Katekyo Hitman Reborn ... New Arc!

di Dreamer_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Target 1 - Sorella nascosta ***
Capitolo 3: *** Target 2 - Piacere, chiamatemi Marty! ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


- Prologo -


Italia - Sicilia 

-Oggi a scuola non ne potevo più. I professori sono stati più noiosi del solito.- Sbuffò la ragazza camminando annoiata e non vedendo l’ora di tornare a casa.
-Si hai ragione. Meno male che è finita presto la giornata.- Rispose l’altra.
-Io invece mi sono addormentata. Nemmeno se ne sono accorti quei rompiscatole!- Esclamò una terza.
Le tre ragazze camminavano per le vie della città tornando a casa dopo una lunga e faticosa giornata di scuola.
-Oggi alla fine usciamo insieme?- Domandò una del trio. Era alta e longilinea con lunghi capelli ricci e neri che le ricadevano sulle spalle con occhi castani e vispi che prestavano sempre molta attenzione a ogni minimo particolare di qualsiasi cosa.
-Certo! Come sempre!- Rispose un'altra. A differenza della sua amica, ella era bassina con capelli castani e delle meshes bionde, ma non si capiva bene se li aveva mossi o lisci dato che ogni giorno prendevano una piega diversa. I suoi occhi erano grandi e color cioccolato, ricordavano molto quelli di un cucciolo (Non a caso la ragazza si sentiva chiamata così diverse volte).
-Allora ci si becca oggi pomeriggio!- La terza a parlare era abbastanza alta, ma non troppo. I suoi capelli erano biondi e gli occhi variavano da castani a verdolini quando gli pareva. Sembrava la più spavalda delle tre.
Si erano organizzate per vedersi quel giorno, ma non si sarebbero mai immaginate che cosa le aspettava.
 
Giappone – Scuola media Namimori

Tsunayoshi Sawada, Hayato Gokudera e Takeshi Yamamoto camminavano lungo il corridoio della scuola. Sarebbe stato tutto normale se non fosse per il fatto che, quella mattina, il giovane Sawada non aveva ancora visto Reborn. Tutto ciò era strano visto che quel bambino era sempre tra i piedi del suo allievo. L’ultima volta che era successa una cosa del genere, il tutor era stato colpito dal bazooka dei dieci anni finendo nel futuro e scoprendo che erano tutti in pericolo a causa della famiglia Millefiore. Questo pensiero aumentava la preoccupazione del castano perché quando Reborn spariva dalla circolazione non significava nulla di buono.
-Non vi preoccupate Decimo! Vedrete che Reborn-san tornerà!- Cercava di consolarlo Gokudera, mentre Yamamoto sorrideva rassicurante.
-Grazie Gokudera-kun. Spero solo che torni entro sta sera … Cavolo, deve sempre farmi preoccupare!- Sospirò Tsuna.
Scoprire dove fosse Reborn in quel momento era abbastanza imprevedibile per i tre ragazzi, anche se Sawada aveva uno strano presentimento.
 
