La verità è che non gli piaci abbastanza

di hermionegranger18
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Flashback ***
Capitolo 2: *** La fine di una storia ***
Capitolo 3: *** Diagon Alley ***
Capitolo 4: *** Mai far arrabbiare Ginny ***
Capitolo 5: *** Prima dell'appuntamento ***
Capitolo 6: *** Chi sarà il misterioso ragazzo? ***
Capitolo 7: *** Lee Jordan ***
Capitolo 8: *** Di nuovo lui ***
Capitolo 9: *** Non cambierà mai ***
Capitolo 10: *** Oliver Baston ***
Capitolo 11: *** Il racconto ***
Capitolo 12: *** Baston?! Tu stai con Baston?! ***
Capitolo 13: *** Ancora Rita Skeeter ***
Capitolo 14: *** Primo appuntamento ***
Capitolo 15: *** Il ballo ***
Capitolo 16: *** Complicazioni ***
Capitolo 17: *** è una dichiarazione Weasley? ***
Capitolo 18: *** The end ***



Capitolo 1
*** Flashback ***


Flashback
Hermione era nel suo ufficio al ministero che stava riordinando le ultime pratiche, finalmente era arrivata alla Z, quando entrò Harry
che le chiese se volesse andare a mangiare qualcosa con lui e che doveva parlarle; la riccia accettò e pranzarono nel loro ristorante preferito che si trovava davanti al Ministero.
Alla fine del pranzo Harry le chiese – Secondo te siamo ancora troppo giovani per avere dei figli? – Per la barba di Merlino, Ginny è incinta? – scoppiò Hermione – Già – disse lui con aria colpevole – Harry è meraviglioso, sono davvero felicissima per voi – sorrise la riccia – Si ehm.. ecco io.. – balbettò Harry – non so come dirlo al resto della famiglia – Ma dai, la prenderanno benissimo e lo sai, da quanti anni è che state insieme tu e Ginny? Quasi 10 vero? Era ora, ma la sposerai vero? – chiese – Ovviamente, infatti oltre a questo volevo chiederti se volevi venire ad aiutarmi a scegliere l’anello per Ginny con me – disse lui e la guardò speranzoso – Certo che sì, chissà che macello combineresti se ti lasciassi da solo in un momento del genere – rise lei ed Harry tirò un sospiro di sollievo, come sempre aveva fatto bene ad affidarsi alla sua migliore amica.
Così Hermione era corsa da Ron per dargli la bella notizia, nonostante lui non volesse essere disturbato sul lavoro, quello non poteva aspettare.
Quello che la riccia non si sarebbe mai sognata di trovare era il fidanzato in compagnia della loro vecchia compagna di scuola Lavanda mentre ci davano dentro sulla scrivania.
Accortosi del rumore della porta, Ron aveva visto Hermione e si era subito staccato da Lavanda e aveva rincorso l’ormai ex fidanzata ancora con i pantaloni calati sotto le ginocchia.
Lei se ne era andata prima dal Ministero, per evitare scenate che non le erano mai piaciute.
Ron l’aveva raggiunta a casa e lì le scene c’erano state ed erano finite con le valigie di Ron fuori dalla porta e un Hermione in lacrime.
Dopo di che Hermione ci aveva dormito sopra e aveva deciso che non sarebbe tornata mai più insieme a Ron, ma che avrebbe trovato l’amore della sua vita in un altro uomo e, per far colpo, bisogna cominciare a impegnarsi.
Così il giorno dopo la riccia, prima di far colazione, leggere la Gazzetta del Profeta, era andata a iscriversi in una palestra babbana.

Fine flashback

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Capitolo 2
*** La fine di una storia ***


LA VERITÀ È CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA
-      Sei uno stronzo Ronald, esci da casa mia e dalla mia vita e non farti più rivedere! – urlò Hermione sbattendo la porta in faccia al diretto interessato.
- Hermione perché? – disse l’altro da dietro la porta – PERCHÉ? HAI ANCHE IL CORAGGIO DI CHIEDERLO? Mi tradisci con quell’oca di Lavanda e mi chiedi perché ti lascio? – urlò lei fra i singhiozzi – Ma dai Hermione lei è solo un passatempo, io amo te, ti ho sempre amata – Smettila di dirlo, è una bugia, tu sai solo divertirti, di me non ti è mai importato niente e l’unica cosa che mi dispiace è che ho sprecato degli anni preziosi con te, addio Ronald. – Hermione chiuse la porta che aveva riaperto per parlare con Ron e insonorizzò la casa, in modo da non sentire la sua replica.
                                     ****
La mattina dopo, dopo una bella dormita, Hermione era più calma e, mentre faceva colazione, leggeva la Gazzetta del Profeta, ovviamente c’erano lei e Ron in prima pagina: “Rottura fra due dei membri del Trio dei Miracoli, che cosa ci sarà dietro? Andate a pagina 5 e leggete l’articolo di Rita Skeeter”
Sempre lei, sempre quell’odiosa giornalista che non ne voleva proprio sapere, di scrivere cose realmente accadute, l’articolo, infatti, diceva che, non solo era stata lei a tradire Ron, ma che ora era incinta di un altro.
Hermione, con le lacrime agli occhi, si smaterializzò alla Tana, sperando di trovare la sua migliore amica Ginny.
Purtroppo quel giorno la fortuna non era a suo favore, infatti quando si materializzò in salotto la accolsero i gemelli dicendole che la sorella era uscita con Harry per andare a cercare una casa per loro due dopo il matrimonio.
Poi, vedendola in lacrime, le chiesero che cosa fosse successo e se le andasse di confidarsi con loro.
- Da quando voi sareste dei confidenti?- scherzò Hermione con un sorriso – Beh per le belle ragazze… - cominciò Fred – … Siamo disposti a fare qualunque cosa! – finì l’atro facendo scappare una risata alla riccia. – Visto che siamo riusciti a farti sorridere? – dissero in coro – OK, avete ragione devo confidarmi con qualcuno, io e Ron ci siamo lasciati – disse sospirando – Oh per tutte le mutande di Merlino che cosa ha fatto stavolta? – chiese Fred – Mi ha tradita con Lavanda, quella troietta che era nel nostro anno a scuola – Ok, sapevo che Ronnie era stupido, ma non pensavo arrivasse a tanto – disse quasi tra sé e sé George – Come si fa a tradire un Prefetto Perfetto come la Granger? – la prese in giro Fred e ad Hermione scappò un altro sorriso e la ragazza pensò che probabilmente aveva sorriso di più quella mattina con i due gemelli, che nel corso della sua storia con Ron.
Quindi, seguendo il loro consiglio, si sfogò e raccontò tutto quello che era successo e come l’aveva scoperto.

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Capitolo 3
*** Diagon Alley ***


-    Mione – cominciò Fred – non hai bisogno… - … di frequentare una palestra babbana… - continuò George - … per essere sempre bellissima – conclusero in coro con un sorriso.
- E da quando voi mi fareste dei complimenti? – chiese la riccia perplessa – Eh sì Georgie da quando facciamo dei complimenti alla Prefetto Perfetto Granger? – chiese uno – Ci stiamo rammollendo Freddie – rispose l’altro con un sospiro e strapparono una risata a Hermione.
- Oh per la barba di Merlino, avevo un appuntamento con Angie e me ne sono dimenticato, Angelina mi ucciderà –gridò George guardando l’orologio – Fred – continuò poi – sulla mia tomba voglio almeno 10 dei nostri prodotti e voglio un funerale allegro. -
Detto questo, si smaterializzò.
Hermione e Fred, rimasti in cucina, scoppiarono a ridere.
Quando riuscirono a smettere il rosso le chiese – Mione che dici, ti va di fare un giro? Oggi il negozio è chiuso per un piccolo lavoretto e qui a casa da solo mi annoio e poi, andando a Diagon Alley, potresti trovare qualche bel ragazzo – terminò, facendole l’occhiolino.
La riccia accettò e, in un attimo, si smaterializzarono.
Entrarono in tutti i negozi di Diagon Alley e alla fine, quando arrivarono alla gelateria Fortebraccio, Fred le offrì il gelato e si sedettero su una panchina a mangiarlo.
Hermione, nonostante si fosse divertita con il gemello, aveva ancora lo sguardo triste e Fred l’aveva notato.
- Mione sul serio, non devi stare male per quel bradipo di mio fratello, è un idiota, sta con Lavanda solo perché lei.. beh si insomma lei è una.. poco di buono, si ecco. – disse il rosso imbarazzato.
Hermione, vedendolo in imbarazzo, sorrise e gli diede un bacio sulla guancia – Grazie Fred, grazie per tutto quello che stai facendo -
Fu allora che al rosso venne un’idea e disse – Mione forse è meglio se torniamo alla Tana adesso – Certo – e si smaterializzarono.
Appena materializzati il rosso lasciò Hermione con Ginny, che era appena tornata dalla ricerca della casa con il suo futuro marito, e si smaterializzò.
Ginny si fece raccontare da Hermione tutto quello che lei aveva già ripetuto ai gemelli e, all’improvviso, la rossa prese la mano dell’altra e si smaterializzò.

