Team Opposites

di JustABitchOnAStroll
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** The great escape...Ok, maybe not so great... ***
Capitolo 3: *** The infamous organization! ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


Team opposite prologue
- Kako e Renchi.
Questi erano i nomi di due figure poco conosciute nelle cinque grandi nazioni ninja ma di vitale importanza, in quanto avevano il compito di tramandare e custodire la storia e il sapere dei villaggi.
Non vivevano una vita normale e venivano addestrati in apposite località, tenute nascoste al mondo, fatta eccezione che per i quattro 'Kage.
Quando uno di loro moriva era necessario passare le sue conoscienze al successore che avrebbe poi continuato a proteggere quel sapere per il resto della sua vita, a qualsiasi costo.
Kako, la figura più importante, era affiancata da Renchi, la chiave, che, come il nome suggerisce, era indispensabile a Kako per poter accedere ai suoi ricordi.
Chiaramente, al giorno d'oggi queste storie sono considerate solamente leggende dalla maggior parte della gente... Io personalmente, però, credo che abbiano un fondo di verità.... Chi lo sa? Magari tu stessa potresti essere Kako e non saperlo... -
La bambina davanti alla donna sorrise raggiante, spalancando in ammirazione i suoi grandi occhi argentati.
- Oh! - eclamò - Dici sul serio, Mizuki-chan? -
La donna sorrise e, con fatica, si alzò dal futon della piccola.
- Certo Kirai, ma adesso è ora di dormire... Domani tuo padre ti porterà a Konoha e noi non vogliamo che gli amici di tuo padre vedano la primogenita della famiglia capo del clan Suteki stanca e con le borse sotto gli occhi! - con questo la donna spense la candela che illuminava la stanza e, senza far rumore, uscì nel corridoio.

