Voglia di amare

di Kotoko_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'alba di un nuovo giorno ***
Capitolo 2: *** Il risveglio ***
Capitolo 3: *** Pranzo a... sorpresa? ***
Capitolo 4: *** Sentimenti svelati ***
Capitolo 5: *** Sentimenti svelati: parte seconda ***
Capitolo 6: *** Quando i sogni diventano realtà ***
Capitolo 7: *** Dubbi e amicizia ***
Capitolo 8: *** Heartbeat ***
Capitolo 9: *** Heartbeat: parte seconda ***
Capitolo 10: *** Musical ***
Capitolo 11: *** Evoluzioni ***
Capitolo 12: *** Sconvolgimenti ***
Capitolo 13: *** Malinconia ***
Capitolo 14: *** Ritorno al passato ***



Capitolo 1
*** L'alba di un nuovo giorno ***


1. L’alba di un nuovo giorno

Non era riuscita a chiudere occhio durante la notte. La sua mente non faceva altro che pensare alla rivelazione a cui era giunta. 
 
Era innamorata di Tsuruga-san.

Si rigirò per l’ennesima volta nel suo letto coprendo la bocca con il cuscino per poter urlare senza spaventare nessuno.
Perché? Perché era successo a lei? Perché il suo cuore distrutto definitivamente da Shoutaro si era rigenerato? Perché poi con Tsuruga-san?
“Uffaaaa” sbraitò irritata alzandosi dal letto.
Doveva andare alla LME per svolgere le attività della sezione Love Me ma non aveva voglia di andarci perché aveva paura di incontrare Tsuruga-san. Come si doveva comportare di fronte a lui? Anche se lei aveva capito i suoi sentimenti sapeva benissimo che non sarebbero mai stati ricambiati. Come poteva lei aspirare a stare accanto all’uomo più bello e ambito del Giappone?
Si vestì velocemente cercando di reprimere i suoi sentimenti ma, dandosi un’occhiata allo specchio, capì che non sarebbe stato possibile. I suoi occhi, nonostante le profonde occhiaie, scintillavano e le sue gote erano lievemente arrossate.
“NOOOOOO!!!!” urlò correndo via di casa.
Arrivò alla LME con il fiatone e, reggendosi a malapena sulle gambe, si diresse direttamente alla sezione Love Me cercando di dare meno nell’occhio.
“Missione compiuta” pensò sollevata mettendosi allegramente la tuta rosa.
La porta si spalancò improvvisamente e una bellissima ragazza con lunghi capelli corvini entrò contrariata.
“Moko-chan!” esclamò Kyoko felice.
“Non mi chiamare in quel modo!” sbottò l’amica aprendo nervosamente il suo armadietto.
Il silenziò che seguì fu pesante. Kanae indossò la tuta sempre più agitata e, quando finalmente decise di girarsi, vide Kyoko con degli occhioni da cucciolo in un angolo della stanza.
“E va bene. Mi arrendo” disse Kanae alzando le mani al cielo.
Kyoko batté le mani felice abbracciandola.
“Forza al lavoro!” esclamò sciogliendo l’abbraccio.
“Ehi tutto bene?” chiese Kanae osservandola meglio.
Si era appena accorta del viso arrossato e delle occhiaie.
“Eh? Si tutto bene” rispose improvvisamente agitata Kyoko.
Non voleva dire a nessuno della sua rivelazione del giorno prima. Desiderava tenerla con sé finché non l’avesse abbandonata.
“Mi stai mentendo!”
“Nooo” disse uscendo fuori nel corridoio.
“Si, invece!”
“Smettila Moko-chan! Non ti sto mentendo!”
“Non hai detto che sono una tua amica?? E ora non ti confidi!”
“Ti ho detto che sto bene!!” esclamò correndo a testa bassa.
Girò un angolo sempre seguita da Moko-chan e non si rese conto di chi aveva di fronte finché non lo urtò.
“Scusate!” disse chinandosi.
“Buongiorno Mogami-san” disse una voce maschile.
Lei si impietrì. L’avrebbe riconosciuta tra mille quella voce. Alzò gli occhi e un dolce sorriso l’accolse.
“Buo… buongiorno Tsuruga-san” balbettò arrossendo.
“Kyoko-chan! Buongiorno!” esclamò una voce alle spalle di Ren.
“Yashiro-san! Buongiorno” rispose chinando il capo in modo che Tsuruga-san non la guardasse troppo in viso.
“Ehi Kyoko! Non mi hai ancora risposto!” Moko-san l’aveva raggiunta e vedendo con chi era si illuminò.
Sapeva che lei non avrebbe mai mentito a Tsuruga Ren.
“Buongiorno a tutti!” esclamò con un sincero sorriso “Tsuruga-san sei arrivato proprio nel momento giusto!”
“Ah si?” rispose con gentilezza.
Kyoko impallidì. Immaginava cosa stava per fare l’amica e quindi iniziò ad allontanarsi in modo impercettibile.
“Guardala!” esclamò recuperando Kyoko “E’ strana! Le occhiaie, le guance… questa strana luce negli occhi… Non vuole dirmi cos’ha!”
Ren inclinò la testa un po’ di lato scrutandola con attenzione. Kyoko chiuse gli occhi disperata. “Maledizione. Maledizione. MALEDIZIONE!” pensò agitata.
“Hai ragione… Mogami-san stai poco bene?” chiese preoccupato.
“No, no!” disse aprendo gli occhi.
Lo guardò e sapeva benissimo che in quel momento il rossore sulle gote si era diffuso su tutto il viso e che un attento osservatore come Ren l’avrebbe notato.
“Cos’è successo? Hai delle brutte occhiaie” intervenne Yashiro.
“E’ solo che… non ho dormito bene stanotte… perché stavo… stavo leggendo il copione! Ci sarà una svolta nel personaggio di Natsu e cercavo di capire come interpretarla!!!” riuscì infine a dire. 
“E’ una buona scusa” aggiunse mentalmente.
“Perché non mi hai chiamato? Potevo aiutarti io tranquillamente” disse Ren in tono di rimprovero.
Non sopportava vederla in quello stato. Era visibilmente stanca e molto tesa. Possibile che un copione poteva metterla così in crisi? Poi notò che aveva gli occhi lucidi e il rossore non scemava.
Si chinò per guardarla meglio negli occhi e per poterle toccare la fronte.
“Mogami-san sei caldissima!!! Hai di sicuro la febbre!” esclamò contrariato.
Kyoko non riuscì più a reggere la tensione. Era stanca per la nottataccia, non aveva fatto colazione per evitare le domande dei suoi padroni di casa e in più Tsuruga-san l’aveva appena toccata. Il suo cuore sembrava volesse uscire dal suo corpo e si portò le mani al petto come per fermarlo.
“Kyoko!!!!” urlarono all’unisono Kanae e Yashiro quando videro la ragazza accasciarsi.
Ren non perse il suo sangue freddo e l’accolse tra le sue braccia prima che cadesse a terra.

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Capitolo 2
*** Il risveglio ***


2. Il Risveglio

"Kyoko!" urlò una voce.
Kyoko si girò e vide una ragazza correrle incontro con un largo sorriso stampato sul viso. Indossava un vestitino bianco, un cappello di paglia ed era a piedi nudi. 
Si guardò intorno confusa e si rese conto di essere al mare. Il rumore delle onde, il profumo della salsedine, la morbida sensazione del contatto con la sabbia... Kyoko sorrise felice mentre la ragazza la raggiunse abbracciandola.
"Sei vestita come me" ridacchiò.
Kyoko la guardò in viso e urlò: "Moko-san!" 
Per tutta risposta la ragazza la prese per mano e la trascinò con sé verso l'acqua.
"Moko-san, così ci bagneremo tutte" disse piacevolmente sorpresa.
"Non importa!" esclamò schizzandola.
"Cosa? Ora ti prendo!" disse ridendo Kyoko. 
Moko-san iniziò a correre lungo la riva chiamandola a gran voce.

"Kyoko..." mormorò una voce molto vicino al suo orecchio.
"Moko-san..."
"Kyoko... svegliati" insistette la voce.
"Mmm..." brontolò Kyoko aprendo gli occhi controvoglia.
Una luce accecante la invase e con difficoltà si guardò intorno.
"Ma cosa..." 
Si rese conto di essere su un elegante divano che decisamente stonava con l'ambiente. Il suono e il profumo del mare inondavano quel luogo e, mettendo i piedi a terra, sentì della sabbia. 
Moko-san la guardò sollevata.
"Cos'è successo?" chiese Kyoko ancora disorientata.
"Sei svenuta" rispose una voce maschile.
Fece un salto indietro spaventata dalla figura che stava comodamente sdraiata su un asciugamano a pochi metri da lei.
"Pre... presidente?" chiese sorpresa.
"Ragazza mia! Benvenuta nel mio ufficio!" esclamò il direttore Takarada alzandosi in piedi. Indossava una camicia hawaiana e uno striminzito costume rosso.
Kyoko lanciò uno sguardo sbigottito a Moko-san che fece spallucce incapace di aggiungere altro.
"Bene, ora che ti sei ripresa, Kotonami-san puoi tornare a lavoro. Intanto Mogami-san resterà un altro po’ qui. Poi potrà tornare a casa e riposarsi".
"D'accordo. Kyoko più tardi ti chiamo. Buona giornata" fece un profondo inchino e uscì dall'ufficio.
"Ehm... presidente? Non c'è bisogno che torni a casa. Sto decisamente meglio!" disse Kyoko sorridendo.
"Non voglio sentire scuse! E non ti preoccupare per Ren, le riprese di oggi sono state rimandate e quindi non occorre che tu riprenda i panni di Setsu".
Kyoko lo guardò imbarazzato ricordando improvvisamente tutto. Per fortuna le cose erano andate così perché non sarebbe stato in grado di indossare i panni della sorellina di Cain Heel. Il suo cuore non avrebbe retto.
Arrossì ancora e si accomodò sul divano coprendosi il viso con le mani. Il presidente che aveva assistito a tutta la scena sorrise trionfante.
"Cosa succede?" chiese gentilmente.
"Ni... niente!" esclamò lei stringendo ancora di più le mani. 
Lui si avvicinò e le scostò con dolcezza. Il viso di Kyoko era tutto rosso e gli occhi avevano ripreso a brillare. Era bellissima.
"Non avere paura" disse accarezzandole la testa "l'amore è un sentimento meraviglioso. Non reprimerlo. Accoglilo!"
Kyoko sussultò.
"Ma come lo sa?" chiese sbalordita.
"Sono sempre il presidente e so tutto di ognuno di voi" rispose sorridendo.
Calde lacrime scesero dagli occhi della ragazza.
"Io non so come fare!" singhiozzò "Prima il mio cuore apparteneva a Sho e lui l'ha completamente distrutto e calpestato lasciando dentro di me un unico sentimento. L'odio. Ora il mio cuore è stato nuovamente inondato da questo sentimento ormai dimenticato... Non sono più in grado di gestirlo! E poi si tratta di Tsuruga-san! Non doveva accadere! Soffrirò di nuovo! Una persona come lui non potrà mai guardarmi come una... una donna! Mi guardi!" si alzò in piedi indicando tutta la sua figura "Sono una ragazza insignificante, infantile, che non sa prendersi cura del suo aspetto, indossando abiti fuori moda e che crea solo problemi e preoccupazioni a Tsuruga-san! Mi odia di sicuro!"
"Mogami-san se Ren ti odiasse per davvero non avrebbe mai accettato la tua vicinanza" disse il presidente dopo un lungo silenzio "Non avrebbe mai deciso di prenderti sotto la sua ala protettrice, consigliandoti e guidandoti lungo questo percorso che hai intrapreso per diventare attrice. Abbi più fiducia in lui e cerca di conquistarlo così come sei. Non creare una nuova Kyoko. Sii te stessa e vedrai che le cose andranno bene. E poi in questo momento di fronte a me vedo solo una splendida ragazza innamorata".
Kyoko arrossì e si rese conto di sentirsi meglio. L'aver parlato e pianto le aveva dato la possibilità di liberarsi e di prendere il controllo delle sue emozioni. Si sentiva più sicura di sé e, con un fazzoletto, asciugò le sue lacrime.
Dei colpi alla porta interruppero quel momento.
"Si, avanti" disse il presidente adagiandosi su una sedia sdraio.
"Si è ripresa Mogami-san?" chiese immediatamente Ren varcando la soglia dell'ufficio.
Si guardò intorno ignorando l'ennesima stravaganza del presidente cercando la ragazza.  Appena la vide seduta si sciolse in un sorriso. 
"Oh mamma! Se mi continua a sorridere così non riuscirò mai a controllarmi!" pensò imbarazzata.
Ren con passo felino si avvicinò al divano e l'abbracciò.
"Addio buoni propositi!" 
"Tsuruga-san..." riuscì a mormorare ricambiando l'abbraccio.
"Stai bene... mi hai fatto preoccupare" disse scostandosi.
"Ero solo un po’ affaticata" disse lei sorridendo.
"Mi voglio scusare. Dovevo partecipare a un programma e non sono potuto rimanere al tuo fianco".
"Non preoccuparti, come puoi vedere sto bene" disse lei regalandogli un dolce sorriso. 
"Kyoko-chan! Ren!" esclamò Yashiro entrando in ufficio.
Aveva il fiato corto. 
"Cosa succede Yashiro-san?" chiese Kyoko.
"Che bello ti sei ripresa!" 
"Già e ora tornerà a casa a riposare. Ren perché non l'accompagni tu?" chiese il presidente.
"Oh! No non c'è ne bisogno!" protestò Kyoko.
"Nessun problema. Visto che oggi le riprese sono state soppresse posso tranquillamente accompagnarla a casa".
"No Tsuruga-san! Sto bene!" 
Lui le accarezzò la testa.
"Fai la brava bambina" disse ridacchiando.
"Cosaaaa??? Non sono una BAMBINA!" esclamò lei indignata.
"Allora comportati da adulta e vai a cambiarti. Yashiro ti accompagnerà nella sezione Love Me mentre io andrò a prendere l'auto" rispose sorridendo sollevato.
"Va bene!" esclamò ancora irritata e dopo aver salutato il presidente, tutti andarono fuori.
Il presidente Takarada prese il cocktail che gli avevano appena portato bevendo un lungo sorso. 
"Le cose stanno diventando molto interessanti" disse sorridendo alzando il bicchiere in segno di vittoria.


Note: Setsu e Cain Hell sono due personaggi che interpretano nel manga Kyoko e Ren. E' una copertura per il film che sta girando lui. La storia è un pò complicata.
Comunque spero che vi sia piaciuto e cercherò prossimamente di mettere un nuovo capitolo! Ciao ;)

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Capitolo 3
*** Pranzo a... sorpresa? ***


2. Pranzo a... sorpresa?

"Eccoci qui! Ren io vi lascio che ho altro da fare. Ci sentiamo più tardi" disse Yashiro facendo accomodare in auto Kyoko.
"Va bene, ciao" salutò Ren mettendo in moto.
Kyoko era immersa in un silenzio imbarazzato. Nel giro di poco tempo aveva scoperto di amare Ren, di non saper gestire al meglio le sue emozioni, di essere svenuta davanti a lui ed ora la stava riaccompagnando a casa. Aveva bisogno di disintossicarsi dalla sua presenza per prendere pienamente il controllo di sé e poterlo affrontare ma, in queste condizioni non era possibile.
Sospirò rassegnata.
"Mogami-san?" chiamò Ren.
"Si?" rispose riscuotendosi dai suoi pensieri.
"Se eri così in difficoltà con il personaggio di Natsu perché non mi hai chiamato?" chiese.
Kyoko si zittì incapace di rispondere. Non sapeva di cosa stesse parlando.
"Cosa?" 
"Ti sei ridotta così perché avevi difficoltà!" esclamò.
"Aaaah" disse ricordando la bugia che gli aveva detto prima di svenire "Ma Tsuruga-san non posso sempre contare su di  te. Così non maturerò mai" improvvisò.
"Si, ma se si è allo stremo non c'è niente di male nel chiedere aiuto" sbottò.
"Tanto ormai ho risolto" rispose sperando che cambiasse discorso.
Ren non parlò più e un silenzio teso calò nell'auto. In quel momento lui era arrabbiato e lei stava cercando disperatamente un argomento qualsiasi per farlo rilassare ma, un rumore spezzò il silenzio. Il suo stomaco aveva iniziato a brontolare. Dopotutto non mangiava dalla sera prima.
"Da quando non mangi?" chiese Ren.
"Ehm... mi hai rubato la battuta! Di solito sono io a farti questa domanda!" cercò di sviare lei.
Lui si rilassò e sorrise: "Bene allora andiamo a pranzo" disse cambiando direzione.
"Cosa? No dai riportami a casa, non voglio darti fastidio!" 
"Nessun fastidio".
"Bene ha deciso di uccidermi oggi! Resisti Kyoko!" pensò disperata lei.
Dopo pochi minuti arrivarono ad un ristorante e vennero accolti da alcune cameriere eccitate. 
"Prego, prego da questa parte signor Tsuruga-sama! Il vostro solito tavolo nel salottino privato è libero!"
"Grazie" rispose sorridendo facendo arrossire la cameriera.
Kyoko lanciò uno sguardo di disapprovazione ad entrambi mentre lo stomaco si contorceva. Aveva riconosciuto all'istante quel sentimento sopito. Gelosia. 
Si sedettero in silenzio e si immersero immediatamente nei menù per poter ordinare. Magicamente aspettarono poco per essere serviti, la cameriera si era data da fare mentre la sua irritazione cresceva, facendola mangiare in modo spropositato.
"Mogami-san... avevi proprio fame!" esclamò divertito Ren.
Lei lo guardò e il suo sorriso ebbe il potere di far dissolvere il nervosismo. 
"Senti Tsuruga-san..." disse improvvisamente.
Aveva avuto un'idea su come accorciare la distanza tra di loro. Anche se sapeva che così si sarebbe fatta solo tante illusioni non le importava, voleva provare a fare qualcosa.
"Dimmi".
"Ho una richiesta. Visto che ci conosciamo da un bel po’ ormai... e si è creato un certo livello di confidenza... vorrei..." si interruppe imbarazzata.
"Cosa Mogami-san?" disse Ren afferrandole la mano.
Era visibilmente nervosa e voleva aiutarla.
"Maledizione! Così peggiori le cose!" pensò arrossendo.
"Ecco se... puoi chiamarmi con il mio nome!" disse tutto di un fiato.
Tremava e sapeva che il suo rossore ormai si era diffuso su tutto il corpo. Alzò lo sguardo chiedendosi perché ancora non rispondesse e si pentì immediatamente di averlo fatto.
Lui stava sorridendo. Era il dolce sorriso che rivolgeva solo a lei. Il suo cuore si fermò quando Ren intrecciò la mano con la sua.
"Va bene... Kyoko" rispose.
Lei provò una strana sensazione, qualcosa che non aveva mai provato nemmeno con Shotaro. Il battito del suo cuore accelerò e un gran calore la invase tutta creandole confusione. Non sapeva come gestire questa nuova situazione e lo guardò smarrita.
"E ovviamente tu puoi chiamarmi Ren" disse lui ignaro di tutto.
Lei si umettò le labbra inconsapevolmente.
"Ren..." mormorò con voce roca.. sensuale.. invitante.
Lui la guardò con desiderio. Il suo corpo stava reagendo al suo invito e lei era così... bella e in quel momento voleva solo stringerla e baciarla fino a lasciarla senza fiato.
"Dimmelo..." disse lui.
"Cosa?" chiese lei con lo stesso tono di voce.
"Il mio nome. Dimmelo di nuovo..."
"Re.... SHO!" esclamò rompendo quel momento.
Fuwa Sho aveva appena varcato la soglia del salottino privato.

