November Rain

di LadyBlack91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The girl with the bracialet ***
Capitolo 2: *** Aurora ***
Capitolo 3: *** Voices from the past ***
Capitolo 4: *** Voices from the past,pt 2 ***
Capitolo 5: *** Goodbye my friends ***
Capitolo 6: *** I have to say goodbye ***



Capitolo 1
*** The girl with the bracialet ***


November Rain

Cap. 1


The girl with the bracialet

Era quasi mezzanotte.Correvo sotto il cielo trapunto di stelle,verso il luogo nel quale avevo sepolto per sempre il mio dolore.
Erano passati quasi dieci anni da quando lei era andata via,ed in quel tempo avevo corso per miglia e miglia,impotente di fare qualsiasi cosa,se non ululare alle stelle.Adesso il dolore era diventato quasi sopportabile,e credevo di poter finalmente tornare a casa.
Come immaginavo,La Push non era affatto cambiata.Quella foresta era la stessa da molti secoli,e lo sarebbe rimasta ancora per molto.
-Psst,lupo-bisbigliò una voce.
Mi irrigidii,pronto all’attacco.
Illuminata solo dal pallido riflesso della luna c’era una ragazza.
Mi si avvicinò con sicurezza,ma non sembrava aggressiva;quando fu abbastanza vicina,cominciò ad accarezzarmi.
-Che bel pelo che hai-parlava a bassa voce,come se non volesse turbare la tranquillità della foresta.
Mi chiesi come mai non avesse paura.Era lì da sola,di notte,con un enorme lupo davanti.Mi resi conto invece che erano le sue carezze a tranquillizzare me.
All’improvviso la luna fece capolino dalle nuvole e si riflettè sull’esile braccio della ragazza.
E vidi una cosa di cui nemmeno io ero sicuro.
Al polso aveva un braccialetto con un diamante e un ciondolo di legno…a forma di lupo.
-Oh,è ora-disse ad un tratto la ragazza-Devo andare,lupo.Ma all’alba ritornerò,aspettami-mi accarezzò un’ultima volta e poi scomparve nell’oscurità.
Ero di nuovo solo.Chi accidenti era quella ragazza?E perché aveva quel braccialetto?
Aveva detto che all’alba sarebbe tornata.
Mi accucciai in un angolo e mi addormentai.

Aprii gli occhi qualche ora dopo.Presto avrebbe cominciato ad albeggiare.
Notai che il mio pelo era piuttosto sporco;anche da lupo,non mi piaceva puzzare.
Dovevo essere il lupo più pulito del mondo…anche se forse non era esattamente una cosa di cui vantarsi.Decisi di fare un bagno nel mare,anche perché se la ragazza mi avesse visto in quelle condizioni avrebbe potuto allontanarsi.
Corsi veloce verso la spiaggia.Era passato tanto tempo!Mi trasformai in uomo.Avevo voglia di nuotare.
All’improvviso sentii un grido.
Mi voltai e vidi una ragazza;era la stessa della sera prima,a giudicare dal braccialetto.
-Tu,brutto guardone!Vattene subito via!-
La guardai meglio.Era vestita.
-Guarda che sei tu che stai guardando me-obiettai,immergendomi di più nell’acqua salata.
Lei arrossì.-Ma sei tu che ti fai il bagno a quest’ora,per di più nudo!Pervertito!-
-Non sei obbligata a guardare-sbottai.
Lei mi guardò ancora,con un’espressione tra l’arrabbiato e il sospettoso.
-Non mi sei ancora saltato addosso-osservò.
-Che strano,eh-feci sarcastico.
-Guarda che io vengo qui tutte le mattine,e in genere non c’è nessun pervertito nudo che fa il bagno.E mettiti dei vestiti!-esclamò arrossendo.
In effetti anch’io ero imbarazzato.Ma dove li trovavo dei vestiti?Se me ne fossi andato via velocemente,inoltre,forse non ne avrei più saputo niente del braccialetto.
Ad un tratto mi ricordai che a volte io,Quil ed Embry lasciavamo dei vestiti d’emergenza in giro.
-Scusa-dissi-ma i miei vestiti sono su quell’albero laggiù,potresti portarmeli?-
-Non puoi prenderteli tu?-
-Certo,se non ti scoccia vedermi nudo per tutto il tragitto-
Lei arrossì violentemente e si avviò rabbiosa verso il punto che le avevo indicato.
Tornò abbastanza velocemente,con un paio di pantaloncini.
-Lanciameli e poi voltati-le ordinai.
Lei obbedì,sbuffando.
Uscii dall’acqua e me li infilai velocemente.-Ok,ho finito.- le annunciai.
-Puoi voltarti-aggiunsi,vedendo che rimaneva ferma.
-Sei indecente anche così-disse rimanendo girata.
-Che antipatica-sbottai.Mi pentii subito:non dovevo assolutamente farmela nemica.
-I miei amici mi hanno fatto uno scherzo di cattivo gusto-inventai sul momento-Mi hanno rubato i vestiti.E’ una cosa che facciamo spesso-
-Oh-disse lei.-Allora scusami per averti scambiato per un pervertito.Mi dispiace-
-Figurati-risposi-Avevi qualche ragione per pensarlo-
-Però tu e i tuoi amici passate il tempo in modo discutibile-rise e mi si avvicinò.
-Ok,ricominciamo da capo.Io sono Aurora.-disse porgendomi la mano dove portava il braccialetto.
Ora che la guardavo bene,era davvero carina.
Il suo volto,incorniciato da capelli scuri con riflessi mogano,era quello di una bambola:aveva lineamenti delicati,dei grandi occhi scuri e le labbra carnose.Aveva una carnagione molto chiara,ma le sue guance erano rosse.Non era molto alta,ma aveva un bel fisico.
-Jacob-sorrisi e le strinsi la piccola mano.
-Jacob-ripetè lei.-Mi piace,è un nome da nonnino!-
-Senti chi parla!Il tuo è da principessa delle fiabe-feci una smorfia.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
-Be’,ora devo andare-disse dopo un po’.-Ciao,nonnino muscoloso!-
-Ciao,principessina del cavolo-risposi divertito mentre si allontanava.
Aurora…proprio un bel nome,pensai.

L’incontro con quella strana ragazza mi aveva fatto venire un curioso buonumore.
Sentii che era il momento giusto per ritornare a casa e rivedere Billy.Era passato tanto tempo.
Mi incamminai e dopo una decina di minuti giunsi sulla porta di casa mia.Tirai un bel respiro e bussai.
Billy aprì la porta.Le rughe sul suo volto erano diventate più profonde,ma a parte questo non era cambiato.
-Ti sei deciso,ragazzo-disse commosso.

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Capitolo 2
*** Aurora ***


Cap.2

Aurora


Era bello essere ritornati nel branco.Anche Billy,i miei amici,e perfino Leah,sembravano contenti di riavermi con loro.Quella sera organizzarono una festa in onore del mio ritorno.
Mi dissero che le cose lì non erano cambiate molto,a parte il fatto che i succhiasangue non erano più tornati,e quindi prendevano le sembianze di lupi solo per puro divertimento.
Quando avevano…trasformato lei,infatti,era sul punto di scoppiare una guerra tra noi e loro,ma si era concluso tutto con una nuova tregua,a patto che le sanguisughe restassero confinate in un altro stato e non rivelassero a nessun altro essere umano la loro vera identità.A quel punto,una guerra sarebbe stata inevitabile.
Comunque,loro stavano rispettando il patto.
Ripensare alle sanguisughe e a quello che le avevano fatto mi provocò una fortissima fitta di dolore al petto.
Lei non esisteva più.Ora era in uno stato che non poteva essere definito né vita né morte;era solo una combinazione di sangue e ghiaccio.
Non potevo pronunciare il suo nome.Era da tempo che non lo facevo,neanche nei miei pensieri:era un riflesso incondizionato.
Forse una parte di me sapeva che dire quel nome avrebbe reso tutto più reale.E a quel punto,la ferita si sarebbe irrimediabilmente riaperta.
Parlai e scherzai con i miei amici fino a tarda notte,cercando di scacciare via quei pensieri.


Il giorno dopo,ancora un po’ assonnato,mi diressi verso la spiaggia.Aurora aveva detto che ci andava tutte le mattine,e speravo di incontrarla.
Quando arrivai,lei era già lì,seduta sulla sabbia;fissava assente il mare.Ma appena mi vide,il suo volto si animò.
-Niente nuoto,oggi?-
-No,mi sentivo stanco-sorrisi.-Tu,piuttosto,che stai facendo?-
-Bhe,penso ai fatti miei,passo un po’ il tempo-fece una smorfia-Qui non c’è mai niente dai fare.Per non parlare di Forks!Se la noia fosse una città,sarebbe Forks.-
Ridacchiai.-Capisco.Ti sei appena trasferita,eh?-
Fece di sì con la testa.-Ho dei parenti a Forks,e i miei mi ci hanno portata per passare le vacanze.Ti rendi conto,le vacanze!A me questa sembra una punizione.Be’,La Push è leggermente meglio.-
Risi ancora.-Vedrai che ti troverai bene.Basta conoscere un po’ di gente,poi le cose da fare si trovano.-
Lei mi guardò,incuriosita.-Hai ragione.Non conta dove sei,ma con chi sei-fece una pausa e poi rise.-Che bella frase che ho detto!Sarà che i nonnini mi ispirano…-
Continuammo a parlare e scherzare per circa due ore.Con lei era facile.Aurora sembrava riflessiva e solare allo stesso tempo.In tuttora capace di trovare qualcosa di divertente.Rideva sempre,ma non era stupida o fastidiosa.
-Sei molto più simpatico di quello che sembri,Jake-disse ad un tratto,cercando di rimanere seria.
-Tu invece sei antipatica come sembri-,risposi lusingato.
Ridemmo entrambi.
-Scusa,posso chiederti quanti anni hai?-disse Aurora.
-Sedici-risposi istintivamente.Be’,dopotutto era vero.Il tempo passato da lupo non contava.
-Sul serio?-fece sorpresa-Te ne davo almeno venti!Ne ho sedici anch’io,comunque-
Ad un tratto mi ricordai una cosa.
-Aurora,dove hai preso quel braccialetto?-
-Ti va di rivederci domani?-Chiese ignorando la mia domanda.-Così,per fare due chiacchiere-
-Certo-risposi stupito.
-D’accordo,allora-disse contenta-Ciao,Jake gigante buono!-
-Ciao,principessa nana!-la salutai.
-Nana a chi?-disse voltandosi,punta sul vivo.
Mi allontanai,con il sorriso sulle labbra.
Il pensiero che il giorno dopo l’avrei rivista mi provocava una strana sensazione.Mi fece sentire di nuovo come se fossi realmente vivo.


