Up All Night

di Harihanna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***
Capitolo 8: *** VIII ***
Capitolo 9: *** IX ***
Capitolo 10: *** X ***
Capitolo 11: *** XI ***
Capitolo 12: *** XII ***
Capitolo 13: *** XIII ***
Capitolo 14: *** XIV ***
Capitolo 15: *** XV ***



Capitolo 1
*** I ***


-I ricordi migliori di questa estate?- la brezza marina mischiata al suo profumo inebriava l' aria.
-Averti incontrata- lo guardai, lui mi guardò, entrambi sorridemmo.
 
12/9/2011
 
Aprii malamente l' armadietto prendendo i primi libri.
-Hei- mi voltai trovandomi Alexandra, mia amica e compagna di banco, le sorrisi.
-Hai un aspetto orribile che ti è successo?- esclamò la mia amica col suo solito tocco delicato.
-Oh ma grazie anche tu sei molto carina oggi- civettai verso di lei, tornai seria non appena chiusi l' armadietto pronta ad andare in classe.
-Non intendevo quello, volevo dire che oggi ti vedo piuttosto a terra- mi fermai a guardarla, fortuna che qualcuna che si accorgesse del mio stato d'animo c'era.
-Oh niente di importante solita conversazione col mio amico di questa estate. Abbiamo ricordato i vecchi tempi e di come correvamo sulla sabbia ridendo e scherzando.- se fossi stata un fumetto probabilmente avrei avuto due fari nel vero senso della parola al posto degli occhi.
-Hai intenzione di andare avanti a parlare di quest' estate per tanto tempo?- sbuffai, come al solito avevo un' amica per niente socievole e che pensava solo a se stessa.
Appena mi sedetti, presi a tamburellare le dita sul banco.
-C'è qualcos altro vero?- la guardai e annuii mostrando un sorrisetto tirato.
-Sputa il rospo Rana!- inarcai un sopracciglio, mi aveva appena dato della rana?
-Richiamami ancora così e oggi pomeriggio invece di accompagnarti a Londra ti ci mando a calci nel culo- lei sbuffò con il suo solito "molto delicata", scossi la testa.
-Vedi... Liam... il mio amico no? Quello del mare insomma. Con cui ho instaurato un bellissimo rapporto e ho...- mi interruppe esclamando di proseguire la frase senza descrivere il ragazzo.
-Si bhe... lui da oggi sarà in questa scuola- lei che stava facendo dei cuoricini sul banco, fece cadere la matita e si voltò verso di me o meglio dire scattò agilmente verso di me.
-E tu me lo dici solo ora? Sto aspettando di capire com è questa specie di principe azzurro da 3 benedette settimane il quale tu mi stai intasando la testa e ora esci dal nulla affermando della presenza di Liam in questo istituto?- esclamò fuori di se, mi feci piccola piccola.
-Porco maialino!!! Finalmente!!! Dimmi dove si trova ora subito adesso!!- la guardai come si guardano le schizzate, pensavo le stesse sulle palle partendo dal fatto che glielo ripetevo di continuo.
-Non so dove sia Alex. E sinceramente non sono pronta per incontrarlo- lei che era in piedi in trepida attesa,mi guardò in cagnesco.
-Che cosa? Tu stai scherzando spero. Ora che finalmente lo rivedrai dopo 3 settimane tu mi dici che non vuoi incontrarlo. Ma sei deficiente?- mi urlò in faccia talmente forte che ormai tutta la classe stava assistendo a questa specie di teatrino.
-Abbassa la voce e non è che non voglia incontrarlo, ma mi hai vista? Sembro uno zombie abbronzato!- esclamai, lei mi diede una rapida occhiata e incrociò le braccia.
-Qui ci vuole una sistemata. Vieni con me- perfetto ora avrei dovuto sorbirmi le sfuriate di Alexandra sul modo di mettere il trucco.
Appena fummo in bagno, volevo gia tornare indietro, infondo l' idea di presentarmi così a lui non era tanto male. Si dice che al naturale si è meglio che col make up... ma chi vogliamo prendere in giro, 2 occhiaie sono peggio di qualsiasi ombretto colorato.
-Ok ora sta ferma e lasciati truccare- mi impose, sbuffai infastidita.
-E non sbuffare che mi deconcentri- se non fosse stato che mi stava mettendo l' eyeliner probabilmente le avrei lanciato addosso tutto il set di trucchi.
Dopo 20 benedetti minuti finalmente Alexandra terminò il suo lavoro, appena mi voltai, non mi riconoscevo più. Io che di solito optavo per il naturale questa volta mi sentivo più carina.
-Grazie- esclamai sognante, lei sorrise contenta e probabilmente fiera dell' ottimo lavoro.
-Ora muoviamoci che siamo in ritardo- non mi accorsi nemmeno che le lezioni erano già iniziate, ora probabilmente quel bastardo di Williams ci avrebbe preso a raffica di 3 solo guardandoci.
Ci avviammo per i corridoi quando all' improvviso Alex si fermò guardando difronte a se.
-Quello è Niall!- esclamò in preda a un attacco di euforia, chiunque fosse stato costui doveva stare molto simpatico ad Alex.
Purtroppo per lei però lui entrò in una delle classi più avanti, così non potè salutarlo, avrebbe dovuto farne a meno.
-Ora se non ti dispiace preferirei sentirmi le lagne piuttosto di un giro in vicepresidenza- le suggerii, aprii la porta interrompendo la lezione cominciata.
-Chi si vede... Pensavate di scampare è?- guardai il prof senza alcun risentimento, lo odiavo fino alla nausea.
-Vi faccio sedere solo perchè non voglio perdiate mie lezioni siete gia parecchio indietro- sbuffai senza farmi notare e accompagnata da Alex andai incontro al mio  posto, ma quasi mi prese un mancamento trovando il mio posto occupato, quel qualcuno era proprio lui.

 

SPAZIO AUTORE:

 

La Protagonista

Alex

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Capitolo 2
*** II ***


-Chi minchia è sto figo?- ero ancora senza parole guardando la figura difronte a me, esattamente seduto al posto di Alex.
-Lui è...- il prof interruppe la nostra mini conversazione.
-Se avete intenzione di stare li a fissare il signor Payne allora fatelo dopo la mia ora, non voglio perdere tempo con queste bambinate- avevo la gola secca e non sapevo cosa dire.
-Ciao Alex- disse lui mostrandomi un sorriso a 32 denti, fantastico.
-Ciao Liam- probabilmente avevo appena fatto la figura della malaticcia con la laringite perchè era proprio quella la voce che mi era uscita, un misto tra ultimo respiro e una che stava affogando.
-Lui è Liam?- esclamò Alex, il prof che a quanto pare aveva parecchia voglia di spiegare cominciò a urlare.
-Ora basta. Signorina Grey si metta accanto a Hale e lei signorina Evans si metta accanto a Payne- feci come disse mentre la mia amica imprecava per il mio fortunato posto. Ero talmente felice che neanche mi ero accorta che mi aveva mandato un minibiglietto.
"Finalmente ti rivedo :)" quasi mi mancava l' aria ad averlo così vicino, presi la penna e scrissi sul retro. "Non mi mancavi affatto sai?" glielo passai sotto occhio vigile e senza farmi scoprire dal prof.
"In questo caso dovrai sorbirmi in ogni caso, abbiamo quasi sempre le stesse ore. ;)" il mio cuore perse un battito.
"In questo caso non ho bisogno delle punizioni. Tu sei la mia punizione!" lui sorrise leggendo e scrisse qualcosa. "Sarò la tua punizione preferita" mi sentivo piuttosto accaldata. Fortunatamente il resto della lezione non mi scrisse altrimenti sarei morta lì in quell' esatto momento.
Al suono della campanella, mi alzai raccogliendo le mie cose.
-Ci vediamo alla 2 ora allora. A dopo Jane- sentire il mio nome attraverso la sua voce, lo rendeva quasi speciale, meglio detto da lui che da qualsiasi altra persona.
-Jane!- esclamò Alex avvicinandosi incantata a guardare Liam.
-Liam lei è Alex, Alex lui è Liam- quest ultimo le porse la mano amichevolmente, lei però non se ne accorse talmente incantata a guardare il ragazzo.
Le diedi uno scappellotto, era irrecuperabile.
Le ore passarono e la compagnia di Liam non me la ricordavo così divertente. Ero entusiasta.
Arrivata l' orario di mensa, presi il mio vassoio e andai a cercare Alex, mi guardai in giro e la vidi seduta accanto a Liam insieme a un altro gruppetto di ragazzi, era incredibile quanto quella ragazza fosse appiccicosa. Andai incontro al gruppo.
-Ciao- dissi, tutti si voltarono a guardarmi, mi sentivo piuttosto spaesata. Erano tutti volti nuovi per me.
-Siediti pure qui- disse lo stesso ragazzo cui avevamo incontrato oggi in corridoio io e Alex, gli sorrisi e feci come disse.
-Allora Jane ti voglio presentare dei miei amici. Ci siamo tutti trasferiti in questa scuola da poco perchè nell' altra c'erano problemi economici. Il ragazzo biondo accanto a te è Niall. Il tipo con la cresta è Zayn. Il tipo con la faccia da culo e la maglietta a righe è Louis e il riccio è Harry- li guardai uno per uno, erano tutti di bell aspetto. Mi soffermai sull' ultimo, il riccio, era l' unico che si era estraniato e stava per i fatti suoi con il cibo e il cellulare, era un tipo strano.
-Zitto stronzo non ho la faccia da culo!- disse Louis, Liam gli rivolse un' occhiata divertita.
-Allora Jane raccontami di te- disse all' improvviso Niall, io che ero ancora assorta nei miei fantomatici pensieri, non seppi cosa rispondere.
-Bhe ecco... ho 17 anni e sono di origini Greche, Messicane e ovviamente inglesi, vivo con i miei genitori e... stop- Niall mi sorrise mentre Liam stava conversando con Alex, possibile che non lo lasciava un attimo in pace? Stavano solo parlando, in realtà stavano bisbigliando ma probabilmente erano fatti loro.
L'ora finì per me con largo anticipo, avvisai gli altri che dovevo ripassare storia per la verifica.
Fino a fine lezione, ero abbastanza turbata dal comportamento di Alex e non ne capivo il motivo.
Quando uscii da scuola, intravidi Alex a parlare amabilmente con Liam all' ingresso, questa situazione stava degenerando, decisi di focalizzarmi su un altro punto altrimenti avrei perso il controllo e vidi Harry intento a fumarsi una sigaretta, dovevo ammettere che era davvero carino, purtroppo in mensa non ero potuta soffermarmi a guardarlo. Aveva dei ricci ribelli che gli contornavano il viso, due occhi verdi magnetici e le labbra... Ok dovevo smetterla di farmi filmini mentali, nemmeno lo conoscevo, lui girò improvvisamente la testa e mi guardò, imbarazzata guardai da un' altra parte,mai una volta che non mi faccia notare.
-Hei Jane- mentre ero intenta a guardare Liam e Alex, qualcuno fece capolino da dietro, sussultai alla vista di Niall.
-Ho appena scoperto che metà della strada al ritorno la facciamo assieme ti va?- gli stavo per rispondergli che avrei dovuto farla con Alex ma poi notando che era ancora impegnata a conversare con Liam decisi di accettare.
Durante il tragitto, Niall fu il primo a parlare.
-E così tu e Liam vi siete conosciuti quest' estate- annuii sorridendo, lui fece una smorfia, ricambiai allo stesso modo.
-Sembrate molto amici- gli annuii, lo saremmo stati se non fosse stato che Alex ci era attaccata da stamattina.
-Sai io e Alex ci conosciamo dai tempi delle elementari, è sempre stata la tipica ragazza burlona che sta allo scherzo. E rivederla dopo tanto tempo mi ha reso felice- gli sorrisi, il modo in cui ne parlava mi faceva pensare che provasse qualcosa per lei, ma forse era solo una mia idea.
-Questa è casa mia- dissi, lui sorrise e indicò qualcosa dietro di me.
-E quella é la mia- mi voltai intravedendo una villetta bianca non molto lontana, avevamo anche le case vicino.
-Bhe in questo ci si vede domani- gli dissi, si avvicinò depositandomi un bacio sulla guancia e continuò dritto per la sua strada, era davvero un ragazzo simpatico.

 

SPAZIO AUTRICE: 2 capitoli al giorno tolgono il medico di giorno :P Non ho voluto commentare il primo capitolo perchè tanto avrei commentato ora, probabilmente inizialmente vi sembrerà una delle solite cagatine ma poi si rivelerà migliore di quello che vi aspettavate. Ho tanta ispirazione in queste settimane e da quando sono tornata da Londra ne ho ancora di più :P Ci vediamo al prossimo capitolo.


Harihanna xx

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Capitolo 3
*** III ***


Il giorno dopo, entrai in aula di chimica con voglia sotto zero, presi posto in mezzo alla fila e cominciai a osservare il sole alto nel cielo.
Quando il prof entrò ormai tutti avevano preso posto, ma naturalmente io ero sola, purtroppo conoscevo poche persone e quelle poche che conoscevo non frequentavano il mio corso.
-Oggi interrogazione a tappeto- sbuffai battendo la testa sul banco, possibile che non ci fosse un giorno libero?
-Scelgo- cominciò a perlustrare i vari nomi sul registro, alla fine avrebbe scelto me come ogni prima interrogazione.
-Prof ci aveva detto che ci avrebbe divisi in coppia per fare un esperimento qualche giorno fa- lui annuì e chiuse il registro ringraziandolo, se c'era una cosa che odiavo, erano i compiti in coppia, non avevo mai nessuno con cui condividere il mio progetto.
-Allora mettetevi in coppia e vi affiderò un compito ciascuno- lo guardai stralunata sapendo che il mio compagno sarebbe stato il signor "Non Esisto" era un ottimo compagno di banco durante le lezioni, non ti disturbava mai.
Il prof soffermò il suo sguardo su di me e fece per aprire bocca ma qualcuno spalancò la porta entrando col fiatone, guardai alle spalle del prof.
-E lei è?- disse il prof piuttosto arrabbiato riguardo all' orario cui si era presentato.
-Harry... Harry Styles- era il ragazzo riccio, la popolazione femminile in quella classe si risvegliò guardandolo, mi sembrava il set di un film.
-Per questa volta chiudo un occhio ma voglio che non accada più. Si sieda pure con la signorina Evans- i suoi occhi saettarono immediatamente su di me, arrossii di colpo e abbassai lo sguardo sulle mie dita.
-Va bene- disse lui con indifferenza sedendosi nel banco affianco al mio. Pensai a cosa dirgli, forse perchè non lo conoscevo abbastanza e da come mi si era presentato sembrava anche un tipo di poche parole.
Decisi di stare zitta e guardare fuori dalla finestra, per lo meno non avrei pensato al tizio che avevo affianco.
-Allora questi sono i vostri compiti. Mi raccomando li voglio svolti al meglio- vari strumenti vennero appoggiati sopra i banchi, sentivo gia di fallire in partenza.
-Buon lavoro allora- guardai tutta quell' attrezzatura quasi come se fosse il diavolo in persona, non avevo la più pallida idea da dove iniziare.
-Io faccio tu guardi- appena sentii la sua voce, mi sentii bruciare dentro,mi aveva appena rivolto la parola e io che pensavo mi volesse evitare per sempre. Poi però mi accorsi di ciò che mi aveva appena imposto e fui costretta ad attaccarlo.
-Assolutamente no. Voglio farlo anche io!- lui mi guardò con i suoi occhi verdi penetranti che per un momento mi avevano fatto vedere il paradiso.
-Allora io guardo e tu fai- lo guardai scettica e dopodichè cominciai a prendera i vari tubi e pozioni che avrei dovuto mescolare, sembrava di essere a Hogwarts.
Cominciai a fare qualche primo passaggio e notando che tutto stava andando liscio,mi gonfiai di fierezza ma proprio quando versai un liquido blu, il tubo cominciò a fare schiuma facendo strabordare i vari liquidi, tentai di fermarlo ma facevo solo più danni.
Harry lo afferrò rapidamente e gettò il contenuto del tubo dalla finestra senza farsi notare. Ero senza parole e anche un pò perplessa.
-Ascolta lascia fare a me ok? Tu non sei capace è inutile andare avanti. Arrenditi- mi sentii ribollire di rabbia, mi aveva appena data dell' incapace? Che sbruffone!
-Scusa? Io faccio questo benedetto esperimento con te e non me ne frega una minchia se tu incuti paura con quello sguardo da duro. Io non ho paura di te e non ne avrò mai- lui mi guardò col suo solito sguardo da stronzo, la campanella di fine lezioni suonò proprio in quel momento, probabilmente mi avrebbe picchiata a sangue quindi decisi di alzarmi e camminare verso l' uscita ma la sua mano prontamente mi fermò.
-Incontriamoci in bagno tra 10 minuti- disse lui prendendo lo zaino e uscendo, rimasi paralizzata. Mi aveva appena chiesto di incontrarlo in bagno... forse un pò di paura l' avevo.
10 minuti dopo feci come detto e mi presentai in bagno, rimasi a fissare il finestrino in alto era l' unico modo per fuggire in questo esatto momento, interruppi i miei pensieri quando sentii una porta chiudersi dietro di me.
Mi voltai e lo vidi, solito sguardo fisso e un cappuccio calato sulla testa.
Mentre mi guardava, prese un pacchetto di sigarette dalla tasca e sfilandone una se l' accese,odiavo le sigarette.
-Mi hai fatto venire qui per sentire quell odore terribile?- dissi nauseata, lui soffiò del fumo e dopodiche si avvicinò a me. Era a pochi cm da me, mi stava mancando l' aria, sorrise ma era un sorrise forzato e finto.
-Jane Margaret Evans, d'ora in poi tu farai ciò che dico io ok? E quindi se io voglio fare quel maledetto compito tu accetti- rimasi scandalizzata, come faceva a conoscere il mio nome per intero? E soprattutto che stava blaterando?
-Tu sei fuori di testa- esclamai, lui si avvicinò di qualche mm, viso contro viso.
-Si ma per lo meno la noia non fa parte del mio DNA- il suo sorriso diabolico mi incuteva paura e lo sapevo.
-Non mi importa. Tu non mi comandi come io non comando te Harry Styles. Lasciami in pace e fammi fare ciò che è meglio fare- lui mi soffiò del fumo in faccia mandandomi fuori di testa in senso negativo, era davvero un cafone.
-Si sono Harry Styles e non è finita qui... Margaret- deglutii per come aveva pronunciato il mio 2 nome. Si voltò e uscì dalla porta da cui era entrato, quel ragazzo era un mistero irrisolto.
Tornai a casa con un gran mal di testa e un gran appetito, presi il barattolo di gelato e cominciai a strafogarmi quando il mio cellulare vibrò sul tavolo, lo presi e aprii il messaggio.
 
14.50 Numero Sconosciuto
 
Non mangiare troppo gelato o i crampi ti uccideranno.
 
Il barattolo mi cadde dalle mani e presi a guardarmi attorno, qualcuno mi stava spiando.
Aprii la porta di casa e guardai in giro, non c'era nessuno se non le foglie che si muovevano sulle scale d'ingresso.
Rientrai in casa, magari era solo un brutto scherzo così mi sdraiai sul divano e mi addormentai. Quando mi risvegliai, non era ancora tornato nessuno a casa così decisi di andare a fare un giro al parco vicino. Uscii da casa e un leggero vento mi scompigliò i capelli, andai a sedermi su una panchina ad assaporai quel momento di tranquillità che ormai mancava da tempo.
-Jane- mi voltai e vidi Liam davanti a me, mi spostai facendogli spazio, lui si sedette accanto.
-Oggi non ti ho piú vista- a ogni domanda c'è sempre una risposta e questa poteva risponderla benissimo da solo.
-Avevo fretta- dissi, lui mi sorrise e guardò gli alberi difronte.
-Simpatica Alex?- chiesi, lui mi guardò e per l' ennesima volta sorrise.
-Si molto- perchè sentivo questa brutta sensazione, io e lui eravamo zero se non semplici e stretti amici.
-Ti piace?- mi fuoriuscii da solo, avevo pensato ad alta voce probabilmente, mi guardò perplesso, non avrei dovuto chiederglielo. E invece si che dovevo.
-Jane io...- la chiamata del mio cellulare lo interruppe, chi poteva rompere le palle nel bel mezzo di una confessione? Lo avrei ucciso con le mie stesse mani.
-Pronto- esclamai, nessuno mi rispose.
-Chi sei?- chiesi esasperata, Liam insospettito mi guardò, ma nessuno rispose.
-Ascolta se è uno stupido scherzo, chiama da un' altra parte perchè non ci impiego molto a mandarti a fanculo- esclamai chiudendo la chiamata, respirai e guardai Liam.
-Soliti ragazzini- dissi, lui annuì, l' aria cominciava a essere pesante così mi alzai dalla panchina.
-Dove vai?- chiese lui facendo la mia stessa mossa di poco prima.
-A casa- dissi girandomi pronta a tornare, ma lui mi trattenne.
-Perchè mi hai chiesto di Alex?- lo guardai, in realtà non lo sapevo nemmeno io il perchè.
-Lascia perdere dimenticalo. Ci si vede a scuola- infilai le mani in tasca e proseguii il mio cammino verso casa,questa volta non mi fermò.
Tornata a casa, avevo ancora quella strana sensazione che però lasciai perdere non appena trovai mia mamma a cucinare.
-Sei tornata!- esclamò lei venendomi incontro e abbracciandomi, perplessa ricambiai l' abbraccio, poi mi guardò.
-Dove eri finita?- disse cambiando imorovvisamente umore, la guardai scandalizzata,perchè mi stava urlando?
-Ero a fare una passeggiata mamma- dissi preoccupata, lei intanto continuava ad accarezzarmi i capelli e il viso, che stava succedendo?
-Ho ricevuto una telefonata in cui mi dicevano brutte cose- corrugai la fronte, le presi la mano.
-Mamma che ti hanno detto?- il mio respiro si faceva irregolare.
-Che eri scappata di casa perchè non volevi più stare con me- disse mentre i suoi occhi si facevano lucidi, chi poteva essere quel bastardo che aveva osato dire una cosa simile? Ripensai alla telefonata che avevo ricevuto con Liam e al messaggio del pomeriggio.
-Chi era?- chiesi in preda al panico, lei scosse la testa.
-Non lo so ero talmente spaventata che non avevo neanche idea di chi mi stesse parlando- come al solito mia mamma era una credulona.
-Non credere mai a ciò che ti dicono se non hai idea di chi siano. Io non ti abbondonerei mai mamma e lo sai- lei sorrise e mi riabbracciò, mi mancavano questi abbracci affettuosi. Quando salii in camera mi buttai sul letto e guardai fuori dalla finestra, dei brutti nuvoloni occupavano il cielo, probabilmente avrebbe cominciato a piovere. Quando stavo per chiudere gli occhi, il mio cellulare vibrò nella tasca, sbuffai e lo presi, come al solito c'era chi osava diaturbarmi anche nei momenti di un riposino.
 
