Gli One Direction in Transylvania

di Jomy Pace e Amore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Nuova vita in un mondo morto ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: In un castello abbandonato ***
Capitolo 3: *** Una storia molto lunga,... ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: L'inizio di un'avventura ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Bidibi Bodobi BOOM!!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Nuova vita in un mondo morto ***


Capitolo 1: Nuova vita in un mondo “morto”
 
 
 
 
 
 
 
 
Era venerdì 17 aprile quando mi trasferii in Transylvania. Una settimana dopo incominciò la mia più grande avventura. Mi svegliai con un grande mal di schiena, causato dai pesanti scatoloni trasportati i giorni precedenti. Ero arrabbiata. Mi mancavano i miei amici della Pennsylvania, e sapevo che mi sarebbero mancati. Sapevo però che me ne sarei fatta una ragione. Mi alzai dal letto, dal dolore che mi provocava la schiena ebbi l’impulso di poggiarmi sul comodino. Feci un bel respiro e mi alzai. Andai a prendere il mio beauty-case. Mi misi un po’ di cipria, poi il phard, una matita marrone attorno ai miei grandi occhi a gatta verde scuro e il mascara. Dopo presi l’olio per capelli, da mettere sui miei capelli ricci castano biondo. Voilà, ero pronta per uscire di casa ed esplorare Bran. Uscii da camera mia, scesi le scale borbottando e mi persi. “Oddio, dov’è la cucina? Ho fame!!!” Pensai. Mi girai di scatto istintivamente. Notai una porta marrone un po’ vecchia. “Sarà quella la porta che porta alla cucina?,… Le porte portano, ma la porta non può essere portata,… Aspetta, invece si può portare la porta, quindi le porte portano, e le porte possono essere portate, attraversando un’altra porta che anch’essa può essere portata,… Fooorte,… Ok Megan, ritorniamo a dove porta quella porta!,… Dove porta?,… Il mio cervello dice che devo aprirla,… Aspetta, ma c’è ho un cervello?,… Cavoli Megan! Apri quella maledetta porta!”. Posai la mano intorno al pomello e lo girai. Aprii la porta, tutta cigolante. Dentro c’era il bagno, e dentro il bagno seduta sul water c’era Jemma, mia sorella, che mi guardava, con quei suoi occhi marroni coperti leggermente dai suoi capelli castano scuri lisci, arrabbiatissima. Imbestialita mi urlò contro:- Megan! Esci immediatamente! Vuoi vedere una torta al cioccolato?!-. Risposi un po’ ironicamente:-Ma tu non la facevi verde?-. Lei mi urlò ancora più forte:-Esci o te la lancio!-. Così intimorita risposi:- Non trovo la cucina-. Lei ancora più arrabbiata, a denti stretti rispose:- E’ alle tue spalle!-. Chiusi forte gli occhi e strinsi forte le mani. “Ti prego, dimmi che non è vero!”. Mi girai lentamente, aprii gli occhi, e vidi la cucina. “ Ok, non ho il cervello”. Chiusi la porta e imbarazzatissima andai in cucina. Salutai i miei genitori. Mia mamma, più alta di mio padre, bionda dagli occhi verde scuro come i miei, e mio padre moro con gli occhi marroni. Mi sedetti a tavola. C’era un appetitoso piatto di frittelle. Me lo stavo divorando con gli occhi. Mi accanii sulle frittelle, e me le divorai in due minuti. Quando finii di mangiare alzai la testa e i miei genitori mi guardavano sconvolti. Ci fu qualche secondo di silenzio e poi mia mamma mi domandò:- Megan, oggi cosa fai? Hai detto che volevi uscire e vedere la città-. –Sì, ma non voglio la compagnia né di Jemma né di Jack- risposi un po’ freddamente. –Ma sono i tuoi fratelli!- mi disse mio padre. –Sì, ma voglio stare da sola!- chiusi il discorso. Mio padre fece spallucce. Andai in camera a prendere il mio telefono e uscii di casa. Chiudendo la porta di casa inspirai bene l’aria pura del mio giardino, un aria…Diversa...non so, forse ..come un costante autunno,… Foglie, umidità,...Pioggia!!!!  Uscii dal cancello. Attaccai le cuffie al telefono e mi misi ad ascoltare la musica. Scelsi <>, e mi misi a canticchiarla per strada. “Bran, è il paese più ambiguo che avessi mai visto…cosi sinistro, gente strana, senza sorriso sul volto,… Oh! Bello questo pezzo! ‘Cause we’re on fire, we’re o-on fire, we’re on fire now!,… Questa canzone è stupenda! Amo i One Direction!”. Svoltai poi l’angolo per andare in centro al centro di Bran. C’era un incredibile profumo di pane appena sfornato nell’aria. “Mi sta tornando la fame”. Così chiesi al primo ragazzo che mi ritrovo davanti, un bel tipetto alto, dagli occhi azzurri e capelli chiarissimi:- Mi scusi, ma da dove viene questo buonissimo odore di pane?-. Il ragazzo mi rispose:- Dietro tue spalle, esserci panetteria-. “Oh no! Ancora!”. Gentilmente li risposi:- Grazie!,… Oh,… E, volevo dirti, sei carino!-. Mi guardò quasi stupito e disse:- Grazie,…-. Poi però li dissi:- Ma non sei il mio tipo tranquillo!... Ma, sei di queste parti?-. Lui mi rispose dicendo:- Si, e io imparare inglese, a me piacere inglese-. –Forte!,… Grazie, ciao!- Li risposi. Stavo per andarmene ma lui mi fermò dicendo:- Comunque io essere Alexander-. Mi voltai, lo guardai dritto negli occhi e dissi:- Megan, sono Megan-. Sorrise, contraccambiai e tornai nella mia strada. Girai un po’ di qua e un po’ di là, senza pensare dove stavo andando.  