Torniamo in Italia

La ragazza dagli occhioni da cucciolo arrivò a casa. Viveva con suo padre e non sapeva nulla su sua madre.
La sua dimora era molto grande. Lui e suo padre non erano ricchi, ma avevano abbastanza soldi da riuscire a vivere in una bella casa a due piani. Tutto ciò la ragazza non riusciva a spiegarselo, visto che lavorava solo suo padre, ma non si soffermava mai sull’argomento.
Varcando il grande portone d’ingresso, la castana notò che, a differenza degli altri giorni, suo padre era tornato presto dal lavoro. Sedeva sul divano in salotto vestito con uno smoking. Accanto a lui era seduto un buffo bambino con in mano una tazzina bollente di espresso e sul cappello una specie di camaleonte alquanto strano.
Quando vide quella scena, alla ragazza fu spontaneo chiedere: -Ciao Papà! Come mai sei arrivato così presto?-
-Ben tornata Marty. Ti stavamo aspettando.-
A quel punto lo sguardo della ragazza si posò sul piccolo bimbo seduto accanto a suo padre. Si domandava chi fosse mentre continuava a guardarlo incuriosita.
-Ciaoss Marty. Io sono il tutor Reborn. Sono un killer professionista e grande amico di tuo padre.-
-Un … un … un killer?! Papà! Perché abbiamo un killer in casa?-
-Non ti preoccupare, in fondo anche io lo sono.- Disse semplicemente il padre.
-Che cosa? State scherzando?! Papà ma tu fai il panettiere!- Sbottò la ragazza incredula.
-Senti Marty … Ci sono un po’ di cose complicate che dovrei spiegarti. Spero tu capisca che se ho mentito l’ho fatto per una buona causa.-
-C’è dell’altro?-Domandò ancora la castana che in quel momento aveva un espressione a dir poco sorpresa sul viso. Cosa stava succedendo? Cosa le nascondeva suo padre?
-Vedi Marty … - L’uomo sospirò passandosi una mano tra i capelli, cercando di trovare il modo migliore per formulare la frase.
Marty ormai non stava più nella pelle. Era curiosa di quello che le avrebbe detto il padre.
-Io … Non sono un panettiere. Ecco … E’ complicato da spiegare.- Non sapeva proprio come affrontare la situazione. Immaginava che la figlia avrebbe reagito tutt’altro che bene, ma non aveva scelta: Doveva rivelare la verità.
-Parla!- Sbottò la ragazza. Il padre stava esitando troppo e questo non faceva altro che preoccuparla.
-Io … Sono il Consigliere Esterno di una famiglia mafiosa.- Disse senza guardarla. Aveva paura della sua reazione.
-Che cosa? Sei un membro … Della mafia?- Non poteva essere vero. No, non poteva crederci.
-Esattamente … E anche tu sei coinvolta in tutto questo. Devi partire subito per il Giappone, la questione è urgente.-
-Giappone? Ma … Papà perché è tutto così improvviso? Dimmi di più. Perché sei membro della mafia? Perché devo partire?  Io non voglio partire. Qui ci sono le mie amiche, c’è la mia vita.- Rispose la figlia con convinzione.
-Marty purtroppo non posso darti altre informazioni per adesso. Ti spiegherò strada facendo. Ora va a prepararti per favore.- Tagliò corto lui.
-Ma papà! Non adesso per favore!-
-Abbiamo l’aereo tra poco. Non possiamo perderlo.-
La castana non sapeva come reagire a una dichiarazione del genere. Avrebbe dovuto lasciare l’Italia, il suo paese, per andare in Giappone. Inoltre avrebbe dovuto lasciare anche le sue due migliori amiche, senza avere il tempo di salutarle. Purtroppo non poteva rifiutare la proposta di suo padre, dato che la questione sembrava abbastanza importante.
Spostò lo sguardo sul bambino che in quel momento la stava fissando, chiedendosi ancora come faceva a essere un killer professionista. Probabilmente stava scherzando, ma c’era un qualcosa nelle sue parole che le era sembrato vero.
-Meglio che ti sbrighi, non vorrai fare tardi.- Le disse il piccolino quasi con aria familiare.
-Va bene … Vado in camera mia a prepararmi … - Sbuffò con disapprovazione.
Era successo tutto troppo in fretta. Era strano. La ragazza salì le scale per raggiungere la sua stanza e iniziò a preparare tutto. Dopo un po’ scese, e insieme a suo padre si diresse all’aeroporto. Con loro venne anche quello strano bambino vestito di nero … Chissà se c’era anche lui dietro tutta questa storia.


Angolo Autrice: Ciao a tutti cari lettori!! Mi presento, sono Dreamer! Sono nuova in questo fandom quindi spero davvero tanto di aver iniziato con il piede giusto :D
Allora ... Partiamo dal fatto che questo capitolo era già stato pubblicato, ma ho letto alcune recensioni che avevo ricevuto che mi hanno fatto notare molti errori che avevo fatto nella versione precedente. Mi scuso con tutti quelli che lo hanno letto e invito invece a leggere questo, ovvero quello definitivo e di lasciarmi una recensione per farmi sapere se sono migliorata o se fa schifo lo stesso xD
Per quelli invece che non l'avevano ancora letto, spero tanto di avervi incuriositi! E anche VOOOI! Si parlo proprio con VOI che state leggendo! Se non vi è di disturbo, lasciatemi una recensione per farmi sapere se il capitolo/prologo vi è piaciuto oppure no ^^
Voglio anche scusarmi se il capitolo non è molto lungo, ma come c'è scritto anche nel sottotitolo, è solo un prologo quindi i prossimi capitoli spero di farli più lunghi. Inolte anche parlando delle descrizioni, non mi sono voluta dilungare troppo proprio perchè è solo un capitolo introduttivo ma i prossimi capitoli saranno senza dubbio più corposi :)
Detto questo non ho altro da aggiungere! Al prossimo capitolo!! 

