Un amore strano

di PuffaSlayer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il solito primo giorno di scuola...o forse no? ***
Capitolo 2: *** La vera natura di Edward... ***
Capitolo 3: *** Un incontro molto ravvicinato ***
Capitolo 4: *** Una promessa da mantenere... ***
Capitolo 5: *** Nuovi incontri portano a nuovi amici e nuove sorprese. ***



Capitolo 1
*** Il solito primo giorno di scuola...o forse no? ***


Era la solita mattinata del primo giorno di scuola e io fremevo più che mai. Mi svegliai piena di energie, feci un po' di baldoria per poi finire distesa sul letto. Mi ero sfogata abbastanza ed era tempo di prepararmi. Presi un asciugamano e mi diressi in bagno. Mi spogliai, cercando sempre di non fare tardi, mi feci un bagno rilassante con il docciaschiuma che più preferivo: al gusto di cocco. Uscii dalla vasca e mi asciugai,contando quanti minuti ci mettevo. Mi vestii e mi pettinai la mia enorme chioma di capelli color castagna che non sembravano voler collaborare quella mattina. Me li sistemai e poi scesi per fare una bella abbondante colazione.
Zia:<< Sara, sei già sveglia? >> mi chiese con aria stupita
Io:<< Zia, lo sai che quando si tratta di gite, mi sveglio in un lampo! >>
Zia: << Dimenticavo che avevi la gita nel bosco. *mi versa dei cereali in una ciotola* >>
Io: << Perlomeno salto le lezioni scolastiche. *sorride* >>
Zia: << Tu pensi solo a saltare la scuola, vero nipote? *fa l'occhiolino* >>
Io: << Sì! >>
Zia: << Uh, si sta facendo tardi, il pullman parte tra 20 minuti! >>
Io: << *da un bacio sulla guancia alla zia* Ciao zia! >>
Zia: << Divertiti! >>
Non diedi risposta in quanto stavo già correndo per andare a scuola, che prima di allora non la trovavo così "interessante" come i professori volevano. Mi ritrovai nel cortile affollato, con tutti i miei compagni con uno zaino espack sulle spalle. Mi girai e vidi una mia carissima amica...
Io: << Ashlee! >>
Ashlee: << Sara! *la abbraccia* Ma quanto sei cambiata dallo scorso anno! >>
Io: << Sono solo cresciuta di qualche centimetro, nulla di più! >>
Ashlee: << In ogni caso hai sempre il sorriso stampato sulla faccia! >>
Io: << Che ci vuoi fare, sono nata con il sorriso stampato sulla faccia! *sorride* >>
Kevin: << Sara! >>
Io: << Ah, ciao Kevin. >>
Kevin: << Non sei entusiasta di vedere il più figo della scuola nelle tue mani? >>
Io: << Sinceramente non mi interessi neanche un po', te l'ho già detto e più di una volta. >>
Kevin: << Quante storie! *mette le mani dietro la testa* >>
Si formò un gruppo di ragazze intorno a lui che non lo lasciarono in pace. Sembrava fosse chissà quale celebrità mentre firmava gli autografi del suo "Kevin fan club " che un gruppo di ragazze aveva creato.
Io: << Ti lascio con le tue fidanzate, forse loro ti comprendono più di me, addio! *se ne va* >>
Ashlee: <<*segue Sara* Rinunci l'amore del più figo della scuola? >>
Io: << No, semplicemente rinuncio a fidanzarmi con un emerito cretino, il che è diverso. *sorride* >> 
Ashlee: << Ah, allora è diversa la faccenda! >>
Ci fu un attimo di silenzio che finì con una grande e fragorosa risata. Non ci stavamo mai divertendo così dall'anno scorso... e pensare che prima io e lei non andavamo affatto d'accordo.
Ayato: << Ciao Ashlee, ciao Sara! >>
Io: << Ti sei svegliato di ottimo umore o cosa? >>
Ashlee: << Già, sei in splendida forma! >>
Ayato: << Chi è che vi dice tutto questo?! >>
Ashlee: << Il fatto che non sei scontroso come al solito! *sbuffa* >>
Ayato: << E io sarei scontroso?! >>
Io: << Smettetela! >>
Ayato e Ashlee si calmarono guardandomi con perplessità.
Io: << Se volete litigare, fatelo, ma non di prima mattina! >>
Ayato: << Ricevuto Chioma Castagna >>
Io: << E non chiamarmi così! *ringio* >>
Ayato: << Ok, sta calmina. *se ne va*>>
Ashlee: << E' sempre in cerca di guai quel tipo.>>
Io: << Purtroppo sì. *sospira* Forza, il pullman sta per partire! >>
Ci dirigemmo verso il pullman dove il prof fece l'appello.
Prof: << Vedo che ci siamo tutti. >>
Ci guardò con perplessità, prima di iniziare l'appello. Dopo averci identificati ci chiamò uno ad uno e salimmo secondo il nostro ordine alfabetico. I posti erano tutti occupati perciò mi sedetti vicino ad una ragazza,mi pare fosse Berry.
Io: << Posso sedermi qui? >>
Berry: <<*mi lascia il posto* Accomodati pure! *sorride* >>
Io: << *si siede* Tu devi essere Berry, giusto? Piacere, io sono Sara. *tende la mano* >>
Berry: <<* fa la stretta di mano* Sì, piacere. *sorride*. >>
Partì il pullman. Il professore Faraize intanto ci contò per ben 3 volte, per assicurarsi non mancasse nessuno. Soddisfatto poi del suo lavoro, si accomodò sulla sua poltrona.
Io: << Certo che è strano, il prof. >>
Berry: << Perchè? >>
Io: << Già dal suo modo di fare mi ricorda...un....>>
Berry: << Un clown? *ride* >>
Io: << Già, proprio un clown! *ride*>>
Non mancarono momenti di estremo silenzio e momenti di estremo sfogo, dove cantavamo e urlavamo come non mai. Era simpatica, quella ragazza. Il viaggio fu breve, ma abbastanza lungo da non impedire a un ragazzo nuovo di incuriosirmi. Scendemmo dal pullman in fila indiana.
