Un amore inaspettato

di Annaira998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo tre ***
Capitolo 4: *** capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** capitolo sei ***
Capitolo 7: *** capitolo otto ***
Capitolo 8: *** capitolo sette ***
Capitolo 9: *** capitolo nove ***
Capitolo 10: *** capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** capitolo undici ***
Capitolo 12: *** capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** capitolo sedici ***
Capitolo 17: *** capitolo diciassette ***
Capitolo 18: *** capitolo diciotto ***
Capitolo 19: *** capitolo diciannove ***
Capitolo 20: *** capitolo venti ***
Capitolo 21: *** capitolo ventuno ***
Capitolo 22: *** capitolo ventidue ***
Capitolo 23: *** AVVISO ***
Capitolo 24: *** capitolo ventitrè ***
Capitolo 25: *** capitolo ventiquattro ***
Capitolo 26: *** capitolo venticinque ***



Capitolo 1
*** capitolo uno ***


Ciao a tutti, sono Arianna Hood , sorella di Calum Hood, componente della band.. ma cosa lo dico a fare? Tanto lo sapete. Ho diciassette anni, sono abbastanza alta, occhi marroni scuro, capelli lunghi e ricci, fisico per niente perfetto. Mi reputo una ragazza semplice, timida e disponibile per tutti. Mi sto per trasferire a Los Angeles da mio fratello, aspetto questo momento da molto tempo. Non lo vedo da quasi sei mesi, la mia scuola e il suo lavoro non ce lo permettono. Mi manca tantissimo e non vedo l’ora di passare del tempo con lui.
In questo momento sono sull’aereo con le cuffie nelle orecchie, a tutto volume Midnight Memories. Passa una hostess e togliendomi una cuffia, mi comunica che l’aereo sta per atterrare: finalmente sono a Los Angeles. Mentre aspetto la mia valigia chiamo i miei genitori dicendogli che il volo è andato bene e che sono viva. All’ aeroporto sono venuti a prendermi mio fratello e i suoi amici. Lo cerco tra la folla e quando il mio sguardo incrocia il suo, lascio la valigia e inizio a correre. Non mi interessa se la gente che ho attorno pensa che sono pazza, l’unica cosa che voglio e abbracciare mio fratello.
Che abbia inizio la mia nuova vita.





HOLAAA 
questa è la mia prima storia. Come avrete capito io amo sia i 5SOS sia gli One Direction. 
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate. 
baci. 

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


Siamo in macchina, ho il cuore a mille. Ashton mi ha parlato della casa e da come l’ha descritta, deve essere magnifica e grandissima. Calum ferma la macchina e io rimango a bocca aperta.
“Voi state scherzando, davvero questa è casa vostra??” so già la risposta ma ho bisogno di sentirlo da loro per crederci.
“già e da adesso ci abiterai anche tu!” dice Michael contento.
“dai entriamo sorellina, così ti mostriamo la casa” aggiunge Calum uscendo dalla macchina. Tutti lo seguiamo mentre Ashton prende la mia grossa e pesante valigia dal portabagagli.
La casa è davvero stupenda: due piani, cucina luminosa, soggiorno molto grande con un televisore altrettanto grande (penso sia quaranta pollici) e al centro un divano beige che pare sia tanto comodo.  Al piano di sopra ci sono le camere e i bagni. La mia camera non è grandissima ma per me va bene così, mentre al contrario dei ragazzi, io avrò un bagno tutto per me. Dicono che noi femmine ci mettiamo troppo tempo per prepararci e nessuno voleva dividere il bagno con me. Sono proprio idioti. Intorno alla casa hanno un grande giardino e, per non far mancare niente, una grande piscina con trampolino.
 
Ashton mi ha portato la valigia in camera e io inizio a sistemare i miei vestiti. Mentre sono concentrata a piegare bene le mie magliette, bussano alla porta.
“Avanti” mi giro per vedere chi è.
“Ehi! Disturbo??” chiede Luke entrando e sedendosi sul letto.
“No. Anzi, fammi compagnia”
“Allora, ti piace la casa??” mi chiede timido
“Sii, è bellissima. Non pensavo fosse così grande” mi giro per guardarlo.
Mi è sempre piaciuto Luke, fin dalla prima volta che lo vidi. Occhi chiari, capelli biondi, fossette, per non parlare del percing al labbro che gli dona tantissimo. Un principe azzurro che tutte le ragazze cercano e aspettano. Rimango incantata dalla sua bellezza e ritorno in me solo quando Ashton entra in camera mia.
“Ehi voi due. Venite a fare merenda? Abbiamo comprato la pizza.” Ci informa tutto eccitato.
“arriviamo subito” gli risponde Luke. Ashton annuisce e se ne va, lasciandoci di nuovo da soli.
“Arianna è tutto ok? Ti sei imbambolata..” mi chiede Luke avvicinandosi
“Sisi, tutto ok. Finisco di piegare queste maglie e scendo giù. Tu vai pure a mangiare” rispondo timida e quasi a bassa voce.
“Va bene. Metto da parte un pezzo di pizza per te” sorride,  mi da un bacio sulla guancia e scende in cucina, lasciandomi da sola.
Senza neanche pensarci poggio la mia mano sinistra nel punto in cui le labbra di Luke hanno toccato la mia pelle.
Sono appena arrivata, non può piacermi di già.   HOLAAAAA eccomi con il secondo capitolo :) come avrete notato sono abbastanza corti ma più avanti diventeranno sempre più lunghi. fatemi sapere cosa ne pensate di questo inizio, se ci sono imperfezioni o se c'è qualcosa che non vi piace. baci

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Capitolo 3
*** capitolo tre ***


Sono quasi le 18:00 e abbiamo deciso di fare un bagno in piscina. Sono in camera mia che mi sto mettendo il costume bianco con i fiori azzurri, il mio preferito. È una cosa bellissima avere una piscina in casa, possiamo fare il bagno quando vogliamo e come vogliamo, senza dare retta a qualcuno. Mentre sono immersa nei miei pensieri, Calum entra in camera mia facendomi spaventare.
“Sorellinaa” urla mio fratello
“Calum, cazzo! Mi hai fatto prendere un colpo!” dico mettendomi una mano sul cuore.
“Scusa non volevo” ride, poi continua “ ero venuto solo per dirti che mi sei mancata tanto e che sono molto felice che tu adesso sia qui” mi abbraccia.
“Oooh. Anche io sono molto contenta di essere qui e mi sei mancato tanto anche tu” mi stringo forte a lui.
“Ok, basta tenerezza. Pronta per il bagno??” si stacca sorridendomi.
“Certo andiamo”
In acqua c’è solo Ashton, Michael è seduto su uno sdraio intento a fare qualcosa con il telefono e Luke non c’è ancora.
Calum si siede sul bordo piscina mentre io immergo un piede in acqua per sentire la temperatura. Calda. Cosa c’è di più bello che fare un bagno nell’acqua calda??.
Giusto mentre mi sto per sedere vicino mio fratello, vengo spinta da Michael. Dopo pochi secondi sott’acqua torno in superficie mentre tutti ridono.
“non c’è niente da ridere e  tu, Michael Clifford, sei nei guai” lo indico minacciandolo ma il risultato è solo una risata ancora più forte.
Intanto arriva Luke che non sapendo quello che è successo, ci guarda con una faccia da punto interrogativo.
“Amico non è successo niente” dice Michael dando una pacca sulla spalla.
“Non è successo niente?? Mi hai spinta in acqua e non sono riuscita a tapparmi il naso! Per colpa tua ho bevuto un litro d’acqua” cerco di fare l’arrabbiata ma non ci riesco. È impossibile farlo con loro.
Michael e Luke si tuffano e tutti insieme scherziamo.
 
È più o meno ora di cena. I ragazzi si stanno facendo una doccia, io invece ho già finito. È poi siamo noi femmine a metterci tanto. Dopo aver messo una maglia lunga rosa, scendo in cucina e inizio a preparare la cena: spaghetti con sugo e tonno. Mentre metto il sugo in una pentola, Calum entra guardandomi male.
“Non pensi sia troppo corta questa maglia per stare in casa con quattro ragazzi?”
“Geloso il mio fratellone? E comunque non è corta” puntualizzo.
“Si, adesso vai a cambiarti. Continuo io a cucinare” mi toglie il mestolo dalla mano e dandomi una culata mi sposta. Alla fine decido di mettermi un leggins nero.
 
I ragazzi hanno deciso di cenare fuori. Io sto apparecchiando con l’aiuto di Ashton, Calum si è impossessato della cucina e non fa avvicinare nessuno ai suoi fornelli mentre Michael e Luke sono seduti al divano che giocano alla play station.
Una volta tutto pronto, Calum appoggia la pentola con la pasta condita al centro del tavolo e tutti ci sediamo ai nostri posti.
“Ma è buonissima questa pasta” commenta Ashton con il boccone ancora in bocca.
“E lo so, sono il migliore” si vanta Calum.
“Il mio fratellone sempre modesto” gli faccio una linguaccia.
“Voglio fare un brindisi: all’arrivo di Arianna!” dice Luke alzando il suo bicchiere.
“all’arrivo di Arianna!” dico tutti insieme.
 
Sparecchiata la tavola, decidiamo di rimanere fuori a chiacchierare.
Verso le 23:00 ho gli occhi che non voglio rimanere aperti, quindi saluto tutti con un bacio sulla guancia e mi dirigo verso camera mia, nel mondo dei sogni.
 
 
 
 
 
HOLAAAA
Ecco il terzo capitolooo :) cosa ve ne pare?? Io mi sono divertita molto a scriverlo. Fatemi sapere cosa ne pensate per adesso della storia.
Baci. 

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Capitolo 4
*** capitolo quattro ***


Sono quasi le dieci del mattino. Dopo essermi stiracchiata per bene, scendo dal letto, vado in bagno e poi in cucina dove trovo tutti seduti al tavolo a fare colazione.
“Buon giorno” dico con la voce impastata ancora dal sonno.
“Buon giorno” quasi urlano in coro.
“Dormito bene nel tuo nuovo letto?” mi chiede Calum.
“Si, è molto comodo. Cosa facciamo oggi di bello?” chiedo prendendo la mia solita tazzona di caffè e sedendomi al mio posto.
“Non lo so. Cosa vuoi fare tu?” mi domanda Ashton.
“Potreste farmi visitare Los Angeles” rispondo emozionata. Non sono mai stata in questa città e voglio vedere perché e così amata dalla gente.
“Bella idea sorellina! Che ne dite di prepararci adesso e mangiare fuori??” ci guarda tutti aspettando una risposta.
“Perfetto” commento io mentre mordo la mia brioche alla marmellata.
Finita la mia colazione, ritorno in camera mia per vestirmi. Decido di mettermi un camicia senza maniche azzurra, un pantaloncino blu e le mie amate converse. Un trucco molto semplice e sono pronta per una lunga giornata.
Scendo in soggiorno e trovo tutti già pronti che mi aspettano.
“Pronta bella signorina per una gira turistica??” mi chiede Ashton facendo lo scemo.
“Prontissimaa!” urlo entusiasta.
Entriamo tutti in macchina con Michael alla guida e partiamo.
Prima meta: Hollywood.
Anche se da lontano, riesco a vedere dal finestrino la scritta in bianco e rimano a bocca aperta.
 In questo momento ho mille emozioni dentro. Non avrei mai pensato di venire ad abitare a Los Angeles e di visitare Hollywood.
Ho sempre amato film americani e cartoni della Disney fin da bambina e sapere che fra poco visiterò dove li hanno registrati mi entusiasma un casino. Non penso di essere mai stata così tanto felice come adesso. Non mi è mancato mai nulla e dove abitavo prima mi piaceva molto, ma adesso che mi sono trasferita, anche se solo da un giorno, ho la sensazione che qui sarò felice, che la mia vita sarà migliore.
Dopo asserci fermati per quasi mezz’ora vicino alla grande scritta e aver fatto foto da tutte le inquadrature, la prossima meta è il Grauman’s Chinese Theatrer. Le ho sempre viste in televisione o dal computer ma vedere tutte quelle impronte di personaggi famosi dal vivo, fa tutto un’ altro effetto. Faccio le foto di tutte le impronte che conosco mentre i ragazzi si fermano a fare autografi alle loro fans.
 Terza meta: Hollywood Walk of Fame. Il famoso marciapiede costellato da oltre 2000 stelle con I nomi delle celebrità. Rimango incantata nel vedere le stelle con i nomi di Christina Aguilera e Britney Spears .
 
Essendosi fatta ora di pranzo e non volendo più sentire Michael lamentarsi di avere fame, decidiamo di fare una pausa e mangiare al MC Donals.
 
Ripartiamo per la nostra gita turistica. La nostra meta successiva è Walt Disney Studios. È come entrare in un mondo magico, una cosa spettacolare tanto da non voler andare via.
Tra chiacchiere, risate e visite a posti bellissimi, la stanchezza ci fa capire che è ora di tornare a casa.
 
Dopo una doccia rinfrescante e una buona cena preparata da Luke, ci sediamo sul divano per guardare un film.
“Ohh c’è il mio programma preferito!” urla tutto contento Ashton.
“Ma cambia. È brutto questo programma” commenta Calum.
“ehi tu!” indica mio fratello “ non offendere! Io lo voglio vedere” si lamenta come un bambino piccolo.
“Ma perché non facciamo scegliere ad Arianna?” si intromette Luke.
“Ecco scegli tu sorellina. Tutto tranne questo” quasi mi supplica.
“Mi fate morire voi!” dico ridendo. Ashton mi passa il telecomando e io inizio a fare zapping. Trovo un film molto interessante e che non avevo mai visto ma la troppa stanchezza mi porta nel mio mondo dei sogni.
 
 
 
 
 
HOLAAAA
Ecco il quarto capitolo. Ovviamente non potevo scrivere tutto quello che c’è a Los Angeles in un capitolo. Gli altri posti si vedranno più avanti. Fatemi sapere se vi piace. Ci conto :)
Baci.

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Capitolo 5
*** capitolo cinque ***


La luce entra dalle fessure delle tapparelle e mi colpisce giusto negli occhi. Non sopportandola, mi alzo e vado a fare colazione. In cucina ci sono già i ragazzi, tutti vestiti e profumati. Li osservo, uno alla volta: il mio fratellone indossa una camicia grigia e i jeans, Michael un maglia gialla con giacca e pantaloni neri, Ashton maglia bianca e jeans blu scuro, Luke camicia azzurra e pantaloni neri. Non li ho mai visti così eleganti. Mio fratello neanche alle cerimonie più importanti si veste così.
“E dove andate così belli??”
“Oggi siamo impegnati con il lavoro. Abbiamo delle interviste” dalla voce sembra un po’ triste Luke.
“Quindi starò a casa da sola tutto il giorno?” faccio il musino.
“Mi dispiace sorellina ma abbiamo già rimandato troppe volte. Dobbiamo per forza” si alza dalla sedia e mi viene incontro per abbracciami.
“E per che ora pensate di tornare?”
“torneremo sul tardo pomeriggio” mi informa Luke.
“Se hai bisogno di qualcosa chiamaci, ok?” mi chiede Calum e io annuisco.
Una volta andati via, faccio colazione, poi metto tutta le cose sporche dentro la lavastoviglie e l’attacco.
Decido di fare una doccia. In qualche modo dovrò passare questa lunga giornata da sola.
Dopo esserci stata quasi mezz’ora, esco. Torno in camera mia e dopo essermi infilata l’intimo e una maglia lunga, inizio a pulire casa.
Abitare con quattro ragazzi non è per niente facile. Sono tutti disordinati, lasciano le loro cose in giro per la casa. Raccatto tutti i vestiti sporchi e attacco la lavatrice.
Tra pulizie, musica a tutto volume e qualche balletto con il mocio, si fa ora di pranzo. Mi preparo un panino con il prosciutto e nel frattempo guardo la televisione.
 
Dopo aver finito di vedere Beautiful avevo intenzione di fare i compiti estivi ma la voglia è andata a farsi un tuffo in piscina, quindi salgo in camera mia per scegliere un dvd.
Nel vedere il titolo HIGH SCHOOL MUSICAL, mi si illuminano gli occhi. Io amo nel vero senso della parola questo film, ma soprattutto il protagonista. Nella vecchia casa avevo i poster di Zac Efron attaccati per la camera.
Prima di far iniziare il film, mi preparo una ciotola di poc corn.
Metto il dvd nel lettore e mi sdraio sul divano con affianco la ciotola, pronta per una bellissima visione.
 
Il film è finito e come sempre ho ballato l’ultima canzone. A furia di vederli ho imparato le coreografie. Mentre salgo le scale per rimettere il film a posto e prendere il seguito, sento la porta dell’ingresso aprirsi.
Mi precipito al piano di sotto per poi buttarmi addosso a mio fratello.
“siete tornati finalmente!” mi stringo forte a Calum .
“si è siamo molto stanchi” commenta Ashton mentre si lancia sul divano comodo.
 Vanno tutti a togliersi i vestiti eleganti e poco dopo scendono, chi con la tuta, chi con bermuda.
“Posso guardare un po’ di tv con te? Mi chiede Luke sedendosi sul divano vicino a me. Falla faccia sembra molto stanco.
“certo” gli faccio uno dei miei sorrisi migliori.
In pochi minuti Luke ha la testa appoggiata sulle mie gambe che dorme. Sembra un angelo, è così tenero. Mentre lo osservo dormire, Michael spunta da dietro il divano facendomi spaventare e facendo svegliare Luke.
“Ma sei impazzito? Mi hai fatto prendere un colpo!” dice quest’ultimo mettendosi una mano sul cuore.
“è stato stupendo” dice ridendo “vi dovevo riprendere” continua a ridere.
La sua risata è così contagiosa che io e Luke non resistiamo a unirci a lui.
 
Dopo una buona cena preparata, decido di farmi venire la voglia per fare i compiti di Matematica. Sono sempre andata abbastanza bene a scuola. In tutte le materie almeno al sette ci arrivavo, tranne matematica. Se prendevo un cinque facevo i salti di gioia.
Dopo aver sbuffato una decina di volte perché le espressioni a due piani non mi vengono, Luke si avvicina a me.
“ehi. Ti vedo in difficoltà. Qualcosa non va??” mi chiede sedendosi vicino a me.
“si, la matematica. Non mi vengono gli esercizi” Commento triste.
“se vuoi ti posso aiutare. Me la cavo abbastanza bene” Mi sorride.
“si per favore. Non mi vengono quest.” Dico girandogli il quaderno in modo che possa vedere.
 
Luke è davvero bravo con la matematica. Mi ha corretto le espressioni e mi ha spiegato cosa ho sbagliato. Molto meglio lui che la mia professoressa.
“grazie mille per l’aiuto” Gli sorrido.
“figurati piccola. Se hai ancora bisogno chiedi pure” Sistema la sedia sotto il tavolo e va in soggiorno.
Mi ha chiamato piccola, è un buon inizio.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAA
Il quinto capitolo è arrivatooo. Pubblico così velocemente perché ho già i capitoli pronti. Cosa ve ne pare? Nei prossimi capitoli finalmente la storia fra Arianna e Luke  si approfondirà. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Baci.
  
  

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Capitolo 6
*** capitolo sei ***


Sono passati più o meno quindici giorni da quando mi sono trasferita. In questi giorni ho conosciuto meglio i ragazzi e mi sono avvicinata tantissimo a loro, soprattutto a Luke. Abbiamo passato molto tempo insieme.
 
 
Stavo per entrare in camera mia quando sento una voce stupenda provenire dalla camera affianco alla mia, Luke.
Senza pensarci mi avvicino lentamente alla porta per sentire meglio questo suono splendido, suono che entra nelle mie orecchie e finisce nello stomaco, facendo danzare le farfalle che lui mi provoca.
La porta è socchiusa e posso vederlo seduto in mezzo all’letto con la chitarra, un quaderno davanti e una penna dietro all’orecchio.
“You look so perfect so perfect standing there in my American Apparel underwear and I know now that I’m so down” canta con il sottofondo della chitarra. La sua voce dal vivo è ancora più dolce e profonda. Non li ho mai sentiti cantare in live, ma mi piacerebbe tanto.
Mentre mi giro per tornare in camera mia sbatto contro il comodino che c’è tra le due porte, facendo cadere un vaso che una volta arrivato a terra, fa un grandissimo rumore. Luke sentendo casino esce dalla camera, trovandomi davanti al vaso ormai inesistente.
“Ari che succede? Come hai fatto a farlo cadere?”
“Scusami! Stavo per entrare in camera mia quando ti ho sentito cantare e mi sono avvicinata alla tua porta per ascoltarti e mentre me ne stavo per andare ho sbattuto contro il comodino. Sono proprio una casinista!” gli rispondo triste e velocemente.
“Tranquilla piccola. Non è successo niente. E poi quel vaso non piaceva a nessuno” cerca di farmi ridere e ci riesce.
“è una canzone nuova quella che stavi cantando?” chiedo con voce bassa. Non voglio passare per la ragazza ficcanasa.
“Si. Vieni che te la faccio sentire” mi prende per mano e mi porta in camera sua, chiudendo la porta.
Si risiede nello stesso posto dove era prima e io vicino a lui. Inizia a cantare la canzone e come pensavo, è bellissima.
“La tua macchia di rossetto è un’opera d’arte. Ho il tuo nome tatuato dentro ad un cuore trafitto da una freccia”
“Wow è davvero stupenda” gli dico sorridendogli.
“Lo pensi davvero?. Non sono molto sicuro sul testo.” Guarda in suo quaderno.
 “No, credimi. È perfetta. Non devi cambiare proprio nulla” e lo penso davvero.
“Grazie” commenta soltanto ma dai suoi occhi posso capire che è contento di quello che gli ho appena detto.
Tra di noi si crea un silenzio, silenzio che però viene interrotto da un complimento che non mi aspettavo.
“Sei bellissima” mi dice guardandomi negli occhi e mettendomi un ricciolo ribelle dietro l’orecchio.
Non so cosa rispondergli. Lo guardo soltanto, sorridendo come una scema.
Luke inizia ad avvicinarsi.
 Siamo a pochi centimetri di distanza e posso sentire il suo respiro sulla mia pelle. Giusto mentre sta per premere le sue labbra sulle mie, la porta si apre, facendo tornare immediatamente Luke al suo posto.
“Ho interrotto qualcosa?” chiede Ashton cercando di non ridere. Ha di sicuro capito cosa sarebbe successo se lui non avesse aperto quella porta.
“No niente. Cosa vuoi?” Luke sembra infastidito dall’arrivo di Ashton. “Calum mi ha mandato per chiamare Arianna. È al telefono con i vostri genitori e voleva sapere se ci vuoi parlare” mi fa sapere.
Mi si illuminano gli occhi al suono di quella parola.
Mi trovo benissimo con i ragazzi ma mi mancano tanto i miei genitori. Anche se a casa non c’erano quasi mai causa lavoro, ho sempre avuto un buon rapporto con loro e non voglio che la lontananza lo faccia cambiare.
 Scendo dal letto e corro al piano di sotto, rubo il telefono a Calum e torno di sopra per chiudermi in camera mia. Ho bisogno di parlare un po’ con loro e raccontare a mia madre quello che provo per Luke.
 
Dopo quasi un ora di conversazione, dove mezz’ora sono solo raccomandazioni, scendo in cucina per cenare. Trovo i ragazzi già seduti che mangiano.
“Ma bravi! Non mi aspettate neanche per mangiare!”
“Certo, avevamo fame. Poi tu eri al telefono con mamma, siete capaci di parlare anche per tre ore di seguito” sempre esagerato mio fratello.
Prendo la pasta rimasta nella pentola e mi siedo al mio solito posto.
Durante la cena ripenso a quando abitavo ancora a Londra. Mi mancano le mie amiche. Passavo intere giornate con loro. Tra chiacchiere, gossip e unghie il tempo volava velocemente. Qui a Los Angeles le giornate le passo o con i ragazzi o da sola e, soprattutto quando sono sola, il tempo passa come una lumaca che corre. La sera uscivo quasi sempre. O in discoteca o al parco, non rimanevo mai a casa. Qui invece da quando mi sono trasferita, non sono mai uscita di sera. Sarà anche che non conosco ancora bene la città, ma se non esco adesso che ho diciassette anni, quando allora?
Dopo questa riflessione sui vantaggi e svantaggi nell’essermi trasferita, ritorno alla realtà.
I ragazzi stanno parlando di musica e impegni vari che hanno, argomento che non mi interessa al momento. Metto il mio piatto vuoto dentro il lavandino e vado in soggiorno per guardare cosa c’è in tv. Per adesso niente di interessante. Vado in camera mia per prendere il portatile e ritorno sul divano. Apro facebook per leggere nuove notizie, poi la mia e-mail per vedere se qualcuno mi ha scritto. 
I ragazzi mi raggiungono sul divano mentre io spengo il portatile. Per la prima volta riusciamo a decidere un film da vedere senza dover litigare. Non sono mai d’accordo questi ragazzi.
 
Verso la fine del film mi giro verso Luke e noto che lui mi stava guardando. La chiacchierata con i miei genitori mi ha fatto dimenticare quello che era successo con lui poche ore prima: mi stava per baciare. Con questo pensiero finisco di vedere il film, do a tutti la buonanotte e mi chiudo nella mia camera.
 
 
 
 
 
HOLAAAAA
Anche il capitolo sei è arrivatooo
Finalmente è successo qualcosa fra Arianna e Luke anche se Ashton li ha interrotti. Cosa succederà nel prossimo capitolo??
Fatemi sapere se vi piace la storia lasciando una recensione.
Baci. 

