Today is a day when dreaming ends

di SpaceDementia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***




Era Natale.

Holly si svegliò di soprassalto correndo per casa.
Era una bambina allegra, felice, contenta di quel che aveva. Senza pensieri, non faceva mai i capricci e volveva bene alla sua famiglia, al suo cane.
Corse in cucina convinta di trovare sua madre a preparare le frittelle e il padre intento a leggere il giornale bevendo una tazza di caffè.
Ma li, non c'era nessuno.
Così, felice, corse verso il salotto sperando che fossero tutti lì ad attenderla per aprire i ragali.
Non c'era nessuno.
Salì velocemente le scale ignara di ciò che l'aspettava.
Apri la porta della camera da letto dei suoi genitori e, lì, vide ciò che le cambiò per semrpe la vita.
Due corpi privi di vita stesi sulle lenzuola rese rosse dal sangue. Rimanse lì, a guardare, sperando che fosse tutto un sogno.
Corse verso la mamma.
Fra grida e lacrime la scosse le spalle sperando che si svegliasse.
Ma nulla, lei non si muoveva.
Scossa dai singhiozzi corse in camera del fratello.
Nulla. Steso sul letto, con un laccio al collo, non respirava.
Mille lacrime le rigavano il viso.
Poi... il buio.


Il sergente Hudson perlustarva la casa del Miller cercando di capire cosa fosse successo.
Era stato chiamto dalla vicina, che scesa di casa per far gli auguri alla famiglia aveva trovato i cadaveri.
"Signore. Cosa ne pensa?"
"Non ne ho idea. Landon."
"Signore, la vicina dice che manca la bambina." Il sergente guardo il ragazzo con aria interrogativa.
"Una bambina?"
"Si. La figlia di sei anni."
"Non c'è traccia di lei?"
"No, pensiamo l'abbiano rapita." Disse il ragazzo guardando il suo superiore che si porto un dito sul mento.
Che fine aveva fatto quella bambina? Dove era finita?
"Come si chiama?"
"Holly."
"Diffondete la notizia alle altre centrali. Dobbaimo trovarla. Abbiamo un foto?"
"Si."
"Bene, attivati ragazzo. Sai cosa fare" Il sergente Hudson aveva circa quarantacinque anni. Fisico asciutto e sapeva sempre ciò che faceva. Così il ragazzo annuendo si allontanò diretto alla centrale.
Newark non era mai stata una cittadina di cui potersi fidarsi, specialmente in periferia. Non era il posto adatto per crescere dei figli, bambini che potessero giocare allegramente nelle stardine luminose della città.
Carl Hudson, lo sapeva bene, padre di due figli, era cresciuto in quella cittadina.
Cercando si capire cosa fosse successo in quella casa, si aggirava per le stanze pensieroso.
Un riscatto? Ma cosa fare di una bambina se non aveva più famiglia?
Secondo la vicina i Miller erano persone rispettabili, Micth il padre della bambina, lavorava in banca.
Magari un folle cercava denaro e lui non gliel'ha dato.  Pensò.
La mamma, Susan, non lavorava, ma frequentava un centro per tossicodipendenti.
Qualcuno della clinica? Forse.
E poi c'era il fratellino di dieci anni, Adam. Morto soffocato.
Cosa c'entra lui?
Mille erano le domande che frullavano nella testa del sergente Hudson, su quel tragico omicidio.
Esaminava i corpi uno a uno.
Di lì a poco sarebbe arrivata la scentifica. Bisognava sapere come e quando erano morti. Anche se il perchè, sarebbe rimasto ignoto per molto tempo.
Esaminò la ogni stanza. Da quella dei genitori a quella di Adam fino a giungere alla camera di Holly.
Si guardò intorno.
I pupazzi sparsi nell'agolo della camera, i giochi, le bambole, delle macchine, degli aerei, un pallone da calcio e uno da football, una mazza de baseball, poi, l'inaspettato.
Un singhiozzo.
Mi volto di scatto incredulo.
Cosa è stato?
"Holly?" Ma il sergennte non ricevette alcuna risposta. Fu allora che guardando l'armadio a muro, capì.
Lentamente poggiò una mano sulla maniglia e l'aprì.
Lì, nasconta fra gli scatoloni trovò una bambina dai capelli neri e grandi occhi grigi. Il piagima blu con gli orsetti, le mani che tenevano le ginocchia al petto, il viso, macchiati di sangue.
Il sergente le porse la mano.
"Non ti farò del male piccola. Sono della polizia." disse mostrandole il distintivo.
Holly afferrò la sua mano grande e callosa.
"Voglio la mia mamma." Fu tutto quello che riuscì a dire.
La sua vita non sarebbe più stata la stessa.






[Note fine capitolo]

Premetto che i My Chemical Romance non mi appartengono e questa storia è solo frutto della mia mente malata
.


Allora, eccomi qui, con una nuova storia, diversa dalle altre che ho scritto.
Questo è solo un prologo infatti i My Chem compariranno nel primo capitolo.
Probabilemente se non fosse per Greta questa storia non l'avrei mai postata.
Voglio ringraziare e didicarla a quattro persone:
Greta, ovviamente. [Alto fino alla luna e grande quanto il mare!]
Jessika [Ti voglio tanto bene!]
Fre
Jejè


A voi, Rò. <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Il sole filtrava dalla finestra. Holly aprì gli occhi infastidita dalla luce. Si rigirò tra le lenzuola leggere sperando di tornare indietro nel tempo e riuscire a dormire ancora per un'ora.
Tentativo inutile.
Sid, un cane di media taglia, le si avvicinò al viso leccandole una guancia.
Ancora un pò, Sid. Pensò la ragazza.
Cacciò con una mano il cane che continuava insistentemente ad annusarla. Mugugnò qualcosa ma Sid imperterrito cercava di farla svegliare. Lei gli tirò un cuscino cercando di farlo smette ma anche questo non lo fermò. Così il cane dal pelo nero, come la notte, balzo sul letto con grande fracasso.
-Sid!- Holly si mise a sedere, i capelli arruffati, sparati in tutte le direzioni e due grandi occhiaie sotto gli occhi ridotti a due fessure.
Odiava e amava quel cane. Insomma era il suo migliore amico, il suo fedele cane, che per nessuna ragione al mondo l'abbandonava, Sid, era anche il suo tormento. Aveva anche smesso di mettere la sveglia al mattino perchè sapeva che quel cane non le avrebbe mai permesso di dormire e quindi di arrivare tardi a lavoro.
Guardò truce il cane che seduto sulle zampe infriori sembrava dirle: bhè, cosa c'è?
-Ho capito, ho capito, mi alzo.-
 Afferrando il cuscino che aveva lanciato sul pavimento lo sistemò sul letto e a pieni nudi, con indosso solo i pantaloncini e la canotta, si avviò verso il bagno.
Guardandosi allo specchio si accorse di quanto fosse cresciuta. Guardando la sua immagine riflessa nello specchio si rese conto di quanto fosse cambiata. Erano passsati anni da quando Carl l'aveva accolta in casa, da quando dall'affidamento passo all'adozione. Quell'uomo, che ormai, chiamava papà, l'aveva accolta e amata proprio come un fliglia.
Sedici anni. erano passati sedici anni da quando in quella mattina di Natale aveva trovato i genitori e il fratello... morti.
Cerco di scacciare dalla mente i brutti ricordi. Immagini che per niente al mondo la abbandonavano, che la perseguitavano. La notte, spesso, si svegliava di soprassalto, scossa dagli incubi, con il respiro corto e il viso sudato, e per il resto della notte non riusciva a chiudere occhio, tormentata da quelle immagini.
Lisciandosi i capelli con una mano corse in salotto accendendo lo stereo. Dentro c'era un vecchio cd che Carl le ragolo anni prima.
Lasciandosi cullare dalle note della prima canzone aprì l'acqua per una doccia. Insomma, cosa c'è di meglio di una doccia per cominciare al meglio al giornata?
Mentre l'acqua scorreva corse in cucina mettendo dei croccantini nella ciotola di Sid e poi mise a fare del caffè, necessario per carburare.
Saltellando si spoglio lanciando i vestiti sul letto. Ed entrò nelle doccia canticchiando.
Questa era la cosa bella di Holly.
Sorrideva, sorrideva sempre. Cercava di trovare il lato positivo il qualsiasi cosa e guardava sempre il bicchiere mezzo pieno. Anche se nella sua vita, nella sua infanzia, gli avvementi le avevano causato sofferenze cercava di sorridere e di non far capire cosa realmente provava, questa invece era a cosa brutta. Pochi riuscivano ad entrarle dentro, veramente. Nessuno ci era mai riuscito. Nemmno Carl.
Quando aveva sette anni, dopo l'adozione, era stata segiuta da diversi specialisti. Non era stato facile superare il trauma, un trauma che non aveva ancora, del tutto superato. Aveva paura di uscire di sera, sola, portava con se sempre Sid, aveva paura del buio totale, a volte diventava paranoica e odiava in Natale.
Non si seppe mai da chi fosse stata uccisa la sua famigla e di certo questo non contribuì alla sua serenità interiore.
L'acqua scorreva veloce sul suo corpo, piccolo e magro, sui corti capelli nero corvino.
Uscì e dopo essersi aciugata si vestì, con i capelli ancora bagnati andò in cucina dove fece colazione.
Sid le passo vicino, quasi sculettando.
-Sembri una prima donna- esclamò lei osservandolo. Non era un cane di razza ma era carino e adorabile, e ogni volta che qualcuno suonava il campanello o si avvicinava a Holly, abbaiava e ringhiava. A volte seebrava quasi... umano.
Lui si volto drizando le orecchie piegate verso il basso.
Hai qualcosa in contrario? sembrava dire.
Holly scosse la testa e mettendosi la borsa a tracolla si avvicno alla porta d'ingresso.
-Non combinare casini, Sid, o quando torno sono guai.- Disse lei puntandoli un dito contro. Il cane abbasso le orecchie stedendosi sul paviento. Sorridendo la ragazza uscì dal suo piccolo appartamento inoltrandosi nel traffico di New York, diretta in redazione.
Da un po' di tempo Holly lavorava come giornalista per una rivista newyorkese. E proprio quel pomeriggio avrebbe avuto un'intervista con una band di cui sapeva ben poco, e infatti, avrebbe dedicato gran parte della mattinata a imparare tutto quello che c'era da imparare su di loro.


-Miles, devo farlo per forza io? Non può farlo Backy?- Chiese Holly implorante al suo capo.
-Chi? Quella? Se li vede sviene. Dice che è innamorata del chitarrista.- Rispose Miles dalla sua scrivania.
-Ma...-
-Niente ma dolcezza. Sei la mia giornalista migliore.-
-Lei sa più su di loro e...-
-E tu sei la mia giornalista migliore!- Disse lui poggianodsi allo schienale della sua sedia.
-Okay. Lo faccio solo perchè ti voglio bene e perchè ci tengo al mio posto.- Holly incorociò le braccia al petto sbuffando ironicamente.
-Brava Polly-
-Non chiamarmi Polly per favore.- Disse lei afferrando i gli appunti che Miles le aveva conseganto.
-Okay, Polly- Holly roteò gli occhi.
-Ci vediamo dopo, balenottero obeso.- Erano amici da anni Miles e Holly. Grazie a lui lei potè trasferisti a New York e avere lavoro al giornale.


