Raito's Inferno di Piratessa1996
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio del viaggio ***
Capitolo 2: *** Il Dio caduto e il Re Infernale ***
Capitolo 3: *** Il serial killer di L.A. ***
Capitolo 4: *** Una voce nel bosco oscuro ***
Capitolo 5: *** Tra incertezze, solitudine e shinigami chiacchieroni ***
Capitolo 6: *** La profezia ***
Capitolo 7: *** Cos'è la giustizia? ***
Capitolo 8: *** Sei veramente un Dio? ***
Capitolo 9: *** Io credo in te ***
Capitolo 10: *** Il generale e il principe ***
Capitolo 11: *** E' veramente tutto così semplice? ***
Capitolo 12: *** Pronti a riveder le stelle ***
Capitolo 1
*** L'inizio del viaggio ***
Raito’s Inferno
Oscurità…tenebre…una sensazione piacevole…dove sono? Il mio petto…mi fa male…è come se fossi stato trafitto…ma da chi? Non ricordo…
Raito aprì gli occhi e si ritrovò in una landa desolata attraversata da un fiume. Non era un fiume normale, dalle sue acque tumultuose e nerastre vi si alzavano fiamme cremisi.
“Ho già visto questo posto, ma come è possibile che vi si arrivato? Possibile che sia morto?”
“Ciao Raito”
Questa voce, la conosco. Mi ha accompagnato per tanto, troppo tempo.
“Ryuk…allora? Cosa è questa storia? Perché sono qui?”
“Sei morto Raito, io ti ho ucciso. Near ti ha sconfitto e Matsuda ha trivellato il tuo corpo di colpi. Saresti potuto sopravvivere però sai che noia in prigione tutti quegli anni…”
“Fa silenzio stupido di uno shinigami che non sei altro. Piuttosto dimmi,è questo quello che mi attende? Questo è il Mu? Questo posto mi sembra famigliare…l’ho visto una volta in un libro…”
Ryuk proruppe in una risata “ Ti piacerebbe eh Raito? No questo non è il Mu. Siamo alle porte dell’inferno…non ti preoccupare ti porterò a destinazione. Ma vedi, il Mu si trova oltre i 3 regni dell’oltretomba, in una dimensione parallela. Quindi dovremo intraprende un viaggio per arrivarci. Goditi questi ultimi momenti Raito, tra poco sarai destinato a scomparire.”
“E tu saresti la mia guida”
“Certo Raito, non ti fidi?”
Raito non gli rispose. Quella era una situazione assurda. Lui un novello Dante? E Ryuk la sua guida? Però quel viaggio….forse sarebbe riuscito a salvarsi….doveva trovare un modo per non scomparire. Doveva trovare un piano. E forse una mezza idea già ce l’aveva ma non sarebbe stato semplice.
Ryuk richiamò la sua attenzione
“Allora Raito il nostro primo regno sarà…”
“L’inferno, poi il purgatorio ed infine il paradiso. Ryuk, ero lo studente più brillante di tutto il Giappone. Tsk, stupido di uno shinigami. Sei..”
Il suono di un lento sciabordio attirò l’attenzione di Raito. Una piccola barca a remi apparve all’orizzonte guidata da un solitario nocchiero.Aveva una lunga veste nera e i suoi occhi mandavano pericolosi bagliori rossi,come se fossero stati di brace.
Accostò alla riva, non disse una parola ma allungò la mano, in attesa di qualcosa.
Ryuk sembrò non badarci “ Sono Ryuk lo shinigami. Sto accompagnando questo umano…”
Con un gesto scocciato il nocchiere gli fece cenno di tacere e allungò nuovamente la mano, in attesa. Ryuk sembrò non capire.
“ Tsk, idiota di uno shinigami. Non conosci la mitologia?Caronte per fare da traghettatore vuole essere pagato”
Raito frugò nelle tasche dei pantaloni e tirò fuori il portachiavi che gli aveva regalato sua sorella. Glielo aveva portato dalla Grecia, era una dracma. Lo staccò e lo passò a Caronte che gli fece cenno di salire a bordo.
Il nocchiere rimase silenzioso per tutto il viaggio e mugugnò un “arrivati” di fronte alle porte dell’inferno.
“Lasciate ogni speranza o voi che entrate” lesse Raito “direi che siamo arrivati Ryuk”
Smontarono dalla barca di Caronte e si incamminarono, l’inferno li aspettava,il viaggio era appena iniziato.
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Capitolo 2
*** Il Dio caduto e il Re Infernale ***
Giunti all’inferno scorsero una lunga fila di anime in attesa delle loro pena. In cima alla fila vi era una strana creatura, per metà uomo, per metà serpente. Avvolgeva con la sua lunga coda l’anima malcapitata. Il numero di spire corrispondevano al girone che spettava al dannato.
Raito guardò affascinato l’orrenda creatura e si staccò dal fianco di Ryuk portandosi al suo cospetto.
“Raito, cosa stai facendo?” I
l ragazzo non lo ascoltò e piantò i suoi occhi in faccia a Minosse.
“Cosa desideri giovane Dio caduto?”
Raito poteva sentire l’ironia trasparire dalla sua voce, ma non ci badò più di tanto
“Re, quale sarebbe la mia pena se fossi destinato a questo regno?”
“E perché vorresti saperlo?”
“Sono un ragazzo curioso….accontenta un condannato al Mu”
“E sia”
Minosse afferrò Raito e cominciò ad avvolgerlo con la sua coda in più e più spire.
Il Dio caduto abbassò lo sguardo e vide il numero di spire aumentare sempre più, fino a fermarsi.
“E questo che significa Minosse?” Raito conosceva bene la conformazione dell’inferno e quel numero di spire non gli tornava.
I cerchi erano nove,perché era avvolto in dieci spire?
“Giovane Dio, se tu appartenessi a questo regno dovresti sedere al fianco di Lucifero. Nessun girone ha pene abbastanza dure per la tua malvagità.”
“Al fianco di Lucifero…interessante. Addio Re”
“Allora Raito, soddisfatto?”
“Molto Ryuk” gli occhi del Dio del nuovo mondo mandarono pericolosissimi bagliori rossi. Aveva appena capito come fare per scampare al Mu.
Cominciarono la loro discesa. Ogni cerchio corrispondeva a peccati sempre più gravi. Vide i lussuriosi travolti da una tormenta inarrestabile.
Il lato studentesco di Raito emerse
“Paolo e Francesca, chissà se davvero…?”
“Hai detto qualcosa Raito?”
“No, niente”
E poi fu la volta del girone dei golosi. I latrati di Cerbero erano insopportabili e il puzzo della melma in cui erano stesi i dannati rendevano quel girone un vero inferno.
