L'origine del nostro amore

di liri
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** il litigio ***
Capitolo 2: *** La notizia ***
Capitolo 3: *** Il piano ***
Capitolo 4: *** La seduta ***
Capitolo 5: *** Chi sei? ***
Capitolo 6: *** L'incontro ***
Capitolo 7: *** Super sayan ***
Capitolo 8: *** Che intenzioni hai? ***
Capitolo 9: *** Ricordi dolorosi ***
Capitolo 10: *** Per chi mi ha voluto bene! ***
Capitolo 11: *** Sotto le stelle ***
Capitolo 12: *** Una bella notizia ***
Capitolo 13: *** Un arrivo speciale ***
Capitolo 14: *** Nel passato ***
Capitolo 15: *** Merita di meglio! ***
Capitolo 16: *** Addio! ***
Capitolo 17: *** Cambiare la storia ***
Capitolo 18: *** Vita migliore? ***
Capitolo 19: *** Nuova vita... di Bulma ***
Capitolo 20: *** Nuova vita... di Vegeta ***
Capitolo 21: *** Verso la Terra ***
Capitolo 22: *** Ripensamenti ***



Capitolo 1
*** il litigio ***


L’origine del nostro amore

 

 

Il litigio

 

Era un giorno normale alla capsule corp. Bra, che aveva cinque anni, stava giocando in camera sua, Trunks stava facendo i compiti nella sua stanza e Vegeta il suo solito faticoso allenamento nella GR, ma una donna dai capelli azzurri, e con un’espressione molto molto arrabbiata, stava camminando velocemente verso la GR.

Vegeta che si stava allenando, all’improvviso senti la gravità abbassarsi e la porta sbattere violentemente.

Sulla soglia della porta, apparve Bulma infuriata come non mai, prossima ad un’esplosione di rabbia.

Vegeta era sorpreso e infastidito al tempo stesso dal comportamento di Bulma, ma non ebbe neanche tempo di aprire bocca, che Bulma incominciò a sbraitargli contro.

“ma come ti sei permesso… ma come ti sei permesso dico io” incominciò così Bulma il suo sfogo “ti avevo già detto che tu non ti devi neanche avvicinare ai miei clienti…” fece una pausa per riprendere fiato e cercare di darsi una calmata, ma non ci riuscì “come ti sei permesso di piombare nel mio ufficio e di minacciare di morte i miei clienti! Come ti sei permesso??” 

Mentre parlava, Bulma si avvicinò sempre di più a Vegeta, sembrava che l’avrebbe aggredito da un momento all’altro.

“non ti azzardare più a piombare nel mio ufficio e di avvicinarti ai miei clienti! Sono stata chiara?” concluse in fine Bulma, anche se aveva un’espressione affatto calmata.

Più Bulma parlava, più Vegeta s’irritava, come si permetteva quella donna di dargli ordini?

“donna dovresti saperlo, io sono il principe dei sayan, non prendo ordini da nessuno, faccio quello che voglio quando voglio chiaro?” disse alzando sempre di più la voce ”e adesso sparisci mi devo allenare!” così dicendo si girò e aspettò che Bulma se andasse per alzare la gravità, ma Bulma, non aveva nessuna intenzione di andarsene, era più agguerrita che mai, e non avrebbe permesso a quello scimmione presuntuoso di passarla liscia.  

“no mio caro, io non me ne vado affatto” disse Bulma alzando sempre di più la voce “non ti permettere più di parlarmi così… mentre tu passi tutto il giorno ad allenarti io lavoro mio caro… ma non mi aspetto che tu capisca che significa, dato che non sei capace di fare altro che pensare a te stesso e ad allenarti per distruggere Goku, cosa che sanno tutti quanti è impossibile… comunque sia io non voglio assolutamente che tu intralci il mio lavoro! sono stata chiara o hai problemi di comprensione principe dei miei stivai? E non chiamarmi più donna!”detto questo, Bulma resto un po’ a fissarlo negli occhi, poi si girò.

A quelle parole, Vegeta resto sorpreso, e incominciò a ripensare a tutto quello che Bulma aveva detto, parola per parola, come si permetteva di parlarle così, e di dirle che non è in grado di capire o che pensa solo a se stesso, sapeva di non sapersi aprire con qualcuno, ma aveva sempre pensato che Bulma lo capisse, che sapeva quello che veramente pensava e che c’era nel suo cuore, ma a quanto pare, quella donna è più stupida di quello che sembra.

“come ti permetti tu stupida oca starnazzante” più pensava, più s’infuriava e la vena che aveva sulla testa incominciò a pulsare “io sono il principe dei sayan devi portarmi rispetto! Dopo tutti questi anni ancora non hai capito con chi hai a che fare!? Io posso distruggerti a occhi chiusi! Ma su una cosa hai ragione, a me non importa niente ne di te ne dei mocciose ne di nessun’altro, penso solo a me stesso! Perché dovrei pensare a voi esseri inferiori!?”

Bulma era rimasta di stucco a quelle parole, non pensava davvero quello che ha detto, ma non pensava che Vegeta fosse così crudele, pensava di essere riuscita a cambiarlo un pochino in questi anni, in vece no.

“ho capito” disse mantenendo un tono più calmo possibile “a te non importa niente di me, ne di Bra e Trunks” adesso il tono andò aumentando “e a noi perché dovrebbe importare di te è? Specialmente a me?... Ho avuto pazienza fino in questo momento, ho cercato di amarti, di comprenderti, di giustificarti… ma adesso basta” disse questa volta con gli occhi velati da lacrime, che non voleva far cadere davanti a lui “da adesso tu sei fuori dalla vita mia e dei miei figli… vattene da questa casa da questo pianeta e non tornare mai più! Non voglio avere più niente a che fare con te! Sparisci e non farti mai più vedere” disse decisa più che mai, si girò per andare via e a bassa voce disse “ho sofferto già abbastanza a causa tua, ma adesso le cose cambieranno” stette per andare verso l’uscita, quando una mano possente gli bloccò il polso.

Vegeta non riusciva a credere a quello che aveva sentito. Non riusciva a credere che la donna che aveva amato e che amava, a cui aveva permesso di entrare nel cuore e nell’anima, a cui aveva donato il suo corpo, il suo cuore e la sua vita gli dicesse, no anzi, gli ordinasse di andarsene e di non tornare mai più. Gli dispiaceva per averla fatta soffrire, ma il suo orgoglio era troppo forte per ammetterlo.

“non crederai mica che me ne vada?! Te l’ho detto e ripetuto molte volte donna io faccio quello che voglio e non prendo ordini da nessuno! E io resterò a vivere qui!”

Bulma non si meravigliò molto di quella risposta, sapeva che prima o poi se ne sarebbe andato e quindi gli disse tranquillamente “fai come vuoi! Ma non voglio più avere niente a che fare con te” detto questo si divincolò dal braccio del marito e aprì la porta, poi si girò verso Vegeta e disse “da adesso sei libero… fai quello che vuoi non mi interessa… ma stammi lontano e non intrometterti nella mia vita” detto questo, scomparve battendo la porta.

Vegeta restò a pensare, fissando la porta da cui era uscita Bulma. Non poteva credere che l’aveva appena lasciato, e adesso che avrebbe fatto, senza di lei, senza di Bulma, la sua ragione di vita?

Non voleva ammetterlo, neanche a se stesso, ma voleva con tutto se stesso che Bulma si rimangiasse quello che aveva detto, voleva andare da lei e stringerla a se, farle capire che la ama e che lei è tutto per lui. Ma no. Non l’avrebbe mai fatto. Se c’era qualcuno che doveva scusarsi e fare la prima mossa era Bulma, anche se sapeva che questa volta non l’avrebbe fatto, ma lui non poteva dirgli quello che pensava, no.

Il suo orgoglio non l’avrebbe sopportato.

 

Intanto Bra e Trunks, sentendo delle urla, erano usciti dalle loro stanze e si erano nascosti per ascoltare il litigio.

Non riuscivano a credere alle proprie orecchie.

Avevano sentito molte volte i genitori litigare, anche per sciocchezze, ma questa volta era diverso, sentivano che la madre era sincera quando aveva detto che lasciava libero Vegeta, e che no si sarebbe certo tirata indietro.

Dovevano intervenire, aiutarli in qualche modo a superare questo ostacolo, il problema era come, che cosa potevano fare?

 

Invece,  Bulma era andata in camera sua a piangere. Non poteva credere a quello che era appena successo, non poteva credere di aver davvero lasciato Vegeta, ed anche se era stata lei a lasciarlo faceva male lo stesso, perché lei lo amava, poteva avere tutti i difetti esistenti, ma lei lo amava, ma non voleva continuare a soffrire così, voleva che il suo amore fosse ricambiato.

Poi pesò “quel che è fatto è fatto, anche se decidessi di perdonarlo, cosa che non farò, e dicessi che mi dispiacesse, Vegeta non mi potrà mai perdonare… Ma adesso devo guardare avanti, un futuro senza Vegeta, devo pensare solamente a me e a i miei figli… Già Trunks e Bra… e adesso che gli dico a loro… no… loro non se lo meritano… saranno loro a pagare le conseguenze di questo pasticcio e non se lo meritano”

Bulma era sempre più preoccupata, anche se era sicura di quello che aveva fatto, era difficile guardare avanti, un futuro diverso da come se lo era sempre immaginato, ma doveva essere forte, e prima o poi avrebbe trovato la felicità.

 

 

Continua…

 

Ecco la mia seconda ff, non so se continuarla o cancellarla, perché non mi convince molto.

 

Scrivete rece sia positive che negative e ditemi se devo continuarla o no, altrimenti la cancello.

 

Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta.

 

Kiss… Liri

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La notizia ***


La notizia

 

La piccola Bra e Trunks, dopo aver assistito di nascosto al litigio tra i genitori, andarono in camera di quest’ultimo per cercare di trovare una soluzione per far riappacificare i genitori.

“Trunks, che cosa possiamo fare?” disse la piccolina con gli occhi pieni di lacrime “io non voglio che mamma e papà si lasciano… voglio che rimangano insieme!”

Trunks, rattristato per le parole della sorellina, e per la spiacevole situazione, cercò di tirarla su di morale “non preoccuparti sorellina… si sistemerà tutto vedrai!” disse con un tono poco convincente, che lasciava vedere la sua preoccupazione.

“lo spero proprio!” e così dicendo, Bra scoppiò in un mare di lacrime.

 

Passarono giorni, e Bulma e Vegeta non fecero altro che ignorarsi.

Bulma si era buttata a capofitto sul lavoro per cercare di non pensare a Vegeta.

Dopo aver accompagnato a l’asilo la piccola Bra e a scuola Trunks, Bulma andava in laboratorio e ci restava tutto il giorno, oppure passavo il tempo insieme ai suoi figli per cercare di tirargli su un po’ il morale. Aveva progettato decine di nuove tecnologie a dir poco geniali, almeno a qualcosa era servita la rottura con Vegeta, anche se non potè fare a meno di notare come i suoi figli fossero tristi da quando gli aveva comunicato la triste notizia.

 

Dopo aver passato una notte insonne e piangendo, Bulma aveva deciso di comunicare la notizia a Bra e Trunks, anche se non era nello stato emotivo migliore per farlo.

Dopo aver svegliato Bra e Trunks, quella mattina, andò in cucina e preparò una meravigliosa colazione.

La tavola era apparecchiata, e extracolma di tutto quello che si potrebbe desiderare per fare colazione, cornetti con la cioccolata, vari tipi di marmellata, ciambelle di tutte la variazione possibili, toast, biscotti, torte, crostate e molti tipi di bevande.

Arrivarono Bra e Trunks, entrambi assonnati e con un’espressione da funerale.

Bulma li accorse con il sorriso migliore che poteva fare quel giorno, anche se non risultò molto felice “ben svegliati miei angioletti” disse cercando di sembrare più felice possibile “sedetevi e mangiate… ho preparato una grande colazione”

Trunks e Bra si scambiarono uno sguardo sorpreso. Come poteva Bulma reagire così, come se non fosse successo niente, dopo quello che era accaduto la sera prima? Era chiaro che stesse soltanto fingendo di essere felice, perché nei suoi occhi si poteva leggere benissimo che aveva passato una notte in lacrime.

Trunks e Bra, si sedettero a mangiare cercando di essere i più naturali possibile, ma non era affatto facile.

Si sedette anche Bulma e cominciarono a fare colazione senza aspettare Vegeta, come invece facevano di solito.

Nessuno dei due bambini domandò dove fosse Vegeta e perché non bisognava aspettarlo, e da questo Bulma dedusse che i bambini avevano sentito il litigio.

Forse almeno sarebbe stato più facile spiegare loro la situazione.

Prima della fine della colazione, Bulma assunse uno sguardo serio e triste e disse “ragazzi… io.. io vi dovrei parlare…” ci fu qualche secondo di silenzio, e tutti assunsero un’espressione triste, poi Trunks disse “lo sappiamo…” gli sguardi di tutti si fecero ancora più tristi, poi Trunks aggiunse “sappiamo quello che è successo… tra te e papà… e.. che l’hai lasciato”

Sulle guance di Bulma cominciarono a scendere lacrime, lacrime cariche di tristezza e che non avevano intenzione di cessare, poi si fece coraggio e incominciò a parlare “mi dispiace… mi dispiace davvero tanto credetemi…”disse con voce infinitamente triste “ma… io non potevo continuare a vivere così… non ci riesco” disse questa volta con voce carica di rabbia.

“io… non cerco da voi comprensione o appoggio… ma vi chiedo solo di non odiarmi” detto questo, Bulma si alzò da tavola e andò in laboratorio, lasciando Bra e Trunks più tristi e confusi, avevano solo cinque e tredici anni, non potevano comprendere quello che significasse per lei.

 

Da quel giorno, i rapporti tra i componenti della famiglia Brife cambiarono, e non in meglio.

Vegeta non c’era quasi mai in casa, da quando Bulma gli aveva smontato la GR pezzo per pezzo, dicendo che non gli importava visto che non faceva più parte della sua vita.

Da quella situazione, nacque un altro battibecco, con vincitrice Bulma, visto che Vegeta non sapeva più che cosa risponderle.

Quello che aveva detto Bulma era vero, lei lo aveva lasciato e cacciato fuori dalla sua vita, ma non avendo un altro posto dove andare, ma soprattutto non voleva che un altro uomo prendesse il suo posto nella sua vita e nel suo cuore, così era rimasto a vivere alla Capsule corp.

Anche il rapporto che aveva con i suoi figli era cambiato.

Trunks lo ignorava del tutto, come la madre. Secondo lui era Vegeta che aveva sbagliato e aveva deluso tutti.

Bra ogni volta che lo vedeva si metteva a piangere e scappava via. Non voleva più vederlo, ma in fondo era solo una bambina, e non poteva minimamente capire la situazione.

Anche i rapporti tra Bulma e i suoi figli cambiarono, Trunks, anche se non voleva prendere la parti di nessuno, era dalla parte di Bulma, almeno lei si è degnata di spiegargli la situazione, e non di ignorarlo ancora più di prima come invece ha fatto Vegeta.

Bra invece, all’inizio aveva deciso di ignorare i suoi genitori, ma da dopo le parole che le aveva detto Trunks, cioè che i loro genitori gli vorranno sempre bene anche se non saranno insieme, e che non devono odiarli per questo.

Le parole del fratello avevano funzionato per quanto riguarda la madre, con lei parlava ancora, da quando si era separata da Vegeta, Bulma ha cercato di passare più tempo possibile con Bra e Trunks, specialmente con Bra che si sentiva abbandonata, ma con Vegeta, le parole del fratello non l’avevano convinta, lei non riusciva a sostenere quello sguardo freddo e indifferente dopo quello che era successo, e dopo che non si è neanche preoccupato per lei, di parlarle, o semplicemente di starle vicino.

 

Ma più tempo passava, e più a Trunks e Bra non stava bene questa situazione. Dovevano fare qualcosa, ma cosa? Era questo il problema, fino a ché un giorno arrivò una telefonata, e a Trunks venne un’idea…

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Ho modificato solamente alcune frasi in cui c’erano molti errori, spero almeno un po’ di averla migliorata! Presto spero di postare il continuo!

 

 

Che ne dite di questo capitolo? Mi farebbe tanto piacere ricevere qualche rece per capire se se vi piace o no, e se faccio bene a continuarlo.

 

Ringrazio:

emyc: grazie per il tuo sostegno e sono contenta che ti piaccia. Voglio sapere che ne pensi di questo capitolo. Ci conto. Ciao ^^  kiss

LORIGETA: grazie per la rece, ci tengo moltissimo a sapere la tua opinione. sono contenta che ti piaccia. Ciao… tvttttb.

haruhi_chan: grazie, sono tanto contenta che ti piaccia. Fammi sapere che ne pensi di questo cap. baci

Shashi: sono molto contenta che ti piaccia, aspetto una tua rece. kiss

Ketuzza: grazie per il tuo sostegno! Sono felicissima che ti piaccia! Vorrei la tua opinione anche su questo cap… smak

Sweeterika: sono contenta che ti piaccia, e ho deciso di continuarla se continuerà a piacere. Grazie e fammi sapere che ne pensi di questo capitolo. Ci conto… kiss

vegeta's family fan: sono contentissima che ti piaccia, e è vero avrei dovuto mettere prima l’età di trunks, hai ragione. Spero che mi perdonerai e fammi sapere se questo cap. ti piace. Ci conto. Baci

bulma_89: grazie per la rece, sono felice che ti piaccia. aspetto di sapere che ne pensi di questo capitolo. smak

Sarah ssj4: grazie tanto tanto tanto, sono felicissima che ti piaccia e spero che questo cap ti sia piaciuto. Fammi sapere che ne pensi. kiss

Princess of sayan: grazie davvero tanto, sia per la rece e per aver messo la mia storia tra preferiti. Aspetto di sapere che ne pensi di questo capitolo! Ci conto tanto! bacioni

Silvia:grazie per il tuo appoggio, aspetto di sapere che pensi di questo capitolo, spero che ti piaccia. Smak

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia. Spero vi sia piaciuta, e mi piacerebbe conoscere l’opinione. Vi prego di recensire.

Un bacione a tutti.

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Capitolo 3
*** Il piano ***


Il piano

 

Il telefono squillò, e Bulma andò a rispondere.

“pronto!” disse Bulma mentre metteva il viva voce. “ciao Bulma sono Chichi… senti so che non è un bel momento per te, visto quello che è accaduto con Vegeta, ma ti volevo chiedere se questo week-end Goten poteva stare da te!” disse la donna un po’ a disagio.

Sapeva quello che Bulma stava passando, e che se anche non voleva darlo a vedere, soffriva molto.

“certo Chichi ma come mai? Tu e Goku?”disse Bulma incuriosita.

Era raro che Chichi le chiedesse di tenere Goten, di solito non aveva mai niente da fare.

“vedi ecco… conosco un terapeuta per coppi bravissimo, e volevo portare Goku a fare una terapia di gruppo per fargli capire quello che si fa in un matrimonio”

Bulma a stento credeva alle sue orecchie, davvero Goku in terapia? Non ce lo vedeva proprio.

“cosa? Davvero Goku viene con te a fare una terapia di coppia? Non l’avrei mai detto!”

In quel momento entrò Trunks, si mise ad ascoltare quello che dicevano le due donne, e gli venne un’idea.

Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? La terapia! Certo visto la situazione che si era creata, sarebbe stato difficile convincere i suoi genitori, ma bisognava assolutamente fare qualcosa. Forse sarebbe stato meglio non dirglielo, però gli serviva aiuto, non poteva riuscirci da solo.

Intanto che pensava, la telefonata tra le due donne continuava.

“veramente, lui non lo sa… gli ho detto che andremo in vacanza!” ammise la donna.

“e una volta li, come pensi di portarcelo?” chiese Bulma, curiosa di conoscere il piano di Chichi..

“gli dirò che andremo ad una festa, e una volta li non avrà scampo!” “ottimo piano Chichi”

Trunks aveva ideato il suo piano. Avrebbe chiesto a Chichi di aiutarlo, lei conosceva il terapista e potrebbe aiutarlo a organizzare tutto.

“mamma?” Bulma si girò, non si era accorta della presenza di Trunks “o ciao Trunks, non mi ero accorta che eri qui!” “questa sera posso andare da Goten?” chiese ansioso di mettere in atto il suo piano.

Al posto di Bulma rispose Chichi “per me va bene… Goten si sta annoiando da solo” poi Bulma disse “ok Trunks puoi andare” “allora vado subito” disse Trunks uscendo di corsa da casa.

 

Dopo pochi minuti, Trunks arrivò a casa Son.

Chichi gli aprì la porta, non fece in tempo a salutarlo che disse“Chichi devo parlarti”

Chichi rimase sorpresa nel vedere Trunks così ansioso “ciao Trunks… dimmi pure”

Trunks non perse tempo e subito disse “ho ascoltato la chiamata tra te e mia madre… e volevo chiederti di aiutarmi a far incontrare i miei genitori con quel terapista”

Ora Chichi capì, Trunks voleva far rimettere insieme i suoi genitori era comprensibile.

“vorrei aiutarti, ma non credo proprio che tuo padre verrebbe” Trunks già era pronto a tutto “non è necessario che lo sappia! Faremo venire il terapista a casa, e con una scusa attireremo mia madre e mio padre nella stessa stanza, poi io, Goku, Goten e Gohan sorveglieremo mio padre nel caso tentasse di scappare! Mi sembra un bel piano che dici?”

Chichi restò meravigliata, quel bambino aveva l’intelligenza della madre e la furbizia del padre.

“certo, ma non so se possa riuscire” disse Chichi diventando poi più triste vedendo Trunks con lo sguardo abbassato e infinitamente triste “senti Chichi… io ci devo provare… devo fare qualcosa… mamma era più felice quando era con papà, anche Bra, eravamo tutti più felici… ti prego… non ho niente da perdere.

La donna, commossa dalle parole del bambino accettò, sperando che sarebbe filato tutto liscio.

 

Continua…

 

Il piano funzionerà? Il terapista sarà un tipo normale?

 

Spero di non aver deluso nessuno con questo capitolo! VI PREGO fatemi sapere che ne pensate se volete che continui a scriverla, perché non sono molto soddisfatta. 