Il villaggio della Foglia non era come Kirai se lo era immaginato, non appena suo padre le aveva dato il permesso di allontanarsi, dicendole che per qualche ora sarebbe stato impegnato, era subito partita in quarta per esplorare.
Gira che ti rigira si ritrovò di fronte ad un edificio piuttosto imponente; siccome aveva catturato la sua attenzione, raccolto un po' di coraggio varcò la soglia.
I bambini che fino ad allora stavano giocando tra di loro si fecero silenziosi per un attimo, prima di ammassarsi tutti assieme attorno alla nuova arrivata.
- Chi sei? -
- Come ti chiami? -
- Perchè non parli? -
- Sei una nuova compagna? -
La miriade di domande la colse totalmente impreparata e, non essendo mai stata lasciata uscire da casa senza la sua piccola scorta personale, fece l'unica cosa che l'istinto le diceva di fare: allontanarsi in silenzio e sperare che non la seguissero; ma quelli, essendo bambini, non capivano il messaggio, continuando a farle domande senza darle un minimo di tregua, intimidendola maggiormente, finchè, sopra il brusio frenetico delle voci infantili, non ne spiccò una in particolare.
- Non dice niente perchè è stupida! -
A quelle parole la piccola folla eruppe in una fragorosa risata collettiva alle spese di Kirai che, trovatasi al centro di tutto ciò, provava senza successo a  farsi piccola piccola.
Improvvisamente tra i bambini calò il silenzio e, lentamente, in mezzo a mormorii scioccati, sorpresi e di ammirazione, un ragazzino dagli occhi neri come le ali di un corvo si fece strada verso la bambina raggomitolata a terra.
Notando l'improvviso silenzio, Kirai osò aprire gli occhi, trovandosi davanti una mano e, facendo salire lo sguardo incrociò gli occhi freddi e distaccati del suo salvatore.
- Alzati e  vieni con me - disse in tono autoritario
- V-va bene - rispose lei con voce tremante, prendendo timidamente la mano che le veniva offerta.
- Posso sapere come ti chiami? - parlò di nuovo Kirai mentre il ragazzo la portava lontano dall'accademia ninja
- ... - Dapprima lui non ripose ma poi sembrò ripensarci - Sono Itachi. Del Clan Uchiha -
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- Vai a prendere il pane, tesoro! -
- Va bene, mamma! Adesso vado! - rispose la bambina allegramente mentre si metteva una maglietta e si legava al collo il coprifronte da genin che aveva ottenuto pochi giorni prima.
Corse fino al mercato del villaggio che si teneva nella piazza principale, badando bene a non perdere il sacchetto con i soldi che le avevano dato per la spesa.
Arrivata nella piazza, si recò subito al banco del panettiere e, con un sorriso da un milione di Watt chiese per del pane.
Senza cambiare espressione l'uomo obbedì in tutta fretta e le consegnò una busta.
- Grazie! - replicò la bambina con un sorriso un po' meno luminoso, prima di andarsene.
Non fece molta strada che venne circondata da una banda di teppistelli locali.
- Ah... Se non è la nostra Haiiro... - disse uno e immediatamente la bambina smise di sorridere.
- Dimmi cosa vuoi, così posso tornarmene a casa - fece con voce fredda.
Il ragazzino ghignò e riprese a parlare - Mio padre dice che qualcuno dovrebbe eliminare i parassiti come te... Sono solo nocivi e inutili... Ma tutti i Kuragari sono così dopotutto e tu non sei un'eccezione... -
Haiiro cominciò a serrare i pugni prima di replicare con un sorriso che non raggiungeva gli occhi - Bene, Kaname... E' tutto? Posso andare? - fece per avviarsi fuori dalla piazza ma uno dei ragazzi le si parò davanti e le diede uno spintone, facendola barcollare all'indietro.
- Tu non vai da nessuna parte, Haiiro-kun, combatti come il maschio mancato che sei! - fece per afferrarla per il colletto ma lei si scansò e, spiccato un salto che le consentì di raggiungere il tetto di un edificio vicino, se ne andò con tutta la calma del mondo.
Tornata a casa, buttò la busta del pane sul tavolo con stizza e corse in camera sua, sbattendo la porta.
- Haiiro...? - arrivò la voce di sua madre da dietro la porta - Posso entrare? -
Lei non rispose e la porta di aprì dopo pochi secondi.
- Sai... - cominciò la donna sedendosi sul futon della figlia - Dicono quelle cose di noi solo perchè hanno paura... Sanno che siamo più forti di loro e cercano di difendersi nel solo modo che conoscono... -
Haiiro aprì gli occhi ancora pieni di lacrime e Yuki continuò a parlare - Hai solo cinque anni, hai tutta una vita davanti per farti rispettare! - sorrise mentre la figlia le si buttava fra le braccia, mentre una nuova idea sbocciava nella giovane mente della bambina.
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- Non ci sono cavoli Ana... Ci siamo, abilmente, oserei dire, perse -
- Pace, capita... Andiamo di là...! -
- Ok, ma se peggioriamo la situazione è colpa tua -
- Va bene... Andiamo che ho fame -
- C'è mai stato un momento in cui tu non avessi avuto voglia di ingozzarti? -
- Due minuti fa - rispose l'altra
- Ok, sto zitta, ho capito - replicò Alice mettendo le mani davanti a sè.
Camminarono per le due ore successive, finchè il sole non tramontò.
- Ci siamo perse Ali... -
L'altra si fermò - E da cosa l'hai dedotto, Sherlock Holmes?! -
- Oh be', ho formulato la mia ipotesi quando abbiamo passato quella roccia per la seconda volta e dato che non ha le gambe e non ci può aver seguito, deduco che siamo noi che ci siamo passate vicino una dozzina di volte... -
- E me lo dici solo ora?! - la guardò con sguardo killer - Ma io ti disfo! -
Ana rise - Oh! Come sei tenera quando mi vuoi uccidere! -
- Te lo do io il tenera...! - si girò di scatto verso gli alberi -... Hai sentito anche tu? - chiese senza distogliere lo sguardo dal bosco.
Fecero in tempo a sentire dei passi sul sentiero dietro di loro e poi fu il buio.

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Capitolo 2
*** The great escape...Ok, maybe not so great... ***


