Cronache al Sacro Cuore di Sheevrar

di BethSand
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il mio primo giorno ***
Capitolo 2: *** Il mio rimprovero ***
Capitolo 3: *** Il mio braccio ***
Capitolo 4: *** Il mio poco successo ***
Capitolo 5: *** Il mio antidoto ***
Capitolo 6: *** Il mio tatuaggio ***
Capitolo 7: *** La mia paziente squilibrata ***



Capitolo 1
*** Il mio primo giorno ***


Leggende


Okay. Mi chiamo Amhal e sono uno specializzando per il reparto di medicina  dell’ospedale Sacro cuore di Sheevrar . E oggi è il mio primissimo giorno dopo qualche anno di tirocinio, beh che c’è? Non mi sentivo pronto!
Dunque. Oggi , è il mio primo giorno.
L’ospedale è carino , o almeno il reparto di medicina , è tutto azzurro  e bianco. Molto fresco a dire il vero.
Sono emozionatissimo. L’aria dell’ospedale è  , beh …  molto intensa e vedere tutte quelle persone in camice muoversi di corsa verso i vari reparti è … strepitoso.
Metto al collo lo stetoscopio e risistemo per l’ennesima volta la casacca azzurra. Sto impazzendo letteralmente. È un nuovo mondo quello che mi si para davanti , beh … il mio mondo , ma l’adoro già.
‘’chiedo scusa ! mi sa dire dov’è il corso per gli specializzandi? Credo di essere arrivata in ritardo. Mi spiace!’’ una vocina mi entra nelle orecchie , sottile , fresca come le pareti del reparto, e con quel pizzico esagerato di timidezza.  Alzo gli occhi dallo stetoscopio giusto per vedermi morire in quegli di lei. Minuta, magrolina, occhi di due colori diversi nascosti dai capelli che li ricadono lisci e lucidi sulle spalle , neri con ciocche  blu.  Cavolo se è carina! ‘’ehm … ecco … io sono uno specializzando , sto aspettando anche io i medici. Ecco’’
Il suo sorriso , sono 32 fari bianchi che quasi divento cieco a fissarli ancora. Sorrido anche io , senza sapere il motivo preciso o altro.
‘’il mio nome è Amhal ! e il tuo? ‘’
‘’oh… ehm ..il mio nome … sì…’’
L’emozione. Brutta bestia. Ei , un momento. Non si ricorda il suo nome?
Sorrido , per non sembrare stralunato. E le tocco una spalla per rassicurarla.
‘’ tranquilla il primo giorno è difficile per tutti , anche io mi scordo il mio nome quando sono emozionato , non ti biasimo. Poi me lo dici quando te lo ricordi ! ‘’ cavolo! Sono un tonno.
‘’si , si , sarà l’emozione! ‘’ si sistema una ciocca dietro l’orecchio. Quasi muoio.
mi sento toccare la spalla e salto in aria.
‘’ehi , ehi tranquillo … siete specializzandi? ‘’ una donna affetta da nanismo evidentemente , tiene in mano una  cartellina , annuisco.
‘’oh , bene , dottor Kryss, il primario di questo ospedale , sta giusto arrivando qua !  vi faccio i miei auguri e tenete queste , vi serviranno’’ detto questo tutta sorridente , avvolta nella sua casacca rosa , ci da due cartelline lucide e leggere con sopra una matita. ‘’ buon primo giorno !’’
Beh , l’aria dell’ospedale non è male , se non ci sono morti in vista. Beh … da costatare ancora.
Mi giro verso il corridoio che aveva imboccato l’infermiera. E la vedo accanto a un uomo , alto capelli biondi lunghi legati in una coda , vestito di verde. Si era abbassato la  mascherina e si stava sfilando i guanti sporchi di sangue, e stava baciando l’infermiera messa sulle punte. Che scena dolce. Ricordo che accanto a me c’è una bellissima ragazza , mi giro verso di le…
fissa con aria minacciosa la cartellina , come se non si ricordasse come si usa un blocco per scrivere. Certo , è strana comunque.
Ad un tratto sento il rumore di più  scarpe che percorrono il corridoio , mentalmente mi parte la canzone dei Muse , Supremacy , e in effetti la rispecchiatutta. Un uomo capelli verdi e lunghi e occhi viola infuocati ,viene sorridente  verso di me. Anzi , me e … la ragazza che mi stava accanto.
‘’buongiorno ragazzi’’ ha uno strano accento.
 Ho la bocca impastata non riesco a parlare , ringraziando il cielo gli specializzandi dietro di me fanno  un ‘’buongiorno ‘’ in coro , e io mi affretto a sillabarlo.
‘’ è il vostro primo giorno , sono felice che nuove risorse giovani , proprio come voi , lavorino presso questo ospedale. Dovete sapere che tutti qui dentro hanno bisogno di attenzione dal primo all’ultimo paziente ignorando l’età, ma voi già queste cose le sapete , inutile ripetere ciò che si sa a prescindere, eheh. Dunque , mi presento , sono il primario Kryss , e sarò una sorta di guida nei meandri di questo ospedale, così che vi abituerete a questa nuova , grande casa ! seguitemi ‘’
presi la cartellina in mano, avevo le mani sudatissime , la penna sgusciava via dal mio palmo. Dovevo calmarmi. Di corsa anche.
Mentre camminiamo spediti verso i corridoi , noto due ragazze stranissime urtarsi contro, una aveva i capelli blu, l’altra una treccia lunga. Assistenti , credo.
Eppure quella blu ,l’avrò vista stamattina anche all’entrata , difficile scordarsi quei capelli. Noto con  la coda dell’occhio il reparto di chirurgia , e vedo due chirurghi sistemarsi i guanti in lattice. Uno aveva i capelli rossi , l’altro neri. Tutti e due nascosti da pesanti mascherine.
Sospiro, sono nervoso. Ho paura? Felicità? Sconforto? Astinenza da calmanti? Mi sento toccare un lembo della camicia , e mi giro di scatto , quasi a colpire sul naso la ragazza.
‘’ ehm , visto che , sei …l’unico con cui ho parlato , e non ti ho ancora detto il mio nome ..beh ecco…’’
‘’te lo sei ricordato , wow, mi fa piacere che almeno qualcuno si sta abituando a questo posto ! se ti interessa saperlo io sto iniziando a dimenticare le prime lettere del mio , tanto sono emozionato  ‘’
sono un idiota!
‘’ no… non l’ho ricordato! Puoi darmi un soprannome? ‘’
e me lo chiede in questo istante? Però su , è carina. Devo essere gentile, e poi rischio di essere mandato via il primo giorno , se , il primario si gira verso di me.
Ad un tratto ci fermiamo.
Siamo in una sala azzurra , ancora nel confine dei medici. E noto un uomo , sulla quarantina d’anni con una cartella clinica in mano. Si gira verso di noi con uno sguardo da pazzo. No! Non mi aiuta a calmarmi.
‘’cosa c’è? I nuovi?’’ la sua voce era calda come tono , sì , ma per il resto era aspra , infastidita.
‘’ dovresti spiegargli il tuo lavoro , ricordi? Dottor San? ‘’
Per tutta risposta il dottore passa verso di noi , poggiando su ognuno una mano forte seguita da una pacca, incurante se maschi o femmine. Arrivato al mio turno mi sorride con aria sarcastica , e accanto a me la ragazza, che mi sono assolutamente dimenticato di rispondere alla sua richiesta (mi sento un verme) ,  viene scossa dalla pesante manaccia.
‘’sono in pausa , primario chieda ad un altro in reparto ,okay? ‘’
‘’veramente , cercavo lei , dottore! ‘’
Per tutta risposta il medico si gira verso il primario , trafiggendolo con lo sguardo. ‘’ DOPO. IL.MIO.PRANZO.KRYSS.’’ esce fischiettando dalla sala. Non curandosene. Mi giro incuriosito verso il medico primario , mi sorprendo a vederlo sorridere. ‘’ tranquilli , è un buon medico , magari ha il suo caratterino da simpaticone . Già , deve essere proprio così!’’ lo dice a denti strettissimi , continuando a sorridere. ‘’ bene procediamo ‘’ .
Continuiamo a camminare , vedendo i pazienti sul letto. Sono così tanti, tutti monitorati e con qualche flebo attaccato in punti diversi. Alcuni dormono ,altri mangiano , alcuni addirittura leggono. Ne sono affascinato. Il giro continua per un ora buona , seguendo a mo’ di tutorial tutti i passi e gli iter da compiere durante una visita. E sono molti , ma assumevo con lo sguardo tutto ciò che c’era da sapere.
‘’bene , iniziamo con una piccola interrogazione , non preoccupatevi! Sarò buono con voi. ‘’
sorrise nuovamente e io inconsapevolmente sorrido di rimando.
‘’ bene ! come si procede con ferite di spada?’’
alzo la mano titubante.
‘’mi dica’’. Sospiro e alzo la testa. ‘’ innanzitutto costatare quanto la ferita sia profonda e localizzare quale punto vitale o meno , abbia colpito. Il procedimento è  uguale in tutti i casi, a meno che  la spada non sia avvelenata. Si procede bloccando l’emorragia con un laccio emostatico, bagnare con soluzioni saline la ferita e far velocizzare il processo di cicatrizzazione con erbe farmaceutiche , successivamente bendare con garze sterili e tenere la ferita fuori dalla portata di acqua e terra. ‘’
Il primario alza il pollice in su. ‘’complimenti, bella risposta dottor… Amhal, e in caso di avvelenamento? ‘’
Questa volta e la ragazza che alza la mano. ‘’ si fa espellere la tossina tramite erbe farmaceutiche ingerite o passate sulla ferita , se il veleno è poco potente ,succhiare il sangue fresco e sputarlo immediatamente. Il procedimento rimane invariato una volta espulso la tossina dall’organismo. ‘’
‘’eccellente dottoressa… Elyna ?’’ la ragazza annuì poco convinta.
‘’per ora è tutto, poi sarete assegnati a qualche medico! A dopo ragazzi ‘’ sorrise nuovamente e si diresse verso un altro reparto.
‘’dunque ti chiami Elyna ? ‘’ la ragazza si aggiusta lo stetoscopio sul collo. ‘’ beh, non ricordo … bene , so solo che nessuno rispondeva e ho detto che quello era il mio nome. ‘’
assurdo. ‘’Okay , magari posso trovartelo io un nome , da amico ad amica. Passeremo un bel po’ di tempo qui , quindi perché … non stringere amicizia subito? ‘’ la ragazza sorrise e mi da la mano destra. ‘’ ti chiamo Adhara okay? Mi piace , e l’ho letto ieri su un libro fantasy. A te piace?’’
‘’ piace anche a me !’’
‘’perfetto allora’’ sorrido , stringendoli la mano. Ora quell’ospedale aveva un aspetto positivo.