 

Ringrazio:

emyc: spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto! Fammi sapere che ne pesi! Smak

jennybrava: grazie, non credo affatto di essere brava, spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto! Ho provato a non dilungare troppo le cose, anche se non credo di esserci riuscita… lasciami una rece! Kiss

princess of sayan: grazie, sono felicissima che ti piaccia e spero che con questo capitolo tu non abbia cambiato opinione! Anche se non credevo, sembra che questa mia storia piaccia più delle altre che stò scrivendo, anche se non mi soddisfa molto… fammi sapere che ne pensi! Bacioni

vegeta's family fan: sono felice che ti piaccia e spero che questo capitolo ti piaccia altrettanto… dimmi che ne pensi… smak

Giuliathebest:grazie di avermi fatto notare i miei errori, non smetterò mai di farli, comunque sono felice che ti piaccia e aspetto di sapere se anche questo capitolo ti piace… kiss

LORIGETA:ciao… ecco il capitolo e dimmi che ne pensi sinceramente, perché non mi soddisfa gran chè! Conto molto sulla tua opinion! fammi sapere!... ho saputo che hai problemi con msn, anche a me non funziona più, e quindi uso webmessenger.msn.com è come msn… vabè ciao a presto spero! Bacioni

 Shashi: spero che questo capitolo ti abbia soddisfatto! Fammi sapere che pensi di questo!... smak

BulmaV: sono extrafelice che ti piaccia, fammi sapere che pensi di questo capitolo… kiss

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Capitolo 4
*** La seduta ***


La seduta

 

Era finalmente arrivato il giorno in cui Trunks avrebbe messo in atto il suo piano.

Chichi aveva parlato con il terapista, il dottor Liebe.

Il dottor Lieb, era un uomo giovane, sulla trentina, e molto attraente.

Aveva i capelli castani, e occhi miele, un corpo atletico e muscoloso.

Si diceva in giro che era il miglior terapista per coppie che potesse esistere, ed era anche soprannominato Cup, abbreviazione di Cupido.

Si diceva anche che, sembrava che ti potesse leggere nella mente. Chi sa se era vero?

Trunks era molto nervoso e agitato.

Il suo piano doveva riuscire ad ogni costo.

La prima fase del piano era incominciata.

In salotto c’erano lui, Bra, Chichi, Goku, Gohan, Goten e il dottor Liebe.

Trunks avrebbe chiamato Bulma dicendogli che c’era Chichi in salotto che voleva parlargli, e che sembrava molto urgente.

Bra, invece, sarebbe andata da Vegeta a dirgli che Goku gli voleva parlare.

La prima ad entrare in salotto fu Bulma.

Appena varcò la soglia della porta era rimasta molto sorpresa e confusa, che facevano li tutti quanti? e chi era quell’estraneo? Si stava domandando.

“ragazzi, che è successo? e che ci fate tutti qui?” chiese Bulma, molto preoccupata e spaventata.

Tutti quanti i presenti in quella stanza avevano espressioni molto tristi, e Bulma cominciò a pensare che fosse morto qualcuno, o forse la Terra era ancora in pericolo.

Voleva capire cosa stesse succedendo.

Nessuno fece in tempo a rispondere alla domanda di Bulma che ecco che entrarono anche Vegeta e Bra.

“Kakarot che hai così importante da dirmi da far interrompere il mio allenamento?” disse Vegeta mentre entrava.

“è quello che vorrei sapere anch’io!” disse Bulma che stava incominciando a spazientirsi.

Come mai tutto questo mistero? Che è successo? E poi, che ci fa Vegeta qui? Si stava chiedendo.

Vegeta si guardò attorno e anche lui, come Bulma, si chiese cosa stesse succedendo.

All’improvviso, tutti quanti i presenti, tranne Bulma, Vegeta e il dottor Liebe, andarono verso la porta.

Chichi e i bambini uscirono senza dire una parola, tranne Goku e Gohan che si misero vicino a Vegeta, nel caso tentasse di scappare, mentre Bulma e Vegeta erano ancora più confusi di prima.

Il dottor Liebe fu il primo a parlare e disse “buon giorno, io sono il dottor Liebe, ma potete chiamarmi Cup, e sono un terapista per coppie”

Bulma e Vegeta non riuscivano a credere alle proprie orecchie.

Adesso era tutto chiaro, cercavano di farli ritornare insieme.

“allora? Chi se ne importa!” disse Vegeta “tu Kakarot e voi altri, mi avreste fatto interrompere l’allenamento per queste sciocchezze? Io me ne vado!” disse Vegeta più arrabbiato e seccato che mai.

A quel punto, Goku e Gohan, lo afferrarono per le braccia, cercando di trattenerlo, mentre Vegeta scalciava, si dimenava, e gridava “lasciatemi! Sono il principe dei sayan, vi farò pagare caro questo affronto! Lasciatemi! Kakarot quanto mi sarò liberato di te non resterà altro che il ricordo!”

Goku era quasi terrorizzato dalle parole di Vegeta, non lo aveva ma visto in quello stato.

“Vegeta ha ragione! Che ci facciamo qui? Ormai noi non stiamo più insieme!”

Il dottor Liebe sorrise e disse “su avanti, non fate i capricci! Nessuno vi costringe a tornare insieme… però si vede benissimo che… nonostante tentiate di nasconderlo… vi amate moltissimo!”

Vegeta sentendo quelle parole diventò una furia “ma che stai dicendo razza di citrullo? Io sono il principe dei sayan e non so cosa significhi amare! E non rivolgerti più con quel tono a me chiaro?”

Bulma invece, sentendo quello che aveva appena detto Vegeta disse “lo vede? Non è possibile amare uno come lui!” disse convinta.

Il dottor Liebe pensò, che mai aveva avuto un caso come questo, due pazienti entrambi così orgogliosi e testardi, ma sapeva benissimo cosa fare.

“bene! Allora Vegeta, se credi di non saper amare, fai questa seduta insieme a Bulma… se non funzionerà non avrai perso niente, se invece funzionerà avrai imparato ad accettare il tuo amore per Bulma!... e tu Bulma! Se non funzionerà non avrai perso niente, se sarà il contrario ritornerai con Vegeta! Allora che ne dite?”

“ma sei diventato matto!” disse Vegeta fuori di se dalla rabbia “io non ti conosco e non prendo ordini da nessuno! Ho altro da fare che perdere tempo con degli idioti come voi!” disse girandosi di spalle al dottore.

“sai Vegeta, Trunks ti aveva descritto come un uomo forte e coraggioso, ma credo che si sbagliasse!... sei solo un codardo!”

Vegeta si stava arrabbiando sempre di più, la vena sulla testa iniziò a pulsare molto velocemente, sembrava quasi che stesse esplodendo di rabbia.

“come osi razza di babbeo! Io ti disintegro! Sei solo un pazzo strizza cervelli che si diverte a prendersi gioco di tutti! Io non sono affatto un codardo!”  

“allora, se non sei un codardo partecipa a questa seduta! Oppure dimostrerai a tutti che sei un codardo, e dovrebbero chiamarti il principe dei codardi non dei sayan!” disse il dottor Liebe sapendo che aveva fatto centro.

Vegeta ghignò, incrociò le braccia, e rimase li immobile, in segno d’approvazione.

Sapeva benissimo di essere stato ingannato, ma non poteva tirarsi indietro dalla sfida che gli aveva lanciato lo strizza cervelli.

Anche Bulma accettò, voleva almeno tentare di cercare di cambiare Vegeta un’ultima volta, e tanto non aveva niente da perdere.

Così tutti e tre, rimasero soli nella stanza, e si sedettero per cominciare la seduta.

 

Continua…

 

Che accadrà durante la seduta? Vegeta e Bulma torneranno insieme?

 

Che ne dite di questo capitolo? Vi prego RECENSITE.

 

Ringrazio:

vegeta's family fan: sono felice che ti piaccia! Continua a seguirmi, e fammi sapere che ne pensi! kiss

princess of sayan: spero ti sia piaciuto questo capitolo… fammi sapere che ne pensi! smak

jennybrava: grazie, sono felice che il capitolo precedente ti piaccia! Aspetto di sapere che pensi di questo! bacioni

emyc: grazie per la rece! fammi sapere che pensi di questo capitolo! kiss

bulmaV: spero che questo capitolo ti piaccia! Fammi sapere! baci

 

 

  

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Capitolo 5
*** Chi sei? ***


Chi sei?

 

Rimasero in silenzio per alcuni minuti, mentre il dottor Lieb, osservava la tensione che c’era tra loro.

Bulma e Vegeta evitavano di guardarsi, e entrambi avevano lo sguardo fisso sul dottore.

Vegeta, stanco di perdere tempo in questo modo disse “allora dobbiamo stare qui tutto il giorno a perdere tempo? Sapevo di non dover accettare!”

Bulma non disse niente, ma fece capire al dottore di essere d’accordo con Vegeta.

“allora…” disse il dottore con tono sicuro “raccontatemi di voi… come vi siete conosciuti?”

Vegeta sbarrò gli occhi, aveva appena capito che doveva parlare della sua relazione con Bulma, e di certo non voleva parlarne con uno sconosciuto.

Bulma restò in silenzio cercando di trovare una risposta, non poteva dirgli di essersi conosciuti su Namec e che Vegeta stava quasi per uccidere lei e i suoi amici, così disse “ci siamo conosciuti tramite il mio amico Goku” disse cercando di essere il più convincente possibile.

Non sapeva che dire, così disse la prima cosa che le venne in mente.

“si, Goku, il mio migliore amico, aveva organizzato una festa, e c’era anche Vegeta…”

Vegeta restò incerto dalla storia della moglie, mentre il dottor Lieb era poco convinto, anzi per niente.

“ne sei sicura Bulma?” disse il dottor Lieb “sicura che non vi siete conosciuti su Namec?”

chiese ad un tratto.

Bulma e Vegeta rimasero a dir poco sorpresi, e vennero ad entrambi un sacco di punti interrogativi, come faceva il dottor Lieb a saperlo? Chi era veramente? E cosa voleva fare?

“ora basta scherzare!” disse Vegeta puntando il dito contro il dottore “chi sei veramente? Come fai a sapere dove ci siamo conosciuti? Parla se non vuoi finire all’altro mondo!”

Il dottor Lieb restò indifferente alle minacce di Vegeta, come se si trovasse davanti un uomo qualunque.

Doveva dirgli chi era veramente per poter aiutarli a tornare insieme.

“e va bene… vi dirò chi sono anche se non ci crederete” disse con una calma quasi inquietante, mentre Bulma e Vegeta morivano di curiosità “io sono… Cupido”

Bulma scoppiò in una risata che durò per minuti, mentre Vegeta rimase indifferente perché pensava che si stesse prendendo gioco di lui.

“avanti non dire sciocchezze!” disse Vegeta interrompendo la risata di Bulma “di chi sei veramente o ti faccio fuori!” pronunciò mentre preparava una sfera di energia pronta a colpire il dottore.

“te l’ho detto Principe dei sayan” disse come se stesse parlando ad un bambino “io sono Cupido”

Vegeta che si stava infastidendo dall’indifferenza a dalle menzogne del dottore gli disse cercando di rimanere più calmo possibile “se sei Cupido dimostralo!” voleva vedere che si sarebbe inventato adesso, mentre Bulma era rimasta in silenzio a vedere la scena.

“d’accordo, vi siete conosciuti su Namec, vi siete messi insieme dopo che Bulma ti ha invitato a casa sua e dopo che si è lasciata con Yamcha, quando Bulma ti ha detto di essere incinta sei svenuto, non gli hai mai detto che la ami…” stava per continuare quando Bulma disse “potrebbe avertelo detto Chichi” disse con un ghigno.

Cup ci pensò su, poi disse “Chichi non sa tutte queste cose su di voi!” affermò anche lui con un ghigno.

Bulma ci rifletté e poi disse “hai ragione… ma se sei Cupido perché sei qui?” gli chiese.

“sono qui perché voglio farvi riscoprire l’amore che provate”disse spontaneo.

Vegeta sorrise, poi disse “Amore? Io non amo nessuno, capito?”

Cup non si spaventò e gli disse “Tu credi di non amare, perché hai paura di provare dei sentimenti”

“stupidaggini… io non amo perché l’amore è per i deboli e io non sono un debole”

Cup incominciò a ridere “ti sbagli Vegeta… ti sbagli davvero molto” disse tra una risata e l’altra.

“tu hai paura di provare sentimenti per qualcuno… credimi ci vuole più coraggio ad amare che a combattere contro un nemico invincibile” affermò sicuro di se.

“ma che sciocchezze dici… Cupido” disse Vegeta pieno di riabbia.

Per lui quello che aveva detto Cup era come un insulto.

“Ti prego chiamami Cup, ed è come ho detto Vegeta… le ferite psicologiche fanno molto più male di quelle fisiche… ma adesso torniamo a voi due” disse guardando prima Vegeta e poi Bulma.

“di che dobbiamo parlare Cup?” chiese Bulma un po’ spaventata e curiosa allo stesso tempo.

“non parleremo di un ben niente” disse Vegeta che era sull’orlo della sopportazione “io me ne vado, questa è roba da matti… non intendo perdere altro tempo con questo pagliaccio che dice di essere Cupido, e soprattutto… non intendo parlare della mia vita con nessuno… specialmente con uno sconosciuto”

Finito di parlare, Vegeta si girò e s’incamminò verso l’uscita, quando senti la voce di Cup.

“speravo di non dover arrivare a questo… ma pazienza” disse Cup un po’ dispiaciuto.

All’improvviso al centro della stanza, si aprì un vortice luminoso che risucchiò Bulma, Vegeta e Cup.

 

Continua…

 

Mi scuso per il ritardo, ma il computer mi si era rotto, e mi scuso anche se ci sono alcuni errori (qualche errore lo farò sempre)

 

Mi raccomando  RECENSITE

 

Ringrazio:

tutti quelli che hanno recinsito (non ho tempo per ringraziare singolarmente ma ringrazio tutti)

 

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Capitolo 6
*** L'incontro ***


L’incontro

 

Bulma e Vegeta erano confusi, si chiedevano che cosa fosse successo e dove si trovavano.

Cup invece, sapeva benissimo dov’erano.

Bulma si guardò intorno cercando di capire qualcosa, si ricordava che erano alla Capsule corp. e che stavano parlando, poi all’improvviso un vortice che l’ha risucchiati tutti e tre.

“ma dove siamo?” chiese a Cup cercando di non far vedere la sua preoccupazione.

Si trovavano in un luogo strano, ma che sembrava a entrambi così famigliare, era un prato verde, roccioso e immenso, e perfino l’acqua e il cielo erano verdi.

“davvero non riconoscete questo posto?”chiese Cup, davvero non riconoscevano il pianeta Namec?

“a me… a me sembra il pianeta Namec!” disse Bulma esitando.

“certo Bulma, questo è il pianeta Namec… il luogo dove vi siete incontrati” affermò Cup, curiso di vedere la loro reazione.

“ma non è possibile” gridò Bulma spaventata “il pianeta Namec è esploso anni fa, non possiamo essere lì”

“Non è possibile” disse Vegeta sottovoce, quasi come cercando di non farsi vedere, mentre si guardò intorno cercando di capire cosa stesse succedendo.

Aveva percepito la sua aura, ed era anche più debole di quello che era ora, sembrava non aver ancora raggiunto lo stadio di super sayan.

Intanto, Cup stava cercando di convincere Bulma che si trovavano su Namec “vi ho riportati indietro nel tempo per farvi rivedere un momento della vostra vita”

Bulma e Vegeta sgranarono gli occhi, non poteva essere vero, ma era anche l’unica spiegazione.

“seguitemi… devo farvi vedere una cosa” disse incamminandosi verso una grande roccia, che sembrava essere una specie di caverna.

Bulma e Vegeta, un po’ indecisi all’inizio, si decisero a seguirlo.

Si nascosero dietro una roccia davanti all’entrata di una caverna.

“allora? Perché ci fermiamo qui?” chiese Vegeta.

Cup disse “guarda davanti l’entrata della caverna!”

“non è possibi…” urlò Bulma con tutto il fiato che aveva in gola, mentre Cup gli tappò la bocca.

“zitta… non devi farti vedere ne sentire o cambierai il passato” disse Cup sperando di essersi spiegato.

“ma… ma quella… sono io” disse Bulma spaventata, Cup le rispose “si… adesso però guardate che succede!”    

Bulma era seduta su una roccia che leggeva tranquillamente un giornale, quando arrivò Crili con una sfera del drago in mano, e lei per lo spavento cadde a terra.

“che stupida” disse Vegeta guardando la scena.

Bulma gli rispose con tono maligno “mi aveva fatto paura, non l’avevo riconosciuto”

Intanto, Bulma e Crili si misero a parlare, quando all’improvviso dal cielo arrivò Vegeta e i due si misero a urlare spaventati.

L’altro Vegeta sorrise nel vedere quella scena, e pensò che quelli erano bei tempi, quando era il crudele e spietato principe dei sayan che incuteva terrore a chiunque.

Dopo di Vegeta, arrivò anche Zarbon, e Bulma disse “e quello chi sarebbe? Devo ammettere che non è niente male, non può essere cattivo come Vegeta, non ti pare?”

Allora a Vegeta non importava niente di Bulma,ma al solo pensiero che alla sua donna piacesse quel mostro di Zarbon gli fece venire la pelle d’oca.

Si girò verso la sua Bulma che disse “non era affatto niente male” e si sentì crescere una rabbia dentro.

Poi si girò verso la scenetta del passato, dove lui e Zarbon stavano combattendo.

Dopo, Bulma e Crili cercarono di scappare, e lui disse “errore, mossa sbagliata” e gli lanciò delle sfere di energia.

Arrivò il momento della trasformazione di Zarbon, e sia la Bulma del passato che quella del suo futuro cambiarono completamente opinione sul conto di Zarbon e Vegeta si sentì meglio.

Poi arrivò il momento in cui Vegeta uccise Zarbon e risparmiò la vita a Crile e Bulma in cambio della sfera del drago e se ne andò.

“ecco, abbiamo finito di vedere” disse Cup rivolgendosi a Bulma e a Vegeta.

“tutto qui? Siamo venuti qui per questo?” disse Vegeta incominciando ad essere nervoso.

“già… scommetto che allora non potevate minimamente pensare ad un futuro insieme” rispose Cup sperando che esternassero ciò che pensavano allora.

“tu Bulma, eri terrorizzata da Vegeta… era un essere crudele e spietato… e tu Vegeta… non pensavi minimamente di poterti innamorare di qualcuno, specialmente di una terrestre… avevi altre priorità!”

Sia Bulma che Vegeta non dissero niente, si limitarono soltanto ad abbassare lo sguardo, in segno che era vero, Cup aveva fatto centro.

Cup pensò “è un inizio, almeno non mi contraddicono e sono d’accordo su qualcosa.

“ora dobbiamo andare… un'altra meta ci aspetta” disse Cup facendo comparire il vortice che trascinò tutti e tre in un altro tempo.

 

Continua…

 

Com’è questo capitolo? Fatemi sapere che ne pensate!

 

Ringrazio molto:

Jelly – BulmaV - *Little Star* - princess of sayan – Roberta

Che hanno recensito

E ringrazio anche tutti quelli che hanno messo la storia tra I preferiti e quelli che leggono soltanto e che continuano a seguirmi.

 

 

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Capitolo 7
*** Super sayan ***


Super sayan

 

 

Questa volta il vortice li portò su un pianeta che a prima vista sembrava a tutti sconosciuto.

Il pianeta era una grande distesa di terra rocciosa, non c’erano ne abitazioni, ne esseri viventi e rispetto alla Terra c’era anche molta meno luce.

La prima a parlare fu Bulma“Dove siamo finiti?” chiese mentre si guardò in torno.

I tre si guardarono meglio intorno in cerca di qualcosa.

Se il vortice li aveva portati lì c’era un motivo.

In lontananza videro una navicella spaziale della Capsule Corp.

Vegeta la riconobbe subito, e tutto gli tornò in mente, lui su quel pianeta che diventa super sayan!

Non disse niente e si limitò a fissarla immerso nei ricordi.

“seguitemi” disse Cup incamminandosi verso la navicella.

Bulma e Vegeta, presi dalla curiosità lo seguirono senza esitare.

Arrivarono  alla navicella e si fermarono qualche minuto.

Bulma si guardava intorno con la speranza di vedere qualcuno, mentre sia Vegeta che Cup sapevano benissimo dove dover andare.

“perché ci siamo fermati? Dove dobbiamo andare?” chiese ancora Bulma che era sempre più curiosa.

“venite” disse Cup mentre camminava in direzione del ricordo passato.

Entrambi lo seguirono, anche se Vegeta ebbe un attimo d’esitazione.

Si ricordava benissimo la prima volta che diventò super sayan, come dimenticarlo?!

Ma non voleva che nessun altro assistesse a quel momento per lui tanto importante e significativo.

Il Vegeta del passato era poco distante dalla navicella che si allenava.

Cup, Bulma e Vegeta si nascosero dietro delle rocce poco distanti dal Vegeta sel passato in attesa di assistere al fatto che stava per accadere.

Ad un tratto il cielo si oscurò e apparvero lampi e tuoni molto violenti e pericolosi.

La terra sotto i loro piedi cominciò a tremare, e dal cielo si videro delle meteoriti infuocate che di li a poco si sarebbero schiantare al suolo.

Si vide anche il Vegeta del passato che dopo un attimo d’esitazione si alzò in aria ed evitò e disintegrò molte meteoriti che avrebbero distrutto la navicella.

All’improvviso si vide un gigantesco meteorite infuocato che si stava per abbattere su quel pianeta e disintegrarlo, ma Vegeta, intervenne ancora lanciando un raggio di energia contro quel meteorite disintegrandolo.

Subito dopo che il meteorite fu distrutto, ci fu un esplosione che scaraventò il sayan contro delle rocce ferendolo.

Vegeta era un vero osso duro e aggrappandosi a una roccia vicino a lui si rialzò in piedi.

Era ridotto molto male, aveva l’armatura ridotta a brandelli, sporca di sangue misto a sudore e terra.

L’impatto gli aveva procurato molte ferite, sia in testa che sul corpo.

Era sfinito e stava perdendo molto sangue, ma non si sarebbe arreso.

Dalle sue labbra uscirono solo tre parole “non ci riesco!” che erano cariche di tristezza e dolore, ma non si sarebbe mai arreso.

I tre “visitatori” rimasero con gli occhi puntati sulla scena che si stava svolgendo sotto i loro occhi.

Vegeta era visibilmente molto imbarazzato.

