Does hope never die?

di DarkPhoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Ritorno ***
Capitolo 2: *** Il Sogno ***
Capitolo 3: *** L'Incontro ***
Capitolo 4: *** Fine di una storia ***



Capitolo 1
*** Il Ritorno ***


Ultimo anno

 

Erano di nuovo tutti lì seduti nella sala comune, per l'ultimo anno che avrebbero trascorso assieme. Harry era seduto su una gran poltrona porpora e guardava assente fuori dalla finestra. Hermione parlava concitatamente con Ginny. Discutevano su chi sarebbe stato il nuovo professore delle arti oscure quell'anno. Ron invece se ne stava in disparte contemplando il suo nuovo distintivo da caposcuola con aria sognante. Miracolosamente era diventato caposcuola, superando persino Hermione, ancora non ci credeva. Hermione già, aveva pensato a lei tutta l'estate. Aveva immaginato i suoi capelli morbidi color del miele, e quei riccioli che le cadevano delicatamente sulle spalle. Aveva sognato il suo sorriso diverso da quello che lui aveva conosciuto, ma ugualmente splendente.

Alla fine dell'anno precedente Harry era finalmente riuscito a sconfiggere Voldemort, mago malvagio e assetato di potere, assassino dei suoi genitori, ma questa vittoria era stata pagata cara. Durante un furioso combattimento contro i suoi mangiamorte, molti auror e membri dell'ordine erano caduti, tra questi il professor Moody e Lupin. Quest'ultimo era diventato per Harry, dopo la morte di Sirius, una sorta di padrino in quanto era rimasto l'ultimo dell'antico gruppo dei malandrini. Per questo il ragazzo era così giù di tono.

- Harry, allora secondo te chi è il nuovo professore?

Si ridestò così immerso che era nei suoi tristi pensieri col suono argentino della voce della sua amica. La guardò negli occhi e in quello sguardo trovò un po' di conforto al suo dolore.

-Scusa, non stavo sentendo, cosa hai detto?

-Quale sarà il nuovo professore? Io spero che nn sia Piton, già le ore di pozioni sono troppe con lui!

-Certo spero nn sia Piton!

Ma nella sua voce nn vi era un minimo di espressività, era fredda e atona. Hermione lo guardò pensosa a lungo. C'era anche lei il giorno della battaglia, aveva visto come Harry avesse sconfitto il signore oscuro. Dopo che egli aveva ucciso Lupin, Harry si era scagliato lasciando la bacchetta contro quell'uomo gridando con rabbia: " Come hai potuto!! Io… io ti uccido!!! ". I suoi occhi da verde erano divenuti rubicondi. Nonostante avesse di fronte a sé il più grande mago di tutti i tempi, il ragazzo lo aveva abbattuto con la sola forza del corpo. Voldemort preso alla sprovvista da tanta avventatezza, si era difeso con un incantesimo, ma questo era passato sul giovane senza scalfirlo, come la pioggia che cadeva abbondante quella sera. Spinto da Harry l'uomo era precipitato in un profondo burrone ed era morto sul colpo. Da allora Harry nn era più lo stesso, era sempre assente e il suo sguardo vacuo e gelido. Ma la sua amica in quel ragazzo triste trovava ancora Harry Potter, il ragazzo che aveva sempre amato, che ora però sembrava essere troppo distante per accorgersi dei sentimenti della ragazza.

 

-Ecco a voi il nuovo insegnante di difesa contro le arti oscure- annunciò Silente durante il banchetto di inizio anno- vi presento, anche se molti di voi lo conosceranno già Lucius Malfoy!

- Malfoy?! Malfoy?! Ma Silente è uscito di testa? Ci mette in casa il nemico? Malfoy era il braccio destro di Voldemort e lui lo mette come insegnante di arti oscure?

Ron era incredulo e così come lui, sia Harry che Hermione si scambiavano occhiatine preoccupate. D'altro canto dal tavolo di Serpeverde, Malfoy Jr. sfoderava sorrisi trionfanti agli astanti. Harry guardò scoraggiato e dubbioso l'anziano preside. Probabilmente sì, anche se gli faceva male pensarlo, Silente stava perdendo colpi. Quasi come gli leggesse nel pensiero il vecchio si alzò e disse:

- Prima di iniziare come tutti gli anni il banchetto volevo dire solo una piccola cosa: ognuno può commettere degli sbagli e nn sta a noi giudicarlo, per cui a chiunque deve essere concessa una seconda possibilità. Bene, dunque, si dia inizio al banchetto!  

 

La mattina successiva si trovarono nella sala grande pronti ad andare alla lezione di trasfigurazione quando Harry si ricordò di aver dimenticato nel dormitorio i suoi libri.

-Vuoi che ti accompagni?- chiese Ron, ma Harry con un leggero segno della testa lo fermò.

-No, grazie Ron vado da solo, andate o rischiate di far tardi. Io vi raggiungo fra poco.

Si girò verso le scale e le salì lentamente. Pensava ancora a quella maledetta sera in cui Lupin era morto. Cosa gli importava di andare a scuola? Certo era stata la sua casa per tanti anni, il suo rifugio dai Dursley, ma ora abitava a Grimmauld Place nella casa che era stata del suo padrino. Era stato un luogo sicuro prima, ora invece sembrava essere tutto cambiato o forse era lui ad essere diverso. Così preso nelle sue riflessioni nn si accorse di aver sbagliato strada e si ritrovò in un luogo che nn aveva mai visto prima. Neanche sulla mappa del malandrino era segnato, per cui la sua esistenza doveva essere nota a pochi. In fondo al corridoio che stava percorrendo vi era una porta. Poggiò la mano sulla fredda maniglia d'ottone e un brivido gli corse lungo la schiena, forse nn sarebbe dovuto entrare. Purtroppo la sua curiosità lo spinse a superare la porta. E con un sonoro tonfo questa si chiuse dietro di esso lasciandolo nella più completa oscurità.  

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Capitolo 2
*** Il Sogno ***


Estrasse la bacchetta e sussurrò "lumos" sprigionando una flebile luce. Al chiarore di questa, avanzò accortamente, facendo attenzione a nn inciampare nelle numerose cianfrusaglie sparse sul pavimento. Continuava a chiedersi in che posto fosse capitato, e oltretutto stava perdendo l'ora di lezione con la McGranitt, che si sarebbe arrabbiata nn poco. Era quindi sul punto di voltare i tacchi e tornare indietro quando una voce sconosciuta se pur familiare lo trattenne. Nn sembrava essere umana era più che altro un sibilo.

