La storia di un amore.

di 24maggio2011
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La famiglia McCall torna a casa. ***
Capitolo 2: *** Sono il tuo compagno per la vita. ***
Capitolo 3: *** Colpo di fulmine. ***
Capitolo 4: *** Il primo bacio. ***
Capitolo 5: *** Sei il mio ragazzo. ***
Capitolo 6: *** Derek Hale è la minaccia. ***
Capitolo 7: *** Il mio amore. ***
Capitolo 8: *** Il marchio. ***
Capitolo 9: *** La trasformazione. ***
Capitolo 10: *** Il sogno. ***
Capitolo 11: *** La scoperta. ***
Capitolo 12: *** Marnie. ***
Capitolo 13: *** Il pezzo mancante. ***
Capitolo 14: *** Ti prego, vita mia. ***
Capitolo 15: *** Tre cuori che battono all'unisono. ***
Capitolo 16: *** Una nuova sorpresa. ***
Capitolo 17: *** I primi sintomi. ***
Capitolo 18: *** Casa nostra. ***
Capitolo 19: *** Gemelli. ***
Capitolo 20: *** Cena per 6. ***
Capitolo 21: *** Derek Hale è tornato. ***
Capitolo 22: *** La verità che fa male. ***
Capitolo 23: *** Ce la faremo. ***
Capitolo 24: *** Un maschio ed una femmina. ***
Capitolo 25: *** Mark. ***
Capitolo 26: *** Uno di noi. ***
Capitolo 27: *** Ansia pre parto. ***
Capitolo 28: *** Tic. Tac. ***
Capitolo 29: *** Il parto. ***
Capitolo 30: *** Super papà. ***
Capitolo 31: *** Un amore smisurato. ***
Capitolo 32: *** Io non voglio. ***
Capitolo 33: *** Ho voglia di giocare. ***
Capitolo 34: *** Disagio. ***
Capitolo 35: *** La quiete prima della tempesta. ***
Capitolo 36: *** Bivio. ***
Capitolo 37: *** Ti guardo perchè ti amo. ***
Capitolo 38: *** Coliche. ***
Capitolo 39: *** Un particolare molto importante. ***
Capitolo 40: *** Notte di luna piena. ***
Capitolo 41: *** La luna che ti rende umano. ***
Capitolo 42: *** Un mese. ***
Capitolo 43: *** Una festa per Ben e Syd. ***
Capitolo 44: *** Un anno fa. ***
Capitolo 45: *** Dormirai sonni tranquilli. ***
Capitolo 46: *** Video ricordo. ***
Capitolo 47: *** Mio marito, ritornerà? ***
Capitolo 48: *** Perdonami. ***
Capitolo 49: *** Il lavoro di Stiles. ***
Capitolo 50: *** Buon Natale. ***
Capitolo 51: *** Scherzi scemi per coniugi ancora più scemi. ***
Capitolo 52: *** L'idraulico. ***
Capitolo 53: *** Sentirsi a casa. ***
Capitolo 54: *** Discorsi padre e figli. ***
Capitolo 55: *** Dov'è il mio bambino? ***
Capitolo 56: *** L'ho trovato. ***
Capitolo 57: *** Un nuovo amico. ***
Capitolo 58: *** Il primo giorno d'asilo. ***
Capitolo 59: *** L'uomo più felice del mondo. ***



Capitolo 1
*** La famiglia McCall torna a casa. ***


I personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.

Piccole avvertenze: Partendo dal presupposto che questa storia nasce esclusivamente da questo video:
http://www.youtube.com/watch?list=PLmqVmY7zqi5vpgO2lCvmCM8Hoy0CIyyIo&v=yqCk2OjsutY&app=desktop
L'idea è di Talluttina che voleva qualcosa di diverso e mi ha chiesto di scrivere questa storia stravolgendo i personaggi. Ho accettato con piacere ma non garantisco nulla. Non sono abituata a scrivere questo genere di cose quindi, spero di non averti delusa. Questa storia, è per te! 

_________________________________________

- La famiglia McCall torna a casa.
 
Questa è la storia di un grande amore distrutto da una strega! Il suo nome è Marnie e il suo arrivo a Beacon Hills risale a molti anni fa. L'intento è stato quello di distruggere nel peggiore dei modi tutti i licantropi della zona!  C'era una famiglia, la famiglia originale, quella nata col gene della licantropia che si portava avanti da generazione in generazione ormai. Era la famiglia McCall. Vivevano tutti in una grande villa. In un branco, non è detto che ci siano solo lupi, ma esso stesso può essere composto anche da umani. Marnie è una strega, di nome e di fatto che appicca il fuoco a villa McCall. 
Metà della famiglia non ne uscì viva! In quell'incendio di 6 anni fa, si salvarono solo mamma McCall e il figlio Scott. Scott McCall! Rimase ferito invece, Peter. Fratellastro di Melissa e zio di Scott. Alcuni ustioni sul viso e dopo essersi svegliato dal coma, è sparito dalla circolazione! Gira voce sia fuggito a Londra. Quanto a Melissa e a Scott invece, distrutti dal dolore, una volta messo in valigia quei pochi abiti rimasti, fuggirono alla volta di New York abbandonando per sempre il sole della California. Si dice che New York sia la città dove i tuoi sogni diventano spesso realtà. Scott a New York non sta bene, non sta bene per niente! Sente la mancanza della California, della sua casa!
- Vuoi tornare a casa, amore? - Chiede Melissa al figlio che è disteso nel suo letto, con le cuffie nelle orecchie e gli occhi che pizzicano per le lacrime mal trattenute. E' un dolore che non finirà mai, resterà sotterrato in fondo al cuore, per sempre! Non sono sufficienti i poteri di licantropo per guarire quel tipo di ferite.
- Si mamma. Voglio tornare a casa. 
- Sei sicuro? - Chiede Melissa accarezzandogli il viso.
- Si! - Dice Scott!
- Mi hanno chiamato dall'ospedale ieri! Mi hanno chiesto di tornare! Abbiamo abbastanza soldi per comprarci una casa nuova e dimenticarci di tutto! Possiamo tornare a casa amore mio e ricominciare. Ne ho già trovata una! Mi sono anche informata su chi saranno i nostri vicini. Un uomo e un ragazzo della tua stessa età. E' il figlio dello sceriffo. Lo sceriffo Stilinski! Non so se ricordi. - Spiega Melissa.
- Vagamente. Quando partiamo?! - Chiede euforico Scott!
- Domani stesso se vorrai. - Dice Melissa.
- Si mamma ti prego. - Dice Scott abbracciando la madre.
La mattina dopo, Melissa e Scott sono già in aereo in partenza verso casa. Due ore al massimo e l'aereo atterrerà a Beacon Hills.
"Informiamo i gentili passeggeri di allacciare le cinture di sicurezza, spegnere ogni tipo di elemento tecnologico come cellulari, i-pad ecc ecc perchè stiamo per atterrare a Beacon Hills!" - Dice una signora al megafono. Scott ha il cuore a mille. Melissa ancor di più.
Un quarto d'ora dopo, dopo aver preso un taxi, la famiglia McCall è appena arrivata a casa. Come disse Melissa, i loro vicini erano proprio gli Stilinski! Scott era un Alpha, nonostante la sua giovane età e da qualche tempo, ha capito di essere gay. Se per caso aveva ancora qualche dubbio, i suoi dubbi, sicuramente sono svaniti alla vista del suo nuovo vicino di casa. Lui. Stiles Stilinski, in tutta la sua bellezza si avvicina lentamente. Capelli lunghi, sorriso mozzafiato e tanti piccoli nei nel viso che Scott vorrebbe baciare. Sorride qualche secondo e poi si presenta.
- Ciao. Io sono Stiles. Stiles Stilinski! Il tuo nuovo vicino di casa. - Dice Stiles tendendogli la mano. Scott l'afferra con piacere e fa la sua presentazione.
- Scott. Scott McCall. E' un piacere conoscerti! - Dice Scott con un sorriso in volto! Stiles ha capito che anche lui è gay.

*Ne vedremo delle belle McCall* - Pensa Stiles sorridendo a quello che è appena diventato il suo colpo di fulmine.

 
Piccolo spazio autrice:


E con questa idea completamente fosse, vi auguro buona serata ! :-*
Ci fate sapere? :)

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Capitolo 2
*** Sono il tuo compagno per la vita. ***


- Sono il tuo compagno per la vita.
 
La mattina dopo il suo ritorno a Beacon Hills, Scott McCall si svegliò con la consapevolezza che quello sarebbe stato il più bel giorno della sua vita! Non la smetteva di pensare a Stiles e a pensieri poco coerenti visto che si erano incontrati solo ieri, per al massimo cinque minuti e già immaginava ad un vita con lui! Li immaginava a fare l'amore in tutti i posti possibili ed inimmaginabili della loro bellissima villa a poca distanza dai genitori, li immaginava con due o tre figli, visto che lui, essendo Alpha originale poteva ingravidare il compagno, maschio o femmina che sia e poteva trasformarlo a sua volta in Alpha pur senza il morso. Insomma, Scott McCall, in una notte si è pianificato un intera vita al fianco di Stiles Stilinski! Non appena i suoi occhi incontrarono quelli occhioni color nocciola tendenti al miele, Scott sentì il suo lupo scalpitare in maniera esagerata dentro se. Dovette calmarlo prima di liberarlo e chiamò a raccolta tutto il suo autocontrollo per non saltargli addosso e riempirlo di dolci baci! Melissa sentì tutte le emozioni che il figlio ha provato all'incontro con i vicini e tutte le emozioni che ha provato il figlio dello sceriffo. Erano le stesse. I loro cuori battevano all'unisono e c'era un odore diverso nell'aria che di certo non ha nulla a che vedere al luogo in cui si trovavano! Che siano stati qui, a Beacon Hills, a New York, a Londra, a Parigi o ovunque sia, l'odore tra quei due, sarebbe stato lo stesso. Era amore, puro amore. Melissa non poté non sorridere felice perchè sa che il figlio, ha appena trovato il suo compagno per la vita. Ma Scott e Stiles non erano gli unici a provare qualcosa l'un l'altro. Anche lo sceriffo e Melissa erano attratti da sempre. E' infatti lo sceriffo che adesso si ritrova davanti alla porta di casa McCall con un mazzo di rose rosse tra le mani e un sorriso a trentadue denti sulla faccia. Con il figlio a dare sostegno, prese un respiro profondo e suonò il campanello. Scott, avendo sentito l'odore di Stiles, assieme alla madre, si precipitò alla porta pronto ad accogliere il suo ospite, arrivato a sorpresa.
- Salve che piacere vedervi. - Li accoglie Melissa.
- Ciao. - Saluta Scott a Stiles non riuscendo a levargli gli occhi di dosso. Stiles non è da meno.
- Ciao, scusate se disturbiamo ma mio padre vorrebbe chiedere una cosa a tua madre e siccome è un po arrugginito, ha bisogno del mio sostegno morale, però è un piacere vederti. - Dice Stiles. Scott si è appena innamorato della sua voce.
- Si, il piacere è tutto mio. Tuo padre non è l'unico ad aver bisogno di aiuto, mia mamma credo sia in trans, entrate pure, vi prego! - Dice Scott.
Lo sceriffo consegna i fiori a Melissa che sorride ringraziandolo cordialmente. La invita a cena e lei accetta con piacere.
- E beh, visto che i vecchi escono, perchè noi stasera non ci andiamo a fare un giro per la città o magari una partita a qualche videogioco, se ti va. - Propone Scott.
- Certo che mi va, stavo per chiedertelo io! Che ne dici di un giro per la città? C'è l'apertura di un nuovo locale stasera e potrei presentarti il mio migliore amico e il resto del gruppo. - Propone Stiles.
- Non vedo l'ora. - Dice Scott!
- Ok, quando avete finito di amoreggiare ci avvisate, comunque, noi non siamo vecchi. - Si intromette lo sceriffo.
Dopo la morte prematura del marito di Melissa, quando ancora vivevano in questa città, Melissa e lo sceriffo si avvicinarono e finalmente si dichiararono il loro amore tenuto sempre nascosto. Poi l'incendio li ha allontanati ma adesso il destino ha cambiato le sue carte e li ha fatti ritrovare!
- Esattamente. - Ride Melissa.
- Amoreggiare? Mamma che dici. Stiamo solo facendo amicizia. - Dice Scott.
- Si, papà, piantala di vedere in chiunque un mio potenziale fidanzato. Scusalo sai, da quando mi ha fatto scoprire di essere quel che sono, fa di tutto per  vedermi con qualcuno e continuo a non capire perchè. - Dice Stiles. La vergogna è alle stelle. Non ha ancora accettato quello che è.
- Oh mio Dio, ma perchè il figlio più deficiente della storia devo averlo io? Gay Stiles. Sei gay e non c'è nulla di male al mondo, devi smetterla di vergognarti! Non riesci nemmeno a dire quello che sei. Non.. io non ti capisco! Sei una persona Stiles, non importa a nessuno i tuoi gusti sessuali! Sei mio figlio e ti amo così come sei. Preferisco che tu prova attrazione per un uomo piuttosto che saperti disperso in qualche parte del mondo. - Lo riprende lo Sceriffo. Suo figlio deve capire che è perfetto così com'è.
- Guarda, tuo padre ha ragione. Tu hai bisogno di me per superare questa fase. Anche io sono gay, sai? E per me non è stato un problema. Cioè, avevo paura di mia madre e della sua reazione, ma poi cosa mi hai detto? - Chiede Scott alla madre.
- Le esatte parole che ti ha detto tuo padre Stiles. - Dice dolcemente Melissa accarezzandogli il viso.
- Vieni con me! - Dice Scott tendendogli la mano! Stiles l'afferra con piacere. Quel ragazzo sa di sicurezza.
- Dove? - Chiede Stiles mentre Scott l'ha già trascinato nella sua stanza. Si chiude la porta alle sue spalle e Stiles perde un battito dopo l'altro. Scott lo sente e sa anche perchè. Non ha paura. E' eccitato.
- Dillo. - Dice Scott.
- Cosa? - Chiede Stiles.
- Di che sei gay. - Dice Scott.
- Non posso. - Dice Stiles scuotendo la testa e guardando il pavimento.
- Si che puoi. Solo così potrai accettarti! Di li in poi la strada sarà solo in discesa, credimi! Dillo Stiles. Di che sei gay. - Dice dolcemente Scott.
- Sono g.. ah, no non posso, non posso, non ci riesco! - Dice Stiles. Sta credendo di impazzire.
- Heii. Hei, va bene! C'eri quasi Stiles. Credimi, va bene! Guardami! - Dice Scott alzandogli il viso con un dito sotto al mento per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Va bene. Va tutto bene! Adesso ci sono io, qui con te. - Dice Scott iniziando lentamente a far unire le loro mani per farlo calmare.
- Puoi provarci un ultima volta, per oggi? - Chiede dolcemente Scott.
- Che vuol dire per oggi, che se non ci riesco me lo farai dire anche domani? - Chiede Stiles stringendo dolcemente la presa delle loro mani. Entrambi, non hanno voglia di lasciarle.
- Certo. Anche se riuscirai a dirlo oggi, te lo farò dire domani. Non serve dirlo se non ne sei convinto. - Dice Scott.
- Come farai a sapere quando sarò convinto? - Chiede Stiles sorridendo.
- Mi basterà guardarti negli occhi. - Dice Scott.
- Grazie Scott. - Dice Stiles.
- Non ringraziarmi. Piuttosto! Riproviamo? - Chiede dolcemente Scott. Stiles annuisce sorridendo. Adesso è più tranquillo. Le loro mani ancora unite.
- S-o-n.. sono gay! - Dice Stiles.
- Siii! - Strilla felice Scott.
- Oh, mio Dio! L'ho detto. L'ho detto! - Nota Stiles abbracciando Scott. Lui lo stringe forte sorridendo sulla sua spalla. Entrambi hanno il cuore a mille.
- L'hai detto. - Dice Scott continuando ad abbracciarlo. Stiles scioglie quell'abbraccio solo per poterlo guardare negli occhi e dirgli una cosa.
- Ma chi sei tu? Cosa mi hai fatto? Nemmeno il mio migliore amico c'è riuscito in questi mesi a farmelo dire e poi arrivi tu, in un giorno e mi stravolgi la vita. Chi sei? - Chiede Stiles con il sorriso più bello e dolce del mondo, in viso. Scott non può non sorridere.
- Oh, sono solo Scott McCall. Un nuovo amico che ha già passato quello che hai passato tu. - Risponde Scott.
- Te ne sarò debitore, per sempre. Posso darti un altro abbraccio? - Chiede Stiles.
- Certo che puoi! - Dice Scott. Non aspettava altro. Mentre lo stringe forte a se, Scott pensa:

"Sono il tuo compagno per la vita, ecco chi sono Stiles. Sono il tuo compagno per la vita."

 
Piccolo spazio autrice:

Amori, salutino al volo! Si va a festeggiare. Buona pasquetta a tutti! <3

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Capitolo 3
*** Colpo di fulmine. ***


Piccole avvertenze: ho distaccato i pensieri dei ragazzi dal testo di per se.
"I pensieri di Scott saranno riconoscibili così"
*I pensieri di Stiles saranno riconoscibili così*
PROBABILE LIEVE SPOILER PRIMA STAGIONE CON CAMBIO DI PERSONAGGI.

Non aggiungo altro e 24maggio2011 vi augura buona lettura.
 
- Colpo di fulmine.
 
In quello splendido abbraccio, i loro cuori batterono all'unisono! Scott e il suo lupo, hanno riconosciuto Stiles, come suo e la voglia di conoscere questo suo misterioso migliore amico, è troppa! Scott deve sapere con chi condivide il suo tempo il suo compagno e che rapporti hanno! Insomma, Stiles è suo e Scott deve accertarsi che non lo tocchino abbastanza! L'appuntamento è stato fissato per le 21:00 davanti casa McCall! Scott è emozionato! Indossa una maglietta a V blu elettrica, pantaloni neri, blazer azzurro chiaro e la sua immancabile giacca di pelle nera. Sta per passare del tempo con Stiles e non può chiedere di meglio! Deve essere bello per lui. Solo e soltanto per lui. Stiles. Se qualcuno gli e lo avrebbe detto, non ci avrebbe mai creduto che si sarebbe innamorato così, subito! Scott non credeva al colpo di fulmine ma si è dovuto ricredere! E' un colpo di fulmine ogni volta che lo vede. E' un colpo di fulmine adesso, con una maglietta bianca aderente che mette in risalto il suo bel fisico e con quei jeans nero notte e delle nike nere.
- Woow! Ma sei uno schianto amico. Stasera farai conquiste! - Esclama Stiles in direzione di Scott dandogli una pacca sulla spalla.
- Io? Ma ti sei visto tu? Sei bellissimo. - Dice Scott.
- Sei il primo che me lo dice ma grazie. Anche tu lo sei! - Dice Stiles.
- Non ci credo. - Dice Scott.
- Cosa? - Chiede Stiles.
- Che nessuno ti ha mai detto che sei bellissimo. - Dice Scott. 

"Voglio dire, l'hanno visto bene? E' davvero bellissimo."

- Te lo giuro. A parte mio padre, la mia migliore amica e il mio migliore amico che non contano, nessuno me l'hai mai detto! 

"Migliore amica ok, ma sto migliore amico? Non ci allarghiamo tipo. Solo io posso dire a Stiles che è bellissimo. Mi sa che tu e io presto faremo un discorsetto."
 
- Dev'essere importante il tuo migliore amico, ne parli sempre ma ancora non mi hai detto come si chiama. Non è che ti piace per caso? - Chiede sorridente Scott ma con fare indicatore.

"Di di no, ti prego."

- Cosa? NO! Figurati! Non mi piace e poi è più etero lui di non so che cosa! Ha una storia da tre anni con una ragazza e, mamma mia, mi ha fatto una testa tanta per chissà quanto tempo. Dal giorno stesso in cui Allison Argent ha messo piede in città, Isaac Lahey si è innamorato di lei e credo che lo sarà per sempre. E' stato un colpo di fulmine. Tu credi al colpo di fulmine, Scott? - Chiede Stiles.

"Che domande, mi sono appena innamorato di te Stiles, certo che credo al colpo di fulmine."

- Si certo che ci credo. Prima no, ma adesso si. - Risponde sorridendo Scott.
- Sono contento per te, dicono che i migliori amori nascono così. - Dice Stiles.

*Mi sto innamorando di te Scott. E non è nemmeno due giorni che ci conosciamo. Ma che mi hai fatto?* 

- Tu ci credi Stiles?
- Si. Si ci credo! Oh, è Isaac! Dice che ci aspetta li, ci incamminiamo? - Chiede Stiles mentre legge il messaggio che Isaac gli ha appena mandato!
- Si certo, andiamo!
- Oh, la Jeep! La mia bambina. Io la amo! - Dice Stiles.
- E' bellissima. - Dice Scott.

"Come te."

*Mai quanto te.* 

- Si, grazie. Isaac mi prende in giro. Dice che è solo uno stupido pezzo di ferro e basta ma io gli dico di non parlare mai così perchè la mia bambina ha un cuore. Gli ho parlato di te, vuol conoscerti! Anche il resto del gruppo. Vedrai, sono fantastici. Ti troverai benissimo fin da subito! - Dice Stiles.
- Non vedo l'ora di conoscerli allora. Se sono tutti belli e bravi come te poi, sono apposto! - Dice Scott mentre tra una parola e l'altra sono quasi arrivati a destinazione! Destino vuole che le loro mani si sfiorano! Scott aveva un crampo al braccio sinistro e quindi doveva muoverlo, mentre quella destra di Stiles stava andando sul cambio per mettere la prima e fare un parcheggio. Il più facile di tutti.
- Cioè, ti sei girato due volte il parcheggio, vuoto tra l'altro, per fare il più facile dell'universo! Non potevi metterti, che so, in quello? - Lo prende in giro Scott indicandogli un parcheggio a S.
- Con il rischio di graffiare la mia bambina? No grazie! - Ride Stiles. Il cuore di Scott ha perso un battito dietro l'altro.

"Ma è mai possibile che tu sia così bello?"

Davanti al nuovo locale c'è già tutto il pack! Chiamiamolo così.
Isaac, Lydia, Danny, Ethan, Aiden, Allison e Derek.
Quando Scott vide che Isaac saltò letteralmente addosso a Stiles lasciandogli anche un bacio a stampo stava morendo di gelosia. Letteralmente.

"No senti bello, inizia a stargli lontano prima che mi arrabbio e non sto scherzando."

Quello che Scott non sa è che Isaac e Stiles lo fanno da sempre. Sono migliori amici fin dalla nascita e per loro non è mai stato un problema scambiarsi qualche bacio a stampo!
- Giù le mani dal mio uomo! - Dice Lydia picchiando Isaac e baciando Stiles al lato della bocca.
- Ciao amore mio. - Dice Stiles stringendola forte a se. 
- Mi sei mancato! - Dice Lydia godendosi le coccole del suo migliore amico.

"No aspetta, fatemi capire, qui c'è qualcosa che non mi torna! Il tuo uomo? Ma cosa dici oh, Stiles è il mio uomo! Ma chi sei." 

- Scott, lui è Isaac, il mio migliore amico. Lei è Lydia la mia migliore amica invece. Ragazzi, lui è Scott, il mio vicino di casa. - Li presenta Stiles. Si stringono la mano e Scott per quanto riguarda Lydia tira un sospiro di sollievo, un po meno per Isaac.
- E' un piacere conoscervi. - Dice Scott sorridendo.
- Piacere nostro. - Sorride Lydia.
- Lei invece è Allison. La ragazza di Isaac. Poi c'è Danny che è il ragazzo di Ethan e gemello di Aiden come puoi vedere. Aiden è il ragazzo di Lydia. Lui è Derek che è il cugino di Allison.
Nel pronunciare il nome di Derek, Scott sentì che Stiles perse un battito dietro l'altro per la paura mentre Isaac si stava arrabbiando e Derek che non levava gli occhi di dosso da Stiles, si stava eccitando. 

"Tra quei due dev'essere successo qualcosa. Scoprirò cosa e giuro che se ha fatto del male al mio piccolo, se la vedrà con me."

- Sei come noi! - Dice Isaac in direzione di Scott.
- Cosa? - Chiede Scott. Adesso si rende conto del loro odore.
- Sei lupo anche tu?! - Esclama felice Stiles.
- Io, non, di che state parlando ragazzi? Lupi? Qui in California non ci sono lupi. - Dice Scott.
- Oh avanti amico! Puoi fidarti di noi! Sappiamo tutto. Isaac è lupo. Ethan, Aiden, Danny sono lupi. Allison è una cacciatrice e Lydia una Banshee. Io assieme a Derek sono l'unico idiota, inutile, umano. E tu, tu hai la faccia da Alpha originale. - Dice Stiles!
- Mi prendete in giro? - Chiede Scott.

"Cavolo, ha capito tutto. Lui dev'essere la mente del branco. Altro che idiota, inutile umano."

- Oh avanti amico, lo sentiamo! - Dice Isaac, poi si avvicina e lo annusa meglio.
- Ma non è possibile. Tu sei il figlio di Peter Hale. E' lui che mi ha morso e trasformato. Hai il suo odore addosso. -  Nota Isaac.
- Peter è vivo? E' stato qui di recente? Comunque quell'idiota è solo mio zio, non è mio padre. - Dice Scott.
- Tre anni fa, ero con lui, - indicando Stiles. - nel bosco e mi ha morso. 
- Mi dispiace amico. - Dice Scott.
- A me no! Tuo zio mi ha cambiato la vita. - Dice felice Isaac. 
- Oddio, perchè gli ho detto di no. - Dice Stiles.
- Stiles finiscila. - Lo riprende Isaac.
- Gli hai detto di no a cosa? - Chiede Scott.
- Mi ha chiesto se anche io volevo il morso e lo volevo, lo volevo tantissimo ma per un attimo ho avuto paura. Mi ha detto che il morso o ti uccide o ti trasforma e non potevo morire. Non potevo lasciare sta banda di pazzi da soli. Non potevo lasciare mio padre. Non dopo la morte di mia madre, soprattutto. - Dice Stiles. Isaac gli poggia una mano sulla spalla e gli e l'accarezza con il pollice mentre Lydia li da un bacio nella guancia.
- Sai, lui è la mente del branco. - Dice Isaac orgoglioso del suo migliore amico.
- E io son diventato lupo grazie alla forza dell'amore. Non so se conosci questa storia. - Spiega Danny!
- Si si certo! Ethan, sei Alpha anche tu?! Solo loro possono farlo. - Chiede Scott.
- Si si sono Alpha anche io. Anche Aiden lo è. Siamo nati con il gene della licantropia! - Spiega Ethan.
- Mordetemi, vi prego. - Dice Stiles.
- Stilessss! - Lo riprendono all'unisono Isaac, Lydia e Scott.

"Non toccate il mio piccolo o vi farò vedere io, a voi. Appena scopro dov'è Peter, ce n'è anche per lui. Come ha potuto solo chiederglielo?" 

- Cosaaa? - Strilla Stiles.
- Chiudi quella bocca oppure il tuo migliore amico ti starà addosso. Lo sai Stiles! - Dice Allison.
- Vabbè va'! Entriamo a scatenarci?! - Chiede Stiles.
- Siii! - Esclamano tutti. 
Mentre Scott sta entrando insieme a Isaac e gli altri, Stiles e Derek sono rimasti indietro.
- Ciao piccolo. Che fai, un bacio non me lo dai? - Chiede Derek.
- No! Levati di mezzo. - Dice Stiles tentando di entrare dentro dagli altri. Ma Derek non gli e lo permette! Lo ferma per un braccio e lo afferra mentre tenta di unire le loro labbra in un bacio. Stiles si scansa velocemente e gli tira una sberla in pieno viso.
- Cosa c'è Stiles? Non ti interesso? Hai avuto un colpo di fulmine? - Chiede Derek.
- Si, qualche problema? Mi lasci andare?! - Chiede Stiles.
- Io faccio cosa voglio con te Stiles. Sarai mio! - Dice Derek provando a baciarlo un altra volta.
- Lasciami o mi metto a urlare. Chiamo Isaac o Scott e ti faranno fuori.
- Scott? Cosa può farmi Scott? - Chiede Derek.
- Spaccarti di botte se non lo lasci in due secondi, per esempio. - Lo minaccia Scott.

*Il mio eroe*

- Non mi fai paura. - Dice Derek.
- Lascialo! - Ordina Scott! Sta iniziando a perdere la pazienza. Stiles ha paura. Non di Scott, ma di Derek!
- No. - Esclama tra i denti Derek stringendo sempre più forte Stiles.
- Lasciami idiota, mi fai male. - Urla Stiles. Scott ha decisamente perso la pazienza. I suoi occhi diventano rossi e si sta avvicinando a Derek quando Isaac, spunta fuori dal nulla e con tutta la sua forza lupesca gli tira un pugno nella testa. Derek cade a terra perdendo i sensi. Stiles scoppia a piangere mentre Scott è già da lui ad abbracciarlo forte.
- Ti ho già detto chissà quanto tempo fa di stare lontano dal mio migliore amico! - Ringhia Isaac in direzione di Derek che sta aprendo gli occhi.
- Stai bene, piccolo? - Chiede Isaac accarezzando una guancia di Stiles che annuisce con fare poco convinto mentre continua a stringere forte Scott a se.
- Tranquillo! Tranquillo Stiles. Sai che facciamo? Andiamo a casa. Così mi racconti tutto! - Dice Scott.
- Si, andate! Scott, porti tu la Jeep?! - Chiede Isaac. Scott annuisce.
- Hei, ti sto lasciando il mio migliore amico. Non farmene pentire. - Scherza Isaac facendogli l'occhiolino. I due, ancora abbracciati, ridono.
- Da bacino tu! - Dice dolcemente Isaac picchiettandosi un dito nella guancia richiedendo un bacio da Stiles che non tarda ad arrivare. Una volta ottenuto quanto richiesto, lasciano Derek sul ciglio della strada senza degnarlo di considerazione e si separano. Isaac torna al locale, Stiles e Scott a casa! Il viaggio verso casa è terribilmente silenzioso. Quando scendono dalla macchina e si ritrovano vicini, Stiles, seguito dall'istinto, poggia con forza la mano sul polso di Scott bisognoso di forza emotiva, che lui in questo momento non ha.
- Scott. 
- Dimmi Stiles. - Dice Scott facendo scendere la mano di Stiles a prendere quella di Scott. Le loro mani si stringono.
- Ho paura a dormire solo! Ci facciamo un paio di partite?! - Chiede Stiles.
- Dormirai con me Stiles, ti proteggerò da tutti! Non ti accadrà mai più nulla! - Dice sicuro di se Scott. Stiles annuisce accennando finalmente ad un sorriso. Avvisati lo sceriffo e Melissa, i due entrano in casa di Scott, giocano, ridono, scherzano, parlano, Stiles dice che Derek è un mese che ci prova con lui in maniera molto pesante, Stiles piange, si sente violato, Scott ringhia, Stiles ride, si abbracciano, si distendono nel letto, chiudono gli occhi e si addormentano l'uno stretto all'altro!
Che strano rapporto il loro.

 
Piccolo spazio autrice:

Dolcezze.. <3 devo confessare che scrivere questo capitolo mi ha divertito moltissimo!  Sopratutto i pensieri di Scott!
Spero abbiate gradito. Tallutina sta venendo come volevi oppure sto sbagliando tutto? Ad ogni modo, ringrazio chi
sia arrivato fin qui, vi abbraccio, vi bacio e vi do appuntamento al prossimo capitolo! Alla prossima lupetti. Vi amooo!

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Capitolo 4
*** Il primo bacio. ***


- Il primo bacio.
 
Durante la notte come prevedibile, Stiles ebbe degli incubi ma Scott era subito pronto a stringerlo ancora più forte a se e calmarlo. Spinti quasi da una forza naturale, o per meglio dire sovrannaturale, nel sonno, le loro dita si incrociarono un altra volta e non si staccarono per tutta la notte. Nemmeno la mattina quando entrambi aprirono gli occhi all'unisono! Quei due, sono appena diventati una cosa sola!
- Buongiorno! - Dice Scott. Stiles sorride e si gira di fianco per poterlo guardare negli occhi. Le loro mani ancora unite.
- Buongiorno a te. - Sorride Stiles.
- Dormito bene? - Chiede Scott.
- Più che bene direi. - Dice Stiles senza riuscire a staccare gli occhi suoi da quelli di Scott.
- Russo? - Chiede Stiles.
- Ahah no, decisamente no! - Risponde Scott mentre non riesce a staccare gli occhi suoi dalle lebbra di Stiles.
- Scalcio? - Chiede Stiles sciogliendosi come neve al sole al suono della sua risata.
- Mh, no! Assolutamente no. - Dice Scott.
- Ok, è che sembri stanco e ho pensato fosse colpa mia. - Dice Stiles.
- Sai, è vero, non ho dormito ed è colpa tua ma non per quello che pensi tu. - Risponde Scott.

*Ti prego, dimmi che sei stato sveglio per guardarmi dormire e che ti è piaciuto.*

- Come mai? - Chiede Stiles.
- Mi sono appena reso conto di amare guardarti dormire. - Risponde Scott.

*Evvaii! Vittoria! Ma va? Io amo dormire con te invece.*

- Mi sono appena reso conto di amare poter dormire con te. - Dice Stiles.
- Possiamo rifarlo se vuoi! - Dice Scott.
- Non è strano? - Chiede Stiles.
- Cosa? Dormire con un ragazzo? - Chiede Scott.
- No no, assolutamente no. Non quello! E' come se ti conoscessi da una vita intera Scott! Mi hai trasmesso sicurezza fin dal primo istante, da quando i miei occhi hanno incontrato i tuoi! Sei riuscito a farmi dire che sono gay dopo nemmeno 24 ore che ti conoscevo quando non c'è riuscito mio padre, o Lydia, o Isaac in tre, quattro o forse anche cinque mesi, mi proteggi e mi tratti come se fossi tuo e a me tutto questo mi piace, mi piace da morire e non so nemmeno perchè. Come posso essermi attaccato così tanto a te in così poco tempo?! Perchè mi proteggi? Perchè ancora non riesco a levare la mia mano dalla tua? - Chiede Stiles.

"Questione di lupi piccolo mio, un giorno te lo spiegherò. Anche io provo le tue stesse cose comunque. Come potrei non proteggerti?! Sei il mio compagno!"

- Scusa sono un chiacchierone! Non volevo! Ti ho spaventato, vero? - Chiede imbarazzato Stiles dopo qualche secondo di silenzio.
- Affatto! Sono contento Stiles, ok? Perchè anche io provo tutte queste cose e non sono mai stato più felice di così! Non lo so perchè ti proteggo così tanto ma sento che devo farlo e allora lo faccio. Tu, boh, sei come una calamita! Ho provato a starti lontano in questi pochi giorni ma non ci sono riuscito. Mi sono detto, stagli lontano Scott, se lo soffochi così tanto finirà per odiarti e io non me lo posso permettere. Non posso permettere che tu mi odia, non so perchè ma sento che ne morirei. 
- Non farlo mai Scott, non starmi mai lontano perchè credo che sarei io a morirne e poi, no, non potrei mai odiarti! 
- Quindi è chiaro che ci piacciamo. - Dice Scott.
- Direi di si. - Dice Stiles sorridendo.
- Posso chiederti una cosa? - Chiede Scott.
- No Scott, non ho mai baciato nessuno. - Dice Stiles. Scott sgrana gli occhi con fare sorpreso.

"Wo, aspetta, cucciolo, ma cosa sei tu? Come hai fatto a scoprire che volevo chiederti proprio questo?"

- Si lo so, 18 anni e nessuna esperienza, è una vergogna. - Dice Stiles.
- E' la cosa più bella che tu potessi mai dirmi. Nemmeno io ho mai avuto esperienze di nessun tipo. Ad ogni modo, non è per questo che ho sgranato gli occhi, tranquillo. L'ho fatto solo perchè stavo cercando di capire come avessi fatto a leggermi nel pensiero. Sei uno stregone per caso?! - Chiede sorridendo Scott.
- Non lo so, ma è possibile sai?! Siamo a Beacon Hills qui, la città dove tutto è possibile. La città dei lupi, banshee e qualsiasi altro essere sovrannaturale possibile ed inimmaginabile quindi si, non mi viene difficile credere che io sia uno stregone anche se è altamente impossibile, io sono solo uno stupido umano bisognoso di protezione. - Dice Stiles abbassando lo sguardo per non guardare in faccia Scott. Preferisce di gran lunga fissare le loro mani ancora unite mentre a stento trattiene un sorriso compiaciuto.
- Stiles.. guardami! - Dice serio Scott alzandogli delicatamente il viso con un dito sotto il mento per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Cosa c'è Scott? Non vorrai sgridarmi solo perchè voglio essere morso? Solo perchè odio quello che sono? O meglio, quello che non sono. - Dice Stiles.
- Si Stiles, è proprio questo quello che voglio fare. Tu sei speciale! Sei speciale così come sei, chiaro? Non devi odiarti e sopratutto non hai bisogno di nessun morso. La devi smettere, hai capito? - Chiede Scott.
- Ma perchè?? E' un morso! Che ci vuole. Mezz'ora al massimo ed è tutto finito. Puoi farlo tu? O Aiden o Ethan che siete Alpha. - Dice Stiles.
- Stiless.. - Lo riprende Scott.
- Ok, la smetto! - Si arrende Stiles.
- Ecco bravo. - Dice Scott.
Si guardano negli occhi e all'unisono scoppiano a ridere. Poi si fanno seri. I loro occhi guardano le labbra dell'altro e incapaci di trattenersi oltre, si avvicinano e spinti dalla passione si abbandonano ad un bacio pieno d'amore. Entrambi sono le persone più felici del mondo perchè hanno appena scambiato il loro primo bacio con la persona che forse, molto sicuramente cercavano da sempre. Quel bacio che tanto aspettavano e che finalmente è arrivato. Il loro primo bacio. Il primo, di una lunga serie.

 
Piccolo spazio autrice:

Ok, io giuro che non so come sia uscito questo capitolo! Le dita scorrevano veloci sulla tastiera con sottofondo della musica ed è uscito quel che è uscito.
Come al solito ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento alla prossima.
Un grazie particolare ai miei dolci tesori:
- Tallutina.
- Annamaria1997.

Spero abbiate gradito anche questo capitolo e alla prossima! <3

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Capitolo 5
*** Sei il mio ragazzo. ***


- Sei il mio ragazzo.

Erano ancora distesi nel letto di Scott l'uno stretto a l'altro, senza smettere di baciarsi. Tra una pausa per riprendere fiato ed un altra ancora è uscito fuori che Scott McCall, avrebbe frequentato l'ultimo anno scolastico alla Beacon Hills High School insieme a Stiles Stilinski e destino vuole che avrebbero frequentato le stesse e identiche lezioni nelle stesse ore e in tutti i giorni della settimana. Non bastava che fossero vicini di casa e che tra loro stava nascendo in poco tempo qualcosa di veramente forte e forse al limite del reale, no, non bastava, anche a scuola il destino li voleva insieme.

"Lo vedi o no, piccolo mio?! Tutti devono sapere che sei mio." 

Sono le 12:20 ormai e mentre Melissa è a casa dello sceriffo a recuperare tutti gli anni del loro amore, andato perduto, i loro figli sono in casa McCall ancora nel letto, incollati alle labbra dell'altro.
- E adesso? - Chiede Stiles.
- E adesso sei il mio ragazzo. - Risponde Scott dandogli l'ennesimo bacio a stampo.
- Wow, così? Sicuro? Non che la cosa mi dispiaccia, anzi, ne sono felice, ma ci conosciamo solo da tre giorni, forse anche meno, se non ti dovessero piacere alcuni lati del mio carattere? Sai che sono un chiacchierone io? E che ne so, tipo la Domenica, anziché uscire preferisco passarla a casa, che so, sotto le coperte o.. - Il monologo di Stiles venne fermato dalle labbra di Scott.

*Che buon sapore che hanno le tue labbra.*

- Io ti voglio così come sei. Voglio imparare a conoscerti stando insieme a te e comunque anche io preferisco stare sotto le coperte la domenica anziché uscire e fare bordello. - Dice Scott. Stiles sorride.
- Quindi è deciso. 10 Settembre 2013 e Stiles Stilinski è il ragazzo di Scott McCall. - Dice Stiles baciando ancora una volta Scott.
- Siii! Mio e di nessun altro. - Dice Scott stringendo forte a se, quello che adesso è appena diventato il suo ragazzo.
- Da come lo dici, sembri un tipo geloso. - Dice Stiles
- Lo sono. E' una questione di lupi, più che altro. Non mi piace quando gli altri ti guardano o ti toccano troppo. - Spiega Scott.
- Aspetta, non sarai geloso di Isaac e Lydia. - Dice Stiles trattenendo le risate.
- Lydia ogni tanto passi, Isaac si. Ti ha baciato, Stiles. Ma dico, siamo impazziti? - Chiede Scott.
- Ahahaahha. - Ride di gusto Stiles. Scott perde un battito dietro l'altro.
- Che ti ridi nanetto. - Dice dolcemente Scott dandogli un bacio nella guancia.
- No, mh, scusa è che, sei tenero sai? Isaac è il mio migliore amico da quando sono nato Scott. Lo facciamo da sempre. Anche Allison all'inizio era "rimasta male" ma poi l'ha capito.
- Si ma io non sono Allison. Stiles, da ora in avanti, o meglio, da oggi e per sempre queste bellissime labbra qui che ti ritrovi, saranno baciate solo ed esclusivamente da me. Me e nessun altro. - Dice Scott, baciandolo ovviamente.
- Perchè sono il tuo ragazzo? - Chiede Stiles sorridendo.
- Perchè sei il mio ragazzo. - Risponde Scott.

I giorni sono passati sereni, lo sceriffo Jonh e Melissa, ormai, sono una coppia a tutti gli effetti, proprio come i loro figli. Jonh sa della storia dei lupi e sa anche che la sua donna stessa, sia una lupa. Non può essere più felice di così. Melissa gli ha spiegato che molto probabilmente anche Stiles diventerà presto lupo, pur senza morso ma questo ancora, Stiles e Scott non lo sanno. O meglio, Scott sa che può succedere ma non ci ha mai creduto abbastanza. Ethan e Danny, per lui, sono solo un caso isolato e poi lui è un Alpha originale e quindi non crede sia possibile. 
E' la notte del 17 Settembre e tra qualche ora, per Stiles e Scott sarebbe iniziato il primo giorno di scuola, dell'ultimo anno, finalmente.
I quattro, avevano cenato insieme a casa Stilinski e quando l'ora di andarsene, arrivò, i piccoli si separarono per ultimi ovviamente.
Sono nella stanza di Stiles e si stanno salutando. Le mani di entrambi sui fianchi dell'altro e sorrisi che vanno da orecchio a orecchio. Sono felici.
- Hei, McCall, domani vieni a scuola con me? 
- No guarda Stiles, magari vado con il primo figo che passa da casa. - Risponde Scott con fare sarcastico mentre a stento trattiene le risate. Stiles lo guarda accigliato e si morde l'interno guancia. E' li, in quel momento, che Scott scoppia a ridere tra le braccia del suo ragazzo catturandogli qualche secondo dopo, le labbra.
- Dai stupido, sei tu il primo figo che passa da casa. Te l'ho mai detto che mi piaci di più quando fai il geloso? - Chiede Scott tra un bacio e l'altro. Stiles gli sorride sulle labbra, gli allaccia le braccia al collo e approfondisce il bacio per la felicità di Scott. 
- E per la cronaca, non sono io quello geloso, ma tu. - Dice Stiles dopo il bacio. Scott ride e Stiles anche.
- Hai ragione. Ma anche io ho ragione. Sono geloso perchè tu sei mio. Quindi.. - Dice Scott.
- Scott, ti dai una mossa? E' tardi. Avete scuola tra qualche ora. - Sussurra Melissa dal fondo delle scale. Tanto il figlio avrebbe sentito.
- Sto arrivando mamma. - Dice Scott. O meglio anche lui sussurra. Stiles ha capito tutto e sorride.
- Mo.. 
- Dillo e ti taglio la lingua Stiles. - Lo minaccia Scott sapendo cosa stesse per dire il suo ragazzo. Stiles sbuffa con fare seccato e alza le mani in segno di resa.
- Adesso finiscila con questa storia, dammi il bacio della buonanotte, mettiti il pigiama, fila a letto e ci vediamo domani mattina o meglio, tra poco visto che sono già le due meno venti di notte e insieme affronteremo il nostro primo giorno di scuola. - Ordina Scott.
- Ok Alpha! - Dice Stiles. Dapprima il suo tono era seccato ma pochi secondi dopo a stento riesce a finire la frase perchè una risata ha appena preso il sopravvento. Accontenta il ragazzo e si mette a letto. La mattina, dopo aver salutato i genitori che si stavano dirigendo a lavoro, chi in centrale, chi in ospedale, i due piccioncini con l'amata Jeep di Stiles si dirigono a scuola.
- Andiamo? - Chiede Scott allungando la mano verso Stiles per farsela stringere. Stiles è titubante quando all'improvviso..
- Oh al Diavolo, sei troppo bello per rischiare che qualcuno ci provi con te. Sei impegnato e sei il mio ragazzo. - Dice Stiles sorridendo, afferrando la mano di Scott e lasciandogli anche un bacio nella guancia.

 
Piccolo spazio autrice:

Ehi, lupetti, qui si va avanti è!! Ma quanto possono essere dolci questi due? Quanto? ^_^ :) e lo sceriffo e Melissa che finalmente possono vivere il loro amore?
Non sono meravigliosi? Ad ogni modo, mi scuso per il ritardo, ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento alla prossima, dove Derek rientrerà in scena facendo spaventare a morte Stiles e farà arrabbiare tantissimo Scott ovviamente. Nel prossimo ancora, se riesco voglio mettere che Isaac si troverà ad un bivio e ovviamente chiederà aiuto a Stiles facendo urtare pericolosamente la sanità mentale di Scott. (Ovviamente non è nulla di sicuro.) Può esserci, come no. Detto questo io vi mando un bacione enorme e vi avviso che personalmente a me, questo capitolo non piace molto! Sembra che non abbia senso. :( quindi non garantisco la riuscita di questo capitolo.

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Capitolo 6
*** Derek Hale è la minaccia. ***


- Derek Hale è la minaccia.
 
Quando le loro mani si unirono per l'ennesima volta, i loro corpi furono pervasi da una sensazione di calore quasi soffocante mai provata prima d'ora. Era l'amore. Quando Scott capì che piano piano, con il suo aiuto, Stiles stava accettando se stesso e il fatto che gli stava stringendo la mano davanti a tutti mentre si dirigevano alla loro prima lezione come se fosse la cosa più naturale del mondo ne era la prova, sorrise orgoglioso. Il suo piccolino finalmente stava capendo che era più normale lui, di tutti gli altri e Scott non poteva essere più felice di così. Stiles sorride, sorride felice incontrando per la milionesima volta i suoi occhi su quelli del suo ragazzo. Se qualcuno gli avrebbe detto che esistono amori del genere, lui no, non ci avrebbe mai creduto e invece adesso, eccolo li, che stringe la mano di Scott e che ama Scott. Lo ama da quando una settimana e tre giorni fa, Scott McCall ha messo piede a Beacon Hills. Adesso lo capisce ad Isaac. Lo capisce davvero. Se l'avrebbe saputo non lo avrebbe preso in giro tutto questo tempo. Ma come possono due persone innamorarsi in una settimana? Nemmeno loro sanno com'è successo, ma è successo e adesso si vivono il momento. Scott nel frattempo, sa che il loro amore sarà per sempre. Lo sa lui, lo sa il suo lupo e il lupo che sta crescendo dentro Stiles. Si, Melissa aveva ragione. Stiles sta diventando lupo anche senza il morso. Più si innamora di Scott e più il lupo di Stiles prende vita. Quando Stiles sarà completamente innamorato, il suo lupo verrà al mondo. Passano per i corridoi tranquillamente, alcuni li osservano divertiti, alcuni li ignorano, altri li guardano felici, nessuno li guarda schifati. Tutti, hanno capito che quei due sono fatti per stare insieme. Scott sta per dire a Stiles di calmarsi, che il suo cuore è un misto di emozioni e che lui rischia la rottura di un timpano quando le grida di Isaac che felice saltava addosso al suo ragazzo, lo destabilizzò e quasi lo fece andare su tutte le furie.

"Ma ancora non l'hanno capito che sei solo mio?! Senti Isaac, mi stai simpatico, davvero, ma staccati dalla guancia del mio ragazzo, adesso!"

- Mi sei mancato piccolo mio. - Dice Isaac abbracciando forte Stiles. Nello scorrere della settimana, non si erano visti per niente, è già tanto se si erano sentiti per messaggi. Stiles era pur sempre il suo migliore amico e aveva bisogno di lui. Stiles non lo avrebbe abbandonato mai.

"Piccolo tuo? No no, non ci siamo capiti proprio, guarda, stai sbagliando. Di brutta maniera. E non osare mai più chiamarlo piccolo mio. Solo io posso chiamarlo piccolo mio. Non è difficile da capire, Stiles è mio. Mica tuo."

- Bello il mio tesoro. Mi sei mancato anche tu. - Dice Stiles lasciandogli un bacio nella guancia.

"Ok, adesso stiamo esagerando."

- Ciao Scott, che piacere vederti. - Dice Isaac porgendogli la mano.
- Ciao amico. - "Allora, se la smetti di coccolartelo mi fai un favore, altrimenti non credo ti farà così tanto piacere vedermi, poi, sai?"
- Scott frequenterà con noi le lezioni. Tutte le lezioni. - Dice felice Stiles.
- Ah, finirà per odiarci per le nostre interminabili chiacchierate. - Dice Isaac.

"Chi ha mai detto che permetterò che tu gli stia vicino, scusa?"

- Lo penso anche io. Devo dividermi tra voi due, accidenti. Ci sono, soluzione trovata. Banchi a tre. Io in mezzo e voi a fianco a me. - Dice Stiles.

"No, piccolo che dici. Isaac starà con Allison o con chi ne so io. Tu starai solo ed esclusivamente vicino a me."

- Aspetta, non mi hai ancora baciato. - Dice Isaac.

"Cosa dici!! L'ha già fatto e anche troppo per i miei gusti."

- Si che l'ho fatto.
- No, non bene. Non mi hai dato un buongiorno degno di nota. - Dice Isaac.

"Non farlo o lo picchio, giuro Stiles, lo picchio. Bacialo e lo picchio. Ti ricordi quando ti ho detto che solo io avrei potuto baciarti, oppure no? No a quanto pare, bene, provo a stringerti la mano, scusa se ti faccio male, piccolo."

- Senti, Stiles, sono contento che tu ti sia messo con Scott ok? E' una brava persona, mi piace, ma mi sento tanto triste quindi, se non mi baci tu lo faccio io. Ok, perfetto no problem, scusa Scott ma devo farlo." - Dice felice Isaac poggiando le labbra su quelle del migliore amico.

"Ti picchio."

- Scott, ti sei accorto, si che mi stai stritolando la mano? - Chiede Stiles al ragazzo.
- Ma va? E' quello che volevo. - Dice Scott sorridendo poi si fa serio.
- Ci vediamo in classe. - Dice Scott a Stiles. Poi prosegue.
- Danny, caro, che piacere rivederti, ho chimica alla prima, mi accompagneresti? - Chiede Scott mettendogli un braccio intorno alle spalle.

*No senti, Danny bello. Le opzioni sono due. O gli stai lontano, oppure gli stai lontano. Decidi! E levati quel sorriso dalla faccia razza di idiota. Stai sorridendo al mio ragazzo. Pensa a sorridere al tuo va.*

- Oh, oh! Qui qualcuno è geloso. - Dice Isaac ghignando divertito.
- Non sono geloso. - Dice Stiles.
- Puzzi di gelosia Stiles. Anche Scott sai? Per un attimo ho avuto paura che perdesse il controllo e mi staccasse la testa a morsi. 
- E' quello che farei io a Danny. Maledizione. Ma l'hai visto come sorrideva? Ma dico, è scemo? E' il mio ragazzo quello li, mica il suo. - Quasi urla Stiles allontanandosi dal migliore amico per raggiungere l'aula dove si trovavano Scott e Danny. Entra e li trova vicini, a sorridersi.

*Senti, lupo da strapazzo, devi stargli lontano. Posso tirarti un pugno, si? Conosco uno dei migliori dentisti che potrà rifarti i denti dopo che te li avrò rotti, tranquillo. Ma prima ti spacco di botte. Ca*** ti sorridi.*

- Danny.. - Dice Stiles con i nervi a fior di pelle. Scott sente che è arrabbiato e sorride sotto i baffi.
- Si?
- Ti levi per favore? 
- Perchè dovrei? 
- Perchè sei vicino al mio ragazzo e vicino al mio ragazzo dovrei starci io, non tu. Va dal tuo. - Dice Stiles sull'orlo di una crisi.
- Stiles, un posto vale un altr..
- Danny Mahealani, levati dalle palle! Adesso. - Urla Stiles. Danny, annoiato obbedisce e lui, può finalmente prendere posto vicino al suo ragazzo che tiene gli occhi fissi fuori dalla finestra mentre sta chiamando a raccolta tutto il suo autocontrollo per non scoppiare in una fragorosa risata di felicità.

*Quanto sei bello, piccolo mio.*
"Si, sei decisamente più bello quando sei geloso."

- Scott.. - Dice Stiles.
- Si? - Sorride Scott girandosi per guardarlo negli occhi. Stiles gli prende il viso tra le mani e per sua immensa felicità, lo bacia sulle labbra.
- Non farlo mai più. - Dice Stiles.
- Cosa? Io non ho fatto niente. Tu si. - Dice Scott.
- Dai Scott, è il mio migliore amico. Lo so che ti da fastidio, se n'è accorto pure lui, ci stiamo lavorando, giuro. Anche Allison inizia ad infastidirsi. Non tanto per qualcosa ma tanto perchè gli altri pensano che il suo ragazzo sia gay e sa che non è vero, quindi.. ma che parlo a fare?! Posso baciarti ancora?! - Chiede Stiles.
- Non chiedermelo, stupido. - Dice Scott ridendo e scompigliandogli i capelli per poi lasciarsi baciare dal suo ragazzo attendendo l'arrivo del professore.
Sono passati cinque minuti ormai, tutti sono arrivati, compreso il professore che ha presentato Scott alla classe, Lydia nonostante non avesse lezione con loro per quell'ora è passata per un bacio da Stiles, Isaac e Scott e se ne è andata. Gli altri compagni hanno accolto con felicità Scott e tutti sembrano felici. La lezione è iniziata da mezz'ora ormai e Stiles e Scott fingono di ascoltarla perchè in realtà si guardano l'un l'altro, desiderosi entrambi di terminare quell'ora per poter poggiare nuovamente le labbra su quelle dell'altro per un dolce bacio. Danny non leva gli occhi di dosso a Scott e Stiles gli lancia occhiate omicide.

*Allora tu vuoi proprio che ti picchio, Danny bello?! Giuro, troverò un modo per farlo e renderti debole, credimi. Sei uno stupido lupo da quattro soldi, non vali niente. Magari avessi io questa possibilità. Tranquillo, guardalo ancora e ti picchio lo stesso. Anche a costo di farmi male. Che stupido che sono, ovvio, lo strozza lupo.*

Scott percepisce la rabbia del ragazzo e mentalmente si appunta di farlo ingelosire ancora se si aggira troppo intorno ad Isaac.
A proposito di Isaac..

- Ah! Scott! Perchè? - Chiede Stiles massaggiandosi la testa dove un secondo fa, Scott gli ha tirato uno scappellotto.
- Puzzi di Isaac. - Risponde lui scrollando le spalle e tornando a fingere di ascoltare la lezione.
- Ahah che scemo che sei. - Dice Stiles stringendogli la mano.
Al cambio dell'ora, raggiunta la classe di storia, Stiles perde un battito dietro l'altro per la paura. Isaac che anche per quell'ora era con loro si sta trattenendo a più non posso dal non ringhiare. Così come Scott che deve abbassare la testa sul banco per non far vedere i suoi occhi, diventati rossi per la rabbia, Lydia stringe i pugni per evitare di tirarlo in faccia al nuovo alunno. Si è lui, Derek. Derek Hale è la minaccia.
Derek Hale, una minaccia per Stiles Stilinski e Scott McCall.

 
Piccolo spazio autrice:

Emh, si, ecco, io, emh, no nulla, vado a nascondermi! 
Mi ha divertita come al solito mettere i pensieri di Scott ma specialmente, in questo capitolo quelli di Stiles.. 
Scusate per questo orrore. Alla prossima e un bacione! <3

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Capitolo 7
*** Il mio amore. ***


Piccole avvertenze: Come al solito i personaggi non mi appartengono ma sono di proprietà di Jeff Davis.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

'I pensieri di Derek Hale saranno riconosciuti così'


 
- Il mio amore.
 
Stiles aveva paura, Scott era arrabbiato, Isaac aveva i nervi a fior di pelle, Lydia sembrava sull'orlo di una crisi e lui, Derek Hale era eccitato e non levava gli occhi di dosso a Stiles Stilinski.

"Levali gli occhi di dosso, subito."

- Signor Hale, vada pure ad accomodarsi al fianco di Stiles Stilinski. - Dice il professore.
- Con piacere. - Risponde avvicinandosi a Stiles e sorridendo felice.

*No, ti prego, no. No. Devi starmi lontano Derek. Guarda Scott come sta messo.*

- Ciao tesoro. - Dice Derek stampandogli un bacio nella guancia. Stiles diventa rosso per la vergogna, come rossi sono di nuovo gli occhi di Scott che ha dovuto nuovamente abbassare la testa per non farsi vedere dagli altri. Stiles gli stringe con dolcezza la mano per farlo calmare e Isaac gli appoggia una mano sulla spalla, mentre lancia occhiate omicide al cugino della sua fidanzata. Nonostante fossero Aiden ed Ethan gli Alpha del branco, Isaac, si sente il beta di Scott. Infondo è il ragazzo del suo migliore amico ed è normale. Aiden ed Ethan non sono niente confronto a Scott.

"Derek Hale, mi stai facendo arrabbiare."

- E dai tesoro, dammi un bacio. Uno soltanto, qui. - Dice Derek indicandosi le labbra.
- No. - Si trattiene dall'urlare, Stiles. La paura è appena diventata rabbia.
- Derek, finiscila. - Lo minaccia Isaac.
- Tu fatti gli affari tuoi. Non sei nessuno. - Dice Derek.
- E' il mio migliore amico, pezzo di me***. Lui è qualcuno. - Dice Stiles tra i denti.
- E' un idiota. Non è nessuno. - Dice Derek.

Scott ha appena perso la pazienza.

- Senti, lui forse non sarà niente come dici tu, anche se non è vero. Ma io, io sono il suo ragazzo e tu mi hai appena rotto i cogli***. - Dice Scott.
- Scott.. - Dice Isaac. Sa che sta per perdere il controllo.
- Scott, hei, Scott. Calmati! - Dice Stiles concentrandosi sul suo ragazzo.
- Sono calmo. - Dice Scott prendendo respiri profondi e mordendosi freneticamente le labbra.
- N... 
- Stiles, alzati e vieni qui al mio posto. - Ordina Scott, prendendo posto vicino a Derek. Isaac sorride felice, il suo migliore amico è in buone mani.
- Hei, ragazzi. Perchè quel cambio di posti? - Strilla il professore.
- Scusi prof, ma da qui vedo meglio. - Finge Stiles.
- E io vedo meglio da qui. - Finge Scott.
- Farò finta di credervi. Adesso fate silenzio. - Dice gelido il professore tornando alla sua lezione.
- Mi manchi, cucciolo. - Dice Derek cercando di toccare Stiles. Scott, gli ha appena stretto il braccio, con forza.
- La prima volta che gli parli, lo guardi o che sopratutto lo tocchi, te ne giro una talmente tanto forte da farti fare il giro su te stesso dieci volte. DEVI STARGLI LONTANO. E' IL MIO RAGAZZO. - Dice Scott tra i denti.
- Io al tuo ragazzo prima o poi me lo farò. Griderà il mio nome talmente tante volte e così tanto forte da farti scoppiare quelle tue orecchie lupesche. - Dice Derek. Scott sta per picchiarlo. Questa volta veramente. Ha già il braccio teso e il pugno chiuso pronto a scagliarsi su quella faccia da schiaffi, quando Stiles gli ferma la mano e gli prende il viso tra le mani, per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Stai calmo, Scott, è solo un cogli***. Non merita nemmeno tutte queste attenzioni. E poi, vuoi davvero picchiarlo il primo giorno di scuola? - Chiede Stiles. Scott sorride. Sembra si sia calmato.
- E poi, caro il mio Scott McCall, l'unico nome che griderò sarà solo ed esclusivamente il tuo. - Sussurra malizioso Stiles all'orecchio del suo ragazzo.
- Giuro, appena suona la campanella e questo prof del cavolo se ne va, avrai le labbra massacrate dalle mie. - Dice malizioso Scott. 

Stiles sorride felice e ha il cuore al mille per l'emozione. Lydia, con i suoi poteri da Banshee ha sentito tutto e sorride dolcemente. Isaac scuote la testa con fare divertito ma poi, fa una smorfia di disgusto. Si, è geloso. E' pur sempre del suo migliore amico che si parla. 

Il tempo passa, Derek sbuffa con fare rassegnato mentre non leva gli occhi di dosso a Stiles guadagnandosi ogni santissima volta un occhiata omicida da Scott, Isaac e Lydia.

'Sarai mio Stiles Stilinski.'

La campanella suona, Derek, il professore e tutti gli altri se ne vanno dirigendosi alla prossima lezione.
Stiles e Scott rimangono soli.
Scott bacia Stiles con dolcezza.
- Il mio eroe. - Dice Stiles.
- Il mio amore. - Si lascia sfuggire Scott. Stiles sorride felice prima di attaccarsi prepotentemente alle labbra del suo ragazzo.
- Ti da fastidio? - Chiede Scott.
- Cosa? Il fatto che mi abbia chiamato amore? - Scott annuisce.
- Sei matto? E' bellissimo. Posso farlo anche io? - Chiede Stiles sorridendo.
- Certo, amore. - Sorride felice Scott baciando per l'ennesima volta le labbra del suo amore.


 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupetti. Derek Hale tornerà presto all'attacco. Prestissimo. Promesso. Emh, che dire.. a me personalmente questo capitolo non trasmetto nulla ma non
sapevo come portare avanti la storia se non l'avrei messo, quindi.. Non so, nulla, ringrazio chi sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.
Un bacione.

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Capitolo 8
*** Il marchio. ***


- Il marchio.
 
Il tempo è trascorso sereno. Sono passati quattro mesi ormai e Stiles e Scott sono la coppia più bella e felice del mondo. Anche lo sceriffo Jonh e Melissa che se possibile si amano più di prima. Si, prima, quando il loro amore non era pronto ad essere vissuto alla luce del sole ma destinato a rimanere nascosto, come il più bello ed imbarazzante dei segreti. Era un amore proibito il loro e forse lo è sempre stato, ma non oggi. Non adesso che l'amore è l'unica emozione della famiglia McCall-Stilinski. Niente più rabbia, niente più dolore. Solo ed esclusivamente amore, puro ed unico amore. Stiles e Scott sono felici. Non sono mai stati più felici di così nei loro diciotto anni di vita. In quattro mesi hanno scoperto la gioia di vivere, l'amore e la voglia di stare sempre insieme. Due settimane fa si sono donati corpo ed anima l'un l'altro per la prima volta, la prima volta in assoluto ed è stata l'emozione più grande della loro vita e adesso se solo potrebbero, passerebbero ore ed ore, se non giorni interi chiusi a chiave nella stanza o di Stiles o di Scott e tutto il resto del mondo fuori, ma purtroppo hanno degli impegni. Come la scuola, per esempio. Derek non molla. Continua ad importunare Stiles fino all'invero simile. Una notte, si è presentato a casa sua e lo ha baciato sulla bocca. Dopo avergli tirato uno schiaffo in pieno viso ed averlo mandato via a calci, Stiles, corse al piano di sopra per una doccia bollente mischiando tutti i tipi di bagno schiuma possibili ed inimmaginabili della storia per non far sentire a Scott, l'odore di Derek, sulla sua pelle. Questa volta davvero, non sa come avrebbe potuto calmarlo. Scott odiava Derek. Lo odiava dal più profondo del suo cuore. Derek era una minaccia per il loro grande amore e doveva smetterla, una volta per tutte.

Nonostante tutti i tentativi più assurdi della storia, Scott, la mattina dopo ha comunque sentito l'odore di Derek addosso al suo compagno e la cosa lo infuriò e non poco. Perse la pazienza. Letteralmente. Abbandonò la ragione, ignorò i tentativi del suo ragazzo e il suo pugno andò a scontrarsi con la faccia di Derek. Li. A scuola, davanti a tutti. Lo aveva avvisato e lui non lo aveva ascoltato.
- Questo è l'ultimo avvertimento che ti do. Sta lontano dal mio ragazzo Derek. - Dice per l'ennesima volta, Scott, mentre Stiles se l'è appena preso sotto braccio e se l'è portato in una delle tante aule libere, per calmarlo.
- Ti sei calmato, si?  - Chiede dolcemente Stiles.
- No. - Strilla Scott muovendosi come una trottola per tutta la stanza e torturandosi le mani.
- Vieni qui da me, lupone gelosone. - Dice sorridendo Stiles e allargando le braccia per far si che il suo ragazzo lo raggiunga e lo abbracci. Ovviamente Scott, in meno di un secondo è già stretto dalle braccia del suo amore che lo coccola dolcemente.

Sono passati due giorni ormai da quell'accaduto e la tempesta gelosia sembra sia passata. Ora sono nella camera di Stiles. Scott è comodamente sdraiato sul letto del suo ragazzo. Ma che dico ragazzo. Quello, ormai è il fidanzato. E' venerdì sera. Sono i primi di dicembre e fuori sta iniziando a cadere qualche fiocco di neve e Stiles Stilinski esce dal bagno a petto nudo e con indosso solo un paio di boxer. Scott gli salterebbe addosso in questo esatto momento se solo non fosse passata nemmeno mezz'ora dalla loro ultima, intensa "attività fisica". 

Stiles sorride e si lecca le labbra proprio perchè ha capito le intenzioni del fidanzato. Gli lascia un bacio veloce sulle labbra e si distende al suo fianco. Stranamente è abbastanza silenzioso.
- Stiles, mettiti una maglietta. - Dice Scott.
- Perchè? Pensavo ti piacesse quello che vedi. - Lo provoca Stiles. Scott sorride e poi risponde.
- Mi piace infatti e anche tanto. Tantissimo a dire la verità, ma siamo a Dicembre. Copriti e subito anche. 

Stiles, contrariato si alza dal letto e segue l'ordine del suo Alpha. Si, proprio così, adesso è lui il capo branco. Indossa una maglietta a caso, la prima che trova dentro l'armadio e sta passando ai pantaloni quando la voce di Scott lo fa fermare e girarsi dall'altro lato per guardarlo negli occhi e ascoltare cos'ha da dire.
- Vieni qui, amore. - Dice serio Scott muovendo anche l'indice della mano destra nella sua direzione. Non è mai stato più serio di così. Stiles scoppia a ridere.
- Tu sei tutto scemo. - Dice Stiles tra le risate, sapendo cosa volesse il suo fidanzato e continuando a vestirsi.
- Stiles, vieni qui subito. - Ordina Scott indicandogli le gambe, dove avrebbe anche dovuto sedersi.
- Scott che problemi hai? - Chiede Stiles, mentre a stento trattiene le risate. Scott sbuffa, si alza dal letto, si avvicina a lui, se lo prende in braccio e un secondo dopo, una volta a letto, lo fa sdraiare sopra di se e notando che Stiles non ha ancora smesso di ridere, gli tira una leggera sberla, sul braccio, per riprenderlo.
- Ahu. - Si lagna Stiles poggiando le sue labbra su quelle di Scott in un dolce bacio.
- Così impari a non ascoltarmi quando ti dico di fare una cosa. Non ti lamentare, te l'ho tirata piano. - Dice Scott iniziando a fare quello che voleva fare con il suo fidanzato. 
- Cioè, amore, ti spiego una cosa. Dovresti smetterla di toccarmi in continuazione, ok? Ti comporti come se tutta questa roba qui, in realtà sia tua. - Spiega Stiles indicandosi.
- E certo che è mia. Di chi sennò? Mhhh, bello mio. - Dice Scott. Stiles ride.
- No, è roba mia. - Dice Stiles sorridendo dolcemente mentre Scott, gli bacia il collo, le guance, il naso, gli occhi, tutto.
- Non più ormai. Ogni singola parte del tuo corpo, è mia. Mia e di nessun altro. Tu sei mio Stiles Stilinski e lo sarai per sempre. Tutti lo devono sapere e c'è solo un modo per farlo. 
- Fallo Scott. Mordimi. Mordimi, ti prego. Sono pronto.
- Non lo farò mai Stiles. Smettila con questa storia del morso, una volta per tutte. Adesso, si, ti morderò ma solo per marchiarti. Da adesso però, sarà per sempre. Posso farlo? - Chiede Scott. Non vuole obbligarlo.
- Devi farlo. - Dice Stiles e Scott lo fa. Lo morde. Lo marchia. Piano. Delicato. Stiles ha sentito male e a stento trattenne un urlo. Scott era già pronto ad assorbirgli il dolore.
- Scusa, amore. - Dice Scott stringendolo forte a se per fare i modo che i loro odori si mischiano. Questo è il riconoscimento per i lupi.
- Tranquillo, va tutto bene amore. - Dice Stiles lasciandosi abbracciare.
- Amore, ma cos'è? - Chiede felice Stiles vedendo che nel suo braccio, sta spuntando lo stesso tatuaggio che ha Scott.
- E' il marchio, amore. E' il riconoscimento per gli umani. Adesso dormi. Devi riposare. - Dice Scott facendo in modo che si distenda nuovamente sul suo petto.
- Amore.. - Sussurra dolcemente Stiles.
- Stiles.. dormi! - Dice Scott lasciandogli un bacio tra i capelli. Sa cosa il suo fidanzato stesse per dirgli.
- E va bene. Fa pure, divertiti. Io adesso dormo ma tu prima mi devi baciare.
- Subito, amore. - Si affretta a dire Scott accontentando con immensa felicità il desiderio del fidanzato. 

Si addormentano e la mattina dopo si risvegliano all'unisono, nella stessa posizione della sera precedente. Stiles è un po confuso.
- E ovviamente, tu, fai sempre di testa tua. - Strilla Stiles.
- Ti ho già detto chissà quante volte che faccio cosa voglio. - Strilla sulle ultime parole Scott.
- Ahah, ci rinuncio. Sei un caso perso ormai. Baciami, lupacchiotto. - Dice Stiles iniziando a dare il buongiorno al suo fidanzato.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Mbeh, bene, si, allora! Iniziamo col dire che in teoria doveva essere molto, molto più corto e invece mi è uscito un teorema senza sapere bene, poi perchè. Mi sono lasciata trascinare e praticamente la mia mano scriveva sola. Allora, qui si fanno passi avanti. Derek ha fatto la sua mossa e Scott ha perso la pazienza. Stiles adesso è suo a tutti gli effetti. Lo ha marchiato. Il tatuaggio è per gli umani. L'odore è per i lupi. Nel prossimo capitolo Stiles si sentirà male per la felicità e leggendo scoprirete anche perchè. Se volete, vi do un indizio.
Il titolo del prossimo capitolo, sarà: La trasformazione.
Ok, lupetti. Non vi trattengo oltre. Come al solito un grazie particolare va ai miei due grandi tesori.
- Tallutina.
- AnnaMARIA1997. 

Grazie mille per tutto. Questo capitolo, è dedicato a voi.
Grazie anche a chi  abbia messo questa storia tra le preferite o le seguite o che semplicemente la legga.
Alla prossima.

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Capitolo 9
*** La trasformazione. ***


 
- La trasformazione.
 
Dopo aver tolto le mani di Scott dal suo corpo, Stiles si dirige in bagno. Si sente strano, continua ad essere confuso. Percepisce odori mai sentiti, suoni a distanza, si guarda allo specchio e ha l'impressione di essere allungato durante la notte e che i suoi muscoli si siano gonfiati. Si guarda allo specchio e non è più il ragazzino pelle e ossa di una volta. Sorride. E' felice. Forse ha capito qualcosa, o forse è solo un sogno e se è solo un sogno, Stiles, non ha nessuna intenzione di svegliarsi. 

*Tutto questo non è reale.*

E invece si. E' reale. Se ne rende conto quando nel bagno di casa sua, sente un odore che non è ne il suo, ne quello di Scott, ne quello di Melissa, ne sopratutto quello di suo padre, John. Lo sceriffo. No, non è quello l'odore che lo schifa. Ma è quello di Derek. E' dentro la doccia e blatera cose senza senso sul loro amore, in realtà, mai esistito.
- Ti stavo aspettando, dolcezza. - Lo saluta Derek.

Il ringhio di Scott che stava raggiungendo il bagno per correre in aiuto del fidanzato e chiarire alcune cose a Derek, una volta per tutte, fu coperto da quello di Stiles, che senza rendersene conto, cacciò un ringhio feroce, uno di quelli che partivano dalla bocca dello stomaco per arrivare fin su alla gola, i suoi occhi passarono dal caramello al rosso fuoco in meno di un secondo, i canini prendevano il posto dei denti e gli artigli, il posto delle unghie. Era arrabbiato. Derek era terrorizzato, adesso oltre i feroci ringhi di Scott, c'erano anche quelli di Stiles. Il suo Stiles. Quel ragazzino tutto nei e sarcasmo che aveva sciolto il suo cuore come neve al sole, adesso, gli ringhiava contro, completamente trasformato.
- Vattene. - Ringhia Stiles.
- Subito. - Ringhia Scott. Poi guarda il fidanzato con indosso solo i boxer.
- Copriti, subito. - Ordina Scott a Stiles mettendosi davanti a lui.
- Perchè? Sono nel bagno di casa mia, con il mio fidanzato a fianco e non sono nudo. - Dice Stiles. Adesso è tutto adrenalina e felicità, ma Scott sa che tra poco lo riempirà di domande a cui si ritroverà costretto a risponde.
- Oltre al tuo fidanzato però, c'è anche un coglione, che ci prova con te da chissà quanto tempo. - Urla Scott. Ormai, entrambi sono umani.
- Non appena questo coglione se ne andrà, il mio fidanzato, si starò facendo una doccia fredda. - Dice Stiles con fare malizioso spingendolo dolcemente in avanti, per fare in modo che si scontri con il marmo freddo della doccia. Fa un attentato alle sue labbra. Le bacia. Le morde.

Stiles è in pre dai suoi istinti e Scott sa che fargli fare ciò che vuole, è l'unico modo che ha per calmarsi. Non che al sottoscritto, dispiaccia insomma. Mica scemo il lupacchiotto Scott McCall. Derek, ovviamente, dopo essersi rivestito alla velocità della luce è già via. Si chiuse con fare violento la porta alle sue spalle e si allontanò definitivamente da quella casa e da Stiles Stilinski e Scott McCall destinati ad un amore eterno. Corse a casa, fece le valige e una volta arrivato all'aeroporto disse alla gentilissima hostess che gli stava davanti:

'Un biglietto solo andata per Londra per favore.'

E da quel giorno in poi, di Derek nessuno seppe più nulla.

Mentre Derek lasciava definitivamente la città, Stiles e Scott erano ancora sotto la doccia. Erano felici. I loro lupi ringhiavano e graffiavano dentro loro per uscire, gli stavano gridando a gran voce di abbandonarsi completamente all'istinto e alla passione e trasformarsi per continuare ad amarsi. Stiles e Scott c'hanno provato. C'hanno provato davvero a resistere ma non ci sono riusciti. Quei due erano legati. Erano destinati ad essere una cosa sola. Si guardarono negli occhi, si sorrisero, annuirono e all'unisono si trasformarono. Stettero ore sotto quella doccia, tanto a pagare le bollette era lo sceriffo e loro, non si sarebbero di certo presi un raffreddore.

Uscirono intorno alle dieci del mattino e dopo essersi rivestiti velocemente e di malavoglia, scesero al piano di sotto per la colazione. I genitori erano ancora a lavoro, o forse, come i loro figli, anche i grandi stavano passando il tempo ad amarsi. Solo non in casa Stilinski ma in casa McCall. Stiles baciava e ribaciava Scott. Era felice. Essere lupo era quello che voleva da ben tre anni ormai e adesso che lo è, non può essere più felice di così. Sapere che lo è diventato senza morso e solo grazie alla forza dell'amore lo rende orgoglioso di aver scelto l'uomo giusto con cui passare il resto della vita.
- Fai gli occhi rossi. - Dice Stiles e Scott lo fa. Ci prova lui stesso e non ci riesce, sbuffando poi, con fare seccato, un nano secondo dopo.
- Ringhia. - Dice Stiles e Scott lo fa. 

Ci prova lui e ancora non ci riesce, poi, prova a tirare fuori gli artigli ma nemmeno li, riesce nel suo intento.
Poggia il mento sul tavolo, sbuffa, il viso rattristato, gli occhi spenti che guardavano fuori dalla finestra.
- La magia è già finita. - Brontola Stiles. Scott sente la sua tristezza e scoppia a ridere.
- Lo trovi tanto divertente? - Chiede Stiles.
- No, amore, scusa è che, che, ahah, Dio, tu sei scemo. Non ci riuscirai mai se ci pensi, capito? La magia non è finita, te l'assicuro. Sei lupo e lo resterai per sempre. Sei il mio compagno per la vita, amore. Capito? Compagno. Vita. Per sempre. Lupi. Noi. Insieme. - Scandisce per bene le ultime parole Scott. Stiles lo bacia.
- E allora perchè tu ci riesci e io no? - Chiede Stiles.
- Te l'ho detto. Tu ci pensi. Io no. Ora, ascoltami. Chiudi gli occhi, prendi un respiro profondo, libera la mente da qualsiasi cosa e tira fuori gli artigli. - Dice dolcemente Scott e Stiles obbedisce. E ci riesce. Fa la stessa cosa per i ringhi, gli occhi rossi e i canini e anche li ci riesce. Scott gli spiega che è tutta questione di allenamento. Che con il tempo, non dovrà più chiudere gli occhi, fa.. stava parlando ma si bloccò quando vide che era tutto inutile, che Stiles aveva già imparato a controllare il suo lupo. Scott sorrise.
- Bravo il mio lupacchiotto. - Dice felice e orgoglioso di lui, Scott.
- Grazie, amore. - Dice sincero Stiles.
- Ti amo, stupidino. - Dice dolcemente Scott attaccandosi alle labbra del fidanzato.
- Ti amo anche io, lupacchiotto. - Dice Stiles. 
- Hei lupetti, è da stamattina che siete sotto la doccia, frenate i vostri istinti. Cos'è sta storia che vi siete addirittura trasformati? - Li riprende Melissa tirando uno scappellotto ad entrambi, entrando in scena con lo sceriffo al suo fianco che ancora non ha smesso di ridere per le facce sconvolte di Stiles e Scott.
- E così, anche mio figlio, adesso è un lupo è?! Bene. Qualcuno mi morda. - Sbuffa lo sceriffo guadagnandosi un occhiataccia da Melissa, Scott e Stiles.
- Ok non parlo più. - Alza le mani in segno di resa lo Sceriffo. Gli altri ridono e tutti sono felici.

Ma attenti, lupacchiotti.

La minaccia, è dietro l'angolo.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao lupetti. Come state? :) Vi ho lasciato sul più bello. Lo so. Scusate ma non ho potuto evitarlo.
Allora, facciamo un riepilogo.
Stiles è finalmente un lupo, Derek è fuori gioco ormai e tutti sono felici. 
Ma attenti, lupacchiotti. 
La minaccia, è dietro l'angolo.
Spero che abbiate gradito e come al solito ringrazio tutti e vi do appuntamento al prossimo capitolo. Un bacione. <3

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Capitolo 10
*** Il sogno. ***


- Il sogno.
 
Dopo una finta sgridata da Melissa, a due giovani lupacchiotti in pre dall'amore e dai loro istinti, Stiles e Scott salirono nuovamente al piano di sopra e una volta chiusa a chiave la porta alle loro spalle, fino a sera, si dimenticarono del resto del mondo. Intorno alle 20:30, quando era ora di cena, Melissa li chiamò a gran voce ordinandogli chiaramente di scendere. Loro obbedirono. Nonostante Scott sia l'Alpha originale, è Melissa a comportarsi come tale. Nonostante Melissa, a differenza di Stiles e Scott non ha gli occhi rossi, nonostante siano Stiles e Scott gli Alpha e Melissa abbia gli occhi gialli, dopo la morte di Rafael McCall è stata lei a prendere il comando.
- Melissa. Sono lupo e Alpha tra l'altro, da nemmeno ventiquattro ore, ma ci sento benissimo. Potresti evitare di urlare? - Chiede Stiles.

Si è affezionato così tanto a quella donna, in così poco tempo che quasi stenta a crederci. Ma non c'è da stupirsi. E' la donna che ha messo al mondo l'amore della sua vita. Come può non amare anche lei?
- Si mamma, anche io sento benissimo. - Lo aiuta Scott.
- Zitti e a tavola. - Ordina dolcemente Melissa lasciando un bacio nella guancia a tutti e due. Stiles e Scott ridono di gusto. 
- Allora, Stiles. Scott ti ha già spiegato qualcosa, oppure, ha solo giocato con te? 
- Melissa, per l'amor di Dio. - La riprende Jonh, rosso in viso. E' pur sempre di suo figlio che si parla.
- Cosa? Tu credi davvero che questi due si guardino negli occhi tutto il tempo? - Chiede Melissa.
- Lo so che non è così, ok? Ma, è pur sempre di mio figlio che si parla. La cosa mi imbarazza. - Spiega Jonh mentre i lupi di casa Mc-Call-Stilinski, non hanno ancora smesso di ridere.
- Stupidi lupi. - Dice Jonh scuotendo la testa con fare divertito e tornando al suo cibo.
- Comunque si, tranquilla. So già tutto. Mi ha anche detto che anche io dovrò fare allenamento. In realtà però, pensavo sarei stato un semplice beta e invece sono un Alpha, come lui. - Dice Stiles.
- Certo. Sei il suo compagno per la vita, è per questo che lo sei. Se lui ti avrebbe morso, non saresti Alpha. - Spiega Melissa.
- Ma lui non mi ha morso. - Sorride Stiles cercando gli occhi del suo fidanzato.
- Devo dirvi una cosa.. - Inizia Melissa.
- Cosa? - Chiedono all'unisono i due lupacchiotti.
- Gli Alpha originali, come te Scott, possono ingravidare i suoi compagni. In questo caso te, Stiles. - Spiega Melissa. Jonh ha già sputato tutto il vino che stava bevendo ed è prossimo ad un arresto cardiaco. Stiles è in trans e Scott ha sgranato gli occhi e sente la testa girare, nonostante sia impossibile. Melissa scrolla le spalle come nulla fosse.
- Vuoi scherzare, vero? - Strilla Jonh.
- No. - Dice lei.
- Ok, lupi da strapazzo, ditemi che mente. Voi potete sentirlo. Ditemi che sta mentendo. - Dice ancora Jonh.
- Non sta mentendo, papà. - Dice Stiles.
- Oddio, mi sento male. - Dice Jonh.
- Oh no, tesoro. No. Tranquillo, ok? Questo succederà solo nel periodo della stagione degli amori. Se è.. beh.. la possibilità c'è. - Dice dolcemente Melissa, cercando di tranquillizzare il suo compagno.
- Quando diavolo è la stagione degli amori?
- Tra un paio di settimane. Ancora è presto. 

