Rider: over the limits

di OnikaDrew
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


9.00 del mattino.
Dalla finestra entra uno spiraglio di luce che illumina una parte del mio volto, facendomi tirare le coperte fin sopra la testa. La sveglia inizia a suonare dopo qualche minuto, e sembra che non voglia mettersi a tacere. Insonnolita, stacco la spina a cui è collegata. C'è un breve silenzio dentro la camera. Mi alzo di malavoglia, mi dirigo verso il piccolo armadio che ho in camera e ne tiro fuori qualche indumento: un paio di shorts di jeans e un top piuttosto corto, mettendo in risalto le braccia e il ventre ricoperti di tatuaggi. Mi lego la grande massa di capelli ricci in uno chignon, scoprendo le orecchie riempite da piercing. Arrivata in bagno, inizio a marcare occhi e labbra rispettivamente con eyeliner, mascara e rossetto. Appena finito, mi dirigo verso la cucina, ma qualcosa (o meglio qualcuno) si attacca alla mia gamba, impedendomi di proseguire.
- Ciao zia!
Abbasso la testa, e due occhi azzurri mi sorridono. E' la mia nipotina, Annabeth. Mi piego per sollevarla da terra e la prendo in braccio.
- Come stai Annabeth?
- Benissimo!
Arrivate in cucina, trovo mia sorella Alex intenta a preparare la colazione.
- Buongiorno Alex! -, le dico, stampandole in contemporanea un bacio sulla guancia.
Mi siedo appoggiando la piccola sulle gambe, prendo una mela ed accendo la tv. Dopo qualche minuto, la mia attenzione viene catturata da un telegiornale; stanno parlando di un evento importante accaduto ieri nelle strade di Los Angeles, al centro di Admiralty Way, una delle strade più importanti. Un gruppo di ragazzi (probabilmente dai 19 ai 26 anni, ipotizza il telegiornale), si è esebito nell'Admiralty davanti a una grande massa di gente, bloccando il servizio pubblico delle strade. Alzo ancora di più il volume, eccitata dall'idea che qualcuno ci abbia finalmente notati.
"I RAGAZZI SI  FANNO CHIAMARE "THE BH" SIGLA CHE STA PER "BLACK HOLE", E SONO RIUSCITI A CONQUISTARE TUTTI I PASSANTI DELLA ZONA! MA CHI E' QUESTA MISTERIOSA CREW CAPACE DI BLOCCARE IL TRAFFICO CITTADINO E DI ATTIRARE L'ATTENZIONE DI MIGLIAIA DI PERSONE?"
- Sentito, Alex!? Siamo stati formidabili! - Sento il mio corpo vibrare d'energia. Mia sorella abbassa i volume, mentre io continuo a guardarla con il sorriso stampato sul viso.
- Annabeth, vai a prepararti, tra poco dobbiamo andare a scuola.
Alex si mette seduta sulla sedia affianco, le mani appoggiate sulle mie. Il sorriso mi scompare dalle labbra. Sentire un'altra tiritella di mia sorella è l'ultima cosa che avrei mai desiderato in momenti come questi.
- Ancora con questa storia? Un giorno ti farai prendere dagli sbirri.
- Non preoccuparti, so come cavarmela. - Sento la presa delle sue mani stringersi sulle mie per poi lasciarle, accompagnata da un grande sospiro.
- Sentimi. Non voglio fare la parte della sorella cattiva. Lo dico solo per il tuo bene. Hai 22 anni, dovresti iniziare a cercarti un lavoro invece di stare a fare queste cose.
- “Queste cose”, come le chiami tu, sono tutta la mia vita.
- Oh, e quindi in futuro ti guadagnerai da mangiare ballando?
- Chissà. Forse sì.
- Sii seria.