-Chi sei ?- bisbigliò confuso.

Ma nn ricevette alcuna risposta. Pensò allora di esserselo sognato e fece un altro passo. Ma la voce lo chiamò di nuovo.

-Dimmi chi sei!- gridò allora. Innanzi a lui tutto era buio e l'eco della sua voce si spense lontano inghiottito dall'oscurità.

Paura. Ora dopo tanto tempo provava di nuova quella spiacevole sensazione all'altezza dello stomaco.

- Harry sono io. Nn mi riconosci forse? D'altronde, bambino mio, come potresti, eri così piccolo allora…

Un turbinio di emozioni si scatenò nella mente del ragazzo. Incertezza, incredulità, dubbio. Di chi poteva essere quella voce? Chi poteva conoscerlo da quando era bambino? E poi finalmente se ne ricordò, ricordò della sera in cui Voldemort aveva ucciso Cedric ed era risorto. Quando per una strana ragione le loro bacchette si erano unite e dalla punta del mago malvagio erano uscite ad una ad una le persone che il mago aveva ucciso. E tra queste vi era anche…

-Mamma…come è possibile? Dove sei fatti vedere!

-Oh, ma Harry, io sono dietro di te. Voltati e mi vedrai.

Il ragazzo allora si girò e la vide. Fu colto dall'impulso irrefrenabile di correrle  incontro e lo fece. Ma quando le sue braccia si strinsero attorno al corpo della donna, si ritrovò ad abbracciare se stesso.  

-Mi dispiace mio caro, ma purtroppo io ora sono solo un fantasma e nn ho + un corpo. Però ho sentito che eri triste e sono venuta a trovarti. Dimmi Harry c'è qualcosa che ti turba e che vorresti raccontarmi?

Il tono di voce era calmo, sereno e rassicurante,così Harry, dapprima incredulo per l'accaduto, poi entusiasta, raccontò tutto quello che aveva sul cuore, che lo faceva stare male e pianse a lungo. Narrò della notte in cui anche l'ultima persona a cui era maggiormente legato era morta, delle sue ansie, delle sue paure, delle sue inquietudini. Una mano leggera, ma gelida di morte gli accarezzava dolcemente la fronte infondendogli sicurezza e calore. E quasi sembrò che per un attimo Lily tornasse ad avere il suo corpo per stargli accanto e tenerlo stretto tra le braccia. Ma tornò subito ad essere uno spettro.

-Va meglio ora Harry?- chiese la madre. -Può far bene sfogarsi con qualcuno che ti vuol bene. E ti assicuro Harry che accanto a te ci sono molte persone pronte a consolarti. Ma se ti chiudi in te stesso, nn lasci che gli altri ti si avvicinino, rimarrai solo e quel freddo dentro di te si espanderà ovunque e ti ucciderà. Ricorda questo Harry nn rimanere mai solo. Fai in modo che gli altri nn fuggano da te a causa tua.

-Sì, capisco. Ma come posso nn rimanere solo? Lo sono già, nn ho nessuno accanto.

-Ti sbagli, Harry, ti sbagli sono in molti ad amarti. Anche se ora, tu sei accecato dalla rabbia e dal dolore, nn puoi nn accorgerti che i tuoi amici ti sono accanto e cercano di aiutarti. Ricordati che ci sono loro in vita, perché se continui a pensare a coloro che nn ci sono più, Harry morirai anche tu. Sei giovane e hai di fronte a te tutta una vita da trascorrere. Noi ci saremo sempre per te Harry, visto che ora noi Harry viviamo in te. Quando avrai voglia di vederci nn dovrai far altro che guardare in te stesso.

E detto questo svanì. E con lei la stanza buia e sconosciuta.

Harry si trovava nel suo letto a stringere il cuscino, bagnato dalle sue stesse lacrime. Si alzò allora scosso dal suo sogno. Nel dormitorio era buio anche se dalla finestra la luce della luna entrava e illuminava fiocamente la stanza. Un raggiò di luna rischiarava il volto di Ron, sorridente. Sì, era vero. Adesso sapeva di nn essere solo. C'erano i suoi amici con lui.

 

La mattina successiva si svegliò con gli occhi rossi e gonfi. Si vestì e scese nella sala grande, era sabato e nn c'era quasi nessuno a quell'ora. Al tavolo degli insegnanti sedeva invece Malfoy Snr. Questo gli lanciò un occhiata di ghiaccio che Draco aveva già usato tante volte su di lui. Poi volse lo sguardo e più nulla. Dopo poco giunse anche Ron, era ancora assonnato e si sedette accanto a Harry. Afferrò un pezzo di pane e lo morse.

-Dormito bene, Harry? Sai perché stanotte ti lamentavi nel sonno piangevi, così pensavo che…

-No, in effetti no.Ho fatto un sogno strano. Comunque grazie Ron.

Il suo amico notò che nella voce di Harry c'era stato un cambiamento, nn era più spenta come quella della sera prima, ma aveva riacquistato la sua espressività. Forse il sogno che aveva fatto quella notte gli era stato di aiuto.

-Allora che cosa vuoi fare Harry questo week-end? Potremmo smaterializzarci e andare…

-Ronald, quante volte ti devo ripetere che nn ci si può smaterializzare e materializzare nei confini di Hogwarts? Oh, buongiorno Harry.

-Ciao Hermione. Ma lo sai che sei una gran rompiscatole? Lo so che nn si può, e… che volevo vedere se Harry fosse attento.

-Ceerto Ron come no. E tu Harry tutto bene, hai una faccia…

-Sì tutto a posto, solo che stanotte ho dormito poco, tutto qui.  

La voce dell'amica era piuttosto preoccupata, e da questo Harry si accorse di quanto fosse stato stupido a pensare che era solo e sperduto. I suoi amici nn lo avrebbero mai abbandonato. Hermione gli sorrise vedendo che dal volto di Harry traspariva un po' di gioia. Harry notò allora di avere le gote calde. Stava forse arrossendo? E perché mai? Si rese conto di aver anche abbassato lo sguardo. Possibile che il suo corpo prendesse delle decisioni senza prima farle passare dal cervello? Prese coraggio e ricambiò il sorriso.