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Capitolo 7
*** capitolo otto ***


Finito il mio piatto di pasta al tonno, corro in camera mia per prepararmi.
Come sempre non so cosa mettermi e dopo circa dieci minuti davanti all’armadio per esaminare i miei vestiti, prendo un pantaloncino di jeans, un top grigio con un coprispalle e le ballerine nere. Mi catapulto in bagno per rinfrescarmi. Un trucco semplice con matita e mascara, capelli sciolti con una pinzetta e sono pronta. Scendo al piano di sotto e trovo Luke seduto sul divano che guarda un programma televisivo. Quando mi nota subito si alza spegnendo la tv. Indossa delle bermuda di jeans, una maglia a maniche corte blu e le sue amate nike grigie.
“Pronta?” mi chiede dopo avermi esaminata per bene.
“si, prendo solo la borsa” controllo di aver messo tutto “Possiamo andare”.
Luke entra in cucina e comunica agli altri ragazzi che stiamo per uscire e che non sa per che ora torneremo. Sento Calum dirgli qualcosa tipo “fai attenzione e non toccarla che finisci male”. Mio fratello è sempre geloso, ma sono contenta per questo. Vuole solo il meglio per me e soprattutto non vuole vedermi soffrire.
Saluto anche io i ragazzi e usciamo di casa.
Da vero gentil uomo mi apre la portiera della macchina poi entra la posto del guidatore.
Nel tragitto si forma un silenzio imbarazzante. Nessuno dei due sa cosa dire, c’è solo la radio che parla a voce bassa.
Trasmettono una delle mie canzoni preferite, YOU & I. inizio a canticchiarla senza farmi sentire ma Luke mi sente comunque e alza il volume.
A metà canzone ci troviamo tutte e due a cantare il ritornello a squarciagola.
“Sei brava  a cantare. Calum non ci aveva detto di questo tuo talento.
“Grazie. È uno dei miei passatempi”
 
Dopo quasi un quarto d’ora di tragitto, arriviamo.
Mi ha portato in un parco, un parco bellissimo. È pieno di luci colorate che rendono l’atmosfera ancora più romantica. Intorno ci sono dei negozi aperti e al centro del parco c’è un grande delfino che sputa acqua. È bellissimo.
“Ti piace?”
“Si. È tutto così magico” mi guardo intorno con la bocca aperta.
Luke mi prende per mano e iniziamo a passeggiare.
Parliamo del più e del meno, della mia vita a Londra e della sua prima di diventare famoso.
Ama il suo lavoro e si vede. Quando ne parla ha gli occhi che luccicano. Mi ha raccontato che voleva fare il cantante fin da quando era piccolo e ancora adesso non ci crede che è riuscito a far avverare il suo sogno. Possono conoscere personaggi e cantanti famosi. Con alcuni sono molto legati, come gli One Direction. Sanno che è il mio gruppo preferito e mi ha promesso che me li farà conoscere. Mi ha anche confessato che è dura fare questo mestiere, non si ha più vita privata. Tutto quello che fanno in poco tempo si espande sul web anche se loro non vorrebbero.
Come non biasimarli: deve essere dura fare una cosa e tutto il mondo lo sa.
“Tu invece cosa mi racconti della tua vita prima di trasferirti?” mi chiede per cambiare discorso.
Gli racconto che quasi tutto il mio tempo libero lo passavo con le mie amiche o con il mio ex fidanzato William. Gli parlo dei miei pigiama party. Avvenivano tutte le sere che i miei genitori non erano a casa e ogni sera facevamo una cosa diversa. Una volta ci siamo ubriacate perché avevamo visto una puntata dei Robinson dove Vanessa faceva un gioco con l’alcool con le sue compagne. Al pensiero di quella notte scoppio a ridere. Mi mancano le mie amiche. Qui non conosco ancora nessuno e io sono abbastanza timida per fare amicizia con la prima che passa.
Ho accennato William ma non voglio rovinare questa serata parlando di lui.
“Ari posso farti una domanda?”
“Certo, dimmi” lo guardo.
“Come mai hai deciso di trasferirti da noi?”
“beh.. sono stata lontana da mio fratello per troppo tempo. Quando i miei genitori mi hanno proposto di venire ad abitare qui a Los Angeles, ho subito accettato e dopo tanti mesi sono di nuovo vicina a Calum” gli sorrido.
“Si vede che sei molto affezionata a lui”
“Si tantissimo. Quando ero piccola dicevo a tutti che era il mio fidanzato” rido al ricordo e anche lui. Mamma la sua risata.
Dopo quasi un’ora di camminata ci fermiamo per prendere un gelato.
“Che gusto vuoi?” mi domanda.
“Nutella e yogurt”
“Due nutella e yogurt” dice Luke alla ragazza dietro il bancone.
Ovviamente li ha pagati lui.
“La prossima volta pago io!” lo avverto.
“Va bene. Me ne farò una ragione”. Ci sediamo in una panchina poco distante dalla gelateria.
“buono questo gelato” gli dico leccando la nutella che cola.
“Già. Non avevo mai preso questi gusti. Mi piacciono”
“Sono i miei preferiti” lo informo.
“Buono a sapersi”. Scende il silenzio, tutti e due siamo intenti a mangiare il gelato senza sporcarci.
Una volta finito, ci sediamo uno di fronte l’altro per parlare.
“Posso fare una cosa che ieri non sono riuscito a portare a termine?”
“beh.. si”.
Lentamente si avvicina e in pochi secondi la sua bocca e appoggiata alla mia. È un bacio semplice a stampo ma per me significa molto. Vuol dire che anche lui prova qualcosa per me, sennò non lo avrebbe mai fatto.
“Scusa” dice staccandosi.
“ehi, non ti devi scusare” gli sorrido e lui pure.
Senza dirmi niente mi bacia di nuovo e io questa volta decido di approfondire. Mi siedo sulle sue ginocchia e chiedo il permesso di entrare nella sua bocca. Sa di gelato, soprattutto di nutella.
“Sai di nutella” gli dico.
“Anche tu” mi accarezza la guancia e mi abbraccia.
 
Dopo quasi mezz’ora di baci e abbracci, ci alziamo dalla panchina per fare un ultimo giro prima i tornare a casa.
Mi prende per mano e ricominciamo con la passeggiata.
Ci fermiamo in un negozio di accessori. Rimango incantata da un braccialetto con il segno dell’infinito pieno di brillantini. 
“Ti piace?” si ferma dietro di me e io annuisco.
Luke va dalla cassiera e lo sento che si informa sul prezzo. Poco dopo torna da me chiedendomi di che colore lo volevo. Senza dire niente prendo quello blu. Luke me lo toglie dalle mani e va alla cassa per pagare.
Una volta usciti dal negozio, lo toglie dalla busta, me lo aggancia e io gli salto addosso ringraziandolo.
 
Siamo in macchina verso casa. Nessuno parla: Luke è attento alla strada, io invece guardo il mio polso pensando a tutta la serata e a quanto è stato dolce.
Finalmente siamo a casa. Le luci sono spente quindi i ragazzi sono già a letto. Luke mi accompagna in camera.
“Mi sono divertito questa sera” mi mette una ciocca di capelli dietro l’orecchio “dovremmo uscire più spesso” sorride.
“si è stata una bella serata”
“Buona notte”
“Buona notte” mi da un bacio a stampo e sparisce in camera sua.
Come farò a dormire dopo questa serata??
 
 
 
 
HOLAAAAAAA
Come state belle?? Ecco il capitolo otto. :)
Finalmente si sono baciatii yeee ahahaha
Spero di non avervi deluso sul loro primo appuntamento. Il parco non esiste, me lo sono immaginata io. Invece la puntata bei Robinson esiste davvero.
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione. :)
Baci.
 
 

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Capitolo 8
*** capitolo sette ***


È da un po’ che sono sdraiata sul letto. Mi è passato il sonno e non so cosa fare. Prendo il telefono e guardo l’ora. Le nove. I ragazzi staranno ancora dormendo. Ieri sono andati a letto tardi. Dopo il film si sono messi a giocare alla play station facendo un baccano enorme. Decido di alzarmi e fare una doccia rilassante. Una volta uscita mi vesto: un leggins nero e una maglia gialla vanno più che bene per stare a casa.
Scendo in cucina, accendo la radio e incomincio a preparare il cafè e tutto l’occorrente per fare colazione. Alla radio passano Wherever you are e io inizio a canticchiarla.
“you, wherever you are. Every night i almost call you just to say it it always will be you”.
Una voce mi fa spaventare. Mi giro e bello come sempre  trovo Luke appoggiato allo stipite della porta con le braccia incrociate che mi guarda.
“wherever you are” finisce la frase.
“Luke, mi hai fatto spaventare. Pensavo dormivate ancora” gli sorrido.
“Scusa non volevo. Gli altri stanno ancora dormendo. Comunque buon giorno” si avvicina e mi da un bacio all’angolo della bocca. Sorrido ma lui non mi vede.
“Buon giorno”
“Come stai?” mi chiede.
“Bene, tu?”
“Ora bene” al pensiero che sono io a farlo stare bene, mi sciolgo come un ghiacciolo sotto al sole,
metto le ultime cose sul tavolo e poi mi siedo davanti a Luke, aspettando che il cafè esca.
“Hai impegni questa sera?”
“Se per impegni non intendi guardare un film con voi, allora no” gli rispondo mangiando una brioche alla marmellata e lui ride.
“mi piacerebbe portarti in un posto”
“Perfetto” gli sorrido.
“Bene. Allora dopo cena usciamo” sorride anche lui. Si vedono le fossette.
In cucina entrano gli altri ragazzi e tutti insieme facciamo colazione.
 
Mentre aspetto l’ora di pranzo, mi guardo HIGH SCHOOL MUSICAL 2, il film che non ero riuscita a vedere. Ashton ha decido di guardarlo con me anche se non ha visto il primo, quindi glielo racconto io.
 
Ho pianto. Ci fosse una volta che guardo questo film senza piangere. Sempre li, nello stesso punto. Gabriella da a Troy la collana che gli ha regalato all’inizio del film e poi la canzone. Quella bellissima canzone che nello stesso tempo è anche tristissima, ma ha ragione. Troy non si doveva comportare così. Ashton mi prende in giro. Dice che ormai sono l’unica che piange per dei film.
“Spero tu stia scherzando. Quelle non possono essere lacrime vere. Non puoi piangere per un film!” si lamenta.
“E cosa ci posso fare se sono sensibile??” gli dico soffiando il naso.
“non ci credo. Non ci credo” e dicendo queste parole va in cucina.
 
Dopo pranzo mi metto a fare i compiti e vicino a me si siede Calum.
“Cos’è questa cosa che esci con Luke questa sera?”
“Mi ha chiesto di uscire e io ho accettato. Non trovo nulla di male”
“c’è qualcosa fra voi due?” non gli rispondo, quindi mi pone di nuovo la domanda. Non voglio dirgli che mi piace. Lo deve sapere ma non adesso.
“No, niente. Perché?”
“Chiedevo. In questi giorni siete un po’ strani.”
“Sarà una coincidenza..” faccio la vaga.
Calum mi da un bacio sulla fronte e va in salotto, io continuo con i miei compiti.
 
Dopo quasi due ore di informatica, scelgo di salvare il mio cervello dal troppo studio.
Salgo in camera mia per mettere il costume. Dopo i compiti ci vuole un bel bagno in piscina.
“Stai andando in piscina?” mi chiedono i ragazzi quando mi vedono scendere dalla scala.
“Si. Venite?” non finisco di dirlo che i ragazzi si precipitano al piano di sopra per cambiarsi.
Dopo pochi minuti indossano il costume e tutti insieme ci tuffiamo.
Michael esce ed entra in casa bagnando tutto il pavimento. Qualcosa mi dice che dopo dovrò lavare. Pochi secondi dopo torna con un pallone.
“Banzaiii!” arla buttandosi a bomba.
Si mettono a giocare a pallavolo ma io non essendo capace, prima nuoto intorno a loro poi esco per prendermi il sole. Infilo le cuffie nelle orecchie, faccio partire I’m a Freak di Enrique Iglesias e addio mondo.
 
Sento qualcuno che mi muove. Faccio finta di niente e mi giro dall’altra parte. Calum mi toglie le cuffie.
“Sorellina svegliati. Sono quasi le sette. Devi andare a farti la doccia”
“si adesso vado” dico aprendo gli occhi e spegnendo la musica “Quanto ho dormito?”
“Quasi due ore”mi informa.
Scendo dallo sdraio e mi chiudo nella doccia.
La tensione inizia a farsi sentire per l’uscita che mi aspetta fra poche ore.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Come state?? Vi faccio tanti auguri di buona Pasqua. :)
Passando al capitolo: ecco il settimooo. Finalmente Luke le ha domandato di uscire. Il prossimo capitolo parlerà solo di questo. :)
Lasciate una recensione per farmi sapere cosa ne pensate.
Baci.
 
 

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Capitolo 9
*** capitolo nove ***


Notte in bianco. Non sono riuscita a chiudere occhio. Le scene della serata percorrevano la mia mente. Sono troppo felice. Non mi aspettavo una serata così movimentata. Spero ce ne siano altre così, se non più belle.
 
Sono le nove e mezza. Scendo dal letto a vado in cucina. Sono tutti svegli che fanno colazione tranne Luke. Forse ieri abbiamo fatto troppo tardi.
Prendo il mio solito tazzone di cafè, la mia brioche alla marmellata e mi siedo al tavolo.
“Allora.. com’è andata al serata?” mi chiede Ashton.
Sono tutti curiosi, lo posso capire dai loro guardi puntati su di me che aspettano una risposta, ma io non gliela do. Non posso raccontare quello che è successo. Per adesso non voglio. Voglio prima vedere se va avanti, non voglio rimanerci male.
“Bene. Ci siamo divertiti” faccio la vaga.
“Non ci racconti niente?” mi chiede mio fratello.
“Cosa vi dovrei dire?”
“Da dove viene quel bracciale?” Michael indica il mio polso.
Lo ho osservato per quasi tutta la notte. Mi piace tantissimo.
“Me lo ha comprato Luke ieri” dico mettendo la tazza nel lavandino e buttando la carta della brioche. Prima che possano dire qualcosa, scappo in camera mia. Mi infilo nella doccia per rinfrescarmi. Una volta finito decido di uscire e andare in centro. Non ho voglia di restare a casa oggi. Mi vesto con un leggins nero, un top viola e le converse. Un po’ di correttore per diminuire le mie grandi occhiaie.
Chiudo i capelli vaporosi in una coda alta e sono pronta. Prendo la borsa con tutto il necessario e scendo di sotto per dire che esco e che torno per pranzo.
Due passi fuori dalla porta e qualcuno mi viene addosso facendomi cadere.
“Scusami tanto!” dice una ragazza “stai bene?” mi chiede porgendomi una mano per alzarmi e io l’accetto.
“Si tutto ok. Stai tranquilla” le dico pulendomi il leggins.
“Ma sei uscita da quella porta?” mi chiede curiosa indicandola.
“Beh.. si, ci abito” le rispondo ovvia.
“Tu abiti con i 5 Seconds Of Summer??” è tutto elettrizzata e io rido.
“Si, sono la sorella di Calum”
“Santo cielooo io amo quei ragazzi” mi informa saltando “che sbadata, non mi sono presentata. Io sono Jennifer” Mi porge la mano.
“Io sono Arianna” le sorrido. La osservo bene:alta e snella, capelli lunghi e lisci castano chiaro, occhi scuri. Proprio una bella ragazza.
“Dove stai andando di bello?”
“In centro per fare un giro. Tu?”
“Anche. Potremmo andare insieme” mi propone e io accetto.
Insieme ci incamminiamo verso la fermata del pullman.
“Non ti ho mai vista da queste parti”
“Mi sono trasferita da poco” le dico.
Durante il tragitto mi parla della sua vita.
Ha la mia stessa età. Ha due fratelli: Marcos di 20 anni e Simon di 12. Ha un buon rapporto con loro anche se litigano spesso. Suo padre è in Italia da quasi un anno per lavoro. Mi ha raccontato che non è mai stato un padre presente e la sua mancanza l’hanno sentita molto, soprattutto i suoi fratelli. Sua mamma è una segretaria ed è una donna molto apprensiva e protettiva. Tutte le volte che Jennifer esce, le fa il terzo grado.
Anche io le racconto un po’ di me. Della mia famiglia, del rapporto con Calum e del perché mi sono trasferita qui.
 
Arrivati, ci catapultiamo da Tiffany, il negozio preferito di Jennifer. Rimaniamo dentro per più di un ora. Entriamo e usciamo da ogni negozio senza comprar niente. Alcuni negozi sono così cari che neanche un politico con un grande stipendio riesce a comprare qualcosa. Alla fine riesce a comprare una maglia lunga nera con il segno della pace bianco, molto carina.
 Quando guardo l’ora, sono già le tredici. Decido di rimanere a pranzo con Jennifer, quindi chiamo mio fratello per avvertirlo.
“Sorellinaa. Per che ora vieni a casa?”
“Non torno per pranzo. Mangio fuori”
“Ma da sola? Vedi di non perderti” 
“Tranquillo. Sono con una ragazza” lo informo così non rimane preoccupato.
“ok. Ti saluta Luke”. Al suono di quel nome il mio cuore perde un battito. Gli dico di salutarmelo e poi attacco.
Decidiamo di mangiare al MC Donals.   
 
Dopo pranzo ricominciamo con lo shopping se così si può dire. Più che altro noi guardiamo.
Entriamo Beverly Center, il centro commerciale a otto piani. Rimango  bocca aperta per la sua bellezza, poi è grandissimo.
Passiamo da tutti i piani e ci mettiamo a guardare anche i negozi per uomo.
In una vetrina trovo un vestito che mi colpisce.
“Che succede?” mi chiede Jennifer quando mi vede imbambolata.
“Guarda quel vestito” glielo indico “mi piace un casino”.
“Entriamo e provalo”.
Prendo la mia taglia e chiedo alla commessa i camerini.
Una volta indossato esco e lo faccio vedere a Jennifer.
“Wow ti sta benissimo” batte le mani.
È un vestito corto a fascia bianco con tanti fiori colorati.
“Dici sul serio?” faccio una giravolta.
“Certo. Lo devi comprare assolutamente” più che consiglio è un obbligo. Annuisco e rientro nel camerino per cambiarmi.
Indossato i miei vestiti vado alla cassa a pagare.
 
Rimaniamo dentro al centro commerciale per quasi tre ore. Jennifer ha provato quasi tutti i paia di scarpe di un negozio. Ho capito che è una fanatica di scarpe alte.
Prima di tornare a casa, ci fermiamo Giant Robot perché jennifer deve comprare un libro sugli angeli caduti.
 
Sono quasi le sei quando torno a casa. Prima di entrare io e Jennifer ci siamo scambiate i numeri di telefono. Chissà, magari ho trovato un’amica.
Appena apro la porta, Calum si alza e mi viene a salutare.
“Alla buon ora sorellina. Tutto il giorno fuori casa.”
“Ho conosciuto una ragazza che abita due case da qui. È una vostra grandissima fan” comunico a mio fratello e agli altri ragazzi.
“Allora poi ce la presenti” mi dice Ashton.
“Certo” saluto tutti e vado in camera mia. Luke mi segue e una volta chiusa la porta, si fionda sulle mie labbra, dandomi un bacio dolcissimo.
“Mi sei mancata oggi” appoggia la sua fronte sulla mia.
“Anche tu” lo bacio di nuovo. Luke nota la busta sul letto.
“Hai comprato qualcosa?”mi chiede staccandosi.
“Si, un vestito” lo prendo e glielo mostro.
“Bello” io annuisco e poi lo appendo.
Dopo alcuni baci scendiamo al piano di sotto per stare con gli altri.
 
Sono in cucina che preparo la cena. I ragazzi sono in giardino che giocano a calcio. Lascio la carne sul fuoco ed esco per guardarli.
“Arianna vuoi giocare?” mi chiede Michael quando mi nota.
“no, non so giocare”
“Impari”
“no ragazzi davvero. Giocate voi” sto per rientrare in casa quando Ashton mi prende in braccio e mi mette in mezzo in campo.
“Tu giochi. Ti insegniamo noi”
“Ho altri scelte?” gli chiedo.
“SI. O giochi o giochi. A te la scelta”. Faccio finta di pensare e poi rispondo “penso che giocherò” i ragazzi scoppiano a ridere.
Mi mettono in porta e mi insegnano a parare. Dopo un po’ Luke sente puzza di bruciato “Non sentite anche voi questa puzza?” ci chiede.
“Si la sento” dice Calum.
“La carne” urlo entrando in casa.
Senza pensarci prendo il manico della padella senza il tovagliolo e mi brucio. Faccio cadere la padella per terra e metto subito la mano bruciata sotto l’acqua fredda. I ragazzi sentendo rumore entrano dentro e trovano me con la mano sotto l’acqua e la padella con la carne ormai bruciata sul pavimento.
“Pizza?” chiede Ashton alzando il suo Iphone. Tutti annuiscono.
“Se non mi facevate giocare, a quest’ora la carne non si sarebbe bruciata. Io non mi sarei bruciata” li informo indicandoli con la mano sana.
“Tutta colpa di Ashton” dice Michael.
“Ma cosa? Non è vero tutti volevamo che lei giocasse” si difende.
“Certo che è vero” sta per ribattere ma io li blocco.
“Non c’è bisogno che litighiate. Ormai è successo. E questa sera pizza!” urlo per sdrammatizzare la situazione.
Calum si mette a pulire il pavimento, Ashton ordina le pizze, Michael non so dov’è finito e Luke è vicino a me che controlla la mia mano.
 
Arrivata la pizza ci sediamo tutti sul divano per mangiarla e intanto guardiamo la tv. Ashton e Michael non hanno ancora fatto pace per il battibecco di prima. Sono proprio dei bambini.
 
Dopo cena sono distrutta: è stata una giornata abbastanza movimentata. Guardando un film appoggio la testa sulla spalla di Calum e finisco nel mondo dei sogni.
 
 
 
 
HOLAAAAAA
Come state?? Ecco il capitolo nove.
Arianna ha stretto amicizia con Jennifer. Vi piace come ragazza?
Lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, mi fa molto piacere leggerle. :)
Baci.

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Capitolo 10
*** capitolo dieci ***


È passata quasi una settimana da quando io e Jennifer ci siamo conosciute.
In questi giorni abbiamo approfondito la nostra amicizia. È una ragazza molto semplice come me, forse è per questo che andiamo così tanto d’accordo. Un giorno abbiamo parlato di ragazzi. È stata fidanzata per due anni con un ragazzo, poi più o meno due mesi fa l’ha lasciata. Mentre me lo raccontava è scoppiata a piangere, ci teneva molto. Io le ho parlato di William ma di Luke no.
Questa sera viene a cenare a casa nostra così i ragazzi la conoscono. Porterà anche suo fratello Marcos.
 
Verso le dieci e trenta mi alzo e vado in cucina per fare colazione. Trovo Calum che prepara il cafè mentre i ragazzi sono seduti al tavolo che aspettano. Saluto tutti con un bacio sulla guancia e gli ricordo che questa sera abbiamo ospiti. Apro il frigo per vedere cosa potrei fare a cena: quasi vuoto.
“Oggi dobbiamo andare a fare la spesa. Il frigo è vuoto” li informo.
Insieme facciamo colazione poi i ragazzi spariscono non so dove mentre io metto le cose sporche nella lavastoviglie e l’attacco. Mentre salgo in camera mia per cambiarmi trovo vestiti sparsi per terra allora li raccolgo e li metto nella lavatrice. Una doccia veloce e mi vesto con una tuta grigia. Pulisco i bagni e lavo il pavimento di tutta la casa, con alcune urla verso i ragazzi che passano nel bagnato.
Sono in piscina e io dopo aver messo il sugo sul fornello, prendo la macchina fotografica per fare  loro delle foto.
“Arianna vieni a fare un bagno con noi!” urla Ashton quando mi vede appoggiata allo stipite della porta.
“NO! Ho il sugo sul fuoco e non voglio bruciarlo!” gli faccio ricordare quello che era successo con la carne.
“Che fai con quella macchina?” Mi chiede Luke.
“Vi faccio un po’ di foto” gli sorrido. I ragazzi si avvicinano e mi fanno dei sorrisi che vanno da un orecchio all’altro. Sono troppo belli insieme. Scatto due foto poi loro ritornano a giocare, io entro in cucina per girare il sugo.
Mentre taglio le zucchine, sento il cellulare suonare. Mi avvicino per vedere chi è e sullo schermo appare il nome “mamma”.
Sciacquo subito le mani e rispondo.
“Mami!”
“Ciao tesoro. Come stai? E Calum?”
“Tutti bene. tu? Papà?”
“Bene. Ti ho chiamato per dirti che la prossima settimana veniamo a Los Angeles così ci vediamo. Va bene?” non sapendo se i ragazzi hanno impegni, non rispondo e vado in piscina per chiedere. Quando dico a Calum che al telefono c’è mamma, esce subito dalla piscina e mi prende il cellulare.
 
Calum ha detto che va bene. Sono molto felice perché dopo un mese potrò vedere i miei genitori.
Dopo aver pulito la cucina, vado in camera mia per prepararmi per andare a comprare. Con me si è offerto Luke. Farebbe qualsiasi cosa per passare un po’ di tempo con me da soli.
Prima passiamo dalla banca, poi ci tuffiamo nel primo supermercato che troviamo.
“Dobbiamo comprare tante cose?” mi chiede guardando i carrelli e i cestini.
“No. Solo quello che ci serve per questa sera”. Luke prende il cestino e poi unisce la sua mano libera con la mia.
Ci fermiamo al banco dei salumi. Al mio turno prendo tre etti di arrosto di tacchino, tre di prosciutto crudo e tre di mortadella.
Passiamo per il reparto frutta e verdura e poso nel cestino due buste di rucola e un chilo di fragole.
Nel reparto sottoaceti, prendo due barattoli per la pasta fredda.
Passando davanti ai grissini mi fermo.
“Li abbiamo i grissini a casa?”
“Non lo so. Tu prendine un pacco” faccio come mi dice e lo metto nel cestino.
Prendo due confezioni di wurstel. Per ultima cosa passiamo nel reparto dei gelati per comprarne una vaschetta.
Dopo aver controllato di aver preso tutto andiamo alla cassa per pagare.
 
Arrivati a casa metto la spesa apposto e mi preparo un panino alla nutella come merenda. Quando i ragazzi mi vedono lo vogliono anche loro. Sono proprio dei bambini.
 
Dopo aver visto un film, tutti andiamo a prepararci.
Io indosso un vestito a fascia rosa a pois neri e paperine nere. Un trucco molto semplice e chiudo i capelli in una coda alta. Quando scendo trovo Ashton in cucina che prepara la cena, Calum e Michael sono sul divano che giocano alla play station. Prendo l’occorrente per apparecchiare ed esco fuori. Abbiamo deciso di cenare all’aperto visto che fa caldo. Ad aiutarmi viene Luke.
“Perché hai preso sette piatti se siamo in sei?”
“Giusto! Mi sono dimenticata di dirvi che porta suo fratello Marcos”
“Ah.. ok. Ti siedi vicino a me?” mi chiede facendo la faccia da cucciolo.
“Come posso dirti di no davanti a questo faccino?” mi avvicino e gli do un bacio sulla guancia. Ci rimane un po’ male, si aspettava un altro tipo di bacio ma non ho voluto rischiare. I ragazzi ci avrebbero potuto vedere.
 
Sono quasi le venti. Siamo seduti sul divano che aspettiamo gli ospiti che però non arrivano.
Suonano alla porta e quando la apro trovo Jennifer sorridente con un vestito bluette con un fiocco bianco sotto il seno, paperine bianche e i capelli lisci sparsi sulle spalle. È davero bellissima. Dietro trovo Marcos: Molto alto con i capelli ricci. Li faccio entrare e dopo le presentazioni ci sediamo a tavola per cenare. Porto i grissini arrotolati negli affettati e mi siedo vicino Luke.
Ashton porta la pasta fredda e una volta impiattato, mangiamo. Come secondo porta l’arrosto di tacchino sopra un letto di rucola. Per fortuna queste cose piacciono a Jennifer e suo fratello.
Marcos è davvero simpatico. Da quello che ci ha raccontato anche lui faceva parte di una band che poi però si è sciolta. Parlano di musica per quasi tutta la cena mentre io e Jennifer di cibo.
 