Quello era stato un momento molto difficile per lui, ma la cosa per lui ancora più imbarazzante doveva ancora accadere e non poteva fare niente per evitare a quei due di guardare.

Il Vegeta del passato era ancora lì che si reggeva ad una roccia per reggersi in piedi.

Dopo alcuni minuti di silenzio nei quali sembrava che era assorto nei suoi pensieri, Vegeta pronunciò un’altra frase “perché?... perché Kakaroth può trasformarsi e io non ce la faccio!”

Detto questo diete un forte pugno alla roccia a cui era aggrappato facendo tremare un po’ il terreno vicino a lui.

Dopo un attimo d’esitazione ricominciò a parlare, ma questa volta nella sua voce non c’era tristezza e dolore, o odio, ma preoccupazione.

“come farò?... come farò a proteggere Bulma e Trunks dall’arrivo dei cyborg se sono così debole?”

Detto questo, strinse i denti e i pugni, e a stento trattenne le lacrime che volevano scendere sul suo viso.

All’improvviso si alzò in piedi staccandosi dalla roccia a cui era aggrappato e gridò.

Dopo quel grido fortissimo, si vide soltanto un’energia luminosa che veniva da lui e che lo illuminava.

Vegeta era diventato un super sayan.

Gli occhi erano diventati azzurri e i capelli oro, e la sua aura illuminava sia lui che tutto quello che lo circondava.

Il terreno cominciò a tremare a contatto con la sua forza e ancora apparvero lampi e fulmini.

Sembrava l’inizio dell’apocalisse.

Il Vegeta del presente era diventato rosso dalla vergogna, e si girò così da non guardare in faccia nessuno.

Bulma, invece, era rimasta sorpresa.

Non sapeva che era stato il l’amore che Vegeta provava per lei a permettergli di trasformarsi in super sayan, e quasi non ci credeva.

Anche se spesso ne dubitava, sapeva che nel profondo del cuore Vegeta l’amava e forse l’ama ancora.

“niente da dire?” chiese Cup guardando divertito l’espressione dei due.

“non c’è niente da dire… volevo soltanto che vedessero quanto ero potente, tutto qui!” disse furioso Vegeta agitando il pugno e girando il capo nella direzione opposta a Bulma.

Bulma invece, era un po’ infastidita.

Era felice che Vegeta avesse pensato a lei la prima volta che diventò super sayan, ma perché doveva sempre comportarsi così?

Perché non poteva accettare di amarla e ammetterlo?

Perché doveva rendere tutto difficile?

“lo sapevo… non cambierai mai!” disse voltando anche lei la testa nella direzione opposta a Vegeta.

Cup sospirò, “sarà un’impresa più dura del previsto!” pensò.

Senza preavviso, riapparve il vortice che li trascinò dentro a scoprire ancora qualcosa sul loro passato.

 

 

Continua…

 

 

Spero che questo capitolo non vi abbia deluso! Mi raccomando recensite altrimenti mi scoraggio!

Mi scuso se ci sono errori, ma non c’è una volta che riesco a non farli.

 

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e particolarmente coloro che hanno recensito:

paie – bulma90 -  *little star* - princess of sayan – BULMA_007 – jelly – BulmaV – vanegirl – piccolabulma

 

 

*un bacio a tutti

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Capitolo 8
*** Che intenzioni hai? ***


Che intenzioni hai?

 

Questa volta il vortice li portò in un prato verde e fiorito, con molti alberi sparsi qua e là.

Subito i tre si nascosero dietro un enorme cespuglio, e guardarono incuriositi la scena che avevano già vissuto.

Non facevano che chiedersi dove si trovassero e cosa ci facevano li.

Guardarono meglio.

C’erano molti namecciani tra cui anche Piccolo, poi c’erano anche Bulma, Gohan e poco distante da loro Vegeta.

Capirono che quello era il momento in cui con le sfere del drago erano tornati in vita e si erano fatti trasferire sulla Terra per scappare all’esplosione di Namec.

Erano tutti intorno all’anziano saggio di Namec che parlavano della sorte di Goku e del loro pianeta.

Poco lontano da loro c’era Vegeta che seguiva tutto il discorso con interesse stando seduto su una roccia.

I tre venuti dal futuro seguivano con interesse lo svolgersi degli avvenimenti.

“avrei tanto voluto affrontarti un’ultima volta” disse Piccolo con lo sguardo rivolto al celo come se aspettasse un qualsiasi segnale.

Tutti erano tristi e gradi al valoroso sayan che tentava di eliminare Freezer anche al costo di rimetterci la pelle.

Su tutti i loro volti si poteva leggere chiaramente tutta la tristezza che provavano.

Bulma girò anche lei lo sguardo in direzione del cielo e disse “o no… povero Goku” con ancora un briciolo di speranza che potesse farcela.

“no… papà!” disse il piccolo Gohan abbassando lo sguardo mentre i suoi occhi s’inondavano di lacrime.

“io capisco perfettamente cosa prova Kakaroth!” annunciò Vegeta sorridendo al contrario di tutti gli altri.

Tutti i namecciani e i terrestri si girarono verso il sayan che fino in quel momento non avevano notato.

Molti di loro si misero in posizione d’attacco e il piccolo Gohan disse sorpreso “Vegeta… da dove sbuchi?”

Vegeta non fece caso alla domanda del piccolo mezzo sayan, sorrise e disse “è inutile… la sua voglia di mettersi alla prova è troppo grande non resiste!”

Bulma, spaventata appena vide il sayan, si mise dietro di Gohan in cerca di protezione “e tu che ci fai qui?... si può sapere chi è che ha fatto tornare in vita quello scimmione? Aiuto… io ho paura”

“forse non sono di tuo gradimento?!” rispose lui alzandosi in piedi, mentre Bulma cadde all’indietro.

“aia… che male!” disse Bulma facendo una smorfia, poi notò che era caduta sopra ad una rana, Giniu con l’esattezza.

“no non ci credo… ci sei anche tu Giniu?!” disse metre la rana barcollava.

Poi si alzò in piedi e disse “ti detesto… vattene” e gli diede un forte calcio facendolo arrivare chissà dove.

“uffa, questa è una persecuzione… non ne posso più, basta!” disse sempre arrabbiata voltandosi dalla parte opposta dove Vegeta camminava nella sua direzione.

Più si avvicinava, più Bulma era spaventata.

“nelle mie vene e in quelle di Kakaroth scorre il sangue dei guerrieri sayan… non dovete dimenticarlo!” Vegeta continuava la sua spiegazione, mentre Bulma si mise di nuovo dietro al piccolo Gohan.

Tutti quanti si misero in posizione di attacco.

“inoltre… ora che è diventato super sayan il suo istinto lo spinge a combattere sempre di più per poter ambientare l’avversario” si fermò un attimo osservando gli sguardi spaventati dei presenti “comunque per quanto forte possa essere non ha scampo… finirà con lasciarci le penne su quel pianeta” detto questo cominciò a ridere di gusto, mentre Gohan si arrabbiava sempre di più.

“basta smettila” gridò il piccolo sayan sperando che Vegeta la smettesse.

“sapete ora che sono tornato in vita i miei poteri sono aumentati notevolmente e quando Kakaroth e Freezer saranno scomparsi dalla circolazione sarò io il guerriero più forte della galassia” annunciò con espressione felice.

“questo… lo vedremo” rispose Piccolo stringendo i pugni mentre il piccolo sayan stava per esplodere dalla rabbia.

“una fortuna veramente inaspettata… chi l’avrebbe detto?” e poi ricominciò a ridere.

Si girò verso Gohan e disse “ora siamo noi due gli ultimi sayan rimasti… che ne dici, ti va di combattere contro di me?una volta che ti avrò eliminato non avrò più ostacoli sulla mia strada”

“a si? Puoi anche scordartelo… mio padre ritornerà prima che te lo immagini e allora ti sistemerà lui!” ribadì il piccolo  sayan stringendo i pugni dalla rabbia.

“si hai ragione… Goku è fortissimo, batterà Freezer e poi tornerà qui sulla Terra… vedrai!” disse bulma sempre stando dietro a Gohan.

“mi spiace dirvelo, ma non siete altro che dei poveri illusi… d’ora in avanti ricordate che è soltanto a me che dovrete ubbidire, è chiaro?” annunciò Vegeta con un sorriso stampato in faccia.

“che cosa?” disse Piccolo con un’espressione sconvolta, uguale a quella degli altri presenti.

“bene… se non sbaglio ci sono le sfere del drago anche sulla Terra! Se riesco a evocare il drago e a chiedergli la vita eterna, riuscirò a comandare incontrastato su tutta la galassia” disse pregustandosi il futuro che sognava.

“è praticamente impossibile… abbiamo già usato le sfere per chiedere al drago di riportarci in vita… per il momento quindi non hanno alcun effetto… devi rassegnarti Vegeta mettiti il cuore in pace!” disse Piccolo facendo scomparire il sorriso dal viso del sayan.

Vegeta ringhiò, il suo piano era andato in fumo e non si sarebbe realizzato.

 

“così è come eravate quando vi siete conosciuti” disse Cup con la speranza di fargli capire di quanto i sentimenti l’uno per l’altra siano mutati.

“Vegeta era un sanguinario sayan in cerca da pianeti da distruggere e qualcuno da eliminare… non provava ne pietà ne tanto meno amore per nessuno…. E tu Bulma, eri spaventata da lui, ma sapevi bene che anche lui aveva un cuore” disse aspettando di vedere la loro reazione.

Gli sguardi di Bulma e Vegeta, prima erano rivolti a Cup, poi si guardarono entrambi negli occhi, cercando di capire cosa provasse l’altro, e poi contemporaneamente, si girarono in due direzioni opposte.

“ti sbagli… Vegeta non è affatto cambiato, è ancora il sayan che si diverte a far soffrire gli altri e non ha un cuore… non prova amore per nessuno” disse Bulma cercando di rimanere calma.

“e lei invece!? Deve sempre controllare tutti e tutto… si diverte a provocarmi e poi ha paura di me… che stupida” disse Vegeta ringhiando.

Cup sospirò.

Erano proprio degli ossi duri, entrambi orgogliosi e testardi fino al midollo.

Si girarono poi a guardare quello che accadeva.

 

Tutti si radunarono intorno al vecchio saggio per chiedere informazioni su come stesse Goku, e Piccolo rispose che stava bene.  

Tutti erano tristi e afflitti per la sorte del grande super sayan.

“scusa Bulma… cosa stai facendo?” le chiese il piccolo Dende mentre osservava Bulma che faceva un cerchio sul terreno e sistemava al suo interno tre foglie.

“predico il futuro… è un sistema che ho imparato quando ero piccola” rispose lei sorridente.

“devi sistemare tre foglie all’interno del cerchio e poi dare fuoco, se bruciano tutte e tre significa che tornerà!”

“capisco, lo stai facendo per Goku” disse il piccolo Namecciano dando fuoco alle tre foglie, mentre tutti gli altri si radunarono intorno a loro per vedere il risultato.

Tutti osservarono attentamente le foglie che bruciavano, ma purtroppo una rimase intera.

Su i visi di tutti i presenti che osservarono attentamente, tranne Vegeta, apparve tristezza.

 

“tutto questo per quel idiota di Kakaroth” sbuffò Vegeta.

“che intendi dire?” gli chiese Bulma irritata.

Sicuramente sarà stata un’altra delle sue assurde affermazioni.

“lo sai bene cosa intendo… scommetto che per Kakaroth faresti qualunque cosa, non è vero?” chiese Vegeta cominciandosi ad innervosire.

“certo… è il mio migliore amico!” rispose Bulma cercando di capire dove volesse arrivare.

“amico?... ma quale amico?! Amate piuttosto… sta sempre tra i piedi e non credere che non abbia notato tutti gli sguardi e le attenzioni che gli rivolgi… dimmi! Quante volte mi hai tradito con quel idiota?” chiese irritato maggiormente dall’indifferenza di Bulma.

Bulma cercò di resistere, la rabbia aveva invaso il suo corpo e non aspettava altro che esplodere “ma che assurdità dici?! Io e Goku… devi essere impazzito… e se gli rivolgo tutte queste “attenzioni” come dici tu, è perché lui ha rispetto per me al contrario di te!” disse avvicinandosi minacciosamente a Vegeta e parlando sempre più forte.

“ragazzi non urlate o ci sentiranno”disse Cup mettendo le mani avanti.

“d’accordo, di questo periodo c’è un’altra cosa che dovete vedere” disse schioccando le dita e trasportando entrambi un po’ più avanti.

Erano nascosti nello stesso posto, ma la scena che gli si presentò davanti era diversa.

 

 

“avrei una cosa da chiedervi terrestri!... non appena le sfere del drago si saranno riattivate noi cercheremo un altro pianeta su cui trasferirci e ricominciare una nuova vita… ciò che mi chiedo è se fino a quel momento sareste così gentili da ospitarci da qualche parte!” disse il capo dei saggi rivolgendosi a Bulma.

Bulma rifletté un attimo e rispose “potete venire a casa mia… sarete i benvenuti!”

“non vorremmo essere di disturbo”

“o sarà un piacere per me… e poi è meglio rimanere vicini perché abbiamo un paio di cosucce da chiedere al vostro drago quando si sveglierà!... allora accettate l’invito?... non vorrete andare in giro su questo pianeta?! Spaventereste tutti quanti”

I namecciani pensarono un po’ poi il capo dei saggi disse “pensandoci bene hai ragione… hai vinto, verremo da te!”

Bulma si girò poi verso Vegeta e gli chiese “e tu bel fusto? Che intenzioni hai?”

Vegeta ebbe una reazione sorpresa “c… come che intenzioni ho?” chiese con uno sguardo che sembrava quasi preoccupato.

Bulma non ci fece caso “non ti unisci al gruppo? Guarda che qui gli alberghi sono un po’ cari” continuò sempre sorridente.

Vegeta sbuffò e girò la testa altrove.

“io cucino benissimo sai!? Ti potrai abbuffare, così recupererai le forze perdute… ma non farti illusioni, lo faccio solo perché sono educata e non perché mi sei simpatico, è chiaro?” disse Bulma con la speranza di convincerlo e un tono quasi di sfida.

Vegeta era molto sorpreso, nessuno mai lo aveva ospitato “bè… l’antipatia è reciproca… sei anche bruttina!” disse fissandola negli occhi.

Bulma non ci fece caso e si girò verso i namecciani.  

 

“Bulma è stata la prima persona che ti ha chiesto gentilmente, e senza uno scopo personale di venire da lei… non è vero?” chiese Cup guardando Vegeta, che per tutta risposta si girò dall’altra parte.

“e tu Bulma… anche se non conoscevi Vegeta eri comunque attratta da lui… un’attrazione che va oltre che a qualcosa di fisico… non è vero?”

Anche Bulma non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo.

“questo non cambia niente… non siamo mai stati felici insieme, mi ha fatta soffrire soltanto… lui non prova niente per me e io mi sono stancata di aspettare che cambi” disse Bulma con le lacrime agli occhi e lo sguardo verso Cup.

Vegeta sembrava sorpreso, Bulma sapeva che non era bravo a dimostrare ciò che provava, ma pensava ugualmente che avesse capito i suoi veri sentimenti.

Se non fosse stato per il suo maledetto orgoglio le avrebbe rivelato tutto “certo… io sono il principe dei sayan e non provo niente per nessuno”

Cup sbuffò, erano proprio fatti l’uno per l’altra.

Ancora una volta, riapparse il vortice che li risucchiò.

 

 

Continua…

 

 

Com’è questo capitolo? Mi scuso per il ritardo, ma d’ora in poi gli aggiornamenti saranno più lenti.

Mi dispiace.

 

 

Ringrazio:

 

sweetmauzii:  sono felice che la storia ti piaccia! Fammi sapere com’è questo capitolo! Smak

 

BULMA_007: ecco il capitolo… Vegeta si è svegliato? Fammi sapere che ne pensi! Ciao… kiss

 

Paie:  ciao… ecco il continuo! È vero, era dolce che Vegeta pensasse a Bulma per trasformarsi in super sayan! Com’è questo capitolo? Bacioni

 

Bulma90: grazie, sono felice che il capitolo scorso ti sia piaciuto! È vero, Vegeta è proprio testardo, e molto orgoglioso, e per questo non ammette di amare Bulma! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Ciao… baci

 

Vanegirl:  sono felice che ti sia piaciuta la mia idea! Hai ragione, Vegeta è proprio un osso duro, e per colpa del suo orgoglio non mostra a Bulma i suoi veri sentimenti! Comunque anche Bulma è un osso molto duro. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto! Fammi sapere com’è! Kiss

 

Piccolabulma: sono contenta che la storia ti piaccia! Mi dispiace per aver aggiornato così tardi! Fammi sapere che ne pensi di questo capitolo! Bacioni

 

VeggyBulma:  grazie, davvero stavi per metterti a piangere? Sono felice che la mia idea ti sia piaciuta e aspetto di sapere com’è questo capitolo! Un bacio

 

Sybelle:  sono felice che ti piaccia la storia di Cupido e quella del super sayan! Com’è questo nuovo capitolo? Fammi sapere! Smak

 

Princess of sayan:  ti ringrazio! è vero, Vegeta è stato molto tenero nel capitolo precedente! Fammi sapere com’è questo! Kiss

 

Jelly:  è vero, sarebbe stato bello se si fosse trasformato in super sayan pensando a Bulma e a Trunks! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto di sapere che ne pensi! Baci

 

Sweeting:  grazie, sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto! Hai ragione, povero Vegeta ora sanno tutti come è diventato super sayan! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto di sapere che ne pensi! Bacioni

 

*Little Star*: sono felice che la storia ti piaccia e aspetto di sapere com’è questo capitolo! kiss

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Capitolo 9
*** Ricordi dolorosi ***


Ricordi dolorosi

 

Ancora una volta il vortice portò Bulma, Vegeta e Cup in un altro tempo.

Non capirono subito dove si trovavano.

Era un posto deserto pieno di rocce.

Nell’aria si avvertiva molta tensione.

Si guardarono un po’ intorno un pochino spaesati e videro che poco lontano da loro c’erano delle persone.

I tre si avvicinarono al gruppetto, nascondendosi dietro una roccia non molto distante.

“ma quelli sono… Vegeta, Trunks, Gohan, Yamcha, Piccolo, Crili e Thensing… ma dove siamo?” chiese Bulma mentre osservava attentamente i suoi amici.

Fece presto a notare i loro volti tristi e sconvolti.

Non fece altro che chiedersi dove si trovava e che cosa fosse successo a loro.

Vegeta aveva lo sguardo fisso su il gruppetto poco distante.

Non aveva faticato a capire dove si trovasse.

Come poteva dimenticare quel giorno… quando il suo amico nemico si era sacrificato, quando aveva assistito alla morte di suo figlio, quando era stato battuto e umiliato da un moccioso mezzosangue.

Strinse i pugni dalla rabbia… aveva impiegato molto tempo a superare quel momento, e ora doveva riviverlo? O meglio rivederlo? E senza poter fare niente?

Fu Cup che rispose alla domanda di Bulma “Osserva e capirai”

Tutti e tre osservarono la scena.

Sembrava tutto tranquillo, ma all’improvviso il vento cominciò a tirare più forte facendo alzare un gran polverone.

Il polverone arrivò fino a loro tre, istintivamente Bulma chiuse gli occhi e si aggrappò al braccio di Vegeta per non volare via e schiantarsi contro qualche roccia.

Anche Vegeta non esitò a prendere Bulma e a proteggerla.

Dopo qualche secondo il polverone svanì.

Vegeta osservava Bulma tra le sue braccia in cerca di protezione.

Non sapeva perché l’avesse protetta ma aveva agito d’istinto.

Bulma riaprì gli occhi lentamente, alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi penetranti di Vegeta, immediatamente si allontanò da lui quando si rese conto di trovarsi tra le sue braccia.

Cup li guardò divertito… era chiaro che si amassero, ma entrambi erano troppo orgogliosi e testardi per ammetterlo.

“Ei… guardate là!” esclamò Cup osservando la scena che avveniva poco distante da lì.

Bulma e Vegeta si girarono ad osservare i loro amici del passato.

Bulma non riusciva a credere a quello che vide… Trunks steso a terra con una grave ferita sul petto e che sputava sangue.

Girò gli occhi su gli altri compagni e vide… Cell.

Ora era chiaro dove si trovava, non aveva mai assistito a quel avvenimento, ma i suoi amici le raccontavano tutto quello che successe.

I volti di tutti i presenti erano sorpresi e spaventati.

Erano troppo distanti per ascoltare ciò che dicevano, ma videro che Cell stava parlando e tutti gli altri ascoltavano senza intervenire.

All’improvviso si vide il piccolo Gohan stringere i pugni ed urlare, fino a quando non fu circondato da un’aura dorata e alzò un polverone facendo volare anche molte pietre.

Si vide anche il Vegeta del passato gridargli qualcosa, ma non riuscirono a sentire cosa disse.

Cell e Gohan si scambiarono qualche parola, Bulma non sapeva cosa si stessero dicendo, ma Vegeta si.

Vegeta sapeva anche cosa da li a poco sarebbe avvenuto, e non poteva fare niente per cambiare ciò che fu successo.

Il Vegeta del passato e gli altri si girarono verso Trunks, ancora steso a terra che sputava sangue.

Il Vegeta del presente ricordava benissimo la sensazione che provò quel giorno, la stretta al cuore e tutto il dolore e la rabbia che provò e che poi esplosero, la sgradevole sensazione di vuoto… era come se con Trunks fosse morta una parte di se stesso.

Yamcha si avvicinò correndo verso Trunks, mentre tutti gli altri lo guardavano incapaci di reagire.

Vegeta era rimasto pietrificato.

Dalle sue labbra uscì solo una frase che nessuno riuscì ad udire… “Ti prego… non mi lasciare Trunks”

Poi come in un flash nella sua mente apparvero le immagini del sacrificio di Goku, di Cell che uccide Trunks e della rabbia di Gohan.

Poi… la sua rabbia e il suo dolore esplosero.

Il Vegeta del passato urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, aumentò la sua aura e si lanciò contro Cell.

Gli lanciò una potentissima sfera di energia che però a Cell non fece un graffio, poi una, ed un’altra ed un’altra ancora… le lanciò sempre di più senza riuscire a fermarsi.

Tutti i presenti lo guardavano sorpresi per quello scatto di rabbia e sperarono che riuscisse ad eliminarlo.

intorno a Cell e a Vegeta si alzò un enorme polverone che ricoprì tutto il campo di battaglia.

