forse sono innamorata...o forse no?

di ShilVerShine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ero appena entrata in quella stanza d’albergo che per un certo periodo sarebbe diventata la mia dimora, cioè fino a che non avrei trovato un lavoro e un po’ di soldi per comprare una vera e proprio casa tutta per me. Posai le valige per terra e mi fiondai sul letto. Per un attimo chiusi gli occhi ripensando a quella mattina:
FLASHBACK
Suona la mia dannata sveglia. Mi alzo svogliatamente dal mio caldo letto, mi lavo, mi vesto e scendo a fare colazione. Le valige erano posizionate in un angolo a caso della sala. Mi avvicino per ammirare le mie compagne di viaggio, ma sento una voce alle mie spalle, una voce che avrei riconosciuto benissimo dati i miei 18 anni di vita trascorsi affianco a lei. Era la solita voce roca di prima mattina che mi chiamava sempre per farmi svegliare, quando dovevo andare a scuola alle elementari. Ovviamente con il passare degli anni ho cominciato a svegliarmi da sola. Mi volto accogliendola con un bel sorriso “buongiorno tesoro, sei in ansia per la partenza?” “un po’, sai non ho mai viaggiato da sola” “capisco” disse avvicinandosi e mettendo una mano dietro la mia schiena in segno di conforto “sai quando ero piccola anche io adoravo viaggiare proprio come te e volevo andarmene da questo posto, ma poi è arrivato tuo padre e da li ho deciso di restare per stare accanto all’uomo che amo. Anche tu ora stai facendo la tua scelta e sono sicura che non te ne pentirai, come anche io non me ne sono pentita” “grazie mamma ma non preoccuparti, in fondo dimentichi che ho anche una mia amica li e…forse mi darà una mano” dissi abbracciandola “hai ragione…ma ne hai parlato con lei di questa storia?” “veramente no ma…sono sicura che mi aiuterà comunque, del resto siamo amiche intime da molto tempo e ci siamo sempre aiutate a vicenda” “hai ragione.  Dai veni a fare colazione ora, altrimenti il tuo latte caldo si fredda” “va bene” dissi seguendola in cucina. Poco dopo vedo la porta aprirsi, ma non vedendo nessuno entrare sono costretta a far scendere il mio sguardo più in basso, facendomi scappare un sorriso. Era la mia piccola sorellina di sette anni, ovviamente con un metro e sessantacinque di altezza più i tacchi di 10 cm non avrei potuto vederla. Mi alzo dalla sedia per accoglierla in un caloroso abbraccio di prima mattina “buongiorno piccola” “buongiorno” “sei ancora assonata?” dissi ridendo “si…si vede?” “molto” dissi mentre alzando i miei occhi incontro quelli assonati di mio padre “ehi siete già tutti svegli?” “si papà, tu sei peggio di un ghiro e se mai dovessimo interrompere il tuo bel sonnellino si scatenerebbe il finimondo” dissi  ridendo per la faccia che aveva appena fatto “va bene va bene ma ora a parte gli scherzi…ti senti pronta ad iniziare una nuova vita tutta sola?” “si papà stai tranquillo, credo di essere abbastanza pronta” “va bene mi fido” disse lui. Dopo aver fatto la colazione mi metto i giubbotto e saluto con un abbraccio mia madre e mia sorella. Quest’ultima viene da me piangendo e così la prendo in braccio “ehi piccola perché stai piangendo?” “perché tu te ne vai e non ci rivedremo mai più” disse con le lacrime “oh tesoro mio questo non è un addio, io tornerò anche prima che tu te ne renda conto…te lo prometto” lei sapeva che mantenevo le promesse e così le ricomparve un bel sorriso “ecco così ti voglio” dissi asciugandole le  lacrime. Vidi scappare una lacrima anche a mia madre prima che potessi uscire definitivamente dalla mia casa. Il viaggio in macchina fu silenzioso e breve. Giunti  all’aereo porto, abbracciai mio padre, presi le valige e una volta che vidi la macchina ormai lontana, mi misi ad aspettare in silenzio e con impazienza il mio volo per la bellissima Londra. Una volta che l’aereo fu arrivato salii a bordo, allacciai la cintura e misi le cuffiette. Dormii per quasi tutto il viaggio e una volta arrivati, se non fosse stato per il signore seduto accanto a me, starei ancora dormendo beatamente. Infine una volta scesa mi diressi in questa stanza.