"Sii seria". Quelle parole mi rimbombano nella mente. Inizio a sentire un lieve dolore alla gola, e il naso e gli occhi iniziano a pizzicare. Infondo Alexia ha ragione. Mi ritrovo a fissare un punto indefinito sul tavolo, mentre ripenso a quelle parole. Significa che per mia sorella sono solo una bambina incapace di fare qualcosa di concreto? Il silenzio della mia riflessione viene spezzato quando mia sorella mi passa sotto la mano un foglio. Un colloquio di lavoro. Perfetto.
- Lo so che non è granché, ma ho provato a trovarti un lavoro da queste parti. Non è nulla di speciale, infondo..
- .. Infondo cosa potrei mai aspettarmi dal quartiere più povero di Los Angeles?
Mia sorella sospira nuovamente.
- Scusa. - Dico brusca. Prendo il foglio e lo fisso per un attimo. Vuole solo il mio bene. Lo piego e me lo metto in tasca con aria indifferente. Alzo lo sguardo verso Alex.
- ... Ci penserai a quella proposta?
- Sì, ci penserò. -, rispondo, provando ad accennare un sorriso. Lei mi guarda con occhi pieni di speranza. E' uno sguardo che non posso reggere, sa che farò di testa mia. Poso lo sguardo sull'orologio attaccato al muro. 
- E' tardi, devi accompagnare Annabeth. - le dico chinando la testa sui miei shorts. 
- Hai ragione.- Alex chiama Annabeth, che mi scocca un sonoro bacio sulla guancia prima di andare. Saluto entrambe con un gesto della mano, e aspetto ansiosamente il click della porta. Lascio scendere alcune lacrime nel silenzio della cucina, ma impongo a me stessa di trattenere tutto il resto. Asciugandomi gli occhi, prendo lo skate appoggiato allo stipite della porta, apro la porta di casa e, indossando gli occhiali, mi preparo per andare dalla crew. Destinazione Clark Ave!
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Questa è la prima FF che scrivo e pubblico su EFP. Per farvi più chiarezza, Sharyn è interpretata da Leigh-Anne delle Little Mix. Non shippo la coppia Anne-Justin, anzi, nemmeno mi sono mai immaginata di vederli insieme, ma Anne è la ragazza che si avvicina di più al mio personaggio. Non so se ci sarà una seconda serie di Rider, ma lo spero davvero tanto. Molti si diranno che la vita di Sharyn riprende parecchio "Step Up Revolution". Vi dico solamente che quel film mi ha ispirata a scrivere questa FF, ma la storia è totalmente diversa e la danza non è al centro di "Rider". Detto questo, spero davvero che vi piaccia come primo capitolo, e, il prima possibile, vi metterò il secondo! :3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


In poco tempo arrivo in Clark Ave.  Le strade brulicano di persone: giovani che si sentono ribelli, coppie innamorate, gente che corre al lavoro e bambini che si lamentano per un altro gelato. Prendo lo skate in mano e mi dirigo verso un vicoletto, senza dare troppo nell’occhio. Sbuco su una parte poco conosciuta della costa; sul lato sinistro del piazzale ci sono due magazzini, sul lato della costa una fila di container. Mi appoggio ad uno di essi ed osservo la mia città. Un sorriso mi spunta sul viso. E pensare che, oramai, quasi ogni giorno la mettiamo sotto sopra e sento parlare di noi in ogni angolo. Mi decido ad entrare dopo un par di minuti. Apro la porta del magazzino più grande, quello di destra. Qui è dove noi ci alleniamo, dove proviamo le nostre coreografia, dove le perfezioniamo, dove progettiamo i nostri colpi. Questo è il nostro piccolo pezzo di paradiso, dove siamo liberi di fare ciò che amiamo. Il secondo magazzino è più piccolo; generalmente lo usiamo per applicare modifiche ad auto e ad altri mezzi di trasporto.
