An absurd succession of events

di Forviata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I tacos della felicità ***
Capitolo 2: *** 180 x 67 ***
Capitolo 3: *** Ipotesi verosimili ***
Capitolo 4: *** Roba sconveniente ***
Capitolo 5: *** La mietitrebbia nascosta ***
Capitolo 6: *** Ho vomitato sul tizio del bar ***
Capitolo 7: *** La sala prove 24 (Parte 1) ***
Capitolo 8: *** Prendimi a pugni ***
Capitolo 9: *** Restauro completo ***
Capitolo 10: *** La sala prove 24 (Parte 2) ***
Capitolo 11: *** Bistecche ***
Capitolo 12: *** L'inibitore di mamma grizzly ***
Capitolo 13: *** Perché è gnocca ***
Capitolo 14: *** Mamma scusa, mi sto dissanguando ***
Capitolo 15: *** Kyungsoo nudo ***
Capitolo 16: *** Autografale una tetta ***
Capitolo 17: *** Casa nostra è un troiaio ***
Capitolo 18: *** Lui sapeva del porno di mio cugino ***
Capitolo 19: *** Spogliati e ricopriti di bistecche ***
Capitolo 20: *** La sala prove 24 (Parte 3) ***



Capitolo 1
*** I tacos della felicità ***


 

I TACOS DELLA FELICITÀ

CAPITOLO PRIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






 

Il 26 marzo del 1995, in una sperduta cittadina sudcoreana vicino Miryang il vecchio contadino Park Kyung ricevette da sua moglie la più grande delusione della sua vita: una femmina.
Tutte le preghiere sprecate a chiedere che il fagottino nel ventre di sua moglie possedesse la capacità di ingravidare qualcuno furono decisamente vane.
Dopo aver passato un paio d’ore a fumare sigari ed a bere scotch pensieroso, si alzò dalla sua bella poltrona di cuoio marrone ed esclamò a pieni polmoni -Io me ne fotto.-
Fu così che quella mocciosa mal riuscita prese il nome di “Mok” e fu cresciuta da suo padre come un vero, forte e virile uomo di campagna.
Quella sono io, Park Mok, ed all’epoca non vedevo l’ora di seguire le orme del mio grande papà e diventare il miglior agricoltore del mondo.
Passai anche una fase verso i 5 anni in cui il mio sogno era quello di fare il camionista e solcare le autostrade su di un grosso drago d’acciaio tutto mio, grandi ambizioni insomma, ma era abbastanza normale per il mio paese, era un mondo in cui il quoziente intellettivo si misurava in base alla capacità di guidare un trattore.
E cavolo, io sono molto brava a guidare trattori.
Ad ogni modo, per quanto fossi il campione di appa, brava nella caccia, nell’usare una mietitrebbia e nel tirare pugni c’era un piccolo segreto che non potevo rivelargli o avrei distrutto sicuramente la stima che lui aveva nel suo “ragazzone”.
Io adoravo il kpop, e tutt’ora lo amo.
Era una piccola passione che tenevo nascosta e condividevo con le mie tre più care amiche.
Lee Hyerin, qualche mese più piccola di me, ho passato tutta la mia vita insieme a questa secchiona scassapalle urlante e non sono mai riuscita a staccarmela di dosso, è una delle persone più sincere di questo mondo, intelligente, dotata di un corpo da modella e la capacità di far salire il tono della sua voce fino a davvero troppi decibel per le mie fottutissime orecchie, nonostante il suo entusiasmo esagerato per qualsiasi cosa io non potrei vivere senza di lei, è tipo la sorellina irritante che non vorreste mai avere ma che se vi ritrovate non potrete mai più lasciar scappare.
Kim Solji, vent’anni, gnocca da far schifo, lei è straniera, dall’accento mi è sempre sembrata francese, cambiò il suo nome quando si trasferì in Corea e nessuno ne conosce l’originario è sicuramente la più scaltra tra di noi, possedeva il carisma di un leader politico e la bellezza di una vera regina, ed anche i soldi di una vera regina, viveva di rendita a Seoul e se la spassava tra i vari locali, conosceva una quantità industriale di trainee ed attori che le passavano inviti a backstage ed altre robe simili di cui io non mi intendo.
Cosa c’entra lei con me?
Beh possedeva una villa estiva nel mio paesino in cui facevo da giardiniera per procurarmi qualche soldo extra ed un giorno mentre stavo lavorando la sentii canticchiare una canzone dei Block B, era la prima volta che vedevo una persona che apprezzava quel genere musicale nel mio paese che non fosse Hyerin, così la presi per le spalle e praticamente.. le urlai in faccia. -IO TI VOGLIO BENE QUELLA CANZONE LA CONOSCO- 
Solji scoppiò a ridere e nonostante odiasse le persone troppo brusche come me (Ma hey! si vedeva che ero in buona fede!) iniziammo a parlare e stringemmo amicizia.
Fu lei a presentarci Choi Gahye, poco più grande di Hyerin ma più piccola di me, un’aspirante cantante proveniente da Busan, era davvero brava, riusciva ad eseguire anche difficili coreografie che grazie a dio io non dovrò mai provare a fare, era anche lei molto bella, aveva degli occhi giganteschi, possedeva una memoria che faceva paura, io l’adoravo, in genere adoro tutti coloro che ridono alle mie battute, ma quella ragazza era capace di far ridere anche me, era dispettosa in un modo mostruoso e questo la rendeva solo più divertente.
In poche parole tutte erano belle intelligenti e femminili tranne me, che rappresentavo a tutti gli effetti la figura maschile primaria nel mio paese.
Giungiamo quindi all’inizio di questo assurdo susseguirsi di eventi che risale a due settimane prima del mio diciottesimo compleanno.
Io e le mie amiche ci riunimmo nella tenuta di Solji e mentre mi stavo abbuffando di pancakes Gahye si girò verso di me e disse -Allora Mok, cosa hai intenzione di fare per il tuo compleanno?-
Risposi con la bocca piena da brava contadina affamata -Penfdavo fi manfare qualfcofa con foi- 
Solji mi mise un tovagliolo sul muso e ridendo disse -Penso che la nostra idea potrebbe piacerti di più-
Hyerin aggiunse tutta sorridente -Indovina chi ha quattro biglietti per il concerto degli exo del 30?-
Smisi di masticare e spalancando gli occhi ingoiai come se avessi capito che avrei potuto sputare tutto da un momento all’altro.
Posso giurare di aver visto una qualche divinità materializzarsi davanti a me al sentire di quelle parole.
Un concerto del mio gruppo preferito poco dopo il mio compleanno insieme alle mie amiche più care era un sogno per me.
-Oh mio dio-
Involontariamente mi girai verso Solji con un’aria tra lo sconcertato e il “Ho visto la madonna”
-Suvvia non mi guardare così! E’ stato uno scherzo procurarsi i biglietti.-
Mi lanciai in un abbraccio goffo ed incontrollato verso tutte e tre sovrastandole con la mia emozione.
Quando riuscimmo a ricomporci però dissi.
-Ma come faccio con mio padre?-
-Non preoccuparti, diremo che andremo a fare una piccola gitarella su per le montagne-
-Sì dai, una di quelle maschie come piacciono al tuo appa- 
ridemmo tutte insieme come stupide e la nostra serata continuò così.
La notte stessa già non vedevo l’ora che arrivasse il momento di andare al concerto.
Mi rigiravo nel letto fantasticando sulle situazioni più assurde che potevo inventare.
-Dio come riderò alla reazione che avrà la mia secchiona di fronte a Chanyeol.-
Amici miei, se vedete una ragazza alta e magra saltellare come una pazza in mezzo alla strada con in mano un libro e qualche ridicolo gadget in plastica di quelli che si vendono nei supermercati che urla riferimenti a vari libri fantasy contemporanei violando diversi copyright, beh, quella è Hyerin che ha appena sentito una registrazione del suo ultimate bias che dice “Vuoi sposare oppa?” 
Avrei pagato quel ragazzo per ripetergliela davanti pur di vedere l’espressione della mia amica.
-Solji invece sicuramente troverà un modo per avvicinare Jongin.-
Tra me e me pensavo che magari Gahye, da perfetta attrice qual era avrebbe potuto mantenere la calma ritrovandosi Luhan così vicino, o magari avrebbe assottigliato gli occhi facendo quel sorrisetto perverso che era la sua specialità e gli sarebbe saltata addosso come io avrei approvato.
Poi iniziai a sbavare pensando che anch’io avrei incontrato il mio bias.
-E poi io lo sentirò cantare da così vicino finalmente..- 
Scossi la testa ed assunsi un espressione contrariata.
-No! Io sono Park Mok queste robe da donna non sono cose che mi riguardano! Manterrò alto il mio onore!-
Mi alzai e con la mia camminata orchesca raggiunsi il frigorifero e presi la maggior parte della roba ancora commestibile che c’era dentro.
Tornai in camera mia e cominciai a liberare la mia indole di scrofa sul cibo.
Ricevetti una chiamata da Gahye.
Ora.
In quel momento non ero con lei e non so che faccia avesse in realtà ma la immagino molto simile a quella di Harley Quinn mentre pensa al suo amato Joker, magari mentre è nudo.
-Mok.. Lo sai che cosa faremo una volta al concerto?-
Fui pronta a rispondere con l’aria più scema e sorridente del mondo.
-Ma certo che sì sorella, ci divertiremo un mondo! Scatteremo un mare di foto e..-
Qui la sua voce si fece più maligna.
-Oh no..-
-Gahye ma che hai mal di gola? Sembri terminator nell’ultimo film, guarda che mi preoccupo.-
-Noi due ci intrufoleremo dietro le quinte.-
-Eh?! Ma sei folle! Sei impazzita! Che diavolo ti prende?! Devi rivedere la tua fedina penale ragaz..-
Non riuscii a terminare la frase che lei pronunciò le parole magiche.
-Do Kyungsoo a meno di 10 metri.-
Ci fu qualche istante di silenzio in cui la mia mente elaborò fin troppe immagini.
-……….Ci sto, dimmi cosa devo fare, sono al tuo più totale servizio, ma perchè non coinvolgiamo anche Solji e Hyerin?-
-Ma sei scema? Solji non ci permetterebbe mai di fare una cosa simile e Hyehye andrebbe subito a dirglielo.-
-Perché sono così facile da convincere..-
-Andiamo! Sarà una stupidaggine, tu picchierai tutta la gente che ci si avvicinerà ed io studierò la mappa del backstage in modo da trovare subito i posti più interessanti, Solji e Hyerin non si accorgeranno di niente e si divertiranno anche mentre noi siamo “in bagno”.-
-Sfrutti la mia forza solo per fini così loschi e poi è una sasaengata pazzesca, si accorgeranno ad un certo punto che non siamo in bagno, suvvia Gahye.-
-E invece ho pensato anche a questo! Il giorno prima andremo a cena in un ristorante messicano e noi due mangeremo lo stesso piatto in modo da poter dare la colpa ai tacos per la nostra assenza.-
-E’ un piano geniale.-
-Stai accettando solo perché questo implica andare a mangiare messicano.-
-Mi offri un piatto di tacos e l’essere più eccezionale della terra a meno di 10 metri nel giro di 24 ore, cosa vuoi che ti dica?-
-Sento i tuoi ormoni oltrepassare il telefono e venire da me.-
Giuro che i miei ormoni erano tutti al loro posto e non stavo sbavando così tanto come potrebbe sembrare.
-…….-
-Stai pensando a Kyungsoo ricoperto di tacos.-
-Esci dalla mia testa!-
Gahye scoppiò a ridere ed io sorrisi come una bambina che ha fatto felice i suoi genitori prendendo un bel voto a scuola (o nel mio caso tosando una pecora senza ucciderla)
-Allora è andata?-
-E’ andata-
Ci salutammo e chiudemmo la telefonata, di certo non potevo sapere tutto quello che sarebbe derivato da queste mie ultime parole, ma non posso fare a meno di pensare che non cambierei certo idea se tornassi indietro, dopo tutto questa storia è solo un assurdo susseguirsi di eventi.

 

 



Salve gente, questa mia nuova storia non so come sia venuta fuori dalla mia mente, probabilmente in un momento di totale demenza, nel prossimo capitolo ci sarà il concerto ed inizieranno a venire fuori gli exo, parlerò del fatto preciso che darà inizio all’assurdo susseguirsi di eventi di cui parla Mok, spero che possa piacervie che continuerete a seguirla, al prossimo capitolo (*^*)/

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Capitolo 2
*** 180 x 67 ***


180 X 67

CAPITOLO SECONDO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 



Dunque, se non sbaglio questo accadde poco prima del concerto. 
Quei pochi giorni che lo precedevano rappresentarono per me il periodo di stress più grande della mia vita, ancora non so spiegarmi se questo fosse dovuto al fatto che stavo per sentir cantare dal vivo una delle voci più belle che io abbia mai ascoltato o al terrore che avevo di essere scoperta da mio padre in quella che era la prova che i miei ormoni femminili stavano prendendo il sopravvento sul mio animo maschio ed onorevole, sta di fatto che non riuscivo più neanche a lavarmi i denti senza sentire quella pressione che si avverte quando si sa di stare facendo qualcosa di sbagliato.
Per fortuna avevo un gigantesco prosciutto essiccato in cantina che potevo prendere a pugni ogni volta che volevo 
E beh, dopo quella settimana dovemmo buttarlo via.
Ogni volta che sentivo la voce di mio padre mi paralizzavo e percepivo il terrore scorrermi nelle vene, immaginai la scena:
Appa con la faccia tutta rossa che mi sbraitava contro.
-Brutta.. *imprecazione censurata*
Mi fai schifo.. *altra imprecazione con molti punti esclamativi censurata*
Sei una delusione! *sto censurando troppo ma che vi posso fare, ho messo il rating arancione*
Pensavo fossi mio figlio! Ed invece sei solo una lurida ragazzina che sbava su effemminati che ballano e cantano!
Che vergogna!-
Un brivido freddo mi percorse la schiena.
-Che diavolo…-
Guardai l’orologio sul comodino, era già mezzanotte ed io avevo bisogno di sonno, poiché il giorno dopo, il viaggio fino a Seoul non sarebbe stato di certo breve.
-Meglio dormire per ora, domani è il grande giorno.-
Fu così che chiusi gli occhi e sognai tutto il cibo che potevo, perché cosa poteva rendermi più felice?
La mattina dopo difatti ero molto più tranquilla ed avevo riacquistato pienamente il fascino di vecchio cafone barbuto che ero solita sfoggiare con nonchalance.
Ci incontrammo tutte e quattro di fronte alla stazione del treno e salimmo sul veicolo.
Hyerin saltellava ovunque, era davvero troppo eccitata, ormai aveva raggiunto il delirio più totale.
-Ragazze secondo voi gli exo sanno delle otp? DEVO ASSOLUTAMENTE TROVARE IL MODO DI CHIEDERE A CHANYEOL DELLA CHANBAEK.- I suoi occhi avevano preso l’inumana forma di due cuoricini rosa e pulsanti, e la sua produzione di saliva sarà aumentata come minimo del 115%-
-Hyehye come pensi di avvicinarti a loro? Saranno sul palco, non c’è modo per porgli una simile domanda!- disse Solji sorridendole nel tentativo di placare i suoi bollenti spiriti e tra me e Gahye ci fu uno sguardo di intesa che racchiudeva giorni di preparazione.
Perché?
Beh, dovete sapere, che per tutto il tempo che precedeva il grande evento, io e quella vecchia volpe della mia amica creammo il piano perfetto per penetrare dietro le quinte senza creare troppi guai, pensate che avevamo anche stabilito una colonna sonora della fuga.
Ma subito dopo lo cestinammo per darci al semplice “Io li sfondo, e tu mi guidi”, amen fratelli, questa tattica ha sempre funzionato, persino quando ci imbucammo al matrimonio di Solji, ma questa è un’altra storia.
Per il momento posso solo dirvi che il primo giorno di permanenza a Seoul fu eccezionale, una volta arrivate, Solji ci guidò per tutta la città, vedemmo enormi grattacieli sfiorare le costruzioni di lussureggianti templi antichi, discoteche, ristoranti di ogni genere e, cosa più importante, andammo a visitare le varie agenzie musicali, l’ultima che ci trovammo davanti, fu la S.M.
-Dio, sono giunta alla mecca, ora, posso anche morire felice e raggiungere i campi elisi.-
-Mok hai unito tre religioni diverse nella stessa frase.- 
-Lasciami stare Gahye, guarda com’è meraviglioso, in questo posto sono stati creati tutti i miei gruppi preferiti, le snsd hanno calpestato questo pavimento.-
Vi giuro che stavo per commuovermi.
-Già, ed anche tutta questa mandria di sasaeng pronte a saltare addosso al primo idol che uscirà da quella porta.-
Hyerin decise di intervenire prima che io mi trasformassi in una di loro.
-Suvvia Solji, non rovinare la magia, guarda come sorride.-
Penso che in quel momento avessi tirato fuori tutti i denti che avevo.
Dovettero trascinarmi per portarmi via ma mi mi consolai poiché raggiungemmo l’agognato ristorante messicano che avrebbe dovuto avviare il piano di Gahye.
Ammetto di non essere mai stata brava a mentire, o semplicemente a non mostrare più di tanto le mie emozioni ed infatti Gahye si aspettava un totale disastro e così quando ci trovammo sul punto di ordinare mi disse a bassa voce -Devi solo prende dei fottuti tacos, sono sicura che puoi farcela… Credo.
Ok?-
Annuii con un’espressione terrorizzata.
Solji mi guardò e chiese -Allora Mok, cosa prendi?-
Prima guardai Gahye tremando e sudando freddo, poi presa dall’agitazione, mi alzai in piedi e praticamente… urlai -T-TACOS-
La gente si girò verso di me e tutti mi guardarono malissimo.
Gahye si colpì la fronte con una mano, sconsolata, Hyerin scoppiò a ridere e Solji mi guardò con un’aria divertita.
Mi risedetti e cercai di non fare altre stupidaggini per il resto della serata.
Finita la cena tornammo in albergo, Hyerin non riusciva a dormire e Dio solo sa come io sia riuscita a superare quella notte composta da frasi come
“Secondo te Chanyeol mi noterà?”
“Chanyeol è bellissimo”
“Chissà com’è Chanyeol di persona”
“Secondo te Chanyeol che marca di detergente intimo usa?”
“Chanyeol”
“Chanyeol Chanyeol”
“Chanyeol Chanyeol Chanyeol”
“Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol Chanyeol”
Non ne potevo più, iniziai a pensare a cose strane come -Siamo al sesto piano, magari se mi butto da qui muoio abbastanza in fretta da non sentire un’altra volta la parola “Chanyeol”-
Dopo un paio d’ore si addormentò con un sorriso dolcissimo stampato in faccia e la sua copia di Allegiant* tra le braccia, le tirai su le coperte e cercai di dormire, ma dopo pochi minuti un rumore mi svegliò, non so spiegare, era tipo una risata isterica insieme ad un pianto disperato.
Guardai il volto di Hyehye, stava dormendo profondamente, proveniva dalla camera al fianco della nostra dove dormivano le nostre due amiche, capii di cosa si trattava.
Presi il cellulare e chiamai Gahye che mi rispose in un attimo.
-Pronto?-
-Gahye smettila di leggere fanfiction porno, ti si sente fino a qui, ti voglio bene, buonanotte-
Chiusi la chiamata velocemente, ma sentii comunque le sue imprecazioni dalla camera a fianco.
-Probabilmente si vendicherà, ma come dice mio padre “Io me ne fotto.”-
Finalmente potei addormentarmi.
La pace durò poco perché il mattino seguente, come se avesse dormito per due settimane di fila Hyerin mi si lanciò addosso con tutto l’entusiasmo e la fottuta energia del mondo.
Il burbero omicida contadino che era in me voleva schiacciarla con un aratro.
Quelle tre fissate passarono tutte le ore che mancavano al concerto a scegliere cosa mettere.
Io giustamente mangiavo, perché quando sono nervosa e non ho il mio fedele prosciutto da pugni a portata di mano mangio.
Urlo e mangio e la situazione che si era venuta a formare era incredibilmente assurda.
Solji camminava su e giù per la stanza per allenarsi con i tacchi con un paio di fette di cetriolo in faccia, io urlavo contro Gahye lamentele sul fatto che la società trascura troppo il settore primario mentre lei si ricopriva completamente di uno strato di quelle creme tecnologiche che ti rendono la pelle marmo cadaverico e Hyerin pronunciava il nome di incantesimi a caso agitando una forchetta e saltando sul letto.
Il disagio cerebrale che raggiungemmo quel giorno fu schifosamente comico.
Ridemmo fino a scoppiare e finalmente, molte ore prima che iniziasse raggiungemmo il luogo del concerto.
Non avevo idea di come se ne svolgesse uno, era il primo a cui assistevo in assoluto e davvero non vedevo l’ora che iniziasse.
Eravamo in seconda fila, Solji aveva preso dei posti pazzeschi, avevamo il palco spiaccicato in faccia.
Poco prima che i ragazzi entrassero Gahye pronunciò le fatidiche parole.
-Vado in bagno, Mok ho paura che qualcuno mi travolga mentre ci vado quindi tu mi accompagni, è un ordine.-
Annuii goffamente, con l’espressione più imbranata della terra e mi alzai con lei.
Una volta raggiunto un posto da cui Solji e Hyerin non avrebbero potuto sentirci, la mia amica tirò fuori una mini-mappa su cui era segnato un percorso abbastanza breve.
Per entrare nel backstage, non ci mettemmo neanche dieci minuti, le guardie messe all’entrata non erano molto resistenti, solo molto grosse e stupide.
Quando riuscii a stenderli Gahye affermò con aria superiore -Andiamo Sooman, potevi prendere qualcosa di meglio per la tua più grande fonte di soldi.-
Iniziò il concerto.
Senza farci vedere dai vari assistenti raggiungemmo il fianco del palco.
E Dio.
Dio, ragazzi.
Lui era lì.
Ed era la creatura più bella che avessi mai visto.
Do Kyungsoo, quanta bava che ho buttato via per te quella sera.
La sua voce così limpida risuonava nella mia mente in un modo così pulito, era così vicino, quel suono paradisiaco che usciva dalla sua gola.
Mi girai verso Gahye, era nella mia stessa situazione, si era completamente sciolta alla vista di Luhan, sapevo che avrebbe fatto quella fine.
Cercai tra il pubblico i volti di Solji e Hyerin ma la mia attenzione ricadde su una ragazza in terza fila che aveva sulla fronte una scritta di inchiostro rosso che citava il nome del mio bias, non sembrava
contenta, non sorrideva come le altre, anzi, possedeva un’espressione contrariata.

Improvvisamente alzò un braccio.
Aveva qualcosa in mano.
Qualcosa che non avrebbe dovuto avere, che puntò nel verso del palco.
Sparò un colpo verso Lay che evitò grazie ad un passo di danza capitato al momento giusto.
Nessuno si accorse della situazione, la musica era troppo alta ma io avevo visto e dovevo fare qualcosa.
Indicai a Gahye la ragazza.
La vidi ricaricare l’arma, la stava puntando su Kyungsoo questa volta, non potevo permettere che accadesse una cosa simile, ed istintivamente mi lanciai su di lui evitando che il secondo proiettile lo colpisse.
La musica si fermò, alcune fan notarono il pericolo ed iniziarono ad urlare.
Scapparono moltissime e nel tumulto la ragazza fece cadere la pistola.
Rialzatami da terra furiosa fino al midollo persi il controllo del mio corpo ed urlai rivolgendomi alla brutta zoccola che aveva osato cercare di colpirlo.
-LURIDA PUTTANA NON PUOI AMMAZZARE IL MIO BIAS AL MIO PRIMO CONCERTO-
Quello che accadde poco dopo è ancora il motivo più grande per cui sono felice di essere alta un metro ed ottanta e di pesare sessantasette chili.
Mi lanciai su di lei direttamente dal palco ed iniziai a prenderla a pugni con la furia omicida di un ippopotamo a cui hanno toccato i cuccioli.
Dio, è stato bellissimo.