Drip drip drip.
Il tetto aveva una perdita, da quando era stato progettato, ma nessuno se ne era mai curato.
Drip drip drip.
Le gocce cadevano prima su una roccia e poi sulla fronte di una ragazza che aveva avuto la sfortuna di essere stata messa dai suoi carcerieri sotto la perdita.
" Ugh... " mormorò questa aprendo prima un occhio e poi l'altro " Do-Dove cacchio sono? "
Lentamente si alzò, mettendosi a gattoni e sbattendo a più riprese le palpebre nel tentativo di abituarsi alla totale mancanza di luce della cella.
" ... Ana? ", chiese con voce roca, dovuta probabilmente allo scarso uso che ne aveva fatto nella passata coppia di giorni " Ana? "
Nessuno rispose e la ragazza cominciò a farsi prendere dal panico " Ana! Se è uno scherzo non è divertente! "
Dall'altra parte della cella si sentì un gorgoglio " Ancora cinque minuti... "
La ragazza inarcò le sopracciglia e abbassò le palpebre " Mi stai prendendo per il culo? Sveglia! "
" Ma stai parlando con me? " le rispose l'altra poco convinta, mentre si girava verso l'amica che la guardava stralunata.
" No, non ti preoccupare. Muffa! Sei sveglia? ", fece una pausa notando con estremo stupore che la ragazza si era girata dall'altra parte.
" A be', allora torno a dormire "
" Ma ci sei o ci fai?! Non mi meraviglio che... ", si guardò intorno spaesata, realizzando solo in quel momento che si trovavano in una stanza provvista di sbarre alle finestre a alla porta " Oh porca merda "
" Che cazzo c'è ora Ali? Non riesci a dormire? " rispose bofonchiando Ana, prima di alzarsi e osservare brevemente la stanza a sua volta.
Si voltò verso l'amica " Concordo: porca merda "
" E adesso che diavolo facciamo?! " rispose Alice con le mani nei capelli mentre camminava avanti e indietro sul pavimento reso umido dalle continue infiltrazioni d'acqua " Non possiamo mica rimanere qui!"
" Se fossi in te mi fermerei... Stai tranquilla! Asp-"
Non fece in tempo a finire la frase che Alice era già lungo distesa a terra, risultato di una caduta a dir poco disastrosa " Fantastico! Anche il pavimento mi odia! "
Vennero riportate alla realtà da un rumore di passi in avvicinamento provenienti dal corridoio " Sì, le prigioniere sono nell'ultima cella a destra... No, l'ultima volta che siamo andati a controllare erano ancora svenute... Anche se non sembrano una grande minaccia, signore "
Le due ragazze si guardarono, scambiandosi sguardi d'intesa e si sdraiarono di nuovo, facendo finta di essere addormentate " Vedi di non riaddormentarti, Ana " sibilò Alice.
" Sì, perchè secondo te mi riesco ad addormetnare! " sibilò di rimando l'altra, ma venne abilmente silenziata da uno sguardo dall'amica " Ok, ok... Lo ammetto, sarei capace "
La porta cigolò sui cardini e due uomini entrarono, lasciando a terra due vassoi metallici poco gentilmente. Rivolsero il loro sguardo alle due addormentate " Certo che Kakashi poteva anche evitare di portarle qui... Ha fatto tutto lui e non lo vedo da nessuna parte per controllarle... E' proprio vero che è il preferito dell'Hokage, mi domando se... "
Venne interrotto dalla fragorosa risata dell'altra guardia, " Finchè dormono è come avere tempo libero, a parte portargli da mangiare. Comunque hai ragione, per me c'è una rete di favori... "intimi" tra Kakashi e Tsunade. Ma poi perchè prendersi la briga? " disse con poco entusiasmo mentre chiudeva la porta.
Quando i passi furono abbastanza lontani le due si rialzarono " Dobbiamo uscire da qui "
- Minchia, la fiera dell'ovvio, Ana -

" Non so te, ma sto seriamente considerando l'ipotesi di fare a meno del mio naso... " disse Alice con una mano davanti alla bocca, cercando di non respirare l'odore di muffa che permeava l'aria " E sto cominciando ad odiare seriamente la muffa "
" Fai quello che ti pare " fece Ana con aria calma, poi dopo qualche minuto di silenzio chiese " Tutto bene? "
" Aspetta, sto cercando di staccarmi il naso " rispose l'altra stizzita
" Dobbiamo andarcene! "
" No, ma davvero?!  Pensa che mi ero addirittura abituata all'odore di muffa! "
" Non capisco perchè tocchi sempre a me fare questo genere di lavori... Portare da mangiare ai detenuti...Tzè! Non sono diventato un ninja per questo! "
Le due si immobilizzarono e rimasero sedute come due sceme.
" Ah, vi siete svegliate... Che spettacolo pietoso, portate qui da un solo uomo senza nemmeno farlo penare un po'... E vi chiamereste ninja? "
Aprì la cella e posò una brocca traboccante d'acqua sul pavimento e fece per andarsene quando venne agguantato per una manica da Alice " L'unico spettacolo pietoso qui, è la tua faccia! " urlò
" Come osi, mocciosetta! Fino a prova contraria non sono io quello in prigione! " le disse, tirandole un ceffone talmente forte che la mandò a terra.
La guardia si diresse velocemente verso dove era caduta la ragazza e la prese per i capelli, prima di essere interrotto da una spiacevole sensazione di bagnato in faccia " Ha! Beccati il potere della muffa! " urlò Ana dall'altro lato della cella.
" Dopo penserò anche a te, non preoccuparti, mocciosa " rafforzò la presa su Alice, tanto da reclinarle la testa all'indietro.
" Ma mocciosa chiami tua sorella!" esclamò aprendo gli occhi, rivelando un colore completamente diverso da quello che possedevano prima.
L'uomo urlò di dolore, lasciandole i capelli e barcollando all'indietro.
Svenne nel bel mezzo della stanza, proprio sopra la brocca dell'acqua che, prevedibilmente, andò in mille pezzi, bagnando il pavimento già umidiccio.