Salve ragazzi! Ogni tanto faccio la mia comparsa con un nuovo capitolo! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e attendo qualche commento! Ciao a tutti ;) 

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Capitolo 4
*** Sentimenti svelati ***


4. Sentimenti svelati

"E... STOP! Ottimo lavoro a tutti! Potete andare".
Un applauso riempì la sala di registrazione rendendo ancora più fiero il ragazzo biondo che stava posando la chitarra. Prese un asciugamano e tamponò il sudore che gli imperlava la fronte.
"Ehi Sho! Sei stato bravo!" 
"Wow! Un altro lavoro perfetto!"
"E' sempre un onore lavorare con te!"
Sho amava tutti questi complimenti. Si crogiolava in essi, erano la sua forza, lo rendevano potente. Dopo un breve saluto ai suoi collaboratori, si diresse verso il suo camerino, camminando con aria soddisfatta. Oggi la sua manager non c'era e questo lo rendeva un po’ depresso perché si sentiva solo. Da quando era entrato in questo mondo l'unica persona che le era stata vicina almeno inizialmente era stata Kyoko-chan ma, l'aveva abbandonato. Non aveva tutti i torti, dopotutto era stata tutta colpa sua se lei ora lo odiava. Ma lui non voleva questo, desiderava riaverla al suo fianco perché lei era sua e di nessun altro. Neanche di Tsuruga Ren. 
Al solo pensiero di quel nome si arrabbiò. Odiava tutto di lui e desiderava mostrare al mondo che era solo un fallito con un bel faccino, soprattutto a Kyoko-chan che nell'ultimo periodo non faceva altro che stargli accanto.
"Maledizione! Devi stare accanto a me! SEI MIA!" urlò lanciando un vaso contro il muro.
"Sho-sama!" esclamò una voce allegra entrando nel camerino. La ragazza si diresse verso di lui e, incurante del suo cattivo umore, gli diede un rapido bacio a stampo. Era abituata ai suoi capricci.
"Mimori che sei venuta a fare?" chiese Sho irritato.
"Dovevamo andare a pranzo insieme! Perché ti dimentichi sempre tutto?"
"Ah già, andiamo allora" e senza aggiungere altro la prese per mano conducendola verso il parcheggio.
Lei lo seguiva allegramente canticchiando una sua canzone. Una volta in macchina iniziò a chiacchierare e lui incurante si limitò a osservarla. Sopportava la sua compagnia solo perché le ricordava Kyoko prima che diventasse un concentrato di odio puro pronto ad esplodere. 
"Ehi cagnolino, va bene qui?" chiese indicando un ristorante.
"Perfetto!" rispose lei e corse fuori dall'auto entrando a capofitto nel locale.
Lui odiava questa eccessiva esuberanza soprattutto perché attirava troppo l'attenzione degli altri, ma sapeva già che lei voleva questo. Desiderava che tutti potessero vedere che lei usciva con Fuwa Sho anche se in realtà non era così. L'accontentava ogni tanto solo per farle fare tutto ciò che lui voleva.
"Sho-sama! Da questa parte!" chiamò lei trascinandolo all'interno.
"Buongiorno" disse una cameriera deliziata "le abbiamo riservato un tavolo nel salottino privato. Oggi è una giornata ricca di stelle!"
"C'è qualcun'altro dello show business?" chiese Mimori.
"Si, Tsuruga Ren  e una ragazza con i capelli corti... se non erro dovrebbe essere Kyoko Moga..." la cameriera non riuscì a finire i parlare perché Sho era andato verso i salottini.
Iniziò a spalancare tende finché non trovò quella giusta. C'erano Ren e Kyoko che si tenevano per mano e si guardavano languidamente.
"Re... SHO!" 
Lei ritrasse la mano nascondendola sotto il tavolo. Ren le lanciò uno sguardo contrariato ma, quando si volse verso di lui, era tranquillo.
"Voi due!" esclamò incapace di dire altro.
"Si?" chiese gentilmente Ren.
"Kyoko-chan! Vieni con me! Ora! Dobbiamo parlare".
"Credo che ora non sia possibile, come puoi ben vedere è impegnata con me" continuò lui.
Kyoko teneva ostinatamente la testa abbassata ignorandolo.
"Sto parlando con lei e non con te!" 
"Ma cosa succede Sho-sama?" Mimori era appena accorsa e stava osservando tutti e tre.
"Sho, sei pregato di andartene" disse Kyoko alzando lo sguardo.
Sho non riusciva a credere alle sue orecchie.
"Cosa!?"
"Credo che Kyoko sia stata chiara" disse Ren intervenendo.
Sho si zittì. Aveva sentito bene?
"Puoi ripetere?" chiese guardando Ren.
"Ho detto credo che Kyoko sia stata chiara" ripeté ma, Sho non era concentrato sul messaggio, si era soffermato sulla parola "Kyoko".
"La chiama per nome?" pensò sconvolto.
"Ren... andiamo" disse lei alzandosi.
"Anche lei?" 
Ma mentre Kyoko passò vicino a Sho lui si riprese e l'afferrò.
"Kyoko" disse "ti prego ascoltami".
"No. Non credo che abbiamo altro da dirci" disse lei freddamente cercando di liberarsi dalla presa.
"Torna a casa da me" disse sorprendendo tutti.
"COME??" urlò Mimori. 
Kyoko era sempre più confusa. Sho, il suo primo amore, le stava chiedendo di tornare da lui.
"Tutto sarà diverso. Io sarò diverso perché finalmente ho capito i miei sentimenti" continuò.
Lei si intristì e una calda lacrima le scese sul viso. Non sapeva cosa fare, era caduta in un baratro di tristezza da cui non riusciva ad uscire. Di fronte a lei Sho stava mettendo a nudo i suoi sentimenti, facendo leva sul suo passato, su un amore distrutto. Il suo cuore recentemente riparato era troppo fragile per poter affrontare questa situazione e stava tornando un cumulo di macerie dove non c'era posto per nessun sentimento a parte l'odio che Sho aveva costruito mattone dopo mattone. 
Lui allungò una mano verso il suo viso sconvolto per asciugarle la lacrima.
"Kyoko" una caldo mano afferrò l'altro braccio facendola voltare.
Ren vide di fronte a sé una ragazza vuota, distrutta. Una bambola.
"Andiamo" disse liberandola da Sho e portandola fuori.
Entrambi non opposero resistenza, Sho perché incredulo per ciò che aveva detto e Kyoko perché ormai non era lì mentalmente.
La scortò in macchina e mise in moto allontanandosi il più possibile da quel ristorante, da Sho che intanto era uscito e guardava allontanarsi l'auto.
Ren lanciava sguardi preoccupati a Kyoko e più volte aveva provato a intavolare una conversazione ma senza successo. Lei guardava fisso davanti a sé ignorandolo. Lui si arrabbiò e accese la radio pur di coprire quel silenzio intenso.
Allora ciò che stava accadendo tra di loro non era niente? Era solo un’illusione? L'ennesima delusione? Non avrebbe retto a lungo quella situazione. 
"Se lei ama ancora Sho io non posso fare più niente" pensò tristemente.
"Siamo arrivati" disse abbassando il volume della radio.
Lei si riscosse. Erano di fronte alla sua casa e non desiderava altro che rifugiarsi in camera. Rivolse il suo sguardo a Ren per ringraziarlo ma non riuscì a proferire parola. Lui aveva un espressione addolorata e quando si accorse del suo sguardo sorrise stancamente.
"Cosa ho fatto?" pensò piangendo "Ho permesso di nuovo a Sho di intromettersi deludendo Ren".
"Perché piangi?"
"Scusami Ren! E' tutta colpa  mia!"
"Non mi hai risposto" incalzò lui.
"Sto piangendo per te! Non volevo deluderti, non di nuovo! Scusami!" e così dicendo scese dall'auto correndo verso l'ingresso di casa.
Ora era sicura al 100%. Lo amava e soffriva a vederlo così. Era rimasta tutto quel tempo in silenzio perché stava riflettendo su come rispondere a Sho dopo quelle parole. Con il solo tocco della mano di Ren lei era uscita dal baratro rendendosi conto di ciò che stava facendo, non poteva più permettere a Sho di introdursi così nella sua vita. Doveva parlare prima con lui per chiudere quel capitolo doloroso e aprirne un altro, quello dedicato al suo amore per Ren.
Ren intanto era confuso, non riusciva a capire quella reazione. Mise in moto sospirando ma, Kyoko lo chiamò. Lui abbassò il finestrino e rimase sorpreso quando lei infilò la testa dentro e gli diede un bacio inumidito dalle lacrime sulla fronte.
"Grazie per oggi. Sei l'unica persona che mi sa rendere felice" disse sorridendo.
Poi tornò indietro.
Era troppo. Aprì velocemente lo sportello, afferrò la ragazza e, avvicinando con le mani il loro visi, la baciò.

Ciao a tutti! Rieccomi qua ;) Finalmente mi sono potuta dedicare alla storia, ho avuto troppo da fare in questi giorni -.-"  Spero che i passaggi tra i vari personaggi siano chiari, non mi andava di scrivere tre capitoli diversi, uno dal punto di vista di Sho, Ren e Kyoko. Alla prossima! :D
Note: Mimori è una idol che nel manga frequenta la scuola di Kyoko e che ama follemente Sho. 

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Capitolo 5
*** Sentimenti svelati: parte seconda ***


5. Sentimenti svelati: seconda parte

"Prondo? Shi presidende sono Mogami".
Era distesa sul suo letto indebolita a causa della febbre. La padrona di casa la stava accudendo amorevolmente facendo degli impacchi di ghiaccio.
"Non posso aiudare Dsuruga-san oggi perché... ETCIU'!!! Mi scusi ho la febbre. Può avvisarlo? Gra... grazieeETCIU'!!!"
"Non ti sforzare. Riposati un po’ mentre ti preparo qualcosa".
Kyoko si limitò ad annuire e chiuse gli occhi tentando di dormire ma invano. La sua mente si era bloccata al giorno prima, al momento in cui Ren l'aveva baciata.
Si sfiorò le labbra imbarazzata. Ricordava il contatto con le sue labbra, il calore e la frustrazione che le aveva trasmesso, l'incontro di due lingue in lotta nel tentativo di avere di più, di entrare più in profondità, di essere un'unica entità, corpo e mente fusi in armonia. Poi il distacco improvviso. Ren si era allontanato tornando in macchina, mettendo in moto, lasciando lei da sola accasciata a terra, non più in grado di rialzarsi per le forti emozioni.
"L'avevo detto che voleva vedermi morta e, c'è quasi riuscito!" pensò agitata.
Per tutta la notte era stata in piedi fuori al balcone cercando di non pensare e aveva preso la febbre. Certo l'aveva baciata ma, perché? Se n'era andato senza dire più nulla e non aveva neanche provato a chiamarla per poter risolvere questo dubbio. D'altro canto anche lei non si era azzardata a chiamare. Non sapeva cosa dirgli, o meglio, non voleva che quel momento di speranza fosse cancellato da Ren con una frase del tipo "E' stato un momento di debolezza" "Mi dispiace, non mi piace vedere piangere delle fanciulle". Di sicuro non avrebbe retto a quel colpo e di lei non sarebbe rimasto più nulla.
Rimase tutto il giorno così, sforzandosi di mangiare qualcosa e riposare, tenendo stretto a sé il suo cellulare. Non le piacevano quegli apparecchi ma, sperava in una sua chiamata.
Nel tardo pomeriggio, quando ormai era sull'orlo della disperazione, un raggio di speranza entrò nella sua camera dopo l'annuncio di una visita.
"Moko-chan!" 
"Ehi! Stai peggio di quanto avessi immaginato" disse a mo’ di saluto.
Indossava un semplice vestito con degli stivali.
Kyoko sorrise. Aveva bisogno di un'amica in quel momento e senza darle un attimo di tregua le raccontò tutto quello che era successo: la sua rivelazione, la confusione, le parole del presidente, il pranzo, l'incontro con Sho e il bacio.
"COSA??? TI HA BACIATA?????" 
"Non urlare ti prego" disse soffiandosi il naso.
Iniziava a parlare meglio grazie alle cure della padrona di casa.
"E non ti ha neanche chiamata! Che villano!"
"Sicuramente sta lavorando, non è da Ren comportarsi così" disse cercando di convincere più sé stessa che Moko-chan.
"Lo chiamò io!" sbottò prendendo il telefono dalla borsa.
"Ferma! Ho paura!" 
"Paura di cosa?"
"Che questo sogno diventi un incubo dopo il rifiuto di Ren!"
"Perché dici così?" chiese perplessa l'amica.
"Chi vorrebbe mai una come me? Sho mi ha usato e gettato come una pezza e se dovesse farlo anche Ren..." un brivido che si diffuse in tutto il corpo la zittì e si nascose sotto le coperte.
"Kyoko... abbi fiducia" si limitò a dire Moko-chan.
Poi si alzò e se né andò lasciando che l'amica sfogasse le sue lacrime.

 
                                                                                 ***

Ore 23.00.
I padroni di casa erano occupati con i clienti e lei guardava distrattamente la tv in camera. Si sentiva svuotata e molto stanca, quindi si appisolò senza rendersi conto che qualcuno era entrato in camera. Una mano gentile le scostò i capelli dalla fronte per poi darle un bacio. Lei aprì gli occhi lentamente borbottando qualcosa. Poi si zittì incredula osservando la persona china su di lei. Andò in escandescenza e coprì il viso con le coperte.
"Kyoko" chiamò Ren "Lasciami guardare il tuo viso".
"No" rispose lei.
"Ti devo parlare e voglio guardarti negli occhi mentre lo faccio".
"L'incubo si sta per realizzare" mormorò.
"L'incubo?" chiese incuriosito.
"Lascia perdere" Kyoko sistemò i cuscini e si sedette in modo da poter essere allo stesso livello del suo sguardo.
Aveva l'aria di una condannata a morte.
"Che strano arredamento" commentò lui guardandosi intorno e precisamente verso due gigantografie.
Quella di Sho aveva una grande X rossa mentre quella di Ren era adornata di rose.
"Sembro un morto" disse ridendo.
Kyoko arrossì. Non ci aveva pensato quando l'aveva decorata.
"Senti... dobbiamo parlare di ciò che è accaduto ieri" disse serio.
"Non parlare! So già cosa stai per dirmi e ti risparmio la fatica di farlo! E' stato tutto un errore!" disse Kyoko piangendo.
"Allora perché piangi?" chiese tristemente.
"Perché il sogno è finito!"
Ren la guardò senza capire. Mise la mano sulla sua fronte controllando se si fosse alzata la febbre.
"Forse è meglio se ti riposi, parleremo quando starai meglio" disse accarezzandole la testa e alzandosi.
"No aspetta!" gli afferrò la mano non sapendo ancora cosa fare.
"Kyoko... tu provi ancora qualcosa per Fuwa quindi posso capire come ti senti. Non aggiungere altro" la sua voce era una lastra di ghiaccio tanto che fece indietreggiare Kyoko.
Lui liberò la mano e si diresse verso la porta.
"Ren aspetta... io... io..." 
Prima di rendersi conto di ciò che stesse facendo si alzò dal letto e barcollando lo raggiunse stringendolo forte.
"Kyok..."
"Io ti amo stupido!" esclamò.
Ren si girò stupito e la guardò mentre si accasciava a terra coprendosi il volto.
"Puoi ripetere?" chiese sconvolto.
"Ti a-mo" balbettò.
"Come?" si chinò scoprendo il viso di Kyoko.
"Ti amo!" esclamò guardandolo negli occhi.
Lui si sciolse in un dolce sorriso stringendola forte a sé. 
"Kyoko, Kyoko" disse lui dolcemente.
Lei rispose imbarazzata all'abbraccio. Si sentiva libera dopo quella dichiarazione.
Lui si scostò e la guardò negli occhi.
"Ti amo anch'io, Kyoko".