Io e Aurora continuammo a vederci per circa due mesi.Ogni giorno passeggiavamo sulla spiaggia o nei boschi,parlando o battibeccando.A volte mi teneva il muso per un po’,per esempio quando la prendevo in giro dandole della nana,ma subito ritornava allegra come prima.Quando le chiedevo del braccialetto,sorrideva e diceva:-E’ un segreto!-
Stare con lei era come ritornare in superficie dopo un lungo perdiodo di apnea.Potevo respirare a pieni polmoni,rivedere la luce del sole,ed esserne di nuovo riscaldato.
Era una sensazione strana,un brivido che scorreva in tutto il corpo,fino a riempirmi il cuore.Somigliava alla felicità.
Naturalmente,a volte,passando vicino ad un luogo in cui ero stato con…la mia ex migliore amica,mi incupivo,perso nei miei pensieri.Ma notavo che questo succedeva spesso anche ad Aurora;chissà a cosa pensava.
Cominciammo a vederci anche di sera.Stavamo in giro fino a tardi,ma lei a mezzanotte in punto ritornava sempre a casa.
-Se proprio volevi un nome da principessa,avresti dovuto scegliere Cenerentola,altro che Aurora-commentavo ogni volta che la vedevo sparire nell’oscurità.
Lei sorrideva e mi salutava con un cenno della mano.
Una sera ce ne stavamo seduti sulla spiaggia,quando lei rabbrividì all’improvviso.
-Tutto bene?-chiesi preoccupato.
-Fa freddo-borbottò lei,strofinandosi un braccio con la mano.
In effetti,c’era un po’ di vento e per un comune essere umano doveva fare piuttosto freddo.
Le misi un braccio attorno alla spalla gelata.-Va meglio?-
Lei si stinse contro il mio torace.-Sei caldo-sussurrò.
Ero un po’ imbarazzato,ma come al solito non lo diedi a vedere.Il suo corpo era così morbido…la strinsi a me con entrambe le braccia.Non abbracciavo una ragazza da più di dieci anni.
Lei chiuse gli occhi e sospirò,sollevata.-Per essere un pervertito,ce ne hai messo di tempo a mettermi le mani addosso-
-Ti sto solo riscaldando-risposi convinto-Anche se forse se ci togliessimo i vestiti sarebbe meglio.-
Lei ridacchiò.-Sì,aspetta e spera,Jake-disse,ma mi accarezzò il collo con le labbra.
Era bello stare così,ma i ricordi mi assalivano senza pietà.Avevo avuto un dejà vu.
-Jake-sussurrò lei ad un tratto-A cosa pensi,quando diventi così pensieroso?-
Sospirai.Con lei,sentivo di voler essere il più sincero possibile.
-Alla ragazza che amavo,e che non sono riuscito a salvare-
La sentii fremere contro il mio corpo.
-Che cosa le è successo?-
-E’morta-feci una pausa-E’ stato il ragazzo che lei amava ad ucciderla.-
Lei rabbrividì-Come…?-
-Lei era d’accordo-spiegai.
-Era d’accordo a farsi ammazzare?-disse incredula.Rimase per un po’ in silenzio.-Per caso faceva parte di una setta religiosa?-
-Be’…sì,qualcosa del genere-risposi.Era una mezza verità,dopotutto.-
-E tu ti senti in colpa perché non sei riuscito a portarla sulla buona strada-concluse.
Scossi la testa.-Fa molto più male di un semplice senso di colpa-dissi cupo-Io ero il suo migliore amico.La amavo,e forse anche lei amava me.
Ma lui era come…una droga per lei.Non ho potuto fare niente.-
Mi accorsi di averla turbata.Aveva gli occhi lucidi.Alzò la testa verso di me,seria.
-Jake,sono sicura che avrai fatto il possibile.A volte è semplicemente inutile cercare di convincere una persona follemente innamorata.Non colpevolizzarti-
-Sei gentile,Aurora.Ma la realtà è che lei non c’è più,mentre io sono ancora vivo.-
Lei mi guardò ancora,piena di preoccupazione.
-Ma-aggiunsi sorridendo-Sono felice di esserlo.Ho capito che al mondo ci sono tante altre cose che vale la pena di conoscere-la guardai negli occhi.Aurora sorrise.
-Ora tocca a te-dissi dopo un po’.-Dimmi a cos’è che pensi tu,e cosa c’è dietro a quel braccialetto.-

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Capitolo 3
*** Voices from the past ***


When I look into your eyes
I can see a love restrained
But darlin' when I hold you
Don't you know I feel the same

'Cause nothin' lasts forever
And we both know hearts can change
And it's hard to hold a candle
In the cold November rain