Raito più volte aguzzò la vista. Si sarebbe aspettato di vedere una testa bionda apparire da un momento all’altro ma non fu così.
“Chissà dove è finito?” borbottò
“Cosa Raito?” chiese Ryuk
“Niente, niente….sono in cerca di vecchi amici”
-Ne incontrerò ne sono certo-
E riprese il cammino.
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Capitolo 3
*** Il serial killer di L.A. ***
“Ryuk, sono stanco possiamo sostare un po?”
“No, prima arriviamo al Mu, prima mi libero di te. Sono uno shinigami impegnato io.”
“Impegnato ad annoiarti tutto il giorno?Ammettilo, ti mancherò. Ti mancherà Kira e ti pentirai di avermi ucciso” “Raito…”
Ma Raito non ascoltava più. Non era stanco, aveva solo bisogno di tempo per riflettere. Il suo piano stava lentamente prendendo forma. Doveva funzionare, non aveva altra scelta. Ma tutto dipendeva da una persona. Chissà se lo avrebbe ascoltato?Era sicuro che lo avrebbe fatto,dopotutto lui non era di certo un “tipo banale”. Avrebbe accettato la sua proposta? Di questo ne era meno certo, ma doveva tentare, non aveva altra scelta.
Raito alzò lo sguardo e vide i condannati per avarizia costretti in eterno a spingere massi per poi scontrarsi e scambiarsi improperi.
“Destino miserabile quello degli umani…”
“Forza Raito, riprendiamo il cammino” Ryuk era impaziente.
La loro discesa continuò attraverso i cerchi degli accidiosi e prodighi e poi quello degli eretici
“Non ti avrei visto male in questo cerchio Raito. Tu stessi ti proclamavi un Dio, ma quale diritto ne avevi? Quelle tombe infuocate sembrano proprio fare a caso tuo, non è così Raito?”
“Piantala di scocciarmi stupido di uno Shinigami. Non hai sentito Minosse, Nessuna pena dell’inferno sarebbe stata abbastanza per me. Io avevo tutto il diritto di proclamarmi un Dio. Con me alla guida il mondo sarebbe stato un posto migliore, ma nessuno lo ha capito, nessuno!!!”
Kira ignorò Ryuk per il resto del tempo trascorso in quel girone. Ormai la sua presenza cominciava a stragli stretta. Inoltre aveva una certa fretta di incontrare il suo futuro salvatore.
Il girone seguente era quello dei violenti contro il prossimo. I dannati erano immersi nelle acque bollenti del fiume Flagetonte in base alla gravità delle loro azioni.
Raito guardò nella acque e vide una persona che gli risultava stranamente famigliare ma che non avrebbe mai pensato di trovare li.
Abbandonò il fianco di Ryuk e gli si avvicinò
“A quanto pare non eri molto migliore di me. Le tua mani grondano sangue come le mie. Non è così, L?”
Il ragazzo immerso fino al collo nelle acque infernali aprì gli occhi e lo guardò colmo d’odio
“Non osare chiamarmi con il nome di quel cane” ringhiò
Raito rimase sbalordito. Davanti a lui aveva L, che la pena lo avesse condotto alla follia e non ricordasse più il suo nome, che si fosse dimenticato di lui?Un momento, i suoi occhi….erano diversi….erano rosso sangue…
“Chi sei tu?”
“Io sono….mi hanno chiamato in molti modi….il serial killer di Los Angeles….Backup…B…ma il mio vero nome è Beyond Birthday. Ho combattuto contro L, proprio come te. L…L..L…il mio rivale, la mia nemesi, la mia dannazione…..Io dovevo essere un suo successore, ma per quanto mi sforzassi tutto era sempre inutile, per loro rimanevo una copia…non lo capivano tutti incompetenti io ero meglio di lui…..Dicevano che ero ossessivo, pensavano che fossi pazzo….ma è stata tutta colpa loro, LORO! La Wammy, che sia dannata….l’ho lasciata ed ho deciso ingaggiare una sfida a colpa di enigmi con lui, degli enigmi che solo io avrei potuto risolvere. Sono diventato una macchina da morte, le mie vittime…ah….era bellissimo….tutto quel sangue…ed i miei enigmi….irrisolvibili… Perchè io sono migliore di L! Beyond non è una copia, B è meglio dell’originale….eppure…quella donna…che sia maledetta….spero che occupi anche lei un posto all’inferno”
Raito guardò quello strano essere farfugliare parole a lui incomprensibili . Era stato anche lui un rivale di L. Ed L lo aveva condotto alla follia, di quello ne era certo.
“Raito Yagami, giusto? Immagino di doverti ringraziare. Hai ucciso me, liberandomi dalla mia prigione di carne e sei riuscito ad uccidere L.”
“Un momento, come sai il mio nome?”
Beyond Birthday ghignò
“So molte cose su di te Raito. Notizie dell’operato di Kira sono giunte fino a noi poveri dannati. Però alla fine anche tu hai perso. La Wammy è come un idra, taglia una testa e ne riappaiono due. Near e Mello…i successori di L….beh alla fine hai perso anche tu, se no non sarei qui a parlarti, giusto? Alla fine sei un Dio della morte caduto, proprio come me”
Per B non fu difficile dire il nome di Raito, la sua abilità non era scomparsa dopo la morte ed in più, come ogni anima, aveva acquisito la capacità di vedere il futuro, aveva visto quindi l’arrivo e il trionfo di Mello e Near, la caduta di Kira ma soprattutto aveva visto la morte di L, quello era l’unico conforto per lui in quel dannato girone.
Raito decise che quella conversazione poteva terminare e si voltò per andarsene ma la voce di B lo richiamò nuovamente
“Buona fortuna per il tuo piano e…Raito….quando incontrerai L, digli che B gli manda i suoi ossequi”
E si lasciò andare ad un risata demoniaca.
“Quel tipo, era uno vero demonio in vita” mormorò Ryuk
“Però ha fatto la mia stessa fine. Gli unici demoni qui sono quelli della Wammy House”
I novelli Dante e Virgilio continuarono il loro cammino, un nuovo cerchio li attendeva.
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Capitolo 4
*** Una voce nel bosco oscuro ***
“Ma dove sono i dannati?”
“Ryuk, Ryuk, Ryuk, e tu dovresti essere un Dio della morte? I dannati sono gli alberi!”
“Gli alberi?”
“Idiota! Siamo al girone dei suicidi, coloro che hanno rinunciato alla loro vita e al loro corpo mortale. Non sono quindi più degni di averne uno e si trovano intrappolati dentro gli alberi”
Il girone dei suicidi si presentava come un cupo bosco formato da alberi spogli, senza più una foglia, infatti ai poveri malcapitati le arpie le avevano strappate tutte.
