Jade & Gold melt together

di Rita e Lily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Operazione Festa a Sorpresa! ***
Capitolo 2: *** La festa ***



Capitolo 1
*** Operazione Festa a Sorpresa! ***


“Ragazzi, ecco i gelati per tutti

“Ragazzi, ecco i gelati per tutti!” esclamò un po’ scocciato Doumeki porgendo a Sakura e Himawari i loro gelati.

“Watanuki, questo è il tuo!” disse Shaoran offrendolo al ragazzo in piedi accanto al tavolino.

Sakura, Himawari, Watanuki, Shaoran e Doumeki si erano dati appuntamento alla nuova gelateria della città quel pomeriggio per passare un po’ di tempo insieme, visto che da quando erano iniziate le vacanze estive avevano avuto poche occasioni e momenti liberi. Himawari era appena tornata dalla vacanza a Pechino ed era molto felice di quell’incontro visto che i suoi amici le erano mancati tanto.

Watanuki osservava Sakura e Himawari parlare animatamente di quello che avevano fatto durante le vacanze. “Carine, eh? Vedere delle ragazze sorridere in quel modo ti fa sentire sereno.” Esclamò Doumeki con lo sguardo fisso sulle due amiche.

“Per una volta, Doumeki – esclamò Watanuki dando una pacca sulla spalla del ragazzo – posso dire di essere d’accordo con te!”

Doumeki non sembrò molto soddisfatto della risposta, ma in ogni caso non lo diede a vedere spostando la sua attenzione su Shaoran, che aveva lo sguardo fisso nel vuoto.

Anche Watanuki se ne accorse: “Shaoran, è tutto ok? Sembri triste.”

In quel momento anche Sakura e Himawari alzarono lo sguardo sul castano, annuendo: “E’ vero, Watanuki-kun ha ragione, Shaoran-kun. Oggi sei un po’ soprappensiero… sembri assente” disse Himawari inclinando leggermente il capo.

Shaoran arrossì incontrando lo sguardo seriamente preoccupato di Sakura.

“Non ti senti bene, Shaoran-kun?” chiese Sakura guardandolo negli occhi. Lui arrossì e Himawari sorrise maliziosa: “Mi sembri un po’ rosso, Shaoran-kun… per caso hai la febbre?”

Lui scosse la testa imbarazzato mentre Watanuki porse al ragazzo un piccolo portachiavi a forma di peperoncino. Shaoran lo guardò confuso e Watanuki mormorò in modo che solo lui e Doumeki potessero sentire: “E’ un portafortuna. Prega che non ti venga la febbre prima che sia troppo tardi!”

Doumeki annuì serio chiudendo le dita di Shaoran intorno all’oggetto con fare solenne: “Credimi, fallo, prima che sia troppo tardi!”

“Che state facendo voi tre?!” esclamò Himawari guardandoli un po’ sospettosa.

Entrambi alzarono le mani in segno di resa “Niente, Himawari, assolutamente niente!!!” esclamarono con foga contemporaneamente.

“Shaoran-kun? Non ci racconti perché sei triste?” insistette Sakura, mentre Himawari annuiva e scrutava torva Doumeki e Watanuki.

I ragazzi si scambiarono un occhiata in tralice e deglutirono: “Infatti, Shaoran! Dai, confidati con noi!”

Shaoran si grattò la testa con fare impacciato: “Beh… domani è il mio compleanno e mio fratello ha chiamato stamattina dicendomi che sarà bloccato a Hong Kong e che quindi non potrà tornare…”

“Cosa? Hai un fratello e non ci hai detto niente?” domandarono i due amici con aria a dir poco oltraggiata.

Shaoran arrossì lievemente: “E’ mio fratello gemello….”

“Che cosa? Hai un fratello gemello e non ci hai detto niente?” domandarono questa volta le ragazze, con aria altrettanto oltraggiata.

“Ehm… ragazzi… posso spiegare… il fatto è che…”

Ma in quel momento, prima che Shaoran potesse finire di parlare, il gruppetto scoppiò in una sonora risata.

