Not a normal love

di live_in_books
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La missione ***
Capitolo 2: *** Diagon Alley ***
Capitolo 3: *** LEGNO DI CILIEGIO, PIUMA DI FENICE, 12 POLLICI, FLESSIBILE ***
Capitolo 4: *** Hogwart's express ***
Capitolo 5: *** In che casa posso metterti? ***
Capitolo 6: *** Primo Giorno ***
Capitolo 7: *** Difesa contro le arti oscure ***
Capitolo 8: *** Qui qualcosa è cambiato ***
Capitolo 9: *** Il duello ***
Capitolo 10: *** Sospetti ***
Capitolo 11: *** Ricerche ***
Capitolo 12: *** Non può esistere davvero ***
Capitolo 13: *** "E' bello rivederti" ***
Capitolo 14: *** Pace? ***
Capitolo 15: *** Basta bugie ***
Capitolo 16: *** Un nuovo amore? ***
Capitolo 17: *** Ancora amici? ***
Capitolo 18: *** Pedinamenti ***
Capitolo 19: *** Verità ***
Capitolo 20: *** Benvenuto A Narnia! ***
Capitolo 21: *** Un Esercito Di Maghi ***
Capitolo 22: *** Guerra ***
Capitolo 23: *** Non Lasciarmi ***
Capitolo 24: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** La missione ***


NOT A NORMAL LOVE
 
 
 
 
LA MISSIONE


 
 
   
 





 

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-Lucy.-
Lucy si svegliò all’improvviso, con la fronte imperlata di sudore e il fiato corto. All’inizio si ritrovò spaesata ma ci mise poco a capire dove si trovava: la sua stanza nela sua casa, a Londra. Era sicura di aver sentito una voce, ma probabilmente era solo qualche scherzo di Edmund.
-Lucy-
Di nuovo quella voce. Non apparteneva a Edmund e nemmeno a Peter. Ma era una voce conosciuta, Lucy ne era sicura, perché ogni volta che la sentiva le si scioglieva il cuore come nel ricevere un abbraccio pieno d’amore.
-Lucy, sono qui.-
La ragazza si girò verso quella voce, e un sorriso senza uguali le apparve sul viso.
-Aslan!-
Scese subito dal letto e corse verso il leone. Solo quando cercò di accarezzarlo capì che era solo come una specie di ologramma e lui non era nella sua stanza veramente. Improvvisamente, il sorriso le svanì.
-Aslan che ci fai qui?-
Sapeva bene, in realtà, perché il leone le fosse apparso nel cuore della notte, ma spe
rava di sbagliarsi. Lui sospirò.
-Probabilmente lo sai già.- le rispose.
-C’è una nuova guerra, non è così?-
Lui annuì.
-Ma avevi detto che non saremo più tornati a Narnia! Avevi detto che non c’era più bisogno di noi!-
-A quanto pare mi sono sbagliato. Jadis è tornata.-
Lucy spalancò gli occhi e il suo cuore perse un battito nel sentire quelle parole.
Jadis era tornata. Narnia era di nuovo in pericolo, aveva bisogno di nuovo di loro.
-Come faremo a tornare?-
Aslan tentennò.
-Aslan, come faremo a tornare?-
-Tu non tornerai Lucy. O almeno, non subito con i tuoi fratelli.-
-Perché? Non mi vuoi? Pensi che io non sia pronta? Ho affrontato altre battaglie già molte volte e…-
Aslan la fermò, alzando una zampa.
-Intendo dire che per te ho un compito più delicato e molto, molto più complicato che non ti permetterà di raggiungere Narnia questa notte con me Susan, Peter e Edmund.-
Lucy si fece attenta all’improvviso. Quale compito poteva essere più complicato che andare in guerra?
-Dimmi tutto. Sono pronta, farò tutto ciò di cui Narnia ha bisogno.-
-Lucy, tu credi nella magia?-
Lucy rimase un po’ interdetta. Che razza di domanda era? Ma certo che ci credeva. Narnia stessa era piena di magia. Lo disse ad Aslan. Lui scosse il muso.
-Riformulo la domanda. Lucy, tu credi nei maghi e nelle streghe? Quelli che usano bacchette e scope volanti?-
Ora la domanda aveva ancora meno senso.
-Queste cose non esistono! Sono solo favole per bambini!- una risatina nervosa le uscì dalla bocca. Era sicura che Aslan stesse scherzando. Fissò gli occhi in quelli del leone. Erano più seri che mai. All’improvviso si fece seria anche lei.
-Sono solamente favole, vero?-
-Purtroppo no, Lucy. Vedi, come esiste il nostro mondo, esiste un altro mondo, il mondo dei maghi. Questo mondo è popolato da persone che usano la magia in modo differente dal nostro. Queste persone vivono in mezzo a voi, sono molti, i maghi, soprattutto in Inghilterra. Durante l’estate passano il tempo con la loro famiglia, ma nei mesi scolastici frequentano scuole apposite in cui gli viene insegnato a controllare i loro poteri e a fare incantesimi. È proprio in una di queste scuole che io ti voglio mandare-
A Lucy sembrò che il mondo incominciasse a girare tutto intorno a lei e dovette appoggiarsi all’armadio per rimanere in piedi. Maghi? Scuole di magia? E lei doveva fingersi una di loro, imbucandosi in una di esse? Non era possibile.
-Aslan, ma come farò? Voglio dire, non sono una strega, non ho una bacchetta e tantomeno so come ci si comporta in un mondo del genere! Forse Susan sarebbe più adatta, voglio dire, è molto più intelligente e potrebbe trovarsi delle soluzioni, ma io…-
-Lucy, ferma. Vuoi aiutarmi o no?-
-Certo che voglio.- sospirò –Cosa devo fare?-
-Innanzitutto, calmati.-
Lucy sorrise. Aslan riusciva a farla sempre sorridere, anche in certi momenti.
-Allora, per quanto riguarda ciò che c’è da sapere sul mondo dei maghi, ho trovato diversi libri che possono spiegarti tutto, e dopo li troverai dentro il tuo baule. Ah, e te ne ho ance messi alcuni che ti aiuteranno a recuperare il programma degli anni passati, così che gli altri non capiscano che non hai mai frequentato una scuola di magia.-
-Io non ho nessun baule.-
-Sicura?- Aslan le fece un cenno col capo e Lucy si girò. Accanto al suo letto c’era un bellissimo baule di legno scuro, con rifiniture dorate. Lo aprì e vide circa una ventina di libri che messi uno sopra l’altro le arrivavano al gomito.
-Dovrei studiarmeli tutti?- domandò perplessa.
-Esatto. Fortunatamente hai una buona memoria.-
Lucy stava per chiedergli come facesse a saperlo, ma lui continuò a parlare.
-Per quanto riguarda i poteri, tu lo sai, sono molto potente, e quindi posso donarteli io stesso in questo momento.-
Detto questo le soffiò sul viso e Lucy si sentì come se nelle sue vene non scorresse più sangue, ma elettricità pura.
-Wow…- sussurrò.
-Ovviamente ti servirà la divisa e tutti i materiali richiesti dalla scuola, che puoi trovare tutti nel tuo baule, bacchetta esclusa. Non chiedermi perché, ma alcune magie a sono superiori anche a me e non sono riuscito a trovartene una. Per questo domani andrai all’indirizzo scritto sul bigliettino in cima alla tua pila di libri per comprartene una.-
Questa volta Lucy non si girò neanche a guardare: sapeva già che nel baule avrebbe trovato tutto ciò che Aslan le aveva appena elencato.
-Per arrivare nella scuola dovrai prendere un treno che parte settimana prossima, esattamente il primo settembre, alle 11 in punto dalla stazione di King’s Cross, nel binario 9 e tre quarti.-
-Ma, Aslan, sono stata milioni di volte a King’s Cross e quel binario non esiste.-
Il leone sorrise.
-In realtà esiste ma solo i maghi lo possono trovare. Quello che devi fare, una volta arrivata alla stazione, è andare tra i binari 9 e 10 e entrare nel muro.-
-Entrare nel muro?!- quasi urlò lei.
-Scoprirai che molte cose nel mondo magico sono assai diverse da come le vedi tu. Ora, mi sembra di averti detto tutto. Domande?-
Lucy sorrise. Era davvero elettrizzata e eccitata di andare in quella scuola… come si chiamava? Ah, sì, Hogwarts. Certo era anche spaventata, ma soprattutto eccitata.
-Solo una. Cosa devo fare?-
-Ah, giusto. Me ne ero dimenticato. Devi riuscire, senza svelare subito la tua vera identità, a far passare i maghi dalla nostra parte. Devi riuscire a portarli a Narnia in modo che ci aiutino a vincere la guerra. Jadis è molto più potente, e non riusciremo mai a batterla da soli. Per raggiungerci, una volta che i maghi avranno accettato la tua proposta…-
-Se l’accetteranno- borbottò Lucy.
Aslan andò avanti, fingendo di non sentirla.
-… dovrai scuotere quella pallina di vetro piena di sabbia nel tuo baule e sussurrare “Narnia” e il posto in cui ti vorrai trovare. Allora si aprirà un portale per portarti da noi. Se avrai bisogno di qualcosa non esitare a rivolgerti alla preside della scuola. L’ho conosciuta e le ho parlato della nostra situazione e lei è stata molto felice di aiutarci. Bè, ora mi sembra di averti detto tutto. I tuoi fratelli sono già a Narnia e io ora li raggiungerò. Tutto chiaro?-
-Chiarissimo. Non vedo l’ora di partire!-
Così Aslan la lasciò sola, scomparendo in una nube di sabbia.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Diagon Alley ***



NOT A NORMAL LOVE



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DIAGON ALLEY




Lucy ovviamente non chiuse occhio per il resto della notte. Una volta che Aslan sparì lei corse verso le stanze dei suoi fratelli ma, come il leone le aveva già anticipato, loro non c’erano più, erano a Narnia. La sola traccia che avevano lasciato era un sottile strato di finissima sabbia bianca come quella che aveva lascito Aslan alla sua scomparsa.
La mattina del giorno seguente, il 26 agosto, Lucy, dopo essersi lavata e vestita (purtroppo non era riuscita a fare molto per quelle occhiaie violacee che le contornavano gli occhi) andò verso il baule comparso il giorno prima e lo aprì. In cima c’erano la sfera per il teletrasporto: era in vetro azzurrognolo con all’interno della polverina rosso vivo. Sotto di essa, oltre alle pile di libri e tutti i suoi materiali scolastici, trovò anche un bigliettino di carta su cui c’era scritto, con una scrittura ordinata e svolazzante:
Diagon Alley. Vai  a Londra, a Leadenhall Market* e trova il Paiolo Magico. Tom ti saprà indicare la strada.
Diagon Alley, Paiolo Magico… nomi che Lucy non aveva mai sentito in vita sua. Guardò l’orologio: le 9 e mezza. Se fosse uscita in quel momento sarebbe riuscita a prendere il bus delle 10 per la metro che poi l’avrebbe portata al centro di Londra. Alle 10 e 20 sarebbe dovuta arrivare. In fretta mise nella borsa il bigliettino e prese il portafoglio per vedere quanti soldi le restavano, ma al posto delle solite sterline trovò alcune monete dorate mai viste prima.
Soldi magici…
Pensò. Prese comunque dei soldi normali con cui si sarebbe pagata i biglietti  e uscì di casa. Arrivò alla fermata giusto in tempo prima che il bus chiudesse le porte e poi prese la metro. Una volta arrivata a Londra si fermò un attimo per abituarsi al via vai frenetico delle persone e poi si diresse senza esitazioni verso la zona sud della città*  e entrò al Leadenhall Market. Dopo aver girovagato un po’ in giro e essersi presa una brioche per colazione Lucy notò un negozio mai visto prima. Era su un angolo, in disparte, tutto nero e mezzo diroccato, ma le lettere dell’insegna si leggevano ancora bene e dicevano: Paiolo Magico. Lucy entrò e fu subito accolta da una ventata di aria calda e odore di cannella. Si guardò intorno. Alla sua sinistra si trovava un lungo bancone dietro al quale un uomo eccessivamente basso e con le orecchie eccessivamente appuntite stava lavando un bicchiere. Le lanciò un’occhiata di sbieco e poi tornò al suo lavoro. Il resto del locale non era molto confortevole ma di sicuro non era male. Lunghe tavolate si estendevano da un capo all’altro della sala e accanto ad esse si trovavano antiche panche in legno laccato. Delle scale conducevano al piano superiore dove Lucy ipotizzò potessero trovarsi delle camere. Guardò di nuovo il biglietto. Le diceva di chiedere di Tom. Di malavoglia si avvicinò all’ometto dietro al bancone, in quanto fosse l’unica persona oltre a lei nel pub e sfoderò il sorriso più amichevole che riuscì a trovare.
-Buongiorno.- salutò. L’uomo alzò lo sguardo su di lei. Gli occhi erano piccoli e neri e scintillavano di una luce furba. A Lucy sembrò subito antipatico.
-Mi chiedevo se lei sapesse dirmi dove posso trovare Tom.-
-Perché?-
Lucy rimase interdetta. Non si aspettava una domanda del genere.
-Affari personali.- rispose. Si scrutarono a lungo con lo sguardo, nessuno dei due voleva cedere. Alla fine l’uomo sospirò.
-Te lo chiamo subito.-
Lucy sfoderò un sorriso trionfale. Dopo pochi minuti comparve un altro signore, se possibile ancora più brutto del primo. Era calvo, gobbo  e con il naso aguzzo e quando sorrise Lucy notò che aveva tutti i denti sbeccati.
-Lei è Tom?-
-Oh, dammi pure del tu. E comunque sì, sono io. Mi hanno detto che mi cercavi. Come mai?-
-Mi chiedevo se potessi aiutarmi a raggiungere Diagon Alley.-
Lui la guardò, perplesso.
-Sei una strega giovane, ma di sicuro hai più di quindici anni. Dovresti sapere come si raggiunge quel posto.-
-Ehm…- le serviva una bugia, una bugia che reggesse.
-Vedi, il fatto è che… ehm… ecco, di solito va mia madre a comprare il materiale per la scuola, quindi io non ci sono mai stata.-
-E come hai comprato la bacchetta? Serve la strega o il mago che la bacchetta sceglierà per poterne comprare una.-
-Bè, ci sono stata solo la prima volta, a undici anni per comprare la mia bacchetta, ma non mi ricordo come mia mamma avesse fatto per portarmi. E ora la mia bacchetta si è rotta, quindi ho una certa fretta di comprarne un’altra. Sai, la scuola inizia tra poco.-
Lui sembrò convinto.
-Va bene. Seguimi.-
La fece uscire dalla porta sul retro e si trovarono davanti ad un muro di mattoni.
-Mi spiace per tutte le domande che ti ho fatto prima, ma, sai, anche se la guerra è finita, ci sono ancora molti seguaci di Tu-Sai-Chi in giro e non vorrei trovarmi nei guai, no?-
-Certo- finse di capire Lucy. In realtà non aveva la minima idea di ciò che Tom avesse detto, ma era obbligata a fingere. Tom estrasse un piccolo bastoncino dalla sua giacca (la sua bacchetta, intuì Lucy) e picchiò con essa su alcuni mattoni. Quando ebbe finito il muro tremò e si aprì in un varco. Lucy restò a bocca aperta. Davanti a lei c’era il luogo più incantevole di tutti quelli che avesse mai visto (a parte, certo, Narnia). Moltissimi negozi si susseguivano a perdita d’occhio e un mucchio di persone si muoveva affannata per comprare le ultime cose necessarie per il rientro a scuola. Si girò per ringraziare Tom, ma lui era già tornato nel Paiolo Magico. Senza togliersi il sorriso dal viso, si addentrò tra le strade di Diagon Alley.
 
 
 
 
*I luoghi esistono davvero a Londra e gli ho scritti perché mi sono documentata: su Wikipedia c’è scritto che è attraverso Leadenhall Market che Harry arriva al paiolo magico nel primo film, e il mercato si trova nella zona sud di Londra.







Angolo autrice

grazie a tutti quelli che hanno letto il primo capitolo e a cui è piaciuta la mia storia: spero vi piaccia anche questo e continuiate a seguirla!
questa volta sono riuscita a aggiornare in poco tempo, ma non sarà sempre così, dipende da quanti compiti ho e dagli altri vari tipi di impegni.
Baci, 
Alice
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** LEGNO DI CILIEGIO, PIUMA DI FENICE, 12 POLLICI, FLESSIBILE ***


NOT A NORMAL LOVE



LEGNO DI CILIEGIO, PIUMA DI FENICE, 12 POLLICI, FLESSIBILE
 
 
 
 
 

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Lucy ci mise quasi un’ora per riuscire a raggiungere il negozio di bacchette. Innanzitutto perché era talmente affascinata da ciò che le stava intorno che per i primi minuti non aveva fatto altro che passare di negozio in negozio fermandosi e guardando dentro a tutti quanti. Aveva visto un negozio che vendeva scope volanti, uno che sembrava un’enorme negozio di animali, ma vendeva specialmente gufi e civette, ma il negozio che l’affascinò di più fu la libreria: anche da fuori riusciva quasi a percepire l’odore che quei vecchi libri emanavano. Aveva sempre amato i libri. A scuola la chiamavano “secchiona” o a volte la deridevano perché passava il suo tempo a leggere a casa anziché uscire a fare shopping con le amiche, ma a lei non importava, voleva essere sé stessa anche con gli altri e se ne fregava di quello che loro pensavano. Dopo essersi promessa di entrare nella libreria prima di andarsene girovagò ancora un po’ e finalmente trovò il negozio che vendeva le bacchette magiche: Olivander’s.
All’inizio rimase davanti alla porta, indecisa. Se la magia di Aslan non avesse funzionato e lei non avesse avuto poteri? Se quel mago se ne fosse accorto? Scacciò quei pensieri dalla testa e aprì la porta. Lo scampanellio che segnava la sua entrata la fece sussultare. Era tesa come una corda di violino e si impose di calmarsi. Sarebbe andato tutto bene.
Dal retrobottega comparve un uomo anziano, con i capelli bianchi e il viso segnato dalle rughe. I suoi occhi emanavano dolore mascherato da finta felicità e Lucy scommise che quella persona avesse avuto a che fare con la guerra a cui Tom aveva accennato. L’uomo sorrise.
-Buongiorno.-
-Buongiorno.- rispose Lucy. –Mi può aiutare a trovare una bacchetta?-
-Non ti ho mai vista. Tu non hai mai comprato una bacchetta nel mio negozio. Come hai detto che ti chiami?-
-Lucy Pevensie.-
-No. Non hai mai preso qui la tua bacchetta.-
-Bè, l’ho presa in un altro negozio. E visto che ora si è rotta me ne serve un’altra e ho deciso di affidarmi al miglior produttore in circolazione.- mentì.
Olivander sembrò lusingato.
-Oh, grazie, signorina Pevensie. Ora vediamo…- disse e poi si mise a girovagare per gli scaffali fermandosi ogni tanto per prendere in mano una scatoletta e poi rimetterla a posto. Alla fine ne prese quattro e tornò al banco dove Lucy lo aspettava.
-Allora… prova con questa.- disse porgendole una delle bacchette. Lucy la prese con la mano tremante e la scosse. Dalla bacchetta fuoriuscì una luce accecante che fece cadere un intero scaffale. Alla ragazza quasi si fermò il cuore.
-Oddio, mi scusi, io…-
-Non preoccuparti. La bacchetta non ti ha scelta, succede a tutti. Devo praticamente ricostruire l’intero negozio tutti i giorni!-
Lucy decise di non fare domande e appoggiò la bacchetta sul banco. Con le due bacchette successive fu lo stesso disastro, ma finalmente, quando Lucy prese in mano la quarta e ultima bacchetta sentì che le apparteneva. Un’energia mai provata prima si impossessò di lei e fu come se fosse proprio la bacchetta a donargliela. Olivander sorrise.
-Benissimo signorina Pevensie, ha trovato la sua bacchetta. Legno di ciliegio, con piuma di fenice, 12 pollici e flessibile. Un’ottima bacchetta, davvero.-
-Grazie.-
Lucy pagò la bacchetta con 10 monete dorate (che scoprì si chiamavano galeoni) e uscì dal negozio. Purtroppo si accorse in quel momento che pioveva a dirotto e fu costretta, anche se a malincuore,a rinunciare alla sua visita alla libreria. Tornò in fretta e furia a casa dove si fece una lunga doccia calda e si mise dei vestiti asciutti. Poi si buttò sul letto. Mancavano solo cinque giorni e lei sarebbe stata a Hogwarts. Sperò che almeno lì sarebbe riuscita a farsi degli amici… si riscosse. Se voleva riuscire a diventare una strega vera e propria avrebbe dovuto incominciare a studiare i libri che Aslan le aveva lasciato. Li tirò tutti fuori dal baule e li mise in ordine accanto al letto. A quanto pare aveva perso sei anni di scuola e doveva frequentare solo l’ultimo. Prese un blocco e una penna e, nei seguenti quattro giorni si dedicò solo allo studio, facendo solo qualche pausa qua e là per riposarsi. Arrivò la sera del 31 agosto e Lucy chiuse finalmente anche l’ultimo libro. Andò in bagno e si guardò allo specchio. Quanto tempo era che non lo faceva? Aveva passato il tempo solo sui libri e aveva a malapena avuto la forza per lavarsi i denti la mattina.  Voleva apparire al meglio il giorno seguente così si fece una lunga doccia bollente e usò diverse creme per il corpo e per il viso. Alla fine la sua pelle era lucida e pulita come una volta e, se non si contavano le occhiaie, sembrava fresca come una rosa. Dopo aver messo tutti i suoi trucchi e vestiti nel baule insieme ai libri, alla divisa, al materiale scolastico e a quei pochi galeoni che le rimanevano, si mise il pigiama e andò a dormire. Puntò la sveglia sulle nove del mattino e si addormentò, pronta per iniziare la sua vita da strega il giorno seguente.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice
come promesso non ho aggiornato dopo molto tempo ma per almeno una settimana non potrò postere nuovi capitoli a causa delle vacanze, delle verifiche e delle gare. vi prometto che appena avrò un attimo libero però la prima cosa che farò sarà mettere il quarto capitolo.
Baci, Alice
 
 

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Capitolo 4
*** Hogwart's express ***



NOT A NORMAL LOVE


HOGWART’S EXPRESS
 

 
 
 
 

