It's the End?

di Fraye95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Riepilogo. ***
Capitolo 2: *** il corpo o il ricordo? ***
Capitolo 3: *** Violet ***
Capitolo 4: *** You? ***
Capitolo 5: *** Dreams ***
Capitolo 6: *** Incubi. ***



Capitolo 1
*** Riepilogo. ***


It's the End?







Scott la vide. In quel momento vide che intorno a lui tutto si faceva scuro, e nella mente subentrarono i ricordi. La prima volta che l'aveva incontrata.


"Mamma! Sono passati solamente cinque minuti e tu già mi chiami? Sto bene! Oh, accidenti! La penna! Ho scordato la penna..."

Il loro primo sguardo non appena Scott si voltò a prestarle la penna.

"Grazie"

Il loro primo bacio negli spogliatoi, dopo che Scott era riuscito a controllarsi.

La mia Allison.


Quegli attimi erano interminabili. Quel momento era fermo sulla lancetta dell'orologio. E lo sarebbe stato per sempre.
Corse verso di lei, vedendola scomparire tra le sue braccia.

"Ti amo Scott. Scott McCall" niente. Non uscì niente dalla sua bocca, la sola cosa che avrebbe voluto fare era ululare. Ululare il suo dolore, che nessuno sicuramente avrebbe compreso.

"Devi dirlo a mio padre, Scott. Devi diglierlo" le sue ultime parole.
Ed era sicuro che quello non fosse un incubo non appena la mano di Allison giacque a terra, senza vita.








"Stiamo tutti bene?" Aveva chiesto Stiles.
"Si" aveva risposto Scott, anche se lei sapeva che non c'erano tutti.
Mancava Allison.
E poi uno strano rumore. Percepiva dentro di se qualcosa, come quella sensazione della sua migliore amica. E d'un tratto, parole.

"Ti fa male quanto fa male a me?" Sangue.

"Si" la risposta di Ethan.

"È okay...Lydia non avrebbe mai creduto che ero dalla parte dei buoni".
Silenzio. E un'urlo. Un'urlo che le rimase bloccato nella gola.

Ho capito che sei diventato buono, Aiden, grazie per averlo fatto per me.

Non due in un giorno solo, ti prego, continuava a dire per smettere di far pensare la sua testa.

Non un'altra vittima, per favore.

Non un'altra persona importante che va via dalla mia vita.









Toglieva tutti i i 
compiti che aveva riesumato quell'anno.

È il momento di darci un taglio, Stiles.

Aveva una maglietta verde, speranza,
Sorrise, notando tutti i casi appesi al muro.

"Da Quand'è che non metto a posto?" Si chiese.

"Ehi figliolo, che stai facendo?" Gli domandò lo sceriffo,

"Metto in ordine" lo sceriffo lo guardò e ammirò.

Suo figlio era tornato.











"Sembrava un sogno..." Disse Derek, seduto negli spogliatoi della scuola.

"Spiegami" rispose Stiles, sedendosi di fronte a lui.

"Non era neanche così orribile, solo che...capisci..quando l'ho trovata davanti a me avrei giurato che non sarebbe più tornata" lo guardò, mentre il viso di Stiles si faceva più serio, e Derek ricordò


"Allora...hai trovato la tua metà?" Chiese alla mora.

"Penso di si...chissà, forse potrei diventare una modella" rispose lei.

"Una modella? Tu? Non ci crederei mai" sorrise Derek.

"Ehi...mai sottovalutare lo stesso sangue"



Tornò alla realtà.

"Derek, è la terza volta che mi racconti questa storia...ma non capisco cosa mi vuoi chiedere" Stiles si avvicinò più a lui.

"Come fai a distinguere tra sogno e realtà?"

"Le dita...nei sogni ci sono più dita" Derek lo guardò.

In effetti anche lui che si confidava con Stiles era irreale. Prese la sua mano, aveva sei dita.

Aprì gli occhi, si ritrovò a casa sua, con Cora che gli sorrideva.










Isaac aveva capito che l'argento poteva uccidere gli Oni. Era stato fenomenale, e questo Chris l'aveva capito.
Aveva anche capito quanto Isaac tenesse a sua figlia e lo apprezzava.
Per questo avevano deciso di partire per la Francia.
Per Dimenticare








"Non posso restare" disse Ethan. Lo stava facendo per una giusta causa. Suo fratello non c'era più, e lui era ricercato. Cosa rimaneva a fare la?

"È ok" rispose Danny.

"Mi stai lasciando?" Domandò Ethan con il sorriso, cercando di nascondere l'agitazione.
Lo voleva lasciare lui?

"Tu sei un ragazzo bello, sexy, gentile e....non credo di poter stare con un lupo mannaro" Ethan lo guardò stupito.

"Tu lo sai?" Domandò

"Amico...è Beacon Hills" Ethan annuì e sorrise, avvicinandosi per baciarlo,

Non lo avrebbe scordato, quel bacio.









"Io sento che Scott sta male. Vorrei provare ad aiutarlo, ma se gli parlassi adesso risulterei troppo invadente e..." Brontolò Kira.

Lydia fece sbattere l'armadietto "concordo con te. Dovresti lasciargli un po' di spazio. Farebbe bene a tutti" le sorrise.

"Lo so, ma magari pensa che non gli interesso, insomma, non mi conosce nemmeno, io sono la nuova ragazza della scuola..."

Lydia si voltò, guardando Malia: "non ancora per molto" le sorrise, come avrebbe fatto Allison ai nuovi arrivati.









Scott era fermo nel tavolo, fissando il vuoto.
Non pensava a niente di particolare, no. Fino a che tra le sue mani comparve un ciondolo. Quel ciondolo.
Due giorni erano passati. Due giorni erano già troppi.
Fu ripensando ai suoi capelli, ai suoi occhi, ai suoi baci e ai suoi sorrisi che affondò nella tristezza.
I suoi occhi si riempirono di lacrime, e Melissa si preparò a consolarlo, perché sapeva che suo figlio sarebbe crollato.





 
                                                    "Sono qui, tra le braccia del mio primo amore...
                                                                 la persona che amo e quella che
                                                                             amerò per sempre
                                                                     Ti amo, Scott. Scott McCall"
                                                                    Allison Argent            18 / 03 /2014

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Capitolo 2
*** il corpo o il ricordo? ***


The Body or The Remember?


Il buio invadeva le loro pelli, il vento gelava sulla loro pelle e si immischiava al sangue facendolo congelare. Ma loro erano comunque la.
"Cos'hai sentito precisamente?" Domandò Scott a Stiles. Sembrava la prima volta che vagavano in quel bosco al buio.

"Dicevano di aver trovato un corpo semi-umano" disse Stiles, mentre teneva la torcia.

"Che vuol dire semi-umano?"

"Amico. Ma come fai ad essere un lupo? Si tratta di...un corpo non completamente umano. Tipo te, che ti trasformi, solo che la tua trasformazione rimane nel corpo." Guardò il suo amico, che evidentemente, anzi, certamente non capiva "le tue mani che rimangono artigli" gesticolò con le sue mani

"Oh..." Disse Scott "sai di chi era?"

"No...non vorrei che fosse lui. È sparito per tutta l'estate" commentò Stiles, diventando serio.

"Tu che ti preoccupi per Derek?" Chiese Scott.

