Second Chance.

di Ino chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno. ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno. ***


The Hub
-Laboratori-



Clint  Barton ha iniziato ad imboscarsi nei laboratori per dormire da quando, dopo la morte di Coulson, Pepper Potts ha deciso di salvare la sua anima e il suo stomaco dalla perdizione occupandosi di lui come si fa con un cane randagio. Agli inviti a cena alla Stark Tower si sono sommati a quelli a pranzo, tanto che ormai, persino Tony Stark inizia a vederlo come uno di casa , o un soprammobile particolarmente rumoroso,  e a smesso di far battute sul suo conto..
Il problema è che con la sua permanenza alla Tower diventata quasi abituale, Pepper ha smesso di sforzarsi di fare la perfetta padrona di casa. Se all’inizio ordinava il pasto in qualche ristorante , ora è lei a cucinare e se c’è qualcosa che Virgina Potts non sa fare è stare dietro ai fornelli.
Clint, steso sul pavimento sente la pasta alla carbonara che Pepper gli ha fatto mangiare per pranzo salire su verso la gola e poi tornare giù come se fosse dotata di un effetto beccheggio.
Si volta per non vomitarsi addosso e da sotto il tavolo scorge una figuretta impettita di fronte allo schermo di un computer a qualche bancone di distanza da quello dietro il quale è nascosto.
Una ragazza con i capelli raccolti in una coda di cavallo intenta ad annotare su un taccuino i risultati di un analisi. Clint la osserva accigliato, è strano che non la riconosca, di solito è un mago ad associare sederi graziosi come quello della sconosciuta a nomi di giovani agenti.
Si accomoda meglio dietro al bancone dove si è imboscato circa tre ore fa mentre la ragazza quasi sussulta all’arrivo di un visitatore.
“E’ uno dei soldatini di Garrett.”
La poca stima di Clint nei confronti dell’Agente Garrett ha radici profonde. Affidato a Coulson  dopo i primi i primi tre anni di accademia, un pomeriggio questi decise di farlo allenare nel corpo a corpo con Garret.
Era solo una ragazzo di ventuno anni, abituato fin troppo bene perché per quanto Coulson fosse  esigente,non era mai troppo violento, e l’ultima cosa che Clint ricorda di quell’ allenamento è Phil che si butta sulle gambe di Garret per incassare per lui l’ennesimo calcio in testa.
Clint si gira pronto a tornare a dormire, ma la voce di Triplett, almeno crede che si chiami così il ragazzone, è troppo forte. Arriccia il naso infastidito mentre la ragazzina gli risponde quasi sussurrando.
Il chiaro tono di chi si sforza di mentire e di sembrare convincente.
Clint socchiude gli occhi “In teoria in un laboratorio bisognerebbe far silenzio.”  si tira a sedere

 

-La squadra di Coulson è molto riservata anche per questa agenzia-

 

Clint sbarra gli occhi “Che ha detto?”
Balza in piedi  e  Triplett si volta verso di lui veloce come una vipera, seguito dalla ragazza che tiene una mano premuta sul petto. I due lo fissano mentre aggira il bancone e guadagna il centro della stanza - Che hai detto?-  Triplett non risponde, la ragazza lo guarda come se fosse un mostro -Fai parte della squadra di Coulson?-
Nessuna risposta e Clint sente la rabbia salire -RISPONDIMI AGENTE!-
-Sì, faccio parte della squadra di Coulson.- pigola la ragazza -Lei chi è?-
-Agente Clint Barton.- risponde Triplett  per lui -Occhio di Falco.-

 

The Bus.

Ignaro che anche nella mente di Clint stia risuonando la parola tradimento, Phil cerca di scacciare il pensiero di scambiare la pistola della Buona Notte con una vera e fare fuoco su May  ferma davanti alle porte del laboratorio.
Il segnale disturbato che viene dal portatile su cui Skye è china sembra fargli eco nel cervello mentre rinsalda la presa al calcio dell’arma. Fury, nel corso del suo addestramento non ha fatto altro che ripetergli che è mantenere la calma,  anche quando tutto va a puttane, la differenza fra un agente è un semplice sbirro e Melinda deve ringraziare che sia sempre stato uno scolaro modello altrimenti avrebbe due buchi in fronte a quest’ora.
-Ti scopriamo e di colpo le comunicazioni con lo S.H.I.E.L.D sono interrotte, come la metti?-
Melinda non accenna a cambiare posizione, ad aprire la bocca per dire qualcosa che non sia una balla detta a faccia seria e Phil arriva al punto di doverla tramortire per non seguire l’impulso di metterle la mani al collo. Non la guarda nemmeno crollare a terra, gli basta l’espressione di  orrore sul viso di Fitz e Skye.
Phil per un secondo ha quasi la sensazione di aver sparato anche alla loro innocenza.