Vegeta continuava a lanciare sfere di energia per molto tempo, fino a quando non aveva più le forze.

Rimase in aria ad aspettare che il polverone che aveva sollevato scomparve e vedere il risultato della sua grande sfuriata.

All’improvviso, dal polverone apparve Cell senza neanche un graffio, e con un pugno mise fuori combattimento Vegeta.

Poi Cell lanciò una sfera di energia contro il corpo di Vegeta steso a terra e incapace di reagire, ma prima che lo colpisse, Gohan si mise davanti a lui per proteggerlo e prese la sfera energetica al suo posto.

Al Vegeta del presente, vedere quella scena gli fece più male di quanto immaginasse, gli riaprì quella ferita nel suo cuore che ci aveva messo molto tempo a smettere di sanguinare.

Bulma non potè fare a meno di mettersi a piangere.

Quella scena era molto più triste di come gliel’avevano descritta.

Si girò a guardare Vegeta che strinse i pugni dalla rabbia e dal dolore… in quel momento le fece molta tenerezza.

Cup li guardava incuriosito “allora? Che ne dite di quello che avete appena visto?”

“non c’è niente da dire” rispose Vegeta al culmine della rabbia.

Bulma girò lo sguardo nella direzione opposta a quella di Cup e Vegeta “Questo non cambia le cose”

“Hai ragione Bulma non le cambia… ma guarda Vegeta, guarda quello che era e quello che è diventato ora… quello che tu hai fatto diventare” disse Cup.

Bulma sospirò e trattene le lacrime che volevano scendere.

Anche Cup sospirò “va bene… c’è ancora qualcosa che dovete vedere”

Riapparve nuovamente il vortice che li portò in una nuova epoca.

 

 

Continua…

 

 

Com’è questo capitolo? Mi scuso moltissimo per l’enorme ritardo dell’aggiornamento.

 

 

Ringrazio tutti quelli che hanno letto e in particolare chi ha lasciato una rece, cioè:

vanegirl – princess of sayan - BULMA_007 – Micol_89 – Sweeting – Sybelle – bulma90 – sweetmauzii – piccolabulma - *Little Star* - Layla

 

 

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Capitolo 10
*** Per chi mi ha voluto bene! ***


Per chi mi ha voluto bene!

 

Dopo un po’, i tre si materializzarono nuovamente in un’altra epoca e in un altro luogo.

Il posto era molto simile al precedente, un deserto ricoperto di rocce e pietre ovunque.

I tre si guardarono, come sempre, un po’ intorno per capire dove fossero.

Vegeta aveva intuito subito dove si trovassero, gli bastò sentire l’odore che c’era nell’aria e l’atmosfera carica di energia negativa e tensione.

Insieme agli altri, voltò lo sguardo verso l’ enorme voragine distante da loro.

Videro anche la figura di un uomo biondo e muscoloso accucciato a terra, con ferite gravi che non smettevano da sanguinare, che faticava per rialzarsi in piedi.

Aveva la sua tuta blu piena di strappi e sporca di sangue e terra.

Nonostante le sue gravi ferite, continuò a camminare lentamente verso l’abisso.

Poco distanti da lui, videro anche un grassone tutto rosa che levitava in aria, con braccia e gambe divaricate, sopra l’enorme dirupo.

Accanto a esso, c’era anche un piccolo mostriciattolo che indossava un mantello, circondato da qualcosa di simile ad uno scudo invisibile, ma che comunque si poteva notare.

Il ciccione rosa scese al suolo, atterrando davanti all’uomo muscoloso.

Stranamente, videro il ciccione afferrarsi la sua enorme pancia e staccare da essa parte della sua stessa carne.

Il ciccione poi, si avvicinò allegro e saltellante al l’uomo muscoloso, tenendo con una mano la carne che si era appena staccato da se.

Senza preavviso, lanciò contro di lui una sfera di energia che gli era uscita dalla bocca.

Per un pelo l’uomo evitò la sfera, ma subito dopo il ciccione gliele lanciò molte a raffica e, se anche per un soffio, le evitò tutte.

Dopo l’ultima sfera sferrata, che era più grande delle altre, il ciccione lanciò al biondino il pezzo di carne che prima aveva staccato da se, e lo intrappolò.

Il ciccione rosa incominciò a saltellare felice e a canticchiare, mentre la sua vittima giaceva al suolo intrappolata tra la sua carne senza alcuna possibilità di muoversi.

Finito il primo attacco di euforia, gli si avvicinò e cominciò a riempirlo di calci facendolo rotolare e andare a sbattere ovunque.

Più calci e pugni gli dava e più il biondino sputava sangue.

 

Bulma chiuse gli occhi per non guardare ciò che sarebbe poi accaduto.

Erano distanti dal luogo in cui si svolgeva la scena, e così non aveva riconosciuto il suo Vegeta.

Vegeta invece, aveva capito tutto e seguiva intensamente tutto lo svolgersi degli avvenimenti.

I suoi occhi erano fissi sul ciccione e il se stesso del passato steso a terra… non riusciva a distogliere lo sguardo da lì!

Il suo cure si riempì d’infinita tristezza e di dolore, quello era stato, senza dubbio, uno dei momenti più difficili della sua vita.

Serrò i pugni e strinse i denti, si sentì incapace di qualsiasi movimento, un vuoto gli entrò dentro e lo pervase.

Cup voltò lo sguardo su di loro per osservare le loro reazioni e dopo averli osservati entrambi per una manciata di secondi esclamò “Su avanti… dobbiamo avvicinarci per seguire meglio!”

“Cosa?! Ma… non sarà pericoloso?” disse Bulma preoccupata, già non riusciva ad osservare da quella distanza, a che serviva andare vicino?

“Non ti preoccupare! C’è Vegeta a proteggerti!” rispose Cup con un sorriso.

Sia Bulma che Vegeta diventarono color porpora, si scambiarono uno sguardo e subito dopo si voltarono da parti opposti come infastiditi.

Cup fu il primo a incamminarsi, seguito da una tesa Bulma e da un preoccupato Vegeta.

Arrivarono fino a nascondersi dietro una roccia poco distante dallo svolgimento della scena passata.

Dopo essersi nascosta, Bulma provò ad osservare e… non riusciva a crederci!

“Ma quello è…” urlò per la sorpresa, prima che Cup le tappò con una mano la bocca.

Subito si voltò per osservare Vegeta che era rimasto letteralmente imbambolato, sembrava una statua di pietra.

Ora tutto le fu più chiaro… quello era il periodo dell’attacco di Majin Bu, quando Vegeta si era sacrificato per salvare lei e Trunks, la sua famiglia.

Con un peso al cuore tornò ad osservare la scena, anche se era doloroso, voleva sapere cosa fosse accaduto.

 

Majin Bu stava colpendo Vegeta sempre con più forza e rapidità, si divertiva a sentirlo emettere gemiti di dolore e a guardare tutto il sangue che sputava e le ferite sempre più grandi e profonde.

In lontananza si vide un piccolo puntino nero venire nella direzione di Majin Bu.

Molto velocemente il puntino s’ingrandì e prese forma, era Trunks, seguito dal suo amico Goten.

Si avvicinò a Majin Bu, e dopo aver lanciato un urlo, lo colpì di sprovvista al volto facendolo schiantare contro molte rocce a parecchi metri di distanza.

Subito dopo averlo colpito, Trunks si precipitò verso Vegeta, e insieme al suo amico Goten, lo liberò dalla disgustosa carne di Majin Bu.

Vegeta emise ancora una volta gemiti di dolore mentre Trunks lo scosse.

“Parla papà… ti prego rispondimi papà! Sono io, mi senti? Papààà?” Trunks strinse i pugni e i denti, cercò di trattenere le lacrime che gli fecero luccicare gli occhi e che volevano scendere.

Non voleva mostrarsi debole di fronte a suo padre, ora era lui che aveva bisogno d’aiuto, doveva essere forte!

“È… ancora vivo?” gli chiese Goten come se avesse paura della risposta.

Da parte dell’amico ricevette solo un grido “Ma certo che è vivo!... tu non lo conosci bene Goten, mio padre è fortissimo!”

“Si ma mi sembra… mi sembra ridotto più tosto male”

“Non dire sciocchezze… adesso apri bene le orecchie e ascoltami… una volta la mamma mi ha detto che mio padre non è un semplice sayan, lui è il principe dei sayan!” disse Trunks, cercando di convincere, oltre l’amico, anche se stesso.

“Che cosa? Il principe dei sayan!?” lo sguardo di Goten era pieno di sorpresa e meraviglia.

Trunks si girò per guardarlo negli occhi, e rispose fiero “Proprio così! Lui è il principe e non si lascerà sconfiggere da quel brutto ciccione!”

Vegeta a fatica riuscì finalmente ad aprire gli occhi.

“Sono qui papà”

“Coraggio Vegeta”

Vegeta girò la testa in modo di poter guardare negli occhi suo figli “Sei… stato bravo!” sussurrò mentre osservava lui e il suo amico sollevati e più felici.

Si alzò a mezzo busto, gemendo ancora una volta per il dolore, mentre Trunks lo aiutava.

“Dov’è? Dov’è andato a finire Majin Bu?” domandò livido dalla rabbia, mentre con un gesto del braccio fece indietreggiare Trunks.

 

 

Bulma non potè far a meno di commuoversi vedendo la dolce e anche triste scenetta che si svolse  davanti ai suoi occhi.

Vegeta, invece, sembrava come ipnotizzato, si era immerso nei panni di allora e aveva fatto riemergere tutti i dolorosi ricordi e l’emozioni provate, la sensazione di essere impotente, di aver fallito in tutto, di non essere stato ne un buon padre ne un buon marito, rimpianse di aver ignorato suo figlio e di non avergli mai mostrato affetto.

Sentiva che la sua fine era ormai vicina, ma prima di morire, voleva fare qualcosa di giusto ed eroico in vita sua, doveva salvare la sua famiglia ad ogni costo, anche rimettendoci la sua vita.

Seguiva attentamente tutto ciò che accadeva, in ogni minimo particolare.

“Mi è venuta un idea!” disse Cup sorridendo.

Sia Bulma che Vegeta si distorsero per un attimo dai loro pensieri e si voltarono verso Cup.

“Che idea?” chiese curiosa Bulma.

Non sapeva perché, ma Vegeta aveva una strana sensazione, come se stesse per accadere qualcosa di cui vergognarsi.

“Da adesso potrete sentire pure i loro pensieri” disse schioccando le dita e far si che fosse come avesse detto.

“Che cosa?!” esclamò terrorizzato il povero Vegeta, mentre si sentì mancare un battito del cuore e diventò rosso come un peperone.

Subito, l’attenzione dei tre fu rivolta a i personaggi del passato poco distanti da loro.

 

 

Vegeta si era rialzato in piedi e osservava fisso il vuoto mentre immaginava come realizzare il suo piano.

“Devo salvare la vita di mio figlio e di Bulma” pensò prima di rivolgersi a Trunks “Ascoltami Trunks… tu dovrai prenderti cura di tua madre!”

 “È un bravo ragazzino il mio Trunks, posso contare su di lui!” pensò mentre sorrise soddisfatto e si accorse di quanto fosse fiero di lui.

Trunks si girò verso di lui e lo guardò sorpreso, non riusciva a capire “Perché mi dici cosi? Che vuoi fare papà?” si domandò Trunks mentre sentiva la preoccupazione crescere sempre più in lui.

“Farò giustizia… Majin Bu ha le ore contate!” rifletté Vegeta mentre meditava sulla conclusione del suo piano.

“Ma che cosa vuoi dire? Non capisco! Perché devo prendermi cura della mamma?” domandò Trunks senza ricevere risposta da parte di suo padre.

“Su presto andate a nascondervi da qualche parte ragazzi… contro quel mostro voglio battermi da solo!” esclamò Vegeta.

La risposta dei due piccoli sayan non si fece attendere “Cosa?”

“Oh no Vegeta!”

“Non ti lascio papà, verremo anche noi con te, se ti batti da solo lui ti annienterà, vedrai che tutti e tre insieme cela faremo, non è vero Goten?” domandò Trunks ricevendo dall’amico una risposta affermativa “Noi siamo forti, non ci credi?”

“Si lo so, ma comunque sarebbe uno sforzo inutile, è molto più potente di quanto immaginiate” 

“Che vuoi che sia, noi tre insieme lo stendiamo in un minuto!”

“Non devi darti per vinto, vedrai che possiamo farcela!”

“Già ha ragione… di solito sei più sicuro delle tue capacità, non essere così pessimista!”

Vegeta esitò un attimo, ma poi si decise a dirlo “Trunks, se non ricordo male figliolo, da quando sei nato non ho mai avuto un gesto affettuoso nei tuoi riguardi!”

I due bambini lo guardarono meravigliati, non riuscendo a capire cosa gli fosse preso.

Vegeta si girò poi verso Trunks e allungò le sue braccia verso di lui “Lascia che ti abbracci”

Trunks indietreggiò istintamente incerto su cosa fosse successo al padre.

“Ma cosa fai papà?! Che significa?... smettila papà, mi fai diventare rosso!” disse Trunks indeciso sul da farsi, ma poi si lasciò andare tra le braccia del padre.

Il suo primo abbraccio, quasi non riusciva a crederci.

Anche se era un gesto insolito per lui e sentiva che c’era qualcosa di strano, in quel momento non ci pensò, pensò soltanto a quanto gli volesse bene e a come si sentisse al sicuro tra le sue forti e possenti braccia.

Lui era suo padre, il suo eroe, quell’uomo che aveva sempre ammirato e che lo aveva sempre incuriosito, e anche se aveva dei modi bruschi e non dimostrava mai qualche segno di affetto, gli voleva bene, e sapeva in qualche modo che anche suo padre gliene voleva.

Vegeta, invece, osservava suo figlio “Perdonami figliolo, non sono stato un buon padre!”

“Vi impedirò con ogni mezzo di seguirmi!”

“Ti chiedo scusa, figlio mio!” disse mentre Trunks alzò lo sguardo per capire cosa intendesse, e di sorpresa, Vegeta lo colpì alla testa facendolo svenire.

“Perdonami figliolo, ma era l’unico modo!”

Goten, che era rimasto imbambolato ad osservare tutta la commuovente scena fra padre e figlio, si precipitò subito verso l’amico.

“O no Trunks!... Vegeta perché l’hai colpito?” disse mentre cercava di scuotere Vegeta “Sei cattivo, perché gli hai fatto male? Perché? Dimmelo, perché?”Rispondimi, perché? Perché? Perché?”

Senza attendere troppo, Vegeta diede un pugno anche a Goten facendolo svenire.

Dopo una manciata di secondi scese anche Piccolo.

“No, neanche te verrai con me Piccolo... ho deciso, niente mi fermerà”

Subito però apparve anche Majin Bu, che con il suo modo allegro e infantile si avvicinava sempre di più e chiese “Chi di voi mi ha colpito un attimo fa? Voglio saperlo!”

“Su presto sbrigati Piccolo, portali il più lontano possibile da qui, io devo andare” disse Vegeta fissando il suo avversario e sorpassando Piccolo che andò a prendere i due bambini svenuti.

“Un ultima cosa, ascolta” continuò poi.

“Che cosa c’è? Parla ti ascolto!” disse Piccolo cercando di capire cosa gli passasse per la mente e pensando “Che strana espressione”

“Ti prego, dimmi la verità Piccolo… voglio sapere se incontrerò ancora Kakaroth nel regno dell’aldilà”

“È inutile che io cerchi d’illuderti Vegeta, preferisco parlarti con franchezza… non lo incontrerai”

Non esistono parole per descrivere la smorfia che apparve sul volto di Vegeta, sembrava una miscela di tristezza, rammarico e dolore.

“Non è possibile perché tu hai spezzato troppe vite innocenti, perciò il tuo corpo si dissolverà e il tuo spirito andrà a finire in un posto diverso da dove si trova Goku… li verrai purificato e la tua memoria cancellata, da quel momento sarai un’altra persona”

Anche se cercava di rimanere impassibile, sul volto di Vegeta si potè leggere chiaramente tutto quello che provasse.

Con un sorrisetto forzato disse “Ho capito, mi spiace però… ti ringrazio di tutto, adesso vai Piccolo”

“Addio” disse Piccolo prima di spiccare il volo, con in braccio i due bambini, e di sparire nel cielo.

“Ei fermati, dove pensi di andare?” chiese Majin Bu che nel fra tempo era arrivato davanti a Vegeta e ora punta il braccio contro Piccolo e i due piccoli sayan.

In quel momento intervenne Vegeta “Majin Bu guarda me! Ti occuperai di loro dopo che avrai sistemato me, va bene? Dai fatti sotto brutto pallone gonfiato!”

“Come osi insultarmi? Come ti permetti?” disse Majin Bu mentre del fumo gli usciva dai piccoli fori che aveva in testa.

“Ho attirato la sua attenzione” sorrise Vegeta, mentre rivolgeva il suo ultimo pensiero alle uniche persone davvero importanti nella sua vita “Lo farò per Bulma e per il piccolo Trunks… per chi mi ha voluto bene!

Subito dopo aver pensato questo, fece scatenare tutta l’energia che possedeva in corpo dando origine ad un enorme esplosione con la speranza di eliminare una volta per tutte Majin Bu, per salvare la sua famiglia.

Si udì l’urlo disumano di Vegeta, si vide la luce abbaiante dell’esplosione colossale, poi apparve un vortice che risucchiò appena in tempo Cup, Bulma che stava ancora piangendo e singhiozzando e Vegeta che era più confuso che mai.

 

 

Continua…

 

 

Allora? Com’è questo capitolo? Il sacrificio di Vegeta è secondo me il momento più bello di tutta la storia (anche se cene sono molti altri bellissimi)

 

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e in particolare chi ha recensito:

Micol_89  -  Sybelle  -  bulma90  -  BULMA_007  - princess of sayan  -  bulma_92   Roberta - Kiki4ever  - *Little Star*

 

 

*Un bacione a tutti… Liri

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Capitolo 11
*** Sotto le stelle ***


Sotto le stelle

 

Il vortice questa volta trasportò i tre “passeggeri” sulla Terra, in un’epoca dove, ancora, governava la pace.

Atterrarono nel giardino davanti all’enorme edificio con scritto Capsule Corporation.

“Dove siamo? Come mai siamo qui?” chiese Bulma un po’ scombussolata per il “viaggio”

“Adesso vedrete un altro momento importante della vostra storia, alla fine del viaggio commenteremo tutto ciò che avrete visto e poi mi direte se avete cambiato idea… adesso andiamo”

Cup s’incamminò verso il giardino sul retro del grande edificio, Bulma e Vegeta esitarono un momento, ma poi lo seguirono.

Quella sera era stupenda, c’era un bellissimo cielo stellato e la luna piena che rischiarava l’oscurità della notte.

I tre si nascosero dietro un grosso e folto cespuglio, e rimasero in silenzio ad osservare il sayan del passato sdraiato sotto un albero che contemplava le stelle una ad una mentre era assorto nei suoi pensieri.

Capitava spesso a Vegeta di sdraiarsi ad osservare le stelle mentre ripensava al suo passato, al sangue, dolore e morte con cui aveva convissuto, a tutto il terrore e la disperazione che aveva seminato ogni volta che conquistava un pianeta.

Anche se non lo avesse mai ammesso apertamente, ammise almeno a se stesso che si sentiva tremendamente solo, e non era affatto piacevole.

Sentiva anche un gran bisogno, dentro di se, di rivelare a qualcuno tutto ciò che provava, aveva bisogno di una persona al suo fianco che lo comprendesse e a cui potesse rivelare qualunque cosa.

Dopo un pò si vide arrivare una ragazza dai lunghi capelli azzurri che indossava un vestitino molto corto e attillato.

La ragazza rimase qualche secondo ad osservare l’oscuro principe, poi si decise ed andò a sedersi cautamente vicino a lui.

Vegeta non si girò neanche ad osservarla, continuava imperterrito ad osservare le stelle e la luna.

“Cosa vuoi?” le chiese scocciato quando si accorse che lo stava fissando.

“A cosa pensi?” disse alzando lo sguardo al cielo stellato.

Vegeta si girò leggermente per poterla osservare, il suo volto non mutò espressione, rimase impassibile ad osservarla per qualche secondo.

“Non sono affari tuoi” disse tornando nuovamente a contemplare il cielo stellato.

Bulma lo guardò e sbuffò, voleva ad ogni costo avere una conversazione con quel sayan, voleva conoscerlo anche solo un pochino, sapere qualcosa sulla sua vita

“Mi sono resa conto che… è molto tempo che vivi qui, a casa mia, e non so niente di te!” disse osservando la sua reazione che fu nulla, poi si decise a chiederglielo “Mi racconti qualcosa su di te? Sulla tua vita”

Vegeta la guardò sorpreso per via di quella richiesta, nessuno gli aveva mai fatto una simile domanda, e credeva che a nessuno potesse interessare di lui… fino ad ora.

“Perché vuoi saperlo?” le chiese dopo essersi ricomposto.

“Pura curiosità… sei diverso da chiunque altro essere abbia conosciuto, e sono sicura che data la tua freddezza, il tuo orgoglio e la tua arroganza, la tua non è stata una vita fragile” disse osservandolo dritto negli occhi per vedere se avesse fatto centro, e a quanto sembrava… colpito e affondato.

Vegeta rimase di stucco, quella terrestre tanto arrogante e testarda aveva capito più cose della sua vita di chiunque altro, ma non poteva comprenderlo veramente ne era sicuro.

“Che puoi saperne tu? La tua è una vita facile” disse distogliendo lo sguardo dai suoi bei occhi azzurri.

“È per questo che ti chiedo di raccontarmi di te… sono sicura che infondo anche tu hai un cuore che batte, non sei così crudele e spietato come sembri”

“Non esserne tanto sicura, ho fatto cose che non potresti neanche immaginare”

Bulma sorrise compiaciuta, sentiva che Vegeta cominciava ad aprirsi con lei… era riuscita nel suo intendo!

“Quel mostro di freezer ha eliminato mio padre, distrutto il mio pianeta e si era impossessato della mia vita”

Bulma vide gli occhi di Vegeta brillare di una luce intensa e senti una specie di attrazione, aveva voglia di stringerlo e consolarlo.

“Tuo padre… che tipo era?”

Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto crudele “Mio padre era un sayan, il Re dei sayan, non gli importava niente di me… la sua unica preoccupazione era che diventassi sempre più forte in modo che sarei stato poi un degno Re per il mio popolo”

Bulma era rimasta molto sorpresa di quella rivelazione, sapeva che i sayan erano degli spietati guerrieri, ma non pensava proprio che fossero così… crudeli.

“E… tua madre invece?”

“Mia madre?!… non l’ho mai conosciuta. Penso che sia morta subito dopo della mia nascita, non lo so”

Solo ora poteva immaginare quanto il sayan avesse sofferto.

“Mi dispiace” disse con un tono di voce tremante.

Vegeta si girò ad osservarla, mai con nessuno si era lasciato andare così in una conversazione.

Sentì poi come un impulso di stringersi a lei.

Rimase incantato a fissarla negli occhi, per quanto tentasse non riusciva a distogliere lo sguardo da lei.

“Ora che sai quasi tutto sul mio passato, non dirmi che hai paura di me?” gli chiese beffardo, pensava che sapendo tutto ciò si sarebbe scandalizzata o avrebbe cercato di mandarlo fuori di casa.

“Ti sbagli… volevo solo conoscerti, capirti! Ora capisco che per te non è stato affatto facile e per questo… ti ammiro” disse alzando lo sguardo verso la luna piena.

Vegeta si tirò immediatamente su con il busto e disse “Come sarebbe a dire?” chiese sorpreso “Non pensare di potermi prendere in giro donna, vuoi davvero farmi credere che sei venuta qui senza un secondo fine?”

“Si esatto… secondo me non sei così cattivo come tutti credono” rivelò tranquillamente.

“Forse non hai capito chi sono, donna… io sono il crudele e spietato principe dei sayan, l’essere più potente della galassia, il quale non prova amore, comprensione o compassione per nessuno, non m’importa niente di nessuno oltre che di me stesso, chiaro?”

La vena sulla tempia pulsava sempre più rapidamente, sembrava essere sul punto di esplodere, aveva i pugni chiusi che stringeva sempre di più e sul volto aveva dipinto un ghigno e uno sguardo agghiacciante.

Ora attendeva soltanto la risposta della donna davanti a se.

“A me importa di te… io tengo a te”

Pronunciò quelle parole, che lasciarono Vegeta pietrificato, a fatica, come se averle pronunciate significasse rivelare un grosso e pesantissimo segreto che si era portata dietro da tanto tempo.

Vegeta non sapeva più che cosa pensare e che cosa risponderle.

Sul suo volto era svanita la sua solita espressione da duro e si poteva intravedere cosa realmente provasse.

Bulma si girò verso Vegeta che la fissava pietrificato, come se avesse visto un fantasma.

Rimasero a guardarsi dritti negli occhi per alcuni minuti, fino a quando Bulma non riuscì a resistergli e lo baciò.

Fu un bacio dolce e intenso.

Nessuno dei due sembrava volersi staccare, fino a quando Vegeta tornò in se e si staccò dalle labbra di Bulma.

“Cosa… cosa significa questo donna?” voleva capire il perché di quell’azione che a lui sembrava a dir poco assurda.

“io… ti amo Vegeta” sussurrò Bulma a voce bassa quasi come se non volesse essere udita.

Vegeta sbarrò gli occhi “Ti amo… che significa con l’esattezza?” si trovò a chiedersi.

Mai nessuno gli aveva detto frasi lontanamente simili, mai nessuno aveva dimostrato per lui così tanto interesse come quella terrestre, mai nessuno si era comportato con lui come lei.

Vegeta non rispose, improvvisamente avvicinò le sue labbra a quelle di Bulma e la baciò, un bacio migliore del primo, anch’esso carico di sentimenti e d’attrazione, ma più… sicuro.

Era chiaro che il bacio non bastasse a Vegeta, infatti la fece stendere a terra sotto di lui e continuò a baciarla con più ardore.

Scese a baciarle il collo, poi il petto e scese sempre più giù.

Bulma gemeva ad ogni suo bacio ed ad ogni suo tocco, era come vivere in un sogno per lei, fin da quando lo aveva invitato a vivere da lei sognò quel momento “magico” ed ora non riusciva a crederci… era più felice che mai.

 

 

******

 

 

Bulma e Vegeta del futuro avevano seguito, insieme a Cup, tutta la scena in ogni minimo particolare ed erano diventati più rossi di due peperoni.

Entrambi erano imbarazzati e a disagio, rimasero in silenzio per parecchi tempo.

“Però che bella scenetta, ci date dentro!” disse Cup non riuscendo a distogliere lo sguardo dalla coppia del passato.

“Chiudi il becco tu!” urlarono in coro Bulma e Vegeta mettendosi davanti ai loro “cloni del passato” per non permettere a Cup di vedere.

Entrambi erano irritati e imbarazzati, e non sapevano come reagire.

“D’accordo dicevo per dire… adesso andiamo, non abbiamo tempo da perdere” disse Cup.

Un paio di secondi dopo apparve il vortice che li risucchiò e li portò in un luogo diverso.

 

 

Continua…

 

 

Questo capitolo ovviamente non parla di una scena che si è realmente svolta all’interno del manga o dell’anime, è frutto della mia fantasia.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto.

 

 

Ringrazio:

 

Micol_89: sono contenta che lo scorso capitolo ti sia piaciuto, spero ti piaccia anche questo. Fammi sapere! Un bacio

 

BULMA_007: ecco l’aggiornamento! Ti ringrazio tanto per la rece e continua a seguirmi… smak

 

bulma_92: ho aggiornato prima possibile! Sono felicissima che il capitolo precedente ti sia piaciuto, anche secondo me la scena del sacrificio di Vegeta è la più bella! Comunque, spero che questo capitolo ti sia piaciuto… kiss

 

Sybelle: sono felice che il capitolo precedente ti sia piaciuto, continua a seguirmi! baci

 

Kiki4ever: spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, dimmi cosa ne pensi! Ti ringrazio per la rece… un bacione

 

bulma90: ti ringrazio moltissimo ed… ecco l’aggiornamento! Spero questo capitolo ti sia piaciuto.

Fammi sapere com’è e ancora grazie… kiss

 

Piccola Scrittrice: ecco il continuo! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! Ti ringrazio per la rece e continua a seguirmi… bacioni

 

 

* un bacio a tutti… Liri

    

 

 

 

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Capitolo 12
*** Una bella notizia ***


Una bella notizia

 

 

Il vortice apparve in un’altra epoca e trasportò Bulma, Vegeta e Cup in un… bagno, precisamente nel bagno personale di Bulma, comunicante alla sua camera da letto.

“Che scherzo è questo? Che ci facciamo qui?” chiese Vegeta traboccante di rabbia e sorpresa.

“Lo vedrete presto!” rispose tranquillamente Cup mentre andò ad aprire leggermente la porta comunicante con la camera da letto.

Anche Bulma e Vegeta si avvicinarono e guardarono la Bulma del passato che passeggiava nervosamente su e giù per la camera balbettando qualcosa d’incomprensibile.

 

 

“Come faccio a dirglielo? Mi ucciderà! O forse no?!... Aaaah non so che fare… come faccio a dirglielo?” diceva Bulma tra se e se ad alta voce.

Era molto nervosa ed agitata, camminava su e giù per la stanza da ormai un bel pezzo mentre giocherellava nervosamente con le mani.

“Dovrebbe arrivare tra poco… basta! Ho deciso… sarò diretta, glielo dirò e basta… e pregherò che non mi uccida” continuò assumendo un tono e uno sguardo più sicuro.

L’aprirsi della porta la portò alla realtà.

Vegeta entrò nella camera e con il suo solito sguardo corrucciato e il suo solito gesto d’incrociare le braccia si piazzò davanti a Bulma.

“Che vuoi donna? E muoviti ho da fare” chiese Vegeta con tono scocciato.

“Quante volte devo dirti di non chiamarmi donna, razza di scimmione senza cervello!? E comunque è meglio che ti siedi e ti calmi” disse abbassando il tono che era prima arrabbiato e poi preoccupato.

“Non ho tempo per simili sciocchezze, quindi se devi dirmi qualcosa parla”

Bulma gli lanciò uno sguardo infuocato, fece un lungo respiro profondo e si decise a rispondere “ok… io… io… aspettò un bambino”

Istintivamente Bulma chiuse gli occhi e girò la testa indietro in modo da non poter vedere la reazione di Vegeta.

Non sentendo poi nessun urlo, nessun oggetto che si spaccava o qualsiasi altro rumore che poteva essere causato dall’ira di Vegeta, decise di aprire pian piano gli occhi, uno alla volta, girò lentamente il volto verso Vegeta e rimase ad osservarlo.

Vegeta era rimasto immobile, impassibile, sembrava quasi in trance.

“Veg… Vegeta?!” mormorò Bulma avvicinandosi al sayan che sembrava essere diventato una statua.

“Stai bene?” gli chiese sventolandogli un mano davanti al volto.

Vegeta era ancora immobile… non reagiva.

Improvvisamente girò lo sguardo e guardò Bulma intensamente negli occhi.

“Che hai detto?” urlò rabbioso e preoccupato allo stesso tempo.

Bulma indietreggiò istintivamente.

“S… sono in-incinta” ripeté mormorando a bassa voce.

Vegeta aveva gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore, la vena sulla tempia continuava a pulsare incessantemente.

Si trovava in uno stato confusionale, tante emozioni contrastanti erano rinchiuse dentro di se e si sentiva… confuso!

Era felice all’idea di avere un erede, lo avrebbe fatto diventare degno di essere un vero sayan… suo figlio!

Si sentiva spaventato perché sapeva che non sarebbe stato un buon padre, non aveva la minima esperienza in questo genere di cose e l’idea di sperimentarle lo terrorizzava.

Provava rabbia perché non voleva diventare padre, aveva altro a cui pensare e non voleva “mettere su famiglia.” 

Era più scombussolato che mai.

Una notizia devastante, troppe emozioni provate nello stesso momento, Bulma che lo guardava spaventata e poi… si fece improvvisamente tutto nero.

Bulma corse spaventata verso Vegeta che giaceva sul pavimento della sua camera.

Era evidente che la notizia lo avesse devastato… che avrebbe fatto ora?

Dopo qualche secondo, anche se sembrava che fosse passata un’eternità, Vegeta riaprì pian piano gli occhi.

“Oh Vegeta… stai bene?” gli chiese Bulma cercando di tiralo su con il busto.

Appena si rese conto della situazione “imbarazzante” in cui si trovava, Vegeta scattò in piedi e si diresse verso l’uscita come se niente fosse.

“Dove credi di andare? Non dici niente?” chiese rabbiosa Bulma al sayan che continuava a darle le spalle.

Vegeta si fermò, rimase a fissare l’uscio della porta davanti a se “Non sono affari che mi riguardano donna… non m’interessa, fai quello che vuoi!” disse cercando di mantenere la calma.

Detto ciò uscì e chiuse violentemente la porta dietro di se.

Bulma rimase a fissare il punto in cui scomparve Vegeta, non poteva credere a ciò che era appena successo… prima sviene dall’emozione e poi fa l’indifferente e dice che non gli importa niente!

Una lacrima scese sul suo viso, poi un’altra ed un’altra ancora.

Sentiva un enorme vuoto dentro di se, questi erano momenti che andavano vissuti con felicità e con amore, invece ora la sua vita si era complicata.

 

 

Vegeta e Bulma del futuro rimasero a sbirciare la scena dalla porta del bagno incuriositi e molto imbarazzati.

Si scambiarono qualche sguardo sfuggente che non riuscivano a nascondere e poi fecero come se niente fosse.

Stavano per commentare, ma non fecero in tempo ad aprire bocca che Cup disse “Rimandiamo i commenti alla fine del viaggio… abbiamo ancora molto da vedere!”

Ancora una volta apparve il vortice che li risucchiò all’interno e li portò in un altro luogo.

 

 

Continua…

 

 

Com’è questo capitolo? Spero di non aver reso Vegeta OOC, non era mia intenzione e se è così mi scuso.

 

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e in particolare chi ha recensito:

Micol_89 - BULMA_007 - bulma90 - bulma_92 - LadyGrief - Sybelle - Kiki4ever

 

 

* un bacione a tutti… Liri

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Capitolo 13
*** Un arrivo speciale ***


Un arrivo speciale

 

Il vortice trasportò nuovamente Bulma, Vegeta e Cup… nello stesso posto di pochi minuti prima!

Il posto era lo stesso bagno!

“Che è successo? È andato storto qualcosa Cup? Perché siamo ancora qui?” chiese Bulma preoccupata mentre osservava il luogo intorno a se.

Dopo aver osservato attentamente tutto ciò che la circondava, notò che c’era qualcosa di diverso in quel posto, rispetto a poco prima.

“Shh, non urlare! Vuoi che ci scoprano?” disse Cup con aria indifferente.

Vegeta si diresse lentamente, nel modo più calmo che gli era possibile, verso Cup.

Ora era stanco di tutta quella faccenda, stanco di andare a spasso per il passato, stanco di rivedere momenti difficili della sua vita.

Era inaccettabile per il principe dei sayan, era una presa in giro, un’offesa!

“Ora basta… voglio andarmene da qui e tornare nel mio tempo! Ora!”

Il suo tono autoritario di sempre sembrava non ammettere alcuna replica.

Cup e Bulma si limitarono ad osservarlo.

“Prima bisogna osservare tutto, poi torneremo e commenteremo”

Il suo tono indifferente fece irritare maggiormente il principe dei sayan che però si limitò a ringhiare e a voltarsi dall’altra parte.

Improvvisamente i tre sentirono dei lamenti provenire dalla camera accanto, e con cautela aprirono appena la porta per poter osservare.

 

 

                                      ********

 

 

Erano le due e mezza del mattino di una fresca sera di Febbraio.

C’era la luna piena che rischiarava la notte e una marea di stelle che brillavano con tutto il loro splendore.

In una casa della città dell’Ovest, precisamente alla Capsule corp, una donna dai capelli azzurri, si trovava nel suo letto a sperare che quei dolori atroci che si facevano sempre più frequenti finissero.

Era agitatissima, mancava ancora una settimana alla nascita del suo bambino, ma sentiva che il grande momento era vicino.

Era affaticata, respirava sempre più faticosamente, sulla sua fronte comparvero delle goccioline di sudore e ad ogni fitta di dolore che provava al bassoventre stringeva i denti per non urlare.

Ormai era sicura, il grande giorno che aveva atteso da nove mesi era arrivato.

Bulma era letteralmente terrorizzata, sapeva che sarebbe stato doloroso e anche se aveva seguito tutti i corsi per prepararsi al parto, e aveva letto libri sull’argomento, aveva ancora paura.

Come se non bastasse, il padre del piccolo non l’aveva aiutata affatto durante la gravidanza e aveva detto di non voler sapere neanche del parto.

Una fitta ancora più dolorosa delle altre, e Bulma non potè fare a meno di emettere un lieve gridolino e stringere tra i pugni il lenzuolo che l’avvolgeva, e poi si accorse di sentire un liquido scendere lungo le sue cosce.

Un’altra fitta più dolorosa e un grido che fu subito udito dai suoi genitori che corsero immediatamente da lei.

“tesoro… che succede? È arrivato il momento?” chiese sua madre mentre saltellava per la felicità.

“si… AAH… Credo proprio che… ci siamo!” affermò faticosamente Bulma mentre cercava di tirarsi su con il busto.

“vado a prendere l’auto” disse il signor Brifes dirigendosi verso la porta.

Bulma non fece altro che gridare per l’atroce dolore che provava, mentre sua madre, presa dall’emozione che tra poco sarebbe diventata nonna, non seppe fare altro che tenere la mano della figlia e cercare di rassicurarla che sarebbe andato tutto bene.

 

 

                           ********

 

I tre rimasero fissi ad osservare la scena.

A Bulma le s’illuminarono gli occhi nel ricordare quei meravigliosi momenti, e anche molto dolorosi.

Si ricordò l’emozione che provò, emozioni che non aveva mai provato prima di allora e, anche, che l’hanno fatta crescere e maturare.

Anche Vegeta, dal canto suo, rimase incantato dalla scena che gli si presentò davanti agli occhi.

Quello fu stato, uno dei pochi momenti in cui si accorse di provare amore, affetto, allora a lui sconosciuti.

 

 

                                   *******

 

 

Nella sua stanza, poco distante da quella di Bulma, il principe dei sayan, sveglio per colpa degli urli di Bulma, stava cercando di riprendere sonno, ma senza successo.

Non fece altro che girarsi e rigirarsi nel letto, mise la testa sotto il cuscino per cercare di non udire gli urli di Bulma che gli rimbombavano in testa.

Bulma urlava sempre più forte, e lui non riusciva a prendere sonno.

Ringhiò ma poi decise di alzarsi ed andare a vedere cosa stesse succedendo nella sua camera.

Arrivò davanti alla porta della donna e seccato disse “si può sapere che hai da urlare tanto a quest’ora?” le chiese prima di vederla stesa sul letto che perdeva sangue con vicino la madre che era eccitatissima.

“o Vegeta… stai per avere un bambino non sei felice?” gli chiese la signora Brifes dirigendosi verso di lui per abbracciarlo.

Vegeta prima evitò l’abbraccio di quell’oca starnazzante e poi disse ringhiando “non me ne importa un bel niente” poi si girò verso di Bulma e le disse “non avevi detto che saresti andata a partorire all’ospedale?” le chiese cercando di capire la ragione per cui doveva essere disturbato a quell’ora di notte.

“infatti… AAAH… mio padre… è andato… a prendere l’auto… AAAAH” rispose cercando di restare calma.

“tsk… non capisco che hai tanto da urlare?!” rispose il sayan girandosi dall’altra parte.

Infondo pensò, il parto è una cosa naturale e non dovrebbe fare tanto male.

Si chiese cosa avrebbe fatto Bulma se avesse combattuto a suo posto se urlava per così poco.

“CHE DIAVOLO DICI RAZZA DI SCIMMIONE SENZA CERVALLO…AAAAAH… non ti rendi minimamente conto di quanto faccia male… AAH… non resisto più… il bambino sta per nascere devo andare subito in ospedale… AAAAH” rispose Bulma, faticata e ansimante, ma che prima sembrava essere diventata una furia.

Vegeta era stanco, e ormai il suo sonno era stato disturbato, quindi stanco di sentire la lamentele e le grida di Bulma, si avvicinò a lei e le disse “sono stanco di starti a sentire” la prese in braccio e volò fuori dalla finestra verso l’ospedale.

 

 

                             ********

 

Dopo aver visto i due Bulma e Vegeta del passato spiccare il volo dalla finestra, senza preavviso, Cup schioccò le dita ed ad un tratto si trasportarono tutti e tre all’ospedale, fuori dalla stanza nella quale Bulma stava per mettere al mondo suo figlio.

 

 

                             *******

 

 

Bulma era esausta e in uno stato confusionale.

Mentre erano in volo, ebbe altre fitte e ogni volta stringeva il braccio di Vegeta come prima stringeva il lenzuolo.

Vegeta sentì subito la stretta di Bulma, non credeva che quella donna avesse tanta forza, forse era per il dolore che provava, possibile che facesse tanto male?

Non l’avrebbe mai ammesso, ma vedendola ridotta così che soffriva, sentì come una stretta al cuore, e il desiderio di proteggerla che cresceva sempre di più.

Finalmente arrivarono all’ospedale.

Sotto i volti sorpresi e sconvolti dei medici e infermiere che passarono in quel momento, Vegeta atterrò tenendo Bulma che ansimava ed era terrorizzata tra le braccia.

“deve partorire” disse lanciando un’occhiata glaciale a tutti i presenti.

“c.. certo la sistemi su questo lettino” disse un medico, anche lui spaventato dallo sguardo assassino di Vegeta.

Vegeta la posò il più delicatamente possibile sul lettino e restò di fianco a lei che non volle a nessun costo lasciarle la mano.

“portiamola in sala parto” disse il medico al gruppo di infermiere che subito circondarono il lettino della futura mamma.

Arrivarono davanti la porta della sala parto.

“Vegeta… ho paura… restami vicino… ti prego… AAAH” scongiurò Bulma stringendo la mano di Vegeta sempre di più, con una forza che fece quasi male al principe dei sayan.

Vegeta ebbe un momento di confusione, che doveva fare? A lui non interessava niente di suo figlio e non voleva stare li a sentire Bulma urlare e vederla soffrire.

“ti prego” ripeté Bulma, e Vegeta guardandola negli occhi non potè fare altro che accontentarla, e dopo essersi rifiutato di indossare quel ridicolo camice, entrò con lei deciso a starle vicino.                      

Dopo alcune ore, finalmente venne alla luce un bellissimo bambino con un ciuffo di capelli color glicine, gli occhi azzurri come quelli della madre e lo sguardo agghiacciante del padre, ma aveva anche una particolarità, una coda simile a quella della scimmia.

I medici rimasero stupiti e poi decisero che si sarebbe occupata la madre di questa sua particolarità.

Intanto, Bulma riposava tranquillamente dopo l’enorme faticata che aveva fatto per mettere al mondo suo figlio e di Vegeta, mentre lui rimase accanto a lei tenendola sempre per mano, visto che ancora non si era decisa a mollarla.

Dopo alcune ore Bulma si svegliò, e fu sorpresa nel vedere che vicino a lei c’era Vegeta.

“hai fatto una bella dormita” disse il sayan mentre lei si stiracchiava.

Era ancora un po’ assonnata e molto stanca, ma dopo qualche secondo si ricordò tutto.

“Vegeta… grazie per essermi stato vicino” gli disse senza aspettarsi nulla da lui, infatti si limitò a guardarla senza rispondere o fare intravedere alcuna emozione.

All’improvviso sentirono bussare alla porta, e da li entrò un’infermiera con in braccio un bellissimo bambino nato da poco avvolto in una coperta.

Bulma sorrise quando l’infermiera glielo porse e lui la guardò dritta negli occhi e sorrise.

“ciao tesoro” disse mentre i suoi occhi cominciarono a inondarsi di lacrime di felicità nel vedendo quel esserino perfetto.

“le faccio i miei complimenti signora è un bambino bellissimo… ma veda, c’è un piccolo problema”disse l’infermiera facendole vedere la coda del Bambino.

Bulma sorrise e guardò Vegeta.

Non fece in tempo a rispondere che intervenne il sayan “non c’è nessun problema, tutti i sayan hanno la coda e adesso togliti dai piedi” disse avvicinandosi minacciosamente all’infermiera che corse immediatamente via.