19.30
 
Non so se hai capito ma con me non si scherza bimba.
 
Deglutii a fatica, quella situazione mi stava stancando, chi era quel deficiente che osava mettersi in mezzo ai miei affari? Premetti sulla cornetta e chiamai la mia prossima vittima probabilmente.
-Chiunque tu sia stronzo, non osare mai più provare a fare scherzi del genere o ti denuncio per molestie- esclamai agitata, sentivo il suo respiro dall' altra parte della cornetta.
-E rispondimi bastardo- continuai.
-Il messaggio non ti è stato chiaro allora,  Tu non comandi me chiaro?- appena la sua voce mi giunse alle orecchie capii immediatamente di chi si trattava.

 


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Capitolo 4
*** IV ***


Passo svelto, senza guardarmi attorno, raggiunsi il mio armadietto e furtivamente lo aprii afferrando il libro di Matematica.
-Jane- saltai sul posto, guardando Alex che mi guardò in modo strano.
-Stai bene?- chiese, no non stavo per niente bene e tutto per colpa di un bullo che crede di impormi le cose.
-Sisi- dissi annuendo tentando di convincerla ma lei mi conosceva troppo bene, fortunatamente la campanella mi salvò per l' ennesima volta così a passo svelto andai verso l' aula di Matematica senza neanche salutarla.
Appena entrai presi posto e cominciai a torturarmi le dita, possibile che mi terrorizzasse a tal punto che avevo paura per fino di vedere la gente che entrava da quella porta? Per fortuna lui non si vide così passai l' ora a pasticciare il banco, passarono 2 ore in questa maniera. Dovevo per fino andare in bagno ma avevo terrore, al diavolo lui e la sua aria da duro. Mi alzai e andai al piano di sotto ma quando stavo per entrare qualcuno mi strattonò sbattendomi contro la porta difronte,era lui.
-Ciao Margaret- deglutii mentre mi bloccava i polsi con una mano.
-Spostati!- esclamai, il corridoio era vuoto così come il suo cervello.
-Certo ma prima spiegami perché mi odi così tanto- disse con quel suo sorriso da prendere a sberle.
-Non ti odio io ti detesto. Non sei nessuno esattamente come me, ma pensi di essere il centro del mondo. Ora lasciami- lui scosse la testa e diventò serio, si avvicinò pericolosamente al mio viso, iniziavo ad avere il fiato corto.
-Sei solo una stronzetta- piantò un pugno dietro di me, sul muro e io sobbalzai mentre il suo sorriso strafottente tornava sul viso.
-Detto io le regole d'ora in poi- mi liberò allontanandosi e prendendo le sigarette dalla tasca della giacca, mi rivolse un altro sorriso da stronzo e se ne andò.
-Maledetto- dissi tra me e me strofinandomi i polsi, lo odiavo ogni giorno di più.
All' ora di pranzo come immaginavo, Alex era vicina a Liam e io mi dovetti sedere vicino a Zayn, mentre quel bastardo non c'era fortunatamente. Ma la curiosità di sapere dove fosse mi divorava.
-Harry dov è?- chiesi notando che era una delle poche volte in cui lo chiamavo per nome.
-Non lo so- disse Louis mentre gli altri continuavano a parlare tra di loro, probabilmente era a minacciare qualche altra tipa.
Appena finito di mangiare, andai verso l' esterno, in cortile, e Louis mi raggiunse da dietro.
-Hei- lo salutai anche io, era la prima volta che mi parlava.
-Ti volevo parlare- disse lui, lo guardai.
-Si tratta di Harry. Stagli alla larga- corrugai la fronte e lo guardai accigliata, se fosse stato per me, avrei preferito anche non conoscerlo.
-Perchè?- infondo mi incuriosiva sapere qualcosa di più su quel cafone.
-Lui è... ecco... non è un cattivo ragazzo infondo se prende confidenza con una persona, arriva anche a volerti bene. Ma lo dico per te, lui non è un principe azzurro- quasi mi strozzai con la mia stessa saliva, mi stava per caso dicendo che io avevo una specie di cotta per quel deficiente?
-Louis ti stai sbagliando io e lui non siamo nemmeno conoscenti- lui arrossì per un momento.
-Oggi vi ho visti in corridoio e sembravate molto... vicini ecco- imbarazzata presi a dare calci mentali a Louis, non poteva davvero credere che avesse scambiato una specie di violenza in delle effusioni da corridoio.
-No! Io e Harry stavamo, diciamo... discutendo e lui allora arrabbiato si è avvicinato- non era andata proprio così ma qualcosa di vero c'era. -Spero sia così per te. Lui non è un tipo affidabile- mi sorrise e dopodichè si allontanò insieme agli altri, perchè voleva tanto che stessi lontana da Harry? Anche a me molto volte mi terrorizzava ma qual era il motivo?
All' uscita da scuola, incontrai Liam da solo difronte all'entrata.
-Jane ho bisogno di parlarti- oggi tutti volevano avere una specie di dialogo con me, stavo diventando davvero importante. Annuii cominciando a camminare al suo fianco.
-Se si tratta di ieri ti prego non voglio sentire nulla- gli dissi.
-No anche se avrei voluto parlarne ma se non vuoi lo accetto. In realtà, però, volevo chiederti se stasera ti andava di uscire- oddio, mi stava chiedendo un appuntamento? Se era così avrei dovuto scegliere il vestito e il trucco,ma io non avevo un vestito, avrebbe dovuto chiedermelo prima.
-Ecco volevamo andare all' Infernos, visto che domani è il compleanno di Zayn e lui voleva fare la mezzanotte in discoteca- se c'era una cosa che odiavo erano proprio le discoteche, con quel caos e la musica a  palla che mi facevano diventare pazza.
-L' Infernos a Londra?- esclamai, lui annuì, come potevo dirgli di no?
-Ti prego Jane è da tanto che non passiamo una serata assieme noi 2. Starò sempre con te promesso- alzai la testa guardandolo, eppure sembrava dicesse la verità, annuii poco convinta e lui sorrise.
-Allora ti vengo a prendere alle 8- mi lasciò davanti a casa e se ne andò, avrò fatto bene ad accettare?
 
Erano le 8 meno 10 e io ero pronta gia da 20 minuti, mi sentivo sempre agitata quando andavo in quei tipo di posti.
Alle 8 in punto Liam si presentò davanti a casa e io stavo davvero entrando in  travaglio.
-Dai tesoro sei bellissima, farai conquiste stasera- perfetto avevo anche una madre che mi stava gettando tra le braccia di perfetti sconosciuti, tentai di sforzare un sorriso senza esito. Scesi le scale e mi presentai difronte a lui.
-Sei incantevole- disse lui, sembrava quasi paralizzato, non pensavo di fargli questo effetto infondo era un vestito che avevo comprato parecchio tempo fa in Irlanda che poi non avevo più indossato.
-Grazie pure tu- gli dissi sinceramente, mi accompagnò alla sua macchina e entrai, era ora di andare nella tana del lupo.
Per tutto il viaggio l' unica voce che sentii fu quella di Donna Summer e di Tina Turner, nulla da togliere a due colossi simili ma io avrei preferito conversare per lo meno, ma a quanto pare lui non era della mia stessa idea.
Arrivati difronte, gia vedevo gente fuori alticcia e con una voglia disumana di fare festa mentre io sembravo appena uscita da un ospedale da quanto la mia faccia fosse pallida.
Liam mi porse il suo braccio e io sorridente accettai prendendolo a braccietto, entrammo e sussultai notando quanto la discoteca fosse colma di gente, era proprio la serata giusta per fare baldoria; avrei preferito restare a casa a guardarmi un film sentimentale.
Troppa gente spintonava e io non sapevo dove mettere piede finalmente raggiungemmo una zona vicino a dei tavolini che non era piena come al centro della pista da ballo.
-Hei ragazzi- Niall insieme a Louis e Alex ci vennero incontro, io avevo ormai lasciato il braccio di Liam da un pezzo e così Alex ne approfittò per avvinghiarcisi, la fulminai.
-E Zayn?- chiese Liam, Niall si guardò in giro e dopodiche indicò un punto infondo al locale. Stava remixando qualche pezzo commerciale, dovevo dire che non era niente male come DJ.
-A proposito mi ha detto di dirti che ti ha aggiunto alla lista dei cantanti della serata,quindi canterai insieme a lui e Harry- appena sentii il nome di quest ultimo, avvertii una brutta sensazione.
-Che cazzo ha fatto?- esclamò Liam, Louis guardò Niall.
-Liam non lo so. Parlaci tu, io e Louis abbiamo preferito astenerci da ciò, non siamo abbastanza apposto stasera, abbiamo una voce da far schifo dopo tutti i giri in palestra che abbiamo fatto mezzi scoperti- Liam strinse i pugni e alzando lo sguardo, andò verso Zayn, stavo per seguirlo ma non appena vidi che c'era già Alex, rimasi ferma, stavo davvero cominciando a stufarmi di questa situazione. Niall come me rimase a guardarli mentre si allontanavano avvinghiati, sbuffai e voltandomi entrai nel privee.
Appena misi piede dentro, vidi il diavolo avvinghiato a una bionda tutta tette.
-Adoro i tuoi occhi- disse la bionda,io li guardai disgustata, non potevo credere che avesse gusti così terribili.
Lui non gli rispose e la fece tacere poggiando le labbra sulle sue, volevo vomitare. Lentamente indietreggiai pronta a uscire ma la mia sbadataggine fece si che andai contro la lampada al neon dietro di me creando un baccano terribile, mi voltai bloccandola immediatamente e raddrizzandola ma ormai avevo i loro occhi puntata addosso.
-E tu che ci fai qui?- esclamò il riccio, sicuramente non ero qui per fare ciò che stava facendo lui.
-Bhe... guardavo in giro. Ma te continua pure con la tua biondina- dissi puntigliosa, lui inarcò un sopracciglio e sorrise.
-Contaci- scossi la testa, era davvero un demente esattamente come la sua compagna di effusioni. Uscii dal privee tornando a respirare dell' aria meno pesante, andai verso i bagni, avevo urgente bisogno della Toilet. Dopo avere fatto i miei bisogni, andai a lavarmi le mani, c'era su Into The Blue, l' adoravo quella canzone così cominciai a canticchiarla senza accorgermene però che c'era anche una voce secondaria formando così un duetto, sobbalzai non appena me lo trovai davanti a pochi cm.
-Harry...- dissi, lui sorrise strafottente.
-Gia è il mio nome. Bhe vedo che apprezzi questa canzone- annuii, ma perchè diavolo doveva stare sempre in mezzo ai piedi?
-Sicuramente più di te- esclamai acida,lui fece un passo avanti accorciando le distanze, possibile che non potesse mai stare almeno ad 1 metro di distanza?
-Non fare l' acida con me non ti si addice. Pensaci questa canzone potrebbe diventare colonna sonora di ciò che sta per succedere tra pochi secondi- sgranai gli occhi, giuro che se stava pensando di fare qualche porcheria, gli avrei tirato l'aggeggio per asciugare le mani in testa.
-Ma che...- la vicinanza diminuiva sempre di più, chiusi gli occhi, qualsiasi cosa ma non baciarlo! A pochi mm, delle voci si fecero sentire alle nostre orecchie, voci bene udibili.
-Harry dove cazzo sei?- esclamò un Liam fuori dalla porta, stava abbassando la maniglia, aspetta... Liam? Scansai velocemente quell' idiota patentato da me mandandolo via, probabilmente fu lui anche che contribuì a ciò.
-Oh eccoti... e voi che ci fate assieme?- disse Liam, Louis comparve dietro piuttosto divertito, giuro che se avesse detto qualcosa, non avrebbe più rivisto la luce del sole.
-Niente- esclamai, Harry non rispose e continuò col suo sorriso da strafottente a osservarmi, Liam si insospettì.
-Secondo te un maschio e una femmina cosa fanno assieme in un bagno da soli oltretutto?- disse Louis, sapevo che non si sarebbe stato zitto quel deficiente, Harry simulò una specie di risata mentre Liam cominciava a irritarsi.
-Harry andiamo- disse il biondo (che poi è un biondo scuro) al riccio. Sbuffai spazientita e me ne uscii per prima, non sarei restata un minuto di più nello stesso bagno con Harry. Ogni giorno diventava sempre più insopportabile.

 

 

 

Come avrete notato la gif di Harry non è recente. La storia è ambientata nel 2011 quindi metterò le sue vecchie immagini, più avanti vi spiegherò la mia idea per questa storia.

Recensite :P!!! xx

 


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Capitolo 5
*** V ***


-Jane... Jane!- mi sentii richiamare mentre ero seduta su un divanetto, guardai in alto, verso Alex.
-Finalmente ti ho trovata, Liam mi ha mandata a cercarti- ovviamente era Liam, giuro che sarei esplosa da un momento all' altro.
-Scusa ma preferisco stare sola- lei sbuffò avvicinandosi.
-Smettila di fare l' asociale e vieni- esclamò, persi la pazienza.
-L' asociale io? Sei tu che appena vedi Liam, ti dimentichi che io esista- corrugò la fronte incrociando le braccia.
-Cosa intendi dire? Che ho una specie di cotta per lui?- non le risposi nemmeno e mi alzai, quando qualcuno mi faceva girare le ovaie, era sempre meglio evitare.
-Bhe hai pensato giusto, a me piace ma non significa che ti ho dimenticata. Tu sei la mia migliore amica Jane, lo siamo da 11 anni abbiamo condiviso ogni cosa. Non ho mai pensato che arrivassimo a litigare per qualcosa del genere- mi voltai, i suoi occhi erano limpidi e sinceri, lo vedevo. Si avvicinò a me abbracciandomi, ricambiai, era da tanto che mi mancava un suo abbraccio.
-Ora andiamo dagli altri- ci incamminammo, ripensai a ciò che aveva detto in precedenza, le piaceva Liam, era esattamente come pensavo.
Intravidi Louis e Niall in mezzo alla folla di gente accalcata sotto al palco, mi avvicinai a loro seguita da Alex.
-Eccovi finalmente pensavo che qualche tipo vi avesse abbordate- inarcai un sopracciglio scettica alla pessima battuta di Louis.
-Dove sono gli altri?- chiese Alex, Louis e Niall si sorrisero a vicenda, cosa stavano mascondendo?
-Vi conviene dirlo ora- disse Alex col suo tono aggressivo, Niall fece cenno verso il palco.
-Ora vedi- entrambe eravamo confuse non sapendo di che diavolo stavano blaterando, quando una musica da discoteca rimbombò attraverso le casse del palco, tutti ci voltammo a guardare, non potevo credere ai miei occhi.
 
The light shines
It's getting hot on my shoulders
I don't mind
But this time it doesn't matter
 
Era davvero Liam quello che stava cantando, ero in uno stato di trans, che probabilmente neanche se fosse caduto il locale in questo momento mi sarei mossa. Aveva una voce bassa e sensuale, arrossii a quel pensiero, aveva una voce magnifica. Alex come me era paralizzata alla vista del ragazzo per cui provava qualcosa e io non potevo che darle ragione, non avrei mai creduto che sapesse cantare. Fui risvegliata non appena udii un' altra voce, una voce piena di energia e allo stesso tempo allegra, sorrisi ma non appena vidi chi era, mi tramutai in Monnalisa.
 
Under the lights tonight
You turned around and you stole my heart
With just one look
When I saw your face
I fell in love
 
La prima cosa che pensai fu, a chi diavolo stavano dedicando una canzone simile? Non appena incrociai lo sguardo di Harry, probabilmente diventai dello stesso colore del vestito di Alex, rosso acceso. Mi sentivo osservata, quello sguardo fermo e duro che solitamente mi mandava in bestia non appena mi guardava, ma che ora come ora invece,mi imbarazzava da morire.
-Perchè Harry continua a guardarti?- chiese Alex, boccheggiai non sapendo che risposta dare.
-Hanno una relazione segreta- intervenne Niall, lo fulminai con lo sguardo mentre Louis che udiva la conversazione, scuoteva la testa. Non avevo dimenticato la nostra conversazione.
-Che Cosa?- esclamò Alex che nel frattempo ascoltava Liam con occhi sognanti, presi a torturarmi le dita.
-Non è assolutamente vero. Come puoi pensare che io abbia una specie di rapporto con quella testa di cazzo?- esclamai fuori di me, lei mi guardò scandalizzata mentre io col cuore a mille, mi voltai e uscii dal locale.
Fuori, tirava un vento abbastanza gelido, mi strinsi nel mio cappotto e cominciai a camminare sul marciapiede, mi sedetti accanto a un tipo mezzo ubriaco che stava facendo un tiro di canna.
C'era un odore terribile ma ero troppo stanca e arrabbiata per rialzarmi alla ricerca di un altro posto, così chiusi gli occhi e tentai di pensare a quest' estate quando tutto era più semplice.
-Hei stai bene?- mi ci volle un pò di tempo per collegare che quella voce fosse del tipo affianco a me diretta proprio a me, aprii lentamente gli occhi e mi voltai a guardarlo. Annuii ma probabilmente neanche il più credulone ci avrebbe creduto.
-Non so quale sia il tuo problema ragazzina ma io che ormai sono alle veneranda età di 55 anni ti consiglio di mandare il mondo a fanculo e pensare un pò più a te stessa e meno agli altri- da come ne parlava sembrava non fosse l' unico ad avere problemi relazionali, fece un ennesimo tiro e dopodiche me la porse.
-Comincia andando fuori dagli schemi- la presi titubante e la guardai malfidente, ma prima ancora che potesse raggiungere le mie labbra sentii un secco "no" provenire da dietro, mi fermai e trovai la persona cui avrei preferito evitare per il resto della mia vita.
-E tu chi cazzo sei?- esclamò il fattone accanto a me, deglutii notando lo sguardo cupo e severo di Harry su ciò che stavo per fare. Me la prese e la buttò per terra.
-Non farlo. Non fare questo errore- disse, il tipo vicino a me si lamentò per lo spreco della canna mentre io stavo pensando alla morte del riccio.
-Tu non mi devi dire cosa devo fare io chiaro? Non sei nessuno per me se non un bastardo che tenta in tutti i modi di farmi uscire pazza da ogni situazione. Ti odio Harry Ti odio- scoppiai e cominciai a camminare velocemente verso un posto indefinito, era la prima volta che rispondevo così a una persona. Ma mi aveva stancata, prima mi minacciava e mi stressava ora invece si stava preoccupando per me, che vada a farsi fottere.
Tornai davanti alla discoteca quando trovai Liam a conversare con Alex, non li guardai nemmeno, ero troppo incazzata.
-Hei Jane- disse lui, perfetto un' altra vittima in arrivo.
-Adesso andiamo a casa, a te ti accompagna Niall vero?- Alex annuì e sembrava infastidita dal modo in cui avevo interrotto la loro conversazione. Se fosse stato per me sarei andata anche a piedi.
Entrammo nella macchina, appena presi posto cominciai a giocare con l' apri/chiudi del vetro, ero troppo arrabbiata.
-Che hai?- chiese Liam notando il mio malumore, intanto lui era già partito.
-Non sono affari tuoi- dissi, probabilmente si aspettava una risposta del tutto diversa, ma ero stanca di tutto e tutti, avrei mandato a fanculo anche mia mamma se avessi potuto.
-Ascolta se è perchè oggi non ti sono stato accanto, scusa ma Alex voleva confrontarsi con me a proposito di...- lo interruppi.
-Non me ne frega niente di te e Alex, l' ho capito benissimo che preferisci la sua compagnia alla mia, che per te io sono stata solo un passatempo per le vacanze estive, qualcuno con cui passare il tempo a pallavolo o a calcio. Bhe allora congratulazioni per la vostra nuova amicizia molto confidenziale- dissi applaudendo, lui fermò la macchina 1 isolato prima di casa mia, probabile che abbia confuso le case.
-Non so che ti passi per quella testa, ma per me tu non sei stata solo un passatempo, sei stata la persona che stavo aspettando da una vita, quella con cui non c'è bisogno di fare lunghe pause per parlare di qualcosa, perchè tu sei un fiume in piena nei discorsi. Sai far ridere e divertire, fin dall'inizio ho capito che eri speciale- lo guardai, stava parlando al passato ciò significava che lo ero quest' estate ma ormai non lo ero più, preferiva la compagnia di Alex. Aprii la portiera e provai ad uscire ma lui mi trattenne, perchè i suoi occhi mi mandavano una scarica elettrica mai provata fin ora?
-Non lasciarmi ti prego... Zayn mi starà odiando perchè ho lasciato la festa per stare con te- non solo Zayn probabilmente, abbassai lo sguardo verso il cruscotto, perchè voleva farmi penare in questa maniera?
 