Contrariamente ad ogni aspettativa, Stiles e Scott sono tranquillissimi. Passata la paura iniziale, è tutto apposto. Anche lo sceriffo sta meglio e dopo essersi salutati, ognuno passa la notte nella propria casa. La domenica non scorse diversamente. Tutto è tranquillo. Scott è a casa sua e gli manca il suo compagno. Prende il cellulare e gli manda un messaggio.
- Mi manchi, cucciolo. - Scrive Scott.
- Anche tu, piccolo. Ci siamo divisi solo cinque minuti fa. Com'è possibile? - Chiede Stiles.
- Ci amiamo troppo per stare se.. - Stava scrivendo ma gettò il cellulare sul letto di malo modo e corse incontro al suo fidanzato che era appeso alla sua finestra. Chiusa.
- Stupido lupo. Da quando tieni la finestra chiusa?! - Lo riprende, Stiles, entrando nella stanza del fidanzato.

Non gli da il tempo di rispondere che lo prende per i fianchi, lo spinge a se facendo aderire perfettamente i loro corpi e si attacca prepotentemente alle sue labbra. Le consuma. Dio. Quanto ama quelle labbra. Dopo una ventina di baci a stampo e di morsi, decidono di baciarsi come si deve. Dopo un dolce bacio, sono fronte con fronte, naso con naso, occhi negli occhi e entrambi con le mani nei fianchi dell'altro.
- Avevo freddo. - Dice Scott riferendosi alla finestra.
- Adesso ti riscaldo io a te. - Dice Stiles. Per Scott è tutto una sorpresa. Essere diventato un lupo, a Stiles, gli ha solo fatto più che bene. 
- Da quando sei così, intraprendete? - Chiede Scott sorridendo.
- Stai zitto. Sei sorpreso, riesco a sentirlo. - Dice Stiles.
- Oh-ohmammamia. Eh, si. Direi di si. -
- Shh, piccolo lupacchiotto. Tua madre ci sente benissimo. - Sussurra Stiles al suo orecchio per poi iniziare a baciarlo e scendere lentamente sul suo collo, il petto e sul cuore.
- Hai ancora così tanto freddo? - Chiede Stiles, iniziando a provocarlo.
- No. Stiles, mi stai provocando, lo sai? - Chiede Scott baciandogli il collo ed ogni neo che si ritrova.
Stiles lo sta provocando. Lo stuzzica e Scott è prossimo a perdere la pazienza. Anche Stiles è stufo di quel gioco. Meno di un minuto e già si amano più di prima. I loro lupi graffiavano ferocemente per potere uscire e a stento trattennero l'impulso di trasformarsi. Ciò che non trattennero, però, furono i loro ringhi. Melissa era esausta e tra qualche ora avrebbe dovuto alzarsi per il suo turno in ospedale, li mandò mentalmente al diavolo, prese il suo cuscino preferito, uscì di casa e suonò a quella di Jonh. 
- Due lupi, in piena adolescenza non mi stanno lasciando dormire. Io tra qualche ora ho il turno e ho sonno. Buonanotte amore. Ti amo. - Spiega Melissa lasciando un bacio sulla guancia di Jonh e iniziando a sdraiarsi nel divano di casa Stilinski. Lo sceriffo gira gli occhi, si avvicina a lei, la prende in braccio e la porta nella sua stanza.
- Ahahha, ma che fai?! - Chiede ridendo Melissa.
- Non posso permettere che tu dorma sul divano. E ti prego, non farmi pensare a quei due. Da dove cavolo è uscito Stiles? - Chiede Jonh coprendo se stesso e Melissa con il piumone del letto.
- E' saltato dalla finestra. - Spiega lei scrollando le spalle e accoccolandosi al corpo di Jonh che la stringe forte. In pochi minuti, entrambi, sono già crollati nel sonno più profondo.

E' notte fonda ormai in casa McCall e Stiles e Scott si sono addormentati l'uno stretto all'altro. Ma se è vero che l'amore è ceco, la sfortuna no. Lei ci vede bene. Ci vede proprio come Stiles, nel sogno, sta vedendo una donna. Non sa chi sia ma non è di bello aspetto. Quasi gli fa paura. Gli si avvicina sempre di più. Ha il viso ricoperto di vene nere e i suoi occhi sono completamente bianchi. La voce è roca. Gli sta parlando, ma Stiles non riesce a capire cosa dice. Preso dal panico, si aggrappa a quel pizzico di lucidità che gli è rimasto, aguzza le orecchie e finalmente capisce cosa quella strana donna gli sta dicendo:
- Godetevela finché potete. Non durerà per sempre e presto vi chiederete se in realtà, il vostro amore, sia mai esistito.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao lupetti. Io non saprei come commentare questo capitolo ma ho amato scriverlo. Spero di non essermi spinta troppo oltre con i dettagli e che il rating vada ancora bene. Se pensate che debba cambiarlo, non esitate a dirmelo, vi prego. Bene.. Vi ringrazio e vi do appuntamento alla prossima. Un bacione.

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Capitolo 11
*** La scoperta. ***


 - La scoperta.
 
Quel sogno lo destabilizzò, passò tutta la notte a rigirarsi nel letto nella speranza di non svegliare Scott. Solo intorno alle quattro del mattino chiuse occhio qualche ora. Alle 06:00, puntale come un orologio svizzero, però, le urla di Melissa gli svegliarano.
- Mammaaaa, finiscila di urlare. - Strilla Scott stiracchiandosi.
- Menomale che non posso più avere mal di testa, altrimenti non mi sarebbero bastate tutte le medicine che ho in dispensa per farmelo passare. - Sbiasica Stiles mentre Scott se lo stringe in un abbraccio.
- Scott McCall e Stiles Stilinski. Giù dal letto, adesso. - Urla Melissa, entrando nella stanza del figlio.
- Mell, sono sono le sei. Lo sai che la scuola inizia alle otto? - Dice Stiles mentre Scott gli morde un orecchio e Melissa gira gli occhi. Sa perchè il figlio stia facendo così.
- Non mi interessa. Voi stanotte non avete fatto dormire me e io ora non faccio dormire voi. Sono dovuta andare da Jonh per non sentirvi. A fare colazione, di sotto, su - Dice Melissa.
- Come se la cosa ti dispiacesse. - Dicono all'unisono i due lupacchiotti un secondo prima di scoppiare a ridere. Melissa gli sta incenerendo con lo sguardo.
- Sceriffoooo. Mi serve aiuto. - Dopo l'ennesimo urlo, Stiles e Scott si attapparono le orecchie.
- Ora ti giuro che se non la finisce di urlare, la mordo. - Dice Scott, Stiles ride, Melissa ringhia.
- Allora? La volete finire di urlare, tutti e tre? La colazione è pronta, è tardi, tra poco avete scuola voi due e noi dobbiamo andare a lavoro. Finitela di fare storie e scendete. - Ordina lo sceriffo. Loro sbuffano ma alla fine, si alzano dal letto. 
- Ma perchè cavolo a te ti ascoltano e a me no? - Chiede indispettita Melissa.
- Perchè tu urli come una pazza e perchè io sono lo sceriffo, forse?
- Hei! Tu, a questa pazza qui, la ami. 
- Da morire. - Gli da ragione lo sceriffo.
- Ok, fuori tutti e due. Abbiamo bisogno di baciarci, ok? Ma non lo facciamo davanti a voi. Quindi, sho. Due minuti e arriviamo. - Dice Scott.
- Risparmiatemi i dettagli per l'amor di Dio. Ve ne prego. Stiles, li hai la roba per oggi. 
- Grazie papà. - Dice Stiles e i grandi se ne vanno.

Stiles si toglie la maglia del pigiama di Scott, quando vede che è proprio lui a fissarlo con le braccia incrociate e lo sguardo quasi arrabbiato.
- Che c'è? - Chiede confuso Stiles.
- Io sto ancora aspettando che tu faccia una cosa. - Dice Scott con fare ovvio. Stiles inizialmente non capisce ma poi sorride e corre incontro al fidanzato per dargli il buongiorno di cui necessitava.
- Adesso si che si ragiona. - Dice felice Scott mordicchiandogli il collo.
- Scott, guarda sei assurdo. Sei allucinante. Non è normale. Hai una dipendenza dal mio collo. Fatti curare. - Strilla Stiles mentre a stento trattiene le risate e mordendo anche lui il collo del fidanzato. Scott scoppia a ridere.
- Finiscila di lamentarti, ti ho già detto che tu sei mio, quindi, di conseguenza anche questo collo qui è mio e te lo mordo quanto voglio e poi tanto per dirtela tutta, adesso, anche tu mi stai mordendo il collo. - Dice Scott. Ad ogni parola, un bacio. Stiles sorride sulle sue labbra.
- Ma io faccio un po' cosa voglio. Questo collo bello qui, mica è tuo. E' mio. Tutto, tutto mio. Mio e di nessun altro. - Dice Stiles accarezzandoglielo. Scott lo sta riempiendo di baci. Poi gli morde il nasino.
- Ok, questa cosa dei morsi è da aggiungere alla lista di "Cose assurde che fa Scott McCall al suo fidanzato di prima mattina." Sei scemo per caso? - Chiede Stiles mordicchiandogli il mento. Entrambi, sono all'estremo della felicità!
- Stai zitto lupacchiotto. - Dice Scott.
- Ti amo, Scott. Ti amo come non ho mai amato nessun altro in vita mia. Dopo di te, nessuno mai. Voglio che ti ricorderai per sempre questa cosa, ok? - Chiede fin troppo seriamente, Stiles. Scott deglutisce a vuoto e annuisce.
- Certo amore mio. E poi, perchè sei così preoccupato? Noi staremo insieme per sempre. Tu sei la mia vita. - Dice Scott dandogli un dolcissimo bacio.
- Mi state facendo venire le carie ai denti. - Sussurra Melissa dal piano di sotto. Lo sceriffo ride.
- Spiona. - Dice Scott.
- Mell, fammi capire. Prima sgridi noi se ascoltiamo le conversazioni altrui e adesso sei tu la prima a farlo? - Chiede Stiles iniziando a ridere.
- Mi sono messa in ascolto adesso, giuro. Dai, scendete rompi scatole. - Dice Melissa.
- Arriviamo. - Dice Stiles avvicinandosi alla porta per scendere le scale e andare in cucina.

Dopo aver fatto colazione, presi gli zaini, i due lupacchiotti partirono alla volta della scuola, pronti ad affrontare l'ennesima giornata del cavolo. Stiles è curioso di sapere come la prenderanno gli altri, una volta riconosciuto il suo nuovo stato. Adesso Stiles non è più uno stupido umano. Adesso Stiles è un Alpha, compagno per la vita di Scott McCall. Adesso Stiles è un lupo. Una volta scesi dalla macchina, il primo ad assalirli è Isaac. Annusa il migliore amico, i suoi occhi sono appena diventati gialli dalla rabbia e ringhia in direzione di Scott.
- Cosa diavolo gli hai fatto? - Chiede Isaac in procinto di perdere il controllo. Stiles gli poggia le mani sulle spalle per calmarlo, poi gli alza il viso con due dita sotto al mento per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Hei, tesoro, ascoltami. E' tutto ok. Davvero. Non mi ha morso. Il suo lupo mi ha riconosciuto come compagno per la vita e adesso sono un Alpha. Respira. Sei in procinto di perdere il controllo. Senti i battiti del mio cuore. Riesci a sentire che non sto mentendo? - Chiede dolcemente Stiles. Isaac annuisce.
- Sono felice, Isaac. Sono felice. - Dice Stiles con un sorriso a trentadue denti sulla faccia. Il suo migliore amico sorride, lo abbraccia forte e gli da un bacio nella guancia sotto gli occhi di Scott, che si sta mordendo forte l'interno guancia per non fargli male in questo esatto momento.
- Scott.. - Dice Stiles trattenendo le risate.
- Si, è tuo Scott, ok, nessuno te lo tocca. Ma io sono il suo migliore amico, ok? Ho smesso di baciarlo sulla bocca solo per rispetto, ma se permetti, me lo bacio e me lo abbraccio quanto voglio. Sono tanto triste oggi. - Dice Isaac con il broncio guardando Stiles negli occhi.
- Che hai? Hai litigato con Allison? 
- Si, Stiles. - Dice lui mentre a stento trattiene le lacrime. Stiles sta per consolarlo quando Lydia gli salta addosso e lo riempie di baci.
- Amore mioooooo. Sei anche tu come noi, adesso. Il tuo desiderio si avverato. Sono felice per te, tesoro. Ma senti un po', Scotty bello, è successo tutto per amore, oppure devo ricorrere alla mia voce da Banshee, per farti soffrire? - Chiede Lydia. Stiles, Isaac e Scott ridono.
- Tutto per amore, tranquilla. - Dice Stiles mostrando i suoi occhi rossi. Scott gli tira una gomitata.
- Ahu. - Finge di aver sentito male.
- Siamo a scuola, Stiles. Mantieni il controllo! - Lo riprende, Scott.
- Scusa Alpha. Da bacino.. - Dice dolcemente Stiles richiedendo un bacio dal suo fidanzato che non tarda ad arrivare.

La campanella suona e il tempo passa velocemente, sono al cambio dell'ora e Stiles va nell'armadietto per prendere il libro dell'ultima ora. Lydia è al suo fianco, lo apre e ci trova un biglietto. Non conosce quella calligrafia. C'è una macchia di sangue. Con mani tremanti apre il bigliettino e legge il contenuto.
- Non è vero che durerà per sempre. Tra poco tutto finirà. Il vostro amore, finirà. Lui finirà. Di lui ti rimarrà il ricordo di un amore finito male, un marchio, sotto forma di tatuaggio, il suo odore perennemente con te. Sarai solo. Solo contro tutto e tutti, ma avrai qualcuno che ti ricorderà per sempre lui. Lui che presto, finirà di amarti. Lui, Scott McCall, presto dimenticherà per sempre l'esistenza di Stiles Stilinski. O meglio.. Genim Stilinski!

 
Piccolo spazio autrice:

Si, ecco, ciao :) è un capitolo confusionario e di questo vi chiedo scusa. Non so nemmeno io cos'abbia scritto. Ad ogni modo spero abbiate gradito, vi ringrazio e vi do appuntamento alla prossima. Un bacione.

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Capitolo 12
*** Marnie. ***


- Marnie.
 
Nonostante ormai fosse un lupo, dopo aver letto quel biglietto, si sentì prossimo ad un attacco di panico. Lydia percepì i suoi battiti aumentare in una maniera fin troppo eccessiva e si avvicinò ancor di più a lui, che la scostò con dolcezza rassicurandola e dicendogli che non era nulla. Adesso era un lupo e poteva cavarsela da solo. Questa cosa riguardava solo lui e nemmeno Scott ci sarebbe entrato. Prima il sogno, adesso il biglietto, è lui il destinatario di tutto e lui avrebbe affrontato la cosa con serenità, o quasi, fino a risolverla. Rassicurò la migliore amica dandogli un bacio nella guancia un ultima volta e raggiunse il fidanzato nell'aula di Storia. I battiti però, continuavano a essere veloci, talmente tanto che quasi iniziava a far sentire un leggero mal di testa oltre a lui stesso, anche a Scott e Danny che per quell'ora erano con lui e che come lui, anche loro, avevano un udito super sensibile. 
- Amore, tutto ok? - Chiede Scott quando vede che il suo fidanzato gli è accanto.
- Si amore, tranquillo. - Lo tranquillizza Stiles, ma non ci riesce poi molto.
- Stiles, mi sta scoppiando la testa. - Sussurra Danny con il libro davanti alla bocca a quattro banchi indietro da loro.
- Scusa. - Bisbiglia Stiles.
- Tutto ok? - Chiede Danny.
- Si si. - Risponde lui.

Passano due minuti e Harris inizia a rompergli le scatole.
- Stilinski, dov'è il suo libro? 
- L'ho dimenticato. - Ammette Stiles, con fare brusco. Per l'ansia di quel bigliettino, davvero l'ha dimenticato.

Quando Harris inizia a rimproverarlo severamente e Scott sente che Stiles, sta per perdere il controllo, gli stringe una mano da sotto il banco per farlo calmare e prende parola.
- Prof, non la faccia così lunga, si è solo dimenticato un libro, seguirà insieme a me. - Dice Scott avvicinando il suo libro a Stiles.
- Solo per questa volta. - Risponde lui, con tono acido. Scott annuisce e Stiles sta tranquillamente guardando fuori dalla finestra in cerca di un qualsiasi indizio. Si sente strano. I suoi battiti, finalmente si sono calmati.
- Stiles, almeno fai finta di seguire la lezione, no? - Chiede dolcemente Scott. Anche lui sta facendo finta.
- Mh, si si scus..
- Stilinski, continui da dove siamo rimasti. - Dice Harris. Stiles non sa dove diavolo erano. Scott nemmeno e non può aiutarlo.
- Allora? Era distratto e non sa dove eravamo, vero? - Chiede ancora lui.  
- Si. - Dice Stiles.
- Mh, capito. Stilinski, 2. - Sorride Harris iniziando a mettere il voto sul registro.
- Vada a quel paese, cogli***. - Sbotta lui, prendendo il suo zaino e uscendo dall'aula sbattendo violentemente la porta alle sue spalle e inviando un messaggio a Scott, dicendogli che si sarebbero visti a fine lezione, davanti scuola. Lui aveva bisogno di farsi un giro.

- Stiles, mi dici che cavolo hai? - Chiede Scott una volta salito in macchina, a fine lezione.
- Niente, è solo quello li, non, lo sopporto, avevo bisogno di uscire. 
- Ti ha messo una nota, Stiles. Per poco non ha chiamato tuo padre.
- Che facesse quello che vuole, non mi importa. - Dice lui mentre sta girando la chiave per partire, ma Scott, lo ferma prima del tempo così che si guardino negli occhi.
- Scott, per favore, voglio solo andare a casa. Possiamo andare a casa? Ho, ho fame ok? Voglio andare a casa mia o tua, quello poco importa, fare da mangiare, mangiare con l'amore della mia vita e poi magari uscire o semplicemente stare a letto, ma voglio andarmene da qui, ok? - Chiede Stiles. Ha il battito accellerato e parla a raffica. Chiaro segno di agitazione. Scott è confuso ma alla fine sorride, gli piglia il viso tra le mani e lo bacia con dolcezza. Stiles gli sorride sulle labbra. Adesso sta bene.
- Ho fame anche io, mangiamo e usciamo in moto. - Dice Scott.
- Cosa vuoi che ti cucino? - Chiede sorridendo Stiles.
- Io mi mangerei te. - Dice Scott, baciandogli il collo, poi le labbra e mordendogli dolcemente il mento.
- Ahahah finiscila scemo, intendevo qualcosa di sostanzioso, di vero. - Dice Stiles tra le risate, certo che dopo pranzo, faranno una delle loro intense attività fisiche.
- Più sostanzioso di te amore mio.. proprio non ce n'è. - Dice Scott mentre Stiles sta divorando le sue labbra.
- Ma tu mi ami? - Chiede Stiles.
- Ti amo da morire lupacchiotto. - Dice dolcemente Scott.
- Ah ecco. Perchè anche io ti amo. Tantissimo. - Dice dolcemente Stiles.

Tra una cosa e l'altra, sono arrivati a casa Stilinski, hanno preparato il pranzo, mangiato, fatto attività fisica per la milionesima volta, fatto una doccia, indossato qualcosa di più pesante e sono saliti in moto, diretti al mare, l'uno stretto all'altro. Scott, sente la sua insicurezza e lo stringe forte a se lasciandogli dolci baci tra i capelli e nelle guance. Le loro mani sempre unite. Restano li, a fissare il mare, con le dita intrecciate, stretti in un abbraccio fino al tramonto, poi il freddo inizia a diventare veramente tanto e visto che è quasi ora di cena, saliti sulla moto, con Scott alla guida, sono pronti per tornare a casa. Mancano cinque minuti al massimo e i freni, vengono meno. Stiles si è irrigidito come il cemento e non riesce ad emettere alcun suono. Un ombra, del fumo nero, tanto, tantissimo, Stiles ancora immobile, sente che qualcuno lo spinge sul posto di guida. Il fumo si dissolve e Scott non c'è più. Lui vorrebbe gridare, chiedere aiuto o semplicemente prendere il suo cellulare ma è immobile, non riesce a muoversi, ma trema, sputa sangue dalla bocca e i passanti si avvicinano a lui per soccorrerlo. Chiamano un'ambulanza e raggiungono l'ospedale di Beacon Hills dove c'era Melissa. Ovviamente si occupa di lui e vedendo che non riesce a parlare e di Scott nemmeno l'ombra, capisce tutto. Stiles è terrorizzato.
- Amore, ascoltami, hai visto qualcosa? - Dice dolcemente Melissa accarezzandogli i capelli, tentando di mantenere la calma. Stiles prova a rispondere un po' di volte fino a che ce la fa, il suo corpo è meno rigido e riesce anche a muovere le dita delle mani. 
- Fumo. Fumo nero e poi Scott non c'era più. Io, io, volevo fare qualcosa Mell, te lo giuro ma ero bloccato, ho prova..
- Shh, shh amore, no, no, non pensare che sia colpa tua. E' stato come se ti sei trovato in un altra dimensione, lo so. - Lo interrompe tranquillizzandolo, o almeno provandoci e porgendogli un bicchiere d'acqua che lui non vuol bere.
- Stiles, bevi, ti farà bene. - Ordina dolcemente Melissa.
- Ho detto che non ho sete. - Dice lui con gli occhi rossi, alzandosi dal letto, iniziando a rivestirsi e ignorando i rimproveri di Melissa.
- Stiles, non puoi uscire, mi dici dove vai? - Chiede Melissa.
- A riprendermi l'amore della mia vita. - Dice lui mentre prende il cellulare, chiama Isaac e una volta che lo ha raggiunto in ospedale e dopo aver ottenuto il permesso di Melissa che gli ha pregati di aspettare due minuti in più, il tempo che si cambiasse, invano naturalmente, partono alla ricerca di Scott. Melissa li raggiunse poco dopo con una rabbia e una paura in corpo decisamente troppa, veramente troppa per una mamma, una lupa, con il ciclo e la luna piena quasi alta nel cielo.

E' notte fonda ormai, per Stiles è la sua prima luna e con l'assenza della sua ancora che è Scott, che è l'amore della sua vita, la paura e la rabbia, ha perso il controllo. Isaac provò a calmarlo, ma non ci riuscì. Melissa dovette intervenire, anche se era terrorizzata da morire, visto che quello che gli ringhiava contro e gli mostrava gli occhi rossi, era uno dei suoi Alpha, ma alla fine, poco dopo, anche lui tornò in se.

E' l'amba ormai e di Scott ancora non si sa nulla. Lo sceriffo ha fatto partire le ricerche, nonostante non siano passate 48 ore dalla scomparsa e come la compagna e il figlio, è in trepidante attesa di ritrovare Scott quanto prima. Isaac costrinse Stiles ad andare a casa qualche ora. Lo sdraio sul letto che profumava ancora del loro amore e lo strinse forte a se, certo che di li a poco sarebbe presto scoppiato in un pianto liberatorio.

Sono passate 6 ore ormai, ne Stiles, ne Isaac sono andati a scuola. Stiles si rifiuta di mangiare e di bere e non dorme da ieri notte, ormai. Non ha ancora pianto. Confessa ad Isaac del sogno e del biglietto, lui ringhia, poi a Stiles gli arriva un messaggio sul cellulare e nella speranza che sia Scott, si affretta a rispondere con un sorriso di speranza in volto che presto si trasforma in un ringhio.
- Ieri pomeriggio avete fatto quel che avete fatto, ieri sera c'era la luna piena che può essere equivalente alla stagione dell'amore. Ciao, mi presento. Io sono Marnie e sono quella che ha appena messo fine al vostro amore bugiardo.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Emh, si ecco, io andrei a nascondermi.
Scusate per questo terribile capitolo. 
Alla prossima. <3

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Capitolo 13
*** Il pezzo mancante. ***


- Il pezzo mancante.
 
Sono passati quattro giorni ormai e di Scott ancora non si sa nulla. Gli occhi di Stiles, ormai sono solo rossi. E' arrabbiato, stanco, impaurito. Non dorme, non mangia e non beve ed è sempre alla ricerca del suo grande amore. Dalla sua bocca non escono più parole ma solo ringhi. Melissa non la smette di piangere. Non sa dov'è il figlio e si è legata talmente tanto a Stiles, come se fosse suo, che vederlo in quello stato la sta uccidendo. John anche si è legato alla presenza di Scott e sente terribilmente la sua mancanza, proprio come sente la mancanza di suo figlio. C'è, è presente, in carne e d'ossa ma è spento, vuoto. Nullo. Non è lui. Non è il suo bambino.

Melissa gli ha spiegato che nonostante Scott, ormai abbia perso la memoria, sono ancora legati, sono compagni per la vita e questo non cambierà mai e poi mai. Gli ha spiegato che se Stiles, morirà di fame, anche Scott, morirà di fame. Sono una cosa sola e per sempre lo saranno. Memoria o no. Stiles è vivo, perchè Scott, da qualche parte del paese o del mondo, Dio solo sa dov'è adesso, sta mangiando e sta bevendo, non solo per se stesso ma anche per il suo compagno per la vita, per Stiles. 

Isaac cerca di aiutare come può e per quanto Stiles sia felice di avere il suo migliore amico al suo fianco, più di tutto, vuole il suo compagno. Stiles, senza Scott, è incompleto. Si sente male. Si sente come il caffè senza zucchero, la sigaretta senza essere accesa, le patatine senza il ketchup, una notte di luna piena senza stelle. Stiles è incompleto, come lo è Scott che in questo momento è rinchiuso in una cella, imprigionato da una strega con istinti omicidi ed un ragazzo, all'apparenza un semplice umano.

E' alto, muscoli ben definiti, capelli nero notte e occhi verde smeraldo. Ha sentito il suo nome una volta. Si chiama Derek. Ha l'impressione di averlo già incontrato da qualche parte, ma non si ricorda ne dove, ne come, ne quando, ne sopratutto perchè. Non sa nemmeno chi è. Ricorda tutto, della sua famiglia bruciata in un incendio, di quel pazzo di suo zio Peter, finito in coma, ricorda il suo trasferimento con la madre a New York e ricorda il suo ritorno a Beacon Hills. Ricorda dello sceriffo Jonh, il suo vicino di casa e vecchio amore di sua madre, ricorda di Isaac, di Lydia, Allison, Ethan, Aiden e Danny. Il suo branco. Ricorda tutto, tutto tratte l'unica cosa che dovrebbe ricordare. Lui. Stiles Stilinski. Lui che in questo momento è rinchiuso nella sua camera, stretto nell'abbraccio del suo migliore amico. Ha appena scoperto l'unica cosa che non avrebbe voluto sapere. Non senza lui almeno. Quella Marnie aveva ragione. Stiles aspetta un bambino e quel bambino, quel tatuaggio e quell'odore, saranno il suo unico ricordo, di un amore, un vero amore, finito male. Dimenticato. Un amore che si è dissolto, come fumo nero.

Lo sceriffo cerca di stargli vicino, ma il figlio lo allontana, anche Melissa prova ad avvicinarlo inutilmente. Solo Isaac. Solo lui può stargli vicino. Solo lui, forse riesce a tenergli testa. Forse e solo forse, perchè adesso, se Isaac dice o fa qualcosa che non deve, Stiles caccia fuori gli occhi rossi e qualche ringhio e il cucciolo abbassa la testa con fare pentito. Il suo cucciolo, il suo piccolo beta. Isaac pensa di non voler un Alpha diverso da Stiles. Stiles pensa che non ci sia Alpha migliore di Scott. Dio, quante vorrebbe che in questo momento ad accarezzare i suoi capelli fosse il suo fidanzato e non il suo migliore amico.
- Tesoro mio, per favore, mangia qualcosa. - Tenta, con fare cucciolo Isaac.
- Non mi va. - Dice Stiles. Sente che il suo migliore amico è preoccupato, per questo gli lascia un bacio nella guancia per tranquillizzarlo, per fargli capire che lui c'è e che presto starà bene.
- Ok. Facciamo così. Adesso cerchiamo di dormire un pò, ok? E poi continuiamo a cercare Scott e prima che tu inizi a fare gli occhi rossi e a ringhiare come un pazzo, ormai non mi fai più paura, sappilo signorino, non sarebbe servito a nulla andare con loro. Ci stanno già pensando Ethan, Aiden e Melissa a cercarli e anche Lydia con i suoi poteri. Gli daremo il cambio tra un paio d'ore. Adesso abbracciami forte e prova a dormire qualche ora. - Dice serio, Isaac. Questa volta è Stiles ad annuire e seguire l'ordine del suo beta. Appoggia la testa sul petto di Isaac, chiude gli occhi e finalmente, dopo 96 ore no Stop che era sveglio, si addormenta stretto tra le braccia del suo migliore amico, che può finalmente tirare sospiri di sollievo e addormentarsi con lui. Anche Isaac non dorme da 96 ore. Si svegliano solo dopo 4 ore quando con i loro super sensi sviluppati, in lontananza, sentono l'arrivo di Melissa e dello sceriffo.
- Ancora niente. - Sussurra Stiles sapendo che il suo migliore amico è sveglio. Per risposta Isaac, lo stringe ancora più forte a se.
- Ancora niente. - Ripete come un automa. Stiles finalmente, piange.
- Shhh. Vieni qui piccolo mio. - Dice Isaac facendolo sedere sulle sue gambe per abbracciarlo meglio.
- Io adesso sono solo. - Dice tra un singhiozzo, ed un altro ancora.
- No. Non lo sei. Non lo sarai mai. Sdraiati. - Dice Isaac mentre inizia a stenderlo sul letto. Stiles è confuso, ma si lascia fare.
- Ascoltami.. - Dice Isaac, iniziando ad alzare la maglietta di Stiles fin sopra la pancia e poggiandoci una mano sopra e accarezzandola con il pollice. Stiles, se possibile, piange ancora di più.
- Non sei solo, ok? Hai me, hai Melissa, hai tuo padre, hai Lydia, Danny, Allison e perfino Ethan e Aiden e poi, poi c'è lui. - Dice Isaac lasciando un bacio al bambino che Stiles porta in grembo.
- Ciao amore. Come stai? Non ascoltare papà, ok lupetto? Andrà tutto bene. Lo zio ti ama, si, proprio così, zio Isaac ti ama da morire. Poi c'è nonno Jonh e nonna Melissa, che ti ameranno più di quanto si amino tra di loro, c'è zia Allison che già non vede l'ora di strapazzarti di coccole, c'è zia Lydia, attento amore, è! Con lei, sarai il bambino più bello e alla moda di tutti i tempi. Neanche zio Aiden, ti salverà da questo, credimi. Poi ci sono gli zii Danny e Ethan. Ah mamma mia, ti faremo venire il diabete per tutto l'amore che ti daremo. Ancora non sei qui con noi, ma già ti amiamo da morire. Non dovrei insegnarti queste cose, lo so, ma ascolta allo zio. Certe volte, papà, è un tonto. Nessuno di voi due sarà mai solo. - Termina lui continuando ad accarezzargli la pancia con il pollice e asciugando le lacrime di Stiles che ha appena fatto unire le loro mani.
- Scott era il mio pezzo mancante. Mi manca Isaac, lo rivoglio con me. Lo amo. - Strilla sull'ultima parola, con la voce rotta dai singhiozzi.
- Lo so piccolo. Lo so. Faremo di tutto per ritrovarlo, te lo giuro. - Lo rassicura Isaac.

Entrambi sentono che Melissa e lo sceriffo stanno tornando indietro, ma non ci danno peso. Quel che non sanno è che Melissa ha avuto un illuminazione. Forse sa dov'è il suo bambino e adesso, insieme all'amore della sua vita, lo sta andando a recuperare. 

E' quasi notte ormai. Melissa ha chiamato Isaac per chiedergli di occuparsi ancora un po', di Stiles, che presto sarebbero tornati e forse anche con Scott ma non ha risposto perchè era sotto la doccia. Ad una stanza di distanza, invece, Stiles stava scrivendo un biglietto di addio al suo migliore amico.
- Scusami, ma devo farlo. Amo questo bambino, ma amo ancora di più Scott. Senza lui non sono niente. Grazie di tutto Isaac. Ti ho voluto bene. Ci rivedremo in paradiso. - E dopo averlo poggiato sul letto, ben visibile alla vista del lupo, a passi silenziosi e svelti, uscì di casa sua con la speranza e la consapevolezza che non ci sarebbe mai più tornato.

Salì a bordo della sua Jeep e a tutta velocità, nella notte più fredda dell'anno, si diresse al mare, si spogliò di ogni indumento e passi sicuri, cominciò a camminare sull'acqua, sempre più, sempre più, sempre più e ancora sempre più giù. Fino a quando i piedi non toccavano più le pietre, ma sotto di lui, il vuoto. Vuoto come i suoi occhi, vuoto come il suo cuore. Improvvisamente, Stiles Stilinski, esperto nuotatore, non sa più nuotare. Si lascia cadere nelle profondità del mare della California con un unico pensiero.

*Grazie di tutto Scott. Ti ho amato tanto. Ci rivedremo in paradiso vita mia.*

Stiles chiuse gli occhi nello stesso istante in cui a qualche chilometro di distanza da lui, Melissa ha appena trovato Marnie e con i suoi artigli ha annullato così l'incantesimo e ha fatto riacquistare a Scott la sua memoria. Adesso Scott ricorda. Sa che è Stiles il suo pezzo mancante, sa che è Stiles che ama. Sa. Scott, adesso sa. Ma c'è una cosa che però, non sa. Il suo pezzo mancante, in questo esatto momento, sta affogando in un mare di dolore.
Piccolo spazio autrice:
 
A grande richiesta di Annamaria1997, Derek è tornato. Stiles ha fatto una pazzia. Marnie è morta e Scott ha recuperato la memoria. Chi salverà Stiles?

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Capitolo 14
*** Ti prego, vita mia. ***


- Ti prego, vita mia.
 
Isaac era stanco, terribilmente stanco e preoccupato per il suo migliore amico. Entrambi non dormivano da giorni ormai e il biondo si concesse per lo meno una doccia rilassante. Stette una quindicina di minuti sotto il getto caldo della doccia, indossò il suo accappatoio che era in casa Stilinski da anni ormai, prese il suo spazzolino verde, vicino a quello giallo di Stiles e quello rosso dello sceriffo, si lavò i denti e con i capelli zuppi d'acqua uscì dal bagno cercando Stiles.
- Hei tesoro, ho fame, facciamo qualcosa da mangi.. - Dice Isaac, ma le parole gli rimangono incastrate in gola alla vista di quel biglietto che era a tutti gli effetti, un biglietto di addio. Ringhiò ferocemente e senza sapere nemmeno lui perchè, chiamò a Scott. Chiamare Scott? Ma che diavolo gli era preso? Insomma, il suo migliore amico è la fuori da qualche parte a morire e lui, chiama Scott? Non sa nemmeno dov'è adesso, Scott. Non sa nemmeno se Scott si ricorda. Sta per chiudere la telefonata dandosi dell'idiota mentalmente, quando Scott, misteriosamente, risponde.
- Hei Isaac, ricordo, ricordo tutto. Sto provando a chiamare Stiles ma non mi risponde. Dov'è? - Chiede Scott iniziando a sentirsi male per essere stato così tanto tempo distante dal suo compagno.

Questione di lupi. Due compagni per la vita sono portati incondizionatamente  a stare insieme. Se ciò non accade per un tot di giorni, entrambi, rischiano la vita.
- Oh me***, Scott. Ho bisogno di aiuto. Ha fatto una cazzata! Mi ha lasciato un biglietto ed è uscito di casa. Era un biglietto di addio. - Dice tra le lacrime Isaac. La paura è troppa. Scott ringhia. Isaac ringhia. Melissa ringhia. Lo sceriffo è confuso. 
- Ho una sensazione. Vado a cercarlo al mare. Tu mamma stai con Jonh e andate a casa e tieniti il telefono a portata di mano. Isaac, tu cercalo per la città. Avvisa tutti. L'intero branco. Il primo che lo trova, chiama e da notizie. Sono stato chiaro? - Ordina Scott. I suoi occhi sono pericolosamente rossi.

Melissa annuisce e porta con se il compagno a casa. Scott si trasforma e inizia a correre a tutta velocità verso il mare e Isaac, ormai già vestito, alla svelta chiude casa Stilinski, chiama Allison e Lydia e insieme vanno a cercarlo. Durante tutto il tragitto, da quel posto strano dove è stato rinchiuso per quattro giorni, fino al mare, Scott cerca di mantenere la calma. Più si avvicina alla loro spiaggia, testimone del loro amore e più l'odore di Stiles e di morte si fa più forte. Reprime le lacrime e ringhia. Si guarda intorno alla ricerca di qualche indizio e poi la trova. Trova l'indizio che cercava. A quindici metri circa di distanza, c'è la Jeep. Anche quella bambina è stata molte volte testimone del loro amore. 

Si guarda ancora intorno e vede tutti i vestiti di Stiles, gettati con noncuranza nella sabbia. La felpa, i jeans, le calze, i boxer. Stiles dovunque sia finito, addosso non ha niente. E se sente freddo Scott, completamente coperto di vestiti pesanti e dopo una corsa che avrebbe procurato un caldo infernale a chiunque, figuriamoci se non sente freddo Stiles, completamente nudo, nella notte più fredda dell'anno.

Ha paura Scott c'è un pensiero che lo assale, ma deve trovare il suo compagno. Istintivamente si spoglia di ogni indumento, rimanendo in boxer e aguzza la vista verso il mare. Il largo del mare. Nonostante sia la notte più fredda dell'anno, quel giorno, in mare non c'era neppure un onda. Non un filo di vento. Quando all'improvviso, lo vede, è un leggero movimento, ma nella speranza, quanto paura, che quel movimento sia dovuto al corpo del fidanzato, Scott si lancia a perdi fiato e in quattro minuti esatti, raggiunge la meta. Prende un respiro profondo e affonda la testa sott'acqua.

Sta con gli occhi aperti. La paura sta prendendo il sopravento, quando finalmente lo vede. Stiles è in fondo, inerme, bianco cadaverico e Scott perde un battito dietro l'altro. Lo raggiunge in pochi secondi e prendendolo in braccio lo tira su e fa in modo che il suo viso prenda aria. Ha le labbra viola, gli occhi incerchiati, le dita delle mani tutte rigate per il freddo e il suo respiro è maledettamente lento. Scott gli sussurra parole all'orecchio, mentre lo porta a riva. Non sa come, ma li, c'è Isaac con un asciugamano, pronto ad avvolgere il suo migliore amico. Scott sta tremando e non solo per il freddo. Isaac piange e leva dell'eventuale dolore dal corpo del migliore amico ma non c'è nulla. 

Scott gli fa la respirazione bocca a bocca mentre Isaac gli fa il massaggio cardiaco. Ma ancora niente!
- Stiles ti prego. - Dice tra i singhiozzi Isaac, mentre i suoi occhi, ormai non sono più azzurro mare, ma giallo ambrati.
- Vita mia, vita mia ti prego. Ascoltami. Ti devi svegliare, per favore. Fallo per me amore. Ti prego. Ti prego, vita mia. - Piange Scott mentre gli da l'ennesimo bacio per rianimarlo. 

La cosa è andata avanti per cinque minuti buoni, il battito c'è ma Stiles non si sveglia. Scott sta per baciarlo un altra volta, quando finalmente, con un colpo di tosse, l'amore della sua vita, sputa fuori tutta l'acqua che aveva bevuto.
- Si si, così, bravo amore, sputa fuori tutto! Tranquillo amore mio. Adesso ci sono io. - Dice Scott stringendolo forte a se, mentre Isaac, ha iniziato a recuperare i suoi vestiti e sta iniziando a vestirlo. Passata la paura iniziale, Scott si rende conto che il suo fidanzato, è praticamente nudo, come mamma l'ha fatto e che Isaac gli sta infilando i boxer. Gli ringhia contro e gli ordina di andare nella Jeep e prendere l'altra asciugamano, che a fare quello che doveva fare, ci avrebbe pensato lui. Il biondo, dopo aver lasciato un bacio nella guancia a Stiles e avergli tirato uno scappellotto dietro la nuca, segue l'ordine del suo Alpha lasciandoli da soli. 

Scott lo veste. Entrambi sono in silenzio, entrambi tremano per il troppo freddo. Istintivamente, Stiles, porta una mano sul suo grembo e cerca di sentire il battito del cuore del loro bambino, anche se dubita possa farlo, visto che ha solo quattro giorni. Scott poggia la fronte alla sua e unisce anche la mano.
- Sta bene. E' nostro figlio amore. Sta bene! - Dice Scott, o meglio, spera.
- Hei ragazzi, ho chiamato Melissa e gli ho detto di preparare la vasca con un bagno bollente per tutti e due, c'è anche Deaton che farà una visita veloce per vedere come sta il bambino. Scott tieni l'asciugamano. Stiles ha detto Jonh, che appena arrivi ti picchia, anche Melissa lo farà e Lydia. Dio mio, non immagini quanto sia arrabbiata Lydia. E' già a casa tua e .. e.. sei un idiota sei, sei un incosciente, come hai potuto fare una cosa del genere? Non farlo mai più, ti prego, tu e Allison siete la mia vita. Non farlo mai più. - Finisce per piangere sulla sua spalla e per stringerlo forte a se, Isaac. E' distrutto dal dolore. 
- S..Scu..sa t.. te..tesoro. - Balbetta lui. Poi rivolge lo sguardo a Scott che si sta rivestendo e aveva deciso di lasciare, eccezionalmente, un po' di spazio ai due migliori amici. Sa che sta per dirgli qualcosa quindi si avvicina a lui per ascoltare cos'ha da dire.
- Amore, ma tu, tu ricordi? - Chiede Stiles felice.
- Si, ricordo tutto, ma levati quel sorriso dalla faccia perchè come arriviamo a casa, dopo esserci fatti un bagno bollente e esserci rivestiti, io e te facciamo i conti. - Dice fin troppo seriamente, Scott. Isaac ghigna divertito, una bella sgridata il suo migliore amico se la merita, eccome. Stiles deglutisce a vuoto certo che di li a poco, il suo ragazzo, lo sgriderà e non poco.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupacchiotti. Come state? Vi è piaciuto questo capitolo? Scusate per il ritardo. Siete pronti a godervi la sfuriata che Jonh, Melissa, Lydia ma sopratutto Scott farà a Stiles, dopo la fase coccole? Quella di Isaac l'abbiamo già vista. Il loro bambino starà bene? Deaton darà buone o cattive notizie a riguardo? Tutto questo e molto altro angora nel prossimo capitolo. Grazie mille a tutti e alla prossima. Buonanotte. O buongiorno. O buon salve. A che ora l'avete letta? Ahah :D ciao lupetti.

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Capitolo 15
*** Tre cuori che battono all'unisono. ***


- Tre cuori che battono all'unisono.

Dopo che Scott lo ha asciugato per bene e rivestito, Stiles sta continuando a tremare, anche Scott trema. Tremano per il freddo, tremano per la paura, ma sopratutto, tremano perchè sono stati lontani per quattro giorni e per due compagni per la vita è decisamente troppo. Per Scott, adesso, la paura sta lasciando posto alla rabbia. Cosa cavolo gli è passato, per la testa? Per lui, Stiles, è la sua vita e se sarebbe morto, sarebbe morto anche lui. Entrambi stanno zitti qualche secondo, poi Scott gli stringe la mano e lo tira su in piedi, per raggiungere la Jeep.
- Andiamo a casa, amore. - Sussurra, Scott.

Poi, gli avvolge il braccio nelle spalle. Entrambi hanno bisogno di quel contatto fisico. Lentamente, arrivano nei posti a sedere dietro. Alla guida c'è Isaac. Stiles, ha provato a replicare, a dire che stava bene e che guidava lui la sua bambina, ma allo sguardo gelido di Scott si zittì e si accoccolò meglio sul suo petto. Scott lo stringeva forte a se. Stiles sa che per un po', giusto il tempo di farlo calmare, dovrà stare buono buono e ubbidire ai suoi eventuali ordini. Stiles, sa che presto Scott, lo sgriderà. Non di suo padre, non di Melissa, non di Lydia, ma di Scott, di Scott ha paura. Hanno rischiato di perdersi l'un l'altro e al solo pensiero, entrambi stanno male.  

Non appena misero piede in casa, Stiles e Scott vennero soffocati dall'abbraccio dei loro genitori, felici di rivederli sani e salvi a casa. Poi venne il turno di Lydia che lo strinse forte a se, come se fosse il loro ultimo giorno di vita insieme. Un minuto dopo, in quell'abbraccio si trascinò anche Scott. Stettero abbracciati per due minuti buoni, quando poi, una certa Banshee dai capelli biondo fragola, scioglie l'abbraccio e tira una sberla affettuosa, in pieno viso a Stiles un secondo prima di scoppiare in lacrime.
- Sei un idiota. Sei scemo. Sei inutile. Sei.. sei stupido, ti odio quando fai così. Mi hai fatto morire di paura, accidenti a te, non farlo mai più Stiles, ti prego, tu sei il mio migliore amico, non posso perderti, non posso vivere senza di te. - Dice tra i singhiozzi lei, riempiendo il petto di lui, di pugni, tanto ormai non avrebbe sentito male, ma qualche secondo dopo, è già con il viso sulla sua spalla a singhiozzare sonoramente.

Stiles l'abbraccia per i fianchi e gli accarezza i capelli, chiedendoli perdono. Melissa e Jonh decisero di rimandare la sgridata a quando tutti e quattro sarebbero stati soli. Scott si stava innervosendo.
- Dove cavolo è Deaton? - Chiede ringhiando.
- Sono qui Scott, volevo farvi riabbracciare i vostri amici. Quando siete pronti, facciamo la visita. - Dice Deaton uscendo dalla cucina di casa Stilinski.
- Subito direi. - Dice Scott stringendo Stiles, forte a se che sembra essere sempre più debole.
- Stiles, quant'è che non mangi e non bevi? - Chiede Deaton. Stiles vorrebbe mentire ma sa che Scott lo sentirebbe e si arrabbierebbe ancora di più, quindi prende un respiro profondo e confessa.
- 4 giorni. - Terminata la frase, il ringhio di Scott pervase tutta casa.
- Scott i..
- Dopo parliamo anche di questo. Ora per favore, potete tornare domani? Il mio compagno per la vita ha deciso di lasciarsi morire e automaticamente sta facendo morire anche me, quindi dobbiamo curarci. - Dice gelido lui. Prima a Stiles, poi agli amici che annuiscono.

Baciano entrambi, salutano Jonh e Melissa e se ne vanno lasciandoli da soli. Con un braccio di Stiles intorno alle sue spalle, Scott lo porta fin su alla sua camera, lo distende sul letto, gli accarezza i capelli mentre a stento trattiene le lacrime e aspetta che Deaton arrivi.
- Eccoci. - Dice Deaton con la valigetta tra le mani. Da essa estrae degli strumenti e tra questi, quello per ascoltare i battiti del cuore. Gli misura la pressione ed è apposto, gli controlla gli occhi e sono apposto, controlla i suoi riflessi e anche quelli sono apposto. Poi passa alle cose serie.
- Stiles dovresti toglierti la maglietta, per favore. 
- Si. - Dice lui mentre piano piano, inizia a levarsi la maglia, aiutato da Scott.

Il fonendoscopio, a contatto con la pelle nuda di Stiles, è gelido, per questo non trattiene un gemito e rabbrividisce. E Scott è li accanto a lui. Non lo lascerà solo mai.
- Tossisci. - Dice Deaton. E lui lo fa. 
- Hai dell'acqua nei polmoni, con queste. - Dice tirando delle medicine fuori dalla valigetta e consegnandole a Scott.
- Il problema si risolverà. Avrai un po' di tosse per qualche giorno, ma poi, tutto andrà bene. Deve prenderne due al giorno, Scott. A stomaco pieno. Dopo pranzo e dopo cena e sopratutto, fallo bere. E' disidratato. Non so come mai sia ancora vivo, onestamente. Tu hai mangiato e bevuto in questi giorni, vero? - Chiede Deaton e Scott annuisce.
- E' vivo per questo allora. Ma hai recuperato la memoria e lo hai salvato in tempo. Qualche minuto in più e sarebbe stato troppo tardi. Per tutti e due. - Dice ancora il dottore.
- Andiamo al dunque Doc. Come sta, nostro figlio?! - Chiede Stiles. Finalmente ha spiccicato parola.
- Stenditi. - E dopo averlo fatto, quasi istintivamente Stiles, cerca la mano di Scott che è già li, pronta per essere stretta da quella del compagno.
- Adesso ho bisogno del massimo del silenzio. - Dice Deaton.

Melissa si mette una mano sul cuore e sta in attesa, anche lei, insieme a Jonh, sono nella stanza di Stiles.
Sono attimi di panico. Letteralmente. Deaton fa quello che deve fare per circa cinque minuti.
Gli tocca la pancia per vedere qualche minima reazione ma al momento non c'è nulla.
Poi, fa l'unica cosa che andava fatta da tempo. Poggia il fonendoscopio direttamente sull'ombelico di Stiles, dove c'è il cordone ombelicale, si mette in ascolto e finalmente lo sente. E' il battito del cuore del loro bambino. E' debole, ma c'è. Non appena Stiles comincerà a mangiare e a bere, due ore al massimo e tutti e tre staranno bene.
- Allora. Vostro figlio sta bene. Stiles, Scott fatevi un bagno caldo, mangiate e bevete, tu sopratutto Stiles e due ore al massimo e tutti e tre tornerete sani come pesci, ma sopratutto Scott, fagli prendere le medicine. Deve prenderle per una settimana e regolarmente. Non può saltarne neanche una. A partire da stasera. Chiaro? - Chiede sorridendo Deaton.

Melissa è appena scoppiata a piangere e si stringe tra le braccia del compagno proprio come Stiles e Scott che annuiscono felici. Deaton saluta e insieme ai genitori, toglie il disturbo lasciando i due piccioncini da soli.
- Mamma, l'acqua è ancora calda? - Sussurra Scott.
- Si amore, l'ho fatta bollente proprio per questo, sapevo che ci avreste messo un po'. - Sussurra lei, dalla cucina.
- Andiamo, amore mio. - Dice Scott trascinando Stiles nel bagno adiacente alla loro camera. 

Stiles è immobile. Scott sa che è ancora scosso, quindi lo spoglia di ogni indumento, lo piglia in braccio e lo immerge nella vasca. Un minuto dopo, è stretto dalle braccia di Scott che lo sta stringendo forte a se. Il caldo dell'acqua della vasca e i loro corpi, stretti in un abbraccio, gli sta rilassando, ad entrambi. Scott sorride e istintivamente porta le sue mani sul grembo di Stiles e inizia ad accarezzarlo lasciandoli un immensità di baci del collo.
- Senti, amore, l'attesa mi sta uccidendo, quindi se devi sgridarmi fallo adesso e basta. - Dice Stiles.
- Io ti sgrido un po' quando voglio e da adesso comando io. Non ti credere che mi sia passata, perchè non mi è passata, Stiles. - Dice serio Scott.
- Ok Alpha. - Dice Stiles. Scott gli da un bacio nella guancia
- Uffa, ma almeno baciami come si deve. - Dice Stiles, rigirandosi nell'abbraccio per cercare le labbra di Scott che gli nega.
- No. - Dice Scott. Stiles ringhia.
- Oh, signorino! Cos'è sta storia? - Lo riprende Scott tirandogli una sberla sul braccio.
- Ahha Scott, è quattro giorni che lo fa. Il tuo Alpha, ha le palle. Credimi! E' quattro giorni che non ha fatto altro che dare ordini Alpha a tutti e ringhiare. - Dice Melissa non essendo riuscita a trattenersi.
- Bravo. E' così che si fa? - Chiede Scott a Stiles, lui annuisce cercando di baciarlo nuovamente sulle labbra.
- Grrrrrr! - Ringhia lui.
- Stiles, puoi ringhiare quanto vuoi che tanto non ti bacio. - Dice Scott. Stiles si rassegna.

Stanno a mollo nell'acqua calda per ancora venti minuti, stretti in un abbraccio, in silenzio. 
L'unica cosa che si sentiva dentro quel bagno, erano i loro tre cuori che battevano all'unisono.

I genitori rinunciarono all'idea di sgridarli. Ormai non importava. I loro figli e il loro nipote stanno bene e tutte le altre cose passavano in secondo piano al momento. I due lupacchiotti sono appena usciti dalla vasca. Scott avvolge se stesso e Stiles nel suo accappatoio e dopo averlo tirato a se, finalmente lo bacia sulle labbra. Stiles sorride felice.
- Grazie. - Dice Stiles, dopo il bacio.
- Stupido. - Dice Scott baciando un altra volta e sorridendo sulle sue labbra.
- Dai, adesso ti asciugo i capelli e poi a mangiare e senza fare storie. Chiaro? - Chiede serio Scott.

E dopo che Stiles ha annuito, Scott attacca il phone e accarezzandoglieli dolcemente inizia ad asciugarli.
Dopo due minuti, però, Stiles inizia a lamentarsi.
- Dai Scott basta.. - Dice lui avviandosi verso la porta. Scott lo afferra per un braccio e lo fa sedere nuovamente dov'era prima.
- Stai fermo li. - Ordina Scott, continuando il suo lavoro.
- Che pa*** Scott, sto bene. - Si lamenta lui.
- Stiles, finiscila perchè adesso mi stai facendo incazzare. Ti ho detto che fino a che non mi sarò accertato che tu abbia recuperato la tua sanità mentale, si fa a modo mio. - Dice Scott alzando la voce.

Praticamente lo sta sgridando.

*Finalmente. Almeno poi mi coccola.*

Dopo aver finito quello che stava facendo, Scott, inizia a vestirlo. Ama vedere Stiles lamentarsi di questo, ma non può farci niente. Melissa decise di viziarli e gli porta la cena, fin su in camera. Cena, che Stiles, sotto lo sguardo attento di Scott, mangiò senza fare storie. Poi venne il turno delle medicine.
- Amore, devi prenderla. - Dice Scott porgendo la pasticca a Stiles e tenendo un bicchiere d'acqua in mano.
- Cosa? Vuoi scherzare spero. Non pensare che io ingerisca quella cosa, amore. Non ci pensare nemmeno. E' enorme.
- Stilesss.. - Dice sull'orlo di una crisi, Scott.
- Stupido lupo antipatico. - Sbuffa lui, ingerendo la pasticca.
- Stai zitto nano. - Dice lui dandogli il bicchiere d'acqua che butta giù in un sorso.
- Bleah, che schifo. - Fa la faccia schifata Stiles, tornando sotto le coperte. Un secondo dopo Scott è già al suo fianco che lo abbraccia dolcemente.
- Non mi piace, è, però questa storia, amore. Da quando facciamo tutti questi capricci? - Chiede dolcemente Scott accarezzandogli i capelli.

Stiles si gira per guardarlo negli occhi e allunga le labbra verso il suo viso, in un chiaro desiderio di ricevere un bacio dall'amore della sua vita, che non tarda ad arrivare.
- Ti amo tanto, vita mia. - Dice Scott.

E finalmente, dopo essersi trattenuto per chissà quanto tempo, Stiles, scoppia a piangere. Scott lo stringe forte a se, se lo mette sopra di lui per abbracciarlo meglio e piange insieme a lui. 

Sono così. Abbracciati da due ore. Piangono e si dicono cos'hanno passato in quei quattro lunghissimi giorni l'uno senza l'altro. Lo sceriffo e Melissa sono entrati solo un minuto per baciarli e dargli la buonanotte e se ne sono andati a dormire, intimandogli di chiamarli per qualsiasi evenienza. Quando le lacrime finirono per entrambi e il silenzio era di troppo, Stiles prende parola dicendo una cosa che fa scoppiare di felicità il cuore di Scott.
- Ho voglia di Pancake. - Dice Stiles.
- Ahha siii. Andiamo subito a farli, vita mia. - Dice felice Scott. Il suo piccolo lupacchiotto finalmente ricomincia a mangiare.

Adesso Stiles, Scott e il loro bambino stanno bene. Dopo aver mangiato, se ne tornano a letto e l'uno stretto all'altro, finalmente, si addormentano. A proteggere e custodire il loro amore, solo la mezza luna che illuminava i loro corpi e in sottofondo la musica dei loro tre cuori che battono all'unisono.

 
Piccolo spazio autrice:

Ok pack, questo capitolo è un casino ed è brutto. Cercherò di rimediare con il prossimo. Nel frattempo ringrazio tutti, vi do la buonanotte e alle recensioni risponderò domani. Adesso sto crollando nel sonno più profondo. Scusate eventuali errori.

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Capitolo 16
*** Una nuova sorpresa. ***


- Una nuova sorpresa.
 
Stiles è diventato un lupo, Sabato. Lunedì, Scott è sparito ed è stato ritrovato solo Giovedì. 
Isaac tornò a scuola Venerdì, mentre i due lupacchiotti nonostante avessero un bell'aspetto, stavano ancora male e quindi tornarono solo lunedì.
- McCall e Stilinski. Ben tornati tra i vivi! E' una settimana che mancate. - Li riprende Harris.

Scott sente che Stiles, sta per perdere il controllo e gli mette una mano dietro la schiena, senza farsi vedere da nessuno, per calmarlo. Ma anche Scott ha bisogno di essere calmato. Harris odia Stiles e nessuno può odiare il suo cucciolo.
- Scusi prof, una brutta influenza. Abbiamo il certificato, apposta. - Dice Stiles.
- Andate a sedervi, avete una settimana da recuperare. - Dice Harris.
- Io non direi, gli ho passato tutti i compiti. - Dice Isaac, difendendo i suoi Alpha.
- Ah, ma davvero, Lahey? E come ha fatto lei, se è stato assente da Martedì a Giovedì? - Dice ancora Harris. La sua voce, è sempre più arrabbiata.
- Ma che ca*** di problemi, ha? - Strilla Isaac. Stiles e Scott sgranano gli occhi. Una mossa così azzardata, dal loro beta, non se l'aspettavano.
- Hei, Isaac, va tutto bene. - Sussurra Stiles, poggiando le mani sulle spalle del suo migliore amico.

Isaac si calma, subito e non lo fa solo perchè è stato il suo migliore amico a dirlo, ma perchè è stato uno dei suoi Alpha, ovviamente, il preferito. Scott sorride orgoglioso. Melissa aveva ragione. Stiles, ha davvero le palle. E' un ottimo Alpha. Un ottimo amico, un ottimo compagno. Dopo aver ignorato definitivamente Harris e calmato il loro cucciolo, la giornata scolastica, per Stiles e Scott, può finalmente avere inizio.

E' ora di lacrosse alla Beacon Hills High School, Scott è il capitano e Stiles, dopo averlo pregato per un infinita di tempo, può giocare. Scott aveva paura per lui e per il loro bambino, ma Stiles, gli ha assicurato di essere al massimo delle forze e alla fine, Scott, ha ceduto e ha accettato il desiderio del suo Alpha. E' così, per i lupi, quando una coppia è formata da Alpha, ognuno è l'Alpha dell'altro. In questo caso, Stiles è l'Alpha di Scott e Scott è l'Alpha di Stiles. Dopo circa una mezz'ora, Stiles inizia a stare male. Ha guardato Scott negli occhi ed è andato a sedersi sulle panchine, stretto nell'abbraccio di Lydia.
- Che hai, cucciolo? - Chiede lei.
- Mi gira la testa. - Risponde lui.
- Nausea? - Chiede Lydia.
- Non ancora. - Risponde Stiles avendo capito a cosa arrivasse a parare Lydia.
- Sei solo stanco, vedrai! Devi riprenderti.


'Stiles, o chiudi subito quelle gambe, o ti giuro che te le taglio.' - Dice Scott attraverso la telepatia, a Stiles che è appena scoppiato a ridere. Nessuno sa di questa loro possibilità a parte Jonh e Melissa.

- Che c'è, tesoro? - Chiede sorridendo Lydia.
- Nulla nulla, tranquilla. - Dice Stiles.


'Cioè, Scott, fammi capire, come avrei le gambe?' 
'Stiles, finiscila.'
'Ma sei scemo?' 
'Appena arriviamo a casa, vedi.'
'A proposito, adesso scherzi a parte, mangiamo da me o da te?'
'Ma che ne so, mangiamo un pò dove vuoi, basta che stiamo insieme.'
'Dolce lui.'
'Chiudi. Quelle. Gambe.' 
- Ordina Scott. Ormai è sull'orlo di una crisi e semplicemente Stiles, le ha leggermente spaparanzate, con i piedi che vanno a toccare il prato verde del campo.
'Che ansia, Scott, mamma mia, oh! Contento?' - Chiede Stiles, dopo averle "chiuse".
'Si, ma a casa vedi lo stesso.' - Dice Scott trattenendo un sorriso.
'Come no.' 

- Tesoro, ma Derek? - Chiede Lydia.
- Sembra sia sparito. - Risponde Stiles.

Dopo aver sentito quel nome, Scott ebbe un illuminazione e a stento trattenne un ringhio. Adesso ricorda chi è Derek. Era un cretino che ci provava con il suo fidanzato, in una maniera esagerata. Con ansia, attese che l'allenamento finisse e in fretta raggiunge Lydia e Stiles. Accarezza con il pollice, le gambe di Stiles e inizia a parlare con Lydia.
- Lydia.. prima hai detto un nome, giusto? Un certo Derek. - Dice Scott.
- Si.. - Risponde Lydia.
- Alto, capelli neri, occhi verdi, muscoli ben definiti ed è lo stesso che ci provava con Stiles? - Chiede Scott.
- Si, lui, perchè? - Dopo l'ultima domanda di Lydia, Scott ringhiò.
- Amore, che hai? - Chiede Stiles.
- E' lui che mi ha rapito, insieme alla strega. - Dice Scott. Adesso è Stiles che sta ringhiando.
- Io.. Arggggg!. - Ringhia ancora Stiles. Ormai il campo è vuoto. 

Isaac era negli spogliatoi e avendo sentito in lontananza, il ringhio del suo Alpha, corse a perdi fiato fino al campo.
- Che c'è? Qual'è la nuova minaccia, che hai cucciolo? - Chiede Isaac a Stiles.
- Derek. - Dice Stiles. La rabbia è veramente troppa. I suoi occhi sono rossi e Scott sta continuando a ringhiare, mentre Lydia, tenta di calmarli, invano naturalmente.
- Che è successo? - Chiede Isaac.
- E' stato lui a rapire Scott. - Risponde Lydia.
- Sentite, mi ha rotto onestamente, è un umano e noi siamo un branco di lupi. Possiamo fargliela pagare una volta per tutte? - Dice Isaac.
- Isaaaccc.. - Lo riprende Stiles.
- Noi siamo quelli buoni. Ricordi? - Chiede Scott.
- Si si, ok, ok, se cambiate idea, avvisatemi. Ciao tesoro. - Dice Isaac dando un bacio nella guancia a Stiles.
- Ciao bellissima. - Dice baciando Lydia.
- Ciao Alpha. - Scherza, scompigliando i lunghi capelli di Scott, che in questo momento, sembra che abbia appena messo un dito nella corrente elettrica.
- Ahahhaha. - Ridono tutti, mentre Scott, per scherzo gli fa gli occhi rossi.
- Hei, non attacca. Ormai sappiamo quando fingi. - Dice Lydia.
- Sai cosa non ho mai capito, Lyd? 
- Cosa, Isaac?
- Sei la ragazza di Aiden e anche lui è un Alpha, non dovresti sentirti legata a lui?
- Lui è un idiota e io sono single e poi non vorrei Alpha diverso dal mio migliore amico e del ragazzo del mio migliore amico.
- Sei single? - Chiedono in contemporanea i ragazzi.
- Si, ci siamo lasciati. Non andavamo più d'accordo. Dopo il diploma, cambieranno città e Danny li seguirà. Io me ne vado, mi aspetta una giornata di shopping sfrenato con Malia, Allison e Kira. Ciao belli miei. Vi voglio bene. - Spiega Lyd, baciando tutti e andandosene come nulla fosse.
- Vado anche io. Ci sentiamo stasera. - Dice Isaac prendendo le chiavi della sua macchina per raggiungere la casa in cui vive solo, dopo la morte del padre.

E dopo averlo salutato, anche Stiles e Scott se ne vanno a casa.
- Dai Scott, fammi guidare. - Protesta Stiles.
- Stiles, sali. - Dice serio Scott.
- Cosa cavolo mi potrà mai capitare alla guida di una macchina, solo tu lo sai. - Dice esasperato lui, sedendosi nel posto riservato ai passeggeri, della sua Jeep. 
Scott sale a sedere in quello da guidatore e con il dito, fa segno a Stiles di stare zitto.
- Scott, vedi di finirla perchè te lo mangio, sto dito. - Dice Stiles.
- Prego. - Dice Scott ridendo e avvicinandogli il dito alla bocca. Stiles lo mordicchia.
- Buono? - Chiede Scott.
- Preferirei morderti le labbra, però, si dai, mi accontento. - Dice Stiles, malizioso.
- Prima baciami. - Dice Scott e Stiles in meno di un minuto lo ha già riempito di baci e morsi.

E con la leggerezza nei loro cuori, andarono a casa McCall, cucinarono, mangiarono, fecero i compiti, si stuzzicavano a vicenda e aspettarono il ritorno dei loro genitori mentre una nuova sorpresa, era dentro Scott.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupetti, sono in ritardo. Un salutino al volo e un ringraziamento speciale ha chi è arrivato fin qui. Buona giornata! <3 Vi voglio bene.

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Capitolo 17
*** I primi sintomi. ***


- I primi sintomi.
 
Jonh e Melissa sono arrivati ed è ora di cena in casa McCall. Il primo a raggiungere la cucina è Stiles che sentendo un certo languorino, con un salto degno delle sue abilità lupesche, si precipita al piano terra, mentre Melissa ha iniziato a sgridarlo.
- Hei signorino, niente poteri senza motivo. Lo sai. - Lo riprende Melissa, mentre Jonh ride divertito.

Scott lo segue poco dopo e nella speranza che il suo bellissimo fidanzato dotato di super udito non lo senta, tira fuori gli artigli e gli e li conficca nel fianco sinistro, beccandosi poco dopo, anche lui, una sgridata da Melissa.
- Ohh! Allora? Cos'è questa storia? Da quando fate quello che volete? Filate a tavola e che non si ripeta mai più. - Li riprende Melissa.
- Ahh! Che male, Scott sei scemo. Mi hai bucato pure la maglia. - Dice Stiles trattenendo le risate.
- E' per quello che hai fatto oggi. - Spiega Scott.
- Cosa mai avrei fatto oggi, sentiamo?! - Chiede Stiles sedendosi vicino a Scott pronto ad iniziare la cena.
- Non hai fatto quello che ti ho detto, al campo. - Risponde Scott.
- Oh ma questo qui è scemo di brutta maniera proprio, cioè, Mell, dimmi tu se è normale, una cosa del genere. - Si lamenta Stiles.
- Ma cos'è successo? - Chiede Melissa sorridendo.
- Il signorino, ha fatto troppo il furbo. - Dice Scott versandosi da bere.
- Certo come no, o sei tu che sei troppo geloso? - Chiede Stiles.
- Ma non mi interessa Stiles. Tu devi fare quello che ti dico io e viceversa e se io ti dico che dovevi chiudere le gambe, dovevi chiudere le gambe subito. - Dice Scott e adesso Melissa è scoppiata a ridere. Jonh non è da meno, mentre Stiles, ha tentato di resistere qualche secondo, ma poi, anche lui, non ha resistito ed è scoppiato in una calorosa risata.
- Grrrr. - Ringhia Scott. Stiles li fa gli occhi rossi e Scott McCall torna a cuccia, dandogli un bacio nella guancia per scusarsi.
- Perchè a lui lo ascolti e a me no? - Chiede Melissa.
- Lui è il mio Alpha. - Dice Scott.
E fra altre mille risate, la cena è giunta al termine.

E' passata quasi una settimana, da quella cena a casa McCall. Stiles è quasi di due settimane ormai e inizia a sentirsi pesante. E' Sabato e per quel giorno, il pranzo di famiglia si sarebbe consumato in casa Stilinski. Scott fa i capricci e vuol dormire sempre con Stiles, non importa in quale casa, purché dorma con Stiles. Jonh sta pensando ininterrottamente da sei giorni ormai e presto ne parlerà con la donna che ama. 

Dopo l'eccezionale pranzo di Melissa, Stiles e Scott salgono al piano di sopra e si chiudono in camera. Nonostante sia ancora Dicembre, Stiles sente caldo, si spoglia, rimanendo solo in boxer e a peso morto si butta a pancia in giù nel letto chiudendo gli occhi e affondando la faccia nel cuscino, cercando di ignorare il suo stomaco che in questo momento è decisamente sotto sopra. Scott esce dal bagno, anche lui a petto nudo e quando lo trova così, non trattiene un sorriso. Con il massimo del silenzio, lentamente, si avvicina a lui, si inginocchia nel letto e con i denti umani, gli da un morsetto alla schiena.
- Daiii Scottt! 
- Mbhahah, cosa?! - Chiede Scott lasciandoli un bacietto, nel segno del morso e stendendosi al suo fianco, gli allaccia un braccio intorno alla vita e sorride divertito.
- Finiscila di mordermi. - Dice lui, soffocando contro il cuscino un conato di vomito.
- Ma cos'hai amore? - Chiede Scott accarezzandogli la schiena nuda.
- Niente. - Risponde Stiles scrollando le spalle.
- Non è vero. - Dice Scott.
- Ho solo tanto caldo.
- Anche io stranamente, ma tu devi coprirti. Siamo a Dicembre e al bambino fa male prendere aria.
- Voglio una sigaretta. - Dice Stiles.
- Ma sei scemo, Stiles? Non hai mai fumato in vita tua e vuoi iniziare proprio adesso? - Dice Scott, alzando un po' la voce.
- E non urlaree. - Si lamenta lui, coprendosi le orecchie, un secondo prima di tapparsi la bocca con una mano e correre in bagno, iniziando a rimettere, se possibile, anche l'anima. Scott ride e lo segue poco dopo. Si inginocchia sul pavimento freddo, con una mano gli tiene la testa, accarezzandogli i capelli e con l'altra li leva il dolore. Stiles se ne accorge e con fatica riesce a staccare le loro mani, unite.
- Hei, niente assorbimento del dolore. - Dice Stiles appoggiando la testa sulle fredde mattonelle.
- E va bene. Ancora? - Chiede Scott cercando di capire se avesse altra nausea.
- No. - Dice Stiles alzandosi con fatica, aiutato da Scott, si avvicina al lavandino, si lava la faccia e i denti e torna a letto.

Scott lo raggiunge subito e Stiles si attacca a lui a mò di koala, bisognoso delle coccole del suo compagno che non tardano ad arrivare. Si coprono e tra le carezze, si addormentano risvegliandosi solo intorno alle 16:00. Il sole splende sereno ed entra dalla finestra per scaldare due corpi di due ragazzi che si amano più della loro stessa vita.
- Andiamo a farci un giro? - Chiede Stiles.
- Te la senti? - Chiede premuroso Scott.
- Si, sto bene. - Risponde Stiles.
- Ok, allora usciamo cucciolo. - Risponde Scott dandogli un bacio nella guancia. Dopo essersi vestiti escono dalla loro stanza e vanno alla ricerca dei genitori per avvisarli che sarebbero tornati in serata, ma al posto loro trovano un biglietto, in cucina, sul tavolo che diceva così:

 
Dormivate così bene che non volevamo svegliarvi. Siamo usciti! Non dovremmo tornare tardi, se avete bisogno di qualcosa chiamateci. Vi amiamo.

E con un sorriso enorme in volto, i due cuccioli, uscirono di casa per una passeggiata. Niente macchina, niente moto. Solo loro due, le loro mani unite, una panchina, un albero li vicino che copre alcuni raggi solari, un laghetto, degli uccellini che fischiano felici e nient'altro.
- Nove giorni fa, ti ricordi? Quando mi hanno trovato e poi io ho trovato te e abbiamo scoperto di poter usufruire della telepatia? - Chiede Scott.
- Si certo. - Risponde felice Stiles.
- Ecco, non è mai successo con nessuno e io credo che sia perchè nessuno si è mai amato come noi. Quando prima avevi la nausea, la sentivo anche io, mi sono spogliato perchè anche io avevo caldo. A te adesso sta tornando la nausea e sta tornando anche a me.
- Stai sentendo freddo. - Dice Stiles affascinato.
- Si, come lo sai? - Chiede Scott.
- Lo sento anche io e lo sento perchè sei tu a sentirlo. Se tu sentissi fame, verrebbe a me. Oh mio Dio Scott. Che ci sta succedendo? Siamo legati? Come i gemelli?
- No, io credo che sia qualcosa di più forte dei gemelli. Il nostro è amore, puro amore. Però si, siamo legati.
- Dovremo parlarne con Deaton. - Dice Stiles.
- Sono d'accordo, però adesso andiamo perchè stai iniziando a gelare, mio piccolo, grande, unico amore. - Dice dolcemente Scott. Stiles sorride e si avviano verso casa. 

Cenano e dopo aver aiutato i genitori a sparecchiare tavola e averli baciati, sono tornati in camera. Melissa li segue poco dopo e sentendo che non erano in situazioni imbarazzanti, entra senza bussare.
- Fatto i compiti? - Chiede Melissa. I due lupacchiotti scoppiano a ridere.
- Si mamma, si. - Risponde Scott.
- Non che mi interessi qualcosa, comunque.. 
- Stilesss. - Lo riprendono all'unisono Scott e Melissa.
- Uffff! 
- E non sbuffare, bene, me ne vado, vi lascio soli. Veniamo dopo per la buonanotte. Stasera uscite? - Chiede Melissa.
- Non penso, se usciamo vi facciamo sapere.
- Ok. Ciao lupacchiotti. Vi amo! - Dice Melissa mandando un bacio al volo a Scott e a Stiles, per poi allontanarsi dalla stanza.

Passarono la serata con i videogiochi, uno sbadiglio, un bacio, un senso di nausea ed un altro ancora.
- Ho voglia di latte. - Dice con naturalezza Scott, intorno alle 00:32.
- Siii, anche io, con tanto caffè dentro e biscotti al cioccolato. - Dice Stiles con l'acquolina già in bocca.
- A mangiare, su. - Dice Scott 

Dopo il loro spuntino di mezzanotte, è ora di andare a letto, Melissa e Jonh sono già crollati nel sonno più profondo e Stiles e Scott sono prossimi a seguirli. Sono abbracciati, sotto il caldo del loro piumone e si scambiano qualche bacio. Scott è confuso ma presto, tra qualche ora, in un sogno, avrà la risposta alle sue domande.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupetti.. <3 come state?! Ci siamo. Scott è il solito geloso/possessivo, Stiles inizia ad avvertire i primi sintomi della gravidanza e Scott è confuso ma un sogno lo aiuterà. Siete curiosi? Vi ringrazio tutti e vi do appuntamento alla prossima.
Un ringraziamento speciale va a lei.. <3
- Tallutina. 

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Capitolo 18
*** Casa nostra. ***


- Casa Nostra.

Jonh e Melissa, quella mattina gli diedero il buongiorno con un mazzo di chiavi in mano e con una spiegazione che mai si sarebbero aspettati! Jonh e Melissa gli avevano appena regalato una casa. Quella che prima era solo casa McCall ma che da domani sarà casa McCall-Stilinski. Scott e Stiles erano felici come mai prima d'ora, l'idea di avere una casa tutta loro da poter condividere con il loro bambino è meraviglioso e non vedono l'ora che sia domani per rendere ufficiale la cosa, nel frattempo, adesso è quasi notte, sono nella loro nuova casa e iniziano a sistemare un po' di cose.
- Dovremmo cambiare il letto. - Dice Scott abbracciando di dietro Stiles.
- E perchè? - Chiede Stiles unendo le loro mani.
- Non senti nulla di mia madre e di mio padre? E' disgustoso, non lo senti l'odore? 
- Ahah si, ma pensavo avremmo semplicemente fatto a cambio. Il letto in camera tua è matrimoniale, possiamo metterlo li.
- Quella non sarà più camera mia, ma di nostro figlio. - Dice felice Scott.
- Guarda che è femmina. - Dice Stiles.
- Ma va la che è maschio. - Dice Scott.
- Ahha scommettiamo che è femmina? - Chiede Stiles.
- Ti dico che è un maschietto! Vieni qui, tu! - Dice Scott mettendosi davanti a lui, iniziando a baciarlo con dolcezza e Stiles non fa nemmeno in tempo a finire di pensare di dire qualcosa che in pochi secondi sono nella stanza di Scott che da domani sarà quella del loro bambino. 

In casa McCall-Stilinski, sono le due del mattino ormai ed è ora di andare a dormire e per dargli la buonanotte, Scott lo pizzica. Stiles ringhia.
- Senti Amore, tuo padre ha qualche fottuto problema. - Dice Stiles trattenendo le risate, parlando al bimbo che porta in grembo.
- Non insegnarli le parolacce già da adesso. - Dice Scott riprendendo Stiles, poi parla al bambino.
- Amore, non ascoltare papà, ok? Un po' ha ragione però. Ma cosa ci posso fare se mi piace stuzzicarlo? - Chiede Scott.
- Beh, magari non pizzicarmi ogni due per tre. Roba mia, roba tua. - Tu sei solo MIO Stiles. - Che possessivo che sei. - Dice Stiles riempiendoli le labbra di baci a stampo.
- Tu sei mio, certo che sono possessivo. - Dice Scott facendo unire per l'ennesima volta le loro labbra.

Dopo l'ennesimo scherzo, iniziano ad essere stanchi e Stiles si sta letteralmente addormentando, visto che Scott gli sta accarezzando i capelli. Da sempre il suo miglior sedativo.
- Ninna? - Chiede Scott.
- Ninna. - Risponde Stiles sorridendo.
Si baciano per l'ultima volta, si abbracciano meglio, chiudono gli occhi e cullandosi con il suono del cuore dell'altro, si lasciano andare e crollano tra le braccia di Morfeo. Sono le 05:45 del mattino ormai e tra poco più di un ora la sveglia sarebbe suonata e loro avrebbero affrontato il primo di una lunga settimana, a scuola. Il primo a svegliarsi è Stiles che deve correre in bagno per svuotarsi lo stomaco. Scott sentendo solo il vuoto intorno a lui, inizia a sentirsi male, il respiro gli manca e suda freddo, apre di scatto gli occhi e cerca il suo ragazzo. Non lo trova, entra in panico. Ha bisogno di lui, adesso. Un senso di nausea lo attanaglia, aguzza le orecchie e sente che è in bagno a rimettere l'anima. Scott lo raggiunge, ma non perchè volesse stargli vicino, lo raggiunse perchè anche Scott, per la prima volta in tutta la sua vita, ci rimette l'anima. Stiles abbracciato al gabinetto, Scott al lavandino. Entrambi sono esausti ma trovano la forza di allungare le mani fino a farle unire per infondersi un po di forza. Nonostante Stiles, fosse già uno straccio, tolse a Scott un po di dolore e non appena se ne accorse iniziò a sgridarlo.
- Stiles. No! Tu non vuoi che lo faccio con te e io non voglio che tu lo faccia con me. Per te è pericoloso! - Dice Scott.
- Stai male per colpa mia. E' il minimo! - Dice Stiles mentre con fatica si alza in piedi e prende il suo spazzolino per lavarsi i denti, lo stesso fa Scott.
- Non pensarlo minimamente. Non è colpa tua. Non voglio mai più sentirti dire una cosa del genere. Chiaro? - Chiede Scott. Stiles annuisce con poca convinzione. Scott sa che nonostante gli e l'abbia quasi imposto, Stiles non lo ascolterà e se ricapiterà, gli leverà comunque del dolore.
- Dai, sono solo le 06:00, non ci addormenteremo più, ma torniamo a letto ancora un po'. - Dice Scott prendendogli la mano e trascinandolo sotto le coperte.
- Cos'hai sentito? - Chiede Stiles.
- Un dolore lancinante al petto. Mi sentivo vuoto senza di te, Stiles, non riesco a starti lontano! Non ce la faccio, mi sento morire. Sudavo freddo e tutte quelle cose da umani. - Dice Scott non riuscendo a non stringerlo forte a se.
- Dobbiamo sicuramente parlarne con Deaton. Non che la cosa mi dispiaccia, ma ad Ethan e Danny non è successo nulla del genere.
- Ethan e Danny non si amano come ci amiamo noi, ma si, dobbiamo parlarne con Deaton amore. - Dice Scott dandogli un bacio nella guancia.
- Che bello che è però Scott. Ci siamo risvegliati insieme a casa nostra. - Calca sulle ultime parole Stiles e Scott non trattiene una lacrima d'emozione che Stiles è già pronto a raccogliere con le sue labbra.
- Ti amo amore mio. - Dice Scott.
- Ti amo anche io. - Dice Stiles.

La sveglia è suonata. Sono le 07:00 e il campanello di casa suona. Dall'odore, sanno che è Melissa e con tanto di colazione.
- Buongiorno amori miei. Vi ho portato la colazione! - Dice sorridendo lei.
- Mamma, c'è il frigo pieno e sappiamo fare una colazione. - La prende in giro Scott baciandogli una guancia.
- Buongiorno Mell. Oddio, muffin, che delizia. Mhhh, ho già l'acquolina. Gnaamm. Venite qui da me belli. - Dice Stiles tutto felice dando un bacio a Melissa per ringraziarla. Scott si lecca le labbra desideroso di mangiarne anche lui e lui ha sempre odiato i Muffin. Melissa li ha subito lasciati soli. Sa che hanno bisogno della loro intimità e quindi se n'è andata a casa sua. I due lupacchiotti sono nella loro cucina e mangiano felici. Stiles osserva Scott.
- Che c'è? - Chiede Scott sorridendo con la bocca piena. Stiles sorride e morde un altro pezzo di muffin.
- C'è che sei bellissimo. - Dice lui dopo aver ingoiato. Scott senza dire nulla si avvicina a lui e lo bacia.
- E questo bacio, a cosa lo devo? - Chiede Stiles.
- Avevi del cioccolato. Aspetta, ne hai ancora. - Dice Scott continuando a baciarlo. Stiles scoppia a ridere. Sa di non avere del cioccolato da nessuna parte.
- Senti ma dobbiamo proprio andare a scuola? - Chiede Stiles.
- Si Stiles. Dobbiamo! - Dice Scott.
- Che pal**eee. - Si lagna lui.
- Finiscila che il bambino sente! - Lo riprende Scott.
- Bambinaaaa. - Strilla Stiles.
- Come no! Mammaaaa. - Dice Scott.
- Che c'è amore? - Chiede Melissa da casa sua.
- Noi stiamo per andare a scuola. Buona giornata. - Dice Scott.
- Fate attenzione, ok? Io e Jonh siamo di riposo oggi. Venite a pranzo da noi così poi, insieme andiamo dal notaio? - Chiede Melissa.
- Ahha ok, Mell. Divertitevi e non stancare troppo a mio padre. A dopo, vi voglio bene. - Dice Stiles.
- Stupidi. A dopo! Noi vi amiamo invece. - Dice Melissa.