"Anche tu dovresti essere preoccupato!"

"Lo sono. Ma sai com'è Derek, non si fa vedere per un'intera estate e poi...sbuca all'improvviso" annusò nell'aria un'odore familiare e decise di seguire quella scia

"Scott! Ehi aspetta..." Stiles cercò di stargli dietro, e non appena non sentì niente, puntò la torcia, spaventandosi nel trovare davanti a se Cora Hale che teneva Scott schiacciato in terra, sorridendo.

"Scott McCall..l'alfa debole" lo lasciò andare, e Scott si rimise in piedi.

"In teoria lui dovrebbe essere l'alfa originale..." Commentò Stiles, ricevendosi un'occhiataccia dagli altri due, di nuovo.

"Che ci fai qui?" Domandò Scott.

"Sono venuta a trovare mio fratello"

"E quando?" Esclamò Stiles.

"Dall'inizio dell'estate"

"Quindi lui..." Borbottò Stiles.

"È vivo, se lo vuoi sapere" Stiles strabuzzò gli occhi.

"N-no...N-non mi interessa"

"Non ci hai ancora detto cosa ci fai qui" commentò Scott.

"Intendete qui...qui?" Iniziò lei a balbettare

"Qui nel bosco"

"Cerco il corpo"
Scott e Stiles si guardarono.
Lo sapeva anche lei?










"Sono tornata!" Esclamò Lydia, correndo ad abbracciare Malia.

"Un'estate intera. Ti rendi conto?" Disse Malia.

"Wow, hai imparato le stagioni!"

"Quand'ero coyote non sapevo che l'estate rappresentasse il caldo!"

"Ovviamente! Avevi una pelliccia addosso.." Lydia si sedette sul letto "è successo qualcosa di importante?" Domandò.

"Intendi a parte me e Stiles?" Chiese Malia.

Lydia la guardò: "ehi! Sbaglio o mi devi raccontare?" Era piuttosto interessata. Non aveva mai visto Stiles alle prese con una ragazza.

"Lui mi piace. E molto. È l'unico che mi sta accanto..e poi mio padre non mi vuole più vedere..."

"Tuo padre?" Domandò Lydia.

"Si mio padre" Malia la guardò stranita "com'è andata a Londra?"

"Ho fatto shopping. E visto il big bang. Poi ancora shopping, Backingam Palace, shopping, shopping e...ti puoi immaginare"

"Wow, bella gita"

"Una bella estate" commentò Lydia.

"Mi fa piacere".

La rossa si alzò per sistemare i vestiti che aveva comprato: "ho preso qualcosa per te e Kira..a proposito, lei dov'è?"
Malia alzò le spalle.









"Hai sentito di quel corpo?" Domandò Derek a Peter

"Il corpo semi-umano? Certo che ne ho sentito parlare"

"Cosa ne pensi?"

"Non lo so. Potrebbe essere un lupo, ma noi non siamo così sciocchi da utilizzare la trasformazione a metà."

"Questo è possibile?" Domandò Derek

"Certo. Dov'è Cora?"

"È andata a cercare il corpo"

"E tu la lasci andare da sola in quel bosco?"

"Prima ci abitavamo"

"Prima. Adesso non è sicuro, Derek. Da quando il Nemeton è stato aperto in quel bosco arrivano strane creature soprannaturali. E se quel corpo non fosse di un licantropo ma qualcosa di più grande?"

"Da Quand'è che ti preoccupi per tua nipote?"

"Da quando questa città è stata invasa da creature strane" Peter prese la giacca ed uscì, seguito da Derek.











"Allora Cora sai cosa è quel corpo?" Domandò Stiles.

"No. So che alcuni licantropi possono trasformarsi a metà" Scott aprì bocca per parlare "tu no, Scott. Sei licantropo solo da qualche anno"

"Pensi sia un licantropo" domandò l'ultimo.

"Non lo so, effettivamente potrebbe essere chiunque.."

"Oh si, magari anche un centauro, vero?" Ghignò Stiles, ricevendo un'occhiataccia da Cora.

"Tu ci scherzi, ma scommetto che non ne hai mai visto uno"

"Be...in Harry Potter"

"Non sono come quelli" Scott e Cora avvertirono un rumore

"Oh certo...tu vivi da più anni di me, ne hai viste di cose..."

"Sh!" Gli intimò.

"Cose mostruose, come io ho visto Oni, Nogitsune, lupi cattivi..."

"Stiles! Se dici ancora una parola ti strappo la gola. Coi denti!" Lo minacciò, avvicinandosi più a lui.

Cavolo. Lei e suo fratello erano uguali.
Sentirono altri rumori.

"Cos'é stato?" Chiese Scott.

"Non lo so" disse Cora.
I passi aumentavano, le persone sembravano due.

"C-cosa facciamo.." Chiese Stiles.

"Sta zitto, poi.."

"Siete qui" davanti a loro c'erano Peter e Derek.

"Ci avete fatto prendere un colpo!" Disse Stiles

"Questo bosco non è sicuro. Dovete andarvene a casa" disse Derek, calmo.

"Come scusa? Questo bosco non è sicuro più di te?" Chiese Stiles.

"Andate a casa" si schiarì per bene.

"Sai una cosa? Sono venuto qua per quel corpo, e tu, Derek Hale, non riuscirai a farmi cambiare idea" era davanti a lui.

"Ma che cavolo hai in quella testa?" Ringhiò Derek "lo vuoi capire che è per il tuo bene?"

"Sai il mio bene qual'è? Cercare il corpo"

"No, tu ora te ne vai da qui è lasci stare questa faccenda"

"Certo, magari lasciò fare a voi, no?"

"Sarebbe un'idea..non ci servi qui"

"Oh davvero? Però nei tuoi sogni servo, vero?"
Derek lo guardò. Come diamine faceva Stiles a sapere che lui lo aveva sognato?
Tutti quanti si guardarono.
Vi fu un momento di silenzio e poi i quattro lupi annusarono del sangue. E corsero.










In quell'autogrill, che si trovava appena prima della curva per raggiungere Beacon Hills, si trovava Danny. C'era la luna piena, e lui sorrise, ricordando il suo lupo.
Stava rifornendo, di ritorno da Los Angeles.
È una bella città, pensava. Troppe persone che si fanno i cavoli tuoi, però.
Preferisco Beacon Hills.
Anche un'altra macchina si fermò per rifornire.
Dalla macchina scese un ragazzo dalla pelle scura e dallo sguardo che Danny sembrò sexy, due spalle muscolose e un bianco sorriso.
Quel ragazzo lo guardò, e Danny abbassò lo sguardo.
Tutta l'estate senza nessuno, solamente con me, e le feste di Los Angeles.
Già.
"Ehi" una voce lo richiamò e lui si voltò a guardare ancora quel ragazzo.
"Sei di Beacon Hills?" Domandò quello. Danny annuì.
"Conosci la 23esima?"

"Si, è dov'è abito io" rispose Danny.

"Bene...io non ho idea di dove sia."

"Puoi seguirmi, tanto vado la"

"D'accordo" prima che Danny potesse entrare in macchina gli disse "io sono Mason" Danny sorrise.










"Lo sentite anche voi?" Chiese Peter.

"È qua vicino" disse Scott.