Sono davanti alla machinetta delle merendine. Ho pagato nove carole per quella fetta di pane nero imbustata  e non vuole scendere . Quasi Abbaio.
‘’nah , ci perdi le speranze così ,lascia faccio io ! ‘’ vengo spinto dal medico di poco fa. Quello in pausa pranzo. Dottor San , se non ricordo male. Con uno spintone alla macchinetta fa cadere la mia fetta di pane nero. La sua caduta viene segnata dal piccolo segnale acustico.
‘’la ringrazio dotto…’’
il dottore mi scosta e punta verso il giaciglio di paglia messo come mobile. ‘’zitto pivello , con tutto quel casino che fai non riuscivo a leggere. Quindi ora gustati quella fetta di pane , prima che te la faccio gustare da un altro tipo di bocca, se mi disturbi ancora!  E se non te ne vai fra cinque secondi ti spezzerò tutto e ti ricomporrò così in fretta che tutti qui mi chiameranno Nammen il riunificatore di terre. Capito Lilly? ‘’
Annuisco , tenendo stretto il mio pezzo di pane. ‘’ allora? Sho… vattene! ‘’
Beh , non era di certo tutto rose e fiori , devo ancora capirlo. Un bip dietro di me e lo sento imprecare , quel drago delle terre ignote altro non è che San !
L’ultima cosa che sento , prima di scappare dalla sua furia cieca è :’’ perché scelgono di morire durante la  MIA pausa pranzo? ‘’ 
okay! Fettina di pane. Andiamo via da qui!


(spazio dedicato alle autrici ! : salve , sicuro che ci conoscete già ! siamo Bethrandall e SandButter (scrittrici delle fanfction adhara in the wonderlandil bello e la bestia e Nihal e il meraviglioso mago di oz^^ ) dopo aver scoperto una grande passione per la serieTv Scrubs, e notando alcune somiglianze con i personaggi del mondo emerso ,beh , che dire , c’è scappata la fan fiction! Ringrazio Sand per avermi fatto conoscere la serie tv giusto ieri ed ora è una mia passione! Spero vi divertiate !
attenzione : le storie sono tutte e tre, dunque ci saranno cronache, guerre e leggende, in un ambiente ospedaliero !!! assurdo no!! Beh , chi non si farebbe operare da un chirurgo come Sennar , o parlare con il bravo medico San! Ahahah spero che questa assurda fan fiction vi faccia divertire!!! in più allegheremo qualche schizzo dei personaggi ... Fateci sapere!
il titolo ... è statua una scelta più che dura ewe^^  )

 

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Capitolo 2
*** Il mio rimprovero ***



Varco l’ingresso del “Sacro Cuore di Sheevrar” come ogni mattina. Anche stamani sono arrivata in ritardo e sicuramente riceverò una strigliata dal mio superiore, il dottor Ido, un vero duro. Io, invece, ho rinunciato a usare le maniere cattive dopo il primo giorno di lavoro, perché un'assistente non può permettersi di mettere i piedi in testa ad un medico di ruolo e nemmeno agli infermieri! Detesto essere assistente, vengo trattata come una bambina incapace, i pazienti non si fidano di me e i chirurghi non mi considerano. Tranne uno.
“Nihal, sei in ritardo come al solito” mi dice il dottor Sennar, uno dei pochissimi amici che ho all’interno dell’ospedale. Beato lui. Nonostante la giovane età, è già di ruolo ed è un chirurgo migliore di me, questo è certo.
Lo saluto con un sorriso e lo lascio ai suoi pazienti. Oggi sono pronta ad aprire chiunque mi capiti a tiro con il mio bisturi. “Magari mi tocca una bella laparotomia esplorativa!” penso, tutta contenta. So che può sembrare stupido avere certi pensieri, ma noi chirurghi siamo così: molto competitivi e desiderosi di “squartare” pazienti, per curarli, ovviamente. Spero solo che quello di oggi non rimanga sotto i ferri per colpa mia.
Mi dirigo verso il distributore di camici con la testa fra le nuvole e, non volendo, urto Dubhe, una specializzanda come me, di cui non so praticamente nulla. E’ una tipa introversa, che, dopo il trasferimento del suo amato dottor Sarnek, ha deciso di cambiare specializzazione e frequenta medicina. Dicono che non sopporti vedere i pazienti sbudellati nelle sale operatorie, io invece credo sia perché ne ha spediti un bel po’ all’obitorio, per colpa della sua incapacità. Speriamo che diventi un medico con un po’ di cervello. Le chiedo scusa per averla urtata, ma lei non mi ha nemmeno sentita, troppo occupata a studiare il suo tatuaggio sull’avambraccio destro. “Affari suoi” penso mentre indosso il mio camice verde.
Giro per i corridoi in cerca di Laio, un infermiere alle prime armi che mi sostiene sempre e che si ricorda tutti i miei impegni (le cartelle dei miei pazienti le gestisce lui, figuratevi) Lo trovo a parlare con un paziente particolare, un fammin di nome Vrasta, che, a quanto ho capito, è stato ricoverato per dei problemi neurologici. Laio si era affezionato a lui, e quando aveva del tempo libero lo andava a trovare.
Lo sento parlare sottovoce con il fammin “Certo che non ti passa il mal di testa. Quese pillole sono analgesici, non anal – gesici, vanno prese per bocca
“Splendido” penso, ed entro nella stanza con il sorriso più fasullo del mondo per prelevare il mio infermiere.
“Forza Laio, mettiamoci al lavoro!”
“Buongiorno Nihal! Arrivo subito” esclama entusiasta, mentre rimbocca le coperte a Vrasta.
“Che interventi ho, oggi?” gli chiedo, mentre mi infilo i guanti sterilizzati.
Laio si ferma, a disagio, evitando il mio sguardo.
“Ecco, Nihal, il dottor Ido ha annullato tutti i tuoi interventi. Dice che finchè non metterai la testa a posto non ti farà lavorare” mormora.
Sento una vena pulsarmi nel collo.
“Come si è permesso?” urlo, fuori di me. Cerco quel dannato gnomo in tutti gli angoli dell’ospedale finchè non lo intravedo dal vetro di una sala nella quale sta operando. Ha la mascherina ma si vede chiaramente che sta sogghignando. Maledetto, questa volta si è salvato.
Mi allontano stizzita, non prima di aver gesticolato diverse minacce al dottor Ido “Devo pure chiamarlo dottore!” penso, fuori di me.
Cerco Sennar, ho voglia di sfogarmi con qualcuno che mi capisce, ma purtroppo il primario lo sta presentando a degli specializzandi nuovi, e non posso parlargli. Tra di loro, vedo un ragazzino coi capelli neri che guarda Sennar sognante, come fosse un dio “Mi sa che qualcuno ha appena trovato un mentore” penso divertita.
Mi dirigo verso la sala mensa per riflettere e noto con stupore che l’ospedale è pieno zeppo di specializzandi. “Accipicchia, quando ho iniziato io non eravamo così tanti” Un ragazzo colpisce la mia attenzione: ha lunghi capelli castani e la classica espressione del novellino mentre cerca di stringere amicizia con una collega, una ragazzina dai capelli neri e blu, quasi più strana di me. Che carini. Lei però sembra una timidissima, e non lo degna più di tanto.
Vorrei avvicinarmi a loro, magari per prenderli un po’ in giro o per darmi delle arie, ma vedo avvicinarsi il dottor San, che, come sempre, sbraita ai nuovi arrivati e si dilunga nei suoi terribili monologhi.
“Bah! Quanta spavalderia” dico a Laio “Io, che sono testarda e, lo ammetto, spesso immatura, potrei essere sua nonna”
Decido di tornarmene dal dottor Ido e aspettare come un mastino davanti alla porta della sala operatoria, do un’ultima occhiata ai nuovi arrivati che cercano di mettersi in mostra col primario e mi allontano, con Laio sempre intorno.
 
