Relazioni Impreviste e Difficoltose

di _Arias_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Convivenza movimentata ***
Capitolo 2: *** Come riuscire ad annoiarsi? ***
Capitolo 3: *** Pensavo fossi tu, il mio Eroe ***
Capitolo 4: *** Un'altra falsa speranza ***
Capitolo 5: *** Sentimenti atipici in una comune Festa (parte 1) ***



Capitolo 1
*** Convivenza movimentata ***


Convivenza movimentata


 

Salve! Eccovi qua una nuova fanfiction! Come vi ho già detto la storia si svolge in un collegio, premetto che non ci sono mai stata e quindi sbaglierò sicuramente molte cose, mi scuso in anticipo se sembrerà poco credibile! Nemmeno io mi aspettavo di far accoppiare certi personaggi, quindi aspettatevi qualche sorpresa! Spero comunque sia di vostro gradimento, ho cercato di farla un po' comica, non so se ce l'ho fatta davvero, spero me lo direte voi! Sarà sempre in prima persona, ma cambierò personaggio ad ogni capitolo! Se ci sono errori mi scuso anche per quelli, come dico sempre non ho molto tempo e che voi ci crediate o no, è proprio così D:

Mi farebbe davvero piacere se lasciaste qualche commento, così capirò se la storia possa risultare interessante oppure no, ci terrei davvero, ovviamente accetto anche recensioni negative, basta che siano motivate! :3 bene, vi lascio alla storia! Ringrazio in anticipo chi leggerà <3


 

La mia vita si svolge in un collegio misto, il quale non è prestigioso, né una rovina, è solo un collegio, dove dall'esterno può apparire tranquillo, monotono e noioso, ma la mia vita qua dentro... non lo è affatto! Sono stato introdotto ormai da tempo nella stanza 221 del corridoio B e convivo con cinque persone anzi, meglio non chiamarle persone, sono cinque matti psicopatici da rinchiudere e io sono forse l'unico normale, l'unico calmo e tranquillo che cerca di dare un taglio a questo macello. Mi presento: sono John Watson, meglio soprannominato come “l'Hobbit” data la mia altezza... ho 17 anni e sono di un carattere gentile, sempre ospitale e disponibile con tutti e soprattutto con una gran voglia di vivere! Vorrei diventare dottore, anche se questo mi sa difficile, sono un po' limitato dai miei genitori che vogliono invece che faccia altro, solo perché non mi ritengono troppo “intelligente” per intraprendere la strada del dottore e prendere diplomi. Passando all'aspetto fisico, come ho già detto non sono molto alto, non amo particolarmente il mio fisico ma per quanto riguarda la faccia trovo in essa qualcosa che mi piace, il biondo s'intona perfettamente con i miei occhi verdi, i quali non cambierei per nulla al mondo. Non sono né grasso né magro, né muscoloso né flaccido, sono solo una persona come molte altre qui al collegio, una persona che spesso tende a passare inosservata e va bene così, sempre meglio di essere preso di mira dai bulli, perché sì, questa scuola ne è piena essendoci pochi controlli.

Tornando al dunque, come ho già detto, convivo con degli psicopatici... vi parto col dire che la nostra stanza è l'unica che non necessita di una sveglia, mai l'abbiamo avuta e capirete presto perché...

 

Ora: circa le 7 del mattino / giorno: Giovedì / luogo: camera da letto

 

 

“Esci fuori da quel fottutissimo cesso!!” apro gli occhi di colpo, sento dei tonfi seguiti da questa gentile frase

“Se non ti sbrighi giuro che ti ci chiudo dentro per tutto il giorno!!” vi starete domandando chi è che urla... beh, ve lo presento subito: si chiama Jim Moriarty, meglio chiamato come “il Re”, potrei dire che è il classico bullo da quattro soldi ma... non è così, tutto quello che fa, ha qualcosa di tenebroso sotto, non lo fa solo per farsi vedere grande e migliore dagli altri, tutto quello che fa è solo per esclusivo divertimento nel veder le persone soffrire, cosa che io non riuscirò mai a capire nonostante sia molto empatico. Lui, lui è uno psicopatico, sì, non avrei altro termine, a lui piace tutto quello che a una persona normale schiferebbe, lui è cattivo, è nato crudele e crudele rimarrà, si diverte a fare del male alle persone più deboli, ovvero quasi tutti, ogni giorno torna in stanza con due, tre note e qualche oggetto rubato da chissà quale povera vittima! Come fa ancora a non essere stato espulso, non ne ho idea! Forse avrà minacciato anche la preside... chissà! Da lui c'è da aspettarsi di tutto! È considerato il Re della scuola, lui si aspetta che tutti cadano ai suoi piedi, infatti per la maggior parte di volte è così, ma... proprio in questa grande stanza in convivenza, ha trovato chi gli sa tenere testa... e volete sapere chi è colui?

“sto ancora sotto la doccia” Sherlock Holmes, posso considerarlo il mio migliore amico, anche se penso di non essere ricambiato... però, ha i propri enormi difetti, come ho già detto nessuno qui è normale così nemmeno lui lo è... viene soprannominato “l'Indovino” tutti qui hanno dei soprannomi, è molto più facile che ricordarsi il nome intero... perché l'Indovino? Perché lui sa tutto! Ha una sorta di potere, ti vede, ti osserva, ti fissa in vari punti e azzecca tutto ciò che hai fatto in una giornata intera! Questa non può essere deduzione, è per forza magia! Oltre a questo ha un carattere molto difficile, perfino lui si reputa strano, dice di essere “un sociopatico iperattivo” e penso si sia dato una giusta definizione... sta quasi sempre serio, e certe volte nemmeno ti risponde perché troppo concentrato nei suoi pensieri o a suonare il violino... ma dopotutto penso sia un grand'uomo, perché sotto quella barriera di ghiaccio si trova un grande cuore, il problema è appunto trapassare quella barriera, nemmeno io che sono il più vicino a lui ce l'ho ancora fatta... e devo ammetterlo, molte volte me ne rattristo, soprattutto quando lo vedo un po' triste, potrebbe confidarsi con me ma lui è una testa dura e preferisce chiudersi in se stesso

“ti do due minuti!! Giuro che dopo chiamo Sebastian!!” oh, era stato davvero clemente, spesso senza tante storie lo chiamava e esso sfondava la porta per l'ennesima volta, tanto che la aggiustiamo quasi ogni giorno... ma ora... chi è Sebastian? Viene chiamato “la Spia” io invece lo chiamerei il Servo, lui fa TUTTO quello che gli dice il suo caro padrone Jim, è come un cane al guinzaglio, si allontana da lui solo quando glielo permette o gli ordina qualcosa, ma perché la Spia? Perché quasi tutte le volte si ritrova a dover pedinare qualcuno per ordine del suo capo e lui come un servo lo fa, ci passa perfino le notti intere senza rientrare in stanza... perché “fino a che non ho portato a termine il mio dovere, non mi permetto di presentarmi davanti a lui” questa è la sua frase celebre. Parlo come se non me ne fregasse niente di lui, ma non è così, perché sotto quel suo SPAVENTOSO aspetto, alto circa un metro e novantacinque, spalle larghe e belle muscolose, coltello sempre in tasca, si nasconde un Sebastian davvero gentile e premuroso, non parliamo tanto, ma so di potermi fidare di lui, infondo è una brava persona, il solo problema è che si è andato ad innamorare di una persona malvagia come Jim... sì, si è innamorato, almeno così penso... fin dal primo giorno in cui ci siamo presentati, lui ha cominciato a stargli dietro come una gomma da masticare appiccicata ad una scarpa, lo definisco proprio così... però pare me ne sia accorto solo io di questo suo sentimento perché nessuno ne ha mai parlato, anche Sherlock pare ignorare la cosa... che sia una mia impressione? Ci credo poco, fatto sta che Jim di certo non ricambia, la sua aria da bulletto e cuore di pietra lo rende asessuale, anche se ama stare in sua compagnia... povero Sebastian, che brutta vita se continua così!

“mi senti?? Sherlock!!” ancora a gridare... non ne posso davvero più di questa situazione e non riesco certo a ridormire altra mezz'ora... mi metto seduto nel letto, è a castello, io sto nella parte di sotto, e sopra di me c'è appunto Sherlock... mi alzo e pesto qualcosa, guardo ed è una lattina lasciata a terra, tutto il liquido era colato... ed ecco un'altra macchia che si aggiungerà alle sottostanti! Tutta la stanza è un vero disordine, fa letteralmente schifo, ma non trovo mai il coraggio di dargli una pulita perché non saprei da dove cominciare! C'è polvere dappertutto, indumenti lasciati a vanvera insieme a calzini, mutande e boxer sempre a terra, della pizza ammuffita sopra il comodino, delle birre vuote e piene nell'anta della finestra... e... del cibo sconosciuto: sembrano spaghetti giapponesi, lasciati a penzoloni sopra il lampadario antico... poi... cos'è? Sotto il mio letto c'è qualcosa... do un calcio alla lattina e mi piego per vedere... sono dei capelli mori... non sembrano finti... questi non l'avevo visti... va beh! Una cosa in più in mezzo a tutta quest'immondizia non mi fa certo scalpore.

Raggiungo Jim che mi tira un'occhiata rigirandosi subito dopo verso la porta e dandogli altri due pugni... Jim preferisce ignorarmi, fa sempre così, ma la cosa non mi dispiace affatto, preferisco stare alla larga da persone come lui

“la fai finita ed esci?? Mi sto pisciando sotto!!” guardo l'orologio... erano le 7:06 e ancora non ne voleva sapere di uscire... “Sebastian!!” ed eccolo che sbuca dal nulla la grande e maestosa Spia, che subito raggiunge il suo boss

“sì, Re?” anche lui tende a chiamarlo Re, e Jim ogni volta fa un sorriso come segno di approvazione

“sfondala!” ecco... e ci risiamo! Ogni giorno la stessa zuppa... non ne posso davvero più

“subito” aggiunse Jim... e uno... e due... e... *SBAM* porta a terra... si vide al di là uno Sherlock nudo con accappatoio attorcigliato alla vita intento ad asciugare i propri capelli

“era ora cazzo!!” Jim corse in bagno e senza il minimo scrupolo lo tirò fuori e... la fece nella doccia... rozzo e sporco come sempre nonostante indossa ogni giorno un completo elegante compreso di cravatta e capelli tirati indietro con gel, per non parlare della sua camera... linda e perfetta come appunto quella di un Re, tutto grazie alle pulizie di Sebastian...

noi due da brave persone civili ci girammo e Sherlock continuò a sfonarsi i capelli come se non esistesse

“e finalmente!” disse compiaciuto Jim rimettendo il pacco dentro i pantaloni “e tu!...” diede un forte spintone a Sherlock che titubò rimettendosi subito dopo composto “... oggi me la paghi!” come al solito, dato che ogni giorno succede...

“non vedo l'ora!” sorrise Sherlock con segno di sfida

Il Re esce dal bagno e io entro, guardandomi allo specchio insieme all'Indovino, mentre la Spia cerca di rimettere frettolosamente apposto la porta per raggiungere il proprio amore

“guarda te che faccia che ho...” commento da solo non aspettandomi risposta “che abbiamo oggi?”

“fisica, chimica e inglese” lo sentii appena, per colpa del suono irritante del fono, che invece a Sherlock rilassava. Fisica, chimica e inglese... tre materie che odio... perfetto! E nemmeno avevo ripassato

“e a che ora usciamo?”

“16:20”

oh... quindi oggi è Giovedì... menomale! Gli orari sono sempre abbastanza buoni: entriamo alle 8:30, usciamo alle 12:40, rientriamo alle 13:40 e riusciamo alle 17:00 il lunedì, martedì e mercoledì, alle 16:20 il giovedì e venerdì e alle 15:40 il sabato, dopodiché la domenica era completamente a nostra disposizione, ci lasciavano liberi di andare dove ci pare con in pretesto però di rientrare al collegio prima delle 23.

Una voce nuova interruppe i miei pensieri giornalieri... era la voce dell'uomo che entrò insieme a noi in bagno “quashoa oua?” ci girammo contemporaneamente verso esso, aveva sbadigliato mentre parlava e una sua mano aveva raggiunto il livello della bocca per coprirsela... lui era Greg Lestrade, soprannominato come “la Guardia” lui stava attento a tutto, rispetto degli orari, rispetto dell'ambiente, rispetto delle regole, ecc ecc... praticamente, ci strillava sempre! L'unico di cui aveva timore di ribattere, era appunto Jim, gli faceva un non so che di terrore e non voleva averci anche lui niente a che fare, perché se fosse stato per lui, l'avrebbe buttato fuori a calci. È una persona abbastanza tranquilla, ma mai starci vicino quando ha gli scatti d'ira! Può diventare pericoloso! Ama scherzare e ridere, ma soprattutto, stare in compagnia di qualche amico, guardando il calcio alla televisione e bevendo birre

“48 minuti e 23 secondi” rispose Sherlock... a questo punto capii che gli aveva chiesto quanto mancava alle otto, ovvero all'ora in cui saremo dovuti scendere... solo l'Indovino avrebbe potuto capire quel linguaggio storpiato

“buongiorno... Greg” ricambiò il sorriso che gli avevo lanciato

“buongiorno!” lui è la persona insieme a me, un po' più normale “che si dice di nuovo?” gli piace sapere le notizie del giorno, lo chiede anche se sono sempre le stesse

“Jim ha di nuovo urinato nella vasca” gli dissi un po' scocciato

“capito! Oggi niente doccia!” sorrise ancora, come ho detto, è un tipo allegro e ottimista, difficilmente perde il buon umore, si accontenta anche delle sventure

“quasi quasi mi fingo malato e rimango qua...” non avevo proprio voglia di andare a far lezione, avevo sonno, molto sonno, e una faccia terribile!

“Sherloooooooooooooooooock!!!” no, non ho esagerato con le “o”, si è sentito urlare in modo acuto e acido, e chi poteva essere se non Jim?

Rientrò al bagno infuriato... aveva la faccia... viola! Era tinta di un inchiostro viola!

“brutto stronzo!! Questa me la paghi!!” eh sì, Sherlock e Jim erano i soliti ragazzini pestiferi che si facevano gli scherzi a vicenda... era questo il loro modo di combattersi... nonostante sembrassero nemici per la pelle, io credo che sotto sotto, si vogliano bene, dopotutto Jim non si è mai fatto aiutare da Sebastian per picchiarlo, hanno sempre fatto solo loro due... può sembrare strano da dire ma... io la penso così!

Ritornando alla faccia viola... era davvero buffa... io e Greg ci guardammo e purtroppo non riuscimmo a trattenerci una risatina, ma Jim parve sentire solo me

“stupido Hobbit che diamine ridi? Vuoi finire male?” che coraggio ha lui di chiamarmi Hobbit, è perfino più basso di me di due centimetri, bel coraggio proprio! Ovviamente non risposi e mi dileguai fuori dal bagno seguito da Greg, mentre vidi il Re buttarsi categoricamente sopra Sherlock schiaffeggiandolo e l'Indovino cercare sempre di difendersi ribaltando la posizione e mettendolo sotto... se non li conoscessi bene, potrei prenderla come una posizione equivoca dato che a Sherlock gli era ormai calato via l'asciugamano e Jim, sotto di lui a gambe aperte e legate al busto di esso si muoveva fregandosene se strusciava contro di lui e tenendogli la testa stretta al petto per soffocarlo... tutte le mattine sempre più scene oscene si vedevano... mah... ormai nemmeno ci facevo più caso...

Rientrai in camera cercando fra gli abissi del mio armadio qualcosa di decente da mettermi... mi vestii e aspettai Greg per scendere insieme e raggiungere Mycroft, che è sempre il primo a uscire, almeno io non l'ho mai visto di mattina sveglio... sicuramente lo trovavamo seduto al solito tavolo da ormai un'oretta, guardando chissà quale evento nascosto nel cielo dietro la finestra... ma ora... chi è questo Mycroft? Mycroft Holmes, chiamato comunemente “Voldemort” perché Voldemort? Perché non si pronunciava mai il suo nome, tutti sapevano che dietro ad ogni cosa poteva starci il suo zampino, ma nessuno si azzardava a fare il suo nome, anche perché se colui l'avesse fatto, sicuramente gli sarebbe capitato qualcosa di brutto... può sembrare un altro Jim Moriarty, ma non lo era affatto, anzi, i due si odiavano, spesso e volentieri si ignoravano e proprio quando dovevano parlare per forza, si mandavano frecciatine continue. Come vi starete immaginando, Mycroft Holmes è un parente di Sherlock, è suo fratello, e anche se di aspetto fisico sono completamente diversi, hanno lo stesso dono, quello di dedurre, ma Mycroft per chi non lo conosce bene, è considerato una persona “normale ma intelligente” questo appunto perché non sanno della sua vera natura.

 

 

Ora: 8:45 / giorno: Giovedì / luogo: aula di scuola

 

La lezione di fisica è cominciata da soli quindici minuti anche se sembrano passate ore... mi guardo intorno e vedo gente fare di tutto tranne che ascoltare la lezione... alcuni si mandano bigliettini, alcuni dormono, alcuni messaggiano o giocano con il cellulare, e altri ancora si annoiano guardando fuori dalla finestra... ed io ero uno di questi, mi seguiva a ruota Mycroft, ma lui non faceva altro quindi era una cosa normale, mentre Sherlock era intento a scovare chissà quale lato maniacale del professore, dato che lo guardava con sospetto... Jim Moriarty come al solito indossava i suoi occhiali scurissimi da sole, e con la schiena dritta e le braccia conserte, si metteva a dormire... penso che non dorma tanto la sera, ha un sonno agitato, lo si sente perfino urlare nel mezzo della notte per chissà quale strano incubo... ma meglio che dorme qui, almeno non disturba la lezione. Sebastian sta vicino a lui e in questo momento gli sta scrivendo gli appunti sul suo quaderno... eh sì, fa proprio di tutto per lui, mi mette davvero pena... stavo per girarmi da Greg ma un tonfo mi fermò facendomi sobbalzare, tutti si girarono dalla fonte di esso

“adesso basta!! Statemi a sentire! Se andate avanti così, l'anno non ve lo faccio passare!” ed ecco che il professore cercava di metterci inutilmente in riga, poveretto...

“prof! Se la sua lezione fosse interessante, staremo a sentirla... ha un metodo di spiegazione che è una merda!” comincia lo spettacolo! Jim come è suo solito fare, aveva risposto a malo modo, lasciandosi i suoi occhiali da sole e un sorrisetto fastidioso sotto essi

“dato che spiego tanto male... vuoi venire tu a spiegarci?” oh... si mette male per il prof! Può non sembrare ma Jim è un genio in tutte le materie e lui essendo un professore nuovo, di certo questo non poteva saperlo...

“ma certo!! Moooolto volentieri!” si alzò di scatto in piedi e tutti lo fissarono

“vai Re!!!” urlò un compagno... e si sa, comincia uno cominciano tutti

“allora ragazzi! Siete pronti a sentire una nuova favola?” quando doveva spiegare qualcosa spesso inventava queste “favole” e tramite esse appunto, tirava fuori il concetto di qualsiasi cosa... beh... 1 a 0 per Jim, sei spacciato professore

“sì!!” “vai Re fagliela vedé!” “e bravo il nostro Re!” tutti si svegliarono dal loro coma momentaneo e cominciarono a schiamazzare per fare il tifo a Jim, lui veniva proprio considerato il Re, la classica persona che viene stimata per la sua natura forte e coraggiosa, che saprebbe dominare il mondo... io invece me ne rimasi composto, appoggiando il mento sul palmo della mano e reggendomi con il braccio, aspettando solo la fine di quella lezione.

 

 

Ora: 10:30 / giorno: Giovedì / luogo: aula di scuola

 

*driiiiiin* finalmente era suonata! Ricreazione!

Di scatto ci alzarono tutti in piedi e senza ascoltare le raccomandazioni del professore, uscimmo di classe, aspettai alla porta che Sherlock mi raggiungesse dopodiché cominciammo a camminare a vuoto, facendo sempre il solito giro

“è stata interessante” poche volte era Sherlock ad iniziare una conversazione, quindi la cosa mi stupì

“che cosa?” domandai senza pensarci

“la lezione di Jim” accennò un sorriso

“non so, non l'ho ascoltato”

“lui sa essere sempre il più bravo, è davvero un genio” non era solito fare complimenti alla gente, soprattutto a Jim

“beh, tu sei più intelligente però”

“purtroppo non credo... lui sa essere così geniale!” lo urlò, mi spaventò quasi, era una di quelle poche volte che lo vedevo entusiasta di qualcosa

“certo che hai davvero stima per lui, e nonostante questo vi prendete in giro da mattina a sera”

“è il nostro modo di corteggiarsi John”

“corteggiarvi?” sgranai un po' gli occhi, non gli avevo mai sentito dire una cosa simile, e devo ammetterlo, la cosa mi turbò, insomma... lui che corteggia qualcuno? Per poi non parlare che quel qualcuno era Jim Moriarty? Ok, forse ho volato troppo con la mente, forse non intendeva questo... solo... speriamo!

“ho usato il termine sbagliato? Allora diciamo che il nostro... legame... si basa su questo”

“vostro... legame?” ancora peggio! Hanno un legame?

“sì... emh, non so come potrei chiamarlo”

“amicizia?” cercai di aiutarlo senza però riuscirci

“no, non amicizia, non ho amici io” ci mancava questa!

“e allora io che sono per te?” gli domandai arrabbiato, lui si fermò, mi guardò e sorrise, uno dei suoi fantastici sorrisi che poche volte gli escono da quella sua faccia troppo seria

“il mio migliore amico” continuò a sorridere anche dopo la fine della frase, cosa davvero rara

“w-wow... cosa hai preso stamattina? È la prima volta che me lo dici... o mi stai addolcendo perché hai un favore da chiedermi?” aveva sempre doppi fini, e io quasi sempre ci cascavo, però devo ammetterlo, che lo dicesse per i suoi scopi o no, c'ero rimasto felicissimo, perché l'idea allora l'aveva presa in considerazione, già mi bastava!

“no, solo volevo lo sapessi, sai com'è, nel caso dovessi morire” morire? Non pareva preoccupato, così non lo presi sul serio “sai com'è, ho paura di averla combinata davvero grossa stavolta” continuò a camminare e io lo seguii superandolo e mettendomi davanti a lui per fermarlo

“che hai fatto?” domandai volendo immediatamente una risposta chiara e semplice

“vedrai! Sarà divertente!” c'entrerà sicuramente Jim, ne sono sicuro, tanto è sempre lui!

“speriamo che non hai esagerato...”

Continuammo a camminare parlando del più e del meno, fino a che non fu l'ora di rientrare in quella dannatissima classe di chimica! Sperai solo finisse in fretta, o che almeno succedesse qualcosa di divertente...

 

Ora: 11:40 circa / giorno: Giovedì / luogo: aula di chimica

 

Si sentì uno scoppio, un'enorme esplosione nel bel mezzo di un esperimento, e poi solo che fumo, fumo dappertutto! Non dava fastidio, nessuno tossì perché gli elementi chimici a quanto pare non facevano alcun effetto per l'uomo, ma la cosa sbalorditiva è che non si era mai visto un simile macello nell'aula di chimica, e poi per colpa di chi? Jim Moriarty, che si era fatto interrogare così da mostrare davanti a tutta la classe un suo speciale esperimento... a quanto pare uscito male! Ma proprio da lui? Lui che in chimica era al massimo dei voti insieme a Sherlock? Come poteva sbagliare... proprio lui?

Tutti cominciarono a svolazzare le mani per cacciare la nebbia e piano piano con l'aiuto delle finestre si dissolse e riuscimmo finalmente a vedere Jim, o... quel che restava di Jim! Egli era rimasto immobile, con la fiala in mano e gli occhi puntati ai resti della bacinella di vetro scoppiata davanti a sé, ma la cosa più divertente, era un'altra: nero in faccia! Nero e grigio messi insieme, e i capelli ritti, pareva uscito da un cartone animato! Era davvero, davvero troppo divertente vederlo in quello stato, infatti, si sentì partire una risata tremenda dai primi banchi dell'aula fino agli ultimi, mi intromisi anch'io nelle risate, non potevo farne a meno, ma lui rimaneva ancora immobile, stava rielaborando tutto e qualcosa di certo non gli tornava, resta però che aveva fatto una figura del cavolo!

“cos...” ecco la prima parola che riuscì a dire in mezzo alle risate di tutti e lo sguardo serio della professoressa. Si volse poi verso noi, senza un punto fisso, e poi all'improvviso girò la testa verso Sherlock, il quale si tratteneva anche lui da una risata...

