Mad house

di justanotherbrickinthewall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1 ***
Capitolo 2: *** I volti dei personaggi/ avviso ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 2 ***
Capitolo 4: *** CAPITOLO 3. ***
Capitolo 5: *** I volti dei personaggi. ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1 ***


ALLORAAAA, ECCOMI QUI CON UN'ALTRA STORIA, SPERO DI RIUSCIRE A FINIRLA.
COME POTRETE NOTARE LA STORIA TRATTA PARALLELAMENTE DI DUE VITE, QUELLA DI UNA PAZZA E QUELLA DI UNA RAGAZZA CHE TROVA UN FOGLIO IN CUI E' RIPOSTA LA SUA ROVINA (MUHAHAHAHA).
SPERO CHE VI PIACCIA, SE TROVATE DEGLI ERRORI POTETE TRANQUILLAMENTE FARMELI NOTARE, LO STESSO VALE SE AVETE CONSIGLI PER LA TRAMA O SE CREDETE CHE SIA MONOTONA O FIN TROPPO COMUNE, ACCETTO LE CRITICHE COSTRUTTIVE.
NON ACCETTO OFFESE INFONDATE, MA SE VOLETE POTETE FARMELE, NON TUTTI HANNO GLI STESSI GUSTI.
IO CI HO MESSO TUTTA ME STESSA QUINDI MI FARESTE DAVVERO MOLTO PIACERE SE LASCIASTE UNA RECENSIONE, E' BELLO SAPERE COSA NE PENSA LA GENTE.

ANND, THE LAST BUT NOT THE LEASTTT: VISTO CHE TROVO ABBASTANZA BRUTTO IL FATTO CHE IO SCRIVA E CHE NON VI RENDA PARTECIPI IN NESSUN MODO, HO DECISO CHE LE PRIME DUE CHE RECENSIRANNO POTRANNO CHIEDERMI DI FAR PARTE DELLA STORIA (SAPPIATE CHE NON AVRETE UN RUOLO RIDICOLO, TIPO LA RAGAZZA DI UNO DEI RAGAZZI (?) ) E HO ANCHE DECISO CHE, SE QUALCUNO VOLESSE DARMI DEGLI SPUNTI PER ANDARE AVANTI CON LA TRAMA POTRA' DARMELI TRANQUILLAMENTE, SCEGLIERO' LE IDEE PIU' BELLE E LE USERO' DA "FILO CONDUTTORE" 

BUONA LETTURA.
LOVE U ALL 
-M 

Anne guardava le stelle e si chiedeva quante fossero, se ci fosse un modo per contarle tutte, per sapere quante fossero.  Si chiedeva dove finissero, perchè tutto finisce, questa era una delle poche convinzioni che aveva, era sicura che l'infinito non esistesse, che fosse solo un'assurda teoria che alcuni uomini avevano formulato solo perchè non riuscivano a vedere oltre il loro naso, sarebbe bastato ragionarci un po' per capire che  non era la  risposta a niente, anzi, solo a sentire la parola "infinito" nella testa delle persone si formulavano altre mille domande. 
La cosa che la tormentava era il fatto che non si potesse trovare una risposta a tutto questo, la cosa che le dava estremamente  noia era il fatto che l'uomo, dalla sua nascita ad oggi, era riuscito a scoprire un sacco di cose e a rispondere ad un sacco di domande, tranne alle più importanti, quelle che determinano la nostra sopravvivenza, quelle che abbiamo radicate in noi fin dagli albori dei tempi. 
Cosa era l'infinito? un insieme di cose sempre diverse tra loro o un susseguirsi di immagini identiche ripetute senza una fine? era possibile che niente fosse uguale a nient'altro?. 
Anne pensò che non fosse possibile e che, anche volendo, le combinazioni di elementi che l'uomo aveva avuto fino ad ora erano insufficienti per creare cose sempre diverse tra loro.
C'era qualcosa oltre a tutto? per quanto ne sapeva lei poteva anche essere in coma ed essersi immaginiata tutto questo, poi, quando si sarebbe svegliata avrebbe avuto le risposte a tutto, magari la vita era questo, solo un lungo coma. 
Questo ultimo pensiero la spaventò molto. 
"Anne, sei qui, ti stavo cercando"
"Io non sono pazza Alicya, perchè sono qui? io sto bene" 
"Lo so, lo so, nessuno è pazzo An" 
"No tu non capisci Alicya!- disse la ragazza urlando con tutta la forza che aveva- io voglio solo delle risposte!" disse la ragazza, accorgendosi in quel momento del freddo che c'era fuori.
"Guarda hai freddo, entra su" 
"Io voglio solo risposte! solo risposte!- disse urlando così forte che rischiò di svegliare tutti- solo risposte, Al, cosa ci faccio io qui?" 
"Ti ci hanno mandato" rispose la ragazza cercando di calmarla
"No, io non dico qui nel manicomio, anche se questo me lo chiedo spesso, io dico qui al mondo" 
"Ognuno trova la sua strada" 
"E la tua strada era quella di stare qui? la tua strada era quella di essere rinchiusa in una casa di pazzi? questo è quello che hai sempre voluto?" disse avvicinandosi pericolosamente al viso dell'infermiera, che automaticamente si riempì di lacrime. 
"Scusa Al, tu stai solo cercando di aiutarmi, io sono pazza e tu devi curarmi, è il tuo lavoro" disse Anne per cercare di rimediare al suo errore 
"No tu non sei pazza, tu hai ragione e io ti aiuterò a trovare le risposte, non meriti di stare qui". 
Anne era sicura di poter contare su Alicya, era sicura che sarebbe uscita, ma non successe perchè, come la vita le insegnò, l'apparenza inganna. 