November Rain,Guns N’ Roses

Cap.3
Voices from the past


-Questo braccialetto l’ho trovato il giorno in cui ho incontrato la mia famiglia.-
La guardai, senza capire.
-Ricordi quando ti ho detto che ero venuta qui con i miei a trovare i miei parenti?-
Annuii.
-Be’,non sono miei parenti.E quelli non sono i miei veri genitori-
-Sei stata adottata?-chiesi sorpreso.
-Già.-disse,fissando il terreno.
-Tutto ebbe inizio otto anni fa.All’epoca,io ero una bambina spaventata che vagabondava da sola.Non avevo ricordi dei miei genitori,né del perché fossi sola;non ricordavo neanche il mio nome.Non potevo definirmi una persona:ero solo un guscio vuoto senza ricordi.Era un miracolo che fossi riuscita a sopravvivere.
Poi un giorno,mentre vagavo in un bosco,vidi qualcosa che brillava alle prime luci dell’alba.Mi avvicinai:era questo braccialetto.Anche una donna,attirata da quella stessa luce si avvicinò.
Lei mi ha salvato,dandomi un nome, il suo affetto e una casa.
Siamo venuti qui perché abbiamo scoperto che questo posto ha qualcosa a che fare con i miei genitori naturali e il mio passato.-
Ascoltai in silenzio,senza smettere di stringerla.Era una storia terribile.Chissà quanto aveva sofferto da bambina:me la immaginavo,piccola e con quegli occhioni spaventati,sola e senza coscienza di sé.E chissà quanto soffriva ancora,incapace di colmare quel buco.
-Avete scoperto qualcosa?-chiesi infine.
Lei scosse la testa:-Poco o nulla.Ma non ci arrendiamo.-strinse i suoi piccoli pugni.
-Sei molto forte,Aurora-dissi sincero.-Io…posso aiutarti in qualche modo?-
Sorrise,chiudendo gli occhi.-Continua solo a riscaldarmi,Jake-
Si accucciò contro di me e restò così per svariati minuti.
-Aurora?-si era addormentata tra le mie braccia.
Quando dormiva,sembrava ancora più piccola e indifesa.E pensare che fino a quel momento era stata lei a tenere lontana la mia tristezza.
Eravamo simili.Entrambi stavamo cercando di regolare i conti con il passato e con il destino.
Ma ciò che lei cercava disperatamente era di ricordare il suo passato,quello stesso passato che io cercavo di tenere a distanza per non soffrire ancora.
Ora capivo di aver sbagliato.Quel passato era parte di me,e dovevo accettarlo.Ovunque fossi andato,mi avrebbe inseguito.Ed io non dovevo averne paura.
-Jacob-sussurrò Aurora.Che strano.Parlava nel sonno,come Bella.-Stupido pervertito-continuò girandosi-non sono una nana.-
Lei era decisamente più divertente,però.
Ad un certo punto mi strinse più forte;sembrava stesse avendo un incubo:ansimava e tremava.
-Aiuto-sussurrò-Non voglio…la pioggia è fredda…Non sono io!-urlò.La strinsi più
forte.Forse stava sognando la sua infanzia.
Mi sentivo impotente:volevo proteggerla,ma non sapevo come.
-Bella-disse all’improvviso-Grazie…-sorrise serena e si acquietò.
Sentii il cuore che martellava contro il mio petto.Avevo sentito bene?Forse…
Scossi la testa.Impossibile.
-Jake-sussurrò Aurora.
Finalmente aprì gli occhi;sembrava un po’ spaesata.
-Era ora-sorrisi.
-Accidenti!Perchè non mi hai svegliata?Che ora è?-chiese allarmata,liberandosi dal mio abbraccio.
-“Grazie per aver vegliato su di me mentre russavo e mi divincolavo come una spastica,Jake.Potresti cortesemente farmi sapere che ore sono?”-
-Oh,piantala-sbottò lei,rossa in viso.-Giuro che se è passata mezzanotte ti ammazzo.-si alzò in piedi.
-Sempre molto gentile.Comunque,temo che per oggi dovrai aspettare:è mezzanotte in punto.-
-Be’,allora sono giusto in tempo-fece per andarsene,ma poi si avvicinò;si alzò in punta di piedi diverse volte,ma non riusciva a raggiungere l’altezza desiderata.
Risi tra me e me.Avevo capito cosa voleva fare.
-E abbassati,stupido!Lo vedi o no che sto cercando di baciarti sulla guancia?!-
-Scusa,era troppo divertente starti a guardare.-Mi piegai un po’ in avanti.
Sentii le sue labbra morbide posarsi per qualche secondo sulla mia guancia,delicate come il tocco di una farfalla.-Grazie per la chiacchierata-mi sussurrò nell’orecchio.Stava per andarsene,ma io le bloccai il braccio con la mano.
-Resta ancora un po’.-
Lei sorrise,alzando gli occhi al cielo:-Jake,puoi scordartelo!-
-Ma cosa hai capito?!-dissi, a metà tra la rabbia e l’imbarazzo.-Volevo parlare ancora un po’!-
Lei scoppiò a ridere.-Scusa,era troppo divertente vedere la tua reazione-
-Scema-,sospirai.
-Devo andare,Jake.Ci vediamo domani-disse allontanandosi.
-Stai attenta!-le urlai dietro.
La guardai fino a quando non diventò un minuscolo puntino nella penombra.Era pericoloso per una ragazza girare da sola a quell’ora,ma lei aveva sempre rifiutato che la accompagnassi a casa.
Ora che ci pensavo,non sapevo nemmeno dove abitasse:Aurora veniva spesso a chiamarmi a casa mia,mentre io sapevo solo che la sua si trovava a Forks.Eppure,stavamo sempre insieme,da più di un mese.Eravamo amici.
Sentii l’impulso di seguirla.Ero affascinato da lei,da quell’ombra di mistero che la seguiva ovunque.Forse anche lei,come me,si era dovuta trattenere mentre raccontava la sua storia.
Inoltre…dovevo ammettere che starle lontano mi era sempre più difficile.
Mi trasformai in un lupo:avrei potuto seguirla molto più facilmente.
Seguii la scia del suo odore.Accidenti,in due minuti si era allontanata moltissimo;inoltre aveva cominciato a piovere.
Mentre seguivo la sua auto,mi resi conto di conoscere quella strada immersa in una fitta radura:era quella che portava a casa dei succiasangue,dove una volta si trovava il confine.Ora potevo oltrepassarlo tranquillamente,ma quella storia non mi piaceva.
Era possibile che la casa dei Cullen fosse stata venduta a qualcuno:era logico,dopotutto.
Ma una parte di me mi diceva che non era così.Continuai a correre,mentre la pioggia si faceva sempre più fitta.Eravamo arrivati.
Mi nascosi dietro un grosso albero e rimasi a guardare.Aurora scese dall’auto.Tre sagome le andarono incontro,avanzando lentamente.Il loro volto pallido si stagliava nell’oscurità,mentre i loro occhi neri si confondevano in quella notte buia e piovosa.
Vampiri.
E purtroppo,non mi era difficile immaginare chi fossero.Ma Aurora,che ci faceva lì?
Volevo scappare,ma il mio corpo si rifiutava di farlo.Non qui.Non ora.Non potevano rovinare tutto.
Che idiota:certo che potevano.Non sapevano fare altro che distruggere la vita altrui,con la loro sola esistenza.Sentii l’antico odio scorrermi nelle vene.
E poi,si fece avanti colui che detestavo più di ogni altro.Colui che aveva succhiato via la vita alla donna che amavo…
-Il lupo è qui-disse la sua voce fredda.Gli altri si guardarono intorno allarmati.
Presi le mie sembianze umani e avanzai verso di loro.
-Ed è qui che dovrei essere.Mentre voi siete in grossi guai.-
-Jake?-chiese Aurora spaventata e stupita.-Che ci fai qui?-
Poi,un’altra voce.
-Jake.-La voce del fantasma che viveva nella mia anima,di colei che avevo amato e che a sua volta mi aveva amato,ma non abbastanza…Di lei,che avanzava verso di me nella pioggia,con quel suo corpo freddo…Di lei,che se n’era andata per sempre.
-Oh,Jake-ripetè con voce rotta.Quella voce vellutata e innaturale mi colpì dritto al cuore,come migliaia di lame affilate,facendolo sanguinare come allora.
Ma fu la vista di lei a farmi male più di tutto.
Bella.Il suo volto era diverso,più pallido;nei suoi lineamenti c’era una rigida perfezione,i suoi caldi occhi castani ora erano freddi e neri come la notte
Mi si avvicinò di più,come per abbracciarmi.D’istinto mi scansai.Provavo repulsione per lei,ormai sentivo che era una perfetta estranea.
-Jake,non fare così.-supplicò Bella.-Dobbiamo spiegarti…-
-Andate via.-dissi senza espressione.-Andatevene via,ora,e forse non dirò niente al branco-
-Jacob-l’odiato succhiasangue parlò di nuovo.-Non abbiamo nessuna intenzione di infrangere il patto.Vogliamo solo…-
-L’avete già infranto!-urlai pieno d’odio e di disperazione.
-Jacob-era la voce di Aurora;finora se n’era stata in un silenzio apprensivo,come gli altri Cullen.
-Tu-dissi tremando di rabbia-Sei una di loro?
-Io…-cominciò Aurora,con gli occhi bassi.
Mi sentii sprofondare.
-Jacob,non vogliamo fare del male a nessuno…-
-NON POTETE STARE QUI!-dovevo trattenermi per non trasformarmi.
-Hai ragione,Jacob.disse calmo Edward;mi ricordai di quanto detestassi quel suo freddo autocontrollo.
-Dacci una settimana,e ce ne andremo.Se non sarà così,accetteremo tutte le conseguenze.Ma ti prego di non dire niente al branco,per favore.
-Non vi garantisco niente-sbottai,e feci per andarmene,ma Aurora mi trattenne per il braccio.
-Jacob,posso spiegarti…-
-Lsciami stare-dissi liberandomi dalla stretta-Sei una bugiarda.Non voglio più vederti-.
Mi allontanai,correndo sotto quella fitta pioggia di disperazione e dolore.
-Jake-mormorò Aurora piangendo.

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Capitolo 4
*** Voices from the past,pt 2 ***


Voices from the past, pt 2

 

Sometimes I need some time... on my own
Sometimes I need some time... all alone
Everybody needs some time... on their own

 

Everybody needs somebody
You're not the only one

Guns ‘n Roses,November Rain

 

 

I giorni successivi furono un vero strazio.La rabbia e il dolore mi impedivano quasi di pensare.
Più di tutto mi mancava Aurora.Mi mancavano i suoi occhi grandii,la sua risata,il suo senso dell'umorismo;mi mancavano le nostre passeggiate,i nostri bisticci,e la sensazione del suo corpo contro il mio.
Senza accorgermene,lei era diventata una presenza costante nella mia vita.Solo ora mi accorgevo di quanto in realtà avessi avuto bisogno  di lei.Lei,che era riuscita a ridarmi una speranza.
Il fatto che ogni sua parola fosse stata falsa e calcolata mi faceva stare male;proprio quando credevo di cominciare a conoscerla,avevo scoperto che in realtà non sapevo niente di lei.
Perchè avevo perso tempo con me?Doveva sapere benissimo che era un licantropo.Forse faceva parte di un piano dei Cullen per restare a Forks.
Non le avrei mai fatto del male,neanche adesso che conoscevo la verità,e questo il succhiasangue Edward lo sapeva  bene.Me lo aveva letto nel pensiero,o non si sarebbe azzardato a chiedermi una settimana di tempo.
Non pensavo quasi ai Cullen;neanche a Bella:il dolore di vederla bianca e fredda era stato il più grande che avessi mai provato,ma avevo già da tempo accettato che lei non esistesse più.
Tutto questo aveva provocato in me un'autentica disperazione.Non dormivo,non mangiavo,quasi non parlavo.Me ne stavo sugli scogli tutto il giorno.Non potevo parlarne con nessuno:non volevo mettere nei guai Aurora,sarei stato solo peggio.
Evitavo di trasformarmi in lupo per impedire ai miei amici di leggere la mia mente;erano tutti preoccupati,ma io mi ostinavo a non parlare.

 

 

Poi,cinque giorni dopo,sentii bussare alla porta.Corsi al piano di sotto,il cuore che mi batteva all’impazzata.Forse…

Corsi ad aprire,e rimasi a bocca aperta.

Bella.Fu come una doccia fredda,vederla lì,in pieno giorno.

-Che diavolo ci fai qui?!Potrebbero vederti.-

-Non preoccuparti,Edward ha controllato che non ci fosse nessuno nelle vicinanze;inoltre,ho qualche capacità in più da quando sono un…vampiro.-disse l’ultima parola con esitazione,come se avesse paura a pronunciarla.

-Che diavolo vuoi?-ero stufo.

-Non preoccuparti,ce ne andremo dopodomani-disse in fretta-Ma c’è qualcosa di cui ti voglio parlare.-

-Non mi interessa.-

-Riguarda Aurora-

La guardai,fingendo indifferenza.-E allora?Non mi importa-mentii.