Dopo cena rimaniamo a chiacchierare sul dondolo. Abbiamo deciso di fare una pausa prima del dolce. Io sono seduta sul dondolo vicino a Luke e giocherello con una sua mano mentre l’altra sua mano è appoggiata sul mio ginocchio scoperto. Vedo con la coda dell’occhio Jennifer che ci osserva. Si alza dalla sua sedia e si avvicina a me.
“Vieni un attimo? Di devo parlare” dalla voce sembro seria. Annuisco e mi alzo. Luke mi guarda stranito, gli dico che torno subito ed entro in casa seguita da Jennifer.
“Allora? Cos’era quella roba?” mi chiede subito.
“quale roba?”
“Tu che giochi con una sua mano e lui appoggia l’altra sul tuo ginocchio. Che succede?” è troppo curiosa questa ragazza.
Non le ho raccontato niente di me e Luke ma penso che sia arrivata l’ora.
“ok.. io e Luke ci stiamo frequentando” Jennifer urla dalla gioia ma io la azzittisco subito.
“Perché non me lo hai detto?”
“Volevo vedere se andava avanti..” giocherello con le mani.
“E quindi?”
“Beh.. per adesso sta andando bene. è dolcissimo con me. Non so se siamo una coppia ma mi piace” le racconto emozionata.
“Quando è successo il tutto?” ci sediamo sul divano e le parlo della prima uscita.
“Il giorno prima di conoscerci. Siamo usciti dopo cena e ci siamo baciati”
“Oooh. Che bello!” mi abbraccia “ma gli altri lo sanno?”
“Per adesso no . Vogliamo aspettare. Lo sai solo tu al momento” gli dico.
“Sono troppo contenta per te. Vi vedo bene insieme”
“Grazie” le sorrido “prendiamo le fragole”.
Andiamo in cucina e io prendo le coppette e la vaschetta di gelato, Jennifer i cucchiaini e la ciotola di fragole già tagliate.
Usciamo in giardino e Calum riempie le coppette.
 
Tra chiacchiere e risate si fa l’una. Jennifer e Marcos sono andati via e io sistemo casa prima di andare a letto.
Sparecchio il tavolo e carico la lavastoviglie.
Sto morendo di sono quindi saluti tutti tranne Luke, non so dove sia.
Vado in camera mia, mi metto il pigiama e mi infilo sotto il lenzuolo.
Cinque minuti dopo sento la porta aprirsi e qualcuno sedersi sul letto, mi giro per vedere chi è e trovo Luke.
“Scusa non volevo svegliarti”
“Non stavo dormendo”
“Volevo solo darti la buonanotte” mi accarezza una guancia. Gli sorrido ma so che non può vedermi per il buio.
Luke si avvicina e mi bacia. Un bacio bellissimo e dolcissimo.
“Buonanotte” mi dice dandomi un ultimo bacio a stampo.
“Buonanotte”
Luke esce dalla stanza e con lui il mio sonno.
 
 
 
HOLAAAAAAA
Siamo già a dieciii
Adesso Jennifer sa di Arianna e Luke. :) Cosa ne pensate della storia? C’è qualcosa che non vi piace?
Fatemelo sapere lasciando una recensione. Ci conto ;)
Baci.

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Capitolo 11
*** capitolo undici ***


Sono si e no le tre del mattino. Non riesco ad addormentarmi e mi sto annoiando a stare sdraiata a far niente.
Mi alzo per bere un bicchiere d’acqua, chissà magari mi fa un miracolo e mi addormento.
Mentre torno in camera, senza pensarci due volte sorpasso la mia porta e apro quella di Luke. Sento un leggero russare, almeno lui dorme. Mi intrufolo sotto le lenzuola e mi stringo al lui. Un profumo di menta invade le mie narici tanto da farmi andare nel mondo dei sogni.
 
Sento qualcosa, o meglio qualcuno toccarmi la guancia. Mi stiracchio e apro gli occhi. Trovo Luke appoggiato sul lato destro, si tiene la testa con la mano destra mentre con la sinistra mi accarezza la guancia.
“Buon giorno” gli dico con ancora la voce impastata dal sonno.
“Buongiorno” mi sorride “come ci sei finita nel mio letto?”
“Non riuscivo a dormire” mi faccio piccole e gli dico con voce da bambina.
“Perché?”
“Non lo so.. forse ero talmente stanca da non riuscire a prendere sonno. Avevo bisogno di compagnia per addormentarmi e sono venuta da te”
“E il sonno è arrivato stando con me?” io gli annuisco e lui si avvicina per baciarmi.
  Sento la porta aprirsi e chiudersi subito dopo. Ci stacchiamo e la guardiamo.
Pochi secondi si riapre con Ashton dietro.
“Mi sono perso qualcosa?” ci guarda stranito. Io e Luke scoppiamo a ridere,
“Beh.. si. Entra che ti raccontiamo”gli dice Luke. Ashton chiude la porta e si siede a terra davanti a noi aspettando che uno dei due parli “sono a tutte orecchie”. Luke prima mi guarda, poi parla.
“Ok. Io e Arianna ci stiamo frequentando”
Asthon tutto contento si congratula “Ma bravii! Manco venite a dircelo” ride “ comunque state bene insieme. Adesso dobbiamo dirlo agli altri”
“Per adesso preferiamo non dirlo. Vogliamo vedere se funge la cosa..” lo informo giocando con le mie mani. Guardo Luke, lui annuisce e continua al posto mio “ Se non ci avessi visto, non te lo avremmo detto. Sembra brutta la cosa detta così, ma vogliamo solo aspettare”.
“Ma davvero? Che bravi amici che siete. Proprio bravi” dice Ashton e fingendo di essere arrabbiato e se ne va .
Rimaniamo un altro po’ sul letto a coccolarci, poi ci alziamo per fare colazione.
 
Dopo pranzo, lavo le poche cose sporche mentre i ragazzi vanno a prepararsi. Mentre mangiavamo mi hanno detto che nel pomeriggio avrebbero avuto un’intervista, quindi io starò da sola a casa.
Mentre insapono una pentola, il cellulare squilla, Jennifer. Velocemente pulisco le mani dalla schiuma e lo prendo per rispondere.
“Ehi bellissimaa. Come va?” raggiante come sempre.
“Bene, tu?”
“Anche. Che fai oggi?”
“In realtà non lo so. I ragazzi oggi hanno un’intervista quindi starò a casa da sola” mi siedo sul tavolo.
“Visto che sono sola anche io, vengo da te così stiamo insieme e poi usciamo. Va bene?”
“certo. A dopo”
“A dopo baby!” attacco e ritorno a lavare.
Una volta tutto lucido, salgo al piano di sopra. Trovo Luke in bagno intento a mettersi il gel nei capelli.
Indossa un pantalone nero attillato e una camicia a quadri rossa e nera.
“E dove andiamo così belli?” mi appoggio al lo stipite della porta con le braccia incrociate sotto il seno e faccio la finta gelosa.
“Eh.. sapessi” ride “devo farmi bello, magari oggi incontro la ragazza perfetta per me. Devo fare bella figura” cerca di stuzzicarmi.
“Certo, fai bene. Anche io dopo esco e mi devo preparare. Chissà che oggi incontro la mia anima gemella” mi guardo le unghie.
Luke si gira, mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui.
“Oh no . tu non esci da sola, soprattutto se ti fai bella” rido.
“Esco con jennifer. Non voglio stare tutto il pomeriggio a casa da sola”.  Luke mi da un bacio a stampo ma io decido di approfondire chiedendogli il permesso di entrare nella sua bocca. Me lo concede e le nostre lingue iniziano a cercarsi e a rincorrersi. Metto una mano dietro il suo collo per avvicinarlo di più e lui delicatamente mi alza e mi fa sedere sul piano vicino al lavandino.
“Che ne dici se domani andiamo al mare?” mi chiede staccandosi dal bacio più passionale che io abbia mai dato.
“Si!” gli rispondo entusiasta.
“Perfetto. Adesso dobbiamo andare”. Mi da un ultimo bacio a stampo e usciamo dal bagno.
Scendiamo al piano di sotto e trovo gli altri già pronti.
“Finalmente! Che stavate facendo?” ci domanda Calum.
“Emh.. niente. Dai andate che sennò fate tardi” quasi li caccio.
 
Sono quasi le tre e mezza. Jennifer mi aveva detto che sarebbe arrivata per le tre.
Prendo il telefono e inizio ascriverle un messaggio. Poco prima di premere invio, suonano alla porta. Lancio il telefono da qualche parte e corro per aprire.
Trovo jennifer bellissima come sempre.
“Finalmente!”
“Scusami ma mia madre mi ha fatto il terzo grado” dice entrando e buttandosi sul divano.
Mi siedo vicino a lei e le racconto dell’idea che ha avuto Luke.
“Che cosa romantica. Quasi mi sciolgo” scoppio a ridere.
Dopo un po’ di chiacchiere, decidiamo di fare una passeggiata.
“Vado a prendere la borsa”. Dopo aver cercato per quasi dieci minuti il mio telefono che avevo lanciato prima, usciamo.
“Dobbiamo comprare un costume” se ne esce Jennifer durante il tragitto.
“Perché?”
“Come perché? Per domani” mi risponde ovvia.
“Ma io ne ho a casa. Non c’è bisogno”
 
Arrivati da Tiffany, Jennifer mi costringe a entrare in un negozio dove vendono anche costumi. Rimango incantata da uno verde a fascia con un fiocco bianco al centro; il sotto anch’esso verde con la scritta bianca “KISS ME”
“Bello vero?” spunta Jennifer dietro di me.
“Si, è stupendo”
“Provalo”
“Cosa? Io non provo i costumi”
“Questa volta lo provi. Devo vedere se ti sta bene. devi essere bella per Luke” mi fa l’occhiolino e scoppiamo a ridere.
Prendo la mia taglia e mi dirigo verso i camerini.
“Dai muoviti. Non possiamo stare tutto il pomeriggio qui dentro. Anche io voglio comprare qualcosa” si lamenta.
“Ho fatto, ho fatto” sposto la tenda ed esco.
“Ti sta d’incanto. Girati” rimane a bocca aperta. Faccio come mi dice e lei continua “poi questa frase sul sedere è molto accattivante”. La guardo male e lei fa la finta innocente.
Rientro in camerino per indossare i miei abiti e poi vado alla cassa per pagare.
 
Dopo due ore di shopping torniamo a casa. Ci lasciamo con la promessa che le dovrò raccontare della giornata al mare.
Entro a casa e trovo già i ragazzi che stanno preparando cena. Saluto tutti e vado a posare il mio acquisto.
 
Mi sento stanca, quindi dopo mangiato vado in camera mia.
Mi siedo al centro del letto con il portatile davanti e faccio un giro su Facebook.
Qualcuno bussa alla porta.
“Avanti” dico senza guardare chi è. Dal profumo sento che è Luke.
“Incontrata la tua anima gemella?” mi chiede sedendosi vicino a me.
“No. E tu incontrata la tua ragazza perfetta?”
“forse..” lo guardo male e lui ride “no piccola. Non l’ho incontrata”. Gli sorrido e lui si butta sul mio letto abbracciandomi.
Non vedo l’ora arrivi domani per stare una giornata insieme a Luke .
 
 
 
 
 
 
HOLAAAAAA
Il capitolo undici è arrivatoo :)
Purtroppo le vacanze stanno finendo e non so se riuscirò ad aggiornare ogni giorno come faccio adesso.. :(
Potrete immaginare di cosa parlerà il prossimo capitolo.
Lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate, anche voi lettrici silenziose. Mi fa sempre piacere leggere i vostri pareri :)
Baci.

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Capitolo 12
*** capitolo dodici ***


La sveglia suona alle nove sulle note di Best Song Ever. Mi giro dalla parte del comodino per spegnerla e mi alzo dal letto.
Prima di fare colazione, vado in bagno per fare una doccia veloce, mi depilo per essere più presentabile e mi metto il costume.
Indosso il vestito bianco con i fiori colorati che avevo comprato un po’ di giorni fa con Jennifer, ballerine bianche e scendo al piano di sotto.
In cucina trovo Luke che prepara la colazione. Anche lui è già pronto. Indossa un costume a bermuda colorato e una maglia a maniche corte nera.
“Buon giorno” gli do un bacio.
“Buon giorno” poggia il mio tazzone di cafè sul tavolo e io mi siedo mangiando la brioche.
I ragazzi non sono ancora svegli. Non sanno ancora che oggi andiamo al mare e quando si sveglieranno, noi saremmo andati via.
Prendo il block notes vicino al microonde e la penna per lasciare un messaggio, non voglio far stare in pensiero mio fratello.
Luke mi vuole far vedere le spiagge di Los Angeles. Ci vediamo questa sera” e lo attacco al frigo.
Finita la veloce colazione, salgo in camera per preparare la borsa: telo mare, asciugamano, crema solare, occhiali, palla, portafoglio, telefono, fazzoletti e tutto il necessario per stare una giornata fuori casa.
Quando torno al piano di sotto trovo Luke con già in spalla la sua borsa. Mi prende per mano e usciamo di casa.
 
Il tragitto è stato abbastanza lungo ma ne valsa la pena: Malibu State Beach è bellissima.
Troviamo un pezzo di spiaggia lontano dalle altre persone per stare più tranquilli anche se per adesso non c’è molta gente.
Stendiamo i nostri telo mare e ci appoggiamo le cose per non sporcarle. Mi tolgo il vestito e lo piego per metterlo nella borsa. Quando mi giro trovo Luke che mi guarda con la bocca aperta.
“Qualcosa non va?” gli chiedo.
“No. Emh.. e che sei bellissimo” imbarazzato si tocca la parte dietro del collo. Sorrido, non mi aspettavo questo complimento.
“Grazie”
“è bello anche il costume” mi guarda il sedere e io me ne accorgo.
“Luke!” lo sgrido e lui scoppia a ridere dandomi un bacio proprio come dice la scritta. Mi butto addosso a lui.
Dopo aver scherzato sul mio nuovo acquisto, gli chiedo se mi può spalmare la crema solare e gliela passo.
Al tocco delle sue dita sulla mia pelle, mi vengono i brividi. È l’unico ragazzo che mi fa provare queste emozioni.
 
Fa molto caldo oggi, la giornata perfetta per stare al mare.
“Andiamo a fare un bagno?” mi alzo e mi posiziono davanti a lui.
“Subito” mette gli occhiali nella borsa e mano nella mano ci avviciniamo al mare.
È pulito e limpido, come piace a me. Non è neanche tanto fredda l’acqua.
Lascio la mano di Luke e mi tuffo.
Torno in superficie e mi trovo a pochi centimetri di distanza il suo volto, con quei occhi così chiari che io amo tanto.
Annulla lo spazio fra i nostri corpi baciandomi. Per trovarmi più comoda e più vicina a lui, avvolgo le gambe intorno al suo bacino e le braccia al suo collo.
 
Dopo una lunga nuotata, usciamo e ci sdraiamo per asciugarci.
Poco dopo sento il mio telefono squillare, lo prendo e leggo il nome “Fratellone”. Rispondo.
“Pronto?”
“Sorellina! Ho letto il messaggio che ci hai lasciato. Potevate dircelo, saremmo venuti anche noi”
“è stata una decisione presa all’ultimo momento” mento “non sapevamo se per voi andava bene e non volevamo arrivare troppo tardi..”
“Ah.. ok. Però la prossima volta andiamo tutti insieme”
“Va bene fratellone”
“Fate i bravi e stai attenta” come sempre le raccomandazioni non mancano mai.
“Stai tranquillo fratellone. Poi non sono da sola” gli ricordo e lo saluto.
Infilo i miei Ray Ban verdi fluorescenti, che coincidenza si abbinano al costume, e mi sdraio per prendere il sole.
 
Prov. Luke
Si è addormentata. È bellissima, ma lo è sempre. Anche appena sveglia, con i capelli scompigliati e il trucco sbavato. Talmente bella che non mi stancherò mai di guardarla.
È tenerissima mentre dorme.
Dalle labbra socchiuse esce un leggero russare, quasi rilassante per me. Ho voglia di baciarla, ma non voglio svegliarla.
 Le sue labbra carnose mi hanno conquistato dalla prima volta che l’ho vista. Mi attirano come una calamita.
Per non parlare del suo sorriso.
 Il mio cuore fa i salti di gioia tutte le volte che me ne regala uno.
E i suoi baci? Stupendi. Non mi stancherò mai di darglieli. Ci mette tutta la passione e l’amore che ha e io lo percepisco. Non è da tutte questa cosa.
Che mi stia innamorando?
No.
 Non può essere.
 È ancora troppo presto, ma è l’unica ragazza che mi fa provare queste emozioni.
La mia mente inizia a vagare fra un paio d’anni.
Io e Arianna fidanzati. Una coppia felice che ha deciso di condividere la propria vita con qualcuno di davvero speciale.
Sorrido al pensiero. Non ci posso credere che lo sto facendo davvero.
Non ho mai pensato al futuro con le altre ragazze che ho frequentato.
Perché con lei si?
Allora mi sto innamorando davvero? Una persona si sente così quando è innamorata? Penso di si.
Passo un dito per tutta la lunghezza del suo braccio e noto che gli vengono i brividi.
Sono io a provocarglieli? Gli faccio questo effetto? Sorrido.
Con questi pensieri mi addormento vicino a lei.
 
Prov. Arianna
Quando mi sveglio è ora di pranzo. Ho dormito così tanto?
Guardo Luke e anche lui dorme.
Un angelo.
Non vorrei svegliarlo ma ho fame.
“Luke” lo scuoto un po’.
Anche se indossa i suoi Ray Ban neri vedo i suoi occhi aprirsi.
“Che succede?”
“Niente. È ora di pranzo e ho fame” mi brontola la pancia.
Ci alziamo e raccattiamo le nostre cose.
Luke mi porta in un ristorante qui vicino. Ci sediamo in un tavolo e una cameriera ci porta i menù.
 Continua a fissare Luke, anche da lontana e questa cosa non mi piace.
“Che succede?” mi chiede quando mi vede con una faccia strana.
“La cameriera.. ti continua a guardare” si gira e la ragazza subito gli sorride.
“Sei gelosa?” aspetto prima di rispondere.
 Sono gelosa?
SI.
“No”
“Sicura?” mi guarda attentamente.
“Forse.. ok si. Un po’..”
“Un po’?” vuole così tanto che glielo dica?
“Ok si. Sono gelosa” lo ammetto e lui ride.
“Non c’è bisogno piccola” prende la mia mano e incrocia le sue dita con le mie.
La cameriera si avvicina di nuovo per prendere i nostri ordini. Prendiamo tutti e due una cosa leggera: un insalata di pollo.
Un poco tempo stiamo già mangiando, molto buona.
 
Ovviamente ha pagato lui. Siamo appena usciti dal ristorante. Siccome fa troppo caldo per restare sdraiati sotto il sole, decidiamo di fare una passeggiata in riva al mare.
 
Questa volta sono io a prendergli la mano e lui, al mio gesto, mi guarda e mi sorride. È sempre stato lui a prendermi la mano.
Non parliamo molto. Sono incantata dal paesaggio che ci circonda. Il venticello che mi scompiglia i capelli è perfetto per non sentire il sole bruciare la mia pelle.
Quando ci accorgiamo di esserci allontanati troppo dalle nostre cose, torniamo indietro.
 
Nel pomeriggio la spiaggia si riempie di famiglie con i bambini: chi gioca a palla, chi con le biglie, chi invece costruisce i castelli di sabbia.
Amo i bambini, mi mettono allegria.
A guardarli viene voglia anche a me di giocare.
“Giochiamo a pallavolo?” chiedo a Luke.
Senza rispondermi prende la palla e ci mettiamo in riva al mare per non dar fastidio alla gente attorno a noi.
“Sei brava a giocare” mi dice Luke.
“Ho fatto pallavolo per due anni” lo informo “ma anche tu sei bravo”.
 
La nostra partita finisce 10 a 7 per me.
“Ho vintoo” esulto come una bambina.
“Adesso mi vendico” lascia la palla vicino alla riva.
Da dietro mi prende in braccio e mi lancia in acqua. Subito dopo mi raggiunge tuffandosi.
Inizia ad avvicinarsi e io nuoto per non farmi prendere.
Stanca di scappare da lui mi fermo per prendere fiato.
“Ti sei fermata finalmente” si avvicina.
Avendo male alle gambe non riesco a rimanere a galla, quindi mi attacco a Luke.
“Ti sei trasformata in un Koala?” mi chiede per come mi sono aggrappata.
Rido e non gli rispondo.
“Mi sto innamorando di te, sai?” mi dice così su due piedi guardandomi dritto negli occhi.
 Non mi aspettavo per niente questa frase. Nessuno me lo ha mai detto.
Non so cosa rispondere.
Lo bacio.
Con un bacio cerco di fargli capire tutto quello che gli dovrei dire a voce ma non ho il coraggio.
 
Amo il suo profumo.
Amo il suo sorrido.
Amo i suoi baci.
Amo le sue frasi tenere.
Amo i suoi complimenti.
E si.. Mi sto innamorando anche io di lui.
 
 
 
HOLAAAAAA
Finalmente il capitolo dodiciii :)
Mi sono divertita tantissimo a scriverlo. Spero vi piaccia :)
Lasciatemi una recensione per farmi sapere cosa ne pensate e se vi aspettavate qualcos’altro da questa giornata al mare. Ci contooo :)
Baci.
 

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Capitolo 13
*** capitolo tredici ***


Il tragitto di ritorno è stato molto lungo.
Arriviamo a casa per le 19:30. Mi precipito subito nella doccia per togliermi il sale del mare.
Rimango sotto l’acqua per tanto tempo: ho bisogno di rilassarmi e ripensare a quello che è successo.
Non ci credo ancora che mi ha detto quella frase. Mi continua a girare nella testa. “Mi sto innamorando di te, sai?” copro il mio viso con le mani e sorrido come una scema pensando al momento in cui questa frase è uscita da quella bocca che tanto amo.
 
Quando esco mi infilo l’intimo e indosso una maglia lunga.
Scendo al piano di sotto e trovo Michael che scola la pasta. Finalmente si mangia.
Mi siedo al mio posto e in pochi minuti ho finito il mio piatto.
“Allora sorellina, ti piacciono le spiagge di Los Angeles?”
“Sono bellissime” dico solo. Sono troppo stanca che raccontare tutta la giornata.
Finito di cenare, metto tutte le cose sporche nella lavastoviglie e torno in camera mia.
Svuoto la borsa che ho portato al mare e metto a lavare il costume e il telo mare.
Mi sdraio sul mio letto con davanti il portatile per fare un giro su Facebook.
Sento la porta aprirsi e chiudersi. Dall’odore capisco che è Luke.
“Stanca?” mi chiede sedendosi vicino a me.
“Si vede così tanto?” chiudo il portatile.
“Abbastanza” mi accarezza una guancia.
“è stata una bella giornata. Mi sono divertita” lo guardo negli occhi.
“Si anche io”.
Lo bacio e ci sdraiamo abbracciati sul mio letto.
La sua mano sale e scende sulla mia schiena e questo movimento mi fa finire nel mondo dei sogni.
 
Il rumore dell’acqua mi fa svegliare. Mi giro e trovo Luke vicino a me che dorme ancora.
Abbiamo dormito abbracciati tutta la notte.
Guardo il telefono per vedere che ore sono. Quasi le dieci.
Trovo una chiamata persa di Jennifer.
Mi alzo facendo attenzione a non svegliare Luke e mi chiudo in bagno per richiamarla.
“Alla buon ora!” mi rimprovera.
“Scusami. Ieri è stata una giornata stancante e avevo bisogno di dormire”
“Chissà cosa avrete fatto..”
“Jennifer!” questa volta sono io a rimproverarla e lei ride.
“Mi devi raccontare” urla elettrizzata.
“Oggi vieni a casa mia”
“Perfetto. A dopo baby” neanche il tempo di salutarla che ha già attaccato.
Quando esco dal bagno trovo Luke seduto sul letto.
“Buon giorno. Sono stata io a svegliarti?” mi avvicino e gli do un bacio.
“No” si strofina gli occhi  come fanno i bambini piccoli appena svegli. È sempre così tenero.
Poso il telefono sulla scrivania e insieme scendiamo in cucina per fare colazione.
I ragazzi sono già tutti seduti al tavolo che mangiano. Prendo il mio solito tazzone e mi siedo anche io.
 
Dopo pranzo mi metto a spolverare. Se non le faccio io le pulizie, questa casa potrebbe diventare un immondezzaio.
Per tenermi compagnia accendo la radio. Passano Dark Horse di Katy Perry. Amo questa canzone e inizio a cantarla.
Mentre spolvero il reparto videogiochi, suonano alla porta e mi precipito per aprire.
Jennifer si butta addosso a me salutandomi.
“Adesso tu smetti di fare cenerentola e mi racconti di ieri” mi toglie lo straccio dalle mani, lo posa sul tavolino davanti la tv e mi porta in camera mia.
Si siede sul letto e fa sedere anche me.
“Allora? Che aspetti? Raccontami tutto nei minimi dettagli” mi obbliga.
Ed è così che inizia la nostra lunga conversazione.
 
“Ma davvero ti ha detto che si sta innamorando di te?” mi chiede stritolando il mio cuscino.
“Per la millesima volta, si” gli rispondo esausta. Fa più fatica lei a crederci che io.
“Ma che dolce” fa una pausa “e tu invece sei innamorata di lui?”
Me l’aspettavo questa domanda da parte sua. Curiosa com’è non avrebbe aspettato due secondi di più per chiedermela.
“Ci ho pensato molto.. lui mi fa provare emozioni e sensazioni che gli altri non sono mai riusciti.. sto bene con lui.. quindi si, anche io mi sto innamorando di lui” rispondo imbarazzata giocando con le mie mani. Mi è sempre stato difficile parlare delle mie emozioni. Sono una ragazza abbastanza timida che fa molta difficoltà a esporle.
Jennifer, felice della mia risposta, mi salta addosso abbracciandomi.
Non sapendo più cosa fare in camera mia, scendiamo in cucina e ci cambiamo lo smalto.
“Ma i ragazzi dove sono finiti?” mi chiede tirando fuori tutti gli smalti che ho per sciegliere.
“Non lo so.. è da un po’ che non li sento, si saranno chiusi in qualche camera per parlare di lavoro..”
Io metto lo smalto fuxia mentre jennifer quello blu notte.
Aspettando che si asciughi, mi racconta della litigata con suo fratello Simon.
Velocemente spunta Luke.
Prende due birre e sta per tornare al piano di sopra ma io mi alzo per bloccarlo.
“Che state facendo sopra?”
“Ci stiamo organizzando”
“Per cosa?”
“Ne parliamo dopo” mi da un veloce bacio in bocca e scappa al piano di sopra. Due secondi dopo lo vedo spuntare dalle scale che mi guarda tenendo il fiato.
“Tranquillo, Jennifer sa di noi” Luke sospira sollevato, mi regala uno dei suoi sorrisi e sparisce.
 