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Lucy non sentì la sveglia il giorno seguente. Quando si alzò e guardò l’orologio per poco non le venne un infarto: erano le dieci e un quarto. Non perse tempo. Si catapultò verso il bagno e si mise i jeans mentre si lavava i denti. Dopo essersi pettinata e aver finito di vestirsi, prese il suo baule, che a fatica riuscì a tirare fino alla porta e uscì per l’ultima volta per quelli che sarebbero stati mesi da casa sua. Non aveva nessuno da salutare: i fratelli erano tutti a Narnia, e i genitori erano morti in un incidente stradale poco dopo il suo ritorno dal suo ultimo viaggio con Edmund e Eustece. Fortunatamente riuscì a prendere il primo metro e arrivò a King’s Cross alle undici meno dieci. Cosa le aveva detto Aslan? Di attraversare il muro tra i binari 9 e 10? Prese un carrello su cui posò il suo baule e corse verso il binario 9. In quel momento non c’era nessuno a guardare. Era proprio il momento perfetto per attraversare la barriera. Prese la rincorsa e si buttò dritta verso il muro. Poco prima di andarci contro chiuse gli occhi e trattenne un urlo, ma l’impatto non ci fu. Col cuore a mille riaprì gli occhi e vide davanti a sé un treno nero sbuffante. Alzò lo sguardo. Un cartello diceva: Espresso per Hogwarts. Binario 9 ¾.
 Lucy sorrise e salì sul treno poco prima che le porte si chiudessero. Dopo aver lasciato ad un uomo il suo baule e essersi presa la divisa da indossare prima dell’arrivo a scuola e un paio dei libri, la ragazza si incamminò per il vagone. Tutte le cabine erano occupate e ogni volta che passava davanti ad una riceveva sempre occhiate dai ragazzi seduti al loro interno. Alla fine, dopo venti minuti di ricerca, trovò una cabina libera. Si sedette sui sedili di velluto rosso e aprì il primo libro: Incantesimi. Voleva riuscire a studiare e portarsi un po’ avanti col programma, visto che era l’unica in tutto quel treno a non avere la più pallida idea di come e cosa si sarebbe studiato ad Hogwarts. Dopo aver più o meno studiato i primi capitoli di entrambi i libri (l’altro era Trasfigurazione) Lucy guardò fuori dal finestrino. Davanti ai suoi occhi si estendeva una grandissima vallata verde, di cui non riusciva a vedere la fine, e sopra ad essa il cielo grigio faceva prevedere una pioggia imminente.
-Qualcosa dal carrello, cara?-
La voce fece sussultare Lucy. Si girò verso il corridoio e vide un’adorabile vecchietta, con le guance rosse e i capelli grigi che spuntavano da un cappellino bianco a punta. Spingeva un carrello stracolmo di dolciumi di tutti i tipi, la maggior parte dei quali Lucy non aveva mai sentito nominare e riconobbe solo gli orsetti di gelatina e i lecca lecca giganti. Solo in quel momento, quando il suo stomaco brontolò, Lucy si ricordò di non aver fatto colazione. Si frugò nelle tasche, ma purtroppo aveva messo tutti i galeoni rimanenti nel baule.
-Mi spiace. Non ho soldi.- disse alla vecchietta. Lei le sorrise, amabile.
-Non preoccuparti, cara. Ecco tieni. Questa te la regalo. Sai, penso che il tuo stomaco l’abbiano sentito fino ad Azkaban.- disse, porgendole una brioche. Lucy rimase sorpresa.
-Oh… grazie…-
La donna sorrise di nuovo e andò avanti per il suo giro, continuando a urlare “Qualcosa dal carrello, cari?”
Lucy scartò la sua brioche e la divorò. Era davvero buonissima.
Dopo circa un’ora in cui aveva alternato tempi di sonno con tempi di ripasso degli incantesimi (che, con sua grande sorpresa, riusciva a eseguire in modo impeccabile con la sua bacchetta), Lucy udì alcuni strilli eccitati provenire dalla cabina accanto alla sua. Scosse la testa. Probabilmente il solito gruppo di ragazzine oche aveva appena visto un bel ragazzo passare. Quando gli strilli finirono, Lucy sentì dei passi e davanti al suo vagone non comparve solo un ragazzo (che era carino, dovette ammettere) ma anche una ragazza. I due indossavano la divisa scolastica e dimostravano la sua età.
-Ciao.- disse Lucy cordialmente. I due ragazzi si scambiarono un’occhiata. Era forse un’abitudine dei maghi scambiarsi o lanciare occhiate? Ovunque andava lo facevano continuamente!
-Ehm… ciao.- disse la ragazza.
-Cosa c’è? Avete bisogno di qualcosa?-
-Volevamo solo dirti che siamo quasi arrivati ad Hogwarts e dovresti indossare la tua divisa.- questa volta era stato il ragazzo a parlare. Lucy sorrise.
-Va bene. Grazie di avermi avvisata.-
Aspettandosi che i due se ne andassero, Lucy si tolse il maglioncino, ma i ragazzi erano ancora sulla porta.
-Avete altro da dirmi?- chiese.
-Come ti chiami?- fece il ragazzo. Questa volta fu Lucy a lanciargli un’occhiataccia.
-Perché?-
Lui si grattò la nuca.
-Ok. Non siamo partiti con il piede giusto. Io sono…- prese un attimo fiato e chiuse gli occhi come per prepararsi a qualcosa di brutto –Ron Weasley e lei Hermione Granger.-
-Piacere. Io sono Lucy Pevensie.-
Hermione alzò un sopracciglio.
-Non sai chi siamo?-
-Dovrei?-
-Ma scusa, dove sei stata negli ultimi tre mesi? Sulla Luna?- disse Ron. Hermione gli diede una gomitata nelle costole che gli fece scappare un gemito.
-Ron! Non fare l’idiota!-
E poi, rivolgendosi a lei:
-Noi siamo gli amici di Harry Potter. Abbiamo salvato il mondo magico pochi mesi fa.-
Lucy si ricordò di aver letto qualcosa a proposito di un certo Potter in uno dei libri che le aveva lasciato Aslan. Così finse di sapere chi fossero. Spalancò gli occhi e si mise una mano davanti alla bocca.
-Oddio, sì! So chi siete voi! È un vero piacere conoscervi! Ora però, vorrei cambiarmi,grazie!-
Meno tempo passava con quei due, meglio era. Al suo arrivo ad Hogwarts avrebbe chiesto alla preside di raccontarle tutta la storia che aveva a che fare con quella guerra di cui tutti parlavano. I due se ne andarono e lei si mise la sua divisa. Poco dopo vide la forma di un castello stagliarsi davanti ai suoi occhi. Ovviamente non era ai livelli di Cair Paravel, ma era comunque molto grazioso. Si lasciò trasportare dalla fiumana di ragazzi che sgomitavano e spingevano per raggiungere l’uscita e arrivò fino ad una stradina terrosa dove si trovavano diverse carrozze trainate da dei cavalli neri e scheletrici. Lasciò prendere agli altri ragazzi le prime e aspettò che rimanessero solo poche persone per accomodarsi su una di esse. Tutti i maghi e le streghe passavano davanti alla sua carrozza per poi andarsi a sedere su quelle davanti. Lucy incominciò a sentirsi a disagio e iniziò a torturarsi le mani sudaticce. Quando ormai quasi tutte le carrozze furono partite, alla sua si avvicinò un gruppetto di quattro persone. Una ragazza aveva i capelli rossi e lunghi e teneva per mano un ragazzo con i capelli neri e gli occhi azzurri. Accanto a loro c’erano Ron ed Hermione. Il cuore di Lucy perse un battito e incominciò a sudare freddo. Quindi il ragazzo con i capelli corvini doveva essere Harry Potter.
-Hey, Lucy- le disse Hermione.
-C-Ciao- balbettò
-La conoscete?- chiese la rossa a Ron e Hermione.
-Sì, l’abbiamo incontrata prima sul treno.- rispose il primo.
Tutti e quattro si sedettero sulla carrozza e iniziarono le presentazioni. Lucy scoprì che la rossa si chiamava Ginny e che era la sorella di Ron e la fidanzata di Harry (sì, quello era davvero Harry Potter), e scoprì anche che Ron ed Hermione stavano insieme. Quando le fecero delle domande sulla sua vita, Lucy rimase sul vago e non disse molto, se non che aveva tre fratelli maggiori e che viveva a Londra. Quando arrivarono al castello erano ormai amici. Mentre il quartetto si dirigeva verso la sala da pranzo, Lucy andò verso i primini.
-Che fai?- le domandò Ginny.
-Devo essere smistata. Questo è il mio primo anno.-
-Ah,è vero. Bè, ci vediamo dopo. Voglio vederti in Grifondoro!- le urlò. Poi tutti e quattro entrarono in sala grande ridendo e scherzando, e Lucy si diresse verso i ragazza del primo anno, pronta a sapere quale sarebbe stata la sua nuova casa.
 









Angolo autrice
mi scuso davvero tantissimo per lo stra-ritardo, ma la scuola mi sta uccidendo in questo periodo e ora è l'unico momento libero che ho in una settimana.
Il capitolo devo dire che mi piace e spero che sarà lo stesso anche per voi. Se è così, vi prego ME LA SCRIVETE UNA RENCENSIONCINA PICCINA?
Poi vorrei ringraziare aleboh che ha messo la mia storia nelle preferite e Caterina959, emily132 e solisoli_17 che l'hanno messa nelle seguite.
Non so quando potrò pubblicare il prossimo capitolo, ma spero presto.
Baci,
Alice
 
 
 
 
 

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Capitolo 5
*** In che casa posso metterti? ***


NOT A NORMAL LOVE



 
IN CHE CASA POSSO METTERTI?
 
 
 

 
 

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Lucy era sempre più nervosa. I maghi del primo anno andavano uno dopo l’altro a sedersi su quello sgabello, davanti a tutti, per poi farsi mettere sul capo dalla preside un lurido vecchio cappello che dopo pochi secondi urlava un nome tra Corvonero, Tassorosso, Serpeverde e Grifondoro. Lucy aveva letto delle quattro casate sul libro “storia di Hogwarts”. Sapeva che era meglio stare lontana dai Serpeverde che, pur essendo maghi abilissimi, erano pur sempre maghi oscuri, anche se dubitava che ce ne fossero ancora molti dopo la guerra di cui le era stato detto. Sapeva inoltre che i Corvonero erano la casata più intelligente, di solito erano sempre i primi della classe. Poteva capitare in quella casa, lei aveva sempre ottimi voti… inoltre Tassorosso non la attirava molto… solo Grifondoro era la casa in cui voleva trovare veramente: la casa dei coraggiosi, di quelli che non si tirano indietro da nulla, dei maghi potenti e buoni… il contrario dei Serpeverde in pratica. Inoltre facevano parte della casa rosso-oro anche i suoi nuovi amici, nonché star della scuola, in quanto salvatori del mondo magico.
-E ora, la nostra nuova arrivata che inizierà la scuola dal settimo e ultimo anno. Lucy Pevensie.-
Lucy si riscosse dai suoi pensieri nell’udire il suo nome. Si guardò intorno. Tutti i primini sedevano al loro posto e lei era rimasta sola davanti alla preside McGranitt. Si accorse che tutti la stavano osservano, in attesa, e, con le gambe tremanti, salì quei pochi gradini che l’avrebbero portata verso il Cappello Parlante. Quando la preside glielo mise in testa Lucy sentì una voce maschile e profonda iniziare a parlare.
-Mmm… molto interessante… sei intelligente e Corvonero sarebbe perfetto… ma, cosa vedo lì? Coraggio da vendere, un cuore puro e generoso… andrebbe bene per i Grifondoro… emani molto potere, e qualcosa mi dice che le tue mani si sono più volte macchiate del sangue altrui, quindi potresti andare anche in Serpeverde… ma in cha casa posso metterti?-
Lucy capì che era proprio il Cappello che le stava parlando. Il suo cuore accelerò. Voleva andare nei Grifondoro.
-Ehm… signor Cappello?- sussurrò, nella speranza che nessuno la sentisse, o sarebbe stata la sua prima grande figura di merda davanti alla scuola che l’avrebbe segnata per tutto l’anno a venire.
-Sì?- rispose lui.
-Posso capitare in Grifondoro?-
Lucy poté giurare che il Cappello stesse sorridendo.
-E per quale motivo?-
Lucy non voleva dirgli il vero motivo. Lei doveva rimanere in incognito e di certo non era bene dire al Cappello che voleva essere smistata nella casa rosso-oro perché conteneva i maghi più potenti ma anche i più generosi che l’avrebbero aiutata nella guerra contro Jadis.
-Mi sembra la casa migliore. Insomma, sono coraggiosi, intelligenti e, non so… molto bravi con le arti magiche? Ti prego, Grifondoro…-
-E va bene, se insisti… GRIFONDORO!- urlò a tutta la sala grande. Sul viso di Lucy si dipinse un sorriso che le andava da un orecchio all’altro.
-Grazie…- sussurrò al Cappello prima di raggiungere il suo tavolo e sedersi vicino ad Harry.
-Sapevo che saresti finita tra di noi… anche se, al dire il vero, ho iniziato a dubitarne quando il Cappello ci ha messo così tanto per scegliere la tua casa… sai, ha fatto la stessa cosa con me, e ho praticamente dovuto pregarlo per finire in Grifondoro!- le disse. Ma Lucy stava ascoltando solo parzialmente, perché, in quel preciso istante il suo sorriso si allargò ancora di più e formò un’espressione di stupore. Il motivo? All’improvviso, proprio davanti ai suoi occhi, la tavola vuota e occupata solo dai luccicanti piatti di metallo oro, si riempì delle più svariate prelibatezze: pasta, pollo, pesce a montagne, fiumi di succo (di zucca, le precisò Hermione) e infiniti contorni le si pararono davanti agli occhi. Per non parlare di dolci. C’erano torte, muffin e biscotti a più non posso, e poi delle ciotole così ripiene di gelato di tutti i più svariati gusti, che Lucy si chiese come facesse a non uscire dai bordi e crollare sciolto sul tavolo.
Quando ebbero finito di abbuffarsi, Harry, Ron e Hermione (Ginny voleva passare la serata con le sue amiche del sesto anno) la accompagnarono verso la sala comune. Fu quando si ritrovarono su una scala, che per poco a Lucy non venne un colpo: la scala si stava muovendo! Guardò verso l’alto e vide che anche tutte le altre andavano dove volevano.
-Ehm… perché le scale si muovono?-
Hermione sorrise.
-Non lo sai? Alle scale piace cambiare… i momenti in cui si trovano ferme come nel mondo babbano sono davvero pochi. Devi solo abituarti e trovare una strada alternativa nel caso ti portino dalla parte opposta a quella in cui volevi andare.-
Fortunatamente, quella volta le scale non gli crearono problemi e dopo pochi minuti si ritrovarono di fronte ad un quadro dove una signora abbastanza robusta stava seduta su uno sgabello, con alle spalle un bellissimo paesaggio di campagna.
-Parola d’ordine?-
-Chi ha parlato?- fece Lucy.
Ron alzò un sopracciglio, confuso.
-Bè, la Signora Grassa, è ovvio.-
-I quadri parlano?- chiese sbigottita.
-Ma è ovvio. Sicura di essere una strega?-
Lucy abbassò lo sguardo. Si stava tradendo.
-Sì. Certo che sono una strega. È solo che nella mia scuola precedente i quadri non parlavano e le scale non si muovevano. Altre cose che devo aspettarmi?-
Ron alzò le spalle.
-No, se per cose da aspettarsi non intendi i fantasmi.-
Lucy questa volta non disse niente. Sapeva che i fantasmi esistevano anche a Narnia, nella terra di Aslan, quindi non fu sorpresa del fatto che ci fossero anche lì.
-Albus Silente.- disse Hermione alla Signora Grassa. Questa annuì e il quadro si spostò, mostrando l’entrata per la sala comune dei Grifondoro. Lucy pensò subito che fosse un luogo molto accogliente e incantevole. In un angolo scoppiettava allegramente un fuoco nel camino, davanti al quale ci stavano dei divani e delle poltrone. C’erano anche dei tavolini con sopra delle scacchiere con cui diversi maghi stavano già giocando.
-Seguimi.- le disse Hermione.
Insieme salirono le scale in fondo alla sala e poi si separarono. Ron e Harry andarono a destra, lei e Hermione a sinistra. Dopo aver sorpassato alcune porte, Hermione prese una chiave dalla sua tasca e ne aprì una.
-Questa è la mia camera. Di solito la condividevo con alcune ragazze, ma ora, o sono morte o hanno deciso di non tornare più in questa scuola…-
Lucy notò che aveva gli occhi velati di lacrime e le mise una mano sulla spalla in per darle conforto. Hermione fece un piccolo sorriso per ringraziarla e si riscosse.
-Non so quale sia la tua stanza, ma se vuoi ti posso aiutare a cercarla…-
-Non ce n’è bisogno. Credo proprio che sia questa.- disse, indicandole un baule che giaceva ai piedi del letto accanto a quello della Granger. Quest’ultima sorrise.
-Allora saremo compagne di stanza… spero che non sarai come Ron o Harry e che non dovrò farti copiare i compiti tutti i giorni.-
Lucy ridacchiò.
-Non preoccuparti. Non mi dispiace fare i compiti.-
-Siamo molto simili allora.-
-Credo proprio di sì.-
Risero entrambe.
-Bè, domani sarà il tuo primo giorno di scuola. Abbiamo lo stesso orario, essendo entrambe Grifondoro e i corsi extra incominceranno solo da gennaio, quindi potrò aiutarti io all’inizio a orientarti nella scuola e a capire da chi stare alla larga e chi farsi come amico.-
-Grazie mille Hermione.- le disse abbracciandola.
-Siamo amiche da poco e sei già una delle persone migliore che io abbia mai conosciuto!-
Hermione ricambiò l’abbraccio.
Era l’inizio di una magica amicizia.










-Angolo Autrice-
so che ormai vi sarete stancati delle mie continue scuse, ma è così: sono ancora una volta in stra ritardo e mi dispiace.
Con questo però, posso dire che mi piace molto questo capitolo e che i prossimi, considerando la fine della scuola, arriveranno molto più in fretta.
Buona lettura a tutti e se poteste recensire mi fareste un grande favore.
Baci,
Alice
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 6
*** Primo Giorno ***


NOT A NORMAL LOVE


PRIMO GIORNO
 
 
 
 
 

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Quando lei e Hermione scesero a fare colazione, Lucy pensò di stare per vomitare. Anzi, ne era sicura. Se entro i prossimi cinque minuti non avesse trovato un bagno, avrebbe di sicuro vomitato sul suo piatto di pancake.
-Sapete che vi dico? Non mi sento molto bene, quindi forse è meglio se…-
Hermione bloccò la sua frase a metà alzando una mano, con aria austera.
-Non hai nulla di cui preoccuparti, Lucy. È solo l’ansia da primo giorno ma, fidati, appena inizieranno le lezioni la paura svanirà. È capitato a tutti.-
Lucy cercò di respirare con più calma e si impose di tranquillizzarsi. Insomma, cosa poteva andare storto? Aveva già sperimentato degli incantesimi e le erano venuti alla perfezione.
Sentì la porta della sala aprirsi e improvvisamente si fecero tutti silenziosi e solo un leggero brusio aleggiava nell’aria. Lucy si girò per capire il perché di tutta quella stranezza e rimase a bocca aperta. Davanti alla porta, con indosso la divisa dei Serpeverde, c’erano due persone. Uno era un ragazzo di colore, non molto alto, ma con un fisico notevole, e degli occhi blu cobalto bellissimi. Ma quello che impressionò Lucy fu l’altro ragazzo, che fulminava tutti con i suoi occhi di ghiaccio e ci riusciva anche particolarmente bene. Aveva i capelli biondo platino, quasi bianchi, era alto e slanciato e Lucy poté giurare che sotto la camicia di nascondessero dei muscoli scolpiti.
Il duo prese posto tra i Serpeverde, dove i ragazzi dei primi anni si spostarono per lasciare loro lo spazio per sedersi.
-Sono molto popolari?- chiese Lucy ai suoi tre amici e facendolo si rigirò verso di loro. Hermione stringeva i pugni così tanto che le nocche le divennero bianche, Ron dava l’impressione di stare per esplodere da un momento all’altro e Harry aveva una faccia strana, sembrava… disgustato forse?
-Se sono popolari? Ma certo, chi si può dimenticare del caro, vecchio, Draco Malfoy?- le rispose Ron.
-Che hanno fatto?-
-La domanda giusta, Lucy, è che cosa non hanno fatto.- le rispose Hermione, riprendendo la calma.
-Vedi il biondo?-
Lucy annuì.
-Lui è Malfoy. È stato un Mangiamorte durante la guerra magica e ha servito Tu-Sai-Chi. Quello che ha lasciato tutti sorpresi è che non l’abbiano sbattuto ad Azkaban con i suoi genitori e compagnia bella. L’altro è il suo migliore amico, Blaise Zabini. Serpeverde fino al midollo, tutti e due.-
-Sai, papà ha partecipato alla seduta per decidere la fine dei Malfoy. A quanto pare, lui è stato considerato troppo giovane per essere responsabile delle sue azioni e quindi ritenuto innocente. Lo hanno rilasciato e non ha nessun tipo di sorveglianza. Brutto, lurido, schifoso…-
-Ron!- lo riprese Hermione.
Lui si fermò e tornò a mangiare i suoi cereali.
-Ma magari è davvero innocente. Insomma, ha solo diciotto anni! Può averlo fatto solo perché era costretto dai suoi genitori, essendo entrambi… ehm…-
-Mangiamorte- la aiutò Harry, considerando la sua incertezza solo come paura di pronunciare quel nome, ma in realtà lei non se lo ricordava affatto.
Hermione sospirò.
-Non so Lucy. Da quello che ci ha detto Harry due anni fa, del fatto che non voleva uccidere Silente, sembrava davvero che Malfoy non avesse davvero la stoffa da Mangiamorte, però è difficile perdonarlo. Specialmente se si considerano tutte le cattiverie che ci ha fatto in questi anni.-
-Non andate d’accordo?-
L’altra ragazza fece una risatina sarcastica.
-Se andiamo d’accordo? Siamo praticamente acerrimi nemici fin dal primo giorno ad Hogwarts!-
L’argomento venne archiviato e tutti rincominciarono a mangiare. Intanto anche il resto della sala aveva ripreso a chiacchierare, e ora regnava il caos più assoluto. Lucy guardò verso il tavolo dei professori e vide che la preside stava lasciando il suo posto per dirigersi da qualche altra parte. Era il momento buono per parlarle.
-Scusate, ho delle faccende da sbrigare con la professoressa McGranitt.- disse al trio per poi avvicinarsi alla donna, che nel frattempo aveva raggiunto la porta.
-Mi scusi, professoressa!-
Lei si girò.
-Oh, signorina Pevensie. Credo che noi due dovremmo fare una bella chiacchierata. Prego, venga nel mio ufficio.
Lucy poteva descrivere l’ufficio della preside con una sola parola: vecchio. No, forse erano meglio due: incredibilmente vecchio. Era vecchia la scrivania di legno rosa dai tarli su cui stavano appoggiate diverse file di fogli vacillanti. Erano vecchi i quadri dei vecchi presidi appesi al muro. Erano vecchi persino i libri polverosi sulla libreria.
Lucy si accomodò su una sedia e la preside sull’altra.
-Allora, come ti sembra Hogwarts?-
-Mi piace. È molto bella.-
-Questo è il primo castello che vedi?-
Lucy sorrise. Aslan non le aveva raccontato la sua storia?
-No. È il terzo.-
La preside si accigliò.
-Hai visitato molti castelli?-
-No, al dire il vero ci ho abitato.-
La preside si accigliò, così Lucy le raccontò tutta la sua storia. Di come aveva raggiunto Narnia la prima volta, dell’incoronazione sua e dei suoi fratelli, del principe Caspian e di suo cugino Eustache. E ovviamente anche di Aslan.
Per tutto il racconto la professoressa aveva mutato espressione dall’accigliato allo stupito, fino a passare al rispetto.
-Wow… che storia emozionante che è la tua, Lucy Pevensie… o forse dovrei dire vostra maestà?-
-Oh, no… la prego. Non mi è mai piaciuto. Ora, avrei io una domanda da farle.-
-Ti dirò tutto quello che vuoi cara.-
-Che cos’è la guerra magica?-
Questa volta toccò alla professoressa raccontare una storia di guerre e sofferenze, dovendo scendere fin nei minimi particolari. A Lucy quasi vennero le lacrime agli occhi nel sentire quanta sofferenza avessero dovuto provare quei giovani maghi.
-Oh… mi dispiace…-
-Non ti devi dispiacere, Lucy. Ora sai tutto ciò che c’è da sapere sul nostro mondo e credo che sia tempo che tu vada. Non vorrai arrivare in ritardo alla tua prima lezione no?-
Lucy la ringraziò e lasciò il suo ufficio, tornando in sala grande, dove, per fortuna, i ragazzi stavano ancora mangiando.
-Hai risolto con la preside?-
-Oh, sì, certo. Era solo qualche informazione sulle regole e niente di più. Andiamo a lezione?-
-Certo.- le disse Hermione.
-La prima ora abbiamo… oh, no… Difesa contro le Arti Oscure. Ora che anche Piton non c’è più chi sarà il nostro nuovo insegnante?-
-Spero qualcuno di normale. Non mi va di dover scrivere ancora un milione di volte: non devo dire bugie. La Umbridge ha già fatto abbastanza.-
Lasciarono insieme la sala, diretti verso l’aula. Proprio quando fu sulla porta, Lucy sentì un lieve formicolio alla nuca e si girò: Draco Malfoy la stava osservando con i suoi occhi grigi. In fetta si voltò e seguì i suoi amici, ma lo sguardo di quel ragazzo le rimase fisso nella mente.