Finii in un parco. Mi sedetti tranquilla per terra. Stavo ascoltando <>, quando vidi un ragazzo alto, qualche centimetro più di me, castano riccio girato di schiena. “Sembra Harry Styles,… Sì,… Certo,… Ti pacerebbe Megan!”. Il ragazzo si voltò. Notai il sorriso, con gli incisivi poco più sporgenti degli altri denti, le labbra abbastanza piene, rotonde sul labbro superiore, le fossette, il nasone e i degli occhi così belli, che sembravano parlassero da soli, e verdi come gli smeraldi, le rughette che si formavano intorno agli occhi quando sorrideva, e qualche brufoletto sulla sua pelle chiarissima. “Mi è venuto il magone”. Strizzai gli occhi per riconoscere che fosse proprio Harry. “…Credo che le frittelle che ho mangiato stanno avendo un brutto effetto su di me,…”. Mi alzai, e mi avvicinai. “Ok, è proprio Harry”. Mi stavano tremando le gambe. Quando fui a due passi da lui dissi:- Oddio Harry Potter, EHM, EHM! Styles!-. Lui mi rispose:- Ciao! Immagino tu sia una fan-. Notai che si grattò la testa. Lo guardai con un sorrisetto malizioso e li dissi:-No, sono tua nonna!-. Scoppiai a ridere. Mi guardò male. Dopo mi chiese:- Come ti chiami?-. –Megan! La mega “n”,… E dopo questa,… Manicomio!- risposi. Mi guardò male. “Ma perché faccio sempre figure di emmental?”. Si grattò ancora la testa, più forte di prima. Dopo mi disse: Vuoi un autografo? Un abbraccio? Una foto?-. –Vorrei passare un po’ di tempo con te e con gli altri quattro- risposi. Spalancò gli occhi e cambiò discorso:- Ehm,… Farci un giro insieme per la città? Ok!-. “Ma,… E’ matto? Va bè,… Mangiare i toast sotto la doccia non ti può rendere di certo una persona normale,…”. Si grattò ancora la testa. “Ma cos’ha i pidocchi?”. D’un tratto una bambina e un bambino alla nostra destra si misero a giocare con una palla. Harry la vide ed esclamò: -Palla! Mia la palla! Mia! La palla, la palla, la palla, la palla!!! Pallina arrivo!!!-. Iniziò a correre verso la palla a quattro zampe per prendere la palla. I bambini si misero ad urlare. Prese la palla con la bocca e tornò indietro a manetta. Io ero sconvolta. “Ma che cavolo li è preso?!”. Lo guardai bene tornare indietro, ero quasi certa che mi puntasse, poi capii che stava correndo veramente a quattro zampe verso di me. “Ma che casco sta combinando?!”. Iniziai a correre dalla parte opposta più veloce che potessi. Sfortunatamente mi raggiunse. Mi saltò addosso e mi buttò a terra. Si mise a leccarmi il viso. Vidi i suoi occhi. Non erano più verdi, erano giallo lucidi. Dallo spavento mi misi ad urlare. Lui rimase fermo qualche secondo, chiuse gli occhi, scosse la testa, riaprii gli occhi, erano tornati normali, e si spostò. Arrabbiata e spaventata li urlai contro:- Ma sei impazzito?!-. Si rigrattò la resta e rispose:-Scusami Megan,… Io,…-. Mi guardò dritto negli occhi, e poi disse con voce avvilita:- Mi dispiace-. Si alzò e si allontanò. Istintivamente dissi:-Aspetta! Non andare, sono io che sono isterica,… Scusa me,…-. Si girò e disse:-Come sei dolce!,… Aspetta! Ma io ti piaccio?-. Io risposi:- Sei quello sexy del gruppo secondo me, ma sei troppo idiota,… Preferirei averti come amico, anche se sei il mio preferito del gruppo!-. Sorrise. Rimase in silenzio a guardare per terra. Si grattò la testa. “Com’è strano,…”. Un istante dopo si mise ad odorare per aria, il che mi portò a domandarli:-Che hai?-. –Lo senti questo odore delizioso?- mi rispose. Mi misi ad annusare per aria. Non sentii niente, così li risposi:-Quale odore?-. Mi prese per mano e si alzò di colpo. Mi trainò via. –Dove mi stai portando?- chiesi. –Dove sento questo odore- rispose. Ci ritrovammo davanti a un uomo che perdeva sangue dal naso. Harry un secondo dopo disse:-Ecco cos’era,…-. – Ma, come hai fatto a sentire questo odore, così lontano?- domandai stupita. Non rispose. –Harry-. Rimase sempre in silenzio. Cambiai discorso:- Posso farti una domanda?-. Si girò e mi guardò. Continuai:- Cosa ci fai qui a Bran?-. –Io,… Scusami Megan,… Io non posso dire e fare niente,…-. Lo guardai stranamente. Dopo mi disse:- Ok, è stato bello Megan, ci vediamo magari domani,…-. “Eh! Magari!”. Mi abbracciò e aggiunse:- Questa notte,… Rimani a casa,… Non uscire per nessun motivo,… E chiudi la porta a chiave,… Non chiedermi il perché,…-. Risposi con un filo di voce:- Ok,…-. Dopo se ne andò.
Passarono un po’ di ore. Ero dentro un bar per bere un bicchiere d’acqua. Avevo una sete boia. Entrai dentro il bar e mi sedetti. Si avvicinò una donna bassa dai capelli scuri come la notte. Ci misi tipo mezz’ora a farli capire che volevo un bicchiere d’acqua. Sembravamo due ritardate. Mi portò poi il bicchiere d’acqua e in neanche due secondi lo finii. Entrò poi quel ragazzo che avevo incontrato prima. Mi vide e mi salutò. Si avvicinò a me e mi salutò:-Ciao-. –Ciao Alexander- risposi. –Che fare tu qui?- domandò. –Io fare qui popò!- risposi ridendo. Mi guardò male. –No scherzo, ero venuta per bere un po’ d’acqua- aggiunsi. Rimase in silenzio qualche secondo. Poi disse:-Megan, questa notte esserci luna piena, non uscire casa! Essere pericoloso!-. “ Sì un lupo mannaro! Che paura! La gente di questi posti è proprio idiota,…”.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: In un castello abbandonato ***


