Oscuro si, ma difettoso.

di angyp
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Cap III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


L’alba si affacciava timida, illuminando l’erba ancora bagnata dopo la tempestosa pioggia che si era lasciata andare per tutta la notte e aveva regalato tante lacrime al Platano Picchiatore. I primi raggi solari segnavano strisce di luce sul castello di Hogwarts ancora piacevolmente silenzioso e tranquillo, mentre probabilmente una sola persona era in piedi, affacciata ad una finestra del corridoio, a godersi lo spettacolo di quella mattinata di inizio primavera. Non perché fosse sentimentale, Severus Piton, ma perché  il suo senso del dovere e dell’ordine, ampliati da quando era diventato Preside, a volte lo ossessionavano a tal punto da aprire gli occhi troppo presto, quando ormai era inutile riaddormentarsi.
Cominciava un’altra giornata, ad Hogwarts, e tra poco i corridoi si sarebbero riempiti di mocciosi e chiacchiere. Un ultimo pensiero ad una persona che gli stava molto a cuore, e il Preside avanzò verso la Sala Grande per la colazione. Sarebbe stato il primo a presentarsi, come ogni mattina.
                                                        ***
Remus Lupin venne scosso delicatamente da una persona, che ancora non riusciva a vedere a causa della vista annebbiata, e subito capì che l’effetto della pozione era svanito: sentiva bruciare ogni fibra del suo corpo, soprattutto la gamba.
-Remus, è tardi.
Era stata Madama Chips a svegliarlo, sotto sua precisa richiesta della sera prima. Remus aveva già trascorso tre giorni in infermeria dopo la Luna Piena e non voleva saltare ancora delle lezioni; per cui, con estrema fatica, si mise a sedere sul letto e riprese a vedere lentamente. Il bastone, suo compagno da più un anno, era accanto al letto, in attesa di essere pressato sul pavimento per aiutare il povero Licantropo.
  La Sala professori era semivuota, ma la persona con cui voleva parlare, il Preside Piton, era lì.
-Hai un aspetto orribile, Lupin.
-Buongiorno anche a te, Severus. Oggi posso riprendere. –disse Remus con un sorrisetto.
-Va bene, purché tu ti tolga dalla faccia la scritta “convalescenza”. Dovevo parlarti.
-A che proposito?
-Al tuo programma, Lupin. Avevi detto che lo avresti aggiornato quando sarebbe stato necessario.
-Esatto Severus.
-Quindi ho ragione facendoti notare una mancanza fondamentale.
-Di cosa stai parlando? –replicò Remus, ancora stordito per poter concentrarsi fino in fondo nel dialogo.
-Non terrai una lezione sui Doli? Sono creature Oscure.
-Sono tutti morti. –replicò Remus, accigliato.
-Uno soggiorna da noi, non lo ricordi? Hai perso la memoria?
-John non è come gli altri …
-Era loro fratello. Non sappiamo se quell’essere può riprodursi, ma esigo che tu prepari i tuoi studenti a difendersi da possibili creature del genere! Non sia mai che ne dovesse spuntare un altro in giro …
-Severus sono tutti morti. –affermò ancora Remus.
-Tu hai paura che uccidano lui, non è vero?
-I ragazzi studieranno i Doli, te lo garantisco. E’ già nel programma.
-Dunque non l’hai ancora aggiornato costringendomi ad avere quest’inutile conversazione con te? Le tue dimenticanze sono delle grandi scocciature.
-Il mio programma è perfetto e aggiornato. I ragazzi avranno utili nozioni sui Doli, ma non nel programma di Difesa Contro le Arti Oscure.
Severus serrò gli occhi:-E con chi?
-Argomento perfetto per Cura delle Creature magiche.
Piton incassò il colpo e strinse i pugni.
-Lupin, sei sempre più vicino ad un tuo licenziamento e quell’essere allo sfratto.
-Presentare un Dolus è un’ottima opportunità per gli studenti …
-Fila via, lupastro!
Remus rise e subito pensò a quante risate si sarebbe fatta Tonks per quest’ennesimo diverbio con il suo ex professore. Le mancava, così come i suoi bambini, che non vedeva da quattro giorni e non avrebbe rivisto prima del fine settimana. Sospirò e, con enorme fatica, riprese a trascinarsi verso la sua classe per cominciare il lavoro. Non voleva che John fosse considerato “oscuro”, anche se probabilmente aveva più poteri e più forza di tutti gli esseri di cui avrebbe parlato nelle prossime cinque ore durante sue lezioni, e forse anche di un Lupo Mannaro. Non se la sentiva però di fargli questo torto, e per Hagrid era stato un piacere accontentarlo.
                                                             ***
-Una grande lezione oggi, ragazzi! Grande, grandissima! Siete i primi, voi, i primi!
Gli alunni del terzo anno di Grifondoro e Serpeverde ridacchiarono di fronte all’entusiasmo, eccessivo ma non insolito, del Mezzogigante. Si trovavano poco più giù della sua casa, nei pressi della Foresta Proibita. Hagrid li guardava con gli occhi quasi in lacrime.
-E’ con onore che dico che oggi studieremo, ta ta ra tà … studieremo John!
I ragazzi si guardarono stupefatti.
-Chi è John, Hagrid? –chiese una ragazza di Serpeverde.
-Come chi è? Non conoscete John?
-Evidentemente no, Hagrid. Dovevi dire che oggi presenterai loro un Dolus, l’unico rimasto.
John apparve da dietro degli alberi molto forti: il suo corpo mastodontico  e animalesco con lo sguardo dolce e gentile, velato di tristezza.
I ragazzi indietreggiarono di fronte  a quell’essere, provocando l’indignazione di Hagrid.
-Oh, ma che vi prende? E’ buono lui, è mio amico? Per Merlino, John, questi sono i discendenti di Godric e Salazar?
-Chi sono? –chiese John.
-Oh, che ci capisci tu? Lo so ragazzi che l’anno scorso i suoi compari ci hanno attaccato …
-Ci hanno fatto dormire per terra. –disse una ragazza.
-Mi hanno quasi spezzato un braccio. –replicò un altro.
-Suvvia ragazzi, John non c’era. Vero che non ci stavi, John?
Il Dolus abbassò lo sguardo. No, non c’era.
-I miei fratelli mi hanno definito difettoso. In effetti lo sono: sono stato il primo ad essere creato.
La curiosità dei ragazzi crebbe: il Dolus era così tranquillo e triste, e forse il loro timore era infondato.
 