Ashlee: << Dov'eri finita? >>
Io: << Ero con Berry. >>
Berry: << Tu devi essere Ashlee...piacere, sono Berry. >>
Ashlee: << Il piacere è tutto mio! >>
Io: << Scusatemi se vi interrompo, ma chi è il nuovo arrivato? *indica un ragazzo* >>
Berry: << Si chiama Edward, è un ragazzo molto timido a quanto si dice in giro. >>
Io: << Vado a conoscerlo. *va da Edward* >>
Guardai Edward più da vicino..era moro con gli occhi color ambra...diciamo che non era molto comune vedere un ragazzo che mi lasciasse in suggestione. Mi avvicinai fino a sentire il suo respiro regolare...
Io: << Tu devi essere Edward, giusto? Piacere, io sono Sara. >>
Non mi degnò nemmeno di uno sguardo. Sapevo di essere invisibile, ma almeno speravo di ricevere risposta...
Edward: << *mi scruta* Sono io. >>
Io: <<  Sei nuovo, giusto? >>
Edward: << Non proprio. Diciamo che abito da queste parti ma è la prima volta che frequento questa scuola. >>
Io: << Vorrà dire che domani ti farò vedere la scuola...sempre se ti va. >>
Edward: << Sì, perchè no. >>
Io: << Ora scusami ma devo andare. Ciao! *saluta Edward con la mano* >>
Ritornai dalle mie amiche che sembravano più impazienti che mai di sapere come era andato il primo incontro con Edward.
Io: << E' andata...>>
Ashlee: << Cosa ti ha detto? >>
Io: << Nulla di speciale. *guarda il prof* Correte, o il prof ci abbandonerà qui! *segue il prof*>>
Ashlee e Berry mi seguirono, raggiungendo così il resto della classe. Il prof parlava delle varie pianti vegetali che erano state piantate in quel luogo. A nessuno importava più di tanto, vedevi tutti parlare tra loro! A un certo punto sentii un fruscio di foglie...
Io: << *mi giro* >>
Non c'era nessuno. Forse devo essermelo immaginato. Ovvio che era così! Sentii di nuovo il fruscio...questa volta era vero! Poi vidi una figura molto veloce muoversi tra gli alberi. Chi era? Lasciai il mio gruppo per avventurarmi nel bosco da sola. Era da una vita che andavo per il bosco senza mai perdermi. Presi all'inseguimento di quella figura che sembrava un ghepardo, dalla velocità con cui correva. Lo persi di vista. Poi eccolo lì di nuovo, che mi incitava a raggiungerlo. Corsi a più non posso, ma inciampai in una radice d'albero cadendo così per terra. Il tonfo si sentii, però non c'era nessuno in quei paraggi. Chiusi gli occhi per un attimo...avevo fatto una gran corsa...poi li riaprii. Una figura con i capelli marroni e gli occhi ambrati cercava di farmi svegliare.
Edward: << Sara? >>
Io: <<*mi alzo di scatto* Che succede? >>
Edward scappò via come in un lampo. Era corso chissà dove. Probabilmente lo avevo spaventato. Lo vidi poi correre dinuovo...e se fosse lui quella figura di prima? Impossibile, nessuno è così veloce. Nemmeno Federico. 

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Capitolo 2
*** La vera natura di Edward... ***




Edward spuntò poco dopo da dietro un albero, guardandomi con gli occhi spalancati.
Io: <>
Edward: <>
Io: <>
Ci fu un minuto di silenzio, interrotto dalla mia solita lista di domande sciocche che non dovevo fare.
Io: << Posso chiederti una cosa? >>
Edward: <>
Io: << Eri tu che correvi così velocemente tra gli alberi? >>
Edward sbiancò di punto in bianco. Già era pallido di suo, mi ci ero messa anche io, figuriamoci che color latte che aveva in faccia!
Io: <>
Cercai di toccargli ma mano molto lentamente. Ci riuscii per un misero secondo, ma poi Edward ritrasse la mano velocemente, prima che potessi dire qualcosa...come se il mio calore fosse troppo per la sua pelle gelida.
Edward: << S-Sto bene, grazie. >>
Io: <>
Edward: <>
Fu il primo sorriso che vidi impresso nel suo volto. Probabilmente io ero la prima persona con cui prendeva confidenza, dato che era molto indeciso sul da farsi.
Io: << Posso farti un'altra domanda? >>
Edward:<< Non ora. *mi prende in braccio* >>
Io: << ...sto bene, puoi anche lasciarmi giù. >>
Edward: << Non ci penso neanche, guarda cosa ti sei fatta alla caviglia! *guarda dall'altra parte* >>
Io: <>
Edward guardò la mia caviglia come se fosse cibo...gli spuntarono dei canini...in un primo momento ne fui terrorizzata, ma poi guardai in faccia la realtà e non feci nulla. Poi Edward mi guardò perplesso.
Edward: << Scusami. …come mai non sei scappata come farebbero tutti i comuni mortali? >>
Io:<< Io comune mortale? Tu, piuttosto, che mi sembri un vampiro? >>
Edward:<< Io sono un vampiro.Mi paragoni a un qualunque vampiro? Mi offendi così! *scherza* >>
Ci incamminammo verso dove i miei compagni si erano diretti e lo facemmo molto lentamente. In quel bosco si sentivano solo uccellini cantare...e foglie che frusciavano qua e là. Quel momento di pausa fu interrotto.