Ryuk si appoggiò ad un albero ed inavvertitamente gli strappò un ramo. Questo gemette e dove prima si trovava il rametto zampillò sangue. “Visto? Che ti avevo detto. Ora questo è il loro corpo”
Procedettero all’interno di quel lugubre bosco. Erano a metà percorso quando uno strano alberò attirò l’attenzione di Raito.
Era più piccolo degli altri, più grazioso per certi versi e da uno dei rami pendeva una catenina, aveva come ciondolo una R.
“Raito? Raito sei tu! Non ci posso credere!”
Sentendosi chiamare per nome Kira sobbalzò e si guardò intorno. La voce proveniva da quello strano pruno.
Gli si avvicinò e subito gli fu chiaro con chi aveva a che fare.
“Misa?”
“Raito-kun ha riconosciuto la sua Misa! Misa è così felice! Raito le è tanto mancato. Misa non può vivere senza il suo Raito! Forza abbracciala!”
Il cervello di Raito cominciò a ragionare velocemente. Misa aveva usato il Death Note come era possibile che si trovasse all’inferno? Doveva chiederglielo, se solo fosse stata un po’ meno….Misa.
Stava continuando con i suoi gridolini di gioia per averlo reincontrato.
“Misa ascoltami. Se risponderai bene alle mie domande Raito ti abbraccerà ma prima ascoltami. Come sei finita all’inferno? Come sei finita fra i suicidi?”
“Misa non poteva più vivere senza il suo Raito quindi si è suicidata. La vita non aveva più senso per lei. Così si è lanciata da un palazzo e quando si è risvegliata si è ritrovata in una landa deserta. Un angelo gentile le ha detto che doveva fare un lungo viaggio per raggiungere il Mu. Misa era felice perché sperava di rivedere il suo Raito un volta giunta la. Ma come vedi non mi fu possibile raggiungere l’oblio eterno. Un demone mi fermò. Aveva grandi ali neri, pelle diafana e occhi di brace. Disse a Misa che molto tempo fa Rem strinse un patto con lui perché Misa non finisse nel Mu. Non le disse cosa volle in cambio dallo shinigami di Misa, anzi non le disse proprio nulla ma la portò qui, in questo bosco oscuro. Quel signore fu tanto gentile che trasformò Misa nell’albero più bello di tutti e le promise che avrebbe rivisto ancora una volta il suo Raito. Ed aveva ragione! Infatti eccoti qui! Forza abbraccia Misa adesso! Le sei mancato tanto!”
Il cervello di Raito ricominciò a rielaborare velocemente le informazioni ottenute da Misa. Quindi qualcuno si era già salvato dal Mu, ma cosa aveva promesso Rem a quel demone? Non lo sapeva e di certo neanche Misa poteva saperlo.
“Misa hai più rivisto quel signore?”
“Oh no,Misa ha sentito che è molto impegnato, ai gironi più bassi.Non ha tempo di venirla a trovare, ma Misa sa che lui è un suo fan, infatti non permette a quelle arpie di strapparle le foglie”
Gironi più bassi? Nessuno poteva sfuggire dal Mu una volta che il suo destino era scritto, a meno che….un oscuro signore, occhi di brace…
Il volto di Raito si trasformò in un ghigno. Tutti i tasselli finalmente erano giunti al loro posto. Ci aveva visto giusto, fin dall’inizio.
“Grazie Misa, sei stata preziosa con la tua storia. Ora il mio viaggio deve proseguire. Questo è un addio”
“Raito, per favore , abbracciami ancora una volta”
“Sì Raito abbracciala ancora una volta” le fece eco Ryuk.
Raito sbuffò e fece per andarsene ma inaspettatamente si voltò e abbracciò il corpo nodoso di Misa.
“Grazie Raito. Misa è tanto felice. Sappi che sarai sempre nel mio cuore. Io ti…”
Ma Raito ormai se ne stava andando. Quel colloquio era durato fin troppo per i suoi gusti.
“Cosa hai in mente? Quali sono le regole del tuo gioco?”
“Lo vedrai Ryuk, tutto a suo tempo”
Kira si lasciò andare ad una risata demoniaca. Il viaggio proseguiva.
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Capitolo 5
*** Tra incertezze, solitudine e shinigami chiacchieroni ***
Raito e Ryuk proseguirono il loro viaggio. Erano giunti al girone dei vilenti contro Dio, la natura e l’arte.
Lo sguardo di Kira vagò sull’orizzonte e di concentrò sulla figura di una savio solitario.
Era seduto sulla spiaggia infuocata e sembrava non curarsi della pioggia cremisi che continuava a flagellarlo. Il suo sguardo si ergeva fiero, aveva un portamento regale, dal suo sguardo si riversava il disprezzo per quel mondo non suo. Era stato un re infondo, un tempo. Ma cos’era ora? Un Dio caduto, proprio come lui. Sembrava che qualcuno si stesse divertendo a mostrare a Raito elementi che gli ricordassero il suo insuccesso.
Gli occhi del ragazzo si incupirono un poco.
“Cosa c’è Raito?”
“Ryuk da quando ho iniziato il mio viaggio ogni cosa sembra ricordarmi il mio insuccesso, come se qualcuno volesse farsi beffe di me. Mi chiedo se vale veramente la pena di cercare di divetare il Dio del nuovo mondo? Guarda Giove laggiù. E’ stato un Dio, proprio come me e è caduto anche lui. Che sia questo il destino? La storia continua a ripetersi….”
“Raito…”
Kira scacciò con forza un sasso, scocciato dai suoi stessi pensieri. Non aveva mai dubitato di se stesso. Ma quel viaggio lo aveva portato a riflettere maggiormente sulle sue azione rispetto a quando era ancora vivo. Sorrise fra se e se pensando
“E’ proprio un viaggio spirituale come aveva detto Dante, questi luoghi ti portano a riflettere”
Il ricordo del suo fallimento continuava ad inseguirlo come un segugio. Ma non era il momento di farsi prendere da dubbi esistenziali. Non poteva permettersi incertezze, doveva essere lucido. Si sedette su un masso poco distante e di mise a riflettere.
Non si era pentito di quello che aveva fatto. Credeva ancora nei suoi ideali, negli ideali di Kira; Kira il suo passato, il suo presente ed il suo futuro. E non sarebbe caduto nuovamente. Avrebbe cambiato il suo destino.Kira sarebbe risorto. Lui poteva.
Si alzò e raggiunse la sua guida
“Lascia stare Ryuk proseguiamo. In fondo un tempo anche io ero un essere umano e le mie debolezze da uomo ogni tanto si fanno ancora sentire.
Ryuk lo osservò con sguardo curioso
“Sei stato umano? Perché stato, ora cosa sei Raito Yagami?”
