Is Not A Bad Thing To Fall In Love With Me

di We_Love_TD
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Me: Courtney Stone ***
Capitolo 2: *** Una passeggiata alla pista ciclabile ***



Capitolo 1
*** Me: Courtney Stone ***


Dormivo bene, forse troppo bene. Un raggio di sole si posò sul mio viso e mi svegliò. Mi stropicciai gli occhi neri come la pece, e mi alzai da quel comodissimo letto. Andai in bagno a lavarmi la faccia, poi mi guardai allo specchio: occhi assonnati, capelli spettinati e brufoli a volontà. Dopo mi sarei data una sistemata, ora dovevo pensare a mio fratello, Jackson.
- Giorno, Court!- mi salutò e ricambiai con un sorriso. Preparai la colazione. Siccome nostra madre va a lavorare molto presto la mattina, tocca a me preparare la colazione a mio fratello. Mangiammo e durante il pasto nessuno dei due si azzardò a parlare. Finita la colazione presi le tazze e le misi a lavare nella lavastoviglie. Poi salii di sopra a vestirmi e a sistemarmi. Mi misi dei jeans attillati neri, le Nike verdi , una felpa verde scuro e una maglietta nera a maniche corte con scritto ''keep calm and carry on''. Mi misi un filo di mascara, un po' di correttore per nascondere i brufoli e mi pettinai. Preparai lo zaino e scesi di sotto, Jackson mi stava aspettando li. Fortunatamente la sua scuola non era molto distante da casa nostra quindi potevamo andare a piedi. Sfortuna, invece, che la scuola superiore sia lontanissima e le corriere siano fuori servizio, non so per quale fottutissimo motivo. Mentre camminavamo mi fermavo davanti ad ogni macchina per specchiarmi sui vetri. Odio il mio corpo, sono troppo magra. Arrivati davanti alle scuole elementari, lasciai mio fratello e gli diedi un bacio sulla testa.
- Courtney, sono troppo grande per i bacini...- mi disse per poi fuggire verso i suoi amichetti. Un bambinello di 8 anni paffutello, capelli marrone chiaro come i miei e occhi neri, come i miei. Mi avviai verso la mio scuola: liceo linguistico,  terzo anno. Accesi il mio ''iPod'' e misi la mia canzone preferita: ''Not a bad thing'' di Justin Timberlake. Mentre camminavo canticchiavo un po' e la gente che passava con la macchina mi fissava. Non me ne importa. Dopo 45 minuti che sembravano anni luce arrivai a scuola.
- Ciao, Court!- mi salutò Gwen abbracciandomi.
- Ciao, Gwen!- la stinsi più forte che potevo.
- L'hai fatta matematica, vero?- mi chiese ridendo.
- In realtà no...- risi anche io. La campanella suonò, io e la mia migliore amica eravamo nella merda senza compiti di matematica... però non importa. Entrai in classe e già i maschi, in particolare Alejandro e Mike, avevano iniziato a tirarsi aerei di carta e palline di alluminio. Io e Gwen ci sedemmo, come al solito vicine, e tirammo fuori il libro di Greco. Il prof arrivò e  mentre iniziò a spiegare le varie regole di scrittura, Beth ci aveva gentilmente prestato il suo quaderno per farci copiare matematica. Fortunatamente lei è una precisa che fa sempre bene i compiti, così non ci saremmo dovute preoccupare. Passarono due lunghissime ore e finalmente arrivò l'intervallo, l'unico momento a scuola dove stavo un po' in santa pace, da sola, senza nemmeno Gwen. Sapete perchè? Perchè stavo li, ferma, immobile, ad ammirare la bellezza di quel ragazzo moro con la cresta verde e con gli occhi blu. Tutti