“t-tu...” era stato Sherlock? Si riferiva a questo prima? Wow, sì, l'aveva davvero fatta grossa, se c'è una cosa che Jim odia è ferire la sua immagine da superiore difronte ad un pubblico, questa non gliela faceva di certo passare!

“tu! Tu!” con uno scatto schizzò fuori dalla cattedra buttando la fiala addosso a Sherlock il quale cominciò a correre per la classe seguito a ruota da Jim che voleva strozzarlo se non di peggio, Sebastian che voleva calmare inutilmente la situazione, la professoressa che voleva fermarli e gli applausi sincronizzati dei compagni che ridevano come matti... sì, pareva proprio una scena da film stupido da quattro soldi!

“io ammazzo!! Ti ammazzo! Tu! Ammazzo!! Io!” correva come un matto fino a che Sherlock aprì la porta e fuggì via dall'aula, seguito ancora da tutti, la lezione ormai era andata ed ero davvero felice, ma ora come calmare Jim? Si sarebbe sicuramente vendicato!

Si sentivano urli per tutti i corridoi della scuola, chiamarono perfino la preside che cercò di arrivare in prima possibile dato che era molto lontana, e se lei veniva dentro sede, significava guai!

La maratona si fermò solo quando Jim si buttò categoricamente sopra Sherlock e gli diede due netti pugni fatti bene, uno sulla faccia in piena guancia e l'altro sullo stomaco, dopodiché fortunatamente li staccarono a forza tenendoli come bestie infuriate, mentre a noi ci mandarono in mensa, con un anticipo di ben venti minuti!

 

Ora: 12:50 circa / giorno: Giovedì / luogo: mensa di scuola

 

“ma come, non ci vai con Sherlock?” colei che ha parlato si chiama Mary Morstan, una ragazza molto carina della mia età, e della quale sono attratto, dopotutto bisogna godersela la gioventù no? Tanto vale farsi piacere una ragazza dello stesso collegio. Questo martedì si terrà un ballo a scuola, per festeggiare i 18 anni del figlio della preside... anch'io ho pensato che fosse un motivo assurdo, ma alla fine penso l'abbiano fatto più come sfogo per i ragazzi, posso poi immaginare che macello ci sarà data la non presenza di insegnanti o controlli vari, saremo solo noi studenti, a ballare e divertirsi con chissà quale musica rintronante! Posso immaginare anche qualche uso di droga e alcolici da parte di alcuni, ma va beh, se resti fuori da quel giro tutto sarà tranquillo!

Ora tornando al fatto vero e proprio: ho finalmente trovato il coraggio di invitare Mary Morstan al ballo, l'ho conosciuta tramite Molly Hooper, la sua compagna di stanza nonché migliore amica, la quale è tremendamente innamorata di Sherlock nonostante lui non l'apprezzi per quello che è, spero proprio un giorno riuscirà a ricambiarla!

Allora, lei mi ha detto con un grande sorriso in faccia, tali parole... ora mi chiedo, perché tutte le persone che non conosco e conosco pensano che io e Sherlock stiamo insieme? Perché? Cosa glielo fa sembrare? Solo il fatto che siamo sempre insieme non implica il stare insieme nel vero senso della parola!

“no... no! Certo che no!” cercai di rimanere calmo ma non ce la feci, non so perché ma mi dava fastidio quando lo dicevano

“lo fai per farlo ingelosire?” ma... come gli vengono certe idee in mente? Chi gli ha messo in testa un'idea tanto assurda? Che sia stata Molly?

“no! Perché dovrei? Io voglio andarci con te! Solo con te!” gli urlai in faccia, tanto da attirare l'attenzione di molti alunni intorno a me, ma non mi importava, volevo essere chiaro

“beh... in tal caso... allora accetto!” cosa? Davvero? Aveva davvero accettato? Dopo avermi dato del gay, aveva accettato senza problemi? Era per caso uno scherzo?

“d-davvero?”

“certo! Mi piacerebbe andarci con te” oh... sì!! Sì, sì!! Ce l'ho fatta!

“oh emh... bene eh!” sembrai quasi impacciato e lei mi sorrise, con quel sorriso fantastico che solo lei sapeva fare

“bene... allora, quando ci vediamo?” dovevo essere più naturale possibile, cavolo che vergogna! Ma perché? Proprio ora che ce l'avevo fatta!

“emh... facciamo che alle 7:40 sono davanti alla tua porta ti va bene? Se non ti va bene allora tranquilla posso aspettare non c'è fretta non voglio metterti angoscia vai con calma cio-”

“va benissimo” mi disse interrompendomi con un altro sorriso... che figura del cavolo! E pensare che mi ero detto di stare tranquillo, ma quando la guardo proprio non ci riesco...

“ok... emh, allora... a presto!” scappai via dal loro tavolo dirigendomi di nuovo al mio, ero felice! Strafelice! Volevo riguardarla ma sarei sembrato troppo pesante, così rimasi girato e entrai vittorioso al tavolo

“ce l'ho fatta!!” dissi con i pugni stretti e un sorriso a duemila denti

“grandissimo! E bravo il nostro John!” il primo a farmi le congratulazioni fu Greg, e rimasi molto contento, spesso noi della stanza 221 mangiavamo sempre tutti insieme, nonostante quasi spesso si andava a litigare per qualche capriccio di Jim, però avevamo quel fondo di rispetto e allegria, che faceva invidiare molti

“grazie!”

“sì... bravo” ed ecco Mycroft che cercò di non apparire troppo entusiasta, ma gli sorrisi, era già tanto che avesse detto qualcosa

“congratulazioni davvero” stavolta era Sebastian, con uno dei suoi calorosi sorrisi ma inquietanti dato che... beh, la sua faccia era inquietante!

“grazie grazie! A proposito, voi con chi andate?” eravamo solo noi quattro al tavolo, di Sherlock e Jim non si sapeva niente, sicuramente erano stati intrattenuti dalla preside... speriamo bene per loro!

“io vado con quella ragazza laggiù” Greg mi indicò una ragazza bionda, non molto alta ma davvero carina

“wow Greg! Bella pesca!” gli diedi una pacca sulla spalla

“hahaha grazie!”

“e voi?” mi riferii a Mycroft e Sebastian

“se il Re me lo permette...” sembrò triste Sebastian, avrebbe voluto invitare lui, ma come non aspettarsi un rifiuto da parte di egli? Avevo una voglia assurda di chiedergli se gli piacesse, ma forse non era il momento ideale dato che stava davanti a tre persone

“prova a chiederglielo no?” glielo dissi come se fosse la cosa più naturale del mondo

“e se non accetta? Ci sono mille persone che già glielo hanno chiesto e glielo chiederanno... sia maschi che femmine... e li ha rifiutati tutti!”

“forse è perché vuole andarci con te e sta aspettando un tuo invito no?” cercai di sollevarlo il morale con qualche parolina forse un po' contorta e strana ma... ci provai

“non credo proprio...” e ovviamente le mie parole non funzionarono

“magari sarà l'ennesimo rifiuto... ma provaci!” gli altri due stavano zitti facendo finta di non essere interessati alla conversazione, ma ascoltavano, lo si vedeva

“ci penserò...” è come se mi ha detto di no... poveretto!

“non ci sono altri che te l'hanno chiesto?” dopotutto era davvero un bell'uomo, mi pare strano che nessuno si sia fatto avanti

“certo che ci sono state... ma io voglio andarci con Jim!” era una delle poche volte che alzava il tono di voce e lo chiamava Jim... si rimise poi subito composto, guardando il suo frullato e girandolo con la cannuccia

“oh... magari s-”

“heila perdenti!” ed ecco Jim che si siede al tavolo con un nuovo completo nero e capelli accuratamente rimessi apposto “di che parlate?”

“e Sherlock?” fu la prima cosa che mi venne in mente, dopotutto sarebbero dovuti rientrare insieme no?

“sta ancora dalla preside, la colpa era sua dopotutto, e dato che ne hanno le prove beh... si troverà nei guai!” trattene una risatina alla fine

“capisco...”

ci fu un attimo di silenzio, Jim si era ovviamente seduto vicino a Sebastian e gli aveva fregato il budino dal piatto, Jim amava i dolci, mangiava solo quelli da mattina a sera, giuro di non avergli mai visto mangiare altro

“Re!” Sebastian chiamò Jim con gran tono, ed egli si girò dalla sua parte stupido dalla voce con cui l'aveva chiamato

“cosa?” gli domandò

“vuoi... vuoi venire con me al ballo?” c'era riuscito! Cavolo se c'era riuscito! Vidi la faccia seria di Jim tramutarsi in un sorriso

“e ce l'hai messo di tempo...” girò lo sguardo verso il budino continuando a mangiarlo “... certo che vengo con te” oh sì! E Sebastian è un grande!

“grazie Re”

“hm” fu come un “prego” per lui, ma non lo diceva mai, lui era Jim Moriarty e dire “prego” era troppo no? Bah... comunque chissà, magari qualche possibilità ce la può avere Sebastian.

 

Ora: 18:30 / giorno: Giovedì / luogo: stanza 221

 

Avevo ormai da un po' finito i compiti e mi stavo godendo la televisione insieme a Greg e un suo amico, del quale non sapevo nemmeno il nome, ma Sherlock ancora non era tornato... gli hanno fatto il lavaggio del cervello per caso? Perché non torna? Ho anche provato a chiamarlo ma... niente! Suona a vuoto!

“basta...” mi alzo dalla sedia e mi dirigo verso la porta con gli occhi degli altri fissi su di me

“dove vai?” mi domandò Greg mentre sorseggiava una delle sue birre

“a cercare Sherlock, mi sta seriamente preoccupando”

“non andare... tanto starà bene, ci fa sempre preoccupare per niente”

“meglio esserne certi, casomai avrò fatto un viaggio a vuoto, chiamatemi se è arrivato”

“come vuoi... allora a dopo” li saluto con un cenno della mano e apro la porta, ma...

“Sherlock!” mi ritrovo l'Indovino davanti agli occhi, insieme ad una busta per la spesa

“hei! Ho comprato degli hamburger, vuoi degli hamburger?” aveva un alone violastro nella guancia, le conseguenze del pugno di Jim

“dove diamine eri finito?”

“a comprare hamburger!”

“hamburger? Sei uscito da scuola?” non si può mai uscire da scuola... a parte la domenica!

“ovvio! Vuoi degli hamburger? Qualcuno vuole degli hamburger? Io voglio un hamburger! Ci sono degli hamburger!” mi scansa con un braccio facendosi spazio per entrare e mette la busta sopra il tavolo... avevano ragione, tanta preoccupazione per niente!

“hei Sherl! Che hai portato di buono?”

“hamburger, hamburger e... l'ho detto hamburger?” era per caso impazzito? Perché diamine ripeteva sempre hamburger? Si sentì poi una porta sbattere, proveniva dalla camera di Jim e Sebastian

“sei tornato!” si avvicinò in modo molto tranquillo e si fermò davanti a lui, guardandolo negli occhi “allora, che ti hanno fatto?”

“niente, solo una strillata lunga ore” solo questo? Pensavo che qualche provvedimento l'avessero preso...

“come al solito non fanno mai niente” sembrava tranquillo, il che significava che aveva già un piano per fargliela pagare... tanto peggio per Sherlock, dopotutto aveva esagerato!

Me ne vado per i fatti miei a prendere una boccata sul piccolo balconcino che avevamo, e ripenso a Mary, ma subito mi viene in mente lei che mi dice di Sherlock... maledizione, perché avrei dovuto andarci con Sherlock? Perché tutti pensano questo? Ancora non so dare una risposta a queste domande... molte volte mi sono chiesto: chissà come sarebbe se stessimo davvero insieme... però io non sono gay no? Allora non c'è problema, tanto non penso che lui sia innamorato di me, anzi, speriamo... e se me lo dicesse? Se mi dicesse che gli piaccio?

“hei...” faccio un piccolo scatto, ero assorto nei miei stupidi pensieri e non l'avevo sentito arrivare

“hei...” gli rispondo, non volevo sembrare scocciato ma... lo ero

“a che pensi?” io e Mycroft quando siamo in compagnia non ci parliamo mai, ma quando siamo da soli, si crea un certo legame, non so come definirlo ma, mi sento come se potessi parlare liberamente con lui, e a lui faccio lo stesso effetto, molte volte mi dice cose che non avrebbe mai detto a nessuno

“a... Mary” non era proprio a Mary che stavo pensando ma... dopotutto ero partito da lei

“bugiardo” sorride, so che sorride a me ma non mi guarda, è più concentrato ad accendersi una sigaretta

“beh... a Sherlock e Mary, cioé, una cosa che mi ha detto Mary di Sherlock” inspira del fumo e lo trattiene

“e che ti ha detto?” ed ecco che lo butta fuori

“pensava che stavo insieme a Sherlock” si fa una piccola risata e io lo guardo male

“scusa è che... è divertente”

“io non lo trovo tanto divertente! È così divertente per te essere preso per un gay?”

“a me non farebbe alcun effetto, basta sapere che non lo sei, non conta cosa dice la gente”

“dici così perché non lo vivi in prima persona!”

“probabile” mi sorride ancora e stiamo in silenzio per qualche secondo

“a proposito...” stavolta cominciai io a parlare “... tu con chi vai al ballo?” mi resi conto che non glielo avevo ancora chiesto

“con una, non è molto importante” sembrava davvero non interessargli

“e se non ci vai perché c'è lei, allora perché ci vai?”

mi sorride, stavolta però nascondeva qualcosa, non era uno dei suoi soliti sorrisi

“segreto!” spense la sigaretta e se ne andò, lasciando in sospeso la questione, forse ne vorrà riparlare ma non ora, chissà, lui è così strano...

 

 

Ora: 01:05 / giorno: Venerdì / luogo: stanza 221

 

Non riuscivo a dormire e Sherlock non aveva ancora raggiunto il letto... chissà cosa stava facendo... pensare che alla fine gli hanno dato solo una nota mi faceva un po' rabbia, se ero io la preside, lo avrei come minimo sospeso... invece qui si lascia correre sempre tutto, ormai i miei coinquilini hanno la nomina di “psicopatici” quindi qualsiasi cosa fanno, è normale! È normale se vai in giro in mutande, è normale se urini nei lavandini, è normale se sputi per terra, è normale se appiccichi le gomme alla parete, è normale se giri con dei coltelli in mano, è normale se fai a botte, è normale se spacchi il vetro di un bagno, è normale se rompi le porte, è normale! Se fai parte della camera 221 corridoio B, nessuno ti scoccerà perché... beh, perché ci si può aspettare tutto da chi sta qui dentro! Adesso quello che spero è di addormentarmi in fretta e arrivare vivo a domani.

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Capitolo 2
*** Come riuscire ad annoiarsi? ***


Come riuscire ad annoiarsi?



Heilà! Ecco a voi un altro capitolo :3 lo so che ci metto tanto a scriverli ma... beh, dovrete accontentarvi! Buona lettura <3


 ________________________
 

Salve, o meglio dire, buongiorno, il mio nome completo è Sherlock William Scott Holmes, ma spesso le persone tendono a chiamarmi “l'Indovino” perché io so qualsiasi cosa di qualsiasi persona.

Non voglio scocciare parlando di me, parliamo piuttosto di cosa sta accadendo, perché nonostante io indovini tutto, questo, non riesco proprio a capirlo: sento freddo, mi fa male la guancia destra e il ginocchio sinistro, sento qualcosa di liquido in un piede... che mi è successo?

“Sherlock?” era tutto buio e avevo sentito la voce di John, qualcosa non tornava, sentivo freddo in tutto il corpo e all'improvviso mi resi conto di essere con la faccia per terra, che diamine era successo?

Si accese la luce, con la coda dell'occhio vidi John che aveva raggiunto l'interruttore, così con uno scatto mi alzai da terra, cercando di ricordare, mi ero anche bagnato un piede con la lattina di Cocacola

“sei caduto... dal letto?” John mi sorrise, non era un sorriso di simpatia, era uno di presa in giro, pronto a farsi qualche risata per la mia sventura

“io non cado dai letti John” se io non sono stato, perché NON sono stato io, chi può essere stato se non Jim? Corro immediatamente nella sua camera ma non riuscivo ad aprirla, spesso la chiudeva con qualche bastone o tavola di legno, quindi forse l'ha fatto per non farsi raggiungere... o che non sia stato lui? Mi girai e vidi che sul tavolo c'era un biglietto, lo lessi: -diventerò il tuo peggior incubo ♥ J.M.- e ti pareva! Questa era la sua prima vendetta? Beh, fortunatamente l'aveva scelta piuttosto buona, quante ne avrà ancora?

Mi aveva di nuovo colpito la guancia destra, ora fa ancora più male! Se continua così in una settimana non avrò più i denti.

Tornai in camera alla ricerca di qualche pomata, ne trovai una per terra semi-aperta, ma meglio di niente...

“sei caduto... me lo ricorderò!” continuava ancora con questa storia?

“è stato Jim”

“sì... Jim che ti butta giù, peccato che ero sveglio e non ho sentito i passi”

“J-John!” non arrabbiarti, calmo. “John... mi ha anche lasciato un biglietto, è ovvio che sia stato lui, e ora rimettiti a dormire” tornai a letto sperando di non essere di nuovo interrotto e scacciandomi dalla testa il pensiero di un John incredulo.

Questa è la mia vita qua al collegio, è combattere contro Jim Moriarty, soprannominato come “il Re” lui è... beh, è un Re, si comporta come un Re vanitoso, spavaldo e arrogante, si crede il migliore e il più bello di tutti... è lunatico, orgoglioso e razzista con chi ha la pelle scura, la quale odia... è egoista, irresponsabile, sleale, aggressivo, presuntuoso e scontroso. Le persone come lui c'è da odiarle, perché si nascondono sotto un velo di bellezza, lui è bello, pare bello, sembra simpatico, riesce a dare a quel suo caratteraccio dei pregi, è misterioso, è questo che attira, lui non racconta mai di se stesso, lui si fa vedere come quello che è senza bisogno di approfondire niente, o almeno così pare agli occhi altrui, lui non è come sembra, solo se ci vivi riesci a capire fino in fondo il vero Jim Moriarty, io così lo descrivo. Ma nonostante tutti i difetti, pur non volendo, non riesco ad odiarlo.

 

 

Ora: 06:51 / giorno: Venerdì / luogo: camera da letto

 

*sbam* apro gli occhi, Mycroft era uscito, ovviamente prima di tutti... guardo l'orologio proiettato sul soffitto: 06:51, era in ritardo, lui non aveva un orario ma spesso usciva molto prima. È da quando sono piccolo che mi sveglio appena lui sbatte la porta, è come svegliarsi sul pullman ad una curva precisa... stessa tecnica. Mycroft è mio fratello e beh, nonostante il sangue ci leghi, noi non amiamo stare insieme, anzi, più lontano lo vedo da me, meglio è. Questo perché mi ha sempre trattato come uno stupido, essendo io il più piccolo di casa mi prendeva in giro, è vero che non sapevo nemmeno come difendermi ma dopotutto ero piccolo! Ora invece non vuole accettare che l'ho superato, so essere più intelligente di lui, capisco più cose! E lui si crede il migliore solo perché è riuscito a persuadere tutti i professori, controllori, bidelli e cuochi di questa scuola! Lui ha le porte di tutte le aule, so che le ha anche se le nasconde. “Io posso.” è questo che dice, perché secondo lui è capace di fare qualunque cosa solo con dei permessi.

Mi alzai scansando l'immondizia e dando un calcio alla maledetta lattina di Cocacola che mi aveva lasciato il piede appiccicoso... raggiungo il bagno e mi metto sotto l'acqua calda... questa è davvero rilassante, trovo magnifica la doccia e non voglio mai smetterla, riesce a farmi elaborare i pensieri più velocemente, la trovo una cosa incredibile... ma ogni giorno qualcosa riesce a riportarmi alla realtà in modo molto brusco e spiacevole

“Sherlooock!” ed ecco tre pugni alla porta... si spaccherà un'altra volta “Sherlock! Apri la porta!!” ecco un altro pugno, ma io continuo a non rispondere “Sherlock! Non farmi arrabbiare!” eeeh che paura... tanto si arrabbia ogni giorno “maledetto figlio di puttana!” ecco che comincia ad incavolarsi sul serio... forse è meglio sbrigarsi

“sto ancora sotto la doccia...” spengo l'acqua e me ne esco

“apri uguale!” lo accontento e gli apro, non mi va di sentire un altro tonfo, mi basta così per oggi

“e finalmente!” immagino si voglia fare la doccia, lui non mi disturba mai così presto

“sei arrivato prima del previsto” mi metto un asciugamano addosso... sì, gli avevo aperto la porta nudo, ma non mi interessava, e neanche a lui

“voglio farmi una cazzo di doccia!” intuizione esatta come al solito

Si levò anche lui il pigiama di dosso buttandolo sopra il mio e chiudendosi dentro i vetri della doccia... vedevo come si muoveva, di solito le persone hanno tre diversi modi di fare la doccia: 1) lavarsi veloce in modo brusco e poi uscire subito dopo, queste persone sono i classici lavoratori che preferiscono usare le mani che il cervello; 2) restare molto tempo con il fruscio dell'acqua sopra la testa e stare fermo a pensare, spesso queste sono persone che amano farsi un mondo tutto loro e molto probabilmente sono scontenti di quello in cui vivono, inutile dire che io appartengo a questo genere; 3) lavarsi tranquillamente, magari con qualche musica o cantando, come fanno tutte le persone più normali. Ecco, lui non era nessuna delle tre, lui non cantava, lui non stava fermo, ma si muoveva in modo molto... strano... era sinuoso, elegante, e anche provocante... riuscivo a vedere quasi tutto di lui perché il vetro non era abbastanza opaco per non permetterne la vista, era girato di spalle e quindi mi venne naturale guardare il suo lato B e devo ammetterlo, se il sesso mi interessasse, sicuramente quello sarebbe stato di mio gradimento.

“ne hai ancora per molto?” oh, si è accorto che lo sto fissando, chissà come l'aveva capito, girato di spalle non è poi così facile... che abbia qualche sensore? Dato che è un bulletto starà un po' più sull'attenti

“sei interessante” era l'unica cosa che mi era venuta in mente e dopotutto è la verità! Dentro questa stanza la cosa migliore era guardare lui, almeno è animato

“lo so” spense la doccia e uscì fuori, lo osservai ancora senza nascondermi e lui si avvicinò a me mentre mi stavo sfonando i capelli

“puoi?” bastò una parola e subito capii, gli feci un segno positivo con la testa e si mise davanti a me così che potei cominciare ad asciugargli i capelli... ok, ora vi sembrerà strano ma questo era il nostro rapporto, c'era conflitto è vero, ma quando eravamo soli spesso ci capitava di essere abbastanza... dolci, se così si poteva considerare, e beh, mi trovavo bene così, lui non si vergognava minimamente di me né io di lui, era tutto così naturale...

“hmm” sorride e fa questi versetti, io lo guardo tramite lo specchio e lui tiene gli occhi chiusi, è sempre così, ama farsi asciugare i capelli, mi domando quanto potrebbe essere geloso Sebastian vedendo una cosa simile, ma non mi importava, dopotutto sono un sociopatico no? Che me ne frega di Sebastian, basta che io sto bene!

“ti fa tanto male?” mi disse sempre ad occhi chiusi, si riferiva alla guancia?

“ovvio”

“ti sta bene”

“ah, e grazie per lo scherzetto di stanotte”

“dovevi vedere! Sei caduto come un sacco di patate! Hahaha!” non gli rispondo, non mi andava, così continuò a parlare lui “voglio la domenica”

“io voglio solo non dover andare a lezione” dicevamo le prime cose che ci venivano in mente, ovviamente non molto utili ma... Jim odiava stare troppo tempo muto

“magari”

ed ecco di nuovo il silenzio, nessuno dei due parla, il fono fa da tramite e io continuo a passare le mie dita fra i suoi capelli, lo trovo divertente e rilassante, non è come la doccia, questo è qualcosa di più bello, mi sento in pace, senza pensieri, sento il suo odore salire fino alle mie narici, è buono, sa di cioccolato, amo questa cosa perché in questo periodo di tempo non penso ad altro che a far asciugare quei capelli e per me avere pochi pensieri in testa è davvero molto raro

“hei voi la dentro! Vi date una mossa?” ed ecco la voce della Guardia... noi due sbuffiamo in contemporanea, stavamo proprio bene e lui ci ha rovinato un momento magico.

Jim velocemente si ricoprì mettendosi un accappatoio, solo a me permette di vederlo nudo, non capisco questo suo lato, io non ho problemi, mentre lui boh... a quanto pare un po' si vergogna. Vado ad aprire e la Guardia entra

“buongiorno! Che caldo qua dentro! Ricordate di portare via gli stracci! L'altra volta l'avete lasciati qui, e sapete chi ha dovuto portarli via? Io!” ed ecco il suo primo rimprovero!