 
Salve! Questa è la prima parte di una mini long incentrata su un personaggio di mia invenzione.
Chi ha seguito le mie due long “Strade inaspettate” e “La vendetta dei nuovi maghi Oscuri” lo conosce e si è affezionato a lui. I Doli sono chimere, corpo da gigante, la faccia animalesca, con una grande forza fisica e maghi molto dotati. Quindi sono maghi, ma Oscuri. E’ un missing moment ;)
Alla prossima parte!
 
                                                                          
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Remus non aveva preso sotto gamba le parole  del Preside riguardo i Doli: sicuramente erano morti tutti, tranne John, ma se davvero ne fosse comparso un altro in giro? John era l’eccezione, e Remus non dubitava affatto di lui, ma un altro non sarebbe stato così tranquillo. Avrebbe dovuto insegnare a suoi alunni come proteggersi, come farsi scudo nel caso fossero stati attaccati. Ma se avessero fatto del male a John? Lui e i suoi fratelli erano praticamente simili, impossibili da distinguere agli occhi di un estraneo! Sperò in cuor suo che Hagrid mostrasse, come solo lui sapeva fare, quanto era fantastico John, affinché quello che lui, insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, avrebbe detto, non si sarebbe riversato su di lui.
-Oggi ragazzi –cominciò finalmente a parlare alle classi di Tassorosso e Corvonero del quarto anno –vorrei insegnarvi a difendervi da delle creature molto particolari.
Sospirò ancora: era raro che non sapesse come introdurre la lezione.
-In verità queste creature non esistono più, ma sotto consiglio, assolutamente giusto, del nostro Preside, vorrei comunque che apprendiate come difendervi da un loro eventuale attacco. Ma dovete stare particolarmente attenti a quello che vi dirò oggi, perché un vostro errore potrebbe causare molti danni. Ricordate le creature che, insieme a … che hanno cacciato i professori dalla scuola prendendola in possesso, l’anno scorso?
I ragazzi annuirono e finalmente parvero capire dove il loro professore volesse andare a parare.
-I Doli, professore? Vuole spiegarci come difenderci da loro? Ma uno di loro non vive con Hagrid?
-Esattamente. Ed è per questo che voglio che mi ascoltiate con estrema attenzione. Il Dolus che vive con Hagrid si chiama John, è l’unico rimasto, in quanto tutti i suoi fratelli sono stati distrutti l’anno scorso, durante la Battaglia tenutasi a Lione. John non è assolutamente pericoloso, è pacifico e ha collaborato con gli Auror per liberare la città ed evitare che quelle creature spazzassero via ogni essere.
-Ma professore, perché lui dovrebbe essere innocuo? L’ho intravisto con Hagrid, è uguale agli stessi mostri che ci avevano presi in ostaggio, e badi che sono stati tremendi con noi.
-Lo so ragazzi. Purtroppo, come forse sapete, anche io ho avuto un’esperienza vicina con loro. John è stato il primo ad essere creato, è come una pozione con qualche ingrediente in meno, un Incantesimo  mal pronunciato. Lo so per certo, perché John è, a differenza dei suoi compari, molto umano, e mi ha salvato la vita due volte nello stesso giorno.
I ragazzi ascoltavano rapiti il racconto del professore, ardenti di curiosità.
-Per cui –continuò Remus –quello che oggi vi insegnerò è come difendervi da eventuali Doli sopravvissuti, ma questo non deve avere nessun riscontro su John, sono stato chiaro? Oltretutto, Hagrid vi spiegherà le sue qualità nella lezione di Cura delle Creature Magiche che i vostri compagni stanno già seguendo.
Qualcuno alzò la mano.
-Professore, come sono stati creati? Insomma, non esisteva nessun gigante simile poco tempo fa, no?
Il cuore di Remus fece un tuffo. Istintivamente si tastò la gamba ancora ferita e chiuse gli occhi, come scosso da brividi. Sentiva la lama gelida del coltello avvicinarsi, e la sua risata nella testa …
-Sono stati creati usando un Incantesimo di Magia molto Oscura, di cui mi è proibito parlarne.
-Potrebbero esserne creati altri?
Remus stavolta sorrise, soddisfatto:
-No.
 Non lo permetterò.  
 
 
-Ma che lezione, Hagrid! –John si buttò sul divano che crollò ancora una volta a terra.
-Forte, eh John? E i ragazzi?
-Forti! Sono tutti così?
-Si, cavoli se lo sono. Gli stai simpatico! Lo dicevo,io, grand’uomo Silente che ti ha portato qui!
La lezione era andata bene: Hagrid aveva parlato loro delle grandi qualità che avevano queste Creature e, anche se Remus avrebbe tenuto una lezione su come difendersi da loro, era sicuro che tutti gli alunni si sarebbero affezionati a John, e che ben presto avrebbero fatto parte insieme della grande famiglia di Hogwarts.
-Tu lo sai cos’è questo, eh John? –Hagrid aveva preso due bicchierini e una bottiglia con un’etichetta scura.
John lo guardò perplesso:
-Una  cosa che si beve, immagino. Ma spero non sia una Pozione, l’anno scorso un antidoto mi ha dato del filo da torcere.
-No, no! Che pensi? Questo è un toccasana! E’ Whisky Incendiario! Fantastico John! Lo hai mai bevuto?
-No, Hagrid, ma sono molto curioso di conoscerne gli effetti.
-Ma come parli? Sei strano, ma simpatico. Eccoti qui.
Hagrid porse a John un bicchierino pieno di Whisky, ma il Dolus lo guardò male:
-Scusa, Hagrid, ma mi vedi? Come faccio a capire il gusto della bevanda con un goccio? Prendi un bicchiere della mia portata.
Insieme risero, e Hagrid riempì un boccale intero di Whisky e lo diede a John.
-Brindiamo! –disse invitando il gigante ad alzare  il boccale. –A noi e alle nostre prossime lezioni!
John bevve il Whisky di corsa, pulendosi con la manona la bava che la schiuma aveva lasciato.
-Com’è? E?
A John gli occhi sembrarono staccarsi dalla faccia:
-Buonissshimoooo.
Cadde a terra provocando un tonfo fortissimo, rompendo il tavolo e la sedia. Hagrid rimase paralizzato dal terrore.
 