 

-Sono lieto di aver accettato questa carica tanto ambita…- Malfoy fece una piccola pausa- di insegnate di difesa contro le arti oscure. Signor Potter - sottolineò il nome con una smorfia disgustata- la prego di voler prestare maggior attenzione alle mie parole. Cinque punti in meno a Grifondoro. Come già prestabilito con il preside, quest'anno v'insegnerò meglio le arti oscure di quanto abbiate fatto in questi sei anni. Certo perché per insegnarle bisogna anche conoscerle e io modestamente ho una certa esperienza a riguardo.-

Harry bofonchiò una frase che suonava tanto come "lo sappiamo".

-Mi scusi Potter ma io nn ammetto che durante la mia ora di lezione si borbottino frasi senza senso. Se è così gentile da ripetere in modo che tutti capiscano. No? Bene allora prenda la sua roba ed esca dalla mia classe. E in più altri cinque punti in meno a Grifondoro.-

Con rabbia Harry afferrò la sua cartella e uscì dall'aula sbattendo violentemente la porta. Hermione e Ron lo guardarono uscire, scoccando occhiate di fuoco al professore. Ma come si permetteva quel quel… Harry non riusciva a trovare un insulto abbastanza brutto da dedicargli così lasciò stare. Certo per quello che gli importava fare difesa contro le arti oscure, tutto quello che sapeva nn era certo dovuto alle ore di studio a scuola. Tranne quello che aveva imparato al terzo anno dall'unico professore competente che avesse avuto fino ad allora. Una piccola fitta all'altezza dell'addome. Sì gli faceva ancora troppo male pensare a Lupin, pensare che nn c'era più. Già se solo avessero avuto degli insegnanti migliore forse Remus oggi sarebbe ancora vivo. Perché Harry nn era riuscito ad impedire che lo uccidessero? Perché nn era stato così sveglio da capire che Voldemort lo avrebbe colpito nn appena si fosse trovato in una posizione favorevole? Perché, perché? Si poneva migliaia di domande cui nn riusciva a dare neanche una risposta sensata. Ma soprattutto perché Silente aveva permesso che una persona simile entrasse a Hogwarts come insegnante? Silente si giustificava con la storia della seconda possibilità. Ma se gli voleva veramente bene come gli aveva detto più volte perché allora nn gli risparmiava quell'ulteriore carico d'umiliazione? O forse c'era qualcosa sotto, un ricatto un incantesimo qualcosa insomma? Doveva e voleva vederci chiaro, per cui si diresse verso l'ufficio del preside ma a metà strada si imbatté nella persona più sgradita che avrebbe potuto incrociare: Piton.

-Molto bene Potter. Potresti gentilmente dirmi cosa ci fai a quest'ora in giro per i corridoi mentre i tuoi compagni sono a lezione?-

-Ecco, vede professore il fatto è che… che… la professoressa McGranitt mi aveva chiesto di andare a dire  una cosa al preside e quindi…-

Era la prima scusa che gli era venuta in mente anche se era certo che fosse la più brutta che potesse inventare. Sperava però che Piton nn facesse troppi problemi anche se era più possibile che Natale capitasse due volte quell'anno.

- Potter sei il peggior bugiardo che io abbia mai sentito. Da quando in qua, la vicepreside si serve di uno studente per le comunicazioni con il preside?-

-Da adesso Severus. Io ho mandato Potter dal preside. Anche se mi sono dimenticata di dirgli la parola d'ordine così sono venuta a cercarlo. Ma visto che sono arrivata fin qui nn è più necessario che vada Potter. Quindi Severus grazie, ma adesso me la sbrigo da sola. Potter ti spiace venire con me prego?-

Harry annuì e la seguì senza fiatare. Incredibile che la McGranitt lo stesse coprendo senza un motivo apparente. Quando si furono lasciati Piton alle spalle allora la professoressa disse

- Potter, nn volevo che Grifondoro perdesse dei punti perciò ti ho coperto con il prof. Piton, ma mi potresti gentilmente spiegare cosa ci fai in giro per i corridoi?

-Vede professoressa, il nuovo insegnante, Malfoy, ha pensato bene di buttarmi fuori della classe, perché nn ascoltavo il suo discorso di presentazione.

-Capisco Potter, ma questo nn giustifica il fatto di trovarsi al secondo piano mentre sa benissimo che i dormitori del Grifondoro sono sulla torre nord.

- Bhe, ecco…- Harry nn sapeva se avrebbe dovuto dire alla McGranitt ciò che pensava, del resto nn aveva prove- professoressa potremmo andare a parlarne da un'altra parte? Nel suo ufficio per esempio?

- D'accordo Potter ma ricordati che alla prossima ora io ho lezione. E anche tu.

Giunsero nell'ufficio della professoressa e si sedettero. Harry si assicurò che nn ci fosse nessuno oltre a loro e cominciò a parlare.

- Vede professoressa io come molti altri sono rimasto stupito dalla scelta di Silente. Perché mettere un ex-mangiamorte come insegnante di difesa contro le arti oscure, se lui è la prima persona da cui ci dovremmo difendere? Come lei di certo saprà, sono le persone come lui che ci hanno fatto vivere nel terrore da quando Voldemort è risorto. Attentati, omicidi, rapimenti, sparizioni. Nn sono certo io a doverle dire  queste cose visto che ne è a conoscenza. Finalmente quest'estate riesco a sconfiggere il signore oscuro e nn senza subire perdite. Quindi speravo di poter passare il resto della mia vita nella tranquillità pensando che i suoi seguaci fossero rinchiusi ad Azkaban o uccisi, invece me lo ritrovo in classe. Ed è anche uno dei più spiacevoli, padre del mio più odiato compagno, e più temibile tra i mangiamorte. Senza contare che è stato da subito una spia per Voldemort. Le sembra che tutto questo abbia senso professoressa?

