Minds

di Marauder_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** MADDY ***
Capitolo 2: *** JAKE ***
Capitolo 3: *** ALICE ***



Capitolo 1
*** MADDY ***


MADDY

 

Mi svegliai nel mezzo della notte, madida di sudore: il mio sonno era appena stato interrotto da un brutto incubo.

Rannicchiandomi meglio sotto il piumino, guardai fuori dalla finestra, nel tentativo di rilassarmi.

La neve cadeva leggera e ricopriva l'intero paesaggio: riuscivo a vedere i fiocchi che volteggiavano nel cono di luce del lampione sulla strada.

Mentre mi voltavo dall'altro lato, quasi mi stupii di trovare Nick steso al mio fianco.

Il suo corpo emanava un piacevole calore, mentre il suo respiro regolare sembrava una dolce ninnananna.

Nemmeno mi ricordavo che quella sera era venuto a dormire da me: succedeva raramente, solitamente solo quando mi arrabbiavo e lui doveva farsi perdonare.

Questa volta, però, non aveva combinato niente, almeno da quanto ne sapevo.

Non mi feci troppe domande, ero sempre felice di passare un po' tempo con il mio ragazzo; ultimamente, tra l'altro, ne avevo particolare bisogno.

Le cose non andavano proprio a gonfie vele tra di noi e la cosa che mi preoccupava di più era che non ne ero poi così addolorata.

Forse non ero più innamorata, forse non lo era più nemmeno lui, però avevo lo stesso molta paura di perderlo: oltre che il mio ragazzo, Nick era sempre stato anche un buon amico con cui passare dei piacevoli momenti.

Entrambi stavamo evidentemente tentando di ricucire il nostro rapporto, ma non sembravamo riuscirci.

Sicuramente, comunque, non eravamo pronti a lasciarci: almeno io non lo ero di certo.

Scacciai quei pensieri tristi e pensai a come sarebbe andata la giornata successiva: le vacanze di natale erano terminate e le lezioni all'università sarebbero ricominciate.

Finalmente, lasciando libera la mente di vagare dove voleva, riuscii ad addormentarmi di nuovo.

 

Mi svegliai in un letto completamente vuoto, fatta eccezione per un bigliettino verde appoggiato sul cuscino di Nick: Sono andato a casa a prendere i libri. Ci becchiamo più tardi ad informatica

Che messaggio affettuoso pensai io.

Ormai, comunque, ci ero abituata: negli ultimi mesi, il Nick dolce e gentile di cui mi ero innamorata, stava via via scomparendo.

Mi alzai e accesi lo stereo; amavo la compagnia della musica.

Preparai la colazione e, dopo essermi messa un paio di pantaloni comodi, una felpa celeste e la giaccia, mi avviai a piedi verso il campus.

La nevicata notturna aveva lasciato posto ad un timido sole che tentava di farsi spazio tra le nuvole che stavano abbandonando piano piano il cielo.

Camminavo lentamente, con le cuffiette nelle orecchie, godendomi la piacevole tranquillità che l'inverno aveva portato.

Tutto quel bianco che, salendo verso l'alto, si tramutava nell'azzurro del cielo, riusciva a rasserenarmi come nessun'altra cosa: qualsiasi preoccupazione avessi, bastava uno sguardo fuori a farmela dimenticare.

 

La mia migliore amica Alice mi raggiunse all'entrata dell'aula in cui si sarebbe tenuta la lezione di matematica.

“Hey Maddy, come stai?”

“Alice! Tutto apposto, tu?” risposi togliendomi una cuffietta dalle orecchio.

“Bene dai.. E Nick? Vi siete finalmente parlati?”

“Nick? Oh.. No.. Ma non servirebbe a nulla”

Come al solito, Alice iniziò a elencarmi i mille motivi per i quali avrei dovuto spiegare a Nick che qualcosa non andava tra di noi, ma, per fortuna, l'inizio della lezione interruppe il suo discorso.

Sapevo perfettamente che aveva ragione, ma non trovavo né la forza né il coraggio di seguire il suo consiglio.

“E tu invece? Come procede con Tom?” iniziai io al termine della lezione, in modo da impedirle di riprendere il discorso di prima.

Alice arrossì violentemente “Cosa? Oh.. Siamo andati a fare un giro insieme in centro l'altro pomeriggio..” rispose mentre si attorcigliava una ciocca di capelli attorno ad un dito.

“E.. Sei innamorata persa, vero?”

“E va bene, lo ammetto, mi piace da impazzire! Ma non credo che lui provi niente per me..”

“Per ora! Vedrai che appena ti avrà conosciuto meglio si renderà conto che sei una persona spavento.. Hemm.. Meravigliosa!”

