L'origine del nostro amore di liri (/viewuser.php?uid=24586)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il litigio ***
Capitolo 2: *** La notizia ***
Capitolo 3: *** Il piano ***
Capitolo 4: *** La seduta ***
Capitolo 5: *** Chi sei? ***
Capitolo 6: *** L'incontro ***
Capitolo 7: *** Super sayan ***
Capitolo 8: *** Che intenzioni hai? ***
Capitolo 9: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 10: *** Per chi mi ha voluto bene! ***
Capitolo 11: *** Sotto le stelle ***
Capitolo 12: *** Una bella notizia ***
Capitolo 13: *** Un arrivo speciale ***
Capitolo 14: *** Nel passato ***
Capitolo 15: *** Merita di meglio! ***
Capitolo 16: *** Addio! ***
Capitolo 17: *** Cambiare la storia ***
Capitolo 18: *** Vita migliore? ***
Capitolo 19: *** Nuova vita... di Bulma ***
Capitolo 20: *** Nuova vita... di Vegeta ***
Capitolo 21: *** Verso la Terra ***
Capitolo 22: *** Ripensamenti ***
Capitolo 1 *** il litigio ***
L’origine
del nostro amore
Il
litigio
Era un giorno normale
alla capsule corp. Bra, che aveva cinque anni, stava giocando in camera sua,
Trunks stava facendo i compiti nella sua stanza e Vegeta il suo solito faticoso
allenamento nella GR, ma una donna dai capelli azzurri, e con un’espressione
molto molto arrabbiata, stava camminando velocemente verso la GR.
Vegeta che si stava
allenando, all’improvviso senti la gravità abbassarsi e la porta sbattere
violentemente.
Sulla soglia della
porta, apparve Bulma infuriata come non mai, prossima ad un’esplosione di
rabbia.
Vegeta era sorpreso e
infastidito al tempo stesso dal comportamento di Bulma, ma non ebbe neanche
tempo di aprire bocca, che Bulma incominciò a sbraitargli
contro.
“ma come ti sei
permesso… ma come ti sei permesso dico io” incominciò così Bulma il suo sfogo
“ti avevo già detto che tu non ti devi neanche avvicinare ai miei clienti…” fece
una pausa per riprendere fiato e cercare di darsi una calmata, ma non ci riuscì
“come ti sei permesso di piombare nel mio ufficio e di minacciare di morte i
miei clienti! Come ti sei permesso??”
Mentre parlava, Bulma
si avvicinò sempre di più a Vegeta, sembrava che l’avrebbe aggredito da un
momento all’altro.
“non ti azzardare più
a piombare nel mio ufficio e di avvicinarti ai miei clienti! Sono stata chiara?”
concluse in fine Bulma, anche se aveva un’espressione affatto
calmata.
Più Bulma parlava, più
Vegeta s’irritava, come si permetteva quella donna di dargli
ordini?
“donna dovresti
saperlo, io sono il principe dei sayan, non prendo ordini da nessuno, faccio
quello che voglio quando voglio chiaro?” disse alzando sempre di più la voce ”e
adesso sparisci mi devo allenare!” così dicendo si girò e aspettò che Bulma se
andasse per alzare la gravità, ma Bulma, non aveva nessuna intenzione di
andarsene, era più agguerrita che mai, e non avrebbe permesso a quello scimmione
presuntuoso di passarla liscia.
“no mio caro, io non
me ne vado affatto” disse Bulma alzando sempre di più la voce “non ti permettere
più di parlarmi così… mentre tu passi tutto il giorno ad allenarti io lavoro mio
caro… ma non mi aspetto che tu capisca che significa, dato che non sei capace di
fare altro che pensare a te stesso e ad allenarti per distruggere Goku, cosa che
sanno tutti quanti è impossibile… comunque sia io non voglio assolutamente che
tu intralci il mio lavoro! sono stata chiara o hai problemi di comprensione
principe dei miei stivai? E non chiamarmi più donna!”detto questo, Bulma resto
un po’ a fissarlo negli occhi, poi si girò.
A quelle parole,
Vegeta resto sorpreso, e incominciò a ripensare a tutto quello che Bulma aveva
detto, parola per parola, come si permetteva di parlarle così, e di dirle che
non è in grado di capire o che pensa solo a se stesso, sapeva di non sapersi
aprire con qualcuno, ma aveva sempre pensato che Bulma lo capisse, che sapeva
quello che veramente pensava e che c’era nel suo cuore, ma a quanto pare, quella
donna è più stupida di quello che sembra.
“come ti permetti tu
stupida oca starnazzante” più pensava, più s’infuriava e la vena che aveva sulla
testa incominciò a pulsare “io sono il principe dei sayan devi portarmi
rispetto! Dopo tutti questi anni ancora non hai capito con chi hai a che fare!?
Io posso distruggerti a occhi chiusi! Ma su una cosa hai ragione, a me non
importa niente ne di te ne dei mocciose ne di nessun’altro, penso solo a me
stesso! Perché dovrei pensare a voi esseri inferiori!?”
Bulma era rimasta di
stucco a quelle parole, non pensava davvero quello che ha detto, ma non pensava
che Vegeta fosse così crudele, pensava di essere riuscita a cambiarlo un pochino
in questi anni, in vece no.
“ho capito” disse
mantenendo un tono più calmo possibile “a te non importa niente di me, ne di Bra
e Trunks” adesso il tono andò aumentando “e a noi perché dovrebbe importare di
te è? Specialmente a me?... Ho avuto pazienza fino in questo momento, ho cercato
di amarti, di comprenderti, di giustificarti… ma adesso basta” disse questa
volta con gli occhi velati da lacrime, che non voleva far cadere davanti a lui
“da adesso tu sei fuori dalla vita mia e dei miei figli… vattene da questa casa
da questo pianeta e non tornare mai più! Non voglio avere più niente a che fare
con te! Sparisci e non farti mai più vedere” disse decisa più che mai, si girò
per andare via e a bassa voce disse “ho sofferto già abbastanza a causa tua, ma
adesso le cose cambieranno” stette per andare verso l’uscita, quando una mano
possente gli bloccò il polso.
Vegeta non riusciva a
credere a quello che aveva sentito. Non riusciva a credere che la donna che
aveva amato e che amava, a cui aveva permesso di entrare nel cuore e nell’anima,
a cui aveva donato il suo corpo, il suo cuore e la sua vita gli dicesse, no
anzi, gli ordinasse di andarsene e di non tornare mai più. Gli dispiaceva per
averla fatta soffrire, ma il suo orgoglio era troppo forte per
ammetterlo.
“non crederai mica che
me ne vada?! Te l’ho detto e ripetuto molte volte donna io faccio quello che
voglio e non prendo ordini da nessuno! E io resterò a vivere
qui!”
Bulma non si
meravigliò molto di quella risposta, sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato
e quindi gli disse tranquillamente “fai come vuoi! Ma non voglio più avere
niente a che fare con te” detto questo si divincolò dal braccio del marito e
aprì la porta, poi si girò verso Vegeta e disse “da adesso sei libero… fai
quello che vuoi non mi interessa… ma stammi lontano e non intrometterti nella
mia vita” detto questo, scomparve battendo la porta.
Vegeta restò a
pensare, fissando la porta da cui era uscita Bulma. Non poteva credere che
l’aveva appena lasciato, e adesso che avrebbe fatto, senza di lei, senza di
Bulma, la sua ragione di vita?
Non voleva ammetterlo,
neanche a se stesso, ma voleva con tutto se stesso che Bulma si rimangiasse
quello che aveva detto, voleva andare da lei e stringerla a se, farle capire che
la ama e che lei è tutto per lui. Ma no. Non l’avrebbe mai fatto. Se c’era
qualcuno che doveva scusarsi e fare la prima mossa era Bulma, anche se sapeva
che questa volta non l’avrebbe fatto, ma lui non poteva dirgli quello che
pensava, no.
Il suo orgoglio non
l’avrebbe sopportato.
Intanto Bra e Trunks,
sentendo delle urla, erano usciti dalle loro stanze e si erano nascosti per
ascoltare il litigio.
Non riuscivano a
credere alle proprie orecchie.
Avevano sentito molte
volte i genitori litigare, anche per sciocchezze, ma questa volta era diverso,
sentivano che la madre era sincera quando aveva detto che lasciava libero
Vegeta, e che no si sarebbe certo tirata indietro.
Dovevano intervenire,
aiutarli in qualche modo a superare questo ostacolo, il problema era come, che
cosa potevano fare?
Invece, Bulma era andata in camera sua a
piangere. Non poteva credere a quello che era appena successo, non poteva
credere di aver davvero lasciato Vegeta, ed anche se era stata lei a lasciarlo
faceva male lo stesso, perché lei lo amava, poteva avere tutti i difetti
esistenti, ma lei lo amava, ma non voleva continuare a soffrire così, voleva che
il suo amore fosse ricambiato.
Poi pesò “quel che è
fatto è fatto, anche se decidessi di perdonarlo, cosa che non farò, e dicessi
che mi dispiacesse, Vegeta non mi potrà mai perdonare… Ma adesso devo guardare
avanti, un futuro senza Vegeta, devo pensare solamente a me e a i miei figli…
Già Trunks e Bra… e adesso che gli dico a loro… no… loro non se lo meritano…
saranno loro a pagare le conseguenze di questo pasticcio e non se lo
meritano”
Bulma era sempre più
preoccupata, anche se era sicura di quello che aveva fatto, era difficile
guardare avanti, un futuro diverso da come se lo era sempre immaginato, ma
doveva essere forte, e prima o poi avrebbe trovato la
felicità.
Continua…
Ecco la mia seconda ff, non so se
continuarla o cancellarla, perché non mi convince molto.
Scrivete rece sia positive che negative e
ditemi se devo continuarla o no, altrimenti la
cancello.
Ringrazio tutti quelli che l’hanno
letta.
Kiss…
Liri
|
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Capitolo 2 *** La notizia ***
La
notizia
La
piccola Bra e Trunks, dopo aver assistito di nascosto al litigio tra i genitori,
andarono in camera di quest’ultimo per cercare di trovare una soluzione per far
riappacificare i genitori.
“Trunks, che cosa possiamo fare?” disse la piccolina con gli occhi
pieni di lacrime “io non voglio che mamma e papà si lasciano… voglio che
rimangano insieme!”
Trunks, rattristato per le parole della sorellina, e per la
spiacevole situazione, cercò di tirarla su di morale “non preoccuparti
sorellina… si sistemerà tutto vedrai!” disse con un tono poco convincente, che
lasciava vedere la sua preoccupazione.
“lo spero proprio!” e così dicendo, Bra scoppiò in un mare di
lacrime.
Passarono giorni, e Bulma e Vegeta non fecero altro che
ignorarsi.
Bulma si era buttata a capofitto sul lavoro per cercare di non
pensare a Vegeta.
Dopo aver accompagnato a l’asilo la piccola Bra e a scuola Trunks,
Bulma andava in laboratorio e ci restava tutto il giorno, oppure passavo il
tempo insieme ai suoi figli per cercare di tirargli su un po’ il morale. Aveva
progettato decine di nuove tecnologie a dir poco geniali, almeno a qualcosa era
servita la rottura con Vegeta, anche se non potè fare a meno di notare come i
suoi figli fossero tristi da quando gli aveva comunicato la triste
notizia.
Dopo aver passato una notte insonne e piangendo, Bulma aveva
deciso di comunicare la notizia a Bra e Trunks, anche se non era nello stato
emotivo migliore per farlo.
Dopo aver svegliato Bra e Trunks, quella mattina, andò in cucina e
preparò una meravigliosa colazione.
La
tavola era apparecchiata, e extracolma di tutto quello che si potrebbe
desiderare per fare colazione, cornetti con la cioccolata, vari tipi di
marmellata, ciambelle di tutte la variazione possibili, toast, biscotti, torte,
crostate e molti tipi di bevande.
Arrivarono Bra e Trunks, entrambi assonnati e con un’espressione
da funerale.
Bulma li accorse con il sorriso migliore che poteva fare quel
giorno, anche se non risultò molto felice “ben svegliati miei angioletti” disse
cercando di sembrare più felice possibile “sedetevi e mangiate… ho preparato una
grande colazione”
Trunks e Bra si scambiarono uno sguardo sorpreso. Come poteva
Bulma reagire così, come se non fosse successo niente, dopo quello che era
accaduto la sera prima? Era chiaro che stesse soltanto fingendo di essere
felice, perché nei suoi occhi si poteva leggere benissimo che aveva passato una
notte in lacrime.
Trunks e Bra, si sedettero a mangiare cercando di essere i più
naturali possibile, ma non era affatto facile.
Si
sedette anche Bulma e cominciarono a fare colazione senza aspettare Vegeta, come
invece facevano di solito.
Nessuno dei due bambini domandò dove fosse Vegeta e perché non
bisognava aspettarlo, e da questo Bulma dedusse che i bambini avevano sentito il
litigio.
Forse almeno sarebbe stato più facile spiegare loro la
situazione.
Prima della fine della colazione, Bulma assunse uno sguardo serio
e triste e disse “ragazzi… io.. io vi dovrei parlare…” ci fu qualche secondo di
silenzio, e tutti assunsero un’espressione triste, poi Trunks disse “lo
sappiamo…” gli sguardi di tutti si fecero ancora più tristi, poi Trunks aggiunse
“sappiamo quello che è successo… tra te e papà… e.. che l’hai
lasciato”
Sulle guance di Bulma cominciarono a scendere lacrime, lacrime
cariche di tristezza e che non avevano intenzione di cessare, poi si fece
coraggio e incominciò a parlare “mi dispiace… mi dispiace davvero tanto
credetemi…”disse con voce infinitamente triste “ma… io non potevo continuare a
vivere così… non ci riesco” disse questa volta con voce carica di
rabbia.
“io… non cerco da voi comprensione o appoggio… ma vi chiedo solo
di non odiarmi” detto questo, Bulma si alzò da tavola e andò in laboratorio,
lasciando Bra e Trunks più tristi e confusi, avevano solo cinque e tredici anni,
non potevano comprendere quello che significasse per
lei.
Da
quel giorno, i rapporti tra i componenti della famiglia Brife cambiarono, e non
in meglio.
Vegeta non c’era quasi mai in casa, da quando Bulma gli aveva
smontato la GR pezzo per pezzo, dicendo che non gli
importava visto che non faceva più parte della sua
vita.
Da
quella situazione, nacque un altro battibecco, con vincitrice Bulma, visto che
Vegeta non sapeva più che cosa risponderle.
Quello che aveva detto Bulma era vero, lei lo aveva lasciato e
cacciato fuori dalla sua vita, ma non avendo un altro posto dove andare, ma
soprattutto non voleva che un altro uomo prendesse il suo posto nella sua vita e
nel suo cuore, così era rimasto a vivere alla Capsule
corp.
Anche il rapporto che aveva con i suoi figli era
cambiato.
Trunks lo ignorava del tutto, come la madre. Secondo lui era
Vegeta che aveva sbagliato e aveva deluso tutti.
Bra ogni volta che lo vedeva si metteva a piangere e scappava via.
Non voleva più vederlo, ma in fondo era solo una bambina, e non poteva
minimamente capire la situazione.
Anche i rapporti tra Bulma e i suoi figli cambiarono, Trunks,
anche se non voleva prendere la parti di nessuno, era dalla parte di Bulma,
almeno lei si è degnata di spiegargli la situazione, e non di ignorarlo ancora
più di prima come invece ha fatto Vegeta.
Bra invece, all’inizio aveva deciso di ignorare i suoi genitori,
ma da dopo le parole che le aveva detto Trunks, cioè che i loro genitori gli
vorranno sempre bene anche se non saranno insieme, e che non devono odiarli per
questo.
Le
parole del fratello avevano funzionato per quanto riguarda la madre, con lei
parlava ancora, da quando si era separata da Vegeta, Bulma ha cercato di passare
più tempo possibile con Bra e Trunks, specialmente con Bra che si sentiva
abbandonata, ma con Vegeta, le parole del fratello non l’avevano convinta, lei
non riusciva a sostenere quello sguardo freddo e indifferente dopo quello che
era successo, e dopo che non si è neanche preoccupato per lei, di parlarle, o
semplicemente di starle vicino.
Ma
più tempo passava, e più a Trunks e Bra non stava bene questa situazione.
Dovevano fare qualcosa, ma cosa? Era questo il problema, fino a ché un giorno
arrivò una telefonata, e a Trunks venne un’idea…
Continua…
Ho
modificato solamente alcune frasi in cui c’erano molti errori, spero almeno un
po’ di averla migliorata! Presto spero di postare il
continuo!
Che ne
dite di questo capitolo? Mi farebbe tanto piacere ricevere qualche rece per
capire se se vi piace o no, e se faccio bene a
continuarlo.
Ringrazio:
emyc:
grazie per il tuo sostegno e sono contenta che ti piaccia. Voglio sapere che ne
pensi di questo capitolo. Ci conto. Ciao ^^ kiss
LORIGETA:
grazie per la rece, ci tengo moltissimo a sapere la tua opinione. sono contenta
che ti piaccia. Ciao… tvttttb.
haruhi_chan:
grazie, sono tanto contenta che ti piaccia. Fammi sapere che ne pensi di questo
cap. baci
Shashi:
sono molto contenta che ti piaccia, aspetto una tua rece.
kiss
Ketuzza:
grazie per il tuo sostegno! Sono felicissima che ti piaccia! Vorrei la tua
opinione anche su questo cap… smak
Sweeterika:
sono contenta che ti piaccia, e ho deciso di continuarla se continuerà a
piacere. Grazie e fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Ci conto…
kiss
vegeta's
family fan:
sono contentissima che ti piaccia, e è vero avrei dovuto mettere prima l’età di
trunks, hai ragione. Spero che mi perdonerai e fammi sapere se questo cap. ti
piace. Ci conto. Baci
bulma_89:
grazie per la rece, sono felice che ti piaccia. aspetto di sapere che ne pensi
di questo capitolo. smak
Sarah
ssj4:
grazie tanto tanto tanto, sono felicissima che ti piaccia e spero che questo cap
ti sia piaciuto. Fammi sapere che ne pensi. kiss
Princess
of sayan:
grazie davvero tanto, sia per la rece e per aver messo la mia storia tra
preferiti. Aspetto di sapere che ne pensi di questo capitolo! Ci conto tanto!
bacioni
Silvia:grazie
per il tuo appoggio, aspetto di sapere che pensi di questo capitolo, spero che
ti piaccia. Smak
Ringrazio
tutti quelli che hanno letto la mia storia. Spero vi sia piaciuta, e mi
piacerebbe conoscere l’opinione. Vi prego di
recensire.
Un
bacione a tutti.
|
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Capitolo 3 *** Il piano ***
Il piano
Il
telefono squillò, e Bulma andò a rispondere.
“pronto!” disse Bulma mentre metteva il viva voce. “ciao Bulma
sono Chichi… senti so che non è un bel momento per te, visto quello che è
accaduto con Vegeta, ma ti volevo chiedere se questo week-end Goten poteva stare
da te!” disse la donna un po’ a disagio.
Sapeva quello che Bulma stava passando, e che se anche non voleva
darlo a vedere, soffriva molto.
“certo Chichi ma come mai? Tu e Goku?”disse Bulma
incuriosita.
Era raro che Chichi le chiedesse di tenere Goten, di solito non
aveva mai niente da fare.
“vedi ecco… conosco un terapeuta per coppi bravissimo, e volevo
portare Goku a fare una terapia di gruppo per fargli capire quello che si fa in
un matrimonio”
Bulma a stento credeva alle sue orecchie, davvero Goku in terapia?
Non ce lo vedeva proprio.
“cosa? Davvero Goku viene con te a fare una terapia di coppia? Non
l’avrei mai detto!”
In
quel momento entrò Trunks, si mise ad ascoltare quello che dicevano le due
donne, e gli venne un’idea.
Ma
certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? La terapia! Certo visto la
situazione che si era creata, sarebbe stato difficile convincere i suoi
genitori, ma bisognava assolutamente fare qualcosa. Forse sarebbe stato meglio
non dirglielo, però gli serviva aiuto, non poteva riuscirci da solo.
Intanto che pensava, la telefonata tra le due donne
continuava.
“veramente, lui non lo sa… gli ho detto che andremo in vacanza!”
ammise la donna.
“e
una volta li, come pensi di portarcelo?” chiese Bulma, curiosa di conoscere il
piano di Chichi..
“gli dirò che andremo ad una festa, e una volta li non avrà
scampo!” “ottimo piano Chichi”
Trunks aveva ideato il suo piano. Avrebbe chiesto a Chichi di
aiutarlo, lei conosceva il terapista e potrebbe aiutarlo a organizzare
tutto.
“mamma?” Bulma si girò, non si era accorta della presenza di
Trunks “o ciao Trunks, non mi ero accorta che eri qui!” “questa sera posso
andare da Goten?” chiese ansioso di mettere in atto il suo
piano.
Al
posto di Bulma rispose Chichi “per me va bene… Goten si sta annoiando da solo”
poi Bulma disse “ok Trunks puoi andare” “allora vado subito” disse Trunks
uscendo di corsa da casa.
Dopo pochi minuti, Trunks arrivò a casa
Son.
Chichi gli aprì la porta, non fece in tempo a salutarlo che
disse“Chichi devo parlarti”
Chichi rimase sorpresa nel vedere Trunks così ansioso “ciao
Trunks… dimmi pure”
Trunks non perse tempo e subito disse “ho ascoltato la chiamata
tra te e mia madre… e volevo chiederti di aiutarmi a far incontrare i miei
genitori con quel terapista”
Ora Chichi capì, Trunks voleva far rimettere insieme i suoi
genitori era comprensibile.
“vorrei aiutarti, ma non credo proprio che tuo padre verrebbe”
Trunks già era pronto a tutto “non è necessario che lo sappia! Faremo venire il
terapista a casa, e con una scusa attireremo mia madre e mio padre nella stessa
stanza, poi io, Goku, Goten e Gohan sorveglieremo mio padre nel caso tentasse di
scappare! Mi sembra un bel piano che dici?”
Chichi restò meravigliata, quel bambino aveva l’intelligenza della
madre e la furbizia del padre.
“certo, ma non so se possa riuscire” disse Chichi diventando poi
più triste vedendo Trunks con lo sguardo abbassato e infinitamente triste “senti
Chichi… io ci devo provare… devo fare qualcosa… mamma era più felice quando era
con papà, anche Bra, eravamo tutti più felici… ti prego… non ho niente da
perdere.
La
donna, commossa dalle parole del bambino accettò, sperando che sarebbe filato
tutto liscio.
Continua…
Il piano
funzionerà? Il terapista sarà un tipo normale?
Spero
di non aver deluso nessuno con questo capitolo! VI PREGO fatemi sapere che ne
pensate se volete che continui a scriverla, perché non sono molto
soddisfatta.
Ringrazio:
emyc:
spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto! Fammi sapere che ne pesi!