"Cosa stai leggendo Marie?" disse una ragazza mora avvicinandosi, forse un po' troppo, alla sua amica 
"Era qui, dentro questo libro, leggi".
L'amica prese il foglio e lesse tutto attentamente,  senza tralasciare un minimo particolare,  cercando attentamente la cosa che aveva stupito Marie così tanto.
"Non mi sembra niente di che, è il racconto di una pazza". 
La ragazza non si aspettava quella risposta.
"Tu non capisci Lycia, tu non puoi capire" 
"Cosa ci sarebbe da capire?" 
"Questa storia non è finita, non l'hanno messa qui per caso, qualcuno voleva che arrivasse a noi"
"Mar, è una cosa impossibile, siamo dentro una biblioteca, come facevano a sapere che avresti preso questo libro?" rispose Lycia dubitando seriamente della sanità mentale dell'amica
"Si hai ragione, ho decisamente troppa fantasia" 
"Vedo che hai capito" disse la ragazza sorridendo
"Io vado a casa Ly, a dopo"
"A dopo". 

Mentre camminava verso casa ascoltando i Led Zeppelin, prese il foglio e si rimise a leggere. 
"Cosa è l'infinito? un insieme di immagini diverse o un susseguirsi di cose identiche ripetute senza una fine?".
Domanda alquanto interessante, pensò, era un peccato che nessuno riuscisse a darsi una risposta.
Presa improvvisamente dalla voglia di capirne di più, corse verso casa. 
Quando arrivò corse subito in camera, senza degnare nessuno di uno sguardo, prese il computer e, quasi come se fosse assalita da una forza demoniaca, iniziò a scrivere:
"Anne, manicomio" 
Queste erano le unice due cose che sapeva di quella ragazza, sicuramente non era abbastanza per risolvere il "mistero", ma sicuramente poteva scoprire qualche informazione su quella donna. 
Dopo ore di ricerca trovò un profilo che sembrava combaciare con le informazioni che aveva, lo aprì. 
"Anne Cox, vissuta ad Holmes Chapel, rinchiusa in manicomio nel 1980 con l'approvazione del dottore di famiglia, poichè veniva ritenuta aggressiva quando non otteneva quello che voleva. Era ossessionata dalla sua "missione" sulla terra, che riteneva essere quella di spiegare i motivi della nostra esistenza e di trovare le "risposte" che da anni le forze demoniache cercavano di non farci trovare".
Appena finì di leggere il computer diventò nero e una scritta apparve all'improvviso


 "forse ero matta, o forse no, ma quello di cui sono sicura è che lo diventerai anche te". 



 

 
 








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Capitolo 2
*** I volti dei personaggi/ avviso ***


Alloora, ciao lettrici silenziose.
Devo dirvi una cosa.
Mi dispiace il fatto che non recensiate, non dovete dire per forza una cosa positiva, potete anche dirmi che vi fa schifo e, in quel caso, cercherei di migliorare.
E' un po' mortificante per me che non diciate niente, io ci ho messo tutta me stessa, vabbè, non voglio tediarvi, adesso vi farò vedere come mi sono immaginata i personaggi. 
(AVVISO: SONO UN PO' INDECISA SU MARIE, DOVETE- E SOTTOLINEO DOVETE- AIUTARMI A SCEGLIERE) 

Alloora, questa è Anne 

So beautifulll


Questa è Lycia (aka Candice Accola) 

Caro


Questa è Alicya (aka Sasha Pieterse)

TVD | via Tumblr

E qui mi sevite voi, sono indecisa tra queste due attrici per il ruolo di Marie.