Io: << Edward...>>
Edward: <>
Io: << Posso chiederti una cosa? >>
Edward: <>
Io: <>
Edward: <>
Io: <>
Edward: <>
Io: <>
Edward: << Non ti piacerebbe, credimi. >>
Io: <>
Edward: <>
Io: << Non posso neanche mangiare la pizza? >>
Edward: << *ride* No. >>
Io: << Allora basta coi vampiri. *ride*>>
Edward scoppiò in una gran risata . Non credevo di essere così divertente! Arrivammo dove gli altri si erano fermati per cercare me e Edward. Ashlee e Berry mi videro in braccio a lui e le vedevo molto confuse.
Io: <>
Edward mi capì al volo e mi appoggiò con delicatezza a terra, stando attento a non farmi nulla.
Edward: <>
Io: <>
Vedevo Ashlee e Berry sempre più confuse...e sbalordite.
Ashlee: << Come mai eravate insieme? >>
Io: <>
Berry: <>
Entrambe mi guardavo con occhi sognanti, speranzose di sentire una risposta del tipo "mi ama" oppure "ci sposeremo".
Io: << Ragazze, vi ho detto che non è successo assolutamente niente di interessante. >>
Ashlee: << Conosco quel tono! So che ci stai nascondendo qualcosa! >>
Berry: <>
Io: <>
Ashlee: <>
Io: <>
Berry: <>
Io: <>
Ashlee: <>
Ayato: <>
Iniziai a tremare. Ma non a tremare di paura o di freddo. A tremare di rabbia.
Ashlee: << Vergognati! >>
Berry:<>
Io: <>
Ayato: <<*si tocca la guancia dove Sara gli ha dato lo schiaffo.* >>
Ashlee: <<*molla un ceffone sull'altra guancia di Ayato* >>
Berry: <>
Io e Ashlee la seguimmo con il volto tra i capelli e lo sguardo che fissava l'erba. Continuammo la nostra gita nel bosco. Era già mezzogiorno e di cibo neanche l'ombra.
Kevin: <>
Prof: <>
Kevin:<>
Il prof ci guidò in un bar- ristorante dove il cibo era già servito. Tutti stavano prendendo posto e cominciando a mangiare.
Ashlee: <>
Io: <>
Presi del cibo, lo misi in un piatto e andai al tavolo dove Edward era tutto solo. Mi sedetti vicino a lui posando il cibo sul tavolo.
Io: <>
Edward: <> mi chiese guardandosi intorno.
Io: <<*sussurra all'orecchio di Edward* Voi vampiri.>>
Edward: <>
Io: <>
Edward: << Sangue. >>
Io: <>
Edward si avvicinò al mio collo furtivamente. Lo annusò...sentivo il suo freddo respiro sul mio collo. Il suo naso che disegnava le linee del mio collo proseguendo verso l’orecchio dove si fermò.
Edward: << *sussurra* Lo sai che con una mossa potrei farti morire?>>
Rimasi immobile, come paralizzata.
Edward: <>
Si allontanò lentamente dal mio collo per poi farmi un bel sorriso largo 32 denti. In un certo senso mi faceva paura stare vicino ad un vampiro, ma dall'altro lato sapevo che quell'Edward è molto più interessante di quanto credessi.

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Capitolo 3
*** Un incontro molto ravvicinato ***


Stavo per iniziare a mangiare quel che avevo nel piatto ma qualcuno si sedette vicino a me...qualcuno che odiavo.
Kevin: <> disse sedendosi accanto a me.
Io: << Toglimi il tuo lurido braccio dal mio collo. >>
Kevin: << Ma noi siamo fidanzati! >>
Io: << E quando mai lo siamo stati, spiegamelo! *toglie il braccio di Kevin dal suo collo*>>
Lo aggredii in un modo talmente furioso che sbiancò di punto in bianco. Vidi Kevin alzarsi e andarsene piano piano e ogni tanto si girava verso di me tenendo sempre la testa bassa. Lo ignorai, quello era uno dei tanti classici ragazzi che ci hanno provato con me senza successo. Iniziai a mangiare con la testa bassa, per paura che Edward mi potesse dire qualcosa. Non mi disse nulla. Fui io a rompere quel silenzio molto sgradevole.
Io: << Allora Edward...tu dove abiti? >>
Edward: << In una villa dopo il bosco. Se vuoi te la faccio vedere.>>
Io: <>
Edward: <>
Prima di andarmene dal bar- ristorante vidi che Ashlee e Ayato stavano ancora litigando.
Edward: <>
Io: <>
Uscimmo dal negozio senza dare troppo nell'occhio. Ci dirigemmo nel bosco per far in modo che nessuno ci vedesse.
Edward: <>
Io: <>
Edward: <>
Salii sulla groppa di Edward che non appena fui abbastanza attaccata a lui, iniziò a correre come un fulmine. Il suo cuore aveva un battito regolare, non sudava nè emetteva gemiti di fatica. I suoi capelli giocavano con il vento, i suoi occhi restavano sempre fissi. Dopo circa un minuto di quella corsa sfrenata arrivammo in un prato. Mi fece scendere e mi posò a terra.
Edward: <>
Io: <>
Edward: <>
Obbedii senza il minimo "ma" o "perchè". Nel giro di 5 minuti la nausea sparì.
Edward: <>
Io: <<*alzo la testa* Molto meglio, grazie. >>
Edward: << …Sento che hai paura…>>
Io: << Per niente! >>
Edward: << Non mentire. Di cosa hai paura?>>
Edward si avvicinò di scatto al mio viso. Ancora una volta sentivo il suo respiro fresco e delicato sul mio viso. D'istinto mi avvicinai al suo collo per sentire il suo odore. E lui sparì, sfuggendo alla mia presa. Nell'istante che mi occorse per mettere a fuoco la scena, si era già allontanato di una decina di metri, ai bordi del prato, sotto l'ombra lunga di un grosso abete. Mi fissava, gli occhi cupi nel buoi, sul suo viso un’espressione indecifrabile. Non riuscii a trattenere uno sguardo addolorato e sorpreso. Le mani, vuote, mi bruciavano.
Io: <>,sussurrai. Sapevo che riusciva a sentirmi.