I wanna stay up all night
And jump around until we see the sun
I wanna stay up all night
And find a girl and tell her she's the one
Hold on to the feeling
And don't let it go
Cause we got the flow now
Get out of control
I wanna stay up all night
And do it all with you
 
Mi canticchiò quel motivetto allegro per risollevarmi il morale,forse , ma fatto stava che adoravo la sua voce. Gli sorrisi mentre lui prendeva la mia mano stringendola alla sua, cos' era questo formicolio alla bocca dello stomaco?  I suoi occhi proiettati sui miei mi facevano pensare a quest' estate quando tutto era diverso e più semplice. Lo vidi avvicinarsi, il mio respiro accellerò così come il mio battito cardiaco,ma quando ormai era a pochi mm dal mio viso, qualcuno tamburellò sul vetro della macchina, non so se era un buon segno o meno.
Mi voltai trovandomi mia mamma, che imbarazzo, aprii la portiera.
-Tu devi essere Liam- disse lei guardandolo, uscii dall' auto e le feci segno di starsene zitta, lui annuì.
-Oh finalmente ti vedo. Jane mi ha parlato così tanto di te, ogni giorno mi raccontava di ciò che facevate e di come la facevi divertire. Si vede che ci tiene a te- disse lei, arrossii di colpo, ma perchè le madri sono sempre brave a far fare figure di merda alle proprie figlie?
-Ma davvero?- disse lui, uscendo dalla macchina e rivolgendomi un sorriso, ricambiai timidamente.
-Certo e poi sei un bel ragazzo, è logico che parli sempre di te- quella fu la goccia che fece traboccare il viso,interruppi il discorso.
-Ok mamma, ora entriamo che ti devo far vedere una ricetta che mi ha insegnato Niall il vicino della casa difronte- le dissi tentando di tirarla, lei però non era molto d'accordo con me.
-Non essere maleducata Jane- disse lei, giuro che avrei cambiato nome e residenza se avesse continuato.
-Anzi entra caro ti offro anche un tè se ti va- lui sorrise annuendo e ringraziando, non era possibile, tutta la sfiga a me.
-Simpatica- mi sussurrò lui all' orecchio mentre lei apriva la porta, non dissi niente e andai a sedermi sul divano mentre mia mamma se ne andò di là a preparare il tè.
-Perdonala ti prego.- dissi imbarazzata dell' accaduto, lui scosse la testa ridendo, probabilmente mi aveva preso per una comica vivente.
-È simpatica. È ok- mi volevo sotterrare dalla vergogna.
-Ascolta Jane, io non so cosa creda tu di me e Alex, ma se tu mi vedi sempre assieme a lei è perchè ha bisogno di un amico- disse lui, come se non ne avesse gia?
-E io chi sono? La sua governante?- chiesi, lui accennò un sorriso dopodichè tornò serio.
-Tu sei fondamentale per lei ma mi ha spiegato la situazione. Ha capito che tu ci stai male quando parla assieme a me quindi si è un pò allontanata, e proprio stasera mi ha confessato i suoi sentimenti. Ma io non provo lo stesso.- lo guardai, con tutto ciò che intendeva insinuare? Mi prese le mani tra le sue e mi guardò dritto negli occhi.
-Sei tu. Sei tu la ragazza per cui provo dei veri sentimenti. Mi dispiace se ti ho ferita se non siamo stati molto assieme ultimamente. Ma voglio farmi perdonare- Oddio mi sembrava di stare a una puntata di Uomini e Donne, cominciavo ad avere caldo sul serio.
-D'ora in poi non ti lascio, ho gia spiegato ad Alex la situazione e lei nonostante ci fosse rimasta male, ha accettato perchè lei ti vuole bene come te ne voglio io.- stavo vivendo un sogno vero? mi aveva davvero dichiarato di volermi bene? Dalla gioia, lo abbracciai saltandogli al collo e stringendolo, lui rise e mi strinse a se, ero contentissima.
-Ragazzi è pronto il tè- disse mia mamma, tornando in salotto, imbarazzata mi staccai subito e arrossii, possibile che ci dovesse sempre trovare nelle situazioni più imbarazzanti di questo mondo?

 

 

 

 

 

 

 

 


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Capitolo 6
*** VI ***


 

 

 

 

 

-Stai bene tesoro? Sembri accaldata- fulminai mia mamma,mai una volta che potesse starsene zitta senza farmi fare pessime figure.

-Sto bene solo che oggi è una serata piuttosto calda- dissi, lei sorrise e dopodiche passò a guardare Liam.
-Sei un bravo ragazzo Liam- disse mia mamma d' un tratto, io che stavo bevendo il tè a momenti mi strozzavo.
-Grazie signora- disse lui con un velo di imbarazzo.
-Signora? Perfavore chiamami Samanta, infondo non sono ancora così vecchia da essere trattata come tale- disse lei, la situazione si stava facendo esasperante e io cominciavo ad avere sonno a tal punto che quasi feci cadere la tazza sulla tovaglia rovesciandone il contenuto.
-Ora io vado- disse Liam dopo 10 minuti di discreto silenzio, era la prima volta che mia mamma non faceva domande impertinenti per così tanto tempo. Si alzò e così feci anche io accompagnandolo alla porta.
-Perdonala ti prego. È strana ma le voglio bene è pur sempre mia mamma- dissi sorridendo, lui mi scompigliò i capelli e avvicinandosi mi depositò un bacio all'angolo delle labbra, mi sentivo al settimo cielo come se finalmente potessi toccare l' infinità con un dito.
Liam uscì e io rimasi a guardarlo mentre percorreva il vialetto diretto verso la sua macchina, dopodiche partì.
-Vi piacete- sobbalzai all'improvviso alla voce di mia mamma dietro di me, mi voltai a guardarla, stava sorridendo.
-Cosa stai blaterando mamma?- chiesi confusa, lei avvicinandosi mi accarezzò una guancia, perchè aveva gli occhi lucidi?
-La mia bambina sta crescendo e facendo nuove conoscenze anche di cuore- riusciva perfettamente a capire le mie emozioni, incredibile. Scossi la testa infastidita e salii di sopra, ero stravolta. Mentre stavo per entrare in bagno, la suoneria dei messaggi mi fece voltare verso il comadino, afferrai l' iphone e guardai ciò che mi era appena arrivato.
 
Mi sono divertito stasera. Probabilmente più che in discoteca, Buonanotte piccola :) xx
 
Quasi mi venne un mancamento,quanto poteva essere dolce quel ragazzo, un sorriso a 32 denti prese il mio intero viso, ora potevo dormire felice.
Il giorno dopo come mio solito non avevo sentito il suono della sveglia, così mi alzai quando sentii qualcuno smuovermi con urgenza dal letto. Quasi caddi dal letto.
-Jane dai svegliati!- aprii gli occhi quando trovai Alex difronte a me, era da troppo tempo che non entrava in casa.
-E tu che ci fai qui?- chiesi perplessa,lei mi rivolse un sorriso.
-Mi sono proposta di accompagnarti- probabilmente stavo ancora dormendo perchè era decisamente impossibile che d'un tratto mi abbia "perdonata".
-Ok aspetta un attimo mi cambio e andiamo da Starbucks- lei annuì, presi le mie cose e entrai in bagno.
 
Avevo appena finito di ordinare un cappuccio con un muffin al cioccolato mentre Alex solo un caffè, mi andai a sedere difronte a lei.
-Ascolta volevo parlarti- disse lei interrompendo i miei pensieri su quel magnifico Muffin, la guardai intimandola a parlare.
-Vedi mi sono comportata malissimo con te e penso che se tu davvero non mi voglia perdonare lo accetto, io ho pensato solo a me stessa e non ho chiesto a te se eri d'accordo. Infondo tu e lui siete amici stretti. Non ho voluto guardare nei suoi occhi e nei tuoi perchè cio che avrei visto nei suoi sicuramente non mi sarebbe piaciuto ma ieri sera quando mi ha parlato ho capito che non c'era Alex ma Jane.- si stava torturando le mani come facevo io quando era nervosa, accennai un sorriso e le bloccai quelle mani racchiudendone una tra le mie.
-Ti piaceva e ti piace tutt'ora lo so, non possiamo comandare i nostri sentimenti. Io ti ho perdonato da tanto tempo, sei la mia migliore amica infondo, solo che non mi piaceva il fatto che entrambi passavate più tempo tra voi 2 che con me. Non lo tolleravo. Io non so cosa provo per lui sinceramente ma so che lui ci tiene a te e non vorrebbe mai farti soffrire. Quindi... perdona anche me se non ti ho voluto dire tutte queste cose prima, d'ora in poi ti dirò tutto promesso- lei sorrise, aveva gli occhi lucidi, si alzò e mi buttò le braccia al collo, risi con lei e quasi scappava una lacrima a entrambe. La gente applaudiva per quell'abbraccio sincero tra amiche, Alex si staccò.
-Prometto di dirti tutto e che di starti affianco ogni volta qual tu lo vorrai.- disse, io annuii e dopo altri numerosi abbracci, finimmo quella colazione che ormai era diventata fredda.
 
Appena giungemmo a scuola, il cuore mi batteva a mille, vedere Liam dopo ciò che era successo ieri sera mi avrebbe fatta diventare rossa come un pomodoro. Alex mi strinse la mano, forse perchè sentiva che stavo entrando in iperventilazione e avevo il cuore che a momenti usciva dal petto.
Ci incamminammo verso gli armadietti quando scorsi una figura davanti a essi, quella figura che inizialmente pensavo fosse Liam si tramutò in un ragazzo dai capelli ricci e occhi verdi.
-Ciao Jane- deglutii, sembrava molto serio in viso con nessuna traccia di sorrisini o prese per il culo, Alex capì la situazione.
-Vabbe io vado. Ci vediamo dopo Jane-mi rivolse uno sguardo da "Dopo mi racconti ogni cosa" , annuii e se ne andò.
-Usciamo in cortile?- era strano, molto, il suo sguardo di solito non mi mentiva mai ma questa volta aveva qualcosa di indecifrabile.
Mancavano 10 minuti al suono della campanella ma volevo davvero sapere cosa aveva da dirmi, così accettai e ci incamminammo verso le panchine esterne.
Quando ormai eravamo gia seduti, lui cominciò a prendere a guardarmi per un tempo estremamente lungo che non finiva mai, così sbottai.
-Harry parlami ora o giuro che me ne vado- lui si incurvò in avanti appoggiando i gomiti sulle ginocchia e guardando dritto difronte a sè.
-Hai mai provato a burlarti di una persona ma finire per tenere a lei?- scattai con lo sguardo verso di lui, perchè mi stava dicendo questo? Cosa c'entravo io? Scossi la testa, non so se aveva almeno intravisto il mio gesto ma fatto stava che io gli avevo risposto.
-Bhe vedi... a me si e ti giuro che ho un peso enorme allo stomaco per questo- odiavo le interruzioni, odiavo tutto questo mistero e odiavo quando non poteva essere più chiaro.
-Harry ti prego dimmelo ora- dissi, la voce che emessi sembrava supplicarlo a parlare, a dirmi ciò che voleva dirmi. Lui voltò la testa verso di me, incontrando i miei occhi con i suoi chiari, verde contro azzurro, stavo tremando.
-Jane Margaret Evans ti va di essere mia amica?- mi crollò il mondo addosso, una dichiarazione di amicizia in piena regola. Ero io la ragazza a cui teneva e ieri me lo aveva dimostrato con quella canna, volevo sorridere ma non gliela diedi vinta, mi aveva portato allo sfinimento per questa dichiarazione.
-Amici?- chiesi, lui annuì, cosa avrei dovuto rispondere? Non avevo neanche la minima idea che potesse succedere questo, lui mi odiava me lo aveva sempre dimostrato e invece ora...
-Harry io...- lui mi interruppe e si guardò in giro, dopodiche si alzò e cominciò a camminare, non ditemi che lo avevo offeso perché voleva una risposta pronta. Stupido Harry. In un attimo era scomparso.
Quando ormai compresi che non avevo più motivo per restare li, mi alzai pronta a tornare dentro, ma vidi improvvisamente Harry ritornare e posizionarsi difronte a me.
-Piacere sono Harry Styles- mi porse la mano, lo guardai scandalizzata, ciò stava a significare che lui voleva ripartire da capo dimenticando tutto il resto, gli sorrisi stringendogliela, non avevo più dubbi.
-Piacere Jane Margaret Evans- dissi, lui mostrò un sorriso caloroso e sincero, quel sorriso aveva mandato in frantumi ogni tipo di barriera che si era creata verso di lui, quelle fossete che gli contornavano il viso avevano alleggerito l' atmosfera, "bellissimo" era questo l' aggettivo che si poteva dare a Harry quando sorrideva.
-Torniamo dentro?- chiese guardandomi, mi sentivo in paradiso, nessun tipo di presa in giro o minaccia aveva osato dirmi, era sincero. Ci incamminammo fianco a fianco verso il portone d' ingresso mentre sorridevo come una scema, Louis intanto che passava proprio da quelle parti per entrare, ci rivolse un occhiataccia. Ora nessuno avrebbe potuto mandare in frantumi questa amicizia nata da poco, ero pronta a essergli amica ogni giorno, per quanto io potessi sperare.

 

 

SPAZIO AUTRICE: Vi prego recensite qualsiasi cosa accetto, mi basta sapere che non aggiungo capitoli verso i muri ma che qualcuno che legge c'è. Ve ne sarei eternamente grata :)


Harihanna xx

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Capitolo 7
*** VII ***


 

 

 

 

Tu mi devi spiegare che diavolo sta succedendo tra te e Harry!- sobbalzai colpendo il mento contro il banco sottostante, che male atroce.

-E tu mi devi spiegare perchè devi sempre sbucare all' improvviso facendomi venire un infarto- dissi massaggiandomi la parte dolente, lei spostò la sedia sedendocici sopra e mi guardò.
-Assolutamente niente- esclamai, non avrei mai raccontato l'incontro con Harry, mi avrebbe imposto di non frequentarlo più.
-Ah si? E come mai oggi mi hanno informato che eravate beatamente a parlare e ridere sulle scale del piano inferiore?- ripensai a ciò che era accaduto 1 ora fa, avevamo riso ripensando allo strano incontro durante l'ora di chimica, sorrisi.
-Ti piace Harry?- esclamò, cominciai a tossire senza sosta, mi diede qualche pacca sulla schiena.
-Alex io...- fortunatamente qualcuno interruppe la nostra conversazione salvandomi da una probabile sgridata.
-Hei ragazze- guardai Liam, gli sorrisi, era da stamattina che non lo vedevo.
-Avrei bisogno del vostro aiuto, sto scrivendo un pezzo e ho bisogno della vostra opinione- la sua passione per la musica mi meravigliava ogni volta di più, avrei tanto voluto che si meritasse almeno un pò di successo in questo campo.
-Ok- dissi, Alex invece rispose diversamente.
-Mi dispiace ma devo aiutare mio fratello a preparare la valigia,tra poco parte per la Scozia e non lo rivedrò più per molto tempo. Me la farai risentire un' altra volta. Ciao ragazzi- uscì dall' aula lasciando me e Liam da soli, mi sentivo sempre in imbarazzo quando eravamo noi 2 da soli.
-Allora vieni?- chiese, annuii e lo seguii verso l'aula di musica. Appena fummo all' interno,  mi sorpresi nel vedere che era pieno di strumenti, non avevo mai avuto l' occasione di entrarci, ma ora che l' avevo potevo dire che era davvero una bella aula.
-Devo ancora darle un titolo, ma l' importante è che tu possa capirne il significato- mi sorrise come se potesse trasmettermi qualcosa di cui probabilmente tra poco ne sarei venuta a conoscenza, mi sedetti accanto a lui sullo sgabello. Impugnò la sua chitarra e cominciò ad accordarla.
Mi guardai in giro, non volevo incontrare i suoi occhi o avrei finito per fare qualcosa di avventato come mio solito, guardai il pavimento che dovevo dire in questo momento mi calmava almeno per 1/4.
 
You're insecure
Don't know what for
You're turning heads
When you walk through the door
Don't need make up
To cover up
Being the way that you are is enough
 
Non potevo non guardarlo, mi stava cantando una canzone, una canzone che nessuno aveva mai osato cantarmi in questo modo, quelle parole significavano tanto per me soprattutto se dette da lui. Sorrisi imbarazzata mentre intonava il ritornello.
 
Baby you light up my world like nobody else
The way that you flip your hair gets me overwhelmed
But when you smile at the ground it ain't hard to tell
You don't know oh oh
You don't know you're beautiful
 
Il cuore accellerava e io mi sentivo come in una favola, si una favola con uno splendido principe che mi dedicava una canzone, io però ero la sua cenerentola.
Quando terminò di cantarla, avevo gli occhi che da un momento all' altro avrebbero visto le cascate del Niagara, non volevo mostrarmi così piagnuccolona, non ora almeno. Lo abbracciai assoparando quell' attimo del suo profumo che mi rendeva vulnerabile molto vulnerabile. Oddio sentivo le lacrime, no non doveva succedere, mi avrebbe presa in giro a vita me lo sentivo. Mi alzai nascondendo il viso.
-Scusa ma è meglio se vada- dissi, in quell' attimo in cui mi muovevo verso la porta, ripensai a tutto, a Alex che probabilmente avrebbe voluto sentirsi parole simili e invece era arrivate a me, mi sentivo una stronza perchè avrei dovuto lasciarlo perdere fino dall' inizio se sapevo che sarebbe finita così, non vorrei mai vederla soffrire per la mia felicità, mai.
Raggiunsi la porta ma quando fui pronta a uscire, il mio polso venne stretto in modo da impedirmi di proseguire, restai ferma senza voltarmi.
-Ti prego Jane. Lo sai anche tu che non ti sono indifferente, non mandare tutto a puttane in questo modo. Ti ricordi la prima volta che ci siamo incontrati?- eccome se me lo ricordavo, era insieme a sua sorella mentre giocavano a pallavolo sulla spiaggia, fu come un colpo di fulmine per me. Era bellissimo coi suoi capelli al vento e quel fisico che faceva voltare tutte le ragazze.
-Lo so che ora ci stai ripensando. Ecco, fin dalla prima volta ho capito che il destino ci aveva messo un dito e voleva aiutarci a conoscere. E ora che siamo qui, in quest' aula, e io a cantarti una canzone, non vorrei perderti per nulla al mondo. Io sono innamorato di te Jane, da quest estate che lo sono ti prego non...- aveva parlato abbastanza, mi girai e in meno di 5 secondi ero attaccata alle sue labbra, quelle labbra che desideravo così ardentemente di toccare fin dall' inizio finalmente erano mie. Quel bacio che inizialmente fu una sorpresa per entrambi, si tramutò in qualcosa di passionale e pieno di sentimenti che volevo negare ma non potevo più ormai. Lui era il ragazzo di cui mi ero innamorata e non potevo obbligare il mio cuore a negare ciò. Le mie mani viaggiavano tra i suoi capelli biondo cenere mentre le sue erano strette ai miei fianchi, non riuscivamo a staccarci, era da troppo tempo che aspettavo ciò.
Con un immensa forza di volontà riuscii a lasciare quelle labbra, aprii lentamente gli occhi e lo guardai, mi stava sorridendo.
-Lo hai capito anche tu- disse, annuii dopo qualche secondo e presi a carezzargli una guancia.
-Ora non ti lascio più- quelle parole provocarono la perdità di un battito al mio povero cuore che stava battendo all' impazzata.
-Non ti lascerei mai- dissi avviciandomi ancora a lui per posargli un ultimo bacio.
-Ma ho educazione fisica e penso che se non arrivo in palestra entro 3 minuti, organizzerà una spedizione per uccidermi- lui sorrise.
-In questo caso, anche se contro la mia volontà, ti lascio andare, non vorrei mai non rivedere più la ragazza per cui ho perso la testa- giuro sarei morta entro pochi secondi se continuava, mi liberai dalla sua stretta contro la mia volontà. Indietreggiai continuando a guardarlo al settimo cielo mentre lui faceva lo stesso con me, ma quando fui pronta a girarmi, lui afferrò possessivamente la mia mano e mi spinse contro il suo corpo pronta per un altro interminabile bacio.
 
-Evans insomma gia è arrivata parecchio in ritardo e in più non riesce a farmi un piccolo esercizio- piccolo esercizio? L' arrampicata sulla corda per me era quasi come fare la verticale sulle aste delle ginnaste. Sbuffai per l'ennesima volta.
-Styles!- sussultai al richiamo di quel nome, mi voltai a guardare notando Harry sulle tribune a parlare con delle ragazze, naturalmente una più carina dell' altra.
Saltò giù dalle tribune e si avvicinò al prof, appena mi vide mi rivolse un sorriso, risposi allo stesso modo.
-Aiuta la signorina Evans sulla corda- non mi sarei mai fatta aiutare da un ragazzo alla corda, era imbarazzante.
-Prof a dir la verità io...- non feci in tempo a finire che il Prof non volle sentire nulla e se ne andò lasciandomi con Harry.
-A quanto pare siamo solo noi 2- annuii imbarazzata e camminai verso la corda, era la prima volta che stare vicino a lui mi rendeva nervosa, stamattina ero riuscita a parlarci amichevolmente ridendo e scherzando, ora invece mi sembrava di non riuscire nemmeno a guardarlo per più di 2 secondi in viso.
-Ti faccio vedere- Harry si avvicinò alla corda e agilmente, in pochi secondi, riuscì ad arrivare in cima. Lui faceva sport, io invece il massimo che facevo era correre al mattino per arrivare in orario a scuola. Quando saltò giu dalla corda, capii che toccava a me ora. Mi sembrava di stare andando al patibolo.
-Io sto in basso in caso cadi- arrossii di colpo, ma non ci pensai altrimenti sarei caduta al primo colpo. Afferrai la corda tra le mani e con uno slancio riuscii a tenermi sulla corda con tutti gli arti, provai a darmi una spinta in modo da salire ma fallii anzi diventai un peperone non appena mi accorsi che Harry si era messo a ridere per quel gesto bizzarro che probabilmente lui era bravo a fare in altre occasioni. Ci provai altre volte ma il risultato fu che ero ancora lì, a inizio corda.
-Aspetta- Harry si avvicinò e appoggiò le mani sui miei fianchi; era abbastanza alto da riuscire ad arrivare ai miei fianchi, wow. Mi diedi uno slancio e finalmente riuscii a fare un passo in avanti, sorrisi contenta, stavo per provare a farne un altro ma sentii le sue mani esattamente attaccate al mio sedere, sgranai gli occhi e persi la forza cadendo verso il basso, esattamente sopra di lui.
-Cazzo che male- esclamò lui, mi spostai immediatamente dal suo corpo e mi rialzai lentamente, avevo un dolore atroce al culo.
-Ma sei cretino?- sbottai, lui mi guardò perplesso, alzandosi, la sua altezza mi faceva piccolina al confronto.
-Che avrei fatto scusa?- chiese, stavo ribollendo dalla rabbia.
-Mi hai toccato il culo- esclamai, si guardò attorno notando che lo avevo urlato, perfetto ora metà scuola sarebbe venuta a sapere che Harry Styles aveva toccato il culo a Jane Evans.
-Dovevo tenerti in qualche modo- disse lui mostrandomi un sorriso malizioso, mi aveva promesso che non si sarebbe più comportato da svergognato.
-Eddai non guardarmi così. Sono un ragazzo anche io ho i miei istinti- lo fulminai.
-Ah si? Allora visto che io sono una ragazza, ti vengo a toccare il...- mi bloccai imbarazzata per ciò che stavo per dire.
-Il?- disse lui con quel sorriso strafottente, mi stava snervando così imprecai e cominciai a camminare verso l' uscita.
-Eddai stavo scherzando. Jane!- non lo ascoltai e continuai a camminare dritta tentando di non pensare a un possibile omicidio.