The Hub
-Laboratori-


“E’ ancora vivo e non si è messo in contatto con me.”

 

-Simmons.-
Clint alza gli occhi confuso e la ragazza accanto alla porta ripeta incerta -Agente Simmons.-
Clint annuisce accennando ad un sorriso - Sei sicura di poterti fidare di uno delle bambole assassine di John Garrett?-
Simmons guarda verso la porta prima di avvicinarsi al tavolino dove Clint è appoggiato -In realtà non lo so.- bisbiglia -Però ho bisogno della Holobox come vi ho detto. Da sola non...-
Clint si appoggia l’indice della mancina contro le labbra - Ssssh.- mormora -Dai troppe spiegazioni per essere un agente.-
La ragazza sorride - Sì, ma lei è diverso.-
Clint alza un sopracciglio -L’Agente Coulson ci ha raccontato che è stato lui ad addestrarla, è questo beh, ci rende un po’ compagni, no?-
Clint vorrebbe non intenerirsi davanti a quel musetto speranzoso, ma non riesce. Natasha non fa che ripetergli che il suo cuore di burro sarà la sua fine e inizia a crederlo anche lui - Direi di sì.-

 

Natasha non risponde al cellulare ed è strano, visto che è una di quelle persone che se lo portano dietro anche al bagno. Ufficialmente per essere sempre reperibile, ufficiosamente per  giocare a Candy Crush Saga  a mollo nella vasca da bagno.
Clint infila il cellulare in tasca mentre Simmons apre la Holobox e digita sulla tastiera. Triplett gli rivolge l’ennesima occhiata storta da sopra la testa di Simmons e lui arrotonda entrambe le sopracciglia dandosi un aria beata.
Che sia stato lui a mischiare allo shampoo di Garrett della crema depilatoria non è un mistero per nessuno al Triskelion e dintorni, ne che Garrett  abbia festeggiato a birra quando è stato declassato ad agente di livello cinque dopo i fatti  di New York e la possessione di Loki.
-Che c’è?-
Triplett scrolla la testa -Niente.- risponde voltandosi verso l’ologramma che si proietta contro la parete.
 

 The Bus.

-Mi credi davvero un agente HYDRA?-
Phil non risponde allo sguardo oltraggiato che Melinda gli rivolge mentre la spintona lungo il corridoio. Dire che non crede più a nulla è riduttivo.
-Phil?- Melinda punta i piedi e Phil è costretto a girarsi per spingerla a camminare -Mi credi davvero un agente HYDRA?- ripete guardandolo negli occhi - Dopo venti anni che mi conosci? Pensi davvero che io sia un infiltrata?-
Phil digrigna i denti mentre la spinge avanti a sé con uno strattone alla banda in ferro che trattiene le manette -Non ti credevo nemmeno capace di tradirmi Melinda.- sibila, aggiungendo poi alla volta dell’espressione costernata che Melinda gli rivolge -Non fare domande di cui non vuoi sapere le risposte.-

 

A Phil fa male vedere May usare quel telefono nascosto, è come avere la prova del suo doppiogioco sbattuta in faccia senza il minimo garbo. Si costringe a non distogliere lo sguardo, ed è grazie a questo che riesce  a non perdere l’occhiata sconvolta che gli rivolge prima che una selva di pallottole faccia a pezzi i vetri della cabina di pilotaggio.
Melinda porta una mano al braccio ferito mentre lui la tiene a sé e strisciando culo a terra cerca di arrivare in corridoio senza prendersi qualche colpo in testa. Crollano sul pavimento, uno sopra l’altro, prima che l’adrenalina abbia la meglio e lo costringa ad alzarsi.
-Mi hanno sparato.- farfuglia Melinda da qualche parte contro il suo collo - Ora mi credi?-

 

The Hub
-Laboratori-

 