Dreamer :)

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Capitolo 2
*** Target 1 - Sorella nascosta ***


- Target 1 -

Sorella nascosta


Erano giunti all’aeroporto da circa dieci minuti. Il loro aereo sarebbe arrivato tra non molto e Marty era sempre più confusa. Lei e suo padre non avevano riparlato dell’argomento e questo la turbava particolarmente dal momento che voleva delle risposte. La cosa che più non riusciva a mandar giù era il fatto di dover abbandonare le sue amiche per chissà quanto tempo. Non aveva detto nulla a nessuna delle due sulla sua partenza … Non ne aveva il coraggio e poi era troppo tardi.
-Ecco il nostro aereo.- Disse l’uomo dopo aver sentito l’annuncio dell’arrivo.
-Va bene.- Si limitò a dire la ragazza. Lei non voleva partire ma l’espressione del padre sembrava voler dire che c’erano valide ragioni se aveva preso questa decisione, dal momento che lo vedeva molto raramente con quello sguardo serio.
L’aereo era arrivato e i tre si diressero verso di esso.
 
Intanto a Namimori – Casa Sawada

La situazione era la stessa di quella mattina: Tsuna preoccupato, Gokudera che cercava di sollevargli il morale e Yamamoto che sorrideva rassicurante. Nana aveva portato la merenda ai tre ragazzi che si erano riuniti in camera del figlio, scatenando anche la fame di I-pin e Lambo che si rincorrevano per tutta la stanza come al loro solito.
Conversarono a lungo sul da farsi fino a tardi, per poi salutarsi e dividersi.