“Dai, Shaoran! Stiamo solo scherzando! Anche se volendo avresti potuto dircelo in questo periodo con l’inserimento a scuola e la prima cotta – e qui lanciò uno sguardo malizioso a Sakura, che chinò il capo e arrossì furiosamente – hai avuto proprio altri pensieri per la testa!” esclamò Himawari, ravviandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Si, Shaoran, stavamo solo scherzando!” esclamarono Watanuki e Doumeki, ancora con il sorriso stampato in faccia.

Proprio in quel momento però il cellulare di Shaoran prese a suonare e il ragazzo rispose, chiedendo scusa al gruppetto ed allontanandosi di pochi passi.

“Pronto?... Devo proprio?... Si, sono con i miei amici…. Ok, arrivo… si, a presto!”

Shaoran sorrise con poco entusiasmo: “Scusate ragazzi… ha chiamato mio padre: ha detto che devo tornare a casa per aiutarlo a scaricare la macchina dagli oggetti che ha trovato agli scavi…”

“Vuoi che ti aiutiamo?” chiese Watanuki divorando l’ultimo pezzo di cono rimastogli in mano.

Gli altri annuirono guardando Shaoran in attesa di risposta.

“Aiutarlo? No, dai! Shaoran-kun può farcela benissimo da solo!” esclamò Sakura, stupendo tutti, Shaoran compreso.

“Oh, ragazze! Dai, abbiamo finito i gelati e l’unica cosa che avremmo fatto questo pomeriggio sarebbe stata bighellonare per la strada senza far nulla… andiamo ad aiutare Shaoran!” protestò Watanuki con aria seccata.

Sakura guardò Himawari in cerca d’aiuto, e la ragazza capì.

“Beh, se proprio ci tenete andate, io e Sakura ci arrangeremo da sole… con tutti i manigoldi che girano per strada… due ragazze carine e minute come noi… saremo sicuramente in grado di difenderci da sole! Voi andate pure ad aiutare Shaoran, non preoccupatevi per noi!” cinguettò Himawari facendo gli occhi dolci a Watanuki, sapendo di aver premuto sulla leva giusta.

“Beh… Shaoran, spero che non te la prenderai… ma sai…. Due ragazze carine e minute come loro…. Mi capisci, vero?” chiese infatti Watanuki con voce innocente e tremante.

Shaoran osservò la scena un po’ imbronciato, ma annuì.

“Shaoran, io vengo con…” cercò di dire Doumeki

Ma prima che potesse finire la frase Watanuki gli pizzicò un braccio, facendolo sobbalzare.

“Brutto stupido! Cosa diamine ti salta in mente, pizzicarmi in qu…”

Watanuki fu costretto a tappargli la bocca con la mano, mentre le ragazze salutavano Shaoran, che aveva già iniziato ad allontanarsi.

Allora Watanuki lasciò la presa su Doumeki e si massaggiò la mano: “Idiota! Era proprio necessario mordermi? Ora devo anche andarmi a disinfettare…!” esclamò Watanuki con aria da vittima.

“Così impari! Pizzicarmi…!Tsk!”

“Allora, Sakura, che cos’hai in mente?” chiese Himawari lanciando a Sakura un occhiata complice e mettendo a tacere i due ragazzi in procinto di iniziare una rissa.

“Cosa, cosa, cosa? E’ stata un idea tua, Sakura?” chiese Doumeki sbalordito “E pensare che sembravi tanto timida…!” esclamò invece Watanuki sorridendo.

“Beh… io non ho cattive intenzioni, ragazzi, davvero! Solo che Shaoran…. Insomma, passerà il suo compleanno da solo con suo padre!”

“Già, in effetti non hai tutti i torti…” ammise Doumeki portandosi la mano al mento con aria pensosa.

“Cos’hai intenzione di fare?” chiese Watanuki, interessato.

Sakura sorrise: “Gli organizzeremo una festa a sorpresa!”

Himawari unì le mani, contenta: “Mi sembra una fantastica idea, Sakura-chan!”

“Sì, davvero fantastica!” “Ora capisco perché non hai voluto che ci offrissimo di aiutarlo…” aggiunse Watanuki

“Ragazzi, il compleanno è domani… e quindi…” iniziò Himawari mordendosi il labbro e socchiudendo gli occhi.

“Quindi?” la incitarono all’unisono Doumeki, Sakura e Watanuki.