Nelle ore successive la ragazza cercò informazioni sul gruppo che alle tre, avrebbe intervistato.
I My Chemical Romance arrivavano dal New Jersey. Notò che uno di loro viniva da Belleville. Un tempo ebbe un ragazzo di Belleville, prima del suo tarsferimento. Due arrivavano da Newark, dove lei era cresciuta. Way. Si poggiò una mano sul mento cercando ci ricordare se avesse conosciuto qualcuno di nome Way nella sua città natale.
Chi siete capperi siete voi?
Poi... Ah ora ricordo! Il tizio che lavorava il biblioteca a scuola e la palla di lardo! Ex-palla di lardo... constatò guardando le foto.
Presto arrivarono le tre.


-Dio Gee, è necessario? Insomma, io avrei da fare.- Gerard si passo una mano sul viso.
-Frank, sei pesante.- Disse poi voltandosi.
-No, guarda che peso poco.- Fu allora che Gerard si fermo dandogli uno scappellotto. Sarebbe mai cambaito Frank Iero? Si chiese Gerard mentere raggiungeva il fratello nella hall dell'hotel.
-Se non me lo togliete davanti io oggi lo uccido. Non fa altro che lamentarsi!- Ray che beveva un caffè insieme a Mikey e Bob guardò l'amico.
-Che ci vuoi fare è Frankie.-
-Grazie amico.- Disse Frank togliendoli la tazza di caffè dalla mani. Gerard andò verso il primo divano disponibile e sendendosi sperò che l'intervista passasse in fretta.
-La tizia è in ritardo.- Disse acido Gerard.
-Sono solo cinque minuti. Sembri una donna in fase premestruale.- Disse Bob sedendosi accanto a lui. Gerard lo guardò alzando un sopracciglio.
-Divertente.- Disse per poi roteare gli occhi. Solitamente Gerard Way non era così irritabile, ma quel girno, quel giorno si era alzando con la luna storta, insomma. Era caduto dal letto mentre dormiva, era caduto nella doccia, Frank gli aveva versato della marmallata su un disegno e ciliegina sulla torta aveva perso le mutande.
-Salve! Scusate il ritardo, colpa del traffico.- Gerard alzò lo sguardo incontrando due grandi occhi grigi. -Mi chiamo Holly Hudson.- La ragazza strinse le mani a tutti con un sorriso che partiva da un orecchio e arrivava all'altro.
-Allora, possiamo cominciare?- Sbottò Gerard acido. Holly lo guardò fulminandolo con lo sguardo. Il solito sfigato che trova la notorietà, pensò la ragazza sedendosi e scuotendo il capo.
-Bene, a quando il prossimo concerto? I vostri fans attendono impazienti.-
-Bhè, a dire il vero non lo sappiamo con precisone.- Rispose Mikey vedendo che tutti tacevano.
-Che rapporti avevte con loro?-
-Sono loro che ci fanno lavorare, insomma senza i nostri fan non saremmo nulla.-
-Vedo che è molto riconoscente verso i suoi fan, signor Toro.-
-Oh no, mi dia del tu, e mi chiami Ray.- Disse il chittarrista sorridendo. Bob e Mikey che erano accanto a lui si voltarono a guardarlo sgranando gli occhi. Gerard e Frank che erano su un'altro divano rotearono gli occhi.
-Okay, Ray. Come si sono formati i My Chemical Romance.- E così, fu Gerard, questa volta, a parlare raccontando la loro storia.
Per circa emzz'ora parlarono della loro formazione poi Mikey, in evidente astinenza da caffè si alzò chiedendo se qualcuno ne volesse un pò.
-Oh no, vado io Mikey. Ne gradisci una tazza Holly?- Chiese Ray sorridendo. Holly annuì non sapendo come comportarsi.
E ora questo pazzo cosa vuole da me?
Non potendo continuare l'intervista calò il silnzio.
Sorrise debolemente guardando i ragazzi che aveva difronte.
Quando cazzo arriva lo spicotico?
-Vado a vedere se Ray ha bisogno di una mano- Disse Gerard alznadosi.
-No Gee guarda che...- Gerard si voltò verso il fratello camminado indetro e, ovviamente, non vide Ray. Gli sbattè contro e le tazze caddero sul pavimento e sulla maglia bianca di... Holly.
-Cazzo! Brucia!- Urlò la ragazza scattando in piedi.
-Dio, scusami!- Cominciò a dire Ray cercando di pulirla con un fazzoletto. Holly cercava di allontanarlo ma lui contiuava a scusarsi e a cercare di pulirla. Allora il chitarrista voltandosi afferrò un bicchiere d'acqua e le verso il contenuto sulla maglietta, mentre Frank e Bob si piegavano in due dalle risate.
Calò il silenzio.
Chiuse gli occhi cercando di restare calma e non perdere la pazienza.
Quando li riaprì si rese conto che tutti le gaurdavano la maglia.
Abbassò un momento lo sguardo ed era trasparente!
-Cazzo!- Sussurrò la ragazza guardandosi.
-Dio, mi dispaice!- Disse Ray abbassando lo sguardo colpavole.
-Aspetta, in macchina ho un maglia.- Disse Gerard sospirando. Holly incrociò le braccia al petto mentre tutti la guardavano sbigottiti.
-Vieni.- la ragazza fulminando con lo sgurado Ray si allontanò insieme a Gerard.
Salirono le scale diretti al primo bagno disponibile. Lui le porse la maglia e per un momento le loro mani si sfiorano, e nemmeno lei sapeva perchè, un brivido le attraversò la schiena.
-Grazie.- Gerard la vide entrare nel bagno e poggiandosi al muro pensò a quella ragazza che poco dopo uscì con indosso la maglia nera che il lui le aveva dato. Le stava grande, circa due taglie in più e non potè non sorridere vedendola.
-Scusa il mio amico ma ultimamente ha un pò la testa fra le nuvole.- Holly sorride spostandose la ciocca dicapelli che le era caduta davanti al viso.
-Se non sbaglio anche tu hai contribuito.- Rispose lui abbassando lo sguardo sorridendo imbarazzato.
Insieme scesero e Ray sembrò nascondersi dietro Bob.
-Allora, finiamo questa intervista?- Chiese Holly sorridendo.
Sarà più dure del previsto.


-E' stato un piacere ragazzi, grazie davvero. Anche per il caffè.- Disse guardando Ray.
-Scusa ancora, Holly.- Disse lui.
Salutò tutti stringendoli le mani. Poi mettendosi la borsa a tracolla uscì dall'albergo.
La maglia! 
Corse dentro e vide i ragazzi uscire dalla hall.
-Gerard!- Chiamò lei. Il ragazzo si voltò guardandola nei grandi occhi grigi.
-Come facciamo per la maglia?- Gerard rimase in silenzio per pochi attimi pensando. Prendendo unn penna del bancone della reception le prese la mano e sul palmo le scrisse un numero di telefono. Sorridensole poi si allontanò.


Holly uscì dall'albergo. La starda era illuminata da sole così si porto sul naso un paio di occhiali.
Salì in auto diretta alla redazione dove, entro sera, avrebbe dovuto scrivere l'articolo.
La ragazza, persa nei suoi pensieri, non si accorse della Pontillac nera che la seguì nel traffico newyorkese.








[Note di fine capitolo]


Allora gente, eccomi qui con il primo capitolo di questa mia nuova e, a perer mio, orribile storia (spero vivamente nel contrario).
Salto temporale di circa sedici anni.
E' la prima volta che scrivo una storia del genere e spero di riuscire nel mio intentento. ^.^
Sid, in relatà, è ispirato al mio cane, di diverso ha solo il pelo e non si chiama Sid. XD
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto...

ElfoMikey: Honey! Ecco il seguito. Non sai quanto sia importante per me(oddio, certo che lo sai!) il tuo parere. Cioè sapere che ciòc he scrivo ti piace mi rende felicissima! XD  Ero indecisa se fare il salto temporale... ma alla fine bhè credo tu abbai capito per cosa ho optato. Ti voglio bene Grè... alto fino alla luna e grande quanto il mare! <3

SimmyListing: Ciao! Eccoa te il seguito! Sono contenta che tu abbia recensito, non sai quanto mi abbai fatto piacere! (parlano di te anche a me ^.^). Spero davvero ti sia piaciuto anche questo capitolo. A presto! :*

Chemical Lady: Je! Ecco il primo capitolo! Allora? Come ti sembra? Sono contentissima di sapere che il prologo ti è piaciuto! Spero di non averti deluso!(ci tebgo al tuo parere!) Ti voglio bene dolcezza!


Baci, Rò.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***




-Ecco a te l'articolo!- Disse soddisfatta Holly. a Miles. Il ragazzo lesse il foglio che lei gli mise davanti al viso.
-Vedi, l'avevo detto che sei la mia giornalista migliore!- Esclamò entusiata Miles. La ragazza sorrise facendo un paio di inchini.
-Sono le undici Polly, va a casa. Un momento, quando sei uscita per l'interivista non avevi quella maglia. Non sarei mica andata a casa.- Disse Miles aggrottando le sopracciglia. Holly guardò in basso sorridendo.
-Bhè ecco. Hai presente il chitarrista con i capelli a fungo?- Disse lei creando una nuvoletta sulla sua testa. Ridacchiando Miles annuì.
-Diciamo che ci ha provato un po' e quando Mikey, sai quello carino, castano, il fratello del vocalist?- Miles annuì ancora. - Bene, si era offerto per andare a prendere del caffè ma Ray, cappellone, ha detto "Oh no, vado io Mikey. Ne gradisci una tazza Holly?"- Disse la ragazza imitando il chitarrista.- Non l'avesse mai fatto. Quando Gerard, soggetto alquanto strano devo dire, si è alzato...-
-Aspetta, chi è Gerard?- Chiese Miles.
-Il vocalist citrullo, il fratello di Mikey.- Il ragazzo annuì. -Quando lui si è alzato non ha visto Ray e gli è finito contro, di conseguenza tutte le tazze di caffè sono finite sul pavimento e sulla mia maglietta.- Miles sgranò gli occhi, non credendo alle sue orecchie.
-Era bianca.-
-Lo so Miles, è stato un bel po' imbarazzate. Fortuna che Gerard mi ha dato una sua maglia. Avresti dovuto vedere Ray, non mia ha più guardata negli occhi.- Disse ridendo la ragazza.
-Poveretto, però. Incatato com'era dai tuoi occhi non ha potuto far nulla.- Holly alzò lo sgaurdo al cielo.
-Che ci posso fare se sono così bella?- Disse poi con fare ironico. -Bhè, ora vado. Ho lasciato Sid tutto il girono a casa da solo. Chissà cosa mi ha combianto.-
-Ci vediamo domani Polly.-
-A domani balenottero. Ti voglio bene.-
-Ti voglio bene anche io!- Disse la ragazza uscendo dal suo ufficio.
Prendendo tutta la sua roba uscì dall'edificio. Entrò in macchina. Era stanca, aveva sonno e fame, così decise di fermarsi a prendere un panino. La strada era buia. Si fermò alla prima tavola calda.
Era semi vuota, un uomo in fondo, in un tavolo, nasconto dalla luce, la guardava con un sorriso befferdo stampato in faccia.
Holly sentì la paura salire.
Una donna ad un tavolo vicino alla porta rigivava fra le mani un coltello per tagliare la carne.
Era paranioca, lo sapeva. Vedeva in ogni gesto qualcosa di orribile, in ogni figura, in ogni persona.
Prese alla svelta il suo panino e corse verso la macchina.
Le mani le tremavano mentre pensava a quel sorriso. Scossa dai brividi e con le mani tremanti cercò di aprire la macchina con la chiave.
-Hey, dolcezza. Cosa ci fai qui tutta sola? Ti sei persa?- Una voce rude e bassa.
La paura oramai si era impossesata di lei.
L'uomo si avvicinava, con lo stesso sorriso che aveva nel locale.
Holly inietreggiò finendo contro la macchina. La pura le impediva di muovere qualsiasi muscolo.
Non aveva la forza di gridare o dire qualcosa.
La sua, forse, non era solo paranoia.
L'uomo le si avvicinò di più accarezzandole i capelli.
La ragazza chiuse gli occhi e rivide le immagini di quella orribile mattina di Natale.
Una lacrima le scese lungo la guancia.
-Cosa c'è, baby? Perchè piangi?-
-Hey tu, smamma via prima che chiami la polizia.- L'uomo che le stava di fronte le si allontanò.
Holly riaprì gli occhi e le brutte immagini sparirono.
-Ci rivedremo presto piccola.- Disse prima di allontanarsi.
Un uomo di circa trentacinque anni la guardava preoccupato.
-Tutto okay? Sta bene? Vuole che l'accompagni a casa?- Holly scosse il capo.
-Oh, no, non si preoccupi.- Disse cercando di sorridere.
-Sicuro?-
-Si, davvero non si preoccupi...-
-Daniel.- L'uomo sorrise porgendo la mano alla ragazza.
-Holly.-
-Non è bello andare in giro da sola a quest'ora, almeno non da queste parti.-
-Ero solo di passaggio. Tornavo dal lavoro. Ora mi scusi ma dovrei tornare a casa.- L'uomo annuì aprendole la portiera della'uto.
-Grazie ancora.- Disse Holly cercando di sorridere.
-Si figuri.-
La ragazza ripartì cercando di non pensare al sorriso di quell'uomo.
Perchè a me? Pensò.
Ricacciò indietro le lacrime.
Se ci fosse stato Sid tutto questo non sarebbe accaduto.
Fu allora che Holly decise che lo avrebbe portato anche a lavoro, era un cane tranquillo quando lei lo metteva in riga. A Miles non sarebbe dispiacituto, infondo, adorava quel cane.
Ci rivedremo presto piccola.
Cosa intendeva dire quell'uomo? Lo avrebbe visto davvero ancora?
Holly no riusciva a darsi una risposta.
Sapeva solo che avrebbe dovuto comprare un sprai al peperoncino, al resto ci avrebbe pensato Sid.