Edward: <>, rispose con un tono appena sufficiente per le mie orecchie meno sensibili. Restai immobile. Dopo dieci secondi incredibilmente lunghi tornò indietro, più lentamente del suo solito. Si fermò a pochi metri da me e si lasciò cadere con grazia sul prato, sedendosi a gambe incrociate. I suoi occhi non mollarono i miei neanche per un istante. Fece due respiri profondi e sorrise per farsi perdonare.
Edward: <>
Annuii, incapace di sorridere alla battuta. Più mi rendevo conto del pericolo, più sentivo scorrere l’adrenalina. Ne sentiva l’odore fin da dov’era seduto. La sua espressione divenne un sorriso sarcastico.
Edward : <>
A quell’affermazione scattò in piedi e mi prese in groppa, per riportarmi dalla nostra classe. Tenni la testa sulla sua schiena, per evitare la nausea. Ancora quell’odore, quello che mi faceva impazzire. Il suo odore era diverso da tutti quelli che avevo sentito fino ad ora. Il bosco era sempre lo stesso, le foglie che cadevano a terra, cosparse di colori vivaci: rosso, arancione o giallo. Gli animali che raccoglievano le provviste per l’inverno…era tutto così…normale. Arrivammo davanti al solito bar- ristorante che avevamo lasciato 20 minuti prima. I miei compagni stavano ancora mangiando e scherzando. Scesi dalla groppa di Edward, ringraziandolo del favoloso “viaggio”. Non eravamo arrivati a casa sua…meglio così, non volevo creare imbarazzo, al primo giorno in cui ci siamo conosciuti! Entrai con cautela, sperando che nessuno mi avesse notato. Infatti, era meglio non dirlo. Appena arrivata, una folla di ragazze della mia classe si era scaraventata su di me per chiedermi dov’ero andata. Tra cui c’erano anche Ashlee e Berry.
Ashlee: <>
Tutte le ragazze se ne andarono deluse, sperando di cercare una notiziona più interessante. Poco dopo arrivò Edward che fece finta che non fosse accaduto nulla. Un bravo attore, non c’è che dire. Nessuno si era accorto che non ci fosse stato in quei 20 minuti. E’ comprensibile, è calmo.
Ashlee: <>
Io: << Anche lui è uscito? >>
Speravo che abboccassero alla mia enorme bugia, ma non fu così.
Berry: <>
Io: <>
Ashlee: << Ci nascondi qualcosa…e qualcosa di bello grosso. >>
Non gli risposi, guardai semplicemente la folla che si era riunita intorno a quell’oca di Guendalina, incominciando a ridere. Scrutai con la coda dell’occhio che Edward mi stava fissando…chissà cosa pensava quel vampiro di me. Ero forse una sua preda? Uno scherzo? O era un’amicizia vera?
Berry: <>
Mi girai verso Berry e Ashlee che mi guardarono con un’aria interrogativa. Ricambiai uno sguardo per poi rimanere muta e con lo sguardo diretto verso il prof. Speravo tanto di poter tornare a casa, adesso.
Prof: <>
Tutti urlarono e fecero versacci per rimanere lì ancora un po’…infondo il gruppo di Kevin si stava divertendo con il gioco della bottiglia insieme a Guendalina, Kaito, Seira e gli altri. Una ragazza dai capelli color corvino e gli occhi color oceano si avvicinò a me.
?? : <>
Io: << Per mia sfortuna, sono io. >>
La ragazza emise una flebile ma percettibile risatina.
Siria: <>
Io: <>
Feci il mio sorriso migliore. Ero triste, non so per quale motivo, ma lo ero. Ero anche arrabbiata per la faccenda di Kevin…non mi andava giù il fatto che si fosse autoproclamato mio ragazzo. Quando mai io sto con un’imbecille?!
Siria: <<  Certo che Guendalina è proprio un’amica strana. >>
Io: <>
Siria: <>
Io: << …come mai la definisci “amica”? >>
Siria: <>
Io: <>
Siria: <<*sorride* Lo ricorderò. >>
Prof: <>
Io: <>
Prof: <>
Io: << Ma che bisogno c’era di attraversare il bosco a piedi se tranquillamente potevamo farlo in pullman? >>
Prof: <>
Ci ho provato, no? Mi avviai verso il pullman seguendo la mia classe. Mi sedetti vicino a Ashlee e per tutto il viaggio non facevamo altro che parlare di ragazzi, scuola, moda, ragazzi, ragazzi ed ancora ragazzi.
Io: <>
Ashlee: <>
Io: <>
Ashlee: <>
Io: <>
Ashlee: <>
Io: << Saprei che stai mentendo. Ti leggo nella mente! >>
Scoppiammo a ridere come due matte.
Ashlee: <>
Io: << Sì, molto. >>
Ashlee: << Parliamo di te. >>
Iniziai a fischiettare e a guardare fuori dal finestrino. Conoscevo il paesaggio a memoria, ma avrei fatto di tutto per non sentire la domanda di Ashlee.
Ashlee: << Ho visto che ti interessi ad Edward. >>
Non risposi. Ero imbarazzata e combattuta allo stesso tempo, non sapevo cosa rispondere, se fosse stato un “si” avrei dovuto specificare il “perché”, se fosse stato un “no”, idem.
Ashlee: <>
Ero talmente presa dal non rispondere che la ignorai del tutto.
Ashlee: <>
Mi svegliai da quello che sembrava il mio sogno. Mi girai verso di Ashlee per capire cosa volesse.
Io: <>
Ashlee: << Alla buon ora! Ti sei lavata con i cubetti di ghiaccio, stamattina? >>
Io: <>
Ashlee: <>
Io: << Sì, perché? >>
Ashlee: <> disse con un’aria ironica.
Arrivammo a scuola, tutti erano ancora pieni di energie e molto annoiati. Si progettò un uscita di classe, ma molti rifiutarono, così niente pomeriggio con la classe.