“Quindi ci occorre un luogo dove organizzarla, per iniziare…” finì la ragazza, sforzandosi di trovare il luogo adatto.

“Ci sono! – esclamò Sakura ad un certo punto – So dove potremmo farla!”

“Allora?” chiesero i tre ormai seccati di tutta la suspence che si era venuta a creare nella conversazione.

Sakura arrossì imbarazzata e continuò.

“Ho un compito per tutti quanti! Adesso, Doumeki e Watanuki andranno a cercare Yuuko-sensei, Fay-sensei e Kurogane-sensei e li inviteranno alla festa di Shaoran che si terrà domani! Dopo di che, una volta invitati andrete a casa di Shaoran e lo porterete da un'altra parte… inventatevi qualcosa, non deve scoprire cosa stiamo organizzando!”

“Vuoi invitare la direttrice e i professori alla festa di Shaoran?!” chiesero in coro Watanuki e Doumeki, sconvolti.

Sakura scosse la testa “Ovviamente anche i due Mokona! Ci sarà da divertirsi! Comunque, quando voi avrete portato Shaoran fuori, io e Himawari entreremo a casa sua e faremo tutti i preparativi per la festa! Vale a dire torte, decorazioni… sarà bellissimo!”

“Ma, Sakura, Shaoran tornerà a casa prima o poi, e scoprirà che cosa abbiamo in mente!” protestò Doumeki, facendo una buffa smorfia.

“Non se voi due organizzate un pigiama party!” esclamò invece Himawari sotto lo sguardo entusiasta di Sakura: tutto stava andando alla perfezione, tutto sembrava avere una soluzione…

Watanuki inorridì “Che cosa? Un pigiama party?! Ma è roba da ragazze!”

“Infatti! Al massimo potremmo organizzare una serata da soli uomini! Con videogiochi violenti, cibo spazzatura e film dell’orrore!” disse invece Duomeki, valutando la sua stessa idea.

“Sì! Sarebbe perfetto!” esclamò Sakura, sorridendo radiosa.

I quattro ragazzi sorrisero: “L’operazione Festa a Sorpresa inizia adesso ragazzi! Diamoci da fare!!!”

“Sì!!!” esclamarono insieme, sollevando il pugno in segno di vittoria.

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** La festa ***


“Ragazzi, ecco i gelati per tutti

Il pomeriggio di quello stesso giorno, Watanuki e Doumeki fecero visita a Shaoran per cercare di portare a compimento nel migliore dei modi la prima fase del piano.

Shaoran dal canto suo, era rimasto un po’ interdetto dal modo in cui i suoi amici si erano comportati quella mattina, non se lo sarebbe mai aspettato da loro, soprattutto da Sakura… Non riuscì a soffermarsi un’attimo di più su quel pensiero perché il suono del campanello lo risvegliò dallo stato di trance in cui era caduto. Così, alzatosi di malavoglia dal divano su cui stava riposando beatamente, dopo la sfacchinata che aveva dovuto fare per aiutare suo padre, si diresse alla porta.

“Arrivo” disse mentre si avviava. Chi poteva essere a quell’ora? Erano le quattro diamine!

Appena aprì la porta però, si rilassò. Erano Doumeki e Watanuki.

“Ehi ragazzi! Che ci fate qui?” domandò Shaoran un po’ assonnato.

Alla vista del compagno,sempre meticoloso e perfetto in tutti i particolari, a Watanuki scappò un sorriso…Shaoran era lì in piedi davanti all’uscio, con indosso soltanto una canotta bianca e dei bermuda grigi(*ççççç*), aveva i folti capelli castani un po’ arruffati e gli occhi ambrati,solitamente vispi e curiosi, erano ora velati da una patina di stanchezza.   

Fu Doumeki il primo a parlare: “Ciao Shaoran-kun! Senti passavamo di qui e abbiamo pensato di venire a salutarti…e poi volevamo scusarci per il nostro comportamento di questa mattina…”

A quel punto anche Doumeki rinsavì: “ Ah si già…eheheh…scusaci ma sai…le ragazze…e poi Himawari…non potevo rifiutare…spero capirai amico…!” detto questo diventò rosso.