-HYDRA?-

Clint cerca di elaborare le parole dell’Agente Weaver mentre accanto a lui Simmons prende fiato con la bocca -HYDRA?- la sente ripetere prima che lo scatto della porta alle loro spalle li faccia trasalire entrambi.
-Che sta facendo?-
Triplett accenna al punto dove prima si stagliava l’ologramma di Weaver -Faccio quello che la signora ha detto, ci chiudo dentro.-
-Per il tuo bene ragazzone facci uscire da qui.- sibila Clint avanzando di un passo per mettersi fra Triplett e Jemma .
-La porta non reggerà se vengono a cercarci, ma non passeranno per di qui almeno per un po’.-
Clint sente una mano di Jemmma stringere convulsamente un  lembo del suo giaccone, le rivolge uno sguardo da sopra una spalla mentre Triplett si avvicina.
-Come facciamo a sapere che possiamo fidarci di te?-
-Perché…- Triplett accenna ad un sorriso -…Io non sono stato addestrato da un zombie robot  lavoro per lui.-
Clint storce la bocca mentre la mano di Jemma finisce per stringersi alla sua - No, ma sei stato addestrato da una testa di cazzo.-
Triplett si chiude nelle spalle appoggiando l’arma che tiene alla vita sul bancone - Questione di punti di vista.-

The Bus.

 

Una parte di Phil vorrebbe davvero credere che l’unico affetto che in questi mesi ha avuto il permesso di frequentare sia stato sincero, ma fidarsi di qualcuno non è mai stato il suo forte, soprattutto se quel qualcuno lo ha fatto sentire un coglione solo un ora prima.
Lo sguardo che Melinda gli rivolge però è così vero e accorato che una parte di lui, una parte piccola, ma potente, non può fare a meno di sciogliersi.
Lo ha fatto per lui. Per proteggerlo. E negli anni, il malato senso di protezione che Melinda ha sempre avuto nei suoi riguardi, anche a costo di finire male lei stessa, gli ha dato la possibilità, in uno scontro, di non  dover mai stare a preoccuparsi di guardarsi le spalle.
Ora che ci pensa, l’unico scontro che ha fatto senza di lei a vegliarlo, è finito accoltellato alla schiena da Loki.
-Ti credo.-mormora stringendo le bende attorno alla ferita al braccio .

 

Ho bisogno di farlo.

 The Hub
-Laboratori-

-Signora.-
-Agente Barton, lieta di vederti.-
Clint senza la potenza del ridicolo impossessarsi di lui. Il sorriso gradevole che Victoria Hand gli rivolge fa letteralmente a pugni con la selva di armi che gli ha fatto puntare contro. Solo cinque su di lui mentre gli altri quattro sono su Triplett e Simmons.
Diciamo che se da una parte lo lusinga che l’agente leggendaria lo consideri pericoloso anche senza un arco, dall’altra  vorrebbe scoppiare a riderle in faccia.
Nemmeno Superman potrebbe uscirne senza beccarsi una pallottola in testa contro cinque agenti armati fino ai denti.
-L’HYDRA è  riuscita a infiltrarsi nello S.H.I.E.L.D fino ai livelli più alti.-
Clint sente addosso gli sguardi di Triplett e Simmons mentre  Hand comunica loro di aver servito in realtà il male che cercavano di estirpare - Abbiamo il sopporto di agenti di livello nove e dieci e chi si è opposto è stato eliminato.- gli occhi neri di Victoria si fermano su Clint - Compreso il Direttore Fury.-
Clint deglutisce a vuoto mentre incontra lo sguardo dei suoi compagni di sventura.
- Vi offro una scelta o giurate eterna fedeltà all’HYDRA o farete la stessa fine del Direttore.-
Clint cerca gli occhi di Triplett e un secondo dopo aver visto un lampo di comprensione sul suo viso, si getta sull’agente più vicino, disarmandolo e tirando a sé un altro per puntargli la pistola rubata al collega alla testa. Triplett nasconde dietro di sé Jemma che finisce con lo sbattere di forza contro uno dei tavolini tanta è la forza che lo specialista usa per toglierla da una possibile traiettoria di tiro e lo imita.
-Uccideteci…- abbaia Clint mentre Triplett serra la presa attorno alla gola del suo avversario e gli preme la pistola che gli ha sottratto contro la tempia -… E almeno due di voi verranno all’inferno con noi!-

 

 

 