- Vedi Potter anche se io nn dovrei assolutamente dirti ciò che ti dirò, te ne parlo lo stesso. Appena il preside mi ha detto quale sarebbe stato il nuovo insegnante me ne sono molto meravigliata. Gli ho fatto notare che nn era tra le persone più adatte e che avevamo già avuto l'occasione di verificare Malfoy nn era una mago buono. Che la scusa che aveva usato nel corso del processo, quasi vent'anni prima, era tutta un'invenzione, che Malfoy agiva sotto la propria volontà e nn era in alcun modo controllato. Ma tutto quello che mi ha detto Silente è stato: "Fidati e lasciami fare". Decisamente nn da lui, è la prima volta che mi tiene all'oscuro di qualcosa. Inizio a sospettare che nn agisca più di sua volontà. Che sia diretto da qualcuno, forse Malfoy stesso. Harry fai molta attenzione, se vuoi io ti posso aiutare, ti posso insegnare qualche magia che ti potrà essere utile. Quindi Harry fai attenzione e se ti dovessi trovare in difficoltà nn esitare a venire da me. Potresti aver bisogno di fare dei recuperi di trasfigurazione che ti potrò dare tutti i giovedì sera.

- Bene professoressa. Verrò ai recuperi- concluse Harry cogliendo l'antifona- buongiorno.

Era come pensava c'era qualcosa di oscuro sotto e anche la McGranitt aveva dei sospetti. Ma se fosse giunto il momento di combattere questa volta si sarebbe fatto trovare pronto.

Come primo giorno di scuola le lezioni si sarebbero concluse nella mattinata lasciando agli studenti il pomeriggio libero. Così quando Harry, Ron, Hermione si videro a pranzo poterono parlare senza fretta.

-Allora come è andata la lezione di difesa contro le arti oscure? Come sapete io nn ho potuto assistere alle lezioni per forze di causa maggiore.

- Harry è stata la lezione più orrenda a cui io abbia mai assistito, ancora peggio di quelle con Allock- Hermione sbuffò sonoramente- dopo che sei uscito ha chiesto chi altri avesse qualcosa da ridire perché in quel caso ti avrebbe potuto fare compagnia. Poi ha interrogato Lavanda chiedendole di eseguire un incantesimo molto complicato, neanche Hermione ne è capace, e quando nn ci è riuscita le ha dato una bella D, farneticando sulla nostra ignoranza e incompetenza. Ho dovuto trattenere Hermione, perché voleva prenderlo a pugni, ma le ho fatto capire che nn era il caso di mettersi contro Malfoy senza usare la magia quantomeno. Purtroppo si è accorto del tumulto e ci ha tolto una decina di punti a testa. Quel maledetto b******!

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Capitolo 3
*** L'Incontro ***


 

Hermione era rimasta nei dormitori, perché poi voleva andare in biblioteca, "Così gli faccio vedere io chi è l'incompetente. Questa me la paga, dovesse essere l'ultima cosa che faccio ma me la paga" aveva aggiunto stizzita. Harry e Ron invece andarono a passeggiare nel parco di Hogwarts, il ragazzo era ancora troppo arrabbiato per poter studiare. E tutti quei sospetti su Silente, lo disturbavano, così decise di parlarne con Ron.

- Visto Harry, lo dicevo io che il vecchio si era rincoglionito! Secondo me nn è controllato, sta soltanto invecchiando. Comunque la McGranitt ha ragione Harry, potresti essere in grave pericolo con Malfoy nei paraggi. Sarebbe il colmo se fosse lui ad ucciderti, scampato miriadi di volte da signore oscuro, tristemente noto come il bambino che è sopravvissuto, muore ucciso dal più vigliacco dei seguaci di Voldemort. Sarebbe un bel titolo per la Gazzetta del Profeta, ma una indecenza per la tua reputazione. E per il tuo orgoglio.

- Perfettamente vero Ron. Ma per il momento che posso farci? Dovrò convivere con lui e la sua minaccia per quest'anno, poi finalmente me ne libererò.

- Sempre che ci arrivi alla fine di quest'anno Harry.

- Grazie Ron, è sempre bello sapere che il mio migliore amico è così ottimista.

- Figurati Harry. Dovere.

Stavano scherzando come nn facevano più da molto tempo ormai. Quando Ron tirò fuori dalla divisa le invenzioni di Fred e George, si divertirono un mondo a dare a dei bambini del primo anno delle caramelle che appena morse diventavano colla e così questi nn potevano più parlare per una settimana. Poi Ron si ricordò di essere un Caposcuola e smise di elargire caramelle anche se si dimenticò di sciogliere l'incantesimo.

- Già pensa se ci fosse Hermione, adesso ti starebbe già dicendo di tutto e rimproverando perché hai preso in giro quei bambini. "E se le caramelle fossero state difettose? E se a uno di quei bambini fosse andata di traverso una chicca? Ci hai pensato a questo Ronald?"

 - Nn è vero Harry lei nn ha la voce così stridula, la sua è più dolce, più calma più…

Poi come se si fosse reso conto di cosa stava dicendo si fermò e arrossì di colpo, diventando dello stesso colore dei capelli.

-Scusa Ron, cosa stavi dicendo?

-Oh, niente Harry - disse piuttosto imbarazzato.

-Cavolo Ron, ma nn è che ti piace Hermione vero? Cioè voglio dire nn è brutta, però è Hermione…

-Ma no Harry, cosa vai a pensare?

- Bhè certo, come può piacerti dopotutto lei è…è…

Ma Harry nn riuscì a trovare nulla di spiacevole sul conto della ragazza. Già perché nn c'era proprio nulla di spiacevole in lei. Dopo anni di amicizia si era accorto di essersene innamorato. E anche Ron  era caduto nella stessa trappola se così la si poteva definire. E questo era un bel problema. Sarebbe stato tutto diverso nel loro trio, se Hermione avesse scelto uno di loro due o anche nessuno perché c'era da considerare l'ipotesi che nn scegliesse nessuno dei due. Nel primo caso uno di loro due si sarebbe sentito tradito dall'altro, nel secondo entrambi avrebbero avuto il cuore spezzato senza però venire a capo di nulla.

- Ron dì la verità. Ti piace?

- Sì Harry. Probabilmente da sempre, anche se nn lo sapevo. Lei mi è stata sempre accanto, mi ha aiutato a scuola, con i compiti. Abbiamo passato tutti questi anni assieme, era impossibile che nn succedesse.

-Bene Ron. Cosa pensi di fare allora? Glielo dirai o lascerai tutto com'è?

-Ecco io nn lo so. Se nn le piaccio, se mi dice di no? Secondo te cosa devo fare?