Quella notte Holly ebbe un incubo, un nuovo incubo.
Era strano, sembrava quasi un ricordo.
Era al parco, con la mamma, aveva circa cinque anni. Un ragazzo o un'omo, le si avvicino chiedendole se voleva giocare con lui.  "Io non posso andare con gli sconsciuti." Rispose lei ritraendo la mano. "Dai ci divertiremo!" Insistè lui. "No, non posso!". Il resto del sogno era però sfocato, opaco. La mamma che lottava con quel ragazzo, un coltello che incideva il bianco bracico della donna.
Lì, Holly si svegliò di soprassalto, fra lacrime e sudore.
Cosa signifaicava?
Era un ricordo o solo frutto della sua immagnazione?
Holly non riusciva a dare una risposta, nessuno lì poteva dargli una risposta.
Sid le si avvicinò guaendo e le leccò le punte delle dita. Lei lo accarezzo sulla testa e quel contatto tranquillizzò il cane come se evesse capito cosa stava passando la ragazza.
Solo un posto poteva rispondere alle sue domande: Newark.


Ancora la stessa scena, ancora la stessa storia.
Sid trottando si avvicnò al letto di Holly e dopo che il cane le leccò la guancia fu costrettà ad alzarsi.
-Ti odio Sid.- Ringhià lei con i capelli arruffati.
Il cane la guardò abbassando le orecchie. Dici davvero? Sembrava dirle.
Holly roteo gli occhi.
-Lo sai che ti voglio bene.- Disse mentre accendeva la radio.
"E questo era 50 cent. Ora passiamo a un gruppo venuto dal New Jersey"
Oh casa dolce casa...
"Loro sono i My Chemical Romance con Teenagers."
-Oh, Sid, questo si chiama tempismo.- Urlò la ragazza al cane mentre si versava del caffè in una tazza.

They're gonna clean up your looks
With all the lies in the books
To make a citizen out of you
Because they sleep with a gun
And keep an eye on you, son
So they can watch all the things you do

Muovendo a ritmo la testa e slatellando Holly prese la maglia di Gerard dall'asciugatrice per darle una stirata.
Quella mattina si impose di non pensare all'evento della sera prima e all'incubo fatto.
La vita continuava e lei non poteva passare tutto il tempo a crogiolarsi nel dubbio e nel dolore, anche se il pallino, ovviamente, le rimaneva sempre.
Sono bravi sti tizi...
Mentre la canzone scorreva e mentre si lasciava trasportare da quel ritmo energetico preparava la maglia per Gerard.
Per molte ragazze aver conosciuto i My Chemical Romance e aver indossato una maglia di Gerard Way, sarebbe stata la cosa più bella del mondo, ma per lei, erano solo persone normali, esattamente come lei.
Anche se amava quel genere di musica non impazziva quando le capitava di sentrli nominare o di vederli alla feste, dove lei era un'inviata "Speciale" come la definiva Miles.
Certo era contenta di conoscerli, ma non emetteva strilli e non rimaneva mai a bocca aperta come faceva Backy.

Teenagers scare the living shit out of me
They could care less as long as someone'll bleed
So darken your clothes or strike a violent pose
Maybe they'll leave you alone, but not me

La canzone finì e ne parti subito una di Snoop Dog, che Holly, odiava con tutto il cuore.
-Eh Sid, non c'è più la musica di una volta.- Disse Holly imitando Carl.
A proprosito devo chiamarlo...
Dopo essersi vestita afferrò la sua fedelissima borsa e prese le chiavi. Sid vedendola si andò a posizionare sul tappeto vicino la tv sbadigliano.
-Hey, dove vai? Oggi vieni con me bello.- Disse lei prendendo il guinzaglio.
Il cane drizzò le orecchie udendo la padrona. Trottando andò verso l'ingresso.
-Lo so, Sid, sono felice anche io.-


"Holly non puoi portare Sid in redazione!" Fu quello chedisse Miles guanrdando il cane cercare di mordersi la cane. Per quanto lui fosse intelligente restava puer sempre un cane, no?
Ma dopo che Holly spiegò l'accaduyo all'amico tutto quello che riuscì a dire fu: "Sono contento di vederti Sid!"
Poi ovviamente la ragazza fu bombardata di domande da aprte dell'amico.
Stai bene? Ti ha toccata? Perchè non hai centarto nelle zone basse? Era carino quel Daniel?
Di certo Holly non stava lì a pensare se fosse bello o no il suo salvatore.
Non gli raccontò però del sogno. Nessuno era a conoscenza dei sogni che la ragazza faceva spesso la notte.
Nemmeno Carl.


-Signor Way?- Chiese Holly poggaindo le braccia dulla sua scrivania.
-Si. posso aiutarla in qualcosa?- Chiese Gerard non riconoscnedo quella voce.
-Si, sono Holly Hudson, la giornalista che l'ha intervistata l'altro giorno, quella della maglia.-
-Mi dia del tu.- Gerard cercò di non ascoltare la lamentele di Frank sul caffè che gli aveva appena fatto.
-Okay. Per la maglia? Insomma...-
-Ha presente la Skeleton Crew?- Chiese Gerard dando uno scappellotto all'amico.
-Si.-
-Bene, può portarmela li verso le sei, se non ci sono problemi.-
-Bhè, io stacco alla sette.-
-Fa lo stesso. Io passerò la serata lì, quando ha finito chiedi all'uomo l'ufficio della signorina Nestor.-
-Okay. Io ho un cane, è di media taglia. Crea disturbo?- Chiese Holly chiudendo gli occhi e spernando dicesse di no.
-No, non preoccuparti.-
-Grazie infinite, ancora.- Dall'altra parte della cornetta Gerard sorrise.
-Allora, a dopo, Holly.-
-A dopo, Gerard.- Il ragazzo si poggio sul piano della sua cucina.
-Chi era Gee?- Chiese Frank addentando una ciambella.
-Holly, la giornalista. Sai quella con cui Ray ci ha provato l'altro giorno.-
-Quella con i capelli che le arrivavano alle spalle e gli occhi grigi?- Chiese Farnk mentre masticava.
-No, qulla con i capelli che le arrivavano ai piedi e gli occcghi viola. Certo che è quella idiota!-
-Dio, scusa, volevo solo conferma.-
-Non capisco come abbai fatto Jamia a non cacciarti già di casa.-
-L'amore, Gerard, l'amore.-





Ed eccomi qui!
Secondo capitolo!
Spero vi sia piaciuto! Mi è un pò difficile scrivere senza Pov. Ho inserito Jamia qui e finalemnte non ha la parte di una stronza!

ElfoMikey: Honey! Ecco il secondo capitolo! Almano qui non c'è Ray XD Sono contenta di sapere che ti sia piaciuto il capitolo! Spero ti piaccia anche questo! Alto fino al cielo e grande quanto il amre! <3

Sweet Bee: Più la ragazza non si prenderà sono una tazza di caffè (oddio detta così è un po' brutta!) Bene, quando tornerai poi mi dirai che ne pensi vero? Grazie per la recensione cara! Grazie davvero!:*

SimmyListing: Grazie mille Simo! Sono contenta che tu abbai recensito! davvero tanto! Il tizio che la segue... non credo te lo dirò mai (forse si è un pò capito). Scintille con Way senior? nooooo! Cosa te lo ha fatto pensare?? XD A presto cara! Ti voglio bene!

Chemical lady: Je! Ciao! Allora come ti sembra? Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Fammi sapere! Ti voglio un mondo di bene! <3

Crazyangie: Hey! Spero ti sia piaciuto questo capitolo! Fammi sapere... ci tengo tanto! XD  A presto!

Ioamolacocacola: Fre! Ce l'hai fatta! Diciamo che Ray è il disatro fatto a persona.. ne combinerà altre, sta tranquilla! Oddio, sono contenta che ti sia piaciuto! Sai che ci tengo tanto al tuo parere! (in fondo l'ho dedicata anche a te!) Spero tu risca a leggere anche questo! Ti vglio bene! A presto!;*


A voi, Rò.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Holly uscì dal grande edificio con Sid al suo fianco. Il sole era ormai tramontato e le luci illuminavano la starda. Infilandosi la felpa la ragazza aprì la portiera dell'auto per far entrare il cane.
Nemmeno fosse una presona...
Accese la macchina diretta alla Crew. Conosceva quel posto perchè una volta Backy dovette fare un articolo su di essa.
Accese lo stereo inserendo un cd. Sid si voltò a guardarla come per dire: Musica migliore no, eh?
Ma cosa poteva farci Holly, amava quel genere di musica e di certo non cedeva per Sid.
-Guarda che deve piacere a me- Disse la ragazza ridendo. A volte si sentiva stupida, forse fin troppo, nel parlare con un cane. Ma d'altronde era il suo migliore amico.
Okay, ora sto diventando seriamente pazza...
Spesso guardava nello specchietto retrovisore. Aveva paura, si, aveva paura di quell'uomo e guardamdo spesso voleva accertarsi, volveva convincersi, che non ci fosse nessuno a suguirla. Ma infondo al cuore, sapeva che non era così.