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Capitolo 4
*** Mai far arrabbiare Ginny ***


Si materializzarono in una casa poco lontana dalla Tana dei Weasley, carina ma non eccentrica, grande ma non enorme, insomma era bella.
Ginny la condusse davanti alla porta di una stanza e l’aprì.
A Hermione sembrò di rivivere la brutta esperienza di qualche giorno prima, sul letto, infatti, c’erano Ron e Lavanda che, tanto per cambiare, ci stavano “dando dentro”.
Quando sentì la porta aprirsi, Ron si alzò dal letto e, con un incantesimo rivestì sia lui che la ragazza che aveva di fianco.
-  Miseriaccia Ginny che cosa vuoi? – GRANDISSIMO IDIOTA, QUANDO MI HAI FATTO VEDERE QUESTA CASA IO CREDEVO CHE FOSSE PER TE E HERM E CHE FINALMENTE TI FOSSI DECISO A FARE IL GRANDE  PASSO E CHIEDERLE DI SPOSARTI E NON CHE TE LA FACEVI CON UNA SCIAQUETTA COME LA BROWN – sbraitò la rossa, diventando dello stesso colore dei capelli.
- Ginny io… - cercò di difendersi – TU NIENTE, PER ME DA QUESTO MOMENTO NON ESISTI PIÙ RONALD WEASLEY, COME HAI POTUTO FARE QUESTO A HERMIONE CHE È LA PERSONA CHE MENO SE LO MERITA IN TUTTO L’UNIVERSO MAGICO? – con quest’ultima sfuriata in stile Molly, la rossa riprese il braccio della sua migliore amica, in lacrime, e riapparve 2 secondi dopo alla Tana.
Con loro, apparve anche Fred che andò dritto dalla riccia – Mione ti ho organizzato un appuntamento – urlò in faccia alla ragazza – Con chi? – chiese lei sbalordita – Sorpresa, sorpresa. È domani sera alle 8 in uno dei migliori ristoranti della Londra babbana. -
A Hermione non restò che accettare, ormai era già tutto organizzato.
Sospirò, salutò gli altri e fece per smaterializzarsi, quando qualcun altro si materializzò alla Tana, finendo su di lei.
- George – gridarono tutti i presenti in coro – Ops scusate, scusa Herm, tutto bene? – chiese il diretto interessato alzandosi e tirando la riccia con lui.
- Si si – rispose lei – mi stavo materializzando a casa, quando tu sei piombato su di me – terminò con un sorriso – E perché te ne stavi andando? Rimani con noi, io e Fred abbiamo un altro letto nella nostra camera e così lascerai Ginny con il suo Harry a fare le loro cosacce – sghignazzò – Okay – accettò la riccia – allora metto le mie cose in camera vostra e grazie – concluse regalando un sorriso ad entrambi i gemelli.
Qualche ora dopo, dopo che Hermione ebbe letto un bel libro, la signora Weasley li chiamò per la cena e tutti cenarono in allegria.

Arrivata l’ora di andare a dormire i gemelli decisero che avrebbero unito i letti e Hermione avrebbe dormito nel mezzo e così si addormentarono abbracciati.

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Capitolo 5
*** Prima dell'appuntamento ***


Quando un raggio di luce entrò dalla finestra Hermione aprì un occhio e si accorse che era appoggiata con la testa su Fred e che George la stava abbracciando.
Si rese conto che non le dava affatto fastidio, come invece era successo quando aveva dovuto dormire nello stesso letto con Harry nella tenda quando erano alla ricerca degli Horcrux.
Stese le gambe e le braccia cercando di non svegliare i gemelli, ma fallì, Fred aprì un occhio e disse – Ehi – con voce impastata, mentre George mugugnò un – Ma che ore sono? – la riccia guardò l’orologio e disse – Sono quasi le 10 – al che i gemelli balzarono in piedi gridando in coro – Oggi dobbiamo riaprire il negozio e dovevamo farlo più di un’ora fa – e poi si fiondarono nel bagno.
Hermione si alzò con calma e scese in cucina a fare colazione e pochi minuti dopo arrivarono Fred e George – Che cosa ci fai ancora in pigiama? – chiese il primo con un sopracciglio alzato – Beh sono in vacanza, ho preso le ferie – Si, lo sappiamo ma oggi tu verrai al negozio con noi – disse George – Okay, salgo a vestirmi – rispose la ragazza, alzando le spalle.
I due gemelli si guardarono sbalorditi – Pensavo che… - cominciò uno - …avrebbe fatto molte più storie! – continuò l’altro e poi scrollarono le spalle – Così è meglio, non abbiamo dovuto trascinarla – conclusero in coro e salirono le scale.
Poco dopo si smaterializzarono ai Tiri Vispi e notarono che c’era già la fila davanti al negozio: una marea scatenata di ragazzini che urlavano e chiedevano che il negozio fosse riaperto.
I gemelli si coprirono la testa con i cappotti  cercando di non essere riconosciuti ma fallirono, infatti un ragazzino di circa 14 anni gridò – Eccoli, sono arrivati, era ora! – e la folla si girò verso i tre che cercavano di entrare nel negozio dal retro.
- Calma ragazzi, adesso riapriamo, scusate il ritardo – disse Fred con un sorriso che fece sospirare parecchie ragazze presenti – Dateci solo il tempo per accendere la luce – lo sostenne il gemello ridendo e, anche qui, si udirono dei sospiri.
Entrarono e, quando aprirono le porte principali, furono sommersi dalla folla.
Tutti volevano qualcosa, ma la maggior parte comprava le merendine marinare e il torrone sanguinolento.
La giornata passò in fretta e presto Hermione dovette smaterializzarsi perché Ginny l’aspettava per prepararla per il suo appuntamento al buio.
Arrivata alla Tana vide la sua migliore amica che aveva già in mano una serie di prodotti di bellezza più trucchi, piastra per i capelli e diversi vestiti fra cui scegliere.
 

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Capitolo 6
*** Chi sarà il misterioso ragazzo? ***


Le due ore per prepararsi passarono e Fred andò a prenderla per portarla nel luogo stabilito.
Appena la vede la mascella gli si ruppe, Hermione era stupenda, i suoi capelli erano lisci e legati in una coda alta che le lasciava scoperto il collo, era leggermente truccata di lilla che era la tonalità del vestito che era senza spalline, con una scollatura profonda, forse troppo ma da Ginny ci si poteva aspettare che lo avesse fatto apposta, e arrivava fin sotto il ginocchio. Abbinata aveva una borsetta a tracolla che Ginny definì contro la moda ma alla quale Hermione non avrebbe mai rinunciato, nera.
- Wow Mione, sei.. sei.. sono senza parole – esclamò Fred dopo essersi ripreso –Grazie –rispose la riccia scoccandogli un bacio sulla guancia – Sono pronta, andiamo! – disse leggermente agitata.
- Non preoccuparti, andrà benissimo – le sussurrò all’orecchio e poi si smaterializzarono.
Il ristorante si trovava nella periferia della Londra babbana ed era sempre stato il preferito di Hermione.
Entrarono e subito arrivò un cameriere ad accoglierli – La mia amica sta aspettando una persona – disse il rosso – Ah sì, venite, è appena arrivata – gli rispose il cameriere.
Li condusse ad una tavolo appartato in fondo alla sala dove li aspettava il misterioso ragazzo di Hermione – Lee! – gridò lei – Come stai? – chiese abbracciando il vecchio amico dei gemelli, si chiese come avesse fatto a non capire prima che si trattasse di lui, Lee Jordan lo storico amico dei gemelli.
 

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Capitolo 7
*** Lee Jordan ***


-      Okay, adesso vi lascio, divertitevi e riportamela a casa sana e salva – disse Fred facendo l’occhiolino all’amico.

- Tranquillo – rispose l’altro – Sediamoci – disse rivolto a Hermione e lei annuì con un sorriso.