Cora e Derek si muovevano nel bosco e Stiles gli imitò, portando la tocia. Adesso la sentiva anche lui quella puzza di morto.

"Puh! Ah!" Scacciò un piccolo urlo, trovando il corpo di una ragazza. Semi umano.

"Che c'è, Stiles?" Domandò Cora.

"È qui" disse Stiles.
Scott, Derek,Peter, Cora e lo stesso Stiles la guardarono muoversi.











"Kira...sei qui?" Lydia e Malia entrarono nella sua camera.

"Un'attimo!" La voce di Kira risuonò per la stanza, e poi lui comparve.

Sei tornata" esclamò notando Lydia "Malia" salutò l'altra.

"Come stai?" Chiese Lydia.

"Bene, e tu?"

"Anche io"

"Non è vero" disse Malia. "La sua migliore amica è morta tre mesi fam come può stare bene?"

Il viso di Lydia si fece pallido "così non mi aiuti"

"Mi dispiace..." Kira si sedette nel letto.

"Non importa" Lydia uscì "non seguirmi" ordinò a Malia, che obbedì.
Prese la macchina, e guidò.
Chissà dove la stava portando la sua mente.

Davanti a lei. La lapide che portava il nome della sua migliore amica. E le si sedette accanto.

"Ciao, Allison. Sono passati tre mesi, e ancora non mi sono scordata di te. Ti pare che potrei farlo? Penso che nessuno se ne sia scordato. È così difficile andare avanti. Perché tu in qualche modo eri l'ancora di tutti...ma ti sento. Lo so che ci sei, amica mia. E ci sarai sempre.  E io...ti voglio bene. Avevo bisogno di parlarti, di nuovo, per l'ultima volta. Avevo bisogno di dirti addio. Un felice addio, Allison."








COME BACK.

Eccoci al primo capitolo di questa storia.
Ovviamente non potevo scordare di accennare LA DONNA DELLE DONNE, Allison, la nostra Allison, la Allison di Lydia.
Però purtroppo lei non c'è più c.c e non sapete quanto mi faccia male....ma la storia continua. E continuerà a continuare (?).

Lasciatemi un parere, un bacio.


- Lali

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Capitolo 3
*** Violet ***


Violet





La scena si presentava strana.
Insomma, quella era una ragazza. Una ragazza, cavolo!

"M-ma é una ragazza.." Borbottò Scott.

"Hai qualcosa in contrario?" Chiese Cora.

"No ma....é strano" fece lui.

"Amico, hai di fronte una lupa femmina" gli ricordò Stiles, mentre Cora gli lanciò un sorriso strafottente.

Una ragazza dai capelli lunghi sul castano chiaro, sdraiata per terra con il corpo completamente nudo ed umano.

"Non doveva essere un semi-umano" chiese Derek a Peter.

"Probabilmente la sua trasformazione é terminata" fece quello.

"Be...nel mentre cosa facciamo?" Domandò Stiles.

Nessuno aveva idea di cosa fare.
Ad un certo punto l'idea venne a Scott
"Portiamola da Deaton"








La strada era tranquilla, e si respirava il profumo di casa.
Fermò la macchina, e non appena ne uscì si avvicinò alla macchina accostata che stava dietro di lui.
"Questa é la 23esima" sorrise.

"Grazie.." Mason si ricordò che quel ragazzo non gli aveva ancora detto il suo nome.

"Oh, io sono Danny" teste la mano che il ragazzo dalla pelle scura afferrò.

"Ci si vede in giro, Danny" disse, per poi mettere in moto la macchina.










Asciugò quelle lacrime, e guardò verso l'alto per darsi la forza.

Possano le mie lacrime amare, amare ogni cosa.

"Certo che possono farlo!" Davanti a lei Kira.

"I-io sto bene". Pianse.

Possano le mie lacrime amare, amare ogni cosa.

Kira si avvicinò a lei, e la strinse in un abbraccio.

"Fa male" Lydia si aggrappò a lei, sorreggendosi.

"Lo so. Tutta la vita non basta mai per questo. Però sai chi hai vicino...lo saremo sempre" la strinse più forte.

"Dov'é Malia?" Chiese Lydia.

"Si sentiva in colpa, é rimasta a casa"
Lydia si voltò verso la lapide, allontanandosi da Kira.
Aveva un foglietto che poggiò.
"Andiamo" disse sicura.

Possa il mio ultimo pianto-saluto giungere fino a te.
E fa che vento, buio e paura non mi portino via.









Deaton poggiò la ragazza sul tavolino, controllandola.

"É normale. Completamente" annunciò.

"Com'é possibile? Abbiamo sentito del sangue!" Protestò Cora.

"Molto probabilmente era di qualcun altro"

"No...era il suo" fece Derek.

"Be...allora dobbiamo scoprire cos'è. Ma sopratutto chi é". Tutti guardarono quella ragazza.
D'improvviso a Stiles squillò il telefono.

"Malia?" Derek e Peter lo guardarono, e lui neanche se ne accorse.

"Penso che ci vedremo direttamente a scuola, abbiamo trovato qualcosa e..." Si bloccò, ascoltando la sua ragazza "ok. A domani".

"Hai detto Malia?" Chiese Peter.

"Si, c'è qualche problema?"

"No. O forse si, non saprei" disse Peter, evidentemente scocciato.










Lydia e Kira rientrarono a casa dell'ultima.
"Malia" l'interessata si alzò in piedi.

"Lydia SCUSAMI, ho sbagliato, mi dispiace, non avrei dovuto essere così diretta, Perdonami.."

"Non ti preoccupare. Sto bene"
Sentì qualcosa, forse una voce.
No, delle voci mischiate.
Non di nuovo.
Aveva passato un'estate tranquilla, perché ora?
Sicuramente era colpa di Beacon Hills.

"Sicura?" Domandò Malia.

"Si" rispose Lydia.









La notte passò quasi tranquilla.
Stiles, Scott, Derek e Cora avevano dormito da Deaton.
Stiles si sveglio, e vedendo Derek già in piedi lo affiancò.

"Voi lupi non dormite mai?" Scherzò.

"Dormiamo invece. E se ci alziamo di mal umore possiamo anche uccidere" si voltò verso lui.

"Andiamo, Derek. Adesso so che non sei un lupo cattivo, dacci un taglio" si guardarono negli occhi.

"Come lo sai?" Domandò Derek.

"Come so cosa?"

"Non farmelo ripetere, Stiles" Derek era abbastanza stufo.

"Del sogno? Non lo so..." Si bloccò, riflettendo "ti ho sognato anche io" sputò infine.
Derek lo guardò, sorpreso.

"Non ho capito perché sognare te" disse Derek.

"Ei! Io sono Stiles Stilinski, ricordi? Ne ho fatto di incubi.."

"No, non era un incubo quello e lo sai. Dev'esserci una spiegazione..."

"Non te ne so dare, Derek"

"Non sei di nuovo posseduto..." Derek lo scrutó.

"No, sono sempre io!"

"Cos'é che mi é sfuggito..."
Sentirono dei lamenti e si avvicinarono alla ragazza, trovando Scott e Cora in piedi.
Da quanto tempo erano la?
Gli occhi della ragazza erano scuri.

"Dove mi trovo?" Chiese, agitandosi.

"Sei al sicuro qui. Qual'é il tuo nome?" Le domandò Scott.