Smak
jennybrava: grazie,
non credo affatto di essere brava, spero che questo capitolo ti abbia
soddisfatto! Ho provato a non dilungare troppo le cose, anche se non credo di
esserci riuscita… lasciami una rece! Kiss
princess
of sayan: grazie,
sono felicissima che ti piaccia e spero che con questo capitolo tu non abbia
cambiato opinione! Anche se non credevo, sembra che questa mia storia piaccia
più delle altre che stò scrivendo, anche se non mi soddisfa molto… fammi sapere
che ne pensi! Bacioni
vegeta's
family fan:
sono felice che ti piaccia e spero che questo capitolo ti piaccia altrettanto…
dimmi che ne pensi… smak
Giuliathebest:grazie
di avermi fatto notare i miei errori, non smetterò mai di farli, comunque sono
felice che ti piaccia e aspetto di sapere se anche questo capitolo ti piace…
kiss
LORIGETA:ciao…
ecco il capitolo e dimmi che ne pensi sinceramente, perché non mi soddisfa gran
chè! Conto molto sulla tua opinion! fammi sapere!... ho saputo che hai problemi
con msn, anche a me non funziona più, e quindi uso webmessenger.msn.com è come
msn… vabè ciao a presto spero! Bacioni
Shashi: spero
che questo capitolo ti abbia soddisfatto! Fammi sapere che pensi di questo!...
smak
BulmaV: sono
extrafelice che ti piaccia, fammi sapere che pensi di questo capitolo…
kiss
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Capitolo 4 *** La seduta ***
La seduta
Era finalmente arrivato il giorno in cui Trunks avrebbe messo in
atto il suo piano.
Chichi aveva parlato
con il terapista, il dottor Liebe.
Il dottor Lieb, era un uomo giovane, sulla trentina, e molto
attraente.
Aveva i capelli castani, e occhi miele, un corpo atletico e
muscoloso.
Si diceva in giro che era il miglior terapista per coppie che
potesse esistere, ed era anche soprannominato Cup, abbreviazione di Cupido.
Si diceva anche che, sembrava che ti potesse leggere nella mente.
Chi sa se era vero?
Trunks era molto nervoso e agitato.
Il suo piano doveva riuscire ad ogni
costo.
La prima fase del piano era
incominciata.
In salotto c’erano lui, Bra, Chichi, Goku, Gohan, Goten e il
dottor Liebe.
Trunks avrebbe chiamato Bulma dicendogli che c’era Chichi in
salotto che voleva parlargli, e che sembrava molto
urgente.
Bra, invece, sarebbe andata da Vegeta a dirgli che Goku gli voleva
parlare.
La prima ad entrare in salotto fu
Bulma.
Appena varcò la soglia della porta era rimasta molto sorpresa e
confusa, che facevano li tutti quanti? e chi era quell’estraneo? Si stava
domandando.
“ragazzi, che è successo? e che ci fate tutti qui?” chiese Bulma,
molto preoccupata e spaventata.
Tutti quanti i presenti in quella stanza avevano espressioni molto
tristi, e Bulma cominciò a pensare che fosse morto qualcuno, o forse la Terra
era ancora in pericolo.
Voleva capire cosa stesse succedendo.
Nessuno fece in tempo a rispondere alla domanda di Bulma che ecco
che entrarono anche Vegeta e Bra.
“Kakarot che hai così importante da dirmi da far interrompere il
mio allenamento?” disse Vegeta mentre entrava.
“è quello che vorrei sapere anch’io!” disse Bulma che stava
incominciando a spazientirsi.
Come mai tutto questo mistero? Che è successo? E poi, che ci fa
Vegeta qui? Si stava chiedendo.
Vegeta si guardò attorno e anche lui, come Bulma, si chiese cosa
stesse succedendo.
All’improvviso, tutti quanti i presenti, tranne Bulma, Vegeta e il
dottor Liebe, andarono verso la porta.
Chichi e i bambini uscirono senza dire una parola, tranne Goku e
Gohan che si misero vicino a Vegeta, nel caso tentasse di scappare, mentre Bulma
e Vegeta erano ancora più confusi di prima.
Il dottor Liebe fu il primo a parlare e disse “buon giorno, io
sono il dottor Liebe, ma potete chiamarmi Cup, e sono un terapista per
coppie”
Bulma e Vegeta non riuscivano a credere alle proprie
orecchie.
Adesso era tutto chiaro, cercavano di farli ritornare
insieme.
“allora? Chi se ne importa!” disse Vegeta “tu Kakarot e voi altri,
mi avreste fatto interrompere l’allenamento per queste sciocchezze? Io me ne
vado!” disse Vegeta più arrabbiato e seccato che
mai.
A quel punto, Goku e Gohan, lo afferrarono per le braccia,
cercando di trattenerlo, mentre Vegeta scalciava, si dimenava, e gridava
“lasciatemi! Sono il principe dei sayan, vi farò pagare caro questo affronto!
Lasciatemi! Kakarot quanto mi sarò liberato di te non resterà altro che il
ricordo!”
Goku era quasi terrorizzato dalle parole di Vegeta, non lo aveva
ma visto in quello stato.
“Vegeta ha ragione! Che ci facciamo qui? Ormai noi non stiamo più
insieme!”
Il dottor Liebe sorrise e disse “su avanti, non fate i capricci!
Nessuno vi costringe a tornare insieme… però si vede benissimo che… nonostante
tentiate di nasconderlo… vi amate moltissimo!”
Vegeta sentendo quelle parole diventò una furia “ma che stai
dicendo razza di citrullo? Io sono il principe dei sayan e non so cosa
significhi amare! E non rivolgerti più con quel tono a me
chiaro?”
Bulma invece, sentendo quello che aveva appena detto Vegeta disse
“lo vede? Non è possibile amare uno come lui!” disse
convinta.
Il dottor Liebe pensò, che mai aveva avuto un caso come questo,
due pazienti entrambi così orgogliosi e testardi, ma sapeva benissimo cosa
fare.
“bene! Allora Vegeta, se credi di non saper amare, fai questa
seduta insieme a Bulma… se non funzionerà non avrai perso niente, se invece
funzionerà avrai imparato ad accettare il tuo amore per Bulma!... e tu Bulma! Se
non funzionerà non avrai perso niente, se sarà il contrario ritornerai con
Vegeta! Allora che ne dite?”
“ma sei diventato matto!” disse Vegeta fuori di se dalla rabbia
“io non ti conosco e non prendo ordini da nessuno! Ho altro da fare che perdere
tempo con degli idioti come voi!” disse girandosi di spalle al
dottore.
“sai Vegeta, Trunks ti aveva descritto come un uomo forte e
coraggioso, ma credo che si sbagliasse!... sei solo un
codardo!”
Vegeta si stava arrabbiando sempre di più, la vena sulla testa
iniziò a pulsare molto velocemente, sembrava quasi che stesse esplodendo di
rabbia.
“come osi razza di babbeo! Io ti disintegro! Sei solo un pazzo
strizza cervelli che si diverte a prendersi gioco di tutti! Io non sono affatto
un codardo!”
“allora, se non sei un codardo partecipa a questa seduta! Oppure
dimostrerai a tutti che sei un codardo, e dovrebbero chiamarti il principe dei
codardi non dei sayan!” disse il dottor Liebe sapendo che aveva fatto
centro.
Vegeta ghignò, incrociò le braccia, e rimase li immobile, in segno
d’approvazione.
Sapeva benissimo di essere stato ingannato, ma non poteva tirarsi
indietro dalla sfida che gli aveva lanciato lo strizza
cervelli.
Anche Bulma accettò, voleva almeno tentare di cercare di cambiare
Vegeta un’ultima volta, e tanto non aveva niente da
perdere.
Così tutti e tre, rimasero soli nella stanza, e si sedettero per
cominciare la seduta.
Continua…
Che
accadrà durante la seduta? Vegeta e Bulma torneranno
insieme?
Che ne
dite di questo capitolo? Vi prego RECENSITE.
Ringrazio:
vegeta's
family fan:
sono felice che ti piaccia! Continua a seguirmi, e fammi sapere che ne pensi!
kiss
princess
of sayan:
spero ti sia piaciuto questo capitolo… fammi sapere che ne pensi!
smak
jennybrava:
grazie, sono felice che il capitolo precedente ti piaccia! Aspetto di sapere che
pensi di questo! bacioni
emyc:
grazie per la rece! fammi sapere che pensi di questo capitolo!
kiss
bulmaV:
spero che questo capitolo ti piaccia! Fammi sapere! baci
|
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Capitolo 5 *** Chi sei? ***
Chi sei?
Rimasero in silenzio
per alcuni minuti, mentre il dottor Lieb, osservava la tensione che c’era tra
loro.
Bulma e Vegeta
evitavano di guardarsi, e entrambi avevano lo sguardo fisso sul
dottore.
Vegeta, stanco di
perdere tempo in questo modo disse “allora dobbiamo stare qui tutto il giorno a
perdere tempo? Sapevo di non dover accettare!”
Bulma non disse
niente, ma fece capire al dottore di essere d’accordo con
Vegeta.
“allora…” disse il
dottore con tono sicuro “raccontatemi di voi… come vi siete
conosciuti?”
Vegeta sbarrò gli
occhi, aveva appena capito che doveva parlare della sua relazione con Bulma, e
di certo non voleva parlarne con uno sconosciuto.
Bulma restò in
silenzio cercando di trovare una risposta, non poteva dirgli di essersi
conosciuti su Namec e che Vegeta stava quasi per uccidere lei e i suoi amici,
così disse “ci siamo conosciuti tramite il mio amico Goku” disse cercando di
essere il più convincente possibile.
Non sapeva che dire,
così disse la prima cosa che le venne in mente.
“si, Goku, il mio
migliore amico, aveva organizzato una festa, e c’era anche
Vegeta…”
Vegeta restò incerto
dalla storia della moglie, mentre il dottor Lieb era poco convinto, anzi per
niente.
“ne sei sicura Bulma?”
disse il dottor Lieb “sicura che non vi siete conosciuti su
Namec?”
chiese ad un
tratto.
Bulma e Vegeta
rimasero a dir poco sorpresi, e vennero ad entrambi un sacco di punti
interrogativi, come faceva il dottor Lieb a saperlo? Chi era veramente? E cosa
voleva fare?
“ora basta scherzare!”
disse Vegeta puntando il dito contro il dottore “chi sei veramente? Come fai a
sapere dove ci siamo conosciuti? Parla se non vuoi finire all’altro
mondo!”
Il dottor Lieb restò
indifferente alle minacce di Vegeta, come se si trovasse davanti un uomo
qualunque.
Doveva dirgli chi era
veramente per poter aiutarli a tornare insieme.
“e va bene… vi dirò
chi sono anche se non ci crederete” disse con una calma quasi inquietante,
mentre Bulma e Vegeta morivano di curiosità “io sono…
Cupido”
Bulma scoppiò in una
risata che durò per minuti, mentre Vegeta rimase indifferente perché pensava che
si stesse prendendo gioco di lui.
“avanti non dire
sciocchezze!” disse Vegeta interrompendo la risata di Bulma “di chi sei
veramente o ti faccio fuori!” pronunciò mentre preparava una sfera di energia
pronta a colpire il dottore.
“te l’ho detto
Principe dei sayan” disse come se stesse parlando ad un bambino “io sono
Cupido”
Vegeta che si stava
infastidendo dall’indifferenza a dalle menzogne del dottore gli disse cercando
di rimanere più calmo possibile “se sei Cupido dimostralo!” voleva vedere che si
sarebbe inventato adesso, mentre Bulma era rimasta in silenzio a vedere la
scena.
“d’accordo, vi siete
conosciuti su Namec, vi siete messi insieme dopo che Bulma ti ha invitato a casa
sua e dopo che si è lasciata con Yamcha, quando Bulma ti ha detto di essere
incinta sei svenuto, non gli hai mai detto che la ami…” stava per continuare
quando Bulma disse “potrebbe avertelo detto Chichi” disse con un
ghigno.
Cup ci pensò su, poi
disse “Chichi non sa tutte queste cose su di voi!” affermò anche lui con un
ghigno.
Bulma ci rifletté e
poi disse “hai ragione… ma se sei Cupido perché sei qui?” gli
chiese.
“sono qui perché
voglio farvi riscoprire l’amore che provate”disse
spontaneo.
Vegeta sorrise, poi
disse “Amore? Io non amo nessuno, capito?”
Cup non si spaventò e
gli disse “Tu credi di non amare, perché hai paura di provare dei
sentimenti”
“stupidaggini… io non
amo perché l’amore è per i deboli e io non sono un debole”
Cup incominciò a
ridere “ti sbagli Vegeta… ti sbagli davvero molto” disse tra una risata e
l’altra.
“tu hai paura di
provare sentimenti per qualcuno… credimi ci vuole più coraggio ad amare che a
combattere contro un nemico invincibile” affermò sicuro di
se.
“ma che sciocchezze
dici… Cupido” disse Vegeta pieno di riabbia.
Per lui quello che
aveva detto Cup era come un insulto.
“Ti prego chiamami
Cup, ed è come ho detto Vegeta… le ferite psicologiche fanno molto più male di
quelle fisiche… ma adesso torniamo a voi due” disse guardando prima Vegeta e poi
Bulma.
“di che dobbiamo
parlare Cup?” chiese Bulma un po’ spaventata e curiosa allo stesso
tempo.
“non parleremo di un
ben niente” disse Vegeta che era sull’orlo della sopportazione “io me ne vado,
questa è roba da matti… non intendo perdere altro tempo con questo pagliaccio
che dice di essere Cupido, e soprattutto… non intendo parlare della mia vita con
nessuno… specialmente con uno sconosciuto”
Finito di parlare,
Vegeta si girò e s’incamminò verso l’uscita, quando senti la voce di
Cup.
“speravo di non dover
arrivare a questo… ma pazienza” disse Cup un po’
dispiaciuto.
All’improvviso al
centro della stanza, si aprì un vortice luminoso che risucchiò Bulma, Vegeta e
Cup.
Continua…
Mi
scuso per il ritardo, ma il computer mi si era rotto, e mi scuso anche se ci
sono alcuni errori (qualche errore lo farò sempre)
Mi
raccomando RECENSITE
Ringrazio:
tutti quelli che hanno recinsito (non ho tempo per ringraziare singolarmente ma ringrazio tutti)
|
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Capitolo 6 *** L'incontro ***
L’incontro
Bulma e Vegeta erano confusi, si chiedevano che cosa fosse
successo e dove si trovavano.
Cup invece, sapeva benissimo
dov’erano.
Bulma si guardò intorno cercando di capire qualcosa, si ricordava
che erano alla Capsule corp. e che stavano parlando, poi all’improvviso un
vortice che l’ha risucchiati tutti e tre.
“ma dove siamo?” chiese a Cup cercando di non far vedere la sua
preoccupazione.
Si
trovavano in un luogo strano, ma che sembrava a entrambi così famigliare, era un
prato verde, roccioso e immenso, e perfino l’acqua e il cielo erano
verdi.
“davvero non riconoscete questo posto?”chiese Cup, davvero non
riconoscevano il pianeta Namec?
“a
me… a me sembra il pianeta Namec!” disse Bulma
esitando.
“certo Bulma, questo è il pianeta Namec… il luogo dove vi siete
incontrati” affermò Cup, curiso di vedere la loro
reazione.
“ma non è possibile” gridò Bulma spaventata “il pianeta Namec è
esploso anni fa, non possiamo essere lì”
“Non è possibile” disse Vegeta sottovoce, quasi come cercando di
non farsi vedere, mentre si guardò intorno cercando di capire cosa stesse
succedendo.
Aveva percepito la sua aura, ed era anche più debole di quello che
era ora, sembrava non aver ancora raggiunto lo stadio di super
sayan.
Intanto, Cup stava cercando di convincere Bulma che si trovavano
su Namec “vi ho riportati indietro nel tempo per farvi rivedere un momento della
vostra vita”
Bulma e Vegeta sgranarono gli occhi, non poteva essere vero, ma
era anche l’unica spiegazione.
“seguitemi… devo farvi vedere una cosa” disse incamminandosi verso
una grande roccia, che sembrava essere una specie di
caverna.
Bulma e Vegeta, un po’ indecisi all’inizio, si decisero a
seguirlo.
Si
nascosero dietro una roccia davanti all’entrata di una
caverna.
“allora? Perché ci fermiamo qui?” chiese
Vegeta.
Cup disse “guarda davanti l’entrata della
caverna!”
“non è possibi…” urlò Bulma con tutto il fiato che aveva in gola,
mentre Cup gli tappò la bocca.
“zitta… non devi farti vedere ne sentire o cambierai il passato”
disse Cup sperando di essersi spiegato.
“ma… ma quella… sono io” disse Bulma spaventata, Cup le rispose
“si… adesso però guardate che succede!”
Bulma era seduta su una roccia che leggeva tranquillamente un
giornale, quando arrivò Crili con una sfera del drago in mano, e lei per lo
spavento cadde a terra.
“che stupida” disse Vegeta guardando la
scena.
Bulma gli rispose con tono maligno “mi aveva fatto paura, non
l’avevo riconosciuto”
Intanto, Bulma e Crili si misero a parlare, quando all’improvviso
dal cielo arrivò Vegeta e i due si misero a urlare
spaventati.
L’altro Vegeta sorrise nel vedere quella scena, e pensò che quelli
erano bei tempi, quando era il crudele e spietato principe dei sayan che
incuteva terrore a chiunque.
Dopo di Vegeta, arrivò anche Zarbon, e Bulma disse “e quello chi
sarebbe? Devo ammettere che non è niente male, non può essere cattivo come
Vegeta, non ti pare?”
Allora a Vegeta non importava niente di Bulma,ma al solo pensiero
che alla sua donna piacesse quel mostro di Zarbon gli fece venire la pelle
d’oca.
Si
girò verso la sua Bulma che disse “non era affatto niente male” e si sentì
crescere una rabbia dentro.
Poi si girò verso la scenetta del passato, dove lui e Zarbon
stavano combattendo.
Dopo, Bulma e Crili cercarono di scappare, e lui disse “errore,
mossa sbagliata” e gli lanciò delle sfere di
energia.
Arrivò il momento della trasformazione di Zarbon, e sia
la Bulma del
passato che quella del suo futuro cambiarono completamente opinione sul conto di
Zarbon e Vegeta si sentì meglio.
Poi arrivò il momento in cui Vegeta uccise Zarbon e risparmiò la
vita a Crile e Bulma in cambio della sfera del drago e se ne
andò.
“ecco, abbiamo finito di vedere” disse Cup rivolgendosi a Bulma e
a Vegeta.
“tutto qui? Siamo venuti qui per questo?” disse Vegeta
incominciando ad essere nervoso.
“già… scommetto che allora non potevate minimamente pensare ad un
futuro insieme” rispose Cup sperando che esternassero ciò che pensavano
allora.
“tu Bulma, eri terrorizzata da Vegeta… era un essere crudele e
spietato… e tu Vegeta… non pensavi minimamente di poterti innamorare di
qualcuno, specialmente di una terrestre… avevi altre
priorità!”
Sia Bulma che Vegeta non dissero niente, si limitarono soltanto ad
abbassare lo sguardo, in segno che era vero, Cup aveva fatto
centro.
Cup pensò “è un inizio, almeno non mi contraddicono e sono
d’accordo su qualcosa.
“ora dobbiamo andare… un'altra meta ci aspetta” disse Cup facendo
comparire il vortice che trascinò tutti e tre in un altro
tempo.
Continua…
Com’è
questo capitolo? Fatemi sapere che ne pensate!
Ringrazio
molto:
Jelly
– BulmaV - *Little Star* - princess of sayan –
Roberta
Che
hanno recensito
E
ringrazio anche tutti quelli che hanno messo la storia tra I preferiti e quelli
che leggono soltanto e che continuano a seguirmi.
|
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Capitolo 7 *** Super sayan ***
Super sayan
Questa volta il vortice li portò su un pianeta che a prima vista
sembrava a tutti sconosciuto.
Il
pianeta era una grande distesa di terra rocciosa, non c’erano ne abitazioni, ne
esseri viventi e rispetto alla Terra c’era anche molta meno luce.
La
prima a parlare fu Bulma“Dove siamo finiti?” chiese mentre si guardò in
torno.
I
tre si guardarono meglio intorno in cerca di qualcosa.
Se
il vortice li aveva portati lì c’era un motivo.
In
lontananza videro una navicella spaziale della Capsule
Corp.
Vegeta la riconobbe subito, e tutto gli tornò in mente, lui su
quel pianeta che diventa super sayan!
Non disse niente e si limitò a fissarla immerso nei
ricordi.
“seguitemi” disse Cup incamminandosi verso la
navicella.
Bulma e Vegeta, presi dalla curiosità lo seguirono senza
esitare.
Arrivarono alla
navicella e si fermarono qualche minuto.
Bulma si guardava intorno con la speranza di vedere qualcuno,
mentre sia Vegeta che Cup sapevano benissimo dove dover
andare.
“perché ci siamo fermati? Dove dobbiamo andare?” chiese ancora
Bulma che era sempre più curiosa.
“venite” disse Cup mentre camminava in direzione del ricordo
passato.
Entrambi lo seguirono, anche se Vegeta ebbe un attimo
d’esitazione.
Si
ricordava benissimo la prima volta che diventò super sayan, come
dimenticarlo?!
Ma
non voleva che nessun altro assistesse a quel momento per lui tanto importante e
significativo.
Il
Vegeta del passato era poco distante dalla navicella che si
allenava.
Cup, Bulma e Vegeta si nascosero dietro delle rocce poco distanti
dal Vegeta sel passato in attesa di assistere al fatto che stava per
accadere.
Ad
un tratto il cielo si oscurò e apparvero lampi e tuoni molto violenti e
pericolosi.
La
terra sotto i loro piedi cominciò a tremare, e dal cielo si videro delle
meteoriti infuocate che di li a poco si sarebbero schiantare al
suolo.
Si
vide anche il Vegeta del passato che dopo un attimo d’esitazione si alzò in aria
ed evitò e disintegrò molte meteoriti che avrebbero distrutto la
navicella.
All’improvviso si vide un gigantesco meteorite infuocato che si
stava per abbattere su quel pianeta e disintegrarlo, ma Vegeta, intervenne
ancora lanciando un raggio di energia contro quel meteorite
disintegrandolo.
Subito dopo che il meteorite fu distrutto, ci fu un esplosione che
scaraventò il sayan contro delle rocce ferendolo.
Vegeta era un vero osso duro e aggrappandosi a una roccia vicino a
lui si rialzò in piedi.
Era ridotto molto male, aveva l’armatura ridotta a brandelli,
sporca di sangue misto a sudore e terra.
L’impatto gli aveva procurato molte ferite, sia in testa che sul
corpo.
Era sfinito e stava perdendo molto sangue, ma non si sarebbe
arreso.