**********

Tsunayoshi stava ancora dormendo beatamente nel suo letto, quando all’improvviso venne svegliato da una mazzata sulla testa. Il ragazzo sobbalzò per lo spavento cadendo dal letto e gemendo per il dolore.
-Era ora che ti svegliassi dormiglione.- Una vocina familiare aveva pronunciato quella frase.
-Reborn!!- Esclamò il ragazzo una volta che la sua mente aveva riacquistato lucidità.
-Si sono io. Avevi qualche dubbio?- Ridacchiò il bimbo mentre Leon, che prima era mutato in una mazza, tornò del suo aspetto originale.
-Ma dove eri finito ieri? Mi sono preoccupato.- Disse Tsuna guardandolo con rimprovero.
-Ero in missione speciale. Ora cambiati velocemente e vieni al piano di sotto.-
Tsuna non capiva il perché dal momento che quel giorno non aveva scuola, ma decise di ubbidire visto che sapeva bene cosa succedeva se non si ascoltava Reborn.
Una volta cambiato, il ragazzo scese le scale, trovandosi in cucina una sorpresa inaspettata.
-Papà? Che ci fai qui? Non eri tornato in Italia?-
-Tsuna! Neanche un salutino al tuo vecchio?- Ridacchiò Iemitsu scompigliando i capelli del figlio.
-Perché sei venuto?- Sospirò il castano.
-Devo presentarti una persona.- Il tono di Iemitsu cambiò improvvisamente facendosi leggermente più serio.
-Una persona?-
In quel momento si sentì un tonfo provenire dall’esterno.
-Cosa è stato?- Domandò allarmato il castano.
La porta di casa si aprì e quel qualcuno che era entrato la richiuse alle sue spalle.
-Ehm … Papà?- La voce proveniva dall’ingresso.
-Sono in cucina! Vieni pure.- Rispose Iemitsu.
Una ragazza entrò in cucina trascinandosi appresso un enorme valigia.
-Perché l’hai fatta portare a me? E’ pesantissima … Sono pure caduta.- Sospirò la castana.
Tsuna spalancò gli occhi notando la persona che era appena entrata. Iemitsu sorrise notando la reazione del figlio.
-Tsuna, lei è Martina. Starà qui da te e la mamma per un po’ di tempo.-
-Piacere di conoscerti ehm … Tsuna, giusto?- Si presentò Marty con un po’ di difficoltà nel pronunciare il nome del castano.
-Tsunayoshi.-
-Oh … Un po’ complicato ma non importa!- Ridacchiò lei.
-Chiamami pure Tsuna!- Sorrise lui.
-Allora tu chiamami Marty!-
-Papà ma … Come mai questa ragazza è qui?- Domandò il castano curioso. Chissà, magari sarebbe stato un nuovo membro della sua famiglia di mafiosi, ma l’espressione di Marty non dava l’idea di una killer professionista, quindi non ne vedeva il motivo.
Marty spalancò gli occhi appena Tsuna lo chiamò “papà”.
-Cosa? Ehm … Scusa Tsuna ma lui è mio padre.-
-A proposito di questo … - Iemitsu stava per rivelare una cosa importante ma fu interrotto.
-Marty!!- Nana Sawada era entrata in cucina abbracciando improvvisamente la ragazza che rimase pietrificata.
-Che bello sei tornata! Mi … Mi sei mancata cosi tanto. Come sei cresciuta …- Disse la donna stringendola forte a se con un po’ di commozione nella sua voce.
-B-Buongiorno signora …- Rispose Marty un po’ perplessa.
Nana la teneva stretta accarezzandole la testa dolcemente, Iemitsu sorrise ancora a quella scena e Tsuna non sapeva cosa fare dal momento che non capiva la situazione.
-Mi dite cosa sta succedendo?- Domandò all’improvviso il castano.
-Tsuna, Marty è …-
Tsuna e Marty erano incuriositi. Cosa stava per dire l’uomo?
-…è tua sorella.-
Entrambi spalancarono gli occhi. Cosa? Sorella?
-Ma … ma io sono figlio unico. Non ho sorelle!- Esclamò Tsunayoshi.
-Invece Marty è tua sorella … Siete stati separati, ma lei è mia figlia così come lo sei anche tu.-
Marty realizzò solo dopo che quella che la stava abbracciando in quel momento poteva essere sua madre.
-Mamma … Sei tu?- Domandò titubante mentre i suoi occhi cominciavano a inumidirsi.
-Si Marty … - La donna continuava a tenerla stretta a se. A quel punto la ragazza ricambiò l’abbraccio mentre una piccola lacrima scese da uno dei suoi occhi. Finalmente aveva rivisto sua madre, quella che non veniva mai nominata nei discorsi di Iemitsu, adesso era lì con lei. L’emozione che stava provando era indescrivibile, si sentiva felice, sollevata e anche Nana provava le stesse cose in quell’istante.
-Il discorso è un po’ lungo e complicato … Ma è venuto il momento che voi sappiate.-
Dopo che madre e figlia si erano salutate, la donna preparò subito una cena con i fiocchi per tutti. Nel frattempo i ragazzi si misero a sedere in salotto per ascoltare quello che stava per rivelargli il padre. Iemitsu iniziò il suo discorso dopo aver fatto un grande respiro.
-Tsuna … Marty … Voi due siete fratelli gemelli. Non vi ricordate ma siete stati insieme per circa tre anni. Sapevamo tutti quanti i pericoli a cui sarebbe andato incontro Tsuna, quindi raggiunta quell’età, Marty è venuta con me in Italia. Non vi siete più rivisti. Non aveva senso privare a ognuno di voi metà della propria famiglia, ma per Marty era troppo pericoloso così ho deciso di tenerla all’oscuro di tutta la verità riguardo alla Famiglia Vongola.-
Marty e Tsuna erano con gli occhi spalancati.
-Quindi hai voluto lasciare tutti i pericoli a me?!- Sbottò Tsuna.
-E io cosa dovrei dire? Senza madre per così tanto tempo e vengo a scoprire che ho anche un fratello gemello!- Disse Marty quasi con lo stesso tono del ragazzo.
-Ehm … Non è come sembra ecco …- Iemitsu fu interrotto nuovamente.
-Non abbiamo avuto scelta. E’ stata una decisione del Nono Boss.- Reborn era entrato nella stanza all’improvviso come al suo solito.
-Che vuoi dire?- Domandò il castano.
-Se Marty fosse stata insieme a te da sempre, sarebbe stata decisamente più in pericolo visto che è una ragazza.- Spiegò il piccoletto sedendosi sul divano.
-Ma cosa siete? Dei maschilisti? E poi di quali pericoli state parlando?- Marty iniziava a irritarsi puntando Reborn con uno sguardo quasi omicida per quello che aveva detto, anche se purtroppo non riuscì nel suo intento a causa dei suoi occhioni da cucciolo.
-Avresti rischiato di morire.- Rispose Reborn sorseggiando del caffè (che non si sa da dove sia spuntato fuori).
-Anche io ho rischiato di morire!- Continuava Tsuna.
La conversazione stava iniziando a prendere una brutta piega, così Iemitsu si fece di nuovo sentire.
-Silenzio! Rischiavate entrambi! Mi dispiace di avervi divisi ma tutti erano preoccupati per voi. Sareste stati presi ancora più di mira se avessero saputo che siete insieme. Il motivo per cui ho portato Marty qui è perché penso che abbia raggiunto l’età giusta. Mi scuso ancora se vi ho tenuto tutto nascosto ma non ho proprio potuto farne a meno!-
Tsuna e Marty guardarono il padre in silenzio per poi guardarsi negli occhi quasi in sincronia.
A quel punto una rumorosa frenata d’auto, si sentì fuori dalla finestra.