"V-Violet"

"Bene, Violet. Io sono Scott, e loro sono Derek, Stiles e Cora" lo presentó.
Accidenti, era davvero una bella ragazza
"sai cosa é successo la scorsa notte?" Chiese Derek

"I-io...ero nel bosco e...o cacchio"

"Che c'è?"

"v-voi lo sapete..." I quattro si guardarono "sapete che mi posso trasformare"

"Cosa sei?" Domandò Cora.

"Credevo me lo poteste dire voi...dato che siete un branco di lupi" disse sfacciata.

"In teoria..." Disse Stiles, venendo bloccato.

"Si, tu sei un'umano"

"Come fai a saperlo?" Chiese Cora.

"Il vostro odore.."

"Non sei di Beacon Hills, vero?" Esclamò Acott, lei annuì. "Cosa sei venuta a fare allora?"

"È stata Braeden. Lei mi ha consigliato di venire qui"

"Quella ci vuole cacciare in un'altro guaio.." Borbottò Derek.

"Non era lei che salvava dai casini?" Chiese Stiles, ricevendo un'occhiataccia da Derek.

"Come possiamo aiutati?" Chiese Scott.

"Per prima cosa..facendola integrare nella società" propose Deaton.










Lydia varcò la porta della scuola, con il sorriso.
Che poi sorridente, come poteva esserlo, ma si era svegliata di buon umore.
Era uno di quei giorni liberati dal peso che soffoca. E soffoca, fino a quasi non respirare più.
Ma quella mattina era una bella sensazione.
Eppure era convinta che da un momento all'altro sarebbe finito tutto.
Come sempre.
In effetti il suo sorriso si spense quando notò Cora Hale che passeggiava tra i corridoi della scuola in compagnia di una ragazza che non conosceva.
Ma non era andata via?
Quasi a leggerla nel pensiero, Cora le andò in contro: "sono tornata" le disse, entrando nell'aula di scienze.
Perfetto, avrebbero condiviso perfino la stessa aula.
Si sedette nel primo posto che trovò libero, e notò il preside annunciare:
"Lei sarà la vostra nuova compagna di scuola, Allison. Fatela sentire come a casa" la ragazza sorrise e cercò in posto.
Non di nuovo, ti prego.
Lydia, ce la puoi fare. Sei forte. Non crollare, Lydia.
Troppo tardi.

Una lacrima scivolava giù dal suo viso, e lei si alzò immediatamente e corse via, sotto lo sguardo confuso di tutti, ad eccezione di una persona, che aveva capito.









"Amico, ti dico che quella é strana" continuò a dire Stiles.
Era la settima volta che lo diceva.

"Che vuoi dire, Stiles? Io sono un lupo e..."

"Non in quel senso. Qua c'è sotto qualcosa di più grande...una ragazza sbuca all'improvviso mente in questa città, una sperduta città dove accadono fatti inspiegabili e per tutti é ok?"

"Stiles" Scott lo chiamò "vedremo cosa é quella ragazza, poi..."

"Quale ragazza?" Kira si avvicinò a loro, indossava la maglia del Lacrosse, numero ventidue.

"Farai parte della squadra?" Chiese Stiles, incredulo.

"Si...di chi parlavate?" Cambiò argomento, mentre Stiles borbottava:

"Perfetto. Adesso non mi farà entrare proprio"













Cora aveva un udito da lupo, era vero. Però aveva anche dei sentimenti che non aveva mai aperto a nessuno. E non l'avrebbe mai fatto. Però lo sentiva, quel dolore. Era così forte che l'aveva portata in quel bagno che risuonava di singhiozzi.

Lydia sentì qualcuno avvicinarsi, e disse subito: "sto bene" auto convincendosi "sto davvero bene. Va bene"

"Non è vero" senti quella voce.

"Che ci fai qui? Non hai lezione di scienze?"

"Se vuoi me ne posso andare" alzò le spalle.

Lydia uscì, gli occhi rossi e gonfi "perché tu? Sei una strega"

"Senti chi parla" si difese Cora "siamo alla pari"

"Forse hai ragione" disse Lydia, sedendosi. Cora la imitò.

"Ti ha ricordato Allison, vero?" Le domandò. Lydia annuí. "Fa male, lo so. E non passerà"

"Molto diretta..."

"Fammi finire. Non passerà, perché ogni giorno sarà legato alla tua migliore amica...dovresti concentrarti su qualcos'altro"

"Tipo cosa?"

"Ciò che avviene in questa città" Cora si alzó in piedi "succedono cose troppe strane qui. Beacon Hills ha bisogno di una banshee"
Fece per andarsene, ma la voce di Lydia lo fece fermare: "grazie"

Sorrise: "non dirlo troppo in giro. Amo vedere la gente terrorizzata da me" andò via.

Cora era strana.













"Violet, conosce il simbolo del mercurio?" Chiese Harris, distraendola sai suoi pensieri.
Questa però la conosceva : "é...." Venne bloccata da una voce maschile:

"É Hg"

"Molto bene signor Davis".

Violet si voltò, cercando di capire chi fosse quello spocchioso che le aveva appena rubato il simbolo, e notó due occhi verde smeraldo e un sorriso beffardo.
Odioso.













Danny stava per andare all'allenamento, ma venne bloccato da Greenberg che parlava con un ragazzo.
Era quel ragazzo,

"Ehi, lui é Danny, Danny lui é Mason" li presentó.

"Piacere" disse Mason.

Danny resto deluso.
Si era già dimenticato di lui?














LALI É QUIIIIIIIIIIIII

VI HO FATTO ASPETTARE, EH? Scusate, sto sempre studiando e non ho mai tempo....spero ne sia valsa la pena.

Un bacio.

 

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Capitolo 4
*** You? ***


4x03

*dato che non avevo idee sul titolo del capitolo lo lascio a voi, quello che sarà il migliore lo posterò*

Ps: PERDONATEMI SE NON É ALL'ALTEZZA DELLE VOSTRE ASPETTATIVE, ERO A CORTO DI IDEE.










Scott, Stiles e Kira erano seduti. Era stato un'allenamento faticoso.
Già, specialmente per Stiles che era rimasto tutto il tempo seduto in panchina.

"Cosa può essere allora?" Chiese Kira, dopo che Scott e Stiles le dissero di Violet.

"L'hai conosciuta?" Le domandó Scott.

"Non ancora...pensate che Lydia possa capire di che si tratta?"

"Ne dubito" fece Stiles. "É una banshee da poco, dovremo chiedere a qualcun altro"

"Un'altra persona che sappia quale strana creatura si cela in quella ragazza?"

"Non un'altra persona. Un'altra banshee." Stiles li guardò e sorrise.














Cora mostrava l'armadietto a Violet.
"Questa é la tua password" le diede un foglietti no.

"Perché lo fai?" Le chiese la ragazza nuova.

"Perché non ho nessun amico qui. E siccome non fanno tutti che parlare di questo... 'sentimento' vorrei sperimentarlo"

"Sei sempre così diretta?"

"Si" Cora incrociò le dita e lasciò che Violet aprisse il suo armadietto, voltandosi.

"Quello chi é?" Indicò.
Quel ragazzo dai capelli biondi e gli occhi smeraldo che sembrava un playboy.
Anzi, certamente lo era.