Si mette anche lui allo specchio... e ora siamo in tre, fin troppi! Lestrade comincia a sciacquarsi la faccia, Jim a mettersi il gel ed io continuo con i capelli

Lestrade può apparire una persona un po' menefreghista, dato che non si impegna nello studio, anzi, fa di tutto per avere delle scuse per non portare a termine il suo dovere, ma mai a toccargli la sua pulizia e le sue regole, lui segue uno schema di esercizi e doveri ogni giorno, dopo quelli, invece di mettersi a studiare preferisce andare da qualche amico o chiacchierare un po' con Mycroft, hanno un rapporto davvero grande i due... sinceramente mi sa strano, un ragazzo intelligente e elegante come Mycroft Holmes conversare tranquillamente con uno più semplice e rozzo come Lestrade, beh... non è un'amicizia molto frequente

“te la farò pagare Sherlock” Jim se ne va dal bagno con questa frase ed io non la prendo tanto sul serio. Uscendo sbatte contro l'Hobbit, che non aspettandosi un contatto fa un leggero schizzo

“buongiorno...” ed ecco la sua voce addormentata di ogni giorno

“'giorno Hobbit!” Lestrade gli risponde, ma io preferisco starmene zitto

“che sonno... ho dormito poco stanotte”

“perché?”

“penso di aver pensato di pensare troppo...” queste stupide frasi fortunatamente arrivano alla bocca di John solo la mattina o non riuscirei a stare con un tipo che dice questa roba

“emh... ok!”

“mi devo fare la barba...” eh già, a John cresce abbastanza veloce, come a Lestrade, mentre a me non vuol proprio uscire. Esco dal bagno senza pronunciare parola e vado in camera, apro l'armadio e... a caccia del tesoro! Devo ammettere che non c'è una cosa in questa stanza che sia in ordine, tutto è a caso, lasciato dove capita e per ritrovare qualcosa beh... è una grande impresa!

Prendo le prime cose che mi capitano: una camicia azzurra e dei jeans blu scuro... rimetto il mio solito cappotto con la mia solita sciarpa e sono pronto per un nuovo e noiosissimo giorno di lezioni...

 

 

Ore: 8:10 / giorno: Venerdì / luogo: mensa

 

Ed eccomi al tavolo con tutti i componenti della 221, ignoravo i loro discorsi, ero più concentrato a vedere cosa si nascondeva nel loro corpo: Mycroft aveva un po' di arancione nel dito pollice e dito indice, il che significa che ha fumato molto, quindi è stressato... stressato per cosa? Dovrò scoprirlo! Lestrade ha due piccole macchie sulla felpa, sembra birra, deve aver passato la notte in bianco bevendo insieme ad amici. John ha più occhiaia e borse del solito, si agita spesso guardandosi alle spalle e sbattendo velocemente su e giù la gamba, ha qualcosa, non vuole dirlo ma è stranamente agitato, due tavoli dietro di noi c'è Mary, sicuro che è lei la causa del suo nervosismo. Sebastian continua a guardare Jim, tirandogli qualche occhiata di nascosto senza voler farsi vedere dal sottoscritto ed ha una nuova ferita sul dorso dell mano, sembra un taglio, forse l'ha infilata in qualcosa di tagliente, non penso abbia litigato con qualcuno, sennò avrebbe altri segni. Ed infine Jim, che sembra ignorare tutta la situazione e mangiare con gusto il suo solito pasto fatto di torta al cioccolato e gelato al cioccolato e cocco insieme al suo solito e insopportabile sorrisetto di superiorità.

“e tu Sherlock?” stavo ancora indagando ma fui interrotto da John, che mi rivolse la parola

“cosa?” non avevo ascoltato minimamente, sentivo che parlavano del ballo, ma la cosa non mi interessava

“con chi vai?” ecco, si trattava di nuovo del ballo, sembrava felice, il che vuol dire che Mary aveva accettato di andarci con lui, io proprio queste cose non le capisco: lui considera l'amore indispensabile, mi ha parlato molte volte di Mary e da come la descrive pare un angelo caduto in Terra, colei che può portare la pace nel mondo, un essere gentile e premuroso, sempre disponibile per tutti... bah! Invece di fare discorsi inutili con lei, non sarebbe meglio parlare con me? Ti piace tanto quando ti parlo dei caratteri e stili di vita di una persona senza conoscerla... perché non stai con me invece che con lei? Sarebbe molto meglio, ti divertiresti sicuramente di più, ma cosa posso farci, dopotutto è una tua scelta e io odio pregare una persona

“non ci vado” risposi secco

“come no? Ma dai, ci andiamo tutti!”

“tutti chi? Tu e Gregor?”

“no, tutti”

“sì certo come no...”

“sì Sherlock, ci andiamo tutti” mi rispose infine Jim

“cosa? Anche tu?” lui? Ma andiamo!

“anche Sebastian e Mycroft! Veniamo tutti” cosa? Tutti? Ero davvero l'unico a non andare?

“Mycroft? Perfino tu?” non ci credevo, lui a danzare insieme ad una donzella proprio non ce lo vedo!

“sì Sherlock” essere asociale va bene ma... fino a questo punto mi sembrava troppo, era un evento davvero così importante? Mi sarei perso qualcosa? E se invece cambio idea e ci vado... che male può farmi? Poi c'è da contare che c'è il dopo-festa, io amo vedere cosa le persone hanno combinato... perché non ci ho pensato prima?

“aaah va bene! Inviterò qualcuno!”

“perfetto! Che ne pensi di Molly?” ed ecco la voce furbetta di John, aveva già programmato tutto: io che non ci volevo andare, lui che insisteva, io che ci sarei andato, lui che mi avrebbe chiesto di andare con Molly... maledetto John, sempre a impicciarsi dei miei affari! Che gliene può fregare che ci vada con Molly? Che mi voglia vedere insieme a qualcuno? Pensa che mi sento solo?

Poi mi accorgo che per un momento guarda Mary, l'ennesima volta ormai che lo fa, ma stavolta lo seguo, guardo anch'io e la vedo rigirarsi e dire qualcosa a Molly... ho capito, è facile come cosa: Molly vuole andarci con me, ha chiesto l'aiuto di Mary, Mary l'ha chiesto a John e John... me l'ha detto. Va bene, avete vinto, ci andrò con Molly, nessun problema, infondo mi divertirò, ci saranno un sacco di cose su cui indagare! E poi a me piace ballare no?

Con uno scatto mi alzai

“d'accordo” mi avvio al suo tavolo, so già che parleranno dietro questa faccenda, io, il più intoccabile dell'istituto, colui che non accetta gli inviti, che si allontana da tutti, che ama stare da solo e che quando esce non sta mai in compagnia se non quella di John, che odia i contatti fisici... invitare al ballo una ragazza beh... è da film!

Mi avvicino e lei già mi fissa, distoglie lo sguardo, mi rifissa, ridistoglie e di nuovo mi guarda... è palesemente innamorata, e le sue guance si fanno più rosse ogni passo che faccio

“Molly Hooper!” mi fermo davanti a lei e la chiamo a gran tono

“s-sì?” mi dice cercando di non mostrare troppo la felicità

“vorrebbe venire al ballo con me?” un attimo di silenzio in tutto il tavolo, mi guardarono, con la bocca semiaperta, era così tanto strano?

Non riusciva a dire niente, stava zitta e io mi stavo stufando di questi continui sguardi

“allora?” lei si sbloccò chiudendo più volte le palpebre e scuotendo un poco la testa

“s-sì! Mi piacerebbe... mi piacerebbe molto!” riuscì finalmente a rispondere e mi mostrò uno dei suoi sorrisi migliori

“bene, allora a Martedì” feci dietrofront, non gli dissi nemmeno se l'avrei andata a prendere, almeno avevo un po' di libertà, e ovviamente lei non me lo chiese. Ritornai al tavolo, rimettendomi composto

“wow, non pensavo l'avresti mai fatto” mi disse Jim mentre continuava a mangiare, sempre con la sua aria da menefreghista

“perché no? È stato divertente”

“e bravo Sherlock!” John mi diede una pacca sulla schiena, sorridendomi, felice di aver portato a termine la sua missione e io felice di averlo accontentato

“si formerà una nuova coppia?” Mycroft è solito prendermi in giro, così non ci faccio molto caso

“Voldemort, non mi interessa Molly” gli rispondo sincero

“perché no? È carina cavolo!” stavolta è Lestrade a parlare... la trova carina? In effetti non è brutta se considerati i criteri di bellezza degli umani, mah... però non si dice che è la mente che bisogna guardare?

“allora ci andiamo tutti al ballo!” John trancia il discorso con questa frase, sapevo che mi stava facendo un favore, mi avrà sicuramente visto in difficoltà a rispondere

“così sembra” rispose Jim guardandomi e sorridendo, quasi mi stesse prendendo in giro

 

 

Ora: 10:23 / giorno: Venerdì / luogo: aula di scienze

 

Disastro. Questa è la parola più azzeccata. Perché io, Sherlock Holmes, avevo appena preso un voto alquanto squallido, un bel due, con tratti rossi sottostanti per indicarlo ancora meglio... due? Avevo davvero preso due? Com'era possibile? Subito controllai la verifica e c'era qualcosa che non tornava, le crocette non erano messe nei posti giusti, questa non era la mia verifica, ma c'era scritto il mio nome! Com'è possibile? Mi giro dalla parte del professore e lui mi guarda male, scontento del voto che avevo preso

“professore! Ci dev'essere un errore, non ho fatto io questa verifica”

“nessun errore signorino Holmes, anche questa volta si è dimenticato di studiare?” -dimenticato di studiare- questa era la scusa che avevo usato con lui quella volta in cui feci la verifica sull'astronomia, non sapevo decisamente niente e per un fatto era anche vero, dopotutto se sapevo che la verifica era su astronomia mi sarei messo a studiare, ma dato che io non ascolto mai le lezioni beh... mi era impossibile saperlo

“professore, posso anche ripetergliela a voce, così avrà conferma che non l'ho fatta io” subito mi venne in mente che poteva essere stato Jim, ma era dietro di me e non mi sembrava il momento opportuno per girarsi di spalle al professore

“e chi mi dice che non hai studiato in questi giorni? La prego Holmes, si inventi meno cose e stia al suo posto, perché qui nessuno vuole essere preso in giro” non sopporto questo professore, perché lui riesce a darti del rispetto con la sua voce ma, tira in continuazione frecciatine che ti urtano il sistema nervoso. Non risposi perché vidi nei suoi movimenti che qualsiasi cosa avessi detto, non l'avrebbe accettata... dovetti accontentarmi di quel voto. Sicuro, era colpa di Jim... e ora come recuperavo quel voto? Questo professore più di 6 non mi da, sarà un bel macello.

 

 

Ora: 10:32 / giorno: Giovedì / luogo: corridoio di scuola

 

La ricreazione era suonata da circa due minuti e io abbandonando momentaneamente John aspettando in agguato fuori dalla porta l'uscita di Jim dalla classe, ci stava mettendo troppo, che stava facendo? Non è che sta mettendo in atto un'altra vendetta? Ma ecco che poco dopo esce seguito dal suo solito Sebastian

“Jim!” lo fermo prendendolo da un braccio, so che se l'avessi solo chiamato avrebbe proseguito ignorandomi

“che vuoi?”

“quante ne hai ancora?” di vendette si parla

“chissà!”

“attento, potrei ricominciare anch'io”

si avvicinò prendendomi per la sciarpa e porgendosi davanti al mio viso, quasi a sfiorarmi la bocca “non vedo l'ora” si leccò le labbra e mi lasciò andare, proseguì per la sua strada e sparì dietro ad un muro. Voleva ancora giocare, l'avrei sicuramente accontentato, ma ora no, non ci volevo pensare, volevo solo concentrarmi su l'abito che avrei messo per la festa, dopotutto anche se non pare, mi piace indossare cose eleganti e raffinate e poi ripeto: amo ballare e quindi dovrò essere al top!

 

 

Ora: 18:04 / giorno: giovedì / luogo: camera da letto

 

“John! Ti prego, aiutami!” mi alzai dalla scrivania, stavo facendo esperimenti ma era la quinta volta che il cellulare mi suonava, cinque maledettissimi messaggi di Molly, che mi aveva precedentemente chiesto il numero di telefono, mi distraevano, proprio non li sopportavo: “ciao Sherlock, sono Molly, che fai?” “scusa se ti disturbo, volevo sapere solo se ci incontriamo prima o direttamente alla festa ;) ” “forse sarai impegnato ma potrei avere una risposta?” “scusa se sono così insistente ma vorrei davvero saperlo, scusa!” “e poi volevo chiederti se ti va di vederci anche lunedì, magari chiacchieriamo un po' :))” mi aveva assillato, e io non gli avevo risposto nemmeno ad un messaggio, non che non volessi ma, ero impegnato e lo sono tutt'ora, non ho voglia di perdere tempo a messaggiare!

“con cosa?” John stava sul letto, girato da una parte, intento a farsi un pisolino

“Molly. È il quinto messaggio! Aiuto! Falla smettere!”

“diglielo” aveva sonno e mi parlava con una voce un po' biascicata

“dirgli cosa?”

“che hai da fare e parlerai con lei dopo”

“ma io non voglio parlarci nemmeno dopo! Lo sai quanto odio scrivere messaggi”

“allora digli che parlerai con lei a voce! Non rompermi! Voglio dormire!”

“sì hai ragione... magari gli dico che parleremo domani in mensa, che ne dici?” non mi rispose, aveva ricominciato a respirare pesantemente, oh beh, tanto la soluzione l'avevo già trovata, cominciai a scrivere il messaggio... che voi ci crediate o no, io spendevo circa cinque minuti per un semplice messaggio, non sapevo scriverli, l'autocorrezione del mio cellulare faceva come gli pare. Allora, cominciamo: -M- perfetto, la M è andata! Vedo scritto sopra Mary, non lo clicco ma me lo mette in automatico appena pigio un'altra lettera

“cavolo” cancello e riscrivo di nuovo -M- ecco, pigio la -o- ma me la da maiuscola, maledizione ma cos'ha questo cellulare? Io, Sherlock Holmes, non sapevo scrivere i messaggi, semplice verità. Riesco finalmente a mettere la -o-, però appena scrivo la -l-, mi mette -Moriarty- “sto perdendo la pazienza...” cancello di nuovo e riscrivo: -M-; -o-; -l-; ed ecco che di nuovo mi mette -Moriarty- “basta!! La chiamo!” cliccai sul pulsantino della cornetta e attaccai il cellulare all'orecchio, mi ero proprio rotto! Svegliai anche John che prima mi guardò e poi sbuffò, capendo con chi litigavo.

Subito mi rispose “p-pronto Sherlock?”

“Molly senti, ti volevo dire che passo a prenderti io verso le 7:40, non tardare, a presto”

“v-va bene!” chiudo la linea, ero stato davvero freddo, forse fin troppo? Non l'ho trattata bene e non gli ho dato spiegazioni sul perché non avevo risposto. Sono sempre stato un po' crudele con lei, è vero che non se lo merita ma il suo continuo attaccarsi a me, mi rende nervoso... se solo riuscisse un po' ad allontanarsi, l'accetterei molto di più.

Mi rimisi al mio esperimento, stavo creando una nuova sostanza velenosa per le piante ma immune per gli uomini, la quale non lascia traccia! Sarebbe servita per le rose di Jim, lui ama le sue rose rosse, ci tiene un sacco! Le innaffia con amore e quando le taglia lo fa con cura, in pratica, uno dei suoi punti deboli! Questa sostanza si attivava solo al contatto con l'acqua, quindi mi sarei goduto una faccia sconvolta di Jim mentre avrebbe visto le sue rose davanti agli occhi perdere petali ed essiccarsi ad una velocità straordinaria! Adesso, bastava solo aspettare il suo ritorno in stanza.

 

Ora: 00:24 / giorno: Sabato / luogo: camera da letto

 

“uffa...” Jim ancora non era tornato e io stetti tutto il dannatissimo tempo a fissare John dormire, nemmeno avevo cenato, mi piace vedere i suoi cambi di espressione, mi piace osservarlo nei suoi movimenti, è un essere interessante anche se lo considero stupido. Ma ora ritornando a Jim, come ho detto non è tornato e si sta facendo tardi, l'ora prestabilita di ritorno in stanza è le 23:00, se non ritorni prima e si accorgono che vaghi libero, ti sospendono senza tante feste, ma per Jim e Sebastian, non rientrare a casa era una cosa normale, peccato, avrei voluto vedere la sua faccia entro oggi, invece a quanto pare mi tocca aspettare. Non stetti però con le mani in mano, mi alzai ed andai al computer, che voi ci crediate o no, io sapevo la posizione di tutti i componenti della 221! Avevo messo su ognuno di loro un cip che mi permetteva di vedere tramite un apposito programma sul computer la loro posizione in tempo reale! Questo programma lo utilizzai per la prima volta quando avevo dodici anni e usandolo scoprii dove si cacciava il mio amato cane Barbarossa, si perdeva sempre, così volli impiantare su di lui un cip, e da lì, cominciai a metterlo su tutti.

Guardai sul monitor e vidi prima John, su di lui il cip l'avevo messo nelle sue scarpe da ginnastica, non le lavava mai, metteva sempre quelle, quindi era un luogo sicuro. Poi vidi Greg nella sua stanza, sempre segnalato nello stesso luogo, per lui l'avevo attaccato dentro il suo cellulare, non si separava mai da quello e di certo per un pezzo in più non si sarebbe accorto di niente. Poi vidi mio fratello, per lui l'avevo attaccato al suo ombrello, lo portava sempre con sé, lo considerava indispensabile anche quando non pioveva... e devo ammetterlo, strano che non l'abbia ancora visto! Poi mi localizzò Sebastian, era in un'altra stanza della scuola, si stava muovendo, chissà cosa doveva fare stavolta per ordine di Jim, il cip l'avevo nascosto dentro il suo orecchino! E per ultimo Jim... il cip l'avevo messo come finto pendaglio alla sua cavigliera, perché lui amava quella cavigliera, è d'oro finto piena di pendagli a forma di piccoli girasoli, ma non era tanto l'aspetto che gli piaceva, ci doveva essere qualche significato nascosto in essa ma non mi poteva importare di meno della sua storia, così non indagai mai ulteriormente... ma, non era dentro la sede, il puntino diceva che stava fuori, così lo cliccai e lui mi indirizzò ad esso, era ben 27,14 chilometri di distanza da me! Come diamine c'era finito là? Che stava facendo? Era fermo, immobile... ma la cosa più strana è che era da solo! Lui si faceva sempre accompagnare da Sebastian, invece stavolta no, molto molto molto molto strano! Avevo anche un po' timore, non era da lui, mah...

Sbattei la facciata dello schermo per chiudere il computer “meglio che vada a letto” e così feci, mi aggrappai alla scala e salii sul letto, ma fino a che non mi addormentai pensai a Jim, che stesse preparando qualcosa di grande? Non mi restava che aspettare. O possibile che si sia cacciato nei guai, non sarebbe la prima volta... chissà. Che diamine stai combinando, Jim?


 

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Capitolo 3
*** Pensavo fossi tu, il mio Eroe ***


Pensavo fossi tu, il mio Eroe

 



 

“Dove cazzo sono?”

 

Salve a tutti cari miei sudditi, il mio nome è James Moriarty, ma tutti preferiscono chiamarmi Jim o “Re”, perché Re? Perché lo sono. Non ci sono altre spiegazioni. “Sono il Re del male, amatevi adesso perché possibile che non vi donerò un domani” questa è una delle mie citazioni preferite inventate da me. Odio descrivermi, vi basta sapere che ho le due qualità che rendono una persona perfetta: ricco e intelligente, non ho nient'altro da aggiungere, quindi, cominciamo! Come avrete intuito, sono un po'... arrabbiato.

 

 

Ore: 10:50 / giorno: sabato / luogo: sconosciuto

 

Mi sveglio in una stanza di un vecchio e malandato edificio, ci sono pozze d'acqua dappertutto perché le tubature sono rotte, ci sono pezzi di metallo arrugginiti e casse piene di cibo ammuffito, sono proprio in un posto di merda!

Mi alzo indirizzandomi verso l'unica finestra che c'era, era rotta, non so cosa avrebbe potuto rompere un vetro così spesso, c'erano pezzi taglienti per terra e parti rimaste anche nel legno della finestra stessa. Guardo fuori e... desolazione! Non c'era niente e nessuno, atmosfera grigia e cupa, le poche abitazioni erano semidistrutte... dov'ero finito? Chi mi aveva portato qui? Ma ancora più importante, come faccio ad uscire? Mi guardo intorno e non c'è una porta, controllo le pareti, nessuno traccia fresca, quindi questo posto è stato chiuso da un bel po' di tempo... ora che fare? L'unica cosa che mi viene in mente è aspettare il rapitore, perché non c'è nessuna via di fuga e di certo non posso buttarmi dal secondo piano o come minimo mi romperei le gambe e non voglio! Mi toccai le tasche e non avevo il mio cellulare, poi ricordai di averlo lasciato in camera. Bene... mi misi seduto in una sedia pericolante ed aspettai, prima o poi qualcuno deve farsi vivo no? Tanto vale mettersi comodi!

 

 

Ore: 13:40 / giorno: sabato / luogo: sconosciuto

 

Sarà la centesima volta che guardo l'orologio, nessuno è venuto e Sebastian non mi ha ancora trovato... perché so che mi sta cercando. Uffa, mi annoio, voglio mangiare un dolce... chi può essere stato a portarmi qui? Non penso che Sherlock arrivi a tanto, quindi chi sarà? Chi mi odia al punto tale di volermi vedere buttare giù da una finestra? Perché so che il suo scopo è questo, o non c'è spiegazione, di certo non mi immagino che sbuca fuori dal nulla e mi dice: scherzetto! Dai torniamo a casa!

Comincio a sentirmi male con questa puzza di cibo marcio, ci sono pure dei pesci morti, non resisto più qua dentro, mi sono anche sporcato il mio completo nuovo, maledizione... chiunque sia quando l'avrò trovato lo torturerò e poi lo friggerò pezzo per pezzo e me lo mangerò!

“ecco cosa ti farò brutto stronzo!” urlai all'aria, nessuno poteva vedermi, almeno non da telecamere perché non c'erano... avevo già provato ad urlare fuori dalla finestra ma nessuno penso mi abbia sentito... mi annoio... dopotutto devo solo aspettare, so che Sebastian mi troverà, devo solo aspettare... solo aspettare.

 

 

Ore: 18:20 / giorno: sabato / luogo: sconosciuto

 

“ha-ha-ha-ha staying alive, staying alive... basta.” era ormai quasi un'ora che cantavo ininterrottamente, non avevo niente di meglio da fare. Sono in piedi davanti ad uno specchio rotto... e mi guardo, mi fisso e vedo il mio volto... automaticamente comincio a pensare... e se dovessi rimanere qui? Mi butterò davvero? E se cado male e mi ammazzo? Non voglio morire così! Qualcuno venga ad aiutarmi... ho sete, ho fame, ho voglia di stare a casa... voglio... tornare... a casa, entrare, buttare all'aria i miei vestiti e fare un bel bagno caldo per poi farmi asciugare i capelli da Sherlock... già, devo ammettere che tante volte che non ho voglia di lavarmi i capelli lo faccio lo stesso, solo per sentire le sue mani su di me... le sue cazzo di stupende mani rilassanti... quante volte ho desiderato in quel momento che mi toccasse un po' più a fondo? Mi accarezzasse il viso, mi facesse un massaggio alle spalle, alla schiena, in qualsiasi luogo, basta che mi toccasse... perché lo desidero tanto? Cos'è delle sue mani che mi attrae? O forse non sono solo le sue mani? I suoi occhi, il suo corpo, il suo carattere, il suo tutto, tutto di lui è bello e perfetto, lui per me è l'essere supremo, nonostante io sono un Re, ho pensato più e più volte che forse la corona non dovrebbe stare a me, ma a lui...

“Sherlock...” dissi ad alta voce, mi uscì di bocca, mi capitava tante volte di chiamarlo in mezzo al silenzio senza un motivo preciso, mi piaceva il suo nome, scorreva dalla mia bocca in modo automatico... lo chiamo anche quando lui mi tocca i capelli, è decisamente stimolante... maledizione, maledizione ed ancora maledizione, perché ci sto pensando? Basta! Io mi salverò e farò il culo a chi mi ha ridotto così! A pensare a queste sciocchezze!