Angolo Autrice: Eccomi tornata!! Inizio scusandomi se ho ritardato così tanto a pubblicare un nuovo capitolo ma è stato mooolto complicato ... Soprattutto perchè non sapevo se si capissero bene le emozioni che provano i personaggi (e ancora adesso ho questo terribile dubbio). Inoltre ho avuto diverse faccende tra cui la mia amatissima e meravigliosissima scuola -.-'' 
Spero comunque che, nonostante il ritardo, il capitolo vi piaccia! Fatemi sapere in una recensione se la storia vi sta interessando e se è scritta bene, mi fareste taaanto tanto piacere :)
Ringrazio coloro che hanno recensito il capitolo precedente e grazie anche per i consigli che mi hanno dato ^^ Ringrazio anche chi ha letto ma non ha recensito! 
Detto questo spero di riuscire a pubblicare in tempo il prossimo capitolo, anche perchè so che è dura aspettare tanto un aggiornamento ^^''
Al prossimo capitolo!! :D

Dreamer :*

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Capitolo 3
*** Target 2 - Piacere, chiamatemi Marty! ***


- Target 2 -

Piacere, chiamatemi Marty!


Una rumorosa frenata d’auto si era sentita fuori dalla finestra. Tsuna e la sorella sobbalzarono per lo spavento mentre Iemitsu fece un espressione sorpresa.
-Che strano … Sono già arrivati?- Disse dirigendosi verso la porta.  
Nel frattempo la Signora Sawada aveva preparato dei dolcetti per tutti, una sorta di “festeggiamento” dell’arrivo di sua figlia.
Marty e Tsuna però, incuriositi da quello strano rumore esterno, seguirono il padre per vedere chi avesse frenato in quel modo. Iemitsu aprì la porta e si ritrovò davanti un uomo alto e magro con corti capelli castani e gli occhi coperti da un paio di occhiali da sole. Indossava uno smoking molto elegante anche se aveva l’aria di un tipo losco.
-Allora? Ci sono novità?- Chiese il biondo con un tono molto serio.
-Si capo. La missione è andata a buon fine, entro questa sera dovrebbero arrivare.- Rispose l’uomo senza alzare troppo la voce, proprio come se si stesse trattando di una questione importante.
-Molto bene. Tienimi informato su qualsiasi cosa accada, voglio sapere anche il minimo dettaglio.- Concluse. Detto questo, l’uomo lo salutò con fare rispettoso e Iemitsu risposte al saluto per poi rientrare in casa. Un'altra frenata si sentì. Stava a significare che l’auto era ripartita.
Intanto i due ragazzi erano rimasti dietro al padre ad ascoltare tutto, chiedendosi del perché di quella visita. Di quale missione stavano parlando?
-Papà hai da dirci qualcosa?- Chiese il castano facendo un passo in avanti. Voleva delle spiegazioni.
-Perché non mangiamo i dolcetti della mamma?- Rispose l’uomo con aria sorridente. Era chiaro che volesse evitare il discorso.
I due giovani Sawada non vollero insistere, dal momento che sapevano che quando il padre si metteva in testa di non dire una cosa, non c’era niente da fare. Tutti si diressero di nuovo in salotto, quando a un certo punto si sentì una voce stridula dal piano di sopra:
-Qualcuno ha detto dolcetti??- La voce apparteneva a un bambino e si sentiva forte e chiara accompagnata a dei passi costanti e veloci, come se stesse correndo.
-Oh no … Il caos in persona …- Tsuna sospirò sapendo già chi fosse.
-Mh? Di chi parli?- Chiese Marty curiosa.
Un bambino si fiondò sul tavolino del salotto iniziando a prendere tutti i dolcetti che gli capitavano a tiro. I capelli ricci e ribelli ricadevano sulla sua fronte e i suoi occhi verdi erano attenti a ogni dolcetto presente. La cosa veramente strana di quel bambino era il vestito: un costume da mucca. Marty rimase a fissarlo a lungo incuriosita finchè il dolcetto che aveva in mano, un muffin al cioccolato decorato da panna montata, le fu tolto dalle mani.
-Ehi! Quello è mio! Restituiscimelo subito.- Le disse irritata e infastidita.
-Mh?? E tu chi sei?- Chiese il piccolo bimbo.
-Lambo, lei è mia sorella Marty. Ora restituiscile il dolcetto, ti ho detto mille volte che non devi rubare le cose degli altri.- Lo sgridò Tsuna.
-Sorella di Tsuna?? Ah! Un'altra Imbrana-Tsuna!- Lambo iniziò a ridere come un matto alla sua stessa battuta.