 

 

*Allegiant è il terzo libro della saga di divergent, Hyerin va pazza per qual genere di fantasy
Gente, siamo arrivati a ciò che darà inizio al casino che succederà in seguito.
Oh non preoccupatevi, non ho affatto finito di descrivere il tempo del concerto, succederanno robe che vabbè non vorrei spoilerare, ma non vedo l’ora di scriverle quindi, forse pubblicherò il terzo capitolo domani stesso.
Fatemi sapere cosa ne pensate \(*^*)/

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Capitolo 3
*** Ipotesi verosimili ***


IPOTESI VEROSIMILI

CAPITOLO TERZO
AN ABSURD SUBCESSION OF EVENTS

 






Vi ho raccontato quella volta in cui beccai un porno sul pc di mio cugino?
Ah credo di non essere ancora arrivata a quel punto.
Dov’ero rimasta vediamo…
Ah sì! 
Saltai addosso alla troietta che tentò di far fuori Kyungsoo spaccandole, come minimo, metà di quei fili d'erba che aveva al posto delle ossa.
Siccome poco dopo mi si presentarono davanti altre tre ragazzine con dei coltelli, non mi concentrai molto su quello che accadeva intorno a me, per questo quando tutto fu finito le mie amiche mi raccontarono ciò che era successo a loro e questa che sto per narrarvi è la loro versione dei fatti.
In pratica, dopo aver atterrato la prima, cercai tra la folla Hyerin e Solji che di certo erano state travolte dalle altre fan, della prima non c’era traccia, ma la mia secchiona è alta quasi quanto me e non me ne sono preoccupata più di tanto, al contrario la mia unnie, minuta com’era, rischiava veramente di farsi male.
La avvistai a terra, svenuta.
Tentai di avvicinarmi a lei ma tra tutte quelle che correvano ammassate sembrava quasi impossibile raggiungerla, in più mi stavano venendo incontro altre pazze armate, così sentendo il bisogno di ricevere aiuto mi girai verso il palco.
Tra gli exo che erano rimasti quello che mi sembro più robusto fu Jongin, almeno in quel momento, così urlai verso di lui indicando Solji con il tono più minaccioso che potevo tirare fuori.
-Prendila!-
Il ragazzo, stordito, quasi non riusciva a connettere con il mondo esterno, ma dopo poco riuscì a capire.
-Ma chi io?!-
-Muoviti!-
Non so precisamente cosa lo abbia spinto ad eseguire il mio ordine, sarà stato il panico che una situazione del genere poteva trasmettergli, il fatto che la mia amica fosse svenuta o magari il mio essere enorme, spaventosa ed incazzata come pochi animali al mondo sono capaci, sta di fatto che corse giù dal palco e sollevandola per un braccio la portò via nel backstage.
Nel mentre io avevo ripreso a tirare pugni.
Una delle tre mi lanciò un coltello contro ed io, che ero con il viso rivolto verso le poltrone del pubblico, venni graffiata su una spalla.
Vedendo l’arma finire sul palco, Gahye si spaventò a morte per Luhan, che come la maggior parte dei ragazzi del gruppo, era rimasto paralizzato dallo spavento, così strattonandolo per un braccio portò anche lui dietro le quinte.
Corse il più lontano possibile dal luogo del fatto fino a raggiungere la porta di quello che sembrava un camerino, ci trascinò il ragazzo dentro e prima che potesse fare qualsiasi cosa cercò di respirare il più profondamente possibile, Gahye era una persona estremamente emotiva e quello che stava subendo in quel momento era un attacco di panico, ma i suoi tentativi di calmarsi furono vani ed improvvisamente scoppiò a piangere.
Luhan inizialmente l’aveva scambiata per una delle sasaeng che avevano combinato tutto questo enorme casino, ma vedendo la sue lacrime iniziò a dubitare della sua ipotesi.
-C-Cosa sta succedendo?!- Chiese balbettando alla mia amica.
Lei non rispose, singhiozzava terribilmente e lui non sapeva come comportarsi.
-Hey! Non piangere! Sono sicuro che verremo fuori da questa situazione!- 
Le asciugò le lacrime con il dorso della mano e le sorrise in un modo un po’ incerto, sperando di riuscire a placarla.
Gahye vedendo le labbra del suo bias incurvarsi riprese fiato a smise di piangere.
-G-Grazie.-
Luhan tirò un sospiro di sollievo e poi si rivolse di nuovo a lei.
-Ti prego, spiegami che sta succedendo.- Disse con voce ferma cercando di non scatenare ulteriore panico nella ragazza.
-Sì! Mok, mi ha indicato una ragazza con una pistola puntata contro di voi che era in terza fila, poi ha atterrato Kyungsoo ed io ho sentito uno sparo ed ho visto un filo di fumo provenire dalla canna della pistola, credo lo abbia fatto per evitare che lui venisse colpito e poi si è buttata addosso alla pazza per fermarla, ce ne erano altre tre con i coltelli e li stavano lanciando! Avevo paura che potessero colpirti così ho… 
E poi noi ci eravamo imbucate su un lato del palco solo per vedere meglio lo spettacolo, non potevamo sapere che…-
Luhan cercò di fare velocemente mente locale sulla situazione e poi con il tono più calmo che era capace di fare disse alla mia amica.
-Grazie, per avermi salvato.
Qual è il tuo nome?-
-Gahye.-
-Bene Gahye, ora spiegami come avete evitato le guardie che bloccavano il backstage e soprattutto che fine hanno fatto.-
-Beh ecco noi non le abbiamo proprio evitate… Mok è molto brava con le mani, li ha stesi in poco tempo, sono andati via doloranti…-
-Sei sicura che questa Mok sia una ragazza?- Disse lui tentando di sdrammatizzare con un sorrisetto preoccupato.
-Beh... veramente no.- Io l’ho sempre detto di essere un uomo tsk.
In ogni caso, Gahye era più calma, Luhan suggerì di chiamare i soccorsi e di aspettare un po’ prima di uscire dalla stanza e raggiungere di nuovo il palco.
Lei si fidò, sapeva che io potevo occuparmi di stendere quelle che mi stavano attaccando, dopotutto sollevavo mucche per vivere.
Ma nonostante la mia forza e la capacità che possedevo di alzare le mani ci misi più del previsto ad atterrarle perché dopo le tre che arrivarono che riuscii a stendere in poco tempo ne arrivarono ancora.
Nel mentre Jongin aveva portato Solji nel suo camerino, che era l’unico posto che al momento riusciva a considerare sicuro, sdraiò la ragazza sul tavolo e tentò di svegliarla in ogni modo possibile.
Provò con il massaggio cardiaco, schiaffeggiandola e scuotendola e nonostante lui giuri tutt’ora di non averlo fatto per non approfittare di una giovane incapace di reagire, secondo me, la respirazione bocca a bocca gliel’ha fatta.
In ogni caso la mia unnie si risvegliò tra le sue braccia.
Da questo momento in poi né lui né Solji mi raccontarono mai cosa succedette, così negli anni io ho ponderato delle ipotesi il più verosimile possibile:
1- Dopo essere tornati sul palco sono finiti in un’altra dimensione in cui dei robot ignari degli avvenimenti precedenti hanno preso le loro sembianze nel nostro mondo vivendo al loro posto, e per questo non sono davvero a conoscenza di cosa sia successo.
2- Hanno girato insieme uno spot pubblicitario per creme utili a medicare il prurito intimo in cui Jongin faceva l’adolescente sfigata e Solji la madre premurosa ed essendo la questione troppo imbarazzante hanno deciso di tenere il tutto nascosto.
Ed infine giusto, per non trascurare neanche l’ultima più insignificante possibilità.
3- Hanno fatto sesso.
Ma torniamo a noi.
Stavo ancora picchiando quelle folli, quando improvvisamente sentii uno sparo ed un peso cadere sul palco.
Era Hyerin.
Ricordate quando cercandola tra la folla non riuscii a vederla?
Questo perché lei poco dopo che io e Gahye eravamo andate via dalla sala ci aveva seguite per avvertirci dell’imminente inizio del concerto, ma vedendoci entrare nel backstage non fermò la sua curiosità e ripercorse le nostre orme.
Era dietro le quinte, era salita sul lato del palco opposto a quello in cui eravamo noi per vedere meglio Chanyeol, non appena si rese conto di quello che stava succedendo si nascose dietro il muro che copriva le due fiancate della piattaforma e presa dalla paura aspettò un po’.
Lo sparo proveniva da una di coloro che avevo messo K.O, che raggiunse la pistola che era ancora carica a terra e sparò un proiettile verso Chanyeol, vedendo la scena Hyerin si lanciò davanti a lui per parare il colpo e venne presa su di una spalla
Chanyeol, che fino ad allora era rimasto con lo sguardo fisso nel vuoto, un tic all’occhio ed una risata isterica sulle labbra, riprese il controllo di sé, vedendo quello che la mia secchiona aveva fatto per lui, la prese di peso in braccio ed il più velocemente possibile corse verso l’ospedale più vicino.
Di questo io non mi ero ancora accorta, sentii solo il rumore dello sparo e non potevo occuparmene poiché dovevo ancora stordire le pazze violente rimaste.
Riuscii nel mio intento solo venti minuti dopo.
Sul palco ormai c’era solo Kyungsoo che con le labbra serrate ed i grandi occhi castani spalancati in quella che a me sembrava un’espressione terrorizzata, era rimasto lì a fissarmi per tutto il tempo.
Mi resi conto solo allora di aver mostrato il lato più violento di me alla persona che ammiravo di più al mondo dopo mio padre.
Lo guardai mortificata.
Alzò un braccio verso di me indicandomi.
Non capivo che cosa avesse in mente.
Il silenzio che percorreva la stanza venne interrotto dall’entrata in grande stile delle guardie che poco prima Luhan aveva chiamato in soccorso.
Ovviamente, vedendo la situazione in cui c’ero io su un mucchio di ragazzine doloranti e Kyungsoo che mi guardava come fossi un troll di montagna che ha appena finito di sbranare la sua famiglia, mi ritennero la colpevole del trambusto e mi vennero tutti addosso.
Grazie a Dio poco dopo arrivò Gahye con il suo bias che spiegando la situazione riuscì a farmi levare tutta quella gente da sopra.
E nonostante tutto sembrava realmente finito Kyungsoo continuava a fissarmi con lo stesso sguardo.


 

 

Salve gente, ho modificato questo capitolo poiché avevo dimenticato di salutarvi.
Non so voi ma questa ff a me sta prendendo un casino e questo è dimostrato dal mio pubblicare un capitolo al giorno.
Piango non sono mai stata così costante in vita mia.
Grazie per le vostre visite e recensioni che apprezzo sempre.
Spero continuerete a seguire questo assurdo susseguirsi di eventi \(*^*)/

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Capitolo 4
*** Roba sconveniente ***


ROBA SCONVENIENTE

CAPITOLO QUARTO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 





Solji dopo aver saputo quello che avevamo fatto per raggiungere il backstage ci riempì di urla, ma non tanto per l’atto in sé, quanto per il fatto che non l’avevamo coinvolta.
Cito Letteralmente.
-Ma siete impazzite?! 
Fermarvi?! 
Io?! 
Ma piuttosto vi ci porto in braccio nel backstage!-
Penso che quella volta ridemmo così tanto da farci scoppiare i polmoni, fu un bel giorno , anche perché venimmo a sapere che anche se Hyerin era stata ferita, il colpo che aveva ricevuto non era troppo grave per fortuna ed un mese in ospedale le sarebbe bastato.
Riuscimmo a nascondere tutto ai nostri genitori, poiché nella provincia di Miryang la gente non sa nemmeno che cazzo sia una televisione e quindi bastò dire di voler prolungare di molto la nostra assenza per andare a visitare l’abitazione di Solji a Seoul.
Mio padre mi disse testuali parole 
-Bravo, figlio mio! Sono fiero di te, fai nuove esperienze e proteggi le tue amiche da quei brutti manigoldi della città!- 
Ah appa, devo sempre usare così tanti punti esclamativi per te.
Ai genitori della mia secchiona ci pensarono i miei, nonostante mia madre fosse da sempre una persona ansiosa, si fidava ciecamente di mio padre, e se lui diceva che io stavo facendo “il grand uomo” in città lei era contenta.
Quelli di Gahye erano all’estero in quel periodo e non ebbero bisogno di avvertenze.
In pratica per quanto riguarda la famiglia ce la siamo cavata bene, al contrario nella città avevamo combinato i peggiori disastri.
La stampa continuava a fare domande.
Gahye fu rincorsa più volte dalle Luhan biased, volevano tutte sapere che cosa fosse successo nel fatidico camerino a cui aveva accennato il ragazzo durante un'intervista.
A Solji chiedevano continuamente le dimensioni di Jongin, infatti fu in quel periodo che pensai alla terza ipotesi verosimile.
Invece a me fermavano per la strada tizi a caso per coinvolgermi nelle risse.
Ammetto che questo fu bellissimo per me, nel mio paesino non avevo mai la possibilità di fare a botte perché mia madre aveva troppa paura che mi facessi male ed era sempre intervenuta nei miei litigi, qui invece potevo sfogare la mia rabbia su gente vera, non su dei prosciutti.
Hyerin invece ebbe un destino diverso, non so se fu una fortuna per lei, perché fu ciò che la portò a soffrire immensamente poco tempo dopo.
Chanyeol veniva a trovarla in ospedale tutti i giorni, le portava fiori e regali di ogni genere, restava lì anche mentre lei dormiva, su di una sedia blu, con le mani giunte e lo sguardo basso.
Noi tre andando dalla mia secchiona lo vedemmo spesso in quella posizione, pregava per lei, ed ogni volta che si svegliava faceva di tutto per farla ridere.
Gahye mi fece notare dopo un po’ che ogni volta che li vedevo insieme li guardavo con uno sguardo di approvazione paterno, diciamo che era il mio modo per sostituire la vocina da adolescente in pieno tripudio di ormoni che urla “Ma che carini!”.
Vennero spesso anche gli altri exo, persino Kyungsoo, anche se quando c’era non faceva altro che fissarmi terrorizzato.
Un giorno lo presi per le spalle e gli urlai in faccia.
-SI PUO’ SAPERE PERCHE’ MI ODI-
O almeno questo avrei dovuto fare, ma non ne ebbi il coraggio se non molto
molto
MOLTO
tempo dopo.
In ospedale ebbi modo di parlare con un po’ tutti e dodici, soprattutto con Jongin, poiché ogni volta che c’era Solji c’era anche lui, solo che, Gahye lo guardava sempre malissimo, al momento non potevo saperne il motivo, lui non aveva il coraggio di avvicinarsi, così l’unica a cui rivolgeva parola ero io.
-Mok, senti, mi insegni a fare quella cosa che hai fatto quando hai sollevato la pazza e poi ci sei saltata addosso?-
-In cambio leggi *anterograde tomorrow di fronte a me.-
-E che diavolo è? Un libro porno?-
-Molto peggio amico mio.-
-Beh, io so leggere, quindi è andata.-
Probabilmente quello fu il traguardo più alto che raggiunsi in vita mia.
Gahye strinse amicizia con Baekhyun e riuscì a parlare tantissimo con Luhan di cui s’innamorava ogni santo giorno di più.
Solji finì per coccolare Xiumin come fosse un cucciolo appena nato.
Per fortuna nessuna delle altre fan poteva entrare nella stanza di Hyerin, perché probabilmente sarebbero state schifosamente invidiose di lei.
Tuttavia le notizie correvano e si fece sapere in giro il fatto che Chanyeol la visitava ogni giorno, questo fu un grave errore che la S.M. compì.
Infatti un giorno una sasaeng si sparò un colpo sulla spalla e morì dissanguata poiché i soccorsi arrivarono troppo tardi, sul suo cellulare l’ultimo messaggio inviato fu “Se lo faccio Chanyeol oppa mi noterà e mi verrà a trovare tutti i giorni in ospedale.”
Evito di farvi leggere tutte le varie faccine ed i “lol” che ci aveva aggiunto altrimenti la cosa suona anche più inquietante di quella che è già.
In ogni caso, spararsi colpi sulla spalla stava diventando una moda e poiché questa storia non poteva continuare, il vecchio Sooman si inventò una strategia per evitare che riaccadesse, Hyerin avrebbe dovuto fingere di essere la ragazza di Chanyeol da molto prima che venisse colpita, in questo modo l’attaccamento che aveva lui verso di lei sarebbe stato giustificato.
I due accettarono e su di loro venne creata tutta una storia d’amore che secondo me ha sempre fatto schifo.
In più una volta uscita dall’ospedale il manager degli exo pensò bene di usarla come modella per fare pubblicità al gruppo, era una grande opportunità, la mia secchiona era perfetta per quel lavoro, magra ed alta com’era e di conseguenza accettò di buon grado la proposta.
Jongin un giorno decise di venire da me e propormi una roba sconveniente che il vero uomo che ero io voleva rifiutare a qualsiasi costo.
-Voglio farvi entrare tutte e tre nella S.M.-
-Tu stai completamente fuori.-
-Andiamo Mok! Ora che Hyerin non è più in ospedale non posso più vedere… Ti prego…-
-Non se ne parla.-
-Potrai vedere Kyungsoo tutti i santi giorni-
Fu così che presi le redini della situazione e assumendo un tono solenne dissi.
-Tu,
Kim Jongin,
Non potrai avvicinarti ad altra donna che non sia Solji finché non le avrai dichiarato i tuoi sentimenti.-
-Va bene lo fa…-
-E niente coiti fino al matrimonio.-
Esitò un po’ su questa richiesta, ma ciò che affermò dopo fu per me una risposta esaustiva e piena di significato.
-Ehem…-
-Bene, io porterò la tua amata nella tua agenzia e tu non te la sbatterai fino al “finché morte non vi separi”-
-Ma Mok veramente io e Solji abbiamo già…-
Senza ascoltarlo strinsi il pugno e fissai il cielo con un’aria coraggiosa per quindici secondi in un modo così virile che avrebbero dovuto premiarmi con un nobel per il testosterone.
Fu così che Jongin con l’aiuto di Hyerin, che era già dentro, ci procurò tre audizioni per entrare nella S.M.
Senza che neanche ne parlassi più di tanto, Gahye e la mia unnie accettarono di farla, soprattutto la prima, poiché era per il suo lavoro un’opportunità che non poteva lasciarsi scappare, Solji invece sfruttò l’occasione per incontrare tutti i suoi altri bias.
Pare che le loro audizioni fossero state grandiose:
Solji era capace di fare qualsiasi cosa le venisse chiesto, possedeva una bella voce ed era una brava ballerina, ma ciò in cui spiccò particolarmente fu la sua capacità organizzativa, in pratica lei aveva previsto tutto ciò che sarebbe accaduto durante le audizioni, preparò lei stessa il programma di Gahye e quando ci fecero delle domande su di lei, noi raccontammo che fu lei a preparare il viaggio fino a Seoul, il posto in cui stare, e soprattutto, fu lei a guadagnarsi i posti in seconda fila senza doverci neanche lavorare troppo.
Gahye fu subito notata per la sua resistenza nel mantenere la stessa nota per più tempo, la stessa capacità che aveva Luhan, in più la sua voce era bella e si mostrò un’ottima attrice e ballerina, senza contare che il suo curriculum era bello pieno di esperienza e sul palco non aveva nessun minimo problema di imbarazzo et similia.
Jongin aveva assistito all’esibizione di Solji e l’aveva trovata stupenda.
Io ebbi un momento di tentennamento.
-Jongin non voglio farlo, non sono capace di fare nulla, ho pure le corde vocali sbagliate, ti prego posso saltarla? Il mio futuro è il trattore lo sai no?-
Ma lui mi spinse sul palco.
E beh, come avevo previsto fu il fiasco più totale.
Esteticamente non ero niente di che.
Nel canto fui penosa, non solo sono stata stonata, ma per di più ho sempre avuto un problema alla gola che mi faceva avere un tono di voce molto graffiato e mascolino, che rendeva ogni canzone cantata da me una specie di quadriglia popolare.
Per non parlare del ballo, ragazzi, avete mai visto un montone contorcersi nel dolore del parto? Beh coloro che mi esaminarono mi descrissero in questo modo.
E Dio, la recitazione, totalmente negata, io? Recitare? Io che non ero nemmeno capace di fingere di aver deciso di ordinare dei tacos?
Beh, fu uno schifo parlando chiaramente.
Dovemmo aspettare giorni per il responso che comunque già conoscevamo.
Tuttavia, poco tempo fa, Sehun mi raccontò che da dentro una sala prove, sentì i componenti della commissione discutere su di noi:
-Kim Solji dobbiamo assolutamente prenderla, potrebbe essere un ottimo manager se sfruttata come si deve.-
-Sono assolutamente d’accordo, Anche Choi Gahye è stata stupenda, insomma voglio dire! Quelle lacrime erano vere, per la sua età possiede un mostruoso livello di recitazione!-
-Già.. ma il gorilla non possiamo prenderlo.- 
Eh.. parlavano di me.
-E’ troppo ridicola, fa ridere in ogni cosa che fa! Un totale disastro.-
Poi però si sentì una voce che alle orecchie di Sehun suonò familiare.
-Dovete prenderla, sicuramente ci sarà pur qualcosa che possa fare!-
-Mi dispiace ma è davvero negata in ogni ambito, non possiamo fare niente per lei, neanche dopo anni di duro lavoro riuscirebbe a mettere in pratica una coreografia.-
-Ma non potete saperlo! Dovreste almeno provare.-
-E’ assolutamente inutile, mi dispiace ragazzo.-
All’epoca sicuramente avrei pensato che fosse Jongin che senza di me aveva il terrore di non riuscire a conquistare Solji, ma in realtà non era lui, e solo dopo molto tempo l’avrei scoperto.
Diamine non dovrei anticiparvi questi particolari importanti, è già la terza volta che mi capita.
Ad ogni modo.
Gahye e Solji vennero prese, io no ovvio.
E sinceramente era meglio così, sarei potuta tornare vicino Miryang tra le mie pecore.
Ma Solji volle a tutti i costi tenermi a Seoul, perché altrimenti il nostro gruppo si sarebbe sciolto, sfruttò tutte le sue capacità oratorie per convincere i miei a tenermi lì, Hyerin era diventata una modella ed i suoi genitori felici per tutti i soldi che mandava a casa non fecero troppe domande, Gahye che aveva raggiunto il suo obbiettivo non aveva niente da dire, era solo raggiante e felice che le stesse accadendo tutto questo.
Tuttavia un giorno ci fu una svolta, il rappresentante di una rete televisiva poco conosciuta all’epoca mi venne a trovare e mi chiese di tenere un’intervista su quanto successe il giorno del concerto.
Non ci trovavo nulla di male ed accettai, e beh cari miei, raccontai tutta la storia nello stesso modo in cui l’ho narrata a voi, con molte più battute ed esclamazioni contadine.
Il presentatore del talk show stava per pisciarsi addosso dalle risate, feci talmente tanto ridere che il canale dove veniva trasmesso lo show, che di solito aveva sì e no due o tre utenti, raggiunse un mare di visualizzazioni in più.
Con l’unica capacità che avevo ero riuscita a moltiplicare gli ascolti, questo è il mio talento da sempre, far ridere.
Lo so che non sembra esattamente un lato positivo di me, ma hey! Non mi rovinate l’attimo di gloria.
Quando i manager della S.M. videro il programma, che Hyerin, Gahye, Solji e Jongin mostrarono, decisero di prendermi.
E così inizia la mia carriera nel mondo del “faccio ridere più io di te brutta troia levati.” detto anche spettacolo.
Ragazzi, fu eccezionale, non dovevo curare il mio aspetto più di tanto, né esercitarmi ore ed ore per fare cose di cui non sarò mai capace, dovevo soltanto accompagnare gli artisti dalla S.M. in televisione e fare la parte del vecchio burbero che fa ridere, cioè essere me stessa.

 

 

 

*Anterograde Tomorrow è una fanfiction drammatica a rating rosso (HEHhehehHHEHEHHEHEHheehhehe) che parla della kaisoo, se non l’avete letta vi consiglio davvero di farlo perché è eccezionale.
Salve a tutti gente, ecco un nuovo capitolo tutto per voi, non vedo l’ora di far raccontare a Mok il giorno in cui beccò il porno sul pc di suo cugino \(*^*)/ 
Ad ogni modo ora che gli eventi stanno prendendo questa piega inizierà la vera storia e spero che possa piacervi, fatemi sapere cosa ne pensate.

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Capitolo 5
*** La mietitrebbia nascosta ***