- Bene, mi fido. – disse il rosso e si smaterializzò.
- Allora da quando Fred è così protettivo verso di te? Si comporta come un fratello geloso. – chiese alla ragazza -  Non so, da quando sono andata alla Tana, dopo la rottura con Ron – rispose triste – Ehi, ehi tranquilla, non serve parlarne se ti rende ancora triste – le sorrise, appoggiando una mano su quella della ragazza. – Grazie, lo apprezzo molto – Dopotutto, pensò, non è poi così male questa serata.
Ordinarono e poi rimasero in silenzio. Il ristorante era molto elegante, la specialità erano i piatti di pesce, che entrambi adoravano.
Ad un certo punto, nel tavolo vicino a loro, un uomo cominciò a vomitare e Hermione non ci badò molto, probabilmente era allergico a qualcosa,  pensò.
Poi arrivò il cameriere e questo inciampò nel piede di Lee e rovesciò il piatto sul vestito della riccia.
- Oh per Merlino, Hermione mi dispiace – disse Lee con aria colpevole – Ma figurati, non è stata colpa tua, non l’hai fatto apposta vero? – chiese guardando la faccia colpevole del suo accompagnatore – Ehm in realtà sì, ma non volevo che finisse così – rispose guardandosi le scarpe e alla ragazza si accese una lampadina nel cervello – Sei stato tu, il povero uomo che vomitava è stato colpa tua! – lo accusò lei – Sei immaturo e l’unica cosa che ti interessa è fare scherzi, ma sappi che non siamo più a scuola, cresci per favore  e poi ne riparliamo – disse Hermione, arrabbiatissima – Ora me ne vado! – e si smaterializzò alla Tana.

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Capitolo 8
*** Di nuovo lui ***


Lì cercò di nuovo Ginny, ma, com’era prevedibile, era a Grimmuld Place con Harry.
Andò in cucina per prepararsi una tazza di the e lì incontrò uno dei gemelli, che riconobbe come Fred, era a petto nudo, con un’aria piuttosto addormentata “Come ho fatto a non pensare che Fred fosse un bel ragazzo?” pensò lei – Ehi Fred – disse riscuotendosi dai suoi pensieri – Mione che ci fai qui? E l’appuntamento? – Ehm… non è andata esattamente come credevo – e gli raccontò l’accaduto.
Al termine della storia Fred cominciò a ridere tanto che dovette tenersi la pancia per non cadere dalla sedia dove era seduto.
“ Per la barba di Merlino, quanto è bello quando ride? NO, NO HERMIONE RIPRENDITI! “ litigò con la sua coscienza.
Nonostante tutto quello che era successo quella sera, Hermione non poté evitare di essere contagiata dalla risata del ragazzo che era di fronte a lei.
Risero per alcuni minuti e poi il rosso disse – Okay, okay Hermione credevo che l’appuntamento non sarebbe finito così, a quest’ora dovresti essere sotto le coperte di casa Jordan – sorrise beccandosi un ceffone dalla riccia – No, okay scherzi a parte,  mi dispiace che sia finta così, ti organizzerò altri appuntamenti – No, no grazie Fred, per adesso va bene così. -
Il ragazzo annuì e poi disse – Dai andiamo a letto – Ma Molly ha tolto il letto in più dalla vostra stanza – Sì, ma George stasera aveva un appuntamento con Angelina e immagino che non torni per la notte – replicò facendole l’occhiolino – Ma non eri tu quello che usciva con Angie? – Si, ma lei usciva con me solo perché le ricordavo mio fratello – disse con una smorfia – Tranquillo Fred, troverai qualcuno di speciale per te – e, pensando a Fred con un’altra ragazza, il suo stomaco si contorse e lei ebbe una strana sensazione – D’accordo Weasley vengo a dormire con te, ma tieni le mani a posto! – gli fece l’occhiolino e salirono.
Come l’ultima volta, si addormentarono abbracciati.
 

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Capitolo 9
*** Non cambierà mai ***


Si svegliarono, come l’ultima volta, abbracciati.
Hermione aprì gli occhi e notò che Fred la stava fissando – Ehi così mi consumi – ridacchiò la ragazza – Hai fatto una battuta? Hai DAVVERO fatto una battuta? – chiese lui sgranando gli occhi – Fred lo so che ti sei appena svegliato, ma dovresti connettere il cervello – rispose scherzosamente – Ancora, hai fatto un’altra battuta – disse con gli occhi ormai fuori dalle orbite.
- Dai alzati pigrone – disse al rosso prendendogli una mano e cecando di tirarlo giù dal letto, ma lui oppose resistenza e Hermione gli cadde addosso, rispingendolo sul letto.
- Se volevi starmi così vicina, bastava chiedere – ghignò Fred – Smettila – disse lei cercando di rialzarsi, ma lui la trattenne.
Solo allora Hermione notò in che posizione erano, lei a cavalcioni su di lui che era a petto nudo, la faccia assonnata e un aspetto sempre bellissimo.
Dal canto suo anche Fred si era accorto della posizione equivoca ma, guardando la riccia su di lui, pensò che non aveva mai visto nulla di più bello nonostante la sua aria addormentata, i capelli scarmigliati e il viso leggermente arrossato dall’imbarazzo.
- Adesso basta, alzati, dvi andare al lavoro – Si, mamma – rispose ridendo.
Scesero a far colazione e poi lui chiese – Mione mi accompagni al negozio? – con una faccia da cucciolo alla quale lei non riuscì proprio a resistere – Certo, tanto devo andare in libreria a fare scorta di libri – detto questo si smaterializzò a casa per cambiarsi, mentre Fred saliva le scale alzando gli occhi al cielo “Non cambierà mai, rimarrà sempre la Prefetto Perfetto Granger” pensò sorridendo fra sé e sé.
Cinque minuti dopo erano entrambi sulla porta della Tana, pronti per andare.
“ Da quando si veste così?” pensò il rosso guardando la ragazza di fronte a lui: indossava dei pantaloncini corti verde mela che le arrivavano appena sotto il sedere, lasciando scoperte le sue gambe e magre, sopra indossava una canottiera blu infilata nei pantaloncini, ai piedi aveva delle ballerine dello stesso colore della canottiera e, per concludere sui capelli portava un paio di occhiali da sole verdi abbinati ai pantaloncini.
- Bene, andiamo a piedi? – chiese al ragazzo e lui annuì – Okay, ciao Molly – gridò salutando la signora Weasley che era in cucina –Ciao cara, ciao Fred – rispose quella.
Camminarono parlottando del più e del meno fino a quando non arrivarono al paiolo magico e da l’ entrarono a Diagon Alley.
-      Bene – disse Hermione fermandosi davanti al Ghirigoro – ci vediamo stasera? – chiese scoccando un bacio sulla guancia di Fred – Ovviamente – le rispose lui e poi si diresse verso il negozio.
 

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Capitolo 10
*** Oliver Baston ***


Hermione si aggirava per le sezioni della libreria, leggendo trame qua e là, tra i libri si sentiva a casa.
Aveva scelto “solo” quattro libri quando sentì una voce dietro di lei – Hermione Granger – si voltò e si trovò davanti l’ex capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro – Oliver Baston – rispose infatti  - Come stai? È tantissimo che non ci vediamo – lei e Baston non erano mai stati particolarmente amici ma era un tipo okay e Hermione l’aveva sempre trovato simpatico – Sto bene, grazie e tu? Hai ragione, dopo la guerra ci siamo persi di vista – rispose lei con un tono triste, parlare della guerra le faceva ancora ricordare tutti i periodi in cui lei, Harry, Ron e tutti gli abitanti del mondo magico che non erano alleati di Voldemort rischiavano la vita per proteggere le persone che amavano.
- Già – rispose lui altrettanto tristemente.
- Va beh dai, ora è finita, non pensiamoci più. Che ci fai in una libreria Baston? Pensavo che il tuo unico hobby fossero i manici di scopa – chiese lei ridendo – Granger, non rinnegherei mai la mia passione per il Quidditch, infatti ero venuto a cercare un libro che spiegasse come sistemare le scope che hanno qualche problema, la mia Comet dopo tanti anni mi ha lasciato e volevo cercare di ripararla – Ah, adesso ti riconosco – scoppiarono entrambi a ridere.
Quando riuscirono a smettere lui chiese – E tu? Anzi no, non dirmelo eri venuta a fare scorta di libri perché hai finito di leggere tutti i libri della biblioteca di Hogwarts! – in tutta risposta lei gli fece la linguaccia e scoppiarono a ridere di nuovo.
- Ti va di andare a fare un giro? – chiese Baston – Certo – rispose lei.
Mentre camminavano Baston chiese – Allora Hermione, ho saputo che dopo la guerra ti sei messa con Ron Weasley, come vanno le cose? – Ma non li leggi i giornali? – chiese lei sbalordita che non avesse saputo della sua rottura con Ron visto che ormai sulla Gazzetta del profeta c’era almeno un articolo al giorno su di loro – No, ultimamente sono troppo preso dagli allenamenti, sai sono stato preso da una squadra francese e adesso sono il capitano, comunque raccontami. – Oliver, è fantastico. Non era il tuo sogno? – Si si, Hermione smettila di cambiare argomento e raccontami quello che è successo con Ronald, avanti – le disse dolcemente.
E così Hermione gli raccontò tutto come aveva fatto con Fred, Ginny e George.
Alla fine del racconto Baston disse – Adesso devo andare, che ne dici se ci rivediamo uno di questi giorni – Certo – gli rispose lei sorridendo – Ti mando un gufo allora, ci vediamo – rispose baciando Hermione su una guancia – Ciao Oliver. -
Lui si diresse verso il paiolo magico per smaterializzarsi ed arrivare in Francia per gli allenamenti di Quidditch e lei si avviò ai Tiri Vispi.