-Cosa?! Io non sono imbranata come lui!- Replicò la ragazza.
-Ti ci metti anche tu con questa storia dell’imbranato?!- Domandò Tsuna un po’ infastidito. In fondo conosceva sua sorella solo da poche ore. 
-I bambini sono la bocca della verità, si sa.- Rispose con aria da saputella.
-Eddai, sono stanco di sentirmi chiamare così anche a casa!- Riprese il castano.
Marty rise come per confermare il fatto che stava solo scherzando, Lambo invece si mangiò tutti i dolci che erano sul tavolo.
-Mamma, ora che ci penso non abbiamo una camera in più. Dove dormirà Marty?- Domandò il giovane Decimo.
-Dormirà in camera tua, Tsuna!- Sorrise Nana.
-Che cosa?? Dovrò dormire con una ragazza?!- Il povero ragazzo aveva una faccia più che sorpresa.
-D’altronde siete fratello e sorella! Per ora però, uno dei due dovrà dormire in un futon, dal momento che non abbiamo un letto in più.- Rispose la madre.
-Per me va bene!- Disse Marty entusiasta.
Tsunayoshi portò la sorella al piano di sopra per mostrarle camera sua. Martina la trovava molto accogliente e si guardava attorno incuriosita.
-Fa pure come se fossi a casa tua … Visto che ormai lo è.- Disse sorridendo il castano.
-Grazie Tsuna-kun! E’ giusto il “kun” dopo il nome?- Chiese la sorella mentre tirava fuori un blocchetto di appunti.
-Si è giusto! Ma con una persona con cui non sei molto in confidenza è meglio se usi il “san”.- Rispose gentile.
Martina prendeva appunti su quello che le diceva il fratello mentre continuava a guardarsi intorno, come se non fosse mai stata nella camera di un ragazzo.
-Qualcosa non va?- Chiese preoccupato il proprietario della stanza.
-No no! Tutto appost…- La ragazza non riuscì a finire la frase che la porta si spalancò improvviso.
-Decimo!!! Ho visto vostro padre al piano di sotto! E’ successo qualcosa?! Sono tornati degli scocciatori??- Un ragazzo alto con capelli argentei e occhi verdi che fissavano Tsuna preoccupati, aveva appena fatto irruzione nella stanza, facendo sobbalzare Marty.
-G-Gokudera-kun?! Che ci fai qui?- Balbettò lui.
-Sono passato a salutarvi come tutti giorni!- Sorrise, ma si accorse solo dopo che c’era un intrusa nella stanza. –E questa chi è? Vi sta infastidendo?- Domandò il ragazzo.
-Piacere! Sono la sorella di Tsuna, mi chiamo Martina ma chiamami pure Marty!- Sorrise la ragazza solare.
-S-sorella…??- A quel punto l’argenteo sbiancò talmente tanto che ormai non si distinguevano più il colore dei capelli da quello della pelle. –Decimo! Perché non mi avete detto che avevate una sorella? Per caso non vi fidavate di me?- Gokudera si inchinò davanti al suo Decimo con sguardo rivolto a terra, come per scusarsi della sua presunta mancanza di fiducia.
-Ma no Gokudera-kun! Alzati su ... e poi l’ho saputo solo oggi anche io.- Rispose il castano un po’ imbarazzato per la troppa umiltà del suo amico.
-Solo oggi?- A quel punto Gokudera si inchinò davanti a Marty. –Sono onorato di fare la conoscenza della sorella del Decimo boss dei Vongola. Sono Hayato Gokudera, il suo fidatissimo braccio destro.- Si presentò con molta serietà.
-Piacere mio! Alzati pure non ti preoccupare!- Sorrise la castana.
Gokudera si alzò e nella stanza era piombato un certo silenzio, interrotto però dalla porta che si aprì una seconda volta.
-Yo Tsuna! Oh Gokudera ci sei anche tu! … E tu invece chi sei?- Un ragazzo più alto del precedente con capelli mori e occhi nocciola che sprizzavano allegria, aveva appena varcato la soglia della stanza del giovane Sawada.
-Yamamoto ciao!- Lo salutò l’amico.
-Dannato, che ci fai qui? Mi hai di nuovo seguito! Bhe sai una cosa? I tuoi tentativi sono inutili, non sarai mai il braccio destro del Decimo!- Gli urlò contro l’altro.
-Piacere mi chiamo Martina! Chiamami pure Marty. Sono la sorella di Tsuna ma ti prego non sbiancare come il tuo amico qui presente.- Sorrise nuovamente la ragazza.
-Piacere mio! Io sono Takeshi Yamamoto.- Il moro si presentò normalmente mentre il povero Gokudera  si irritò ancora di più notando che veniva ignorato.
-Loro sono miei amici e compagni di classe. Ah proposito, verrai a scuola con noi?- Chiese Tsuna alla sorella.