Dalle sue labbra uscirono solo tre parole “non ci riesco!” che
erano cariche di tristezza e dolore, ma non si sarebbe mai
arreso.
I
tre “visitatori” rimasero con gli occhi puntati sulla scena che si stava
svolgendo sotto i loro occhi.
Vegeta era visibilmente molto
imbarazzato.
Quello era stato un momento molto difficile per lui, ma la cosa
per lui ancora più imbarazzante doveva ancora accadere e non poteva fare niente
per evitare a quei due di guardare.
Il
Vegeta del passato era ancora lì che si reggeva ad una roccia per reggersi in
piedi.
Dopo alcuni minuti di silenzio nei quali sembrava che era assorto
nei suoi pensieri, Vegeta pronunciò un’altra frase “perché?... perché Kakaroth
può trasformarsi e io non ce la faccio!”
Detto questo diete un forte pugno alla roccia a cui era aggrappato
facendo tremare un po’ il terreno vicino a lui.
Dopo un attimo d’esitazione ricominciò a parlare, ma questa volta
nella sua voce non c’era tristezza e dolore, o odio, ma
preoccupazione.
“come farò?... come farò a proteggere Bulma e Trunks dall’arrivo
dei cyborg se sono così debole?”
Detto questo, strinse i denti e i pugni, e a stento trattenne le
lacrime che volevano scendere sul suo viso.
All’improvviso si alzò in piedi staccandosi dalla roccia a cui era
aggrappato e gridò.
Dopo quel grido fortissimo, si vide soltanto un’energia luminosa
che veniva da lui e che lo illuminava.
Vegeta era diventato un super sayan.
Gli occhi erano diventati azzurri e i capelli oro, e la sua aura
illuminava sia lui che tutto quello che lo
circondava.
Il
terreno cominciò a tremare a contatto con la sua forza e ancora apparvero lampi
e fulmini.
Sembrava l’inizio dell’apocalisse.
Il
Vegeta del presente era diventato rosso dalla vergogna, e si girò così da non
guardare in faccia nessuno.
Bulma, invece, era rimasta sorpresa.
Non sapeva che era stato il l’amore che Vegeta provava per lei a
permettergli di trasformarsi in super sayan, e quasi non ci
credeva.
Anche se spesso ne dubitava, sapeva che nel profondo del cuore
Vegeta l’amava e forse l’ama ancora.
“niente da dire?” chiese Cup guardando divertito l’espressione dei
due.
“non c’è niente da dire… volevo soltanto che vedessero quanto ero
potente, tutto qui!” disse furioso Vegeta agitando il pugno e girando il capo
nella direzione opposta a Bulma.
Bulma invece, era un po’ infastidita.
Era felice che Vegeta avesse pensato a lei la prima volta che
diventò super sayan, ma perché doveva sempre comportarsi
così?
Perché non poteva accettare di amarla e
ammetterlo?
Perché doveva rendere tutto
difficile?
“lo sapevo… non cambierai mai!” disse voltando anche lei la testa
nella direzione opposta a Vegeta.
Cup sospirò, “sarà un’impresa più dura del previsto!”
pensò.
Senza preavviso, riapparve il vortice che li trascinò dentro a
scoprire ancora qualcosa sul loro passato.
Continua…
Spero
che questo capitolo non vi abbia deluso! Mi raccomando recensite altrimenti mi
scoraggio!
Mi
scuso se ci sono errori, ma non c’è una volta che riesco a non farli.
Ringrazio
tutti coloro che hanno letto e particolarmente coloro che hanno
recensito:
paie
– bulma90 - *little star* -
princess of sayan – BULMA_007 – jelly – BulmaV – vanegirl –
piccolabulma
*un bacio a tutti
|
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Capitolo 8 *** Che intenzioni hai? ***
Che intenzioni
hai?
Questa volta il vortice li portò in un prato verde e fiorito, con
molti alberi sparsi qua e là.
Subito i tre si nascosero dietro un enorme cespuglio, e guardarono
incuriositi la scena che avevano già vissuto.
Non facevano che chiedersi dove si trovassero e cosa ci facevano
li.
Guardarono meglio.
C’erano molti namecciani tra cui anche Piccolo, poi c’erano anche
Bulma, Gohan e poco distante da loro Vegeta.
Capirono che quello era il momento in cui con le sfere del drago
erano tornati in vita e si erano fatti trasferire sulla Terra per scappare
all’esplosione di Namec.
Erano tutti intorno all’anziano saggio di Namec che parlavano
della sorte di Goku e del loro pianeta.
Poco lontano da loro c’era Vegeta che seguiva tutto il discorso
con interesse stando seduto su una roccia.
I
tre venuti dal futuro seguivano con interesse lo svolgersi degli
avvenimenti.
“avrei tanto voluto affrontarti un’ultima volta” disse Piccolo con
lo sguardo rivolto al celo come se aspettasse un qualsiasi
segnale.
Tutti erano tristi e gradi al valoroso sayan che tentava di
eliminare Freezer anche al costo di rimetterci la
pelle.
Su
tutti i loro volti si poteva leggere chiaramente tutta la tristezza che
provavano.
Bulma girò anche lei lo sguardo in direzione del cielo e disse “o
no… povero Goku” con ancora un briciolo di speranza che potesse
farcela.
“no… papà!” disse il piccolo Gohan abbassando lo sguardo mentre i
suoi occhi s’inondavano di lacrime.
“io capisco perfettamente cosa prova Kakaroth!” annunciò Vegeta
sorridendo al contrario di tutti gli altri.
Tutti i namecciani e i terrestri si girarono verso il sayan che
fino in quel momento non avevano notato.
Molti di loro si misero in posizione d’attacco e il piccolo Gohan
disse sorpreso “Vegeta… da dove sbuchi?”
Vegeta non fece caso alla domanda del piccolo mezzo sayan, sorrise
e disse “è inutile… la sua voglia di mettersi alla prova è troppo grande non
resiste!”
Bulma, spaventata appena vide il sayan, si mise dietro di Gohan in
cerca di protezione “e tu che ci fai qui?... si può sapere chi è che ha fatto
tornare in vita quello scimmione? Aiuto… io ho
paura”
“forse non sono di tuo gradimento?!” rispose lui alzandosi in
piedi, mentre Bulma cadde all’indietro.
“aia… che male!” disse Bulma facendo una smorfia, poi notò che era
caduta sopra ad una rana, Giniu con l’esattezza.
“no non ci credo… ci sei anche tu Giniu?!” disse metre la rana
barcollava.
Poi si alzò in piedi e disse “ti detesto… vattene” e gli diede un
forte calcio facendolo arrivare chissà dove.
“uffa, questa è una persecuzione… non ne posso più, basta!” disse
sempre arrabbiata voltandosi dalla parte opposta dove Vegeta camminava nella sua
direzione.
Più si avvicinava, più Bulma era
spaventata.
“nelle mie vene e in quelle di Kakaroth scorre il sangue dei
guerrieri sayan… non dovete dimenticarlo!” Vegeta continuava la sua spiegazione,
mentre Bulma si mise di nuovo dietro al piccolo
Gohan.
Tutti quanti si misero in posizione di
attacco.
“inoltre… ora che è diventato super sayan il suo istinto lo spinge
a combattere sempre di più per poter ambientare l’avversario” si fermò un attimo
osservando gli sguardi spaventati dei presenti “comunque per quanto forte possa
essere non ha scampo… finirà con lasciarci le penne su quel pianeta” detto
questo cominciò a ridere di gusto, mentre Gohan si arrabbiava sempre di
più.
“basta smettila” gridò il piccolo sayan sperando che Vegeta la
smettesse.
“sapete ora che sono tornato in vita i miei poteri sono aumentati
notevolmente e quando Kakaroth e Freezer saranno scomparsi dalla circolazione
sarò io il guerriero più forte della galassia” annunciò con espressione
felice.
“questo… lo vedremo” rispose Piccolo stringendo i pugni mentre il
piccolo sayan stava per esplodere dalla rabbia.
“una fortuna veramente inaspettata… chi l’avrebbe detto?” e poi
ricominciò a ridere.
Si
girò verso Gohan e disse “ora siamo noi due gli ultimi sayan rimasti… che ne
dici, ti va di combattere contro di me?una volta che ti avrò eliminato non avrò
più ostacoli sulla mia strada”
“a
si? Puoi anche scordartelo… mio padre ritornerà prima che te lo immagini e
allora ti sistemerà lui!” ribadì il piccolo sayan stringendo i pugni dalla
rabbia.
“si hai ragione… Goku è fortissimo, batterà Freezer e poi tornerà
qui sulla Terra… vedrai!” disse bulma sempre stando dietro a
Gohan.
“mi spiace dirvelo, ma non siete altro che dei poveri illusi…
d’ora in avanti ricordate che è soltanto a me che dovrete ubbidire, è chiaro?”
annunciò Vegeta con un sorriso stampato in faccia.
“che cosa?” disse Piccolo con un’espressione sconvolta, uguale a
quella degli altri presenti.
“bene… se non sbaglio ci sono le sfere del drago anche sulla
Terra! Se riesco a evocare il drago e a chiedergli la vita eterna, riuscirò a
comandare incontrastato su tutta la galassia” disse pregustandosi il futuro che
sognava.
“è
praticamente impossibile… abbiamo già usato le sfere per chiedere al drago di
riportarci in vita… per il momento quindi non hanno alcun effetto… devi
rassegnarti Vegeta mettiti il cuore in pace!” disse Piccolo facendo scomparire
il sorriso dal viso del sayan.
Vegeta ringhiò, il suo piano era andato in fumo e non si sarebbe
realizzato.
“così è come eravate quando vi siete conosciuti” disse Cup con la
speranza di fargli capire di quanto i sentimenti l’uno per l’altra siano
mutati.
“Vegeta era un sanguinario sayan in cerca da pianeti da
distruggere e qualcuno da eliminare… non provava ne pietà ne tanto meno amore
per nessuno…. E tu Bulma, eri spaventata da lui, ma sapevi bene che anche lui
aveva un cuore” disse aspettando di vedere la loro
reazione.
Gli sguardi di Bulma e Vegeta, prima erano rivolti a Cup, poi si
guardarono entrambi negli occhi, cercando di capire cosa provasse l’altro, e poi
contemporaneamente, si girarono in due direzioni
opposte.
“ti sbagli… Vegeta non è affatto cambiato, è ancora il sayan che
si diverte a far soffrire gli altri e non ha un cuore… non prova amore per
nessuno” disse Bulma cercando di rimanere calma.
“e
lei invece!? Deve sempre controllare tutti e tutto… si diverte a provocarmi e
poi ha paura di me… che stupida” disse Vegeta
ringhiando.
Cup sospirò.
Erano proprio degli ossi duri, entrambi orgogliosi e testardi fino
al midollo.
Si
girarono poi a guardare quello che accadeva.
Tutti si radunarono intorno al vecchio saggio per chiedere
informazioni su come stesse Goku, e Piccolo rispose che stava bene.
Tutti erano tristi e afflitti per la sorte del grande super
sayan.
“scusa Bulma… cosa stai facendo?” le chiese il piccolo Dende
mentre osservava Bulma che faceva un cerchio sul terreno e sistemava al suo
interno tre foglie.
“predico il futuro… è un sistema che ho imparato quando ero
piccola” rispose lei sorridente.
“devi sistemare tre foglie all’interno del cerchio e poi dare
fuoco, se bruciano tutte e tre significa che
tornerà!”
“capisco, lo stai facendo per Goku” disse il piccolo Namecciano
dando fuoco alle tre foglie, mentre tutti gli altri si radunarono intorno a loro
per vedere il risultato.
Tutti osservarono attentamente le foglie che bruciavano, ma
purtroppo una rimase intera.
Su
i visi di tutti i presenti che osservarono attentamente, tranne Vegeta, apparve
tristezza.
“tutto questo per quel idiota di Kakaroth” sbuffò
Vegeta.
“che intendi dire?” gli chiese Bulma
irritata.
Sicuramente sarà stata un’altra delle sue assurde
affermazioni.
“lo sai bene cosa intendo… scommetto che per Kakaroth faresti
qualunque cosa, non è vero?” chiese Vegeta cominciandosi ad
innervosire.
“certo… è il mio migliore amico!” rispose Bulma cercando di capire
dove volesse arrivare.
“amico?... ma quale amico?! Amate piuttosto… sta sempre tra i
piedi e non credere che non abbia notato tutti gli sguardi e le attenzioni che
gli rivolgi… dimmi! Quante volte mi hai tradito con quel idiota?” chiese
irritato maggiormente dall’indifferenza di Bulma.
Bulma cercò di resistere, la rabbia aveva invaso il suo corpo e
non aspettava altro che esplodere “ma che assurdità dici?! Io e Goku… devi
essere impazzito… e se gli rivolgo tutte queste “attenzioni” come dici tu, è
perché lui ha rispetto per me al contrario di te!” disse avvicinandosi
minacciosamente a Vegeta e parlando sempre più
forte.
“ragazzi non urlate o ci sentiranno”disse Cup mettendo le mani
avanti.
“d’accordo, di questo periodo c’è un’altra cosa che dovete vedere”
disse schioccando le dita e trasportando entrambi un po’ più
avanti.
Erano nascosti nello stesso posto, ma la scena che gli si presentò
davanti era diversa.
“avrei una cosa da chiedervi terrestri!... non appena le sfere del
drago si saranno riattivate noi cercheremo un altro pianeta su cui trasferirci e
ricominciare una nuova vita… ciò che mi chiedo è se fino a quel momento sareste
così gentili da ospitarci da qualche parte!” disse il capo dei saggi
rivolgendosi a Bulma.
Bulma rifletté un attimo e rispose “potete venire a casa mia…
sarete i benvenuti!”
“non vorremmo essere di disturbo”
“o
sarà un piacere per me… e poi è meglio rimanere vicini perché abbiamo un paio di
cosucce da chiedere al vostro drago quando si sveglierà!... allora accettate
l’invito?... non vorrete andare in giro su questo pianeta?! Spaventereste tutti
quanti”
I
namecciani pensarono un po’ poi il capo dei saggi disse “pensandoci bene hai
ragione… hai vinto, verremo da te!”
Bulma si girò poi verso Vegeta e gli chiese “e tu bel fusto?
Che intenzioni
hai?”
Vegeta ebbe una reazione sorpresa “c… come che intenzioni ho?”
chiese con uno sguardo che sembrava quasi
preoccupato.
Bulma non ci fece caso “non ti unisci al gruppo? Guarda che qui
gli alberghi sono un po’ cari” continuò sempre
sorridente.
Vegeta sbuffò e girò la testa altrove.
“io cucino benissimo sai!? Ti potrai abbuffare, così recupererai
le forze perdute… ma non farti illusioni, lo faccio solo perché sono educata e
non perché mi sei simpatico, è chiaro?” disse Bulma con la speranza di
convincerlo e un tono quasi di sfida.
Vegeta era molto sorpreso, nessuno mai lo aveva ospitato “bè…
l’antipatia è reciproca… sei anche bruttina!” disse fissandola negli
occhi.
Bulma non ci fece caso e si girò verso i namecciani.
“Bulma è stata la prima persona che ti ha chiesto gentilmente, e
senza uno scopo personale di venire da lei… non è vero?” chiese Cup guardando
Vegeta, che per tutta risposta si girò dall’altra
parte.
“e
tu Bulma… anche se non conoscevi Vegeta eri comunque attratta da lui…
un’attrazione che va oltre che a qualcosa di fisico… non è
vero?”
Anche Bulma non rispose, si limitò ad abbassare lo
sguardo.
“questo non cambia niente… non siamo mai stati felici insieme, mi
ha fatta soffrire soltanto… lui non prova niente per me e io mi sono stancata di
aspettare che cambi” disse Bulma con le lacrime agli occhi e lo sguardo verso
Cup.
Vegeta sembrava sorpreso, Bulma sapeva che non era bravo a
dimostrare ciò che provava, ma pensava ugualmente che avesse capito i suoi veri
sentimenti.
Se
non fosse stato per il suo maledetto orgoglio le avrebbe rivelato tutto “certo…
io sono il principe dei sayan e non provo niente per
nessuno”
Cup sbuffò, erano proprio fatti l’uno per
l’altra.
Ancora una volta, riapparse il vortice che li
risucchiò.
Continua…
Com’è questo capitolo? Mi scuso per il ritardo, ma d’ora in poi
gli aggiornamenti saranno più lenti.
Mi
dispiace.
Ringrazio:
sweetmauzii:
sono felice che la storia ti piaccia! Fammi sapere com’è questo capitolo!
Smak
BULMA_007:
ecco il capitolo… Vegeta si è svegliato? Fammi sapere che ne pensi! Ciao…
kiss
Paie:
ciao… ecco il continuo! È vero, era dolce che Vegeta pensasse a Bulma per
trasformarsi in super sayan! Com’è questo capitolo?
Bacioni
Bulma90:
grazie, sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto! È vero,
Vegeta è proprio testardo, e molto orgoglioso, e per questo non ammette di amare
Bulma! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Ciao…
baci
Vanegirl:
sono felice che ti sia piaciuta la mia idea! Hai ragione, Vegeta è proprio un
osso duro, e per colpa del suo orgoglio non mostra a Bulma i suoi veri
sentimenti! Comunque anche Bulma è un osso molto duro. Spero che questo capitolo
ti sia piaciuto! Fammi sapere com’è! Kiss
Piccolabulma:
sono contenta che la storia ti piaccia! Mi dispiace per aver aggiornato
così tardi! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!
Bacioni
VeggyBulma:
grazie, davvero stavi per metterti a piangere? Sono felice che la mia idea ti
sia piaciuta e aspetto di sapere com’è questo capitolo! Un
bacio
Sybelle:
sono felice che ti piaccia la storia di Cupido e quella del super sayan! Com’è
questo nuovo capitolo? Fammi sapere! Smak
Princess
of sayan:
ti ringrazio! è vero, Vegeta è stato molto tenero nel capitolo precedente! Fammi
sapere com’è questo! Kiss
Jelly:
è vero, sarebbe stato bello se si fosse trasformato in super sayan pensando a
Bulma e a Trunks! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto di sapere
che ne pensi! Baci
Sweeting:
grazie, sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto! Hai ragione,
povero Vegeta ora sanno tutti come è diventato super sayan! Spero che questo
capitolo ti sia piaciuto e aspetto di sapere che ne pensi!
Bacioni
*Little
Star*:
sono felice che la storia ti piaccia e aspetto di sapere com’è questo
capitolo! kiss
|
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Capitolo 9 *** Ricordi dolorosi ***
Ricordi
dolorosi
Ancora una volta il vortice portò Bulma, Vegeta e Cup in un altro
tempo.
Non capirono subito dove si
trovavano.
Era un posto deserto pieno di rocce.
Nell’aria si avvertiva molta
tensione.
Si
guardarono un po’ intorno un pochino spaesati e videro che poco lontano da loro
c’erano delle persone.
I
tre si avvicinarono al gruppetto, nascondendosi dietro una roccia non molto
distante.
“ma quelli sono… Vegeta, Trunks, Gohan, Yamcha, Piccolo, Crili e
Thensing… ma dove siamo?” chiese Bulma mentre osservava attentamente i suoi
amici.
Fece presto a notare i loro volti tristi e
sconvolti.
Non fece altro che chiedersi dove si trovava e che cosa fosse
successo a loro.
Vegeta aveva lo sguardo fisso su il gruppetto poco
distante.
Non aveva faticato a capire dove si
trovasse.
Come poteva dimenticare quel giorno… quando il suo amico nemico si
era sacrificato, quando aveva assistito alla morte di suo figlio, quando era
stato battuto e umiliato da un moccioso
mezzosangue.
Strinse i pugni dalla rabbia… aveva impiegato molto tempo a
superare quel momento, e ora doveva riviverlo? O meglio rivederlo? E senza poter
fare niente?
Fu
Cup che rispose alla domanda di Bulma “Osserva e
capirai”
Tutti e tre osservarono la scena.
Sembrava tutto tranquillo, ma all’improvviso il vento cominciò a
tirare più forte facendo alzare un gran polverone.
Il
polverone arrivò fino a loro tre, istintivamente Bulma chiuse gli occhi e si
aggrappò al braccio di Vegeta per non volare via e schiantarsi contro qualche
roccia.
Anche Vegeta non esitò a prendere Bulma e a proteggerla.
Dopo qualche secondo il polverone
svanì.
Vegeta osservava Bulma tra le sue braccia in cerca di
protezione.
Non sapeva perché l’avesse protetta ma aveva agito
d’istinto.
Bulma riaprì gli occhi lentamente, alzò lo sguardo ed incrociò gli
occhi penetranti di Vegeta, immediatamente si allontanò da lui quando si rese
conto di trovarsi tra le sue braccia.
Cup li guardò divertito… era chiaro che si amassero, ma entrambi
erano troppo orgogliosi e testardi per ammetterlo.
“Ei… guardate là!” esclamò Cup osservando la scena che avveniva
poco distante da lì.
Bulma e Vegeta si girarono ad osservare i loro amici del
passato.
Bulma non riusciva a credere a quello che vide… Trunks steso a
terra con una grave ferita sul petto e che sputava
sangue.
Girò gli occhi su gli altri compagni e vide…
Cell.
Ora era chiaro dove si trovava, non aveva mai assistito a quel
avvenimento, ma i suoi amici le raccontavano tutto quello che
successe.
I
volti di tutti i presenti erano sorpresi e
spaventati.
Erano troppo distanti per ascoltare ciò che dicevano, ma videro
che Cell stava parlando e tutti gli altri ascoltavano senza
intervenire.
All’improvviso si vide il piccolo Gohan stringere i pugni ed
urlare, fino a quando non fu circondato da un’aura dorata e alzò un polverone
facendo volare anche molte pietre.
Si
vide anche il Vegeta del passato gridargli qualcosa, ma non riuscirono a sentire
cosa disse.
Cell e Gohan si scambiarono qualche parola, Bulma non sapeva cosa
si stessero dicendo, ma Vegeta si.
Vegeta sapeva anche cosa da li a poco sarebbe avvenuto, e non
poteva fare niente per cambiare ciò che fu
successo.
Il
Vegeta del passato e gli altri si girarono verso Trunks, ancora steso a terra
che sputava sangue.
Il
Vegeta del presente ricordava benissimo la sensazione che provò quel giorno, la
stretta al cuore e tutto il dolore e la rabbia che provò e che poi esplosero, la
sgradevole sensazione di vuoto… era come se con Trunks fosse morta una parte di
se stesso.
Yamcha si avvicinò correndo verso Trunks, mentre tutti gli altri
lo guardavano incapaci di reagire.
Vegeta era rimasto pietrificato.
Dalle sue labbra uscì solo una frase che nessuno riuscì ad udire…
“Ti prego… non mi lasciare Trunks”
Poi come in un flash nella sua mente apparvero le immagini del
sacrificio di Goku, di Cell che uccide Trunks e della rabbia di
Gohan.