" Ali! " urlò Ana, mentre si dirigeva verso l'amica, attenta a non scivolare come aveva fatto prima l'altra " Tutto bene? "
" Se la tua definizione di bene comprende avere una mano stampata in faccia e l'impronta di un vaso sullo stomaco, il tutto contornato con una buona dose di mal di testa, allora sì, sto da Dio! "
" Il tuo senso dell'umorismo è piacevolmente intatto... 'Azz... " si guardò in giro per qualche secondo " Stai lì un attimo e riprenditi "
" Sì, perchè avevo intenzione di mettemi a fare un triplo salto carpiato mortale... Ma che ti sei bevuta? "
" Niente, perchè sei appena caduta sull'acqua! "
La ragazza rimase interdetta per qualche secondo " Dio come siamo cadute in basso... "
"Già! " replicò Ana dal lato dell'uomo svenuto, muovendolo con un piede " Credo che tu l'abbia ucciso, niente di che. "
" Adesso ci si presentano due scelte: uscire di qui e morire provandoci oppure rimanere qui a nutrirci di muffa... Oddio che schifo, perchè l'ho detto?! "
" Perchè sei tu " disse mentre perquisiva la guardia morta " Guarda che ho trovato! " disse sventolando un foglietto nel buio della caverna " E tieniti forte! Abbiamo quindici minuti per uscire di qua! "
" Meh.... Possiamo farcela se non incappiamo in altre cazzate varie "
" Ho anche scoperto dove tengono le nostre cose... Guarda!! " girò il foglio, mostrando la mappa della prigione.
" Mamma mia, non ho mai visto così tante informazioni utili ad un carcerato in una sola tasca... Quello era tutto scemo, grazie al cielo l'ho ammazzato. Idioti -1" disse la ragazza stesa a terra ridendo " Credo che i minuti si siano ridotti a tredici mentre parlavamo... "
" Se sei così sveglia, vai a cercare la nostra roba! "
" Sissignore! " fece Alice tirandosi in piedi alla velocità della luce e correndo verso l'ingresso della cella.
" Non dimentichi qualcosa? La mappa, per esempio? "
La ragazza si fermò di botto " C'hai ragione pure tu "

Dopo pochi minuti ritornò con due zaini e lanciò in mano ad Ana il suo e lei, prontamente cominciò a frugarci dentro in cerca dell'accendino che si ricordava averci messo " Che scemi, lasciare la nostra roba lì "
Alice invece era più attratta dal mucchio di muffa e paglia ( di cui erano fatti i loro giacigli ) che l'amica aveva messo insieme mentre lei non c'era " E questo a che cactus serve? " chiese.
" Voglio provare a dargli fuoco... Sono una piromane!! BWAHAHAH! "
" O....k... Dato che non voglio bruciare viva, me ne vado! Dammi un po' di muffa, non si sa mai... "
" Oi, aspettami! Non ho mica detto che voglio arrostirmi pure io! " diede fuoco ad un foglio di un quaderno che si erano portate appresso e lo butto nella paglia che prese fuoco immediatamente, per poi cominciare a correre con la compagna giù per il corridoio, portandosi dietro una vagonata di muffa.
Una volta fuori, si nascosero in due cespugli. Sembrava fin troppo strano che nessuno le avesse notate.
Fu allora che notarono un ninja appollaiato sull'albero proprio di fronte alla loro posizione.
" Cazzo. " fu l'unico commento di Alice
" Come " cazzo " ? "
" Hai presente quando ti ho fatto vedere il combattimento di Hidan e Kakuzu contro i ninja della foglia? "
" Sì, come cazzo farei a non ricordarmelo?! L'abbiamo visto giusto ieri! "
" Ecco, quel tizio è quello che ha trapassato Kakuzu da parte a parte manco fosse stato uno spiedino. Quindi, cazzo! "
" E va be' scappiamo. Non so che altro fare."
" Wow, non credevo che potessi... Uh... Ana? " punzecchiò l'amica con un dito.
" Cazzo vuoi! Ho fatto la mia parte! Datti da fare adesso! "
" ... Girati un secondo "
" Oddio Ali, che rottura di pa- "
Si ritrovarono faccia a faccia con Kakashi e si sfogarono nel loro migliore urlo banshee " KYAAAAAAAAH! " 
Il secondo dopo correvano a rotta di collo per la strada antestante alla prigione.
Una guardia raggiunse il copy-ninja " Kakashi... Non dovremmo andare a prenderle? "
" Non credo che possano causare molti dann- Che schifo "
" Ha! Dicevi?! " si sentì la voce di Alice " Il pezzo di muffa non si è teleportato lì! E ti consiglio di rilavarti più volte! Sto parlando con la muffa, per la cronaca!"
E si allontanarono ridendo a crepapelle.
La guardia dietro Kakashi si stava sforzando per non scoppiare a ridere " Ok, questo significa guerra. " disse il copy-ninja guardando il suo amato libro con una minuscola macchia di muffa.
Le ragazze intanto erano arrivate di fronte ad un negozio di abbigliamento, entrarono alla velocità della luce  ( 300'000km/s ), agguantarono dei vestiti già sui manichini e ne uscirono alla velocità dal suono ( 340 km/s: erano stanche).
" Manca poco Ana! Muovi quelle chiappe! " urlò Alice correndo a pedrifiato, prese per mano l'amica e, con un ultimo sprint si nascosero dietro un palazzo.
Si cambiarono velocemente e si osservarono " Qualcosa non torna " disse Ana, osservando prima sè stessa e poi la compagna " Facciamo a cambio "
L'altra si limitò ad annuire.