FINE FLASHBACK
Ora ero tornata alla realtà. Sapevo che avrei dovuto trovare un lavoro, ma non mi sarebbe stato tanto difficile. Qui a Londra avevo una mia amica del resto anche intima, che forse mi avrebbe aiutato per trovare lavoro, dato che erano anche un bel po’ di mesi che si trovava qui. In effetti non sono completamente sola dopotutto ed è anche per questo motivo che ho deciso di partire. Magari sarei potuta andare a vivere con lei…chissà? Tolsi quei pensieri dalla testa e cominciai a disfare la valigia. Misi ogni cosa al suo posto e una volta finito, decisi di andare a farmi una bella doccia rilassante. Dopo di che chiamai i miei per comunicare il mio arrivo. La sera cenai con il piccolo spuntino che mia madre aveva preparato e messo nella valigia e mi addormentai.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Quella mattina mi svegliai molto presto per andare a fare colazione. Frugai la valigia da cima a fondo ma non trovai niente che assomigliasse a qualcosa di commestibile. Così fui costretta a vestirmi, prendere la piccola mancia che mi era rimasta dei miei e andare a fare colazione in un bar o in qualsiasi altro posto purché potessi mangiare, anche perché lo sanno tutti che la colazione è il pasto più importante della giornata. Così mi diressi in un bar per mia fortuna abbastanza vicino all’hotel. Ordinai un bel cappuccino e un cornetto, pagai il conto e una volta finito, decisi di chiamare la mia amica. Frugai nella rubrica per cercare il suo nome e una volta trovato il nome Chiara, spinsi il tasto verde e chiamai. Dopo pochi minuti “pronto?” “pronto chiara sei tu?” “si sono io ehm…con chi parlo?” “sono Helena…rammenti le giornate passate insieme da piccole…eravamo amiche molto intime ma poi quando tu sei venuta a stabilirti qui non ci siamo più contattate” “oh! Ciao Helena! Come sono contenta di risentirti, sapessi quanto mi è dispiaciuto non sentirti più, ma il lavoro qui è molto duro e non ho un attimo di pace…come stai?” “bene bene e tu?” “abbastanza tranne un po’ di stanchezza…allora come mai mi hai chiamata? Ti serve qualcosa?” disse “rammenti i nostri discorsi per telefono? Bè mi avevi promesso che nel caso fossi venuta qui a Londra mi avresti aiutato volentieri” “si si ricordo molto bene la nostra ultima chiamata e cosa c’entra? Ti serve un lavoro?” “ in teoria si. Sai sono venuta ieri qui a Londra e…” “…aspetta aspetta fammi capire bene, tu sei già qui? Nel senso qui a Londra?” “si” “sul serio!!! Oh! Ma certo che ti aiuterò stanne certa, tra due giorni massimo, avrai un lavoro io qui sono esperta e sono tutti miei amici, ti troverò facilmente un lavoro, ma dov’è che vivi o alloggi per il momento?” “bè alloggio in un piccolo hotel, si trova vicino un bar molto grande dove sono andata appena a fare colazione. L’hotel si chiama…White hotel” “ah! ho capito dove si trova! Senti resta lì verrò a prenderti con il mio ragazzo sempre che a te non dispiaccia venire a vivere a casa mia” “no assolutamente ma…ho paura di dare fastidio, non voglio essere di troppo” “ma non sei assolutamente di troppo fidati, altrimenti perché te lo avrei chiesto?! Comunque sto arrivando aspettami fuori dal tuo hotel a dopo” “a dopo e grazie mille” “ non preoccuparti…e oh senti ci sono anche altri ragazzi a casa mia, ormai siamo tutti come fratelli spero che a te non dispiaccia” “ma no affatto, anzi forse mi farà bene stare con dei ragazzi” “perfetto allora a dopo” “a dopo!” ero così elettrizzata all’idea di stare a casa della mia amica e di scherzare come quando eravamo piccole, ma la storia dei ragazzi mi intimidiva un po’…insomma i ragazzi non sono mai stati il mio forte e prima d’ora non ho mai avuto neanche un ragazzo. Ora era arrivato il momento di lasciare il passato alle spalle, pensare solamente al presente e non fare stupidaggini. Così salii in camera d’albergo per poter prendere le valige e mi misi ad aspettare l’arrivo della mia amica. Poco dopo in meno di 10 minuti, ecco spuntare una Land Rover nera fiammante e luccicante. Vedendola ho subito pensato ‘caspita questi quanti soldi che hanno, insomma per farsi una Land Rover ci vogliono un bel po’ di soldi’ dal finestrino del guidatore vedo spuntare un bel ragazzo moro dagli occhi color nocciola. Era proprio un bel ragazzo, caspita se lo era! Poi porto il mio sguardo oltre e vedo la mia amica agitare la mano e gridare un “ciao!!” mentre io mi affrettavo a rispondere con un “ciao!!” a mia volta. La vedo poi scendere e corrermi in contro per abbracciarmi “oddio quanto mi sei mancata Helly!” disse stritolandomi e così feci io a mia volta “oh anche tu bella!” poi scese anche il moro che sarebbe dovuto essere il ragazzo di Chiara “piacere io sono Zayn, il ragazzo di Chiara” disse porgendomi la sua mano, che io accettai volentieri “ piacere io sono Helena, la sua migliore amica da molto tempo, ma abbiamo smesso di frequentarci da quando è qui” “mh mi aveva accennato in passato qualcosa su di te” “bè che aspettate? Non vorrete rimanere li fuori a congelarvi spero” disse Chiara che era già rientrata in macchina “in effetti ha ragione dai andiamo” disse Zayn che da bravo gentiluomo mi aprì la portiera della macchina e una volta chiusa, si rimise in marcia. In macchina ruppi il silenzio “allora? Dov’è che abitate?” “bè è una specie di villa, si trova abbastanza vicino al tuo hotel” “capisco” dissi e dopo di che piombo il silenzio fino all’arrivo. Una volta arrivati presi le valige. Ma le feci ricadere poco dopo con la bocca spalancata e gli occhi allucinati per il semplice fatto che…la villa era magnifica!!!! C’era un cancello bellissimo tutto placcato d’argento, poi un lussuoso giardinetto con una stradina che