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Capitolo 4
*** Una promessa da mantenere... ***


Dopo lo scioglimento dell'assemblea generale della 2^A, mi diressi verso casa mia. Camminavo, pensierosa. Pensavo a Edward, alla sua vera natura. A Kevin, il pavone. Ad Ashlee con Ayato, la più bella coppietta del mondo. E poi pensavo a me, la ragazza più imbranata che esistesse. Ad un certo punto mi fermai. Mi guardai intorno e scorsi il mare. Cambiai direzione, andando verso il mare. I miei capelli ondeggiavano leggiadri sulle correnti di vento mentre correvo per raggiungere quello che mi sembrava lontano miglia e miglia. Finalmente vi arrivai. Erano circa le 14, e stavo guardando il mare. Mi sedetti su uno scoglio, scorgendo i pescatori sulle acque calme e i delfini che ogni tanto saltavano fuori dall'acqua per rubare dei pesci ai pescatori. Era così bello ammirare quel gioco di suoni. Una nuvola oscurò il sole, impedendomi di ammirarlo nella sua piena bellezza. Qualcuno mi mise una mano sulla testa, arruffandomi tutti i capelli. Era Kaito.
Io: << Kaito? Che ci fai tu qui? >>
Kaito: << Sai che io adoro guardare il mare. >>
Si sedette con cautela vicino a me. Lo avevo visto già stamattina, ma l'idea che fosse lì con me non mi dava affatto fastidio, anzi. Era un bravo ragazzo senza contare il fatto che corre dietro alla prima ragazza carina che gli passa davanti.
Kaito: <>
Io: << In che senso "strana"?>>
Kaito: << Come se avessi visto un fantasma...o meglio ancora, un vampiro! *ridacchia* >>
Risi alla battuta, anche se non ne avevo voglia. Io un vampiro lo avevo visto veramente!
Io: <>
Mi tappai la bocca.
Kaito: <>
Io: <>
Ci era mancato un pelo che dicessi tutto quello che so su Edward...mi alzai e salutai Kaito con un accenno della mano, andandomene a casa mia. Appena arrivata a casa, mio padre mi salutò. Cercai in torno ma non vidi la zia. Poi mi ricordai che doveva tornare a casa sua.
Papà Charlie: << Sara! >>
Io: << Ciao papà. Vado a fare i compiti, ci si vede. >>
Papà Charlie: <>
Ok, non era il tono giusto per parlare con mio padre, ma se non lo avrei fatto, avrebbe iniziato con il suo interrogatorio da poliziotto. Salii in camera mia, distendendomi sul letto. Erano già le 16, e di compiti fatti neanche l'ombra. Ma quali compiti? Non ne avevo da fare. Aprii l'acqua della vasca e tappai il buco dove scendeva l'acqua. Aspettai circa 5 minuti prima che la vasca fosse piena. Mi svestii e mi immersi nell'acqua calda. Uscii da casa, vagando per le varie strade. Erano tutti a casa, probabilmente. Il cielo era blu, ma c'era troppo vento per uscire. Andai vicino ad una vetrina di un negozio di moto. Intravidi una ragazza dai capelli marrone scuro e dagli occhi blu-violacei. Vicino a lei c'era...Edward! Uscirono dal negozio. La ragazza mi fissò intensamente per poi parlare con Edward.
Alice: <> disse indicandomi.
Edward: <>
Alice: <>
Iniziò a correre velocemente e pochi secondi dopo non c'era più. Doveva essere anche lei un vampiro.
Edward: << Ciao Sara. >>
Io: <>
Mi fissò come per capire la mia espressione.
Edward: <>
Io: <>
Edward: <>
Io: <>
Edward: << Bhe, sì. >>
Rimasi sorpresa da quella risposta che non attendevo affatto.
Io: << ...>>
Edward: <>
Io: <
>
Edward: << Tu non me la racconti giusta. *sorride*. >>     
Io: << Io? *tono ironico* >>
Edward: << Proprio tu piccola birbante. >>     
Fece un sorriso, uno di quelli che solo lui sa fare. Ad un certo punto iniziò a piovere. Edward mi prese per mano e mi portò sotto una piccola tettoia. Per ripararci stemmo vicini l’uno all’altra. Sentivo il suo respiro e le sue mani gelide vicino al mio petto. Edward avvicinò il suo orecchio al mio petto. Il mio cuore prese a battere all’impazzata. Ero diventata rossa peperone, e in più ero paralizzata.
Edward: << Promettimi una cosa.>>
Io: <>
Edward: << Che non dirai a nessuno quello che sai su di me. >>
Io: << Promesso. *porge mignolino.*>>
Edward: <<*prende il mio mignolino con il suo.* Non infrangere mai questa promessa. >>
Io: <>
Edward tornò in silenzio ad ascoltare il battito del mio cuore. Dopo qualche minuto buono, Edward si staccò dal mio petto e guardò il cielo. Aveva smesso di piovere da un bel pezzo, eppure non ce n’eravamo accorti.
Edward: << Vieni, ti accompagno a casa. *si alza e mi porge la mano* >>
Io: << *mi alzo con l’aiuto di Edward* Grazie. >>
Edward mi accompagnò a casa mia. Erano già le 19, quando ero davanti alla porta di casa mia. Mio padre stava osservando me ed Edward dalla finestra del salotto. Dal suo sguardo freddo e trasparente, vedevo chiaramente che c’era qualcosa che non andava con Edward.
Io: <>
Edward: << A stasera. >>
Io: << Perchè? >>
Edward: <>
Dette quelle parole, Edward camminò nella direzione opposta da cui eravamo venuti, lasciandomi lì da sola ad affrontare mio padre. Entrai con cautela dalla porta principale per poi chiuderla. Cercai di andare in camera mia, ma qualcosa me lo vietò.
Papà Charlie: << Sara Berky, dove vai? >>
Mi girai lentamente. Sapevo che quando mio padre pronunciava nome e cognome ad alta voce, non era un buon segno.