FINE PARTE 1/3

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***



THE HUB
_Laboratori_


Quella che Coulson definirebbe una situazione di stallo per Clint è una bella situazione di merda. Gli occhi neri di  Victoria Hand lo fissano divertiti mentre strattona l’agente che ha deciso di usare come scudo umano. Lo sa, la stronza, che non sarebbe mai capace di  sparare in testa ad un povero cristo  impossibilitato a difendersi e se la sta godendo un casino a vederlo guadagnare tempo.
-Risposta esatta.- le spalle di Hand si rilassano appena mentre gli uomini che l’accompagnano abbassano le armi -Il numero di persone di cui posso fidarmi ora è salito a dodici.-
Clint scambia uno sguardo con Triplett mentre Simmons, decisamente la mente del loro strano trio, esala uno sbalordito - Era un test?-
-Che pochissimi hanno passato.-
Clint non ha parole, solo bestemmie. Lascia cadere le braccia  e dopo un momento di silenzio, passato a digerire le sopracitate bestemmie, sbotta in un -Con tutto il dovuto rispetto signora, bel test del cazzo.-
-Il solito poeta Barton.-
Simmons si appoggia al bancone dietro di lei respirando dalla bocca - Pensavo che fossimo spacciati.- Clint la guarda da sopra una spalla, non è la sola, anche lui sentiva ormai il culo in una gelida tomba -Per fortuna lei non è dell’HYDRA.-
-Non è il momento di festeggiare agente Simmons.- Jemma corruga leggermente la fronte mentre Victoria la fronteggia torreggiando su di lei per via dei centimetri d’altezza che le separano-Noi non saremo dell’HYDRA, ma il tuo amico Coulson lo è.-
Il primo istinto di Clint alle parole di Hand è di ridere e infatti  accenna ad un sorrisetto -Non sto scherzando Barton.- lo rimbrotta subito questa.

 

THE HUB
-Corridoi-


-Phil posso aiutarti…-
Melinda solleva le braccia e stringe con una mano la barra in ferro che unisce i due bracciali  che le stringono i polsi. Phil le rivolge appena uno sguardo, prima di riprendere a camminare - Ci serve il tuo aiuto, ma terrai le manette.-
May sente la frustrazione montare e per la prima volta  in vent’anni più o meno parla senza aver conato prima fino a dieci -Ti stai accanendo contro la persona sbagliata!-
Phil si blocca in mezzo al corridoio e mentre Garrett continua a camminare al fianco di Fitz e Skye e Ward girano l’angolo del corridoio, torna indietro verso May che si ritrova a venir presa per le spalle e sbattuta contro il muro con una forza tale che si ritrova a toccare il pavimento solo con la punta dei piedi mentre Phil la sovrasta.
-Forse non sarai una traditrice dello S.H.I.E.L.D., ma la cosa sicura è che hai tradito me! -
Melinda batte i pugni incatenati sul petto di Phil in preda alla rabbia -NON POTEVO DIRTI NULLA LO SAI!- lo colpisce come farebbe una donna incazzata e non un assassina, battendo le mani a caso sul suo torace -NON POTEVO! NON POTEVO!-
-A PARTI INVERSE IO L’AVREI FATTO!-
Melinda volta la testa colpita a morte, non può controbattere. Sa che Phil, fosse stata lei al suo posto, le avrebbe detto tutto anche a costo di finire a pulire i cessi in Siberia.
-Mi dispiace.-
Phil le lascia andare le spalle - Non è questo il momento di continuare questo discorso.- Phil l’afferra per le manette e la strattona per farla camminare - Dobbiamo salvare Simmons e Triplett.-

 

THE HUB
_Sala monitor_

 

-L’aereo è vuoto signora, devono essere scappati in qualche modo.-
-Avevi ragione, avremmo dovuto farlo saltare in aria.-

 