Raito non gli rispose. Procedette il cammino. Un sorrso pericoloso ero apparso sul suo volto.
Venne la volta del girone dei ruffiani e dei seduttori sferzati dai demoni infernali senza pietà seguito da quello degli adulatori e dei lusingatori immersi nello sterco. Il tanfo era orribile, forse peggio di quello del girone dei golosi. Raito procedette a passo spedito poi come se un si fosse dimenticato di qualcosa di importante si fermò e si voltò verso Ryuk
“Ryuk, visto che mi assilli costantemente con le tue domande è venuto il mio turno ora. Come mai hai deciso di essere la mia guida per questo viaggio? Misa ha parlato di un angelo giunto a condurla al Mu, avresti potuto delegare anche tu”
“Ah, Raito. E’ vero, avrei potuto delegare ma…l’ultimo viaggio del grande Kira. Colui che ha vissuto come un Dio ed è morto come un cane. Insomma sei una celebrità. So che sarebbe stato uno spasso e quindi eccomi qui. Fino ad ora non mi sono sbaglito! Ed il bello deve ancora venire. Lo leggo nei tuoi occhi, hai in mente qualcosa. Non vedo l’ora. Il più grande Dio della che abbai calcato il suolo umano. Sì sarà proprio divertente!”
Raito lo guardò sprezzante. Non si sarebbe aspettato niente di meno da quello stupido di uno shinigami. Era un lusingatore nato.
“Sei un idiota come al solito. Questo girone sembra destinato a te. E quei cumuli di sterco, fanno proprio a caso tuo”
Raito si avventò sullo shinigami senza che questo avesse il tempo di reagire. Lo scaraventò contro uno di quei cumuli di sterco.
Ryuk finì nella montagna maleodorante a gambe all’aria, chiedendo aiuto invano. Poteva solo sentire la risata di Raito accompagnata da quella dei dannati.
Quando riuscì ad uscirne vide la sagoma di Kira all’orizzonte. Doveva sbrigarsi a raggiungerlo altrimenti che guida sarebbe stata?
“Che c’è l’abbia ancora con me per averlo ucciso?” Il pensiero non raggiunse le sue labbra.
Quel ragazzo gli aveva fatto sempre una certa paura, meglio non provocarlo oltre.
Nota dell'autrice: mi scuso del ritado, ho avuto problemi di linea ^^"
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Capitolo 6
*** La profezia ***
I novelli Dante e Virgilio attraversarono il girone dei simoniaci conficcati nel terreno a testa in giù con i piedi in fiamma per giungere al girone dei maghi e degli indovini. Raito si fece subito vigile.
In quel luogo dimenticato da Dio vi era una persona con cui doveva assolutamente parlare. Cominciò a scrutare la folla dei dannati costretti a camminare in eterno con la testa rivolta all’indietro.
“Perché camminano in questo modo?”
“Idiota. In vita gli indovini ed i maghi volgevano costantemente il loro sguardo al futuro,quindi seconda la legge del contrappasso….”
Raito non finì la frase. Il suo sguardo era stato attirato da un vecchio macilento dalla lunga barba bianca che proseguiva a passo malfermo. Nonostante fosse ridotto a niente più che un relitto umano il suo aspetto conservava ancora l’austerità di un tempo e nei suoi occhi si poteva vedere rispecchiata un’antica saggezza. Raito si staccò dal fianco di Ryuk e lo raggiunse.
Il vecchio sembrò non accorgersene della sua presenza e proseguì. In quel momento Raito si ricordò che era cieco.
Decise di chiamarlo per nome.
“Tiresia?”
“Immagino debba ancora rispondere a quel nome anche se è passato molto tempo dall’ultima volta che sono stato chiamato così, quasi 2000 anni. Non posso vederti ma immagino chi tu sia. Ho visto il tuo arrivo giovane Dio caduto.”
Se Raito si irritò per quell’appellativo non lo diede a vedere.
“Io sono Raito Yagami.” “
Si, questo nome…infine sei giunto qui da me. E penso di sapere il motivo per cui tu ti sia fermato a parlare con questo vecchio. Vuoi sapere il tuo futuro come molti prima di te. Sbaglio?”
“Non sbagli. Vorrei sapere se sono destinato alla gloria o al fallimento”
“E sia,ti accontenterò. Raito Yagami ecco la tua profezia:
Ed infine un giovane Dio del Caos caduto giungerà nei regni dell’oltretomba. Una gloriosa missione lo attende. Il giovane Dio è destinato alla gloria purchè riesca ad ottenere la benevolenza del Kronos e…”
L’arrivo di uno dei guardiani infernali interrupe l’indovino.
“Vecchio, non ti è permesso profetizzare quaggiù per ordine di Lucifero. Se no sai quale sarà la tua pena.”
A sentire quelle parole minacciose Tiresia si azzittì di colpo e proseguette nel suo cammnino eterno.
Raito non provò a richiamarlo, sapeva che sarebbe stato inutile.
Il demone volse il suo sguardo dorato verso Kira
“Sarà meglio che tu prosegua il tuo viaggio Raito Yagami”
“Come sai il mio nome?”
Il demone proruppe in una risata
“Hai molti ammiratori fra noi demoni. Mettiamola così, con il tuo regno ci hai trovato nuovi inquilini da accudire”
“Quale è il tuo nome?”
“Il mio nome? Cosa ti importa?”
“Accontentami. In fondo una Dio deve conoscere le persone a lui fedeli”
ll demone lo guardò divertito.
“Claudius. Generale Claudius. Sono quello che si può definire il braccio destro di Lucifero”
“Claudius. Mi ricorderò di te.”
“Perché?”
Raito non gli rispose e ritornò da Ryuk. Continuarono il loro cammino, le parole di Tiresia ben in mente.
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Capitolo 7
*** Cos'è la giustizia? ***
Raito passò i successivi gironi a rimuginare sulle parole di Tiresia, senza parlare, lasciando Ryuk a lamentarsi della sua scarsa loquacità.
I due passarono il girone dei barattieri sommersi nella pece, quello degli ipocriti coperti da cappe di piombo e quello dei ladri tormentati dai serpenti senza che Kira non pronunciasse una parola.
“La mia missione è destinata alla gloria purchè riesca ad ottenere il favore di Kronos e di….chi altro? E cosa intendeva il vecchio con Kronos? Il Dio, un allegoria,…?Incertezze e dubbi continuano ad assillarmi. Devo mantenere la calma.Kira risorgerà”
La voce di Ryuk lo riportò alla realtà
“Raito! Ormai è da tre gironi che non mi parli! Mi sto annoiando! Di’ qualcosa!”
“No, e smettila di scocciarmi con le tue inutili chiacchiere”
Arrivati alla soglia del girone successivo un sorriso si dipinse sul volto dello shinigami.