-Lei sta male-insistè Bella.-Pensa di averti deluso.Non vuole farti ancora del male,e non sa che ora sono qui.-

-Va bene-mi arresi,esasperato.-Raccontami questa dannata storia,ma lontano da qui.-

Chiusi la porta di casa e ci avviammo verso la foresta.Mi stupii della sua agilità disinvolta.Non era rimasto proprio niente della Bella che conoscevo…

-Ti sarai accorto che Aurora non è un vampiro-cominciò quando ci fummo addentrati abbastanza-Ma neanche un comune essere umano.La sua condizione è a metà tra vampiro e licantropo.

A metà tra vampiro e licantropo?Non ne avevo mai sentito parlare,nemmeno nelle leggende che raccontava Billy.

-Non credevo che esistessero ibridi del genere-

Bella strinse nervosamente i pugni.-Normalmente non esistono.Aurora è vittima di un…esperimento.

Lei si rese conto da subito che qualcosa in lei non andava:è più veloce e più forte dei suoi coetanei,anche se non al livello di un licantropo o un vampiro veri.E poi,c’era un’altra cosa,assai più bizzarra:il suo volto continuava ad apparire ovunque andasse,su foto,dipinti,ritratti…solo che,semplicemente,non era lei la persona ritratta.-

Aggrottai la fronte.-Non credo di aver capito bene-,dissi.-Chi fa esperimenti del genere…e cosa vuol dire che non era lei la persona ritratta,se il volto era il suo?

-Non sappiamo chi sia stato;supponiamo un vampiro,e crediamo che Aurora non sia stata l’unica vittima.Ignoriamo come abbia fatto…non siamo riusciti a scoprire molto di più.

Per quanto riguarda i ritratti…il volto era il suo,senza ombra di dubbio,ma non sempre la donna in questione aveva la sua stessa età:spesso dimostrava almeno sedici o diciassette anni,mentre Aurora all’epoca era una bambina.

Non c’è possibilità che fossero sue antenate:erano tutte donne importanti,provenienti da parti del mondo diverse;donne particolari:regine,guerriere  molto forti,streghe del ‘600 finite sul rogo perché troppo belle.Ma tutte avevano una cosa in comune:ognuna è morta entro i diciassette anni.-

-E’ assurdo-comentai,stupito.-Ma non capisco cos’abbia a che fare questo con i licantropi e i vampiri.-

-Ci sto arrivando,Jacob-continuò Bella.

-Vedi,Aurora era sola perché era nata in un piccolo villaggio,dove queste storie si diffondono ad una velocità disarmante,e le persone sono piuttosto superstiziose.La gente non la voleva.I suoi genitori l’hanno abbandonata quando hanno incominciato a vedere delle somiglianze con quei ritratti.Aurora era ancora piccola,e non ricorda quasi nulla di quel periodo della sua vita.Tutto questo lo abbiamo scoperto molto tempo dopo averla trovata.

Era una mattina d’inverno,quando,all’alba,i nostri sguardi si incrociarono.-

-E’ per questo che l’avete chiamata Aurora-

-Sì-Bella sorrise.Il cuore mi fece male.Non sorridere così. Sei un fantasma,ormai.

-Per me Aurora è come una sorella minore,quasi una figlia.E’ da otto anni che vive con noi;stiamo facendo ricerche sul suo passato,e siamo risaliti al fatto che fosse una Quileute,molto,molto tempo fa.

Cosa potevamo fare?Siamo tornati a Forks,circa un due mesi e mezzo fa.Noi potevamo uscire solo a notte fonda,ma Aurora poteva permettersi di stare in giro quanto voleva.Così ha incontrato te…

-Vai avanti con la storia-dissi, a denti serrati.

Bella sembrava turbata,ma continuò a parlare.

-Dunque,come ti stavo dicendo prima,possiamo supporre che qualche vampiro abbia provato a morderla mentre in lei non si era ancora compiuta la trasformazione in licantropo.

Scossi la testa.-Ci sono ancora troppe cose che non capisco:quando,precisamente,è stata trasformata?Non conoscevo nessuna Quileute così.-

-Circa cinquecento anni fa,-rispose Bella.

-Aurora ha CINQUECENTO anni?-chiesi incredulo.Be’,se li portava bene.

-Aurora ha sedici anni-mi corresse Bella-Non…siamo riusciti a scoprire niente su questo punto.-

-Mmh-continuammo a camminare,ognuno perso nei propri pensieri.

E così,questa era la parte di storia che Aurora non aveva potuto raccontarmi.

Dopotutto,entrambi avevamo omesso la stessa parte di verità;Aurora aveva cercato di essere il più sincera possibile,ma le circostanze ci avevano impedito di essere completamente onesti l’una con l’altro.

Mi sentii disgustato da me stesso.

“Non voglio più vederti”,le avevo detto nella pioggia fredda.

Ero stato semplicemente un’idiota.Lei non meritava di soffrire ancora:era leale,onesta,buona.

Irradiava luce ovunque,con la sua bellezza e la sua risata.

Dunque era così.Avevo ancora dannatamente bisogno di lei.

Dovevo immediatamente andare da lei e scusarmi per non averle dato la possibilità di spiegarsi.

-Credo che andrò a parlarle-,dissi infine.

-Bene,Jake-Bella sorrise,poi assunse una strana espressione,mordendosi il labbro.Non riuscivo a leggere il suo volto facilmente come prima;mi chiesi a cosa stesse pensando.

-Bella-,dissi ad un tratto.-Il succhiasangue e sua sorella dovevano già sapere di me e Aurora,perché non hanno fatto niente?-

Potevo giurare di averla vista fremere,alle parole “me e Aurora”.

-Vedi,Edward era molto indeciso all’inizio.Ha pensato anche di lasciare Forks,ma Alice si è opposta con tutte le sue forze;lei e Aurora sono molto in sintonia:anche Alice non ha ricordi della sua vita umana.Perciò,hanno deciso di non raccontare questa storia a nessuno:noi stessi non ne sapevamo niente,fino a cinque giorni fa.-

Continuavamo a camminare.lì dove l’erba si faceva più fitta e un venticello leggero la accarezzava,spargendo ovunque un odore di muschio e terra bagnata;potevo sentire anche l’odore di Bella;il suo solito profumo di fragola era coperto da un odore più forte,quello di un vampiro.Stranamente,lo trovavo piuttosto sopportabile.

Lei invece storse un po’ il naso.

Ridacchiai.-Puzzo,eh?-

-Un po’-il suo sguardo era intriso di malinconia e dolcezza;sembrava sollevata che mi fossi calmato.Questa volta riuscii a provare per lei qualcosa di diverso dalla rabbia: era solo tristezza,malinconia,consapevolezza che una parte di lei mi aveva abbandonato per sempre, e ora albergava  in uno spazio remoto di quel cuore che non batteva più.

-Perché hai abbandonato il mio braccialetto,Bella?-

-Sapevo che me l’avresti chiesto,Jake-puntò i piedi per terra.Mi fermai anch’io,e vidi che stava piangendo.O quasi…i vampiri non possono piangere.Non nello stesso modo degli umani,almeno;ma capivo che dietro quella maschera di porcellana,l’umana dentro di lei piangeva.Il suo volto era straziato dal dolore,dalla sua gola uscivano lamenti strozzati.

-Bella…-

-Era per dimenticarti,Jake-singhiozzò-Io non…non ci riuscivo.Ogni ricordo di te mi faceva impazzire…Io..Non avrei voluto che accadesse tutto questo…non volevo tagliarvi tutti fuori dalla mia vita!-tremava,scossa dai singhiozzi.

Che strano.In qualche modo,stavo ancora male quando lei soffriva.La abbracciai per rassicurla.

Era una sensazione strana:stavo abbracciando un’estranea,che portava dentro di sé un frammento d’anima della persona che avevo amato un tempo.

Poi,all’improvviso,fece una cosa che non mi aspettavo:mi prese il volto tra le mani e mi baciò.Con forza,con disperazione.La sue labbra fredde si posarono sulle mie e vi trovarono sollievo.Bella sospirò.

Rimasi immobile,mentre venivo attraversato da un’infinità di emozioni e ricordi.Io e lei in garage,nei pomeriggi piovosi,io e lei in riva al mare,vicino a quel tronco dov’eravamo soliti parlare o litigare…io e lei in una tenda,stretti in un sacco a pelo…i baci che le avevo rubato,e poi quello vero,il primo e l’unico…lei che mi diceva che sarebbe diventata un vampiro,lei che se ne andavaper sempre…io che scappavo dal mio passato,e il buio che mi avvolgeva.

-Jake,-chiamò una voce.Aurora.Il mio mondo esplose improvvisamente di una nuova luce,ed io potei finalmente riaprire gli occhi.

Bella si fermò in quello stesso istante.

-Addio,Jake-sussurrò con voce rotta.Fece qualche passo indietro,i suoi occhi neri nei miei,e poi con uno scatto fulmineo sparì dietro gli alberi.

Nello stesso istante,udii un altro fruscio provenire dai cespugli.

Qualcuno aveva visto tutto.

Senza aspettare neppure un secondo,mi lanciai all’inseguimento;se fosse stato qualcuno del branco,avrei dovuto spiegargli la situazione prima che fosse accaduto l’inevitabile.

Chiunque fosse stato,era velocissimo:non avevo speranze di raggiungerlo.Riuscivo a malapena a scorgere la sua ombra,che si allontanava sempre più.Non avevo altra scelta.Per qualche secondo,avrei dovuto avrei dovuto trasformarmi:se non l’avessi fatto il branco l’avrebe saputo comunque,ed avrei peggiorato le cose.Diventai lupo e in pochi secondi raggiunsi e atterrai colui che stavo inseguendo.