-angolo autrice-
come promesso, ora ho iniziato le vacanze  e quindi ho subito scritto e postato il nuovo capitolo. qui ho introdotto il personaggio di Draco che ha subito colpito Lucy... scusate ma li shippo troppo questi due. come al soltito non so quando posterò il prossimo capitolo, ma spero presto.
Baci,
Alice

 

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Capitolo 7
*** Difesa contro le arti oscure ***


NOT A NORMAL LOVE


DIFESA CONTRO LE ARTI OSCURE
 
 
 
 
 

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Il quartetto arrivò nell’aula già mezza piena di studenti Serpeverde e Grifondoro del settimo anno e prese posto. Hermione e Lucy si sedettero in prima fila (a detta di entrambe, il posto migliore per seguire la spiegazione) mentre Ron e Harry preferirono stare in fondo all’aula per non farsi notare mentre dormivano. Dopo qualche minuto l’aula di riempì del tutto e Lucy notò con disappunto che nel banco accanto al loro sedeva Draco Malfoy con il suo amico Zabini. Si girò verso Hermione e iniziarono a parlare, finché la porta si aprì. Quaranta teste si girarono verso di essa per vedere, per la prima volta il nuovo professore di Difesa. La metà delle ragazze nella sala fece dei sospiri ammirati, ma Lucy non fu tra queste, nonostante dovette ammettere che questi erano motivati. Infatti, l’uomo che entrò era tutto il contrario di come se l’era aspettato: era abbastanza alto, con i capelli color cioccolato e due intensi occhi verdi, la pelle diafana e qualche lentiggine sul naso. Il suo fisico era praticamente perfetto, con i muscoli evidenziati al punto giusto. Lucy storse il naso. Certo, era uno degli uomini più belli che avesse mai visto, ma di sicuro non era il suo tipo. Probabilmente aveva sui 25 anni e da come camminava Lucy poté notare immediatamente quanto fosse pieno di sé.
-Buongiorno. Io sono il professor Dubois, e quest’anno sarò il vostro insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.-
Era persino francese, pensò Lucy. I peggiori uomini della specie umana.
-Io lavoro in modo diverso dai miei colleghi inglesi.- continuò.
-Prima insegnavo a Beauxbaton come potete notare dal mio accento.- un terzo coro di sospiri. Lucy alzò gli occhi al cielo. Stavano davvero iniziando a stancarla.
-Comunque, io non vi farò mai usare i vostri libri se non per ricerche o per casi eccezionali. Durante la mia ora sarete divisi in coppie e vi scontrerete. Quando uno dei due sarà vinto potrete lasciare l’aula per andare dove volete… o in infermeria se sarà il caso.-
A Lucy stava davvero salendo l’ansia: non ce l’avrebbe mai fatta a scontrarsi con un mago, figurarsi con qualcuno che aveva combattuto ed era sopravvissuto durante la guerra! Certo, se le avessero chiesto di fare un corpo a corpo con spada e pugnale non avrebbe mai avuto alcun problema, ma questo!
-Ovviamente le coppie le formerò io. Non si discute.- detto questo si sedette dietro la cattedra e si mise a scrutare dei fogli, col silenzio che regnava sovrano. Dopo qualche minuto si alzò con un solo foglio in mano.
-Tutti in piedi.- ordinò, e i ragazzi obbedirono. Dubois prese la bacchetta e la fece un veloce gesto, che fece scomparire tutti i banchi e le sedie.
-Bene, adesso annuncerò le coppie. Ho mischiato Serpeverde e Grifondoro e, non conoscendo le vostre abilità, mi spiace se capiterete con qualcuno molto più abile di voi.-
Lucy strinse la mano ad Hermione e questa le sorrise per infonderle fiducia, nonostante sapesse che non sarebbero mai state in coppia insieme.
-Allora, iniziamo. Potter e Zabini.- Harry e Blaise si guardarono e senza proferire parola, andarono in un angolo. Dopo diversi nomi che Lucy non conosceva, il professore chiamò Ron e lo accoppiò con una ragazza di nome Lavanda. Gli occhi di Hermione si fecero a fessure e strinse così forte la mano di Lucy da farle male. Questa capì subito che tra le due non scorreva buon sangue, probabilmente la Brown era la ex di Ron o qualcosa del genere. La sua faccia si scurì ancora di più quando il suo nome venne chiamato, subito seguito da quello di Pansy Parkinson. A malavoglia, Lucy le lasciò la mano e aspettò il suo turno, che non tardò ad arrivare.
-Lucy Pevensie e Draco Malfoy.-
Lucy girò lo sguardo verso Draco e i suoi occhi incontrarono quelli glaciali di lui. Lo raggiunse e poi si posizionarono in silenzio in un angolo. Quando tutte le coppie furono formate, il professore si mise davanti a loro.
-Il vostro compito di oggi è semplice: disarmate l’avversario e poi lanciategli un incantesimo che lo faccia cadere, o che comunque lo metta fuori gioco. Domande?-
Nessuno proferì parola.
-Bene. Ai vostri posti e buona fortuna.-
Lucy si mise davanti a Draco. Presero le bacchette e si misero in posizione. Probabilmente lui notò lo sguardo smarrito di Lucy, perché le si avvicinò, abbassando la bacchetta e arrivò fino a pochi passi da lei.
-Che cos’hai Pevensie?- le chiese. La sua voce era fredda, tagliente, ma allo stesso tempo era leggermente roca, il che la rendeva incredibilmente sexy per Lucy.
-Niente, è solo che non ho mai combattuto con la magia.-
Lui alzò un sopracciglio.
-Seriamente?-
Lei annuì. Lui scrollò le spalle.
-Non è difficile. Se sei brava con gli incantesimi devi solo riuscire a mantenere la mente lucida e tutto andrà bene. Ok?-
-Certo. Sono pronta.-
Lui tornò al suo posto e iniziarono a duellare. Lucy si sorprese di quanto fosse semplice. Era abituata a dover scansare affondi di spada o frecce volanti, quindi schivare gli incantesimi di Draco fu molto facile. Non era un esperta con gli incantesimi, ma sapeva come si disarmava, e aveva letto di un incantesimo (stupeficium) che permetteva di far volare via l’avversario e, probabilmente, Draco sarebbe svenuto sbattendo contro il muro dietro alle sue spalle. Schivò un altro expelliermus. Questa volta avrebbe attaccato. Puntò la bacchetta contro di Malfoy e pronunciò l’incantesimo, che colpì il braccio sinistro di lui, che però, purtroppo, aveva la bacchetta nella destra. Lucy si lasciò un attimo distrarre dal fatto che era riuscita a colpirlo e Draco non perse tempo. Ignorando il dolore al braccio, puntò la bacchetta verso il petto della ragazza e disse, chiaramente:
-Stupeficium!-
Lucy si sentì colpire e cadere all’indietro, finendo contro il muro. L’ultima cosa che riuscì a vedere fu il viso di Draco che si chinava sopra il suo. Poi, il nero le calò sugli occhi, e svenne.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 -Angolo Autrice-
prima di tutto vorrei ringraziare tutti voi che state leggendo la mia storia, in particolare alebohJames Sherlock Kudo che hanno messo la mia storia tra le preferite. inlovewith5angles che l'ha messa tra le ricordate e Caterina959, emily132, Francesca Jackson, Lady Vampire, Pixforever e solisoli_17 che l'hanno messa tra le seguite. grazie mille!
al prossimo capitolo,
Baci,
Alice

 

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Capitolo 8
*** Qui qualcosa è cambiato ***


NOT A NORMAL LOVE



QUI QUALCOSA E’ CAMBIATO
 
 
 
 
 
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Quando Lucy riaprì gli occhi si sorprese a trovarsi davanti proprio Draco Malfoy. Insomma, pensava che a lui non fosse importato più di tanto di quello che era successo, infatti, neanche a lei importava: era un compito, tutto qui.
-Stai bene?- le chiese.
Lucy si tirò su a sedere sul lettino dell’infermeria.
-Certo. Sono solo svenuta. Sai quante ne ho passate di peggiori…- gli disse, pentendosene subito. Lui sembrò non farci caso e continuò a parlare.
-Sei rimasta incosciente per circa due ore, se non di più, devo averti fatto prendere una bella botta, ma penso che tu ora possa uscire dall’infermeria. Prima sono passati Potter, Weasley e Granger per vedere come stavi, ma dopo un po’ sono andati via.-
Lucy notò che quando il ragazzo parlava dei suoi tre amici gli tremava la voce, e teneva sempre gli occhi bassi. Probabilmente questo aveva a che fare col fatto che era colpa loro se suo padre era in prigione e anche perché avevano alle spalle sei anni di frecciatine e prese in giro.
-Ok.- gli rispose Lucy, poi, agilmente si tirò in piedi e si diresse verso la porta.
-Aspetta!- le urlò Draco, quando ormai lei era già uscita.
-Sì?-
Lui la raggiunse.
-Ho dimenticato di dirti che il signor Dubois ci ha detto che siamo obbligati a frequentare un corso di difesa con lui, ma non contro le arti oscure. Quando gli ho chiesto spiegazioni mi ha solo detto di non preoccuparmi e che sarà qualcosa di divertente. Tutta la scuola ha quest’obbligo e per noi  le lezioni saranno tutti i venerdì pomeriggio giù al Lago Nero.-
-Va bene.- rispose lei. –Grazie.-
Detto questo girò i tacchi e si incamminò verso la sua stanza, pregando che Hermione non fosse lì. Non se la sentiva proprio di ritornare a lezione dopo quello che le era successo e oltretutto quello che le aveva detto Draco l’aveva un po’ scossa. Lezioni di difesa? Lucy sperò che non si trattasse di difesa corpo a corpo con le spade, o tutti avrebbero notato che lei era troppo brava per essere una novellina, e sarebbero sorte delle domande.
Arrivò nel dormitorio e ringraziò Aslan per averlo trovato vuoto e subito si diresse verso il suo baule. Aveva voglia di vedere un viso familiare, e abbracciare qualcuno a lei caro, e c’era solo un posto in cui avrebbe potuto farlo: Narnia.
Prese la sfera di vetro e la scosse. La sabbiolina rossa si mise a vorticare sempre più veloce e Lucy sussurrò:
-Narnia. Campo delle truppe di Peter il Magnifico.-
La sfera si aprì, e il vortice di sabbia ne uscì, trasformandosi in un portale. Lucy non riusciva a vedere cosa ci fosse dall’altra parte, ma sperò di essere stata abbastanza chiara pur non sapendo dove fossero stanziate le truppe del fratello. Fece un bel respiro e oltrepassò il portale. Subito una luce accecante l’abbagliò, e dovette coprirsi gli occhi con una mano e aspettare diversi secondi per abituarsi.
Sbatté le palpebre un paio di volte e finalmente vide Narnia. Non aveva idea di dove fosse, ma non le importava, era nella sua terra, e questo era l’importante. Notò anche di essere arrivata nell’accampamento giusto, in quando diversi fauni o creature magiche si inchinarono nel vederla comparire. Lucy si diresse verso un centauro, e questo si inchinò ancora più profondamente, quasi fino a toccare con il capo per terra.
-Per me è davvero un onore incontrarla, regina Lucy. Cosa ci fate qui?-
-Devo parlare con mio fratello. Dove lo posso trovare?-
-È là in fondo, nella tenda dorata. Riesce a vederla?-
-Sì, certo. Grazie mille.-
Lucy si incamminò verso il punto indicato dal centauro. Non aveva fretta, tanto a Narnia il tempo scorreva in modo diverso, e se anche vi ci fosse rimasta per vent’anni, sarebbero passati solo due minuti in Inghilterra.
Arrivata alla tenda, ne scostò un lembo e sporse la faccia verso l’interno ben decorato. In un angolo, su un letto, ci stavano tre persone, che Lucy non tardò a riconoscere.
-Peter, Edmund, Susan!- urlò, per poi correre ad abbracciarli.
I tre rimasero visibilmente stupiti nel trovarsi la sorellina a Narnia, ma questo passò subito in secondo piano rispetto alla felicità di essere di nuovo tutti riuniti.
-Lucy! Che bello rivederti!- le disse Susan, una volta che ebbero sciolto l’abbraccio. Indossava la divisa da arciere, con i pantaloni e le protezioni, e in un angolo Lucy riconobbe il suo arco e le sue frecce.
-Lu, ci sei così mancata!- le disse invece Peter, scompigliandole i capelli. Quella era la caratteristica che odiava di più di Peter: la trattava come se fosse ancora una bambina. Però amava il fatto che la chiamasse Lu: era una cosa solo loro, che non sarebbe mai cambiata. Edmund, invece si limitò a sorriderle e a stamparle un bacio sulla guancia.
-Che ci fai qui? Aslan ci ha spiegato che hai una missione in un mondo di maghi.-
-Sì, ma avevo voglia di vedervi. Le cose non vanno molto bene…-
-Che è successo?- chiese preoccupata Susan.
Lucy sospirò e raccontò loro tutta la storia. Alla fine Edmund le mise una mano sulla spalla.
-Non preoccuparti, Lucy. Andrà tutto bene. Voglio dire, nessuno di noi sarebbe mai riuscito ad arrivare fino a dove sei tu. Non ti devi scoraggiare perché sei svenuta o perché gli altri ti vedranno combattere.-
Lucy gli sorrise. Edmund la tirava sempre su di morale. Lui ricambiò il sorriso.
-Non ci vediamo solo da due settimane e già sentiamo così tanto la tua mancanza.-
Lucy si accigliò. Due settimane? Erano state due settimane nel mondo normale, com’era possibile che lo fossero anche a Narnia? Osservò i suoi fratelli. Erano esattamente uguali a quando li aveva visti l’ultima volta, solo che i ragazzi avevano un accenno di barba in più, ma nulla di così evidente come se fossero passati degli anni.
-Perché il tempo a Narnia scorre come nel mondo reale?-
-Aslan non ti aveva avvisato?-
Lucy scosse la testa. Fu Susan a prendere la parola.
-Vedi, Jadis è molto più potente dell’ultima volta, ed è riuscita a modificare l’equilibrio che regnava a Narnia. È riuscita anche a modificarne lo scorrere del tempo, che ora è identico a quello che hai tu, ad Hogwarts.-
Lucy rimase basita. Certo, questo significava che aveva più tempo per trovare una soluzione alla sua missione, ma voleva anche dire che non sarebbe potuta rimanere con i suoi fratelli altro tempo. All’improvviso, si fece triste.
-Oh… allora, credo proprio che dovrei andare. È da almeno un’ora che sono qui, e ho passato molto tempo da svenuta. È meglio se torno ad Hogwarts, o si accorgeranno della mia assenza a pranzo.-
-Certo, Lu. Vai pure. Noi qui faremo del nostro meglio per darti del tempo, ma ti conviene sbrigarti: Jadis è davvero infuriata, e vuole noi. Ci vuole morti.-
 
 
 
 
 
 








 
 








-Angolo Autrice.-
Ultimamente sto postando i capitoli un po' più velocemente per fortuna. Oddio quanto li amo Lucy e Draco! scusate, lo so che starete pensando che sono pazza, ma ci sono abituata ormai.
Al prossimo capitolo, che posterò il prima possibile.
Baci,
Alice

 

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Capitolo 9
*** Il duello ***


NOT A NORMAL LOVE




IL DUELLO
 
 
 

 

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Il venerdì arrivò molto in fretta. Durante la settimana, Lucy non aveva più avuto incidenti simili a quello durante Difesa contro le Arti Oscure, ed era riuscita a cavarsela molto bene in tutte le materie, tanto che, sia Ron che Harry, quando Hermione non glielo permetteva, andavano da lei per chiederle se potevano copiare i compiti.
Mentre finiva il suo tema di Erbologia sulle piante marine, Lucy non riusciva a pensare ad altro che alla lezione che ci sarebbe stata da lì a un’ora. Una voce la riscosse dai pensieri.
-Che fai, Pevensie?-
-Solo un tema, Malfoy.-
-Posso chiederti una cosa?-
Lei posò la penna e alzò lo sguardo su di lui.
-Sì.-
-Cosa intendevi lunedì, col fatto che ne hai passate di peggiori rispetto ad uno svenimento?-
Lucy non sapeva proprio come rispondergli. Avrebbe giurato che lui non ci avesse fatto caso alla piccola porzione di verità che le era uscita dalla bocca, ma, a quanto pare, non era così.
-Ehm… vedi, io…-
Lui alzò un sopracciglio.
-Tu?-
-Ecco… non sono fatti tuoi!- gli urlò, alzandosi in piedi. Non avrebbe mai voluto attaccarlo in quel modo, specialmente perché lui la stava trattando così bene.
-Scusa, era solo una domanda!- ribatté lui.
-Solo che mi sembrava un po’ strano che una ragazza che quasi non sapeva dell’esistenza della guerra magica, avesse vissuto delle situazioni così difficili! Ma se proprio ti dà fastidio, allora fa niente, ritiro la domanda.-
-Sai che ti dico, Malfoy? Ritirati pure la tua domanda, ma non ti azzardare a farmene mai più delle altre. Non rivolgermi proprio più la parola!-
Detto questo, prese i suoi fogli e lasciò la sala grande, per andare a prepararsi in camera sua. Si scusò mentalmente col ragazzo Serpeverde. Quando lo aveva lasciato, aveva davvero una faccia sorpresa, e non voleva certo ferirlo.
In camera incontrò Hermione.
-Ciao. Novità?-
-Ho appena litigato con Malfoy.-
-Oh, facci l’abitudine. Io ci litigavo praticamente ogni ora.-
-Per te non l’ho ferito?-
-Ferire Malfoy? Nessuno può ferire quel ragazzo, ha un cuore di pietra. Però stai attenta: se lo hai davvero offeso, la sua vendetta non tarderà ad arrivare. Potrebbe metterla in atto anche tra solo mezz’ora, quando ci sarà la lezione di difesa. Probabilmente sarà qualcosa con le spade, e potrebbe ferirti molto gravemente.-
A Lucy si bloccò il cuore. Spade? La vendetta di Draco? Due cose che non voleva di sicuro sperimentare. Ripensò alle parole dei suoi fratelli e si calmò. Poteva farcela. Doveva farcela.
Quando arrivarono al lago nero, i suoi dubbi divennero realtà: davanti a loro, il professor Dubois teneva in mano una spada, e diverse giacevano per terra alle sue spalle.
-Buongiorno. Come avrete già capito, le lezioni di difesa si incentreranno sulla difesa fisica, e io ho scelto di farvi usare le spade.-
-Questo a cosa ci servirà?-
-Ottima domanda, signor Nott. La risposta è semplice: per difendervi. Quando non potrete usare le bacchette, e magari avrete a disposizione qualcosa come un bastone appuntito, lo saprete usare come arma. Mi ha obbligato la professoressa McGranitt a fare queste lezioni, quindi vedete di svolgerle al meglio.-
Draco si avvicinò a Lucy.
-Sai, spero che ci metteranno in coppia insieme anche questa volta.- le disse.
-E perché?-
-Così potrò farti veramente del male.-
Hermione aveva ragione: Draco Malfoy è meglio non averlo come nemico. Si girò e gli scoccò un’occhiata di fuoco.
-Lo spero anche io. In questo modo, battendoti, manderò a quel paese il tuo ego smisurato.-
Ora Lucy provava una grande rabbia verso quel ragazzo, e voleva davvero dimostrargli che lei non sarebbe stata un’avversaria semplice da battere.
-Qualcuno di voi sa già come si usa una spada?-
Lucy non si fece scappare l’occasione.
-Io- disse, dirigendosi verso Dubois. Lui le sorrise.
-Ah, signorina Pevensie… molto bene… qualcun altro?-
-Io.- era stato Draco a parlare. Lucy sorrise sotto i baffi. Ora si, che l’avrebbe pagata. Scelse dal mucchio una spada adatta a lei. Non essendo particolarmente muscolosa, ne prese una con la lama sottile e leggera, ma molto tagliente. Draco sembrava davvero aver già usato una spada prima, perché ci mise un po’ a sceglierne una che gli andasse bene. Alla fine ne prese una con la lama lunga e spessa, a doppio taglio, che maneggiava con estrema facilità.
-Ok, al mio via, duellate ragazzi, e che vinca il migliore.-
Si misero in posizione.
-Uno, due, tre… Via!-
Iniziò il duello. Lucy dovette ammettere che Malfoy era molto abile, e le sembrava di stare combattendo contro Edmund. Si riscosse e cercò di non pensare a suo fratello, l’avrebbe solo distratta. Mentre parava un colpo, cercò di osservare come se la cavava Malfoy. Di sicuro era stato ben istruito, ma combatteva in modo troppo schematico, utilizzando solo le basi della scherma. Se faceva qualcosa di inaspettato, sarebbe riuscita a disarmarlo. L’occasione giusta arrivò quando lui fece un affondo a destra. Lei si scansò abilmente a sinistra e roteò in modo da arrivare alle spalle di Malfoy che si era sbilanciato troppo in avanti per colpirla. Senza aspettare neanche un secondo, con l’elsa della spada gli colpì la schiena, per farlo cadere per terra. Quando fu sopra di lui, gli diede un calcio alla mano destra, e la sua spada volò lontano, mentre Lucy puntava la sua alla gola del ragazzo. Con un sorriso soddisfatto lo guardò negli occhi, che in quel momento esprimevano rabbia, ma soprattutto sorpresa.
-Abbiamo una vincitrice.- disse Dubois avvicinandosi a lei.
-Congratulazioni Pevensie.-
-Grazie professore.- disse lei, scostandosi da Malfoy. Questo non perse tempo, recuperò la sua spada e tornò ad attaccarla. Riuscì a colpirla ad un braccio, ma lei si riscosse in fretta. Ora non lottava più solo per fargli vedere di essere migliore. Questa volta i suoi colpi sarebbero andati a segno, e gli avrebbe fatto molto male. Riuscì a fargli un taglio sul ginocchio, e poi uno sul braccio, ma lui la colpì sull’incavo del collo, e Lucy sentì il sangue bagnarle la maglietta. Stava per ributtarsi all’attacco, quando qualcuno la fermò, prendendola per la vita, per poi disarmarla. Lo stesso fecero al ragazzo.
-Basta, voi due, smettetela! Dieci punti in meno ad ognuna delle vostre case, e oggi sarete in punizione! Fatevi trovare alla casa di Hagrid alle dieci di sera, e non osate fare mai più qualcosa del genere!-  li sgridò il professore.
-Ora andate nelle vostre camere, e siate puntuali questa notte!-
Entrambi lo ascoltarono, non senza prima lanciarsi qualche altra occhiata furente. In camera Lucy si diede una ripulita e andò dritta a dormire, puntando la sveglia alle nove e mezza e si addormentò con il sorriso sulle labbra. Nonostante si fosse una punizione, la faccia di Malfoy quando lo aveva battuto era stata davvero impagabile.
 


