Butto lo skate sotto ad un tavolo e mi tolgo gli occhiali appoggiandoli distrattamente sul medesimo tavolo. Sento la musica ad alto volume nelle casse. Mi avvicino verso il cuore pompante di tutta la baraonda; la crew si sta allenando su una base remixata di “Whip My Hair”, fornitaci gentilmente dalla nostra DJ Jessica. Scendo verso di loro e noto che stanno facendo una battaglia. Uno contro uno. Mark, uno dei ragazzi più giovani, sta danzando con Christian, il quale, al contrario, ha molta più esperienza. Mark perde il round. Chris aspetta ansiosamente il “coraggioso” per sfondare al round successivo. Mi faccio spazio tra la crew, mi sciolgo i capelli ed attacco a ballare, mentre si alzano degli "Uuuh" tutt'intorno. Mi avvicino il più possibile a lui, per fargli sentire la sensazione di sfida che riempie l’aria, e lui, per buona risposta, si fa sentire con passi di Hip Hop. La sfida finisce al termine della canzone, dopo circa due minuti; parità. Succede sempre così quando io e Christian ci sfidiamo. Ma abbiamo ancora tanto da imparare. Mi avvicino a lui, gli sorrido e gli stringo la mano in segno di congratulazione.
Prendo un asciugamano da una ragazza e mi asciugo la fronte e il collo.
- Sharyn! Ehi Sharyn!
Sento una voce da lontano e mi giro. E’ Thomas,  amico d’infanzia nonché mio aiutante insieme a Mike.
- Yo Tom! – ricambio il saluto con una simpatica stretta di mano. – Presumo che tu abbia delle novità.
- Presumi bene. – ride appena. - Vedi, tra qualche giorno ci sarà un evento importante. Molto importante, oserei dire.
- Addirittura?
- Addirittura! E Mike ha avuto un’idea geniale!
Mike e Tommi sono una squadra infallibile! Sono sempre informati su qualsiasi tipo di evento e su chi vi partecipa. Ci aiutano ad organizzarci con i vestiti, con i giochi di luce e con molti altri effetti speciali. Thomas, inoltre, ci aiuta con le coreografie. A Mike abbiamo assegnato il compito di produrre la nostra firma per ogni nostro colpo, e riesce sempre a sorprendere tutti. Inoltre è la mente geniale che si nasconde dietro ad ogni progetto dei Black Hole.
- E di cosa si tratta? – mi rivolgo a Tom, appoggiando una mano sotto al mento e alzando un sopracciglio.
- Da quanto ho capito, arriverà Bieber in città. Ha organizzato un evento al Karma Lounge. E ci saranno alcune celebrità piuttosto importanti. Questo è il loro biglietto da visita.
Tom mi passa un biglietto del locale. Un pezzetto di carta con una foto di un tramonto sul mare e ai lati con delle palme in controluce.
- Hm.. Ha un'aria invitante.
Ridiamo insieme. Potrebbe essere il momento per farci conoscere, per andare in diretta mondiale.
- Abbiamo già la base?
- No, tu hai qualche idea a riguardo?
- Ci serve qualcosa che colpisca, qualcosa che lasci una scia di mistero. Capisci cosa intendo?
Tom si passa una mano tra i capelli pensando a qualche canzone.
- Hm.. Slave To The Rhythm? Avrei già in mente qualcosa e possiamo farla remixare da Jessica.
Lo guardo soddisfatta.
- E’ perfetto! Allora io vado ad avvisare gli altri.
Fa un cenno con la testa e mi scocca un bacio sulla guancia prima di andare da Mike.
Mi dirigo in fretta dai ragazzi.
- Jessica, ferma la musica.
La musica si spegne e sento un “No” generale. Rido appena.
- Black Hole, mettetevi seduti e statemi ad ascoltare. Stavolta abbiamo qualcosa di davvero fenomenale in mano.
Mi metto al centro della crew.
