capitolo1
Fate e
Vita arrivarono all'accampamento poco dopo l'alba,
mentre le altre tre continuavano a viaggiare, dato che avevano diverse
direttive: Nanoha e Teana erano dirette verso i laboratori, attese da
una
squadra per accompagnarle, mentre Signum era diretta verso la capitale,
dato
che i piani alti l'avevano scelta come diplomatica temporanea presso
quel
mondo.
I
soldati di guardia, sapendo del loro arrivo, le salutarono
con un cenno della testa e le scortarono presso la tenda dove il
generale e i
capitani stavano discutendo la strategia da adottare. Quando le due
entrarono,
nella tenda calò il silenzio, mentre gli uomini iniziarono a
fissarle,
squadrandole. Uno di loro si schiarì la voce, chiedendo:
"Siete i rinforzi
inviati dalla TSAB?"
Fate
annuì, rispondendo: "Si. Io sono l'enforcer Fate
Testarossa, mentre lei è il cavaliere del martello
d'acciaio, Vita Yagami"
Vita ricambiò gli sguardi degli uomini con durezza, mentre
Fate manteneva un
sorriso gentile.
"Siete...
solo voi due?" Chiese uno dei capitani,
che subito si accorse dell'errore che aveva fatto. Nella sua voce c'era
una
piccola speranza che avessero un battaglione da qualche parte.
"Si,
signore" - questa volta fu la ragazzina dai
capelli rossi a rispondere, guardando l'uomo e notando la delusione nei
suoi
occhi. Capiva perfettamente quel sentimento, lei era stata
più volte in guerra
e sapeva l'importanza di avere dei rinforzi, e loro due non si potevano
definire tali.
Il
generale le guardò, prima di annuire tristemente.
"D'accordo. Avvicinatevi, così vi spiegherò tutto"
*****
Non
era neanche passata un'ora da quando erano iniziate le
spiegazioni, che arrivò un messaggero. Il soldato sembrava
allarmato e disse,
con voce affannata dalla corsa: "Comandante, le truppe nemiche sono
state
avvistate a nord di qui, e si avvicinano. In meno di un ora ci
raggiungeranno!"
Il generale guardò Fate e Vita, e sorrise mestamente. "A
quanto pare,
scoprirete tutto sulla vostra pelle."
Fate
fu assegnata all'ala sinistra del battaglione, e Vita a
quella destra. I due agenti non comandavano nessuna truppa e
ciò era
ragionevole, gli uomini al comando di quella piccola unità
non potevano ancora
fidarsi così tanto delle due donne da affidare loro le vite
dei loro soldati.
"Vedi di fare del tuo meglio, Testarossa" disse Vita, mentre si
dirigeva verso la sua posizione.
Quando
furono poco distanti, videro le chimere. Tutte erano
dotate di una sorta di pelle scagliata, il cui colore variava da
individuo ad
individuo, ma Fate riuscì a vedere che la maggior parte
aveva le scaglie
dorate, rosse o nere. Inoltre, notò anche che alcune chimere
avevano le ali, e
si avvicinavano in volo.
"Bardiche,
raccogli delle foto da inviare alla
TSAB" mormorò l'enforcer, ricevendo una risposta affermativa
dalla sua
arma. L'enforcer guardò i soldati, avevano paura, ma erano
lì con i fucili tra
le mani per proteggere la loro patria. 'chissà
quanti di loro sopravvivranno a questa giornata.' pensò
Fate, notando come
tremavano.
I
soldati impugnarono meglio le armi, mentre si scontravano
con le chimere dei draghi. Fate riuscì a ferirne un paio, ma
capiva perché
avevano avuto difficoltà a combattere: lo stesso device
dell'enforcer stava
avendo problemi a penetrare fino in fondo nelle scaglie delle chimere.
Inoltre
erano estremamente forti, sebbene alcuni di loro erano lenti, un
fattore che
andava a vantaggio degli umani.
Si
alzò in volo per avere una migliore visuale della
situazione, quando notò un fulmine piombare dal cielo, finendo
dritto sulle truppe degli umani. Si
avvicinò, vedendo che i soldati sopravvissuti scappavano
impauriti, senza dare
le spalle al nemico.
Il terrore
che
provavano era causato da una donna dai capelli blu e occhi color
sabbia, che
aveva un mantello che le copriva la schiena e degli artigli blu al
posto delle
mani. Quando questa la notò ghignò, e l'enforcer
dai capelli biondi poté notare
che i suoi denti erano particolarmente aguzzi.
Iniziò
ad avvicinarsi a lei, e Fate guardò la sua falce.
"Bardiche"
non c'era bisogno di dire altro, erano
compagni da così tanto tempo che ormai la falce conosceva i
suoi ordini.
[Yes,
sir] disse l'arma, mentre attorno a lei si creavano
delle sfere di elettricità.
"Fuoco"
Le sfere furono lanciate verso la donna
istantaneamente, colpendola in pieno e alzando una nube di polvere che
ostacolò
la vista all'enforcer.
"E' a
terra?" Per un attimo scese il silenzio,
mentre il device analizzava la situazione. Nell'attesa Fate si guardava
attorno
alla ricerca di movimenti sospetti.
[No,
sir. She is alive] Poco dopo che la falce disse con la
sua voce metallica quelle parole, vide la nube di polvere venire
spazzata via.
La donna era a malapena ferita, anzi: l'unica cosa che aveva subito
danni era
il mantello che, bruciacchiato, rivelava due grandi ali blu simili a
quelle dei
draghi delle illustrazioni che Fate aveva trovato in biblioteca.