La giornata a scuola, scorse serena almeno finché a Stiles non venne una delle sue nausee mattutine e di conseguenza anche a Scott.
- Oh no, ti prego, no. Non adesso! - Dice Scott soffocando un conato di vomito.
- Scusa amore. - Dice Stiles facendo altrettanto.
- Smettila di chiedermi scusa. Quanto volte dovrò dirtelo? Ho voglia di una caramella alla menta. - Dice Scott.
- Di cos'hai voglia, scusa? - Chiede Stiles.
- Menta. Una caramella alla menta. Che vuoi? Tu hai voglie quasi tutto il giorno e adesso che ne ho una succede il finimondo? - Chiede Scott prendendo respiri profondi.
- Ahah chi ha detto niente. E' che a volte sembri tu quello incinto, non io. - Dice Stiles. Un secondo, un secondo soltanto e entrambi deglutiscono a vuoto. La nausea passa in secondo piano e il cuore di entrambi inizia a battere violentemente contro la loro cassa toracica.
- Dobbiamo andare da Deaton, sicuro. - Dicono entrambi.

 
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Hei lupetti, qui Scott, grazie a Stiles inizia a capire qualcosa, il loro legame è sempre più forte e nel prossimo capitolo ci saranno tante cose belle. Vi ringrazio tutti e vi do appuntamento al prossimo capitolo. Un bacione.

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Capitolo 19
*** Gemelli. ***


- Gemelli.

Alle 12:00 puntuali terminano le lezioni e per i due lupacchiotti è ora di andare a casa Stilinski per il pranzo. Prima di andare da Deaton però, bisogna andare dal notaio. L'appuntamento è stato fissato per le 15:00 e Scott è eccitato alla sola idea.
- C'è un problema. - Dice Stiles.
- Cosa tesoro? - Chiede Melissa sparecchiando.
- Come faremo quando nasce la bambina? - Chiede Stiles.
- Bambino. - Dice Scott sicuro di se.
- Ti ho detto che è femmina. - Dice Stiles.
- E io ti ho detto che è maschio. - Dice Scott.
- Aahah. - Ridono Jonh e Melissa.
- E' quel che è non è questo il punto Scott. - Dice Stiles. Sta iniziando ad arrabbiarsi.
- E quale? - Chiede Scott.
- Come faremo per il certificato di nascita o come si chiama? Di certo non possiamo dire che è uscita dalla mia pancia dato che sono un lupo. - Strilla Stiles.
- Oh Merda. - Dice Scott. Stiles gli tira uno scappellotto in testa.
- Ahh. - Si lamenta lui massaggiandosi la parte lesa.
- La bambina sente. - Lo riprende Stiles.
- Ancora con questa storia che è femmina, Stiles? 
- Ancora con questa storia che è maschio, Scott?
- Ci abbiamo già pensato noi. - Li interrompe Melissa mentre taglia quattro fette di crostata alle fragole.
- E cioè? - Chiedono all'unisono Stiles e Scott.
- Poi saprete tutto. - Spiega Jonh.
- Possiamo stare tranquilli? - Chiede Scott gustandosi stranamente un po' troppo quel pezzo di crostata.
- Assolutamente. -
- E possiamo anche dargli il nostro cognome, quindi? - Chiede Stiles.
- Si certo. - Risponde Melissa sorridendo.

E questa questione, si è risolta. Sono le 13:23 e Scott si sente eccessivamente stanco, fa uno sbadiglio dietro l'altro, si alza, si distende nel divano e in meno di due minuti è già crollato nel sogno più profondo. Stiles sorride e lo guarda dormire sereno. E' così bello. Lo copre con il plaid, gli lascia un delicato bacio sulla fronte, si mette sulla poltrona li di fianco a lui e piano piano, anche lui, si addormenta.
- Guardali che belli che sono. Due angioletti. - Dice Melissa.
- Sono meravigliosi. - Dice Jonh.

Melissa è in veranda con Jonh che sorseggiano tranquillamente una tazza di The caldo, stretti in un abbraccio. Tra pochissimo saranno le 15:00 e Stiles e Scott stanno ancora dormendo, tra poco li sveglierà. Quel che Melissa non sa, è che Scott, nel sogno, si sta agitando e di conseguenza anche Stiles. Sentendo i lamenti di Scott, Stiles si sveglia di colpo e si avvicina a lui, pronto a calmarlo. Gli prende la mano, gli accarezza dolcemente i capelli e sussurra il suo nome per svegliarlo, ma Scott non ne vuole sapere. 
- Mh, no. No no no, lasciali! No. Oddio, cos'è. NO, non è possibile. - Si lamenta Scott.
- Amoree. - Sussurra Stiles.
- Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh! - Urla Scott. Stiles lo avvolge tra le sue braccia e li sussurra parole dolci ma Scott continua a gridare e ad agitarsi tra le braccia del compagno.
- Hei, hei amore. Amore, sta calmo, amore. Era solo un sogno. Sono quii! - Dice Stiles. La sua voce si sta alzando ma non perchè si sta arrabbiando. E' solo per far calmare Scott che piano piano si sta rilassando. Stiles continuando a cullarlo tra le sue braccia, come fosse un bambino di due anni, gli asciuga le lacrime e adesso si è finalmente calmato.
- A.. amo.. re. - Balbetta Scott facendo intrecciare le loro mani.
- Sono qui. - Dice Stiles. Scott nasconde il viso nell'incavo del suo collo inspirando il gradevole odore del suo fidanzato.
- L'ho rivisto. Ho visto il rapimento e tutto quello che mi hanno fatto passare in quattro giorni ma c'eri anche tu e il nostro bambino, prossimo a nascere, avevi un bel pancione e vi stavano facendo male e io non potevo fare niente per salvarvi. Stavo li, legato a ringhiare dalla rabbia, dalla disperazione, dal dolore e vi guardavo morire. Poi l'immagine è cambiata, quello con pancione ero io. Ma non è per questo che ho urlato. Voi eravate morti. - Singhiozza Scott mentre Stiles piange silenziosamente e lo abbraccia forte a se. Melissa sarebbe tanto voluta andare li a consolarsi ma si è imposta di non farlo perchè quello era un momento tutto loro.
- Stiamo bene amore. Stiamo bene!! Era solo un brutto sogno. - Dice Stiles con voce tremante.
- Non mi lasciare mai amore mio ti prego, non posso vivere senza di te. Non posso, non posso. Non esisto senza te. - Dice ancora Scott.
- Io non me ne vado da nessuna parte. Non senza te e nostra figlia. - Dice Stiles mentre asciuga le lacrime di Scott.
- Hei cuccioli, su, era solo un sogno. Asciughiamoci queste brutte lacrime e andiamo dal notaio. - Dice Melissa entrando in casa, seguita da Jonh, mentre asciuga le lacrime di entrambi e li coccola un pò. Ma non si era imposta di lasciarli soli? Beh, si sa. Cuore di mamma.

L'appuntamento con il notaio è andato bene. Sono le 15:45 e la loro casa non è più casa McCall ma casa McCall-Stilinski. I genitori gli hanno anche regalato un nuovo letto matrimoniale e il camion è già diretto verso casa McCall-Stilinski.
- Allora ci pensate voi? Io e Scott dobbiamo andare da Deaton. - Dice Stiles.
- Si tranquilli. - Dice Jonh.
- Ci vediamo stasera per la cena, a casa McCall-Stilinski. Senti come suona bene. Mamma, Jonh, non vi ringrazierò mai abbastanza. - Dice Scott felice come non mai anche se ha ancora nella testa quel brutto sogno. 

Dopo i saluti, è arrivata l'ora delle cose serie. Devono andare da Deaton. Eccezionalmente, alla guida c'è Stiles.
- Allora, ragazzi? Non siete qui solo per l'ecografia di Stiles, vero? - Chiede Deaton mentre Stiles si leva il gel freddo dalla pancia, aiutato da Scott che lo tratta ancora come se fosse un bambino.
- Amore, ce la faccio, sai? - Chiede Stiles.
- Zitto. - Dice Scott ignorando le sue lamentele.
Stiles, a stento, trattiene un ringhio di frustrazione.
- Doc, dimmi, è femmina vero? Come sta la nostra bambina? - Chiede Stiles mentre i suoi occhi brillano di luce nuova.
- Non so se sia femmina o maschio, sei di solo due settimane Stiles, ma sta bene. - Dice sorridendo Deaton.
- Ad ogni modo.. - Dice Stiles, facendosi serio.
- Anche tu hai nausee, giramenti di testa e tutto quello che prova Stiles? - Chiede Deaton a Scott.
- Come fa a saperlo? - Chiede Scott.
- Siamo legati, come i gemelli? - Chiede Stiles.
- Si, ma non come i gemelli. Il vostro è un legame molto più forte. Scott, è il tuo turno. Stenditi sul lettino. - Dice Deaton.
- Prego? - Quasi strilla Scott deglutendo a vuoto. Stiles sta tentando di non ridere. Il suo ragazzo è il solito fifone.
- Scott.. - Dice serio Stiles indicandogli con la testa il lettino, in un chiaro invito di fare quello che gli ha detto.
- E va bene, ma solo perchè me l'ha chiesto il mio Alpha. - Dice Scott a Deaton iniziando a stendersi.
- Ma non ti ho dato un ordine Alpha. - Ride Stiles.
- Beh, c'eri vicino. Dove credi di andare? - Chiede Scott in panico.
- Sono quii.. - Dice ridendo Stiles, prendendogli la mano.
- Che mi venga un colpo. - Strabuzza gli occhi Deaton iniziando a sorridere.
- Che c'èèè? - Si agita Scott.
- Ahah non ci posso credere. Ma quanto vi amate voi due? Cavolo, troppo. Veramente troppo. Scott, Stiles, non avrete un bambino, ma due. Sono gemelli. E' raro, ma capita. Uno ce l'hai tu Stiles e l'altro tu Scott. Scott, Scott? - Chiede Deaton dopo aver sentito un rumore. Scott è a terra, svenuto, privo di sensi. Stiles sente che sta bene quindi ride ma poi ringhia e Scott si sveglia.
- Ben tornato tra i vivi lupacchiotto. - Scherza Stiles aiutandolo ad alzarsi e iniziando a piangere di felicità.
- Gesù mio. - Dice Scott.
- Vuoi un pò d'acqua e zucchero? - Chiede Deaton.
- Voglio della pizza. - Dice con naturalezza Scott.
- Con salame e formaggio. - Dice Stiles leccandosi i baffi.
- Sii amore, proprio così e coca cola. - Dice Scott.
- Perfetto, chiamo papà e tua mamma e vediamo come la vogliono loro.
- Sono incinto. - Dice Scott.
- Gemelli. - Dicono sorridendo felici e all'unisono i due lupacchiotti, mentre Deaton gli ha già lasciati soli.

 
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So di essere folle, quindi, questa volta, mi limito ad un salutino veloce veloce e lascio a voi i commenti. 
Grazie di tutto e al prossimo capitolo. Un bacione.

 

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Capitolo 20
*** Cena per 6. ***


- Cena per 6.

Usciti dal laboratorio veterinario del dottor Deaton, Stiles e Scott, in viso hanno un espressione che è un misto tra emozione, felicità, sorpresa e anche un pò di paura, ma tutto è nella norma. Hanno avvisato Melissa e Jonh che tra poco sarebbero arrivati e una volta saputo, che pizza avrebbero voluto i genitori, Stiles, si rivolse al suo fidanzato, seduto al suo fianco.
- Allora, tua madre vuole una margherita, noi due salame e formaggio e mio padre prosciutto e funghi. Vado a prenderle, non ti muovere di li e nel frattempo cerca di non rimorchiare nessuno, chiaro? - Chiede sorridendo Stiles. 
- Chiarissimo Alpha. Lo stesso vale per te. - Dice Scott un secondo prima di baciarlo.
- Ai suoi ordini. - Scherza Stiles iniziando a scendere dalla macchina. 

Scott è distratto e lui è rimasto incantato dalle calzine rosa, messe nella vetrina a fianco alla pizzeria, in un negozio Premaman. Controlla che Scott non lo possa vedere e entra.
- Buonasera. Posso esserle d'aiuto? - Chiede gentilmente una commessa.
- Buonasera. Sono rimasto incantato da quelle calzine rosa. Le vorrei per favore e anche azzurre. Sa aspettiamo due gemelli e probabilmente uno è maschio e l'altra femmina. Abbiamo questa sensazione. Tra qualche mese sarò papà. - Dice lui con occhi sognanti.
- Oh, congratulazioni e tanti auguri a tutti e due, o meglio, a tutti e quattro. Ecco a lei. Due calzine rosa e due azzurre. Sono 15 dollari, per favore.
- Ecco a lei, potrebbe farmi un pacchetto regalo? - Chiede Stiles.
- Ma certo gli e lo faccio subito. - Sorride ancora la commessa.

Due minuti dopo, Stiles veloce come un lupo quale è, scatta via da quel negozio ed entra dentro la pizzeria, il regalo che una volta soli, darà a Scott nascosto dentro la giacca e un sorriso enorme in volto, sorride al pizzaiolo e fa la sua ordinazione.

'Si può sapere quanto ci mettono per quattro pizze? Sto morendo di fame e poi mi manchi da morire.' - Si lamenta Scott. Non ringrazierà mai abbastanza Dio, o chi per lui, per avergli concesso il dono della telepatia con Stiles.
'Porta pazienza, amore. Mi manchi anche tu! Ha quasi finito!'
'Menomale, quando arrivi posso mordicchiarti un orecchio?'
'Ahaha no.'
'Ti pregooo.'
'Scott, sei scemo?'
'Perchè? Mi piace il tuo orecchio.'
'Tu hai qualche problema.'
'Uno si. Hai ragione! Sono tanto, tanto, tanto innamorato di te.'
'E perchè mai dovrebbe essere un problema questo?!'
'E beh, perchè adesso che sono incinto anche io tu mi lascerai perchè diventerò obeso.'
'Ma piantala idiota.'
- Dice Stiles.
'Ma allora mi ami.' - Dice felice Scott.
'No, amo più le nostre bambine.' - Scherza Stiles.
'Ah, ah. Non dirlo nemmeno per scherzo. Tutti e due maschi. O al massimo un maschio ed una femmina.'
'Già.'
- Gli dice Stiles, non trattenendo un sorriso.

Le pizze sono pronte e lui può tornare in macchina dal suo compagno.
- Mhhh! - Si lecca le labbra Scott e annusa l'aria. Stiles ride e sta per mettere in moto ma Scott non gli e lo permette.
- Non ci provare minimamente. - Dice Scott.
- Scott, non avevi fame? - Chiede Stiles.
- Si, ma prima di mettere in moto e partire mi devi baciare. - Dice Scott.
- Mh, no. - Scherza Stiles. Scott gli tira una botta sulla coscia.
- Baciami subito, sai. - Quasi ordina Scott. Stiles scoppia a ridere e lo bacia.


Una volta messo il piede sulla frizione, schiacciato sull'acceleratore, Stiles mette in moto e parte alla volta della loro casa. Ad attenderli, davanti alla porta, ci sono già i genitori, affamati come non mai.
- Finalmente. Stavo morendo di fame! - Dice Jonh.
- Melissa ti ha messo K.O. con del sesso selvaggio? - Chiede Stiles mentre Scott sta già ridendo a crepa pelle.
- Grrrr! - Ringhia Melissa.
- Ehi, mamma. A cuccia! Non ringhiare al padre di mio figlio. - Dice Scott!
- Scott, levati sto vizio di dire figlio. FigliAAA. A. A. A. Come te lo devo dire che è una femmina?! - Chiede Stiles.
- Jonh, ora lo picchio. E' maschiOOO. O. O. O. Capito? Maschio. - Dice Scott.
- Si si come no. - Dice Stiles iniziando ad apparecchiare tavola, aiutato da Scott e dal resto della famiglia.

Stavano scherzando come la più normale e più bella delle famiglie, quando all'improvviso, Stiles, prende parola.
- Melissa, papà, sapete dirmi quanti siamo a cena, stasera? 
- Quattro. Cinque se contiamo la bimba che verrà. - Dice Jonh.
- No. - Dicono Stiles e Scott.
- Che è successo alla bambina? - Entra in panico Melissa mentre Jonh, quasi piange.
- Ahah nulla nulla. La bambina sta bene. - Dice Stiles.
- E allora cosa? - Chiede Melissa.
- Mamma, questa qui è una cena per sei. - Dice Scott.
- Cioè? - Chiede Jonh.
- Io e Stiles siamo legati talmente tanto, che il bambino non è uno. Ma due. Uno Stiles e uno io. Sono gemelli. - Spiega tutto ad un fiato, Scott. Melissa è già scoppiata in lacrime dall'emozione ed è corsa ad abbracciare Scott e Stiles, seguita un nano secondo dopo da Jonh.

E' notte ormai, in casa McCall-Stilinski e Stiles e Scott sono finalmente soli.
- Ho un regalo per te. - Dice Stiles mentre Scott si sta sdraiando nel loro nuovo letto matrimoniale, della loro nuova stanza.
- Cosa, amore? - Chiede felice Scott. Stiles sorride, si mette sopra di lui, lo bacia con dolcezza e con una mano gli tappa gli occhi per fare in modo che non veda niente. Allunga gli artigli per riuscire ad afferrare la giacca, a qualche centimetro di distanza da lui e prendere il suo regalo.
- Pronto? - Chiede Stiles.
- Si. - Risponde Scott.
- Ok, apri. - Dice Stiles.
- Awwwwww. Amore mio ma sono, sono, sono bell, bellissimiiii! - Dice tra le nuvole Scott, non trattenendo una lacrima di emozione alla vista delle prime calzine dei suoi figli. Lacrima che è subito pronta ad essere raccolta dalle labbra di Stiles. Scott sorride e lo abbraccia forte a se, ringraziandolo ad ogni due per tre. Si distendono nel letto e sono prossimi ad addormentarsi, quando all'improvviso, alle 00:32, nel bel mezzo della notte, il campanello di casa iniziò a strillare. Capirono che era Isaac e che era in lacrime. Scott capì che Isaac era li per Stiles, quindi restò in camera e lasciò che Stiles andasse dal suo migliore amico, da solo.
- Tesoro che succede? - Chiede preoccupato Stiles, aprendo la porta.
- Io.. io, Sti.. - Non riesce a finire la frase che è scoppiato in un pianto liberatorio, gettandogli le braccia al collo.

 
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Ciao lupetti. <3 Sono particolarmente affezzionata a questo capitolo. Pensato mezz'ora fa e scritto in 15 minuti netti. Oggi sono molto ispirata. Spero abbiate gradito e vi do appuntamento al prossimo capitolo, dove potremo capire cos'ha Isaac. Secondo voi, cos'ha? Si accettano scommesse. E' aperto il televoto :-P

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Capitolo 21
*** Derek Hale è tornato. ***


- Derek Hale è tornato.
 
L'odore delle lacrime e della tristezza si diffuse in pochi secondi in tutta casa. Stiles stringeva forte a se il suo migliore amico, il suo beta, nel vano tentativo di calmarlo, ma non c'era verso. Anche Scott, che era ancora al piano di sopra stava iniziando a preoccuparsi ma rimase comunque nella loro stanza matrimoniale! Sapeva che quella era una questione di cuore e non di branco, quindi, rimase al suo posto.
- Tesoro, che c'è? - Chiede dolcemente Stiles per l'ennesima volta, accarezzandogli la schiena e continuando a stringerlo forte a se.
- M.. mi.. mi ha las.. s.. mi ha lasciato! Ho.. ho bis.. ho bisogno di aiuto tesoro mio. - Singhiozza Isaac.
- Sono qui! Vieni, sediamoci sul divano. - Dice Stiles, prendendolo per mano e portandolo sul divano.
- Mi vuoi raccontare perchè vi siete lasciati? - Chiede dolcemente Stiles, asciugandogli le lacrime dal viso.
- Non mi ama più, così dice lei.
- Sicuro che non ci sia qualcos'altro, dietro?
- E' quello che penso anche io. Gli ho chiesto se ci fosse un altro ma lei ha detto di no e non mentiva. Non mi ama più, Stiles.
- Hei, adesso fa male, ma passerà, ok?
- Sono arrabbiato. - Dice Isaac e Stiles sa che è vero. A confermarglielo, più di tutto sono i suoi occhi. Non più azzurri come il mare ma gialli come l'oro.
- Hei, Isaac. Respira! - Ordina dolcemente Stiles.
- Non posso, non ci riesco. - Dice Isaac. Ringhiando! 
- Oh, si che puoi. - Dice Stiles ma Isaac continua a ringhiare tanto che se non si calmerà di li a breve, Stiles, sarà costretto a farlo calmare con un ordine Alpha.
Adesso è in piedi e gira per tutta casa, ringhiando e piangendo. Ha appena perso l'amore della sua vita ed è distrutto.
- Isaac! - Urla Stiles, finalmente, Isaac lo guarda.
- Ti devi calmare. ADESSO! - Non ha usato gli occhi rossi ma Isaac sa che comunque, quello è un ordine del suo Alpha, quindi piano piano, molto lentamente prende respiri profondi e blocca la trasformazione, ormai quasi giunta al termine e si calma tornando umano.
- Bravo, così. - Dice Stiles, orgoglioso di se stesso e del suo beta.
- Tesoro mio, scusami, io non, io non volevo farti arrabbiare. - Dice Isaac, scusandosi con il suo Alpha.
- Tranquillo. - Dice sorridendo Stiles.
- Come state tu e la bambina?
- Io e la bambina stiamo benissimo, anche Scott e il bambino.
- Cosa? Anche Scott è incinto? - Chiede Isaac, non trattenendo un sorriso.
- Si, ma non dirlo a nessuno. Lo faremo noi, domani. - Dice Stiles.
- Promesso. Allora io vado a casa, grazie per avermi calmato Alpha. Ti voglio bene, buonanotte, a domani. - Detto questo, li da un bacio nella guancia, Stiles ricambia e Isaac se ne va.

Una volta controllato Isaac, fino a visuale consentita, Stiles va un attimo in bagno e poi può tornare dal suo compagno che sta fingendo di dormire per essere coccolato.
- Perchè ogni volta fingi di dormire, per un pò di coccole? - Chiede dolcemente Stiles, abbracciandolo e accarezzandogli la schiena. Scott sorride.
- Mi piaciono le tue coccole.
- Basta chiederle. - Dice sorridendo Stiles.
- Ok. Voglio le coccole. - Dice Scott sorridendogli dolcemente ma con fare furbo. Stiles non trattiene una risata di gioia e lo fa sdraiare sopra di se per coccolarselo a più non posso. Dal riempirlo di baci nella guancia, ad accarezzargli i capelli, allo stringerlo forte a se.
- Amore MIOOO. - Dice Stiles dandogli un bacio a stampo.
- Tuo, tz. - Lo prende in giro Scott.
- Oh, non dirlo mai più sai. - Lo riprende Stiles tirandogli dolcemente una botta sul braccio.
- Ahuu! E non toccarmi. - Scherza Scott.
- Primo, io ti tocco quanto voglio. E poi non ho capito scusa, di chi sei tu? - Chiede Stiles.
- Boh, di me stesso. - Lo provoca ancora Scott sorridendo sul suo collo. Stiles lo pizzica.
- Ahh, stupido. Ahhahaah. - Dice Scott tra le risate e riempiendoli di baci il collo.
- Alla prossima risposta errata ti mordo, sappilo. Quindi, ricapitolando, di chi sei tu? - Chiede Stiles.
- Ahhhahahahha sono tuooo! - Dice Scott iniziando a fare un attentato alle labbra del compagno.
- Ecco, bravo. - Ride Stiles. E con la felicità nei loro occhi e nei loro cuori, sono prossimi all'addormentarsi.
- Hai messo la sveglia? - Chiede Scott.
- Si. - Risponde Stiles.
- Ho sonno. - Confessa Scott.
- Dormiamo. - Dice Stiles.
- Così? Tutta la notte? Tu che mi stringi forte a te e io sopra di te? - Chiede felice Scott.
- Siii. - Dice Stiles coprendoli con il piumone.
- Allora buonanotte amore mio. - Dice Scott dandogli l'ultimo bacio della giornata.
- Buonanotte. - Sussurra Stiles ed un quarto d'ora al massimo, entrambi, sono nel sonno più profondo.


Arrivati a scuola, i due lupacchiotti, si dividono per qualche minuto. Scott è già in classe mentre Stiles all'armadietto. Il corridoio è vuoto e si sente toccare una spalla. Si gira di scatto e vede l'uomo che ha tormentato i suoi sogni per quasi un anno.
- Che cosa vuoi. - Dice Stiles, trattenendosi dal ringhiare.
- Chiederti scusa. Me ne starò buono buono e non vi disturberò oltre. Ve lo giuro. - Dice Derek.
- Tu sei un essere spregevole che non meriti nulla dalla vita. Hai rapito l'uomo che amo insieme a quella strega. Per cosa poi? - Chiede tra i denti, Stiles.
- Per averti ma mi sono reso conto che il vostro legame è troppo forte quindi, sul serio, perdonami. - E detto questo, Derek si allontana e Stiles va alla sua lezione. Scott lo annusa per un ora intera, al cambio dell'ora, inevitabilmente, sbotta. Prende Stiles per un braccio e se lo trascina in bagno, chiude la porta e inizia a parlare con il suo fidanzato.
- E' troppo chiedere cosa ca*** ci fa l'odore di Derek Hale addosso al mio fidanzato? - Si trattiene dall'urlare Scott.
- E beh, è.. è tornato. - Confessa Stiles passandosi freneticamente una mano sui capelli.
- Cosa ti ha fatto? 
- Niente.
- Stileess. - Lo ammonisce Scott.
- Mi ha solo messo una mano sulla spalla e mi ha chiesto scusa, Scott. - Dice Stiles.
- Adesso vado a parlargli. - Dice Scott.
- Tu non farai un accidente di niente, adesso ti calmi e andiamo a lezione e non voglio sentire storie. Subito! - Ordina Stiles.
- La prima volta che ti tocca, vado a parlargli. - Dice Scott incamminandosi alla lezione di francese.
- Si si ok. - Finge di dargli ragione Stiles.

Alla terza ora, all'ora di chimica, Scott è prossimo a perdere il controllo.
- Signori e signori, guardate chi ci ha fatto l'onore della sua presenta dopo più di due settimane d'assenza. Proprio lui gente, Derek Hale. Derek Hale è tornato ed è tornato per restare. - Dice il professore.

"Toccalo Derek, toccalo una sola volta e avrai una fifa blu."

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Signori e signori, qui abbiamo tre problemi. Derek Hale è tornato e a quanto dice il professore, è tornato per restare. Stiles e Scott hanno gli ormoni a mille, non solo per via della gravidanza ma anche perchè tra pochissimi giorni, inizierà la stagione degli amori, con incredibile anticipo, ma loro ancora non lo sanno e creme della creme, Allison ha lasciato Isaac e il piccolo lupo innamorato potrebbe fare presto qualche cazzata o perdere il controllo, tanto che Stiles e Scott, dovranno intervenire con uno dei loro ordini Alpha. Bene, detto questo io vi saluto e vi do appuntamento al prossimo capitolo. Grazie a chi è arrivato fin qui. Un bacione :-* Io adesso, me ne vado al mare e poi a gridare e 
tifare Italia. Buona giornata e buona partita a tutti.

 

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Capitolo 22
*** La verità che fa male. ***


- La verità che fa male.

Le settimane sono trascorse, Derek non ha creato intralcio per nessun motivo, la convivenza scorre serena e tutti sono felici. Le gravidanze sono arrivate al terzo mese ormai, siamo a Marzo, fuori fa freddo ma Scott McCall, gira per casa sua in boxer, canottiera e scalzo. Stiles era in maniche corte nella stanza dei figli che verranno e la puliva, iniziava a mettere qualche pupazzo quà e la e dei vestitini nell'armadio, quando vede passare il suo fidanzato.
- Scott McCall. - Urla Stiles.
- Che c'è amore? - Chiede Scott.
- Come sarebbe a dire che c'è?! Sei praticamente nudo, aspetti un bambino e fuori fa freddo, copriti, subito. - Ordina Stiles.
- Ma io ho caldo. - Mette il broncio Scott.
- Non mi interessa Scott. Ti copri e senza fare storie, vieni qui, su. - Dice Stiles avvolgendolo con una coperta e facendolo sedere nel primo posto disponibile della stanza, mentre lui, torna al suo lavoro.
- Non dovresti stancarti così tanto. - Dice Scott. Nella casa c'è silenzio.
- Non mi sto stancando. - Dice Stiles.
- Abbiamo la visita, oggi? - Chiede Scott.
- Si, forse sapremo il sesso dei nostri bambini, finalmente. - Risponde felice.
- Ah, Stiles, per questo non serve Deaton. Sono tutti e due maschi. 
- Ma la pianti Scott? - Dice Stiles, piegandosi per mettere della roba nell'ultimo cassetto del comò. La sua schiena scrocchia e a stento, trattiene un gemito di dolore. Scott sgrana gli occhi e preoccupato come non mai, in un nano secondo, abbandona la sua coperta e corre al suo fianco.
- Amore come stai?! 
- Sto benissimo amore. Tranquillo. - Scott tira un sospiro di sollievo e torna a sedersi di nuovo, si copre e poi allunga le braccia richiedendo un abbraccio da Stiles che non tarda ad arrivare. Scott, con le mani sui fianchi di Stiles lo guarda sereno. I loro occhi brillano e sono pieni d'amore. Il sole entra dalle finestre illuminando tutta la stanza e i loro visi in particolar modo e il silenzio fa da padrone.
- Mi piace questo silenzio. - Dice Scott.
- Mi piace anche a me. - Dice Stiles.

Si abbracciano un altra volta e poi Scott lo fa sedere sulle sue gambe accarezzandogli la schiena. Sono le 14:30 e la sveglia parlante del cellulare di Scott suona.
"Ore 15:00 visita da Deaton." - Dice la sveglia.
- Dobbiamo andare. Vestiti lupacchiotto! - Dice Stiles alzandosi e tornando a finire di mettere apposto due cose.
- Stiles, finiscila perchè adesso mi stai facendo inca**are. Mancano ancora sette mesi e questa stanza a momenti brilla più del resto della casa. Fuori! - Ordina Scott. 

Si è veramente spaventato avendo sentito la schiena del fidanzato scrocchiare in quel modo e adesso deve smetterla.
- E va bene, sta calmo! - Dice Stiles sorridendo e dandogli un bacio nella guancia.

Dopo che Scott si era vestito e Stiles lo ha fatto cambiare all'incirca dieci volte perchè si vestiva come se fosse il 15 di Agosto, possono finalmente andare da Deaton. Arrivano alla clinica in tempi record, salutano il veterinario e iniziano le visite. Il primo è Scott. Deaton è fin troppo silenzioso. Stiles è dovuto correre in bagno ma questa volta invece di rimettere il cibo ingerito fino a qualche ora prima, Stiles, sputa sangue.
- Deatonnnnnn. - Urla Stiles. Scott e Deaton sono subito da lui e la scena è raccapricciante. Il gabinetto è pieno del suo sangue, Stiles trema e piange, è veramente spaventato. Scott non è da meno che adesso lo sta stringendo forte a se e piange con lui ma cerca di tranquillizzarlo.
- Ok Stiles, ce la fai ad alzarti?! Controlliamo cos'è successo. - Dice Deaton mentre con l'aiuto di Scott lo porta nel lettino e lo fa stendere e lo prepara per la visita.
- Scott. - Piagnucola Stiles. Il male è veramente forte.
- Sono qui amore, tranquillo. - Dice Scott.
- No, cos'hai?! - Chiede Stiles. Deaton guarda Scott e sgrana gli occhi.
- Non è possibile. - Dice Deaton.
- Cos'ho amore? - Chiede Scott a Stiles ignorando Deaton.
- Ti esce del sangue dal naso. Tanto sangue dal naso. - Dice Stiles.
- Deaton cosa ci sta succedendo? - Chiede Scott mentre le lacrime hanno iniziando a scendere come un fiume in piena e cerca di asciugarsi tutto quel sangue che esce dal naso.
- Volete una bugia o la verità? - Chiede Deaton.
- La verità. - Rispondono in coro.
- Farà male.
- Diccela. Meglio la verità che fa male piuttosto di una bugia che ci illude. - Dice Stiles.
- Le vostre gravidanze, sono a rischio. - Dice Deaton e ad entrambi, è appena crollato il mondo sotto ai piedi.


 
Piccolo spazio autrice:

Emh, si ecco. Ciao, come state?! Scusate ma oggi sono in vena di Angst. Vado a nascondermi e a decidere qualcosa di carino per indossare stasera. Grazie a chi è arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo.

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Capitolo 23
*** Ce la faremo. ***


- Ce la faremo.

In casa McCall-Stilinski, il silenzio regna sovrano. Nonostante Deaton sia stato abbastanza positivo dicendo che tutti e quattro se la sarebbero cavata con degli integratori, dei pasti abbondanti, tanta acqua, niente sforzi e sopratutto tanto riposo per un mese, Stiles e Scott sono troppo in ansia e questo non fa che peggiorare la situazione, già critica di per se. Stiles non parla e non mangia. E' disteso nel suo letto che guarda fuori dalla finestra, mentre lacrime salate rigano il suo bel viso. Pochi minuti dopo, Scott gli è accanto, abbracciandolo da dietro e stringendolo forte a se, fa unire le loro mani e insieme, ascoltano i rispettivi battiti del cuore senza proferire parola.

Passò ancora una mezz'ora e loro non si erano spostati di un solo centimetro, non avevano parlato ma sopratutto non avevano ancora pianto. Nonostante Scott amasse e rispettasse il suo fidanzato, adesso, però, era stufo di quel silenzio. Fu lui, infatti che sbuffando ruppe il silenzio impossessatosi di tutta casa e iniziò a parlare mentre stringeva ancor di più la sua mano su quella di Stiles.
- Amore. - Sussurra Scott.
- Stai bene? - Chiede Stiles, nonostante conosca già la risposta.
- No e nemmeno tu.
- E' vero.
- Mamma sta levando la pasta dal forno e tra un pò ce la porterà. Riesci a sentirlo? - Chiede Scott dopo un minuto di silenzio. Ancora una volta, è stato lui il primo a parlare.
- Certo. E' anche crollata in un pianto isterico poco fa, mentre davanti a noi ha fatto finta di non aver paura. - Dice Stiles, sentendo che Melissa da casa sua si sta asciugando le lacrime calde che scivolavano lente lungo il suo viso mentre lo sceriffo ha appena tirato un pugno alla porta per via della rabbia ed è corso a consolare la sua donna, allacciandogli le braccia intorno ai fianchi. In silenzio, anche lui sta piangendo. Lo sanno solo loro due. Agli altri hanno deciso di non dire nulla per ora. La notizia ha fatto male anche ai futuri nonni che adesso sono stretti in un abbraccio, al sicuro della loro casa e piangono la disperazione di poter perdere i loro nipotini e la distruzione morale che prenderà il sopravvento nei loro figli se un tale avvenimento diventasse realtà.
- Forse si è dimenticata che riusciamo perfettamente a capire quando mente. - Tenta con un pizzico di ironia Scott, ma ne lui, ne tanto meno Stiles, hanno voglia di scherzare. L'unica cosa che vorrebbero fare adesso è piangere, urlare, ringhiare e magari anche trasformarsi.
- Chiama Deaton. - Dice Stiles.
- Perchè? - Chiede curioso Scott.
- Perchè tra una settimana c'è la luna piena Scott. Se dovessimo trasformarci? Se potrebbe essere pericoloso per i bambini? - Chiede in panico Stiles, girandosi nell'abbraccio per poter guardare negli occhi il suo fidanzato.

Scott è d'accordo con la teoria di Stiles. Annuisce con titubanza e prendendo il telefono chiama Deaton seguendo il consiglio del suo fidanzato.
- Scott? - Chiede Deaton.
- Doc. Abbiamo un problema, tra una settimana c'è la luna piena. Se dovessimo trasformarci?
- Avete le vostre ancore Scott. Sarà difficile che capiti una cosa del genere ma non preoccupatevi, se accadrà non succederà nulla ai vostri bambini. Su questo potete stare tranquilli ma voglio che usiate i vostri lupi il meno possibile. Evitate occhi rossi, denti affilati, unghie lunghe e ringhi, per gioco, ok? Anche quello è uno sforzo ed è l'ultima cosa di cui avete bisogno adesso, chiaro?
- Chiarissimo Doc. Grazie mille. - Ringrazia Scott un secondo prima di chiudere la telefonata e tornare a stringere forte a se il suo fidanzato.

Sentito che Jonh e Melissa erano all'ingresso, pronti per andare da Stiles e Scott con tanto di pasta al forno, i due lupacchiotti decisero che sarebbe stato meglio se i genitori si sarebbero uniti alla cena. Si alzano dal letto e cercano di darsi una sistemata per essere almeno presentabili e accogliere i loro ospiti. Ancor prima che Jonh schiacciasse il campanello di casa McCall-Stilinski, la porta fu aperta dai due.
- Maledetti sensi da lupo. - Dice Jonh.
- Ciao papà. Melissa!
- Jonh, mamma. Entrate!
- State qui a cena, per favore? - Chiede Stiles mentre inizia ad apparecchiare per 4.
- Certo amori miei. Tutto quello che volete! - Dice dolcemente Melissa mentre Jonh, poggia la pasta al forno sul piano della cucina e sorride vedendo che Melissa sta baciando Stiles e Scott e a loro spunta un sorriso. Finto, ma pur sempre un sorriso.

Nonostante sia la domanda più stupida dell'universo da fare in un momento del genere, Jonh non si trattiene e la fa lo stesso guadagnandosi un occhiataccia da parte di Melissa.
- Come state? - Chiede Jonh.
- Ce la caviamo Jonh. Tranquillo!
- Si papà, tranquillo. Deaton ha detto che con un pò di integratori, tanta acqua, tanto cibo, niente sforzi e sopratutto tanto riposo per circa un mese, ce la caveremo.
- Beh sul mangiare e bere ci penso io. Vi obbligherò se sarà necessario e non voglio sentire storie, chiaro? Infatti, adesso mangerete anche il secondo e la frutta. E il dolce. Vi ho fatto la vostra torta preferita. Dormirete almeno 8 ore a notte. Sono finiti i tempi in cui andavate a letto intorno alle 02:00 e non dite di no perchè vi sentivo e non farete il minimo sforzo. - Praticamente ordina sulle prime parole Melissa per poi finire a sussurrare sulle ultime. Le sue guance si stanno tingendo di rosso e Jonh non può fare a meno di pensare quanto sia bella.
- Domani stesso andrò a scuola e vi farò un permesso per non andarci più, seguirete le lezioni da casa. - Ordina Jonh.
- Sono d'accordo. - Concorda Melissa.
- Beh, noi no però. - Strillano all'unisono i due lupacchiotti facendo luccicare per un nano secondo i loro occhi di rosso. Si guardano tra di loro e si scusano con i genitori che sono rimasti ammutoliti. Stiamo pur sempre parlando di due Alpha che citando testualmente le parole che Melissa dice orgogliosa di loro, sono: "Due Alpha con le pa**e."
- Papà, non serve. Deaton ha detto che possiamo andare a scuola tranquillamente. Per il resto faremo come hai detto tu Melissa. Vero Scott?
- Si mamma.
- Ok cuccioli, però adesso iniziamo a mangiare che sennò si fredda. - Dice dolcemente Melissa.
- Melissa è troppo. - Quasi strilla tra le risate Stiles, vedendo che la donna più dolce e tenera del mondo sta riempiendo i piatti, specie quelli di Stiles e Scott fino all'invero simile.
A sentire il bellissimo suono della sua risata, anche Scott ride e gli da ragione.
- Zitti e mangiate. TUTTO! - Dice lo sceriffo non trattenendo un sorriso di gioia.

Dopo la cena, Stiles ha insistito per lavare i piatti ma Melissa non gli e l'ha permesso e gli ha lavati al posto suo ignorando completamente le sue lamentele. 
Rimasti soli, i due fidanzati sono di nuovo nel loro letto stretti in un abbraccio e quando Scott gli ha messo una mano sulla pancia con un leggero rigonfiamento, accarezzandogliela con il pollice, Stiles non trattiene una lacrima che è subito raccolta da un bacio di Scott.

Baciarsi le lacrime per due compagni per la vita, è la medicina a tutti i mali.
- Ce la faremo. - Dice Scott.
- Tutti e quattro. - Dice Stiles.
- Tutti e quattro. - Ripete come un automa Scott nonostante sapesse benissimo che quella di Stiles non era una domanda ma un affermazione, una convinzione.
Stiles adesso ha la certezza che tutti e quattro ce la faranno.
- Buonanotte vita mia. - Dice Scott facendo unire le loro labbra dopo interminabili ore. L'ultimo bacio che si erano scambiati erano ancora a casa ed era stato giusto due minuti prima di andare da Deaton e ricevere quella terribile notizia. Stiles sorride e una volta chiusi gli occhi, entrambi si addormentarono ma quella, per loro, fu una notte senza sogni.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Ciao lupetti, allora inanzi tutto mi scuso per il ritardo ma volevo creare un pò di suspance dopo la notizia di Deaton e spero di esserci riuscita. Personalmente amo questo capitolo più di tutti gli altri e come al solito ci terrai a sapere le vostre opinioni in merito. Ancora grazie a chi è arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo. Un bacione enorme a tutti :-*

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Capitolo 24
*** Un maschio ed una femmina. ***


Per il mio tesoro TALLUTINA. Questo capitolo è tutto per te e per il tuo compleanno! 
Tanti auguri, mia piccola fedele e sostenitrice della Sciles. <3

 
- Un maschio ed una femmina.
 
Una settimana era passata, la luna piena era arrivata e le loro ancore funzionarono a dovere. Non una sola trasformazione! La mattina seguente alla luna piena, dopo aver terminato la scuola e aver fatto il pranzo, andarono da Deaton per l'ennesima ecografia. I risultati erano buoni, se avrebbero continuato di questo passo, ai bambini non sarebbe capitato nulla.
- Deaton, tra qualche giorno entriamo nel 4° mese, perchè ancora non sappiamo il sesso dei bambini? - Chiede Stiles. 
- Si nascondono, si vergognano. Dategli il loro tempo. - Risponde sorridendo Deaton.
- Pensi che potremmo sapere lo stesso giorno quale sia il sesso del bambino che portiamo in grembo? 
- Non è detto Scott, magari il tuo si fa vedere dopo il suo fratellino o sorellina o viceversa o potrebbero farsi vedere insieme. 
- E non ha visto niente in nessuno dei due? 
- No, Stiles. Niente, altrimenti ve l'avrei detto.
- Capito. 

Dopo aver salutato e ringraziato Deaton andarono a casa loro, fecero i compiti e prepararono la cena con una speranza in più. Scott imboccò Stiles e viceversa e risero come matti ad immaginare la loro vita da genitori. Erano stretti in un abbraccio nel loro divano, quando Stiles decide di provocarlo.
- Pensaci. Avrà tipo 14 anni e porterà il suo primo ragazzetto in casa senza il nostro permesso e passeranno metà del pomeriggio soli in casa a baciarsi tutto il tempo e poi mentre lui inizierà a toccarla più del dovuto in casa arriveremo noi. Tu, super papà, che fai?
- Grrrr! Stiles, zitto, stai zitto perchè se accade una cosa del genere, mi arrabbio con te. Sei scemo per caso? La mia bambina? No, non esiste, roba da matti. Ma per favore, no no! - Dice Scott sconvolto alla sola idea.
- Papì gelosone lui. 
- Certo! Sono geloso di te, come potrei non essere geloso di mia figlia?
- Saremo tutti tuoi. 
- Per sempre. Miei e di nessun'altro. - Dice Scott dandogli un bacio dietro l'altro.
- Cioè, Scott, due giorni e sono quattro mesi. E sono già otto che stiamo insieme! Menomale che la scuola finisce tra tre mesi, noi saremo di sette e di solito a sette mesi la pancia non si vede, ancora.
- Mi veramente, menomale. E comunque, gli otto mesi più belli della mia vita.
- E della mia.
- Andiamo a letto lupacchiotto! - Dice Scott prendendolo in braccio e portandolo in camera da letto mentre Stiles lo sgrida.
- Scott! Lo sai che Deaton ha detto di non fare sforzi, cavolo. - Strilla Stiles.
- Ma se sei un peso piuma, amore. - Dice Scott sdraiandolo a letto e seguendolo poco dopo. Ridono, scherzano, si baciano, si coccolano e intorno a mezzanotte, si addormentano risvegliandosi l'indomani, l'uno stretto all'altro.

Un altra settimana era passata e loro erano ufficialmente entrati nel quarto mese di gravidanza, altre due settimane e come aveva previsto Deaton disse che i bambini erano ufficialmente fuori pericolo. Mancava una settimana al quinto mese e Stiles voleva sapere a tutti i costi il sesso dei bambini. Solo una settimana dopo, quando entrarono ufficialmente nel quinto, Deaton disse loro qualcosa. Nel frattempo, in Stiles e Scott c'era solo un leggero rigonfiamento e nessuno avrebbe mai immaginato perchè. Nemmeno il fatto che mangiassero come maiali li fece incuriosire.
- Allora, oggi sono cinque mesi. Ho delle novità ma non c'è niente di sicuro. I lupacchiotti hanno smesso di vergognarsi. Novantanove su cento, avrete un maschio ed una femmina.
- Siiiii! - Urlano Stiles e Scott abbracciandosi tra di loro e correndo subito dopo ad abbracciare Deaton.
- Ahahha ragazzi, ho detto che non c'è nulla di sicuro. Oddio, cioè, è più un 99,99 su 100 ma c'è quel'1% che potrebbe cambiare le cose. Tu Stiles aspetti una bambina.
- Ahh! Tò! Te l'ho detto io che era femmina, Scott! - Urla Stiles, sfottendo il fidanzato.
- MHahrhhr. - Li fa la linguaccia e qualche verso strano Scott, facendo scoppiare a ridere lui e Deaton.
- E tu Scott aspetti un maschietto.
- E ma vaiiiii ! - Urla Scott felice come non mai.

Dopo aver ricevuto il permesso da Deaton per una corsetta nel bosco, arrivati a destinazione, si trasformano e iniziano a correre felici godendosi finalmente la sensazione di benessere che si prova ad essere un lupo, che non provavano da tre mesi ormai.

Arrivati a casa, Scott si chiude a chiave la porta alle sue spalle e senza dare al fidanzato il tempo di dire A, inizia a baciarlo.
- Stiles. - Dice Scott mordicchiandogli il labbro.
- Scott. - Dice Stiles baciandogli il collo. - Ieri abbiamo fatto nove mesi che stiamo insieme, siamo sudati, abbiamo bisogno di una doccia, siamo lupi, abbiamo scoperto che avremo un maschio ed una femmina, quindi.. tu, io, doccia, adesso. - Dice Scott senza smettere di torturargli le labbra e il collo.
- E' un ordine del mio Alpha, questo? - Lo provoca Stiles. - Devo ricorrere a tale metodo per farti fare quello che ti ho chiesto? - Chiede Scott mordicchiandogli un orecchio.
- Direi di no e che abbiamo già parlato troppo! - Decreta Stiles.  
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui lupetti. Tallutina, buon compleanno! Capitolo scritto di getto, è uscito fuori da solo praticamente!  Spero ti sia piaciuto e se vuoi ti do un piccolo spoiler. Novantanove su cento, il prossimo capitolo si intitolerà: Ninna nanna. 
Bene, detto questo io ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo. 
Un bacione enorme :-*

 

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Capitolo 25
*** Mark. ***



- A TALLUTINA che gli mancavano i penseri colorati e la telepatia. Questo capitolo ne è pieno ed è tutto dedicato a te. <3
- Questo capitolo è uscito fuori di getto grazie ad una canzone, specie nella parte degli acquisti.
Ninna Nanna - Matteo Branciamore.  


- Mark.

Ormai era ufficiale. I bambini erano due e Deaton era più che sicuro che fossero un maschio ed una femmina! La scuola è terminata, l'esame di maturità e stato passato e quella tortura è finalmente finita. Sono al settimo mese di gravidanza e la pancia inizia a crescere. Passeranno l'estate in casa propria e i pomeriggi nel giardino di casa Stilinski e se avranno bisogno di un bagno, Jonh ha fatto mettere una piscina apposta per loro. E' talmente tanto grande da poterci stare tutti insieme. Scott, Stiles, Lydia, Allison che è tornata con Isaac, Isaac stesso e pure Jonh e Melissa. Ethan, Aiden e Danny, partirono alla volta di New York il giorno stesso in cui gli consegnarono il diploma e da quel momento in poi, di loro, nessuno seppe più nulla.

Quanto a Stiles e Scott invece, nonostante un pancione abbastanza evidente, continuano ad essere i capi branco nella maniera più assoluta. Due mesi fa, quando ancora andavano a scuola, si sposarono. Nessuno li giudicò, nessuno si prese la briga di dirgli che avevano accelerato troppo le cose, nessuno si intromise. La scuola è finita da due giorni ormai, sono le 17:00 circa e lo sono in veranda a sorseggiare coca-cola e mangiare pop corn e patatine.
- Scott! Dovremo uscire e andare a comprare la roba per i bambini fino a che possiamo dato che la pancia ancora non si vede.
- Sono d'accordo. Andiamo amore. - Dice Scott alzandosi con fatica dal dondolo e iniziando a chiudere casa. Stiles, nel frattempo, è già in macchina.
- Sicuro che vuoi guidare? - Fa il premuroso Scott.
- Si sto benissimo, andiamo.

Dieci minuti dopo al massimo, i futuri genitori, sono arrivati a destinazione. E' lo stesso negozio dove qualche mese fa Stiles comprò le prime calzine dei loro figli. La signorina si ricordò subito di lui e non appena lo vide, gli corse incontro.
- Oh mio Dio! Lei è quel giovane ragazzo di qualche mese fa che è venuto per le calzine. E' già diventato papà? - Chiede euforica la signorina e Scott si sta trattenendo dal non ringhiare.


"Stai sorridendo troppo a mio marito."

- Emh, no. No! Mancano ancora tre mesi ma è sicuro che siano due gemelli e un maschio e una femmina. Siamo quei per delle culle, pigiamini, tutine e cose così.
- Seguitemi pure. Come sta la tua fidanzata?


"Scusa cosa?! Ma cosa sei scema per caso? Ma chi sei oh. Quale fidanzata."

- Non ho nessuna fidanzata, ho un marito e diventiamo papà grazie ad una madre surrogata. - Spiega Stiles.
- Oh! Che cosa carina. Tantissimi auguri, avete già deciso i nomi? - Sorride la signorina.


"No, senti bella. Levati quel sorriso dalla faccia prima che mi arrabbio e non sto scherzando. Con tutte le persone a cui puoi sorridere, proprio a mio marito devi farlo? No. Tz. Oca!"

- No. Non abbiamo ancora scelto i nomi.

'Stiles, che ca*** gli sorridi.'
'Gentilezza Scott. Non ne hai mai sentito parlare?'
'Si beh, ma è chiaro che ci sta provando con te.'
'E allora?'
'Come sarebbe a dire allora. Tu sei mio.'
'E con questo, una signorina non può sorridermi?'
'Non ho detto questo è che ti sorride troppo.'

'Sei solo geloso.' - Gli fa notare Stiles non trattenendo un sorriso mentre la signorina continua a parlare senza essere degnata di un ascolto.
'Mi pare ovvio.'
'Ahah dai che ora la mando via.'
'Muoviti però. Mi sta urtando i nervi.'
'Con calma lupacchiotto.'


- La ringrazio per le dritte signorina, molto gentile. Adesso diamo un occhiata e se abbiamo bisogno la chiamiamo. - La dilegua gentilmente Stiles.

"Era ora."

- Come volete. Ma suo marito è muto per caso?

"No. Semplicemente mi sto trattenendo dal non .. ah! Lasciamo stare che è meglio."

- Ahaha no no. Semplicemente ha solo un forte mal di gola.

'Sorridi Scott. Carino e coccoloso, amore. Ricorda! Carino e coccoloso.' - Gli suggerisce Stiles e una volta che Scott sorride, la signorina se ne va e li lascia soli.

- Finalmenteeeee! - Dice Scott sorridendo subito dopo alla vista di una culla con le apine appese sopra.
- Guarda che bella questaaaa! - Dice Stiles avendone vista una molto simile, praticamente uguale.
- E' bellissima amore mio. Guarda questi pigiamini qui. - Dice estasiato Scott mentre prende tra le mani un pigiamino rosa e uno azzurro. Poi sorride a suo marito vedendo che in mano ha una magliettina da maschio con su scritto:
 "Sono bello come mio papà."
- Questa a Benjamin starà benissimo. - Dice Stiles.
- A chi scusa? - Chiede Scott non trattenendo un sorriso grande quanto una casa. Non avevano ancora parlato di nomi e a Stiles è uscito così. Di getto. Dire quel nome associato a suo figlio è stata la cosa più naturale del mondo e solo ora se ne rende conto.
- Oddio! Ho detto un nome. - Nota Stiles.
- Direi di si ed è bellissimo. Benjamin McCall-Stilinski. Mi piace. Deciso? - Chiede Scott.
- Ovvio. Benjamin McCall-Stilinski, sarà il nome di nostro figlio. - Dice sicuro di se Stiles.
- Bene e quella maglia è bellissima ma dobbiamo comunque trovarne una anche per Sydney! Ecco. Questa amore. Questa è perfetta. Dice:
 "Se dite che sono bella io è perchè ancora non avete visto il mio papà."

*No Stiles, no. Ti prego. Ti impongo di non piangere. Caccia indietro le lacrime, adesso! Subito. Te lo sto ordinando! Ecco. Come non detto! Maledetti ormoni. Sydney McCall-Stilinski, ti giuro che ti amo vita mia ma se sono così sensibile è colpa tua.*

- Mi sa che ho detto Sydney. - Dice Scott. Nemmeno lui se ne era accorto.
- Sydney McCall-Stilinski. Mi piace troppo. - Dice Stiles.
- Ufficiale allora. Avremo due figli, un maschio ed una femmina e si chiameranno Benjamin e Sydney McCall-Stilinski. Le maglie e i pigiamini le compriamo e anche le tutine, sono così carine! - Dice tutto pimpante Scott.
- Le scarpette Scott. Mancano le scarpette e altre calzine. Ah! Ieri mi ha scritto Lydia. Mi ha praticamente imposto di non comprare i seggiolini e le carrozzine con tanto di passeggino perchè avrebbe fatto tutto lei. Ho provato a dissuaderla dal non farlo, mi stavo ritrovando anche a dargli un ordine Alpha ma poi mi sono reso conto che per telefono non avrebbe avuto lo stesso effetto. Sopratutto per via messaggio. Ha detto che le ha già comprate. Dovremmo sdebitarci con lei in un modo o nell'altro.
- Sono d'accordo. Quella donna è una Santa. Troveremo un modo, vedrai! Queste due culle qui però sono meravigliose. - Piagnucola Scott.
- Lo so. Tra un paio di giorni mi si sblocca il conto dei soldi che mia madre mi ha lasciato in eredità e alcuni di quelli li userò proprio per le culle dei nostri figli. Gli altri li metteremo da parte.
- No amore, non dev...
- Voglio! Sono i miei soldi e li sto spendendo per una buona causa.
- Potremmo anche farli dormire con noi nel lettone, per sempre. - Propone Scott.
- Idea allettante. Prova a vedere quando ci riempiranno di calci, ci tireranno i capelli e ci dormiranno spalmati addosso e tutto questa senza saperlo perchè loro dormiranno beatamente. - Scherza Stiles.
- Ok, tra qualche giorno compreremo queste culle. - Dice Scott prendendo la roba che il marito teneva tra le mani e avviandosi alla casa. Ancora quella signorina. Stiles ride e lo segue. Dopo aver messo tutto in tre sacchetti enormi e aver pagato, i due coniugi stavano per tornare a casa quando la voce squillante della ragazza, li costringe a fermarsi.
- E le culle quando passate a prenderle? - Chiede lei.
- Le culle? - Chiedono all'unisono Stiles e Scott.
- Si. Le culle. Un ragazzo sapeva che avreste voluto quelle due e ve le ha pagate. Vi ha lasciato un biglietto, ecco. - Dice ancora la signorina dando il biglietto a Stiles. Scott si allunga per vedere e non può credere a quello che sta leggendo.


-*Un dono per il vostro perdono! Vi chiedo scusa per avervi fatto patire le pene dell'inferno. So che amate quelle culle e adesso sono vostre! Io me ne vado, questa volta per sempre. Se provate a chiamare non vi risponderò. Perdonatemi se potete.
D.-*


- Non ci posso credere. - Dice Scott.
- Che mi venga un colpo. - Dice Stiles.
- E' davvero cambiato. - Prosegue sorridendo Stiles.
- Si ma levati quel sorriso dalla faccia. 
- E piantala di fare il geloso, Scott.
- Ahhaah. - Ride la signorina.


"Cosa cavolo ti ridi tu."

- Siete così carini. Tu sopratutto. Se non avrei saputo che fossi gay a quest'ora ci stavo già provando. - Dice con voce angelica, indicando Stiles.

"Ma se ci stai già provando, stupida. E' mio marito. Come te lo spiego? Non è una questione difficile da capire. Ciò che è mio.. è mio! Punto."

- Ehhe, grazie.

'Grazie? Ma cosa sei scemo? E perchè sei diventato rosso?! In macchina io e te facciamo i conti!'
'Ma te la dai una calmata una volta tanto? Si chiama educazione Scott. Educazione. Hai bisogno dello spelling per caso? E.D.U.C.A.Z.I.O.N.E. Mi pare che quella santa donna di Melissa te l'abbia insegnata.'
'Non ho bisogno dello spelling, ho bisogno che una qualunque la smetta di provarci con mio marito. Ecco di cosa ho bisogno.'
'Ah si? Allora vogliamo parlare di quel cogli*** che è un ora che non ti leva gli occhi di dosso e che ti guarda il culo? E alzati quei pantaloni oppure appena arriviamo in macchina ti mordo. Adesso mi sto incazza***.'
'Umh? Che cogli***, amore?'
'Fai il finto tonto fai.'


- Amore, sul serio. Non capisco di chi tu stia parlando. - Dice Scott mettendo la roba nel cofano e squadrando un ragazzo dalla testa ai piedi.
- Quel ragazzo. - Sbotta Stiles tirandogli un pugno nella spalla.
- Uh! Ahuuuu! - Si lagna Scott.
- Sali! - Ordina Stiles.
- E ok ma da bacino. - Dice Scott richiedendo un bacio da suo marito.
- No. - Risponde lui ignorando il suo broncio e andandosi a sedere sul lato passeggero.
- Daiiii! Cattivo. - Dice Scott raggiungendo a passi lenti il posto guidatore.
- Scott, muoviti prima che parto e ti lascio a piedi.
- Sono qui. - Fa notare Scott.
- Si lo vedo. Che aspetti a partire?
- Aspetto che mi baci.
- Te lo puoi scordare. Continua a guardarlo è, se vuoi. - Urla Stiles visto che il ragazzo misterioso gli è passato davanti e Scott non è riuscito a levargli gli occhi di dosso.
- Lo conosco. - Dice Scott annusando l'aria per percepire il suo odore ma l'unica cosa che sente è la gelosia di suo marito.
- Puoi per un secondo essere un pò meno geloso, per favore? Sto cercando di capire dove io l'abbia conosciuto ma l'unica cosa che sento è la tua gelosia. Infondata, tra l'altro. - Dice felice Scott. Ama da morire quando è Stiles a fare il geloso.
- Infondata, certo. Come la tua con la tipa dentro.
- Wo. Frena un attimo signor McCall! Quella li era evidente che ci provava con te. - Strilla Scott alla sola idea di qualcun'altro che ci provi con il suo compagno.
- Come è evidente che a te piace quel tipo. Voglio dire, non hai torto. Effettivamente figo è figo, non c'è che dire. E' alto, bei capelli, bei occhi e cosa più importante è magro, cosa che io non sono più. - Blatera Stiles e continua. Continua e ancora continua mentre Scott, pensa.


"Giuro che se non la finisci di dire cavolate in questo esatto momento ti chiudo la bocca a modo mio."

E infatti lo fa. Gli piglia il viso tra le mani e senza dargli il tempo di dire altro, lo bacia.
- Smettila di dire cazzate. - Dice Scott mordicchiandogli il labbro.
- Mi hai baciato.
- Si Stiles, ti ho baciato.
- Ma io non volevo. - Lo sfotte lui.
- Grr. 
- Ahah scherzavo scemo! - Dice Stiles tuffandosi nelle labbra di suo marito e baciandolo con passione.
- E comunque non dirlo mai più. - Dice Scott dopo l'interminabile bacio.
- Cosa?
- Che qualcun'altro che non sia io è attraente o figo o quel che hai detto.
- Ma infatti tu non sei attraente.
- Grrrrr.
- Sei molto più che attraente. - Dice tra le risate Stiles.
- Meglio. - Dice Scott.
- Dai che si è fatta sera. Andiamo a casa lupacchiotto.
- Ho voglia di una birra.
- Scotttt! - Lo riprende Stiles.
- Cosa? Uh.. oh! Io non.. io non..
- Si?
- Ahh! Non lo so perchè l'ho detto. - Dice Scott mettendo in moto e partendo verso casa.

Arrivati a destinazione, Melissa è sulla porta, agitata come mai prima d'ora.
- Razza di deficienti. Dove caspita eravate? Mi avete fatto prendere un accidente. Ho l'istinto irrefrenabile di mordervi in questo esatto momento. - Urla Melissa.
- Mell, calmati. Che è successo?
- Non vi ho visti in casa e nemmeno sentiti e mi sono preoccupata.
- Eravamo andati a fare spese per i bambini mamma, sta calma. - La rassicura Scott mostrandogli le buste mentre Stiles annusa l'aria.
- Scott, dobbiamo farci l'abitudine.
- A cosa?
- L'infermiera sexy è appena entrata in menopausa. - Dice Stiles.
- Vai a cagare tu e la tua stra fottutissima intelligenza. - Sbotta Melissa ringhiandogli in faccia e andandosene a casa sua sotto le risate di Stiles e Scott.
- Ad ogni modo, portate la roba e venite che è quasi pronta la cena, stupidi lupi. Mangerete da noi. - Dice lei come se li avesse davanti. In realtà ognuno di loro è già chiuso nella sua casa e di certo non avrebbero sentito se avrebbero avuto un udito normale.
- E questo noi quando l'avremo deciso? - Chiede Scott.
- L'ho deciso io e dovrete farvelo bastare. E ricordatevi la roba, esigo vedere come andranno in giro vestiti i miei nipotini. - Ordina Melissa concentrandosi su altro per lasciargli la loro privacy.
- Ma non siamo noi due gli Alpha? - Chiede Scott abbracciando suo marito.
- In teoria si. - Risponde ridendo Stiles.

La cena di Melissa fu deliziosa e le risate di certo non sono mancate. Jonh è felice come non mai. Vivere con Melissa e amarla da sempre, è stata la cosa giusta da fare. Non dimenticherà mai Claudia, questo è sicuro ma adesso c'è Melissa e adesso è lei che ama e adesso è lei che si prende cura di lui e adesso è lei che gli sorride dolcemente mentre tra poco gli darà la brutta notizia. Erano abbracciati nel loro letto e dopo che Melissa scoppiò in un pianto isterico e Jonh scoppiò a ridere avendo saputo che piangeva in quel modo solo perchè a 42 anni era finita in meno pausa, si mise sopra di lei per guardarla meglio negli occhi, si fece serio, gli asciugò le lacrime e iniziò a parlare.
- Ascoltami bene amore mio perchè questa è la prima ed ultima volta che te lo dirò. Non voglio mai più sentirti dire una cosa del genere, chiaro? Io ti amo. Amo te e nessun'altra al mondo. Amo quella che sei dentro. Non il tuo corpo. Beh, oddio, anche quello, ovvio. 
- Ahahaha. - E Jonh è convinto che non ci sia suono più bello della risata di Melissa.
- Hai capito?
- Si, sceriffo.
- Adesso io ti bacerò, bacerò, bacerò e ancora bacerò e poi si va a ninna, chiaro? - Chiede Jonh, ad ogni parola, un bacio.

Ad una casa di distanza, per i coniugi McCall-Stilinski, lo scenario non è molto differente.
- Anche io ti bacerò, bacerò, bacerò e ancora bacerò. - Dice Scott baciando suo marito.
- E andiamo a letto. - Dice Stiles dandogli l'ultimo bacio.
- Esigo che tu mi dorma abbracciato. - Ordina Scott.
- Uff! Quant'è possessivo il mio sexy Alpha. - Scherza Stiles abbracciandolo per la vita e appoggiandogli la testa sul petto.
- Mi pare il minimo. - Dice Scott accarezzandogli i capelli e sorridendo dolcemente.

Si addormentarono poco dopo e si risvegliarono l'indomani l'uno stretto all'altro e nella stessa posizione della sera precedente. Si diedero il buongiorno che si rivelò poi essere una terribile giornata. Specie per Stiles. Alle 09:35 del mattino, il campanello di casa McCall-Stilinski suonò. Ad aprire fu Stiles e alla porta c'era il misterioso ragazzo di ieri che tanto guardava suo marito. Non sa come, ma è riuscito a trattenere il ringhio furioso rimasto bloccato in gola, quando vide che lo sconosciuto saltò al collo di Scott che per dirla tutta, non respinse ma disse anche il suo nome.
- Mark. Che ci fai qui?

 
Piccolo spazio autrice:

Ahahhahah lupacchiotti, voi non potete capire le risate che mi sono fatta a scrivere questo capitolo. Scusate se è troppo lungo ma volevo farmi perdonare per l'assenza. Grazie a chi è arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo ! <3 Un bacione :-*

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Capitolo 26
*** Uno di noi. ***


 
- Uno di noi.

Quando Stiles vide che questo Mark non si fermò ad un abbraccio ma baciò Scott sulla bocca, perse la testa. I suoi occhi diventarono rosso fuoco per via dalla rabbia e per non ringhiare e trasformarsi davanti a lui, corre a casa dai genitori, bussa violentemente alla porta e suona irripetibilmente il campanello. E' Melissa ad aprire ma non fa in tempo a chiedere spiegazioni che Stiles è entrato in casa e a passi svelti ha raggiunto il salotto, si è seduto sul divano e con ancora gli occhi pericolosamente rossi, inizia a ringhiare come un pazzo. Gli artigli escono velocemente prendendo il posto delle unghie, così come i canini che presto prendono il posto dei denti e tra poco la trasformazione sarà completata.
- Stiles, tesoro, calmati per favore. - Dice Melissa inginocchiandosi all'altezza del suo viso e cercando di prenderglielo tra le mani ma Stiles non gli e lo permette.
- Grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr! - Ringhia Stiles. Ringhia tantissimo e talmente tanto forte che le mani gli tremano. Maledetta rabbia e maledetta gelosia.
- Stiless! - Urla Melissa.
- Calmati. - Sussurra subito dopo.
- Non ci riesco. - Dice Stiles.
- Si che puoi farlo. Respira profondamente. - Dice Melissa.
- Avete litigato? - Chiede Melissa, una volta che Stiles è tornato umano.
- No Mell, no. Non ancora. Me ne sono andato via prima che un certo Mark, che per dirla tutto non so nemmeno chi ca*** è, si facesse mio marito nel salotto di casa nostra. - Urla Stiles. E' furioso.
- Ahahah hai detto Mark?
- Si. Mark o come si chiama! Cosa c'è da ridere?
- Fattelo dire da tuo marito. - Risponde Melissa, indicandogli Scott sulla porta.
- Scott, guarda, ringrazia nostro figlio perchè è per lui che non ti ho già appeso al muro. - Strilla Stiles.
- Ahhahah.
- Mamma, dai non ridere che sennò lo fa veramente. Amore, ascolta, Mark, è uno di noi. Potevi anche ringhiare davanti a lui. - Dice Scott avvicinandosi lentamente. 

Sente la sua rabbia ed è tanta.

- Il fatto che sia uno di noi, non giustifica il fatto che volesse farsi mio marito nel salotto di casa nostra. - Urla Stiles.
- Ahahah.
- Scott che ca*** ti ridi. Spiegami che ca... - No, Stiles non finisce di parlare perchè Scott gli ha preso con forza il viso tra le mani e l'ha baciato.
- Rido, perchè sei scemo. Rido, perchè quando fai il geloso ti amo ancora di più, rido perchè se ti fossi soffermato due secondi ad annusarlo avresti sentito che abbiamo le stesso sangue nelle vene e che è mio cugino di primo grado che per dirla tutta credevo fosse morto nell'incendio e rido, perchè sei la mia vita. - Spiega Scott.
- Che schifo, adesso puzzo di tuo cugino. - Dice schifato Stiles pulendosi il muso e pulendo anche quello di Scott e allontanandosi in cucina per bere dell'acqua, sotto le risate gioiose di Melissa e Scott che lo raggiunge poco dopo per un pò di privacy.

Dopo averla salutato Melissa e essere rimasti soli nella cucina degli Stilinski, Scott lo abbraccia da dietro e inizia a dargli tanti baci sul collo mentre Stiles è impassibile ma dentro è tutto un fuoco. Più Scott cerca di baciargli le labbra, più Stiles si allontana.
- STILES! DAMMI UN BACIO. - Ordina urlando Scott.
- No. - Risponde Stiles trattenendo le risate.
- Si invece.
- Ma non mi va. Puzzi di Mark.
- Si, chiaro, poi mi lavi tu ma baciami, adesso.
- Fallo tu. - Lo provoca Stiles e Scott prova a baciarlo di nuovo e lui finalmente gli e lo permette.
- Finalmente!- Esclama felice Scott.
- Finiscila e andiamo a casa lupacchiotto. - Ordina Stiles.
- Daaaiiii! Finiscila - Dice felice Stiles contorcendosi su se stesso mentre tenta di chiudere a chiave la casa dei genitori e di scansare suo marito che gli sta baciando e mordendo il collo come se fosse la cosa più naturale del mondo.
- Finiscila tu! Sto marchiando il territorio. - Dice Scott continuando il suo lavoro.

Fece così per un minuto buono e per tutta la durata del tragitto casa Stilinski-casa McCall-Stilinski e avrebbe anche continuato a farlo se Stiles non si fosse arrabbiato, l'avrebbe attaccato alla porta e avrebbe iniziato a fare un attentato alle sue labbra.
- Adesso tocca a me lupacchiotto. - Dice Stiles spingendolo sul divano, posizionandosi sulle sue gambe e marchiando il territorio per l'estrema felicità di Scott che ogni volta, ad ogni tocco, ad ogni carezza, ad ogni bacio, ad ogni morso, si sente in Paradiso.
- Tu, mio. Io, tuo. - Dicono all'unisono i due coniugi un secondo prima di baciarsi le labbra.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui lupacchiotti. Don't worry! Mark è innoquo e com'è venuto se ne è andato. Spero abbiate gradito e grazie a chiunque sia arrivato fin qui. Bacioni enormi e al prossimo capitolo.. <3

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Capitolo 27
*** Ansia pre parto. ***


- Ansia pre parto.

Era Agosto e il caldo faceva da padrone. Stiles e Scott erano nella piscina di casa Stilinski e i loro pancioni ormai erano enormi. Alla nascita sarebbe mancato veramente poco. Deaton ipotizzava su una ventina di giorni al massimo. Melissa non la smetteva di riempirli di foto, di coccole e di regali. Jonh arrivava ogni mattina in centrale con un sorriso enorme in volto tanto che ormai i suoi uomini avevano smesso di chiedere spiegazioni ed erano giunti alla conclusione che lo sceriffo fosse semplicemente uscito di senno e di questo, a lui, onestamente poco gli importava. L'unica cosa che voleva era che i suoi nipotini venissero al mondo quanto prima e basta. Ma mentre i futuri nonni erano al settimo cielo, chi era in ansia pre parto erano proprio i futuri genitori che più la data del parto si avvicinava, più tendevano a nascondere la loro terribile ma giustificata paura.

Erano le 16:00 spaccate in casa Stilinski, era Domenica, i futuri nonni erano sdraiati nelle sdraio a prendere un po di sole con tanto di Drink alla frutta fresca tra le mani e i futuri genitori a scherzare e farsi un pò di coccole in piscina. All'ennesimo bacio a stampo dei due, Melissa rischia il diabete, così da un bacio al suo compagno per la vita, si alza e si avvicina ai ragazzi.
- Ascoltatemi bene signorini. Sto rischiando il diabete per colpa vostra. In più per lo sceriffo non è salutare. Finitela e vado a prepararvi la merenda. Qualcosa in particolare lupacchiotti? - Chiede Melissa.
- Niente. - Dicono all'unisono i due lupacchiotti. Melissa li guarda male e Jonh se la ride.
- Che c'è? - Chiede confuso Scott.
- C'è che dovete mangiare e non voglio storie. - Ordina Melissa.
- Dal momento in cui ci stai obbligando a mangiare nonostante ti abbiamo detto no, perchè ci chiedi cosa vogliamo? - Chiede scherzosamente Stiles.
- Si, beh. Comando io, mica voi.
- Sicura? - Chiedono ancora Stiles e Scott mostrando i loro occhi rossi. Melissa deglutisce a vuoto ma non demorde e li ignora andando comunque a preparargli la merenda.

Stiles e Scott non possono non scoppiare a ridere ma le loro risate vennero interrotte da un ordine dello sceriffo.
- Stiles, bagnati la testa. E anche tu Scott! - Ordina Jonh.
- Aahhaha papà non sono più un bambino.
- No, ma ne aspetti uno e tuo marito anche. Siete sotto il sole cocente d'Agosto e della California, quindi, o vi bagnate la testa, o vi mettete un cappello. Chiaro? - Li riprende seriamente lo sceriffo avvicinandosi a loro e bagnandogli la testa.
- Grrrrr! Noi. Siamo noi che dovremmo comandare. Noi! - Sbotta Scott.
- Lo so. Grrr! - Non si trattiene dal ringhiare insieme a Scott, Stiles. Jonh li ignora e ride divertito per poi dare un bacio a tutti e due.
- Cuccioli, la merenda. - Strilla felice Melissa.

Scott rotea gli occhi e Stiles prima di nascondere la tesa sott'acqua borbotta un: non è possibile. Scott ride di gusto ma poi si sente afferrare per le caviglie. Un secondo, un secondo soltanto e anche lui è sott'acqua con suo marito che sorride e gli stampa un bacio nelle labbra. Tornano a galla e arrivati a bordo piscina, Stiles è ancora dentro e può dare un bacio alla pancia di Scott. Gli allaccia le mani intorno ai fianchi e inizia il suo lavoro.
- Mhuah. Quanto ti amo vita mia. - Dice Stiles al figlio che Scott porta in grembo, dandogli l'ennesimo bacio sulla pancia. Scott sorride e accarezza i capelli del marito ma poi si contorce dal dolore.
- Ahhhh! Ben fa più piano, ti prego. - Urla Scott tenendosi una mano sulla pancia.
- E non sgridarlo. Scalcia? - Chiede divertito Stiles avvolgendolo con un asciugamano e raggiungendo con lui la sdraio.
- Non lo sto sgridando! Non immagini quanto. - Risponde Scott accoccolandosi sul petto del marito.
- Almeno la piccolina fa la brava. - Scherza Jonh accarezzando la pancia del figlio e visto che Syd voleva salutare il nonno, beh, ovviamente tira un calcio fortissimo al suo papà. Stiles per la prima volta da quando Syd ha iniziato a muoversi e a scalciare, rimane senza fiato per il dolore.
- Ahhh! Dio, che male. Papà, non farlo mai più e tu Syd, vacci piano, per favore. - Dice con un filo di voce Stiles.
- Ahhaha tutta il suo papà. - Dice Scott baciando la figlia che Stiles porta in grembo. Un altro saluto, un altro calcio. Questa volta un po più piano.
- Ok ok lasciatela stare. Syd, amore, perchè non dormi un po?
- O magari tu Ben o se non vuoi dormire semplicemente smettila di scalciare amore mio, per favore. - Chiede Scott.
- Non dormono perchè hanno fame, stupidini. Dai, mangiate. - Dice Melissa e Stiles e Scott vedendo quei tramezzini salame e formaggio, si leccano le labbra e assaltano i panini godendosi ogni singolo morso e effettivamente, Ben e Syd si calmano e smettono di scalciare.
- Sia ringraziato a Dio. - Dice Scott.

Dopo una bel pomeriggio in piscina e una bella cena a casa Stilinski, i coniugi McCall-Stilinski sono a casa loro e sembrano sereni ma non lo sono per niente. Scott particolarmente. Era frustrato e decisamente fu frustrato ancor di più quando decise di provarsi quel bel Jeans stretto che suo marito, che in questo momento era sotto la doccia, amava tanto. Ovviamente non gli stavano e sfilandosi li gettò con rabbia in un angolo della stanza, ringhiando di frustrazione e facendo scendere lenta una lacrima sul suo viso.

"Va a finire che mi lascia perchè sono diventato obeso."
 
Se l'asciuga quanto prima e ritorna in se. Stiles è appena uscito dal bagno e Scott sta entrando ma cerca di evitare il più possibile il suo occhi color caramello. Stiles se ne accorge e fermandolo dolcemente per un braccio, lo costringe così a farlo girare per fare in modo che si guardino negli occhi.
- Che hai amore? - Chiede dolcemente Stiles.
- Niente amore, tranquillo. - Risponde Scott dandogli un bacio a stampo e fingendo un sorriso.
- Hei. So che stai mentendo ma non ti costringerò a raccontarmi cos'hai se non ti va, ok? Quando vorrai, io ti ascolterò. Sempre.
- Ti amo amore mio. - Dice Scott.
- Ti amo anche io stupidino. Io vado a mettere un pò apposto la casa. Ci vediamo dopo?
- Si ma non ti sforzare troppo. Io faccio una doccia. - Dice Scott, ora un po più sereno. Stiles gli sorride e lo lascia solo.

Dopo una bella doccia, Scott indossa un pantaloncino di una tuta adibito a pigiama e raggiunge la sala sedendosi sul divano e aspettando che il suo bellissimo marito, lo raggiunga. Un quarto d'ora dopo, Stiles è li da lui e con un paio di Jeans tra le mani. Quel paio di Jeans.
- Senti, so che ti ho detto che ne avremo parlato solo quando ti andava ma questi sono stati stracciati da artigli e sono sicuro al mille per mille che erano i tuoi. C'è anche l'odore della tua rabbia. Mi spieghi cosa c'è? - Chiede Stiles sedendosi al suo fianco e prendendogli la mano. Scott scoppia a piangere.
- Quelli erano i tuoi jeans preferiti. - Spiega Scott mentre si lascia asciugare le lacrime dalle mani di suo marito.
- Si. E allora perchè li hai stracciati? 
- Perchè non mi stanno più Stiles. Non mi stanno più. Li ho voluti provare per farti una sorpresa e me l'hanno fatta loro a me. Non mi stanno, a che serviva tenerli nell'armadio? A niente. Sono solo diventato una palla di lardo. Faccio schifo. Guarda, non riesco nemmeno più ad abbracciarti e a me mi manca tantissimo abbracciarti. - Urla Scott versando lacrime di dolore e tentando di abbracciare suo marito.
- Ahaha Scott.
- E non ridere. - Piagnucola lui cercando di allontanarsi in cucina ma Stiles non gli e lo permette.
- Heiiii! Hei. Guardarmi! Scott io ti amo. Ti amo da morire e non mi importa che tu sia ingrassato. Lo sono anche io e mancano, quanto? 20 giorni al massimo e poi i nostri figli verranno al mondo e un po di insalata per un paio di giorni, i bambini che piangeranno di continuo, le notti insonne e tutto il resto e poi vedi come dimagriamo. Non riesci ad abbracciarmi perchè se non l'avessi notato anche io ho un pancione grosso quanto il tuo, mio piccolo, unico e grande amore. - Dice Stiles passandogli un dito nel nasino e baciandoglielo subito dopo.
- Facciamo pancia a pancia? - Chiede Scott.
- Ahahha siii. Vieni qui, tu! - Dice Stiles tirandoselo verso di se e attaccandosi alle sue labbra per un dolce bacio.
- Sai cosa facciamo adesso tu e io?
- Ce ne andiamo in camera nostra, nel nostro lettone e ci facciamo tante coccole fino a che non ci addormentiamo? - Chiede felice Scott.
- Bravo il mio lupacchiotto. - Strilla felice Stiles e mano nella mano, vanno nella loro stanza, si coccolano e si addormentano poco dopo ma tra poco, due lupacchiotti si sveglieranno dal loro sonno e sveglieranno i loro papà. Ma questo, Stiles e Scott, ancora non lo sanno.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cuccioli, scusate l'immenso ritardo ma avevo perso l'ispirazione. Sono tornata e sono tornata per restare. Contenti? Vi è piaciuto il capitolo? Spero di si, grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo.. <3

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Capitolo 28
*** Tic. Tac. ***


- Tic. Tac.