-Non lo so … Papà non mi ha detto nulla al riguardo, ma spero proprio di si! Così mi guiderai tu.- Rispose speranzosa Marty.
-Bhe … non esageriamo.- Sorrise leggermente imbarazzato.
-Quanti anni hai?- Chiese Yamamoto curioso.
-La stessa età di Tsuna! Siamo gemelli.- Sorrise come se fosse orgogliosa di questo fatto, anche se un po’ intimidita dalla situazione. Non aveva mai visto quelle persone, ma si sentiva a suo agio.
-Che bello! Allora sarai in classe con noi!- Sorrise entusiasta il moro.
-Perfetto. Così potrò vegliare su di lei … In questo modo il Decimo mi apprezzerà sicuramente e potrò guadagnarmi la sua piena fiducia!- I pensieri di Gokudera continuavano a vagare nella sua mente mentre faceva una strana espressione soddisfatta.
I tre ragazzi passarono diverso tempo a chiacchierare, seduti intorno al tavolino posto al centro della stanza, per conoscersi meglio. Marty in quel momento sembrava veramente felice. Aveva conosciuto due degli amici di suo fratello e questo la rendeva soddisfatta, proprio perché stava conoscendo piano piano un pezzo di lei che le era stato portato via dalla nascita. Era felice, ma anche piena di nostalgia. In quel momento le vennero in mente le sue amiche che aveva lasciato in Italia. Non aveva nemmeno avuto il tempo di avvisarle e per questo si sentiva terribilmente in colpa …
-Marty? Tutto bene?- Chiese il gemello preoccupato.
-Mh? Si si, tutto bene tranquilli.- Senza accorgersene, aveva assunto un espressione triste ma subito la rimpiazzò con un sorriso per non far preoccupare gli altri.
Tsuna sorrise come per darle sicurezza. Si sentiva felice di aver appena scoperto di avere una sorella, anche se adesso si sentiva in un certo senso più responsabile.
Stava per farsi sera, quando improvvisamente si sentirono alcuni urli provenire da fuori.
-Lasciatemi razza di pinguini!! Maledetti dove mi avete portata?!- Una voce femminile e abbastanza alterata si sentì fuori dalla camera di Tsuna.
Marty a quel punto spalancò gli occhi sorpresa. -…Niki…?- Pronunciò quasi automaticamente.
I tre ragazzi la guardarono straniti e interrogativi, e nel frattempo un'altra voce si sentì, diversa dalla precedente.
-Ha ragione lei! Perché ci avete portati qui?-
La ragazza era sempre più sorpresa. -…Sara…?- Pronunciò nuovamente.
-Che sta succedendo?- Domandò Tsunayoshi non capendo la situazione.
-Caspita sento le voci delle mie amiche anche qui … devo essere impazzita sul serio!- Rise la castana.
-Veramente le sento anche io …- Risposero in coro i ragazzi.
-Sul serio?- Marty non gli lasciò nemmeno il tempo di rispondere che si alzò di scatto, per poi correre fuori dalla porta.
Prontamente però, inciampò sulle scale facendo una caduta rovinosa a terra e scivolando fino al piano inferiore (dopo tutto ha gli stessi geni del fratello).
-Che scema! Marty sei la solita!- La figura femminile alla quale apparteneva la voce sentita poco prima fuori dalla finestra, era lì davanti a lei con uno dei suoi sorrisi più spavaldi.
Marty si alzò da terra massaggiandosi il fondoschiena a causa della botta presa. –Niki … sei davvero tu!- Sorrise felice di vederla.
-In persona! Chi pensavi che fosse? Il principe azzurro?- Rise Niki.
-Marty!! Ci sei anche tu! Ma sai dove ci troviamo?- Chiese un'altra figura femminile.
-Sara! Che bello ci siete tutte!- A quel punto la castana le abbraccio felicissima di vederle. Non poteva credere ai suoi occhi, le sue amiche erano lì insieme a lei.
Tsuna e i suoi due amici scesero le scale di corsa preoccupati per il rumore che avevano sentito, causato dalla caduta della ragazza. Ovviamente la stessa fine la fece Tsuna, che cadde proprio nella stessa maniera di sua sorella.
-Wao! Marty fossi in te chiederei il copyright per la caduta!- Rise scherzosamente di nuovo Niki, riferendosi al fatto che erano caduti esattamente nello stesso modo.
Tsuna si alzò aiutato dai suoi amici e guardò attentamente le nuove arrivate.
-E voi chi siete?- Chiese gentilmente il castano.
-Loro sono le mie amiche!- Sorrise felice la sorella.