Rimasi sorpreso vedendo che aveva lunghi capelli mogano e un visetto da bambola.Aurora.

-Ugh…-si lamentò.Ripresi in fretta le mie sembianze umane e mi alzai.

-Aurora,ti ho fatto male?-le porsi una mano per aiutarla,ma lei si alzò da sola,massangiandosi la schiena con un’espressione curiosa sul viso.

-Va tutto bene-borbottò,fissando il terreno.

Così lei aveva visto…tutto.La cosa mi provocò uno strano fastidio.Avrei preferito che non avesse visto me e Bella in quelle condizioni.

-Allora,adesso saprai tutto di me,immagino-disse cupa.

Feci di sì con la testa.-Più o meno-

-Be’,immagino che come da copione ora dovrei disperarmi perché sono una specie di mostro e perché tu sei ancora  innamorato di lei.-continuò.

-Io credo che dovresti semplicemente stare zitta e chiudere gli occhi.

Lei provò a chiedere:-Perché?-,ma non aveva neanche finito di parlare che io la stavo baciando.La strinsi forte a me,e le passai una mano tra i capelli,accarezzandoli dolcemente.Potevo sentire il suo profumo di pesca diffondersi ovunque,e Aurora tremare,piangendo.Le mie labbra si fermarono,con un sospiro.-Non devi avere più paura-le sussurrai all’orecchio-Ci sono io ora…-la strinsi ancora più forte.

-Ma tu ami lei-frignò premendo la testa sul mio torace,-e io sono un mostro-

-Sei troppo rigida con questa storia del copione-dissi accarezzandole la testa-non sei un mostro,e quello era un bacio d’addio.-

Lei si staccò da me e mi fissò alungo con quei suoi occhini scuri ancora pieni di lacrime,cercando di trattenere i singhiozzi;sembrava volesse dirmi qualcosa.

Poi,all’improvviso mi diede uno schiaffo in piena faccia.

-Ahi-mi lamentai,massaggiandomi la guancia;Aurora era straordinariamente forte per essere così piccola.-Ma che ti ho fatto?!

-Bacio d’addio un cavolo!-sbottò lei, arrabbiata.Si voltò con l’aria di chi ha appena ricevuto una grave offesa,poi si diresse a gran passi verso casa Cullen.

-Aurora!-urlai,correndole dietro.

 

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Capitolo 5
*** Goodbye my friends ***


Cap. 5

 

Goodbye my friends

 

I know it's hard to keep an open heart
When even friends seem out to harm you
But if you could heal a broken heart
Wouldn't time be out to charm you

November Rain,Guns ‘n Roses

 

Era da un po’ che camminavamo,Aurora davanti e io dietro,quando,ad un tratto,lei si fermò.

-Così,sembra che dovremo dirci addio-sussurrò,tenendo la testa bassa.

-Eh?-risposi io,assorto.

-Dopodomani…ce ne andiamo,no?-disse,sempre fissando il terreno.

Sentii il cuore battermi furiosamente nel petto.Già,doveva andarsene,e probabilmente non l’avrei piu’ rivista.

Provai un senso di vuoto a quel pensiero.

-Mmh-grugnii.

-Jake,-continuò Aurora-mi dispiace di aver causato tanti problemi.Io volevo dirti che…naturalmente mi ero accorta subito che eri un licantropo,ma…non sapevo niente dei conflitti tra il tuo branco e i Cullen.Loro non me ne avevano mai parlato…Sai,Bella diventava improvvisamente silenziosa quando sentiva nominare Forks e La Push.

Ecco…mi dispiace.-

La ascoltai in silenzio;sembrava stesse lottando contro le lacrime.

-Cretina-dissi dopo un po’.

Lei alzò la testa,confusa.

-Se credi davvero che ti lascerei andare via così,allora mi conosci ancora meno di quanto pensassi-

Aurora assunse un’espressione piu’ che sorpresa.

-Vuoi ammazzarmi,Jacob?-sussurrò.

Mi cadevano le braccia.-No,voglio aiutarti a scoprire il tuo passato!Come ti vengono certe idee?-Mi girai verso di lei,e rimasi sopreso.Rideva.

-Ah ah ah,ci sei cascato!Chissà come mai,ma me lo aspettavo da te.-tornò seria.-Ma come facciamo con il patto?-continuò.

Guardare Aurora mi faceva venire il mal di testa.Aveva dei tempi di recupero assurdi,e sembrava che non riuscisse a rimanere seria per piu’ di dieci minuti.Forse il suo intento era proprio quello di farmi dire che l’avrei aiutata.

-Non stavi per piangere?-dissi,fingendomi seccato.-Comunque,i Cullen dovranno andarsene.Mi dispiace,ma è troppo rischioso che restino qui,Aurora.-

-Mmh-fece eli.-Capisco.Quindi,mi stai proponendo di restare sola  soletta con te,fino a quando non scopriremo tutto?-

-Be’,sì,piu’ o meno-risposi.

-Bene,andiamo a dirglielo-disse con energia.-Jake?-continuò,vedendo che rimanevo fermo,-Ti muovi o no?-

-Aurora,se ti va di piangere,non devi sforzarti di sembrare felice-

Lei sorrise appena.-Nessuno sforzo-mi rassicurò.-Nessuno sforzo,quando sono con te.-

 

 

***

 

Il succhiasangue Edward ci stava aspettando.Ci invitò ad entrare nella loro ridicolmente grossa sala da pranzo.

Che cosa inutile;nessuno di loro aveva bisogno di utilizzarla.

All’improvviso mi venne un dubbio;chissà che cosa mangiava Aurora.

Quando entrammo,tutti i Cullen erano ai loro posti.Il loro capo,il dottor Carlisle,era seduto all’estremità di un lungo tavolo.Il lato opposto era destinato a me.

Sorrise facendo cenno di sedermi.Anche sua moglie accennò un sorriso,seppur nervosa.Gli altri Cullen non sembravano così bendisposti nei miei confronti:la bionda,Rosalie,aveva un’espressione acida,e sprizzava disgusto da tutti i pori;il suo compagno,Emmett,mi guardava con aria di sfida;Jasper aveva la fronte corrugata.

Bella teneva lo sguardo basso,forse per  evitare il mio.

Solo Alice aveva deciso di seguire l’esempio di Carlisle,e continuava a fare dei gran sorrisi a me e a Aurora,che si era seduta accanto a me,e a lanciarci occhiatine maliziose.Non sapevo chi trovassi più irritante,se lei o Rosalie.

-Allora-esordì Carlisle-Sappiamo che hai una proposta da farci-

Lanciò un’occhiata a Edward,che annuì.

-Aurora può restare qui con me-dissi deciso.-Mi prenderò cura di lei e continuerò personalmente le ricerche sul suo passato.Per me sarà molto piu’ facile,e il branco non sospetterà che siete stati qui.-

Calò il silenzio per qualche minuto.

-Mi sembra una proposta ragionevole-disse Carlisle infine.-Bene,quanti sono a favore?-

Aurora e Alice alzarono la mano,seguiti da Jasper,Esme,e,infine,Edward e Bella.

Emmett sembrava indeciso,mentre Rosalie sembrava decisa a tenerla abbassata.

-Significa che non la rivedremo mai più?-chiese Emmet dopo un po’.

-Ogni tanto verrò a trovarvi,naturalmente!-esclamò Aurora stupita.

-Andremo molto lontano-bisbigliò Bella.

-Be’,ci incontreremo a metà strada.-tagliò corto Alice.-Vero,Aurora?-disse facendole l’occhiolino.

-Certo!-

-Bene,allora-concluse Carlisle.-Possiamo andare.-si alzò e mi porse la mano.Ebbi un attimo di esitazione,poi la strinsi.

I Cullen lasciarono la sala da pranzo.

Salutai,ed ero sulla porta di casa,quando Alice mi raggiunse saltellandocome un folletto.

-Jake,dove vai?

-Da quando per te sono “Jake”?!Mi sembra ovvio che sto tornando a casa.-

Lei mi ignorò.

-Dai,resta qui.Emmett e Rosalie se la sono presa perché inconsciamente pensano che tu gli stia portando via Aurora.Ma sappiamo tutti che non c’è altra soluzione.-

-Chi te l’ha chiesto?-dissi,esasperato.-Non vedo perché dovrei restare,in ogni caso.-

-Be’,ce ne andremo a mezzanotte in punto.Non vorrai lasciare Aurora,così piccola e indifesa,tutta sola!

-Aurora sa bene come difendersi-dissi,ricordandomi lo schiaffo di quel pomeriggio.

-Si sentirà sola,e poi cosa ci  garantisce che qualche vampiro non venga a tormentarla?Sono sicura che ti ringrazierà,quando sarà diventata un mucchietto di polvere-.

 

***

Erano le undici e mezza,e i Cullen erano quasi pronti.

Alla fine,avevo telefonato a Billy per dirgli che sarei rimasto  a dormire da Quil.Quell’Alice era diabolica.Cominciavo a capire perché lei e Aurora andassero tento d’accordo.

Giunse mezzanotte,e andammo tutti fuori nel giardino;la luna era completamente oscurata dalle nuvole,e c’era una strana atmosfera.

Aurora stava salutando Bella ed Edward,e tutti gli altri erano liì intorno,commossi.MI sentivo in imbarazzo;per una volta,il fatto che non potessero piangere mi sembrò un grosso vantaggio:solo Aurora aveva gli occhi lucidi.

-Prenditi cura di te,mi raccomando-le disse Esme,e mi lanciò un sorriso.