Non era ancora l'alba in casa McCall-Stilinski che Scott fu svegliato dal fortissimo calcio che il suo bambino gli regalò per dargli il buongiorno. Questa volta il dolore fu fortissimo tanto che si ritrovò senza respiro per quasi un minuto. Si mise una mano sul pancione e lo accarezzò dolcemente mentre lentamente riprendeva fiato. Girò di poco la testa e trovò suo marito, steso su un fianco, la bocca semi aperta, una mano sul grembo e l'altra chiusa a pugno sotto il cuscino che dormiva sereno, ignaro di tutto mentre Ben continuava a scalciare come mai prima d'ora. Trattenne un ringhio di frustrazione e prendendo un altro respiro profondo, con un dolore lancinante alla schiena decise di alzarsi dal letto perchè ormai era chiaro che non avrebbe più chiuso occhio. Andò in bagno, fece quello che doveva fare e si lavò il viso con dell'acqua fresca per un po di sollievo eliminando così anche il sudore della notte appena passata. Un senso di nausea lo avvolse ma Scott decise che era per via della fame, così, con molta fatica e con estrema lentezza si avviò al piano di sotto, versò del latte nella sua tazza, lo mise a scaldare nel microonde, nonostante fosse pieno Agosto e mentre attendeva che il latte fosse abbastanza caldo, facendo uno sbadiglio dietro l'altro mise su il caffè e prese i cereali. Il timer del microonde strillò, segno che il latte era ormai pronto e molto attento a non bruciarsi e a non fare neppure il minimo rumore, lo prese tra le mani e lo appoggiò sul tavolo. Versò i cereali nella tazza, mise un cucchiaio di zucchero, svuotò mezza caffettiera e con il cucchiaio alla mano e una fame da lupi quale era, iniziò la sua colazione sperando di calmare almeno un po Ben. Ma Ben si calmò giusto il tempo di una colazione e poi riprese a muoversi come un pazzo.
- Senti Ben, io ti amo da morire, te lo giuro vita mia ma ti sembra questo il momento di metterti a ballare? Torna a dormire. - Ordina Scott. E' esausto.
- E' colpa di Syd credo. E' dalle due e mezza che scalcia. Ho dormito mezz'ora al massimo. - Dice Stiles entrando all'improvviso in cucina e allacciandogli le braccia sulle spalle e appoggiando il mento su quella destra di Scott.
- Mh, buongiorno. - Biascica Scott dandogli un bacio nella guancia mentre Stiles beve quel poco di latte, caffè e cereali, rimasto nella tazza di Scott.
- E' freddo amore. Ti preparo la colazione, aspetta. - Dice Scott iniziando ad alzarsi dalla sedia per preparare la colazione al suo bellissimo marito.
- No no amore non ho fame. - Lo ferma prima del tempo Stiles stringendolo forte a se.
- Hei. Devi mangiare Stiles!
- Non mi va. Mi sento strano. - Ammette lui.

Scott sta per chiedere spiegazioni ma il suono del cellulare di Stiles che segnalava l'arrivo di una nuova chiamata, non gli e lo permise. Stiles sgranò gli occhi e Scott lo guardò con fare sospettoso mentre si allontanava dalla cucina per raggiungere la camera da letto e rispondere alla chiamata. Sa che non avrebbe dovuto fare una cosa del genere ma si mise in ascolto. Non è di certo una cosa normale che uno ti telefoni alle cinque del mattino.
- Isaac?
- Hei.
- Hei, che succede tesoro? Perché non dormi?
- Pensavo.
- A cosa?
- Sto per fare una cazzata, Alpha.
- Cioè? - Chiede allarmato Stiles.
- Voglio chiedergli di diventare mia moglie. - Risponde tutto d'un fiato Isaac.
- Oh. Mio. Dio. - Dicono all'unisono Stiles e Scott ma un secondo dopo Stiles, con la sua velocità lupesca scende le scale e torna da Scott ringhiandogli in faccia.
- Spione. - Ringhia ancora Stiles.
- Ahahah Stiles lascialo stare. Gli e l'avrei detto anche a lui, tranquillo. Ma voi perchè siete già svegli? Ben e Syd?
- Si. Ben e Syd.
- Amori di ziooooo. Vi amo tantissimo. - Strilla Isaac stordendo Stiles.
- Isaac che ti strilli. Ci sento benissimo.
- Scusa capo. Dai, vi lascio tranquilli. Mi manchi Stiles, ti voglio bene.
- Ti voglio bene anche io. Lavori oggi?
- No.
- Vieni a trovarmi stupido. Sai che io non posso muovermi.
- Sicuro? Stiles tu ormai sei sposato, aspetti un bambino, hai la tua vita, non voglio disturbare.
- Mandalo a cagare. - Dice Scott.
- Si esatto Isaac, vai a cagare. 
- E va bene miei Alpha, verrò a trovarvi. A dopo.
- A dopo. - Dicono all'unisono Stiles e Scott per salutarlo.
- TU! - Inizia Stiles ma poi corre dietro a Scott che è corso in bagno a rimetterci l'anima.
- Hei, hei amore. - Se lo stringe forte a se Stiles mentre gli tiene la testa, gli leva il dolore e gli accarezza i capelli.
- Shh, tranquillo. - Dice ancora.
- Meglio? - Chiede dolcemente Stiles dopo circa cinque minuti e aiutando suo marito a lavarsi e tutto il resto, dato che è privo di forze.
- Mh. - Annuisce debolmente Scott.
- Andiamo a letto. - Dice Stiles prendendogli la mano e trascinandolo fino in camera. 

E' pomeriggio ormai e Stiles e Scott stanno male. Isaac è preoccupato e così, ignorando l'ordine dei suoi Alpha chiama Deaton e gli spiega la situazione. Anche Deaton è preoccupato tanto che la prima cosa che fa non appena chiude l'ambulatorio è chiamare lo sceriffo, chiedergli di raggiungerlo con il furgone della centrale così da poter caricare e portar con se il macchinario per un ecografia fuori programma e andare dritto a casa McCall Stilinski. Dopo avergli fatto delle analisi del sangue ed avergli fatto un ecografia con l'aiuto di Melissa che era allarmata come mai prima d'ora, Deaton arriva alla sua conclusione.
- Allora ragazzi, ci siamo. E' iniziato il conto alla rovescia. Il Tic Tac dell'orologio segna che il tempo è scaduto. I vostri figli, tra qualche ora verranno al mondo.
 
Piccolo spazio autrice:

Ta-Daaa. Eccoci qui cuccioli. Isaac vuol chiedere ad Allison di sposarlo e poi, cosa più importante, ecco svelato come mai Stiles si sentiva strano. Il tempo è ormai scaduto. Ecco perchè Ben era più irrequieto del solito e siete pronti alle nascite del secolo? Siii? Bene. Vi ringrazio tutti e vi lascio nell'attesa del prossimo capitolo allora. Bacioni. <3

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Capitolo 29
*** Il parto. ***


- Il parto.

Stiles e Scott erano nel panico più totale e più si agitavano e più i forti dolori aumentavano. Stiles si era alzato subito dal letto e ha preso a girare per tutta la stanza come un pazzo ringhiando di paura e di dolore mentre Scott era semi incosciente e respirava faticosamente per via della paura. Melissa cercava di calmarli come può mentre lo sceriffo se la rideva divertito e tutto contento perchè non vedeva l'ora di abbracciare i suoi nipotini.
- Papà, levati quel sorriso dalla faccia. - Urla Stiles.
- E perchè mai? E' una cosa bellissima, sono così felice. - Dice al settimo cielo Jonh.
- Si Jonh, lo siamo tutti ma loro hanno paura adesso ed è normale. Amori, sul serio sarà una passeggiata. - Li rassicura Melissa.
- Oddiooooo! - Urla Scott tenendosi una mano sulla pancia mentre Stiles stringe i denti per la forte fitta alla schiena.
- Oh mamma mia, no no. Non ce la posso fare. Gesù mio, qualcuno mi aiuti. - Ansima Stiles contorcendosi nel letto.
- Shhh! - Sussurra Melissa accarezzando la schiena di entrambi.
- Mammaaaa. - Piagnucola Scott.
- Amore mio. - Dice Melissa riempiendolo di baci.
- Dai cuccioli. Avete resistito nove mesi, ormai il più è fatto. - Prova Jonh.

Mentre erano tutti nella camera da letto dei McCall-Stilinski che aspettavano che si rompessero le acque dei due, ormai erano già passate tre ore, era quasi sera e Stiles e Scott non ce la facevano più. Isaac saltellava tutto contento per la metà del tempo insieme allo sceriffo beccandosi ogni santa volta un occhiata gelida dai suoi Alpha che erano ormai al limite della sopportazione. Stiles si era accoccolato sul petto di suo marito che se lo stringeva forte a se e lo sgridava duramente quando li levava il dolore.
- Stiles finiscila. - Ordina Scott.
- E va bene. - Cede Stiles.
- Che c'è Scott? - Chiede Melissa rientrata in stanza dopo l'urlo di Scott.
- Mi leva il dolore. - Risponde il figlio.
- Stilesss! - Lo rimprovera con tono autoritario Melissa.
- La volete finire tutti e due? E' mio marito, odio vederlo soffrire. - Sbotta Stiles cercando di scendere dal letto ma suo marito non gli e lo permette.
- No no amore no, ti prego. Stai qui con me. - Piagnucola ancora Scott mentre se lo stringe così forte da farlo quasi soffocare.
- Dai amore mollami un attimo che devo andare a pisciare. - Dice Stiles e Scott e Melissa sgranano gli occhi.
- Aspetta un attimo. Anche io devo andare. - Dice Scott.
- Giù dal letto. - Ordina Melissa e non appena i piedi di Stiles e Scott toccano il pavimento, le acque si rompono.

Il dolore si fa sempre più forte, il tempo è scaduto, l'orologio biologico ha finito il suo tempo e il parto sta iniziando. I due sono nervosi più che mai, il dolore è fortissimo, Isaac ha un sorriso da un orecchio a l'altro ed è sicuro che Stiles gli tiri un pugno nella faccia da un momento all'altro, oppure Scott, oppure tutti e due anche perchè a Jonh non lo possono picchiare, ovviamente. 
- Mh. Ok, ok, Mell, dimmi che me la sono semplicemente fatta sotto, ti prego. - Dice Stiles.
- Direi di no amore.
- E io mamma? - Chiede Scott. In viso è bianco cadaverico.
- Cosa amore?
- Io invece me la sono solo fatta sotto, vero?
- Nemmeno tu amore. - Risponde tranquillamente Melissa.
- Perché cavolo sei così tranquilla? - Chiedono entrambi i coniugi urlando e ringhiando un nano secondo dopo con gli occhi rossi in direzione di Melissa che per questa volta non si è lasciata intimidire.
- Perché sto per diventare nonna. State tranquilli cuccioli. - Dice Melissa mentre li aiuta a cambiarsi i pantaloni e ridendo divertita quando Scott gli ha ringhiato in faccia perchè stava cercando di levare i boxer di Stiles. 
- Ok ok, fate voi. - Disse. Due minuti dopo, i ragazzi sono asciutti e con una paura soffocante nel cuore.

Deaton gli ha fatti sdraiare e ha iniziato a cronometrare le loro contrazioni che puntualmente arrivavano nello stesso momento.
- Lo sapevo che doveva esserci la fregatura nell'essere un lupo. Stiamo morendo dal dolore, perchè? - Chiede con un filo di voce Scott mentre Stiles gli asciuga il sudore dalla fronte e gli stringe la mano per confortarlo un po.
- Tranquillo amore. - Sussurra Stiles.
- Avete male perchè il fatto che guarite più facilmente non significa che non sentiate del male, ragazzi. - Spiega Melissa. Queste cose dovrebbero saperle da se.
- Stiamo male da stamattina. Ci si sono rotte le acque tre ore fa e tre ore prima ci avete detto che era iniziato il conto alla rovescia. Quanto durano queste contrazioni? - Chiede nervoso Stiles mentre Scott urla dal dolore e Melissa gli e ne sottrae un po, a lui e a Stiles così come Isaac che leva del dolore a entrambi.
- Durano quanto devono durare ma penso che manchi pochissimo ormai. - Dice Melissa.
- E' ora. Melissa, tu pensi a Scott e io a Stiles? - Chiede Deaton con due bisturi in mano e dando i guanti a Melissa.
- Si.
- No no no, no. Non sono pronto. Non lo voglio più fare. Syd, amore ascoltami. Fai la brava, ok? Non ti trovi bene, li? Papà ti ama tantissimo Syd.  Stai ancora li. - Dice Stiles. Il panico è arrivato e Scott piange e scuote forte la testa in segno di negazione.
- No no, hei, hei guardatemi. Siete pronti. Andrà tutto bene. Cinque minuti e potrete stringere tra le braccia i vostri figli. Dovete resistere ancora cinque minuti e poi sarà tutto finito. - Dice Melissa mentre soffre con loro. Cuore di mamma. Jonh ha il cuore in gola mentre Stiles e Scott si sono calmati e l'operazione può avere inizio.
- Ok, iniziamo! Respirate profondamente e bloccate la guarigione altrimenti dovrò tagliarvi una marea di volte. Più tagli, più dolore. Più dolore più i vostri figli staranno male. - Si raccomanda Deaton.
- Come si blocca il processo di guarigione? - Chiede giustamente Stiles.
- Si mamma, come si blocca? Perché non me l'hai mai spiegato? - Urla Scott.
- Scott finiscila di urlare e di agitarti che fai agitare anche me. - Urla Stiles.
- Amore, amore scusa. 
- Scusa tu. - Dice Stiles mentre Lydia è appena arrivata affiancata da Allison che corre incontro al suo ragazzo.
- Amore mioooo. - Strilla felicissima Lydia andando ad abbracciare Stiles.
- No no, non ci siamo. Fuori tutti. Dobbiamo stare solo io e Melissa qui. - Dice Deaton e gli altri se ne vanno.

Dopo aver spiegato velocemente a Stiles e Scott come bloccare il processo di guarigione, Melissa e Deaton iniziano il cesareo. Il dolore fu tanto ma sparì nell'esatto momento in cui sentirono il pianto dei loro bambini che vennero al mondo. Melissa pianse di felicità mentre insieme a Lydia e Allison lavava a Benjamin e Sydney McCall-Stilinski e Deaton si occupava di Stiles e Scott che si strinsero forte e piansero di felicità mentre richiedevano i loro bambini.
- Ore 20:30 del 3 agosto 2014 Benjamin e Sydney McCall-Stilinski sono venuti al mondo. - Dichiara con un sorriso enorme in volto Deaton.
- Piccolini, quelli sono i vostri papà. - Dice Lydia porgendo Syd a Stiles e Ben a Scott.
- Amore mioo! Ciaooo. - Piange Stiles stringendosela forte a se.
- Ciao amoreeee. - Dice Scott riempiendolo di baci.
- Cucciolo mioooo. - Dice Stiles accarezzando anche Ben.
- Quanto sei bella amore mio. - Dice Scott coccolando anche Syd.
- Benvenuti al mondo Benjamin e Sydney McCall-Stilinski. Vi amiamo da morire. - Dicono all'unisono Stiles e Scott baciando prima un figlio, poi l'altro.

 
Piccolo spazio autrice:
Prima di tutto.. ecco i lupacchiotti.. <3



AVVERTENZA: L'IMMAGINE E' STATA PRESA DA GOOGLE E IO OVVIAMENTE NON CI GUADAGNO NULLA. 

Ciao cuccioli, il capitolo 30 è arrivato. Un bel traguardo, è? Altro non poteva essere se non il parto dei nostri cuccioli che adesso sono una famiglia a tutti gli effetti. Mi scuso per il ritardo e vi chiedo una cosa. Siete felici se vi dico che la storia non finisce qui?? <3 arrivati a questo punto non mi resta che rinnovare un ringraziamento speciale aTALLUTINA. Questa storia esiste anche grazie a lei e ancora ti chiedo scusa se non è come la volevi. Ad ogni modo, grazie anche a tutti gli altri e a risentirci al prossimo capitolo.. <3
Ps: vi piacciono i bimbi?

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Capitolo 30
*** Super papà. ***


- Super papà.

E' notte in casa McCall-Stilinski, sono passate pochissime ore dal parto e Stiles e Scott inevitabilmente, sono già crollati nel sonno più profondo mentre stringevano i loro figli forte a se nel loro lettone. Fortunatamente, anche Ben e Syd stanno dormendo tranquilli. Melissa e Jonh sono al piano di sotto per qualsiasi eventuale aiutino, sanno quanto i loro figli siano esausti. Chiunque lo sarebbe ed è giusto che almeno per quella notte si rilassino senza problemi, a fare i genitori ci penseranno l'indomani. Nel frattempo, mentre tutti i lupacchiotti della famiglia dormivano sereni, l'unico umano era a gironzolare per tutto il salotto con un sorriso da ebete sulla faccia e dei strani pensieri in testa. Adesso è un nonno e i suoi due nipotini sono bellissimi. Cosa può chiedere di meglio?
- Non faremo un figlio anche noi, Jonh. - Dice Melissa.
- Cosa? - Chiede confuso lo sceriffo. Come ha fatto Melissa a leggerlo nel pensiero?
- Sono in meno pausa, ricordi? - Chiede affranta.
- Hei, ma che vuoi che me ne importi a me? Mh? E poi di bambini ne abbiamo già due, anzi, quattro contando i nostri nipotini. Direi che bastano e avanzano e smettila di deprimerti solo perchè sei in meno pausa. Mi hai stufato! - La riprende Jonh mentre la raggiunge nel divano letto della sala e se la stringe forte a se.
- Scusa. - Biascica lei.
- Dai, dammi un bacio e dormiamo un po anche noi.
- Buonanotte sceriffo. 
- Buonanotte a te, lupacchiotta.
E dopo essersi scambiati il bacio della buonanotte, finalmente anche loro si addormentano.

Sono le 03:45 del mattino ormai e Ben ha fame. Si sveglia e inizia a piangere e il primo a sentirlo è Stiles che ormai si è completamente ripreso. Gli sorride dolcemente, gli accarezza quei pochissimi capelli che si ritrova nella testa, si alza, mette il cuscino al fianco di Syd per non farla cadere durante la sua assenza nel caso si fosse girata, piglia in braccio Ben, se lo riempe di baci e lo porta giù in cucina per preparargli il latte e dargli da mangiare. Nel frattempo, Scott e Syd dormono tranquillamente come nulla fosse.
- Shh, amore mio! Piano che svegli i nonni. Ora ti do la pappa, cambiamo il pannolino e ce torniamo nel lettone a fare tanta ninna. - Gli sussurra Stiles
- Tesoro, ti serve una mano? - Chiede Melissa.
- No Mell grazie, anzi scusa, non volevo svegliarti.
- Non mi hai svegliato tu ma questo scriccioletto qui. Ciao amore della nonna! - Lo saluta Melissa mentre gli passa un dito nel nasino e nonostante Stiles gli avesse detto no, lo aiuta nell'impresa.
- Vallo a cambiare mentre io gli preparo il latte. Hai ancora molto sonno e hai bisogno di riposo, quindi ordine o no io ti aiuterò. - Dice Melissa.
- Sei intrattabile ma ti adoro. - Dice Stiles roteando gli occhi e dandole un bacio nella guancia.
- Ti adoro anche io. - Sussurra Melissa mentre Stiles ormai è già al piano di sopra nella cameretta di suo figlio.

Parlare con Ben o con Syd o addirittura con entrambi, se per Stiles già era un abitudine quando erano nella pancia, figurarsi adesso che sono li, con loro, in carne ed ossa ed esistono davvero. 
- Eccoci qui amore mio. - Dice Stiles mentre lo mette delicatamente nel fasciatoio e lo osserva sbadigliare.
- Hai sonno vero amore? Oppure hai fame. Anzi, hai proprio tutti e due, sonno e fame. Sei un piccolo birbantello ma ti amo. - Dice ancora Stiles mentre lo cambia e contemporaneamente se lo riempe di baci.
- Ti amo da morire vita mia. - Gli parla Stiles mentre se lo prende in braccio e lo porta in cucina per il latte.
- Ecco la pappa amore mio. - Dice nonno Jonh.
- Hei papà, ti sei svegliato anche tu? Mi dispiace. Ha pianto troppo forte, vero? - Chiede Stiles.
- Ma che dici amore mio? Mi sono svegliato solo perchè mi mancava Melissa. - Dice Jonh baciando il neo papà e il nipote.
- Almeno Scott e Syd dormono tranquilli. Come stai? - Chiede Melissa.
- Bene. - Risponde sorridendogli Stiles.
- Ma sei stanco.
- Non più di tanto.
- Si che sei stanco.
- Ok, sono stanco. - Ammette Stiles mentre Ben ha già quasi finito tutto il biberon.
- Avevi proprio fame è, amore? - Gli chiede Stiles.
- Stiles ma non può risponderti. - Gli fa notare divertito Jonh.
- A me piace parlargli lo stesso, papà. Ma Melissa, loro che sono nati lupi, vedono già bene oppure sono come tutti gli altri bambini che dovremmo mettergli le gocce e tutto il resto?
- Vedono benissimo amore. In realtà vi hanno già riconosciuto. Sanno che tu sei papà Stiles e Scott, beh Scott è papà Scott. 
- Ma adesso io e lui abbiamo lo stesso odore.
- Si ma questo non ha importanza. Sono lupi, sono intelligenti, sono furbi, sono bambini e io adesso me ne torno a letto. Buonanotte cuccioli! - Dice Melissa baciando sia a Stiles che a Ben.
- Vi amo vite mie. - Dice Jonh baciandoli per l'ennesima volta. 

Mentre una lupacchiotta e un semplicissimo umano se ne tornano a letto, un lupacchiotto con un baby lupacchiotto tra le braccia, salgono al piano di sopra dal resto della famiglia che sta ancora dormendo tranquillamente ed è completamente persa nel loro bel mondo fatto di sogni. Una volta messo Ben al fianco della sorella e essersi sdraiato al suo fianco, però, Scott si sveglia. Apre piano gli occhi e con la sua vista da Alpha intercetta lo sguardo di suo marito. Anche lui ha gli occhi rossi.
- Ciao lupacchiotto. - Lo saluta Scott.
- Ciao a te. - Lo saluto Stiles.
- Come stai?
- Bene, sto bene e tu? - Gli chiede Stiles.
- Bene anche io ma Ben si è svegliato?
- Si.
- Perché non mi hai chiamato? Ti avrei aiutato.
- Dormivi così bene, non ti volevo svegliare e poi tua mamma mi ha aiutato lo stesso nonostante gli avessi già detto di no.
- La solita, non cambierà mai. - Scherza Scott. Stiles ridacchia!
- Si è addormentato. - Fa notare Scott.
- Si. Lui si è addormentato e dovresti farlo anche tu, Syd dorme tranquilla e tu sei ancora esausto. Chiudi gli occhi e dormi ancora!
- Ok amore ma dormi anche tu, sei esausto quanto me.
- Ok Alpha. - Scherza Stiles dandogli un bacio a stampo e tornando un nano secondo dopo a stringere i suoi figli, subito seguito da Scott.
- Perché Syd non ha fame? - Chiede Scott e Stiles sente che è preoccupato.
- Hanno mangiato intorno a mezzanotte tutti e due, è capace che si sveglia tra poco. - Gli risponde Stiles mentre nel buio cerca la sua mano e riempe di baci la figlia.
- Dai che la sveglii. - Lo rimprovera bonariamente Scott.
- Ma cosa sveglio e sveglio, questa qui è come te che quando dormi non ti svegli neanche con le cannonate.
- Ma che bugiardo che sei. - Dice Scott con tono sorpreso ma ridendo subito dopo.

E' mattina ormai e il sole splende sereno, sono le 10:00 e Stiles e Scott si sono appena svegliati.
- Oddio Syd, dov'è Syd! Syddd. - Urla Scott non vedendola nel letto con se.
- Cosa? Perchè non c'è? Syddd?! Syd dove sei? - Urla Stiles mentre inizia a cercarla per tutta casa e guarda Scott che stringe tra le braccia a Ben che si è svegliato spaventato per via della voce alta dei suoi papà.
- Cosa c'è?! - Chiede Melissa dal salotto.
- Ragazzi, Syd è qui con noi. - Dice Jonh.

E' un secondo, un secondo soltanto e Stiles e Scott con ancora Ben tra le braccia, con un salto degno delle loro abilità lupesche sono al piano di sotto dai genitori che li guardano confusi.
- Ok, ok, dammela! Dammela per favore, ho bisogno di stringerla! - Singhiozza Stiles mentre allunga le braccia verso Melissa per prendere sua figlia in braccio.
- Eccola. Piccolina, vai dal tuo papà. - Dice Melissa mentre gli e la da e lo accarezza per farlo calmare e prova a calmare anche Scott.
- Ciao, ciao vita mia. Stai bene? - Gli chiede Stiles.
- Fiùù. Quando sarai più grande giuro che ti tirerò le orecchie per questo brutto spavento amore mio. Dio mio, quanto ti amo. - Gli dice Scott mentre riempe di baci il suo viso e quello di Ben che sta ancora piangendo per via dello spavento.
- Guarda che sei uno scemo proprio, l'hai fatto spaventare. Vieni qui dalla nonna amore. - Lo riprende Melissa mentre gli strappa il figlio dalle braccia.
- Non l'ho più vista nel letto.
- E chi mai avrebbe potuto prendervela, sentiamo? Era ovvio che l'avessimo noi, no?! - Dice Jonh.
- Abbiamo avuto paura lo stesso. - Dice Stiles.
- Beh, e lo sapete perchè? Perché siete due super papà e i vostri figli non avranno bisogno di nient'altro al mondo se non dei loro super papà. - Gli dice dolcemente Melissa mentre i neo genitori tirano sospiri di sollievo e si sorridono tra di loro per l'infarto appena scampato.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupacchiotti, eccoci qui, io per questa volta preferisco non dire nulla e lasciare a voi i giudizi. Questo capitolo è quel che è, mi ha divertita tanto scriverlo, sopratutto l'ultimo pezzo. Poveri super papà, che paura che hanno avuto. Ad ogni modo, a 00:01 io chiudo i battenti, vi auguro buonanotte, vi ringrazio per essere arrivati fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.. <3 vi aspetto numerosi.

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Capitolo 31
*** Un amore smisurato. ***


- Un amore smisurato.

Dopo il brutto spavento che Syd ha fatto prendere ai neo papà, è tutto apposto in casa McCall-Stilinski e la pace regna sovrana, nonostante il pianto di Ben che era ancora stretto dalle braccia della nonna.
- Ha fame! L'ho appena cambiato. Syd ha mangiato poco fa ma ha bisogno di essere cambiata. - Dice Melissa dando Ben a Scott.
- Shhh, tranquillo vita mia. Scusa, non ti volevamo spaventare. - Dice Scott stringendo il figlio tra le braccia.
- Andiamo a cambiarci amore mio. - Dice Stiles a Syd, sbadigliando e salendo le scale che portavano alla stanza dei lupacchiotti.
- Andiamo a fare la pappa amore mio. - Dice Scott a Ben mentre inizia a preparargli il latte.
- Amore preparo un caffè? - Sussurra Scott a Stiles. Tanto, avrebbe sentito ugualmente.
- Si grazie amore. 
- Eccoci qui, belle pulite, profumate e fresche come una rosa. - Dice due minuti dopo Stiles con la figlia tra le braccia, riempiendola di baci.
- Ciao vita mia. - Dice Scott riempiendola di baci.
- Vuoi venire un po dal nonno amore mio grande, mentre il tuo papà beve un caffè? - Chiede Jonh.
- No, papà, no. Cinque minuti e se vuoi te la do ma adesso no, ho avuto troppa paura e ho bisogno di stringerla ancora un po.
- Incredibile, sei padre da nemmeno 24 ore e già ti comporti come uno dei migliori. - Dice Jonh orgoglioso di lui.
- Grazie papà, ti voglio bene. - Dice Stiles dandogli un bacio nella guancia.
- Come stai vita mia? - Chiede Stiles baciando un infinità di volte le guance di Ben.
- Affamato come puoi ben vedere. Comunque, ma guardatelo il Signor McCall, bacia tutti tranne che suo marito. - Lo rimprovera bonariamente Scott.
- Ahahah ciao scemo, gelosone. - Dice Stiles dandogli un bacio a stampo e sedendosi al suo fianco.
- Come stai nanetto? - Chiede dolcemente Scott.
- A parte che nostra figlia mi ha levato 10 anni di vita in un secondo, bene e tu?
- Madonna che paura. Ti giuro, non l'ho vista nel letto e mi sono sentito mancare. Non sapevo dov'era, con chi era, non sapevo come stava e sono entrato nel panico.
- La prima cosa che mi sono chiesto è come abbiamo fatto a non accorgerci che ce l'hanno presa.
- Non me lo spiego nemmeno io. Abbiamo i super sensi. - Pensa Scott.
- Super sensi che non usate da mesi. E' una vita che non vi trasformate. Quando Ben e Syd tra poco si addormenteranno di nuovo, voi proverete a dormire con loro o per lo meno vi rilasserete, dormirete anche stanotte e tutta filata, io e Jonh staremo ancora qui, ogni volta che piangono ce ne occupiamo noi e domani sera, nel bosco a trasformarvi. - Ordina Melissa. A volte sembra lei l'Alpha.
- Io non so se lo voglio fare. - Dice Stiles.
- Cosa? - Chiedono Scott e Melissa.
- E' tanto che non mi trasformo e se perdessi il controllo e farei del male a qualcuno non me lo perdonerei mai. - Risponde con un filo di voce Stiles.
- Hei, amore, non succederà, ok? Mamma ha ragione, dobbiamo trasformarci. Ci sarò io con te e poi tu sei forte, sei più forte di me la maggior parte delle volte, non ci saranno problemi. Ne sono sicuro. - Dice Scott stringendogli una mano per trasmettergli sicurezza. Stiles annuisce con poca convinzione e Scott si alza in piedi per far fare il ruttino a Ben.

E' passata mezz'ora ma Ben non ha ancora digerito. Stiles ha fatto un caffè a Scott che a momenti girava la testa per tutti i saltini che faceva per il bambino e gli infiniti giri nella stanza.
- Dai Scott dallo un po a me, sei esausto. Tieni Syd se proprio vuoi.
- E va bene, vai da papà amore. - Dice Scott dando Ben a Stiles e prendendo Syd.
- Vita mia. Ti amo da morire, lo sai? Sei bellissima, sei perfetta, sei l'anima mia insieme a tuo fratello. Ti amo troppo Syd, te lo giuro. A papà mica lo amo come amo voi. Il mio, per voi è un amore smisurato. - Dice dolcemente Scott soffocando di baci a sua figlia.
- Ahah questo è poco ma sicuro. La cosa è reciproca! Sai che papà si può dire che nemmeno ti voleva, Syd? Voleva a tutti i costi un maschio, tanto che alla fine chi ha fatto il maschio è stato lui e non io. Abbiamo litigato parecchie volte quando si pensava ci fossi solo tu. Io dicevo femmina, lui diceva maschio. Avevo ragione io. Ho sempre ragione io. - Si vanta Stiles mentre Ben ha finalmente fatto il ruttino.
- Due minuti che lo tieni tu e già digerisce. Cos'è sta storia? - Si lamenta Scott.
- Ahahah io sono speciale. - Dice felice Stiles mentre osserva che suo figlio sta sbadigliando e gli si chiudono gli occhi e sua figlia con il dito in bocca prossima anche lei all'addormentarsi.
- Si stanno addormentando. Che dici, li portiamo a letto? - Chiede Scott.
- Si si, andiamo così magari riposiamo un po anche noi. Mell, si stanno addormentando, li mettiamo a letto e proviamo a riposare anche noi. - Dice Stiles mentre arriva con marito e figli in salotto dove Melissa stava sistemando chiudendo il divano letto.
- Va bene cuccioli, allora caso mai noi andiamo a casa a farci una doccia e torniamo dopo. - Dice Melissa.
- Come volete voi. Noi ormai siamo due super papà alla riscossa. - Scherza Scott.
- Siete i migliori ragazzi, i migliori. - Si congratula Jonh baciando tutti e quattro e augurandogli buon riposo, lascia casa McCall-Stilinski e va alla sua.

Arrivati nella stanza matrimoniale, Stiles e Scott mettono i loro lupacchiotti l'uno al fianco dell'altro e un nano secondo dopo, anche i genitori gli sono accanto. Stiles stringe Syd, Scott stringe Ben, già crollato nel sonno più profondo e li osservano felici pensando che non ci sia niente di meglio al mondo se non di loro quattro, insieme, sani e felici. 
- Sono la mia felicità. - Dice Scott cercando la mano di suo marito.
- E la mia. - Dice Stiles afferrandogliela.

Cinque minuti al massimo, cinque minuti soltanto e la famiglia McCall-Stilinski si è già addormentata l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:

Emh-emh. Terra chiama 24maggio2011. Ore 00:10, io sono esausta, seguo a ruota Stiles, Scott, Ben e Syd e vi do la buonanotte con la consapevolezza che questo capitolo ha fatto schifo. Scusate e cercherò di rimediare nel prossimo. Bacioni a tutti.. <3

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Capitolo 32
*** Io non voglio. ***


- Io non voglio.

Erano le 18:00 in casa McCall-Stilinski e tutti e quattro i componenti della famiglia, stanno ancora dormendo. I bambini non hanno fiatato per tutto il tempo, tanto che Melissa inizia ad entrare in panico. Tra poco andrà a controllare lei stessa se sarà necessario, nel frattempo è sempre con i sensi bene allerta e gira per tutta casa come una matta.
- Melissa, datti una calmata. - Ordina Jonh.
- Che vuoi? Dormono dalle 11:00.
- Sono esausti, cerca di capirli. 
- Ho capito ma i bambini dovrebbero avere fame. 
- Quando avranno fame si sveglieranno e piangeranno e di conseguenza ci penseranno i loro papà. Sono due genitori eccezionali. - La rassicura Jonh.
- Si lo so, ma questo strano silenzio non mi piace. Poi perchè Stiles e Scott non hanno fame?
- Oh Gesù! Melissa, ascoltami, anche Stiles e Scott quando avranno fame si alzeranno, non credi?
- Si.
- Ecco. Riesci a sentire i loro respiri?
- Si.
- Sono regolari?
- Si.
- Quindi stanno bene.
- Stanno benissimo.
- E allora vedi di finirla e andiamo un po a letto anche noi. - Ordina Jonh prendendola in braccio e portandola nella loro stanza, mentre lei, rideva divertita.
- Ma devo preparare la cena. - Commenta Melissa.
- Oh, ti prego, concedimi una pizza. - Sbuffa Jonh.
- Se Stiles lo sa mi ucciderà di allenamenti Jonh.
- Ma Stiles non lo saprà, promesso.
- Ma riesce a sentirlo.
- Ti pregooo! Sono un nonno adesso. Un regalino!! - Fa il cucciolo Jonh.
- E va bene sceriffo.
- Siii! - Strilla felice lo sceriffo.

Per quanto riguarda Stiles e Scott invece, si sono appena svegliati, come al solito all'unisono e entrambi sono abbastanza confusi per le lunghe ore di sonno.
- Mhfh. Ma che ore sono?! - Biascica Stiles.
- Oddio, ma com'è possibile?! - Brontola Scott.
- Cosa?
- Sono le 19:00 Stiles.
- COSA? Come abbiamo potuto dormire così tante ore? - Chiede Stiles.
- Boh, però mi sento fresco come una rosa. - Dice Scott stiracchiandosi. Ci voleva una bella dormita.
- Si anche io. - Dice felice Stiles mentre coccola gli Angeli della sua vita che dormono ancora tranquillamente.
- Non mangiano dalle 10:00. - Fa notare Stiles.
- Noi da ieri sera. - Dice Scott.
- Hai fame?
- Un po. Perchè, tu no?
- Si. Preparo un insalata, ti va?
- Vuoi già mettermi a dieta Stiles? - Chiede tristemente Scott.
- Non a te scemo, la preparo per me e pensavo ti andava, a te se vuoi faccio qualcos'altro. - Risponde ridacchiando Stiles.
- Un insalata andrà bene, tranquillo. Li sveglio? - Chiede Scott.
- Non lo so. Si stanno svegliando da soli, guarda, Syd sta cucciando con forza il ciuccio. - Dice sorridendo felice Stiles.
- Anche Ben, hanno fame.
- Allora mi sbrigo prima che si svegliano del tutto. Stai tu con loro? - Chiede Stiles riempiendoli di baci e allontanandosi dalla stanza.
- Si, STILES!
- Che c'è Scott, che ti strilli?!
- Vieni a darmi un bacio. - Ordina Scott.
- Uhhh! - Mugugna Stiles girando gli occhi, sorridendo e baciandolo un nano secondo dopo.
- E non farlo mai più. - Lo avverte Scott lasciandolo andare.

Dopo aver dato da mangiare ai piccolini che si sono svegliati poco dopo piangendo perchè affamati come mai prima d'ora, tocca a Stiles e Scott mangiare. Scott mangiò senza problemi, chi fece storie fu Stiles, o meglio, fece storie perchè Scott lo sgridò.
- Stiles, mangia. - Ordina dolcemente Scott.
- Scott, ho mangiato. - Dice scazzato Stiles.
- Hai lasciato metà piatto Stiles e stiamo parlando di un insalata. 
- E allora?
- E allora cosa? Devi mangiare.
- Non mi va Scott, sono pieno. Tò, mi mangio una mela, ecco. - Dice Stiles, addentandola ma controvoglia. 
- Vabbò! - Sbuffa Scott, suo marito ha qualcosa.
- Ne vuoi?
- No grazie.
- Io adesso dovrei sgridarti, in teoria. - Fa notare Stiles.
- Io ho mangiato tutta l'insalata, tu no. - Replica con convinzione Scott.
- Vostro padre è il solito esagerato, vite mie. - Racconta felice Stiles ai figli che erano con i genitori, tranquilli nella loro carrozzina, in cucina.
- Vostro padre invece non capisce niente. - Scherza Scott abbracciando suo marito e dandogli tanti baci nella guancia.
- Hanno quasi 24 ore. - Dice sorridendo Stiles vedendo che ormai erano già le 20:00.
- Le quasi 24 ore più belle della mia vita. - Dice Scott godendosi il bacio che Stiles gli ha appena dato.
- Amore miooo! - Dice ancora Scott non riuscendo a non stringerlo più forte che può.

Ad una casa di distanza, due neo nonni sono in pre dal nervosismo.
- Mi mancano. - Dice Melissa.
- Anche a me, tantissimo. - Dice Jonh.
- Andiamo a trovarli?
- Non dovremmo Melissa, lo sai. Ormai hanno la loro vita e potremo continuare a fare i nonni domani. 
- Venite super nonni. - Dice Stiles avendo involontariamente origliato la loro conversazione.
- SIII! - Strilla Melissa facendo sobbalzare a Jonh.
- Ma che hai? - Strilla Jonh.
- Possiamo andare a trovarli. - Risponde felice.
- Cosa? Come lo sai? Te l'hanno detto loro? - Chiede felice come una Pasqua Jonh.
- Si! ANDIAMO! 

Un minuto, un minuto soltanto e i super nonni sono già a casa McCall-Stilinski a stringere tra le braccia i loro nipotini, ignorando completamente, o quasi, i loro figli che se la ridevano divertiti.

La sera arrivò presto così come l'indomani. Ben e Syd erano bellissimi, mangiavano, dormivano, facevano pipì e pupu regolarmente, Stiles e Scott nel viso non avevano nemmeno più un filo di stanchezza e adesso è di nuovo sera e come aveva ordinato Melissa, è ora che Stiles e Scott si trasformino nuovamente. Erano nella loro camera, i nonni al piano di sotto, Scott cullava tra le sue braccia il piccolo Ben mentre Stiles era a gambe incrociate sul letto che dava da mangiare a Syd e se la stringeva forte a se. La porta era chiusa e si sentì bussare. Entrambi sapevano che era Melissa.
- Vieni pure mamma. - La invita ad entrare Scott.
- Cuccioli, scusate se vi disturbo. Allora, Ben si sta addormentando, Syd ha appena finito di mangiare. E' ora che li lasciate a noi e voi andiate nel bosco a trasformarvi. - Ordina dolcemente Melissa.
- Va bene mamma, io sono pronto.
- No, io non voglio. - Dice Stiles e il suo tono non è mai stato così sicuro in tutta la sua vita.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao cuccioli.. <3 come state? Qui abbiamo un piccolo problema. Stiles non vuole trasformarsi. Come mai? Riuscirà Scott a convincerlo del contrario? Queste risposte e molte altre ancora nel prossimo capitolo. Ringrazio tutti e alle 00:00, ormai ci ho preso gusto, vi auguro buonanotte e vi do appuntamento alla prossima. <3 Grazie a tutti. Bacioni :-*
Ps: Non sono adorabili i super nonni? :)

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Capitolo 33
*** Ho voglia di giocare. ***



- Ho voglia di giocare.

Dopo le ultime parole di Stiles, casa McCall-Stilinski si riempì di confusione, agitazione, paura ed emozioni contrastanti. Lo sceriffo era ignaro di tutto, Melissa era confusa, Scott stava cercando di capire cosa diavolo stesse prendendo a sua marito e i bambini iniziarono a piangere in contemporanea. Ci fu un lungo minuto di silenzio dove Stiles e Scott si guardarono intensamente negli occhi e poi lo sceriffo entrò nella stanza prendendo Ben tra le braccia per fermare il suo pianto. Melissa provò a fare lo stesso con Syd ma Stiles non gli e lo permise.
- Stiles, tesoro, sta piangendo. - Prova Melissa.
- Mamma, prendi la bambina e lasciami solo con mio marito, per favore. - Ordina Scott. Stiles iniziò a stringere Syd con fare possessivo.
- O..
- NO! E' mia figlia e sta con me. - Dice con rabbia Stiles digrignando i denti e facendo uscire dalla sua bocca un ringhio profondo.
Melissa indietreggia spaventata. Infondo quello è uno dei suoi Alpha.
- Stiles ma che ti prende?! - Chiede Jonh.
- VE NE POTETE ANDARE UN ATTIMO VIA, TUTTI, PER FAVORE? DEVO STARE DA SOLO CON LUI E TU DAI LA BAMBINA ALLA MAMMA. - Ordina Scott.
- HO DETTO DI NO. - Ordina in un ringhio Stiles.
- E io ho detto si, invece. Stiles, guardami! Guardami perchè in questo momento non sono solo tuo marito, ok? Sono il tuo Alpha. Dai la bambina a mia madre. - Ordina  dolcemente Scott mettendosi ad un centimetro dal suo viso e guardandolo fisso negli occhi.
- E' nostra figlia Scott, non, non verrò nel bosco a trasformarmi con il rischio di fare del male a qualcuno e di lasciargli qui, da soli. E se capitasse qualcosa? E se venisse qualcuno per portarceli via? Come potremo salvarli? - Chiede con voce sicura Stiles.
- Hei, amore, guardami! Prima di tutto, non farai del male a nessuno. Seconda cosa, ai nostri figli non capiterà nulla e se proprio dovesse capitare qualcosa abbiamo una super nonna dotata di artigli, denti affilati e occhi gialli e un super nonno con un bordello di pallottole allo strozza lupo. Gli sentiremo e correremo da loro per difenderli e proteggerli da qualsiasi cosa e staremo via pochissimo. Hai una voglia tremenda di trasformarti Stiles, riesco a sentirlo ma sento che sei anche terrorizzato, hai paura di fare del male a qualcuno perchè è da tanto che non ti trasformi ma non succederà. Io sarò li con te. Sto impazzendo Stiles, te lo giuro. Non ce la faccio più, ho bisogno di correre nei boschi con il mio compagno, con il mio uomo, con mio marito. Ho bisogno di trasformarmi e ho bisogno di farlo con te. Ti prego. Te lo giuro Stiles, non ti permetterò di far del male nemmeno ad una mosca ma ora alza quel culo lupesco che ti ritrovi, dai la bambina alla super nonna e andiamocene da qui. - Dice dolcemente Scott. 

Il battito di Stiles si è regolarizzato ed ora è tranquillo e più sicuro di se stesso. China di poco la testa, riempe di baci la figlia e la da a Melissa, scusandosi per il cattivo comportamento di poco fa. Melissa lo rassicurò, gli sorrise dolcemente, lo baciò e con la nipote tra le braccia e Jonh al fianco, anche lui con il nipote tra le braccia, si allontana dalla stanza matrimoniale dei due coniugi e li lascia soli per un po. Una volta assicuratosi che Melissa non fosse in ascolto, Scott si posizionò meglio nel letto, le gambe lunghe circondavano la vita di Stiles che era ancora a gambe incrociate. Sospira rumorosamente e lo guarda seriamente negli occhi. Ora Stiles ha paura del suo Alpha.
- Hei. Vieni qui! - Dice tranquillamente Scott. Stiles esita ma quando Scott gli allunga dolcemente una mano, si lascia andare e si lancia di getto tra le sue braccia.  Scott se lo stringe più forte che può per dargli quella sicurezza che ha appena perso.
- Io non voglio fare del male a nessuno. - Biascica Stiles nascondendo il viso nell'incavo del collo di Scott.
- E non lo farai infatti. Andrà tutto bene. Poi si può sapere di cos'hai paura? Siamo in pieno Agosto, è quasi notte e in città non c'è nessuno. Sono tutti partiti per le vacanze. - Lo rassicura Scott.
- Ok, andiamo ma cerchiamo di fare veloce che già mi mancano.
- Si, anche a me.

Dopo essersi scambiati un dolce bacio, aver messo nella culla i lupacchiotti, aver baciato i genitori, Stiles e Scott escono da casa loro e mano nella mano si avviano al bosco, chiacchierando del più e del meno. Stavano tranquillamente parlando come una normalissima coppia ed erano già arrivati al bosco, quando il lupo dentro Stiles inizia a fremere e gli fa proporre uno strano gioco.
- Stilinski.. - Sussurra malizioso Stiles mordendo il labbro inferiore di Scott.
- Che c'è McCall?
- Ho voglia di giocare.
- Cosa proponi?! - Chiede Scott senza riuscire a smettere di baciarlo.
- Una corsa fino alla collina. Il primo che si trasforma, perde. Quindi, tu. - Spiega Stiles tra un bacio ed un altro ancora.
- Ah, e quale sarebbe la mia penitenza?
- Potrei massacrarti di baci. - Propone Stiles.
- Io la vedo più come una ricompensa. - Dice felice Scott provando a baciare nuovamente suo marito. Ma quest'ultimo non gli e lo permette.
- Ah ah. Behh. Hai sbagliato lupacchiotto. Prima devi prendermi. - Dice un secondo prima di iniziare a correre veloce come un razzo per raggiungere la sua meta.

Scott gli è subito dietro. Corre al suo inseguimento bisognoso delle labbra di suo marito e sopratutto bisognoso di mettere in moto tutti i suoi sensi che finalmente stanno riprendendo a funzionare a dovere da lupo Alpha quale è. I suoi occhi diventano rossi e annusa l'aria cercando suo marito. Quel tonto si è nascosto e sta nascondendo anche le sue traccie. Non sa dove sia per il momento ma sa che anche lui, come se stesso, adesso è completamente trasformato. Entrambi hanno perso, ovviamente si sono trasformati all'unisono. Dopo quindici minuti di ricerca, Stiles decide di far notare la sua presenza con un richiamo da Alpha quale è. Adesso chi ha voglia di giocare è Scott che sta facendo finta di non averlo sentito solo per farlo uscire allo scoperto. Stiles sbuffa ed esce dal suo nascondiglio ma di suo marito, nemmeno l'ombra e nemmeno l'odore, se per questo. Fu veloce e indolore, un secondo, un secondo soltanto e Stiles è con la faccia a terra e con la schiena schiacciata contro il corpo possente di suo marito che lo ha appena bloccato. Non ha via di fuga.
- Ok lupacchiotto, se ti scansi di qualche centimetro e mi fai girare, mi fai anche un favore. - Prova Stiles trattenendo le risate. Quasi si era dimenticato di quanto fosse bello trasformarsi con il suo compagno.
- Sai nascondere benissimo le tue traccie ma non sai slegarti da un abbraccio e non senti nemmeno che c'è un pericolo alle tue spalle? - Lo riprende Scott con un ringhio fatto per gioco ad un centimetro dal suo orecchio.
- Ascoltami bene signor Stilinski perchè credo che non te lo dirò più, se mi giro, ti faccio male. - Lo provoca Stiles.
- Fatti sotto lupacchiotto. - Dice Scott alzandosi in piedi e trasformandosi completamente. Stiles fa lo stesso.

Mezz'ora dopo sono ancora nel bosco a ringhiarsi, a mordersi e a graffiarsi per gioco e a ridere come matti, quando con una mossa veloce Scott atterra Stiles, si mette minacciosamente sopra di lui, gli ringhia ferocemente ad un centimetro dal viso, torna umano, ride e poi, quando anche suo marito è tornato umano, inizia a parlare.
- Mi devi una sessione di baci, signor McCall. - Dice Scott attaccando le labbra di suo marito.
- Ammetti di aver perso, allora.
- Certo che si.
- Ah ecco, ma la vuoi per forza questa sessione di baci?
- Ovvio. Mi hai fatto arrabbiare, prima.
- Non fare spallucce Stiles.
- Ufff! Ma stai zitto brutto lupacchiotto che non sei altro. - Sbuffa Stiles scoppiando a ridere un nano secondo dopo, dopo aver rivoltato le posizioni con uno scatto fulmineo.
- Brutto. - Dice Stiles baciandolo.
- Brutto, brutto, brutto. - Dice ancora senza smettere di ridere e di baciarlo.
- Andiamo a casa? - Chiedono all'unisono.
- Ahahha siii! - Dice Scott.
- Ti amo brutto scemo. - Dice ancora Scott baciandolo per l'ennesima volta. 

Si scrollano la sporcizia di dosso dai vestiti e mano nella mano con i sensi rigenerati, tornano a casa dai loro splendidi figli che in quella mezz'ora di assenza gli sono mancati come l'aria quando sei sott'acqua.

 
Piccolo spazio autrice:

Ciao lupetti. Mi scuso per il ritardo ma tra blocco dello scrittore, vita amorosa e vita sociale, solo ora riesco a pubblicare. Spero abbiate comunque gradito questo capitolo e ringrazio chiunque sia arrivato fin qui. Come al solito mando un bacione a tutti e rinnovo l'appuntamento per il prossimo capitolo. Dalla famiglia McCall-Stilinski per il momento è tutto, a voi la linea.

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Capitolo 34
*** Disagio. ***


- Disagio.

Dopo essere ritornati dal bosco, Stiles e Scott sono carichi come mai prima d'ora. E' inutile dire che entrambi ne avevano bisogno come un bicchiere d'acqua fresca in una giornata afosa con 40 gradi all'ombra. La mancanza che sentivano di Ben e Syd, però, era ancora più grande di quella di essere lupi, quindi, dopo un bacio veloce ai genitori, i due coniugi corsero al piano di sopra dagli amori della loro vita.
- Se li svegliate vi drogo con lo strozza lupo. - Li informa Jonh.
- Ci abbiamo messo una vita per farli addormentare. - Dice Melissa.
- Piangevano? -    Chiede triste Stiles.
- Sentivano la vostra mancanza. Si sono addormentati quando hanno capito che stavate tornando a casa.
- L'HANNO CAPITO? - Chiedono sconvolti Stiles e Scott.
- Sono neonati, mica scemi. - Dice con fare ovvio, Melissa.
- Andate da loro. - Comunica sorridendo Jonh. Stiles e Scott non se lo fanno ripetere una seconda volta.

Essere genitore, per Stiles, è l'appagamento di tutti i suoi sensi, la realizzazione di tutti i suoi sogni, la felicità di un giorno nuovo, la consapevolezza di un amore eterno. Per Scott, non è diverso. Anche lui si sente come Stiles e se già sta male senza averli tenuti tra le sue braccia per mezz'ora o poco più, teme che quando davvero, dovranno separarsi per l'asilo o la scuola, inizieranno i problemi. Stiles, Ben e Syd sono la sua vita e senza di loro non vive un solo giorno. Non ce la fa. Prima, nel bosco, stava così così, solo perchè con lui, c'era Stiles. Se sarebbe stato solo, non avrebbe retto neppure cinque minuti, questo è poco ma sicuro.
- Ciao vita mia. - Sussurra Stiles accarezzando delicatamente il viso di Syd che dormiva sonni tranquilli, nella sua carrozzina.
- Come stai, amore mio? - Chiede Scott a Ben, imitando il gesto di Stiles.
- Signor McCall.. - Lo chiama Scott.
- Mi dica, Signor Stilinski.
- Doccia? - Chiede felice Scott. Stiles sorride e gli sale sulle spalle, facendolo ridere come mai prima d'ora.
- Ahahah Scott zitto che svegli i bambini.
- Ma se dormono. - Dice felice Scott mentre lo tiene dalle gambe.
- Mettimi giù, scemo che peso.
- Stiles, zitto. - Ordina Scott mandando indietro la testa per poter baciare suo marito.

Dopo una bella doccia rilassante e dopo aver dato la buonanotte ai genitori che sono tornati a casa loro, i due coniugi sono nel loro lettone e Stiles inizia a sentirsi a disagio come mai prima d'ora. Scott lo sente.
- Cos'hai? - Chiede infatti.
- Nulla, tranquillo. - Risponde sulla difensiva, Stiles.
- Stilesss! Non dirmi niente quando non è vero. Sei a disagio, riesco a sentirlo. 
- Ti starai sbagliando Scott, tranquillo. - Dice Stiles abbracciandolo, solo per distrarlo. Infatti, Scott dimentica il disagio di suo marito e lo stringe forte a se.
- Buonanotte amore. - Sussurra Stiles.
- Buonanotte amore mio. - Sussurra Scott un secondo prima di chiudere la luce, abbracciare ancora più forte Stiles e addormentarsi poco dopo.

E' mattina ormai, in casa McCall-Stilinski. Ben e Syd hanno due giorni e qualche ora, Scott ha dormito tranquillamente ma Stiles rimase sveglio tutta la notte. Il disagio era sempre più forte e stare tra le braccia di suo marito, risultava difficoltoso, per questo, si alza lentamente dal letto e dopo aver controllato i bambini che ancora dormivano tranquillamente, va in cucina a preparare un caffè per se e per il compagno, certo che di li a poco, Scott lo avrebbe raggiunto. Non fa in tempo a finire di pensare che due forti braccia gli cinsero la vita e una mano andava ad accarezzare la sua pancia, già molto ma molto più sgonfia. Stiles perse un battito dietro l'altro, avvampò, il respiro venne meno e non ebbe il coraggio di girarsi a guardare Scott negli occhi.
- E buongiorno pure a te. - Borbotta infastidito, Scott. Ovviamente ha sentito il disagio di suo marito, un altra volta.
- Buongiorno. Caffè?! - Chiede con un filo di voce, Stiles. Scott si arrabbia.
- Non voglio un caffè, voglio che ti giri, mi guardi negli occhi e mi dici cos'hai. - Dice a voce alta, Scott. Stiles deglutisce a vuoto e con il cuore a mille, si volta.
- Cosa dovrei avere? E abbassa la voce che svegli i bambini. - Finge Stiles.
- Non mettere in mezzo i bambini Stiles e dovresti dirmelo tu, cos'hai.
- Ma non ho niente.
- Vuoi continuare a mentirmi? - Chiede Scott, adesso è decisamente arrabbiato.
- Senti Scott, non so di che cosa tu stia parlando, davvero. Sto benissimo. Sono felice, sono sposato con l'unico uomo che io abbia mai amato e ho due figli meravigliosi. La mia vita va a gonfie vele. Cosa dovrei avere?
- Sei a disagio e lo sei con me, con tuo marito e tu adesso devi dirmi perchè.

Stiles è alle strette, non può dirgli cos'ha, se ne vergogna. E' certo che se gli dice la verità, suo marito gli scoppierà a ridere in faccia e al momento, è l'ultima cosa di cui ha bisogno. Scott è confuso, arrabbiato e triste allo stesso tempo. Fino a ieri sera andava tutto così bene e ormai Scott conosce Stiles come le sue tasche. E' quasi un anno che è nella sua vita e non ha bisogno dei suoi stupidi poteri lupeschi per capire che l'uomo che ama, l'uomo che ha sposato, il padre dei suoi figli è disturbato dalla sua presenza. 
- Sto aspettando una risposta, Stiles. - Una risposta che non arriva, perchè Ben e Syd, fortunatamente per Stiles, si svegliano.
- Dopo ne riparliamo. - Dice serio Scott, mentre con il marito al suo fianco, raggiunge i suoi splendidi figli.
- Ok! Shhh, eccoci qui amore mio. - Dice felicissimo Stiles prendendo Ben tra le sue braccia.
- Buongiorno amore grande, fame? - Chiede Scott, altrettanto felice, cullando Syd tra le sue braccia ma continuando a guardare Stiles, con fare indagatore.
- Serve una mano, cuccioli? - Chiede Melissa da casa sua.
- No Mell, tutto apposto, grazie.
- Tranquilla mamma.
- Ok, se avete bisogno non esitate a chiamarci. Jonh tra un po va a lavoro ma io sono di riposo.
- Grazie Mell. Saluta papà. 
- Ti saluta anche lui. Ciao cuccioli. A dopo. 
- A dopo. - E dopo averla salutata, Melissa li ignora e torna a farsi i fatti suoi.

Dopo avergli dato da mangiare, è l'ora del ruttino e mentre Stiles passeggiava per tutta casa con Ben tra le braccia, vede il suo riflesso attraverso lo specchio e a stento trattenne un conato di vomito. Si guardava allo specchio e non si riconosceva. Si guardava allo specchio e si faceva schifo. Non era più se stesso e avrebbe fatto di tutto per tornare ad essere magro come nove mesi fa, quando Syd ancora non c'era. Quando Syd non era nemmeno un pensiero. Sia chiaro che la ama più della sua stessa vita e rifarebbe tutto dal primo all'ultimo minuto ma l'idea del suo corpo che è cambiato, lo disgusta. Da oggi stesso inizierà una dieta ferrea e inizierà anche a fumare se sarà necessario. Intanto, suo marito, non la smette di guardarlo e a Stiles da sempre più fastidio. Secondo lui, Scott non ha più nulla di bello da guardare. Ma Scott lo ama, lo amo da impazzire, lo ama da morire, lo ama così com'è e non lo cambierebbe con nulla al mondo. Non sa ancora cos'ha suo marito ma farà di tutto per scoprirlo e aiutarlo se solo sarà necessario. Farà di tutto per farsi tornare ad amare, come fino a qualche ora fa.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui, cuccioli. Problemi in vista. Discussione in arrivo. Una dieta ferrea, troppo disagio e molto altro ancora, porteranno Stiles ad una grave condizione fisica
e mentale e solo una persona lo potrà salvare. Sempre ammesso che se ne accorga in tempo. 
Che dire, grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci al prossimo capitolo.
Un bacione a Tallutina e a tutti gli altri.

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Capitolo 35
*** La quiete prima della tempesta. ***


- La quiete prima della tempesta.

Sebbene Syd si fosse addormentata poco dopo il ruttino, chi ancora non dorme è Ben. Infondo è anche comprensibile. Ha dormito tutta la notte senza svegliarsi nemmeno una volta, è per questo che Stiles continuava a stringerselo forte a se e lo teneva in modo da coprirsi il più possibile la pancia. Era disgustato dalla sua stessa figura. Non si riconosceva, non era più lui. Alla fine, il caffè nemmeno l'aveva preso e iniziava ad avere fame. Inevitabilmente, si maledì per questo. Dopo la loro breve discussione, Scott non disse più nulla ma si limitò a fissarlo da allora. Lo fissa sempre e lo fissa anche adesso che mentre tiene Ben tra le braccia, mette su il pentolino per un Thè.
- Cosa stai facendo? - Chiede Scott tenendo Syd tra le sue braccia.
- Un Thè. Ne vuoi un po? - Chiede Stiles sorridendogli dolcemente. Sa di essersi comportato male, poco prima, con lui.
- No, grazie, sto bene così. Tu non bevi mai il Thè di mattina. - Gli sorride Scott. Anche lui si sente in colpa per quel litigio.
- Mh, si lo so ma oggi mi va. - Mente Stiles. Questa notte, mentre Scott dormiva, ha preso il cellulare in mano, si è connesso ad internet e ha iniziato a cercare una dieta adatta a lui. A colazione, richiedevano un caffè, oppure un Thè.
- Stai bene? - Chiede premuroso Scott.
- Si, certo. Tu? 
- Starai meglio se mio marito fosse qui, seduto sulle mie gambe e con i nostri figli. - Risponde Scott.

"E che possibilmente non sia a disagio."

- Arrivo. - Dice fintamente felice Stiles mentre a stento trattiene le lacrime e si versa il Thè in una tazza, con un solo cucchiaino di zucchero.
- Vieni qui. - Dice dolcemente Scott allungando un braccio verso di lui.
- Eccomi. - Dice Stiles mentre si siede sulle sue gambe con il figlio tra le braccia e il thè in una mano mentre tenta di nascondere il suo disagio, dandogli un bacio in una guancia. Un altro ed un altro ancora, sorridendo sulla sua pelle.

Lo ama. Lo ama più della sua stessa vita. Stiles senza Scott proprio non ci vive e per renderlo felice ed orgoglioso di aver scelto l'uomo giusto con cui passare il resto della vita, tornerà magro a tutti i costi e lo farà solo per lui. Ma anche per se stesso. Si sente cambiato, diverso. Non è più lo stesso. Guarda Ben, Syd e Scott e non può fare a meno di ringraziare Dio per averli con loro. Li ama più di qualsiasi altra cosa, li ama più della sua stessa vita ed è perfettamente consapevole che non vivrebbe un solo giorno senza di loro.
- Mi dispiace. - Sussurra Scott con il viso nascosto nel collo di suo marito.
- Dispiace anche a me e comunque non abbiamo fatto niente di diverso da quello che fanno tutte le coppie sposate. - Dice Stiles assalendo di baci il collo di Scott che sorride felice.
- Dammi un bacino. - Gli chiede dolcemente Scott mentre si sporge verso le labbra di suo marito.
- Mh, no. - Scherza Stiles baciandolo.
- Ma l'hai appena fatto. - Gli fa notare divertito, Scott mentre lo bacia ancora.
- Infatti uno è poco. - Commenta Stiles massacrandolo di baci e coccolando i suoi figli. 
- Ben ma non dormi, oggi? - Chiede Scott mentre con un braccio stringe la vita di Stiles.
- Nah, questo lupacchiotto qui è tutto al suo papà. Vita miaaaaaaaaaa! - Dice Stiles soffocando di baci suo figlio.
- Cosa cavolo ti strilli che svegli a Syd. - Scherza Scott.
- Guarda che sta dormendo troppo per i miei gusti. Lui è sveglissimo, lei già dorme e entrambi hanno dormito tutta la notte. - Ragiona Stiles.
- Boh, io non mi preoccuperei più di tanto. E' una bambina. E' piccola. E' neonata. - Dice Scott osservandola felice mentre sembra essere nel paese delle meraviglie.
- Ma si, certo, infondo è tua figlia. - Dice Stiles con fare ovvio scrollando le spalle come nulla fosse e scoppiando a ridere un nano secondo dopo, dato che Scott gli ha morso una guancia.
- No ma mordimi pure se vuoi, è. - Finge di riprenderlo Stiles mordicchiandogli un orecchio e poco dopo il mento.
- Ma io faccio un po cosa voglio. - Dice felice Scott mordendolo dove può. Questo si che è suo marito. Non quello di qualche ora fa.
- Eheh non diciamo cose senza senso, signor Stilinski che tu fai un po cosa vuoi, finché lo voglio io. - Lo avvisa Stiles mentre a stento trattiene le risate.
- Dimmi un po una cosa, signor McCall!
- Cosa?
- Di chi sei tu?
- Mhh, ogni volta con la solita domanda.
- E te la ripeto: di chi sei tu? - Chiede Scott mordicchiandogli il collo.
- Ahha sono di Ben e Syd. - Improvvisa Stiles.
- Anche quello, si, ma dimentichi qualcun'altro. - Prosegue Scott continuando a morderlo.
- Ahhh! Sono di mio marito. Forse! 
- Forse?
- Aahah no no sono, sono di mio marito, senza se, senza ma, senza forse e senza perchè. - Ride di gusto Stiles visto che Scott lo sta pizzicando dovunque.

Stiles ride e Scott non può essere più felice di così. Stiles ride e Scott non può fare a meno di amarlo e di sorridergli felice e continuare a farlo ridere. Non c'è musica migliore, per lui, del suono della risata del suo compagno. Stiles, per lui, è stata una boccata d'aria fresca in un giorno afoso, un raggio di sole in un giorno di tempesta. Stiles per lui è stato aria fresca che con un solo sguardo, ha spazzato via il fumo nero della sua vita. Poi, adesso, a renderlo felice ancora di più ci sono Ben e Syd. Anima della sua anima. Cuore del suo cuore. Respiro del suo respiro. Vita della sua vita.

E' ora di pranzo a casa McCall-Stilinski, ormai. A prepararlo, per una volta tanto, è Scott. Stiles era al piano di sopra che lavava Syd, che finalmente si era svegliata. Al contrario di Ben che ancora non aveva chiuso occhio.
- Amoreeeee. E' pronto! - Strilla Scott.
- Perchè cavolo ti strilli solo tu lo sai. Ci sento benissimo, ricordi?! - Scherza Stiles dandogli un bacio a fior di labbra e mordendogli poco dopo il labbro inferiore.
- Nuu. Un altroo! - Si lamenta con il broncio Scott e Stiles non può non ridere di felicità e accontentare la richiesta del marito. Mette Ben e Syd nella carrozzina e lo bacia quanto prima. Lo prende per i fianchi e se lo stringe forte a se, facendo aderire perfettamente i loro corpi, per l'estrema felicità di Scott che non chiedeva altro di meglio al mondo, mentre gli allaccia le braccia al collo, mordendolo poco dopo.
- Ma che problemi hai con il mio collo?! Si può sapere? - Scherza Stiles.
- Ma stai un po zitto. - Dice fintamente scocciato, Scott continuando il suo lavoro.
- Scott finiscila. Stamattina non hai fatto colazione, mettiti a tavola. - Ordina seriamente, Stiles.
- Nemmeno tu, se per questo. - Sbuffa Scott ma comunque obbedisce, si siede e inizia a mangiare. Gli e l'ha chiesto il suo Alpha, suo marito. E' obbligato a farlo.
- Scott sono un lupo non un bue. Ti pare che mangio tutta questa pasta?
- Siediti e mangia. - Ordina Scott. Adesso è Stiles a fare quello che gli dice il suo Alpha.

Dopo sei forchettate circa, però, Stiles inizia ad essere pieno. La nausea sale ma lui si sforza di mangiare, solo per non fare arrabbiare Scott. La decima forchettata, fu troppa e lui non aveva mangiato nemmeno metà piatto. 
- Non pensare minimamente di smettere. Non mangi da ieri sera Stiles. - Dice serio Scott.
- Ma, ma sono pieno Scott. 
- Ti sforzi un altro po.
- Non mi va, non ci riesco.
- Ti devo imboccare, per caso? - Chiede seriamente Scott. Sarebbe disposto a farlo, pur di farlo mangiare!
- Sei il solito rompi scatole! - Borbotta infastidito Stiles, bevendo un sorso di coca-cola e riprendendo a mangiare. Scott gira gli occhi. Quel ragazzino, prima o poi lo farà impazzire. Questo è poco ma sicuro.
- Contento, grande Alpha? - Chiede Stiles. 
- Quelle due forchettate proprio non ti calavano, vero? - Chiede divertito Scott.
- Ahahha no! - Dice felice Stiles.
- Vuoi che preparo qualcos'altro?
- No dico, sei scemo? Mi hai riempito il piatto. Se vuoi preparo io, qualcosa a te. Vuoi dell'insalata? Patatine fritte? Una bistecca? 
- Stiles, sono un lupo. Non un bue. - Lo prende in giro Scott.
- Ah, ah, ah. Divertente. - Scherza Stiles allacciandogli le braccia al collo e riempiendogli la guancia di baci.
- Ti amo lupastro dei miei stivali. - Dice teneramente Scott, soffocandolo di baci.
- Ti amo anche io. - Dice serenamente Stiles.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui, arrivo presto, questa volta. Qui sembra che le cose vadano meglio, MA! Iniziate a temere, piccoli lupacchiotti.
QUESTA E' SOLO LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA. E per oggi, scelgo di lasciarvi con il dubbio di scoprire cosa accadrà nei capitoli successivi. Preparate i fazzoletti. Si è accesa in me la vena Angst. A presto! :-*
Grazie a chiunque sia arrivano fin qui. Tallutina, che ne pensi?! :)
Ti è piaciuto?! Prometti di non odiarmi, nei prossimi capitoli.

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Capitolo 36
*** Bivio. ***


AVVERTENZA IMPORTANTE: QUESTO CAPITOLO CONTIENE TEMATICHE DELICATE MA TRATTATE IN MANIERA LEGGERA. IN PAROLE POVERE STILES HA PROBLEMI CON IL CIBO.

COME SI DICE, "UOMO AVVISATO, MEZZO SALVATO." 

A voi la scelta.

- Bivio.

Ben e Syd ormai, avevano 5 giorni. La dieta ufficiale di Stiles era iniziata da due giorni e le cose andavano sempre peggio. Con Scott fingeva che tutto fosse ok ma dentro si sentiva morire. Quando Scott lo sgrida perchè praticamente non sta mangiando niente, lui in qualche modo, riesce sempre a distrarlo e continua a mangiare in modo sregolare. La colazione l'ha completamente eliminata. Il pranzo si riduce ad una semplice insalata e la sua cena è semplicemente diventata una tazza di caffè. Per lo meno ha la scusa che deve stare dietro ai bambini.

Beveva litri e litri di acqua ed era sempre in continuo movimento. Non si fermava, camminava sempre e bruciava calorie. In un modo tutto suo ma comunque le bruciava. Andava avanti e indietro per tutta la casa e evitava Scott più che poteva. Da una doccia rigenerante al pulire da cima a fondo casa con la scusa che Ben e Syd, per una volta dormivano. Ora, il problema principale è che ha finito tutte le scuse. E' ora di cena ormai in casa McCall-Stilinski e Stiles ha il cuore il gola. Sta il più 
possibile lontano dalla cucina e stava anche riuscendo a salire al piano superiore ma la voce autoritaria di suo marito, non gli e lo permise.
- Stiles, vieni a mangiare.
- Ahemh, dopo Scott! Devo finire di mettere apposto in camera da letto.
- Stiles, non te lo ripeto più, vieni a mangiare. - Ordina dolcemente Scott guardandolo fisso negli occhi e raggiungendolo in soggiorno.
- Scott, davvero, non me la sento, non ho fame. Mi farò qualcosa dopo! - Cerca di addolcirlo Stiles.
- Ascoltami bene Stiles perchè adesso mi sto veramente incaz****O. Non mangi da due giorni ormai! Non mi interessa che tu non abbia fame. Vieni a mangiare e vieni a mangiare, adesso. - Ordina Scott stringendogli una mano intorno al polso. Non è mai stato più serio di così! Se Stiles non lo ascolterà, sarà costretto ad usare un ordine Alpha. Suo marito ha qualcosa e sebbene abbia già capito cosa, non gli permetterà di fare qualche cazzata. 
- Ma perchè devi sempre fare la tragica? Non sto morendo Scott. Non mangio da due giorni perchè non ho fame e poi non è vero che non mangio da due giorni. L'insalata, il caffè? - Si arrabbia Stiles.
- Ma mi prendi per il culo? Te ne sei reso conto che ti stai nutrendo di insalata, caffè e acqua? - Strilla Scott.
- Non urlare che svegli i bambini. - Strilla a sua volta, Stiles.
- E come li sveglio li faccio di nuovo addormentare. FILA A TAVOLA! - Ordina ancora Scott.

Stiles è ad un bivio. Ascoltare suo marito e mangiare qualcosa o andare contro la sua volontà e ignorandolo salire al piano di sopra?! Con uno sbuffo seccato scrolla la testa, si passa una mano tra i lunghi capelli, guarda male suo marito e nel silenzio più assoluto va a sedersi in tavola. La cena offriva come primo ravioli burro e salvia. Per secondo filetto di carne e per finire, come super bomba calorica, muffins. Stiles deglutisce a vuoto e quasi si sente male ma non commenta anche se con lo sguardo, in silenzio, sta chiedendo a Scott una spiegazione. 
- Non guardare me, ha cucinato mia madre. - Spiega Scott.
- Si me ne sono accorto. No dico, tua madre si è dimenticata che fino a cinque giorni fa avevo una bambina nella pancia? Sono, sono una persona e non posso di certo mangiare tutta sta roba. - Commenta Stiles mentre cerca di mantenere la calma.
- Mia madre sa che oltre ad essere una persona, sei un lupo e come tale ti devi nutrire. - Gli ricorda con fare ovvio, Scott.

Stiles per questa volta decide di non rispondere ma di annuire solamente e con poca convinzione mentre a fatica inizia la sua cena, nel silenzio più assoluto e per uno come lui, la cosa è abbastanza grave. Scott lo guarda e Stiles si sente osservato. Il cuore galoppa e quasi gli sempre che voglia uscirgli dal petto. Non ce la fa. Non resiste. E' troppo e così, con la scusa che inizia a parlare con suo marito, smette di mangiare.
- Che c'è? - Chiede Stiles.
- Non lo so Stiles, dovresti dirmelo tu che c'è! - Risponde Scott.
- Nulla. Perchè dovrebbe esserci qualcosa?
- Anche questo dovresti dirmelo tu.
- Non sai che altro dire in sti giorni, Scott?! Sai solo chiedermi cos'ho? Perchè non parli di qualcos'altro?! Perchè non mi credi quanto ti dico che non ho nulla?
- Perchè mi menti? Perchè non mangi?
- PERCHE' NON HO FAME. - Sbotta Stiles.
- TE LA FAI VENIRE LA FAME! E poi è scientificamente impossibile che tu non abbia fame. Sei un lupo! 
- Ma si certo, usiamola come scusa vincente per ogni cosa. Sono lupo e quindi posso fare quello. Sono lupo e quindi posso fare quell'altro. Sono lupo di qui e sono lupo di la e visto e considerato che sono lupo mi è anche permesso di mangiare di diventare un porco, non è così? - Strilla Stiles.
- Ma che cosa ca*** stai dicendo Stiles! Ma ti senti quando parli?!
- Io si e tu stai provando a capirmi, Scott?
- Si, ci sto provando Stiles! Ci sto provando con tutte le mie forze ma ti giuro che non riesco a capirti. Sono il tuo compagno per la vita, sono tuo marito, sono il padre dei tuoi figli e sono quello a cui una volta avevi promesso di dire qualsiasi cosa ti passasse per la testa e invece adesso non lo stai facendo e continuo a non capire perchè. Ho l'impressione che tu non ti fida più di me. - Strilla sulle ultime parole Scott mentre ormai, Ben e Syd sono svegli e piangono già da un pezzo. 
- Non è così Scott. Non è così e lo sai benissimo! Lo sai che ti amo da morire, lo sai che non vivo senza di te, non c'è bisogno che te lo dica. Dovresti saperlo già da te. - Sussurra Stiles. 

Prende Syd tra le braccia e trattiene le lacrime. Scott anche le sta trattenendo e prende Ben in braccio per fermare il suo pianto.

- E allora dimmi cos'hai, Stiles. - Lo prega, Scott.
- Perchè dovrei dirtelo se lo sai già?! - Chiede giustamente, Stiles.
- Perchè è così che funziona. Senti, amore, ti ricordi quando ci siamo sposati?
- Come potrei dimenticarlo! E' stato uno dei giorni più belli della mia vita, dopo la nascita di Ben e Syd, ovvio. - Sorride Stiles al sol ricordo e facendo rigirare su se stessa, con il pollice, la fede che teneva al anulare sinistro.
- Ecco. E ti ricordi cosa ci siamo giurati? - Chiede Scott, sorridendo anche lui.
- Nella salute e nella malattia. In ricchezza e in povertà. In tristezza e in felicità.
- Bingo! Li ti volevo. Se ce lo siamo giurati, allora perchè non mi dici come ti senti? Cosa ti turba? Perchè sei triste?
- Non è facile. - Ammette in un sussurro, Stiles. Tanto suo marito avrebbe sentito!
- Si beh, molte cose non sono facili. Per esempio non avere nemmeno vent'anni e essere sposato con uno come te! - Scherza un po' Scott, solo per smorzare la tensione e farlo sorridere. Beh, fa di meglio che farlo sorridere. Scott lo fa ridere. Lo fa ridere di gusto e gli sembra di essere tornato indietro nel tempo, al giorno stesso in cui si misero insieme.
- Te l'avevo detto io, quel 10 Settembre di quasi un anno fa, signor Stilinski che con me non sarebbe stato facile! - Gli ricorda divertito, Stiles.
- Mi piace il rischio, signor McCall. - Ride Scott e inizia a ricordare altri bei momenti perchè forse Stiles non se n'è accorto ma ha ripreso a mangiare.
- Umh! Ma quella volta che volevi azzannare Isaac solo perchè mi ha baciato davanti a te?! - Ride Stiles.
- Grrr! - Ringhia Scott, al sol ricordo.
- Ma perchè sei così geloso?! 
- Ma perchè sei mio punto e basta.
- No! 
- Come sarebbe a dire no, Stiles? - Quasi strilla con fare offeso, Scott.
- Ahahha non adesso scemo! Intendevo quando Isaac mi baciava. Stavamo insieme da quanto, due giorni?
- Si ma io ero già geloso! Per esempio, quella sera in discoteca, quella prima del nostro primo bacio, ti ricordi?
- Come dimenticare.
- Beh, Dio Mio! Non te la immagini nemmeno la rabbia che mi è venuta quando Isaac ti ha baciato. Il mio lupo ti aveva già riconosciuto come compagno per la vita e ha fatto male. Male da morire. Tu eri mio.
- Sono tuo da sempre, Scott. 
- Mio e di nessun'altro amore mio. - Sussurra Scott prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza. 

Per entrambi la cena è finita e la stanchezza si fa sentire. Ben e Syd dopo un bagnetto, un po' di pappa e tante coccole si sono addormentati e i genitori gli hanno seguiti poco dopo.

Sono passate due settimane dalla nascita di Ben e Syd e sebbene Stiles davanti a Scott mangia e gli ha fatto credere di aver ripreso l'appetito, ogni sera, puntualmente, il suo stomaco non regge e ci rimette l'anima. Come mai Scott non l'ha mai sentito? Semplice. Stiles apre l'acqua della doccia e del rubinetto del lavandino. Si era addormentato intorno alle 16:35 con Syd tra le sue braccia e si era risvegliato solo. Il panico lo assalì in un solo istante e mentre stava iniziando a chiamare a gran voce i suoi figli, vide un bigliettino. Riconosce quella calligrafia. E' la calligrafia di Scott. Con gli occhi impastati dal sonno lo prende tra le mani e ne legge il contenuto.

 
Dormivi così bene che non ti volevo svegliare. Syd si è svegliata poco fa. Tuo padre è a lavoro e mia madre ha bisogno di un aiuto maschile in casa per montare una lampadina. Ma ti pare?! Ad ogni modo, non ti preoccupare. I bambini sono con me. Ti amo! 

Tira un sospiro di sollievo, si stiracchia, va in bagno e scende le scale con l'intento di raggiungere la sua splendida famiglia. Non sa bene perchè ma ha la vista annebbiata. Presume sia per le ore di sonno ma anche con gli occhi rossi, il risultato non cambia. L'aria manca, la testa gira. Si affida completamente a tutti gli altri suoi sensi ma non è stato sufficiente. Fu veloce e doloroso. Fu un attimo. Un piede messo male e Stiles si è ritrovato con la testa schiacciata contro il pavimento, privo di sensi e ricoperto dalla pozza del suo stesso sangue.

Scott, da casa Stilinski, si sente strano. Si tiene spesso la testa e ha male.
- Scott, amore che hai? - Chiede amorevolmente Melissa.
- STILESSSSSSS! - Urla Scott nel panico più assoluto, correndo a casa sua e lasciando i bambini con la madre. 

Apre la porta e la scena è raccapricciante! Gli si avvicina e prova a rianimarlo con dei colpetti sul viso ma Stiles, di svegliarsi non ne vuole sapere. Melissa, indubbiamente, l'ha raggiunto e spaventata, ha iniziato a piangere.
- TI AVEVO DETTO DI RESTARE A CASA CON I BAMBINI. CHIAMA DEATON E DIGLI DI VENIRE SUBITO QUI. - Ordina con rabbia Scott. Ormai è completamente trasformato visto che sta assorbendo quanto più dolore possibile a suo marito. Melissa non se lo fa ripetere due volte. Deaton arriva pochissimo tempo dopo.
- Ha perso troppo sangue, Scott, forza, aiutami a portarlo a letto. Melissa, mi servono degli asciugamani per non sporcare e dell'acqua calda. Poi prendi quell'intruglio nella mia valigetta, per cortesia. - Dice Deaton.
- Subito. - Melissa si mette a lavoro e Scott ha già portato suo marito in camera da letto mentre parlandogli all'orecchio, gli prega di svegliarsi quanto prima e di non lasciarlo.
- Ma che è successo vita mia?! - Chiede singhiozzando Scott mentre non la smette di levargli il dolore e prova a svegliarlo.
- Svegliati. Svegliati ti prego. 
- Scott, abbiamo un problema. - Dice Deaton.
- Cos'è successo? - Chiede Melissa.
- E' debole Scott. Come minimo vomita il cibo che ingerisce da una settimana e mezza. - Lo informa Deaton.
- Cosa? E l'ha fatto lui? - Chiede Scott. La paura sta diventando rabbia, anche perchè Stiles si sta svegliando.
- No. Assolutamente no ma se mangia e rimette è come se fosse a stomaco vuoto e per un lupo che ha appena partorito, è come se fosse a stomaco vuoto da un mese.
- Perchè rimette?
- Si chiama depressione post partum, Scott. Mai sentito parlarne? Odia il suo corpo in questo momento e sebbene non si sforzi a rimettere, il suo cervello lo aiuta indirettamente a realizzare il suo desiderio. Te ne ha parlato?
- No. Ma l ho immaginato. Ha fatto anche una specie di dieta. Abbiamo discusso ma sembrava si era ripreso perchè mangiava. L ho visto io Deaton, mangiava.
- Infatti ma grazie a quella dieta, sicuramente fatta male, gli si è chiuso lo stomaco ed ecco il risultato. Tu puoi salvarlo Scott. E' normale per un lupo Alpha con compagno per la vita, sentirsi così, lo sai?
- Perdonami ma non capisco. E' diventato scemo tutto in una volta?
- No. Ti ama. Ti ama da morire e proprio perchè ti ama che ha smesso di mangiare. Il suo lupo ha paura che adesso che è ingrassato tu non lo amerai più. Che guarderai qualcun'altro che non sia lui. Guarderai qualcuno che era magro come lui. Ora, tu sei suo marito Scott e solo tu puoi darmi il permesso di fare questa cosa. Lui al momento è incosciente. Vuoi che lo nutro con delle flebo?
- Si. - Risponde sicuro di se, Scott.
- Potrebbe arrabbiarsi, Scott. - Gli suggerisce Melissa.
- Non me ne frega niente mamma. Dobbiamo aiutare il suo stomaco a riprendere bene i ritmi giusti. Dico bene, Deaton?
- Esattamente. Procedo? 
- Procedi.

Deaton gli ha messo le flebo, ha dato delle medicine a Scott, gli ha dato una dieta da seguire e seguita da Melissa e lo sceriffo arrivato poco prima, se ne va. Lui torna in clinica. Melissa e Jonh vanno nella stanza dei nipotini a controllare come stavano e dopo aver avvisato Scott che gli avrebbero portati a casa loro e aver dato un bacio a tutti e due, anche loro se ne vanno lasciando così i due coniugi, soli e nella loro stanza.
- Stiles, appena ti riprendi, io e te, facciamo i conti. - Lo avvisa Scott parlandogli all'orecchio.