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Capitolo 11
*** Il racconto ***


Entrata nel negozio dei gemelli Weasley, Hermione notò che erano stati fatti dei cambiamenti dal giorno prima: gli scaffali era stati ingranditi e dipinti di rosso, i prodotti erano divisi fra maschi e femmine, a sinistra c’era filtri d’amore vari, mollette con la polvere buio pesto al loro interno e cose simili, a destra c’erano il torrone sanguinolento, le pasticche vomitose e altri prodotti.
- Sapete che questa nuova sistemazione sembra un po’ sessista? – chiese la riccia a George che le era spuntato davanti – Oh avanti Herm, non lo facciamo perché siamo sessisti, abbiamo diviso il negozio in due così che ognuno abbia la sua parte – E chi è che controlla il reparto ragazze? – chiese la mora disinteressata – Un giorno io e un giorno Fred – rispose facendole l’occhiolino, poi vedendo che non le stava prestando attenzione e aveva un sorriso ebete chiese – Granger? – e le sventolò la mano davanti al viso –Granger ci sei? – Cos.. oh sì certo George dicevamo dei reparti, continua pure. – No, no Granger adesso tu mi racconti cosa è successo a Diagon Alley o ti impero e ti costringo a dirmelo – disse ghignando il rosso.
- Con quel ghigno mi fai paura Weasley – ridacchiò la ragazza – Mi avete chiamato? – chiese una voce alle spalle dei due – No, Fred nessuno ti vuole – disse il primo gemello – E non fare quella faccia offesa – continuò Hermione vedendo il labbro sporgente del secondo gemello e la faccia da cucciolo bastonato. – Ma uffa, anche io voglio sapere cos’è successo a Mione – Okay, okay – rispose quella arrendendosi – ma andiamo a pranzo che sto morendo di fame e intanto vi racconterò tutto – In quel momento si sentì un Crac e Angelina si smaterializzò esattamente sopra George, facendo cadere entrambi.
- Angie lo sai che ti amo, ma le tue materializzazioni rischieranno di uccidermi – disse George rialzandosi aiutato dal gemello.
L’ex capitana della squadra di Grifondoro si mise a ridere.
Hermione notò che dopo la guerra la ragazza non era cambiata, aveva la pelle olivastra, era sempre alta, con dei lunghi capelli neri, era vestita simile a Hermione, pantaloncini corti che le arrivavano a metà coscia rossi, un top nero con dei fiori in tinta con i pantaloncini e gli immancabili occhiali da sole gialli abbinati alle scarpe col tacco: più che una ragazza, sembrava una dea.
Anche Gorge doveva averlo pensato, infatti, quando si riprese dalla botta della caduta, si avvicinò alla sua ragazza e le sussurrò un –Sei bellissima – prima di baciarla teneramente sulle labbra.
- Ragazzi scusate, cambio di programma, non vi aspetterete che io lasci andare in giro da sola Angie conciata così, vero?! – disse rivolgendo un ghigno sia a Fred che a Hermione – Tranquillo Georgie, vai e divertiti! – esclamò il gemello facendogli l’occhiolino e i due si smaterializzarono.
- Dai andiamo a mangiare – disse la riccia prendendo una mano al rosso.
Uscirono da Diagon Alley ed entrarono nella Londra Babbana e si fermarono davanti a un piccolo ristorante.
 

Quando si furono seduti Fred le disse – Raccontami tutto, voglio una spiegazione per il sorriso ebete che avevi stamattina. – e così Hermione gli raccontò tutta la sua mattinata, la libreria e, quando arrivò all’incontro con Baston, e gli disse che presto sarebbero usciti insieme, le labbra del Weasley si piegarono in una smorfia che però la riccia non notò.

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Capitolo 12
*** Baston?! Tu stai con Baston?! ***


Dopo pranzo Hermione e Fred si salutarono e la riccia tornò alla Tana.

Cominciò a leggere uno dei libri che aveva comprato in libreria, un libro babbano che si intitolava Marked ed era l’inizio di un’intera collezione.

Parlava di una vampira nuova che scopre di essere la vampira più dotata di sempre e vive delle avventure per salvare la stirpe dei vampiri insieme ai suoi amici e al suo ragazzo.
Carino, pensò la ragazza, ma completamente sbagliato.
Nel mondo magico i vampiri non avevano nulla di amichevole, erano assassini che ti succhiavano fino all’ultima goccia di sangue che c’era nel corpo, erano anche molto attraenti e affascinanti, Hermione non ne aveva mai incontrato uno e sperava di non farlo a breve.
Mentre rifletteva, un gufo bussò alla finestra della Tana e la riccia si alzò per vedere per chi era: era per lei, da parte di Baston.


 Ti andrebbe di passare una giornata con me?
Tra due giorni fanno un ballo ad Hogwarts per ricordare la fine della battaglia, posso passare a prenderti la mattina, facciamo qualcosa e poi andiamo a scuola, ti va?
Un bacio, Oliver 

Hermione corse a cercare una penna per rispondere, un ballo? Tutta la giornata con Oliver? Certo che le andava.

 
 Ciao Oliver,
ovviamente accetto, come ti avevo già detto quando ci siamo incontrati stamattina.
Sarò felice di passare una giornata con te e poi andare al ballo.
Passami a prendere alle 10 alla Tana, ora abito lì.
Con affetto, tua Hermione. 

Soddisfatta della risposta legò la pergamena alla zampa del gufo e gli ordinò – Riportala a Oliver – e poi, dopo aver mangiato un biscotto che Hermione gli aveva dato, il gufo ripartì.
Riprese il suo libro e, dopo due minuti, fu interrotta da un altro gufo, questa volta proveniente dalla scuola, che conteneva gli inviti al ballo per lei, Harry, Ginny, Fred e George, Percy e… Ron.
Cercando di scacciare il pensiero che ci sarebbe stato anche Ronald, riprese a leggere finché diventò buio e i gemelli si materializzarono alla Tana.
- Fred, George ad Hogwarts danno un ballo. – gridò Hermione correndo verso di loro.
- Calma Mione, prendi fiato e raccontaci tutto – le disse Fred – Allora, ad Hogwarts danno un ballo fra due giorni in onore delle morti avvenute e della fine della guerra, siamo tutti invitati e potete portarci qualcuno – spiegò la riccia – Come mai ho la sensazione… - cominciò George - … che tu non ci abbia detto tutto? – concluse Fred – Ehm si ok, Oliver mi ha invitato a passare la giornata con lui e poi ad andare al ballo e io… beh gli ho detto di sì – disse Hermione abbassando lo sguardo e arrossendo – Oliver? – chiese George perplesse – Sì, oggi in libreria ha incontrato il nostro adorato ex capitano – spiegò Fred con un ghigno – Baston? Tu esci con Baston?! – chiese George quasi urlando – E poi che cosa ci faceva Oliver in una libreria? – continuò con una faccia sconvolta  - Se ti calmi Georgie, Hermione ti racconterà tutto - disse Fred – Okay, okay mi calmo, ma il fatto che Baston e Hermione stanno insieme mi ha sconvolto – Allora per prima cosa io e Oliver non stiamo insieme, ci siamo incontrati per caso stamattina in libreria e, per tua informazione, cercava un libro in cui ci fosse qualche incantesimo per riparare la sua scopa che si è rotta – Oh, meno male, il cervello di Baston non è completamente partito – dichiarò George ridendo e il gemello lo seguì. Hermione mise il broncio ma dopo poco, contagiata dalle risate, li seguì anche lei.
- Ragazzi la cena è pronta – dichiarò la signora Weasley dalla cucina. – Arriviamo mamma – dissero in coro i gemelli.
- Mamma dove sono Ginny e Harry? – chiese Fred – Oh oggi non tornano, rimangono a Grimmuld Place e sospetto che vorranno andare a vivere insieme lì – rispose la donna sorridendo.
Cenarono e dopo Hermione riprese il suo libro, mentre Fred e George si rintanarono nella loro stanza per provare dei nuovi prodotti.
Verso le 11 George uscì annunciando – Vado da Angie, devo invitarla al ballo e poi rimarrò da lei per la notte – poi continuò – Questo Granger significa che devi andare a fare compagnia a Freddie, che si sente solo soletto – D’accordo George, tu intanto sparisci – gli disse ridendo, la prospettiva di addormentarsi abbracciata a Fred non le dispiaceva per niente.
Salì in camera e trovò Fred a petto nudo – Ehm scusa, torno quando hai finito – Oh per Merlino, quanto è bello? Pensò la riccia, doveva appena aver fatto la doccia perché aveva i capelli bagnati, indossava dei pantaloni che gli arrivavano al ginocchio e Hermione si ritrovò a pensare che non aveva mai visto qualcuno di così bello.
Nello stesso momento il ragazzo stava pensando la stessa cosa di lei, aveva dei pantaloncini di un tessuto molto aderente azzurri e una canottiera verde.
- Fred ho sonno – dice con voce lamentosa – Dormiamo? – chiede poi – Certo Mione – le risponde e poi si infilano nel letto – Notte Fred, ti voglio bene – dice in un attimo di lucidità prima di cadere in un sonno profondo – Ti voglio bene anche io Mione – sussurrò consapevole che la ragazza non lo avrebbe sentito, e forse era meglio così.