Capitolo 2: In un castello abbandonato
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dopo aver visitato il paese di Bran tornai a casa. Anche perché si stava facendo buio. Rientrai a casa. C’erano i miei genitori all’ingresso vestiti pronti per uscire. –Dove state andando?- li domandai. –Abbiamo una riunione di lavoro in un paese qui intorno. Voi state qui, vi ho preparato la cena, torneremo tardi, ok?-. Rispose mamma. –Ok ciao mamma, ciao papà- dissi. Mi diedero un bacio sulla guancia e uscirono. “Chissà se è vero per stanotte,… Io chiudo la porta a chiave per precauzione”. Chiusi la porta a chiave. Mi girai. Jemma disse:-Sembri spaventata,…-. –No, sto bene,…-. Scese dalle scale il mio fratellone Jack. Che ci fissava con i suoi occhi marroni, mentre scendeva le scale scuotendo un po’ la sua massa di capelli castani. Una volta giù ci domandò:- Allora due idiote cosa facciamo?-. “Ma perché ci deve sempre sfottere?”. –La popò!- li risposi. La mia sorellina si mise a ridere. Mio fratello mi diede uno schiaffetto in testa. –Au!- urlai immediatamente alla bottarella che ricevetti in testa. Jack si mise a ridere. Jemma poi domandò:-Giochiamo a “Obbligo O Verità”?-. –Per me va bene- risposi. –Ok- aggiunse Jack. Andammo in salotto. Io dietro. “Prima di perdermi ancora, è meglio stare dietro”. Jemma prese una bottiglia, e ci sedemmo sul pavimento. La fece girare. Si fermò su Jack. –Obbligo o verità?- chiese Jemma. –Verità:… Ho fatto cadere lo spazzolino da denti di Megan nel water-. Spalancai gli occhi e mi misi ad urlare:- AAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!! CHE SCHIFOOOOOOOOOO!!!!!!!-. Iniziai a correre a destra e a sinistra con la lingua fuori sfregandoci sopra con il dito. Jack rideva come un matto. Jemma era sconvolta. Dopo che riuscii a calmarmi, con un pacchetto intero di cicche in bocca,  girai io la bottiglia. Venne fuori Jemma. –Obbligo o verità?- chiesi. –Verità!- rispose Jemma. –Ho rotto io il bicchiere di mamma- aggiunse. –Noooooooooooooooo!- disse Jack in modo sarcastico. “Idiota”.  Io e Jemma lo guardammo male e poi lui disse:-Ok, tocca a me girare-. Girò la bottiglia, e puntò su di me. –Obbligo o verità?- mi chiese Jack. –Obbligo! Obbligo! Obbligo!- risposi eccitata. –Uuuuaahahahahahah!- rise mio fratello. “Quanto cavolo è idiota?!”. –Uhm,… Devi uscire di casa e andare fino al castello abbandonato, tanto è vicino a noi, entrare nel cancello, e tornare indietro, tutto entro mezz’ora- disse. –Sei impazzito?!?!?!- li urlai contro. -Forse,…- mi rispose. –Io non lo faccio! Non se ne parla!- annunciai. Mio fratello iniziò a prendermi in giro:-Sei un po-po-po-po-pollo! Farò come Homer Simpson al matrimonio di Bart; ti canterò co-cocco dè! Co-cocco dè! Ahahahahahah! Fifona, fifona codarda! Fifona, fifona codarda! Ti prenderò in giro per il resto della tua vita!- lo interruppi dicendo:-Va bene, ci vado! Rompi scatole!-. Fece un sorrisetto quasi diabolico. Andammo all’ingresso. Presi una torcia. “E se ciò che avessero detto Alexander e Harry,… Oddio che figo Harry,… Ehm! Ehm! Che avessero detto ci fosse qualcosa di vero?,… C’è solo un modo per scoprirlo,… Andare là, nel buio, e scoprire se mi prendevano in giro  o se è vero”. Uscii dalla porta di casa. Accesi la torcia, e mi imbattei in mezzo all’oscurità. C’era un leggero tratto di nebbia. Guardai il cielo: La luna era alta e bella, lasciava in leggero riflesso sulla nube che la scopriva leggermente, e su tutti i soggetti che mi circondavano. Iniziai a camminare. Il terreno era diventato così umido, in quel breve tempo che ero in casa, che quasi pensavo fosse impossibile,… Le mie All Stars luccicanti penetravano nella terra umida, rovinandosi. Iniziai ad avanzare. Uscii dal cancello di casa mia. Cigolava. Presi la strada buia e tetra per arrivare al castello abbandonato. Continuavo a guardarmi intorno. Gli alberi erano spogli. E il colorito giallo degli occhi dei gufi non mi tranquillizzavano. Ero immersa nel silenzio. Ma avevo come la sensazione che qualcuno mi osservasse. O mi seguisse, come uno stalker. Ero a poco più di cinquanta metri dal cancello del castello. “Ora mi avvicino, entro, esco e corro a casa,… Sembra lo scenale di un film  horror”. Sentii un rumore dietro le mie spalle. Come un ramoscello che si spezza. Mi voltai in un istante. Non vidi niente. Sentii un brivido sulla schiena. Mi rigirai. Sentii un altro rumore. Di leggeri passi. Mi rivoltai. –Jack! Non è divertente!- gridai. Vidi un’ombra nera avvicinarsi lentamente. Strizzai gli occhi. Puntai la torcia contro. C’era un lupo. Un lupo gigantesco, nero. Con gli occhi giallo lucidi. Con vestiti strappati, invasi di sangue. Mi stava guardando. Ringhiava. Aveva dei denti lunghissimi. E degli artigli affilatissimi. Iniziai a iperventilare. Feci cadere la torcia. Il mio cuore batteva all’impazzata. Iniziai a correre verso il cancello più veloce che potessi. Il lupo mi stava rincorrendo. Mi misi ad urlare. Caddi. Il lupo mi saltò addosso. Mi guardò dritto negli occhi. Ringhiava. Intanto mi cadeva un po’ di bava in faccia. Per un attimo ho creduto di morire. Per un attimo avevo perso la speranza. Girai  lo sguardo a destra. Notai il bracciale d’argento che mi avevano regalato i miei amici dalla Pennsylvania. Lo presi di scatto. Lo lanciai al lupo, lo beccai dritto, dritto nell’occhio sinistro. Fece un balzo all’indietro e si lamentò. Mi alzai e corsi verso il castello. Mi lanciai contro il cancello non si apriva. Spinsi più volte. –No! No! No! Apriti!!! Casco!!!!