Harry rifletté a lungo. Forse era meglio che nn le dicesse nulla, avrebbero evitato di sconvolgere il gruppo. E una piccola parte del suo animo che andava via via ingrandendosi continuava a gridare no che nn glielo deve dire. Così ci puoi provare tu. Se lei accettasse Harry che faresti? Il reggicandela? Ma spense quella voce egoista e rispose semplicemente

-Provaci Ron. Se nn lo fai, nn lo scoprirai mai e magari vi aspetterete l'un l'altra per una vita.

-E se lei rifiuta?

-Credo che lo dovresti accettare del resto è un suo diritto decidere con chi stare. Però pensa se vale la pena di rischiare di rompere la vostra amicizia. Se la risposta è sì nn esitare, ma se hai anche un solo dubbio sui tuoi sentimenti allora no. Nn rischiare di rovinare tutto.

-Grazie Harry sei un vero amico, anche se adesso sono più confuso di prima. Quando mi sentirò pronto glielo dirò. Tu farai il tifo per me vero?

-Sì, Ron. Certo.

Dire quelle ultime parole era stato come prendersi a sassate. Ma d'altronde cosa poteva rispondere al suo migliore amico?

 

-Allora vi siete divertiti, vero?- disse indispettita- Sai Ron ho visto salire un paio di studenti del primo anno che nn riuscivano a parlare. Ho chiesto cosa fosse successo e i loro amici mi hanno detto che un ragazzo coi capelli rossi li aveva dato delle caramelle. Tu nei sai niente?

- Hermione piantala! Perché dovrebbe essere sempre colpa mia, nn sono mica l'unico ad avere i capelli rossi qui dentro!

-Certo nn sei l'unico, ma sei il solo ad avere dei fratelli che per lavoro inventano di queste cose. E lo sai benissimo.

- Ma dai Herm'! Ci stavamo divertendo e poi Fred mi aveva chiesto di provarle su qualcuno…

-Ancora peggio! Ciò vuol dire che nn erano neanche sperimentate! E se una di quelle caramelle fosse stata difettosa? Se fosse andata di traverso? Ci hai pensato Ron, ci hai pensato?

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo d'intesa divertito. La conoscevano veramente bene. 

Poi Harry se ne andò che ancora battibeccavano, lei furiosa lui ridanciano. Salì le scale divertito, e si buttò sul letto. Sentì un forte crak provenire dal materasso, si alzò e vide i suoi occhiali ridotti a una schiacciatina.

-Dannazione! Oculos reparo!

Li inforcò sul naso, le lenti erano si integre ma la montatura tutta storta. Li afferrò e li scagliò lontano. Erano inutilizzabili. E doveva assolutamente studiare.

-Copierò da Hermione. Cribbio nn copierò proprio nulla visto che senza occhiali nn vedo niente.

In quel momento una sagoma si stagliò all'orizzonte contro gli ultimi raggi di sole. Edvige, la sua candida civetta gli si posò accanto porgendogli una zampa. Chi poteva essere a scrivergli? Aprì frettolosamente il bigliettino ma senza gli occhiali era inutile. Avrebbe aspettato la mattina successiva, quando forse un professore glieli avrebbe potuti riparare. La posta nn poteva essere  tanto urgente, per cui ripiegò il bigliettino e lo mise nel cassetto. Accarezzò dolcemente Edvige che poi volò via verso la gufiera lasciandolo di nuovo solo.

La mattina successiva Harry scoprì con suo grande orrore che avrebbero avuto due ore di pozioni ancora una volta assieme ai Serpeverde. Prese la sua roba e con Ron ed Hermione si diresse nei sotterranei. Piton gli aspettava ansioso.

- Potter, con mio sommo piacere noto che sei ancora qui ad allietarmi della tua presenza. Sei pregato di guardarmi quando parlo, per cui cinque punti in meno a Grifondoro. E ringraziate il vostro compagno.

-Ma è impossibile Harry!- bisbigliò perplessa Hermione nn appena ebbero preso posto in fondo all'aula- è una congiura! Nn appena ti vedono ti tolgono cinque punti, senza una scusa plausibile! Ti assicuro che nn credo di riuscire a sopportare tutto l'anno queste ingiustizie. E mi piacerebbe tanto togliermi una soddisfazione personale quale rompere la faccia a Piton per cui…

-Le dispiace signorina Granger nn chiacchierare durante le mie ore? È una cosa che proprio nn sopporto quindi anche a lei cinque punti in meno nn fanno male.

I Serpeverde sorrisero divertiti, e Draco era il più entusiasta e sembrò sussurrare perfidamente "Ti sta bene sporca mezzosangue"

La mattina trascorse senza altri incidenti di rilievo, Hermione fece guadagnare venti punti al Grifondoro durante la lezione di Incantesimi. "Alla faccia di Piton" disse divertita.

Finalmente gli occhiali di Harry, che aveva portato a riparare da Vitious, erano a posto. Così andò in camera e lesse il breve bigliettino sgualcito:

 

Harry ti devo parlare urgentemente. Ti devo spiegare un sacco di cose che certo vorrai sapere. Vediamoci al Platano Picchiatore mercoledì sera alle 11 .  

 

Harry lasciò andare il biglietto con un urlo nn appena lesse la firma. Ron accorse immediatamente.

-Che c'è Harry? Perché hai gridato?

Vide il bigliettino e lo lesse.

-Oh mio dio! Ma è di…

-Sì è di Sirius.

  

- Harry lo sai che nn è possibile, vero? Sirius è morto, l'abbiamo visto tutti scomparire dietro quella tenda nell'Ufficio Misteri al Ministero della Magia due anni fa.

-E chi ci dice cosa ci fosse oltre quell'arco? Perché nn mi hanno fatto avvicinare? Nn se ne era andato avevo ragione io. E comunque quella è la sua scrittura, nn può essere che ritornato- disse risoluto - e se voi nn volete crederci affari vostri. Io andrò a quell'appuntamento.

Il ragazzo dette quelle parole lasciò i suoi due amici nella sala comune e si diresse verso il dormitorio.

- E' bene che io e te andiamo a farci un giro dopo tanto tempo.

Afferrò la sua FireBolt dal baule ed aprì la finestra. L'aria gelida della sera inglese gli sfiorava il volto. La scoperta che Sirius era ancora vivo lo rendeva euforico, perciò sarebbe salito diversamente a cavallo della sua scopa. Lasciò cadere il manico oltre il parapetto e poi lo seguì. Era magnifico sentire il vento tra i capelli e vedere il suolo venirgli incontro a una velocità paurosa. Raggiunse la scopa dopo oltre la metà della caduta e la inforcò.