Anche se in malavoglia, Jennifer è dovuta tornare a casa. Sua madre era talmente arrabbiata che la sentivo urlare come se avessi avuto io il telefono vicino al mio orecchio.
Per ora di cena Michael ha la bella idea di ordinare cibo cinese.
 
Le bacchette non sono il mio forte.
Dopo vari tentativi nel prendere un pezzo di involtino di primavera, ci rinuncio e prendo la mia amata forchetta.
“Allora mi volete dire cosa avete fatto tutto il pomeriggio?” chiedo curiosa.
“Ci siamo organizzati per domani” mi sponde vago Ashton ma è troppo poco per me.
“Perché? Che succede domani?”
“Non possiamo dirlo sorellina. È una sorpresa”
“dai uffa” sbuffo come una bambina “ditemi qualcosa!”
“Va bene.. domani arrivano gli One Direction”.
Mi cade la forchetta dalle mani: non ci credo.
“Cosa?” rispondo incredula e i ragazzi ridono.
 
DOMANI CONOSCERÒ GLI ONE DIRECTION.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAA
Come state bellissime? Ecco il capitolo.
Forse risulterà un po’ noioso, ma non sapevo come introdurre questi ospiti stupendi che rimarranno per alcuni capitoli :) spero non vi dispiaccia.
Undici recensioniii!! Grazie mille :)
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate e ditemi se avete trovato errori.
Baci. 

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Capitolo 14
*** capitolo quattordici ***


Non ho chiuso occhi tutta la notte. Sono sdraiata sul letto che aspetto si faccia un ora decente per alzarmi.
La mia mente non ha fatto altro che pensare alla giornata che mi aspetterà.
Mio fratello ha anche aggiunto che vengono perché devono fare un lavoro insieme.
Non so di che lavoro si tratti ma so che One Direction e 5 Seconds of Summer insieme spaccano alla grande.
Gli One Direction hanno così tanto talento. Voci bellissime che si mescolano benissimo. Tutte le loro canzoni hanno un testo profondo.
Per non parlare dei video che rilasciano: ti fanno rimanere a bocca aperta.
Sono sempre voluta andare a un loro concerto, mi sarei accontentata persino dell’anello più lontano. Chi se lo sarebbe aspettato un’occasione così grande? Incontrarli dal vivo. Non tutti possono averla, io sono fortunata ad avere un fratello cantante. Chissà quanti altri artisti conoscerò grazie a lui.
 
Verso le nove mi alzo per fare colazione.
I ragazzi sono già tutti svegli: strano non li ho neanche sentiti.
Prendo il mio tazzone di cafè e mi siedo.
Stanno parlando di oggi e degli impegni che hanno.
“Cosa dovete fare oggi?” mi interesso.
“Abbiamo un impegno con i 1D” mi informa Michael e poi continua rivolgendosi agli altri “A che ora arrivano?”
“Per le quattro. Ci dobbiamo far trovare pronti così non li facciamo aspettare” dice mio fratello.
“Quindi vengono qui?” quasi mi strozzo per chiedere, i ragazzi ridono e poi annuiscono.
Finisco subito la mia colazione e mi precipito in camera.
Devo fare un mucchio di cose prima delle quattro.
“Ma che hai oggi?” mi chiede Luke abbracciandomi da dietro.
“è colpa degli One Direction” mi giro per guardarlo.
“Tutta questa euforia per loro?” come se fosse una cosa da niente.
“Stai scherzando,vero? Sono i miei idoli!” urlo saltando e lui scoppia a ridere.
“Okok, stai calma” mi ferma stringendomi tra le sue forti braccia e baciandomi.
 
Dopo pranzo, lavo i piatti e mi metto a fare le faccende di casa che non sono riuscita a fare il giorno prima.
Un motivo in più per pulire.
Come sempre metto la musica, l’unica a tenermi compagnia.
Guarda caso tutte le volte che devo pulire i ragazzi spariscono.
Finito il salotto, salgo al piano di sopra per le camere.
È da un po’ che non entravo nelle loro.
Tutte in disordine con i vestiti sparsi per il pavimento. Fogli sopra la scrivania e sul letto. Sembra scoppiata una bomba.
L’unica camera messa abbastanza bene è quella di Luke.
Appena entro trovo una cornice con una foto nostra abbracciati.
La prendo in mano e la osservo bene. è la foto che ci siamo fatti fare la priva volta che siamo usciti. Sorrido al ricordo di quella serata.
La poso al suo posto, raccolgo tutti i vestiti e li metto nella lavatrice.
Mentre pulisco il mio bagno, squilla il mio telefono. Corro a prenderlo e senza guardare chi è, rispondo.
“Bellissima!” dall’altra parte della cornetta una voce raggiante mi fa capire che è ora di lasciare la spugna e sedermi comoda perché da li non mi muoverò per almeno un ora. Jennifer.
 
Sento la porta dell’ingresso sbattere.
Guardo l’ora e.. le quattro e cinque. Lancio il telefono sul letto senza dire niente a jennifer e mi precipito al piano di sotto.
Guardo il salotto e niente.
Entro in cucina ed è vuota.
Apro la porta per vedere se ci sono ancora ma niente da fare, nessuna traccia degli One direction. Sono stati così puntuali?
Torno triste al piano di sotto per chiudere la chiamata con jennifer e chiamo mio fratello.
“Ma siete già andati via?” gli chiedo senza neanche salutare.
“Ma ciao anche a te sorellina” sento delle risate in sottofondo “e si, siamo già usciti. Torniamo a casa per le sette. Questa sera siamo stati invitati a una festa e devi venire anche tu. Vestiti elegante” mi informa.
“Ci saranno anche gli One Direction?” sono proprio fissata con loro.
“Si ci saranno e li conoscerai, così smetterai di rompere” gli dico che è cattivo e attacco senza salutarlo.
 
Mi precipito in bagno per fare una doccia e lavo anche i capelli.
Rimango dentro per tanto tempo, non so quanto. Quando esco metto il turbante per non gocciolare sul pavimento e infilo l’intimo.
Senza mettere qualcosa mi posiziono davanti al mio grande armadio.
“A noi due!” lo guardo con sguardo assassino.
Parlo anche da sola, sono messa proprio male.
Apro le ante e tiro fuori tutti i vestiti che ho.
Calum mi ha detto di vestirmi elegante, quindi escludo tutti quelli che non lo sono rimettendoli al loro posto.
Me ne rimangono tre. Uno Bluette con un fiocco su una spallina, uno nero a fascia con dei brillantini argentati, una cintura sotto il seno e dei strati di tulle e uno leopardato.
Li provo tutti: quello Bluette mi sta un po’ piccolo, quindi escluso, quello leopardato non è male ma non mi sembra il caso quindi mi rimane quello nero.
Lascio il prescelto sul letto e vicino metto le scarpe nere con il tacco non tanto alto.
Per non stare in intimo, metto una maglia lunga e vado a farmi i capelli.
Li lascio al naturale e aggiusto i boccoli che asciugandosi sono diventati crespi.
Un trucco chiaro non troppo pesante per essere più luminosa.
 
Verso le sette arrivano i ragazzi che subito si precipitano nelle docce.
 
Mezz’ora dopo siamo tutti belli e profumati. I ragazzi sono davvero eleganti, tutti in camicia. E quando mi ricapiterò di vederli così?
“Facciamo un foto” li spingo vicini e prendo il mio telefono.
I ragazzi si abbracciano e nella prima foto fanno delle facce buffe, nella seconda sorridono.
Ashton si guarda l’orologio “Fra pochi minuti arriva la limousine”
“La limousine?” rimango scioccata.
Ma scherziamo?
Pochi minuti sentiamo il suono di un clacson e usciamo di casa per entrare in questa grandissimi macchina bianca.
Luke mi aiuta a entrare e una volta dentro mi prende la mano incrociandola con la sua. Gli sorrido e lui ricambia.
 
La serata non è ancora iniziata ma si prospetta una di quelle indimenticabili.
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA ecco il capitolo :)
Domani non essendoci scuola sono riuscita ad aggiornare subito per la vostra gioia :)
Gli one direction non si sono ancora fatti vedere ahaha ma nel prossimo spunteranno.
Fatemi sapere come sempre cosa ne pensate, anche voi lettrici silenziose, fatevi sentire! Ci tengo tantissimo a sapere i vostri pareri :)
Baci.

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Capitolo 15
*** capitolo quindici ***


Il viaggio non è stato lungo.
La limousine si ferma davanti un locale e noi scendiamo.
Anche da fuori si sente la musica alta.
Mi guardo intorno, c’è tantissima gente e alcune sono famose.
Luke mi prende la mano e tutti entriamo.
Il locale è molto grande e piee piano di gente. La maggior parte balla scatenata in pista, altri sono seduti nei tavolini e vicino al bar.
Luke mi fa avvicinare più a lui mettendo una mano in vita.
Ashton va a chiede qualcosa a un uomo alto e grosso, poi torna da noi e ci dice di seguirlo.
Ci porta nella parte dietro del locale, precisamente in una stanza.
Calum apre una porta rossa e all’interno troviamo gli One Direction seduti su un divano che ridono.
Quando ci notano si alzano e ci vengono a salutare.
Sono senza parole sulla loro bellezza.
Luke mi lascia per salutarli e io rimango immobile davanti alla porta.
Zayn mi vede e si avvicina per salutarmi.
“Io sono Zayn” si presenta come se non lo conoscessi. Mi prende la mano e mi fa il bacio-mano.
Potrei svenire da un momento all’altro.
Mi accorgo che aspetta una mia presentazione, quindi rispondo.
“Io.. io.. io sono A.. Arianna” balbetto.
“Piacere Arianna” mi regala un sorriso bellissimo.
Anche il resto della band si presenta e Calum mi fa fare una figuraccia come suo solito.
“Inutile che vi presentate, tanto sa chi siete. Ha rotto le scatole tutta la giornata che vi voleva conoscere” i ragazzi ridono.
Divento rossa come un peperone. Dovrei dire qualcosa per difendermi, ma non ci riesco. Non riesco a parlare.
Luke nota che sono in imbarazzo e cambia argomento. Gli sorrido per ringraziarlo. Mi siedo vicino a lui e li ascolto parlare.
“Arianna vuoi un po’ d’acqua?” mi chiede Harry gentilmente e io annuisco.
“Si per favore” quasi sussurro.
Mi porge un bicchiere e io lo butto giù in pochi secondi. Avevo la gola secca.
 
Noto che Louis continua a spostare lo guardo da me a Calum.
“Ma voi siete fratelli?” chiede interrompendo il discorso di Liam.
Guardo Calum e lui guarda me.
Lo fa apposta: non risponde per far parlare me. A questo punto guardo Louis e gli rispondo.
“Si lo siamo”
“Lo sapevo!” urla alzandosi dal divano e facendo delle mosse strane.
“Vi assomigliate molto” ci osserva Niall.
“Si ma io sono più bello” si vanta Calum e io gli faccio una linguaccia.
Tutti insieme scoppiamo a ridere.
Mentre ritornano a parlare su non so cosa, io fisso questi cinque ragazzi che non so se rivedrò.
Perché sono così belli? Perfetti.
Con camicie bianche, posso intravedere i loro tatuaggi. Forse un po’ troppi, ma li amo.
Hanno tutti una voce così profonda.
Luke deve essersi accorto che fisso Zayn, infatti mi da una leggera gomitata per farmi spostare lo sguardo.
“Che c’è?” gli chiedo a bassa voce.
“Niente” mi prende la mano e ritorna a parlare con i suoi amici.
Geloso.
 
Dopo un po’ di tempo, la porta si apre ed entra Paul.
“Tutti sul palco, dovete cantare” ci informa.
I ragazzi si alzano contemporaneamente e tutti usciamo dalla stanza.
Gli One Direction prendono il proprio microfono e salgono sul palco.
Vengono accolti da urla e battiti di mani.
Noi invece ci avviciniamo al bar. Si siedono tutti sugli sgabelli mentre io rimango in piedi vicino a Luke.
I ragazzi cantano Midnight Memories e il pubblico li segue.
Intanto dietro il bancone del bar si avvicina una ragazza dalla scollatura troppo profonda per chiederci cosa ordiniamo.
“Quattro drink alcolici alla frutta e..” Michael mi guarda per sapere cosa voglio.
“Uno analcolico” rispondo.
La ragazza annuisce e poco dopo ce li porta. È molto buono.
 
Finita la canzone tutti applaudono e fischiano chiedendo il bis.
“Prima di cantare un’altra canzone, vogliamo far cantare chi ci aprirà i concerti nel nostro prossimo tour. I 5 Seconds of Summer” li presenta Liam.
Ashton, Calum, Luke e Michael posano i loro drink sul bancone e si incamminano verso il palco.
Mi siedo al posto di Luke e sorseggio il mio analcolico ascoltando il nuovo singolo. Vicino a me si ferma un ragazzo che puzza di alcool.
“Sono bravi questi ragazzi” mi dice.
“emh.. si” finisco la mia bibita.
 Lo sconosciuto inizia a parlarmi e dalla voce capisco che è ubriaco.
 
Da lontano vedo Zayn e Harry farmi cenno di avvicinarmi a loro.
Mi alzo dallo sgabello, ma il ragazzo ubriaco mi prende dal polso facendomi sbattere contro esso.
“Stai ancora un po’ con me” mi dice toccandomi la schiena.
Non sapendo cosa fare, guardo Zayn e gli chiedo aiuto mentalmente.
Lui sembra aver capito e si avvicina a me.
Lo sconosciuto si accorge del bel ragazzo che ci viene incontro e mi prende per il braccio per portarmi non so dove.
“Lasciala” dice Zayn con tono duro.
L’ubriaco deve essersi impaurito, perché subito fa come detto e si mette a correre verso l’uscita.
“Grazie” gli sorrido e lui ricambia.
Mi porta dietro il palco dove c’è il resto del gruppo.
“Una bella ragazza come te non dovrebbe rimanere da sola in un locale, soprattutto vicino al bar” mi dice Liam. Non sapendo cosa rispondere, annuisco.
Finita la canzone, anche i 1D salgono sul palco.
Mi dicono di rimanere vicino a Paul e così faccio.
Si preoccupano per me, che carini.
I due gruppi cantano insieme due canzoni, poi scendono.
Luke mi viene vicino, mi da un bacio all’angolo della bocca e mi prende la mano. Mi giro verso i ragazzi e noto Harry che ci guarda e sorride.
Ok, ha capito.
Facendo finta di niente, sposto lo sguardo su Luke.
“Siete stati bravi. Mi piace tantissimo la nuova canzone”
Non risponde e lentamente si avvicina per baciarmi.
“C’è mio fratello” lo blocco.
Senza dirmi niente, si avvicina a Harry e gli parla all’orecchio.
Harry ride, annuisce e poi dice qualcosa.
Luke torna da me, mi prende la mano e incomincia a camminare.
“Dove stiamo andando?” gli chiedo cercando di rimanere al suo passo, ma cammina troppo veloce. Inciampo un paio di volte ma grazie a Luke che mi tiene, non cado.
Non mi risponde, si gira solo per guardarmi.
Apre una porta, entriamo dentro e la chiude alle mie spalle.
In pochi secondi mi trovo appoggiata al muro con le labbra di Luke sulle mie.
Circondo il suo collo con le braccia e lo avvicino più a me.
“Mi mancavano le tue labbra” mi dice staccandosi da esse e io sorrido.
“Non è da tanto che non ci baciavamo”. Gli do un bacio a fior di labbra per stuzzicarlo.
“Ne ho sempre più bisogno”.
Si fionda di nuovo.
 
Rimaniamo dentro la stanza, che poi si rivela un bagno, per quasi dieci minuti.
“Cosa hai detto nell’orecchio prima a Harry?” gli chiedo curiosa.
“Che avevo bisogno di baciarti e se conosceva una stanza dove potevamo farlo” mi sorride e io ricambio.
“Il bagno per maschi.. proprio un bel posto per baciarci..” lo prendo in giro e insieme scoppiamo a ridere.
“Mi accontento. E comunque non è male. Fino ad adesso non è entrato nessuno” mi accarezza una guancia.
Gli do un bacio a stampo e mi stacco per lavarmi le mani. Luke fa un gemito di lamento e mi abbraccia da dietro.
 
Raggiungiamo gli altri che nel frattempo sono tornati nella stanza.
“Finalmente! Dove siete stati?” ci chiede mio fratello.
“Emh.. dovevo andare in bagno e Luke mi ha accompagnato” mi invento una scusa.
“Tutto questo tempo?”
“C’era la fila” dico e mi siedo.
Dobbiamo parlare della nostra storia a Calum al più presto. Non mi piace mentire, soprattutto a lui.
 
Non so che ore sono ma so che è tardi.
I ragazzi continuano a chiacchierare e a bere drink.
Prendo il mio telefono per vedere che ore sono, le due di notte.
Appoggio le testa sulla spalla di Luke e chiudo gli occhi.
 
Gli apro in due fessure per vedere che succede.
Capisco che sono nella limousine che devo scendere per entrare in casa.
Sento qualcuno prendermi in braccio, non so chi è perché non ho più le forze per aprire gli occhi, ho troppo sonno.
Mi portano nella stanza, mi tolgono i tacchi e mi coprono con il lenzuolo.
“Grazie” sussurro.
Mi da un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza.
Questa serata è da mettere nella categoria: INDIMENTICABILE.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Il capitolo quindiciii :) finalmente sono arrivati gli One Direction ahaha :)
Luke è sempre così tenero e questa volta anche un po’geloso.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se vorreste che succedesse qualcosa in particolare lasciandomi una recensione. Ci conto ;)
Baci. 

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Capitolo 16
*** capitolo sedici ***


Quando mi sveglio ho un grandissimo mal di testa.
Scendo dal letto per dirigermi in cucina senza neanche guardare l’ora.
I ragazzi stanno ancora dormendo perché c’è silenzio assoluto.
Prendo una pastiglia e la ingoio seguita da un bicchiere d’acqua.
Preparo il cafè in silenzio, solo io e il rumore del cucchiaio che faccio sbattere per preparare la caffettiera.
Mentre aspetto che esca il liquido, mando un messaggio a Jennifer. Non ci sentiamo da due giorni.
“heiii :) ti devo raccontare delle cosucce :)” gli scrivo.
Pochi minuti dopo il mio telefono vibra.
“ciao bellezza :) allora ci dobbiamo vedere :) oggi sono impegnata. Se ci vediamo domani e passiamo la giornata insieme?” mi risponde. Non avendo voglia di scrivere, decido di chiamarla.
Squilla un paio di volte, poi parte la segreteria.
A Jennifer non piace parlare al telefono, preferisce massaggiare, infatti non risponde mai.
“Perché non hai risposto alla chiamata?” mi faccio venire la voglia di scrivere.
“Perché non avevo voglia, quindi va bene domani?”
“Si :)”
In cucina entra Luke e mi fa prendere un colpo.
“Scusami” si avvicina e mi da il bacio del buon giorno.
“Dovremmo parlare della nostra relazione a mio fratello” gioco con le mie dita “Non voglio più mentirgli” lo guardo negli occhi.
“Già, hai ragione.. quando vuoi”
“Oggi” rispondo sicura. Non voglio più nascondermi dai ragazzi.
“Va bene, dopo mangiato diremo tutto”
“Perfetto” sorrido.
“questo pomeriggio ci vediamo con gli One Direction per stare un po’ insieme” mi informa.
Sono contenta per questo, ieri ero talmente stanca che non sono riuscita a salutarmi.
Bevo il mio solito tazzone di cafè, mangio la mia brioche alla marmellata e torno in camera mia per lavarmi.
 
Finito di pranzare, mi sale l’ansia.
Sono sempre stata una ragazza ansiosa, per ogni minima cosa.
So com’è fatto Calum. Non gli è mai piaciuto nessun ragazzo che ho frequentato. Trovava sempre qualche difetto, anche ogni minima cavolata. Alcune volte se le era anche inventate pur di farmelo lasciare. All’inizio, quando non era sempre impegnato con il lavoro, gli davo retta. Più avanti ho capito che era la stessa storia con tutti, quindi facevo di testa mia.
Devo ammette che con il mio ultimo ex, William, aveva ragione.
Dalla prima volta che lo aveva visto, mi aveva raccomandato di stare attenta perché secondo lui era uno che tradiva, e così è stato.
Eppure la mia testa cerca di convincermi che non sarà la stessa cosa con Luke.
Si conoscono da tanto tempo e Calum sa com’è fatto.
Sistemo come sempre la cucina, i ragazzi invece sono sul divano che giocano alla play station.
“Luke vieni un attimo” lo chiamo i cucina. Mi raggiunde e si posiziona davanti a me aspettando che dica qualcosa.
“è ora di dire tutto” mi mordo il labbro.
Mi prende la mano e andiamo in soggiorno.
“Ragazzi, vi dobbiamo parlare” dico timida.
No devono avermi sentita perché continuano a giocare come se non ci fossi.
“Ragazzi” cerco di prendere la loro attenzione alzando un po’ il tono della voce.
Niente. Sono imbambolati alla televisione.
Guardo Luke in cerca di aiuto.
Si mette davanti la tv e la spegne, schiacciando un semplice tasto rosso.
“Ma perché? Dovevamo finire la partita” si lamentano i ragazzi.
“Vi dobbiamo parlare” dice Luke.
Si siede sul piccolo tavolino davanti al divano e io lo seguo.
“Vi ascoltiamo” si siede comodo Michael.
“Ok..” prendo un grande respiro “Io e Luke ci stiamo frequentando” sputo il rospo senza giri di parole. Guardo i ragazzi per vedere la loro reazione.
“Lo sapevo che tramavate qualcosa. Da un po’ di giorni eravate strani” dice Michael contento.
Ashton, sapendolo già, sorride soltanto.
L’ultimo che guardo è mio fratello.
Quando incrocio il suo sguardo, capisco che è più che arrabbiato.
“Da quando?” chiede soltanto. Ha i pugni serrati e si vede la vena del braccio sinistro sporgere.
“Da quella sera che siamo usciti dopo cena” dico quasi in un sussurro con lo sguardo verso il basso. Capisco che ha sentito quando sento una porta sbattere.
Alzo il viso e Calum non c’è più.
Ci sono rimasta.
Che non fosse d’accordo me lo aspettavo, ma tutta questa scenata è troppo.
I miei piedi mi dicono di alzarmi e di entrare in quella camera per chiedere spiegazioni, ma conosco mio fratello. Ha bisogno di stare da solo.
“Pensi capirà?” mi domanda Luke triste.
“dobbiamo lasciargli del tempo per pensare” gli sorrido e mi dirigo nella mia stanza.
 Mi sdraio sul letto e mi metto le cuffie nelle orecchie.
Ho bisogno di musica.
La voce splendida di Lali Esposito*, mi porta nel mondo dei sogni.
 
Un rumore forte mi fa svegliare di colpo. Guardo l’orologio, quasi le quattro.
Spengo la musica e vado in bagno per sciacquarmi il viso.
Quando esco dalla mia camera vedo la porta della stanza di Calum ancora chiuso.
Ha avuto abbastanza tempo per pensare.
Busso ma nessuno risponde.
Lentamente apro la porta e trovo Calum steso sul suo letto. Anche lui sta ascoltando la musica. Quando mi nota si toglie le cuffie e si siede.
“Ehi” mi avvicino timida.
“Vieni qua” apre le braccia e io mi precipito per abbracciarlo. Appoggio la testa sul suo petto e il suo profumo dolce mi invade le narici.
“Mi dispiace. Forse ho esagerato prima” mi lascia un bacio sui capelli ricci.
Mi stacco un attimo da lui per guardarlo in faccia.
“Forse?” devo avere una faccia da punto interrogativo perché scoppia a ridere.
“Ok. Ho tanto esagerato”
“Lo so” sorrido e mi ributto tra le braccia di mio fratello “ti voglio bene”
“Anche io, tanto. Adesso vai a prepararti che fra un po’ dobbiamo uscire con i ragazzi”. Gli lascio un bacio sulla guancia e torno in camera mia per cambiarmi.
Indosso un pantaloncino di jeans e un top rosa antico. Ballerine, un trucco molto semplice e i ricci sparse sulle spalle.
Quando scendo al piano di sotto, trovo solo Luke.
“Risolto con Calum?” mi chiede. Annuisco e lo bacio.
Sono contenta di poterlo fare senza nascondermi in qualche stanza.
“Si ma adesso non esageriamo con le smancerie in giro per casa. È sempre mia sorella” Calum scende dalle scale e ci guarda male. Sorrido.
Una volta tutti pronti usciamo per incontrarci con i miei idoli.
 
Punto di ritrovo è un giardino non tanto affollato, così da non essere disturbati.
Quando arriviamo, sono già li. Chi seduto sulla panchina, chi in piedi. In lontananza vedo delle figure femminili.
Man mano che ci avviciniamo, riconosco che sono Eleonor e Perrie.
Io amo queste ragazze e con Louis e Zayn, formano delle bellissime coppie.
Saluto tutto con un bacio sulla guancia e mi presento a queste bellezze.
 
Passeggiamo per delle vie un po’ isolate che non conoscevo di Los Angeles. Sono mano nella mano con Luke e questa cosa mi piace tantissimo. Anche gli One Direction l’hanno notato e si sono complimentati. Zayn e Perrie camminano abbracciati, mentre Louis ed Eleonor continuano a ridere. sono tutte e due delle coppie stupende.
Le ragazze con simpatiche e dolcissime. Mi hanno messa subito a mio agio, essendo la più piccola e timida.
Dopo una passeggiata, torniamo al parco. Le ragazze sono andate a prendere un gelato. Mi hanno chiesto di andare con loro, ma non ho voluto.
I ragazzi trovano una palla vicino ad un albero. Senza perdere tempo, formano due squadre e si mettono a giocare.
Zayn, come sempre, non si vuole spettinare i capelli, quindi si rifiuta di giocare e si siede vicino a me sulla panchina.
Nessuno dice niente. Tutte e due guardiamo la palla correre da una parte all’altra e io assaporo il dolce profumo che ha Zayn.
“Allora.. è da tanto che tu e Luke state insieme?” mi chiede per spezzare il silenzio.
“Oh no.. non stiamo insieme, ci stiamo solo frequentando” mi piacerebbe tanto diventare la fidanzata di Luke ma per adesso vivo il presente e mi godo questo periodo di frequento.
“Ah, ok.. state bene insieme” mi sorride. Quel sorrido che fino a poco tempo fa lo vedevo nelle foto, adesso è davanti a me in carne ed ossa.
“Grazie” rispondo timida “Anche tu e Perrie formate una bellissima coppia” gli dico sincera.
“La amo molto” mi confessa come se ci conoscessimo da anni.
“E si vede” gli sorrido.
Continuiamo a parlare del più e del meno, finché non tornano le ragazze.
“Che fate di bello?” ci chiede Perrie sedendosi in braccio a Zayn.
“Guardiamo la partita” sposto lo sguardo da Zayn alla palla, anche se guardare il ragazzo dagli occhi nocciola era più bello.
 