- Bene. Tra circa una settimana, Bieber sarà qui a Los Angeles, al Karma Lounge. – Delle urla si alzano dalla sala. - Sarà un evento eccezionale, saranno presenti dei personaggi piuttosto importanti del mondo della musica, questo significa che voglio il massimo impegno da tutti voi. –  Mi giro verso Jessica. – Tu Jes dovrai infiltrarti tra di loro. Proponiti come DJ per la serata. – Le porgo un bigliettino. – Questo è il numero. Cerca di prenotarti il prima possibile. Mike cercherà di essere assunto come cameriere, in modo da avere più tempo per sistemare tutto. Per quanto riguarda noi, ci aspetta una settimana di duro lavoro. Niente distrazioni. Dovremmo spaccare. Stupire tutti gli invitati. Dovremmo fargli parlare di noi.
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Mi dispiace per aver impiegato così tempo nel pubblicare il secondo capitolo di "Rider", ma ho avuto problemi col pc e ho perso il secondo e il terzo capitolo della storia. 
Comunque sia, dovrete aspettare per l'incontro tra Sharyn e Justin (perché so che lo state aspettando con ansia hahaha). Stavolta ho inserito anche i presta volto di Jessica (interpretata da Becky G) e di Thomas (interpretato da Ryan Guzman). Mike ho preferito evitare di metterlo dato che non sarà presente nella storia tanto quanto Jessica e Thomas.
Anyway, spero che come secondo capitolo della storia vi sia piaciuto. Lasciate tante recensioni, mi farebbe davvero piacere. :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Altre urla si alzano. Continuo sorridendo.
- Balleremo sulla base di Slave To The Rhythm. I nostri volti saranno per lo più coperti da maschere sfarzose e dai capelli che lasceremo sciolti. Come vi ho già detto, ci saranno molte persone famose tra la folla. Questo significa che dobbiamo confonderci per non farci scoprire. Il tema di questo colpo è il mistero. Nessuno sa chi sono i Black Hole.
Una voce si alza dal fondo della sala.
- Ho un’idea. Le ragazze potrebbero indossare un paio di short in jeans con un top riempito di brillantini, in modo che così giochi tutto con le luci. I ragazzi potrebbero indossare benissimo dei pantaloni da smoking con sopra una camicia nera.
Mi guardo intorno, notando che la maggior parte della crew annuisce sorridendo.
- Mi piace! Ottimo lavoro.
La ragazza mi sorride.
- Perfetto. Questo è tutto. Gli allenamenti dureranno fino alla domenica e per tutto il pomeriggio.
I ragazzi si alzano e fanno segno a Jessica di riattaccare con la musica. Tutti riprendono a ballare.
- Sharyn! – E’ Thomas. Sta correndo verso di me con un blocchetto di biglietti in mano.
- Cosa sono questi? – me li passa.
- I biglietti dell’evento. Come pensavi di entrare? – ride scompigliandomi i capelli.
 
Domenica. Oggi sono finiti i nostri allenamenti. Ci siamo impegnati tutti la settimana senza mai fermarci. Il risultato è a dir poco fantastico.
- Perfetto, per oggi è tutto! – grido asciugandomi il sudore dal collo. – Domani mattina ci incontreremo tutti qui e ci sistemiamo per la serata.-
Saluto la crew e mi dirigo fuori dal magazzino. Sono le sette e mezza della sera, e ancora riesco ad intravedere uno spicchio di Sole. Per quanto sia estate si alza una leggera brezza, sufficiente per farmi rizzare i peli delle braccia. Indosso gli occhiali da sole, prendo lo skate e mi avvio verso casa. Durante il tragitto, mi fermo a prendere qualcosa da mangiare al locale di Facha. Si è trasferito a Los Angeles nel pieno della gioventù per cercare un lavoro più degno del precedente, ma, alla fine, si è trovato costretto ad aprire la locanda per riuscire a vivere. Prendo lo skate in mano, appoggio gli occhiali sulla testa ed entro.
- Ehi Facha! – dico avvicinandomi al banco. Facha è un uomo di mezza età, latino-americano e ci ospita sempre dopo ogni nostro attacco per festeggiare.
- Hola chica! Como stai?
- Si va avanti! Ti ho portato i soldi della scorsa volta. – appoggio sul bancone un po’ di monete.