conduceva ad un arco e subito dopo una fontana al centro di tutto e una volta superata, sbuca una bellissima casa bianca che sembrava veramente la White House. Pensai ‘se fuori è così, figuriamoci dentro’. Appena entrata mi ritrovo un ragazzo con un fisico pazzesco e un altro dagli occhi azzurro mare che giocavano alla play, entrando ancora di più vedo un biondo sicuramente tinto con due occhi color ghiaccio che con fare da sexy e con le mani in tasca va in cucina. In fine mentre ero intenta ad esplorare quella magnifica stanza e i suoi strani abitanti, mi volto ritrovandomi davanti un riccio estremamente sexy con degli occhi verdi molto particolari tipo verde acqua che mi disse “ciao! Tu devi essere la nuova arrivata! Piacere io sono Harry” disse “piacere io sono Helena” dissi non smettendo di fissarlo, poi la mia amica interrompe quella magnifica scena dicendo “ragazzi!!! Venite a conoscere la mia amica! Lei d’ora in avanti vivrà qui con noi!” piano piano il biondo e gli altri due si avvicinano “ragazzi voglio presentarvi la mia amica Helena, nonché mia amica intima da molto tempo ma che a causa del lavoro non ho più contattato” “piacere io sono Liam è un piacere conoscerti” dice il ragazzo dal bel fisco “io sono Louis è un onore per me segnorita” disse prendendomi la mano e baciandola delicatamente. Mi feci scappare una piccola risata per quel gesto, poi fu il turno del biondino “piacere io sono Niall, sono felice di conoscerti, Chiara ci ha un po’ parlato di te, spero ti piaccia stare qui con noi” “vedrai sarà divertente” disse il ragazzo dagli occhi color mare meglio noto come Louis “grazie ragazzi è un piacere anche per me, siete stati molto carini, non avevo mai ricevuto prima d’ora un’accoglienza simile vi ringrazio” “ma figurati” disse il biondo “Helena se vuoi andare a posare le tue valige puoi farlo, la tua camera si trova vicino a quella di Harry…abbiamo sempre avuto due stanze in più non sapendo cosa farne e finalmente almeno una, potrai utilizzarla tu, spero ti piaccia” disse Chiara “a me già piace tutta la villa e le persone, figuriamoci la mia stanza!” dissi non smettendo di fare sorrisi a 32 denti “ok se vuoi ti porto io le valige così, ti mostro anche la stanza” “ti ringrazio molto Harry ma…non vorrei crearti problemi o disturbi” “non mi crei nessun problema e nessun disturbo lascia fare a me” “grazie mille” “figurati” disse e così portò le mie valige fin sopra la mia camera. Una volta arrivati spalanco la porta e…la mia stanza era spettacolare!! Era di un violetto meraviglioso e di un bianco candido, c’erano una scrivania, una libreria, un letto, una finestra, un bagno tutto per me e tante altre cose. “ecco fatto spero ti piaccia la tua stanza” “oh altro che se mi piace è…è perfetta davvero! Grazie, grazie mille è meraviglioso stare qui” “sono contento che ti piccia” “…grazie anche a te Harry per…per tutto” “ma di niente figurati…ehm ora vado ci vediamo sta sera a cena” “d’accordo a dopo” e una volta avergli lanciato un piccolo sorriso, ricambiato anche da lui, chiuse la porta. Mi misi sul letto e mi addormentai.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Al mio risveglio notai che la mia valigia non era ancora stata svuotata e che la mia roba era ancora dentro di essa. Così ne approfittai per disfarla. Una volta messo tutto in ordine mi volto verso la piccola sveglia che stava sul mio comodino e guardo l’ora: le 17:00 del pomeriggio. ’COSA?! Caspita quanto ho dormito!!’ poi non sentendo nessuno al piano di sotto, incuriosita scendo. In cucina non c’era nessuno, neanche in salotto e così anche in terrazza e in bagno…ma dov’erano finiti tutti? Così decido di andare a controllare nelle camere, mentre ogni tanto gridavo cose come ‘ragazzi siete qui?’ o ‘ragazzi vi prego se è uno scherzo non è di certo divertente…mi sto preoccupando’ mi ero fatta tutte le camere ma mi fermo davanti quella che credevo fosse quella del biondo. Da fuori non si sentiva niente, così decido di bussare e di entrare: mi ritrovo Niall sul letto che dormiva e che indossava delle cuffiette. Stava dormendo profondamente e così decido di non disturbarlo. Stavo per uscire quando noto che il cellulare che teneva in mano stava per cadergli a terra e così con uno scatto fulmineo ma allo stesso tempo molto delicato, gli afferro il telefono al volo e gli tolgo le cuffiette. Poggio il cellulare sul comodino ed esco. Ma prima che potessi farlo vengo richiamata indietro o meglio Chiara viene richiamata indietro “Chiara non rompere e ridammi il cellulare” aveva ancora la voce impastata dal sonno e sembrava che fosse in dormiveglia. Così mi avvicino “per tua informazione non sono Chiara, sono Helena” dico in tono scherzoso. A quelle parole lo vedo alzarsi di scatto, mettendomi paura “oddio scusami io non volevo cacciarti ma credevo fossi Chiara sai ormai sono abituato con lei e non credevo fossi tu mi spiace io…” lo zitto con un dito sulla bocca “ehi sta calmo non è successo niente, anzi sono io che ti ho disturbato a dire la verità” “come mai eri in camera mia?” “bè non vedendo nessuno ne in cucina, ne in salotto, ne in terrazza, ne in bagno, ne nelle proprie camere, ero iniziata a preoccuparmi” “ oh mi pare giusto…bè gli altri sono usciti a fare una passeggiata” “e come mai non sei andato con loro?” “bè semplicemente non me la sentivo e poi qualcuno doveva pur rimanere a farti compagnia” “e tu ti sei offerto volontario…ti ringrazio, sei un tesoro” mentre lui timidamente si grattava la nuca “bè in fondo non ho fatto niente di speciale, semplicemente non volevo che restassi da sola tutto qui…in fondo è così che ci si comporta da amici” ci lanciamo due sorrisi e poi io dico “scusami