Io: << Cosa c’è papà?>>
Niente. Nessun accenno di vita da parte di mio padre.
Io: << Qualcosa non va? >>
Papà Charlie: << Siediti. >>
Obbedii senza fare troppe storie. Sapevo che il minimo scatto da parte mia avrebbe scatenato la 3^ guerra mondiale.
Papà Charlie: <>
Io: <>
Papà Charlie: <>
Io: <>
Papà Charlie: << Che rapporto c’è tra voi? >>
Io: << Papà, che rapporto vuoi ci sia tra noi?! E’ un alunno nuovo, frequenta da oggi la mia scuola.>>
Papà Charlie: <>
Io: <>
Papà Charlie: << Però quando si tratta di uscire sei sempre in vena, eh?! >>
Io: << *si alza* >>
Papà Charlie: << Non provarci nemmeno! >> disse in tono minaccioso.
Io: << Ci provo eccome! >> dissi con aria di sfida.
Papà Charlie: <>
Io: << E io so’ Capitan Uncino. Per favore, puoi fare a meno degli interrogatori?! >>
Papà Charlie: <>
Io: <>
Papà Charlie: <>
Io: << Costringimi. >>
Si era creata un’atmosfera da conflitto tra me e mio padre. Io e lui non andiamo affatto d’accordo. Se solo ci fosse la mamma. Lei si che mi capirebbe…ma è…morta. Era la donna più gentile del pianeta. Trovava sempre un accordo tra me e il papà. Sempre. Senza di lei, negli ultimi anni, sono sorte più guerre che trattati di pace tra noi due. Siamo come cane e gatto, Tom e Gerry.
Papà Charlie: << …>>
Io: << Se non le dispiace, signor commissario, io andrei a dormire. Con permesso. >>
Tornai in camera mia senza aver cenato. Non avevo fame e non me ne preoccupavo. Mi addormentai con il pensiero di Edward nella mia mente…e per un istante mi sembrava fosse lì con me che mi abbracciasse.

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Capitolo 5
*** Nuovi incontri portano a nuovi amici e nuove sorprese. ***


La mattina dopo mi svegliai in anticipo. Strano, mai successo in vita mia. Mi alzai con calma, facendomi una bella e rilassante doccia. Mi vestii velocemente, mi spazzolai la mia chioma ribelle e poi scesi le scale. Papà era già andato al lavoro. Meno male, non avevo la minima voglia di parlare con lui, dopo tutto quello che è accaduto ieri sera. Mi diressi in cucina, cercando qualcosa da mettere sotto i denti. Nulla. Mi presi una bella mela verde e uscii di casa. C’era una bella giornata di sole, il cielo blu…neanche una nuvola. Iniziai a dirigermi verso la scuola. Arrivai prima del previsto. Per la prima volta ero felice di andare a scuola, con una giornata così, passare una mattinata a dormire non era il massimo. Restai in cortile, seduta su una panchina, situata sotto un ciliegio.
Siria: << Non vorrai mica passare tutta la mattinata qui, spero! >>
Alzai lo sguardo. Vidi Siria insieme a Seira e Nicole.
Io: << Certo che no…mi stavo solo riposando. *si alza* >>
Seira: << E’ strano vederti qui… alle 7:30! >>
Io: << Per una volta che vengo in anticipo mi gridi pure? >> dissi scherzando.
Nicole: << Stavamo solo dicendo che sei una dormigliona. *sorride* >>
Io: << *diventa rossa* In effetti hai proprio ragione! *sorride* >>
Ashlee: << Non si saluta più? >>
Io: << *la abbraccia* Ashlee! >>
Ashlee: << Piano, così mi strozzi! >>
Io: << *la lascia* Beh, e se fosse stato quello il mio intento? *sorride* >>
Ashlee: << Non ci provare nemmeno! >>
Berry: << Buongiorno! >>
Io: << Berry! >>
Ashlee: << *mi ferma prima che possa abbracciare Berry* Non vogliamo morti, qui.>>
Scoppiammo in una fragorosa risata interrotta da delle voci maschili.
Mike: << E’ la prima volta che ti sento ridere di mattina, Sara! >>
Io: << In effetti odio svegliarmi presto e spesso mi addormento, in classe. >>
Seira: << Non lo si era notato! >>
Io: << *faccio una linguaccia scherzevole* >>
Ayato: << Toh, Chioma ribelle è qui…in orario! >>
Io: << Per tua informazione, io sono qui da molto tempo. >>
Suonò la campanella…entrammo tutti in classe, senza fare storie. Ci accomodammo nei nostri banchi e finché non arrivò il prof, iniziammo a chiacchierare del più e del meno.
Prof: << Ehm Ehm ! >>
Tutti si sedettero al loro posto.
Prof: << Bene. Ragazzi, voglio presentarvi due nuovi studenti. Sono dei gemelli e hanno 16 anni. Prego, avanti! >>
Entrarono due ragazzi sedicenni piuttosto alti con i capelli color carota e gli occhi ambrati.
Prof: << Presentatevi alla classe. >>
Lory: << Piacere, sono Lory. *sorride* >>
Tutte le ragazze si sciolsero a quel sorriso, ammirando quella rosa rossa che teneva fra le mani.
Jasper: << Sono Jasper. >>
Intravedevo Siria con lo sguardo perso negli occhi di Jasper…era rossa!
Io: << *dà una gomitata a Ashlee* La nostra amica si è innamorata del nuovo arrivato. >>
Ashlee: << Di chi? >>
Io: << Siria si è innamorata di Jasper. *sussurra* >>
Berry: << E anche molto! *ride*>>
Prof: << *guarda il registro* Da quanto mi risulta siete i fratelli di Edward Cullen. >>
Edward: << Esatto. >>
Io: << C-Come? >>
Prof: << Perché si stupisce così tanto, signorina Berky? >>
Io: << Oh, nulla. >>
Prof: << Bene, potete accomodarvi. Lory, puoi sederti vicino a Nicole. Jasper…vicino a Siria. >>
Siria: << Eh?! *Diventa rossa* >>
Prof: << Signorina Blachir, si è svegliata, a quanto vedo! >>
Tutta la classe scoppiò a ridere. Jasper si sedette vicino a Siria, in silenzio.