-Angolo Autrice-
Ecco qui, cari lettori, il nuovo capitolo. Per quelli che seguono attivamente la mia storia, saranno felici di sapere che il prossimo capitolo ho già iniziato a scriverlo e quindi lo pubblicheò probabilmente questa settimana, dipende da quando potrò finirlo.
Comunque, se vi è piaciuto questo capitolo, o la mia storia in generale, potreste lasciarmi una piccola recensione? Solo per sapere  come vi sembra, o anche per dei consigli.
Baci,
Alice

 

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Capitolo 10
*** Sospetti ***


NOT A NORMAL LOVE



SOSPETTI
 
 
 
 
 

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Alle nove e mezza, la sveglia trillò e Lucy si alzò, pronta per andare nella Foresta Oscura. Si mise una felpa e il giubbotto pesante, prese la bacchetta e andò alla casa di Hagrid. Lì vi trovò già Malfoy, appoggiato al muro della casa, con Hagrid accanto a lui.
-Sei in ritardo.- le disse, tagliente.
Lei gli lanciò un’occhiataccia, che, se avesse potuto, lo avrebbe ucciso.
-No, Lucy, non sei in ritardo. Sei giusto in orario.- replicò Hagrid. Malfoy sbuffò.
-Allora, siete pronti?-
I ragazzi annuirono e lo seguirono fino al confine con la foresta, dove Hagrid si girò verso di loro per spiegargli il da fare.
-Allora, dovrete entrare lì dentro e raccogliere le piante di erba medica. Sapete di sicuro come sono fatte, le avreste dovute studiare il terzo anno. Io ho altre cose da fare, quindi vi aspetto tra qualche ora a casa mia. Buona fortuna, e state attenti alle creature magiche.-
Così, li lasciò soli. I ragazzi rimasero a guardare il profilo oscuro degli alberi per qualche minuto, finché lui non ruppe il ghiaccio.
-Meglio se ci incamminiamo. Voglio stare il meno possibile lì dentro.-
-Uh… il famoso Draco Malfoy ha per caso paura?- lo provocò lei.
Lui si mosse in fretta, e la bloccò contro il tronco di un albero, mettendole le mani ai lati della testa.
-Stai zitta.- le sibilò.
-Tu non sai niente di me, tantomeno delle mie paure. E smettila di prendermi in giro, o non arriverai alla fine di questa serata, Pevensie.-
Rimasero a fissarsi negli occhi, i visi così vicini che Lucy riusciva a sentire il suo fiato caldo sul collo gelato dalla brezza notturna. D’un tratto lui si allontanò.
-Andiamo.- disse solamente.
Lei lo seguì. Passarono diversi minuti piegati per cercare i cespugli di erba medica, e ne trovarono diversi ciuffi, ma non bastavano a riempire la borsa che Hagrid gli aveva dato.
-Forse è meglio se ci inoltriamo ancora un po’. Qui sembra non essercene più.- osservò Lucy.
-Va bene… ma non molto, all’interno vivono le creature magiche da cui è meglio stare alla larga.- approvò Draco. L’interno era particolarmente buio e Lucy non riusciva a vedere a un palmo dal suo naso.
-Lumox.- pronunciò, estraendo la bacchetta e lui la imitò. Draco sembrò notare qualcosa.
-Forse ne ho visto un cespuglio. Vado a controllare. Tu resta qui, altrimenti non ci ritroviamo più.- e se ne andò, lasciandola sola.
Passò qualche minuto, e Lucy sentì il rumore di un rampo spezzato provenire dalla sua destra.
-Draco?- chiese. Dall’ombra spuntò la figura massiccia, con i capelli lunghi e mori, la faccia schiacciata e una lunga barba. La sua pelle olivastra quasi non si intravedeva nell’oscurità, ma a Lucy sorpresero le sue gambe: erano gambe equine. Lucy sperò che lì i centauri fossero gentili come a Narnia.
-Chi sei? Questo è territorio dei centauri.- le chiese.
-Lucy Pevensie. Mi scusi, io non sapevo che ci fossero zone in cui non si poteva andare, ma sono finita in punizione e…-
-Lucy Pevensie?-
-Sì…-
Il centauro strabuzzò gli occhi e si chinò… anzi, si inchinò davanti a lei.
-Lucy la Valorosa… è un vero piacere per me conoscerla.-
Lucy sorrise.
-Alzati pure.- lui le ubbidì.
-Come fai a conoscermi? Qui non siamo a Narnia.-
-Ho vissuto a Narnia per tutta la mia vita, ma quando è ricominciata la guerra, ho deciso di portare la mia famiglia in un luogo sicuro, e Aslan mi ha consigliato questo posto. È un po’ isolato, ma almeno non rischio la vita tutti i giorni.-
-Aslan… quanto mi manca.-
-Mi creda, anche lei manca a lui.-
Si sentì un rumore, ed entrambi si girarono verso la fonte di esso.
 
Draco fu felice nel notare che ci aveva visto giusto. Dopo qualche metro aveva trovato due interi cespugli di erba medica, che si era subito sbrigato a raccogliere. Tornando indietro, non faticò molto a ritrovare Lucy, ma la vide in compagnia di qualcuno, e stavano parlando. Si acquattò dietro un albero e aguzzò la vista. La ragazza era insieme ad un centauro. Non poteva essere! Nessuno riusciva a passare del tempo con un centauro senza farsi del male. Provò ad ascoltare la loro conversazione.
-Lucy Pevensie?- chiese lui.
Dopo che lei ebbe risposto affermativamente lui si inchinò.
-Lucy la Valorosa… è un vero piacere conoscerla.-
Draco si stupì. Lucy la Valorosa? La Pevensie aveva un appellativo? E un centauro lo conosceva? Si sorprese ancora di più quando lui ubbidì senza battere ciglio all’ordine della ragazza.
-Come fai a conoscermi? Qui non siamo a Narnia.- gli chiese lei.
E ora che razza di posto era Narnia? Che lui sapesse, in Inghilterra non esisteva nessun posto con quel nome. E perché qualcuno che abitava in quella Narnia avrebbe dovuto conoscerla? Il centauro spiegò che ci aveva abitato, ma che ora che una guerra era incominciata un tizio di nome Aslan gli aveva consigliato un posto sicuro dove stare.
-Aslan… quanto mi manca.- quasi sussurrò lei, con voce malinconica.
Draco sentì il rossore imporporargli le guance, e non per l’imbarazzo. Era… gelosia? Lui non era mai stato geloso di nessuno, ma a quanto pare il suo cuore la pensava diversamente. Sentire Lucy pronunciare quel nome con tanto affetto gli fece desiderare di essere lui l’oggetto di quei pensieri, e non quell’Aslan. Scosse la testa. Cosa gli veniva in mente? Lui odiava quella ragazza! Decise di fingere di non aver mai sentito, tornare indietro e camminare tranquillamente fino a lei. Fece un passo indietro ma pestò un rametto secco che schioccò, catturando l’attenzione dei due che si girarono verso di lui, che uscì allo scoperto, continuando comunque a seguire il suo piano. Si finse indifferente e si avvicinò alla ragazza. Quando vide il centauro da vicino non dovette neanche fingere di essere spaventato alla sua vista: non aveva mai avuto bei ricordi di quelle creature.
-Ehm… Lucy? Forse è meglio se andiamo.- le disse.
-Certo.- disse lei. –E’ stato davvero un piacere conoscerti.- continuò, rivolgendosi al centauro.
-Il piacere è tutto mio.- disse lui, voltandogli poi le spalle e trottando nella foresta.
Nel viaggio di ritorno, Lucy fu abbastanza taciturna. Se Draco avesse sentito qualcosa? La sua copertura sarebbe saltata all’istante.
-Perché stavi parlando con un centauro? Di solito riducono in fin di vita chiunque incontrino…-
Lucy abbassò lo sguardo.
-Non lo so…- rispose fievolmente. Era meglio se non gli chiedeva se avesse sentito qualcosa, o lui avrebbe iniziato ad insospettirsi.
Arrivarono da Hagrid che ormai era l’una, e poi si diressero verso la scuola.
-Bè… ciao.- disse lei, una volta arrivati al portone d’ingresso.
-Ciao.- rispose lui.
Lucy salì le scale. Una volta arrivata in cima si girò verso il basso e i suoi occhi incontrarono quelli tempestosi di Draco. Le stavano lanciando un’occhiata inquisitoria.
 


















-Angolo Autrice-
Scusate, questo capitolo è arrivato più in ritardo del previsto, ma sono uscita praticamente tutti i giorni negli ultimi tempi e i momenti per concludere questo capitolo sono scomparsi. Spero che vi piaccia e magari mi piacerebbe anche sapere la vostra opinione.
Buona lettura, al prossimo capitolo (che sarà molto importante secondo me).
Baci, 
Alice

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Capitolo 11
*** Ricerche ***


NOT A NORMAL LOVE





RICERCHE
 
 
 
 
 

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Draco quella notte non era riuscito a chiudere occhio. Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, pensando a ciò che era accaduto poco tempo prima, nella foresta, alle cose misteriose che Lucy aveva detto al centauro e a come lui si fosse inchinato rispettoso, come se lei fosse una regina.
Bè, di sicuro è bella come una ragina…  pensò.
Scosse la testa. Lei non gli interessava! Di certo quella stupida ragazzina non era il suo tipo… ok, doveva ammetterlo, era molto bella, ma nulla di più. Lo aveva disprezzato e umiliato, e lui non provava alcun interesse per lei… forse…
Questa volta di diede un forte colpo in fronte. Si girò un’altra volta sotto le coperte. Di che cos’è che avevano parlato quei due? Ah, sì, di un certo Aslan di cui Lucy sentiva molto la mancanza. A Draco venne l’istinto impulsivo di volerlo prendere a pugni, chiunque egli fosse. Era forse, gelosia? No, no di certo. Lui non era mai stato geloso di nessuno. I pensieri lo tormentarono per un’altra mezz’ora buona, così decise di alzarsi per schiarirsi un po’ le idee. Si rimise la divisa, e uscì dai sotterranei, diretto nella biblioteca. Fuori intano iniziava ad albeggiare, e un venticello freddo entrava dalla finestra socchiusa della biblioteca. Draco salutò educatamente la bibliotecaria prima di dirigersi nella sezione: Luoghi Magici. Girovagò un po’ tra gli scaffali, senza idea di che libro prendere. In realtà un’idea ce l’aveva: doveva trovare un libro su quel posto, quella “Narnia” per saperne di più sul conto di Lucy. Passarono i minuti, ma non riusciva proprio a trovare niente. Frustrato, rimise l’ennesimo libro che stava consultando sullo scaffale e si diresse in sala grande per la colazione. Essendo abbastanza presto e di sabato mattina, ovviamente la sala era quasi vuota, fatta eccezione per un qualche Corvonero del terzo anno che ripassava, un paio di Grifondoro e dei Serpeverde. Draco sorrise nel notare che tra quest’ultimi c’era anche il suo migliore amico Blaise. Sapeva che il ragazzo amava svegliarsi presto il mattino per potersi preparare e fare colazione con tutta la pace e la calma possibili, ma questa volta Draco aveva intenzione di cambiare la sua routine quotidiana.
-Ciao Blaise.- disse, sedendosi accanto al moro. Questo gli lanciò un’occhiata poco convinta.
-Ciao Draco. Che ci fai già sveglio?-
-Dopo la punizione non sono riuscito ad addormentarmi.-
-Ah, si, quella roba a causa della Pevensie… a proposito, com’è stato passare tutta la notte con lei? Ti sei divertito?- gli chiese, dandogli una gomitata nelle costole. Draco rise. Sapeva a cosa si riferiva Blaise.
-No, sono stato un gentiluomo. Comunque,è proprio di lei che ti volevo parlare… il fatto è che…- si interruppe, guardando verso la porta d’ingresso.
Parli del diavolo…  pensò.
Infatti Lucy stava entrando proprio in quel momento per fare colazione. Si girò verso di lui, incontrandone gli occhi tempestosi, per distogliere subito lo sguardo prima di sedersi a bere un caffè nero. Draco fu contento nel notare che anche lei aveva due brutte occhiaie violacee che significavano che, come lui, non aveva dormito per tutta la notte, soggetta a chissà quali pensieri.
-Possiamo parlarne in un posto più privato?- chiese all’amico. Questi annuì, e insieme si diressero verso la stanza delle necessità.
-Allora, dimmi tutto.- disse Blaise, buttandosi a peso morto su uno dei due divani comparsi nella stanza, completamente vuota all’infuori di essi. Draco, invece, si sedette composto sull’altro e incrociò le mani, appoggiandosi coi gomiti sulle ginocchia.
-Quando ieri siamo stati nella foresta proibita, lei ha incontrato un centauro.- iniziò. Blaise spalancò subito gli occhi.
-Un centauro? E non l’ha uccisa?-
-Ti giuro, sono rimasto sconvolto anch’io. Ma la parte peggiore è che parlavano come se si conoscessero. Anzi, come se lui conoscesse lei.-
-Che intendi?-
Draco sospirò e gli raccontò l’intero accaduto di quella notte, senza tralasciare particolari, nemmeno su quel tipo, Aslan. Quando lo nominò, Blaise sorrise.
-Vedo che sei geloso, non è vero, Dracuccio?-
Draco gli lanciò un’occhiata fulminante.
-Io non sono geloso. Non mi interessa neanche quella presuntuosa!-
L’amico lo guardò interrogativamente.
-Ok… è carina. Molto carina. E mi stava anche simpatica prima che mi provasse ad uccidere. Non nego di averci pensato molto negli ultimi tempi, ma non mi piace… ok, solo un po’…-
-Wow, il grande Draco Malfoy ammette di avere una cotta per una ragazza! Oggi è un giorno da ricordare!- esclamò. Draco sorrise e gli diede una lieve spinta su una spalla.
-Dai, smettila. Tanto io non le interesso. Mi tratta come se avessi la peste o peggio. Comunque, non ti avevo chiesto di parlare della mia cotta per Lucy.- disse. Arrossì all’istante, nel sentire le ultime parole che aveva pronunciato, e Blaise spalancò ancora di più gli occhi.
-Lo dici anche così liberamente? Mi sorprendi, Draco.-
Lui arrossì ancora di più.
-Basta. Volevo solo chiederti se volessi aiutarmi a trovare qualcosa su questo posto di cui stavano parlando, Narnia. Sembrava molto importante per Lucy, ma non mi sembra di averlo mai sentito nominare. Ho fatto qualche ricerca questa mattina, ma niente.-
-Va bene, ti aiuterò. Allora, andiamo in biblioteca?-
Passarono le ore, ma i due ragazzi non riuscirono a trovare niente.
-Se andassimo nella sezione proibita?- chiese Blaise.
-Perché no? È l’unico posto che ci resta.-
Chiesero il permesso alla bibliotecaria, che acconsentì, aprendogli la sezione proibita.
-Avete mezz’ora.- disse solo, per poi lasciarli soli.
-Vedi se riesci a trovare qualcosa su dei luoghi magici.- disse Draco. L’amico annuì.
Non passarono molti minuti, quando Blaise lo chiamò.
-Cosa c’è? Hai trovato qualcosa?- gli chiese, avvicinandosi.
-Penso di sì. In questo mattone c’è scritto che Narnia è un luogo governato da quattro sovrani, due re e due regine, quattro fratelli, che hanno sconfitto una strega malvagia molto, molto tempo fa.-
-Bene. Ma dove sarebbe?-
-Amico, è questo il problema. Narnia è un luogo immaginario secondo questo libro.-
-Non può essere. Allora perché Lucy ne parlava come se fosse vero?-
-Non so... È matta magari?- scherzò.
Draco lo ignorò.
-Continua a cercare.-
La mezz’ora stava quasi per scadere, quando Blaise lo chiamò di nuovo.
-Draco, vieni! Questa volta è qualcosa di grosso!-
Il ragazzo corse subito verso di lui.
-Allora?-
-L’ho trovato nella zona più antica della biblioteca. Si intitola: Storia di Narnia. Che ne dici?-
Lui sorrise.
-Blaise, sei un genio.-
 
 
 





















-Angolo Autrice-
eccomi con un nuovo capitolo (un po' in ritardo come al solito, scusate). a mio parere, questo è il capitolo che mi piace di più. Non solo per come l'ho scritto, ma soprattutto perchè finalmente si capisce cosa prova Draco per Lucy. da qui le cose saranno molto più semplici, credetemi. Spero che vi piaccia e ci vediamo nel prossimo capitolo!
Baci,
Alice

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Capitolo 12
*** Non può esistere davvero ***


NOT A NORMAL LOVE



NON PUO’ ESISTERE DAVVERO
 
 
 
 

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-Blaise, sei un genio.-
Il ragazzo sorrise.
-Lo so. Ora che aspetti? Aprilo, così vediamo cosa c’è scritto!-
Draco prese il tomo tra le mani. Aveva una copertina di cuoio marrone con rifiniture dorate, e sul davanti, la scritta “Storia di Narnia” era scritta in un modo molto elegante e antico. Quando Draco lo aprì ebbe quasi paura che le pagine gli si sgretolassero in mano, tanto erano fini e vecchie. Appoggiò il libro su un banco e lesse ad alta voce.
-Narnia è un antico regno, l’ho creato io, così tanto tempo fa, che neanche ricordo quando.-
-Io chi?- chiese Blaise.
-Non lo so!- rispose Draco.
-E’ una terra infinita, un tempo piena di guerre, e dove ora regna la pace, grazie ai nostri sovrani. Nonostante questo, so già che un giorno essi dovranno ritornare nel loro mondo, e i popoli futuri avranno bisogno di una prova per continuare a credere in loro. Per questo motivo, ho deciso di fare trascrivere in questo libro, le loro azioni e la storia di Narnia, in modo che non vengano dimenticate nel tempo.-
Blaise fischiò.
-Wow, questa è roba seria.-
-A chi lo leggerà, che ne faccia buon uso, e che ricordi, che i due figli d’Adamo e le due figlie di Eva, saranno sempre i veri sovrani di Narnia.
Per Peter il Magnifico, Edmund il Giusto, Susan la dolce e…
-
Draco si fermò.
-E?- lo incalzò Blaise.
-Lucy la Valorosa.- concluse lui, con un fil di voce.
-Ma quello non è il modo in cui il centauro aveva chiamato la Pevensie?-
-Sì.- affermò Draco.
-Ma che ci fa il suo nome sul libro della storia di Narnia?-
-Sembrerebbe che ne sia la regina. Almeno, una delle due.-
-Come è possibile?-
-Me lo sto chiedendo anch’io Blaise. Insomma, secondo questa introduzione, quei quattro sono vissuti migliaia d’anni fa!-
-Non potrebbe essere tutta una coincidenza? In fondo, non abbiamo prove che questa Lucy sia quella Lucy, e magari ha ragione l’altro libro. Magari Narnia neanche esiste.- ipotizzò.
Draco scosse la testa.
-No. Deve esistere. Per me questo libro è quello giusto, quello che dice la verità. Però c’è qualcosa che non quadra…-
-Non dirlo a me.- confermò Blaise, sporgendosi verso il libro per continuare a leggere. Sbiancò all’improvviso.
-Ehm… Draco?-
-Che c’è?- gli chiese questo, infuriato per non essere riuscito a trovare una soluzione.
-Meglio se guardi la pagina dopo.-
Draco si sporse oltre la spalla di Blaise e guardò ciò che gli aveva indicato il suo amico. Il suo colorito pallido lo diventò ancora di più.
-Non è possibile.- sussurrò.
Lì, proprio disegnati sul libro, c’erano quattro ritratti. Due ritraevano due ragazzi, uno biondo e l’altro corvino, con sotto, rispettivamente, i nomi Peter il Magnifico e Edmund il Giusto. Gli altri due raffiguravano invece delle ragazze. La prima, la maggiore, aveva lunghi boccoli scuri che le ricadevano sulle spalle, e sotto il nome Susan la Dolce. Quello che però impressionò i due giovani Serpeverde fu l’ultimo ritratto, quello della ragazza più piccola. Nonostante il disegno fosse stato influenzato dal tempo, si potevano ancora riconoscere i tratti delicati di una bella ragazza, con i capelli mori e un po’ mossi, gli occhi blu ed un bellissimo sorriso troppo familiare a Draco.
-E’ proprio la Pevensie.- disse Blaise.
Sotto al ritratto, in bella scrittura, le lettere formavano la scritta: Lucy la Valorosa.
-E’ davvero la regina di questo posto.-
-Ma come ha fatto?- chiese Draco.
-Non ne ho idea. Guarda, sta arrivando la bibliotecaria, mettilo via!- gli rispose Blaise.
-Mezz’ora scaduta. Uscite ragazzi.- gli disse. Loro ubbidirono e uscirono all’aperto, dove la maggior parte degli studenti di Hogwarts si stava svagando. Nonostante fossero a circa metà settembre, il tempo non era poi così cattivo, e si stava volentieri all’aria aperta per fare qualche gioco, rilassarsi o parlare seduti sulla riva del Lago Nero. Blaise e Draco si sedettero su una panchina.
-Ora che sai queste informazioni, come farai per darci un senso logico e per scoprire la verità?- chiese Blaise.
-Facile.- rispose Draco. –Pedinerò la Pevensie, e le farò dire tutta la verità una volta che avrò avuto abbastanza prove.- sorrise, nel notare che Lucy era proprio lì davanti a loro, che correva verso Hogwarts. Blaise seguì il suo sguardo.
-E incomincerò da adesso.- concluse alzandosi e seguendo la ragazza.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





 
 
 
 










-Angolo Autrice-
Scusate! Questo capitolo l'ho postato davvero in ritardo, ma questa settimana è stata davvero piena. oltre agli allenamenti sono dovuta partire per la gara giovedì e sono tornata solo ieri, quindi questo è il meglio che sono riuscita a fare. Spero che vi piaccia comunque. Ci vediamo al prossimo capitolo che spero di postare venerdì.
Baci,
Alice

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Capitolo 13
*** "E' bello rivederti" ***


NOT A NORMAL LOVE



“E’ BELLO RIVEDERTI!”
 