 
-spazio delle autrici pazzoidi-  Salve a tutti ^^ ecco il secondo capitolo firmato Sand u.u buona lettura ^^
 la citazione in corsivo è tratta direttamente da scrubs, ci stava troppo :') alcuni personaggi sono ispirati alla serie tv in questione, mentre altri sono solo riadattati in un contesto "ospedaliero" (per esempio, chi vi ricorda Amhal? Lo strampalato e sognatore J.D. ovviamente :P )

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Capitolo 3
*** Il mio braccio ***



                                                                                                  Guerre
La giornata non è iniziata bene. Come sempre, del resto, a me non va mai bene nulla. Dicono che sia io a condizionare l'esito della mia vita, ma non ci credo. E' in atto una specie di complotto nei miei confronti, e lo strano segno che ho trovato sul mio avambraccio appena sveglia ne è la prova. Sono un'assistente di medicina, da non molto tempo, perchè ho abbandonato chirurgia da quando il Dottor Sarnek si è trasferito in un altro ospedale. E' stato un colpo terribile per me. Al Sacro Cuore di Sheevrar era l'unico che mi capisse e sostenesse, e da allora non lo sento più. Adesso mi trovo in quest'ospedale da sola, con un sacco di lavoro arretrato da sbrigare e il personale che mi evita. Cosa ho fatto di male? Indosso il mio camice e inizio a studiare il segno sul braccio. È strano; è come un tatuaggio, ma, ovviamente, so di non essermelo fatto da sola. Stupida sì, ma non fino a questo punto. Sembra quasi il simbolo di qualche setta, magari una combriccola di pazzi che si diverte a uccidere per un Dio sanguinario … ma no, che vado a pensare? Come minimo è una trovata pubblicitaria. “Beh, avete sbagliato testimonial” penso. Sento qualcuno che mi urta, ma non vi bado, tutta presa dal “tatuaggio”. Questa cosa mi preoccupa, voglio chiedere ad un medico di visitarmi, anche perché stamani non ho proprio voglia di lavorare. Mi aggiusto lo stetoscopio con aria professionale e consulto mentalmente la lista di dottori cui rivolgermi. “Hai bisogno d’aiuto?” mi chiede Theana all’improvviso. Theana è un’infermiera di chirurgia, una tipa gentile, sempre disponibile. E’ davvero esperta, impeccabile, e, soprattutto, non sembra essere indifferente nei miei confronti. “No” rispondo secca. Lei non si arrende e continua a tenermi il braccio, osservando con occhio esperto il simbolo. C’è qualcosa di insopportabile e adorabile nella sua espressione. Sono tesissima e vorrei rovesciare la pila di cartelle cliniche poggiate sulla scrivania vicino a me, ma mi limito a liberarmi dalla presa di Theana con uno strattone. “Non mi piace. Potrebbe essere qualcosa di grave” mormora lei. “Non mi importa” sibilo infastidita, e me ne vado. Vago per i corridoi come impazzita, alla ricerca di qualcuno che possa dirmi che cosa ho. Il primo dottore che vedo è il primario Kryss, ma lo evito, perché quello non lo sopporto proprio. E’ così maledettamente bello, ma sembra saperlo, e poi mi sta antipatico a prescindere. E’ un primario, dopotutto. Mi accorgo di essere arrivata nel reparto di pediatria dalla tappezzeria a fiori. I lettini minuscoli sono occupati da bambini di tutti i tipi: ci sono quelli vivaci, quelli silenziosi.. e quelli addormentati. Beh, è chiaro che non dormono, sono in uno stato di incoscienza, pallidissimi, perduti chissà dove. La sola vista mi fa rabbrividire. “Chi è il responsabile di questo reparto?” mi chiedo. In effetti, non ci ho mai fatto caso, forse perché io e i bambini viviamo in due mondi diversi. Se non fossero malati, non li degnerei nemmeno di uno sguardo, sono sempre così.. felici! Io detesto la felicità. Uno di loro sta giocando a fare il dottore, ma guardalo! E’ di spalle di fronte agli altri bambini, e ridacchia mentre scarabocchia su una cartella clinica. E’ riuscito perfino a procurarsi un camice! Della sua misura, poi! Come è possibile? Gli vado incontro per rimproverarlo, ma quando questo si volta noto con orrore che il suo sguardo sembra quello di un adulto. E’ un mezzelfo, con i capelli blu e grandi orecchie a punta. “Che vuoi?” mi dice, sprezzante. “Ecco io… sei un bambino, tornatene a letto!” rispondo io, poco convinta. Lui mi fulmina e io mi sento morire sotto quello sguardo. “Novellina che non sei altro! Come osi prendermi in giro?” sbraita. Troppo tardi noto l’etichetta che il mezzelfo porta sul camice bianco “Dottor Aster, pediatra” Ora ricordo! Avevo sentito parlare di lui, si era proposto al Consiglio del Sacro Cuore di Sheevrar come primario, ma era stato scelto il dottor Kryss al suo posto. Balbetto una scusa e scappo via, terrorizzata. Non sarebbe stato il Dottor Aster a occuparsi del mio braccio, questo è certo!
Mi ritrovo ora a girovagare per i corridoi dei diversi reparti, ma quale fra i tanti posso  scegliere, al momento non mi viene nessun buon samaritano che può occuparsi di questo mio ‘’problemino’’.
Beh , non per consolazione ma vedo spuntare all’ingresso di un corridoio il Dottor  San , con in bocca una fetta di pane nero e le mani infilate nel camice. Beh , non c’è che dire , è figo … quanto inavvicinabile , quella persona è di quanto più simile a un drago rinchiuso per anni e anni. Solo buttargli uno sguardo di sopra  e quello ti risponde con una digrignata di denti. 
Comunque il segno sul braccio ora ha iniziato a pulsare maledettamente e la mia preoccupazione aumenta a ritmo. O la va o la spacca. Anche se so che mi ritroverò la testa staccata dal collo. 
‘’Dottor San? Ha un momento , per piacere?’’ quello per tutta risposta si gira stizzito , uccidendomi con lo sguardo. ‘’Sono appena entrato in pausa a breve farò un piccolo tutorial agli specializzandi , dopo che avrò gustato questa fetta di pane! Che vuoi tu?Ora si curano anche i medici fra di loro? ’’ 
Mi sudano le mani terribilmente e io non faccio altro che stringere e schiudere i pugni.
‘’Solo una curiosità , giusto per sapere.’’ Tento goffamente di arrotolare meglio la manica che era scivolata sul simbolo. ‘’ Cosa può essere quest …’’ 
‘’Ora come ora sono impegnato , ragazza, vai a parlare con qualcun altro’’ Vedo un lampo di luce negli occhi del dottore , ma subito dopo quello si gira e va di corsa  verso il reparto di medicina generale. Forse sarà stato chiamato … boh!
‘’ Ehi, qualche problema ?’’ mi giro , e a mio discapito vedo che la dolce voce calda con l’esotico accento straniero proviene dal DottorDiodellaPerfezioneMiPavoneggioSpesso Kryss , che mi guarda dall’alto in basso. ‘’Si , effettivamente sì.’’ Anche se lo odio, se mi piacerebbe cavalcare il drago che lo pesterebbe sotto le zampe , comunque sia è un medico , e devo sapere che cosa cavolo è  il tatuaggio sul mio braccio. 
Dopotutto non nascono da soli da sotto la pelle.
‘’ Ecco , vede , si tratta di questo… sa cosa può essere?’’ 
Se esiste, una cosa , che odio di più al mondo, è essere analizzata da occhi critici. Cosa che faceva il dottore, tutto preso a guardare con aria esperta il mio braccio. Quasi quasi ho  l’impressione che  lo bacia, tanto lo guarda intensamente. 
‘’Mmm … non ha un bell’aspetto , l’hai fatto tu?’’ 
io lo Picchio!
‘’No, mi sono svegliata così , con questo …’’ il Dottor Kryss annuisce. ‘’Effettivamente non so cosa sia , è strano , non ha neanche un senso , sembra un livido con crisi di posizione’’ Ma che sta dicendo? ‘’Cioè , strano !’’ wow che conclusione! 
‘’Posso solo consigliarti di andare da qualche chirurgo, tutto qui !’’  sento un bip sottilissimo , nascosto da un tessuto , credo. Eh infatti. Il primario dell’ospedale blocca il suono acustico con un tasto e si risistema il camice. Senza che io me l’aspetto sento una patta sulla spalla. ‘’Stammi bene , bella!’’ 
Mi mordo il labbro dal nervoso. ‘’ Molto ricercato , anche se è un primario!’’
Lui si gira verso di me sorridente ‘’ A volte , i pazienti hanno bisogno di sorrisi rassicuranti!’’ si i tuoi sorrisi , non la tua faccia , il tuo corpo … i tuoi sorrisi! Sbuffo , mentre vedo la sagoma del primario scomparire dietro un corridoio. 
Basta, sono stanchissima di girovagare per l’ospedale. Mi siedo su una poltroncina vicino l’entrata , giusto di fronte al distributore di merendine e mi abbandono contro il morbido tessuto che fascia la comoda sedia. Chiudo per 5secondi gli occhi, il tempo per mandare l’input di respirare al mio naso. 
‘’Non hai una bella aria! per niente!’’ apro un occhio , giusto per immaginare la morte del ragazzo che mi ha parlato. Lonerin , uno specializzando di Chirurgia. ‘’Cosa dovrei fare, non c’è un anima che mi dia ascolto.’’ Per tutta risposta il ragazzo mi prese una mano.  ‘’È tutto il giorno che vedo quel simbolo sul tuo braccio , devi controllarlo.’’ 
Sul serio? 
‘’ e mi consigli con chi posso parlare?’’ 
‘’Dottor Sennar. È il migliore!’’ richiudo gli occhi, mi sento la febbre addosso , che noia!
‘’ Dubhe … Dubhe? Ti devo fare una visita di corsa? ‘’
non riesco a parlare, mi sento totalmente distrutta e anche un po’ spaventata dalla visita , o dal suo risultato , almeno. 
‘’perché?’’ il cervello non manda altro segno di vita, per il momento , sento la temperatura salire alle stelle. 
‘’non è una passeggiata Dubhe! Devo analizzarti subito!’’