                                                                                  ****
-Hai sentito?
-Che cosa, Remus?
-Il terremoto, proprio adesso.
Remus voltò la testa e vide che anche altra gente ai Tre Manici di Scopa aveva avvertito la scossa, in quanto erano piuttosto agitati.
-Beh, non è nulla –Tonks archiviò l’argomento in un niente –mi stavi dicendo …
-Giusto, volevo sapere se Severus sa qualcosa che io non so.
-A cosa ti riferisci, Remus? –Tonks lo guardava perplessa.
-Ci sono altri Doli in giro? Gli avete avvistati? Sto insegnando ai miei alunni come difendersi da tali Creature, ma con Hagrid vogliamo fargli capire che John è diverso, e non voglio che lui si senta escluso o portatore di terrore. Severus ha insistito così tanto, nonostante avesse ragione.
-No, Remus, non abbiamo avvistato nessuno di loro. Piton è sempre il solito: un tempo ti fece cacciare dalla scuola, o ricordo male?
-Lui non sopporta che John alloggi qui.-Remus provò una morsa fastidiosa –nemmeno mia madre …
-Oh, a proposito di Molly: si è ricreduta. –disse Tonks trionfante.
-Come? Merito tuo, immagino.
-Appunto! Sai, mi è bastato dirle che, se dovesse succedere qualcosa, qualcosa di seriamente brutto,  John salverebbe te prima di chiunque altro … insomma, Re, hai un salvavita a portata di mano, dovrebbe essere contenta!
-Esatto! Visto che non sono più in grado né di correre né di proteggere nessuno-replicò Remus con amarezza.
Tonks lo scrutò, triste.
-Remus, magari è solo questione di tempo.
-L’esito del San Mungo era chiaro, Dora: questa gamba non guarirà più, sarò sempre zoppo.
-Remus-Tonks aveva il tono deciso –tu sei un grande mago, e sono sicura che sarai forte anche con un piccolo handicap. Lo è anche Malocchio, no? Poi lontano dalla Luna Piena riesci ad essere veloce, riesci a Smaterializzarti con più facilità, inoltre hai una grande intelligenza e non sempre serve la forza fisica per vincere. Ricordi nei sotterrane di Casa Gretchen? Piton se l’è legato al dito il tuo finto tentativo di suicidio.
-Wow, grazie Dora –Remus sorrise, accarezzandole il volto.
-Inoltre, secondo me i Guaritori non ci hanno azzeccato: non conoscono la magia che ti ha portato a questa ferita, per cui non vedo perché dovrebbero dare questi esiti campati in aria! La tua gamba guarirà, ne sono certa!
Remus non ebbe tempo di replicare: la porta del pub venne aperta violentemente, lasciando spazio ad un Hagrid scosso e tremante:
-Re, dappertutto ho visto, qua stavi?
-Calmati Hagrid, cos’è successo? –domandò Remus preoccupato.
-Merlino, Remus, forse ho ucciso John!
 