Bella mi sussurrò un “Ciao,Jake,”Edward mi rivolse un cenno freddo,Carlisle mi strinse una mano,gli altri non mi guardarono nemmeno.

Alice venne verso di me trotterellando,e addirittura mi abbracciò.-Sei un tipo in gamba,Jake-disse-Mi raccomando,proteggi Aurora.-

-Anche tu sei simpatica,per essere una sanguisuga molesta-risposi.

Gli altri ci guardavano increduli;Aurora e Jasper avevano gli occhi rivolti a fessure.

Poi,dopo un ultimo saluto,scomparvero tutti in quella notte nera.

-Mi mancherete,-sussurrò Aurora.

Le misi un braccio intorno alle spalle,e la condussi dentro.Aurora entrò in cucina e cominciò a preparare della carne.Dunque non aveva bisogno del sangue come i Cullen.

-Comunque,non capisco cosa tu sia rimasto a fare-replicò-Me la cavo benissimo anche da sola.-si alzò in punta di piedi,cercando di prendere il sale.

-Certo,certo-dissi io,ridendo sotto i baffi perché non riusciva ad afferrarlo.Alla fine lo presi e glielo passai,cercando di trattenere le risate.Lei mi lanciò un’occhiataccia e continuò a cucinare.

-La carne è l’unica cosa che riesco a mangiare senza vomitare-spiegò.-Ne vuoi un po’?-

-Ma sì,oggi non ho cenato-risposi.Preparai la tavola e poco dopo Aurora servì la carne.Rimasi sorpreso vedendo che non era affatto cotta bene..

-Più cotta non riesco a mangiarla-spiegò,arrossendo.-Vuoi che la riscaldi ancora un po’?-

-No,va bene così-la rassicurai.Anch’io da quando avevo subito la trasformazione in  licantropo prediligevo la carne al sangue,anche se questa era quasi cruda.

Vedere Aurora mangiare era uno spasso.Mi sembrava impossibile che un esserino così riuscisse  a ingurgitare così tanta roba in poco tempo;era quasi peggio di me.Inoltre,i suoi modi contrastavano nettamente con i suoi bei lineamenti e la sua aria fine.

-Be’,cosa guardi?-disse vedendo che la osservavo

-Be’,stavo pensando che sembri proprio…

-Proprio?

-Sai,sei così…

-Così come,Jake?-disse spazientita e anche un po’ agitata.

-Un maiale-conclusi.-Sembri proprio un maiale,ecco.

Scusa,non mi veniva la parola.-

Dopo aver fatto il giro della casa correndo,perché Aurora desiderava picchiarmi(e  purtroppo ci riuscì),eravamo entrambi troppo sfiniti per restare svegli.Aurora mi indicò una camera dove avrei potuto dormire,e mi augurò la buonanotte.

-Quindi anche tu hai bisogno di dormire?-

-Pochissimo,ma ne ho bisogno-sbadigliò.-Ciao,Jake,e non fare scherzi strani,stanotte-

-Non c’è pericolo,non disturberei mai un maiale dormiente-la rassicurai.

Mi avviai verso la stanza,zoppicando(Aurora era davvero violenta quando voleva).

Ovviamente la camera era enorme,e per fortuna lo era anche il letto,sui toni del dorato.

Mi distesi,e provai a prendere sonno.Fuori era scoppiato un brutto temporale.Pensai ad Aurora,nell’altra stanza,e mi venne voglia di stringerla forte a me per proteggerla.Chissà se lei avrebbe voluto…

Arrossii,e cercai di scacciare quei pensieri.Non era proprio il momento di pensare a certe cose.Aurora era solo un’amica,una persona molto importante a cui volevo molto bene, che mi aveva aiutato e che stavo cercando di aiutare.

Già,e allora perché l’avevo baciata?

Un rombo fortissimo interruppe i miei pensieri.Già,non era proprio il caso.Giurai a me stesso che sarei riuscito a scoprire il suo passato.Poi,con uno sbadiglio,mi addormentai.

 

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Un grazie alle persone che hanno commentato,e a
 ALT
 FenBlack91
 Lady Arwen
che l'hanno aggiunta ai preferiti^-^ Grazie!!Il prossimo,comunque,sarà l'ultimo capitolo...sigh sigh....Mentre The sky after the eclipse la aggiornerò nei prossimi giorni...ultimamente non ho molto tempo,ma vi prometto che farò in fretta(credo^-^)

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Capitolo 6
*** I have to say goodbye ***


ecchan

I have to say goodbye 

 

Quando mi svegliai,era già mattina inoltrata.

Faceva davvero caldo,così mi tolsi la maglietta e mi avviai verso il bagno. Dopo essermi fatto una doccia,mi misi a cercare Aurora.

La trovai in cucina che preparava del bacon.La sua figura era piccola e graziosa;i lunghi capelli scuri, che scendevano morbidi sulle spalle,alla luce del sole apparivano quasi ramati;gli occhi grandi e luminosi erano del medesimo colore.Osservai,però,che erano gonfi e arrossati;forse non era riuscita a dormire.

-Alla buon’ora!E’ da un pezzo che sono sveglia.

-Già,si vede!-annuii,fissando il suo volto.

Lei mi lanciò addosso una pentola,che schivai abilmente.

-Mangia e stai zitto.E poi,la vuoi finire di girare mezzo nudo?!-

Mise due piatti sul tavolo.Notai che in uno,oltre al bacon,c’erano delle uova e delle frittelle bruciacchiate.

-E’ per me?-chiesi sorpreso.

-Le ho comprate stamattina.Ti piacciono?-

-Sì…grazie,Aurora.-

-Figurati…non posso costringerti alla mia dieta a base di bacon e carne cruda,anche se su di me ha degli effetti strepitosi-rise e fece una giravolta.

-Hai ragione,davvero strepitosi.Ora ho capito a cosa devi la tua altezza-

Mentre schivavo la seconda pentola,non potei fare a meno di pensare che era davvero carina, anche quando si arrabbiava.

 

 

***

 

 

Quel giorno,decisi di portare immediatamente Aurora da Billy;lui era la persona che poteva saperne di più,su questo.

Billy conosceva già Aurora,con tutte le volte che era venuta a bussare a casa mia.Tuttavia,sembrò stupito quando venne ad aprire la porta.Credevo che avesse già intuito che avevo passato la notte a casa di Aurora,anche se doveva aver completamente frainteso.

-Era ora,Jake.Ciao,Aurora.-

-Salve,signor Black.-rispose lei educatamente.

-Entrate-sospirò Billy.

 

***

 

-Mmh,capisco.-Billy continuò a fissare Aurora,finchè lei non abbassò la testa imbarazzata.-Non credevo neanch’io che quelle voci fossero vere.-

-Quindi ne sapevi qualcosa?-chiesi.

-Sì,ma solo qualche voce sentita qua e là.Esperimenti sui licantropi non ancora trasformati a opera di vampiri…Pazzesco.-

Si alzò,con la fronte corrugata.

-Mi dispiace,ma non posso esservi d’aiuto.Non ne so niente.-

-Non importa,signor Black-disse Aurora.

-Quindi non conosci nessuno che ne sappia di più?-chiesi spazientito.

Billy ci pensò un attimo su.-Be’,sai,ci sarebbe il cugino Chris…vive in montagna,è abbastanza distante da qui,e non siamo in ottimi rapporti,ma sa sempre un mucchio di cose a noi sconosciute,non si sa come.-

-Grazie,Billy-presi Aurora per mano e la trascinai fuori di casa,correndo.

-Ehi,Jake!Che fai?!-urlò Aurora,senza fiato per la corsa.

-Sai dove abita?-disse,sempre ansimando.

-Sì,ci sono andato qualche volta da piccolo.Lui e Billy non si sopportano.-

-Come mai?-

-Christopher credeva nella collaborazione con i vampiri,per diventare più forti.Era una cosa che Billy non  poteva sopportare;gli impedì di unirsi al branco,dopo le nostre trasformazioni.Ora sembra che non gli importi più,ad ogni modo.Praticamente vive come un’eremita…

 

***

 

La casa dello zio Chris era una piccola baita immersa nel verde di quelle  montagne, dall’aspetto trascurato;nel raggio di qualche chilometro,doveva essere l’unica abitazione.

Quando arrivammo,era già pomeriggio inoltrato.

Diedi qualche colpetto con le mani alla porta.

-Jake,fai piano,o la butterai giù!-strillò Aurora.

Aspettammo qualche istante,ma nessuno venne ad aprire.

Feci per bussare un’ altra volta,ma Aurora mi bloccò il braccio e picchiò leggermente il suo pugno sulla porta.

Anche stavolta,nessuna risposta.

-Che facciamo?-chiese Aurora nervosa.-Forse non è in casa…-

-Zio Chris!Zio Chris!-urlai,bussando più forte.

-Che hai da agitarti tanto,ragazzo?-disse una voce alle nostre spalle.

Mi voltai di scatto.

Zio Chris era molto cambiato da come me lo ricordavo.Quel suo aspetto di chi è invecchiato troppo in fretta,era rimasto invariato.Ma ora,la sua espressione,così come la sua figura,aveva un qualcosa di selvaggio.I lunghi capelli bianchi erano sciolti e disordinati,i vestiti strappati e logori.Era molto diverso dallo zio Chris spavaldo e allegro che ricordavo.

Aurora si aggrappò al mio braccio,sussultando.

-Ci si rivede,Jacob.-disse con un mezzo sorriso.-E tu-volse lo sguardo verso Aurora,e il suo ghigno si fece più ampio-Finalmente ti ho conosciuta,Ayasha.

Aurora tremò di nuovo e  mi strinse di più, facendomi quasi male.

