, i nostri litigi che amavo fare per stuzzicarla, la prima volta che riuscimmo a parlare da amici, il primo bacio, la volta al lago, quella maledetta incomprensione che ci aveva allontanati, il ballo a scuola, quando ci fummo finalmente ritrovati, le sue labbra sulle mie, le sue mani sul mio corpo, la sua presenza…
Era tutto scritto, tutto raccolto come un enorme libro nelle pagine del mio cuore. Avevamo scritto una storia meravigliosa, non volevo cancellarla ma continuarla a scrivere.
 
Guardai l’orologio e mi accorsi che erano già le otto del mattino, così tornai di corsa al camper dove trovai già tutti in piedi, giustificai la mia uscita e chiamammo un taxi per dirigersi all’ospedale.
 


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao cari lettori, mi scuso come sempre per la mia assenza, vorrei davvero collegarmi più spesso ma sono sempre impegnata. Forse non ve lo aspettavate tutto ciò ed era proprio il mio scopo :P non voglio scrivere molto per non rivelarvi tutto. Prometto di aggiornare presto!
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Ventinovesimo Capitolo ***




Harry’s POV
Arrivammo all’ospedale e una volta sceso dal taxi, guardai dall’alto verso il basso il grande edificio augurandomi di ritrovarvi buona notizie. Avevamo intanto spostato le date del tour a data da destinarsi ma sinceramente la voglia di cantare mi era passata, non avrei mai potuto affrontare dei concerti con altri pensieri per la testa: se Jade non si fosse ripresa, non sapevo cosa sarebbe accaduto alla mia carriera. Attraversammo lunghi corridoi fino ad arrivare al reparto dove era ricoverata Jade, Perrie si avvicinò alla scrivania di una segretaria e chiese informazioni. La signorina prese il telefono e fece una chiamata, probabilmente alla dottoressa della sera precedente. Una volta conclusa la telefonata, disse a Perrie di attendere così tornammo in quella maledetta sala attesa appena esterna al reparto. Provai a sedermi e il risultato fu un’ansia ancora più terrificante, poi arrivò la dottoressa che una volta riconosciutici si avvicinò per darci nuove notizie.
 
Dott.ssa: “Abbiamo monitorato la situazione della vostra amica tutta la notte e abbiamo notato dei lievi miglioramenti, il ché ci fa pensare a degli ulteriori sviluppi positivi.”
 
All’annuncio della signora, saltammo tutti dalla felicità. Erano dei piccoli progressi ma già sentivo in cuor mio una speranza in più, e cominciavo a vedere un futuro insieme a Jade. Lei avrebbe superato quella situazione senza arrendersi, ne ero convinto.
 
Perrie: “Possiamo vederla?”
Dott.ssa: “Certo ma entrate a gruppi di due o tre persone.”
 
Lasciai andare prima le amiche, dopotutto loro non la vedevano da più tempo di me. Rimasi lì a rimuginare sulle mie azioni, non potevo pensare ad altro in quella situazione. Louis mi fece compagnia gran parte di quel tempo regalandomi qualche sorriso di incoraggiamento di tanto in tanto.
 
Le amiche di Jade tornarono con gli occhi lucidi ma con un piccolo sorriso speranzoso. Capii che non era cambiato molto dalla sera precedente ma io non mi sarei arreso, non avrei mai perso la speranza. Sentivo la presenza di Jade nel mio cuore e finché provavo quella sensazione sapevo che lei era viva. Entrai a vederla anch’io e Louis e Zayn entrarono con me.
 