Lei (aka Taissa Farmiga)

Untitled | via Tumblr 

E lei (aka Emma Roberts) 
THE BADDEST WITCH. | via Tumblr

Eccole insieme
Untitled Grazie in anticipo a chiunque mi aiuti :) love u all M

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 2 ***


HOLA CHICAS (?) 
ALLORA, ECCOMI CON UN'ALTRO CAPITOLO, QUESTO FA ABBASTANZA SCHIFO, MA NON VOGLIO CHE LE COSE SUCCEDANO TUTTE SUBITO.
SO CHE E' UN PO' CORTO, I PROSSIMI SARANNO MOLTO MEGLIO, VI ASSICURO :). 

VORREI RINGRAZIARE INFINITAMENTE @_crazy_love PER AVER RECENSITO E TUTTI I LETTORI SILENZIOSI, SPERO CHE VI PIACCIA.

LOVE U ALL 



"Sono sicura che lo sarai anche tu" 
Quelle parole continuavano a ripetersi nella sua testa, senza una fine, continuavano a ossessionarla, guardò l'orologio, le tre di notte, dormire ormai era impossibile, tutte le volte che chiudeva gli occhi quella scritta le appariva davanti.
Spaventata scese le scale e andò in cucina, aprì il frigo e prese una bottiglia d'acqua, accorgendosi solo nel momento in cui la strinse di quanto tremassero le sue mani.
Quando se ne accorse iniziarono a tremare ancora di più e la bottiglia cadde, rovesciando tutto il suo liquido per terra.
"merda" imprecò la ragazza
"merda merda merda merda! -disse mentre gli occhi iniziarono a pizzicarle e alcune  lacrime si formarono, inutilmente provò a reprimerle, ma la sua voglia di piangere e di mettersi ad urlare era evidentemente predominante rispetto a  quella di controllarsi, così si accovacciò nell'angolo della cucina, in quel punto nel quale i due muri si incotravano, formando  una piccola cavità nella quale poteva "nascondersi". 
Con gli occhi ancora pieni di lacrime portò le ginocchia al petto e le strinse forte, i capelli andarono a posarvisi sopra, come se volessero creare un cuscinetto, e Marie vi appoggiò la testa. 
Le lacrime cadevano una dopo l'altra dagli occhi della ragazza, andando a finirle nei capelli, bagnandoli tutti. 
All'improvviso le finestre sbatterono e Marie non potè trattenersi dall'urlare
"Aiutoo- le lacrime cominciarono a cadere sempre più veloce e il respiro della ragazza era costantemente interrotto a sighiozzi. perchè a me? perchè a me?".
"ehi ehi va tutto bene?" disse una voce
"rispondimi! tutto bene?" disse la stessa voce dando dei pugni alla porta
Marie si alzò con le poche forze rimaste e, aggrappandosi al muro, andò ad aprire.
Quandò arrivò alla porta girò il pomello con la mano ancora tremolante e cadde nelle braccia di quello sconosciuto, priva di forze.
"Ehi ehi ehi, cosa ti è successo, ehi cosa hai?" provò a chiedere il ragazzo 
"Non dirmi che sei svenuta merda" provò a svegliarla dandole dei piccoli schiaffetti sulla guancia, ma la ragazza continuò a non rispondere.