Arrivati a casa, i ragazzi si catapultano nelle docce.
Mi sdraio sul divano e prendo il mio telefono.
Entro nella rubrica e scorro i nomi soffermandomi su quegli degli One Direction.
Non ci credo ancora che ho i loro numeri. Appena posato l’apparecchio sul tavolino, vibra.
Lo riprendo e apro il messaggio.
Zayn.
Sorrido.
Non avrei mai pensato mi scrivesse, ma mi sbagliavo.
Gli rispondo e vado in cucina per bere un bicchiere d’acqua. Da dietro mi abbraccia Luke. Sa di muschio verde e menta, buonissimo.
Mi giro per guardarlo e lo bacio.
 
La sera passa tranquilla. Un film, coccole da Luke e sguardi malvagi da mio fratello.
Ho massaggiato tutta la sera con Zayn sonoperfetto Malik e Luke cercava di guardare quello che ci scrivevamo.
Verso le undici di sera saluto tutti e vado in camera mia.
Poso la testa sul mio cuscino soffice e in pochi minuti finisco nel mondo dei sogni.
 
 
 
HOLAAAAAAA
Ecco il capitoloooo :)
Vi piace? Finalmente Calum scopre la storia tra Luke e sua sorella.
Ci tenevo a farvi sapere che io credo nell’amore tra Louis ed Eleonor, non uccidetemi per questo ahahah
Lali Esposito è una cantante e attrice argentina (ha recitato in Flor e Teen Angels). Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando una recensione, che tra l’altro, stanno crescendoo. yeeee ahahah
Baci.

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Capitolo 17
*** capitolo diciassette ***


È passata quasi una settimana.
Gli One Direction sono partiti, ma con Zayn mi sento tutti i giorni.
Parliamo di tutto, è diventato come un migliore amico per me.
È strano per me essere così aperta con qualcuno, specialmente se è un maschio. Ma con lui è tutto più semplice. Mi mette quella sicurezza che gli altri non riescono a trasmettermi.
Ho raccontato tutto quello che è successo a Jennifer e si è un po’ arrabbiata.
Anche lei ama gli 1D e si è offesa perché non l’ho invitata a uscire quel giorno.
Fortunatamente mi ha perdonata.
Con Luke continuiamo a frequentarci.
In questi giorni è stato più dolce del solito. Faceva dei gesti come se mi volesse chiedere qualcosa, ma quel qualcosa non usciva dalle sue labbra.
 
Come quasi sempre, mi sveglio prestissimo. Le otto.
Questa volta invece di rimanere a letto a guardare il soffitto, mi alzo e mi metto il costume.
Ovviamente i dormiglioni sono ancora a letto, quindi facendo attenzione a non fare rumore, mi dirigo in giardino.
La piscina e illuminata dal sole e l’acqua è a temperatura ambiente. Poso l’asciugamano e il telefono sulla sdraio e mi tuffo.
Il contatto della mia pelle con l’acqua mi fa venire dei brividi.
Faccio due vasche per sciogliere i muscoli.
Mentre nuoto sento il tumore di qualcuno che si è tuffato e due secondi dopo due braccia possenti circondano la mia vita.
Mi volto per guardarlo e ha pochi centimetri di distanza trovo il suo bellissimo viso.
Spontaneamente mi fiondo sulle sue labbra bagnate.
Insieme andiamo a sott’acqua, mi stringe di più per non farmi scappare e approfondisce il bacio, proprio come nei film.
Tornati a galla, mi sposta i capelli da davanti gli occhi e mi guarda sorridendo.
“Ti dovrei dire una cosa..” diventa serio.
“Dimmi” lo incito a parlare. Rimane in silenzio. Immagino stia pensando, visto la sua faccia, poi parla.
“Niente niente” si gira e nuota verso il bordo.
Anche durante la settimana è successa questa scena. Gesti dolci, mi dice che mi deve dire una cosa e poi niente.
Inizio ad avere dei dubbi: che non voglia più continuare la nostra specie di relazione? Se è così perché continua a essere così dolce con me? La mia mente viene invasa da mille domande, ma cerco di cancellarle.
Esco dalla piscina, mi arrotolo un asciugamano sul corpo per asciugarmi ed entro dentro per farmi una doccia.
Rimango dentro per un bel po’. Ho cercato di trovare delle risposte, ma senza alcun risultato.
Non riesco proprio a capire il suo comportamento di questi giorni.
Quando esco dalla doccia, mi vesto e metto apposto la mia stanza.
È un gran casino. Se non fosse per i poster di Zac Efron non direi che questa è camera mia.
Questa settimana dovevano venire i miei genitori, poi hanno avuto degli impegni e hanno rimandato.
Ci sono rimasta un tantino male. Ero così felice di rivederli, ma una chiamata aveva trasformato la mia felicità in tristezza.
 
Quando scendo al piano di sotto, è già mezzogiorno. Senza rendermene conto sono passate tre ore.
In cucina trovo solo Calum.
“Dove sono gli altri?” gli chiedo sedendomi sul tavolo.
“Sono andati a far la spesa. Abbiamo il frigo vuoto” assaggia il sugo.
Ha sempre amato la cucina. Fin da piccolo, mi ricordo che si sedeva vicino a nostra madre per guardarla mentre preparava da mangiare.
Quando faceva la pizza, era sempre pronto per dare una mano.
Tutte quelle volte a guardare mia mamma sono servite, adesso è uno cuoco eccezionale.
 
Rimaniamo a parlare del più e del meno. Mi mancava passare del tempo insieme e da soli a chiacchierare.
Quando eravamo piccoli passavamo giornate insieme, tanto da stufarci. Sorrido al pensiero.
È sempre bello scavare nella mente e far tornare a galla i ricordi.
 
Una volta arrivati i ragazzi con la spesa, apparecchio per mangiare.
Ashton mi comunica che nel pomeriggio avrebbero avuto un’intervista e che l’avrebbero trasmessa in diretta in tv.
Succede raramente e quando accade rimango incantata e non do retta a nessuno.
Per il resto del pranzo continuano a parlare di lavoro e dei loro prossimi impegni.
 
Verso le tre del pomeriggio i ragazzi escono per andare in studio. Mentre aspetto la diretta, sistemo casa e stendo i panni, cantando canzoni che mi vengono in mente.
Per non perdermi la diretta, mi metto la sveglia sul telefono.
Quando essa suona, corro in salotto e accendo la tv.
Il programma è appena iniziato.
Mi sdraio comoda e aspetto la loro entrata.
Intervistano prima un ragazzo che non ho mai visto, poi eccoli. Belli come sempre entrano, salutano le loro fans e si siedono sulle poltrone.
Sono spiaccicata alla tv, come se da un momento all’altro potessi entrare dentro.
L’intervistatrice inizia con le solite domande: come va il nuovo cd, anticipazioni sul singolo che stanno preparando, cosa si devono aspettare le fans e cose del genere.
I ragazzi sembrano a loro agio e scherzano tra loro, ma so che erano in ansia per questa intervista.
“Allora ragazzi, qualcuno fidanzato o che si sta frequentando?” chiede la ragazza dopo aver finito le domande sul loro lavoro.
“No no NO” dicono i ragazzi insieme. Tutti tranne Luke.
Anche l’intervistatrice lo nota, perché la domanda la pone solo a lui questa volta.
“Luke tu ti stai frequentando con qualcuno?” al suono di questa domanda sorrido.
“No, con nessuno” risponde.
Il mio sorriso sparisce e la mia vista inizia ad appannarsi.
Perché ha risposto di no? Anche se vedo un po’ sfuocato noto le facce sconvolte degli altri.
Le lacrime iniziano a scendere, facendomi trasformare in una fontana.
Spengo la tv e corro in camera mia.
Una sola domanda mi gira nella testa: PERCHÉ?
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Come state bellissime?? Ecco il capitoloo :)
È abbastanza triste ma non può andare tutto rose e fiori ahahah.
Fatemi sapere cosa ne pensate, venti recensioniiii
Sono davvero felicee, grazie a tutte :) adesso mi dileguo.
Baci.

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Capitolo 18
*** capitolo diciotto ***


Quando mi sveglio sono invasa da fazzoletti usati.
Ho pianto talmente tanto che mi sono addormentata. Mi alzo dal letto e mi do una sciacquata.
Scendo le scale per dirigermi in cucina ma sento delle voci, sono tornati. Mi fermo ai primi scalini per non farmi vedere e ascolto quello che dicono.
“Perché cazzo hai detto di no?” quasi urla mio fratello, è arrabbiato.
“Ragazzi non lo so. È stata la prima parola che mi è venuta” si difende Luke. Ancora non ci credo. Non mi aspettavo una risposta come “si sono fidanzato e fra poco ci sposiamo” mi bastava benissimo un “si, mi sto frequentando con una ragazza”.
“Non è una risposta” commenta Ashton sedendosi sul divano.
“Giusto in questa intervista dovevi dirlo? Lei l’ha vista!” urla di nuovo Calum, poi sospira.
Ho sentito troppo. Scendo le scale e vado in cucina per bere.
Sento mio fratello dire a bassa voce a Luke di venirmi a parlare.
“Arianna” Luke si avvicina.
“Non mi va di parlare” lo interrompo, finisco la mia acqua e lo sorpasso, senza guardarlo, per tornare in camera mia.
Butto i fazzoletti e mi sdraio di nuovo sul mio letto. Prendo il telefono e vedo che è già ora di cena, ma io non ho fame.
Ho bisogno di parlare con qualcuno.
So già che Jennifer non mi risponderebbe, quindi chiamo Zayn.
Al terzo squillo risponde.
“Eih dolcezza!” mi saluta. Da quando ci siamo scambiati i numeri, mi chiama sempre così.
“Eih” dico con voce triste.
“Qualcosa non va?” mi chiede preoccupato. Ha avvertito la mia tristezza.
“Hai un po’ di tempo? Ho bisogno di parlare con qualcuno”
“Certo raccontami tutto”.
 
Rimaniamo al telefono per quasi due ore. Gli ho detto tutto quello che è successo e gli ho chiesto secondo lui perché questo comportamento. Mi ha risposto che magari è insicuro. Ma insicuro di cosa?
L’unica soluzione per trovare delle risposte sarebbe quella di parlare con Luke ma per adesso non ho proprio voglia.
Indosso il pigiama e mi metto sotto il lenzuolo.
 
La mia pancia brontolare mi fa svegliare.
Guardo l’ora e vedo che è troppo presto per alzarmi. Cerco di non pensare alla mia fame e mi giro dall’altro lato per prendere sonno.
 
Tre ore dopo mi sveglio. Le dieci. Scendo dal letto e vado in bagno per lavarmi.
Quando entro in cucina, sono tutti seduti al tavolo che fanno colazione.
“Buon giorno” dico a bassa voce. Nessun bacio, nessun sorriso, nessuno sguardo, niente di niente. Prendo il mio tazzone di cafè, due brioche e vado in giardino.
Mi siedo al tavolo e da sola faccio colazione.
Il mio telefono vibra e spunta il nome Zayn.
Apro il messaggio: “Eih dolcezza! Come va questa mattina?”
È così dolce. Si preoccupa tantissimo per me.
“Eih. Potrebbe andare meglio… :(” gli rispondo soltanto, con una faccina triste.
Pochi minuti dopo mi arriva un altro messaggio.
“Dovete parlare, dovete risolvere la questione” so che ha ragione e voglio farlo, ma ho paura di sapere il perché di quella risposta tanto inattesa.
“Dopo lo farò. Poi ti racconto” sorrido. Non ho mai avuto un migliore amico maschio, ma  ho scoperto che è bellissimo.
Entro dentro per mettere la tazza nel lavandino e torno in camera mia per fare una doccia.
Indosso un jeans stretto, una maglia bianca semplice e le mie amate converse. Esco di casa  dicendo a mio fratello che vado a fare un giro.
Mi dirigo a casa di Jennifer per stare un po’ con lei e parlare. Non sa ancora quello che è successo.
Suono al campanello ma nessuno risponde. Faccio il giro della casa ma le tapparelle sono tutte giù.
Prendo il mio cellulare e le mando un messaggio.
“Eih, dove sei? Sono davanti casa tua. Volevo stare un po’ con te..” e invio. Aspetto la risposta davanti a casa sua che non tarda ad arrivare.
“Eih baby. Non tel’avevo detto? Sono al mare con mia mamma e i due rompiscatole. Torniamo fra due giorni. Poi ci organizziamo per stare insieme. Ok?”
Perfetto.
Senza rispondere, infilo il telefono in tasca e inizio a camminare.
Avrei bisogno di shopping ma non ho voglia di prendere il pullman, quindi mi accontento di una passeggiata vicino casa.
La zona dove abitiamo è molto tranquilla.
È piena di verde e parchi dove ci si può rilassare.
Ci sono bar che fanno dei buoni cappuccini e dei negozi economici.
Osservo la gente passeggiare come me.
Famiglie felici con i loro bambini sono adorabili.
Anziani mano nella mano come una coppia di ragazzini sono molto teneri. Mi piacerebbe molto fare quella fine. Vivere quelli che potrebbero essere gli ultimi anni della tua vita con tranquillità.
Per finire la lista, non possono che mancare le coppie di fidanzati che si baciano per la strada.
A vederli mi rattristo. Mi mancano le labbra di Luke.
Mi sento una scema. So che non è passato molto dall’ultima volta che le ho assaporate, ma ho il bisogno di sentirle sulle mie.
 
Verso ora di pranzo torno a casa.
Quando entro trovo Calum che prepara e Ashton che apparecchia la tavola.
Visto che non hanno bisogno di me, salgo in camera mia e accendo il portatile.
Apro la pagina Facebook e vengo travolta da notifiche e messaggi. Apro i secondi e ne trovo tantissimi da persone che non mi sarei mai aspettata: le mie vecchie migliori amiche.
Da quando mi sono trasferita non si sono fatte sentire neanche una volta. All’inizio le avevo chiamate io un paio di volte, poi mi sono scocciata e non l’ho più fatto.
Sul web girano foto di me e Luke che ci baciamo, quindi sapevano della mia specie di relazione con lui.
Avranno saputo dell’intervista e adesso vogliono sapere cosa è successo tra noi e se i baci delle foto sono vere o no.
Ridicole. Non leggo neanche i loro messaggi e cancello le chat.
Mentre leggo quelli di altre persone, mi sento chiamare dal piano di sotto, segno che è pronto il pranzo. Spengo il portatile e scendo in cucina.
 
Per tutto il tempo Luke mi ha guardata ma non ha aperto bocca.
Quando i nostri sguardi si incrociavano, lo toglievamo tutte e due.
Dobbiamo chiarire la questione al più presto, OGGI.
Finito di mangiare i ragazzi vanno in salotto per giocare alla play station, io lavo la cucina e carico la lavastoviglie.
Una volta finito raggiungo i ragazzi e mi avvicino a Luke.
“Dovremmo parlare” gli sussurro a un orecchio.
Non dice nulla, annuisce soltanto.
Mi giro e salgo in camera mia, lui mi segue.
Sto per dire qualcosa ma lui mi precede.
“Ho sbagliato. Lo so e mi dispiace” abbassa lo sguardo.
“Ho solo una domanda. Perché?” mi siedo sul letto e attendo una risposta.
“Perché ho paura..” sta per dire qualcosa ma si ferma.
“Paura di cosa? Spiegati” cerco di guardarlo negli occhi ma lui evita.
“di questa relazione.. Non voglio soffrire, non voglio farti soffrire” si sistema il ciuffo biondo.
“Lo sai che rispondendo così mi hai fatto soffrire lo stesso?”
“Si lo so e so di aver fatto una cazzata. Mi dispiace davvero tanto. Cercherò di farmi perdonare” è davvero pentito. Non dovrei perdonarlo subito ma non sono capace. Non sopporterei di vederlo ancora triste.
“Sarà dura” gli dico con voce seria.
Non risponde allora mi alzo dal letto e mi posiziono davanti a lui.
Senza dirgli niente prendo il suo viso con le mani e lo bacio. Sorride sulle mi labbra e circonda la mia vita con le sue possenti braccia.
“Ti amo” mi dice tra un bacio e l’altro.
“Cosa?” rimango a bocca aperta e mi allontano per guardarlo bene. Non me lo aspettavo.
“Non dovevo dirlo?” mi chiede subito preoccupato.
Non dico niente, sorrido come una scema e unisco le mie labbra con le sue, ancora, ancora e ancora.
E io provo i suoi stessi sentimenti? Io lo amo?
SI.
 
Dopo cena chiamo Zayn per aggiornarlo. Anche lui mi racconta che ha litigato con Perrie.
Al contrario suo, io non sono molto brava con i consigli, quindi cerco di fare del mio meglio per tirarlo un po’ su di morale.
In parte ci riesco, inizia a sparare battute e tutte e due finiamo per piangere dalle risate.
“Ci voleva una chiacchierata così” riesco a dire tra una risata e l’altra.
“hai ragione. Grazie” mi sciolgo. Il mio idolo che mi ringrazia? E quando ricapiterà? Sorrido al pensiero stupido che mi si forma nella testa.
“Grazie a te per avermi aiutato”.
Ci salutiamo e attacchiamo.
 
 
 
HOLAAAAAAA
Ecco il capitolooo :)
Si scopre perché Luke risponde in quel modo all’intervista e riesce a esporre i suoi sentimenti per Arianna :)
Chissà cosa succederà nel prossimo capitoloo, non vi svelo nulla ;)
Baci.

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Capitolo 19
*** capitolo diciannove ***


Leggete l’angolo autrice per favore, è importante.
Buona lettura.
 
Quando mi sveglio… è già ora di pranzo? Cosa mi è successo? Non ho mai dormito così tanto.
Scendo e i ragazzi stanno già preparando da mangiare, quindi rinuncio il mio cafè e la mia brioche e aspetto la pasta.
Mi siedo su un sedia della cucina e rimango a fissare i ragazzi.
Sono così belli tutti insieme.
Vanno molto d’accordo, non litigano quasi mai.
Scherzano e si aiutano a vicenda, gli insulti fra loro non mancano ma lo fanno con gioco.
Questa è una vera amicizia, esserci sempre per qualunque cosa.
Ashton posa il mio piatto davanti e io senza aspettare gli altri mangio.
“Certo non ci aspettare sorellina” passa da dietro di me e mi disordina i capelli.
 
Finiamo di pranzare insieme, poi scappo in camera mia per fare i compiti.
I ragazzi si approfittano di me. Sono sempre io quella che pulisce la cucina e sono sicura che se fossi rimasta due secondi in più seduta su quella sedia, mi avrebbero chiesto di lavare i piatti.
Raccatto tutto quello che mi serve per fare matematica e scendo in giardino.
Occupo tutto il tavolo e inizio a fare le equazioni.
La mia mente viene invasa da un’idea pazza.
Lascio la penna ed entro in casa per parlarne con Calum.
“Fratellinoo. Cosa mi diresti se ti dicessi che voglio trovarmi un lavoro?” gli chiedo su due piedi.
Quasi si strozza con la sua bibita e io gli corro dietro per dargli delle pacche sulla schiena.
“Ma sorellinaa” quasi urla dopo essersi ripreso “sei impazzita? Perché dovresti lavorare?”
“Beh per passare il tempo. E poi guadagnerei un po’ di soldi. Non è una brutta idea” cerco di convincerlo.
“Non lo so.. e dove dovresti lavorare?” alza un sopracciglio.
“Ieri mentre passeggiavo ho visto un negozio nuovo di abbigliamento che cerca qualcuno.. potrei vedere li.. per favoree” faccio il labbruccio.
“se ti dico di no non mi lasceresti in pace, quindi va bene” rinuncia, sospira e mi abbraccia.
Felice di aver avuto il suo permesso, torno in giardino per finire i compiti.
 
Verso ora di merenda, ritiro tutto il materiale e mi vesto per andare in quel negozio.
Non è molto distante da casa, dieci minuti e arrivo.
Quando entro, mi avvicino alla cassa e trovo una donna sulla quarantina d’anni, capelli biondi e lisci, occhi marroni e un grande sorriso.
“Buon giorno. Ho visto il cartello fuori che cercate qualcuno” gioco con le mie mani.
“Certo. Il lavoro sarebbe quello di sistemate gli abiti, servire i clienti e se necessario stare alla cassa. Ti interesserebbe?” cerca di mettermi a mio agio.
“Si” annuisco e sorrido.
“Bene. devi compilare questi moduli” mi porge un fascicolo e una penna.
Mi appoggio alla scrivania e inizio a completarlo. Nome, cognome, età, sesso, scuola, le solite domande.
Una volta finito, consegno i fogli alla signora. Mi dice che ha bisogno di un po’ di tempo per leggerli, quindi inizio a girare per il negozio.
È molto grande e pieno di cose molto carine. Non sono neanche tanto costose.
Scorro il dito sulle grucce fino alla fine di uno dei tanti reparti. Alzo lo sguardo e trovo la signora sorridente.
“Ho controllato i moduli. Sembri una ragazza responsabile e intelligente, quindi ti do un mese di prova. Se vai bene, sei presa” mi sorride.
“Grazie mille” faccio un piccolo salto di gioia e la seguo verso la cassa.
Mi da una maglia rossa. “La devi mettere a lavoro. Una divisa”.
È bella, semplice ma bella. In altro a sinistra c’è stampata il nome del negozio, Charlys. Mi consegna anche un foglio dove ci sono scritti i miei orari. Da domani inizio.
Saluto la signora, di cui il nome è Isabelle, e torno a casa. 
 
Quando torno a casa i ragazzi mi chiedono perché sono tanto allegra.
“Sono in prova per un mese in un negozio qui vicino casa” saltello per tutto il soggiorno e tiro fuori la maglia dalla borsa per farla vedere.
I ragazzi si informano su dove si trovi il mio posto di lavoro perché vogliono venirmi a trovare e io spiego a loro la strada.
Subito dopo salgo in camera per posare la borsa e torno giù con una palla.
I ragazzi mi seguono in giardino e insieme giochiamo a pallavolo.
Mettiamo la musica di sottofondo e tutte le volte che trasmettono una canzone che mi piace, interrompo il gioco, beccandomi tante lamentele da parte dei ragazzi.
“Ma non puoi fermarti ogni cinque minuti” sbuffa Ashton. Mi avvicino a lui e inizio a ballargli intorno. Riesco a coinvolgere tutti, trasformano così il giardino in una discoteca con musica a tutto volume.
 
Rimaniamo all’aperto fino a ora di cena.
Nessuno di noi ha voglia di cucinare quindi finiamo per prenotare delle pizze.
Ci mettono poco a portarle a casa. Ognuno prende la propria e ci sediamo sul divano per guardare un film.
Anche se lo abbiamo visto tutti tante volte, mettiamo le Cronache di Narnia.
A metà film finisco nel mondo dei sogni con la testa appoggiata alla spalla di Luke.
 
È tutta la mattina che canto. Sono davvero felice di iniziare a lavorare, una nuova esperienza da mettere nel mio bagaglio.
I ragazzi continuano a guardarmi male e a chiedermi se ho le rotelle apposto, non mi hanno mai vista così contenta.
Dopo pranzo sistemo tutto e corro a prepararmi per il mio primo giorno.
Indosso un jeans nero e una maglia bianca, converse e un trucco semplice.
Metto la maglia che mi ha dato Isabelle nella borsa ed esco di casa dopo aver salutato i ragazzi.
In dieci minuti arrivo e sorridente trovo Isabelle dietro la cassa.
“Ciao” mi accoglie calorosamente “pronta per il tuo primo giorno?” annuisco entusiasta.
“Questa è la tua chiave per il tuo armadietto. Ti puoi cambiare li” mi fa strada verso una stanza non troppo grande.
Una volta sola, cambio la maglia, poi esco.
Trovo Isabelle vicino alla porta che mi aspetta.
“Nelle ore più calde non viene nessuno. Ricordati di essere gentile ed educata con i clienti. Non tutte le taglie sono esposte. Se hanno bisogno di qualcosa che non trovi sui piani, devi andare in magazzino che è quella porta in fondo” indica una porta rossa e io annuisco “Se hai bisogno di qualcosa chiedi pure. Visto che adesso non ci sono clienti, puoi fare un giro e se trovi qualcosa che non è al suo posto, sistema”
“Perfetto” sorrido felice.
La donna torna dietro alla cassa mentre io inizio a girare per i reparti.
Trovo delle maglie in disordine quindi, come detto dal capo, mi fermo per piegarle.
In fondo a un reparto vedo una ragazza dai capelli rossi e neri.
Pensando fosse una cliente, mi avvicino per chiederle se ha bisogno di aiuto.
“Buon giorno, ha bisogno?” la ragazza si gira e scoppia a ridere.
“Io lavoro qui” dice tra una risata e l’altra.
“Oh scusami. Io ho incominciato oggi per il mese di prova” la informo imbarazzata.
“Io invece l’ho appena terminato e sono stata presa. Io sono Denise” mi porge la mano.
“Arianna” gliela stringo.
Essendo inesperta, mi spiega le cose più importanti e mi fa vedere alcuni reparti.
Scopro che in questo negozio si vendono anche scarpe che non sono niente male. Da scarpe da ginnastica a quelle con il tacco. Denise mi porta nel magazzino per mostrarmelo.
È molto grande e ben ordinato. Da una parte ci sono tutte le maglie con i rispettivi codici per identificarle, dall’altra i pantaloni. In fondo invece ci sono tutte le scatole.
 
