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Quella notte Harry Potter era riuscito a leggere ben novecentotrentaquattro pagine del libro "Manufatti
oscuri: come riconoscerli". Gli sembrava davvero un'emerita
stupidaggine e si era sentito tanto Hermione quando, nel sfogliare le pagine
del grosso e polveroso volume, borbottava di continuo "questo lo so, so
anche questo".
Quegli anni passati a dare la caccia a Voldemort l'avevano formato non solo
psicologicamente ma anche culturalmente: aveva imparato molte cose in quella
guerra che gli aveva portato via molte delle persone più care che aveva, ma
grazie al disegno del destino gli era rimasta Ginny oltre a Ron e Hermione e la
famiglia Weasley che un po' era anche la sua.
Tuttavia, nonostante avesse salvato il mondo della
magia, non poteva diventare un Auror ad honorem e dato che era quella la
strada che aveva deciso di intraprendere e che non poteva di certo deludere la
professoressa McGonagall l'unica persona - a parte Silente - che credeva in
lui, doveva impegnarsi nello studio all'Università della Magia. Qualche
settimana dopo avrebbe dovuto sostenere l'esame di Manufatti oscuri, e
qui si ritornava al punto d'inizio del cerchio dei suoi pensieri: era tempo di
leggere pagina novecento trentacinque.
Nonostante fossero circa le tre del mattino, Harry era
seduto a una delle due scrivanie di legno, quella di fronte alla finestra, a
fargli luce c'era un piccolo lume a olio. Il sonno iniziava a farsi sentire ma
non poteva di certo addormentarsi: aspettava con curiosità estrema il suo
compagno di stanza. O meglio, era ansioso di sapere chi fosse questo nuovo
coinquilino. Il ragazzo con cui aveva condiviso la stanza fino a quel giorno era
andato via, era riuscito a laurearsi e a trovare lavoro nel giro di pochi mesi;
era stato un ottimo coinquilino - forse un po' troppo esuberante ma simpatico -
e gli era dispiaciuto vederlo andar via.
Harry tornò a fissare il libro, pagina novecento
trentasei.
00/b. Draco Malfoy
La
notte per Draco Malfoy era stata più lunga del previsto: con due bauli a carico
aveva scelto di prendere il Nottetempo, guidato da Oleh Corgnec, che aveva
scelto di viaggiare prima in lungo e in largo per tutto il Regno Unito e alla
fine aveva raggiunto l'uggiosa cittadina di Londra, sede dell'Università della
Magia.
Draco,
il ragazzo che non aveva mai avuto scelta, questa volta decise per sé: dopo
aver lasciato Malfoy Mannor, si era iscritto all'università, più precisamente
alla facoltà di Magisprudenza. Il miglior modo che potesse avere per
riscattarsi dai danni creati da Voldemort, era quello di iniziare a fare
qualcosa di buono per la difesa e tutela del mondo magico. Aveva deciso di
cambiare, anche perchè tutto ciò che era successo negli ultimi anni, l'aveva
smosso come un terremoto.
Il
biondo si era incamminato su St Katharine's way nelle Docklands, aveva svoltato
in una stradina strettissima e si era fermato di fronte a un grosso palazzo
all'apparenza abbandonato; alcuni babbani l'avevano visto trascinarsi dietro
due grossi bauli e si erano domandati perchè non usava dei semplicissimi
trolley, mentre Draco avrebbe voluto solo borbottare un locomotor, ma
non poteva certo fare incantesimi di fronte ai babbani. Comunque sia, locomotor
o meno ce l'aveva fatta ed era sparito dietro due enormi porte di ferro.
Il
cortile dell'università si presentava ancora più immenso di quello di Hogwarts,
ma essendo quello un luogo di maghi questa volta si fece aiutare dagli
incantesimi per portare il suo baule. La direzione? Stanza 707.
00/c. Stanza 707
Erano
circa le quattro quando Draco Malfoy era riuscito - finalmente - a raggiungere
il dormitorio. Era stata davvero un'ardua impresa, era finito due volte nella
stanza sbagliata riuscendo a spaventare delle maghe del primo anno che
probabilmente avevano paura di lui data la fama che lo precedeva. A un certo
punto si era chiesto se si sarebbe mai potuto fare degli amici o se ne avesse
davvero bisogno; sperò addirittura che la stanza 707 fosse vuota per evitare di
sostenere sguardi accusatori e la delusione gli si poteva leggere negli occhi
trasparenti quando capì che non era l'unico studente all'interno della stanza.
Lo comprese quando infilò la chiave nella serratura e questa non era chiusa, la
porta si era aperta con un quarto di giro e una lieve spinta.
Note
dell’autrice: Questa storia è un piccolo
esperimento. Io in genere non scrivo Drarry – pur amandole!
– perché ho sempre paura di deludere me stessa e le aspettative di chi legge.
Però oggi, una noiosa domenica, mi sono messa a buttare giù qualche idea
rimuginando sul capitolo di un’altra storia che sto scrivendo ed alla fine mi è
venuta in mente un’idea – secondo me – carina e mi sono detta: perché non
provarci?
Spero vi piaccia e che lasciate un commento, positivo o negativo che sia! :)
Capitolo 2 *** this time where are you Houston? ***
a
little'se
n o u g h
01/a.
this time, where are you Houston?
-
Oh santo Godric. Non può essere vero. -
Lo
sgomento di Harry Potter nel ritrovarsi di fronte a Draco Malfoy era tangibile
da diversi atteggiamenti dell'ex grifondoro: gli occhi verdi fuori dalle
orbite, le mani che si graffiavano l'un l'altra e un'espressione facciale non
del tutto accondiscendente.
-
Frena l'entusiasmo, Potter. Neanche io sono contento di trovarmi qui ora. -
- Che diavolo ci fai qui, Malfoy? -
- Uhm, vediamo. Siamo in un'università quindi suppongo che sia qui per
studiare. E siamo in un dormitorio, di notte, quindi suppongo che sia qui per
dormire. E sempre per mia supposizione, giacché mi è stata assegnata per un
caso del tutto fortuito la stanza 707, credo sia qui per posare la mia roba.
Che culo, eh, Potter? -
Harry
preferì non rispondergli e pensò che se il suo amico Ron fosse stato lì gli
avrebbe detto di non dargli retta, che era solo Draco Malfoy. Eppure quello
stesso ragazzo che l'aveva tormentato nel corso dell'adolescenza gli aveva
salvato la vita a villa Malfoy, era la stessa persona di cui aveva letto la
disperazione in un solo sguardo quella tragica notte nella stanza delle
necessità. Draco si era fatto largo da solo nel locale e l'aveva osservato con
più calma: lo spazio non era molto grande ma abbastanza ampio da poter evitare
il contatto costante con Harry.
L'ex grifondoro si sedette sul proprio letto e fissò il biondo recuperare un
pigiama dai toni scuri del baule.
-
Il bagno è dietro quella porta che sembra l'anta di un armadio.. Ah, non
abbiamo un armadio ma solo quell'enorme cassettiera - indicò -Logan, il ragazzo che era qui prima di te,
aveva occupato gli ultimi due quindi io preso quelli più alti. Se non ti
piacciono in basso, possiamo fare a cambio, non è un problema per me. -
- Grazie, ma gli ultimi due andranno benissimo. -
Draco, senza alcuna vergogna di sorta, si tolse il maglioncino che ripiegò con
cura e passò a sbottonarsila camicia,
dando le spalle all'altro ragazzo. Con che criterio ai due era stata assegnata
la stessa stanza? Di che cosa avrebbero mai potuto parlare?
Harry si stese sul letto e fissò il soffitto con aria vuota.
01/b.
it's all part of the plan
Erano
circa le 08:30 quando la sveglia suonò per Draco Malfoy. La stanza era vuota,
fatta eccezione per una serie di vestiti ammassati sul letto di Harry, parte
dei cassetti della cassettiera erano stati lasciati aperti; il biondo storse il
muso e con estrema fatica si trascinò fuori dalle coperte. Quel posto non era
pulito e ordinato come i dormitori serpeverde o la sua camera a Malfoy mannor ma Draco cercò di farsi forza e si avvicinò al proprio
baule e selezionò qualcosa da mettere addosso, scelse la biancheria con cura e
recuperò un asciugamano.
La testa era così piena di pensieri che risultava vacante, tuttavia borbottò
qualcosa riguardo alla sciattezza di Harry che aveva anche lasciato la porta
del bagno aperta; Draco decise di entrare con l'intenzione di farsi una doccia
e quando entrò scoprì di non essere solo in quella stanza.
-
Che schifo, Potter. Almeno chiudi la porta quando sei al bagno. Si sente una
puzza assurda -
- Beh, potevi bussare! -
- Se avessi chiuso la porta, io avrei bussato. -
- Esci. -
- Certo che esco, non voglio morire asfissiato. - si lamentò l'ex serpeverde e
rinchiuse la porta alle sue spalle, attendendo il suo turno.
Per ingannare il tempo decise di iniziare a sistemare le sue cose: alcuni dei
vestiti finirono nei cassetti, i tomi di legge magica e babbana furono spostati
sulla scrivania insieme al calendario dellelezioni. Harry era ancora chiuso in bagno.
- Potter, ti stai facendo una sega? -
- Malfoy, taci. Sto cercando di concentrarmi. -
- Sfregiato sbrigati, devo usare il bagno altrimenti la faccio sul tuo letto. -
L'attenzione
del biondino fu attratta da alcuni dettagli che non aveva avuto modo di notare
quella notte; sulla scrivania di Harry c'erano diverse foto: una vecchia foto
del primo ordine della fenice, i genitori di Harry che abbracciavano un
neonato, Harry e i suoi due migliori amici, Harry e Ginny, Harry con in braccio
un neonato dai capelli bicolore...
-
Che guardi?- sbuffò il moro.
- Sei poco fotogenico. - lo apostrofò Draco, rifugiandosi nella doccia.
Harry borbottò un qualche lamento, si rivestì e, lasciando parte di vestiti
sporchi sul letto, uscì dalla stanza in ritardo per le lezioni.
01/c.
take me to the other side
-
In stanza con Draco? - mormorò Ginny, seduta di fronte ad Harry al tavolo della
mensa universitaria. Aveva i suoi lunghi capelli rossi legati in una coda e
aveva appena finito di mangiare la sua cous cous salad e fissava il ragazzo in
attesa.
- Sì, Draco Malfoy e devo dire che non è male come compagno di stanza. E'
pulito e ordinato, ieri, infatti, quando sono tornato in camera, era tutto
sistemato. -
- Si è tramutato in un elfo domestico? -
- Credo sia cambiato - borbottò - Però non so, ha sempre un'aurea negativa e
oscura che gli gira intorno. -
- Non fidarti - gli consigliò Ginny.
- Non lo farò - la rassicurò lui. Harry continuò a mangiare il riso al curry
svogliatamente.
-
Hey, Weasley! -
Un ragazzo aitante che rispondeva al nome di Stephen Boats e che era il
capitano della squadra universitaria di Quidditch, la chiamò con un sorriso.
- Hey, Boats! -
- Non vieni al corso di giornalismo? -
- Certo, a che ora inizia? -
- E' iniziato circa cinque minuti fa. -
- Oh Merlino, allora sarà meglio sbrigarsi! Aspettami, ci andiamo insieme. Ciao
Harry! -
- Ciao Ginny, buona lezione... - borbottò Harry, stranito nel vedere Ginny
sparire con Stephen. Era radiosa e la luce del sole le rifletteva sui capelli
arancioni.
Harry finì di mangiare e decise di recarsi in biblioteca per una ricerca; dall'altra
parte della mensa, invece, Draco si era appena alzato e si stava recando in
stanza, solitario.
Note
dell’autrice: Ogni capitolo della storia è diviso
in piccoli paragrafi con un titoletto a sé, che rappresentano due diversi
momenti della giornata, alcuni visti da Harry e alcuni visti da Draco. Ho
pensato di suddividerla così affinché risultasse più facilmente leggibile per
voi e facilitarne la stesura.
La frase che dà il nome al capitolo è tratto dalla canzone Asthenia
dei Blink182, potete ascoltarla qui.
Per il resto ringrazio LadyRiddle (la mia compaesana
e il mio lato oscuro <3) e Scipio che si sono presi la briga di recensire e
tutti quelli che invece l’hanno aggiunta alle seguite/preferite.
Spero in qualche vostro commento e per adesso vi saluto, al prossimo capitolo!
;)
Draco
Malfoy aveva passato l'intera mattinata da solo, tra lezioni e qualche ricerca
in biblioteca. A causa della storia con Voldemort nessuno aveva provato a
rivolgergli la parola e lui non aveva dato al fatto molta importanza, del resto
era abituato alla solitudine. Anche a pranzo era stato da solo, aveva mangiato
un sandwich velocemente e si era poi ritirato in camera sua e aveva finito di
ordinare le ultime cose.
Un piccolo furetto gli si era poggiato sulle spalle mentre ponderava se fosse o
no il caso di acquistare qualche mobile o ridipingere le pareti per creare un
ambiente più bello alla vista.
-
Non avrei mai immaginato di vederti fare il lavoro di un elfo domestico -
ridacchiò Harry.
- Beh sono venuto qua per imparare a vivere da solo e ora mi ritrovo in questa
specie di grotta con una scimmia disordinata, che saresti tu, e un furetto
sulla spalla. Capisco come si sentono i capitani pirata. Ah, a proposito. E'
arrivato questo per te - Draco prese in braccio il furetto e lo allungò verso
Harry - te lo manda il tuo amico gigante. Mi sono preso la libertà di farlo
uscire visto che squittiva di continuo e mi aveva fatto venire mal di testa. -
specificò.
- Hai fatto bene, grazie -
Harry non sembrava essere arrabbiato per quella violazione della privacy ma
solo sorpreso; il furetto poco dopo mordicchiò le dita del moro per correre dal
biondo e mettersi ancora come una sciarpina sulla sua spalla.
- Vedo che hai feeling con i furetti - lo prese in giro Harry e Draco si limitò
a rispondere con una smorfia.
- Sei tu che non sai come prenderti cura dei furetti - bofonchiò lanciandogli
una frecciatina - il tuo amico non ti ha insegnato nulla? -
Harry sbuffò e provò nuovamente ad accarezzare l'animaletto che decise di
nascondersi nel cappuccio della felpa indossata dal biondo.
- Mi sa che si è affezionato -
- Dev'essere il mio fascino. - si vantò Draco che, una volta dopo aver messo la
bacchetta in tasca, esclamò - Io vado a Diagon Alley, userò la metropolvere. -
- Ehm... Ok? -
- Ti serve qualcosa? -
- No... Grazie, comunque. -
- Prego. - rispose Draco e lasciò la stanza portando con sé il furetto.
Harry
gettò la borsa per terra e si buttò sul letto, indeciso se pensare alla
stranissima gentilezza di Draco, alla facilità con cui Ginny se ne era andata
con Stephen, a Ron e Hermione che ancora dovevano scrivergli una lettera da
quando se ne erano andati a studiare in Egitto, al furetto che aveva preferito
Malfoy, o a Hagrid che era stato gentile ad affidargli l'animaletto.
02/b.
a light that never comes
-
Potter. -
- Malfoy? -
- Smettila di fare rumore quando mastichi quelle schifezze, sto cercando di
studiare. -
- Scusa, scusa. Che cosa studi? -
- Leggi babbane. Che poi non ho capito a cosa mi potrebbe mai servire. -
- Nel caso in cui il nostro mondo possa interferire con il loro -
- Probabile, ma sono casi così rari che uno possa documentarsi al momento -
obiettò Draco.
- Sono facili? -
- Sono noiose. Così noiose che non riesco a memorizzarle e ho l'esame fra tre
giorni. -
- Ti serve una mano? -
- Mi servirebbe un imperio.. - borbottò, poi fissò Harry - Conosci le leggi
babbane? -
- No, ma conosco un metodo per memorizzare bene le cose. -
- Sarebbe? -
- Gioco di squadra. - sorrise Harry e recuperò i libri di un Draco notevolmente
perplesso.
02/c.
laws and rules
-
Allora... Che differenza c'è tra diritto pubblico e diritto
privato? -
- Il diritto privato regola i rapporti tra soggetti privati, o tra soggetti
privati e soggetti pubblici quando questi ultimi agiscono come se fossero
soggetti privati... Mentre il diritto pubblicosi occupa dei rapporti tra lo Stato babbano o altri enti pubblici e
soggetti, per la tutela di un interesse pubblico. -
- Bravissimo Draco! Lo vedi che non è poi così difficile? -
Harry
e Draco avevano posto le loro scrivanie affinché fossero l'una di fronte
all'altra, al centro della stanza. Harry reggeva il volume intitolato
"Diritto dei babbani, le definizioni" e ogni tanto sfogliava qualche
pagina per interrogare Draco su uno degli argomenti.
Ormai erano chiusi in silenzio stampa da un paio di giorni e uscivano solo per
mangiare; del resto Ginny era sempre impegnata nei corsi di giornalismo e Harry
aveva un esame il mese successivo, quindi aiutare Draco, era un piacevole
diversivo.
-
Che cos'è una norma giuridica? -
- La norma giuridica è una "regola di condotta" che impone
all'individuo un determinato comportamento e violarla farà incorrere il soggetto
in una punizione decisa dalla corte. -
- Le caratteristiche di una norma giuridica! -
- Generalità, astrattezza, novità, coazione, positività, bilateralità,
esteriorità -
E
così quei tre giorni di studio matto e disperato che videro Harry e Draco
concentrati sul diritto babbano passarono; anche se gli bruciava ammetterlo,
Draco doveva riconoscere la funzionalità del sistema proposto da Harry.
Il
giorno dell'esame arrivò. Harry era in ansia tanto da fare avanti e dietro per
la stanza mille volte; incredibile come le cose erano cambiate dal momento in
cui Voldemort era stato sconfitto. I cambiamenti erano visibili soprattutto in
Draco: era diventato meno odioso, sempre schifiltoso ma più modesto e maturo.
Quasi si ritrovò ad apprezzarlo poi ricordò le parole di Ginny: "non
fidarti...".
La
porta della camera si aprì e Draco sembrava essere circondato da un'aurea nera
e depressa.
- Allora? Malfoy? Com'è andata? -
Il biondo si limitò a fissarlo vagamente triste e abbattuta e si buttò di peso
sul letto, girandosi per dare le spalle al moro. Il furetto si avvicinò al
biondo, poggiandosi sulla sua testa.
- Parla! Sono in ansia! -
- E come dev'essere andata? Non hai visto la mia faccia? -
- E com'è possibile? Fino a ieri sapevi dire il libro a memoria! -
- Infatti, ho preso una E. -
Harry batté gli occhi, interdetto.
- Una E? Allora è andata bene! -
- E' eccellente! - un sorriso si spalancò sul volto di Draco, Harry giurò di
non averlo mai visto sorridere prima di quel momento e ne fu talmente sollevato
che non poté fare a meno di non sorridere a sua volta, saltellando energico.
- Bravo! Bravissimo! Dobbiamo festeggiare! -
- Frena l'entusiasmo, è solo un esame! -
- Ma hai preso una E! Chiama i tuoi amici e andiamo a mangiare qualcosa! -
- Io non ho amici, Potter. Ero un mangiamorte. -
- Beh... Possiamo essere noi amici, no? -
- Grazie, ma so sceglierle da solo le mie amicizie. -
Harry ci rimase male e abbassò lo sguardo in una sensazione di déjà-vu.
- Ah! - sospirò Draco - Erano anni che sognavo di dirtelo. - rise - Andiamo? La
cucina stasera è vuota. Ammesso che tu non abbia appuntamento con la rossa. -
- No... Ginny è fuori dall'università, torna la settimana prossima perchè è
fuori a scrivere un articolo sui Chudley Cannons. -
- Uh capisco. Sai cucinare? -
- Scherzi? E' la mia specialità. -
Note
dell’autrice: In questo capitolo ringrazio le
ragazze che hanno recensito nei capitoli precedenti (e sì, anche io sono pro
oscenità tra Draco e Harry, non temete! Ogni cosa a tempo debito ;P).