se ti ho preso il cellulare e tolto le cuffiette non intendevo disturbarti, l’ho fatto semplicemente perché stava per caderti e non volevo si rompesse” “oh grazie ma non dovevi” disse lui “ma certo che dovevo è così che ci si comporta da amici” dopo di che ci sorridemmo di nuovo prima che potessimo sentire la porta principale aprirsi. Ci dirigemmo al piano di sotto, dove erano appena rientrati Chiara e tutti gli altri “oh Helena ti sei svegliata” disse Liam “si scusatemi ho dormito troppo” dissi arrossendo “ma tranquilla io l’ho detto per scherzare” disse facendomi uno di quei bellissimi sorrisi che solo un ragazzo così dolce poteva regalarti. Dopo di che vedemmo film e mangiammo schifezze per tutto il resto della giornata e vedemmo ogni genere di film. Era mezzanotte e io stavo morendo di sonno, poi capirai avevamo messo un film romantico. Adoravo il genere romantico, ma di certo in quel momento non mi avrebbe aiutato a stare sveglia. Ero seduta tra Niall il ragazzo dolce e Louis il ragazzo divertente. Stavo lottando per cercare di rimanere sveglia, ma fino a quel momento avevo ottenuto scarsi risultati. Alla fine mi addormentai. Una volta che il film fu finito…”bene ragazzi è stata una fantastica giornata” disse Chiara “eh si…ma ora sarebbe meglio che andassimo a dormire…non è vero principessa?” disse Zayn avvicinandosi alla sua ragazza e rubandole un bacio “come mai così tanta fretta voi due piccioncini? Non starete pianificando qualcosa vero?” disse Liam “ma che scherzi amico? E cosa credi che stessimo pianificando? Una rapina?” disse Zayn “idiota non intendeva quello!” disse Louis “so benissimo cosa intendeva non sono mica scemo e comunque per tua informazione, non stiamo pianificando niente che ti possa interessare caro il mio Liam” “se lo dici tu” disse Liam alzando le mani in segno di arresa “ehm ragazzi?” disse Niall “cosa c’è Niall?” chiese Louis “ehm Helena si è addormentata sul mio braccio e non vorrei svegliarla dal suo bel sonno, potreste aiutarmi a portarla di sopra senza farla svegliare?” “d’accordo aspetta…” disse Louis. Tentarono di portarmi sopra ma non volevano svegliarmi. Allora ci pensò Harry “dai ragazzi lasciate fare a me” “si ma fa attenzione” disse Niall “ragazzi ma dico stiamo scherzando? Se si sveglia non importa, si riaddormenta” disse Zayn “non bisogna farne un dramma” “Zayn ha ragione ragazzi è esagerato” disse Liam. Harry mi stava portando in braccio, facendo attenzione a non cadere per le scale. Aprì la porta con un piccolo calcio e mi poggiò sul letto con una tale delicatezza che sembrava fossi di cristallo per lui. mi accarezza dolcemente il viso e mi dice “buonanotte Helena” dopo di che chiude la porta. Avevo visto tutta la scena ed ero paonazza in viso, in più Harry mi aveva dato la buonanotte. ‘smettila di fare la sciocca non diventare paonazza per ogni cosa…dimentichi quello che ti è successo? Non ti conviene innamorarti di nuovo…una volta basta e avanza giusto?’ la mia coscienza non la smetteva di tormentarmi. Sarei stata capace di ucciderla ma dopo tutto aveva ragione. non potevo commettere due volte lo stesso errore, e cioè rinnamorarmi di una ragazzo. Avevo giurato a me stessa che non mi sarei mai più rinnamorata ed è proprio quello che farò. Dopo di che mi addormentai.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


La mattina seguente mi svegliai vero le 9:00 e di buon umore, scesi a fare colazione. Scendendo mi ritrovai davanti Harry, sicuramente si era appena svegliato. “buongiorno” dissi timidamente “buongiorno principessa, dormito bene” non potevo crederci. Il riccio mi aveva appena chiamata “principessa”. Tra qualche istante sarei svenuta, ma la mia vocina interiore continuava a ripetermi le stesse cose della sera precedente, come fossero un disco e mi diceva “ricordi? Avevi giurato che non ti saresti più innamorata” ma io feci finta di niente. “ehi ci sei? Pronto?” disse Harry vedendomi tra le nuvole “oddio Harry scusami, oggi sono molto pensierosa” “ahahah me ne sono accorto” Dio quanto era bello il suo sorriso. Mi persi un attimo a guardarlo dopo di che sfoggiai uno dei miei più bei sorrisi e mi incamminai verso la cucina. Appena arrivati Harry disse “buongiorno a tutti!” “ehi buongiorno anche a voi!” dissero gli altri “giorno ragazzi!” “dai seguimi, andiamo a fare colazione” disse Harry invitandomi a seguirlo. Io ovviamente accettai e così ci dirigemmo in cucina. Optammo poi per del latte caldo e un po’ di biscotti. Lo vidi mettersi ai fornelli e cucinare. “wow sei anche bravo a cucinare?” “bè si un pochino…mi sembrava giusto che facessi io la colazione, dato che tu sei una nostra ospite” intanto lo fissavo da dietro mentre cucinava. “bè anche se sono un’ospite non vuol dire che tu debba disturbarti per me…potrei cucinare io” “spiacente ma gli ospiti non possono cucinare” “dai ti prego permettimi di aiutarti” “per preparare del latte non serve che mi aiuti” “ma io voglio aiutarti” “no e adesso siediti” disse scherzosamente e prendendomi una sedia “anche la sedia mi prendi ora?” “si” disse lui “sai Harry il fatto che io sia un’ospite in questa casa, non vuol dire che voi dobbiate fare i servi per me, posso fare anche da sola e poi non vorrei mettervi incomodo… perciò io ora ti aiuto con o senza il tuo consenso” così con passo deciso mi avvicinai a lui e per sbaglio, urtai il suo gomito e il latte finì tutto sul mio pigiama “oh mio dio mi dispiace non volevo sporcarti” “no tranquillo è stata colpa mia, ho urtato per sbaglio il tuo gomito scusami” “ecco visto cosa è successo?” “scusami mi spiace” dissi uscendo tristemente dalla cucina. Lui mi seguì e mi prese un polso “ehi perché te ne stai andando? Non