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Capitolo 8
*** VIII ***





-Finalmente sei tornata, ascolta è passata Alex- rientrai a casa stravolta, era stata una mattinata decisamente stancante.

-Ok mamma la chiamo- dissi salendo le scale verso camera mia, ma lei mi richiamò.
-Sembrava piuttosto urgente ciò che doveva dirti- la guardai seria e tornai in camera, presi il mio cellulare, trovai parecchie sue chiamate e un messaggio che però non era il suo.
 
Mi farò perdonare Margaret promesso.
Harry xx
 
Sorrisi a quel messaggio, era memorizzato come "Anonimo", così entrai in rubrica e memorizzai il suo numero come "Harry".
 
La fiducia va guadagnata non comprata ;)
 
P.S. chiamami ancora Margaret e ti troverai rapato a zero.
JANE xx
 
Nel frattempo, cercai "Alex" in rubrica finalmente quando la trovai, premetti sulla cornetta.
-Pronto?- la sua voce sembrava incline a un pianto, che gli era successo?
-Alex sono Jane- sentii il suo respiro accellerato dall' altra parte della cornetta.
-Jane ti devo dire una cosa super importante- incarcai un sopracciglio preoccupata, quando mi parlava con quel tono non c'era mai niente di buono.
-Si tratta di Liam- perchè voleva parlarmi di Liam? Magari voleva urlarmi contro tutto ciò che odiava di me e di lui o forse aveva scoperto di noi 2.
-Alex cosa centro io con lui?- chiesi, improvvisamente non sentii più il suo respiro, passarono secondi interminabili prima che potessi sentire qualcosa dall'altra parte della cornetta.
-Jane, so che state quasi assieme e te lo devo dire. È incazzato nero con Harry perché circola la voce che ti abbia toccato il sedere, ora sta andando da lui per prenderlo a cazzotti, devi fermarlo Jane!- quasi mi si smorzò il respiro, avevo davvero sentito bene? Liam era venuto a sapere di ciò che era accaduto in palestra? Chiusi immediatamente la chiamata e prendendo chiavi e giubotto, uscii da casa ma se fossi andata a piedi non sarei mai arrivata in tempo. Fortunatamente la mia ancora di salvezza si presentò al momento giusto.
-Niall ti prego mi serve un passaggio!- esclamai passando dall' altra parte del marciapiede, stava buttando l' immondizia.
-Ma io non ho la macchina- disse lui, stavo imprecando in tutte le lingue possibili, non volevo e non dovevo fare accadere nulla tra i 2.
-Dai vieni, prenderò in prestito quella di mio padre- gli saltai al collo contenta ma dopo tornai seria ricordando il motivo per cui facevo tutto ciò. Entrammo entrambi in macchina mentre lui ingranava la marcia per uscire dal Box.
-Dove andiamo?- chiese, dissi rapidamente che la destinazione era casa di Harry, ma lui sembrò titubante.
-Non è a casa ora- c'era qualcosa che non quadrava, Alex mi aveva appena riferito che Liam stava andando da lui, se non era a casa allora dove stata andando?
-Io saprei dov è ma mi ucciderebbe se ti ci portassi- lo trucidai e lo fissai fino allo sfinimento tentando di convincerlo a cambiare idea.
-Niall dimmelo, si tratta di vita o di morte- lui picchiettò le dita sul volante in ansia, ma mai quanto la mia che continuava a crescere a dismisura, sbuffò mandando al diavolo qualcuno.
-Okok mi stai mettendo agitazione- ingranò e andò dritto verso la taggenziale, dove mi stava portando?
Più fissavo fuori dal finestrino e più notavo che ci stavamo allontanando da Norwich dove noi abitavamo, impovvisamente imboccò una stradina di periferia e si fermò davanti a un capannone, incuteva abbastanza paura quel luogo, che fosse li Harry?
Scesi dalla macchina, Niall inizialmente era ancora titubante a farmi scendere ma poi si convinse che era la cosa migliore chiarire questo pasticcio. Attraversai tutto il prato e giunsi davanti al portone d'ingresso che era semi aperto, mi giunsero delle voci.
-Tu devi starle alla larga capito? Sei una brutta influenza- questa era la voce di Liam la sentivo chiaramente, sentii delle risate.
-Ascolta è lei che è attratta da me, si vede che non gli piaci abbastanza. Ma stanne certo Liam tra poco verrà a conoscenza di ciò che nascondono i miei pantaloni- sgranai gli occhi mentre Niall teneva stretta la mia mano.
Non sentii alcuna risposta fino a quando degli schiamazzi e incitamenti si sollerono da altre persone, i miei occhi avevano dato libero accesso alle lacrime, non potevo più stare a sentire quelle barbarie così liberandomi rapidamente dalla stretta del biondo, entrai più arrabbiata che mai cominciando a scaricare tutta la frustazione e la rabbia che avevo dentro.
-Basta finitela! Liam lascialo stare, oggi è stato un incidente e tu Harry... è in questo modo che vuoi essermi amico? Dimmelo!- Harry si rialzò da terra e pulendosi, si avvicinò a me.
-Non pensavo quello che ho detto, io sono così quando qualcuno mi incita a litigare- passai lo sguardo a Liam, stava osservando la scena.
-Liam ti prego andiamocene- dissi mentre le lacrime ormai non riuscivo più a controllarle, Harry sussultò e lo guardai, chi era quel ragazzo? Perchè faceva tutto ciò?  Liam si avvicinò a me prendendomi per mano, dopodichè cominciammo a camminare verso l'uscita ma l'espressione sofferente di Harry si faceva largo nella mia mente. Così lasciai andare Liam da Niall e poi tornai indietro, dal riccio.
-Ascolta Harry, pensi davvero che io possa esserti amica se tu non mi parli dei tuoi problemi? Io ci tengo a te, tu non sei un cattivo ragazzo e so che sei buono esattamente come tutti gli altri. Lasciati aiutare e confidati- lui mi guardò e mi abbracciò improvvisamente, quella stretta in quell' esatto momento valeva più di mille parole, si era mostrato un ragazzo fragile davanti ai suoi amici che erano li a guardare la scena, sorrisi stringendolo a me, aveva un profumo che ti mandava in fumo il cervello.
-Ti chiamo stasera- disse lui allontanandosi, quegli occhi sorridevano con lui, lo vedevo. Annuii e gli lasciai un bacio sulla guancia, uscii poco dopo trovando Liam e Niall in un'accesa conversazione, perfetto.
-Harry e Jane sono opposti, lo sai anche tu com è lui ciò che fa quasi ogni giorno- mi intromisi.
-E cosa farebbe ogni giorno?- chiesi rivolta a Liam, lui che aveva il suo sguardo piantato negli occhi di Niall si spostò su di me.
-Non te lo posso dire- disse lui convinto, strinsi i pugni e abbassai lo sguardo verso il terreno sottostante.
-Dai Jane andiamo- disse Liam, tornai a guardarlo ma il mio sguardo stava a significare solo una cosa.
-No! Io non ci torno con te- dissi a denti stretti, cominciai a camminare verso la strada e avanzai un pollice, nessuno mi avrebbe fermata.
-Jane non fare la bambina e torna qui- disse Niall, non mi sarei spostata nemmeno se mi avrebbero implorato in aramaico o in cinese. Finalmente una macchina accostò, all'interno riuscivo a intravedere dei ragazzi, si sporse uno di loro.
-Dove devi andare?- stavo per risponderle ma mi sentii sollevare con forza, la chioma biondo scuro fece si che indovinassi di chi si trattava.
-Liam mettimi giu o non rispondo di me- esclamai prendendolo a pugni sulla schiena.
-Hai sentito la signorina? Devi metterla giu- disse il tipo in macchina, lui che stava tornando indietro, si voltò verso di lui.
-Si da il caso che questa signorina sia la mia ragazza quindi levatevi dalle palle o non rispondo di me- sussultai non appena sentii quella fatidica frase, aveva appena confessato che ero la sua ragazza. Perchè tutta quella rabbia che stavo coltivando verso di lui si stava tramutando in amore? Semplice, lui era Liam.
-Non mi sembra molto d'accordo lei, sbaglio o qualche minuto fa era a fare l' autostop?- dovevo intromettermi ora.
-Liam andiamocene- dissi, potei sentire il suono delle sue labbra che si incurvavano soddisfatte, dopodichè riprese a camminare lasciandosi dietro la macchina dei ragazzi.
Mi fece scendere davanti alla macchina di Niall, lo guardai.
-Bhe che c'è?- chiese lui, gli sorrisi accarezzandogli una guancia e gli depositai un bacio a fior di labbra.
-So che vuoi proteggermi ma a volte dovresti fidarti di me per davvero- lui mi sorrise.
-Questa volta si tratta di qualcosa di troppo grosso Jane, se vorrai saperlo sarà solo lui a dirtelo- mi incupii, mi preoccupava tutto ciò. Infondo cosa mai avrebbe potuto fare di pericoloso Harry apparte molestare le ragazze?
 
Quando tornai a casa, avevo solo una gran voglia di farmi una doccia calda per rilassare i muscoli. Appena finii trovai sul cellulare 4 messaggi di Alex, sbuffai guardando.
 
Ho bisogno di parlarti.
 
E questo messaggio fu inviato per ben 4 volte, così corsi alla ricerca di qualcosa da mettermi e dopodichè mi raccolsi i capelli bagnati. Uscii da casa andando direttamente da Alex che stava nella via parallela alla mia, corsi dai lei e suonai il campanello.
-Jane- stava piangendo, mi abbracciò e io tentai di rincuorarla senza un grande effetto visto che non sapevo ancora nulla di ciò che le era successo.
La riaccompagnai dentro e andammo a sederci sul divano, cominciai ad accarezzarle i capelli mentre la sua testa era appoggiata alla mia spalla.
-Si tratta di mio padre- la guardai, sapevo che suo padre mancava da molto tempo ormai o meglio dire aveva abbandonato lei e suo fratello fin da piccolini, erano rare le  volte in cui ne accennava almeno l' esistenza.
-Che succede?- le chiesi tentando di essere il più delicata possibile.
-Mio padre, finalmente sono riuscita a ritrovarlo- perchè voleva tanto sapere dell' esistenza di quell' uomo? Infondo le aveva portato solo male a lei e suo fratello.
-Lui vive in California. Ma so ben poco di lui se non che ha messo su famiglia e che non si chiama più col suo nome di battesimo- la strinsi forte a me mentre sentivo le sue calde lacrime bagnarmi la maglietta.
-Non so cosa fare. Voglio conoscerlo davveor ma ho paura che mi rifiuti come ha fatto parecchi anni fa- odiavo vederla piangere soprattutto se si trattava di persone che la facevano soffrire costantemente.
-Alex sta a te decidere cosa fare,io non posso importi ciò che vorrei perché probabilmente non sarebbe lo stesso che vorresti tu. Riflettici con calma e troverai la soluzione migliore- le sorrisi tirandogli una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
-Lo spero- ricambiò un sorriso e ci riabbracciammo teneramente come due vere migliori amiche.
-Ma come vi abbracciate tra di voi e a me niente?- il mio sguardo saettò direttamente su chi aveva appena aperto bocca, che diavolo ci faceva Niall in casa di Alex?
-Oh Niall vieni qui-disse lei aprendo le braccia, lui si avvicinò a lei e l' abbracciò. Non ci stavo capendo più niente.
-Non ti fare strane idee pervertita, sono qui solo per accertarmi che stesse bene ma lei implorava di volere la sua migliore amica e così ho inviato un messaggio per lei a te- mi venne automatico rivolgergli un sorriso, era davvero un bravo ragazzo ma poi ripensai a ciò che aveva appena osato dire.
-Hei io non sono pervertita- esclamai, lui continuò ad alzare e abbassare le sopracciglia in modo autonomo, lo guardai scettica.
-Vedo perfettamente la tua bava ogni volta che vedi Liam e non dirmi che non é vero- disse lui mentre Alex si stava facendo grandi risate,lo avrei ucciso giuro!
-E io vedo perfettamente la tua morte prematura se non chiudi quella bocca!- esclamai saltandogli addosso o meglio dire provando a saltargli addosso per acciuffarlo, naturalmente senza un buon risultato. Quel pomeriggio mi divertii un mondo insieme a quei scalmanati di Alex e Niall e incominciavo anche a credere di essermi fatta un nuovo amico targato "biondo tinto".

 

 

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Capitolo 9
*** IX ***






Tornai a casa che erano le 8 di sera, ne approfittai per sistemare la mia stanza che era un casino assoluto ma quando stavo per piegarmi a sistemare le lenzuola, il telefono cominciò a vibrare sul comodino.
-Pronto- dissi senza neanche guardare chi fosse l'interlocutore dall' altra parte.
-Ciao Margaret- sbuffai, possibile che non riuscisse a concepire la frase "il mio nome è Jane"?
-Ciao ricciolo- dissi, sentii una grossa risata dall' altra parte, quanto adoravo le sue risate.
-Ti volevo chiedere scusa per ciò che ho detto oggi. Non ero in me, scusami.- era la 2 volta che si scusava in un giorno, che cominciasse a mettere la testa apposto? Improvvisamente ricordai ciò che mi aveva indirettamente confessato Liam: Harry nascondeva qualcosa.
-Io ti ho già perdonato, infondo devo ancora imparare ad aspettarmi questo ed altro da te caro molestatore- lui produsse un grugnito di disoppravazione per il modo in cui lo avevo chiamato, avrei tanto voluto vedere la sua faccia in questo esatto momento probabilmente sarei scoppiata a ridere.
-Ascolta Harry ti volevo chiedere una cosa- improvvisamente mi feci seria e capii che l' aria giocosa di qualche secondo fa era radicalmente cambiata.
-Si dimmi- disse lui, deglutii, non avrei mai potuto chiedergli di punto in bianco "qual è il tuo grande segreto?" No decisamente.
-Cosa mi nascondi? Che cosa fai di così terribile da non potermene parlare?- al diavolo il tentare di spiegarglielo in frasi complesse, non potevo mica trattarlo con i guanti. Dall'altra parte sentivo perfettamente il suo respiro calmo e tranquillo, io stavo sudando.
-Mi dispiace Jane ma non posso dirtelo- improvvisamente mi sembrava che quel patto sull' amicizia che ci eravamo promessi reciprocamente si fosse sfaldato e che da parte sua non ci volesse essere nessun contatto amichevole nei miei confronti.
-Harry perchè?- chiesi, il mio tono della voce stava calando.
-Perdonami Jane ma non me la sento davvero. Sono abbastanza inguaiato con questa cosa e se te ne parlo starei peggio- stavo davvero cominciando a temere il peggio e a pensare di tutto e di più per le sorti di quel ragazzo.
-Harry ma...- venni interrotta di pugno da lui.
-Jane basta ora devo andara buonanotte!- non ebbi neanche il tempo di rispondergli che aveva gia riattaccato, mi sembrava di stare vivendo in un mondo in cui tutto era al contrario invece di svilupparsi e di fare conoscenze che portavano a un livello di fedeltà sempre più alto, tutto ciò progrediva e sentivo di allontanarmi sempre di più dalla speranza di far si che gli altri potessero almeno fare affidamento su di me.
Quella sera piansi, ma non perchè trovavo l' atteggiamento di Harry stupido nei miei confronti ma perchè io volevo per davvero liberarlo da quel baratro in cui si era andato a nascondere, volevo riportarlo alla luce e fargli assaporare le vere gioie della vita.
La mattina seguente mi rialzai con un grosso macigno al posto del cervello, ero stanca, stressata e probabilmente anche con l'incazzatura facile. Non mi andava affatto di affrontare un nuovo giorno di scuola soprattutto se si trattava di rivedere Harry che dopo la chiacchierata di ieri sera, non avrei saputo come comportarmi.
Indossai una comoda felpa blu con dei Jeans e le fatidiche All Star ai piedi. Presi lo zaino da terra e uscii da casa, mia mamma non c'era nemmeno.
Feci per andare alla fermata dell' autobus ma i miei occhi si soffermarono su una macchina rossa parcheggiata difronte a casa mia.
-Ciao bellezza- alzai lo sguardo e incontrai Liam, gli sorrisi, finalmente qualcuno che non mi evitava c'era. Mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulle labbra.
-Oggi ti accompagno a scuola io, l' autista del bus dovrà fare a meno di te- contenta entrai in quella magnifica macchina, probabilmente doveva essergli costata più della sua casa, sembrava valere molto.
-Non pensare al prezzo, è un regalo di mio padre per quelle poche volte che lo vedo almeno qualcosa di buono fa- lo guardai, un' altra persona a cui mancava l' affetto di un padre, lo compativo eccome.
Per l'intero tragitto verso scuola, parlò della nuova canzone che stava componendo aveva qualcosa a che fare con la rottura tra due fidanzati, speravo non dovesse mai accadere a me e Liam o avrei passato la mia esistenza depressa in un angolo.
-Comunque ieri ho esagerato, mi dispiace. Penso solo che a nessuno farebbe piacere se venisse a sapere che un altro ragazzo ha toccato il fondoschiena alla propria fidanzata- arrossii imbarazzata, era stato un caso e io avevo esagerato nell'urlarlo ai 4 venti.
-Però c'è chi si dovrebbe fidare un pò di più della propria fidanzata e lo sai- probabilmente volevo centrare entrambi i discorsi: Segreto di Harry e Cretinata di Harry. Pensai al fatto che ultimamente Harry faceva parte di un nucleo di vicende che si susseguivano e nella quale lui c'entrava sempre.
-Ne ripearleremo un altro giorno. Ora siamo arrivati- slacciai la cintura e scesi dal bolide, notavo perfettamente gli sguardi delle altre persone su quel gioiello di macchina, fortuna che io avevo un ragazzo che la possedeva.
Liam si fermò a parlare con i suoi amici che comprendevano Niall e Zayn, mentre io andai incontro al mio armadietto.
-Ciao- sobbalzai, mi voltai verso la persona cui mi aveva salutata.
-Ciao Louis- dissi, presi il mio libro di Matematica.
-Ti devo parlare di Harry, di nuovo.- possibile che volesse informarmi così tanto sulle cattive abitudine del riccio, infondo sapevo che tipo era e a cosa andavo in contro ma a me non interessava finalmente avevo trovato un amico che mi facesse sorridere anche con battute pessime e squallide, lui era davvero un buon amico.
-Louis ascolta ho abbastanza da fare ora, devo anche ripassare per la verifica della 3 ora- lui mi supplicò con lo sguardo, annuii sconfitta mentre lui mi portava fuori sul retro.
-So che avete diciamo... discusso ieri al telefono- un tassello del puzzle veniva messo al suo posto, Harry raccontava tutto a Louis avrei dovuto capirlo prima.
-Si ma è stato per un disguido- provai a reclamare ma lui mi mise a tacere.
-Te l' ho detto, essendo amica di Harry andrai incontro anche ai vari misteri che si celano dietro quel ragazzo. Lui non è un principe azzurro e neanche la persona più fedele in questo mondo. Te lo dice uno che lo conosce abbastanza bene da conoscerlo- ogni volta che sentivo discorsi del genere ribollivo di rabbia.
-Non mi interessa. Non voglio un amico perfetto e neanche quel principe azzurro che insinui tu. Io ci credo in lui, ripongo tutte le mie speranze, per me lui non è soltanto una sfida ma è anche una persona, una persona a cui volere bene e renderla unica in quell' esatto momento in cui ci stai assieme- mi torturai le dita e presi a guardare la distesa verde difronte.
-Queste sono parole bellissime Jane e io lo so che ti ci tieni a lui. In pochissimo tempo è riuscito a entrarti dentro- arrossii di colpo, Harry mi stava contagiando. Louis notando il mio stupore cominciò a ridere sbefeggiando la sottoscritta, questa si che era una bella presa per i fondelli.
-Jane tu sai perfettamente cosa intendevo dirti. E sai anche cosa fare e come prendere le redini della situazione- mi sorrise un' ultima volta e tornò all' interno della struttura lasciandomi in un mare di dubbi. Dubbi che solo Harry stesso sarebbe riuscito a placare.