Poi… la sua rabbia e il suo dolore
esplosero.
Il
Vegeta del passato urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, aumentò la sua
aura e si lanciò contro Cell.
Gli lanciò una potentissima sfera di energia che però a Cell non
fece un graffio, poi una, ed un’altra ed un’altra ancora… le lanciò sempre di
più senza riuscire a fermarsi.
Tutti i presenti lo guardavano sorpresi per quello scatto di
rabbia e sperarono che riuscisse ad eliminarlo.
intorno a Cell e a Vegeta si alzò un enorme polverone che ricoprì
tutto il campo di battaglia.
Vegeta continuava a lanciare sfere di energia per molto tempo,
fino a quando non aveva più le forze.
Rimase in aria ad aspettare che il polverone che aveva sollevato
scomparve e vedere il risultato della sua grande
sfuriata.
All’improvviso, dal polverone apparve Cell senza neanche un
graffio, e con un pugno mise fuori combattimento
Vegeta.
Poi Cell lanciò una sfera di energia contro il corpo di Vegeta
steso a terra e incapace di reagire, ma prima che lo colpisse, Gohan si mise
davanti a lui per proteggerlo e prese la sfera energetica al suo
posto.
Al
Vegeta del presente, vedere quella scena gli fece più male di quanto
immaginasse, gli riaprì quella ferita nel suo cuore che ci aveva messo molto
tempo a smettere di sanguinare.
Bulma non potè fare a meno di mettersi a
piangere.
Quella scena era molto più triste di come gliel’avevano
descritta.
Si
girò a guardare Vegeta che strinse i pugni dalla rabbia e dal dolore… in quel
momento le fece molta tenerezza.
Cup li guardava incuriosito “allora? Che ne dite di quello che
avete appena visto?”
“non c’è niente da dire” rispose Vegeta al culmine della
rabbia.
Bulma girò lo sguardo nella direzione opposta a quella di Cup e
Vegeta “Questo non cambia le cose”
“Hai ragione Bulma non le cambia… ma guarda Vegeta, guarda quello
che era e quello che è diventato ora… quello che tu hai fatto diventare” disse
Cup.
Bulma sospirò e trattene le lacrime che volevano
scendere.
Anche Cup sospirò “va bene… c’è ancora qualcosa che dovete
vedere”
Riapparve nuovamente il vortice che li portò in una nuova
epoca.
Continua…
Com’è questo capitolo? Mi scuso moltissimo per l’enorme ritardo
dell’aggiornamento.
Ringrazio tutti quelli che hanno letto e in particolare chi ha
lasciato una rece, cioè:
vanegirl
– princess of sayan - BULMA_007 –
Micol_89 – Sweeting – Sybelle – bulma90 – sweetmauzii – piccolabulma - *Little
Star* - Layla
|
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Capitolo 10 *** Per chi mi ha voluto bene! ***
Per chi
mi ha voluto bene!
Dopo un po’, i tre si materializzarono nuovamente in un’altra
epoca e in un altro luogo.
Il
posto era molto simile al precedente, un deserto ricoperto di rocce e pietre
ovunque.
I
tre si guardarono, come sempre, un po’ intorno per capire dove
fossero.
Vegeta aveva intuito subito dove si trovassero, gli bastò sentire
l’odore che c’era nell’aria e l’atmosfera carica di energia negativa e
tensione.
Insieme agli altri, voltò lo sguardo verso l’ enorme voragine
distante da loro.
Videro anche la figura di un uomo biondo e muscoloso accucciato a
terra, con ferite gravi che non smettevano da sanguinare, che faticava per
rialzarsi in piedi.
Aveva la sua tuta blu piena di strappi e sporca di sangue e
terra.
Nonostante le sue gravi ferite, continuò a camminare lentamente
verso l’abisso.
Poco distanti da lui, videro anche un grassone tutto rosa che
levitava in aria, con braccia e gambe divaricate, sopra l’enorme
dirupo.
Accanto a esso, c’era anche un piccolo mostriciattolo che
indossava un mantello, circondato da qualcosa di simile ad uno scudo invisibile,
ma che comunque si poteva notare.
Il
ciccione rosa scese al suolo, atterrando davanti all’uomo
muscoloso.
Stranamente, videro il ciccione afferrarsi la sua enorme pancia e
staccare da essa parte della sua stessa carne.
Il
ciccione poi, si avvicinò allegro e saltellante al l’uomo muscoloso, tenendo con
una mano la carne che si era appena staccato da se.
Senza preavviso, lanciò contro di lui una sfera di energia che gli
era uscita dalla bocca.
Per un pelo l’uomo evitò la sfera, ma subito dopo il ciccione
gliele lanciò molte a raffica e, se anche per un soffio, le evitò tutte.
Dopo l’ultima sfera sferrata, che era più grande delle altre, il
ciccione lanciò al biondino il pezzo di carne che prima aveva staccato da se, e
lo intrappolò.
Il
ciccione rosa incominciò a saltellare felice e a canticchiare, mentre la sua
vittima giaceva al suolo intrappolata tra la sua carne senza alcuna possibilità
di muoversi.
Finito il primo attacco di euforia, gli si avvicinò e cominciò a
riempirlo di calci facendolo rotolare e andare a sbattere
ovunque.
Più calci e pugni gli dava e più il biondino sputava
sangue.
Bulma chiuse gli occhi per non guardare ciò che sarebbe poi
accaduto.
Erano distanti dal luogo in cui si svolgeva la scena, e così non
aveva riconosciuto il suo Vegeta.
Vegeta invece, aveva capito tutto e seguiva intensamente tutto lo
svolgersi degli avvenimenti.
I
suoi occhi erano fissi sul ciccione e il se stesso del passato steso a terra…
non riusciva a distogliere lo sguardo da lì!
Il
suo cure si riempì d’infinita tristezza e di dolore, quello era stato, senza
dubbio, uno dei momenti più difficili della sua
vita.
Serrò i pugni e strinse i denti, si sentì incapace di qualsiasi
movimento, un vuoto gli entrò dentro e lo pervase.
Cup voltò lo sguardo su di loro per osservare le loro reazioni e
dopo averli osservati entrambi per una manciata di secondi esclamò “Su avanti…
dobbiamo avvicinarci per seguire meglio!”
“Cosa?! Ma… non sarà pericoloso?” disse Bulma preoccupata, già non
riusciva ad osservare da quella distanza, a che serviva andare
vicino?
“Non ti preoccupare! C’è Vegeta a proteggerti!” rispose Cup con un
sorriso.
Sia Bulma che Vegeta diventarono color porpora, si scambiarono uno
sguardo e subito dopo si voltarono da parti opposti come
infastiditi.
Cup fu il primo a incamminarsi, seguito da una tesa Bulma e da un
preoccupato Vegeta.
Arrivarono fino a nascondersi dietro una roccia poco distante
dallo svolgimento della scena passata.
Dopo essersi nascosta, Bulma provò ad osservare e… non riusciva a
crederci!
“Ma quello è…” urlò per la sorpresa, prima che Cup le tappò con
una mano la bocca.
Subito si voltò per osservare Vegeta che era rimasto letteralmente
imbambolato, sembrava una statua di pietra.
Ora tutto le fu più chiaro… quello era il periodo dell’attacco di
Majin Bu, quando Vegeta si era sacrificato per salvare lei e Trunks, la sua
famiglia.
Con un peso al cuore tornò ad osservare la scena, anche se era
doloroso, voleva sapere cosa fosse accaduto.
Majin Bu stava colpendo Vegeta sempre con più forza e rapidità, si
divertiva a sentirlo emettere gemiti di dolore e a guardare tutto il sangue che
sputava e le ferite sempre più grandi e profonde.
In
lontananza si vide un piccolo puntino nero venire nella direzione di Majin
Bu.
Molto velocemente il puntino s’ingrandì e prese forma, era Trunks,
seguito dal suo amico Goten.
Si
avvicinò a Majin Bu, e dopo aver lanciato un urlo, lo colpì di sprovvista al
volto facendolo schiantare contro molte rocce a parecchi metri di
distanza.
Subito dopo averlo colpito, Trunks si precipitò verso Vegeta, e
insieme al suo amico Goten, lo liberò dalla disgustosa carne di Majin
Bu.
Vegeta emise ancora una volta gemiti di dolore mentre Trunks lo
scosse.
“Parla papà… ti prego rispondimi papà! Sono io, mi senti? Papààà?”
Trunks strinse i pugni e i denti, cercò di trattenere le lacrime che gli fecero
luccicare gli occhi e che volevano scendere.
Non voleva mostrarsi debole di fronte a suo padre, ora era lui che
aveva bisogno d’aiuto, doveva essere forte!
“È… ancora vivo?” gli chiese Goten come se avesse paura della
risposta.
Da
parte dell’amico ricevette solo un grido “Ma certo che è vivo!... tu non lo
conosci bene Goten, mio padre è fortissimo!”
“Si ma mi sembra… mi sembra ridotto più tosto
male”
“Non dire sciocchezze… adesso apri bene le orecchie e ascoltami…
una volta la mamma mi ha detto che mio padre non è un semplice sayan, lui è il
principe dei sayan!” disse Trunks, cercando di convincere, oltre l’amico, anche
se stesso.
“Che cosa? Il principe dei sayan!?” lo sguardo di Goten era pieno
di sorpresa e meraviglia.
Trunks si girò per guardarlo negli occhi, e rispose fiero “Proprio
così! Lui è il principe e non si lascerà sconfiggere da quel brutto ciccione!”
Vegeta a fatica riuscì finalmente ad aprire gli
occhi.
“Sono qui papà”
“Coraggio Vegeta”
Vegeta girò la testa in modo di poter guardare negli occhi suo
figli “Sei… stato bravo!” sussurrò mentre osservava lui e il suo amico sollevati
e più felici.
Si
alzò a mezzo busto, gemendo ancora una volta per il dolore, mentre Trunks lo
aiutava.
“Dov’è? Dov’è andato a finire Majin Bu?” domandò livido dalla
rabbia, mentre con un gesto del braccio fece indietreggiare
Trunks.
Bulma non potè far a meno di commuoversi vedendo la dolce e anche
triste scenetta che si svolse davanti ai suoi
occhi.
Vegeta, invece, sembrava come ipnotizzato, si era immerso nei
panni di allora e aveva fatto riemergere tutti i dolorosi ricordi e l’emozioni
provate, la sensazione di essere impotente, di aver fallito in tutto, di non
essere stato ne un buon padre ne un buon marito, rimpianse di aver ignorato suo
figlio e di non avergli mai mostrato affetto.
Sentiva che la sua fine era ormai vicina, ma prima di morire,
voleva fare qualcosa di giusto ed eroico in vita sua, doveva salvare la sua
famiglia ad ogni costo, anche rimettendoci la sua
vita.
Seguiva attentamente tutto ciò che accadeva, in ogni minimo
particolare.
“Mi è venuta un idea!” disse Cup
sorridendo.
Sia Bulma che Vegeta si distorsero per un attimo dai loro pensieri
e si voltarono verso Cup.
“Che idea?” chiese curiosa Bulma.
Non sapeva perché, ma Vegeta aveva una strana sensazione, come se
stesse per accadere qualcosa di cui vergognarsi.
“Da adesso potrete sentire pure i loro pensieri” disse schioccando
le dita e far si che fosse come avesse detto.
“Che cosa?!” esclamò terrorizzato il povero Vegeta, mentre si
sentì mancare un battito del cuore e diventò rosso come un
peperone.
Subito, l’attenzione dei tre fu rivolta a i personaggi del passato
poco distanti da loro.
Vegeta si era rialzato in piedi e osservava fisso il vuoto mentre
immaginava come realizzare il suo piano.
“Devo salvare la vita
di mio figlio e di Bulma” pensò prima di
rivolgersi a Trunks “Ascoltami Trunks… tu dovrai prenderti cura di tua
madre!”
“È un bravo ragazzino il mio Trunks,
posso contare su di lui!” pensò mentre sorrise
soddisfatto e si accorse di quanto fosse fiero di
lui.
Trunks si girò verso di lui e lo guardò sorpreso, non riusciva a
capire “Perché mi dici cosi? Che vuoi
fare papà?” si domandò Trunks mentre sentiva la preoccupazione crescere
sempre più in lui.
“Farò giustizia… Majin
Bu ha le ore contate!” rifletté Vegeta mentre
meditava sulla conclusione del suo piano.
“Ma che cosa vuoi dire? Non capisco! Perché devo prendermi cura
della mamma?” domandò Trunks senza ricevere risposta da parte di suo
padre.
“Su presto andate a nascondervi da qualche parte ragazzi… contro
quel mostro voglio battermi da solo!” esclamò
Vegeta.
La
risposta dei due piccoli sayan non si fece attendere
“Cosa?”
“Oh no Vegeta!”
“Non ti lascio papà, verremo anche noi con te, se ti batti da solo
lui ti annienterà, vedrai che tutti e tre insieme cela faremo, non è vero
Goten?” domandò Trunks ricevendo dall’amico una risposta affermativa “Noi siamo
forti, non ci credi?”
“Si lo so, ma comunque sarebbe uno sforzo inutile, è molto più
potente di quanto immaginiate”
“Che vuoi che sia, noi tre insieme lo stendiamo in un
minuto!”
“Non devi darti per vinto, vedrai che possiamo
farcela!”
“Già ha ragione… di solito sei più sicuro delle tue capacità, non
essere così pessimista!”
Vegeta esitò un attimo, ma poi si decise a dirlo “Trunks, se non
ricordo male figliolo, da quando sei nato non ho mai avuto un gesto affettuoso
nei tuoi riguardi!”
I
due bambini lo guardarono meravigliati, non riuscendo a capire cosa gli fosse
preso.
Vegeta si girò poi verso Trunks e allungò le sue braccia verso di
lui “Lascia che ti abbracci”
Trunks indietreggiò istintamente incerto su cosa fosse successo al
padre.
“Ma cosa fai papà?! Che significa?... smettila papà, mi fai
diventare rosso!” disse Trunks indeciso sul da farsi, ma poi si lasciò andare
tra le braccia del padre.
Il
suo primo abbraccio, quasi non riusciva a crederci.
Anche se era un gesto insolito per lui e sentiva che c’era
qualcosa di strano, in quel momento non ci pensò, pensò soltanto a quanto gli
volesse bene e a come si sentisse al sicuro tra le sue forti e possenti
braccia.
Lui era suo padre, il suo eroe, quell’uomo che aveva sempre
ammirato e che lo aveva sempre incuriosito, e anche se aveva dei modi bruschi e
non dimostrava mai qualche segno di affetto, gli voleva bene, e sapeva in
qualche modo che anche suo padre gliene voleva.
Vegeta, invece, osservava suo figlio “Perdonami figliolo, non sono stato un buon
padre!”
“Vi impedirò con ogni mezzo di
seguirmi!”
“Ti chiedo scusa, figlio mio!” disse mentre Trunks alzò lo sguardo
per capire cosa intendesse, e di sorpresa, Vegeta lo colpì alla testa facendolo
svenire.
“Perdonami figliolo, ma era l’unico
modo!”
Goten, che era rimasto imbambolato ad osservare tutta la
commuovente scena fra padre e figlio, si precipitò subito verso
l’amico.
“O
no Trunks!... Vegeta perché l’hai colpito?” disse mentre cercava di scuotere
Vegeta “Sei cattivo, perché gli hai fatto male? Perché? Dimmelo,
perché?”Rispondimi, perché? Perché? Perché?”
Senza attendere troppo, Vegeta diede un pugno anche a Goten
facendolo svenire.
Dopo una manciata di secondi scese anche
Piccolo.
“No, neanche te verrai
con me Piccolo... ho deciso, niente mi fermerà”
Subito però apparve anche Majin Bu, che con il suo modo allegro e
infantile si avvicinava sempre di più e chiese “Chi di voi mi ha colpito un
attimo fa? Voglio saperlo!”
“Su presto sbrigati Piccolo, portali il più lontano possibile da
qui, io devo andare” disse Vegeta fissando il suo avversario e sorpassando
Piccolo che andò a prendere i due bambini svenuti.
“Un ultima cosa, ascolta” continuò
poi.
“Che cosa c’è? Parla ti ascolto!” disse Piccolo cercando di capire
cosa gli passasse per la mente e pensando “Che strana
espressione”
“Ti prego, dimmi la verità Piccolo… voglio sapere se incontrerò
ancora Kakaroth nel regno dell’aldilà”
“È
inutile che io cerchi d’illuderti Vegeta, preferisco parlarti con franchezza…
non lo incontrerai”
Non esistono parole per descrivere la smorfia che apparve sul
volto di Vegeta, sembrava una miscela di tristezza, rammarico e
dolore.
“Non è possibile perché tu hai spezzato troppe vite innocenti,
perciò il tuo corpo si dissolverà e il tuo spirito andrà a finire in un posto
diverso da dove si trova Goku… li verrai purificato e la tua memoria cancellata,
da quel momento sarai un’altra persona”
Anche se cercava di rimanere impassibile, sul volto di Vegeta si
potè leggere chiaramente tutto quello che provasse.
Con un sorrisetto forzato disse “Ho capito, mi spiace però… ti
ringrazio di tutto, adesso vai Piccolo”
“Addio” disse Piccolo prima di spiccare il volo, con in braccio i
due bambini, e di sparire nel cielo.
“Ei fermati, dove pensi di andare?” chiese Majin Bu che nel fra
tempo era arrivato davanti a Vegeta e ora punta il braccio contro Piccolo e i
due piccoli sayan.
In
quel momento intervenne Vegeta “Majin Bu guarda me! Ti occuperai di loro dopo
che avrai sistemato me, va bene? Dai fatti sotto brutto pallone
gonfiato!”
“Come osi insultarmi? Come ti permetti?” disse Majin Bu mentre del
fumo gli usciva dai piccoli fori che aveva in
testa.
“Ho attirato la sua
attenzione” sorrise Vegeta, mentre
rivolgeva il suo ultimo pensiero alle uniche persone davvero importanti nella
sua vita “Lo farò per Bulma e per il
piccolo Trunks… per chi mi ha voluto
bene!”
Subito dopo aver pensato questo, fece scatenare tutta l’energia
che possedeva in corpo dando origine ad un enorme esplosione con la speranza di
eliminare una volta per tutte Majin Bu, per salvare la sua
famiglia.
Si
udì l’urlo disumano di Vegeta, si vide la luce abbaiante dell’esplosione
colossale, poi apparve un vortice che risucchiò appena in tempo Cup, Bulma che
stava ancora piangendo e singhiozzando e Vegeta che era più confuso che
mai.
Continua…
Allora? Com’è questo capitolo? Il sacrificio di Vegeta è secondo
me il momento più bello di tutta la storia (anche se cene sono molti altri
bellissimi)
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e in particolare chi ha
recensito:
Micol_89
- Sybelle
- bulma90
- BULMA_007 - princess of
sayan
- bulma_92 – Roberta - Kiki4ever - *Little
Star*
*Un
bacione a tutti… Liri
|
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Capitolo 11 *** Sotto le stelle ***
Sotto
le stelle
Il
vortice questa volta trasportò i tre “passeggeri” sulla Terra, in un’epoca dove,
ancora, governava la pace.
Atterrarono nel giardino davanti all’enorme edificio con scritto
Capsule Corporation.
“Dove siamo? Come mai siamo qui?” chiese Bulma un po’
scombussolata per il “viaggio”
“Adesso vedrete un altro momento importante della vostra storia,
alla fine del viaggio commenteremo tutto ciò che avrete visto e poi mi direte se
avete cambiato idea… adesso andiamo”
Cup s’incamminò verso il giardino sul retro del grande edificio,
Bulma e Vegeta esitarono un momento, ma poi lo
seguirono.
Quella sera era stupenda, c’era un bellissimo cielo stellato e la
luna piena che rischiarava l’oscurità della notte.
I
tre si nascosero dietro un grosso e folto cespuglio, e rimasero in silenzio ad
osservare il sayan del passato sdraiato sotto un albero che contemplava le
stelle una ad una mentre era assorto nei suoi
pensieri.
Capitava spesso a Vegeta di sdraiarsi ad osservare le stelle
mentre ripensava al suo passato, al sangue, dolore e morte con cui aveva
convissuto, a tutto il terrore e la disperazione che aveva seminato ogni volta
che conquistava un pianeta.
Anche se non lo avesse mai ammesso apertamente, ammise almeno a se
stesso che si sentiva tremendamente solo, e non era affatto
piacevole.
Sentiva anche un gran bisogno, dentro di se, di rivelare a
qualcuno tutto ciò che provava, aveva bisogno di una persona al suo fianco che
lo comprendesse e a cui potesse rivelare qualunque
cosa.
Dopo un pò si vide arrivare una ragazza dai lunghi capelli azzurri
che indossava un vestitino molto corto e attillato.
La
ragazza rimase qualche secondo ad osservare l’oscuro principe, poi si decise ed
andò a sedersi cautamente vicino a lui.
Vegeta non si girò neanche ad osservarla, continuava imperterrito
ad osservare le stelle e la luna.
“Cosa vuoi?” le chiese scocciato quando si accorse che lo stava
fissando.
“A
cosa pensi?” disse alzando lo sguardo al cielo
stellato.
Vegeta si girò leggermente per poterla osservare, il suo volto non
mutò espressione, rimase impassibile ad osservarla per qualche
secondo.
“Non sono affari tuoi” disse tornando nuovamente a contemplare il
cielo stellato.
Bulma lo guardò e sbuffò, voleva ad ogni costo avere una
conversazione con quel sayan, voleva conoscerlo anche solo un pochino, sapere
qualcosa sulla sua vita
“Mi sono resa conto che… è molto tempo che vivi qui, a casa mia, e
non so niente di te!” disse osservando la sua reazione che fu nulla, poi si
decise a chiederglielo “Mi racconti qualcosa su di te? Sulla tua
vita”
Vegeta la guardò sorpreso per via di quella richiesta, nessuno gli
aveva mai fatto una simile domanda, e credeva che a nessuno potesse interessare
di lui… fino ad ora.
“Perché vuoi saperlo?” le chiese dopo essersi
ricomposto.
“Pura curiosità… sei diverso da chiunque altro essere abbia
conosciuto, e sono sicura che data la tua freddezza, il tuo orgoglio e la tua
arroganza, la tua non è stata una vita fragile” disse osservandolo dritto negli
occhi per vedere se avesse fatto centro, e a quanto sembrava… colpito e
affondato.
Vegeta rimase di stucco, quella terrestre tanto arrogante e
testarda aveva capito più cose della sua vita di chiunque altro, ma non poteva
comprenderlo veramente ne era sicuro.
“Che puoi saperne tu? La tua è una vita facile” disse distogliendo
lo sguardo dai suoi bei occhi azzurri.
“È
per questo che ti chiedo di raccontarmi di te… sono sicura che infondo anche tu
hai un cuore che batte, non sei così crudele e spietato come
sembri”
“Non esserne tanto sicura, ho fatto cose che non potresti neanche
immaginare”
Bulma sorrise compiaciuta, sentiva che Vegeta cominciava ad
aprirsi con lei… era riuscita nel suo intendo!