Sorrisi allo specchio, non mi farò paura solo per uno stupido scherzo di questo genere!

 

 

Ore: 02:16 / giorno: Domenica / luogo: sconosciuto

 

Ho freddo, ho freddo, ho freddo! Sto congelando ormai da ore, non ne posso più... l'umidità mi sta uccidendo, e questo vento gelido che entra dalla finestra... non ce la posso fare, mi sento morire, non pensavo che avrebbe fatto così freddo! Che razza di posto... maledizione, non riesco nemmeno a dormire, a questo punto penso che il giorno prima abbiano usato qualche sostanza sonnifera e vi giuro, in questo momento mi accontenterai anche di quella, basta che smette questo freddo, perché davvero, è insopportabile! E se nessuno venisse a prendermi? Se davvero dovrò buttarmi giù da quella finestra? E se poi muoio lì sotto perché non riesco a camminare e questo è un posto deserto? Se muoio davvero? Morirò? Questa è davvero la mia fine? Non posso essere così ridicolo, non posso... -Morirò? Morirò?- non ho pensato altro tutta la notte. Patetico per uno come me, vero?

 

 

Ore: 10:32 / giorno: Domenica / luogo: sconosciuto

 

Sono ormai sveglio da ore, a quanto pare sono sopravvissuto alla bufera di freddo e l'unico divertimento che ho trovato è quello di formare a terra un vetro unito con i pezzi distrutti, come i puzzle, cercavo chi era destinato a stare vicino a quegli altri... e poi c'ero io, io mi sentivo come quell'unico pezzo di vetro, costretto a rimanere da solo, si aggrappava sì e no ad un altro pezzo e quel frammento lo consideravo Sebastian, era così triste pensare a queste cose... però, mi sono sempre chiesto: chi mi vuole bene? I miei genitori mi odiano, lo so che mi odiano, non gliel'ho mai domandato ma è palese, mi considerano come spazzatura, loro hanno occhi solo per mio fratello maggiore, lui è sempre stato il meglio, lui è l'uomo di casa, io non dovevo nemmeno nascere, sono stato un errore, un figlio che non volevano, un figlio che hanno mandato perfino in collegio pur di non avercelo fra i piedi... e ora mi ritrovo con questo carattere odioso, ma che tutti invidiano perché pieno di forza ed entusiasmo... ma quale entusiasmo? Dentro di me c'è solo la tristezza di un ragazzo che non è riuscito nei propri intenti... volevo fare invidia ai miei genitori, essere qualcuno di importante e vederli inchinarsi a me, volevo che mi ricordassero, non volevo essere uno come tanti, mi sarebbe piaciuto avere un nome, e qui mi chiamano il Re, ma si ricorderanno di me? E più che altro, mi vogliono bene? Ovviamente no, perché io non vengo ricordato come una brava persona, ma solo come qualcuno di crudele che riusciva a sottomettere tutti... e mi va bene essere considerato così, voglio però che almeno una persona riesca a capirmi fino in fondo, riesca a capire cosa c'è dentro di me, riesca a volermi bene anche se sono uno stronzo, riesca a farmi sentire a mio agio, qualcuno che mi consideri un vero e proprio Re... anche se non sono perfetto, anche quando mi vedrà abbassare la testa in presenza dei miei genitori, anche quando loro mi butteranno fuori casa e non sarò più ricco, anche quando piangerò per la tristezza... e quella persona forse è Sebastian? Sei tu Sebastian? Sei tu quello destinato a stare in mia compagnia tutta la vita? Allora che aspetti... sbrigati Sebastian, vieni a trovarmi, vieni, salvami, ho bisogno di qualcuno, se sei proprio tu quel qualcuno, trovami e salvami cazzo!

 

 

Ore: 14:40 / giorno: Domenica / luogo: sconosciuto

 

“bubbusettete trallalla... quante galline qua e là... tra... lalla...” come si può ben notare, il mio cervello comincia davvero ad impazzire, non ne posso più, ho così sete che mi sono messo a bere dalle tubature, roba assurda insomma! Ci manca solo che mi mangio quella robaccia andata a male!

“se zio Tobia vuole due larnelle... ma cosa sono le larnelle? Boh... ma che ne so... che palle” che stavo dicendo non lo sapevo nemmeno io, cercavo di farmi compagnia parlando da solo e inizialmente funzionava, ma ora, dopo aver parlato praticamente di TUTTO quello che era possibile, dopo aver riprodotto tutta la mia vita come una pellicola di un film, non c'era più niente a cui pensare... mi annoiavo, avevo sete, sete, sete e ancora sete, penso che domani proverò a buttarmi giù da lì, sennò un altro giorno così e morirò di sete e freddo. Ancora ad aspettare Sebastian... e se non arrivasse? E se è stato rapito anche lui?

 

 

Ore: 16:54 / giorno: Domenica / luogo: sconosciuto

 

“Jim! Jim sei qua dentro?” mi hanno chiamato? Una voce! Finalmente una voce!

Mi alzo di scatto andando alla finestra, sprizzavo gioia, c'era qualcuno, qualcuno finalmente era venuto a cercarmi, Sebastian! Ce l'hai fatta! Ce l'hai davvero f-

Vidi un ragazzo moro, non poteva essere Sebastian...

“Sherlock?” era davvero Sherlock la persona che mi aveva trovato? Lui era venuto a cercarmi? No, non ci posso credere, doveva essere un'allucinazione!

“come ci sei finito lassù?” non ci posso credere, non ci posso credere, Sherlock che era venuto a salvarmi... proprio lui, lui che ogni giorno cerca di mettermi nei guai!

“S-Sherlock... Sherlock aiutami! Aiutami a scendere! Portami via!” come ero patetico! Davvero patetico! Avevo gli occhi lucidi, ma non ci potevo fare niente, ero così contento... così... maledettamente contento

“stai tranquillo va bene? Ci sono io! Vengo e ti porto via!” cercava di tranquillizzarmi, aveva visto la paura nei miei occhi e si stava indirizzando verso l'entrata ma lo fermai appena in tempo

“aspetta! Non c'è una porta qua dentro! Devi farmi scendere dalla finestra!”

“e come faccio?”

“prendi una scala! O lanciami una corda!”

“e dove pensi li possa mai trovare? Salta! Ti prendo io!” è matto? Saltare da quassù? E se poi cado a terra?

“ma che dici! Trova un altro metodo, il genio sei tu no? Che aspetti?” avevo una grandissima voglia di scendere da qui, quasi non riuscivo a reggermi in piedi ormai, mi mancavano le forze, la notte passata al freddo mi aveva indebolito al massimo...

“senti, non ho voglia di perdere tempo, salta ho detto! Giuro che ti prendo al volo! Per una volta fidati di me Jim, ti prendo!” ci pensai un attimo, presi in considerazione che forse era davvero la scelta migliore da fare

“d'accordo! Ma se non mi prendi ti ucciderò! È una promessa!” lui mi sorrise, un sorriso davvero raggiante... come poter rifiutare un sorriso simile? Mi decisi, potevo farcela! Salii sopra la finestra e...

“prendimi! Non fare scherzi!”

“ti ho detto di sì!”

“v-va bene” provavo paura, devo ammetterlo, ma volevo farlo... e uno... e due... e tre! Mi lanciai quasi come fosse un tuffo in piscina. Cazzo... oddio cado... cado, cadooo!! Avevo l'aria in gola, me l'aveva fatta diventare ancora più secca di quel che era già e non avevo un cavolo di piano su cui stare, la terra si stava avvicinando a me!

“preso!” due grandi e calde braccia mi afferrarono e un corpo bloccò la mia caduta... quel suo corpo, era la prima volta che riuscivo ad essere così vicino a lui... ormai sono con i piedi per terra e lui sta per lasciarmi andare... no! Non voglio che smetta questa sensazione! Gli metto le braccia intorno al collo e mi stringo a lui, so che non avrei dovuto farlo ma non ce la facevo, era venuto a salvarmi, lui era colui che si meritava le mie attenzioni? Grazie a quelli che lo hanno fatto nascere, grazie... io sono salvo ed è per bene suo, il mio più grande e unico rivale

“grazie! Grazie Sherlock...” mi abbracciò anche lui, devo dire che non me l'aspettavo, mi tiene stretto, ci stringiamo così tanto da soffocarci quasi... ma è bellissimo... cominciai a fare pensieri idioti del tipo: “adesso potrei anche morire” o “voglio baciarlo”, ma li scacciai via dalla mente, non potevo pensare certe cose su Sherlock, avanti... no cavolo!

Mi staccai da lui e gli dissi la prima cosa che avrei voluto: “ho sete!”

“bisogna camminare per circa un chilometro a piedi e poi entriamo in questo paesello”

“un chilometro? Ma dove ci troviamo? E come ci sei finito anche tu qua?”

“siamo a circa trenta chilometri da scuola, sono venuto qui con il pullman e beh, come ti ho trovato non te lo dico!” mi ha cercato... mi ha davvero cercato!

“va bene, allora, dobbiamo camminare?”

“per forza...” lo disse con un'aria di stanchezza

“Sherlock penso davvero di non farcela, senti, chiama Sebastian e fammi venire a prendere da lui, non ce la faccio a camminare, dico sul serio, sto a pezzi” non ce la facevo proprio, ormai il mio corpo era al limite, preferivo aspettare un'altra ora che camminare per un chilometro

“ti porto io, sali” si mise inginocchiato e mi offrì la sua schiena

“s-stai dicendo davvero?” di cosa si era fatto in questi giorni? Quando mai era così gentile con me?

“ti pare che scherzo? Dai che non pesi molto, ce la faccio benissimo se è questo che temi”

“no, solo che, hai preso qualche bustina di zucchero in più? Cos'è quest'aura di dolcezza che ti porti dietro?”

“e tu allora? È la prima volta che ho ricevuto un tuo abbraccio, e per di più in quel modo equivoco!”

“senti zuccherino... sono stato imprigionato qui per ore e ore e non sai nemmeno quanto ho sofferto! È ovvio che ti ho abbracciato!”

“ah beh sicuro, un giorno senza di me e ti riduci così? Devo esserti mancato davvero tanto”

“tu semmai, che sei venuto perfino a cercarmi! Devo ammetterlo, me lo sarei aspettato da tutti tranne che da te!”

“la prossima volta ti ci lascio!”

“no, perché la prossima volta ti ci butto a te rinchiuso lì dentro, poi vediamo come scappi fuori!”

“ma insomma!! Devo lasciarti qui o ti decidi a salire? Mi stai stufando!” avevamo bisticciato come due ragazzini piccoli, e il più maturo è stato lui a fermarsi e dare una tregua ai miei capricci... sono proprio patetico!

Salii sopra di lui e mi abbracciai per la seconda volta al suo collo, mi stava davvero portando, aveva messo le sue mani intorno alle mie cosce, ancora quelle mani grandi... era così bello, mi sentito coccolato e cullato ad ogni passo che faceva...

“hmm...” questi versetti mi venivano spontanei... sentivo il calore del suo corpo mescolarsi con il mio, i nostri odori erano diventati un tutt'uno. Ero stanco, avevo dormito davvero poco, mi si chiudevano gli occhi... appoggiai la testa sopra la sua spalla e lui non mi disse niente, così chiusi gli occhi e mi abbandonai a lui, stavo davvero facendo affidamento su qualcuno? No, non volevo, ma non riuscivo a tenere quegli occhi aperti, non ce la facevo, era più forte la voglia di dormire...

 

 

Ore: 19:43 / giorno: Domenica / luogo: camera da letto

 

“auh” fu la prima cosa che mi uscì quando aprii gli occhi e li sentii bruciare vedendo la lampada del comodino di camera mia accesa

“è sveglio Re!”

“Sebastian? Sono a casa?” mi guardai intorno e sì, era proprio la mia camera!

“sì... ero preoccupatissimo! Sherlock mi ha raccontato tutto, incredibile! Gliela faremo pagare chiunque sia stato!”

“sì emh... ho sete, portami da bere”

“sì! Vi ho anche preparato da mangiare! Solo un attimo!” lasciò la camera e io mi sedetti, che gran mal di testa che avevo... però mi sentivo meglio, il mio corpo era più rilassato e le mie gambe avevano ripreso la loro energia, ero pronto per alzarmi, infatti così feci, ma Sebastian rientrò subito dopo

“ecco a voi!” aveva un vassoio con sopra una torta e una bottiglietta d'acqua, la torta l'aveva fatta per me, o comprata, o rubata, non aveva importanza... presi l'acqua come prima cosa e l'aprii, riuscii a berla tutta d'un sorso, sotto gli occhi stupiti di Sebastian

“purtroppo non so chi possa essere stato”

“lo troverò!”

“bene... mi aspetto che lo trovi, ora voglio andarmi a fare una doccia, non disturbarmi”

“come vuole, sono felice che stia bene” lo so che sei felice, non c'è bisogno che lo dici, lo so, solo... stai zitto... non voglio sentire nessuno... nessuno.

“hm” a passi veloci mi indirizzai verso il bagno e una volta varcata la porta, mi chiusi dentro a chiave, doppia mandata... tanto per esserne sicuri. Mi svestii del pigiama che mi aveva momentaneamente messo Sebastian, o almeno credo sia stato lui, non ce lo vedo Sherlock a prendersi così tanta cura di me. Accesi la doccia, la volevo calda, bollente, qualcosa che mi permettesse di farmi male, volevo sentire il dolore sopra la mia pelle, volevo soffrire, soffrire per tutto quello che avevo pensato su Sherlock... stavo male, questo è vero, mi sentivo solo, questo è vero, avevo pensato troppo, questo è vero, ma... non sono scuse plausibili, le cose che ho pensato sono troppo al di là del mio limite, non posso permettermi cose tanto assurde, e questa è la pena... soffri, soffri stupido corpo! Se tu non sentissi il tatto di quelle mani a quest'ora non avrei problemi

“ugh...” l'acqua comincia a bruciare... preferisco mettermi seduto, gambe attaccate a me e braccia che le avvolgono... mi sento come un bambino indifeso, che ha in continuazione nuove esperienze e nuovi sentimenti, pensavo a Sherlock, ancora quelle mani che mi avvolgono... quelle braccia che non mi lasciano andare... e quel suo respiro affannato sulla mia pelle, devo essermi svegliato a metà tragitto, sicuramente era stanco, sentivo il suo respiro così vicino... ma soprattutto, quelle mani, quelle fottutissime mani... quel- m-ma... che?

“c-... cos-... no!” no, no... questo poi... no! Mi metto in piedi e giro la manovella al contrario, e da bollente diventò ghiacciata “aaaaaah... cazzo!” perché ho fatto tutto questo? Perché mi sono reso conto che io... Jim Moriarty, mi ero appena eccitato pensando a qualcuno, e quel qualcuno di certo non era una persona normale, non era nemmeno una donna, era Sherlock... l'Indovino dell'istituto

“non... non ci voglio... no! Cazzo no! No!” ti prego acqua gelida, cancella tutto quello che ho appena pensato, cancellalo, aiutami e fai tornare la mia erezione alla normalità... ti scongiuro... non mi farò una sega pensando a lui, non lo farò. Il mio cuore batte in fretta, non capisco se è per la paura o se è una difesa del corpo dato che l'acqua ghiacciata mi sta facendo impazzire, ed è questo che voglio, impazzire così tanto per non pensare più da umano.

 

 

Ora: 23:03 / giorno: Domenica / luogo: stanza 221

 

Sono in accappatoio e che voi ci crediate o no, mi sto guardando alla televisione, un porno. Sì, un fottutissimo porno... e devo ammetterlo, non ne avevo mai visti ma me li aspettavo così, se proprio deve interessarmi qualcuno, che quel qualcuno sia una donna, non posso permettermi un uomo, la questione si chiude qui.

Ed ecco che per la centesima volta i due si ritrovano in strane posizioni quasi improbabili per una coppia normale, ma la mia reazione? Meno di zero.

“e dai cazzo...” perché non reagisco... perché? Perché quel seno non mi attira, ma nemmeno il corpo dell'uomo... nessuno dei due mi attira. Sento una porta sbattere dietro di me e i passi di quello fermarsi poco dopo

“ma che cavolo?” fortunatamente era l'Hobbit, se fosse stato Sherlock forse avrebbe già intuito qualcosa conoscendolo

“è un porno Hobbit, ti spaventa tanto?” la televisione era una, ma la guardavano quasi sempre Greg e John, insieme a qualche loro amico, io non me ne interessavo molto

“i-il fatto che tu lo stia guardando, questo mi spaventa” oh, allora è vero che ho l'aria da asessuale

“siediti qui” lo invito a sedersi insieme a me per la prima volta, volevo parlare con qualcuno e mi stava bene anche lui in questo momento

“c-cosa?” mi sposto facendogli spazio e con un cenno di mano lo rinvito a sedersi, lui con fare sospetto accetta e si mette sul divano accanto a me, appoggiandosi delicatamente, come se fosse preoccupato di qualche trappola nascosta su di esso o nelle vicinanze

“che ne pensi?” gli domando guardando la televisione, lui l'osserva un attimo e poi riappoggia gli occhi su di me

“del film?”

“no... di quella, ti piace la tettona?” glielo chiedo senza tanti scrupoli, volevo vedere la reazione di un eterosessuale

“certo, è molto... bella”

“tutto qui? Non ti eccita guardarla? Perché non ti ecciti eh?” avevo urlato nel dirglielo, come se volessi vedere una qualche reazione della sua parte bassa, lui si spaventò dei miei scatti d'ira allontanandosi involontariamente di un poco

“ma... che cos'hai? Ti preoccupa qualcosa? Dopotutto sei stato rinchiuso per un giorno intero, quindi, se qualcosa non va, ti merita dormire un altro po'” lui è il classico ragazzo stupido... no? Se gli chiedo qualcosa di strano non sospetterà nulla... no?

“senti... posso farti una domanda?” non mi capita mai di chiedere il permesso, io faccio le domande e gli altri mi rispondono, è sempre così... ma dato che voglio addolcirlo, meglio andare cauti

“certo...” anche lui si era sorpreso della richiesta

“quando vedi Mary... cosa provi?” vidi lui sgranare gli occhi, non si aspettava una domanda simile

“c-... perché ti interessa?”

“voglio solo sapere cosa significa essere innamorati”

“sei innamorato??” me lo urlò come se fosse una cosa tragica, come se avesse visto chissà quale creatura malvagia trasformarsi in cucciolo di cane...

“non urlare!! E no, non sono innamorato! Volevo sapere ok? Sapere! Proprio perché non lo sono! Ora rispondimi cazzo!” cominciai ad agitarmi, non pensavo c'arrivasse davvero

“o-ok... ok... emh, sei innamorato quando vedi quella persona e ti batte il cuore, sei innamorato quando vuoi che lei ti dia più attenzioni, quando vuoi passare ogni secondo del tuo tempo con lei, quando cerchi tutti i modi possibili e stupidi pur di farla ridere, quando qualsiasi cosa fai pensi a lei, quando vai a dormire e come ultima immagine nel tuo cervello c'è lei, q-... insomma... questo” ero rimasto a bocca aperta, non pensavo fosse così tanto romantico e sentimentale! Vedevo le sue guance arrossire ad ogni frase un poco di più... era incredibile l'amore, e quindi no, non era quello che provavo io per Sherlock... perché tutte queste cose, io non le facevo. Mi distesi meglio appoggiando la schiena curva sul cuscino del divano

“fiuuuuuu... wow” solo ora mi resi conto che il film era già andato avanti di un pezzo, e ora finalmente ho capito, o penso di aver capito: sono attratto dal suo fisico, SOLO dal suo fisico... e già mi sta bene, è vero me la devo far passare, ma almeno so di non essere innamorato, è già qualcosa

“perché quel sospiro?” lo guardo negli occhi per qualche secondo e poi mi decido a parlare

“perdi un sacco di tempo prezioso a pensare a lei, che spreco!” mi alzo con questa frase spegnendo la tv e lanciando il telecomando sopra il divano, senza ricevere risposta apro la porta della mia camera e mi chiudo dentro. Vedo Sebastian che già dorme, deve essere stato sveglio tutta la notte per cercarmi e beh, ormai sarà crollato da un pezzo, i nostri letti sono attaccati, perché sia io che lui vogliamo così, si può considerare quasi un letto matrimoniale. Mi chiedo una cosa: se le mani di Sherlock mi hanno attirato così tanto, succederà anche con quelle di Sebastian no? Perché non provarci? Voglio provare a sentire il suo calore, perché se proprio devo accontentare il mio corpo voglio che ad accontentarlo sia la mia cara e dolce Spia, quella che non mi ha mai abbandonato. Ero ancora in accappatoio e non avevo intenzione di cambiarmi, con un bel salto mi buttai sopra il letto svegliando appositamente Sebastian, che si girò dalla mia parte fissandomi, aspettando che dica qualcosa, perché ha capito che voglio un favore. Mi metto sotto le coperte girato dalla sua stessa parte e lo guardo aspettando invece che sia lui a parlarmi

“si metta qualcosa addosso o prenderà freddo” gli sorrisi, un po' malizioso

“se mi abbracci, non prenderò freddo” era fatta, ormai l'avevo detto, vidi nei suoi occhi la felicità ma anche lo stupore, forse lui era davvero innamorato di me, proprio come John di Mary. Non se lo fece ripetere due volte, si avvicinò velocemente e mi abbracciò, le sue spalle erano così grosse, provai ad abbracciarlo anch'io mettendo i miei bracci intorno al suo busto, ma, sfortunatamente, non provai NIENTE. Non era il calore che volevo, non erano le mani che volevo, non era il respiro che volevo, non erano le braccia che volevo, non era niente di tutto quello che volevo, lui era qualcos'altro, qualcosa di cui non ero interessato... lo strinsi ancora più forte, ma niente, non era lui quello che desideravo

“Re...” mi sentii chiamare gentilmente al mio orecchio, un sussurro lieve “... sei bellissimo” oh santo dio... che cazzo ha appena detto? Lo ha fatto sul serio? Ho sentito bene?

“c-che?” non sto chiedendo una conferma di quello che ho sentito, volevo solamente che si rimangiasse quelle parole e si rimettesse al suo posto, perché oltre ad avermi dato del bellissimo, mi aveva dato del... TU! Era la prima volta... e la cosa mi ha seriamente spaventato!

“... sei bellissimo” oh... no! La situazione sta prendendo una brutta piega! Mi sento slacciare la cintura dell'accappatoio e lui si appiccica ancora di più a me

“h-hei...” metto le mie mani aperte sul suo petto, come per fermarlo, quello che volevo era una prova, non voglio di certo fare... qualcosa

“hai degli occhi... stupendi, te l'ho mai detto?” c-che?? No davvero... ma che cazzo sta succedendo?

“sei impazzito??”

“sei tu che mi fai impazzire” oh madre santa... mi sento crollare... è un sogno vero? È solo uno stupidissimo sogno! Non lo sta dicendo davvero!

Cerco di togliermi da quella posizione, l'accappatoio stava scivolando e io non volevo di certo lasciare le mie parti intime scoperte davanti a lui! Ma lui mi teneva, non permetteva la mia fuga, mi imprigionava con le sue braccia e non riuscivo a liberarmi, così mi fermai e cercai di ragionarci pacificamente

“senti, si può sapere che diamine hai? Che sono tutti questi complimenti imbarazzanti?”

“sono i complimenti che ho tenuto sempre nascosti, per paura che li rifiutassi”

“a-ah... ok” ah ok? Sono Jim Moriarty! Sveglia! Tu non puoi dire -ah ok- non puoi! Ma vedere Sebastian così beh... mi fa un certo effetto.

Senza dire niente sposta il mio corpo mettendomi in posizione supina e si piazza sopra di me... ormai l'accappatoio era completamente aperto e lui si godeva la vista del mio corpo nudo... e io... glielo stavo permettendo?

“cazzo... sei davvero più bello di quello che mi aspettavo” oddio... sto per essere violentato o cosa? E aveva appena detto “cazzo”? Che trasformazione è mai questa?

“s-senti Seb, ora datti un controllo ok?”

“non sei tu quello che mi ha chiesto di scaldarti?” a-... aveva appena rifiutato un mio comando?

“sì ma... non in questo modo”

“non mi hai detto in che modo” è impazzito! È letteralmente impazzito! La mia lontananza deve avergli fatto male!

Mi si avvicina al collo e me lo morde... devo fermarlo... ma non ce la faccio, non riesco a far uscire la voce e a muoversi non se ne parla, sono un pezzo di legno. Dal collo va al busto leccandomi fino a raggiungere l'ombelico, poi si ferma e mi guarda, sorridendomi... il mio cuore era impazzito, avevo paura, paura di qualcuno che non avrei mai creduto provassi paura... paura perché non riuscivo a fare niente, mi sentivo debole, per una volta non avevo il suo controllo, sentivo come se mi stesse tradendo, anche se stare fermi è come dargli il consenso... no?