 

 

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Capitolo 10
*** X ***


 

 

 

 

 

Salii in macchina del mio fidanzato diretti verso casa, lui parlò.
-Stasera sei mia- lo guardai, lui sorrise.
-Ho notato che passiamo davvero poco tempo assieme e ho intenzione di portarti al cinema- il nostro primo vero appuntamento, mi sembrava un sogno.
-Ok- dissi, forse si aspettava una risposta più romantica ma sapeva perfettamente che io non ero una romanticona, anzi tutto il contrario.
Quando rientrai a casa, la prima cosa a cui pensai fu cosa avrei indossato quella sera, il mio guardaroba non era per niente elegante e io nonostante tutto volevo farmi un pò carina. Così chiamai Alex, lei era l'unica che poteva darmi una mano.
-Hai un problema vero?- neanche il tempo di salutarla che aveva gia inteso il motivo per cui l' avevo chiamata, ma come faceva a saperlo?
-Si ma...- mi interruppe.
-Si tratta del vestito che dovrai indossare stasera con Liam vero? Niall mi ha detto tutto, seratona romantica nè?- arrossii di colpo, mai una volta che potesse non mettermi in imbarazzo, ripensai a ciò che aveva appena detto.
-E tu che ti fai dire tutto dal biondo? Mica sta nascendo qualcosa?- chiesi sapendo che dall'altra parte la mia amica si stava strozzando con la propria saliva, era adorabile.
-Non dire assurdità, tra me e Niall non c'è assolutamente nulla, nada, rien, nichts- feci finta di crederci, ma io sapevo perfettamente che quei due erano troppo imbecilli per confessarsi.
-Allora mi aiuti?- fece un segno affermativo come immaginavo e dopo neanche 5 minuti era gia davanti alla porta di camera mia.
-Io opterei per qualcosa di aderente che ti faccia vedere gambe, culo e tette- io invece avrei optato per ucciderla direttamente.
-Levatelo dalla testa, non vado a un party e neanche in discoteca quindi elegante ma non troppo- lei fece finta di riflettere ma sapevo gia che aveva la risposta pronta.
-Oh avanti non fare sempre quella che tenta in tutti i modi di apparire come una suora- mi imbronciai.
-Io non tento in tutti i modi di apparire come una suora e te lo dimostro- aprii l' armadio e cominciai a buttare per terra i vari indumenti che non avrei affatto indossato quella sera, sorrisi non appena lo trovai tirandolo fuori.
-Questo- dissi contenta, Alex mi guardò inorridita.
-Non ci siamo per niente ragazza menomale che esiste la tua migliore amica sempre pronta in tuo soccorso- aprii il borsone tirando fuori un vestitino striminzito e dopodichè un paio di scarpe col tacco nero lucide, assolutamente no!
-Dimenticalo, scordatelo, olvidatelo!- dissi, lei mi fulminò e cominciò a guardarmi con quel suo sguardo che metteva paura perfino a uno dei più pericolosi assassini.
-Posso mettermi i collant leggeri almeno?- lei ci pensò.
-Le calze nere con i fiocchi ricamati e non voglio obiezioni- sbuffai e accettai le sue condizioni mentre mi dava il necessario.
-Ok ora vai che non abbiamo tutto il pomeriggio- sbuffai per l' ennesima volta mentre Alex mi faceva una linguaccia. Entrata in bagno indossai quei straccetti che non coprivano neanche metà pelle, e uscii dalla porta, non volevo nemmeno guardarmi allo specchio.
-Sei un incanto questa sera Liam dovrà tenerti al sicuro molto al sicuro- imbarazzata andai a prendere il set di trucchi, ma lei mi fermò.
-Ci penso io anche in questo e pure ai tuoi capello biondi- sorrise, mentre io mi preparavo a una tortura senza fine.
Passarono 40 minuti prima che terminasse il tutto, mi alzai e andai incontro allo specchio difronte al letto. Dei boccoli biondi ricadevano sulle spalle, un trucco non eccessivamente pesante con un rossetto non troppo acceso e naturalmente quel vestitino con le calze a fiocchi abbinati ai tacchi lucidi neri. Tutto sommato non era male, l'unica pecca era il vestito troppo corto.
-Lo so sono un vero e proprio genio- sorrise soddisfatta, guardai la mia amica pronta a dirle che non lo era affatto soprattutto riguardante il vestito, ma la vibrazione del cellulare mi distrasse, guardai.
 
Sono giù, scendi.
Liam xx
 
Cominciai a sudare e a tremare come se fossi alle prime armi, Alex se ne accorse e mi venne incontro.
-Rilassati, Liam è un bravo ragazzo non ti giudicherà solo per come sei fuori ma anche per come sei dentro questa sera. Lui sa gia che sei una ragazza fenomenale e stasera glielo dimostrerai per l' ennesima volta- mi sorrise incoraggiandomi a scendere, se non ci fosse stata Alex avrebbero davvero dovuto inventarla. Mi venne automatico abbracciarla, perchè lei per non perdere la mia amicizia e fare felici entrambi aveva preferito lasciare perdere Liam e guardarlo semplicemente come un amico. Era una ragazza fantastica e lo avrei continuato a dire fino allo sfinimento.
Appena fui davanti alla porta da basso pronta per aprire, cominciarono ad assalirmi dubbi e paure, Alex mi strinse forte la mano, mi voltai a guardarla, lei era come una fonte di coraggio in queste situazioni.
-Dio mi stai mettendo ansia anche a me, cazzo non pensare a nulla se non a divertirti con lui- mi abbracciò e dopo averle dato un bacio sulla guancia, uscii da casa con uno di quei macigni sullo stomaco che come minimo ci voleva un medicinale super forte per toglierlo.
Entrai in macchina e gli sorrisi, lui si avvicinò posandomi un bacio sulle labbra.
-Sei... indescrivibile- disse, guardandomi dalla testa ai piedi, probabilmente un peperone era meno rosso di me in questo momento.
-Anche tu sei molto bello-dissi timidamente ed era vero aveva un giacchetto blu scuro con una camicia a quadri sotto e un paio di jeans, il tutto con un paio di vans che lo rendevano perfetto come sempre d'altronde.
-Prima che ti baci qui ininterrottamente è meglio se parta- disse lui voltandosi verso la strada e partendo, cominciai a torturarmi le dita e a pensare a qualcosa da dire, ecco gli arogmenti si erano esauriti talmente il mio cervello era fuori uso.
-Sai sono contento, finalmente passiamo un pò di tempo noi 2 insieme- sorrise, io annuii notando che l'atmosfera aveva un nonsoche di magico questa sera.
-Soprattutto perché cominciavo a essere geloso, stavi passando più tempo con Harry che con me e io non accetto condividerti con nessuno nemmeno con un mio amico- sussultai alla pronuncia di quel nome, probabilmente doveva essere presente in ogni discorso, era indispensabile.
-Io e Harry siamo solo amici e lo sai- dissi tornando a guardare fuori dal finestrino, le strade erano illuminate, vedevo gruppetti di ragazzi con birre in mano che urlavano e si divertivano, forse anche io avrei dovuto essere più diretta.
-Lo so ma sai non tutti la pensano allo stesso modo- mi voltai immediatamente verso di lui, magari Louis gliene aveva parlato.
-A chi ti riferisci?- lui si voltò per un nano momento poi parcheggiò davanti all' entrata del cinema, spense il motore della macchina e tornò a guardarmi.
-Tu solo lo sai a chi mi riferisco- sorrise e aprendo la portiera, uscii. Cosa significava ciò? Tutto questo mistero da parte di Liam mi mandava in bestia.
-Un biglietto per qualsiasi cosa- disse Liam alla cassiera, lei controllò sul computer.
-Gli unici due posti liberi ora sono per "Frozen"- Liam si voltò a guardarmi e io feci spalluccie, infondo a me non cambiava e tra l'altro i film Disney li adoravo. Così finimmo per comprare quei 2 posti e entrare in una sala piena zeppa di bambini, fortunatamente eravamo infondo, appena ci sedemmo mi sentii sollevata, odiavo la misura di quel vestito, mi mostrava più di 3/4 di gambe.
Osservai Liam, a quanto pare era intento a seguire il cartone mentre io avrei tanto voluto riprendere il discorso di prima ma c'era qualcosa che me lo impediva, forse la paura che lui mi mandasse al diavolo prima o poi, ripensai a quei ragazzi che in strada erano ubriachi e vivevano la vita senza alcun tipo di pensiero, forse avrei dovuto almeno seguire in parte il loro esempio.
-Liam- lo chiamai flebilmente, da un certo senso avrei preferito che non mi sentisse ma non fu così, si voltò a guardarmi con un leggero sorriso sulle labbra.
-Non è che mi potresti davvero dire di chi si tratta?- chiesi, lui inarcò un sopracciglio, forse non aveva capito la domanda.
-Intendo per io e Harry- lui tornò serio.
-Non te lo dico e sai perchè?- scossi la testa perplessa.
-Perchè se a te interessa davvero così tanto saperlo è perchè forse sei tu la prima a interessarti a lui- mi ci vollero almeno 30 secondi prima che potessi rigirarmi la frase e riuscire ad arrivare al punto che quello che avesse appena detto fosse un enorme cazzata.
-Ti stai sbagliando io non ho alcun tipo di sentimento per Harry se non amicizia- lui mi guardò un'ultima volta e tornò a guardare il film, incrociai le braccia arrabbiata, mi serviva un bagno ora.
Guardai da che parte fosse l'uscita per i bagni.
-Vado un attimo in bagno- lui annuì, mi alzai e andai incontro alla porta della Toilette, la aprì e entrai cominciai a sciacquarmi il viso o almeno le parti meno truccate anche se erano ben poche.
-E così mi segui anche quando sei con Liam- fu automatico guardare verso l'unico che poteva avere una voce così roca e bassa.
-Harry...- sembrava quasi dettato dalla magia, era tutta sera che continuavo a cercarmi una risposta e ora il soggetto di quelle numerose domande lo avevo davanti.
-Gia Harry piacere di conoscerti- mi rivolse un sorriso tirato, dalla discussione di ieri sera potevo ancora sentire la tensione.
-Che ci fai qui?- chiesi, lui si infilò le mani in tasca.
-Sono qui con mia sorella- disse, sua sorella, magari sua sorella avrebbe potuto spiegarmi chi era Harry, cosa nascondeva e perchè era così misterioso.
-Mentre tu sei con Liam- finì poi, io annuii, lui guardò il pavimento, mi sentivo come se esistessimo solo io e lui in quell' esatto momento, era possibile?
-Ascolta... mi dispiace, sono troppo ossessiva lo so. Ma io non ci posso fare niente tu mi incuriosisci ogni giorno di più, riesci a mandarmi in bestia prima e poi farmi tornare il sorriso, sei capace di stregare la gente. Non so come dire ma forse sei unico proprio per questo e il fatto che tu ti celi dietro questa tua corazza ti rende ancora più intrigante- lui era rimasto in silenzio ad ascoltare mentre io per la prima volta mi sorprendevo della spontaneità con cui avevo parlato al riccio. Sembrò quasi analizzarmi, cosa dovevo fare?
-Grazie- la sua voce era smorzata, mi sorpresi di ciò, non aveva osato prendermi in giro e mi aveva rivolto un sorriso sincero.
-Grazie perchè senza Liam probabilmente non ti avrei mai conosciuta e non avrei mai potuto ascoltare parole così tanto... carine da parte tua- gli sorrisi contenta, aveva apprezzato e questo mi mandava in euforia.
-Dai ora torniamo di là- annuii prendendolo a braccietto contenta di come la nostra amicizia si stava sviluppando ogni giorno di più quando la porta si aprì di scatto.
-Ah eri qui allora- Liam passò lo sguardo da me al mio amico,notai perfettamente il suo cambio repentino di umore.
-Si... hai visto? c'è Harry- dissi io, Liam non fece nient' altro che annuire.
-Bhe allora io vado ci vediamo domani a scuola- Harry si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia solo che mi ero leggermente mossa in quel momento e il bacio era finito all'angolo delle labbra questo fece scatenare una brutta reazione a Liam.
-Bastardo ho capito il tuo intento- Harry si voltò a guardare Liam ma non ne era sorpreso sembrava piuttosto esasperato.
-Non ho alcun intento Liam- disse Harry con fare annoiato.
-Pensaci Liam è grazie a te se ogni giorno di più l' amicizia tra me e Jane si intensifica, sei davvero un bravo cupido- la risata di Harry sembrava più una presa per il culo,Liam abbassò la testa e la rialzò.
-Sei solo uno stronzo- gli tirò un destro in pieno viso,io urlai un secco NO e andai a soccorrere Harry che era seduto per terra e si sorreggeva con i gomiti.
-Stalle lontano te l'ho gia detto o ne subirai le conseguenze- guardai Liam uscire dalla porta sbattendosela dietro mentre io quasi stavo per scoppiare a piangere, era ridicolo tutto questo, io ero ridicola che finivo solo per fare scontrare due amici.
-A quanto pare anche questa serata va così- disse Harry sorridendo e toccandosi il naso che perdeva abbastanza sangue.
-Dai vieni che ti medico- presi dalla borsetta un pezzo di fazzoletto e un pò di alcool che fortunatamente portavo sempre, cominciai a tamponargli il naso. Ci provai, provai a non guardarlo in quelle distese verdi ma era come  non guardare un prato in collina contornato da bellissimi fiori, ero paralizzata e incantata da quei occhi magnetici.
Un sorriso gli spuntò sulle labbra mentre io continuavo a tamponare distratta.
-Anche un ragazzo si può imbarazzare se lo fissi troppo- arrossii, tutto ciò era incredibile, e pensare che 1 settimana fa lo avrei evitato fino alla morte.
-Aspetta- disse tirando fuori il suo Iphone dalla tasca, lo guardai, mi incuriosiva ogni volta di più e guardarlo mentre si concentrava a cercare qualcosa nel cellulare era qualcosa di indescrivibile, la sua espressione concentrata era buffa ma allo stesso tempo intrigante.
Sorrise premendo su qualcosa nel cellulare e dopodiche lo appoggiò accanto a se.
-Ho messo il casuale, ero indeciso- una canzone partì, sorrisi.
-E cosi i Pink Floyd ci fanno compagnia- Wish You Were Here era tra le mie canzoni preferite, ogni volta che l' ascoltavo mi mandava in estasi.
-Gia- timidamente continuai a tamponargli il naso, mi accorsi che era passata la mezzanotte e probabilmente Liam ormai se ne era andato, ero preoccupata perché odiavo litigare con Liam soprattutto quando si trattava di cose frivole come queste.
-Lui sta bene lo so, ha solo bisogno di pensare- era riuscito a capire ciò che provavo, era davvero un mago.
-Cold comfort for change? And did you exchange a walk on part in the war for a lead role in a cage?- la voce di Harry aveva bloccato per un attimo il mio cervello a tal punto che mi bloccai, lui lo notò e mi sventolò una mano davanti al viso, mi sbloccai.
-Forse è meglio se andiamo- dissi imbarazzata, lui mi guardò quasi perplesso ma riprendendosi il cellulare, cominciò a incamminarsi verso l'uscita, lo seguii.
-E tua sorella?- lui mi guardò e fece una risata divertita.
-Credevi davvero che ero con mia sorella?-
-Si infondo che motivo ci sarebbe per inventarsi qualcosa di simile?- lui fece spallucce e proseguì dritto, quel ragazzo era un mistero continuo.
 

 

 

SPAZIO AUTRICE: Questo capitolo è un pò una cagatina ma è uno dei capitoli di passaggio che troviamo nella storia. In più dai prossimi capitoli si aggiungerà il punto di vista di Alex :) Spero continuate a seguire i capitoli e mi piacerebbe anche lasciaste qualche commentino che come ho già detto in precedenza accetto qualunque tipo di commento anche critiche. 


Harihanna xx

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Capitolo 11
*** XI ***


 

 

 

 

Io e Harry stavamo tornando a casa naturalmente mi stava accompagnando in macchina, guardai fuori dal finestrino.
-Allora cosa farai con Liam?- guardai Harry, mi stupiva il fatto che fosse stato il primo a prendere un discorso.
-Niente faremo pace, ci siamo innamorati Harry e quando due innamorati stanno assieme capita di litigare- lui mi guardò con sguardo serio e potevo dire anche arrabbiato.
-Lo perdoni? È la seconda volta in una settimana che mi minaccia lo hai visto anche tu- ripensai al capannanone, quel capannone.
.. se avessi saputo la strada ci sarei ritronata probabilmente.
-Harry è solo preoccupato per me- lui sembrò infischiarsene di ciò che ho detto e accese la radio, stavano dando Dark Horse di Katy Perry, cominciò a canticchiarla, possibile che dovesse sempre fare cosi?
-Harry finiscila di comportarti in questo modo. È un tuo amico ricordi? Lui non vorrebbe mai vedere soffrire entrambi- lui continuò a guidare, notai le sue nocche diventare bianche mentre teneva stretto il volante.
-Se lui fosse davvero mio amico non mi avrebbe mai tirato un pugno perchè mi ha visto assieme a te- non ebbi neanche il tempo di rispondere che eravamo già arrivati.
-Ci vediamo domani Harry ok?- lui annuì terribilmente serio guardando difronte a lui, odiavo quando non mi rivolgeva neanche uno sguardo. Uscii dal veicolo e arrivata davanti alla porta, mi voltai a guardare, ormai lui non c'era più.
 
Alex POV
 
Perfetto avevo la febbre a 39, cosa ci poteva essere di meglio se non restare a casa? Ero terribilmente annoiata e guardare quei stupidi programmi televisivi mi mandava ancora più noia, mi alzai entrando in cucina, avevo fame. Stare in piedi mi faceva venire dei brutti capogiri, ma la fame era troppa.
Improvvisamente mentre stavo scegliendo che cosa prelevare dal frigorifero, sentii il suono del campanello, chi poteva essere? Andai ad aprire trovandomi difronte l' Irlandese, sorrisi.
-E tu che ci fai qui?- mi mostrò i quaderni e una vaschetta di gelato alla vaniglia, lo adoravo.
-Ho preso appunti per te- lo feci passare in modo che potesse entrare, gli sorrisi.
-Grazie- nel frattempo tornai in cucina a preparare da mangiare.
-Aspetta faccio io tu sei malata- lo ignorai continuando ciò che avevo iniziato allora Niall si mise dietro di me e tentò di spostarmi, ma quando io mi imponevo di restare lo facevo.
Vedendo che non accennavo a muovermi, mi prese in braccio portandomi in salotto, lo avrei ucciso giuro, però aveva un buon profumo arrossii al pensiero che ero in braccio a uno dei miei vecchi amici di infanzia che da piccola non avrei mai pensato potesse diventare così carino.
-Ti querelo Horan- esclamai, lui mi fece un occhiolino e tornò in cucina soddisfatto, i maschi...
A quanto pare mi ero addormentata, mi risvegliai intontita dopodiché guardai l' orologio, era passata 1 ora.  Difronte a me c'era un biondo addormentato e schiacciato tra i miei piedi e il bracciolo del divano, era così tenero quando dormiva. Ero talmente presa a osservarlo che non mi accorsi delle varie pietanze sul tavolino accanto, sorrisi notando che mi aveva fatto l' Hamburger con cetrioli all'interno, si ricordava ancora che li adoravo. Era freddo purtroppo, ma a me non importava, lo aveva fatto lui e per me era importante questo.
Cominciai a mangiucchiare e intanto accesi la televisione tenendo il volume basso, stavano dando un programma sui vari cantanti emergenti che c'erano su youtube, alcuni erano davvero stonati altri invece avevano una bella voce. Rimasi con la bocca semiaperta e la mostarda sul naso ascoltando una canzone, una di quelle voci non era la prima volta che la sentivo, deglutii il boccone.
-Hei ti sei svegliata- guardai Niall sorridendogli, lui voltò lo sguardo verso la televisione.
-Che cosa stai guardando?-
-I One Direction-
 
Jane's Pov
 
Guardai il soffitto sopra di me, perchè era così difficile provare a confidarsi con un amico? Infondo lui era un amico no? O almeno lui aveva tentato di esserlo o forse mi stava solo prendendo in giro? Mi addormentai tra dubbi e pensieri tutti rivolti a quel ragazzo dagli occhi verdi.
Il giorno dopo, fortunatamente avevo solo 2 ore di lezione perchè avevano organizzato sciopero alcuni professori, potevo aprofittarne per chiarire con Liam.
Uscii da casa, mi sorpresi a trovare Niall davanti a casa.
-E tu cosa ci fai qui?- chiesi, lui venendomi incontro rispose.
-Non volevo fare la strada da solo- pensai al fatto che lui nonostante avesse una patente non aveva una macchina, forse gli avrebbe fatto comodo.
-Posso chiederti una cosa?- era l'unico che forse avrebbe potuto darmi una risposta.
-Harry... cosa fa durante il suo tempo libero?- lui sembrò sbiancare a quella domanda, ogni volta che chiedevo questa domanda ognuno aveva la stessa reazione.
-Harry? Il suo hobby è cantare- ora capivo perché aveva cantato ieri, lui aveva una passione per il canto.
-Lui... non è quello che sembra Jane- i miei occhi si spostarono sullo sguardo duro di Niall, sembrava piuttosto serio.
-È un ragazzo difficile e incompreso. Ha una vita travagliata alle spalle e se ti ha offerto la sua amicizia è perchè ha trovato un appiglio su cui bilanciarsi, tu non hai paura di lui come tante altre persone.- inizialmente anche io avevo una specie di terrore nei suoi confronti, stava sempre sulle sue e poi mi imponeva di fare cose contro la mia volontà.
-Ti consiglio di non tentare di aiutarlo, lui é cosi anzi se provi a farlo finisci solo per avere una brutta influenza stando con lui- non era il primo che me lo diceva e probabilmente neanche l' ultimo, avrei voluto chiedergli così tante domande ma ormai eravamo giunti a scuola e ci separammo verso le nostre rislettive aule, chimica perfetto.
Appena mi accomodai a sedere, aspettai arrivasse il mio compagno importunista ma quando entrò il prof, mi arresi ad attenderlo.
-Dovete finire il vostro progetto perchè come sapete settimana prossima avrete la dimostrazione, quindi sbrigatevi e buon lavoro- io non sapevo neanche da che parte cominciare, ero negata in tutto ciò che comprendeva cose matematiche, fisiche o cimiche.
-Oh ma chi si vede ci onora anche oggi della sua presenza allora- Harry fece finta di non aver sentito e venne a sedersi nella sedia vicino a me senza rivolgermi nemmeno di un' occhiata, ora cominciavo davvero ad arrabbiarmi.
-Ho provato a mescolare ma...-
-Faccio io tu sta ferma- forse avevo sperato in qualcosa che era certo non si sarebbe mai evoluto, infatti era così tra noi non sarebbe mai nata un' amicizia, lui era il tipico ragazzk menefreghista e io ero l' opposto. Cominciò a trafficare con tutta quella roba mentre la mia collera nei suoi confronti cresceva, non mi rivolgeva nemmeno un piccolo cenno ma nel frattempo mandava sorrisi complici a quella troia della Harven, giuro che gli avrei buttato il suo stupido progetto dalla finestra.
Mi fece perdere completamente la pazienza non appena lei cominciò a leccarsi le labbra in modo seducente, era davvero troppo, dedicava del tempo a una troietta e nemmeno un saluto a me.
-Sai Harry... mi hai rotto i coglioni, la vuoi? Bene prenditela perchè io cambio compagno- lui mi guardò per un rapido momento prima che io mi alzassi e potesse controbattere, andai incontro al prof che era intento a scrivere alla lavagna delle formule, ma lui mi precedette e afferrando possessivamente il mio polso mi trascinò fuori dall' aula senza il permesso, probabilmente quando saremmo tornati il prof ci avrebbe fatto sospendere per tutta la vita.
Cominciò a trascinarmi per tutto il corridoio fino ad arrivare difronte a una porta il quale aprii e mi scaraventò al suo interno, era un' aula normale ma vuota. Lo guardai mentre si chiudeva la porta dietro di se, indietreggiai verso uno dei banchi, il mio respiro si fece accellerato.
-Uno. Tu non mi parli in quel modo
Due. Tu non cambi proprio un cazzo e sai perchè? Perchè io decido cosa fare- il suo atteggiamento cominciò a incutermi paura, dov'era finito l' Harry sensibile e gentile di ieri sera? Cominciavo a credere avesse una doppia personalità.
-Sei solo uno stronzo- sputai, lui che se ne era stato lontano, si avvicinò a tal punto che fui costretta a indietreggiare più del dovuto.
-Lo stronzo intanto ti fa perdere la testa ogni giorno di più- riuscii finalmente ad avere un contatto visivo con lui, mi stupii non appena vidi le sue pupille dilatate color rosso, deglutii.
-Harry tu... ti droghi?- voltò immediatamente lo sguardo altrove, misi le mani sconcertata davanti alla bocca, lui si drogava sul serio. Era questo quindi uno dei tanti segreti che si celavano dietro a quel ragazzo.
-Non sono affari tuoi- disse lui rivolto con lo sguardo verso il pavimento, mi avvicinai di qualche passo a lui e presi il suo viso in modo da guardarmi.
-Harry perchè lo fai. Ti fai solo del male e lo sai- lui non rispose e continuò a guardare un punto in basso.
-Io ti posso aiutare, devi solo confidarti- lui tornò a guardarmi improvvisamente, i suoi occhi mi incutevano tristezza, non potevano essere coperti da quello strato di colore rosso, non poteva coprire quel colore magico che incatenava qualsiasi essere umano.
Lui prese le mie mani e le allontanò dal viso.
-Jane stammi alla larga, è meglio per te. Hanno ragione gli altri, ascoltali, io non sono raccomandabile e tu sei troppo... sei troppo Ja e per frequentare gente come me- lo guardai amareggiata un' ultima volta prima di vederlo uscire.
 