-. Si stava avvicinando a tutta velocità il lupo. Spalancai gli occhi. Il cuore non me lo sentivo più veloce di così. Scrollai ancora il cancello. Il lupo saltò. Mi chinai di scatto. Dalla botta del lupo si aprii il cancello. Mi alzai. Entrai nel giardino. Il lupo mi afferrò la caviglia. Mi fece cadere. Li tirai un calcio nel muso. Forte. Mi lasciò. Mi rialzai. Corsi all’ingresso del castello. Il lupo si stava rialzando. Corsi al portone del castello. Battei così forte con le mani per aprirlo che iniziò a uscirmi sangue. Si aprì il portone. Entrai il lupo si stava avvicinando ad una velocità pazzesca. Spinsi con tutte le forze il portone per chiuderlo. Era vicinissimo. Chiusi il portone al volo, e neanche un secondo un botta forte colpì il portone. Chiusi a chiave, con i vari lucchetti. Si sentì battere ancora violentemente per qualche secondo. Mi misi a piangere dallo spavento. Dopo si sentì qualche lamentela del lupo. E poi ci fu il silenzio totale. Continuai a piangere appoggiandomi al portone. Passarono due minuti. E sentii una voce strana, con accento tedesco e r moscia:- Coza ezzere quezte odore di zangue? Molte buone! Jha! Jha! Jha!-. Mi venne d sorridere. Si avvicinò un ragazzo. Alto più o meno come me, con gli occhi marrone verde, da una forma particolare,  moro, una mascella da una forma bella, ma unica, e pelle pallidissima. Un po’ di barba. Occhiaie viola segnate.  “Zayn,… Stanco?”.  –Ciae! Io ezzere vampire Zayn! Jha! Tu ezzere?- mi chiese. Mi misi a ridere e risposi:- Mi chiamo Megan! Sei veramente un vampiro?-. –Tu guardare miei canini! Jha!- disse. Sorrise. Notai i canini. Però aveva l’apparecchio. –Perché hai l’apparecchio ai denti?- domandai. –Miei canini ezzere creziuti ztorti! Jha!- rispose. “Il vampiro con l’apparecchio mi è nuova,..”. Zayn si mise a odorarmi il sangue alle mani. I suoi occhi diventarono rossi. –Mmmmh! Tu avere zangue zere pozitive, molte buone! Jha!- disse. –Non mi mangiare!- esclamai. –No io non potere mangiare, io non avere cannucce per mangiare tuo zangue! Jha!- rispose. Spalancai gli occhi. –Ma ie non volere zucchiare tuo zangue, ze no io uccidere te, e ie non volere uccidere te, ma ie faccie fatiche a reziztere! Per me ezzere torture, e poi io non avere cannucce, come ie avere già dette! Jha! Ie no volere ezzere killer zucchia zangue!- disse. –Ok,…- risposi. –Niall! Tu viene qua! Jha!- disse dopo Zayn. Si spalancò una porta li intorno. Uscì un ragazzo bendato su tutto il corpo. Occhi azzurri, nasone, pelle chiara, labbra né troppo sottili né carnose, capelli biondi. Più basso di me. “Perché Niall è tutto bendato?”. Niall disse:- In bagno non c’è più carta igienica!-. –Allora tu potere uzare tue bende! Jha!- disse Zayn. Niall si irritò un pochino:- Lo vuoi capire che sono una mummia?! Non posso togliermi le bende, divento polvere!-. Zayn disse:-Quindi ie potere immaginare che tu non avere bende per la noztra nuova amica Megan! Jha!-. Niall mi guardò, vide le mie mani ed esclamò:- Oh, povera! Scusami!,… Ehm, c’è il mio armadietto dei medicinali in bagno, vieni-. Seguii Niall fino in bagno. Era tutto infestato di polvere e ragnatele. Si mise davanti all’armadietto e disse cose strane. In un’altra lingua. Si aprii l’armadietto. Dentro c’erano tutte bende. Solo bende. –E’ per precauzione,… Al contrario di Harry, Zayn e Louis, a me e Liam gli istinti omicidi non vengono, in compenso abbiamo più probabilità di sparire-. Prese una benda e me la legò intorno. –Grazie,  e scusa il disturbo- dissi. –Non preoccuparti, tanto stavo facendo sabbia con scarafaggi- rispose. Uscimmo. Zayn si mise ad odorare, i suoi occhi tornarono belli come prima. –Grazie Niall! Jha!-. Sentimmo poi una voce profonda fare:-Uuuuuuuuh! Ho viiiiistooooo un cucchiaaaaioooo!-. “Questo non può che essere Liam,…”. Sbucò da sotto il pavimento Liam, circondato da una luce azzurra. Era tutto azzurro. Era un fantasma. Solo i suoi occhi rimanevano marroni. Naso medio grosso, labbra carnose e un po’ di barbetta. –Liam, non ti può fare niente! Non puoi toccare niente, e niente può toccare te!- disse Niall. –Oooooooh! Un cucchiaaaaaiooooo!- rispose Liam. “Si può, un fantasma che ha paura del mondo esterno? Oddio”. –Dai tu rilazzare! Ore Jha!- li ordinò Zayn. Si sentì dopo un verso un po’ strano, quasi ritardatario. –Ooooooh! Arriva Louis! Ooooooh!-. “Quindi quello che ha cercato di mangiarmi viva era Harry,… Mi ha preso per un tacos che correva?,… Oh! Ecco perché oggi voleva la palla”. Si avvicinò un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli castani, tutto spettinato, pelle pallida e occhiaie nere. Camminava tutto storto. Era uno zombie. Ed emetteva dei versi ambigui. Si avvicinò  notai che alcune parti del corpo erano cucite. Ad un certo punto li cadde un braccio. Mi spaventai e urlai:- Oddio!-.  Louis si chinò per prendere il braccio, lo riprese e se lo riattacco premendo con forza e girandolo un po’ a destra e un po’ a sinistra. Poi emise dei versi, tipo quelli di una balenottera azzurra. –Che ha detto?- chiesi. –Tu azpettare due zecondi! Jha!-. Prese un mini dizionario dalla tasca della sua giacca con sopra scritto: Inglese-Louis, Louis-Inglese. Aprì il dizionario, lo sfogliò e poi disse:- Lui avere dette: Ciae ie ezzere Louis, e tu chi ezzere?-. –Oh Grazie! Ciao Louis! Sono Megan!- risposi. Vidi poi Liam che litigava con il suo dizionario. Non riusciva a prenderlo, le sue dita li passavano in mezzo. Dopo si incazzò e urlò. –Come mai siete così?- domandai. –Qezt ezzere lunghe ztoria! Jha!-,…