-E’ impazzita?-
Simmons non sa di essere la prima pivellina con abbastanza palle da affrontare Victoria Hand, Clint vorrebbe fischiare ammirato se le parole della donna non gli ronzassero in testa fastidiose -Coulson non è un traditore. E’ un uomo onesto e un amico.-
-E’ un bugiardo!-
Clint storce la bocca mentre fissa il pavimento. Non può negare che al momento anche lui ha parole molto simili sulla punta della lingua per il suo ex supervisore.
-Non è vero.-
Simmons si volta verso di lui, cerca un aiuto, e Clint dover incrociato per un momento quegli occhioni da cerbiatta, non riesce a fare altro che distogliere lo sguardo -Non è possibile che lei creda davvero che Coulson sia un nemico dello S.H.I.E.L.D.-
Clint non sa se sta parlando ancora con Victoria o se si  rivolgendo a lui, nel dubbio rimane a fissare lo schema di rotta di qualche aereo sullo schermo alla sua sinistra.
-Jacobs i crimini di Coulson?-
L’agente alle spalle di Hand, un uomo massiccio come un giocatore di football inizia ad enumerare a memoria -Reclutamento di nemici dello S.H.I.E.L.D.-
Skye volta la testa -Skye.- mormora .
-Disobbedienza in varie occasioni ad ordini diretti e violazioni di leggi internazionali.-
Clint aggrotta la fronte, no dai, non possono essere questi i capi di accusa contro Coulson.  I primi anni facevano quasi a gara per vedere chi faceva sclerare di più il Direttore con la cazzate che combinavano. Come quella volta a Parigi che si sono fatti contromano tutti gli
Champs-Élysées per riprendere Natasha rapita da alcuni sgherri di Kingpin.
-Non aver riportato i crimini della sua pupilla Akela Amador.-
-Stronzate!- Victoria sposta la testa verso di lui - Che Coulson nove volte su dieci non rispetti le regole e che è una chioccia con gli agenti che addestra vi è davvero nuova?-
Hand supera Simmons per porsi di fronte a lui - Andiamo signora , non si ricorda di quando per salvare lei abbiamo interrotto l’angelus piombando a Piazza San Pietro? Coulson è fatto così, se pensa di stare facendo la cosa giusta, la fa e basta.-
Victoria apre la giacca e mette mano alla pistola che tiene alla cintura, Clint sbarra gli occhi mentre Simmons si copre la bocca.
-Ehi no…- si intromette Triplett stendendo un braccio di traverso sul petto di Clint come se volesse tirarlo dietro di - …E’ il suo A.S. è normale che cerchi di proteggerlo.-
Hand stacca la pistola dalla cintura e ancora racchiusa nella fondina la allunga a Clint -Provami che posso fidarmi di te.-Clint la guarda perplesso  -Portamelo.-
-Non lo ucciderò.- Clint stringe i pugni ostinato.
-Lo so, ma temo che lo farà lui.-

 

-Agente Barton.-
Clint si volta e Simmons si appende con entrambe le mani al suo giaccone - Lui non è un agente HYDRA.-
Clint arriccia un angolo delle labbra in un sorriso -Lo so.-
-Deve aiutarlo, Hand gli farà del male. Non deve condurlo da lei.-
Clint alza gli occhi oltre la testa della ragazza per poi chinarsi su di lei  per parlarle in un orecchio -Lascia fare a me ragazzina.-

Simmons lo guarda riprendere a camminare seguito da cinque uomini di Hand.
-Non posso fare altrimenti.-


THE HUB
-Centro nevralgico-

 Ti stai accanendo contro la persona sbagliata.

Phil è diviso dalla voglia di ridere e quella di urlare quando finalmente tutti i pezzi del puzzle vanno a posto e l’identità del Chiaroveggente gli appare chiara come il sole. A quanto pare il Direttore Fury aveva ragione, non è fatto bravo a giudicare le persone.
-Sei tu, sei sempre stato tu.-
Garret ridacchia, e Phil conosce bene quella risatina nervosa. Glie l’ha sentita fare ogni volta che da ragazzi si trovavano nelle merda fino al collo - Sei tu il Chiaroveggente.-
-Stai scherzando?-
-Sei comparso subito dopo che Quinn ha sparato a Skye, Quinn disse che l’aveva fatto perché il Chiaroveggente voleva  che lo portassi alla cura ed è quello che ho fatto. Ti ho portato là sotto con me.- Alle spalle di Coulson, Fitz cerca lo sguardo di May che agita i polsi per cercare di liberarsi le mani da sola.
Garrett scrolla le spalle -Oh andiamo Phil, è stata una giornata pesante lo so, ma non esagerare.- gli sorride , ma gli basta uno sguardo all’espressione tradita sul viso di Phil per capire che ormai nessun sorriso smagliante potrà salvare la sua copertura -Oh dannazione.-

 

THE HUB
_Corridoi_

 

Quando la spia sul teaser segna rosso ci sono cinque agenti a terra, Clint ci soffia sopra prima di metterlo in tasca, aveva dimenticato di averlo addosso -Mi dispiace ragazzi, ma devo andare da solo.- punzecchia il fianco di uno dei ragazzi a terra, quello che ha tramortito facendogli sbattere la testa contro il muro –Perdonatemi e fate buona nanna.-