-Zio,Billy deve essersi sbagliato.Lei è Aurora.-

Zio Chris rise,beffardo.-Non sento Billy da una vita;ma se ora si fa chiamare Aurora,non c’è problema-

 

***

 

A volte davvero non capivo lo zio Chris.Forse stava solo cercando di impressionarci come al solito,pensai mentre entravamo in casa;o forse,aveva davvero molto da raccontarci.

L’ambiente,all’interno,era altrettanto spartano che all’esterno,ma,se non altro,era pulito e più o meno in ordine.

-Sedetevi su quelle sedie,preparo il tè-

-Zio,non c’è bisogno.Volevamo chiederti se sai qualcosa sugli ibridi.

Zio Chris fece una risata.-Non sei cambiato,Jacob:dritto al punto come sempre.Certo che so qualcosa sugli ibridi;ma sedetevi,sarà una lunga chiacchierata.

Io e Aurora obbedimmo.Potevo capire quanto fosse nervosa,perché io lo ero altrettanto.Le strinsi la mano,sotto il tavolo,e lei ricambiò la stretta.

-Allora…Aurora.Cosa sai del tuo passato?-chiese zio Chris dopo essersi seduto.

Lei sussultò di nuovo.-Io…so che qualcuno ha fatto quest’esperimento su di me.Quand’ero piccola,vedevo foto di donne che mi somigliavano,morte da tempo.

E’ tutto ciò che so.-

L’espressione di zio Chris cambiò:le rughe sul suo volto diventarono più evidenti,il suo ghigno beffardo era scomparso.-Nient’altro?-

Aurora scosse la testa.

-Santo cielo,non vorrei essere io a…be’,fa lo stesso-borbottò fra sé.

-Zio,cosa c’è?-chiesi preoccupato.

-Niente,Jacob.Solo,potrebbe non piacervi molto quello che sto per dirvi.

-Vada avanti,la prego.-disse Aurora decisa,ma la sua mano tremava.-Siamo qui per sapere.-

-E va bene-,sospirò zio Chris.

 

 

 

 

-Le ricerche sugli ibridi,che sono in corso tutt’ora,iniziarono più di cinquecento anni fa.

I vampiri erano già i più forti,e i licantropi,molto meno numerosi,non rappresentavano un’eccessiva minaccia per loro.E allora,perché darsi tanto da fare per creare qualcosa di assolutamente imprevedibile?

La prima risposta,la più ovvia,era quella di stabilire il dominio di pochi sugli altri,in particolare sui Volturi,la più forte famiglia di vampiri conosciuta,con un esercito potente.

Ma questa è solo una delle ragioni che spinsero quei vampiri e quei licantropi-sì,c’erano anche dei licantropi tra loro-alla ricerca dell’essere perfetto.-

-Che ragioni?-chiesi.

-Sete di conoscenza,voglia di poter manipolare gli eventi naturali per creare qualcosa di straordinario…E’ qualcosa che può accostarti a un dio!-Zio Chris,ora,aveva un’espressione curiosa.Probabilmente,non era completamente in disaccordo con quei vampiri e quei licantropi.Ciò mi fece venire uno scatto di rabbia;cominciavo a capire perché Billy detestasse tanto lo zio Chris.Comunque,cercai di controllarmi e di nascondere il mio nervosismo ad Aurora.

-I primi esperimenti furono un completo disastro:tutti i licantropi morirono entro poche ore.

-Come…sceglievano i licantropi?-chiese Aurora.

-Oh.Domanda interessante.I primi erano per la maggior parte figli dei licantropi che aiutavano a condurre gli esperimenti…ma poi,morirono quasi tutti.

-E’ assurdo!-mi alzai urlando,fuori di me.Sentii un formicolio percorrermi tutto il corpo.Dovevo stare attento,o mi sarei trasformato.

Christopher era rimasto in silenzio,Aurora tremava.Mi risedetti,prendendole di nuovo la mano.Sapevo a cosa stava pensando:forse i suoi genitori facevano parte di quei licantropi.

-A quel punto,bisognava variare gli esperimenti e cercare altri giovani licantropi.Cominciarono a rapirli alle loro famiglie,certi che la maggior parte non sarebbe stata d’accordo.-

-Vorrei vedere!-dissi con energia.Zio Chris mi guardò senza espressione.

-Questa seconda prova andò leggermente meglio,e i licantropi sopravvissero.Aurora,tu sei tra questi.

Aurora sospirò;doveva star pensando ai suoi genitori,a ciò che le avevano fatto quei vampiri…ero pieno di rabbia,al pensiero di come dovesse sentirsi.

-Poi,per un po’ gli esperimenti si fermarono.Alcuni licantropi capirono che tra i loro simili c’erano dei traditori e si ribellarono.E’ tutto.

-Ma cosa intendevi prima dicendo che quegli esperimenti andarono “leggermente meglio”,zio?

Zio Chris guardò da me a Aurora,con espressione grave.

-I licantropi sopravvissero…e qui tutti  credettero di aver vinto.Ma ci furono alcuni imprevisti.

Primo,i nuovi ibridi non sembravano essere così straordinariamente forti come si prevedeva.Erano sì più forti di un comune essere umano,ma meno di un licantropo o un vampiro.

Secondo,e questo fu scoperto molto tempo dopo,il fatto che all’inizio fossero sopravvissuti non significava che fossero completamente sani.

-Che vuoi dire?Aurora è…-

-Vuoi davvero conoscere il perché di tutti quei ritratti somiglianti,Aurora?-mi interruppe Christopher.

Aurora annuì.

-Vedi,i primi licantropi morirono perché era stato iniettato loro del sangue di vampiro,assolutamente non compatibile con quello di un licantropo.

Nel loro secondo esperimento,cambiarono qualcosa nella quantità e nella composizione chimica del sangue.Il corpo di quei Quileute subì una trasformazione,e questo fu un grande risultato per quei ricercatori.Ma il loro corpo non poteva comunque sostenere tutto questo;dopo un certo periodo,era chiaro che avrebbe ceduto.

Ora,c’era un’altra complicazione.Quei Quileute si erano comunque trasformati,e la loro anima era divenuta… immortale,come quella di un vampiro.Così,mentre il loro corpo avrebbe ceduto,essa sarebbe sopravvissuta in eterno,reincarnandosi.Questo processo si ripete…

-…ogni diciassette anni-concluse Aurora.Aveva lo sguardo perso nel vuoto.

All’improvviso,mi sentii come terrorizzato.Aurora…sarebbe morta?O,per meglio dire,scomparsa?Mi sarebbe stata portata via?!

Mi alzai in piedi di scatto.-Ma è assurdo!!!Zio Chris,ci dev’essere un modo…qualcosa per aiutare Aurora!-

Zio Chris rimase per un po’ in silenzio.-Be’…a dire il vero,un modo ci sarebbe.-

 

 

***

And when your fears subside
And shadows still remain
I know that you can love me
When there's no one left to blame
So never mind the darkness
We still can find a way
'Cause nothin' lasts forever
Even cold November rain

November Rain,Gun’s’ Roses

 

 

-Aurora!Apri!-gridai.

-Vattene!-urlò lei di rimando,con la voce rotta.-Sono un mostro,uno scherzo della natura,smetti di perdere tempo con me!

Mi misi a sbattere più forte il pugno sulla porta:-Se non la smetti di frignare e dire sciocchezze e non apri subito la porta,la butto giù!Hai capito?Aurora!!-picchiai più forte.

-Jacob,smettila!-disse lei piangendo,mentre apriva la porta.

-Ti sei decisa!E’ da ore che ti sei rinchiusa nella tua stanza.Cosa speri di ottenere?-

-Non voglio ottenere proprio niente!-urlò lei tra i singhiozzi.-Tanto,ormai non c’è più nulla da fare!-

-Chris ha detto che c’è una soluzione.-

-Bere completamente il sangue di un licantropo non è una soluzione!E’ la prova che sono un mostro!-si coprì il viso con le mani.-Jake,io…non voglio che qualcuno mi guardi e pensi che sono un mostro.E più di tutto,non voglio che tu…mi guardi.-

Sbuffai.-Nessuno penserebbe che sei un mostro.E per quanto riguarda me,-aggiunsi togliendole le mani dal volto con delicatezza e decisione allo stesso tempo,-l’unica cosa a cui riesco a pensare mentre ti guardo,è che sei meravigliosa e speciale.Perciò smettila con queste sciocchezze,ok?-

-Jake…-Aurora mi guardò da dietro le sue lacrime,confusa.

Distolsi lo sguardo,imbarazzato.-Sì,purtroppo mi sono innamorato di te.Che ci vuoi fare,è la vita.-

Non avevo ancora finito di parlare,quando Aurora mi gettò le braccia al collo e spinse le mie labbra contro le sue.La strinsi forte a me e le accarezzai il viso,asciugandole le lacrime.Era possibile che,malgrado  tutto ciò che stava succedendo,in quel momento mi sentissi immensamente  felice?

Poi,dopo quella che mi sembrò un’eternità,Aurora  si staccò da me.

-Jake,io,tra un po’…non ci sarò più.-

La abbracciai di nuovo.-Certo che ci sarai.Troveremo un licantropo in fin di vita,o malvagio,e…-

-Ora sei tu che stai dicendo sciocchezze.-

-Ok.Allora,ti darò il mio sangue.-

-Questa poi…!-

La scossi per le spalle-Vuoi che resti a guardarti morire?!-

-Non morire,rinascere.Jake,lo sai che non è così che funziona.Tra altri diciassette anni,allora,cosa dovrei fare?-

-Trovi un altro scemo come me e…-

-Jake,non scherzare su queste cose.In questa mia vita,tu sei la cosa più importante.Se tu dovessi morire,non la riconoscerei più.Quindi non fa molta differenza.-

-Non è vero,-borbottai.-Sei dannatamente egoista.E io,allora,cosa dovrei fare?