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Capitolo 3
*** Una storia molto lunga,... ***


Capitolo 3: Una storia lunga,…









Ero davanti a una mummia, un fantasma, uno zombie e un vampiro. E inoltre fuori c’era una specie di cane indemoniato che mi voleva mangiare con le patatine,… Aspetta,… Ma dove le trovava le patatine? Va bè, comunque, ero davanti ai miei miti. Zayn iniziò a parlarmi:- Allora come io ezzere diventate zanghiuzughe ezzere lunghe ztoria,…Ezzere colpe di Niall!-. Niall si arrabbiò:- Ma che c’entro io?! Guarda che ti scarico una fiala di scarabei ti mangeranno e poi diventerai il vampiro mummia!-. Zayn si mise a ridere:- Ok, tu ezzere proprie idiote! Tu non capire mai quande ie scherzare! Jha!-. Mi arrabbiai poi io e dissi:- Allora! Mi spiegate perché prima potevate cantare, ora se salite sul palco uno non riesce a prendere il microfono, l’altro li si lega addosso, l’altro non lo prende perché li si stacca direttamente la mano , l’altro ci si sbava sopra!,… E Zayn non so che combina!,… E non so se riuscirete a cantare!-. Liam mi rispose:-Ooooooooh! Io e Harry sappiamo cantaaaaareeeeeeeee Gooooooottaaaaaaa be youuuuuuuuuuuuuu! Quando facciamo uuuuuuuuuuuuuh! Ci viene bene!!!- “Lo immagino!”. Louis miracolosamente si mise a parlare:-Sono,… Muahauae,… Lo-…. Lo-uis-. –Sì, lo so- risposi. Continuò a parlare:- Wauyumbeeeemuhaue! So-…So-no,… Mort… Vivente!-. Lo guardai attentamente e dissi:- A me sembri più mongolo vivente!... Ehy! Ti ci vedevo però come mongolo vivente! Ahahahah! Ok, racconta la storia,… Anzi raccontala te Niall,… Sei l’unico che parla normale! Senza offesa!-. Zayn si arrabbiò:- Oh no tu tranquille! Io non avere bevute tue zangue e tu dire che ie parlare in mode ztrane, perché zecondo voi ie parlare in mode ztrane? E’?!?! Ie potere fare da Zpeaker, ie potere fare inzegnante lingue Inglese, e spagnole, e tu dire che ie parlare ztrane?! Tu ezzere ztrana Margherite!- . –Mi chiamo Megan- li feci notare. –Zcuza- aggiunse Zayn. Niall iniziò a raccontarmi:- Allora, tutto iniziò circa tre mesi fa,… Eravamo a Londra dentro un camper,…- lo interruppi:-Che ci facevate in un camper?-. –Bazinga!- rispose Niall. –The big bang theory la vendetta,…- aggiunsi. Niall continuò:- Eravamo in un camper,… Stavamo facendo gli idioti,… Avevamo dato fuoco al cassetto delle mutande di Liam,… Harry l’aveva scritto su Twitter e le fan stavano sclerando,… Ad un certo punto ci venne una video-mail al computer. Pensavamo che fosse una fan, ma c’era una con il cappuccio nero che li copriva il viso e voce inquietante che disse “Siete invitati a cena a casa mia, in Transylvania in Via Della Decapitazione numero 17, paese Bran, domani sera, venite possibilmente per mezzanotte, grazie, siete pregati di non dire a nessuno dove andate e di venire solo voi cinque”. Si chiuse l’e-mail. Louis disse subito: “Che bello! Ci andiamo?”. Zayn disse “Per me è una fan”, Harry disse: “Perché?”. “Dai! Siete invitati a casa mia,… Per lo più è una killer,… Che vuole farci quella a mezzanotte?”. “E secondo te una fan ci vuole uccidere?” dissi. “Hai presente Jhon Lennon? Morto sparato perché un fan lo amava troppo” rispose Zayn. “Io dico di andarci,… Cibo gratis! E poi, di quei psicopatici che sparano ne trovi uno su un miliardo, tranquillo Zayn!”. Il giorno dopo quindi decidemmo tutti di andare felice e allegramente saltellando a braccetto fino ad andare a casa di quel misterioso uomo o donna che fosse. Suonammo il campanello, entrammo. La casa era la più isolata del paese. L’umano poi chiuse la porta a chiave, e battendo il piede violentemente nel pavimento chiuse come per magia tutte le finestre e porte. Iniziò ad urlarci: “Voi! Voi cinque maledetti!”. Liam rispose arrabbiato: “Ehy! Non sei stato tu quello a cui hanno dato fuoco le mutande!”. L’umano rimase fermo due secondi, ma poi sollevò tutti per aria e formulò delle parole che sembrava parlasse con gli alieni. Sentii un forte dolore, vidi Harry crescere a tutta rapidità dei peli, e i suoi capelli divennero tutti lunghi davanti al suo viso. Sembrava cugino It. Louis cambiò colore della sua pelle in un batter baleno, e li si staccarono le braccia e le gambe, ma non usciva sangue, sembrava proprio morto. A Zayn li crebbero a tutta rapidità dei canini affilati,… E storti, i suoi occhi diventarono rossi e la sua pelle si impallidì. Liam iniziai a vederlo diventare blu fosforescente dai pedi alla testa, e il mio corpo diventò sabbia. Cademmo tutti a terra, l’uomo era sparito. Zayn iniziò a dire: “Ie avere zete! Ie avere tante zete! Ma ie non avere cannucce! Ma ie avere zete!”. Harry invece si mise a dire: “Ehy,… Avete una tibia da prestarmi,… Ho voglia di,… Rosicchiare”. Louis si mise a fare i suoi versi, e Liam disse: “Ehy! Guardate! Voooooooooolooooooooo! Ooooooooooooh!”. Io dissi “Non mosso muovermi,… Sono sabbia,… Avanza solo la testa”. Harry e Zayn poi si misero ad aiutare me e Louis. Harry ricuciva le parti di Louis, Zayn mi raccolse con la scopa e paletta e insieme mi “Ricostruirono”,  con della carta igienica,… Così adesso siamo condannati,… Siamo dei mostri, assetati di sangue- Zayn lo interruppe:- Altreché ze ie ezzere moztre azzetate di zangue! Mmmmm zangue ezzere molte buone! Ma zanzare rubare me zangue! Tutto zangue! Ezzere cattive! Anche zangiuzughe! Jha! Jha! Jha!-. Li guardai. Ero tristissima per loro, perché dei bravi e tonti ragazzi come loro dovevano subire un’ingiustizia del genere? –Io vi voglio aiutare, voglio aiutarvi, voglio farvi tornare normali,… Nel senso, non più mostri, voi non siete normali,…- . Liam disse:- Ooooooh! Queeeestoooo èèèè mooolto doooooooolce da parte tuuuuuaaaa-. Sorrisi. –No, zul zerie, ezzere molte dolce da parte tue! Jha!-. –Veramente, grazie- disse Niall. –Pia…Ce…Re... bbcwnbhdbcbib… D… Cono-… Cono-… Cono-ser… Ti-. Disse infine Louis. “Questo non c’è la fa”. –Sì, piacere- li risposi. “Oh no! Devo tornare a casa, ma come faccio?”. –Ehm scusate,… Dovrei tornare a casa,… I miei fratelli si staranno preoccupando e non vorrei che uscissero a cercarmi,… Harry è indemoniato,… Ma come torno a casa?-. Liam disse:- Uuuuuusiaaaaaaamo la gaaaaambaaa di Loooouiiiiiis!-. Niall l’afferrò e la staccò. Aprirono il portone. –Ma che fate?!?!?!- urlai. Scappai dietro loro, c’era Harry che ci stava per volare addosso. Niall agitò il braccio in aria. Harry si sedette, tirò fuori la lingua, fece andare la coda, e Niall lanciò la gamba di Louis. Harry di mise a rincorrere la gamba. Zayn si girò verso me e disse:-Zcappa!-. Li sorrisi e mi misi a correre di una rapidità che non sapevo di avere. Corsi fino a casa. Jack e Jemma mi fecero entrare. Mi appoggiai contro la porta, scivolai per terra. Mi misi a piangere, non solo per la paura che mi presi, ma a quello che era successo agli One Direction. Jack mi domandò:-Ehy! Tutto bene?-. Mi girai a guardarlo male. “Ora ti ammazzo, ora ti ammazzo, ora ti ammazzo, ora ti AMMAZZO!!!!”. Mi lanciai contro lui e iniziai a prenderlo a botte. –Sei stra morto!!! Mi sono fatta la nutella addosso!!!!!!!! Sei stra, stra, stra morto!!!!!!!!!!-

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: L'inizio di un'avventura ***