Seconda parte, spero non vi abbia delusi. Vi faccio gli auguri di Buona Pasqua e, se vi va di passare, ho scritto una one-shot su Harry e Teddy, dal titolo: “Il vuoto che avete lasciato”. Al prossimo capitolo!
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Cap III ***


Remus e Tonks scoppiarono immediatamente a ridere, lasciando Hagrid sconcertato.
-Ma … vi ho appena detto …
-Perdonaci Hagrid –intervenne subito Remus, cercando di ricomporsi –la giornata non era cominciata bene, ma devo dire che sei riuscito enormemente ad allietarla.
-Come? Uccidendo John?
-Andiamo Hagrid! –sbottò Tonks tra le risate –ci vuole ben altro che un goccio di Whisky Incendiario per uccidere una creatura come John! Ti ricordi cos’hanno  rischiato i ragazzi per scoprire come distruggerli? Se non fosse stato per le loro enormi chiappe, ci avrebbero rimesso la pelle, e non solo!
-Stai tranquillo, Hagrid –aggiunse Remus –John forse era solo stanco, ed è, beh, crollato, letteralmente.
-Quindi –disse Hagrid, fissando i due –non l’ho ucciso?
-Nooo –sbuffò Tonks.
-Ma sembrava proprio morto! Andiamo, venite a vederlo!
-D’accordo –risposero insieme i due. Almeno avrebbero assicurato il povero Hagrid, sembrava davvero preoccupato!
                                                        ****
 