LA MIETITREBBIA NASCOSTA

CAPITOLO QUINTO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






Ma quando diamine arrivo al porno di mio cugino?!
Dannazione ci sono davvero troppe cose da raccontare, riprendiamo con calma.
Eravamo state ufficialmente prese dalla S.M. come trainee tutte e quattro, solo che mentre Solji, Hyerin e Gahye avevano una quantità industriale di roba da svolgere, io non facevo altro che girovagare tutto il giorno per l’edificio dell’agenzia, questo poiché Solji mi disse che la mia comicità doveva essere il più genuina possibile e che quindi, prepararmi le battute, avrebbe solo danneggiato il profitto che potevo procurare.
Insomma, mentre tutti sgobbavano per le prove, io ero pagata per non fare un cazzo.
Il mio passatempo preferito era quello di assistere alle prove dei gruppi musicali, soprattutto quelle degli exo.
Siccome gli avevo parato il culo al concerto non potevano dirmi di no, ed io mi mettevo seduta nel mio angolino in silenzio ad osservarli.
Quando potevano fermarsi per qualche minuto Jongin veniva a sedersi vicino a me per ridere un po’ e dopo qualche tempo seguendo il suo esempio anche Sehun e Tao iniziarono a parlarmi, quello diventò “l’angolo di Mok”, Kyungsoo non si avvicinò mai più di tanto a me ed ogni volta che mi guardava aveva sempre quello sguardo impaurito che mi mostrava fin dal nostro primo incontro.
Ci stavo male da morire.
In ogni caso la vita continuava ed io mi divertivo anche con le peggiori stupidaggini.
Un giorno battei Tao a braccio di ferro per sei volte.
Come ci eravamo finiti?
Iniziai con Sehun, dopo aver steso lui volle provare Jongin che fece stessa fine, lui decise che avrebbe avuto vendetta e quindi chiese a Tao di aiutarlo poiché era uno dei più forti.
Continuava a volere la rivincita ed io ero felice di dargliela, finché non decisi di rendere la cosa ancora più interessante.
-Se vinco anche questa fai una penitenza che scelgo io.-
-Ci sto, ma niente che mi costringa a modificare il mio guardaroba, è chiaro?!-
-Affare fatto.-
Jongin intanto uscì fuori dal corridoio per andare verso il bagno.
Si scontrò con Solji che gli diede una veloce occhiata e poi gli disse
-Scusa Taemin, non ti avevo visto.-
-Taemin?-
-Che c’è? Hai dimenticato il tuo nome?-
-Veramente io sarei Jongin.- Si portò una mano sulla nuca un po’ confuso.
Solji assottigliò gli occhi e lo fissò incredula per un paio di secondi.
-Dannazione! L’ho fatto di nuovo!- Corse via tutta agitata.
Jongin la guardò andarsene senza aver precisamente capito cosa fosse successo.
-Quella ragazza non la capirò mai.- Fece un respiro profondo, si girò verso il lato opposto del corridoio e continuò a camminare nella direzione del bagno fin quando non sentì le voci di Chanyeol e Baekhyun, fece per avvicinarsi, ma ad un tratto venne pronunciato da uno di loro il nome di Hyerin e rimase ad ascoltare in silenzio.
-Non posso più reggere questa situazione, ogni minuto libero devo passarlo con lei, durante le interviste non fanno altro che pormi domande su Hyerin, sta diventando una tortura!-
-Non puoi mollarla così, le fan scatenerebbero l’inferno, lo sai, senza contare che non è una ragazza qualsiasi, quella ti ha salvato la vita.-
-Ma non voglio mollarla, è solo che stare con lei è diventato un obbligo, un lavoro, tutta la storia che hanno costruito su di noi è così falsa…-
-Lei cosa ne pensa?-
-In realtà non riesco davvero a capirlo.- Dovete sapere che la mia secchiona ha sempre avuto questo modo esagerato di vivere le cose, mentre per lui questa situazione con lei era solo un obbligo lavorativo, Hyehye viveva questa esperienza come la sua grande storia d’amore e questo la rendeva entusiasta di ogni cosa che doveva fare insieme a Chanyeol, solo che un comportamento così esagerato lo confondeva sulla veridicità dei suoi sentimenti, era talmente innamorata che sembrava stesse fingendo solo per le telecamere.
Dopo avergli spiegato per bene il suo problema Baekhyun tentò di dargli qualche consiglio.
-Perché non provi a stare un po’ da solo con lei? Magari conoscendola meglio potresti iniziare a provare qualcosa. Tra l’altro conta di essere stato fortunato, poteva essere quel montone contadino di Mok a salvarti.-
A quel punto Jongin dovette veramente scappare in bagno e non potette raccontarmi il seguito.
Bene, dopo aver spalato tutto questo letame gratuito, passiamo al fulcro della storia.
Dovete sapere che Choi Gahye, era una persona molto emotiva, intelligente ed anche molto bella tuttavia possedeva un difetto che oscurava tutte queste belle qualità, soffriva della sindrome della crocerossina.
Per la donna che soffre di una tale mostruosa patologia, il requisito del proprio uomo ideale è avere molti, moltissimi ed enormemente gravi problemi con tutto ciò che lo circonda, in pratica se la mia amica vedeva un qualche essere umano maschile dotato di un apparato riproduttore ben funzionante con un qualsiasi tipo di sofferenza sentiva i suoi sensi di ragno risvegliarsi ed il bisogno di aiutare quella povera creatura indifesa erigersi nel suo animo.
E c’era anche qualcos’altro che si erigeva, ma non precisamente in quel momento.
Giungiamo al punto della storia in cui il caro lettore si chiede “Perché mai mi stai dicendo tutte queste stronzate in una volta?”
Ebbene, serve a raccontarvi uno dei momenti più belli della vita di Gahye.
In pratica avvenne lo stesso giorno in cui io costrinsi Jongin a leggere di fronte a Sehun e Tao la sua scena di sesso con Kyungsoo in una one shot sconcissima dedicata agli exo, Gahye, dopo aver finito di allenarsi nelle note alte, aveva appena saputo dalla sua coach vocale che continuando in questo modo il suo debutto sarebbe stato imminente, ciò l’aveva messa di buon umore ed era uscita dalla sala prove tutta sorridente, ma presto la sua espressione sarebbe cambiata, notò Luhan che nervosamente camminava su e giù per il corridoio sbuffando, con un’aria seccata.
Evidentemente nel suo cervello deve essersi attivato quel radar che ha per la gente problematica e di conseguenza decise di avvicinarsi.
-Hey Luhan!-
-Ciao.-
Il suo saluto era stato freddo come il ghiaccio, e decisamente questo non era da lui.
-V-Va tutto bene?-
-Sì.-
Gahye che non si aspettava una tale affermazione abbassò lo sguardo e rimase immobile in cerca di una qualche risposta da dargli.
-….-
Luhan si rese conto che le sue intenzioni erano buone.
-Perdona il mio comportamento, è che oggi non sono al meglio della mia forma.-
-Oh ti assicuro che lo sei, facciamolo dietro quella pianta!-
Va bene va bene, la racconto seriamente!
-Che cosa succede?- le chiese lei tormentandosi le dita dall’ansia.
Luhan per la prima volta in vita sua ricevette questa domanda, di solito era sempre lui a preoccuparsi dello stato degli altri.
Ne fu un po’ stupito e non sapendo cosa rispondere decise di dire la verità.
-Beh… Il manager dice che il mio livello di ballerino scende sempre di più.-
-Se non sei tu un bravo ballerino allora chi dovrebbe esserlo?-
-Ad esempio Jongin.-
Sicuramente la mia amica avrà pensato a qualcosa di molto simile a
“Questo ragazzo sembra avere sempre più problemi, deve essere l’uomo della mia vita”
Quando Gahye, tempo dopo, mi raccontò di questa storia mi disse che in quel preciso momento immaginò una specie di me in miniatura sulla testa di Luhan che le urlava cose non troppo convenienti tipo “Hey! è in difficoltà! Quando avrai un’occasione migliore per sbattertelo alla vecchia maniera contadina di Mok unnie?!” 
E ancora “Guarda che razza di rigonfiamento che ha sui pantaloni! Quello ha una mietitrebbia tra le gambe, te lo dico io!”
Cercò di non farsi distrarre da queste allucinazioni che io avrei pagato anche con la vita per avere, ma non riuscì a trovare le parole adatte, così lo prese per un braccio e senza dargli neanche il tempo di chiederle che cazzo stesse facendo lo trascinò nella stessa sala prove in cui fino a poco tempo prima stava allenando la sua voce, lo posizionò davanti allo specchio ed accese la musica.
-Che stai facendo?-
-Adesso ballerai davanti a me fin quando non riterrai di aver raggiunto il livello giusto.-
Luhan la guardò incuriosito, non riusciva a capire cosa avesse in mente, ma dopotutto allenarsi un po’ non gli avrebbe fatto male e quindi esaudì il desiderio di Gahye.
Mosse un passo, poi un altro, ripercorse tutte le coreografie che durante la sua carriera aveva eseguito. 
Passarono secondi, minuti e poi ore, e per tutto il tempo che continuava a scorrere lei lo fissava estasiata, ogni movimento che compieva era estasi, un motivo per sorridere.
Ad un certo punto non riuscì più a tenersi tutto dentro e scoppiò a piangere in un modo disperato.
Luhan si avvicinò, ed abbassandosi all’altezza degli occhi della ragazza la fissò con uno sguardo un po’ insicuro.
-E’ inutile che mi guardi in quel modo, sono vere.-
Lui aveva visto a che livello era capace di recitare, non capiva se quello che stava accadendo era qualcosa di vero o soltanto un modo di una sua fan di farlo contento, così avvicinò di nuovo la sua mano alle guance di Gahye e dopo aver preso una delle lacrime con il dorso la portò alla lingua e ne sentì il sapore.
Era salata.
-Tu non puoi…-
-Dici di non essere bravo e poi scateni in me una reazione tanto forte da costringermi al pianto.-
Luhan le sorrise, era già la seconda volta che lo salvava.
-Dannazione, dovrei smettere di piangerti davanti ogni volta.-
-Ti prego non smettere mai.-
Le prese il viso tra le mani, si avvicinò lentamente alle sue labbra.
Ma prima che potesse sfiorarle Tao spalancò la porta ed urlò a pieni polmoni nel modo più gay possibile
-BUT FIRST, LET US TAKE A SELFIE- 
Va bene, ho capito! Smettetela di guardarmi così ora racconto come è andata davvero:
Con le guance della ragazza tra le mani Luhan si avvicinò fino a sfiorare le sue labbra e sussurrò debolmente.
-Grazie-
Le diede il bacio più dolce che potesse riuscire a creare.
Immagino di non dover giustificare l’espressione esterrefatta di Gahye.
Chissà quanto urlava nel suo animo, immaginatevi il trambusto che il suo cervello stava provocando, le frasi che percorrevano la sua mente impazzita “Cavolo però! Mini-Mok aveva ragione, sul cavallo dei suoi pantaloni c’è davvero un rigonfiamento enorme.”
Chissà quante legnate mi prenderei se sapesse che sto raccontando questa storia in un modo così esplicito.
Beh, in pratica limonarono per un po’ e poi uscirono dalla stanza tutti sorridenti.

 

 

Cari miei siamo giunti ad un nuovo capitolo, prima di tutto vi consiglio di immaginare il momento in cui Tao entra nella sala prove nel modo più effeminato possibile che si fa foto con le stesse espressioni e lo stesso tono di voce della tizia di questo video https://www.youtube.com/watch?v=kdemFfbS5H0 
Infine ringrazio tutti coloro che mi hanno detto di essersi fatti un mare di risate con questa storia perché creai questa ff con il puro scopo di far ridere e sapere che ci sto riuscendo per me è un grande traguardo, fatemi sapere cosa ne pensate e grazie ancora \(*^*)/

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Capitolo 6
*** Ho vomitato sul tizio del bar ***


HO VOMITATO SUL TIZIO DEL BAR

CAPITOLO SESTO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS
 





Cari ragazzi tenetevi pronti perché sto per raccontarvi uno degli episodi più significativi della storia.
No, non mi riferisco ancora al porno di mio cugino purtroppo, ma passiamo avanti.
Io e le mie amiche eravamo in un bar per passare un po’ di tempo insieme e mentre io mi stavo tranquillamente abbuffando di schifezze varie la mia secchiona mi prese un piatto di patatine dalle mani e lo rovesciò addosso a Gahye.
Perché?
Per spiegarlo dobbiamo tornare un po’ indietro.
Dovete sapere che qualche giorno prima Hyerin aveva parlato con Chanyeol della loro relazione ed aveva scoperto che per lui non era tutta rose e fiori come lo era per lei, ora il caro lettore penserà “Ma ovvio, non gliela dà.”, ed invece i motivi erano molto più profondi, almeno a quanto attestava il ragazzo.
Onestamente… Anche secondo me era per quello.
In ogni caso, nonostante Chanyeol le avesse proposto di vedersi da soli per vedere un po’ come continuava, Hyehye si era resa conto di non riuscire a comprendere i sentimenti della persona che amava di più al mondo e questo la rendeva una persona frustrata che alla vista di felici coppiette sentiva un conato di vomito a mitragliatrice provenire dal suo stomaco.
Al contrario Gahye viveva nel modo più sdolcinato possibile la sua grande e passionale *coff coff* scopano come conigli *coff coff* storia d’amore con il suo principe gentile, ed infatti quando ci ritrovammo tutte insieme lei non fece altro che parlare di lui, raccontava dei piccoli gesti, dei fiori che le portava, delle volte che ballava per lei e mentre io e Solji eravamo incuriosite e le davamo consigli utili per mantenere questa fase di luna di miele come “Mi raccomando i preservativi di riserva sono nella sala prove 24, me l’ha detto Jongin.” Hyerin rodeva dentro, invidiosa e nauseata da quella situazione.
E fu quando la nostra amica disse precisamente “Lui è più felice da quando ci sono io.” che Hyerin sentì il tasto dolente venir molestato da quelle parole e pur di trovare un modo per farla stare zitta prese la prima cosa che poteva e gliela stampò in faccia.
Che spreco di cibo ragazzi, le mie povere patatine.
Gahye spalancò gli occhi e la fissò incredula per un po’, Hyerin iniziò ad urlare e scoppiò a piangere.
-Lo sai che cosa è successo con Chanyeol?! No, non lo sai perché per tutto il tempo sei rimasta a parlare di te e del tuo fottutissimo amore incondizionato!-
-Oh ma guarda, adesso non posso neanche essere felice per qualcosa che mi è accaduto perché giustamente la tua storia è più importante!-
-L’uomo che amo mi odia! E tu non fai altro che vantarti del tuo ragazzo perfetto!-
Ragazzi non so che cosa mi prese in quel momento, ma ogni volta che le mie amiche litigavano mi venivano in mente le discussioni che avevano i miei genitori anche per i motivi più stupidi e sentivo un bisogno interiore di fermare le urla in qualsiasi modo, fu così che salii sul tavolo dove eravamo sedute e come una balena spiaggiata mi lanciai su di loro atterrandole.
Tutti nel locale, che già dalle prime grida ci stavano fissando ora, ci osservavano nello stesso modo in cui mi guardava di solito Kyungsoo.
Hyerin si alzò da terra, lanciò un’occhiataccia a Gahye e poi uscì.
Gahye uscì a sua volta dal locale seguendo la direzione opposta, io pagai in fretta e furia il conto e trascinai Solji fuori dal locale, lei era rimasta immobile a fissare tutta la scena senza sapere cosa dire, praticamente le urlai in faccia… di nuovo.
-Solji, tu segui Gahye ed io penso a Hyerin, ti prego non voglio che siano arrabbiate tra loro ti prego, ti prego, ti prego!-
Lei annuì convinta e poi ci separammo.
Corsi il più velocemente possibile cercando un qualsiasi posto in cui la mia secchiona sarebbe potuta andare, come minimo ci misi due ore, il mio senso dell’orientamento ha sempre fatto fin troppo schifo.
La trovai sull’altalena di un parco vicino ad un tempio buddista, avevo il fiatone talmente forte che dovetti aspettare un quarto d’ora buono per poter di nuovo parlare.
Guardandomi Hyerin disse. -Ti stai comportando come Gahye.- 
In effetti questo modo di scapicollarsi all’ultimo momento per risolvere a tutti i costi una situazione era proprio da lei.
-Lei lo avrebbe fatto per me, così come lo avrebbe fatto per te e per Solji.-
-Non ne posso più di sentirla parlare di Luhan, mi si stringe il cuore, perché a lei sì mentre a me no?-
-Devi solo aspettare, magari ci vuole solo un po’ di tempo o magari devi solo dargliela.-
Pensai tra me e me “Oddio non l’ho detto davvero”.
-…-
Hyerin scoppiò a ridere e mi abbracciò.
-Allora parlerai con lei?-
-No, anche se facessimo pace, finché questa storia con Chanyeol andrà avanti, odierei anche solo starle vicino.-
-Ma Hyerin…-
-Mi deve delle scuse.-
A quel punto controbattere sarebbe stato inutile, se c’era una cosa che la mia secchiona e Gahye avevano in comune era la testa dura, infatti Solji mi portò lo stesso responso, entrambe volevano delle scuse.
-Dai accompagnami alla S.M. che devo riconsegnare delle carte.-
Annuii e seguì la mia unnie nell’edificio, appena vide Solji, Jongin si avvicinò, ma lei lo evitò subito ed andò dritta dai manager con la roba che doveva dare.
Lui rimase con me aspettandola e mi disse.
-Senti Mok, ieri Solji mi ha chiamato “Taemin” in corridoio.-
Ebbene ragazzi è arrivato il momento di parlarvi della sindrome della mia bella unnie, perché così come Gahye tutte quante ne avevamo una creata su misura per noi, la sua era chiamata “Sindrome dei gemelli.”
In pratica, tendeva a confondere tra di loro tutte le persone che possedevano caratteristiche simili, in un modo spaventoso, bastava anche un piccolo dettaglio per mandare i suoi occhi in tilt.
Un giorno mi scambiò con una bambina solo perché aveva i capelli corti quanto i miei, non mi sarei stupita se l’avessi vista chiamare un barboncino “Gahye” solo per via dei suoi capelli ricci.
-...E visto che tu e lui siete molto simili probabilmente ti ha confuso.-
-Ma non è possibile! Quella ragazza non riesce neanche a riconoscermi nonostante mi abbia visto nud…-
Solji spuntò fuori proprio in quel momento e di nuovo salutò Jongin usando il nome sbagliato.
-Hey Taemin!-
Jongin si colpì la fronte con una mano sconsolato.
Subito dopo lei venne chiamata da uno dei manager, mi disse che sarebbe rimasta in agenzia fino a tardi e se ne andò.
-Percepisco il letame marcire nel tuo cuoricino giovane ragazzo mio.-
-Lasciamo stare… Sto iniziando a pensare di non avere proprio possibilità con lei.-
-Io ti approvo quindi le hai, ricorda che è quando un’amica della ragazza che vuoi portarti a letto non è d’accordo che non puoi riuscirci.-
Annuii con fierezza.
-Allora sono fottuto, Gahye mi odia.-
Ricordate quando in ospedale lei guardava Jongin con lo sguardo assassino?
Fu allora che lui me ne spiegò il motivo.
-Ci ho provato con lei dopo essere stato con Solji.-
-Che cosa hai fatto tu?!-
Seguirono varie imprecazioni ed offese, su di lui, sul suo apparato genitale e sui suoi cani.
-Ma cosa c’entrano i miei cani?!-
-Jongin non cambiare argomento! Praticamente ci manca solo Hyerin e ci hai provato con tutte le mie amiche!-
-Ehem…-
-Non ci credo.-
-La differenza tra lei e Gahye è che Hyerin non si è accorta che ci stavo provando.-
Plausibile, quella ragazza è sempre con la testa fra le nuvole.
-Però… Mi sono reso conto che Solji ha qualcosa di speciale. Tra lei e tutte le altre io…-
-Senti amico, posso capire, insomma sono tutte e tre grandissime gnocche, però che diavolo! Neanche il vecchio maiale che mio padre usava per ingravidare le scrofe ci provava così.-
-Sei arrabbiata con me?-
Mio padre mi ha sempre detto che un vero uomo le prova tutte prima di trovare quella giusta, quindi in un certo senso ero anche felice del fatto che lui ci fosse arrivato.
-Nah, va tutto bene, ti sdebiterai, sai, ho una lista di scene porno della kaisoo da farti leggere che neanche immagini.-
-Mok…-
-Ora se permetti vado ad ubriacarmi fino a vomitare anche dalle orecchie nel bar qui dietro.-
-Se la giornata continua così potrei anche raggiungerti sorella.-
Salutai Jongin e in onore della mia maggiore età raggiunsi il bar e mi feci sei bicchieri di scotch.
Ad un certo punto il barista mi guardò scolarmene così tanti che iniziò a preoccuparsi.
-Ragazza non credi di stare esagerando.-
-Non penso, dammene un altro.-
-Ma sei sicura?-
-Ma sì, lo reggo benissimo l’alcol.-
Ragazzi, da quel momento non ricordo più nulla.
Mi risvegliai il giorno dopo con un mal di testa schifoso nella mia stanza nell’abitazione di Solji.
Avevo solo delle immagini sfocate nella testa, in particolare quelle di un ragazzo, basandomi solo sulla mia mente sicuramente non avrei potuto mai riconoscerlo.
Ricordo un “grazie”, delle belle labbra incurvate e beh… anche di aver vomitato su qualcuno, poi il vuoto.
Entrò Solji nella mia stanza.
-Mok che cosa è successo ieri?-
-Credo di aver vomitato sul tizio del bar.-
 


Amici, siamo arrivati ad un altro capitolo, siccome c’erano troppi momenti seri ho dovuto trattenermi dal fare battute inappropriate, intanto i fatti continuano a susseguirsi e la storia ad evolversi, grazie tantissimo per le recensioni e per tutto quello che mi avete scritto, spero che dopo questo capitolo giàpiùseriodeglialtri possa riprendere a farvi sbudellare
Vi saluto con tutto il cuore e grazie ancora per ogni apprezzamento che fate a questa storia a cui personalmente tengo molto \(*^*)/

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Capitolo 7
*** La sala prove 24 (Parte 1) ***


 

LA SALA PROVE VENTIQUATTRO

PARTE PRIMA
CAPITOLO SETTIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS







-...E quindi non ricordo proprio nulla della sbornia .-
-Magari con quel tizio ci hai pure scopato.- affermò Baekhyun che ritrovatosi casualmente nell’angolo di Mok ascoltava la conversazione tra me ed i miei amici.
-Nah, non ho esattamente quel tipo di sbronza…-
-In che senso?-
Nel corso della mia vita avevo osservato un sacco di gente ubriacarsi ed avevo stabilito principalmente quattro categorie ispirate soprattutto a quello che facevano anche le mie amiche:
1- “Slabrami la verginità che ne sono già stanca” 
Hyerin era l’esempio perfetto per descrivere questo tipo di stato di ebrezza, lei che da sobria era la ragazza più innocente ed ingenua della terra, dopo un paio di birre si trasformava nella peggiore zoccola da tangenziale di tutti i tempi, una pantera di prim’ordine ragazzi, grazie al cielo quando aveva voglia di alcol noi eravamo sempre insieme a lei, in modo che non finisse col sbatterla in faccia al primo passante.
2- “Il criceto mi è morto voglio suicidarmi”
Ragazzi, questa è la categoria adatta a Solji, la donna perfetta, posata ed ordinata diventava una disperata gattara zitella insoddisfatta sessualmente con ogni problema possibile sul pianeta, quando era sbronza piangeva fiumi di lacrime, nel tempo io e la mia secchiona abbiamo iniziato a pensare che fosse un modo del suo corpo per eliminare l’alcol in eccesso direttamente con il pianto.
3- “Hey brutta vacca, non vedi che quello è il mio posto?! Ci sono le mie chiappe stampate sopra!”
Gente, questa era Gahye che con troppo ossigeno nel cervello altro non era che un grasso camionista barbuto con la canottiera sporca di olio e sugo, i capelli unti ed un arbre magique appeso al collo che aveva il terrore dei piccioni.
4- “Vieni qui giovanotto che ti racconto tutta la mia fottuta vita”
Sotto l’effetto di una sbornia io subivo una metamorfosi piuttosto insolita, raggiungevo gli ottant’anni, mi crescevano due baffoni bianchi, mi cadevano i capelli e costringevo gente a caso ad ascoltare la storia della mia vita narrata attraverso metafore sul golf (Che tra l’altro era uno sport di cui al massimo sapevo che c’erano più mazze da scegliere per giocarci) piangevo come una prostituta con il ciclo di sabato sera e mi lamentavo dell’economia e della politica in generale del paese.
Spiegata la situazione ai ragazzi la loro reazione fu un coro perfetto di
-Mok portaci Hyerin mentre è sbronza.-
-Scordatevela, è uno spettacolo tutto mio, quando ci ubriachiamo insieme, io faccio il pappone e lei la squillo, è una combo micidiale.-
Chen tentò di cambiare discorso vista la piega che stava prendendo.
-Davvero non ricordi proprio nulla del ragazzo di cui ci hai parlato?-
-Assolutamente niente, ma ho una voglia terribile di avere la barba, secondo voi dovrei farmela crescere?-
-Per l’amor di dio Mok!-
-Che c’è?-
A quel punto Jongin intervenne -Mok, tu sei una ragazza, obiettivamente parlando non hai abbastanza testosterone per…-
-CHE COSA HAI DETTO?!-
Sehun si colpì la fronte con una mano e Lay disse sospirando
-Oh no, dimmi che non l’ha detto sul serio.-
-Mi stai dicendo forse che non ho abbastanza palle razza di montone ingravidato?!-
-Mok calmati andiamo!- Mi disse Suho mettendomi una mano sulla spalla.
-Mok tu non le hai le palle!-
-Jongin ti ficco un pugno in gola e te lo faccio partorire.-
Lui sentì un brivido sulla schiena.
Baekhyun si avvicinò a Jongin -Secondo me le ha. Insomma, l’hai detto persino tu, non ricordi durante l’intervista?-
Pochi giorni prima gli exo vennero interrogati da una rete televisiva cinese, gli fecero le solite normali domande per soddisfare le curiosità delle fan del tipo “Qual è la vostra ragazza ideale?” o “Cosa ne pensate dei procioni?” o ancora “Preferite la carta igienica a doppio o a triplo strato?” finché ad un certo punto il presentatore si rivolse a Lay e chiese
-Secondo te chi è il più “manly” tra tutti gli exo?-
A quella domanda Jongin scoppiò a ridere come un deficiente, rivolgendo il microfono a quest’ultimo, l’MC con uno sguardo interrogatorio ed un po’ divertito disse
-Come mai questa reazione?-
-Chiedo scusa, non sono riuscito a trattenermi, è che istintivamente ho pensato a Mok.-
E il presentatore partendo da quello spunto iniziò a sparare domande a raffica sull’incidente che ci fece entrare nella S.M.
-…Senza contare che al concerto ha battuto una quantità di sasaeng per cui una qualsiasi delle nostre guardie del corpo sarebbe fuggita a gambe levate.-
-Ma hyung, biologicamente Mok rimane una ragazza! Per quanto possa essere grossa e forte e cavolate varie, magari se si truccasse e si vestisse in un modo decente potrebbe anche essere carina.-
-Oppa! Ho visto un cappello bellissimo uscendo, me lo compri vero?- Tao entrò spalancando la porta sorridente.
Al sentire della parola “oppa” mi uscì la risatina perversa di chi programma uno stupro nel suo giro di prostitute.
Come mai mi chiamava così?
Beh, ricordate quando mi sfidò a braccio di ferro e io gli proposi una penitenza in caso avesse perso?
Ho vinto io.
-Dannazione!-
-Adesso devi pagare la tua sconfitta!-
-Qual è la penitenza?-
-Da oggi in poi fino alla fine della tua vita mi chiamerai “oppa”.-*
Detta quella frase immaginai una scena stupenda in cui lui anziano piangeva sulla mia tomba urlando come una donnina infelice il mio nuovo appellativo.
Si lamentò per un po’ ma poi fu costretto ad accettare.
Prima che io potessi rispondere a Tao per il cappello, Sehun disse indicandomi
-Secondo te come sarebbe se fosse più femminile?- 
Tao stava per rispondere, ma ragazzi, in quel momento avvenne una cosa che non potrò mai e poi mai dimenticare.
-Secondo me, Mok sta male vestita da femmina.-
Tutti ci girammo esterrefatti verso la voce pacata e composta che aveva pronunciato quelle parole, era quella di Kyungsoo.
Silenzio totale.
Ragazzi era come se la madonna fosse scesa in terra ed avesse imposto una legge per impedire di mangiare hot dog il giovedì, nessuno osò fiatare.
Non sapevamo che dire.
Kyungsoo uscì dalla stanza mentre tutti lo fissavamo increduli.
Passiamo avanti fino a raccontare il momento cruciale della storia di oggi.
Amici miei, sto per narrarvi di un posto sacro, una leggenda, il luogo che ogni ragazza di Seoul almeno una volta nella sua vita ha visitato con Jongin.
Sto parlando della sala prove 24.
In origine fu creata appositamente per i gruppi musicali, fu quella che venne insonorizzata meglio in tutto l'agenzia perché gli strumenti non avrebbero dovuto dar fastidio al resto dell’edificio, tutta via Sooman si rese conto che gli strumentisti gli stavano sul cazzo senza riuscire a far bene il loro lavoro (Letteralmente… Anche se magari questo non dovrei dirvelo) e decise di abbandonare quel progetto lasciando quella stanza inutilizzata.
Fu Baekhyun ad inaugurarla rendendola un’ancora di salvezza per tutti gli idol che ritrovandosi con una botta e via da smaltire seguirono il suo esempio.
Ma andiamo con ordine.
Dovete sapere che il vecchio bacon aveva davvero un pessimo carattere, era uno di quelli che una volta avvistata una ragazza che poteva piacergli anche solo vagamente, decideva che sarebbe diventata sua ed otteneva ciò che voleva in ogni modo, soltanto una persona riuscì a dirgli di no, ma ne parleremo poi.
In pratica un giorno, pur di portarsi a letto la cameriera del bar vicino all’agenzia la fece entrare nella S.M. di nascosto, ma una volta che quella fu cotta ed arrapata come un dobermann a digiuno da due mesi davanti ad una bistecca al sangue, non sapeva dove avrebbe potuto consumare e girovagò per i corridoi in cerca di un luogo libero, fu allora che vide la sala prove 24, che dopo quella notte venne anche ribattezzata “Il paradiso del coito”.
Da allora anche Sehun e Jongin iniziarono ad usare quella stanza ed a seguire, tutti gli idol dell’agenzia.
Ora la domanda è “Mok quando arriviamo al porno di tuo cugino?”.
No scusate, è che proprio non vedo l’ora di arrivare a quella dannata storia, comunque la domanda vera è “Mok perché ci stai raccontando tutta questa roba?”.
Ebbene, è molto semplice, perché sia Gahye che Hyerin che io, abbiamo avuto la nostra prima volta nell’agognata sala prove 24, di conseguenza sappiate che ogni volta che nominerò questo posto qualcuno metterà in funzione i suoi organi genitali, siate preparati.
La prima volta della mia secchiona arrivò dopo un bel po’, così come la mia, al contrario quella di Gahye fu estremamente precoce, e lo posso assicurare… ho assistito personalmente.
Circa 3 settimane dopo il bacio dolcissimo che Luhan aveva donato a Gahye si ritrovarono a limonare furiosamente nel corridoio per festeggiare la notizia dell’imminente debutto della mia amica a cui mancavano solo tre mesi, la cosa si stava facendo piccante così Luhan la trascinò nella sala prove 24.
Iniziarono a baciarsi con maggiore foga fin quando la mia amica non iniziò ad allungare le mani sotto la maglietta del suo ragazzo per accarezzarne gli addominali.
-Gahye, non fare così o mi verrà voglia di…-
-Luhan voglio farlo.-
-Ne sei sicura?-
-Non sai quanto.-
Improvvisamente un fuoco li travolse, nella foga lui le strappò la maglia e lei gli staccò il bottone dei pantaloni.
Hanno scopato alla grande ragazzi, fin quando ad un certo punto, con l’aria più innocente della terra Hyerin si avvicinò alla porta poiché aveva sentito dei rumori che grazie all’insonorizzazione non sembravano i risultati delle mani di Luhan nelle mutande di Gahye, e la aprì cogliendoli in flagrante, io che passavo per i corridoi in quel momento vidi la mia secchiona affacciata alla porta con gli occhi terrorizzati le bocca spalancata, era immobile, poi sentii delle urla provenire dalla stanza e così mi avvicinai incuriosita.
Mai commisi sbaglio più grande in vita mia.
Vedendoli assunsi la stessa espressione di Hyerin, solo che non potei trattenermi dall’affermare una roba stupida 
-...Una mietitrebbia di tutto rispetto.-
A quel punto passò Jongin dietro di noi che distrattamente, senza neanche fermarsi o girarsi verso la sala urlò
-Gran colpo hyung.-
E se ne andò tranquillo.
Chiusi la porta e girandomi verso Hyerin con l’aria del dodicenne che ha beccato i suoi genitori a fornicare e dissi
-Tutto ciò, non è mai accaduto.-
Fu allora che la mia secchiona mi salvò l’ottanta per cento dei neuroni che quella scena mi aveva tolto dicendo
-Ho le caramelle nascoste nel bagno.-
E così mentre noi andavamo ad affogare i nostri traumi nei dolci, Jongin continuava ad andare avanti per il corridoio.
Ma ad un certo punto si fermò.
E rimase immobile.