“Guarda un po’ dove siamo arrivati Raito. Una tua vecchia conoscenza ti attende. Parlerai, ne sono sicuro.” “Vecchia conoscenza?”
Dopo molti giorni passati a guardare senza veramente osservare Raito si rese conto in che girone si trovavano.
I dannati erano avvolti in una fiamma eterna.
Quello era il girone dei consiglieri fraudolenti.
“Ryuk, tra le mie conoscenza non ricordo nessuno che rientri in questa categoria.”
Ryuk proruppe in una fragorosa risata
“Ne sei proprio sicuro Raito? La morte ti ha forse fatto scordare le regole del Death Note?”
Raito si mise a ripassarle mentalmente. Ce ne era solo una che poteva spiegare la presenza di una sua antica conoscenza nel suddetto girone: la manipolazioni delle azione prima del decesso.
Sentiva che di essere sulla via giusta e si mise a scrutare con attenzione i volti dei dannati e lo trovò, trovò quello a cui aveva rovinato l’esistenza.
L’uomo teneva gli occhi chiusi, un po’ per cercare di estraniarsi dalla pena, un po’ per ripotare alla memoria i bei momenti passati quando era ancora in vita. Per darsi conforto il malcapitato continuava a ripersi una nome: Naomi.
“Bene, bene, bene, chi abbiamo qui? L’ex agente del FBI Raye Penber”
Sentendosi chiamare per nome Raye aprì gli occhi e si ritrovò faccia a faccia con l’uomo che lo aveva costretto a quel girone.
La rabbia lo travolse completamente. Allungò il braccio con l’intento di afferrare Kira e fargli provare il dolore che solo le fiamme infernali potevano recare.
Raito si spostò fuori dalla portata del braccio dell’agente sapendo che non poteva lasciare il suo posto e con un sorriso beffardo lo canzonò “
Vedo che non ti è passata la voglia di comabattere”
“Bastardo! Sono qui per causa tua! Tu mi hai fatto consigliare ai miei colleghi di mandarmi i loro file per conoscere i loro nomi, con la scusa che conoscendoci fra noi saremmo stati tutti più al sicuro da Kira! Me li hai fatti tradire e poi mi hai costretto ad ucciderli! Sono stato il tuo burattino! E per causa tua ora sono obbligato a bruciare nelle fiamme dell’inferno per l’eternità. E la mia Naomi…maledetto hai ucciso anche lei! Ci dovevamo sposare! Noi…Naomi…mi manchi…” “
Se ti può consolare, era più sveglia di te. E’ stata un’avversaria temibile, ha rischiato di porre fine al regno di Kira. Però alla fine ha perso anche lei…”
“Ma è finito lo stesso il tuo regno di terrore, altrimenti non saresti qui a parlare con me. La giustizia trionfa sempre.”
Raito lo guardò divertito
“Giustizia? Esiste a questo mondo? Cosa è la giustizia?Se esistesse tu caro Raye non saresti qui a bruciare per l’eternità.”
Raye non ribattè, Kira aveva ragione, la giustizia non esisteva o lui non sarebbe stato lì, ma al fianco di Naomi.
Raito si avvicinò a quel corpo martoriato dalle bruciature e gli sussurrò all’orecchio
“Io non ho ancora perso. Il regno di Kira inizierà adesso”
Ma Raye non ascoltava più, era tornato a sopportare in silenzio la sua pena mormorando solo il nome di Naomi per darsi forza.
Raito si voltò e se ne andò.
“Alla fine tutto è relativo. La giustizia è solamente un’utopia”
E con queste ultime parole Raito si accomiatò da quel girone, il viaggio doveva proseguire.
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Capitolo 8
*** Sei veramente un Dio? ***
Lasciati Raye e le sue sofferenze alle spalle, Raito e Ryuk procedettero attraverso il girone degli scismatici e dei seminatori di discordia straziati dai diavoli e quello dei falsari torturati da numerose malattie raccapriccianti, che per non sconvolgere la sensibilità dei miei lettori non starò ad elencare.
Arrivarono quindi al pozzo dei giganti che ospitava,appunto, i giganti ribelli alle divinità insieme ai superbi.
Raito tra i “fortunati” residenti di quel girone potè contare numerosi eroi e divinità della civiltà greca .
“Quando ho iniziato questo viaggio pensavo esistessero solo nei libri di storia, Ryuk”
“Ebbene no, Raito Yagami, noi esistiamo”
A rispondergli non era stato lo shinigami, ma uno dei condannati all'eterna immobilità.
Raito si voltò a cercare la fonte di quella voce roca.
Apparteneva ad un giovane uomo. Il suo corpo ben tornito era attraversato da una fitta rete di cicatrice, testimonianze delle sue mille battaglie. Aveva lunghi capelli neri, neri come i suoi occhi, due pozzi senza fine.
All’interno di quei pozzi si poteva leggere l’irrequietezza mischiata alla fierezza di quell’uomo.
“Avvicinati, te ne prego”
Raito gli si avvicinò, il suo volto però non gli riportava nessuno alla memoria.
“Chi sei?Come sai il mio nome?”
Il giovane uomo rise
“Raito Yagami, non c’è anima all’inferno che non conosca il tuo nome. Per quanto riguarda il mio…come mi sono ridotto…dover dire chi sono IO…”
Kira lo guardò incuriosito ed allora notò vicino ai suoi piedi una lancia ed uno scudo, un tempo splendenti ma che ora stavo marcendo come il loro padrone in quel posto dimenticato da Dio.
“Sei Marte, non è così?”
Il dio gli sorrise
“Allora non sono stato completamente dimenticato”
“Cosa vuoi da me?”
“Piano ragazzo, ti sembra questo il modo di rivolgerti ad un dio?”
“Eri un dio, ora cosa sei?”
“Sarò pure un dio caduto, ma almeno mi sono guadagnato la mia gloria combattendo valorosamente su mille campi di battaglia, non uccidendo vigliaccamente le persone servendomi di un quaderno. Eppure è tutto nelle tue mani…”
Ryuk assisteva divertito allo scambio di battute dei due dei caduti.
Erano entrambi supponenti, orgogliosi e testardi. Sarebbe stato uno spettacolo dannatamente divertente.
I due iniziarono una gara di sguardi, come a volersi incenerire a vicende, ognuno di loro aveva riaperto la ferita delle loro debolezze.
Il primo a cedere nel duello silenzioso fu Raito.
“Seriamente, cosa hai bisogno Marte?”