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Capitolo 13
*** Ancora Rita Skeeter ***


Il giorno dopo Hermione si svegliò presto, scese dal letto senza svegliare Fred e andò in cucina a far colazione, pensando che il giorno dopo ci sarebbe stato il ballo e lei avrebbe rivisto Baston.
Mentre sognava ad occhi aperti le venne in mente che non aveva niente da mettersi, né per la giornata da passare con Oliver, né per il ballo.
- Expecto Patronum- pronunciò e subito una lontra uscì dalla sua bacchetta, aspettando ordini dalla proprietaria – Ti va di venire a fare shopping con me? Non ho niente da mettermi per il ballo e immagino neanche tu e poi devo raccontarti delle cose – disse spedendo il patronus a Ginny.
Poco dopo scese Fred, con i capelli scompigliati e l’aria assonnata – Buongiorno Mione – la salutò con voce impastata – ‘Giorno Fred – gli rispose – Vieni con me in negozio? – le chiese, sedendosi a fare colazione – No Fred, mi dispiace, stamattina devo andare a trovare i miei genitori e il pomeriggio lo passo con Ginny se risponde al mio patronus. – Che devi fare con Ginny? – le chiese curioso – Shopping per domani. Sai l’uscita, il ballo. A proposito di ballo, tu con chi ci vai? – Ho invitato Katie – Katie? Katie Bell? L’ex cacciatrice di Grifondoro? – chiese la riccia – Sì, proprio lei – le rispose lui – Bene allora vado, ci vedia… - cominciò Hermione, ma fu interrotta da un cavallo argentato che stava entrando dalla porta in quel momento. – Ciao Herm, ovviamente accetto. Come si fa a rinunciare allo shopping? Se per raccontarmi qualcosa intendi dire l’uscita con Baston, lo so già, leggi la Gazzetta del Profeta! Ci vediamo alle 2 alla Tana, sarà un pomeriggio molto luungo. – disse il patronus con la voce di Ginny.
- Fred hai la Gazzetta del Profeta di oggi?- chiese al rosso – Certo, eccola qui – le disse passandole un giornale.
Ovviamente in prima pagina c’era la foto di lei e Baston che parlavano a Diagon Alley e dentro c’era l’articolo di Rita Skeeter.
HERMIONE GRANGER, ALL’EROINA DEL MONDO MAGICO NON BASTAVA PiÙ IL SEMPLICE EX-PORTIERE DELLA SQUADRA DI GRIFONDORO? ADESSO SEMBRA VOLER PUNTARE PIÙ IN ALTO, ACCHIAPANDO UNO DEGLI SCAPOLI DEL MONDO MAGICO PIÙ AMBITI: OLIVER BASTON, PROMESSA DELLA NAZIONALE FRANCESE DI QUIDDITCH.
All’interno c’era l’articolo che diceva più o meno le stesse cose del titolo, solo riportate in maniera più estesa. Si diceva che le avesse lasciato Ron per puntare a Baston e, che già mentre stava con Ron, lo tradita con Oliver.

  • LA ODIO, LA ODIO, LA ODIO! – urlò Hermione, facendo cadere Fred dalla sedia – Chi?- chiese lui rialzandosi – LA SKEETER, NON PUÒ RACCONTARE QUALCOSA DI VERO PER UNA SINGOLA VOLTA? Sempre a farsi i cavoli degli altri! – mentre urlava il tono della riccia si era abbassato e stava riprendendo il controllo. – Ah ma adesso basta, dopo il ballo vado a denunciare al Ministero che è un Animagus illegale – concluse – Ci vediamo stasera Fred – disse baciandolo sulla guancia e si smaterializzò nella Londra babbana, lasciando un Fred esterrefatto mentre leggeva la Gazzetta del Profeta per capire cosa aveva fatto infuriare così la ragazza che, un attimo prima stava sorridendo felice ed emozionata per il giorno dopo e, un attimo dopo stava strillando talmente tanto per qualcosa che non ci sarebbe stato bisogno di estirpare gli gnomi dal giardino, perché ; se ne erano andati spaventati dalle urla di Hermione.

La ragazza arrivò davanti alla porta di casa dei genitori, si trattenne per un po’, raccontandogli di Oliver e del ballo che si sarebbe tenuto il giorno dopo e, dopo pranzo, si smaterializzò alla Tana e, mentre aspettava Ginny, si mise a leggere.
Non era neanche l’una e mezza quando la migliore amica della riccia arrivò alla Tana, tutta eccitata perché doveva comprare il vestito per il ballo, ma anche triste perché il pancione della gravidanza cominciava a farsi vedere e lei non avrebbe potuto scegliere un abito troppo attillato e fare impazzire Harry.
Hermione scoppiò a ridere – Sei incinta, mi sembra che tu l’abbia fatto impazzire abbastanza – Non è mai abbastanza – le rispose l’amica con un occhiolino.
 

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Capitolo 14
*** Primo appuntamento ***


Le ragazze entrarono in tutti i negozi di Diagon Alley e poi, non soddisfatte, entrarono nella Londra Babbana.
Trovarono un piccolo negozietto ed entrambe comprarono lì il vestito per il ballo.
Quello di Hermione era rosso, con una spallina sola e un fiocco in vita. Le arrivava poco sotto il ginocchio e Ginny, convinta che fosse troppo lungo, lo accorciò di 10 centimetri e fece in modo che le arrivasse a poco più di metà coscia.
Ginny invece aveva scelto un abito lungo, che le arrivava fin sotto i piedi e finiva con un piccolo strascico; per non stringere sulla pancia, ormai abbastanza visibile, avrebbe indossato un abito con una fascia argentata ricoperta di lustrini sotto il seno e il resto del vestito sarebbe caduto morbido sul resto del corpo.
Dopo la scelta degli abiti per il ballo Ginny disse – Okay e adesso troviamo qualcosa per la giornata con Baston prima del ballo – e l’amica annuì.
Girarono ancora per la Londra babbana finchè non trovarono quello che cercavano: una camicia con il nodo finale e degli shorts per stare comoda, visto che Oliver non le aveva detto dove sarebbero andati.
Finito lo shopping, dato che ormai erano le 8 di sera, le due ragazze tornarono alla Tana, dove trovarono Harry e i gemelli.
- Allora com’è andato lo shopping tesoro? – chiese il salvatore del mondo magico alla sua quasi moglie - Benissimo, domani Hermione sarà davvero sexy e Baston non resisterà! – esclamò raggiante la ragazza e la riccia arrossì.
- Dai, fateci vedere cos’avete comprato – disse Fred – e Hermione tirò fuori la camicia e gli short – Sì, okay ma il vestito per il ballo? Siamo curiosi – continuò il gemello – Ah no, i nostri abiti li vedrete domani sera, non prima – disse la sorella.