Quando Kakashi passò nel viale principale di Konoha, aspettandosi di trovare per lo meno le due ragazze, vestite in una maniera così singolare, non trovò nessuno.
Passò oltre ad una panchina, faccia immersa nel suo amato libro Icha-icha.
Una volta scampato il pericolo, dalla panchina si mossero due riviste con dei buchi per gli occhi.
" E' andato? "
" E' andato, pronta per un'ultima corsetta, Ana? "
" No. "
" Bene, allora fatti pure rinchiudere un'altra volta con la muffa, sono certa che le manchi! "
" Ma manco se mi paghi, muovi il culo e andiamo! "
" Bipolarità ragazzi, bipolarità... Uno dei misteri della vita "
Corsero più lentamente questa volta, per non dare nell'occhio finchè non arrivarono alle porte.
" Non ci crederai mai... Per fortuna che mi hanno spostato, mi avevano messo a fare la guardia a queste due tizie... Hanno dormito per tutto il tempo... Non sai che noia, non credevo che un turno in prigione potesse essere tanto... Tanto... Cazzo, non trovo nemmeno le parole per dire quanto mi sia annoiato! "
Le due ragazze si fermarono proprio sotto la porta, si guardarono ed esclamarono " Non è possibile! " pima di ricominciare a correre come due disgraziate.
La guardia seguì un ragionamento abbastanza complicato nei due secondi seguenti " Mi sembrano familia-EHI! FERMATEVI! "
" 'STO CAZZO! " urlarono.
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Scusatemi ragazzi, mi sono accorta solo due mesi dopo aver postato il secondo capitolo che in realtà QUESTO QUI era il secondo...
Ho solo un neurone che riesce a fare solamente una cosa alla volta... E non fosse stato per la mia co-scrittrice non me ne sarei nemmeno accorta -.-
Ad ogni modo, mi dispiace!
Ciauuu!
Alice_ & Ana_

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Capitolo 3
*** The infamous organization! ***


