The best trip.. Sorry, the best linguistic stage in Edinburgh

di horansuperhugs
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Edinburgh or nothing.. ***
Capitolo 2: *** Edinburgh? We're coming! ***
Capitolo 3: *** "Hi I'm June!" June? Who is June? ***



Capitolo 1
*** Edinburgh or nothing.. ***


Una giornata scolastica come tante altre sta per iniziare sono le 7.50 e la classe ormai è quasi al completo.
8.00 ed eccolo quell'odioso suono che parla "l'inferno inizierà ora!" Ecco cosa dice sotto forma di un driiin continuo e incessante che ti spacca i timpani. Ed ecco che tutti iniziano a prendere posto in quell'aula che più deprimente non potrebbe essere pareti gialle, ma non un giallo vivace che mette allegria, no, giallo sporco, ocra praticamente uno schifo di colore per uno schifo di luogo in cui devi per forza trascorrere 5/6 ore della tua giornata. Ed ecco che la porta viene varcata dalla prof di inglese. Bassina, minuta molti la scambiano per una di noi, un alunna del terzo anni di superiori. Eppure lei le superiori non le frequente da un pezzo. Chiude la porta, si sistema alla cattedra, accende il computer, tutto questo mentre noi ragazzi ci facciamo i fatti nostri, copiamo gli ultimi compiti non fatti e i ritardatari entrano in classe con la solita scusa del "mi scusi per il ritardo, colpa dell'autobus". Ci richiama all'ordine per fare l'appello e dopo esso tutti iniziano ad aprire libri e quaderni per iniziare la lezione, ma la voce della prof ci ferma. "Ragazzi nell'ultimo consiglio di classe si è affermato che non ci sarà alcuna gita per quest'anno.." E qua iniziano le proteste ma lei ci zittisce e continua. "Aspettate! Mi è stato proposto da un'altra classe di aggregarci per una gita con loro è una seconda ma non sarebbe un problema, voi che ne pensate?" Tutti pensano alla cosa principale ovviamente e poi si alza una voce dal fondo della classe che esprime i pensieri di tutti "Ma dove sarebbe questa gita?" Ed ecco 27 ragazzi tutti con le orecchie ben spalancate per sentire il verdetto, il luogo che avrebbero potuto visitare e in cui avrebbero potuto passare un po' di tempo lontano dalla vita monotona di tutti i giorni. "Bhe, questa classe avrebbe deciso di andare in stage linguistico in una scuola in una città nel nord del Regno Unito.. Edimburgo." Edimburgo?! Ma che posto è?! Certo mi sarei aspettata una città diversa ma.. Piuttosto che niente.. Potremmo andare anche a Edimburgo per me. "Ma un'altra città no?" ed ecco un mio compagno che dice quello che sto pensando anche io. "No ragazzi, mi dispiace ma.. È l'unica che mi hanno proposto e alla vostra classe non hanno proposto nient'altro". Silenzio, ecco cosa regna in quella classe, strano per quella classe il silenzio, eppure in quel momento non vola una mosca. "Ragazzi parlatene a casa e poi vedremo di portare a termine la cosa, però ricordate.. Edimburgo o niente!" E dopo queste parole inizia la lezione a cui nessuno fa molto caso e iniziano tutti a parlottare con i compagni di banco come anche io. Tutti a confrontarsi su questa nuova proposta per uno stage e così per tutte le ore di quella giornata. Ed ecco quel suono che segna la fine di questa giornata scolastica, mi dirigo in fretta verso la fermata della metropolitana di Brescia e vado a casa. Arrivo a casa, pranzo e inizio a parlare con i miei genitori di questa proposta dello stage a Edimburgo. Mi dicono che per loro andrebbe bene, ma vorrebbero più informazioni. Però come idea gli piace ed è già un inizio. 

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Capitolo 2
*** Edinburgh? We're coming! ***