Colgo l’occasione
per ringraziarvi tutti delle visite… E spero di leggere presto un vostro
commento!
-
Come hai imparato a cucinare? -
- Beh, i miei zii, i Dursley, mi trattavano come tu tratti gli elfi domestici.
Ho imparato così... Il resto era spirito di sopravvivenza. -
- Era davvero buono - si complimentò sinceramente il biondo con aria stanca.
Harry sorrise.
- Mi fa strano vederti così -
- Sono stanco - si discolpò Draco - E poi, anche se preferirei
avadakedavrizzarmi da solo piuttosto che dirlo, ti sono grato perchè il tuo
metodo è stato funzionale. -
- Oh, beh, prego. - rispose Harry, pulendo i piatti con un tergeo e
sistemando tutti i piatti con wingardium leviosa.
- Penso che andrò a dormire. -
- Io devo scrivere a Ginny, t’infastidisce la lampada accesa? -
I due camminavano lungo il corridoio dalla cucina in comune alla stanza,
facendo attenzione a non disturbare gli altri studenti con il rumore dei loro
passi.
- Cercherò di essere tollerante -
- Fa parte dei tuoi buoni propositi? -
- No. Quindi non abituartici. -
03/b.
dark lights
-
Potter. -
- Malfoy? -
- Ti sei reso conto che questa camera sembra una discarica? -
- Ma quando mai. -
- Potter, se non fosse che la mia roba è pulita e profumata mentre la tua puzza
di scarafaggio stercorario, non saprei dire se quella maglia sulla sedia è mia
o tua. -
- Ok, ora la tolgo -
- Senza contare che sul mio letto c'è la tua mutanda sporca, quella che ti sei
tolto stamattina. Non hai decenza! Io mica mi tolgo le mutande sul tuo letto! -
- Ero di fretta stamattina, scusa! -
- Potter! Anch’io vado di fretta la mattina ma non butto le mutande sporche sul
tuo letto! -
Draco,
man mano che parlava, non faceva altro che sventolare i vestiti sporchi di
Harry come una casalinga isterica e disperata.
-
Malfoy, ti ho detto di stare tranquillo. Pulirò tutto -
- Sono giorni che dici che pulirai tutto, se tu se abituato a vivere in una
discarica non significa che debba abituarmici anch’io. -
*
-
Malfoy? -
- Dimmi, Potter -
- Per caso hai visto il mio quaderno giallo? -
- Un quaderno giallo? -
- Sì, aveva la copertina gialla, anche se un po' sgualcito, sono sicuro di
averlo lasciato qui -
Draco
era steso sul letto e giocherellava distrattamente con il furetto, mentre un
Harry con i capelli ancora umidi di doccia si aggirava per la stanza nella
disperata ricerca di quel maledetto quaderno.
-
Allora? Non è che l'hai visto quando hai riordinato l'ultima volta? -
- Non ho visto nessun quaderno, solo qualche foglio appallottolato fuori dal
cestino della carta straccia. I quaderni e i libri li ho messi sulla tua
scrivania. -
- Non c'è nulla! La devi smettere di toccare sempre la mia roba!! -
- Beh, io non posso vivere nel disordine come fai tu, non ci riesco! Se
mettessi la roba a posto ogni volta, allora... -
- Io la metto a posto! -
- Ma se usi i libri come moquette! -
- E poi quali fogli hai buttato? -
- Quelli appallottolati vicino al tuo letto. -
- Erano i miei appunti di astronomia!! -
- E che ci facevano sotto il tuo letto? Stavi ricreando l'Orsa Maggiore con le
palline di carta? -
- Quello che faccio con le mie cose non sono affari tuoi! -
- Assolutamente, ma non puoi pretendere che io viva in queste condizioni! -
- Nessuno ti ha chiesto di vivere qui, infatti, se non ti sta bene, puoi pure
andartene!! -
Draco
fissò Harry allibito, lasciò il furetto sul proprio letto e, una volta raccolto
il libro "Magisprudenza I" uscì dalla stanza.
-
Malfoy aspetta, io... -
*
-
Tieni, Potter -
La
scuola era silenziosa in quella notte uggiosa. Draco era appena rientrato e si
era seduto sul letto, dove Harry si era steso e addormentato con tutti gli
occhiali. Quest'ultimo ci mise un po' a riaprire gli occhi e mettere a fuoco
l'immagine del biondino illuminato dalla punta della sua bacchetta.
-Malfoy, volevo chiederti scusa per prima, non
intendevo, io...Ero nervoso, so che
sono disordinato-
- Non importa - borbottò Draco; forse era solo abituato a essere trattato in
malo modo. Gli porse un quaderno ordinatissimo, con la copertina color verde
bottiglia. Harry lo aprì: c'erano un sacco di nozioni di astronomia, tutti
scritti in calligrafia ordinata e tondeggiante.
-
Malfoy... -
- Ti saranno più che utili. Se ti manca qualcosa, fammi sapere. Ho preso
"E" ai G.U.F.O. di Astronomia. -
Harry
sorrise dolcemente, in silenzio.
03/c.
between heaven and hell
-
A Quidditch? -
- Mh, sì. Per tenermi in forma. -
- E perchè non qualche altro sport? -
- Perchè il Quidditch è divertente, Potter, anzi mi meraviglia che tu non ti
sia iscritto alle selezioni. -
- Per un patto tra me e Ginny. -
- Un patto? -
- Mh, io non interferisco nella sua carriera e lei non lo fa con la mia. -
Harry
e Draco s’incamminarono verso il campo da Quidditch dell'università, entrambi
abituati ad avere gli occhi puntati addosso tanto da non farci caso.
-
Chi l'ha decisa 'sta stronzata? -
- Lei. E non è una stronzata! Si tratta di rispettare gli spazi. -
- Quali spazi, Potter? -
- Beh sai la privacy, il poter vedersi con gli amici senza sentirsi obbligati
di uscire per forza insieme... - Harry fissò Draco che aveva un'aria scettica e
proseguì - Sì, è una stronzata. Però insomma alla fine non mi costa nulla
assecondarla, poi ho i miei impegni con i corsi per diventare Auror, non potrei
mai essere costantemente presente agli allenamenti. -
- Sarà. Allora perchè mi stai seguendo? -
- Perchè vengo a vedere se sei migliorato o no. -
- Potter, sai cosa penso? Che dovresti rispettare i miei spazi, non
quelli di Ginny. -
Harry
ridacchiò e si voltò distrattamente prima di vederla lì, bellissima come
sempre: Ginny era seduta in panchina, con un grosso blocco per gli appunti e
una piuma incantata per scriverli; lui aggrottò le sopracciglia senza sapere se
guardare il coinquilino o la fidanzata, poi Draco sparì negli spogliatoi.
Draco
si guardava nello specchio a figura intera: aveva una forma fisica invidiabile,
era alto e con la carne nei punti giusti. Indossava la divisa da Quidditch che
utilizzava quando faceva parte della squadra serpeverde a Hogwarts e si sistemò
un capello fuori posto.
- ...Draco? Draco Malfoy? -
- ...? Blaise? -
- Draco! Perchè non mi hai detto che ti sei iscritto qui? -
- Beh io.. Sai, è stata una scelta improvvisata. E non sapevo che eri qui. -
- No? Ti ho scritto un milione di volte! -
- Davvero? Non ho ricevuto nulla... Sai, la nostra posta è controllata. -
- Capisco... Beh forse avrei dovuto immaginarlo. Che cosa studi? -
- Magisprudenza... -
- Figo. Io invece studio Economia, sai, vorrei aprire un negozio a Diagon
Alley. -
- Bello. -
Draco fissava quello che era stato uno dei suoi migliori amici di sempre e
sembrava impassibile, come se servasse rancore nei suoi confronti; insomma, era
sparito dopo la storia con Voldemort e non credeva per niente alla storia delle
lettere.
- Per quale ruolo ti proponi? Io vorrei fare il cercatore. -
- Io il portiere. -
Draco afferrò la sua scopa, cavalcandola.
- Draco... -
- Dimmi -
- Non ce l'hai con me per Pansy, vero? -
- No. E' acqua passata. -
- Sicuro? -
Note
dell’autrice: Ragazze, devo ammetterlo: per Serpeverde e Grifondoro non è facile
convivere! Io e mia sorella discutiamo di continuo, lei ordinatissima ed io l’esatto
opposto ahahaha quindi non è stato difficile
immaginare la scena delle liti tra Harry e Draco sulla questione “ordine e
pulizia”.
W il disordine! Il
mio è un disordine ordinato, non posso farci nulla se secondo il mio cervello
le cose devono stare sparse ovunque per casa!
Detto ciò, vi
ringrazio per aver letto e commentato! Spero di risentirvi presto… Alla
prossima! :)
-
Draco, c'è una cosa che io e Pansy vorremmo dirti. E' che noi, sai... Vedi, ci
siamo sentiti molto quest'estate, ci siamo visti spesso. Io e lei abbiamo
deciso di stare insieme. -
- Che..? Pansy ma come puoi stare con lui se stai con me? -
- Ecco, è questo che ti volevo dire io: con te non voglio starci più. -
La
tazza di tè fumava davanti ai suoi occhi, il vapore gli riscaldava il viso dal
freddo di quella giornata. Al solo pensiero di dover fare l'allenamento avrebbe
ben preferito studiare di pomeriggio con Harry; quel tempo grigio gli fece
desiderare di restarsene lì in camera a leggere un buon libro invece che andare
agli allenamenti ma, giacché aveva passato le selezioni per un soffio non era
il caso di fare la figura del pigrone, anche perchè lui pigro non lo era per
niente.
-
Sei cambiato, Draco. Tutta questa tua sete di fama, la fissazione di superare
Potter... Dopo la storia di Voldemort, ti sei rammollito. -
Il processo contro i Malfoy si era appena sciolto. I ministri li avevano
rilasciati dopo le dichiarazioni di Harry: quest'ultimo, infatti, aveva
dichiarato che era salvo grazie all'aiuto di Draco e Narcissa. Lucius se l'era
cavata con la storia dell'imperio; il giudice Lafiché aveva quindi deciso di
assolverli e li etichettò come persone estranee ai fatti. Pochi giorni dopo
Draco era riuscito a ritornare a Hogwarts; gli sembrava ancora di sentire l'eco
della battaglia frastornargli il cervello, le parole di Pansy non erano rincuoranti.
- Mi sono legata molto a Blaise. Lui è il tipo di ragazzo che voglio, non un
mezz'uomo come te. -
-
Ipocrita - sbuffò Draco, infilandosi la divisa da Quidditch. Il furetto, che
Harry aveva chiamato Violet, sollevò le orecchie, curioso. - Era un'ipocrita. -
Draco uscì dalla stanza, accigliato e diretto verso il campo per seguire gli
allenamenti.
*
-
Ginny... Dobbiamo parlare. -
- Harry io non ho tempo. Devo andare al corso di giornalismo! E' una cosa
importante? -
- E' solo che... Mi manchi, non riusciamo mai a vederci... Volevo stare un po'
con te -
- Oh Harry, non è il caso di fare le scenate, su. Siamo solo sommersi d’impegni...
Alla fine del semestre saremo più liberi e potremmo passare più tempo insieme.
-
Harry
la fissò: Ginny gli sembrò una piccola Rita Skeeter sempre indaffarata e
distante; ecco, la sentiva lontana anni luce, come se lei fosse troppo avanti o
forse lui troppo indietro. Era da prima che arrivasse Draco nella 707 che Ginny
non gli dedicava abbastanza tempo. Harry si sentiva trascurato e vedere i suoi
capelli rossi muoversi a ritmo dei suoi passi veloci nell'allontarsi da lui gli
crearono solo un eco profondo nel cuore.
-
Beh Harry, se ti senti così dovresti dirglielo. Ammesso che capisca. Sai i
Weasley sono un po' tonti. -
- Non parlare male dei Weasley. Sono delle bravissime persone. -
- Ho detto che sono tonti, Potter, non cattivi. -
- E' che sono nervoso. Fra trasfigurazione, astronomia e il fatto che non mi
faccio una trombata da mesi... -
- Ah, a proposito, lo sento che di notte ti fai le seghe. Io vorrei dormire. Lo
trovo vomitevole. -
I
due si guardarono e scoppiarono a ridere, spontaneamente. Le loro chiacchiere
notturne erano il momento per cui Harry riusciva a sopportare quei giorni così
pesanti: chi l'avrebbe mai detto che Draco era diventato uno dei suoi migliori
amici.
-
Dici che dovrei parlarle? -
- Presentati a lei con aria grave, inchiodala con gli occhi e dille:
"Piattola, dobbiamo parlare." ed evita il discorso sulle seghe, alle
donne non piace. -
Harry
ci aveva pure provato a seguire i consigli che gli aveva dato il suo
coinquilino la sera prima; forse non era riuscito a inchiodarla con lo sguardo
o forse Ginny era semplicemente troppo fuggente e perse l'occasione.
Il moro decise che ci avrebbe riprovato il giorno dopo e ritornò in stanza.
04/b.
she isn't brave enough
Terminati gli allenamenti, il portiere di riserva della squadra era seduto in
panchina con la testa poggiata al muro. Dopo i pensieri che aveva avuto quella giornata,
aveva intenzione di restare più a lungo possibile lontano dalla stanza 707:
Harry era già nervoso per le prove di trasfigurazione che avrebbe dovuto
sostenere, quindi non era il caso di tornare subito in una camera sicuramente
in disordine e ammorbarlo con le sue preoccupazioni stupide.
Mentre ponderava per quanto altro tempo potesse nascondersi dal mondo chiuso in
quegli spogliatoi, fu attratto da uno strano rumore.
Aprì
meglio le orecchie convinto di aver sentito male; quello era rumore di baci.
-
Dai Steph, non qui, ci sono i ragazzi negli spogliatoi... -
- Che dici, Ginny? Sono andati tutti via - borbottò Stephen, afferrandole i
fianchi con le mani per trascinarla contro il muro degli spogliatoi.
- Mhh... - mormorò lei, lasciandosi baciare il collo. Rise piano e abbracciò il
ragazzo per la vita.
Stephen, il capitano della squadra di Quidditch, le infilò le mani sotto la
maglietta, palpandole il seno. Draco aveva il voltastomaco. Li vide baciarsi,
incuranti del mondo intorno.
-
E' il tuo nuovo ragazzo? - s'intromise Draco, restando seduto sulla panchina. I
due si staccarono all'istante. Ginny lo fissò omicida.
- Harry lo sa? A giudicare dalla tua faccia direi di no. -
- Ah, quindi ora lo chiami Harry? -
- E tu come lo chiami? "Quel cornuto del mio fidanzato"?-
- Non son fatti tuoi. -
- Lo sono eccome: Harry è mio amico. -
- Da quando? Sbaglio o fino a qualche anno fa volevate uccidervi a vicenda? -
- Non ho mai voluto uccidere Harry, né viceversa. Io e lui ci siamo chiariti.
Sai, parlando. Quella cosa che si fa tra persone civili. Ma del resto...
- Draco lasciò cadere la frase e decise di uscire da lì. Gli sembrò di rivivere
la storia con Pansy... E ora che avrebbe dovuto fare? Come si sarebbe dovuto
comportare con Harry?
-
Glielo dirai? -
La rossa l'aveva seguito fino a fuori dal campo di Quidditch. Il cielo era
diventato più cupo e l'aria si era raggelata; Draco si voltò lentamente,
rivolgendo un'occhiata glaciale alla ragazza.
- Deve saperlo. -
- Vorrei essere io a dirglielo. -
- Non l'hai fatto finora, chi me lo dice che lo farai ora? -
- Harry ed Io stiamo insieme. Lascerò Steph. Lui non lo saprà mai di questa
parentesi, se tu non parli. -
- Onesti e cavallereschi questi Grifondoro... -
04/c.
should I stay or should I go?
- Malfoy? -
La
luce nella camera 707 era fioca e proveniva da un lampione che funzionava a
intermittenza, posto fuori dalla struttura. Harry e Draco erano stesi ognuno
nel proprio letto e Violet era raggomitolata in una scatola che era diventata
la sua tana.
Draco era girato su un fianco in modo tale da dare le spalle al coinquilino,
insonne. Che cosa avrebbe dovuto fare? Avrebbe dovuto dire a Harry di Ginny e
Stephen?
Harry, dal canto suo, era steso su un fianco e fissava le spalle di Draco e i
suoi capelli biondi che sembravano luccicare anche al buio.
-
Ginny mi è sembrata strana oggi. Come se non volesse parlare con me -
- Sì? -
- Sì, ed è fuggita via. Verso il campo da Quidditch. Per caso l'hai vista? -
Draco
lasciò passare dei secondi prima di formulare una qualsiasi risposta; secondi
così pesanti che sembravano essere ore.
- Potter, voglio diventare una persona onesta. -
- E che c'entra con Ginny, scusa? - Harry si sistemò, sedendosi sul letto.
- E' che non so come dirtelo. -
- Ho visto morire le persone a me più care, Malfoy, ho sconfitto Voldemort! Che
cosa pensi che potrebbe turbarmi? -
- Lumos - borbottò Draco, e la stanza s'illuminò.
Il biondo si alzò dal letto e andò a sedersi di fronte a Harry; incrociò le
gambe e lo fissò diritto nelle iridi verdi.
- Ho visto Ginny che si baciava con il capitano della squadra di Quidditch,
Stephen. –
Note
dell’autrice: Le cose iniziano a surriscaldarsi…
Voi che avreste fatto al posto di Draco? La sua non è stata una scelta facile
ma sicuramente dettata dall’istinto e dal sentimento d’affetto che prova verso
Harry…
Capitolo 6 *** so you can just stop talking, I get it ***
a
little's e n o u g h
05/a.
I hear your voice start breaking in fear
-
Con Stephen!! Come hai potuto?! -
- Harry lasciami, mi fai male! -
- Anche tu hai fatto male a me!! -
Il
mattino successivo Draco fu svegliato dalle urla accompagnate da un vociare
proveniente dal cortile; Harry si era alzato molto presto (ammesso che fosse
riuscito a dormire) e aveva deciso di uscire a farsi una passeggiata, la stessa
identica idea che aveva avuto Ginny, dovevano entrambi "schiarirsi le
idee".
Peccato che alla fine i due si fossero letteralmente scontrati e Harry,
accecato dalla rabbia per quello che gli aveva rivelato Draco, aveva afferrato
Ginny per le spalle. Il biondo, richiamato quindi da quei toni, si era
catapultato in cortile con ancora addosso il pigiama in seta verde; si era
tuffato letteralmente su Harry per staccarlo dalla ragazza.
-
Io non ho fatto nulla! - Ginny piagnucolava apparentemente disperata - E' stato
Stephen a forzarmi, io non volevo fare nulla! -
- Come sarebbe a dire? -
- Io non volevo... Ma mi ha ricattata, per questo sono stata con lui, ma non è
successo nulla, perchè Draco ci ha visti e io sono scappata, non è vero? Draco,
sono uscita con te dagli spogliatoi! Mi avevi anche detto che non avresti
riferito nulla a Harry... -
- Ma che cazzo dici, Ginny? - chiese Draco, allibito. La ragazza scoppiò a
piangere e Harry, con il cuore gonfio di lacrime e l'orgoglio a pezzi, la
rivide come la ragazzina impossessata da Voldemort che scriveva messaggi con il
sangue sulle pareti di Hogwarts.
Abbassò le sue difese e le si avvicinò, abbracciandola.
- Non volevi? Weasley, la tua lingua era nella sua gola! -
- Malfoy, smettila - lo rimproverò Harry.
- Smettila? Potter, quella ti sta prendendo per il culo! Ma non ti vergogni a
farti raggirare da una Weasley?! -
- Malfoy, non ti permetto di parlare di lei in questo modo! -
- Cazzo Potter, apri quei maledetti occhi! Ti si sono appannati gli occhiali o
sei diventato completamente idiota? -
- Ha detto che è stato lui a forzarla! -
- Ripetutamente contro il muro degli spogliatoi! Le sue gambe erano aperte! Se
lo stava trombando, quando ho finto di uscire la prima volta! -
- Sei un bugiardo - urlò Ginny tra le lacrime. S'era radunata una certa folla
intorno a loro.