Team opposites cap 2
Stavano " correndo " da ormai due ore, e uso la parola nel senso più ampio dato che, dopo aver seminato le guardie con trucchi da cartone animato, avevano esaurito tutto il loro sprint e stavano procedendo con passo irregolare, trascinando i piedi.
- La prof di ginnastica farebbe meglio ad essere fiera di noi... Ma forse il fatto che stiamo correndo per salvarci la vita incide sulla media... -
-In ogni caso un otto non ce lo toglie nessuno - replicò Ana, sedendosi su un masso in uno spiazzo dove erano arrivate.
La ragazza tossì - credo che i miei polmoni siano appena partiti... E non ritorneranno... -
- Oh be' - rispose Alice - I miei sono scappati quando abbiamo cominciato a correre... -
Si stesero sull'erba, cercando di riprendere fiato.
- Ho creato una falsa pista per le guardie... Siete salve ora -
Con gli occhi chiusi replicarono  un " Ah, vabbè, grazie " prima di spalancarli, guardandosi in faccia, alzarsi in perfetta sincronia e urlare - Santo Dio, chi ha parlato?! -
Si guardarono nuovamente in faccia e urlarono di nuovo - E tu che cazzo hai fatto hai capelli!? Che cazzo hai fatto agli occhi!? Chi cazzo sei, insomma!? -
Avete finito? Dobbiamo andare -
- Io non ci vengo con te, non so nemmeno chi sei! - urlò Ana, dopo essersi ripresa dallo shock dell'aver scoperto di aver magicamente cambiato colore di capelli.
- Io invece so chi sei e, dato che tengo alla mia vita, con te non ci vengo nemmeno io - annuì convinta l'altra
- Siamo sotto diretti ordini di Pain di non farvi del male... Ritenetevi fortunate -
- Oh be', allora...!  Ali, decidi tu! -
L'altra la fulminò con lo sguardo - Va bene... Ma fatti vedere, Zetsu! -
Dalla vegetazione emerse una figura, indossava una cappa nera con una fantasia di nuvole rosse - Come conosci il nostro nome? -
Alice lo guardò per qualche secondo - So molte cose di voi Akatsuki... Adesso, non dovevamo andare? - si voltò verso Ana che, stranamente, se ne stava zitta e muta.
La ragazza stava guardando Zetsu con un'espressione tra il comico e il terrorizzato mentre mormorava - E' una pianta! E' una pianta che mi sta parlando! -
Gli altri due rimasero a guardarla per qualche secondo, prima che Alice rompesse il silenzio - Le possibilità sono due, a questo punto... O è in coma profondo e non si risveglierà mai più... Oppure è semplicemente troppo scioccata per muoversi o fare qualsiasi cosa che richieda l'utilizzo del cervello... -
Zetsu la guardò senza espressione - Dobbiamo andare -
- Bene, è in coma - prese l'amica per un braccio e la trascinò via con sè.

Molto tempo e domande del tipo " Quanto manca? ", " Oi! Pianta, mi porti? " ( di Ana ) dopo arrivarono davanti ad una roccia di dimensioni ragguardevoli.
- Quindi voi sareste quelle nuove, un? -
- Yep - gli rispose Alice, che stava ancora trascinandosi dietro Ana, le cui gambe si erano rifiutate di camminare per l'ultimo kilometro.
- E chi sarebbe il biondino? -
Il tempo parve fermarsi in quell'istante e accaddero varie cose nell'arco di pochi secondi.
- Chi hai chiamato biondino!? - Deidara si lanciò contro la ragazza, prima di venire agguantato per un orecchio da Alice.
- Adesso tu ti dai una calmata, siamo già scappate dalla prigione di Konoha con della muffa... Vuoi essere il prossimo? - chiese con tutta la calma del mondo.
- Ma è stata lei a cominciare! -
- Ma tu non sei biondo!? -
- Sì, però...! -
- E allora taci! -
Ana gli fece una linguaccia, correndo poi a nascondersi dietro all'amica
- Vedi che fa tutto lei, un! - fece un gesto della mano verso la ragazza, dandole, in questo modo, una chiara visuale della bocca sul palmo.
- Ali... Credo di aver visto una lingua sulla sua mano - Ana si fece pallida e Deidara, capendo di aver trovato il suo punto debole, le si avvicinò - AAAHHH! UNA MANO! UNA LINGUA SULLA MANO!! -
Le mostrò l'altra - UN'ALTRA LINGUA!! AAAH! -
Senza alcun preavviso si staccò da Alice che, perdendo il contatto si chiantò a terra, per poi correre dentro all'ingresso che si era aperto pochi minuti prima.
Deidara e la ragazza rimanente, rimasero a guardare il punto in cui era sparita prima che Alice si rivolgesse a lui - Forse... Forse è meglio che la bocca sul petto te la tieni per te... Almeno per un po' -
Deidara la guardò stralunato - E come fai a... ? Aspetta, non credo di volerlo sapere -
Alice lo guardò soddisfatta - Bravo ragazzo - sembrò realizzare qualcosa - Oddio! Se quella incrocia Hidan è bella che sacrificata! ANAAA! TORNA INDIETROOOO!! - e la seguì a tutta velocità.
Il biondo rimase spiazzato, prima di fare un'alzatina di spalle e seguirle con calma dentro il covo, riposizionando i sigilli che celavano l'entrata alla vista.