Bulma non aveva ancora le forze per rimproverarlo, così lasciò perdere.

“dovremmo tagliarla” disse cercando lo sguardo di Vegeta che acconsentì con un cenno del capo.

“guarda quant’è bello! Ha il tuo stesso sguardo” disse mostrandolo al padre.

“per il resto è identico a te” rispose mentre osservava entrambi.

“a proposito… come vuoi chiamarlo?” gli domandò Bulma con la speranza di riuscirlo almeno a coinvolgerlo nella scelta del nome.

“fa come vuoi… non mi interessa” rispose staccandosi dal muro a cui era appoggiato.

“allora si chiamerà… Trunks! Ti piace piccolo?” gli chiese Bulma ottenendo dal bambino una risatina.

“allora è deciso, Trunks” disse ridendo insieme al bambino, mentre Vegeta si voltò ad osservarli.

Trunks non gli piaceva granché come nome, e dopo tutto neanche gli importava, ma sentì dentro di se una felicità mai provata prima, come se nel suo cuore qualcosa stesse cambiando.

Anche se non lo ammise apertamente, ammise almeno a se stesso che era felice di avere un figlio e che gli voleva un mondo, anzi no, un universo di bene, fin dal primo momento che lo vide.

 

 

                                             ********

 

A Bulma le si riempirono gli occhi di lacrime che dopo un po’ non riuscì più a trattenere.

Vegeta si girò per osservarla, non riusciva proprio a capire perché piangeva anche nei bei momenti.

“È possibile che tu debba sempre piagnucolare? Sbaglio o mi avevi detto che era stato uno dei momenti più belli della tua vita?” chiese beffardo mentre osservava divertito la sua reazione.

Lo sguardo di Bulma da prima felice e colmo di lacrime si trasformò in aggressivo e seccato.

“Ma è possibile, razza di scimmione, che tu debba essere tanto insensibile? Non mi aspetto certo che tu riesca a comprendere, ma almeno fammi la cortesia di tenere a freno quella linguaccia che ti ritrovi!”

Vegeta tentò in ogni modo di tenere a freno i suoi nervi, ma…

“Come ti permetti sciocca terrestre?! Sei solamente una stupida, io sono il principe dei sayan e non devi azzardarti a rivolgerti a me con quel tono neanche per sbaglio, capito?’

 

Le grida furono udite da i loro alterego del passato.

Il Vegeta del passato non perse tempo e si precipitò fuori dalla stanza.

Aprì la porta violentemente facendo sobbalzare Bulma e Vegeta del futuro, ce continuavano imperterriti a litigare e Cup, che cercava in ogni modo di calmarli.

Il Vegeta del passato restò sorpreso ed indietreggiò istintivamente.

Anche sui volti dei tre venuti dal futuro si disegnò un’espressione preoccupata, specialmente Cup.

“Oh no!... non era mai successo prima d’ora… non è possibile!”

Tra i tre venuti dal futuro e tra il Vegeta del passato ci fu un lungo scambio di sguardi sospettosi.

Nessuno di loro era in grado di parlare, nessuno sapeva cosa dire.

 

 

Continua…

 

 

Com’è questo capitolo? Spero vi sia piaciuto. La storia riguardante la nascita di Trunks sarebbe una mia one-sho che ho scritto un po’ di tempo fa e che ho deciso di aggiungere.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e specialmente chi ha recensito:

BULMA_007 - Micol_89 - bulma90 - Piccola Scrittrice – piccolabulma - Sybelle

 

 

Volevo anche cogliere l’occasione per avvisare chiunque di voi segua la mia altra ff “Due gocce d’acqua” che per il momento ho deciso di sospenderla.

 

 

*Un bacio a tutti!

  

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Capitolo 14
*** Nel passato ***


Nel passato

 

“Che catastrofe! Che disgrazia… non doveva assolutamente accadere nulla di simile!” continuava a ripetere Cup, accucciandosi a terra e con le mani tra i capelli. Sembrava essersi ammattito all’improvviso!

“Chi siete? Parlate se non volete che vi faccia fuori!” disse il Vegeta del passato puntando un braccio verso i tre venuti dal futuro e generando una sfera di energia.

“Datti una calmata, Vegeta! Siamo la Bulma e il Vegeta del futuro!” rispose Bulma con un’espressione minacciosa.

“Che cosa? Non ci casco… quindi ditemi la verità se non volete finire all’altro mondo”

Dicendo questo, il Vegeta del passato, alternava sguardi a Bulma e si fermava ad osservare se stesso.

Vegeta del futuro, dal canto suo, era rimasto con gli occhi puntati sul se stesso del passato.

Gli faceva una strana impressione vedersi da giovane, e parlare con lui.

“È come ha detto la terrestre, e ti consiglio di puntare la sfera da un’altra parte se non vuoi finire tu a l’altro mondo, chiaro?”

I due Vegeta erano faccia a faccia, entrambi rabbiosi e confusi.

“Vegeta?! Dove sei finito?”

Da dietro la schiena del Vegeta del passato, comparve anche Bulma, con in braccio il piccolo Trunks appena nato.

Lanciò un urlo ed indietreggiò istintivamente di qualche passo, quando vide, davanti a se, due Vegeta e lei.

Come poteva essere possibile?

“Sta calma… noi veniamo dal futuro, non voliamo farvi niente!”

La Bulma del futuro avanzò verso quella del passato per cercare di calmarla.

“Come?! Perché siete qui?”

“In poche parole… è colpa sua!” disse indicando Cup, accucciato a terra che farfugliava cose senza senso.

“E chi sarebbe?”

“Sarebbe il nostro terapista per coppia!”

“Vorresti dire che hai convinto Vegeta ad andare in analisi?”

“Bhè… veramente è un…”

“Basta di chiacchierare” intervenne Cup impedendo a Bulma di finire la frase “Non capite che è successo? Loro due del passato ci hanno scoperto, e tutto il futuro potrebbe essere differente”

Tutti i presenti sgranarono gli occhi.

“Come? Significa che tutti i momenti che abbiamo vissuto insieme io e Vegeta potrebbero essere cambiati?”

“Esatto, e non solo tutta la vostra storia, ma anche quella di tutte le persone che vi circondano… i vostri amici, i vostri famigliari… chiunque!”

Tutti rimasero ammutoliti dalle parole che Cup aveva appena pronunciato.

Ognuno era immerso nei propri pensieri e ragionamenti, cercando di comprendere o trovare una soluzione.

“Sarà meglio andare via da qui, in un luogo più sicuro. Non possiamo rischiare che altri vi vedano o che vengano a contatto con voi.

“Non sarebbe meglio per tutti se tornassero a casa?!” chiese sarcastico il Vegeta del futuro.

“Per adesso non possiamo, a quanto pare l’energia, che si usa per far apparire il vortice, si è scaricata! Dovremmo aspettare che si carichi, e poi potremmo tornare… ma nel frattempo, dovremo rimanere in questa epoca!” rispose, in maniera esauriente, Cup.

“Scusate… non ho capito molto, del vortice e di ciò che è successo, ma perché non venite alla Capsule Corp?” chiese la Bulma del passato.

“Si Cup, tanto loro ci hanno già scoperto!” intervenne anche Bulma del futuro.

“E va bene, tanto il danno è fatto… ma dovete entrare in contatto tra di voi il meno possibile”

“Promesso” dissero in coro la Bulma del passato e quella del futuro.

“Ei Vegeta… lo sai che sei diventato ancora più bello?! E non sei invecchiato affatto!” disse la Bulma del passato rivolgendosi al Vegeta del futuro.

Entrambi i Vegeta divennero rossi e voltarono lo sguardo dalla parte opposta senza osare ribattere.

“Io me ne vado… non ho tempo da perdere con queste sciocche idiozie” disse il Vegeta del passato, mentre si diresse verso la finestra della camera di Bulma, e volò via.

Il Vegeta del futuro ringhiò osservando la reazione del se stesso del passato, lui stesso era stupito.

“Ei Vegeta… dove pensi di andare?! Vegeta?” urlò invano la Bulma del passato.

Soltanto la Bulma del futuro sembrava comprendere la reazione di Vegeta.

Cup osservò attentamente l reazione di tutti quanti, forse c’era ancora qualche possibilità per far tornare insieme quei due.

“Bulmaaaaa tesoro?”

Una voce squittante arrivò alle loro orecchie facendoli sobbalzare.

“O no, è mia madre… meglio che vi nascondiate”

La Bulma del futuro e Cup, che erano sulla soglia della camera, si nascosero dietro la porta, ma…

“Ei Vegeta…. Quando ti sei tagliato i capelli e fatto così bello? Sei proprio un bel fustacchione!” disse la signora Brief dando una piccola pacca sul sedere a Vegeta, facendolo rabbrividire.

Nonostante venisse dal futuro, ancora non era abituato al comportamento di quella strana donna, e ancora riusciva a sorprenderlo… come era possibile che non avesse notato nulla di strano?

“Io vado” disse girando i tacchi e scomparendo sul fondo del corridoio.

“O che bel bambino… vieni dalla nonna… sei proprio bello come tuo padre! Sono sicura che diventerai un fustacchione bello quanto lui!”

“Mamma, dov’è papà?”

“È a parlare con i dottori e a sapere se puoi tornare a casa!”

“Bene… che dici se lo raggiungiamo e parlo personalmente con i dottori?”

“Ok cara…”

Così Bulma e sua madre, insieme al piccolo Trunks, si diressero dai dottori, dando così la possibilità a Bulma e Cup di tornare tranquillamente a casa.

 

 

Continua…

 

 

Ecco l’aggiornamento! Ho scritto un po’ di getto, anche se l’ho riletto tre volte, scusatemi se ci sono molti errori!

 

 

Comunque, ringrazio tutti coloro che hanno semplicemente letto, e specialmente chi ha recensito:

vegeta's family fan - Micol_89 - bulma90 - BULMA_007 - Sybelle - piccolabulma

 

 

ringrazio moltissimo anche tutti quelli che hanno messo la storia tra i preferiti!

 

 

Non finirò mai di ringraziarvi!

 

 

Kiss… Liri

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Merita di meglio! ***


Merita di meglio!

 

 

 

Il Vegeta del passato arrivò per primo alla Capsule Corp.

Per lui, quel giorno, fu molto duro. La nascita di suo figlio era già un evento particolare, insolito per lui e nuovo, mancavano soltanto quei tre venuti dal futuro per complicarla ulteriormente!

Si lasciò cadere pesantemente sul morbido divano e rimase a contemplare il soffitto per un po’, mentre era immerso nei suoi pensieri.

Era molto stanco e confuso, dentro di lui avevano vita molte emozioni contrastanti e… strazianti!

Era come se ultimamente qualcosa fosse cambiato, lui era cambiato, il suo modo di comportarsi, il suo modo di vedere la vita e il mondo… sentiva che tutto si stava svolgendo troppo in fretta!

Sospirò pesantemente prima di percepire un’aura molto potente dirigersi in quella direzione… sembrava la sua aura?!

Un altro avvenimento che lo aveva sconvolto fu vedere, davanti ai suoi occhi, il se stesso del futuro, ma ciò che lo aveva scosso e sorpreso di più fu vederlo insieme a Bulma.

Fino a poco tempo fa, pochissimo tempo, non avrebbe mai pensato di finire così!

Quel poco che aveva visto in lui, in loro anzi, era bastato per capire tutto del futuro che lo aspettava… e non voleva!

Il principe dei sayan non può vivere come un normale essere umano, sottostare alle regole di quel ridicolo pianeta qual è la Terra… lui è il principe dei sayan! Il suo compito è di girare per la galassia, conquistare terre, sterminare intere popolazioni e sottometterle al suo volere! Non avrebbe mai accettato di finire come un patetico terrestre, mai… ne avrebbe mai accettato di convivere per il resto della sua vita con una donna, soprattutto una donna che non sottostava al suo volere!

 

 

 

Improvvisamente la porta d’ingresso si spalancò e fece il suo ingresso il sayan venuto dal futuro.

Tra i due ci fu un breve, ma intenso, scambio di sguardi.

Al sayan del passato bastò fissarlo attentamente negli occhi, ne fu più convinto che mai!

Il sayan del futuro era cambiato radicalmente rispetto a ciò che era una volta, forse anche lui stesso era già cambiato!

“Come è possibile?” sussurrò a mala pena “Come è possibile che sei cambiato così tanto?”

Il suo alter ego del futuro non rispose, rimase fisso, sorpreso dalla domanda, a fissarlo e trovare qualcosa da dire.

“…”

“Non rispondi?! Cos’è ti sei inghiottito la lingua per caso?”

Il suo tono di voce era più irritato, si alzò in piedi di fronte il divano e stringeva i pugni dalla rabbia.

Gli occhi dell’altro sayan rimasero fissi su di lui… non riusciva a trovare una risposta neanche a se stesso, come faceva a spiegare, al se stesso del passato, che era l’amore e la forza di volontà di Bulma ad averlo cambiato? Che se anche il loro rapporto non era perfetto e c’erano alcune incomprensioni, lui la amava più di ogni altra cosa e che era disposto  a dare la sua stessa vita per lei? Che era fiero della famiglia che entrambi avevano costruito? Come poteva?

Restò muto ad osservare la sua reazione.

Il sayan del passato barcollava dalla rabbia, dal disgusto e dall’incomprensione. Avrebbe fatto qualunque cosa per cambiare il suo destino… qualunque cosa!

“Non permetterò mai che il mio futuro sarà come il tuo!” detto ciò, il sayan, ancora livido dalla rabbia, si girò lentamente e sparì al piano superiore.

 

 

 

Il sayan del futuro rimase fisso ad osservare il punto in cui scomparve l’altro sayan, immerso nei suoi pensieri.

Era duro accettarlo, ma le parole dette dal se stesso del passato lo colpirono molto.

Si stava porgendo tanti interrogativi su se stesso e sulla sua relazione con Bulma… come sarebbe stata la sua vita se l’avesse lasciata? Se dopo l’incontro con Cell se ne fosse andato e non fosse mai più tornato?

Forse potrebbe essere stato più felice, entrambi potrebbero essere stati più felici, soprattutto Bulma!

Aveva sempre saputo che la vita da terrestre non era fatta per lui, e Bulma meritava un uomo migliore, qualcuno che fosse in grado di esprimerle tutto il suo amore, qualcuno sempre presente e disponibile… si, meritava di meglio!

Cosa poteva fare adesso? Cambiare il passato? Far si che in un’altra dimensione la sua Bulma vivesse una vita migliore, senza lui al suo fianco?

Rimase alcuni minuti, che sembravano infiniti, a pensare e escogitare un piano.

Aveva l’opportunità di cambiare la storia e non l’avrebbe sprecata.

Bulma meritava di meglio!

 

 

 

Continua…

 

 

Scusate moltissimo per il ritardo e il capitolo un po’ breve! Mi perdonate?

Comunque, spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Aspetto i vostri commenti!

 

 

 

Ringrazio moltissimo tutti coloro che hanno solamente letto, e che hanno recensito:

 

BULMA_007 - Micol_89 - sassa98 - bulma90 - BlackPearl_uaooo - Sybelle - Marron

 

So benissimo che tutti quanti meritate di essere ringraziati singolarmente, ma come al solito sono a corto di tempo! Mi dispiace!

 

 

Ringrazio moltissimissimo anche tutti coloro che hanno messo la storia tra i preferiti! GRAZIE!

 

 

Kiss… Liri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Addio! ***


Addio!

 

Passarono un paio d’ore e finalmente i due venuti dal futuro, insieme alla Bulma del passato e il piccolo Trunks, fecero ritorno alla Capsule Corp.

“Ecco qua piccolo… questa è la tua casa” disse l’azzurra del passato mentre fece ingresso spingendo la carrozzina con all’interno il piccolo sayan.

Il neonato fece qualche risolino mentre, con i suoi meravigliosi occhi azzurri, osservava tutto ciò che lo circondava.

Sembrava essere un bambino tranquillo, a differenza degli altri bambini nel nido, aveva pianto solamente quando aveva fame.

“Com’è carino il mio Trunks!” esclamò la donna del futuro osservando il neonato mentre fissava attentamente un orsacchiotto accanto a lui nella culla.

“Mi piacerebbe che sarebbe rimasto per sempre così!”

“Perché come sarà?” chiese la donna del passato allarmata.

“Non fraintendermi… è un bambino dolcissimo, un vero tesoro, molto intelligente e forte… solo mi piacerebbe che rimanesse così piccolo”

Gli occhi di entrambe si posarono nuovamente sul piccolo Trunks che continuava insistentemente ad osservare ogni angolo della casa.

“Ok signore, prima che sconvolgiate del tutto il futuro, mi dite dove si trovano entrambi i Vegeta? Dobbiamo far tornare tutto alla normalità ed abbiamo bisogno di loro” intervenne Cup.

Entrambe risposero “Sicuramente sarà nella GR ad allenarsi o a farsi una doccia”

Un momento di silenzio calò tra i presenti che rimasero a scrutarsi attentamente.

Nessuna delle due donne era abituata a parlare in coro con un’altra se stessa.

“Ok… vado a cercarli”

Il silenzio fu interrotto da Cup che, un po’ spaventato dalla fragorosa risata che udì pochi secondi dopo provenire dalle due donne, sgattaiolò al piano superiore.

 

 

Il sayan del passato si trovava nella GR a tirare calci e pugni contro un nemico invisibile.

Delle goccioline di sudore cadevano incessantemente ad ogni suo movimento.

Era ormai parecchi tempo che continuava ad allenarsi incessantemente… voleva tenere la mente occupata, non voleva pensare a cosa ne sarà del suo futuro! Non voleva assolutamente finire come l’altro se stesso!

Era arrivato al culmine dello sfinimento, le sue gambe faticavano a reggersi in piedi, ma non si arrese.

Continuava imperterrito a tirare calci e pugni in aria, cercava di togliersi dalla mente il momento in cui vide il se stesso del futuro insieme alla Bulma del futuro.

Ripensando a quella scena gli vennero ancora a galla le emozioni che provò e che cercava di scacciare ad ogni costo.

Doveva escogitare qualcosa… ma cosa?

Tanti interrogativi fluttuarono nella sua mente senza dagli tregua o respiro.

L’aprirsi della porta d’acciaio lo distrasse dai suoi pensieri.

“Vegeta… potresti venire di sotto? Dovrei parlare a tutti voi! Dobbiamo trovare un modo per risolvere la faccenda!” esclamò Cup rimanendo sulla soglia dell’entrata.

Fu come se vide arrivare la risposta ai suoi atroci dubbi ed interrogativi, la persona che lo avrebbe aiutato!

Era sicuro… con l’aiuto di Cup sarebbe riuscito a far andare il futuro come voleva.

“Senti un po’ tu… entra! Devo parlarti!” gli ordinò passandosi un asciugamanetto sulla fronte e il collo per fermare, almeno un po’, le gocce di sudore che continuavano a cadere.

“Ah… che c’è?” chiese facendo qualche passo in avanti fino a trovarsi davanti al principe.

“Voglio cambiare il mio futuro!”

La sua non era una domanda o una supplica, niente del genere… bastava osservarlo negli occhi per capire che contraddirlo sarebbe equivalente ad un omicidio.

“Che cosa? Ma… sei… impazzito?” disse pur sapendo che rischiava grosso.

Lo sguardo del principe mutò da freddo ed intenso a terrificante.

Cup indietreggiò istintivamente mentre deglutì.

“Stammi bene a sentire… io sono il principe dei sayan, non so come sia potuto accadere che il mio alterego del futuro sia cambiato così, ma io non cambierò! È chiaro?... non intendo finire come un patetico terrestre”

I suoi occhi sembravano quasi infuocati, le sue labbra segnavano un’espressione crudele sul suo volto, le vena che aveva sulla tempia cominciò a pulsare velocemente, aveva i pugni stretti e i denti serrati… era arrabbiatissimo!

“Mi dispiace… Ve-Vegeta… m-ma non posso farlo” pronunciò chiudendo gli occhi.

Non voleva osservare la reazione del sayan, poteva già prevedere quale sarebbe stata e difficilmente sarebbe uscito intatto da quella situazione!

 

 

Il vegeta del futuro, invece, si trovava sdraiato a schiena in giù, sopra il tetto della Capsule Corp.

Contemplava attentamente il cielo. Può sembrare strano ma… lo rilassava.

Il lieve vento che tirava sembrava potesse trasportar via i suoi pensieri.

Era lì ormai da parecchio tempo, aveva osservato attentamente l’arrivo a casa delle due donne.

Aveva notato che la Bulma del passato era davvero felice, e meritava di esserlo.

Anche la Bulma del suo tempo era felice, l’aveva osservata a lungo sorridente mentre osservava il piccolo Trunks… Quanto tempo era che non vedeva più quell’espressione felice sul suo volto?

Gli sembrava un’eternità.

Sapeva che qualunque rimedio avrebbe trovato non sarebbe bastato, non sarebbe stato sufficiente, non sarebbe mai stata felice se continuava a starle accanto.

Quel Cup poteva rimediare a tutto, far si che potesse essere felice, almeno in un’altra dimensione… doveva tentare.

Continuò a osservare imperterrito la sua Bulma, come se quella fosse l’ultima occasione che aveva per vederla.

La guardò attentamente, ogni suo gesto, anche il meno significativo, voleva ricordare benissimo la sua immagine, ciò che nella sua vita aveva avuto più valore, che gli aveva dato un significato.

Non si sarebbe mai dimenticato dei suoi occhi limpidi, del suo profumo che gli annebbiava la mente… niente avrebbe dimenticato di lei!

Ciò che stava per compiere l’avrebbe fatto solamente per lei, perché sia felice, che trovi la felicità che lui non aveva saputo donarle.

La vide scomparire dietro il portone di casa… “Lo faccio perché… ti amo… addio!” sussurrò lievemente. Una frase con grandissimo significato che nessuno avrebbe mai potuto udire.

Nei tanti anni passati insieme non aveva mai trovato il coraggio di pronunciare quelle due parole magiche che contano molto.

Non avrebbe più avuto il coraggio di guardarla in volto, se ne sarebbe andata, non lo avrebbe mai più rivisto.

Tristezza e rammarico si fecero spazio nel suo cuore, ma anche se era solo, il suo orgoglio gli impedì di mostrare qualsiasi sentimento.