ti ho mica cacciato o detto che sei una poco di buono” “ma è vero, non faccio altro che creare problemi a tutti” “non è affatto vero, dai torniamo in cucina” rientrammo in cucina “sono una scema” “sai il fatto che tu sia un po’ “cocciuta” nel senso che non ascolti quello che ti dicono, non vuol dire che tu sia una poco di buono” “a si eh…io sarei la cocciuta” presi al volo della farina che stava sul tavolo e gliela buttai sui capelli “come hai osato sporcare i miei ricci? Ora ti sistemo io” disse in tono di sfida “vieni!” dissi sfidandolo a mia volta. Prese altra farina mischiata con uova e me la lanciò addosso “adesso ti faccio vedere io” dissi rincorrendolo e buttandogli la stessa cosa che aveva lanciato poco prima su di me. Ci ritrovammo così a correre per tutta casa, mentre i ragazzi ci guardavano scioccati, compresa Chiara che sembrava non avesse visto mai Harry comportarsi così con una ragazza. Tentando poi di fuggire alle sue grinfie, mi diressi poi in camera mia. Tentai inutilmente di tenere chiusa la porta, poggiando la mia schiena contro di essa, ma la forza di Harry era superiore alla mia e così in un batter d’occhio me lo ritrovai in camera. “fine della corsa furbetta” disse avvicinandosi “no per niente” dissi correndo nel piccolo bagno che era nella mia cameretta, ma prima che potessi arrivarci fui afferrata per un polso e scaraventata sul mio stesso letto “ora si che è veramente fine della corsa non è vero?” disse Harry sfoggiando il suo magnifico sorriso “bè direi proprio di si” “no sbagliato!” disse cominciando a farmi il solletico, in particolare alla pancia cioè il mio punto più debole. “ti arrendi?” disse lui “mai!!!” urlai io tra le risate. Lui continuò e alla fine cedetti “ti arrendi?” “si si si ahaha ma fammi respirare ti prego ahahah” dopo di che mi lasciò respirare e si distese affianco a me, mentre entrambi riprendevamo respiro. “ahaha è stato divertente” “si molto, ma l’ultima parte è stata orribile, potevo morire dal ridere” “ahaha ma tu sei morta dal ridere” “no ma io intendevo morire sul serio” “ahaha esagerata”. Ci fissammo per un po’ e poi gli dissi “sai sta notte mi sono sentita…sola” “cosa intendi per “sola”?” disse lui “bè avevo come l’impressione che mi mancasse qualcuno o qualcosa accanto” “bè forse non sei abituata a stare al buio…spesso succede anche a me” “hai paura del buio?” “bè sono sempre stato abituato a stare con almeno un filo di luce, ma ora la mia lampadina si è rotta” “oh capisco…bè ma io non intendevo proprio questo intendevo proprio a livello personale…sentivo il bisogno di una persona accanto” “magari se vuoi sta notte potresti venire da me se ti ricapita” “grazie per l’offerta, sei molto dolce, ma non vorrei darti fastidio” “per l’ultima volta, ti ripeto che non mi dai fastidio sia a me che agli altri quindi se vorrai venire potrai sempre contare su di me” “d’accordo grazie Harry, sei molto carino” “ma figurati…cmq ora sarà meglio che vada a farmi una doccia. Dopo uscirò con i ragazzi e non vorrei andare in giro con della pasta di uova e farina attaccata in faccia sai” mi lasciai sfuggire una piccola risata “si sarà meglio che vada anch’io” “allora a dopo” “a dopo Harry”. Dopo di che mi fece un ultimo sorriso e uscì dalla mia stanza. Mi ridistesi su letto e iniziai a pensare. Dopo di che andai a farmi una doccia.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Una volta fatta la doccia, mi vestii e scesi in salotto, ritrovandomi Louis che stava parlando con Liam, Zayn e Niall che guardavano la tv, commentando di tanto in tanto le ragazze che faceva vedere il programma, mentre la mia amica si arrabbiava perché era gelosa che il suo ragazzo facesse troppi apprezzamenti sul lato B delle ragazze. Cercai poi Harry con lo sguardo, quando fui poi interrotta da una voce “ehi principessa! Ti sei svegliata?” disse Louis “si non mi vedi?” dissi ironicamente, indicando con le mani il mio corpo “ah buongiorno!” disse Niall che finalmente smise di guardare quella tv e si accorse della mia presenza. Si avvicinò e mi abbracciò, mentre io ricambiai. Negli ultimi 2 mesi avevamo legato molto, da quando c’era stata la storia di quell’entrata in camera sua, e da li era nata una grande amicizia tra noi. Nel frattempo anche Chiara, Zayn e Liam mi dissero “buongiorno!” mentre io ricambiai. Ma c’era un’altra cosa che mi interessava più dei saluti e degli abbracci mattutini ed era…che fine aveva fatto il riccio? Mi guardai intorno ma niente, così decisi di chiedere “ma dov’è finito il riccio?” Louis stava per darmi una risposta, ma…”eccomi” disse Harry, spuntando dietro di me dal nulla. Lo guardai. Aveva solo dei pantaloni neri addosso, mentre il suo petto era lasciato scoperto e reggeva in mano una maglietta bianca, che sicuramente stava per infilare “mi stavate cercando?” continuò Harry “ehm no però mi stavo chiedendo…ehm ci stavamo chiedendo dove fossi finito” dissi arrossendo “ah…bè ero di sopra a vestirmi” disse “e tra poco devo uscire” “oh e si può sapere con chi?” chiese un Niall curioso “esco con Miriam” disse lui “wow con quella ragazza strafiga!?” poi mi intromisi io “ehm…scusate ma chi è questa Miriam?” dissi leggermente infastidita “è la ragazza più figa del quartiere” disse Niall “ma un momento, voi non dovreste lavorare?” dissi “oh già che sbadata! Avevo dimenticato di dirti che, siccome loro sono dei pigroni, non lavorano. Infatti a portare soldi e cibo qui, ci penso io” disse chiara “oh capisco…peccato” dissi “cosa peccato?” disse Harry “che non avete un lavoro” dissi io “e perché?” “perché la povera chiara deve mantenere 7 persone, ovviamente inclusa lei e voi potreste anche darle una mano” “oh ma il lavoro che