Arrivata davanti alla Crew Holly legò al guinzaglio Sid. Okay che poteva portarlo dentro ma era sempre meglio legarlo, anche se quel cane era innoquo, o quasi.
-Buona sera! Mi può indicare l'ufficio della signorina Nestor, per favore?-
-Lei chi è scusi?-
-Holly Hudson. Devo restituire una maglia a Gerard Way.- Disse Holly sorridendo.
-Si certo e io sono Nicole Kdidman- Holly sgranò gli occhi. Non poteva essere vero.
-No, mi scusi, mi ha detto lui di chiedere della signorina Nestor- Disse Holly cercando di essere credibile. In effetti, Gerard non aveva considerato il fatto che molte ragazze entrassero lì chiedendo di Jamia Nestor o di Frank Iero.
-Oh si, magari prima le ha detto che poteva prendere un caffè con lei e i My Chemical Romance al completo-
-Prima di tutto- Disse Holly puntandoli un dito contro- Non si permetta più a darmi del tu, bruttto scimmione a forma di armadio a tre ante, secondo- Disse la ragazza avvicinandosi all'uomo, che era di almeno trenta centimentri più alto di lei- Può chiede conferma al signor Way- L'uomo ridusse gli occhi a due fessure. Poi si caricò la ragazza su una spalla e si avviò verso l'uscita di servizio.
-Lasciami scimmione! Ti denuncio sai? Non toccarmi! Mettimi giù armadio!- Gridava la ragazza dimenandosi. Sid nel frattempo mordeva i pantaloni dell'uomo che muoveva la gamba per cercare di scollarselo si dosso.
-Mollami animale!-
-Sid!- Gridò Holly sbattendo i pugni sulla schiena del tizio.
-Rodnay?- Una ragazza dai corti capelli castani e occhi marroni comparve sulla soglia della porta.
-Signorina Nestor- Disse l'uomo mentre Holly continuava a dimenarsi e a gridare.
-Cosa stai facendo?- Chiese Jamia sgranado gli occhi.
-Questa ragazza sostiene che il signor Way le ha detto di chiedere del suo ufficio per una maglia.- Disse Rodnay orgoglioso di star facendo il suo lavoro.
-Mettimi giù scimmione!-
-Dio Rodnay, mollala, ha ragione!- Disse Jamia andandogli incontro. L'uomo sorpreso mise giù la ragazza che mentre lo fulminava con gli occhi si sistemava la maglia. Poi Rodnay cacciò un urlo.
-Le chiappe!- La scena era un po' comica ma allo stesso tempo tragica. L'uomo si muoveva in senso orario su se stesso e Holly lo seguiva per toglierli di dosso il cane.
-Sid, mollalo, ora!- Ma il cane non cedeva così dopo che riuscì a afferralo Sid mollò la presa e insieme caddero sul pavimento.
-Quel coso è un mostro- Disse Rodnay allontanandosi e massaggiandosi il fondoschiena.
-Holly vero?- Chiese Jamia porgendoli una mano e aiutandola ad alzarsi.
-Si. Mi spiace davvero. Sono tanto rammaricata...-
-Oh no tranquilla. Dovrei essere io a scusarmi- Holly sorrise sistemandosi i capelli e recuperando la sua borsa.
-Jamia, Jamia Nestor. Piacere di conoscerti Holly. I ragazzi mi hanno parlato di te, o meglio dell'intervista.- Disse la brubetta sorridendo.
-Holly Hudson- Disse la ragazza stringendole la mano.
-E lui dev'essere Sid.- Jamia di abbassò e il cane le andò incontro cercando coccole. Quel cane aveva una sottospecie si sesto senso. Sapeva riconoscere le persone buone da quelle cattive.
-Si, le sei simpatica.- Constatò Holly.
-Anche io ho un cane. Più quelli di Frank, bhè, sono circondata da animali- Disse Jamia sorridendo.- Vieni andiamo nel mio ufficio, dovrebbero esserci Gee e Frankie.-


-Allora, siamo a maggio del 2007 Frank. E' possibile ancora non le hai chiesto di sposarti? Insomma, a che aspetti?- Chiese Gerard guardando l'amico che sorseggiava una birra.
-Non lo so. Insomma Gee, è una cosa grossa. E se lei rifiutasse?-
-Frank, è una ragazza adorabile, è quella giusta. State insieme dai tempi del big bang, vivete insieme dall'era dei dinosauri e hai paura di sposarla?- Disse Gerard scarabicchiando su un flglio.
-E' complicato, insomma...- Ma Frank non ebbe la possibilità di rispondere perchè Jamia aprì la porta sfoggiando uno dei suoi sorrisi migliori e gli occhi di Frank automaticamente si illuminarono.
-Ho trovato qualcuno giù-
-Buona sera.- Disse la ragazza tenendo stretto a sè il cane. Per qualche strano oscuro motivo Gerard rimase incantato da quella ragazza, anche se l'aveva già vista, non era la stessa cosa.
-Abbiamo avuto probleimi con Rodnay- Disse Jamia ai due dopo aver saluato con un bacio Frank.
-Ovvero?- Chiese Gerard dopo che il cane gli fù addosso in cerca di coccole.
Dentro di sè, Holly, sorrise.
Jamia guardò la ragazza che dopo una piccola risata annuì col capo.
-Niente, ha preso Holly caricandosela su una spalla e la stava buttando fuori dall'edificio.-Gerard sgranò gli occhi.
-Ma come?- Disse poi scattando in piedi.
-Gee, una ragazza aveva usato una scusa del genere la settimana scorsa, ricordi?- Esordì Frank andando verso il cane.
-Cazzo, l'avevo dimenticato! Dio, scusa Hollty.-
-Non preoccuparti. Ti ho portato la maglia- Disse la ragazza porgendoli il grande magliettone nero. Gerard sorrise indeciso sul da farsi. Non voleva che Holly anasse via, voleva ancora guardare qugli occhi grigi, ma non sapeva come trattenerla lì. Di solito questo non gli capitava, non gli era mai capitato. Ma da qualche tempo stava cambiando, Gerard Way, saranno stati i trent'anni, o le sue storie passate, i problemi con l'alccol a farlo maturare e a metterli paura. Si, aveva paura, paura di soffrire?
-Allora, io vado. Si è fatto tardi- Detto quasto Holly salutò tutti con una stretta di mano e uscì dalla stanza, e un po', le duspiaceva.
-Sei un coglione Gerard Way.-
-Perchè?- Chiese all'amico.
-Si vedeva che volevi che restasse- Disse Jamia. E' vero, Gerard Way, voleva questo.
-Ma...-
-Sei ancora qui? Invitale per un caffè!- Disse Frank mentre Jamia si sedeva accanto a lui.
-Il tempo passa, Gee. Lei esce dall'edifico, tu diventi vecchio-
-Jamia ha ragione. Ti riempi di rughe. Tic tac, tic tac-
-Frank, sembri mia mamma- Disse Gerard alzando un sopracciglio.
-Allora muoviti!- Gli gridò Jamia.
Cazzarola...
Gerard uscì dalla stanza correndo giù per le scale. Lo faceva per gli amici? No, lo faceva per lui.
Quella ragazza aveva un qualcosa che lo attirava, qualcosa nei suoi occhi lo convicnse a fermarla.
-Holly!- Gridò con il fiatone.
-Gerard?-
-Scusa ma... ecco... io... mi chiedevo se ti andava di prendere un caffè domani con me, ma se non vuoi... insomma... io...- Disse tutto d'un fiato.
Cosa...?
La ragazza lo gaurdò non sapendo bene cosa dire. E non si spiego per quale motivo accettò il suo invito.
-Okay. Ti chiamo nel pomeriggio?- Gerard rimase lì a guardarla, colto di sorpresa. Aveva davvero accettato? Pensò.
Mentre lei gli sorrideva con gli occhi che le brillavano lui annuì sentendosi un adolescente che invitava una ragazza ad uscrie con lui.
-Allora a domani-
-A domani- Rispose Holly.
-Domani-
-Si domani.- Disse ridendo la ragazza. Gerard annuì con la testa imabarazzato e comminando di spalle si voltò ricomnicando a correre per tornare da Jamia e Farnk.
Holly lo gaurdò allontanarsi e incredula... Sorrise.


-Pronto?-
-Ciao Keira!-
-Ciao Holly!- Keira era la figlia di Carl, quindi sorella di Holly. Aveva circa ventotto anni. Era stata protettiva con Holly, dopo la morte dei genitori si era chiusa, non parlava con nessuno e durante l'adolescenza ebbe problemi ad inserirsi. Keira però non l'abbandonò un momento. Erano unite anche se tra di loro c'erano sei anni di differenza, che oramai non si notavano qusi più.
-Come stai? Il lavoro?- Chiese Holly mettendosi dell'insalata nel piatto.
-Bene, va tutto liscio come l'olio. Il negozio va alla grande. A te?- Chiese Keira. Al liceo Holly lavorava nel negozio di antiquariato che la sorella aveva con la mamma, prima che fosse colpita da un ictus.
-Si, tutto okay. L'altro giorno ho dovuto fare un'intervista ad una rock band e guarda, non hai idea di cosa abbia apssato per colpa loro, anche se...-
-Anche se cosa, Holly?- La ragazza stappò una birra.
-Il vocalist mi ha invitato domani per un caffè- Non era un ragazza che parlava dei suoi apputamenti con la gente, ma con Keira era diverso, non solo era sua sorella, ma era anche la sua migliore amica.
-Wow, questa non me l'aspettavo. Mia sorella esce con un ragazzo, iniziavo a credere che tu avessi altre tendeze, e per di più è una rockstar. Brava-
-Smettila. Papà? Me lo passi?- Chiese Holly attentando un pezzo di carne mentre Sid la guardava con occhi da cucciolo bastonato che muore di fame.
-Si è qui, un secondo-
-Tu hai i croccantini- Sussurrò Holly al cane.
-Holly?- Dall'altro capo del capo una voce rude e roca la chiamò.
-Ciao papà!-
-Oh tesoro che piacere sentirti. Come stai?- Chiese Carl.
-Tutto bene, il lavoro procede bene e Sid fa il bravo. Tu come stai?-
Oddio... non proprio...
-Bene, anche se al tuo povero padre manchi tanto- Holly sorrise bevendo un sorso di birra.
-Mi manchi anche tu papà. Ti voglio bene-
-Ti voglio bene anche io piccola. Chiamami domani, okay?- Disse Carl sorridendo.
-Okay, buona notte e da un bacio alla mamma-
-Buona notte, Holly. Sarebbe orgogliosa di te- La ragazza sentì un magone formarsi in gola poi ricacciando indietro le lacrime riagganciò.
Le mancava, erano passati oramai quattro anni, ma ancora ci stava male nel vederla così.
Il cane si stese acconto a lei, sul divano poggiando la testa sulle sue gambe.
-Eh, Sid, voglio bene anche a te-


Holly spense tutte luci. Si avvicinò alla finestra e la chiuse. Guardò per alcuni attimi la strada. Era buio, lasciando una piccola luce accesa in camera sua andò a dormire ignara del fatto che qualcun dall'altro lato della strada, la stava spiando.