- Che cazzo di motivo avrei io per inventarmi una palla, stavolta? -
- Lo sanno tutti che tu muori per Harry! - sbraitò la ragazza - Non me lo
porterai via! -
- ...che? -
Draco
fissava la rossa tra le braccia di Harry; se non avesse avuto il timore di
colpire anche lui, che era stato un buon amico in quel periodo, le avrebbe
sicuramente lanciato contro qualche incantesimo.
Era vero: Draco aveva avuto qualche ossessione per Harry, ma desiderava solo
averlo come amico; del resto pur avendo capito di essere omosessuale, con il
moro non ci aveva mai provato, aveva altri standard, li preferiva ordinati e
puliti, non sciatti e vittimisti.
-
Tu stai fuori - rispose Draco.
- Hai lasciato Pansy per lui -
- Pansy mi ha lasciato per un altro. L'ennesima dimostrazione che le donne serpeverde
sono più responsabili e coraggiose di voi grifondoro: almeno lei me l'ha detto
in faccia. -
- Ti ha lasciato perchè ti ha visto con uno! Me l'ha detto lei,
condividiamo lo stesso dormitorio. -
- E allora? E' vero, sono gay, e con questo? Pansy mi ha lasciato perchè voleva
stare con Blaise ed io ho scoperto di essere omosessuale, le persone che mi
scopo io non sono inerenti ai fatti! -
-E perchè dovrebbero esserlo quelli che
mi scopo io? -
- Perchè tu sei fidanzata con me! - disse Harry. Draco alzò la voce più di lui.
- Allora ammetti che te lo sei scopato? -
- Io sono andata a letto solo con te, Harry. Lo sai che ti amo, non ti mentirei
mai . - sospirò lei, abbracciando nuovamente il fidanzato - Lui è cattivo,
vuole farci lasciare. Non è cambiato per nulla, sempre l'odiosissimo e
bastardissimo Draco Malfoy. -
05/b.
when that hurt gets thrown
-
Sempre lo stupidissimo Harry Potter, con i suoi amichetti Weasley, troppo
indaffarato a dire che i Malfoy sono i cattivi, a piangersi addosso e a non
vedere quello che gli accade realmente... Stupido Potter, non lamentarti se
tutti ti sfottono, te lo meriti. Sei un coglione. -
Draco
ormai aveva l'abitudine di parlare da solo: dopo quella mattinata in cortile, i
due avevano fatto attenzione a non beccarsi mai in stanza. Una volta Draco
dormiva da Blaise, l'altra Harry tornava tardissimo e andava via prestissimo.
-
Quella stronza maledetta...
Bugiarda... -
Draco
si era ritrovato solo nuovamente, ma la cosa che gli bruciava era la situazione
intorno; quando era a Hogwarts, se l'era cercata, ma in quell'istante non aveva
fatto nulla di male per finire in quella situazione.
Si accomodò sulla scrivania vuota dopo aver rifatto il letto e infilato le sue
cose in un baule, recuperò un foglio di pergamena e una piuma per scrivere
delle parole.
*
"Ciao
Harry Potter.
I tuoi vestiti sono puliti e ordinati sul mio ex letto.
In questi mesi ho avuto la conferma di ciò che credevo: due opposti non possono
condividere un minuscolo spazio per troppo tempo.
Per un attimo mi sono illuso che saremmo potuti diventare amici, tu ed io, come
non siamo riusciti a esserlo nei nostri anni a Hogwarts, ma, ahimè, mi
sbagliavo.
A te non piacciono le persone che sostengono la verità anche quando fa male o
non è la cosa più piacevole da ascoltare e a me non piace crogiolarmi in frasi
di circostanza, non sono mai stato un tipo particolarmente sensibile. Ma, e qui
non puoi contestare, ho sempre detto tutto quel che pensavo senza fili.
Quindi, senza alcun tatto, ti avviso che ho cambiato stanza. Non ho più alcuna
intenzione di condividere qualcosa con te né di offrirti la mia amicizia.
Continua pure a farti prendere per culo, nel modo che ti piace di più.
Addio,
Draco Malfoy."
Quelle
erano le parole che avrebbe voluto scrivergli Draco. Però si convinse che
quella situazione non meritasse tanto inchiostro e che Harry non meritasse
tanta importanza. Allora scrisse semplicemente:
"Potter,
i tuoi vestiti sono puliti e ordinati sul mio ex letto.
Io me ne vado.
Addio, Draco."
Harry
aveva riletto per ore quelle quattro parole striminzite che gli aveva scritto
Draco. Le aveva trovate in una sera fredda e non aveva idea di dove fosse
finito Draco Malfoy e il fatto che l'avesse piantato in asso significava solamente
che Draco aveva ragione sulla questione.
Se c'era una cosa che Harry aveva imparato in quei mesi, era che Draco si
batteva sempre per le cose che credeva giuste; si era fatto coraggio e si era
ribellato a suo padre e da quell'istante in poi si era preso la briga di
seguire degli ideali che aveva fatto suoi.
Draco se ne era andato e in Harry cresceva la sensazione di aver sbagliato.
05/c.
leave me out with the waste
-
Zabini! Zabini aspetta -
Blaise
stringeva al petto un volume intitolato "Diagon Alley oggi" e
portava con sé quella che apparentemente era una toga da magistrato. Il ragazzo
mulatto si voltò incuriosito; aveva i capelli leggermente più lunghi del solito
e batté gli occhi nel comprendere che a chiamarlo fosse stato Harry.
-
Potter, buongiorno. -
- Buongiorno... - Harry avanzò verso di lui, titubante - Saltiamo i
convenevoli? -
- Non ne abbiamo bisogno -
- Meglio così. Mi domandavo sai... Se per caso sapessi dov'è Draco Malfoy -
- Secondo quale logica te lo direi? -
- Sono preoccupato per lui! -
- Sa badare a sé stesso. Non è un bambino. Non lo è mai stato, in realtà. -
- Lo so... -
- Allora che cosa vuoi da lui? -
- Parlargli. Vorrei sapere come sta, sai, dopo quello che è successo... -
- Io non ho bisogno della tua pietà, Potter. Risparmiati il drama. -
La
voce di Draco Malfoy si sparse elegante e tagliente nell'aria. Blaise guardò
l'amico e gli sorrise.
-
Tieni Draco, me l'hanno consegnata stamattina. - bofonchiò Blaise. Malfoy
recuperò la sua toga, lunga e di un nero lucente, decorata con dei fili dorati
sulle braccia, e lo indossò sopra agli abiti già scuri e leggermente attillati
che indossava: era bellissimo. I colori scuri contrastavano con la sua pelle
chiara, e quel dorato richiamava il colore dei suoi capelli.
Harry notò che Malfoy l'aveva deliberatamente ignorato.
-
Malfoy... -
- Che cosa vuoi Potter? Non ho tempo da perdere. -
- Perchè sei andato via dalla 707? -
Un
tuono echeggiò nel cielo e Blaise decise che era meglio dileguarsi prima di
beccarsi un acquazzone o essere testimone di qualche delitto.
Il primo a rompere il ghiacciato silenzio fu Draco.
-
Non ho intenzione di dividere la stanza con un fantasma e un furetto che morde
i calzini. -
- La mia relazione con Ginny non dovrebbe interferire nel nostro rapporto,
Draco -
- L'ha già fatto. Hai preferito credere a lei. -
- Te ne sei andato perchè ho preferito credere alla mia ragazza, che mi è stata
accanto tutto il tempo, e non al mio coinquilino, che invece ha provato a
uccidermi diverse volte? -
- Chi è che avrebbe provato a ucciderti? Potter pensaci bene prima di aprir
bocca o ti denuncio per calunnia. Sai, Azkaban non è tanto male quanto dicono.
-
- Beh, hai comunque reso il mio soggiorno a Hogwarts un inferno. -
- Anche la mia vita è stata un inferno, Potter. Avrei ottimi e validissimi
motivi per odiarti e colpevolizzarti di ciò, ma vedi, sono una persona matura,
io. -
- Malfoy, starti a sentire non mi ha mai giovato. -
- Proprio per questo dovresti credermi. Io ti ho sempre detto le cose così come
le pensavo. Quando ero bambino al primo anno, ero indispettito perchè avevi
rifiutato la mia amicizia, però mi è passata. Si cresce, Potter, si
cambia. La mia testa è cambiata, la tua invece è rimasta sempre una zucca
vuota. -
Harry
sembrava essere confuso, Draco sbuffò pesantemente e gli parlò come si fa con i
bambini.
-
Non ho motivo alcuno per raccontarti bugie, Potter. Averti o no nella mia vita
è indifferente. -
Harry trasalì: aveva detto indifferente, quasi preferiva essere una
seccatura.
- Te l'ho raccontato per trasparenza, perchè avevamo deciso di essere amici e
perchè non mi faceva quasi neanche più schifo lavarmi i denti mentre pisciavi
in bagno. Non so come funziona tra voi Grifondoro, ma tra noi Serpeverde
l'amicizia era di difendersi, proteggersi, essere onesti. Come recitava la
filastrocca? "O forse a Serpeverde, ragazzi miei, vi troverete gli
amici migliori, quei tipi astuti ed affatto babbei, che qui
raggiungono fini ed onori". -
- Se è così come dici, perchè non mi hai detto che sei gay? -
- Perchè, tu mi hai detto che sei eterosessuale? Non avevo idea che quando ti
presenti a qualcuno devi dichiarare anche la tua sessualità. Sono gay e adoro
esserlo. -
Harry
lo fissò a metà tra l'esasperato e il sorpreso, perchè non aveva dato ascolto
ai pettegolezzi di sottofondo quando camminavano per i corridoi di Hogwarts;
quindi avevano ragione gli studenti a pensare che loro due stessero insieme?
Beh, lui comunque era etero e stava con Ginny, Draco era suo amico.
-
Torna nella 707, Draco - gli disse - Non ero apatico e fantasma a causa tua,
non mi hai dato la possibilità di spiegare. L'accusa dovrebbe ascoltare anche
la difesa, non trovi? -
Note
dell’autrice: Le canzoni che mi hanno ispirato
questi paragrafi sono tre:
Lycanthrope - +44, qui. This year’s love – David Gray, qui.
9 crimes – Damien Rice, qui.
Sono stata un po' cattivella in questo capitolo, lo so... Diciamo che farli collaborare sembra più difficile di quanto previsto! Voi che dite, riusciranno a risolvere
le loro questioni? Draco ascolterà Harry? E Harry capirà che Draco non è così cattivo
come sembra?
Comunque solo un piccolo appello: se siete di Napoli o comunque avete intenzione di partecipare al Napoli Comicon, io e dei miei amici saremo lì con lo stand I tiri vispi, gioco di ruolo gratuito per tutti a tema Harry Potter ;)!
Per ora è tutto e vi aspetto al prossimo capitolo :)
-
Il fatto è che non potevo credere che, dopo tutto quello che era successo,
Ginny mi stesse tradendo con Stephen.
Pensavo che dopo la battaglia con Voldemort avrei potuto trovare un po' di pace
con lei, tipo sposarmi, trovare un lavoro, creare una famiglia... Quella
famiglia che non ho mai avuto, visto che i miei genitori sono morti quando ero
ancora un neonato, e che i miei zii non mi hanno mai voluto. Sono anche
riuscito a fare pace con mio cugino Dudley.
Ogni tanto nei weekend io e Ginny andiamo a casa dei Tonks e portiamo fuori con
noi Teddy, il figlio di Remus e Ninphadora, morti durante la battaglia. In
quegli istanti riusciamo a sembrare una famiglia vera ed io avrei voluto
davvero che fosse così. Io, lei e qualche pargolo -
- Che banalità - Draco non ce la fece proprio a trattenersi, Harry sembrò non
badarci troppo e proseguì.
Erano seduti l'uno di fronte all'altro sul letto del Malfoy che coccolava
Violet, stancamente.
-
Quando ci siamo iscritti alla Magiuniversità, sapevo che sarebbe cambiato
qualcosa, ma non credevo che lei avesse deciso di cambiare fidanzato. Lei ha
iniziato i suoi studi, io i miei. Era difficile stare insieme ed evidentemente
Stephen trascorreva molto tempo con lei a differenza mia. Credo sia anche colpa
mia se alla fine lei è andata con lui... - gli occhi di Harry divennero lucidi,
ma non si fermò che per riprendere fiato - So che in cuor suo prova un po' di
rimorso per quello che è successo, Ginny non è cattiva, forse aveva solo paura
di cambiare davvero abitudine. Sai, suo fratello è il mio migliore amico da
sempre, i suoi genitori mi conoscono da anni ormai e mi hanno accolto come uno
di loro... Non era facile. Non la sto giustificando, ha sbagliato a tradirmi e
a cercare di far passare te come colpevole...
Insomma, tu non c'entravi nulla. Io ero solo giù di morale e c’è voluto un po' di tempo in isolamento per
cercare di mettere insieme i pezzi. -
- Mpfs - borbottò Draco, stiracchiando le braccia - Sei un dilettante, Potter.
Non hai stile neanche in queste cose. -
- Ma--- Draco! Che razza di commento è? -
Draco
ridacchiò, sembrava essere di buon umore in quell'istante; forse perchè Harry,
a modo suo, si era scusato con lui.
-
Poteva andarti peggio. Poteva tradirti con il tuo migliore amico! -
- Beh, uno dei miei migliori amici è suo fratello, l'altra è Hermione, che sta
con suo fratello, e l'altro è omosessuale. -
- Sei uno sfigato, davvero. Non hai classe! -
Harry
gli lanciò un cuscino centrandolo pienamente e incrociò le braccia in una
smorfia; il biondo sorrise, adagiò il cuscino sulle gambe e vi fece accomodare
Violet su, come se fosse un lettino.
-
Pansy mi ha lasciato per Blaise - confessò Malfoy, catturando l'attenzione del
coinquilino - Insomma, non che me ne fregasse molto della cosa di per sé,
quello che mi fece rabbia era che nessuno dei due mi aveva detto nulla. Per
questo quando ho visto Ginny e Stephen... - Draco lasciò cadere la cosa e
spostò lo sguardo sul furetto che gli mordicchiava un dito.
- Ho rivissuto la situazione. Era come se Ginny fosse Pansy, Stephen fosse
Blaise e tu eri me. Io avrei voluto avere un amico che mi dicesse cosa stava
accadendo, ma il mio amico era impegnato a scoparsi quella che era la mia
ragazza. Per questo quando li ho visti, avrei voluto ucciderli, ma sai, ho
chiuso con la magia oscura, e quindi ho cercato il modo migliore per dirtelo...
Ma non c'è un modo migliore per venire a sapere certe cose. Ho voluto essere
per te quella persona che avrei voluto fosse accanto a me e non c'è stata. -
Draco
lo fissò quasi imbarazzato, come se non fosse abituato per nulla a determinate
confessioni e l'ex grifondoro sorrise.
Harry spostò con delicatezza Violet e il cuscino e si fiondò ad abbracciare il
biondino che rimase spiazzato, con le braccia mezze aperte, attento a non
sfiorare il moro.
-
POTTER! -
- Malfoy!! Mi hai rotto un timpano! -
- Ti sei almeno fatto una doccia in questi giorni? -
- Giuro che mi sono lavato un'ora fa! -
- Sicuro? Guarda che non voglio prendere il vaiolo di drago o chissà solo quale
altro morbo magico possa avere contratto in mia assenza, tra tutta questa
sporcizia! -
- No, mi sono lavato davvero, te lo assicuro. -
Draco, schizzinosamente annusò l'aria intorno al ragazzo e storse il naso.
- Potevi fare di meglio ma ok. - brontolò, e poi ricambiò l'abbraccio di lui.
I
due restarono in quella scomodissima ma anche comodissima posizione per un po'
di minuti, poi Harry ridacchiò internamente.
-
Malfoy, non è che ti stai eccitando, vero? -
- Oh Merlino, Potter. Io ho una decenza e dei gusti ottimi, per quale motivo
dovrei eccitarmi se uno con una cicatrice in fronte e che puzza di sudore di
Troll mi abbracciasse? -
- Hey! Il mio bagnoschiuma è all'essenza di orclumpo. -
- Sembra più linfa di mimbulus mimbletonia. -
- Tu profumi di qualcosa di buono! -
- Muschio bianco, Potter. Prendi appunti... -
06/b.
and my heart's still burning
-
Malfoy? -
- Che cosa vuoi Potter? -
- Tu come l'hai capito che eri gay? -
- Una volta avevo bevuto troppi whiskey incendiari e sono finito a letto con
uno. Ho scoperto che mi piaceva scopare con i ragazzi e ho continuato a farlo -
Draco
era steso sul letto sopra le coperte, indossava dei pantaloni aderenti e una
maglietta che gli cadeva larga sull'addome, aveva l'espressione assorta e completamente
assopita dal libro che stava leggendo.
-
Stai con qualcuno in questo periodo? -
- No -
- Non soffri d'astinenza? -
- Potter, ti prego - il biondo usò un tono supplichevole, abbassando
leggermente il volume che aveva tra le mani - non dirmi che stai già pensando a
come trastullarti la prossima volta! -
- Ma... No! E poi perchè dovrei pensare a trastullarmi con l'immagine di te che
scopi con qualcuno?! Io non sono gay, mi eccito sulle ragazze eventualmente! -
- Non soffro d'astinenza, proprio ieri ho sfogato. -
- Eh? Ieri? Ma se siamo stati insieme tutta la giornata, tranne un'oretta la
mattina che eri a lezione! -
- Dopo la lezione, con Springsteen. Sai Potter, non bisogna per forza stare
insieme a qualcuno per farsi una sana scopata. -
- Ho capito, ho capito! -
- Direi di no, considerando che ti chiudi in bagno mezz'ora prima di andare a
dormire. Entri sano e esci con gli occhi sbarrati. -
- Beh, ho le mie esigenze! Almeno non lo faccio in camera visto che ti
infastidiva! -
- Mezz'ora alla volta, Potter? Quello è questione di cinque minuti! -
- Beh, non per tutti! -
- Che cazzo fai, 'arresto momentum' ogni volta che stai per venire? -
- Draco Malfoy, smettila! -
Harry
si voltò dandogli le spalle, aveva le guance completamente rosse. Draco rise,
fingendo di riprendere a leggere.
-
Qualcuno in questa stanza è proprio represso... -
06/c.
what if...
I
giorni passavano rapidamente tra i sorrisi falsi nelle partite di Quidditch tra
Draco e Stephen, qualche progetto extracurriculare, scappatelle al Paiolo
Magico e i pomeriggi di studio matto che rendevano isterici sia Draco sia
Harry.
Spesso Harry, Draco, Blaise e Neville si riunivano in biblioteca per studiare e
poi andavano a mangiare qualcosa insieme alla mensa universitaria o a prendere
una burrobirra da Madame Rosmerta. Harry sembrava aver trovato dei nuovi amici
e, col tempo, aveva imparato a guardare Ginny con indifferenza e a non piangere
al ricordo della ragazzina che aveva una cotta per lui negli anni a Hogwarts.
Tutto questo anche grazie alla vicinanza di Draco.
-
Dai! Solo per questa volta! -
- Non ci pensare proprio, Potter. Piuttosto mi taglio i gioielli di famiglia. -
- Per favore! -
- No, no, no e no! -
- Solo per un pomeriggio, il tempo di un gelato a Diagon Alley! -
- Ho detto no! -
*
Nonostante
Draco avesse ribadito che proprio non voleva farlo, alla fine si era fatto
convincere da Harry e dai suoi occhi supplicanti e l'aveva accompagnato a casa
Tonks; per grazia di Salazar, Andromeda Tonks non l'aveva fissato male quando
il biondo si era presentato accanto ad Harry per portare Teddy Lupin a mangiare
un gelato.
Sua
zia Andromeda l'aveva accolto in casa e dopo qualche chiacchiera sul perchè
Ginny aveva lasciato Harry, i due amici con il bambino erano usciti, diretti a
Diagon Alley.