-Tu hai la tua famiglia,la tua vita,.Non posso rubartela.

-Anche tu hai la tua famiglia:Bella,la vampira molesta,il succhiasangue  babbeo.E la mia vita è già tua.Dal giorno in cui sei arrivata,non c’era altri che te ad infastidirmi.

Lei fece qualche passo verso di me,poi mi abbracciò.-Jake,ti amo.-

-Anch’io ti amo-dissi,accarezzandole la testa.-E allora,perché non possiamo stare insieme?-

 

 

 

***

 

Sapevo che tutto ciò non era giusto.Aurora era giovane,eravamo innamorati.Perchè,se davvero esisteva un Dio,aveva permesso che accadesse tutto ciò?

Me ne stavo nel giardino di casa Cullen a pensare a queste cose;ormai era notte fonda.

Presi violentemente a calci una pietra,che andò a schiantarsi contro un albero,scavando un buco nella corteccia.Possibile che non c’era nulla che potessi fare per lei?

All’improvviso mi ricordai.Sì,c’era un’ultima cosa che potevo fare,per quanto piccola e insignificante fosse.

 

 

***

 

 

-Che c’è,Jake?Cosa ci facciamo sulla spiaggia a quest’ora?-chiese nervosamente Aurora.

-Niente di particolare,ho pensato che fosse il posto più adatto.-

-A fare cosa?!-

-Puah,i tuoi pensieri mi fanno schifo.-

Aurora fece per protestare,ma io la anticipai:-Quando oggi te sei scappata da casa di Chris,piantandomi lì come un idiota,zio Chris mi ha dato questa.-Le porsi un cofanetto di legno.Era a forma di bauletto,piccolo e grazioso,ma il legno era un po’ rovinato.Dopotutto,per quanto fosse stato custodito bene,aveva pur sempre cinquecento anni.

-Cos’è?-chiese Aurora incuriosita.

-Apri e lo scoprirai.Credo che ti piacerà.-

Aurora aprì delicatamente il cofanetto.Dentro,c’erano alcuni ritratti.

Il primo ritraeva una bella ragazzina dalla pelle e i capelli scuri,tipici dei Quileute,e dei grandi occhioni. Aurora,o,per meglio dire,Ayasha prima della trasformazione.

Lei sfiorò delicatamente il foglio con la mano.-Questa…sono io?-

-A parte il fatto che manca l’elemento caratterizzante,cioè l’altezza,credo che potresti essere tu.Guarda,qui c’è un piccolo dipinto.

Aurora ripose con delicatezza il primo foglio e passò al secondo.Era un ritratto di famiglia:c’erano un uomo dai lineamenti marcati e la pelle scura,e una donna non molto alta con dei capelli liscissimi,che teneva in braccio una bambina.

-Questi…sono…-disse Aurora,cercando di trattenere le lacrime.

Sorrisi.-Sì. Guarda,su quest’altro manoscritto-dissi,prendendo un altro pezzo di carta.-C’ è documentato tutto,di quel periodo.A quanto pare,i tuoi furono tra i capi della lotta per far cessare gli esperimenti.

-Jake,-disse Aurora,stringendo forte a sé i fogli.-Grazie.Sul serio.Io mi sono sempre chiesta…come fossero,o se mi volessero…-

-Be’,a quanto  pare ti volevano eccome.-dissi.

-Ok,allora…e su quell’ultimo foglio strappato,cosa c’è scritto?

-Oh-feci una smorfia.-Chris ha detto…che è la data dell’esperimento,cioè…-

-…La data del giorno in cui me ne andrò,-concluse Aurora.

Annuìì,non sapendo che altro dire.

Aurora prese il foglio piegato a metà e lo rigirò per un po’ tra le dita.Poi,improvvisamente,lo strappò in mille pezzi.

-Aurora,che fai?!-chiesi allarmato.

-Non voglio saperlo-,disse lei.-So che non mi resta molto,ma non voglio svegliarmi ogni mattina pensando che mi resta un giorno in meno.Preferisco credere che mi è stato dato un giorno in più.-

Sorrisi,cercando di trattenere le lacrime;non volevo che lei vedesse che avevo paura,paura che arrivasse quel giorno.

-Aurora,sei davvero straordinaria come il tuo nome.-

Lei mi dette un pugnetto nello stomaco,ridendo.-Ehi,non è da te farmi troppi complimenti.Mi abbracciò e mi spinse sulla sabbia.Lei appoggiò la testa sulla mia spalla e per un po’ rimanemmo distesi così.

-Però,-disse Aurora ad un certo punto-c’ è una cosa che non mi è chiara.Come faceva tuo zio a sapere tutte queste cose,e addirittura ad avere il cofanetto?-

Feci una smorfia.

-Credo che sia o fosse stato in contatto con alcuni ricercatori. Suppongo che si sia nascosto tra le montagne per tagliare i ponti con loro.Avrei voluto pestarlo a sangue,ma dato che c’erano cose più importanti,l’ho messa sulla lista delle cose da fare.Domani,ad ogni modo,riceverà una visitina dal branco.-

Aurora fece una risatina.-Povero zio Chris!In fondo ci ha aiutati…-

-Povero un cavolo!-dissi irritato.-Stare a guardare gli altri che commettono un crimine senza dire niente forse è anche peggio di commetterlo.Dobbiamo trovare i loro laboratori e distruggerli.-

Aurora fece cenno di sì con la testa,poi si voltò verso di me.-Quali cose?-

-Eh?-

-Hai detto che volevi pestare zio Chris,ma poi hai avuto di meglio da fare:cosa,di preciso?

-Ah,quello…-dissi pensandoci un po’.-Niente,è solo che avevo un appuntamento con una ragazza.-

Lei mi diede uno schiaffo.-Ehi!-

-Come sei violenta…considerato che è da mezz’ora che te ne stai spaparanzata su di me,e tra l’altro mi si è anche addormentato un braccio,dovresti almeno aspettare che finisca di parlare.Dicevo,dovevo vedere una ragazza.Brutta,violenta,bassa,che cucina le frittelle più indigeste d’America.La conosci?-

Inaspettatamente,Aurora si strinse più forte a me.

-Jacob,ti amo.-

Rimasi per un po’ senza parole.

-Ti amo anch’io.-dissi infine.-E allora,perché dobbiamo separarci?-

Aurora ci pensò su un attimo.-Non ci separeremo.-

-Ma…-

-Jake,riesci a vedere il cielo,stanotte?-chiese Aurora.

-Sì…-risposi confuso.

-D’ora in poi,ogni volta che lo guardi,pensa che ognuna di quelle stelle sono io che vorrei dirti ti amo,e che ,siccome non posso,non mi resta che illuminare le tue notti.

Al mattino,il calore del sole sarà il mio abbraccio.Quando pioverà,pensami un po’ di più,perché sono io che mi sento sola…

 

 

 

 

-----15 anni dopo-----

 

Credo che certi incontri non avvengano mai per caso. Almeno,sento che quello tra me e Aurora è stato così.

Sono passati quindici anni da quella mattina di novembre in cui è diventata polvere davanti ai miei occhi,eppure,sento che lei è ancora accanto a me,proprio come mi aveva detto quella notte.Ricordo quegli ultimi  mesi insieme,i più belli che abbia mai vissuto,con nostalgia,ma non sono infelice.Non troppo,almeno.

Aurora mi ha insegnato a non scappare dal mio dolore,dopotutto.

C’è solo una cosa che avrei voluto vedesse.Abbiamo distrutto ogni singolo laboratorio,noi Quileute e i Cullen.Chi l’avrebbe mai detto che Bella avesse un potere così straordinario da vampira?Vederla trasformarsi in altri vampiri,in particolare nei Volturi,è stato fantastico.Alcuni si arrendevano senza neanche combattere.

Ecco.Come al solito,mi perdo in ricordi passati.E ora,lei dov’è finita?!

-Aurora!Aurora!-

Piccola peste.La prossima volta,al parco ti ci porta Leah.E’ pur sempre tua madre.

-Aurora?Ma è un nome bellissimo!Sai,non so perché,ma ho sempre desiderato che i miei mi chiamassero così.Comunque,com’è fatto tuo padre?-

E’ una bella voce allegra,da ragazzina.Mi guardo attorno per vedere chi ha parlato.

-E’ lui!Papà!-mia figlia mi corre incontro.Non ha ancora quattro anni,ma è davvero una piccola peste.

-Dove ti eri cacciata,stavolta?!-

-Mi ero persa,ma poi quella signora mi ha riportato indietro!-dice indicando un gruppo di ragazze.

Macchè signora.Quella ragazzina avrà al massimo tredici  anni;non sarà alta nemmeno un metro e cinquantacinque.

All’improvviso,la ragazza si volta a salutare mia figlia.Anche se è lontana,posso vedere chiaramente che ha un viso molto carino,quasi come una bambola,con gli occhi grandi e lunghi capelli castani.

Può essere…

Le sue amiche la stanno chiamando;se ne va,ridendo.Sembra felice.

Scuoto la testa,sorridendo.Lei ora è nel sole e nelle stelle,e anche nella pioggia.

Prendo la mano di mia figlia: è ora di ritornare a casa.

 

 

November Rain

                                                                                                                                                                                                                                                                            -fine-

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