- Una mano, una mano, una lingua sulla mano! - urlava Ana mentre correva per vari corridoi, sentendo vagamente la voce dell'amica che le urlava di fermarsi.
Non sapevano però che avevano preso strade diverse non appena entrate e, mentre Ana si era ritrovata in un'ala del covo che probabilmente era usata come dormitorio, Alice si era ritrovata da tutt'altra parte.
Correndo e cercando di vedere dove era l'altra guardavano da tutte le parti meno che avanti e non si accorsero che si stavano andando addosso finchè non fu troppo tardi.
- DIO CHE DOLORE! -
Caddero sul lato B e cominciarono a stofinarsi la testa.
- Ho appena assistito ad un livello di pietoso che non sapevo nemmeno esistesse... - parlò qualcuno alle loro spalle, facendole voltare
- Fottiti Hidan - gli urlò dietro Alice che cercava di impedire al suo cervello di fare i salti mortali nella sua testa
L'albino fece una faccia sorpresa al suo commento, prima di assumere un'espressione strafottente e parlare - Verrebbe meglio con un partner -
- E allora chiedilo a Kakuzu! -
- Sai cosa?! Credo proprio che lo farò! - fece lui
Alice lottò per non scoppiare a ridergli in faccia ma non ebbe molto successo e scoppiò in una risata fragorosa - Dio!! -
- Che cazzo ci trovi di così divertente...? - i suoi due neuroni ebbero un raro momento di attività - EHI! -
Alla risata di Alice si aggiunse quella di Ana nel vedere la faccia dell'albino - Ti darei uno specchio solo per farti vedere la tua faccia! - fece
- No grazie, so che è stupenda -
Alice si tirò una manata in fronte - Quella frase mi ha fatto venire il cancro! -
- Come osi, mocciosetta! - fece per afferrarla ma venne bloccato da una voce completamente priva di emozioni.
- Hidan, le stavamo aspettando. E lo sai che odio perdere tempo -
- Ugh... - guardò Alice - Ritieniti fortunata... -
- Per fortuna, credevo che con la sua stupidità mi sarebbe venuto anche il diabete... - guardò dalla parte da cui era provenuta la voce - Grazie Sasori! -   
- Oh, bene... - fece Ana osservando il ragazzo che camminava nella luce - Una persona normale, finalmente! -
- Ehm... Ecco... Veramente... Insomma... Come dire... - cominciò Alice, avvicinandosi all'orecchio di Ana - E' una marionetta -
- Ah, ok, tutto bene allora... - cominciò ad indietreggiare lentamente e si mise di nuovo dietro alla compagna
- Pain vuole vedervi -
- Dolore vuole vederci? - fece eco Ana - Perchè!? Non mi piace il dolore, fa male! -
- Uccidetemi, vi prego! - urlò Alice al soffitto, prima di prendere l'amica per un braccio e trascinarla dietro a Sasori.

Pochi minuti più tardi arrivarono davanti ad una porta, dove una ragazza dai capelli blu le aspettava.
- Konan - fece Alice chinando la testa mentre Ana le chiedeva sotto voce " E questa chi è? "
Le lanciò un'occhiataccia - Come chi è!? L'ho appena detto! - le rispose con tono basso
- Ci arrivavo anche io! - Alice alzò le sopracciglia e abassò le palpebre - Sì, ci arrivavo anche io! Ma che cosa sa fare? -
- Origami - rispose Konan
- Io ho fatto un corso di origami quando avevo quattordici anni... Ho imparato a fare la salvietta! Mi ricordo ancora!! -
Si interruppe ad una gomitata nelle costole.
- La... Salvietta? -
- Sì! - fece Ana entusiasta - Basta piegare il fogliett... Oh... Sto zitta, capito -
- E brava ragazza - disse Alice entrando nella stanza dove le avevano portate.
- Benvenute - fece una voce fredda e distaccata - Io sono Pain, il capo di questa organizzazione... Contrariamente a quanto si possa pensare non siete qui in circostanze casuali: il vostro arrivo era pianificato da tempo -
Le due ragazze si guardarono, scambiandosi sguardi increduli.
- Tanto per cominciare dimenticate i vostri nomi, sono solo coperture. So che potrebbe essere complicato da capire, ma a tempo debito, sarà tutto più chiaro -
Si avvicinò a loro, porgendogli un foglietto di carta - Non dovete fare altro che prenderlo in mano, il resto verrà da se -
Le due presero ciò che gli veniva posto.
- Quindi... Cosa dovrebbe succedere? Non mi sembra niente di fuori dall'ordina... Ma che... !? - fece Alice guardando con gli occhi spalancati il foglio della compagna che prima si bagnava e poi, cominciando a fumare, prendeva fuoco e diventava cenere.
Ana osservò a sua volta il foglietto - E cosa vuol dire? -
- Significa che la natura del tuo chakra è fuoco e acqua, allo stesso tempo... Ma come hai fatto? -
- Be' mi sono solo concentrata un po'... -
Alice tornò ad osservare il proprio foglietto e ci focalizzò tutta la sua attenzione.
Ben presto quello si piegò in più punti e poi si fece polvere.
- Quindi? - fece Ana
- Elettricità e Terra... - la ragazza incrociò lo sguardo di Pain - Dicevi qualcosa a proposito dei nostri nomi... -
Il ninja annuì - Nel vostro mondo sarete conosciute sicuramente con nomi diversi - porse alle due dei fascicoli - Leggendo questi ci sarà tutto più chiaro. In ogni caso da ora in poi qui dentro si riferiranno tutti a voi come Haiiro - porse la cartelletta ad Alice - e Kirai - disse mentre porgeva l'altro fascicolo ad Ana. Per ora è tutto, Itachi vi porterà alla vostra stanza dove troverete le vostre cappe. Domani mattina fatevi trovare con gli altri nella sala per gli allenamenti -
Le due uscirono dalla stanza, incontrando la loro guida.
Fatti cinque passi, Ana esclamò - Allenamento!? -
Arrivarono alla stanza che gli era stata assegnata poco dopo e, prima di entrare, Ana lanciò un'occhiata all'Uchiha.
Si fissarono per una frazione di secondo e poi, silenziosamente, Itachi se ne andò.