Ciao a tutti!!!! Ecco qui un nuovo capitolo! Ero in dubbio se continuare con flirt vari tra i due o puntare al sodo. Credo che abbiate capito che ho scelto la seconda opzione ^^ Il manga già la tira per le lunghe quindi almeno nella fanfiction dò un taglio netto! Bene spero che vi piaccia e ringrazio tutti voi lettori. Un bacio ;* 

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Capitolo 6
*** Quando i sogni diventano realtà ***


Quando i sogni diventano realtà

"Sei pronta, ora puoi andare".
Kyoko aprì gli occhi e l'immagine che trovò riflessa nello specchio non era più la sua, ma quella di Setsu Heel, la sorellina di Cain. Si controllò più volte e si sistemò i capelli, ormai non c'era più traccia della dolce Kyoko degli ultimi giorni, la ragazza innamorata di Ren Tsuruga, ma c'era l'energica e macabra Setsu, assistente di suo fratello nel set, con la fissa per la moda e con una grande forza di volontà.
"Dov'è Cain?" chiese.
"E' già sul set. Ti sta aspettando" la sua truccatrice ormai si era abituata a questi cambi di personalità.
"Ok" e dopo un saluto veloce si diresse sul set con passo sicuro attirando lo sguardo di suggestione e apprezzamento di molti che si voltavano al suo passaggio. 
La sua assenza di quei giorni era stata giustificata da Cain come influenza, ed era la verità. Se ripensava agli ultimi giorni non poteva ancora crederci. Lei e Ren avevano ammesso i loro sentimenti e ora stavano insieme. Durante quei giorni però Kyoko aveva impedito a Ren di andarla a trovare perché non voleva che anche lui prendesse l'influenza e compromettesse il suo lavoro ma, si sentivano ogni sera. Ora finalmente potevano vedersi, con grande delusione di Kyoko, nei panni dei fratelli Heel. Desiderava solo stringerlo forte a sé ma non poteva, quindi con questa rabbia arrivò sul set e la sua aura minacciosa fu avvertita da tutti. 
"Buongiorno" salutò coraggiosamente il regista "vedo che stai meglio oggi. Sono contento".
Per tutta risposta Setsu gli voltò le spalle e andò a sedersi al posto che spettava a suo fratello con aria di sfida. Chiuse gli occhi cercando di calmarsi. In quel momento non sembrava Setsu ma Mio, l'altro personaggio che aveva interpretato in Dark Moon.
"Setsu" disse una voce. 
Lei aprì gli occhi e trovò suo fratello che la guardava contrariato.
"Cain" disse semplicemente.
"Sei seduta al mio posto".
"Prego" si alzò e tentò di allontanarsi ma suo fratello la bloccò per un braccio.
"Cos'è questo atteggiamento?"
Lei lo guardò intensamente per poi liberarsi dalla stretta.
"Ho del lavoro arretrato, cerca di non dare fastidio sul set" disse con aria provocatoria. Lui le scoccò uno sguardo furioso e non oppose più resistenza.
La giornata proseguì così, con un malumore di fondo che si diffuse per tutto il set. A fine giornata entrambi tornarono nella loro camera d'albergo con aria stanca. 
"Cain, mentre preparo la cena vai a farti una doccia" disse ma non fece in tempo a dirigersi verso la cucina che suo fratello la fermò e l'abbracciò stretta.
"Ehi! Ma cosa fai!" esclamò sorpresa.
"Mi sei mancata in questi giorni... Kyoko" mormorò il suo nome vicino all'orecchio facendole provare brividi di piacere.
"Mmm..." mugolò facendosi coccolare da lui "Non stiamo andando contro le regole? Di solito manteniamo i nostri ruoli anche in camera".
"Questa volta è diverso, in camera possiamo permetterci di essere noi stessi" continuò lui prendendola in braccio.
"Ren! Cosa fai?? Mettimi giù!" disse ridendo.
Lui si sedette sul letto con lei in braccio non lasciandola andare. Affondò il viso nell'incavo del collo aspirando il suo profumo. Lei impacciata ricambiò l'abbraccio. In quel momento sembrava più un bambino bisognoso di coccole che un ragazzo.
Un rumore proveniente dai loro stomaci ruppe quel momento. Sciolsero l'abbraccio e si guardarono in faccia scoppiando a ridere. 
"Ok ok, vai in bagno Ren che intanto cucino" disse lei alzandosi.
"Va bene" rispose lui accompagnando la risposta con un delicato bacio sulle labbra. Si scostò ridacchiando e si diresse in bagno.
Kyoko si accasciò a terra imbarazzata.
"Non mi abituerò mai a lui" pensò "Non voglio immaginare cosa farò quando, quando..." interruppe i suoi pensieri bruscamente.
"NOOOOOOOOO" urlò alzandosi e andando in cucina.
"Kyoko qualcosa non va?" chiese Ren affacciandosi dal bagno. Indossava solo i pantaloni e aveva tolto la parrucca.
"Cosa ci fai qui a torso nudo! Muoviti vai in bagno!" esclamò chiudendo gli occhi.
"Non mi stancherò mai di pensarlo, fino alla fine queste forti emozioni mi uccideranno. Non potevo innamorarmi di uno normale? Ovviamente no! Dovevo innamorarmi di Ren Tsuruga, l'uomo più bello del Giappone!" pensò voltandogli le spalle.
Lui l'afferrò e la costrinse a guardare.
"Maledizione Ren! Sei troppo espansivo! Sono giapponese! Abbi pietà di me!"
Lui con aria seria la prese per mano e l'appoggiò sul suo petto. 
"Tocca" disse semplicemente.
Kyoko deglutì e aveva ormai il viso in fiamme. Prese coraggio e iniziò a scorrere la mano tremante sul petto delineando con attenzione tutte le sue forme. Appoggiò casualmente anche l'altra sul capezzolo facendolo trasalire.
"Cosa c'è?" chiese ingenuamente.
"Niente" disse lui chiudendo gli occhi per nascondere il suo desiderio.
Lei riprese il suo percorso scendendo verso il basso toccandogli gli addominali, poi tornò su verso le spalle, sfiorando nuovamente i capezzoli. Questa volta Ren rimase completamente immobile trattenendo il respiro. Si malediva per aver iniziato quel gioco pericoloso, ma sapeva che per Kyoko era tutto nuovo e voleva metterla a suo agio in questo modo, prendendo confidenza con il suo corpo e cercando di ridurre quella sua timidezza che la frenava tanto. Lui desiderava toccarla, assaporare ogni centimetro di lei, farla sua...
Kyoko intanto si era messa alle sue spalle e stava tastando tutta la schiena facendo irrigidire ulteriormente Ren. Tornò davanti e vide che lui aveva ancora gli occhi chiusi e la bocca serrata. Cercando di farlo rilassare gli accarezzò il viso per poi passare delicatamente le dita sulle sue labbra. Lui istintivamente le schiuse e con la punta della lingua stuzzicò il dito di Kyoko che sussultò ma non si ritrasse. Decise di esplorare la bocca di Ren con le dita e di giocare con la sua lingua che assecondava ogni movimento. Lui aprì gli occhi e al loro posto c'erano due pozzi oscuri che ardevano di desiderio. Lei sentì un forte calore diffondersi in tutto il corpo e l'eccitazione le aveva fatto inturgidire i capezzoli. Spaventata da quelle nuove emozioni tolse le dita dalla bocca. Rimasero così in silenzio a fissarsi. Un silenzio carico di tensione sessuale che le faceva girare la testa. Poi Ren distolse lo sguardo liberandola da quell'incantesimo.
"Vado a lavarmi" disse semplicemente entrando in bagno.
Lei si strinse le gambe avvertendo di essere più umida, poi capì. Aveva per la prima volta provato cosa vuol dire desiderare veramente un uomo con tutto il corpo. 

Ciao! Ecco qui un nuovo capitolo per voi ;) ringrazio tutti coloro che mi sostengono e attendo tantissimi commenti! Uhm... le cose si fanno più interessanti e finalmente Kyoko sta uscendo dal suo mondo ovattato popolato da fate per scoprire la realtà. Ho solo un dubbio. Essendo una novizia qui su EFP non so se la descrizione che ho fatto sia più da rating rosso o arancio. Fatemi sapere così lo cambio. Alla prossima ;) 


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Capitolo 7
*** Dubbi e amicizia ***


Dubbi e amicizia

Kyoko giaceva sulla schiena con le lacrime che le rigavano il viso. Si alzò e corse in bagno per lavarsi e quando si guardò allo specchio non le piacque la scena che vide. Occhi arrossati e faccia sconvolta. Per fortuna non aveva dormito in albergo la sera prima perché Ren doveva girare alcune pubblicità in giornata, quindi era tornata a casa. Il sogno che aveva fatto non era altro che la manifestazione dei dubbi che la stavano tormentando nell'ultimo mese.
Tornò in camera e sistemò in pile ordinate i fumetti, i giornali e i libri che aveva acquistato nell'ultimo periodo per capire. 
"Capire cosa poi?" pensò sempre più confusa.
Per fortuna a pranzo avrebbe incontrato Moko-chan. Chissà se lei poteva aiutarla...
Si vestì rapidamente e uscì fuori respirando a pieni polmoni l'aria fresca del mattino che le conferì una nuova energia positiva. Salì sulla bici ed entrò in modalità "Kyoko nel mondo delle fate". Le auto divennero magicamente delle carrozze trainate da cavalli, i pochi uccellini iniziarono a canticchiare allegramente e ovunque vedeva fate che la salutavano con calore.
"Aaaa questo è il paradiso!" pensò passando per il parco. Osservando le fate danzare nel cielo pensò a Corn, il bambino/fata/principe della sua terra natia. 
"Mi piacerebbe incontrarlo" disse ad alta voce. 
Arrivò alla LME con questo umore, saltellando allegramente verso la Love Me section. Passò davanti al camerino di Ren che trovò aperto. Lei si affacciò e non vide più il suo ragazzo, ma un principe azzurro adornato di rose che assomigliava al suo amico/fata Corn.
"Buongiorno Kyoko-chan!" esclamò Yashiro alle sue spalle. Lei si girò e lo vide con un vassoio ricco di cibo.
"La colazione di un principe" disse con un sorriso che fece arrossire il povero Yashiro.
"Kyoko? Cosa fai lì fuori? Entra, facciamo colazione insieme" disse Ren piacevolmente sorpreso della visita. Erano stati separati poche ore ma a lui era sembrata un'eternità.
"Buongiorno mio principe. Ti ho trovato finalmente..." salutò lei con un inchino "sarò onorata di accettare il vostro invito".
"Principe?" chiese incuriosito, ma lei lo ignorò entrando quasi sollevata da terra.
Yashiro posò il vassoio e dallo sguardo preoccupato di Ren capì che doveva lasciarli soli. Chiuse con discrezione la porta e rimase fuori per evitare che chiunque li disturbasse.
Intanto Kyoko canticchiando servì il contenuto del vassoio.
"Kyoko, cosa c'è?" chiese Ren osservandola meglio. Notò gli occhi arrossati e il viso pallido.
"Nulla mio principe" rispose dolcemente accomodandosi ma lui la afferrò stringendola tra le braccia. C'era qualcosa che non andava, sapeva che amava tutte quelle cose ma in quel momento sembrava stesse recitando una parte per fuggire dalla realtà.
"Kyoko, torna..." bisbigliò nel suo orecchio. Lei si risvegliò e uscì da quello stato di trance in cui era piombata. Si rese contò che si trovava tra le braccia di Ren e non di Corn, che intorno a lei non c'erano fate. In lontananza sentì il suono del traffico e non il nitrire dei cavalli. 
"Oh!" esclamò stringendosi più forte a lui.
"Cos'è successo?" chiese lui.
"Non lo so..." rispose lei confusa. 
Lui la scostò e la guardò negli occhi accarezzandole il viso.
"Hai gli occhi rossi" disse.
"No! Non deve sapere nulla!" pensò agitata, quindi decise di dirgli una mezza verità.
"Ho avuto un incubo... mi sono svegliata così" mormorò abbassando gli occhi.
"E cosa hai sognato?" 
"Non ricordo" chiuse gli occhi arrabbiata con sé stessa. Se le cose fossero continuate così avrebbe perso Ren. Si alzò risoluta e con un sorriso carico di energia uscì dalla stanza senza voltarsi indietro, lasciando Ren confuso e intristito.
Ignorò Yashiro e corse verso la Love Me section dove trovò Moko-chan ad attenderla in divisa da lavoro.
"Finalmente! Abbiamo degli inca..." fu interrotta da un abbraccio accompagnato dalle lacrime di Kyoko.
"Ehi... cosa succede?" chiese imbarazzata.
"Non so cosa fare!" singhiozzò.
"Cosa, non capisco?"
"Sono troppo infantile per Ren!"
"Te l'ha detto lui?" 
"No... ma me ne rendo conto da sola!" 
"Senti questo non mi sembra il luogo adatto per parlarne, andiamo via" detto questo si cambiò velocemente e prendendo per mano l'amica la trascinò fuori dagli studi, mentre lei con un fazzoletto cercava di asciugare le lacrime che copiose le scendevano sul viso. Moko allungò il passo finché non si persero nella folla.
Intanto Ren aveva seguito la scena dalla finestra e desiderava seguirle per capire cosa stesse succedendo alla sua ragazza, ma non poteva lasciare così il posto del lavoro.
"Le seguo io" disse Yashiro dandogli una pacca sulla spalla.
"Grazie" rispose sollevato. Era da più di un mese che le cose stavano prendendo una brutta piega con Kyoko. Non riusciva a capire cosa la preoccupasse ma lei svincolava sempre, inoltre ogni volta che si baciavano lei lo interrompeva inventandosi qualche scusa assurda. Forse non era più sicura dei suoi sentimenti e voleva lasciarlo?

                                           ***

"Bene spiegami tutto".
Si trovavano sotto il gazebo di un parco, un angolo appartato dove nessuno le degnava di uno sguardo perché troppo impegnati a trovare un rifugio dalla pioggia. 
"Sai io..." disse Kyoko strofinandosi le mani.
"Io?" incitò Moko-chan.
"Io..." 
"Basta! Parla una buona volta!" sbottò irritata.
"NON SO COME ENTRARE IN INTIMITA' CON REN!!!!" urlò.
Silenzio. I pochi passanti non l'avevano sentita a causa della pioggia ma Moko fin troppo bene.
"E' da più di un mese che leggo riviste, fumetti e quant'altro su questo argomento! Ma proprio non ci riesco! Sono un'incapace che non è in grado di soddisfare il suo ragazzo e per questo ho paura di perderlo! Stanotte ho sognato proprio che mi lasciava! Ogni giorno mi guarda sempre con aria più triste e io cosa faccio? Mi rifugio nel mio magico mondo infantile, mi rifugio da un immaginario Corn!" riversò tutto questo fuori sempre più imbarazzata ma con sollievo. Finalmente l'aveva detto.
"Oh..."
"Hai capito adesso!!!"
"Ehm... non hai detto nulla a Ren di questo tuo problema?" chiese cercando di trovare in fretta una risposta.
"No, come potrei? Mi troverebbe ancora più infantile e mi abbandonerebbe".
"Uhm... secondo me ti preoccupi troppo" buttò lì.
"In che senso?"
"Entrare in intimità... è un qualcosa che avviene in modo del tutto naturale... non ti poni domande o altro... accade e basta. Oppure se ti senti così a disagio dovresti parlarne con lui visto che in questo momento si chiederà come mai siete in crisi. Si attriburrà delle colpe".
"No! Non voglio questo! Lui... lui è semplicemente perfetto, dolce, lo amo più della mia stessa vita" disse con enfasi e agitazione.
"Allora perché non glielo dici semplicemente? Lui capirà. Dopotutto ha scelto te" concluse Moko sorridendo.
"Grazie hai proprio ragione! Lo faccioo subito!" e detto questo corse sotto la pioggia in direzione della LME seguita di soppiatto da uno Yashiro sollevato e divertito da quella situazione.
Corse a perdifiato per le vie ma per sua sfortuna urtò un ragazzo che a sua volta stava correndo tentando invano di coprirsi.
"Sho??" chiese lei sorpresa.
"Kyoko! Reggi il gioco!" 
L'afferrò per un braccio e correndo la spinse in un vicolo lì vicino. La mise con le spalle al muro e si chinò verso di lei.
"Cosa diavolo stai facendo???" 
"Zitta!!!!"
"Dov'è finito??? L'abbiamo perso! Fuwa-samaaaaaaa!" dei passi frettolosi si allontanarono dal luogo in cui erano nascosti.
"Grazie... mi hanno beccato in un negozio e non sono riuscito a nascondermi in tempo" disse allontanandosi da lei.
"Ah... bene ora devo andare! Ciaooo!!" esclamò riprendendo la corsa.
"Ehi dove devi andare? La mia auto è qui vicino, ti posso accompagnare per ringraziarti" disse nel tentativo di stare ancora un pò insieme.
Lei lo guardò nervosa, era una bella tentazione così poteva sistemarsi un pò prima di arrivare da lui.
"Va bene..."
"Perfetto!" l'afferrò per mano e la trascinò per le strade fino all'auto.
L'aria calda la inondò tutta e si rese conto che stava tremando per il freddo. Sho le passò un asciugamano mentre con un altro si stava frizionando i capelli.
"Dove andiamo?" chiese.
"Alla LME".
L'autista sentite queste parole mise in moto infagottandosi quasi subito nel traffico.
"Non mi hai risposto" disse all'improvviso.
"Ho detto alla LME" rispose incerta guardandolo.
"Mi riferisco alla nostra ultima conversazione".
Kyoko sussultò, le tornarono in mente le scene del ristorante e della confessione di Sho. Non lo aveva mai veramente respinto.
"Sho... io amo Ren" disse puntando dritto al sodo.
Lui chiuse gli occhi nervoso.
"Stiamo insieme" continuò.
Fece un lungo sospiro.
"Quindi non ho più possibilità?" chiese.
"No, in passato ti amavo ma tu hai distrutto tutto per il tuo egoismo lasciandomi in un baratro di agonia. Ora sono uscita da quel baratro grazie a Ren che con delicatezza e senza accorgermene ha ricostruito il mio cuore permettendomi di amare ancora, cosa che ormai non credevo più possibile". 
Un lungo silenzio seguì quelle parole rotto dai rumori del traffico. Restarono così fino all'arrivo agli studi.
"Allora grazie..." fece per scendere ma si fermò a causa delle parole mormorate da Sho.
"Come? Non ho capito" disse incredula.
"Mi... mi dispiace Kyoko. Sono stato uno stupido bambino egocentrico che ha schiacciato tutto e tutti pur di salire sul palco, per poi cosa? Per essere amato da gente sconosciuta che non mi capirà mai. Ho distrutto tutto ciò che avevo di più caro... i miei genitori, te... e ora non mi è rimasto più nulla, solo vuoto" coprì i suoi occhi con la mano nascondendo le lacrime.
"Sho..." lo abbracciò forte lasciandolo sorpreso "non sei solo. La tua famiglia ti ama. Come potrebbero odiare il loro unico figlio? E poi ci sono io, non come ragazza ma come amica" aggiunse sciogliendo l'abbraccio.
"Ma tu mi odi!"
"Non più... non ha senso provare ancora rancore per te. Certo mi hai fatto molto male in passato ma... ormai è inutile pensarci ancora. Grazie a te ho allargato i miei orizzonti e ho incontrato Ren, ora sono veramente felice" sorrise incoraggiante. Si girò verso il finestrino e vide Ren che l'attendeva di fronte agli studi raggiunto da un agitato Yashiro.
"Vai... ti sta aspettando" disse Sho seguendo il suo sguardo.
Kyoko si avvicinò e gli strinse la mano.
"Amici?" chiese sotto lo sguardo incredulo di Sho.
"Amici" rispose sciogliendosi in un sorriso.
Lei aprì lo sportello raggiungendo Ren con un dolce sorriso.
"Kyoko! Se ti fa soffrire chiamami. Me la vedo io" e facendo un gestaccio a Ren alzò il finestrino e l'auto partì.
Lei salutò allegramente con la mano ma quando si girò vide un Ren arrabbiato.
"Ehm..." disse lei facendo un passo indietro agitata.
"Io e te dobbiamo parlare. Stasera. A casa mia. Non accetto un no come risposta" la sua freddezza la spaventò un pò.
"Va bene..." rispose seguendolo all'interno degli studi.
"Bene, ho risvegliato la bestia" pensò ma non più preoccuapata. Sapeva cosa fare e il suo cuore era sereno.