  • Okay, okay – si arresero i tre ragazzi – ora ceniamo? Sto morendo di fame – chiese Fred e, come ai vecchi tempi prima della rottura di Hermione con Ron, si fece una perfetta cena in stile Weasley, tutti insieme, mangiando e ridendo.
    Dopo la cena, Ginny trascinò la riccia in camera dei gemelli e disse – Adesso tu vai a dormire, fai un bel sonno di bellezza e sarai pronta per domani. – la riccia fece per replicare ma l’altra alzò la mano per bloccare le proteste sul nascere – E non voglio sentire discussioni – Okay, va bene – si arrese – almeno chiamami Fred o George che mi fanno compagnia – D’accordo, questo te lo concedo, ma c’è solo Fred, George è da Angie e ti assicuro che non tornerà – concluse Ginny con un ghigno mentre usciva dalla stanza.
    Hermione si mise il  pigiama e si infilò a letto. Pochi minuti dopo fu raggiunta da Fred che entrò lamentandosi – Ma sono le 10! – Lo so, ma non si può mai vincere contro Ginevra Weasley – gli rispose la ragazza sorridendo – Hai ragione – disse il ragazzo e si infilò nel bagno per uscirne cinque minuti dopo, pronto per andare a letto.
    Si mise di fianco a Hermione e le chiese – Nervosa per domani? – Non ne hai idea! – gli rispose – Cosa ti preoccupa – le domandò lui – Boh non lo so, vorrei essere perfetta, non ho mai provato così tanta ansia per un appuntamento neanche quando uscivo con Ron, magari Oliver è quello giusto… e tu? Nervoso per il ballo? – Io? Nervoso? Ragazza sono Fred Weasley, io non sono mai nervoso – disse ghignando e poi sussurrò – Nox – e le luci si spensero – Ora dormiamo, prima che Ginny ci cruci – concluse lui, mettendo il braccio intorno alla vita della riccia, poco dopo dormivano entrambi.
    Quando la mattina dopo Hermione si svegliò sentì un vuoto vicino a lei, Fred era già andato al negozio.
    Erano le nove e lei aveva solo un’ora per fare colazione, farsi una doccia e prepararsi in modo presentabile per Oliver.
    Entrò nel panico ma fu salvata da Ginny – Che ci fai ancora così? Dai scendi a fare colazione  e muoviti o ti crucio – le disse spingendola giù dalle scale.
    Mangiarono e poi la rosso spedì l’amica sotto la doccia – Hai dieci minuti, poi ti vengo a prendere direttamente sotto la doccia – la minacciò. – Hermione mise le mani avanti in segno di resa ed entrò nel bagno.
    La doccia fu rilassante, ma quando uscì venne assalita di nuovo dal panico.
    Ancora una volta la sua migliore amica la salvò, la fece sedere su una sedia e cominciò a truccarla e sistemarle i capelli.
    Le mise un po’ di matita nera sotto gli occhi e un ombretto color carne sulle palpebre, poi le acconciò i capelli i morbidi boccoli e li fece ricadere sciolti sulle spalle.
    A quel punto mancavano cinque minuti alle 10, giusto il tempo di vestirsi… o forse no perché di sotto si sentì il crac della materializzazione e la voce di Baston – Hermione, Hermione ci sei? – urlò dalla cucina – Io scendo e lo intrattengo, tu muoviti a vestirti – le disse Ginny uscendo – Okay – le rispose e poi apriì l’armadio.
    Dieci minuti più tardi era pronta e stava scendendo le scale per incontrare Baston.
    Quando i loro sguardi si incrociarono, un sorriso nacque sulle labbra di entrambi, quasi per riflesso – Okay, io vi lascio soli, vado da Harry, ciao Herm, ciao Oliver – e si smaterializzò.
    A quel punto, tutta l’attenzione di Oliver era concentrata su Hermione – Sei.. stupenda, davvero non ho parole – le disse baciandole la guancia.
    Lei biascicò un timido – Grazie, anche tu non sei male – aveva dei pantaloni che gli arrivavano appena sotto il ginocchio e sopra un maglietta a maniche corta rossa, come un vero Grifondoro.
    - Andiamo? – chiese lui – Dove? – Ti fidi di me? – Certo – Allora dammi la mano e chiudi gli occhi – concluse e poi Hermione sentì la fastidiosa sensazione della smaterializzazione.
    Arrivarono in un giardino, pieno di verde, con alberi e piante che Hermione non aveva mai visto.
    - Questo è uno dei miei posto preferiti – le spiegò – Ti va di fare un picnic alla babbana? – le chiese sorridendo – Certo che mi va – rispose lei.
    - Allora per prima cosa ti porto a fare un giro nel giardino, più tardi mangiamo e poi vediamo cosa fare – la riccia annuì.
    Mentre passeggiavano Oliver le spiegava il nome delle piante e le loro proprietà magiche.
    Dopo un po’ che camminavano, Oliver si fece coraggio e prese la mano di Hermione e lei ricambiò la stretta.
    Camminarono mano nella mano per un paio d’ore poi a entrambi venne fame e tornarono da dove erano partiti.
    - Ora, ti va di raccontarmi cos’è successo con Ron? Perché quando ti ho vista a Diagon Alley sembravi distrutta – Hermione sospirò – D’accordo, mentre stavamo insieme, Ron mi tradita con Lavanda, hai presente l’oca del nostro anno che il cappello ha smistato in Grifondoro dopo aver bevuto chissà quanto? – Oliver scoppiò a ridere – Ahahaha, Hermione passi troppo tempo con i gemelli Weasley – anche lei rise, lui la faceva stare così bene e adesso riusciva anche a scherzare sulla sua storia con Ron – E tu? Come mai ti sei trasferito in Francia? – Oh beh, allora appena finita la scuola il portiere della nazionale francese si è ritirato e io giocavo in una piccola squadra, non a livello agonistico. Poi un giorno il capitano della nazionale francese è venuto per caso a vedere una mia partita e mi ha subito fatto firmare il contratto. Era il mio sogno e io ho accettato. – Hai fatto bene – si sorrisero.
    - A che ora è il ballo? – chiese improvvisamente Hermione – Comincia alle dieci, ma possiamo prendercela comoda – Certo –

Poi cambiando argomento Oliver le chiese – E tu? Lavori al Ministero? – Sì, sto iniziando la carriera per diventare magiavvocato- Scelta interessante, se mi dovessi cacciare nei guai, so a chi rivolgermi – e risero di nuovo – Contaci – gli rispose lei dopo che finirono le risate.
Ridendo, si erano trovati improvvisamente molto vicini, troppo.
Le labbra del ragazzo a pochi centimetri dalle sue –Ehm, che ne dici di andare a fare un giro da qualche parte – chiese lei allontanandosi – Certo – rispose lui, deluso.
- Dove andiamo? – disse lui – Questa volta sarai tu a doverti fidare di me – gli disse prendendogli la mano – Volentieri – rispose lui ricambiando la stretta e pochi secondi dopo erano a Hogsmeade.
- Bell’idea – le sorrise lui, tutta l’amarezza per il bacio sfumato era svanita, era impossibile essere arrabbiati con Hermione.
- Andiamo ai Tre Manici di Scopa – disse lei – Sì dai, mi manca la Burrobirra di Madama Rosmerta -
Passarono lì il resto del pomeriggio e poi, verso le otto, arrivò un patronus di Ginny – Mi dispiace interromper il vostro appuntamento romantico, ma mancano solo due ore all’inizio del ballo e se non torni immediatamente a casa Hermione, e so di essere ripetitiva, ti crucio – annunciò in tono minaccioso.
- Oliver devo andare, Ginny mi verrà a prendere di peso e poi mi ucciderà se non sono lì entro due minuti, mi dispiace – disse sospirando Hermione – Non ti preoccupare, ho conosciuto Ginny e ti assicuro che non so come tu abbia fatto a restare viva più di due minuti – disse ridendo – e poi abbiamo ancora tutta la sera per stare insieme – si alzarono e lui, in un impeto di coraggio, appoggiò le sue labbra su quelle della ragazza, fu un bacio casto e dolce che però riscaldò entrambi nel profondo – Ci vediamo stasera allora – gli disse dolcemente lei – A stasera – ripeté lui.