Capitolo 4: L’inizio di un’avventura










“Allora, io devo aiutare un vampiro tedesco con l’apparecchio, un cane omicida che non è stato addestrato, una mummia composta quasi interamente di sabbia e polvere, un fantasma che ha paura di tutto e uno zombie ritardato,… Se dovessi uscirne viva anche oggi, ho un didietro alla Jennifer Lopez che neanche immagino!”. Presi una croce, la misi nello zainetto che stavo preparando. Aprii la mia scatola di gioielli, presi tutti quelli d’argento. Andai in cucina e presi dell’aglio. Presi anche una forbice. “Manca la difesa per Liam e Louis!... Ehy! Tutti e due nella “L”, che scoperta!!!,… Ok Megan, torna in te!,… Per Liam,… Uhm,… Un’aspira briciole!”. Presi l’aspira briciole di mia mamma. “Ok,… Manca Louis,… Una pistola,… Spero che non la userò mai,… Però la devo prendere,… Dove la posso trovare?,… Mio padre ne ha qualcuna,… Se mi becca,… Altro che lo zombie mi mangia il cervello! Mio padre mangerà il mio,… A parte che nessuno dei due troverebbero cibo dentro la mia testa,… Però,… Non voglio la cicatrice al cranio,… Non troverò più un fidanzato!... Allora! Torniamo a sta casco di pistola!”. Entrai in camera dei miei. “Strano, non mi sono persa”. Mi avvicinai lentamente all’armadio. Lo aprii. Sotto i suoi vestiti. “Ecco le armi!”. Presi una pistola e corsi via. Uscii di casa. Inviai un messaggio con il mio telefono a mamma, dicendo che sarei stata via a farmi un giro tutta la mattina. “Vado a fare colazione”. Camminavo spensieratamente. Gironzolavo qua e la come un’idiota. Colpii qualcuno. Caddi. Immediatamente dissi:-Mi scusi-. Mi rispose una voce famigliare:-Oh! Tu non preoccupare Megan!-. –Alexander?- domandai. –Sì, essere io, in carne e ossa!- rispose. –Oh! Ciao!- dissi. Mi porse la mano per farmi alzare. Li diedi la mano e mi tirò su. –Come va?- mi domandò. –Insomma,…- risposi. –Cosa tu fare adesso?- mi domandò. –Vado a fare la colazione, poi un giro- risposi. –Posso accompagnare te?- domandò ancora. –No!- risposi. –Perché?- chiese. –Perché no- ribattei. –Tu essere misteriosa Megan- disse. “No, io avere le mie scatole piene”. –Allora ciao Alexander- li feci capire che volevo chiudere il discorso. –Ciao Megan- disse infine Alexander. Me ne andai. Andai a fare colazione. Presi una brioche calda appena sfornata. “Mmmmmm! Che buona”. Dopo mi recai al castello. Un po’ timidamente, dopo quello che era successo la sera prima. Bussai al portone. Le mani avevano ancora dei taglietti, e bruciavano un po’. Sul portone c’era ancora il mio sangue secco. “E’ inquietante”. Aspettai due minuti. “Perché non mi aprono”. Bussai una seconda volta. Bussai una terza volta. Una quarta, una quinta e una sesta. “Ma per quale casco di motivo non aprono?!?!?! Sono morti?!?!?! A bhè,… Aspetta,… Ma se loro non sono vivi, e non sono morti, che cosa sono?,… Aspetta! Quegl’idioti degli scienziati hanno inventato i vivi e i morti! E quelli a metà?!?!?! Che razza di idioti!!! E poi si credono intelligenti! Quando magari non sanno neanche cosa fa tre per nove! E fa ventuno! Aspetta,… Non fa ventuno,… Cosa fa? Oh casco! Megan concentrati!”. Bussai una settima e ottava volta. “Giuro che sfondo il portone!”. Sentii un’istante dopo la voce di Harry:- Megan!-. Mi voltai era dietro un cespuglio. –Harry? Sei ancora lì?- domandai. –Sì- rispose. Feci qualche passo verso lui. Subito gridò:-No! Stai lì!-. Mi spaventai. –Perché?- domandai. –Sai com’è,… dopo la luna piena,… I vestiti,… Se ne vanno,… E quindi,…- rispose. –Lo sai che se dici una cosa del genere a una fan potrebbe: O morire, o saltarti addosso, o urlare oppure fare come me; Dire: Ma che razza di idiota sei?!- dissi. –Ma non è colpa mia!- mi urlò contro. –Ok,… Stai lì, ti porto dei vestiti- annunciai.  Andai a bussare più forte al portone. Mi aprì Louis. Era senza la gamba. –Louis! Da quanto tempo sei lì?- domandai. –Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehmmmmmmmmmmm,….- continuò per circa quindici secondi e poi rispose:- Io…N-Non… S… Sap-Saper…-. Si mise a fare uno di quei versi tipo balena. –Sì, ok, va bene Louis!- dissi. “Chissà che cavolo ha detto,…”. Dopo li domandai:- Sai dove posso trovare i vestiti per Harry?-. –Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehmmmmmmmmmmmmm,…- fece ancora quel suo verso. “Oh, santo cielo,…”. Mi rispose:- Nel,… Arma… Arma… Armadio,… Su…Su…Suo-. “Wow,… Che scoperta”. Lo guardai e gli dissi:- E,… Sai dov’è l’armadio di Harry?-. Louis:-Eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeehmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm!-. Si bloccò. “Santo iddio!”. Li scossi la mia mano in alto e in basso per vedere se era vivo, continuava a fare:-Ehm!-. Provai con il dito medio. Continuava a fare:-Ehm!-. Entrai nel castello. Mi misi a cercare gli altri. –Zayn! Niall! Liam!-. Arrivò Zayn. –Ie ezzere conte Malike Dracule! Jha!-. Lo guardai bene e li dissi:-Dra-CULE, eh? Quasi quasi Draculo,…- Zayn si alterò:-Coza cazche tu avere dette?!-. Lo guardai e li dissi:-Conte Zayn Malik Draculo, ehm ehm! Dracula-. Si avvicinò al mio collo e mi odorò. Dopo mi disse:- Tu zapere che tue zangue odorare di drinkke Martine?? Jha! Ezzere molte buone drinkke Martine!!!Jha, jha, jha, jha, jha, jha, jha, jha! Martiiiiineeeeeee!