Il bambino saltellava mano nella mano con Harry, contento di quell'uscita, e
fissava di sottecchi Draco che camminava con le mani in tasca e gli occhiali da
sole a coprirgli il viso.
-
Tio Arri, tuo amico è strano! - Teddy diede voce alle sue preoccupazioni, Harry
rise scuotendo la testa.
- E' che non è abituato, ora lo portiamo da Fortebraccio a prendere un gelato!
-
- Uhm... - il bambino sembrava essere poco convinto e arricciò il muso, poi
lasciò la mano di Harry e picchiettò sulla gamba di Draco.
- Sì? -
- Il gelato è buono! Cioccolato è buono! - il bambino gli sorrise, mostrando la
sua dentatura e l'aria da piccola peste travestito da angioletto.
Teddy aveva i capelli blu e viola quel giorno e saltellava allegro.
*
-
Ti piace, Draco? -
I
tre erano seduti a un tavolo rotondo della gelateria. Il bambino aveva il viso
tutto pasticciato dal gelato al cioccolato, quasi quanto Harry, mentre Draco
era l'unico a non aver preso un cono, di conseguenza era impeccabile come
sempre.
-
Sì, è buono! A te piace, Teddy? -
- Tì! Posso assaggiare il tuo? - gli chiese il bambino; Draco annuì con un
enorme sforzo e prese un cucchiaino del suo gelato al pistacchio, avvicinandolo
alla bocca del bambino per farglielo assaggiare. Harry rise alla scena.
- Potter, tu taci, non sai neanche leccare un gelato. -
- Non è vero! - protestò Harry e quasi come se volesse dimostrargli di saperlo
fare, poggiò la lingua delicatamente sulla pallina di gelato, saggiandolo con
lentezza. Draco osservò la scena scettica, col cucchiaino a mezz'aria, sollevò
un sopracciglio e mimò un "disgustoso" con le labbra.
*
-
Hai visto? Non è stato male! -
Harry
e Draco erano appena rientrati nella stanza 707. Il moro aveva gettato le
chiavi sulla scrivania, mentre il biondo si era finalmente tolto gli occhiali
scuri che aveva indossato per quasi tutta la giornata.
-
Teddy è un bambino molto intelligente, ha preso sicuramente dal lato mio della
famiglia. -
- E' anche vivace e comprensivo, qualità che erano di Remus. -
- La voracità devi avergliela inculcata tu, immagino -
- Esattamente - rispose Harry con un pizzico di orgoglio nel tono.
Draco
si sedette sul letto e tolse le scarpe distrattamente pensando di dover fare
una doccia, aveva bisogno di rilassarsi.
-
Io vado a fare la doccia! - urlò Harry e si infilò in bagno, senza attendere
risposta.
- Harry Potter! - Draco si era ritrovato fuori dalla porta del bagno, bussando
ripetutamente - Esci di qui, devo anche fare la pipì! Potter apri
immediatamente la porta! Ho una bacchetta e non ho paura di usarla! -
- Trattieniti, non hai cinque anni! -
- Potter, ti sei appropriato del bagno senza neanche avere la gentilezza di
chiedermi se volessi usarlo un attimo! Apri questa porta o giuro che la sfondo!
-
- Un attimo! -
Quando
Harry aprì la porta, aveva indosso solo un paio di boxer neri aderenti; solo in
quel momento Draco si accorse che il corpo del ragazzo non era per niente male.
Aveva la pelle leggermente più scura della propria, apparentemente morbida e
delicata, un fisico asciutto e proporzionato e quei boxer lasciavano
intravedere un culetto tondo e sodo.
-
Potter. - Draco era fermo sulla soglia con un sopracciglio alzato.
- Cosa? - chiese Harry, sfilandosi la biancheria.
- Quelli sono i miei boxer. Non ricordo di averti autorizzato a usarli.
-
Draco
seguì i movimenti di Harry con lo sguardo fino a quando il ragazzo non s'infilò
sotto la doccia; il biondo scosse la testa per riprendersi, strinse le spalle e
con nonchalance si sbottonò i pantaloni.
-
Devono essere finiti per caso nel cassetto della mia biancheria -
- Per caso... Come no. Sei un ladro. -
- E' che i miei erano tutti in lavanderia... -
- Allora lo ammetti! -
- Confesso! -
Il
vapore che proveniva dalla doccia aveva riscaldato tutto l'ambiente, Draco
decise di sorvolare sulla questione dei boxer e fissando un punto indefinito
del muro bianco riuscì finalmente a fare pipì, perso nei suoi pensieri.
La visione di Harry in quel modo l'aveva in qualche modo scombussolato: che
cosa strana, lo vedeva in déshabillé praticamente tutti i giorni, perchè poco
prima vederlo con addosso i propri boxer l'aveva agitato così tanto.
Harry scostò la tenda della doccia e si affacciò incuriosito.
-
Che guardi, Potter? - domandò Draco, abbottonandosi i pantaloni e andando a
lavarsi le mani. - Se le tue docce durano così poco, non mi meraviglio
dell'essenza di troll. -
Harry rise, afferrò l'asciugamano e se lo avvolse in vita; la sua pelle era
attraversata da tante goccioline d'acqua, i suoi capelli erano davvero zuppi.
- Veramente ora odoro di muschio bianco - si annuì, poi si avvicinò al biondo
pericolosamente, inclinando la testa e lasciando il collo scoperto - Senti? -
Note
dell’autrice: Questi paragrafi – e il capitolo –
sono stati intitolati con delle frasi provenienti dalla canzone “What if” dei
Simple Plan, che potete ascoltare qui.
Lo ammetto, ho
tagliato la scena da vera bastarda ahahaha! Vi prometto che nel prossimo
capitolo mi rivorrete bene di nuovo :P
Fatemi sapere cosa ne pensate, anche con un semplice segnale di fumo!
Nel frattempo vi
ringrazio per l’attenzione e vi aspetto per il prossimo capitolo <3
Era
passato quasi un mese dall'infausta mattina di Harry e Draco. I due avevano
finto che non fosse successo nulla e sembrò essere stata l'idea migliore per
entrambi... fino a quel momento.
Per tutti gli gnomi da giardino. Non poteva essere vero.
Harry
si era risvegliato umido ed eccitato. Aveva ancora gli occhi sbarrati dal
ricordo del suo sogno: si ricordava la sensazione della morbida pelle di Draco
sfiorare la sua... Delle loro labbra unite...
-
Potter, tutto bene? -
- Ho fatto un sogno strano -
- Strano quanto? -
- Troppo - rispose Harry, voltandosi su un fianco e chiuse gli occhi
nuovamente.
- E comunque alzati, bradipo! C'è lezione di Magia Sicura oggi, tra dieci
minuti dobbiamo essere nell'aula magna. -
- Inizia ad andare tu! Io non posso. Ho sonno! -
- Pigrone! - lo additò Draco, tirandogli un cuscino contro - Alzati e andiamo,
su! Quanto ci metti a vestirti? -
- Malfoy, veramente, inizia ad andare tu! Mi tieni un posto? -
- Potter, non fare il bambino! - lo rimproverò Draco - Se non ti muovi, ti
butto giù dal letto e poi sono cavoli tuoi... Uno... Due... Tre! -
Draco
poggiò le mani sulle spalle dell'altro ragazzo che si rannicchiò per istinto di
protezione.
- Draco, non mi toccare sennò qua oggi non esco più!! -
Il
biondo lo fissò interdetto e solo in un secondo momento notò che Harry aveva
una mano tra le gambe, come a coprire qualcosa che non voleva far notare.
Draco si sforzò di restare impassibile.
- Tranquillo, Potter. Capita a noi maschi. Fatti una doccia fredda. -
- Ok, però non guardare. -
- E perchè mai? -
- Perchè dovresti? - s'innervosì Harry.
- Vuoi che ricambi il favore, Potter? - Draco lo fissò malizioso, inumidendosi
l'angolo delle labbra con la punta della lingua.
- No, grazie, so fare da solo. -
- Lo so quello che sai fare... Sei tu a non sapere quello che so fare io. -
- Declino l'offerta, Malfoy -
- Va be', peggio per te. -
Draco
strinse le spalle e si sedette accanto a lui, infilandosi i calzini al piede.
Perchè Draco sembrava essere così sexy anche in attività banali come infilarsi
un calzino?
Il biondo si voltò e notò l'aria sognante con cui Harry lo stava fissando e
roteò gli occhi.
- Fanculo quello che vuoi, Potter - bisbigliò prima di afferrargli la maglietta
del pigiama e tirarlo a sé. Lo bacio sulle labbra, si prese la sua lingua e lo accarezzò
con la propria, appassionatamente.
Harry non se lo fece ripetere due volte e poggiò le mani sulle spalle di Draco,
stringendo tra le dita la stoffa della camicia indossata dal ragazzo. Lui era
etero, lo era sempre stato, allora per quale motivo era così felice di quel
bacio che si stavano scambiando?
Forse perchè aveva sempre ammirato Draco, in fondo lui era da sempre stato un
ragazzo determinato e ambizioso, oltre che molto bello. Da piccolo si era
comportato come un bambino viziato, però le persone cambiano e Draco aveva
scelto di cambiare in meglio.
-
D-Draco - balbettò Harry, stendendosi sotto il corpo del biondino - L-la
lezione... Non faremo tardi? -
- Chi se ne fotte della Magia Sicura, Potter - rispose Draco, riprendendo a
baciarlo. Sembrava non fosse capace di staccarsi dalle labbra di Harry.
Cavolo, stava baciando Harry Potter!
Harry Potter!
Quello che a Hogwarts era la vittima preferita, quello cui inviava bigliettini
minatori...
Draco gli morse il labbro inferiore e infilò la mano destra tra le gambe del
moro sotto alla biancheria, iniziando a massaggiare la sua eccitazione.
Harry trasalì, era trano il tocco di Draco, era deciso e vigoroso, nulla a che
vedere con quello di Ginny.
Draco era sensuale, sapeva come farsi desiderare e sapeva anche come toccare
Harry per farlo andare su di giro. Il biondino sentì il sesso di Harry pulsante
sotto il suo tocco, era evidente che stesse per venire, allora Draco gli
sussurrò all'orecchio in tono suadente - Harry... Vuoi fare l'amore con me ?
-
Alla
sola domanda, complice il tono usato da Draco, il moro riversò la propria
eccitazione tra le dita del ragazzo.
08/b.
plans
Harry
aveva risposto dicendo che non se la sentiva.
Draco Malfoy aveva lasciato la stanza dopo avergli detto che gli avrebbe
conservato un posto alla lezione.
-
Hey, Draco! - lo chiamò Blaise, facendogli cenno di sedersi accanto a lui. -
Come mai questo ritardo? -
- Lo vuoi un consiglio, Blaise? -
- Dimmi! -
- Fatti i cazzi tuoi. -
Nonostante
Draco fosse ferito nell'orgoglio, non avrebbe mai mostrato a Harry o a qualcun altro
quel lato di sé: lui era un ex serpeverde, un mago potentissimo, un ragazzo
intelligente... era Draco Malfoy, mica uno qualunque.
Harry Potter l'avrebbe desiderato da morire.
L'espressione di Draco che tramava qualcosa non era una novità per Blaise che
deglutì, intimorito.
-
Blaise, ho un piano. Ma mi serve il tuo aiuto. -
08/c.
it started out with a kiss
-
Come sei elegante! -
Draco
indossava uno smoking nero opaco, in contrasto con la pelle chiara e la camicia
bianca, nero come la cravatta sottile e le scarpe. Harry aveva fissato il
movimento libidinoso delle dita di Draco che si abbottonava la giacca.
-
Sto uscendo -
- Dove vai? -
- Ho un appuntamento. -
- Oh. Con chi? -
- Con uno. E' per una questione importante. Come sto? -
- Sei... Sei bellissimo. -
- Mh, avrei preferito perfetto e impeccabile ma bellissimo può andare. -
Il
biondo sorrise malizioso, infilò la bacchetta nella tasca della giacca e le
chiavi della stanza in quella dei pantaloni; uscì di soppiatto, salutando Harry
con un cenno.
*
-
Dai Harry, sbrigati! Ho fame! Se non ti sbrighi, penso che mangerò Neville! -
- Sto venendo, sto venendo! Un attimo solo! Dove hai detto che andiamo? -
- A "I tre manici di scopa". -
- Eccomi qui, sono pronto! -
Blaise
e Neville si guardarono compiaciuti e, appena usciti dal cortile
dell'università, si presero per mano, smaterializzandosi a Hogsmeade.
Una
volta lì, camminarono per la strada quasi buia; Harry aveva le mani in tasca e
sembrava essere pensieroso.
-
Peccato che Draco non sia qui - brontolò Harry.
- Hai ragione - rispose Neville.
- Non sa che si perde... I panini di Madame Rosmerta sono il male. - aggiunse
Blaise.
- Peccato che Draco dice che questo posto è pieno di mocciosi e che non ci
verrà mai. -
Blaise
e Neville si lanciarono un altro sguardo d’intesa e poi, insieme a Harry,
entrarono nel pub.
I tre manici di scopa era uno dei pub più frequentati della cittadina di
Hogsmeade e nella storia di Harry aveva sicuramente un ruolo importantissimo:
era lì che Harry, nascosto dal mantello, venne a conoscenza della storia di
Sirius, ed era lì che Hermione combinò l'incontro tra Harry e Rita Skeeter per
far rilasciare a Harry a quest'ultima un'intervista pubblicata poi sulla
rivista Il Cavillo... Tutti questi ricordi si erano affollati nella
mente di Harry provocando un senso di nostalgia misto a familiarità, che non
impiegò molto a tramutarsi in vera e propria rabbia, quando vide qualcuno a
pochi tavoli dall'ingresso.
Draco
Malfoy era seduto di fronte ad un uomo elegante, non molto più grande di lui
all'apparenza, e stavano ridendo davanti a un piatto di patatine fritte. Draco
stava ridendo insieme a quello! Aveva un appuntamento con un altro! Perchè?
Perchè dopo che gli aveva chiesto di andare a letto, aveva preso appuntamento
con un altro?
Harry
li osservò attentamente, senza preoccuparsi di passare per uno stalker. Draco
aveva le mani intrecciate sotto il mento e sembrava gradire le parole di quel
tizio che era con lui; era una persona apparentemente elegante, quanto Draco,
composta, come Draco, pulita... Sembrava essere tutte quelle cose che Draco gli
rimproverava sempre di non essere. Probabilmente quel tizio non avrebbe mai
detto di no a Draco.
-
Harry? -
- Ah..? -
- Vieni, il nostro tavolo è il numero 7! -
Note
dell’autrice: La colonna sonora di questo capitolo
è formata da queste canzoni:
Allora, che ve ne
pare di questo capitolo? Onestamente sono fiera della chiusura del primo
paragrafo e adoro il personaggio seduto con Draco al tavolo 7, che conoscerete
meglio nei prossimi capitoli :P
Nel frattempo vi ringrazio
per l’attenzione e aspetto un vostro commentino <3
Draco
Malfoy aprì di scatto i propri occhi chiari. Non poteva essere vero.
Sollevò le lenzuola e diede un'occhiata tra le sue gambe.
La sua biancheria era umida e quello era notevolmente un alzabandiera.
Per Salazar Serpeverde.
Era successo davvero.
Si era svegliato dopo un sogno erotico.
Fin qui tutto normale.
Se non fosse che fino a pochi secondi prima nel suo sogno erotico si stesse
facendo Harry.
-
Malfoy, stai male? -
La
voce di Harry echeggiò nella stanza. A giudicare dai capelli arruffati, il
ragazzo si era svegliato da poco, indossava ancora il pigiama e parlava con lo
spazzolino tra i denti.
-
Sì, sto bene -
- Hai fatto un brutto sogno? -
- Bruttissimo. Disgustoso. Vomitevole. Pessimo. Un vero incubo. Ti prego,
uccidimi. -
- Ok, sono preoccupato - disse Harry, posando lo spazzolino dopo essersi
sciacquato la bocca e fece per avvicinarsi al letto di Draco - Magari hai la
febbre? -
- Non avvicinarti! - urlò Draco, voltandosi su un fianco. Non era il caso di
farsi beccare in quelle condizioni.
Harry si sedette sul letto dell'ex serpeverde e allungò una mano come a
volergli toccare la fronte ma Draco lo scostò bruscamente.
- Malfoy, non fare il bambino, se hai la febbre devi andare in infermeria -
- Non ho la febbre, Potter, smettila con la sindrome da guaritore. -
Harry però si mostrò ancora più determinato del biondino e decise di braccarlo,
mettendosi a cavalcioni su di lui che cercava di dimenarsi come un'anguilla.
Harry gli bloccò i polsi e fu solo quando effettivamente riuscì a braccarlo che
si accorse della situazione del coinquilino.
- Oh.. Ah... Ehm - balbettò Harry, scivolando via - Non avevi detto che era
stato un brutto sogno? -
- Devo avere il gusto dell'orrido - rispose Draco a metà tra l'ironico e il
serio. Era imbarazzato ma il suo orgoglio gli impedì di mostrarsi tale e fece
cenno a Harry di allontanarsi.
- Vuoi una mano? - scherzò Harry.
- Merlino Potter, che battuta di merda. Si affloscerà tutto dopo questa. -
Harry fece una smorfia per la risposta del ragazzo e ingenuamente scostò le
coperte, notando la protuberanza tra i pantaloni indossati da Draco.
- Che.. Che cosa diavolo guardi, Potter?! E' una cosa normalissima, sai! -
- E' che... Che mi sento insignificante quasi. -
- Oh bene, iniziamo la giornata parlando del mio pene. A questo punto fammi una
sega e vediamo che ne esce! - gli uscì spontaneo, incredulo a quelle parole che
aveva appena pronunciato.
La cosa più strana però fu la risposta di Harry: non era corso via urlando
imprecazioni, non si era spostato negando qualsiasi possibilità categorimente anzi, sembrava stesse prendendo in seria
considerazione l'ipotesi.
- Potter, veramente, se ti giri ci penso da solo, stando ai tuoi racconti
dubito che tu sappia davvero come fare. -
Harry colse la cosa come una sfida e lui di certo non si sarebbe mai sottratto
ad alcuna sfida, soprattutto se l'invito proveniva da Draco Malfoy. Senza
sapere effettivamente come, Harry si ritrovò con le mani tra le gambe del
biondino, strofinando l'erezione del ragazzo, fissando assorto il suo sesso.
Quello più incredulo era proprio Draco. Si era poggiato l'avanbraccio sulla
fronte e aveva chiuso gli occhi, mentre Harry lo stava masturbando.
Esatto.
Harry Potter lo stava masturbando.
Draco s’inumidì le labbra e socchiuse gli occhi, cercando di mettere a fuoco
l'immagine, di abituarsi al tocco titubante del moro. Quasi come se volesse
infondergli coraggio, accarezzò il ragazzo sul volto, sfiorò le sue spalle,
tastò il suo petto, eccitandosi per tocco leggero e sensuale di Harry Potter.
07/b.
I know that we are more
-
Cosa?! -
- Shhh, Blaise, abbassa la voce! -
Draco
e Blaise erano seduti l'uno di fronte all'altro al solito tavolo della mensa. I
due avevano già scelto cosa mangiare, Blaise aspettava che i suoi fiocchi
d'avena si freddassero mentre Draco girava il suo cappuccino gelato.
-
E' che mi sembra surreale -
- Beh, pensa a me! -
- Insomma, Potter è etero... -
- Dichiarato, direi -
- E allora perchè ti ha... - chiese Blaise, mimando il gesto compiuto da Harry.
- Che diavolo ne so, Zabini! Sveglia! Se lo sapessi non sarei mica confuso! -
- Ma almeno è stato bravo? -
- Blaise. -
- Scusa, scusa. E' che non vorrei ci rimanessi male, lo sai che ha altri gusti.
-
- Lo so. Però tu, da etero, me la faresti mai una sega? -
- Non ci penso proprio. -
Draco lo fissò come per dire "hai visto?" e poi aggiunse - Che
cosa mi consigli di fare? -
*
-
Fai finta di niente, Harry -
- Finta di niente? Neville, mi sono ritrovato a masturbare Draco Malfoy! -
Harry era sconvolto mentre davanti al vetro della mensa si sentiva così confuso
dal risultare incapace di scegliere con cosa fare colazione.