*Tao la prima volta che vide Xiumin, siccome conosceva il coreano solo grazie a vari drama che aveva guardato, lo chiamò “oppa”, per questo Mok lo costringe a chiamarla con tale appellativo, ma di questo ne parlerò nel prossimo capitolo.
Salve gente, innanzitutto, buona pasqua a tutti, spero che oggi abbiate mangiato come maiali, almeno quanto me, che ho finito di PRANZARE solo un’ora fa.
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo e iniziate a rattristarvi per Jongin perché da adesso in poi cominciano i suoi dolori.
Alla prossima storia gente \(*^*)/

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Capitolo 8
*** Prendimi a pugni ***


PRENDIMI A PUGNI

CAPITOLO OTTAVO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 







Dovete sapere che la S.M. era un posto in cui le notizie correvano in fretta.
Molto in fretta.
Infatti, prima che Luhan e Gahye uscissero, fuori dalla sala prove 24, si era creata una folla di gente con striscioni ed altoparlanti di quelli che si usano nelle fiere di paese, tutti erano presenti, anche figure di rilevante importanza come "il tizio del piano di sotto”, “quello che distribuiva le ciambelle il martedì” e “la sessantenne coi gatti che porta la posta”.
Aspettarono ansiosi la fatidica uscita dei due, e beh, niente da dire, dovettero attendere come minimo 40 minuti.
Io l’ho detto che era una mietitrebbia di qualità.
In ogni caso, La prima a lasciare la sala prove 24 fu Gahye, che in grande stile fece la sua uscita di scena tra la folla orgogliosa che la acclamava, una ragazza hawaiana le mise al collo uno stendardo di quelli che portano di solito i politici in carica, con sopra scritto “Ha appena fatto sesso”
Un bambino si rivolse a lei con fare innocente e disse
-Noona, da grande voglio essere come te.-
-Con grande impegno e duro lavoro, forse potrai farcela.- Gli fece un saluto militare di tutto rispetto.
Due ragazze svennero e Gahye può giurare di aver visto la sessantenne coi gatti che porta la posta lanciare il reggiseno sulla passeggiata circondata da gente urlante.
Strinse la mano al vecchietto ubriaco del bar con infinita calma e compostezza.
Il tizio del piano di sotto si asciugò una lacrima in modo virile.
Prima di entrare nell’ascensore si girò verso tutti coloro che la fissavano con occhi ammirati e in tono solenne disse
-Fratelli e compagni!
So che adesso vi sembra di avermi vista raggiungere un traguardo difficile, ma vi posso assicurare che ne supererò ancora ed ancora con lui!
Auguratemi fortuna amici miei.-
Lo so è assurdo, ma tutt’ora lei giura che andò veramente in questo modo.
E se volete saperlo io sono solo triste  di non essere stata lì ad invocare cori popolari, ero ancora sugli scalini del bagno a mangiare caramelle con la mia secchiona fin quando
-Mok.-
Jongin comparve davanti a me e Hyerin con lo sguardo fisso sul pavimento ed un tono di voce basso e triste, era la prima volta che lo vedevo in quello stato, tanto che iniziai a preoccuparmi.
-Hey amico, che hai?-
Mi prese per un braccio e mi portò via dalla mia amica.
-Scusa Hyerin, te la riporto subito.-
Lei fece spallucce e gli sorrise continuando a masticare caramelle gommose mentre io mi lasciai trascinare da lui fino alla prima stanza vuota che trovammo.
-Jongin che diavolo succede?-
Si sedette e si nascose il viso tra le mani, ma anche se erano coperti sono sicura di aver visto i suoi occhi diventare lucidi.
Capii che era di certo una brutta notizia e così mi sedetti al suo fianco aspettando che mi dicesse qualcosa.
-Sehun mi aveva detto che Solji era all’entrata ed io volevo vederla, così sono andato nell’atrio il più velocemente possibile, ma poi, raggiunta la fine del corridoio, l’ho vista mentre Taemin la baciava.-
Ragazzi io non ho mai parlato con Taemin in realtà, ma quel tizio stava facendo crepare di dolore il mio amico e beh, i nemici dei miei amici sono luridi bastardi che meritano di essere puniti.
-Pensavo che lui fosse tuo amico.-
-Lo è ma… Probabilmente se gli avessi parlato di lei questo sarebbe successo anche prima.-
-Che schifo…-
-Cosa devo fare Mok? Ho perso la mia occasione con Solji facendo il coglione come al solito, poteva essere quella giusta e invece…-
Una buona amica gli avrebbe detto “Dai, vieni qui.” e lo avrebbe abbracciato per coccolarlo un po’, ma io non potevo permettere che si arrendesse, così mi alzai di scatto impedendogli di finire la frase, infilai le braccia tra le sue e lo sollevai di peso per poi mettermelo su di una spalla.
-Mok! Che diamine stai facendo?! Mettimi giù!-
-Smettila di dimenarti, sembri uno di quei maiali che papà mi costringeva a portare al macello-
Uscii fuori nel corridoio con lui in spalla che tentava di liberarsi mentre tutti mi guardavano increduli e spaventati, raggiunsi il piano inferiore dell’edificio dove c’era una palestra in cui gli idol venivano ad allenarsi nel tempo libero.
-Dannazione Mok! Mettimi a terra!-
-Ai suoi ordini principessa.- Lo lanciai su uno dei tappeti elastici che c’erano nella palestra.
-Si può sapere che diavolo stai facendo?!-
Presi due paia di guantoni da boxe dall’armadio degli attrezzi, salii sullo stesso tappeto su cui era Jongin e gli tirai i suoi, la palestra a quell’ora era deserta.
-Mettili.-
-Cosa?!-
-Fallo!-
Lui obbedì ma continuò a fissarmi con un paio di occhi confusi.
Accesi la radio che usano le ragazze per gli esercizi di yoga infilandoci dentro il disco della colonna sonora di Rocky Balboa.
Indossai i miei guantoni e poi gli urlai contro con tutto il fiato che avevo nei polmoni.
-Io sono Lee Taemin! Lo schifoso che ti sta portando via l’unica ragazza che sia mai riuscita a fare breccia nel tuo cuore!-
-Mok ma che diamine stai…-
Gli tirai un gancio destro e prendendolo per il colletto della maglia che indossava lo costrinsi ad alzarsi.
-Di lei non mi frega assolutamente niente, ma è davvero troppo stupida per capirlo, magari con me sogna una bella storia d’amore, io invece me la porterò a letto un paio di volte e poi la snobberò spezzandole il cuore.-
-Smettila!-
-Ha davvero un bel paio di tette, magari poi la faccio ripassare un po’ anche dai miei amici così si diverte anche di più.-
-Sta zitta Mok!-
-Io sono Lee Taemin e se davvero vuoi farmi smettere c’è un unico modo per farlo, prendimi a pugni.-
-Io non picchio le raga…-
-Oh dovevi vedere come urlava ieri notte!-
Jongin cercò di colpirmi, riuscii ad evitare il colpo.
-Ma come tutto qui? Non mi stupisce che quella ragazza non si ricordi neanche il tuo nome!-
Mi tirò un pugno allo stomaco.
Io ribattei e per ogni frase che pronunciavo in lui scompariva la tristezza e cresceva la rabbia e la determinazione.
Iniziammo a scontrarci nel modo più violento possibile, ci ricoprimmo di lividi e di insulti fin quando lui, stremato, si lanciò addosso a me facendomi cadere e mi strinse con tutta la forza che gli era rimasta.
-Mok, grazie, non mi sono mai sentito così bene in vita mia.-
-E’ così che i veri uomini parlano, me l’ha insegnato mio padre.-
Annuii solennemente sulla sua spalla.
-Non ti deluderò è una promessa.-
-Bravo, ora levati che ho una fame che non ti immagini.-
Ci rialzammo e risalimmo ai piani superiori.
-Solji dovrebbe essere nei corridoi delle sale prove, muoviti prima che vada via.-
Lui mi sorrise e corse via mentre io fiera di essere così virile spuntavo un’altra voce nella lista.
“Mok che cos’è la lista?”
Grazie della domanda, cara voce fuori campo che sfrutto per spiegare le vaccate che dico.
La lista è l’elenco che fin da quando avevo cinque anni, ho iniziato a compilare con le cose che devo fare ad ogni costo prima di morire, in ordine di difficoltà crescente ve ne riporterò solo alcune voci.
-Farsi chiamare “oppa” da Tao almeno cinque volte al giorno.
-Fare a botte con Jongin.
-Mangiare 5 chili di carne nel giro di 2 ore.
-Requisire e sfruttare insieme a Kyungsoo la collezione di video porno di mio cugino.
-Sposare Kyungsoo e procrearci una squadra di calcio.
-Battere il record di sollevamento del bestiame di papà.
Una sola di queste voci non riuscì mai a spuntare…
Evidentemente avevo un destino diverso.
Ma come sono finita a raccontarvi della lista?! Stavamo discutendo di cose serie.
Beh ad ogni modo, dopo avermi lasciata, Jongin si catapultò nel corridoio delle sale prove alla ricerca di Solji.
La trovò dopo pochi minuti che parlava con Hyerin, avrebbe voluto avvicinarsi subito ma le sentì pronunciare il suo nome ed automaticamente si bloccò.
-Non so davvero cosa mi prenda, Taemin è miele per me! Lo adoro.-
-Uhm… Solji, non vorrei che finisse come con Jongin, non correre troppo, mi raccomando.-
-Ah! Ma che, ma che! Jongin era diverso, subito dopo essere stato con me ci ha provato con Gahye, che razza di persona! Io non ci sto con uno così, non scherziamo!-
-Mok ci si è affezionata molto, magari non è così cattivo come sembra?-
-Sarà, ma a me non interessa, Solji non perdona, dopo ciò che ha fatto non ascolterei neanche le sue scuse.
Inoltre Tae è molto carino e gentile con me, magari potrebbe nascere qualcosa di più serio.-
Jongin se ne andò di nuovo.
Nella sua testa c’era solo e soltanto un pensiero fisso.
“Solji mi odia.”

 

 

 

Piango ragazzi, ok allora, questo capitolo non mi piace per niente, più per come l’ho scritto ma anche per l’inesistente comicità.
Più vado avanti mi mi torna difficile ironizzare sugli eventi che accadono 
Mok non essere delusa dalla tua creatrice incapace di far ridere ;—;
Ad ogni modo spero che possiate darmi qualche dritta sullo stile e sulla grammatica, sono quasi convinta di aver sbagliato qualcosa
Spero anche che continuerete a seguire la storia e a darmi consigli.
Grazie di tutto \(*^*)/

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Capitolo 9
*** Restauro completo ***


 

RESTAURO COMPLETO

CAPITOLO NONO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS




Una settimana dopo mi ritrovai a mangiare un hamburger per le sale prove, quando vidi Jongin e Solji ridere insieme nel corridoio.
Mi sentivo fiera di me, pensavo di averlo aiutato a fare pace con lei, non potevo neanche immaginare l’immenso casino che quel grandissimo imbecille stava combinando.
Ma andiamo con calma.
Quando vidi la mia amica allontanarsi mi avvicinai a lui che con un gran sorriso si rivolse a me
-Ciao Mok!-
-Ohoh, vedo che tu e la mia bella unnie state facendo amicizia.-
-Uhm… Si può dire di sì, comunque Sehun ti cercava.-
-Allora vado da…-
Chen mi prese per un braccio e mi trascinò verso una meta indistinta senza neanche lasciarmi il tempo di salutare Jongin.
-Amico ma che stai…-
-Ne parliamo dopo, ora corri che la pausa dura poco.-
Si fermò di botto davanti ad una porta facendomi sbattere contro di lui, la aprì e mi spinse dentro la stanza.
All’interno c’era una ragazza con dei pennelli in mano, una poltrona ed uno specchio.
Baekhyun e Sehun mi presero le braccia e mi fecero sedere sulla poltrona.
-Ragazzi ma che…-
-Vogliamo vederti nei panni di una ragazza, ti restauriamo.- Disse Minseok annuendo.
-Di solito nei film, una ragazza sciatta e brutta diventa una gnocca pazzesca quando viene truccata e vestita bene.- Suho tirò una gomitata a Sehun che aveva pronunciato quelle parole.
-...Questa è la nostra truccatrice, dopo aver fatto il suo lavoro ti porterà dalla costumista.- Baekhyun aveva quel sorrisetto maligno che mostrava alla gente per far sapere di non avere scampo.
-Ma che diavolo state dicendo?! Io ho una reputazione da mantenere! Non sono mica un travestito.-
Mi alzai dalla poltrona furiosa quando una mano mi prese il polso per trattenermi.
Era la stretta debole di cinque dita sottili.
Quelle che appartenevano a Kyungsoo.
Mi fissava con i suoi occhi grandi senza dire una parola.
Era così dannatamente perfetto, ogni volta che mi guardava con quel volto inespressivo il mio cervello assumeva la capacità di ragionamento di un budino ammuffito.
Nella mia testa urlai “Kyungsoo my body is ready sono a tua disposizione, uccidimi se vuoi ma ti prego non guardarmi così."
Mi sedetti sulla poltrona con le braccia incrociate.
-Fate di me quello che volete.-
Sehun assottigliò gli occhi e mi sorrise con lo sguardo più cattivo che potesse fare.


-Noi ti verremo a vedere una volta finite le prove.-
Lasciarono tutti quanti la stanza, mentre io rimasi li a farmi sconvolgere la faccia da quella ragazza.
Ragazzi fu una tortura, mi piegarono le ciglia, mi staccarono i baffetti che con tanta cura mi stavo facendo crescere, mi misero dei capelli finti in testa
Ci vollero due ore per rendermi come loro desideravano.
Poi mi diedero uno di quei vestiti da principessa che mi entrava a malapena.
Costumista e truccatrice mi guardarono con gli occhi spalancati ed un’aria sconvolta, una di loro corse a chiamare gli exo che dopo pochi minuti si presentarono alla porta, ma prima che l’aprissero lei
gli disse.
-Tenetevi pronti.-
Entrando sul loro volto comparì un’espressione di sorpresa che poche altre volte riuscii a scorgere su quei visi.
-Madonna santa che cesso.- Disse Baekhyun senza riuscire a trattenersi.
-Secondo me era meglio se si faceva crescere la barba.- Jongin annuiva.
-Per l’amor del cielo toglietele subito quella roba!- Urlò Tao con occhi terrorizzati.
-Sembra un maiale con un vestito da sera.- Osservò Lay con uno sguardo confuso.
-Perdonami signore perché ho peccato.- Disse Suho inginocchiandosi.
-Ve l’avevo detto che questa roba non mi stava bene.-
Ragazzi, ma non solo non mi stava bene, ero uno spettacolo osceno, a dir poco inquietante, roba che avrebbero potuto vendermi al circo come fenomeno da baraccone, la donna barbuta in confronto era una modella russa di un metro e novanta, bionda con gli occhi azzurri ed una quinta di seno naturale.
Beh, almeno avrei di sicuro fatto un bel mucchio di soldi.
Kyungsoo non fece altro che fissarmi come al solito, poi se ne andò di fretta.
Mi colpii la fronte sconsolata.
-Perché deve sempre vedermi in queste situazioni.-
Jongin si avvicinò e mi scompigliò i capelli sorridendo.
-Dai non fa niente, adesso ti facciamo levare questo schifo e quando ti rivedrà maschia come al solito dimenticherà per sempre questa scena mostruosa.-
-Grazie amico.-
Ancora oggi quei bastardi mi prendono in giro per quel giorno, ma tanto ci pensò il vecchio Sooman a vendicarmi, sfruttando il suo manuale intitolato “Le regole per far sbavare su degli adolescenti le ragazzine arrapate con un sacco di soldi” in cui la prima legge cita testualmente:
“Prima o poi ogni gruppo gruppo maschile che si rispetti terrà un concerto con alcuni dei membri vestiti da donna.”
Sì lo so, quell’uomo è geniale.
Ad ogni modo, uscendo dalla stanza vidi in lontananza Chanyeol e Hyerin che discutevano, no anzi, litigavano di brutto, tanto che iniziai quasi a preoccuparmi, ma quello che venne fuori da quel litigio, cari miei, è il motivo principale per cui la mia secchiona e Gahye fecero pace, e sì ragazzi, sto giustamente parlando del fatto che finalmente Hyehye gliel’ha data.
Applaudite pure amici miei, lo so che è un traguardo glorioso, quando lei mi raccontò i fatti che la portarono al coito io istituì una processione ecclesiastica nazionale.
Ma smettetela di farmi fare spoiler, e che diamine!
In ogni caso stavo quasi per intervenire quando Jongin venne da me e disse.
-Mok, sono due settimane che non mi porto a letto neanche una ragazza.-
Presi il cellulare e chiamai immediatamente Gahye.
-Sorella! Devi venire subito di fronte alla sala 28! Porta una barella, dei preservativi, una bambola gonfiabile e nel caso ci fossero cose che non sappiamo di Jongin, prendi anche un vibratore!-
-Mok che diavolo stai dicendo!-
Jongin divenne tutto rosso, mi prese il cellulare dalle mani e spense la chiamata.
-…-
-Che c’è? Chiunque avrebbe reagito così, mi preoccupo.-
-Mok mi sono innamorato di Solji-
-Eh?-
-Dico sul serio.-
-Cavolo amico, sono così fiera di te, finalmente l’hai ammesso, è come se avessi avuto le mestruazioni per la prima volta.-
Si colpì la fronte con una mano e scoppiò a ridere.
-Sei una demente.-
-Hey! E’ per questo che sono qui dopotutto.-
Mi tirò una manata leggera sulla spalla e se ne andò tutto contento, mi faceva tanto piacere vederlo così felice.
Ma questo sarebbe durato ancora per poco.
Solji comparve dietro di me e sorridendomi mi disse
-Sono felice che tu e Taemin andiate d’accordo.-
-Taemin?-
Non mi rispose e corse a raggiungere Jongin.
Mi grattai la testa un po’ confusa, ma soprattutto all’epoca ero troppo pigra e contadina per capire le cose quindi feci spallucce e me ne andai nella caffetteria di sotto per parlare con la ragazza che ci lavorava.
Si chiamava Sunhee ed io l’adoravo, non era proprio una di quelle ragazze  che appena ti vedono ti saltano addosso urlando (come invece era solita fare Hyerin) ma bastava parlarle un po’ che ti diventava subito simpatica, voleva diventare una manager e pur di entrare in un qualche modo nella S.M. si era accontentata di fare la cameriera.
-Non ce la posso fare, Baekhyun è qualcosa di schifosamente stuprabile, ogni volta che scende a prendersi qualcosa io mi sento male per quanto è bello.-
-Non far sapere in giro che sei qui per il tuo ultimate o ti cacciano fuori, mi raccomando.-
-Che palle Mok, vorrei poter spiaccicare in faccia a chiunque cha lo amo.-
-Lascia stare Sunhee, Kyungsoo sa benissimo che mi strapperei i polmoni per lui, eppure mi avrà rivolto la parola due volte al massimo.-
-Che vita di merda eh.-

 




Gente, eccoci ad un nuovo capitolo di questo assurdo susseguirsi di eventi.
Ho finalmente introdotto il personaggio di Sunhee che andando avanti diverrà sempre più importante nella storia.
Fatemi sapere il vostro parere anche su questo primo impatto con lei, grazie di tutto \(*^*)/

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Capitolo 10
*** La sala prove 24 (Parte 2) ***



LA SALA PROVE VENTIQUATTRO
PARTE SECONDA
CAPITOLO DECIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 





E quindi ragazzi mi sono ritrovata con lui addosso, era tutto rosso e la sua pelle emanava troppo calore, era bollente.
Che cazzo sto dicendo?
Beh per spiegarlo dobbiamo tornare ad una settimana prima che tutto questo succedesse.
Io e Gahye eravamo fuori dalla sala prove 24.
Lei prese un bicchiere e lo appoggiò tra il suo orecchio e la porta per sentire meglio quello che succedeva nella stanza.
-Mok questo è sicuramente Sehun te lo dico io.-
-Ma tu non dovresti allenarti per le note alte?-
-Baek oggi non può aiutarmi quindi io ho il giorno libero.-
Vi ricordate quando vi parlai dell’amicizia che strinsero Baekhyun e Gahye in ospedale? 
Beh, lei era una ragazzina dispettosa e diffidente, lui una permalosa suocera afflitta dalla perenne sindrome premestruale, insieme erano perfetti.
Quando a Gahye venne chiesto di provare a migliorare anche la potenza della sua voce oltre che a mantenerne l’estensione si rivolse a Baekhyun che dopo aver sbuffato per un quarto d’ora fu felice di aiutarla.
-Ma perché si usano i bicchieri per ascoltare meglio attraverso le porte?-
-Ma che domande fai? Perché nei film fanno così, è lo stesso motivo per cui per pedinare qualcuno si usano i furgoni e per cui i vampiri non pagano le tasse.-
La guardai con un’espressione ammirata.
-Gahye come sei intelligente, perché non ci ho pensato prima?-
-Voi due siete completamente andate.-
-Jongin, devi parlare a bassa voce, altrimenti non riesce a sentire!-
Lui e Sehun comparvero davanti a me con le mani nelle tasche e due sorrisetti divertiti.
-Dai Mok, alzati che ti vuole il manager.- Mi disse il secondo porgendomi la mano.
Mi rialzai con il suo aiuto e mi rivolsi a Gahye
-Sorella, guarda che Sehun è dietro di te, non è lui.-
Lei si girò di scatto e vedendolo si grattò la testa confusa.
Intanto Jongin mi trascinava verso l’ufficio del suo manager con uno sguardo soddisfatto.
-Hey amico, ti vedo in forma.-
Lui annuì sorridendo e poi mi lanciò dentro la stanza.
Un uomo sulla trentina con i capelli tinti ed un completo eccentrico mi squadrava dalla testa ai piedi.
-Sì, direi che è abbastanza brutta per venire con voi.-
-Eh?- sul mio volto comparve una smorfia confusa.
Fu allora che mi spiegarono il motivo della mia presenza nell’ufficio del manager, in pratica gli exo erano stati richiamati a comparire in un variety show cinese ed avevano bisogno di una spalla che facesse ridere, proposero me poiché avevo ottenuto una certa fama con l’incidente e le precedenti interviste ed in più non ero niente per cui le fan avrebbero potuto essere gelose, quindi decisero di usarmi realmente nel programma.
-...Ci mancava solo qualcuno che potesse fare qualche battuta ogni tanto dato che abbiamo già preso Solji come organizzatrice del viaggio.-
Mi girai verso Jongin, ecco perché era così felice, aveva un sorriso grande quanto quello che mi facevano le galline quando le drogavo prima di tirargli il collo.
Un momento ma le galline non possono sorridere.
-Partirete tra due giorni, resterete nella sede cinese per una settimana e poi tornerete qui.-
-Accetto.-
-Bene, prenderemo una camera anche per te e la tua manager.-
-La mia…-
Jongin mi mise una mano sulla bocca per impedirmi di parlare e mi portò in fretta fuori dalla stanza.
Quando fummo usciti mi disse senza farsi sentire
-Trovati una persona a caso che ti accompagni, va bene chiunque, non far sapere in giro che non hai un manager, noi ti abbiamo presentato come una professionista.-
Ed infatti era così, avevano raccontato così tante balle sul mio conto che quando me le narrò quasi mi venne da piangere per le risate.
-Oh Park Mok è una comica di grande professionalità, quello che mostra in televisione è solo un personaggio ben recitato!- Suho iniziò col spararle a tutto spiano.
-Nessuno lo sa ma è anche un’ottima ballerina e cantante, sa persino cucinare!- Continuò Jongin.
-Si prepara le battute mesi prima di usarle e nel tempo libero fa volontariato al gattile.- Chen ha una grande fantasia.
-Sì e dipinge anche!- Kris lo pensava veramente, ma questa è una cavolata che gli raccontai per costringerlo a chiamarmi “Sunbae".
-E quando nessuno la vede si comporta in un modo super femminile, si veste come una modella e si fa delle selca che sono davvero carine!- Tao, per l’amor di Dio.
-Ma i gattili non esistono.-
-Non sapevamo più che inventarci!-
-Ok Jongin, farò come mi dici, ma in cambio tu mi leggi la one shot kaisoo che Gahye mi ha trovato sta notte.-
-Ma che palle! Bah, chi se ne frega tanto sono abituato.-
-Non ho finito amico.-
-Che c’è ancora?-
-In questa fanfiction sei…
Non ti muovere…
Sta per arrivare…
Pausa per aumentare la suspance ad effetto…-
-Andiamo Mok muovi…-
-Sei passivo.-
Seguì un attimo di silenzio in cui la scura pelle di Jongin riuscì a prendere il colore rosso fiammante del vecchio trattore di nonno Dae, sono sicura di aver visto del fumo uscire dalle sue orecchie.-
-…-
Pensai di stare esagerando, un vero uomo dopotutto non potrebbe rinunciare mai alla sua virilità per qualcosa di così futile, quindi gli tirai un pugno leggero sulla spalla e dissi.
-Dai amico,sto scherzando, non preoccuparti.-
Dopotutto ce l’avevo già la persona giusta per farmi da manager e avevo torturato il mio amico abbastanza.
Jongin tirò un sospiro di sollievo.
-Ma esistono veramente abomini simili?-
-C’è anche di peggio amico.-
Ci salutammo, stavo andando verso la caffetteria dove lavorava Sunhee e per i corridoi incontrai Gahye tutta agitata che faceva su e giù guardando il pavimento in quel modo nervoso e frettoloso che usa di solito quando vede qualcosa che non avrebbe dovuto vedere, Sehun era rimasto con lei fino al mio ritorno, la osservava silenzioso senza sapere cosa fare.
Appena mi vide si catapultò da me e mi urlò in faccia.
-Dentro la sala prove 24 NON C’ERA SEHUN-
-Ma questo l’avevo capito lui è proprio…-
-C’ERA CHANYEOL-
-…-
Fu allora che in me si sprigionarono gli effetti dell’odio più nero e profondo che si potesse creare in una persona.
Come vi ho già detto in precedenza, ognuna di noi possedeva una particolare sindrome e mentre Gahye aveva quella della crocerossina e Solji quella dei gemelli, la mia era chiamata “Sindrome di mamma grizzly”.
Questa patologia mi rendeva estremamente protettiva verso le persone più piccole di me, soprattutto Hyerin, che nessuno.
Ripeto per dare più enfasi.
NESSUNO.
Poteva permettersi di far soffrire in alcun modo.
Fu così che nel modo più gorillesco possibile mi tirai su le maniche ed iniziai a dirigermi verso Chanyeol.
Vedendomi in quello stato, Gahye si allarmò e mi urlò contro.
-Calmati Mok! C’era anche Hyerin con lui!-
-Cosa?!-
-Hyerin e Chanyeol hanno fatto sesso.-
-Ma se fino a poco tempo fa non facevano altro che litigare!-
Fu allora che Sehun intervenne raccontandoci per bene quello che quei due avevano combinato.
In pratica Chanyeol raccontò a gli altri membri che più litigava con Hyehye e più l’atmosfera tra di loro si faceva sporca e divertente, così appena potevano lui e la mia secchiona iniziavano ad
urlarsi contro, adoravano litigare.