“Ahahah! Idiota che non sei altro!”

Sbirciai l'ora sul cellulare: ero in super ritardo per la lezione di informatica.

Salutai Alice con un abbraccio e corsi verso il palazzo che si trovava dal lato opposto del campus.

Quando vidi Nick appoggiato al muro affianco all'entrata, rallentai il passo.

Improvvisamente, mentre lo salutavo con la mano, qualcosa mi spinse e persi l'equilibrio, finendo con le gambe all'aria.

La prima cosa che vidi fu un mucchio di libri e quaderni sparsi per terra e, un po' più in là, un ragazzo dai capelli neri che, come me, tentava di capire cosa fosse successo.

“Merda, scusami, è colpa mia.. Non ti avevo proprio vista!”

“No, scusa io, sono davvero un'imbranata!” risposi, aiutandolo a tirare su tutti i fogli che si stavano inzuppando per via della neve.

Raccolsi un libro di matematica avanzata e, porgendoglielo, osservai con maggiore attenzione il mio “incidente”: aveva due luminosi occhi azzurri, un sorriso gentile (e perfetto) e una capigliatura spettinata, che gli dava un'aria simpatica.

Quando le sue dita sfiorarono le mie nell'afferrare il libro, il suo sguardo si spostò lentamente dalle nostre mani ai miei occhi, riversandosi nel mio.

Per un attimo mi sentii sprofondare nell'azzurro delle sue iridi, un attimo che venne subito interrotto da una voce alle mie spalle, che pareva piuttosto scocciata.

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Capitolo 2
*** JAKE ***


JAKE

 

“Tutto apposto, piccola?” chiese il ragazzo alle sue spalle, lanciandomi un'occhiata poco amichevole.

“Certo, tranquillo.. Abbiamo solo avuto un piccolo incidente” spiegò lei rivolgendomi un rapido sguardo e afferrando la mano di quello che doveva essere il suo fidanzato.

Mentre i due si allontanavano, notai la ragazza voltarsi un paio di volte per osservarmi.

“Jake! Hei Jake, sei ancora tra noi?” disse una voce, mentre una mano veniva sventolata davanti al mio naso.

“Eh? Oh, ciao Steph”

“Che ti è successo? Di cosa ti sei fatto?”

“La conosci quella?” chiesi accennando alla sconosciuta con cui mi ero appena scontrato, senza fare caso alla battuta di Steph.

“No.. Perché, è figa?”

“Abbastanza, ma il suo ragazzo mi fa piuttosto paura” dissi indicando il tipo che in quel momento era fermo accanto all'entrata del palazzo e che teneva stretto a sé la sua fidanzata, mentre parlava con un paio di amici.

“Oh, quello si che lo conosco.. E' meglio se gli stai lontano, credimi”

“Perché? Cos'ha che non va?”

“Diciamo che.. Si incazza facilmente, soprattutto se giri intorno alle sue ragazze”

Ragazze? Quante ne ha scusa?” chiesi, infastidito dall'idea che una ragazza dolce come quella si potesse innamorare di una persona del genere.

“Boh, più di te di sicuro.. Ma cosa vuoi che ne sappia io! Dovresti chiederlo a qualcuna di quelle pettegole delle tue amiche!”

“Almeno io con qualche ragazza ci parlo!”

“Sì, perché ti credono gay”

“Ahahaha ok, hai vinto per questa volta!” risposi ridendo e scompigliando i capelli al mio amico, mentre ci avviavamo anche noi verso una delle aule dell'università.

Mi sedetti in uno dei posti della fila di mezzo, tirai fuori una penna, il libro e.. “Oh cazzo” esclamai schiacciandomi il palmo della mano sulla fronte.

“Che succede?” mi chiese Steph allarmato.

“Io e quella ragazza ci siamo scambiati i quaderni.. Hanno la stessa copertina!”

“Ahaha! Fa' vedere? Maddison Bridge.. Beh, adesso sai come si chiama”

“Sì, ma come faccio a trovarla? Ci sono sedicimila studenti in questo posto!”

Steph mi guardò come se fossi un menomato mentale “Il massimo dei voti in informatica e poi non sai neanche usare Facebook?”

Senza rispondere tirai fuori il cellulare e digitai “Maddison Bridge” sulla barra di ricerca.

Vedendo entrare il professore, Steph interruppe la frase che stava pronunciando e la sostituì con una scossa del capo, che sapevo significasse “che idiota”.

Trovai finalmente una Maddison che assomigliava a quella che stavo cercando: occhi marroni e capelli lunghi e castani, che diventavano biondi verso le punte, un sorriso dolce ed uno sguardo intelligente.