"Deve solo riposarsi, ha avuto un attacco di panico, molto probabilmente causato da un incubo, capita spesso" Marie sentì qualcuno pronunciare queste parole e la voce non era familiare.
Si guardò intorno, tutto bianco. 
Quando vide un ago infilato nel suo braccio le scappò un urlo, un ragazzo arrivò subito. 
"Ehi ehi tranquilla, mi chiamo Christian Smith, piacere, sono il tuo vicino di casa"
"Piacere, Marie Thompson, perchè mi hai portato qui?" 
"Ieri ho sentito delle urla provenire da casa tua, ho suonato, tu mi hai aperto e poi sei svenuta, non ti ricordi niente?".
Dopo questa affermazione i ricordi iniziarono a venire a galla, ma Marie preferì non dirlo
"A dire la verità no"
"Bene, il lavoro sarà più difficile allora ahah" 
"Che lavoro?" chiese non capendo
"Il capire cosa avessi".
 Nel momento in cui disse quella frase la ragazza alzò gli occhi e lo guardò bene. 
Aveva i capelli biodi, lisci, abbastanza lunghi, le labbra spesse e rosee, la pelle chiara come il marmo e due adorabili fossette gli spuntavano ogni volta che sorrideva.
Marie non si era accorta che anche lui la stesse guardando, quel dettaglio la mise in imbarazzo.
"Quando posso andarmene?" disse per rompere il ghiaccio
"Subito, ho messo le tue cose in un sacchetto, andiamo"  
"Grazie mille, prima o poi mi sdebiterò" 
"Cosa ne dici di restare a mangiare fuori? sarebbe un buon modo per pareggiare i conti" 
"Va bene" rispose divertita Marie

*SPAZIO AUTRICEEE*
COME POTETE VEDERE, NEMMENO IN QUESTO CAPITOLO C'E' L'OMBRA DEI RAGAZZI, TRANQUILLE, PRIMA O POI ARRIVERANNO, VI STO FACENDO ASPETTARE SEMPLICEMENTE PERCHE' - COME HO DETTO SOPRA- NON VOGLIO FAR SUCCDERE TUTTO ORA :).
LOVE UUU 



AH E LUI E' CHRISTIAN (AKA EVAN ilmioamorepiùgrande PETERS) (si, sono una fan di American Horror Story) 

 

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Capitolo 4
*** CAPITOLO 3. ***


Cause you're so dark, babe
But I want you hard
You're so dark, babe
You're so dark
You're so dark
You're so dark


La sveglia suonò, facendole intendere che il suo primo giorno di scuola sarebbe iniziato a breve.
Si era trasferita a New Orleans da poco, precisamente nella metà di Luglio, per il lavoro dei suoi. 
L'unica vera amica che era riuscita a trovare era Lycia e, il fatto che frequentasse una scuola che si trovava dalla parte opposta della città, non la confortava molto.
Con malavoglia si alzò dal letto e scese in cucina, i suoi non c'erano, erano in viaggio per lavoro, succedeva molto spesso in questi ultimi giorni.  Prese la macchinetta del caffè e la aprì, poi aprì la dispensa, ma notò con suo dispiacere che la miscela del caffè era finita, l'unica soluzione che le venne in mente fu quella di suonare al suo vicino, Christian. 
Prese la prima giacca che si trovò sotto mano, si legò i capelli per sembrare un pochino più presentabile e uscì. 
Arrivata davanti casa sua suonò. 
Dopo meno di mezzo secondo si trovò un Christian già vestito, lavato e pronto per uscire davanti a lei. 
"Ehi, guarda chi si vede, ciao Marie" 
"Ehi Christian, mi dispiace disturbarti ma.. non è che avresti un po' di caffè? a casa mia è finito" 
"Oh certo, entra".
La casa di Christian era grande all'incirca quanto la sua, l'entrata si affacciava sul salotto, nel quale si trovavano due divani posti uno davanti all'altro con un tavolino al centro, una grande libreria bianca- in legno probabilmente- nella quale erano riposti tutti i generi di libri e due finestre molto grandi che si affacciavano sul giardino, notò con stupore che il soffitto di tutta la casa era fatto in legno, anzi, si poteva dire che quello fosse l'elemento predominante in quella casa. 
La cucina e il salotto erano divise solo da un muro con una sorta di "grande buco" al centro.
"Ti piace?" chiese il ragazzo cercando di essere gentile 
"Molto" rispose estasiata lei
"Ecco questo è il caffè" 
"Grazie, sei molto gentile, sai dirmi che ore sono?" 
"Le sette e quarantacinque" 
"Oddio, sono in ritardo, grazie Chriss" disse la ragazza correndo verso l'uscita
"Aspetta Marie, dove vai a scuola?" 
"Benjamin Franklin high school" 
"Bene, andiamo nella stessa scuola, potrei portarti in moto" 
"Grazie, sei un tesoro!- disse lei abbracciandolo- vado un attimo a casa a cambiarmi e arrivo".

Si precipitò in fretta fuori dalla porta e salì in casa, arrivata in camera aprì l'armadio e prese le prime cose che trovò cioè un paio di jeans e una semplicissima maglietta nera e uscì di casa.