Mi sta guardando ormai da un minuto, senza muoversi, e io lo fisso, non riesco a fare altro, fino a che davvero... non mi aspettavo: si sfilò la maglietta, mettendo in bella mostra i suoi muscoli e le sue cicatrici, poi si slaccia il fiocco dei pantaloni del pigiama... oddio... che cazzo voleva fare? O meglio... lo voleva davvero fare? Mi allargò le gambe e ci si posizionò sopra... sentii la sue erezione toccarmi, era così... così strano... non volevo! Non voglio fare niente!

“basta!!” sì, ce l'ho fatta finalmente, ho detto qualcosa, ho parlato!

“perché...” non so se era una domanda, ma non mi interessava, preferivo dargli una risposta

“perché non voglio! Fermati, qualsiasi cosa tu voglia fare col mio corpo”

“cos'ha di più speciale di me... quello Sherlock?” che aveva detto? Sherlock? Che centrava Sherlock? “non si sa quante volte hai ripetuto il suo nome in mezzo al sonno, quante volte... sono geloso, smettila di stare con lui! Smettila di pensare a lui! È una vita che ci provi, ci sono io qui per te! Perché non ti accontenti di me? Saprei amarti di più!” voglio che si fermi il tempo e riparta da quando sono salito sopra il letto... perché gli ho chiesto di abbracciarmi?... se solo mi fossi stato fermo! Perché mi sta dicendo tutto questo? Cosa crede di aver intuito? Mi sta dicendo di essersi accorto che io ho una sottospecie di cotta per Sherlock da molto tempo? È questo che sta cercando di dirmi? E anche che lui mi ama? Troppe cose strane insieme... non ce la faccio... fermati! Basta!

“non vedi che Sherlock non ha occhi per nessuno? Non ti potrà mai amare! Ora solo perché è riuscito a salvarti ti stai montando la testa! Questo non vuol dire che gli piaci, idiota!”

*sciaff* per la prima volta, ho dato uno schiaffo a Sebastian, uno bello dritto sulla guancia, uno così forte che gli fece girare la testa, uno che non si sarebbe scordato molto facilmente. Invece con un calcio in piena pancia riuscii ad allontanarlo da me e mi alzai dal letto nudo, dato che l'asciugamano era rimasto sotto i ginocchi di Sebastian... una volta aperta la porta la richiusi dietro di me sbattendola con tutta la forza che avevo. Ma trovai le luci accese... no, qualcuno adesso no! Perché non dormono? Mi girai e vidi la faccia un po' ma non troppo stupida di Sherlock. Peggio di così non poteva andarmi, avrei preferito chiunque, chiunque, anche un molestatore drogato, sempre meglio che Sherlock...

“vedo che stai bene!” sarcastico l'Indovino...

Mi strinsi le braccia... avevo freddo, ma più per lo shock che per la temperatura

“aiutami” sussurrai quasi, ancora non riuscivo a parlare bene... tutto quello che mi stava accadendo era troppo per me, una situazione che non riuscivo a controllare non mi capitava mai... a passi lenti lo raggiunsi, lui se ne stava per andare perché aveva già la sua veste lunga addosso e la sua sciarpa ben messa al collo...

“aiutami” stavolta lo dissi più forte, così che poté sentirmi... so che Sebastian non sarebbe uscito di lì, almeno per quello potevo essere sicuro. Non feci in tempo ad appoggiarmi su di lui che si levò la veste e mi avvolse con quell'indumento riempito del suo calore

“hai litigato con Sebastian?” affermai con un movimento preciso della testa e lui sorrise

“può capitare a volte dai! Non dirmi che il grande Jim Moriarty si fa battere dalla sua guardia del corpo!” lui non mi sorrideva quasi mai... raro, molto raro, se lo faceva era per sfida, ma questo era sincero, come quello di prima, rassicurante, così bello... e anche se mi aveva preso un po' in giro beh... non importava, restava bello lo stesso

“non voglio parlarne, voglio uscire di qui, portami via di qui, non voglio stare qui”

“vuoi andare in giro nudo?”

“dammi qualcosa da mettermi”

“io non ti do proprio niente! Ora tu vai a fare pace con Sebastian e tutto finito, così io posso andarmene e tu starai bene”

“non sai cos'è successo! Non possiamo fare pace come se niente fosse” non sai nemmeno perché abbiamo litigato... ha ragione Sebastian, ha ragione... voglio te... voglio... te! Voglio quelle labbra appoggiate sulle mie, voglio quel tuo corpo sopra il mio, voglio che mi vizi, voglio tutto questo solo da te

“certo che so cosa è successo, mi basta guardarti per capire subito: Sebastian ci ha spudoratamente provato e tu hai rifiutato, cosa facile, ora fammi andare o non faccio in tempo”

“appunto! Devi andare per forza? Non puoi un attimo... stare qui” lascia che almeno ti parli un po'... voglio parlarti... voglio parlarti! Tu che sei l'unico che ha scoperto questo mio orribile lato, lascia che ti parli... lascia che mi sfoghi con te!

“non posso e nemmeno voglio! È molto più importante quello che devo fare che stare ad ascoltare la storia di un ragazzino stupido come te che non riesce a reggere una discussione con il suo migliore amico... ciao!” si riprende di fretta la veste, se la mette addosso e mi sbatte la porta d'entrata in faccia... se n'è andato.

Mi chiudo dentro il bagno rivestendomi di asciugamani, decido di dormire lì per stanotte, aveva ragione Sebastian, solo perché lui è venuto a salvarmi non vuol dire che mi vede sotto un aspetto diverso, lui non si innamora, lui rimane l'intoccabile Sherlock Holmes... e io rimango uno schifoso e patetico essere... faccio pietà, il grande Jim Moriarty, il Re... che si comporta così, come una ragazzina innamorata. Devo finire di credere alle favole, finire di credere alla stupida storiella della disgraziata e pietosa ragazza che sposa il principe intoccabile e glorioso... le favole non esistono, gli eroi non esistono, nessuno verrà salvato da nessuno, ognuno deve pensare a sé stesso.

Ora vorrei solo sparire e ricominciare la mia vita da capo, voglio solo andarmene da qui, non voglio più stare in questa stanza, non voglio più vedere né Sebastian né Sherlock, è la cosa migliore, dimenticarsi di tutto e tutti... sono così debole, se tutti conoscessero questa parte di me, non verrei nemmeno più considerato... voglio sparire... anzi, adesso voglio solo che dormire, ci penserò domani, domani è un altro giorno e una nuova avventura, riuscirò a risolvere questa situazione... prima o poi... in qualche modo. Tutto questo è colpa di chi mi ha rapito, gliela farò pagare, sarò pure patetico, ma nessuno riesce a levare la cattiveria che ho da quando sono nato, so essere molto... molto crudele, non scherzo, chiunque tu sia, io ti ucciderò e stavolta non sono semplici parole.

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Capitolo 4
*** Un'altra falsa speranza ***


Un'altra falsa speranza




Buonrisalve a tutti con a capo della fanfiction ancora un altro personaggio! Beh, dopo questo capitolo comincerò ad entrare nella vera e propria storia, spero vi piaccia!





 

Una, due, tre, quattro... cinque, è la quinta sigaretta e ancora non riesco a smettere, sono le 6:20 del mattino e come tutti i giorni sono rimasto a fissare il volto dormiente di Greg, fumandomi intanto una sigaretta... perché sto facendo questo? Perché nonostante non sembri affatto, o almeno credo, io sono totalmente preso da quest'uomo, ma per lui, a quanto pare, non sono nessuno di tanto importante... mi considera un amico, forse un buon amico, ma niente di più. Mi rendo conto che la mia attrazione per lui è sempre più forte ogni giorno che passa, ma questo non vuol dire che glielo dirò, non voglio e mai lo farò, perché non potrei avere possibilità con lui, a lui piacciono le donne, questa faccenda finisce qui, ma io, non riesco proprio a togliermelo dalla testa, o almeno non finché abiterà con me.

Decido di accendere l'ennesima sigaretta, non mi verrà il cancro solo per qualche soffio in più no? Lo guardo ancora, tenendomi sempre a distanza, non voglio avvicinarmi a lui o potrei fare qualche stupidità. Ha fatto un altro sorriso, sicuro che sta sognando qualcosa di bello e divertente, quindi di certo non me, forse una ragazza? Ma vi pare logico essere gelosi per una cosa simile?

Spengo la sigaretta, ne ho abbastanza per oggi, mi alzo, apro la porta e uscendone guardo ancora una volta Greg, provando una leggera fitta al cuore. Mi dirigo verso il bagno, vado per aprirne l'entrata ma la trovo chiusa, beh... non è la prima volta che mi capita, certe volte qualcuno si diverte a chiuderla dall'esterno e a me tocca riaprirla di mattina, ancora non ho capito chi è ma... non mi interessa, tanto ho sempre una chiave per tutte le porte della scuola, posso andare ovunque... io.

Rientro in camera e mettendomi in ginocchio prelevo da sotto il letto quella che sembra una scatola di scarpe, ma che dentro contiene una chiave, la prendo e rimetto apposto la scatola, mi alzo e tolgo il quadro dalla parete, è lì che si nascondono tutte le chiavi e Greg non se ne è mai accorto, stupido com'è. In effetti non so cos'è che mi attira di lui, è il classico ragazzo tutto regole che però quando le infrange lui allora va tutto bene, non ha una gran mente e si scorda spesso di molte cose, ma non posso farci niente, di lui mi sono innamorato, quello che devo fare è solo non farmi prendere dalle emozioni e aspettare, ci sono state troppe delusioni, non voglio più un altro “no”, non voglio più essere ferito, non voglio più provare questo sentimento umano.

Dietro il quadro ci sono venti buchi per chiavi... esatto, venti... così che solo io so qual'è quello giusto e solo io so come fare. È il dodicesimo buco, metto la chiave e la giro per un quarto, poi devo spingerla dentro e lì si aprirà lo sportello! Infatti così fu. Le chiavi sono divise in genere, e io riconobbi subito quella del bagno e la presi.

Dopo aver rimesso tutto com'era, ritorno al bagno e mettendo la chiave riesco ad aprirlo, ma quando vi entrai beh... mi resi conto che non ero solo, c'era qualcuno per terra ricoperto di asciugamani, perfino il volto... non pareva essere molto alto e di certo non era un ladro, quindi, o era John o era Jim... chi dei due? Diedi una pedata a quel finto cadavere e lui si mosse mettendosi seduto... ora, io capisco che è completamente fuori di testa questo qui, però perfino nascondersi con degli asciugamani... io non ho parole

“che vuoi?” aveva delle occhiaia tremende, quindi avrà dormito poco, poi mi resi conto che o era in boxer o era nudo, non sarebbe la prima volta che lo vedo nudo però... io non capisco questo suo atteggiamento rozzo e menefreghista

“stare al bagno in pace” gli risposi, come se fosse una cosa del tutto naturale trovarlo in quelle condizioni

“hm... se mi dai dei vestiti me ne vado” c-che? Voleva dei vestiti? Ma che diamine ha combinato stavolta? Non può andarseli a prendere da solo?

“perché dovrei?”

“non voglio discutere, me ne vado via, ma prima vai a prendere alcuni tuoi vestiti” m-miei vestiti? Questa non l'avevo capita! Oltre a dover andare a prenderli, dovrei anche dargli i miei? Ma col cavolo!

“ho altri modi per sbatterti fuori di qui, quindi ti merita andare” gli indirizzai la punta dell'ombrello in faccia, a questo punto lui si alzò coprendosi con un asciugamano, ma barcollava, non stava stabile, questo vuol dire che ha avuto un trauma, perché di certo ubriaco non è, dato che non c'è minima traccia di alcool, si sarà ridotto così perché l'hanno rapito? No, è troppo stupida come cosa, un tipo come lui non si lascia prendere dal panico

“senti... sono incazzato nero va bene? Non ti merita fare così, lo dico per il tuo bene” ora mi minaccia? Vuole davvero fare il bullo con me? Nessuno gli ha insegnato che questi metodi non funzionano con me?

“non ti merita fare così te lo dico io... non funzionano le minacce con me, abbassa la corona” lo vidi avvicinarsi, sempre barcollando e sorridermi... ma era un sorriso... come dire... nemmeno di sfida, ma solo di superiorità, mi guardava dall'alto in basso, e io odio le persone che fanno così... era cupo il suo sorriso, crudele, come da serial killer... infatti con uno scatto mi ritrovai la sua mano stretta al mio collo e spingendosi in avanti mi aveva attaccato alla porta

“ora... tu vai e mi prendi quello che voglio, sono stato chiaro?” sentii stringere fortemente la mano, cercai di muovermi ma niente, con l'altra mi aveva imprigionato il braccio e toccato un nervo del polso che non mi permetteva la mobilità degli arti... sapevo che era bravo con queste cose ma, non pensavo di dovermi ritrovare a sottostare ai suoi ordini, perché poi sarà la metà di me, un piccolo essere come lui, capace di dominare una persona in meno di due secondi

“v-va bene... ci vado” avevo la voce un po' rauca, la stretta aumentava sempre di più, fino a che appunto non sentì queste parole, allora mi lasciò e ritornò alla sua espressione di sempre

“bene, ti aspetto, e non mi giocare brutti scherzi, che dopo sennò mi vendico” mi aprì la porta e con una spinta mi fece uscire... io che mi lascio trattare così... roba da matti! Una volta giunto fuori decisi di non rischiare e prendergli veramente alcuni miei abiti... va bene così, mi scorderò di questo piccolo malinteso e continuerò ad essere quello di prima, non voglio litigare, non voglio altri problemi, almeno non in questi giorni che ho già troppi pensieri per la testa.

Ritornai al bagno e gli lanciai le vesti addosso, avevo preso quelle più strette e a cui ci tenevo di meno e di certo non le avrei rimesse, questo lo sapeva bene anche lui

“ora vattene” gli ordinai come se gli avessi fatto un piacere

“va bene! Grazie Voldemort” finalmente uscì e io mi ritrovai da solo, subito mi spogliai e mi buttai sotto la doccia. Amo pensare con l'acqua che mi colpisce, è una cosa che mi rilassa, ma oltre a Greg, non mi viene in mente niente, perché devo subire queste pene? Non potevo nascere asessuale come Sherlock?

 

 

Ora: 8:02 / giorno: Lunedì / luogo: mensa

 

Ecco che vedo Greg e John raggiungermi al tavolo, mi sono appena mangiato la mia solita colazione: cappuccino senza zucchero e cornetto, non voglio esagerare col cibo, anche perché sto a dieta e vorrei perdere quei chili di troppo che mi ritrovo ogni giorno per colpa del mio appetito nervoso.

“'giorno Voldemort!” anche Greg mi chiama sempre così, odio questo soprannome ma sentito da lui fa comunque un altro effetto

“buongiorno Mycroft”

“buongiorno” posarono le cartelle sopra le loro rispettive sedie e andarono a prendere qualcosa da mangiare

-Non guardarlo!- ogni giorno devo riempirmi la testa di queste due parole, perché i miei occhi reagiscono spontanei... invece devo stare fermo! Se dovesse scoprirmi non riuscirei più a trattenere i miei sentimenti e le libererei tutti assieme.

Poco dopo rieccoli al tavolo, che mangiano beati, mentre io li ignoro guardando fuori dalla finestra

“Vol!” ma ecco che la voce di Greg mi chiama

“cosa?” domando fingendo poco entusiasmo

“oggi ti ho sognato!” ecco, io capisco dover mantenere l'espressione seria, ma cavolo, sentivo le mie guance prendere calore e tra poco svenivo... mentre nel sonno sorrideva quindi pensava a me? No, non devo convincermi di cose non vere, però cavolo, neanche a farlo apposta!

“e che hai sognato?”

“stavamo al mare! E ci divertivamo un mondo, dovremmo andarci sai, quest'estate! Sempre se ti va!”

“certo” perché ho accettato? Magari se dicevo “non mi piace il mare” sarebbe stato molto meglio! Vederlo anche d'estate non mi farà di certo bene... ma l'istinto mi ha fatto dire di sì... che sbaglio.

Mi sorride per poi riprendere a mangiare

“voglio che la giornata di oggi finisce in fretta!” John sembrava davvero agitato, mangiava in fretta e sorrideva ebete

“non vedi l'ora di stare con Mary eh?” Greg diceva sempre cose scontate, è ovvio che era quello il motivo, perché vuoi sentirgli dire “sì” per forza?

“beh, ovvio!” fortunato lui, che aveva realizzato il suo desiderio

“devo dire che an-” qualcosa ci interruppe, l'intrusione di Sebastian al tavolo, tutti lo guardarono strano, compreso io, insomma... è la prima volta che lo vedo da solo, senza Jim

“e Jim?” ecco appunto, Greg deve sempre domandare una cosa che si può tranquillamente sapere analizzando un attimo il suo corpo: borse e profonde occhiaia, seguito da grande dilatazione pupillare, puzza di alcool, capelli scomposti e niente cibo sul vassoio. Avrà passato davvero una nottataccia, forse ha litigato con Jim, anzi, sicuramente, non che me ne freghi qualcosa, però dovrebbe davvero smetterla di buttarsi su alcool e droga quando è arrabbiato o depresso

“che ne so” ecco, ci mancava il suo tono grave... già il suo aspetto di norma fa paura, se si riduce anche così, nessuno si avvicinerà mai a lui

“hai litigato con lui?” carissimo Greg, ti consiglio di non fare domande, non vedi che non ha voglia di parlarne? E poi è strafatto, lasciarlo in pace penso sia l'idea migliore.

Infatti non risponde, se ne sta a girare il suo frullato

“se vuoi un aiuto puoi contare su di me, ricordatelo!” ed ecco le solite rassicurazioni di Greg, tanto non ti parlerà, è inutile c-

“Jim è uno stupido, non capisce un cazzo” o-ok, la cosa è molto più seria di quello che credevo... ha appena insultato il suo Re? Si mette male

“e-emh... capita a tutti un po' di litigio, vedrai che si sistemerà” stavolta è John a parlare, Greg è quasi rimasto traumatizzato da come ha parlato di Jim

“hahahahaha!!” fece una risata a dir poco spaventosa “è facile per te! È facile! Qualsiasi donna con cui ci hai provato ha deciso di starci! Qualsiasi! Anche se non l'amavi! E io invece che devo fare? Non ti sei mai trovato nella mia posizione! Non ti permettere di darmi consigli o di giudicare!” gli ha urlato contro come un furibondo, tutti si sono girati verso di lui ed egli si alza, dando un calcio alla sedia come sfogo e andandosene dal tavolo con mani in tasca... questo è il vero Sebastian Moran, la Spia che tutti conoscono, perché lui riesce a comportarsi da smielato solo con Jim, con noi anche è gentile ma con il resto delle persone beh, si comporta davvero male, sapete cosa penso? Penso che ora uscirà di qui e dopo aversi fumato qualche canna o assunto droga anche pesante andrà a prendere a cazzotti il primo che gli sta antipatico, tanto per sfogarsi

“w-wow” e ora anche John è traumatizzato

“penso sia meglio lasciarlo in pace per oggi” decido di dirlo, tanto per essere sicuri che non ci provino più, se Sebastian dovesse fare qualche casino in camera dopo la colpa va anche a noi

“s-sì... penso... penso di sì” ovvio John.

Siamo rimasti in silenzio, fino a che non arrivò Sherlock che con il suo fare indifferente si mise seduto vicino a John

“Sherlock, dovevi vedere Sebastian!”

“sì, immagino che sia arrabbiato, ma penso si risolverà tutto in un paio di giorni” ecco, sa già di cosa hanno litigato, lui riesce sempre a capire tutto, molto prima di me, lo invidio anche per questo

“speriamo...” strano che John non abbia approfondito la cosa chiedendogli dettagli. Ed ecco di nuovo il silenzio, nessuno parla ed io a stento riesco a scollare gli occhi da Greg, fino a che si aggiunse l'ultimo componente, il nocciolo della questione di prima

“buongiorno” il Re come sempre si mise seduto al suo posto capotavola. Nessuno però parlava, Greg e John si scambiavano piccoli sguardi i quali interpreto come “glielo chiediamo?” non fatelo, secondo me è meglio lasciar la situazione scorrere da sola

“non hai il tuo Westwood?” strano che è John il primo a notarlo, me lo aspettavo piuttosto da Sherlock, o forse ha già capito tutto

“no, oggi non mi andava” beh, poteva usare una scusa più accettabile

“senti Jim...” no John, non farlo! “... che è successo con Sebastian?” l'ha fatto...

“ci parlerò e si sistemerà” mi aspettavo gli rispondesse male, invece a quanto pare la situazione è davvero grave, l'ha presa seriamente, senza arrabbiarsi, strano, davvero strano. Ma poi vidi l'impensabile: Sherlock che sorride a Jim, in modo... come dire... affettuoso? Anzi, rassicurante. E Jim che ricambia, davvero strano... che sta succedendo qui? Quali informazioni si stanno scambiando?

Silenzio e ancora silenzio, nessuno si decide a parlare per il resto dei minuti.

 

 

Ora: 10:40 / giorno: Lunedì / luogo: spogliatoio maschile

 

Due ore di ginnastica, non è che non mi piaccia la ginnastica ma... odio gli spogliatoi. Volete sapere perché? Perché non è facile distogliere lo sguardo quando la persona da cui sei attratto si leva maglia e pantaloni davanti a te, per non parlare poi delle docce! È vero che ogni doccia è divisa da un muro ma il solo pensare che lui si trova lì dentro nudo mi da un certo appetito sessuale.

Ed eccolo lì, che mi parla di chissà quale argomento e come se niente fosse si leva la maglia e rimane a petto nudo... un petto ben curato, con anche l'accenni di una tartaruga... e poi arrivo io, che sì e no ho la pancia piatta... ce ne sono molti peggio di me ma questo non vuol dire che io non mi senta in imbarazzo a mostrarmi così malfatto davanti a lui

“che ne dici?” ecco una delle tante volte che Greg chiede la mia opinione dopo aver parlato per chissà quanto tempo senza che io lo abbia ascoltato

“eh?” e come al solito mi viene spontaneo rispondere così dopo essermi risvegliato dai miei pensieri poco puliti

“stai sempre sulle nuvole! Ti ho chiesto se ti va di giocare a calcio con me” calcio... calcio? Io sono NEGATO a calcio!

“certo” e miseriaccia! Ci sarà mai una volta che rifiuto qualcosa da lui?

“perfetto! Dai sbrigati a vestirti, io intanto vado!” doveva sempre urlare quando parlava, ma la cosa stranamente non mi scocciava. Gli rispondo con un cenno del capo e mi vesto con tranquillità mentre sento Jim e Sherlock urlarsi a vicenda per l'ennesima volta

“ti schiaccerò come una pulce!” invece gli urli di Jim proprio non li sopportavo, acuti, con quella sua voce stridula

“facciamo così, chi riesce a fare più canestri ad una lontananza minima di 8,25 metri, vince!”

“ci sto! Tanto vincerò io!”

“scommettiamo?”

“certo! Cosa vuoi scommettere?” le loro solite scommesse... si stuferanno mai?

“50 euro?”

“non è una scommessa valida! Ho soldi da buttare io, voglio qualcosa che possa costare a tutti e due”

“una cosa che ci infastidisce davvero tanto? Tipo?”

“non lo so, quello che vuoi tu!”

“che ne so io! Mycroft, una cosa che scoccia a tutti e due?” perché... perché devono sempre rompere a me? Cosa centro io? Perché devo accontentarli?

“sbrigatevela voi due, non mettetemi in mezzo”

“dì solo cosa!” perché Jim deve sempre insistere con quel suo tono da superiore?

Anzi, fermi. Fermi tutti. Potrebbe diventare una vendetta, una vendetta per quello che mi ha fatto stamattina! Ma certo!

“facciamo così: se vince Sherlock, tu Jim sarai costretto ad andare al ballo con il Mascherato tanto non credo andrai più con Sebastian” il Mascherato è un classico e stupido bulletto della nostra scuola, lo chiamano così perché buona parte del suo corpo è coperta da tatuaggi ed è risaputo che ha una bella cotta o meglio dire una bella attrazione fisica verso il corpo di Jim e quest'ultimo lo detesta, appunto perché gli sta sempre addosso cercando in tutti i modi di sedurlo... per me sinceramente formerebbero anche una bella coppia, dopotutto di carattere si somigliano, a parte il fatto che Jim è più intelligente

“c-cosa? Aspetta! Che razza di scommessa è questa?” sapevo che non gli sarebbe andata bene

“e se vince Jim, tu Sherlock sarai costretto al ballo a baciare Molly, davanti a tutti” forse... ho un po' esagerato

“ci sto!” ok... devo ammettere che non pensavo che Sherlock accettasse così di fretta

“c-cosa? Vuoi farlo davvero? Non è che ti piace già Molly? Hehehe” ecco che Jim comincia con le provocazioni

“certo che no, solo mi divertirei troppo a vederti ballare insieme al Mascherato”

“sei una specie di maniaco? Comunque come ti pare, tanto vincerò io e tu dovrai fare una figura di merda davanti a tutti!”