quei piercing mi facevano impazzire, tanto che me ne ero fatta due anche io: uno sulla lingua ed uno sul naso. Lo guardavo addentare il suo panino con la nutella e scherzare con i suoi amici. Ogni tanto anche lui si girava a guardarmi, ma io giravo lo sguardo e guardavo da tutt'altra parte. Mi ero anche comprata le scarpe uguali alle sue, le All Star rosse. Ogni tanto ci vedevamo per fare un giretto o per parlare un po', ma venivano anche dei suoi amici e io e Gwen eravamo beate tra i maschi.
Purtroppo finì anche l'intervallo e non potevo più ammirare quel ragazzo. Si chiamava Duncan. Veniva in classe con me, ma ero coperto da mille teste e non riuscivo a vederlo. Passata l'ora di matematica (la professoressa non si accorse del nostro imbroglio) restavano solo l'ora di Latino e quella di Scienze. Oh mio Dio... Ero interrogata di scienze e non sapevo nulla... me n'ero proprio scordata... e ora? che potevo fare? Niente. Ecco la risposta alla mia domanda. Niente. Passò anche l'ora di latino ed ero completamente morta. La professoressa entrò appoggiando i suoi libri sulla cattedra e sistemandosi sulla sedia. Guardò sul registro e poi mi fissò.
- Bene Stone, hai preparato un argomento?- mi chiese.
- no, mi faccia lei le domande...- risposi insicura.
- ok, come ben le saprà, l'ozono è un componente naturale dell’atmosfera e raggiunge la massima concentrazione tra i 15 e i 50 km di altezza. A partire dalla metà degli anni Ottanta del XX secolo è stato rilevata una periodica riduzione dello strato di ozono, il cosiddetto ''buco dell'ozono'', sopra l’Antartide in concomitanza con la primavera australe e la situazione non è migliorata da allora a oggi.  Quale è ritenuta la causa principale del “buco dell’ozono”?-  mi disse. Rimasi in silenzio, non riuscivo proprio a rispondere. Non lo avevo nemmeno guardato quel libro...
- Em...è...cioè...em...- mi limitai a dire. Ad un certo punto sentii una voce dall'altra parte della classe che ripeteva''l'inquinamento'' e dopo cinque secondi capii che la voce era quella di Duncan.
- L'inquinamento...?- provai a dire e la professoressa mi sorrise compiaciuta.
- ci hai messo un po' per rispondere ma va bene...- mi disse.
- mi scusi...- abbassai lo sguardo e mi girai verso Duncan sussurrando un ''grazie'' e accennando un piccolo sorriso. Lui si limitò ad annuire e a sorridere. Guardai l'orologio e notai che mancavano 5 minuti alla fine della lezione. Le altre domande che mi fece la prof le ho risposte tutte grazie ai suggerimenti di Duncan e Gwen che guardavano sul libro. Finalmente la campanella suonò la fine delle lezioni e me ne uscii con un bell'otto e mezzo di scienze. Ma prima di andarmene dovevo ringraziare Duncan.
- Hey, ciao Duncan... Volevo dirti grazie per avermi aiutato...Non avevo studiato..- dissi guardando a terra.
- Lo avevo capito Principessa, così sono corso in tuo aiuto.- mi fece l'occhiolino e si allontanò.
 Tornai alle scuole elementare dove mio fratello mi aspettava.
- Come è andata oggi, Jackson?- gli chiesi accarezzandogli i capelli.
- Bene,  ho preso nove!- mi disse ballando con la verifica davanti alla faccia.
- Bravissimo! Papà sarebbe stato fiero di te!- gli dissi, ma lui non mi rispose. Probabilmente non avrei dovuto tirare fuori questo discorso...
                                              