 
Piccolo spazio autrice:

Emh, ciao. Che dite, sono stata troppo cattiva o sono troppo buona?! Nel prossimo capitolo volete una sgridata colossale o volete che Scott dimentichi tutto e passi il tempo a coccolarselo come mai prima d'ora? A voi la scelta. Grazie per essere arrivati fino a qui e un bacione enorme a tutti.. <3 

PS: I SINTOMI DELLA DEPRESSIONE POST PARTUM GLI HO SCRITTI ALLA MUZZO. NON SO SE SONO VERI.

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Capitolo 37
*** Ti guardo perchè ti amo. ***


- Ti guardo perchè ti amo.
 
Scott rimase fermo, immobile, circa un ora, mentre affranto aspettava che suo marito si svegliasse quanto prima. Sebbene non vedesse l'ora che Stiles aprisse gli occhi, la rabbia era tanta. Nonostante questo però, continua ad accarezzargli i capelli, riempirlo di teneri baci e a trovare le parole giuste da usare quando si sveglierà. Perchè non gli ha parlato di come si sentiva? Perchè vede cose che non ci sono? Scott lo ama e continua a vederlo bellissimo e davvero, non capisce per quale cavolo di motivo, suo marito si debba fare tutti questi problemi.

Controlla la piccola flebo che stava aiutando Stiles a guarire velocemente e vedendo che era a metà, si ricordò di quello che gli disse Deaton. Ovvero che da quel momento in poi, si sarebbe svegliato da un momento all'altro. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che Stiles, apre piano gli occhi e arriccia le labbra, sentendo parecchia sete. Scott che ovviamente se ne accorge, corre al piano di sotto e in poco tempo è di nuovo steso accanto a suo marito che lo aiuta a bere.
- Bevi piano che è fredda. - Fa il premuroso, Scott.
- Dove sono i miei bambini? - Va in panico, Stiles.
- Sono con i super nonni e stanno bene, stai calmo.
- Che è successo? - Chiede in un sussurro, Stiles.
- Vediamo! Sei svenuto e lo sai perchè sei svenuto? Perchè sei un cretino. Ecco perchè! Sono sposato con un cretino e non guardarmi così Stiles perchè sai che la colpa di tutto questo è tua. Se prima c'era la fase coccole, adesso passiamo alle cose serie, poi, forse ti coccolo e guardami in faccia quando ti parlo,  Stiles. - Dice serio Scott, alzandogli il viso con due dita sotto al mento.
- Non provare a dire che ti dispiace perchè non è così. A te non dispiaceva per niente vomitare e alla fine dei fatti il coglione sono io che nemmeno ti ho sentito.
- Guarda che non lo facevo di proposito. - Lo interrompe Stiles.
- Cosa? Non dirmi che vomitavi ogni volta che finivi di mangiare? - Urla Scott.
- No, non dico quello. Pensavo che pensavi che vomitassi di mia spontanea volontà. 
- Sei scemo ma non fino a questi punti.
- No, Stiles. No. Non provare a baciarmi! Non è che perchè ho abbassato i toni sono meno arrabbiato. 
- Riesco a sentirlo e mi fa male, mi dispiace. Non è che ripetendomelo cambi le cose.
- Ah! Quindi senti la mia rabbia ma la paura che ho avuto appena sono entrato in casa e ti ho trovato steso a terra, privo di sensi e ricoperto da una pozza del tuo stesso sangue, questo no, vero? Non la senti la paura che ho avuto quando non ti svegliavi? Non l'hai sentita, Stiles? E la frustrazione che ho addosso dalla mattina dopo che siamo tornati dal bosco? E'? E' da quel giorno che è iniziato tutto. Ho pensato addirittura che il tuo stato d'animo, il tuo disagio, fosse per colpa mia. E' da quel giorno che sto provando a capire cos'hai. Anzi no, sto provando a farmi dire cos'hai, perchè lo so benissimo cos'hai. Ti guardi allo specchio e non ti riconosci più, non ti senti più tu e poi, visto e considerato che sei un cretino, vai a pensare che io, proprio io, Scott McCall, che vivo di te dal momento in cui ti ho visto per la prima volta, io, l'uomo che ti ha chiesto di sposarti, l'uomo con cui dividi il letto da praticamente un anno, l'uomo che è il padre dei tuoi figli, io, io che non vivo senza te, vada a tradirti con uno che sia magro? IO TI AMOOOO. TI AMO COME NON HO MAI AMATO NESSUN'ALTRO IN VITA MIA E NON POSSO, NON CE LA FACCIO A VIVERE SENZA DI TE. Te lo devi ficcare in quella testa bucata che ti ritrovi e devi farlo una volta per tutte, Stiles. La notte prima che Ben e Syd nacquero, a me capitò la stessa cosa che successe a te. Ma lo sai qual'è la differenza? E' che io te ne ho parlato, tu mi hai consolato e mi è passata. Perchè non me ne hai parlato? - Urla Scott e alla fine, i suoi occhi si riempiono di lacrime, proprio come quelli di Stiles che non ha mosso un dito tutto il tempo ed è rimasto con il cuore in gola fino ad adesso, sorbendosi la giustissima e meritatissima sgridata che suo marito gli sta facendo.
- RISPONDIMI, CAZ**! Perchè non hai detto tutto a l'uomo che dici di amare? Tu sei la mia vita Stiles e se ho qualche problema, te ne parlo. Perchè tu non l'hai fatto? - Chiede ancora, Scott.
- Non provare ad alzarti, Stiles. Hai la flebo!
- Ma io voglio abbracciarti. - Piagnucolò, Stiles, mettendo il broncio.
- E io no, guarda un po'! Io voglio che mi rispondi. - Dice Scott ma ormai il suo tono è tornato amorevole e dolce come quello di sempre.
- Amore, ascoltami e mettiti qui vicino a me, per favore. - Dice dolcemente Stiles, indicando con una mano il letto.

Scott è titubante ma alla fine, sotto lo sguardo da cucciolo di quel tonto di suo marito, sbuffa con fare seccato e si mette accanto a lui. Stiles gli stringe la mano, gli sorride e prova a baciargli una guancia. Sa che suo marito sia arrabbiato e spaventato ed è per questo che sta cercando in tutti i modi di farsi perdonare. Gli nasconde il viso nell'incavo del collo e gli sussurra che gli dispiace. Lo riempe di bacetti e poi inizia a parlare.
- Non volevo farti spaventare. - Sussurra Stiles continuando a torturare con dolci baci il suo collo.
- L'hai fatto, però. - Risponde Scott mentre finalmente, lo abbraccia e se lo stringe forte a se.
- E non volevo. Davvero. E' successo tutto così in fretta, Scott! Mi sono ritrovato in un vortige doloroso senza nemmeno accorgermene e più mi guardavo allo specchio e più faceva male. Non te ne ho parlato perchè pensavo che non mi avresti capito, che mi avresti preso in giro e non l'avrei sopportato. Sono un cretino, hai ragione. Più mi guardavi e più mi sentivo vuoto. Tu sei così bello, così perfetto e non capisco cosa cavolo hai trovato in me ma so che ti amo, che non vivo senza te e che l'ho fatto per te. Per essere bello ai tuoi occhi. Bello come quando ancora ero magro. - Confessa Stiles e quando vede che Scott gli sta accarezzando la schiena e baciando i capelli, le ultime parole le ha dette singhiozzando.
- Forse ti guardo perchè ti amo? Sei scemo certe volte, lo sai? Cosa vuoi che me ne fotte a me di questa pancetta qua? - Chiede Scott accarezzandogliela. Stiles leva la mano subito, come scottato ma sorride per non farlo arrabbiare.
- Si ma non me la toccare. - Dice Stiles.
- Per favore. - Chiede con tanta tristezza negli occhi.
- Ok! Adesso mi hai stufato. Stenditi! - Ordina Scott, un secondo dopo aver sospirato ed avergli asciugato le lacrime.
- Cosa? Perchè? - Va in panico, Stiles. Scott lo guarda un solo secondo negli occhi e lui, con uno sbuffo spazientito, si distende nel letto, seguendo così l'ordine del suo Alpha e di suo marito.
- E adesso? Cosa vuoi farmi? Toccarmi la pancia con la forza? - Chiede già impaurito, Stiles.
- Voglio abbracciarti. - Sussurra Scott stendendosi al suo fianco e allacciandogli un braccio intorno alla vita. Poi assale le sue guance e inizia a fare un attentato al suo collo.
- Ascoltami bene Stiles, perchè non te lo ripeterò una seconda volta e non sto scherzando. Da adesso si fa a modo mio! Non appena vedo che non mangi ti farò vedere io a te. Se sarà necessario ti imboccherò e lo sai che quando dico una cosa la faccio. E adesso non provare a levare la mano dalla pancia o te la taglio.
- Certo che lo so, come quando hai detto che avresti parlato a Derek e alla fine l'hai fatto. - Sorride Stiles permettendogli di accarezzargli la pancia da sotto la maglietta.
- Non mi parlare, di quello li. Grrrrrrrr che nervi.
- Ma dai, poverino. Infondo mi ha solo baciato.
- STILES! Grrrr.
- Ahahahahhahahaahahahha amore mio bello. - Dice Stiles soffocandolo di baci, mettendosi sopra di lui e abbracciandoselo stretto.
- Aspetta, attento alla flebo amore. - Dice dolcemente Scott mentre controlla che scenda regolarmente.
- Ma cosa me ne frega a me della flebo, sto bene, anzi guarda, ora me la levo. - Dice Stiles. Non fa nemmeno in tempo a muovere la mano che Scott gli e l'ha già bloccata.
- Non ci provare. - Gli intima, Scott.
- Che rompi scatole. - Borbotta Stiles mentre lo riempe di morsi.
- Boh ma mordimi pure se vuoi, è. - Borbotta Scott, terribilmente divertito.
- Di chi sei tu? - Chiede Stiles.
- Tuo. - Risponde con fare ovvio, Scott.
- Quindi? - Chiede ancora Stiles senza smettere di morderlo.
- Fai cosa vuoi. - Risponde felice Scott mordendogli un orecchio. Poi un bacio. Un morso ed un altro bacio ancora.
- Sai che ti amo, vero, amore mio? - Chiede Stiles dopo un lungo e dolce bacio.
- Ti amo anche io, amore. - Dice Scott con la pace nel cuore. Suo marito sta bene.
- Mi mancano i nostri figli. - Dice tristissimo Stiles mentre appoggia la testa sul petto di suo marito che gli sta circondando la schiena.
- Mamma? Ce li portate, per favore? - Chiede Scott.
- Arriviamo amori miei. - Risponde Melissa.
- Ma sempre a spiare state voi due? - Chiede con fare divertito, Stiles.
- No, siete voi che stavate urlando. E' diverso!
- Scott urlava, non io.
- Tu non farmi arrabbiare e io non urlo. 
- Stiamo arrivando, scemi. - Dice lo sceriffo. Sebbene lui non avrebbe sentito la loro risposta, loro avrebbero sentito la sua affermazione. Maledetti lupi da strapazzo.

Quando Melissa e Jonh entrarono in casa McCall-Stilinski con Ben e Syd tra le braccia, Stiles non vedeva l'ora di stringere forte a se a Syd ma visto che Scott non gli ha permesso di scendere dal letto, deve aspettare giusto qualche secondo in più. Arrivati in camera, Stiles strappa la figlia dalle braccia di suo padre e inizia a riempirla di baci e ad accarezzarla dolcemente.
- Ciao vita mia. Ti amo. Ti amo da morire. Dio mio, nemmeno lo sai quanto ti amo. Sei tutta la mia vita, non posso vivere senza di te. - Dice Stiles mentre se la stringe più forte che puo'.
- Mi sei mancato, vita mia. - Dice Scott a Ben riempiendolo di baci.
- Loro invece se ne sono fregati. Hanno dormito fino a poco fa, quando quei due tonti dei suoi papà gli hanno svegliati con le loro urla. - Dice scherzosamente Jonh, coccolando suo figlio.
- Hai visto, papà? Mi ha sgridato. Mio marito, tuo genero, ha sgridato tuo figlio. - Scherza Stiles.
- Ha fatto bene e poi adesso è tuo marito e io non mi metto in mezzo. - Si tira indietro, Jonh.
- Ah! Grazie tante è, papà.
- Prego ahaha. Ti voglio bene, scemo.
- Ti voglio bene anche io, papà.

E' ora di cena ormai, in casa McCall-Stilinski e se Scott pensava che il peggio era passato, si sbagliava di grosso. Sono tutti e quattro nel lettone, Ben e Syd hanno appena finito di mangiare e ora tocca ai neo papà. Scott ha preparato tutto quello che Deaton gli aveva scritto di prendere, ma ovviamente, Stiles non gradisce.
- Stiles, inizia a mangiare. - Dice serio, Scott.
- Sul serio, Scott? Perchè non ci mangiamo una pizza? 
- Perchè Deaton ha detto che devi mangiare questo. Stiles, è un po' di pasta in bianco, non sono vermi. - Prova Scott.
- Si lo so, ma perchè non ci mettiamo quel buon su ghetto all'arrabbiata che ho preparato l'altro giorno? - Sussurra malizioso Stiles mentre morde il labbro inferiore di Scott.
- Tu stai facendo arrabbiare me, altro che la pasta. Ma ok! Sei un bambino. - Sbuffa Scott dandogli un bacio nella guancia e scendendo al piano di sotto per prendere il sugo.
- Avete visto vite mie? Papà mi ama da impazzire. - Dice felice Stiles abbracciando i suoi figli.
- Ti ama di meno quando ti metti a fare i capricci. Ora se non mangi, mi arrabbio. - Dice Scott entrando nella stanza. Stiles ha già l'acquolina in bocca.
- Amori miei, non sapete cosa vi perdete. E' troppo buona! - Dice Stiles iniziando a mangiarla con gusto per l'estrema felicità di Scott che sorrideva come un cretino.

Per la sua stessa fortuna, Stiles, non ha fatto storie per prendere le medicine, altrimenti Scott si sarebbe arrabbiato veramente e tanto. Ma poi, giusto perchè ha voglia di farsi coccolare da suo marito, inizia a lamentarsi.
- Ma perchè devo prendere le medicine se sono un lupo? E' un ingiustizia. - Brontola Stiles stringendosi al corpo caldo di suo marito.
- Ma dico io, no. Con tutti i ragazzi sulla faccia della terra proprio con uno come te mi dovevo sposare e fare dei figli, io? - Scherza Scott.
- Ahhhhh!! - Urla Scott. Suo marito, gli ha appena infilato una mano sotto la maglia, accarezzando così la sua pelle e tirando fuori gli artigli, lo ha pizzicato.
- Shhh! Scott, i bambini si sono addormentati. - Lo riprende, Stiles.
- Ma mi hai pizzicato con gli artigli. - Fa notare, Scott.
- Come. Così? - Chiede Stiles facendolo un altra volta.
- Stiles, se mi sporchi sta maglia, che è la mia preferita, vedi. - Lo avvisa, Scott ma è comunque, terribilmente divertito.
- Per un po' di sangue.. che sarà mai. - Scherza Stiles.
- Dormi, scemo. - Suggerisce Scott dandogli l'ennesimo bacio della giornata e addormentandosi poco dopo.

 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui. Sfuriata fatta. Vi è piaciuta? :) Ha fatto bene? Che ne pensate? Grazie infinite a:
- Stilba.
- Tallutina.

Capitolo dedicato a voi.. <3 

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Capitolo 38
*** Coliche. ***


- Coliche.

Era il 31 di Agosto in casa McCall-Stilinski, non erano nemmeno le 03:30 del mattino che Stiles e Scott erano già in piedi da mezz'ora e da mezz'ora provavano a calmare Ben e Syd che piangevano come matti. Chi stava male era Ben che di conseguenza, con il suo pianto, ha svegliato anche Syd. Nel giro di mezz'ora, se gli avevano cambiato il pannolino, dieci volte, come minimo, era dire poco. Aveva le classiche coliche che hanno tutti i bambini appena nati e non sapevano più che cosa fare. Piangeva come un matto, era disperato. A niente è servito levargli il dolore, a niente è servito dargli un thè caldo, a niente è servito cantargli la sua ninna nanna preferita. Niente di niente e i neo papà, stavano morendo di dolore. Faceva male da morire vedere il loro splendido bambino, ridotto così.
- Dai amore mio, calmati per favore. - Dice dolcemente Stiles mentre se lo culla tra le braccia e gli accarezza la pancia.
- Grrrrrr! Maledizione. Non ce la faccio a vederlo così! Dobbiamo fare qualcosa. Dobbiamo portarlo in ospedale. - Sbotta Scott. Ha urlato talmente tanto forte che ha fatto piangere nuovamente Syd, che finalmente, si era calmata. Stiles lo sta guardando gelido e gli ringhia contro.
- Grrrrr! Scott, si era calmata! 
- Scusa amore mio, non volevo farti spaventare! Scusa, scusa. - Cantilena Scott mentre coccola sua figlia.
- E comunque non possiamo portarlo in ospedale! Fin ora non è mai successo, ma se dovessero venirgli gli occhi gialli?! Domani c'è la luna piena, Scott.
- Hai ragione! E allora che facciamo, Stiles? Mia madre è in osp..
- E' appena arrivata! - Lo interrompe Stiles, avendo sentito Melissa parcheggiare nel vialetto di casa Stilinski. Si affaccia alla finestra e gli fa segno di entrare in casa. Scott, intanto, va ad aprirgli la porta.
- Amore che succede? - Chiede Melissa.
- Non lo so mamma. Piange da mezz'ora e in mezz'ora se gli abbiamo cambiato come minimo dieci pannolini, sono pochi. Ne thè, ne camomilla, ne assorbimento del dolore, ne ninna nanna, ne niente lo fanno calmare. Siamo preoccupati. - Dice Scott. Melissa sente la sua tristezza.
- Ok amore, sta tranquillo! Ora controllo subito.

Saliti al piano di sopra, Melissa inizia la sua visita al nipotino e come previsto, riscontra che il problema è di natura umana e che quindi sarebbero bastate delle semplicissime goccine. 
- Ha delle normalissime coliche. E' intasato e dobbiamo solo aiutarlo a svuotarsi.
- Intasato? Ma se gli abbiamo cambiato dieci pannolini. - Strilla Stiles. Adesso è lui che ha svegliato a Syd. Scott stava per prenderla in braccio ma Melissa l'ha anticipato sul tempo.
- La tengo io. Sarà una lunga notte per voi e per Ben e lei, domani non chiuderà occhio di per se, per cui è meglio che riposi finché puo'. Di la, ho già tutto quello che mi serve. Pannolini, biberon, latte, creme, vestitini, tutto. State tranquilli! Andrà tutto bene. Ben starà meglio entro poche ore ma uno di voi due, deve andare in farmacia a prendere delle gocce a base di erbe naturali. Anzi, andate in macchina e portate anche lui. Un viaggetto puo' solo che fargli bene e magari si addormenta anche. Appena avete le gocce in mano, gli e ne date tre. Si addormenterà in pochi minuti o per lo meno smetterà di piangere e sentirà meno male! Se si addormenta mentre andate in farmacia, però, non svegliatelo per nessun motivo al mondo. Ok? - Spiega premurosamente, Melissa.
- Sei un Angelo caduto dal cielo, Mell. Grazie! - Dice Stiles, un po' più sollevato, mentre gli da un bacio in una guancia e Scott l'abbraccia.
- Hei. Vieni, vieni qui amore mio. Ascolta, tu adesso vai con i nonni e dormi tranquilla, ok? Qualsiasi cosa, io e papà, arriviamo subito! Mh? Ma devi fare la brava, capito? Adesso la nonna ti fa un po' di latte, ti cambia il pannolino e fai tanta, tanta ninna. Va bene? - Chiede Stiles a Syd. A volte dimentica che non puo' rispondergli. Anzi, lo fa sempre.
- Non fare arrabbiare ai nonni, hai capito, signorina? - Scherza Scott mentre la soffoca di baci.
- Ti amo da morire, vita mia. - Dice ancora Scott.
- Anche io vita mia. Anche io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo. Non immagini quanto mi dispiaccia lasciarti ma è necessario! Il tuo fratellino non sta molto bene e dobbiamo occuparci di lui e tu devi dormire. Domani sarà una lunga ed intensa giornata. - Dice dispiaciuto Stiles. E' la prima notte che passa senza di lei.
- Stiles, tra qualche ora sarà giorno e la potrai rivedere. Dai! Ha sonno. 
- Ok Melissa ma qualsiasi cosa, chiamaci, ok? Se piange troppo e non riesci a calmarla, se se..
- Scott, lo porti via? - Chiede Melissa, esasperata. Anche lei inizia ad essere stanca.
- Va bene, va bene. Vado in macchina! Vieni con me vita mia che intanto ti sistemo nel seggiolino. Scott o Melissa, chiudete voi casa? 
- Si chiudo io, tranquillo. Tu vai intanto. - Dice Scott mentre cerca le chiavi di casa. 

Stiles da un ultimo bacio a Syd e a Melissa e con Ben tra le braccia, scende al piano di sotto, gli mette un giubottino, onde evitare che prenda aria, gli asciuga le lacrime, lo soffoca di baci, gli accarezza quei pochi capelli che si ritrova nella testa, se lo stringe forte a se e prendendo le chiavi della sua inseparabile Jeep, esce di casa alle tre e mezza del mattino e si mette alla guida, solo per poter calmare il suo splendido bambino.
- Guidi tu?
- Si Scott, tranquillo, tu sta dietro con lui, però.
- Certo! Mica lo lascio solo questo bambolotto qui. Vita miaaaa!! Dai amore che ora passa. Uh? Passa tutto vita mia, credimi. Tutto e poi hai i tuoi splendidi papà, qui con te che ti amano più della loro stessa vita e che non vivono senza di te e che soffrono con te. Vedi? Quel tonto del tuo papà ha iniziato a guidare e tra un po' arriveremo in farmacia e ti daremo le gocce che ti faranno stare meglio. Lo vuoi il ciuccio? - Dice dolcemente Scott mentre prova a darglielo. Ben smette di piangere e inizia a ciucciare, dando così, sollievo alle orecchie lupesche dei suoi papà.
- Shhhh. Senti che pace! - Sussurra Scott dopo un lungo e piacevole minuto di silenzio.
- Shhhh. Parla piano che si sta addormentando, guarda. - Sussurra Stiles.
- Grazie a Dio! Dormi vita mia. Dormi che domani sarà una giornata lunghissima! - Sussurra Scott.
- Sono contento che si sia addormentato e che stia meglio ma mi manca Syd. 
- Mi manca anche a me, Stiles. Ma è mai possibile che siamo diventati dipendenti da sti due nanetti qui? 
- Evidentemente! E comunque, signor Stilinski! Poi ti faccio vedere io a te se sono un tonto. 
- Ahhaha ma tu lo sei. Sei il tonto del mio cuore e l'unico che voglio al mio fianco.
- E' un modo diverso che hai per dirmi che mi ami e che non vivi senza di me?
- Esattamente, scemo.
- Scott ti mordo seriamente un giorno o l'altro, ne sono sicuro! Me lo sento. Ad ogni modo, sei un idiota ma ti amo anche io. Comunque, siamo arrivati. Vado a prendergli le gocce. 
- No no, Stiles, no. Vado io, stai tranquillo! Tu vieni qui dietro e stai con lui. Faccio velocissimo! - Dice Scott lasciandogli un bacio veloce sulle labbra e correndo in farmacia.

 
'Prova a rimorchiare il farmacista e ti mordo' - Lo avvisa Stiles.
'Idiota.'
'Scott, non sto scherzando.'
'Ma ti pare che mi metta a rimorchiare il farmacista? E' bruttissimo e poi mi ci gioco tutto che è etero.'
'Come mai non ti credo?'


- Ecco a te. Sono due euro e cinquanta.
- La ringrazio, molto gentile! Buonanotte. - Dice Scott mentre paga velocemente e si dirige alla porta.
- Te l'ha mai detto nessuno che hai un culo mozzafiato? - Chiede il farmacista. Scott ha sbarrato gli occhi e ha il cuore a mille. Sa che Stiles ha sentito e a confermarglielo più di tutto è la sua rabbia che sente fin da li. 


'Grrrrrrr. VIENI SUBITO QUI.' 

- Si, me lo dice sempre mio marito. Il padre dei miei figli. - Dice Scott mostrandogli la fede.
- Marito e padre. Il mondo si è perso un dono! 


'SCOTT SE IN UN SECONDO NON SEI QUI, VENGO LI E TI PORTO IN MACCHINA DI PESO.'
'Amore, calmati, ti prego.'
'Non mi calmo per un ca***, Scott. Non ti sto chiedendo di venire qui, ok? TE LO STO ORDINANDO.'


La decisione dell'Alpha, ormai è stata presa. Scott, zitto zitto, a testa bassa si dirige dal suo Alpha/marito che per via della rabbia, ha già gli occhi rossi e si morde freneticamente le labbra per trattenere un ringhio feroce. Lo farebbe anche se solo non fosse per suo figlio che dorme come un Angelo.

- Am..
- Stai zitto e parti. Ne riparliamo a casa! - Ordina Stiles. Scott, ovviamente, obbedisce.
- Potresti, per favore, far tornare i tuoi occhi del colore normale, almeno? Mi fanno paura quelli rossi. - Chiede con fare cucciolo, Scott.
- Sono gli stessi che hai tu quando sei arrabbiato e sono gli stessi che fanno paura a me. Quindi, se permetti, faccio cosa voglio e anche tu devi fare cosa ti dico io e se non mi sbaglio, ti ho detto che ne avremo parlato a casa.
- Ma almeno mi dai la mano? - Chiede ancora Scott mentre gli e l'allunga dietro al sedile per farsela stringere.
- A casa Scott. Ti ho detto a casa e non farmelo ripetere un'altra volta. - Si altera Stiles e allora Scott ci rinuncia. Mette il broncio e mentre a stento trattiene le lacrime, raggiunge la loro casa che non gli è mai sembrata così lontana.
 
Una volta messo nella sua culla a Ben, Scott sa che gli aspetta la sfuriata di suo marito e non ha mai avuto così tanta paura, in tutta la sua vita. Quello, adesso, non è solo suo marito, non è solo il padre dei suoi figli, non è solo l'uomo che ama, non è solo il suo compagno per la vita, no, non è solo questo, prima di tutto, adesso, Stiles Stilinski è l'Alpha di Scott McCall. E non è un Alpha qualunque, no, no di certo. Stiles sa fare bene il suo lavoro, forse anche meglio di Scott. Stiles non è un Alpha qualunque ma è un Alpha con le così dette palle e Scott, ovviamente, ha paura.

L'Alpha con le palle, è in camera da letto, le braccia stese lungo i fianchi, mani e dita intrecciate, si morde le labbra, arriccia il naso e quando sente la porta aprirsi e sente la paura di suo marito, inizia a guardarlo dalla testa ai piedi, in un silenzio da paura. Scott lo sa bene che il suo silenzio e sopratutto il fatto che si sta sfregando il pollice con l'indice, non è mai un buon segno.
- Vieni amore, vieni qui. - Sorride Stiles mentre batte una mano sul letto, indicandogli di raggiungerlo e di mettersi al suo fianco.
- Sei arrabbiato e tanto. Non mi piace quando sei arrabbiato. - Sussurra tristemente Scott mentre con il broncio e con la paura a stringerli il cuore, si mette vicino a lui.
- Sono Alpha quanto te o mi sbaglio?
- Certo che sei Alpha quanto me.
- Quindi anche tu, devi fare quello che ti dico io.
- Si.
- E allora perchè quando ti ho detto di venire subito in macchina, non lo hai fatto? - Chiede tra i denti, Stiles. Si sta veramente trattenendo troppo per non urlare.
- Pensavo che avrebbe smesso una volta saputo che sono sposato e che ho dei figli.
- Ma si certo, funziona così, vero? Tu mi piaci, scopro che sei sposato e che hai figli e smetto di rimorchiarti? Ma fammi il favore. - Sbotta Stiles.
- Ho capito ma cosa centro io? Non è mica colpa mia. - Sussurra Scott. E' sempre più triste e ha voglia di piangere accoccolato al corpo caldo di suo marito.
- Gli avrai come minimo sorriso. E' del tuo sorriso che mi sono innamorato la prima volta che ti ho visto e sicuramente anche quello li e domani vado io in farmacia. Devo vederlo in faccia. Dio Mio, proprio non ci posso credere e tu devi solo ringraziare che Ben si era addormentato e che non lo volevo lasciare solo in macchina, altrimenti sarei sceso e gli avrei detto testuali parole: se non te ne fossi accorto, stai parlando con un uomo sposato.
 "Te l'ha mai detto nessuno che hai un culo mozzafiato?" ca**o dici. E' CON MIO MARITO che stai parlando. MIO MARITO. IO, gli posso dire una cosa del genere, tu, no. Grrrrrrrrrrrrrrrrrrr! - Dice con rabbia, Stiles.
- Mi dai un bacino?
- No Scott. Dormi ora che puoi! E' tardi. Buonanotte! - Dice Stiles rigirandosi nel letto. Scott sbuffa e lo abbraccia per la vita e gli riempe il collo di baci. Stiles si arrabbia. Ringhia ferocemente, si gira di scatto, ribalta le posizioni e in meno di un secondo gli ha già massacrato le labbra. Poi massa al collo. I suoi occhi sono rossi e lo sta riempiendo di morsi. Morsi che il lupo di Scott non guarisce. Scott sa perchè Stiles lo sta mordendo così forte. Sta marcando il territorio e quindi, lui e il suo lupo, si sono completamenti sottomessi a Stiles e al suo lupo.
- Emh, amore, hai finito? - Chiede felice, Scott.
- Grrr! Stai zitto. - Ordina Stiles e visto che gli ha praticamente parlato sulle labbra, gli e le morde.
- Però mi piace da morire quando fai il geloso. - Dice al settimo cielo Scott, mentre gli stringe le braccia sulla schiena.
- Sono geloso perchè sei mio. Mio e di nessun'altro. - Dice con fare possessivo, Stiles, dando così l'ultimo ed ennesimo morso al collo di Scott.
- Si beh, credo che questi qui mi dureranno per un po', signorino. Grazie tante, eh'!
- Prego. - Ride Stiles. Sa che Scott scherzava e che era felice dei marchi che gli ha lasciato.
- Perchè non mi abbracci? - Chiede triste, Scott.
- Scott, per l'amor di Dio, sto morendo di sonno, ok? DORMI.
- Ma abbracciami.
- No.
- Daii.
- Ho detto no. Abbracciami tu, se vuoi. - Scherza Stiles.

Scott se l'è fatto ripetere una seconda volta? Ovviamente no. Ha sorriso come un ebete e versione koala, bisognoso delle coccole del suo compagno, si è stretto al corpo caldo di suo marito e soffocandolo di baci anche senza il suo permesso, poco dopo, entrambi, cullati dal suono dei loro cuori che da sempre battevano all'unisono e dai cuori di Ben e Syd, si addormentarono l'uno stretto all'altro.
Piccolo spazio autrice:

Salve cuccioli. Salutino veloce veloce. Vado di fretta. Il pc scotta, così come la mia fronte. Ahah! Domandina inevitabile: chi vi piace di più, Scott o Stiles in fase Alpha-geloso-possessivo? Apro ufficialmente il tele voto. Ahah. Ok, si, nulla. Ore 01:12 del mattino, io chiudo i battenti. Buonanotte a tutti :*

Ps: perdonatemi per il titolo pietoso.

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Capitolo 39
*** Un particolare molto importante. ***


- Un particolare molto importante.

Sebbene Ben e Scott erano già crollati nel sogno più profondo, Stiles non riuscì a chiudere occhio nemmeno un minuto. Il pensiero di quello li, quel farmacista da strapazzo, chiunque esso sia, che diceva quelle cose a suo, solo e soltanto suo marito, lo mandava in bestia, la rabbia era troppa e stava diventando sempre più difficile tenere a bada il lupo che era in  lui. La voglia di ringhiare, graffiare e spaccare qualsiasi cosa si trovasse davanti, era veramente tanta, ma era ancora di più la voglia di vedere in faccia, colui che c'ha provato con suo marito.

Controlla la sveglia al suo fianco e vedendo che sono solo le sette del mattino, che Syd, Melissa e Jonh erano già svegli e che Ben e Scott ancora dormivano profondamente, senza fare il minimo rumore, si alza, si mette la tuta che mette ogni volta che insieme a suo marito va a correre per i boschi, va in bagno, si lava i denti, si aggiusta un po' i capelli anche se sa benissimo che tra poco più di cinque minuti, saranno più spettinati di prima, va da Ben, lo piglia in braccio e lo mette nel letto accanto a Scott, che istintivamente se lo strinse subito forte a se.

Lascia un delicato bacio nella guancia degli uomini della sua vita e prendendo un respiro profondo, lascia la sua casa e entra in quella dei genitori. Bussa  piano e entra poco dopo. Dopo un bacio veloce ai genitori, pensa solo e soltanto alla sua vita. Syd è contenta di vederlo perchè non appena il suo papà, l'ha presa in braccio, lei gli ha appena arpionato le sue piccole braccine al collo e mentre lo stringeva più forte che poteva, gli strofinava il suo piccolissimo nasino al collo di Stiles.
- Eheh vita miaaa! Mi sei mancata anche tu! - Dice felicissimo Stiles mentre la soffoca di baci e se la coccola più che mai.
- Ha fatto i capricci? - Chiede Stiles.
- No, è stata bravissima. Ha dormito come un Angioletto. Ben come sta? - Chiede Jonh.
- Bene, papà. Almeno credo! Non abbiamo potuto nemmeno dargli le gocce che appena saliti in macchina e partiti si è addormentato come un sasso e dorme da allora. Voi come mai siete già svegli? Non mi è sembrato di sentire piangere, Syd.
- No infatti, è che abbiamo l'orologio biologico, ormai. - Risponde Melissa.
- E poi, io tra meno di un ora devo essere in centrale. Sono già le sette e mezza, ormai.
- Ma Scott sta ancora dormendo?
- Si Mell. Ben è proprio figlio di suo padre, non c'è che dire ahah! Syd, amore, vuoi venire con papà?
- Stiles quando lo capirai che ancora non puo' risponderti? - Lo riprende scherzosamente, Jonh.
- Lei mi capisce!
- Dove ve ne andate? - Chiede sorridendo Melissa, porgendogli il marsupio per poter tenere la bambina.
- No, Mell. Tranquilla! La tengo in braccio. Ho bisogno di sentirla, pelle contro pelle.
- Ma è così con lei, solo perchè è un lupo e l'ha partorita?
- Jonh, sarebbe così con lei anche se fosse un umano e un padre qualunque. Etero o Gay che sia.
- E' un padre perfetto. Sono orgoglioso di te, figliolo. - Dice Jonh dandogli una pacca sulla spalla e poco dopo anche un bacio. 

Sebbene suo figlio, ormai è un adulto, sposato e padre di due figli meravigliosi, per lui, per nonno Stilinski, rimarrà sempre solo e soltanto il suo piccolo, innocente ed indifeso bambino. Un bambino, costretto a diventare uomo troppo in fretta. Dalla morte di sua madre all'arrivo del sovrannaturale per arrivare poi alla scoperta di essere omosessuale e trovare l'amore in Scott McCall. Adesso Stiles non è più un bambino ma è un uomo, un lupo Alpha originale, un amico, un marito e un padre. Padre che è anche geloso dell'uomo con il quale condivide il letto, da quasi un anno, ormai. Un padre, che adesso, con la figlia in braccio, si dirigerà proprio in farmacia. 
- Aspetta un attimo, Mell. Ha mangiato? - Chiede premurosamente, Stiles, un secondo prima di uscire da casa Stilinski.
- A dire il vero no, l'ho lavata, l'ho cambiata e quando gli ho dato il latte, non ne ha bevuto una sola goccia. - Risponde Melissa. Il cuore di Stiles è già schizzato fuori dal petto.
- Syd, amore, come mai non mangi? Uh? Che c'è, cucciola? - Chiede Stiles accarezzandogli la testa.
- Magari se gli e lo dai tu, lo prende. - Propone Jonh.
- Tieni, prova tu. E' ancora tiepido. - Dice ancora, dando il biberon in mano a suo figlio che si siede sul divano e gli e l'avvicina alla bocca, ma Syd, non ne vuole sapere di mangiare, quindi, vedendo che il suo papà, insiste, si mette a piangere per far capire le sue intenzioni.
- Syd, non mangi da ieri sera, dai. Pochino! - Prova per l'ultima volta, Stiles.
- Stiles, dai non la sforzare. E' normale, sai? Stanotte c'è la luna piena. La loro prima luna piena e per le prime volte, avranno poco appetito. Dal quarto mese al massimo, invece, la sera prima e il giorno stesso della luna piena mangeranno tantissimo. E' tutto normale, stai tranquillo. - Lo rassicura, Melissa.
- Tu anche sembri nervoso, Stiles e sono sicuro che non è molto per la luna piena. - Si intromette, Jonh.
- Concordo. - Dice Melissa.
- Avete ragione.
- Che succede, Stiles?
- Non preoccupatevi. E' tutto apposto.
- STILES. - Dicono all'unisono Jonh e Melissa.
- Ok, sentite, se parlate con Scott, a te, ti sfinisco di allenamenti Mell e ti giuro che non sto scherzando. - Avvisa, l'Alpha. Melissa deglutisce a vuoto.
- E a te, papà, non appena sentirò anche a distanza, il fattorino che si avvicina alla tua porta con roba che di salutare non ha niente e tutto quel cibo spazzatura non sarà per Melissa, ma per te, vengo qui, a casa e ancora prima che tu possa buttar giù un solo boccone, lo farò io al posto tuo e davanti a te e ovviamente pagherai te. 
- Starò muto come un pesce. - Dice Jonh.
- Non sentirai volare una mosca. - Dice Melissa.
- Bene, io e mia figlia, adesso, andremo in farmacia. Devo fare rifornimento di pannolini, salviette, latte e cose così, grazie a questo, vedrò in faccia quel lurido verme schifoso che ha osato dire a mio marito che ha un culo mozzafiato. Grrrrrrrrrrr! - Sebbene si fosse trattenuto, non riesce a non ringhiare e i suoi occhi, adesso, sono pericolosamente rossi.
- Emh, io vado a lavoro. - Dice terrorizzato, Jonh, svignandosela quanto prima.
- Oh ca***. Io ho delle cose da fare in cucina e, ciao Stiles. Fai attenzione alla bambina e possibilmente, non fare cazzate, ti prego. Oggi è primo settembre e c'è la luna piena.
- Cosa mai potrei fare, in pieno giorno? Con mia figlia? Ma per favore. - Dice lui, dandogli un bacio nella guancia e dirigendosi in farmacia.

Scott e Ben stanno ancora dormendo e quindi, per evitare che si svegliassero con il rumore della macchina, preferisce andare a piedi e fare due passi, passando per il bosco. Se solo non avesse sua figlia tra le braccia e se solo Scott non lo sentisse, si trasformerebbe anche e inizierebbe a correre per sfogarsi, ma non puo', quindi, decide di rilassarsi in altri modi. Oggi più che mai, Stiles, sente l'arrivo della luna piena e nonostante sappia da se che non sia la cosa giusta da fare, andare in farmacia e vedere in faccia quello li, lui, lo fa lo stesso. Otto minuti dopo, è arrivato. Stringe possessivamente sua figlia, a se e entra. Quel farmacista da strapazzo, è li. Si finge impegnato a prendere due pacchi di pannolini, delle salviette e del latte in polvere e lo guarda di sottecchi. Quel ragazzo, proprio non lo convince. Dopo aver finito i suoi acquisti, va alla cassa e il farmacista, gli sorride.
- Desideri altro?
- No, sono apposto così, grazie.
- Che bella bambina che hai. E' tua figlia? - Chiede ancora il farmacista con quel sorriso che a Stiles sta facendo venire voglia di strappargli tutti i denti.
- Ti piace? Si si, è mia figlia. Mia figlia ed è anche figlia dell'uomo a cui questa notte, hai osato chiedere se nessuno gli abbia mai detto che avesse un culo mozzafiato. - Dice con rabbia, Stiles.
- Oh.
- Già! Oh! Ne abbiamo anche un altro, sai? Mi piacerebbe proprio sapere, a che pro, tu gli abbia detto una cosa del genere.
- E' la verità. Ha davvero un culo bellissimo. Perchè trattenermi dal dirlo? E anche il tuo non è male. - Dice ancora il farmacista. Stiles non ci vede più e digrignando i denti, si avvicina a lui e gli dice, ciò che deve dirgli.
- Stammi bene a sentire. A me, cosa pensi del mio culo, non me ne frega un ca***. Ok? Inizi a farmi girare le palle quanto parli di mio marito. Se la prossima volta che mio marito verrà qui, con o senza di me e tu non ti limiterai a fare il tuo lavoro, troverò il modo di farti cambiare città. Per sempre. Mi hai capito? - Chiede accecato dalla rabbia, Stiles. Il farmacista deglutisce a vuoto, trema di paura, annuisce con convinzione, chiede scusa e promette che non lo rifarà mai più.

Stiles, soddisfatto del suo lavoro, sorride, paga il conto e con la figlia in braccio e il sacchetto in una mano, torna a casa da suo figlio e da suo marito che lo sta chiamando al cellulare. Evidentemente si è svegliato. Quando vede che suo padre sta passando di li, si fa dare un passaggio a casa e di conseguenza, non  risponde alla chiamata. Poco meno di cinque minuti, ed è arrivato. Scott è in cucina che sta dando da mangiare a Ben.
- Stiles, finalmente! Ma dove cavolo eri?! 
- Commissioni.
- Do..
- Hei. Signor Stilinski! Dammi un bacio. - Ordina felice, Stiles, mentre gli piglia con forza il viso tra le mani e lo bacia con dolcezza.
- Ahah, scemo! Stiles, veramente! Dove sei stato? Mi avete fatto preoccupare. - Dice Scott facendolo sedere sulle sue gambe e baciando Syd.
- Uff! Sono andato in farmacia. - Confessa Stiles coccolando Ben.
- Perchè? - Chiede con tono duro, Scott.
- Perchè lo volevo vedere in faccia, a quello li, ok? E poi ho comprato salviette, pannolini e latte. Sta quasi finendo tutto! E il bello è che continuava pure a ripeterlo, che hai un culo mozzafiato! Ma ti rendi conto? - Strilla Stiles.
- Ahahha beh, se lo dice, magari è perchè è vero. - Scherza Scott.
- Certo che è vero ma dimentichi un particolare molto importante. SONO IO TUO MARITO. SONO IO IL PADRE DEI TUOI FIGLI. A proposito, Ben, vita mia, come stai? 
- Sta meglio. Boh, ma amore, gli occhi sono fatti per guardare. - Lo provoca, Scott, mentre a stento, trattiene le risate.
- Si? Sei sicuro? Anche questi occhi qui, sono fatti per guardare? - Chiede Stiles mostrandogli gli occhi rossi.
- Ahh! No, no, via, levali. Te l'ho detto che mi fanno paura quando sei arrabbiato, levali Alpha, ti prego. - Dice Scott abbattuto coprendosi gli occhi per non guardare. Sembra un cucciolo senza casa.

Quel tonto di suo marito/Alpha, adesso, se la sta ridendo di gusto e per mettergli ancora un po' paura, gli ringhia direttamente nell'orecchio. Scott sbatte i piedi a terra e lo prega di fermarsi.
- Ahah che deficiente che sei. - Dice Stiles soffocandoselo di baci.
- Ti amo, brutto lupo cattivo, geloso. - Dice felice Scott.

I due coniugi ridono, ma sanno entrambi che tra qualche ora, malediranno di essere lupi.

 
Piccolo spazio autrice:

Hei, salve a tutti. So che avevo già aggiornato ieri, ma non mi sento bene e quindi non posso uscire, mi annoio, non ho nulla da fare, quindi mi sono detta, perchè no? Nel prossimo capitolo vedremo la prima luna piena di Ben e Syd. Grazie per essere arrivati fin qui e a risentirci alla prossima recensione. :*

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Capitolo 40
*** Notte di luna piena. ***


- Notte di luna piena.
 
Dopo tante coccole, tenere carezze, lunghi baci e pranzi veloci, Ben e Syd si sono addormentati e in casa McCall-Stilinski, è tornato il sereno. Scott li aveva appena messi ognuno nella sua culla e Stiles stava sistemando la cucina, quando le forti braccia di suo marito, gli strinsero la vita e un secondo dopo, lo spinsero a se. Non fa nemmeno in tempo a salutarlo, che Scott l'ha già baciato. Dopo un lungo e tenero bacio, Stiles si gira nell'abbraccio per poterlo guardare negli occhi.
- Quanta prepotenza signor Stilinski. Non te l'ha mai detto nessuno che prima di baciare una persona devi almeno farti salutare? - Scherza Stiles. Scott inarca un sopracciglio e poi, risponde.
- Ma sta zitto. - Dice baciandolo un altra volta. Stiles gli sorride sulle labbra.
- Come sta, il mio sexy fidanzato? - Chiede Stiles. Scott sgrana gli occhi e ringhia.
- Oh ca***, il mio sexy marito. Amore, giuro che volevo dire il mio sexy marito. - Dice tra le risate, Stiles, allontanandosi da lui.
- Stiles, vieni qui, ti devo picchiare. - Dice Scott mentre a stento, trattiene le risate e si avvicina a lui. Stiles ride di gusto e inizia a correre per tutta la casa, seguito a ruota da suo marito che sta facendo di tutto per prenderlo, senza ottenere risultati, ovviamente.
- Che c'è, McCall? Dici tanto di essere l'Alpha, dimostralo, no? Anche tuo marito, è Alpha e quanto pare, migliore di te. - Lo provoca Stiles, ringhiando sulle ultime parole.
- Stilinski, sai che stai giocando un po' troppo con il fuoco, per i miei gusti?
- Prendimi! Se ci riesci. - Sussurra Stiles. Detto questo, ricomincia a correre.

Scott, si sta arrabbiando. Ma non perchè suo marito ha voglia di giocare, no, non per quello, si sta arrabbiando perchè, maledizione, e' un quarto d'ora che sta provando a prenderlo e ancora non c'è riuscito. Va bene che anche suo marito, è un Alpha, ma così è troppo. Sta per sbandierare bandiera bianca, Scott, quando all'improvviso, gli venne un illuminazione. Farlo cadere. Ma sì, certo, perchè non c'ha pensato prima. Accidenti a lui!
- Ok! Tregua, McCall! Ho bisogno di bere. 
- Vai, vai pure. - Dice Scott. Che il piano, abbia inizio.
- Ahh! - Urla Stiles scoppiando a ridere un nano secondo dopo. Scott gli ha fatto lo sgambetto, l'ha fatto cadere a terra e l'ha bloccato con suo peso.
- Dimmi, signor McCall! Chi è l'Alpha, adesso? - Chiede felice, Scott, mordendogli il collo.
- Ahahah lo siamo entrambi, signor Stilinski. Mi hai acciuffato con l'inganno e non vale. - Risponde Stiles, altrettanto felice, mentre gli morde un orecchio.
- Si che vale. E dimmi un altra cosa. Cosa sono, io?
- Tu?
- Io.
- Boh, che ne so, Scott McCall. 
- Poi?
- Emh, sei un ragazzo, come me e come me, hai quasi 19 anni e sei diventato padre quasi un mese fa, come me sei un lupo mannaro, Alpha originale, perchè è importante, ovviamente, sei bello, sei un padre fantastico e poi boh, che ne so. Eri mio amico, una volta. Poi sei diventato il mio ragazzo e successivamente, il mio fidanzato.
- E POI?
- E poi basta, che pretendi, Scott. - Scherza Stiles.
- Grrr. 

Il lungo ringhio che Scott stava facendo, venne fermato dalle labbra di Stiles che gli fece chiudere la bocca con un bacio. Un bacio, che come al solito, da stampo, passò ad essere alla così detta francese e durò fino a che entrambi non sentirono il bisogno d'aria.
- Sei mio marito. - Prosegue seriamente Stiles, dopo aver preso fiato.
- Mh! Così si che si ragiona. - Dice felice Scott tornando a fare un attentato alle sue labbra.
- MIO E DI NESSUN'ALTRO. - Ci tiene a ricordare, Stiles. Scott mugugna infastidito.
- Sei ancora nella fase gelosia? - Chiede infatti, girando gli occhi.
- Ma ti fai gli affari tuoi? Posso fare un po' cosa voglio? E comunque si, sono ancora nella fase gelosia e smettila di difenderlo. Nemmeno lo conosci! - Strilla arrabbiato, Stiles.
- Ma io non lo sto difendendo infatti, hai ragione, non lo conosco e nemmeno mi interessa conoscerlo ma sei il solito esagerato. Voglio dire, quando qualcuno ci prova con te, mica faccio tutte queste storie. - Risponde con poca convinzione, Scott, mentre si morde con forza il labbro inferiore per non ridere. Sa da se di aver detto una stronzata colossale.
- Sei consapevole che hai appena detto una stronzata colossale, vero?
- Ahhaha siii! - Risponde Scott, mentre tra le risate, gli posa il viso sul suo petto e Stiles gli circonda la schiena con le sue forti braccia e gli lascia un bacio tra i capelli.
- Sei preoccupato per stasera. Vero?! - Chiede Stiles.
- Tantissimo e anche tu lo sei. Ma non per noi, ma per loro.
- Ce la caveremo, vedrai. E nel caso non dovessimo farcela da soli, mi costa ammetterlo, ma sai che avremo a disposizione i nostri genitori.
- Ha detto mamma che piangeranno tantissimo.
- L'ha detto anche a me, stamattina.
- Forse dovremo approfittarne per andare un po' a letto, visto che dormono e potremo provare a riposare un po', anziché stare qui sdraiati sul pavimento della cucina come due cretini. - Propone Scott.
- Mi trovi d'accordo, McCall. Alzati che inizi a pesare. - Scherza Stiles.
- NO! Adesso che mi hai detto così, non mi alzo. - Fa i capricci, Scott.
- Scott, se non ti alzi tu, ti faccio alzare io e ti porto in camera da letto lo stesso.
- Non ne hai il coraggio.

Scott non finisce nemmeno di parlare che in un secondo, si ritrova tra le braccia di suo marito, mentre sale le scale e lo porta in camera da letto.
- Ahahha amore, mettimi giù. - Prova Scott.
- Shhh, che ca*** ti strilli che svegli i bambini. - Lo riprende, Stiles, chiudendo la porta della camera e mettendolo a letto.
- La vuoi finire di dire tutte queste parolacce? - Lo riprende Scott mentre gli tira uno scappellotto dietro la nuca e lo tira a se.
- Grrrrrrrrrrrrrrr! Io faccio un po' cosa voglio.
- Che ca*** ti ringhi. - Dice serio, Scott.
- Ahahahha senti da che pulpito viene la predica. - Dice Stiles, dandogli l'ennesimo bacio. Poi, gli suona il telefono e il suo cuore inizia a battere fortissimo nella cassa toracica, leggendo il nome di chi lo sta chiamando.
- Chi è? - Chiede Scott. Stiles non risponde a suo marito, ma risponde alla chiamata.
- Hei, Derek. - Dice Stiles, con un filo di voce. Gli occhi di Scott sono già rossi e questa volta, Stiles, non si è nemmeno permesso di fermargli il ringhio che gli uscì spontaneamente.
- Ciao lupacchiotto! Come mai mi stai chiamando?
- A dire il vero, mi hai chiamato tu. 
- Oh! Davvero? Ca***, scusa. Mi è partita involontariamente la chiamata. O MAGARI E' PARTITA AL MIO RAGAZZO.
- Scusa. - Sussurra il tipo.
- Scusa Stiles, veramente è che questo tonto qui, ogni tanto usa il mio telefono e non l'ha fatta apposta, davvero.
- Non preoccuparti, Derek, non è un problema. Già che ci siamo, volevamo ringraziarti tanto per le culle. Non ce l'aspettavamo un regalo del genere, non sappiamo come ringraziarti. Non era necessario.
- Volevo farmi perdonare, Stiles. Lo era eccome. A proposito, sono nati i bambini?
- Si si, hanno quasi un mese. Li faranno il 3 settembre. Aspetta solo un secondo, Derek. SCOTT, STAI A CUCCIA. - Strilla Stiles, visto che Scott stava cercando di prendergli il telefono dalle mani.
- Ahahah vi lascio alla vostra vita coniugale. E' stato un piacere risentirti, Stiles. Porta i miei saluti a tuo marito e ai tuoi figli. 
- Saluti al tuo ragazzo e buona fortuna, Derek.
- Ciao Stiles.
- Ciao Derek.

Chiusa la telefonata con il loro peggior nemico, Scott ringhiò ferocemente, ringhiò come non mai, tanto che Stiles fu convinto che di li a poco i bambini si sarebbero svegliati e tanto che Melissa, da casa sua, preoccupata come non mai, lasciò cadere a terra il bicchiere di vetro che teneva tra le mani e iniziò a parlare con loro.
- Ragazzi che succede? Devo venire?
- No Mell, tranquilla. E' solo tuo figlio che è un po' geloso, non ti preoccupare.
- Geloso?
- Si. Mi ha chiamato per sbaglio Derek e lo sai com'è fatto.
- Il solito esagerato. Me lo fai un favore, amore?
- Se posso.
- Lo picchi al posto mio? Mi ha fatto spaventare.
- Si, lo faccio volentieri, anche perchè per poco non ha svegliato i bambini.
- Bene, vi lascio alla vostra discussione, allora.

Una volta assicuratosi che Melissa, non fosse più in ascolto, Stiles, inizia a discutere con suo marito.
- Ora tu, spiegami per quale caspita di motivo, hai ringhiato così. - Si trattiene dall'urlare, Stiles.
- Mi andava, ok? E non guardarmi così. Piuttosto, spegni il telefono, onde evitare di ricevere altre telefonate indesiderate, abbracciami e proviamo a dormire qualche ora.
- Mi piace da morire, quando mi chiedi di abbracciarti. - Dice felice Stiles, mentre se lo stringe forte a se.
- Mi dai un bacino? - Chiede con fare cucciolo, Scott.
- Solo uno? - Chiede Stiles iniziando a soffocarlo di baci.

Poco dopo, entrambi, si sono addormentati, l'uno stretto all'altro.

E' giunta la sera ormai, in casa McCall-Stilinski, la luna piena è già alta nel cielo e Ben e Syd si sono svegliati, ovviamente, piangendo. Stiles si occupa di Syd, Scott di Ben. Dopo averli presi in braccio, avergli asciugato le lacrime, avergli fatto un bagnetto caldo per farli calmare, averli riempiti di baci, coccole, ninne nanne e pappe che non volevano mangiare, i due coniugi sono in cucina, con i loro splendidi figli tra le braccia. I nervi a fior di pelle e la voglia di trasformarsi, alle stelle. Gli occhi di Stiles e Scott, spesso diventano rossi, così come quelli di Ben e Syd, che per la prima volta da quando sono nati, mostrano i loro occhi gialli.
- Syd, per favore. MANGIA. - Si trattiene dall'urlare, Stiles, mentre per l'ennesima volta prova a dargli da mangiare.
- Stiles, devi dirmi qualcosa? - Chiede Scott mentre da da mangiare a Ben. Almeno lui, mangia e sta zitto.
- Non lo so, Scott. Non mangia da ieri sera. 
- Come sarebbe a dire che non mangia da ieri sera? - Strilla Scott facendo piangere ancora di più, Syd.
- Proprio così. Stamattina tua madre ha provato a dargli il latte ma non ne ha bevuto neppure una goccia. Quando me l'ha detto ci ho provato io e nemmeno con me ha mangiato, oggi a pranzo, nemmeno con te e di solito al pomeriggio mangiava, ma non l'ha fatto e adesso nemmeno mangia.  - Dice frustrato, Stiles. Cos'ha la sua bambina?
- Shh! Dai amore mio, calmati. Non piangere! - Dice ancora, questa volta dolcemente, Stiles, mentre se la culla tra le braccia e posa il biberon sul tavolo.
- Ben, mangia. Ti ci metti pure tu, adesso? - Chiede Scott. Anche Ben ha smesso di mangiare e il biberon non è nemmeno a metà.
- Perchè non mangia? Lui di solito mangia sempre. Ha mangiato oggi pomeriggio? - Chiede Stiles.
- No, Stiles, no. Non ha mangiato nemmeno lui. Ha dormito, esattamente come noi. - Risponde Scott. Anche lui è frustrato come Stiles. Giustamente è notte di luna piena e anche loro sentono la sua influenza.
- Promette bene. Non è nemmeno mezzanotte. - Dice Stiles.
- Niente! Non mangia. - Sbotta Scott. 
- Pensi che dovremo chiamare Deaton?
- Non lo so, amore. Hei mamma doc, tu che dici? - Chiede Scott. Sa che sua madre, è in ascolto.
- Dico di no. Volete che veniamo a darvi una mano?
- Ce la caviamo Mell, tranquilli.
- Andate pure a dormire. Buonanotte mamma, buonanotte Jonh.
- Notte. - Dicono i coniugi Stilinski. Sono così orgogliosi dei loro figli.

E' l'una e mezza del mattino in casa, ormai, è già il due di settembre e Ben e Syd non hanno ancora smesso di piangere. Di tanto in tanto si scambiano figlio ma nemmeno quello aiuta. Al momento, per Ben e Syd, le coccole di un papà anziché un altro, non cambiavano.
- E' impossibile, ma sento che sta per scoppiarmi la testa. - Borbotta Scott mentre i suoi occhi si chiudevano da soli e Syd gli singhiozzava addosso.
- Se piangono ancora un altro po' così, i vicini si sveglieranno! Ne sono sicuro. - Fa dell'ironia, Stiles.
- Si, infatti. Due minuti, vite mie. Per favore. Solo due minuti, la smettete di piangere? - Prova Scott. Per tutta risposta, i suoi figli piangono ancora di più.
- Come non detto. - Borbotta Stiles.
- Quando viene giorno? - Commenta Scott, due ore dopo.
- Ah, non lo so. Sono le tre e mezza del mattino e siamo ancora qui. Senti, io gli preparo una camomilla e poi provo a stenderli nel lettone insieme a noi. - Dice Stiles.
- Amore, facciamo così, tu vai su con loro mentre io preparo la camomilla, ok? Per favore. - Dice Scott.
- Certo amore, tranquillo.
- Grazieeee. 

Dopo un bacio veloce, i due coniugi sono già divisi. Uno in un piano e l'altro in un altro. La camomilla è pronta e Stiles è già a letto con loro che per fortuna, hanno appena smesso di piangere.
- Hei lupacchiotti! Ecco la pappa. - Dice Scott inciampando sui suoi stessi passi e sedendosi al fianco di suo marito che già aveva Ben tra le braccia.
- Pappa che dovete fare. Tutti e due. - Precisa Stiles.
- Vieni da papà, amore mio. - Dice Scott prendendo Syd in braccio e dandogli la camomilla. Ne beve giusto qualche goccia e poi, smette.
- Ecco, ci risiamo. - Dice arrabbiato, Scott. Sua figlia deve mangiare.
- Syd, cos'ho appena detto? - Chiede Stiles.
- Se non mi sbaglio, papà, ha appena detto che dovete mangiare. - Dice Scott. Ma lo sanno che i loro figli, ancora non capiscono ma che sopratutto non possono rispondere?

Alla fine, Syd, per l'estrema felicità dei suoi papà, ha bevuto la sua camomilla e si è addormentata, seguita qualche minuto dopo, anche Ben. Entrambi, erano esausti e cotti dal sonno. Si diedero l'ultimo bacio della giornata e si addormentarono nel loro lettone mentre stringevano Ben e Syd forte a loro e li amavano più di prima, con la consapevolezza e felicità che la prima notte di luna piena, sia finalmente passata e già dimenticata.

 
Piccolo spazio autrice:

Eccoci qui, cuccioli. La prima notte di luna piena, in casa McCall-Stilinski, è passata e io, come loro, vi do la buonanotte. :* sono esausta. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Un bacione enorme.. <3

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Capitolo 41
*** La luna che ti rende umano. ***


- La luna che ti rende umano.

La prima notte di luna piena, in casa McCall-Stilinski, è finalmente passata, il sole, è sorto da ore, ma Stiles, Scott, Ben e Syd, dormivano profondamente l'uno stretto all'altro. Durante la notte, Ben, con la sua piccola manina, strinse il dito di Stiles, Syd nascose la sua manina tra i capelli di Scott e da quel momento in poi, si  addormentarono come sassi, dimenticandosi della terribile nottata, appena trascorsa. Sono le 11:00 e nessuno dei quattro si è ancora svegliato. Melissa, come al solito, è preoccupata, ma tra poco deve andare a lavoro, per cui, si arma di coraggio, chiama Jonh in centrale, gli spiega la situazione e l'umano la obbliga a non svegliarli nemmeno per idea, sbuffa con fare seccato, esce di casa, si attacca con l'orecchio alla porta di casa McCall-Stilinski e non sentendo il minimo rumore, si dirige al lavoro. La voglia che ha di abbracciare e coccolare i suoi nipotini, è troppa. Da quando è diventata nonna, per lei, non è un buongiorno senza Ben e Syd.

Il meteo, aveva promesso una giornata di sole, ma il cielo, prevedeva tempesta. La prima tempesta dell'anno, a Beacon Hills. Scott si sveglia, ma sta male. Ha forti crampi allo stomaco, la testa gira pesantemente e fa male da morire, la nausea lo assale, si tocca la fronte e si sente bruciare. I muscoli sono tutti indolenziti, ha freddo ed è sicuro al cento per cento, che oggi, non si alzerà dal letto nemmeno sotto tortura. Che sia giorno di allenamenti, se ne frega. Stiles sente che suo marito sta male e di conseguenza, si sveglia anche lui.
- Amore, che hai? - Chiede dolcemente, Stiles, accarezzandogli i capelli e sorridendo alla vista dei suoi figli.
- Ho freddo. - Risponde Scott, nascondendosi sotto le coperte e battendo i denti. Stiles sgrana gli occhi.
- Aspetta, porto i bambini nella culla e torno subito. - Dice Stiles, pronto a scaldarlo col suo stesso corpo.

Un minuto dopo, Ben e Syd sono nella loro culla e Stiles è tornato da Scott. Si sdraia nel letto e consapevole che suo marito non volesse uscire da sotto le coperte, si nascoste anche lui, li sotto e con un braccio intorno alla sua vita e un altro sulle sue spalle, se lo stringe forte a se e lo coccola come non mai.
- Amore. Abbracciami, per favore. - Dice Scott stringendosi con la massima potenza al corpo di suo marito che non è mai stato più confuso di così.
- Shh. Sono qui amore. Sono qui! Come fai ad avere tutto sto freddo se stai bruciando? Hai la febbre.
- Ma figurati se ho la febbre.
- Ti dico che hai la febbre.
- E io ti dico di no.
- Vogliamo vedere, Scott?
- Si e come? Siamo una famiglia di lupi, a che ci serve un termometro? - Dice Scott anche se finisce l'ultima parola, in uno starnuto.
- Mio padre non è un lupo. Vado a prenderlo!
- No, no, amore, no, ti prego. Significherebbe lasciarmi! 
- Torno subito?! 
- Ho detto di no. Stai qui con me! - Ordina Scott non permettendogli di muovere un solo muscolo, tanto lo sta stringendo forte. Sta morendo dal freddo.
- Uff. Chi ti capisce a te, è bravo. - Sbuffa divertito, Stiles, mentre si gira da un lato e gli assale una guancia, per l'estrema felicità di suo marito, che per un attimo, un attimo soltanto, ritrova il sorriso.

E' mezzogiorno e mezzo, ormai ma Scott, ancora non si è ripreso. Ben e Syd si sono appena svegliati e hanno fame, Stiles deve occuparsi di loro.
- Ti metto una coperta in più. Prova a dormire un po', io vado da Ben e Syd e appena posso torno subito qui, ok? Se ti senti qualcosa, chiamami subito. Hai capito? - Chiede dolcemente Stiles dandogli l'ennesimo bacio nella guancia.
- Ok. - Dice debole, Scott.
- Shhh. Ok! Ok, ciao vita mia. Ben alzato. - Dice dolcemente Stiles, prendendo Ben tra le braccia e cullando Syd, dopo essersi occupato di Scott.
- Tranquilla piccola, papà è qui. - Dice ancora soffocando di baci a Syd. 

Stava prendendo in braccio anche lei, quando sente dei piedi toccare terra e delle coperte muoversi. Ringhia e come se gli fosse al fianco e non a due stanze di distanza, parla con suo marito.
- Scott, non provare a scendere dal letto. - Ordina Stiles.
- Ma devo fare pipì. - Si giustifica, Scott.
- Ok, ma sbrigati e torna subito a letto.
- Ok, Alpha. 

Due minuti dopo, Ben e Syd sono già lavati e cambiati e Stiles li sta portando tutti e due al piano di sotto, quando suo marito entra nella camera dei figli, gli strappa Syd dalle braccia e va in cucina.
- Scott, cosa ti ho appena detto, poco fa? - Lo riprende, Stiles.
- Dai amore, scusa. Non arrabbiarti! Mi sento meglio. - Dice pentito, Scott.
- Fammi sentire. Si, è vero, non hai più la febbre. 
- Non ce l'avevo nemmeno prima se per questo. Vita miaaaaa. Ti amo da morire. - Dice Scott, prima a Stiles, poi a Syd che aveva arpionato le sue gambine, intorno al petto di Scott e si stringeva forte al suo papà.
- Ben, amore, un attimo. Lo so che hai fame, ho capito. La pappa è quasi pronta! Tieni il ciuccio, intanto. - Dice Stiles dandogli il ciuccio di cui suo figlio, necessitava.
- Papà, ti vuoi muovere? Sto morendo di fame. - Brontola Scott, imitando una probabile voce di Syd. Stiles scoppia a ridere e li bacia entrambi.
- Lo so amore, lo so. Ho quasi fatto. Ecco la pappa! - Risponde Stiles, dando un biberon a Scott e tenendone un altro per se. Si siedono e iniziano a dargli da mangiare.

Intorno alle tre del pomeriggio, coprono bene i loro lupacchiotti e decidono di uscire per una passeggiata, in città. Il tempo, è tornato bello e adesso, il sole splende sereno, per questo, ignorano la macchina e vanno a piedi. Stavano passeggiando tranquillamente, l'uno al fianco dell'altro, Ben e Syd, tranquilli nel loro passeggino, portato dal loro papà Stiles. Poi, tutto accadde all'improvviso.
- Dio mio, quanto ca*** ti sei fatto bello, Stiles. - Dice uno. Stiles ha deglutito a vuoto e inizia a comunicare con suo marito.

'Siamo in centro, non fare cazzate. Lo conosco!'

- Ciao Joshua. - Dice felice, Stiles, gettandogli le braccia al collo.
- Mi sei mancato tanto, nanetto. - Dice questo Joshua.

'Chi ca***, è?!'
'Un mio vecchio amico.'


- Mi sei mancato anche tu. 

'Prego?'
'Scott, per favore.'


- Ah, Joshua, lui è Scott, mio marito. Scott, lui è Joshua. E' un mio grande e vecchio amico. Abbiamo passato praticamente tutte le estati insieme fino a che non è morta mia nonna e io non sono più andato a trovare i parenti, fuori città.
- Tuo marito? Addirittura. Che piacere conoscerti! - Dice allegro il ragazzo, porgendogli la mano. Scott sente che non ha cattive intenzioni, quindi gli sorride e gli stringe la mano.
- Il piacere è tutto mio. 
- Dio Mio, Stiles. Ti sei sposato. 
- E non è finita qui. Li vedi questi due splendidi bambini? Sono i nostri figli.
- Oddio che meraviglia. - Dice estasiato, Joshua.
- Sono bellissimi. - Dice ancora.

"Certo. Mio marito è bellissimo! Non poteva essere altrimenti."

- E dimmi, tuo padre, come sta?
- Sta benissimo, grazie.
- Me lo saluti?
- Sarà fatto. Come mai da queste parti?
- La mia fidanzata mi ha messo le corna e avevo bisogno di cambiare un po' aria. Sono qui da due settimane e tra pochi giorni, torno a casa.
- Due settimane? Perchè non sei venuto prima a trovarmi? Mi dispiace per la tua ragazza.
- Pensavo mi odiassi per come ci siamo lasciati. Per quello che ti ho detto!
- Josh, dai, non sentirti in colpa. Sono passati anni, eravamo due bambini di tredici anni, sta tranquillo. Eravamo ubriachi.
- Cos'è successo? - Si allarma subito, Scott. Stiles lo guarda storto.
- Gli ho detto che l'amavo. - Confessa Josh.
- CHE COSA? - Sbotta Scott.
- Scott, ti calmi? Sono passati anni. E Josh, no, non è per quello, che sono sparito, ok? Non ti odio e non l'ho mai fatto.
- Bene così, allora. Oh, mi hanno anticipato il volo! Devo andare a preparare i bagagli. Buona fortuna, Stiles. Ti voglio bene. - Dice Josh, stringendoselo in un abbraccio soffocante.
- Ti voglio bene anche io. - Risponde Stiles.

Dall'uscita in scena di Josh, Scott rimase zitto tutto il tempo e Stiles pensava fosse perchè era arrabbiato per Dio solo sa che cosa, ma quando gli e lo chiese, semplicemente, Scott, gli rispose che si sentiva strano e infatti, alle 19:00 puntuali come un orologio svizzero, c'è una nuova luna, nel cielo e Scott sta peggio di stamattina. Ha già rimesso l'anima dieci volte ma non ne vuole sapere di chiamare Deaton. Stiles per un po', gli e l'ha anche concesso, ma adesso, sta veramente perdendo la pazienza. Quello è suo marito, spesso il suo beta e deve fare quello che gli dice.
- Scott ti ho detto di finirla perchè adesso mi stai facendo seriamente incazzare e non sto scherzando. Tu, adesso fai quello che ti dico io. Torna a letto! Io chiamo Deaton e non provare a lamentarti. - Ordina furioso, Stiles. Scott, abbattuto e bianco cadaverico, segue l'ordine del suo Alpha e torna a letto. Ben e Syd, per precauzione, intanto, sono dai nonni. Deaton arriva mezz'ora dopo e inizia la sua visita.
- Scott, hai la febbre alta. - Dice Deaton.
- Ma che novità. - Borbotta Stiles.
- Com'è possibile? Sono un lupo. Amore, giuro che se mi hai messo incinto un altra volta, te le taglio. Non che non voglio un altro bambino, ma potevi aspettare, un po', no? - Delira, Scott.
- Tu sei completamente scemo? - Dice arrabbiato, Stiles. Scott piange. 
- E ora perchè piangi? - Chiede triste, Stiles, mentre gli stringe la mano, gli leva il dolore e gli accarezza il viso.
- Mi hai sgridato. 
- Deaton, ti prego, dimmi cos'ha. 
- Ahahhahahaha. Ha solo un influenza normalissima. Guardate la luna, li fuori. E' più alta del solito e sembra più distante. Succede una volta ogni cinquant'anni. Dura dieci giorni e vi rende umani. - Spiega Deaton. Stiles, tira fuori gli artigli.
- E questi? - Chiede infatti.
- Non mi avete capito. Siete lupi dentro, ok, ma se tu provi a sentire cosa sta cucinando adesso tuo padre, non lo sentiresti. Non sentiresti nemmeno piangere i tuoi figli. 
- Ca***, è vero. 
- Non preoccuparti. Tra pochi giorni passa e avrete di nuovo i vostri poteri ma ora devi occuparti di tuo marito. Sta molto male, non lo sgridare, dagli da mangiare, fagli bere almeno due litri d'acqua al giorno e dagli queste medicine. Tenete Ben e Syd a casa dai vostri genitori, almeno per stasera. So che domani fanno un mese e quindi vorrete stare con loro, potrete. Ma almeno per stanotte, lasciateli li. Io torno domani a vedere come sta. Buona notte, ragazzi.
- Notte Deaton, grazie. - Dice Stiles accompagnandolo alla porta di casa. Rimasto solo, torna da suo marito.
- Adesso a noi, lupacchiotto umano. Vado a prepararti da mangiare.
- No, no amore, ti prego. Non mi va.

Stiles è convinto che suo marito debba ricordarsi chi, in questo momento, è l'Alpha.
Piccolo spazio autrice:

Ahhahahahahhahahah ciaooo! Ciao ciao lupacchiotto umano. Su fai il bravo, non fare arrabbiare tuo marito. Tanto, che tu lo voglia o no, ti farà da mangiare lo stesso. 
*La storia della luna, è puramente inventata. Non so se sia vera. Qualcuno ne sa qualcosa, a riguardo? 
Grazie per essere arrivati fin qui.. <3

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Capitolo 42
*** Un mese. ***


- Un mese.

Che suo marito, avesse deciso di farlo arrabbiare, questo, Stiles Stilinski lo sapeva bene ma sapeva anche che Scott, faceva così, solo quando voleva essere coccolato, ma adesso deve mangiare e non è decisamente il momento migliore per le coccole. Sospira rumorosamente, lo guarda in cagnesco e a stento trattiene un sorriso gioioso quando Scott, con gli occhi da cucciolo, spaventato come non mai, si rintana sotto le coperte e si nasconde dal suo Alpha.
- Signor Stilinski.. - Sussurra Stiles, in ginocchio, nel letto, accarezzando da sopra le coperte, la schiena di suo marito.
- Umh. - Mugugna per risposta, Scott.
- DEVI. MANGIARE! - Ordina Stiles.
- Ma non ho fame. - Brontola Scott, sotto il caldo delle sue coperte.
- Te la fai venire.
- No! Mi viene da vomitare.
- SCOTT!
- Ma perchè devi sempre fare l'Alpha, con me?
- Io faccio l'Alpha, con te, quando non mi ascolti e questa storia dove finire, Scott. Prima di essere il tuo Alpha, sono tuo marito e non devo ricorrere ogni volta a metodi drastici, per farti fare quello che ti chiedo. - Lo riprende, Stiles, scoprendogli il viso e prendendoglielo tra le mani, per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- E va bene. Ma poco!
- Quanto lo decido io. Arrivo subito!
- E un bacio non me lo dai? - Chiede triste, Scott. Stiles ridacchia e lo bacia con dolcezza.
- Umano, malato e con una febbre da cavolo, hai ancora la voglia dei miei baci. Sei incredibile!
- Sei mio marito.. e non sono umano!
- Per il momento si. Adesso, scherzi a parte! Che vuoi che ti faccio da mangiare?
- Niente.
- Ci risiamo! Scott, lo sai che mi stai facendo incazzare? - Sbotta Stiles.
- Tu mi hai chiesto cosa voglio e io ti ho risposto. Fai tu, a me non interessa. Anzi, voglio un thè e piantala di sgridarmi! L'ha detto pure Deaton, non puoi farlo. - Borbotta Scott tornando a nascondersi sotto le coperte. Stiles, lo sente tirare su con il naso ed è sicuro che non sia per il raffreddore. Suo marito sta piangendo. Cos'è? Sta luna rende anche deboli moralmente, oltre che umani?
- Dai Scott, non piangere. Scusa! Vado a farti il thè ma voglio che lo bevi tutto e senza storie. Ci siamo capiti? - Chiede dolcemente Stiles, abbracciandolo da dietro e massacrandogli il collo con dolci baci. Scott smette di piangere e annuisce, godendosi a pieno, le coccole di suo marito.

Stiles sorride e scende al piano di sotto facendo uno sbadiglio dietro l'altro. Nemmeno lui ha molto appetito e di conseguenza, prenderà un thè anche lui. Mette a bollire il pentolino con dell'acqua calda, ci immerge la bustina di thè, prende le loro inseparabili tazze, sbadiglia ancora, soffoca la nausea deglutendo a vuoto, prende il cellulare, invia un messaggio al padre dicendogli che c'era un emergenza lupesca ma di non preoccuparsi e che per quella notte dovevano, per favore, tenere loro i bambini, sorride quando suo padre gli rispose che non chiedevano nient'altro di meglio al mondo, versò nelle tazze, l'ormai pronto thè e a fatica, salì nella  stanza da letto da suo marito.
- Hei lupacchiotto. - Biascica Stiles.

Ne un lamento, ne un verso. Nulla. Un respiro regolare e due occhi chiusi. Scott è crollato nel sonno più profondo e Stiles sa che non sta fingendo. Il fatto che con un pugno stringa il lenzuola e le sue guance siano rosse, ne è la dimostrazione. Ebbene si. Stiles sapeva bene quando suo marito fingeva di dormire per un po' di coccole, o quando invece, come adesso, dormiva davvero. Sbuffa con fare seccato, si copre le gambe con la coperta, posa il thè di Scott sul comodino li di fianco a lui, beve il suo, osserva suo marito dormire beato, si distende e si addormenta anche lui.

E' mattina ormai, in casa McCall-Stilinski, è il 3 settembre e Ben e Syd, hanno fatto un mese. Il primo a svegliarsi è Stiles che sta meglio di ieri, tocca la fronte di suo marito che russava come un porco, ignaro di tutto e nota che finalmente, la sua febbre è completamente sparita. Gli assorbe il dolore ma per via della luna, puo' fare poco e questo lo rende triste ma se pensa che oggi i suoi figli, fanno un mese, torna a sorridere, scende al piano di sotto, prepara la colazione a suo marito, certo che di li a poco si sarebbe svegliato e sta per portargliela in camera da letto, quando se lo ritrova davanti.
- Maledizione Scott, me lo farai venire un infarto, prima o poi. Ti stavo portando la colazione a letto! Che ci fai in piedi?
- Baciami. - Ordina tutto assonnato, Scott, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con dolcezza. Stiles gli sorride sulle labbra.
- Siediti scemo! Mangiamo, ci prendiamo una bella aspirina, ci facciamo una bella doccia calda, ci vestiamo e andiamo dai nostri figli. - Ordina felice, Stiles.
- Ok grande Alpha. - Dice Scott mentre inizia ad inzuppare la sua brioche preferita nel suo inseparabile latte e caffè. 

Quasi si brucia la lingua per la fretta che ha di andare da Ben e Syd. Stiles non è da meno che è schizzato in bagno per una doccia, fregando il marito che si è reso  conto troppo tardi che quel tonto con cui condivideva il letto da quasi un anno, ormai, gli aveva fottuto il posto e per farlo arrabbiare, ha anche chiuso la porta a chiave. Stai li, seduto con il culo per terra, sul pavimento freddo del corridoio che portava alle camera, per circa un quarto d'ora. Poi, sbotta..
- Amore, o ti muovi o entro lo stesso. - Ma Stiles non risponde. Esce pianissimo dalla doccia e senza fare il minimo rumore, anche se suo marito non l'avrebbe sentito, a passi lenti si avvia alla porta. La apre di scatto, sorride a suo marito, si abbassa per raggiungere le sue labbra, visto che con la schiena è già sul pavimento, lo bacia, lo morde e ..
- Cucù! - Scherza Stiles. La risata gioiosa che uscì dalla gola di Scott, riempì il suo cuore di felicità.
- Aiutami ad alzarmi, scemo, che mi fa male tutto.
- Mh. - Ghigna malizioso, Stiles, alzando le sopracciglia. Scott gira gli occhi. Suo marito, umano, lupo, alieno, stregone o Dio solo sa cos'altro, non cambierà mai.

Dopo una bella doccia calda, anche Scott, è pronto per vestirsi. Suo marito, è già pronto! Indossa una camicia bianca aderente, dei jeans neri e le sue inseparabili Nike.
- Hei, signor McCall.. dove te ne vai così figo?
- Dai miei figli, signor Stilinski! Tu? Così.. nudo?
- Dio, Stiles! Non sono nudo. Anzi, sai che ti dico, quasi quasi esco davvero di casa in accappatoio!
- Provaci! 
- Forse è meglio che mi vesto. - Conviene Scott. Conosceva bene quel tono e usato da suo marito, non porta mai a nulla di buono.
- Bravo lupacchiotto. Ti aspetto di sotto, sbrigati - Si congratula Stiles dandogli l'ennesimo bacio e scendendo in cucina.
- Arrivo. 

E cinque minuti dopo, anche Scott, è pronto. Lui, indossa una maglietta a maniche corte nera, un jeans chiaro e ai piedi a delle Nike nere. Insieme e felici come non mai, si fiondano a casa Stilinski, quasi ignorano i genitori e si concentrano suoi figli. Stiles si occupa di strapazzare di coccole a Syd e Scott pensa a Ben.
- Ciao vita miaaaa. - Dice Stiles soffocandola di baci e stringendosela forte se.
- Mi sei mancato da morire vita mia. Ti amo tantissimo. - Dice Scott a Ben.
- Ma chi è questa bimba bella, bellissima qui? Eh'? E' MIA figlia. E questo angioletto qui, invece? E' MIO figlio. E oggi fanno un mese. Tanti, tantissimi auguri, anime mie. - Dice felicissimo Stiles, baciando entrambi.
- Oh oh. Zio Isaac e zia Allison, hanno organizzato una festa in vostro onore. - Dice Scott dopo aver letto il messaggio appena ricevuto.
- Scherzi? - Chiede felice, Stiles.
- No, ma credo che comunque ci sia di mezzo anche lo zampino di Lydia. 
- Ovvio.
- L'appuntamento è fissato per questa sera alle 20:00 a casa di Isaac. 
- Pronti lupacchiotti? - Chiede Stiles.
- Ovviamente sono invitati OBBLIGATORIAMENTE anche i nonni e non lo dico io. Sto citando testualmente! - Dice allegro, Scott.

Nel corso della giornata, le coccole ai festeggiati, sono stati tante e adesso, sono le 18:30 ed è decisamente arrivata l'ora di prepararsi, ma per la prima volta, da quando sono nati, Ben e Syd, fanno i capricci e Stiles e Scott, senza l'aiuto di nessuno, si ritrovano a dover gestire due lupacchiotti, che non ne volevano sapere di farsi vestire.

 
Piccolo spazio autrice:

Allora, qui c'è un problema, cuccioli. Esco, arrivo a casa, mi annoio, scrivo, pubblico, esco di nuovo, torno a casa, mi annoio, scrivo, pubblico. FERMATEMI. VI PREGO! 
Siete pronti, nel prossimo capitolo a godervi due neo papà, alle prese con due lupacchiotti e i loro primi capricci? Ci sarà da divertirsi. Buona serata! :* io vado a dormire.
Stranamente, sono abbastanza stanca.  Buonanotte e grazie a tutti! 

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Capitolo 43
*** Una festa per Ben e Syd. ***


- Una festa per Ben e Syd.
 