“figura di merda? È solo baciare una ragazza, ma va bene! Andiamo!” scappano fuori dalla porta e io rimango da solo... sono sempre uno degli ultimi. Finisco di vestirmi ed esco anch'io, la palestra è molto grande e ci sono due classi insieme a giocare. Vedo da lontano Greg che attira la mia attenzione alzando il braccio, lo raggiungo... siamo dieci a giocare così decidiamo di dividersi cinque a cinque, ma a me tocca il portiere, sono felice di questo, almeno starò fermo con la speranza che la palla non arrivi a me. Mi godo la situazione, veder la tuta di Greg sventolare sul suo corpo perfetto è una bellezza per gli occhi, perché... perché sono così dannatamente innamorato di lui?

Sta arrivando! Sta correndo dalla mia parte, significa che la palla sta arrivando a me! Devo prenderla, devo...

*poom* l'ho presa in pieno!

“grande!” “wooo” sono felice! Ce l'ho fatta! Mi sta sorridendo... gliela tiro e lui ricomincia a giocare... ho fatto proprio un buon lavoro! Si può essere felici per un sorriso? Eppure sì, lo sono.

Ormai sono minuti che giocano e io ho la fortuna di avere la scusa per fissarlo, hanno fatto due punti e lui sa essere sempre il più bravo. Sento poi fischiare alle mie spalle e mi giro, la professoressa aveva appena fermato due squadre avversarie che si stavano per prendersi a pugni, non sarebbe la prima volta, poi guardo un po' in giro, John si è messo a giocare con Mary a ping pong, buona trovata per chiacchierare... se c'era Mary, doveva esserci anche Molly, ma dov'era? Giro ancora lo sguardo e la trovo a giocare a pallavolo, è negata, proprio come me a calcio... poi mi giro ancora e vedo Sherlock e Jim che giocano, a quanto pare Sherlock sta perdendo, peccato, la mia vendetta non sarà portata a termine... poi mi accorgo di Sebastian, che se ne sta buono buono in un angolo, a fissare molte volte ma per poco tempo Jim giocare

“Vol!” mi sentii chiamare ma non appena mi girai non capii più niente, ricordo solo di aver visto il volto di Greg rovinato in una smorfia o per meglio dire, rovinato dall'esagerata espressione di un urlo

 

 

Ora: 12:52 / giorno: Lunedì / luogo: infermeria

 

Prima cosa che sento: un assurdo dolore alla tempia.

Prima cosa che vedo: la luce di una lampada neon.

Prima cosa che dico: un gemito straziante.

Prima cosa che odo: la voce di Greg, quindi, nonostante l'orribile circostanza, mi andava bene così.

“come ti senti?” mi giro verso di lui, vidi che c'era anche Sherlock, ma sembrava fregarsene della situazione girovagando per la stanza soffermandosi a guardare incuriosito qualche oggetto

“che è successo?”

“una bella pallonata in piena testa da parte dell'altra classe, ma non si sa ancora chi è stato”

“capisco...” mi metto seduto e mi tocco la fronte nella parte dolente, ma avevo sopra un cuscinetto di spugna legato alla mia testa con un filo “mi hanno messo i punti?”

“due, era bella forte, ma non è grave! Ti danno due giorni di riposo, niente scuola, che fortuna eh?”

“fortuna? La chiami fortuna... cavolo, che male” Sherlock non mi aveva rivolto nemmeno uno sguardo, a quanto pare la salute di suo fratello valeva di meno delle sue investigazioni

“hanno anche chiamato i tuoi genitori, ma gli hanno solo dato la notizia, non li hanno fatti scomodare per venire qua”

“menomale...”

“chiamo l'infermiera e gli dico che ti sei svegliato” io annuisco con un gesto lieve della testa e lui si alza richiudendo poi la porta dietro di sé e lasciando soli me e Sherlock

“c'è il pranzo lì sul comodino, non l'hai visto?” mi parlava girato di spalle, come se non gliene fregasse niente

“sì, certo che l'ho visto, ma non ho fame, a proposito, come è andata la partita?”

“Jim è andato a chiedere di andare al ballo con quello” ero già pronto a non sentirlo parlare, mi aspettavo perdesse

“hm...” bene, potrò vedere con i miei occhi e avere la mia vendetta

“comunque non potrai andare al ballo... così hanno detto”

“come sarebbe a dire? Posso tranquillamente andare!” solo per una pallonata non mi lasciano andare? Che storia è questa?

“ha bisogno di riposo, la musica assordante potrebbe aggravare la condizione... così hanno detto”

“assurdo! Bah... non importa, non mi perderò niente” a parte ricevere la mia vendetta contro Jim e veder ballare Greg, ma forse è meglio così, tanto non sarebbe stato con me, quindi...

“e non ci andrà neanche la Guardia”

“e ora che centra Greg?”

“ha detto che non era giusto che tu non ci andavi e bla bla bla... come se te ne fregasse davvero del ballo”

“ma non è giusto! Gli dirò che può andarci lo stesso e non si deve preoccupare, perché le persone comuni devono essere così stupide?”

“ma come! Pensavo saresti stato felice” finalmente si gira, ma invece della sua solita espressione seria mi ritrovo una faccia furbetta, un lieve sorriso, come se avesse capito qualcosa... non penserà mica... quello che penso?

“felice di cosa?” non devo agitarmi, devo stare calmo

“felice del fatto che può passare altro tempo con te invece che in compagnia di una ragazza” ecco, questa non doveva dirla... vuole ingannarmi, vuole farmi dire quello che ha già capito, maledizione... ma come riesce? Ti entra in testa? O avrà notato uno dei miei sguardi imbambolati rivolti a Greg? Eppure ci sto molto attento!

“ovvio che sono felice... è mio amico”

“heh... amico, ricordo odiavi questo termine”

“anche tu, prima di incontrare John” vogliamo giocare? Allora giochiamo!

“John? Vuoi mettere in mezzo lui adesso?”

“ovvio, anch'io ricordo odiavi questo termine... tu eri quello che diceva sempre: io non ho amici”

“... e mai ne avrò. Lo dicevi anche tu” rimasi zitto, avevamo tutti e due torto

“bene” gli risposi alla fine

“bene” penso sia finita qui la nostra conversazione, ora non diremo più niente e aspetteremo l'entrata dell'infermi-

“quando glielo dirai?” oppure no... mi aveva appena chiesto quando mi dichiarerò?

“che cosa?” far finta di niente con Sherlock è la tattica migliore

“che ti piace” capisco stare calmi, ma dopo una rivelazione di questo genere no... lui era riuscito sempre a scoprirmi, anche con i vecchi amori, prima o poi deve mettermi in imbarazzo con queste frasi, sa già che non glielo dirò mai, ma si diverte a prendermi in giro

“chi?” stiamo ancora sul vago

“Mycroft, davvero, potrebbe ricambiarti sai?”

“smettila con queste supposizioni, stavolta hai torto” per favore, falla finita... già soffro tanto di mio, se ti si metti anche tu...

“come ti pare, però potresti avere qualche speranza” mi sorride ancora e poi esce di stanza... che lui sappia qualcosa che non so? O forse mi vuole solo prendere in giro? Non è giusto, perché non sono intelligente come lui? Perché io non riesco a capirlo e invece lui sì? Maledizione, vorrei la sua mente geniale... lui sa essere il primo in qualsiasi cosa, lui sta sempre dieci passi avanti a me, mi sono proprio stufato di questa situazione, ma come superarlo?

Ritornando un attimo a quello che aveva appena detto... speranza, io potevo avere una speranza? Con Greg?

La porta che si aprì mi fece tornare alla realtà, una donna sulla trentina fa il suo ingresso vestita da infermiera, classico vestito con minigonna, calze e rossetto rosso... mi prendete in giro? Ecco perché non guariscono mai i ragazzi...

“salve, come si sente?” mi fa uno di quei sorrisi che farebbe sciogliere qualsiasi ghiaccio, ma non il mio ovviamente

“stavo meglio prima”

“la pallonata è stata davvero forte... ma umh, non ha mangiato?”

si avvicinò a me con fare molto sensuale e si sedé nel letto, prendendosi uno spazio. Fortunatamente qualcuno rientrò, era Sherlock, che appena mi vide con l'infermiera, vestita in quel modo, aggrottò le sopracciglia

“salve, emh Mycroft, penso che Jim ti ucciderà”

“e cosa gli avrei fatto?”

“la scommessa, il Mascherato ha accettato volentieri, fin troppo, così tanto che gli sta intorno come un cane al guinzaglio”

“come un secondo Sebastian vorresti dire” Sherlock ridacchiò e ricominciò a girovagare per la stanza

“riesci a mangiare?” ma cosa vuole quest'infermiera? Se pensa di persuadermi con i suoi giochetti non ce la farà di certo

“senta ma...” ecco Sherlock che sta per dirla una delle sue “... la pagano per questo?”

“questo cosa?” capisco fare i finti tonti, ma fino a questo punto dai...

“voglio dire, non è brava a fare l'infermiera, posso chiaramente vederlo solo con un'occhiata, è andata avanti con la sua carriera grazie a questi giochetti... sporchi?” holé, Sherlock era stato chiaro, ma come dire, mi aveva salvato.

Lei si alzò in piedi con un'espressione a dir poco adirata

“mi scusi?”

“le sto dicendo che la deve smettere di provarci con mio fratello, vada a giocare con quelli della sua età” sorrise alla fine della frase.

L'infermiera avrebbe potuto rispondergli davvero male, ma preferì fare una faccia sconvolta e arrabbiata per poi andarsene dalla stanza e chiudere la porta con un gran tonfo

“nemmeno un grazie? Ti ho salvato da una situazione davvero imbarazzante”

“non te lo meriti un grazie, l'hai trattata davvero male”

“come se ti dispiacesse” ci guardammo per qualche secondo, per poi sorriderci, ad entrambi non poteva interessare di meno

“va beh, io vado, ero venuto a dirti che puoi uscire di qui se vuoi, spera solo di non incontrare Jim”

“perché mai si è arrabbiato? È lui che ha accettato la sfida, e poi me lo avete chiesto voi”

“beh io non posso farci niente! Tanto so che avrebbe perso lui, pensa che ce l'ho fatto credere fino all'ultimo momento ma, si sa che io ho una mira perfetta, mi basta calcolare la traiettoria e la forza”

“e questo cosa centra? Non può arrabbiarsi con me”

“a me non interessa... io vado! Devo ancora scegliermi l'abito, a presto” uscì dalla porta lasciandomi un'altra volta solo... non ci voleva questo problema in più, perché diamine se la dovrebbe prendere con me? Mah...

Mi alzai dal letto e mi diressi verso la porta, la aprii e trovai davanti Greg

“sei già in piedi? Ma riesci a starci?” oh, si preoccupa per me, le persone comuni sono così sentimentali

“certo che ci riesco...”

“se hai bisogno di un appoggio posso aiutarti io” potrei volentieri far finta di non riuscire a camminare solo per appoggiarmi un po' a lui, ma voglio essere onesto, quindi rifiuterò

“ce la faccio, grazie comunque”

“come vuoi! Dai andiamo in stanza” appoggiò una mano sopra la mia schiena e sentii un brivido scorrermi per tutta la spina dorsale, ogni suo tocco mi fa impazzire

“sì...” risposi, un po' in imbarazzo su una cosa all'apparenza normale, sperai solo che non lo notasse

 

Ora: 17:30 / Giorno: Lunedì / Luogo: stanza 221

 

Mi ritrovo seduto a terra, davanti alla televisione, con uno strano oggetto in mano chiamato “Joystick” e vicino a me Greg che mi guarda sorridente

“quale mettiamo?” anche lui seduto mi porse tre dischi che presi in mano, li osservai un attimo, dalle figure potevo capire che erano giochi d'azione, di lotta

“non so, scegli tu” glieli ridiedi, non sapevo minimamente come si giocasse, non sapevo nemmeno tenere in mano quell'affare e non avevo minimamente voglia di imparare ma come al solito non riuscii a dire di no ad un'altra delle sue richieste

“allora Soul Calibur! Ti piace?”

“non so cosa sia” risposi sincero

“ci scontriamo in un combattimento mozzafiato! Con armi magiche e effetti un sacco belli!” pareva davvero felice di volermelo mostrare, così accettai volentieri

“d'accordo!” si spinse un po' in avanti e inserì il disco nel rispettivo marchingegno e subito la TV che dava -no segnale- si accese ed aspettammo che il vero gioco partisse

“spero ti piaccia” sì, come no... mi piace solo perché sono in tua compagnia, come fai a non capirlo? In effetti certe volte è così... evidente!

Il gioco partì e lui cliccò alcuni tasti per andare nella scelta personaggi

“io scelgo questo! Tocca a te” non sapevo come dovevo fare, avevo visto lui che cliccava le frecce così lo feci anch'io per poi andare a prendere un personaggio a caso e pigiare X come aveva fatto precedentemente lui

“bene! Luogo a caso e... si parte!”

leggevo -3... 2... 1- per poi vedere il personaggio di Greg muoversi ed attaccarmi, cominciai a pigiare tasti a caso ma il gioco si fermò

“perché hai messo pausa?” e che ne so come l'ho messa! “non hai mai giocato alla Play... vero?” ecco, se n'è accorto...

“già... non ne ho mai avuto l'occasione... mi dispiace essere totalmente negato” abbassai lo sguardo come colpevole e dispiaciuto di non averglielo detto prima

“fa niente! Ti insegnerò, guarda... con questo tasto salti... con questo attacchi, con questo ti difendi e con...” si fermò guardando che cercavo di premerli facendo muovere il personaggio ma ero davvero troppo imbranato “... aspetta, non devi mettere le mani così o è ovvio che non ci riesci!” poggiò entrambe le sue mani sulle mie che subito cominciarono a sudare... mi indicava come fare, mi accarezzava inconsapevole le mani tremanti, perché doveva capitarmi proprio questo? Perché proprio lui... lui che non mi considererà ma-... mi girai verso di lui e mi guardava, mi fissava gli occhi e così feci lo stesso, sentendo del calore in faccia e i battiti cardiaci cominciando ad accelerare “scusa...” disse solo prima di deviare lo sguardo e staccare le mani... si rimise al suo posto... non so bene di cosa si era scusato... ho paura davvero che lui abbia capito qualche mio sentimento. Improvvisamente abbassò la testa e guardava il Joystick che aveva fra le mani “dimmi Mycroft...” no... no e poi no! Mi ha appena chiamato Mycroft? E perché ha un'espressione così... dispiaciuta? Triste? Delusa? No, non vorrà chiedermi proprio adesso se provo qualcosa per lui... ti prego... ti scongiuro... non lo fare!

Greg mi riguardò per poi cambiare totalmente espressione e sorridere “... ti va un gelato?” che? Eh? Penso... penso abbia voluto lasciare la cosa in sospeso... grazie, grazie a quelli che lo hanno fermato, cominciavo davvero ad aver paura, devo stare più attento, devo stare più attento!

“sono... a dieta lo sai, vorrei tanto ma...”

si mise le mani fra i capelli stringendoseli e cominciando a muoversi quasi provasse dolore “oooh ancora con questa dieta! Basta! Tu stai bene così! Smettila di preoccuparti per cose inutili” e tu smettila di dirmi così o giuro che è la volta buona che ti salto addosso “vado a prenderli!”

“va bene...” non riesco proprio... a rifiutare niente di tutto quello che mi chiede... sono un tale fallimento.

Andò a prenderli per poi tornare e spegnere la Play, a quanto pare aveva capito che non mi importava tanto di giocare

“tieni!” lo presi sfiorando la sua mano, cosa che mi fece perdere qualche battito

“ti va... se domani usciamo un po'? Sempre se ci riesci”

“non sei la Guardia? Dovresti mantenere le regole, non si può uscire... e poi se proprio vuoi uscire, porta la tua ragazza con te no?” perché... perché sono così cattivo? Che colpe ha lui? E poi così mi faccio scoprire! Come mi salta in mente di fare il geloso, soprattutto dopo che era stato così strano! Ora mi risponderà male e ha tutte le ragioni!

“guarda che...” appoggiò una sua mano vicino alla nuca per poi guardarmi nervosamente “... io preferisco uscire con te, ci si diverte di più senza dubbio” perché ora fa così? L'ho messo in imbarazzo? Cavolo si comporta quasi gliene fregasse davvero tanto di me... cos'è un suo modo per non rifiutare i miei sentimenti e farmici credere? Non può essere così, le mie deduzioni devono essere sbagliate, ricorda Mycroft, a lui piacciono le donne

“allora... va bene, usciamo” non riesco proprio... non riesco a rifiutare...

“perfetto! Grazie!” grazie? Dovrei io ringraziarlo per tutto quello che fa! E per non rifiutare i miei sentimenti in modo drastico, trattandomi male... perché penso davvero li abbia capiti, ogni giorno lo penso di più perché si comporta in maniera strana... non è da lui essere così gentile.

Si sentì la porta aprirsi e subito dopo urlare

“ma te ne vai una buona volta??” ed ecco il Re che ha sempre da ridire

“come? Non mi inviti a stare in camera tua?” oh, il Mascherato

“vattene ho detto!! Ci vediamo alla festa... ora vattene! Dissolviti! Smolecolati! Sparisci! Muori!!” vidi la figura di Jim entrare indietreggiando

“sei sempre più sexy lo sai? Mi piace quando urli, mi eccita molto... e poi, mi immagino quanto urlerai se mi permetti di possederti” il Re si ritirò di scatto e chiuse la porta lasciandolo fuori per poi sentir bussare ripetutamente

“fottiti una buona volta!! Tanto non ti apro! Vaffanculo! Hai proprio rotto il cazzo!! Frocio di merda!” Jim era solito dire parole poco scurrili, ma poche volte così tante insieme, doveva proprio aver superato i suoi limiti... si girò e mi vide, mi guardò davvero male, pensavo almeno mi insultasse invece preferì correre in bagno e chiudersi dentro, magari facendo una doccia e levandosi l'odore di “quell'essere schifoso” come lo chiama lui

“emh... dicevamo?” fece Greg per riprendere il discorso

“avevamo appena deciso di uscire di nascosto domani”

“ah sì! Sempre se starai bene...”

“sto bene anche ora”

“perfetto emh...”

Si risentì la porta aprirsi e chiudersi in modo brusco per poi veder entrare Sebastian con delle ferite e una sigaretta spenta in bocca, mani in tasca e sguardo tagliente

“che cazzo avete da guardare??” per urlarci fece anche cadere la sigaretta e noi ci girammo di scatto, poi si chiuse in camera sbattendo un'altra volta la porta

“emh... perfetto...” Greg mi guardava con una faccia un po' triste, a me non me ne fregava niente di Sebastian, troppo sentimentale la mia cara Guardia

Si sentì di nuovo aprirsi la porta per poi veder dal nulla volare un cellulare e finire a terra

“non ne posso più...” entrò Sherlock che diede dei calci al cellulare per poi aprire la porta della camera e con un altro calcio fatto bene al cellulare, centrarla e chiudersi dentro

“ma che... diamine sta succedendo qua dentro?” mi chiedeva sapendo già che non avevo risposta

“hm... non saprei...” non è strano che Sherlock si comporti così, si sarà stufato di chissà quale situazione

“va beh... si calmeranno in qualche modo, dai mangiamo e intanto... che vuoi fare?” come? Ora non gliene frega più niente? Hm, beh, meglio...

“non saprei...”

“hmm... ora che ci penso... e se invece di mangiare questo gelato cucinassimo una torta?” certo, ci manca la torta, magari facciamo anche la coppietta felice

“non so cucinare...”

“nemmeno io! Dai, era da molto che volevo provarci, mi va di farla insieme a te!” -mi va di farla insieme a te- come rifiutare?

“va... va bene” rimisi il Joystick dov'era e seguii Greg che posò i gelati dentro il freezer e cominciò prendendo subito la farina, le uova, una ciotola, lo zucchero... io non facevo altro che guardare e lui si accorse della mia immobilità

“che stai fermo lì? Mi aiuti o no?”

“non so nemmeno cosa devo fare”

“cerca su internet una ricetta!”

“d'accordo...” presi in mano il cellulare e dopo cinque minuti buoni a cercare qualcosa di decente gli mostrai quella che mi sembrava più adatta o come meglio dire... più semplice, con meno passaggi

“perfetto, questa va bene” lui aveva già preparato tutto, prese anche del cacao e lo buttò nella ciotola con uova e farina ancora da mescolare “boh... proviamo anche con questo” prese del latte e rovesciò tutto il contenuto della bottiglia insieme agli altri ingredienti

“non... non credo si faccia così Greg” penso sia come la chimica e quel miscuglio beh, non sembrava avere niente di giusto

“proviamo!” con un mestolo andò a girare il tutto ma questo non aveva proprio un aspetto normale

“pensò sarà immangiabile”

“aiutami dai! Mettiamo qualche uovo in più”

“ma qui c'è scritto massimo tre uova”

“però l'abbiamo fatta più grossa, dai prendi altre due uova”

“va... bene” andai a prenderle e gliele volevo passare ma lui fece cenno di voler farmele rompere a me, così ci provai ma l'uovo mi si spiaccicò in mano e alcuni gusti caddero dentro il miscuglio

“oh cavolo!”

“m-mi dispiace! Prendili prima che spariscano” ci mancava questa! Bella figura del cavolo con Greg!

“hahahaha sei un tale disastro!!” bene, perfetto! Come se non l'avessi notato!

“perché tu no? Ti pare normale questa roba che hai creato?”

“hai ragione! Fa proprio schifo hahaha” come può sempre ridere in tutto? Abbiamo fallito e lui... ride? Dovrebbe essere triste! Prende sempre tutto con allegria, vorrei avere un decimo del suo ottimismo

“e ora che ne facciamo con quella?” di certo non possiamo metterla in forno così... ormai è rovinata

“hmm... potremo...” con due dita tirò su un po' di quella strana crema e con una mossa veloce me le spiaccicò in faccia sporcandomi

“c-che cavolo hai fatto??” mi pulii subito con la mano, possibile che sia così infantile? Perché mi sono innamorato di quest'uomo?

“hahaha sei buffo! Dai! Colpisci!” scherza vero? Si aspetta che giochi con questa roba? Io? E poi chi pulisce?

“pulisci tu dopo? Io non ho intenzione di sporcare tutto per una simile scemenza”

“certo che pulisco io! Dai, avanti!”

“no, non lo farò” non posso essere così... rozzo e... infantile

“d'accordo... in tal caso...” con una mano prese un bel grumolo ed era pronto a tirarmela mentre quella sgocciolava disgustosamente per terra, presi veloce il mio ombrello ma non feci in tempo ad aprirlo che mi finì addosso sporcandomi la parte superiore delle vesti

“l-la mia maglietta!!”

“oooh scusa Mister pulito! Avanti Vol, attacca!” vuole giocare? Va bene, basta! Giochiamo!

Mi avvicinai a lui che subito riprese un po' di quella roba, ma io fui più furbo e afferrai tutta la ciotola per buttargliela addosso, ma lui la colpì sotto facendo rimbalzare il contenuto e io mi ritrovai ancora più sporco di prima

“t-tu!” cercai di tirargliela ma lui mi fermò a tempo bloccando la ciotola dove il liquido scorreva veloce e fuoriusciva sporcando tutto. Infine lui fece una mossa azzardata, invece di spingere la alzò ed io mi sbilanciai e quella si versò addosso a tutti e due sporcandoci anche i capelli. Rimasi serio... immobile, schifato e adirato, mentre lui invece scoppiò a ridere tenendosi le mani in pancia

“non ci credo! Hahahahaha! Sei buffissimo!” ora mi prende anche in giro... è lui che ha voluto questo stupido gioco! Perché devo sempre accettare? Perché lo faccio?

Feci un'espressione incattivita e girai i tacchi volendomene andare ma lui mi afferrò dal polso

“hei... non pensavo ti offendessi, scusa” aveva uno sguardo triste, come poter rispondergli male?