Si
alzò in volo per un breve tratto, fino ad arrivare a pochi
metri dalla bionda.
"Non
ricordavo di aver mai dato il permesso a voi umani
di usare a vostro piacimento il potere dell'elettricità. Si
vede che dovrò
rimediare a questo tuo oltraggio" Fate guardò la sua
avversaria e nei suoi
occhi vi leggeva divertimento, curiosità e brama di sangue
che l'enforcer aveva
già visto in altri occhi.
Fate
si mosse contro la donna, iniziando il combattimento.
La sua avversaria non era una stupida, e non era neanche lenta come si
aspettava. Più volte furono entrambe sul punto di colpirsi,
senza riuscirci.
"Piccola
umana, non sai fare di meglio?" Disse la
donna, ridacchiando, ma Fate la ignorò rivolgendosi alla
falce.
"Bardiche,
Sonic form!"
[Yes,
sir] I vestiti di Fate cambiarono forma, permettendole
di essere più veloce, ma al tempo stesso più
scoperta agli attacchi. Questa
volta la sua avversaria ebbe più difficoltà a
parare i colpi, iniziando a
subire delle ferite, nessuna di esse gravi, per quanto Fate attaccasse
i suoi
punti vitali.
La
donna sapeva difendersi e riusciva a malapena a
contrattaccare a causa della velocità dell'altra, ma i suoi
artigli avevano
segnato il braccio dell'enforcer, la quale era stata fortunata che non
fosse
riuscita ad afferrarla.
[Sir,
please, return to the Lightning form]
"No.
Possiamo farcela. Non è veloce." mormorò a
bassa voce Fate, allontanandosi dall'avversaria, senza darle le spalle.
La
bionda notò che questa non la seguì subito e
sorrise, allungando la mano per
lanciare il Lightning Blind. La donna fu bloccata e la
guardò per un secondo
sorpresa, prima di vedere l'enforcer sparire davanti ai suoi occhi.
La sua
avversaria chiuse gli occhi, e Fate pensò che si
fosse ormai rassegnata al fatto che dovesse morire.
Le
comparve davanti pronta a colpirla con la falce, ma
l'altra si mosse fermando l'arma con un artiglio, prima che Fate la
guardasse
aprire bocca ed emettere un ruggito che la terrorizzò.
'Devo scappare! Io
devo...' La donna la
afferrò per la gola con la mano libera, mentre
stringeva il metallo di Bardiche, quasi per distruggerlo.
"Hai
ragione, non sono veloce. Sono solo più
intelligente di te" detto questo, una forte scarica elettrica
attraversò
il corpo di Fate, facendola svenire.
*******
Chiery
stava aspettando Erathiel, preoccupata. Ci
stava mettendo troppo a tornare, e la cosa non
la tranquillizzava. Lei era una delle poche ad avere le ali, quindi non
avrebbe
dovuto metterci così tanto tempo.
Le
aveva ordinato di restare lontana dai combattimenti,
assieme ad altri guaritori, in un posto raggiungibile da tutti gli
altri.
Odiava restare così, senza combattere e senza nulla da fare.
Quelli che erano
scesi in campo erano pochi, e quasi tutti erano in grado di proteggersi
con le
loro abilità.
"Chiery"
- un uomo dai capelli ramati la chiamo,
indicando con la testa qualcosa nel cielo.
Si
voltò, sorridendo quando notò i capelli e le ali
blu di
Erathiel. Era incredibile come si fosse tolta un peso dal cuore
semplicemente vedendola.
Quando
si avvicinò, notò la ragazza dai capelli biondi
che
teneva tra le braccia e si allarmò.
"E'
una di Kinien?" chiese subito, quando atterrò.
Erathiel scosse la testa, rispondendole:
"No.
E' un nemico. Sapeva volare, quindi presuppongo
che sia una di quelli arrivati nella nottata. Mi serve un altro
guaritore che
si occupi di lei... tu! - la donna si rivolse ad una giovane che non
stava
facendo nulla - Cambia questa prigioniera e poi incatenala. Lei torna
con noi
in città" - la giovane prese la prigioniera, poggiandola a
terra poco
lontano dalle due e iniziando a eseguire gli ordini. Nessuno aveva mai
disobbedito ad un ordine diretto di Erathiel, dato che era conosciuta
la sua
abitudine a punire coloro che non rispettavano il suo volere.
Erathiel
si sedette su una pietra, lasciando che Chiery la
curasse. "Ha penetrato le tue scaglie...- mormorò la
ragazza, guardando la
spalla, dove tra le scaglie c'era un taglio profondo. - Per un po' non
portai
scendere in battaglia. Dovrai restare a riposo... Per ferirti
così, doveva
essere forte" La donna rise, alzando il viso di Chiery con gli artigli.
"Se mi
terrai compagnia, penso che farò in modo di
godermi per bene il riposo - ghignò quando vide il suo viso
avvampare - Comunque
non era forte. Era solo veloce, oltre che stupida. Pensava davvero di
poter
usare il mio stesso potere contro di me, il capo dei draghi blu"
Eccoci qui con il primo capitolo. Ringrazio Kaninchen per aver fatto da beta per questo capitolo u.u
Volevo avvisare gli eventuali
lettori di Libertà che qui Erathiel è meno... pazza
sadica che nell'originale. Il rapporto tra lei e Chiery sarà
più esplicito. Spero che vi sia piaciuto e che non ci siano
errori grammaticali. Alla prossima^^
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