Esco dal negozio poco prima della chiusura, di quello se ne occupa Isabelle.
Prima di andare via scambio i numeri con Denise e dopo ci salutiamo.
Come primo giorno è andato molto bene. Verso il tardo pomeriggio sono arrivati tanti clienti e ho avuto modo di osservare come si servono guardando Denise.
È un lavoro bellissimo, ha contatto con la gente.
Isabelle è molto contenta di me, dice che sono portata per questo lavoro visto la mia gentilezza.
Quando arrivo a casa i ragazzi preparano la cena. Un saluto veloce e mi chiudo in bagno per fare una doccia rilassante.
Quando esco lego un asciugamano per coprirmi e mi posiziono davanti al lavandino. Il vapore ha appannato lo specchio e con la mano lo pulisco per guardarmi. La figura di Luke dietro di me mi fa saltare dallo spavento.
“Luke ma sei impazzito? Perché sei dentro e da quanto tempo?” partono le raffiche di domande.
Luke posa il suo indice sulle mie labbra per azzittirmi.
“Mi sei mancata oggi” toglie il dito dopo aver visto che rimango in silenzio e mi bacia.
Avvolgo le braccia al suo collo e per essere alla sua altezza mi metto sulle punte.
Vedendo che sono scomoda mi prende per le cosce e mi da sedere vicino al lavandino.
Le sue mani iniziano a vagare per le mie gambe nude mentre io stringo i suoi capelli in un pugno. Un gemito esce dalle sue labbra e io sorrido sapendo che sono io a provocarlo.
Le nostre lingue continuano a rincorrersi e a giocare finché non rimango senza fiato e sono costretta ad allontanarmi.
Appoggia la sua fronte sulla mia e mi guarda dritta negli occhi.
“Mi piacerebbe presentarti come mia fidanzata nella prossima intervista” quasi mi strozzo ma faccio finta di niente per non rovinare questo momento magico.
“E perchè non dovresti farlo?”
“Vuoi diventare la mia ragazza?” mi chiede con un sorriso che parte da un orecchio e finisce nell’altro.
Non essendo in grado di rispondere, annuisco soltanto mordendomi il labbro.
Mi mette una mano dietro al collo mentre l’altra vaga sulla mia gamba sinistra e mi bacia.
Mi prende in braccio e mi porta in camera mia, mi stende sul letto e lui sopra di me.
“Luke mi devo vestire” gli dico tra un bacio e l’altro.
“No rimani così” fa un sorriso che non mi piace.
“LUKE” urlo e scoppiamo a ridere.
“Okok esco. Ma dopo continuiamo” mi da un ultimo bacio ed esce dalla camera.
Infilo l’intimo e una maglia lunga.
Quando apro la porta trovo Luke appoggiato al muro.
“Mi hai aspettato?”
“Si e ti ho anche spiato”
“LUKE” urlo di nuovo e gli do un leggero schiaffo sul braccio, lui ride.
“Scherzo. Non lo farei mai.. a meno che non me lo chiedi tu..”
“Ma io non te lo chiedo, puoi stare tranquillo”
Lo sorpasso e lui non perde tempo a prendermi in braccio a mo di sposa e scendere le scale.
“Mi lasci?” lo guardo aggrappandomi al collo per non cadere.
“No”.
“Che succede?” ci chiede Ashton quando ci vede.
“Dobbiamo festeggiare!” finalmente poso i piedi a terra.
“Perché?” Michael si ferma per guardarci.
“Io e Luke ci siamo fidanzati” li informo abbracciandolo.
Calum si strozza con la sua stessa saliva e io corro per dargli delle pacche sulla schiena.
“Tu cosa?” riesce a dire con una voce strana.
“Stiamo insieme.. non sei felice?”
Sta per dire qualcosa di cattivo ma vedendo il mio viso triste, cambia.
“Ma certo sorellina” mi abbraccia “Ma se le spezzi il cuore” mi lascia per avvicinarsi a Luke “te la vedrai con me, e non finirai bene”.
“Certo” risponde Luke terrorizzato.
“Scherzo amicoo! Sono contento per voi” sorride e lo abbraccia.
Per un attimo pensava davvero che mio fratello gli avrebbe fatto del male, ma sono amici da tanto tempo, non avrebbe il coraggio neanche di staccargli un capello fuori posto.
Insieme ci sediamo a tavola per cenare.
I ragazzi mi chiedono com’è andato il primo giorno di lavoro e tra un boccone e l’altro, racconto tutto.
 
Dopo aver pulito la cucina, salgo in camera mia per entrare su Facebook.
Mentre sono intenta a leggere dei post, qualcuno chiude il portatile e mi sale addosso.
Neanche il tempo di replicare che ho le sue labbra sulle mie. Decido di lasciare stare e di godermi questo momento così romantico.
 
 
 
 
HOLAAAAA
Ecco il capitolo diciannove :)
Mi è venuto lungo rispetto agli altri, ma di sicuro siete contente.
Ma il nuovo video?? È una cosa stupenda, lo amo *---*
Passando al capitolo, è molto dolcioso ahahah
Trenta recensioniii sono SUPER MEGA GIGA ULTRA CONTENTAAAA ahahaha grazie mille a tutte, davvero <3
Non so per quale motivo ma questo capitolo non tutte riuscivano a vederlo. Avevo aggiornato già da un po’ di tempo ma l’unica recensione che mi è arrivata mi ha comunicato che c’era qualche problema. Per risolverlo, ho cancellato il capitolo e l’ho rimesso.
Mi scuso per questo problema :).
A presto.
Baci. 

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Capitolo 20
*** capitolo venti ***


Abbiamo dormito abbracciati nel mio letto, è stato davvero bellissimo.
Mi sveglio verso le dieci. Senza svegliare Luke, scivolo giù dal letto e vado in bagno.
Mi sono arrivate.
Scocciata indosso gli odiosi assorbenti.
Esco dal bagno e ignorando Luke sul mio letto scendo in cucina.
Quando sono in quei cinque giorni del mese sono del tutto diversa. Sono molto irritabile e antipatica, cambio stato d’animo ogni cinque minuti, prima felice, poi triste.
Senza dare il buon giorno ai miei coinquilini, prendo il mio tazzone di cafè e mi siedo alla sedia. Non ho neanche voglia di mangiare la mia brioche.
“Sorellina tutto bene?”  mi chiede Calum preoccupato.
“Si” faccio sciogliere la marea di zucchero.
“Che le prende?” Ashton domanda a mio fratello a bassa voce.
“Sorellina sei in quel periodo del mese?” mi chiede dolcemente. Sa come sono fatta in questo periodo e sa anche come reagisco.
“Si”sento le guance bagnate. Mi sento una scema ma mi viene spontaneo.
Asciugo le lacrime e bevo la bevanda. Torno in camera mia per farmi una doccia e trovo Luke seduto in mezzo all’letto.
“Buon giorno amore” sorride quando mi vede.
“Ciao” prendo l’intimo e mi chiudo in bagno.
 
Dopo una lunghissima e rilassante doccia, esco. Indosso un jeans e la prima maglia che trovo a maniche corte.
Prendo il mio telefono e scendo in salotto.
Mi siedo sul divano e trovo un messaggio di Jennifer.
“Baby! Sono tornata a casa, quando ci vediamo? :)”
Scocciata le rispondo.
“Ciao. Oggi non posso perché lavoro. Ci vediamo domani?”. Mentre aspetto una sua risposta, accendo la tv e faccio zapping per cercare qualcosa di interessante.
 Il cellulare vibra e lo prendo in mano per leggere il messaggio.
“Da quando lavori? Ok, allora domani?” ed è così che continuiamo a massaggiare fino a ora di pranzo.
 
Non ho mangiato molto e non ho aperto bocca per parlare.
Luke mi guarda triste, forse non si aspettava un Arianna così tanto diversa.
Prendo la mia borsa ed esco di casa senza salutare per andare a lavoro.
Quando arrivo in negozio, non trovo Isabelle dietro la cassa, meglio così. Entro dentro la stanza e mi cambio la maglia, poi esco e incomincio a girare nei reparti.
In lontananza vedo una chioma di capelli rossi quindi mi avvicino.
“Ciao Denise” le dico con non troppo entusiasmo.
“Eih! Che hai?”
“Sai.. sono in quel periodo del mese.. “ le dico imbarazzata.
“Come ti posso capire” mi sorride.
“Potresti occuparti tu dei clienti oggi? Sono un po’ antipatica in quei giorni” gioco con le mani.
“Ma certo, non preoccuparti” la ringrazio e torno a girare in cerca di qualche abito disordinato.
 
Per quasi tutto il mio turno sono riuscita a non parlare con i clienti.
Mente sistemo delle maglie lasciate dentro i camerini, il telefono vibra da dentro la tasca del pantalone.
Poso le maglie e lo prendo per vedere chi è.
“Eih dolcezza! Sono a Los Angeles. Sei a casa?” Zayn.
“Ciaoo. No sono a lavoro :(” invio.
Pochi minuti dopo arriva una risposta.
“VIA?” gli scrivo dove si trova il negozio e guardo l’ora. Manca quasi un’ora alla fine del mio turno. Potrei chiedere a Isabelle se posso andare via prima.
La vibrazione mi fa uscire dai miei pensieri.
“Sto venendo a prenderti”.
Finisco velocemente di piegare le maglie a corro alla cassa.
“Isabelle” la chiamo per avere la sua attenzione e lei si gira per ascoltarmi.
Rimango pochi secondi in silenzio per prepararmi una frase mentalmente, poi parlo.
“Potrei andare via prima oggi? È arrivato in città un mio vecchio amico e domani parte di nuovo” non so se parte già domani ma può essere una scusa per uscire prima dal negozio.
“Prima quanto?” mi chiede con un sopracciglio alzato.
“Adesso”. Isabelle si gira verso i reparti e notando che non c’è quasi nessuno, mi da il permesso. La ringrazio e corro nella stanza per cambiarmi.
Saluto Denise ed esco dal negozio.
Bello come sempre trovo Zayn appoggiato al muro con una sigaretta in mano.
“Wow! Che figo sei?” ride.
“Ciao dolcezza” mi da un bacio sulla guancia.
Iniziamo a camminare e io non riesco a tenere le battute cattive dentro la mia bocca.
“Ma che hai oggi?” mi guarda strano.
“Scusami.. sono cose da donne.. Sono totalmente diversa. Mi dispiace” mi guardo le scarpe.
“Eih” si ferma e alza il mio viso “Non è colpa tua” mi sorride.
“Sto trattando male tutti. Oggi non ho neanche salutato Luke. Mi ha guardato triste per tutta la mattina” sono davvero dispiaciuta per lui.
Quando arrivo a casa mi devo far perdonare.
Rimaniamo a passeggiare ancora un po’ e per ora di cena mi accompagna a casa.
 
Ho mangiato davvero poco questa sera.
Poso il mio piatto nel lavandino e salgo in camera mia senza aprire bocca.
Mi siedo al centro del mio letto con davanti il portatile.
Con la coda dell’occhio vedo Luke passare, probabilmente per andare nella sua stanza. Chiudo il portatile e corro per fermarlo.
Riesco ad entrare dentro poco prima che lui chiuda la porta. Mi guarda in attesa che dica qualcosa e io ci metto un po’ a farlo.
“Mi dispiace. Sono stata antipatica oggi. Non ti ho nemmeno salutato” abbasso lo sguardo ma lui me lo alza per guardarmi negli occhi.
“Eih. Non importa. I ragazzi mi hanno spiegato il motivo del tuo comportamento” sono le guance andare a fuoco. È abbastanza imbarazzante parlare di questo argomento con il proprio fidanzato.
Non so cosa rispondere quindi poso le mie labbra sulle sue.
All’inizio un bacio semplice , poi diventa passionale.
Mi prende per i fianchi per avvicinarmi. Inizia a camminare all’indietro e una volta arrivati al letto, cadiamo all’indietro.
Scoppio a ridere e lui mi segue.
Per non pesare, mi sposto affianco a Luke e mi appoggio sui gomiti.
Rimaniamo a guardarci negli occhi, nessuno apre bocca.
Dal salotto Michael ci chiama rovinando il momento romantico e io scocciata mi alzo per andare a vedere cosa vogliono.
“Che c’è?” Sbuffo e incrocio le braccia sotto il seno.
“Giocate alla wii con noi?” sventola un telecomando davanti ai miei occhi.
“Io vado a dormire” Lo sorpasso e do un bacio a mio fratello, poi salgo in camera mia.
Mi cambio velocemente e mi metto sotto le lenzuola.
 
La sveglia suona alle 7:30. Salto giù dal letto e vado in bagno a darmi una sciacquata.
Fortunatamente sono antipatica soprattutto il primo giorno delle mestruazioni, gli altri quattro giorni riesco a controllarmi un po’ di più.
Indosso un leggins e una maglia verde acqua.
Scendo in cucina e mi preparo il solito cafè.
Questa mattina devo lavorare e non sapendo se i ragazzi si ricordano, lascio un bigliettino, non voglio che pensino che sono scappata o ancora peggio rapita.
Finisco la mia colazione e vado in bagno a lavarmi i denti.
Metto le converse ed esco di casa.
 
Le mie ore di lavoro passano molto velocemente.
Anche se il mio turno è finito, rimango un altro po’ in negozio a parlare con Denise. È davvero una ragazza simpatica ma molto diversa da me.
Una rockettara sempre con anfibi, borchie e leggins con teschi. Per non parlare dei suoi capelli rossi fuoco, belli ma io non li tingerei mai di quel colore.
A primo impatto sembra una ragazza con le rotelle fuori posto, ma una volta che la conosci, è tutt’altro che fuori di testa.
Prendo la mia borsa dall’armadietto e torno a casa.
 
“Sono tornata!” urlo una volta chiusa la porta.
Nessuno risponde, mi sporgo in cucina ma vuota, il salotto anche.
Di solito quando non sono in giro per casa, sono chiusi in una camera a parlare di lavoro quindi decido di non disturbarli. Inizio subito a preparare il pranzo e per farmi compagnia accendo la radio.
I ragazzi scendono dalle scale facendo un grandissimo umore.
“ma che rumore fate? Sembrate un gregge di pecore!” gli sgrido.
“E tu quando sei arrivata?” mi indica Ashton.
“Da un po’ ma eravate talmente tanto presi dal lavoro che non mi avete neanche sentito” apparecchio la tavola per mangiare.
I ragazzi mi aiutano e insieme ci sediamo a mangiare.
 
Finito pranzo sistemo la cucina ed esco di casa per incontrarmi con Jennifer.
Mi è mancata in questi giorni e le devo raccontare tantissime cose.
Suono al campanello e pochi secondi dopo si apre la porta con dietro la mia splendida amica.
I capelli lisci lungo le spalle, un top nero e una gonna di jeans, bellissima.
“Finalmentee!” mi salta addosso e mi abbraccia.
Ci incamminiamo verso il centro di Los Angeles e io inizio a raccontarle la marea di avvenimenti che sono accaduti.
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Vi chiedo scura per il ritardo :( come ho già risposto in alcune recensioni, tra ultime verifiche e saggi, non sono riuscita ad aggiornare prima.
Vi chiedo anche scusa se è un po’ corto ma non ho avuto tanta fantasia. Avevo bisogno di un capitolo tranquillo prima di far scoppiare la bomba ahahaha :)
Adesso che la scuola è finita, riuscirò ad aggiornare frequentemente :)
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate ;)
In bocca al lupo a tutti quelli che hanno esami :)
Baci.

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Capitolo 21
*** capitolo ventuno ***


Una lunga settimana è passata.
Mi rimangono altre due settimane di prova e Isabelle mi dirà se sono presa o se devo andarmene. Ho sempre ricevuto dei bei complimenti di come lavoro quindi penso sia una risposta positiva.
Ho fatto conoscere Denise a Jennifer. Non vanno molto d’accordo, la maggior parte del tempo la passano a stuzzicarsi. Sanno che io ci tengo all’amicizia e proprio per questo stanno cercando di migliorare i loro rapporti.
I ragazzi sono stati molto impegnati negli ultimi giorni. Tra registrazioni, interviste e autografi, a casa non c’erano quasi mai.
 
Finita colazione mi metto a pulire casa. I ragazzi non ci sono ma non mi ricordo dove siano andati.
Accendo la radio per farmi compagnia e un presentatore ricorda che nel pomeriggio ci sarebbe stata un’ intervista in diretta ai 5SoS che ovviamente non perderò.
 Pulisco la cucina e poi mi dedico a tutte le camere.
Come sempre le loro sono in disordine e per rivedere il pavimento, devo raccogliere strati di vestiti e fogli. Non si degnano neanche di mettere la roba sporca nel cesto da lavare.
Quando entro nella camera di Luke vengo invasa dal suo profumo. Rimango ferma pochi secondi per riprendermi. Non mi sono ancora abituata al suo odore.
Sulla scrivania trovo foto nostre stampate con delle frasi tenere scritte da lui, lo amo. È così dolcioso.
 
A ora di pranzo finisco tutto.
Preparo velocemente qualcosa da mangiare e i ragazzi entrano in casa affamati.
Un bacio sulla guancia a tutti e ci sediamo a tavola.
Mi raccontano quello che hanno fatto durante la mattinata e io li ascolto attenta.
Sono così contenti del lavoro che stanno facendo e dei risultati che stanno ottenendo. Non tutti i cantanti hanno successo assicurato, soprattutto ragazzi giovani che poco tempo fa facevano delle semplici cover di canzoni famose.
 
Finito il nostro piatto di pasta i ragazzi corrono a prepararsi per l’intervista.
Luke mi chiede consiglio su cosa deve indossare e per aiutarlo devo rientrare in quella camera tanto profumata.
Di nuovo rimango ferma un paio di secondi per abituarmi e Luke mi guarda con una faccia da punto interrogativo. Faccio cenno di no con la testa e mi avvicino per digli cosa mettere.
Una maglia bianca semplice e un jeans non strappato vanno benissimo.
Mi ringrazia e io mi dirigo verso la porta per farlo vestire ma non riesco perché due braccia possenti mi bloccano e mi buttano sul letto.
Mi sale sopra e dolcemente mi inizia a baciare.
“Ti amo” mi dice tra un bacio e l’altro.
Il mio cuore perde un battito tutte le volte che queste due paroline escono dalla sua bocca.
“TI amo” gli rispondo per la prima volta e lui sorride.
“Sbrigati Luke, dobbiamo andare!” Michael urla e bussa alla porta.
Mi da un ultimo bacio e si alza dal letto.
Un gemito di lamento esce dalla mia blocca e Luke ride.
Lo guardo mentre si cambia e rimango incantata, è così bello.
Mi prende la mano e usciamo dalla camera.
“Sempre il solito ritardatario” lo incolpano e io scoppio in una risata.
“Adesso sono qui, andiamo” mi da un bacio svelto ed escono di casa.
 
Le tre e mezza in punto mi posiziono davanti al televisore pronta a guardare l’intervista.
Al contrario delle altre volte, entrano subito.
Sono così perfetti.
Le domande sono sempre le stesse. I ragazzi danno delle anticipazioni sul nuovo video e parlano del loro mini tour.
Le ragazze in studio iniziano a urlare come pazze appena Luke apre bocca.
Un pizzico di GELOSIA mi invade e in quel momento vorrei essere li per dire a tutti che lui è mio.
Finalmente la domanda che l’altra volta mi ha fatto piangere arriva. I ragazzi si girano verso Luke in attesa di una risposta.
“Si sono fidanzato con una ragazza stupenda e la amo” sento le guance bagnarsi ma questa volta di felicità.
L’intervistatrice chiede subito il mio nome ma per privacy non lo dice.
Sono così felice che adesso tutto il mondo lo sappia.
 
Tre ore dopo i ragazzi tornano a casa. Dai loro visi si capisce che sono distrutti.
Come vedo Luke gli salto addosso e mi aggrappo come un koala.
“Grazie” gli dico all’orecchio e lo bacio.
“Ti amo” mi dice nel bacio.
“Esistono le camere” ci interrompe Calum che ci fa una smorfia.
Il telefono di Luke suona e per farglielo prendere sono costretta a scendere.
Ci informa che è la Modest e va in camera per non essere disturbato.
“Perché hanno chiamato?” chiedo ai ragazzi che mi fanno cenno di non saperlo.
È una cosa abbastanza strana.
Da quando mi sono trasferita hanno chiamato una o due volte e quando chiamano c’è sempre qualche problema.
Mi siedo vicino ad Ashton e per passare il tempo accendo la tv.
Non sono capace a mentire infatti i ragazzi capiscono subito che sono preoccupata.
“Tranquilla sorellina. Avranno chiamato per darci qualche informazione”
“Lo spero. Ho un brutto presentimento..”
 
Quasi venti minuti dopo Luke torna in salotto con una faccia triste.
Tutti ci giriamo verso di lui e attendiamo che dica qualcosa sulla chiamata.
“Arianna.. ti devo parlare..” dalla voce capisco che c’è qualcosa che non va.
La mia mente inizia pensare alle peggiori possibilità ma cerco di scacciarle via.
Entro in camera mia e mi siedo sul letto.
Luke ci mette un po’ a parlare e a me sale sempre più l’ansia.
“La Modest ha visto l’intervista” si ferma pochi secondi.
Dal viso posso capire che non sa come dirmelo e cerca di prepararsi delle frasi mentalmente.
“Nel contratto che avevo firmato all’inizio della nostra carriera, diceva che io ero single e che ci sarei rimasto..” fa di nuovo una pausa.
“Luke, vai avanti” quasi lo supplico.
“Ok.. vogliono che ci lasciamo” non ha il coraggio di guardarmi e io sono senza parole.
“Ma tu non mi lascerai.. vero?”
“Nella prima intervista che faremo dovrò smentire tutto”
 “Ma tu gli hai detto che non succederà, giusto?” cerco di convincermi.
“Sono costretto. Devo fare quello che mi dicono” parla a bassa voce e io capisco a malapena quello che ha detto.
“Non è possibile! Non ci credo!” urlo e mi alzo dal letto “pochi minuti fa hai detto che mi ami, e adesso? Solo perché la Modest non vuole per uno stupido contratto ti arrendi? Dovresti lottare per il nostro amore!” prendo un cuscino e glielo lancio “Mandi a quel paese la nostra relazione solo per questo?”
Le lacrime iniziano a rigare le mie guance e Luke cerca di avvicinarsi per asciugarle ma io mi sposto.
“Arianna” il mio nome esce quasi come un lamento.
“No” mi asciugo le lacrime “finchè non sistemerai la questione, non mi parlare”.
Esco dalla camera senza guardarlo e lui non prova neanche a fermarmi. Prima di scendere le scale mi giro e lo trovo li, in mezzo alla mia camera con la testa verso il basso.
 
“Allora? Abbiamo sentito delle urla ma non abbiamo capito cosa è successo” i ragazzi si alzano e aspettano una mia spiegazione.
“Non mi va di parlarne” entro in cucina per un bicchiere d’acqua, poi prendo la mia borsa ed esco di casa.
 
 
Prov. Luke
Che cazzo ho combinato?
Ho appena allontanato la ragazza che amo solo per la Modest.
Alzo lo sguardo e noto che sono solo in camera.
Scendo le scale due a due ma trovo solo i ragazzi.
“Dov’è andata?” chiedo a loro.
“E uscita ma ci spiegate cosa è successo?” Michael quasi urla e Calum mi guarda con sguardo assassino.
Vorrei andarla a cercare ma so che in questo momento non mi parlerebbe quindi decido di sedermi e raccontare cosa è successo ai miei amici.
 
“Ma tu ti sei fumato una canna? Ha ragione Arianna!” Ashton si alza dal divano e inizia a camminare avanti e indietro davanti a noi.
“E cosa dovrei fare? La Modest non mi ha dato altra scelta”
“Devi andare da loro e dirgli che non ti interessa cosa c’è scritto sul contratto. Tu la ami e vuoi stare con lei”
“Ho fatto una gran cazzata” metto le mani tra i capelli.
“Lo puoi dire forte!” Calum mi da una scuzza sul collo.
“Chiama subito la Modest e prenota per vederli, devi risolvere questa cosa” Ashton mi passa il cellulare.
“Voi mi accompagnerete, vero?” chiedo e loro annuiscono.
Lascio un sospiro e mi alzo per chiamare.
 
 
Prov. Arianna
“Ma perché l’ha fatto?” Jennifer mi chiede sbalordita.
“E dire che poche ore prima ha detto a tutto il mondo che mi ama..”
Mi fa malissimo pensarci e sento i miei occhi pieni di lacrime ma cerco di non farle uscire.
Penso che Jennifer abbia capito che se continuiamo a parlare di questo argomento mi trasformerò in una fontana, quindi inizia a parlarmi della gita che ha fatto con la famiglia.
 
Quando torno a casa sono quasi le 21. I ragazzi sono già al tavolo che cenano e quando entro i loro sguardi sono rivolti a me.
Prendo un bicchiere d’acqua e salgo in camera mia.
Tutta questa storia mi ha fatto chiudere lo stomaco.
Prendo le mi cuffie e mi sdraio sul letto.
Canzoni depresse per una ragazza depressa.
Durante il pomeriggio ho chiamato Zayn per sapere il suo parere e lui mi ha dato ragione.
Luke deve lottare se davvero mi ama.
 
Verso le 23 la mia pancia inizia a brontolare. Scocciata mi alzo da letto e scendo in cucina per mangiare una brioche.
I ragazzi sono seduti sul divano che giocano alla play station.
Come mi vede, Luke si avvicina.
“Arianna, dobbiamo parlare”.
Senza dirgli niente lo sorpasso e salgo le scale.
Sento la voce di Luke dire qualcosa ma non riesco a capire cosa.
Mi chiudo in camera e pochi secondi dopo essermi seduta qualcuno bussa alla porta.
“Non voglio nessuno”
La porta si apre lo stesso ed entra Calum che si siede vicino a me.
“Ti do ragione” mi dice prima che io possa cacciarlo dalla camera “Ma dovresti parlargli”.
“No. Gli rivolgerò la parola solo quando avrà risolto tutto”.
Mio fratello sa quando sono testarda, quindi non ribatte.
“Mi dispiace” mi abbraccia e lascia una bacio sulla fronte.
“Anche a me. Stava andando tutto così bene” una lacrima scende e l’asciugo.
“Lo so”.
 
Rimaniamo abbracciati fino a tardi. Una volta addormentata mi sistema sotto il lenzuolo ed esce dalla mia camera.
 
 
 
HOLAAAAAAA
Come state bellissime??
Vi chiedo scusa per il ritardo, il computer fa i capricci e non sono riuscita ad aggiornare prima :(
La “bomba” è scoppiataaa! Secondo voi cosa succederà nei prossimi capitoli?? :)
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci conto ;)
Baci.

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Capitolo 22
*** capitolo ventidue ***


La scena di ieri non mi ha fatto dormire.
Tutte le volte che chiudevo gli occhi si ripetevano nella mia testa, sembrava un incubo ad occhi aperti.
Verso le dieci mi alzo e la prima cosa che faccio e buttarmi dentro la doccia.
Rimango dentro per quasi mezz’ora.
Questa volta l’acqua non riesce a far sciogliere i miei problemi come di solito accade.
Quando esco mi posiziono davanti allo specchio e quasi mi spavento.
Delle grandi occhiaie posano sotto i miei occhi che risultano molto stanchi. Dopo una notte in bianco non potevo di certo trovarmi un viso rilassato.
Metto del correttore e mi pettino i capelli bagnati per poi chiuderli in una coda disordinata. Indosso l’intimo e una tuta corta blu.
Scendo al piano di sotto e non trovo nessuno.
Prendo il mio tazzone di cafè, una brioche ed esco in giardino a fare colazione. Dopo aver finito tutto, rientro e indosso le mie converse, prendo le cuffie, il telefono ed esco di casa.
Le canzoni dei One Direction rimbombano nelle mie orecchie mentre corro nel giardino vicino casa.
Non è una cosa che faccio sempre. Non sono mai andata pazza per la corsa, ma questa mattina avevo quasi la necessità di farlo.
Forse perché quando corri, l’aria ti accarezza il viso e sembra che tutti i tuoi problemi non esistano, che siano svaniti in un istante.
È questa la sensazione che ho quando corro.
 