-Jane ho bisogno di parlarti assolutamente- era Alex, dopo che ebbi terminato le due ore volevo andare alla ricerca di Liam, mi aveva evitato per tutte le due ore, mi sentivo comunque in colpa perchè invece di provare a seguire il mio ragazzo ieri sera avevo preferito restare con Harry, una persona che ormai aveva preferito uscire completamente dalla mia vita.
-Ok ti raggiungo tra poco- riattaccai e cominciai a cammianre rapidamente verso l'uscita non appena intravidi Liam appoggiato alla sua macchina, che mi stesse aspettando?
-Liam- la mia voce era smorzata, forse per la sorpresa di vederlo li.
-Tu sei innamorata di me?- fatidica domanda da 100 milioni di dollari! Mi ci volle un pò di tempo per giungere a una risposta.
-Se io ti dicessi di si poi non so se ne saresti contento. Tu sei innamorato di me?- lui si staccò dal veicolo e si avvicinò a me, mi rivolse uno di quei sorrisi che mi mancavano da troppo tempo, uno di quei sorrisi che aveva contribuito a farmi perdere la testa.
-Hai bisogno anche di una risposta?- poggiò le sue labbra sulle mie, unendosi crearono un dolce bacio tra lingue che si cercavano e poi si lasciavano. La gente continuava a guardarci invidiosa o incazzata per ciò, erano da ben 3 minuti che continuavo ad avere le mie labbra sulle sue ma era niente in confronto alla voglia di restare così all'infinito.
-Ci conviene entrare in macchina- annuii ancora meravigliata da quello splendido e possente bacio che dimenticai comoletamente dell' imminente incontro con Alex, così indicai a Liam la mia destinazione.
Durante il tragitto fu lui a parlare per primo.
-Ascolta, non mi va di chiedere scusa a Harry ma se vuoi che lo faccia farò uno sforzo solo per te- mi voltai a guardarlo, come faceva un nome a creare così tanti problemi?
-Non mi interessa ormai è un capitolo chiuso, ora ci siamo solo io e te- gli strinsi la mano e lui mi rivolse un dolce sorriso, potevo benissimo affrontare anche Alex ora.
Arrivata in casa della mia amica, la prima cosa che fece fu invitarmi a sedere sul divano perché a quanto pare aveva una cosa urgente da mostrarmi, giuro che se mi aveva sottratta a Liam per una delle sue solite minchiate, non le avrei più rivolto la parola. Partì uno di quei programmi in cui mostravano i vari cantanti di youtube non molto conosciuti, mi aveva fatta venire per guardare quello stupido prgramma? Ora era molto più che arrabbiata.
-Alex mi stai facendo perdere tempo- lei mi zittì, continuai a guardare tentando di capire perchè avessi un' amica guastafesta, quando ero sul punto di alzarmi e andarmene, mi trovai davanti il viso di Niall che sorrideva cantando Hero dopodichè vennero inquadrati altri 4 visi, mi andò di traverso la saliva.
-Ma...-boccheggiai all' infinito tentando di poter dire qualcosa ma l' unica cosa che riuscii a dire fu un semplice "Oddio".
-Ti giuro che appena l'ho saputo Niall mi aveva imposto di non guardare e che lo avrebbe registrato per poi farmelo vedere per conto mio- i miei occhi tentavano di proiettare un possibile omicidio nei confronti di Liam che non aveva mai osato parlarmene.
-Però devi ammettere che non sono male- lo ammettevo e ne ero consapevole ma ciò non rendeva la situazione meno tragica,lui mi aveva tenuto nascosto anche che aveva un gruppo coi suoi 4 amici e a quanto vedo dalla tv, erano anche abbastanza popolari sul web.
Una semplice voce tra tutte cominciò a invadere ogni parte del mio corpo, era una voce calda e rauca ma anche bassa, quella era la stessa voce che ieri mi aveva fatta provare istanti fantastici ma che poi era riuscita a rovinare la nostra amicizia.
-Io devo andare- dissi alzandomi, Alex mi guardò piuttosto stralunata forse perchè pensava restassi ancora un pò con lei e avrei voluto anche io se forse qualcuno non avrebbe osato irrompere nei miei pensieri.

 

 

 

 

 

Dai una recensioncina me la lasciate? Avanti lettrici silenziose sono disposta a ogni tipo di critica!

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Capitolo 12
*** XII ***






-Louis...- perfetto e ora come avrei chiesto a Niall dove si trovava Harry?
-Ciao Jane che ci fai qui?- pensai a qualche scusa che potevo inventarmi al momento ma non ne avevo.
-Dov'è Niall?- azzardai.
-È in doccia- annuii, no non potevo aspettare.
-Louis devi portarmi da Harry-
-Cosa?- esclamò, ecco sapevo di avergli chiesto una grande minchiata ma in qualche modo sicuramente lo sarebbe venuto a sapere.
-Si ti prego, devo parlargli- lui scosse la testa sembrava piuttosto arrabbiato.
-No Jane, Liam non sarebbe d'accordo se ti portassi ora da Harry-
-Liam nom c'è dai ti prego!- congiunsi le mani a mò di supplica inginocchiandomi, una coppia di ragazzi che stava passando cominciò a ridere.
-La tecnica migliore per una sega nè?- disse uno dei due mentre l' altro rideva, Louis era diventato bordeaux mentre io me ne infischiavo, ora avevo altro a cui pensare.
-Okok basta che ti alzi ma se ti chiederà chi ti accompagnato tu non dovrai neanche pensarmi chiaro?- io annuii contenta stringendolo.
-Lasciami ho gia una fidanzata- questa fu una notizia nuova per me.
-E chi è?- chiesi, lui fece cenno di no con la testa e così non me lo avrebbe detto lo stronzo.
Salimmo in macchina e continuai a chiedergli chi fosse per circa un quart d' ora quando finalmente poi me lo rivelò.
-Si chiama Eleanor, studia anche lei ma a Londra-
-E bravo Tommo così si fa- lui rise.
-Ci tieni davvero a Harry vero?- improvvisamente l' aria sbarazzina che c'era un momento fa si fece più seria.
-Penso che sia un ragazzo che non debba essere mai lasciato solo e l' ho notato oggi quando vi ho visti cantare, aveva degli occhi tristi e pieni di malinconia-
-Ci hai visti cantare??- un bel discorso pienamente ignorato, complimenti a me.
-Si e sono arrabbiata non me ne avete neanche parlato- mi imbronciai.
-Bhe lo si faceva solo per divertirsi- si faceva? Ciò significava che ora non cantavano più, ecco perchè Liam scriveva canzoni da sè.
-Sbagliate, se siete finiti in tv è perchè avete cantato come una vera e propria band unita, penso non dovreste lasciar perdere l' idea di formarne una vera e propria- lui cominciò a ridere appena finii il mio lungo discorso, sbuffai.
-È una presa per il culo vero? Come puoi anche lontanamente immaginare noi in giro per il mondo a cantare canzoni. Insomma hai visto come siamo. Liam pensa solo alla scuola o a te. Harry è una testa di cazzo vera e propria. Niall probabilmente è l' unico che accetterebbe. Zayn assolutamente no, farebbe il cascamorto con tutte le sue fan. E io... bhe io sono un caso a parte. Quindi toglitelo dalla testa, noi non formeremo mai una band- incrociai le braccia infastidita, il mondo avrebbe fatto a meno di 5 voci bellissime.
Passarono 20 minuti e la macchina si fermò, questo era il capannone dell' altra volta, guardai Louis.
-Come ti ho gia detto tu non sai niente di me, dimenticami- annuii e uscii dalla macchina, tornai a guardare Louis che mi rivolse un cenno del capo come saluto e poi fece retromarcia e imboccò la strada di ritorno. Guardai quell' ambiente, era davvero brutto e oscuro, mi sembrava uno di quei luoghi di violenza.
-Ok Jane ora vai lì e ti fai sentire, ovvio che ti ascolterà, è pur sempre tuo amico... forse- perfetto cominciavo pure a parlare da sola, arrivai davanti all' entrata con un solo pensiero fisso, Harry.
Cominciai ad aprire lentamente il portone ma appena udii delle voci mi fermai a origliare.
-Allora amico te la sei portata a letto la Davidson?-
-C'ero quasi ma poi quella bastarda della prof mi ha interrotto. Magari era invidiosa- cominciarono a ridere mentre io disgustata provai a guardare qualcosa.
-Hei Harry che cazzo fai?-
-Fatti i cazzi tuoi- misi la testa dentro tentando di guardare qualcosa, ma  vedevo solo alcune teste.
-Eddai Harry non ancora, devi levarti da quella merda-
-Sta zitto Jack- non sentii più niente e provai ad avvicinarmi ancora un pò ma caddi a terra a sacco di patate, la prima cosa che vidi probabilmente fu anche la più terribile che potevo vedere in 16 anni di vita.
-Harry...- esclamai, non mi resi conto che avevo appena urlato.
-Mandatela via- sentivo di scoppiare a piangere da un momento all' altro, vedere quell' ago che si infilzava nel suo braccio era troppo per me, mi alzai di mia spontanea volontà tentando di fermarlo.
-Harry ti prego metti giu la siringa, non farlo. Hai diritto anche tu a essere felice e io posso provarci- lui mi guardò con i suoi occhi arrossati, non riuscivo a capire se ci fosse anche qualche traccia di lacrime in quei occhi così verdi.
-Jane vattene via. Lasciami in pace esci dalla mia vita- vedere del sangue uscirgli dal braccio, mi creava solo un gran dolore, cominciai a piangere.
-No tu sei diverso, tu sei il ragazzo che mi ha chiesto di esserti amica e chi si è ripresentato nonostante ci conoscessimo gia, il ragazzo che mi ha cantato una canzone dei Pink Floyd, sei il ragazzo che mi fa ridere sulle scale della scuola e che la prende sul ridere se Liam ti da un pugno- vidi perfettamente delle lacrime fuoriuscirgli dagli occhi, anche lui lo sapeva.
-Ragazzi mandatela via ora!- dei tipi loschi si alzarono e prendendomi con forza contro la mia volontà, mi buttarono fuori facendomi cadere sull' erba. Piansi come non mai, piansi perchè la vita aveva voluto che il destino di quel ragazzo andasse a puttane in questo modo, piansi perchè quella siringa infilata in quel braccio era ancora vivida nella mia mente. Non meritava ciò, meritava qualcuno che gli volesse bene, che lo confortasse, una famiglia e una ragazza che lo amasse e lui non aveva ciò.
Mi rialzai nonostante stessi perdendo le forze per il troppo piangere, avevo un male atroce alla caviglia probabilmente l' avevo stortata. Cominciai a camminare entrando in un bosco, sentii un tuono provenire dal cielo, perfetto si sarebbe anche messo a piovere. Cominciai a camminare pensando di ritrovare la città, ma era tecnicamente impossibile, ci erano voluti 40 minuti per arrivare fino qui. Sentii le prime goccie, camminai più rapidamente ma il dolore alla caviglia si intensificava, la pioggia cominciò a scendere a tal punto che ero gia completamente bagnata.
Cominciai a correre ma caddi a terra, sentivo la caviglia gonfia e dolorante, la pioggia si mischiò alle mie lacrime. Tutto ciò perchè volevo aiutare Harry ma lui non me ne dava la possibilità e nonostante mi odiasse ora io lo volevo vedere, adesso, piansi per lui non per me ma perché vederlo piangere è stato peggio di una caviglia rotta o di una litigata con Liam, lui doveva essere aiutato.
Mi buttai a terra mentre le goccie premevano sulla mia pelle, sarei rimasta così in eterno.
-Ti ammalerai- aprii immediatamente gli occhi, era la sua voce.
-Harry- un sussurro, lui si avvicinò ma era incerto e si vedeva. Avrei tanto voluto abbracciarlo in questo momento.
-Io...- scoppiai per l' ennesima volta in lacrime, lui mi prese in braccio e appoggiai la testa alla sua spalla, probabilmente io e la pioggia contribuimmo a bagnargli la manica.
Mentre il mal di testa, contribuì a farmi addormentare tra le sue braccia.
 
Aprii lentamente gli occhi, vedevo tutto sfuocato, ci impiegai un pò di secondi a focalizzare ciò che c'era intorno a me.
Ero su un letto, ma non era il mio e non era neanche la mia stanza.
-Dove sono?-
-A casa mia- guardai immediatamente verso la mia sinistra, Harry era seduto con i gomiti sui ginocchi e mi guardava.
-Harry- sibilai.
-Gia è il mio nome-
-Perchè sono qui?- non ricordavo assolutamente di essere arrivata fino qui da sola.
-Hai dormito per circa 40 minuti in macchina prima che ti portassi a casa mia. Non sapevo dove abitavi- questa era la camera di Harry, in effetti aveva il suo stesso odore.
-È meglio se vada- provai ad alzarmi ma appena appoggiai il piede per terra, emisi un gemito di dolore, avevo un dolore acuto alla caviglia.
-Stai bene?- mi stava prendendo per il culo?
-Ti sembra che sto bene?- accennò un sorriso, per un momento i miei angeli ballerini fecero un triplo salto mortale nella mia mente, aveva appena sorriso.
-Aspetta ti porto del ghiaccio- lo guardai uscire e ne approfittai per ispezionare la stanza, cominciai a saltellare con un piede fino alla scrivania. C'era una foto incorniciata, l' afferrai e guardai il contenuto. C'era una ragazza molto simile a Harry e ovviamente lui accanto, sembrava più piccolo in quella foto, avrà avuto almeno 14 anni. Sorrisi, spostai lo sguardo su un braccialetto che catturò la mia attenzione, c'era l' iniziale di un nome: "M". Poteva stare per Mary, Macy o... Margareth. Era palese che non fosse per me, mi conosceva da poco tempo. Appena sentii dei passi avvicinarsi, lasciai immediatamente quel bracciale e mi fiondai sul letto, provocando un dolore lancinante alla caviglia.
-Ecco del ghiaccio- lo guardai avvicinarsi, mi accorsi solo ora della crosticina che gli era rimasta sul braccio, deglutii discostando subito lo sguardo.
Lo guardai mentre mi dava il ghiaccio.
-Puoi farlo te perfavore?- lui non disse niente e dopo qualche secondo si avvicinò al mio piede sedendoci accanto, liberò la calza dal mio piede delicatamente, arrossii per quel tocco cauto. Appoggiò il ghiaccio alla caviglia, non mi stava guardando preferiva guardare quella stupida caviglia invece di me, io necessitavo del contatto con quei splendidi occhi.
-Harry- lui alzò la testa e mi guardò, dopodichè riabbassò lo sguardo verso il basso.
-Perchè lo fai?- chiesi riferendomi a ciò che avevo visto prima, aspettai una risposta.
-Perchè ne ho bisogno- sibilò, ciò non significava niente anche io avevo bisogno di mio padre ma lui non c'era, ma sicuramente non facevo follie per rivederlo.
-No tu hai bisogno di amore e affetto- dissi io sedendomi quindi alzando il busto.
-Tu non sai niente di me- notai che la sua stretta si intensificò sul mio piede.
-Io so che tu potresti essere meglio di quello che cerchi di essere- improvvisamente i suoi occhi presero contatto con i miei, fu una scarica elettrica che mi diede vita.
-Se non fossi una ragazza ti avrei gia presa a pugni- deglutii, dov'era il ragazzo dell' altra sera? Sembrava il gemello cattivo.
-E invece mi stai medicando- un angolo della bocca gli si sollevò, era consapevole del fatto che mi stava aiutando.
-Lo hai fatto tu ora devo ricambiare- quindi era solo una questione di principio, avrei voluto urlargli contro che stava sbagliando ma l' unica cosa che feci fu alzarmi e stando attenta, mi infilai la scarpa.
-E ora dove vai?- mi alzai e cominciai a camminare, il dolore era forte ma mai quanto la voglia di piangere e sfogarmi. Camminai zoppicando fino all' entrata.
-Dai Jane rientra- ovviamente ciò lo faceva solo perchè non avrebbe mai osato mandare in giro una ragazza zoppicante da sola.
-Harry.. vaffanculo- esclamai, aprii la porta e uscii, una folata di vento spettinò i miei capelli. Provai a scendere le scale ma non appena feci il primo gradino persi l' equilibrio, gia mi vedevo con la faccia sul pavimento, sentii la mano di qualcuno afferrare possessivamente il mio polso, andai a sbattere all'indietro contro il suo petto. Era terribilmente vicino, vedevo ogni venatura dei suoi occhi. Mi allontanai immediatamente.
-Non ammazzarti- disse lui divertito, non ci trovavo niente di divertente.
-Non preoccuparti non sono come te- fu un attimo, non mi accorsi nemmeno delle parole che avevo detto, tornò immediatamente serio e gia mi vedevo piena di lividi e pugni.
-Andiamo- disse, avevo esagerato come al solito, lo seguii entrando in macchina.
-Abito difronte a casa di Niall- lui capii e accese il motore della macchina.
Silenzio per metà del viaggio finche mi decisi a parlare.
-Mi dispiace- lui non rispose.
-So che hai i tuoi problemi e so di essere assilante, ma... io ti voglio bene- lui frenò immediatamente la macchina, la mia testa andò a sbattere contro il sellino dietro.
-Tu non devi volermi bene, io non sono raccomandabile, hai visto cosa faccio? Mi drogo, si mi drogo perché ho una madre assente una sorella che vive in Irlanda e che vedo solo a natale e non ho nessuno, nessuno da abbracciare, nessuno con cui confidarmi e nessuno che possa volere bene perchè l' amore è una puttanata- d' impulso lo abbracciai, aspettavo da giorni questo momento, finalmente si era confidato, sorrisi.
-Io ti voglio bene perchè ne hai bisogno tu e ne ho bisogno io.- improvvisamente sentii la sua stretta attorno alla mia schiena, il profumo che emanava era meglio di qualsiasi colonia esistente.
Mi allontanai notando che stava piangendo, gli asciugai le lacrime infondendogli un pò di coraggio.
-Promettimi che proverai a smettere con quella roba- lui deglutii.
-Sono dipendente Jane...- gli presi il braccio e gli depositai un bacio esattamente dove poche ore prima aveva infilato l' ago.
-D' ora in poi se farai del male a te ne farai anche a me- lui sussultò, gli sorrisi e dopo avermi dato una lunga occhiata, ripartì verso casa.

 

 

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Capitolo 13
*** XIII ***


 

 

 

 

Alex Pov
 
-Alex vestiti immediatamente andiamo in aereoporto!- caddi dal letto finendo con la faccia sul pavimento, mai una volta che mia mamma non dovesse urlare per farsi sentire.
-Mamma sono le 6.00 di Sabato Mattina- quale santa donna, se non mia madre, poteva sprizzare gioia alle 6 di mattino?
-Te ne importerà ben poco non appena vedrai chi arriva- mi alzai di mala voglia tentando di tenere i capelli in modo almeno abbastanza ordinati.
-Chi?-
-Lo scoprirai- sbuffai infastidita mentre usciva dalla stanza lasciandomi con un unico e fisso pensiero: "Di chi mai si trattava?"
 