(spazio alle autrici: bene questo capitolo è un mix !! scritto sia dall’abile Sand , che da me! Spero vi piaccia ,anche se Dubhe porta depressione  e devastazione al suo cammino ,a l solito …. Povera. Buona lettura !!!^^ Beth.)

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Capitolo 4
*** Il mio poco successo ***


La vita dello specializzando è dura, durissima, e me ne rendo conto dopo il mio primo turno. I pazienti ovunque, le emergenze, il ritmo frenetico di una vita a cui non sono affatto abituato! "Queste cose non le insegnano all'università" penso amareggiato, mentre aspetto lei. Adhara. Quella ragazza è incredibilmente graziosa, ma anche timida, e sfuggente, molto sfuggente. Dopo qualche minuto di conversazione è scomparsa, e l'ho intravista un paio di volte nei corridoi, senza poterla avvicinare. Decido di restare in ospedale, anche se da regolamento dovrei andarmene prima dell'inizio del turno di notte, ma non ci riesco. "Ehi, il tuo turno non è finito?" mi volto di scatto. Maledizione. Il primario. Mi guarda con degli occhiacci cattivi, che poco si addicono al suo bell'aspetto. Ehi. Questa mi è uscita un po' male. "Mi scusi.. ora... vado.." farfuglio, ma il dottor Kryss ha cambiato espressione. Ora ha il solito sorriso benevolo di poche ore prima, e sembra non essersela presa più di tanto. Ho come l'impressione che si stia.. controllando? "Nessun problema, ma che non si ripeta mai più" dopo quelle parole, sto molto meglio! Mi allontano, anche se a malincuore, senza aver visto Adhara. Sono quasi alla porta quando all'improvviso la vedo venire verso di me. Cioè, non proprio verso di me, visto che sono vicino all'uscita. Ad ogni modo devo riuscire a parlare con lei, diamine! Anni di specializzazione e non ho il coraggio di attaccare bottone con una ragazza. E' sempre più vicina, è il momento! Sorrido, alzo una mano per salutarla, lei mi nota, mi viene incontro e... svolta l'angolo. "Scusa, codice rosso!" la sento gridare, prima che scompaia dalla mia visuale. Ripeto, ci sono cose che non insegnano all'università. Una di queste è avere una ragazza. Ormai mancano pochi minuti prima dell'inizio del turno notturno. "Che giornata terribile" penso. Ma sono certo che i miei patimenti saranno ripagati, e poi, cavolo, col tempo andrà meglio e forse, un giorno, riuscirò a diventare come il dottor San. Fin dall'inizio lo avevo ammirato, un comportamento alquanto masochista, visto il suo carattere, ne sono consapevole. Di sicuro, però, sotto sotto è buono. "Milady, mi concede la sua attenzione, una volta tanto?" Eccolo. E' di fronte a me, le braccia conserte, un'espressione infastidita in volto. Ed io come al solito avevo la testa fra le nuvole, accidenti! "Ci sarebbero un'infinità di insulti che potrei rivolgerti, pivello, ma, come avrai notato, siamo di fronte al reparto di pediatria e non voglio che questi adorabili, giovani pazienti" e indica con un gesto plateale la distesa di letti colma di bambini malaticci "subiscano un trauma tale da diventare una donzella sognante come te. E ora muoviti, siamo solo all'inizio!"
Dopo un ora… circa. ‘’ehi , pivello , com’è che sei ancora qua? Cioè , hai la fortuna inestimabile di uscirne prima e tu bazzichi ancora in giro? Che spreco.’’
Guardo il Dottor San con l’espressione di un bambino scoperto a fare cose sconce e vietate.
‘’Dottore , io … aspettavo un amica?’’
Il Dottor San si appresta a scartare una barretta di carne essiccata e pane nero, dieci carole alla macchinetta. Praticamente un furto calcolato. Sapevano di cartone. Lo schifo!
‘’Ah si? , parli per caso di Barbie? La ragazzina bi-color che inciampa sempre nei suoi piedi? ‘’
 Non so se nota le mie guance che sfiorano il rosso cupo , ma anche se non le considera la temperatura della stanza si eleva al massimo consentito alla vita.
 ‘’ Ehm, si , Adhara .’’
 ‘’ Ah , giusto , non ricordavo il nome’’
’ Certameeente.
Pian piano l’unico rumore che intasa le mie orecchie era quello del masticare voracemente quell ‘obbrobrio di barretta. Mi mordo le labbra dal nervoso.
‘’Dottor Amhal , ancora qui in giro? Non doveva andare a casa’’ la voce cantilenante del Primario Kryss mi da ancor più nervoso di quello che già scorre nel mio corpo.
 ‘’Spero che Shevraar lo prenda a colpi di sassi un giorno, quel ficcanaso!’’ sono queste le parole pronunciate dal dottor San. E Dubito che il primario non ha sentito. E Infatti.
 ‘’Dottor San , lei invece i suoi turni li spreca … non è un buon esempio, per i ragazzi!’’ conclude quella col suo sorriso falso. Cavolo! Quei sorrisi sono più falsi delle tinture per capelli del ex Dottor Dohor. (ne sentivo parlare spesso in chirurgia , e … ho visto i manifesti… l’ORRORE)
‘’Almeno mi cibo di cose commestibili , non di anime , come lei? ‘’ A Kryss il sorriso muore letteralmente. E al suo posto una faccia da Marvash in pieno ciclo mestruale , pronto a sbattere l’ agendina che aveva in mano ripetutamente sulla testa del Dottor San. Ma non lo fa. Piuttosto l’espressione svanisce ,nuovamente , sostituito da un movimento delle spallucce e da un sorriso ultra sarcastico.