-Wow! Devo farlo più spesso!

Dettò così puntò in direzione della Foresta Nera e scomparve nella nebbia.

 

Intanto Ron ed Hermione erano rimasti soli nella sala comune. Era tardi e molti erano già andati a dormire.

-Dove è andato Harry?

-Nn so Hermione, io sono qui con te come faccio a sapere dove sia?

-Te lo chiedevo perché magari tu sai se ha un posto dove va quando si sente solo o triste. Tutto qui. Lo so che eri qui con me, nn sono mica stupida.

-No nn lo so. Harry diventa sempre più strano. Da questa estate mi sembra diventata un'altra persona. Nn lo riconosco più.

- Già neanch'io. Si comporta in modo strano, ha sbalzi di umore improvviso, è sempre triste, distaccato…

Mentre la ragazza parlava Ron la fissava intensamente, quasi avidamente. Il suo sguardo si posava prima sui capelli castani, poi sugli occhi nocciola, sul viso candido. Quando giunse alle labbra si fermò. Senza sapere cosa stesse facendo, il ragazzo si avvicinò alla bocca di lei e la baciò sfiorandola dolcemente. Hermione che fino a quel momento continuava a parlare, quando sentì le labbra di lui sulle proprie restò interdetta ed immobile. Ron sembrò riprendersi dallo stato di trans in cui si trovava e si allontanò repentinamente

-Scusa - farfugliò - nn ho idea di cosa mi sia preso, io ti giuro che nn volevo, solo che…

-Che cosa?- anche Hermione dopo lo sbigottimento iniziale cominciava a riaversi dallo stupore.

-Che… niente Hermione fai finta che nn sia successo nulla. Anche perché nn accadrà mai più.

Hermione era stranita, nn si sarebbe mai aspettata che il suo migliore amico la baciasse, così improvvisamente. Certo era lusingata dal sapere che piaceva a un ragazzo, ma lui nn era uno qualunque, era il suo migliore amico e le dispiaceva doverlo deludere. Già perché a lei piaceva Harry, il ragazzo famoso e misterioso, e per Ron sarebbe stato un brutto colpo sapere che era battuto ancora una volta dal suo migliore amico. Ma era veramente sicura di amare l'altro ragazzo? Dopotutto cosa sapeva lei dei sentimenti di Harry? Era stato sempre chiuso e con Cho si era comportato veramente male. Cho aveva la sua parte di colpa (forse la maggiore) ma Harry aveva dimostrato di nn avere un minimo di tatto e comprensione con le ragazze. Ron invece le dava un senso di tranquillità e sicurezza maggiore, inoltre lo conosceva bene, ma soprattutto era sicura dei suoi sentimenti. E quindi forse anche per paura di essere respinta da Harry e di deludere Ron, chiuse in un piccolo angolo del suo cuore i sentimenti per Harry e disse:

-Perché dici così Ron? Perché nn dovrebbe più ripetersi?

-Ma io insomma, nn credevo, nn speravo veramente che tu… che noi…

-Vedi Ron tu sei un uomo di poca fede. Ti arrendi subito e così nn va.

E mentre qualcosa dentro di lei urlava a squarciagola di fermarsi, si avvicinò a Ron e ne ricambiò il bacio.

Una fitta improvvisa al cuore, fece sobbalzare Harry che volava nella notte giunto ormai nei pressi di Londra. Stava succedendo qualcosa a Ron o ad Hermione. O a tutti e due. Nn sapeva come ma fino a lui era giunta l'emozione che stavano provando i suoi amici. Assieme. Sperando con tutte le sue forze che nn si trattasse di quello che temeva proseguì, ora più angosciato, nel suo volo senza meta. 

 

-Crede che la sua missiva sia giunta al ragazzo?

-Sì certo, a quest'ora l'avrà anche già letta.

-Vede, come ho avuto modo di scoprire in questi anni, Harry nn è uno stupido. Ha affrontato molte volte il Signore Oscuro e nonostante questo è sempre sopravissuto e lo ha addirittura sconfitto. È un mago giovane, ma nn bisogna sottovalutarlo.

-Io nn lo sto sottovalutando, lo sto colpendo nel punto in cui è più vulnerabile. Come già Voldemort aveva scoperto, il suo punto debole sono gli affetti. Ha visto come ha sofferto quando è morto quel rinnegato di un Black? Sarà entusiasta di sapere che è risorto. E quando meno se lo aspetta, nel momento in cui sarà più felice dopo averlo rivisto, morirà ucciso dallo stesso Black.

-Un piano geniale nn c'è che dire. Nn c'è nulla che possa andar storto, anche perché il ragazzo nn è tanto acuto di mente, quanto sembri e io, glielo posso assicurare, lo conosco da quand' è nato.

-Allora a domani.

-Sì a domani.

E dall'ombra della foresta spuntarono alla flebile luce della luna due figure che si allontanavano furtivamente dal luogo dell'appuntamento. Al riflesso della luna, una barba argentata luccicò.

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Capitolo 4
*** Fine di una storia ***


Dopo la trasvolata notturna, Harry rientrò dalla finestra che aveva lasciato aperta. Faceva freddo e la nebbia era scesa all'altezza del torrione. Per cui una volta rientrato il ragazzo era zuppo. Ripose la scopa nel baule e lo richiuse. Siccome sentiva molto freddo si cambiò e si buttò sul suo letto, facendo attenzione , questa volta che nn ci fossero i suoi occhiali. Durante la sua "passeggiata" si era spinto fino a Londra e aveva sorvolato la casa che fino all'anno precedente era stata la sede dell'Ordine e prima ancora del suo padrino. Ma ora Sirius era tornato e già Harry si immaginava a trascorrere il Natale insieme a lui, libero dei Dursley. Sarebbe andato a quell'appuntamento a tutti i costi, anche contro il parere di Hermione e di Ron. Ma dove era Ron? Nonostante fosse abbondantemente passata la mezzanotte Ron nn era ancora nel suo letto. Quindi Harry si ricordò di quella strana fitta che aveva avuto durante il volo. Cosa era successo ai suoi amici? E dove erano in quel momento?