Si susseguirono lunghi giorni di visite, di andate e ritorni dall’ospedale all’hotel e dall’hotel all’ospedale. Permettevano di rimanere la notte ad una sola persona, dovetti così frenare la voglia egoista di rimanerle sempre accanto e cedere il posto anche alle sue amiche. Ma ovviamente rimasi molte volte lì, vicino a quel letto, ad ammirare le sue dolci guance, la dolce espressione che assumeva anche in quello stato di incoscienza, quell’innocenza, e quelle lunghe ciglia, poi le sue labbra a cui non potevo più rubare un bacio.
Cominciai a fare delle cose che forse potrebbero sembrare strane: le parlavo, le raccontavo di me, le ricordavo le nostre litigate e le nostre avventure. I nostri conflitti e i nostri momenti più intimi. Era come se avessi un grande libro autobiografico su cui c’era scritta tutta la mia vita. Poi passai ad altro, mi resi conto che raccontare sempre le stesse cose poteva diventare noioso (perché io veramente credevo che lei potesse sentirmi) e cominciai a raccontarle delle fiabe. Sapevo quanto amasse le principesse e i principi della Disney. Ogni tanto timidamente accennava a questa sua passione ma notavo il suo scetticismo a parlarne, si vergognava ma lei era già di per sé una principessa e per quanto le principesse Disney fossero belle, la mia Jade rimaneva la più meravigliosa. Quanto rimpiangevo quei meravigliosi momenti, volevo che tornasse ad essere mia, volevo rivedere il castano dei suoi occhi e sentire il suono dolce della sua voce. Desideravo le sue carezze, desideravo i suoi baci e i suoi gesti. Non c’era nulla che non mi mancava.
 
Alla fine di ogni fiaba leggevo “e vissero per sempre felici e contenti” e pensavo a come sarei stato contento di poter avere un lieto fine con Jade, forse era prematuro dire una cosa del genere, ma ero fermamente convinto che Jade fosse la ragazza perfetta, l’amavo più della mia stessa vita.
 
Passarono giorni e lo stato di Jade non cambiava, una condizione stabile. Ormai ci eravamo organizzati i turni per non andare tutti lì e rimanere poi nella sala d’attesa. Un giorno di questi Louis volle parlarmi.
 
Louis: “Harry, scusa per tutta questa situazione, io mi sento colpevole.”
Io: “Louis so che non è colpa tua, la colpa è solo mia e della mia stupida gelosia.”
Louis: “Anch’io sarei geloso se un mio amico abbracciasse la mia ragazza, è normale. Ti giuro che non ho abbracciato Jade con intenzioni cattive, avevo solo bisogno di una spalla su cui piangere e in quel momento c’era lei.”
Io: “Perché non ci hai mai parlato di questo problema?”
Louis: “Mi vergognavo e poi non volevo che per pensare a me, voi abbandonaste le vostre ragazze. Quando ho sentito del tour pensavo saremmo stati un gruppo, ma poi ho visto che si trattava più di coppie, e io purtroppo non ne formo una.”
Io: “Perdonaci per questo, ma quando si è innamorati si perde la concezione di tutto ciò che c’è intorno.”
Louis: “Già, vedo come sei quando Jade è con te, sei felice. E quando sei felice con una persona significa che è quella giusta.”
Io: “Si nota così tanto?”
Louis: “Si, assolutamente, siete stupendi assieme. Non lasciartela scappare, ti raccomando!”
 
Le parole di Louis mi furono di gran conforto. Era un amico presente e comprensivo, il tipo buffone ma allo stesso tempo sensibile. Come avevo fatto a dubitare di lui? Avevo fin troppi interrogativi senza risposta.
 
Passò poco più di una settimana, ormai avevo perso il conto dei giorni visto che ogni volta era sempre la stessa routine. Mi recai all’ospedale per il mio turno notturno. Magari può sembrare strano ma mi piaceva andare di notte, c’era più calma e tranquillità. Mi sedetti di fianco al letto di Jade su una sedia con un libro in mano. Si intitolava “La Bella Addormentata nel bosco”, e penso che tutti conoscano la storia della principessa Aurora che cade in un sonno profondo insieme al suo regno finché non arriva un principe che la bacia sulle labbra e la risveglia.
Aprii il libro e cominciai a leggere la storia, capitolo dopo capitolo cercavo di intonare alcune parti del testo. Poi arrivò lo stesso finale felice, e mentre guardavo Jade, paragonai la situazione proprio alla fiaba appena letta. Così feci proprio come il principe: posai le mani sul materasso del letto, inclinai il mio busto e raggiunsi con le mie labbra quelle della mia principessa. Quando rialzai il capo le dissi: “Ti amo, principessa”