Siria: << Piacere, sono Siria. >>
Jasper: << E allora? >>
Siria: << Sempre così simpatico tu? >>
Jasper: << Sì. >>
Le lezioni passarono abbastanza in fretta. Era divertente vedere Jasper fare i dispetti alla povera Siria. A fine scuola, Edward andò in cortile con i suoi fratelli minori. Io li seguii…volevo scoprirne il più possibile.
Edward: << Che ci fate voi qui? >>
Jasper: << Fratellone, siamo grandi ormai. >>
Edward: << Vi avevo detto di stare a casa! >>
Lory: << Non ci succederà nulla…promesso. >>
Edward: << E va bene. Ma sia chiara una cosa. Chi tocca Sara è morto…nel vero senso della parola. >>
I tre fratelli si guardarono per istanti…
Lory: << Tranquillo fratellone. >>
Jasper: << Non ci potrebbe mai piacere un’umana. Dico bene, Lory? >>
Lory: << Esatto. >>
Edward: << Bene. *se ne va* >>
Si stava dirigendo verso l’uscita. Mi nascosi bene, per non farmi notare troppo da lui. Avevo scoperto solo che loro erano venuti senza averlo detto al fratello. Niente di più. Certo che sono strani…i Cullen!
Lory: << Il nostro fratellone è parecchio strano. >>
Jasper: << Come si è potuto innamorare di un’umana qualsiasi?! >>
Lory: << Calma Jasper. >>
Jasper si calmò. Da un leone furioso diventò un agnellino. Era straordinario come le parole di Lory avevano calmato il fratello. Mi incamminai con le mie amiche verso il centro commerciale senza dire nulla.
Nicole: << Certo che quel Lory è un tipo galante. >>
Berry: << Non male…ma non è il mio tipo.>>
Ashlee: << Nah, è troppo perfettino. >>
Seira: << Invece Jasper è tutto diverso da suo fratello. Ed è anche molto carino, vero Siria? >>
Siria: << Ehm…* diventa rossa* >>
Ashlee: << Dicci la verità, carissima Siria. >>
Siria: << E’ carino… *arrossisce* >>
Nicole: << Solo carino? >>
Siria: << Ok, è moolto carino. >>
Berry: << Direi che così va moolto meglio.>>
Tutte le ragazze scoppiarono a ridere.
Ashlee: << Ma a una ragazza che conosco, piace il fratello maggiore…giusto, Sara? >>
Io: << Uh? >>
Seira: << Hai fatto colpo su Edward? >>
Ashlee: << Sì, e fin dal primo giorno! >>
Nicole: << Che colpaccio, Sara! >>
Io: <<*diventa rossa* Avete frainteso! Mi ha solo aiutato con la caviglia e basta! >>
Siria: << Secondo me gatta ci cova! >>
Io: << Quale gatta e gatta! >>
Berry: << Beh, per aver fatto colpo su uno come lui! >>
Arrivammo al centro commerciale.
Io: << Ho una fame da lupi, dove mangiamo? >>
Nicole: << Conosco un posto dove si mangia benissimo…seguitemi! >>
Tutti seguimmo Nicole che ci portò in un ristorante.
Nicole: << Che ne dite? >>
Io: << Che è favoloso! >>
Seira: << Bello…ma è troppo caro…>>
Io: << Offro io! >>
Ashlee: << Sara, sei sicura? >>
Io: << Sicurissima! >>
Berry: << Allora…si va!!>>
Nicole: << Non ce n’è bisogno. >>
Io: << Perché? *confusa* >>
Nicole: << E’ il ristorante di mio padre! *sorride* E ho invitato anche tutta la classe. >>
Io: << *sussurra all’orecchio di Nicole* Anche i Cullen? >>
Nicole: << Anche loro. >>
Berry: << Sì! >>
Maggiordomo: << Signorina Nicole, vedo che è in compagnia. >>
Nicole: << Franz, queste sono le mie amiche. Falle accomodare mentre vado a salutare papà. >>
Maggiordomo: << Sicuramente signorina. Prego, seguitemi. >>
Franz ci portò ad un tavolo grande dove già c’erano seduti Kevin, Guendalina e tutti gli altri…mancavamo solo noi!
Ayato: << Siete arrivate, finalmente! >>
Ashlee: << Tu taci, testa di fragola. >>
Ayato: << Testa di fragola a chi? >> disse con aria di sfida.
Ashlee: << A te. *sorride* >>
Ayato: << *fa il solletico a Ashlee* A chi? >>
Ashlee: << Ayato, smettila! >> disse ridendo a più non posso.
Ayato: << Solo se mi chiedi scusa.>>
Ashlee: << Mai! >>
Ayato: << Come vuoi! *continua a fare il solletico*>>
Ashlee: << Mi arrendo! >>
Ayato: << E allora? >>
Ashlee: << Scusami, testa di fragola. *sorride*>>
Dopo questa felice sfida tra Ashlee e Ayato, ci accomodammo. Nicole si mise vicino a Lory, Seira a Kaito, Ashlee ad Ayato, Siria a Jasper e Alice vicino a Mike. E io? In mezzo a Kevin e Edward.