“Quel mostro di freezer ha eliminato mio padre, distrutto il mio
pianeta e si era impossessato della mia vita”
Bulma vide gli occhi di Vegeta brillare di una luce intensa e
senti una specie di attrazione, aveva voglia di stringerlo e
consolarlo.
“Tuo padre… che tipo era?”
Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto crudele “Mio padre era
un sayan, il Re dei sayan, non gli importava niente di me… la sua unica
preoccupazione era che diventassi sempre più forte in modo che sarei stato poi
un degno Re per il mio popolo”
Bulma era rimasta molto sorpresa di quella rivelazione, sapeva che
i sayan erano degli spietati guerrieri, ma non pensava proprio che fossero così…
crudeli.
“E… tua madre invece?”
“Mia madre?!… non l’ho mai conosciuta. Penso che sia morta subito
dopo della mia nascita, non lo so”
Solo ora poteva immaginare quanto il sayan avesse sofferto.
“Mi dispiace” disse con un tono di voce
tremante.
Vegeta si girò ad osservarla, mai con nessuno si era lasciato
andare così in una conversazione.
Sentì poi come un impulso di stringersi a
lei.
Rimase incantato a fissarla negli occhi, per quanto tentasse non
riusciva a distogliere lo sguardo da lei.
“Ora che sai quasi tutto sul mio passato, non dirmi che hai paura
di me?” gli chiese beffardo, pensava che sapendo tutto ciò si sarebbe
scandalizzata o avrebbe cercato di mandarlo fuori di
casa.
“Ti sbagli… volevo solo conoscerti, capirti! Ora capisco che per
te non è stato affatto facile e per questo… ti ammiro” disse alzando lo sguardo
verso la luna piena.
Vegeta si tirò immediatamente su con il busto e disse “Come
sarebbe a dire?” chiese sorpreso “Non pensare di potermi prendere in giro donna,
vuoi davvero farmi credere che sei venuta qui senza un secondo
fine?”
“Si esatto… secondo me non sei così cattivo come tutti credono”
rivelò tranquillamente.
“Forse non hai capito chi sono, donna… io sono il crudele e
spietato principe dei sayan, l’essere più potente della galassia, il quale non
prova amore, comprensione o compassione per nessuno, non m’importa niente di
nessuno oltre che di me stesso, chiaro?”
La
vena sulla tempia pulsava sempre più rapidamente, sembrava essere sul punto di
esplodere, aveva i pugni chiusi che stringeva sempre di più e sul volto aveva
dipinto un ghigno e uno sguardo agghiacciante.
Ora attendeva soltanto la risposta della donna davanti a
se.
“A
me importa di te… io tengo a te”
Pronunciò quelle parole, che lasciarono Vegeta pietrificato, a
fatica, come se averle pronunciate significasse rivelare un grosso e
pesantissimo segreto che si era portata dietro da tanto
tempo.
Vegeta non sapeva più che cosa pensare e che cosa
risponderle.
Sul suo volto era svanita la sua solita espressione da duro e si
poteva intravedere cosa realmente provasse.
Bulma si girò verso Vegeta che la fissava pietrificato, come se
avesse visto un fantasma.
Rimasero a guardarsi dritti negli occhi per alcuni minuti, fino a
quando Bulma non riuscì a resistergli e lo baciò.
Fu
un bacio dolce e intenso.
Nessuno dei due sembrava volersi staccare, fino a quando Vegeta
tornò in se e si staccò dalle labbra di Bulma.
“Cosa… cosa significa questo donna?” voleva capire il perché di
quell’azione che a lui sembrava a dir poco assurda.
“io… ti amo Vegeta” sussurrò Bulma a voce bassa quasi come se non
volesse essere udita.
Vegeta sbarrò gli occhi “Ti amo… che significa con l’esattezza?”
si trovò a chiedersi.
Mai nessuno gli aveva detto frasi lontanamente simili, mai nessuno
aveva dimostrato per lui così tanto interesse come quella terrestre, mai nessuno
si era comportato con lui come lei.
Vegeta non rispose, improvvisamente avvicinò le sue labbra a
quelle di Bulma e la baciò, un bacio migliore del primo, anch’esso carico di
sentimenti e d’attrazione, ma più… sicuro.
Era chiaro che il bacio non bastasse a Vegeta, infatti la fece
stendere a terra sotto di lui e continuò a baciarla con più ardore.
Scese a baciarle il collo, poi il petto e scese sempre più
giù.
Bulma gemeva ad ogni suo bacio ed ad ogni suo tocco, era come
vivere in un sogno per lei, fin da quando lo aveva invitato a vivere da lei
sognò quel momento “magico” ed ora non riusciva a crederci… era più felice che
mai.
******
Bulma e Vegeta del futuro avevano seguito, insieme a Cup, tutta la
scena in ogni minimo particolare ed erano diventati più rossi di due
peperoni.
Entrambi erano imbarazzati e a disagio, rimasero in silenzio per
parecchi tempo.
“Però che bella scenetta, ci date dentro!” disse Cup non riuscendo
a distogliere lo sguardo dalla coppia del passato.
“Chiudi il becco tu!” urlarono in coro Bulma e Vegeta mettendosi
davanti ai loro “cloni del passato” per non permettere a Cup di
vedere.
Entrambi erano irritati e imbarazzati, e non sapevano come
reagire.
“D’accordo dicevo per dire… adesso andiamo, non abbiamo tempo da
perdere” disse Cup.
Un
paio di secondi dopo apparve il vortice che li risucchiò e li portò in un luogo
diverso.
Continua…
Questo capitolo ovviamente non parla di una scena che si è
realmente svolta all’interno del manga o dell’anime, è frutto della mia
fantasia.
Spero che questo capitolo vi sia
piaciuto.
Ringrazio:
Micol_89:
sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero ti piaccia anche
questo. Fammi sapere! Un bacio
BULMA_007:
ecco l’aggiornamento! Ti ringrazio tanto per la rece e continua a seguirmi…
smak
bulma_92:
ho aggiornato prima possibile! Sono felicissima che il capitolo precedente ti
sia piaciuto, anche secondo me la scena del sacrificio di Vegeta è la più bella!
Comunque, spero che questo capitolo ti sia piaciuto… kiss
Sybelle:
sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto, continua a seguirmi!
baci
Kiki4ever:
spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, dimmi cosa ne pensi! Ti
ringrazio per la rece… un bacione
bulma90:
ti ringrazio moltissimo ed… ecco l’aggiornamento! Spero questo capitolo ti sia
piaciuto.
Fammi
sapere com’è e ancora grazie… kiss
Piccola
Scrittrice:
ecco il continuo! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Ti ringrazio
per la rece e continua a seguirmi… bacioni
*
un bacio a tutti… Liri
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Capitolo 12 *** Una bella notizia ***
Una
bella notizia
Il
vortice apparve in un’altra epoca e trasportò Bulma, Vegeta e Cup in un… bagno,
precisamente nel bagno personale di Bulma, comunicante alla sua camera da
letto.
“Che scherzo è questo? Che ci facciamo qui?” chiese Vegeta
traboccante di rabbia e sorpresa.
“Lo vedrete presto!” rispose tranquillamente Cup mentre andò ad
aprire leggermente la porta comunicante con la camera da
letto.
Anche Bulma e Vegeta si avvicinarono e guardarono la Bulma del passato che
passeggiava nervosamente su e giù per la camera balbettando qualcosa
d’incomprensibile.
“Come faccio a dirglielo? Mi ucciderà! O forse no?!... Aaaah non
so che fare… come faccio a dirglielo?” diceva Bulma tra se e se ad alta
voce.
Era molto nervosa ed agitata, camminava su e giù per la stanza da
ormai un bel pezzo mentre giocherellava nervosamente con le
mani.
“Dovrebbe arrivare tra poco… basta! Ho deciso… sarò diretta,
glielo dirò e basta… e pregherò che non mi uccida” continuò assumendo un tono e
uno sguardo più sicuro.
L’aprirsi della porta la portò alla
realtà.
Vegeta entrò nella camera e con il suo solito sguardo corrucciato
e il suo solito gesto d’incrociare le braccia si piazzò davanti a
Bulma.
“Che vuoi donna? E muoviti ho da fare” chiese Vegeta con tono
scocciato.
“Quante volte devo dirti di non chiamarmi donna, razza di
scimmione senza cervello!? E comunque è meglio che ti siedi e ti calmi” disse
abbassando il tono che era prima arrabbiato e poi
preoccupato.
“Non ho tempo per simili sciocchezze, quindi se devi dirmi
qualcosa parla”
Bulma gli lanciò uno sguardo infuocato, fece un lungo respiro
profondo e si decise a rispondere “ok… io… io… aspettò un
bambino”
Istintivamente Bulma chiuse gli occhi e girò la testa indietro in
modo da non poter vedere la reazione di Vegeta.
Non sentendo poi nessun urlo, nessun oggetto che si spaccava o
qualsiasi altro rumore che poteva essere causato dall’ira di Vegeta, decise di
aprire pian piano gli occhi, uno alla volta, girò lentamente il volto verso
Vegeta e rimase ad osservarlo.
Vegeta era rimasto immobile, impassibile, sembrava quasi in
trance.
“Veg… Vegeta?!” mormorò Bulma avvicinandosi al sayan che sembrava
essere diventato una statua.
“Stai bene?” gli chiese sventolandogli un mano davanti al
volto.
Vegeta era ancora immobile… non
reagiva.
Improvvisamente girò lo sguardo e guardò Bulma intensamente negli
occhi.
“Che hai detto?” urlò rabbioso e preoccupato allo stesso
tempo.
Bulma indietreggiò istintivamente.
“S… sono in-incinta” ripeté mormorando a bassa
voce.
Vegeta aveva gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, la vena
sulla tempia continuava a pulsare incessantemente.
Si
trovava in uno stato confusionale, tante emozioni contrastanti erano rinchiuse
dentro di se e si sentiva… confuso!
Era felice all’idea di avere un erede, lo avrebbe fatto diventare
degno di essere un vero sayan… suo figlio!
Si
sentiva spaventato perché sapeva che non sarebbe stato un buon padre, non aveva
la minima esperienza in questo genere di cose e l’idea di sperimentarle lo
terrorizzava.
Provava rabbia perché non voleva diventare padre, aveva altro a
cui pensare e non voleva “mettere su famiglia.”
Era più scombussolato che mai.
Una notizia devastante, troppe emozioni provate nello stesso
momento, Bulma che lo guardava spaventata e poi… si fece improvvisamente tutto
nero.
Bulma corse spaventata verso Vegeta che giaceva sul pavimento
della sua camera.
Era evidente che la notizia lo avesse devastato… che avrebbe fatto
ora?
Dopo qualche secondo, anche se sembrava che fosse passata
un’eternità, Vegeta riaprì pian piano gli occhi.
“Oh Vegeta… stai bene?” gli chiese Bulma cercando di tiralo su con
il busto.
Appena si rese conto della situazione “imbarazzante” in cui si
trovava, Vegeta scattò in piedi e si diresse verso l’uscita come se niente
fosse.
“Dove credi di andare? Non dici niente?” chiese rabbiosa Bulma al
sayan che continuava a darle le spalle.
Vegeta si fermò, rimase a fissare l’uscio della porta davanti a se
“Non sono affari che mi riguardano donna… non m’interessa, fai quello che vuoi!”
disse cercando di mantenere la calma.
Detto ciò uscì e chiuse violentemente la porta dietro di
se.
Bulma rimase a fissare il punto in cui scomparve Vegeta, non
poteva credere a ciò che era appena successo… prima sviene dall’emozione e poi
fa l’indifferente e dice che non gli importa
niente!
Una lacrima scese sul suo viso, poi un’altra ed un’altra
ancora.
Sentiva un enorme vuoto dentro di se, questi erano momenti che
andavano vissuti con felicità e con amore, invece ora la sua vita si era
complicata.
Vegeta e Bulma del futuro rimasero a sbirciare la scena dalla
porta del bagno incuriositi e molto imbarazzati.
Si
scambiarono qualche sguardo sfuggente che non riuscivano a nascondere e poi
fecero come se niente fosse.
Stavano per commentare, ma non fecero in tempo ad aprire bocca che
Cup disse “Rimandiamo i commenti alla fine del viaggio… abbiamo ancora molto da
vedere!”
Ancora una volta apparve il vortice che li risucchiò all’interno e
li portò in un altro luogo.
Continua…
Com’è questo capitolo? Spero di non aver reso Vegeta OOC, non era
mia intenzione e se è così mi scuso.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e in particolare chi ha
recensito:
Micol_89 - BULMA_007 - bulma90 - bulma_92 - LadyGrief - Sybelle - Kiki4ever
*
un bacione a tutti… Liri
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Capitolo 13 *** Un arrivo speciale ***
Un
arrivo speciale
Il vortice trasportò
nuovamente Bulma, Vegeta e Cup… nello stesso posto di pochi minuti
prima!
Il posto era lo stesso
bagno!
“Che è successo? È
andato storto qualcosa Cup? Perché siamo ancora qui?” chiese Bulma preoccupata
mentre osservava il luogo intorno a se.
Dopo aver osservato
attentamente tutto ciò che la circondava, notò che c’era qualcosa di diverso in
quel posto, rispetto a poco prima.
“Shh, non urlare! Vuoi
che ci scoprano?” disse Cup con aria indifferente.
Vegeta si diresse
lentamente, nel modo più calmo che gli era possibile, verso
Cup.
Ora era stanco di
tutta quella faccenda, stanco di andare a spasso per il passato, stanco di
rivedere momenti difficili della sua vita.
Era inaccettabile per
il principe dei sayan, era una presa in giro, un’offesa!
“Ora basta… voglio
andarmene da qui e tornare nel mio tempo! Ora!”
Il suo tono
autoritario di sempre sembrava non ammettere alcuna
replica.
Cup e Bulma si
limitarono ad osservarlo.
“Prima bisogna
osservare tutto, poi torneremo e commenteremo”
Il suo tono
indifferente fece irritare maggiormente il principe dei sayan che però si limitò
a ringhiare e a voltarsi dall’altra parte.
Improvvisamente i tre
sentirono dei lamenti provenire dalla camera accanto, e con cautela aprirono
appena la porta per poter osservare.
********
Erano le due e mezza
del mattino di una fresca sera di Febbraio.
C’era la luna piena
che rischiarava la notte e una marea di stelle che brillavano con tutto il loro
splendore.
In una casa della
città dell’Ovest, precisamente alla Capsule corp, una donna dai capelli azzurri,
si trovava nel suo letto a sperare che quei dolori atroci che si facevano sempre
più frequenti finissero.
Era agitatissima,
mancava ancora una settimana alla nascita del suo bambino, ma sentiva che il
grande momento era vicino.
Era affaticata,
respirava sempre più faticosamente, sulla sua fronte comparvero delle goccioline
di sudore e ad ogni fitta di dolore che provava al bassoventre stringeva i denti
per non urlare.
Ormai era sicura, il
grande giorno che aveva atteso da nove mesi era arrivato.
Bulma era
letteralmente terrorizzata, sapeva che sarebbe stato doloroso e anche se aveva
seguito tutti i corsi per prepararsi al parto, e aveva letto libri
sull’argomento, aveva ancora paura.
Come se non bastasse,
il padre del piccolo non l’aveva aiutata affatto durante la gravidanza e aveva
detto di non voler sapere neanche del parto.
Una fitta ancora più
dolorosa delle altre, e Bulma non potè fare a meno di emettere un lieve
gridolino e stringere tra i pugni il lenzuolo che l’avvolgeva, e poi si accorse
di sentire un liquido scendere lungo le sue cosce.
Un’altra fitta più
dolorosa e un grido che fu subito udito dai suoi genitori che corsero
immediatamente da lei.
“tesoro… che succede?
È arrivato il momento?” chiese sua madre mentre saltellava per la
felicità.
“si… AAH… Credo
proprio che… ci siamo!” affermò faticosamente Bulma mentre cercava di tirarsi su
con il busto.
“vado a prendere
l’auto” disse il signor Brifes dirigendosi verso la porta.
Bulma non fece altro
che gridare per l’atroce dolore che provava, mentre sua madre, presa
dall’emozione che tra poco sarebbe diventata nonna, non seppe fare altro che
tenere la mano della figlia e cercare di rassicurarla che sarebbe andato tutto
bene.
********
I tre rimasero fissi
ad osservare la scena.
A Bulma le
s’illuminarono gli occhi nel ricordare quei meravigliosi momenti, e anche molto
dolorosi.
Si ricordò l’emozione
che provò, emozioni che non aveva mai provato prima di allora e, anche, che
l’hanno fatta crescere e maturare.
Anche Vegeta, dal
canto suo, rimase incantato dalla scena che gli si presentò davanti agli
occhi.
Quello fu stato, uno
dei pochi momenti in cui si accorse di provare amore, affetto, allora a lui
sconosciuti.
*******
Nella sua stanza, poco
distante da quella di Bulma, il principe dei sayan, sveglio per colpa degli urli
di Bulma, stava cercando di riprendere sonno, ma senza
successo.
Non fece altro che
girarsi e rigirarsi nel letto, mise la testa sotto il cuscino per cercare di non
udire gli urli di Bulma che gli rimbombavano in testa.
Bulma urlava sempre
più forte, e lui non riusciva a prendere sonno.
Ringhiò ma poi decise
di alzarsi ed andare a vedere cosa stesse succedendo nella sua
camera.
Arrivò davanti alla
porta della donna e seccato disse “si può sapere che hai da urlare tanto a
quest’ora?” le chiese prima di vederla stesa sul letto che perdeva sangue con
vicino la madre che era eccitatissima.
“o Vegeta… stai per
avere un bambino non sei felice?” gli chiese la signora Brifes dirigendosi verso
di lui per abbracciarlo.
Vegeta prima evitò
l’abbraccio di quell’oca starnazzante e poi disse ringhiando “non me ne importa
un bel niente” poi si girò verso di Bulma e le disse “non avevi detto che
saresti andata a partorire all’ospedale?” le chiese cercando di capire la
ragione per cui doveva essere disturbato a quell’ora di
notte.
“infatti… AAAH… mio
padre… è andato… a prendere l’auto… AAAAH” rispose cercando di restare
calma.
“tsk… non capisco che
hai tanto da urlare?!” rispose il sayan girandosi dall’altra
parte.
Infondo pensò, il
parto è una cosa naturale e non dovrebbe fare tanto male.
Si chiese cosa avrebbe
fatto Bulma se avesse combattuto a suo posto se urlava per così
poco.
“CHE DIAVOLO DICI
RAZZA DI SCIMMIONE SENZA CERVALLO…AAAAAH… non ti rendi minimamente conto di
quanto faccia male… AAH… non resisto più… il bambino sta per nascere devo andare
subito in ospedale… AAAAH” rispose Bulma, faticata e ansimante, ma che prima
sembrava essere diventata una furia.
Vegeta era stanco, e
ormai il suo sonno era stato disturbato, quindi stanco di sentire la lamentele e
le grida di Bulma, si avvicinò a lei e le disse “sono stanco di starti a
sentire” la prese in braccio e volò fuori dalla finestra verso
l’ospedale.
********
Dopo aver visto i due
Bulma e Vegeta del passato spiccare il volo dalla finestra, senza preavviso, Cup
schioccò le dita ed ad un tratto si trasportarono tutti e tre all’ospedale,
fuori dalla stanza nella quale Bulma stava per mettere al mondo suo
figlio.
*******
Bulma era esausta e in
uno stato confusionale.
Mentre erano in volo,
ebbe altre fitte e ogni volta stringeva il braccio di Vegeta come prima
stringeva il lenzuolo.
Vegeta sentì subito la
stretta di Bulma, non credeva che quella donna avesse tanta forza, forse era per
il dolore che provava, possibile che facesse tanto male?
Non l’avrebbe mai
ammesso, ma vedendola ridotta così che soffriva, sentì come una stretta al
cuore, e il desiderio di proteggerla che cresceva sempre di
più.
Finalmente arrivarono
all’ospedale.
Sotto i volti sorpresi
e sconvolti dei medici e infermiere che passarono in quel momento, Vegeta
atterrò tenendo Bulma che ansimava ed era terrorizzata tra le
braccia.
“deve partorire” disse
lanciando un’occhiata glaciale a tutti i presenti.
“c.. certo la sistemi
su questo lettino” disse un medico, anche lui spaventato dallo sguardo assassino
di Vegeta.
Vegeta la posò il più
delicatamente possibile sul lettino e restò di fianco a lei che non volle a
nessun costo lasciarle la mano.
“portiamola in sala
parto” disse il medico al gruppo di infermiere che subito circondarono il
lettino della futura mamma.
Arrivarono davanti la
porta della sala parto.
“Vegeta… ho paura…
restami vicino… ti prego… AAAH” scongiurò Bulma stringendo la mano di Vegeta
sempre di più, con una forza che fece quasi male al principe dei
sayan.
Vegeta ebbe un momento
di confusione, che doveva fare? A lui non interessava niente di suo figlio e non
voleva stare li a sentire Bulma urlare e vederla soffrire.
“ti prego” ripeté
Bulma, e Vegeta guardandola negli occhi non potè fare altro che accontentarla, e
dopo essersi rifiutato di indossare quel ridicolo camice, entrò con lei deciso a
starle vicino.
Dopo alcune ore,
finalmente venne alla luce un bellissimo bambino con un ciuffo di capelli color
glicine, gli occhi azzurri come quelli della madre e lo sguardo agghiacciante
del padre, ma aveva anche una particolarità, una coda simile a quella della
scimmia.
I medici rimasero
stupiti e poi decisero che si sarebbe occupata la madre di questa sua
particolarità.
Intanto, Bulma
riposava tranquillamente dopo l’enorme faticata che aveva fatto per mettere al
mondo suo figlio e di Vegeta, mentre lui rimase accanto a lei tenendola sempre
per mano, visto che ancora non si era decisa a mollarla.
Dopo alcune ore Bulma
si svegliò, e fu sorpresa nel vedere che vicino a lei c’era
Vegeta.
“hai fatto una bella
dormita” disse il sayan mentre lei si stiracchiava.
Era ancora un po’
assonnata e molto stanca, ma dopo qualche secondo si ricordò
tutto.
“Vegeta… grazie per
essermi stato vicino” gli disse senza aspettarsi nulla da lui, infatti si limitò
a guardarla senza rispondere o fare intravedere alcuna
emozione.
All’improvviso
sentirono bussare alla porta, e da li entrò un’infermiera con in braccio un
bellissimo bambino nato da poco avvolto in una coperta.
Bulma sorrise quando
l’infermiera glielo porse e lui la guardò dritta negli occhi e
sorrise.
“ciao tesoro” disse
mentre i suoi occhi cominciarono a inondarsi di lacrime di felicità nel vedendo
quel esserino perfetto.