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Capitolo 2
*** Una passeggiata alla pista ciclabile ***


Jackson abbassò lo sguardo e mi diede la verifica. Per tutto il tragitto per andare a casa non fece altro che piangere. Io no, ormai ero abituata a non piangerci più... si, nostro padre è morto quando mio fratello aveva solo un anno quando accadde. Eravamo in macchina e stavamo andando al concerto dei Modà (loro erano il suo gruppo preferito), quando una donna abbastanza giovane ci venne addosso. Chiusi gli occhi quel giorno e coprii Jackson. I vetri della macchina si ruppero e ci colpirono. Mamma era svenuta, io ero messa abbastanza male, Jackson lo avevo protetto io e papà...Bhè..Papà era morto. Ora basta parlare delle cose brutte... Jackson entrò in sala e corse sul divano a giocare con la Playstation 4 a un gioco di macchine che non conosco bene.
- Jackson spegni ci giochi dopo! Ora dobbiamo mangiare...- lo rimproverai.
- Quando è pronto chiamami...- mi disse con gli occhi fissi sulla televisione. Non ci feci caso, accesi il forno e ci misi due cotolette. Intanto che cuocevano, presi un po' di insalata e la condii. Tirai fuori le cotolette e misi il tutto in due piatti.
- è pronto!- urlai per farmi sentire. Il ragazzetto appoggiò il suo gioco e si mise seduto per poi mangiare. Mangiava più veloce di una tigre che mangia una zebra, si vedeva che voleva sbrigarsi e andare a giocare. Il dieci minuti buoni finì tutto e corse sul divano.
 Io mi alzai dal tavolo, sparecchiai e andai  in camera mia a chattare un po' con le mie amiche. Era tutto perfetto fina a quando Gwen mi scrisse: ''Ciao...Ti devo palare...Oggi alle 5 davanti a casa mia, ci facciamo una passeggiata lungo la pista ciclabile''. I ''Ti devo parlare'' di Gwen mettono sempre tanta ansia. Erano solamente le due e mezza quindi la pesi con comodo. Lavai i piatti e giocai un po' a monopoli con mio fratello. Nel frattempo arrivò mia madre.
- Ciao mamma!- urlò Jackson appena vide mamma.
- Ciao piccolo! Court esci stasera?- mi disse come se mi stesse leggendo nel pensiero.
- Si, con Gwen. Ti dispiace?- le chiesi.
- No, fai con comodo!- mi disse sorridendomi.
No feci caso che erano le 4.45 e dovevo prepararmi al più presto. Non mi piace vestirmi nello stesso modo di come ero vestita a scuola così decisi di cambiare look. Mi misi le All Star rosse (come quelle di Duncan), un paio di jeans blu scuro, una maglietta a maniche corte rossa con scritto ''It's time to begin'', una felpa nera e una giacca di pelle bianca.
Uscii da casa e mi incamminai verso la casa di Gwen. Come al solito, dato che la casa della mia migliore amica è molto distante, mi misi le cuffie e iniziai ad ascoltare la musica. Sta volta ascoltai ''Demons'' degli Imagine Dragons nonché la canzone preferita di Duncan. Arrivai finalmente a casa di Gwe e lei era li ad aspettarmi, appoggiata al portone di casa sua e sembrava che stesse parlando con qualcuno. Incuriosita, mi levai le cuffie e corsi subito da lei. Non potevo credere ai miei occhi. Li c'era Duncan.
- Ciao...- dissi arrossendo.
- Ciao Court.- Mi disse Gwen stringendomi.
- Ciao Principessa!- mi disse Duncan stringendomi la mano.
- Ops, che sbadata mi sono scordata che oggi devo andare da mia zia! Scusate!- disse Gwen facendomi l'occhiolino per poi fuggire via.
- Che sbadata...- dissi guardando a terra.
-...passeggiata?- mi disse prendendomi la mano.
- Ma certo...- dissi accarezzando con le dita le sue calde mani e probabilmente lui se n'era accorto.
Iniziammo a camminare lungo la pista ciclabile vicino a casa di Gwen e a chiacchierare un po'.
- Hai delle cuffiette?- mi disse fermandosi all'improvviso.
- s-si...- balbettai tirandole fuori.
- ascoltiamo un po' di musica...?- mi fece l'occhiolino.
- Va bene...- attaccai le cuffie all' iPod. Duncan prese un auricolare e se lo portò all'orecchio, io feci la stessa cosa con l'altro. Incominciò ad ispezionare tutte le canzoni che avevo finche non ne scelse una: ''Holy Greal'' di Jay-Z ft. Justin Timberlake.
- Mi piace questa canzone...- disse guardandomi per poi riprendere la mia mano e continuando la camminata.
Mi spaventava leggermente il fatto di essere così attaccata a Dancun, così mi staccai. Lui fece una faccia un po' delusa guardandomi. Mi limitai a continuare a camminare canticchiando la canzone che stavamo ascoltando.
- Sono le 6.30 ... Devo andare...- sospirò il ragazzo prima di porgermi l'auricolare.
- Ciao Duncan...- Sorrisi mettendo tutto in borsa. Mi diede un bacio sulla guancia per poi prendere il suo motorino e andarsene facendomi ''ciao'' con la mano.
Portai la mia mano calda sulla guancia e incominciai ad accarezzarmela. Sentivo il calore di Duncan su tutto il corpo. Era quasi imbambolata ma il rumore del cellulare mi fece tornare sul pianeta Terra. Era un messaggio da Duncan e c'era scritto ''Comunque belle le scarpe Principessa. <3''
 
Angolo Autrice.
Okay...Mi scuso con tutte quelle che aspettavano il secondo capitolo di questa fanfiction e mi scuso anche per il fatto che da raiting arancione sono passata a quello rosso.
Scusate ancora, un bacio <3
We_Love_TD

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