-Hai idea di quanto aspettavo questo momento?- eravamo in macchina da circa 20 minuti e per tutto il tempo continuava a ripetere di quanto fosse emozionata per l'  arrivo di questa persona.
-Hai idea di quanto vorrei tornare sotto le mie coperte?- lei fece una breve risata e continuò con i suoi attacchi di allegria.
Arrivammo all' aereoporto, mia mamma cominciò a parlare a vanvera, lei era fatta così ogni volta che avviene qualcosa di importante si emoziona a tal punto a straparlare.
Cominciammo a camminare fino ad arrivare a un bar dove mia mamma si fermò per prendere qualcosa, giuro che se mi aveva fatta alzare dal letto inutilmente, l'avrei negata come madre.
Eravamo sedute da circa 1 ora e di questa persona non c'era traccia, finchè mia mamma improvvisamente si alzò e cominciò a correre come una ragazzina di 14 anni incontro a una ragazza che finalmente potei distinguere perfettamente, aveva i capelli raccolti biondi ed era di media statura, vestita abbastanza bene. Si abbracciarono, chi diavolo era questa?
-Alexandra vieni!- esclamò mia madre in mezzo all' aereoporto come era solito fare lei, mi alzai avvicinandomi e da vicino dovevo dire che era davvero una bella ragazza.
-Lei è Sarah un' amica d' infanzia- impossibile dimostrava almeno 25 anni e mia mamma sicuramente non ne aveva 25.
-Piacere tu devi essere Alexandra, devo dire che sei proprio bella come la mamma- imbarazzata sorrisi ma in realtà ero completamente spaesata non avevo mai saputo dell' esistenza di questa donna.
-Bhe che aspettiamo andiamo allora- fu mia mamma parlare ma prima che si mettesse in cammino, Sarah la fermò.
-C'è anche mio figlio, solo che come al solito sarà rimasto in bagno a sistemarsi i capelli- se avessi avuto dell' acqua probabilmente l' avrei sputata, giovane e anche con un figlio, probabilmente aveva la metà dei miei anni perchè era tecnicamente impossibile che ne avesso uno grande.
-Tuo figlio Luke?- lei annuì, mentre io ero ancora completamente spaesata.
-Me lo ricordo, che quando erano piccoli i nostri bambini giocavano sempre- io invece non ricordavo nemmeno di avere un amichetto di nome Luke da piccola.
-Eccolo- Sarah sorrise, dire che era bello era riduttivo, aveva due occhi chiari che ti facevamo ricordare l' oceano e dei capelli biondi alzati che lo rendevano troppo attraente.
-Sei luke?- lui annuì disinvolto, mentre io ero ancora a guardarlo come se fosse un Dio Greco.
-Sei cresciuto bene è?- lui sorrise, possibile che riuscisse a essere così disinvolto in tutto?
-Lei è mia figlia Alex- si voltò e per un momento pensai di svenire lì, quando ti guardava era qualcosa che ti mandava completamente fuori di testa.
-Luke- mi porse la mano con un sorriso dipinto sul volto, gliela strinsi, quel contatto mi creò mille reazioni dentro il corpo.
-Allora andiamo?- mia mamma "l' esasperata" parlò e insieme ci dirigemmo verso la macchina.
Io e Luke finimmo dietro vicini e per tutto il viaggio continuava a usare il cellulare, probabilmente era la sua fidanzata.
-Allora Luke raccontami di te- mia mamma spezzò il silenzio in modo che Luke potesse lasciare il cellulare.
-Studio, gioco a calcio e suono la chitarra- avrei tanto voluto sentirlo, probabilmente se la sapeva anche cavare.
-Davvero? E cosa intendi fare qui in Inghilterra?-
-Frequenterò una scuola fino a fine anno scolastico e intendo riprendere a suonare con il gruppo- aveva un gruppo? Questo era a dir poco fantastico.
-Un gruppo?- chiese mia mamma perplessa.
-Si loro abitano qui ma io vivendo in Australia, ho poco tempo per vederli. Ci siamo conosciuti l' estate scorsa quando loro sono venuti nel mio paese per divertirsi e poi il destino ha fatto il suo corso- ero estasiata dalle parole che stava dicendo, avrei voluto anche io formare un gruppo di ragazze magari come le Spice Girls negli anni 90 oppure le Destiny's Child.
-E come vi chiamate?-
-5 Seconds of Summer, questo nome lo abbiamo dato per il semplice fatto che vorremmo rivivere almeno 5 secondi dell' estate scorsa- sorrisi, era una cosa carina e potevo ben vedere che ci tenesse particolarmente al suo gruppo.
Purtroppo non ebbi più il tempo di ascoltare altre sue risposte alle domande di mia mamma perchè arrivammo davanti a casa mia, mi sorse un dubbio.
-Ma dove dormono?- chiesi a bassa voce a mia mamma mentre loro tiravano giu le varie valigie e borsoni.
-Qui- la mia mandibola fece un bel scivolone per terra, avevo sentito bene o male?
-Qui e dove? Non abbiamo cento camere- lei sorrise.
-Sarah dormirà sul divano e se non sbaglio tu hai due letti in camera tua, uno basterà per Luke no?- tutto ciò bastò per farmi diventare rosso peperone, avrei dovuto condividere la stanza con un ragazzo? Soprattutto con quel ragazzo.
-Mamma ma...- lei mi fermò non accettando scuse e senza controbattere aspettai Luke sulla soglia, si sarebbero prospettati dei mesi pieni di sorprese.
 
Jane POV
 
Non c'era niente di meglio se non cominciare il Lunedì mattina con una canzone dei OneRepubblic nelle orecchie, soprattutto se si trattava di Counting Stars che mi rendeva allegra ogni volta.
Entrai a scuola ma fui immediatamente catapultata nel bagno delle ragazze.
-Indovina?- Ovvio che era Alex, chi se non lei poteva afferrarti con tanta urgenza?
-Alex niente giochi e arriva al punto- quel sorriso sulle labbra doveva rivelare per forza qualcosa di importante.
-Sono arrivati degli amici di mia mamma cioè un'amica di mia mamma con suo figlio e...- la fermai.
-Fammi indovinare suo figlio è uno strafigo da paura- lei annuì saltellando, la sua mente perversa doveva sempre viaggiare.
-Si ma la cosa più bella è che studia qui in questa scuola quindi non lo vedrò solo a casa- mi faceva piacere ma forse non aveva ben capito che io ora dovevo cercare il mio ragazzo.
-Ok Alex ora però mi tocca andare o farò ritardo per colpa tua se non trovo Liam- lei mi rivolse uno sguardo inceneritore e sbuffando uscì dal bagno.
Camminai e mi fermai non appena vidi Liam di spalle, gli saltai addosso da dietro che lui a momenti non cadeva per terra.
-Pesi levati- gli diedi una sberla sulla spalla e scesi poi mi avvicinai a lui depositandogli un bacio.
-Come sei raggiante stamattina. Mi hai sognato?-
-Io sto gia sognando- lui mi attirò a se e prese a baciarmi, adoravi i suoi baci improvvisi erano terribilmente eccitanti.
-Tieniti impegnata stasera perchè sarai mia- annuii e con un ultimo saluto se ne andò.
Mi avvicinai al mio armadietto recuperando il libro di Francese, odiavo Francese ma d'altronde ero obbligata a studiarlo.
-Ciao- mi voltai non appena sentii la voce di Harry, mi spaventai trovandogli due occhiaie terribili sotto agli occhi e un livido nero accanto.
-Harry che cazzo hai fatto?- lui mi guardò per un' infinità di secondi prima che lo prendessi e lo portassi fuori in cortile dove nessuno poteva disturbare.
-Parla- lui deglutì prendendo a graffiare la stoffa dei pantaloni sopra ai ginocchi.
-Ho avuto una brutta discussione ieri sera- lo guardai.
-Ero in giro con Liam e Zayn quando due tipi della 5 si sono avvicinati e hanno cominciato a rompere i coglioni sfottendoti, dicevano che sei una puttana che tradisce Liam con mezza scuola e che se mi sei amica, é solo per mostrarti una grande e che non ti interessa nulla di me- sentivo di scoppiare in lacrime da un momento all' altro, come potevano esistere delle persone simili?
-Liam diceva di ignorarli e continuare a camminare ma io non sopportavo più quelle parole cattive nei tuoi confronti così ho tirato un destro a uno di loro e ho finito per prendere a botte entrambi-
-Tu?- lui annuì.
-Liam era corso a chiedere aiuto mentre io e Zayn li abbiamo presi a calci e botte insomma gliele abbiamo date ma come vedi anche loro non hanno resistito- sussultai, Harry mi aveva difesa, Harry si era messo in mezzo per primo, lo attirai a me abbracciandolo, piansi perché finalmente avevo trovato qualcuno per cui valesse la pena essere amica.
-E queste occhiaie?- lui abbassò la testa.
-Non ho chiuso occhio pensando che magari potessero essere venuti a cercarti per colpa mia- io non potevo crederci, era incredibile che un ragazzo che un tempo avrei definito "coglione" si era ritrovato a combattere per me.
-Grazie Harry- sorrisi mentre le sue mani stringevano la mia schiena.
Quando rientrammo a scuola, per tutta la lezione di francese pensai a Harry e a come fosse un buon amico nei miei confronti, poi però pensai a Liam che a quanto pare lui non aveva voluto mettersi in mezzo come Harry e Zayn e questo un pò mi dispiacque infondo lui era il mio ragazzo.
Le ora passarono tra pensieri e cazzate varie, arrivò l' ora di pranzo, vidi Harry seduto da solo a un tavolo. Era la prima volta che lo trovavo solo.
-Hei- lui alzò la testa dal suo piatto osservandomi.
-Sei solo?- lui annuii.
-Gli altri sono andati a fare un corso di potenziamento-
-E tu?-
-Io non ne ho bisogno- sorrise, ricambiai. Ero felice perchè erano poche le volte in cui me ne rivolgeva uno. Improvvisamente calò un silenzio imbarazzante.
-Ti va di uscire con me stasera?- rimasi spiazzata, non eravamo mai usciti insieme.
-Io cioè avrei...- come avrei potuto rigirargli che uscivo con Liam.
-Ti prego la tua compagnia mi fa bene. Sul serio- ripensai a quando lo avevo visto insieme a quei tipi là a infilarsi una siringa ed impulso accettai. Sorrise.
Ora rimaneva solo una persona: Liam. Glielo avrei detto più tardi.

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Capitolo 14
*** XIV ***


 

 

 

 

Erano esattamente le 8.30 e tra mezz'ora sarei dovuta uscire con Harry ma avevo passato tutto il pomeriggio a tentare di inventare qualche scusa a Liam per non dirgli che sarei uscita con Harry, se lo avesse scoperto probabilmente non l' avrebbe presa bene e per colpa mia la loro amicizia sarebbe finita.
Infine optai per un vestito blu di seta insieme a una cintura bianca abbinate a delle scarpe dello stesso colore della cintura. Chi mi avesse visto avrebbe pensato che mi stessi preparando per un appuntamento romantico, ma non era così, uscivo con un amico per la prima volta e volevo almeno essere trovata presentabile.
Dopo essermi truccata leggermente e aver sistemato i capelli con dei boccoli, Harry si presentò sotto casa. Mi affacciai dalla finestra di camera mia trovandolo con delle margherite bianche e rosa in mano, mi sorpresi, non sapevo avesse anche passione per i fiori. Scesi giu e aprii la porta, mi rivolse un sorriso caloroso.
-Queste sono per te- sorrisi e lo ringraziai, entrammo in macchina.
-Dove andiamo?- chiesi curiosa.
-Un posto che conosci forse troppo bene ma questa sera sarà come riviverlo insieme a una persona nuova- pensai ai vari posti cui frequentavo.
Dopo circa 1 ora di viaggio arrivammo nella capitale, sorrisi, adoravo Londra di notte era, come dire, magica e portava serenità a ognuno.
-Te lo aspettavi?- chiese lui parcheggiando.
-Se devo essere sincera... si- rise provocando in me una strana sensazione, una bella sensazione, la sua risata era davvero contagiosa e quelle fossete che gli si formavano sulle guancie lo rendevano adorabile.
Uscimmo dal veicolo con mille luci che riflettevano nelle nostre pupille, sorrisi.
-Ti piace l' acqua?- stavamo passando davanti ai vari negozi londinesi quando Harry venne fuori chiedendomi ciò.
-Si perchè?-
-Ora lo vedrai- mi bendò e accompagnandomi, mi accompagnò verso qualche posto a me ignoto.
-Harry dove siamo?- sentii le sue labbra emettere una breve risata.
-Siediti- eravamo tornati all' esterno e sentivo odore di acqua. Mi levò la benda dagli occhi e rimasi colpita guardando dove mi aveva portata. Era un vero e proprio battello sull' acqua, eravamo sul tamigi e la vista era a dir poco splendida.
-Allora che te ne pare?- ero ancora senza parole per tutto ciò.
-È... È fantastico- non potevo credere che Harry avesse organizzato tutto questo, mi sarei aspettata un ragazzo da film d' azione o horror al cinema con dei popcorn, non sicuramente una cena a lume di candela su un battello che naviga sopra il tamigi.
Harry tornò a sedersi e cosi fecii anche io, lo guardai, possibile che un ragazzo come lui potesse celare anche un lato adorabile.
Notò che ero intenta a osservarlo cosi mi rivolse un sorriso, tutto era perfetto.
-Forse ti aspetti una mega aragosta ma il massimo che mi posso permettere è una bistecca con delle patatine fritte. Provale e fidati che sono meglio di qualunque aragosta esistente- guardai il piatto appena servito e tagliai il primo pezzo, lo ingerii, dovevo dire che era davvero buono.
-Non c'è che dire... è buonissimo. E qualunque tipo di alimento è meglio dell' aragosta- odiavo le aragoste, erano cibo per spendaccioni che sicuramente io non avrei mai voluto provare.
-Harry-  alzò la testa dal piatto.
-Continui ancora a... bucarti?- scosse la testa per poi riabbassarsi a guardare il piatto.
-Guarda che ti puoi fidare di me- lo guardai volenterosa di dargli una mano.
-Jane non mi va di parlarne ok?- dal suo cambio di tono potei capire che non voleva affrontare l' argomento in alcun modo, ci rimasi leggermente male perchè infondo io avevo tentato di aiutarlo.
-E tu?- rialzai la testa dal piatto e lo guardai, i suoi occhi verdi infondevano sicurezza, cosa che non avevo mai provato solo con un paio di occhi.
-Io cosa?- chiesi piuttosto rigida.
-La caviglia- sussultai, si era davvero ricordato della caviglia?
-È ok- lui annuì e continuò sul suo piatto. Tutto ciò era bellissimo, il posto, il mangiare, il fiume ma purtroppo lui non si fidava ancora abbastanza di me per confidarsi fino infondo, nonostante fosse riuscito a dirmi in faccia con poche frasi tutto ciò che lo turbava.
-Harry per caso ti vedi con qualcuna?- fui sorpresa pure io della domanda che emise la mia stessa bocca, infondo non mi interessavano molto le sue relazioni. Probabilmente era perché volevo saperne di più del riccio.
-Perchè ti interessa?- notai la sua espressione piuttosto divertita nel chiedermelo.
-Non è che mi interessi più di tanto ma sai... tu sai di me ma io non so molto della tua vita privata- lui ingurgitò una patatina e rimase a fissarmi.
-Io ti piaccio- accidentalmente urtai contro il bicchiere facendo rovesciare l' acqua sulla tovaglia, di getto mi alzai.
-Scusa scusa- lui continuò a guardarmi alzandosi e dopodichè cominciò a ridermi in faccia, queste erano le classiche figure di merda.
-Non c'è niente di divertente. Mi hai quasi fatto prendere un infarto- finì di ridere e mi guardò.
-Vieni con me- guardai la sua mano e la afferrai.
-Dove andiamo?-
-Ora vedi- cominciai a camminare accompagnandolo dietro, ero ancora scombussolata per ciò che aveva detto prima che non mi accorsi che dopo 10 minuti eravamo davanti al London Eye.
-Allora ti va?- lo guardai mentre mi sorrideva.
-A te?-
-Penso di si- rispose lui, ricambiai il sorriso.
-Allora aspetta- entrò alle casse, avevo già capito. Lo seguii fermandolo.
-No ti prego pago io la mia parte- lui alzò un sopracciglio e tornò davanti alle casse. Era una causa persa in partenza.
Lo aspettai fuori, dopo 10 minuti si presentò porgendomi il biglietto d'entrata, lo guardai scettica, odiavo quando qualcuno pagava ciò che avrei dovuto fare io stessa.
-Fai finta di averlo pagato tu- non ci diedi retta e entrai in una delle spaziose cabine della ruota panoramica.
Dopo essere entrati, andai diretta a sedermi.
-Ma come non stai accanto a me?-  si voltò a guardarmi.
-Preferirei stare seduta- lui si avvicinò e si sedette accanto a me.
-Cosa c'è?- lo guardai, sembrava preoccupato.
-Hai paura di raccontarmi della tua vita privata perchè?- notai il suo cambio di espressione improvvisa, probabilmente stavo toccando un tasto dolente ma io avevo necessita di sapere.
-Si tratta di molto tempo fa- sibilò, mi voltai a guardarlo.
-Abbiamo abbastanza tempo- continuai io, lui sforzò un sorriso e cominciò a raccontare.
-Si chiamava Hariel, era bellissima, penso che probabilmente sia stata la prima a farmi battere il cuore per la prima volta. Lei lavorava in un panificio nel pomeriggio dopo scuola, io andavo a prendere sempre del pane ogni giorno pur di vederla. Un giorno gli dissi ciò che provavo e lei inizialmente mi disse che non cercava un compagno così cominciammo a essere amici ma col tempo lei cominciò a provare i miei stessi sentimenti e finimmo per metterci assieme- gli brillavano gli occhi e ne fui felice, era la prima volta che lo vedevo in questo modo. Era la prima volta che vedevo Harry felice di raccontare qualcosa del suo passato.
-Un giorno però, se ne andò...- notai i suoi occhi diventare lucidi, poggiai una mano sulla sua spalla.
-Lei se ne era andata via, era partita per l' America senza dirmi niente. Per sempre.- inizialmente pensavo se ne fosse andata via in cielo non che fosse andata in un altro continente, mi chiedevo il perchè di ciò.
-E tu hai cominciato a drogarti?- lui si voltò d'improvviso e si alzò lasciando accanto un clima freddo.
-No, lo facevo già da prima- sussultai.
-Perchè?- le sue mani finirono dentro le tasche dei suoi pantaloni, forse voleva tirarmi un pugno.
-Tu non puoi capire- mi alzai, detestavo quando qualcuno mi diceva ciò, io non ero una scema potevo capire perfettamente
-Io posso capire. Tu non puoi capire come mi sento io ogni giorno, non puoi sapere ciò che ho passato.- lui si voltò e notai che stava piangendo, mi azzardai ad asciugargli le lacrime.
-Ho cominciato che avevo 14 anni Jane, una famiglia assente e amici che invece di aiutarmi mi intimavano a provare quella merda. Ora capisci come sto?- la mia mano era ancora sulla sua guancia e la mia espressione poteva dimostrare quanta tristezza potessi provare in questo momento, lui non meritava persone simili. Non meritava amici così.
-Poi ho incontrato Zayn, Liam, Louis e Niall e li ho capito di incontrare dei veri amici con cui fare cazzate senza entrare nel giro della droga o merda simile- sapevo che loro erano dei bravi ragazzi e si poteva capire anche da fuori, Liam era un ragazzo sempre disponibile, Zayn non lo conoscevo molto bene ma sembrava essere un bravo ragazzo, Niall ci teneva fin troppo ad Alex e Louis era un idiota di prima categoria.
-E perché continui a frequentare cattive compagnie?- fece un sorriso amaro prima di rispondere.
-Perchè con loro riesco a far scivolare via ogni tipo di problema-
-Drogandoti pensi di affrontare i problemi?- lo vidi deglutire e voltarsi verso il panorama difronte.
-Che bella che é illuminata vero?- scossi la testa impercettibilmente e tornai a sedermi.
-Gia- dissi, prima che lui si voltasse.
-Tu non puoi capire Jane io non riesco a controllarmi, è più forte di me- mi rialzai tornando difronte a lui, difronte alla sua considerevole altezza che era il doppio della mia.
-Io ti capisco e sai perchè? Mio padre si drogava e beveva fino a poco tempo fa prima di decidere di tornare a girare per il mondo con la sua nuova fidanzata. Non sono ne la prima nell'ultima in questa situazione anche la mia migliore amica ha problemi affettivi e tu pensi di essere l'unico nell' intero mondo a non avere un pò di affetto? Ti sbagli di grosso Harry- la ruota si fermò così come la mia permenenza all' interno. Cominciai a camminare veloce fuori dalla ruota panoramica diretta non so dove, probabilmente solo i miei piedi lo sapevano.
-Jane aspetta... Jane!- pesanti e bagnate lacrime cominciarono a inondare le mie guancie, non volevo mostrarmi debole davanti agli altri, ma lui mi aveva fatto perdere la pazienza e ciò non succedeva quasi mai.
-Jane!- mi sentii afferrare il polso facendomi scontrare con la sua imponente figura.
-Non intendevo dire che tu non puoi capire perchè non hai cuore, ma intendevo che io lo faccio da troppo tempo ed è difficile che io cambi da un momento all' altro- le mie lacrime furono impregnate dalle sue dita che coprivano le mie guancie.
-Non piangere ok?- i suoi occhi per un momento mostrarono un velo di tristezza nei miei confronti, lo strinsi a me con impeto. Volevo davvero un suo abbraccio, perchè sapevo di poter condividere con lui piccoli momenti che probabilmente mai più avrei rivissuto. Le sue mani girarono attorno  alla mia schiena e mi strinsenso forte a lui, il suo profumo inebriava le mie narici, sarei voluta restare così per sempre.
-Jane...- il nostro piccolo momento di tenerezza fu spezzato con un' unica voce, la sua voce. Mi voltai lasciando il corpo di Harry e trovando Liam.
-Liam... io...- lui si avvicinò, non sapevo cosa dire ero letteralmente senza parole, non avrei mai immaginato di trovarmelo difronte proprio stasera.
-Dovevo immaginarlo che uscivi con lui...- sorrise, ma sapevo che era un sorriso per niente benevolo, anzi probabilmente voleva ucciderci entrambi.
-Complimenti vi auguro il meglio- si voltò accompagnato da un applauso, non era questo che volevo, io ero davvero innamorata di lui.
-Liam Aspetta!- lo bloccai prendendolo per la spalla, lui si voltò, era arrabbiato lo vedevo.
-Te lo giuro, io e Harry siamo usciti solo come amici- lui mi guardò con un' espressione indecifrabile, deglutii.
-Non mi interessa. Hai preferito la sua compagnia alla mia cosa dovrei pensare?- si voltò continuando il suo passo, ma prima ancora che potessi dirgli qualcosa, Harry mi precedette.
-Hei amico non la toccherei mai. Non è neanche tra i miei stereotipi di ragazza- Liam che era rimasto fermo fino alla fine della frase, si girò e sferrò un pugno in faccia di Harry, stava accadendo di nuovo. Non dovevano e non potevano litigare per me.
-Liam ti prego- lo fermai implorandolo con lo sguardo, lui mi guardò, si dice che gli occhi sono gli unici a non mentire e io lo stavo guardando proprio per fargli capire che non lo stavo facendo.
-Jane ti prego stammi lontano- non si lasciò toccare così le mie mani tornarono lungo i fianchi, piansi come non avevo mai pianto per un ragazzo, perchè non solo avevo perso qualcuno di importante per me ma uno tra i pochi che poteva darmi del vero affetto. Lo guardai andare via come mai avrei osato guardare, lo avevo perso.