 ‘’Mio caro Dottore. Le anime non sono così sgradevoli come dice. Donare sorrisi a poveri pazienti è un dono da regalare , non una cattiva azione!’’ Il Dottor San si affoga letteralmente , anche se i suoi spasmi sono più simili a risate malefiche che a un soffocamento. Detto questo il primario Kryss si allontana dalla scena , e mentre il Dottor San si riprende dalla ‘’tosse-da-risatina-prendi-in-giro’’ , io guardo la scena. In mente mi passò una fantasia orribile al limite dell’illegale. Nelle leggende* è frequente parlare di Marvash e Sheireen ,e in quel preciso istante vedo quello scontro sanguinoso e ultra terreno. Erano malvagi come due Marvash quegli , avrei francamente creduto che quei due potevano rivestire il ruolo del ‘’Cattivone ‘’ capace di minacciare il mondo. E io mi sento spettatore. Vedo di sfuggita il dottor San avviarsi verso la sala ‘’ di riposo ‘’ dove c’erano i suoi libri. Controllo l’orologio appeso al muro. Effettivamente quella era l’ora della ‘’lettura’’ per lui. Equivaleva a … NON DISTURBARLO, CHIAMARLO, PORTARGLI DEL CIBO(solo se non te lo chiede) , DARGLI SOLO A PARLARE ANCHE PER UN CONSIGLIO DI VITALE IMPORTANZA. Praticamente era un suicidio provarci. Ed ecco la nostra masochista di turno. Adhara entra di corsa con la sua cartellina in mano verso la sala ‘’ di riposo ’’ dove già il Dottor San sfoglia il suo libro. Dio mio , i suoi capelli bicolore e i suoi occhi bicolore, erano la fine del mondo. Tutto era a rallentatore , i suoi capelli svolazzanti , avvolta da uno sfondo caldo e tenue rosa pesca , immersa di fiori. Le guancie arrossate dalla timidezza. Questa mia fantasia si accavalla alla realtà dove il Dottor San con sotto l’ascella il suo amatissimo libro , porta fuori tirandola per i capelli la Mia splendida Didina. Volevo dire … ehm… Adhara.
La Dottoressa Adhara.
 Sì. Proprio così.
Dunque …
 Il Dottor San la trascina fuori , mentre lei continua a parlare sommessamente sul paziente da curare. Scrive anche sulla cartellina , come se ignorasse la stretta del dottore intorno le sue … morbidissimi ciocche vellutat… capelli , suoi … Capelli.
 ‘’Dico io , Porco Freithar, ma non avete il turno libero? ANDATEEEEEEEEEEE’’
 ‘’ Ma , Dottore … il paziente…’’
‘’Non ti preoccupare , non muoiono mai! Soprattutto sto nano qui! Meriph , non può morire nemmeno se gli facessimo bere Cianuro con latte! È’ uno gnomo , per la miseria di Phenor … sono come le erbe cattive. Non si riescono a togliere dalle palle. Ora che ci rifletto. Un po’ come te. Ogni volta che sento la tua voce mi parte un ronzio simile ad AAAAAAAAA, forse più acuto come un IIIIIIIIIIIIIIIII ’’ Detto questo si scosta dalla ragazza e si chiude la porta della sala ‘’di riposo ‘’ dietro le spalle.
 Io mi armo di coraggio e procedo verso la porta , aprendola di scatto. ‘’ Scusi Dottore , la ragazza voleva fargli una domanda soltanto’’
 ‘’Ecco tu hai un verso più basso tipo un UGA-UGAHH , è … più maschio , il che francamente sorprendente considerandone l’origine. Ma non temere , è altrettanto irritante , e fortunatamente … so come far sparire questo fastidio.’’ Detto questo si tuffa nel divanetto e inizia a leggere il libro. Richiudo la porta ormai sconfitto.
 ‘’ E’ insopportabile , sono solo una novizia , cerco solo di farmi rispettare e rispetto i miei superiori. Sono un incapace , l’ho sempre pensato ma … Vorrei farmi notare da lui , o almeno, ricevere qualche consiglio. Ma lui parte per la tangente con quelle frasi taglienti eh…’’ In quel momento un IIIIIIIIIIIIIIIIIIi mi invase la testa , offuscando ogni sua parola. ‘’Capisci?’’
 Non sono così scortese da sottolineare il fatto di non averla ascoltata. Annuisco prontissimo. ‘’ ecco , mi hai tolto le parole di bocca’’ La vedo girovagare intorno finchè non si tuffa a capofitto verso la machinetta delle merende. Estrae qualche carola e le infila nell’apposito posto. Ma dopo qualche secondo la merendina che aveva selezionato rimane bloccata , non scendendo. Io mi avvicino verso di lei , che nel frattempo stava ancora prendendo a pugni il plexiglass della macchinetta. ‘’Che ne dici se … andiamo a bere qualcosa fuori , o mangiare. Offro io naturalmente.’’ La ragazza mi guarda colpita. Poi arrossisce , e io prego Phenor e tutti gli dei di assistermi prima di morire ucciso dalle mie emozioni. ‘’ o-okay! Per me va bene ! prendo le mie cose , ho finito il turno. Dirò a qualche infermiera di occuparsi del mio paziente.’’ Peeeerfetto.
‘’ Allora … ehm … ti aspetto fuori … okay?’’ La ragazza mi sorrise . ‘’ Vengo subito ! ehm … Grazie, per l’invito …e per ‘’ indicò la porta della sala ‘’ di riposo ‘’ . ‘’ per quella cosa? Figurati , in realtà mi adora il Dottore. ‘’ Dalla sala arriva un piccolo urletto. So che era dedicato a me.
 ‘’Attento ,pivello. I draghi di recente precipitano sulle persone Maschie che hanno le extension e la coda laterale. E la faccia da co…’’ Vidi in lontananza il Dottor Kryss inseguito da un manipolo di medici , e subito dopo Adhara con la sua borsetta in mano. Le afferro una mano , prendendo le mie cose ed esco di corsa prima che il primario si accorga del mio ‘’intrattenimento in sala’’. Spero solo che il Dottor San non abbia altri Battibecco con lui. Prego per lui.

(allego un disegno di San legato a questa scena^^ buona lettura) Beth-Sand

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Capitolo 5
*** Il mio antidoto ***