-. "Secondo me, questo qui in un bar che si chiama: Da Martina, il giorno di san Martino, mentre berrà un Martini, incontrerà una ragazza che si chiamerà Martina, e avranno dei figli che si chiameranno Martina, Martino, Marta e Marto,… Aspetta,… Il nome Marto non esiste,… Va bhè,… Fa niente!”. Mi staccai bruscamente da lui:- Senti, c’è Harry che ha bisogno dei vestiti, dov’è il suo armadio?-. –Ma lui piacere girare con dondeline alle arie!- esclamò. –Magari perché ci sono io,… No?- li feci notare. –Jha!- disse infine. Mi portò a girare quel tetro castello. Entrò nella su stanza. C’era una bara. –Quezte ezzere mie ztanze,… Ie cambiare lenuole tutte giorne jha! Ezzere zproche zangue animali! Ie per vivere dovere mordere animali! Jha! Zole che,… Non ezzere buone,… E peli incaztrare in mie apparecchie! Poi ie non dire quande finire cannucce,… Ie dovere zpremere-. Andammo avanti. Entrammo nella stanza di Niall. Era tutta dorata con tantissimi disegni egizi, e al centro c’era un sarcofago. Zayn disse:- Qui dormire Niall!-. Andammo avanti. Entrammo nella stanza di Liam.  Non c’era il letto. –Dov’è il letto?- domandai. Zayn mi rispose, quasi come se stesse per piangere:- Lui no dormire! Jha! Lui dormire per terre, lui no riuscire ztare in lette! Lui scivolare e pazzare in mezze lenuole, materazze e legne-. Scendemmo e, stavamo per uscire. Non uscì. Allora dissi:- Perché non esci?-. Lui mi rispose:- Ie no avere protezione zolare 210+, io no potere uscire, zenò ie bruciare! Jha! Comunque, la infonde, i cimitere, nelle lapide numere 17, dormire Louiz! Harry,… Dormire in cuccie! Jha!-. Indicò l cuccia infondo sulla destra. Andai alla cuccia di Harry. Intorno era cosparsa di sangue. Guardai dentro. C’era un buco. Caddi dentro. Feci un volo di due metri. Battei forte il sedere. –Casco! Un giorno Jennifer Lopez mi denuncerà!!!-. Urlai forte. Mi guardai intorno. Era come una piccola stanza sotterranea. C’erano le scale alle mie spalle per risalire. “Cavolo,… C’erano le scale”. Appese alle pareti c’erano foto di cagnoline. Specialmente barboncine. C’era una poltrona sulla mia destra tutta mordicchiata. Sopra la poltrona c’era un giornale con sopra scritto: “Sexy dogs”. “Oddio,… E’ in calore!”. C’era la cucina. Aprii il frigorifero. Era pieno di ossi. La cucina era circondata di ciotole. C’era una seconda cuccia al c’entro della stanza. Mi voltai a sinistra c’era l’armadio. Lo aprii. Presi il primo paio di pantaloni, la prima maglietta che trovai e andai su. Andai da Harry. Come mi vide mi disse:- Grazie!-. Si alzò da dietro il cespuglio. Stavo per dirgli di non farlo, ma troppo tardi. Era in piedi. Spalancai gli occhi. Il suo corpo era ricoperto di peli ricci castani. Scoppiai a ridere. Harry disse:- Lo so,... Devo fare la ceretta!-. Era un pò irritato. Gli dissi successivamente:- Almeno un uomo capirà quant'è doloroso far la ceretta per noi donne- e continuai a ridere. Harry poi mi disse:- Sai com'è,... Tu ridi ridi,... Non puoi capire che cosa vuol dire non poter stare con la propria famiglia per cercare di non fargli del male,... O di non trasfrmarli in mostri come me,...- "A parte che io sono così tonta che potrei fargli del male involontariamente senza farlo apposta". Lo guardai bene. Aveva l'espressione da cane bastonato. Gli dissi:- Harry, te lo dico da fan e da amica: Non sei un mostro,... Di mostri c'è ne sono tanti,... E quei mostri sono senza canini appuntiti, senza bende addosso, senza un'anima, hanno un cervello e non si trasformano con la luna piena,... Io giuro che vi farò tonare come prima-. Sorrise. Infine gli dissi:- Dai, ora vai a fare la ceretta!-. Entrammo nel castello. Nell'atrio c'era ancora Louis. "Oh, mio Dio". Un secondo dopo vidi arrivare Niall. Lo salutai:-Ciao Niall!-. Teneva in mano delle verdure; carote, zucchine, cipolle e aglio. Mi guardò e mi salutò:- Ciao Megan! Sto andando a cucinare con Zayn-. Lo guardai stranamente. Un secondo dopo gli dissi:- Ma chi deve mangiare? Insomma, Zayn va avanti a sangue, tu a polvere, Liam lasciamo perdere, Louis a cervelli e Harry a ossa e scatole per cani,...-. Niall mi guardò bene e disse:- Per te no? Dato che vuoi aiutarci, noi ti ospitiamo!-. "Oddio! Che dolci che sono!". -Oh mamma, grazie, non c'è n'era bisogno!- gli risposi con il sorriso. Mi sorrise a sua volta e se ne andò. Ad un certo punto inciampò sulle sue bende. Mi scappò da ridere. Si rialzò e se ne andò. Dopo qualche secondo sentii Zayn urlare:-Noooooo! Aglie noooooo! Io no volere aglie!!! Atciù!!!! Ie ezzere allergiche!!! Jha!!! Atciù! Atciù!! Atciù!!! ATCIU'!!!-. "E' vero che i vampiiri odiano l'aglio!,... Poveretto". Un istante dopo mi comparve Liam davanti. -OOOOOOh! Ciiiiaaaaoooooo Meeeeeeegan!- mi disse. -Ciao Liam!- risposi. Liam mi guardò bene e disse:- Ti vooooooglio far vedeeeeeeeere il casteeeeeeeelloooooo!-. Risi e dissi:- Me l'ha già fatto vedere Zayn,...-. Liam mi rispose:- Nooooo! Lui ti ha faaaaaatto vedeeeeeeeeeere solo le caaaaaamereee da leeeeeettooo!-. "Uhm, vero". -Sì, hai ragione. Fammi vedere le altre stanze- risposi,...