Christian l'aspettava davanti alla porta sopra ad una moto rossa, sorridente, con due caschi in mano. 
"Pensavo che ci mettessi di più" confessò il ragazzo notando la velocità con cui Marie si era preparata
"Ho cercato di fare il più veloce possibile- confessò lei- sono anche caduta correndo per le scale" questa ultima frase fece scoppiare il biondo in una forte risata, che presto contagiò anche lei
"Sali, siamo in ritardo".
Durante tutto il viaggio Marie aveva cercato di controllarsi, ma, quando una macchina inchiodò proprio accanto a loro perchè Christian non aveva rispettato uno stop, non potè fare a meno di lasciare un acuto urlo
"Ma sei pazzo? poteva ucciderci!"
"Mi sembra che tu sia ancora viva, quindi non lamentarti" 
"Se lo rifai giuro che scendo" disse la ragazza scioccata.

Fortunatamente il ragazzo continuò il suo percorso rispettando- almeno in parte- il codice stradale ed evitando di farsi uccidere, quando arrivarono davanti scuola Marie rimase stupita dalla sua bellezza, era molto più grande di quanto immaginasse e davanti aveva un'amipio giardino, aveva sempre sentito parlare delle scuole Americane, ma non pensava che fossero così grandi. 
"Ti piace?"
"E' gigantesca!" rispose la ragazza euforica
"Voi inglesine non siete abituate aha- disse alludendo alle origini di Marie- vai a prendere l'orario adesso, ti accompagno se vuoi" 
"Credo che mi perderei se non lo facessi, poi mi avresti sulla coscenza" 
"Immagino già i giornali : ragazza si perde il primo giorno di scuola, tutto per colpa del suo amico egoista che non l'ha voluta accompagnare a prendere l'orario" disse simulando la voce di un giornalista, facendo scoppiare a ridere la ragazza
"Andiamo piccola denti gialli" la chiamava così da quando si erano conosciuti, secondo lui gli Inglesi erano tutti colpiti da una strana malattia ai denti che li rendeva gialli, forse per l'assunzione di troppa teina
"Io non ho i denti gialli!" disse fingendosi arrabbiata
"Ma tutto il resto dell' Inghilterra si".
Mentre camminavano andarono a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. 
"Che piacere rivederti Smith" 
"Styles" rispose il ragazzo con tono improvvisamente glaciale
"Hai un'amica" disse il ragazzo alludendo a Marie, che aveva tenuto la testa bassa fino a quel momento. 
Quando alzò gli occhi rimase pietrificata dalla bellezza del ragazzo, i riccioli ricadevano perfettamente sul viso, i lineamenti erano perfetti e i suoi occhi erano talmente verdi e magnetici che sarebbe potuta rimanere a fissarli per ore. 
"Si" la voce di Chris la fece risvegliare da quella sua momentanea ipnosi 
"Ed è anche carina" disse il riccio passando una mano sulla guancia della ragazza, che arrosì immediatamente
"Non devi toccarla!- disse Christian dando una spinta al riccio, che finì contro uno degli armadietti- non provare a farlo ancora!" 
"Ammetto che una botticina gliela darei" questa frase fece andare Marie su tutte le furie 
"Se vuoi te la do io una botticina, ma te la do in faccia con una pentola,  brutto idiota!"  disse la ragazza presa da un'improvvisa carica di coraggio, dovuta forse al fatto che sapeva che se avesse provato a toccarla, Christian l'avrebbe difesa 
"Cosa hai detto scusa?" disse il riccio (di cui ancora ignorava il nome) 
"Hai capito bene" 
"Harry, non so se hai capito che non si farebbe problemi a darti un ceffone, puoi spostarti adesso?" 
"Non finirà qui" sibilò Harry tra i denti prima di lasciarli passare.
Arrivati alla segreteria i due ragazzi chiesero l'orario, Marie alla prima ora aveva Filosofia, mentre Christian Matematica. 
"Ci dobbiamo separare adesso, la strada per arrivare all'aula di filosofia è facile: sali le scale fino al primo piano, poi vai a dritto, giri alla prima a sinistra e la terza porta è quella che t'interessa- disse- non so più che dirti, stai attenta a Styles e ai suoi amici, quando sono in tanti è difficile difendersi a parole, mi raccomando, non cacciarti nei guai" 
"Si babbo" rispose ironica Marie.