Cliccai “aggiungi agli amici” finché Steph mi chiedeva di mostrargli la foto del profilo.

“Niente male dai” commentò, per poi dedicarsi all'ascolto della lezione di fisica.

 

Finita la lezione controllai il cellulare: la richiesta di amicizia era stata accettata.

Aprii subito la chat per inviarle un messaggio, ma, quando apparse la tastiera, mi bloccai.

“Ciao Steph, Jake! Jake? Ma che hai?” disse la voce di Tom alle mie spalle, mentre una mano mi batteva sulla spalla senza ricevere alcun segno di risposta.

“Oh, lascialo perdere, oggi è innamorato” spiegò Steph.

“Ahahah innamorato? Cioè, tu vorresti dirmi che nelle due ore in cui ti ho lasciato da solo sta mattina sei riuscito ad innamorarti?” mi chiese Tom.

“Ma che innamorato! Devo solo restituire una cosa” risposi scocciato, alzando il quaderno.

“Passa qui? .. Maddison Bridge? Oh, la conosco! E' la migliore amica della tipa con cui sto uscendo! Se vuoi glielo faccio avere io il quaderno..” propose Tom

“Credo che preferisca arrangiarsi” rispose Steph.

“Ragazzi, che ne dite di andare un po' a farvi gli affari vostri?” esclamai, allontanandomi con passo rapido, dopo aver riafferrato il quaderno.

Dopo aver riflettuto per due minuti, digitai Hey ciao! Sono il ragazzo che ti ha fatto finire per terra prima, ti ricordi? Per sbaglio ci siamo scambiati un quaderno, come posso restituirtelo?

Mi stupii del fatto che per scrivere una frase tanto banale avessi dovuto soffermarmi tanto a pensarci.. Non era da me!

La risposta arrivò subito: Hey :) Sì, mi sono accorta.. Adesso ho lezione, ma se sei libero possiamo incontrarci al bar del campus alle 12.30!

Perfetto, a dopo risposi, senza riuscire a trattenere un sorriso, che svanì all'idea di vederla arrivare affiancata dal suo fidanzato.

Erano solo le 11.15: dovevo trovare qualcosa da fare.

Mandai quindi un messaggio a Tom: Hey sfigati, dove siete?

Steph è andato a casa, io sono nel palazzo F a cazzeggiare

Arrivo

Il palazzo F non aveva aule, era una sorta di luogo di ritrovo dove gli studenti potevano mangiare, studiare, stare sul computer o anche solo rilassarsi: era sicuramente uno dei luoghi più piacevoli dell'università.

Raggiunsi Tom, che era seduto su un divano accanto a sua sorella Julie.

“Ciao ragazzi! Julie, come stai?” chiesi sedendomi difronte alla ragazza.

“Tutto bene grazie! Ora però vi lascio ai vostri discorsi da maschietti, io sono in ritardo per l'ora di psicologia! Ciao ciao!” rispose lei stampando un bacio sulla guancia di Tom e correndo verso l'uscita.

“Allora, ce l'hai fatta a incontrare Maddy?” mi chiese Tom.

“Ci vediamo più tardi.. E tu invece con Alice?”

“Cosa vuoi sapere?”

“E' una cosa seria?”

“Mmm non so.. Lei è carina ma non so se è proprio il mio tipo..”

“Ma lei ci sta?”

“Per ora non mi pare..”

“Ah, allora è per questo che non è il tuo tipo!” dissi mimando delle virgolette con le dita “perché ancora non ci sta!”

“Ma che cazzo dici!” esclamò Tom arrossendo.

“Dai, ti conosco da praticamente vent'anni.. So capire quando una ragazza ti piace, e Alice ti piace”

“Forse..” rispose Tom guardando dall'altro lato e cambiando improvvisamente discorso.

Chiacchierammo del più e del meno fino a quando arrivò l'ora di avviarmi verso il bar.

 

Mi sedetti in un tavolino dal quale, attraverso la vetrina, potevo riuscire a vedere la gente che si avvicinava all'entrata.

Dopo qualche minuto di attesa vidi (con grande sollievo) Maddison arrivare da sola.

Sventolai un braccio in modo da attirare la sua attenzione.

“Scusa il ritardo” iniziò lei, sedendosi accanto a me.

“Tranquilla!” risposi mentre entrambi tiravamo fuori dalle borse i quaderni da scambiare.

“Grazie mille.. Beh comunque piacere, io sono Maddy” spiegò mentre si toglieva il cappotto.

“Jake” dissi sorridendo.