 

 

HOLA!!! Nel prossimo capitolo si sentirà parlare Alex. Spero continuate a leggere e tra l' altro mi piacerebbe lasciaste qualche commentino perchè vedo che c'è gente che legge ma che non commenta e a me farebbe piacere che lasciaste una vostra traccia sottoforma di commento :) 


Harihanna

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Capitolo 15
*** XV ***


 

 

-Non ci credo sei ancora a letto?- aprii lentamente gli occhi, lo immaginavo fosse Alex a rompermi le palle di primo mattino.
-Si e magari starei ancora dormendo se non fosse che tu sei la ragazza più rompipalle di questo mondo- lei sbuffò e afferrando le mie caviglie da sotto le coperte, mi tirò giù dal letto. Mannaggia a me che ho un' amica così!
 
-Spiegami ora perchè mai siamo venute da Starbucks alle 7 di sabato mattino e giuro che se non hai una motivazione più che valida, ti tiro questo caffè in faccia- dalla sua espressione potei ben capire che non mi stava minimamente ascoltando era assorta in una sorta di incantesimo che probabilmente solo qualcuno avrebbe potuto spezzare.
-Mi devi parlare di qualcuno in particolare?- azzardai ricevendo un sorriso dalla mia amica.
-Luke- spiegato chi l' aveva incantata.
-Luke? Il tipo che abita in casa con te?- lei annuii insistentemente grattandosi il collo, quando era imbarazzata aveva questa specie di TIC di grattarsi, era più forte di lei.
-Giurami che non lo dirai a nessuno- annuii, si avvicinò col viso al tavolo, feci lo stesso.
-Ecco bhe... io e lui... bhe si... ecco...- la interruppi.
-Arriva al dunque... tu e lui cosa?-
-Questa notte per la prima volta ho perso la verginità- quasi caddi col mento sopra la tazza di caffè, speravo fosse uno scherzo perchè era davvero di pessimo gusto.
-Alex smettila di scherzare non è giornata- notai che quel sorriso che poco prima le era fiorito sulle labbra scomparve, deglutii.
-Alex... tu... COSA HAI FATTO??- esclamai battendo le mani sul tavolo talmente forte che mezzo locale si voltò a guardarci.
-E voi che avete da guardare? Ora non si può neanche avere una conversazione con la propria amica???- si voltarono infastiditi dal mio atteggiamento, in questo momento avevo ben altro a cui pensare.
-Te l' ho detto Jane, io e Luke abbiamo fatto l' amore stanotte- sentivo di avere un infarto da un momento all' altro, tutto ciò che in questo momento assimilavo era “abbiamo fatto l' amore”, era a dir poco da stupidi pensare che due persone che si conoscevano a malapena da 2 giorni avessero già fatto sesso se non dell' amore come lo definisce lei.
-Alex ti rendi conto della grande cazzata che hai fatto?- lei mi guardò perplessa, non potevo credere di avere un' amica con un cervello bacato come il suo. Sperava davvero che gli battessi le mani in faccia per l' enorme coraggio ad avere avuto la prima volta con un perfetto sconosciuto?
-No mi rendo conto che tu invece di essere felice per me mi rimproveri per qualcosa di così... profondo! Noi ci siamo amati questa notte e tu non puoi capire come mi sono sentita per la prima volta- ero senza parole, era a dir poco inaccettabile che una ragazza di 16 anni potesse aver fatto tutto così avventato. Se avessi in questo esatto momento davanti quel Luke probabilmente lo prenderei a sberle e calci.
-L' unica cosa che vedo di profondo in questo momento è il suo pene che entra nella tua vagina e non è per niente carina come cosa, visto che l' hai ricevuto da un perfetto sconosciuto- rimase a guardarmi, probabilmente stava pensando di uccidermi con lo sguardo ma si sapeva che non era una eroina e supergirl non esiste.
-Pensavo fossi mia amica...- vidi i suoi occhi farsi lucidi, perfetto ora non solo non sapevo come comportarmi ma dovevo anche confortare una perfetta cretina.
-Dai Alex lo sai che io ti voglio bene ma quando ci vuole, ci vuole. Io non so cosa ti ha detto lui ieri notte ma penso lo sai anche tu che per lui non è stata una prima volta- asciugò una lacrima che era scivolata.
-Ti sbagli è stata anche per lui la sua prima volta- il suo tono freddo e distaccato mi fecero capire che cominciava ad avere indifferenza nei miei confronti.
-E tu ci credi per davvero? Lui voleva solo portarti a letto, scoparti. Non gli interessa nulla di te. Dio Alex perchè devi essere così stupida?- lei si alzò all' improvviso facendo cadere la sedia.
-Per lo meno io non ci provo con un altro mentre sono fidanzata- quelle parole furono come una coltella al cuore, non potevo credere che lo avesse davvero detto.
-Alex che...- non riuscii a finire la frase.
-Hai davvero una bella faccia tosta a sgridarmi, Liam ti vuole bene ci tiene a te e tu cosa fai? Esci con Harry la sera stessa in cui saresti dovuta uscire con lui. Pensa prima a ciò che hai fatto tu e poi ne riparliamo- la vidi uscire velocemente riservandomi una sbattuta di porta, perfetto potevo dire che ora la mia vita era davvero una merda.
 
POV ALEX
 
Le lacrime fuoriuscirono, taglienti e senza alcun risentimento, piangevo perchè non aveva riposto un po' di fiducia nelle mie parole dopo che ci conosciamo da tanto tempo, pensavo fosse mia amica e che sarebbe stata contenta per me ma a quanto pare mi sbagliavo, come al solito.
Girai l' angolo cercando i fazzoletti nella borsetta ma come al solito da brava sbadata me ne ero dimenticata, quando mi imbattei contro il corpo di qualcuno. La borsa che era leggermente aperta fece un volone per terra insieme a ciò che conteneva.
-Perfetto come finire in bellezza- esclamai esasperata abbassandomi a raccogliere, qualcuno nel frattempo si abbassò ad aiutarmi.
-Alex- alzai la testa trovandomi una folta chioma bionda e due occhi azzurro cielo, sorrisi.
-Niall- mi rialzai da terra chiudendo la borsa e guardandolo.
-Che ci fai in giro alle 7 e mezza di mattino di sabato?-
-Mi schiarisco le idee e tu?- infilò le mani nelle tasche della felpa.
-Uguale- notai il suo sguardo rivolto verso i miei occhi, arrossii.
-Stavi piangendo?- abbassai immediatamente le palpebre, non volevo mi vedesse così, odiavo farmi vedere piangere.
-Non ho dormito molto stanotte- e in effetti non avevo tutti i torti, sorrisi ripensando ai bei momenti con Luke.
 
FLASHBACK
 
Eravamo beatamente sdraiati sul divano, io con la testa sul cuscino da un lato e Luke dall' altro lato, era buffo quando guardava la televisione sembrava quasi un bambino che guardava i suoi cartoni preferiti.
-Smettila di guardarmi- sussultai, aveva un carattere così poco confidenziale ma con me riusciva a essere anche aperto qualche volta.
-Penso che mia mamma non ritornerà prima di mezzanotte, ti va qualcosa da mangiare?- i suoi occhi inondarono nei miei, sussultai a quel contatto, possibile che non ci fosse un ragazzo con dei occhi più belli dei suoi?
-Ti aiuto- mi rivolse un sorriso che mi riempii il cuore di gioia, adoravo vederlo sorridere.
Mi avvicinai alla cucina tirando fuori tutto ciò che poteva essere commestibile nel frigo o nelle mensole, un' ardua impresa visto che mia mamma fa la spesa per 2 o 3 giorni massimo di cibo confezionato tra l' altro. Lei era incapace a cucinare e infatti quando avevo del momento libero cucinavo io per noi 2, dovevo dire che la mia cucina non era niente male.
-Spaghetti o... zuppa ai fagioli?- inarcai un sopracciglio scettica, odiavo minestre e zuppe.
-Spaghetti- disse lui cominciando ad apparecchiare il tavolo, annuii e feci bollire l' acqua.
-Sai cosa penso?- dissi di punto in bianco, lui si voltò a guardarmi.
-Che mia mamma dovrebbe trovarsi un uomo- non rispose, forse non aveva recepito bene il messaggio. All' improvviso una maestosa risata si levò nell' aria, era Luke che stava ridendo.
-Hei perchè ridi?- dissi ridendo anche io, aveva davvero una risata contagiosa.
-Perchè tua mamma è troppo... troppo figa per avere un uomo stabile- rimasi spiazzata, aveva davvero osato dire che mia mamma era figa?
-Hei stai parlando di mia mamma!- esclamai, sapevo perfettamente che mia mamma fosse bella ma definirla “figa” faceva troppo da giovincella e lei non lo era nonostante portasse bene i suoi anni.
-Lo so, in effetti mi chiedo da chi abbia preso la figlia- gli riservai un occhiataccia voltandomi, si stava prendendo gioco di me lo stronzo.
-Stavo scherzando dai- non risposi facendo la difficile, non meritava neanche un occhiata da parte mia.
-Eddai Alex lo sai che...- non appena lo sentii avvicinarsi, presi il bicchiere d' acqua che era accanto e glielo versai o meglio dire buttai addosso, sorrisi soddisfatta.
-Hai capito ora da chi ho preso?- lui si guardò da capo a piedi, ora mi avrebbe uccisa.
-Sei morta- cominciai a correre ritrovandomi su per le scale diretta verso qualche stanza al piano di sopra, dovevo chiudermici dentro e non farlo entrare.
-Se ti prendo...- aprii la mia stanza e velocemente aprii la porta ma non appena ero pronta a chiuderla, si aprì di scatto mostrando un ragazzo furibondo.
-Ora non mi scappi più- deglutii cominciando a camminare all' indietro, potevo ora dire che ero morta.
Arrivai fino al letto sentendone il contatto attraverso le gambe, intanto lui si avvicinava, un po' troppo.
Mi morsi il labbro non sapendo cosa fare, ero in trappola.
-Non farlo- vidi che la sua espressione era diventata improvvisamente seria.
-Cosa?- dissi a fil di voce, sentivo le gambe cedere da un momento all' altro.
-Quello che hai appena fatto- disse lui, ormai la vicinanza si poteva contare a millimetri, il suo viso era terribilmente vicino al mio, deglutii quando sentii di star cadendo sul letto, lui mi afferrò prontamente, andai a sbattere contro il suo petto, arrossii.
-Adoro quando arrossisci- alzai la testa notando che aveva un sorriso alquanto malizioso, ero un incapace in tutto ciò che riguardava l' argomento “maschi”, forse avrei dovuto farmi aiutare da Jane che lei un ragazzo lo aveva.
-Io no- appoggiò una mano su un mio fianco e sentii il suo naso sfiorare il mio, ormai mancavano secondi se non dire millesimi di secondi per far scattare quel fatidico bacio.
-Mi scappa da pisciare!- esclamai quando ormai era a fior di labbra, lo spinsi via correndo in bagno e chiudendomici dentro, avevo il cuore che probabilmente avrebbe smesso di battere da un momento all' altro talmente batteva forte, mi guardai allo specchio notando che avevo lo stesso colorito di un pomodoro e il respiro molto accelerato, forse dovevo darmi una sistemata. Cominciai a pettinarmi e riempirmi di cipria e fondotinta in modo che si vedesse meno il colorito, infondo me la cavavo nei trucchi se non troppo.
-Alex tutto ok?- non appena sentii la sua voce dall' altra parte sobbalzai, andando a colpire la testa contro la mensolina accanto, il bernoccolo no!!
-Si Luke- esclamai.
-Esci?- deglutii, era combattuta, non sapevo se rimanere qui per il resto della mia vita o uscire e affrontare quel bellissimo ragazzo dagli occhi bellissimi. Ok la seconda.
Feci un bel respiro davanti alla porta e la aprii, lui era davanti a questa con sguardo perplesso, forse era preoccupato.
-Ma ti sei truccata?- disse con un filo di ironia, non dovevo arrossire, non dovevo arrossire.
-Non sono fatti tuoi- risposi prontamente pronta a tornare in cucina, non mi sarei mostrata una ragazza facile niente affatto.
-Tu non vai da nessuna parte- quando ormai ero un passo dall' uscire da quella porta, lui mi prese per il polso facendomi girare verso di lui e sbattendomi contro la porta dietro, sentivo di perdere lucidità.
-Sei bellissima- sorrise avvicinandosi al mio collo e cominciando a lasciarci una scia di baci infiniti, sapevo di stare sbagliando infondo non lo conoscevo bene ma mi stava solo baciando il collo niente di più.
Lo vidi alzare la testa poggiando lievi baci sulla guancia, sul mento sul naso e quando si stava avvicinando alle mie labbra lo fermai, la coscienza cominciava a parlare.
-No Luke non posso- dissi, lui si allontanò, sentivo come dire più freddo ora.
-Alex tu puoi so che lo vuoi, io non ti obbligherò non sono quel tipo di ragazzo ma sappi che tu mi piaci davvero- deglutii mentre apriva la porta pronto a uscire, riflettei sulle parole che aveva appena detto, ero in crisi e in difficoltà quanto avrei voluto avere qui Jane.
Io gli piacevo, questo è quello che aveva detto... e io? Io cosa cosa provavo? Forse un bacio avrebbe fatto si che capissi i miei sentimenti.
-Aspetta- urlai dalle scale, lui che aveva appena preso la giacca per uscire si fermò non appena sentì di essere chiamato.
-Ecco... io... non so... cioè...- maledetta me che non ero mai stata brava con le parole e come potevasi dimostrare Luke fraintese ciò che volevo dire e aprì la porta per uscire ma mi fuoriuscii ciò che probabilmente non avrei mai pensato di dire.
-Baciami- lui rimase fermo e dopo qualche secondo si voltò camminando incontro a me, poggio le sue labbra sulle mie, potevo svenire ora. Diedi libero accesso alla sua lingua che cominciò a intrecciarsi con la mia, gli circondai il collo con le braccia infilando le dita tra i suoi capelli, quei capelli che adoravo tanto.
Sentii la sua stretta possente attorno alle mie coscie e così mi alzò, mi stava tenendo in braccio e intanto mi baciava, quanto forza poteva avere quel ragazzo. Cominciò a camminare verso la camera da letto, mille pensieri mi invasero provocandomi anche qualche brivido. Mi distese sul letto e lui si mise sopra di me continuando a baciarmi, avevo davvero bisogno dei suoi baci, improvvisamente la sua mano prese possesso sotto la maglietta cominciando a indugiare, emisi un mugolio.
-Sei così bella- disse lui scendendo a baciarmi il collo e più in basso, era questo che si provava? Una strana sensazione nel bassoventre e una voglia irrefrenabile di continuare, cominciò a sbottonarmi i pantaloni liberandomene e dopodichè mi diede piccoli baci sulla pacia sempre più giù arrivando alle mutandine, sentii le sue dita abbassarle, perchè mi sentivo così... come se volessi scappare ma allo stesso tempo restare, ma qualcosa mi disse che la prima opzione prevalse.
-Luke io... ti prego no- lui si fermò e mi guardò, annuì e si tolse da sopra di me tornando in piedi sul pavimento.
-Scusami- dissi, lui si voltò.
-Hai bisogno del tuo tempo e lo capisco, devi schiarirti le idee forse- annuii, lo vidi allontanarsi e uscire una volta per tutte dalla stanza, avevo combinato una cavolata o no? Confusa, ero molto confusa!
Arrivò sera e avevo lasciato il suo piatto di pasta accanto al microonde, se aveva fame sapeva cosa mangiare. Erano le 11 e mezza così decisi di salire di sopra, dormire porta consiglio e in questo momento ne avevo davvero bisogno.
Mi lavai e cambiai, mi sdraiai a letto cominciando a fissare il soffitto, perchè tutto doveva essere così difficile. Chissà cosa stava facendo Luke... magari mi odiava a tal punto che aveva preferito la compagnia di qualche altra ragazza. Sentivo una sensazione strana, non poteva essere gelosia infondo ci conoscevamo appena come potevo essere gelosa di un ragazzo che avevo solamente baciato.
Varie immagini di lui insieme ad altre ragazze comparvero davanti ai miei occhi, tentai di cacciarle ma era più forte di me, mi voltai dall' altro lato chiudendo gli occhi e provando ad addormentarmi ma era difficile troppo difficile. Luke perchè sei così... potevo non incontrarti?
Quando provai a non pensarci e addormentarmi una volta per tutte, sentii la porta della camera aprirsi, era tornato. Sorrisi e non ne capii il motivo infondo non era partito in guerra e nemmeno era andato in un altro continente, era solo uscito.
-Dove sei stato?-
-Non sono affari tuoi- era incazzato con me lo sapevo, strinsi le lenzuola, dovevo scaricare la tensione.
-Se hai fame ti ho lasciato il piatto giù- nessuna risposta, solo la porta del bagno chiudersi. Sentivo gli occhi pizzicare, non dovevo piangere, era umiliante soprattutto difronte a un ragazzo.
Mi girai dall' altro vedendo il suo giubbotto sul letto, mi alzai e cautamente mi ci avvicinai, cominciai a rovistare nelle tasche, cellulare e un fogliettino. Presi quest' ultimo.
Mi dispiace che stasera non sia andata come speravamo, sarà per una prossima volta. Xx Bailey
E questa ora chi diavolo era? Stropicciai il foglio buttandolo in un angolino, tornai a letto, non dovevo più pensare a lui, mi sarei solo fatta del male.
Sentii la porta del bagno riaprirsi, deglutii.
-Hai toccato il mio giubbotto?- sentivo di avere la pelle d'oca, possibile che se ne fosse accorto?
-No- dissi distaccata esattamente come aveva fatto lui prima.
-E invece si...- sentii la sua stretta sul mio polso e poi tirarmi su, mi spaventai.
-Come hai detto tu non sono affari miei, perchè mai dovrei interessarmi alle fughe fugaci con le tue ragazze?- notai la sua espressione trasformarsi, stava quasi per ridere.
-Perchè io ti piaccio e non puoi negarlo- fece un passo in avanti facendo si che io ricadessi nel letto.
-Non preoccuparti non faccio nulla- lo vidi allontanarsi e uscire dalla stanza, probabilmente era diretto in sala a guardarsi un po' di tv.
Passarono 20 minuti e come immaginavo la tv stava andando, volevo mia mamma in questo esatto momento. Sentii vibrare il cellulare, lo afferrai.
Hei amore non torno stasera, domani ti racconto. Xx Mami
Perfetto ora avrei dovuto passare la notte in casa da sola con Luke, più i minuti passavano e più mi tornavano in mente i vividi baci tra me e lui. Dovevo smetterla o sarei sembrata una ragazzina arrapata per dei stupidi baci, dei baci terribilmente eccitanti. Mi girai a destra e sinistra tentando di cacciarli dalla mia testa ma era più forte di me, mi alzai di scatto e scesi velocemente al piano di sotto, stava guardando un reality, mi piazzai davanti alla tv.
Alzò la testa guardandomi, deglutii, non so se sarebbe stata una buona idea ma ormai ne ero dentro e non potevo più sopportare l' idea di pensarlo costantemente.
Mi misi sopra di lui sul divano mentre era seduto e mi avvicinai al suo orecchio mordendone il lobo, non sapevo nemmeno io dove trovavo il coraggio di fare ciò. Sentii un gemito provenire dalle sue labbra e le sue mani possenti sul mio corpo, tornai a guardarlo e in meno di un nano secondo le nostre labbra ripresero possesso intervallandosi momenti di respiro ma proprio corti perchè eravamo come due uragani in tempesta.
Cominciò a levarmi la maglietta e a baciarmi il seno nonostante ci fosse su ancora il reggiseno, era una situazione imbarazzante per la Alex di sempre ma ora come ora l' unica cosa a cui pensavo era che volevo restare con lui, per tutta la notte.
Lo liberai della maglietta, aveva un fisico perfetto, ne troppo asciutto e ne troppo muscoloso, insomma come piaceva a me. Mi diede leggeri morsi sulla pelle da tutte le parti, era troppo per me.
Lo liberai dei pantaloni notando il gonfiore nelle mutande, lui sorrise e ribaltò la situazione mettendosi sopra di me, mi liberò dei pantaloni del pigiama sorridendo, probabilmente aveva notato le mie imbarazzanti mutandine con le fragole sopra. Arrossii.
-Sei eccitante quando arrossisci- lo guardai per un breve momento prima di rifiondarmi sulle sue labbra. Le sue dita intanto trafficavano con l' elastico delle mutandine, le levò.
-Te la senti?- sorrisi, apprezzavo il fatto che volesse la mia approvazione prima di fare ciò che stava per fare. Annuii, prese un preservativo da sotto il divano, aspetta un attimo ma cosa ci faceva un preservativo sotto il divano? Glielo avrei chiesto più tardi. Dopo averlo messo, mi guardò, gli sorrisi, mi fidavo di lui nonostante lo conoscessi da 2 giorni era come se lo conoscessi da una vita che poi in effetti lo conoscevo da piccola ma poi abbiamo perso i contatti, purtroppo.
Cominciò entrando per la prima volta, un dolore atroce mi invase, strinsi forte i denti tentando di non piangere dal dolore.
-Ti sto facendo male?- uscii immediatamente, scossi la testa non avrei mai voluto rovinare questo momento, così entrò di nuovo ma più lentamente e se inizialmente sentivo un forte dolore ora cominciavo a sentire piacere, un piacere mai provato prima che provocava gemiti da entrambe le parti.
-Sei bellissima- disse abbozzando un sorriso.
-Lo hai gia detto-
-E non finirò mai- ricambiai il sorriso, si tolse da me definitivamente sdraiandosi accanto e prendendomi tra le sue braccia, cominciò a baciarmi i capelli.
-Sai questa era la mia prima volta- dissi io timidamente.
-Anche la mia- lo guardai, sorrisi.
 
FINE FLASHBACK
 
-Alex stai bene?- guardai Niall che era ancora difronte a me con le mani in tasca, sorrisi annuendo.
-Mai stata meglio-

 

 

 

Questo capitolo era per lo più incentrato su Alex che come vedete anche lei ha i suoi vari problemi di cuore cui a volte ti portano a fare sciocchezze, il prossimo capitolo sarà incentrato su Liam e Jane che a quanto pare hanno litigato, non vi resta che aspettare e nel frattempo commentare vi prego :)

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