Ciaoooo!!!! Scusate per tutto questo ritardo accumulato ma ho avuto molto da fare :( tra le festività natalizie, studio, malattia... l'anno è iniziato proprio bene xD detto questo aggiornerò con meno frequenza a causa della sezione invernale, ma non mi dimenticherò di voi ;)
Kyoko si è finalmente resa conto che il suo amore per Ren è più maturo rispetto ai sentimenti che provava per Sho, quindi non sa come comportarsi con lui. Per fortuna tutte abbiamo l'amica/psicologa di turno che sa cosa dirci al momento giusto ;) E Sho??? Desideravo una redenzione del suo personaggio e quindi questo è il risultato, ma ovviamente non è casuale... sorprese nei prossimi capitoli... hihi! Ciaoooo :)
Note: adoro Yashiro versione 007! Ahahahhah xD

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Capitolo 8
*** Heartbeat ***


Heartbeat
 
21.30
Porta d'ingresso di casa di Ren.
Un mazzo di chiavi.
"Ed ora?" pensò Kyoko agitatissima.
Era stata una giornata ricca di novità. Moko-san e i suoi consigli, l'armistizio con Sho e la rabbia di Ren.
Tremò al pensiero, non tanto per la rabbia ma su ciò avrebbe detto.
Nell'ultimo periodo non sapeva come comportarsi con lui, ossia non sapeva cosa voleva dire avere un "ragazzo"... e che ragazzo! L'uomo più bello del Giappone. Poteva stringere tra le braccia il miracolo Ren e lei cosa faceva? Rischiava di perderlo per le su sciocche paure.
Insomma non tanto sciocche a suo avviso visto che era la prima volta che le capitava una cosa del genere.
Sospirò rassegnata e aprì la porta. Posò la giacca e la borsa e corse in cucina con la spesa. Sperava che cucinando qualcosa poteva distrarsi e mettere allo stesso tempo di buon umore Ren visto che un paio di ore prima l'aveva irritato ancora. La sua voce riecheggiava ancora nelle sue orecchie.
"Come sarebbe che vai via prima?" chiese Ren visibilmente arrabbiato
"Ehm... si. Qui ho finito e ho delle cose da fare a casa..."
"Aspettami e andiamo insieme" insistette lui.
"No, so che oggi finisci molto tardi".
"Kyoko..."
"Ascoltami Ren. Fammi andare. Ti ho promesso che sarei venuta da te e lo farò, quindi quando tornerai mi troverai ad aspettarti" replicò Kyoko risoluta.
"E va bene" rispose arrendendosi. Infilò le mani in tasca ed estrasse un mazzo di chiavi.
"Tieni, sono del mio appartamento. Così non aspetti fuori".
"Ok..." prese le chiavi sconcertata e le mise in borsa "allora a dopo".
Fece per girarsi ma Ren l'afferrò per il braccio e la strinse forte a sé.
"Ma cos..." non finì la frase perché lui si era avventato sulle sue labbra dandole un bacio molto possessivo. Lei non protestò e ricambiò il bacio con passione crescente tanto che dopo un pò iniziarono a cederle le gambe.
"A dopo" disse Ren scostandosi bruscamente e lasciandola nel suo camerino.
"Oh mamma!" commentò scuotendo la testa per scacciare quei pensieri. Guardò il coltello che aveva tra le  mani e si concentrò nuovamente sulla cena. Accese la radio e presto la cucina fu inondata da buoni odori e musica pop.
Man mano che preparava si lasciò trasportare dalla sua passione per la cucina canticchiando una canzone di Sho che stava passando alla radio. Era contenta per come le cose si fossero messe con lui, finalmente la loro guerra era finita e potevano riallacciare quel vecchio legame che era andato distrutto per l'infinito egoismo di Sho. Sorrise al pensiero mentre apparecchiava la tavola in grande stile volteggiando dalla cucina al salone con i suoi piatti appena sfornati.
Allegramente andò in bagno per darsi una sistemata. Non era andata via con Ren non solo per poter fare la spesa ma anche per cambiarsi e rendersi più presentabile ai suoi occhi. Da quando stavano insieme l'aveva vista o influenzata o nei panni di Setsu Hell, ma mai se stessa.
Rimise in ordine le maniche della camicia bianca che aveva arrotolato per poter cucinare e controllò il suo trucco semplice. Correttore per nascondere le occhiaie e attenuare il gonfiore dei suoi occhi, una linea di eyeliner nero accompagnato dal mascara dello stesso colore. Si rimise il lucidalabbra e con gesto soddisfatto accarezzò la gonna.
Contenta tornò a volteggiare in cucina giusto in tempo per spegnere il forno e prendere il dolce alle mele che aveva preparato. Un'altra canzone di Sho passò alla radio facendola immediatamente cantare. Alzò il volume immergendosi in quel suono che non aveva più ascoltato dal giorno del suo tradimento.
Fu così che la trovò Ren, concentrata a tagliare la torta cantando quella canzone. Irritato attirò la sua attenzione tossendo. Lei si girò ma invece di agitarsi lo accolse con un enorme sorriso da farlo sciogliere.
"Sono a casa" disse confuso.
"Bentornato" rispose lei spegnendo la radio. Andò da lui e gli scossò un dolce bacio sulla guancia poi tornò di nuovo vicino il dolce per tagliarlo.
"Forza vatti a lavare le mani che la cena è pronta. Ah! Scusami per essermi presa questa libertà di utilizzare la tua cucina! Ma conoscendoti non avrai mangiato nulla per tutto il giorno. Forza che è pronto!"
Senza dire nulla lui si diresse in bagno passando per la sala da pranzo imbandita a festa. Strabuzzò gli occhi di fronte a tutto quel cibo che non aveva mai visto chiedendosi se l'obiettivo di Kyoko fosse quello di ingozzarlo come un maiale fino a farlo scoppiare.
Quando uscì dal bagno si accomodò rassegnato in sala dove un'eccitata Kyoko stava servendo la cena. Lei gli lanciò un'occhiata speranzosa ma dal suo ostinato silenzio capì che era agli sgoccioli.
"Inizio ad avere paura!" pensò sforzandosi di sorridere.
"Kyoko senti..." iniziò lui ma fu interrotto da una raffica di notizie sulla cena.
"Ah! Sembra strano quello che ho preparato, vero? Questa è cucina italiana!" esclamò lei "mi è venuta la curiosità quando giorni fa sono passata davanti ad un ristorante italiano, così ho fatto un pò di ricerche ed ecco il risultato: per primo gnocchi con il pesto alla genovese, per secondo parmigiana di melanzane e infine un dolce alle mele! Poi contorni vari e qualcosa della nostra cucina in caso non gradisci" aggiunse pensierosa.
"Non credi però di aver cucinato però in quantità esagerate?" chiese perplesso.
"Tu dici?"
Esasperato fece cadere il discorso e infilzò con la forchetta uno gnocco imitato da Kyoko.
"Buono!" esclamarono entrambi attacando il resto del piatto.
L'atmosfera si rilassò e gustarono tutto parlando di argomenti più leggeri. A fine cena, sazi fino a scoppiare, Kyoko spinse Ren sul divano accendendogli la tv per poi correre in cucina per finire di sistemare tutto.
Si trattenne più a lungo possibile per evitare il momento del confronto, ma quando si rese conto che la cucina ormai non aveva neanche più una macchia, lo raggiunse accomodandosi su un altro divano per evitare la furia. Si sbagliava perché a causa di quel gesto evasivo la furia era tornata.
"Mi stai evitando?" chiese glacialmente spegnendo la tv.
"Nnn...nooo! Che cosa ti salta in mente???" rispose lei nervosa abbassando lo sguardo.
"Perché stai così lontana allora?"
"Ehm... così... Non ci avevo pensato" rispose alzandosi e raggiungendolo sul divano a tre posti, però si sedette il più lontano possibile.
"Kyoko mi dovresti dare qualche spiegazione" disse irritato.
Lei non rispose, intimorita. Tutta l'allegria e la risoluzione di prima erano svanite.
"Io... io..."
"C'entra Sho? Hai capito di aver sbagliato a scegliere me?" chiese con voce tagliente.
"No!" balzò in piedi e si mise di fronte a lui "No! Non lo devi pensare minimamente!"
"Allora spiegami il tuo comportamento dell'ultimo periodo e di Sho!" anche lui si alzò in piedi camminando nervosamente per la stanza.
"Sho l'ho incontrato per caso oggi! Stavo tornando agli studi e l'ho aiutato a fuggire dalle sue fan e per ringraziarmi mi ha dato un passaggio".
"Poi?" incalzò lui.
"Abbiamo parlato. Lui voleva una risposta e io gli ho detto che sto con te e che ti amo! Poi abbiamo fatto pace e deciso di non litigare più ritornando amici".
Lui si fermò osservandola stupito.
"Dopo tutto quello che ti ha fatto?"
"Ren... ormai è acqua passata. Insieme abbiamo affrontato tantissime cose, ci siamo dati coraggio a vicenda nei nostri momenti più bui... e poi se lui non avesse fatto tutte quelle cose io e te non ci saremmo mai conosciuti".
"Quanto ti sbagli" pensò ricordando il loro incontro da bambini, quando lui era ancora Kuon.
"Se con Sho ti sei vista solo oggi, perché ti comporti in modo evasivo?" chiese cercando di capire qualcosa.
"Ah... quello..." distolse lo sguardo arrossendo dalla testa ai piedi.
"Kyoko?"
Lei si diresse verso la sua borsa e con un sospiro estrasse una rivista. La strinse qualche secondo tra le mani incerta se dargliela o meno.
"Ehi, cosa succede?" chiese gentilmente vedendola così imbarazzata.
Per tutta risposta gli diede la rivista sedendosi poi sul divano, evitando di guardarlo.
Incuriosito lui iniziò a sfogliarla e rimase stupito dal contenuto. Alcuni titoli balzarono alla sua
attenzione: "Lui e lei", "L'altro sesso", "Come soddisfare il partner"...
Non credendo a ciò che stava leggendo lanciò uno sguardo furtivo a Kyoko che intanto si era coperta il viso con le mani. Chiuse gli occhi e capì che quella rivista era la risposta a tutti quei comportamenti strani. Si trattenne dal ridere ma un suono soffocato fuoriuscì dalla sua bocca.
"Cosa?" lei si girò a guardarlo e lui non potè più trattenersi scoppiando in una sonora risata liberatoria che gli sciolse tutta la tensione accumulata.
Kyoko, sempre più rossa, gli lanciò un cuscino del divano.
"Sei cattivo!" esclamò coprendosi il viso.
Lui tornò a sedersi accanto a lei abbracciandola forte.
"Perché non me ne hai parlato?" chiese divertito.
"Perché sei un uomo e il diretto interessato per giunta! Non sapevo come comportarmi visto che mia madre mi ha abbandonato da piccola e l'unica amica che ho è Moko-san. Dovevo parlarne con una donna per capire e non è stato facile confidarmi alla fine con Moko! Ho avuto paura di perderti" aggiunse soffocando un singhiozzo.
Lui la cullò dolcemente prendendola in braccio, si alzò e la trasportò in camera sua.
"Che stai facendo?" chiese con il viso rigato di lacrime. Il trucco si stava sciogliendo e questo la rendeva sexy.
"Come puoi pretendere che dopo quello che mi hai detto resti calmo?" chiese con voce roca.
Lei lo guardò negli occhi interrogativi ma lui la sdraiò sul letto ponendosi sopra. Con dolcezza infinita catturò le sue labbra che con riluttanza aprì per accogliere la lingua calda e curiosa di Ren. Restarono così, per un tempo interminabile, finché lei non emise un suono gutturale che l'agitò.
"Ssshhhh" mormorò Ren al suo orecchio. Fece scorrere le sue mani sulla camicia sbottonando lentamente i bottoni della camicia, sfiorando la sua candida pelle che fremeva ad ogni tocco.
"Ren..." ansimò lei agitandosi un pò. Lui si sedette sollevando quel fragile corpo, liberandola così dalla camicia e sbottonandole il reggiseno. Istintivamente lei coprì i suoi seni piccoli e sodi, ma lui si liberò della sua maglia per poi scostare le sue mani.
Lei distolse lo sguardo imbarazzata mentre tornavano di nuovo sdraiati. Ren osservò quel corpo perfetto accedendo ancora dipiù il suo desiderio, cosa che lei notò.
Lui sorrise incoraggiante e riprese a baciarla, poi abbandonò le sue labbra per scendere verso i seni turgidi. Iniziò a torturali, uno con la bocca e l'altro con la mano, mentre Kyoko gli passò le mani tra i capelli gemendo.
"AAAHHH" ansimò forte. Per la vergogna si coprì la bocca.
"No, non togliermi il piacere di sentirti" disse Ren leccandogli il collo. Poi ritornò a stuzzicare i capezzoli mandandola in un mondo di piacere. Quando tornò sulla Terra si rese conto che entrambi erano completamente nudi.
"Ren..." disse fermandogli la sua discesa verso l'ombelico. Desiderava le labbra sulle sue assaporando il suo dolce sapore, percorrendo con le mani i suoi addominali scolpiti, strappando piacere in punti per Ren sconosciuti.
"Kyoko..." le fermò le mani sulla testa strappandole un suono infastidito.
"Lo so, ma se continui così perderò il controllo" ma mentre lui attaccò nuovamente le sue labbra, lei iniziò ad agitare i fianchi spingendoli verso la sua erezione, desiderando di più.
Lui perse del tutto quel poco di controllo che ancora possedeva. Le liberò le mani che lei istintivamente strinse intorno alle sue spalle e la penetrò dolcemente.
"Aaahhhiii".
"Ssshhh, tra un pò andrà meglio, accoglimi" mormorò con voce roca, inziando una leggera danza che divenne più frenetica man mano che Kyoko si abituava, finché entrambi non raggiunsero l'orgasmo sfiniti. Lui si sfilò piano da lei baciandola dolcemente.
Dopo che i respiri tornarono normali si guardarono negli occhi per lungo tempo in silenzio.
"Se l'avessi saputo prima..." disse lei.
"Cosa?" chiese lui accarezzandole la schiena.
"Non ci sarebbero stati tutti questi problemi!" esclamò ridacchiando.
"Che fai, provochi?" chiese divertito.
Lei si sdraiò su di lui e lo baciò dolcemente cogliendolo di sorpresa.
"Si" rispose. Poi si scostò ridendo fingendo di fuggire, ma fu intrappolata dalle sue caldi braccia.
"Ti amo" disse lui stringendola.
"Ti amo anch'io" rispose lei languidamente.
Poi con un gesto fluido lui ricoprì i loro corpi nudi.
 
Ciao a tutti!!! Sono tornata con questo nuovo capitolo che decisamente ha dato una svolta interessante alla storia della nostra coppia ;) spero che sia riuscito a descriverlo bene perché di solito non sono tanto brava quando si tratta di scene un pò più... "hard"? Ok non esagero con i termini xD
Dal prossimo capitolo altre interessanti novità.... A presto :D
 
Spazio pubblicitario: se vi può interessare e se vi piacciono le mie storie sto scrivendo altre due fanfiction. Sono due yaoi, uno su  Sekai-Ichi Hatsukoi e si chiama “Shadows” e l’altra è su Junjou Romantica con il nome “Junjou revolution!” ;)
 

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Capitolo 9
*** Heartbeat: parte seconda ***


Heartbeat: parte seconda

<”Natsu-sama…ti prego” supplicò la ragazza in ginocchio con gli occhi inondati di lacrime. Le afferrò una gamba nel tentativo di convincerla.
“Come osi toccarla!” esclamò una delle sue tirapiedi colpendola con un calcio.
La ragazza guaì di dolore e si accasciò a terra tossendo e sputacchiando sangue.
“Alzati!” continuò tirandole i capelli. Alzò una mano chiusa a pugno, ma prima di colpirla lanciò uno sguardo alla leader.
Natsu le guardò entrambe con indifferenza.
“Andiamo” disse solamente voltando la schiena e incamminandosi.
Le altre ragazze la seguirono ridacchiando.>

“Eeee stop! Ottimo lavoro ragazze! Per oggi abbiamo finito!” esclamò il regista soddisfatto.
“Finalmente!” disse Kyoko stiracchiandosi, poi si avvicinò all’attrice che era stata maltrattata per aiutarla ad alzarsi.
“Grazie” disse lei.
Per tutta risposta Kyoko sorrise e si avviò ai camerini trattenendo a malapena uno sbadiglio. Le sue colleghe rimasero sul set intrattenendosi con il regista, ma lei non riusciva più a reggersi in piedi. Nella sua mente vedeva solo il suo caldo e comodo letto dove Morfeo l’attendeva a braccia aperte cantandole una dolce ninna nanna.
Sorridendo al pensiero entrò nel suo camerino per cambiarsi e sistemarsi i capelli. Dopo essersi spogliata lanciò un’occhiata al suo corpo e arrossì violentemente. Ren le aveva lasciato molti succhiotti… avevano fatto l’amore per tutta la notte e per lei non era mai abbastanza.
Chiuse gli occhi e le ritornò in mente la nottata… la sua prima volta.
Quando Ren l’aveva presa in braccio e portata nella sua camera da letto credeva che sarebbe impazzita per l’imbarazzo. Ma poi… il suo dolce tocco, le sue labbra sul suo corpo… rabbrividì.
Passò lentamente le mani sul suo corpo toccando ad uno a uno i succhiotti provando un brivido di piacere. Si riguardò allo specchio sentendosi diversa, sentendosi una donna. Il breve dolore che aveva provato per poi essere sostituito immediatamente con un enorme piacere l’aveva fatta raggiungere apici di felicità mai vissuti nella sua breve esistenza. Sentire Ren dentro di sé era stata un’emozione indescrivibile. Si era sentita completa, aveva provato finalmente la sensazione di appartenere a qualcuno, di essere amata per quello che era. I suoi movimenti delicati e frenetici le avevano fatto ricordare la sua vita: niente padre, l’abbandono della madre, il tradimento di Sho… tutti eventi frammentari della sua esistenza che l’avevano condotta ad incrociare la strada di Ren, componendo così finalmente il puzzle della sua vita, dandole un senso.
Il suo telefono squillò facendola sussultare.
“Ren” pensò sorridendo.
“Pronto?”
“Ehi. Passo a prenderti tra mezz’ora. Cena al ristorante italiano… cosa ne pensi?”
“Va bene. Mi sembra un’ottima idea visto che il cibo italiano ha un bel effetto su di noi…” disse maliziosamente.
“Mi stai provocando?” chiese con voce sensuale.
“Uhm… forse…” disse sedendosi sulla sedia.
“Che fine ha fatto la mia dolce Kyoko di ieri sera con le sue riviste?” chiese divertito.
“La troverai tra poco. A più tardi” rispose giocherellando inconsapevolmente con i capelli.
“Va bene”.
“Ah! Ren!” esclamò improvvisamente.
“Dimmi”.
“Ti amo”.
“Anch’io”.
Chiuse il telefono con aria soddisfatta e riprese a prepararsi. Al termine si contemplò allo specchio notando quale succhiotto doveva coprire con il fondotinta.
All’inizio Ren era stato molto dolce ma dopo… si era trasformato nell’imperatore della notte. Sembrava un vampiro che si era risvegliato dopo decenni assetato di lei, traendo piacere nell’assaporare la sua candida pelle, ovunque…
Arrossì ripensando a quel “ovunque”. Collo, braccia, schiena, gambe, glutei e la sua intimità.
Prese a coprire quelli più evidenti sulle braccia e gambe, infine avvolse il suo collo in un foulard. Si mise la giacca e corse fuori raggiungendo l’ingresso. Il suo telefono suonò nuovamente e ci mise un bel po’ a cercarlo nella borsa.
“Pronto?”
“Kyoko! Allora? Com’è andata?” chiese una Moko-chan ansiosa.
“Bene. Anzi… più che bene” rispose lei sorridendo. Uscì fuori e trovò Ren in macchina che le sorrise appena la vide.
“Sono contenta per te amica mia”.
“Grazie. Ora vado, mi sta aspettando” disse piacevolmente sorpresa da quella manifestazione di affetto dell’amica. Chiuse il telefono e si incamminò felice verso un futuro ricco di promesse accanto al suo Ren.
 