“Beh, come avrai capito l’inferno pullula di tuoi ammiratori, io stesso, sebbene solo in parte, lo sono. So cosa hai in mente, lo leggo nei tuoi pensieri. Permettimi di offrirti il mio aiuto, altrimenti la tua missione è destinata a fallire”
“Mi sembri un po’ bloccato al momento”
Il dio sorrise nuovamente
“Il mio corpo è bloccato, ma sono ancora un dio potente, Raito Yagami. Prendi lo scudo ai miei piedi”
Raito lo fece
“Ora giralo. C’è uno sportellino celato. Aprilo ed estrai il contenuto”
Kira eseguì l’ordine. Trovò un ciondolo, una semplice pietra nera che mandava strani bagliori viola
“Cos’è?”
“Un regalo”
“Regalo? Cosa ci dovrei fare?”
“Non mi è permesso dirti cos’è, se parlassi verrei ridotto in cenere, e per quanto ti voglia bene non morirò per te. Lo dovrai scoprire da solo. Posso solo aggiungere che è legata alla seconda parte della profezia di Tiresia, ti aiuterà.”
Raito guardò sbalordito Marte
“Da questo misero ciondolo passa la mia salvezza?”
“Anche. Tienitelo stretto.”
“Come mai mi aiuti?”
“Diciamo che tra me e Lucifero non corre buon sangue”
“Grazie Marte. Kira si ricorderà di te”
Il dio ridacchiò in modo sinistro
“Lo spero bene. Come ti ho già detto, sono ancora un Dio prudente. Sai che controllo le valchirie? Mi sono ancora fedeli, sarebbe un peccato avercele come inseguitrici, dico bene Raito? Ed ora va’, non ho più niente da dirti”
Raito si mise il ciondolo al collo e ritornò al fianco di Ryuk.
“Avevi ragione stupido di uno shinigami, questo viaggio è uno spasso”
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Capitolo 9
*** Io credo in te ***
Raito si rigirò pensieroso il ciondolo di Marte fra le dita. Non rientrava nel suo piano, come avrebbe potuto un semplice ciondolo aiutarlo? Magari sarebbe servito per il dopo, quando il caos sarebbe scoppiato.
Un freddo pungente riportò Kira al presente. Erano giunti alla parte finale dell’inferno: il nono cerchio destinato ai traditori.
Si divide in quattro parti:
la zona caina destinata ai traditori dei parenti, l’antenora per i traditori della patria, la tolomea accoglieva i traditori degli ospiti e l’ultima parte era la giudecca, per i traditori dei benefattori.
Come sfondo a questo angolo di inferno il lago Cocito che ospitava i dannati nelle sue acque gelate.
“Raito, siamo quasi alla fine di questo gradevole soggiorno nell’Inferno. I prossimi regni ti attendono”
“E’ vero Ryuk, ma purtroppo credo che dovranno fare a meno della mia presenza. Il ritorno del regno di Kira è ormai vicino”
Ryuk lo guardò curioso, ma Raito non aggiunse altro, la caina lo attendeva.
I dannati erano bloccati nel ghiaccio, il volto rivolto verso il fondale del lago.
Ryuk e Raito scivolarono con attenzione fra i loro corpi senza che questi proferissero parola.
Erano quasi giunti alla fine della Caina quando un urlo squarciò il silenzio infernale
“Dio! Finalmente sei giunto!”
Raito sobbalzò. Quella voce, sapeva fin troppo bene a chi apparteneva ma il suo proprietario sarebbe dovuto essere nel Mu, non nel lago dei traditori.
Kira aguzzò la vista in cerca di una chioma di capelli neri.
La trovò e le si avvicinò.
Il terzo Kira, Teru Mikami, giaceva riverso nel ghiaccio.
“Dio! A lungo ho atteso il tuo arrivo!”
“Mikami, cosa ci fai qui? Il Mu dovrebbe accoglierti, non la Caina”
Teru rise amaramente, per quanto glielo concedesse l’acqua gelata
“Il tradimento da queste parti è considerato una colpa ancora più grave di aver usato il Death Note. Avrei preferito scomparire che marcire in questa prigione di ghiaccio”
“La zona caina è per i traditori dei parenti…”
“Ed io lo sono”
Teru rise di nuovo
“Ho ucciso mio padre. E’ stato il primo nome che ho scritto nel quaderno della morte.
Quando a mio padre gli si fermò il cuore, non ho provato dolore, solo un senso di pace.
In fondo se lo meritava. Apparentemente era uno degli avvocati più rispettati di tutto il Giappone ma sotto questa facciata si nascondeva il marcio. Tutte le povere stagiste che entravano nel suo studio..Dio solo sapeva cosa accadeva lì dentro. Mio padre otteneva sempre quello che voleva. Non potevo permettere che una simile piaga potesse contaminare il mondo perfetto che Kira stava cercando di darci, così ho deciso per una sua morte. Ed ora eccomi qui, a marcire nel ghiaccio. Ma per te Dio….lo farei altre 1000 volte. Stavamo creando il mondo perfetto, non sono riusciti a capirlo.”
Raito guardò la nuca di Teru. Era stato il suo servo più fedele, però aveva fallito.
Near era stato un diavolo e li aveva trascinati nel baratro. Nonostante tutto, nonostante seguire Kira lo avesse portato alla morte, Teru gli rimaneva ancora fedele, avrebbe potuto sempre contare su di lui.
Raito si accovacciò in modo che il terzo Kira potesse sentirlo
“Teru, il regno di Kira non è ancora finito. Sta per ricominciare”
“Lo sapevo che Dio non sarebbe caduto quel giorno. Ora porterai il tuo operato nei tre regni dell’oltretomba e Kira risorgerà. Spero di poter rientrare nel tuo piano di gloria,la mia dedizione per te sarà eterna”
Raito si rialzò e nel suo sguado balenò un vena di dolcezza che durò nemmeno un secondo.
Il ragazzo si voltò
“Andiamo Ryuk. Sto congelando”
I due ripresero il cammino.
Note dell'autrice
P.s. La frase di Mikami sul padre è una citazione, non mi ricordo più da chi l'ho sentita però xD scusate
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Capitolo 10
*** Il generale e il principe ***
L’antenora ospitava i suoi dannati immersi nel ghiaccio con il volto rivolto verso l’alto. Stessa cosa capitava per quelli della Tolomea con la differenza di avere gli occhi congelati.
Raito volle percorrere alla massima velocità questi due gironi un po’ per il freddo che ormai era divenuto insopportabile, un po’ perché l’ora era ormai giunta.
Guardò il suo polso sinistro. Il suo orologio era ancora al suo posto.
Sorrise. Quel banalissimo oggetto gli dava sicurezza.
Raito e Ryuk dopo un giorno di marcia estenuante, stanchi e infreddoliti, arrivarono alla Giudecca, la parte finale dell’inferno. Qui i dannati erano totalmente immersi nel ghiaccio.