Io: << Ciao Edward! >>
Edward: << Ciao. >>
Kevin: << Come va, amore? >>
Io: << Non provarci con me. >>
Kevin: << Ma…tesoro…>>
Io: << Che sia chiaro, io non sono il tuo tesoro né il tuo amore, sono solo una tua compagna di classe. Sono stata abbastanza chiara? *urla* >>
Kevin: << Dì solo che sei imbarazzata perché siamo davanti a tutti i nostri compagni. >>
Io: << Se dovessi fare qualcosa stai pur certo che ti sarebbe già arrivato un pugno in faccia. >>
Kevin: << …>>
Guendalina: << Come ti permetti di trattare così il mio fidanzato?>>
Io: << Per tua informazione, il tuo “fidanzato” si diverte a stuzzicarmi, quindi avvertilo di lasciarmi in pace, grazie. >>
Papà di Nicole: << Cosa succede ragazzi? >>
Io: << Mi scusi, colpa mia. >>
Papà di Nicole: << Niente di grave. Franz! >>
Maggiordomo: << Ecco il pasto. *poggia il cibo*  Spero sia di vostro gradimento. >>
Berry: << *assaggia* Ma è…squisito!!>>
Maggiordomo: << La ringrazio.>>
Ayato: << Che buono! >>
Tutti misero un boccone in bocca, esclamando gemiti di gioia e gusto. Finimmo di mangiare con calma. Ringraziammo e uscimmo dal negozio, tutti sazi. Beh…non posso dire tutti, dato che i Cullen non hanno toccato cibo.
Nicole: << Lory…non ti piaceva il cibo? >>
Lory: << Era squisito…ma non avevo fame. >>
Jasper: << Tutto buono. *cerca di sorridere*.>>
Passammo il resto del pomeriggio a fare shopping e a girare tra i negozi di video games o nei negozi sportivi, che io semplicemente, adoravo! Si stava facendo tardi…e tutti tornarono a casa.
Berry: << Uffi…>>
Io: << Che c’è? >>
Berry: << Volevo passare un po’ di tempo con un ragazzo carino…ma di carino non c’è nessuno! >>
Io: << *ci pensa* Ora che ci penso…a casa mia, stasera c’è mio cugino! Lo vuoi vedere? >>
Berry: << E’ più grande di te? E’ figo? >>
Io: << Ci puoi giurare! >>
Berry: << Allora? Che aspettiamo! >>
Corremmo a perdifiato per arrivare a casa mia. Finalmente eccoci qui.
Io: << Pronta? >>
Berry: << P-Pronta.>>
Entrammo in casa. C’era solo mio cugino, seduto sul divano bianco che ci aspettava.
Federico: << Sara! >>
Io: << Federico! *lo abbraccia* Da quanto tempo? >>
Federico: << Diciamo circa 3 anni fa. *sorride* >>
Berry: << P-Piacere. >>
Federico: << Come si chiama la biondina? >>
Io: << Si chiama Berry, ed è una mia amica. >>
Federico: <>
Berry: << Io mi chiamo Berry. Il piacere è tutto mio. >>
Federico: < Ah, Sara, dimenticavo. >>
Io: << Cosa c’è? >>
Federico: << Ti ho portato un souvenir.>>
Io: << Davvero? >>
Federico: << Hai presente che sono stato a Londra? >>
Io: << Quel famoso viaggio. >>
Federico: << *dà un sacchetto a Sara* E’ un piccolo pensiero.>>
Io: << *lo apro* Ma è bellissima! Grazie cugino! *sorride*>>
Federico: << Di niente. E per te…*si toglie il ciondolo dal collo * >>
Berry: << Non devi, sul serio.>>
Federico: << Tutte le amiche di mia cugina sono anche le mie. Prendilo. *sorride*>>
Berry: << Che bello..>>
Federico: << *lo mette al collo di Berry* E sul tuo collo ti sta divinamente. >>
Io: << Quanto sei diventato sdolcinato, cugino! *dà un pugnetto* >>
Federico: << *fa il solletico a Sara* Cosa hai detto? >> disse scherzando.
Io: << Federico, lo sai che soffro il solletico! *ride* >>
Federico: << Lo so! Ripeti cosa hai detto prima, ora! *ride* >>
Io: << Niente! >>
Federico smise di farmi il solletico.
Io: << Uh…si sta facendo tardi! >>
Berry: << Hai ragione. Vado a casa. >>
Federico: << Tu non vai da nessuna parte, da sola! >>
Berry: << Perché no? >>
Federico: << C’è buio. Ti accompagno io. * mostra le chiavi della moto* >>
Uscirono fuori da soli. Federico mise il casco a Berry e poi accese il rumore. La moto era sempre la stessa: una moto nera. Non so il perché, ma a mio cugino piaceva. Partì a tutta velocità. Risi alla sola vista di Berry che si aggrappava a Federico. Secondo me era nato qualcosa di più che un’amicizia. Risalii in camera mia. Ero stanca morta, anche se ero felice. Iniziai a guardare il soffitto. Una decina di minuti dopo Federico rientrò in casa. Si sedette sul divano e iniziò a chiamarmi.
Federico: << Sara! >>
Scesi le scale di corsa.
Io: << Federico, cosa c’è? >>
Federico: << Torno a casa.>>
Io: << Di già? >>
Federico: <>
Io: << Buon viaggio…allora. >>
Federico: << Grazie. >>
Io: << Posso chiederti una cosa? >>
Federico: << Tutto per la mia cuginetta.>>
Io: << Ti piace la mia amica? >>
Federico: << Ma che dici…è piccola…>>
Io: << Non me la racconti giusta.>>
Federico: << Va bene…sì è carina. >>
Io: << Non basta.>>
Federico: << Ok, è tremendamente bella. Contenta? >>
Io: << Molto. *sorride* >>
Federico: << Non dirlo però! >>
Io: << Contaci. Magari una volta potreste uscire insieme..>>
Federico: << Per me va bene , se ci sta anche lei! >>
Io: << Va bene! Ci vediamo…allora! *lo abbraccia* >>
Federico: << Contaci! *se ne va* >>
Salii di nuovo in camera mia. Guardai Federico andarsene e poi mi addormentai con qualcosa che mi abbracciava dal dietro. Non osai voltarmi dietro. Non mi dispiaceva affatto quel calore. Mi addormentai in poco tempo…

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