Poi mi rialzai e mi diressi verso la porta per uscire dalla stanza, quando una vocina sottile rispose:
“Ti amo anch’io mio principe”


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti i lettori! So di essere in ritardo ma penso che abbiate capito che sono molto indaffarata ultimamente. Tutto ciò che ho da dirvi è...vi è piaciuto??
Sono rimasta un po' scontenta perchè allo scorso capitolo c'è stata solo una recensione :( ma spero che vi facciate avanti con questo :D dai che siamo in dirittura d'arrivo ;)
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Trentesimo Capitolo ***




Jade’s POV
“Ti amo, principessa.” – tre parole che potevano essere state pronunciate solo dal mio Harry.
“Ti amo anch’io mio principe.” – risposi con la poca voce che riusciva ad uscire dalla mia bocca. Riaprii lentamente gli occhi, e mi ritrovai stesa su un letto di una stanza d’ospedale. Non ricordavo nulla, poi qualcosa si fece più nitido nella mia memoria. Ricordavo che avevo rincorso Harry per giustificare l’abbraccio con Louis ma poi una luce abbagliante aveva irradiato i miei occhi e dopo pochi secondi un violento colpo sul mio fianco sinistro mi aveva fatta cadere battendo forte la testa. Dopo di ciò, il buio.
 
Harry si trovava vicino la porta, spalancò gli occhi verdi e dischiuse le sue labbra in un ampio sorriso.
 
Harry: “Jade, sei sveglia!” – urlò avvicinandosi e dandomi baci su tutto il viso.
Io: “Harry, cosa è successo dopo il mio incidente?” – gli chiesi appena ebbe finito con le sue smancerie.
Harry: “Sei stata in coma per diversi giorni, e tutti noi abbiamo sofferto.”  - disse rattristendosi un po’ – “ma colui che ha la colpa di tutto questo sono io, non avrei mai dovuto lasciarmi rincorrere da te e soprattutto non avrei mai dovuto arrabbiarmi per un abbraccio amichevole. Forse tu mi odierai ma è stata solo colpa della mia gelosia.”
Io: “Si ti odio.” – lui alzò lo sguardo verso la mia espressione seriosa – “Ti odio così tanto che credo sia vero amore.” – così mi avvicinai al suo viso per dargli un bacio che lui ricambiò con piacere.
Harry: “Quindi non sei arrabbiata? Sei ancora la mia principessa?” – mi chiese lui sorridendo e sollevandomi leggermente dal letto, prendendomi sotto le cosce.
Io: “Si e tu sei ancora il mio principe.” – i suoi occhi ed i miei erano uniti da chissà quale strano legame, poi si chiusero per dare più effetto al bacio che ne seguì.
 
Un rumore proveniente dalla porta ci interruppe. Era una signora, una dottoressa presupponevo, che quando mi vide sveglia, sorrise anch’essa.
 
Dott.ssa: “Noto con piacere che la nostra paziente si è svegliata ed è in ottima compagnia. Scusami Harry, ma ora devo visitare Jade per controllare che tutto vada bene, torna in tarda mattinata con gli altri. Penso che, se non ci sono problemi, la dimetteremo per quell’ora.” – Harry mi diede un bacio sulla fronte e mi salutò.
 
Harry’s POV
Dire che ero felice, è dire poco. Finalmente Jade si era svegliata, finalmente ero riuscito a baciarla, abbracciarla e a guardare i suoi splendidi occhi. Finalmente avevo ritrovato la mia principessa. Non c’era nulla di più bello, non ero mai stato più contento in vita mia. Corsi dagli altri e una volta arrivato feci solo un sorriso e loro capirono. Mi abbracciarono e io a braccia aperte li accolsi tutti. C’era chi piangeva, chi rideva, chi cantava, chi ballava. Jade era mancata davvero a tutti e davvero tanto.
 