- Harry... -
- Dimmi, Neville -
- Ma Draco ti piace? -
- No! Cioè... Come amico mi piace... -
- Harry, io non masturberei mai un mio amico, te lo dico da etero. Non c'è
nulla di male se ti dovesse piacere Draco, ma cerca di fare chiarezza nella tua
testa -
- E' solo che sono confuso - borbottò Harry, decidendo di prendere un brick di
latte biancoe un pacchettino di
biscotti al cacao.
- Ripeto, fai finta di niente. Se dovesse ripetersi, allora sarà la conferma
che aspettavi -
Harry guardò scettico e spostò lo sguardo su Draco; era illuminato da un fascio
di luce proveniente dalla finestra mentre con un cucchiaino mangiava lo
yoghurt.
Per un attimo, Harry desiderò essere quel cucchiaino, le labbra di Draco
sembravano essere così morbide...
-
Eccoci qui! - esclamò Neville, poggiando sul tavolo un vassoio pieno di
brioches e cornetti, sedendosi accanto a Draco.
- Longbottom - il biondo sollevò un sopracciglio - Hai davvero intenzione di
mangiare tutta quella roba? -
- No, no. Questo è solo il primo round. -
I
tre lo fissarono e scoppiarono a ridere subito dopo, per poi riprendere a
chiacchierare del più e del meno, come ottimi amici.
07/c.
hey, young blood
-
Che giornata - si lamentò Draco, rientrando in camera.
- Mh? Perchè? - Harry era lì da qualche ora e aveva cercato di essere più
naturale possibile.
- Abbiamo inscenato un processo in aula, stamattina. E' stato estenuante. Vuoi
sapere il lato comico della faccenda? -
- Hai dovuto fingere di difendere qualcuno che conosci? -
- Esattamente, ho dovuto fingere di difendere un mangiamorte - ridacchiò Draco,
fissando il marchio sbiadito sul suo braccio.
- E' black humor. -
- Molto black. -
Draco
tolse la toga nera, la appese nell'armadio e si scorciò le maniche della maglia
semi aderente che indossava. Il marchio di Voldemort si notava in controluce
sulla sua pelle chiara.
-
Si toglierà mai? -
- Prima o poi. Anche se non è male come tatuaggio. -
- E' il significato che dà i brividi. -
Il
biondo annuì mestamente e si poggiò le mani sui fianchi.
-
Potter. Domani c'è la partita contro la Magiuniversità di Krakow. -
- Verrò a vederti giocare! - la voce di Harry era stata forse troppo
entusiasmata.
- Non credo sia una buona idea - mormorò Draco - Ci sarà anche Ginny. -
- Io verrò per fare il tifo per te e Blaise. Mi porterò anche Neville. -
Draco
sorrise sinceramente e poggiò le mani sulla scrivania di Harry, fissandolo
diritto negli occhi.
- Potter. -
- Sì? - Harry sollevò lo sguardo, incrociando quello del coinquilino e per
qualche attimo ebbe la sensazione che gli stesse per leggere la mente.
- Andiamo da Fortebraccio? Ho voglia di gelato. -
Note
dell’autrice: Questi paragrafi – e il capitolo –
sono stati intitolati con delle frasi provenienti dalla canzone “Earthquake” dei The Used, che
potete ascoltare qui.
Allora, che ve ne
pare di questo capitolo? Le cose tra Draco e Harry iniziano a carburare…
Nel frattempo vi
ringrazio per l’attenzione e vi aspetto per il prossimo capitolo <3
Il
tavolo numero 7 era perfetto. Non perchè fosse vicino alla cucina o al bancone,
neanche perchè era distante dalla porta e non c'era il rischio di essere
attaccato da qualche spiffero d'aria fredda, ma semplicemente perchè non era
molto distante dal tavolo 9, quello a cui era seduto Draco.
-
Harry - lo richiamò Neville, poiché il ragazzo stava fissando il tavolo 9 da
quando erano entrati. - Non sta bene fissare la gente così -
- ..ma Draco sta lì! Con uno! In questo pub! Quello dove ci sono i
mocciosi! -
- Avrà i suoi motivi, no? -
- I suoi motivi... Con quello lì? -
- Perchè no? -
- E' vecchio! -
- Secondo me non arriva ai 25. -
- Secondo me ne ha più di 30. -
- Sembra uno affascinante però... -
- Sì, il classico tipo che piace a Draco -
Mentre
Neville e Blaise commentavano la bellezza e l'eleganza di quel tizio, Harry
reagì d'impulso, com'era abituato a fare.
Stretto nei suoi pantaloni leggermente strappati, con indosso una camicia di
flanella a quadri più grande di un paio di taglie e gli occhiali rotondi, si
alzò dal tavolo numero 7 e marciò verso il tavolo numero 9.
-
No, nonono, Harry, dove vai? - finse di volerlo fermare Neville.
- Al bagno. - mentì lui, che raggiunse il tavolo numero 9 qualche attimo dopo.
Neville e Blaise sembravano osservare la scena divertiti.
09/b.
jealousy, turning saints into the sea
Harry
si era avvicinato al tavolo numero 9, con i pugni stretti lungo i fianchi e
fissò i due con aria vagamente minacciosa, assottigliò gli occhi verso Draco.
-
Harry Potter! - chiamò l'altro, era sicuramente una persona distinta, aveva un
tono di voce caldo e piacevole. Era ovvio che a Draco potesse piacere. - Signor
Potter, stavamo appunto parlando di lei! -
- ...di me? E perchè mai? -
Nella mente di Harry si affollarono diversi pensieri... Di che cosa potevano
star parlando? Forse Draco si stava lamentando del disordine, della scarsa igiene,
del fatto che aveva avuto paura di finire a letto con lui...
- Sì, di lei. Stavo chiedendo al signor Malfoy se lei fosse interessato a
lavorare al ministero della magia -
- E perchè lo stava chiedendo a Draco? -
Draco gli fece cenno di sedersi sulla sedia vuota accanto a sé, e proseguì -
Harry, lui è il mio mentore. Ti presento Fenyang Doherty, lavora al
dipartimento Applicazione della legge sulla magia. -
- E' davvero un piacere incontrarla, signor Potter - borbottò Doherty,
allungando una mano per salutarlo; Harry la strinse ancora interdetto, poi si
accomodò sedendosi al centro tra i due - Non mi aspettavo di incontrarla qui,
tuttavia sono felice di poterle parlare di persona. -
- Continuo a non capire perchè ne stava parlando a Draco, però -
- Glielo spiego subito.
Al ministero, si sa, lei è molto benvoluto. Lo stesso Ministro della magia,
Kingsley Shackelbot, vorrebbe averla come Auror al suo fianco e con una
raccomandazione così, darle il titolo di Auror, non sarebbe che pura
formalità... Però, alla luce della battaglia che lei stesso ha combattuto con
coraggio e tenacia, mi riferisco a quella contro Voldemort, non eravamo sicuri
di come avrebbe potuto affrontare un incarico del genere. -
- Io... -
- Sappiamo quanto gli è costato lottare contro Lord Voldemort, signor Potter,
non vorremmo in alcun modo nuocere ad un eventuale equilibrio che si è venuto a
creare nella sua vita. Allora ci siamo informati e abbiamo scoperto che il suo
compagno di stanza è il signor Malfoy - Draco alzò la mano, come se fosse un
appello, poi l'avvocato tornò a parlare - persona che conosco molto bene, e
l'ho contattato per sapere da lui come l'avrebbe presa. -
- Oh, Fenyang - Harry ebbe l'impressione che Draco l'avesse chiamato in modo
confidenziale a posta per infastidirlo - te l'ho detto, secondo me lui sarebbe
felice. Sta studiando per diventare Auror, del resto.. e non è un caso se lo
chiamavamo "San Potter". -
- "San Potter"? - chiese Harry, interrogativo.
- San Potter, così ti chiamavamo tra i Serpeverde. O meglio, io ti chiamavo
così. Sai, ero abbastanza creativo con i soprannomi. -
- Anche con i cori da stadio. Non mi toglierò mai dalla testa "Perchè
Weasley è il nostro Re". -
- Quella è stata un vero colpo di genio. Insieme alla spilla, devo averne
ancora una con la scritta "Potter puzza" - rise Draco,
l'avvocato li guardava intenerito.
- Sapete ragazzi, mi fa molto piacere vedervi andare d'accordo. Pensavamo tutti
fosse una cosa impossibile, invece tu, Draco, sei riuscito nel tuo intento... E
lei, Potter, ha solo confermato di essere una persona dall'animo nobile. Cosa
ne dice di lavorare per il Ministero della Magia, una volta finiti gli studi? -
- Io... Io non so cosa dire... -
- Basterebbe un "sì", Potter, sempre a farti mille complessi. -
- Sì.. Mi piacerebbe molto. -
- Perfetto! Resterei a festeggiare con qualche burrobirra ma ho un altro
impegno. Ah, Draco... Ci vediamo lunedì mattina nel mio ufficio. Ho una cosa di
cui parlarti... - Fenyang gli fece l'occhiolino e si alzò, era vestito con un
completo elegantissimo, neanche in uno dei suoi vestiti migliori Harry avrebbe
potuto equiparare la sua eleganza.
- Non mancherò di certo, Fenyang - rispose suadente Draco, sorridendo.
- Piacere di averla conosciuta, signor Potter -
- Piacere mio! -
Fenyang
si avvicinò a Madame Rosmerta, pagò le burrobirra che decise comunque di
offrire al gruppo di amici e, una volta fuori dal pub, si smaterializzò.
-
Perchè devi andare nel suo ufficio lunedì? -
- Cose nostre - rispose Draco. Harry non sembrò soddisfatto della risposta; il
biondo ghignò e disse - Sei geloso, Potter? -
- No, perchè dovrei? - ma in realtà c'era come un fuoco che ardeva nel petto
del moro.
09/c.
it’s just the price I pay
Quella
mattina Draco era uscito davvero presto.
Aveva indossato degli abiti babbani per confondersi tra la gente e aveva
raggiunto il centro di Londra, precisamente dei bagni pubblici che erano lì, vi
si era scaricato dentro e aveva così raggiunto i sotterranei della city,
trovandosi di fronte al Ministero della Magia britannico.
Aveva passato i controlli senza il minimo intoppo e aspettava l'ascensore.
Harry
Potter, invece, aveva finto di voler dormire fino a tardi ed era letteralmente
balzato fuori dal letto; aveva recuperato il mantello dell'invisibilità e aveva
seguito Draco fino al ministero. L'aveva lasciato passare, poi si era tolto il
mantello per superare i controlli e infine l'aveva indossato ancora una volta
prima di raggiungere il coinquilino vicino l'ascensore.
Draco
aspettò l'ascensore per andare al secondo piano e Harry non s’insospettì
minimamente del fatto che il biondino attese qualche secondo prima di
schiacciare il pulsante "2".
- Secondo piano. Ufficio applicazione della legge sulla magia, ufficio per
l'uso improprio delle arti magiche, ufficio per l'uso improprio dei manufatti
babbani, quartier generale del Wizengamot, quartiere generale degli Auror. -
Il biondo, seguito dall'amico invisibile, si avviò presso l'ufficio di Fenyang,
aveva un'aria tranquilla e forse troppo allegra. Si fermò dinanzi ad una porta
nera e massiccia, sulla quale scintillava una targa color argento.
"Fenyang
Doherty, prima classe dell'ordine di Merlino, membro onorario del Wizengamot,
in collaborazione con la difesa del dipartimento Auror"
Harry
lesse quella scritta diverse volte e si ritrovò a pensare che Draco avrebbe
preferito l'avvocato a lui, giacché, dopotutto, lui era solo Harry...
Il biondo bussò alla porta e fu proprio Fenyang ad aprire, elegante come pochi
giorni prima; l'avvocato fu leggermente meno formale, tant'è che accolse Draco
con un abbraccio e una pacca sulla spalla. Harry sembrò non gradire.
-
Allora come va, Draco? -
- Tutto bene Fenyang, a te? -
- Anche, tranne il fatto che devo chiamare uno spezza incantesimi, sai, il
retro del mio ufficio sembra essere popolato da un nido di lumache che non
vogliono saperne di sgombrare. -
- Qualche maledizione da dispetto? -
- Esatto, ma capita spesso. Meglio questo che altro -
- Assolutamente - rispose Draco, sedendosi di fronte all'avvocato, con
espressione seria in viso. Fenyang era seduto sulla scrivania, le sue gambe
sfioravano quelle di Draco: Harry avrebbe voluto scaraventarlo via, ma doveva
restare nascosto. Si sentì un po' come al sesto anno, quando era ossessionato
da Draco...
-
Di cosa volevi parlarmi? -
- E' una cosa importante, Draco - rispose Fenyang, incupendosi - riguarda la
tua famiglia. -
- Sono pronto a tutto, Fenyang. Vai avanti -
- Come ben sai, nonostante le dichiarazioni di Potter, solo tu e tua mamma
siete benvoluti qui a Londra, di conseguenza Villa Malfoy... -
- E' di proprietà del Ministero, lo so. Dicono che vorrebbero farci una specie
di ufficio o qualcosa del genere -
- Esatto, vorrebbero aprire degli uffici per l'istruzione magica. I tuoi
genitori hanno già firmato l'accordo, ma supponevo che tu, quello che in teoria
doveva essere il loro erede, lo dovessi sapere -
- Supponevi bene, tuttavia non mi rammarico della cosa: sai benissimo che
quella casa è piena di brutti ricordi per me. -
- Lo so. Infatti, non è di questo che mi preoccupo, ma di questa. - una busta
apparì magicamente tra le mani di Fenyang - E' arrivata venerdì scorso con un
gufo. Il contenuto non è gradevole, Draco, puoi non leggerla. -
- Chi la manda? -
- I tuoi genitori. -
Draco ebbe qualche attimo di turbamento e alla fine allungò la mano per
prendere quella lettera; la aprì e la lesse.
"Al
Ministro della Magia.
Nei sensi della legge e nel totale rispetto della stessa, i signori Lucius
Malfoy e Narcissa Black dichiarano di voler rinunciare alla parentela e
procedere con il disconoscimento della paternità e della maternità nei
confronti di Draco Malfoy e, quindi, di escludere lo stesso da qualsivoglia
eredità in caso di decesso di entrambi o uno dei due maghi sopracitati.
La stessa vale come documento e avrà effetto immediato dopo l'avvenuta firma
della controparte."
In
allegato, su un foglio più piccolo, vi era un'altra scritta: "Non
condividiamo il tuo nuovo stile di vita, lo troviamo poco rispettoso nei
confronti della nostra famiglia e dei nostri ideali, pertanto, considerata
anche la tua nuova condizione per quanto riguarda sia la sfera sentimentale sia
quella istruttoria, procediamo con l'atto di disconoscimento."
Draco
arricciò le labbra e fece cenno a Fenyang di passargli una piuma con la quale
firmare il documento.
-
Draco! Hai firmato troppo in fretta! -
- Altrimenti non l'avrei fatto più. -
- Hai rinunciato a tante cose, io avrei insistito per arrivare a un
patteggiamento, dopo tutto quello che ti è capitato! -
- Ti prego, Fenyang, lasciamo perdere. Mi hanno per anni inculcato
ideali barbari come il razzismo, sentimenti spregevoli come l'odio, mi hanno
fatto diventare una marionetta nelle loro mani, mi avevano in pratica offerto a
Lord Voldemort pur di pararsi il culo, mi hanno sbattuto fuori di casa quando
ho annunciato di voler diventare un membro del Wizengamot e mi hanno risposto
con una lettera di disconoscimento quando ho rivelato di essere gay. A che cosa
ho rinunciato? -
L'avvocato fece per rispondere, Draco non notò il gesto e si alzò - Ora sarà
meglio che torni all'università, sai, mi viene da piangere ma voglio mantenere
la dignità, che è l'unica cosa che mi è rimasta -
- Ho anche una buona notizia, Draco -
- Il professor Thompson, il tuo professore di Magisprudenza, mi ha
spedito un gufo questa mattina. Mi ha scritto una bella lettera di raccomandazione,
presentandoti come "lo studente migliore che la facoltà di
Magisprudenza potesse mai aver avuto", proponendomi di assumerti
appena dopo gli studi -
Il
ragazzo sorrise, incrociando le braccia pensieroso.
- Non se ne parla, Fenyang! Già soffro di mal di testa ora che sono con te da
dieci minuti, figurati per giornate intere... Oh Merlino, piuttosto mi uccido. -
- Valuta almeno la possibilità, Malfoy! Pagano bene e difendere gli Auror ha i
suoi benefici... -
- Quali, a parte la targa sulla porta? -
- Beh... Potter avrà bisogno di qualcuno che lo difenda, no? -
- Quel bamboccione sa difendersi da solo - commentò Draco, fissando il punto in
cui si trovava Harry ancora nascosto sotto al mantello dell'invisibilità.
- Ci credo, dopo tutti i martiri che gli hai fatto... -
- L'ho solo preparato psicologicamente! Dovrebbe ringraziarmi! -
- Poverino, è così una brava persona... -
- Te lo ripeto, lo chiamavamo San Potter -
- Pensaci comunque, è un lavoro importante, che può aprirti molte porte -
- Ci penserò su, ma non diventerò mai l'avvocato di Potter: tra te e lui, non
so chi mi fa esaurire di più. -
Note
dell’autrice: Stavolta, a farmi da musa
ispiratrice c’è solo una canzone: MrBrightside dei The killers, se non la conoscete dovete
ascoltarla e innamorarvene (pensate che io la uso come suoneria del telefono da
qualche anno e ancora non mi ha stancata!).
Dunque dunque.. In questo capitolo capiamo di più della vita di
Draco “post Voldemort” ma anche dei
suoi sentimenti per quanto riguarda la situazione prima. Che ne dite? Draco è
più forte di quello che vuol farci credere!
Nel frattempo vi
ringrazio per l’attenzione e aspetto un vostro commentino, alla prossima <3
Una
volta fuori dal Ministero, Draco si era infilato le mani in tasca e si era
guardato intorno sospettoso. Harry, quando ascoltò quella frase, quasi sarebbe
voluto restare nascosto lì sotto, per non dargli soddisfazione, però
complice ciò che aveva potuto ascoltare nell'ufficio di Fenyang e il tono
sicuro che aveva usato il ragazzo, uscì allo scoperto.
-
Come facevi a sapere che ero qui? -
- Ti conosco. E so che ti piace inseguirmi nascosto sotto il tuo mantello
dell'invisibilità -
Harry
rise piano, scuotendo la testa nel fingersi amareggiato e fece qualche passo
verso il coinquilino.
- Dovresti accettare la proposta di Doherty! - gli consigliò Harry.
Il ragazzo scelse di non proferire parola sull'argomento "famiglia
Malfoy", pur avendo molte cose da chiedere a Draco, per un semplice
motivo: Draco aveva detto a Fenyang di lasciarlo andare poiché "gli
veniva da piangere ma voleva mantenere la dignità" e di certo non
sarebbe stato Harry a sollevare l'argomento indelicatamente. Draco sembrò
capire la cosa, quindi sorrise voltandosi verso Harry.
-
Dovrei? Perchè? -
- Beh, per gli Auror! Come membro del Wizengamot renderesti effettivo il loro
lavoro, li tuteleresti... -
- Non sei persuasivo, Potter, e dubito che qualsivoglia persona possa volere un
difensore che di cognome porta Malfoy -
- Io sì! - urlò Harry con decisione - Io ti vorrei... -
L'espressione
sul volto di Draco cambiò repentinamente: assottigliò gli occhi e s’inumidì le
labbra, avvicinandosi maliziosamente a Harry facendo attenzione però a non
creare alcun contatto fisico col suo corpo.
- Ah, sì? - bisbigliò e avvicinò pericolosamente le labbra a quelle di Harry,
senza toccarle.
Harry sembrò inebriarsi di quel profumo di muschio bianco, avvertiva il calore
del fiato di Draco contro il proprio... E sperò in un bacio che non arrivò.