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Capitolo 15
*** Il ballo ***


Dopo un paio d’ore di preparativi, Hermione e Ginny erano pronte per il ballo.
La mora aveva i capelli legati in un morbido chignon, con dei ciuffi laterali che ricadevano sulle guance, era truccata un po’ di più della mattina, aveva una linea sottile di eyeliner sia sopra che sotto e un ombretto beige con qualche brillantino che le faceva risaltare il marrone degli occhi e sulle labbra un lucidalabbra rosa.
Ginny aveva i capelli rossi raccolti in una treccia laterale, sugli occhi un ombretto lilla che richiamava il colore dell’abito e una matita nera sulla parte inferiore dell’occhio e sulle labbra un rossetto rosso che le metteva in risalto la treccia.
Alle dieci in punto sentirono in crac della materializzazione e poi la voce di Baston che salutava Harry, i gemelli e il resto della famiglia Weasley che era seduta in cucina.
Ginny fu la prima a scendere dalla scale.
- Ginny sei… meravigliosa! – disse il- bambino-che-è-sopravvissuto con gli occhi fuori dalle orbite – Grazie Harry – gli rispose la fidanzata con un enorme sorriso – Ma dovreste vedere Hermione – aggiunse guardando Baston.
Okay, tocca a me, pensò la ragazza in cima alle scale, stai calma e non farti prendere dal panico e cominciò a scendere.
Quando arrivò all’ultimo gradino vide Oliver avvicinarsi e così si lanciò fra le sue braccia. – Non ho parole per dirti quanto sei bella, davvero – le sussurrò in un orecchio – Grazie, tu sei perfetto invece – gli disse guardandolo.
Aveva uno smoking nero, classico, che però faceva risaltare in particolare la sua carnagione chiara e il suo fisico da portiere, era una visione.
Hermione si guardò intorno, la cucina era piena di gente.
C’erano George in smoking con Angelina che aveva un vestito di un rosso più chiaro di quello del vestito di Hermione, c’erano il signore e la signora Weasley molto eleganti e, infine, c’era Fred con Katie.
Lei era bellissima avvolta nel suo abito azzurro che si intonava con gli occhi e faceva risaltare il biondo dei suoi capelli e lui.. beh Fred era più che perfetto, aveva uno smoking blu che stava benissimo con i capelli rosso fuoco. Hermione provò una strana sensazione a vedere la ragazza appesa al braccio di Fred, ma la sensazione svanì subito quando Oliver le sorrise e disse – Dai, andiamo- e le quattro coppie si smaterializzarono a Hogsmeade.
- Dai ragazzi, il ballo sta per cominciare – disse Ginny, saltellando eccitata.
Entrarono nella sala e subito riconobbero molte facce conosciute, c’erano Seamus Finnegan con Calì Patil, Dean Thomas con la gemella dell’accompagnatrice dell’amico, Neville con Luna e… Ron con Lavanda.
Vedendo il suo ex ragazzo Hermione trasalì e Baston lo notò perché le sussurrò – Stai tranquilla Herm, cercheremo di stargli più alla larga possibile – Grazie Oliver – gli rispose – Balliamo? – le chiese porgendole la mano – Certo – e così ballarono per tutta la sera finché ad entrambi non venne sete e andarono al tavole delle bibite. Al quel punto li raggiunse la professoressa McGranitt – Salve ragazzi, come state? – Molto bene – le rispose Hermione – Sono felice, signorina Granger potrei parlarle in privato? – Certo- le rispose – Torno subito Oliver – disse poi rivolta al suo accompagnatore – Vai pure Herm – Lei e la professoressa si diressero verso quello che una volta era l’ufficio di Silente e ora apparteneva la McGranitt.
- Signorina Granger – Perfavore mi chiami Hermione – la interruppe la riccia con un sorriso – Molto bene allora, Hermione alla fine di quest’anno scolastico avevo intenzione di ritirarmi dall’insegnamento di Trasfigurazione e dedicarmi solo alle attività di preside e mi chiedevo se, visto che sei sempre stata la migliore della classe, se tu volessi prendere il mio posto – concluse con un sorriso – Credo che accetterò, ma ci vorrei pensare un po’ – le rispose – Prenditi tutto il tempo, l’anno scolastico è appena cominciato, poi fammi sapere via gufo, e ora torniamo alla festa se no il signor Baston la darà per dispersa – Certo – A proposito come mai è venuta con lui? Non stava con Ron Weasley? Sempre se vuole dirmelo – Io e Ron ci siamo lasciati da un paio di mesi ormai – sospirò Hermione – Molto bene non voglio turbarla oltre, mi faccia solo sapere cosa intende fare – Ovviamente professoressa, è stato un piacere rivederla – Altrettanto Hermione – e poi si allontanò in direzione del tavolo dei professori.
Lei raggiunse Oliver che era ancora dove l’aveva lasciato – Eccomi – gli disse – Mi sei mancata – le rispose – Anche tu – ridacchiò lei – Cosa voleva la McGranitt? – Solo sapere se l’anno prossimo volessi prendere il suo posto e insegnare Trasfigurazione – Davvero? – chiese sorpreso – Sì, le ho detto che ci devo pensare, ma ho intenzione di accettare. – Ma è meraviglioso – disse prendendola in braccio e facendola girare in aria.
Si guardarono negli occhi e le loro labbra si avvicinarono sempre di più e, quando erano sul punto di baciarsi, una voce li interruppe – Vedo che non ci hai messo molto a rimpiazzarmi – Weasley – disse minaccioso Baston – l’hai tradita, adesso cosa vuoi? – Stanne fuori Baston – gli rispose Ron – Ron, adesso smettila – Sei una sgualdrina – ringhiò lui – Adesso basta Weasley, hai passato ogni limite – urlò Oliver lanciandosi sul rosso – Oliver, Oliver perfavore smettila – lo supplicò Hermione, cercando di tirarlo via da Ron. Lui si alzò, prese la mano della sua accompagnatrice e si avviò verso l’uscita che dava sul cortile.
Pochi secondi dopo Ron si riprese e tirò fuori la bacchetta pronunciando uno Schiantesimo verso Baston – Protego – intervenne Harry prontamente – Adesso basta, Ron – disse al suo ex migliore amico – L’hai tradita e adesso vuoi metterti tra le e Baston per un capriccio?! Non ti permetterò di rovinare un’altra volta la felicità di Hermione! – poi lanciò un Petrificus Totalus e lo fece portare via dagli Auror che erano intervenuti alla festa.
- Grazie Harry – disse Hermione al ragazzo dandogli un bacio sulla guancia – Tranquilla Herm, goditi la serata, a lui ci penso io – poi lei e Oliver uscirono nel cortile.
- Tutto bene, Herm? – le chiese lui con uno sguardo preoccupato – Sono solo un po’ scossa –rispose e lui la abbracciò.
Pochi secondi dopo si stavano baciando appassionatamente.
Si staccarono per riprendere fiato e lei sussurrò – Portami a casa Oliver – poco dopo erano in una casetta in campagna, circondata da prati verdi. Hermione tolse le scarpe e immerse i piedi nell’erba soffice e sentì le braccia di Oliver che le circondavano la vita. La riccia si girò e premette le sue labbra su quelle del portiere e il bacio si fece man mano più appassionato.
I vestiti cominciarono a scivolare via, l’incantesimo contraccettivo venne fanno e i due ragazzi si ritrovarono avvinghiati sull’erba.
Si amarono per ore, finché entrambi non si addormentarono esausti, ancora in giardino.
 

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Capitolo 16
*** Complicazioni ***