Se Syd non ne voleva sapere di farsi vestire, Ben, non ne voleva sapere di uscire dalla vasca da bagno e dall'acqua calda. Erano già le 18:50 ormai e l'appuntamento per la festa, era fissato per un ora e Stiles e Scott dovevano ancora lavarsi, vestirsi e occuparsi dei figli. Un gioco da ragazzi, no? Stiles e Scott avrebbero anche detto si, se solo non fosse per i primi capricci dei loro figli. E pensare che fino a ieri, erano bravissimi e non hanno mai fatto storie. Evidentemente, i lupacchiotti di casa McCall-Stilinski sentono che è giorno di festa. Una festa tutta per loro e hanno deciso di farsi viziare al meglio dai loro papà.
- Ben dai, di solito se ti lascio per più di due minuti nella vasca, inizi a strillare manco fossi una gallina a cui stanno staccando il collo e ora non vuoi uscire? - Gli chiede esasperato, Scott. E' circa dieci minuti che sta provando a farlo uscire dalla vasca, ma se solo ci prova, suo figlio inizia a singhiozzare e a cacciare fuori i lacrimoni e Scott si scioglie come neve al sole. Il solito! Menomale che è un Alpha. Ma quale Alpha e Alpha.
- Scott? Te la vuoi dare una mossa? Già Syd non si fa vestire.. - Lo riprende Stiles.
- Ma non vuole uscire, Stiles! Piange. 
- Lo lasci piangere, Scott. E' un bambino! Non muore mica se piange. Syd, se ti stai ferma, oggi mi fai un favore.
- Dio, ma perchè piange così?! Povera la mia bambina.
- Piange così solo perchè sto provando a mettergli le calze. Ma ti pare?
- Ahahah dai Ben, basta, usciamo. - Dice Scott mentre si arma di coraggio e con il cuore in gola, lo prende in braccio, lo copre alla svelta con l'accappatoio e lo porta nella stanzetta che per il momento condivideva con la sorella, per vestirlo, mentre ascolta il suo pianto e si morde forte le labbra per non piangere insieme a lui e per non portarlo nella vasca da bagno, un altra volta. Lo adagia nel fasciatoio a fianco alla sorellina e inizia a vestirlo. O almeno ci prova! Mentre gli metteva il pannolino, suo figlio, gli ha tipo tirato dieci calci, uno dietro l'altro, mentre si dimenava con forza e singhiozzava sonoramente.
- Ben, puoi tirarmi quanti calci vuoi che tanto non mi fai male. - Dice Scott. Anche se dubita che suo figlio lo capisca, il suo tono è arrabbiato.
- Ben, non mi piace questa storia. Da quanto tiriamo calci? Sopratutto a papà? - Dice Stiles.
- Ma guarda che questa è colpa nostra, Stiles. Gli e ne passiamo troppe, secondo me. Li viziamo dalla mattina alla sera. SYD TI STAI FERMA E LA SMETTI DI PIANGERE? 
- Dio mio, Scott. Sono le 19:00, dobbiamo vestirci, preparare il latte e tutta la roba per loro, vestire loro e essere a casa di Isaac alle 20:00. Mi dici come facciamo? Syd, ADESSO BASTA. VOGLIAMO ANDARE IN GIRO NUDE, SIGNORINA?

Al sol sentire le ultime parole di suo marito, Scott, strabuzza gli occhi, deglutisce a vuoto e il suo battito accelera a dismisura. Suo marito de v'essersi completamente rincoglionito e di questo ne è certo. Sta scherzando, forse? La sua bambina? La sua piccola, tenera, dolce bambina, in giro nuda? Ma non esiste. Suo marito ha fatto uso di qualche droga lupesca, per caso? Di sicuro. Non c'è altra soluzione possibile. Il dubbio, in ogni caso rimane, quindi..
- No dico, SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO? - Sbotta Scott.
- Dio Santo Benedetto, Scott. E' un modo di dire. Ok? E' solo un modo di dire. E' ovvio che non manderai mai e poi mai, la nostra bambina, in giro nuda. 
- Oh tenero. Papì geloso, lui.
- Senti chi parla! A momenti ti schizzava fuori il cuore dal petto. 
- Mi sembra il minimo. E' LA MIA bambina e la sola idea mi manda in bestia.
- Se per questo, è anche LA MIA BAMBINA. Anzi, se dobbiamo dirla tutta, è più mia che tua.
- No no no, voi siete solo miei. Tutti e tre! - Dice felice Scott abbracciando il marito, baciandolo e ignorandolo subito dopo, si dedica a baciare i figli. Stiles ride di cuore e Scott è l'uomo più felice sulla faccia della terra.
- Alza la voce quando i tuoi figli fanno i capricci e riuscirai a farli smettere! Lezione imparata. - Dice divertito Stiles. Effettivamente Ben e Syd hanno smesso di dimenarsi e si sono lasciati vestire tranquillamente.
- Vado a farmi una doccia e a preparare il latte, allora. Stai tu con loro? - Chiede Scott.
- Va solo a farti la doccia. Al latte ci penso io, tranquillo e preparo anche la borsa.
- Sei il marito migliore del mondo. Ti amo amore mio! - Dice Scott lasciandogli un bacio sulle labbra e correndo sotto la doccia.
- Ti amo anche io. - Sussurra Stiles. Tanto, suo marito avrebbe sentito.

Dopo aver preparato il latte, una borsa con pannolini, salviette, latte in polvere e altro ancora, Stiles puo' finalmente vestirsi. Per fare la doccia, ormai è troppo tardi e visto che l'aveva già fatta stamattina, la farà stasera. Per la festa, decide di indossare un pantalone aderente nero, delle normalissime scarpe da ginnastica, una maglietta a maniche corte bianca con il colletto nero e la sua inseparabile giacca di pelle. Si aggiusta i capelli, rendendoli più sparati che mai, un po' di profumo, ed è pronto. Anche Scott, adesso è pronto. Indossa una maglietta a manica lunga bianca con dei laccetti intorno al collo, jeans azzurro chiaro e scarpe da ginnastica bianche.
- Ah, sei pronto? Non posso crederci. Miracoli dei miracoli! Sono le 19:20, siamo in orario, siamo pronti e possiamo uscire. Andiamo? - Chiede Stiles.
- Si, prima che ricominciano a piangere. Anzi no! Manca ancora una cosa.
- Cos'altro? 
- Mi devi baciare.
- Oh Dio. Scott, amore, ti ci accompagno io. Ma ci vai da uno psicologo? La tua è una dipendenza che hai dalle mie labbra e non è normale. - Scherza Stiles per poi finire a soffocarlo di baci. 
- Amore miooooo! - Strilla felice Scott, mentre gli prende con forza il viso tra le mani e lo bacia ancora.
- E piantala con sta storia che sono tuo. - Lo provoca Stiles, allontanandosi il più presto possibile da lui, perchè sa, che adesso, suo marito lo punirà, o per meglio dire,  lo marchierà per l'ennesima volta.
- Vieni qui, Stiles. - Dice infatti, Scott. Stiles scoppia a ridere e dice ripetutamente no. Quando si accorge che suo marito, sta per raggiungerlo lo stesso, indietreggia ma alla fine arriva a toccare l'armadio e non ha più via di fuga, così sorride e si prepara a ricevere un infinità di morsi. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che Scott gli stringe con possessività i fianchi e inizia a mordergli il collo. Cinque minuti dopo, ha finito il suo lavoro e inizia a parlargli.
- Di chi sei tu?
- Tuo. - Dice tra le risate, Stiles, gettandogli le braccia al collo. Scott, felice, lo stringe forte a se e lo soffoca di baci.
- Così si che si ragiona!
- Mi hai lasciato i segni, Scott! Cavolo, controllati. E se io ora dovessi dare il comando al mio lupo di guarirmi?
- Te li rifarei, Stiles, mi sembra ovvio.
- Emhpr. - Fa uno strano verso e li fa la linguaccia, Stiles. Non è mai stato più felice di così. Prende Ben in braccio, lo tiene con una mano sola, con l'altra tiene il seggiolino e mentre Scott, pensa a Syd, dopo aver chiuso casa, sono pronti per uscire. Nonostante l'ora, fuori è ancora giorno e suo marito è bellissimo, per questo, a Stiles, viene un idea.
- Scott, siediti li, sulla sedia sgangherata, ma solo. Voglio provare a fare una cosa.
- Amore, dai, è tardi. 
- Sta zitto e siediti li, ho detto.
- Che rompiscatole. - Borbotta Scott. Poggia il seggiolino a terra, ci mette Syd, al fianco del padre e si siede sulla sedia.
- E adesso?
- E adesso sorridi. - Dice Stiles. Prende il telefono in mano e gli fa una foto.
- A che pro' mi hai fatto una foto se sai che non vengono, solo tu lo sai. - Commenta Scott avvicinandosi a lui.
- Guarda, scemo.
- Ma com'è possibile? - Chiede Scott all'estremo della contentezza. 
- L'altro giorno mi annoiavo e giocherellavo con il cellulare e per sbaglio mi sono fatto una foto e ta-da. Senza flash, gli occhi escono normali.
- Amore mio ma tu sei un genio.
- Si si, ti amo anche io.

Quella foto, ritraeva un ragazzo, quasi diciannovenne, costretto a diventare uomo troppo in fretta. Dall'incendio che ha sterminato tutta la sua famiglia in tenera età, al trasferimento in un altra città. Dal ritorno a casa quasi un anno fa e l'amore per Stiles, al figlio che ha portato in grembo per nove mesi e che adesso, un mese esatto, fa, ha messo al mondo. Quella foto ritraeva un uomo. Un uomo felice, innamorato e padre di due figli meravigliosi! Un Alpha, innamorato perso del suo compagno per la vita. Un Alpha che grazie all'uomo che ha sposato, ha dimenticato la sua vita piena di dolori. Un Alpha che adesso vive la sua vita a colori, quando prima, la viveva in bianco e nero. Scott si sentiva la voce fuori campo, lo spettatore dietro le quinte, il giocatore in panchina. Scott, per anni, si è sentito l'errore di una notte. Ma adesso era felice e innamorato e quella foto, ne era la dimostrazione.

Dopo dolci baci soffocanti, anche Melissa e Jonh sono usciti di casa, ma allo sceriffo non parte la macchina. All'ennesimo pugno dato al volante, Scott è piegato in due dalle risate mentre Stiles ride abbracciato a Melissa e giusto per interferire, anche Ben e Syd, ridono di gusto. 
- Uno. Due. Tre. Quattro e Cinque. Zitti e andiamo! - Ordina furioso, Jonh, puntando il dito contro tutta e quando dico tutta, intendo proprio tutta, la sua famiglia.
- Hei sceriffo. Siamo in sei. La mia macchina è per cinque, lo sai. Se ti porto anche a te, invece di lasciarti a piedi, non mi fai la multa, vero? - Scherza Stiles.
- No, basta che ti muovi e portami più rispetto signorino. Sono tuo padre!
- Ahahhahahah. - Ridono tutti. Poi, Scott, si fa serio.
- Aspetta un attimo, Jonh. Stiles non è più signorino! E' SPOSATO CON ME! 
- SCOTT. Abbassa quella voce che i bambini si stanno addormentando. - Lo riprende la madre.
- Oh, teste di cavolo. Ve la date una mossa? Sono le 19:45. E' mai possibile che dobbiamo sempre farci riconoscere? - Li riprende Stiles. Abbattuti e zitti, tutti entrano in macchina e finalmente, sono pronti a partire.

Raggiungo la casa di Isaac, un quarto d'ora dopo. Sono le 20:00 in punto e non possono credere a quello che stanno vedendo. Ci sono tutti. Allison, Isaac, Lydia, Deaton e Parrish che a quanto pare, aveva un inciucio con la bella rossa. Musica alta, tanta allegria, begli amici, tante risate, tanto cibo e tanta voglia di fare festa. Stiles non fa nemmeno in tempo a mettere piede in casa, che quello che in teoria, era ancora il suo migliore amico, lo ignora e pensa a Ben.
- Ciao amore di zio. Ciao vita mia, ciao. Come stai? Tantissimi auguri. - Lo soffoca di baci, Isaac e se lo coccola come mai prima d'ora, stringendoselo forte a se.

Allison, alla vista di quella scena, per l'ennesima volta, ebbe il cuore in gola e non fu in grado di spiegarsi perchè, mentre in lei, il desiderio di diventare madre, si faceva sempre più grande. Isaac sarebbe un buon padre e questo Allison lo sa bene. Uno dei migliori e poi, fare la mamma è il suo sogno fin da bambina.

- Lyd. - La chiama Stiles.
- Amore mio. - Dice felice, Lydia, gettandogli le braccia al collo e soffocandolo di baci. Scott, a stento trattenne un ringhio. Suo marito e "sua cognata." se ne sono accorti e per questo, gli scoppiano a ridere in faccia, finendo poi per coccolarselo. 
- Amore. Ciao amore di zia! - Dice Allison prendendo Syd in braccio.

Scott era felice e stava camminando tranquillo come nulla fosse, pronto per abbracciare i suoi amici, quando i suoi piedi, toccano un palloncino e lo rompono. Il boato, si espanse per tutta casa e visto che a parte lo sceriffo e Allison, tutti gli altri, Parrish compreso che ormai aveva imparato a sfruttare tutte le sue abilità al meglio, avevano un udito super finissimo, la musica passò in secondo piano e pensarono tutti a coprirsi le orecchie, mugugnando infastidito. In casa, c'era chi ringhiava, chi rideva, chi girava gli occhi, chi mugugnava e chi come Ben e Syd, non potendo fare altro, piangeva.
- Shhh. No amore di zia, no. Tranquilla! Scott guarda che sei un tonto, è. Avevo la bambina in braccio e non so nemmeno come ho fatto a tapparmi le orecchie senza farla cadere. - Sbraita Lydia coccolando la sua nipotina.
- Scusate.. - Sussurra imbarazzato, Scott. Stiles gli tira un leggerissimo scappellotto dietro la nuca, scoppiando a ridere un nano secondo dopo, con tutti gli altri e la festa puo' avere inizio.

Erano le 23 circa e Stiles, inizia a sentirsi strano. Le sue unghie, prudono. Le guance duolono, il respiro viene meno, i muscoli si contraggono e gli artigli e le zanne, escono senza il suo permesso. Respira a fatica e entra in bagno. Scott gli è subito dietro. Stiles ha paura. Non sa cosa gli stia dicendo. Obbigla a suo marito di andarsene e di lasciarlo solo, di stargli lontano, ma lui non l'ascolta. Stiles lo manda a quel paese mentalmente e si guarda allo specchio e per un attimo, non sa se dire se i suoi occhi, stavano diventando rossi, come normale, oppure arancioni.
- E' passato. - Sussurra a fatica, Stiles.
- Certo amore. Ma che t'è preso? - Chiede Scott abbracciandolo dolcemente.
- Non lo so! Non ho dato di certo io, il comando al lupo, di trasformarmi. Hai visto gli occhi? Ho come avuto l'impressione che mi stavano diventando arancioni.
- Ti starai sbagliando.
- Ti dico che è così. - Sbotta Stiles.
- Ok, ok, adesso non ci pensare. Respira! - Suggerisce Scott. Qualcuno bussa alla porta.
- Ragazzi sono Deaton. Fatemi entrare, per favore. - Scott apre la porta e lo fa entrare.
- Doc, che m'è preso?
- Nulla. Semplicemente l'effetto della luna è svanito. Tutto qui. E' normalissimo!
- Ma non doveva durare dieci giorni?
- Non ho detto questo. O meglio, si, l'ho detto. Ma non ho detto che vi siete ammalati al nono. E' finito. - Li rassicura, l'uomo.
- Avevo gli occhi arancioni. - Dice ancora Stiles.
- Si, lo so. E' tutto normale! Mostrami i tuoi occhi da lupo. - Dice Deaton.
- Sono rossi. - Dicono tutti e tre.
- Io torno di la. Dai che aspettano i genitori dei gemelli per le ultime foto. - Dice Deaton e facendogli l'occhiolino, se ne va.
- Come ti senti? - Chiede premuroso, Scott, una volta rimasti soli.
- Ora bene. Andiamo dai nostri lupacchiotti? - Chiede Stiles dandogli un bacio nella guancia.
- Andiamo.

Dopo qualche attimo di sorpresa e qualche domanda, la festa riprende e termina solo intorno all'una di notte. Tutti sanno che ne Ben, ne Syd, ricorderanno questo giorno e tutti sanno che il realtà, la loro era solo una scusa per festeggiare tutti insieme come ai vecchi tempi e dimenticarsi anche solo per qualche ora di fare parte del sovrannaturale e per ricordare a tutti, che alla fine, sempre adolescenti sono.

Arrivati a casa, Ben e Syd, già dormivano e non fu difficile mettergli il pigiamino e metterli a dormire nelle loro culle, Scott e Stiles erano esausti e non vedevano l'ora di mettersi il pigiama e sprofondare nel sogno più profondo, non appena la loro testa, avrebbe toccato i loro cuscini. Detto fatto.

Sono le 02:00 del mattino e Stiles e Scott ronfano pesantemente, l'uno stretto all'altro e felici come mai prima d'ora. Felici e padri innamorati! Cosa chiedere di meglio.
 
Piccolo spazio autrice:

Salve a tutti. Una domanda mi sorge spontanea: quando troverò il coraggio di mettere fine a questa storia? Quando penserete di averne abbastanza, ditemelo che mi fermo. <3 Per il resto, grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a presto.

DOMANDA DA UN MILIONE DI DOLLARI:
- Che ne pensate dei capricci dei lupacchiotti?
- Vi hanno divertiti? :)
- Chi l'ha gestita meglio? 
- Papà Stiles o papà Scott?

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Capitolo 44
*** Un anno fa. ***


- Un anno fa.

E' il Dieci di Settembre in casa McCall-Stilinski. Fuori il sole non è ancora sorto, Ben e Syd dormono tranquilli nelle loro culle e i loro papà, si sono appena svegliati all'unisono.
- Mh, giorno! - Mugugna felice, Stiles, mentre piano piano, inizia a stiracchiarsi.
- Ciaooo. - Dice più felice di lui, Scott, mentre già, gli ha assalito il collo.
- Daii! Lascia stare il mio collo. - Scherza Stiles allacciandogli le braccia intorno alla vita e stringendolo forte a se.
- Mai. - Risponde Scott iniziando anche a morderglielo.
- Aahha è incredibile! E' un anno esatto che stiamo insieme e oggi, come un anno fa, come ogni giorno, fai un attentato al mio collo. Adesso basta! - Ordina Stiles prendendogli il viso tra le mani e baciandolo con forza, bisognoso delle sue labbra.
- Ma buongiorno, signor McCall.
- Buongiorno a te, signor Stilinski.
- Buon anniversario. - Sussurra Scott baciandolo con dolcezza.
- Buon anniversario. - Ripete felice Stiles. 

Si stavano baciando con dolcezza, quando a Stiles viene un dubbio e quindi interrompe bruscamente quel bacio, mettendo le mani sulle spalle di suo marito e spingendolo lontano da lui. Scott, che ovviamente non sa cosa cavolo sia preso al suo compagno, lo guarda male, comunicandogli con lo sguardo che non ha gradito per niente l'interruzione di un loro dolce bacio.
- Aspetta!
- Stiles, giuro che se hai smesso di baciarmi per dire una cazzata delle tue, mi arrabbio.
- Non è una cazzata! Ti eri dimenticato?! - Lo accusa, Stiles.
- Mi ero dimenticato di cosa?
- Lo sai di cosa, Scott. Del nostro anniversario!
- Ma sei scemo? - Strilla Scott.
- No, è che sei strano.
- Definisci strano.
- Non lo so, strano.
- Non..
- Sta zitto e torna a baciarmi! - Ordina Stiles mettendogli una mano dietro la nuca e spingendolo a se. Scott si dimentica di aver sposato un cretino e torna a baciarlo come nulla fosse.

Due ore dopo, dopo una lunga sessione di coccole e una doccia rigenerante, la coppia è di nuovo stesa nel letto, mentre in trepidante attesa di dare il buongiorno ai figli, stretti in un abbraccio, ricordano tutti i momenti della loro relazione.
- Ahah quando ti dava fastidio che io Isaac ci baciassimo era meraviglioso. - Ricorda divertito, Stiles.
- Grrrr! 
- E' passato un anno, Scott.
- Ca*** centra! Tu sei mio.
- Mhh! Sempre le stesse cose dici.
- Ma non è che dico sempre le stesse cose. Dico la verità!
- Ah, adesso che mi ricordo. Sei stron** è, quando ti ci metti! La rabbia che mi hai fatto salire quando ti sei messo a rimorchiare Danny, nemmeno te la immagini, guarda. Grrrrr! 
- Ahahahhah! - Scoppia a ridere Scott coprendosi la faccia con il cuscino. Certo che tra poco, suo marito gli mostrerà gli occhi da Alpha.
- E non ridere. - Dice Stiles mentre a stento trattiene le risate e con forza gli leva il cuscino dalla faccia. Si mette sopra di lui e lo guarda serio aspettando che finisca di ridere.
- Aahha Dio, scusa ma non riesco a fermarmi! Io non ci stavo provando con Danny, dai. Non esagerare! - Dice tra le risate, Scott.
- No, figurati.
- Te lo giuro. Volevo solo farti un po' ingelosire! Chi ca*** lo cagava a quello li. - Dice Scott con la voce roca per via delle risate e asciugandosi le lacrime.
- Li vedi questi? - Chiede Stiles tirando fuori i suoi artigli. 
- Si.
- Ecco. Sarebbe stato divertente, averli.

Stiles ride della paura di suo marito, tira fuori le zanne e finge di morderlo! Scott ha già strizzato gli occhi ed è prossimo ad un infarto. Stiles, invece, ha ritirato tutto ed  è scoppiato a ridere come un cretino, mentre suo marito, iniziava a picchiarlo. La lotta giocosa tra Alpha e Alpha, fu inevitabile. Entrambi si trasformarono completamente e diedero libero sfogo ai loro istinti. Scott, con le zanne, andava a mordere l'orecchia lupesca di Stiles e Stiles gli mordeva il mento. Giocarono per circa un quarto d'ora buona, poi, quando videro che le ferite facevano fatica a guarire, tornarono umani e attesero pazientemente, continuando a ricordare i bei momenti.
- E quella volta che Harris ha sgridato Isaac e lui stava perdendo il controllo, ma noi l'abbiamo calmato solo con la nostra voce? - Chiede Scott.
- Ovvio. Siamo i suoi Alpha! 
- In quei giorni era intrattabile, mamma mia. 
- Allison l'aveva lasciato!
- Si, beh, mi ha urtato i nervi lo stesso. Ma ti rendi conto? Tu non c'eri quando stava andando da uno del secondo anno, perchè ha guardato quella che era la sua ex, nel bel mezzo del corridoio?
- Ahah certo che c'ero. Ricordo perfettamente che dovetti mettermi in mezzo e aiutarti. Io l'ho preso da un braccio, tu dall'altro e insieme l'abbiamo spinto in bagno e abbiamo iniziato a sgridarlo.
- Ahah sgridarlo? Anche se in realtà gli abbiamo solo parlato, non avevamo nemmeno usato i nostri occhi rossi e boom, che paura aveva.
- Ahaha povero il mio tesoro. Siamo stati cattivi!
- STILES!
- COSA?
- Non chiamarlo tesoro.
- Oh Dio, Scott! Dacci un taglio, ti prego.
- Con questi? - Chiede divertito Scott mostrandogli i suoi artigli.
- Ahah no, scemo. Dacci un taglio punto e basta! E si meno geloso, per favore.
- Parla l'altro che è dovuto andare a ringhiare a casa dei genitori, quando uno, che tra l'altro era anche di famiglia, mi aveva abbracciato. 
- Abbracciato? Scott, quello li, TI HA BACIATO ED ERI GIÀ MIO MARITO. Non iniziamo a dire cazzate, per favore.
- Ahahah e allora quella ragazza che mi ha salutato, il giorno dopo che l'ho aiutata a cambiare una gomma? Non eravamo sposati, ancora.
- Emh.. ero incinto di due mesi, erano gli ormoni!
- AHHAHAHAH SI CERTO. - Dice felicissimo, Scott, mentre gli stringe le braccia intorno al collo e lo riempe di baci nella guancia. Non solo è dipendente dalle sue labbra, ma per le sue guance, proprio non c'è rimedio. Il signor Stilinski, ha un vero e proprio debole.
- Ecco i punti deboli di Scott Stilinski, signori e signore. Collo, labbra e guancia. Ma cos'hanno di speciale? - Chiede divertito, Stiles.
- Le amo. - Risponde Scott dando un bacio a tutti e tre. Partendo dal collo, alla guancia e infine alle labbra.
- Cosa, di più?
- Il collo, ovvio. E' irresistibile! - Dice Scott tornando a baciarlo.
- E scansati lupacchiotto! - Dice Stiles prendendogli il labbro inferiore tra i denti.
- Mhh! - Mugugna infastidito, Scott.
- Ahahahaha questo è per quando mi mordi tu. - Dice Stiles continuando a morderlo.
- Vita miaaa! - Strilla felice Scott, riempiendolo di baci. Stiles, oggi ha proprio voglia di giocare e quindi..
- SCOTT! Finiscila di dire vita mia. Levati sto vizio! Ti ho già detto che io sono solo di Ben e Syd! Punto. - Finge di riprenderlo Stiles.
- Hai ragione! Ma sei anche MIO!
- Tuo?
- Si.
- Tutto tuo?
- Ovvio.
- E se Isaac mi baciasse di nuovo?
- Lo mordo, come minimo.
- Ahah e se dovesse farlo Derek?
- Ciao Stiles. 
- E se..
- E se, niente, che tanto non ti bacia nessuno a parte io. - Dice brusco, Scott. Non è difficile da capire come concetto! Stiles è solo suo. Punto!
- Sei davvero un brutto lupacchiotto sexy e possessivo e terribilmente geloso, lo sai?
- Però mi ami.
- Ti amo da morire, a dire il vero. E anche tu.
- Tantissimo.

E' ora di pranzo in casa McCall-Stilinski, ormai e Ben e Syd sono svegli già da un po'! Hanno fatto la loro pappa tranquilli e poi Ben si è addormentato di nuovo. La notte precedente non aveva dormito molto. Chi è rimasta sveglia, invece, insieme ai suoi papà, era Syd che adesso era tra le braccia di Scott e si godeva le sue coccole mentre l'osservava mangiare. Sempre ammesso che suo padre stesse mangiando! Ad ogni modo, la piccola sente un suono e con la coda dell'occhio vede suo papà Stiles, alzarsi dalla sedia, abbandonare la sua forchetta e dirigersi alla porta.
- PETER? - Chiede con il groppo in gola, Stiles. Scott l'ha raggiunto in un tempo che è stato pari all'immediato, con Syd tra le braccia, inizia a guardarlo in cagnesco.
- CHE CA*** CI FAI QUI? - Chiede Scott non riuscendo a non trasformarsi completamente. 
- Nipotini. - Li saluta, Peter.

Scott, accecato dalla rabbia, gli ringhia contro, gli si avvicina pericolosamente e si dimentica di avere la figlia tra le braccia.

 
Piccolo spazio autrice:

Ops. Colpo di scena! Ve l'aspettavate? 
Per sapere cosa accadrà adesso, vi do appuntamento al prossimo capitolo! Fossi in voi, io, avrei paura per Syd.
Ps: l'idea di far tornare in scena Peter, mi è venuta adesso adesso, mentre scrivevo le ultime parole del capitolo. 

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Capitolo 45
*** Dormirai sonni tranquilli. ***


- Dormirai sonni tranquilli.
 
Scott McCall, adesso meglio conosciuto come il signor Stilinski, è da sempre stato uno dei migliori a controllare il suo lupo e non ha mai e poi mai perso il controllo, ma oggi, non è un giorno di quelli. Alla vista dell'uomo che ha ucciso sua sorella, solo per il potere, si dimentica di avere la figlia tra le braccia e si trasforma completamente. I suoi occhi sono pericolosamente rossi, i ringhi feroci prendono il posto della voce e siccome fino a un secondo prima stringeva forte a se la figlia, le unghie che diventano artigli, graffiano e si conficcano nella sua piccola schiena. Nemmeno i suoi singhiozzi e la voce dura di suo marito, lo riportano alla realtà. A quel punto, Stiles, non ci vede più, si trasforma completamente e mostrandogli i suoi occhi da Alpha, gli ringhia contro. Scott, per paura torna umano immediatamente e si rende conto di quello che ha fatto. Sua figlia è ricoperta dal suo stesso sangue e sta piangendo come mai prima d'ora. Anche lui, adesso piange, ma questo non intenerisce per niente Stiles che piglia la figlia tra le sue braccia, ringhia contro a suo marito e con ancora i suoi occhi rossi, gli dice una cosa.
- Veditela con questo stronz*, FUORI DI QUI e torna a casa solo quando ti sarai calmato completamente. - Ordina furioso, Stiles, allontanandosi in bagno per disinfettare Syd.
- Stiles, aspe..
- SCOTT! Ti ho detto di andare fuori. - Ordina ancora Stiles e Scott a testa bassa e con il viso ricoperto dalle lacrime, le mani che tremano pregne del sangue di sua figlia, obbedisce a suo marito e si getta addosso a Peter, stendendolo a terra.
- Ci sai fare, nipotino! - Ghigna Peter, rialzandosi.
- Fottiti, Peter. Una volta per tutte!
- Dov'è la mia sorellina? 
- NON NOMINARE MIA MADRE.
- E così ti sei sposato il moccioso e ci hai fatto pure una figlia, è?
- Non ti permettere mai più di parlare così A MIO MARITO. Il moccioso, come lo chiami tu, mi ha reso padre di due figli e grazie a lui sono l'uomo più felice del mondo.
- Due? Addirittura. Il tuo corpo è cambiato, Scott! La lupacchiotta che tenevi tra le braccia, l'hai messa al mondo tu?
- MIO MARITO.
- Sento odore di maschietto, anche. Quando me lo farai conoscere?
- MAI.
- Tua figlia sta piangendo, Scott. Riesci a sentirla? E' tutta colpa tua. - Lo accusa, Peter.
- Stammi bene a sentire. STAI LONTANO DA ME E DALLA MIA FAMIGLIA, UNA VOLTA PER TUTTE. NON NOMINARE E NON TOCCARE I MIEI FIGLI NEMMENO CON UN DITO E LASCIA STARE MIO MARITO. - Ordina Scott mostrandogli i suoi occhi da Alpha. 
- SCOTT! - Lo riprendono lo sceriffo e Melissa.
- Sorellina. - La saluta Peter, provando a fargli il bacia mano.
- NON PROVARE A TOCCARLA. - Ordina Jonh.
- Peter. - Singhiozza Melissa. 

A quel paese suo figlio, a quel paese pure Jonh. Quello è suo fratello, sangue del suo sangue, è il ragazzo con cui è cresciuta e adesso è l'uomo che non vedeva da  anni e che aveva dato per disperso. 
- Peter. - Singhiozza ancora Melissa, gettandogli le braccia al collo e stringendolo forte a se. Scott, non trattenne l'ennesimo ringhio e Jonh, una smorfia di disgusto.
- Mamma che caz** stai facendo? - Sbotta Scott. Prende fiato e poi prosegue.
- E' lui che ha ucciso Kassy. Non è stata attaccata da un altro lupo di un branco avversario. E' stato l'uomo che hai appena stretto tra le tue braccia. E' stato tuo fratello. HA UCCISO TUA FIGLIA, MAMMA. Me l'ha detto Mark, mesi fa, quand'è tornato miracolosamente da Dio solo sa dove e tu, hai anche il coraggio di abbracciarlo?
- COS'HA FATTO? - Urla furiosa, Melissa.
- Come hai potuto fare una cosa del genere, maledetto schifoso? KASSY TI ADORAVA.
- Voleva il potere.
- Hai ucciso mia figlia, per il potere?
- Mi dispiace.
- IO TI ODIOOOOO. - Dice furiosa Melissa e non fa nemmeno in tempo a finire la frase che è già completamente trasformata, pronta a farla pagare, all'uomo che ha tolto brutalmente, la vita, alla sua bambina.
- MAMMA. - La chiama Scott. Melissa sa bene, che è arrivato il momento di fermarsi, che seppure quello sia suo figlio e sia molto, ma molto più piccolo di lei, è pur sempre uno dei suoi Alpha.
- Sappi che se ora ti lascio stare, è perchè ad ordinarmelo è stato uno dei miei Alpha.
- Uno dei tuoi Alpha? Ti fai comandare a bacchetta da tuo figlio e da un moccioso che non vale niente?
- GRRRR! 
- Non mi fai paura, Scott.
- Nemmeno tu. Grrrrrrr!
- E va bene! Me ne vado.
- VATTENE E NON TORNARE MAI PIÙ. - Ordina Melissa.

Stiles è al piano di sopra che prepara un bagno caldo per la figlia e gli medica le ferite, mentre gli asciugava le lacrime e la pregava di calmarsi. Ha sentito tutto. Dal primo all'ultimo minuto. Da Peter che lo insultava a Scott che confessava alla madre il segreto che s'è tenuto dentro per tanto tempo. Ha sentito la rabbia di Melissa, lo sconforto di suo padre e la tristezza e la paura di suo marito. Ha sentito Peter andarsene una volta per tutte, Melissa asciugarsi una lacrima che scendeva lenta sul suo viso, suo padre che la stringeva in un abbraccio e la portava al caldo della loro casa e ha sentito suo marito rientrare dentro, chiudere piano la porta, trattenere le lacrime e salire a passi lenti e incerti al piano di sopra, controllare Ben che ancora dormiva tranquillamente e sentire il suo cuore spezzarsi a metà, quando sentì il pianto di sua figlia. Sentì la sua colpa e lo sentì ad un passo dalla porta del bagno, chiusa poco prima, indeciso se entrare o no e con una paura che lo stava uccidendo dentro. Stiles sa che adesso, Scott ha paura di lui e di quello che gli dirà o farà, per questo, molto più calmo e meno arrabbiato, continuando a togliere il dolore alla figlia, lo invita ad entrare.
- Guarda che se entri, non ti picchio mica. - Dice Stiles. Scott non se l'è fatto ripetere una seconda volta e scoppiando in un pianto liberatorio, entra in bagno e gli getta le braccia al collo, iniziando a scusarsi.
- Scusami amore, ti prego. - Singhiozza Scott.
- Dai Scott basta. - Dice Stiles con il groppo in gola. Odia vedere suo marito in quello stato, davvero, ma al momento, gli importa solo di sua figlia, del suo pianto e delle ferite che non guariscono. Ovviamente perchè Syd ha appena un mese e sette giorni, è una neonata ed una semplicissima beta, non un Alpha come quel cretino di suo padre.
- Mi dispiace. Abbracciami! Non volevo fare quello che ho fatto.
- Lo so. - Sussurra Stiles.
- E allora perchè non mi stai abbracciando?
- Scott, o abbraccio te, o tengo Syd e al momento, MIA FIGLIA, è la priorità.
- Non dire così, ti prego. E' anche la mia bambina. Amore, amore ascoltami! Ti amo da morire, te lo giuro. Papà ti ama da morire! - Prova Scott accarezzandola, riempiendola di baci, asciugandogli le lacrime e assorbendogli il dolore.
- Scott gli e l'ho già levato io. Sta guarendo, guarda.
- Vita mia. Perdonami! Non volevo. - Singhiozza Scott, appoggiandogli la testa sulla fronte e aiutandola a guarire. Anche Stiles la sta aiutando e infatti, un minuto al massimo e Syd smette di piangere.
- Scusami, amore. - Dice ancora Scott.
- Dai Scott, finiscila. Non se lo ricorderà nemmeno! - Dice Stiles mentre finalmente gli accarezza la schiena.
- Non volevo. Stiles, te lo giuro. Non volevo! - Singhiozza Scott guardandosi le mani, ancora sporche del sangue di sua figlia e cominciando a tremare di nuovo. 

Stiles sospira, inizia a riempire la piccola vaschetta di Syd con dell'acqua calda, pulita, la mette dentro, la riempe di baci, gli da il ciuccio e controllandola a vista d'occhio, inizia ad occuparsi di suo marito. Entrambi sono inginocchiati sul pavimento e sono attaccati alla vasca. Stiles apre piano l'acqua, prende le mani di suo marito, che ancora non hanno smesso di tremare, ci mette del bagnoschiuma e inizia a lavargliele. Scott, se possibile, piange ancora di più e allora Stiles guarda sua figlia che adesso sta benissimo, guarda suo marito che è ridotto ad uno straccio e si dimentica di tutto. Mentre continua a pulirgli le mani, gli mette un braccio intorno alla vita e poco dopo, dopo avergli asciugato le lacrime ed averlo invitato a calmarsi, gli da un bacio nella guancia e gli stringe la mano con dolcezza. Scott tira su con il naso e gli nasconde il viso nel collo, accarezzando con una mano i capelli di sua figlia e continuando a scusarsi con tutti e due.
- Mi dispiace. - Dice per l'ennesima volta Scott, stretto tra le braccia di suo marito. Stiles sospira.
- Scott, dacci un taglio! Syd nemmeno ti capisce e a lei basta che gli fai due coccole in più ed è la bambina più felice del mondo. Io so che non l'hai fatta apposta, Syd sta bene e finita li. Smettila di sentirti in colpa! Devo ricorrere a darti un ordine Alpha per farti smettere di piangere? - Chiede duro Stiles, prendendogli il viso tra le mani per fare in modo che lo guardi negli occhi, visto che fuggiva al suo sguardo.
- Non ci riesco. - Singhiozza ancora Scott.
- Ma se piangi perchè quello stronz*, ti ha ricordato la morte di tua sorella e tutto il resto, allora mi sta bene e se ne senti il bisogno, per questo, puoi piangere anche fino a domani mattina e io sarò qui a consolarti e a stringerti forte a me, ma se piangi per quello che hai fatto a Syd, mi fai arrabbiare e non lo so se ti conviene farmi arrabbiare E GUARDAMI IN FACCIA QUANDO TI PARLO, SCOTT.

Scott non risponde, ma gli getta le braccia al collo e l'abbraccio tra i due coniugi, fu interrotto dal pianto di un bambino che grazie a Dio, non era Syd. Ben si era svegliato. 
- Vado io! Tu stai qui con lei, anzi, falla uscire dall'acqua prima che prenda freddo. - Dice Stiles e dandogli un bacio, si allontana, lasciando padre e figlia da soli. Scott la prende in braccio, la copre quanto prima, la riempe di baci, ricomincia a piangere, gli controlla le ferite, ormai completamente sparite e gli ripete all'infinito quanto gli dispiace, gli ripete che non voleva, che la ama da morire, che è la sua vita e che non puo' vivere senza di lei. Syd, che ovviamente non capisce nulla di quello che gli sta dicendo ma percepisce l'odore delle sue lacrime, con nasino, gli strofina il collo, rendendolo il padre più felice della storia. Stiles va da Ben e con la leggerezza nel cuore, gli sorride dolcemente, lo prende in braccio, lo riempe di baci e inizia a parlargli.
- Ciao vita mia. Come stai? Ti sei svegliato è, dormiglione?! Era ora. Mi mancavi da morire. Si amore, hai ragione, è lo storto di tuo padre che sta continuando a piangere e mi sta facendo arrabbiare. Che dici, lo andiamo a picchiare? - Gli chiede Stiles e Ben, vedendolo con un sorriso a trentadue denti sulla faccia, inizia a ridere.
- Allora, Scott, o la finisci, o ti picchio veramente. Anzi no, lo fa Ben. Dai amore, picchia papà. - Dice Stiles prendendo il braccino di Ben e "picchiando" Scott.
- Ahahahhah Ben ma cosa fai. Ti metti a picchiare il tuo papà? - Chiede divertito Scott dandogli un bacio.
- Se fai lo scemo non è mica colpa mia, papà. - Risponde Stiles.
- E non insegnargli queste cose. - Finge di riprenderlo Scott, allacciandogli un braccio intorno alla vita e stringendo forte a se gli amori della sua vita.

E' notte fonda in casa McCall-Stilinski e per tutti, già non è successo niente, a parte per Scott che si ritrova al buio, in cucina a versare l'ennesime lacrime. Stiles che si era girato nel letto e non l'aveva sentito accanto a se, ma l'aveva sentito tirare sul col naso e aveva percepito la sua presenza in cucina, sbuffa, si passa una mano tra i capelli e deciso al cento per cento a far star bene suo marito, scende piano dal letto, controlla alla svelta i figli che dormivano tranquilli, ignari di tutto, scende le scale e senza farsi sentire, visto che gli era di spalle, gli allaccia le braccia intorno al collo, gli asciuga l'ennesima lacrima, e inizia a consolarlo.
- Scott che ci fai qui, alle due di notte?
- Non riuscivo a dormire.
- Me ne sono accorto.
- Ha rovinato il nostro anniversario.
- Non l'ha rovinato.
- Si invece.
- Ti dico di no, Scott. 
- Ha ucciso mia sorella per avere il potere. - Gli ricorda con rabbia, Scott. Stiles, lo stringe ancora più forte a se.
- Si, perchè è uno stronzo ed è un uomo fuori dal normale. Che ti aspettavi?
- Era bellissima.
- Lo immagino! Proprio come te. - Lo elogia, Stiles. Scott sorride leggermente e gli da un bacio nella guancia, ma Stiles non è felice e sorridendo con fare furbo, gli prende il viso tra le mani e lo bacia sulle labbra, con dolcezza.
- Ne possiamo parlare a letto?
- E se andassimo semplicemente a dormire? - Propone Scott.
- Ancora meglio. Dai lupacchiotto, andiamo a letto che finché c'è tuo marito al tuo fianco, dormirai sonni tranquilli. Ti proteggerò da tutti e tutto, amore mio e lo farò fino alla fine dei miei giorni. - Dice Stiles mentre lo porta in camera da letto e visto che Scott è triste e lui ha voglia di viziarlo, per vederlo sorridere ancora, visto che è estremamente bello quando lo fa, lo piglia in braccio, riuscendo addirittura a farlo ridere.
- Che sei bello quando ridi. - Dice felice Stiles, soffocandolo di baci, dopo essersi coperto per bene.
- Vieni qui. - Sussurra ancora Stiles e poco dopo, la coppia, è già crollata nel sogno più profondo, l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:

A momenti mi facevo il capitolo tutto piangendo ma ho resistito. Sono stata cattiva? Vi ho fatto soffrire? Non odiatemi. Grazie di tutto e a presto :* un bacione enorme.

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Capitolo 46
*** Video ricordo. ***


- Video ricordo.
 
Stiles Stilinski, adesso meglio conosciuto come Stiles McCall, amava suo marito e i suoi figli, più di qualsiasi altra cosa al mondo e puo' passare  sopra, sul fatto che Ben e Syd, non gli abbiano fatto gli auguri, per il suo diciannovesimo compleanno, visto che non hanno nemmeno due mesi, ma che suo marito, proprio suo marito, lo ignori completamente da stamattina, senza un apparente motivo, proprio non l'accetta. Sta facendo di tutto per tenersi occupato. Corre da una stanza all'altra, si occupa dei bambini, addirittura fa le pulizie di casa e poi è sempre, costantemente al telefono. Suo marito gli sta nascondendo qualcosa, ed è determinato a scoprire cosa.
- SCOTT! - Lo richiama, Stiles.
- Che c'è, amore? - Dice a caso, Scott, provando a salire le scale. Ovviamente, non lo stava nemmeno calcolando.
- STAI FERMO LI. - Dice arrabbiato, Stiles, fermandolo per un polso.
- Che hai?
- Dovrei chiedertelo io, a te. Sono le otto di sera e mi eviti da stamattina.
- Evitare? Ma cosa cavolo dici.
- Dico quello che dico, Scott. Avanti! Dimmi cos'hai.
- Niente.
- Il tuo cuore sta battendo alla velocità della luce. Stai mentendo!
- Adesso ti metti ad usare i poteri, con tuo marito?
- Se mio marito, ha qualcosa che non vuole dirmi e che riguarda me, si. E poi con chi cavolo parli, al telefono? - Chiede urlando, Stiles.
- Stiles, piantala di vedere cose che nemmeno esistono! Con chi parlo, non sono affari tuoi. Anzi, sai che c'è. Tieni Ben! Io vado da mamma. Mi ha scritto prima, ha bisogno di parlarmi e non provare a metterti in ascolto. 
- Wo wo wo, frena un attimo! Non uscire da quella porta, Scott. - Ordina, Stiles, stringendo Ben, forte a se.
- Insomma Stiles, cos'hai? - Sbuffa Scott.
- Cos'è che hai detto, un secondo fa?
- Cos'ho detto un secondo fa?
- SCOTT.
- STILES. Ho detto che vado da mamma.
- Prima.*
- Ti ho detto di smetterla, di vedere cose dove non ci sono.
- Dopo.*
- Non ricordo. - Deglutisce a vuoto, Scott.
- NO? TI RINFRESCO LA MEMORIA. HAI DETTO CHE CON CHI PARLI, NON SONO AFFARI MIEI, MA SE TE LO FOSSI DIMENTICATO, IO SONO TUO MARITO E MI INTERESSA ECCOME, SAPERE CON CHI MESSAGGI DA STAMATTINA. - Urla, Stiles. E' furioso.
- Ok! Ok, senti, non volevo dire quello che ho detto. Mi dispiace! Ad ogni modo, è solo Mark.. non ti sto evitando, devo andare veramente da mamma e ti amo. - Dice frettolosamente, Scott, prendendogli con forza il viso tra le mani, baciandolo alla veloce e scappando via, ancor prima che suo marito, potesse impedirglielo.

Stiles, non è mai stato più confuso di così. Un secondo prima lo ignora e l'attimo dopo gli dice di amarlo e inizia a baciarlo. Qui, c'è decisamente qualcosa sotto. Ben si sta quasi addormentando e così, prende il telefono e chiama il suo migliore amico.
- Tesoro? 
- Hei, Isaac. Come stai?
- Bene e tu?
- Non lo so.
- Come sarebbe a dire, non lo so? Alpha, è il tuo compleanno.
- Già. Se lo sono ricordati tutti, tranne mio marito, Isaac. Ti rendi conto?
- Non ci credo.
- Giuro.
- Parola di lupetto?
- Parola di lupetto.
- Come mai?
- Non ne ho idea. Mi evita da stamattina e sta sempre al telefono, a messaggiare con solo lui sa chi. Abbiamo litigato, poco fa ed è andato da Melissa. Ma prima, mi ha baciato. Insomma, ti sembra normale?
- Spiegami esattamente cos'è successo e perchè avete litigato.
- L'ho chiamato, mi ha risposto così tanto per e stava per salire le scale, ma io l'ho fermato per un polso e gli ho imposto di restare li con me. Gli ho chiesto di dirmi cosa aveva, perchè mi evitava e lui ha continuato a prendermi in giro, dicendomi che non aveva niente. Gli ho detto che mentiva e si è arrabbiato, perchè ho usato i miei poteri, con suo marito. L'ho messo alle strette e gli ho chiesto di dirmi con chi cavolo parlasse da stamattina e di tutta risposta mi dice solo, che con chi parla lui, non sono affari miei. Mi ha dato Ben e stava uscendo di casa ma io non gli e l'ho permesso. Gli ho chiesto di ripetermi cosa mi avesse detto e ha finto di esserselo dimenticato. Gli ho rinfrescato la memoria e il resto, lo conosci già.
- Beh, tanto normale, non è.
- Vedi?
- Non ci pensare Stiles, magari è solo una giornata no. E' il 29 di settembre e la luna piena è tra pochissimo. Meno di due giorni. Sentirà solo l'influenza.
- Stronzat*, Isaac. Lui, come me, al massimo la sente il giorno stesso. In questo caso, dovrebbe sentirla tra due giorni. Il primo ottobre. Non oggi, ventinove settembre, nel compleanno di suo marito.*
- C'è qualcosa che non torna! Hai saputo con chi messaggia, da stamattina?
- Dice che sia Mark.
- Onestamente? Non è molto credibile.
- Questo lo so anche da me. Grrr! Devo andare. C'è qualcuno in casa! Le luci sono saltate e sento provenire dei rumori dalla finestra dei bambini.
- Cosa? Ben e Syd dove sono? Stiles, devo venire?
- Ben è in braccio a me e Syd, è nella culla che dorme. NON TI MUOVERE DA LI E NON FARE PAROLA CON NESSUNO. - Ordina, Stiles.
- Ok, Alpha, ma fammi sapere. 

Stiles, con una rabbia disumana in corpo, ignora il suo beta, il suo migliore amico, gli butta giù e già completamente trasformato, sale in camera dei bambini, con Ben tra le braccia, che già, ronfava pesantemente, ignaro del imminente pericolo. Prova ad accendere le luci, ma ovviamente, non funzionano, ma non gli servono, visto che ha i suoi infrarossi. La stanza non ha alcun odore, se non quello di lavanda e profumo di bucato. Syd sta bene e dorme tranquilla. Mette Ben al suo fianco, evitando di lasciarlo solo nella sua culla e si guarda intorno con gli occhi. Qualcuno, veloce come un lampo, sta passando dalla cameretta, alla camera da letto e Stiles non puo' vedere il suo volto.

*Vampiri? Ci manca solo questa, e siamo apposto. Mai che si sta tranquilli, in questa città.*

- Chi c'è, in casa? Chi sei? Fatti vedere.*
- Accendi la luce della tua camera da letto. - Dice una voce metallica. Stiles, determinato come non mai, da un ultima controllata ai suoi figli e senza farsi intimidire, per nessuna ragione al mondo, va in camera da letto e accende la luce e quello che vede, lo lascia senza fiato. Suo marito, è li, bello, anzi no, bellissimo, sorride dolcemente e gli indica di guardare il letto. Letto, ricoperto di baci al cioccolato che componevano la scritta: BUON COMPLEANNO, AMORE.  
Al centro, un pacco regalo.

Stiles, con gli occhi già lucidi, si mise una mano davanti alla bocca e lo guardò negli occhi. Sorrideva ed era felice! Anche Stiles lo era, che però, non aveva ancora proferito parola.
- Oh insomma, potresti anche dire qualcosa. Puoi anche dire che non ti pia.. - Ma no, Scott, non puo' finire di parlare, perchè suo marito, si è appropriato delle sue labbra. Sorridono l'uno sulle labbra dell'altro e si baciano con dolcezza.
- E' bellissimo. - Sussurra Stiles, dandogli l'ennesimo bacio.
- Grazie. - Dice ancora. Un altro bacio.
- Davvero pensavi che mi sarei dimenticato il compleanno di mio marito? - Chiede a corto di fiato, Scott, tra un bacio ed un altro ancora.
- Si! Cioè, mi hai evitato tutto il giorno. Nemmeno buon compleanno, mi hai detto.
- Scusami amore, ha fatto più male a me, che a te, credimi. Mi sei mancato così tanto, oggi.
- Anche tu! Certo che sai proprio recitare bene, è.
- Ahah grazie.
- E comunque, signor Stilinski, non ti permettere mai più di dirmi che non sono affari miei con chi parli, chiaro?
- Ahha ok, come vuoi. Giuro che ho avuto paura! Mi è uscita di getto, quella frase. BUON COMPLEANNO. - Sussurra sulle ultime parole, Scott.
- Grazie.
- Amore, mi dai un bacio? - Chiede qualche minuto dopo, Scott, mentre già era seduto nel letto con suo marito.
- Amore mio, subito. - Dice felicissimo Stiles, baciandolo per l'ennesima volta.
- Ma non un bacio così, scemo. Un bacio, bacio cioccolatino.
- Allora, prima di tutto, specifica. Seconda cosa, io, faccio cosa voglio. Tieni! 
- Ma cosa vuoi fare tu, cosa. - Lo sfotte, Scott. Lo sguardo gelido di suo marito, lo costringe a scusarsi, ma lo fa comunque scoppiare a ridere, un nano secondo dopo.
- Grazie, grazie, grazie. Sei il marito migliore del mondo. - Dice felicissimo, Stiles, soffocandolo di baci.
- Si si, ruffiano, ok. Dai, apri sto regalo!
- Mh, non vedo l'.. CAVOLO! MI SONO DIMENTICATO DI AVVISARE ISAAC CHE E' TUTTO APPOSTO.
- No no, signor McCall! Non provare ad usare il telefono. Isaac sapeva tutto, così come tutti gli altri del branco. Mi hanno aiutato in questa cosa.
- Ah! Bene. Buono a sapersi! Non vedo l'ora, che arrivino i prossimi allenamenti. 
- Ahahha ma poverini.
- Guarda che ce n'è pure per te, Scott.
- Cosa? Perchè?
- Perchè si.
- No, dai. Io sono giustificato. - Mette il broncio, Scott. Quando suo marito passa alla modalità: Stiles-Sono L'Alpha arrabbiato e mi sfogo con gli allenamenti,-Stilinski, per tutti, perfino per lui, sono dolori. Scott sa bene, che quando Stiles, passa in quella  modalità, nemmeno il fatto che sia suo marito e il padre dei suoi  figli, lo aiuterà a scampare ai suoi ordini.
- E va bene, ma solo per questa volta.
- Grazie Alpha. Comunque, ieri, l'hai fatto tu l'Alpha, quindi, tra una settimana meno un giorno, toccherà a me, farlo. - Si ricorda, Scott.
- Si si vabbè, farò finta di dartela vinta. Cosa c'è qui dentro? - Chiede Stiles, agitando il pacchetto regalo tra le mani.
- Aprilo! 
- OH MIO DIO. Amore, sei matto. Ti sarà costato una fortuna! 
- Sciocchezze. Dovresti accenderlo, per vedere il vero regalo.
- L'ultimo I-Pad uscito, non è un regalo abbastanza sufficiente? 
- No! Accendiiiii. - Dice con impazienza, Scott, allacciandogli le braccia ai fianchi e poggiandogli il mento sulla spalla, iniziando a sorridere dolcemente.






Il video ricordo, è partito.







Ciao a tutti, lupacchiotti. Questo è tg locale della famiglia McCall-Stilinski, gente. E' la Vigilia di Natale del 2013. Io, sono Scott McCall e questo bellissimo ragazzo qui, è il mio. Lo vorreste, vero? Beh, non potete. E' tutto mio e guai, a chi me lo tocca. Da bacetto amore. Dio mio, quanto sei bello! Mi ami? Io ti amo.
Si Scott, si, ti amo anche io.
Bene, bravo. Altrimenti mi sarei arrabbiato! Allora, passiamo ai vecchietti. Ah, no. Prima che mi dimentichi, amore, mostra il dito anulare della mano sinistra. Già, proprio così. Avete visto quanto è bello? Non quanto lui, ovviamente, ma è proprio un anello. Gli ho chiesto di sposarmi e indovinate cos'ha detto? Ha detto di siii.
Avevo alternativa?
STILES! Farò finta di non avere colto la tua vena di sarcasmo, ok? Comunque dicevo, passiamo ai vecchietti. Questa bella donna qui, con un vestito decisamente troppo corto, è mia madre. Si chiama Melissa e tra poco, suo figlio si sposerà. Come si sente, alla sola idea??
Non vedo l'ora. E lei?
Io? Oh! Non vedo l'ora che sia il 24 maggio, dove io e questo qui, diremo si.
Allora, tanto per cominciare, questo qui, c'ha un nome.
Si. Signor McCall.
Oh, piantala. Dai a me. Ciao a tutti, io sono Stiles Stilinski, anche se il mio ragazzo, si ostina tanto a dire, futuro signor McCall. Andiamo, siamo praticamente nel 2014. Ancora si usa prendere il cognome del marito? Ammetto pero', che Scott Stilinski, non è male. Signor Stilinski, mi dica, cosa ne pensa della relazione di suo figlio? 
Io, Jonh Stilinski, sceriffo di Beacon Hills, sono l'uomo più felice del mondo.
Addirittura?
Certo, donna. Che ti aspettavi? 
Jonh, ma pensa a noi, un attimo.
Dopo! Adesso devo baciare la mia donna.
E dopo un bacio sdolcinato, passo la parola al mio futuro marito, mentre io, vado a chiamare gli ospiti.
Stiles, prova a rimorchiare un altra volta, come al solito, Isaac e vedi. Già, gente. Il mio fidanzato, ha uno spasimante.
Ma piantala che è solo il mio migliore amico.
Ma se ti bacia sempre sulla bocca.
Lo facciamo da sempre.
Non ci credo.
Chiedi conferma.
Jonh, bocca della verità: parla ora o non parlare più. Confermi la teoria di tuo figlio?
Devo! Isaac è un tesoro e si, lo fanno da sempre.
Guarda che posso anche essere geloso.
Tu sei sempre geloso.
Ma non di te, amore. Intendevo di tuo padre. Sicuro di volermi come genero?
Si. Tu? Sicuro di volermi come suocero?
Certo che si. Non potevo chiedere di meglio. Ti voglio bene, sai?
Ti voglio bene anche io, figliolo.
Aspetta un attimo, amore, prima hai detto che non sei geloso di me. Oh che ..
Non cantare vittoria, Stiles. E' ovvio che sono sempre e costantemente geloso di te.
Certo! Sei scemo. E' normale. Isaacccc!
ISAACCCCCCCCCCCCC! STACCATI DALLE LABBRA DEL MIO FIDANZATO. Non ridere! Sono serio. Non sto scherzando. TE LO STO ORDINANDO IN QUANTO TUO ALPHA.
Ok, adesso hai rotto. Isaac, tieni la videocamera e riprendi questo momento. Sei pronto? Bene. Lezione numero uno: come zittire Scott McCall, futuro signor Stilinski, in una sola mossa.
In un bacio, vorrai dire.
Ti amo.
Ti amo anche io.









- Ahahahah amore miooooo! - Dice Stiles, stringendoselo in un abbraccio soffocante. Nemmeno lo ricordava, quel video.
- Ce ne sono ancora tantissimi. Ti propongo una cosa. Che ne dici, se ne guardiamo uno a sera?
- Siii.
- La sera, prima di andare a dormire. - Commenta con un filo di voce, Scott, massacrandogli il collo.
- L'idea mi piace. E' un regalo bellissimo. Grazie!
- Ti amo.
- Ti amo anche io.

 
Piccolo spazio autrice:

Ok, con questa follia, io chiedo scusa per il ritardo con il quale aggiorno e chiudo gli occhi. E' chiaro, che la stanchezza, da chiari segni di evidenza. Non trovate? Aahhah no, onestamente, non so da dove mi sia uscita questa cosa, ma spero vi piaccia. Come sempre, grazie a Tallutina.
ATTENZIONE: 
* PRIMA - DOPO: E' la frase che dice la moglie del protagonista, in "Benvenuti al Sud". Quando lei scopre del trasferimento a Napoli e così via. Onestamente, non ricordo se abbia detto, nell'ordine: "prima - dopo" ... oppure, "dopo - prima." 
* CHI C'E' IN CASA? CHI SEI? FATTI VEDERE: E' la classicissima frase che si sente, praticamente in ogni Horror.
* La data del compleanno di Stiles, è inventata. So che non è nato quel giorno, ma mi serviva, per questa ff, che sarebbe nato il 29 settembre. Ahah


Detto questo, mi sembra non ci sia altro. Alla prossima! :*

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Capitolo 47
*** Mio marito, ritornerà? ***


- Mio marito, ritornerà?
 
Se Stiles, in questo momento pensasse a quanto dolce e tenero sia suo marito, si scioglierebbe in tempi record, ma se pensa, che tra poco, ci dovrà litigare, gli viene male. Avrebbe voluto dirglielo ieri, che era il suo compleanno, ma visto che erano felici, non era il momento. Ne ha parlato con Melissa, per sapere come avrebbe reagito suo figlio, una volta che scoprirà che da domani, suo marito lavorerà e le previsioni, non furono delle migliori. Non che dovesse chiederlo alla mamma di suo marito, per sapere come quel tonto, avrebbe reagito.

Scott, era geloso e possessivo di Stiles e questo, ormai, è un fatto noto a tutti. Di un lavoro, non ne hanno ancora parlato, ma Stiles è certo che suo marito, farà di tutto per impedirglielo, ma lui, farà di tutto per dissuaderlo e andrà a lavorare, ad ogni costo. Nel frattempo, conscio che domani, sia giorno di luna piena e che quello, non è il momento adatto per dargli una notizia del genere, con lui sotto la doccia, i bambini nella culla a dormire profondamente, decide di mettersi ai fornelli e prenderlo per la gola, con dei dolci. A partire da una torta al cioccolato, la sua preferita, a dei muffin al cioccolato e per finire i suoi cupcake preferiti.
- Woow! Già ho fame. A cosa dobbiamo tutti questi dolci? Che si festeggia? - Chiede Scott abbracciandolo per i fianchi e provando ad inzuppare un dito nel cioccolato fuso.
- HEI! FERMO! - Gli picchietta la mano, Stiles.
- Ma io ho fame. - Brontola Scott.
- Pazienti un attimo. Tra poco, è ora di cena!
- Sei un lagnoso del cavolo! Non mi hai ancora detto, a cosa dobbiamo questi dolci, però.
- Oh, Scott! Che impiccione che sei. Ci dev'essere per forza qualcosa? Mi andava di cucinare. A te non dispiace così tanto, a quanto pare. Ti pare che non sento la tua acquolina e la tua voglia pazzesca di ingurgitare tutti questi dolci? - Chiede in un sussurro, Stiles, ad un centimetro dalle sue labbra.

Scott, di tutta risposta, sorride, gli allaccia le braccia intorno al collo e lo bacia con dolcezza. Dire che lo ama, è dire poco. Scott senza Stiles, non ci vive e nonostante sappia, che gli sta nascondendo qualcosa, aspetterà di sapere cosa sia, quando troverà il coraggio di dirgliela, mentre inconsciamente, già spera che non li porterà ad una litigata, perchè quel tonto di suo marito, si mette a cucina dolci al cioccolato, solo quando deve dirgli qualcosa, che di sicuro, lui, non gradirà.

"Che stai combinando, Stiles? Ti prego. Non ho voglia di litigare, non mi fare arrabbiare."

*E come al solito, hai capito che ti sto nascondendo qualcosa e questo, non ha niente a che fare, con i tuoi poteri da lupo! Ti prego. Non ho voglia di litigare, non mi fare arrabbiare.*

- Ordiniamo una pizza, per cena? - Chiede Scott.
- Ma sei scemo? Ho fatto le lasagne, solo che sono a casa dei nostri genitori. Il forno, è andato.
- Come mai?
- Ma che ne so. Mell, serve aiuto?
- No. Perchè? Le lasagne sono in forno. 
- Chiedevo così, tanto per chiedere.
- Vieni tra un quarto d'ora, prima che ve le mangio tutte.
- Guarda che se ne prendete un po', anche per voi, non vi sfiniamo di allenamenti. - Dice ancora, Stiles.
- Davvero? - Chiede stupita e felice, Melissa.
- Si, mamma si. E poi, perchè ci stavi ascoltando?
- Non vi stavo ascoltando.
- Come no! - Dice sarcastico, Stiles.
- Stiles, ti giuro che non è così. Mi stavo facendo i cavoli miei e mi hai chiamata e solo allora, mi sono messa in ascolto.
- Cavolo, non sta mentendo. - Dice Scott a Stiles.
- Ahaha lo sento anche io, scemo.
- Non dirmi scemo, signor McCall.
- Ok, a dopo. - Dice Melissa, ignorandoli subito dopo e tornando a farsi i fatti suoi.
- Ma tu, sei scemo. - Dice sorridendo, Stiles.
- Ok, te lo concedo. Però, sono solo il tuo scemo.
- Mio e di nessun'altro, ovvio. C'era da chiederlo?
- No. 
- Ah, ecco. Sei tanto scemo, quanto dolce e tenero allo stesso tempo!
- Ahaha che ruffiano che sei! 
- Oh, ma guarda che sei lunatico, è. Prima mi dici che non ti coccolo mai e per una volta che lo faccio, ti lamenti pure? - Scherza, Stiles.
- Ma io non mi lamento mica. Anzi, sono contento quando mi fai due coccole. - Dice Scott, mordendogli un orecchio.
- Me ne sono accorto. Mi mordi sempre l'orecchio, quando sei contento. - Dice Stiles, mordendogli il naso.
- E tu, il naso. Ma ti diverti? - Chiede ridendo, Scott e continuando a morderlo.
- Sii. - Ride di gusto, Stiles, finendo per mordergli le guance.
- Guarda, sta cosa dei morsi, non l'ho mai capita. Lo facciamo solo noi lupi e con il nostro compagno, ma mi piace. 
Scott, credo si chiami concetto di possessività*. Siamo lupi e siamo monogami e questo lo sanno tutti. Ci siamo scelti l'un l'altro e sono certo di non voler altro compagno all'infuori di te. Ogni volta che ti mordo e ti lascio i segni, è perchè voglio che tutti sappiano che sei solo mio, per non parlare di te. Sei tu, quello più geloso e sopratutto possessivo, tra i due. 
- Mi pare il minimo! Tu sei solo mio. - Dice Scott sedendosi al suo posto, mentre aspetta la cena.
- Ma, tipo quanto?
- Tipo tanto.
- Tipo da non poterti dividere da me, per, che so.. quattro ore?
- Quattro ore senza di te? Sei matto. Come faccio? E poi, dove vorresti andare, quattro ore senza di me?

"Ci siamo."

*Ci siamo.*

- Mh? No, così. Era per dire qualcosa! Sei nervoso. E' per via della luna di domani?

"E' per via che mio marito, ha combinato qualcosa."

- Probabilmente.
- Stai mentendo.
- Anche tu.
- Cioè?
- Mi devi dire qualcosa, ma non ci riesci.
- Facciamo che te lo dico dopo cena?
- Dobbiamo litigare?
- Perchè parti dal presupposto che dobbiamo litigare?
- Perchè ti conosco e perchè quando devi dirmi qualcosa che mi farà arrabbiare, ti rigiri l'anello tra le dita e te lo tocchi in continuazione.
- Davvero?
- Non fare finta di non saperlo.
- Vado a prendere le lasagne.
- Ma poi, mi dici cos'hai. Che tu lo voglia, o no.
- Indipendentemente da cosa voglio io, te la devo dire per forza, per cui.

Un ora dopo, la coppia, ha finito la sua cena e adesso, Scott è in cucina che da, da mangiare a Syd, mentre la stringe forte a se e la riempe di baci. Stiles, è al piano di sopra che sta cambiando Ben e tra poco scenderà in cucina, con il figlio tra le braccia e andrà da sua figlia e da suo marito. 
- Ciao lupacchiotti. - Li saluta Stiles, dando prima, un bacio nella guancia a Scott, poi, baciando sua figlia.
- Ciao a voi. - Li saluta Scott, ricambiando i baci e sorridendo a suo marito, che si è appena seduto di fronte a lui e sta dando da mangiare a Ben.
- Amore, sto impazzendo! Te lo giuro. E' un ora che aspetto. Mi dici cosa c'è?
- Ho trovato un lavoro, Scott. Inizio domani!
- SCUSA COSA?
- Non urlare che spaventi i bambini.
- Non mettere in mezzo i bambini, Stiles. - Urla Scott.
- Ma cosa risolvi che ti urli? - Urla Stiles.
- Non lo so quello che risolvo, ok? Ma mi va di urlare e se mi fa di urlare, lo faccio.
- E', bravo. A me va di lavorare e lo faccio. 
- No, invece.
- Si, invece.
- Ti ho detto di no.
- E io ti ho detto di si. Come la mettiamo?
- La mettiamo che stai a casa con me e con i bambini. Fine del discorso!
- Fine del discorso un corno, Scott. Il discorso è appena cominciato! Io andrò a quel lavoro, che tu lo voglia, oppure no. 
- Stiles, forse non ci siamo capiti. Tu, stai a casa con me, sono stato chiaro? - Continua ad urlare, Scott.
- Proprio per niente. Forse quello che non hai capito, qui sei tu, non io. Non puoi impedirmi, di andare a lavorare.
- Si che posso, invece.
- Non puoi proprio niente, Scott. Lo capisci che abbiamo bisogno di soldi, per mantenere i nostri figli? Ti sembra che piovono dal cielo?
- La mia famiglia, ha tutti i soldi necessari, per far si che tu, non debba lavorare. I nostri figli, avranno sempre un tetto sotto la testa e non gli mancherà mai da mangiare. Queste cose, le sai da te e non vedo perchè tu, ti sia messo a cercarti un lavoro, senza prima consultarmi. - Urla Scott.
- E te lo chiedi anche, perchè non ti ho consultato? Reagisci sempre così, quando si tratta di me e di qualcosa che voglio fare per me, ma sopratutto per noi. - Urla Stiles.
- Certo. Restare separati! Lo fai per noi, ovvio.
- Scott! Sono solo quattro ore al giorno. Lavoro part time. Al mattino! Sarò qui per il pranzo e non vi sto lasciando soli, proprio per niente. Io, vi amo più della mia stessa vita e sapere che mio marito, solo perchè è un cretino di prima categoria, pensi l'esatto contrario, mi fa incazza** come non mai. - Urla Stiles. E' furioso.
- E' quello che vuoi fare, però. Ci vuoi lasciare. - Urla Scott.
- Piantala con questa storia! Non vi voglio lasciare per nessuna ragione al mondo. Non vi sto lasciando, vado a lavorare.
- MA IO NON VOGLIO.
- MA IO SI.
- Stiles, finiscila.
- Finiscila tu, Scott. Non sai nemmeno di che lavoro si tratta e già ti alteri.
- Mi altero, perchè quando fai così, mi fai incazza**. Siamo una famiglia, adesso e prima di fare una cosa del genere, devi consultarmi.
- Che senso avrebbe avuto consultarti, se poi me lo avresti impedito ugualmente?
- E' ovvio che te l'avrei impedito ugualmente.
- E continua, oh. Continui a pensare di avere ragione, Scott?
- CERTO CHE HO RAGIONE.
- NON HAI RAGIONE PROPRIO PER NIENTE.

Si stavano urlando talmente tanto forte addosso, che le loro urla, coprirono il pianto dei loro bambini, tanto che preoccupati, Melissa e Jonh, dovettero intervenire. Entrarono in casa e gli presero i bambini.
- Noi, li portiamo di la. Voi, continuate pure a litigare, se volete. Ma fammi un favore, Scott. Cresci un po', perchè tuo marito ha ragione. - Dice Melissa.
- Scusa, cos'hai detto? - Chiede in un ringhio, Scott.
- Non ti permettere mai più di ringhiarmi contro, signorino, perchè stai parlando con tua madre, in questo momento, non con uno dei tuoi beta. - Lo riprende duramente, Melissa. Quando è troppo, è troppo.
- MA VUOLE ANDARE A LAVORARE.
- MA VADO A LAVORARE PER QUATTRO ORE AL GIORNO, SCOTT. QUATTRO ORE AL GIORNO. AL MATTINO! PER LO PIU' I BAMBINI DORMONO, A QUELL'ORA E SE MAI AVESSI BISOGNO DI AIUTO, C'E' TUA MADRE E MIO PADRE. 
- Ma poi, io, non per farmi i fatti vostri, scusate è, ma Scott, sai di che lavoro si tratta? - Chiede Jonh, cullando il nipote tra le sue braccia.
- No che non lo sa e lo sai perchè non lo sa, papà?? Perchè non appena gli ho detto che domani inizio a lavorare, ha iniziato a urlare e nemmeno mi lascia parlare. 
- Ma lo capisci che non hai bisogno di andare a  lavorare? Lo capisci? - Urla Scott.
- Niente, oh. Più cocciuto di così, non lo potevi fare, Mell. Non c'è verso.
- Stiles, te l'ho detto che avrebbe reagito così.
- Certo perchè.. aspetta un attimo! Tu lo sapevi, mamma?
- Me l'ha detto stamattina.
- PERCHE' HAI PREFERITO DIRLO PRIMA A TUA SUOCERA, ANZICHÉ A TUO MARITO?
- Ci risiamo. Perchè sapevo che avresti reagito così! Scott, ma ti rendi conto di quanto bordello stai facendo, per un lavoro del cazz*?
- Ehi, signorino! Cos'è questo linguaggio?
- Papà, lasciami stare, per favore. Ma nemmeno fossimo negli anni venti. Dove sta scritto, che non posso andare a lavorare, solo lui lo sa.
- Stiles, dai, prova a capirlo! E' tuo marito. Vuole solo prendersi cura di te. - Prova Jonh. 
- Anche io, voglio prendermi cura di lui ed è per questo, che domani, andrò a lavorare.
- TU NON CI ANDRAI. - Ordina Scott e anche se non voleva, proprio non ha resistito e gli ha mostrato gli occhi rossi. E' stato un riflesso incondizionato e non appena se n'è reso conto, ha fatto tornare i suoi occhi, del suo colore naturale.
- Adesso cosa fai? Ti metti a darmi un ordine Alpha?
- Scusa, non volevo, ma ..
- MA COSA, SCOTT? Hai perso la pazienza? Anche io, la sto perdendo la pazienza. Credi che un tuo ordine Alpha, mi fermerà dall'alzarmi domani mattina e andare a lavorare?
- Saresti disposto ad andare contro, ad un mio ordine?
- Se devo, si. E se la mettiamo su questo punto, allora anche io, ti ordino di lasciarmi andare. Ti va bene, così? Lo faresti? Mi lasceresti andare a lavorare?
- Ovvio che no.
- Bene! Quindi è ovvio, che io domani andrò.
- Ma perchè mi stai facendo questo, Stiles?
- Questo cosa, Scott? Lasciarti per quattro ore? Anche tua mamma e mio padre, lavorano e stanno separati e anche loro, sono compagni per la vita, ma non mi sembra che nessuno dei due, abbia fatto scenate del genere.
- Ma non si tratta di stare senza di te per quattro ore, si tratta del fatto che non è giusto che tu lavori. 
- Scott! Avete bisogno di soldi. Ok? La banca dove avevamo tutti i nostri risparmi, ha preso fuoco e i nostri soldi, sono andati in fumo. - Comunica Melissa.
- Bene. Mi dispiace per voi, ma così, magari ti convincerai che ho bisogno di quel lavoro.
- Ritorniamo al punto di prima. Non voglio che tu lavori! Preferisco andarci io.
- Ma perchè? Perchè devi andare tu, quando hanno offerto un lavoro a me? - Chiede Stiles, salutando i genitori e baciando i figli, visto che se ne sono andati, dato che i toni, si erano calmati. Scott, fa lo stesso.
- Perchè devo andarci io, punto e basta.
- Oh mio Dio. Scott, ma per chi mi hai preso? Te ne sei accorto che non sono una bambina, da tenere sotto una campana di vetro? Sono un uomo, un uomo sposato e sono un padre che pensa alla sua famiglia e al bene di questa. Al bene di suo marito e dei suoi figli e proprio come tale, come uomo che si prende cura della sua famiglia, ho deciso che andrò a lavorare. Vuoi farlo anche tu? Ok. Non te lo vieta nessuno. Ma non mi fermerai, Scott. Io voglio quel lavoro e quel lavoro, avrò. - Dice Stiles.

Esausto, lo guarda storto e sale al piano di sopra. Chiude forte la porta della sua camera e si chiude li dentro. Circa un minuto dopo, anche un altra porta, si è chiusa forte ed è quella di casa, che ha chiuso Scott. Sono passate due ore e mezza, ormai e fuori è calata la notte, Stiles, cinque minuti dopo che suo marito è uscito di casa, è andato a casa dei genitori e si è riportato i figli con se, desideroso di un loro contatto, ma sono passate due ore e mezza e Scott, non è ancora tornato e Stiles ha un unica domanda, nella testa, mentre stringe forte a se i suoi figli.

Mio marito, ritornerà? 

 
Piccolo spazio autrice:
 
E qui, lo chiedo anche io. Scott ritornerà?
Pensate che abbia ragione lui, oppure Stiles? 
*
Scott, credo si chiami concetto di possessività* 
Questa cosa, è solo frutto della mia immaginazione.
O almeno, io la vedo così. Per il resto, della monogamia,
so che è tutto vero.


Detto questo, ringrazio infinitamente a Stilba e a Tallutina, per le splendide recensioni che mi hanno lasciato allo scorso capitolo e vi do appuntamento al prossimo, mandandovi un bacione enorme a tutti e ringraziando anche chi legge di nascosto e chi segue questa storia.

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Capitolo 48
*** Perdonami. ***


- Perdonami.
 
Sono già le due e mezza di notte passate in casa McCall-Stilinski e suo marito, non è ancora tornato a casa ed è proprio mentre stringe forte a se i propri figli, che dormono beati, Stiles Stilinski, si rende conto di aver fatto la cazzata più grande di tutta la sua vita: sposare un cretino! Si, perchè Scott McCall, era un emerito cretino. Uno di quelli che di più, proprio non si può. Andiamo! Chi mai, si arrabbierebbe così tanto, con il proprio compagno, per uno stupido lavoro? Ah, già. Proprio lui. Ma poi, cos'è sta storia, che ancora non è tornato a casa? Ah, ma appena tornerà con la coda tra le gambe, gli darà del filo da torcere.

Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che si sente la porta della serratura aprirsi e qualcuno entrare. Stiles sa bene che è suo marito, pronto a scusarsi, ma decide di ignorarlo, quindi, mentre a stento trattiene la rabbia, prende un respiro profondo, chiude gli occhi e finge di dormire, dimenticandosi momentaneamente che suo marito, sa quando finge. Lo sente titubare davanti alla porta della loro camera da letto e infine entrare. L'odore del sangue, fuori uscito dai suoi polsi, probabilmente per qualche pugno dato a qualche albero, lo investì in pieno e chiamò a raccolta tutto il suo autocontrollo per non iperventilare e non iniziare a calarsi nella parte di Stiles, sono l'Alpha arrabbiato ma preoccupato e quindi mi occupo di te, lo stesso, Stilinski e riprese a fingere di dormire.
- So che stai fingendo di dormire. - Dice Scott, ma suo marito decide di non rispondere.
- Possiamo parlare? - Chiede ancora, Scott.
- No è! Silenzio, ok!
- Scott, chiudi quella bocca prima che svegli i bambini! Ci ho messo una vita a farli addormentare! - Sbotta Stiles.
- Beh, almeno mi parli! Li porto nella loro stanza!
- Non ci pensare nemmeno!
- Perchè? Stiles, dobbiamo parlare.
- Adesso vuoi parlare? Beh, io no. - Dice con rabbia, Stiles.
- Ti prego. - Sussurra Scott, iniziando a piangere. Sa, di essersi comportato male e vuole provare a scusarsi.
- Scott, non mi incanti con le tue lacrime! 
- Amore, ma che ti prende?! Perchè mi tratti così?
- Hai anche il coraggio di chiedermelo? Porta i bambini in camera loro! Hai ragione: noi due, dobbiamo parlare. - Strilla Stiles, accendendo la luce e guardandolo gelido.

Scott, che conosce bene quel tono e sa che non porta mai a nulla di buono, caccia indietro le lacrime, deglutisce a vuoto e segue l'ordine di suo marito. Zitto zitto, prende entrambi i suoi figli tra le sue braccia, senza svegliarli e li porta nella loro stanza. Li adagia piano, ognuno nella propria culla, li riempe di baci, gli chiede scusa, senza un apparente motivo, gli promette che presto, i loro papà faranno pace e con la paura nel cuore, lascia la porta aperta per precauzione, l'attraversa e va da suo
marito o quel che ne rimane.
- Am..
- ZITTO! Non ti voglio sentire. - Ordina con rabbia, Stiles. 

Pensando che quello sguardo e il suo ignoramento totale, fosse sufficiente a fargli capire che era arrabbiato con lui e che per quella notte, non voleva il minimo contatto, spegne la luce nuovamente, gli da le spalle e torna a dormire. O almeno, ci prova. Come aveva previsto, Scott è già li. Ha il muso lungo e questo, Stiles lo sa bene ma al momento, non gli importa! Si è comportato davvero male con lui e quando è troppo, è troppo e adesso, è giusto che paghi. Non è che perchè è l'Alpha, ogni cosa gli è concessa. Anche lui è un Alpha e come tale, prende la decisione di fargliela pagare e di ignorarlo e lo farebbe anche se solo l'altro Alpha, che tra l'altro è il cretino che ha sposato, non stesse provando a circondargli la vita con le braccia.
- NON PROVARE A TOCCARMI. - Ordina ancora prima di fargli muovere un solo muscolo, Stiles.
- Ma hai detto che dovevamo parlare, amore. - Prova in un sussurro, Scott.
- Allora. Punto primo: non chiamarmi amore, quando siamo litigati! Lo sai che mi da fastidio! Punto secondo: tu hai preso la decisione di uscire di casa per tutto questo tempo, dimenticandoti di tuo marito e dei tuoi figli? Bene. Io, prendo la decisione di ignorarti. Anzi, fammi un favore! Vattene a dormire sul divano. Per questa notte, meno ti vedo, meglio mi sento.* - Dice arrabbiato Stiles, lanciandogli il cuscino in faccia, in un chiaro invito a fare quello che gli ha chiesto.
- Non puoi farmi questo! Non abbiamo mai dormito separati! Nemmeno agli inizi della nostra relazione. - Dice in lacrime, Scott.
- Dovevi pensarci prima.
- Stiles, non ce la faccio senza di te! Ti prego abbracciami. - Singhiozza Scott stringendoselo forte a se, anche contro la sua volontà.
- LASCIAMI! - Si dimena nella presa ferrea di suo marito, Stiles.
- No. Mai! Ti prego, Stiles, non volevo reagire così! Te lo giuro. Mi dispiace, devi credermi! Mi sono comportato come un cretino. Non te lo immagini nemmeno quanto mi siete mancati in queste ore separate. - Singhiozza ancora, Scott.
- E allora perchè non sei tornato? PERCHE' TE NE SEI ANDATO?
- Te l'ho già detto: sono un cretino.
- Hai ragione, sei un cretino, anzi no. Sei uno stronz*, ma questa qui, non è una giustificazione! Potresti evitare di abbracciarmi?
- No.
- Si invece! Non voglio che mi tocchi, ok?
- No che non è ok. Io ti amo.
- Si, si è visto.
- Amore! Ti prego: ho sbagliato e lo so, ma perdonami!
- Come faccio a perdonarti, se abbiamo litigato per niente? PER NIENTE, SCOTT! TI RENDI CONTO? - Chiede Stiles, accendendo la luce e girandosi per guardarlo negli occhi. Mentre i suoi, sono del più colore normale, quelli di suo marito, sono gonfi e rossi dal pianto.
- Mi dispiace.
- Ma non risolvi niente a dire che ti dispiace, lo capisci?! Mi fai solo arrabbiare ancora di più. Scott, sono una persona e prima di essere un tuo beta, sono tuo marito e quella, era una discussione tra umani, non tra lupi.
- Allora è questo? Non digerisci il fatto che ti abbia dato un ordine Alpha? Ti ho detto che non volevo.
- Come non volevi andartene di casa, vero?
- No! Quello no. Lo volevo. Ero arrabbiato, avevamo litigat..
- E tu hai pensando che scappando, avremmo risolto i nostri problemi di coppia! Vero? Ma ti do una notizia, signor McCall! Scappando, hai ottenuto solo il risultato contrario. Cosa dovrò aspettarmi, alla prossima litigata? E'? Preso dalla rabbia, farai le valige e te ne andrai Dio solo sa dove? 
- No. Mai!
- Come mai non ti credo?
- Perchè ti diverti a vedermi soffrire.
- Ah, tu dici? Tu, anche ti sei divertito quando soffrivo perchè mio marito, mi attacca, mi urla contro e tutto solo per uno stupido lavoro?
- Non mi sono divertito proprio per niente! Puoi almeno dirmi di che lavoro si tratta?
- Adesso lo vuoi sapere? Io non te lo voglio più dire. Qualunque cosa sia, non è affar tuo.
- Stiles, così sei tu, però.
- Lasciami stare, Scott! - Dice brusco, Stiles, dandogli nuovamente le spalle evitando di spegnere la luce. Tanto, sa che suo marito lo perseguiterà, fino a che lui, stufo cederà e lo perdonerà.
- Perdonami. - Sussurra Scott, azzardandosi a dargli un piccolo bacio nel collo. Mossa falsa!
- GRRRRRRRRRRRR! - Ringhia furioso, Stiles. 