Ciaoooo a tutti ^^Rieccomi qui. Ho creato questo capitolo perché quello precedente mi sembrava incompleto e poco soddisfacente :/ inoltre al di là dell’atto sessuale, le emozioni non sono emerse in modo chiaro. Oltre a questo so cosa state pensando di questa storia: “Uffaaa… sempre la stessa storia, Ren e Kyoko insieme, bla bla bla…” oppure “Dai che fregatura se finisce così!”
Vi dico solo che questo capitolo completa il precedente e inoltre mi annoierei tanto a non dar fastidio a questa coppia così… perfetta?? Muahahahahhahh al prossimo capitolo ;)
 
 

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Capitolo 10
*** Musical ***


Il Musical
“… e sono tre! Tre mesi! Yeaaah!” esclamò Kyoko cerchiando sul calendario la data di quel giorno.
Era nella sua camera ed osservava con aria sognante quel cerchietto. Tre mesi con Ren. Un sogno.
Felice sistemò la sua camera canticchiando l’ultima canzone di Sho. Dopo che avevano fatto pace si erano visti e sentiti spesso. Ren non approvava questi incontri ma vedendola in pace con se stessa la lasciava andare. Recuperare i fili della sua vita le aveva fatto raggiungere un equilibrio perfetto. Amicizia, amore, lavoro… tutto funzionava alla perfezione.
“Si può essere così felici?” si chiese mentre raddrizzava la foto di Ren.
Ora il suo enorme specchio era cosparso di fotografie. Di lei e Ren abbracciati al loro primo vero appuntamento, di lei e Moko-chan infastidita da quella foto, e alcune con Sho. Era soprattutto foto idiote, le avevano scattate in una cabina per purikura quando erano stati beccati dai fan di Sho in un bar. Si erano rifugiati in quella cabina e per passare il tempo avevano fatto quelle foto assurde. Ren non era molto felice però poi è scoppiato a ridere quando in una foto entrambi si massaggiavano con aria dolorante la fronte perché si erano scontrati.
Si vestì velocemente e scappò via da casa sua per raggiungere la LME. Erano state convocate lei e Moko-chan da Sawara-san per un nuovo progetto ed era entusiasta di poter lavorare di nuovo con lei.
Arrivò contemporaneamente con Moko che con un sorriso le si affiancò raggiungendo l’ufficio di Sawara. Dovettero attendere un quarto d’ora perché era impegnato in una telefonata.
“Chissà di cosa si tratta…” disse Kyoko pensierosa.
“Me lo sto chiedendo anch’io” rispose Moko.
“Prego ragazze potete entrare” disse Sawara-san affacciandosi.
Dopo degli inchini di saluto si accomodarono sulle sedie di fronte alla scrivania.
“Allora ragazze… avete fatto i compiti a casa?” chiese entusiasta Sawara-san.
“Compiti?” risposero perplesse le ragazze all’unisono.
“State seguendo il corso di canto e ballo o no? Qui alla Lme!”
“Ah si si”.
Infatti un paio di mesi prima era state costrette a seguire entrambe le lezioni di canto e ballo. Loro seguivano solo quelle di recitazione perché intraprendere una carriera nel ramo della musica non le interessava.
“Come sta proseguendo?” continuò lui.
“Direi abbastanza bene” disse Moko.
“Tu Mogami-san?”
“Posso dire lo stesso” rispose sempre perplessa.
“Ottimo, perché è arrivata la vostra grande occasione!” esclamò Sawara-san.
Ad entrambe le ragazze brillarono gli occhi di entusiasmo.
“Ossia?” chiesero.
“Qualche mese fa nell’aria si era diffusa la voce che avrebbero messo su un musical con tutti attori emergenti. Ecco perché vi ho detto di seguire quei corsi” spiegò “Ieri ho avuto la conferma ufficiale! Rifaranno “High school musical” adattandolo al nostro paese ovviamente. Hanno già scelto il protagonista maschile e faranno presto i provini per gli altri personaggi. Allora cosa ve ne pare?”
“Sarebbe magnifico!” esclamò Kyoko alzandosi in piedi.
“Hai ragione! Ma come mai hanno già scelto il protagonista maschile?” chiese Moko.
“E’ per dargli più visibilità. Lui è già un cantante abbastanza famoso, Mogami-san è un tuo amico se non sbaglio”.
“Fuwa Sho?” chiese sbalordita.
“Si proprio lui. E’ una sorta di trovata pubblicitaria, ti conviene chiedere i dettagli a lui. Tra due settimane ci saranno i provini quindi dovete preparare delle coreografie e dei pezzi da cantare. Mi raccomando impegnatevi e fate vedere chi siete!” disse con enfasi Sawara-san.
“Siii!” risposero risolute le ragazze. Uscirono dall’ufficio con una forte carica e voglia di fare.
“Moko-chan! Mettiamoci subito al lavoro!”
“D’accordo. Andiamo a parlare con i nostri insegnati e vediamo cosa ci consigliano”.
“Non è meglio vedere prima il musical? Io non lo conosco”.
“Va bene, procuriamoci un dvd e studiamocelo alla Love-me section”.
Riuscirono a trovare il dvd in fretta e dopo averlo visto il loro entusiasmo salì alle stelle raggiungendo di corsa i loro insegnanti per scegliere i pezzi per le coreografie e quelli da cantare.
Non fecero neanche la pausa pranzo per provare le canzoni e scegliere i passi. A fine giornata uscirono esauste ma soddisfatte, c’era ancora tanto lavoro da fare ma a loro non importava. Non vedevano l’ora di partecipare ai provini.
Arrivate all’ingresso si salutarono stancamente e Kyoko si avvicinò alla sua bici con passo barcollante. Inciampò e cadde a terra lamentandosi per il colpo.
“Kyoko tutto bene?”
Si voltò e vide solamente delle forti braccia che la sollevarono.
“Buonasera Ren” disse dandogli un delicato bacio sulla guancia.
“Kyoko!” esclamò guardandosi intorno.
La portò verso la sua auto e dopo averla fatta accomodare mise in moto.
“Potevano vederci! E non voglio che i giornalisti distruggono la nostra intimità” disse indignato.
“Scusa… è stato un gesto spontaneo… dopotutto oggi festeggiamo i nostri tre mesi insieme” rispose lei sorridendo stancamente.
Lui si avvicinò a lei e la baciò sulle labbra.
“Ren!” esclamò lei imbarazzata “Guarda avanti!”
Un altro bacio.
“Il semaforo è rosso”.
“Ci possono vedere dal finestrino” replicò.
Un altro bacio.
“Vetri oscurati”.
La strinse a sé approfondendo il bacio con passione crescente.
“Ren…” ansimò quando la mano di lui le percorse tutto il corpo.
Clacson in lontananza li fecero ritornare alla realtà. Lui, senza scomporsi, riprese a guidare.
“R-Ren come mai sei ve-venuto qui oggi?” chiese balbettante in fase di recupero.
“Non ho avuto più tue notizie da ieri sera e inoltre non hai risposto alle mie chiamate”.
“Ah!” pescò il telefono dalla sua borsa e trovò diverse chiamate perse e un’infinità di messaggi.
“Scusami! Dopo avermi lasciato ieri sera ho ricevuto una chiamata da Sawara-san!”
“Buone notizie?” chiese distratto a causa di un incrocio.
“Si! Per me e Moko-chan! Ci ha costretto tempo fa ha frequentare le lezioni di canto e ballo per poter partecipare ai provini di un musical!” disse eccitata.
“Capisco. Sono contento per voi” commentò sorridendo.
“Sarà una versione di “High school musical” giapponese e il protagonista è Sho e…”
“Fuwa?” chiese irritato all’istante.
Parcheggiò l’auto nel garage e salirono al suo appartamento.
“Si. A proposito devo chiamarlo perché non mi aveva detto nulla di questa storia! Lui che fa l’attore? Non si può!” ritrovò il suo telefono e compose il numero ma Ren glielo tolse dalle mani spegnendolo.
“Ren!” esclamò lei saltellando per recuperare il telefono. Lui per tutta risposta la prese in braccio ritrovandosi appoggiata sulle sue spalle. Le si mozzò il respiro per l’impatto, le gambe ciondolarono nel vuoto e i suoi capelli, che negli ultimi mesi stava facendo allungare, le coprirono il viso. Un braccio d’acciaio le bloccò le gambe.
“Ren! Mettimi giù!” disse con voce soffocata.
“Uhm… no. Oggi facciamo tre mesi insieme e pensi che ti permetti di dedicare le poche ore rimaste di questo giorno al telefono con Fuwa? Te lo scordi mia cara” disse divertito entrando in casa.
“Lasciami andare! Brutto antipatico!” ribatté lei ridendo. Giocosamente iniziò a tempestarlo di pugni sulla schiena e agitò le gambe.
Lui puntò la camera da letto sedendosi a bordo del letto liberando la stretta sulle sue gambe.
“Sei libera” disse semplicemente.
Lei si mise a sedere a cavalcioni su di lui e rimase un attimo con gli occhi per riprendere fiato. Quando li riaprì trovò Ren con la sua espressione da cucciolo bastonato a cui lei non poté resistere. Gli afferrò con delicatezza il viso portandolo verso il suo e iniziò a stuzzicargli le labbra con leggeri morsi. Le sue iridi divennero più scure per il desiderio soprattutto quando dai morsi passò alla lingua, invadendo la sua bocca con un tocco caldo, deciso, passionale.
Non resistendo si staccò da lei per avventarsi sul suo collo facendola gemere sonoramente. Non riuscendo a stare ferma riuscì a togliergli la maglia mentre lui scese più in basso, affondando la testa negli incavi dei suoi seni.
“Mi piace la camicetta” commentò divertito mentre gliela sbottonava.
“Scemo” rispose Kyoko dandogli un leggero buffetto sulla testa.
Ridacchiando lui le sbottonò il gancetto del reggiseno per poter assaporare i suoi seni.
“Ren” ansimò lei mentre lui li stuzzicava sempre con maggiore intensità.
Iniziò ad agitarsi muovendo i fianchi verso il suo basso ventre. Lui abbandonò i seni e la fece sdraiare sul letto sotto di lui spogliando entrambi di qualsiasi cosa e penetrandola con forza. Lei lo accolse con un gemito di dolore iniziando la dolce danza della passione.
 
***
“Kyoko”.
“Mmm…”
“Kyoko, svegliati”.
“Nnoo”.
“Forza oggi si lavora”.
Aprì gli occhi contrariata e trovò Ren al suo fianco intento ad accarezzarla.
“E’ già giorno?” chiese sbadigliando.
“Si, e oggi dobbiamo tornare nelle vesti dei fratelli Hell”.
“Noooo, non voglioooo” disse lei coprendosi la faccia con il cuscino.
“Siamo capricciosi stamattina” commentò lui dandogli dei baci leggeri sull’intero corpo.
“Non voglio fare la parte dei fratelli”.
“E perché?”
“Perché non ti potrò saltare addosso quando voglio!” commentò imbarazzata. Era la verità dopotutto. Essendo fratelli non possono certo entrare in intimità.
Questo commentò imbarazzò Ren che con una risata prese in braccio Kyoko. Lei cercò di coprirsi in qualsiasi modo per non farsi vedere nuda.
“Cosa ti copri visto che conosco ogni angolo di te?”
“E’ imbarazzante comunque!”
“Bene, allora ora faremo qualcosa di ancora più imbarazzante!”
Detto ciò entrò in bagno portandola sotto la doccia.
“E’ fredda!!!” esclamò lei mettendosi lontana dal getto.
“Ci riscalderemo” rispose maliziosamente.
“Come??”
“Sei stata tu a provocarmi! Quindi possiamo essere ancora un po’ degli amanti!” chiuse la tenda dietro di sé agguantando una ridacchiante Kyoko.
 
***
 
“Ti ho trovato” disse una voce inconfondibile. Il suo peggior nemico.
Si girò impugnando la pistola sparando un colpo a vuoto. Si era nascosto e non riusciva a capire dove fosse. I ruoli si erano invertiti. Da cacciatore era diventato preda.
“Non mi sfuggirai!”
Iniziò a correre arrampicandosi su una scala anti incendio per avere una visuale migliore ma senza successo. Le sirene della polizia si fecero più insistenti. Quel maledetto li aveva avvisati e ora sapevano dove fosse.
Salì all’apice della scala iniziando poi a scappare tra i tetti, seguito dalla sua preda. Fu costretto a fermarsi quando si rese conto di aver raggiunto un punto di non ritorno. Il tetto successivo era troppo lontano per poterlo raggiungere con un balzo e non poteva tornare indietro perché era stato raggiunto.
“Sei in trappola bastardo!” disse l’uomo puntandogli contro la pistola.
“Ne sei sicuro?” chiese beffardo.
“Non puoi più andare da nessuna parte!” sparò un colpo.
Lui scivolò all’indietro cadendo dal tetto. L’altro corse verso il bordo per vedere dove fosse il corpo ma senza alcun risultato.
Una fitta di dolore alla spalla lo fecero sobbalzare. Si accasciò a terra e guardando in lontananza lo vide su un camion che rideva freddamente dopo aver sparato il colpo. Era illeso.
“BASTARDO!” urlò.>

“Stop! Ottimo lavoro ragazzi!” disse il regista con un applauso.
Setsu guardò suo fratello che snobbò tutti per raggiungerla. Lei gli porse un asciugamano.
“Puoi fare di più” commentò solo per irritarlo.
“Facciamo una pausa!” disse il regista.
I due fratelli non se lo fecero ripetere due volte e si diressero ai camerini.
“Vai avanti, io vado in mensa per recuperare il pranzo” disse Setsu sistemando la sua gonna aderentissima.
“Non ho fame” commentò Cain sbuffando.
“Io si, e anche tu mangerai” rispose irritata allontanandosi.
Lui trattenne un sorriso che sarebbe stato molto Tsuruga Ren e non Cain Hell. Entrò in camerino e si avvicinò al mini frigo per recuperare una bottiglia d’acqua. Bevve con gusto e desiderio finendola in un niente. Si liberò dal pesante costume di scena e si diresse verso lo specchio per potersi togliere le lenti a contatto che doveva indossare per poter interpretare quel personaggio così violento.
Dopo averle tolte trovò di fronte a sé lo sguardo di Kuon, il vero se stesso, quel Kuon violento dagli occhi azzurri da angelo e da i capelli biondi. Kyoko lo aveva conosciuto quando era bambino, prima di diventare violento e non le aveva mai detto nulla. Non le avrebbe mai detto nulla.
Sospirando recuperò le lenti castane di Ren Tsuruga.
“Ehi Cain ho portato il pran…”
Setsu si fermò sulla soglia osservando il ragazzo con gli occhi bicromatici.
Quell’azzurro degli occhi la fecero tornare indietro nel tempo, al suo incontro con Corn, al principe delle fate che l’aveva consolata tante volte. Ma perché Ren aveva quel colore degli occhi?
“Re…”
“SSSSHHHH chiudi la porta!” esclamò.
Lei eseguì e portò il vassoio al tavolo.
“Non puoi pronunciare il mio nome lo sai! Siamo sotto copertura!”
“Lo so… ma… qual è il vero colore dei tuoi occhi?” chiese mentre i battiti del suo cuore accelerarono.
“Che domande? Ovviamente castani. Ho messo una lente a contatto azzurra per vedere come sto. Sai pensavo di cambiare look” disse cercando di depistarla.
“Ho capito” rispose ancora scossa.
Come un automa servì il pranzo. Lui senza farsene accorgere si mise l’altra lente a contatto marrone per poi abbracciarla.
“Cosa c’è?” chiese ansioso.
“Niente, niente… mangiamo” rispose con un sorriso.
Ma ormai un piccolo dubbio si era insediato nel suo cuore.
 
 
 
Ciao! Sono tornata con un nuovo capitolo! :D Spero che vi piaccia ^^ Abbiamo una Kyoko nel finale dubbiosa… cosa accadrà? =P E questo musical… poi capirete perché ho deciso di inserirlo nella storia. Ho scelto “High school musical” perché m sembrava il più adatto per dei ragazzi della loro età. Il Glee sarebbe stato troppo impegnativo, Dirty dancing troppo assurdo. Grease è un classico talmente bello che non vorrei rovinarlo xD
Poi capirete =P Alla prossima ;)
 
P.S. commentate!!!
 