Dove vuoi che siano Harry? Saranno insieme è ovvio. Io te l'avevo detto che quei due nn andavano lasciati assieme da soli… e pensare che io ti avevo avvertito. Ma sei fatto di una pasta debole . Eh, caro mio la vita a volte è difficile, ma questa volta ti sei scavato e da solo una fossa profondissima.

Zitto tu. Nn è detto che siano assieme. Dopotutto Ron è Caposcuola potrebbe essere in giro a fare una ronda. È tra i suoi compiti.

Perché cerchi di illudere te stesso? Lo sai benissimo che nn è così. Lo sai che sono assieme… assieme… assieme…

-Basta! - urlò- stai zitto! Tu nn ne sai niente! Niente di niente!

E per smettere di ascoltare quella fastidiosa vocina che continuava a ripetersi, prese il cuscino e lo premette sulle orecchie. Ma neanche questo espediente sembrava funzionare contro la sua coscienza.

 

-Nn credi sia un po' tardi? Sarebbe ora di rientrare… anche perché inizia a fare un po' freddino.

-Come vuoi tu Hermione, sono sempre a tua disposizione.

I due ragazzi decisero così di terminare la loro passeggiata in riva al lago. Dopo il bacio, erano usciti per parlare lontano da orecchie indiscrete e si erano soffermati sulla riva del lago. Quella sera la luna, riusciva a mandare il suo riflesso oltre le nubi, sullo specchio d'acqua. Nn era ancora giunto l'inverno ma le acque del lago erano già gelide. (N.d.A. i due nn hanno fatto nulla!)

-Cosa dirà Harry?

Dal momento in cui aveva ricambiato il bacio, Hermione nn faceva altro che porsi quella domanda, senza trovarvi una risposta.

- Nn so Ron. Nn so.

La ragazza però durante l'intero arco della serata nn aveva mai guardato Ron negli occhi, incrociandolo solo di sfuggita, perché lei sapeva di nn poter sostenere il suo sguardo. E silenziosamente Ron se ne era accorto.

 

Rimani qui, scende la sera

Sopra di noi si poserà

Aspetteremo così la primavera

Solo se vuoi ci troverà.

Mi perdo dentro ai tuoi occhi

Che sorridono

Ma ora so

È amore impossibile quello che ti chiedo

Sentire ciò che io solo sento e vedere ciò che vedo

Chiudere la realtà dentro la mia isola

Ma nn perdere la voglia di volare

Perché il nostro amore è amore impossibile.

 

Ricordò questa canzone. Si adattava benissimo ai suoi sentimenti.

- Hermione c'è qualcosa che nn va?

-No Ron, figurati.

-Ripeto Hermione, hai qualche problema?

-Ho detto no. Va tutto bene.

-E se va tutto bene perché nn mi hai guardato una sola volta negli occhi? Me ne sono accorto Hermione. Nn sono uno stupido.

-Sarà un caso. Certo che ti ho guardato.

-Sì mi hai guardato, ma nn c'era nulla nel tuo sguardo. Era schivo, quasi impaurito. Perché?

A quel punto la ragazza nn poté più trattenersi e mentire.

-Io Ron credevo che potesse funzionare, perché tu sei il mio migliore amico, abbiamo condiviso da sempre quasi le stesse passioni ed interessi. Poi tu, nn lo si può negare, sei un bel ragazzo, allegro divertente, simpatico, sempre disposto ad aiutarti nel momento del bisogno. Ma probabilmente ti vedrò sempre nella veste di mio amico carissimo, perché tutto questo nn mi è bastato a farmi innamorare di te.

-Allora ti piace un altro, vero?

-Sì Ron. Solo che nn te l'ho detto per paura di ferire i tuoi sentimenti. E tu mi piaci, solo nn abbastanza per essere una coppia.

-E quindi secondo te fingere di amarmi nn avrebbe ferito i miei sentimenti? Fingere per te è meglio di essere sinceri. Bene, la sai una cosa Hermione? Mi hai veramente deluso. Io nn mi sarei mai aspettato da te un comportamento del genere. Per nascondermi di amare chi? Almeno questo lo posso sapere?

-Io nn ho finto Ron! Io ho provato a stare con te!- mentre parlava gli occhi le si riempirono di lacrime- solo che lui mi piace di più.

-LUI CHI? HERMIONE SANTO CIELO RISPONDI!

-Lui, Harry.

Fu come essere stato investito da un treno e buttato nel lago ghiacciato. Lui Harry! Chi altri poteva essere? Chi altri se nn lui? Aveva sopportato che fosse sempre al centro dell'attenzione, che un sacco di ragazze lo idolatrassero (tra cui sua sorella), ma nn poteva prendersi anche Lei. Qualcosa gliela poteva lasciare. E lui nn chiedeva altro che Hermione.

Corse via dilaniato dal dolore, e coltivando nel suo animo una vendetta contro colui, che egli credeva suo amico, e che nn era altro che un ladro.

Hermione vide andar via Ron, correndo verso il castello. Scoppiò a piangere. Era stata una stupida nn doveva illuderlo a quel modo. Forse nn avrebbe approvato ma si sarebbe arrabbiato di meno. E gli avrebbe risparmiato quell'inutile sofferenza. E tutta presa dai suoi pensieri nn vide i due uomini allontanarsi dal luogo dell'appuntamento. Se fosse stata più attenta in uno dei due avrebbe riconosciuto il suo nuovo insegnante. Dopo mezz'ora passata sul prato bagnato dalla rugiada e dalle sue lacrime decise di risalire verso il castello, e una volta che si fu stesa sul suo letto un sonno senza sogni la colse. Ron era risalito nei dormitori. Giunto nei pressi del letto di Harry, estrasse la bacchetta, e gliela puntò alla gola.

-E adesso mio caro ti uccido così imparerai a prendere tutto quello che ti capita. Sei un egoista e vuoi tutto per te, per questo nn meriti di vivere.- sussurrò inferocito- Avada Kedavr…

Ma Ron nn riuscì a terminare l'incantesimo, perché nn poteva uccidere Harry. Trovando uno spiraglio di lucidità si era fermato in tempo. Nn era certo colpa del ragazzo se Hermione nn stava con lui. Certo se Harry nn ci fosse stato sarebbe stato diverso, ma nn poteva ucciderlo. La colpa era della ragazza falsa e bugiarda. Anche lui si stese sul letto e dormì profondamente, stremato dalla rabbia e dal dolore.