Si svegliarono con i primi raggi del sole, che timidi spuntavano da dietro una piccola collinetta.
Oliver fu il primo ad aprire gli occhi e ricordare cos’era successo la sera precedente, aveva fatto l’amore con Hermione.
Allungò le braccia e le gambe e si stiracchiò poi tirò a sé la ragazza che gli dormiva nel fianco e la strinse di più.
Pochi minuti dopo anche Hermione si svegliò –‘Giorno – disse con voce impastata – Buongiorno Herm – le rispose dandole un bacio casto sulle labbra che subito divenne più appassionato e in breve tempo la riccia era a cavalcioni su Baston, ancora nudo.
- Ehi, ehi- la fermò lui – Non ti èbastato ieri notte? – le chiese malizioso – Ahah Baston – rise sarcasticamente.
- Ehi scherzavo – disse riprendendo a baciarla – Uhm Oliver hai sprecato la tua occasione, mi dispiace – gli disse alzandosi – Uhm, no – la supplicò Oliver con una faccia da cucciolo – Dai, devo andare al lavoro – Okay – si arrese lui, la prese in braccio e la portò dentro casa poi trasfigurò alcuni dei suoi vestiti in abiti della misura di Hermione e gli passò – Vestiti oppure oggi non lascerai questa casa – lei si infilò i vestiti e gli sorrise – Dai scendiamo a fare colazione – Certo -
Insieme prepararono una colazione alla babbana e si sedettero a tavola.
Mangiarono in silenzio, ognuno ricordando gli aspetti migliori della notte appena trascorsa.
- Adesso devo andare – disse triste Hermione – Ci vediamo stasera? – le chiese – No, Oliver mi dispiace ma stasera ho promesso a Molly che avrei cenato con loro ma.. ehi aspetta un momento, perché non vieni anche tu? I Weasley ti adorano – Certo, a stasera allora – si baciarono un’ultima volta e poi entrambi si smaterializzarono, una per andare al Ministero della Magia e l’altro per andare ad allenarsi con la sua squadra di Quidditch.
La giornata passò lentamente per tutti e due, aspettavano solo il momento di rivedere l’altro.
Alle otto si presentarono davanti alla Tana e la signora Weasley li invitò ad entrare.
Mangiarono in allegria, soprattutto grazie alle battute dei gemelli, soprattutto di George, ultimamente Fred era più taciturno e con uno sguardo triste.
Hermione, troppo presa dal suo ormai ragazzo, non se ne accorse ma Oliver sì e sospettava di sapere anche il motivo di quello strano comportamento.
Dopo cena la riccia si offrì di lavare i piatti insieme a Fred, visto che era il suo turno, per ringraziare Molly dell’ospitalità, dopo qualche protesta della donna, questa si lasciò convincere.
- Allora Mione, dove hai passato la notte? – chiese Fred con un sorriso malizioso e Hermione arrossì all’istante – Non credo siano affari tuoi Weasley – gli rispose con una linguaccia – Ah sì? – chiese lanciandole la schiuma – Fred Weasley, come hai potuto? – disse ridendo lanciandogli a sua volta la schiuma che si era formata nel lavandino – Granger ricordati che non bisogna mai, e dico mai, sfidare un Weasley, soprattutto un Malandrino – disse e cominciò a farle il solletico sulla pancia piatta.
- No, Fred, Fred smettila – cercò di dire Hermione, scossa dalle risate – Dai, lasciami – ritentò, ma questo non fece che aumentare il movimento della mani del rosso sui fianchi della mora che, non resistendo più, crollò sul pavimento, ancora in preda alle risate.
Fred la seguì e si ritrovarono uno sopra l’altra.
Senza pensare a quello che stava facendo Fred la baciò, fu un bacio diverso da quelli che le dava Oliver, più appassionato e che suscitò in lei un’emozione che non aveva mai provato, neanche la notte precedente.
Senza capire quello che stava facendo, ricambiò il bacio che si fece man mano sempre più appassionato.
- Herm, io vad.. – li interruppe la voce di Baston che non riuscì a completare la frase quando vide la sua ragazza rotolarsi sul pavimento con Fred Weasley.


 

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Capitolo 17
*** è una dichiarazione Weasley? ***


- Aspetta Oliver, ti prego fermati - continuava ad urlare Hermione mentre si rialzava dal pavimento dove era accaduto il fattaccio - era solo un bacio, non ha significato niente - continuò cercando di mentire a lui e a se stessa.
- Hermione, va bene che sono cornuto ma non sono stupido, vedo come Fred ti guarda e vedo come tu guardi lui, forse non ne sei ancora consapevole, ma ti assicuro che non sono io quello giusto per te, mi dispiace che non abbia funzionato - No, Oliver che stai dicendo? Io... io ti.. - Vedi? Non riesci neanche a dire che mi ami, perchè non è la verità, davvero Hermione non sono arrabbiato con te, solo dispiaciuto che non possa essere tu la donna della mia vita, evidentemente - continuò guardando Fred - qualcuno è più fortunato di me, quindi vedetevela tra voi - concluso il discorso diede un bacio alla sua ormai ex ragazza e si smaterializzò.
Quando Hermione si girò verso Fred per capirci qualcosa, vide tutta la famiglia Weasley sulla porta che origliava la conversazione.
- Ma non si può avere un po' di privacy in questa casa? - urlò Fred rivolto alla sua numerosa e pettegola famiglia, poi prese per mano Hermione e la portò in giardino.
- Ehm.. Fred io.. -cominciò la ragazza, ma non potè proseguire perchè le labbra del rosso si posarono su di lei.
Quando si staccarono ansimanti il ragazzo prese la parola - Senti lo so che probabilmente sarai arrabbiata con me per via di Baston, e ne avresti tutte le ragioni, è solo che da un po' di tempo sento di provare qualcosa di molto forte per te ed è una cosa stranissima perchè non mi era mai capitato di sentirmi così, per nessuna. Quindi proviamo a vedere come va? - é una dichiarazione Weasley? - rispose ridendo Hermione e si avvicinò per baciarlo.
- Uhm.. se questo è il risultato mi dichiarerò più spesso -
Ridendo e scherzando rientrarono in casa.


Tre mesi dopo...


- George è tutto pronto? Ti ricordi cosa devi fare? - chiese un Fred in piena ansia - Tranquillo gemello, terrò lontana tutta la famiglia così tu potrai chiedere ad Hermione.. - Chiedere ad Hermione cosa? - si inserì una testa riccia curiosa - Niente, niente, adesso vado, buona fortuna fratello. - esclamò George dileguandosi.
- Cosa mi nascondi Weasley?- chiese sospettosa la mora - Hermione stai zitta un attimo.. Hermione Jean Granger, so che stiamo insieme da poco e probabilmente se accetterai litigheremo tutti i giorni e tu mi schianterai anche davanti ai nostri figli se ne avremo, ma vuoi diventare mia moglie? - Hermione senza parole riuscì solo ad annuirela promessa fu sigillata con un bacio.

Nota dell'autrice

Lo so sono imperdonabile, scusatemi davvero.
Sono mesi che non pubblico e mi presento con questo mini-capitolo *si nasconde per non essere cruciata*
è il penultimo capitolo cìdi questa ff e vi assicuro che mi piange il cuore se penso che siamo già alla fine, avrei voluto farla durare di più ma la scuola e gli allenamenti di pallavolo mi occupano 3/4 della giornata e il resto dormo quindi ho trovato tempo solo oggi (a Natale) e non so neanche quando potrò pubblicare l'ultimo capitolo.
Ringrazio tutti coloro che mi hanno seguito e soprattutto a Kami sama che recensisce ogni mio singolo capitolo ed è una delle ragioni che mi hanno spronata a dare un finale a questa storia.
Vi chiedo ancora scusa,
un bacio a tutti coloro che mi seguono

 

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Capitolo 18
*** The end ***


- GINNY! Non ce la faccio, non mi sposo! - Hermione era in lacrime per l'ansia - Hermione calmati- la replica della rossa riuscì in qualche modo a bloccare le lacrime che scendevano sul viso della riccia - Andrà tutto benissimo, tu e Fred state insieme da poco e questo è un grande passo, ma vi amate e questo supererà ogni ostacolo. Quindi adesso vai lì fuori e stendilo con il tuo abito, sei splendida. - Infine le due amiche si separarono, una diretta a lato dell'altare per fare da testimone e l'altra all'ingresso della chiesa pronta ad entrare non appena fosse partita la marcia nuziale. La musica partì, Hermione si diede un'ultima occhiata allo specchio e decise che la sua amica aveva fatto un ottimo lavoro, indossava un abito senza spalline bianco, con una scollatura a cuore impreziosita da piccoli swaroski sul bordo di pizzo ricamato, la gonna era lunga fino ai piedi con un ricamo in rilievo fino a metà coscia e infine scendeva morbido. Il tutto era abbellito dal velo lungo fino sotto i piedi sostenuto dal piccolo Teddy che per l'occasione aveva imparato a far diventare i suoi capelli bianchi solo per far contenta la zia Hermione.
Data l'ultima occhiata Hermione si avviò all'entrata della chiesa, dove l'aspettava il padre per portarla all'altare e consegnarla a Fred.
Appena il ragazzo vide la sua futura moglie rimase abbagliato dalla sua bellezza, ma lui non era da meno: i capelli rosso fuoco erano stati pettinati per l'occasione forse per la prima volta, lo smoking e i pantaloni erano di un blu che faceva risaltare l'insieme e la cravatta era rossa in stile Grifondoro.
Arrivata all'altare la riccia guardò negli occhi il rosso e ogni ansia sparì, lasciando spazio soltanto alla felicità.
Conclusa la cerimonia, che fu un successo, i due sposi si ritirarono per celebrare la loro personale notte di nozze.


Qualche mese dopo...
- Granger sono a casa-esclamò una voce squillante entrando dalla porta - Ciao amore, quante aggeggi pericolosi avete venduto oggi ai bambini? - chiese Hermione ridendo - Ahahah ma come siamo simpatici stasera - rispose il marito mettendo il broncio - Dovrai abituarti ai miei cambiamenti di umore da oggi per qualche mese... - la mascella di Fred per poco non toccò per terra - Intendi che..? -Sì Fred, stiamo per diventare genitori - e la riccia si ritrovò sospesa per aria fra due potenti braccia che la sostenevano e due labbra che si baciavano - Sono così felice, così felice.. Ti amo - sussurrò lui tra un bacio - Anch'io Fred, ti amo anche io -

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