Ci recammo in ospedale verso mezzogiorno e arrivati al reparto, trovai la dottoressa che stava discutendo di alcune carte con un altro medico. Le feci cenno con la mano per farmi notare e lei mi sorrise indicandomi la direzione della camera di Jade. Così mi avviai verso il famoso corridoio e vidi Jade venirmi incontro accompagnata da un’infermiera. Rivederla in piedi, viva, in salute, era davvero stata un’emozione forte.
Lei mi vide e accelerò il passo. La abbracciai come se non ci vedessimo da anni, poi la portai io stesso dagli altri. Quando i ragazzi la videro, cominciarono ad abbracciarla e a non lasciarle un attimo per respirare. Notai però qualcosa di strano, c’era Louis che non osava avvicinarsi a Jade. Forse pensava che ero ancora arrabbiato con lui e non voleva creare altri guai ma ho imparato dai miei errori così mi avvicinai al castano e gli diedi una pacca di incoraggiamento. Lui mi guardò e mi sorrise, dopodiché andò anche lui ad abbracciare Jade, alla quale fece anche le sue scuse ma la mia ragazza ha un cuore d’oro e non se la prese.
 
Ho capito che l’amore non ha bisogno di gelosia. Non abbiamo bisogno di essere gelosi se veramente abbiamo fiducia nella persona in cui amiamo. Se essa ama, non tradirà mai. Io e Jade avevamo costruito una grande storia d’amore, iniziata con dei litigi e arrivata a degli sviluppi inaspettati. Eravamo quel genere di coppia che ha bisogno l’uno dell’altra, quelle coppie che sentono la necessità di starsi vicino. Eravamo due giovani ragazzi che rincorrono un sogno, e giungono a realizzarlo perché non si arrendono. Avevamo lottato per un ‘NOI’. Tra incomprensioni e piccoli litigi, avevamo comunque raggiunto lo stato di coppia, perché l’amore vero supera ogni ostacolo. Ecco cosa ci univa, un amore vero, che spero continuerà a tenerci vicini per sempre.
 
Jade Thirlwall: la ragazza più dolce, amabile e bella che ci sia, aveva completamente rubato il mio cuore, cosa che nessun’altra era riuscita a fare. Aveva aperto la mia mente e la mia anima, facendomi provare nuove emozioni e aiutandomi ad avere più fiducia in me stesso, senza creare solamente una finta maschera di fortezza che prima indossavo spesso. Nessuna ragazza aveva risvegliato il lato sensibile di me, nessuna tranne Jade.
 


*SPAZIO AUTRICE*
Questo potrebbe o non potrebbe essere l'ultimo capitolo. Lo so che è corto ma un motivo c'è. Ho deciso di concludere la fanfiction con il risveglio di Jade e finalmente nessun altro si metterà in mezzo a loro due. Ma avrete notato che lo stato della storia è ancora "IN CORSO" e questo perchè vi sto preparando una piccola sorpresa che caricherò domani. Spero però di vedere qualche recensione qui visto che siamo alla fine.
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Jade's Final Diary ***