Si alzò in piedi lentamente, lanciando uno sguardo a il luogo che lo circondava e che per anni era stato, sarebbe stato, la sua casa.

 

 

Arrivò davanti alla porta metallica della GR. Aveva rintracciato l’aura di Cup e si fermò ad origliare ciò che il se stesso del passato gli stava dicendo.

Udì attentamente ogni singola parola.

“Mi dispiace… Ve-Vegeta… m-ma non posso farlo”

Prima che il sayan del passato possa dire o agire, una voce alquanto cupa e carica d’ira arrivò alle loro orecchie.

“Invece lo farai… cambierai il futuro senza alcuna discussione”

Lanciò un brave ma intenso sguardo sia al sayan del passato che a Cup, prima di scomparire dietro la porta.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Allora? Com’è questo capitolo? Come sempre non ho tempo di ringraziarvi singolarmente, anche se so che lo maritate.

BULMA_007 - Ishyna - sassa98 - Vegetina ssj 94 - bulma90 - nana987 - Marron

Vi mando a tutti un grandissimo bacione! Continuate a seguirmi!

 

 

 

 

Vi chiedo di lasciate un commento, sono un po’ giù di umore e vorrei sapere che ne pensate, non sono molto sicura che stia venendo bene!

 

 

 

*grazie a tutti… Liri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** Cambiare la storia ***


Cambiare la storia

 

Cup era disperato, non sapeva cosa fare. Per l’ennesima volta camminava avanti ed indietro per l’ampia cucina.

La Bulma del passato e quella del futuro erano in salotto che cercavano con ogni mezzo di far addormentare il piccolo Trunks, anche se il neonato sembrava non volerne sapere di dormire.

Steso nella sua culla calda e accogliente continuava insistentemente ed osservare tutto ciò che lo circondava ed ogni tanto emetteva qualche lamento.

Cup si fermò un momento ad osservare le due donne e il bambino, mentre non fece altro che domandarsi cosa era meglio per loro, quale fosse la cosa giusta da fare… purtroppo senza trovare risposta a questi suoi punti interrogativi che continuavano, senza tregua, a fluttuargli in testa.

Forse la loro vita sarebbe stata veramente migliore senza Vegeta al loro fianco, o forse no… non poteva saperlo, ma sapeva benissimo quando fosse rischioso riscrivere la storia e che, tranne per casi di estrema emergenza, era severamente vietato.

Ma come farlo capire a Vegeta? Era questo il grande dilemma a cui non esisteva soluzione, e se esisteva era estremamente difficile trovarla.

Come poter far capire al principe dei sayan che il suo ragionamento era sbagliato? O meglio, come far capire al principe dei sayan che il suo ragionamento era sbagliato senza rimetterci la vita lui stesso?

E cosa sarebbe successo poi se Bulma avesse scoperto le intenzioni di Vegeta, se avesse saputo che voleva lasciarla e condurre una vita senza di lei?

Scosse la testa e staccando lo sguardo dalle figure davanti a se, tornò a camminare avanti e indietro lungo la cucina, cercando in ogni modo di trovare una situazione.

 

 

La porta metallica della GR si aprì, e da lì ne fuoriuscì il Vegeta del passato.

Aveva passato, come sempre, molto tempo rinchiuso nella GR ad allenarsi, ed ora, con un asciugamano intorno al collo, sudato e affaticato, e con un’espressione che non prometteva niente di buono, si diresse verso il piano inferiore per dissetarsi e chiarire con Cup.

Attraversò l’ampio salotto senza rivolgere parola o attenzione alle due donne e al neonato presenti, che, dopo averlo salutato e non aver ricevuto risposta, gli lanciarono uno sguardo “minaccioso.”

Il principe si sbrigò ad arrivare in cucina, dove trovò Cup, che percorreva ancora la cucina avanti e indietro, un po’ agitato e seriamente preoccupato.

Cup sobbalzò accorgendosi della sua presenza, e turbato, provò a sostenere lo sguardo cupo e minaccioso del sayan che aveva di fronte.

Vegeta non lo degnò di uno sguardo, si diresse lentamente verso il frigo, ben fornito, e ne tirò fuori una bottiglietta d’acqua che bevette in un sorso.

Gli occhi di Cup rimasero fissi sul principe osservando ogni suo movimento… aveva una strana impressione, sentiva che qualcosa non sarebbe andato per il verso giusto, e ciò lo fece agitare ulteriormente.

Il sayan, dopo essersi dissetato, chiuse la bottiglietta, ormai vuota, e la poggiò sopra il tavolo poco distante da lui.

Dopo ciò tornò a rivolgere il suo sguardo a l’uomo che aveva davanti, vedendolo deglutire.

“Allora, come hai in mente come fare per cambiare il mio futuro?” chiese con il suo solito tono minaccioso, incrociando le braccia e poggiando la schiena sulla parete alle sue spalle.

Ancora una volta Cup deglutì, sentendosi ferire dai suoi occhi agghiaccianti e penetranti.

“Vedi Vegeta… non si può cambiare la storia… è molto pericoloso e potrebbero accadere degli inconvenienti”

Cup indietreggiò istintivamente, potendosi immaginare la reazione del principe udendo le sue parole.

Lo sguardo di Vegeta si fece più cupo e minaccioso, strinse i pugni e le labbra accennarono ad un’espressione crudele.

“Forse non hai capito bene… ciò che ti ho detto prima non era una richiesta, ma un ordine, e tu devi eseguirlo, chiaro?”

Mentre chiariva il concetto, avanzò molto lentamente, ma molto minacciosamente, verso Cup, che era sempre più impaurito dall’atteggiamento quasi omicida del principe.

 

 

Il tono di voce del sayan era abbastanza alto perché le due donne lo potessero udire, ed infatti subito dopo eccole comparire dall’ingresso della cucina.

“Ma cosa sono queste urla? Trunks si è appena addormentato, fortuna che non lo avete svegliato… non potete abbassare la voce?!” chiese la donna del passato.

Entrambe rimasero colpite nel vedere l’espressione furente di Vegeta e quella terrorizzata di Cup, e non poterono fare a meno di domandarsi il perché.

Vegeta ruotò lo sguardo verso le due donne sulla soglia della cucina.

“Che avete da discutere tanto voi due?” chiese l’azzurra del futuro.

“Niente, niente di cui preoccuparsi… sta tranquilla!” disse Cup ulteriormente agitato e preoccupato.

“Sul serio? Allora perché tu sei così terrorizzato e Vegeta così infuriato?” chiese la donna del passato, diffidente dall’atteggiamento dei due.

Quella domanda per Vegeta, che era già al culmine della collera, fu la goccia che fa traboccare il vaso, e nel suo caso, un vaso pieno di rabbia e tristezza di cui doveva assolutamente liberarsi.

“Non sono affari vostri, stupide terrestri!... non riesco proprio a capire perché l’altro Vegeta sia rimasto, ma io non farò lo stesso errore… non vivrò mai come un patetico terrestre per poi pentirmi, no!”

Le parole pronunciate da Vegeta lasciarono le due donne sorprese e turbate.

Che significava? Cosa intendeva dire?

“Che intendi dire?” chiese con voce tremante la donna del futuro.

Aveva un certo timore di scoprire la risposta, ultimamente le cose tra lei e Vegeta non erano ottime, ma non poteva pensare di… no! Non poteva! Non lo avrebbe mai fatto!

Sul volto di Vegeta apparve un sorrisetto al quanto irritante, entrambe odiavano quel suo atteggiamento.

“Credevo fossi più intelligente… davvero non ci arrivi?” chiese per aumentare ancora la tensione, come se la risposta, che tanto attendevano di sapere, fosse al quanto ovvia.

“Io e l’altro Vegeta abbiamo deciso di cambiare il futuro, ognuno di noi andrà per la sua strada e non ci rivedremo più”

Le parole uscite dalle labbra di vegeta furono per le due donne come delle pugnalate in pieno petto.

Nessuna delle due voleva credere a ciò che aveva udito, come poteva dire una cosa simile? Non poteva essere vero.

 

 

Il Vegeta del futuro stava percorrendo l’ampio corridoio della Capsule Corp diretto alla cucina.

Anche lui doveva chiarire con Cup, doveva assicurasi che tutto andasse per il meglio.

Era quasi arrivato alla cucina, quando udì delle voci provenire dal suo interno.

“Che intendi dire?” chiese una voce femminile.

“Credevo fossi più intelligente… davvero non ci arrivi?” a risponderle fu una voce maschile, la sua voce.

“Io e l’altro Vegeta abbiamo deciso di cambiare il futuro, ognuno di noi andrà per la sua strada e non ci rivedremo più” continuò il Vegeta del passato.

Da dietro l’angolo della cucina, nascosto nella penombra, il sayan del futuro potè osservare la reazione di Bulma… di entrambe.

I suoi occhi rimasero fissi sulla donna del suo tempo, cercava in ogni modo d’incrociare il suo sguardo, uno sguardo velato di tristezza e d’incomprensione.

Si vedeva chiaramente che cercava con tutte le sue forze di non versare lacrime, specialmente in sua presenza… era, anche lei, molto orgogliosa!

Mentre lei rimase in silenzio, con lo sguardo basso e che stringeva i pugni dalla rabbia, la Bulma del passato, invece, non perse tempo a dire come la pensava a riguardo.

“Che cosa? Sei forse impazzito?... ricordati che ora abbiamo un figlio, non puoi abbandonarlo così… ha bisogno di un padre!”

Vegeta non era stato l’unico a cambiare in questi anni, e questo si potè notare bene osservando le due reazioni differenti delle donne.

Mentre la Bulma del passato era nella sua solita posa “minacciosa” con le mani sui fianchi e, anche se triste e ferita nell’orgoglio, discuteva animatamente con il se stesso del passato, l’altra Bulma, invece, era rimasta impassibile carica di tristezza e rancore che non aspettavano altro che il momento in cui poter esplodere.

“Non m’importa niente del moccioso… io non ho nessun legame ne con lui ne con nessun altro, sono il principe dei sayan e non accetterò mai di trascorrere il resto della mia vita da patetico terrestre!” dicendo ciò, il sayan avanzò di qualche passo verso le due donne, serrando i pugni.

“Sei uno zuccone… se l’altro Vegeta è rimasto ci sarà una ragione!... Bulma, tu non dici niente” chiese rivolgendosi a se stessa del futuro.

Bulma alzò lo sguardo in modo di poter ben osservare la Bulma e il Vegeta del passato. Sapeva bene che non sarebbe mai riuscita a perdonare Vegeta per questo suo piano, l’aveva ferita nel più profondo del cuore… se si era pentito di aver trascorso metà della sua vita accanto a lei era libero di poter cambiare la storia, non lo avrebbe mai più trattenuto sul quel “ridicolo pianeta”, come dice lui, e vicino alla sua famiglia, le uniche persone che tenessero a lui veramente, mai più!

“Sono d’accordo con Vegeta… auguri per il vostro piano!” disse lanciando un brave sguardo ai presenti per poi uscire.

Tutti i presenti rimasero di sasso… non potevano davvero credere che Bulma avesse davvero pronunciato quelle parole.

Perfino il Vegeta del passato rimase sconvolto… aveva sempre pensato, anche se stavano insieme da poco, che Bulma tenesse a lui e a passare una vita insieme.

Non sapeva perché, ma questo fatto lo lasciava al quanto perplesso.

Anche la Bulma del passato non potè credere alle sue orecchie. Amava Vegeta e lei lo sapeva meglio di chiunque, allora perché si comportava così?

Ma il più sconvolto di tutti fu il Vegeta del futuro. Aveva sempre pensato in ogni singolo istante della sua vita con Bulma che lei lo amasse e che non avrebbe mai rinunciato a lui.

Che sia rimasta con lui solo per Trunks, e poi anche Bra? Non ci avrebbe mai creduto.

L’aveva vista versare lacrime alla sua morte, aveva scelto di passare il resto dei suoi giorni insieme a lui, come poteva questo sentimento essere finito? Non poteva, ecco tutto.

Rimase nascosto nella penombra, incapace di muoversi, e la osservò andare via e dirigersi fuori.

Non poteva accettare il fatto di essere ingannato per tutto questo tempo, dalla persona per cui era disposto a sacrificare la sua stessa vita poi!

Dopo essersi ripreso dallo “shoc” decise di seguirla per poter chiarire, anche con lei.

 

 

Uscì dalla Capsule Corp e la vide… seduta sotto l’albero, dove da lì cominciò la loro storia, mentre contemplava il cielo.

Vide una lacrima scendere dai suoi occhi, e quella lacrima lo fece sentire in colpa.

Le si avvicinò cautamente, senza farsi sentire.

Bulma inizialmente non si accorse della sua presenza e continuò a piangere e a singhiozzare sempre più forte.

Si accorse di lui solo quando lo vide di fronte a se, che la scrutava con la sua solita espressione da duro.

Si asciugò velocemente le lacrime che continuavano a cadere e fece finta di niente.

“Allora… avete organizzato il piano? Non vedo l’ora di condurre una nuova vita, sicuramente migliore!” disse l’azzurra cercando di essere più fredda e distaccata possibile, voleva assumere lo stesso atteggiamento che Vegeta aveva mantenuto con lei per tutto questo tempo.

“No, devo ancora chiarire con Cup!” affermò innervosendosi ulteriormente.

Anche se, ovviamente, non lo avrebbe mai ammesso, le parole pronunciate da Bulma furono come pugnalate. Non avrebbe mai pensato di sentirla parlare in modo così superficiale e disinteressato del loro legame.

“Chiarite in fretta allora” disse alzandosi.

Senza degnarlo di uno sguardo si girò e stette per andarsene, ma un braccio possente e muscoloso la trattenne.

“Dobbiamo parlare” disse il sayan girandola verso di se, in modo da poterla osservare negli occhi.

Il viso rosso e gli occhi ancora colmi di lacrime tradirono il suo atteggiamento distaccato.

“Di cosa dobbiamo parlare, è?... tanto fra un po’ sarà tutto finito” sussurrò asciugandosi le lacrime che avevano ripreso a cadere.

“Dobbiamo chiarire”

“Non c’è nulla da chiarire… ti sei pentito di aver scelto di passare il resto della tua vita con me e ora cambierai la storia… che c’è da chiarire?!” chiese l’azzurra.

Sentiva che il dolore e il rancore le stessero lacerando l’anima… non aveva sofferto mai come in quel momento!

Si girò per andarsene, non voleva più vedere Vegeta, era troppo doloroso, non avrebbe resistito.

“L’ho fatto per… te!” sussurrò Vegeta a bassa voce.

Era un duro colpo per il suo orgoglio, ma non voleva lasciare Bulma senza averle detto la verità.

Aveva capito che l’atteggiamento che aveva assunto era solo per non fargli capire quando in verità soffrisse… proprio come aveva sempre fatto lui!

Bulma arrestò il suo passo e chiese “Che cosa vuoi dire?”

Non credeva di poter davvero dire ciò che stava per pronunciare, un altro duro colpo avrebbe dovuto subire il suo orgoglio.

“Saresti più felice senza di me…” pronunciando queste parole divenne completamente rosso in viso.

“Non credi spetti a me decidere con chi sarei felice?”

Rimase immobile per un po’ aspettando una risposta, ma non udendo nessun suono uscire dalle labbra di Vegeta, decise di proseguire il suo tragitto.

 

 

 

Continua…

 

 

 

Ecco il nuovo capitolo!!!! Spero vi sia piaciuto!!!! Mi scuso per il ritardo dell’aggiornamento, ho cercato di fare il più presto possibile. Ditemi che ne pensate.

 

 

Ringrazio molto tutti coloro che hanno recensito:

nana987 - Ishyna - sassa98 - bulma90 - BlackPearl_uaooo - vegetina ssj 94 – Sybelle - Marron

 

 

 

un grazie speciale a chi ha messo la storia tra i preferiti!!!!!

 

 

 

*un bacio… Liri

 

 

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Capitolo 18
*** Vita migliore? ***


 

Vita migliore?

 

La Bulma e il Vegeta del futuro, insieme a Cup e al sayan del passato, si trovavano riuniti nell’ampio salotto della Capsule Corp.

“Siete proprio sicuri di volerlo fare?”

Dopo vari tentativi e discussioni erano riusciti a convincere Cup a cambiare la realtà.

“Si” risposero entrambi.

In realtà la sicurezza che avevano in precedenza era svanita; ad un passo dall’evento che avrebbe cambiato il loro destino vennero assaliti da moltitudini di dubbi e incertezze.

Per via del loro orgoglio fecero si che l’evento si compì.

“Che evento volete cambiare?”

Entrambi tacquero per una manciata di secondi.

“Voglio che cambi il momento in cui lo fermai quando, dopo il torneo di Cell, era salito sulla navicella pronto a partire”

Vegeta consentì con un cenno.

Un evento qualunque sarebbe stato indifferente per lui, l’importante era che si fosse separato da Bulma.

Cup annui con un ammicco del capo dopo di che allargò le braccia e furono trasportati in un altro luogo.

 

 

 

Bulma riaprì gli occhi lentamente.

Si trovava nel suo letto, avvolta dalla calda coperta invernale.

Stranamente ricordava tutto, la sua vita passata che avrebbe dovuto dimenticare, di Trunks, Bra, e soprattutto di Vegeta.

Diete un’occhiata alla sua stanza, la stessa che aveva sempre avuto; apparentemente sembrava la stessa, stessi mobili e anche gli effetti personali non erano mutati di molto.

Il suo sguardo si posò sul comò di fronte al letto su cui giaceva.

Ricordava benissimo che, in quella che prima era la sua vita, c’era un portaritratti d’argento con una foto che ritraeva lei e Vegeta.

Accanto a lei, dall’altra parte del letto, c’era il letto disfatto, segno che qualcuno aveva passato la notte con lei, nel suo letto.

Un senso di nostalgia e rammarico invase il suo cuore quando si rese conto di poter aver commesso un terribile errore a cui non era possibile ricorrere rimedio.

Era strano, per lei, svegliarsi e non trovare Vegeta accanto a sé che dormiva tranquillamente.

Solo in quel preciso momento si rese conto di non sapere più niente; sapeva chi era e cos’era nella vita precedente, in un’altra realtà, e adesso… non sapeva più nulla!

I raggi del sole che trapassavano dal vetro della finestra illuminarono frammenti di vetro e resti di vari oggetti sparsi sopra il pavimento, vicino al comò.; a prima vista sembrava che qualcuno li avesse gettati o tirati, non certo che fosse stato un incidente.

Non potè non domandarsi cosa fosse successo e se la sua nuova vita fosse davvero migliora di quella precedente.

Lentamente scese dal letto e, lanciando un ultimo sguardo alla stanza che sentiva estranea a se stessa, ed uscì chiudendo la porta alle sue spalle.

La curiosità che aleggiava nel suo corpo la spingeva a scoprire tutto ciò che potè su quella nuova realtà, voleva sapere ogni minimo dettaglio della sua vita, sperava solamente di aver fatto la scelta giusta.

 

 

 

Vegeta si svegliò di soprassalto.

Si trovava in un letto, dove non aveva mai dormito prima d’ora, ed accanto a se giaceva il corpo di una donna appartenente ad una razza sconosciuta.

Entrambi si trovavano nudi nel letto, avvolti solamente da una coperta.

Vegeta si sentì strano e a disagio costatando che accanto a se riposava un’altra donna che non fosse Bulma.

Dopo tanti anni si era abituato a svegliarsi con accanto lei, a dormire solamente con quella donna dai capelli azzurri, che era stata l’unica che avesse mai amato.

I suoi occhi erano fissi su la giovane fanciulla che riposava, voltata sul lato opposto al suo.

Scostò bruscamente la coperta che avvolgeva entrambi ed afferrò la tuta da combattimento accanto al letto, che doveva essere la sua.

La donna, svegliata dai modi poco gentili del sayan, si sbrigò a raccogliere i suoi indumenti e a vestirsi.

Una sensazione di nostalgia invase il cuore di Vegeta, che ricordava tutti i dettagli della sua vita precedente ma non di questa.

Infatti, anche lui come Bulma, si chiese come fosse in questa vita, chi fosse e se non aveva commesso un terribile ed imperdonabile errore.

La donna era in piedi dietro di lui che lo osservava, e dopo un po’ s’inchinò.

Dai suoi gesti dedusse che fosse una schiava.

“Vattene”

Il suo tono freddo e glaciale di sempre questa volta traspari un velo di tristezza e rammarico.

“Si signore”

La schiava uscì frettolosamente dalla stanza, lasciando il sayan solo con i suoi dubbi e rimpianti.

Il suo sguardo era fisso fuori dalla finestra, intendo a contemplare il paesaggio cupo e desolato che lo circondava, contrariamente al luogo accogliente e illuminato a cui era abituato nel periodo in cui aveva vissuto sulla Terra, nella sua vita precedente.

Probabilmente in questo universo alternativo svolgeva una vita simile a quella che era begli anni di sottomissione a Freezer.

L’unica consolazione in tutto ciò era sapere che quasi certamente Bulma stava svolgendo una vita migliore di quella precedente, e che fosse più felice senza di lui.

Deciso a scoprire cosa succedeva in questa nuova vita, uscì dalla stanza e vagò per quei lunghi corridoi senza una meta.

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Scusate il ritardo dell’aggiornamento!

 

Non riesco a ringraziarvi singolarmente perché a quest’ora la mia mente è altrove e non ragiona più molto bene:

nana987 – ladydarkprincess - bulma90 - Marron - Sybelle

 

 

auguro a tutti di passare un bel Natale!

 

 

Vi volevo chiedere un piccolo favorino… almeno per Natale mi potreste lasciare una rece?

 

 

*Buon Natale a tutti… Liri

 

 

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Capitolo 19
*** Nuova vita... di Bulma ***


Nuova vita… di Bulma

 

Bulma scese le scale silenziosamente, quasi intimorita di scoprire cosa accadeva nella sua nuova vita.

Ogni passo che compiva si sentiva sempre più certa di aver commesso un imperdonabile errore.

La casa era sempre la stessa, stessi mobili, anche gli oggetti e vari effetti personali sembravano esserci tutti, ma si sentiva strana, come se si trovava in un mondo a cui non apparteneva.

Voltò lo sguardo verso la porta della cucina che si era appena aperta, e da lì uscì Trunks.

“Ciao tesoro” lo salutò affettuosamente come aveva sempre fatto.

“Ciao, ora vado altrimenti faccio tardi… ma quando torno dobbiamo parlare”

La scienziata annuì silenziosamente, mentre osservò suo figlio uscire.