“le faccio i miei
complimenti signora è un bambino bellissimo… ma veda, c’è un piccolo
problema”disse l’infermiera facendole vedere la coda del
Bambino.
Bulma sorrise e guardò
Vegeta.
Non fece in tempo a
rispondere che intervenne il sayan “non c’è nessun problema, tutti i sayan hanno
la coda e adesso togliti dai piedi” disse avvicinandosi minacciosamente
all’infermiera che corse immediatamente via.
Bulma non aveva ancora
le forze per rimproverarlo, così lasciò perdere.
“dovremmo tagliarla”
disse cercando lo sguardo di Vegeta che acconsentì con un cenno del
capo.
“guarda quant’è bello!
Ha il tuo stesso sguardo” disse mostrandolo al padre.
“per il resto è
identico a te” rispose mentre osservava entrambi.
“a proposito… come
vuoi chiamarlo?” gli domandò Bulma con la speranza di riuscirlo almeno a
coinvolgerlo nella scelta del nome.
“fa come vuoi… non mi
interessa” rispose staccandosi dal muro a cui era
appoggiato.
“allora si chiamerà…
Trunks! Ti piace piccolo?” gli chiese Bulma ottenendo dal bambino una
risatina.
“allora è deciso,
Trunks” disse ridendo insieme al bambino, mentre Vegeta si voltò ad
osservarli.
Trunks non gli piaceva
granché come nome, e dopo tutto neanche gli importava, ma sentì dentro di se una
felicità mai provata prima, come se nel suo cuore qualcosa stesse
cambiando.
Anche se non lo ammise
apertamente, ammise almeno a se stesso che era felice di avere un figlio e che
gli voleva un mondo, anzi no, un universo di bene, fin dal primo momento che lo
vide.
********
A Bulma le si
riempirono gli occhi di lacrime che dopo un po’ non riuscì più a
trattenere.
Vegeta si girò per
osservarla, non riusciva proprio a capire perché piangeva anche nei bei
momenti.
“È possibile che tu
debba sempre piagnucolare? Sbaglio o mi avevi detto che era stato uno dei
momenti più belli della tua vita?” chiese beffardo mentre osservava divertito la
sua reazione.
Lo sguardo di Bulma da
prima felice e colmo di lacrime si trasformò in aggressivo e
seccato.
“Ma è possibile, razza
di scimmione, che tu debba essere tanto insensibile? Non mi aspetto certo che tu
riesca a comprendere, ma almeno fammi la cortesia di tenere a freno quella
linguaccia che ti ritrovi!”
Vegeta tentò in ogni
modo di tenere a freno i suoi nervi, ma…
“Come ti permetti
sciocca terrestre?! Sei solamente una stupida, io sono il principe dei sayan e
non devi azzardarti a rivolgerti a me con quel tono neanche per sbaglio,
capito?’
Le grida furono udite
da i loro alterego del passato.
Il Vegeta del passato
non perse tempo e si precipitò fuori dalla stanza.
Aprì la porta
violentemente facendo sobbalzare Bulma e Vegeta del futuro, ce continuavano
imperterriti a litigare e Cup, che cercava in ogni modo di
calmarli.
Il Vegeta del passato
restò sorpreso ed indietreggiò istintivamente.
Anche sui volti dei
tre venuti dal futuro si disegnò un’espressione preoccupata, specialmente
Cup.
“Oh no!... non era mai
successo prima d’ora… non è possibile!”
Tra i tre venuti dal
futuro e tra il Vegeta del passato ci fu un lungo scambio di sguardi
sospettosi.
Nessuno di loro era in
grado di parlare, nessuno sapeva cosa dire.
Continua…
Com’è questo capitolo?
Spero vi sia piaciuto. La storia riguardante la nascita di Trunks sarebbe una
mia one-sho che ho scritto un po’ di tempo fa e che ho deciso di
aggiungere.
Ringrazio tutti coloro
che hanno letto e specialmente chi ha recensito:
BULMA_007
- Micol_89 - bulma90 - Piccola Scrittrice – piccolabulma - Sybelle
Volevo
anche cogliere l’occasione per avvisare chiunque di voi segua la mia altra ff
“Due gocce d’acqua” che per il momento ho deciso di sospenderla.
*Un
bacio a tutti!
|
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Capitolo 14 *** Nel passato ***
Nel
passato
“Che
catastrofe! Che disgrazia… non doveva assolutamente accadere nulla di simile!”
continuava a ripetere Cup, accucciandosi a terra e con le mani tra i capelli.
Sembrava essersi ammattito all’improvviso!
“Chi siete?
Parlate se non volete che vi faccia fuori!” disse il Vegeta del passato puntando
un braccio verso i tre venuti dal futuro e generando una sfera di
energia.
“Datti una
calmata, Vegeta! Siamo la
Bulma e il Vegeta del futuro!” rispose Bulma con un’espressione
minacciosa.
“Che cosa? Non
ci casco… quindi ditemi la verità se non volete finire all’altro
mondo”
Dicendo
questo, il Vegeta del passato, alternava sguardi a Bulma e si fermava ad
osservare se stesso.
Vegeta del
futuro, dal canto suo, era rimasto con gli occhi puntati sul se stesso del
passato.
Gli faceva una
strana impressione vedersi da giovane, e parlare con
lui.
“È come ha
detto la terrestre, e ti consiglio di puntare la sfera da un’altra parte se non
vuoi finire tu a l’altro mondo, chiaro?”
I due Vegeta
erano faccia a faccia, entrambi rabbiosi e confusi.
“Vegeta?! Dove
sei finito?”
Da dietro la
schiena del Vegeta del passato, comparve anche Bulma, con in braccio il piccolo
Trunks appena nato.
Lanciò un urlo
ed indietreggiò istintivamente di qualche passo, quando vide, davanti a se, due
Vegeta e lei.
Come poteva
essere possibile?
“Sta calma…
noi veniamo dal futuro, non voliamo farvi niente!”
La
Bulma del futuro avanzò verso quella
del passato per cercare di calmarla.
“Come?! Perché
siete qui?”
“In poche
parole… è colpa sua!” disse indicando Cup, accucciato a terra che farfugliava
cose senza senso.
“E chi
sarebbe?”
“Sarebbe il
nostro terapista per coppia!”
“Vorresti dire
che hai convinto Vegeta ad andare in analisi?”
“Bhè…
veramente è un…”
“Basta di
chiacchierare” intervenne Cup impedendo a Bulma di finire la frase “Non capite
che è successo? Loro due del passato ci hanno scoperto, e tutto il futuro
potrebbe essere differente”
Tutti i
presenti sgranarono gli occhi.
“Come?
Significa che tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme io e Vegeta potrebbero
essere cambiati?”
“Esatto, e non
solo tutta la vostra storia, ma anche quella di tutte le persone che vi
circondano… i vostri amici, i vostri famigliari…
chiunque!”
Tutti rimasero
ammutoliti dalle parole che Cup aveva appena
pronunciato.
Ognuno era
immerso nei propri pensieri e ragionamenti, cercando di comprendere o trovare
una soluzione.
“Sarà meglio
andare via da qui, in un luogo più sicuro. Non possiamo rischiare che altri vi
vedano o che vengano a contatto con voi.
“Non sarebbe
meglio per tutti se tornassero a casa?!” chiese sarcastico il Vegeta del
futuro.
“Per adesso
non possiamo, a quanto pare l’energia, che si usa per far apparire il vortice,
si è scaricata! Dovremmo aspettare che si carichi, e poi potremmo tornare… ma
nel frattempo, dovremo rimanere in questa epoca!” rispose, in maniera
esauriente, Cup.
“Scusate… non
ho capito molto, del vortice e di ciò che è successo, ma perché non venite alla
Capsule Corp?” chiese la
Bulma del passato.
“Si Cup, tanto
loro ci hanno già scoperto!” intervenne anche Bulma del
futuro.
“E va bene,
tanto il danno è fatto… ma dovete entrare in contatto tra di voi il meno
possibile”
“Promesso”
dissero in coro la
Bulma del passato e quella del
futuro.
“Ei Vegeta… lo
sai che sei diventato ancora più bello?! E non sei invecchiato affatto!” disse
la Bulma del
passato rivolgendosi al Vegeta del futuro.
Entrambi i
Vegeta divennero rossi e voltarono lo sguardo dalla parte opposta senza osare
ribattere.
“Io me ne
vado… non ho tempo da perdere con queste sciocche idiozie” disse il Vegeta del
passato, mentre si diresse verso la finestra della camera di Bulma, e volò
via.
Il Vegeta del
futuro ringhiò osservando la reazione del se stesso del passato, lui stesso era
stupito.
“Ei Vegeta…
dove pensi di andare?! Vegeta?” urlò invano la Bulma del
passato.
Soltanto
la Bulma del
futuro sembrava comprendere la reazione di Vegeta.
Cup osservò
attentamente l reazione di tutti quanti, forse c’era ancora qualche possibilità
per far tornare insieme quei due.
“Bulmaaaaa
tesoro?”
Una voce
squittante arrivò alle loro orecchie facendoli
sobbalzare.
“O no, è mia
madre… meglio che vi nascondiate”
La
Bulma del futuro e Cup, che erano sulla
soglia della camera, si nascosero dietro la porta,
ma…
“Ei Vegeta….
Quando ti sei tagliato i capelli e fatto così bello? Sei proprio un bel
fustacchione!” disse la signora Brief dando una piccola pacca sul sedere a
Vegeta, facendolo rabbrividire.
Nonostante
venisse dal futuro, ancora non era abituato al comportamento di quella strana
donna, e ancora riusciva a sorprenderlo… come era possibile che non avesse
notato nulla di strano?
“Io vado”
disse girando i tacchi e scomparendo sul fondo del
corridoio.
“O che bel
bambino… vieni dalla nonna… sei proprio bello come tuo padre! Sono sicura che
diventerai un fustacchione bello quanto lui!”
“Mamma, dov’è
papà?”
“È a parlare
con i dottori e a sapere se puoi tornare a casa!”
“Bene… che
dici se lo raggiungiamo e parlo personalmente con i
dottori?”
“Ok
cara…”
Così Bulma e
sua madre, insieme al piccolo Trunks, si diressero dai dottori, dando così la
possibilità a Bulma e Cup di tornare tranquillamente a
casa.
Continua…
Ecco
l’aggiornamento! Ho scritto un po’ di getto, anche se l’ho riletto tre volte,
scusatemi se ci sono molti errori!
Comunque,
ringrazio tutti coloro che hanno semplicemente letto, e specialmente chi ha
recensito:
vegeta's
family fan - Micol_89 - bulma90 - BULMA_007 - Sybelle - piccolabulma
ringrazio
moltissimo anche tutti quelli che hanno messo la storia tra i
preferiti!
Non
finirò mai di ringraziarvi!
Kiss…
Liri
|
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Capitolo 15 *** Merita di meglio! ***
Merita
di meglio!
Il
Vegeta del passato arrivò per primo alla Capsule
Corp.
Per lui, quel giorno, fu molto duro. La nascita di suo figlio era
già un evento particolare, insolito per lui e nuovo, mancavano soltanto quei tre
venuti dal futuro per complicarla ulteriormente!
Si
lasciò cadere pesantemente sul morbido divano e rimase a contemplare il soffitto
per un po’, mentre era immerso nei suoi pensieri.
Era molto stanco e confuso, dentro di lui avevano vita molte
emozioni contrastanti e… strazianti!
Era come se ultimamente qualcosa fosse cambiato, lui era cambiato,
il suo modo di comportarsi, il suo modo di vedere la vita e il mondo… sentiva
che tutto si stava svolgendo troppo in fretta!
Sospirò pesantemente prima di percepire un’aura molto potente
dirigersi in quella direzione… sembrava la sua
aura?!
Un
altro avvenimento che lo aveva sconvolto fu vedere, davanti ai suoi occhi, il se
stesso del futuro, ma ciò che lo aveva scosso e sorpreso di più fu vederlo
insieme a Bulma.
Fino a poco tempo fa, pochissimo tempo, non avrebbe mai pensato di
finire così!
Quel poco che aveva visto in lui, in loro anzi, era bastato per
capire tutto del futuro che lo aspettava… e non
voleva!
Il
principe dei sayan non può vivere come un normale essere umano, sottostare alle
regole di quel ridicolo pianeta qual è la Terra… lui è il principe dei sayan! Il
suo compito è di girare per la galassia, conquistare terre, sterminare intere
popolazioni e sottometterle al suo volere! Non avrebbe mai accettato di finire
come un patetico terrestre, mai… ne avrebbe mai accettato di convivere per il
resto della sua vita con una donna, soprattutto una donna che non sottostava al
suo volere!
Improvvisamente la porta d’ingresso si spalancò e fece il suo
ingresso il sayan venuto dal futuro.
Tra i due ci fu un breve, ma intenso, scambio di
sguardi.
Al
sayan del passato bastò fissarlo attentamente negli occhi, ne fu più convinto
che mai!
Il
sayan del futuro era cambiato radicalmente rispetto a ciò che era una volta,
forse anche lui stesso era già cambiato!
“Come è possibile?” sussurrò a mala pena “Come è possibile che sei
cambiato così tanto?”
Il
suo alter ego del futuro non rispose, rimase fisso, sorpreso dalla domanda, a
fissarlo e trovare qualcosa da dire.
“…”
“Non rispondi?! Cos’è ti sei inghiottito la lingua per
caso?”
Il
suo tono di voce era più irritato, si alzò in piedi di fronte il divano e
stringeva i pugni dalla rabbia.
Gli occhi dell’altro sayan rimasero fissi su di lui… non riusciva
a trovare una risposta neanche a se stesso, come faceva a spiegare, al se stesso
del passato, che era l’amore e la forza di volontà di Bulma ad averlo cambiato?
Che se anche il loro rapporto non era perfetto e c’erano alcune incomprensioni,
lui la amava più di ogni altra cosa e che era disposto a dare la sua stessa vita per lei? Che
era fiero della famiglia che entrambi avevano costruito? Come
poteva?
Restò muto ad osservare la sua
reazione.
Il
sayan del passato barcollava dalla rabbia, dal disgusto e dall’incomprensione.
Avrebbe fatto qualunque cosa per cambiare il suo destino… qualunque
cosa!
“Non permetterò mai che il mio futuro sarà come il tuo!” detto
ciò, il sayan, ancora livido dalla rabbia, si girò lentamente e sparì al piano
superiore.
Il
sayan del futuro rimase fisso ad osservare il punto in cui scomparve l’altro
sayan, immerso nei suoi pensieri.
Era duro accettarlo, ma le parole dette dal se stesso del passato
lo colpirono molto.
Si
stava porgendo tanti interrogativi su se stesso e sulla sua relazione con Bulma…
come sarebbe stata la sua vita se l’avesse lasciata? Se dopo l’incontro con Cell
se ne fosse andato e non fosse mai più tornato?
Forse potrebbe essere stato più felice, entrambi potrebbero essere
stati più felici, soprattutto Bulma!
Aveva sempre saputo che la vita da terrestre non era fatta per
lui, e Bulma meritava un uomo migliore, qualcuno che fosse in grado di
esprimerle tutto il suo amore, qualcuno sempre presente e disponibile… si,
meritava di meglio!
Cosa poteva fare adesso? Cambiare il passato? Far si che in
un’altra dimensione la sua Bulma vivesse una vita migliore, senza lui al suo
fianco?
Rimase alcuni minuti, che sembravano infiniti, a pensare e
escogitare un piano.
Aveva l’opportunità di cambiare la storia e non l’avrebbe
sprecata.
Bulma meritava di meglio!
Continua…
Scusate moltissimo per il ritardo e il capitolo un po’ breve! Mi
perdonate?
Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Aspetto i
vostri commenti!
Ringrazio moltissimo tutti coloro che hanno solamente letto, e che
hanno recensito:
BULMA_007 - Micol_89 - sassa98 - bulma90 - BlackPearl_uaooo - Sybelle - Marron
So
benissimo che tutti quanti meritate di essere ringraziati singolarmente, ma come
al solito sono a corto di tempo! Mi dispiace!
Ringrazio
moltissimissimo anche tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti!
GRAZIE!
Kiss…
Liri
|
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Capitolo 16 *** Addio! ***
Addio!
Passarono un paio
d’ore e finalmente i due venuti dal futuro, insieme alla Bulma del passato e il
piccolo Trunks, fecero ritorno alla Capsule Corp.
“Ecco qua piccolo…
questa è la tua casa” disse l’azzurra del passato mentre fece ingresso spingendo
la carrozzina con all’interno il piccolo sayan.
Il neonato fece
qualche risolino mentre, con i suoi meravigliosi occhi azzurri, osservava tutto
ciò che lo circondava.
Sembrava essere un
bambino tranquillo, a differenza degli altri bambini nel nido, aveva pianto
solamente quando aveva fame.
“Com’è carino il mio
Trunks!” esclamò la donna del futuro osservando il neonato mentre fissava
attentamente un orsacchiotto accanto a lui nella culla.
“Mi piacerebbe che
sarebbe rimasto per sempre così!”
“Perché come sarà?”
chiese la donna del passato allarmata.
“Non fraintendermi… è
un bambino dolcissimo, un vero tesoro, molto intelligente e forte… solo mi
piacerebbe che rimanesse così piccolo”
Gli occhi di entrambe
si posarono nuovamente sul piccolo Trunks che continuava insistentemente ad
osservare ogni angolo della casa.
“Ok signore, prima che
sconvolgiate del tutto il futuro, mi dite dove si trovano entrambi i Vegeta?
Dobbiamo far tornare tutto alla normalità ed abbiamo bisogno di loro” intervenne
Cup.
Entrambe risposero
“Sicuramente sarà nella GR ad allenarsi o a farsi una
doccia”
Un momento di silenzio
calò tra i presenti che rimasero a scrutarsi attentamente.
Nessuna delle due
donne era abituata a parlare in coro con un’altra se
stessa.
“Ok… vado a cercarli”
Il silenzio fu
interrotto da Cup che, un po’ spaventato dalla fragorosa risata che udì pochi
secondi dopo provenire dalle due donne, sgattaiolò al piano
superiore.
Il sayan del passato
si trovava nella GR a tirare calci e pugni contro un nemico
invisibile.
Delle goccioline di
sudore cadevano incessantemente ad ogni suo movimento.
Era ormai parecchi
tempo che continuava ad allenarsi incessantemente… voleva tenere la mente
occupata, non voleva pensare a cosa ne sarà del suo futuro! Non voleva
assolutamente finire come l’altro se stesso!
Era arrivato al
culmine dello sfinimento, le sue gambe faticavano a reggersi in piedi, ma non si
arrese.
Continuava
imperterrito a tirare calci e pugni in aria, cercava di togliersi dalla mente il
momento in cui vide il se stesso del futuro insieme alla Bulma del
futuro.
Ripensando a quella
scena gli vennero ancora a galla le emozioni che provò e che cercava di
scacciare ad ogni costo.
Doveva escogitare
qualcosa… ma cosa?
Tanti interrogativi
fluttuarono nella sua mente senza dagli tregua o respiro.
L’aprirsi della porta
d’acciaio lo distrasse dai suoi pensieri.
“Vegeta… potresti
venire di sotto? Dovrei parlare a tutti voi! Dobbiamo trovare un modo per
risolvere la faccenda!” esclamò Cup rimanendo sulla soglia
dell’entrata.
Fu come se vide
arrivare la risposta ai suoi atroci dubbi ed interrogativi, la persona che lo
avrebbe aiutato!
Era sicuro… con
l’aiuto di Cup sarebbe riuscito a far andare il futuro come
voleva.
“Senti un po’ tu…
entra! Devo parlarti!” gli ordinò passandosi un asciugamanetto sulla fronte e il
collo per fermare, almeno un po’, le gocce di sudore che continuavano a
cadere.
“Ah… che c’è?” chiese
facendo qualche passo in avanti fino a trovarsi davanti al
principe.
“Voglio cambiare il
mio futuro!”
La sua non era una
domanda o una supplica, niente del genere… bastava osservarlo negli occhi per
capire che contraddirlo sarebbe equivalente ad un
omicidio.
“Che cosa? Ma… sei…
impazzito?” disse pur sapendo che rischiava grosso.
Lo sguardo del
principe mutò da freddo ed intenso a terrificante.
Cup indietreggiò
istintivamente mentre deglutì.
“Stammi bene a
sentire… io sono il principe dei sayan, non so come sia potuto accadere che il
mio alterego del futuro sia cambiato così, ma io non cambierò! È chiaro?... non
intendo finire come un patetico terrestre”
I suoi occhi
sembravano quasi infuocati, le sue labbra segnavano un’espressione crudele sul
suo volto, le vena che aveva sulla tempia cominciò a pulsare velocemente, aveva
i pugni stretti e i denti serrati… era arrabbiatissimo!
“Mi dispiace…
Ve-Vegeta… m-ma non posso farlo” pronunciò chiudendo gli
occhi.
Non voleva osservare
la reazione del sayan, poteva già prevedere quale sarebbe stata e difficilmente
sarebbe uscito intatto da quella situazione!
Il vegeta del futuro,
invece, si trovava sdraiato a schiena in giù, sopra il tetto della Capsule
Corp.
Contemplava
attentamente il cielo. Può sembrare strano ma… lo
rilassava.
Il lieve vento che
tirava sembrava potesse trasportar via i suoi pensieri.
Era lì ormai da
parecchio tempo, aveva osservato attentamente l’arrivo a casa delle due
donne.
Aveva notato che
la Bulma del
passato era davvero felice, e meritava di esserlo.
Anche la Bulma del suo tempo era
felice, l’aveva osservata a lungo sorridente mentre osservava il piccolo Trunks…
Quanto tempo era che non vedeva più quell’espressione felice sul suo
volto?
Gli sembrava
un’eternità.
Sapeva che qualunque
rimedio avrebbe trovato non sarebbe bastato, non sarebbe stato sufficiente, non
sarebbe mai stata felice se continuava a starle accanto.
Quel Cup poteva
rimediare a tutto, far si che potesse essere felice, almeno in un’altra
dimensione… doveva tentare.
Continuò a osservare
imperterrito la sua Bulma, come se quella fosse l’ultima occasione che aveva per
vederla.
La guardò
attentamente, ogni suo gesto, anche il meno significativo, voleva ricordare
benissimo la sua immagine, ciò che nella sua vita aveva avuto più valore, che
gli aveva dato un significato.
Non si sarebbe mai
dimenticato dei suoi occhi limpidi, del suo profumo che gli annebbiava la mente…
niente avrebbe dimenticato di lei!
Ciò che stava per
compiere l’avrebbe fatto solamente per lei, perché sia felice, che trovi la
felicità che lui non aveva saputo donarle.
La vide scomparire
dietro il portone di casa… “Lo faccio perché… ti amo… addio!” sussurrò
lievemente. Una frase con grandissimo significato che nessuno avrebbe mai potuto
udire.