La strada per trovare l'aula fu più complicata del previsto e la povera ragazza dovette vagare per i corridoi di quell'immensa scuola per circa quindici minuti prima di trovare la classe. 
"Buongiorno, scusi il ritardo" disse Marie precipitandosi all'interno della classe e sentendo gli occhi di tutti puntati su di lei 
"Tu sei quella nuova?- chiese- bel modo di iniziare l'anno scolastico, c'è un posto vicino a Samantah, vai li" e indicò una ragazza alta, magra, con i capelli biondo cenere, gli occhi chiari e l'aria simpatica. 
"Non preoccuparti, quello lì è sempre incavolato- disse alludendo alla parte che il professore le aveva fatto prima- comunque piacere, Samatah Anderson" 
"Marie Thompson" 
"Ehi ma io ti ho visto stamani!- disse, forse un po' troppo a voce alta, visto che si girò la maggior parte della classe- eri con Christian Smith!" 
"Si, è il mio vicino di casa" 
"Oh beata te, è proprio bello" questa frase fece ridere Marie e la cosa non passò inosservata al professore 
"Thompson! è arrivata in ritardo e ora ride con Samantah?" 
"Scusi mr. Johnson, ma se le sue lezioni sono estremamente noiose non è colpa nostra" disse sfacciata Samantah 
"Oh signorina Anderson, se è così annoiata può anche andare fuori" 
"Non aspettavo altro, la ringrazio" 
"Ah e signorina Thompson, vada a farle compagnia anche lei, altrimenti le mancherà la sua compagna di chiacchere". 
Marie si alzò senza dire una parola, pensando a i peggiori insulti che avrebbe potuto dire a Smantah una volta uscite fuori, ma, fortunatamente, la campanella suonò. 
Le lezioni successive passarono molto velocemente e, per loro fortuna, Samantah e Marie avevano lo stesso orario. 
Mentre stavano andando a pranzo vide la figura di Styles passarle accanto. 
La fissava con quei suoi occhi verdi.
Era sicura che il suo viso le fosse familiare.
L'aveva già viso, ma dove?. 



BONJOURRRR MY LOVESS 
ALLORA, QUESTO E' IL NUOVO CAPITOLO, SPERO CHE VI PIACCIA. 
BTW, AVETE VISTO UN ACCENNO DI HARRY, NEI PROSSIMI INIZIERA A COMPARIRE SEMPRE DI PIU', DON'T WORRY.
RECENSITEEEEEE 

LOVE U ALL 
M.

ORA HO DECISO DI LASCIARVI UN PICCOLO ACCENNO DEL PROSSIMO CAPITOLO 
Marie e Samantah erano a mangiare insieme a Christian e i suoi amici, l'ultima non smise di fissare Christian per un secondo 
"Perchè Styles ti sta fissando?" disse all'improvviso
"Io un'idea ce l'avrei- rispose Christian- Marie, ascoltami, non devi parlarci o avvicinarti a lui per nessun motivo, intesi?"
"Si, stai tranquillo" 


"Io mi chiedevo... non è che ti andrebbe di andare a prendere qualcosa ogni tanto?.." stava balbettando, che strana cosa, le era sembrato un ragazzo abbastanza sicuro 
"Oh certo, mi farebbe piacere" 


"Guarda chi si rivede, ciao Thompson" 
"Come fai a sapere come mi chiamo?" 
"Oh, tu mi sottovaluti bella, non sei più sfacciata come prima senza il tuo ragazzo?" 
"Non è il mio ragazzo" rispose senza pensare
"Oh, allora il mio lavoro sarà più facile" disse e, subito dopo, la spinse al muro tenendole i polsi bloccati tanto da farle male [..] 
"Mi stai facendo male, lasciami ti prego" disse cercando di dimenarsi [...], vedeva il viso di lui sempre più vicino, poi sentì un colpo sordo. 

VI HO INCURIOSITO? ALLORA RECENSITE, PERCHE' A MENO CHE NON CAMBI IDEA, CONTINUO SOLO A 2 RECENSIONI. 

LOVE YA

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Capitolo 5
*** I volti dei personaggi. ***


ALLORA, HO UN AVVISO.
C'E' STATO UN CAMBIAMENTO NELLA PROTAGONISTA, HO DECISO CHE SARA' TAISSA FARMIGA PERCHE', CHIEDENDO AD UN SACCO DI PERSONE, HO SCOPERTO CHE PIACEVA DI PIU' :). 


BTW, LEI E' SAMANTAH (aka Mary-Kate Olsen) 



LORO SONO CHRISTIAN E MARIE IN MOTO 




ECCOLI DI NUOVO :) 








ED ECCO HARRY :).





LOVE U ALL 



 

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