 

 

 

FINE PARTE 2/3

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


THE HUB

-Centro nevralgico.-

 

 

L’espressione compiaciuta sul volto di Garrett è come un calcio nelle palle per Phil.  Gli anni da recluta in sua compagnia, le missioni, le sbronze, tutto  quello che considerava importante come una foto di famiglia, era solo una bugia.
Sa di avere un espressione ferita. Sa di stare sanguinando. E gli occhi scuri di Garrett che lo fissano stanno osservando la ferita che gli ha appena inferto. Stringe i pugni per farsi forza mentre John si fa avanti di un passo -Non volevo che finisse così Phil. Lo sai che ti voglio bene.-
Fitz tira su con il naso . Traumatizzata, è questa l’espressione adatta per descrivere l’espressione del giovane agente che Phil riesce a scorgere con la coda dell’occhio. Una parte di lui vorrebbe prendersi un secondo per consolarlo, per fargli capire che sono assieme dopotutto, e che almeno di lui può continuare a fidarsi, ma vince l’altra.
Quella che gli sta urlando di lasciare che il pulcino affronti il primo volo nella vita reale da solo, senza il suo aiuto.
-Mi hai torturato.-
-Non mi sono divertito Phil.-
Sembra così sincero. Sembra ancora il ragazzone con cui divideva le scorte militari durante le lunghe notti di veglia durante le missioni e che tirava sempre fuori una barretta di cioccolata per lui. Perché so che ti piace fratello…
-Non deve andare così, puoi fare la scelta giusta.-
-Preferirei morire che  servire l’HYDRA malato figlio di puttana.-
Un sorriso arriccia un angolo delle labbra di Garrett mentre  si scontra con l’odio negli occhi di Phil -L’hai fatto fino ad ora amico mio.- si sposta verso Melinda , ma Phil non ha ancora finito con lui.

-Fury ti sparerebbe in bocca …-
Garrett fa spallucce divertito - Probabile, ma si dovrà accontentare di rigirarsi nella tomba.-

 

Lo sapevo…
Accucciato nel condotto di areazione a destra di Phil, Melinda e Fitz,  Clint tira un bel sospiro di sollievo. Era certo che Phil non fosse un traditore, ma di questi tempi, le certezze ti portano alla tomba. Doveva vedere per credere,  proprio come San Tommaso.
Si muove lentamente , facendo attenzione a non far rumore, ma quel sospiro ha attirato l’attenzione di qualcuno. Clint, attraverso la grata vede gli occhi nocciola di Melinda May fissarsi su di lui e le sue labbra piegarsi in un minuscolo sorriso.
Lo conosce fin troppo bene, sa che è l’unico abbastanza pazzo da entrare in una zona rossa per le prese d’aria. Clint agita una mano e poi solleva il pollice .
Melinda torna a guardare Garrett che ora la fronteggia.

 

-A te nemmeno lo chiedo se vuoi unirti a noi.-
Il viso di Melinda rimane ghiacciato in una maschera di muto sdegno mentre Garrett si china leggermente verso di lei -Lo so che lo seguiresti anche all’inferno.-
La testa di Melinda dondola in avanti e uno sputo preciso al millimetro colpisce Garrett in piena faccia. Clint all’interno del condotto pensa che non c’è donna al mondo più figa di Melinda May, a parte Natasha ovviamente.
Il manrovescio che si schianta contro la guancia di May è così forte che Clint prova male per simpatia, ma l’agente non sembra patire il colpo. Sputa sangue sul pavimento e lecca il rivolo che le bagna l’angolo della bocca.
Confermo, è una figa assurda.


Nonostante le lacrime, Fitz non cede e Phil pensa di non essere mai stato tanto fiero di qualcuno. Fitz tira su con il naso, si asciuga il viso con una mano e incrocia lo sguardo del suo superiore mentre Garrett ordina l’esecuzione sua e di May.
-Al ragazzo colpitelo alle rotule.-
Clint si gira, e nello stesso momento in cui con i piedi abbatte la grata che da’ sul centro nevralgico, le luci saltano e quelle di emergenza, che si accendono al terzo tentativo, gettano la stanza di una semi oscurità.