- Haiiro Kuragari, eh? - parlò Alice mentre Ana usciva dalla porta del bagno, con i capelli ancora umidi - Pare che io venga da Taki, come Kakuzu... Santo cielo -
- Whoa! - fece la ragazza mentre si osservava la spalla - Che figata! Un tatuaggio! -
- E te ne sei accorta adesso? -
- E' stupendo! Non so cosa voglia dire ma è stupendo!
- Ok, ok... - Alice tornò a leggere il suo fascicolo.
- Be' vai avanti! - la incalzò Ana mentre, con una salvietta si frizionava i capelli per asciugarli
- Pare che i miei genitori si chiamino Yuki Kuragari e Yoru Itoshi... Fantastico... Oh! E senti questa! Avrei anche tre fratelli! Matsu, Koori e Shira... Semplicemente splendido. -  lesse per un altro po' il fascicolo - Colore dei capelli, bianco... Colore degli occhi... Grigio... Tu invece? -
Ana si sedette sul letto, prendendo il fascicolo tra le mani - Allora... Kirai Suteki... Figlia di Aido Suteki, capo del medesimo clan... Mia madre sarebbe una certa Yori Kiryu... Alla facciaccia tua non ho fratelli! - guardò la cartelletta per qualche altro secondo - Colore dei capelli verde... Occhi bianchi - si buttò sul letto - Che palle! Leggere tutta questa roba mi ha anche fatto passare l'appetito! Dopotutto ho appena scoperto che io non sono io, ma sono un'altra me, che sono sempre io, ma non è vero... Sono confusa! Ma sono io! O no? ARGH! -
Alice ridacchiò, prima di continuare a leggere - Kekkei-Genkai -
Ana balzò sul letto - Come mi hai chiamato?! -
- Whoa, calmina! Vuol dire che ho un'abilità innata... La traduzione sarebbe quella, per lo meno... Qui dice " Shikaku "... Dice solamente che il significato della parola è assassino - sgranò gli occhi - Bene, sono un'assassina adesso... E io che stamattina dormivo così bene, a casa mia... -
- Io non ho niente sotto Kekke... Insomma hai capito! Ma dice che ho ricevuto allenamenti di tipo medico... -
- Va bene, ma io adesso vado a dormire, non me ne frega niente... Notte A... Err... Kirai... -
- Buona notte Haiiro-kun! -
- Minchia, grazie per tenere in considerazione il fatto che sono femmina! -
- Perchè? Non è mica -kun l'onorifico per le ragazze? -
- Baka - la guardò male - Mi hai appena dato del ragazzo -
- Allora rifacciamo... - si schiarì la voce - Buona notte Haiiro-chan! -
- Ok, ok... Ora fammi dormire che domani ci sono gli allenamenti - si girò per spegnere la luce e trovò la compagna già addormentata - Alla faccia! -
Soffiò sulla candela e si lasciò sprofondare nel letto.
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E dopo qualche mese dall'aver postato il primo capitolo mi sveglio e riesco a postare anche il secondo... Avete tutto il diritto di uccidermi.
Ad ogni modo, ( lo dico sempre -.- ) cercherò di essere più costante nel postare i capitoli... Ahah! Ho fatto la battuta!
Ma seriamente, ci proverò.
Ciauuu!
Alice_ & Ana_

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