Salve atutti gente, eccomi qui con un nuovo ed "emozionante" capitolo.
Che dire? Adoro la coppia Iero-Nestor e adoro scrivere su di loro (non come personaggi principali però XD).
Gerard si fa avanti e colpisce. Presto ritornerà Ray e diciamo che... insomma... si è capito che qualcuno la segue. Ma la domanda è: chi è costui?
Sappiate però che non risponderò mai a questa domanda altrimenti non c'è più gusto, no?
Spero davvero vi sia piaciuto! ^.^

Chemical lady: Ciao Je! Anche io amo quella parte e amo Jamia! Spero che la scena di Sid ti sia paiciuta! (Mi manchi tanto Je! ç_ç) Fammi sapere. A presto! Ti voglio bene un miliardo di ciambelline al cioccolato!<3

SimmyListing: Simo! Io posto e tu non lo leggerai! ç_ç il vocalist certo che è un citrullo, specialmente ora che non ha contato il fatto che millioni di ragazze cercavano di entrare li. U.U Non ti dirò mai chi è il tipo! Torna presto tesoro! ti voglio bene! :*

ElfoMikey: Moglie mia adorata! Ho postato e nemmeno tu ci sei! ç_ç (torna Cipollino Strafatto!) Davvero ti piace la storia? *_* Tu sei fantastica e mi manchi da morire! Ti voglio bene Honey, fino alla luna e grande quanto il mare! <3

Crazyangie: Ciao cara! Hai visto? Ho postato! Il sogno... lo saprai presto... forse... Siiiiiii, l'amore *_* Spero ti sia paiciuto questo capitolo! A presto cara! :*

Last_sunrise: Ciao! Io non ho parole. Cioè... grazie! Oddio davvero ti piace come scrivo? *me saltella tutta felcie* Spero ti sia piaciuto questo! Fammi sapere! XD A presto! :*

Ioamolacocacola: Fre! Ciao! Alla fne ce l'hai fatta! Spero tu riesca a leggere nache questa! Ci terrei davero tanto! Amo lasciare indizi che fortunatamente hai colto e che non credo porteranno da qualche parte! XD  Anche a me piace il ruolo di Frank! XD A presto dolcezza! :*


A voi, Rò.

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


-Sveglia andiamo non si dorme più- Gerard cacciò un urlo rotolando giù dal letto.
-Mikey!- Cosa succede se si danno le chiavi di casa al proprio fratello? Entra quando vuole, ovvio. Anche alle sette del mattino.
-Fratellone, ti sembra questo il modo di reagire?- Gerard si mese a sedere sul freddo pavimento guardandolo truce.
-Fratellino, ti sembra questa l'ora per venire a gridarmi nell'orecchio una canzoncina del cazzo che non ho mai sopportato e non sopporterò mai!?!- Gridò Gerard dandogli una cuscinata talmente forte da farlo cadere sulla sedia accanto alla finestra.
- Gerard!-
-Mikey!- Scuotendo il capo si alzò dal pavimento stendendosi sul suo morbido letto. Mikey gli si avvicinò senza farsi sentire.
-Sveglia andiamo non si dorme più!- Gridò ancora Mikey all'orecchio del fratello.
-Cristo! Mikey!- Con i capelli sparati in ogni direzione Gerard si alzò a sedere dando uno scappellotto al fratello.
-Vado a fare del caffè, ne vuoi un po'?- Chiese Mikey al fratello che si dirigeva in bagno per una doccia. Almeno si sarebbe ripreso dal brutto risveglio... o meglio, era quello che sperava.
-E così te la spassi con una giornalista- Gerard sgranò gli occhi e uscendo la testa fuori dalla doccia gridò al fratello:- Come cazzo fai tu a saperlo?-
-Frank, ovvio! Jamia mi ha detto anche che è simpatica, oltre a essere carina! In effetti devo dire che ha un fisico che...-
-Ho capito il concetto Mikey!- Gridò Gerard ritornando sotto il getto d'acqua calda.
Mille pensieri occupavano la mente di Gerard Way, mille domande riguardo quella ragazza. Invitare quella ragazza... era la cosa giusta? Come era stato interpretato il suo invito da Holly? Perché si faceva tutte quelle domande?
Ripensava a quei grandi occhi grigi, alla pelle diafana, proprio come la sua, ai corti capelli neri, a quel sorriso dolce, timido e spavaldo allo stesso tempo.
Cosa succedeva a Gerard Way?


Holly scese dall'edificio in cui lavorava alle quattro in punto. Con l'aria di maggio che lentamente diventava sempre più calda con il passare dei giorni prese il cellulare.
Uno, due, tre squilli. Nessuna risposta.
Fece salire Sid in macchina.
-Pronto?-
-Signor Way- La ragazza sorrise salendo anch'ella in auto.
-Signorina Hudson-
-Per le sei le va bene un caffè?-
-Non ero stato a invitarla?- Holly sorrise accendendo il motore.
-Lo so ma sa com'è, sono una donna di polso io-
-Alle sei?-
-E' perfetto-
-Allora, a dopo, Holly- Gerard poggio la sua tazza di caffè mentre Bob lo guardava con un sorriso malizioso.
-A dopo, Gerard - La ragazza riattaccò il telefono e nella sua mente udiva ancora il suono della sua voce.
Sid la guardò : E ora cosa vuole questo?
-Oh Sid, non essere geloso-


Gerard era all'entrata dello strackback all'angolo di casa sua. Attendeva Holly canticchiando la canzone con il quale Mikey lo aveva svegliato.
Era una di quelle canzoni che ti entrava dentro e non andava via. Come quella degli elefanti cantata da Ray.
Camminava avanti e indietro fumandosi una sigaretta.
Perché tanto agitato? Nemmeno lui sapeva darsi una risposta, non sapeva perché le mani li sudassero e fosse così nervoso.
Perché?
Quel pomeriggio faceva caldo, Gerard indossava una maglia nera, che di certo contribuiva a farlo morire di caldo.
La strada era trafficata e Gerard indossava un capello che gli copriva il viso. Cercò con lo sguardo Holly e la vide. Al guinzaglio portava Sid, il leggero vento le scompigliava i capelli lisci.
-Signor Way- Disse a ragazza sorridendo.
-Signorina Miller- Gerard fece un chino alla ragazza mentre il cane si sedeva accanto a lei.
-Oh messere che piacere vederla- Disse Holly porgendogli la mano.
-Il piacere è tutto mio- Disse poi lui baciandole la mano.
I due entrarono nello stacsbacks per il caffè. Per qualche oscura ragione a Gerard sudavano le mani, ragioni che infondo non erano tanto oscure. Quella ragazza lo attraeva. La sua semplicità? la sua simpatia? Il suo dolce sorriso? Gerard non lo sapeva ancora, avrebbe voluto solo che il tempo si fermasse.


-Ventidue?- Chiese Gerard sgranando gli occhi. Holly guardo il caffè nella sua tazza.
-Ventidue- Ripeté lei quasi sottovoce.
Adesso mi dirà che sono piccola, o una cosa del genere...
-Mi sembravi più grande. Non che ti porti male gli anni... cioè sei indubbiamente una bella ragazza... io volevo solo dire...-
-Lo prendo come un complimento.- Lo zittì la ragazza sorridendo.
Sono uno stupido...
Gerard sorrise diventando rosso in viso. Si guardò un attimo intorno notando il via vai di gente.
-Sei nata a New York?- Chiese Gerard ritornando a guardare il viso di Holly.
-No . Newark.- Rispose la ragazza sperando che la conversazione non degenerasse.
-Davvero? Sai ricordo di aver preso una cotta per una ragazza che si chiamava Keira Hodson al liceo. E' una tua parente?- Holly cominciò a tossire forte rischiando si morire soffocata col caffè. Gerard si alzò di scatto dalla sedia facendola cadere.
-Holly!- Cominciò a battere sulla sua schiena. Un signore li vicino si avvicinò portandole un pò d'acqua.
-Holly, ti prego non morirmi.- Disse Gerard mentre la ragazza beveva.
-Non ti preoccupare, sono ancora giovane.- Rispose lei con gli occhi rossi e la voce bassa.
-Holly?- la ragazza cercò di focalizzare l'uomo.
E ora tu chi sei..
-Daniel!- Disse la ragazza sorridendo. Gerard guardo l'uomo. Alto, biondo, snello, occhi neri.
-Tutto okay?-
-Oh certo.- Holly deglutì -Ora è tutto okay. Sei stato creato per salvarmi.- Disse guardando in basso. Sentiva ancora le mani di quell'uomo accarezzargli i capelli.
Gerard tossì, irritato, molto irritato.
Holly si voltò di scatto.
- Daniel, lui è Gerard. Gerard lui è Daniel.- Gerard gli strinse la mano, con astio.
- Gerard Way il cantante?-
Gerard Way quello che se non te ne vai ti prende a calci... Rimase sorpreso dai suoi pensieri.
-Si, sono io- Rispose con il sorriso più finto del mondo.
-Scusate, ho interrotto qualcosa?- Chiese Daniel sgranando gli occhi.
Tu che dici?
-No sta tranquillo. Mi ha fatto piacere rivederti.- Rispose Holly sorridendo.
-Anche a me-
Hey dolcezza, tranquillo con gli occhi da micetto...
-Allora, io vado. E' stato un piacere conoscerti Gerard. Al prossimo salvataggio Holly.- Guardandola negli occhi Daniel sorrise e senza staccarle gli occhi di dosso uscì dal locale.
-Dicevamo?- Chiese Holly cercando lo sguardo di Gerard. Cosa voleva quel tizio? Insomma... Perché aveva provato quella strana sensazione, Gerard Way, sensazione simile a... gelosia.
-Di...-
-Ah si. Prima che il caffè attentasse alla mia vita, ti stavo per dire che Keira è mia sorella.- Gerard la guardò con un'espressione mista all'incredulità e l'imbarazzo.
-Davvero?- Holly annuì con capo.
-Si. E sai, io mi ricordo di te. parecchie volte venni in biblioteca.- Gerard bevve un sorso di caffè.
-Quando ero un'enorme palla di lardo?-
-Perché ora cosa sei?- Gerard sembrò fulminarla con lo sguardo. - Scherzo.- Disse poi la ragazza poggiandoli una mano sul braccio.
Un gesto che colse Gerard di sorpresa. Un gesto che gli causò un brivido.
Che gli stava succedendo?
-Ora sono un uomo sexy.- Ribatté lui.
Holly spostò la mano.
No, ti prego... non farlo...
-Moooolto sexy.- Rispose Holly.
Cosa le stava succedendo? Entrambi persi nei proprio pensieri, nelle proprie sensazioni.
Già persi nei loro pensieri non si accorsero nell'uomo che gli osservava alla loro spalle.


Davanti alla macchina di Holly i due si guardavano imbarazzati.
Nessuno aveva il coraggio di parlare.
-Daniel... vi vedete?- Chiese Gerard dondolando da un piede all'altro.
-Oh no. Lui... ecco...- Holly tirò un respiro. - Mi ha salvata da un maniaco.- Gerard spalancò gli occhi sorpreso.
-M-mi dispiace...- Seppe solo rispondere.
-Non ti preoccupare.- Disse la ragazza incrociando le braccia mentre il venticello gli accarezzava il viso.
Gerard sorrise ancora imbarazzato.
La ragazza sospirò rassegata. Aspettava un invito che non arrivava e di certo non aveva intenzione di aspettare che lui prendesse coraggio.
-Allora, quando hai intenzione di invitarmi ancora, Gerard Way?- Con grande sorpresa alzò gli occhi su di lei. Sembrava che quella ragazza gli avesse letto nel pensiero.
-Venerdì sera?-
-Okay. Questo è il mio indirizzo.- Holly gli porse un foglietto.
-E' stato un piacere signor Way . -
-Il piacere è stato tutto mio signorina Hudson-


-Ti ha invitato lei? Dico Gerard, ti ha invitato lei?- chiese Frank sgranando gli occhi.
Gerard annuì.
-Coraggiosa la ragazza.-
- Frank!- Lo riprese Jamia.
-Tesoro, ci vuole coraggio per voler passare del tempo con Gee.-
-Frank!- Lo riprese Gerard. Era lì a casa loro. Aveva bisogno di parlare con degli amici.
-E' strana. Insomma, ha qualcosa di diverso. E' divertente, simpatica, dolce.-
-Ta ta ta ta ta. Stupid Radar in azione. Gerard Way si è preso una cotta.- Disse Frank passandogli una mano sul capo.
-Quanto sei stupido. Non mi sono preso una cotta.- Si difese lui spostando al mano dell'amico.
-Si invece.-
-No, invece.-
-Si, invece.-
-No, invece!-
-Ragazzi!- Urlò Jamia prendendosi la testa tra le mani e poggiando i gomiti sulle ginocchia.
-Scusa tesero.- Disse Frank baciandola sulle labbra.
Quei due non cambieranno mai...