“sto bene, vado a farmi una doccia, tranquillo” mollò la presa e io continuai a camminare, che l'avevo forse ferito? Ma era stato lui a prendermi in giro! Questi umani... sono così strani a volte.

Andai in bagno ma la doccia era già occupata dal Re

“hm... ne hai ancora per molto? C'è qui gente che ne ha più bisogno” lo vidi guardarmi dal vetro e spremere gli occhi, poi lo aprì prendendo veloce un asciugamano e andandosi a parare la parte intima, ma appena riposò gli occhi su di me, scoppiò anche lui a ridere, perfetto, un altro che osa prendermi in giro

“hahahahaha! Ma che diamine hai fatto?”

“puoi andartene senza fare domande?”

“ora ora... fammi vestire, girati” io senza pensarci eseguii, aspettai sentendo dei rumori dietro a me, cercava di fare veloce ed asciugarsi almeno un poco

“finito” mi rigirai ma trovai lui con il suo cellulare in mano e poi vidi un flash... no, una foto così... no!

“tu!! Dammi quel cellulare! Cancellala subito!!”

“col cazzo!” di corsa fuggì via dal bagno e urlò “questa è la mia vendetta bwhahahaha” lo sentii chiudersi in camera... perfetto... non poteva andarmi peggio! Poco dopo però sentii riaprire la porta

“me ne vado! Me ne vado! Fai i comodi tuoi! Fai come cazzo ti pare, tanto decidi sempre tu!” riconobbi la voce di Sebastian per poi veder la sua figura passare davanti al bagno, aveva uno sguardo a dir poco frustrato, fortunatamente non guardò dalla mia parte e uscì dalla stanza sbattendo ancora fortemente la porta, chissà quando faranno pace, la vedo brutta stavolta, possibile che Sebastian se ne andrà in un altra stanza se continuano così... non che mi importi qualcosa alla fine.

Chiusi a chiave e iniziai a farmi la doccia, ci rimasi molto tempo perché si sa... amo la doccia e poi stavolta c'era molto da lavare e dovevo stare attento alla ferita, anche il cuscinetto si era sporcato. Stavo navigando fra i miei pensieri, ovviamente su Greg e su quello che stava succedendo, quando sentii poi tre colpi alla porta e poi una voce

“Vol! Ne hai per molto? Dovrei lavarmi anch'io” povero! Dopotutto aveva ragione!

Uscii dalla doccia e... no... non questo, non questo! Dove cavolo sono i miei vestiti?? Non dirmi che... Jim!! No! E ora? Non posso chiedergli di andarmeli a prendere ma... cavolo che situazione! Ma perché tutte a me? Perché tutte a me?

“e-eccomi Greg” asciugamani! Più asciugamani possibili!

Ne presi uno attorcigliandomelo alla vita e un altro al busto mentre un altro ancora lo tenevo davanti, sembravo un pupazzo... sempre meglio che mostrare il mio corpo davanti a lui! Mi ha già visto una volta le gambe agli spogliatoi ma non permetterò che veda la mia orribile pancetta!

Aprii la porta e me lo ritrovai davanti

“a-amh... ma come ti sei messo?”

“è che non avevo vestiti” non arrossire! Non arrossire!

“ok... emh... capisco... emh... vado!” si chiuse in bagno a chiave e io filai in camera per mettermi addosso qualcosa... queste situazioni possono succedere solo a me... sarebbe stupida come cosa per un ragazzo normale ma per me, per me, per me... CHE IMBARAZZO!

Non avevo voglia di andare in mensa per la cena, sarei rimasto qui, nel letto, a dormire un po', domani sarebbe stata una giornata pesante, non è facile uscire con Greg e restare calmo.

 

 

Ora: 02:35 / Giorno: Martedì / Luogo: camera da letto

 

Lo sapevo... non riesco a dormire. Lui qualche metro più in là si è addormentato ormai da ore mentre io sono girato da un lato e continuo a fissarlo, fissarlo e fissarlo... ha il sonno agitato, molte volte si mette in posizioni per me impossibili... una volta lo ritrovai perfino a dormire sotto il letto, me lo ricordo bene, mi spaventai davvero della sua non presenza in casa, dice sempre quando esce... perfino mi sveglia... invece quella volta si era dissolto nel nulla, che panico! Mi chiedo: se sparissi io, te ne fregherebbe? Verresti a cercarmi come ha fatto Sherlock per Jim? Già... quei due... avevano qualcosa di strano oggi... mah... Sherlock saprà tutto come al solito, meglio lasciar perdere. Finalmente mi decisi a girarmi e automaticamente abbracciai le coperte avanzate che volevo fossero il corpo di Greg.


 

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Capitolo 5
*** Sentimenti atipici in una comune Festa (parte 1) ***


Sentimenti atipici in una comune Festa (parte 1)




E dopo millenni, riprendo questa fanfiction. Mi scuso per gli errori di ogni tipo nei capitoli precedenti (e in questi, perché sicuramente ce ne saranno) ma correggerli mi porterebbe via davvero troppo tempo. Ho deciso comunque di continuarla perché mi pareva uno spreco lasciarla incompleta dopo averci dedicato così tanto impegno. Quindi, per chi fosse interessato... ecco qua il continuo! Un grazie particolare a chi leggerà e lascerà anche solo una piccola recensione, che mi porta a sperare che qualcuno che la segue ancora è rimasto.
Vi lascio alla lettura!



 

Ora: circa le 7 del mattino / Giorno: Martedì / Luogo: camera da letto

 

“Hai finito là dentro? Sbrigati cazzo! Voglio uscire prima oggi!!” ecco la mia classica sveglia di sempre, ma oggi non mi importa se gridano e schiamazzano... no, perché oggi... oggi è Martedì! E sapete questo cosa vuol dire? Che starò con Mary! Con Mary tutta la serata!

Scatto dal letto superando gli ostacoli che tutti i giorni sono sparpagliati per terra ed apro piano la porta strizzando gli occhi per la forte luce improvvisa. Vedo subito un Jim intento a distruggerci la porta ancora una volta, ma no, stavolta non mi interessa proprio!

“Hei!! Mister santerellino dico a te! Rispondi al-” la porta del bagno si apre di scatto, succede davvero poche volte.

“Entra...” non riesco a vedere Sherlock, ma la sua voce è stata davvero gentile, così gentile che anche il Re si è stupito, infatti posso vedere la sua faccia sorpresa ed il corpo bloccato, indeciso sul da farsi, non capisce se è uno dei soliti scherzi che per metterlo in atto deve far sì che Jim varchi la soglia del bagno.

Faccio qualche passo in più mentre Jim non è ancora entrato, è più concentrato a guardare la figura di Sherlock, che a me risulta ancora coperta dal muro.

“Nascondi qualcosa Sherlock?” ecco, immaginavo lo chiedesse.

“Stavolta niente, ti lascio il bagno, fatti pure la doccia” ed ecco che lo vedo escire dal bagno lasciandocelo libero... no, non è assolutamente da lui, infatti Jim si è girato dalla sua parte prima che se ne andasse.

“Hei! Hai preparato qualche trabocchetto nel bagno, vero?”

“Niente trabocchetti, ho solo finito... vado a vestirmi” ok, ci dev'essere per forza qualcosa in quel bagno o tutto ciò non ha senso! Non risponde MAI così!

Jim mi guarda e scuote leggermente la testa indicandomi Sherlock, come volesse chiedermi cosa ha, ma sinceramente non lo so proprio quindi gli faccio spallucce.

Entriamo in bagno, ho decisamente bisogno di una doccia.

“Posso fare prima io?” l'ho chiesto nel modo più cordiale possibile.

“No” ... e ti pareva! Perfetto! Grazie, grazie tante! Avrei voluto rispondergli male ma, meglio non attaccare un tipo come lui.

Mi scansa e comincia a togliersi i vestiti, si toglie tutto ma lascia i boxer, entra in doccia e si chiude dentro, ora che ci penso vedo molte volte il suo corpo, ma mai completamente nudo. Mi arrendo all'idea di aspettare, così mi guardo allo specchio, già un po' di barba è ricresciuta, devo tagliarla, questa sera dovrò essere perfetto! Voglio essere più seducente possibile, un vero e bravo gentiluomo.

Prendo la schiuma e me la spando in viso per poi toglierla con la lametta. Per tutto il tempo non ci parlammo, restiamo in completo silenzio, ma appena finisco di sciacquarmi la faccia, lui ha deciso di considerarmi, parlandomi:

“Hei Hobbit! Oggi è la tua serata... vero?” non è il tipo da chiedere una cosa simile, perché diamine si interessa a me ora?

“Beh, direi di sì, stare con Mary sarà molto bello” ho cercato di non sembrare troppo emozionato, non voglio far vedere i miei sentimenti a lui, anche se gli ho già raccontato in parte cosa provo per lei, enunciandogli la giusta definizione di “innamorarsi”.

“Pensi che durerà molto... la festa?” perché diamine cerca di parlarmi per forza? Non ha altri -amici bulletti- con cui chiacchierare? Mi sta mettendo ansia... non vorrà rovinarmi la serata, vero? Perfetto, ora sono preoccupato!

“Sicuramente più di mezzanotte, penso che verso l'una e mezzo-due smetteranno” continua a lavarsi per qualche secondo e poi ecco la seconda domanda.

“Senti un po'... ma proverai a portartela a letto?” e-eh? Cosa? E questa domanda da dove scappa fuori? Anche l'altra volta mi ha tormentato con qualcosa di simile!

“Certo che no!!” quando mi accorgo di aver urlato abbasso subito i toni “... sono un tipo serio, io.”

“Disse quello che se ne fa una ogni tre settimane”

“Sono loro non adatte a me... e non me le porto a letto, ci sto solo assieme”

“Hm... quindi in una sera... non è che poi cerchi di portarla a letto... cioè, voglio dire, nessuno lo farebbe, vero?” ma di cosa è preoccupato? Perché mi sta chiedendo queste cose imbarazzanti? Ma che gli succede?! Mi lasciasse in pace!

“Io non lo farei mai, ma molti tipi sì, soprattutto i tuoi amichetti” forse ho esagerato, potrebbe uccidermi per una simile frase! Lo vedo irrigidirsi di colpo, sono morto! Sono morto! Ma poi riparte a sfregarsi il corpo con la spugna... sono... salvo? Non se l'è presa neanche un poco?

“A-Ah... tu dici... hm?” dal tono non sembra arrabbiato, ma preoccupato, cosa che mi mette ancora più ansia.

“Eh già” cerco di rimanere serio e composto “Beh... io ho fatto! Ci si vede dopo!” meglio svignarsela al più presto o potrebbero crearsi guai!

“Purtroppo...” non rispondo ed esco con passo veloce rientrando in camera, ancora scombussolato. Trovo l'Indovino che si asciuga i capelli con il suo classico modo brusco: strofinarli con un asciugamano.

“Jim oggi è strano!” è stata la prima cosa che ho detto entrando in stanza, ma poi ripenso al fatto che anche Sherlock ha avuto un comportamento anormale, prima.

“Ah sì? Che ha fatto?” ecco! Altra cosa bizzarra! Non avrebbe dovuto interessargli! Voglio dire, pensavo mi avrebbe ignorato, come fa di solito per le cose che trova inutili. Ora mi preoccupo ancor di più.

“Ha cominciato a farmi domande strane... su Mary”

“Su... Mary?” mi guarda con la sua solita faccia da -sto elaborando dati, cercando di capire che intendi-.

“Sì, mi ha chiesto se me la sarei portata a letto dopo questa sera, mi ha chiesto se...” ripenso alle parole esatte “... se in una notte una persona potrebbe portarsi a letto una ragazza, se qualcuno ci potesse provare” vedo l'espressione confusa di Sherlock tramutarsi nel suo sorrisetto da -ho capito tutto- per poi stendersi sul letto con le mani unite. Io aspetto che mi parli, sta cercando di fare il misterioso, lo so. Ma qualcosa dirà di certo.

“Hm... è solamente preoccupato della sua sorte, lascia perdere” eh? Che sorte? Di che sta parlando? Ma come fa... come fa a capire sempre tutto?

“Di che parli?”

“Ho detto lascia perdere” quando fa così non lo sopporto! Volevo ignorare le sue parole e continuare a chiederlo finché non avrei ricevuto risposta ma... il mio sesto senso (se così si può considerare, dato che è fatto solo per capire un minimo della mente di Sherlock), mi dice di lasciar perdere la questione. Scavalco le matasse di rifiuti e raggiungo l'armadio, la cosa ancora strana è che non puzzano. Stranamente non puzzano.

Appena ho aperto l'armadio cadettero mille vesti a terra, cosa ovviamente normale, comincio subito a scavare dal malloppo che si è ormai formato a terra e prendo le prime cose che trovo: una maglia a strisce fini bianche e nere e dei pantaloni beige, non che siano molto adatti insieme ma... va bene lo stesso. Riprendo il matasso e lo rinfilo dentro, chiudendo veloce le ante prima cadesse ancora.

“Cosa ti metterai stasera?” chiedo essendo davvero troppo felice per starmene zitto, voglio parlare, parlare della festa! Tralasciamo i pensieri su Jim!

“Se te lo dico nemmeno mi ascolterai, so che sei felice ma... datti una calmata” ecco, l'ha capito subito, come al solito.

“Dovresti esserlo anche tu” dopotutto starai con una bella ragazza anche tu, no?

“E chi ti dice che non lo sia?” oh... questo sì che è un colpo di scena! Che Molly possa avere qualche speranza? Dice davvero? Finalmente si è deciso? “No, non è per quello che stai pensando...” come non detto... mi sbagliavo. Tanto so che si riferiva a questo.

“Allora perché?”

“Potrà essere divertente, sai... scoprirò molte cose” ah... ecco... davvero ci va solo per le sue deduzioni?

“Potresti divertirti anche di più di quel che pensi, magari Molly sarà interessante” ora sì che si fa nuova la questione. Avanti, cosa risponderai?

Si mise in piedi sul letto e guardò in basso per poi saltare giù di quel metro e mezzo che lo separava dal pavimento.

“No, direi che non lo è! Lei... è solo che noiosa, banale... comune!” uh... e ci risiamo con i suoi classici insulti sulle persone che trova -comuni-.

“E con questo? Anch'io sono comune, no? Eppure stai bene in mia compagnia”

“Appunto! Basti e avanzi, non voglio lei fra i piedi, passerà una serata con me, ma non farò quello che si aspetta... un bacio, una carezza, un sorriso, un -mi piaci-... no, quello che gli darò sarà semplicemente un ballo, poi andrò per fatti miei” non sopporto quando dice queste cose, soprattutto vederle mettere in atto.

“Sai essere sempre così crudele con gli altri...”

“Non sono crudele, non voglio illuderla, tutto qua... e non voglio che si faccia un'idea sbagliata su di me, io sono sposato con me stesso, sposato con le mie deduzioni, sposato con il mio futuro lavoro da detective, non mi dedicherò a nessuno!” pareva più che stesse parlando con se stesso, come se volesse darsi una proibizione, un limite, come se avesse davvero provato quell'emozione dei veri sentimenti, ma appunto, si vieta di elaborarli, fermandoli al principio. Sospira stufo togliendosi di fretta l'asciugamano dal collo e buttandolo in mezzo all'immondizia che s'era creata da tempo a terra.

“Voglio stare da solo, vattene” e ti pareva? Ha decisamente qualcosa che non va... meglio lasciar perdere e andare, proprio come ha detto lui. Sbuffando mi metto in fretta i vestiti, per poi uscire in silenzio, lasciandolo al suo -Palazzo Mentale- che tanto adora: un angolo del suo cervello complicato nel quale si isola da tutto e tutti e grazie a questo, almeno dice lui, riesce ad avere pieno controllo delle sue emozioni e puntualizza dicendo che è anche un archivio di dati.

Io devo averci un buco al posto di quello, a quanto pare.

 

 

Ora: 10:30 / Giorno: Martedì / Luogo: aula di letteratura

 

Senza che me ne sono reso conto, è già ricreazione, sono passate davvero velocemente queste ore, forse perché invece di ascoltare la lezione ho fantasticato tutto il tempo su Mary e sul nostro -futuro insieme felice e perfetto-.

Non l'avevo vista quel giorno, forse non aveva fatto colazione, chissà! Spero solo di trovarla fra i corridoi, cosa davvero difficile dato che sta sempre in classe. E non vorrei sembrare troppo pesante andando a trovarla appositamente.

Mi dirigo insieme a Sherlock all'uscita della stanza, quando... me la trovo davanti agli occhi, accompagnata da un'agitata Molly.

“Buongiorno John! Mi chiedevo...” sorride anche a Sherlock dietro di me “... vi va di passare la ricreazione insieme?”

“Certo!” rispondo immediatamente senza pensare a cosa avrebbe voluto l'Indovino.

“Perfetto! Allora andiamo?” Mary è entusiasta e Sherlock si mette accanto a me, ignorando completamente la compagna con cui avrebbe dovuto almeno parlare.

“Voi andate pure, io ho delle cose da sbrigare” ecco... doveva rovinare tutto! Molly c'è ovviamente male, infatti abbassa lo sguardo con un'espressione palesemente dispiaciuta.

“E cosa?” insisto stavolta, facendo pressione, gli altri possono non farci caso ma il mio ormai risaputo sesto senso mi dice che si sta inventando una scusa.

“Devo parlare con una persona...” certo, come no “... a dopo” si gira e rientra in classe. Perché deve essere sempre così testardo? Capisco non illuderla ma... ferirla così, non dargli nemmeno il minimo di attenzione inventando scuse, non le fa di certo bene. Ha detto che se la ignora e si comporta male è solo per non illuderla e quindi non ferirla... ma non è vero niente, è un egoista e basta.

“Credo che... farei solo il terzo incomodo” sorride ancora triste guardando prima me e poi la sua migliore amica.

“Ma no t-” cerco di rassicurarla quando è lei stessa ad interrompermi.

“No, davvero, capisco perfettamente... avrà impegni importanti... ora, scusatemi” si gira anche lei indirizzandosi in una parte casuale del corridoio.

“Cavolo... e pensare che avevo insistito io per farla venire qua” confessa Mary con tono basso.

“Mi dispiace...” rispondo triste anch'io per l'accaduto, non vorrei essere nella sua situazione.

“Non ha molte speranze, vero?”

“Non credo” sono stato sincero, dopotutto è così, ogni volta cerco di illudermi del contrario proprio come fa lei ma... guardando in faccia la realtà, no, non ha possibilità.

“Capisco... beh, si piangerà addosso un'altra volta, ma per ora meglio lasciarla in pace.” attende qualche secondo che passiamo in silenzio, prima di continuare la frase “Vogliamo andare noi due?”

Stavo per aprir bocca quando qualcuno mi sbatte contro facendomi andare addosso a lei, non siamo di certo caduti ma... non mi sarebbe dispiaciuto affatto cadere sopra di lei, forse solo un po' se si fosse fatta male.

“E sta più attento razza di imbecille!” riconosco questa voce, è Sebastian e mi ha gridato contro come un pazzo, attirando l'attenzione di tutti i passanti... per non dire poi che è stata colpa sua, avrei voluto rispondergli a tono ma, due cose mi bloccarono: la presenza di Mary e l'aspetto di Sebastian... è davvero ridotto uno schifo, non ha una cosa giusta. In effetti questa mattina non è neanche venuto a fare colazione e dalle ferite che porta è facile capire che cosa stesse facendo in quel periodo di tempo, mentre invece noi eravamo intenti a berci un caffè insieme. Stetti zitto e lui continuò il suo tragitto, prendendo dalla tasca il pacchetto di sigarette quasi vuoto. Chissà quante se le è fumate.

“È spaventoso” ho ancora Mary fra le braccia e mi stacco per non metterla a disagio, cosa che non era affatto... forse.

“Emh... in realtà è molto gentile, è che ha litigato... sai, per amore anche lui” tanto ormai si sa che è per questo, e non cerca di nasconderlo minimamente, quindi, tanto vale svelarglielo anche a lei.

“Oh... e si è ridotto così per questo?”

“Esattamente” non c'è cosa di più certa

“Che cosa brutta... ha un modo orribile di prendere la situazione in mano”

“Beh... quando si ama una persona...” la guardo attentamente facendogli capire che anch'io sarei stato davvero triste se lei non mi avesse concesso un'opportunità. Mi guarda anche lei per qualche secondo quando poi rise con il suo solito fantastico sorriso.

“Spero che non ti succeda mai, John!” ha perfettamente capito cosa intendessi. Sorrido di rimando, un po' in imbarazzo.

“Già... heh... vogliamo andare?”

“Certo!” e dopo l'accettazione, fa una cosa che non sarei aspettato: si attacca al mio braccio, quasi fossimo davvero una coppia di fatto ed io inizio seriamente a prendere colorito in viso, mentre lei pare davvero tranquilla... sono solo io lo stupido che si agita troppo per ogni minima cosa che la riguarda?!

Prendo una strada a caso e lei segue perfettamente i miei passi, continua a parlarmi di cosa aveva fatto oggi o ieri o due giorni prima ed io non posso che fermarmi solo al suo bel sorriso ed a quelle labbra che tanto desidero. Vedo poi passare Mycroft in infermeria seguito da un Greg che pareva preoccupato, spero che la situazione non sia peggiorata.

“Allora ti aspetto stasera” lei cerca di farmi parlare ma io rispondo sempre a monosillabe

“Sì, certamente”

“Va bene... allora a dopo” mi regala un leggero bacio sulla guancia per poi allontanarsi da me saltellando... con quel semplice bacetto mi ha già rubato il cuore... troppo romantico? Forse sì, ma è vero. Stavolta è amore! È proprio vero amore! Me lo sento!

Torno in classe con un sorriso ebete in volto, quando vedo Sherlock indaffarato a parlare con Jim e non sembra affatto arrabbiato o scocciato, anzi, sta perfino sorridendo, cosa DECISAMENTE strana... soprattutto sorridere con lui! In presenza di lui! Non l'ho mai visto sorridere così innocentemente insieme a qualcuno che non fosse me.

In silenzio mi siedo al mio posto e Sherlock mi ignora. Aspetto l'inizio della lezione e quando suona la campanella, lui torna al banco, serio, senza rivolgermi uno sguardo, come se fosse normale trovare quei due a chiacchierare tranquillamente, senza calpestarsi a vicenda. Rientra anche Sebastian che ha un sorrisetto a dir poco inquietante che lascia trasparire un programmato piano diabolico, per chissà quale povera vittima, si mette seduto negli ultimi banchi, stando in una posizione poco garbata.

 

 

Ora: 12:42 / Giorno: Martedì / Luogo: mensa della scuola

 

È stata una mattinata tranquilla, fin troppo! Tutto regolare, nessuno che parlava ad alta voce o interrompeva la lezione, perfino il Re stette tranquillo, cosa davvero unica. Ora ci troviamo al tavolo solo io e Sherlock, mancano ancora tutti gli altri, presi in mano l'occasione per parlargli dell'accaduto.

“Ti ho visto chiacchierare con Jim...”

“Ebbene?” ancora con questo atteggiamento?! Non è una cosa ovvia! Non farmi passare da stupido!

“Ebbene? Sai... non è normale che voi due parliate... pacificamente”

“E chi te lo dice che lo stavamo facendo? Magari era solo apparenza” adesso cerca pure di ingannarmi?

“I tuoi sorrisi... Sherlock”

“I miei sorrisi?”

“Esattamente, quei sorrisi che fai anche quando stai con me... anzi, anche più pronunciati” abbassa subito lo sguardo puntandolo al poco cibo sul suo vassoio.

“Davvero li ho fatti?” pare preoccupato, sta mettendo inquietudine anche a me, non è da lui.

“Sì... direi di sì”

“Beh... comunque tu eri andato con Mary, Sebastian per fatti suoi, quindi ci siamo trovati soli in classe e ci siamo messi a parlare” oh, certo. Quindi tutto normale. E poi avevo ragione... era una scusa quella di prima.

“Potevi venire con noi... e non è una buona scusa per quei sorrisi”

“Che intendi? Cosa vorresti dire dopo aver visto ciò? Cosa vuoi?” entra in autodifesa attaccandomi?! Per giunta in modo poco intelligente. In modo... umano, diciamo.

Quindi, o stai nascondendo un nuovo piano di vendetta per lui o...

“Che sotto sotto vuoi bene anche a lui? E ti piace star in sua compagnia? Non c'è da vergognarsi... semplicemente, ammettilo.” una delle due deve essere vera.

“No.” risponde serio quasi avesse messo un bel punto alla fine di quella parola secca, come troncare l'argomento sul nascere. Non voglio insistere quindi, dopo un rassegnato sospiro, continuo a mangiare in silenzio mentre lui rimane pensieroso.