E’ il caos.
Phil si avventa su Garrett usando le manette che ha tolto a May come arma contundente  e Melinda si ritrova sola contro sei agenti. Non che sia mai stato un problema per lei combattere con più di un avversario alla volta, ma le scappa un -Grazie.- sussurrato quando Clint atterra di piedi sul ragazzone deciso a spezzarle il collo usando una mano sola.
Si massaggia la gola e assieme a Clint si volta verso Phil intento a darle a Garrett -Mi dimentico sempre che è bravo a menare le mani.-
Clint scrolla la testa -Io no, mi ha fatto saltare tre denti quanto era il mio A.S.-
Si spartono i tre agenti restanti, mettendosi schiena contro schiena per proteggersi a vicenda e mentre Phil si ritrova a terra con il dolce peso di Garrett addosso, Fitz trova la pistola caduta ad uno degli agenti abbattuti da Melinda e spara a quello che stava per freddare Clint con un colpo alla testa.
Questo si gira giusto in tempo per vederlo guardare la pistola che ha in mano come se fosse un mostro, prima di lasciarla cadere con un singhiozzo disperato.

-Coulson!-

Phil sente le dita di Garrett affondargli nella gola,  sa che gli sta cercando la trachea per agganciarla strappargliela via. Glie lo ha visto fare più di una volta e non è riuscito a mangiare per giorni dopo. Tenta di accecarlo, di ficcargli i pollici negli occhi, di fargli male in ogni modo che gli viene in mente, ed è solo con la coda dell’occhio che riesce a intravedere Fitz mentre tira qualcosa verso di lui.  
Agisce senza pensare. Serrata la mano attorno al piccolo cilindro metallico che gli cade sul palmo, lo batte a terra e  Clint si getta sul pavimento ricopiando Melinda .
Garrett viene sbalzato via da una specie d’onda d’urto  in miniatura e Clint si tira in ginocchio stupefatto.
-Cos’è quel coso? Lo voglio anch’io!


Phil tossisce seduto sul pavimento. Guarda verso Melinda che si sistema la medicazione al braccio, verso Fitz che sbuca a gattoni da sotto la scrivania dove si era rintanato e  -Barton?- esclama alla vista dell’uomo che molla una pacca sulla spalla di un Fitz ancora piangente
-Signore.-
Clint si pulisce il naso sporco di sangue con il dorso della mano mentre le porte si spalancano e Victoria Hand fa il suo ingresso seguita da un gruppo uomini armati fino ai denti.
Non fa caso a Simmons che la supera, ma Clint la segue con lo sguardo , sorprendendosi quando la vede buttare le braccia al collo al ragazzetto che gli ha salvato il culo  .
-Non era per il tuo capo che eri preoccupata allora.-

 

-Non sono un agente HYDRA.-
-Lo sappiamo Agente Coulson. Abbiamo ascoltato tutto.-
-E come ?- chiede Clint alzando un sopracciglio.
Victoria accenna alla pistola che tiene alla cintura, quella che gli ha dato lei. Clint la stacca, studia la fondina all’esterno, sfila l’arma e sgrana gli occhi -Signora, mi ha messo una microspia addosso?- chiede offeso.
-La mela non casca mai lontana dall’albero Barton.-


THE HUB

-Corridoi-

 

Triplett è così incazzato con Garrett che Fitz e Simmons devono agganciarlo uno per braccio per portarlo via. La ragazza si ferma solo un attimo per sorridere a Clint e rivolgergli un cenno con la testa prima di riprendere a camminare lungo i corridoi.
-E’ carina.- mormora questo a May accanto a lui - Molto carina.-
-E’ una fortuna che abbia incontrato te e Triplett.-
Clint annuisce mentre Phil lascia andare Ward. A differenza di Triplett, non sembra così furioso per il tradimento del suo A.S verso l’agenzia, ma potrebbe essere sotto shock.
Deve averne prese di botte per avere quei tagli in faccia.
-Possiamo parlare?-
Clint batte le palperebbe e sposta lo sguardo da Ward che si allontana  a Coulson che ora lo affianca - Di cosa,signore?-
Melinda si defila  silenziosamente mentre  camminando all’indietro e Phil si massaggia la fronte -Non fare lo gnorri dai.-
Clint si tamburella il mento pensoso -Non lo so signore, davvero. Di cosa vuole parlare? Del tempo? Dello sport? Del fatto che è una merda e che dovrei ucciderla male?-
Phi lascia cadere le spalle con uno sbuffo  mentre Clint prende a camminare verso l’ascensore - Clint.- lo richiama -Clint, per favore.- 
Clint non si ferma anche se sente i passi di Phil sempre più vicini -DUE ANNI. DUE STRA-MALEDETTI ANNI.-
-Lo so, mi dispiace. Cerca di capire.-
-Cosa devo capire?-
-Non potevo dirtelo. Davvero, non potevo…-Phil sgrana gli occhi, il Karma ha appena rigirato la frittata. Ora è lui lo stronzo. Lui il traditore.
-Ha idea di cosa ho passato, ne ha una vaga idea?-
Phil scrolla la testa -No, mi hanno impedito anche di informarmi.-
Clint si ferma -Sono stato degradato a livello cinque. Sono due anni che ogni settimane vedo per tre volte uno psichiatra.- Phil chiude gli occhi - Tutti pensano che sia pazzo, che sia stato Loki a farmi dare di testa e invece…-
-…E’ stato che sapere che io ero morto.- Phil cerca di afferrare Clint per un braccio. Di trattenerlo -Clint dammi un occasione...-