 
 

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Lucy non era riuscita a dormire quella notte a causa dell’incontro con il centauro la sera prima, ma soprattutto per la paura che Draco avesse sentito qualcosa. Non lo aveva visto per l’intera mattinata, se non quando a colazione lo aveva incrociato per pochi secondi. Aveva passato tutto il tempo studiando con Hermione o facendo copiare i compiti a Ron, ma nel pomeriggio aveva deciso di fare una passeggiata, per prendere un po’ di aria fresca. Era appena arrivata alla riva del Lago Nero, quando aveva sentito delle voci alle sue spalle.
-Ehi, Pevensie!-
Lucy si girò e si trovò faccia a faccia con Pansy Parkinson, con alle sue spalle un paio di amiche Serpeverde.
-Di cosa hai bisogno, Parkinson?- le domandò.
-Nulla, ero solo venuta per dirti che non devi mai più osare fare quello che hai fatto ieri a Draco. Non permetto che una Sanguesporco come te ferisca e faccia mettere in punizione il mio Draco!- le urlò.
Il suo Draco? Lucy non aveva idea del fatto che stessero insieme. Fu come se un macigno le si fosse posato sul cuore.
-State insieme?- le chiese, provando a fingersi disinteressata. Dalla faccia che fece Pansy, però, capì di non essersi riuscita.
-Oh… ecco perché fai così con lui. Ti piace, non è vero? Bè, sappi una cosa.- disse, avvicinandosi a lei, fino ad arrivare ad un palmo dal suo naso.
-A Draco non interessano le Sanguesporco, specialmente non gli interessi tu. Non dopo quello che gli hai fatto.-
A Lucy stava quasi per piangere. Scansò la Parkinson e si mise a correre, cercando un posto sicuro dove potersi teletrasportare. Aveva bisogno di Narnia.
Era così in pensiero su dove potersi nascondere, che non notò nemmeno che un ragazzo la stava seguendo. Andò al terzo piano, dove sapeva esserci le aule vuote. Entrò in una di esse e non si preoccupò di chiudere a chiave: tra poco non sarebbe più stata lì. Prese dalla tasca della divisa la sfera e la appoggiò alla bocca. Ormai stava piangendo.
-Narnia.- le sussurrò. –Campo delle truppe di Peter il Magnifico.-
Non era cambiato nulla da quando vi si era teletrasportata l’ultima volta. Solo una cosa la sorprese.
-Aslan!- gridò, correndo, finalmente ad abbracciare il leone, che si trovava nella tenda con i suoi fratelli. Il leone rise.
-E’ bello rivederti, Lucy.-
Lucy si scostò, e il sorriso scomparve dal muso del leone.
-Che cosa ti è successo?- le chiese.
Lucy si toccò il viso e lo sentì rigato dalle lacrime.
-Mi hanno presa in giro a scuola. Delle ragazze.-
-Vi va di uscire un attimo? Io e Lucy dobbiamo parlare.- disse Susan.
I due ragazzi e il leone non se lo fecero ripetere due volte, già intuendo che c’era qualcosa di più profondo ad aver fatto piangere la Valorosa, non solo una presa in giro. Susan e Lucy si sedettero sul letto.
-Vuoi dirmi cosa ti ha fatto piangere, veramente?-
-C’è un ragazzo.-
Susan sorrise e batté le mani, ma il sorriso scomparve nel vedere la tristezza di Lucy.
-Ti ha spezzato il cuore?-
Lucy si asciugò la prima di molte altre lacrime e scosse la testa. Raccontò a Susan la storia di come aveva conosciuto Draco e si cosa le aveva detto Pansy.
-Il fatto è che so che non dovrebbe importarmene. Lui è così presuntuoso e altezzoso che mi irrita solo a pensarci! Ma quando Pansy mi ha detto quelle cose, non ho potuto fare a meno che rimanerci delusa! Capisci?-
Susan annuì.
-Però immagino che Draco non sia solo altezzoso, vero?-
-Bè… è stato molto gentile con me, quando mi ha portata in infermeria. E anche quando ha cercato di fare amicizia. Poi è davvero molto carino. Sai, ha i capelli biondi, ma non come quelli di Peter. Sono un biondo chiarissimo, quasi bianco, ma gli occhi sono quelli che preferisco: sono grigi, come le nuvole tempestose prima di un forte temporale, ma possono anche diventare più chiari, quando è felice per qualcosa.- Lucy si accorse di stare sorridendo. Arrossì e abbassò la testa, che le fu subito ritirata su da un’euforica Susan.
-Non ci credo! La mia sorellina è innamorata!-
-Ti ho detto che non mi piace!- sbottò.
Susan alzò un sopracciglio, con quella caratteristica che la rendeva così simile alla mamma.
-Bè, forse solo un po’.- sussurrò.
Susan l’abbracciò.
-Però, nel caso non l’avessi capito, io non gli interesso!-
-Questo è quello che ha detto quella tizia odiosa. Di sicuro lo ha fatto solo perché sa che sei un’avversaria che vince tutte le battaglie, anche quelle d’amore. Avanti, Lucy, sei bella, intelligente e simpatica. Ok, forse non ti sei comportata molto bene con lui, ma avevi le tue ragioni. Secondo me se provi a chiedergli scusa non potrà resisterti e tornerete amici.-
-Dici?-
-Certo, stupida.- disse, dandole una leggera spintarella sulla spalla. A Lucy tornò il sorriso.
-Grazie Susan. Sapevo che venire qui era la scelta giusta. Ora però devo tornare indietro. È quasi ora di cena.-
Susan le diede un ultimo abbraccio.
-Ti voglio bene Lucy. E ricordati: tu non sei una nullità. Io lo so, tu lo sai, i nostri fratelli lo sanno. È ora che anche Hogwarts lo sappia.-
 
 
 
 
 
 
 


























-Angolo Autrice-
come promesso, questa volta ho aggiornato in orario. Purtroppo, mi dispiace per chi segue attivamente la storia e che aspetta il nuovo capitolo, ma non potrò postare il capitolo 14 per almeno una settimana visto che domani parto e vado in vacanza.
Leggete in molti e aspetto, come sempre le vostre recensioni!
baci,
Alice

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Capitolo 14
*** Pace? ***


NOT A NORMAL LOVE



PACE?
 

 
 
             
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Draco era rimasto basito. Era entrato nella stanza poco dopo di Lucy, eppure lei era scomparsa, come se si fosse smaterializzata, cosa impossibile, visto che si trovavano all’interno di Hogwarts. Aveva cercato in tutta l’aula per una paio di volte, ma  niente da fare, di Lucy non c’era traccia. Scoraggiato uscì e andò in sala grande per la cena. La sala era già quasi piena, ma lei non c’era. Si sedette, aspettando il discorso della preside come tutte le  cene. Poco dopo arrivò Blaise.
-Che fine avevi fatto? ti ho aspettato per un po’ ma poi mi sono stancato e me ne sono andato. Sei riuscito a chiederle qualcosa?-
-No. È entrata in un’aula vuota e quando ci sono entrato io poco dopo, lei era scomparsa, come se si fosse smaterializzata.-
-Ma non può smaterializzarsi nei confini di Hogwarts.-
-Lo so. Qui la faccenda si fa sempre più strana.-
Abbassò gli occhi sulle sue mani strette in grembo e si perse nei suoi pensieri. Blaise lo riscosse.
-Eccola che arriva.-
Draco alzò immediatamente lo sguardo e la vide. Bellissima, come sempre, ma questa volta ancora di più, con i capelli spettinati e mossi dal vento causato dalla sua corsa, le guance rosse e gli occhi lucidi. Gli occhi lucidi? Aveva forse pianto? Perché? Quell’Aslan l’aveva forse mollata? Draco strinse istintivamente i pugni sotto il tavolo.
Lucy si sedette accanto ad Hermione appena in tempo. Infatti, Gazza chiuse la porta della sala e la professoressa McGranitt si  alzò per fare il suo solito discorso.
-Dove sei stata?- le chiese Harry.
-Già, ti ho cercata tutto il giorno per ridarti il tuo compito di Incantesimi, ma non ti trovavo da nessuna parte.-
-Sono andata al Lago Nero, dove ho avuto una brutta discussione con Pansy Parkinson, quindi ho deciso di rimanere un po’ tranquilla. Mi spiace di avervi fatto preoccupare.-
-Non importa. A proposito. Per te lunedì Dubois ti lascerà ancora in coppia con Draco? Voglio dire, dopo quello che è successo ieri…- disse Harry.
A Lucy iniziarono a tornarle le lacrime agli occhi, ma ricordò quello che Susan le aveva detto poco prima.
-Non so. Per me è indifferente, tutto quello che mi importa è avere un buon voto e se Malfoy vuole darmi fastidio sono fatti suoi.-
Ron sorrise, dandole una pacca un po’ troppo forte sulla spalla.
-Ben detto. E ora, mangiamo!-
Il lunedì arrivò troppo in fretta per Lucy. Nonostante ciò che aveva detto ai suoi amici era davvero preoccupata per la reazione che avrebbe potuto avere Draco. Dopo la colazione non aspettò Ron, Hermione o Harry. Andò dritta verso l’aula di difesa, aspettando lui. Aveva capito che Susan aveva ragione, lei provava davvero qualcosa per Draco, e quel giorno avrebbe fatto pace con lui. Si appoggiò ad una colonna e aspettò. Fortunatamente la sua attesa non fu lunga. Dopo circa dieci minuti, una testa bionda entrò dalla porta e si diresse dalla parte opposta della stanza rispetto a lei. Sembrava non averla notata.  Lucy si schiarì la voce e Draco si girò.
-Oh… ciao.- le disse, impacciato. Lucy dovette trattenere un sorriso. Draco impacciato era davvero una visione magnifica.
-Ciao.- rispose. Rimasero qualche secondo in silenzio, quando lei decise di rompere il ghiaccio.
-Senti, mi dispiace per quello che ti ho detto settimana scorsa. E mi dispiace ancora di più per averti umiliato e ferito con la spada. Era un periodo difficile, dovevo adattarmi a nuove cose ed ero parecchio stressata. Così, alla prima occasione in cui mi sono un po’ arrabbiata ho combinato un casino. Mi potresti perdonare?- gli disse.
Lui la guardò con i suoi occhi argentei, che in quel momento esprimevano indecisione e serenità. Draco notò che lei aveva gli occhi lucidi, esattamente come un paio di giorni prima, il che li rendeva ancora più grandi e più perfetti, come un oceano. Abbozzò un sorriso, un sorriso sincero, non il suo solito ghigno famoso.
-Anche io mi devo scusare. Sono stato un’idiota ad attaccarti così, e avevi le tua buone ragioni per allontanarmi in quel modo, non era mio diritto reagire in così aggressivamente. Mi spiace.-
Lucy sorrise.
-Pace?- chiese.
-Pace.-
Lo abbracciò di slancio, mettendogli le braccia al collo e annusando il suo buon profumo di menta emanato dalla camicia pulita. Lui all’inizio rimase un po’ interdetto, ma alla fine poggiò le mani grandi sulla schiena della ragazza, meravigliandosi di quanto potesse apparire piccola e fragile tra le sue braccia.
Non la farò più soffrire.  Pensò.
Però devo ancora scoprire cosa sta nascondendo. Mi spiace, Lucy, ma dovrò mentirti ancora.
Si sentirono dei passi e un vociare nel corridoio, quindi in fretta si staccarono. L’aula si riempì e presto arrivò anche il professore.
-Bene, stesso esercizio dell’altra volta. Buona fortuna! E, voi due- disse a Draco e Lucy –vi tengo d’occhio.-
Questa volta fu tutto più facile per la ragazza, ma alla fine Draco ebbe comunque la meglio.
-In questo sono più bravo io.- le disse, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Si sentì un urlo acuto e poi un tonfo.
-Lavanda!- urlò Ron. Lucy si girò. Lavanda era stesa a terra, inerme, probabilmente svenuta. Dubois fece un cenno con la mano.
-Weasley, portala in infermeria. È solo svenuta.-
Ron ubbidì.
-Che oca.- sentì dire da Draco.
-In che senso?-
-Non lo sai? Lei e Weasley stavano insieme il quinto anno. Poi lui si è messo con la Granger e Lavanda è rimasta a bocca asciutta. Nonostante i tuoi due amici siano fidanzati, quella continua a provarci spudoratamente con lui. Non so davvero cosa ci trovi in lui.-

La giornata finì e Lucy tornò felice in camera.
-hey ciao!- salutò allegra Hermione, però quest’ultima non rispose al saluto.
-Cosa c’è Herm?- le chiese, avvicinandosi.
Hermione stava rannicchiata accanto alla finestra, con il viso tra le mani. Un singhiozzo le sfuggì dalle labbra, e Lucy le porse un fazzoletto.
-Perché piangi?- chiese ancora.
Hermione glielo disse tra un singhiozzo e l’altro, con voce rotta dal pianto e balbettante, ma Lucy capì comunque.
-Ho visto Ron baciarsi con Lavanda.-
 
 
 
 
 
 
 








 
 -Angolo Autrice-
Ciaoooo! Come promesso, appena tornata dalle vacanze ho subito scritto e messo il nuovo capitolo.
MA QUANTO SONO TENERI LUCY E DRACO? Aww... che belliiiii!
comunque, lasciando da parte i miei momenti di shippo intensivo,  spero proprio che vi sia piaciuto questo capitolo e che continuiate a seguire la mia storia.
Vi prego, recensite!
Baci, Alice

 

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Capitolo 15
*** Basta bugie ***


NOT A NORMAL LOVE


BASTA BUGIE
 
 
 

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Hermione aveva smesso di piangere già da un pezzo ed ora era passata dalla tristezza alla rabbia.
-Quel brutto stronzo! Come si è permesso! Sai cosa è successo? Erano in corridoio a baciarsi. Io li ho staccati, e gli ho chiesto cosa stava facendo. L’unica cosa che mi ha detto è stata: Sto baciando Lavanda, è ovvio, Hermione. Cosa? E allora gli ho chiesto perché lo stesse facendo nonostante fossimo fidanzati e lui, ha risposto: Mi spiace Hermione, ma credo che sia finita. Non c’è più la scintilla dell’anno scorso. Ma possiamo rimanere amici.-
-Seriamente? Dio, ma che idiota! E tu che gli hai risposto?- chiese Lucy.
-Semplice. Non gli ho detto niente. Gli ho dato un sonoro ceffone e me ne sono andata. Non meritava un secondo di più del mio tempo.-
-Brava Hermione!- batté le mani Lucy.
-Non so da quanto tempo mi mentisse, ma se anche fosse stato solo da oggi, credo che comunque non riuscirò a perdonarlo molto in fretta. Per fortuna ci siete tu e Harry. So che di voi mi posso sempre fidare.- le disse.
Lucy abbassò lo sguardo e si morse un labbro. Hermione la guardò interrogativamente.
-Non mi mentiresti mai, vero Lucy?-
-Ehm…- rispose.
Non sapeva proprio che fare. Aslan le aveva raccomandato di non dire niente a nessuno finchè non avesse convinto i maghi ad aiutarla. Però Hermione era la sua migliore amica e le serviva qualcuno, oltre a Harry ovviamente, di cui potersi fidare.
Hermione si indignò.
-Tu mi stai nascondendo qualcosa! Sei una bugiarda, esattamente come Ron!- fece per uscire dalla stanza, quando Lucy le prese un polso.
-Aspetta.- le disse. Hermione si girò, in attesa che Lucy le parlasse.
Lucy sospirò.
-Va bene, hai ragione. Non sono stata del tutto sincera con te.-
Hermione si girò nuovamente verso la porta.
-Per favore! Almeno lasciami finire!- la supplicò. L’amica tornò ad ascoltarla.
-Spero che tu abbia avuto delle buone ragioni per avermi mentito.-
-Le ho credimi!-
-Va bene. Dimmi tutta la verità. Sappi che se ci sarà qualcosa che non mi convincerà o che mi farà credere che tu mi stai ancora mentendo la nostra amicizia sarà finita qui.-
-Allora siediti.- disse Lucy, indicandole il letto. –Sarà una storia lunga.-
Prese un lungo respiro e iniziò.
-Io non sono una strega.-
Hermione stava per ribattere e Lucy la bloccò alzando una mano.
-Lasciami almeno finire, ti prego! Non è facile per me dirti tutto!-
-ok.-
-Stavo dicendo. Io non sono una strega. Per farti capire, devo raccontarti una cosa che successe molti anni fa. Esattamente dieci anni, quando ne avevo 8.-
Lucy le disse tutto di Narnia, di come l’avesse scoperta, di come l’avesse salvata più volte con l’aiuto dei suoi fratelli e di Caspian, e di Aslan.
-Vedi, poi, alla fine di agosto, Aslan si è presentato a casa mia, dicendomi che Narnia aveva ancora bisogno di me, che Jadis era tornata più forte di prima e che serviva un aiuto esterno per batterla. Per questo mi ha donato i poteri e mi ha mandata qui. Per trovare dei maghi che fossero disposti ad aiutarci, ma prima dovevo riuscire a diventarvi amica. Per questo ti ho mentito Hermione. Perché dovevo farlo. Fidati, io non ho mai voluto dirti delle bugie, mai.-
Hermione rimase un po’ a rifletterci. Alla fine si alzò. Lucy era già pronta a scommettere che se ne sarebbe andata, ma Hermione deviò verso di lei e l’abbracciò. Lucy rimase stupita.
-Mi credi?-
Hermione sciolse l’abbraccio.
-Certo che ti credo. Nessuno potrebbe mai inventare una storia così assurda, neanche volendolo.-
Lucy sorrise, contenta di essersi tolta quel peso almeno con la sua migliore amica. Ebbe un’idea.
-Come ti è sembrata Narnia dalle mie descrizioni?-
-Il posto più bello del mondo.- le rispose sincera.
Lucy si alzò.
-Ti andrebbe di visitarla?- chiese, mostrandole una pallina di vetro con dentro della sabbia rossa.















-Angolo Autrice-
Nuovo capitolo!! Spero che siate soddisfatte, anche se, devo ammettere, che l'ho scritto in fretta a furia e ho avuto a malapena il tempo di ricontrollarlo. Quindi se ci sono incongruenze o errori, scrivetemelo! 
Baci,
Alice
 

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Capitolo 16
*** Un nuovo amore? ***


NOT A NORMAL LOVE


UN NUOVO AMORE?
 