Nei tanti anni passati
insieme non aveva mai trovato il coraggio di pronunciare quelle due parole
magiche che contano molto.
Non avrebbe più avuto
il coraggio di guardarla in volto, se ne sarebbe andata, non lo avrebbe mai più
rivisto.
Tristezza e rammarico
si fecero spazio nel suo cuore, ma anche se era solo, il suo orgoglio gli impedì
di mostrare qualsiasi sentimento.
Si alzò in piedi
lentamente, lanciando uno sguardo a il luogo che lo circondava e che per anni
era stato, sarebbe stato, la sua casa.
Arrivò davanti alla
porta metallica della GR. Aveva rintracciato l’aura di Cup e si fermò ad
origliare ciò che il se stesso del passato gli stava
dicendo.
Udì attentamente ogni
singola parola.
“Mi dispiace…
Ve-Vegeta… m-ma non posso farlo”
Prima che il sayan del
passato possa dire o agire, una voce alquanto cupa e carica d’ira arrivò alle
loro orecchie.
“Invece lo farai…
cambierai il futuro senza alcuna discussione”
Lanciò un brave ma
intenso sguardo sia al sayan del passato che a Cup, prima di scomparire dietro
la porta.
Continua…
Allora? Com’è questo
capitolo? Come sempre non ho tempo di ringraziarvi singolarmente, anche se so
che lo maritate.
BULMA_007
- Ishyna -
sassa98 - Vegetina ssj 94 - bulma90 - nana987 - Marron
Vi
mando a tutti un grandissimo bacione! Continuate a
seguirmi!
Vi
chiedo di lasciate un commento, sono un po’ giù di umore e vorrei sapere che ne
pensate, non sono molto sicura che stia venendo bene!
*grazie
a tutti… Liri
|
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Capitolo 17 *** Cambiare la storia ***
Cambiare
la storia
Cup era disperato, non sapeva cosa fare. Per l’ennesima volta
camminava avanti ed indietro per l’ampia cucina.
La
Bulma del passato e quella
del futuro erano in salotto che cercavano con ogni mezzo di far addormentare il
piccolo Trunks, anche se il neonato sembrava non volerne sapere di
dormire.
Steso nella sua culla calda e accogliente continuava
insistentemente ed osservare tutto ciò che lo circondava ed ogni tanto emetteva
qualche lamento.
Cup si fermò un momento ad osservare le due donne e il bambino,
mentre non fece altro che domandarsi cosa era meglio per loro, quale fosse la
cosa giusta da fare… purtroppo senza trovare risposta a questi suoi punti
interrogativi che continuavano, senza tregua, a fluttuargli in
testa.
Forse la loro vita sarebbe stata veramente migliore senza Vegeta
al loro fianco, o forse no… non poteva saperlo, ma sapeva benissimo quando fosse
rischioso riscrivere la storia e che, tranne per casi di estrema emergenza, era
severamente vietato.
Ma
come farlo capire a Vegeta? Era questo il grande dilemma a cui non esisteva
soluzione, e se esisteva era estremamente difficile
trovarla.
Come poter far capire al principe dei sayan che il suo
ragionamento era sbagliato? O meglio, come far capire al principe dei sayan che
il suo ragionamento era sbagliato senza rimetterci la vita lui
stesso?
E
cosa sarebbe successo poi se Bulma avesse scoperto le intenzioni di Vegeta, se
avesse saputo che voleva lasciarla e condurre una vita senza di lei?
Scosse la testa e staccando lo sguardo dalle figure davanti a se,
tornò a camminare avanti e indietro lungo la cucina, cercando in ogni modo di
trovare una situazione.
La
porta metallica della GR si aprì, e da lì ne fuoriuscì il Vegeta del
passato.
Aveva passato, come sempre, molto tempo rinchiuso nella GR ad
allenarsi, ed ora, con un asciugamano intorno al collo, sudato e affaticato, e
con un’espressione che non prometteva niente di buono, si diresse verso il piano
inferiore per dissetarsi e chiarire con Cup.
Attraversò l’ampio salotto senza rivolgere parola o attenzione
alle due donne e al neonato presenti, che, dopo averlo salutato e non aver
ricevuto risposta, gli lanciarono uno sguardo
“minaccioso.”
Il
principe si sbrigò ad arrivare in cucina, dove trovò Cup, che percorreva ancora
la cucina avanti e indietro, un po’ agitato e seriamente
preoccupato.
Cup sobbalzò accorgendosi della sua presenza, e turbato, provò a
sostenere lo sguardo cupo e minaccioso del sayan che aveva di
fronte.
Vegeta non lo degnò di uno sguardo, si diresse lentamente verso il
frigo, ben fornito, e ne tirò fuori una bottiglietta d’acqua che bevette in un
sorso.
Gli occhi di Cup rimasero fissi sul principe osservando ogni suo
movimento… aveva una strana impressione, sentiva che qualcosa non sarebbe andato
per il verso giusto, e ciò lo fece agitare
ulteriormente.
Il
sayan, dopo essersi dissetato, chiuse la bottiglietta, ormai vuota, e la poggiò
sopra il tavolo poco distante da lui.
Dopo ciò tornò a rivolgere il suo sguardo a l’uomo che aveva
davanti, vedendolo deglutire.
“Allora, come hai in mente come fare per cambiare il mio futuro?”
chiese con il suo solito tono minaccioso, incrociando le braccia e poggiando la
schiena sulla parete alle sue spalle.
Ancora una volta Cup deglutì, sentendosi ferire dai suoi occhi
agghiaccianti e penetranti.
“Vedi Vegeta… non si può cambiare la storia… è molto pericoloso e
potrebbero accadere degli inconvenienti”
Cup indietreggiò istintivamente, potendosi immaginare la reazione
del principe udendo le sue parole.
Lo
sguardo di Vegeta si fece più cupo e minaccioso, strinse i pugni e le labbra
accennarono ad un’espressione crudele.
“Forse non hai capito bene… ciò che ti ho detto prima non era una
richiesta, ma un ordine, e tu devi eseguirlo,
chiaro?”
Mentre chiariva il concetto, avanzò molto lentamente, ma molto
minacciosamente, verso Cup, che era sempre più impaurito dall’atteggiamento
quasi omicida del principe.
Il
tono di voce del sayan era abbastanza alto perché le due donne lo potessero
udire, ed infatti subito dopo eccole comparire dall’ingresso della
cucina.
“Ma cosa sono queste urla? Trunks si è appena addormentato,
fortuna che non lo avete svegliato… non potete abbassare la voce?!” chiese la
donna del passato.
Entrambe rimasero colpite nel vedere l’espressione furente di
Vegeta e quella terrorizzata di Cup, e non poterono fare a meno di domandarsi il
perché.
Vegeta ruotò lo sguardo verso le due donne sulla soglia della
cucina.
“Che avete da discutere tanto voi due?” chiese l’azzurra del
futuro.
“Niente, niente di cui preoccuparsi… sta tranquilla!” disse Cup
ulteriormente agitato e preoccupato.
“Sul serio? Allora perché tu sei così terrorizzato e Vegeta così
infuriato?” chiese la donna del passato, diffidente dall’atteggiamento dei
due.
Quella domanda per Vegeta, che era già al culmine della collera,
fu la goccia che fa traboccare il vaso, e nel suo caso, un vaso pieno di rabbia
e tristezza di cui doveva assolutamente liberarsi.
“Non sono affari vostri, stupide terrestri!... non riesco proprio
a capire perché l’altro Vegeta sia rimasto, ma io non farò lo stesso errore… non
vivrò mai come un patetico terrestre per poi pentirmi,
no!”
Le
parole pronunciate da Vegeta lasciarono le due donne sorprese e
turbate.
Che significava? Cosa intendeva dire?
“Che intendi dire?” chiese con voce tremante la donna del
futuro.
Aveva un certo timore di scoprire la risposta, ultimamente le cose
tra lei e Vegeta non erano ottime, ma non poteva pensare di… no! Non poteva! Non
lo avrebbe mai fatto!
Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto al quanto irritante,
entrambe odiavano quel suo atteggiamento.
“Credevo fossi più intelligente… davvero non ci arrivi?” chiese
per aumentare ancora la tensione, come se la risposta, che tanto attendevano di
sapere, fosse al quanto ovvia.
“Io e l’altro Vegeta abbiamo deciso di cambiare il futuro, ognuno
di noi andrà per la sua strada e non ci rivedremo
più”
Le
parole uscite dalle labbra di vegeta furono per le due donne come delle
pugnalate in pieno petto.
Nessuna delle due voleva credere a ciò che aveva udito, come
poteva dire una cosa simile? Non poteva essere
vero.
Il
Vegeta del futuro stava percorrendo l’ampio corridoio della Capsule Corp diretto
alla cucina.
Anche lui doveva chiarire con Cup, doveva assicurasi che tutto
andasse per il meglio.
Era quasi arrivato alla cucina, quando udì delle voci provenire
dal suo interno.
“Che intendi dire?” chiese una voce
femminile.
“Credevo fossi più intelligente… davvero non ci arrivi?” a
risponderle fu una voce maschile, la sua voce.
“Io e l’altro Vegeta abbiamo deciso di cambiare il futuro, ognuno
di noi andrà per la sua strada e non ci rivedremo più” continuò il Vegeta del
passato.
Da
dietro l’angolo della cucina, nascosto nella penombra, il sayan del futuro potè
osservare la reazione di Bulma… di entrambe.
I
suoi occhi rimasero fissi sulla donna del suo tempo, cercava in ogni modo
d’incrociare il suo sguardo, uno sguardo velato di tristezza e
d’incomprensione.
Si
vedeva chiaramente che cercava con tutte le sue forze di non versare lacrime,
specialmente in sua presenza… era, anche lei, molto
orgogliosa!
Mentre lei rimase in silenzio, con lo sguardo basso e che
stringeva i pugni dalla rabbia, la Bulma del passato, invece, non perse
tempo a dire come la pensava a riguardo.
“Che cosa? Sei forse impazzito?... ricordati che ora abbiamo un
figlio, non puoi abbandonarlo così… ha bisogno di un
padre!”
Vegeta non era stato l’unico a cambiare in questi anni, e questo
si potè notare bene osservando le due reazioni differenti delle
donne.
Mentre la
Bulma del passato era nella sua solita posa “minacciosa” con le
mani sui fianchi e, anche se triste e ferita nell’orgoglio, discuteva
animatamente con il se stesso del passato, l’altra Bulma, invece, era rimasta
impassibile carica di tristezza e rancore che non aspettavano altro che il
momento in cui poter esplodere.
“Non m’importa niente del moccioso… io non ho nessun legame ne con
lui ne con nessun altro, sono il principe dei sayan e non accetterò mai di
trascorrere il resto della mia vita da patetico terrestre!” dicendo ciò, il
sayan avanzò di qualche passo verso le due donne, serrando i
pugni.
“Sei uno zuccone… se l’altro Vegeta è rimasto ci sarà una
ragione!... Bulma, tu non dici niente” chiese rivolgendosi a se stessa del
futuro.
Bulma alzò lo sguardo in modo di poter ben osservare
la Bulma e il
Vegeta del passato. Sapeva bene che non sarebbe mai riuscita a perdonare Vegeta
per questo suo piano, l’aveva ferita nel più profondo del cuore… se si era
pentito di aver trascorso metà della sua vita accanto a lei era libero di poter
cambiare la storia, non lo avrebbe mai più trattenuto sul quel “ridicolo
pianeta”, come dice lui, e vicino alla sua famiglia, le uniche persone che
tenessero a lui veramente, mai più!
“Sono d’accordo con Vegeta… auguri per il vostro piano!” disse
lanciando un brave sguardo ai presenti per poi
uscire.
Tutti i presenti rimasero di sasso… non potevano davvero credere
che Bulma avesse davvero pronunciato quelle parole.
Perfino il Vegeta del passato rimase sconvolto… aveva sempre
pensato, anche se stavano insieme da poco, che Bulma tenesse a lui e a passare
una vita insieme.
Non sapeva perché, ma questo fatto lo lasciava al quanto
perplesso.
Anche la
Bulma del passato non potè credere alle sue orecchie. Amava
Vegeta e lei lo sapeva meglio di chiunque, allora perché si comportava
così?
Ma
il più sconvolto di tutti fu il Vegeta del futuro. Aveva sempre pensato in ogni
singolo istante della sua vita con Bulma che lei lo amasse e che non avrebbe mai
rinunciato a lui.
Che sia rimasta con lui solo per Trunks, e poi anche Bra? Non ci
avrebbe mai creduto.
L’aveva vista versare lacrime alla sua morte, aveva scelto di
passare il resto dei suoi giorni insieme a lui, come poteva questo sentimento
essere finito? Non poteva, ecco tutto.
Rimase nascosto nella penombra, incapace di muoversi, e la osservò
andare via e dirigersi fuori.
Non poteva accettare il fatto di essere ingannato per tutto questo
tempo, dalla persona per cui era disposto a sacrificare la sua stessa vita
poi!
Dopo essersi ripreso dallo “shoc” decise di seguirla per poter
chiarire, anche con lei.
Uscì dalla Capsule Corp e la vide… seduta sotto l’albero, dove da
lì cominciò la loro storia, mentre contemplava il
cielo.
Vide una lacrima scendere dai suoi occhi, e quella lacrima lo fece
sentire in colpa.
Le
si avvicinò cautamente, senza farsi sentire.
Bulma inizialmente non si accorse della sua presenza e continuò a
piangere e a singhiozzare sempre più forte.
Si
accorse di lui solo quando lo vide di fronte a se, che la scrutava con la sua
solita espressione da duro.
Si
asciugò velocemente le lacrime che continuavano a cadere e fece finta di
niente.
“Allora… avete organizzato il piano? Non vedo l’ora di condurre
una nuova vita, sicuramente migliore!” disse l’azzurra cercando di essere più
fredda e distaccata possibile, voleva assumere lo stesso atteggiamento che
Vegeta aveva mantenuto con lei per tutto questo
tempo.
“No, devo ancora chiarire con Cup!” affermò innervosendosi
ulteriormente.
Anche se, ovviamente, non lo avrebbe mai ammesso, le parole
pronunciate da Bulma furono come pugnalate. Non avrebbe mai pensato di sentirla
parlare in modo così superficiale e disinteressato del loro
legame.
“Chiarite in fretta allora” disse
alzandosi.
Senza degnarlo di uno sguardo si girò e stette per andarsene, ma
un braccio possente e muscoloso la trattenne.
“Dobbiamo parlare” disse il sayan girandola verso di se, in modo
da poterla osservare negli occhi.
Il
viso rosso e gli occhi ancora colmi di lacrime tradirono il suo atteggiamento
distaccato.
“Di cosa dobbiamo parlare, è?... tanto fra un po’ sarà tutto
finito” sussurrò asciugandosi le lacrime che avevano ripreso a
cadere.
“Dobbiamo chiarire”
“Non c’è nulla da chiarire… ti sei pentito di aver scelto di
passare il resto della tua vita con me e ora cambierai la storia… che c’è da
chiarire?!” chiese l’azzurra.
Sentiva che il dolore e il rancore le stessero lacerando l’anima…
non aveva sofferto mai come in quel momento!
Si
girò per andarsene, non voleva più vedere Vegeta, era troppo doloroso, non
avrebbe resistito.
“L’ho fatto per… te!” sussurrò Vegeta a bassa
voce.
Era un duro colpo per il suo orgoglio, ma non voleva lasciare
Bulma senza averle detto la verità.
Aveva capito che l’atteggiamento che aveva assunto era solo per
non fargli capire quando in verità soffrisse… proprio come aveva sempre fatto
lui!
Bulma arrestò il suo passo e chiese “Che cosa vuoi
dire?”
Non credeva di poter davvero dire ciò che stava per pronunciare,
un altro duro colpo avrebbe dovuto subire il suo
orgoglio.
“Saresti più felice senza di me…” pronunciando queste parole
divenne completamente rosso in viso.
“Non credi spetti a me decidere con chi sarei
felice?”
Rimase immobile per un po’ aspettando una risposta, ma non udendo
nessun suono uscire dalle labbra di Vegeta, decise di proseguire il suo
tragitto.
Continua…
Ecco il nuovo capitolo!!!! Spero vi sia piaciuto!!!! Mi scuso per
il ritardo dell’aggiornamento, ho cercato di fare il più presto possibile.
Ditemi che ne pensate.
Ringrazio molto tutti coloro che hanno
recensito:
nana987 - Ishyna - sassa98 - bulma90 - BlackPearl_uaooo - vegetina ssj 94
– Sybelle - Marron
un
grazie speciale a chi ha messo la storia tra i preferiti!!!!!
*un bacio… Liri
|
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Capitolo 18 *** Vita migliore? ***
Vita
migliore?
La
Bulma e il Vegeta del
futuro, insieme a Cup e al sayan del passato, si trovavano riuniti nell’ampio
salotto della Capsule Corp.
“Siete proprio sicuri
di volerlo fare?”
Dopo vari tentativi e
discussioni erano riusciti a convincere Cup a cambiare la
realtà.
“Si” risposero
entrambi.
In realtà la sicurezza
che avevano in precedenza era svanita; ad un passo dall’evento che avrebbe
cambiato il loro destino vennero assaliti da moltitudini di dubbi e
incertezze.
Per via del loro
orgoglio fecero si che l’evento si compì.
“Che evento volete
cambiare?”
Entrambi tacquero per
una manciata di secondi.
“Voglio che cambi il
momento in cui lo fermai quando, dopo il torneo di Cell, era salito sulla
navicella pronto a partire”
Vegeta consentì con un
cenno.
Un evento qualunque
sarebbe stato indifferente per lui, l’importante era che si fosse separato da
Bulma.
Cup annui con un
ammicco del capo dopo di che allargò le braccia e furono trasportati in un altro
luogo.
Bulma riaprì gli occhi
lentamente.
Si trovava nel suo
letto, avvolta dalla calda coperta invernale.
Stranamente ricordava
tutto, la sua vita passata che avrebbe dovuto dimenticare, di Trunks, Bra, e
soprattutto di Vegeta.
Diete un’occhiata alla
sua stanza, la stessa che aveva sempre avuto; apparentemente sembrava la stessa,
stessi mobili e anche gli effetti personali non erano mutati di
molto.
Il suo sguardo si posò
sul comò di fronte al letto su cui giaceva.
Ricordava benissimo
che, in quella che prima era la sua vita, c’era un portaritratti d’argento con
una foto che ritraeva lei e Vegeta.
Accanto a lei,
dall’altra parte del letto, c’era il letto disfatto, segno che qualcuno aveva
passato la notte con lei, nel suo letto.
Un senso di nostalgia
e rammarico invase il suo cuore quando si rese conto di poter aver commesso un
terribile errore a cui non era possibile ricorrere
rimedio.
Era strano, per lei,
svegliarsi e non trovare Vegeta accanto a sé che dormiva
tranquillamente.
Solo in quel preciso
momento si rese conto di non sapere più niente; sapeva chi era e cos’era nella
vita precedente, in un’altra realtà, e adesso… non sapeva più
nulla!
I raggi del sole che
trapassavano dal vetro della finestra illuminarono frammenti di vetro e resti di
vari oggetti sparsi sopra il pavimento, vicino al comò.; a prima vista sembrava
che qualcuno li avesse gettati o tirati, non certo che fosse stato un
incidente.
Non potè non
domandarsi cosa fosse successo e se la sua nuova vita fosse davvero migliora di
quella precedente.
Lentamente scese dal
letto e, lanciando un ultimo sguardo alla stanza che sentiva estranea a se
stessa, ed uscì chiudendo la porta alle sue spalle.
La curiosità che
aleggiava nel suo corpo la spingeva a scoprire tutto ciò che potè su quella
nuova realtà, voleva sapere ogni minimo dettaglio della sua vita, sperava
solamente di aver fatto la scelta giusta.
Vegeta si svegliò di
soprassalto.
Si trovava in un
letto, dove non aveva mai dormito prima d’ora, ed accanto a se giaceva il corpo
di una donna appartenente ad una razza sconosciuta.
Entrambi si trovavano
nudi nel letto, avvolti solamente da una coperta.
Vegeta si sentì strano
e a disagio costatando che accanto a se riposava un’altra donna che non fosse
Bulma.
Dopo tanti anni si era
abituato a svegliarsi con accanto lei, a dormire solamente con quella donna dai
capelli azzurri, che era stata l’unica che avesse mai
amato.
I suoi occhi erano
fissi su la giovane fanciulla che riposava, voltata sul lato opposto al
suo.
Scostò bruscamente la
coperta che avvolgeva entrambi ed afferrò la tuta da combattimento accanto al
letto, che doveva essere la sua.
La donna, svegliata
dai modi poco gentili del sayan, si sbrigò a raccogliere i suoi indumenti e a
vestirsi.
Una sensazione di
nostalgia invase il cuore di Vegeta, che ricordava tutti i dettagli della sua
vita precedente ma non di questa.
Infatti, anche lui
come Bulma, si chiese come fosse in questa vita, chi fosse e se non aveva
commesso un terribile ed imperdonabile errore.
La donna era in piedi
dietro di lui che lo osservava, e dopo un po’ s’inchinò.
Dai suoi gesti dedusse
che fosse una schiava.
“Vattene”
Il suo tono freddo e
glaciale di sempre questa volta traspari un velo di tristezza e
rammarico.
“Si
signore”
La schiava uscì
frettolosamente dalla stanza, lasciando il sayan solo con i suoi dubbi e
rimpianti.
Il suo sguardo era
fisso fuori dalla finestra, intendo a contemplare il paesaggio cupo e desolato
che lo circondava, contrariamente al luogo accogliente e illuminato a cui era
abituato nel periodo in cui aveva vissuto sulla Terra, nella sua vita
precedente.
Probabilmente in
questo universo alternativo svolgeva una vita simile a quella che era begli anni
di sottomissione a Freezer.
L’unica consolazione
in tutto ciò era sapere che quasi certamente Bulma stava svolgendo una vita
migliore di quella precedente, e che fosse più felice senza di
lui.
Deciso a scoprire cosa
succedeva in questa nuova vita, uscì dalla stanza e vagò per quei lunghi
corridoi senza una meta.
Continua…
Finalmente sono
riuscita ad aggiornare! Scusate il ritardo
dell’aggiornamento!
Non riesco a
ringraziarvi singolarmente perché a quest’ora la mia mente è altrove e non
ragiona più molto bene:
nana987 – ladydarkprincess - bulma90 - Marron - Sybelle
auguro
a tutti di passare un bel Natale!
Vi volevo chiedere un
piccolo favorino… almeno per Natale mi potreste lasciare una
rece?
*Buon Natale a tutti…
Liri
|
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Capitolo 19 *** Nuova vita... di Bulma ***
Nuova
vita… di Bulma
Bulma scese le scale silenziosamente, quasi intimorita di scoprire
cosa accadeva nella sua nuova vita.
Ogni passo che compiva si sentiva sempre più certa di aver
commesso un imperdonabile errore.