faccio io ci mantiene bene” disse Chiara “si ma il fatto che loro escano a fare passeggiate con “ragazze” o che vedano film in cui le ragazze sono più scoperte che coperte, non li giustifica. Le donne, ed è sempre stato così, hanno sempre faticato di più rispetto all’uomo e sapete perché? Perché l’uomo è un pigrone. Non fa altro che stare sdraiato tutto il giorno e andare in giro a bighellonare” “bè questo è vero” disse Chiara “infatti per fortuna che adesso troverò anche io un lavoro, almeno saremo in due a dover patire questa sorte” “ehi un momento! Guardate che nessuno ve lo fa fare” disse Harry “ certo! e intanto chi manderebbe avanti la “famiglia” eh?” “bè…” disse Harry non riuscendo a formulare una frase di senso compiuto “…come immaginavo” dissi dirigendomi in camera e sbattendo la porta, per poi scivolare su di essa con la schiena. Non riuscivo a sopportare l’idea che Harry quel pomeriggio sarebbe uscito con quella Mariam. ‘ma io dico ma ti senti? Tu non ami quel ragazzo eppure provi gelosia per lui’ ed eccola qui di nuovo. La voce della mia coscienza mi stava portando al manicomio. Facevo finta di non ascoltarla, anche perché per me era solo un altro peso in più dargli ascolto. Mi misi ad ascoltare la musica. Era l’unica cosa che in quei brutti momenti, sapeva come tirarmi su il morale. Mi misi sul letto e pensai. Non volevo che Harry uscisse con quella ragazza. Poi mi venne in mente un’idea. Scesi di sotto e mi diressi in cucina da Chiara. “Chiara potrei parlarti un momento in privato?” “certamente” disse lei “si ma…se non ti spiace vorrei parlare con te i camera mia” “d’accordo, come vuoi” mi disse. Una volta di sopra…”allora ricordi che prima Harry ha detto che sarebbe uscito con una ragazza?” “si è vero, infatti si sta preparando in camera sua e quindi?” “bè ecco io…ehm…io credo di provare qualcosa per lui e…bè vorrei che non uscisse con quella ragazza” “oh no! Non posso crederci!!! Ti piace Styles!!! Oh porca pupazza!!” “scusa potrei sapere che cosa c’è di strano?” “no niente è solo che bè a tutti piace Styles e quindi…sei in un bel pasticcio” “in che senso?” “nel senso che siccome piace a mille ragazze, temo che sarà difficile che lui noti proprio te di quelle mille” “ah bene mi staresti dicendo che non sarei alla sua altezza? Bè direi grazie mille, grazie per avermi rovinato ancora di più la giornata!” “scusami, mi spiace non volevo” “fa niente scusami tu. Il fatto è che sono molto arrabbiata per questa storia” “e che cosa hai intenzione di fare?” “bè io avrei voluto impedirgli questa uscita, ma da quello che dici tu non ne vale neanche la pena perché tanto non mi amerà mai” “scherzi? Io non ho mica detto questo, ma comunque dovrai affrontare una dura battaglia per poterlo avere” “già…lo so” “senti ora non ti abbattere, fa finta che io non ti abbia detto niente…come avresti fatto il piano?” “bè io non lo so, è per questo che ho bisogno del tuo aiuto” “allora io posso solo dirti che la ragazza con cui esce è una mia amica quindi…” “sul serio!!! Allora è tutto perfetto!! Magari potresti distrarla, non so ti inventi una scusa, tipo che Harry non è in casa mentre io lo distraggo in camera sua che ne pensi?” “bè potrebbe funzionare, ma io non sprizzerei vittoria così subito perché Harry non si lascia trattenere così facilmente, inoltre oggi avete anche avuto un piccolo litigio o sbaglio?” “si, ma questo piano potrebbe funzionare! Ti prego ho bisogno del tuo aiuto, te lo chiedo come amica…ti prometto che ricambierò il favore” “d’accordo mi devi un favore, ma sappi che se nel caso Harry venisse a sapere di questo piano, io non esisto anche perché è stata tua la brillante idea di organizzare questa bravata per non farlo uscire con Miriam” “si va bene va bene...” “adesso bisogna solo aspettare l’arrivo di quella ragazza, ma è meglio che io scenda giù altrimenti potrebbe sospettare qualcosa” “si hai ragione, grazie mille Chiara…ti sono debitrice” “non c’è di che, è a questo che servono le amiche no?” disse facendomi un sorrisone, mentre io ricambiai il suo sorriso. Una volta che chiuse la porta, decisi di aspettare l’arrivo di Miriam, ingannando il tempo leggendo un buon libro. Passate due orette sentii suonare alla porta. Mi precipitai di sotto per vedere chi fosse e rimasi nascosta dietro un muro. Era lei!! Corsi subito in camera di Harry. Bussai e non ricevendo risposta entrai. La stanza era molto ordinata, nemmeno io ero così ordinata come lo era lui. Quello che mi stupì fu soprattutto una libreria con tantissimi libri. Era fantastica quella stanza. Poi ad un certo punto vidi uscire Harry dal bagno con indosso una maglietta bianca che lasciava intravedere i suoi muscoli, dei jeans, delle converse nere e con i capelli bagnati. Era stupendo!! “ehi e tu che ci fai qui?” disse molto sorpreso “io ehm bè…ecco io…ehm” non riuscivo a parlare. I suoi occhi mi avevano incantata. Poi dal salotto si sentirono voci “oh santo cielo! È arrivata Miriam! Oh no sono ancora conciato così, devo ancora asciugarmi i capelli! Puoi andare ad avvertirla tu che sto scendendo?” “oh no ma non serve, c’è già la mi amica di sotto lo avrà sicuramente fatto lei” “meglio che scenda io” “no no aspetta!” lo richiamai indietro afferrandolo per un braccio “ti prego io…devo dirti una cosa importante e poi se vai giù perderai solo altro tempo non credi?” “bè hai ragione, allora mentre io mi asciugo i capelli, se vuoi puoi dirmi quello che ti serve ok?” “perfetto!” dissi al settimo cielo. Tentai di inventarmi una cavolata, cioè che Louis desiderava farsi un giro con la sua Ferrari, il che era anche vero, ma diciamo che fu una scusa alquanto sciocca “ahahah!! Io lo sapevo già! Gliela presterò