 
 
 

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Hermione non riusciva a credere ai suoi occhi. All’inizio dubitava della storia di Lucy, ma vedendo il meraviglioso posto in cui si trovavano in quel momento, si dovette ricredere. La sfera le aveva teletrasportate al campo delle truppe del fratello di Lucy. Hermione non vedeva l’ora di conoscere i tre fratelli di cui la ragazza le aveva parlato così bene. Nonostante Lucy le avesse detto di essere la regina di quel posto, Hemrione si stupì comunque nel vedere tutte quelle creature magiche (alcune delle quali davvero impensabili) che si inchinavano al loro passaggio. La ragazza notò che la sua amica aveva una luce diversa negli occhi quando si trovava in quel posto, sembrava più felice rispetto a quando era ad Hogwarts, come se fosse davvero quella la sua casa. Arrivarono fino ad una tenda più grande rispetto alle altre, che si trovava in posizione centrale.
-Ti spiace se entro prima io un attimo?- le chiese Lucy.
-Certo che no.- rispose.
Lucy entrò nella tenda e fu sorpresa nel trovarvi solo Susan
-Ehi, come sta la mia sorella innamorata?- le chiese, abbracciandola.
-Bene. Ho fatto pace con Draco, e ora siamo di nuovo amici.-
-Sono contenta per te. Allora perché sei qui?-
-Vedi, c’è una mia amica, la mia migliore amica, a cui hanno appena spezzato il cuore. L’ho rincuorata, ma dopo non sono più riuscita a mentirle. Le ho detto tutta la verità, e ho deciso di portarla a Narnia, per distrarsi un po’. Forse ho anche fatto la scelta sbagliata, ma non me ne pento affatto.-
Susan sorrise.
-Hai fatto la cosa più giusta di tutte. Ora me la fai conoscere?-
Le tre ragazze stavano parlando da ormai mezz’ora. Hermione si stupì nel vedere quanto si somigliassero le due sorelle Pavensie, e soprattutto fu felice nel notare che Susan fosse una ragazza così amichevole. In così poco tempo erano già riuscite a stringere una buona amicizia. Sentirono delle voci fuori dalla tenda, e smisero di parlare.
-Questi devono essere Peter e Edmund. Erano andati ad allenarsi.- le informò Susan. Hermione si girò verso l’apertura della tenda nel momento esatto in cui in ragazzo, di circa quattro o cinque anni più di lei, la stava aprendo. Era molto carino: aveva i capelli biondi sudati e spettinati a causa dell’allenamento, gli occhi azzurro cielo erano molto espressivi e il fisico asciutto e muscoloso lo rendevano un ragazzo che probabilmente avrebbe avuto una grande corte di ragazze ad Hogwarts. Stava ridendo con un altro ragazzo più piccolo, questa volta con i capelli color pece e gli occhi di un nero così scuro e profondo da non riuscire a distinguere la pupilla dall’iride. Il colorito pallido riusciva a mettere ancora di più in risalto questi tratti, e quando Hermione lo vide sorridere con quei denti bianchissimi e perfetti il suo cuore iniziò a battere a mille all’ora. I due parvero accorgersi della presenza sua e di Lucy e smisero di parlare.
-ciao Lu.- la salutò il biondo. Lucy si alzò e gli abbracciò entrambi.
-Ciao ragazzi.-
-Sappi che ancora non ti ho perdonata per aver salutato solo Susan l’ultima volta.- le disse il moro, e Hermine si beò nel sentirne la voce così profonda ma dolce allo stesso tempo.
-Bè, tutti sanno che Lucy preferisce me al posto di voi due scemi.- ribatté Susan.
-Scemo lo dici a qualcun altro ok? E tu chi sei?- le chiese il biondo.
-Io sono Hermione. Sono un’amica di Lucy ad Hogwarts.-
-Io sono Peter. Lui è Edmund e siamo i fratelli di Susan e Lucy e…- guardò Lucy interrogativamente.
-Lei sa?-
Lucy annuì.
-Oh, bene. Non mi andava proprio di stare qui a raccontarti tutta la storia.- disse Peter, sospirando sollevato.
-Ah, Lucy, quasi mi stavo dimenticando. Aslan ha detto che sta riuscendo a rallentare Jadis. Probabilmente avrai un po’ più di tempo per la tua missione.-
-Grazie. Io proprio non so come fare e più tempo ho meglio è.-
-Hermione, Lucy ci ha raccontato di te, sul fatto che sei una delle migliori streghe della scuola. È vero?- le chiese Edmund. Hermione arrossì. Non riusciva a capire perché quel ragazzo le facesse quell’effetto. Insomma, era bello e da ciò che aveva detto Lucy anche molto sveglio, ma aveva appena rotto con Ron e aveva paura di soffrire ancora innamorandosi di nuovo.
-Bè, diciamo che sono abbastanza brava. Ma è solo grazie allo studio, senza di quello non sarei capace di nulla.-
Passarono diversi minuti a parlare del più e del meno, e Hermione si sentì particolarmente in imbarazzo quando le chiesero il motivo della sua visita e dovette raccontare a tutti di Ron. A un certo punto Susan si alzò.
-Mi spiace, ma devo andare un po’ ad allenarmi con l’arco. Qualcuno vuole venire?-
I ragazzi scoppiarono a ridere, ma Lucy acconsentì, così lasciarono la tenda, cosa che fece anche Peter poco dopo, perché convocato per parlare di alcune strategie. Hermione rimase sola con Edmund.
-Ti va di fare un giro?- le chiese. Hermione annuì. Lui la condusse fuori dalla tenda, e poi fuori dal campo, e camminarono per un po’ finchè arrivarono su uno strapiombo.
-Vuoi per caso uccidermi?- chiese Hermione scherzando. Lui rise.
-Proposta allettante, ma no. Vedi, se scendiamo da qui ci troveremo su una spiaggia. Certo, non è la più bella di Narnia, ma è la più vicina. Che dici, vuoi vedere il mare narniano?-
Hermione annuì, entusiasta. Lui la portò fino ad una piccola strada in discesa e le porse una mano.
-Meglio se mi tieni la mano, qui rischi di cadere e non voglio che tu ti faccia male.-
-Grazie…- balbettò Hermione.
Quando arrivarono sulla spiaggia, la ragazza restò senza fiato. Ormai il sole stava tramontando, colorando il mare e il cielo di diverse sfumature di rosso e arancione. Hermione si tolse le scarpe e affondò le dita nella sabbia fine e pulita: era una sensazione magnifica. Prese Edmund per mano.
-Vieni!- gli disse, e corse fino alla riva, dove le onde calme iniziarono a solleticarle le dita, tirandosi Edmund dietro. Si girò verso di lui, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro.
-Grazie! È la cosa più bella che abbia mai visto.- esclamò.
-Volevo farti sentire un po’ meglio dopo, bè, quello che ti è successo.- disse grattandosi la nuca, imbarazzato. Hermione fece spallucce.
-Ho capito che è stato solo un idiota. Certo, non posso dire di non essere delusa e triste, ma che ci posso fare? Andrò avanti, e, se il destino vorrà, presto troverò qualcun altro che mi sappia rendere più felice.-
-Pensi che riuscirai a trovarla? Un’altra persona intendo.-
-Spero di sì.- disse, girandosi verso il ragazzo. Gli occhi di Edmund sembravano volerle parlare e Hermione si sentì quasi scavata nel profondo da essi. Il ragazzo le si avvicinò, foni a far sfiorare i loro nasi, per poi annullare le distanze tra loro. Quando le labbra di Edmund sfiorarono le sue, però, Hermione gli poggiò le mani sul petto, allontanandolo. Lui la guardò interrogativamente.
-Cosa c’è? Oh, mi spiace, io non ti piaccio, quindi è meglio se…-
-No.- lo interruppe Hermione. –è che ho paura di innamorarmi di nuovo, e di soffrire ancora molto.-
Edmund le accarezzò una guancia con il dorso della mano.
-Io non ti farò soffrire Hermione. Lo giuro sul mio titolo di re.-
Hermione rise lievemente, e questa volta, quando Edmund cercò di baciarla non lo scostò e si lasciò trasportare da quella dolce sensazione che le attanagliava lo stomaco. Affondò una mano nei suoi capelli corvini, mentre lui le stringeva la vita e le mordicchiava il labbro inferiore. Fu un bacio lungo, dolce, di quelli che ti fanno desiderare di averne ancora, ma che purtroppo non possono durare in eterno. Edmund si staccò dolcemente da Hermione, sorridendo. Poi la strinse in un abbraccio, voltandosi insieme a lei a guardare quel bellissimo tramonto narniano.

















-Angolo Autrice-
Okay, okay. come prima cosa vi devo supplicare mettendomi in ginocchio di NON UCCIDERMI PER QUSTO CAPITOLO!!! lo so che ci sono molte Romione shipper, ma io li vedevo troppo bene Edmund e Hermione e non ho davvero potuto fare a meno di metterli insieme. Cioè, guardateli, non sono così pucciosi?
Passando alle cose serie, ringrazio tutti quei 11 lettori che hanno messo questa storia tra le preferite, i 17 nelle seguite e all'unica persona che l'ha aggiunta alle ricordate. GRAZIE! 
Non ho idea di quando pubblicherò il prossimo capitolo ma, visto che sabato parto per le vacanze, spero proprio di averlo pronto per venerdì.
Recensite in tanti!
Baci, Alice

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Capitolo 17
*** Ancora amici? ***


NOT A NORMAL LOVE


ANCORA AMICI?
 

 
 

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-LUI COSA??!!- urlò Lucy ad Hemione, mentre erano sedute sui loro letti, la sera, dopo aver cenato. Era passata una settimana dall’ultima volta che erano state a Narnia e le cose erano andate alla grande fino a quel momento. Lucy e Draco andavano d’accordo,e per fortuna durante le lezioni di difesa con la spada Lucy non aveva ferito più nessuno o attirato l’attenzione su di se, cosa che invece stava probabilmente in quel momento, svegliando tutti i Grifondoro. Bè, come poteva non reagire in quel modo a sapere la notizia che Hermione le aveva appena dato?
-Questo è successo una settimana fa? E tu non me lo hai mai detto?-
Hermione arrossì e abbassò lo sguardo.
-Scusa. Il fatto è che lui è tuo fratello, e non sapevo come avresti preso la notizia del nostro bacio.-
-Oh, Ed ti ha baciata! Sono così contenta per voi!- le disse abbracciandola.
Lucy era veramente felice per la notizia della sua amica, ma non poteva essere lo stesso per la sua di situazione amorosa. Il sorriso le scomparve dalle labbra.
-Cos’hai?- le chiese Hermione.
-Nulla.-
-Non è vero. Conosco quello sguardo. Tu sei innamorata, ma hai paura di non essere ricambiata.-
Lucy alzò un sopracciglio.
-E come lo hai capito?-
-Me lo hai appena confermato tu.- disse Hermione soddisfatta. Lucy scosse la testa.
-Sei davvero la più intelligente di tutta questa generazione!-
-Allora, chi è?-
Lucy si torturò le mani. Come glielo poteva dire che si era innamorata del suo più acerrimo nemico fin dal primo anno di scuola?
-Prometti di non arrabbiarti.- disse.
-Lucy mi stai facendo preoccupare. Forza, sputa il rospo.-
-Draco Malfoy.- disse s’un fiato.
Hermione rimase stupita. Spalancò la bocca e gli occhi e balbettò un paio di volte, prima di riuscire a formulare una frase con un senso compiuto.
-Malfoy? Stai scherzando?-
-Hai promesso che non ti saresti arrabbiata.-
-Ma non sono arrabbiata, solo… sorpresa. Voglio dire, non riesco proprio ad immaginare Malfoy fidanzato con te. Anzi, non mi riesco a immaginare Malfoy fidanzato in generale. Conoscila sua reputazione, no?-
-Sì, ma, fidati, è molto più gentile di quello che sembra.- disse Lucy.
-Ne dubito, ma se lo conosci bene, magari potrebbe essere anche essere davvero diverso. Spero che tu riesca a essere felice, anche se con lui.-
-Grazie. Però non so come chiederglielo. Voglio dire, non posso andare da lui e dirgli che mi piace.-
-No, questo è vero. Però, magari quando vi allenerete insieme potresti provare ad avvicinarti un po’ a lui.-
Il loro discorso fu interrotto dal bussare alla porta.
-Avanti.- disse Hermione, per poi fare cenno a Lucy di tacere. Nessuno doveva sapere nulla. Fece capolino la testa di Harry.
-Ciao ragazze. Come state?-
-Bene grazie. Che ti serve Harry?-
Lui entrò nella stanza e si guardò intorno, un po’ nervoso.
-Hermione, c’è qualcuno che ti vorrebbe parlare.- si scostò e fece intravedere la figura di un altro ragazzo dietro di lui, con i capelli color carota. Hermione estrasse subito la bacchetta.
-Vai via!- urlò a Ron. Lui indietreggiò.
-Aspetta, scusa! Fammi almeno parlare.-
Hermione lanciò un’occhiata a Lucy che annuì. Abbassò la bacchetta.
-Hai cinque minuti.-
-Ok, mi spiace averti fatto soffrire, e soprattutto con Lavanda. Però non sono riuscito a trattenermi. Non so perché o come è successo, ma è successo. Ti prego, perdonami.-
Hermione ci pensò su.
-Lo sai Ron, mi hai davvero fatto soffrire. Insomma, io credevo che tu mi amassi dopo tutto quello che era successo, ma a quanto pare mi sbagliavo.-
Ron aprì la bocca per ribattere ma Hermione lo bloccò con un gesto della mano.
-Aspetta. Stavo dicendo, che vederti con Lavanda mi ha spezzato il cuore ma, le cose successe dopo di quello.- Hermione arrossì e Lucy trattenne una risatina.
-Ecco, quelle mi hanno fatto capire che anche io non ti amo più come prima. Voglio dire, è più come un amore fraterno il nostro, come quello che provo per Harry.-
Hermione terminò il suo discorso con il cuore a mille e le mani sudate. Era davvero nervosa. Nella stanza regnò il silenzio per diversi secondi, quando Ron decise di romperlo.
-Quindi, ehm… mi perdoni?-
Hermione sorrise e abbracciò Ron.
-Certo. Tutti hanno bisogno di una seconda possibilità, giusto?- 














-Angolo Autrice-
come promesso, ho postato questo capitolo oggi. non ne sono pienamente soddisfatta, ma, come avevo già detto, questo è più un capitolo di intermezzo per rimettere a posto i rapporti del trio e per far parlare Lucy e Hermione. Ora vorrei ringraziare le tre fantastiche anime che hanno recensito il capitolo precedente e tutti quelli c he l'hanno letto. spero che mi farete sapere le vostre opinioni con una recensione!
Baci, Alice
P.S DA DOMANI FINO AL 25 AGOSTO SARO' IN VACANZA QUINDI NON POTRO' AGGIORNARE. VI CHIEDO COMUNQUE DI CONTINUARE A SEGUIRMI E PUBBLICHERO' APPENA POSSIBILE UNA VOLTA TORNATA A CASA. GRAZIE!!

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Capitolo 18
*** Pedinamenti ***


NOT A NORMAL LOVE


PEDINAMENTI
 
 
 

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Draco non riusciva a pensare ad altro se non a Lucy. Era stato diverse volte in biblioteca per rileggere quel libro sulla storia di Narnia, ma non era riuscito a trovarci nulla di valore o che perlomeno potesse dargli qualche indizio.
-Perché non le parli?- gli chiese Blaise un giorno a colazione.
Draco alzò un sopracciglio.
-Parlarle? E cosa dovrei dirle secondo te? Ah, ciao Lucy, sei per caso la regina di un luogo magico sconosciuto? E perché sei qui?-
Blaise si zittì e tornò a mangiare i suoi cereali, quando ebbe un’altra idea.
-Tu hai detto che l’hai vista come smaterializzarsi, giusto?-
Malfoy annuì.
- Allora, che ne so, seguila da qualche parte e vedi se succede di nuovo.-
-Non è così facile.-
-Perché no? Oggi c’è lezione di scherma, quindi la incontrerai. Quando avremo finito pedinala fino a quando va al dormitorio, anche dentro, se necessario, e vedi se si smaterializza.-
-E se non lo fa, o non ci riesco?-
Blaise non era pronto per quella domanda.
-In quel caso sei spacciato e dovrai affrontarla apertamente senza però alcuna prova.-
Draco ci pensò su, poi sospirò.
-Sì, ok. Credo di non avere altra scelta.-
Il pomeriggio arrivò più in fretta di quanto Lucy si aspettasse. Insieme a Ron, Harry ed Hermione stava scendendo al Lago Nero, chiacchierando del più e del meno. Quando arrivarono i Grifondoro e Serpeverde erano già tutti lì, ma neanche l’ombra del professor Dubois. Passarono diversi minuti, ma il professore non arrivava.
-Dubois è parecchio in ritardo. Gli sarà successo qualcosa?- chiese ai suoi amici. Nessuno seppe darle una risposta. In quel momento dalla foresta uscì un uomo con i capelli brizzolati e il pizzetto, che indossava un mantello nero sui vestiti dello stesso colore. Improvvisamente la classe si zittì. Incuteva davvero molto timore e Lucy sentì un brivido gelido scenderle per la schiena.
-Il signor Dubois è al momento indisposto e lo sostituirò io.-
La voce era tagliente, fredda, sembrava la voce di un automa.
-Che ha il signor Dubois?- chiese Pansy Parkinson.
-Non sta bene. Fine della storia.-
Pansy tacque e Lucy trattenne un risolino.
-Forza, iniziate a combattere, ma vi avverto: sono molto più esperto dell’altro professore in fatto di scherma, e non accetto errori. Al lavoro!-
Tutti presero immediatamente le loro armi e si posizionarono.
-Non ti sembra un po’ fuori di testa?- chiese Draco a Lucy. Lei annuì.
-Mi fa paura.- ammise.
Si misero a duellare come al solito, ma a fine lezione erano tutti parecchio stanchi a causa dei rimproveri fatti loro dal nuovo professore. Tutti tranne Lucy. A quanto pare anche “l’esperto di scherma” aveva notato che era un’ottima spadaccina. Mentre tutti posavano le spade, il professore si avvicinò a Lucy.
-Sei stata molto brava.- le disse.
-Grazie.-
-Avevi già combattuto prima di queste lezioni?-
-Sì, ho fatto parecchi anni di scherma a Londra.- mentì.
-Sicura di averli fatti a Londra e non da qualche altra parte?-
Lucy lo guardò sospettosa. Ormai i ragazzi avevano notato quello scambio di parole tra i due e li stavano osservando attenti, specialmente Draco.
-Cosa intende dire?-
Lui le sorrise.
-Ancora non ci sei arrivata, Lucy? o forse dovrei dire, Lucy la Valorosa?-
Lucy iniziò a boccheggiare. Le mancava l’aria, il cuore le batteva a mille nel petto e nella sua testa si ammassavano mille pensieri diversi. Lui le prese un polso.
-Finalmente ti ho trovata. Sai, la mia signora sospettava che tu fossi in un altro luogo diverso dai tuoi fratelli, avendo sempre visto loro tre sempre soli, senza la più piccola. Quindi mi ha inviato in diversi posti per cercarti e capire che intenzioni avessi. Ora credo di averlo capito. Ma tu verrai con me.-
Lucy si riscosse e si liberò dalla presa dell’uomo. Una spia di Jadis… come aveva fatto a non pensarci? Corse su per la collina, verso la sua stanza, verso Narnia. Non le importava ciò che pensavano i ragazzi che aveva lasciato al Lago: probabilmente non sarebbe mai più tornata ad Hogwarts. Sentiva dietro di lei dei passi, ma non si voltò mai per paura di vedere quella spia così vicina da poterla afferrare e farla prigioniera. Sbattè il portone d’ingresso e fece gli scalini due alla volta. Superò il ritratto della signora grassa ed entrò nella camera. Lì si sedette un attimo per terra a riprendere fiato. Aprì il baule e vi rovistò dentro, buttando tutto per terra, cercando la sfera. Finalmente la trovò e con voce tremante le disse dove portarla. Oltrepassò il portale, non sapendo che dietro di lei c’era qualcun altro che la stava imitando.





















-Angolo Autrice-
Taaa-daaa! eccomi (finalmente) con il nuovo capitolo. Ringrazio tutti quelli che anche in mia assenza hanno letto la mia storia e hanno continuato a seguirla. Cumunque, vi ho sorpresi, vero? Immagino che tutti credavate che fosse Dubois ad avere qualcosa di nascosto, e invece no! Mi era sembrato troppo ovvio e comunque avrebbe già agito nei capitoli precedenti, non credete? Ma la vera domanda è: chi ha seguito Lucy attraverso il portale? Sarà la spia? Hermione? O forse Draco? Leggete il prossimo capitlo per scoprirlo!
Recensite e fatemi sapere le vostre opinioni, che sono sempre ben accette.
Baci
Alice

 

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Capitolo 19
*** Verità ***


NOT A NORMAL LOVE


VERITA’


 
 
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Lucy era rannicchiata sulla spiaggia, con il viso tra le ginocchia, mentre singhiozzava alla luce della luna. Era così persa nei suoi pensieri che non si accorse neanche del ragazzo dietro di lei finché non le appoggiò una mano sulla spalla. Lucy sussultò e si girò, spaventata. Si aspettava di vedere il ghigno dell’uomo di Jadis, ma invece vide gli occhi magnifici di Draco Malfoy, che la scrutavano preoccupati.
-Tutto ok, Lucy?- le chiese.
Lei per tutta risposta rincominciò a piangere e lui le si sedette accanto, stringendola forte a sé. Passarono qualche minuto abbracciati, quando Lucy smise di piangere.
-Va meglio?- disse lui. Lei si asciugò le lacrime con il dorso della mano e annuì, nonostante gli occhi fossero ancora luccicanti.
Draco non riusciva a vederla in quello stato, così triste ma così dannatamente bella comunque, e gli veniva voglia di stringerla e baciarla finché tutto non si fosse risolto. Ma ovviamente non poteva.
-Come hai fatto ad arrivare qui?-
-Bè, qualcuno ha usato un portale che impiega un po’ troppo tempo a richiudersi.-
Lucy sorrise.
-Immagino vorrai delle spiegazioni.-
-Oh, non preoccuparti, le ho già.-
Lei lo guardò, confusa. Lui sorrise nel vedere quante attenzioni gli stava recando.
-Quella notte, nella foresta, ti ho sentita parlare con il centauro e poi ho fatto qualche ricerca nella sezione proibita della biblioteca. All’inizio non ci credevo neanche io, ma ora ho la conferma di ciò che c’era scritto su quel libro.-
-Che libro?-
-Storia di Narnia. A quanto pare scritto da Aslan.- disse, calcando sull’ultimo nome e dicendolo con una nota amara nella voce.
-Aslan? Sei sicuro?-
Draco si accorse che gli occhi della ragazza si illuminavano a parlare di quel tipo e sentì il suo cuore spezzarsi. Strinse la mascella.
Spero almeno che la renda felice…
-Esatto. Solo che non ho capito una cosa. Secondo quel libro tu saresti la regina di questo posto, giusto?-
Lucy annuì
-Allora perché non sei morta?-
-Mi stai dando della vecchia?-
-No, no, assolutamente. È solo che il libro è stato scritto migliaia d’anni fa e tu hai solo 18 anni.-
Lucy sorrise.
-E’ semplice. A Narnia il tempo scorreva molto più velocemente che sulla terra. Un minuto là e come cent’anni qua. Anch’io sono rimasta stupita la prima volta, ma quando ritorni indietro sei ancora come prima che partissi, come se il tempo non fosse mai passato. Capisci?-
-Sì.- Draco si schiarì la voce.
-Ehm… ma perché allora sei venuta ad Hogwarts?-
-Per una missione. Narnia è di nuovo in guerra contro Jadis e ci serviva un aiuto magico. Quindi Aslan mi ha mandata da voi, nella speranza che riuscissi a convincermi ad aiutarmi.-
-Ma non ci sei riuscita.-
Lucy sospirò.
-Speravo di dare la notizia questa settimana, ma quella spia mi ha battuta sul tempo. Non penso che potrò mai ritornare indietro.-
-Ma tu devi farlo!-
La ragazza alzò un sopracciglio.
-E perché?-
-Ehm…-
Non poteva certo dirle che era perché avrebbe sentito troppo la sua mancanza, sarebbe stato patetico.
-Perché ti aiuterò io a portare a Narnia i maghi per combattere.-
-Lo faresti veramente?-
-Certo.-
Lucy gli buttò le braccia al collo e lo abbracciò. Quando si staccò stava sorridendo e Draco fu contento nel vederla felice per merito suo.
-Grazie Draco. Domani mattina andremo dalle truppe di Peter e lì decideremo il da farsi.-
Draco non riuscì a trattenersi.
-Ci sarà anche Aslan?- chiese.
-Non so. Spero di sì, è da molto che non lo vedo.-
-Siete molto legati?-
-Moltissimo. Mi si spezza il cuore tutte le volte che devo lasciarlo per tornare a Londra. Con lui mi diverto molto. Magari se è lì posso anche provare a farti fare un giro su di lui. È una sensazione magnifica quella di correre su un leone!-
La faccia del ragazzo fu una delle più stupite che Lucy ebbe mai visto.
-L-Leone?-
-Sì. Aslan è un leone. Non c’era scritto su quel libro?-
-No-
Un sorriso comparve spontaneo sulle labbra del ragazzo.
-Perché sorridi?-
-Nulla, è solo che pensavo che Aslan fosse il tuo fidanzato.-
Quasi si picchiò per le stupidaggini che aveva appena detto.
-Eri geloso, Draco?- chiese lei sorridendo.
-Certo che no, era solo curiosità.- disse, fingendo indifferenza.
-Non sai mentire- lo prese in giro.
-Va bene, hai ragione. Ero geloso, ok? Tu mi piaci e proprio non riuscivo ad immaginarti con un ragazzo che non fossi io!- le urlò in faccia.
Lucy rimase a bocca aperta.
-Io ti piaccio...-
Lui abbassò lo sguardo e ringraziò il fatto che il buio non facesse vedere il rossore sulle sue guance.
-Sì. Mi sei piaciuta fin da subito, solo che non riuscivo a dirtelo.-
-Anche tu mi piaci, Draco.- sussurrò lei.
Questa volta fu il turno di lui di rimanere a bocca aperta. Si riprese facilmente e le sorrise guardandola negli occhi, mentre le prendeva timidamente una mano.
-E quindi non devo essere geloso di nessuno?-
Lei rise.
-Assolutamente no. A me piaci solo tu.-
La voglia di baciarla era talmente forte che non riuscì più a trattenersi. Mise le mani tra i suoi capelli e premette le sue labbra sottili sulle carnose di lei. Lucy rispose felice al bacio, mentre appoggiava le mani sul petto forte di lui. Poteva sentirne il cuore battere all’impazzata sotto la camicia. Draco le fece dischiudere le labbra e approfondì il bacio, godendosi ogni attimo in cui le sue labbra toccavano quelle di lei. Aveva un buon sapore e sarebbe rimasto a baciarla per sempre. Purtroppo dovette staccarsi per riprendere fiato, ma non si discostò troppo e appoggiò la fronte sulla sua. Lucy teneva ancora gli occhi chiusi e Draco le diede  un altro piccolo bacio a fior di labbra prima di spostarsi del tutto. Si sdraiò sulla spiaggia e poco dopo Lucy lo imitò, accoccolandosi sul suo petto mentre lui le cingeva le spalle.
-Sono contenta che tu mi abbia seguita.- gli disse prima di addormentarsi.
Quando Draco sentì il suo respiro regolarizzarsi si girò verso di lei e la luce della luna ne rendeva il viso ancora più bello e angelico. Si addormentò anche lui, con impresso in mente il volto della ragazza che amava.
 