Guardo fuori dalla finestra con aria malinconica. La luce del sole morente mi riscalda il viso e, dopo quella giornata così faticosa, è come un balsamo per la mia pelle. 
Chiudo gli occhi con un sospiro. Sono stanca, stanchissima, gli ultimi giorni sono stati infernali, un sacco di lavoro da sbrigare, ma soprattutto la sconvolgente notizia che...
"Signorina, per la miseria, potrebbe fare le sue riflessioni da neo malata da un'altra parte?"
Mi volto, infastidita, e mi rendo conto di essere nella stanza di un paziente, il fammin Vrasta, un vero rompiscatole. Dopo aver fatto un uso discutibile dei suoi analgesici ha bevuto la pozione contenuta nella sacca accanto al suo letto, che andava iniettata nel suo braccio. E invece quel genio l'ha buttata giù in un sorso, così, senza una ragione, e ovviamente l'hanno affidato alle mie cure. 
"Qui l'unico malato è lei" ribatto, secca. "E comunque sto lavorando" 
Torno alla finestra, riflettendo sul da farsi, ma il fammin si mette a brontolare e allora esco dalla stanza infuriata.
"E me li tengo io, i risultati delle sue analisi!" sbraito dalla porta con lo sguardo assatanato stile pre mestruo.
Ovviamente mezzo ospedale mi sente e vengo trafitta da decine di sguardi di rimprovero di infermieri, medici, addetti alle pulizie, persino pazienti... di psichiatria. 
A volte non capisco se ho un problema io o il mondo è popolato da idioti. Bah, è ovviamente la seconda, sono troppo strepitosa per avere un problema di carattere. Il  problema è un altro: il mio braccio.
Qualche giorno prima Lonerin mi aveva consigliato di consultare il suo "dio", il dottor Sennar, un tipo niente male, glielo riconosco. Ovviamente mi riferisco alla sua professionalità, cari lettori. 
Comunque, avevo dato retta a quell'assistente fastidioso, giusto per farlo stare zitto e levarmelo di torno, naturale. Purtroppo le notizie non erano state buone.
"Un consulto chirurgico mi sembra un po' azzardato" aveva risposto il dottor Sennar, dopo avermi visitata "Non credo che un problema del genere possa essere risolto con un intervento. Vedi, questo segno così particolare sembra essere una conseguenza di una malattia, magari un sintomo che si manifesta a seguito di una patologia... o semplicemente è un'infezione. Se fossi te, mi rivolgerei ad un medico, un dermatologo, per essere più precisi"
In poche parole, occhioni azzurri non mi ha affettato un braccio. E pensare che era stato proprio il primario a suggerirmi di rivolgermi ad uno sbudellatore. 
Così, ancora più depressa, sono andata alla ricerca di un medico che potesse aiutarmi, ma, indovinate un po'? Lavoro in uno stramaledetto ospedale e non c'è nessuno disposto ad aiutarmi! E' proprio vero che se non stai agonizzando per terra in un mare di sangue non ti aiuta nessuno.
Solo Lonerin si ostina a starmi addosso, parlando con me, gettando di tanto in tanto occhiate preoccupate al mio braccio, che in prossimità del simbolo sta diventando sempre più rosso e gonfio.
"Lonerin, perchè ti interessi tanto a me?" gli avevo chiesto il giorno prima.
"Direi che è il mio lavoro" 
E ora eccomi qui, a visitare e curare pazienti in uno stato pietoso, con continui mal di testa e sbalzi di umore. 
Mentre sono in fila all'erboristeria al pian terreno mi sento chiamare.
Cerco di sorridere, ma quando mi giro mi trovo di fronte la ragazza dai riccioli biondi, Theana, e il sorriso scompare dal mio volto alla velocità della luce. Theana è fastidiosa, come tutto il personale dell'ospedale, del resto, ed è una grande "amica" di Lonerin. Ci credo, sono entrambi due ficcanaso.
"Hai un minuto libero?" mi chiede.
Annuisco con disinvoltura.
"Ecco, ho i risultati delle tue analisi e... non dicono nulla. Non abbiamo idea di cosa tu abbia" tra le braccia stringe una cartellina, i risultati, appunto.
In effetti, non ho proprio nulla. Questo mi fa salire una rabbia indescrvibile.
"E secondo te come me lo sono fatto questo simbolo?" sibilo.
"Magari una sera hai bevuto un bicchierino di troppo, come una mia assistente che si è ritrovata  due ali di drago tatuate sulla schiena da un giorno all'altro" ridacchia il dottor Ido alle mie spalle.
"Il suo umorismo è sottile come un Padre della Foresta" affermo io, sprezzante. So che il mio è un gesto avventato, perchè nessuno al Sacro Cuore di Sheevrar ha mai osato criticare Ido, il "super dottore", così chiamato per via della sua doppia specializzazione in chirurgia e medicina. E' un pezzo grosso dell'ospedale. 
Mi pento subito delle mia parole, dettate dalla frustrazione del momento, ma il super dottore non sembra prendersela, anzi, ridacchia soddisfatto. 
"Ragazza, mi piaci. Hai del fegato, ma sei troppo scorbutica, e, lo giuro sulla mia laurea, ti prenderei come assistente se avessi i capelli blu" e giù risate. Io lo guardo senza capire.
"Comunque" continua lui "tu mi piaci, ma il tuo braccio neanche un po'. Potresti essere stata avvelenata"
Avvelenata? Questa poi! Sarò anche una tipa scostante, ma proprio per questo sono certa di aver mai fatto del male a nessuno a tal punto da essere avvelenata.


Più tardi incontro Lonerin in sala mensa, e gli parlo della strana conversazione col dottor Ido. Lui fa due occhi grandi così per lo stupore.
"Non ci credo! Chi mai potrebbe avvelenarti?"
"Se lo sapessi sarebbe già morto trafitto da un bisturi, credimi"
Lonerin mi fissa allibito, poi si riprende e, con aria grave "Sai chi è l'esperto di veleni qui, vero?" dice.
Purtroppo lo so e la cosa non mi piace per niente. La dottoressa Rekla, l'individuo più spietato di questo mondo, talmente cattiva che sembra quasi voler ammazzare i pazienti, anzichè curarli. 
Lonerin decide di accompagnarmi nel suo "reparto" (che io immagino più come una specie di casa sotterranea piena di infermieri e medici pronti ad ammazzarti con lo sguardo) e, per  una volta, sono felice di non essere da sola.
Ad ogni modo, il reparto Veleni è come tutti gli altri, ma molto più freddo, e la dottoressa Rekla è più spaventosa che mai: è molto bella, il viso infantile incorniciato da lunghi ricci biondi, ma gli occhi sono gelidi, malvagi e sotto il camice bianco porta degli indumenti di pelle che si addicono più ad un sicario, che ad un medico.
Mi guarda come se mi conoscesse da una vita, con un sorrisetto sprezzante.
"Bene,bene.. chi si vede... tu sei la simpaticona, giusto?" 
Ehi. Che maleducata. 
"Bel braccio, fossi in te prenderei qualche...medicina, magari un antidoto" continua, guardando il simbolo, che adesso è diventato violaceo e ha ripreso a pulsare con violenza.
La dottoressa Rekla la sa lunga, questo è certo. Comunque, sono troppo disperata per avere dei sospetti e accetto di buon grado la pozione azzurrognola che mi prescrive. 
E' già iniziato il mio doppio turno notturno quando io e Lonerin saliamo sulla terrazza dell'ospedale. La pozione mi ha provocato un giramento di testa improvviso e ho bisogno d'aria.
"La dottoressa Rekla mi ha spaventato, oggi" mormora ad un tratto Lonerin
"Spaventa tutti"
"Sì, ma quell'antidoto è strano... mi piacerebbe analizzarlo.Sai, ho una certa esperienza in queste cose, all'università ho dato un esame proprio su veleni e antidoti" continua lui.
"Quanta premura"
"Non scherzare, Dubhe" dice lui, prendendomi le mani "Non mi stupirei se quella avesse una specie di collezione di coniglietti impagliati nel suo studio"
Mio malgrado, rido. Lonerin è l'unico ad avermi aiutata in questi giorni, e si merita un gesto di gratitudine da parte mia.
Con uno sforzo indescrivibile, allargo le braccia e stringo il ragazzo, in modo molto impacciato, cercando di riprodurre un abbraccio. In realtà sembro più una specie di serpente gigante che cerca di avvolgere nelle sue spire, per poterla poi mangiare, una preda più grande di lui. 
Lonerin mi fissa in modo pietoso "Dubhe, non importa, davvero, so quanto ti costino questi gesti" 
Mi ricompongo subito, sollevata.
"Grazie... amico" ok, l'ho detto. Non credevo che sarebbe mai successo.
"Beh, di sicuro hai fatto progressi, da qui a qualche millennio forse riuscirai ad avere una relazione più o meno normale con un essere vivente" esclama il chirurgo, con un sorrisetto malizioso.

Sono soffisfatta di me stessa. Ho un amico, anche se terribilmente appiccicoso e premuroso, forse, ripeto, forse il mio braccio potrà guarire, di conseguenza anche il mio umore migliorerà e, per la prima volta, il mio lavoro sembra avere degli aspetti positivi. 
"Per una volta le cose vanno per il verso giusto" dico a Lonerin, pochi secondi prima di svenire per un'improvvisa e dolorosissima fitta al braccio. 

Salve a tutti ^^ con un po' di ritardo, ecco il nuovo capitolo :) come forse alcuni avranno notato, io e beth scriviamo questa storia alternandoci i tre protagonisti, di solito due sono scritti singolarmente e uno invece a due mani.. stavolta però dubhe è toccata tutta a me e, credetemi, non è stato facile calarsi nei panni di quella ragazzetta cinica e depressa >.> spero comunque che possiate apprezzare il risultato :) Al prossimo capitolo ^_^  (ah, il disegno raffigura la dottoressa Rekla, personaggio che, non so voi, a me sta molto a cuore ^^ il disegno -fatto da me ugh- non le rende onore però, è proprio uno schizzetto per dare un'idea) 
-Sand 

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Capitolo 6
*** Il mio tatuaggio ***