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Capitolo 5
*** Capitolo 5: Bidibi Bodobi BOOM!!! ***


Capitolo 5:Bidibi Bodibi BOOM!!!











Ero accanto a Liam. Era difficile stargli dietro. Ogni volta che attraversava un muro o una porta io ci andavo a battere la testa,... Il che non mi faceva niente dato che era vuota. Come primo luogo mi portò nella tetra soffitta del castello. Liam mi disse come aprire la porta. L'aprii. La stanza era tetra,  c'erano minuscole finestre che la illuminavano leggermente, solo per fare una leggera luce ad alcuni oggetti ricoperti da teli bianchi e polveri. Liam si rivolse a me e disse:-Quuueeeeestaaaaaaa è la mia staaaaanzaaaa preferitaaaaaaaaa,... Un giorni ci poooorteròòòòòòòòòò a mangiaaaaaaareeee una ragaaaaaazzaaaaaa-. -Spera che non scappi a gambe levate,...- risposi -Gentiiiiileeeeeeee!- disse. Mi misi a ridere per come parlava. Mi guardò un pò triste. Gli scese una lacrima,... Essa toccò il pavimento e in un brevissimo tempo naque una piantina che crescette in pochi secondi fino a far nascere una rosa rossa come il fuoco. -Liam, è stupenda- dissi. Non mi rispondeva e continuava a guardarmi triste. -Lo so che per te non è facile essere un fantasma Liam,... E credimi,... Non è neanche facile per me stare qui senza aver paura di far un brutta fine, per quanto voi ragazzi possiate essere bravi, ora che siete così, non c'è da fidarsi,...-. Accennò con un mezzo sorriso. Presi la rosa, la annusai. Quel docle profumo mi ha dato alla testa. Per una decina di secondi ho vissuto ciò che aveva vissuto Liam,... Il secondo provino per X-Factor,... Quando Liam si era presentato per la seconda volta,... Sentivo come li stomaco aggrovigliarsi, le gambe tremare, e il cuore battere all'impazzata. Era come un flash-back, però vissuto in un'altra persona. Il Flash-back terminò. Mi venne da esclamare:-Wow!,... E' bellissimo Liam-. Liam poi mi disse:-So faaaaareeeee anche aaaaaltreeee maaaagiiiieeeee, maaaaa le sbaaaaaglio seeeeeempreeeeee! Uuuuuuuuuuuuh!-. -Ovvio i fantasmi hanno poteri e,... MA COME LE SBAGLI SEMPRE?!- urlai. -Io non lo faaaaaaaccio appooooosta! Uuuuuuuuuuh!!!!!-. Feci spallucce e dissi:-Devi imparare ad usarli-. Sorrise. Dopo mi portò in una stanza, anzi per precisione, un laboratorio. Era pieno di sostanze chimiche dentro ai loro contenitori, ricoperte da ragnatele. C'erano anche strumenti da dottore,... Sembrava il luogo di Frankestein,... Liam:- Queeeesto è un luooooogo dooooveeeee nooooiiiiiiii non ci veniamo maaaaaaiiiiiiii-. "Buona a sapersi". Mi avvicinai a un tavolo al cento della stanza. Cosparso sulla superficie c'era del sangue secco. Infondo alla stanza, nella parete difronte alla porta, sopra un lungo tavolo c'erano un mucchio di gabbie. Mi avvicinai. C'erano esserini mostruori morti e vivi. Nella prima c'erano le ossa di un topo con attaccate parti intere di coniglio. Mi spostai sulla seconda. C'era un animaletto vivo. Era un serpente che sul lungo andare si mischiava con la coda di un topo, pieno di zampette come quelle dei mille piedi. Mettevano ribrezzo. Nella terza gabbia c'era una tarantola, che sarà stata almeno il doppio di una tarantola Golia (la tarantola più grande del mondo, grossa più o meno come una mano), con delle ali da pipistrello. Come quel ragnaccio mi vide, fece un salto violento contro la gabbia. Feci un salto indietro dallo spavento. Il ragno si mise ad emettere un suono orribile, sembrava quasi il rumore del gesso che si rompeva sulla lavagna. Quel ragnaccio aprì la bocca. Aveva dei denti aguzzi che li si giravano per tre volte dentro la bocca, lasciando un buco nero, per fargli ingerire il cibo, perdendo una rognosa bava verdigna dalla bocca. Mi spostai velocemente. Avevo paura. Tanta anche. Sentii poi una voce femminile da bambina:- Non devi avere paura Megan, queste gabbie sono molto resistenti-. "Chi ha parlato?!". -Sono Kitty, purrrrrrr! Sono quà infondo, ultima gabbia-. Andai di corsa nell'ultima gabbia, superando mostricciattoli di vario tipo. C'era una gatta. Una gatta nera, dal pelo lungo così lucido che lasciava riflessi bluastri, e gli occhi non gialli, ma dorati. -E' un piacere Megan, non spaventarti,... Sono stata creata duecento anni fa, sono andata vanti a vivere di topi,... Mi avevano dato la voce, e il potere di leggere nella mente-. "Dopo tutto quello che ho visto fino ad oggi non mi meraviglio". -Bene, meglio così Megan,... Senti,... Al contrario di tutti questi animali da laboratorio,... Io sono buona,... Non è che potresti liberarmi? Il codice è 22172413,... E non fare come quei cinque idioti che credevano che li mangiassi, anzi quell'idiota di un cane,... Quello con i capelli ricci, cavolo io con quello non ci vado d'accordo,... Dai 22172413-. Misi la mano sulla tastierina e digitai i numeri. La gabbia si aprì. La dolce gattina scese. Liam si mise ad urlare. Kitty:-Guarda che lo so che quel cane ti ha detto cose cattive su di me, non sono tonta! E comunque io non ti mangio, anche perché mangerei più moscerini che carne tua visto che non ne hai più! Grazie Megan, padroncina mia! Purrrrrrrrrr!-. Si mise a strusciarsi contro le mie gambe. Le accarezzai la schiena. "Non mi lasceranno mai tenere un gatto". -Questo lo vedremo!- disse Kitty. Dopo Liam mi portò nella libreria del castello. C'eano scaffali divisi per sezione. Poi c'erano quelli attaccati al muro. Quelli attaccati al muro erano di magia nera e bianca. C'è ne saranno stati un migliaio. Al centro c'erano 6 scaffali: uno era di streghe e maghi, l'altro di elfi, l'altro di fantasmi, spiriti e demoni, l'altro di mostri zombie e mummie, l'altro di vampiri e l'ultimo di lupi mannari. Dentro quella stanza ci saranno stati un centinaio di migliaio di libri. Andai in uno scaffale infondo. Dove c'erano i libri di magia bianca. Ne lessi uno con sopra scritto: Incantesimi per trovare oggetti perduti. "Che cavolata!". Lo tirai. Lo scaffale iniziò a tremare. "Ma che due scatole! Ogni cosa che tocco si rompe!!!". Lo scaffale poi si girò,... Si aprì una stanza segreta. "Santo cielo! Che figata supermegagalattica!". Ci entrai senza pensarci due volte. Liam iniziò a chiamarmi:- Meeeeegaaaaaaaan! Torna indieeeeeeeeeetroooooooooo!!!!- Kitty si aggiunse subito dopo:- Megan! Torna qui!-. Ma io non li ascoltavo. Andai al centro della stanza. C'era un libro su un piedistallo. Mi avvicinai. Lessi il titolo:"Bidibi Bodibi BOOM!!!". Lo aprii alla prima pagina. Lessi l'indice: "1. Parlare e capire lo Zombiese 2. Lezioni di volo per vampiri 3. Come far usufruire i poteri a una mummia 4. Come addestrare un lupomannaro 5. Come far usufruiure i poteri a un fantasma o spirito 6.Come usare una bicicletta per riportare sullo spazio un alieno 7 Come far entrare un demone in chiesa 8. Come fregre un elfo 9. Come diventare una strega o un mago professionista 10. Incantesimi di riuscita e controriuscita." Andai a vedere l'ultima sezione. Le pagine erano nere. Provai a toccarle. Presi una leggera scossa. Si formarono poi delle parole sulla pagina. "Per accedere alle pagine nere dovrai prima diventare una strega o un mago". A quanto pare il mio destino era segnato. Se volevo salvare gli One Direction,... Dovevo diventare una strega,... "Speriamo non mi compaiano i brufoli e la pelle verde,... Altrimenti non mi fidanzo più".

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