Angolo Autrice: Salve a tuttiii!! *riceve proiettili, dardi infuocati, palle di cannone, facilate e qualsiasi altra arma esistente* 
Va bene, va bene, so benissimo di essere un pò tanto in ritardo ... ma ho avuto un bel pò di imprevisti e purtroppo non sono riuscita ad aggiornare prima T.T  
Scusaaaaatemi tanto! Tra l'altro questo capitolo è venuto una schifezza ... non so, a me non piace, forse perchè è uno dei capitoli di passaggio :/ Spero che la prossima volta mi venga un capitolo migliore ... Scusatemi ancora tanto se ho ritardato ed è venuta fuori questa cosa orrenda D: Spero mi perdoniate ^^''
Comunque tornando alle cose serie (si, ancora mi illudo di essere una persona seria xD), ho notato che l'idea della sorella è piaciuta molto e questo mi rende particolarmente felice ^^ Non avrei mai pensato che sarebbe piaciuta così tanto ... Ringrazio tutti coloro che stanno seguendo questa stora, sono veramente felice! Grazie di cuore! Spero che continuiate a seguirmi nonostante i miei ritardi ... :)
E siamo arrivate all'arrivo delle amiche di Marty! Le conoscerete meglio nel prossimo capitolo ma spero davvero che vi piacciano anche loro ^^ Detto questo, fatemi sapere in una recensione se la pensate come me (ovvero che questo capitolo è orrendo) eeee... niente, penso di aver finito con i miei scleri ^^''
Concludo qui e al prossimo capitolo!!! :D

Dreamer <3

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