"Ehi? Stai parlando con un'altra nuova, io non conosco nessuno. Ma..." Cora intravide Lydia che passeggiava "lei si. Lydia" chiamò.
L'interessata le raggiunse subito, guardando la mora più bassa.
"Chi sei tu?" Le domandò.

"Sono Violet"

"Ah...quella strana" pronunciò.

"Sbaglio o anche tu eri strana una volta?" Cora le ricordò.

"Non sapevo chi fossi. Prima"

"Oh già. Ma dai, tu sei..."

"Ragazze" le richiamò Violet "Cora, ricordale il motivo per cui é venuta qui"  la guardò negli occhi.

"Conosci quel tipo?" Le domandò Cora.
Lydia voltò lo sguardo guardando il ragazzo appena indicato.

"É uno nuovo, frequentiamo matematica, perché t'interessa?" Le lanciò uno sguardo malizioso.

"A me non interessa nessuno!" Si difese quella.

"A te?" Chiese Lydia.

"N-no, non mi interessa...Guardatelo, é un playboy."
Lydia si voltò per scrutarlo meglio:
"Sicuramente é così. Comunque si chiama Liam. Liam Davis"
Sentì una voce.
Lydia. La prima nota era più forte e lunga.
Lydia. Sentì il cuore di tutti battere forte, ma uno più di tutti, in modo frenetico e si fermò.
Ma che cazzo...?
"Lydia, stai bene?" Le chiese Cora.
Un'urlo. Un'urlo sfuggito dalla sua bocca.
Urlo che la fece stare bene, ma anche male.
Urlo che le fece capire che qualcuno non c'era più.

















Meredith non era stata trasferita dal manicomio.
Era rimasta la, da sola.
Sapeva che nessuno sarebbe andata a trovarla.
Sapeva che lei di amici non ne aveva molti.
Sapeva che una voce la stava chiamando e lei si alzò, uscendo dalla stanza e trovandosi di fronte quel ragazzo che aveva finto di essere il suo fidanzato.
Patetico.

"Ciao Meredith!" La salutò con il sorriso.
Come poteva esserlo dopo tutto quello che stava succedendo?
Perché era sempre, stranamente felice?


"Sei qui per farti aiutare" lo guardò "da me"

"Vedo che i tuoi poteri funzionano bene..."
Non era una di quelle che dicevano di no.
Specialmente quando le voci continuavano a farsi sentire. Maggiormente.

"Devi venire con me"
Lo scrutò. Qualcosa nella voce lo tradì, tradì quella sicurezza che mostrava, ma che in realtà non aveva.
Eppure decise di seguirlo.
Si devono aiutare le persone, no?














"Scott ha chiamato, hanno l'altra banshee" Peter entrò nel loft "per quale motivo non rispondi mai al telefono?" Chiese.

"Che ha detto?"

"Vengono qui. Che hai, nipote?" Sembrò quasi preoccupato mentre lo disse.
Sembrò.

"Niente" Derek si allontanò dalla finestra e iniziò a camminare per la stanza.

"Non mentirmi, Derek. C'è qualcosa che ti turba, ma non so cos'è.! Avanti, ti puoi fidare di me!"

Derek lo guardò con un sopracciglio alzato: "già" borbottò.

"Derek" cercò di convincerlo, Peter.
Subito si sentì la porta aprire e Scott e Stiles entrare.

"Lei dov'è?" Domandò Peter.

"É qui." La mostrò Stiles "lei è..."

"Una banshee, l'abbiamo capito. Ora manca la ragazza..." Quasi a dirlo, Cora, seguita da Kira e Violet fece il suo ingresso nel loft di Derek.

"Non doveva venire anche Malia?" Chiese Stiles.

"Ci raggiunge insieme a Lydia" annunciò Kira.













La macchina si era fermata.
Perché cazzo?
Cercò di metterla in moto due, tre volte, ma niente.
Uscì sbattendo forte la portiera.
"Vaffanculo!"

"Danny?" Una voce. Cazzo, era uguale alla sua. Non poteva essere lui. "Danny, sono io" si voltò vedendo Ethan.
Era davanti a lui.

"T-tu N-no...non puoi...sei andato via" riuscì a dire.

"Anche via dal tuo cuore?" Chiese Ethan, avvicinandosi.

"Ma tu sei un lupo.."

"E ti sento. Vuoi fingere che vada tutti bene, o smetti di fingere e continui ad essere te stesso, Danny?"

"Io sono me stesso"
Ethan gli si avvicinò, chiudendogli la bocca con un bacio:
"É ora di andare avanti"
Danny si beò di quel bacio, chiudendo gli occhi, per poi aprirli e trovarsi di fronte la faccia di Mason che lo guardava stranito.
Che figura di merda.















Lydia osservava da lontano.
Un velo bianco, su cui sotto si celava sicuramente un corpo, e lei non aveva potuto far nulla.
La sua banshee interiore esultava, una parte di lei piangeva.
"Cos'è che vogliono da me..."
Voleva solo capire, ma chiedere a Peter non era una buona soluzione.
Non dopo che le aveva rivelato il nome di sua figlia.
La figlia che si dirigeva verso di lei con il sorriso.















"Tutto bene?" Gli chiese il ragazzo, seduto affianco a lui.

"Si..." Danny era in uno stato confusionale.
Perché diamine Ethan? Che gli diceva strane cose...che erano vere.
Eppure era sicuro di averlo dimenticato.

Insomma, quell'estate a Los Angeles era stata un'oblio.
Ed era sicuro di avercela fatta.

"Siamo arrivati" Mason gli sorrise.

"Grazie" fece Danny, senza pensarci troppo e dirigendosi verso casa sua.



Mason lo guardava da lontano.
Cos'avrà mai?













"Concentrati, Meredith" cercò di stimolarla, Stiles.
Stimolarla, che parolone.
Meredith guardava negli occhi Violet, ma non vedeva niente.
Un segno, un ricordo, un qualcosa.
Era come se lei non volesse aprire i suoi ricordi.


"Niente" sputò, dopo quei dieci minuti in cui tutti la guardavano e stavano zitti.

"Come niente? Davvero?" Chiese Stiles, grattandosi la testa.

"Mi spiace" sospirò afflitta.














Deaton l'aveva chiamata per ritornare in quel bosco in cui non era più andata dopo esser stata prese dalla professoressa killer.
Si, andare e sapere che si trovava Deaton era un bene.
Fu sorpresa nello trovarsi lo sceriffo davanti. Ma dopotutto era Stilinski.

"Che succede?" Domandò.

"Il Nemeton si é chiuso" Deaton li guardò.

"Questo é un bene?" Chiese lei.

"Ti tranquillizza sapere che non ho idea di cosa questo comporti?"

Melissa si grattò il collo, e, al suo posto rispose lo sceriffo: "no".













"Questa è la casa di Derek Hale?" Chiese Malia, scendendo dalla macchina di Lydia.

"Si" fece quella.

"Non l'ho ancora conosciuto, comunque ha l'aria..." Lydia la fermo:

"Di un lupo cattivo? Lo dicono tutti"

"Almeno è un lupo sexy" Malia guardò Lydia maliziosa.

"Derek? Sul serio?" Chiese Lydia

"Non puoi ammettere che non sia carino..."