Note: Sawara-san è una sorta di agente di Kyoko.
Kuon e Corn sono sempre Ren. Cambia solo la pronuncia.
Purikura: sono delle foto a stick che puoi decorare come vuoi.

 

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Capitolo 11
*** Evoluzioni ***


Evoluzioni
 
“Un mese… un mese… senza Ren!”
Kyoko era nel suo camerino in attesa di girare la prima scena del musical. Nell’ultimo mese non avevano fatto altro che imparare le canzoni, registrarle, imparare le coreografie, prove costumi… a causa di questo aveva dovuto abbandonare i panni di Setsu Hell e aveva solo contatti telefonici con il regista e con Ren. Spesso si incrociavano per i corridoi degli studi ma oltre a un “ciao” non potevano fare altro.
“Kyoko?”
Alle sue spalle Moko-chan era vestita con un pantalone e un maglioncino, uno dei costumi di scena. Era stata scelta come la protagonista del musical, Tsukiko, Gabriella nella versione originale. Mentre lei era Hoshi, Sharpay. Indossava un completo elegante di rosa acceso e aveva una parrucca bionda. Dopo averle comunicato i risultati del provino, si era chiesta perché le veniva sempre attributo il ruolo negativo.
“Ehi tuto ok? Con Ren intendo” disse sedendosi vicina.
“No. Mi manca. Voglio vederlo!” disse sull’orlo delle lacrime.
“Ehi, ehi, ehi! Tra un po’ si gira! Non piangere altrimenti va via tutto il trucco!”
Toc toc
“A… avanti!” balbettò Kyoko.
“Eccovi finalmente! Vi stavo cercando” Sho entrò spavaldo vestito con jeans, camicia e giacca.
“Sei sicuro di essere il grande Fuwa Sho?” chiese Moko-chan ridendo.
“Ehi donna! Non provocare!” commentò acido.
“In queste settimane eravamo nel tuo territorio… ora sei nel nostro mio caro. Quindi… preparati a soffrire!”
Si guardarono in cagnesco e uscirono dalla stanza continuando la loro lite. Durante le prove di canto Sho non aveva fatto altro che rimproverarle in continuazione a causa della loro poco esperienza nel canto. Più che rimproverare lei, aveva preso di mira Moko-chan, che era risultata molto brava e aveva il dubbio che fosse un po’ geloso delle sue doti. Anche se c’erano momenti in cui notava che osservava molto attentamente Moko-chan e quando veniva sorpreso si allontanava confuso.
La giornata passò così, tra registrazioni varie e cambi di scena. A fine giornata erano stremati, più di tutti Sho, costretto a ripetere molte volte tutte le scene girate quel giorno perché non riusciva ad andare allo stesso passo di loro due che erano più esperte. Gli altri ragazzi del cast stavano proponendo di andare a mangiare qualcosa insieme ma Kyoko vedeva solo il suo letto. Declinò l’invito salutando stancamente Sho e Moko che erano immersi in una fitta conversazione.
Arrivata fuori dal set guardò la sua bicicletta contrariata. Non aveva la forza e la voglia di pedalare e stava seriamente pensando di tornare indietro per chiedere il passaggio a Sho. Due fari di un auto l’abbagliarono. Si coprì gli occhi con una mano cercando di intravedere tra le dita la persona che stava scendendo dall’auto.
“Buonasera Kyoko”.
Quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille.
“REN!!!” corse verso di lui abbracciandolo stretto, desiderando fondersi con lui in modo da non essere più separati.
Lui rispose all’abbraccio inalando il suo dolce profumo, assorbendo il suo calore che cacciò il gelo che lo aveva perseguitato in quei giorni senza di lei.
Si baciarono con passione, incurante di chi potesse vederli, riconoscere. Ormai anche se i giornalisti li avessero fotografati  nulla poteva distruggere quel momento di riconciliazione.
“Andiamo” disse accompagnandola verso il lato del passeggero.
Lei si accoccolò sul sedile senza più riuscire a tenere gli occhi aperti.
 
***
 
Si svegliò di colpo aggrappandosi a quello che pensava fosse il sedile, ma si rese conto che invece era un letto matrimoniale e la suo fianco Ren dormiva beatamente tenendola stretta tra le sue braccia.
Confusa guardò l’orologio che segnava le cinque del mattino. Capendo cosa era successo, decise di farsi perdonare preparando una colazione da re. Si alzò cautamente in modo da non svegliarlo e si diresse in bagno. Guardandosi allo specchio si rese conto di essere solo in biancheria intima. Doveva averla spogliata e lei non si era accorta di nulla!!
Sospirando si fece una doccia e recuperò dei vestiti puliti che aveva lasciato lì l’ultima volta. Andò in cucina e si mise all’opera canticchiando una canzone del musical involontariamente.
“Buongiorno!” disse quando vide il suo ragazzo uscire dalla camera da letto con i capelli scompigliati sbadigliando. Aveva un semplice pantalone del pigiama e una maglia bianca a maniche corte. Anche così era fin troppo sexy.
“Buongiorno” rispose lui abbozzando un sorriso. Andò in bagno con passo pesante e fece cadere qualcosa lungo il cammino.
Kyoko trattenne una risata. Ren appena sveglio perdeva sempre la sua aura di Mr Perfezione rendendolo più umano.
Uscì mezz’ora dopo dal bagno già vestito e con i capelli umidi, sembrava appena uscito da una rivista di moda tanto che Kyoko dovette darsi un pizzicotto per capire come mai un uomo del genere si fosse innamorato di lei.
Fecero colazione seduti vicini, aggiornandosi sull’ultimo periodo trascorso lontano. Al termine della colazione si sedettero sul divano abbracciati, passando l’ultima mezz’ora prima di tornare al lavoro a coccolarsi, baciarsi, giocando. Erano entrambi sereni e rilassati.
“Kyoko, ti devo parlare” disse Ren spezzando quel momento.
“Dimmi” disse inquieta.
Ren si mise una mano in tasca cercando qualcosa finché non riuscì a recuperare una chiave.
“Tieni, questa è per te” disse porgendogliela.
Lei la guardò incuriosita.
“Sono le chiavi di casa tua”.
“Esatto”.
“E cosa ci devo fare? Devi partire e hai bisogno che qualcuno ogni tanto venga a controllare?”
Silenzio.
“Ren?”
“Sai alle volte mi chiedo se lo fai di proposito!” commentò lui ridendo. Kyoko lo guardò affascinata perdendosi nel suo viso.
“Allora?” incalzò lei.
“Ti sto chiedendo di venire a vivere con me” disse serio.
“Oh…”
Silenzio. Kyoko rimase a guardare la chiave incredula cadendo in uno stato catatonico. Ren non disse nulla cercando di carpire qualcosa dalla sua espressione.
“Ren…” disse mentre delle lacrime iniziarono a solcarle il viso.
“Ehi, cosa c’è?” chiese confuso abbracciandola.
Kyoko lo strinse e gli diede un bacio salato.
“Sono lacrime di gioia! Certo che voglio vivere con te!” disse incapace di trattenere le lacrime.
Ren la strinse forte e restarono così a lungo, chiedendosi se si poteva essere così felici.
 
***
 
Troppo presto per parlare. Il loro scambio di effusioni in pubblico della sera precedente non era passato inosservato. Uno stuolo di giornalisti era ad attenderli davanti al portone chiamandoli a gran voce.
“Oh… ed ora?” chiese Kyoko intimorita nascondendosi dietro a Ren.
“Prepariamoci ad affrontarli!” disse prendendola per mano e conducendola fuori.
I fotografi iniziarono a scattare all’impazzata e l’inondarono di domande.
“E’ vero che avete una relazione?”
“Tsuruga-san vivete insieme?”
“Da quando vi frequentate??”
Ren alzò una mano facendo scendere il silenzio anche sei i flash continuavano ad abbagliarli. Si avvicinò a Kyoko e le diede un bacio passionale facendo imbarazzare non solo lei ma anche il resto della folla. Si scostò da lei e li guardò impassibili.
“Non abbiamo nient’altro da dirvi” e detto ciò la prese in braccio portandola via, mentre un boato eccitato alle loro spalle scoppiò.
“Ren!!!! Sei impazzito???” chiese ridendo Kyoko.
“Si… sono pazzo di te” rispose baciandola ancora per poi depositarla sul sedile del passeggero.
“Ren!!! Sei troppo espansivo!” disse arrossendo.
Lui ridacchiò accompagnandola sul set dove furono accolti da tutti con gioia. Moko-chan l’accolse con un sorriso mentre Sho lanciò uno sguardo di fuoco a Ren.
“Siamo in Giappone. Contieniti. Non ti permetterò di fare cose del genere a Kyoko in pubblico!” sbottò avvicinandosi.
“Non sono cose che ti riguardano” disse freddamente facendosi sentire solo da lui.
Salutò il cast e tornò in auto per andare al lavoro. Kyoko, felice, andò verso i camerini scortata da un’eccitata Moko e uno scontroso Sho. Lui le superò quando arrivarono a destinazione, senza rivolgere la parola.  Kyoko trascinò l’amica dentro raccontandole la proposta di Ren e del suo trasferimento.
“Wow! Che belloooo!!! Prepara le valigie mia cara!!!”
“Si! Non vedo l’ora!”
Le costumiste entrarono dentro e due di loro portarono via Moko mentre altre iniziarono a dedicarsi a lei.
Mentre si lasciava preparare si rese conto che la sua vita stava prendendo la via della felicità. Tutto quello che aveva passato ora era in una scatola in un posto dimenticato. Niente più dolore solo un futuro roseo e di amore con Ren Tsuruga.
 
 
Ciaoo! Finalmente ce l’ho fatta. Posso definire questo capitolo come un’ulteriore evoluzione nel loro rapporto, però prossimamente… muahahahahahahh!!!! XD Presto non solo le cose diventeranno più vivaci ma avremo delle svolte anche per altri personaggi… non aggiungo altro!
Alla prossima =D

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Capitolo 12
*** Sconvolgimenti ***


Sconvolgimenti
 
Erano passati diversi mesi dall’uscita del film e il successo che aveva raggiunto era stato assurdo per Kyoko. I due protagonisti ovviamente erano ben visti tanto che molti fan scatenati speravano che tra di loro nascesse una relazione anche nella realtà. Kyoko dubitava seriamente perché in tutti quei mesi non avevano fatto altro che litigare. Ma la cosa che l’aveva completamente spiazzata è il successo che aveva avuto il suo personaggio, nonostante fosse l’antagonista della storia. Per strada folle di fan la fermavano tanto che era stata costretta ad abbandonare la sua adorata bicicletta per andare al lavoro o in taxi o quando Ren era libero.
Ecco. Ren.
Oltre ai fan, i paparazzi la seguivano per la loro relazione, per scoprire di più ed erano letteralmente impazziti quando avevano scoperto della loro convivenza. Non riusciva ad avere più un momento di relax. Il fattore positivo era vivere con Ren. Un paradiso sulla terra. Si amavano alla follia e stavano bene. Ogni tanto avevano qualche bisticcio a causa di Sho che lo provocava ma mai nulla di serio. Il suo mondo era perfetto.
Si sedette sul divano di fronte alla tv e iniziò a guardare uno speciale dove era stato intervistato l’intero cast e con sua enorme soddisfazione nessuno aveva sfigurato.
Si portò alle labbra la sua cioccolata calda e chiuse gli occhi per godersi quel momento di relax. Una lingua andò a stuzzicarle le labbra facendole dischiudere per poter assaporare il sapore di menta del suo fidanzato.
“Mmm… cioccolato” mormorò lui.
Lei aprì gli occhi regalandogli un dolce sorriso. Avevano avuto entrambi un giorno libero dal lavoro. Ren aveva finito da tempo di girare il suo film nei panni di Cain Hell e nei prossimi giorni sarebbe uscito.
Togliendole la tazza tra le mani si dedicò al suo corpo facendo guizzare la sua lingua ovunque strappando gemiti di piacere alla sua amata che gli strinse forte i capelli. Si spogliarono con lentezza continuando ad esplorare i loro corpi con calma. Era da molto tempo che non avevano tempo per dedicarsi a loro stessi in modo approfondito, sempre tutto di fretta, ma ora nulla poteva fermarli.
Si concentrò sui suoi seni sodi succhiando i capezzoli turgidi e portando la mano alla sua calda intimità deliziosamente bagnata.
“Siamo impazienti…” mormorò lui.
“Ren!” esclamò lei arrossendo.
Questo era il bello di quella ragazza. Arrossiva come se fosse il primo giorno ed era per questo che non poteva far mai a meno di lei… era come se si innamorasse ogni volta.
Inserì un dito strappandole un gemito soffocato dalla sua bocca. Poi lo tolse come se ci avesse ripensato.
“Ren…” pregò lei frustrata.
“Ho voglia di fare altro” disse guardandola negli occhi.
Scese verso il basso finché non trovò con la sua lingua il punto che desiderava assaporare e quando lo leccò Kyoko si irrigidì inarcando la schiena.
“REN!”
Lui non si fermò continuando a tormentarla finché non inserì la lingua all’interno strappandole un urlo. Si staccò solo quando stava per raggiungere l’orgasmo lasciandola insoddisfatta. Lei per la frustrazione trattenne un singhiozzo però non poté fermare le lacrime. Lui la penetrò per colmare quel senso di abbandono e si avventò sulle sue labbra muovendosi con velocità finché entrambi non raggiunsero l’apice del piacere abbandonandosi completamente.
 
***
 
Era diventato buio fuori e Kyoko e Ren uscirono dal bagno dopo una doccia infuocata. Ridendo come una matta scappò dal suo tocco per mettersi a cucinare. Lui le scoccò uno sguardo da cucciolo abbandonato.
“Dobbiamo anche mangiare!” lo rimproverò scherzosamente lei “forza vai a metterti comodo sul divano”.
Con quegli occhioni si diresse sul divano cercando invano di attirare la sua attenzione. Kyoko scoppiò a ridere e si mise all’opera per preparare la cena, si lasciò talmente trasportare che creò diversi piatti degni di uno chef. Pensò distrattamente che se non avesse avuto fortuna nel mondo dello spettacolo avrebbe sempre potuto aprire un ristorante. A fine preparazione si rese conto che manca una spezia fondamentale per poter dare quel tocco in più alla cena. Intristita decise comunque di servire il pasto, ma poi si ricordò che nel ripostiglio Ren aveva creato una piccola dispensa alimentare e se non sbagliava doveva esserci proprio quella spezia.
Rincuorata andò nel ripostiglio mettendosi a cercare con pazienza ma quando la individuò si rese conto che era troppo in alto. Uno dei piccoli svantaggi di avere un ragazzo formato gigante. Sospirando decise di chiamarlo ma poi vide una gruppo di scatoloni dall’aria solida che potevano fungere da supporto. Li spostò allegramente e salì sopra afferrando lo zenzero. Soddisfatta rimise tutto a posto ma si accorse che aveva aperto il cartone con il suo peso. Cercando di riparare al danno recuperò il nastro adesivo per richiuderlo. Si fermò a metà dell’opera quando colse con la coda dell’occhio che all’interno del cartone, in cima ad alcuni vestiti stropicciati, c’era una foto incorniciata.
Rimase ferma incerta sul da farsi. Violare la privacy di Ren o chiudere?
“Dai è solo una foto!” pensò cancellando ogni dubbio.
La tirò fuori e rimase impietrita di fronte alla scena che vide.
Un bambino biondo, con gli occhi azzurri come il mare che teneva per mano una donna bellissima e accanto c’era un uomo che conosceva fin troppo bene. Il suo sensei Kuu Hizuri, colui che le aveva fatto interpretare suo figlio, Kuon… Corn…
Sconvolta si accasciò a terra tremante incapace di reagire.
“Kyoko ti serva una mano?”
Ren fece la sua comparsa affacciandosi nel ripostiglio.
“Kyoko! Stai bene??” chiese preoccupato chinandosi.
Lei non disse nulla ma gli mostrò la foto raggelandolo all’istante.
“Cosa significa? Perché hai una foto di Corn e perché c’è il sensei?” chiese sconvolta.
Lui rimase zitto incapace di dire niente.
“REN!” urlò lei con le lacrime agli occhi. Si alzò andando in salotto seguito da Kyoko.
“Parlami maledizione!!!!”
Ren fece un enorme respiro e iniziò a raccontare. Era giunto il momento di rivelare quella verità che da anni teneva nascosta al mondo.
“Ho quella foto perché quel bambino sono io. Kuu è mio padre. Io in realtà non mi chiamo Ren Tsuruga ma Kuon Hizuri… sono Corn, Kyoko” disse.
Lei lo guardò come se lo vedesse per la prima volta, il suo amico, il principe delle fate che l’aveva consolata innumerevoli volte era Ren.
“Non capisco…” mormorò.
Ren avvicinò le mani ai suoi occhi togliendosi le lenti a contatto scure per far emergere i suoi occhi azzurri. Lei lo guardò ancora più sconvolta.
“Perché me l’hai tenuto nascosto?” chiese con un filo di voce.
“Io… non lo so perché non te l’ho mai voluto dire. C’erano momenti in cui stavo per farlo però poi mi tiravo indietro… come avresti reagito di fronte alla verità??”
Si aggirò per la stanza tormentandosi le mani.
“Quando mi hai incontrato da piccolo stavo per trasferirmi in America con i miei genitori. Papà avrebbe ricevuto una formazione dalle più importanti accademie di recitazione americane e mia madre era stata scelta come modella per un’importante campagna pubblicitaria. In quel nuovo mondo mi sentivo solo… ho iniziato a frequentare persone poco raccomandabili gettando fango sui miei genitori. Ero violento, un teppista, un delinquente. Per questo durante le riprese dell’ultimo film in cui ho dovuto interpretare un assassino ho avuto bisogno del tuo aiuto. Tu freni il mio passato, il mio vero io…”.
Si accasciò sul divano coprendosi gli occhi con le mani.
“Poi è arrivato quel giorno maledetto… il giorno in cui ho quasi ucciso un uomo con le mie mani” se le guardò inorridito “i miei scoprirono tutto e non riuscirono mai a comprendere questo mio comportamento. Mi sentivo vuoto, spento… Kuon era morto dentro di me… “ scosse la testa “poi un giorno ci venne a trovare il presidente Takarada, grande amico di mio padre. Scoprì tutto e mi propose una nuova vita, una nuova identità. Mi stava offrendo un modo per liberarmi definitivamente da Kuon. Ecco com’è nato Tsuruga Ren. Nonostante siano passati diversi anni, ho preferito continuare ad essere Ren per la mia carriera, non volevo che la gente pensasse che avessi fatto strada grazie a mio padre” si alzò con aria tormentata.
“Non sapevo come dirtelo… Kyoko scusami” la strinse in un forte abbraccio.
Lei lo scostò con rabbia.
“K… Kyoko?”
“Ren… Corn… o come ti chiami… no… TU! Mi hai mentito per tutto questo tempo! Sapevi benissimo che avevo sofferto per le bugie di Sho, per quello che mi ha fatto mia madre… e tu fai lo stesso???” era sconvolta e fuori di sé. Buttò la foto sul divano con rabbia correndo nella loro camera.
“Ma sono sempre io! Sono il ragazzo di cui ti sei innamorata! Kyoko!” la seguì disperato.
Lei prese una valigia mettendo i suoi vestiti dentro alla rinfusa.
“Cosa stai facendo?” chiese tremante.
“E me lo chiedi? Me ne vado!”
“Kyoko! NO ti prego non mi lasciare! Io ti amo!!”
“Anch’io ti amo, ma non so chi amo!!! Di chi mi sono innamorata? Di Ren? Di Corn? Di chi!!!” le sfuggì un singhiozzo mentre chiudeva la valigia. Corse verso l’ingresso per uscire ma fu fermata sulla soglia.
“Ti prego non andare! Parliamone! Picchiami, urlami contro, dimmi tutto quello che vuoi! Ma non te ne andare!!” supplicò lui.
“In questo momento voglio solo andarmene di qui…” singhiozzò lei.
“Kyoko! Non andare…”
“Fa male anche a me Ren! Corn! O chiunque tu sia! Non capisci che mi hai tradito? Hai distrutto il mio cuore!!” corse fuori piangendo lasciando sulla soglia Ren che si accasciò a terra continuando a mormorare “non andare”.
 