Per il momento la spiegazione che ricevetti fu questa, ma quando poi ne parlai con Hyerin, lei mi disse precisamente come andarono le cose.
Ebbero una furiosa litigata qualche tempo prima e questa finì in una pomiciata epica di almeno quaranta minuti, lei capì che più litigavano, più si avvicinavano come coppia e più erano arrabbiati più la tensione sessuale tra di loro cresceva, infatti quel giorno si ritrovarono a sbraitare tra di loro come cani rabbiosi, fin quando Hyehye gli tirò una spinta e Chanyeol iniziò ad allungare le mani arrivando finalmente al coito nella sala prove 24.
Sì lo so, folla in delirio, pubblico urlante eccetera.
Sta di fatto che finalmente la mia secchiona gliel’aveva smollata, ed anche in un modo abbastanza fantasioso.
Ma allora non sapevo ancora come ci fossero arrivati quindi decisi di farmi i fatti miei e scesi giù in caffetteria.
-Hey Sunhee!-
-Carissima!-
-Ho una proposta da farti.-
Le raccontai della storia del manager e le chiesi di accompagnarmi in Cina con gli exo per il variety show.
Sunhee fece cadere un bicchiere e mi abbracciò con tutta la forza che aveva quando pronunciai queste parole.
“Vuoi venire con me?”
Lo presi per un sì, e quello mi portò nella situazione in cui mi ritrovai pochi giorni dopo.
E Dio, lo rifarei ancora ed ancora.





 

Cari ragazzi, ho molte cose da chiedervi oggi, allora, innanzitutto grazie per aver seguito la storia, averla aggiunta alle preferite e per tutte le recensioni che mi avete donato.
In secondo luogo, cosa ne pensate della copertina? 
In verità avevo intenzione di farne una molto più seria, magari prendendo anche belle ulzzang per le mie protagoniste, ma poi pensai “Ma perché mi sto sforzando di fare Mok gnocca se con un vestito da donna sembra un maiale?” e così creai quell’obbrobrio colorato che è esposto all’inizio del primo capitolo. \(*^*)/
Infine vi avverto che per tre giorni sarò impossibilitata a pubblicare e che quindi dovrete aspettare un po’ per sapere chi sia e perché Mok si ritrova sotto un tizio rosso e sudato heheheheHEHEHEHEHEHE 
Vi ringrazio ancora e vi saluto con tutto il cuore ;w;

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Capitolo 11
*** Bistecche ***


BISTECCHE
CAPITOLO UNDICESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS





-Non è del tutto normale… 
Praticamente ero in un mondo stranissimo, fatto interamente di bistecche, tutto era una bistecca intorno a me e c’ero io e basta, allora mi sono detta “Cavolo! Devo stare in un altro sogno, questo non è il mio! Io non amo così tanto le bistecche, se non che mi sono vista arrivare una mostruosa quantità di bambini, tali e quali a te e Kyungsoo, allora ho ragionato ed ho fatto “Ah ok, sono nel sogno di Mok, mi devo dare una calmata, adesso lei sta sognando questo, mi ha immaginata ed io mi sono catapultata nel suo sogno… Lo so ho una grande fantasia.
Solo che mi rigiro e mi trovo Luhan, ma il fatto è che lui si spogliava, si toglieva la maglietta e si slacciava i pantaloni ed io ho dovuto rivestirlo perché c’erano i tuoi figli davanti, ed io non volevo che lui facesse quelle cose.
Ad un certo punto però i tuoi figli mi dissero “Adesso Gahye ti portiamo da papà Mok e mamma Kyungsoo.”
In quel momento ho sgranato gli occhi ed ho fatto “Scusa? Dov’è che mi portate? Forse intendi da mamma Mo…” e nel momento in cui lo stavo dicendo, tuo figlio maschio mi ha tappato la bocca ed ha detto “Se ti sente ti trasforma in una bistecca.”
Io mi sono spaventata al massimo.
Così ci ha portati da voi e tu eri vestita in stile mafioso seduta su un trono con un sigaro in bocca, dei baffi finti ed un calice di scotch in mano, e dall’altra parte Kyungsoo, indossava un completino da cameriera con un grembiulino rosa e spolverava dappertutto.
Ed in quel momento ho capito perché i tuoi figli avevano scambiato i vostri ruoli.
Nel frattempo Luhan continuava a spogliarsi ed io dovevo inseguirlo per coprirlo.
Mi spieghi perché nei miei sogni Luhan non fa altro che spogliarsi in continuazione?!-
-Ti voglio bene Gahye, non ho altre parole.-
Piangevo dal ridere ragazzi, una particolarità di Gahye era quella di riuscire a ricordare ogni suo sogno nel modo più dettagliato possibile e per la maggior parte non avevano alcun minimo senso, erano stupendi.
-Per quanto riguarda Luhan nudo sei solo una maniaca sessuale repressa.-
-Dai smettila! Piuttosto come va sull’aereo?-
-Gahye, questo coso è eccezionale, c'è un frigobar che costa sicuramente più di un mio rene più tutti i reni di tutto il bestiame di papà!-
-Sei fortunata, vorrei esserci anch’io con voi, inquadrami Luhan.-
-Ha due cetrioli ed una maschera verde in faccia ha anche  una cuffia in testa e sta decidendo se usare un fondotinta più chiaro del solito. Come tutti gli altri, non è un grande spettacolo da vedere, sembra la nonna quando andava alle terme per curare i reumatismi.- 
Ed era vero ragazzi, avevano ormai tutti quanti raggiunto la menopausa, Tao in particolare urlava contro la sua costumista, probabilmente perché nella roba che gli avevano messo addosso non c’era niente di zebrato che lo facesse sembrare abbastanza gay nelle selca.
Baekhyun comparve dietro di me con una fetta di cetriolo in bocca e salutò la mia amica scuotendo la mano verso la webcam.
-Baek! Mok si sta comportando bene?-
-Non ha ancora ammazzato nessuno, per fortuna c’è il Wi-Fi su questo aereo ed ha potuto chiamare te, altrimenti avremmo dovuto sorbircela noi.-
Spinsi Baekhyun fuori dall’inquadratura e Gahye scoppiò a ridere.
-Ma dov’è Sunhee?-
-Su un altro volo con Solji perché i manager hanno detto che erano troppo gnocche per venire con noi.-
-Eh? In che senso?-
-Non vogliono che le fan siano gelose, sono state mostruose in aeroporto, un fanboy ha lanciato un paio di mutande in faccia a Jongin.-
-Madonna che schifo.-
-Quando siamo arrivati in aereo Mok se l’è messe in testa ed è andata in giro urlando- Sehun la sparò grossa ma la scena mi sembrava così onorevole che non avrei mai potuto sprecare una simile occasione.
-Sì è andata esattamente così, e ci tengo a sottolineare che ero molto virile con quella roba in testa.-
Luhan ci interruppe non appena ebbe finito con le truccatrici.
Gli lasciai il computer e mi misi seduta al mio posto.
Vicino a me c’era Jongin che dormiva beatamente con una maschera in faccia, vedendolo mi venne da ridere, chissà cosa avrebbero detto le sue infinite amanti vedendolo in quello stato.
Poi magari c’è anche chi ci si eccita con queste cose io che ne so.
Ad ogni modo vidi di farmi una dormita anch’io, ero sfinita e fin troppo ansiosa per il programma in cui sarei dovuta apparire con loro.
Mi risvegliai circa un’ora dopo per colpa di una turbolenza che mi spinse contro il sedile di fronte facendomi tirare una testata epica che mi lasciò un dolore terribile in fronte.
Mi alzai dalla mia poltrona in cerca di qualcosa da fare che potesse aiutarmi a riposare.
Tutti quanti dormivano, Luhan era collassato con il pc in faccia e Baekhyun si era addormentato con la testa contro il sedile che aveva davanti.
Pensai che tanto non mi avrebbe vista nessuno e che quindi avrei potuto farlo.
Mi avvicinai silenziosamente al posto di Kyungsoo.
Non pensate male di me, non avevo cattive intenzioni ve lo posso giurare!
Aveva gli occhi chiusi, sembrava dormire così bene, il volto di quel ragazzo mi trasmetteva sempre una pace ed una calma interiore che poche altre volte avrei potuto provare data la mia natura di perversa di contadina testa calda senza controllo.
Gli sfiorai una guancia, era caldissima, più del normale, senza volerlo sussurrai tra me e me
-Kyungsoo, sei bollente.-
La mia mente iniziò a vagare senza meta, mi passarono per la testa mille stupide fantasie.
-Chissà come sarebbe sposare Kyungsoo, madonna voglio procrearci una squadra di calcio.-
-Sta zitta Mok! Questi non sono pensieri da fare!-
-Potrei educarli come cani, nel caso facessero buone azioni gli darei delle bistecche, mentre per punirli potrei fare ad ognuno di loro un six one nine* come si deve, o magari lanciargli direttamente Kyungsoo addosso.-
-Mok dannazione finiscila, non accadrà mai e poi mai, è più probabile che si metta con Jongin!-
-Cavolo quanto è vero, chissà come sarebbero i loro figli.-
-Ma che diamine dici! Sono due maschi, non possono partorire!-
-Andiamo Mok! Kyungsoo ha palesemente l’utero, sicuramente sarebbe lui a partorire la nostra prole.-
Sentii un suono molesto provenire dal mio pc, qualcuno mi stava chiamando, lo tolsi dalle mani di Luhan senza svegliarlo e risposi.
-Sunhee!- Mi comparve davanti la faccia della mia amica con un paio di occhiali da sole ed una giacca nera.
-Hey Mok! Va tutto bene lì?-
-Alla grande amica, ma wow! Come sei professionale!-
-Lo so lo so, pensa che mi sono portata dietro anche una valigetta.-
Mi inquadrò una ventiquattr’ore in pelle di quelle per gli avvocati.
-Madonna che figa, ma cosa c’è dentro?-
-Assolutamente nulla, mi serve solo per fare scena durante le riunioni di condominio.-
-Pazzesco, ne voglio una anch’io.-
Solji entrò nell’inquadratura e mi saluto con un bel sorriso.
-Va a dormire! Altrimenti domani non riuscirai a fare battute decenti!-
-Hai ragione unnie.- Annuii e dopo averle salutate chiusi la chiamata ed andai al mio posto.
Ci misi un bel po’ ad addormentarmi, e non so se quello che ho fatto era proprio dormire o rimanere per ore in uno stato di rincoglionimento tale da non capire quello che mi accadeva intorno, sta di fatto che quando mi svegliai non capii niente di quello che mi venne detto.
-Mok dai svegliati.-
-Papà oggi vado a scuoiare i montoni te lo prometto.-
-Mok ma che stai…-
-Mamma comprami una ruspa.-
Qualcuno mi prese per le spalle ed iniziò a scuotermi fin quando i miei occhi non si aprirono, ero a testa in giù con una gamba sul cuscino del sedile e le mani per terra, diciamo che non ho mai avuto un modo molto elegante di riposare.
Jongin e Sehun mi fissavano con gli occhi spalancati.
-Dai scendiamo Mok siamo arrivati.-
Attraversammo a fatica l’aeroporto intasato dalle fan che ansiose attendevano i loro idoli, dopo un’ora circa riuscimmo ad uscire ed a raggiungere l’albergo dove incontrammo Sunhee e Solji.
Io e le mie amiche ci sistemammo in una tripla nel piano sotto quella dei ragazzi.
Il giorno dopo ci recammo sul luogo del programma.
Girammo le scene ed i ragazzi furono spettacolari, senza contare che in quel momento avevo sfoggiato tutte le mie migliori armi comiche, soltanto Kyungsoo sembrava anche più silenzioso del solito, iniziavo un po’ a preoccuparmi.
Eh beh i miei pensieri erano più che fondati perché poco dopo le riprese svenne.


*Il six one nine è una mossa wrestling usata dal celebre Rey Mysterio 
Cari ragazzi eccomi di ritorno, perdonate il ritardo ma ho avuto davvero tante cose da fare, ad ogni modo non vedo l’ora di finire questo episodio della vita di Mok perché finalmente bomba piango va bene
Ringrazio vivamente la mia amica Fraesse per l’aiuto datomi con il sogno di Gahye e vi saluto tutti quanti dal primo all’ultimo, fatemi sapere cosa ne pensate \(*^*)/

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Capitolo 12
*** L'inibitore di mamma grizzly ***


L'INIBITORE DI MAMMA GRIZZLY
CAPITOLO DODICESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 





-Kyungsoo!- 
Quelli che videro ciò che era accaduto corsero verso di lui preoccupati, Jongin gli sollevò la schiena.
Aprì gli occhi e si rimise barcollando in piedi appoggiandosi alle spalle di Suho, Luhan lo guardò preoccupato e dopo aver notato la sua pelle più pallida del solito gli sfiorò la fronte e disse
-Ha la febbre.-
Sunhee era rimasta a chiacchierare con Baekhyun, ma immediatamente raggiunsero Kyungsoo per aiutarlo a rialzarsi.
Io ero rimasta a fissare la scena, in silenzio, mi ero avvicinata ma avevo il terrore di toccarlo, era tanto debole che sembrava potesse spezzarsi al più leggero soffio di vento.
Quel gran figlio di puttana del manager lo guardò con aria di sufficienza e disse 
-Forza ragazzo, rialzati, dobbiamo terminare le prove per l’entrata in scena di domani.-
Brutta scelta amico, una qualsiasi fan avrebbe reagito allo stesso modo.
Mi avvicinai con un’aria minacciosa verso il bastardo che aveva osato pronunciare quelle parole, gli misi una mano sulla base del collo stringendolo e lo guardai talmente male da fargli pregare di chiamare un’ultima volta sua madre per dirle che gli voleva bene.
E’ inutile che mi guardate così, me ne fotto, ero talmente arrabbiata che ci mancava poco che strozzassi quel grandissimo stronzo.
-Mok calmati per l’amor del cielo!- Suho e gli altri exo non poterono fare a meno di fissarmi terrorizzati, persino Solji, abituata alle apparizioni di mamma grizzly e capace di mantenere il controllo in ogni situazione sembrò spaventata. 
-Riportatelo in albergo.-
Mantenevano tutti la bocca chiusa, evidentemente dovevo fare davvero paura, soltanto cinque dita sottili appartenenti ad una mano dall’ossatura debole ed una stretta gentile mi trattennero il braccio con cui stavo minacciando il collo del manager, avevo già provato quella sensazione.
Mi girai, i grandi occhi di Kyungsoo mi fissavano tranquilli e con la voce più calma che potesse fare mi disse
-Va tutto bene Mok, finisco le prove per il programma e poi mi riporti in albergo.-
Mi sorrise, forse per la prima volta in tutta la mia vita Kyungsoo mi sorrise.
D’istinto mollai la presa sul collo del manager.
Dio, ma come aveva fatto? Nessuno era mai riuscito a calmarmi, sembravo un gorilla ricoperto di sangue addomesticato a dare la zampa.
Loro andarono a finire quello che avevano iniziato ed io rimasi con Sunhee che cercava in ogni modo di calmarmi, ma soltanto quando lui mi si mostrò di nuovo potei tirare un sospiro di sollievo.
Mentre tutti gli altri si facevano ripulire dal trucco e si cambiavano, Kyungsoo volle tornare subito nella sua stanza e visto che le guardie non potevano staccarsi dai restanti undici il manager fu costretto ad accettare che lo riaccompagnassi io.
Prendemmo una macchina che ci portò in albergo.
Appena entrati in macchina Kyungsoo si addormentò sul sedile, una frenata improvvisa dell’autista fece scivolare la sua testa sulla mia spalla.
Non è che stessi morendo dentro.
No, avete ragione stavo proprio crepando dall’imbarazzo, volevo morire, non solo avevo fatto una scenata violenta di fronte a lui ma ora mi sentivo il suo fiato sul mio collo e dire che presi in considerazione più volte l’idea di buttarmi dalla macchina in corsa per porre fine a quel supplizio è dire veramente poco.
-Qualcosa non va?- L’autista abbassò il finestrino che ci divideva mostrandomi il volto gentile di un anziano con i capelli bianchi, gli occhi sottili e le sopracciglia folte.
-No figurati è tutto apposto amico.- Il mio aspetto doveva dire il contrario, probabilmente la mia pelle avrà raggiunto una gradazione di rosso non ancora scoperta dall’umanità in quel momento e chissà quali strani tic stava sviluppando la mia faccia.
-Lasciati dire che sei stata grande col manager, nessuno ha mai avuto il coraggio di impedirgli di trattarli male.-
-T-ti ringrazio… E’ solo che non volevo vederlo così sofferente.-
Così avrei dovuto dire, e invece
-AMICO MIO GRAZIE MADONNA VOLEVO MORIRE AVEVO PAURA CHE TUTTI MI CREDESSERO UNA PAZZA TI VOGLIO BENE GRAZIE DI ESISTERE MI SDEBITERÒ POSSO ORGANIZZARTI UNA SVELTINA CON HYERIN-
L’autista scoppiò a ridere.
-Figurati sorella, tu occupati di lui, sembra averne bisogno.-
Guardai il volto angelico di Kyungsoo accoccolato sulla mia spalla.
Madonna santa, avevo le farfalle che facevano i balli di gruppo nel mio stomaco.
Arrivammo all’albergo e cercai di uscire dalla macchina senza svegliarlo, ma lui non poteva camminare così, con l’aiuto dell’autista me lo caricai sulla schiena.
E quindi ragazzi mi sono ritrovata con lui addosso, era tutto rosso e la sua pelle emanava troppo calore, era bollente.
Lo so che stavate già pensando male razza di maniaci, ma io sono un uomo d’onore e queste cose non le faccio.
Ad ogni modo salutai l'uomo che mi aveva aiutata e gli chiesi il nome.
-Park Taehyun.-
E salutandomi con un gesto della mano si allontanò verso la sede cinese della S.M. dove c’erano gli altri.
Lo portai in braccio fino al dodicesimo piano, passando dal retro per evitare le fan intorno all’edificio.
Era davvero caldo, faceva quasi paura.
Una sua guancia si avvicino alla mia fino a toccarla, stringeva le sue braccia intorno al mio collo ed affossava il mento nell’incavo della mia spalla.
Madonna muoio al solo ricordo, non potete capire.
Una volta raggiunta la porta della sua camera girai le chiavi nella serratura con i denti poiché avevo entrambe le mani impegnate e sfondarla avrebbe svegliato Kyungsoo.
Lo poggiai delicatamente sul letto.
Il mio lavoro era finito.
“Mok guai a te se lo spogli più del dovuto ti giuro che ti massacro, non puoi profanare un ragazzo indifeso in questo modo.”
Mi avvicinai per vedere come stava, non sapevo come misurargli la febbre e non volevo neanche sfiorarlo, anche solo guardandolo mi sentivo una schifosa pervertita senza morale.
Gli tolsi la giacca e le scarpe che indossava e lo misi sotto le coperte rimboccandole.
Sembrava già stare meglio.
Gli passai una mano sulla fronte e su di una guancia per vedere la sua temperatura.
Era ancora troppo calda, così gli lasciai un antibiotico sul comodino e dell’acqua.
Ero pronta per tornare nella mia stanza, ma di nuovo la sua mano fermò il mio braccio.
-Mok… Rimani con me.-
Ragazzi ero un fottuto cane, lo presi come un ordine solenne, mi inginocchiai vicino alla sponda del letto e rimasi fermo a guardarlo aspettando un suo qualsiasi comando.
-Grazie.-
Una parola che avevo già sentito pronunciata dalle sue labbra ma che non riuscivo a ricordare.
-Kyungsoo… Ma come hai fatto a…- Sussurrai con lo sguardo basso, non avevo il coraggio di guardarlo negli occhi per quanto erano belli.
Mi mise una mano debole sui capelli facendomi alzare il volto verso di lui ed ancora una volta mi sorrise mandando via ogni mia preoccupazione e dubbio, bastava questo a calmarmi, a farmi felice.
Mi venne in mente una scena di quando ero piccola, a casa con la febbre, era sempre mia madre a prendersi cura di me in quelle situazioni, lei era bellissima, dolce intelligente, buona e gentile con tutti, umile ma anche orgogliosa, era davvero una donna eccezionale, in pratica non avevo ripreso niente da lei, mi raccontava sempre tantissime storie quando ero costretta a letto, una volta ha cantato anche per me.
Un giorno in particolare mi narrò di quando decise che papà sarebbe stato l’uomo della sua vita.
-In pratica quello scemo di tuo padre aveva fatto di tutto per farsi notare, mi sollevava i montoni davanti, quante risate mi facevo!
Una volta eravamo ad una festa di paese e lui aveva iniziato a picchiare tutti quelli che ci provavano con me, erano parecchi tesoro, contro uno di loro era diventato talmente violento che avevo paura che potesse farsi male davvero, così gli ordinai di smetterla e lui lo fece, l’altro continuò a picchiarlo, ma lui rimase fermo a prendersele perché io gli avevo detto di farlo.-
-E l’altro tizio cattivo?-
-Figurati, a quello ci ha pensato la nonna con il fucile, sta di fatto che il tuo bel papà, per quanto fosse rozzo ed ignorante era disposto a fare qualsiasi cosa per me e quella volta riuscii a capirlo sul serio.
Senza contare che io ero l’unica che riusciva a tranquillizzarlo, è sempre stato una testa calda.
Come tuo padre ha trovato la sua pace in me, quando sarai grande anche tu farai lo stesso con una persona speciale che ti faccia da inibitore, e sarà meglio che sappia cucinare, altrimenti in questa famiglia durerà veramente poco.-
Quanto ridemmo quella volta.
Avrei tanto voluto essere come lei, peccato che avevo ripreso dalla parte del cromosoma Y, e questo comportava avere grandi attributi.
“Che sia lui il mio inibitore?”