Scott, se possibile, piange ancora di più e si stringe nelle spalle, rannicchiandosi su se stesso e facendosi piccolo piccolo, contro la schiena di suo marito.
- Mi dai la mano? - Chiede piano, Scott, provando a stringergliela e tirando su con il naso, mentre aspetta che le caldi e forti mani di suo marito, gli  vadano ad asciugare le lacrime dal viso.
- Scott, mi hai rotto! Sappilo. Io tra poco devo alzarmi e ho bisogno di dormire! Sono arrabbiato con te, lo capisci? Non voglio che mi parli, non voglio che  mi tocchi e sopratutto, voglio che mi lasci solo. O a dormire sul divano, ci vai tu o ci vado io. Scegli!
- Va bene. Io ho sbagliato e io dormo sul divano! - Dice sbuffando Scott, mentre prende il suo cuscino e se ne va.

E così sia. Stiles annuisce e torna a dargli le spalle mentre pazientemente, aspetta che suo marito scenda in salotto e si stenda sul divano. Quando lo fa e lo sente tirare su con il naso, si impone di non piangere insieme a lui. Sa che è pentito e che sta di nuovo piangendo. All'ennesimo singhiozzo, del decimo minuto separati, Stiles, decide che è abbastanza.

'Sali, prima che cambi idea.'

Un secondo, un secondo soltanto e Scott è di nuovo in camera da letto e ha già gettato le braccia al collo di suo marito, singhiozzando più forte di prima. Lo stringe talmente tanto forte a se, che quasi, Stiles, crede di non respirare. Ha il collo bagnato dalle sue lacrime e decide di divertirsi, provocandolo ancora un po'.
- Guarda che mica ti ho detto che ti perdono. - Finge di essere serio, Stiles, mentre alla fine, lo abbraccia.
- Scusami amore mio. - Singhiozza ancora Scott, baciandogli le guance e avvicinandosi piano alle labbra, ma tornando poco dopo a torturargli le guance.
- Si Scott ok, dai ti perdono! Ma che non si ripeta mai più, una cosa del genere. Sono stato chiaro? - Chiede serio, Stiles.
- Chiarissimo! Ti amo. - Sussurra Scott avvicinandosi alle sue labbra, ma fermandosi prima. Sa che suo marito, non vuole.
- Beh? Che aspetti a baciarmi? - Lo prende in giro, Stiles.
- Ti amo. - Ripete centinaia di volte, Scott, riempiendolo di baci e continuando a piangere.
- Basta! - Sussurra Stiles, asciugandogli le lacrime.
- Scott, alle otto devo alzarmi! Sono già le tre! Dormiamo!
- Ci andrai veramente, vero?
- RICOMINCI?
- No. Chiedevo solo!
- Si, ci andrò veramente.
- Mi dici, almeno, cosa andrai a fare.
- Segretario.
- Che?
- Hai capito.
- Dove?
- Studio medico.
- Si, posso accettarlo. 
- Tanto ci sarei andato lo stesso.
- E se prima di dor..
- DORMI. - Lo interrompe divertito, Stiles, sapendo a cosa volesse arrivare, Scott.
- Ti amo, segretario sexy. - Ridacchia Scott, dando un bacio alla spalla nuda di Stiles. Si perchè il signor McCall, ad Ottobre, sta ancora in canottiera.
- Anche io, Alpha possessivo e rompi scatole.
- Copriti che prendi freddo, amore. - Dice Scott coprendolo con la coperta.
- Idiota. - Dice ridendo come un matto, Stiles, mentre Scott se lo stringe forte a se.
- Mi ami?
- Ti ho appena detto si, Scott.
- Mi piace sentirmelo dire. Ninna?
- Ninna. Notte! 

E dopo un dolce bacio, la coppia è abbracciata nel loro letto e pronta ad addormentarsi.
 
Piccolo spazio autrice:

*Meno ti vedo e meglio mi sento: proverbio napoletano.

Grazie mille a Tallutina e a Stilba. <3

Nel prossimo capitolo, vedremo il primo giorno di lavoro di Stiles e la reazione di Scott, Ben e Syd, alla sua mancanza.

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Capitolo 49
*** Il lavoro di Stiles. ***


- Il lavoro di Stiles.
 
Il primo a svegliarsi, in quella triste mattinata, fu Scott che annoiato, controllò l'orologio e visto che erano solo le sette e mezza del mattino, decise di svegliare suo marito con teneri baci, nonostante la sveglia fosse impostata per le otto. Scott aveva bisogno di lui, quindi, al momento non gli importava che Stiles dovesse riposare. Stiles, che a stento trattenne uno sbuffo e aprì gli occhi dopo circa un minuto, si ritrovò a respirare a fatica visto che suo marito lo stava stringendo con tutta la sua forza, forte a se. Sorrise teneramente senza dire niente, ma mentalmente lo mandò a quel paese, quando si rese conto che avrebbe potuto dormire un altra mezz'ora.
- Scott, sai che avrei potuto dormire un altra mezz'ora? - Chiede dolcemente, Stiles, girando la testa verso il viso di suo marito.
- Non mi importa. Avevo bisogno di te! - Sussurra Scott, continuando a baciargli la guancia, come se da questo, ne dipendesse la sua vita.
- Ti perdono, solo perchè mi stai svegliando così.
- Sapevo che ti avrebbe fatto piacere! Mi sentirò così solo.
- Scott, ti prego. Già è difficile! Non farmela pesare.
- Non te la sto facendo pesare! Sto solo dicendo.
- Si si, come se non ti conoscessi a te. Brutto lupacchiotto! - Scherza Stiles baciandolo con dolcezza.
- Sai perchè ti ho svegliato, vero?
- Scott no, ti prego. Risparmiamelo!
- Ok! Non andare a lavoro e te lo risparmierò.
- Ricomincia!
- Non sto ricominciando proprio niente! Piantala di scattare sempre per cose inutile.
- Senti chi parla!
- Senti, non ho voglia di litigare, ok? A prescindere dal lavoro, l'avrei fatto! Che tu ci vada o no..
- E ci vado..
- E ci vai, ok! L'avrei fatto comunque! A maggior ragione, che andrai a lavoro, devo farlo.
- Non devi farlo! Scott, ho il tuo odore addosso e un tatuaggio bellissimo sul braccio. Tutti sanno che sono tuo!
- Ma scusa è, spiegami una cosa: se ti marchio di continuo qui a casa e sei solo con me e i bambini, pretendi che non ti marchio, quando sei circondato da chissà quanta gente che ci proverà con te? 
- Ahahah, si, chi? Le mamme single dei bambini?
- Mamme? Oh mio Dio! E' uno studio pedriatico?
- Si.
- NON ME L'AVEVI DETTO.
- Ha importanza?
- Certo che ha importanza. Quelle li avranno gli ormoni a mille e tu sei bello da stare male e pretendi che non ci provino con te? Adesso sta zitto e fermo! - Ordina Scott, mettendosi su di un fianco e iniziando a mordere il collo di suo marito, più forte che può, con i denti umani e godendosi la risata dell'uomo della sua vita.
- Ahhhh! Aiah, scemo. Ahahahahhah! - Ride di gusto, Stiles. Più suo marito lo marchia, più lui da il comando al suo lupo di guarirlo e  Scott, non gradisce.
- STILES! - Lo riprende, infatti.
- E va bene, dai. - Dice Stiles dicendo al suo lupo di non guarirlo. Adesso si, Scott è felice.
- Contento?
- Tantissimo.
- Ho sposato un cretino. 

Dopo aver detto l'ultima cosa che ha detto, Stiles scoppia a ridere di gusto, insieme a suo marito e si coccolano fino al suono della sveglia. Quando questi suona, Scott si fa serio e stringe Stiles forte a se, quasi a non volerlo lasciare andare. Gli e lo chiede proprio, in realtà. Stiles sbuffa, si scusa, lo riempe di baci, si alza dal letto, recupera una camicia aderente bianca e un jeans chiaro e raggiunge il bagno, per una doccia calda, non prima di aver dato un delicato bacio ai suoi figli, nella speranza di non svegliarli. In tutto questo, Scott, l'ha seguito come un cagnolino, con un muso lungo in grado di toccare il pavimento e con gli occhi quasi lucidi. A parte l'episodio di Marnie, non sono mai stati così tanto tempo distanti e sanno entrambi, che sarà dura. Molto dura! Sopratutto agli inizi.
- Scott, ok. Sei il mio compagno per la vita, ti amo, sei mio marito, sei il mio Alpha, sei chi cavolo vuoi, ma se permetti, non ho bisogno della guardia del corpo per farmi una doccia. Quindi, stai a cuccia li. - Ordina Stiles, fermo sulla porta del bagno, con suo marito di fronte.
- Ok! Bau. - Dice Scott dopo essersi messo a quattro zampe, aver guardato con gli occhi da cucciolo Stiles e aver tirato fuori la lingua, mimando i rumori di un cane. Stiles c'ha provato a non ridere. C'ha provato davvero, ma fu un attimo. Vedere suo marito, prenderlo alla lettera, è stato forse, uno degli episodi più belli della loro storia, quindi, con il cuore sciolto dalla felicità, ride come un matto.
- Vieni qui! Dammi un bacio, vita mia. - Dice piano, Scott, mettendosi seduto a gambe incrociate sul pavimento e allungando le braccia, verso suo marito.
- Torno subito! Ben e Syd si stanno svegliando. - Sussurra Stiles, baciandolo dolcemente e correndo sotto la doccia, pronto a dare il buongiorno agli unici amori della sua vita.

Quando esce dalla sua doccia rigenerante, Stiles, sente Ben piangere dalla fame e Scott trafficare in cucina, mentre Syd, nel suo seggiolino sbadigliava teneramente, muovendo i suoi piccoli polsi in aria, senza una meta ben precisa, incurante del pianto del fratello. Sente suo marito, borbottare qualcosa su quanto amasse i suoi figli e lo sente imprecare coloritamente quando si è bruciato la mano con i biberon e quasi giurerebbe di sentire le rotelle del cervello di suo marito, fermarsi per sempre e smettere di funzionare, quando ha fatto cadere a terra, dalle sue stesse mani, tutti e due i biberon bollenti.
- Scott, sei un danno! Menomale che sei un lupo! Ecco: li hai rotti. Menomale che ne abbiamo altri di riserva. Pulisci che li vado a prendere! - Borbotta Stiles, quasi infastidito, baciando i suoi figli e sgridando suo marito.
- Scusa. - Borbotta Scott iniziando a pulire.
- Non è colpa mia se sono nervoso. - Dice ancora, Scott.
- Si si! Ok. Va beh, niente panico. Ho ancora tempo e sono già pronto! A proposito, come sto? - Chiede Stiles dopo aver lavato velocemente con acqua bollente i biberon e iniziando a preparare la pappa per i suoi figli.
- Sei bellissimo. 
- Grazie! Anche tu.
- Ma piantala! Ho solo una tuta addosso.
- E sei bellissimo lo stesso.
- Se lo dici tu. 
- Lo dico io! Allora, il latte è pronto. Vado a darmi una pettinata ai capelli e torno qui! Riesci a dargli da mangiare senza fare danno?
- Ti diverti a prendermi in giro?
- E dai Scott, sto scherzando. Ridi! - Ordina Stiles, mimandogli un sorriso.
- Non mi va. Non sono in vena di sorridere, figuriamoci di ridere.
- Scott! Guardami! - Dice Stiles alzandogli il viso con due dita sotto al mento e allacciandogli le braccia al collo, subito dopo.
- Torno presto. Lo so che quattro ore sono tante, visto e considerato che siamo lupi, ma ce la faremo! E' necessario! E' per il bene della nostra famiglia, ricordi? Ti sembra che io abbia tutta questa voglia di lasciarti? 
- Non sto dicendo questo. Solo, sta attento, ok?
- Sempre, lupacchiotto!

Dopo essersi sistemato i capelli, è ora di andare. Già, alla sola idea di stare senza Ben e Syd, ha il magone, ma deve farlo. Gli stringe forte  a se, li riempe di baci, li saluta, saluta Scott e se ne va. Sale a bordo della sua inseparabile Jeep e via, dritti al suo primo lavoro. Dritti allo studio medico pediatrico di Beacon Hills. E' emozionato alla sola idea e non vede l'ora di iniziare. Raggiunge il suo posto di lavoro, circa un quarto d'ora dopo, saluta tutti, si presenta ad un infermiera che se non fosse stato gay, ci avrebbe sicuramente provato, porge la mano al suo capo e dopo una breve spiegazione, la sua giornata lavorativa, puo' avere inizio.

A casa, invece, Scott era nel casino più totale. Gli mancava l'aria, si sentiva solo, perso e vuoto e per fortuna che con lui, c'erano i suoi figli che però, oggi sono più mosci di lui e non lo calcolano di striscio. Scott prova a giocare con loro, ma ne Ben, ne sopratutto Syd, ne vogliono sapere. Scott sa, che sentono la mancanza del loro papà e già, non sa più che cosa fare. Visto che sono bloccati, fermi, immobile, che sembrano quasi in un altra dimensione, Scott sbuffa, li mette nel box del salone con i loro giochetti e inizia a fare i lavori di casa, al piano di sotto.

'Sono passate quanto, due ore? Già mi manchi da star male.'
'Scott, ti prego. Ti ho già detto che non è facile nemmeno per me.'
'Amore?'
'No. Sono il suo fantasma!'
'Ma come fai a rispondermi?'
'Forse perchè ti sei messo in contatto con me?'
'Questo lo so bene, ma com'è possibile? Pensavo che ad un tot di distanza, non potessimo comunicare.'
'Scott, è telepatia, non un walkie-talkie.'
'Oddio che bello. Così mi sentirò meno solo!'
'Scemo! Piuttosto, dimmi: come stanno i miei bambini?'
'Mosci.'
'Mosci? Come sarebbe a dire, mosci, Scott? Sono i nostri cuccioli. Loro non sono mai mosci.'
'Gli manchi.'
'Vite mie. Mi mancano anche loro.'
'E io no?'
'Certo che mi manchi anche tu.'
'Che fai?'
'Lavoro! A proposito, dovrei lasciarti! Mi stai distraendo.'
'Aspetta, prima dimmi chi c'è con te.'
'Il mio capo e la mia segretaria.'
'Com'è questa qui?'
'Decisamente sexy! Se non fossi stato gay, c'avrei anche provato.'
'Così non mi aiuti.'
'Scemo. Ci vediamo tra poco.'
'A dopo.'


Decisamente, non aiuta. Scott, infatti, passò le due ore successive a sbuffare con fare seccato e  a controllare la porta e l'orologio ogni due secondi, rimanendo deluso ogni volta, quando si rendeva conto che da quella porta non sarebbe entrato suo marito e che l'orologio, ancora non segnava mezzogiorno. Ben e Syd, non danno segni di vita, ma Scott, sente che tutto sommato, stanno bene e quindi, evita di preoccuparsi. Li coccola e si sente meno solo. Li coccola e loro, ritrovano quel pizzico di serenità che gli mancava e sorridono veramente quando a mezzogiorno e cinque minuti, il loro papà, apre la porta di casa. Scott, si apre in un sorriso enorme e non gli da nemmeno il tempo di entrare bene in casa, che già, gli ha gettato le braccia al collo e l'ha stretto forte a se. Stiles, anche lo sta stringendo forte in un abbraccio. Si sono mancati così tanto.
- Mi sei mancato così tanto. - Sussurra Scott, annusando il collo di suo marito, per capire se qualcuno gli si è avvicinato troppo.
- Ritira gli artigli, lupacchiotto! E' tutto ok. Non mi si è avvicinato nessuno! Mi sei mancato anche tu. - Sussurra Stiles.
- Hei cucciolini miei, anima della mia vita. Papà è tornato a casa! - Dice felice, Stiles, andando dai suoi figli. Li prende tutti e due in braccio e li riempe di baci. Ben e Syd, sorridono e adesso, Scott sente che sono felici.

Nell'attesa di vedere suo marito, Scott, si è improvvisato cuoco e ha provato a fare solo lui sa cosa, con tante uova e tanta farina e tanto, tanto zucchero. Si, ma per terra. La cucina, è ridotta ad un campo da battaglia e solo adesso, che è in camera, Scott si ricorda che Stiles ama la cucina più di qualsiasi altra stanza e vederla ridotta così, gli farà salire il sangue al cervello. 
- SCOTT! CHE CAVOLO HAI COMBINATO? - Strilla furioso, Stiles, mentre Scott deglutisce a vuoto e si appunta mentalmente di non fare arrabbiare mai più, suo marito, specie a poche ore prima della luna piena.

 
Piccolo spazio autrice:

AHAHHAH. Solo questo: AHAHHAH. Non immaginate nemmeno quanto io abbia sorriso, scrivendo questo capitolo. Mi ha divertita molto, scriverlo. Detto questo, ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi do appuntamento al prossimo capitolo.

Grazie infinite a Tallutina.


 

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Capitolo 50
*** Buon Natale. ***


- Buon Natale.

E' la Vigilia di Natale, in casa McCall-Stilinski. E' notte di luna piena e il caos, regna sovrano. I giochi di Ben e Syd, che ormai hanno già quattro mesi, sono sparsi ovunque e Stiles, è teso come una corda di violino! Il motivo? Vuole che sia tutto e quando dico tutto perfetto, intendo proprio tutto perfetto e secondo le sue idee, la tavola ancora da apparecchiare e la cena ancora da finire di perfetto, non hanno niente. Nemmeno Ben e Syd ancora in pigiama, sono perfetti e non è perfetto nemmeno suo marito, che invece di aiutarlo, gioca con i suoi figli e lo prende in giro, ridendo divertito.
- Scott! Me la dai una mano? - Strilla Stiles. Ha i capelli tutti sparati per aria, dal nervoso ed è ricoperto di farina.
- Prego! Piacere, sono Scott McCall! - Dice Scott porgendogli la mano. Stiles, dapprima, lo guarda male ma poi, si scioglie in un sorriso, gli stringe la mano e lo tira in un abbraccio.
- Scusa, come hai detto di chiamarti? - Chiede Stiles.
- Mh? Oh, niente. Mi chiamo, mi chia.. Ma andiamo! Che te lo dico a fare come mi chiamo? Lo sai.
- Dillo di nuovo.
- Scott!
- E di cognome?
- McCall? - Chiede incerto, mentre a stento trattiene le risate, Scott.
- Sicuro? - Chiede Stiles pizzicandogli un fianco.
- AH! No. Cioè, so che mi chiamo Scott! Ma mi sfugge il cognome. - Scherza Scott. E' così felice!
- Devo rinfrescarti la memoria, SIGNOR STILINSKI?
- Ahhhh! Si, è vero. Mi chiamo Scott Stilinski. 
- Ah, ecco! Così va meglio. - Ride Stiles.
- Scemo, rilassati! Abbiamo ancora un ora di tempo! Ora vado a fare il bagnetto a Ben e a Syd e li vesto! Li hai messi nelle culle no, i vestiti loro?
- No Scott, sono in camera nostra. 
- Ok! Vado e torno. Tra poco arrivano anche i super nonni e tutti gli altri! Bacio. - Chiede teneramente, Scott. Desiderio accontentato!

Mentre suo marito portava i loro lupacchiotti a fare un bel bagnetto, Stiles poté finire alla svelta le ultime cose e iniziò a chiedersi perchè mai, Scott, sia dipendente dalle sue labbra. E' una cosa fuori dal comune, proprio. Ha sempre e comunque, bisogno di uno dei suoi baci e nonostante stia con lui da un anno e tre mesi, ancora non ha capito perchè. Ogni volta che ritorna stanco da lavoro, Scott, non gli da nemmeno il tempo di salutare Ben e Syd, che l'ha già baciato e marchiato per l'ennesima volta. Ebbene si. Dal giorno stesso che ha iniziato a lavorare, suo marito lo marchia la sera prima di andare a dormire, la mattina appena svegli, subito prima di uscire per andare a lavoro, quando torna e via di nuovo la sera prima di andare a dormire. E' diventata una routine giornaliera, ormai e Stiles, ha smesso di chiedersi perchè.

Quando la casa, è tornata in perfette condizioni ed è tutto pronto, manca mezz'ora all'arrivo di tutti gli invitati. Scott, ha appena finito di fare il bagnetto a tutti e due e lui, adesso può vestirsi con una camicia grigio scuro e un pantalone beige, con le sue immancabili scarpe da ginnastica nere. Si stava sistemando i capelli e inciampando sui suoi stessi passi, andò in camera sua e vide, che Ben e Syd, non erano ancora vestiti.
- Ora tu spiegami, se li hai usciti dalla vasca dieci minuti fa, perchè non sono ancora vestiti.
- Non si fanno vestire, Stiles. - Sbuffa Scott. E' già la quinta o sesta volta, da quando hanno un mese, che fanno i capricci per vestirsi.
- Un altra volta? Così non si può, però. Non mi piace che fanno tutti questi capricci!
- Nemmeno a me.
- Io provo con Ben?
- Ti prego, si. E' il più intrattabile, oggi.
- Ok, signorino. Adesso veniamo a noi! - Dice Stiles, prendendolo in braccio e iniziando a vestirlo anche contro la sua volontà. Scott, fa lo stesso con Syd.
- FERMA. - Ordina Scott. Syd, non sta ferma nemmeno un secondo.
- Ben, cosa fai? Provi a mordermi? Non ne hai denti, ancora. - Dice Stiles.
- Prova a morderti?
- Si, guarda.
- BENNNN! - Lo riprende, Scott, quando poi, si accorge che anche sua figlia, sta facendo lo stesso con lui.
- SYDDDD! - La riprende, Stiles. 
- Ehi! E' normale che provino a mordervi. Non sgridateli! - Li informa Melissa, da casa sua.
- Davvero? - Chiedono all'unisono i due coniugi.
- Si. Comunque, poso la roba da lavoro e vengo a darvi una mano. 

Alla fine, ce l'hanno fatta. Ben e Syd, sono lavati, vestiti e profumati. La casa è in perfetto stato, gli invitati sono tutti arrivati e la cena, è pronta, mentre la famiglia, è già riunita al tavolo. 

A mezzanotte meno cinque, tutti, hanno lo stomaco pieno, bimbi compresi. Hanno mangiato fino ad ingozzarsi e si sono scambiati gli auguri allo scoccare della mezzanotte. Si scambiarono i regali e la festa, durò fino alle tre del mattino. Ad uno ad uno, ognuno degli invitati, si ritirò alla propria casa e Stiles e Scott, esausti come non mai, con Ben e Syd già crollati nel sogno più profondo, nelle loro culle, possono sbadigliare un ultima volta e salire al piano di sopra, pronti, a sprofondare in un sonno profondo. Ma prima di dormire, come regola, devono vedere un video dall'i-pad.







Salve gente. Come ormai tutti sapete, sono Stiles Stilinski. Eccoci di nuovo qui! Siamo all'ennesima ecografia. Ho appena finito di litigare con il mio fidanzato, perchè lui dice che aspettiamo un bel maschietto, mentre io, sono convinto di una femminuccia. Queste cose me le sento! 
Stiles, ti dico che è maschio.
E io ti dico che è femmina. Mi sento così.
Senti male.
Infatti adesso Deaton ce lo dirà. Doc, dicci, io aspetto una bambina o un bambino?
Probabilmente, Scott un bambino e tu Stiles, una bambina.
E che cosa ti avevo detto io? Siiii. Ecco. Facciamo lo zoom sulla pancia di papà Scott. Ciao lupacchiotto!
Finiscila che sono grasso.
Non sei grasso. Sei bellissimo! E comunque per ciao lupacchiotto, intendevo salutare mio figlio, non te.
Che gentile il mio futuro marito, nè Doc?
Hei! Non chiamarlo Doc. Solo io posso!
Dammi qui, idiota. Ciao lupacchiotta! Guarda che bel pancino che hai.
Piantala che sto diventando una palla.
Siii. Palla del mio cuore!
Lo trovi divertente?
Ridi.
Cos'è, un ordine?
Certo. Ridi!
Eheheh! Contento?
Si, tantissimo.
Sai che era una risata forzata, vero?
Si, ma sono felice lo stesso. Ciao amore. Come si sta con papà Stiles?
Benissimo.
Sicuro? Io, impazzirei.
Doc, riprendi questo, per favore. Ti amo tanto vita mia!
Ahahah daiii! Mi fai il solletico alla pancia. Smetti di baciarla. Ti ama anche lui, ma piantala. Ahhahahaha.







- Ahahhaha! Che cattivo Stiles. Mi hai fatto il solletico, quel giorno.
- Ma io stavo solo dando dei baci a Ben.
- Perchè ci amavi?
- Vi amo ancora, se per questo. Anzi, più di prima.
- Buon Natale, vita mia.
- Buon Natale anche a te.

E dopo un dolce bacio, nella notte di Natale, la coppia, si addormenta felice, l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:

E Buon Nataleeeee <3
Pubblico adesso, perchè probabilmente, apparte la raccolta di "SMS" che sto scrivendo, tornerò a scrivere le storie a capitoli con l'anno nuovo, quindi. Eccoci qui. Un infinito ringraziamento, come al solito a Tallutina e Buon Natale a tutti voi.

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Capitolo 51
*** Scherzi scemi per coniugi ancora più scemi. ***


- Scherzi scemi per coniugi ancora più scemi.

Natale e Capodanno, in casa McCall-Stilinski sono passati velocemente. E' sera ed è il tre di Gennaio e nella casa, il silenzio regna sovrano. Scott è spaparanzato sul divano con il cellulare in mano e prossimo all'addormentarsi, Stiles è al piano di sopra con Ben e Syd a rimboccargli le coperte. Anche loro, già crollati in un sonno profondo. Lui, fa uno sbadiglio dietro l'altro, fa una doccia veloce e quando ne esce, indossa una maglietta a maniche corte bianca e il pantalone grigio di una vecchia tuta da ginnastica. Nonostante sia un lupo e vada in giro come se fosse il  quindici di Agosto, sente freddo ai piedi quindi, indossa i suoi calzini preferiti. Quelli enormi e di lana, fatti da sua madre poco prima che morisse.

Quando Scott lo vede scendere le scale, gli sorride dolcemente e sorride ancora di più quando lo vede avvicinarsi a lui che era seduto scompostamente, piazzarli il viso davanti al suo, sorridergli, unire le loro mani e rafforzare la presa in quella degli anelli e baciarlo con dolcezza subito dopo. Se gli avessero detto che prima o poi, sarebbe diventato dipendente dai baci di qualcuno, non ci avrebbe mai creduto e si sarebbe fatto una grossa risata, eppure eccolo li, seduto sul divano di casa sua ad amare e bramare i baci di suo marito.
- Vieni qui. - Dice Stiles saltando su di un fianco e mettendosi alla fine del divano e trascinando Scott in un abbraccio.
- Perchè? Io non voglio che mi abbracci. - Lo provoca scherzosamente Scott finendo per abbracciarlo forte lui stesso.
- Scott sta zitto e guardo il film! - Ordina Stiles. Scott ridacchia, gli da un bacio nella guancia e subito dopo uno nelle labbra, sorride e ubbidisce.

Stavano guardando un film qualsiasi alla tv che di bello, aveva poco. Insomma, era noiosissimo ma era anche l'unico decente trai tanti e siccome Stiles era estremamente annoiato e suo marito estremamente interessato al suo cellulare, sbuffa con fare seccato e fa in modo che la sua mano passi magicamente dal fianco di Scott alla gamba di Scott. Questi sorride e decide di provocarlo! Stasera si sta particolarmente divertendo.
- Boh ma calcolami se vuoi. - Dice Stiles iniziando ad accarezzargli la gamba con il pollice.
- Non mi toccare la coscia! - Dice con naturalezza Scott, togliendogli la mano bruscamente. 
- SCUSA COSA? - Sbotta Stiles rimettendo la mano al suo posto.
- Stiles! Ti ho detto di non toccarmi la coscia. - Continua a giocare, Scott.
- OH! Cos'è sta storia? - Chiede brusco Stiles, tirandogli una pacca proprio sulla coscia. Che poi, andiamo! Quella è la gamba, mica la coscia.
- Ahahahah. Sto scherzando, scemo. - Ride di gusto, Scott.
- Mi hai fatto male. - Si lagna subito dopo.
- Non è vero e se anche fosse, ti sta bene! Scott, non ti permettere mai più. Io sono tuo marito e faccio cosa voglio. - Lo riprende seriamente, Stiles. Scott tra se e se sbuffa spazientito, aspetta che suo marito finisca di parlare e lo interrompe con un bacio poco dopo! 

Stiles, fa di quel bacio qualcosa di serio, prende in braccio suo marito e decide che è meglio per tutti e due farsi un po' di coccole anziché guardare uno stupido film. Allora, il fatto è questo! Finché è Scott a prendere in braccio Stiles va bene, quando è Stiles a prendere in braccio Scott, non va bene. 
- La devi finire con questa storia ed una volta per tutte. Lo vuoi capire che sei solo mio? - Chiede Stiles.
- Si, ma cosa centra adesso! - Dice confuso, Scott.
- Centra perchè come tu puoi prendere in braccio me, io posso prendere in braccio te. Devo ripeterti chi comanda qui? 
- Il mio Alpha preferito. - Risponde con convinzione, Scott.
- Che poi sarei io. - Si elogia, Stiles.
- Che poi saresti tu. - Gli da ragione, Scott.
- Mi ami? - Chiede Scott.
- Ti amo.
- Davvero?
- Si.
- Sicuro?
- Si, perchè? Hai dubbi?
- Alcuni.
- Grrr! Non dirlo nemmeno per scherzo.
- Infatti è quello che sto facendo! Sto scherzando.
- Stai scherzando un po' troppo per i miei gusti, Scott. Anzi no, mi correggo.. SIGNOR STILINSKI. Devo rinfrescarti la memoria con un video?
- Dai! Ci sto. Muoviti però!





Ultimi aggiornamenti sulla famiglia McCall-Stilinski. Oggi è il 24 Maggio ed eccoci qui, signori e signori. Io e Stiles ci siamo sposati, finalmente! In quanti siete contenti per noi?? Io, per esempio lo sono tantissimo. Lo amo da impazzire a questo tonto qui. Beh, io sono Scott McCall e ormai lo sapete...
GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR! Chi sei, tu?
Sta calmo Alpha! Cosa c'è? Ti sei svegliato con la luna storta, questa mattina?
No. E' mio marito che mi fa arrabbiare quando dice di chiamarsi con un nome che non è il suo.
Ma io mi chiamo Scott McCall!
Ma neanche per sogno.
Stiles, amore, ti giuro che non ti capisco.
Fingi di non capire. Puoi spegnere questa video camera?
No. Devo?
Devi.
Perchè?
Perchè te lo ordino io.
Ma tu sei solo mio marito.
Sicuro?
NO NO NO! Ti prego no, gli occhi rossi no! Mi fanno paura, lo sai. Levaliiiiii!
Chi sono io?
Il mio Alpha. Il mio sexy Alpha!
Poi?
Mio marito. Il mio splendido marito.
Come ti chiami?
Scott.
E di cognome?
Stilinski. 
Ah! Così si che ragioniamo! Non ho più gli occhi rossi, puoi anche levarti le mani dal viso.
Davvero?
Si scemo.
AHHHH! Stiles! Sei ingiusto. Mamma mia che paura.
Questo è perchè hai detto di chiamarti McCall.
Dovevo farmici l'abitudine!
L'hai fatta apposta.
Ok, hai ragione. Volevo solo scherzare! Mi ami?
Oggi ho deciso di rovinarmi la vita, per sempre. Se non è amore questo..
Farò finta di non aver sentito. Mi dai un po' d'acqua anche a me?
Hai le mani e le gambe? Usale.
Le userei anche se solo tuo figlio non mi riempisse di calci.
Ahah bravo vita mia. Fai arrabbiare papà.
Non mi sta facendo arrabbiare. Amore, non ascoltare papà, ok? Ti amo tanto. Scalcia quanto vuoi! Tanto alla fine qui comando io. Hai visto? Mi ha portato da bere. Grazie.
Giuro che a volte non ti reggo.
Hei lupacchiotti! Non ascoltate nemmeno questo. Stiles McCall è completamente innamorato perso di Scott Stilinski.
E questo chi lo dice?
Io e dovete farvelo bastare tutti e tre, adesso sta zitto e baciami prima che vado in centro con un megafono a dire a tutti che mi chiamo Scott McCall.
Fossi in te, io non lo farei.
Dal tuo tono, nemmeno io! Ti amo moccioso.
Ti amo anche io, Scott Stilinski!




- Chi è che comanda? - Chiede Stiles, a fine video.
- Tu. - Dice ridendo come un bambino e felice come non mai Scott, godendosi le coccole di suo marito.

Poco tempo dopo, Ben e Syd si sono svegliati e Stiles e Scott dopo mesi che non accadeva, passeranno di nuovo la notte in bianco.

 
Piccolo spazio autrice:
 
BUON ANNOOOOOOOOO ! <3 
Sono ancora in tempo? Spero di si.
Auguri a tutti e grazie per essere arrivati fino a qui.
Ps: l'idea dei video vi sta stufando o continua ad essere una cosa carina?
Se non gradite, basta dire. 
Detto questo.. bacioni a tutti e a presto!

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Capitolo 52
*** L'idraulico. ***


- L'idraulico.
 
Sono i primi di Gennaio in casa McCall-Stilinski e il silenzio, regna sovrano. E' mattina presto e Stiles è già a lavoro! Ormai ha smesso di dirglielo ma odia quando se ne va. Dopo aver dato da mangiare ai bimbi e aver giocato un po' con loro, quando Ben e Syd si addormentano, Scott si ritrova a fare le pulizie in tempi record e stare seduto sul divano a sbuffare con fare seccato dalle nove e dieci del mattino fino a mezzogiorno e un quarto, quando suo marito fa ritorno a casa per la sua immensa felicità. Oggi però, approfitta di quella pace momentanea che si è venuta a creare e si gode una bella doccia calda.

Con i sensi bene in allerta per sentire i respiri regolari dei suoi bambini, si toglie la maglietta che aveva indosso e rabbrividendo per il freddo apre l'acqua calda quanto prima, ma questi, non arriva. Tra poco Ben e Syd si sveglieranno e dovrà lavarli e non può di certo farli con l'acqua fredda. Certo, potrebbe anche andare dai genitori nella casa a fianco ma sono tutti e due a lavoro e comunque non gli sembra il caso. Ormai è un uomo adulto ed è un padre di famiglia e deve sbrogliarsi da solo. Non può sempre contare sulla genialità di suo marito.

Si veste velocemente mentre quasi sbatte i denti dal freddo, controlla i cuccioli e una volta assicuratosi che ancora dormano profondamente, scende le scale, apre la porta e va in garage dove c'era la caldaia. E' probabile che si sia scaricata. Dopo aver fatto sali e scendi per circa una ventina di volte tra il bagno e il garage ed aver mastruzzato un po' di tutto tra attrezzi vari e bottoni che nemmeno sapeva cosa fossero, sbuffa con fare seccato e tenaglie alla mano, prova a stringere tutti i bulloni di tutti i rubinetti della casa ottenendo solo un gran casino. 

Stava stringendo quelli della vasca, quando ad un certo punto le tubature esplodono e una grande quantità d'acqua gelata gli finisce in pieno viso. D'istinto, chiude gli occhi e allunga le mani per fare da tappo. E' completamente inzuppato d'acqua e non sa cosa fare. Il panico lo investe e come se non bastasse, Ben e Syd si stanno svegliando. 

"No no, non adesso. Forza Scott, pensa! Pensa. Pensa come Stiles."

Dopo circa dieci minuti, le mani gli fanno male per quanto sta stringendo su quei rubinetti e non ha ancora trovato un idea. Con i suoi sensi, sente Jonh entrare nel vialetto di casa e si mette ad urlare il suo nome prima che entri nella sua dimora e non lo possa più sentire. Si congratula da solo con se stesso per aver lasciato la porta di casa aperta e tira un sospiro di sollievo quando sente suo suocero salire le scale e raggiungerlo in bagno.
- Scott ma che cavolo stai facendo? - Chiede divertito, Jonh.
- Prova ad indovinare, sceriffo. - Dice Scott. Ha le labbra viola per il freddo e il suo lupo non riesce a scaldarlo per chissà quale motivo. I capelli fradici e i vestiti zuppi.
- Ti si sono rotte le tubature?
- No! Figurati. Mi sto solo divertendo a giocare con l'acqua! I bambini si stanno svegliando, potresti solo venire a tenere le mani qui che io mi cambio velocemente e penso a loro? 
- E non hai pensato di mettere uno straccio?
- Jonh, mi chiamo Scott. Non mi chiamo Stiles! E' lui quello più intelligente tra i due. Che ci fa uno straccio, li?
- Fa da tappo come stanno facendo adesso le tue mani, forse?
- Oh!
- Vatti a cambiare scemo, che qui ci penso io.
- Sei il migliore, sceriffo! Lascio?
- Si lascia. 

Cinque minuti dopo, Scott è congelato. Ha tre maglioni e il paio di pantaloni più pesanti che aveva in casa e può occuparsi di Ben e Syd che si sono appena svegliati. 
- Jonh, ti prego dimmi che hai fatto. Devo lavarli!
- Mi dispiace Scott, ma qui c'è bisogno di un idraulico. Le chiavi le hai, va a lavarli a casa nostra! I vestiti e i pannol..
- Si si lo so dove sono i vestiti e i pannolini. In camera di Stiles! 
- Bravo! Va che io chiamo l'idraulico.

Quando Scott rientra a casa sua, Ben e Syd sono affamati e sono già le dieci del mattino.
- Shh! Lo so amori miei che avete fame, lo so! Adesso papà vi fa la pappa.
- Scott, ho chiamato. Arriva subito! Ho staccato l'acqua come mi hanno suggerito e io adesso vado a casa che sono esausto. Hai bisogno di aiuto? 
- No no, ho fatto! Va pure e grazie. 
- Come fai a dare da mangiare a tutti e due? Ci penso io. Vieni dal nonno, amore! - Dice Jonh prendendo in braccio a Ben e dandogli il latte.
- Jonh, non era necessario! Riesco a dare da mangiare a tutti e due. Lo faccio da quando Stiles se n'è andato a lavorare. - Dice affranto, Scott.
- Ti manca molto, quando non c'è?
- Mi manca tantissimo.
- Sai Scott, Claudia, la mamma di Stiles era un ingegniera. Passava la metà del suo tempo a lavoro e non la vedovo quasi mai, ma ogni sera, a casa, eravamo solo io, lei e il nostro amore. Poco dopo è arrivato anche Stiles e ci ha cambiato la vita. Ci siamo amati tanto, ma solo perchè lei viveva chiusa nel suo ufficio a studiare e a creare, ed io in giro per la città a salvare il mondo, e ti sto citando esattamente quello che diceva Stiles di noi, non significava che ci amavamo di meno. Capisci cosa intendo?
- Si Jonh, ti ringrazio.
- Oh! Ben non ha più fame.
- Cosa? Come mai, amore? Che hai? - Gli chiede, Scott.
- Non andare in panico. Ha mangiato! - Dice divertito Jonh, mettendo il suo splendido nipotino nel seggiolino. Lo lega per bene onde evitare che cada, lo riempe di baci, bacia la sua principessa e prossimo ad addormentarsi in piedi, saluta Scott, si scusa e va a casa sua. Ha talmente tanto sonno che non ha nemmeno la forza di salire le scale. Si sdraia sul divano e crolla in un sonno profondo.

Proprio nell'esatto momento in cui Jonh si addormenta, qualcuno bussa alla porta di casa McCall-Stilinski. E' un ragazzo che lascia Scott a bocca aperta. Avrà al massimo vent'anni. Alto, muscoli ben definiti, capelli castano chiaro e tirati indietro con un po' di gel e due grandi occhi verdi. Praticamente è la copia di Stefan Salvatore.* E su questo, Scott è pronto a metterci la mano sul fuoco. Dire che è bello, è dire poco. Certo, suo marito è molto meglio ma anche lui non scherza.

Indossa una maglietta aderente bianca e la classica tuta blu da idraulico con bretelle. Ha un buon profumo ed è la prima cosa che sentono le narici di Scott. Ma sente anche il suo cuore che gli scalpita forte nel petto e scariche di adrenalina pura gli attraversano il corpo.
- Salve. - Borbotta con il cuore a mille e imbarazzato, l'idraulico porgendo la mano al suo cliente.
- Salve! Benvenuto. Grazie per essere venuto subito, credo di aver combinato un casino.
- Oh, non si preoccupi. Io sono qui per risolverglielo! Molto piacere. Sono Daniel e sono al suo servizio!
- Piacere, Daniel! Io sono Scott e questi che piangono sono i miei figli. - Dice Scott. Ha sentito che il tipo, è pronto flirtare con lui e quindi pensa di levarselo dalle scatole dicendogli semplicemente di essere padre di due figli.
- Oh! E' padre. Così giovane! Avrai al massimo vent'anni.
- Non ancora, ma quasi.
- E la tua ragazza è giovane come te? - Prova il tipo. Ha capito che giocano nella stessa squadra!
- Amico marchi male. Sono sposato e con un uomo! - Ridacchia Scott mostrandogli la fede.
- Ah, ma allora giochiamo nella stessa squadra.
- E' già. Mi aiuti con l'impianto idraulico o cosa?
- Si si, certo! Scusa. Mostrami pure dov'è il problema.
- Ovunque praticamente. Non c'è più acqua calda ma il problema principale sta nel bagno di sopra. E' esplosa la tubatura della vasca e ho dovuto rimediare come potevo.
- Mi indichi il bagno?
- Si, si certo seguimi! Ok cuccioli. Venite da papà.
- Ah, gemelli!
- Si.
- Come si chiamano?
- Benjamin e Sydney.
- Bellissimi nomi, complimenti. 
- Sono belli loro, non i nomi. - Si vanta Scott.
- Il maschio assomiglia molto a te. - Lo elogia, Daniel. Scott, gli mostra un sorriso timido e gli indica con un dito, il bagno.

L'idraulico, mentre lavora gli sta facendo l'interrogatorio sulla sua vita personale e spesso e volentieri, con banalissime scuse, lo sfiora o addirittura gli mette una mano sulla spalla come se fossero amici da tutta la vita. Ben, che evidentemente deve aver capito che qualcuno di estraneo è entrato nel suo territorio, incapace di ringhiare scoppia a piangere e Syd con lui.
- Shh! Lo so amore, lo so. Avete capito tutto e avete ragione ma state calmi! - Gli sussurra, Scott.
- Qualche problema? - Chiede Daniel.
- No. Non si preoccupi! Solo un discorso padre e figli. 
- Oh! Ti prego. Ti ho già detto di darmi del tu. Comunque qui in bagno, ho finito. Altri rubinetti? 
- Si, c'è l'altro bagno, quello comunicante con la camera da letto. - Risponde calcando sulle ultime parole, Scott. Non si sa mai.
- Seguimi pure.
- Certo! E sei sposato da tanto, con tuo marito?
- Quasi un anno e a Settembre facciamo due anni che stiamo insieme.
- Non ti sei pentito di esserti sposato così giovane?
- Proprio per niente. Mio marito è la cosa più importante per me, dopo i miei figli e sempre dopo i miei figli, è l'unica persona che amo da impazzire.
- E dov'è adesso?
- E' a lavoro.
- Tuo marito lavora e tu fai il papà a tempo pieno?
- Anche lui lo fa il papà a tempo pieno, non ti stare a preoccupare. Quanto a me, sto cercando lavoro! Non volevo nemmeno che lui andasse a lavorare.
- Perchè? Sei un tipo geloso?
- Si, tanto!
- Sbagli secondo me.
- Non mi importa.
- E sopratutto non deve interessare a te, ti starai dicendo. - Prosegue Daniel.
- Ma no, figurati. - Dice fintamente, Scott.

"Cavolo, si. Non ti deve interessare un accidente."

- Bene! Anche qui ho finito. Resta la cucina, se non sbaglio!
- Si. Vieni, andiamo!

"Grazie a Dio! Almeno poi te ne vai."


- Sai, fare l'idraulico spesso stanca! Non è che potresti darmi un bicchiere d'acqua, per favore? - Chiede con un sorriso che Stiles definirebbe disgustoso, Daniel.
- Si certo! Scusami se non te l'ho chiesto prima. Ecco qui! Desideri altro?
- No, sono apposto così, ti ringrazio. Gentilissimo oltre che bellissimo! Di questi tempi è raro trovare persone come te.

'Amore.'
'Amore mio, ciao. Che fai, non si lavora?
'Si certo, ma oggi non c'è nessuno e mi mancavi.'
'Anche tu, tantissimo. Come stai?'
'Bene e tu?'
'Bene, bene.'
'Sai mica se è arrivato mio padre?' 
'Si, l'ho sentito prima. Come ha messo piede in casa, si è buttato sul divano e si addormentato.'
'Piccolo il mio papì. Ad ogni modo, cosa più importante: le uniche ragioni della mia vita?'
'Si sono svegliati poco fa, hanno mangiato, Syd tutto, Ben ne ha lasciato un po' e adesso sono qui tranquilli con me.'
'E tu che fai?'
'Sono sul divano che ti aspetto, come sempre.'
'Poltronaro. Renditi utile una volta tanto, no?'
'Sentiamo, signor McCall, che dovrei fare? I lavori li ho finiti, loro li ho lavati, cambiati e gli ho dato da mangiare e adesso ci sto giocando.'
'Hihi. Dai che scherzavo! Sei un padre meraviglioso.'
'Si, lo so. Grazie! Me lo dice sempre anche mio marito.'
'Il lavoro chiama! A dopo.'
'Ciao amore. Torna presto!'


Scott era convinto che suo marito davvero fosse a lavoro e che quindi non avrebbe mai scoperto di tutte quelle bugie ma quello che Scott non sapeva, è che Stiles era appena arrivato a casa, si era nascosto dietro un albero e aveva controllato la situazione. Sicuro che quell'idraulico da strapazzo ci stesse provando con suo marito, decide di collegarsi con lui per vedere se gli avrebbe detto tutta la verità. Non solo non gli e l'ha detta, ma questo qui, si è appena tolto la maglietta perchè senza volerlo aveva fatto scoppiare un tubo, - senza volerlo, certo. - e non contento, quando Scott gli stava passando uno straccio per asciugarsi, l'ha preso per i fianchi e l'ha baciato sulla bocca. 

Quella, fu semplicemente la goccia che fece traboccare il vaso.

Scott era schifato, disgustato e chi più ne ha, più ne metta. Ha istintivamente chiuso gli occhi e quindi non ha visto che suo marito, adesso era faccia a lui, in giardino e aspettava pazientemente che i due si dividessero. Quando Scott gli riapre e spinge via a Daniel lontano da se, si pulisce il muso e rialza il viso, incontra gli occhi rossi, pericolosamente rossi di suo marito. Deglutisce a vuoto e spaventato come mai prima d'ora, indietreggia ma inciampa con una sedia messa male e cade a terra. Si rialza immediatamente e gli occhi rossi di suo marito sono ancora li.

Il viso, non gli lascia trapelare alcuna emozione e Scott sa che non è mai un buon segno.

Il tipo si sta scusando con mille paroloni ma Scott non lo sente. L'unica cosa che sente è il battito frenetico del suo cuore che batte così forte per la paura e sente la rabbia di suo marito. Più di tutto, vede i suoi occhi.

'E' arrivata tua madre! Porta i bambini da loro. Di a quello di andarsene e ti voglio nel bosco tra dieci minuti. Ne un minuto di più, ne un minuto di meno!'

Scott non ha nemmeno la forza di rispondergli. 

L'unica cosa che può fare adesso è guardare Stiles allontanarsi con i pugni chiusi, deglutire a vuoto e terrorizzato a mille, seguire parola per parola ogni suo ordine.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve a tutti! Non pubblico da un po' questa storia e volevo tornare con un colpo di scena.
Spero di esserci riuscita e di avervi lasciato la curiosità per il prossimo. 

ATTENZIONE: ULTIMI CAPITOLI PRIMA DELLA FINE. :'(

Ringrazio chiunque sia arrivato fin qui e vi mando un bacione enorme.

*Stefan Salvatore è uno dei protagonisti principali di The Vampir Diaries ed è interpretato da Paul Wesley.

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Capitolo 53
*** Sentirsi a casa. ***


- Sentirsi a casa.

Nella mente di Scott McCall, c'è un unico pensiero al momento. La paura della rabbia di suo marito! Non sente più niente. Nemmeno il tipo che continua a scusarsi, niente di niente. Sente solo la paura e il rimbombo del cuore di Stiles che si è spezzato in mille pezzi. Oltre alla sua rabbia, ha fiutato anche la sua delusione e la sua tristezza. La sua paura di non essere abbastanza e la sua insicurezza. Stiles è sempre stato molto insicuro di se e quel bacio, non gioverà di certo a suo favore. Chissà che cosa starà pensando in questo momento.
- Mi dispiace! - Ripete per la centesima volta, l'idraulico. Scott si riprende e lo invita ad uscire fuori da casa sua.
- Si, non fa niente ma adesso vattene!
- Non puoi..
- TI HO DETTO DI ANDARTENE! Passerò a pagare il conto nei prossimi giorni.
- Non è per il con..
- Senti, ma l'hai capita che te ne devi andare? Mio marito era qui fuori nell'esatto momento in cui tu hai deciso di baciarmi e adesso, se permetti devo andare a salvare il mio matrimonio. Te ne vai? - Gli chiede con rabbia, Scott. Un po' va bene, ma adesso basta.
- Certo! Ancora scusami. - L'idraulico alla svelta raccoglie le sue cose e se ne va. 

Scott caccia indietro le lacrime, deglutisce a vuoto, si passa una mano frenetica nei capelli, afferra i seggiolini, parla con i suoi bimbi, chiude casa e va dalla madre che già l'aspetta sulla porta.
- Scott ho visto Stiles correre verso il bosco, che cavolo succede?
- Mamma non fare domande, per favore. Mi devi tenere i bambini e io lo devo raggiungere! - Singhiozza Scott.
- Certo ma dimmi cos'è successo. - Dice Melissa stringendo amorevolmente tra le sue braccia a Syd.
- E' successo un casino con le tubature, ho dovuto chiamare un idraulico e questo mi ha baciato nell'esatto momento in cui Stiles stava arrivando a casa o così credo. Insomma ha visto tutto. La prima cosa che ho visto dopo che ho aperto gli occhi, sono stati i suoi occhi rossi che mi guardavano con rabbia e delusione e attraverso la telepatia mi ha ordinato di raggiungerlo al bosco in dieci minuti e devo sbrigarmi. Mamma ti prego aiutami! - Scoppia a piangere Scott, gettandogli le braccia al collo. E' letteralmente terrorizzato dalla paura.
- Shhh! Sta tranquillo amore mio. E se provassi a chiamarlo io? 
- Si arrabbierebbe ancora di più.
- Beh, a me più di un ordine Alpha tanto non può darmi.
- Ma a me può lasciarmi.
- Piantala! Ecco come andrà: lo raggiungerai al bosco, lo farai sfogare mentre tu starai zitto e ascolterai ogni suo grido, ubbidirai ad ogni suo ordine e poi con calma gli spiegherai cos'è successo veramente, lui ti crederà e vi dimenticherete di questo brutto episodio quanto prima. Lo chiamo! Stiles, amore..
- FALLO VENIRE IMMEDIATAMENTE QUI. - Ordina Stiles. Sa che dietro la telefonata di sua suocera, c'è lo zampino di suo marito.
- Amore di che parli?!
- MELISSA! Ascoltami perchè TE LO DICO IN QUANTO TUO ALPHA. FALLO VENIRE IMMEDIATAMENTE QUI!
- Sta arrivando. E' appena uscito di casa ma si può sapere almeno dove sei? - Chiede dolcemente, Melissa.
- Nel bosco. - Risponde con calma, Stiles.
- Sei già arrivato?
- Ho corso.
- Devi aver corso tanto.
- Melissa, ti voglio bene e tanto ma ti serve altro? 
- No. Scusa! Ti voglio bene anche io amore mio e per favore, non sgridare troppo al mio bambino.
- Cos'è? Ha paura? Il tuo bambino doveva pensarci prima.
- Stiles, non sai nemmeno cos'è successo. - Prova a farlo ragionare, Melissa.
- Sta per dirmelo lui. - Risponde Stiles, attaccando il telefono e facendo automaticamente illuminare i suoi occhi di rosso. Scott, indietreggia spaventato. Il cuore accelerato per via della corsa e della paura.

Stiles aveva corso talmente tanto veloce e talmente tanto arrabbiato che era arrivato li in tempi record. Tutto! Lui credeva a tutto ma a quello che ha visto pochi minuti fa, proprio no. Non può credere che suo marito, il padre dei suoi figli, lo abbia tradito così e senza motivazione alcuna. Vederlo li, davanti a se e spaventato da lui, lo addolcisce ma non lo calma. Di una cosa è certo, lui e quel tonto adesso faranno un bel discorsetto.
- Am.. 
- Non ti avvicinare e non parlare! - Ordina Stiles.
- .....
- Che c'è, Scott? Ti fai difendere dalla mammina? Le palle per affrontare tuo marito non ce l'hai? Ah, a proposito, com'è stato baciare qualcun'altro? 

Visto che Stiles gli aveva detto di non parlare, la sua risposta furono caldi lacrime che lente scendevano dal suo viso.

- Adesso puoi parlare! Ti ripeto la domanda: com'è stato baciare qualcun'altro?
- Disgustoso.
- Ah si? 
- Si e lo sai.
- E non potevi evitarlo?
- Non me ne sono reso conto. Gli stavo passando lo straccio per asciugarsi..
- Oh si! Asciugarsi perchè aveva rotto una tubatura, giusto?
- Si.
- E tu, ovviamente non hai pensato che l'avesse fatto apposta, vero? - Urla Stiles.
- Si che l'ho pensato. Avevo sentito che era pronto flirtare fin da subito.
- RISPARMIAMI I DETTAGLI. 
- Amore..
- NON CHIAMARMI AMORE. - Strilla furioso, Stiles. I suoi occhi ancora rossi e adesso arrivano anche i ringhi.
- IO TI CHIAMO AMORE QUANTO VOGLIO PERCHE' SEI IL MIO AMORE E NON ME NE FREGA NIENTE DI QUELLO LI. Se non fossi troppo cocciuto, ti soffermeresti ad ascoltare il mio cuore e capiresti quanto ti amo e quanto mi abbia fatto schifo essere baciato da labbra che non sono le tue. Capiresti che è stato lui a baciarmi e che io l'ho respinto subito. Capiresti che mi si è spezzato il cuore nello stesso esatto momento che ho sentito spezzarsi il tuo. - Urla Scott. Il viso ricoperto dalle lacrime. Adesso anche Stiles versa qualche lacrima.
- Io ti amo. - Sussurra Scott baciandolo con forza.

Inizialmente, Stiles si dimena ma poi si ricorda che Scott è solo suo e quindi si rilassa, trattiene un sorriso tra le labbra di suo marito e per fargli capire che ancora non gli è passata del tutto, con forza e un po' di rabbia lo afferra forte per i fianchi e lo spinge a se. Chi sorride adesso è Scott che felice gli ha già allacciato le braccia intorno al collo.

Tutto sembrava essere tornato alla normalità, quando all'improvviso..

- Amore ma che fai? - Chiede Scott dopo essere stato spinto lontano dal corpo di Stiles.
- Torna a casa dai bambini. Io ho bisogno di correre un po' e ho bisogno di stare da solo. Non provare a seguirmi! - Ordina Stiles.

Si trasforma completamente e sparisce nell'oscurità degli alberi. Scott sbuffa con fare seccato, scalcia un piede per terra, si inginocchia appoggiando la schiena su di un albero, prende il cellulare in mano e manda un messaggio a sua madre dicendogli di non preoccuparsi e chiedendogli di occuparsi dei bambini per un po', dato che loro stavano facendo la pace e sarebbero tornati quanto prima. Dopo aver sorriso con fare intenerito alla risposta di sua madre, torna serio, si accascia a terra incurante di sporcarsi i pantaloni e pazientemente aspetta che suo marito faccia ritorno.
- Mi hai aspettato. - Nota Stiles un ora dopo. Suo marito è ancora li!
- Certo.
- Non ti avevo detto di andare a casa dai bambini?
- Non ti preoccupare per i bambini. Sono a casa con mamma! Mi sei mancato così tanto. - Sussurra triste Scott, gettandogli le braccia al collo e stringendolo forte a se. 
Un minuto dopo, finalmente Stiles si decide ad abbracciarlo. Sospira rumorosamente e gli circonda la vita con le braccia.
- Puzzi di quello. - Dice in un ringhio, Stiles.
Un secondo. Un secondo soltanto e il signor Stilinski si ritrova sbattuto contro il primo albero disponibile e con i denti di suo marito che gli mordevano il collo marchiando per l'ennesima volta il territorio. Come se fosse davvero necessario! Come se nessuno sapesse che Scott McCall appartiene a Stiles Stilinski e a nessun'altro.
- Hei lupacchiotto, vacci piano. - Sussurra Scott.
- NON DARMI ORDINI! - Ordina Stiles ad un centimetro dalle sue labbra, finendo poi per mordergliele poco dopo.
- Scusa. 
- Per?
- Per averti ferito.
- Scott te lo dico adesso e non te lo dico più e guardami in faccia quando ti parlo! - Dice serio Stiles alzandogli il viso per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Questa è la prima e l'ultima volta che le tue labbra baceranno quelle di un altro. SONO STATO CHIARO?

Scott preferisce non risponde ma annuire e tornare a baciare suo marito.

- Torniamo a casa, lupacchiotto? - Chiede Stiles.
- Si. - Dice Scott intrecciando le loro dita e incamminandosi verso casa. 
- Ah ah! Comando io, mica tu.
- Quindi?
- Quindi si fa a modo mio.
- Ma non hai appena detto di voler andare a casa?
- Si ma non mano nella mano.
- Ok. - Dice triste Scott ponendo fine all'unione delle loro mani.
- Andiamo così. - Sorride Stiles mentre con forza lo piglia dai fianchi e se lo mette sulle spalle come un sacco di patate facendolo ridere come un bambino.
- Tu sei pazzo. - Ride di gusto, Scott. Le mani legate al collo del marito più sexy che ci sia e le gambe intrecciate alla vita. Sempre del marito più sexy che ci sia, ovvio.
- Stai zitto! - Ordina Stiles mentre a stento trattiene le risate.
- Quindi? - Chiede Scott.
- Tieniti forte baby! Si torna a casa. 

Scott non fa nemmeno in tempo a chiedersi di cosa cavolo stesse parlando il cretino di suo marito che proprio questo, senza preavviso, si è completamente trasformato e ha iniziato a correre veloce come un fulmine tra i rami secchi e le foglie cadute dagli alberi.
Scott sorride e mentre lo stringe forte a se si sente a casa.

Arrivati a casa e preso i bimbi, Stiles passò tutto il giorno a mordere il collo di Scott e Scott lo passò a dirgli ti amo. 

Tutto fu tranquillo fino a sera quando a letto, prossimi all'addormentarsi, Scott ha un malore. 

Il respiro viene meno e in viso diventa viola per la mancanza del respiro. 
Il cuore gli batte forte e le mani tremano. 
Vorrebbe urlare ma la sua bocca non emette alcun suono.
Il lupo non collabora e non lo guarisce. Lui, diventa duro come il cemento.

Stiles è in panico ma riesce comunque a rimanere abbastanza lucido da togliergli il dolore, riempirlo di baci e chiamare Deaton.
- Shh! Sta tranquillo amore mio. Deaton sta arrivando, ok? Calmo. Mi riconosci, vero? 
- St.. - Biascica a fatica, Scott. Gli occhi pieni di lacrime. Il senso di colpa in Stiles, prende il sopravvento.
- Oddio è colpa mia! Ti ho marchiato troppe volte forse.
- Stiles, sento ansia e agitazione fin dal bagno. Che cavolo succede? - Chiede Melissa in panico entrando in casa dei due coniugi e intrufolandosi nella stanza matrimoniale.
- Oddio amore mio! - Singhiozza Melissa raggiungendolo quanto prima.
- Che è successo?
- Non lo so, Mell. Ho chiamato Deaton e sta arrivando. - Singhiozza, Stiles.
- Sono passati dieci minuti. Lo richiamo! 
- DEATON, DOVE SEI?
- Sono qui, Stiles. Manda qualcuno ad apri.. Oh! - Deaton deve chiudere la telefonata perchè Melissa gli ha appena aperto.
- Corri. E' grave!
- Eccoci qui! Ciao Scott, sta calmo. Sono Deaton e sono qui per aiutarti, ok? Stiles, sai dirmi cos'è successo?
- E' colpa mia Deaton. L'ho marchiato troppe volte oggi! Lui lo fa sempre con me e non mi è mai successo niente e pensavo potessi farlo anche io. Amore, amore mi dispiace! - Singhiozza Stiles stringendogli la mano e continuando ad assorbirgli il dolore, insieme a Melissa.
- No, Stiles. Calma! Puoi marchiarlo quante volte vuoi. Non te lo vieta nessuno, ok? Piuttosto dimmi: c'è un motivo particolare per cui l'hai marchiato così tante volte? Melissa, mi serve un panno fresco, ha la febbre e supera i quaranta gradi.
- Oddio! Arrivo subito. - Melissa, in lacrime corre in bagno e lascia suo figlio, suo genero e il dottore da soli.
- L'ho marchiato perchè oggi uno l'ha baciato sulla bocca e io ho visto tutto. Non so se serve ma ha detto che gli si è spezzato il cuore nell'esatto momento in cui ha sentito il mio spezzarsi nella stessa maniera.
- E' tutto quello che volevo sentire. Sai perchè il suo lupo non lo sta guarendo?
- No.
- Perchè lo sta punendo. 
- Cosa?
- Si. Lo sta punendo per quello che ha fatto. In qualche modo Scott si sente in colpa per quel bacio e il lupo dentro lui anche.
- Oddio no, no. Scott, ascoltami! E' tutto ok. Perchè non reagisce? Perchè è più duro del marmo?
- Tranquillo! Adesso curiamo il tuo lupacchiotto. Basta una di queste.. - Dice dandogli una normalissima pastiglia per la febbre.
- E tutto il tuo amore. Stiles, qui il mio lavoro è finito! Tornerà ad avere l'uso motorio del suo corpo in meno di dieci minuti se te lo stringerai forte a te. Concentrati molto sul collo. Inspira il suo odore e fagli sentire il tuo. E' un metodo infallibile. Di casi come il suo ne ho visti a quantità da quando faccio il mio lavoro.

Deaton gli sorride, lo saluta, saluta Melissa e se ne va. 

Dopo che anche Melissa se n'è andata, Stiles può pensare a curare suo marito.
- Amore! Sono qui. - Sussurra Stiles lasciandogli piccolissimi baci sul collo e inspirando il suo odore proprio come ha suggerito Deaton.
- Am..
- Shh! No no, non ti sforzare. Concentrati solo sul battito del mio cuore e senti il mio odore. - Sussurra Stiles avvicinandogli il collo al naso. 
Scott  prende un lungo respiro e si riempe le narici del profumo di suo marito. 
Ad ogni respiro che fa, il corpo di Scott torna normale e il suo colore della pelle torna quello di sempre.
Il respiro è meno affannoso e gli occhi meno lucidi.

Proprio come aveva detto Deaton, in meno di dieci minuti, Scott sta molto meglio. 
Ha solo molta febbre ma quella passerà nei prossimi giorni.
- Amore mio.. - Sussurra Scott accarezzandogli il viso e guardandolo come se fosse la cosa più bella al mondo.
- Eeheh! Non ti permettere mai più a farmi spaventare così. - Dice tra i singhiozzi Stiles, appropriandosi delle labbra di Scott.
- Ti amo così tanto. - Singhiozza Stiles stringendoselo forte a se.
- Ti amo tanto anche io ma sono molto stanco. - Dice a fatica Scott rannicchiandosi su se stesso e stringendosi al corpo caldo di suo marito.
- Dormi amore mio. Io sono qui con te e non ti lascio! - Dice Stiles rafforzando la presa e stringendoselo ancora più forte. Entrambi ne hanno bisogno.
- E le mie coccole? - Chiede con il broncio, Scott.
- Tutte le coccole che vuoi. - Dice Stiles dandogli tutte le coccole che voleva.

Un ora dopo, Scott si è addormentato e Stiles può tirare un sospiro di sollievo e addormentarsi insieme a lui.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Non so se piangere di più per Scott e Stiles o perchè questa storia sta finendo :(
Decidete voi.
Buonanotte a tutti e grazie a chiunque sia arrivato fin qui.. <3
 

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Capitolo 54
*** Discorsi padre e figli. ***


- Discorsi padre e figli.

Sono quasi le nove del mattino in casa McCall-Stilinski e Ben e Syd si sono appena svegliati. Nel corso della notte, la febbre di Scott non è scesa di neppure un grado e Stiles è rimasto sveglio tutto il tempo a sorvegliarlo a vista d'occhio e continuando a toglierli il dolore senza che suo marito se ne rendesse conto. Senza fargli male visto che gli dormiva spalmato addosso, con dolcezza e con molta delicatezza lo spinge un po' lontano da se quanto basta per poter alzarsi e andare ad occuparsi dei suoi piccoli. 

Con i suoi sensi da lupo, sente che per una volta tanto è soltanto Syd ad avere fame e quindi, dopo aver riempito di baci Ben lo lascia nella culla e con Syd tra le braccia scende al piano di sotto per preparargli la sua pappa. Pappa che fu divorata in quattro e quattro otto mentre Ben, ancora non emetteva alcun suono.
- Mhuu! - Mugugna nel sonno, Scott. Probabilmente un incubo.
- Scott.. - Sussurra Stiles dalla cucina sentendo il cuore di suo marito battere all'impazzata.
- Ok, ok Syd! Amore, ascoltami. Papà ha bisogno di me, ok? Io adesso ti metto nella culla e tu fai la brava, vero? - Gli parla Stiles mentre velocemente la porta nella sua stanza e la adagia con delicatezza nella sua culla. Controlla Ben che si era addormentato di nuovo e va da Scott.
- Mhh! No, no no. No. Ti prego! - Farfuglia, Scott scuotendo la testa velocemente da un lato all'altro. Il viso bagnato dalle lacrime e la fronte madida di sudore.
- Amore! - Sussurra Stiles stringendoselo forte a se e provando a svegliarlo.
- Scott! Scott svegliati. - Prova Stiles asciugandogli le lacrime e riempiendolo di baci. Di solito ne basta uno e si sveglia.
- Heii! Ciao lupacchiotto. - Sorride Stiles. Scott si è svegliato.
- Ciao. - Ripete ancora. 
- Ho fatto un brutto sogno. - Farfuglia Scott. Gli occhi spenti e persi nel vuoto
- Si, me ne sono accorto. E' per questo che ti ho svegliato!
- Grazie.
- Scemino. Me lo vuoi raccontare? - Gli chiede teneramente Stiles dandogli un bacio nelle labbra.
- L'incendio. Ho rivisto l'incendio!
- E' passato, ok? Sei a casa con me e con i nostri bambini. Hai ancora la febbre. Vado a preparati qualcosa da mangiare e torno subito!
- No. - Brontola il malato nascondendosi sotto le coperte.
- Come sarebbe a dire no?
- Non ho fame.
- E sai cosa me ne frega a me. Mangi lo stesso, chiaro?

Scott decide di girare gli occhi e di rispondere semplicemente annuendo da sotto il caldo delle proprie coperte. Stiles sorride e scende al piano di sotto e preparargli qualcosa da mangiare e quando torna in camera non lo vede a letto ma sente il rumore dell'acqua aperta e la sua testa girare. Pronto a sgridarlo come mai prima d'ora, posa il vassoio sul letto e lo raggiunge in bagno. E' davanti al lavandino mentre con gli occhi chiusi per via della febbre alta, barcolla su se stesso e si lava i denti.
- Scott ma che cavolo fai! - Lo riprende Stiles, abbracciandolo da dietro per non farlo cadere.
- Mishtoshavalndoidenti. - Farfuglia, Scott.
- Ti costava tanto dirmelo? Non ti reggi nemmeno in piedi. E non scrollare le spalle!
- Puardachepoianchetasciami.
- Si si. Come no, posso anche lasciarti certo! - Dice Stiles iniziando a lavarsi i denti anche lui nonostante l'avesse già fatto poco prima che Ben e Syd si svegliassero.
- Fai come cavolo vuoi. - Borbotta Scott.
- Certo che faccio come cavolo voglio. E stai fermo qui! - Dice Stiles continuando a tenergli un braccio intorno ai fianchi per evitare che cada. Scott chiude gli occhi e si rilassa contro il collo di suo marito.
- Ho sonno. 
- Lo so lupacchiotto. Adesso andiamo in camera, mangi qualcosina, ti do le medicine che mi ha dato Deaton e dormi un altro po'.
- Non mi piacciono le medicine.
- E a me non piace mio marito quando fa i capricci, guarda un po'!
- Sono o non sono il tuo bambino anche io?
- No. Io di bambini ne ho due soltanto e sono nati da poco.
- Ecco, vedi? Tu non mi ami. - Borbotta tristemente Scott mentre si allontana da lui subito dopo. Stiles ride e gli è subito dietro. Sia mai che lo lasci solo per più di mezzo secondo.

Un quarto d'ora dopo, Scott ha finito la sua colazione, ha preso le sue medicine, ha chiuso gli occhi e si è addormentato nuovamente. Stiles l'ha coperto fino al collo ed è andato dai piccoli. Ben si è svegliato e adesso ha fame. Una volta che Ben ha finito il suo biberon, Stiles sente che la sua bambina ha rimesso il latte ingerito poco prima, che si è sporcata e ha bisogno di essere cambiata e che si è spaventata e ha bisogno di essere coccolata per essere calmata. Mette Ben nel box dei giochi, lo riempe di baci dicendogli che lo ama e che torna presto prestissimo e aguzzando bene le orecchie per sentire ogni suo movimento, sale al piano di sopra e si occupa di Syd.
- Amore mio! Ciao. Che c'è cucciola? - Gli chiede Stiles prendendola in braccio e stringendosela forte a se incurante di sporcarsi la maglia e iniziando a cambiarla mentre la riempe di baci.
- No amore no, non piangere. Hai male al pancino? C'è papà qui, sta tranquilla. Adesso papà ti leva il dolore e passa tutto! Ecco fatto. Va meglio, vero? - Gli chiede Stiles. Pochi secondi dopo, Syd smette di piangere e si lascia cambiare tranquillamente.

- Vieni qui amore. Ti metto nel seggiolino, ti porto con me e mi cambio velocemente la maglia e andiamo da Ben, ok? Però non piangere che papà sta dormendo. - Sussurra Stiles. A passi leggeri con in mano il seggiolino con Syd dentro entra nella sua camera da letto, butta un occhio su suo marito, apre pianissimo l'anta dell'armadio e pesca una maglietta a caso.
- Sydd! Amore miooo. - Sussurra felice di vedere la sua bambina Scott, alzandosi a fatica dal letto.
- Heii. - Farfuglia Stiles mentre è rimasto incastrato con la maglietta che tentava disperatamente di levare.
- Aahha, ti serve una mano lupacchiotto? - Chiede divertito, Scott.
- No, grazie. - Risponde rosso in viso e con i capelli tutti all'aria, Stiles.
- Piuttosto, te la senti di guardarla due minuti? Il tempo che mi cambio, mi lavo la faccia e scendo da Ben?
- Non chiedermelo nemmeno, dammi la mia bambina, dammi un bacio e vattene. - Ordina Scott.
- Primo: io faccio cosa voglio. Secondo: questa è la mia bambina. Terzo: non ti do niente.
- E' di tutti e due, nano. Daii! Sono malato e nemmeno mi dai un bacio?
- Mamma mia Scott, nemmeno i nostri figli fanno tutti questi capricci. Tò, contento? - Chiede ridacchiando Stiles, dopo averlo baciato.
- Si, tanto.

Stiles e Scott scoppiano a ridere e poi iniziano ad occuparsi dei bambini. Scott pensa a Syd, Stiles pensa a Ben.
- Amore mio. Non ascoltare papà, ok? Tu e Ben siete bravissimi. Certo, vero è che capricci ne fate e anche in abbondanza, però vi amiamo da morire. Tanto, tantissimo. Piccola mia. Se solo potessi fermerei il tempo e ti terrei piccola così per sempre. Seriamente, mi chiedo come mi sentirò quando crescerai e tutti ti staranno dietro. Starò malissimo e probabilmente litigheremo molto in quel periodo visto che sei una testa calda come tuo padre. Te lo dico fin da ora, signorina: tu ti devi trovare uno per bene, chiaro? E sopratutto, uno che piace a me o a papà. Anzi no, solo a me. Tuo padre mi verrà contro e ne sono sicuro ma avrò Ben dalla mia. Non esiste che la mia principessa finisca nelle mani sbagliate. Tu sei la mia bambina e mi prenderò cura di te e di tuo fratello fino alla fine dei miei giorni. Te lo giuro, vita mia. Ti amo come non ho mai amato nessun'altro al mondo. Nemmeno l'amore che provo per papà è più forte dell'amore che si può provare per uno dei tuoi figli. Sangue del tuo sangue, respiro del tuo respiro, battito del tuo battito. Ma tu non cresci, vero? Resti piccola così per sempre, amore? Lo faresti per papà? - Gli chiede Scott mentre se la stringe forte a se e la riempe di baci. Syd sorride e con quella piccola manina paffuta che si ritrova va ad accarezzare il viso del suo papà a cui magicamente è scesa del tutto la febbre.

Al piano di sotto, Stiles sorride e parla su per giù delle stesse cose con Ben mentre lo riempe di baci.
- Sei la mia vita Ben e al contrario di quello che pensa quel tonto del tuo papà, non è vero niente che permetterò a Syd di stare con il primo che passi. Ma scherziamo? Voi siete i miei bambini e se solo potreste capire quanto amore un padre o una madre che sia può dare ad un figlio, ne rimarreste sbalorditi. E' una sensazione indescrivibile e bellissima da provare. E' un esperienza che ti cambia la vita e la rende bella da morire.  Tutto ad un tratto, il mondo cambia e il piccolo fargoletto che ti ritrovi a stringere tra le braccia, diventa il tuo unico grande amore e l'unica fonte di benessere. Diventa quello per cui daresti la vita senza pensarci su due volte e realizzi che è tutto quello che hai sempre desiderato e che una volta ottenuto, nessuno ti porterà mai via. Quindi, amore mio.. fammi un favore. Fallo per il tuo papà! Se devi crescere per poi andartene ad una certa età, allora non farlo. Non crescere e resta con me per sempre! - Dice Stiles. Anche Ben come Syd, sorride e con la sua piccola mano accarezza il viso del suo papà e gli strofina il naso nel collo per dimostrargli tutto il suo amore.

Stiles e Scott di una cosa sono certi: non ameranno mai nessun'altro al mondo come amano i loro figli.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Salve.. <3
Questo capitolo, è l'inizio della fine.
Il successivo, sarà il terz'ultimo.
Epilogo e poi fine :(

Ringrazio infinitamente a Tallutina e a Drarry90 per aver letto e recensito lo scorso capitolo.
Questo lo dedico a voi.

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Capitolo 55
*** Dov'è il mio bambino? ***


- Dov'è il mio bambino?
 
Stiles e Scott in questo momento, sono gli uomini più felici del mondo. Le uniche ragioni della loro vita, al momento hanno due anni e tra pochi giorni inizieranno l'asilo. Da quando hanno iniziato a mettere i dentini, per Stiles e Scott non ci fu un attimo di pace. Per non parlare di quando hanno iniziato a camminare a quattro zampe o peggio ancora sui propri passi. Quello, fu l'inizio della fine. Come prevedibile, la più vivace era Syd ma anche Ben non scherzava. Syd seguiva il suo fratellino ovunque andava e viveva ancorata alle braccia di Stiles. Anche Ben viveva per Stiles e spesso e volentieri, Scott si sentiva escluso ma bastava un minuto di muso lungo che tutti e tre i suoi cuccioli si concentravano su di lui e gli davano tutte le coccole del mondo di cui necessitava.

Di una cosa è certo, Stiles Stilinski. Quasi tre anni fa, ha sposato un bambino. Ebbene si! Scott McCall aveva la sua stessa età e insieme a lui, è uno dei più potenti Alpha di Beacon Hills. Di Alpha potenti come loro non se ne vedevano da anni ormai e Stiles e Scott, certamente hanno portato stabilità e tranquillità in città che per tutti fu come prendersi una lunga vacanza. Ciò non toglie, però, che al caldo della loro casa, Scott McCall, dimostra poco meno di un anno e mezzo. Fa i capricci quando non viene calcolato più del dovuto ed è sempre e costantemente in cerca di coccole. 

Stiles la ricorda bene quella volta che era appena tornato a casa da lavoro e l'aveva trovato sul divano a fingere di guardare la tv, il muso lungo, gli occhi tristi e lucidi dal pianto. Stiles gli si avvicinò piano e lo abbracciò. Gli chiese cosa cavolo avesse e a stento trattenne le risate quando Scott gli rispose che era triste perchè sembrava che i bambini volessero più bene al papà che era sempre fuori casa per lavoro anziché a lui che era sempre con loro e li viziava dalla mattina alla sera.
- Sto cercando lavoro! - Gli disse risoluto, Scott.
- Ok. - Rispose con calma, Stiles.
- E comunque, signor Stilinski.. - Continuò Stiles alzandogli il viso con due dita sotto al mento per fare in modo che lo guardasse negli occhi.
- I bambini ti amano proprio quanto amano me.
- Lo so. - Sussurrò in risposta, Scott.
- Bene! Per cui, via questo musone lungo che non ti sta bene per niente e andiamo a mangiare fuori. Vado a preparare i bambini! 
- Bennnn! Smettila di correre. Vieni qui lupacchiotto! Andiamo a prepararci. - Dice Stiles afferrando suo figlio per un pelo e issandolo sulle spalle, facendolo ridere.

Stiles ricorda anche quella volta di due settimane fa quando Scott era entrato di corsa in casa gridando come un matto e gettandogli le braccia al collo. Ce l'aveva fatta! Aveva trovato lavoro. E non un lavoro di poco conto. Era un lavoro che lo rendeva felice e Stiles non poteva chiedere niente di meglio al mondo. Era stato preso come assistente alla clinica veterinaria di Deaton ed era prossimo ad un infarto di felicità.
- Sono così felice. - Disse Scott abbracciando suo marito.
- Sono felice anche io. - Disse Stiles.

Adesso sono passate due settimane da quel giorno e entrambi, lavorano ancora part-time. Deaton gli ha dato la possibilità di scegliersi i turni e decisero che fino a che l'asilo non sarebbe iniziato, Stiles avrebbe fatto il mattino e Scott il pomeriggio. Adesso Stiles è a lavoro, ma c'è un problema.

'Amore, oggi sei di riposo?'
'Si amore, perchè?'
'Avrei un problema.'
'Che succede?'
'Devo fermarmi a lavoro.'
'Tranquillo. Ai bambini ci penso io.'
'Sei sicuro?'
'Si, certo.'
'Ok, comunque vengo a casa per il pranzo. Almeno stiamo un po' insieme.'
'Non vedo l'ora. Qualcosa in particolare da mangiare?'
'Scegli tu. Mi è indifferente!'
'Ok. Ma a casa mi dici perchè non avrò la possibilità di avere mio marito al mio fianco, oggi pomeriggio.'
'Scemo. La mia collega, è ammalata e devo coprire il suo turno! C'è il boom di influenza e tantissimi bambini se la sono presa. Devo fare gli appuntamenti e tutto il resto.'
'Certo.. se tu non fossi un segretario sexy non ci sarebbero di questi problemi, ma ok. Ho capito!'
'Scott.. è meglio che non ti rispondo!'
'Come mi hai chiamato?'
'Amore. Ti ho chiamato amore. Dai un bacio ai miei bambini e digli che li amo da impazzire.'
'Anche a me?'
'No. A dopo.'
'Sei un bugiardo. A dopo.'