***
 
“Ehi idiota, come ti è venuto in mente di girare da sola a quest’ora per le strade? E’ pericoloso per una persona normale figuriamoci per una famosa”.
Si era rifugiata nell’unico posto che in quel momento riteneva sicuro, la casa di Sho. Lui la stava rimproverando però si era accorto che c’era qualcosa che non andava visto che aveva l’aria sconvolta. Inoltre con sé aveva portato una valigia.
“Io lo ammazzo” pensò rabbioso. Ma prima di avere una qualsiasi reazione preferì aspettare che lei parlasse. Infatti poco dopo iniziò il suo racconto dicendo come Ren per tutto quel tempo le aveva nascosto tante cose importanti che hanno inciso in modo negativo nella loro relazione.
“Ma cosa ha fatto di preciso?” chiese furioso.
“Io… non posso dirtelo!” scoppiò in lacrime stringendosi a lui.
In silenzio l’abbracciò. Quando piangeva non sapeva mai cosa fare, succedeva così anche quando erano piccoli.
Pianse a lungo senza fermarsi, liberando la sua rabbia, sfogando il suo rancore. Pianse anche per lui, per il suo passato, per come in quel momento si sentiva ma non riusciva a perdonarlo. Era qualcosa di troppo grande.
“Sho” singhiozzò all’improvviso.
“Dimmi” disse lui a disagio.
“Portami via da qui, ti prego! Voglio andare via!”
“Via dove?” chiese.
“Il più lontano possibile da Tokyo!” disse stringendolo.
Lui sospirò dandole dolci carezze sul capo.
“C’è un posto in cui possiamo andare…” disse riflettendo.
“Dove?” chiese lei sollevando la testa.
“Torniamo a casa, Kyoko”.
 
 
Ma ciaoooo! Scusate, scusate! Non aggiorno da parecchio mi avete trovato in un periodo veramente complesso: sessione invernale, mancanza di ispirazione e l’assenza dell’adsl mi ha dato il colpo di grazia! Ma eccomi qui! :)
Bene il capitolo è abbastanza chiaro. Kyoko ha scoperto la verità su Ren e non potete darle una colpa se ha reagito così. Nella sua vita ha vissuto circondata da persone che non hanno fatto altro che raccontarle bugie devastandola. Quindi scoprire che la persona a cui ha dato tutta se stessa l’ha tradita non è facile da superare :( poveri…
La storia che racconta Ren dovrebbe essere simile a quella del manga anche se non mi è del tutto chiara, è da tanto che non controllo se ci sono aggiornamenti.
Vi aspetto al prossimo capitolo, tanto potrò scrivere con più frequenza visto che la sessione è finita :D per chi segue anche le altre mie storie, “Junjou revolution” e “Shadows”, ieri le ho aggiornate tutte.
Ciao ;)
 
 

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Capitolo 13
*** Malinconia ***


Malinconia
 
Stava correndo allegramente nel bosco vicino la sua casa, ansiosa di incontrare il principe delle fate. Voleva dirgli che oggi la mamma non l’aveva rimproverata come al solito ma le aveva fatto una dolce come regalo e che voleva condividerlo con lui. Aumentò la velocità godendosi la luce del sole e il canto degli uccellini.
“Cespuglio, albero, altri cespugli, altri alberi… ecco!!!”

Felice si fermò nella loro radura in cui si incontravano sempre. Non vedeva l’ora di riabbracciarlo…  
Rimase lì, un’ora, due, tre… ma del suo bel principe nessuna traccia.
“Corn?” chiamò ansiosa.
Iniziò ad aggirarsi per la radura e nei dintorni alla sua ricerca.
“Corn!!”
Nulla. All’improvviso divenne tutto buio. Il suono degli uccelli scomparve e un freddo intenso l’avvolse.
“Corn…” piagnucolò. Si guardò le mani e vide che era cresciuta. Cominciò a correre senza risultato perché era intrappolata nella radura.
“Aiuto!” urlò spaventata.
Un movimento alla sua destra lo mise in allarme. Si voltò di scatto allontanandosi perché un’alta figura si stagliò nella nebbia. Più si avvicinava, più diventava nitida.
La Luna piena sorse improvvisa illuminando la figura. Era un ragazzo.
“Corn?” chiese lei timidamente.
Lui scosse la testa.
“Ren?”
Ripeté il gesto.
“Allora chi sei???”
Il ragazzo aprì gli occhi. Uno marrone e uno azzurro.
Lei emise un urlo…
“Anf… anf… anf…”
Aprì gli occhi e capì che aveva fatto solo un brutto sogno, quello che la perseguitava da due settimane. Si alzò con fatica e sistemò la sua vecchia stanza. Non era più a Tokyo nell’appartamento di Ren ma nella camera che le era stata data molti anni fa nel locale di Sho, dopo l’abbandono di sua madre.
I suoi genitori li avevano accolti con gioia, contenti del loro successo nonostante inizialmente non avevano appoggiato la scelta di trasferirsi a Tokyo. Sho poi si stava comportando da vero gentiluomo aiutandola sempre, facendo in modo che non piangesse. La portava tutti i giorni fuori, vestiti in incognito per non farsi scoprire, cercando di farla divertire.
Era bello passare del tempo con lui, le tornarono in mente i momenti passati in cui scorrazzavano per la città in cerca di nuove avventure.
Si preparò indossando la sua parrucca nera con le trecce e degli occhiali da vista. Scese di sotto dove ad attenderla c’era Sho che stava parlando al telefono. Anche lui aveva i capelli neri, però aveva gli occhiali da sole e un cappellino da baseball.
“Buongiorno” disse entrando.
Lui la salutò con un sorriso e dopo un “ci sentiamo dopo”, chiuse il telefono.
“Cosa succede?”
“Kyoko oggi ti dovrò lasciare sola perché ho un impegno. Ci vediamo per cena, ok?”
“Va bene Sho. Tranquillo” rispose lei sorridendo perché l’amico aveva lo sguardo corrucciato.
“Ora vado. Fai la brava” le diede un bacio sulla guancia e si volatilizzò nel corridoio.
Sospirando lei prese un panino al volo e uscì fuori mangiucchiando. Aveva deciso di andare nel luogo in cui i suoi incubi si manifestavano. La radura dove si incontrava con Corn.
 
***
 
“Tsuruga-san! Bene, guarda da questa parte…”
Click
“Perfetto! Inclina la testa, esatto… così…”
Click
“Ora passa la mano tra i capelli…”
Click
“Bravo! Ottimo lavoro oggi! Potete andare”.
Sollevato Tsuruga si rilassò lasciando il set. Aveva appena terminato il servizio fotografico per un’importante rivista giapponese. Si lasciò attorniare da una folla di collaboratori entusiasti dove lui sorrise cordialmente, anche se in cuor suo era tutto fuorché felice.
Andò via salutando cortesemente il fotografo seguito da Yashiro.
“Ottimo lavoro Ren! Per oggi hai finito”.
“Come sarebbe?” chiese sorpreso.
“Che non hai più impegni”.
“Non ti avevo espressamente detto che tutte le giornate le devi impegnare??” chiese adirato.
“Si, ma sei stanco Ren! Come manager mi devo occupare anche della tua salute! Tra qualche giorno uscirà il nuovo film e tu sarai al centro dei riflettori!”
“Non m’interessa del nuovo film!”
“Ren! Non sarà così che penserai di meno a Kyoko-chan!”
Si zittì lanciandogli uno sguardo fulminante.
“Ren sono preoccupato per te… ultimamente sei dimagrito, più affaticato… sei pallido! Non voglio che ti accada qualcosa…”
Sotto lo sguardo implorate di Yashiro, Ren si addolcì e gli promise che si sarebbe riposato. Lo salutò lì e si diresse in macchina. Non tornò a casa perché tutto le ricordava lei, quindi iniziò a vagare senza meta finché non si trovò in una zona boscosa. Parcheggiò sul ciglio della strada per poi addentrarsi a piedi nel folto della vegetazione alla ricerca di un luogo dove sedersi.
Due settimane… due settimane senza di lei. Senza sapere dove fosse, con chi, cosa stesse facendo… aveva staccato il cellulare. Aveva chiesto al presidente un periodo di ferie a tempo indeterminato. Lui aveva intuito che fosse successo qualcosa quindi senza porsi domande aveva accettato. Però nessuno sapeva dove fosse…
Si sedette sull’erba guardando sconsolato il paesaggio non riuscendo a dimenticare l’espressione ferita di Kyoko. Ciò che le faceva più male era la questione della doppia identità, non di quello che aveva fatto in America.
Voleva vederla, parlarle, toccarla, farla sua, tornare insieme… non riusciva a stare più in casa tanto che tornava la sera in un albergo. Ovunque posasse lo sguardo Kyoko era lì: i suoi vestiti, le sue foto, il suo odore… tutto. Avere quelle cose ma non lei lo rendeva pazzo. Neanche Sho e Moko sapevano dove fosse, era sparita nel nulla.
“Dove sei Kyoko? Kyoko…” mormorò disperato coprendosi il volto tra le mani.
 
***
 
Stava camminando lentamente, indecisa se proseguire o meno. Non tornava in quel posto da molto tempo, l’ultima volta che ci era stata fu il giorno prima della partenza per Tokyo. Cosa le sarebbe accaduto una volta lì? I suoi sogni si sarebbero trasformati in realtà? Rabbrividendo proseguì finché finalmente non arrivò nella sua radura.
Immediatamente un vortice di ricordi l’assalirono: la sua disperazione a causa di sua madre, la prima volta che aveva visto Corn, i loro giochi, le sue storie, i momenti felici, la sua scomparsa…
Si accasciò a terra non in grado di reggere quel dolore che la investiva ad ondate. Andare lì non le  aveva fatto bene, sperava che Corn apparisse per consolarla ma lui non sarebbe venuto perché Corn era Ren e lui in quel momento era a Tokyo, lontana dai suoi occhi, dal suo cuore…
Perché non le aveva detto mai nulla? Se glielo avesse detto dall’inizio non ci sarebbero stati tutti quei problemi, invece così le aveva solo creato un gran confusione in testa. Si era comportato male in America però dopo era cambiato diventando l’uomo più dolce e premuroso del mondo. L’unico problema è che non sapeva di chi si fosse innamorata, chi aveva avuto per tutto quel tempo davanti ai suoi occhi? Kuon o Ren? Chi aveva amato?
Barcollando si alzò da terra per tornare a casa, stringendosi forte lo stomaco. Non voleva vedere più tutta quella luce, voleva solo dimenticare e andare avanti come aveva sempre fatto…
Raggiunse la casa e si rifugiò in camera mettendosi sotto le coperte e accendendo la tv che le diede il colpo di grazia. Stavano mandando in onda un’intervista fatta a Ren il giorno prima.
“Buonasera gentile pubblico! Oggi abbiamo con noi Tsuruga Ren, il sogno di ogni donna, il più grande attore degli ultimi anni! Facciamoli un applauso!!”
“Grazie e buonasera anche a voi”.
Per tutto il tempo dell’intervista continuava a sorridere recitando perfettamente il ruolo di Ren Tsuruga. Anche lei l’aveva conosciuto così: sorriso cordiale che si trasformava in ghiaccio se faceva qualcosa di sbagliato, educazione perfetta, posa da modello, la perfezione.
“Se lo vedessero in casa…” pensò ridacchiando.
Spesso era disordinato e distratto, camminava con passo goffo e quel sorriso non era così costruito ma naturale. Spesso si arrabbiava mostrando il suo carattere forte e nei momenti di intimità diventava l’imperatore della notte, cosa che non aveva mai visto nei suoi film. Diventava talmente passionale che spesso si era chiesta dove fosse finito Ren Tsuruga.
Ecco, appunto… questo lato che aveva conosciuto chi era? Kuon?
Confusa si alzò in piedi avvicinandosi al televisore per osservarlo meglio. Era dimagrito, e i suoi occhi erano spenti. Accarezzò l’immagine come per consolarlo ma la ritrasse nel momento in cui saltò fuori il suo nome.
“Tsuruga-san… cosa ci racconta del rapporto con Mogami Kyoko? Non avete mai detto come vi siete conosciuti. La vostra storia è un mistero…”
“No nessun mistero! Ci siamo incontrati ed innamorati. Tutto qui”.
“Ma non ci dici nient’altro? Tante donne hanno tentato di stare con te ma nulla di fatto. Cos’ha in più questa splendida ragazza che ora è diventata molto nota per il musical?”
“Lei? E’ semplicemente lei. Però non ne voglio parlare perché sono cose private”.
“Caro Tsuruga-san! Tu sai come creare suspense! Ma sono vere le voci di una crisi? Non vi vediamo insieme da un bel po’…”
“E’ in ferie”.
“Dove?”
“Top secret” fece l’occhiolino facendo urlare isteriche alcune ragazze che stavano tra il pubblico.
Spense la tv. Vederlo non le aveva fatto bene. Si mise nuovamente sotto le coperte chiudendo gli occhi colmi di lacrime.
 
***

“Non mi parlerai ancora per molto?”
Silenzio.
“Kanae-chan per favore! Non potevo dirtelo, l’avevo promesso!”
“Fuwa chi ti ha dato il permesso di chiamarmi per nome??”
Moko-chan si voltò irritata verso il suo interlocutore.
“E tu da quando mi chiami per cognome? Questa fase l’abbiamo superata già da un bel po’!!” ribatté lui irritato.
Erano nell’auto di Sho. Lui non sapendo più come comportarsi con Kyoko aveva chiesto aiuto a Moko che era andata su tutte le furie perché fino a quel momento non sapeva che fine aveva fatto la sua amica ed inoltre Sho non le aveva mai detto nulla.
Si guardarono in cagnesco poi Sho si arrese e la prese per mano.
“Per favore non ci vediamo da un bel po’… non litighiamo” mormorò avvicinandosi al suo viso.
Lei si scansò ignorandolo. Lui irritato sciolse la presa e si mise a braccia conserte.
“Hai proprio deciso che siamo in guerra???”
“Si! Sono morta di paura in questi giorni e tu lo sai bene!!!”
“Lo avresti detto a Tsuruga sicuro!”
“Non ti fidi di me allora????”
“Si che mi fido ma tu non l’hai vista…” si zittì distogliendo lo sguardo.
La sua cara Kyoko era diventata uno zombie… era dimagrita moltissimo, la sua vitalità si era spenta anche se davanti ai suoi genitori cercava di essere quella di sempre. Ma lui lo sapeva che in quel momento era un involucro vuoto.
Una stretta alla mano lo fece ritornare con i piedi per terra e si voltò notando lo sguardo preoccupato di Kanae.
“Non ti ha detto perché l’ha lasciato?”
Lui scosse la testa sospirando.
Moko appoggiò delicatamente la testa sulla sua spalla.
“Ehi Sho…”
“Siamo tornati ai nomi?” chiese lui sorridendo.
“Mi sei mancato” disse sorprendendolo.
Lui si chinò verso di lei e la baciò dolcemente. La sua ragazza le era mancata anche troppo. Voleva bene a Kyoko però quella lontananza forzata gli aveva fatto capire che con Kanae voleva starci sul serio… e pensare che all’inizio non facevano altro che litigare!
Arrivati a casa l’aiutò a scendere e dopo una breve presentazione dei suoi genitori corsero di sopra alla ricerca di Kyoko. Kanae vedendola in quello stato chiese a Sho di andare per stare insieme a lei.
Appena la vide Kyoko la strinse forte a sé raccontandole tutto come un fiume in piena, la povera Moko si limitò ad annuire e ad ascoltare abbracciandola forte.
“Kyoko… senti la sua mancanza… devi parlare con lui. Così vi fate solo del male” disse.
“Lo so ma è difficile! Con chi parlerò? Con Kuon o Ren? Chi??” disse lei singhiozzando.
“Mia cara sarà il tuo cuore a guidarti… lo capirai tu stessa…”
“Oggi l’ho visto in tv e mi sono sentita male… volevo toccarlo, consolarlo ma non potevo… e non posso neanche andarci… non so cosa fare!!!”
Lasciò che l’amica sfogasse tutte le sue lacrime finché non si addormentò distrutta. Kanae chiamò Sho per farsi aiutare a metterla nel letto e dopo averle tolto la parrucca e gli occhiali uscì fuori prendendo il cellulare.
“Cosa vuoi fare?” chiese lui curioso.
“Qualcosa che salverà Kyoko”.
 