John era davvero molto stanco, il che era una cosa strana, visto che tempo addietro avrebbe considerato la sua energia inesauribile e  a volte riusciva anche a restare in piedi per giorni interi senza dormire. Gli era bastata una giornata con dei ragazzi per ridursi uno straccio, probabilmente il suo corpo si era adattato ai luoghi in cui viveva adesso; per giunta quella cosa che aveva bevuto gli aveva dato un immediato effetto soporifero.
Aveva ronfato per qualche minuto e si era risvegliato con gli occhi di un annoiato Thor che lo fissavano. Si rese conto di aver rotto parecchi oggetti prima di fare la sua pennichella.
-Povero Hagrid. Devo scusarmi!
Avrebbe potuto sistemarglieli con la bacchetta, ma il Preside ancora non si fidava di lui e non gli sarebbe andato a genio il fatto che lui potesse usare uno strumento così importante come una bacchetta.
Con la testa che gli girava, si avviò verso la Foresta, cercando il suo compagno Mezzogigante sperando di trovarlo prima che facesse buio:  non conosceva la strada del ritorno e non gli andava di restare solo in un luogo a lui sconosciuto.
                                                       ****
Remus, Tonks e Hagrid giunsero verso la baracca di quest’ultimo per scoprire che in realtà  il Dolus non era più steso per terra ma forse era uscito fuori.
-Dove sarà andato, adesso? –replicò Hagrid preoccupato.
-Probabilmente ti starà cercando –disse Remus con un sorrisetto.
-Già che siamo qui, Hagrid –si intromise Tonks –perché non offri anche a noi il tuo famoso Whisky capace di stendere un Dolus? Ho bisogno di un altro bicchierino forte.
-Oh, beh, che poi questo è speciale, cioè nemmeno l’ho assaggiato io ma John ci ha bevuto un intero boccale.
Il Mezzogigante prese la bottiglia accanto al lavandino, lasciando Tonks di stucco:
-Ma, Hagrid: perché è così scuro?
-Come?
-Passami la bottiglia-ordinò.
Hagrid gliela pose in mano e Tonks l’aprì per poi annusare lo strano odore che veniva da quel liquido.
-Dora –Remus era perplesso –cosa …
-Per la barba di Merlino, Hagrid! Chi ti ha venduto questa bottiglia?
-Oh, non è il solito Whisky –rispose allegro Hagrid –il tizio che me l’ha venduta mi ha detto che è speciale!
-Certo che è speciale –replicò Tonks con lo sguardo duro –sei fortunato a non averla bevuta, Hagrid: ti avrebbe fatto secco!
-Come? Perché?
Anche Remus guardava la moglie sbalordito, in cerca di spiegazioni.
-Sapete, sto seguendo un caso su malfattori che si divertono a sabotare Pozioni e bevande con strani intrugli, vendendoli abusivamente a poco prezzo. –chiarì Tonks – alcune sono piuttosto pericolose, infatti negli ultimi due mesi il San Mungo era pieno di gente con un mal di pancia terribile ed effetti strani che nemmeno vi immaginate. Un tizio non riusciva a smettere di fare pupù dopo aver bevuto quella che credeva una Pozione Soporifera, ad un altro continuavano a crescere i peli sotto le ascelle: uno spettacolo orribile!
-Per Merlino, è disgustoso! –affermò Remus.
-Per non parlare di un altro tizio: una ragazza gli aveva rifilato un filtro d’amore contraffatto, non vi dico cos’ha combinato a quel poverino. Temo che gli sia rimasto su dopo ancora una settimana!
-Rimasto su cosa? –chiese Hagrid.