 



Gente questo capitolo è uno dei più sdolcinati, il primo, probabilmente l’ultimo, anche perché detesto il fluff ma per questa scena era necessario, non fa ridere, non me ne fotte nulla, ho dovuto trattenermi con le battute perché non so se riuscite a capire lo stato d’animo di Mok in quel momento cavolo, mi sto immedesimando troppo non posso farcela.
Vi anticipo che dopo questo capitolo ci sarà uno dei più importanti tra il susseguirsi di eventi ED INFINE MOK BOMBA SANTODDIOooOoOoOOoOOo
va bene, grazie a tutti per le recensioni e per i preferiti eccetera \(*^*)/

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Capitolo 13
*** Perché è gnocca ***


PERCHÈ È GNOCCA
CAPITOLO TREDICESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






-Dai, facciamo in fretta.-
-Lo sai che non questo non è proprio possibile.-
Solji sorrise sulle labbra del ragazzo.
-Non vedevo l’ora che tornassi dalla Cina.-
Taemin le infilò una mano sotto la maglietta ed iniziò a percorrere il suo torace mentre Solji stringeva sempre più forte la cintura che gli teneva su i pantaloni.
Si stavano baciando con quanta più foga avevano in corpo.
-Ah.- Spalancai la porta mostrando dietro di me una gigantesca quantità di persone attaccate con dei bicchieri all’entrata della sala prove 24.
-Mok! Ma che diavolo ci fai qui!-
Attaccai con un tono lamentoso una cantilena infantile.
-UnnieEEeEeEeeEEe…- 
Gahye urlò dietro di noi. -Ah! Ah! Lo sapevo che era Solji, Baekhyun dammi i miei soldi!-
-Ma che cavolo! Mok per colpa tua perdo sempre! Stavolta ero totalmente sicuro che fossi tu!-
Ignorai completamente le urla di quei due squilibrati, mi avvicinai allungando le braccia verso la mia unnie e mi attaccai al suo collo, piagnucolando, sembravo una mocciosa di cinque anni spaventata che si appiccica alla madre dopo aver visto un verme gigante in giardino (ovviamente questo non era il mio caso, se ne trovavo uno ero più che felice di poterlo vivisezionare).
Mi girai verso Taemin che era rimasto immobile con uno sguardo perplesso e di conseguenza aveva ancora le mani nella maglietta di Solji.
-Senti amico, se vuoi puoi palpare i meloni del fruttivendolo qui sotto, adesso avrei un po’ da dar fastidio quindi levati.-
Lui si staccò dalla mia amica imbarazzato sotto gli occhi di tutti.
Solji si colpì la fronte con una mano sconsolata e mi portò fuori nel corridoio, ci sedemmo.
-Donsaeng mia, cosa succede?-
La guardai con l’espressione più triste che avessi nel mio repertorio.


-Ehem… Tesoro che hai? Fai quasi paura così…-
-Hyerin e Gahye non hanno ancora fatto pace, Taemin ha raccomandato la mia secchiona per un drama in cui Gahye avrebbe potuto debuttare come attrice ed ora si odiano più di prima…-
-Eh? E perché Taemin l’avrebbe fatto?-
Tutti quelli che prima ascoltavano ciò che succedeva nella sala prove ed ora erano rimasti intorno a noi perché evidentemente non avevano nulla da fare, urlarono in coro
-Perché è gnocca.-
-Hey guarda unnie, c’è il tizio del piano di sotto e la sessantenne coi gatti che porta la posta!-
Era gente importante, impossibile non notarla.
Solji fece un profondo sospiro rassegnato e mi scompigliò i capelli con un fare quasi materno, poi mi sorrise.
-Vedrai che smetteranno di fare le vecchie acide e torneranno amiche come prima.-
-Hai ragione, è solo che mi dispiace che si odino così tanto.-
-E’ solo questo che ti preoccupa?-
Riusciva sempre a capire ciò che una persona ha nel cervello anche solo guardandole l’espressione.
-Beh…-
-Dai su, dimmi.-
-Da quando siamo tornati in Corea, Kyungsoo mi ignora più di prima, ha ripreso a guardarmi con gli occhi terrorizzati…-
-Quello lì è proprio scemo se non riesce ad accorgersi di te, dovresti lasciarlo perdere, piuttosto ho visto che con Jongin ci vai molto d’accordo, perché non provi con lui?-
Quello che distribuiva le ciambelle il martedì sputò via l’aranciata che stava bevendo.
Tutti si girarono verso Solji con aria perplessa.
-Che c’è?!-
Possibile che non si fosse accorta che Jongin le sbavava dietro dal primo giorno in cui la vide?
-Lasciamo stare unnie… Con Taemin come va invece?-
-Oh beh… Lui è stupendo, anche se a volte sembra quasi sdoppiarsi, normalmente è dolce, gentile e premuroso, fa di tutto per rendermi felice! Ha persino ballato per me, è stato eccezionale, non ho mai provato così tanta emozione…-
Avete presente il suono che produce un’adolescente in piena fase ormonale che vede un cagnolino per strada e sente l’immane bisogno di abbracciarlo? Ecco, questo uscì fuori dalle nostre corde vocali, si blocco solo al sentire di questa frase.
-...A letto invece sembra un maniaco represso.-
-Va beh… Penso che dopotutto il sesso sia una cosa secondaria…-
Non la pensavo così.
-Posso passarci sopra, forse mi sono innamorata, Mok, gli ho persino detto il mio vero nome!-
-Cavolo! Allora deve essere proprio…-
Solji si irrigidì fissando un punto indistinto dietro di me.
-Unnie va tutto bene?-
Pronunciò una frase in francese che non potette tradurmi fino a quando tutto non finì, vi riporterò qui tutta la conversazione nella nostra lingua in modo che voi possiate capire cosa successe in quel momento.
-Madre! Cosa ci fate qui?!-
Mi girai per capire a chi si stesse riferendo, dietro di me c’era una figura snella dai tratti stranieri, coperta da vestiti costosi e gioielli di grande qualità, un trucco esageratamente marcato, una schiena dritta ed una postura rigorosa che sembravano voler instaurare nella persona che aveva di fronte un senso di inferiorità e paura, veniva accompagnata da un omone in giacca e cravatta.
-Che ribrezzo! Seduta sul pavimento di un patetico edificio, al fianco di una mediocre plebea! Hai dimenticato forse il tuo nome?!-
Solji si alzò ed abbassò lo sguardo.
-Perdonatemi madre.-
-Muoviti, tuo padre ci aspetta.-
Si girò verso di me che non riuscivo a comprendere nulla di ciò che accadeva.
-Mok… Devo andare, tu non preoccuparti e soprattutto, non dirlo alle altre.-
Detto quello si allontanò da noi che eravamo rimasti fermi a fissare la scena.
Non riuscivo a capire ma Solji detesta la gente che si permette di farsi i fatti suoi, non avrei mai voluto risultarle invadente.
Se lo avessi detto a Gahye di sicuro avrebbe fatto l’impicciona scatenando l’ira della mia bella unnie, Hyerin avrebbe fatto anche di peggio, decisi di tenere l’accaduto per me.
Tornando a casa trovammo un suo bigliettino in cui era scritto “Sono fuori per lavoro, non preoccupatevi tornerò il più presto possibile, fate le brave donsaeng.”
Le altre sembravano rassicurate, ma dopo quello che avevo visto, io non ero al mio massimo.
Tuttavia le cose continuavano ad andare avanti in modo tranquillo e Taemin diceva che Solji stava bene, stavo quasi iniziando a tranquillizzarmi, fin quando Jongin non mi si presentò davanti.
Stavo parlando con Tao, mi prese per un braccio e mi trascinò fino alla palestra del primo piano, dove ci prendemmo a pugni la prima volta.
-Jongin ma che stai…-
Attaccò il CD della colonna sonora di Rocky Balboa.
Mi spinse sul tappeto elastico e mi lanciò due guantoni, ne prese un paio per sé e mi urlò contro.
-Io sono Kim Jongin! Il bastardo che ha preso in giro una delle tue migliori amiche, fingendosi un’altra persona pur di stare con lei!-
Fu allora che mi raccontò tutto quello che stava succedendo.
In pratica dopo aver sentito la conversazione tra Hyerin e la mia unnie, Jongin andò da Taemin a chiedergli che intenzioni avesse con lei
-Me la sbatterò un paio di volte e poi può anche sparire.-
-E se io ti dessi la possibilità di andarci a letto senza doverti sorbire tutta la merda sdolcinata che odi?-
-Wow, se esistesse una simile scelta accetterei anche subito.-
Sfruttarono la sindrome dei gemelli di cui soffriva Solji, Jongin ballava per lei, la viziava con coccole e regali e Taemin ci faceva sesso.
Poi però i suoi genitori si fecero rivedere.
Quelli erano ricchi sfondati, la mia unnie faceva parte di una famiglia nobile, ed i suoi genitori desideravano una discendenza immediata, erano venuti in Corea per costringerla a sposarsi con qualcuno e non poteva rifiutare.
Taemin colse al volo questa possibilità, una riccona gnocca innamorata di lui che era costretta dai genitori a smollare la sua eredità a qualcuno, le chiese di diventare sua moglie raccontandole una balla colossale sul fatto che lui l’amava e che Jongin aveva sfruttato il suo punto debole per scoparsela ad insaputa del sopracitato figlio di puttana.
Una volta finita la storia mi levai i guantoni e picchiai quell’idiota a mani nude.
Massacrai Jongin di botte con quanto più odio e rabbia avessi in corpo, e se Gahye non mi fosse venuta a cercare proprio in quel momento probabilmente lo avrei sfigurato in eterno.

 

 

Hola ragazzi! Allora, non voglio farvi spoiler quindi in queste note non dirò proooooooooprio nulla, scoprirete il seguito solo vivendo heheheheHEHEHEHEHEH
Alla prossima amici e fatemi sempre sapere cosa ne pensate. \(*^*)/

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Capitolo 14
*** Mamma scusa, mi sto dissanguando ***


MAMMA SCUSA, MI STO DISSANGUANDO

QUATTORDICESIMO CAPITOLO

AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






Amici miei, c’è una cosa su di me che credo di non avervi mai raccontato, quando provo emozioni troppo forti e confuse, la mia mente si diverte a creare inappropriate colonne sonore alle varie situazioni in cui mi trovo, questo fatto è collegato anche al famoso aneddoto del porno di mio cugino, ma questa è un’altra storia che si avvicina sempre di più.
Vi dico ciò per farvi capire il motivo per cui, improvvisamente, mentre ero a cavalcioni sul busto di Jongin e gli stavo spaccando i denti a mani nude nel mio cervello si venne a creare in sottofondo “Aria sulla quarta corda”, probabilmente poiché l’avrò sentita canticchiare da mia madre, che adorava la musica classica.
La cosa era talmente imbarazzante che ad un certo punto dovetti lasciarlo steso a terra mezzo morto per qualche minuto.
Che vi devo dire?
I malati mentali sentono le voci, io invece il clavicembalo di Johann Sebastian Bach mentre picchio un imbecille.
Riuscii a farmela passare dopo un po’ e quando accadde ripresi il mio lavoro finché Gahye non venne a cercarmi, con un giornale in mano.
-Mok! Guarda qua! Su questo coso c’è scritto che Solji sta per sposar...-
Mi diede una veloce occhiata e come se niente fosse disse
-Oh! Ciao Jongin.-
Mi alzai e scesi dal tappeto elastico andando verso la sua direzione.
-Gahye, dobbiamo andare a riprendercela.-
Mi sentii circondare il collo da due braccia dietro di me.
Era Jongin.
-Mok…-
Stava per tirarlo via con una gomitata nello stomaco ma lui continuò.
-…Aiutami a rimediare alla mia stupidità.-
Mi girai verso il suo volto, del sangue colava dal suo labbro inferiore ed uno dei suoi occhi era leggermente gonfio ed annerito.
Lo presi per un braccio e lo trascinai verso Gahye, poi li strattonai entrambi per i polsi nella sala prove 24, dove di sicuro non avrebbe potuto sentirci nessuno.
Chiusi la porta dietro di me.
Costrinsi entrambi a sedermi davanti.
Gahye guardava Jongin con lo sguardo assassino e lui teneva gli occhi bassi con un’espressione imbarazzata sul viso.
-Bene, Gahye, tira un pugno a Jongin.-
Mi guardò un po’ confusa.
-Cosa?-
-Tanto vorrai farlo comunque dopo che ti avrò raccontato.-
Narrai alla mia amica tutto quello che mi aveva riferito Jongin, evidentemente quel giorno devo avere un po’… ehem… ecco “abbondato" con le espressioni contadine e le imprecazioni verso Jongin, perché ad ogni mia parola lui sembrava sprofondare sempre di più nell’oblio.
-…Ed è per questo che sono finita a massacrare questo grandissimo idiota che neanche avesse avuto una mucca che si auto-munge al posto del cervello.-
Gahye tirò un pugno a Jongin.
-Dunque, fai pace con questo cretino e andiamo a salvare la nostra unnie da quel maniaco represso.-
Lei si girò verso il mio amico e gli cinse le spalle.
-Tu sei uno schifoso depravato.-
-Hai ragione.-
-Stupido.-
-Lo so.-
-Demente.-
-Inattaccabile.-
-Un emerito coglione.-
-Non posso negare.-
-…Ma Mok ti ha fatto fuori tutte le otturazioni dentali e la possibilità di ammiccare per i prossimi dieci anni e quindi io ti perdono.-
Annuì con un’aria solenne.
Jongin ancora una volta soddisfò le nostre menti con quella risposta esaudiente che tutti noi ci aspettavamo.
-Ehem…- Si grattò la testa confuso.
-Bene, a questo punto dobbiamo solo andare da Solji, anche se non sappiamo più nulla di lei da giorni.- portai l’attenzione sul problema principale.
-Beh.. Solji è scomparsa, ma Taemin no.-
-Gahye, ti voglio bene.-
Capimmo che l’unico modo per trovare la mia unnie era chiedere allo stronzo che l’aveva ingannata.
-Non mi sembra però che né tu né Gahye ci parliate ed io oramai non posso più farci nulla..-
Jongin aveva ragione.
-Hyerin! Taemin l’ha raccomandata per il drama, saranno in buoni rapporti, no?- Gahye nelle situazioni difficili faceva cadere ogni sentimento di vendetta e stabiliva una tregua anche con le persone che non poteva sopportare, che comunque erano davvero poche.
-E se lui le avesse raccontato la stessa stronzata che ha detto alla unnie?-
-Basta che ci vada tu da sola Mok, non devi parlare di quello che è successo tra me e Solji con Hyerin ed abbiamo risolto ogni problema.-
Gahye faceva a Jongin segno di stare zitto.
Lui la guardò confuso e poi lei fece un lungo sospiro, con lo sguardo basso e seccato disse
-Mok non è capace di ordinare dei tacos…-
-Cosa?-
-Beh… Diciamo che non sono proprio brava a mentire…-
Fu allora che Gahye tirò fuori un block notes pieno di date e numeri, sembrava piuttosto vecchio.
Lei si schiarì la voce e parlò con un tono solenne.
-23 Aprile 2002, Mok aveva 7 anni.
Kang Daesoo era il ragazzino che le piaceva da un anno, quando un giorno lui le chiese cosa ne pensava di lui, piuttosto che mentire si mise un pezzo di scotch in faccia e si lanciò dentro il cassonetto della scuola.
2 Maggio 2006, 12 anni.
Ebbe le sue prime mestruazioni e sporcò il divano per sbaglio, per evitarle l’imbarazzo, Hyerin le consigliò di dire che aveva rovesciato un po’ del suo frullato di fragole, ma quando si trovò sua madre davanti, terrorizzata dall’idea di raccontare una balla, corse via urlando “MAMMA SCUSA MI STO DISSANGUANDO”
29 Marzo 2014, 18 anni.
Ci trovavamo in un ristorante messicano e…-
-C’era proprio bisogno di raccontare certe cose?!-
Credo di essere arrossita in un modo schifoso quel giorno.
-E poi come fai a sapere tutto questo di me?! Ti conosco solo da due anni!-
-Io e tua madre parliamo.
Molto.-
Se avessi dovuto riassumere l’espressione di Gahye con una faccina sarebbe stata questa “:-)”.
Lo so è inquietante a dir poco.
Jongin aveva una mano sulla fronte e rideva rassegnato.
-…Beh in pratica, non sa dire bugie.-
-…No.-
-Ma posso provare! Se non mi chiede nulla su di voi è fatta, ripeto solo a memoria un vostro copione.-
-Basta solo che le dici che sei preoccupata per Solji e vorresti sapere dov’è e come sta.-
-Posso farcela.-
-Lo spero.-
Jongin mi prese per le spalle e mi guidò fuori dalla sala, poi avvicinò le sue labbra al mio orecchio e mi disse a bassa voce
-Se riesci a mentirle, io ti chiudo nella sala prove 24 con Kyungsoo.-
Dopo un primo decollo di ormoni che oramai se ne erano andati a morire in spiaggia, lo guardai malissimo.
-Non mi servono ricompense, idiota! Lo faccio per aiutare due amici.-
Probabilmente ci rimase un po’ male, la gente non ha più onore ragazzi.
Insomma ci ritrovammo tutti e tre a fissare Hyerin che parlava con Chanyeol.
Gahye mi spinse verso di lei facendomi cadere.
-Mok ma che diavolo…-
Mi rialzai e la portai via, fissando il suo ragazzo più o meno con un’espressione simile a quella di Gollum quando riesce a prendersi un po’ di tempo per rimanere solo con l’anello.
-Hey va tutto bene?
La mia mente era nella confusione più totale.
“Aiuto.”
“Non posso farcela, non sono nemmeno riuscita a dire a mia madre di aver rovesciato un frullato di fragole.”
“Ma perché ho accettato una cosa simile, voglio morire.”
“Come si chiamava il gatto del tizio del piano di sotto?"
-Io ehem… Sono preoccupata per Solji.-
-Non devi stare in pensiero, sta per sposarsi con l’uomo della sua vita! Devi farle un bel sorriso.-
-Ma tu sai dov’è?-
-Mok ma davvero, mi fai preoccupare sembri un robot con i tic.-
-E’ perché mi manca la unnie… Credo.-
-Beh, se è solo per questo, sta tranquilla perché tornerà tra un paio di giorni a lavorare qui, le faranno fare un servizio fotografico insieme a me per le copertine dei giornali! I genitori hanno fatto le cose in grande.-
-Ma quindi tu sei stata invitata al matrimonio?-
-Certo che sì, mi hanno detto che ogni invito era personalizzato in base a chi doveva riceverlo, il tuo com’era?-
Hyerin mi stava fissando con due occhioni innocenti ed un sorriso infinito.
-Era Ehem… Arancione… Con i… Montoni e Kyungsoo… Nudo.-
Lei scoppiò a ridere.
-Il tuo doveva essere il migliore!-
Mi allontanai terrorizzata ed andai da Gahye.
Le raccontai tutto, con il particolare più importante, Hyehye era stata invitata, mentre noi no.





Amici miei altri colpi di scena, altre battute ed altri pugni e soprattutto un altro capitolo in meno al porno del cugino di Mok.
Non vedo l’ora di raccontarvi il resto, fatemi sempre sapere cosa ne pensate ed alla prossima ragazzi \(*^*)/
Ah e questa è “ aria sulla quarta corda” https://www.youtube.com/watch?v=9LHk2GDs-0U che è la sigla di superquark ed io non ho idea di come mi sia uscita questa immagine di Mok che a rallentatore massacra Jongin di botte con questa in sottofondo.
Aiuto peggioro capitolo per capitolo.

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Capitolo 15
*** Kyungsoo nudo ***


KYUNGSOO NUDO
QUINDICESIMO CAPITOLO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






Quando Solji si rifece viva ci ignorò.
In ogni occasione in cui Gahye ed io provammo ad avvicinarci tutto ciò che ricevemmo fu lo stesso regalo fatto a Jongin, un due di picche.
Hyerin era sempre occupata con i servizi fotografici ed non avevo mai il tempo di parlarci.
Solo dai giornali potemmo sapere cosa stava succedendo.
In pratica i genitori volevano un matrimonio di lusso e così come le decorazioni anche gli invitati dovevano essere costosi, ipotizzammo fu questo il motivo dell’assenza dei nostri inviti, Hyerin era diventata ormai una modella di successo mentre Gahye non aveva ancora debuttato, era sconosciuta ed io ero solo una contadina che faceva ridere, non ero abbastanza per parteciparvi.
Mi ero quasi rassegnata al fatto che Solji ci odiasse, non so per quale motivo, ma poi accadde una cosa che probabilmente non dimenticherò mai.
Beccai, nella sala prove 24, Tao che cavalcava Kris urlando un “HIIIIIIHAAAAAAA” in modo fin troppo gay con un sottofondo country.
Ah no, scusate questo non era ancora successo, perdonatemi, dopotutto sono passati 10 anni, non posso ricordare tutto alla perfezione.
Camminando per i corridoi, sentii della musica altissima provenire da una delle sale prove, ne aprii la porta.
Ci trovai Jongin che ballava completamente trasportato, non si accorse nemmeno della mia presenza.
Era sempre un bello spettacolo vederlo ballare, mi andai a sedere in un angolino per guardarlo un po’, tanto lui sembrava talmente rapito dalla musica che nemmeno si accorse della mia presenza.
Alcuni passi li faceva ad occhi chiusi, era davvero bravo.
Quando il brano finì si fermò e mi vide.
-Hey Mok…-
Aveva un tono basso, simile a quello che fece quando vide Solji che baciava Taemin per la prima volta.
Si venne a sedere vicino a me.
-E’ tutto a posto amico?-
-Sono andato da Solji.-
-Che ti ha detto?-
-Che sono solo un mostro e non dovrei neanche permettermi di guardarla.- Jongin fece comparire un ghigno triste sul suo volto.
-Ma le hai spiegato la tua versione?-
-Non mi ha neanche dato il tempo di parlare… All’inizio mi ha persino scambiato di nuovo per Taemin.-
Non sapevo che dire, lui era il mio migliore amico, volevo aiutarlo ma così non potevo fare nulla.
-E’ completamente inutile Mok, lei mi odia, sarà ora di trovarmi altre ragazze.-
-Ma smettila! Ci hai già provato con tutta la popolazione femminile coreana.-
-Beh, una me ne manca.-
Si girò verso di me con un sorrisetto beffardo.
Gli scoppiai a ridere in faccia.
-Scusa amico, ma non sono quel genere di uomo.-
Rise anche lui poggiando la sua testa sulla mia spalla.
-Non sono credibile, eh?-
Fu allora che mi resi conto di quello che gli stava succedendo, Jongin era disperato, stava talmente male che ci aveva provato persino con me, la donna che con un vestito da sera somiglia ad un maiale in gonnella.
Mi alzai, lo presi per un braccio e lo trascinai fuori dalla sala, oramai ci era abituato, non faceva neanche più domande.
Mi feci spazio tra la folla con i bicchieri ed aprii la porta della sala prove 24 quasi sfondandola trovandoci Gahye e Luhan intenti a beh…
Lo sapete già cosa si fa nel paradiso del coito.
-Oh sorella sei già qui! Perfetto.-
Feci sedere Jongin e mandai via il ragazzo della mia amica.
-Scusa fratello, se non puoi proprio trattenerti c’è la sessantenne coi gatti che porta la posta libera oggi pomeriggio, Gahye non se la prenderà.-
-Dannazione Mok!-
-Prendila come una vendetta per quella volta che mi tappezzasti la camera con post-it con su scritto “Kyungsoo nudo”-
Jongin si colpì la fronte con una mano sconsolato.
-Noi irromperemo nel matrimonio di Solji.-
-Ma Mok! Già ci odia così che razza di…-
-Sta zitto Jongin, non è una proposta, è una cosa che faremo e basta, dovessi costringervi.-
-Uh! Entriamo al momento in cui il parroco dirà “Chi si oppone a questo matrimonio parli ora o taccia per sempre”!-
-Uhm… Non sono un’amante dei cliché Gahye, ma rimane sempre un’entrata in grande stile, potremo farci un pensierino…-
-Potremmo spiaccicare la torta in faccia a Taemin!-
-Questa idea è geniale.-
Jongin alzò la mano trasportato dai nostri discorsi.
-Sì Jongin?-
-Mi dispiace interferire in questo geniale flusso di idee ragazze, ma come diavolo dovremmo fare ad entrare? Si dà il caso che nessuno di noi abbia l’invito e che i genitori di Solji sono ricchi sfondati, metteranno guardie ovunque e…-
-Blah blah blah, Gahye, usiamo il “Io li sfondo e tu mi guidi”.-
Lei mi annuì compiaciuta.
-Ma che diavolo…-
-Grazie per la domanda Jongin, il “Io li sfondo e tu mi guidi” è il metodo con cui entrammo nel backstage il giorno del concerto, in pratica Gahye si studia la mappa del posto in cui dobbiamo entrare e fa tutte quelle robe intelligenti delle telecamere eccetera, io faccio fuori gli idioti che ci si mettono davanti.-
Adoravo quella tecnica ragazzi, mi faceva sentire un grosso orso arrabbiato di cui tutti hanno paura.
-Siete folli.-
-Ora, l’unico problema è scoprire dove e quando si fa il concerto.-
Mi girai verso Gahye, era lei quella intelligente, attendevo i suoi ordini.
-Torna a casa e cerca nella camera di Hyerin l’invito, lì sopra dovrebbe esserci scritto tutto.-
-Ma perché devo venire anche io?-
Siccome non vorrei urtare la sensibilità dei giovani che mi stanno leggendo sostituirò il vocabolo non esattamente appropriato che usai quella volta con qualcosa di contadino che di sicuro mi si addice di più.
-Jongin ma mi prendi per il fertilizzatore?-
Gahye tirò un lungo sospiro rassegnato e poi disse
-Una volta che saremo davanti a Solji tu dovrai tirare fuori le cose che sai su di lei, dovrai farle capire che sei tu quello di cui si è innamorata, non quel maiale represso.-
Vi ricordate quando dissi che Taemin aveva raccomandato Hyerin per la parte del drama in cui Gahye avrebbe potuto debuttare come attrice? 
Beh.
L’odio non le era affatto passato.
-Va bene, siccome non ho nulla da fare vado subito a casa a rovistare nella camera di Hyehye, tu Jongin preparati il discorso figo che tutti ci aspettiamo in una situazione simile e tu sorella vai a svuotare le palle di Luhan che mi sembrava in astinenza.-
Ci separammo, ma prima che raggiungessi casa ricevetti un messaggio di Gahye.
“Kyungsoo nudo.”
Giurai vendetta eterna per quindici secondi e poi raggiunsi il cortile della tenuta di Solji dove vivevamo ancora io, la mia secchiona e Gahye.
Onestamente, mi faceva ancora uno strano effetto vederla, non ci ero ancora abituata, erano pochi mesi che eravamo lì eppure erano già successe così tante cose…
-Ma ora che ci penso hanno tutte perso la verginità.
Tutte.
Tranne me.-
Lo so lo so, mi stavo deconcentrando, ma hey! Hyerin te la immagini sempre così pura ed ingenua, mi faceva strano pensare che in confronto a lei io ero una suora, considerando che non ero mai andata più a fondo del bacio.
Mi vennero i brividi.
Raggiunsi la stanza di Hyehye e cercai l’invito in ogni angolo, mi stavo spazientendo, quando alla fine in un cassetto, dopo una montagna di libri ed un sonetto dedicato al pene di Chanyeol (Ragazzi due terzine e due quartine di versi endecasillabi a rima incrociata, faceva quasi impressione.) trovai quello che cercavo.
Gli scattai una foto e la inviai a Gahye che subito trovò la mappa della chiesa in cui Solji voleva convogliare a nozze.
Poi guardai la data.
Mancava una sola settimana e considerando che dopo un mese Gahye avrebbe debuttato non avrei mai voluto che la sua reputazione fosse sporcata dalla nostra operazione.