 
Ciao a tutti, sono tornata presto come promesso ^^ è un capitolo particolare perché emerge solo il dolore dei personaggi e la loro confusione, come dare torto a Kyoko? Però abbiamo scoperto anche una tresca tra Sho e Moko! Ahahahh mi è venuta all’improvviso questa idea xD Forse scriverò una one shot proprio su di loro per capire com’è nato questo amore (forse). Comunque vi volevo avvisare che questo potrebbe essere il penultimo capitolo della storia… non ho ancora deciso… Poi vi farò sapere.
Ciao a tutti :D
 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** Ritorno al passato ***


Ritorno al passato

La mattina seguente Kyoko fu svegliata da una Moko-chan piena di energia.
“Forza Kyoko!! Alzati che abbiamo da fare!” le tolse il lenzuolo seguito da un borbottio di disapprovazione.
“Lasciami!” disse quando Moko la provò a sollevare dal letto.
Sho le diede il colpo di grazia spalancando la finestra facendo così entrare la luce abbagliante del sole.
“Maledizione! Ma non lo capite quando una persona vuole stare sola??” sbottò mettendosi seduta.
“No. Forza vai a prepararti” disse Sho allegramente.
Irritata andò in bagno immergendosi nell’acqua della vasca già pronta. Cosa avevano intenzione di fare? Voleva restare in quel letto a crogiolarsi nel dolore del suo amore perduto.
“Kyoko veloce!” disse Moko-chan entrando in bagno.
“Kyaaaa! Ma come ti viene??” chiese immergendosi per non farsi vedere.
“Siamo andate alle terme insieme e ancora ti vergogni? Dai che abbiamo molto da fare!” disse sollevandola malamente per poterla avvolgere con un asciugamano.
“Ma che ti prende oggi??” chiese spazientita.
“Ho trovato un modo per farti sentire meglio” disse allegramente passandole i vestiti.
“Cioè?”
“Quando avviene una rottura tra due persone cambiare look e fare shopping rilassa” disse sorridendo.
“Come lo fai a sapere?” chiese dubbiosa sistemandosi la parrucca. Anche Moko ne indossava una con i capelli corti.
“Perché quando una certa persona ha iniziato a mentirmi a fin di bene mi sono sentita tradita e sola, quindi lo shopping mi ha aiutato” disse ripensando ai giorni pieni di bugie raccontate da Sho per coprire Kyoko.
“Non funzionerà…” mormorò uscendo dal bagno.
“Ma non lo sai? Quando si ha una delusione d’amore bisogna cambiare! Tagliati i capelli ad esempio” esclamò seguendola.
“Li ho già corti”.
“Usa un po’ di fantasia!”
“Non ne ho” rispose laconica.
“E poi pensa che paga Sho!”
“Che cosa?!” esclamò il diretto interessato quando lo raggiunsero fuori.
“Certo, pagherai per me e Kyoko. Ti devi far perdonare molte cose” disse con uno sguardo omicida.
“Non voglio, torno in cam…”
Si bloccò a metà frase perché fu colpita in pieno viso da uno schiaffo di Moko-chan.
“Ma cosa ti prende???!” esclamò indignata.
“Cosa ti prende a te piuttosto!!! Dov’è finita la mia amica Kyoko, la ragazza combattiva, quella con lo spirito di un guerriero che ha affrontato molte battaglie uscendo a testa alta???”
“Sono sempre io…” mormorò massaggiandosi la guancia.
“No che non lo sei… non ti riconosco più” disse lanciandole uno sguardo penetrante.
“Non è vero”.
“Guardati… sei dimagrita, non hai vitalità, sei vuota…”
“Vuota…”
“Chi sei tu??”
“Chi sei?”
Sconvolta ripensò a ciò che aveva detto a Ren.
“Ren… Corn… o come ti chiami…” “Di chi mi sono innamorata? Di Ren? Di Corn? Di chi!!!”
“Chi sono?” disse ad alta voce.
“Esatto! Chi sei!” esclamò Moko sperando in una reazione combattiva però fu spiazzata dalle lacrime dell’amica.
“Kyoko…” disse l’amica avvicinandosi ma lei fece un passo indietro.
“Non avvicinatevi! Non seguitemi!” esclamò in lacrime correndo via.
“Kyoko!!” urlò Moko inseguendola.
“Fermati Kanae, lasciala stare” disse Sho afferrandola.
“Sho! Non possiamo lasciarla così!”
“Fidati” disse in tono risoluto.
Kanae lo osservò perplesso, poi tornò ad osservare il punto in cui la sua amica era scomparsa.
 
***
 
Chi sono? Chi sono? CHI SONO?
Stava camminando velocemente per le vie di Kyoto in cerca di una risposta a quella domanda. Aveva accusato Ren per averle mentito quando lei era la prima a non sapere chi fosse. Aveva mostrato a Ren una Kyoko falsa, un guscio vuoto plasmato negli anni dai genitori di Sho per essere la sua moglie perfetta… tutto ciò che sapeva fare era per lui. Quindi quale Kyoko aveva mostrato da quando si erano incontrati alla LME? Quale parte di lei era emersa nel loro rapporto? Era lei? O la Kyoko per Sho? Ma in fondo lei chi era?
“AAAAAAHHHH MALEDIZIONE!!!” sbottò ad alta voce attirando lo sguardo dei passanti.
Imbarazzata corse lontana finché non raggiunse un parco invaso da bambini. La primavera aveva mosso i primi passi già da un po’ scalzando l’inverno e decorando la città di ciliegi in fiore che non facevano altro che danzare aiutati dalla piacevole brezza primaverile.
Con occhi sognanti si inoltrò nel parco assaporando con un bel sorriso tutto ciò che le circondava. Era passato molto tempo dall’ultima volta che aveva sorriso con il cuore e desiderava che Ren fosse lì con lei per godersi quel posto, magari con un cestino per il pic-nic e la compagnia di Sho e Moko. Non avrebbe mai potuto immaginare che tra di loro potesse nascere qualcosa ma da come si guardavano si capiva che l’amore era entrato nelle loro vite riempiendo la loro solitudine.
Si riscosse dai suoi pensieri quando sentì una bambina piangere dietro un cespuglio. Aveva dei capelli lunghi e neri raccolti in due graziosi codini e un vestitino rosa chiaramente macchiato.
“Ehi piccolina, cosa succede?” chiese dolcemente calandosi.
“Oh! Ho macchiato il mio vestito! Mamma mi rimprovererà!!” disse singhiozzando la bambina.
“La tua mamma capirà… tranquilla” disse dandole una carezza.
“No!”
Kyoko perplessa cercò di consolarla ma inutilmente. Quella bambina le ricordava troppo lei alla sua età, problemi con la mamma inclusi. Cosa poteva fare? Si concentrò ripensando a come si calmava in quei momenti quando un bambino comparve improvvisamente facendola sobbalzare.
“Va tutto bene Sakura-chan, tua mamma non dirà nulla. Parlo io con lei” disse dolcemente prendendola per mano. Lei con un sorriso si tranquillizzò e lo seguì.
Kyoko rimase ferma osservando quei due ripensando al passato. E’ vero. Le uniche volte che lei e Ren erano stati loro stessi, senza maschere, era successo nella loro infanzia quando lei cercava di farsi consolare da Corn, il principe delle fate che le aveva regalato la magica pietra scaccia tristezza. Solo in quei brevi momenti loro erano veri. Ma ormai erano cresciuti, quindi cosa fare?
Si alzò in piedi talmente velocemente che le scivolò la sua parrucca. Agitata la raccolse però non la rimise subito. Rimase li ad osservarla con un sorriso.
 
***
 
Moko-chan vagava nervosamente per tutto il perimetro del giardino. Sho stava comodamente sdraiato in veranda godendosi quei raggi di sole primaverili.
“Calmati Kanae” disse aprendo lentamente gli occhi.
“Calmarmi? Dovevo seguirla! Fermarla! Cosa farò quando arriverà???” disse aumentando la velocità.
“Quando tornerà vedrai che ti stupirà” disse mettendosi seduto “grazie al tuo rimprovero l’hai fatta ragionare su qualcosa. Vedrai Kanae”.
Lei si fermò di fronte a lui arrabbiata.
“Ho capito! Ma cosa farò quando arriverà Ren???” infatti la sera prima aveva capito che l’unica persona con cui poteva stare meglio era il diretto interessato quindi l’aveva chiamato rivelando dove fosse la sua Kyoko.
Lui esasperato l’afferrò facendola adagiare sulle sue ginocchia.
“Sho!!!”
“Ma non ti fidi mai di me? Per favore ascoltami ogni tanto! Si risolverà tutto!” disse stringendola.
“Ma…”
“Niente ma” continuò lui zittendola con un bacio.
“Sho! E se ci vedessero i tuoi??” chiese lei imbarazzata.
“Uffaaaa… fidati di me” ribadì riprendendola a baciare.
Sorridendo lei rispose al bacio passando così tutto il pomeriggio a coccolarsi. Era da tanto che non avevano un momento tutto per loro. A sera però iniziarono ad agitarsi perché Kyoko non era ancora tornata a casa.
Si erano spostati dal giardino al vialetto dell’ingresso sperando di vederla apparire e sobbalzarono quando un taxi si fermò lì.
“Kyoko!” esclamarono all’unisono sollevati ma dal taxi non uscì lei.
“Oh, è un ospite” disse Sho incupendosi.
“Non è un ospite” ribatté lei osservando il ragazzo che era appena uscito. Era molto alto, bello, biondo, con gli occhi azzurri che li guardava con aria speranzosa. Il suo viso però era molto pallido e solcato da occhiaie nerastre.
“Dov’è?” chiese semplicemente.
“Non lo sappiamo! E’ scappata da questa mattina dopo un litigio e non è più tornata!” disse Moko avvicinandosi.
“Kanae perché parli di Kyoko-chan con lui? Chi è?” chiese Sho perplesso.
“Ora non ho tempo ma regoleremo i conti Fuwa! Vado a cercare Kyoko!” e senza aggiungere altro corse via.
“Non dirmi che lui è… Tsuruga Ren???” chiese lui sbalordito.
Kanae si limitò ad annuire guardando con apprensione per l’ennesima volta il punto in cui la sua amica era scomparsa.
 
***
 
Il sole era tramontato da poco e Kyoko incurante rimase immobile vicino al letto del fiume. L’aria man mano da piacevole divenne più fredda facendola rabbrividire. Guardò il suo riflesso sulla riva del fiume e una ragazza dai lunghi capelli neri le ricambiò lo sguardo. Era andata dal parrucchiere per tornare quella di prima e non potendo fare molto per la lunghezza le avevano dato una parrucca, ma anche così aveva avvertito un piacevole senso di pace che divenne più intenso quando aveva comprato e indossato un vestito bianco tutto pizzo e merletti come una principessa.
La sua radura immersa nel buio non le faceva paura come in sogno però tra le mani aveva la pietra magica di Corn per sicurezza. Se fosse arrivato qualche male intenzionato quella pietra non le sarebbe servita a granché ma così le sembrava che lui fosse lì.
“Che pace…” mormorò facendo un enorme respiro.
Tutto era perfetto, mancava solo lui.
Si alzò in piedi stringendo la sua pietra concentrando il pensiero su di lui.
“Corn… Corn… Corn…” chiuse gli occhi per cogliere qualsiasi rumore senza smettere di ripetere il suo nome.
“Corn…”
Un fruscio di foglie annunciò l’arrivo di qualcuno. Aprì gli occhi notando che la Luna piena aveva occupato il cielo contornata da miriade di stelle e intorno a lei tantissime lucciole volavano rendendo la radura un posto mistico.
Il rumore divenne più forte e lei si voltò osservando una figura che divenne più nitida man mano che si avvicinava. I raggi della Luna illuminarono il corpo perfetto del ragazzo che indossava dei semplici jeans scuri e una camicia bianca. I suoi occhi erano di un azzurro intenso e i suoi capelli biondi apparivano più scuri a causa della notte.
Appena la vide la preoccupazione che segnava il suo viso scomparve sostituita da un dolce sorriso. La sua principessa aveva avuto la sua stessa idea tornando alle origini. Loro due erano collegati dal filo rosso del destino, non c’era nulla da fare per contrastarlo Erano due persone con una gran voglia di amare e di essere amati dopo tanti anni di sofferenze e solitudine. Due spiriti affini che non si sarebbero mai stancati di amarsi, cercarsi, guardarsi… il loro era un legame indissolubile.
“Chi sei?” chiese lei con curiosità.
All’inizio rimase sconvolto da quella domanda temendo il peggio ma notando il suo viso rilassato decise di assecondarla.
“Io? Sono il principe delle fate. E tu chi sei?” chiese dolcemente.
Sul viso della ragazza si dipinse un’espressione di stupore ed eccitazione. Fece un passo avanti con leggerezza appoggiando i suoi piedi nudi dai ciottoli della riva del fiume alla morbida erba inumidita dalla notte.
“Io sono Kyoko. E tu hai un nome principe?” aggiunse facendo un inchino.
“Mi chiamo Kuon” rispose lui avvicinandosi “piacere di conoscerti Kyoko-chan” disse facendole il bacia mano.
“Corn… che nome buffo” disse ridacchiando.
La sua magica pietra le sfuggì di mano quando lui l’afferrò per stringerla in un forte abbraccio.
“Kyoko…” mormorò lui cercando le sue labbra con urgenza.
“Ren…” disse lei unendo le loro labbra. Un lacrima scese delicata sul suo viso mentre le cicale iniziarono il loro concerto.
Si staccarono per guardarsi negli occhi. Non c’era bisogno di parlare, chiarirsi. Erano lì immersi nella natura, felici per il loro ritrovo, a nudo nella loro vera identità. Si sorrisero stringendosi forte con la consapevolezza che nulla li avrebbe più separati.
 
 
***
 
“Finalmente un po’ di tranquillità!” disse Moko-chan godendosi il sole pomeridiano di luglio.
“Infatti, sono stati giorni stancanti” concordò Kyoko pigramente.
Erano entrambe sedute sull’erba vicino al fiume della radura. Il caldo era soffocante ma la brezza che tirava lo rendeva sopportabile.
Poco lontano Sho aveva i piedi immersi nel fiume e giocava con i suoi figli. Kei di sei anni stava aiutando la sua sorellina Misa di tre anni che era appena scivolata mentre Sho decise di uscire dall’acqua per far gattonare il piccolo Hideki. Kei era suo padre in formato più piccolo con gli occhi di sua madre e aveva ereditato non solo il fisico ma anche il carattere di dongiovanni del padre nonostante fosse così piccolo. Misa era bellissima, capelli castani, occhi scuri e la pelle di porcellana. Era molto timida ma guai farla arrabbiare. Si trasformava in suo padre facendo capricci per ore. Hideki era il nuovo membro della famiglia e somigliava molto a Moko-chan. In quel momento si avvicinò attirando l’attenzione di sua mamma che lo prese in braccio. Si alzò in piedi e si avvicinò a Sho per aiutarlo a calmare Misa che si era fatta male.
Kyoko ridacchiò e rimase ad osservare Kei che correva verso sua figlia, Sakura che aveva quattro anni. L’aveva chiamata così in onore della bambina che aveva incontrato nel parco. Sakura per lei e suo marito rappresentava il frutto della loro felicità e serenità e non le avrebbero mai permesso di soffrire a causa loro.
“Kyoko” chiamò una voce.
Lei si voltò sorridendo a suo marito che era appena tornato dal set. Lui si sedette alle sue spalle in modo da poterla abbracciare e sentire il suo profumo su di sé. Lei appoggiò la testa al suo petto e sollevò il viso per ricevere il bacio.
“Bentornato Kuon” disse dolcemente.
Lui sorrise e la strinse forte. Dopo l’uscita del film in cui lui aveva dovuto nascondere la sua identità di Tsuruga Ren aveva deciso di presentarsi al mondo come Kuon Hizuri rivelando così di essere il figlio di Kuu. Dopo questa dichiarazione poté finalmente ricongiungersi alla sua famiglia ed essere se stesso nel corpo e nell’anima.
Si erano sposati dopo un paio di anni, anticipati da Sho e Moko che intanto avevano avuto già Kei.
“Mamma! Papà!”
La loro piccola Sakura corse verso di loro stringendo qualcosa tra le mani. Aveva ereditato i capelli neri da Kyoko e gli occhi chiari da Kuon. Il suo carattere era spensierato come quello di lei ma era molto riflessiva come suo padre.
“Guardate che ho trovato!” esclamò spalancando la mano.
Aveva una piccola pietra blu e i suoi occhi brillavano di eccitazione.
“Mmm… tesoro custodisci con cura quella pietra” disse Kuon con un sorriso.
“Perché?” chiese curiosa.
“Ti ricordi della storia che ti raccontiamo sempre prima di andare a dormire?” chiese Kyoko alla piccola.
“Si! Quella del principe delle fate e la bambina!”
“Brava, quindi indovina che hai trovato?” disse suo padre.
“La pietra magica scaccia tristezza!!!” esclamò stupita.
“Esatto” rispose Kyoko “quando ti sentirai triste stringi forte quella pietra e vedrai”.
“Wow!!!! KEI!!!” urlò correndo eccitata verso il suo amichetto.
Kyoko e Kuon si lanciarono uno sguardo nostalgico.
“Cosa faremo quando nascerà il nostro bambino?” chiese Kyoko toccandosi il suo pancione.
“La nostra Sakura è generosa, condividerà la pietra con il suo fratellino” rispose posando le mani sulle sue.
Si guardarono dolcemente ma furono interrotti da Sho che li chiamava per poter iniziare la loro escursione nei boschi. Si alzarono soddisfatti e tenendosi per mano raggiunsero gli altri pensando che finalmente la loro felicità aveva spazzato via il loro triste passato.
 
 
 
Ciao a tutti ;( ;( questo come si può capire è l’ultimo capitolo della mia prima fanfiction ;( ha avuto il lieto fine che ho sempre desiderato e hanno fatto pace nel loro solo modo di comunicare, recitando i loro veri ruoli, della Kyoko bambina e del piccolo Kuon creatore di storie.
Sho e Moko hanno messo su famiglia dandosi da fare xD tre figli!!!
Bene è triste lasciare questa storia ma è anche giusto che sia giunta ad una fine. Ringrazio tutti coloro che hanno seguito le avventure dei nostri protagonisti gioendo e piangendo con loro. Ringrazio tutti coloro che hanno commentato partecipando così attivamente alla storia ma soprattutto ringrazio tutti i lettori silenziosi che hanno permesso questa storia di continuare a vivere aumentando giorno dopo giorno il contatore delle visite.
Grazie a tutti voi ^^
 
 
P.S. se vi piacciono le mie storie correte a leggere le mie due fanfiction yaoi “Shadows” e “Junjou Revolution”. Ciaoooo :D
Mi trovate su Facebook con il nome "Kotoko Chan".

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