Il  trillo del cercapersone mi fa saltare letteralmente in aria , e notando il suono prolungato capisco che è un codice rosso abbastanza grave. No. 
Ne ho visti troppi tra ieri e oggi di codici rossi, tutti provenienti da casi di malattia , o morbo se non ricordo male, e se  non finivano tra  le flebo del reparto di medicina venivano mandati in urgenza in chirurgia. No. 
Non mi va.
Senza farmi scoprire, zampetto fuori dalla stanza, cercando di essere il più silenziosa possibile. I chirurghi passano con urgenza seguiti da infermieri indaffarati di pacchetti di garze sterili e altro , come siringhe , panni e  spugnette. 
Passo silenziosa per ogni corridoio , facilitata dalla confusione. Ed eccolo, dietro l’angolo , uno sgabuzzino per i farmaci. Sto per aggrapparmi la maniglia , ma qualcuno mi blocca la mano veloce, afferrandomi il polso. 
Il  Dottor Ido. Ha l’aria distratta, secondo me non mi ha nemmeno riconosciuto. 
‘’Tu , tunica verde… con me … subito ‘’ 
No. Me lo ripeto in testa un biliardo di volte. Quella sera no. 
Ho visto troppo sangue in questi giorni. 
‘’Scusi dottore , oggi mi sento poco bene, e… ‘’
‘’ E giustamente cerchi qualcosa in uno sgabuzzino di medicine , giusto? ‘’ 
‘’ Non sapevo dove altro cercare… ‘’
‘’ Prima il paziente e poi i propri dolori, benché tu li abbia!’’
‘’ Dottore , ma… prima non viene la sicurezza del paziente? Preferirei evitare di farlo decedere per colpa di una febbre!’’
‘’Sicuramente causata da quel tatuaggio che chissà come ti ritrovi nelle spalle! La prossima volta ricordati di prenderti un bicchiere in meno e lasciarti lucida il giusto quanto per capire se ti stanno inchiostrando la  pelle nemmeno fosse un documento storico o se ti stanno ricamando la schiena per passatem…’’. 
È  Laio a salvarmi la vita, che trascina il dottore fuori dalla mia portata , menzionando tutti i referti  appena stampati del paziente. Appena lo vedo scomparire oltre il corridoio , e non ci sono più rumori di crocs in giro, mi infilo dentro lo sgabuzzino e mi precipito a terra respirando l’aria chiusa della stanza dei flaconi. Solo dopo un triplo infarto e un ‘’ ma cosa?!’’ mi accorgo della presenza di Sennar.  Com’è che non fosse in sala?
Solo ora dico che magari stava prelevando qualche farmaco da somministrare durante l’operazione , e concepisco mentalmente di essere fregata. E che il primario mi caccerà a forza di pedate nel di dietro e ciao ciao cara laurea e specializzazione , buongiorno taverna piena di birra e bancone sporco di frittura, mi abituerò a pulirti quotidianamente. 
Ma il chirurgo non fa caso alla mia presenza , e se mi ha notata ,almeno in parte … cerca di ignorarmi. 
‘’Sennar , mi spiace , ero qui per … ‘’
‘’Fai silenzio , poco fa è passato il primario e per poco non ci rimanevo fregato ,a causa tua! ‘’ 
Non sento subito le sue parole , i miei occhi sono concentrati su di lui , dagli occhi azzurri strapieni di rimprovero verso i miei confronti, i capelli rossi scompigliati e la barba incolta di chi non ha il tempo nemmeno di respirare al  camice immacolato e senza l’ombra di una piega , l’unica cosa sporca nel contesto sono dei guanti che fuoriescono dal taschino accanto alle penne. 
Immediatamente il mio lato femminile si accende come gli incendi notturni durante le aride notti estive. Che poesia ! ho una vocazione oltre la barista! 
Soli , in una stanza strettissima , stracolma di farmaci e flaconi. 
Poi il mio cervello come riacceso , percepisce le sue parole. E riattivo la  modalità testa calda, non mi importa nulla di quale rango medico mi stia davanti. 
‘’ Dottore, che cosa ne potevo sapere che eri qui dentro , potevo benissimo credere che fossi già in sala a testare l’ elasticità dei guanti. O no?’’
Lo sguardo del chirurgo tramuta , diventando un odio glaciale, mi sento un pinguino continuando a guardare il mare ghiacciato che si ritrova dentro gli occhi. La cosa mia fa andare su di giri.
Parecchio. 
‘’ Senti , Nihal, so di non essere chissà quale medico , ma anche io ho appena avuto  il ruolo. Quindi mi spiace non essere tuo mentore. E dopo tutte le operazioni di fila che ho fatto, sono stanco anche per parlare con una fifona che si spaventa di toccare il sangue. ‘’
Detto questo si alza massaggiandosi la radice del naso. 
Io so di non essere fifona ,e  lui non è nella posizione di criticarmi. Ma lo vedo notevolmente stanco e rimango seduta per terra. In silenzio.
Lo vedo con la coda degli occhi , lui che si risiede nuovamente vicino a me e mi afferra una mano. Quel contatto mi fa trasalire e mi mordo le labbra. 
‘’ Scusa , non volevo , non posso dire nulla, se non sbaglio anche tu hai fatto parecchi turni. Mi spiace!’’
‘’ Se c’è una cosa che odio , è quando la gente parla senza conoscermi! E tu mi conosci abbastanza per saperlo. Io non ho né paura del sangue nè di altro , volevo solo rilassarmi. Almeno un secondo. È vero , continuando di questo passo non è detto che diventi ruolo , però sono i miei primi giorni , pietà!’’
Il ragazzo annuisce e toglie la mano dalla mia. 
‘’Hai ragione!’’ 
Questa volta il suo sguardo è dolce, comprensivo , anche un po’ dispiaciuto , ma  mi va bene così. Sorrido, e poi mi immergo nel mio silenzio, sfruttando quest’intimità. 
‘’ Ehm , come ti trovi ultimamente in chirurgia?’’
‘’ Tutto okay , magari i turni frequenti stancano , ma credo che in un ambiente così , i turni sono l’unica cosa che ti distrae da tutti i pazienti che circondano. ‘’
Annuisco, riavviandomi i capelli. 
‘La storia del tatuaggio è vera?’’
Dio , no! Quel maledetto Gnomo lo stava sbandierando ai quattro venti. Persino in pediatria lo sanno. 
‘’ si si , l’avrai saputo dal Dottor Ido vero?’’ 
‘’ Si si , beh ! bisogna avere coraggio per certe cose. E poi posso vederlo? Anzi no ritiro la domanda , sono stato scortese , magari un giorno ,vorrei avere il piacere di…’’
Ho riscollegato il cervello, le sue parole , la sua voce , il modo in cui ora tenta di redimersi dal rimprovero precedente, Dio mio, è sexy.
Mi mordo le labbra. Cioè dai! Il modo da intellettuale con cui si propone , l’odore di fresco e pulito, nemmeno fosse chissà che cosa! Ma è incredibile! 
"Stai con qualcuno?"
Cosa? L’ho detto seriamente , ma il prossimo caso in rosso sarò io visto la mala figura che ho fatto, mi vedo già nel lettino, squartata  e pronta per aver asportato tutti  gli organi auto danneggiati.
Arrossisco di colpo e noto un lieve rossore anche nelle sue guancie!
‘’scusa non volevo …’’
‘’ no , cioè sono stato con qualcuno , ma ora non sto più con nessuno , e ora scusa se ti ho fatto quella richiesta non volevo metterti a disagio! E non mi prendere per maniaco , siccome molti dicono che il tuo tatuaggio è un lavoro ben fatto, volevo confermarlo anche io , e devo essere sincero ne sono curioso , ma se tu… non vuoi , pazienza ‘’
Si alzò di colpo , giusto il tempo di vedere la maniglia della porta girarsi. 
Ad entrare fu una figura bassina , molto giovane , occhio e croce dodici anni. Ma i bambini possono entrare?
‘’ Salve dottor Sennar! Era qui per dei flaconi anche lei?’’
‘’ Si Dottor Aster , la mia compagnia si sente poco bene , e volevo vedere se c’era qualcosa che potesse curarla! ‘’
Dottore??? Il BAMBINO?
‘’ dipende dai sintomi , sarà stanca,ho saputo che voi tra ieri e oggi avete avuto molti turni! Se posso essere d’aiuto! ‘’
‘’No … non si preoccupi , ho già quello che mi serve ‘’ 
Il dottor  Aster  sorride verso di me e il chirurgo e prende una piccola confezione di pasticche e poi esce come era entrato. Nemmeno il tempo di rispondere alla frase del chirurgo che entra il Dottor Ido, il volto coperto da una  maschera verde e i guanti sporchi.
Mi sento mancare , seriamente.
‘’ Dottor , Sennar ,la  cercavamo in sala e nei corridoi, sono lieto di rivederla!’’
‘’Ho incontrato la  ragazza che stava poco bene nelle vicinanze e non mi andava di lasciarla da sola , diceva di aver avuto un malanno o qualcos’altro e stavo cercando un farmaco capace di curare o alleviare in qualche modo i suoi dolori , o il suo stress. Per questo sono mancato!’’
Il dottor Ido si avvicinò verso di me , analizzandomi con il suo sguardo clinico. 
‘’ E io che credevo che  mentisse! Va bene , ma fra un po’ in sala dottore e  se ti riprendi gioia , vorrei che partecipassi pure tu! I casi sono difficili ,e in reparto siamo sempre in pochi!’’
il dottore richiuse la porta e per un attimo io e Sennar rimaniamo perplessi ,avrà capito tutto? Sicuramente.
‘’Allora , io vado , ci vediamo dopo in sala , hanno bisogno di me ,e…  e per una volta da bravo chirurgo che sono devo dimostrarti quando mettere da parte la stanchezza’’ 
detto questo mi scavalcò con un passo , l’odore di fresco del suo camice mia attanaglia le narici.
Richiude la  porta dello sgabuzzino , e io stupidamente , rimango in silenzio!