Il suo sguardo s’incupì nel giro di poco tempo.

Non sapeva come spiegarlo a se stessa, ma anche Trunks sembrava diverso in questa realtà, sembrava quasi un’altra persona.

Avvolta nella sua vestaglia, s’incamminò verso la cucina, sicura di trovarci qualcuno.

Aprì la porta e rimase immobile nel vedere Yamcha, nella sua cucina, intento a fare colazione.

Il ragazzo aveva lo sguardo basso mentre intingeva un biscotto dopo l’altro nella tazza di latte e lo divorava.

“Buongiorno”

Salutò mostrandosi felice, mentre si sedeva di fronte all’uomo e cominciò a fare anche lei colazione.

Yamcha sembrava deciso ad ignorarla, continuava a mangiare come se Bulma non si trovasse lì, davanti a lui.

“Mi dispiace per ciò che è accaduto ieri sera” sussurrò il moro smettendo di mangiare a guardandola diritta negli occhi.

Bulma si sentiva a disaggio non sapendo cosa fosse accaduto la sera precedente.

“È che, lo sai… quando si parla di Vegeta mi scaldo un po’ troppo” continuò Yamcha.

“So bene che non lo dimenticherai mai e che lui avrà sempre un posto speciale nel tuo cuore… e ho sbagliato ad agire così, soprattutto davanti a Trunks”

Yamcha abbassò lo sguardo, vergognandosi delle azioni compiute la sera precedente.

Bulma, invece, ascoltò con molto interesse e molta attenzione, ogni parola pronunciata dalle labbra di Yamcha.

Ovviamente non fece che domandarsi a cosa si riferisse, cosa fosse accaduto la sera precedente.

La frase che la colpì di più fu quella su Vegeta.

“So bene che non lo dimenticherai mai e che lui avrà sempre un posto speciale nel tuo cuore…”

A quanto sembrava, anche in quella realtà era legata a Vegeta e lo amava.

Di questo ne era scura, sapeva che lo avrebbe sempre amato in ogni dimensione si trovasse, ma aveva voluto sperare che in quella dimensione non fosse così.

La speranza è l’ultima a morire, come si dice sempre.

Incapace di ribattere le affermazioni di Yamcha, rimase in silenzio, mentre lo osservò dirigersi verso di lei e baciarla.

“Tornerò presto” disse il moro dopo essersi staccato dalle labbra di Bulma.

 

Era confusa, non era passato neanche un giorno e già sentiva la mancanza di Vegeta.

Le mancavano i suoi baci, le sue carezze… ma anche solamente la sua presenza lì, l’averlo in giro per casa. Gli mancava.

Come si dice spesso, ci si accorge del valore di una persona soltanto quando la si perde, e ora aveva la prova tangibile del significato di quella frase.

 

Passò la mattinata a riflettere sulla nuova situazione, su ciò che provava e su come comportarsi.

L’ingresso si spalancò e da lì entrò Trunks.

“Ciao tesoro”

Bulma cercò di essere affettuosa e calorosa, come era sempre stata nei confronti del figlio.

“Ciao… possiamo parlare?” chiese dirigendosi verso la madre.

“Certo, cosa vuoi dirmi?”

Cercò di essere felice.

Non sapeva ciò che il figlio volesse dirle, ma aveva deciso di essere positiva.

“Non c’è bisogno che fingi, mamma… so bene cosa è accaduto!”

Dal volto del figlio potè intuire che, al contrario di come sperava, l’accaduto non era niente di positivo.

“A c-cosa ti riferisci?” chiese.

Trunks restò sorpreso.

È vero che la madre aveva sempre cercato di tenerlo fuori dal suo rapporto con Yamcha e i loro problemi, ma come poteva reagire così dopo ciò che era accaduto?

“Come a cosa mi riferisco?! Ieri sera, la lite con Yamcha, io che piombo in camera… ricordi?”

Bulma cercò di immaginare cosa potesse essere accaduto ed annui.

“Si, certo che ricordo… cosa vuoi dirmi?”

“Senti, so bene che hai sempre cercato di tenermi fuori dal tuo rapporto con Yamcha… ma cred…” le sue parole furono interrotte dallo squillare del telefono.

“Aspetta un attimo” disse l’azzurra afferrando il telefono accanto a se.

“Pronto? Ciao Yamcha…”

All’udire quel nome, Trunks sbuffò vistosamente.

“Perché fai tardi?... ok, no non fa niente… ci vediamo più tardi, ciao… anch’io”

L’azzurra riattaccò e tornò a dirigere la sua attenzione verso suo figlio.

“Allora… che stavi dicendo?”

Il ragazzo si voltò dalla parte opposta, tante volte aveva provato a parlarle, cercare di avvertirla, ma mai le aveva dato ascolto.

“Stavo dicendo che non voglio vederti soffrire… non lasciarti ingannare da Yamcha” dopo aver detto ciò, il sayan si diresse verso il piano superiore, lasciando la madre sola con i suoi dubbi.

 

Bulma si mise seduta sul divano, pensando ripetutamente alle parole dette da Trunks e al suo volto; sembrava triste ed arrabbiato, probabilmente gli mancava suo padre.

Solo ora si rese conto che la sua scelta influì moltissimo anche sulla sua vita, cambiandola radicalmente.

Non riusciva a capire a come poteva essere stata così egoista, anteponendo la su felicità, o meglio quella che pensava esserlo, a quella dei suoi figli.

Una lacrima le rigò il volto, pensando a quando avrebbe voluto tornare indietro e riprendersi la sua vecchia vita, sapendo che non ci sarebbe mai riuscita.

 

 

 

 

Continua…

 

 

Come vi sembra il nuovo capitolo? Scusate se è un po’ corto. Il prossimo sarà dedicato a Vegeta.

 

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e specialmente chi ha recensito:

nana987 - bulma90 - Marron - Sybelle - Feleset90 - Swwtcicia

 

 

 

*un bacio a tutti… Liri

 

 

 

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Capitolo 20
*** Nuova vita... di Vegeta ***


Nuova vita… di Vegeta

 

 

Vegeta continuava a camminare lungo i corridoi di quello strano edificio a forma di cupola.

Sul suo cammino incontrò molti soldati; molti si chinavano rispettosamente al suo cospetto, deglutendo pensando alla forza smisurata e alla spietatezza del sayan dai dritti capelli.

Vegeta non prestò attenzione ai loro gesti, nemmeno ai sospiri emessi ogni volta che li oltrepassava, continuando a camminare.

Quel luogo era molto simile a quello in cui aveva passato metà della sua vita, la vita che spesso, in ogni modo, aveva tentato di dimenticare e che l’aveva segnato per sempre.

L’unica consolazione in tutto ciò era sapere che la donna che amava stava conducendo una vita migliore senza lui accanto, la vita che meritava.

I cupi corridoi che continuava ad imboccare facevano nascere in lui un senso di angoscia e di solitudine, che mai aveva provato fino in quel momento.

 

 

Continuò a camminare fino a quando si trovò davanti ad una grande porta metallica, molto ben definita e che sembrava risaltasse a confronto alle altre che aveva incrociato sul suo tragitto.

Restò qualche secondo immobile con lo sguardo fisso sulle due guardie, ai lati della porta, che si chinarono rispettosamente al suo cospetto.

Improvvisamente la porta si aprì, rivelando agli occhi di Vegeta un’enorme sala.

Al centro c’era un lungo tappeto rosso, che sembrava volerlo condurle ai piedi del trono che gli era di fronte.

Vegeta riconobbe subito quel simbolo, lo stesso che era inciso sull’armatura che indossava da piccolo, prima dell’esplosione del suo pianeta natale, lo stesso che aveva anche visto disegnato sull’armatura di suo padre e sul trono su cui risiedeva.

Un sorriso di trionfo si disegnò sul volto del sayan, sicuro che in questa realtà fosse riuscito a coronare il suo desiderio di vendetta e trionfo ed essere a capo della galassia, come aveva sempre desiderato.

Per la prima volta da quando aveva aperto gli occhi quel giorno, ebbe un motivo per credere di poter essere felice anche in questa sua nuova vita.

 

 

Lentamente percorse il lungo tappeto rosso, lanciando occhiate fredde e prive di qualunque sentimento, e si mise a sedere su il suo trono.

Con il suo sguardo impassibile squadrò tutti i soldati che aveva davanti, soffermandosi maggiormente sulle due figuri in piedi ai lati del trono.

L’uomo alla sua destra si girò verso di lui e chinandosi lo informò.

“Mio sire, sono lieto di annunciargli che è stato tutto organizzato e siamo pronti per partire.

Spiazzato dalle parole udite, non aveva la minima idea di cosa stesse parlando.

“Partire per dove?” chiese, anche se come domanda era al quanto ovvia visto che sembrava fosse stato lui a dare gli ordini.

L’uomo dai lunghi capelli verdi legati in una coda lo guardò interrogativo.

“Ma… signore… aveva detto lei di partire alla conquista della Terra”

Vegeta inarcò un sopracciglio, non capendo il perché di quell’ordine.

Perché avrebbe dovuto prendere una decisione simile?

Cosa doveva fare ora?

“Ha forse cambiato idea, sire?” chiese il soldato guardandolo sbalordito  

“Prima voglio verificare una questione… andrò sulla Terra”

Si alzò in piedi e si diresse verso l’uscita, sotto lo sguardo sbigottito dei suoi sottoposti.

“Mi scusi, mio signore, faccio preparare la scorta?” a parlare, questa volta, fu il soldato che si trovava alla sua sinistra.

Vegeta si fermò di colpo, aveva lo sguardo confuso e ridotto a due fessure al tempo stesso.

“Andrò da solo, se mi servirete vi chiamerò”

 

 

Ciò che provava in quell’istante era indescrivibile; era confuso perché non sapeva cosa stava accadendo in quella realtà, si sentiva estraneo a quella vita, come se avesse preso possesso dell’esistenza di un altro essere.

Provava rabbia nel sapere che l’uomo che sarebbe divenuto in questa realtà avrebbe ucciso la donna che amava e sottomesso il pianeta che, nella sua vecchia vita, lo aveva accolto ed era stata la sua casa per molti anni.

Doveva andare, doveva capire il perché di quella decisione.

Si diresse verso l’uscita, dove si trovava lo spazio apposito per le navicelle.

Anche se prima d’ora non era mai stato in quel luogo, aveva passato metà della sua vita in un posto molto simile e, più o meno, sapeva dove dirigersi.

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Mi scuso moltissimo per il ritardo dell’aggiornamento e il capitolo un po’ corto.

 

 

Volevo dirvi  che siccome la connessione a internet continua a fare molti capricci non potrò aggiornare molto presto.

 

 

Cercherò di risolvere il problema e di aggiornare prima possibile… scusatemi!!!!

                                 

 

Ringrazio moltissimo tutti coloro che hanno letto e recensito:

nana987 - Sybelle - Feleset90 - bulma90 - MarronVegetina

 

 

 

 

 

 

 

 

*un bacio a tutti… Liri     

 

 

 

 

 

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Capitolo 21
*** Verso la Terra ***


Verso la terra

 

Una navicella monoposto sfrecciò verso lo spazio aperto, diritta verso la Terra.

Vegeta si trovava al suo interno, seduto sul morbido sedile con gli occhi chiusi, che ogni tanto apriva per controllare quando ancora mancava per raggiungere la sua meta. 

La sua mente vagava verso la sua vecchia vita, ricordando tutti i bei momenti passati in compagnia delle persone che più contavano per lui.

Non avrebbe mai pensato che la sua famiglia gli sarebbe mancata tanto; sembrava solamente ora rendersi conto del vuoto che ora avvolgeva la sua nuova vita, priva di chi per lui era indispensabile.

Anche se ciò che finora aveva visto della sua nuova realtà era tutto ciò che fin da piccolo aveva sognato, non combaciava con quelli che ora erano diventati i suoi desideri.

La gloria e il potere non avevano più lo stesso valore per lui, essere il re dell’universo non gli dava la soddisfazione che immaginava; aver passato tanti anni accanto alla terrestre dai capelli azzurri lo aveva cambiato radicalmente, anche i suoi desideri più remoti e i suoi valori.

Per l’ennesima volta si voltò verso lo schermo, per vedere quando ancora sarebbe dovuto rimanere all’interno della sua navicella: ancora nove ore, nove ore che sembravano pressoché infinite.

Strinse i pugni e i denti pensando a come potesse essere la vita di Bulma.

Magari era più felice senza di lui, potrebbe anche aver trovato qualcun altro con cui condividere il resto della vita…

Migliaia di punti interrogativi tormentavano la sua mente impedendogli di essere lucido come dovrebbe.

 

 

 

**********

 

 

Bulma si diresse verso la sua camera, avvolta nel suo asciugamano rosa, dopo essere uscita dalla vasca.

Non faceva che pensare alle parole che le erano state dette quel giorno, sia di Trunks che di Yamcha; entrambi si riferivano ad un fatto avvenuto la sera precedente, di cui lei ne era all’oscuro.

Dopo aver chiuso la porta alle sue spalle, si accorse della presenza di un uomo steso sul letto.

Per un attimo pensò che si trattasse di Vegeta e le sue labbra accennarono ad un sorriso, soltanto quando Yamcha parlò scosse la testa riportando la sua mente alla realtà.

“Ciao tesoro” disse Yamcha mentre le fece segno di accomodarsi accanto a se.

Bulma si sedette sul suo lato del letto, rimanendo con gli occhi fissi sul suo compagno.

Si sentiva un po’ in imbarazzo trovandosi nel suo letto insieme a Yamcha.

Lo stesso letto in cui fino alla notte precedente, almeno nella sua vecchia realtà, aveva dormito Vegeta ogni notte.

Scosse la testa voltandosi dal lato opposto, cercando di scacciar via dalla mente tutto ciò che riguardava il suo bel principe.

Yamcha la osservò attentamente, prima di prendere coraggio e decidersi ad affrontare l’argomento che, la notte precedente, sembrava aver scosso tutti.

“So di aver reagito male, però ti prego… guardami!”

Forse più per la curiosità che per le parole dette da Yamcha, Bulma si voltò incrociando lo sguardo malinconico e dispiaciuto dell’uomo accanto a se.

“Credo che sia meglio chiarire la questione una volta per tutte” sospirò Yamcha, prima che un segno di assenso uscì dalle labbra di Bulma “Sono d’accordo”

Era davvero curiosa di venire a conoscenza di quell’evento che l’aveva tormentata per tutta la giornata.

“Sai bene che ti amo e che ti ho sempre amata…” si fermò sospirando, cercando di trovare il coraggio per pronunciare quelle parole che avrebbe preferito tener sepolte nella sua mente “pur di star con te ho accettato il fatto di essere usato come ruota di scorta…”

Bulma lo guardava esterrefatta, non avrebbe mai immaginato che Yamcha potesse dirle quelle parole, ne che lo pensasse davvero; l’aveva sempre visto come un emerito superficiale e ingenuo, e finalmente, dopo tutti questi anni, era diventato più maturo.

“All’inizio ho cercato di accettarlo, credendo e sperando che con il tempo non sarebbe più stato così… ma non riesco più a sopportare di essere il secondo”si voltò, non trovando il coraggio di guardarla negli occhi.

“Capisco il forte legame che hai con Vegeta, avete un figlio insieme… e so anche che nonostante lui sia via da anni e che non tornerà tu continuerai ad amarlo”

Bulma era rimasta colpita dal suo discorso e non sapeva che dire. Rimase in silenzio e chinò il viso verso il basso.

“Non riesco a continuare…” Yamcha aveva sospirato queste parole con tutte le forze che gli erano rimaste.

Bulma alzò il volto di colpo, rimanendo con lo sguardo puntato su Yamcha che lentamente si voltava verso di lei.

“Ho bisogno di chiarirmi le idee… forse è meglio che vada via per un po’ di tempo, ho già pronti i bagagli”

Afferrò il borsone, colmo delle sue cose, da sotto gli occhi, mentre Bulma seguiva con gli occhi ogni suo movimento.

Rimase un attimo a guardarla, poi le si avvicinò e la baciò sulla fronte.

Bulma era confusa e senza parole, mentre osservava la schiena di Yamcha scomparire dietro la porta.

Aveva molte domane a cui non trovava risposta e ora non sapeva più che fare.

Purtroppo anche questa realtà non era come avrebbe voluto, era sempre legata a Vegeta e questo, ora lo aveva capito, non lo poteva cambiare, anche se ora non era vicino a lei.

Si lasciò cadere pesantemente sul letto e cercò di prendere sonno, sperando di risvegliarsi nella sua vecchia realtà.

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

Scusate per il ritardo! Sto aggiornando dal pc di una mia amica siccome ho appena cambiato il mio che era in tilt e la connessione a internet non mi riesce quasi mai. Sorry!

 

 

Come sempre ci tengo a ringraziare chi ha letto e specialmente chi a recensito:

Feleset90 - nana987Vegetina - Sybelle - Marron

 

 

Mi sono accorta che le rece sono calate e vi chiederei di trovare due minuti per lasciare un piccolo commento, vorrei sapere che ne pensate.

 

 

Ancora un’ultima cosa, perdonatemi se trovate qualche errore, specialmente nei tempi dei verbi. Mi sono trovata un po’ in difficoltà a scrivere questo capitolo e rileggendolo non mi sembra venuto molto bene!

 

 

 

 

Ora ho detto tutto…

 

 

 

*un bacio… Liri

 

 

 

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Capitolo 22
*** Ripensamenti ***


Ripensamenti

 

 

Dopo il lungo viaggio all’interno della sua navicella, finalmente, Vegeta era arrivato presso la sua meta.

 

Scelse un luogo deserto per atterrare; non voleva far sapere a nessuno che fosse lì.

 

Uscì dalla navicella e scese lentamente al suolo.

 

Si guardò in torno, come per controllare che non ci fosse niente di strano, poi si concentrò per individuare, fra le tante aure, quella di Bulma.

 

Perfetto, si trovava a casa ed era sola!

 

Non sapeva se questa potesse essere una buona o una cattiva notizia.

Senza lasciarsi il tempo per poter riflettere, si alzò in volo, per dirigersi verso quella che, nella sua vecchia vita, era la sua casa.

 

 

 

 

Bulma era sola in casa, accovacciata sul divano e immersa nei suoi pensieri.

Quel giorno, per lei, era stato al quanto strano, pieno di sorprese e di situazioni che non si sarebbe mai aspettata.

 

Adesso, alla fine di quella strana giornata, i suoi pensieri sono diretti solo e unicamente verso lui, Vegeta.

 

Una lacrima le riga una guancia, mentre pensa allo sbaglio più grosso che ha potuto commettere, e senza a cui poter porre rimedio.

 

“Chi sa Vegeta come si trova in questa vita?” si chiede, sperando dentro di se che almeno lui stesse conducendo la vita che desiderava.

 

“Chi sa se adesso ha un’altra donna?”

 

Sente una fitta al petto pensando a questa possibilità.

 

Scuote la testa, come per voler cacciare via questo pensiero dalla sua mente.

 

La sua vita le mancava più di quanto potesse pensare, i suoi figli, Vegeta…

 

Ora doveva solamente trovare una soluzione, doveva riprendersi la sua vecchia vita ad ogni costo!

 

 

 

 

Vegeta si trovava lì, davanti alla Capsule Corp. e, da una finestra, stava osservando Bulma.

 

L’aveva vista, lì, nella sua enorme casa, sola, mentre una lacrima scendeva, poi un’altra, ed un’altra ancora…

 

Gli bastò poco tempo per capire che anche la vita di Bulma non era come sperava.

 

Ora si chiedeva cosa dovesse fare…

 

Andare da lei? Per cosa ottenere, poi?!

 

Allora cosa doveva fare?

 

I suoi pensieri furono interrotti da un’aura che si stava avvicinando.

 

 

 

 

“Mamma, sono a casa!”

 

“Ciao tesoro”

 

Bulma si asciugò velocemente le lacrime che aveva versato, mentre Trunks la stava raggiungendo.

 

Trunks rimase sorpreso di vederla in quello stato: anche se cercava di nasconderlo era chiaro che stava piangendo.

 

“Cosa è successo?”

 

“Niente, non ti preoccupare…”

 

Trunks decise di non domandarle altro, dato che cercava di evitare il discorso.

 

“Allora… qualcosa di nuovo?”

 

Bulma sapeva che avrebbe dovuto dirgli di Yamcha, ma prima voleva sapere qualcosa su suo Trunks, anche se era la stessa persona che aveva conosciuto nell’altra vita, sentiva che c’era qualcosa di diverso nei due, e qualcosa di diverso nel loro rapporto.

 

“Direi di no… sempre il solito!”

 

Nella stanza calò il silenzio.

 

Entrambi si sentivano a disagio e in imbarazzo, per il fatto che era accaduto recentemente, e di cui Bulma ne era all’oscuro.

 

“Vado a studiare… forse non farò in tempo a finire per cena, cenate pure senza di te!”

 

Il piccolo sayan stette per andare nella sua stanza, quando le parole della madre lo fecero rimanere lì.

 

“Tesoro, ti devo parlare…”

 

Bulma esita, non sapendo come avrebbe preso la notizia.

 

“Yamcha se ne è andato, non tornerà…”

 

Il loro sguardi s’incrociano, mentre lo stupore è ben evidente sul viso di Trunks.

 

“Come mai? Cos’è successo?”

 

Bulma cerca di trovare qualche spiegazione ragionevole: non vuole che suo figlio sappia che Yamcha l’ha lasciata perché è ancora innamorata di Vegeta.

 

“Non ha funzionato… è finita!”

 

Trunks legge chiaramente negli occhi della madre che c’è qualcos’altro sotto.

“Se non vuoi dirmelo basta che me lo dici!”

 

Afferma, uscendo dalla stanza, incurante della madre che lo chiama.

 

 

 

 

 

 

 

Continua…

 

 

 

 

Scusatemi, sono davvero imperdonabile per tutto il tempo che vi ho fatto attendere, specialmente senza prima avvisare… mi dispiace tantissimo!!

 

 

Ci tengo tantissimo a ringraziare chi ha letto e, specialmente, chi ha recensito:

 

nana987 - Micol_89 - Swwtcicia - Feleset90 - Sybelle - Marron - bulma_15 – Vegetina - bulma90

 

 

 

spero di trovarvi ancora qui, ci tengo moltissimo al vostro parere!

 

 

 

 

* un bacio… Liri

 

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