Pian piano entrarono tutti al tavolo, prima Greg e Mycroft, poi Jim che SORRISE a Sherlock, il quale stavolta non ricambiò affatto.

Manca solo Sebastian, ma anche stavolta... non si presentò.

Fisso in lontananza Mary, che sembra essersi accorta di me più volte, sorridendomi anche, non posso esser più felice!

 

 

Ora: 19:20 / Giorno: Martedì / Luogo: stanza 221

 

“Ora basta però! Apri!” lo dissi per la centesima volta sbattendo un pugno alla porta di camera, chiusa internamente da Sherlock. Comincio a capire Jim ed i suoi scleri mattutini contro Sherlock per il bagno. “Devo vestirmi, mi farai fare tardi! Avanti, non farti pregare!” è chiuso dentro ormai da ore e ore, le lezioni pomeridiane non ci sono state per preparare le cose per la festa. Ci sarà da divertirsi, se magari Sherlock mi fa entrare e mi permette di andarci... “Avanti Sherlock!!” l'altezza del mio tono di voce aumenta sempre di più ogni parola che dico “Giuro che se mi fai fare tardi proprio oggi... me la paghi!” finalmente la porta si apre ed esce uno Sherlock con completo elegante nero e camicia bianca con tanto di aggiunta di cravatta nera e scarpe lucide“Wow!” mi è venuto naturale esprimermi in questo modo, poche volte lo si vedeva così elegante ed ancora meno le volte in cui i suoi capelli non erano scompigliati “Ti sei dato da fare eh?” non si degna di rispondermi scansandomi per entrare nel bagno... e ripeto: è tutto il giorno che è strano, spero gli passi in fretta perché mi sono già stufato di questa situazione.

Apre la porta d'entrata per poi uscire con grande anticipo... peccato, avrei voluto andare con lui a prendere Mary e Molly, ma fa niente, ora devo pensare al vestito, fortuna che è già pronto in un angolo dell'armadio!

Mi precipito a prenderlo e in poco tempo l'indosso, è grigio scuro, non proprio il colore che mi dona ma è molto bello come stile! Mi guardo un attimo allo specchio mettendomi ancora una volta apposto i capelli, “Manca qualcosa...” con lo sguardo girovago nell'armadio fino a raggiungere una spilla a rosa bianca - sempre messa da parte in tutto quel casino - e attaccarla al bavero della giacca. “Sì, semplicemente perfetto.” affermo una volta rivisto allo specchio per poi uscire dalla stanza e notare Jim conciato elegante, ma per me, vederlo così è naturale dato che si mette i completi ogni santo giorno. Che voglia ha... non si sa.

Si volta per guardarmi e ridacchia non essendo abituato ad un me vestito in questa maniera.

“Hehe... l'Hobbit si è sistemato finalmente!” finisce appena la frase per sentir bussare insistentemente, Jim tira gli occhi al cielo andando a passi lenti ad aprire. Molto felice... sì.

“Sei in anticipo...” usa un tono scocciato mentre apre all'ospite.

“Wo-ooh, cosa vedono i miei occhi! Sempre più splendido, tesoro!” il Mascherato lo attira a sé prendendolo dalla vita per poi stampargli un bacio in guancia, in guancia solo perché l'altro è riuscito a scansarsi in tempo dalle sue labbra. Il Re, di tutta risposta, gli dà una forte spinta con aggiunta di schiaffo.

“Che ti ho detto sulle distanze?! Non più di così!” mette un braccio teso fra di loro per fargli capire la misura esatta.

“Ma andiamo! Dobbiamo anche ballare!”

“Appunto! Tieni le manacce apposto per adesso!”

“Significa che dopo posso tenerle libere e toccarti dove più voglio?” sorride perverso, ho paura perfino io, sembra lo voglia stuprare. Si lecca successivamente le labbra a si sporge un poco per osservare il sedere di Jim, prima che questo gli risponde a gran tono.

“NO!” urla più che può, mi ha fatto sobbalzare mentre il Mascherato pare esserci abituato.

Jim chiude la porta sbattendola dietro di sé, mentre sento ancora i suoi urli dal corridoio.

Me ne frego della sua situazione perché adesso tocca a me! Guardo l'orologio appeso in cucina e sono già le 19:35, dovo andare! Esco anch'io chiudendo con delicatezza la porta per poi indirizzarmi verso la sua stanza.

 

 

 

Ora: 19:50 / Giorno: Martedì / Luogo: corridoi di scuola

 

Poco prima, vedendola uscire dalla stanza, mi si è preso quasi un infarto per la sua bellezza, la luce che emanava era davvero troppo accecante, troppo perfetta... capelli ben tenuti con un vestito davvero elegante... bianco con dei ricami in oro e perla, sembrava una principessa delle favole, una vera e propria dama. Semplicemente da sposare.

Si stringe ancora al mio braccio ed io sono davvero troppo teso... già in lontananza si sente la musica rimbombare nei corridoi e le grida degli alunni ormai non contenuti.

“Penso ci divertiremo!” è stata lei a rompere il ghiaccio per prima, io avevo detto solo un “Eccomi”

“Lo spero.” perfetto, ora sembra che ne sono incerto! Perché devo fare queste figuracce?

Non dice più nulla, ovvio... così cerco di buttar fuori la seconda frase.

“Bene emh... Molly e Sherlock sono già dentro?”

“Credo proprio di sì! Molly era così felice del suo arrivo! E devo ammetterlo, Sherlock era davvero vestito bene, un bel tipo!” devo ingelosirmi per caso?

Stavolta sto io zitto e questo silenzio ce lo portiamo fino alle porte dell'entrata che davano tutte in una sola aula magna. Appena apro una delle due porte, il suono della musica per un attimo riempe l'intero corridoio. Si vedono dei ragazzi ballare a ritmo di musica al centro della grande stanza, con luci da discoteca e ambiente in semi-ombra, una vera e classica festa dei 18, sì.

“Wow... si sono dati da fare!” urlo per farmi sentire da lei, penso che se vorrò parlarci, dovrò portarla fuori.

“Eh già! Molly e Sherlock saranno a ballare?”

Li cercai con gli occhi trovandoli subito, riconoscendo Sherlock per la sua altezza e soprattutto, rigidità. Sta fermo vicino al buffet composto quasi solo da bevande, ovviamente analcoliche, mentre vicino a lui Molly è agitata, non sapendo se parlargli o no, forse ci ha già provato ma... non è riuscita a farlo smuovere.

“Li raggiungiamo?” glielo domando per sicurezza, guardando ancora il suo meraviglioso viso

“Certo!” si mosse lei per prima tenendomi ancora il braccio. Una volta raggiunti, ci piazziamo vicino a loro, ma Sherlock ancora non ci degna di uno sguardo.

“Hei ragazzi! La festa è appena cominciata! Che fate qui fermi?” continua ad ignorare completamente la questione mentre con i suoi occhi indaga su tutta la stanza. Noto ancora una volta il suo completo, gli calza a pennello!

“Eh già! Andiamo a ballare in pista?”

“Ho da fare.” ecco che l'Indivino si fa sentire ed ecco che chiude l'argomento, intravedo la tristezza nel volto di Molly così stringo il braccio a Sherlock attirando per forza la sua attenzione.

“Andiamo Sherlock!” lo guardo in modo arrabbiato, facendogli capire che stava spezzando il cuore della persona vicino a lui... egli sbuffa, ma un ballo glielo deve per forza. Dopotutto lo ha promesso anche lui, no?!

“E va bene” ed ecco il cambio di espressione della ragazza, che diviene fin troppo felice.

“Bene, sbrighiamoci!” stavolta è Mary a parlare, mi tira per il braccio e mi porta a forza in mezzo alla pista, subito gli alunni ci fanno un minimo di spazio per entrarvi, almeno non sono strafatti.

 

Penso che questi, siano stati i momenti più belli della mia vita, vederla sorridere così tanto, poterla toccare, accarezzare... non ho osato dargli un bacio, non voglio affrettare le cose con lei, sono un ragazzo serio, però vorrei privarla del ballo e portarla in un posto più nascosto, solo per noi due, solo per parlare con più privatezza, solo per conoscersi... meglio.

 

Non so quanto tempo sia passato... due ore? Tre ore? La torta neanche è arrivata, ma che me ne può interessare del cibo, se sono le sue labbra quelle più appetitose? Vorrei davvero, davvero farlo.

Però, purtroppo per me, non è stato così. Lei si ferma improvvisamente, guardando dietro di me, seguo il suo sguardo e mi giro, vedendo Molly lasciata da sola in mezzo alla pista.

Possibile che Sherlock deve rovinarmi la serata?! Perché l'ha lasciata da sola? Che scusa si inventerà? O gli avrà semplicemente detto in faccia che non gli interessa?

Come già immaginavo, Mary lascia la mia presa, correndo dalla compagna, per consolarla un minimo.

La raggiungo... dove si sarà cacciato l'Indovino?

Ci metto poco a trovarlo, penso che ho una sorta di radar per lui... che ora si trova nascosto dietro una colonna reggente, il solo in quel posto improbabile.

Alzo gli occhi al cielo, sbuffando, decido di fargli una ramanzina, stavolta se la merita, ma più mi avvicino, più noto strani particolari: ha un cellulare in mano, occhi attenti sullo schermo, lo punta verso qualcosa o qualcuno vicino al buffet, non credo di certo che stia riprendendo il cibo.

E poi... lui ha una mente fotografica, si ricorderebbe tutto, perché dovrebbe far foto/video?

Cauto mi avvicino, picchiettandogli una spalla, a quel contatto sobbalza, doveva esser davvero sull'attenti!

“Ma che stai facendo?!” mi guarda per un attimo, riprendendo poi a concentrarsi sull'obbiettivo, ma sembra spaesato, guarda in giro e sospira, chiudendo il suo cellulare antiquato.

“Stavo... facendo. Prima che TU interrompessi la mia indagine.”

Possibile che i suoi interessi raggiungano una tale vetta nella sua mente da rifiutare in mal modo una povera ragazza? Su certi punti, davvero, non lo capisco.

“Ma ti rendi conto che hai lasciato Molly da sola?!”
“Non ci posso far nulla, qualcos'altro ha scaturito in me un interesse decisamente più forte, ora, se permetti, devo andare.”

Eh no. No, no, no. Prova a camminare ma lo fermo in tempo, parandomi davanti a lui.

“No. Non permetto! Come minimo, ora vai a scusarti!”

“Sei tu che comandi, John? Da quando mi dai ordini? Ti sei montato un po' troppo la testa solo perché a te do un po' più di retta rispetto agli altri! Ma sappi che non mi faccio mettere i piedi in testa.”

Questo non è metter i piedi in testa! È rimproverare un bambino che non capisce! E devo ammettere che mi ha un po' ferito.

“Sherlock, seriamente, tu non ti rendi conto di cosa significhi esser innamorato di qualcuno. Devi avere più rispetto!”

“Hm... posso immaginare.” come può solo pensare di arrivarci?!

“No Sherlock, no, non puoi immaginare cosa significhi.”

“D'accordo, ma ora devo andare.” mi scansa, ma all'ultimo lo fermo, prendendolo ancora da un braccio.

“Vai a scusarti!” almeno quello!

“Davvero John, devo andare!”

“Se non lo fai per lei, fallo per me... non ti dico di metterti con lei, ma almeno rifiutala in modo gentile!” guarda un punto che non identifico, poi sospira ancora, guardandomi.

“Va bene, ma facciamo veloce”

“Non troppo, Sherlock” fa un sorriso forzato e si indirizza verso di lei, subito Mary capisce, ritornando da me, mi trascina da un'altra parte, meglio dargli un po' di privacy.

Mi porta da dei ragazzi, sono in cerchio, circa una decina, tutti seduti a terra. Non ne conosco neanche uno, mentre Mary sembra aver una forte amicizia con tutti, vedendo il modo in cui si scansano per farci entrare nel gruppo.

Vedo la bottiglia. Ah. Dicono sul serio? Gioco della bottiglia? Mary non mi ha minimamente avvisato, ma pare davvero divertita all'idea di giocare, così non posso far a meno di sorridere anch'io, accontentandola, anche se stare qui non era proprio quel che avevo in mente.

Spero Sherlock non faccia casini con Molly e mi faccia godere la serata... che spero non finisca qui.

 

La bottiglia parte a girare con una spinta ed ovviamente non becca me, forse... meglio.

Capisco subito che le opzioni sono tre: bacio, schiaffo, sputo. Che strano modo di giocare. Ma questo mi fa pensare ad una minima possibilità che riesca a baciare Mary... anche se non è il modo in cui desideravo il nostro primo bacio. Ma il problema maggiore è che non capiterà mai a noi due! E non voglio assolutamente vederla baciare un altro!

 

Ormai è passata una mezz'ora e riassumo brevemente ciò che è successo, almeno a me:

Uno schiaffo ad una ragazza;

Uno spunto ad un ragazzo;

E un bacio ad un altro ragazzo!

Mi sono capitate cose molto belle, vero? Mentre Mary ancora non è stata MAI sorteggiata, forte è più fortunata lei. Ma appena lo penso, viene scelta proprio lei... -bacio-.

Ok, calmi, calmissimi. Spero vivamente che tocchi a me, ma so che la percentuale di probabilità è bassissima, quindi, ti scongiuro, fa che baci un'altra ragazza!

Ruota, ruota, ruota, ruota, ruota e... boom! Si ferma. Guardo a chi è toccato: un ragazzO.

E ti pareva!! No... andiamo Mary, rifiutati ed usciamo dal gioco, non lo fare! La gelosia... sento la gelosia scorrermi nelle vene... potrei picchiare quell'uomo, dico davvero.

Lei neanche mi guarda e si avvicina a quello gattonando.

Vedo tutto a rallenty... giuro, quest'istante sembra non finire mai!

Mary sporge le labbra, si avvicinano entrambi, no, fermatemi, io non voglio, NON... VOGLIO!!

In uno scatto, faccio indietreggiare Mary, prendendola da una spalla, strattonandola anche in malomodo.

“No! Scusate... ma... no, non ce la faccio”

Ed ecco subito i commenti negativi, le proteste, mentre sento dire anche -che carini-, ma a me non interessa, sono geloso, non sono il tuo ragazzo, non ne avrei il diritto ma... almeno davanti a me, non farlo!

Fregandomene di tutto e tutti, mi alzo, trascinandomela dietro, lei mi lascia fare quel che voglio e – finalmente - usciamo da tutto quel casino.

La porto in un corridoio secondario, senza esagerare con la violenza, la inchiodo al muro, guardandola negli occhi.

“Senti... come avrai già capito, tu mi interessi parecchio. Non ti voglio mettere fretta, ma almeno nell'arco di tempo nel quale frequenti me, non... baciare altri.” spero di aver scelto le parole adatte, non so come fare con lei, vorrei davvero stesse con me ma... accetterebbe?

“Oh... così hai tirato fuori le unghie, eh?” sorride. E in un modo dolce! Sento l'ansia scivolare via e prender possesso, al posto di quella, la voglia di baciarla.

Lo faccio? Non lo faccio. Lo faccio?!

Risposta: suoneria.

Mi risveglio dal mio stato di trance, per colpa di UNA SUONERIA DI UN CELLULARE... non ci si crede! Proprio ora?!

“O-Oh... scusa un attimo” ancora attaccata al muro, prende il cellulare dalla borsetta a tracolla, risponde subito e la sua espressione cambia, mutando dal felice, al triste.

“Dove... dove sei?” chi ha rovinato il momento? Però... la rabbia dell'interruzione se ne va, vedendo la sua preoccupazione.

“Arrivo subito!” non te ne andare! Mi lasci così? Che c'è di tanto importante?

“Molly è rientrata in camera... e sta piangendo! Devo andare... mi dispiace!” va bene, il momento magico è finito, spero accada ancora, fortunatamente sono un tipo ottimista, così la -libero-.

“Per Sherlock... vero?” prende un ciuffo scomposto dei suoi capelli e con un gesto decisamente raffinato, lo sistema dietro l'orecchio.

“Già... e non so come fare a consolarla, stavolta.” mi viene in mente un qualcosa per farlo, spesso le ragazze si buttano sul cibo quando stanno male... e dato che sono ragazze, sicuramente ameranno i dolci!

“Potremo andargli a prendere un pezzo di torta, sperando sia arrivata... oppure c'è del gelato nel freezer della mia stanza” beh, almeno cerco di esser disponibile, anche se non è un granché come idea.

“Preferisce il gelato... ma non voglio disturbare” oh... che carina. Ma non deve preoccuparsi.

“Ricorda queste parole Mary: tu, non disturbi mai.” mi sorride compiaciuta ed io mi avvio verso il corridoio, offrendogli la mano.

Ti prego, accettala, accettala, accettala! E fu così! Wo-oh! Che grande scalino superato!

Vorrei che questi corridoi fossero infiniti, invece, purtroppo per me, raggiungiamo la stanza quasi subito. Apro la porta con la chiave che tengo sempre in tasca, da gentiluomo faccio entrare prima la dama, poi chiudo quella porta, so che la dovrò rivarcare subito, ma almeno mi dà l'idea che è entrata davvero dentro... e che potrebbe rimanerci di più.

“Dov'è la tua camera?” oh no! Che vergogna! Non posso fargliela vedere! Sarà un disastro come al solito! Ringrazio Dio che la porta è chiusa.

“Emh... quella ma... è disordinata” sono stato sincero, ma non ho specificato quanto, spero capisca.

“Secondo me, è un pretesto per non farmici entr-” si ferma nel parlare perché si sente uno strillo nella camera di Sebastian e Jim. Che diamine succede? Chi stanno torturando ora?!

D'istinto ci avviciniamo a quella, stando in silenzio, cercando di origliare.

Ed ecco quel che sentiamo entrambi:

“A-Aspet-ta... mh... mmh... aah... c-cal-mo...”

Quella, posso star più che certo, è la voce di Jim. La voce di Jim! È lui che geme... è lui che balbetta... è LUI!! OH... SANTO... DIO! COSA STO ASCOLTANDO?!

Che sta succedendo?! Chi è lì dentro con lui?! È Sebastian vero?! Non dirmi che è il Mascherato perché no... non ci crederei mai! E poi... sentirlo con questa voce così docile e dolce... non avrei MAI creduto potesse averla! Credevo che anche in quelle situazioni avrebbe voluto... predominare? Ma dalle parole ed il modo di dirle, si può ben intuire quale sia il suo ruolo.

Che non ci abbiano sentiti?!

Mary si mette una mano davanti alla bocca e mi guarda con occhi sgranati, stessa cosa faccio io e prima di darci dei segnali passano svariati secondi, sotto quei lamenti del Re della scuola.

Ancora non ci credo. Non sta succedendo davvero. Tutto questo è incredibile... sento lievemente gli ansimi di un altro, è una voce ovviamente maschile, ma non riesco a riconoscerla, troppo bassa.

Che figura, la prima volta che la faccio entrare e si deve sentir queste cose, ma non sembra scioccata, anzi, pare fin troppo incuriosita! Tanto che si attacca alla porta origliando meglio.

Con una mano arriva alla maniglia, no hei! Non vuoi farlo davvero!

La fermo, poggiando una mano sopra il suo braccio, scuotendo la testa con occhi ancora sgranati, ma lei non mi ascolta, aprendola leggermente. Una piccola fessura, niente più, ma quel poco basta, dato che il letto è indirizzato proprio davanti all'entrata... sempre se lo stanno facendo nel letto.

La sua reazione però, non è quella che mi aspetto, richiude immediatamente senza darmi il tempo di guardare, neanche il minimo rumore, si allontana con entrambe le mani appoggiate davanti alla bocca, mi guarda sconvolta e stavolta è lei a scuotere la testa con quegli occhi scioccati.

Stacca le mani per metterle sul mio petto e spingermi via, come gesto per far capire di volermi fuori, ed immagino anche portarla fuori. Così, senza ribattere, eseguo.

Una volta usciti, riprendo aria, solo ora mi accorgo di averla trattenuta.

Ora, pretendo di sapere cosa ha visto! Una scena di sesso? Se l'aspettava, no? O... sesso molto... violento? Strano? Un'orgia non credo proprio!

“Cavolo... oh... cavolo...” si mette una mano sul cuore e fa dei respiri profondi prima di continuare a parlare.

“Devo... andare da... Molly...” che?! Ferma! Prima me lo devi dire!

“Ma che hai visto?”

“N-Non... è il momento... io... non saprei come dirtelo... e non credo sarebbe giusto... dirtelo” Sebastian e Jim? Erano loro? No... o me l'avrebbe detto! Tutta la scuola pensa che ci sia qualcosa fra quei due, non sarebbe una novità!

“Sappi che... lo voglio sapere!”

“Ti prego... non metterti in mezzo... è... assurdo, fidati, se lo scopri penso che... anzi, non voglio pensare!” porto una mano sulla fronte. E va bene, lasciamo scorrere per stavolta, ma sappi che insisterò.

“Va da Mary... e... fammi sapere, per favore.” prendo il cellulare dalla tasca.

“Puoi darmi il tuo numero?” ancora un bel po' agitata prende il cellulare dalle mie mani, gingillando con esso, qualche secondo dopo me lo restituisce. Il suo numero è salvato in rubrica con un -Mary <3- heh... tipico delle donne aggiungere un cuore.Sorrido, non pensare mi scordi del fatto però, un giorno te lo farò dire.

Come ultima azione, mi dà un bacio sulla guancia e scappa via... è stata una serata fin troppo veloce, ma molto entusiasmante. Accarezzo la guancia baciata e sorrido inconsciamente.

Ho voglia di scoprire cosa si nasconde dietro quella porta ma... sinceramente? Ho paura.

Sia di esser scoperto, sia di vedere. Così finisco con il girovagare a vuoto per tutta la scuola.

 

Dopo circa un'oretta orribile il cui unico divertimento era girarsi i pollici, mi arriva un messaggio.

Sherlock? Mary? Greg? Chissà!

Subito apro ed è Mary.

 

-Si è calmata, ora dorme, tra poco vado anch'io, quindi... buonanotte <3 -MM-

Sospiro sorridendo al messaggio.

-Buonanotte principessa, sappi che eri la più bella. -JW-

Troppo romantico? Nah. Alle ragazze come lei fa sempre piacere!

-Buonanotte, principe. -MM-

E dopo questo messaggio, non gli rispondo più. Che devo fare ora? Avranno finito quei due? Potrei aspettare nel corridoio e vedere se esce un uomo sconosciuto dalla camera ma... alla fine ho preferito andarmene per bene.

Riprendo a girovagare, ma dove vado vado... o sono coppiette o gruppi di amici... mi sento decisamente solo.

Infine, decido di assicurarmi che Sherlock stia bene.

-Sherlock, sei ancora impegnato con le indagini? -JW-

Inutili, aggiungerei.

-Puoi farmi compagnia? -JW-

Invio un secondo messaggio... chissà se lui riuscirà a scoprire con chi Jim è andato a letto...

Aspetto una sua risposta ma non la ricevo, sarà perché non riesce a scrivere? O perché è nel bel mezzo di qualche pericolo? O in “incognito”? O si nasconde da qualche parte e potrebbe esser scoperto.

Chissà... fatto sta che purtroppo mi ritrovo ancora una volta a dover passare molto tempo da solo.

 

Dopo ben quattro ore, mi decido a tornare... volevo esser sicuro di non trovarceli più.

Entro comunque piano senza far rumore, mi avvicino alla porta, non sento rumori. Perfetto, hanno finito... chissà se è andato via o è ancora lì. E se domani lo presentasse a tutti?! No... non ce lo vedo.

Ignoro la situazione e torno in camera, accendo la luce ma qualcuno se ne lamenta. Sherlock è già a letto.

“Spegni!!” mi ordina subito, non ha una voce rauca dal sonno, ma alquanto irritata. Eseguo l'ordine e lui subito si calma, non dicendo altro.

“Quindi eri qui che ti nascondevi... non hai sentito il messaggio?”

“Lasciami dormire.” non usa un tono molto felice. Che le indagini siano andate male?

“Ok, ok.”

Esco dalla stanza per togliermi l'abito, lo lascio in cucina, è sicuramente in posto più sicuro e pulito rispetto alla camera. Rientro in boxer in cerca del mio pigiama a luci spente, ma niente... non lo trovo... anzi, mi capita di toccare anche qualcosa di viscido! Chissà che schifo era!

Mi arrendo ad andare a letto così e coprirmi bene, infondo, ho passato una bella serata, a parte le ultime entusiasmantissime (sarcastico) ore.

Rileggo i messaggi con Mary per un'ultima volta e chiudo gli occhi rivedendomi la sua immagine davanti, con la speranza di sognarla.

 

Mi sto innamorando seriamente di te, Mary.


 

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