Prov. Luke
Questa mattina mi sono svegliato presto.
Le parole di Arianna “Finchè non sistemerai la questione, non mi parlare” hanno rimbombato nella mia testa tutta la notte.
Non sono passate neanche 24 ore da quello che è successo che già mi manca.
Non poter toccare le sue labbra morbide e carnose mi manda in palla. Non poter sentire la sua voce stupenda mi fa capire ancora di più quanto sono stato idiota.
Devo risolvere tutto il prima possibile.
Bevo solo un bicchiere di latte, poi corro in camera mia, indosso una tuta grigia, le scarpe da ginnastica, le mie cuffie ed esco di casa.
Non so per quale motivo, ma quando ho qualche problema mi viene voglia di fare sport.
Cammino a piedi fino alla palestra in cui sono registrato.
Lo sport che amo di più è la box, infatti uso quasi tutto il tempo a prendere a botte un semplice sacco. Scaricare i miei problemi in pugni mi fa star meglio e in quel momento tutti i problemi svaniscono.
Verso le 10:30 esco e inizio a correre. Metto le cuffie nelle orecchie e mi faccio cullare dalle varie canzoni.
Arrivo al giardino vicino casa e decido di fare il percorso apposta alla corsa.
Anche se ormai abito da tanto in questa città, rimango sempre incantato dal paesaggio.
 
Prov. Arianna
Mentre corro osservo i bambini giocare. Chi sull’altalena che urla tutte le volte che arriva in altro, chi scende dallo scivolo con le piccole braccia alzate verso l’alto, chi invece gioca a pallone con i propri amici.
Mi piacerebbe tornare piccola. Essere spensierata senza problemi, divertirmi soltanto come fanno questi bimbi.
Sono veramente intenta ricordarmi io da piccola che non mi accorgo di andare a sbattere contro qualcuno.
“Scusi non l’ho fatta apposta” mi alzo da terra e mi pulisco il pantaloncino.
Ci metto pochi secondi a capire che mi sono scontrata con Luke.
“Che ci fai qui?” gli chiedo subito sorpresa.
“Quello che fai tu” mi quadra attentamente dalla testa ai piedi e per un momento mi sento in imbarazzo.
Ricomincio a correre ma lui mi prende per il braccio bloccandomi.
“Lasciami Luke”
“Dobbiamo parlare”
“Ti ho già detto tutto ieri sera” continuo a correre.
Questa volta invece di fermarmi si affianca a me.
Nessuno dei due parla, siamo entrambi immersi nei nostri pensieri.
Facciamo un giro completo del giardino, poi torniamo a casa.
I ragazzi stanno già preparando il pranzo, quindi corro in camera mia per una doccia lampo, poi scendo in cucina a mangiare.
 
Il pomeriggio lo passo a casa con i ragazzi.
Mi fa malissimo stare vicino a Luke e non poterlo abbracciare e baciare.
Mi mancano così tanto le sue braccia intorno alla mia vita e le sue labbra sulle mie.
Conviviamo insieme e questo peggiora la situazione.
Salgo in camera mia e senza rendermene conto, schiaccio la cornetta verde sul numero di Jennifer.
 
Prendo un borsone e lo riempio con le cose indispensabili, piego alcuni vestiti, poi scendo al piano di sotto.
“Arianna perché hai un borsone?” Ashton mi chiede con un sopracciglio alzato.
“Ragazzi.. non so se mi capite ma.. è più difficile per me stare sotto lo stesso tetto con Luke. Non ci riesco” mi scende una lacrima e subito l’asciugo.
“Dove pensi di andare?” Calum mi si avvicina.
“Ho chiamato Jennifer e per loro va bene se sto li qualche giorno”
“Ok. Fai la brava” mi lascia un bacio sulla tempia.
Saluto gli altri ragazzi ed esco di casa.
Non so dove sia Luke ma meglio così, almeno non ho dovuto salutarlo.
 
Arrivo a casa di Jennifer in due minuti.
Suono al campanello e la mia amica bella come sempre apre la porta.
“Benvenuta!” urla e mi salta addosso.
Entro in casa e ad accogliermi in cucina c’è la madre.
“Buon pomeriggio signora. La ringrazio per darmi il permesso di alloggiare qui per qualche giorno”
“Ciao tesoro. Chiamami Caterine per favore, signora mi sa di troppo vecchia” insieme ridiamo “figurati, sei la benvenuta qui. Il tuo letto è nella camera di Jennifer” mi giro per salire le scale e vedo scendere Marcos che come mi vede un sorriso si apre sul suo viso e mi viene incontro.
“Ciao Arianna. Jennifer mi aveva detto che saresti venuta ma non pensavo così presto. Mi potevo vestire meglio” lo guardo. Indossa dei bermuda e una canottiera. Prende il mio borsone e inizia a salire.
La camera è molto grande. Mi metto subito a togliere le cose dal borsone e Jennifer mi aiuta.
“Ma Simon? Non l’ho ancora visto in giro per casa”
“Il pomeriggio è ai giardini così non lo abbiamo in mezzo ai piedi per un po’ di tempo”
“Ma poverino” lo difendo.
“Tu non lo conosci” scoppiamo a ridere.
 
A ora di cena la mamma di Jennifer prepara la pizza.
“è davvero buona” ne prendo un’ altro pezzo, giusto quello che voleva Simon..
“Quel pezzo è mio!” urla arrabbiato. La prima cosa che mi viene da fare è lasciare la fetta che avevo appena afferrato.
“Simon, tesoro, un pezzo vale l’altro. Non trattare così la nostra ospite”
Sono abbastanza in imbarazzo. Per colpa di una misera fetta di pizza tutti mi guardano. Chiedo aiuto con lo sguardo a Jennifer e lei intuisce, infatti cambia argomento.
 
Finita cena aiuto Caterine a sparecchiare, poi esco in giardino.
È molto piccolo rispetto a quello di casa mia. Niente tavolo, niente piscina. Solo un dondolo vicino alla porta.
Mi siedo e inizio a giocare con il cellulare.
“Jennifer è al telefono con un ragazzo, non penso ti raggiunga subito” Marcos esce e si siede vicino a me.
“Oh. Non importa” gli sorrido. È un ragazzo simpatico e carino, andiamo molto d’accordo.
“Per quale motivo sei andata via di casa? Se non lo vuoi dire, non sei costretta”
“Voi mi date un letto dove dormire, il minimo che possa fare è dirvi il motivo” attendo qualche secondo. Mi fa male parlare di questo ma mi sembra giusto che lo sappiano.
“Io e il mio ragazzo abbiamo litigato. Abbiamo preso una specie di pausa e finche non sistemerà l’errore, io non gli parlerò ma essendo coinquilini diventa un po’ difficile” gioco con le mie mani.
“Mi dispiace” alzo lo sguardo per guardarlo.
Sta per dire qualcosa ma viene interrotto da Simon che si lagna.
“Marcos gioca con me” gli salta addosso e per poco non mi arrivava un calcio in faccia.
“Simon non ora. Sto parlando” cerca di spostarlo ma lui si aggrappa come un koala.
“Tranquillo, vai. Parliamo un’altra volta” Marcos annuisce e si alza dal dondolo.
Il mio telefono vibra. Lo prendo e senza guardare chi è, rispondo alla chiamata.
“Dolcezza!” urla dall’altra parte della cornetta quel figo del mio migliore amico.
“Eih figone! Come stai?” gli chiedo e cerco di non urlare come mio solito.
“Io sto alla grande, il tour sta andando benissimo e siamo tutti contenti. Tu invece?”
“Diciamo che potrei stare molto meglio..” il sorriso che poco prima era sul mio viso sparisce in un istante.
“Non avete ancora sistemato?”
“No.. Luke non sta facendo niente per aggiustare l’errore che ha commesso..”
“Eih, non essere così triste, non mi piace sentirti così. Cambiamo argomento.. ho chiesto a Perrie di sposarmi!” quasi mi stona un orecchio.
“Ma è bellissimo!” Marcos e Simon si girano verso di me e capisco di aver urlato un po’ troppo “ma.. non pensi sia troppo presto? Siete ancora tutte e due molto giovani..”
“Si lo so ma io la amo davvero tanto e voglio legarmi a lei per il resto della mia vita.. e comunque non ci sposiamo domani, fra un paio di anni, quando nessuno dei due sarà impegnato con il lavoro” posso immaginare Zayn con un sorriso a 32 denti stampato in faccia.
 
Rimaniamo a parlare per una buona mezz’ora.
Una volta chiuso la chiamata, saluto tutti e vado in camera di Jennifer.
Indosso il pigiama e mi infilo sotto le lenzuola.
 
 
La sveglia suona alle 7 in punto.. Facendo attenzione a non svegliare Jennifer, scendo e mi chiudo in bagno. Una doccia veloce, indosso l’intimo, un paio di jeans stretti e una maglia nera. Un trucco veloce ed esco di casa.
Prima di andare a lavoro mi fermo in un bar a fare colazione. È molto carino, classico con dei quadri appesi alle pareti.
Mi siedo su uno sgabello nero e ordino un cappuccino e un croissant al cioccolato.
Finito tutto pago ed esco per andare a lavoro.
Arrivo con cinque minuti di ritardo ma Isabelle non mi dice nulla. Le passo accanto sorridendo ed entro nella stanza per mettere la borsa nell’ armadietto, cambio la maglia e inizio a lavorare.
Saluto velocemente Denise e vado a servire una cliente anziana mattiniera che viene quasi tutti i giorni.
Come sempre mi fa tirare tutto fuori e alla fine esce dal negozio senza comprare con la solita scusa che ci deve pensare e che non è convinta.
“Non è possibile, guarda quanta roba ha voluto vedere e poi non acquista niente” mi lamento scocciata.
Denise ride e mi viene vicina per aiutarmi.
Mentre pieghiamo i vari indumenti chiacchieriamo.
Sentiamo il campanellino suonare, segno che è entrato qualcuno, quindi Denise mi lascia per andare a vedere.
 
Le ore passano velocemente e finalmente arrivano le 12:30. Cambio la maglia e prendo la borsa.
Saluto la mia collega e Isabelle ed esco dal negozio.
Inizio a camminare quando sento un clacson. Mi giro e trovo Marcos dentro una macchina.
“Vieni? Ti porto a pranzo” mi dice dopo aver abbassato il finestrino.
Senza rispondergli mi avvicino e mi siedo nel sedile del passeggero.
 
Mi porta al Mc donals.
“Originale!” lo prendo in giro.
“Eddai!” scendiamo dalla macchina e ci mettiamo in coda per ordinare.
“Come facevi a sapere dove lavoro?” gli chiedo per passare il tempo, sono sempre così lunghe le code.
“Non lo sapevo. Ho chiesto a Jennifer” mi sorride.
Finalmente arriva il nostro turno e dicendo che le mie banconote sono false, paga lui.
“Grazie, ma non dovevi” gli dico una volta seduti.
“Tranquilla”
 
Finiti i nostri paninazzi usciamo per tornare a casa.
Entra nella via ma non parcheggia, tira dritto.
“Ma che fai? Hai superato casa tua” lo informo.
“Lo so ma voglio portarti in un posto. Non è molto vicino quindi mettiti comoda” si gira verso di me e mi sorride.
La macchina mi mette sonno infatti in pochi minuti finisco nel mondo dei sogni.
 
“Arianna, svegliati. Siamo arrivati” mi sento muovere un braccio.
Apro gli occhi e trovo Marcos che mi guarda sorridente.
“Sei così bella quando dormi” non so cosa rispondergli quindi mi giro per vedere dove mi ha portato.
È un parco stupendo vicino al mare. Ci sono tantissimi fiori colorati e alcuni alberi. Non è pieno di gente, abbastanza tranquillo.
Scendo dalla macchina e un profumo di fiori e spiaggia invade le mie narici.
“Facciamo una passeggiata?” mi chiede Marcos affiancandomi.
Annuisco e iniziamo a camminare.
“Ti piace?”
“è bellissimo” rimango incantata da dei fiori azzurri e ne raccolgo uno per vederlo da vicino. Sono sempre stata appassionata per i fiori, conosco quasi tutti i nomi ma questi non li avevo mai visti prima d’ora.
“Ci vengo quasi sempre. È rilassante”
“Già..”
 
Continuiamo a chiacchierare per tutto il resto della passeggiata fino a quando ritorniamo alla macchina.
“Ho un pallone nel portabagagli, giochiamo?”
“Certo”.
Decidiamo di giocare a schiaccia sette.
Marcos prova un paio di volte a beccarmi ma io riesco sempre a schivarla.
Quando finalmente arriva il mio turno di schiacciare, lo prendo nel braccio.
“Ho vinto!” urlo saltando “sei una schiappa” gli faccio una linguaccia.
“Io lo sarei, adesso vedi cosa ti faccio” lascia il pallone a terra e incomincia ad avvicinarsi per prendermi.
Inizio a correre più veloce che posso per non essere presa ma la stanchezza inizia a farsi sentire e quasi cinque minuti dopo vengo intrappolata dalle sue braccia.
Ci sdraiamo sul prato e Marcos, essendoci il sole, si sporge un po’ verso di me per guardarmi.
“Sei veloce a correre, ho il fiatone” mi sorride e sposta un ricciolo ribelle dalla fronte.
“Tutto merito del mc chicken” scoppiamo a ridere.
Per un paio di minuti nessuno parla, solo sguardi.
Lentamente inizia ad avvicinarsi e senza accorgermene le sue labbra sono appoggiate alle mie.
Un ricordo di me e Luke che ci baciamo invade la mia mente e immaginandomi che Marcos sia il ragazzo che amo, approfondisco il bacio.
Labbra sottili e non carnose mi fanno capire che la persona che sto baciando non è Luke e subito mi stacco.
Marcos mi guarda confuso.
Che cazzo sto facendo?
“Scusami, non so cosa mi è preso”
“Eih, tranquilla” mi accarezza il braccio e si riavvicina per baciarmi ma questa volta mi sposto e le sue labbra finiscono sulla guancia.
“è stato un errore” lo sposto e mi alzo per poi entrare in macchina.
“è meglio se torniamo a casa”.
 
 
 
 
 
HOLAAAAAAAA
Come state bellissime?
Colpo di scenaaaa! Arianna immagina di baciare Luke, invece è Marcos.
Cosa succederà nel prossimo capitolo?
Le recensioni iniziano a diminuire.. c’è qualcosa che non vi piace? Per favore fatemelo sapere.. anche voi lettrici silenziose, ci tengo davvero tanto a sapere il vostro parere :)
 
(come sono andati gli esami per chi li aveva?? :)
Aaaaaaaaah sono a San Sirooooo *-* chi di voi andrà al concerto degli 1D?
A presto.
Baci.

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Capitolo 23
*** AVVISO ***


HOLAAAAAAAAA
Vi chiedo scusa, scusa, scusa e ancora scusa!!
Purtroppo a giugno mi è rotto il computer e per tre mesi sono stata senza e non ho potuto aggiornare..
Finalmente mi è arrivato quello nuovo.. ma tutti i miei dati sono ancora su quello vecchio.. quindi dovrete aspettare ancora un po' per il prossimo capitolo :(
La notizia bella è che ne ho pronti già tre, quindi una volta riavuti i miei dati, aggiornare sarà la prima cosa che farò! :)
Spero davvero di non aver perso le mi lettrici/lettori.. fatevi sentire
Mi farò davvero perdonare per avervi fatto aspettare così tanto.. sono così dispiaciuta :(

A presto :)
Baci.
Arianna.

 

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Capitolo 24
*** capitolo ventitrè ***


Leggete lo stato autrice, è importante.

Arrivati a casa, salgo in camera e mi butto a peso morto sul letto con il viso rivolto nel cuscino.

“Ma buongiorno! Che ti prende?” Jennifer chiude il libro che poco prima leggeva e si avvicina a me.

“Sono un disastro” mi lamento e faccio sbattere i piedi sul letto come fanno i bambini.

“Ma cosa è successo?”

“Perché capitano tutte a me?”

“Mi spieghi si o no?”

“Tuo fratello mi ha baciato e io non l’ho rifiutato perché mi sono immaginata che a baciarmi fosse Luke!” le dico di tutto fiato e lei sgrana gli occhi.

“Hai baciato mio fratello?” continua a rimanere a bocca aperta.

“Lui mi ha baciato, non io” la correggo.

“Lo sapevo..” Jennifer si alza dal mio letto per tornare nel suo.

“Sapevi cosa?” mi siedo per guardarla.

“Un paio di giorni fa Marcos è venuto da me dicendomi che si era preso una cotta per una ragazza fidanzata e mi ha chiesto un consiglio. Lo sapevo che eri tu, ci avrei scommesso. Tu poi ti sei “lasciata” e lui non ha perso tempo a provarci” mi spiega.

“Ecco perché è venuto a prendermi a lavoro, mi ha pagato il pranzo e mi ha portato al parco.. tutto torna” abbasso lo sguardo.

“Gli devi far sapere che fra voi due non potrà succedere niente.. se per te è così..”

“Certo che è così!” quasi urlo “io amo Luke” la guardo negli occhi e Jennifer annuisce.

Scendo dal letto e prendo la mia borsa, lascio un bacio sulla guancia alla mia amica e scendo al piano di sotto per uscire.

In due minuti arrivo a casa mia e senza suonare entro con le mie chiavi.

“Mani in altro!” Ashton sbuca dalla cucina con in mano una banana come se fosse una pistola.

“Sono innocente!” lascio cadere la borsa e alzo le mani, tutti e due scoppiamo a ridere. Mi avvicino e lo abbraccio.

“Mi sei mancato, tu e la tua stupidaggine”

“Eih!” mi da una pacca sul sedere “sei andata via solo da un giorno” muove la sua grande mano sulla mia schiena. È un gesto che mi tranquillizza fin da piccola.

“Lo so ma fino a ieri stavamo insieme 24 ore su 24. Adesso non più” mi stacco per guardarlo negli occhi.

“Tu hai deciso di andare via”

“è tu sai il perché l’ho fatto.. ci sono novità riguardo questo discorso?” mi giro per raccattare la mia borsa e sedermi sul divano.

“Dovresti parlare con Luke di questo” parla con fare ovvio.

“Ma io ho detto che non gli avrei rivolto la parola” incrocio le braccia.

“Ok ok.. non ha ancora parlato con la Modest” si siede vicino a me.

“Come no?”

“Sono molto impegnati, Luke li incontrerà per parlare fra due settimane”

“Due settimane?” urlo “Ma stiamo scherzando?”

“Arianna calmati.. non è colpa sua” lo difende.

“Ma se vuole sistemare la cosa, va li e sbatte i pugni!”

“Non è così facile..” cerca di spiegarmi ma veniamo interrotti da Calum che scende le scale e come mi vede mi salta addosso.

“Sorellina quanto mi sei mancata” mi stritola e mi arruffa i capelli.

“Anche tu, tanto” gli do un pizzicotto sul collo per vendicarmi.

“Ragazzi su, è andata via solo ieri, non un anno fa” Ashton commenta annoiato e io e mio fratello gli facciamo la linguaccia.

“Michael?” chiedo a Calum.

“è andato a far la spesa con.. Luke”

“Ok”

“Allora? Cosa ci racconti?”

“N-n... niente..” balbetto. Dovrei dirgli che ho baciato Marcos? Per adesso decido di non parlarne “Voi invece? Come state senza una donna in casa?”
“Donna? Perché c’era una donna in casa nostra?” Ashton fa una faccia sorpresa e si becca una schiaffo sul braccio talmente forte che rimangono le cinque dita.

“Ma sei matta? Mi hai fatto male!” si massaggia a parte dolorante.

“Così impari!” incrocio le braccia sotto il seno e Calum non smette di ridere.

 

Prov. Luke

Finalmente dopo due lunghe ore di spesa, arrivo a casa.

“Io non ci vengo più con te! mi fai perdere tempo per niente!” indico Michael e lui scoppia a ridere.

Porto le buste in cucina e quando vado in salotto trovo Ashton e Calum molto felici.

“Come mai tutta questa Felicità?” chiedo sorridendo e mi siedo vicino a loro.

“Oggi è venuta a trovarci Arianna.. si sente la sua mancanza e le sue cavolate..” Ashton mi fa sapere.

Al suono di quel nome il mio sorriso svanisce.

“Anche lei è triste Luke e devi risolvere al più presto..” Calum appoggia una mano sulla mia spalla per confortarmi.

“Ma non è colpa mia se la Modest è così tanto impegnata da non concedermi dieci minuti per parlare!”

“Come ha detto Arianna.. se davvero vuoi sistemare e la ami...”

“Certo che la amo e voglio risolvere l’errore che ho combinato!” interrompo Ashton che mi guarda male, quindi mi azzittisco e lo lascio continuare.

“Stavo dicendo.. se davvero vuoi sistemare e la ami.. devi andare li e sbattere i pugni!” rimango in silenzio pochi secondi per rielaborare.

“Forse hai ragione..”

 

La mattina mi alzo pimpante. Dopo una doccia rinfrescante, scendo in cucina per preparare la colazione. Apparecchio il tavolo con cafè, fette biscottate, marmellate, nutella, brioche, latte e chi più ne ha più ne metta.

Prendo dalla lavastoviglie un coperchio e un mestolo di legno e salgo al piano di sopra, spalanco tutte le porte delle camere e inizio a fare baccano nel corridoio in modo che si alzino.

“Ma sei idiota?” Ashton si alza per chiudere la porta ma io la riapro pochi secondi dopo.

Non sopportandomi più i miei amici si alzano abbastanza incazzati e insieme scendiamo per fare colazione.

“Ci spieghi il motivo di questo tranquillo e silenzioso risveglio?” Michael mi chiede mentre si versa del cafè.

“Ho deciso di andare alla Modest questa mattina e voi mi dovete accompagnare” finisco la brioche che tanto adora Arianna. Se in questo momento fosse qui, me la strapperebbe dalle mani: solo lei le può mangiare.

“Non è dietro l’angolo. È un lungo viaggio in macchina” mi ricorda Calum.

“Lo so. È per questo che vi ho svegliato così presto” sorrido.

Contemporaneamente i ragazzi si voltano verso l’orologio alla parete e sgranano gli occhi: le 6:30.

“Ma tu sei tutto matto! Neanche quando dobbiamo lavorare ci alziamo così presto!” scoppio a ridere.

È vero, siamo dei ragazzi dormiglioni che, anche se siamo immersi di lavoro fino al collo, nessuno ci sveglia prima delle 11, è molto raro.

Finito di mangiare sistemo tutto e corro a prepararmi.

Indosso la maglia preferita di Arianna e dei jeans neri strappati, sistemo i capelli e scendo al piano di sotto ad aspettare gli altri.

Ci impiegano quasi dieci minuti e una volta tutti pronti usciamo.

Alla guida si mette Ashton e finalmente partiamo.

 

Gli uffici della Modest sono molto lontani da dove abitiamo.

Il viaggio dura quasi un ora e mezza e quando arriviamo, sono chiusi.

“Ma almeno ti eri informato?” Calum mi chiede.

“No, pensavo fossero aperti tutto il giorno..” mi avvicino per controllare quando aprono, ore 15.

“E che cosa facciamo qui fino a ora di apertura?” Michael mi domanda scocciato.

“E che dobbiamo fare? Passeggiamo”

Mentre camminiamo veniamo fermati da alcune fans che ci riconoscono.

 

Fra autografi, foto e chiacchierate arriva ora di pranzo.

Ci fermiamo in un piccolo ristorante italiano.

Ad Arianna è sempre piaciuta l’Italia. Che cosa starà facendo in questo momento? Si starà divertendo? Mi starà pensando?

Senza accorgermene ho affianco una cameriera che aspetta le mie ordinazioni.

“Scusi.. io prendo una pizza col salame piccante” le sorrido e va via.

 

Il cibo è molto buono ma è carissimo. Non che non avessi i soldi per pagare, ma una pizza e una lattina di coca cola mi è costato 15 dollari, troppo eccessivo.

Usciamo dal ristorante che ci sentiamo le tasche più leggere.

“Ricordatemi di non tornare più in questo ristorante” commenta Ashton.

Continuiamo a camminare e quando finalmente arrivano le 15, torniamo davanti gli uffici della Modest.

Le porte automatiche si aprono e io entro seguito dai miei migliori amici che mi incoraggiano.

“Buon giorno. vorrei parlare con il signor Turner” chiedo gentilmente alla ragazza dietro la scrivania.

“Ha prenotato?” mi guarda da dietro dei grossi occhiali.

“Si ma non per oggi. È urgente e non posso aspettare”

“Allora mi dispiace ma non posso farla entrare. Il signor Turner parla solo su appuntamento” inizia a sfogliare una rivista di gossip.

“Non può fare un eccezione? Gli dica che siamo i 5 Seconds of summer” le sorrido.

“Voi potreste essere anche la reincarnazione di Elvis Presley, ma non parlerà mai con voi. Vi chiedo gentilmente di andare via o dovrò chiamare la sicurezza” abbassa i suoi grossi occhialoni, pensa di farmi paura.

“Noi stiamo qui finché non incontreremo il signor Turner” incrocio le braccia la petto.

Pochi secondi dopo ci ritroviamo tutti e quattro sul marciapiede fuori dagli uffici.

“Certo che sono proprio maleducati questi della sicurezza. Potevano lasciarci gentilmente invece di lanciarci a terra” Michael si massaggia il sedere dopo essere stato sbattuto fuori dalla sicurezza.

“E adesso che facciamo?” Calum mi chiede.

Mi guardo intorno e In fondo al palazzo c’è un lavavetri.

“Seguitemi” inizio a camminare.

“Ho paura quando dici così. Ci dobbiamo preoccupare?” Michael mi domanda ma io non gli rispondo.

Una volta sotto chiamo il ragazzo arrampicato intento a togliere bene la schiuma.

“Eih!” urlo e lui si guarda intorno “Guarda sotto!” fa come mi dice, ci saluta e torna al suo lavoro.

Mi prende in giro?

“Eih!” lo chiamo di nuovo ma niente.

Mi arrampico sul camion alla ricerca di qualche tasto da schiacciare per far scendere il carrello.

“Ma che stai facendo?” Ashton si avvicina.

“Non capisco niente” ci sono tantissimi tasti e leve. Quale sarà?

“Ma cosa vuoi fare?”

“Devo far scendere il carrello” gli indico quel coso in alto dove si trova il ragazzo che non mi caga.

Ashton sposta lo sguardo sui tasti e ne preme uno.

Il carrello inizia a scendere ma purtroppo i tasti sono anche lì e il ragazzo lo ferma.

“Per favore scendi. Abbiamo bisogno di quel aggeggio!” urlo di nuovo ma ricevo solo il dito medio.

“Ok!” sospiro “Quanto vuoi?”

“Ma sei pazzo?” Calum subito mi ferma.

“No. Dobbiamo arrampicarci per entrare” dico guardando negli occhi i miei amici.

“Di quanto parliamo?” il ragazzo si è voltato verso di me.

Chissà perché quando si parla di soldi tutti sono pronti ad aiutarti.

Guardo il mio portafoglio... 10 dollari.

“10 dollari!” urlo ma dalla faccia capisco che vuole molto di più.