Raito non li degnò di uno sguardo e cominciò a cercare con lo sguardo la persona con cui voleva parlare dall’inizio del suo viaggio: Lucifero
“Il mio destino…è tutto legato a lui…” pensò Kira
Il principe dei demoni, secondo la versione dantesca, avrebbe dovuto trovarsi alla fine dellInferno, intento a maciullare con le sue tre zanne coloro che erano stati i tre più grandi traditori della storia: Giuda, Cassio e Bruto.
“Non capisco Ryuk. Qui non vi è traccia ne dei tre traditori ne di Lucifero”
“Perché non bisogna credere in tutto ciò che c’è scritto nel libri Raito Yagami”
A rispondergli però non era stato Ryuk.
Raito si voltò e si ritrovò faccia a faccia con un paio di occhi dorati che lo osservavano ironicamente
“Generale Claudius, quanto tempo. Mi è mancato sa?”
Il demone lo squadrò da capo a piedi e trovando l’aspetto di Kira, ormai sciupato dall’aria poco salubre dell’Inferno, si lasciò andare ad una risata
“Che avrà sempre da ridere?” pensò Raito fra se e se
“Non abbastanza Kira, non abbastanza. Vedo che l’aria infernale non ti giova affatto. Che ironia della sorte. Ma basta perderci in convenevoli! Io ed i miei uomini siamo qui ,per ordine di Lucifero, per condurti al suo palazzo”
“Quindi esiste..”
Claudius rise ancora
“Certo che sì! Ma non è quella bestia mostruosa che ha dipinto Dante. Ora, di grazia, ti prego di seguirmi. Sei atteso per cena, non vorrei che si raffreddasse”
Il generale, che si era spostato alle spalle di Kira, lo sospinse per invitarlo a muoversi.
“E adesso anche una cena di gala con il principe dei demoni?” Raito, perso fra i suoi pensieri, venne riportato alla realtà da Claudius.
Il demone accostò la sua bocca all’orecchio di Kira “Dio caduto, faresti meglio a celare quel grazioso ciondolo che pende dal tuo collo dalla vista di Lucifero se ci tieni a non diventare il prossimo pasto delle fiere infernali”
Raito si girò per chiedere ulteriori informazioni ma ormai il generale aveva raggiunto la testa della comitiva.
A quanto pareva era l’unico all’oscuro del potere di quel ciondolo….Raito si diede dell’idiota, avrebbe dovuto indagare più a fondo, però quella strana pietra gli pareva così insignificante.
Adesso il tempo ormai stringeva e il suo piano originale non gli pareva più così brillante.
“Ormai non mi resta che giocarmi il tutto per tutto, in fondo anche io sono un Dio.”
Dopo mezz’ora di marcia la comitiva arrivò al palazzo di alabastro nero del principe degli inferi.
Claudius scortò Raito fino alla sala da pranzo.
Quando il generale aprì la porta Kira finalmente lo vide, seduto sul suo scranno.
Lunghi capelli neri e lisci legati in una coda morbida, pelle diafana, occhi color sangue.
Aveva lunghe dita affusolate che terminavano in unghie nere.
Era alto, slanciato. Attraente ,per certi versi, di una bellezza pericolosa.
Dalla sua schiena spuntavano due grandi ali nere membranose.
Gli sorrise mettendo in mostra una chiostra di denti aguzzi
“Ben arrivato, Raito Yagami” la sua voce suadente risuonò all’interno della sala da pranzo
“Non vedevo l’ora di incontrarti”
“Anche io” pensò Raito “ Anche io”
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Capitolo 11
*** E' veramente tutto così semplice? ***
Lucifero si alzò dallo scranno su cui sedeva, avvicinandosi al suo ospite.
“Raito Yagami, prego accomodati, il viaggio sarà stato lungo, immagino che tu sia stanco. Non vorrai farmi apparire come un ospite scortese, siediti pure dove ti capita, niente formalismi”
Raito si sedette a capotavola, Lucifero prese posto al capo opposto del tavolo.
Il principe dei demoni afferrò un coppa piena di un denso liquido cremisi, Raito non volle sapere cosa fosse.
Kira era immobile e osservava di sottecchi il principe dei demoni.
Perfino il grande Kira era intimortito di fronte a lui.
“Beh, non mangi? Mi sono dato tanta pena per farti preparare questi cibi terrestri, sarebbe un peccato che andassero sprecati…”
In risposta la pancia di Raito brontolò. Erano passati molti giorni senza che avesse mangiato niente, e nonostante fosse morto, quelle prelibatezze lo attiravano. Decise quindi si seguire il consiglio di Lucifero e cominciò a mangiare.
Il suo ospite sembrò soddisfatto.
“Allora Raito Yagami, o meglio Kira, immagino debba ringraziarti. Il regno degli Inferi ha aumentato il numero di ospiti durante il tuo regno di terrore”
Rise
“E hai dovuto aspettare il regno di Kira per aggiungere nuovi ospiti? Non potevi venire tu stesso a reclamare anime sulla Terra o mandare qualcuno dei tuoi seguaci? Non ti starai forse impigrendo principe dei demoni?”
Lucifero lo guardò divertito, anche se l’ultima osservazione sarcastica di Raito aveva intorbidito il suo sguardo.
“Ne ho conosciuti di umani Raito Yagami, ma tu… quanto coraggio, quanta arroganza, quanta tenacia. Guardati, sei arrivato perfino a canzonare il principe dei demoni, pur sapendo che potrebbe essere l’unico a poterti levare dal tuo impiccio.
Però tu mi piaci proprio per questo Raito Yagami.
Con le tue abilità hai cercato di creare un mondo tutto tuo, usando ogni mezzo a tua disposizione, hai giustificato il sangue che hai versato nascondendoti dietro all’ideale della giustizia, hai usato tutti quanti per il tuo scopo.
Però alla fine sei caduto, ma nonostante ciò la tua anima ancora lotta per sottrarsi al suo destino, sono impressionato.”
Kira alzò lo sguardo dal suo piatto per incontrare gli occhi di brace di Lucifero che gli sorridevano da sopra la coppa contenente quello strano liquido rossastro.
“Non sono un tipo che si arrende facilmente e di certo non ho paura a prendermi le mie responsabilità. Ho fatto quello che ritenevo giusto, ho seguito i miei ideali, ho tentato di eliminare la feccia che contamina la Terra, per cercare di renderla un posto migliore, ma non sono stato capito. Ho usato tutti i mezzi a mia disposizione, le mie mani sono sporche di sangue, non lo nego, ma tornassi indietro, lo rifarei ancora, proverei ancora a cambiare le cose.
Ho perso, purtroppo, ed ho pagato con la vita, ma il regno di Kira ha lasciato un segno indelebile nella storia. Non mi pento di niente. Ed è vero, non mi arrendo, non finchè anche la mia anima cesserà di esistere”
“Dovresti fare l’oratore nel tempo libero, Raito”
Lucifero rise e si fece versare altro di quel liquido rosso che stava sorseggiando da quando si erano seduti al tavolo.