-Niente, niente –Remus zittì la moglie che stava rispondendo –comunque Dora, tu dici che questo è uno di quei Whisky contraffatti? Ma perché lo fanno?
-Perché risparmiano tantissimo anche se li vendono a poco prezzo. Purtroppo, nonostante le nostre ricerche, risalire alla fonte è praticamente impossibile, c’è tutto un giro di canaglie intorno e molti maghi hanno scoperto di esser stati ingannati con un Incantesimo di Memoria. Da quando una nostra vecchia conoscenza si è divertita a giocare con le pozioni, tutti vorrebbero imitarla.
Remus abbassò lo sguardo: aveva capito a chi Tonks si riferisse.
-Ma tu Hagrid –continuò Tonks –puoi aiutarmi: dimmi, ricordi chi ti ha venduto questa bottiglia? Potresti ricontattarlo per averne delle altre? Lo potrei acciuffare e forse scoprire se si tratta di una banda o se è da solo! Allora?
-Mmm …
-Hagrid, non ti avrà mica cancellato la memoria? –chiese Tonks preoccupata.
-No, no, ricordo dove l’ho trovato.
-E allora?
-Non posso ricontattarlo, lo capirebbe che gli sto facendo un agguato.
-Perché mai?
-Ecco … -Hagrid aprì la sua dispensa, mostrando quelle che sembravano circa una cinquantina di bottiglie.
-Oh … -Tonks lo guardò storta, mentre Remus rideva –Hagrid, detieni tutta questa sostanza illegale nella scuola?
-Non lo sapevo! Mica lo sapevo! Mi ha fatto un’offerta speciale! Un affarone! Come potevo rifiutare? Diceva che era un Whisky speciale.
-Per Godric, se lo scoprisse Severus –continuò a ridere Remus.
-Peccato che a lui non hai ancora offerto un bicchierino –questa volta rise anche Tonks –comunque, lasciando perdere l’ironia, Hagrid: devi rintracciarlo così lo posso arrestare. Ma lo capisci? Un tizio al San Mungo che aveva bevuto un bicchiere di Whisky proprio come il tuo è quasi morto! Non possono vendere questa roba!
-Scusami –Remus smise di ridere –quindi questa sostanza è letale?
-Assolutamente sì –confermò Tonks decisa.
-John ne ha bevuto un intero boccale –Remus era pensieroso –per Godric, di sicuro non l’avrà ucciso, ma non so se ne potrebbe essere del tutto immune.
-Tu pensi che gli abbia fatto qualcosa di strano? Tipo farlo diventare matto?-chiese Tonks.
-Tipo … entrare nella scuola! Merlino, se lo vedesse Severus, lui non vuole assolutamente! –Remus adesso era molto preoccupato.
-Oh, lo dicevo io che avevo fatto qualcosa di brutto a John –piagnucolò Hagrid.
-Stai calmo –disse Tonks –vedrai che non è successo nulla. Al massimo starà ballando in cucina con gli Elfi Domestici!
 
                                                          ****
John continuò a vagare senza meta nella Foresta Proibita, perdendo del tutto l’orientamento. La testa gli faceva male e non comprendeva il senso delle sue azioni.
-Mi sono perso –si disse, esausto.
Desideroso di un po’ di riposo, pensò di appoggiarsi su un tronco caduto da un albero, per spaccarlo al primo contatto.
-Ops, lo hai rotto.
John si voltò verso quella voce femminile che aveva sentito. Accanto a lui, c’era una creatura che non aveva ancora incontrato, ma di cui Hagrid gli aveva parlato molto. Era un centauro, un esemplare femmina, e lui non credeva che potesse esistere creatura più bella in quel strano mondo.
 

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