Alla fine ho pensato che se avessi potuto vedere i tuoi occhi anche solo un'altra volta, non mi sarebbe importato di morire.

di TanatosWyrda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nell’abbagliante splendore del loro primo amore ***
Capitolo 2: *** Look at the sky and say goodbye ***
Capitolo 3: *** Running to them before they flare and fade forever ***
Capitolo 4: *** She gave her life for a night in the stars ***



Capitolo 1
*** Nell’abbagliante splendore del loro primo amore ***


   I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore
\ Jacques Prévert \
 
 
Se la ricordava ancora quella giornata.
Il bosco, i pini, le foglie che scricchiolavano sotto i loro passi .
I sole filtrava fra gli aghi e le fronde degli aceri rossi ondeggiavano, danzanti, mosse dal vento autunnale.
La sua risata rimbalzava da un trono all’altro, tornando sempre a ravvivare il sorriso di lei.
Wyrda, nei suoi ultimi giorni, disse  di non essere più stata così felice.
Ogni volta che si voltava a cercare lo sguardo dell’altro lo ritrovava , a perdersi nel suo.
Wyrda aveva sempre pensato che in quegl’occhi  così verdi , con quello sguardo glauco, in cui il verde dell’erba si mescolava con l’azzurro del cielo, ardesse , nel cuore delle pupille , un fuoco.
Lui l’aveva presa per mano e – le sue mani , così piccole , scomparivano dentro le mali di lui – dopo averle sorriso, l’aveva condotta sulla cima della rupe.
Era disseminata da rocce di colori diversi, tutti cupi che parevano rotte.
Veniva chiamata la rupe delle uova infrante.
Infatti – così le avevano raccontato da piccola- un tempo si diceva che la rupe fosse stato  il luogo prediletto perle covate dei draghi. Poi , un giorno che si perde nella notte dei tempi, i draghi scapparono e , nella fuga disperata, le uova che le dragonesse non riuscirono  portare in salvo , andarono rotte , alcune calpestate , altre scivolando via dagli artigli delle madri in volo .
Wyrda aveva sempre pensato che quel posto avesse qualcosa di magico e allo stesso tempo di triste.
 
I due procedettero fino al punto in cui i fiori non fiorivano più e , insieme, guardarono il sole che declinava.
Wyrda si voltò  verso il suo compagno di mille avventure –illuminati dagli ultimi raggi rossastri del giorno che muore , i suoi occhi parevano veramente infuocati.
Wyrda sentì la mano dell’altro stringersi più forte attorno alla sua , come se avesse paura di vederla scivolarle via.
L’altro , girarosi , socchiuse la bocca, come se volesse dire qualcosa che , incastrato in gola , non voleva uscire.
Poi i suoi occhi si fecero lucidi.
E a Wyrda parve vedere le labbra tremare.
Poi lui si avvicinò, lentamente, posando le sue labbra sulla sua fronte , mentre le prendeva il viso , tremante, fra le mani. E sorrise.
Il sole era ormai scomparso dietro le cime degli aceri quando i due ridiscesero il pendio della rupe, abbracciati.
 
La mattina seguente Wyrda trovò il letto vuoto.
 
Alcuni giuravano che , fra le altre, fosse spuntata una nuova pietra.
Si diceva che un cavaliere avesse deciso di ricongiungersi al suo drago. 

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Capitolo 2
*** Look at the sky and say goodbye ***


  “Alcuni dicono che chi guarda le stelle è come se cercasse la sua dimensione nell’universo”.
:le pennellate nere spiccavano sull’intonaco bianco, ogni giorno.
 
 
 
La stanza era disadorna, le poche proprietà di Wyrda erano sparse alla rinfusa  sul letto   e sulle sedia imbottita e sulla scrivania di legno i pastelli allineati e i fogli impilati erano disposti agli angoli del ripiano, in modo che le estremità di questo coincidesse con la punta di un pastello e con l’angolo di un foglio.
 
Osservava rapita le scaglie di  cielo  stellato, fra le  inferriate della finestra .
Una stella , che un momento prima brillava immobile, cadde.
Anzi inciampò e scomparve, inghiottita dall’oscurità .
 
“Non esprimi un desiderio, Wyrda?” , sussurrò dolcemente una voce alle sue spalle.
Wyrda si voltò.
Dietro di lei seduto nel mezzo del letto , se ne stava un uomo.
Non aveva capelli, dalla sua fronte si diramavano delle linee nere che intrecciandosi come rovi sul capo,si ricongiungevano alla base del collo, il resto del volto invece  era straziato la profonde cicatrici : sembrava un eroe sbagliato, di un altro tempo e di un altro spazio.
 Gli occhi erano azzurri, con una sfumatura verdastra, malsana, come delle volte, il letto de fiumi.
Il giovane  le sorrideva , gli occhi freddi rischiarati dal sentimento che  traboccava dalle sue pupille.
 
Wyrda non si mosse, e sorrise tristemente, tornando a guardare il cielo.
 
“ Vorrei che tu fossi reale.”
 
 
Ancora prima di girarsi, seppe che lui non c’era più.
 
 


 
 
 
 
NDA. questa è la mia one shot iniziale, da cui ho tratto l'idea. :) 

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Capitolo 3
*** Running to them before they flare and fade forever ***


 Avrebbe potuto finire in tanti modi.
 
Delle sere, quelle sere stellate , in cui le stelle rischiarano il cielo, brillano accanto alla luna, e splendono per tutti gli innamorati che , speranzosi, le pregano di esaudire i loro desideri, aveva quasi osato pensare che magari un giorno , fra cento , novecento anni , avrebbero potuto essere felici, insieme , in una piccola casetta di provincia , o in un maestoso castello. Non avrebbe fatto differenza.
 
 
Non aveva mai desiderato altro che stare con lui.
Ma non glielo aveva nemmeno mai chiesto.
 
 
 
E ora , in quella distesa rossa, di cadaveri e lance spezzate , al centro , Lui stava combattendo.
Poi la spada fu abbassata, e gridò.
 L’altro cavaliere , montato sul suo destriero, scomparve.
Anche da lontano il sangue  , colpito dai raggi del sole , luccicava sul costato straziato .

 

Wyrda correva, correva , e quando gli fu accanto , capì che lui era ormai lontano.

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Capitolo 4
*** She gave her life for a night in the stars ***


     L’universo sconfinato  brillava con le sue infinite stelle per i suoi occhi di bambina, che sorridevano , pieni di curiosità.
 
Accanto a lei , c’era quell’essere, dal volto sfigurato , creatura di un altro mondo , di un altro spazio e di un altro tempo, che le stringeva la mano , guardandola con affetto.
 
Non aveva mai visto le stelle,  lei. Dove abitava lei non c’erano, il cielo era nero , e tutte strade erano costellate tante piccole candele, che illuminavano la via ai viaggiatori e ai raminghi.
 
La stretta dell’uomo si allentò.
 
Non fece in tempo nemmeno a guardarlo negli occhi un’ ultima volta , il suo amico , così grande e così misterioso, dallo volto così giovane e dallo sguardo così vecchio.
 
Wyrda si ritrovò nella sua cameretta, sul davanzale, dove ,  qualche attimo prima , era stata rapita da un uomo che , a cavallo del suo drago rosso, l’aveva portata a vedere le Stelle.
 

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