Jade’s POV

Final Diary

Caro diario,
sono certa che vorrai sapere come stanno le cose… Sono sempre la solita Jade, faccio parte di un gruppo musicale tutto al femminile: Perrie, Jesy e Leigh-Anne sono le mie compagne d’avventura. Amo la musica, l’ho sempre amata ed è ciò che mi rende più felice al mondo. Sono una smemorata, dimenticavo di dirti che abbiamo appena concluso il nostro tour in Inghilterra e ci siamo divertite un mondo! Abbiamo avuto la possibilità di stare a contatto con i nostri fans e questo è stato di sicuro l’aspetto più bello. Di sicuro però c’è anche la stanchezza: abbiamo dovuto provare in continuazione e cercare di farci bastare le poche ore di sonno che ci erano concesse. Purtroppo il lavoro non finisce qui, ci sono sempre nuovi impegni ma per fortuna ci hanno dato qualche giorno di riposo. Ma so cosa in realtà ti interessa sapere…amore?
Le ragazze ed io siamo molto impegnate, tanto quanto i nostri ragazzi. Ci sentiamo spesso però, cerchiamo sempre di far coincidere i nostri giorni liberi in modo da trascorrerli insieme. Quando ci riuniamo, formiamo davvero un bel gruppo, come lo avevamo da sempre formato in fondo… Ricordi? Chi si dimentica di XFactor? Che competizione! Nonostante i buoni rapporti con i ragazzi, l’aria di sfida che si creava su quel palco era elettrizzante e ci spingeva a fare sempre meglio! Anche se ogni tanto ci penso e mi sento colpevole, se non fosse stato per quello stupido bacio dato da quella stupida di Lucy ora forse saremmo noi le campionesse di XFactor, ma comunque a me sta bene cos’: abbiamo comunque ottenuto il nostro successo. Sono felice che la famiglia dei mixers si stia allargando sempre di più. Credo di aver realizzato il mio sogno canoro, e per di più sento di poter fare qualunque cosa: nulla è impossibile se credi in te stesso! Nonostante tutte le volte che mi è sembrato di cadere, di aver perso tutto, ho imparato a rialzarmi e a trarre beneficio dai miei errori. Credo di aver appreso davvero tanto durante gli ultimi due anni e chissà quante altre cose potrò apprendere nella mia carriera.
Le cose con Harry vanno benone, il mio riccio dagli occhi verdi è sempre il solito geloso anche se lui non lo vuole ammettere. In effetti ha migliorato questa sua caratteristica: la gelosia che provava prima, che in alcuni casi si era rivelata pericolosa per lui e per me, si è ridimensionata. Ma i suoi sguardi rimangono duri e seriosi nei confronti di chiunque metta, anche poco, i suoi occhi addosso a me. Da una parte mi piace, mi fa sentire protetta. Lui è stato il coprotagonista della mia storia, e ha dato veramente una smossa al mio cuore. Ha saputo parlargli d’amore senza usare la voce, ha saputo ascoltarlo senza usare le orecchie e ha saputo toccarlo senza far uso delle mani: credo che solo l’amore abbia la capacità di fare una cosa del genere. Siamo riusciti a superare molte difficoltà e molte incomprensioni, e questo è tutto merito del forte sentimento che ci unisce.
E che dire? Io amo quel ragazzo, amo tutto di lui: quando ci penso, mi sembra quasi incredibile che prima lo odiavo, ma era davvero antipatico. Non lo sopportavo e neanche lui sopportava me. Forse è vero che gli opposti si attraggono. Poi è cambiato tutto da quelle audizioni, poi i complimenti e le ‘persecuzioni’, non so come ha fatto ma è riuscito a stregarmi e a farmi cambiare completamente idea su di lui. Forse sono ancora sotto l’effetto di questa strana magia di cui però, non voglio l’antidoto.
Amo ogni suo pregio e ogni suo difetto.
 
Amo il suo modo di essere.
 
Amo la sua voce.
 
Amo i suoi occhi.
 
Amo il suo sorriso.
 
AMO LUI!
 


*Harry: “Jade! Andiamo o faremo tardi per stabilire la data in chiesa!”*
*Io: “Va bene, arrivo subito tesoro!*

 

È arrivato il momento per me di andare, abbiamo grandi progetti!
Ciao e un bacio dalla futura signora Styles!
Jade ∞

 
 
~The End ~


*SPAZIO AUTRICE*
Ciao lettori e....wow! Non posso credere di essere arrivata alla fine di questa fanfiction! Vi ringrazio tanto per essere stati sempre presenti e per tutte le recensioni positive! Sono contenta di come è andata, essendo questa la mia prima storia ;)
Sono in lacrime perchè non ci posso credere!
Ora me lo fareste un regalo grande grande?
RECENSITE e ditemi cosa pensate di questa fanfiction! Cosa vi è piaciuto di più e cosa di meno?
Insomma fatemelo sapere ;)
Per tutti coloro a cui è piaciuta e sono dispiaciuti che sia finita, non vi preoccupate! Io non scompaio perchè ormai scrivere è diventato uno dei miei hobby preferiti :D
Vi ricordo che sto scrivendo un'altra fanfiction Zerrie, ho già caricato qualche capitolo e mi piacerebbe se passaste anche di lì ;) Ma se siete innamorati della coppia Jarry, non vi preoccupate, sto preparando qualcosa di ancora più speciale ;)
Non dimenticatevi di me splendori <3
Baci xx
Sabry

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2245133