Cari miei siamo qui riuniti per celebrare le note dell’autrice
Ok va bene la smetto
Mi devo calmare, non vedo l’ora di pubblicare il prossimo capitolo e quello dopo ancora eccetera
E devo chiedervi una cosa, secondo voi è il caso di aggiungere alle coppie nella storia anche quelle gay perché Mok becca a bombare Tao e Kris?
Va beh, voi fatemi sapere il vostro parere, un saaaaaluto \(*^*)/

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Capitolo 16
*** Autografale una tetta ***


 

AUTOGRAFALE UNA TETTA

SEDICESIMO CAPITOLO

AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS





Passammo la settimana a preparare il grande evento.
Decisi che Gahye avrebbe dovuto indossare una maschera il giorno delle nozze, il suo nome non doveva essere infangato.
Due giorni prima del matrimonio ci ritrovammo nella caffetteria di Sunhee e ne discutemmo anche con lei che avevamo deciso essere abbastanza affidabile per conoscere il nostro piano, fu lei infatti a proporci l’idea di coprire il volto di Gahye per impedirne il riconoscimento.
-Secondo me dovresti portarla anche tu Mok, anzi, dovresti camuffarti più di me, perché tu sei già conosciuta.-
-Nah, io sono una comica, qualsiasi cosa faccia va bene basta che sia divertente.-
-Mok ha ragione, anzi, probabilmente questo accrescerà la sua fama anche di più, dopotutto piace alla gente perché fa cose stupide in un modo maschio.-
Annuii convintissima all’affermazione di Sunhee.
Il giorno delle nozze io e Gahye portammo via Jongin dalla S.M. ed accompagnati da Park Taehyun arrivammo alla chiesa scelta per la celebrazione.
Era gigantesca, un’enorme costruzione grigia, divisa in tre navate dall’aspetto autorevole, era modernissima, ricoperta di ampie vetrate da cui si vedeva l’interno dell’edificio, tanto era imponente che metteva quasi paura.
Il tutto era circondato da un immenso giardino di rose bianche e rosse.
Se mai avessi voluto sposarmi di sicuro non sarebbe stato in un luogo così poco contadino, mia madre mi avrebbe presa a calci.
Ad ogni modo, le telecamere erano tutte fuori dalla chiesa, insieme ad una folla infinita di curiosi attirati probabilmente dalla notizia del matrimonio che era stata sbandierata ovunque tra i media.
Ci confondemmo tra la gente ed andammo sul retro del giardino dove Gahye aveva trovato un ingresso per la sagrestia attraverso le mappe che si era studiata.
Lì la folla non c’era, in compenso quattro omoni in giacca e cravatta sorvegliavano l’entrata.
Ebbene, sappiamo tutti che fine hanno fatto quei poveracci, Jongin provò a darmi una mano ma beh… Avevo bisogno di sfogare tutti i miei ormoni repressi su qualcuno per colpa di Kyungsoo e quelle guardie capitavano al momento giusto, non sono riusciti a farmi neanche un livido, l’unico ceffone ce l’ho preso da Gahye, quando per distrarre uno dei bastardi le ho alzato la maglietta di fronte a lui.
Hey! Non mi guardate così ho solo sfruttato un’arma a mio favore.
Ad ogni modo entrammo nella sagrestia e dopo aver convinto Jongin a fare l’entrata in grande stile decidemmo di raggiungere l’ingresso principale per entrare al momento del “parli ora o taccia per sempre”, ma una volta che Gahye sentì la voce di Taemin si infuriò come una bestia, indossò la maschera, corse verso di lui e gli saltò addosso atterrandolo.
Jongin si colpì la fronte sconsolato.
-E dai sorella! Dovevamo fare l’entrata figa, se fossi corsa a menarlo al “parli ora o taccia per sempre” sarebbe stato molto più scenico!-
-Sta zitta Mok! Questo bastardo deve pagare!-
Ricordate quando ho detto che l’odio per Taemin non le era passato?
Beh, i pugni di Gahye sulla sua faccia lo confermarono pienamente.
Delle guardie provarono ad intervenire ed io le fermai iniziando una rissa di tutto rispetto a cui tutti gli invitati assistettero allibiti.
-Mio Dio! Gahye, Mok! Che diavolo state facendo!?-
-Ti stiamo salvando da una vita di sesso non protetto con un figlio di puttana con cui non vogliamo che procrei!-
Lo so, sono volgare lasciatemi in pace amici.
-Jongin dannazione muoviti!-
Gahye urlò al mio amico che era rimasto perplesso a fissare noi che facevamo a botte come gli altri invitati.
-S-sì!-
Si avvicinò alla nostra unnie.
-Solji… Taemin ha mentito, noi ci eravamo messi d’accordo fin dall’inizio, sono stato io a voler sfruttare la tua confusione ma tutto quello che volevo io era soltanto passare del tempo con te! Il maniaco represso è lui non io! Noi due abbiamo passato un’unica notte insieme, quella fu il giorno del concerto, quando ti ho conosciuta e quando ti ho amata per la prima volta…-
Intanto Gahye era su Taemin e gli tirava il collo urlando “HIIIIIIHAAAAAAAAAAAAAA”, non avrei mai immaginato di risentire quell’esclamazione poche settimane dopo da Tao.
-…Ti prego non commettere l’errore di sposarti adesso, io ti amo, ti amo da morire! Ho ballato per te come non l’ho mai fatto per nessun altro, ho stampato nella mia mente il nome che mi dicesti quel giorno al parco, non potrei mai immaginarti felice tra le braccia di un altro uomo! Per quanto questo possa somigliarmi…-
-Immaginate Jongin e Taemin che scopano, sarebbe come vedere due cloni di diversa altezza che lo fanno tra di loro, secondo me dovrebbero provare.-
Volti di approvazione si erano sparsi tra gli invitati.
-Mok… Per l’amor del cielo…-
Avevo ragione però.
-Scusa amico era solo un’osservazione.-
-Solji soltanto io…-
La mia unnie strappò un drappo della gonna del suo vestito e corse verso Jongin, gli tirò uno schiaffo.
Madonna ragazzi faceva paura, non l’avevo mai vista così arrabbiata.
Lo prese con tutte e due le mani per il colletto.
-Il mio nome!-
-Cosa?!-
-Dillo!-
Lui si avvicinò al suo orecchio e pronunciò una parola che non riuscii a sentire.
Lei spalancò gli occhi abbassò lo sguardo e poi gli sorrise.
La baciò nel modo più dolce che potesse fare.
Io intanto, siccome avevo fatto fuori le guardie stavo picchiando un po’ di invitati a caso (Tra cui credo di aver massacrato anche i genitori di Solji.) perché se erano a quel matrimonio di sicuro non erano persone raccomandabili.
O almeno questo era il mio ragionamento.
Mi fermai quando mi trovai su Hyerin che si era addormentata durante la cerimonia con una copia di uno di quei libri che piacciono a lei nascosta nella borsa.
La presi in braccio e già che mi ci trovavo le feci autografare una tetta da Jonghyun degli SHINee.
Hey! E’ il bias, quando mi ricapitava? Alla S.M. dovevo sempre stare dietro agli exo!
Mi misi la mia secchiona su una spalla e staccai a forza Gahye da Taemin che oramai era mezzo morto e ricoperto di lividi.
-Piccioncini, usciamo dal retro prima che la stampa si accorga di quello che è successo.-
-Bleha!- Gahye odia i piccioni, le è uscito istintivo.
Park Taehyun ci riprese dall’altra parte della chiesa senza farsi vedere.
-Ragazze credo che dovremo sgombrare casa… I miei genitori mi diserederanno dopo il disonore che ho portato alla famiglia mollando Taemin all’altare.-
-Ne prenderemo un’altra sorella, abbiamo un mucchio di soldi da parte.-
Gahye annuì.
Nel mentre Hyerin si stava risvegliando tra le sue braccia, Gahye aveva insistito perché la portassimo con noi, non voleva che la stampa la coinvolgesse in quello che era successo rovinandole l’immagine, dopotutto le voleva ancora bene.
E massacrare di botte Taemin le aveva fatto passare un po’ di odio.
-Ehw… Chanyeol… Nudo...-
-Smettila di sbavare, secchiona.-



 

Ragazzi vi avverto perché tra pochi capitoli finisce e Fraesse già mi sta picchiando psicologicamente per questo (Perché fisicamente non ce la fa ma vabbene)
Mi sa che mi mancherà da morire idealizzare le idiozie di Mok, ma spero che quando pubblicherò la prossima ff (arriverà presto OuO) potrà darmi la stessa soddisfazione che questa mi sta donando.
Fatemi sapere cosa ne pensate ancora una volta ed al prossimo capitolo \(*^*)/

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Capitolo 17
*** Casa nostra è un troiaio ***


 

CASA NOSTRA È UN TROIAIO
CAPITOLO DICIASSETTESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 





Due settimane dopo lo sventato matrimonio di Solji, le cose sembravano essersi rimesse al loro posto.
Con i guadagni che avevamo fatto alla S.M. comprammo una casa nuova tutte e quattro insieme e Gahye e Hyerin stavano facendo lentamente pace.
Jongin e Solji  scopavano peggio di due criceti in calore e lo stesso facevano Gahye e Luhan, per non parlare di Hyehye e Chanyeol che oramai saltavano le litigate per darsi direttamente al sesso sfrenato.
In pratica il tipico sabato sera lo trascorrevo cercando di non inciampare sulla gente che limonava per terra, casa nostra era diventata un troiaio, lo facevano ovunque, beccai Gahye e Luhan persino nel mio armadio un giorno.
Non ne potevo più, tanto che mi feci mandare da Miryang il prosciutto gigante da prendere a pugni nei momenti di stress che appesi in cantina.
Per fortuna presto le cose sarebbero cambiate.
Gahye debuttò durante un concerto degli exo, Hyerin scoppiò a piangere a dirotto, non so in che modo un corpo umano sia capace di produrre tante lacrime.
Decidemmo di dare una festa a casa nostra per celebrare tutto quanto insieme, il matrimonio mancato, il debutto, il mio prosciutto nuovo e la riconciliazione tra le mie due amiche.
Quella sera tre volte, tre persone diverse ricevettero le parole che attendevano da una vita, o almeno questo vale per me che ne so cosa pensano gli altri.
Ma procediamo con ordine.
I preparativi della festa furono piuttosto movimentati, Solji tirò fuori tutte le sue capacità organizzative, cacciò di casa Luhan, Chanyeol e Jongin e ci costrinse a ripulire da cima a fondo l’abitazione.
Per rimettere a posto la camera di Gahye ci mettemmo 6 ore tutte insieme, mentre nella mia, la nostra bella unnie tirò fuori una vecchia tenuta da saldatore e con un lanciafiamme bruciò le varie forme di vita aliene che si erano annidate tra i miei panni sporchi.
Ma cosa volete, sono un uomo io, è giusto che viva nel disordine.
Una volta resa la casa splendente, mentre le altre cucinavano Solji mi chiese di farle un favore.
-Sentii Mok, visto che non hai nulla da fare, puoi andare alla S.M.? Ho dimenticato le chiavi del garage nel mio ufficio.-
-Ma unnie, a quest’ora l’agenzia è deserta… Devo andare per forza?-
-Ci sono gli alcolici nel garage.-
-Considera i tuoi ordini eseguiti, mia regina.-
Presi le chiavi ed uscii velocemente di casa per raggiungere la S.M.
Dopo un quarto d’ora arrivai e cercai l’ufficio di Solji in cui rovistare per le chiavi.
L’edificio sembrava vuoto.
La stanza in questione era enorme, con tre librerie per ogni parete laterale, ognuna ricolma di schedari e scartoffie, c’era una scrivania al centro e la parete dietro di essa era una gigantesca finestra coperta da tende viola.
Veramente figo.
Cercai tra le carte sulla scrivania e poi dentro i cassetti, dopo mezz’ora di ricerche non ero riuscita a trovare nulla.
Mi posizionai di fronte alla scrivania e la fissai un po’ rassegnata fin quando non sentii un urlo maschile provenire da dietro di me ed un peso colpirmi la schiena, la porta si chiuse.
Aprii gli occhi, su di me c’era Kyungsoo che mi guardava con gli occhi spalancati.
-K-Kyungsoo cosa ci fai qui?!-
-Ci vediamo Hyung, divertiti!-
La voce di Jongin echeggiò da fuori la porta dell’ufficio.
Mentre a me succedeva questo, alla festa era già arrivata Sunhee che si era messa a dare una mano con la preparazione visto il suo anticipo.
Suonarono di nuovo alla porta.
-Sunhee puoi andare tu?-
-Certo!-
Si diresse verso l’entrata ed aprì.
Si ritrovò davanti Baekhyun con una giacca di pelle ed un paio di pantaloni attillati, mascherò bene il “Madonna santa, adesso mi ci imbosco e mi faccio sbattere nel bagno nel modo più violento che esista” che circolava libero nella sua mente, gli fece un bel sorriso e lo salutò.
Già da tempo lui l’aveva notata, fin da quando parlarono le prime volte in Cina, decise che quella sera se la sarebbe portata a letto, quale doveva ancora deciderlo, ma aveva una grande scelta tra quelli nelle nostre camere.
Mi sa che sto divagando, insomma, il punto è che entrambi volevano scoparsi a vicenda, ma beh… Sunhee non è un tipo molto facile, per quanto desiderasse Baekhyun non avrebbe mai messo da parte il suo orgoglio, non ha mai sopportato chi ci prova in un modo troppo spudorato.
Lui invece è proprio lo spaccone idiota che tutti ci aspettiamo, appena si presentarono gli altri invitati e la festa si fece animata iniziò a provarci.
Lei già iniziava ad irrigidirsi, il suo comportamento da sbruffone la irritava parecchio.
Notato il primo sguardo glaciale che gli rivolse raccolse tutto il suo buonsenso e la portò a bere qualcosa.
Già, gli alcolici non erano nel garage.
Ad ogni modo Sunhee decise di mettere da parte un minimo del suo essere da figa di legno ed accettò di prendere qualcosa.
Peccato che non regga molto l’alcol.
Nel mentre Gahye stava limonando da far schifo con Luhan sulle scale.
Da tempo voleva dirgli quello che provava, voleva dimostrargli che lui era l’unico a cui avrebbe mai detto una cosa così importante.
Perché la mia amica dava molto peso alle parole ed anche un semplice “ti amo” le costava una fatica enorme, persino dedicato alla persona che più desiderava al mondo.
Così ad un certo punto si staccò dalle labbra di Luhan ed iniziò a gesticolare imbarazzata.
-I-io volevo dirti che… Insomma… Una cosa importante e-ecco… Io…-
Luhan le accarezzò il viso con una mano sorridendole.
-Ti amo anch’io piccola.-
Lei gli sorrise sollevata e ripresero a baciarsi con ancora più passione, ma di nuovo Gahye lo fermò.
-Dannazione Luhan! Dovevo dirlo io!-
Lui sorrise divertito.
-Scommettiamo.-
-Cosa?-
-Se riesci a dirmelo prima di mezza notte, allora io esaudirò un tuo desiderio.-
-Uno qualsiasi?-
-Uno qualsiasi.-
-Andata.-
Intanto io ero rimasta sola con Kyungsoo, lui si era andato a sedere silenziosamente contro una parete, io feci lo stesso solo dopo aver imprecato per un po’ contro Jongin, quel bastardo mi aveva fregata.
Quando fummo vicini lui mi disse
-Mok senti, mi dispiace se ti ho fatto male prima.-
-A-ah… No figurati, sto bene.-
Poi ci furono pochi minuti di silenzio imbarazzato, mi sembravano ore, ero terrorizzata, il ghiaccio sembrava indistruttibile fin quando
-Mok…-
Quello fu per me un via libera a sfogare tutte le mie emozioni represse.
-Senti Kyungsoo io non ti capisco, insomma non voglio costringerti a provare qualcosa per me, ma ignorarmi mi sembra un po’ eccessivo…-
-Mok ascolta…-
-…No davvero, io ho fatto di tutto per te, ho picchiato ogni tipo di persona, sasaeng, manager, guardie del corpo ed ho cercato in ogni modo di non farmi guardare con quegli occhi terrorizzati che mi fai sempre, ma perché ti faccio così tanto paura? Non sono cattiva…-
-Mok io ti amo.-
-…Certo, una volta ho fatto esplodere un idrante ma…
Cosa?
COSA?!-
Lo fissai incredula, lui aveva il muso nascosto dalle braccia che poggiavano sulle ginocchia e lo sguardo basso.
Nel mentre Sunhee aveva scolato due bicchieri di birra e già era completamente partita in quel meraviglioso stato mentale che era la sbronza.
Baekhyun non poteva immaginare che avesse una capacità così scarsa di reggere l’alcol, si considerò fortunato.
Ma beh non sapeva ancora che genere di sbronza rappresentasse la mia amica, io l’ho ribattezzata “La bambina bisognosa”
In pratica anche Sunhee possedeva un genere tutto suo di sbornia, quando era ubriaca si trasformava in una bambinetta urlante con il terrore delle molestie sessuali.
Si appiccicò a lui per tutta la festa urlandogli nell’orecchio.
-Oppa! Ho sete! Ho fame! Dov’è la mia pappa?!-
Lui non sapeva come comportarsi, provò a scollarsela, ma venne visto da Hyerin che si avvicinò e gli disse.
-Non ti conviene Baek…-
-Ti prego aiutami a levarmela di dosso, è diventata una bambina!-
-Tu lo sai che Sunhee è amica di Mok, vero?-
-Sì e quindi?-
-...E quindi sai anche che è sotto la protezione di mamma grizzly.-
Quando conobbi gli exo, feci un discorso minaccioso a Jongin, Baekhyun e Sehun, che erano quelli più… Ehem… Promiscui tra di loro.
Gli tirai un sermone di venti minuti su quanti modi conosco per scuoiare un essere vivente e sul perché questo fosse il motivo principale per cui loro non avrebbero mai dovuto far soffrire una delle mie amiche.
Jongin subì le conseguenze di mamma grizzly quando mi raccontò di quello che aveva fatto a Solji e quando lo aveva narrato a Baekhyun, si può dire che semplicemente ci era rimasto di merda.
-Sono fottuto.-
-Mi dispiace oppa, ma dovrai prenderti cura di Sunhee fin quando Mok non tornerà e vedrà che bravo ragazzo sei e purtroppo lei non tornerà prima di domani.-
-Oh Dio.-
Hyerin gli fece un bel sorriso, gli scompigliò i capelli e se ne andò saltellando da Chanyeol.
Al contempo Gahye cercava ormai da mezz’ora di pronunciare le due parole che le avrebbero fatto vincere la scommessa senza risultati, non faceva altro che gesticolare e balbettare e Luhan sembrava abbastanza divertito da questa sua reazione, provò a chiamarmi, ma avevo lasciato il cellulare a casa, quando aveva un problema nel dire qualcosa lei si rivolgeva a me che come Hyerin avevo il dono di spiattellare in faccia alla gente quello che pensavo, le insegnai persino a pronunciare la parola “idraulico” dividendola in “idra” e “aulico”, sì lo so, era un metodo un po’ infantile ma funzionò alla grande.
Ma questa volta dovette farcela da sola e per lei fu davvero difficile, anzi, forse fu la cosa più facile del mondo.

 



Heilà ragazzi! Grandi rivelazioni in questo capitolo eh?
Beh nel prossimo sarà tutto spiegato alla perfezione, è molto importante per me sapere cosa ne pensate quindi scrivetemi, per me è sempre un onore ricevere le vostre recensioni, grazie ancora amici ed alla prossima \(*^*)/

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Capitolo 18
*** Lui sapeva del porno di mio cugino ***


LUI SAPEVA DEL PORNO DI MIO CUGINO
DICIOTTESIMO CAPITOLO

AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS






Ragazzi, questa parte è dannatamente difficile da raccontare, perché i fatti non seguono l’uno all’altro, bensì accadde tutto contemporaneamente, vi narrerò una storia alla volta, in modo che le scene finali si ritrovino tutte insieme.
Iniziamo con  Sunhee.
Beh, lei continuò a molestare Baekhyun per tutta la sera in quel modo bambinesco che tirava fuori solo quando la sua sbronza raggiungeva i livelli apocalittici.
-Oppa! Portami in braccio!- Gli saltò addosso ed iniziò a dimenarsi aspettando che si muovesse.
-Va bene! Va bene! Non farmi male però!-
-HIIIIIIIHAAAAAAA che bello!- Sì lo so ragazzi, questa è già la terza volta che la gente intorno a me usa questa esclamazione, ma cosa posso farci? E’ facile da inserire in vari… Ehem... Contesti.
-Dannazione dovrei urlarlo io quello…- La trasportò per tutta la casa saltellando, e più andava veloce, più Sunhee lo spronava a camminare.
Eseguì ogni suo ordine per tutta la sera, era diventato il giocattolo preferito di una bambina di cinque anni, lei lo seviziò in ogni modo possibile, gli massacrò le guance a forza di pizzicotti, si fece imboccare e lo costrinse ad indossare un vestito da sera che trovò nell’armadio di Hyerin.
Ora, so che vi state chiedendo il motivo per il quale Baekhyun subiva in silenzio tutte queste angherie, ebbene, inizialmente era solo perché era terrorizzato dai miei pugni, ma in seguito si rese conto che sentirsi così necessario per qualcuno gli piaceva.
Mi spiego meglio.
Lui era sempre stato abituato ad avere tutte le ragazze ai suoi piedi, nessuna lo aveva mai rifiutato, almeno nell’ultimo periodo, tutte coloro che passavano del tempo con lui si sentivano quasi grate di aver ricevuto una simile opportunità e di conseguenza lo servivano e riverivano come cameriere.
Per tal motivo dopo poco tempo si stancava di ogni relazione iniziata, ma Sunhee lo stava trattando come un pezzo di zerbino e beh… Forse è brutto da dire, ma la verità è che era proprio questo quello che gli piaceva di quella situazione, si stava divertendo da morire.
Anche se era troppo orgoglioso per mostrarlo.
-Oppa!- Sunhee era sulla sua schiena con un cappello a cono in testa e delle stelle filanti in mano.
-Che c’è?!- Baekhyun le rispose con un’aria seccata.
-Ti voglio bene.- Strinse le braccia intorno al suo collo e gli schioccò un bacio sulla guancia.
-Hey! E poi sono io il molestatore…-
Solji mi giurò di averlo visto sorridere.
E mentre la mia unnie notava questo momento di tenerezza, Gahye capiva che l’unico modo per ottenere il suo scopo era il potabile siero della verità, la bevanda degli dei, il liquido del cuore, la birra.
Ma procediamo con ordine.
Quella psicopatica se le stava inventando tutte per riuscire a trasmettere a Luhan i suoi sentimenti.
Stabilì tre piani, tre possibilità che le avrebbero permesso di rivelare quello che provava nel modo più esplicito possibile.
E' sempre così testarda, ci ha messo un bel po’ a capire che l’unico modo per dire “ti amo” è… Beh, dirlo.
Piano A: “Dio salvi la regina.”
Quando Luhan venne chiamato al karaoke, nel bel mezzo della canzone Gahye prese una scala, ci salì sopra ed iniziò a sventolare in aria una bandiera bianca con sopra scritto “LUHAN TI AMO” a caratteri cubitali.
Ancora oggi mi chiedo da dove abbia ricacciato quella roba.
Esito:
Prima che lui potesse vedere quello che stava facendo, la mia amica scivolò sull’ultimo gradino della scala cadendo rovinosamente a terra e strappando la bandiera, rendendola impossibile da riutilizzare.
La gente si girò verso di lei ed abbassando il pollice, tutti urlarono in coro.
-Buh sorella! Fallito.-
Fu allora che Gahye sentì pronunciare da Sunhee il “ti voglio bene” che la portò a sfondarsi di alcolici per poter pronunciare il suo “ti amo”.
Piano B: “Datemi un imbuto ed una cassa di birre.”
Cercò di ubriacarsi il più velocemente possibile, si scolò tre bottiglie, le bastarono a prendersi la sbronza che le serviva per trovare il coraggio.
Esito:
Si avvicinò a Luhan tutta convinta, con la massima temerarietà, lei era pronta, prontissima, stava per dirglielo.
Ma al posto delle dolci parole d’amore, dalla sua bocca uscì solo un disgustoso conato di vomito che finì proprio a fianco alle scarpe del ragazzo.
Lui fece un ghigno divertito ed alzò il bicchiere in suo onore.
Di nuovo tutti si rigirarono verso di lei.
-Buh sorella! Fallito.-
Poi Luhan disse
-Tesoro, sono già le 23:30, arrenditi, mi va bene anche solo saperlo…- 
Non era così.
Le scompigliò i capelli e le sorrise ma lei lo afferrò per il polso spingendolo via e disse con un’aria seria
-Io voglio farlo.-
Lui la portò fuori per avere un po’ più di privacy.
-Cerca di capirmi Luhan! Non è solo per la scommessa, io voglio che tu lo senta detto dalla mia voce, ma è così difficile…-
Lui fece un profondo sospiro.
-Se tu ti senti così, come dovrei stare io? Dici di voler dimostrare che mi ami eppure anche un semplice “ti amo” ti costa una fatica immane…-
-Lo so, ti prego perdonami, è solo che sono fatta così! Ci metto sempre una marea di tempo a dire le cose che ritengo troppo importanti! Ti giuro che posso riuscirci, mi manca ancora un’opzione, posso farcela!-
Luhan si sentiva quasi preso in giro, non capiva se quello che stava dicendo Gahye era la verità, non capiva perché le costassero così tanto solo due parole.
Si sfregò la fronte con una mano e sospirò di nuovo.
Intanto Sunhee decideva che Baek-oppa le doveva rimboccare le coperte, perché a quell’ora i bravi bambini vanno a dormire.
-Oppa! Voglio fare la nanna, mi porti al letto?- Lei gli fece un paio di occhioni da cucciola e due occhi imbronciati.
Baekhyun sorrise malizioso, che ci fosse una ricompensa a tutti i dolori che sopportò quella sera?
La portò in braccio in una delle camere del piano di sopra e la poggiò sul letto.
Salì anche lui, convinto che "l’ora della nanna” avrebbe dovuto cambiare nome in “l’ora del coito”.
Non appena Sunhee se lo ritrovò addosso gli fece un bel sorriso e disse entusiasta
-Oppa, vuoi dormire con me?-
-Beh in realtà speravo che…-
-Dormiamo subito che sennò umma poi ci sgrida.-
A Baekhyun venne un brivido sulla schiena al solo pensiero di mamma grizzly arrabbiata.
Lei gli cinse le spalle con le braccia e lo strinse a sé in un abbraccio profondo.
Capì che quello era un “no”, il primo che avesse ricevuto in vita sua, era per lui una sensazione strana, perché non si sentiva rifiutato, era ovvio che a Sunhee faceva piacere averlo vicino, però se davvero avesse voluto arrivare a scoparsela avrebbe dovuto lavorarci parecchio e in un certo senso questa cosa lo entusiasmava da morire.
Era la prima volta che sentiva di dover combattere per qualcuno, gli metteva voglia di tirare fuori le armi.
Guardò la ragazza che già si era addormentata e sorrise.
Nel mentre Luhan era confuso e non sapeva che dire.
-Qual era la terza?-
-La terza?-
-La terza opzione, hai detto che ne avevi un’altra.-
-Beh.. E’ un po’ stupida come idea, pensavo di dirlo in playback…-
Piano C: “Va bene anche se la voce non è mia.”
Gahye pensò di sfruttare la scena di un film in cui la protagonista pronuncia le agognate parole e di farla in playback.
Esito:
Sentita la proposta, Luhan scoppiò a ridere e lei capì quanto potesse essere stupida questa idea.
-Tu sei folle, Choi Gahye, va bene così dai.-
Luhan le sfiorò una guancia con l’indice, aveva uno sguardo più dolce che avesse mai visto, la faceva sentire protetta, al sicuro, semplicemente allora pensò ad alta voce e sussurrò fissando quegli occhi così belli esprimere una tale tenerezza
-…Luhan ti amo…-
Il sorriso più felice della terra comparve sulle labbra del ragazzo.
-Ah ah! L’hai detto!-
-Oh Dio l’ho detto.-
Aveva uno sguardo sconvolto, sconcertato, si stupì di se stessa.
-Adesso devi esprimere un desiderio, piccola.-
-Canta con me Luhan…-
La strinse forte tra le sue braccia e la baciò come la prima volta.
Avrei voluto rifare la battuta con Tao che compare con il cellulare, pronto a postare nuove selca su instagram ma… Beh la verità è in quel momento era occupato a fare ben altro.
Ebbene, ora che ho finito di raccontarvi ciò che successe alle mie due amiche posso passare a parlare della mia storia, che anche essendo meno figa delle altre ha sempre il suo fascino, pensate che scoprii quella sera che Kyungsoo conosceva la storia del porno di mio cugino.
Ma procediamo con ordine.
Rimasi a fissarlo per un quarto d’ora dopo che lui mi disse quello che aspettavo di sentirmi solo dai miei sogni… Beh neanche in quelli perché di solito quando mi ci appariva Kyungsoo ci scopavo, comunque.
-...Se proprio vuoi posso spiegarti.-
Questa volta ero io quella con lo sguardo terrorizzato.
-Sì ti scongiuro fallo.-