[Note di fine capitolo]


Salve a tutti! Con un po' di ritardo sono riuscita a postare. Certo il capitolo era pronto ma non ho avuto il tempo di rileggerlo e di postare... ma ora... eccomi qui!
Bene, la storia va avanti e alcune cose sono anche un po' ovvie ma state tranquille ci saranno colpi di scena!


Lust_Sunrise: Ciao! Ecco a te il seguito! Spero ti sia piaciuto come i capitoli precedenti! Grazie mille per la recensione! :*

Chemical Lady: Jess! Mia adorata! Alla fine sono rouscita a postare! Ecco a te! Bene, come ti sembra? Spero di non averti deluso... Anche io amo Jamia e Frank insieme! Fammi sapere! Ti voglio bene un milione di ciambelline al cioccolato! 3 (arrivo!)

Carazyangie: Ciao! Si l'ha invitata e... Spero ti sia piaciuto il cpaitolo come il precedente! Mille grazie! Mi segui sempre e ne sono onarata! A presto cara! :*

ElfoMikey: Honey! Sorpresa! Postato! Jamia se me la sposo io semmai! XD SOno contenta di sapere che ti è piaciuto il capitolo! Che farei senza le tue recensioni, moglie mia adorata? (anche a te: arrivo!)<3

SimmyListing: Mona! Che bello l'hai letto! Chi è quell'uomo? Lo scorpirai presto! Forse... grazie per la reensione bella! Me felice felice! Ti voglio un mondo di bene! Fammi sapere! A presto! :* <3

Tragic_Poetry: Ciao! Waaaa! Sono contenta di sapere che la mia fic ti piace! Io scrivo bene? *___* Oddio... io... io... grazie! spero che la curiosità non si sia placata dopo questo! A presto cara! E garzie mille! :*


A voi, Rò.



 


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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


La guardava, nel suo appartamento.
Vedeva la sua ombra aggirarsi per la casa.
La guardò sfilarsi i vestiti, in camera sua.
La guardava, dalla sua finestra, da quella stanza piene di polvere, con il tipico odore di chiuso.
La guardava desiderando si poter essere li con lei, di abbracciarla, stringerla e farla sua.
Si voltò e guardò sul tavolino.
Foto.
Foto di lei che scendeva di casa, che andava al lavoro, foto di lei con il cane, al parco, foto di lei, con quel tizio.
Alzò lo sguardo e la luce dall'altro lato del palazzo, si spense.
Si avvicinò al vetro poggiandoci i polpastrelli, con un sorriso sulle labbra, un sorriso...
-Sarai mia, Holly- Sussurrò per poi far sparire il suo viso nell'oscurità.

 
Gerard era davanti alla tv a guardare un documentario sui serpenti.
Gerard Way odiava i serpenti. Ere lì che faceva commenti poco carini su quei poveri rettili che non gli avevano fatto assolutamente nulla quando squillo il telefono.
-Pronto?- Disse Gerard con voce assente.
-Ho un'idea. -
-Te la suggerita Frank l'idea, Jam?- Dico riducendo gli occhi a due fessure.
-Ti piacerebbe, eh? E invece no, è tutto frutto della mia testolina. -
-Che bello. – Disse con fare ironico. –Che ha pensato la tua testolina?- Chiese alzandomi e andando in cucina.
-Perché stasera invece di portarla fuori non la porti da Frank? Ha già avvisato gli atri-
-Cosa ha fatto? Avevi detto che era stata un'idea tua!-
-Infatti gli ho detto io di avvisarli. -
-Jam, non posso portarla a casa di Frank! Sarebbe una catastrofe! E poi non va bene come primo appuntamento!-
-Hai intenzione di portarla fuori ancora?- Chiede con voce maliziosa. Roteò gli occhi. -Dai Gee, portala qui. A me sta tanto simpatica... Dai... - Come poteva dire di no a quella voce? Come poteva dire di no alla sua migliore amica?
-Le chiederò se le può andare bene. -
-Siiiiii! Ti prometto che cucinerò anche il polpettone!-
-No! Il polpettone no!- Jamia era famosa oramai per il suo orribile e disgustoso polpettone di verdure. Gerard si era chiesto perché lo chiamasse polpettone poi se era totalmente fatto di verdure.
-Ma perché? Guarda che non è tanto male! Siete voi che non capite nulla di cucina!- Rispose la ragazza con tono indignato.
-Jam, se ricordi, l'ultima volta il tuo Frank è stato in ospedale per colpa di quel coso. - La ragazza sospirò dall'altro alto del telefono.
-Okay. Allora ci vediamo dopo. Ciao Gee-
-Ciao Jam. Ricorda che ti voglio bene anche se il tuo polpettone fa schifo. -
-Grazie. Te ne voglio anche io. - Detto questo la ragazza riattaccò il telefono e Gerard fece lo stesso.

 
In redazione Holly scriveva della sua rubrica. Ai suoi piedi c'era Sid che mordeva un osso.
Argomento delle settimana: l'amore.
Cosa ne sapeva lei dell'amore?
Cosa poteva scrivere?
Cercava di raccogliere più materiale possibili, ti parlare con persone, ti utilizzare la propria visione dell'amore.

E ora come comincio?
I pensieri ella ragazza furono interrotti però dal fastidioso rumore della suoneria del cellulare di Holly.

Dove cazzo sei...
Cercò nella borsa, fa le carte sulla scrivania, dietro il computer, sotto il tavolo...
-Dove cavolo è?- Si fermò un momento e si guardò i pantaloni. Si porto una mano sulla fronte scuotendo il capo.
Infilò la mano nella tasca e tirò fuori in cellulare.
-Pronto?-
-Indovina?-
-Buon giorno Way. - Disse Holly sorridendo.
-Buon giorno Hudson. -
-Jamia mi ha chiesto di chiederti se questa sera ti va di andare a cenare da lei. Ha invitato tutta la band. So che può sembrare una cosa un po’ affretta, però , ecco lai ha insistito tanto. Dice che sarebbe una bella serata tra amici e io non-
-Va benissimo. - Lo interruppe la ragazza sorridendo.
-Davvero?-
-Certo, è perfetto. - Rispose la ragazza -Solo che... -
-Solo cosa?- Chiese Gerard. - Dovete tenere il caffè chiuso a chiave. - Gerard rise e Holly lo imitò.
-Sarà fatto, tranquilla. - Disse il ragazzo. -Ti passo io a prendere dopo, allora. -
-Perfetto. A dopo, Way. -
-A dopo Hudson. -
 

 Holly entro in casa e l'unico pensiero era: doccia.
Aprì l'acqua dopo aver messo nello stereo un cd dei My Chemical Romance che Becky le aveva prestato. Si voleva fare un'idea miglior della musica di quei ragazzi.

 Long ago
Just like the hearse you died to get in again
We are so far from you
Burning on just like a match you strike to incinerate
The lives of everyone you knew
And what's the worst you take
from every heart you break
And like the blade you stain
Well I've been holding on tonight

 Entrò sotto la doccia lasciandosi avvolgere dalla musica.
L'acqua calda batteva violentemente sul suo corpo.
Si lasciava cullare da essa.
Uscì dalla doccia coprendosi con un asciugamano.

You'll never make me leave
I wear this on my sleeve
You wanna follow something
Give me a better cause to lead
Just give me what I need
Give me a reason to believe
 

Andò in camera per cercare qualcosa di carino da poter mettere, ma il telefono squillo.
Corse in salotto e abbasso il volume dello stereo.
Afferrò la cornetta.
-Pronto?- Disse la ragazza, ma dalla cornetta non proveniva nessun suono.
-Pronto?- Chiese. Ancora nulla.
Un sospiro lungo e profondo, tranquillo.
-Pronto?- Poi la chiamata fu chiusa.
Holly scosse il capo pensando che fosse qualcuno ad aver sbagliato numero.
La ragazzi si vestì in fretta. Dopo minuti davanti all'armadio, portò per jeans e maglietta.
Come sempre. 

Never again, and never again
they gave us two shots to the back of the head
and we're all dead now 

Fu allora, quando tutto nella casa era tornato silenzioso che il telefono squillò ancora.
Con il cuore in gola Holly si avvicinò alla cornetta.
-P-pronto?- Nessuna risposta. Sid si mise a sedere rizzando le orecchie.
-Chi è?- Chiese la ragazza chiese la ragazza con timore.
Ancora, nessuna risposta. Riattaccò con forza la cornetta.
Il campanello suonò.
Un brivido scosse la ragazza e il cuore le balzò in gola.
Holly non aprì.
Ancora il campanello suonava.
-Holly?- La ragazza si rilassò udendo quella voce: Gerard.
-Arrivo!- La ragazza corse alla porta con il cuore che batteva forte, troppo forte.
Per la paura? No, non era solo quello e se ne rese conto quando incontro gli occhi del ragazzo.
-Tutto okay?- Le chiese vedendola un po' scossa.
-Si, si. Tutto okay. Andiamo. - Disse poi afferrando le chiavi di casa.
Gerard guardava il suo viso, i capelli che le ricadevano sulle spalle. Si sposto una ciocca di capelli dal viso e lo vide, lì sul collo, aveva un tatuaggio.
Un fiocco di neve.
Quanti significati può assumere un fiocco di neve? Quale significato dava Holly a quel tatuaggio?
L'aria fresca, tipica di maggio, accarezzava i loro visi. Era bella, Holly Hudson. E Gerard ne rimaneva sempre più incantato.
Salirono in macchina dove poco si dissero. Imbarazzati, forse.  


 
-Ragazzi, fra poco arriverà Holly, insomma, vedete di non combinare casini o vi ritrovate con la testa nella tazza dal bagno. - Disse Jamia puntando un dito contro i quattro citrulli che aveva dinanzi.  -Sono stata chiara?- Aggiunse.
I quattro annuirono con la testa.
-Bene, ora Ray, mettiti in un angolino e stattene buono buono. Frank tu prendi il vino e la birra, non so cosa preferisca Holly, prendi anche dell'acqua- Disse Jamia mentre il ragazzo si trascinava in cucina- Tu Mikey, cerca un cd carino, io opterei per gli Smiths, e non osare prendere i Black Flag, non è serata e non conosciamo i gusti di Holly- Disse a Mikey che annuì col capo e corse vicino al televisore -Bob, tu... controlla l'arrosto. - Disse annuendo. Bob sospirò, toccava sempre a lui dare una mano in cucina. Infondo era l'unico a capirci qualcosa ed era l'unico che riusciva a non bruciare nulla.
-E se mettessi... qui c'è... Frank che ascolti le Spice Girl?- Gridò Mikey.
-Quello che mi ha prestato Ray?- Disse poggiando il vino sul tavolo. Mikey si voltò di scatto verso Ray che fischiettava guardandosi intorno.
-Io e gli Iron Maiden, io io io.,e poi? Ascolti le Spice!- Disse Mikey scoppiando poi in una risata talmente forte che lo fece finire a carponi sul pavimento.
-Bhè, cosa c'è di male?- Disse Ray fingendosi offeso.
-Perché ridete?- Disse a un certo punto Bob. I due si voltarono e videro Bob con un grembiulino rosa con dei cuori sparsi e la forchetta per l'arrosto. Al suo fianco
Frank a bocca aperta e occhi sgranati che lo guardava scioccato, e di certo non erano da meno Mikey e Ray.
-Ragazzi ma do-... che cazzo ti sei messo addosso?- Disse Jamia guardando l'amico.
-Ho trovato solo questo!- Si difese il batterista -Poi mi sporcavo i jeans- disse togliendoselo di dosso.
Mentre tutti scoppiavano in una sonora e fragorosa risata il campanello suonò. Tutti scattarono come donnole, pronti a scattare verso la porta. Jamia alzo le braccia fermandoli tutti.
-No, ragazzi, vado io. - Disse chiudendo gli occhi. La ragazzi si avvicinò alla porta e sistemandosi i capelli l'aprì.
-Gerard! Holly!- Sorrise allegra mentre i due entravano.
-Ragazzi. - Disse Gerard sedendosi sul divano. La ragazza salutò tutti con una stretta e arrivata a Ray, bhè, il poveretto diventò totalmente rosso.
-Allora, io ho preparato l'arrosto. - A quelle parole Gerard la guardò terrorizzato. - Con l'aiuto di Bob. - Aggiunse poi. Il ragazzo si rilassò a quelle parole.
-Bene, io muoio di fame. - incominciò Bob.
-Come se fosse una novità- Disse tossendo Frank. Bob lo fulminò con gli occhi.
-Mangiamo?- Disse Jamia allegra.
 