Dacci una seconda occasione…

-…Fammi spiegare.-

Clint si volta e senza che possa far nulla per impedirglielo, Phil si ritrova nello spazio di pochi secondi ad incassare un pugno sul naso e uno sulla mascella. Crolla come un sacco, e Clint lo afferra per la camicia imbrattata di sangue sul colletto  per sollevarlo e spingerlo di schiena addosso ad una porta.
Cammina all’indietro Phil , senza opporsi. Clint ha tutte le ragioni per avercela con lui. Ha tutto il diritto di volergli rompere i denti. Gli aveva promesso tanto , ma alla fine non gli ha dato nulla.
Nello stanzino in cui Clint l’ha spinto si preparare a venire picchiato ancora più forte che in corridoio. Si irrigidisce tutto aspettandosi una pioggia di pugni e calci, e invece…
Si ritrova la bocca di Clint premuta contro la sua, le sue labbra che raccolgono  il suo respiro e il sangue che gli scende dal naso . Rimane immobile, spiazzato mentre le braccia di Clint lo stringono forte e le sue mani gli sfregano delicatamente la schiena come rassicurarlo.
Tipico di Clint Barton picchiarti prima e baciarti poi.
-Signore?- gli chiede Clint sfregando il naso contro il suo e Phil non sa che diavolo dirgli.
Dio quanto mi sei mancato. Dio quanto ti amo. Pensa confusamente, ma dalla bocca non gli esce altro che un  nuovo -Mi dispiace.- seguito da un -Mi dispiace davvero tanto.-
-Lo so, Phil, lo so.-
-Non volevo, davvero…- Phil preme le labbra contro quelle di Clint. Una volta, due, tre. Non è mai stato tipo da amare le coccole. Da bravi uomini,  la loro relazione è sempre stata tutta basata sul lato fisico, ma cazzo, ora come ora, dopo tutto quello che è successo, non desidera altro che venire cullato e consolato.
-Tranquillo.- mormora Clint leccandogli una guancia solo per farlo sorridere -Lo so.-
Phil si accorge di stare sorridendo solo perché l’espressione sul viso di Clint cambia. Si fa più tenera.
-Dovremmo andare dagli altri.-
-Dovremmo...- concorda Clint.
-Però non lo faremo.-
-No, non lo faremo.-
-Dirò che mi hai costretto con la forza a disertare la riunione.-
Uno sguardo divertito illumina gli occhi blu di Clint - Quindi posso farti parecchio male?-
Phil non fa a tempo a rispondere che Clint lo solleva di peso e lo butta per terra fra secchi per lavare i pavimenti e bottiglie di detersivo. Gli tempesta la schiena di pugni, e i fianchi di ginocchiate per farsi mollare, ma alla fine non regge e scoppia a ridere, proprio come fa Clint contro il suo collo.
-Sei un idiota.- mormora Phil sentendo le lacrime agli occhi.
-Lo so.- gli fa eco Clint -Ed è per questo che mi ami.-
Phil scrolla la testa -No…- 



Ti amo perché sei l’unica certezza che ho ormai.

 


FINE

 

Un grazie ENORME a chi ha letto, commentato e messo nei preferiti/seguite/ricordate questa mia. Spero che quest’ultimo capitolo sia stato di vostro gradimento.
Ino chan

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