- No te preocupes! – mi dice, piazzandomi le monete in mano. – Offro io! –
Gli sorrido. Facha è come un padre per me, sempre pronto ad aiutarmi.
- Quieres qualcosa de mangiare? –
- Li hai i tacos stasera? – mi sporgo sul bancone per vedere dall’altra parte, come una bambina. Facha mi piazza di fronte al viso una ciotolina che trabocca di tacos e salse.
- Stavolta prendili, ti prego. – gli porgo nuovamente i soldi che, un momento prima, ha rifiutato.
- Pero
- Non voglio sentire nulla. – gli sorrido prendendo i tacos. – Ci vediamo domani Facha! –
- Vale chica, buenas noche! –
Lo saluto con un gesto della mano e mi dirigo verso l’uscita per tornare a casa.
Appena finisco di mangiare i tacos, mi accorgo di essere arrivata nel mio quartiere. Non c’è anima viva in giro. Entro in casa. Alex e Beth stanno dormendo. Il mio intento di non fare rumore fallisce appena chiudono la porta e faccio pochi passi per dirigermi nella mia camera. Inciampo sulla sedia, provocando un fracasso assurdo. Pregando che non mi abbiano sentito, continuo per la mia strada. Arrivata in camera, mi chiudo dentro e mi lascio scivolare a terra. Butto lo skate sotto al letto e appoggio distrattamente i miei occhiali sul comodino. In fretta e furia mi tolgo le scarpe e il resto dei vestiti. Tutto ciò che voglio è solo farmi una sana dormita fino alle dieci di domani mattina. Indosso il pigiama e, dirigendomi al letto, con una salvietta tolgo le ultime tracce di trucco che mi macchiano il viso. Lego i capelli in uno chignon per cercare di sopportare il caldo e mi sdraio. Chiusi gli occhi, provo a ripassarmi la coreografia nella mente, ma qualcosa mi impedisce di farlo; il rombo dei motori e le sirene della polizia in lontananza. Diventano sempre più assordanti mano a mano che le auto si avvicinano. Sbuffo e mi alzo per andare ad accostare la finestra in modo da attutire quel rumore insopportabile. Appoggio la testa contro il vetro e vedo auto rombanti e illuminate dalle fiamme color propano sfrecciarmi davanti agli occhi. L’ennesima corsa clandestina. E Alex dice che potrei mettermi in pericolo. Insomma, quello che faccio ha tutto tranne che di pericoloso.
 
Quella sera, la ragazza si rigirò continuamente nel letto a causa dei rumori assordanti delle auto. Nessuno nel quartiere sapeva chi fossero tutti quei ragazzi e quelle ragazze che si macchiavano di una corsa clandestina, ma tutti erano coscienti di doversi togliere dalla strada. La notte era di quei ragazzi e delle loro auto fiammanti. La puzza di N2O saliva su nell’aria, e questo era un punto a sfavore all’inutile tentativo di prendere sonno di Sharyn. Fecero almeno tre volte lo stesso giro passando sotto casa sua. Ognuno di loro era abile nella guida, questo è ovvio. Però ce ne era uno che spiccava più di tutti. Un ragazzo che aveva una lunga serie di precedenti di nottate passate a sprigionare la puzza dell’N2O per le strade di Los Angeles.
Ma le corse clandestine non sono un hobby; ti fanno ondeggiare tra la vita e la morte, e non solo per un banale incidente. Ma per molto di più.
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 Ho voluto pubblicare oggi il capitolo dato che domani avrò qualche problema con la corrente e mi sarà difficile scrivere il quarto. Oltre questo ho notato che tre o quattro ragazze seguono la storia, e mi rende davvero molto felice <3 Spero sempre di trovare qualche recinsione, anche se nel secondo capitolo ho visto solo ballette d'erba secca rotolare nel deserto. Tengo davvero molto a questa storia, e vorrei davvero leggere delle recinsioni positive e delle recinsioni costruttive. <3
 

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