Alla vista dei due ragazzi venuti a trovarlo a casa per scusarsi, Shaoran si intenerì e tutta la faccenda della mattina fu dimenticata all’istante…

“Non preoccupatevi ragazzi, mettiamoci una pietra sopra! Entrate piuttosto, non vorrete rimanere qui fuori! Vi offro qualcosa!” esclamo Shaoran, adesso un tantino più sveglio.

I due ragazzi mori non se lo fecero ripetere due volte ed entrarono. Si accomodarono nel salotto, e pochi attimi dopo Shaoran si unì a loro portando un bicchiere di limonata ghiacciata per tutti.

Dopo un po’ Watanuki prese la parola: “Senti Shaoran, hai da fare questa sera?”; Shaoran rispose: “No, niente. E per giunta mio padre è dovuto ripartire subito, e non tornerà prima di una settimana, quindi sono completamente solo…” disse l’ultima frase con una nota di tristezza nella voce.

Intervenne allora Doumeki: “Ah perfetto! Sai noi avevamo pensato di organizzare una serata tra ragazzi, così, tanto per divertirci un po’, e pensavamo che anche tu potresti venire a casa di Watanuki…”. “Direi che è un’ottima idea!” disse Shaoran pensando che almeno così non sarebbe stato da solo il giorno del suo compleanno, anche se avrebbe preferito passare quel giorno in compagnia di un’altra persona…

La voce di Watanuki lo scosse dai quei pensieri: “Allora andiamo! A casa mia è già tutto pronto: Console, Tv, computer, patatine, e un bel film di fantasmi…Cosa aspettiamo!”. Detto questo, Watanuki e Doumeki fecero segno di alzarsi, ma Shaoran li fermò: “Emh…Potreste aspettare un attimo…?Vado a rinfrescarmi e a vestirmi…datemi dieci minuti e sono da voi.” Detto ciò si allontanò pensando che a Sakura non sarebbe piaciuto partecipare a quella serata e vedere quel film…

Nel frattempo Sakura e Himawari si erano già appostate nella strada ad angolo con la casa di Shaoran in attesa che i tre uscissero e loro potessero avere via libera. Le due erano molto concentrate, e si distraerono solo quando sentirono delle voci alle loro spalle. Si girarono contemporaneamente ed esclamarono: “ Yuuko-sensei, Fai-sensei, Kurogane-sensei, Moko-chan! Che ci fate voi qui?”. Rispose Fai: “Beh ragazze, non potevamo lasciarvi fare tutto da sole! Inizialmente volevamo venire solo io e la preside Yuuko, ma poi Kuro-tan si è gentilmente offerto di venire per aiutarci con i preparativi più faticosi, e dopo i Mokona si sono aggregati!”. Subito il professore di ed. fisica aggiunse: “ Tsk. Perché non dici la verità pazzoide! Tu e quella strega mi avete obbligato!”. Di fronte a quella scenetta le due ragazze scoppiarono a ridere ma vennero interrotte dal parlottare di tre ragazzi, a loro ben noti, che si allontanavano.

La seconda fase del piano poteva avere inizio.

 

Quello strano gruppetto di persone entrò così nella bella casa di Shaoran, che fortunatamente non si era preso la briga di chiudere la porta a chiave. Iniziarono subito a lavorare e in poco tempo finirono di abbellire tutta la casa con festoni di tutti i colori. Poi Himawari, grazie anche all’aiuto di Sakura e Yuuko, creò un festone molto particolare, composto datante lettere, ognuna di un colore diverso, che formavano la scritta: “Buon compleanno Shaoran”, in cinese. Terminarono relativamente presto. Soprattutto perchè la maggior parte del lavoro fu svolta dal povero  Kurogane, a cui non era rimasta altra scelta che quella di sottostare agli ordini di Fai e di Yuuko. Essendo ancora presto, Fai cominciò a preparare le basi di tutte le pietanze che sarebbero state servite, soprattutto dolci al cioccolato, dopodichè tornarono tutti a casa.

Si ritrovarono a casa di Shaoran il mattino seguente. Fai ultimò di preparare i dolci, e Yuuko, Sakura ed Himawari avevano dato una rassettata generale alla casa. A Kurogane era stato concesso di riposare, se di riposo si poteva parlare con i Mokona appiccicati!