 


HeeeeeeeEEEeeEeeeeeEeeEEEeeeeeEEEEy gente! Un capitolo in meno al porno del cugino di Mok, siate felici \(*^*)/
Vi saluto e vi ringrazio di cuore per le recensioni, mi dispiace di essere lenta a rispondere, scusatemi ;^;
Ad ogni modo spero continuiate a seguire aasoe, vi saluto OuO

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Capitolo 19
*** Spogliati e ricopriti di bistecche ***


SPOGLIATI E RICOPRITI DI BISTECCHE
CAPITOLO DICIANNOVESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS







Eravamo finalmente soli, il piano di Jongin aveva funzionato, era arrivato il momento di dirle la verità.
-Mok senti, mi dispiace se ti ho fatto male prima.-
-A-ah… No figurati, sto bene.-
Rimasi in silenzio, ero paralizzato, mi faceva sempre lo stesso effetto quella donna.
E forse lei si arrabbierebbe se la chiamassi così, ma è troppo bella persino quando si offende...
-Mok…-
A quel punto lei scoppiò, un fiume di parole scorse via dalle sue labbra.
Sembravano così morbide.
Le sue labbra, quelle che non incurvava quasi mai per porgere una semplice cortesia, ma solo per rumorose e meritate risate.
Solo per me sorrideva senza motivo.
Mi guardava e le veniva da sorridere, ma non se n’è mai accorta, neanche dopo tutto questo tempo.
Non potevo fare a meno che fissarla quando lo faceva, era così bella…
Anche se di certo la sua bellezza era tanto offuscata dalle risate che riusciva a scatenare che nessuno ci faceva mai caso.
…Sto divagando vero? Lo faccio sempre quando si tratta di lei.
-Senti Kyungsoo io non ti capisco, insomma non voglio costringerti a provare qualcosa per me, ma ignorarmi mi sembra un po’ eccessivo…-
-Mok ascolta…-
-…No davvero, io ho fatto di tutto per te, ho picchiato ogni tipo di persona, sasaeng, manager, guardie del corpo ed ho cercato in ogni modo di non farmi guardare con quegli occhi terrorizzati che mi fai sempre, ma perché ti faccio così tanto paura? Non sono cattiva…-
-Mok io ti amo.-
-…Certo, una volta ho fatto esplodere un idrante ma…
Cosa?
COSA?!-
Nascosi il sorriso che avevo stampato sulle labbra tra le braccia per non farglielo vedere, finalmente lo avevo fatto.
Mi fissò per almeno un quarto d’ora in silenzio con un’espressione dolcissima.


Volevo farle capire, raccontarle dall’inizio come e perché mi ero innamorato di lei.
-...Se proprio vuoi posso spiegarti.-
-Sì ti scongiuro fallo.-
Pendeva dalle mie labbra, come io facevo con le sue, solo che in un modo diverso.
Ma non sono mai stato bravo a raccontare le storie.
-Io… Ecco fin dalla prima volta… Insomma…-
Mok mi sorrise di nuovo, in un modo così bello che non potrò mai dimenticare, era come se si fosse appena resa conto di quello che era successo.
Persi allora il dono della parola, fissando di nuovo quelle labbra felici e quegli occhi sorridenti.
Lentamente la distanza tra i nostri volti si ridusse, sempre di più fin quando Mok non mi prese il viso tra le mani e fece incontrare le nostre bocche.
Fu il bacio più bello che avessi mai ricevuto.
Continuammo per almeno mezz’ora.
Mi resi conto che le cose stavano per farsi bollenti.
-Mok… Io conosco la storia di tuo cugino… Forse non dovremmo andare così…-
-Come fai a saperla?-
-Fosti tu a…-
Mi zittì con un bacio, era come se aspettasse da una vita di potermene dare uno.
Poi lei si rialzò, si sfregò gli occhi con le mani, si inginocchiò di fronte a me e di nuovo con quel sorriso stupendo intrecciò la sua lingua con la mia.
-Kyungsoo.-
Mi baciò ancora.
-…Anch'io.-
E ancora.
-Ti amo anch’io.-
E di nuovo ridendo sulle mie labbra.
La nostra notte continuò così fin quando non mi addormentai abbracciato a lei.
Non mi fraintendete, non siamo andati oltre, non mi permetterei mai di…
Ad ogni modo, quella volta non potei darle spiegazioni e lei scoprì la storia dal mio punto di vista solo molto tempo dopo, ma credo sia arrivato il momento di raccontarvi come andò realmente.
La verità è che io mi innamorai di Mok fin dal primo giorno in cui la vidi.
Quella volta che la guardai combattere contro dodici persone contemporaneamente, era fortissima, indistruttibile, puro acciaio.
Mai vista una femmina simile, era al di sopra di tutte le altre, letteralmente, ne aveva fatto un mucchio e c’era salita sopra.
Fu allora che si girò verso di me ed io potei vederla in volto, non era il suo viso ad essere bellissimo, ma la sua espressione.
Sembrava persa.
Io sentivo quasi il bisogno di proteggerla.
Lo so… Proteggere il carro armato di un metro e ottanta che mi aveva appena fatto fuori un’orda di ragazze davanti non era, non è e non sarà mai un compito facile per me.
Puntai un braccio verso di lei, il mio corpo si mosse da solo, nella mia mente ripetei più volte la frase “Tu sarai mia.” ma la mia bocca fu come paralizzata ed i miei occhi non poterono fare a meno di fissarla.
Lei stessa mi disse che il mio sguardo sembrava quello di un cane che aveva appena visto il suo castratore…
...Mok, cosa devo fare con te?
Il tempo scorreva e quando ci trovammo in ospedale io non riuscii a trovare il coraggio di parlarle, invidiavo così tanto Jongin che riusciva a rivolgerle la parola come se niente fosse…
Quando Hyerin uscì dall’ospedale fui terrorizzato dall’idea di non poterla più rivedere, così convinsi Jongin che il modo migliore per continuare a stare con Solji era portare lei e tutte le sue amiche alla S.M.
Volevo poterla vedere di nuovo.
Ma Mok non è mai stata molto capace per quanto riguarda la parte artistica del mondo dello spettacolo, e così venne rifiutata nonostante provai a convincere gli esaminatori a farla entrare in ogni modo.
Ero disperato, ma per fortuna grazie al suo più grande talento riuscii ad essere comunque presa ed io non fu mai più felice.
I giorni passarono ed io potei vederla costantemente e questo mi bastava fin quando un giorno seppi da Jongin che le sue amiche avevano litigato e che era andata al bar per rifugiarsi nell’alcol.
Ero preoccupato, così appena finii le prove la raggiunsi.
La trovai che faceva a botte con un tizio veramente enorme, fui preso un momento dallo spirito dell’eroe…
Grosso errore…
Un mio pugno fu come la puntura di una zanzara per lui.
Provò a colpirmi ma Mok fermò il braccio che stava per toccarmi con una mano e con l’altra lo prese per la gola e lo costrinse ad inginocchiarsi di fronte a me.
-Chiedigli scusa.-
Mai avrei potuto sperare di vedere una simile scena, è davvero carina quando costringe qualcuno ad eseguire un suo ordine con la violenza...
Lui stava per farlo ma lei… Beh… Gli vomitò addosso.
La portai di fretta fuori dal locale.
-Mok non dovresti fare… Questo genere di cose.-
-Perdonami Kyungsoo, ma succederà di nuovo, magari potrei combattere per te un giorno, non ti preoccupare, io sono fortissima…-
Barcollava e gesticolava, era buffa da morire, tanto che non potei più trattenermi e scoppiai a ridere.
Durante il tragitto verso casa lei mi raccontò quintali di cose assurde su di lei, tra cui la famosa storia di suo cugino, in più sapete che Mok ha dodici bambini in famiglia?
Mi disse che sua zia era una di quelle donne che bastava guardarle per farle rimanere incinta… Per fortuna lo stesso non vale anche per lei…
In ogni caso io morii dalle risate quella sera, mi disse anche qualcosa su suo padre.
-…Il mio colore preferito è l’arancione perché prende la forza dal rosso e la lealtà dal giallo, per questo mio padre mi fece dipingere la mia camera tutta di quel colore.-
-Tuo padre ti fece dipingere la tua camera da sola?-
-Sì, lo feci per i miei sette anni, diceva che serviva a dimostrare la mia virilità raggiunta… Per i miei sedici anni mi mandò da sola in Islanda per una settimana, nelle foreste di ghiaccio, voleva che mi facessi le ossa da sola.-
-…Dici sul serio?-
-Eh già…-
Mi fece un sorriso malinconico, quella fu la prima volta che non la vidi contenta, più tardi mi resi conto che faceva quell’espressione ogni volta che parlava di suo padre.
-Io sono la sua unica figlia, ma una femmina non gli bastava… Lui voleva un vero uomo, qualcuno in grado di prendersi cura della propria famiglia ed evidentemente per fare questo nella mia famiglia ci vogliono un bel paio di palle.-
Poi spalancò gli occhi e si rese conto di quello che aveva detto.
-…Non posso credere di aver detto una cosa simile di fronte a te.-
Scoppiai a ridere, era troppo buffa quando cercava di trattenersi.
Per tutto il tempo continuammo così, lei mi raccontò tutta la sua vita ed io mi sbellicai.
Quando la riportai a casa la trascinai fino alla sua camera e la misi a letto.
-Mok c’è una cosa che non ti ho mai detto…-
Ma lei già dormiva.
Le diedi un bacio sulla fronte e le sussurrai un “grazie” all’orecchio.
Poi andai via.
Il giorno dopo però sentendola parlare con gli altri capii che non ricordava nulla e così lasciai perdere.
Non so se vi ha raccontato di quella volta che la truccarono e vestirono da donna.
Tutti quanti le diedero addosso considerandola orrenda, ma io dovetti uscire dalla stanza per controllare le mie emozioni.
Era dannatamente bellissima.
Ogni giorno io mi innamoravo sempre più di lei, ogni espressione, ogni parola erano per me come frecce dirette nel cuore, quando andammo in Cina capii che forse non gli ero così indifferente come credevo.
E poi dovetti ricredermi quando la vidi stare così tanto insieme a Jongin, lei si prendeva cura di lui quando stava male e lo faceva ridere per vederlo contento… Iniziai a credere che lei provasse qualcosa per lui.
Ma dopo la faccenda del matrimonio Gahye venne da me, mi indicò in mezzo al corridoio e mi trascinò in una delle sale prove vuote.
-Ma che problema hai con Mok?!-
-Cosa?-
Lei l’aveva vista essere dispiaciuta perché io non mi accorgevo di Mok, pensava che la odiassi, o che addirittura fossi spaventato da lei.
-Non ti rendi conto che è persa per te?! Perché la tratti in un modo così freddo?-
Schiusi le labbra e la fissai con gli occhi spalancati per un po’.
-Dici sul serio?!-
-Cosa?-
-Mok è innamorata di me?-
-Ma sei cieco per caso?! Quella ragazza si ammazza per te, per lei ogni tua parola è un ordine che deve essere esaudito, farebbe qualunque cosa per proteggerti!-
-I-io…Come faccio a farla mia Gahye?-
-Kyungsoo nudo.-
-C-cosa?-
-Spogliati e ricopriti di bistecche.-
-M-ma…-
-L’hai già conquistata due anni fa quando ti ha sentito cantare per la prima volta.-
Il giorno dopo Jongin mi disse che si era messo d’accordo con Gahye, Solji e Hyerin per organizzare la festa e chiuderci da qualche parte da soli.
E poi… il resto lo sapete già.






ODDIO RAGAZZI PIANGO IL PROSSIMO E’ L’ULTIMO CAPITOLO GIA’ MI MANCA OK MI CALMO VA BENE
Questo è di sicuro il più lungo tra i capitoli di aasoe.

Credo.
Ad ogni modo spero che vi sia piaciuta la storia dal punto di vista di Kyungsoo, domani sarà Mok a riprendere le redini della vicenda.
Anche se ammetto di aver creato forse un Kyungsoo davvero troppo disadattato.
Piango adoro la parte disagiata di quel ragazzo.
Beh alla prossima ragazzi, ci vediamo \(*^*)/
Ah! Quasi dimenticavo, ho scritto questo capitolo ascoltando questa canzone https://www.youtube.com/watch?v=v6xU96KLBL4 che ritengo essere la colonna sonora adatta

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Capitolo 20
*** La sala prove 24 (Parte 3) ***


LA SALA PROVE VENTIQUATTRO
PARTE TERZA
CAPITOLO VENTESIMO
AN ABSURD SUCCESSION OF EVENTS

 






Gahye era stanchissima, finalmente rientrava dal lavoro, dopo il debutto la mole di fatica era notevolmente aumentata e nonostante tutto doveva comunque sorridere.
Aprii la porta della nuova casa e lanciò il suo cappotto in un punto indefinito dell’ingresso.
Andò a stendersi sul divano.
Iniziò a rilassarsi fin quando non sentì delle urla provenire dal seminterrato.
Dovete sapere che Gahye era una che viaggiava molto con il cervello, insomma non dovete stupirvi se il suo primo pensiero fosse stato “Madonna, cosa succede, perché qualcuno sta gridando aiuto.
Calmiamoci, cosa può essere?
...
Mok ha sicuramente rapito la tipa Girls day che ha detto che Kyungsoo è il suo tipo ideale e la sta torturando.”
Decise che sarei stata un’avversaria temibile e che quindi era necessario affrontarmi con un’arma.
Prese un mestolo di legno dalla cucina e si mise una padella in testa, poi con molta cautela scese giù in cantina cercando di non fare rumore.
Ritrovatasi davanti all’entrata, spalancò la porta ed urlò a pieni polmoni.
-MOK NON SI TORTURANO LE PERSONE SOLO PERCHE’ HANNO IL TUO STESSO ULTIMATE-
Mi lanciò il mestolo in faccia.
Rimasi lì a fissarla con dei pancake affogati nello scotch in bocca ed il mio prosciutto distrutto dai pugni a fianco a me, con un’aria innocente.
-Ma veramente il mio ultimate è PSY.-
Fu allora che Gahye si rese conto della situazione in cui ero.
Ricorderete di sicuro i miei tre modi principali per combattere il nervosismo.
-Massacrare di botte un prosciutto gigante.
-Mangiare urlando come una scrofa per lamentarmi della società.
-Bere fino a vomitare sulla roba che sto picchiando.
Soltanto in momenti di totale disperazione, quando uno solo di questi non mi bastava a combattere l’ansia, sfruttavo una combo di tutti e tre i metodi trasformandomi in un’ubriaca violenta rigonfia di cibo e odio politico.
E quello fu uno di quei momenti.
-Mio Dio Mok! Che ti succede?-
Per spiegare il motivo per cui mi sono ritrovata in un tale disastro bisogna tornare al giorno prima.
Io e Kyungsoo ci eravamo ritrovati da soli in una delle sale prove, era il nostro primo mesiversario, eravamo in uno degli angoli l’uno sull’altra e stavamo limonando con tanta foga che la cosa stava davvero iniziando a farsi bollente.
Ad un certo punto lui si staccò dalle mie labbra e mi fissò con gli occhi spalancati ed uno sguardo serio.
-Mok…-
Mi limitai ad annuire, morivo dalla voglia di farmelo e potete capirmi tutti quanti visto che sono già venti dannati capitoli che attendo.
-...Sei sicura?-
“SI’ DANNAZIONE KYUNGSOO LASCIATI CAVALCARE CHE DIAMINE”
Se non l’avessi baciato di scatto di sicuro quelle parole sarebbero uscite dalla mia bocca ed era meglio di no, avevo usato lo stesso metodo per non dire cose inappropriate il giorno del nostro primo bacio.
Lui iniziò ad allungare le mani, ma poi, quando infilò le dita sotto la maglietta.
Signore e signori, è finalmente giunto il momento più atteso di tutta questa storia.
Sto per parlarvi del porno di mio cugino.
“MA COSA STAI DICENDO MOK FINALMENTE STAI PER BOMBARTI KYUNGSOO E SOLO ORA PENSI ALLA STORIA DI TUO CUGINO?!”
Ebbene sì.
Quando avevo sette anni i miei genitori mi portarono a trovare i miei zii  che vivevano nella periferia di Seoul, loro avevano un figlio di otto anni più grande di me, quello era mio cugino Minhyuk ed io gli sono sempre stata molto affezionata.
Così quando raggiungemmo la loro abitazione mi fiondai nella sua camera senza neanche dare il tempo alla mia famiglia di salutare.
La porta era chiusa a chiave, così la sfondai… Lasciatemi stare, da piccola ero davvero una peste.
Beh, una volta nella sua camera trovai mio cugino con i pantaloni calati di fronte alla sua scrivania che guardava un porno.
Solo che questo era particolare perché aveva anche un sottofondo musicale, che altro non era che la canzone di Katy Perry chiamata “Peacock”.
Da quel momento in poi, per tutto il resto della mia vita, ogni volta che mi ritrovavo in una situazione sconcia, nella mia testa risuonava quella precisa canzone, a ripetizione, senza tregua ed io iniziavo a ridere istericamente come un’idiota rovinando tutti i più bei momenti.
E questo succedeva anche con lui.
Lo so, lo so, non corrisponde alle aspettative che avevate, ma la verità è che non vedevo l’ora di raccontarvela per parlare di come mi sono fatta Kyungsoo.
Lui conosceva quella storia ed ogni volta che per colpa mia non riuscivamo a concludere nulla mi perdonava senza farmi pesare la cosa.
Ma io mi sentivo in colpa da morire e per quella stronzata stavo rischiando di perdere il ragazzo migliore che avessi mai conosciuto.
Anche quella volta lui fu tranquillo e rise con me, ma dopo un paio d’ore dall’accaduto mi chiese di vederci il giorno dopo per “parlare”.
“Mi vuole lasciare.”
“Madonna no ti prego io lo amo, non è colpa mia se sono piena di traumi infantili!”
“Se mi faccio arrestare prima di domani non dovrò soffrire questo supplizio.”
Passai tutto il tempo restante alla S.M. nello stesso modo in cui si vive all'inferno.
Tutti intorno a me copulavano come se non ci fosse altro da fare nella vita ed io non ne ero in grado per un motivo tanto demente da far quasi ridere.
Vidi chiunque bombarmi davanti quel giorno.
Beccai Gahye e Luhan nell’ufficio di Sooman, Solji e Jongin nel bagno e Chanyeol e Hyerin in mezzo al corridoio delle sale prove.
Non c’è più religione ragazzi.
Trovai persino Baekhyun che chiedeva di uscire a Sunhee praticamente in ginocchio.
E non finì qui.
Beccai, nella sala prove 24, Tao che cavalcava Kris urlando un “HIIIIIIHAAAAAAA” in modo fin troppo gay con un sottofondo country.
Lo so ragazzi, inspiegabile, siamo tutti sorpresi da questo.
Insomma, chi se lo sarebbe mai aspettato di vedere Tao attivo?
Ad ogni modo tornai a casa e mi segregai in cantina abbandonandomi a tutti i miei vizi, l’alcol, il cibo, la violenza ed i prosciutti.
Dopo aver raccontato la storia a Gahye, lei, colpita dal suo irrefrenabile spirito da crocerossina mi consolò per un po’.
-E adesso che faccio sorella?-
-Non puoi fare altro che affrontare Kyungsoo, ma non penso che voglia lasciarti, dopotutto quel tizio vive in una realtà completamente distorta in cui tu sei perfetta Mok, non avrebbe senso mollarti ora.-
-Forse hai ragione… Pensa che il giorno del primo bacio ebbi per tutto il tempo una risata isterica sulle labbra tipo quella di Chanyeol e lui lo considerò un sorriso dolcissimo.-


-Vedrai che andrà tutto bene.-
Mi tranquillizzai un po’, Gahye aveva questo dono di calmare la gente, ma passai ugualmente la notte insonne rigirandomi e rigirandomi nel letto.
Il giorno seguente io e lui ci incontrammo nei corridoi, mi prese per le braccia e mi trascinò nella sala prove 24.
Abbassò le luci e mi fece sedere di fronte allo specchio.
-Kyungsoo ma cosa ci facciamo…-
Lui mise un disco in una delle radio nella stanza ed iniziò a cantare.
Era l’answer di sorry sorry dei suju.
In assoluto una delle mie canzoni preferite.
Rimasi a fissarlo rapita dalla sua voce così limpida che risuonava nelle mie orecchie.
Ad un certo punto smisi completamente di ragionare, Kyungsoo non aveva mai cantato per me, nonostante fosse sicuramente la cosa più bella che potesse donarmi.
Mi alzai lentamente ed andai verso di lui.
-Sta zitto, ti prego…-
Lo presi per il colletto costringendolo a far incontrare le nostre bocche.
Venimmo travolti dal fuoco, dalla passione, e sinceramente io ero arrapata come poche volte in vita mia.
La musica che risuonava coprì completamente i miei pensieri impedendomi di ascoltare la mia mente.
Ebbene sì ragazzi, scopammo, ed anche alla grande.
Posso assicurarvi che per quanto Kyungsoo sia minuto non è messo proprio niente male.
Beh amici miei, è stato in questo modo che ho perso la mia verginità, certo c’è voluto parecchio ma ne è decisamente valsa la pena.
Peccato che sia morta poco dopo schiacciata da un autobus.
Va bene, va bene! Sto scherzando, però ammettetelo che sarebbe stato un finale veramente pazzesco.
Ad ogni modo, questa è la mia storia, il continuo susseguirsi di eventi assurdi che mi ha spinto a volervi raccontare la mia vita.
Certo, spesso parlando di questa roba mi sono state fatte domande come 
"Dovevate solo assistere ad un concerto come siete finite in questo disastro?!”
Ma devo ammettere di essere davvero felice di aver riempito di botte quella matta quel giorno, mi sono divertita un bel po’.
Dieci anni dopo Chanyeol e Hyerin se la spassano in giro per il mondo, Baekhyun ogni tanto fa ancora da baby sitter a sua moglie, Gahye e Luhan sono strapieni di figli con cui hanno creato una squadra di calcio, Solji e Jongin scopano ancora ovunque ci sia una superficie piana e mio padre crede che Kyungsoo abbia partorito nostra figlia Kyung.
Ah e Tao e Kris, beh hanno capito quali ruoli attribuire alla coppia, a Tao piace più ricevere che donare.
Ma questa è un’altra storia.

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Salve! Sono Kim Jongin, forse vi ricorderete di me per essere stato il primo a fare sesso ed a prendercele da mamma grizzly durante il corso di questa storia…
Ci siamo divertiti tanto sta sera, ma dobbiamo sempre ricordarci che la cosa più importante, l’unica che potrà portarci la pace eterna è la felicità che comporta il donare, come dovremmo tutti noi
imparare da Kris.

Datela di più ragazze, e rendete felici i vostri mariti.
HAI SENTITO SOLJI?! ME NE FOTTO DEL MAL DI TESTA.




Ebbene amici miei, la fine è giunta.
Beh “peacock” è questa qui https://www.youtube.com/watch?v=OoBC2cSH7U4 
L’answer di sorry sorry dei suju invece è quest’altra https://www.youtube.com/watch?v=a507jISnumU
Ammetto di aver pubblicato il più tardi possibile questo capitolo perché io stessa non volevo che finisse, ma gli eventi sono finiti, e beh
Va bene così.
Grazie per aver seguito la mia storia ragazzi, spero possiate ricordarla per tanto tempo \(*^*)/

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