per quando dovrà uscire con la sua ragazza Melody” “oh…” “allora era questo quello che volevi dirmi?” “bè…ecco no veramente io volevo…ehm…” non sapevo cosa dirgli. Che razza di stupida che ero stata! Avevo inventato una scusa davvero troppo sciocca e adesso? Che cosa gli avrei detto? “bè ora devo andare scusa, magari me lo dici un’altra volta” “NO!” lo afferrai di nuovo, ma sta volta per sbaglio gli presi la mano. Quanto era calda e grande! Era il doppio della mia che in confronto alla sua, sembrava la mano di una barbie per quanto era piccola. “io…io…ti prego rientra in camera devo dirti una cosa importante” “va bene ma fai in fretta” così lo trascinai di nuovo dentro e per sbrigarmi a farlo sedere sul letto, inciampai tra un paio delle sue scarpe, che per sbaglio erano state lasciate tra i piedi. Così Harry cadde su di me. Nel frattempo si sentivano urla di sotto e subito dopo si sentirono delle scarpe che stavano salendo su per le scale. “oh scusami Harry mi dispiace ma sono inciam…” fui interrotta da una voce stridula molto arrabbiata “Harry ma cosa stai facendo!!” vidi Harry che si rialzò in fretta “oh Miriam scusa ma…ecco io stavo scendendo è solo che lei è inciampata e…” “oh certo! e ti aspetti che io creda a questa bravata!! Eravate tutti e due a terra e tu eri su di lei e poi come avete fatto ad inciampare tutti e due?” “bè lei mi ha preso la mano e mi stava trascinando al letto per…” “per fare sesso? O bè ma allora meglio ancora!! Sai che ti dico Harry? sei uguale a tutti gli altri va a farti fottere!!” e piangendo scese di sotto, sbattendo violentemente la porta principale” intanto tutti quanti erano saliti di sopra per capire cosa fosse successo, inclusa la mia mica che mi fece una faccia dispiaciuta. Poi Harry si girò verso di me davvero arrabbiato “hai visto cosa è successo a causa tua? Sei un disastro! Ora ho perso una donna stupenda, una che non ho mai amato così tanto!” “io…mi dispiace…me…mene vado!” mi sbrigai ad uscire dalla stanza, con gli occhi di tutti gli altri ragazzi puntati addosso mentre le prime lacrime cominciavano ad uscire e si affannavano a rigare il mio viso. Mi sentivo una stupida ad aver pensato per un momento che forse provava qualcosa per me, ci sparavo così tanto. Avevo solamente peggiorato le cose, ora lui mi odiava e invece di migliorare il nostro rapporto, avevo finito col rovinarlo. Mi infilai sotto al letto e continuai a piangere come una bambina.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ero stata tutto il giorno a piangere. Ero stata una sciocca. Lui la amava e avevo rovinato tutto. Non avrebbe mai amato me, mai. Mi sentivo una sciocca, un’illusa…Ad un tratto bussarono alla mia porta e non mi sorpresi quando vidi il viso della mia amica sulla soglia “ehi...ehm non vieni a mangiare?” “non ho fame, grazie lo stesso” “stai bene?” “come pensi che possa stare?! Il ragazzo di cui mi sono innamorata mi ha fatto capire che per lui esiste solo quella ragazza e che ora mi odia perché ho rovinato il loro rapporto…credi che possa stare bene?” “mi dispiace così tanto io…io ho provato a fermarla ma ha cominciato a spazientirsi e…” “no non è colpa tua tranquilla, è stata solo colpa mia. Avrei dovuto darti retta quando mi hai detto che non avrebbe funzionato, che avrei solo fatto casini…mi sento una sciocca” “e ora che vuoi fare?” “cosa credi che io possa fare? Ho già fatto abbastanza. Ora devo solo sperare che con il tempo il nostro rapporto torni come prima” “si ma non puoi restartene qua con le mani in mano” “e cosa dovrei fare? Supplicarlo di fare pace con me?” “bè sarebbe già un inizio” “oh ma per piacere…io me ne starò tranquilla per i fatti miei, è lui quello che deve decidere cosa fare, se essermi almeno amico o non parlarmi più” “io credo più la prima opzione” “ e perché?” “perché comunque vivete nella stessa casa e…molto probabilmente tu rimarrai qui per sempre quindi…prima o poi dovrà riparlarti, è una cosa normale” “che vuoi dire?” “si litiga e poi si fa pace, è così la vita. Tutta di litigi e amore, amore litigi ma qualcuno dovrà pur fare il primo passo” “…” “ora vado, gli altri mi stanno aspettando per mangiare…tu non vieni?” “io non credo che sta sera mangerò” “va bene…allora ci vediamo domattina” “ok” e detto questo chiuse la porta. Mi aveva fatto bene parlare con lei. Forse dopotutto aveva ragione. Avrei dovuto chiedere scusa ad Harry, anche perché ero stata io la prima a comportarsi male con lui. Così decisi che la mattina seguente gli avrei parlato e mi addormentai. Mi svegliai grazie ai primi raggi del sole, che filtravano attraverso la mia finestra. Mi alzai di mala voglia e scesi di sotto a fare colazione. Non si era ancora svegliato nessuno. Ne approfittai per fare una buona e sana colazione in santa pace e accesi la tv. Poi mi accorsi che c’era qualcuno in terrazza, era…Zayn. Mi avvicinai “ehm ciao Zayn!” “ehi ciao! Come mai ieri sera non ti sei fatta viva?” “…” “oh capisco” “te invece come mai qui solo soletto in terrazza?” “bè sta notte non ho chiuso occhio” “ah e quindi per calmarti i nervi fumi” “si…sai a volte è l’unica cosa dopo la mia Chiara che mi aiuta a farmi sentire meglio, sereno, senza alcun problema, libero…” “…però ti fa male e non dovresti fumare…ancora non capisco qual è lo scopo di voi fumatori. La sigaretta serve solo a far star male le persone e a fargli spendere soldi” “si concordo ma oramai il vizio è preso, e non sarà affatto facile toglierselo” “ma allora perché lo hai imparato!” “bè perché volevo essere come gli altri…il figo della scuola. Sai devi sapere che non sono mai stato un tipo popolare e quindi par far vedere che anche io ero un duro, ho cominciato a fumare e a