Dopo una delle loro assurde conversazioni telepatiche, ognuno di loro pote tornare a fare il suo lavoro. Stiles tornò a prendere appuntamenti su appuntamenti e Scott tornò a fare il casalingo e ad occuparsi dei suoi bambini.
- Lasciamiii! - Strilla Syd dal piano di sopra finendo la sua frase in un ringhio che in realtà, di feroce aveva ben poco.
- Sei una stupidaaaa! - Strilla Ben. Scott, sente che i suoi occhi sono gialli!
- RAGAZZIIIIII! - Li richiama duramente, Scott.
- Papàààà! - Strilla Syd con le lacrime agli occhi e correndo giù dalle scale. Quando lo raggiunge, allunga le braccia verso il suo viso per essere presa in braccio dal suo papà.
- Amoree! Che c'è? Uh? Shh. - Gli dice teneramente, Scott, stringendola amorevolmente tra le sue braccia.
- Ben mi ha rotto la mia bambola preferita. - Singhiozza Syd. Amava quella bambola! Gli e l'ha regalata suo nonno e da quel giorno l'ha tenuta come se fosse oro.
- E perchè te l'ha rotta? - Chiede tranquillamente, Scott asciugando le lacrime della sua bambina.
- Perchè è cattivo! - Continua a singhiozzare, Syd.
- Bennnn! Vieni un po' qui. - Lo chiama, Scott.
- NO! - Risponde brusco, il bimbo.
- Si invece, non no. - Inizia ad alzare la voce, Scott. Odia quando non l'ascoltano al primo colpo!
- Ti ho detto di no!
- BEN! DEVO SALIRE IO?
- Arrivo. - Sussurra due secondi dopo, Ben. Sa, che suo papà l'avrebbe sentito.
- E muoviti!
- Pap..papà la mia bambola! 
- Shh! Amore mio calmati. Magari la possiamo aggiustare! - La tranquillizza Scott. Suo figlio è arrivato!
- Posso sapere perchè hai rotto la bambola di Syd? - Gli chiede calmo.
- Perchè se lo meritava. - Risponde in un ringhio e con gli occhi gialli, Ben.
- Syd, scendi un attimo amore, per favore! Ben, vieni qui. 
- No. 
- Ti ho detto vieni qui.
- No! Sei arrabbiato e non mi piace quando tu o papà siete arrabbiati.
- Ma io sono arrabbiato perchè non mi ascolti. Vieni qui e papà non è più arrabbiato. - Gli dice ancora, Scott. Ben annusa l'aria e si avvicina al suo papà.
- Che c'è? - Gli chiede con gli occhi bassi, avvicinandosi al suo papà.
- Ascoltami: cosa vi diciamo sempre io e papà? Che non dovete ringhiare o fare gli occhi gialli senza motivo, giusto?
- Si.
- E allora tu perchè lo stai facendo? E sopratutto con me?
- Perchè sono arrabbiato.
- Anche Syd è arrabbiata. Gli hai rotto la sua bambola preferita eppure, mi sembra che dopo che l'ho richiamata abbia smesso di ringhiare.
- IO GLI HO ROTTO LA BAMBOLA PERCHE' LEI MI HA ROTTO IL MIO ROBOT. - Strilla Ben.
- NON L'HO FATTA APPOSTA. - Ricomincia ad urlare e a piangere, Syd.
- Heiiii! Non si urla. - Li riprende, Scott. Poi dice a sua figlia di avvicinarsi a lui e al fratello.
- Vediamo di risolvere la cosa con calma! Capisco che voi siate arrabbiati ma se continuate così mi arrabbio io. Voi volete che mi arrabbio?
- No, papà. - Rispondono in coro i due fratelli.
- Bene! Syd, è vero che hai rotto il robot di Ben?
- Si papà ma non l'ho fatta apposta.
- NON E' VERO.
- Con calma ho detto! Ben.. tua sorella dice che non l'ha fatto apposta! Perchè non gli credi?
- Perchè è così e basta.
- Perchè è così e basta non è una risposta e anche se tua sorella te l'avrebbe rotto di proposito tu non dovevi rompergli la bambola!
- Ok. - Pigola Ben.
- Comunque oggi pomeriggio usciamo e ve li ricompro io, nonostante sia stato un regalo di vostro nonno! Nel caso non ci sono più, vi comprerò qualcos'altro. Adesso perchè non fate pace? 
- Ben, non volevo romperti il robot! - Dice con un piccolo broncio, Syd.
- Parola di lupetto? - Gli chiede per essere sicuro Ben allungandogli il mignolino per fare pace.
- Parola di lupetto. - Conferma Syd stringendo il mignolino del fratello e dandogli un bacio nella guancia dicendogli che è il fratello migliore del mondo, subito dopo.
- Ma papà? - Chiede triste, Ben. Gli manca Stiles.
- Eccolo qui a papà. - Strilla felice Stiles, entrando in casa.

O almeno ci prova. Ben e Syd non gli hanno dato nemmeno il tempo di dire altro o di muovere un altro solo passo che gli hanno già gettato le braccia al collo, pronti a riempirlo di baci all'istante.
- Papà, papà sei a casa. - Strilla felice Ben godendosi le sue coccole. Scott a stento trattiene le risate.
- Sii! Cos'è questa brutta puzza di lacrime? - Chiede Stiles baciando i suoi cuccioli.
- Piccola lite tra fratelli ma hanno già fatto pace. - Risponde Scott.
- Meglio così! Comunque ciao anche a te è brutto nano che non sei altro. - Ridacchia Stiles.
- Ciaooo. - Ridacchia Scott dandogli un bacio nella guancia.
- Papà non è brutto. - Lo difende Syd gettandogli le braccia al collo e facendo ridere tutti i presenti.
- Sei la solita viziata. - La prende in giro, Ben, coccolando Stiles. Syd pensa a coccolare Scott.
- Vi amo! - Ripete all'infinito Stiles riempiendo di baci i suoi bambini. Proprio non riesce a non coccolarli.
- Papà, ma perchè hai l'odore di una donna addosso? - Gli chiede Syd facendogli gelare il sangue nelle vene. Ben ringhia e Scott ha iniziato ad annusare il collo di suo marito.
- Scott... Scott che fai? - Gli chiede con il cuore a mille, Stiles.
- Sta zitto! - Ordina, Scott.
- Senti, io vado a preparare da mangiare! 
- Ti aiuto e non credere sia finita qui Stiles, poi tu e io ne riparliamo. 

Sono in cucina nel silenzio più assoluto e mentre preparano il pranzo, Scott lo guarda storto in attesa di una spiegazione e Stiles fa di tutto per evitare il suo sguardo.

- Una mamma. - Dice solamente, Stiles.
- Una mamma. - Ripete Scott.
- Si è appena lasciata con il marito. 
- Certo e perchè si è appena lasciata con il marito deve provarci con il mio.
- Non ci ha provato. Ha solo bisogno di un amico, un amico gay.
- Sa che sei sposato?
- Si e sa anche che ho due figli meravigliosi. La mia scrivania è piena delle vostre foto!
- E' innocua?
- E' innocua lupacchiotto! E poi dai, questo tatuaggio qui è a marchio Scott McCall. - Ridacchia Stiles mostrandogli il suo tatuaggio.
- Ci mancherebbe anche che non sia così! Bennn, Sydddd! A tavola.
- Non ho fame. - Risponde Syd.
- Nemmeno io. - Risponde Ben.
- Stiles, ti giuro che non ce la faccio più. - Dice tra i denti, Scott.
- Ben e Syd venite subito a tavola. - Dice Stiles.
- Che pal**. - Si lagna Ben.
- Scusa non ho capito, cos'hai detto? - Lo riprende Stiles avvicinandosi a lui. Ben, di tutta risposta arriccia il naso e gli ringhia contro.
- VAI A TAVOLA. - Ordina Stiles indicandogli con un dito, la cucina.
- Ecco, lui può ringhiare quanto vuole e non gli dite niente poi quando lo faccio io mi sgridate. - Si lagna Syd facendo la linguaccia a suo fratello.
- Syd, non è vero. Le cose giuste e lo sai! Vai a tavola anche tu. Quanto a te Ben, sto aspettando che tu vada a tavola e ascoltami bene signorino. Questa è la prima ed ultima volta che ti permetti a dire una parolaccia. Sono stato chiaro? - Gli chiede seriamente, Stiles, mentre si inginocchia all'altezza del suo viso.
- Si, papà. - Risponde con il broncio, Ben.
- Bene, adesso dammi un bacio e andiamo a mangiare. - Dice molto più calmo, Stiles. 

Il pranzo si svolse con calma senza alcun intoppo e la famiglia si perse in chiacchiere, tenere carezze e giochi fino alle tre del pomeriggio, quando Stiles doveva tornare a lavoro.

Intorno alle cinque del pomeriggio, fuori sta calando la sera. Stiles non è ancora arrivato a casa e Ben e Syd sono nella cameretta di Ben a giocare con il gatto. Scott ricorda bene i ringhi che cacciò non appena vide quell'essere entrare in casa sua. Saltò di scatto sul divano e si trasformò completamente spaventando a Ben e Syd che allora avevano appena un anno. Stiles lo sgridò e non poco e alla fine, tanto hanno fatto che quel gatto, quel Fufi del cavolo, vive in casa loro da un anno ormai.
- Hei, cuccioli. Io vado un attimo in bagno, non muovetevi di li, non aprite la porta a nessuno e non rispondete al telefono. Io arrivo subito! - Gli dice per precauzione in modalità papà Alpha che protegge i suoi cuccioli, Scott.
- Ok papà. - Risponde Syd giocando a chi ringhia più forte tra lei e Fufi.

"Tz. Questo è il colmo dei colmi! Come possono dei bambini lupo, andare d'accordo con un gatto? E' assurdo."

Ebbene si. Tutto accadde in un lampo. Fufi si stufò di Ben e Syd e scappò via dalla finestra e Scott che si prolungò più del dovuto in bagno, si accorse solo quando uscì che Ben aveva rincorso quello stupido gatto e adesso era in giro chissà dove.
- BENNNNN! - Strilla Scott cercandolo nei paraggi. Non può essere lontano! Ovviamente, Syd è già dal nonno.
- Ben dove sei? - Strilla ancora Scott. Il cuore a mille per la paura.

'Stiles...'
'Scott.'
'Abbiamo un problema.'
'Tranquillo, sto tornando a casa. Ne riparliamo tra poco!'
'No. Non venire a casa! Vai nel bosco. Fufi è scappato e Ben l'ha seguito. Io lo cerco per la città!'
'COSA?'
'Stiles, ti prego.'
'Ok ok, con calma! Manteniamo la calma. Io lo cerco nel bosco e tu in città. Il primo che lo trova, chiama! Syd?'
'E' con tuo padre. Non avvisiamo il resto del branco!'
'Assolutamente no.'


E proprio mentre Syd è a singhiozzare sonoramente tra le braccia del nonno e Stiles e Scott divisi tra boschi e città per cercare il loro bambino, una fortissima nevicata si abbatte su Beacon Hills rendendola bianca in pochi minuti.

In questo momento, un unica domanda opprime la testa di Stiles e Scott: dov'è il mio bambino?

 
Piccolo spazio autrice:

Ops. Già! Dov'è Ben? Bah. Chi lo sa!
Quale carattere vi piace di più? 
Quello di Ben o quello di Syd?
Stiles e Scott troveranno Ben?

Grazie a Tallutina per aver letto e recensito il precedente capitolo.
Grazie anche a chiunque sia arrivato fin qui.

A risentirci al prossimo capitolo :*

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Capitolo 56
*** L'ho trovato. ***


- L'ho trovato.

La neve scendeva copiosa ed indisturbata per le strade di Beacon Hills imbiancandola in immediato e questo non faceva altro che aumentare la paura di Stiles e Scott. Per Scott, tutto quello era ai limiti del reale. Non si era mai visto da nessuna parte che un bambino tenesse così tanto ad un gatto... un bambino lupo, per di più. Andiamo! Cos'avrà mai di speciale? Ben è lupo! Come può andare d'accordo con un gatto? Lo sanno tutti che sono nemici fin dall'età della pietra. Al momento, però, l'unica cosa di cui gli importa veramente è trovare il suo bambino.

Scott passa meno tempo possibile in città. Ogni odore di ogni singola persona e di ogni singola cosa arriva al suo naso e questo lo infastidisce, sopratutto oggi che tra i tanti, non sente l'odore di suo figlio. Neanche Stiles, nel bosco, sente l'odore del suo bambino. Il freddo e il gelo fanno da padrone e l'unico odore che sente è quello della neve. La temperatura è quasi vicino allo zero. Un evento più unico che raro in California e quel che più lo preoccupa, è che l'amore della sua vita, suo figlio, non risponde alle sue chiamate. Lo chiama disperato da più di un ora e mezza ormai ma di lui non c'è traccia.
- BENNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN! - Urla e dopo aver ricacciato indietro le lacrime per più di un ora, adesso singhiozza disperato, Stiles. Vuole il suo bambino e lo vuole adesso!
- Ben dove sei? - Strilla ancora mentre una vera e propria bufera di neve si abbatteva su di lui azzerando i suoi sensi lupeschi.
- Ok. Ok Stiles concentrati! Non hai bisogno dei tuoi poteri per trovare tuo figlio. Concentrati! 
- Mhh. - Mugugna qualcuno. Stiles strabuzza gli occhi!
- BEN! 
- PAPAAAAAAAAAAAAAAA'! 
- Ben! Amore, amore sono qui. Papà è qui! Sto arrivando a prenderti, ok? Continua a parlarmi così posso seguire la tua voce e trovarti. Parlami amore mio! - Dice Stiles ritrovando un pizzico di felicità.
- Ho tanto freddo, papà.
- Oddio no, amore non pensare a questo. Ti sento sempre più vicino! Sto correndo, ok? Sono quasi arrivato. Come cavolo ci sei arrivato fino a qui? E' distante da casa.
- Papààà! - Singhiozza Ben avvistando una figura farsi sempre più vicina.
- Amore mioooo! - Singhiozza Stiles dopo aver accellerato la sua corsa ed aver stretto il suo piccolo campione tra le braccia.

Ben si è rannicchiato sotto ad un albero per cercare riparo tra le foglie e inesperto come solo un bambino di due anni può essere, ha incastrato il suo piccolo piedino in un groviglio di rami secchi e da quel momento in poi non è più riuscito a liberarsene e adesso che il suo papà è li e lo libererà, inizia ad avere paura. Sa bene che prima di tutto, ci sarà la fase coccole, ciò non toglie però che dopo quella ci sarà la sfuriata e in cuor suo sa di meritarsela.
- Andiamo a casa, vita mia. - Sussurra Stiles dopo avergli messo la sua giacca e averlo preso in braccio.
- Ahhh! - Strilla dolorante Ben scoppiando ancora di più a piangere.
- Cosa? Che c'è amore, sei incastrato con qualcosa? - Chiede Stiles tastando la neve. Arrivato al piedino sinistro di Ben si accorge del groviglio di rami.
- Ok, ok ascoltami! Amore, devo usare un po' della mia forza da lupo per poter rompere tutti i rami e liberarti il piedino. Se senti male mordimi ovunque tu voglia, ok?
- Ok papà. - Risponde incerto Ben con gli occhi lucidi dal pianto, mentre tira sul con il naso.
- Tranquillo amore! Tranquillo. Adesso ti libero e andiamo a casa! Al mio 3, ok? Sei pronto?
- Si.
- Ok. Conta con me, Ben! Conta con me. 1..
- 2..
- 3! - Dice Stiles rompendo i rami e liberando suo figlio senza fargli male. Fù proprio nel memonto in cui lo prese in braccio e che Ben gli arpionò le braccia al collo stringendolo più forte che poteva, capì che suo figlio sarebbe scoppiato in un mare di lacrime e non avrebbe smesso tanto facilmente. Nemmeno il tempo di finire di pensare che Benjamin McCall-Stilinski, stretto tra le braccia del preferito del suo papà scoppia a piangere a dirotto e inizia a tremare come una foglia, non solo per il freddo.
- E' finita amore mio, è finita! Papà è qui. Tranquillo!

'Scott, l'ho trovato! Era incastrato in un groviglio di rami nella parte più alta del bosco. Corri a casa, prendi Syd, calmala un po' ma sopratutto prepara un bagno bollente per Ben. E' congelato! Ci metteremo un po' a tornare, siamo lontanissimi da casa. Farò il prima possibile.'
'Oddio, menomale! Come sta?'
'E' solo spaventato. Sta bene, tranquillo. Va a casa e pensa a Syd per favore.'
'Certo, vado subito. Non sono molto distante.'
'Perfetto. Ah Scott, non agitiamo i bambini ulteriormente. Appena arrivo, io continuo ad occuparmi di Ben e tu di Syd! Dubito che Ben si stacchi dal mio collo tanto facilmente.'

'Vita mia.'
'Hei! Non provare a piangere adesso. Prima calmiamo i bimbi, poi, potrai scoppiare a piangere tra le mie braccia tranquillamente.'


Scott decide di non rispondere e di correre a casa da Syd.

Nel frattempo, nel bosco..

- Ben, amore ascoltami! Dobbiamo andare a casa lo capisci? Lo so che sei spaventato ma è tutto finito. Sei congelato e hai bisogno di un bagno caldo.
- Ho tanta paura, papà. - Singhiozza Ben.
- Lo so. Lo so! Senti, se non vuoi scendere ok. Resta pure in braccio a me ma ho bisogno che tu mi stringa più forte che puoi. Ora correrò. Correrò velocemente come non mi hai visto mai e probabilmente penserai di cadere o che gli alberi ti cadano addosso. Non è così, te lo assicuro. E' solo il tuo papà che corre velocissimo per portarti prima a casa. Me lo prometti, Ben? Mi prometti che mi stringerai più forte che potrai e che se avrai paura chiuderai gli occhi? Sei al sicuro, adesso.
- Te lo prometto, papà.
- Bene! Ok campione, si torna a casa.

Ma se Ben e Stiles erano tranquilli o quasi e stavano per tornare a casa, chi non era tranquilla proprio per niente era Syd a casa e stretta tra le braccia di suo nonno. Nonno che era preoccupato come non mai e che non sapeva come calmare la sua principessa.
- Shh! Calmati amore mio, ti prego calmati. - Prova per l'ennesima volta Jonh, accarezzandogli i capelli e lasciandosi stringere.
- Nonnoooo! - Singhiozza Syd.
- Heii! Cosa sono tutte queste lacrime principessa? - Chiede Melissa ignara di tutto entrando in casa.
- Oddio, tesoro! Finalmente sei qui. Non ti allarmale ma Stiles e Scott sono fuori a cercare Ben che è uscito a cercare il gatto che è scappato. Syd piange da due ore e non ne vuole sapere di calmarsi. Mi suona il cellulare, un messaggio! Prendilo. Magari è Scott o Stiles e hanno notizie di Ben. - Spiega velocemente Jonh. Melissa legge il messaggio e tira un sospiro di sollievo.
- Stiles l'ha trovato. - Comunica mentre allunga le braccia verso Syd per poterla prendere un po' in braccio.
- Hai visto amore? Ben sta bene e tra poco torna a casa. 
- SYD! Syd! - Strilla Scott entrando veloce come un fulmine dalla porta.
- PAPAAAA'! - Singhiozza Syd.
- Shh! Vieni qui amore mio, vieni qui è tutto apposto. E' tutto apposto amore. - Sussurra Scott non trattenendo la prima lacrima e stringendo forte a se la sua bambina. Lacrima che lasciò il posto ad un dolce sorriso alla vista di sua madre che gettava le braccia al collo di suo suocero. Quei due sono la coppia perfetta e sono bellissimi insieme. Certo, ovviamente non sono minimamente paragonabili a lui e a suo marito, ma, anche loro non sono niente male!
- Mamma, posso chiederti un favore?
- Certo amore mio.
- Syd non ne vuole sapere di calmarsi e Stiles appena arriva pensa a Ben. Mi aiuteresti a preparargli un bagno caldo? Ha detto Stiles che è congelato.
- Certo, vado subito! 
- Vengo anche io. - Dice Jonh. 

E tutti e quattro sono già a casa McCall-Stilinski. Jonh e Melissa al piano di sopra per preparare un bagno caldo a Ben e Scott e Syd che fanno avanti indietro tra il soggiorno e la cucina.
- Syd, amore! Amore, guardami. - Ordina dolcemente Scott prendendogli il viso tra le mani per fare in modo che lo guardi negli occhi.
- Ben sta bene. Papà lo sta portando a casa! Non sei contenta?
- Si. - Dice in un sussurro e tra i soliti singhiozzi, Syd.
- E allora basta piangere, ok? Papà mi ha appena detto che cinque minuti e sono qui. Se adesso gli parli ti potrà rispondere così ci crederai.
- Davvero?
- Certo amore mio, prova!
- Papà? - Domanda incerta, Syd.
- Vita mia! Ciao. Ciao amore mio! Hei, perchè quella vocina? Non starai ancora piangendo, vero? Sto arrivando.
- Ben come sta?
- Sta bene.
- E allora perchè piange?
- E' solo spaventato ma sta bene. Te lo giuro!
- Mi mancate tanto, papà.
- Anche tu cucciola. Sto arrivando! Anzi, perchè non fai una cosa?
- Cosa?
- Vai a controllare che il nonno e la nonna abbiano preparato il bagno per Ben e se ancora non l'hanno fatto sgridali da parte mia. Ti dichiaro vice Alpha del giorno!
- DAVVERO POSSO? - Esulta Syd ritrovando la sua felicità.
- Si, corri. - Dicono in coro i due Alpha.

Syd zampettando sui suoi piedini scende dalle braccia del suo papà e corre su per le scale e va dai nonni. Nonostante avessero già preparato il bagno per Ben, li sgrida lo stesso. Perchè, HEI! Lei è il vice Alpha del giorno e può fare cosa vuole. I nonni ridacchiano e vista l'ora tarda e che nessuno di loro ha ancora mangiato, Melissa scende in cucina e prepara il latte per Syd. Dubita che Scott e Stiles vogliano mangiare e a fare il latte di Ben ci penserà dopo. Stava per mettere il latte nel micronde quando sente Stiles aprire la porta, entrare velocemente, lanciare uno sguardo di conforto a Scott e correre ancora più velocemente al piano di sopra.
- Eccoci qui amore, leviamo tutti questi vestiti fradici e facciamo un bel bagno caldo. - Dice Stiles dopo essersi inginocchiato su se stesso e aver iniziato a togliere la magliettina a Ben.
- No! - Urla e singhiozza Ben mentre si dimena nella presa di suo padre.
- Hei, Ben! Sei congelato. Devo spogliarti e metterti nella vasca, subito! - Ordina Stiles.

Scott sarebbe anche andato ad aiutarlo se solo Syd non avesse iniziato a piangere nuovamente.

- Non voglio, lasciami! - Strilla Ben.
- BEN! Non alzare la voce con me, ci siamo capiti? - Strilla a sua volta, Stiles.
- Phum. - Mugugna Ben spingendo il labbro inferiore in avanti e piangendo ancora di più. Odia essere sgridato da Stiles! Non gli piace quando lo sgrida. Di gran lunga lo preferisce quando è tutto baci e tutto coccole.
- E smettila di piangere. Tira su le braccia! 
- No, non voglio! Non voglio! Ho tanto freddo. - Fa i capricci, Ben.
- BENJAMIN McCALL-STILINSKI! Stammi bene a sentire. Tu adesso fai quello che ti dico io! Non avevi il permesso di uscire, Ben! Hai seguito uno stupido gatto finendo nella parte più alta del bosco incurante di tutti i pericoli a cui sei andato incontro, hai fatto prendere un infarto a me e a papà, sei congelato, hai bisogno di riscaldarti, ti ho coccolato fino ad adesso e come se tutto questo non bastasse, visto che sei fermamente convinto di poterti prendere la briga di non ascolarmi, ti metti anche a fare i capricci? Beh, ti do una notizia: non è questo il momento per cui adesso si, piangi e per una ragione. Piangi perchè tuo padre ti ha appena sgridato e avrebbe preferito non farlo ma te lo sei meritato e te lo dico adesso e non te lo dico più. Tira su le braccia, fai in modo che io ti possa levare questi vestiti fradici e fatti mettere dentro la vasca. ADESSO! - Lo riprende duramente, Stiles.
- Papààà! - Singhiozza Ben mentre prova ad abbracciarlo.
- No, Ben! Non ti abbraccio. Prima fatti levare i vestiti e poi forse ti abbraccio. - Ordina ancora, Stiles.
- Dai, tira su le braccine. - Dice con tono dolce questa volta. Ben ubbedisce.

Una volta dentro la vasca, Ben continua a piangere silenziosamente mentre il suo papà gli lava i capelli e gli asciuga le lacrime e lo riempe di baci. A poco a poco, il suo corpo si riscalda e Stiles è sempre più sollevato. Sorride e lo fa giocare con le paperelle ma seppure suo figlio abbia smesso di piangere, non sorride. 
- Papà? - Lo chiama, Ben.
- Dimmi amore mio.
- Ma tu mi vuoi ancora bene?
- Certo che si.
- Ma prima mi hai sgridato. Tu non lo fai quasi mai!
- E' vero. Ma mi hai fatto saltare i nervi, Ben. Tu devi fare quello che ti diciamo io e papà e se non mi sbaglio papà ti aveva detto di non uscire per nessun motivo al mondo mentre lui era in bagno e tu l'hai fatto e io che ti avevo detto di farti spogliare, non l'hai fatto. Non si fa così, Ben. Non è così che io e papà ti abbiamo cresciuto, ok? E guardami in faccia quando ti parlo. Oggi hai fatto quello che hai fatto e per questa volta passi ma se mai dovessi rifare una cosa del genere, non te la caverai semplicemente con due lacrime, ci siamo capiti?
- Si, papà. - Dice in un filo di voce Ben allungando le braccio verso il collo di Stiles per essere preso in braccio.
- Ancora cinque minuti e poi ti faccio uscire.
- Ma io voglio uscire adesso.
- E io voglio che rimani ancora cinque minuti nella vasca, Ben.
- Mi dai il ciuccio? - Chiede Ben.
- Come esci te lo do.
- Ma..
- Ben, è in camera! Quando ti porto di la per metterti il pigiamino, ti do anche il ciuccio.
- Ok.
- Dai, andiamo va! Sei abbastanza caldo.

Stiles lo prende in braccio, lo fa uscire dalla vasca, lo copre con il suo accapatoio di Spiderman, lo porta in camera, gli da il tanto atteso ciuccio, lo mette sul letto e dopo aver aperto l'armadio e aver preso tutto l'occorente, lo prepara per la notte.
- No, non lo voglio quello. - Mugugna infastidito Ben alla vista di un normale pigiama.
- Vuoi quello con gli orsacchiotti?
- Si.
- E va bene piccolo birbante, va bene! Ecco qui. Pantaloni, messi. Canottiera, messa. Maglia, messa. Vieni qui mettiamo anche la giacchettina, amore mio. Che bello che sei vita mia, ma quanto ti amo? Oh. Le calzine, aspetta. Ecco fatto campione! Corriamo ad asciugarci i capelli e poi di sotto a mangiare un bel biberon pieno pieno di latte e biscotti. - Dice Stiles riempiendolo di baci e coprendolo per bene. 

Arrivati in cucina, Scott è abbastanza silenzioso e a mala pena guarda suo figlio. Melissa e Stiles sanno bene che la sgridata è vicina.

- Ma Syd? - Chiede Stiles.
- E' in bagno. - Risponde brusco, Scott. Ben si è fatto piccolo piccolo tra le braccia di Stiles.
- Mh, ok! Ben, non si saluta a papà? - Chiede Stiles.
- Ciao papà. - Dice in un filo di voce, Ben. 

1..
2..
3..

- Ciao papà? Sul serio, Ben? Ciao papà? E' tutto qui quello che sai dire? Ciao papà? No dico, ti rendi conto di quello che hai fatto? - Urla furioso, Scott.
- Dai Scott aveva appena smesso di piangere. - Strilla Stiles coccolando il suo bambino.
- Non mi interessa. Gli sta bene se piange! E' il minimo dopo quello che c'ha fatto passare. Uscire di casa per un gatto! UN GATTO! Capirei una persona, ma un gatto, Stiles? Qualcuno gli ha dato per caso il permesso di uscire?
- No e gli e l'ho già detto io che bisogno c'è che lo sgridi anche tu?
- Perchè sono suo padre esattamente quanto te e se mio figlio sbaglia, è giusto che lo sgridi. Qui stiamo uscendo fuori di testa tutti quanti. GUARDAMI IN FACCIA, BEN! Guardami in faccia e ricordami quando mi avresti esattamente chiesto il permesso di uscire di casa.
- Non l'ho fatto! - Risponde Ben nascondendo il viso nel collo di Stiles.
- Ah, ecco! E di Grazia, per quale assurdo motivo hai pensato che potessi uscire senza dirmi niente? - Urla Scott.
- Papààà! - Singhiozza di tutta rispolta rivolto a Stiles, Ben.
- Shh! Dai, basta. Basta! Chiedi scusa a papà, digli che non lo fai più e finiamola qui. 
- Scusa papà. Non lo faccio più!
- Sarà meglio per te. - Risponde Scott. Stiles lo guarda male e Scott risponde con un alzata di spalle. Cavolo! Certe volte è così infantile.

Mentre Melissa da il latte a Ben, Jonh e Syd tornano in cucina e Syd è cotta di sonno.

- Papà? - Lo chiama allungando le braccine per essere presa in braccio.
- Vieni qui amore mio, tu si che sei una brava bambina! Mica come tuo fratello. Hai sonno, vero?
- Si.

'Dio mio, Scott! Quando ti ci metti sei un vero idiota.'
'Sai che mi importa.'
'Importa a me.'


- Ti faccio un po' di latte e poi fai ninna nel lettone con noi, ok?
- No non ne voglio latte.
- E invece lo bevi lo stesso.
- Scott gli e l'ho fatto prima e ne ha lasciato metà. - Si intromette Melissa.
- E dai amore, poco poco. 
- No papà, basta.
- E va bene, andiamo a letto dai! Dai un bacio al nonno.
- Ciao nonno. - Dice Syd schioccandogli un bacio nella guancia.
- Buonanotte principessa.
- Dai un bacio alla nonna.
- Notte nonna. - Dice baciando la sua nonna.
- Notte cucciola mia.
- Un bacio a papà.
- Ciao vita mia! Ti amo tanto. Papà adesso arriva a farti tante coccole, ok? Tu intanto prova a dormire. - Dice felice Stiles dopo che la sua bambina l'ha riempita di baci.
- Ciao Ben! 
- Ciao Syd! - Dice Ben bevendo l'ultima goccia del suo latte.

La famiglia si divide e si riunisce solo quando Melissa e Jonh li lasciano soli. Stiles con ancora Ben stretto tra le braccia sale in camera da letto e mette il piccolo al fianco di Syd. Senza degnare di un minimo sguardo a suo marito si sdraia vicino a Ben e lo stringe forte a se, stringendo anche Syd.
- E a me niente coccole?
- Te le meriti, Scott?
- Più di Ben si! Dai amore, vieni qui. Vieni da papà! Ascoltami: non volevo urlarti contro prima, ok? - Dice Scott stringendo il suo bambino tra le braccia e riempiendolo di baci.
- Lo so. - Sussurra Ben.
- Voglio che mi prometti una cosa.
- Cosa papà?
- Che deciderai di farmi venire un altro infarto solo quando sarò abbastanza vecchio da restarci secco, ok? - Chiede Scott. Ben ridacchia e Syd con lui.

La famiglia al completo scoppia a ridere, si scambia un infinità di baci e si addormenta felice e l'uno stretto all'altro.

 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui.
Ben è a casa dopo la sfuriata più che meritata.. ecco le coccole!
Contenti che non sia successo niente?
Grazie a tutti e a risentirci al prossimo capitolo.

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Capitolo 57
*** Un nuovo amico. ***


- Un nuovo amico.
 
Sono passate due settimane da quando Fufi è scappato e non è più tornato. Ben, tra i due è il più triste. Passa tutto il tempo davanti alla porta con i sensi bene in allerta e in attesa del suo più grande amico ma di lui, nemmeno l'ombra. Stiles e Scott hanno anche smesso di cercarlo ormai, ovunque quel gatto sia, non è più con loro. Sono le undici di mattina in casa McCall-Stilinski e Scott sta preparando il pranzo. Ben e Syd ancora dormono e lui può godersi il silenzio fino a quando intorno alle undici e mezza Ben scende le scale e con gli occhi lucidi dal pianto gli abbraccia le gambe ciucciando con forza il suo ciuccio. Scott lo prende in braccio, lo riempe di baci e gli chiede cosa c'è che non va. Seppure sapesse già la risposta, ci rimase male comunque. Odiava vedere suo figlio soffrire in quel modo.
- Mi manca Fufi. 
- Ben, per favore! Ne abbiamo già parlato. E' un gatto amore, è uno spirito per così dire libero. Scappano sempre! Alcune volte ritornano, altre volte no. - Spiega dolcemente, Scott.
- Andiamo a cercarlo, papà? - Chiede con gli occhi più tristi che abbia mai avuto. Scott ha il cuore in gola.
- E dove andiamo amore? Io e papà lo abbiamo già cercato ovunque. Non c'è! Vieni con me.
- Dove mi porti?
- Qui. Siamo fuori, in giardino. Usa il tuo nasino e dimmi tutto quello che senti.
- Sento l'odore del caffè che sta preparando il nonno. 
- Si, anche io! Senti altro?
- No.
- Nemmeno io.
- Cosa centra questo con Fufi?
- Centra perchè se Fufi avrebbe fatto ritorno a casa anche solo per un minuto, noi l'avremo sentito.
- Fufi non tornerà mai più a casa vero papà? - Chiede in un filo di voce Ben versando l'ennesima lacrima che prontamente è asciugata dalle caldi e forti mani di Scott.
- Non lo so se mai ritornerà amore mio ma sappi che se lo farà, tu sarai in grado di sentirlo. Mi vieni ad aiutare a preparare le polpette? - Chiede Scott.
- Ok.
- Si ma leva quel musone. Fammi un bel sorriso, dammi un bacio e andiamo a sporcarci le mani con il sugo, le uova ma evitiamo la farina. Io non pulisco mica poi.. pulisci tu?
- Ahah no.. pulirà papà!
- Shhhh! Non si dice. Menomale che è ancora al lavoro che sennò avrebbe sentito e ci avrebbe fatto pulire sotto uno dei suoi ordini Alpha! - Scherza Scott fingendo un po' paura.

Ben scoppia a ridere di gusto e rientrano in casa mettendosi ai fornelli. 

- Allora, ti ricordi come si fa dopo aver preparato l'impasto? 
- No papà.
- Nemmeno io! Quindi tentiamo la sorte, ok?
- E se chiedessi a papà?
- Sei matto?! Lo conosci. Si arrabbia quando sbagliamo qualcosa in cucina.
- Che cavolo Scott, sei un vero e proprio tonto! Il sugo l'hai preparato? - Chiede Melissa da casa sua.
- Si mamma si.
- Hai messo aglio, olio e cipolla?
- Ovvio.
- Hai fatto bollire il tutto presumo e hai anche aggiunto del basilico.
- Si.
- Perfetto! Ora modella le polpette con le mani e una volta fatte, mettile nel sugo. Falle cuocere per circa 20 minuti e buon appetito!
- Woow! Sei la donna della mia vita, dopo mia figlia! Giuro.
- Scemo!
- Ciao nonna!
- Ciao vita. Controlla che papà faccia tutto bene, ok? 
- Si nonna.
- Bene, se avete bisogno sono qui. Vi amo!
- Ok! Ci mettiamo all'opera, lupacchiotto? Ben! Ben ma che fai?! - Chiede tra le risate Scott.

Ben ha preso la sua manina e l'ha riempita dell'impasto che Scott aveva preparato e incapace di girarlo tra le mani come aveva detto sua nonna, visto che aveva un buon onore se l'è mangiato sporcandosi la faccia.
- E' buono. - Farfuglia con la bocca piena Ben aprendosi in un sorriso enorme mostrando i suoi pochi denti.
- Si ma non si mangia ancora scemino! E poi ti devi lavare le manine, lo sai. Su! Forza. - Lo incita Scott e mentre si distrae per chinarsi su se stesso e aprire un cassetto in basso per prendere una padella, quando si rialza, è prossimo ad un infarto. Ben è inginocchiato sul lavello e tenta di raggiungere il rubinetto per aprire l'acqua.
- Oh mamma mia Ben! Sei un pericolo nato. - Lo riprende Scott.
- Mani! Acqua.
- Ho capito Ben, mani, acqua intanto sei salito sul lavello come nulla fosse. Sei proprio figlio di tuo padre! Dai. Lava le manine e rimettiti in piedi nella sedia.
- E il musino non si lava? - Chiede pochi secondi dopo. Ben, di tutta risposta pulisce il muso sulla faccia di suo padre riempiendolo di baci.
- Ahahah Bennn! Basta amore.

Quando Scott e Ben ricominciano a cucinare, Syd si sveglia con un odore invitante a solleticargli il naso e decide che è decisamente arrivata l'ora di sbadigliare sonoramente e scendere al piano di sotto.
- Papà?! - Lo chiama Syd allungando le braccia verso il suo viso. Scott sorride, si pulisce le mani con uno strofinaccio e la prende in braccio. La riempe di baci e 
gli da il buongiorno.
- Heii! Ben alzata principessa. Dormito bene?
- Chi è stato? - Chiede con lo stesso sguardo indagatore di Stiles.
- Chi è stato chi, Syd?
- Una donna ti ha baciato e non ero io e nemmeno la nonna. Sei sporco di rossetto!
- Ahahahah no no vita mia, no. Non è rossetto! E' sugo ed è Ben che mi ha baciato. E poi, anche se fosse stata una donna a farlo dove sarebbe stato il problema?
- Non ero io la tua principessa? - Chiede con la vocina triste, Syd.
- E lo sarai per sempre. Le polpette sono quasi pronte e papà sta arrivando. Chi mi aiuta a preparare la tavola?
- IO! - Strillano all'unisono i due fratelli finendo poi per farsi le linguacce a vicenda e facendo a gara per chi doveva prendere una cosa, chi l'altra.
- No, li prendo io i coltelli! - Strilla Syd.
- No, tu sei piccola. - Strilla Ben.
- Ma se ho la tua stessa età, idiota!
- Ohhh! E allora? Cos'è sto linguaggio signorina? - La riprende, Scott.
- Me l'ha insegnata lui. - Dice Syd indicando Ben.
- Bennn! Non vi voglio mai più sentire dire una sola parolaccia, a tutti e due! Ci siamo capiti?
- Scusa papà. - Farfuglia Syd abbracciandogli le gambe. Scott ridacchia e gli accarezza i capelli rassicurandola.

Quando Ben stava per chiedersi dove cavolo sia finito suo padre, proprio questo apre la porta ed entra in casa salutando con affetto i grandi amori della sua vita.

- Heiiii! Ciao. Ciao lupacchiotti! Papà è a casa. - Li saluta Stiles lasciandosi assalire le guance e ricambiando gli abbracci dei suoi bambini.
- Mi sei mancato tanto, papà. - Dice Syd.
- Anche tu amore mio, anche tu. 
- E io no?  - Chiede Ben.
- Certo che si amore mio. Lo sapete che non vivo senza di voi!
- Tz. Ogni volta è sempre la stessa storia. Arrivi a casa dopo quattro ore di lavoro e capisco che tu voglia pensare ai tuoi figli ma esisto anche io, sai? - Si lagna Scott.
- LUI E' MIO. - Strilla Syd mordendo il naso di Stiles.
- Questo l'hai preso da tuo padre.. - Dice Stiles. Tale e quale a Scott!
- Veramente.. lui è mio, comunqueeee! 
- Scott, quando ti ci metti sei peggio di loro due! Vieni qui, dammi un bacio. 
- Sii! - Esulta Scott aprendosi in un sorriso enorme e baciando suo marito.
- Te ne ho chiesto uno, mica di più. - Ridacchia Stiles. Di tutta risposta, Scott gli ringhia contro cosa che fece ridere ancora di più a Stiles.

A tavola, tra i bambini che non volevano mangiare e tra Stiles e Scott che passavano il tempo ad imboccarli, venne il pomeriggio e Scott dovette andare a lavoro. 
Intorno alle quattro, fuori c'è una bella giornata di sole e Stiles decide di passarla all'aria aperta con i suoi figli.
- Lupacchiottiiiii! - Li chiama Stiles.
- Che c'è papà? - Chiede dal piano di sopra, Ben.
- Scendi un attimo. Anche tu, Syd!
- BUUU! - Strilla Syd spuntando alle spalle di Stiles che finge di essersi spaventato. In realtà sapeva che era dietro la porta e che aveva voglia di giocare.
- Fiuu! Amore, mi hai fatto spaventare. 
- Ahahhaahah! Devo dirlo a papà così ti sgrida. Che Alpha sei?
- Hei! 
- Braccio papà! - Ordina Ben allungando le braccia verso Stiles.
- Vieni qui vita mia. - Dice Stiles riempiendolo di baci e prendendolo in braccio mentre abbraccia anche a Syd.
- Cosa volevi papà? - Chiede Syd.
- E' una bella giornata. Vi va se andiamo al parco giochi? 
- SIII!
- Ma mi dovete promettere una cosa. Sopratutto tu, Ben!
- Cosa, papà?
- Mi devi promettere che mi darai sempre la mano e che prima di spostarti, me lo dici. Me lo prometti?
- Promesso.
- Bene, bravo il mio lupacchiotto! Tu Syd, me lo prometti?
- Promesso, papà.
- Ok! Mettiamo le giacchettine però che ora inizia a fare freddino!
- Papà ma quando andiamo all'asilo? 
- Beh Syd, oggi è Venerdì e voi iniziate Lunedì, quindi tra tre giorni. - Dice Stiles chiudendogli la giacchettina con la cerniera e coprendola per bene. Subito dopo fa lo stesso anche con Ben.
- Ciuccio! - Gli ricorda Ben.
- Ben, prima o poi te lo levo sto vizio del ciuccio! Sei grande ormai.. Ad ogni modo, lo prendo lo stesso! Syd lo vuoi anche tu?
- Si.
- Ok! Presi. Chiavi della macchina anche, le chiavi di casa pure.. direi che possiamo andare! Forza, uscite ma statemi vicino. - Raccomanda Stiles mentre chiude a chiave la casa.

Una volta chiusa, salgono in macchina e si mettono in marcia. Il parco giochi, da casa dista si e no dieci minuti quindi lo raggiungono in tempi record. Neanche il tempo di chiudere la macchina che Ben e Syd sono già pronti a correre in direzione dell'altalena.
- Hei! Aspettatemi. - Ordina Stiles.
- Altalena, papà. - Dice felice Syd.
- Ho capito amore, adesso andiamo. Datemi la mano!

Stiles, Ben e Syd, mano nella mano si avviano all'altalena dove Stiles si ritrovò costretto a dividersi tra lo spingere un po' a Ben e un po' a Syd che ridevano come matti ed erano felici. Qualche saluto qua e là a qualche genitore e il tempo trascorse sereno fino alle cinque del pomeriggio quando Ben stava scendendo dallo scivolo e vede un gatto uguale identico al suo Fufì.

 

Gli occhi gli si inumidirono di felicità e gli corse dietro consapevole che suo padre l'avrebbe rincorso e sgridato come mai prima d'ora ma al momento, quella è l'ultima cosa di cui gli importa. Vuole solo avere il suo amico tra le braccia un altra volta.
- Fufiiii! - Singhiozza Ben. 
- Oh mio Dio! Syd, vieni! - Dice frettolosamente Stiles prendendola in braccio e correndo dietro a Ben.
- Bennn!
- Ben fermati immediatamente! 

Ben si ferma, ma non perchè gli e l'ha ordinato suo padre. Si ferma perchè ha preso il gatto e ha provato a farlo girare verso di se, riuscendoci ma non come lui sperava. Quel gatto non era il suo Fufi. Il suo Fufi non gli avrebbe mai ringhiato contro in quel modo e non l'avrebbe graffiato con i suoi artigli. Quando vide questo, Stiles rallentò la sua corsa consapevole che a correre adesso sarebbe stato Ben. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che suo figlio è già da lui ad abbracciargli le gambe e a riempire i pantaloni del suo papà con le sue lacrime.
- Ben cosa ti avevo detto a casa? - Prova a riprenderlo, Stiles ma il suo tono è fin troppo dolce.
- Di darti sempre la mano e di dirti se mi allontanavo. - Risponde singhiozzando, Ben.
- Ecco e tu..
- Non è il mio Fufi, papà. - Lo interrompe Ben guardandolo negli occhi. Stiles asciuga le lacrime di Syd, si inginocchia su se stesso, asciuga quelle di Ben e li riempe di baci.

'Scott.. così non possiamo più andare avanti!'
'Fufi?'
'Si. Siamo al parco e Ben ha preso un gatto per Fufì.. l'ha rincorso ma il gatto giustamente s'è girato male e adesso i nostri figli stanno piangendo tra le mie braccia. Non hai un cavolo di gatto da adottare li in clinica?'
'No. E poi io gatti non ne voglio più in casa mia. Non mi piacciono e nemmeno a te. Al massimo gli prendiamo un cane. L'ho detto a Deaton! Mi manda a casa.. ci vediamo al solito bar. Prendi una cioccolata anche per me! Sto arrivando.'


- Hei! Basta cuccioli. Andiamo a prenderci una bella cioccolata calda.
- Papà ma perchè Fufi è arrabbiato con noi? - Chiede Syd.
- Non è arrabbiato con noi amore... solo, aveva bisogno di cambiare aria. Non è colpa vostra, ok?

Al bar ordinarono quattro cioccolate e le mandarono giù in tempi record visto che Scott era arrivato al bar nell'esatto momento del resto della famiglia. Dopo essersi riempiti lo stomaco, insieme, andarono allo studio veterinario.
- Perchè siamo qui? - Chiede Ben.
- Stiamo per scegliere un nuovo amico, amore. - Risponde Scott.
- Li vedete tutti questi cani? Stanno cercando casa e voi cercate un amico. Li vogliamo aiutare? - Chiede Stiles.

Ben e Syd si aprirono in un sorriso enorme e dopo un accurata scelta ed una lunga discussione..

- VOGLIO LUI! - Esclamarono in coro indicando un cucciolo di labrador bellissimo.
- E ha già un nome? - Chiede curioso Deaton.
- GUSS! 
- Beh.. Guss, adesso hai trovato una casa.

- Che nome del cavolo è Guss? - Chiede confuso Scott nel tragitto dalla clinica veterinaria a casa.
- Ma che ne so Scott. - Risponde ridacchiando Stiles osservando dallo specchietto retrovisore i suoi figli ridere felici mentre giocano con il loro nuovo amico.
- Benvenuto a casa Guss! - Dicono all'unisono l'intera famiglia mentre Guss, è già salito sul divano e inizia ad esplorare la sua nuova casa.

 
 
- Hei! Guss.. no!! Quella è la mia camicia. - Brontola Scott. Guss l'ha già mordicchiata tutta.
- Volevi un cane, Scott? Ora ti arrangi. 
- Ma era la mia preferita.
- Beh.. posso sempre lavartela!
- Ma che schifo. Dammi un bacio!
- Idiota. - Ridacchia Stiles baciandolo con dolcezza e iniziando a preparare la cena aiutato dal muso lungo di suo marito.

Cavolo! Quella era davvero la sua camicia preferita.
 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui, gente. Nuovo capitolo.. ancora due e questa storia finisce qui.

ATTENZIONE: LE IMMAGINI SONO STATE PRESE DA GOOGLE ED IO OVVIAMENTE NON CI GUADAGNO NULLA.
RICORDO INOLTRE CHE I PERSONAGGI NON MI APPARTENGONO MA SONO DI PROPRIETA' DI JEFF DAVIS E CHE QUESTA STORIA E'
STATA SCRITTA SENZA ALCUN SCOPO DI LUCRO.


Grazie a chiunque sia arrivato fin qui e a risentirci alla prossima. 

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Capitolo 58
*** Il primo giorno d'asilo. ***


- Il primo giorno d'asilo.
 
E' Sabato mattina in casa McCall-Stilinski e Scott viene svegliato da qualcuno che gli lecca la faccia e con il suo peso gli schiaccia lo stomaco. Cotto di sonno e convinto che sia l'idiota di suo marito, lo ignora per un po' ma quello che secondo le convinzioni di Scott era Stiles, continua a leccarlo indisturbato ed è decisamente arrivato il momento di mandarlo a quel paese una volta per tutte. Che cavolo! Non sono nemmeno le sette del mattino ed è Sabato. Un po' di riposo dopo una settimana di lavoro è lecito per tutti e visto che i bambini ancora dormono, bisogna approfittarne.
- Stilesss! Finiscila. - Mugugna infastidito Scott coprendosi la faccia con il cuscino.
- Mhh! Che c'è? - Chiede in un sussurro e ignaro di tutto Stiles.
- Smettila di leccarmi, Stiles! - Ordina Scott.
- Ma non ti sto leccando. Sono un lupo, mica un cane. - Borbotta Stiles girandosi dall'altra parte e tornando a dormire. 

A Scott Stilinski, venne l'illuminazione.

Strabuzzò gli occhi e velocemente si tolse il cuscino dalla faccia mentre qualcosa a detta sua di terribilmente disgustoso e liquido gli cadeva sulle labbra.
Ebbene si! Chi lo leccava prima non era suo marito ma il cane più stupido sulla faccia della terra. 
- GUSSSS! - Prova a sgridarlo Scott mentre fa peso sulle braccia e con delicatezza lo spinge lontano da se.
- Dio Mio che schifo. Te lo dico fin da ora signor Stilinski! Non ti avvicinare alle mie labbra se non prima ti vai a lavare. - Precisa Stiles scoppiando a ridere.
- NON AVEVO BISOGNO CHE ME LO DICESSI TU. - Sbotta Scott ringhiando con fare frustrato. Lancia con forza le coperte in faccia a suo marito e schifato a più non posso corre in bagno. Di gran lunga avrebbe preferito che a leccarlo fosse stato Stiles.
- E dai lupacchiotto! Non te la prendere. E' solo un cane e ti stava dimostrando il suo effetto, vieni qui da papà Guss! - Scherza Stiles iniziando a fare le coccole al suo cane.
- HEI! Giù dal letto Guss. Non sto scherzando. Scendi immediatamente! - Ordina Scott.
- Hei.. Guss! No, stai qui con papà. - Dice ridendo di gusto Stiles quando Guss gli lecca la faccia in gesto d'affetto.
- No no no, non esiste una cosa così. Guss.. via dalla faccia di mio marito! 
- Oh per l'amor di Dio! Sei geloso pure di un cane, Scott?
- E prima i bambini, poi quello stupido gatto e adesso questo cane. Lo sapevo che in famiglia io sarei sempre stato l'ultimo!
- AHAHHAHAHHA! - Non si trattiene più e scoppia a ridere di cuore Stiles.
- PAPAAAAAAAAA'. - Strilla Syd saltandogli sulle spalle. Scott ritrova la sua felicità.
- Ciao vita mia. Ti sei già svegliata? - Gli chiede felice Scott riempiendola di baci.
- Gridavi come un matto. - Spiega divertita Syd.
- Si beh, qualcuno mi ha svegliato nel peggiore dei modi. 
- GUSSS! - Strilla felice Syd scendendo dalle spalle del suo papà e saltando direttamente sul letto per dare il buongiorno al suo cane.
- Ahahhahahah! Papà, papà aiutami. Mi sta facendo il solletico. - Cerca aiuto in Stiles, Syd.
- Syd, molla il mio cane. - Strilla Ben salutando velocemente i suoi genitori e strappando il cucciolo dalle braccia della sorella.
- Che famiglia di pazzi. - Borbotta Scott mentre rannicchiato in un angolo del letto si chiede quanto ancora debba aspettare per avere il bacio del buongiorno di suo marito.

E' Domenica pomeriggio in casa McCall-Stilinski ormai e domani, per Ben e Syd ci sarà il primo giorno d'asilo. Mentre i piccoli non vedevano l'ora di iniziare e già da stamattina all'alba hanno preparato il loro zainetto, l'ansia per Stiles e Scott è alle stelle. Non ne vogliono sapere di lasciare i loro figli in balia di tutti quei bambini umani e sopratutto in balia dei loro lupi. Sebbene abbiano già imparato a controllare la trasformazione, la preoccupazione rimane ugualmente per questo motivo decidono di occupare la mente con qualcosa di divertente.
- Ben, Syd, venite qui! - Li chiama Scott.
- Che c'è papà? - Chiede Syd allungando le braccia verso il suo viso per essere presa in braccio.
- Vieni qui amore.. ascoltatemi cuccioli! Io e papà abbiamo deciso, visto che domani iniziate l'asilo.. di portarvi al luna park. Vi va?
- SIIIIIIIII!
- Ok! Però dovrete fare i bravi e non allontanarvi. Dovrete darci la mano e starci vicino e quando decidiamo di tornare a casa, si torna a casa e senza storie, capito? - Chiede premuroso, Stiles. Sia mai che si allontanino da loro per più di qualche metro.
- Ok papà. - Rispondono all'unisono i due fratelli.
- Bene, giubbottino e andiamo! Scott.. guida tu!
- Ma ho la macchina rotta.
- Andiamo con la mia, idiota!
- Hei! Questo ti costerà un allenamento extra al prossimo allenamento.. chiaro? - Lo riprende Scott.
- Come no, poi vedremo. Ti muovi? Sto esaurendo qui dentro.
- Perchè?
- Sta zitto e andiamo! - Ordina Stiles.
- Papà ma Guss viene con noi, vero? - Gli chiede Ben tirandolo per la maglia. Stiles sospira. Non sa cosa rispondere!
- No Ben, amore.. ascoltami! Lo so che hai paura, ok? Ma non scapperà anche lui. Lui è un cane e i cani sono fedeli ai loro padroni. - Spiega dolcemente, Stiles.
- Ok. - Risponde Ben dandogli un bacio nella guancia e aprendosi in un sorriso enorme.

In macchina non fecero altro che cantare canzoni da bambini mentre le orecchie di Scott erano pronte ad esplodergli da un momento all'altro per quanto siano stonati insieme ma ciò non toglie che rise comunque e poco dopo arrivarono al luna park. I bambini erano impazienti di scendere dall'auto e Stiles dovette occuparsi di loro prima che davvero sarebbero corsi verso il primo gioco.
- Allora: che si fa? - Chiede Scott.
- Pecchi! - Rispondo all'unisono i bimbi indicando la casa degli specchi. Scott ride come un matto mentre Stiles sorride e gira gli occhi al ricordo di loro due soli, rimasti chiusi in quella casa per circa un ora e mezza. Va bene che erano entrambi lupi e entrambi Alpha con un bimbo in grembo, però, che cavolo! Sempre Alpha erano. Se solo ci pensa Stiles ha ancora male alla testa per la botta che ci prese e Scott inizia ad essere convinto che se solo non fosse un lupo, a quest'ora avrebbe ancora il bernoccolo in fronte per la botta che prese.
- ANDIAMO? - Strillano impazienti i bimbi. Stiles e Scott si risvegliano dal loro ricordo, sorridono e tenendo per mano i loro cuccioli si avviano a fare i biglietti che gli permetteranno di fare ogni gioco gratis e poi dritti nella casa degli specchi.

Come entrambi avevano previsto, la scena si ripete. Rimasero chiusi li dentro per un ora e mezza proprio come ai tempi e proprio come ai tempi presero un infinità di facciate e testate. Syd era anche rimasta tra uno specchio ed un altro e invece di spaventarsi o piangere come farebbe una qualunque bambina, rise. Rise di gusto e ciò non fece altro che aumentare la felicità di Stiles e Scott. Erano così felice quando i loro figli ridevano che ogni loro risata gli ripagava di ogni cosa. Delle notti in bianco, dei capricci, delle consolazioni che dovevano dargli, tutto. Sentire il suono della risata dei propri figli per Stiles e Scott è il dono più grande del mondo e sono certi di non saper vivere senza di loro.

Quando uscirono dalla casa degli specchi, Ben e Syd non era mai stati più convinti come in quel momento. Volevano fare il taboga!

- Ben, sei matto amore? E' pericoloso. - Prova a farlo ragionare Stiles.
- Si ma ci sarai tu con me, papà. - Risponde Ben.
- E tu sarai con me, papà. - Dice Syd a Scott stringendogli la mano.
- E va bene, va bene andiamo! - Si convince Stiles e insieme a suo marito e ai suoi figli, mano per mano, salgono le lunghe scalinate e giunto il loro turno si preparano mentalmente a scendere a tutta velocità da chissà quanti metri di distanza.
- Pronti? - Chiede sorridendo un giovane ragazzo facendo gli occhi dolci a Scott.

'Non lo guardare!'
'Non lo sto guardando, Stiles. Piuttosto, ho paura dell'altezza! Come faccio?'
'Lo riesco a sentire e lo sentono pure i nostri figli, per cui controllati.'
'NON CI RIESCO. HO PAURA!'
'Oh mamma mia, dammi la mano! Riuscirò a stringertela mentre abbraccio anche a Ben.'
'Ecco perchè ti amo.'
'Ti amo anche io brutto scemo di un lupacchiotto spennacchiato.'
'Mamma mia quanto parli.'
'Non sto mica parlando.'


- Insomma vogliamo andare o no? - Chiede Ben.
- Quanta impazienza, Ben. - Risponde ridacchiando Scott mentre Stiles fa cenno al ragazzo di dargli la spinta.

3..
2..
1..

VIA! 

Scott sta per avere un infarto, ne è certo, ma non appena Stiles gli stringe la mano con più forza, sorride e si lascia andare all'adrenalina più pura riuscendo anche a divertirsi e a chiedere al resto della famiglia di rifarlo non appena scese dal tappetino. Stiles rise di gusto e i bambini gridarono di felicità accontentando con molto piacere la richiesta del loro papà.
- Non avevi paura tu, scusa?
- Mi è passata. Mi è bastato che tu mi stringessi la mano per volerlo rifare, mi sono divertito.
- Chi ti ha detto che te la stringerò un altra volta? - Gli chiede Stiles terribilmente serio mentre a stento trattiene le risate. 
- Syd, Be..
- Shhhh! Scherzavo scemo. - Dice Stiles mettendogli un braccio intorno alle spalle e ridacchiando quando sente Scott calmarsi.

Dopo il terzo giro sul Taboga, Ben e Syd si sono stufati e vogliono provare qualcos'altro. Syd è terribilmente attratta da una ruota con dei seggiolini molto simili a quelli che usano per mangiare lei e suo fratello, girano e c'è anche un codino da prendere. Con gli occhi grandi e illuminati per lo stupore, la bocca semi aperta, lascia la mano di Scott e corre verso la giostra.
- Syd! La mano. - Strilla in panico Scott raggiungendola subito e stringendogli la mano con decisione.
- Papà, papà, papà quella! - Saltella felice sui suoi piedini Syd e indica al suo papà la giostra su cui voleva salire. Scott sospira, si guarda con Stiles, chiede a Ben se anche lui la volesse fare e dopo aver ottenuto un si deciso come risposta, aspetta che finisca il giro e appena possibile prendono in braccio i loro cuccioli, li mettono vicini, li legano per bene e con pazienza aspettano di vederli partire nel così detto calcinculo.
- Ti rendi conto di quello che hai creato, Stiles? 
- Io? Ahaha. Li abbiamo creati insieme, lupacchiotto.
- Non penso proprio! Io non ero così spericolato come loro, ok? 
- Oh! Non te le immagini nemmeno le cose che abbiamo fatto io ed Isaac quand'eravamo piccoli in questo luna park.
- Solo in questo luna park? Ovunque. Tra te e lui non so chi è più pazzo.
- Io, ovvio. - Dice Stiles.
- Senza dubbio. - Dice Scott ridacchiando e dandogli un bacio nella guancia.
- Ciao bel ragazzo! - Qualcuno chiama Stiles mettendogli una mano sulla spalla. Stiles e Scott strabuzzano gli occhi e dedicano tutta la loro attenzione al ragazzo di al massimo vent'anni che gli sta parlando.
- Scusa se ti interrompo.. senti, ho perso una scommessa con i miei amici e mi hanno detto che devo baciarti! Me lo permetti? 
- MA ANCHE NO! - Risponde per lui, Scott.
- Scott, credo che l'abbia chiesto a me. - Dice Stiles mentre a stento trattiene le risate. Di tutta risposta suo marito sorride e gli stringe la mano usando tutta la massima potenza.
- Ahhh! No guarda.. io prima scherzavo! Sono sposato e ho due figli, non mi sembra il caso. Di ai tuoi amici che se non lo fossi stato, mi sarei anche lasciato baciare. - Automaticamente, la stretta tra le loro mani si fece ancora più intensa.
- Ok, non importa! Grazie lo stesso.
- Amore, mi lasceresti la mano per favore? - Prova Stiles mentre si morde con forza le labbra.
- Non farlo, papà. - Dicono all'unisono e con un po' di rabbia nella voce Ben e Syd. Scott sorride.
- E perchè non dovrei farlo cuccioli?
- Perchè quel brutto ragazzo voleva portarcelo via. - Strilla imbronciato Ben mentre incrocia anche le braccia intorno al petto e guarda con fare indagatore a Stiles.
- Che c'è? - Gli chiede esasperato, Stiles. Tra Scott, Ben e Syd a fatto di gelosia non sa chi sta messo peggio.
- Tu non ci lasceresti mai, vero papà? - Gli chiede con il broncio, Syd. Stiles sorride con il cuore pieno di gioia, leva bruscamente la mano da quella di suo marito, si inginocchia su se stesso e guardando negli occhi la sua bambina gli risponde.
- No, mai amore mio. Mai!
- Cosa volete fare adesso? - Gli chiede Scott.
- Ucoela! - Pigola Ben di tutta risposta.
- Ahaha amore, amore si dice Bruco-mela. - Lo corregge teneramente Stiles.
- E io che ho detto? - Chiede offeso o meglio, fingendosi offeso, Ben.
- Ahah si certo, dai andiamo! - Conviene Scott.

Dopo il Bruco-mela, fecero gli autoscontri dove risero come matti, pure Stiles che era consapevole che non appena i bambini a casa si sarebbero addormentati, Scott l'avrebbe marchiato per l'ennesima volta. Dopo gli autoscontri venne il turno della casa dei mostri e della pesca dei cigni. Successivamente toccò alla ruota panoramica e poi quello del pungiball dove più punti facevi, più possibilità di vincere un premio c'erano.
- Papà? - Syd chiama sussurrando a Stiles.
- Che c'è cucciola?
- Vieni qui. Ti devo dire una cosa! - Sussurra ancora Syd. Stiles si inginocchia su se stesso e sente cosa gli dice la sua bambina all'orecchio.
- Se tu e papà usate un po' della vostra forza da lupo vinciamo il premio. - Sussurra estasiata Syd. Poi, un rumore. E' Scott che ha tirato un pugno fortissimo al pungiball e ha vinto un orologio per bambine. Syd si apre in un sorriso enorme perchè sa che quell'orologio andrà a lei. Non fa nemmeno in tempo a finire di pensare che Scott gli e l'ha messo nel suo piccolo polso e l'ha riempita di baci.
- E il mio premio? - Mugugna triste, Ben.
- Hei! Che ci sta a fare papà tuo qui? - Gli chiede Stiles. Si tira su di un quarto le maniche della maglietta nera che indossava, gira il collo a destra e a sinistra circa due volte e..
- Tz! Tutta scena. - Borbotta Scott.
- Hei, Stilinski! Non mi distrarre. - Dice Stiles. Un minuto dopo, Ben ha in mano il suo premio. Un pupazzetto a forma di cane!
- E' bellissimooo! Papà grazie. - Gli salta addosso Ben. Stiles lo stringe forte a se e lo riempe di baci.
- Papà ho fameeeee! - Dice Syd tirando per la manica a Scott.
- Anche io. - Dice Ben.
- Eh' ci credo. E' quasi ora di cena! Andiamo a mangiare qualcosa e poi andiamo a casa, chiaro? - Chiede Scott.
- Mi hai tolto le parole di bocca, Scott. - Dice Stiles.
- E' sempre un piacere amore. - Dice Scott.
- Dai, andiamo! - Dice Stiles prendendo per mano Ben, mentre Scott tiene Syd.

Alla vista dello zucchero filato, Ben, decide che quella dev'essere la sua cena nonostante non sappia nemmeno cosa sia e che sapore abbia. L'odore però è buono.

- Papà che cos'è quello? - Chiede infatti Ben a Stiles.
- E' zucchero filato amore.
- E' buono?
- Beh, a me e allo zio Isaac piaceva tanto.
- Ha un buon odore. - Dice Syd.
- Già. - Risponde Scott.
- Io voglio quello. - Dice sicuro di se Ben.
- Anche io. - Gli da corda la sorella.
- Ne prendiamo solo uno però va bene? Non si sa nemmeno se vi piace.
- Se volete posso farlo prima assaggiare. - Dice la ragazza che li faceva.
- Va bene, grazie mille. - Risponde Scott.

Dopo averlo assaggiato decidono che quello zucchero filato sia decisamente la cosa più buona che abbiano mai mangiato e Stiles e Scott dovettero comprarne due. Lo divorarono in pochi attimi nonostante fosse abbastanza grande e si appiccicarono tutto il viso e le mani. Dopo essersi leccati le dita, mano per mano con i loro papà sono pronti a tornare a casa quando all'improvviso in una delle tante macchinette dove dovevi mettere una monetina e tentare la sorte, Syd vede la sua bambola. Quella che Ben gli aveva rotto due settimane fa e che per ragioni di cui ancora non ha capito, suo papà non gli ha ricomprato. Lascia per la seconda volta la mano di Scott e si avvicina alla sua bambola. Scott, che era preso a parlare con Ben e con Stiles, si accorse solo dopo dieci secondi che Syd aveva fermato la sua camminata. 
- SYD! Per la miseria. Cosa cavolo ti prende oggi? - Strilla Scott raggiungendola in solo tre passi. Stiles che guardava avanti mentre camminava con Ben, si gira a guardarli e vede Scott avvolto nel terrore ma con un pizzico di rabbia mentre Syd con un pizzico di paura per la sgridata appena scampata ma con un sorriso di vittoria in volto.
- Allora? Mi vuoi dare una spiegazione signorina? - Gli chiede Scott.
- La mia bambola, papà. - Risponde Syd indicandogliela. Scott si addolcisce.
- Bastava dirlo, no?! - Dice Scott più rilassato di prima mentre se la mette sulle spalle, inserisce una moneta e sotto il tifo di sua figlia inizia a giocare con quel aggeggio a detta sua infernale. 
- Dai papààà! - Lo esorta a vincere la sua bambola, Syd.
- Ci sto provando, amore. 
- Il mio robottt! - Strilla Ben saltando sui suoi piedini per vederlo meglio. Anche il suo giochino è chiuso in quelle macchinette!
- Ci pensa papà. - Dice Stiles e proprio come ha fatto Scott con Syd, se lo mette sulle spalle e si mette all'opera. Ben nel frattempo sorrideva consapevole che il suo papà gli e l'avrebbe preso e anche al primo colpo e gli accarezzava il viso con quelle tenere manine ricoperte di zucchero e terribilmente appiccicate.
- Ben, amore, ti amo te lo giuro ma mi stai appiccicando tutta la faccia se non lo sapessi. 
- Tu sei il mio papà e faccio cosa voglio. - Dice sicuro come non mai Ben riempiendolo di baci. Stiles ridacchia, si lascia coccolare dal suo bambino e proprio in quel momento..
- SIIIIII! - Gli strilla direttamente nel padiglione auricolare, Ben.
- Sei il papà migliore del mondo. - Continua a strillare, Ben. Ovviamente Stiles gli ha vinto quel cavolo di Robot!
- Papà dai! E' la mia bambola. - Mugugna Syd.
- Amore, se eviti di mettermi la manine negli occhi magari ci ries... e vinceeee! Ma vaiii! Ma siii. Ecco la tua bambola principessa.
- SIIIIIIII! - Anche Syd gli strilla direttamente nel padiglione auricolare.
- Dai che si sta facendo freddo! Andiamo a casa a farci un bel bagnetto, pappa e poi ninna. - Dice Scott ai suoi figli.

Mentre Ben stringeva la mano a Scott e con l'altra teneva ben saldo il suo Robot e Syd stringeva la mano di Stiles mentre con l'altra teneva la bambola, andarono in macchina e poi a casa. Fecero parola per parola quello che disse Scott e si svegliarono l'indomani mattina, pronti per vivere l'esperienza più grande. Il primo giorno d'asilo. Ben e Syd erano prontissimi. Stiles e Scott ovviamente no! I bambini erano svegli fin dalle prime luci del mattino e se per questo anche vestiti. A modo loro ma vestiti. I genitori risero forte e li vestirono per bene e dopo avergli dato la loro colazione a malincuore, alle otto del mattino li portarono all'asilo. I lupacchiotti, li salutarono a mala pena e li ignorarono subito dopo correndo mano per mano dentro l'aula che gli avrebbe ospitati per la gran parte del loro tempo. 

Dopo mille raccomandazioni, tristi, Stiles e Scott tornarono chi a casa chi a lavoro e con impazienza attesero che l'orologio segnasse mezzogiorno e mezza. Ora in cui Ben e Syd sarebbero usciti da scuola, dove ovviamente ad aspettarli c'erano già i loro papà. Ben uscì dalla porta ridendo al fianco di un altro bambino, probabilmente un amico e Syd a braccetto di un bambino. E fin qui nulla di strano, aspetta..
- COSA?!
- Che c'è Scott?
- Hai visto Syd?
- Si.
- C'è un bambino vicino a lei.
- E allora?
- Come sarebbe a dire allora? Lo vedi che camminano a braccetto?
- Quindi?
- Stiles ma sei scemo? E' la mia bambina. Perchè la mia bambina sta camminando a braccetto con un bambino? - Chiede frustrato, Scott.
- Scott ma che problemi hai?
- Sta zitto! Syd, Syd amore siamo qui. - Strilla e agita le braccia Scott. 
- Oh no Scott! Non lo fare. - Borbotta Stiles coprendosi la faccia per la vergogna.
- Ti ho detto di stare zitto. Amoreee! Amore mio vieni da papà, ciao! - Dice Scott trascinandola con forza a se e abbracciandosela stretta.
- Ciao amore mio. - La saluta Stiles, poi saluta anche Ben.
- Ty! Lui è il mio papà Scott e lui il mio papà Stiles. Papini, lui è il mio ragazzo. - Li presenta Syd. Scott che stava bevendo dell'acqua per calmare i suoi bollenti spiriti, si strozza. Stiles ride come mai prima d'ora e gli tira delle pacche nella schiena per farlo riprendere a respirare correttamente.
- Molto piacere Ty! Io sono Stiles. E tu piccoletto? Non ci presenti il tuo amico? - Chiede a Ben.
- Si, lui è Nath. - Risponde Ben.
- Ciao. - Saluta Nath.
- Syd, ma il tuo papà Scott cos'ha? - Gli chiede Ty.
- Oh niente è che la notizia mi ha scioccato, piccolo! Syd, sali in macchina che è tardi. Dobbiamo tornare a casa. - Ordina Scott.
- Ma papà io..
- Syd ti ho detto sali in macchina.
- Uffaaa! - Si lagna triste Syd. Ben saluta il suo amico e sale nell'auto mentre Syd arriccia le labbra e guarda Ty.
- Ciao principessa. - Dice Ty sorridendogli e facendola diventare rossa dopo avergli dato un bacio nella guancia.
- No questo è troppo. - Sbotta Scott.
- E calmati! Sono solo dei bambini.
- Non mi piace questo tuo atteggiamento, Stiles. Ne sembri divertito! - Dice ancora Scott salendo nel lato passeggeri, al fianco di suo marito.
- Lo sono infatti. Ci siamo tutti?
- Siii!
- Bene! Andiamo. Ben, Syd, prima papà non mi ha nemmeno dato il tempo di chiedervelo davanti ai vostri amici ma se volete, potrete portarli a casa per la merenda domandi. Vi va?
- Si papà, io porto Nath. - Risponde felice Ben.
- E io il mio ragazzo, Ty! - Risponde altrettanto felice Syd.
- SYD! QUELLO NON E' IL TUO RAGAZZO. METTITELO IN TESTA! E al massimo porterai un amichetta a casa, non quel .... come cavolo si chiama?
- TY ED E' IL MIO RAGAZZO. - Risponde inacidita Syd. Stiles e Ben ridono divertiti.
- Tu e tu, non ridete! - Ordina al marito e al figlio, Scott.
- E tu.. non rispondermi in quella maniera Syd! - Ordina ancora più seriamente puntandogli il dito contro.
- Perchè sennò che cosa mi fai? Mi dai un ordine Alpha? Prrrrrrrrrrrrrrrrrrr. - Gli fa la linguaccia Syd.
- Scusa cos'hai fatto? - Chiede Scott. 
- PRRRRRRRRRRRRRRRR! - Ripete il gesto, Syd.
- Syd smettila! - La riprende Stiles. Quando è troppo è troppo.
- Ma io voglio solo che Ty venga a casa nostra a fare merenda. - Risponde con il broncio, Syd.

La questione cadde li e i due coniugi non ne riparlarono fino alla sera. Stiles aveva appena messo i bambini a letto ed era andato nel suo. Dopo essersi coperto le gambe prova a dare il bacio della buonanotte a suo marito ma questi si gira dall'altra parte portandolo a baciargli la guancia. Stiles sorride, si morde l'interno guancia e dopo aver sospirato ed aver allargato le braccia in gesto di confusione, inizia a parlare.
- Dai! Avanti. Dimmi quello che devi dirmi e facciamo finita.
- NON VOGLIO CHE QUELLO LI VENGA A CASA NOSTRA CON NOSTRA FIGLIA. - Urla Scott.
- Sei tanto tenero lo sai? Sei un padre meraviglioso ma sai che quello li in realtà è solo un bambino e ovviamente non è il suo ragazzo?
- Si ma mi da fastidio lo stesso. E' LA MIA BAMBINA e non esiste che qualcun'altro la chiami principessa o gli baci le guance.
- Si beh non esiste nemmeno che io debba baciare la guancia di mio marito anziché baciargli le labbra però sai com'è... sono cose che succedono! Che cosa vogliamo fare?
- Certo che quando ti ci metti sei proprio scemo. - Dice Scott dandogli un bacio nelle labbra, poi ricomincia a parlare.
- E' che mi fai arrabbiare! Non mi hai consultato e hai fatto. Qualcuno ti ha per caso detto che volevo che organizzassi una merenda per bambini domani pomeriggio? So che vuoi che i nostri figli si integrano e lo voglio anche io, te lo giuro ma domani pomeriggio io lavoro. Chi controlla la situazione? Se quel Ty dovesse abbracciare o baciare la mia bambina?
- Iiiuhhhh! Qui ci sono anche io se non l'hai notato. CHI CAVOLO E' CHE TI SCRIVE ALLE DIECI E MEZZA DI SERA. - Strilla Stiles.
- Che cavolo ti strilli! E' Deaton, domani siamo chiusi tutto il giorno. Vada per la merenda! - Dice felice Scott assalendo le labbra, il collo e le guance di suo marito e addormentandosi poco dopo l'uno stretto all'altro.
 
Piccolo spazio autrice:

Ed eccoci qui. Questo è stato per così dire l'ultimo capitolo. Per questo è più lungo rispetto agli altri e a parer mio pieno di comicità. Il prossimo sarà l'epilogo.
*Piange disperata alla sola idea.*
Ringrazio infinitamente chiunque sia arrivato fin qui. Chiunque abbia letto e recensito ogni capitolo o anche solo occasionalmente.
Ringrazio particolarmente a:

- Tallutina.
- Stilba.

perchè hanno letto e recensito il capitolo precedente.

Un particolare ringraziamento va anche a:
- AmeliaRose
Che sta leggendo da ieri e recensendo ogni capitolo... :D 

Mi avete resa felicissima. <3
Grazie a tutti.

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Capitolo 59
*** L'uomo più felice del mondo. ***


Ciao a tutti! 
Ultimo capitolo! :(
*Piange disperata.*
Note alla fine.

- L'uomo più felice del mondo.
 
Ciao a tutti, io sono Scott McCall. Ho trentatré anni, un marito meraviglioso e due figli stupendi di quattordici anni. Ben, il mio ometto è un vero uomo ormai, è dolce, tenero, geloso e possessivo di Stiles e a volte anche di me. Sia mai che qualcuno si avvicini più di tanto a noi e che sappia di attrazione. E' ufficialmente parte del nostro branco anche se io e mio marito vogliamo tenerlo lontano da noi il più possibile. E' bravissimo a controllare la trasformazione e proprio per questo vogliamo che viva una vita normale, il più umanamente possibile. Ma spesso non ne vuole sapere. Spesso sento il lupo dentro lui graffiare per uscire e lo dobbiamo accontentare. Dobbiamo farlo venire con noi agli allenamenti e dobbiamo dargli il permesso di trasformarsi. Rispetta talmente tanto i suoi Alpha che si trasforma solo se siamo noi a dirgli di poterlo fare e questo non fa che rendermi ancora più orgoglioso del mio bambino.

Quanto a Syd invece, la mia principessa, oh! Lo sapevo io che sarebbe stato meglio che Stiles facesse un maschio. Un giorno o l'altro mi farà impazzire, ne sono certo. La scorsa settimana per esempio, per dirne una, si è presentata in casa alle sette di sera nonostante dovesse rientrare per le cinque del pomeriggio e al posto di un normalissimo paio di Jeans aveva una gonna. Una gonna, ragazzi, capite? Andiamo. E' la mia bambina. Perchè mai LA MIA BAMBINA deve tornare a casa alle sette di sera dopo un pomeriggio di shopping sfrenato con le amiche e si, devo dirlo, povera la mia carta di credito e un top signore e signori. Un top. Dov'è finita la sua maglietta che fino a poche ore prima gli copriva la metà del corpo? E tutte le altre? E perchè non ha più un jeans nell'armadio ma solo calze a rete? No. E' inutile. Devo parlare con mia figlia e non mi importa di quello che dirà mio marito. 

Ha solo quattordici anni, è troppo piccola. Non può già diventare una donna. E' la mia bambina! Mi avvicino pian piano alla sua stanza per dirgliene quattro e la sento parlottare al telefono. Ha il viva voce, non che gli serva davvero e sicuramente sarà davanti allo specchio a truccarsi e a farsi bella. Non che servisse infondo. Lei è già bellissima di natura, che senso ha tutto quel trucco? Comunque i miei pensieri vanno direttamente in fumo quando quel ragazzo, quel Ty, la chiama amore. Ho il cuore che batte forte e mi sento morire. L'altro giorno li ho pure visti mentre si baciavano e mi si è spezzato il cuore. Ty è un bravo ragazzo e non lo nego ma se mio marito quel giorno di tanti anni fa mi avesse dato ascolto, Ty non sarebbe mai venuto a far merenda con la mia principessa e forse a quest'ora non sarebbero "fidanzati"  davvero. Già il solo dire fidanzati mi fa venire la nausea. Di una cosa sono certo, non darò mai e poi mai mia figlia in sposa a quello li. Non per adesso almeno, quindi che senso ha dire fidanzati? Non possono semplicemente dire il mio ragazzo e la mia ragazza? No. Tz. Che gioventù! Era meglio ai nostri tempi.

Comunque io sono Scott McCall, ho trentatré anni, un marito meraviglioso, due figli stupendi di quattordici anni e sono l'uomo più felice del mondo.

 

Ciao a tutti, io sono Stiles Stilinski, ho trentatré anni, un marito meraviglioso e due figli stupendi di quattordici anni. Aver incontrato Scott, averlo amato, averlo sposato ed averci fatto due figli è stato per me il dono più grande. Lui, Ben e Syd sono la mia unica ragione di vita e non sarebbe vita senza loro. Probabilmente non esisterei nemmeno se solo non fossero con me. Da quando ho visto Scott quel giorno di tanti anni fa per la prima volta, mi sono innamorato di lui e da quel giorno, non ho mai smesso di farlo. Se possibile lo amo ancora di più. Scott è stato la mia salvezza e se ripenso a tutto quello che abbiamo passato e a tutto quello che c'è successo mi faccio una risata perchè credetemi, la nostra vita è ai limiti del ridicolo ma non cambierei nulla di tutto quello che ho adesso se con me non ci fosse Scott. E' stato un colpo di fulmine il nostro, un amore a prima vista. Uno di quelli amori tanto grandi da essere eterni. 

Forse ora vi starete chiedendo perchè ho detto che la nostra vita è ai limiti del ridicolo. Ve lo spiego subito! Vi racconto una cosa, tra le tante che non dimenticherò mai. Sapete tutti ormai che Scott è particolarmente geloso di me e di Syd, anche di Ben per carità, ma con me e con Syd eccede. Comunque dicevo... ci fu una volta, quando Ben e Syd avevano cinque anni e Ty era ancora "il ragazzo" della mia bambina, che Scott entrò in casa stanco da lavoro e cotto di sonno. Sapete come gli passò? Alla vista di Ty che faceva il bacia mano alla nostra principessa e che subito dopo gli dava un bacio nel nasino. Mi si sciolse il cuore di tenerezza e scoppiai a ridere quando vidi che quel cretino di mio marito, terrorizzato come non mai, vuoi per l'agitazione, vuoi per la stupidità, quando stava correndo da Syd per abbracciarla e per stringerla forte a se, poof! Si era preso la porta d'entrata in faccia ed urlò di dolore. Smisi di ridere, mi feci serio e gli corsi incontro quando inciampai su una delle tante macchine di Ben che si ostinava a lasciare in giro per tutta casa. Andiamo: se tutto questo non è ridicolo, ditemi voi cos'è.

O quella volta di qualche mese fa che Ben arrivò da me e mi chiese come deve fare per baciare una ragazza. Io ovviamente gli e lo spiegai con calma ma Scott tossicchiava per tutto il tempo con fare imbarazzato, cosa che ci fece ridere come non mai. Beh, sta di fatto che un mese dopo, quella ragazza è entrata ufficialmente a far parte della nostra famiglia e gente, non è una ragazza normale. E' una Banshee! E' la figlia di Lydia e Parrish e dovevo capirlo fin da subito che fosse lei. Ben me l'aveva descritta ma vedendola praticamente tutti i giorni non avevo minimamente pensato fosse la figlia della mia migliore amica. Quando invece entrai in casa mano per mano con mio marito convinti di essere soli, il rumore dei baci che provenivano dal piano di sopra, ci convinsero del contrario. Sorridemmo e annusammo l'aria. Quella ragazza che si stava baciando con mio figlio altri non era che la bella, unica ed inimitabile Allison Parrish.

Ben la ama. La ama follemente ed è chiaro a tutti ormai ed io non posso essere più felice di così.

Syd ama Ty e Scott prima o poi dovrà farsene una ragione. Vedere la mia bambina felice, è una delle cose da aggiungere alla lista di "Cose che ti fanno felice." Come potrei non esserlo d'altronde? Come puoi non essere felice quando tua figlia, la tua bambina, sangue del tuo sangue, respiro del tuo respiro, anima della tua anima e battito del tuo battito, è felice? Non puoi. Non puoi proprio non esserlo e ovviamente anche Scott lo è.. se solo non fosse per quella sua stupida gelosia, sarebbe l'uomo e il padre perfetto. Pardon! Mi correggo. MIO MARITO è già l'uomo e il padre perfetto, lo è sempre stato e sempre lo sarà. 

Comunque io sono Stiles Stilinski, ho trentatré anni, un marito meraviglioso, due figli stupendi di quattordici anni e sono l'uomo più felice del mondo.

 
Piccolo spazio autrice:
 
Eccoci qui. :( 
Non so come ma sono riuscita a mettere fine a questa storia dopo 60 lunghissimi capitoli. 
Se penso che nemmeno la volevo iniziare, mi vien da ridere. Ora non la voglio finire.
Per questo non posso fare altro che ringraziare infinitamente a TALLUTINA.
Questa storia non sarebbe nemmeno esistita senza di lei. Lei mi ha chiesto di farla ed io l'ho fatta.
Mi auguro che sia venuta come la volevi. In caso contrario ti chiedo scusa.

Ringrazio inoltre tutti coloro che hanno letto e recensito questa storia fino alla fine. Chi l'ha fatto occasionalmente, chi ha letto di nascosto, chi l'ha seguita, chi l'ha messa tra le preferite o le ricordate.

In particolare ringrazio e dedico questa intera storia a:
- Tallutina.
- Drarry90.
- Stilba.
- PandoraPam01.
- AnnaMaria1997.
- AmeliaRose.
- Kia_Love.


Spero di non aver dimenticato nessuno e se l'ho fatto mi scuso fin da ora. Appena posso, mi metto a ricontrollare capitolo per capitolo per vedere se vi ho messi tutti. 
Siete stati tantissimi e tutti fantastici <3

Non riesco a lasciarvi ma devo farlo. Mi sto prolungando troppo.

A risentirci alla prossima storia.. :*

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