 
 













-Angolo Autrice-
lo so che ho pubblicato questo capitolo più in ritardo del solito, ma ho avuto davvero troppo da fare con tutti i compiti messi da parte durante le vacanze. MA QUANTO SONO PUCCIOSI QUESTI DUE? AWW.... potrei stare qui a shipparli per tutta la vita... spero che vi sia piaciuto questo capitolo! Se vi va recensite, fa sempre piacere sapere le vostre opinioni.
un bacio,
Alice1999
 

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Capitolo 20
*** Benvenuto A Narnia! ***


NOT A NORMAL LOVE


BENVENUTO A NARNIA!
 
 
 

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La mattina seguente non dovettero camminare molto per raggiungere l’accampamento delle truppe di Aslan. Draco rimase stupito fin dall’inizio della bellezza di quel luogo. L’erba era verdissima e tutta la natura sembrava essere viva, e in un certo senso era anche vero, visto che gli alberi potevano muoversi. Solo il cielo grigio e tetro gli fece ritornare in mente che quel popolo era in guerra contro una strega così potente da modificare il tempo e il meteo e il solo pensiero di quanto potesse essere cattiva gli fece accapponare la pelle.
-Siamo arrivati- annunciò Lucy.
Draco rimase stupito nel vedere quanto un popolo potesse essere ben organizzato anche in guerra. Tutte le tende erano messe ordinatamente intorno ad una tenda centrale più grande delle altre, che Draco intuì fosse quella dei sovrani. Lì ognuno aveva il suo compito e tutti si allenavano senza mai smettere, ambendo solo a raggiungere la perfezione. Quando c’era stata la guerra magica era stato tutto così improvviso che nessuno aveva avuto il tempo per prepararsi e inoltre loro non avevano una preparazione alla guerra come quel popolo. Guardò Lucy e si chiese come potesse una ragazza come lei aver già combattuto in più guerre, e la prima averla vissuta a otto anni. Le prese la mano e lei gli sorrise mentre lo accompagnava verso la tenda dorata al centro dell’accampamento. Appena fuori dalla tenda si fermarono. Lucy si girò verso di lui e stava per dirgli qualcosa quando si udì un ringhiato provenire dall’interno. Allarmati entrarono e Draco vide una scena che non si sarebbe mai aspettato. Intorno ad un tavolo con sopra posizionata una cartina c’erano quattro persone. Bè, in realtà le persone erano tre, la quarta era un leone.
“Quello deve essere Aslan” pensò Draco.
Osservò i ragazzi. L’unica ragazza era incredibilmente somigliante a Lucy, solo più grande. Il più piccolo dei due ragazzi aveva i capelli neri ed era più basso dell’altro di diversi centimetri. L’ultimo era il maggiore e probabilmente quello con la carica più alta. Indossava l’armatura al contrario degli altri due e la spada che teneva in mano era insanguinata. Erano quasi identici ai ritratti che aveva visto con Blaise sul libro trovato in biblioteca. Erano i fratelli di Lucy e i sovrani di Narnia.
-Cosa succede?- chiese Lucy.
Tutti si voltarono verso di loro e Draco si sentì osservato, specialmente dalla ragazza.
“Quella deve essere Susan se mi ricordo bene”
-Lucy non è niente di grave- rispose il moro.
-Invece lo è o Aslan non avrebbe ringhiato. Allora?-
-Prima forse dovresti dirci chi è lui.- disse Susan.
Draco si fece avanti e si presentò. Quando disse il suo nome si accorse che Lucy e sua sorella si scambiarono un’occhiata che fece arrossire la minore, ma non ci fece molto caso.
-Vedo che quando qualcuno ti dice di non svelare a nessuno da dove vieni riesci benissimo nel tuo compito, vero Lu?- la prese in giro Peter.
Lucy gli fece una linguaccia e l’abbracciò.
-Quindi? Cosa c’è che non va?-
-Jadis è a due giorni di marcia dal nostro accampamento e nella battaglia che ha appena combattuto contro Peter e alcuni soldati le sue truppe hanno vinto praticamente senza neanche muoversi.-
-Anche io ho una brutta notizia. Ad Hogwarts è arrivata una spia di quella strega e mi ha scoperta. Ora sa che non sono mai stata qui e il perché mi trovavo nel mondo magico. Per questo sono venuta a Narnia: non so più che fare.-
Lucy si lasciò cadere sconsolata su una brandina, mettendosi la testa fra le mani, mentre Aslan le si avvicinava.
-Lucy.- la chiamò. Lei alzò gli occhi lucidi su di lui.
-Non è stata colpa tua. E ora hai solo due possibilità. Rimani qui e combatti con noi in una guerra con sconfitta certa o torni indietro e dici tutta la verità sperando che ti seguano. E devi farlo oggi.-
-Non mi aiuteranno mai.-
-Invece sì.- disse Draco. Cinque teste si voltarono verso di lui.
-Forse io non sono esattamente il ragazzo più raccomandabile di Hogwarts, ma se hai me e la preside dalla tua parte nessuno riuscirà a dirti di no. Per non contare Potter e compagnia bella. Sei simpatica a tutta la scuola e i maghi tengono molto all’amicizia.-
-Lo credi davvero?-
-Certamente.-
Lucy sorrise e si alzò.
-Allora d’accordo. Adesso torneremo in Inghilterra e fra un po’ torneremo con tutti i maghi che saranno disposti ad aiutarci.-
-Ci sarà anche Hermione?- chiese Edmund.
-La Granger? Quella palla al piede?- rispose Draco. Lucy gli diede una gomitata nelle costole.
-Certo che ci sarà Hermione. Poi ci troveremo alla collina che delimita l’accampamento a est e voi potrete spiegare i piani di guerra e domani andremo all’attacco.-
-Perfetto. A dopo Lucy.- le disse Susan abbracciandola.
-E, a proposito, Draco è molto più carino di quanto mi aspettassi.- le sussurrò in un orecchio.
Lucy arrossì e salutò tutti con un abbraccio mentre Draco si limitò ad un cenno della mano. Poi lei scosse la sfera e insieme tornarono ad Hogwarts.
 
 
















-Angolo Autrice-
allora, vorrei davvero ringraziarvi per aver letto ancora la mia storia e per le reazioni positive di pixforever, RoseMaryTonks, e, soprattutto un enorme grazie a Serpeverde_ che mi ha seguita e le è piaciuta la mia storia fin dall'inizio. grazie!
Ora, venendo alla storia, ho pubblicato questo capitolo un po' in anticipo a causa della scuola che inizia domani :(:( e che non mi permetterà di aggiornare con puntualità. comunque mancano circa quattro capitoli alla fine della storia, spero che mi seguirete fino alla fine!
recensite in tanti e fatemi sapere le vostre opinioni.
un bacio, 
Alice
 

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Capitolo 21
*** Un Esercito Di Maghi ***


NOT A NORMAL LOVE


UN ESERCITO DI MAGHI
 
 
 
 

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Quando il portale si aprì si ritrovarono nella torre di Astronomia.
-Che ore sono?- chiese Lucy.
Draco guardò il suo orologio.
-Le sei e mezza.-
Lucy gli prese una mano e lo trascinò verso la sala da pranzo.
-Bene, siamo in tempo per fare l’annuncio durante la cena. E speriamo che quella spia di Jadis se ne sia andata.-
-La cena inizia alle sette.-
-Lo so, ma almeno saremo lì in tempo per informare anche la professoressa McGranitt.-
Arrivarono davanti al portone della sala nel momento il cui Harry, Hermione e Ron stavano entrando.
-Lucy!- gridò Ron.
Tutto il trio si voltò verso di lei che lanciò uno sguardo a Draco, chiedendogli mentalmente di aspettarla dentro. Lui annuì e li lasciò soli.
-Ciao ragazzi.- disse Lucy.
-Dove diavolo sei stata? Cos’è successo ieri sera? E perché eri con Malfoy?- le chiese Hermione.
Lucy alzò le mani.
-Ehi, ehi, calma. Risponderò a tutte le tue domande, ma prima dovrei spiegare un paio di cose a loro.- disse indicando i ragazzi.
-Oh, ehm… devo avergli già accennato io qualcosina…-
-Hermione!-
-Scusa, ma avevano iniziato a fare brutti pensieri su di te e quindi ho dovuto dirgli la verità. Ma ora rispondi.-
-Ok. Sapete di quella guerra che si sta combattendo a Narnia?-
Tutti e tre annuirono.
-Il “supplente” era in realtà una spia di Jadis che mi stava cercando. Quando mi ha riconosciuta mi sono spaventata e sono scappata a Narnia per sapere dai miei fratelli cosa fare e Draco mi ha seguita. Abbiamo deciso di fare l’annuncio oggi a cena e chi vorrà mi seguirà. Spero che saranno molti, o non avremo nessuna chance di vittoria.-
Harry le mise una mano intorno alle spalle e le sorrise.
-Non preoccuparti. Se non vorranno seguire te, di sicuro seguiranno noi.-
-Grazie ragazzi. E, Hermione.-
-Sì?-
-Edmund ha chiesto di te.-
Hermione divenne rossa come un peperone e abbassò la testa, imbarazzata.
-Chi è Edmund?- chiese Harry.
Prima che Hermione potesse dire qualsiasi cosa Lucy rispose per lei.
-Mio fratello, il suo nuovo ragazzo.-
Hermione le diede uno scappellotto e Lucy rise. Quando entrarono in sala, Draco stava già informano la McGranitt.
-Devo andare.- disse e poi si avvicinò alla professoressa.
-Signorina Pevensie.-
-Buongiorno Professoressa. Posso chiedere agli alunni di seguirmi a Narnia?-
-Certamente, e io ti aiuterò a convincerli a venire nel caso non approvino.-
-Grazie.-
Alle sette Gazza chiuse le porte della sala e gli studenti si zittirono per il discorso della preside. Ma non andò la preside al leggio, bensì Lucy. Ci fu un mormorio generale, subito zittito dalla ragazza.
-Vi chiederete perché sono io qui, al posto della preside. Bè, sono qui perché ho bisogno del vostro aiuto. Mi dovete aiutare a vincere una guerra.-
Questa volta i mormorii furono più alti e Lucy dovette chiedere il silenzio un paio di volte prima di ottenerlo. Grazie al cielo si era abituata a fare i discorsi quando era regina.
-Io non sono una strega, né faccio parte di questo mondo di maghi. Io faccio parte di un altro mondo. Vengo da Narnia, una terra in un luogo magico sconosciuto a voi, di cui sono la regina insieme ai miei fratelli. Tempo fa abbiamo sconfitto una strega malvagia, la Strega Bianca, che ora è ritornata giurando vendetta contro di noi e pronta a distruggere tutta Narnia per ottenere la nostra morte. È molto più potente rispetto a dieci anni fa e abbiamo bisogno dell’aiuto di qualcun altro  per poter battere il suo esercito. Per questo sono qui. Mi servite voi e spero che voi siate così gentili da potermi aiutare.-
Rimase in silenzio, e per qualche secondo nella sala non volò neanche una mosca. Poi Harry si alzò e dopo di lui Ron, Hermione, Ginny e molti altri Grifondoro e qualche Tassorosso.
-Noi ti aiuteremo Lucy. Spero che l’aiuterete anche voi. Ricordatevi i dolori che abbiamo sofferto qualche mese fa. Vorreste che anche alte persone soffrano come abbiamo fatto noi?- chiese Harry rivolto alla sala. Ora la maggior parte degli studenti era in piedi, fatta eccezione per alcuni Serpeverde dell’ultimo anno. Draco si avvicinò al microfono.
-Non fate gli idioti e alzatevi. Per colpa nostra il nome dei Serpeverde non si è già infangato abbastanza?-
Ora tutti erano in piedi, pronti ad aiutarla. Lucy sorrise, con le lacrime agli occhi e guardò Hermione.
-Allora, come si arriva a Narnia, vostra maestà?- le chiese, scherzando.
Lucy scosse la pallina del teletrasporto e fece rimanere tutti a bocca aperta.
-Entrate tutti nel portale e arriverete all’accampamento delle truppe di Re Peter. Quando saremo tutti lì vi spiegheremo il piano d’attacco che metteremo in atto domani. Va bene?-
Si alzò un coro di sì in tutta la sala.
Quando tutti furono dall’altra parte passò anche Lucy attraverso il portale. Tutta la scuola era raggruppata sotto una collina, in cima alla quale c’erano Peter, Edmund, Susan e Aslan.
-Benvenuti maghi.- disse Peter.
-Siamo contenti che abbiate accettato di aiutarci. Il piano di battaglia non è complicato. Domani mattina attaccheremo l’esercito della Strega Bianca. L’obbiettivo è uccidere lei. Se uccideremo lei, il suo esercito morirà, come è accaduto dieci anni fa. Mi spiace dirvelo, ma qui non tutti i vostri incantesimi funzionano. Per questo abbiamo chiesto alla professoressa McGranitt di farvi fare lezioni di scherma. Non sappiamo con esattezza quali magie potete fare e quali no, dovrete scoprirlo da voi. Siete pronti?-
Lucy sorrise nel vedere che suo fratello non aveva perso la capacità di coinvolgere le persone con i suoi discorsi
-Per Narnia!- urlò.
-Per Narnia!- ripeterono i suoi fratelli e i suoi amici, accompagnati dal ruggito di Aslan.
 
 
 
 
 
 












-Angolo Autrice-
Eccomi tornata! La scuola non mi ha creato molti intoppi fino ad ora quindi sono riuscita a scrivere e postare questo capitolo abbastanza nei tempi. Ora posso dirvi con certezza che alla fine di questa storia mancano solo 3 capitoli!!! Spero che vi piacciano e siano all'altezza delle vostre aspettative. come sempre, aspetto le vostre recensioni!
Un bacio
Alice
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Guerra ***


NOT A NORMAL LOVE


GUERRA
 
 
 
 
 

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Il giorno dopo Lucy si svegliò all’alba e andò sulla collina dove aveva portato gli altri alunni di Hogwarts. Si sedette sull’erba ancora bagnata di rugiada e guardò il sole sorgere. Sospirò, mentre appoggiava il mento sulle ginocchia.
-Tutto ok?-
Non dovette neanche voltarsi per capire a chi appartenesse quella voce. Sorrise istintivamente.
-Abbastanza.- rispose.
Draco le si sedette accanto e ammirarono insieme quella sfera di fuoco che faceva capolino dalle montagne. Poi, Lucy gli prese la mano.
-Ho paura per te, Draco.-
Lui la guardò stupito.
-Sai, di solito è il ragazzo che si preoccupa per la sua ragazza, non il contrario…- disse, provando ad alleggerire la paura di Lucy.
-Sono seria. Voi non avete idea della potenza della Strega Bianca, e non avete mai combattuto in una guerra di questo tipo. Non voglio perderti.-
Lui sorrise e le diede un leggero bacio a stampo.
-Non hai nulla da temere, Lucy. Ti prometto che se mi feriranno tornerò all’accampamento senza rischiare oltre, va bene?-
-Va bene. Solo… fai attenzione, ok?-
Lui le cinse le spalle, mentre lei si rannicchiava sul suo petto
-Te lo prometto Lucy.-
Un’ora dopo i due eserciti erano schierati. Tutti i maghi e le streghe di Hogwarts erano stati muniti di un’armatura e una spada, ma molti ancora inciampavano nel tentare di camminare con esse. Lucy posizionò il suo cavallo accanto a quello di Susan. Nonostante fossero i sovrani, i quattro ragazzi avevano  sempre combattuto in prima fila, rischiando la vita pur di dimostrare che non temevano nulla e per dare il buon esempio al proprio popolo. I re e le regine, insieme ad Aslan, si girarono verso il loro esercito.
-Popolo di Narnia, maghi e streghe di Hogwarts.- li chiamò Peter.
Tutti si zittirono.
-Oggi siamo qui per sconfiggere definitivamente Jadis, la Strega Bianca. Mi dispiace dirvelo, ma molti di voi moriranno oggi, e non si rimane vivi nel nostro mondo. Se venite feriti tornate al campo o andate da Lucy o Aslan nei casi gravi. Loro sapranno guarirvi.-
-Come ci riusciranno?- chiese uno studente.
-Aslan riesce a fare magie molto potenti, compreso guarire le persone. Io possiedo una pozione che riesce a fare lo stesso. Un goccio di quella e non morirete. Tutto chiaro?-
-Si.- gridò l’esercito in coro.
Susan estrasse l’arco e incoccò una freccia, mentre Lucy e i ragazzi impugnavano le spade.
-Ora.- disse con calma Peter alla sorella.
Questa scoccò la freccia verso il cielo e a mezz’aria diventò di fuoco, che poi toccando il terreno fece apparire un lungo muro incandescente.
-Per Narnia!- gridò Lucy, per poi correre con il suo cavallo verso il muro, che già stava cedendo sotto la magia del gelo della Strega. Tutto il primo gruppo di guerrieri la seguì. Intanto sopra le loro teste volavano le frecce lanciate da entrambi gli eserciti, mentre le aquile Narniane buttavano pietre contro i nemici. Appena raggiunsero il muro, questo cedette ma comunque ebbero  un po’ di vantaggio causato dallo scompiglio dell’altra fazione.
All’inizio i due eserciti sembravano quasi in parità, e quando Edmund chiamò il resto dei loro guerrieri, per un attimo la speranza si insinuò nei loro cuori, ma subito dovettero ricredersi nel vedere avanzare Jadis. Lucy uccise un minotauro davanti a lei che l’aveva privata del suo cavallo e alzò lo sguardo sulla strega. Le mancò il respiro. Era esattamente come dieci anni prima, ma forse incuteva ancora più timore. Incontrò il suo sguardo e questa le sorrise, malefica. Lucy capì che voleva uccidere loro quattro, degli altri non le interessava molto, erano solo degli ostacoli che si mettevano tra lei e il suo obbiettivo.
-Lucy… mi puoi aiutare?-
Si girò e si trovò davanti Ron che si teneva un fianco da cui usciva un fiotto di sangue e accanto a lui un fauno lo sosteneva. Gli diede una goccia dalla sua boccetta e lo mandò nell’infermeria del campo.
Intanto Jadis si faceva sempre più vicina e Lucy si avvicinò ad Edmund.
-Non provare a rifare la stessa stupidaggine dell’ultima volta. Lascia che sia qualcun altro a combattere con lei.-
-Ma perché? Lucy, sai che è una faccenda personale.- si lamentò lui.
-Vuoi ancora rischiare di morire? Ed, non ti permetterò di buttare nel cestino la tua vita, a costo di doverti ferire io e mandare per forza in infermeria. Capito?-
Edmund ci pensò un attimo, ma poi, sconsolato, annuì.
-Va bene. Vado ad aiutare Susan. Sai che non se la cava bene con la spada.-
Disse, e poi andò verso la sorella lasciandola sola. Lucy si avvicinò alla strega, facendosi strada uccidendo chiunque le si mettesse vicino. Quando fu davanti a lei si fermò e la guardò dritto negli occhi, quasi a sfidarla.
-Lucy Pevensie… è la prima volta che ci sfidiamo solo io e te, faccia a faccia.-
-E l’ultima spero.-
-Certamente. Ma non sarò io quella a morire.-
-Oh, certo, lo vedremo- disse Lucy, per poi lanciare un pugnale che la strega evitò agilmente.
Iniziarono a combattere e Lucy poté sperimentare sulla sua pelle quanto fosse diventata più forte. La mise in difficoltà fin dall’inizio con la magia e purtroppo Lucy non aveva alcun potere in questo campo.
Lucy la colpì sul braccio, facendole un taglio superficiale, ma subito questa reagì, provocandole una ferita molto più profonda sulla gamba, che la fece cadere in ginocchio. Jadis le fu subito sopra e le conficcò un pugnale nella spalla, trapassandogliela interamente. Lucy urlò con tutto il fiato che aveva in gola, mentre il pugnale veniva estratto e il sangue incominciava a colorare velocemente l’erba sotto di lei. Si fece forza e diede un calcio con la gamba buona sul ginocchio dell’altra e si rialzò zoppicante in piedi. Raccolse la sua spada da terra e ricominciarono a combattere, ma questa volta fu subito evidente chi avrebbe avuto la meglio. Dopo poco più di un minuto Lucy venne di nuovo disarmata e la Strega Bianca le trafisse il ventre. Lucy cadde in ginocchio ai suoi piedi, agonizzante. Jadis si chinò verso di lei e le sussurrò all’orecchio.
-Hai visto cosa succede a sfidarmi, piccola stupida? Ora morirai, mentre io ucciderò anche gli altri tuoi fratelli… e, perché no? Anche qualcuno dei tuoi amici alla fine.-
Le prese la boccetta contenente la pozione per guarire e poi le diede uno schiaffo sulla guancia che la fece cadere sdraiata, mentre il respiro si faceva sempre meno regolare.
Draco non era mai stato più preoccupato. Aveva perso la sua bacchetta ma comunque se l’era cavata bene con la spada e non aveva nessuna ferita grave ma non vedeva Lucy dall’inizio della battaglia, e stava iniziando a temere il peggio.
Si stava guardando in giro mentre riprendeva fiato, quando un urlo straziante gli arrivò alle orecchie. Col cuore a mille si girò verso la fonte del suono e vide la cosa peggiore che potesse accadere avverarsi davanti ai suoi occhi. La Strega Bianca stava conficcando un pugnale nella spalla di Lucy e per lei pareva la fine. Solo all’ultimo riuscì a rialzarsi, ma comunque si vedeva che era troppo stanca per riuscire ad andare avanti. Quando la vide cadere in ginocchio dopo essere stata colpita sentì il suo cuore rompersi in mille pezzi. Non si fece però sopraffare dalla tristezza, che venne subito sostituita da una rabbia cieca. Estrasse la sua spada e l’impugnò saldamente.
“Ti diverti tanto a far del male la gente” pensò, come per rivolgersi alla strega.
“Ma non si fa mai soffrire Draco Malfoy. Le conseguenze potrebbero non piacerti”.



