Ci fu un momento di imbarazzante silenzio, che fu interrotto quando lei all'improvviso esclamò “Io rimango qui a mangiare, se ti va di farmi compagnia..”

Mi guardai intorno con circospezione, ma Maddy, quasi come se mi avesse letto della mente, aggiunse “Sono sola”

Sospirai, felice di non dover vedere la faccia del suo ragazzo.

Accettai l'invito e ordinammo da mangiare, mentre pian piano la tensione tra di noi si affievoliva: scoprimmo di fare lo stesso percorso di laurea, ingegneria elettronica, solo che mentre io ero al secondo anno, lei era ancora al primo.

Mi disse di essere piuttosto in difficoltà con i primi argomenti di informatica, quindi mi offrii di darle una mano “sempre se il tuo ragazzo è d'accordo” aggiunsi infine.

Prima che lei potesse replicare sentii una suoneria di un telefono, All the Small Things dei Blink 182.

Maddy frugò in una tasca e rispose alla telefonata: sentii una voce piuttosto arrabbiata, che la spinse a spalancare gli occhi.

“Calmati! Dammi dieci minuti e sono da te! Sì, sì! Arrivo!” disse prima di attaccare.

“Problemi?” chiesi un po' preoccupato.

“Già.. Mi dispiace, ma devo andare, ciao Jake!” esclamò mentre rapidamente si infilava il cappotto, per poi correre a pagare e uscire di corsa dal locale.

Sarà il suo ragazzo pensai, osservando tristemente la sedia vuota accanto a me.

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Capitolo 3
*** ALICE ***


ALICE

 

Din don

“Finalmente!! Quanto ci hai messo?!” urlai precedendo Maddy attraverso la porta del mio appartamento.

“Ma che cosa è successo?” chiese lei quasi intimorita.

“E' successo” iniziai lasciandomi cadere sul divano “che ho beccato Tom con una ragazza”

“Oddio..” rispose Maddy alzando gli occhi al cielo “e come fai a sapere che non era solo una sua amica?”

“Un'amica che gli sta avvinghiata per mezz'ora, gli tiene le mani, gli accarezza le gambe e gli stampa un bacio lungo un quarto d'ora sulla guancia per salutarlo?!” spiegai alzando la voce sempre di più: ripensare a quelle immagini mi faceva impazzire.

“Senti, intanto calmati.. Non è affatto detto che lui provi qualcosa per quella! Ma poi dove li hai visti scusa?”

“Nel palazzo F! Stavo andando in sala computer e.. Li ho visti all'entrata”

Iniziavo a sentire che la rabbia stava pian piano lasciando spazio alla tristezza.

“Che cosa devo fare?” chiesi con aria supplichevole, guardando Maddy con gli occhi lucidi.

Lei si avvicino e mi abbracciò, mentre io lasciai andare le ormai incontenibili lacrime.

“Non ti preoccupare, sono sicura che non è come sembra.. Hey, non ti abbattere così! Dov'è finita la mia Alice? Se non sbaglio di solito sei tu che fai piangere i ragazzi, non il contrario!!”

Sorrisi sentendo quella frase: in effetti non mi ero mai lasciata trattare male da nessuno.

“Hai ragione..” risposi asciugandomi le lacrime con la manica “è meglio se dico subito a Tom che non voglio più vederlo..”

“No no, aspetta, non esagerare.. Prima dobbiamo indagare su quella tipa! Non ha senso lasciarsi sfuggire un ragazzo solo per un sospetto”

“E come pensi di fare?”

“Il piano è ancora in fase di elaborazione” rispose Maddy facendomi l'occhiolino.

Decisi di cambiare discorso, così, finché mi alzavo per andare a controllare il trucco allo specchio, chiesi a Maddy “Alla fine hai recuperato il tuo quaderno?”

“Sì, quando mi hai chiamato stavo giusto pranzando con il mio incidente”

“Cooosa? L'hai già rimorchiato?!” esclamai spuntando con la testa dalla porta del bagno.

“Ahahah rimorchiato? Ti ricordo che sono fidanzata”

“Sì, con uno stronzo” dissi ripulendo la matita sciolta attorno ai miei occhi verdi, che era colata fino sulle mie guance lentigginose.

“Alice!!”

“Lo sai che l'ho sempre pensato, e non smetterò di farlo proprio ora che te ne stai rendendo conto anche tu..” Maddy non rispose: sapeva che avevo ragione, ma non riusciva ad ammetterlo nemmeno a se stessa.

Mi sedetti accanto a lei e le passai un braccio attorno alle spalle: sapevo che le costava molto parlare di Nick in quel periodo.

“Allora, com'è questo incidente?” chiesi per distrarla.