Raito non disse niente e si limitò ad osservarlo, aspettando la mossa successiva del principe dei demoni.
“Mi hanno detto del tuo colloquio con Tiresia. Scoperto niente di interessante da quel vecchio pazzo?”
“Purtroppo sono stato interrotto sul più bello dal tuo tira piedi”
Lucifero rise ancora
“Cosa avranno sempre da ridere questi demoni?” pensò Raito fra se e se
Il principe dei demoni ignorò la sua ultima frase e si mise a mangiare con gusto una mela.
“Mio signore….” Ryuk per la prima volta accennò a qualche parola
Il principe dei demoni gli tirò un mela rossa che Ryuk afferrò al volo
“La mia unica debolezza…”
“Lucifero, non siamo qui a disquisire sui cibi del mondo umano” ringhiò Kira
“Devo parlarti di una cosa molto importante”
Lucifero alzò la mano e lo interruppe
“So che hai bisogno di me, Raito Yagami. E sia chiedimi ciò che vuoi, ti ascolterò. In fondo hai ripopolato il mio regno, te lo devo”
Raito ponderò bene le parole
“So quale è il destino di coloro che hanno utilizzato il Death Note, l’ho saputo fin dall’inizio ed ho accettato queste condizioni. Tuttavia è da quando ho iniziato questo viaggio che sono convinto di essere destinato ad un qualcosa di più grande. Kira è ancora destinato a grandi cose, come per esempio dare nuova vita a questo regno. Tu stesso hai detto che gli ospiti sono aumentati grazie a me. Quindi sono arrivato alla conclusione che sarei un Dio infernale migliore di te” “Addirittura…sei arrogante Dio caduto”
“No, sono realista. Ti sto facendo un ottima proposta. Accettami a governare come tuo pari”
Lucifero stava ridendo di gusto
“Oppure Dio caduto? Cosa farai, mi ucciderai ed userai il mio corpo come trono?”
“Beh, l’idea è quella”
Lucifero era ormai in pred ad una risata irrefrenabile
“E come di grazia?”
1…2…3… click
“Da quello che mi risulta tu non sei morto, sei soltanto relegato all’Inferno per l’eternità…”
Lucifero lo guardò stranito
Raito alzò trionfante un foglietto scritto con il sangue
“Addio principe dei demoni”
Per la prima volta nello sguardo di Lucifero si dipinse la paura….
Poi il principe dei demoni si accasciò sul tavolo.
Nota dell'autrice: mi scuso in anticipo per eventuali errori di ortografia ^^"
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Capitolo 12
*** Pronti a riveder le stelle ***
Il corpo di Lucifero fu scosso da singulti e poi rimase immobile.
Le guardie del principe dei demoni erano impietrite, Claudius si precipitò al fianco del suo signore
“Mio signore, mio signore” gridò il Generale
A quel punto il principe dei demoni alzò la testa, stava sorridendo
“Guardie” si mise a ridere “ prendete questo folle”
Claudius prontamente si portò alle spalle di Kira, torcendogli il polso e facendogli perdere la presa sul frammento del Death Note
“Davvero pensavi di uccidere un Dio con un semplice quaderno?” “
A dir la verità….sì”
Lucifero continuava a ridere di gusto
“E di grazia, perché?”
“Mi sono fatto dire da Misa il tuo nome, ho constatato che voi demoni avete battito quando Claudius mi ha afferrato per il polso la prima volta e poi…. Serve un Dio per sconfiggere un Dio”
“Dio? Tu? Tu non sei un Dio, non lo sei mai stato.
Hai solo giocato ad essere Dio, nascondendoti dietro al potere di un quaderno….quaderno che io stesso ho creato per gli dei della morte.
Ti avevo fatto più furbo Raito Yagami, mi hai deluso”
Lucifero si voltò verso le sue guardie
“E questo dovrebbe essere il Dio caduto che mi sconfiggerà? Tiresia perde i colpi”
Le guardie infernali si unirono alla risata di Lucifero
“Claudius, per favore conduci questo…questo….come chiamarti? ….Questo idiota al burello infernale, fallo sparire dalla mia vista”
“Si, sua altezza”
Il demone si portò alle spalle di Kira e lo sospinse
“Andiamo”
Claudius spintonò Kira in malo modo fuori dal palazzo
“Mi spieghi cosa avevi in mente? Davvero pensavi fosse così facile uccidere il principe dei demoni?”
“Io…non lo so…forse ho peccato d’arroganza”
Claudius si lasciò andare ad un’ironica risata
“Arroganza? Tu questa la chiami arroganza? Io questa la chiama superbia mischiata con idiozia. Un folle, questo sei stato!
E pensare che noi avevamo riposto le nostre speranze in te. E tu ci hai ripagati con un piano assurdo!
Il grandissimo Kira.
Aveva ragione L, sei solo un ragazzo infantile che gioca ad essere Dio”
“L si sbagliava….un momento, cosa intendi con noi?”
“Ci sono delle forze a questo mondo talmente potenti che tu non puoi neanche immaginare, Raito Yagami. E tu sei finito in mezzo ai loro giochi, molto dipende da te.”
“Giochi?”
“Ascoltami, non ho molto tempo o Lucifero si chiederà perché ci sto mettendo così tanto.
Non è con un Death Note che diventerai il principe dei demoni, ma con quel ciondolo sì.
Tutto dipende da quella pietra che pende dal tuo collo ma non è in questo regno che troverai le risposte ad essa legata.”
“Ma cos..”
Claudius lo spintonò nuovamente all’imbocco di una stretta gola
“Ora vai, quel sentiero ti porterà al Purgatorio”
“Immagino che anche i tuoi interessi dipendano da me, non è così generale?”
“Forse sì, forse no”
Claudius si voltò e se ne andò mormorando
“Ci rivedremo Raito Yagami, ci rivedremo”
Kira avrebbe voluto trattenere il generale e interrogarlo più a lungo sul suo destino ma ormai era sparito dalla sua vista.
Il ragazzo si voltò a fronteggiare il burello infernale
“Questo viaggio si fa sempre più divertente” sogghignò Ryuk
I due si incamminarono attraverso il burello infernale, pronti ad iniziare la loro risalita ma soprattutto pronti dopo tanto, troppo tempo a rivedere le stelle.
Continua con Raito’s Purgatorio….
Nota dell'autrice: e siamo giunti alla fine del primo regno,ma il viaggio di Raito è ancora lungo, spero continuerete a segurimi.
p.s.Ci sono delle citazioni in questo utlimo capitolo, non sono mie ^^
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