Aspettarono molto, ma alla fine, all’orario prestabilito, le sette di sera, il festeggiato rincasò.

Aprì la porta, e fermatosi sull’uscio disse, rivolgendosi ai suoi amici: “Ragazzi, vi ringrazio molto per la bella giornata, ma certo che mi avete  fatto perdere troppo tempo con quel videogioco! È da ieri pomeriggio che sono con voi e non sapete quante faccende di casa mi aspettano…!”. Doumeki, accortosi che tutti gli altri erano in salotto, rispose: “Eh già, scusaci, ma non riuscivamo proprio a finire quel livello…comunque non è che prima di andare potresti offrirmi un bicchiere d’acqua…Sai, sono molto assetato…”. Shaoran allora replicò: “Ma certo! Accomodatevi in salotto, arrivo in un attimo…”. I due mori, appena il castano si voltò, si precipitarono dalle ragazze, ovviamente tenendo la luce spenta, ed attesero. Shaoran, vedendo la luce del salotto spenta disse: “Ehi, ma non avete neanche acceso la lu…” Non riuscì neanche a terminare la frase che la luce si accese, e sentì delle voci gridare all’unisono: “ Sorpresa!Tanti auguri!”

Shaoran era basito. Non riusciva a credere a quello che i suoi occhi vedevano. Una tavola, imbandita con mille golosità, al centro di cui spiccava una grande torte ricoperta di panna e fragole. E dietro questa meravigliosa tavolata, vi erano tutte le persone che più gli erano state vicine dopo il suo trasferimento, persino alcuni degli insegnanti e la preside, erano lì anche i due Mokona. Soel e Larg!

E poi c’era lei, la ragazza che aveva catturato la sua attenzione sin dal primo momento che aveva messo piede in quella città, quella che per prima lo aveva accolto, lo aveva capito, quella che a volte pareva lo avesse stregato. Soprattutto quel giorno. Con quel vestito rosa dai bordi fucsia appena sopra il ginocchio, e quella spilla a forma del fiore che prendeva il suo stesso nome, sembrava un astro del cielo che brillava di luce propria.

Fu lei che interruppe il silenzio, gli si avvicinò e prendendolo per mano disse: “Allora Shaoran-kun, ti è piaciuta la nostra sorpresa?. Egli allora, ripresosi da quello stato di contemplazione, rispose: “Oh ma certo Sakura-chan, io sono davvero senza parole, non so come ringraziarvi!”. “Un modo ci sarebbe, vieni qui e sbrigati a dare inizio alla festa!” sbottò Doumeki fintamente stizzito.

Tutti erano felici, ridevano e si divertivano, molti grazie al saké portato da Yuuko e Fai.

Sakura, si era ripromessa di non berne neanche un sorso, era ormai ben consapevole di non essere in grado di reggere l’alcool, così bevve solo un bicchiere di punch, che avrebbe dovuto essere analcolico. Già, avrebbe dovuto essere, ma non lo era, perché Yuuko e Fai avevano messo un po’ di saké anche lì, facendo innervosire Kurogane, che non tollerava si trasgredissero le regole.

Sakura però, fortunatamente non ebbe nessuna reazione evidente. Chissà, forse si stava veramente abituando all’alcool…

Passarono le ore, e tutti si divertirono come matti, soprattutto grazie a Kurogane ed i Mokona, che un po’ brilli regalavano un esilarante spettacolo. Alla fine,verso le undici, fu per tutti l’ora di ritirarsi. Salutarono Shaoran, che cordialmente li ringraziò tutti, uno per uno. Rimase con lui solo Sakura. Stava per accompagnarla alla porta quando lei si girò per gettare un ultimo sguardo al salotto. Era davvero ridotto male… Così, presasi di coraggio disse: “Senti Shaoran-kun, so che è molto tardi, ma mi dispiace lasciarti qui con tutto questo caos da sistemare. Vorrei rimanere ad aiutarti, dopodichè andrò anch’io a casa, Touya capirà.” Il suo tono non ammetteva repliche e dopotutto, Shaoran non poteva e…non volva mandarla via. Così, in silenzio,cominciarono a sistemare il salotto e dopo la cucina. Ci impiegarono un’ora. Erano davvero stanchi, e il ragazzo propose a Sakura di sedersi sul divano per riprendere fiato un attimo.