 Fu una serata piacevole tutto sommato per Gerard Way. Non c'erano state liti o figuracce da parte di nessuno.
-Bene, credo sia ora di andare. - Disse Ray sbadigliando e sollevando le braccia quando...
-Ray!- Gridò Holly. Era seduta vicino a lui e la ragazza aveva in mano un bicchiere pieno di vino, vino che cadde sulla sua canotta.
-Cazzo! Holly, oddio perdonami. Non volevo farlo di proposito, ti prego. - Disse alzandosi e prendendo un fazzoletto.
-No! Sta lontano da lei!- Disse Jamia scattando in piedi.
-Ma che hai amico?- Chiese Gerard alzandosi e sollevando il bicchiere.
-Non lo so. Non sono mai stato così maldestro, lo sapete. - Disse in sua difesa.
-Non è proprio così. - Disse Mikey ridendo.
-Un po' di rispetto amico. I mammuth sono ormai estinti. - Aggiunge Frank dandogli uno scappellotto.
-Vieni Holly, ti do una mia maglia. Ti starà un po’ grande ma non importata. Sarai si e no una o due taglie in meno di me. Guardati sei uno stecco. - Disse Jamia
prendendola per mano e trascinandosela in camera.
-Ray, sei un disastro. -
-Lo so Gee, lo so. -

 
-Mi dispiace per prima, Ray non è mai stato così... così... maldestro. - Holly sorrise imbarazzata.
-E già la seconda volta in una settimana. - Disse tornando seria e prendendo le chiavi di casa.
-Quindi presumo che non vorrai più vedermi dopo questa sera. - Disse Gerard dondolandosi da un piede all'altro.
-Non ho detto questo. - Disse sorridendo - Mi farebbe tanto piacere rivederti. - Continuò poi arrossendo. Gerard sorrise -E' stata una bella serata infondo. - Concluse poi la ragazza.
-Si, anche per me. -
-'Notte Way. -
-'Notte Hudson. - Holly aprì la porta di casa e poi posò un bacio sulla guancia di Gerard.
Ma dall'altra parte della strada qualcuno osservava, sentendo la gelosia salire.
Qualcuno che aveva osservato la cena, da Jamia e Frank.
Qualcuno che poco dopo sparì in una strada buia, diretto quell'appartamento buio dove avrebbe potuto guardare colei che amava senza nemmeno conoscere.







Salve a tutti! Chiedo scusa per il ritardo e per il capitolo davvero corto.
Ray colpisce ancora e Gerard diventa sempre più un liceale. Come spero si sia capito c’è “un’entità” che spia Holly. Ora la domanda è: chi sarà mai? Di certo io non vi risponderò!
Spero che il capitolo sia piaciuto.
Ringrazio tutte quelle persone che leggono senza recensire e chi l’ha messa tra i preferiti.
In particolare ringrazio:

 
Last_ Sunrise: Quel Daniel potrebbe fare concorrenza a Gee… a me sta un po’ antipatico (fortuna che l’ho creato io).  Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo! Fammi sapere cara! A presto, baci!

 Chemical Lady: Ciao Jess! Ce l’ho fatta a rileggerlo e ora sono riuscita a postare! *si sente realizzata* Sono contenta di sapere che il capitolo ti sia piaciuto. Spero sia stato di tuo gradimento anche questo! A presto dolcezza! :* Ti voglio bene un milione di ciambelline al cioccolato!

ElfoMikey: Honey! Mia adorata moglie! Uragano Daniel?
Boh… Ray ha colpito ancora con la sua tontaggine. Non so perchè me nelle mie fic ha sempre lui l’ingrato compito del tonto rompicoglioni. Spero ti sia piaciuto anche questo. A presto mia adorata! Ti voglio bene… alto fino alla luna e grande quanto il mare! <3

 Jessromance: Jejè! Gerard Way è tuo, ma per una volta, lascia sognare la povera Holly. Ecco a te il capitolo! Spero ti sia piaciuto come i precedenti! A presto! Fammi sapere bella! Ti voglio bene! :*

 Dark Helena: Ciao! *_* sono contenta che tu l’abbai letta! Mi fa piacere sapere cosa pensi di ciò che scrivo! Spero di non averti deluso con questo! Grazie infinite per la recensione! A presto! :*

 SimmyLisnting: Mona! My my my my Mooona! Ho postato! Chi è quell’uomo non te lo dirò mai e lo sai! Gerard in questa storia non sarà solo impacciato e timido ma anche “forte” e “possente” (più in là con i capitoli capirai). Spero ti sia piaciuto! Fammi sapere Mona! Ti voglio bene!

 Crazyangie: Ciao! Mikey… Mikey è un vero stronzo! Svegliare il povero Gerard così? Non si fa uomo, non si fa! Fammi sapere come trovi questo! XD

 Ioamolacocacola: Fre! Ciao! Tutti amano la coppia Frank-Jamia! Speravo in una tua recensione! Los ai che ci tengo dolcezza! Spero che questo capitolo ti sia piaciuto come i preddenti! A presto! :*  (non fami esaurire Jessica!)

 

 

A voi, Rò.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 

 

 

 

Quella notte Holly sognò ancora. Sognò ancora, quel ragazzo, quel taglio, il parco e ancora una volta si svegliò di soprassalto con il viso completamente sudato.
Si guardò intorno. Il viso illuminato dalla luce proveniente dal bagno.
Il suo petto si muoveva veloce e il cuore quasi le faceva male.
Si diresse in cucina per bere un po’ d'acqua.
Con mano tremante si portò il bicchiere alla labbra quando un rumore oltre il vetro della finestra la fece sobbalzare.
Con la paura che cresceva si avvicinò alla finestra scrutando timorosamente oltre essa.
Un gatto. Era solo un gatto.
Tirò un sospiro di sollievo mentre il gatto camminava sul cornicione.
Si voltò lentamente camminando nel buio. Aveva bisogno di parlare con qualcuno. Qualcuno che non la conoscesse bene. Ne Carl, ne Keira, ne James. Holly aveva bisogno di... Gerard.

 
Gerard si voltò un paio di volte nel letto quando sentì il telefono squillare.
A pancia in giù, con il viso poggiato sul cuscino prese il cellulare sul comodino.
-Pronto?-
-Ciao Way. - Il ragazzo strabuzzò gli occhi un paio di volte sorpreso.
-Hudson. - Rispose lui con la voce impastata dal sonno. Si mise a sedere guardando la sveglia. Le 4.13.
-Disturbo?- Chiese lei sedendosi sul divano.
-Bhè... sai... sono le quattro del mattino... - Cominciò lui poggiandosi alle testata del letto.

-Mi spiace... allora io... -
-No no. Non preoccuparti. Ormai sono sveglio no? Ti va un caffè? Mezz'ora e sono da te. - Gerard sapeva che non lo aveva chiamato solo per fare due chiacchiere. Nessuno, tranne Frank Iero, chiamava le persone nel cuore della notte per scambiare due chiacchiere. E il tono spaventato e piatto lo avevano convinto ad andare da lei.
-Grazie. - Sussurrò la ragazza chiudendo un momento gli occhi. Non sapeva di preciso cosa l'avesse spinta a chiamare lui. Lo conosceva da poco eppure il suo sorriso e la sua voce sembravano l'unica cosa di cui avesse bisogno in quel momento.
-A dopo Hudson. -
-A dopo Way. - Gerard chiuse il cellulare e alzandosi dal letto si vestì. Dopo essere andato a sbattere contro un paio di porte riuscì a uscire di casa e ad entrare in auto.
Sbadigliò prendendo il cellulare. L'ora della vendetta si stava avvicinando.
Sghignazzò mentre il telefono squillava.
-Pronto?- Una voce assonnata rispose.
-Ciao Frankie!-

 
Holly si alzò dal divano dirigendosi verso lo stereo. Mise un cd cercando così di non pensare.
Preparò del caffè bevendone un tazza, ne avrebbe preso una con Gerard il che voleva dire che non avrebbe dormito per il resto della notte.
Qualcuno bussò.
Holly si alzò lentamente dal divano dirigendosi verso la porta.
Rimase lì a fissarla per qualche secondo prima di aprire.
-Hudson. -
-Way. - La ragazza si spostò leggermente di lato facendo entrare il ragazzo.
Si tolse la giacca posandola sul divano.
-Vuoi del caffè?- Chiese Holly dirigendosi in cucina.
-Molto volentieri. - Rispose l'altro seguendola.
Entrambi non sapevano cosa dire. Erano lì, alle cinque del mattino con delle tazze di caffè fumante. Gerard non sapeva bene cosa lo avesse spinto ad andare da lei, ancora non riusciva a darsi una risposta. La guardava muoversi nella stanza, prendere le tazze e versaci quel liquido nero dentro.
-Tutto okay?- Chiese Holly guardando il suo sguardo perso.
-Non dovrei farla io questa domanda?- Holly si diresse verso il divano e una volta seduta incrociò le gambe.
-Mi spiace di averti svegliato. - Holly abbassò lo sguardo mentre Gerard si sedette accanto a lei, bevendo un po’ del suo caffè.
-Avrei potuto non rispondere, o dire che non potevo. E invece sono qui. - Lui le sorrise scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio. A quel contatto Holly ebbe un sussulto, un brivido.
Cominciarono a parlare del più e del meno. La ragazza riuscì a tenere la mente occupata mentre Gerard si convinceva sempre più che quella ragazza erra diversa da quelle che fino ad allora aveva incontrato. Era... diversa. Quando sorrideva gli occhi grigi le si illuminavano, le labbra gli si stendevano in un largo sorriso e le gote le si coloravano di rosa.
Parlarono fino a che il sole non spuntò altre i grandi palazzi.
Guardarono il sole illuminare la città che lenta prendeva il suo solito ritmo. Guardarono il cielo diventare sempre più chiaro.
Fu allora che Holly capì che per avere risposte sarebbe dovuta tornare, tornare a casa... sua.