Parve funzionare: Maddy alzò lo sguardo e iniziò a parlare con un bel sorriso stampato in faccia.

“Niente male.. Carino simpatico e gentile! Peccato che tu abbia interrotto la nostra chiacchierata”

“Se stai cercando di farmi sentire in colpa ci stai riuscendo! Ma come si chiama?”

“Ahaha! Si chiama Jacob Flock”

“Jacob.. Jake Flock?!?! Ma è tipo il migliore amico di Tom!”

“Non ci credo!! Be allora abbiamo appena trovato un modo per scoprire chi era quella ragazza!” esclamo Maddy.

“Cosa aspetti, chiamalo subito!”

“A parte il fatto che non ho neanche fatto a tempo a chiedergli il numero.. E poi con quale scusa dovrei chiamarlo?!”

Ero una campionessa nell'inventare scuse: il tempo di grattarmi la testa e mi era già venuta un'idea.

“Scrivigli su Facebook e scusati di essere scappata oggi, digli che se vuole potete replicare”

“Gli posso scrivere ma non gli chiederò di uscire.. Se Nick lo scopre mi, anzi, lo ammazza!” esclamò allarmata Maddy, guardandosi intorno come se Nick potesse spuntare fuori all'improvviso.

“Va bene, come ti pare! Anche se so che muori dalla voglia di rivederlo!” esclamai giochicchiando con una ciocca dei miei capelli rossi.

“Non è vero..” Sussurrò Maddy abbassando lo sguardo e tirando fuori il cellulare.

“Fa' vedere!” dissi mentre lei iniziava a digitare un messaggio sulla chat di Jacob Flock.

Hey Jake :) Scusa per prima, ma una mia amica aveva urgente bisogno di me.. Mi sarebbe piaciuto rimanere a chiacchierare ancora un po' :)

“Cosa dici, invio?” mi chiese.

“Vai!”

“Fatto.. Ora aspettiamo”

“Più che aspettare dobbiamo correre.. Abbiamo lezione tra dieci minuti!!”

Ci guardammo con gli occhi spalancati per un secondo, afferrammo le borse e ci precipitammo di nuovo verso il campus.

 

Ci rincontrammo nella caffetteria del palazzo F verso il tardo pomeriggio.

“Jake ti ha risposto?” chiesi impaziente.

“Intanto, ciao” rispose Maddy sorridendo.

“Ahah, scusa, è che sono in ansia!” spiegai dispiaciuta.

“Lo so! Comunque mi ha risposto, ti faccio vedere”

Non ti preoccupare, non fa niente :) Anzi, spero non fosse niente di grave.. Comunque, se ti va, domani a pranzo sono solo

“Cosa devo rispondere?” chiese Maddy con gli occhi che luccicavano: era molto più emozionata di quanto mi aspettassi.

“Bhé, vai a pranzo con lui e indaga per me!”

“Non posso, domani devo pranzare con Nick..”

“Uff, lo odio sempre di più! Allora cerca di scoprire qualcosa per messaggio”

“Forse non servirà.. Indovina chi sta arrivando?”

Mi voltai e vidi Tom e Jake entrare dalla porta del palazzo F.

“Merda, Tom!” esclamai cercando di allontanarmi, ma venni fermata da Maddy che afferrò il mio braccio e mi strattonò indietro.

“Lasciami!!”

“No, fagli capire che qualcosa non va, forse ti dirà qualcosa!”

Ormai non avevo altra scelta: i due ragazzi erano ormai a due passi da noi.

“Ciao ragazze” ci salutarono i due, mentre io lanciavo uno sguardo infuriato verso Tom.

“Va tutto bene?” mi chiese dopo essersi accorto che stavo tentando di dargli fuoco con la forza del pensiero.

“Sì, certo!” risposi stizzita.

Maddy mi diede una gomitata e poi disse rivolta a Tom “Noi non ci conosciamo.. Io sono Maddy”

“Lo so, Alice mi parla sempre di te! Piacere, io sono Tom” rispose lui stringendole la mano.

“Invece tu e Jake vi conoscete già, giusto?” Proseguì voltandosi verso l'amico.

Maddy e Jake annuirono.

Ogni secondo passato accanto a Tom mi costava uno sforzo enorme: sentivo le lacrime pronte ad affiorare di nuovo, ma l'ultima cosa che volevo era scoppiare a piangere difronte a lui.

Decisi di allontanarmi; salutai rapidamente i ragazzi e mi avviai verso casa, delusa da me stessa.

Ero sempre stata una persona forte, non avevo mai pianto per nessuno.. Cosa mi stava succedendo?

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