"Certo. E ha quei muscoli....." Lydia ci pensò su, poi scosse la testa "ma che mi fai pensare! Siamo arrivate qui per un motivo, no?"
Arrivarono di fronte alla porta del loft e l'aprirono, trovandosi gli occhi di tutti di fronte.
Lydia sentì una strana sensazione.
Si avvicinò ad una ragazza.
Quante ragazze nuove ci sarebbero state ancora?

Quella ragazza alzò il volto e scattò in piedi, andandole in contro.
Si guardarono e sia fermarono non appena furono una di fronte all'altra.

"Tu..." Esclamò Lydia "tu sei..."

"Si" rispose quella.
Lydia la guardò con occhi sbarrati.
Forse non avrebbe dovuto chiedere a Peter.
Forse lei poteva aiutarla.
Con i suoi poteri.
"Io sono Meredith" si presentò.

"Lo so. La voce me lo dice"

"Lo senti anche tu?" Era rimasta affascinata, Meredith.

"Come se fosse naturale. É come avere delle auricolari.."

"Già. Sai come controllarle?"

"No" sputò lei, Lydia restò delusa.








"Non ti ho visto in tutto il giorno.." Protestò Malia.

"Sai com'é qui.." Disse il ragazzo.

"Puoi farti perdonare però, con un bacio"

"O..ok" Stiles non perse tempo a baciarla.







C'era chi li guardava affascinato, come Violet, chi disgustato, come Peter e chi non prestava nemmeno attenzione. Come Derek, che parlava con Scott.
"Ne hai parlato con qualcuno?" Gli chiese l'ultimo.

"Apparte Stiles e te?"

"Forse Deaton può..."

"So già cosa dice. Stiles conosce gli incubi più di me, io faccio gli incubi e-" si bloccò

"E adesso che c'è?" Chiese Scott, stranito.

"Io non ho mai fatto incubi."

"C'è qualche elemento comune nei sogni?' Derek lo guardò.

"Stiles" rispose. E si voltò a guardarlo.
Era Stiles l'elemento in comune.














Meredith era andata via, Stiles l'aveva accompagnata.
Non avevano potuto confrontarsi. Così si avvicinò a Peter.
"Devi aiutarmi" gli disse "con la questione 'BASHEE'"
Peter la guardò, annuendo: "va bene" esclamò "ma tu presentarmi Malia" guardò la ragazza, e poi si avvicinò all'orecchio di Lydia: "anzi, diglielo"

Lydia strabuzzò gli occhi: "Stai scherzando?" Si allontanò da lui "tu non vuoi che sappia che sei suo padre, ti odierà per sempre"

"Ho molto nemici, molte persone mi odiano e..una in più non mi guasterà"

Lydia lo guardò. Come poteva essere così insensibile?
"É tua figlia...non ti importa nemmeno questo?"
Peter sembrò rifletterci.
In teoria ci stava riflettendo.
Quella ragazza quando voleva sapeva essere convincente.
Probabilmente era colpa di quegli occhi grandi.
Era sicuramente colpa di quegli occhi.

"Mi basta la sua conoscenza" dichiarò, arrendendosi.
Lydia chiamò Malia, strinse il braccio a. Peter e si avvicinò al suo orecchio: "dovrai aiutarmi ora"

Malia arrivò e Lydia li presentò.
Peter la scrutò. Ora che conosceva il volto di sua figlia, doveva conoscere sicuramente sua madre.








ANTICIPAZIONI!

"Sei tu che mi hai chiamato!" Protestò il più grande.
"Oh, già. C'è una cosa che non ti ho detto" Stiles parlò troppo velocemente "solo che non se te la posso dire completamente, cioè non so se questa cosa è vera o é solo finzione, ma se..."
"Stiles, frena." Lo bloccò Derek "cosa c'è?"


EHEHEHEHEHEHEHEHEHEH :3








LALI É QUI!

Mi dispiace se il capitolo non é nelle vostre aspettative, ma ultimamente sono a corto di idee...

Allora, che ne dite dell'aspetto che sto dando di Cora? Vi piace?
Abbiamo anche visto Meredith, yo! Ma purtroppo non sa cosa fare nemmeno lei, e così la nostra Lydia ha dovuto chiedere aiuto a Peter.....

Comunque, la Violet che mi immagino io ha il volto di SHAENAE GRIMES <3

Un bacio e alla prossima!

- Lali

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Capitolo 5
*** Dreams ***


IT's The End?





Passeggiava tra i corridoi della scuola.
Aveva un'ora buca che non voleva passare tra i banchi di scuola, banchi in cui la giudicavano.
Come se sapessero quello che ho passato.
Nessuno lo sapeva.
Nemmeno Cora aveva sprecato fiato per chiederglielo.
Dopotutto a chi importava di lei?
Si diede della stupida.
Era ferma, poggiata al muro.
Ma quand'é che passava l'ora?

"Va tutto bene? " chiese una voce.
Si voltò di scatto, incontrandolo.
Vederlo da vicino era una cosa strana.
Lui era ancora più bello.
Annuì, incapace di rispondere.

"Io sono Liam" si presentò il ragazzo.

"Violet "fece lei.

 "Violetta" sorrise il ragazzo  "In italiano si direbbe così. É un bel nome...mi piace"
Lei sorrise automaticamente, nessuno le aveva mai detto che aveva un bel nome.

"Vivi qui a Beacon Hills?" le chiese.

"Da poco, e tu?"

"Anche io. Ma non sono uno che rimane per molto tempo nella stessa città" lui si guardò intorno, stando ben attento a non pronunciare false parole.

"Perché?"  chiese lei, dandosi mentalmente dell'ingenua. Forse non gli e ne voleva parlare.

" I miei hanno degli interessi in questa città, mi hanno lasciato in compagnia di mia zia e suo figlio" a quanto pare lui non si faceva problemi a risponderle.

"Wow. Pensavo fossi un serial killer" scherzò lei, lanciandole un occhiolino.
Non era una bella cosa da dire, stupida.

"Ehi! Al massimo avresti potuto considerare la storia del semi-umano" Violet si bloccò sulle parole, mentre lui continuò: " Le hai sentite, no? "
Lei annuì.

"Storia strana. Ma dopotutto é Beacon Hills. Ne inventano qua... "
Non é vero.
La storia del semi-umano é vera, sono io.
Ci sono lupi mannari, kitsune, banshee e coyote strani.
É questa la realtà.
" Be, ci si vede in giro, Violet "le toccò la mano e si diresse verso la classe, mentre Violet portò la testa al muro e sospirò.
Perché aveva accettato di fare amicizia con lui?





"Greenberg, ho detto di stare un panchina. Kira, tu vai in difesa, McCall, anche tu, e...Stilinski " Il ragazzo si alzò in piedi a quella chiamata "No, tu stai seduto " gli disse il coach.

"Perfetto" Borbottò Stiles, sedendosi meglio.
Dire che era stufato non era abbastanza.
Voleva aiutare.
Aiutare Violet a scoprire chi era.
Aiutare Lydia, perché si, Malia gli aveva detto che stava male, ma l'avrebbe scoperto anche da solo, cosa aveva.
Aiutare Scott, che non aveva più parlato dell'accaduto.
Aiutare Derek, per capire quella cosa dei sogni.
Per quale motivo non si era fatto psicologo? In quel modo tutto avrebbe avuto più senso.