La
casa era sempre la stessa, stessi mobili, anche gli oggetti e vari effetti
personali sembravano esserci tutti, ma si sentiva strana, come se si trovava in
un mondo a cui non apparteneva.
Voltò lo sguardo verso la porta della cucina che si era appena
aperta, e da lì uscì Trunks.
“Ciao tesoro” lo salutò affettuosamente come aveva sempre
fatto.
“Ciao, ora vado altrimenti faccio tardi… ma quando torno dobbiamo
parlare”
La
scienziata annuì silenziosamente, mentre osservò suo figlio
uscire.
Il
suo sguardo s’incupì nel giro di poco tempo.
Non sapeva come spiegarlo a se stessa, ma anche Trunks sembrava
diverso in questa realtà, sembrava quasi un’altra
persona.
Avvolta nella sua vestaglia, s’incamminò verso la cucina, sicura
di trovarci qualcuno.
Aprì la porta e rimase immobile nel vedere Yamcha, nella sua
cucina, intento a fare colazione.
Il
ragazzo aveva lo sguardo basso mentre intingeva un biscotto dopo l’altro nella
tazza di latte e lo divorava.
“Buongiorno”
Salutò mostrandosi felice, mentre si sedeva di fronte all’uomo e
cominciò a fare anche lei colazione.
Yamcha sembrava deciso ad ignorarla, continuava a mangiare come se
Bulma non si trovasse lì, davanti a lui.
“Mi dispiace per ciò che è accaduto ieri sera” sussurrò il moro
smettendo di mangiare a guardandola diritta negli
occhi.
Bulma si sentiva a disaggio non sapendo cosa fosse accaduto la
sera precedente.
“È
che, lo sai… quando si parla di Vegeta mi scaldo un po’ troppo” continuò
Yamcha.
“So bene che non lo dimenticherai mai e che lui avrà sempre un
posto speciale nel tuo cuore… e ho sbagliato ad agire così, soprattutto davanti
a Trunks”
Yamcha abbassò lo sguardo, vergognandosi delle azioni compiute la
sera precedente.
Bulma, invece, ascoltò con molto interesse e molta attenzione,
ogni parola pronunciata dalle labbra di Yamcha.
Ovviamente non fece che domandarsi a cosa si riferisse, cosa fosse
accaduto la sera precedente.
La
frase che la colpì di più fu quella su Vegeta.
“So bene che non lo dimenticherai mai e che lui avrà sempre un
posto speciale nel tuo cuore…”
A
quanto sembrava, anche in quella realtà era legata a Vegeta e lo
amava.
Di
questo ne era scura, sapeva che lo avrebbe sempre amato in ogni dimensione si
trovasse, ma aveva voluto sperare che in quella dimensione non fosse
così.
La
speranza è l’ultima a morire, come si dice sempre.
Incapace di ribattere le affermazioni di Yamcha, rimase in
silenzio, mentre lo osservò dirigersi verso di lei e
baciarla.
“Tornerò presto” disse il moro dopo essersi staccato dalle labbra
di Bulma.
Era confusa, non era passato neanche un giorno e già sentiva la
mancanza di Vegeta.
Le
mancavano i suoi baci, le sue carezze… ma anche solamente la sua presenza lì,
l’averlo in giro per casa. Gli mancava.
Come si dice spesso, ci si accorge del valore di una persona
soltanto quando la si perde, e ora aveva la prova tangibile del significato di
quella frase.
Passò la mattinata a riflettere sulla nuova situazione, su ciò che
provava e su come comportarsi.
L’ingresso si spalancò e da lì entrò
Trunks.
“Ciao tesoro”
Bulma cercò di essere affettuosa e calorosa, come era sempre stata
nei confronti del figlio.
“Ciao… possiamo parlare?” chiese dirigendosi verso la
madre.
“Certo, cosa vuoi dirmi?”
Cercò di essere felice.
Non sapeva ciò che il figlio volesse dirle, ma aveva deciso di
essere positiva.
“Non c’è bisogno che fingi, mamma… so bene cosa è
accaduto!”
Dal volto del figlio potè intuire che, al contrario di come
sperava, l’accaduto non era niente di positivo.
“A
c-cosa ti riferisci?” chiese.
Trunks restò sorpreso.
È
vero che la madre aveva sempre cercato di tenerlo fuori dal suo rapporto con
Yamcha e i loro problemi, ma come poteva reagire così dopo ciò che era
accaduto?
“Come a cosa mi riferisco?! Ieri sera, la lite con Yamcha, io che
piombo in camera… ricordi?”
Bulma cercò di immaginare cosa potesse essere accaduto ed
annui.
“Si, certo che ricordo… cosa vuoi
dirmi?”
“Senti, so bene che hai sempre cercato di tenermi fuori dal tuo
rapporto con Yamcha… ma cred…” le sue parole furono interrotte dallo squillare
del telefono.
“Aspetta un attimo” disse l’azzurra afferrando il telefono accanto
a se.
“Pronto? Ciao Yamcha…”
All’udire quel nome, Trunks sbuffò
vistosamente.
“Perché fai tardi?... ok, no non fa niente… ci vediamo più tardi,
ciao… anch’io”
L’azzurra riattaccò e tornò a dirigere la sua attenzione verso suo
figlio.
“Allora… che stavi dicendo?”
Il
ragazzo si voltò dalla parte opposta, tante volte aveva provato a parlarle,
cercare di avvertirla, ma mai le aveva dato
ascolto.
“Stavo dicendo che non voglio vederti soffrire… non lasciarti
ingannare da Yamcha” dopo aver detto ciò, il sayan si diresse verso il piano
superiore, lasciando la madre sola con i suoi
dubbi.
Bulma si mise seduta sul divano, pensando ripetutamente alle
parole dette da Trunks e al suo volto; sembrava triste ed arrabbiato,
probabilmente gli mancava suo padre.
Solo ora si rese conto che la sua scelta influì moltissimo anche
sulla sua vita, cambiandola radicalmente.
Non riusciva a capire a come poteva essere stata così egoista,
anteponendo la su felicità, o meglio quella che pensava esserlo, a quella dei
suoi figli.
Una lacrima le rigò il volto, pensando a quando avrebbe voluto
tornare indietro e riprendersi la sua vecchia vita, sapendo che non ci sarebbe
mai riuscita.
Continua…
Come vi sembra il nuovo capitolo? Scusate se è un po’ corto. Il
prossimo sarà dedicato a Vegeta.
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e specialmente chi ha
recensito:
nana987 - bulma90 - Marron - Sybelle - Feleset90 - Swwtcicia
*un bacio
a tutti… Liri
|
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Capitolo 20 *** Nuova vita... di Vegeta ***
Nuova vita… di Vegeta
Vegeta continuava a camminare lungo i corridoi di quello strano
edificio a forma di cupola.
Sul suo cammino incontrò molti soldati; molti si chinavano
rispettosamente al suo cospetto, deglutendo pensando alla forza smisurata e alla
spietatezza del sayan dai dritti capelli.
Vegeta non prestò attenzione ai loro gesti, nemmeno ai sospiri
emessi ogni volta che li oltrepassava, continuando a
camminare.
Quel luogo era molto simile a quello in cui aveva passato metà
della sua vita, la vita che spesso, in ogni modo, aveva tentato di dimenticare e
che l’aveva segnato per sempre.
L’unica consolazione in tutto ciò era sapere che la donna che
amava stava conducendo una vita migliore senza lui accanto, la vita che
meritava.
I
cupi corridoi che continuava ad imboccare facevano nascere in lui un senso di
angoscia e di solitudine, che mai aveva provato fino in quel
momento.
Continuò a camminare fino a quando si trovò davanti ad una grande
porta metallica, molto ben definita e che sembrava risaltasse a confronto alle
altre che aveva incrociato sul suo tragitto.
Restò qualche secondo immobile con lo sguardo fisso sulle due
guardie, ai lati della porta, che si chinarono rispettosamente al suo
cospetto.
Improvvisamente la porta si aprì, rivelando agli occhi di Vegeta
un’enorme sala.
Al
centro c’era un lungo tappeto rosso, che sembrava volerlo condurle ai piedi del
trono che gli era di fronte.
Vegeta riconobbe subito quel simbolo, lo stesso che era inciso
sull’armatura che indossava da piccolo, prima dell’esplosione del suo pianeta
natale, lo stesso che aveva anche visto disegnato sull’armatura di suo padre e
sul trono su cui risiedeva.
Un
sorriso di trionfo si disegnò sul volto del sayan, sicuro che in questa realtà
fosse riuscito a coronare il suo desiderio di vendetta e trionfo ed essere a
capo della galassia, come aveva sempre desiderato.
Per la prima volta da quando aveva aperto gli occhi quel giorno,
ebbe un motivo per credere di poter essere felice anche in questa sua nuova
vita.
Lentamente percorse il lungo tappeto rosso, lanciando occhiate
fredde e prive di qualunque sentimento, e si mise a sedere su il suo
trono.
Con il suo sguardo impassibile squadrò tutti i soldati che aveva
davanti, soffermandosi maggiormente sulle due figuri in piedi ai lati del
trono.
L’uomo alla sua destra si girò verso di lui e chinandosi lo
informò.
“Mio sire, sono lieto di annunciargli che è stato tutto
organizzato e siamo pronti per partire.
Spiazzato dalle parole udite, non aveva la minima idea di cosa
stesse parlando.
“Partire per dove?” chiese, anche se come domanda era al quanto
ovvia visto che sembrava fosse stato lui a dare gli
ordini.
L’uomo dai lunghi capelli verdi legati in una coda lo guardò
interrogativo.
“Ma… signore… aveva detto lei di partire alla conquista della
Terra”
Vegeta inarcò un sopracciglio, non capendo il perché di
quell’ordine.
Perché avrebbe dovuto prendere una decisione simile?
Cosa doveva fare ora?
“Ha forse cambiato idea, sire?” chiese il soldato guardandolo
sbalordito
“Prima voglio verificare una questione… andrò sulla
Terra”
Si
alzò in piedi e si diresse verso l’uscita, sotto lo sguardo sbigottito dei suoi
sottoposti.
“Mi scusi, mio signore, faccio preparare la scorta?” a parlare,
questa volta, fu il soldato che si trovava alla sua
sinistra.
Vegeta si fermò di colpo, aveva lo sguardo confuso e ridotto a due
fessure al tempo stesso.
“Andrò da solo, se mi servirete vi chiamerò”
Ciò che provava in quell’istante era indescrivibile; era confuso
perché non sapeva cosa stava accadendo in quella realtà, si sentiva estraneo a
quella vita, come se avesse preso possesso dell’esistenza di un altro
essere.
Provava rabbia nel sapere che l’uomo che sarebbe divenuto in
questa realtà avrebbe ucciso la donna che amava e sottomesso il pianeta che,
nella sua vecchia vita, lo aveva accolto ed era stata la sua casa per molti
anni.
Doveva andare, doveva capire il perché di quella
decisione.
Si
diresse verso l’uscita, dove si trovava lo spazio apposito per le
navicelle.
Anche se prima d’ora non era mai stato in quel luogo, aveva
passato metà della sua vita in un posto molto simile e, più o meno, sapeva dove
dirigersi.
Continua…
Mi
scuso moltissimo per il ritardo dell’aggiornamento e il capitolo un po’
corto.
Volevo dirvi che
siccome la connessione a internet continua a fare molti capricci non potrò
aggiornare molto presto.
Cercherò di risolvere il problema e di aggiornare prima possibile…
scusatemi!!!!
Ringrazio moltissimo tutti coloro che hanno letto e
recensito:
nana987 - Sybelle
-
Feleset90 - bulma90 - Marron – Vegetina
*un
bacio a tutti… Liri
|
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Capitolo 21 *** Verso la Terra ***
Verso
la terra
Una navicella monoposto sfrecciò verso lo spazio aperto, diritta
verso la Terra.
Vegeta si trovava al suo interno, seduto sul morbido sedile con
gli occhi chiusi, che ogni tanto apriva per controllare quando ancora mancava
per raggiungere la sua meta.
La
sua mente vagava verso la sua vecchia vita, ricordando tutti i bei momenti
passati in compagnia delle persone che più contavano per
lui.
Non avrebbe mai pensato che la sua famiglia gli sarebbe mancata
tanto; sembrava solamente ora rendersi conto del vuoto che ora avvolgeva la sua
nuova vita, priva di chi per lui era
indispensabile.
Anche se ciò che finora aveva visto della sua nuova realtà era
tutto ciò che fin da piccolo aveva sognato, non combaciava con quelli che ora
erano diventati i suoi desideri.
La
gloria e il potere non avevano più lo stesso valore per lui, essere il re
dell’universo non gli dava la soddisfazione che immaginava; aver passato tanti
anni accanto alla terrestre dai capelli azzurri lo aveva cambiato radicalmente,
anche i suoi desideri più remoti e i suoi valori.
Per l’ennesima volta si voltò verso lo schermo, per vedere quando
ancora sarebbe dovuto rimanere all’interno della sua navicella: ancora nove ore,
nove ore che sembravano pressoché infinite.
Strinse i pugni e i denti pensando a come potesse essere la vita
di Bulma.
Magari era più felice senza di lui, potrebbe anche aver trovato
qualcun altro con cui condividere il resto della
vita…
Migliaia di punti interrogativi tormentavano la sua mente
impedendogli di essere lucido come dovrebbe.
**********
Bulma si diresse verso la sua camera, avvolta nel suo asciugamano
rosa, dopo essere uscita dalla vasca.
Non faceva che pensare alle parole che le erano state dette quel
giorno, sia di Trunks che di Yamcha; entrambi si riferivano ad un fatto avvenuto
la sera precedente, di cui lei ne era all’oscuro.
Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, si accorse della
presenza di un uomo steso sul letto.
Per un attimo pensò che si trattasse di Vegeta e le sue labbra
accennarono ad un sorriso, soltanto quando Yamcha parlò scosse la testa
riportando la sua mente alla realtà.
“Ciao tesoro” disse Yamcha mentre le fece segno di accomodarsi
accanto a se.
Bulma si sedette sul suo lato del letto, rimanendo con gli occhi
fissi sul suo compagno.
Si
sentiva un po’ in imbarazzo trovandosi nel suo letto insieme a
Yamcha.
Lo
stesso letto in cui fino alla notte precedente, almeno nella sua vecchia realtà,
aveva dormito Vegeta ogni notte.
Scosse la testa voltandosi dal lato opposto, cercando di scacciar
via dalla mente tutto ciò che riguardava il suo bel
principe.
Yamcha la osservò attentamente, prima di prendere coraggio e
decidersi ad affrontare l’argomento che, la notte precedente, sembrava aver
scosso tutti.
“So di aver reagito male, però ti prego…
guardami!”
Forse più per la curiosità che per le parole dette da Yamcha,
Bulma si voltò incrociando lo sguardo malinconico e dispiaciuto dell’uomo
accanto a se.
“Credo che sia meglio chiarire la questione una volta per tutte”
sospirò Yamcha, prima che un segno di assenso uscì dalle labbra di Bulma “Sono
d’accordo”
Era davvero curiosa di venire a conoscenza di quell’evento che
l’aveva tormentata per tutta la giornata.
“Sai bene che ti amo e che ti ho sempre amata…” si fermò
sospirando, cercando di trovare il coraggio per pronunciare quelle parole che
avrebbe preferito tener sepolte nella sua mente “pur di star con te ho accettato
il fatto di essere usato come ruota di scorta…”
Bulma lo guardava esterrefatta, non avrebbe mai immaginato che
Yamcha potesse dirle quelle parole, ne che lo pensasse davvero; l’aveva sempre
visto come un emerito superficiale e ingenuo, e finalmente, dopo tutti questi
anni, era diventato più maturo.
“All’inizio ho cercato di accettarlo, credendo e sperando che con
il tempo non sarebbe più stato così… ma non riesco più a sopportare di essere il
secondo”si voltò, non trovando il coraggio di guardarla negli
occhi.
“Capisco il forte legame che hai con Vegeta, avete un figlio
insieme… e so anche che nonostante lui sia via da anni e che non tornerà tu
continuerai ad amarlo”
Bulma era rimasta colpita dal suo discorso e non sapeva che dire.
Rimase in silenzio e chinò il viso verso il basso.
“Non riesco a continuare…” Yamcha aveva sospirato queste parole
con tutte le forze che gli erano rimaste.
Bulma alzò il volto di colpo, rimanendo con lo sguardo puntato su
Yamcha che lentamente si voltava verso di lei.
“Ho bisogno di chiarirmi le idee… forse è meglio che vada via per
un po’ di tempo, ho già pronti i bagagli”
Afferrò il borsone, colmo delle sue cose, da sotto gli occhi,
mentre Bulma seguiva con gli occhi ogni suo
movimento.
Rimase un attimo a guardarla, poi le si avvicinò e la baciò sulla
fronte.
Bulma era confusa e senza parole, mentre osservava la schiena di
Yamcha scomparire dietro la porta.
Aveva molte domane a cui non trovava risposta e ora non sapeva più
che fare.
Purtroppo anche questa realtà non era come avrebbe voluto, era
sempre legata a Vegeta e questo, ora lo aveva capito, non lo poteva cambiare,
anche se ora non era vicino a lei.
Si
lasciò cadere pesantemente sul letto e cercò di prendere sonno, sperando di
risvegliarsi nella sua vecchia realtà.
Continua…
Scusate per il ritardo! Sto aggiornando dal pc di una mia amica
siccome ho appena cambiato il mio che era in tilt e la connessione a internet
non mi riesce quasi mai. Sorry!
Come sempre ci tengo a ringraziare chi ha letto e specialmente chi
a recensito:
Feleset90 - nana987 –
Vegetina - Sybelle - Marron
Mi
sono accorta che le rece sono calate e vi chiederei di trovare due minuti per
lasciare un piccolo commento, vorrei sapere che ne
pensate.
Ancora
un’ultima cosa, perdonatemi se trovate qualche errore, specialmente nei tempi
dei verbi. Mi sono trovata un po’ in difficoltà a scrivere questo capitolo e
rileggendolo non mi sembra venuto molto bene!
Ora
ho detto tutto…
*un
bacio… Liri
|
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Capitolo 22 *** Ripensamenti ***
Ripensamenti
Dopo il lungo viaggio all’interno della sua
navicella, finalmente, Vegeta era arrivato presso la sua
meta.
Scelse un luogo deserto per atterrare; non voleva
far sapere a nessuno che fosse lì.
Uscì dalla navicella e scese lentamente al
suolo.
Si guardò in torno, come per controllare che non ci
fosse niente di strano, poi si concentrò per individuare, fra le tante aure,
quella di Bulma.
Perfetto, si trovava a casa ed era
sola!
Non sapeva se questa potesse essere una buona o una
cattiva notizia.
Senza lasciarsi il tempo per poter riflettere, si
alzò in volo, per dirigersi verso quella che, nella sua vecchia vita, era la sua
casa.
Bulma era sola in casa, accovacciata sul divano e
immersa nei suoi pensieri.
Quel giorno, per lei, era stato al quanto strano,
pieno di sorprese e di situazioni che non si sarebbe mai
aspettata.
Adesso, alla fine di quella strana giornata, i suoi
pensieri sono diretti solo e unicamente verso lui, Vegeta.
Una lacrima le riga una guancia, mentre pensa allo
sbaglio più grosso che ha potuto commettere, e senza a cui poter porre
rimedio.
“Chi sa Vegeta come si trova in questa vita?” si
chiede, sperando dentro di se che almeno lui stesse conducendo la vita che
desiderava.
“Chi sa se adesso ha un’altra
donna?”
Sente una fitta al petto pensando a questa
possibilità.
Scuote la testa, come per voler cacciare via questo
pensiero dalla sua mente.
La sua vita le mancava più di quanto potesse
pensare, i suoi figli, Vegeta…
Ora doveva solamente trovare una soluzione, doveva
riprendersi la sua vecchia vita ad ogni costo!
Vegeta si trovava lì, davanti alla Capsule Corp. e,
da una finestra, stava osservando Bulma.
L’aveva vista, lì, nella sua enorme casa, sola,
mentre una lacrima scendeva, poi un’altra, ed un’altra
ancora…
Gli bastò poco tempo per capire che anche la vita
di Bulma non era come sperava.
Ora si chiedeva cosa dovesse fare…
Andare da lei? Per cosa ottenere,
poi?!
Allora cosa doveva fare?
I suoi pensieri furono interrotti da un’aura che si
stava avvicinando.
“Mamma, sono a casa!”
“Ciao tesoro”
Bulma si asciugò velocemente le lacrime che aveva
versato, mentre Trunks la stava raggiungendo.
Trunks rimase sorpreso di vederla in quello stato:
anche se cercava di nasconderlo era chiaro che stava
piangendo.
“Cosa è successo?”
“Niente, non ti preoccupare…”
Trunks decise di non domandarle altro, dato che
cercava di evitare il discorso.
“Allora… qualcosa di nuovo?”
Bulma sapeva che avrebbe dovuto dirgli di Yamcha,
ma prima voleva sapere qualcosa su suo Trunks, anche se era la stessa persona
che aveva conosciuto nell’altra vita, sentiva che c’era qualcosa di diverso nei
due, e qualcosa di diverso nel loro rapporto.
“Direi di no… sempre il
solito!”
Nella stanza calò il
silenzio.
Entrambi si sentivano a disagio e in imbarazzo, per
il fatto che era accaduto recentemente, e di cui Bulma ne era
all’oscuro.
“Vado a studiare… forse non farò in tempo a finire
per cena, cenate pure senza di te!”
Il piccolo sayan stette per andare nella sua
stanza, quando le parole della madre lo fecero rimanere
lì.
“Tesoro, ti devo parlare…”
Bulma esita, non sapendo come avrebbe preso la
notizia.
“Yamcha se ne è andato, non
tornerà…”
Il loro sguardi s’incrociano, mentre lo stupore è
ben evidente sul viso di Trunks.
“Come mai? Cos’è successo?”
Bulma cerca di trovare qualche spiegazione
ragionevole: non vuole che suo figlio sappia che Yamcha l’ha lasciata perché è
ancora innamorata di Vegeta.
“Non ha funzionato… è
finita!”
Trunks legge chiaramente negli occhi della madre
che c’è qualcos’altro sotto.
“Se non vuoi dirmelo basta che me lo
dici!”
Afferma, uscendo dalla stanza, incurante della
madre che lo chiama.
Continua…
Scusatemi, sono davvero imperdonabile per tutto il
tempo che vi ho fatto attendere, specialmente senza prima avvisare… mi dispiace
tantissimo!!
Ci tengo tantissimo a ringraziare chi ha letto e, specialmente, chi ha
recensito:
nana987 - Micol_89 - Swwtcicia - Feleset90 - Sybelle - Marron - bulma_15 – Vegetina - bulma90
spero di
trovarvi ancora qui, ci tengo moltissimo al vostro parere!
* un
bacio…
Liri
|
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