Con la coda dell’occhio vedo i miei amici guardare nei loro portafogli, poi Michael mi passa dei soldi.

“Così sono 50” mi sorride e io ricambio.

“Grazie ragazzi. A casa vi ridò indietro tutto”

Urlo la somma e vedo il carrello scendere piano piano.

“Cosa volete?” il ragazzo si avvicina.

“Abbiamo bisogno del carrello per entrare negli uffici” indico una finestra aperta.

Entriamo tutti sul quel aggeggio e iniziamo a salire.

“Non mettetemi nei casini” fa un mezzo sorriso sforzato.

“A ogni rischio è pericolo” sorrido e ci intrufoliamo dentro.

Di fronte a noi un lungo corridoio.

“E adesso dove andiamo?” Calum chiede sotto voce.

“Bella domanda” mi guardo in torno.

Un palazzo di 7 piani.. come facciamo a trovare il signor Turner?

“Potremmo chiedere a una segretaria” propone Michael.

“Certo così ci buttano di nuovo fuori” gli do una scuzza.

“Era per dire” si massaggia la parte dolorante.

Incominciamo a camminare per il corridoio. A ogni porta ci fermiamo per leggere la mini targhetta con il cognome di chi lavora e quasi mezz’ora in questo piano, che non so neanche quale sia, non abbiamo trovato chi cerchiamo.

Decidiamo di scendere la piano di sotto, un vera e propria impresa.

Scendiamo le scale due a due per fare più in fretta. Per fortuna non c’è tanta gente e nessuno ci ha ancora visto.

“Voi non dovreste essere qui” una voce femminile proviene da dietro le mie spalle.

Cazzo.

Lentamente mi giro e trovo una bella ragazza. Vestito nero aderente, tacchi alti neri, capelli biondi raccolti in uno chignon.

“Lo sappiamo.. ma dobbiamo parlare con il signor Turner” mi giro verso i miei amici che sono incantati nel belvedere questa segretaria.

“Mi dispiace ma è in riunione. Dovete aspettare nella sala attesa e quando arriverà il vostro orario di appuntamento vi chiameremo” ci sorride.

“Ecco.. noi abbiamo preso appuntamento.. ma non per oggi”

“E allora dovete andare via” il suo dolce sorriso svanisce.

“Aiutaci per favore devo risolvere una questione”

“Che questione?” mi guarda con un sopracciglio alzato.

“Per colpa della Modest la mia fidanzata mi ha lasciato. Ho bisogno di parlare con loro” quasi la supplico e lei sospira.

“Venite con me” si gira e inizia a camminare.

“Che bel culo” Ashton mi dice nell’orecchio e io gli tiro un pugno.

“Rimanete qui” si ferma davanti a uno studio e guarda l’orologio al polso “tra dieci minuti finisce la riunione e vi accompagno da lui”

 

“Dieci minuti sono passati!” quasi urlo e la ragazza sospira per la ventesima volta in poco tempo.

“Dategli il tempo di tornare nel suo ufficio” inizia a sbattere il piede a terra. È un gesto che mi fa innervosire.

Finalmente si decide a portarci, così raggiungiamo l'ascensore che ci porta all'ultimo piano.

“Ok ragazzi è qui. Fate parlare me e quando vi faccio cenno entrate. Non prima” contemporaneamente annuiamo.

La segretaria entra dopo aver bussato e due secondi dopo sono al suo fianco che sbatto i pugni sulla scrivania di ciliegio.

 

 

 

 

 

 

 

 

HOLAAAAAAAAAAAA

Finalmente, dopo quasi un anno, aggiorno!

Alleluja, sono riuscita a riprendere tutti i miei documenti dal computer rotto, così adesso posso continuare questa storia.. sono così felice! :)
Ecco il capitolo tanto atteso, spero di non aver perso le mie lettrici per questo enormissimo ritardo.. non so come farmi perdonare! :(
Fatemi sapere cosa ne pensate, se c'è qualcosa che non va o se avete idee per il continuo, accetto tutto! :)

Scusate se ci sono gli errori, non ho controllato per la fretta di aggiornare :)

Vi chiedo ancora scusa, perdonatemi :)
Tanti baci.

Arianna.

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Capitolo 25
*** capitolo ventiquattro ***


“Io non me ne vado da qui finché non avremo parlato!” sbatto i pugni sulla grande scrivania.

“Ti avevo detto di aspettare il mio cenno” la segretaria mi dice all’orecchio ma non mi interessa, non ho tempo da perdere.

“Grazie Giusy, puoi andare. Ci penso io a lui” Il signor Turner dice alla segretaria che, come detto, esce dallo studio “allora..” fa girare una penna fra le dita “di cosa dobbiamo parlare?”

È un uomo sulla cinquantina d’anni, ha i capelli grigi e un accenno di barba, è abbastanza tondo ed vestito molto elegante.

“Io non lascerò la mia fidanzata per uno stupido contratto” mi siedo sulla poltrona di fronte a lui.

“Ah si! Io mi ricordo di te! Tu sei quello che ha detto in un intervista di essere fidanzato” inizia a sfogliare dei fogli.

“Esattamente”

“è il problema quale sarebbe?”

“Il giorno dopo dell’intervista mi avete chiamato dicendomi che nell’intervista successiva dovevo smentire tutto perché nel mio contratto c’è scritto che sono single”

“Si è vero. Ho qui in tuo contratto” me lo mostra “Non si può fare niente”.

“Non hai capito” respiro prima di continuare “la mia fidanzata mi ha lasciato per questo”

“Meglio ancora. Così sarà più facile visto che non sei più fidanzato” mi sorride. Ma sta scherzando?

“Non si può cambiare il contratto?” chiedo.

“No. Così è e così rimane. Non ci possiamo far niente”

“Ma io la amo. Non voglio lasciarla” i miei occhi si riempiono di lacrime che però non faccio uscire.

“Sei così tanto innamorato?” mi chiede e mi guarda giusto negli occhi, annuisco.

“Non ho mai amato una ragazza come amo lei” sospira.

“E va bene” alza le braccia in segno di arresa “non sarò certo io a rovinare una coppia così affiatata” sorride.

“Dice sul serio?” non ci credo a quello che ho appena sentito.

“Certo. Anche io ho sofferto per amore e so come ti senti tu in questo momento. Sei un ragazzo ancora troppo giovane per soffrire per amore. Mi occuperò personalmente di cambiare il contratto”.

Lo ringrazio e gli stringo la mano prima di uscire e abbracciare i miei amici.

“Allora?” subito mi chiedono i ragazzi.

“È fatta” sorrido e loro si uniscono a me.

Una volta usciti dagli uffici, entriamo in macchina pronti per tornare a casa.

“Come glielo dirai?” mi chiede Ashton mentre guida.

“Non lo so.. ma deve essere una cosa speciale.. l’ho fatta soffrire e mi dispiace.. mi devo far perdonare” ho già in mente qualche cosa.

“E quando glielo dirai?” si informa Calum.

“Penso domani sera”

“Come domani? Dovresti dirglielo oggi”

“Ma se deve essere speciale ho bisogno di tempo per organizzarmi” prendo il cellulare e scorro le nostre foto “ho bisogno di andare al supermercato, devo comprare tutto l'occorrente, cibo, candele, fiori.. devo farmi una lista per non dimenticare niente” inizio a parlare da solo.

“Luke è tutto ok?” mi chiede Michael ma non gli rispondo, troppo intento a ricordarmi tutto quello che devo fare.

“Avrò bisogno di casa libera, quindi incominciate a cercare un posto dove passare la notte” dico mentre scrivo sul telefono.

“Cosa avresti intenzione di fare?” Calum mi da un pizzicotto sul collo.

“Aih!” mi tocco la parte dolorante “niente, ma ho bisogno che non siate in mezzo ai piedi” sorrido “devo comprarle anche un vestito.. ma non ho idea di cosa possa piacerle, come faccio?” guardo i miei amici.

“Chiedi a Jennifer, è sua amica, lo saprà” annuisco ed entro nella rubrica fermandomi alla lettera j, al terzo squillo risponde.

“Pronto?”

“Ciao sono Luke, se Arianna è con te, non dirle che sono io” dico subito.

“Sono sola, dimmi”

“Ho bisogno di un tuo aiuto, devo comprare un vestito e non ho la più pallida idea di cosa possa piacerle”

“Ok, va bene. Domani mattina?”

“Perfetto” non ho il tempo di ringraziarla che ha già attaccato.

 

Dopo ore di lungo viaggio, arriviamo a casa. Entro velocemente per prendere le chiavi della macchina, poi supero di nuovo la porta.

“Luke, vuoi che qualcuno venga con te?” mi chiede Michael.

“No grazie, faccio da solo” sorrido per poi chiudermi la porta di casa dietro le spalle.

Metto in moto la jeep per andare al supermercato vicino casa, all'inizio fa un po' di capricci, poi finalmente parte.

Alcune ragazze mi riconoscono, e gentilmente mi fermo a fare autografi e foto, altre ragazze invece mi guardano e parlottano tra di loro, forse non sicure.

Riempio il carrello di candele profumate, ho intenzione di riempire l'intera casa. Nei reparti cerco anche i petali di rosa ma non li trovo, quindi fermo una delle ragazze che lavora li dentro per sapere dove sono, ma sembra guardarmi come se fossi un mostro, per poi dire “Noi non vendiamo petali” e sparisce.

Girando tutto il supermercato trovo altre cose che mi possono servire e quando penso di essermi ricordato tutto, mi incammino verso la cassa meno piena.

Prima di tornare a casa passo dal fioraio per vedere se almeno loro vendono questi benedetti petali. La signora mi spiega che l'unica cosa che si può fare e comprare le rose e romperle, quindi dopo averne preso una cinquantina, torno a casa.

“E cosa ci vuoi fare con tutte quelle rose?” mi chiede Ashton che me le toglie dalle mani.

“Un po' gliele mando con il vestito domani mattina, le altre le devo rompere che mi servono i petali.. se non sai cosa fare, puoi aiutarmi”

“Non vedo l'ora!” urla sarcastico per poi portarle in cucina e metterle in un vaso.

Salgo le scale con le borse e le infilo dentro l'armadio della mia camera, poi torno in salotto per stare con gli altri.

 

Il resto della serata lo passo a organizzare quello che domani sarà il giorno di riunione tra me e Arianna. Niente deve andare storto, la rivoglio indietro, voglio stare con lei, baciarla, abbracciarla, fare tutto.

I ragazzi mi chiedono se voglio una mano con i preparativi, ma dico di no, devo fare tutto da me.

 

La mattina mi sveglio presto, troppo emozionato per la serata per dormire.

Scendo dal letto e mi faccio una doccia, poi vado in cucina per fare colazione.

“Già sveglio?” entra Calum con una faccia assonnata.

“Potrei farti la stessa domanda” sorrido e finisco la tazza di latte.

“Riuscirai a riprendertela” mi dice.

“Lo spero.. la voglio con tutto me stesso”

“Ti ama, tornerà.. ma non voglio più vederla soffrire. Sono il tuo migliore amico, ma lei è mia sorella, ti spezzo il collo dovesse ricapitare”

“Ho afferrato il concetto” rido mentre una mano si ferma sul dietro del collo.

“E mi raccomando questa notte”

“Farò il bravo!” alzo le mani e ridiamo.

Lavo i denti, poi dall'armadio tiro fuori un paio di jeans neri e una felpa leggera. Mando un messaggio a Jennifer per chiederle se è già pronta, ma ovviamente non risponde, quindi esco di casa ed entro in macchina ad aspettarla.

“Buon giorno” entra nel posto del passeggero sorridente.

“Dove devo andare?” le chiedo dopo averla salutata e lei mi fa strada.

Raggiungiamo un centro commerciale poco distante da casa e al primo negozio mi tira dentro.

Prende qualche vestito poi si dirige verso i camerini.

“Li vuoi provare tutti?” chiedo indicando tutte le grucce che tiene in mano.

“Certo! Farò in fretta, tu aspetta qua” mi siedo su una poltrona e poco dopo esce con un vestito azzurro.

“No” dico secco e la ragazza rientra.

Il secondo che prova è rosso fuoco, carino, ma non è da Arianna, quindi la faccio cambiare.

Gliene faccio provare altri quattro, poi finalmente esce con quello perfetto.

“È questo” dico convinto e Jennifer fa una giravolta.

Raggiungo la cassa con il vestito e pago, poi entriamo in un negozio di scarpe.

La commessa ce ne fa vedere qualcuna e un paio nero con il tacco alto mi colpiscono quindi senza sentire il parere di Jennifer le compro.

“E se ti dicessi che non ci stanno bene con il vestito?” mi chiede una volta usciti dal negozio e il panico si espande dentro di me “scherzo, sono belle. Ottimo scelta” mi sorride dolcemente e io lascio un sospiro di sollievo.

A casa prendo due scatole per mettere dentro il vestito e le scarpe, prendo un biglietto dal cassetto e scrivo qualcosa.

Spero di aver azzeccato la taglia. Alle 19,30 passo a prenderti

 

Chiudo tutto e porto in cucina, saluto i ragazzi ed esco di casa.

Raggiungo la villetta dove viene ospitata in pochi minuti e dopo aver poggiato a terra le scatole con sopra le rose, suono il campanello e scappo.

Mi nascono dietro un cespuglio e aspetto che qualcuno venga ad aprire.

Sembro uno stalker, nascosto a spiare la ragazza che amo, ma in fondo anche questo è amore, no?

Fortunatamente esce Arianna che si abbassa e raccoglie le scatole, annusa le rose, poi legge il biglietto. La vedo che si guarda attorno, poi chiude la porta. Un sorriso spunta sulla mie labbra e felice torno a casa, pronto per riconquistarla.

 

 

 

 

HOLAAAAAAAAAAA

Scusate questo enormissimo ritardo, ma questa storia incomincia a fare i capricci e la fantasia è diminuita in questo periodo :(

Finalmente sono riuscita a buttare giù un nuovo capitolo, e spero che vi piaccia :)
Per il prossimo cercherò di fare più in fretta, scusate ancora :(

Passando al capitolo.. come vi sembra? Riuscirà Luke a farsi perdonare? Quale sarà la reazione di Arianna?

Fatemelo sapere :)

Baci.

Arianna.

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Capitolo 26
*** capitolo venticinque ***


Alle 19,30 sono vestita e truccata, seduta sulla sedia ad aspettare il principe azzurro. Il piede continua a martellare sul pavimento, incapace di fermasi dalla troppa ansia. Non so cosa aspettarmi, non so cosa possa succedere questa sera. A interrompere i miei pensieri è il campanello, che mi fa saltare dalla sedia. Sposto lo sguardo su Jennifer che si avvicina alla porta per aprirla
"É pronta?" Sento chiedere con quel tono di voce che mi è mancato da impazzire.
La mia amica non risponde, quindi prendo la borsetta e mi avvicino.
"Ci sono" mi fermo vicino a Jennifer, e gli occhi di Luke non si spostano dal mio corpo, osservandomi attentamente dalla tasta ai piedi.
"Andiamo allora" mi sorride e dopo aver lasciato un bacio sulla guancia della mia amica, lo seguo fuori.
"Sei stupenda" cerca di baciami, ma con tutta la forza che ho dentro sposto il viso per far si che non mi baci le labbra. Sembra rimanerci un po male, e subito me ne pento, poi ripenso a quello che ho passato, e un po di vendetta ci vuole.
"Io avrei fame" cambio argomento e il biondo annuisce, accompagnandomi così in macchina.
Mi porta in un ristorante subito fuori dalla città. Dall'esterno sembra uno di quelli più cari, che entri dentro e quando esci non hai neanche più i vestiti.
"Non ti piace?" Mi chiede, evidentemente devo avere una faccia non convinta.
"Nono, va bene" sorrido timida e scendo dalla macchina.
Luke mi prende la mano e ci incamminiamo nell'entrata. La cameriera all'interno ci porta al nostro tavolo, più appartato rispetto agli altri, e ci lascia soli dopo aver posato sul tavolo i menu. Ne prendo uno e lo sfoglio, fino a trovare le pizze. Come sempre le leggo tutte e poi scelgo la solita, intanto Luke mi guarda.
"Cosa c'è?" Gli chiedo.
"Niente, mi fa solo strano riaverti vicina.. sembra che la fortuna non sia dalla nostra parte"
La cameriera torna per prendere le ordinazioni. É abbastanza imbarazzata, forse ha capito che non è una cena di coccole e amore, oppure ha le guance rosse per colpa del biondino. Ha sempre fatto questo effetto alle ragazze, e io mi sono abituata con il tempo.
"Perché hai deciso di portarmi a cena?" Incrocio le braccia e aspetto che risponda. Si tocca i capelli e dopo un piccolo sospiro parla.
"Mi manchi"
"Solo per questo?" Alzo un sopracciglio.
"Non volevo dirtelo così, ma sono andato dalla Modest, mi sono arrampicato per entrare, e sono riuscito a far cambiare il contratto"
"Dici sul serio?"
"Ari io farei qualsiasi cosa per averti. Sono stato malissimo in questi giorni. Solo il pensieri di non poterti avere in giro per casa, baciarti, mi mandavi fuori di testa.. io ti amo" si dichiara e il labbro inferiore inizia tremare.
"Luke" incomincio, anche io voglio dirgli che mi è mancato, che l'ho sognato, mentre mi abbracciava e mi cantava le sue canzoni all'orecchio per farmi addormentare, ma la cameriera arriva con le nostre pizze, rimandando così il mio discorso.
"Cosa volevi dirmi?" Mi chiede una volta di nuovo soli.
"Niente" muovo la testa "adesso mangiamo" sorrido poi mordo un pezzo di pizza.

 

Prima di uscire ordiniamo il dolce. La serata non sta andando come speravo, a parte la dichiarazione all'inizio, traballiamo tra domande inutili e momenti di silenzio imbarazzante.

Raggiungiamo la macchina e con il cambio di temperatura le guance diventano rosse. Da gentil uomo mi apre la portiera, poi si siede nel posto del guidatore. Non ho idea di cosa voglia fare ora, ma quando entriamo nella via di casa, capisco che la serata è finita.
"Puoi accompagnarmi da Jennifer" dico tranquilla.
"Ancora una cosa" spegne la macchina di fronte al giardino di casa sua e scende, così lo seguo.
Mi prende la mano e la incrocia alla sua, sorprendendomi di questo gesto così naturale. Le luci dentro sono spente, l'ingresso e il salotto sono illuminate solo da tantissime candele poggiate a terra, che profumano di vaniglia.
"Oh Luke" mi giro verso di lui "è stupendo" sorridiamo.
"Vieni" saliamo le scale e mi porta davanti la sua camera. La porta è socchiusa e con una mano la apro. Anche questa è contornata di candele e sul letto ci sono dei petali di rose, a formare una scritta.
"Torna con me" mi ripete Luke all'orecchio, sfiorandomi la pelle con le sue labbra soffici.
"Io.." cerco di parlare ma non ci riesco, le parole mi muoiono in gola.
"Ssh.. non dire nulla" mi sorride dolcemente e l'unica cosa che posso fare e baciarlo.
Finalmente, dopo fanti giorni, le mie labbra toccano di nuovo le sue.
Le sue mani mi sfiorano i fianchi coperti dal vestito e senza farmi inciampare mi fa sdraiare sul letto.
"Se non vuoi, fermami" mi dice con la sua solita voce roca che mi fa impazzire.
"Non voglio fermarti" sorrido e sbottono i bottoni della camicia, fino a lasciarlo a petto nudo.
Le mani esplorano i muscoli appena scolpiti, Luke mi guarda come se fossi impazzita, poi torna a torturami le labbra.
Il metallo freddo dell'anellino contro la mia pelle, mi fa venire i brividi, ma pare che Luke non se ne accorga, perché continua, continua a mandarmi in tilt il cuore con i suoi modi di fare. Abbassa la cerniera del vestito, che cade subito a terra, lasciandomi in intimo. Mi lascia qualche bacio sulla pancia, poi io gli apro il bottone del pantalone. Molto presto ci spogliamo anche degli ultimi pezzi di stoffa e dopo avermi lasciato un dolce bacio, entra dentro.
I fuochi d'artificio partono, le farfalle ballano una dolce danza nel mio stomaco e infine due stelle azzurre mi guardano con desiderio, gioia, amore.

 

Luke's pov

Il sole mi batte dritto in faccia e anche se il sonno si è impossessato del mio corpo, mi costringo ad aprire gli occhi. Dall'altra parte del letto non c'è il corpo di Arianna, solo un biglietto. Mi siedo al centro del letto e lo prendo.

 

Pensavo meglio, addio

 

lo rileggo più volte mentre le mani incominciano a tremare. Gli occhi si fanno sempre più umidi, non è possibile, ieri era andato tutto bene.

È solo un sogno, un brutto sogno.

No, non è un sogno, è la realtà. Arianna mi ha lasciato e questa volta per sempre.

Scendo dal letto e mi avvicino alle rampe di scale con il biglietto in mano. Cosa ho fatto di sbagliato per farla scappare?

Facendo attenzione scendo le scale una a una, fino ad arrivare in cucina.

Ed è in quel momento che inizio a pensare di essere diventato pazzo.

Sposto lo sguardo dal foglio di carta alla figura davanti a me.

Qua le cose sono due: o è un incubo o la ragazza che è davanti a me non è Arianna.

“Buon giorno” ride e versa il caffè in due tazzine.

È una dea.

I capelli spettinati, la mia camicia della sera precedente abbastanza lunga da coprirle il sedere, lasciando però all'immaginazione ciò che c'è sotto.

“Cos'è questo?” alzo il foglietto di carta.

“Una piccola vendetta” sorride e si avvicina per prenderlo, ma io faccio in modo che non ci riesca, poi lo strappo in tanti pezzetti.

“Pensavi meglio?” le chiedo e lei annuisce “vediamo allora cosa intendi per meglio” l'attiro verso di me, poi la spingo verso il piano della cucina, forse con un po' troppa violenza, ma lei non si lamenta.

Con un salto si siede sopra e mi circonda la vita con le gambe, mentre le sue mani corrono tra il mio petto e i miei capelli.

Le sbottono i primi due, poi con due dita sposto le mutandine, ma il campanello suona, interrompendo le nostre intenzioni.
"Cazzo. Vai su, apro io" annuisce e scende per poi correre verso le scale.
Aspetto qualche secondo, poi apro la porta.
"Buon giorno!' Urla Asthon e tutti entrano dirigendosi in cucina.
"Ci hai preparato pure il caffè? Che tenero" mi prende in giro Michael.
"Proprio carini questi boxer" continua il batterista.
"Non potevate tornare più tardi?" Alzo gli occhi al cielo.
"Perché? Abbiamo interrotto qualcosa?" Chiede Calum mentre mangia un biscotto.
Sto per rispondere ma la presenza di Arianna mi blocca.
"Giorno" sorride dolcemente a tutti e lascia un bacio sulla guancia a suo fratello.
"Ooh finalmente sei tornata a casa!" Ashton le salta addosso, e io rido scuotendo la testa, si è cambiata, adesso indossa un pantaloncino nero e una maglia bianca.
"In realtà non lo so ancora" risponde vaga e mi guarda.
I ragazzi iniziano a parlare di altro, cosi colgo l'occasione per sussurrarle un "Ti preferivo con la mia camicia su quel bancone" provocandole un rossore in viso.
Sposta lo sguardo per non incontrare il mio. Sembra alle prime armi, imbarazzata, piccola, ma forse non sa che ha il mio cuore tra le sue mani.

Si muove nella cucina con il labbro tra i denti, pulisce il bancone nel punto in cui era seduta, poi mette nella lavastoviglie quelle poche cose sporche. Asciuga il lavandino poi si incammina verso le scale dicendo un “Vado in camera” a bassa voce.

Non se se prenderlo come un “Voglio rimanere da sola” o un “Vieni su che finiamo ciò che abbiamo iniziato”quindi opto per la seconda e senza che qualcuno se ne accorga, salgo gli scalini due a due.

La porta della sua camera è socchiusa, così mi avvicino e la apro piano, trovando Arianna che sistema quei pochi vestiti in disordine.

“IO avrei idee migliori di ordinare casa” dico e mi appoggio allo stipite della porta, lei si spaventa.

“Mi hai fatto prendere un colpo” posa una mano sul cuore ma io gliela prendo, trascinandola in camera mia.

Scherzando la spingo sul letto e le salto sopra, poi le lascio qualche carezza sulle braccia.
"Non voglio rifarlo. Sei debole in questo momento"
"Ho qualche dolorino" sorride imbarazzata.
"É normale. Rimarranno per qualche giorno, poi pian piano passano" annuisce e io mi sdraio a fianco a lei "ancora non ci credo"
"A cosa?" Mi sposta una ciocca di capelli dalla fronte.
"Che tu sia di nuovo qui, con me"
"Non ho mai detto che sarei tornata con te" puntualizza.
"Non pensi di esserti già vendicata?" Alzo gli occhi al cielo.
"Non è mai abbastanza" ride, poi torna seria "penso di amarti"
"Cosa?"
"Non te lo ripeterò, sai che mi è costato ammetterlo"
"Ti amo anche io e ti renderò la donna più felice" le prendo la mano e la incrocio con la mia.
Perché è questo ciò che voglio. Prendermi cura di lei, coccolarla, viziarla, farla divertire, arrabbiare per poi far pace nel letto.
Non avrei mai pensato che una semplice ragazza, trasferita a casa nostra per stare più vicina al fratello, mi avrebbe fatto perdere la testa.
É riuscita a sciogliere quello scudo di ghiaccio che si era creato per poi prendere il mio cuore e custodirlo come un tesoro.
"A cosa pensi?" Mi chiede Arianna.
"A quanto io sia così fortunato"
"Lo siamo tutte e due"
"Di litigate ne avremo, ma tu non lasciami mai" mi esce più come una supplica.
"Mai" alza lo sguardo verso di me, poi si lancia per baciarmi.

 

 

 

 

 

 

HOLAAAAAAAAA

Finalmente, dopo tanto tempo, sono riuscita a ritagliare un po di tempo per questa storia. Devo dire che avevo altre intenzioni per il finale, in realtà pensavo di continuarla ancora qualche capitolo prima della conclusione, ma mi sono resa conto di averla allungata anche fin troppo, sia per i capitoli, che per il tempo.

Detto questo, aspettatevi, tra chissà quanti mesi, un epilogo per sapere che fine avrà fatto la nostra coppia :)

Ritornando a questo capitolo, sarà stata troppo cattiva Arianna? Vi aspettavate altro?

Ho avuto molta difficoltà a scriverlo, spero però di avervi trasmesso le emozioni che questi due ragazzi mi hanno fatto provare.

Fatemi sapere cosa ne pensate, e grazie mille a tutte/i coloro che dopo così tanto tempo, sono rimasti a leggere la mia storia.

Vi informo che sto scrivendo un'altra fan fiction nella sezione One Direction, se vi interessa, fate un salto :)

A presto.

Baci.

Arianna.

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