far parte delle gang di ceto più alto, ma ti dirò la verità…me ne pento amaramente, sono stato un sciocco, uno stupido…” “sai a volte nella vita si commettono errori che sono difficili da riparare” “ti riferisci a te e ad Harry?” annuii “bè fidati lo conosco, lui non voleva arrabbiarsi con te ma…sai quella ragazza era importante per lui, ma vedrai che prima o poi ti chiederà scusa e tornerà tutto come prima” poi smise di fumare e mi guardò “ma tu non vuoi che torni tutto come prima giusto?” “cosa?” “tu vuoi qualcosa di più…tu lo ami non è così?” annuii “bè sai non mi stupisce, ce ne sono tante come te. Lui ci sa fare con le donne. Sono tutte ai suoi piedi” “a quanto pare si” “ma vedrai io lo conosco, magari non so se un giorno potrete essere una coppia ma di una cosa sono certo…farete presto pace” “si di questo anche io ne sono convinta. Ma il fatto è che io ho cercato di impedire quell’uscita con la sua ragazza ma non per ferirlo o addirittura spezzare il nostro legame, ma semplicemente perché sono gelosa” “aha la gelosia gioca brutti scherzi” “volevo solo che mi notasse tutto qui, volevo almeno tentare. Pensavo che impedendogli di uscire con Miriam sarebbe stato tutto più facile” “ti capisco” “chi si sarebbe mai aspettata tutto questo?” “bè la vita è imprevedibile, non sai mai cosa può succedere. Basta un solo errore e ti frigge” “eh si…bè ora devo andare che la mia colazione si starà freddando…ma a proposito tu non vieni?” “oh no non ho fame sta mattina ti ringrazio” “ahah va bene…allora a dopo” “a dopo” “oh e grazie per il discorso, mi ha fatto molto bene parlare con te” “non c’è di che figurati” e detto questo tornai in cucina. Appena entrai vidi Harry intento a prepararsi un caffè. Non sapevo che fare se andarmene o restare per parlargli. Optai per la seconda e decisi di aprire un discorso, anche perché non mi sarebbe mai più capitata un’occasione in cui avremmo potuto parlare da soli “buongiorno” non rispose, ma sapevo che aveva riconosciuto la mia voce perché non si era neppure voltato a vedere di chi si trattasse “senti Harry io…mi dispiace, non era mia intenzione rovinare il nostro rapporto e ferirti” “però lo hai fatto” “l’ho fatto perché…perché…” si voltò di scatto facendomi sobbalzare e parlando con una voce molto molto arrabbiata “so benissimo perché lo hai fatto! Lo hai fatto perché lei chiaramente ti stava antipatica e hai rovinato il nostro rapporto! Ora per colpa tua lei non vuole neanche più vedermi!! Mi odia, non mi risponde ai messaggi e questo tutto a causa tua! Io non ti sopporto! Perché non te ne torni da dove sei venuta mh? Faresti un piacere a tutti e soprattutto a me. Da quando sei arrivata non fai altro che fare casini” cominciai a piangere “bè allora descrivimi tutti i casini che ho combinato a parte questo! Forza dimmeli!” “…” “come pensavo non ce ne sono. E ti dico anche un’altra cosa… hai ragione non fa per me restare in una casa in cui di certo non sono gradita, quindi adesso salgo in camera mia e mi rifaccio la valigia, almeno tornerò nell’unico posto in cui sono sempre stata amata. Credevo che tu fossi diverso. Ma non capisci che io…lasciamo stare.” Dissi tutto questo gridando e piangendo e questo fece scendere tutti quanti a vedere cosa fosse successo. Anche Zayn uscì dalla terrazza. “bè ma sai che a me non me ne importa niente di dove andrai, basta che tu te ne vada quindi…addio e fai buon viaggio!” “oh si che lo farò perché non ci sarai tu!” salii di sopra con gli sguardi preoccupati di Niall e con quelli degli altri. Mi chiusi in camera per evitare che qualcuno entrasse. Ero sconvolta, non sapevo che fare. Poi ricordai di fare la valigia. Non volevo stare in una casa in cui colui che amavo mi odiava e quindi cominciai a riempire la valigia, quando qualcuno bussò ripetutamente alla porta “per favore Helena apri! Ti scongiuro fammi entrare!” era la voce di Niall “vattene Niall! non voglio vedere nessuno!” “ti prego fammi entrare! Voglio parlarti! Non puoi rifiutare il tuo migliore amico!” a quelle parole non resistetti e dopo qualche minuto di riflessione andai ad aprire “grazie” mi disse. Si sedette sul letto. “perché stai facendo la valigia?” “perché come puoi notare non sono gradita qui e mi è stato chiesto di andarmene” “ma questa è un’assurdità!” scese dal letto e prese le mie mani “Helena, questa è una pazzia ma te ne rendi conto?” “e perché dovrebbe essere una pazzia? Se qualcuno decide di andarsene non è una pazzia” “oh si che lo è. Lo è perché qui tutti ti vogliamo bene, e se Harry ti ha detto così è perché è accecato dall’odio, si sente tradito, ferito perché quella sciocca di Miriam non vuole più parlargli e perché si sente tradito da te, perché non riesce a credere che tu non volevi farlo uscire con lei” “ma tu non sai i reali motivi per cui ‘ho fatto!” “ bè allora spiegameli!” “io lo amo Niall!” “cosa?!” “hai sentito bene io lo amo, ed è il motivo per cui ho fatto tutto questo. Ero gelosa che lui uscisse con quella ragazza e mi sono lasciata sopraffare dall’odio e dalla gelosia. Ma non era mia intenzione ferirlo o chissà che altra cosa” “bè…io non so che dire. Lui magari ti odia ma vedrai che farete pace e…se proprio lui non ti ama ci sono altre persone al mondo che vorrebbero la tua mano” “bè grazie Niall! mi stai proprio confortando!” “io cerco solo di farti capire che…partire sarebbe un grandissimo errore e te ne pentirai. Da retta a me rimani qui…ti prego, resta con me, non lasciarmi” a quelle parole lasciai andare la valigia e lo abbracciai dicendogli “d’accordo Niall”. Lo avrei fatto per lui, sarei rimasta qui per il mio lavoro ma soprattutto per lui.

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