- Mi vorresti? - domandò Draco in tono suadente, tirandolo a sé con un
dito infilato tra i passanti della cintura del pantalone che Harry indossava.
Harry arrossì violentemente e si sollevò sulle punte, annuendo piano - C-come
avvocato... - e schiuse le labbra, a pochi millimetri da quelle di Draco, come
se si stesse preparando a ricevere un bacio e socchiuse gli occhi.
Draco
allora si strinse nelle spalle e si allontanò bruscamente da lui, tornando a
infilarsi le mani in tasca.
- Come avvocato difensore dici? Come ho detto ci penserò, ma... Sai cosa? Un
po' mi mancherebbe poi l'assidua lotta tra Harry e Draco che ci portiamo dietro
da sempre. Stimola la mia creatività -
A quell'allontanarsi Harry sollevò lo sguardo al cielo e fece appello a tutta
la sua calma, infine avanzò il passo e lo raggiunse. I due camminavano l'uno
affianco all'altro, di tanto in tanto le loro spalle si sfioravano; Harry
sospirò, e forse un po' intuì che Draco stesse facendo di tutto per provocarlo
dopo il rifiuto di qualche mattinata prima. Il moro, quindi, afferrò la sua
mano e la strinse nella propria saldamente.
- Harry e Draco si fanno continuamente la lotta, Malfoy, penso che sia tipo una
delle poche cose al mondo che non si possa cambiare e credo sia meglio così. -
10/b.
I'm always wanting you
-
Malfoy, allora che cosa hai deciso di fare? Ti è arrivato un altro gufo da
Doherty stamattina! -
- Non lo so ancora! -
Draco
era appena uscito dal bagno dopo una doccia, indossava solo un asciugamano
avvolto in vita ed era ancora tutto bagnato. Harry lo fissò così intensamente
che forse avrebbe saputo dire quante erano quelle goccioline d'acqua gli
stessero attraversando il petto e si sforzò di deglutire mentre strinse le
gambe nascoste dalla scrivania ricolma di grossi tomi.
-
Dovresti asciugarti e rivestirti dopo una doccia, Malfoy, altrimenti ti
prenderai una bronchite. -
- Le malattie babbane non conquisteranno il mio bellissimo corpo! - esclamò
Draco in tono solenne, poggiandosi una mano sul petto.
- Eh, il tuo corpo... - borbottò Harry tra sé e sé, senza farsi sentire
e ritornò con la testa sui libri.
Il biondino aveva notato lo sguardo leggermente perso nel vuoto che aveva
assunto Harry e allora, scaltro come una volpe, si avvicinò a lui, poggiando
una mano sul ripiano della scrivania.
- Che cosa studi? -
Harry spostò lo sguardo sulla mano di Draco, troppo vicina al libro e troppo
vicina a lui, per i suoi gusti, senza contare che era davvero inebriante quel
profumo di muschio bianco che proveniva dalla pelle del biondino, e ritornò con
la mente a qualche giorno prima, quando quel profumo l'aveva sentito da molto
vicino...
[Flashback]
-
Malfoy, non credo possa funzionare -
- Potter, giuro che mi sta passando la voglia -
- No, ok, facciamolo -
- Grazie Merlino, grazie! -
Harry
era rimasto con addosso solo la maglietta che gli lasciava scoperto l'ombelico,
era steso sul letto di Malfoy a pancia in su, mentre quest'ultimo era a
cavalcioni su di lui con i pantaloni abbassati e la camicia sbottonata. L'ex
grifondoro era rosso in volto, senza contare che la sua temperatura corporea
sembrava essere salita a dismisura, come ogni volta che era a contatto con la
sua nemesi: Draco Malfoy.
-
Potter, smettila di guardarmi come un pesce lesso! Per Salazar, uno vorrebbe
anche essere romantico e poi te ne esci con certe facce da schiaffi! -
- Ma... Malfoy! Non so che cosa devo fare -
Draco
si schiaffeggiò la fronte, sembrando affranto.
- Potter, mettiti a pancia sotto! - lo esortò.
Harry obbedì e affondò il viso nel cuscino: quella situazione gli sembrava
surreale. Insomma, lui non l'aveva mai fatto con un ragazzo, gli sembrava
strano, però tra i due la parte predominante era ovviamente Draco, così deciso...
Anche se così poco romantico.
- E ora? - chiese Harry, dubbioso.
- Sollevati e fai leva sulle ginocchia! - borbottò Draco, evitando la frase
poco romantica "Mettiti a pecorella". Si sentì anche orgoglioso di
non averla detta proprio come l'aveva pensata.
Harry ci provò pure ad assecondare il ragazzo, ma dopo due secondi nel
ritrovarsi in quella posizione, prese a rotolarsi tra le lenzuola, imbarazzato.
- Non ce la faccio, Draco, scusa, mi vergogno!! -
- Ma che cavolo, Harry, ma ti senti normale?! Sei stato pure tu a intrufolarti
nel letto! -
- Lo so, ma non ce la faccio. -
Draco
sbuffò sonoramente, stendendosi accanto a lui, l'espressione sembrava essere
tra le più affrante dell'ultimo secolo.
- Potter, torna nel tuo letto. -
- Draco, io... -
- No, dico davvero, non sono arrabbiato. Torna nel tuo letto. - suggerì Malfoy,
portandosi una mano tra le gambe. Era impossibile, Harry prima lo portava su di
giri, tra quello strofinarsi continuo, i baci, e poi lo mandava in bianco...
Aveva decisamente bisogno di sfogarsi.
Harry però non si scostò dal ragazzo e poggiò la testa sul suo petto, portando
la mano destra su quella del ragazzo, che sollevò un sopracciglio.
- Potter, forse non hai capito: faccio da solo, è meglio che ti allontani. Va a
finire che mi rimani a metà anche questo - si lamentò Draco che, dopo aver
socchiuso gli occhi per immaginarsi una situazione ottimale, iniziò a
massaggiarsi il sesso.
Harry, un po' preso dalla situazione e un po' triste per avergli dato
l'ennesima buca, rimase in quella posizione e, con la propria mano su quella
dell'altro ragazzo, iniziò a occuparsi a sua volta del membro di Draco.
Il tocco di Harry era titubante, esercitava prima una forte pressione e poi
sembrava volerla smettere lì, mentre Malfoy era più rude e deciso; dopo un po',
però, Draco lasciò l'altro a occuparsi della sua eccitazione.
Harry, ancora mezzo nudo, era steso per metà sul corpo di Draco e, quest’ultimo,
con le mani ora libere, sembrava accarezzarlo ovunque: sui fianchi, dietro la
nuca, lungo la colonna vertebrale, sul fondoschiena, addirittura lungo la
spaccatura del sedere. Harry era diventato di un rosso simile a un peperone nel
sentirsi sfiorare in quel modo ma al solo pensiero che fosse Draco a farlo
sembrava riscaldargli il cuore, così sollevò lo sguardo e si ritrovò a fissare
l'espressione del ragazzo in estasi per quei gesti che stava compiendo e, forse
per la prima volta, fu proprio lui a baciarlo per primo.
Draco non sembrava aspettarsi una cosa del genere ma di certo non si tirò
indietro, quando sentì le labbra di Harry contro le proprie, lo baciò con
trasporto, anche per fargli capire quanto lo desiderasse.
Harry strofinò il proprio corpo contro quello del ragazzo, restando avvinghiato
a lui mentre il respiro di Draco, grazie alle carezze di Harry, si faceva più
affannato. Draco mordicchiò le soffici labbra del ragazzo, strinse tra le mani
i morbidi glutei di Harry, respirò il suo profumo... Il tocco di Harry si fece
più deciso in quegli istanti, Draco poggiò la fronte contro quella del ragazzo e
venne tra le sue mani.
I
due si fissarono negli occhi in silenzio per degli attimi, gli occhi di Draco
erano così penetranti e quelli di Harry così profondi... In uno slancio di
romanticismo, Draco portò una mano ad accarezzargli una guancia e a dargli un leggero
bacio prima di staccarsi da lui e stendersi a mo' di stella marina.
Harry, invece, si mise a sedere accanto a lui e si osservò le mani ancora
sporche del seme del ragazzo; l'annusò e incuriosito portò la lingua a
sfiorarsi le dita.
- E' salato - borbottò e Draco lo fissò scandalizzato.
Harry era lì di fronte a lui, mezzo nudo, con le mani sporche del suo liquido
che aveva anche assaggiato! Si fiondò con la testa nel cuscino urlando quasi
disperato.
- Dov'è la mia bacchetta? Dov'è? Potter sappi che sto decidendo se uccidere me
o te in quest'istante, quindi prega Salazar Serpeverde che non la trovi! -
- Ma... Perchè, che ho fatto?! Ero curioso! -
- Potter!! Tu non puoi fare queste cose e darmi buca, io.. Io ti odio!! -
[/flashback]
-
Potter, ti sei imbambolato? - la voce di Draco lo riportò alla realtà.
Una gocciolina d'acqua cadde sulla sua maglietta grigia.
- Uh, no. Stavo ripensando che mi mancano le lezioni di difesa contro le arti
oscure, sai, sto studiando proprio quello. Credo che dovrei fare di questa
materia la mia tesi! -
- Mh se ti piace così tanto, direi di sì. Io non so ancora su cosa farla -
Draco
andò a stendersi sul letto con aria pensierosa, poggiò una mano sul nodo
dell'asciugamano che portava in vita e l'altra sulla fronte, il simbolo di
Voldemort era ancora visibile. Harry si costrinse a guardare altrove, quella
era l'immagine di Draco che gli piaceva di più.
10/c.
I wait for this to fill the holes
-
Però è cambiato, eh? Insomma, se la stessa cosa fosse successa anni fa, penso
che una maledizione che uccide non te l'avrebbe tolta nessuno. -
- E' cambiato, altrimenti non si sarebbe potuta verificare una situazione del
genere! -
- Che strano però... Le cose cambiano davvero. Insomma, tu e Ginny.. Draco e
Pansy... A dire la verità, se mi avessero detto che tu saresti diventato gay,
avrei riso dicendo che era impossibile -
- Io non sono gay! -
- Harry, tu amoreggi con Draco. Draco è un ragazzo... -
- Ma io non sono omosessuale, non mi piacciono i ragazzi. Mi piace Draco. -
Harry
e Neville stavano passeggiando per i corridoi della scuola, diretti alla mensa,
dove avevano il solito appuntamento con Draco e Blaise, ma la loro attenzione
fu richiamata da una scena in cortile e si avvicinarono.
*
Draco
Malfoy era appena uscito dalla biblioteca: alla fine aveva deciso di incentrare
la sua tesi sulla materia "Storia e fondamenti della Magisprudenza",
una materia così noiosa che neanche il professore della stessa l'aveva usata in
sede di tesi ma che Draco trovava interessante e pesante abbastanza da costringerlo
a studiare anziché passare tempo a fantasticare su cose che non poteva avere.
Di conseguenza, Draco trascorreva i due terzi della sua mattinata a fare noiose
ricerche in biblioteca e l'altro terzo a studiare queste ultime; quella
mattina, infatti, Draco era come al solito carico di libri e fogli di pergamena
con su scritti appunti vari e correva verso la mensa dove aveva appuntamento
con i suoi amici.
Preso dalla cosa, non si era accorto che c'era qualcuno alle sue spalle che lo
colpì con un expelliarmus, facendogli volare i libri in aria. Il ragazzo
allora sfoderò la bacchetta e lanciò un incantesimo di protezione nel voltarsi,
per paura di essere colpito di nuovo, scoprendo che colei che l'aveva colpito
era Ginny. Lui sgranò gli occhi, lei invece li aveva assottigliati e lo fissò
minacciosa.
-
Oh, colpiamo alle spalle? Credevo che questa fosse una prerogativa Serpeverde,
ma tu non eri Grifondoro e cavalleresca? Mh, mi sfugge qualcosa -
- Ti sei risposto da solo, razza di subdolo delinquente! - urlò Ginny,
scagliandogli contro qualche schiantesimo; Draco rispondeva solo con
incantesimi di protezione.
- Di cosa vuoi incolparmi stavolta Weasley? -
- I miei genitori hanno detto che mi spediranno in un'altra università, in un
altro paese perché si vergognano di una figlia che si è presa gioco di Harry! -
- Potrei rivalutare i Weasley, davvero. Beh e cosa c'entro io? -
- E' tutta colpa tua! Se ti fossi fatto i fattacci tuoi, non dovrei cambiare
scuola e lasciare i miei amici! -
- Non farlo! E poi non potevo farmi i fatti miei, tu stavi tradendo Harry! Hai
la vaga idea di come ci si senta nei panni di colui che l'azione negativa la
subisce? -
- Non posso non farlo! Non mi pagheranno la retta e solo perchè tu non potevi
evitare di sbandierare ai quattro venti che mi frequentavo con Steph! Sei un
cazzo di opportunista e approfittatore, se volevi Harry tutto per te non c'era
bisogno di farmi fare la figura della ragazza facile! -
- Scusa la franchezza, Weasley, mi attribuisci meriti che non ho: ci hai
pensato da sola a fare la parte della ragazza facile, andando con Stephen
mentre eri fidanzata con Harry! -
- Ne parli come se non l'avessi capito, sai, che volevi solo togliermi dai
piedi per prenderti Harry? -
Vari
studenti si erano radunati intorno ai due che, a distanza di pochi passi l'uno
dall'altro, si puntavano le bacchette contro. Nessuno si era accorto che in
mezzo a quel gruppetto c'erano anche Neville, Harry e Blaise.
-
Invece ti sbagli, se avessi voluto prendermi Harry, sta tranquilla che con il
mio savoir faire probabilmente non ti avrebbe calcolata neanche per errore.
Tuttavia non l'ho fatto, anche perchè Harry sa scegliere da solo le sue
amicizie. -
- Certo, certo, come no... Sta di fatto che a causa di questo, io devo lasciare
la scuola e Stephen! Io lo amo e devo lasciare questo posto solo perchè
tu ti sei svegliato storto una mattina e hai dovuto rivelare tutto! -
- Tu stavi prendendo per culo la persona che amo io, come avrei dovuto
reagire Miss Non-So-Prendermi-La-Responsabilità-Delle-Mie-Azioni? -
Draco
sembrò non credere alle sue stesse parole, poiché le aveva dette in modo così
spontaneo che solo qualche attimo dopo capì di aver parlato di Harry come
"la persona che amava" e sgranò gli occhi, come Harry
nell'udirle. Ginny lo fissò con odio, scagliandogli contro uno stupeficium, colpendolo
in pieno. Il ragazzo non riuscì a proteggersi a causa di quell'attimo di
distrazione e, pur non svenendo giacché lo schiantesimo non sembrava essere
stato fatto al meglio, fu scaraventato a terra; Draco non voleva attaccare
Ginny, né voleva farle del male: doveva difendere l'onore che si era
faticosamente guadagnato e attaccare una ragazza che lo stava accusando in
preda ad un attacco isterico non avrebbe favorito la sua causa.
Il ragazzo si rimise in piedi, pulendo i suoi vestiti e puntò la bacchetta
contro la ragazza, disarmandola e richiamando con un accio la bacchetta che le
aveva appena tolto.
-
Se tu fossi stata più matura, Weasley, avresti capito che tutte le cose che
facciamo portano delle conseguenze. Io ho affrontato per anni il peso
dell'indignazione negli sguardi della gente che incrociavo, perchè volente o
nolente sono comunque stato al fianco di Voldemort, tuttavia mi sono impegnato
e ho conquistato la fiducia e il rispetto di quei pochi ma validissimi amici
che ho, potrai fare lo stesso con i tuoi genitori che sicuramente ti vogliono
molto bene. Se ami veramente Stephen, non sarà una scuola diversa a separarvi.
E penso che tu debba iniziare chiedendo scusa a Harry per come ti sei
comportata -
Il
discorso di Draco rimbombò nella mente di Ginny come una delle strigliate che
sua mamma faceva di solito; il ragazzo le era sembrato così maturo e così poco
Draco Malfoy che, ahimè, dovette ammettere che aveva ragione. La ragazza
abbassò lo sguardo, Draco addolcì il proprio e le restituì la bacchetta:
dopotutto a lui non serviva.
Draco si allontanò poi da quella folla, raccolse i libri e gli appunti e corse
verso la mensa, non rendendosi conto che Harry era lì.
Neville e Blaise si guardarono senza parole.
-
Harry... Che cosa farai? Harry? -
*
- Ha detto "la persona che amo io" - ripeté Harry con occhi sbarrati,
seduto di fronte a Neville e Blaise - e si riferiva a me. A me! -
Era
la decima volta, più o meno, che Harry ripeteva l'accaduto e Neville e Blaise
ancora non erano riusciti a capire ciò che passava nella mente del ragazzo.
-
Significa che mi ama, no? Draco! Draco Malfoy! -
- Harry... -
Harry sembrava confuso ma in realtà quell'espressione incredula che gli si era
dipinta sul volto era la scoperta della verità, una verità da sempre nascosta
nel suo inconscio.
Già al primo anno di scuola Draco aveva cercato, senza risultati, di attirare
la sua attenzione: quella frase sulle amicizie, il suo volersi mettere in
competizione costante... La sua sete di vendetta quando era stato smontato,
insomma era una ferita nell'orgoglio che necessitava di cure, da lì era nata la
loro eterna lotta, il loro cercarsi costante, che poi era diventato il loro salvarsi
reciprocamente, sfociato infine nei loro baci, nelle chiacchierate notturne,
nella sensazione di calduccio che l'avvolgeva durante un abbraccio.
-Nonostante le volte in cui l'ho fatto
esaurire in questi giorni, lui ha detto "la persona che amo io" -
- Abbiamo capito cosa ha detto Draco, Harry, il problema è che cosa stai
pensando! -
- Blaise, un po' di delicatezza! -
- Scusa Neville ma credo di star prendendo un esaurimento nervoso. -
- L'ha detto davanti a tutti! -
- Harry, che ne pensi della faccenda...? -
- Devo fare qualcosa! - sbottò Harry.
Harry si alzò e si guardò intorno poi, ancora
indeciso, si avviò verso i dormitori, lasciando Blaise e Neville ancora lì,
perplessi.
Note
dell’autrice: Devo ammettere che se non fosse
stato per i blink 182 probabilmente a quest’ora non l’avrei
proprio scritto questo capitolo (sì, ho un debole per quella band, che è la mia
preferita in assoluto *-*). Le canzoni citatesono “Does
my breath smell” e “All
of this” appuntodei
blink182.
Un grazie va anche
a LadyRiddle che ha sopportato le mie crisi ieri pomeriggio ahahaha XD <3
Detto ciò… So che
molti di voi adoreranno il flashback (mi son divertita a scriverlo, insomma,
immaginatevi la faccia disperata di Draco!) ma io personalmente sono
soddisfatta della risposta finale che dà a Ginny… In puro stile “io sono superiore, zingara!” (ok, io
odio Ginny, scusatemi).
Spero vi sia
piaciuto e che lasciate un commentino a questa povera autrice in crisi :3 alla
prossima e buona Pasqua <3
Dopo aver lasciato Neville e
Blaise alla mensa, Harry era corso spedito in biblioteca alla ricerca di un
libro. Avrebbe tanto voluto trovare "Guida rapida a Draco Malfoy"
ma dubitò dell'esistenza dello stesso e si accontentò di "Take off your
pants and jack-et"*, lo nascose come un ladro dietro la schiena e
scappò letteralmente via, imbarazzato da se stesso giacché quello era un libro
guida al sesso.
Ancora rosso in viso, Harry sperò vivamente che Draco non fosse già ritornato
nella stanza: aveva bisogno di tempo per leggere quel libro e perchè no, per
sorprenderlo... Alla sola idea quasi desiderò di duellare nuovamente contro
Voldemort, si ricordò di essere meno teso in quella situazione.
La vera sorpresa, però, l'ebbe Harry stesso: ad aspettarlo fuori la porta della
stanza 707 c'era Ginny Weasley. La ragazza aveva gli occhi bassi ed era intenta
a fissarsi le scarpe, poi si rese conto dell'arrivo del ragazzo.