-Angolo Autrice-
Ok,ok, scusatemi tantissimo e vi prego non uccidetemi se ho aggiornato così tardi! Il fatto è che è stata una settimana troppo impegnativa, ho studiato tutti i giorni fino alle sette e oggi è praticamente il primo pomeriggio libero che ho. Probabilmente sarà così anche la prossima settimana, quindi aggiornerò sempre di venerdì o al massimo nel week end.
Bene, ora, passando alla storia. Che ne dite di questo nuovo capitolo? E' uscito un po' più lungo degli altri grazie al cielo. Ma Lucy? Non preoccupatevi, si sistemeranno le cose nel prossimo capitolo, questa storia ha un lieto fine. Ora, ringrazio tutti quelli che mi seguono, che hanno letto i miei precedenti capitoli  e che li hanno recensiti.
E' inutile dirvelo che aspetto i vostri pareri (anche negativi, ovviamente o che possono aiutarmi a migliorare) con una recensioncina.
Un bacio,
Alice.
P.S. siamo a -2 capitoli alla fine!

 

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Capitolo 23
*** Non Lasciarmi ***


NOT A NORMAL LOVE


NON LASCIARMI
 
 
 
 
 

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Jadis si avvicinò verso un altro Pevensie. Aveva sconfitto la minore ma, doveva ammetterlo, era stata molto brava. Alla fine, però, lei l’aveva ovviamente uccisa.
Roteò il suo bastone magico e pietrificò un fauno di passaggio. Edmund Pevensie era vicino. Pochi minuti e anche lui non sarebbe più stato un peso. Aveva già sollevato il bastone per pietrificarlo, quando qualcosa la fermò.
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Draco si avvicinò alla Strega con cautela. Quando si voleva affrontare un nemico si doveva per prima cosa studiare le sue mosse e cercare di trovarne i punti deboli. Draco ringraziò mentalmente Dubois per averglielo detto durante una lezione di scherma. Iniziò a preoccuparsi quando la vide pietrificare senza neanche voltarsi un fauno che le passava di fianco. Deglutì a fatica e cercò di capire a cosa mirava Jadis. La vide alzare il bastone per puntarlo in direzione di un gruppo di Narniani. Ovviamente mirava a qualcuno. Ma a chi? Si ricordò che lei aveva già combattuto contro i fratelli Pevensie. Osservò il gruppo. C’era Edmund proprio nel mezzo. Draco non poteva permettere che Lucy perdesse il fratello.  Se ne fregò di tutti i consigli ottenuti. In guerra era un’altra cosa. Corse velocemente verso la Strega Bianca e, proprio mentre lei stava per lanciare l’incantesimo alzando in alto il bastone, lui glielo tagliò a metà. Ne fuoriuscì una luce azzurra accecante e Draco fu costretto socchiudere gli occhi. Comunque non gli sfuggì lo sguardo di autentico stupore (e infinita rabbia) che aveva la Strega. Quando la luce si dissolse si girò verso di lei. Metà esercito lo fissava. Che fossero dalla sua parte o nemici, tutti lo stavano guardando stupiti. Non ne aveva idea del perché, ma poté scommettere di aver visto Edmund scuotere la testa e guardarlo terrorizzato, cercando di dirgli qualcosa. Ma purtroppo Draco era troppo lontano e non riuscì a sentire nulla.
Jadis lanciò in mezzo all’erba i due pezzi del bastone ormai inutilizzabile e sguainò a sua volta la spada. Era la prima volta che si guardavano diretti in faccia e Draco pensò che era come guardare un pezzo di ghiaccio. I capelli erano biondissimi, la pelle bianca, gli occhi quasi impenetrabili. Gli mancò il fiato. Era così che tutti descrivevano lui. Con gli occhi di ghiaccio che nessuno sa leggere, sempre freddo e distaccato, con un atteggiamento di superiorità.
Digrignò i denti. No, lui non era come lei. Era migliore. Nonostante le apparenze e tutto ciò che si diceva in suo proposito, lui non era affatto così. Lo avrebbe dimostrato a tutti.
La Strega sorrise.
-Tu saresti un mago?- gli chiese. Anche la sua voce faceva rabbrividire.
-Si.- rispose lui, altrettanto freddamente, lanciandole uno sguardo di sfida.
-Sai, se non mi avessi appena distrutto il mio bastone potresti quasi piacermi.-
-Ma tu non piaceresti mai a me.-
Questa volta la strega rise.
-Oh, caro, io non piaccio a nessuno. Io vengo temuta, e questo è meglio di piacere.-
Lui scosse la testa.
-Anche io lo credevo. Ho capito solo poco tempo fa che mi sbagliavo.-
-Scemate.- affermò lei.
-Bé, tra un po’ non importerà più a nessuno ciò che pensi. Anzi, non importerà più a nessuno di te quando sarai morta.-
-E tu avresti intenzione di uccidermi? L’ultimo figlio di Adamo che ha tentato di farlo è stato Edmund, ed è quasi morto.-
Draco capì perché il ragazzo lo aveva guardato così impaurito quando aveva compiuto quel gesto di provare a sfidare la Strega. Ci aveva già provato ed era quasi morto.
Finse sicurezza.
-C’è sempre una prima volta.-
Questa volta non lasciò il tempo a Jadis di ribattere e attaccò. Tracciò un arco con la spada e riuscì a colpirla su un braccio facendole un taglio anche piuttosto profondo. La Strega rimase stupita della sua velocità, ma si riprese facilmente e iniziò ad  attaccare.
Draco era estremamente bravo. Non sapeva neanche lui da dove provenisse tutto quel talento e quella forza. Sapeva solo che lo stava facendo per Lucy. Per vendicarla. Per dimostrarle il suo amore anche se fosse morta. Lui avrebbe ucciso la Strega Bianca. La loro battaglia di protrasse per molto più tempo di quanto chiunque potesse immaginare.
Erano entrambi stanchi, con il sangue che usciva dalle innumerevoli ferite e che andava a mischiarsi con il sudore e la terra. Nonostante fossero in costante parità, Draco capì che non sarebbe riuscito a tenerle testa ancora per molto. Provò a guardarsi in giro cercando aiuto con gli occhi. Riuscì a incrociare lo sguardo con qualcuno, ma tutti si voltavano dall’altra parte, lasciandolo al duo destino. Si distrasse un attimo e la Strega ne approfittò per colpirgli la fronte con l’elsa della spada, facendolo cadere a terra. Draco la vite elevarsi sopra di lui e puntarli la spada alla gola, pronta per finirlo definitivamente. Lui, dal canto suo, cercava in qualunque modo una via d’uscita. Ma c’era un motivo se era capitato in Serpeverde e non Corvonero. Non riusciva a pensare a nulla di sensato, anzi, a nulla in generale. Stava quasi per arrendersi, ma non poteva morire in quel momento. Non così. Non con Lucy poco distante da lui che stava per morire. La forza che lo aveva spinto ad affrontare la Strega si impossessò di nuovo di lui. Scansò l’affondo di spada che la Strega gli stava puntando alla gola, che lo avrebbe sicuramente ucciso. Cercò la sua spada, ma era volata troppo lontano durante la sua caduta. Così, quando vide una grossa pietra accanto ai suoi piedi non ci pensò due volte, la prese e la scagliò con tutte le sue forze verso il viso della sua avversaria. Non si fermò nemmeno a vedere se il colpo era andato a segno (ma un grido gli fece pensare di averla colpita almeno un po’ forte) e corse verso la sua spada. Sapeva di avere la Strega dietro di lui, quindi si girò con la spada in mano e l’affondò, sperando che lei fosse abbastanza vicina da ucciderla.
Era fin troppo vicina. La spada entro nel corpo per tutta la sua lunghezza, fino all’elsa. La Strega spalancò gli occhi ed emise un respiro strozzato. Draco estrasse la spada e la Strega Bianca cadde ai suoi piedi. Morta. Lui l’aveva uccisa. Improvvisamente tutta l’adrenalina che gli scorreva in corpo fino a quel momento lo abbandonò e si lasciò cadere esausto in ginocchio.
-Draco.-
Alzò lo sguardo e vide Peter che gli offriva una mano, con un sorriso sulle labbra. Lui la accettò volentieri e si tirò in piedi.
-L’hai uccisa?- gli chiese.
-Sembra strano anche per me dirlo ma, sì, l’ho uccisa. Che ci fai qui?-
-Dopo che le hai rotto il bastone Edmund è venuto a chiamarmi. Sperava che potessi aiutare. Te la sei cavata egregiamente a tenerle testa fino al mio arrivo. Ma  come hai fatto?-
Draco gli stava per rispondere, ma gli venne quindi alla mente il motivo per cui l’aveva affrontata. Lucy. Lucy stava morendo. O forse era già morta. Corse verso il cadavere della Strega e, ignorando l’odore di sangue e il contatto con un morto , cercò la boccetta con la pozione curatrice di Lucy. Non appena l’ebbe trovata, ignorando le domande di Peter, si precipitò verso di lei, sperando che respirasse ancora. Vederla in quella condizione così da vicino gli fece salire un groppo alla gola e la vista gli si annebbiò a causa delle lacrime. Si fece forza e si inginocchiò accanto a lei e quasi gli scappò da ridere quando la vide respirare ancora flebilmente. Con le mani tremanti riuscì ad aprire la bocchetta e far cadere un paio di gocce tra le labbra della ragazza. Aspettò diversi secondi in cui si avvicinarono a loro anche i fratelli Pevensie, Potter e Granger e alcuni degli amici più intimi di Lucy. Susan si inginocchiò e prese la testa della sorella tra le mani.
Draco non si era mai sentito così distrutto.
-Ti prego, ti prego Lucy, non lasciarmi.-
Per un momento sembrò quasi che la Valorosa avesse smesso di respirare, ma un colpo di tosse fece salire un gran sospiro di sollievo in tutto il gruppo. Lucy aveva rincominciato a respirare regolarmente e si era anche svegliata. Draco l’abbracciò di slancio ma si staccò quando la sentì gemere.
-Oddio, scusa…- le disse, riappoggiandole la testa sulle gambe della sorella.
Lei gli prese una mano e gli sorrise. Un sorriso debole, ma infinitamente grato e felice.
-Grazie Draco.- disse, prima di addormentarsi per la stanchezza ed essere portata in infermeria.
Fu la prima volta che Draco Malfoy pianse di felicità.
 
 
 


















-Angolo Autrice-
vi prego, vi prego, vi prego, non uccidetemi per questo enorme ritardo. So che avevo promesso di aggiornare prima ma purtroppo ci hanno talmente riempito di compiti e verifiche che non sono riuscita ad avere un momento prima di oggi. Allora, tornando alla nostra storia... NON SONO STUPENDISSIMI LUCY E DRACO IN QUESTO CAPITOLO? AWW... li shippo troppo, scusate. Ormai è ufficiale: il prossimo capitolo sarà l'ultimo di Not a Normal love. Quasi mi dispiace terminare questa storia... mi aveva davvero preso, spero che lo stesso valga per voi lettori.
Comunque, come al solito vi prego di lasciarmi le vostre impressioni attraverso una recensione e spero che sarete in tanti.
un bacio,
Alice
 
 

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Capitolo 24
*** Epilogo ***


NOT A NORMAL LOVE


EPILOGO
 
 
 
 

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Draco e Lucy stavano passeggiando mano nella mano nei corridoi di Hogwarts. Dopo che la guerra era stata vinta tutti i sopravvissuti erano tornati alla scuola di magia in Inghilterra, compresi i quattro i fratelli Pevensie. A quanto pare, questa sarebbe stata veramente l’ultima volta che sarebbero stati a Narnia.
Edmund ed Hermione avevano passato ogni secondo in quei tre giorni insieme, parlando di qualunque cosa, dal loro cibo preferito a come si maneggiava un pugnale. Il ragazzo era stato piacevolmente sorpreso nello scoprire che Hermione viveva nella Londra babbana, poco distante da casa loro. Quando glielo avevano comunicato, Lucy aveva sorriso felice, ma questo le aveva ricordato che lei e Draco non si sarebbero praticamente mai più rivisti. Non ne aveva mai parlato con lui, ma il giorno seguente sarebbe dovuta partire con i suoi fratelli e fare ritorno a casa, quindi dovevano chiarirsi.
Mentre le teneva stretta la mano Draco ne accarezzava il dorso con i polpastrelli, e Lucy era sicura di avere stampato in faccia un sorriso da ebete. Alzò lo sguardo su di lui e si ritrovò di nuovo a pensare di essere la ragazza più fortunata del mondo. Draco teneva lo sguardo fiero davanti a sè, fulminando chiunque tentasse di guardare la ragazza. Ma Lucy sapeva che dietro a quella sua solita maschera si nascondeva un nuovo fondo di dolcezza, che traspariva sul suo volto solo grazie ad un timido vero sorriso sulle sue labbra sottili.
Arrivarono alla sala comune dei Serpeverde, dove Draco la accompagnò nella sua stanza. Dentro c’era Blaise che stava leggendo un fumetto. Quando entrarono posò gli occhi su di loro e poi sospirò.
-Se intendete andare a letto insieme, scordatevelo. Io rimango qui sdraiato.-
Lucy arrossì fino alla punta delle orecchie, diventando del colore dei capelli di Ron. Lei e Draco non avevano certo quelle intenzioni, ma sentirlo dire da Blaise le fece salire un grande imbarazzo. Il sorriso di Draco si allargò.
-Non vogliamo fare sesso. E ora alza quel culo dal letto e vai via, idiota.-
Blaise ubbidì, sorridendo anche lui. Sulla porta si voltò verso Lucy e le diede un abbraccio.  Lucy ne rimase un po’ sorpresa, ma ricambiò.
-Hey!- urlò Draco.
Blaise si staccò, ridacchiando, poi alzò le mani in segno di resa.
-Volevo solo ringraziarla per averti fatto diventare un po’ meno stronzo quando mi parli.- detto questo, fece un cenno di saluto ad entrambi e uscì dalla stanza, chiudendo la porta dietro di sé. Lucy si sedette sul letto di Draco, mentre lui si passava una mano tra i capelli e sul viso.
-Perché mi fai questo effetto?- le chiese, sedendosi accanto a lei. Lucy gli diede un bacio sulla guancia e appoggiò la testa sulla sua spalla.
-Non lo so… forse perché sono adorabile?-
Draco ridacchiò. Sentire la sua risata la prima volta era stato un choc per la Valorosa, ma ormai era diventata una piacevole abitudine.
-Draco… come faremo?-  Non c’era bisogno di specificare, sapeva che anche Draco aveva pensato alla loro situazione. Lui sospirò.
-Non so… ci ho pensato molto e alla fine, credo che avremo poche soluzioni.-
Lei lo guardò, interessata.
-Potresti aspettare a Londra che io finisca l’anno scolastico, poi io mi trasferirò nel mondo babbano se sarà necessario per starti accanto.-
-Lo faresti davvero per me? Tu odi i babbani.-
Lui le accarezzò i capelli.
-Qualcuno mi ha fatto cambiare idea.-
-E come faccio ad essere sicura che non riprenderai le tue solite abitudini?-
-Oh, andiamo, mi credi così idiota?-
-Forse.-
-Allora, potresti chiedere a Blaise di tenermi d’occhio. Praticamente lui ti adora, quindi non si farà problemi a dirti la verità.-
-Potrebbe andare… la seconda ipotesi era che io stessi qui per il resto dell’anno?-
Draco annuì.
-Sì. E poi dopo la scuola saremmo andati a vivere a Londra.-
-Piacerebbe anche a me moltissimo. Credimi, vorrei davvero che questa opzione potesse essere valida, ma purtroppo dopo il mio ritorno da Narnia i miei poteri se ne sono andati.-
-Non importa. La McGranitt ti farà restare. Le ho già parlato io e ha detto che sarebbe onorata di lasciarti frequentare la scuola anche non come alunna. Potresti dare una mano in biblioteca o aiutare Hagrid a tenere sotto controllo le sue strane creature.-
A Lucy si illuminarono gli occhi.
-Ne sei sicuro? Potrei davvero rimanere qui e… stare con te?-
-Sì-
Lucy gli buttò le braccia al collo, facendolo cadere steso sul letto. Draco la strinse a sé e lei si beò di ogni attimo in cui stava stretta a lui. Si staccò e si sdraiò accanto a cui, accoccolandosi sul suo petto.
-Solo per curiosità, ci sarebbe stata qualceh altra opzione?-
Draco finse di non sentire e continuò a guardare il soffitto. Lucy gli diede una spintarella alla spalla e lui si voltò, puntando gli occhi in quelli di lei. A Lucy quasi mancò il fiato, come qualunque altra volta quando lui la guardava così, e dovette praticamente costringersi a pensare razionalmente.
-La terza opzione sul nostro futuro. Ne avevi un'altra, non è così?-
-Niente di che…-
-Draco.- disse duramente.
-Ti avrei lasciata.-
Lucy spalancò gli occhi, sorpresa.
-Mi avresti lasciata?-
-Lucy…-
-Mi avresti lasciata?! Stai scherzando spero.-
-Ascolta, credevo che magari ti avrebbe fatto soffrire di meno la lontananza se avessi creduto che io fossi uno stronzo. Avevo anche pensato di obliviarti nel caso tu ci fossi davvero rimasta male. Fidati, era solo per non farti soffrire… scusami.- le sussurrò, abbassando gli occhi.
Lucy aveva le lacrime agli occhi.
-Davvero?-
-Davvero. Io ti amo, Lucy. Se ti avessi lasciata sarebbe stato solo per te. Per il tuo bene.-
-E perché non lo hai fatto?-
Draco sorrise, imbarazzato.
-Non ne ho avuto il coraggio alla fine.-
-Grazie al cielo sei un fifone.- lo sfotté lei.
-Hey, io ti ho salvato la vita.-
-Hai ragione, un po’ di fegato ce l’hai.-
Draco le prese il viso tra le mani e le diede un bacio sulle labbra, dolcissimo e Lucy sorrise istintivamente.
-E questo per che cos’era?-
-Nulla. Non posso semplicemente darti un bacio?-
-Ti picchierei se non mi baciassi ogni tanto.-
-Allora è meglio se non rischio…- le soffiò sulle labbra, prima di baciarla di nuovo.
In quel momento si aprì la porta e Blaise fece la sua entrata.
-Oddio, amico. Non credevo che sareste veramente andati a letto insieme.-
Draco si staccò di colpo da Lucy e lanciò un cuscino in direzione del compagno.
-Esci di qui!-
-Ma ho dimenticato il mio fumetto.- si lamentò.
-Fattene una ragione. Fuori!-
Blaise sbuffò e se ne andò di nuovo. Draco prese la sua bacchetta e lanciò un incantesimo per bloccare la porta.
-Allora, dove ero rimasto…- disse lui, avvicinandosi di nuovo al viso della ragazza. Lucy lo bloccò con una mano.
-Oh, no. Non credere di baciarmi dopo che hai trattato così Blaise!-
-Dai, se lo meritava. Sapeva che ci avrebbe trovato in una situazione imbarazzante. Lo ha fatto di proposito!-
-Hai il cervello bacato.-
-E lui no?-
-Ma povero Blaise! Non vedo perché lui si faccia ancora trattare così da te.-
-Da come ne parli sembra che lui ti piaccia più di me.-
Draco si stava arrabbiando. Lucy lo notò e immediatamente fece marcia indietro.
-Mi dispiace. Blaise non mi piace affatto, e di certo non più di te. È solo che non mi piace vedere le persone essere trattate male.- sussurrò, abbassando la testa.
Draco le mise un braccio intorno alle spalle e la costrinse a guardarlo negli occhi.
-Il fatto è che sono cresciuto così, lo sai. Come se tutti fossero inferiori a me e io avessi il diritto di comandare. Solo da poco sto imparando da i miei errori, ma le vecchie abitudini si fanno sentire.-
Rimasero per un po’ in silenzio, quando Lucy improvvisamente lo ruppe, con un imbarazzante brontolio di stomaco. Draco rise, mentre Lucy diventava rossa.
-Hai leggermente fame?- disse lui, ancora tra le risate.
-Ho saltato la colazione oggi. Andiamo a mangiare?-
Lui si sollevò dal letto e le porse una mano per aiutarla ad alzarsi. Ma appena lei l’afferrò lui la strattonò verso di sé, facendo aderire i loro corpi. Lucy posò gli occhi in quelli argentei di lui e fece un timido sorriso. Draco le si avvicinò ancora di più, fino a far sfiorare le loro labbra.
-Ti amo, Pevensie.- sussurrò sulle labbra della ragazza.
-Ti amo Malfoy.-



















-Angolo Autrice-

eccomi qua! In (super) ritardo come al solito, ma alla fine sono riuscita a pubblicare questo capitolo. Cosa ne pensate? Non sono cucciolosissimi questi due? Aww...
Come avrete sicuramente capito, questo è l'ultimo capitolo di "Not A Normal Love" e io ne sono molto dispiaciuta. Mi ero affezionata a questa storia e concluderla mi fa piangere il cuore. 
Cosa farò ora che la mia long-fic è finita? Ne scriverò un'altra. ci sto già lavorando su, e sarà diversa da tutte quelle che ho scritto finora, sarà una storia originale.
Spero che Not A Normal Love vi sia piaciuta e che mi continuerete a seguire.
Che dire, ringrazio tutti i miei amatissimi lettori e coloro che hanno lasciato delle recensioni nei vari capitoli. Mi apetto di sentire le vostre opinionii anche in questo epilogo!
Baci,
Alice1999

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