-"Brutto, eh?" Qualcuno gli si avvicinò, e lui lo guardò stranito.

"Non poter giocare, dico" puntò il suo sguardo al campo.

"Già" Borbottò Stiles  "Io sono.."

"Stiles" -  quello lo precedette "sei famoso per il soprannome. Io sono Liam "

"Facciamo storia insieme, vero? "si ricordò Stiles, avendolo già visto. Quello annuì
"Non ti fa entrare perché sei nuovo?" gli chiese.

"Non lo so"

 "Davis, Leighton si é rotto il ginocchio, entra" disse il coach.

Liam si alzò, battè una pacca alla schiena di Stiles e si diresse verso il campo.
"Perfetto. Che bell'inizio allenamento"

"Non essere afflitto, Stilinski. Arriverà il tuo turno". cercò di ignorare la voce del coach "Nel caso qualcuno si rompa qualcosa... Ehi, McCall! Quello é scorretto" il coach fischiò.
Perfetto.






Quel bosco non era proprio il luogo ideale.
Insomma, erano successe strane cose.
E lei un giorno era stata trovata nuda e girovagante tra i boschi.
"Concentrati,  Lydia" le disse Peter, avvicinandosi.

"Come faccio? Sono successe tante cose qui"

Peter l'affiancò, parlandole all'orecchio: "Vuoi far funzionare i tuoi poteriConcentrati!,  Urlò l'ultima parola e lei chiuse gli occhi.
Concentrati, Lydia.
La voce di Peter era ormai lontana.
Vedeva qualcosa.
No, anzi, lo sentiva.
Parole confuse. Veloci. Sentimenti. Risate. Pianti.
Aprì gli occhi.
"O mio dio" esclamò.

"Cos'hai sentito?" chiese Peter.

"Tutto ciò che succede in mezzo agli alberi" -  chiuse gli occhi e continuò a parlare - "giochi di sacrificio, picnic e....una ragazza violentata" Aprì gli occhi.

Come poteva esser stata violentata una ragazza la?
Nessuno se n'era accorto? O forse avevano fatto finta di non accorgersi di niente.

"Éorribile..." sputò.

"Le persone fanno anche questo, Lydia" le disse Peter.

"Si ma questo non si dovrebbe fare! Non si comportano così gli esseri umani!"

"Basta fare le moraliste" sbuffò l'uomo " per usare i tuoi poteri dovrai controllarli bene "

"perché urlo?" gli chiese, poi.

"Sveglia, Lydia. Sei una banshee" -  la ragazza lo guardò, non capendo - "una banshee urla perché è il suo unico modo per trasmettere il dolore. Attraverso l'urlo, anche senza volerlo, riceve la speranza della persona che sta morendo. Essere banshee è questo" - Lydia lo guardò ad occhi aperti, come se non volesse affrontare il suo destino.
"È questo il tuo destino, accettalo" Peter l'aveva capita.
" A-a cosa serve controllare i poteri?"
" Ad avere fiducia nelle tua capacità" Lydia annuì.




- Ehi, Danny! - lo chiamò, e l'interessato si voltò.
Ultimamente lo aveva visto strano - molto strano.
Decise di avvicinarsi a lui.
- Come va oggi? -
- Tutto bene - rispose Danny - ti volevo ringraziare per l'altro giorno -
- non ti preoccupare. E poi abitiamo vicini, tranquillo - lo guardò negli occhi.
No, Danny non stava affatto bene.- Sicuro che vada tutto bene? - lo guardò ancora.
- Si - andò via.

Danny non ci credeva.
Perché sentiva che Mason si stava avvicinando a lui?
Perché non voleva che nessuno prendesse il posto di lui?
Ma soprattutto, perché continuava a vederlo ogni fottuto secondo?





Cora andò in camera del fratello.
Stava ancora dormendo?
Uscí, senza destare sospetti.



Derek non stava dormendo, Derek stava sognando.
- Sei tu che mi hai chiamato! - Protestò il più grande
- Oh, già. C'è una cosa che ancora non ti ho detto - Stiles parlò troppo velocemente  - Solo che non so se te lo posso dire, cioè io non so se questa cosa é vera o é solo finzione, ma se... -
- Stiles frena - lo bloccò, Derek - cosa c'è -
- Ecco, vedi... Questa cosa...io...tu....oh, non lo so Derek -
- se sei qua vuol dire che lo sai. -
- Oh, ma che ragionamento! Non so come dirtelo -
Derek lo guardò, accigliato: - Tu che non hai parole! - sorrise - Dimmi, Stiles -
Quello lo guardò: - io sono sicuro che... -
Vuoto.
Derek aprì gli occhi.
Ma che cazz...?







Scott era corso immediatamente a casa sua,
Melissa lo aveva chiamato, e dalla voce aveva capito che non doveva essere qualcosa di buono.
- Che succede, mamma? - le chiese, appena entrò a casa.
- Devo parlarti del Nemeton - fece la madre,
Scott impallidì. Cosa c'entrava il Nemeton?
- Hai presente che...ogni cosa deve stabilire l'equilibrio? -
Scott annuì: - é quello che ha detto Deaton -
- Il Nemeton si é chiuso. E non so quale rischio comporta questo..-
- cioè? É un male o un bene? -
- Non lo sappiamo, Scott - sua madre lo guardò.
Perché il Nemeton si era chiuso?
Certo, magari era successo perché Kira aveva sconfitto il Nogitsune,ma anche questo non si spiegava bene.
Cos'altro sarebbe successo?
Si voltò, vedendo Allison sorridergli.








Era andata nel bosco.
Qualcosa non tornava.
Sicuramente qualcuno doveva aver aiutato Violet.
- Che cerchi? - chiese una voce.
Si voltò, vedendo Malia: - Non dovresti essere qui -'
- Tecnicamente nemmeno tu - fece quella
- C'è qualcosa di strano...dopo aver parlato per un giorno del corpo non é importato più a nessuno. Insomma,questa notizia dovrebbe essere da ogni parte del mondo, e invece.. -
- Meglio così - le ricordò Malia -'Beacon Hills sarebbe piena di giornalisti /'
- non é questo il punto. Guardati intorno, non c'è niente qua. Come se qualcuno volesse mettere a tacere tutto! -
Malia si guardò intorno, era vero,
Sentirono un rumore, poi il buio, entrambe.




- Ehi Stiles - fece lo sceriffo, sedendosi nel tavolo dove il figlio consumava la cena.
- Ehi papà - disse quello.
- Va tutto bene? - chiese l'uomo - tra te e...come si chiama quella ragazza? -
- Malia. Si va tutto bene -
Il padre lo guardò: - Sentì, lo so che sei da sempre innamorato di Lydia, e solamente perché ti snobba non vuol dire che devi stare con-
- Io e Lydia siamo amici, e va bene così, e non sto con Malia solo per quello -
- E allora perché? -
- perché é una bella ragazza -
- che mi dici di Lydia? -
- Penso che...sia finita -
- e il tuo piano per farla innamorare? -
Stiles lo guardò: - chi ti ha detto del... - si bloccò: - Scott. Davvero, ho imparato a conoscerla, ma lei non può essere mia. Ma va bene così. Essere amici é importante -
Suo padre lo osservò: - Sicuro? -
- Certo. Adesso c'è...m- sospirò - Malia -
- Sicuro che ti piaccia? - domandò curioso.
- Certi! Di chi pensi potrei innamorarmi,sceriffo! - gli toccò la spalla.
Lo sceriffo non dubitava l'interesse per Malia di suo figlio.
Ciò che dubitava era che al figlio potesse piacere qualcun'altra che non fosse Lydia.
- Allora, voi avete... - tentò.
- Papà! Ti prego! Non farlo - Stiles sorrise.