Il suo letto era bagnato dal sudore. Aveva fatto degli strani sogni quella notte, ma nn se li ricordava. Certo avevano a che fare con Sirius questo era sicuro. Si trovava in un prato di notte, vicino ad un albero e improvvisamente spuntava Sirius che gli diceva di andare con lui, ma poi compariva un secondo Sirius che lo invitava a rimanere dove era perché l'altro gli stava tendendo una trappola. Di più Harry nn ricordava, nn sapeva come fosse finito quel sogno. E poi prima aveva sentito qualcosa sfiorargli il collo e qualcuno pronunciare un incantesimo su di lui, ma probabilmente doveva aver sognato anche quello. Ron era tornato? Si voltò verso il letto dell'amico, le coperte erano tirate fin sopra gli occhi. Sparsi sul cuscino vi era un massa di capelli rossi. Ma a che ora era rientrato? Dove era stato? E con chi? Con Hermione certamente. Come aveva potuto toccarla? Lei era sua e di nessun altro, per lo meno nn del rosso. Ma purtroppo era evidente che la scelta era stata della ragazza. Pessima scelta, ma andava rispettata. Cosa ci trovasse in lui che Harry nn aveva…

Ron bofonchiò nel sonno. Nn so proprio cosa tu abbia da ridire Ronald Weasley. Almeno tu hai Lei. Io nn ho nessuno. Sbagliato io ho qualcuno. Qualcuno che è tornato: Sirius. Stasera rincontrerò Sirius dopo due anni in cui tutti l'hanno creduto morto e persino io. Perché nn gliene aveva parlato prima? Perché aspettare tanto tempo e lasciarlo nel dubbio e nella sofferenza? Queste erano tutte domande, Harry ne era certo, a cui Sirius quella sera avrebbe dato una risposta. Si vestì e scese per la colazione. Nella sala comune, deserta trovò una sola persona: Hermione.

-Oh, ciao Harry!

-Ciao Hermione - rispose lui freddo e scorbutico- scusami ma vado di fretta.

-Ma io ti volevo parlare.

-Sarà per un'altra volta Hermione.

Che cosa avrebbe dovuto dirgli di così urgente? Di come lei e Ron avevano trascorso la serata? Certo nn sarebbe stato lì ad ascoltarla, al momento aveva cose migliori da fare. Ed Hermione rimase lì immobile ed impotente a fissare la causa del suo male andar via. Ecco sono veramente una perspicace. In nemmeno un giorno sono riuscita a perdere la stima e la fiducia di entrambi. Ma perché mi sono innamorata di uno di loro? Nn potevo sceglierne uno qualunque? Almeno adesso nn sarei qui sola a piangermi addosso, odiata da Ron e indifferente ad Harry. Ma Harry cosa sa di quello che è accaduto ieri sera, lui nn c'era. E se ci fosse stato magari nascosto dietro un albero e ci avesse visti? Ora penserà che Ron ed io stiamo assieme. Invece nn è così nn stiamo assieme perché io amo te Harry, ma tu sei così stupido da nn accorgertene. E tu Harry chi ami? Quale ragazza è degna del tuo cuore? Io forse? Certo che no oppure nn mi avresti respinto così. E allora chi? Perché nn ti apri mai con nessuno? Quanto dolore e sofferenza avresti risparmiato a tutti. Ma tu sei fatto così e io ti amo per questo.

Ron si svegliò. Si girò dal lato di Harry, il cui letto era vuoto e disfatto. Il Ragazzo evidentemente era già sceso. Si passò la lingua sulla labbra. Salato. Erano lacrime. Durante la notte doveva aver pianto. E si ricordò ciò che le tenebre avevano cancellato dalla sua memoria. La malinconia si fece strada in lui e lo pervase. Ti odio Hermione. Odio te e tutti i bugiardi come te. Ma nn posso odiarti come vorrei perché ti amo troppo. Ma è come se tu mi avessi ucciso con le tue stesse mani. Le stesse che avevo desiderato mi stringessero quando mi sarei sentito solo, che desideravo mi portassero conforto. Invece nn avrò mai né loro, né te, perché tu sarai sempre di Harry. Anche se lui nn ti vorrà, nn cesserai un momento di amarlo. Ti conosco troppo bene Hermione, così bene da capire che nn ho speranze con te né oggi, né mai. E mi devo rassegnare, anche se solo la morte potrà far cessare il mio dolore e rimpianto.

La sala comune a quell'ora del mattino era praticamente vuota. Un paio di studenti di Corvonero piuttosto assonnati trangugiavano la colazione. Tre Tassorosso lasciarono la sala nn appena Harry vi fece il suo ingresso. Al tavolo degli insegnanti sedeva Malfoy e poco più in là Silente. Quando videro il ragazzo interruppero la loro conversazione, tornando a guardare i propri piatti. Ma Harry era così turbato che nn fece caso allo scambio di occhiate. Solo prima di sedersi volse lo sguardo verso Silente e questi gli rispose accennando un sorriso pacato, che nn si estendeva agli occhi. Credo che Sirius questa estate mi porterà al mare in un paese lontano da qui, dove nessuno mi conosce e mi addita, dove entrambi potremmo ricominciare a vivere. Se venisse anche Hermione… no lei no. Te la devi dimenticare Harry, lei è di Ron e certo nn vorrà te. Ne troverai tante altre, anche migliori di lei. Questo nn accadrà mai, nessuna è migliore di lei. Beato Ron, che la può avere mentre io no. Se solo me ne fossi accorto prima, se solo avessi capito quanto lei contasse per me nn avrei perso tempo dietro a Cho e forse adesso saremmo insieme. Ma lei nn si è mai aperta nn mi ha mai detto chi amasse. Perché nn lo ha fatto, perché? Sono solo tre misere parole "ti amo Hermione", tutto qui, niente di speciale e allora perché nn le ho mai dette? Sono stato così stupido da lasciarmela portar via sotto il naso, da uno come Ron. Bhè adesso smettila però. Ron nn merita il mio disprezzo, casomai i miei complimenti. Lui è un mio amico e viene prima di tutto. Per cui se adesso lui è felice io devo essere felice con lui, anche se va a discapito della mia gioia. Chiuso l'argomento.

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