- Harry... -
- Ginny, eh, ciao - disse lui, cercando di mantenere un tono neutrale.
- Posso parlarti un secondo? Hai da fare? -
- No, cioè, sì ho da fare, ma se è una cosa importante, dimmi pure -
- Lo è, è importante -
- Va bene... Dimmi -
- Non mi inviti a entrare? Ho bussato e non ha aperto nessuno -
- Sì, entriamo, certo, entriamo -
Harry sembrò essere teso e forse
un po' lo era: vederla lì dopo quello che era successo da un lato gli faceva
rabbia, dall'altro no, dopotutto era Ginny, la sorella di Ron... I due entrarono
e la stanza era vuota, o meglio, Draco non c'era ma si poteva notare che
vivesse lì: ogni cosa era al proprio posto. Violet si sollevò, curiosa di
sapere chi fosse con Harry, ma nel capire che non era l'altro ragazzo si
accucciolò nella sua tana.
- Oh, hai un furetto? -
- Sì, me l'ha mandato Hagrid -
- E' carino -
- Sì è carina - specificò.
I due si ritrovarono seduti l'uno
di fronte all'altra. Harry era seduto sul proprio letto mentre Ginny sulla
sedia della scrivania. Lui la fissava come se volesse incitarla nel parlare.
- Cosa mi dovevi dire, Ginny? -
- Volevo parlare con te, vedere come stavi.. Sai, dopo tutto quello che è
successo -
- Sto bene, grazie -
- Lo immaginavo, sei sempre stato una persona forte -
- Ho sempre avuto qualche aiuto e così è stato anche stavolta ma sto bene,
davvero - Harry fissò l'orologio, stando ai corsi di Draco avrebbe già dovuto
essere fuori dall'aula. - Se era questo che volevi dirmi, non devi preoccuparti
- cercò di dileguarla, ma lei si portò le mani sugli occhi e sembrò
singhiozzare. - Ginny? -
- Mi dispiace Harry - disse, piangendo. - Mi dispiace, io non volevo tradirti,
io... -
- Non ti preoccupare - il tono di Harry sembrò essere più accomodante, perchè
era vero, lei l'aveva tradito ma dopotutto se non l'avesse fatto, si sarebbe
perso il lato migliore di Draco.
- Invece sì! Dopo tutto quello che è ci è accaduto, tu sei sempre stato al mio
fianco e io ti ho ripagato così - la ragazza sembrò scoppiare in un pianto
convulso e allora Harry le diede una leggera pacca sulla spalla.
- Ginny, davvero, non piangere... Le nostre strade si sono separate, certo
avrei preferito non essere strado tradito ma va bene, non importa -
- Io avrei preferito non fosse mai successo -
- Cosa? -
- Di non aver mai incontrato Stephen, così potevamo stare ancora insieme... -
- Dai, ti ho sentito in cortile stamattina, che parlavi con Draco. Non
prendermi in giro Ginny -
- Non ti prendo in giro! - la ragazza si tolse le mani dagli occhi, scoprendo
questi ultimi che erano lucidi per le lacrime versate - Harry tu sei stato il
mio primo amore... -
La ragazza portò le mani sulle guance di Harry, confuso.
- Mi sono innamorata di te la prima volta che ti ho visto... Occuperai sempre
un posto speciale nel mio cuore -
- H-ho capito, anche per me è così - disse Harry più per gentilezza che per
altro, cercando di sottrarsi a quel tocco, ma prima che ci riuscisse la ragazza
si era già avvicinata alle sue labbra per rubare un bacio.
Fu quello l'esatto momento in cui
Draco Malfoy varcò la soglia.
11/b.
can you comfort yourself with a sense of revenge?
Dopo quell'incontro con Ginny in
cortile, Draco aveva deciso di rintanarsi in biblioteca sia per proseguire gli
studi sia per riflettere da solo e in un ambiente silenzioso.
Aveva detto di amare Harry: quelle parole gli erano praticamente sfuggite da
bocca. Erano state così spontanee che non aveva avuto tempo di riflettere su
quello che effettivamente provasse per Harry.
Harry era da sempre la sua
ossessione, fin da piccolo non aveva desiderato altro che raggiungerlo, il suo
obiettivo era quello di fare parte della vita del ragazzo... Forse un po' per
caso, grazie al rettore dell'Università della Magia che li aveva messi nella
stessa stanza, in quegli ultimi tempi non solo l'aveva conosciuto meglio ma era
anche riuscito a diventare davvero intimo con lui.
L'amicizia con Harry era stata una ventata d'aria pulita dopo tutto quello
sporco che aveva affrontato negli anni precedenti.
Draco arricciò le labbra mentre pensieroso
scarabocchiava qualcosa con la piuma e quando si abbassò per vedere ciò che
aveva scritto e c'era solo la scritta "Harry ♥", capì.
Doveva correre da lui e dirglielo.
Afferrò tutti i volumi e corse verso la stanza 707,
senza badare alla camicia che usciva fuori dai pantaloni e ai capelli
spettinati.. Con aria leggermente trasandata, raggiunse la camera e notò che la
porta era aperta, la spinse e trovò Ginny incollata alle labbra di Harry. Gli
caddero tutti i volumi da mano.
*
Alla sola vista di quella scena Draco fu colto da
forti conati di vomito, le labbra di Ginny erano incollate a quelle di Harry e
lui non poteva fare nulla. Li vide lì, baciarsi e si sentì sporco, perchè
magari Harry aveva sempre voluto Ginny e lui l'aveva sedotto senza preoccuparsi
troppo, si era sbilanciato con leggerezza... Non era da Draco Malfoy.
Nonostante fosse così sconvolto da non sapere se voler schiantare la ragazza
fino a farla morire lì a terra, o urlare per attirare l'attenzione, o colpire
Harry con qualche oggetto contundente, Draco sparì in una scia di fumo nero.
Lì all'università non ci si poteva materializzare o
smaterializzare, ma grazie ai suoi poteri da ex mangiamorte, Draco aveva anche
imparato a trasformarsi in fumo e sparire così tra i corridoi deserti, senza
una meta ben precisa. Era dalla battaglia di Hogwarts che non lo faceva. Si
sentì distrutto.
Al tonfo dell'incantesimo di Draco, Harry sgranò gli
occhi staccandosi bruscamente da Ginny.
- Draco! - esclamò e fece per alzarsi, ma lei lo
trattenne.
- Lascialo stare, che t’importa di Draco? -
- Ginny senti... Io non voglio tornare con te. A me interessa qualcun altro. Mi
piace Draco -
- Draco? Draco Malfoy?? -
- Sì. - il tono di Harry era risoluto e serio - Lo so che può sembrare strano,
però è così... E poi vi ho sentito prima litigare in cortile, Ginny, ho sentito
quello che hai detto su Stephen... Va bene così, tranquilla! Se vuoi scriverò
io a tua mamma per dirle che non c'è problema... -
Ginny lasciò la stanza dopo essersi scusata ancora e
lasciò Harry da solo. Quest'ultimo si era seduto nuovamente sul letto: era
sicuro di aver sentito la presenza di Draco ma che cos'era successo? Se ne era
andato? Aveva assistito a quel bacio? Che cosa aveva pensato?
Harry si portò le mani tra i capelli scompigliati
pensando a qualcosa da poter fare... Ma soprattutto: dov'era Draco ora?
11/c. there's some room
to move on
Blaise aveva appena fatto un
sorso dalla tazza di caffè bollente che lievitava in corrispondenza della
scrivania, si era letteralmente buttato contro la spalliera della sedia e
stiracchiò le braccia stancamente quando sentì un picchiettio sul legno della
porta. Il ragazzo aggrottò le sopracciglia e incuriosito andò a vedere di chi
avesse appena bussato alla porta: fu sorpreso nel realizzare che fosse proprio
Draco Malfoy. Aprì la porta, interdetto.
- Draco? Che ci fai qui? -
- Non posso venire a trovare un amico? -
- Certo che puoi, entra - rispose il mulatto, facendogli spazio per entrare -
Ma pensavo che fossi con Harry, sai, dopo la sfuriata in cortile con Ginny... -
Blaise notò lo sguardo vacuo
dell'amico e lo invitò a sedersi, versandogli una tazza di caffè ancora
bollente. Draco ringraziò con un cenno e fissò la bevanda fumante.
- Draco, che cosa è successo? -
- Niente... -
- Draco. - Blaise lo scrutò con occhi vigili e intimidatori; Draco sbuffò.
- Non ne voglio parlare. -
- E perchè sei venuto qua allora? -
- Chiedo asilo -
- Sei andato di nuovo in bianco? -
- Blaise... -
- Non ne vuoi parlare, lo so, lo so -
Draco piombò nel silenzio più
profondo in cui fosse mai sfociato e bevve un sorso di caffè, scottandosi la
lingua.
- Bleah, è dolcissimo -
- A me piace pieno di zucchero, lo sai che amo le cose dolci. -
- A me piacciono quelle salate - borbottò.
Si ricordò di quando Harry si era
messo a sedere accanto a lui e aveva le mani ancora sporche del suo seme, si
era annusato le dita e incuriosito le aveva pulite con la lingua. "E'
salato" aveva detto. Forse perchè a Draco piacevano le cose salate...
- Ho visto Harry e Ginny che si
baciavano. -
- ...che cosa? Harry e Ginny? -
- Sì. -
- E com'è possibile? Sicuro che non era un molliccio? -
- Blaise! -
- Scusa, scusa. E' solo che... Mi sembra impossibile, ecco -
- Perchè? E' la sua ex, ti ricordi a Hogwarts come andavano d'accordo? Lui e la
piattola Weasley -
- Sì, mi ricordo, però... Beh sai, dopo la sfuriata in cortile di oggi Harry
era sembrato piacevolmente sorpreso da quello che avevi detto -
- C'era anche Harry? -
- Sì e ha sentito quello che hai detto. Siamo andati in mensa con Neville e
continuava a dire "Ha detto la persona che amo!" - bofonchiò Blaise,
in una palese imitazione di un Harry isterico - E poi è scappato via con
l'intenzione di fare qualcosa... -
- Infatti! Si stava baciando con Ginny! Con Ginny, capito? Quella gli ha messo
le corna! -
- Ma no.. Intendevo qualcosa per te! -
- Oh sì, mi è venuto su duro quando li ho visti sbaciucchiarsi. -
- Draco! -
- Che vuoi? -
- Che cosa hai fatto quando li hai visti? -
- Sono venuto qua. Senza farmi vedere. Credo che non si siano accorti della mia
presenza -
Blaise lo guardò insieme
preoccupato e perplesso: perchè Harry avrebbe dovuto baciare Ginny, dopo che
lei aveva sbandierato davanti a tutti di amare Stephen? Il ragazzo guardò
l'amico bere quel caffè disgustato e sospirò.
- Draco, vuoi restare qui stanotte?
-
*
- Eccomi Harry, che succede? Non
ti senti bene? -
- No, no, Neville, sto bene... E' solo che sono preoccupato. -
- Che cosa è successo? -
Neville aveva ricevuto un gufo da
Harry, il messaggio era di potersi vedere nella 707. Longbottom aveva finito il
corso di Erbologia applicata e aveva raggiunto l'amico nella stanza.
- E' venuta qua Ginny. -
- Oh... Per la faccenda di oggi? -
- Sì, più o meno.. Sai abbiamo parlato e ho cercato di essere gentile con lei.
-
- Poi? Harry, non fare le pause, mi mette ansia! -
- Ok, scusa! Insomma, lei mi parlava ed io non vedevo l'ora se ne andasse, sai,
volevo fare qualcosa per sorprendere Draco, diciamo così, ho anche preso un
libro sai? Va beh, comunque, mentre stavamo parlando, lei mi ha dato un bacio -
- Oh. -
- Io sono rimasto un attimo interdetto, sai, non me l'aspettavo! - Harry si
tolse gli occhiali e li pulì con un lembo della t-shirt che indossava - Ma
credo che in quell'attimo Draco ci abbia visto. Ho sentito qualcosa muoversi
dietro la porta... -
- Beh, ha visto anche che ti stavi staccando, no? -
- Non lo so... Il punto è che se ha visto la scena a metà, come credo, avrà
sicuramente pensato che mi stavo baciando con Ginny! Io non l'ho baciata, mi
sono staccato! -
- Ti credo, Harry, ti credo... -
- Draco non mi crederà mai. Che cosa devo fare, Neville? -
- Beh dovresti parlargli... Magari ti crede, capisce la questione... -
- Draco. Draco Malfoy. -
- Dai Harry, Draco è cambiato -
- Sì, ma Draco è geloso. -
- Anche tu lo sei. -
- Lo so. Ma lui è più geloso e mi ha visto un bacio con la mia ex! Capisci? -
- Non mi crederà mai... E non so dov'è ora -
- Hai provato da Blaise? -
- No... Credo che aspetterò qui, ritornerà, no? -
- Sì, forse... -
Note
dell’autrice: *Take off tour pants and jacketè il titolo di un album dei blink182. Il titolo
è giocato su un doppio senso derivante dalla pronuncia americana dijacket(giacca), che essendo simile a quella di jack
it(masturbarsi), porta a potere interpretare il
titolo come un invito a togliersi i pantaloni e masturbarsi.
Allora, allora, da
dove iniziare? In primis ringraziando LadyRiddle per la pazienza e l’appoggio
morale costante. Quella femmina (che è il mio lato oscuro, in quanto
Serpeverde) mi ha veramente sostenuta molto; e consiglio a tutti voi di leggere
tutte le sue storie, in particolare “Per amore”.
Anche se non legge questa storia, perché non le piace lo slash,
non posso non ringraziare la mia migliore amica AnnaSlayer, che mi ha fatto da
cavia da laboratorio per gestire la reazione di Draco Malfoy alla vista di quel
bacio tra Harry e Ginny. Voi che cosa avreste fatto al suo posto? Io
personalmente, da brava Grifondoro, sarei partita in quinta ammazzandola, ma
Draco è decisamente più signorile… Mha, mha, mha. La canzone che ha a che fare con questo capitolo è “Obvious
Neville
aveva lasciato la stanza 707 un paio d'ore dopo e aveva chiuso la porta alle
sue spalle, lasciando Harry con i suoi pensieri. Harry sperò e aspettò che
Draco varcasse quella soglia e aveva riordinato la camera, ci impiegò più di
due ore ma il coinquilino non era arrivato ancora, così si era steso sul letto
e aveva iniziato a leggere il libro preso in biblioteca. Era stato davvero
intenso come libro, tant'è che a un certo punto aveva socchiuso gli occhi e si
era lasciato trasportare dalla fantasia; s'immaginò Draco penetrare nel suo
corpo, ricordò il suo respiro affannato e caldo contro la pelle... Merlino, quanto gli mancava.
Harry si addormentò verso mezzanotte passata, più che altro era proprio
crollato dall’ansia dell’attesa. Quando al mattino si svegliò vide che il letto
di Draco non era stato toccato, era palese che non fosse tornato. Decise quindi
di andare da Blaise, come gli aveva consigliato Neville la sera prima.
*
Blaise
Zabini era uno di quei tipi che sarebbe capace di dormire anche in mezzo alle
esplosioni più rumorose, per questo aveva comprato al negozio "Tiri vispi
Weasley" un simpatico aggeggio: un piccolo orologio che non smetteva di
infastidirti fino a quando non ti alzavi dal letto. Così, anche quella mattina,
alle 8:30 in punto, quella specie di sveglia aveva iniziato a dargli dei
pizzicotti sulle guance, poi era passata a strofinargli una piuma sotto il naso
e infine gli aveva fatto il solletico ai piedi; il ragazzo, quindi, si era
svegliato e si era messo a sedere sul letto.
-
Sono sveglio, sono sveglio! - aveva borbottato. Nel letto accanto a sé c'era il
suo amico Draco, ancora addormentato. Blaise sbuffò e mentre poggiava un piede
a terra, qualcuno bussò alla sua porta.
Stranito, Blaise si voltò verso l'amico che, avvolto nel caldo piumone, dormiva
ancora, quindi, anche se ancora un po' stordito, il mulatto andò verso la
porta, aprendola.
-
Harry? -
- Ciao Blaise... Buongiorno... Ti ho svegliato? -
- No, no, ero già sveglio... Tutto bene? -
- Sì, cioè, sì, sì, tu? -
- Credo di aver bisogno di una burrobirra -
- A prima mattina? -
- Bisogna iniziare bene... Mi accompagni? -
- Blaise, sei ancora in pigiama! -
- Oh sì.. Vero. Allora ehm, ci vado dopo -
- Blaise, Draco è qui da te? – tagliò corto Harry che dal nervosismo si stava
mordendo il labbro screpolato, si sollevò sulle punte per cercare di scorgerlo
e intravide un qualcuno con i capelli biondi nascosto sotto le coperte di
Blaise; quest'ultimo richiuse la porta alle sue spalle e annuì mestamente.
- E' qui, è qui -
- E perchè è nel tuo letto? -
- Perchè non c'è un altro letto nella mia stanza, è una singola, Harry, non mi
piace Draco. -
- Ah... Scusa… -
- Harry... - lo richiamò Blaise ma il ragazzo si era buttato con le spalle
contro al muro stancamente.
- Ha visto, vero? - chiese e Blaise annuì come risposta.
- Harry... Ho bisogno che tu mi racconta la tua versione dei fatti. Posso anche
andare a prendere la burrobirra in pigiama se c'è di mezzo la felicità del mio
migliore amico. -
Harry
guardò Blaise e capì davvero perchè il cappello parlante cantava che i migliori
amici si trovano solo nei serpeverde: loro non si fidavano mai di nessuno ma
quando succedeva beh, non c'erano incantesimi così potenti da poterli dividere.
Così l'ex grifondoro accompagnò Blaise in pigiama a prendere la burrobirra per
colazione, in un pub non lontano dal campus universitario; tra qualche
chiacchiera e qualche occhiataccia dello staff, Harry vuotò il sacco con
l'amico: gli raccontò di Ginny, del libro, della sorpresa, di quel bacio
maledetto.
-
...e poi, proprio in quell'istante, quando Ginny si è avvicinata, ho visto un
fumo nero e ho capito che fosse Draco e che aveva visto e sicuramente
travisato. -
- Come puoi dargli torto? -
- Non gli dò torto, infatti! E' solo che è in pratica fuggito... Non mi ha dato
il tempo di spiegare e non è tornato stanotte. -
- Sai, Draco non ha molta dimestichezza con i sentimenti in generale, è un
po'... Selvatico, diciamo così.
Nella famiglia in cui è cresciuto, non gliel’hanno insegnato bene come si fa
quando sei innamorato. -
- Lo so... Però io, cioè, io non voglio che lui resti convinto della cosa!
Anche perchè non è così! Io non ho baciato Ginny, io amo Draco.. Aspetta, hai
detto “innamorato”? –
Blaise
scosse la testa affranto: com’era possibile che neanche Harry si era reso conto
di quanto Draco in realtà l’amasse? Da un lato provò compassione per l’amico,
però, ricordando quando la sera prima aveva bussato alla sua porta e lui l’aveva
raggirato fino a fargli vuotare il sacco: Draco era crollato, aveva pianto fino
ad addormentarsi.
- Allora riprenditelo, no? - propose.
- E come? -
- Aguzza l'ingegno Potter! Sei o no un aspirante Auror? Trova un modo per
risolvere la faccenda! -
- Se sapessi come fare, non sarei qui a parlarne con te, Blaise! -
- Potter, è il tuo aspirante fidanzato, non il mio! -
- Sì, ma se fosse il tuo, cosa faresti per convincerlo? -
- Beh, se fosse il mio fidanzato, e fosse un mago, sai, noi siamo davvero bravi
in Pozioni e ce ne sarebbe una che potrebbe fare al caso nostro -
suggerì Blaise, facendogli l'occhiolino - ora paga questa burrobirra e
andiamocene, che mi stanno guardando tutti. Ho una dignità, io. -
- Ma... Tu sei voluto uscire in pigiama! Un pigiama con le paperelle, Blaise? -
- Potter, chi ha bussato alla porta della mia stanza alle 8:30 del mattino? Chi
è che ha richiesto i miei preziosi consigli? -
- Va bene, va bene... Vado a pagare, spilorcio. -
12/b.
my bloody Valentine
Neville
e Blaise sentivano le urla di Draco e Harry anche fuori dalla stanza.