 
-Papà?- Holly prese si allacciò le scarpe.
-Ciao tesoro. - La voce di Carl rassicurò la ragazza. Aveva chiesto a Miles una settimana di ferie. Doveva tornare a Newark e questa volta, arrivate a ventidue anni, maturata, voleva sapere come realmente fossero andate le cose quel giorno.
-Sto arrivando. - Carl dall'altro capo del telefono sgranò gli occhi.
-Cosa?- Chiese leggermente scioccato.
-Torno a casa, per una settimana. - Disse lei alzandosi dal letto.
-Quando parti?- Holly afferrò la valigia e si fermo un momento.
-Ora. - Rispose prendendo la giacca.
-Ma... perché?- Carl non riusciva a capire. Perché ora? Perché così improvviso?Perché non lo aveva avvisato prima?
-Perché me lo dici solo ora?- La ragazza prese il guinzaglio di Sid e i diresse verso l'ingresso.
-L'ho deciso questa mattina papà. Scusa. - Holly chiuse la porta a chiave e scese le scale.
-Ma come mai? - Chiese ancora Carl non capendo. Holly, dopo aver messo al valigia in macchina, chiuse gli occhi tirando un respiro profondo.
-Devo tornare a casa, papà. -
-Tesoro, puoi venire quando vuoi lo sai e... -
-No papà. Devo tornare a casa mia... la casa dei... Miller. - A quelle parole Carl trasalì. Un brivido gli percosse la schiena. Quanti anni erano no passati dall'ultima volta in cui era entrato lì dentro? Forse toppi, meglio senza il forse. Un caso chiuso e archiviato. Mai nessuno riuscì a capire per davvero cosa fosse successo a quella normalissima famiglia.
Carl sospirò togliendosi gli occhiali dal naso e poggiandoli sul bracciolo della poltrona.
-A dopo, piccola. Sta attenta. - Holly chiuse la chiamata e si avvicinò alla cassetta della posta. Lì dentro c'era solo una lettera, senza mittente.

La leggerò dopo...
Così messo il foglio bianco in borsa uscì dalla città, diretta a… casa.

 
-Allora, mio caro fratellone. Questa tizia ti piace per davvero. – Disse Mikey posando il suo basso sul tavolo.
-Bhè… forse… cioè…  si. – Confessò in fine sedendosi sul divano. Il fratello lo guardò e poi gli si avvicinò.
-Cosa c’è Gee?- Sussurrò Mikey sporgendosi verso il fratello, che poggiando i gomiti sulle ginocchia, si teneva il viso con le mani.
-E se fosse tutto sbagliato?- Chiese il moro alzando lo sguardo.
-Cavolo, sta tranquillo. Vivitela per una volta. Sembra una brava ragazza Gee. Non rovinare tutto questa volta. – Disse Mikey poggiandoli una mano sulla spalla.
Gerard sorrise e fu grato a Donna Way di avere un fratello come lui. Sempre disponibile Mikey, sempre buono e dolce con tutti.
-Felicity!- Sbottò il piccolo Way. Possiamo dire quasi sempre dolce con tutti.
-Scusami Mikey!- Disse lei posando il basso dov’era. Felicity era la ragazza di Mikey da qualche mese ormai. Brava con la batteria si, ma pessima col basso, a differenza di sua sorella Cassie e c’è da dire che Mikey odiava che gli altri toccassero il suo basso. Mikey chiuse gli occhi e quando li riaprì sorrise. Certo per una piccola frazione avrebbe voluto uccidere la sua Felicity, precedentemente le aveva fatto saltare una corda, ma l’amava e non la avrebbe mai detto nulla.
-Prometto che non toccherò mai più uno dei tuoi bassi. Parola di scout!- Disse lei portandosi una mano al cuore. Gerard scoppio a ridere e la ragazza dopo aver riaperto gli occhi si lanciò, correndo, sul povero Mikey. Era così, fra quei due, perennemente bambini. Felicity aveva un’allegria che poche persone avevano, e un po’ ricordava quella di Jamia. Infatti le due andavano d’amore e d’accordo.
Felicity baciò delicatamente le labbra di Mikey e Gerard non potè fare a meno di rimanere incantato dalla dolcezza di quel gesto.
-Fra un po’ passeranno Cassie e Valery. – Sussurrò poi la ragazza sedendosi fra Gerard e Mikey. Quest’ultimo osservò i lunghi capelli neri della ragazza, che le ricadevano morbidi selle spalle. Amava i suoi occhi, azzurri e dorati. Erano ciò che più lo aveva affascinato in quella ragazza. Gli occhi di Felicity parlavano da soli.
Mikey sgranò gli occhi.
-Cassie e Valery?- Chiese poi titubante. Sul viso del ragazzo il terrore. Gerard scoppiò a ridere.
-Cosa c’è? Stanco di essere preso in giro da Pincopanco e Pancopinco?- Disse poi tra le risate.
-Non ridere tu!- Si difese poi. –Sono dei mostri!- Sussurrò Mikey nascondendosi dietro un cuscino.
-Dai tesoro, non sono così terribili. – Disse Felicity accarezzandogli un braccio.
-Si invece!- Disse nascondendosi con un altro cuscino. La ragazza aprì la bocca per replicare ma il campanello suonò. Mikey spalancò gli occhi e Gerard ricominciò a ridere.
-Piantala idiota!- Lo riprese il piccolo Way.
-Sorella!- Si sentì gridare dall’ingresso.
Mikey deglutì e si mise composto.

-Dov’è? Dov’è il mio topino preferito?- Cassie fece la sua entrata a braccia aperte. La sua fedelissima sigaretta tra le labbra, la borsa nera a tracolla, e i capelli, orami biondi, sparati in tutte le direzioni possibili ed immaginabili.
-Ciao Cassie. – Sussurrò Mikey alzando la mano in segno di saluto. Intanto Gerard cercava di trattenere le risate.
-Che hai fatto hai capelli? Sembri un gatto. – Disse poi buttando la sigaretta nel posacenere.
-Ah ah… no. Gli ho spuntati e poi tua sorella me li ha guastati. – Disse poi il ragazzo sistemandoseli.
-Mikeyno!- Disse Valery entrando nella stanza seguita da Felicity che guardò il suo povero fidanzato agonizzare. E intanto Gerard cercava di trattenere le risate.
-Ciao. – Dissi Mikey sprofondando sul divano. Valery posò la sua borsa rossa sulla tavola e si avvicinò al divano sedendosi fra Gerard e Mikey. Si volto verso il primo sorridendo a ottocentosessanta denti.
-Ciao Gee. – Disse poi facendoli l’occhiolino. Gerard rabbrividì prima di scuotere il capo.
-Come stai?- Disse poi lei passandosi una mano fra i lunghi capelli nerie mordendosi il labbro inferiore. Gerard la fissò un po’ incredulo.
-Bene. Si Felicity, certo che ti do una mano in cucina!- Il ragazzo si alzò e la brunetta lo guardò confusa.
Felicity non aveva parlato. Ma Gerard Way doveva scappare da quella grande piovra dai capelli neri come la pece e la carnagione ambrata.
Mikey fissò la sua ragazza e suo fratello sparire in cucina e il terrore lo assalì.
-Allora Mike-
-Mikey, grazie. - Cassie lo fissò.
-Allora Mike, quando hai intenzione di comprare casa?- Cassie cominciò a guardarsi intorno fino a giungere al basso nero e bianco del ragazzo che subito si drizzò sul divano.
-Cos’ha questa casa che non va?- La ragazza si tolse i grandi occhiali da sole e lo fissò, poi alzò le spalle.
-Nulla Mike. – Detto questo prese il basso e cominciò a suonare e Mikey agonizzava dentro.
Si voltò verso l’altra sorella che lo fissava insistentemente. Quelle due lo inquietavano.
-Cosa c’è?- Chiese dopo un po’ spostandosi verso l’estremità del divano.
-Io ti osservo topo. – Sussurrò poi riducendo gli occhi a due fessure. –Tuo fratello è libero?- Chiese d’un tratto con tono allegro. Mikey scosse il capo per poi passarsi una mano sul viso.
-Cos’ho detto?-
-Tesoro, ti ho portato del caffè. – Disse poi entrando Felicity e sedendosi far la sorella è il suo fidanzato.
-Cassie ce n’è anche per te. – La ragazza fece un cenno con la testa e poggiò il basso sul tavolo.
Parlano un po’, del più e del meno, poi Felicity prese le sue bacchette e cominciò a batterle ovunque. Sulle teste delle sorelle, dei due fratelli, sulle tazze, i vasi, il divano, le sedie… il basso.
Mikey sgranò gli occhi. Il silenzio calò nella stanza. La ragazza rimase con le bacchette a mezz’aria mentre fissava il basso. Mikey si alzò e a passo lento si avvicinò al luogo del delitto.
Un’ammaccatura.
Aprì la bocca scioccato.
Guardò la sua ragazza che si fece sempre più piccola e portò le bacchette dietro la schiena.
Mikey diventò rosso, bordeaux, viola.
-Felicity!-
-Ops. –

 
In macchina Holly pensava. Pensava a tante cose. Pensava al sogno, al delitto, a Carl, a Gerard, soprattutto.

La lettera! Pensò d’un tratto.
Afferrò la borsa e cerco la piccola busta che ci aveva infilato prima.
Si fermo ad un’area di servizio per fare benzina.
Aprì la lettera.

And never again
And never again
They gave us two shots to the back of the head
And we're all dead now…

Soon… Holly.

 

La ragazza fissò il foglio e non sentì il ragazzo chiamarla. Non sentì nemmeno i clacson delle auto dietro di se.
Fissava il foglio.
Il suo nome. Ciò che diceva… quella canzone che aveva ascoltato in casa sua.
Un brivido le attraverso la schiena e la paura la pervase.
E un solo nome le veniva in mente.
Gerard… ?

 

 

 

Eccomi gente, tornata con un nuovo capitolo. 
Chiedo scusa per il ritardo ma ho avuto da fare con la scuola e il basso.
Bene entrano nuovi personaggi e tanti dubbi ossessioneranno Holly. Chi mai sarà? Io di certo non ve lo dico. Quindi per saperlo dovete continuare a leggere! Muahahah… okay, la smetto.
Passiamo ai ringraziamenti:

ElfoMikey: Honey! Mia moglie adorata! Ce l’ho fatta! Tadadadan!  Ora la domanda è: chi è il maniaco? So che ami Jamia è per questo che ha e avrà grande importanza nella storia! Ray… Ray è un disastro. Sono felice di sapere che il capitolo ti è piaciuto e spero ti sia piaciuto anche questo! Alto fino al cielo e grande quanto il mare! <3

Jessromace: Jejè! Ciao! Bene lascia per una volta Gee! Sono contentissima di sapere che ti piace! Oddio, grazie mille! Scusa il ritardo nel postare! Fammi sapere come ti sembra! Ti voglio bene bella! :*

Sweet Bee: Ciao! Amo la scena del cane! Per gli errori ti ho già spiegato. Purtroppo postavo da un altro computer e non mi salvava le correzioni. Questa volta però me le ha salvate!  Spero ti sia piaciuto questo capitolo e che ti abbia soprattutto riempita di dubbi! A presto bella! Kiss!

Lust_Sunrise: Ciao! Tadadadan! Postato, con ritardo ma ho postato! Spero ti sia piaciuto il seguito e che la curiosità non sia passata! A presto cara! :*

Crazyangie: Hey! Bob con il grembiule rosa lo adoro e me lo ci vedo anche! Oddio, davvero adori la fic? *.* Me onorata! Dio, grazie! Spero di non averti deluso con questo capitolo! Fammi sapere!  A presto! ;*

SimmyListing: Ciao Mona! In anteprima non saprai mai nulla, sappilo! Gerard è dolcissimo, almeno così me lo immagino qui. Quell’uomo chi è? Boh? Devi continuare a leggere per saperlo! :P A presto Mona!

 

Per ora è tutto, a voi, Rò.

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