 
PRENDETEMI A FUCILATE, SPARATEMI IO NON VI BIASIMO.
 
Non ricordo più nemmeno quando ho scritto lo scorso capitolo, diamine.
E so che la scuola e altri impegni non sono valide come scuse....ad ogni modo, spero che stiate capendo cosa sta succedendo quaggiù a Beacon Hills, e tenetevi pronti perché tra pochi capitoli ci sarà UNA SVOLTA!!

Un bacioooone Lali :*


















 

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Capitolo 6
*** Incubi. ***


Incubs.



Avviso: é solo un capitolo di passaggio, ma c'è una parte fondamentale!!







Si svegliò anche quel giorno. Sbaglio o non era in camera sua?
Era una stanza d'albergo, ma non una qualunque.
Era quella in cui lui ed Ethan avevano quasi fatto l'amore.
Il suddetto si presentò ai suoi occhi: "Ricordi? Cosa abbiamo fatto quella notte. Eravamo così eccitati, oh.."
"Non abbiamo fatto niente" Danny sorrise.
"Tu pensi di no, ma é la che ho scoperto di piaceri"
"Andiamo, Ethan. Mi sei piaciuto fin dalla prima volta in cui ti ho visto, in libreria. Ti sembra poco?"
"No. É tanto" quello sorrise e si accasciò su Danny, mordicchiandogli il collo.
Danny si beò di quel toccò, che solo Ethan riusciva a dargli, chiudendo gli occhi,
Quando li riaprì era nella sua camera. E non c'era nessuno, se non la sua erezione.






Era sceso a prendere un bicchiere d'acqua, ma non sapeva che davanti a lui potesse presentarsi quella mora che lo aveva fatto innamorare per la prima volta.
Sorrideva o stava immobile?
"Allison?" Disse Scott, ad alta voce. Lei annuì e Scott si avvicinò sempre più incredulo: "no..tu sei.."
"morta? Ma sono anche qua, però" sorrise.
"Si ma devi essere..."
"Un allucinazione? Non credo. Sei tu che mi vuoi, Scott. Sei tu che mi porti nei tuoi pensieri..." Borbottò.
Era bellissima, come sempre.
"Sai cosa sta succedendo?" Le domandò.
"Certo. Io vedo tutto da lassù. E lo scoprirai, Scott. Perché tu sei Scott McCall"
No, no, no. C'era qualcosa che non tornava....
Allison non c'era più,
Era sparita. Di nuovo.




"Lydia" qualcuno la chiamava.
Pensava fosse una semplice illusione, uno scherzo dei suoi poteri.
Perché ormai era chiaro, lei aveva dei poteri.
Il suo nome veniva ripetuto sempre più forte.
Ok, magari un'occhiata la do.
Si stupì nel vedere di fronte a se la figura di  Aiden.
"Aiden? Oh mio dio, tu..."
"Io sono morto" fece lui.
Lydia lo toccò, trovandolo perfetto, come sempre.
"Ho bisogno di sapere una cosa, Lydia"
"Tutto quello che vuoi" non riusciva a crederci.
"Mi hai mai amato quanto lui?"
Lei lo guardò. Una domanda del genere non se la sarebbe mai aspettata.
Ricordò tutti gli istanti passati con lui, ma non voleva mentirgli.
Chiuse gli occhi e sospirò, poi, quando li riaprì, Aiden era sparito, così come ogni sua certezza.






"Derek" sorrise quella, con faccia beffarda.
"Jennifer" fece lui.
"Perché quello sguardo sorpreso?"
"Tecnicamente dovresti essere morta"
"Forse sono nei tuoi pensieri"
"Tu? No. Penso a Boyd, Isaac, Erika...ma tu..."
"Allora perché mi hai richiamato! Ti sentivi solo?" Lei fece per toccarlo ma lui si scansò:
"Se ti azzardi a farlo ti taglio la gola!" La minacciò.
"Fa pure. Tanto sono già morta" se ne andò com'era venuta.
Che cazzo stava succedendo?
Da quando era arrivata Violet erano iniziate queste cose, be, per quanto riguardava lui.
Era sicuramente colpa di quella,per questo l'altra banshee non aveva saputo cosa fare.
Derek era certo che fosse colpa di Violet.




Aveva chiamato Violet a casa sua, e il padre aveva lanciato uno sguardo tra il curioso e malizioso ma Stiles lo aveva cacciato dalla sua camera.
Solo poche ore prima Scott lo aveva chiamato per dirgli che aveva visto Allison, ed era preoccupato per la cena di famiglia che avrebbe coinvolto anche Kira.
È dato che Meredith non aveva capito che creatura si celasse in Violet, lui aveva deciso di indagare da solo, come sempre, del resto.
"Bene, Violet. Ti ricordi da dove vieni?" Le chiese.
"I miei...sono tedeschi" Stiles annuì e si annotò le cose in un black notes.
"Quando hai iniziato ad avere sintomi?"
"Non lo so"
"Quando e dove hai incontrato Braeden?"
"Tre settimane fa, al sud" Stiles annuì.
"Tu...in cosa ti...be, hai capito" era difficile dirlo.
"Testa e busto di ragazza normale e gambe da cavallo...non sarò un centauro?"
"No, fidati. I centauri non sono come quello di harry Potter"
"Abbiamo finito? Perché non vedo Cora da tutto il giorno.."
"Certo, puoi andare"
Stiles guardò internet.
Amico, aiutami tu.






Melissa entrò nel loft di Derek: "per quale motivo...oh" si bloccò, notando le due ragazze piene di ferite.
Peter l'aveva chiamata e lei era corsa subito.
"Come é successo?"
"Qualcuno ci ha attaccate" disse Malia.
"Facciamo veloce...io...sto per conoscere Kira!"





Violet camminava per la strada.
"Non dovresti camminare tutta sola" avrebbe riconosciuto quella voce.
Si fermò e controllò l'orologio.
"Sono appena le sei!"
"Ma a Beacon Hills succede di tutto, le ragazze carine...qualcuno potrebbe prenderle e portarle..." Erano di fronte.
"Mi stai dicendo che sono carina?
"Può essere" fece il vago "ti accompagno a casa?" Le domandò.
"Volentieri, Liam." Fece lei, sorridendo.




Melissa arrivò a casa appena in tempo.
Scott e Kira l'aspettavano.
"Possiamo cenare!" Disse contenta.

E la serata passò così, chi cenava allegro, chi si faceva accompagnare, e chi cercava spiegazioni in internet.















MI SPIACE AVVISARVI E DIRVI CHE LA STORIA SARÀ MOMENTANEAMENTE SOSPESA.
SPERO COMUNQUE CHE CONTINUERETE A SEGUIRLA, PERCHÉ MI FAREBBE PIACERE,
UN BACIO,

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