Harry, con l'ovvio aiuto di Blaise, aveva organizzato un piano per forzare
Draco a vederlo, altrimenti, conoscendo l'orgoglio del Malfoy, non avrebbe
avuto occasione di farlo.
Blaise era quindi uscito dalla stanza e aveva lasciato il posto a Harry, mentre
lui e Neville ascoltavano la loro conversazione con le orecchie oblunghe,
curiosi come delle scimmie.
-
Potter, vattene! Non hai capito che non voglio più vederti? - urlò Draco,
puntandogli la bacchetta contro.
- Draco, ascolta... - anche Harry aveva la bacchetta sfoderata e l'aveva già
usata per qualche incanto scudo diverse volte; pensò davvero che Draco sarebbe
riuscito a portare a termine i voleri di Voldemort. - Non mi devi parlare, mi
devi ascoltare! Puoi voltarti di spalle e non dovrai nemmeno vedermi! -
- Potter che cazzo di stronzate vai dicendo? Perchè non te ne vai dalla tua
piattola Weasley? Sono sicuro che avrete tanto da dirvi -
- Draco... Io e lei non abbiamo nulla da dirci! -
- Già, vero, difficile parlarsi con le labbra incollate, vero? -
- Draco... - lo richiamò Harry, difendendosi da un altro schiantesimo - Ascolta!
E' stata lei a baciarmi, io non volevo! -
- Oh, povero Potter! - ironizzò Draco - Sono sempre gli altri i cattivi, vero?
-
Harry ringraziò Godric Grifondoro che Draco fosse cambiato, perché se per
cruciare qualcuno bisognava volerlo, gli occhi di Malfoy ne descrivevano il
desiderio palesemente.
- Draco! Non sto dicendo questo, sto solo dicendo che lei si è avvicinata e mi
ha baciato, perchè ha visto che eri lì! L'ha fatto di proposito, capisci?
Perchè sapeva che ci avrebbe fatto litigare! -
- Potter! Tu ed io ci stavamo frequentando e tu hai baciato Ginny e non me ne
fotte un cazzo di tutte le stronzate che stai sparando, le vostre labbra erano
appiccicate e se ora non te ne vai, lo giuro, una maledizione cruciatus non te
la leva nessuno! - lo minacciò Draco. Harry lo fissò determinato.
- E maledicimi. Maledicimi pure! - gli urlò contro - Avanti, forza. Dopo che
l'avrai fatto, che cosa sarà cambiato? Nulla. Invece ascolta la mia idea. La
vedi quella boccetta lì sul tavolo? E' veritaserum. Ha ancora l'etichetta della
farmacia, l'ho comprata lì questa mattina. Io la berrò e potrai toglierti ogni
dubbio -
- Potter, non me ne fotte assolutamente un cazzo, tu, lei, la vendetta o quel
che è. Tu e lei vi stavate baciando, io vi ho visti. -
- Beh, io ti ho visto nel letto di Blaise l'altra mattina, potrei pensare che
avete passato una notte di fuoco, no? E invece non lo faccio! -
- Ci credo, coglione! Blaise è etero! -
- Lo ero anche io! -
- E' per questo che hai baciato Ginny, del resto -
Harry
urlò dall'esasperazione e si portò una mano tra i capelli, come a volerseli
strappare da testa.
Nel frattempo, Neville e Blaise si guardarono preoccupatissimi. Di certo Draco
sarebbe stato un ottimo avvocato, ammesso che fosse riuscito a domare l'istinto
di uccidere Harry.
-
Draco. Io non ho baciato Ginny. I didn't kiss Ginny. Je n'ai
pas embrassé Ginny. Te lo devo dire anche in chicchinese? -
Draco Malfoy si fermò a fissare Harry, senza abbassare la bacchetta: lesse la
determinazione nello sguardo del ragazzo e continuò ad ascoltarlo. Harry colse
l'opportunità al volo.
- Draco, vedi, è successo che io vi ho visto litigare in cortile... e ho
sentito che, parlando di me, dicevi "la persona che amo". Ne sono
rimasto sorpreso.. Benevolmente, nel senso che non me l'aspettavo e sono stato
un po' scombussolato, sai, in fondo mi piacciono le cose romantiche e non me
l'avevi mai detto... Comunque mi sono anche sentito in colpa perchè poi ti
avevo mandato sempre in bianco.
Sono andato in biblioteca dopo aver parlato con Blaise e Neville... E ho preso
un libro che parlava di sesso. Lo so che è da sfigati, però io non l'ho
mai fatto prima con un ragazzo e volevo leggere qualcosa prima di fare la
figura dell'impedito... E sono tornato in stanza. Lì fuori c'era Ginny, io ho
cercato di mandarla via e lei si è messa a piangere... Ho pensato volesse
chiedermi scusa, come le avevi suggerito, e l'ho lasciata entrare.
Abbiamo parlato un po', le ho detto che non faceva niente perchè mi piaci tu e
se lei non avesse mai avuto quella storia con Stephen, io mi sarei perso tutta
la nostra storia... - Harry arrossì leggermente mentre parlava di quelle cose
personali, che avrebbe magari preferito dirgli in un'altra situazione, ma
continuò il suo discorso - E lei mi ha detto che avrebbe preferito tornare con
me. Io le ho detto di no, perchè avevo te... E lei mi ha baciato. E' stato un
secondo solo, Draco, perchè io mi sono staccato e l'ho mandata via -
Draco aveva ascoltato tutto in assoluto e rigoroso silenzio, senza abbassare la
bacchetta. Harry invece aveva abbassato la sua e l'aveva poggiata sulla
scrivania di Blaise.
- Solo che tu sei fuggito via, giustamente, però io non ho avuto tempo di
spiegarmi... -
Harry vide un movimento di sottecchi e comprese che Draco aveva abbassato la
sua bacchetta.
-
Avevo appena aperto la porta e ti ho visto con le sue labbra incollate alle
tue. Mi sono sentito tradito ancora una volta - spiegò Draco.
- Lo so, ma io... -
- Taci Potter, fammi parlare. Dicevo, mi sono sentito tradito ancora una volta
e sono stato uno stupido, perchè forse invece di scappare sarei dovuto
intervenire e ucciderla una volta per tutte! -
- Draco! - lo rimproverò Harry, scuotendo la testa.
- E ora non riesco a togliermi il pallino dalla testa che tu invece preferisca
stare con lei, che ti è sempre stata accanto, invece che stare con me, che sono
stato la tua nemesi da sempre -
Draco aveva distolto lo sguardo, gli capitava sempre quando era imbarazzato,
del resto lui non era abituato a sonore dimostrazioni d'affetto e confessioni
sentimentali. Harry sorrise e recuperò la boccetta di veritaserum.
- Facciamo così, io ne bevo un po', e me lo chiedi -
- No - disse Draco - Se non c'è fiducia, non ha senso stare insieme, no? -
chiese. Harry dovette convenire. Persino Blaise e Neville si ritrovarono col
fiato sospeso, convinti che Draco volesse semplicemente escludere Harry dalla
sua vita.
- Draco... Io... -
- ...quindi te lo chiederò, senza veritaserum, e deciderò di crederti,
qualsiasi cosa tu dica. Sii sincero. -
- Ok - rispose Harry e deglutì.
Draco
si prese qualche attimo di pausa, per darsi coraggio, infine piantò i suoi
occhi in quelli di Harry, imprigionandolo con lo sguardo.
- Harry Potter... Vorresti essere il mio ragazzo? -
12/c.
we believe in this love
-
Io non l'avrei mai detto che sarebbe finita così. Davvero. -
- Beh, pensavo che l'avessi capito che spesso le cose che capitano sono quelle
che non si aspetta nessuno. La frase tipica è "io non l'avrei mai
detto". -
- Hai ragione, è solo che loro sembravano così perfetti... -
- E' proprio di quei tipi che bisogna diffidare. Per esempio, puoi dare per
certo che un delinquente sia uno cui non credere, ma delle persone oneste? Non
sai se sono oneste fino in fondo -
- Sì, ma da loro non me lo sarei mai aspettato. -
Harry
e Draco erano seduti l'uno di fronte all'altro al 12 di Grimmauld Place.
Kreacher aveva appena servito loro la cena, più che felice di servire una
persona nobile come Draco Malfoy che con un paio di buoni incantesimi, era
anche riuscito a rimuovere il ritratto della mamma di Sirius.
La zuppa di pomodoro emanava un invitante profumino.
-
A noi non capiterà - lo rassicurò Draco, sorridendo, Harry lo emulò poco dopo.
- Draco.. -
- Mh? - domandò Malfoy, soffiando sulla sua zuppa.
- Niente. E' solo che ti amo. -
- Ah, ordinaria amministrazione! - scherzò Draco, facendogli una linguaccia.
Dopo
l'Università, i due avevano deciso di accettare l'offerta di Fenyang e di
lavorare al Ministero della Magia. Draco era ancora un subordinato di Fenyang,
anche se c'era chi potesse giurare che fosse il contrario, mentre Harry era un
apprendista Auror.
-
Sai, dovresti essere un pelino più romantico a volte. - lo rimproverò Harry.
- Hai ragione ma credo tu lo sia abbastanza per entrambi - disse l'altro,
guardandolo innamorato.
- Domani a che ora arriva Fenyang in ufficio? -
- Alle 9, credo. Perchè? -
- Devo chiedergli una cosa importante. -
*
-
Fenyang, Fenyang, aspetta un secondo -
Harry, l'indomani, rincorse l'avvocato, fermandolo prima che potesse entrare
nell'ufficio.
- Uh? Ah, Potter! No, Draco non te lo cedo neanche oggi! -
- No, no, te lo puoi tenere - disse Harry - Nel senso che puoi tenertelo qui
per motivi di lavoro - specificò e Fenyang rise.
- E' troppo giovane per me, m’interessa solo il suo cervello, tu puoi avere il
suo corpo! - rise l'avvocato. Harry invece lo guardò seriamente.
- Fenyang, posso parlarti un secondo? E' una cosa importante.
Note
dell’autrice:
Stranamente per
questo capitolo la soundtrack è a cura dei Good
Charlotte (nooo, ho tradito i blink182)! Le canzoni
citate sono: We believe,
Sayanything & My bloody Valentine
(quest’ultima è nella top list delle canzoni che più amo al mondo).
Avevo intenzione di
fare Draco un po’ più “vaiasso” all’inizio, però poi
mi sarebbe dispiaciuto togliergli quell’aurea signorile che gli girava intorno…
Dopotutto è sempre Serpeverde!
Beh spero di sapere
cosa ve ne è parso di questo capitolo :3 a presto <3
Draco e Harry erano in piedi, in
smoking, l'uno di fronte all'altro e avevano le mani intrecciate. Di fronte a
loro c'era un impettito Fenyang Doherty, che si schiarì la voce con un colpetto
di tosse.
In quella stanza c'erano anche Neville e Blaise, loro sì che erano testimoni.
- Allora. Siamo qui riuniti
perchè Draco Malfoy e Harry Potter hanno deciso di contrarre più di un
matrimonio. Diciamo un matrimonio infrangibile - ridacchiò l'uomo.
Neville già piangeva e Blaise gli passò un fazzoletto di lino pregiato.
- E mi hanno chiesto di fare da Suggello. Siete pronti, ragazzi? -
I due si guardarono amorevolmente e annuirono.
- Iniziamo. -
Dalla bacchetta di Fenyang
uscirono delle lucine dorate che sembravano delle cordicine sottili.
- Harry Potter, giuri di voler passare il resto della tua vita con il qui
presente Draco Malfoy? -
- Lo giuro - la voce di Harry era determinata come il suo sguardo. Una delle
cordicine avvolse i loro polsi, legandoli figurativamente tra loro.
- Draco Malfoy, giuri di voler restare per sempre accanto a Harry Potter? -
- Lo giuro - rispose Draco repentinamente, così come quando aveva firmato il
disconoscimento dai Malfoy. Una seconda cordicina avvolse nuovamente i loro
polsi.
- Harry Potter, Draco Malfoy, giurate voi di amarvi e rispettarvi, per tutto il
resto della vostra vita? -
- Lo giuriamo - dissero i due, in coro.
Una terza fascia dorata legò tra loro tutte le corde in un nodo saldo e
sparirono poi in un lampo. Neville e Blaise gli si avvicinarono subito,
abbracciandoli.
- Oh bene, andiamo a mangiare.
Spero ci siano degli involtini di riso. -
- Stupido di un Fenyang! - inveì Draco - Dovevi almeno dire "ora vi potete
baciare", insomma, qualcosa del genere. -
- Che bisogno c'è? Vi ho visto l'altro giorno in ufficio, sai. -
- Ma... Era per sugellare meglio il momento! Sei lo schifo di tutti i sugelli.
-
- Involtini di riso? -
*
- Mh... Draco... -
Draco era a cavalcioni su Harry e
assunse un'espressione assorta nel guardare il corpo nudo del ragazzo, quelle
gambe lisce, il petto morbido e sudato... Harry sorrise e cercò le sue mani,
guidandole lungo il proprio corpo, e lui gli strinse i capezzoli tra le dita.
L'ex grifondoro storse il muso in un piccolo gemito di dolore e Draco si chinò
poi a leccarglieli, cosa che sembrò eccitare l'altro ragazzo, mentre con le
mani scivolò in basso, sfilandogli l'intimo lentamente.
- Qualcosa mi dice - mormorò
Draco, chinandosi a bisbigliargli contro l'orecchio, mentre con una mano si
ritrovò tra le gambe del ragazzo - che qualcuno qui muore dalla voglia... -
Il tono di Draco suonava morbido e caldo contro le orecchie del ragazzo.
Subito Harry emise un altro mugolio e tornò a farsi leggermente rossa in viso, poiché
era ovvio che fosse eccitato e che Draco doveva essersene accorto toccandolo.
Sorrise poi annuendogli e portò una mano timidamente tra le gambe di lui, e con
aria di sfida disse - Certo. Tu. -
- E perchè, tu no? - rispose Draco. Lui sorrise però e gli morse una guancia,
il collo, le spalle, il petto, la pancia, in una sequenza di movimenti lenti e
passionali.
- Ora ci divertiamo - lo rassicurò e lo avvicinò al proprio corpo, spostandosi
a baciarlo sul basso ventre mentre risaliva a carezzargli i fianchi con i
polpastrelli delle mani.
Harry sembrò gradire la cosa a
giudicare dall'espressione goduriosa che assunse e inarcò la schiena sotto
ognuno dei suoi tocchi accompagnati da brevi gemiti. Lo guardava e se lo
immaginava nudo a possederlo e già si sentiva duro.
Draco sfiorò con la punta della lingua l'inguine di Harry, alternandosi con dei
morsetti e portò le mani a palpargli il sedere; Harry era bellissimo, così come
quei gemiti che emetteva e che riuscivano a farlo sentire ancora più eccitato;
la sua pelle era così lascia e vellutata che non poteva fare a meno di
desiderare di morderla, leccarla, baciarla, accarezzarla...
Harry non si curò di trattenersi dall'ansimare quando avvertì il fiato di Draco
inumidirgli il sesso; Malfoy, al contempo, sembrava essersi perso tra le sue
gambe: continuava a leccarglielo e più Harry mugolava, più cresceva il
desiderio di farlo restare a gambe aperte per tutta la vita.
Harry tremava d'eccitazione e
quasi non si sentiva più le gambe per quelle scariche di piacere che la lingua
di Draco aveva acceso; non sapeva più come trattenersi e questo forse l'ex
serpeverde l'aveva capito, infatti si staccò poco dopo e lo fissò con
eloquenza. Potter allora, anche se un po' stordito, si mise in ginocchio di
fronte a Draco e lo tirò a sé per baciarlo. Le sue erano le uniche labbra che
avrebbe voluto baciare.
- Sai
- scherzò Draco, mordendogli il labbro inferiore - A volte ho ancora il timore
che tu possa lasciarmi in bianco... Dovevamo fare voto infrangibile anche su
questo -
- Mh? Del tipo? - disse Harry, ricambiando quel bacio.
- Del tipo.. Giuri di voler fare l'amore con Draco ogni volta che ci sarà
l'occasione e di non mandarlo in bianco? -
Harry ridacchiò, portando le mani tra le gambe di Draco e iniziò a massaggiare
il suo membro. - Lo giuro, lo giuro -
Draco mugolò eccitato mentre Harry si occupava di eccitare la sua erezione. Tra
il caldo della stanza e quello corporeo si sentiva sciogliere e a sua volta non
stava più nella pelle. Anche stavolta Draco sembrava aver capito, infatti, si
strofinò contro il suo corpo e lo fece stendere nuovamente sul letto,
mordicchiandogli le guance morbide. Harry aprì le gambe, offrendosi a lui; l'ex
serpeverde gli accarezzò una guancia e lasciò che i piedi di Harry fossero
sistemati sulle proprie spalle. Gli diede uno schiaffetto sul sedere prima di
prenderlo con le dita di soppiatto, ma nel frattempo gli posava bacini sui
polpacci.
Harry sussultò un attimino e si
tese leggermente, per poi rilassarsi nel sentire le sue dita dentro di sé
scivolare sempre più lisce man mano che aumentava la velocità delle spinte.
- Draco... -
Lui si chinò su Harry, che a causa della posizione fu costretto a sollevare il
bacino e decise di far affondare il proprio sesso dentro al suo corpo con una
spinta veemente e gli morse il labbro inferiore.
- Oh Merlino - esclamò Harry per quella penetrazione improvvisa, in seguito
alla quale rimase a denti e occhi stretti - Che foga... -
- E' che morivo dalla voglia di fare l'amore con te - sussurrò Draco, dandogli
un bacio profondo, mentre spingeva contro il corpo di Harry man mano sempre più
velocemente.
- Draco, io ti amo - sussurrò tra i gemiti Harry. Draco, madido di
sudore ed eccitazione, lo fissò con sguardo a metà tra il famelico e
l'innamorato perso.
- Ti amo anche io, Harry -
Draco spingeva contro il corpo di
Harry, facendolo proprio a ogni colpo ben assestato e vedendo il ragazzo con il
viso rosso per l'eccitazione, portò una mano a masturbargli il sesso.
L'eccitazione di Malfoy cresceva man mano che sentiva il ragazzo, o meglio, suo
marito, invocare il suo nome.
Harry venne tra le dita del ragazzo, macchiandogli il petto con il suo seme.
Draco si chinò a baciarlo lungo il collo, inumidendogli la pelle con il respiro
umido, mentre l'altro gli strinse le mani sui fianchi.
Malfoy si sentiva venire e con le mani sfiorava il fondoschiena di Harry,
lasciando sulla pelle i segni delle sue mani e della sua passione; sentiva la
saliva di Harry intorno al lobo dell'orecchio che stava mordicchiando, il
calore del suo corpo sfregare il proprio in quel lascia e prendi...
Draco venne con un lungo e profondo gemito, riversando il suo piacere tra le
gambe di Harry; quest'ultimo sorrise nell'avvertire il piacere del suo uomo
dentro di sé. Harry lo avvolse in un abbraccio quando Draco si accasciò sul suo
corpo e iniziò a giocherellare con quei capelli biondi lucenti.
Malfoy gli stava dando tanti
bacini umidi sulla guancia. Harry sorrise, non si era mai sentito più felice in
vita sua.
- Benedetta la notte in cui
sei arrivato nella 707... -
the end
Note
dell’autrice:
Finalmente Draco ce
l’ha fatta a non andare in bianco :P
Allora ringrazio
tutti voi che avete letto e seguito questa storia! Spero vi sia piaciuta e di
avervi regalato un sorriso! Se è così, ma anche se non è così, lasciatemi un
commentino!
Per il resto, spero
che inizierete a leggere la mia nuova storia “Rendez-vous à
minuit”, sempre una Drarry!