In quel momento, guardando un punto indistinto del pavimento, Shaoran disse a voce appena percettibile: “Adesso avrei proprio voglia di…” La ragazza dal suo canto,molto incuriosita, lo interruppe chiedendo: “Di cosa?” . “No niente…una cosa sciocca…davvero, non è importante” riprese il giovane cercando di deviare il discorso, ma la ragazza non demorse : “No Shaoran, ti prego dimmelo…Se non ti avessi interrotto prima, me lo avresti detto…” Dopo questa frase egli non poté più dirle di no, quindi rispose: “ Come vuoi Sakura, te lo dirò, ma sappi che è una cosa piuttosto infantile, me ne vergogno un po’.” Ma Sakura lo rassicurò dicendo: “Qualunque cosa fosse io non potrei mai schernirti Shaoran…” A quelle parole, il castano, rincuorato continuò il discorso da dove era stato interrotto: “Beh ecco, Dicevo che avrei voglia di una tazza fumante di cioccolata; lo so che è estate, ma tutti gli anni, il giorno del mio  compleanno, mio padre mi preparava sempre una cioccolata calda, è una sorta di tradizione…”

A quel punto Sakura si alzò dal divano e raggiante in volto esclamò: “ Oh Shaoran, è una magnifica idea! So che io non potrò mai sostituire tuo padre, ma che ne dici di portare avanti questa tradizione?” Detto questo si diresse verso la cucina, seguita da Shaoran, ed insieme prepararono due abbondanti tazze di cioccolata. Sakura, stava per dirigersi in salotto, ma udì la voce di Shaoran dirle: “ Senti, ti andrebbe di berla in terrazzo? Sai,è il mio posto speciale, dal quale posso guardare le stelle e riflettere…” La ragazza fece un cenno con il capo, e lo seguì. Giunsero in un’ampia terrazzina, dal quale si godeva di un panorama mozzafiato. Shaoran la condusse su di un telo steso per terra, e i due si accomodarono. Sakura allora, non seppe contenere un momento di più la sua gioia ed esclamò: “Wow Shaoran, questo è un posto davvero meraviglioso…”, “Già” rispose semplicemente l’altro. Dopo un po’ di esitazione però aggiunse: “ Lo sai in realtà cosa mi rende felice in assoluto? Il fatto che tu abbia deciso di condividerlo con me…”.

Un attimo dopo,i due abbandonarono le loro tazze di cioccolata per terre, e cominciarono a guardarsi.

Sakura si sentiva totalmente rilassata. Non sapeva se fosse merito dell’alcool, o della magi del posto, ma lei e Shaoran cominciarono ad avvicinarsi.

I loro volti era sempre più prossimi l’uno all’altro, i loro sguardi concatenati

Ognuno si perdeva in quello della persona che aveva di fronte.

Brillante giada persa nell’oro puro; yin e yang che si fondevano in una sola cosa.

Anche le  loro labbra stavano per sfiorarsi, per suggellare con un casto bacio, quel magico momento.

Ma purtroppo una voce maschile li interruppe: “Ehi fratellino! Ma come! Io mi precipito da Hong Kong per venire qui a farti una sorpresa, e ti ritrovo in compagnia di una bella ragazza?!?”.

Sentendo quella voce i due ragazzi,“colti in flagrante”, si allontanarono bruscamente l’uno dall’altra.

Shaoran si fiondò ad aiutare il gemello con i bagagli, mentre Sakura si diresse velocemente alla porta.

Non si salutarono neanche, o meglio, non in modo apparente. In realtà si scambiarono un sorriso. Un sorriso che valeva più di mille parole. Un sorriso che rivelava quanto fossero felici, perché anche se erano stati interrotti, in fondo sapevano che il destino avrebbe offerto loro una seconda chance, ed erano consapevoli che quell’attesa avrebbe reso quel momento ancora più magico, speciale ed indimenticabile.

Così entrambi rientrarono nelle rispettive case, dopotutto consci che ormai le loro anime erano fuse insieme, legate indissolubilmente da un  fil-rouge  che non si sarebbe mai spezzato.

 

Fine!!!

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