Sono passati circa tre mesi da quella mattina in cui tutto è cambiato in un certo senso. Tre mesi da quando sappiamo la destinazione del nostro stage linguistico. Tre mesi in cui un po' tutti abbiamo fatto ricerche su quella città che andremo a visitare o meglio andremo a vivere. Si perché saremmo alloggiati in famiglia. Saremmo stati catapultati nella vita quotidiana di persone che non abbiamo mai visto nella nostra vita, con abitudini a noi sconosciute, che parlano una lingua che studiamo da anni ma che non possiamo affermare di conoscere veramente. In questi tre mesi di ricerche le cose che si trovano scritte su questa città sono tante. Ma alcune mi sono impresse nella mente. Capitale politica e culturale della Scozia. Edimburgo è cupa, fredda, arcaica. E che dire degli scozzesi? Persone "rudi", tutti strani con quelle gonnelline con fantasia scozzese appunto. Castelli, castelli e ancora castelli. Ci sono solo quelli in Scozia. Ah, poi ci sono tante voci sul fatto che sia infestata di fantasmi. Una cosa positiva? Sinceramente? Non ne ho idea! Forse l'unica cosa.. È il luogo dove la scrittrice J.K.Rowling ha tratto ispirazione per quel piccolo maghetto conosciuto come Harry Potter in tutto il mondo. Ma ciò non la rende una città bella da visitare per me. Quasi mi dispiace aver accettato di prender parte a questa gita. Ma ormai è tutto stabilito e.. Tra qualche giorno si parte. La valigia è quasi pronta con anche qualche, parecchie provviste perché si sa il cibo non è il massimo la. Ed eccoci qua davanti alla scuola alle 8.30 del mattino pronti a salire sul pullman che ci condurrà da Brescia all'aeroporto di Milano-Malpensa. Due ore di pullman. Ci divertiamo come pazzi cantiamo a squarcia gola come se non ci fosse un domani. Risate, risate e ancora risate ecco cosa proviene dal fondo di quel pullman. Si perché la terza ha occupato il retro del pullman. Mentre davanti.. Un cimitero. I ragazzi di seconda con le prof. Muti, con le cuffie alle orecchie, ognuno che si fa i fatti suoi. Solo poche volte vedi spuntare il viso di qualcuno dal sedile per sbirciare il casino che arriva dal dietro. Ed ecco il cartello che recita "AEREOPORTO INTERNAZIONALE MILANO-MALPENSA". Ci siamo! L'avvventura sta per avere inizio.. O forse no.. Scendiamo dal pullman e mentre ci mettiamo in coda per imbarcare le valigie una ragazza si accorge di aver dimenticato i documenti a casa. A Brescia. A due ore dal'aereoporto. Starete pensando saranno rimasti tutti a casa o hanno lasciato solo lei a Milano? Bhe nessuna delle due ipotesi. Elisa, così si chiama la ragazza, telefona subito ai genitori. Sua mamma parte da Brescia con i documenti della figlia, contemporaneamente il papà esce dal lavoro a Milano e va verso Brescia. I due genitori si incontrano a metà strada vicino a Bergamo e il papà riparte verso Malpensa con i documenti. Ed eccolo arrivare poco prima che chiudano l'imbarco. Noi altri intanto avevamo già passato tutta la serie di controlli e check-in eravamo a un passo dal salire sull'aereo quando l'abbiamo vista arrivare. E adesso l'avventura iniziava. Ma iniziava sul serio! Siamo saliti sull'aereo abbiamo preso posto come indicato dai biglietti e mentre decollavamo io e un altro mio compagno mettevamo paura ai più fifoni del gruppo raccontando finti incidenti aerei. Ci sono state un po' di turbolenze ma niente di grave il viaggio era tranquillo. E dopo 2 ore e più di aereo il capitano comunica che stiamo sorvolando la Scozia. Siamo arrivati dunque..

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Capitolo 3
*** "Hi I'm June!" June? Who is June? ***


Eh si siamo proprio arrivati. Abbiamo appena toccato il suolo scozzese con i nostri piedi. Appena scesi dall'aereo ci precipitiamo a prendere i nostri bagagli. Poi seguiamo una signora con un una maglietta grigia con scritto dietro STAFF e il logo della scuola in cui passeremo le nostri prossimi giorni. Usciamo dall'aereoporto per dirigerci verso un pullman che ci porterà alla scuola. Aspettate.. Ma NEVICA CON IL SOLE! Che strano posto è mai questo? La signora che ci accompagna ci dice che è la prima nevicata di quest'inverno. Portiamo la neve, bellooo! In qualche strano modo dovevamo far capire di essere arrivati.. Ed ecco che il cielo ci ha dato un piccolo aiuto. Dopo più di un'ora di pullman arriviamo alla scuola. Entriamo e ci accolgono dei membri dello staff. Tutti molto cordiali, gentili, e tutti abbastanza giovani. Depositiamo le valige nella sala principale dove nei prossimi giorni mangeremo, giocheremo alla playstation, a biliardo o a calcio balilla o potremmo semplicemente rilassarci su un divano con i nostri compagni d'avventura. Sono quasi le cinque del pomeriggio e una signora ci informa che a momenti sarebbero iniziate ad arrivare le famiglie che ci avrebbero portato in un posto che per la prossima settimana avremmo chiamato casa. Ed ecco le prime persone che arrivano chiamano i due ragazzi che gli sono stati assegnati e vanno a casa. Ecco che entra una signora e chiama il mio nome e quello della mia amica. Stiamo uscendo dalla scuola con le valige tra le mani e lei ci dice "Hi I'm June!" June? Mi giro subito verso la mia compagna e ci guardiamo con gli occhi spalancati. E capiamo di star pensando la stessa cosa.. Abbiamo sbagliato famiglia! In Italia a scuola ci avevano consegnato un foglio con scritto i componenti della famiglia e qualche caratteristica. E la nostra doveva essere composta da Sally e Gregor suo figlio adolescente. Invece siamo con June che dopo averci fatto caricare le valige in quella piccola macchina, parte per arrivare a "casa". Durante il viaggio, un poco spericolato devo dire, ci spiega che autobus avremmo dovuto prendere per tornare a casa il giorno successivo e quelli seguenti per tornare a casa da scuola, ci spiega dove dobbiamo scendere e la strada che dobbiamo fare a piedi. Mentre ci spiega la strada ci fa domande sulla nostra famiglia e intanto ci racconta della sua, cioè quella che diventerà la nostra tra poco. Ed è così che scopriamo che a casa ci aspettano il marito di cui non abbiamo capito il nome e tre figli maschi di 16, 18 e 21 anni. Ah dimenticavo c'è anche Cleo (Clio) il gatto! E noi che pensavamo di andare in una famiglia tranquilla di due persone e invece ci ritroviamo in una famiglia di ben cinque persone e un gatto! Ed eccoci arrivati in una casetta carina, tipica del posto, con un piccolo giardino all'entrata. Scendiamo dalla macchina ed entriamo lasciando le valige che verranno prese poi dal marito. E.. 3.. 2.. 1.. Siamo dentro! Stiamo per entrare nella vita quotidiana della famiglia Dixon!

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