Salve a tutti ^^ anche se un po' in ritardo, ecco l'ultimo capitolo della seconda parte della storia.. se così possiamo chiamarla :D questo capitolo è stato scritto dalla braverrima Beth, ma lo pubblica la collega ghehe! Nel disegno potete notare il pucciosissimo Aster pediatra tenero ehwww e beh sì insomma ok lo dico. Quanto sono shippabili Nihal e Sennar chirurghi? ** cioè ok, di solito non perdo il senno così però ok sto zitta D: Buona lettura ^_^ 

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Capitolo 7
*** La mia paziente squilibrata ***




Speravo che dopo un mese mi sarei abituato. E invece no. 
Vorrei proprio sapere dove avevo le testa quando scelsi la facoltà di medicina, davvero. La cosa sconcertante in tutto questo è che non voglio proprio arrendermi, no. Per quanto sia complessa la figura del medico è così affascinante che proprio non me la sento di mollare tutto per un po' di insicurezza. 
E poi c'è Adhara, che è così carina.. ma forse l'ho già detto. 
Comunque, stamani è la tipica giornata no. Dopo aver chiesto mille volte al dottor San di mettermi alla prova per dimostrargli che con i pazienti ci so fare finalmente me ne ha assegnato uno che, vi giuro, è la persona più problematica di questo universo. Un'assistente di medicina, quella taciturna, scontrosa, una vera dura.
Più che altro me l'hanno rifilata perchè ha un carattere odioso e perchè l'ospedale non può certo permettersi di sacrificare i suoi migliori dottori dietro ad una dipendente la cui malattia, tra l'altro, non è stata identificata. Questa cosa mi ha sorpreso molto, ma che volete farci, le cose funzionano così, è il primario che decide. 
Dalla cartella clinica ho appreso che la ragazza si chiama Dubhe e che ha uno strano segno sull'avambraccio di cui non si sa bene la causa. Forse una maledizione.
Preparo la mia espressione più professionale ed entro nella stanza, nella speranza che la paziente sia tranquilla e solare, almeno una volta.
"Tu!" 
Ci siamo.
Dubhe sta cercando di reggersi in piedi con scarsi risultati, vista la quantità di medicinali tranquillanti che le ho somministrato. Noto subito che ha messo a soqquadro la stanza e mi domando quale oscuro demone l'abbia posseduta.
"Ehm, volevo solo sapere come ti senti oggi" azzardo un approccio gentile e misurato.
"Al diavolo le tue cure! Io sto benissimo e devo lavorare, e questo come minimo è un tatuaggio.."  poi inciampa sulle coperte e casca per terra. Oh, accidenti, il dottor San me la pagherà.
"Senti, Dubhe, tu hai un problema.. quel segno non è niente di buono.. sei irascibile e non per le cure, quelle sono tranquillanti! Cerca di collaborare..."
Ma lei non vuole ascoltarmi, si limita a guardare altrove. Poi improvvisamente pianta i suoi occhi nei miei e capisco che è davvero fuori di sè.
"Mettimi pure una camicia di forza, fai come ti pare, tanto lo so che non sei tu il responsabile dello stato pietoso in cui mi trovo! E' quel dannato primario che mi ha fatto esaurire!" sibila con disprezzo. 
La situazione è già problematica così, ma può sempre peggiorare, infatti in quel preciso istante entra il dottor San tutto baldanzoso.
"Allora pivello, che mi dici della tua nuova paziente?"
"Dottore è... insostenibile. Insomma le avevo chiesto di fare pratica, è vero, ma così è un po' troppo e..."
Quello mi interrompe con un gesto della mano.
"Sono certo che avete solo problemi di comunicazione, voi due" il suo tono sarcastico è davvero insopportabile. "Allora bestiolina, cosa ti affligge?"
Dubhe nel frattempo si è messa a sedere e sta sbuffando come un toro che ha visto un telo rosso. 
"Fuori di qui! Non mi importa se è un mio superiore, siete tutti malati!" 
Il mezzelfo non si scompone, anzi. 
"Caspita, è più simpatica di una congiuntivite, questa" commenta.
"Beh, sono certo che il potere dell'amicizia e cose così ti permetterà di risolvere questa complicaaata situazione" conclude, lanciandomi un'occhiata di sfida. 
Ora basta, qui ci vuole un discorso per bene. Afferro il dottor San per una spalla e lo costringo a guardarmi. 
"Ascolti, dottore, so benissimo che mi ha dato questa.. paziente solo per impartirmi una lezione" e indico Dubhe nella speranza di attirare la sua attenzione (inutile, è troppo occupata a mordere le coperte) "e non per prendersi gioco di me, ma io voglio davvero che lei sia il mio mentore.. la mia guida! Rimarrà stupefatto quando riuscirò a guarire questa ragazza, glielo assicuro, e sono certo che nel profondo del suo cuore lei, dottore, ci tiene a me, glielo leggo negli occhi!" 
Il dottor San mi guarda per qualche istante e poi "Veramente, l'ho fatto solo per prendermi gioco di te" ed esce dalla camera fischiettando.
Tutto questo è intollerabile, mi sento davvero... ferito. Per questo non riesco a controllarmi quando esclamo "Dottor San, io sarò il figlio che non ha mai avuto!"
A quel punto sento l'aria sparire completamente dall'ospedale. Avverto chiaramente il clima glaciale che ho provocato con le mie parole e le decine di occhi puntate su di me. Perfino Dubhe ha abbandonato il suo spuntino a base di cotone e tessuti e mi guarda sbalordita.
Che cosa ho fatto?
Il dottor San guarda per terra, poi guarda Dubhe, poi emette una specie di ringhio e torna a fissare me con odio profondo. Sento che sta per abbattersi su di me la più terribile delle catastrofi quando all'improvviso.. la salvezza! Quella buffa infermiera Gnomo coi capelli neri chiama il mezzelfo con un colpo secco di tosse.
"Sì?"
"Dottor San, c'è bisogno di lei... un'emergenza" 

Sono le dieci di sera e mi trovo nella sala mensa con Adhara. Lei sembra più a pezzi di me, eppure non si abbatte, anzi.
"Come fai a essere sempre così in forma?" le chiedo. Questa mi è uscita un po' male, infatti la ragazza arrossisce subito.
"Intendo.. sempre carica, ti ho già vista un paio di volte ricevere delle belle lavate di capo dal dottor San, ma tu non sembri farci caso"
"Ci faccio caso eccome, non è molto carino sentirsi chiamare Barbie... credo sia per il fatto che sono un po' smemorata sai?" 
Adhara parla velocemente, come al solito, senza prendere fiato e quando si ferma sembra come smarrita. 
"A proposito, perchè siamo qui? Dobbiamo adare a vedere Dubhe"
Il solo pensiero di quella pazza mi fa venire il voltastomaco, ma che posso farci, è il mio lavoro. 
Prendo per mano Adhara e insieme ci dirigiamo verso l'ascensore e non mi accorgo del primario Kryss, seduto dietro di noi,  e della sua smorfia di disgusto. 

Sono con Adhara nella stanza di Dubhe. La ragazza sta cercando di calmare quella sottospecie di bestia impazzita, e sembra che ci stia riuscendo. Donne.
"Sono sicura che Amhal ha sbagliato approccio con te..." 
"Certo che sì, quello non lo sopporto proprio.. mi provoca.. odio. Insomma guardalo, sembra tanto innocente ma si capisce che potrebbe tagliarmi la gola nel sonno.. o sterminare la mia famiglia, un giorno..." 
"In effetti, non sembra affatto uno con la testa a posto" risponde Adhara facendomi l'occhiolino. Che carina!
Comunque quelle due stanno confabulando contro di me! Bah! Per fortuna che il mio turno è quasi finito e posso andarmene a casa tranquillo. 
"Ciao Amhal!" Adhara mi saluta con la sua voce vellutata e serena, mentre Dubhe si limita a fissarmi e a sputare per terra.
Grande. 

Dopo milioni di milioni di milioni di anni, ecco il nuovo capitolo firmato Saaaand ^^ spero vi piaccia come i prcedenti ^^ 

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