Nonary Game

di lunette864
(/viewuser.php?uid=661638)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Runaway ***
Capitolo 2: *** Un nuovo inizio, o no? ***
Capitolo 3: *** Che il gioco abbia inizio ***
Capitolo 4: *** Incontri ***
Capitolo 5: *** Colpi di scena ***
Capitolo 6: *** Avventure tra le porte ***
Capitolo 7: *** Together Again ***
Capitolo 8: *** Separiamoci, è la cosa migliore ***
Capitolo 9: *** Goodbye, my lover ***
Capitolo 10: *** I don't trust you ***
Capitolo 11: *** Safe Ending part.1 ***
Capitolo 12: *** Safe Ending pt. 2 ***



Capitolo 1
*** Runaway ***


NdA: Questa sarà almeno la centesima volta che modifico questo capitolo, ma non sono mai stata molto brava a creare le introduzioni e lo stesso vale per i finali :x quindi non fateci caso se questi primi capitoli sono un po' cortini, mi sono ripresa verso il quarto. Bene, ora non vi rompo più, buona lettura :D

“All'improvviso stavo rischiando nuovamente la vita,

ma questa volta non ero sola, era diverso.

Eravamo diventati un tutt'uno,

ci eravamo uniti in un essere unico

da quando abbiamo messo piede in quella nave”

Eravamo stati tutti trattenuti per essere sottoposti ad un interrogatorio. Si trattò della stessa donna che ci fece l'autostop. Non appena sentì la parola “Nonary Game” ci costrinse a partire diretti agli uffici dell'FBI. Erano stati interrogati due di noi, non appena uscì l'ennesimo testimone lei entrò in sala d'attesa, mi fissò e mi disse:

-Entra!

Mi alzai di scatto, ma mal volentieri. Raggiungemmo poco dopo la sala degli interrogatori e mi fece gentilmente cenno di accomodarmi sulla sedia. Una volta sedute entrambe, poggiò il gomito destro sul tavolo e inclinò la testa senza mai distogliere lo sguardo, nemmeno per un secondo:

-Dunque, tu sei...?

-Mizuki, Natalie Mizuki.

-Capisco, Natalie. Potresti fornirmi qualche altra tua generalità?

-Ho 25 anni e fino a due mesi fa ero un medico chirurgo.

-Molto bene. Ho già sentito altre due volte questa storia, ma molto probabilmente non mi stancherò mai di sentirla quindi prego, mi parli del Nonary Game.

-Che donna scortese. Ci ha costretti a venire qui dopo averci fatto l'autostop e adesso lei ci sta spremendo uno ad uno e non ci parla minimamente di lei. Io a quale pro dovrei parlare ad una perfetta sconosciuta?

-Hai già parlato con altri sconosciuti, uno in più non fa differenza.

-Quegli altri sconosciuti hanno almeno avuto la buona educazione di presentarsi prima di tutto, cosa che lei non ha fatto.

-Hai un bel caratterino, Natalie e anche gli altri due hanno confermato. Non perdiamoci in chiacchiere, cosa vuoi sapere?

-Che ci faceva lì?

-La mia macchina era in panne. Grazie al cielo c'eravate voi.

“Che fortuna.” -Come si chiama?

-Mi chiamo Alice.

-Piacere di conoscerla, Alice. Io proprio non capisco, ha già sentito abbastanza la stessa storia, perché ha intenzione di ascoltarci tutti?

-Non è detto che le versioni siano uguali, a cominciare dalla sua che, a quanto mi hanno detto, è parecchio diversa quindi se collaborasse mi farebbe un grandissimo piacere.

-Molto bene. Tutto cominciò quando...

 

“Mi ero alzata distrattamente dal mio letto d'ospedale e mi guardai attorno. Era tutto così bianco e cadaverico, e nonostante io ne avessi viste a centinaia di stanze come quelle, in vesti da paziente era tutto diverso. In quel periodo girava un parassita terribile: si insediava nel cuore e utilizzava i tuoi preziosi battiti per nutrirsi e si librava in tutto il corpo diffondendosi nel sangue. Io fui abbastanza fortunata, se così si può dire, perché quando fui infettata la cura esisteva. Una volta guariti la situazione era comunque debilitante, io quasi non mi reggevo in piedi, ma per un motivo o l'altro mi dimisero. D'impulso feci le valigie: volevo partire per prendermi una pausa e per fare più chiarezza con me stessa. In fondo al cuore lo sapevo, il mio intento era solo scappare via poiché in quel periodo mi avevano praticamente uccisa. Mio fratello Duncan voleva impedirmelo a tutti i costi, diceva sempre “Sei troppo debole!” “E se ti accadesse qualcosa?!” ma nemmeno lui sarebbe riuscito a fermarmi, per quanto gli volessi bene. Alla fine si arrese, ma mi stava uccidendo con lo sguardo e il giorno della partenza mi evitò per cercare di farmi sentire in colpa, cosa che non funzionò. Gli sentii dire una cosa sottovoce: “È stata tutta colpa di quel bastardo. Me la sta portando via di nuovo...”. Si riferiva a Matt Hunter, il mio ex fidanzato. L'inizio della “love story” era un classico: fiori, baci e serenate, ma che poi divennero schiaffi, urla e dolori. Dall'amore passò l'odio, io ero la sua valvola di sfogo, e quando lo denunciai, grazie all'aiuto di Duncan, continuò a rendermi la vita un inferno chiedendo a una sua “conoscenza” di trasmettermi il parassita che mi lasciò debilitata in un letto d'ospedale per due lunghi mesi e che aveva quasi vinto quella battaglia all'ultimo sangue. Capivo le sue paure, dopo tutto quello che mi era successo era normalissimo, ma io ne avevo proprio bisogno. Non appena arrivai nella mia nuova meta, riuscii a farmi affittare un modesto appartamento da una mia amica. Il primo giorno gettai le valigie a terra e mi buttai sul letto “Tutto si aggiusterà e andrà tutto per il meglio.” Ma Duncan ebbe ragione e, anche se a quel tempo non lo sapevo, quello sarebbe solo stato l'inizio di tutto.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Un nuovo inizio, o no? ***


 “Non bisogna mai dare niente per scontato:

in un attimo tutto quello in cui credevi

potrebbe sparire per sempre.”

Erano passati due mesi da quando lasciai la città e cominciavo già a sentirmi meglio moralmente, ma fisicamente ero ancora molto debole. Ero costretta a seguire un regime alimentare molto stretto: mangiavo solo frutta e verdura perché il mio stomaco sopportava solo quelli e per il resto dovevo fare affidamento alle amatissime vitamine e flebo. Un giorno mi venne a trovare Ally, una mia vecchia amica:

-Natalie! Da quanto tempo non ci becchiamo!

-Ally, da quanto tempo! Come vanno le cose da te?

-Tutto bene, a te invece a quanto ho sentito un po' meno...

-Sono cose che capitano non ti devi preoccupare.

-Che ne dici se andiamo a prenderci qualcosa al bar?

-E che cosa? Io sono ridotta a frutta e verdura, davvero non posso prendere nulla.

-Ah già è vero. Ehi, ho sentito che alla nuova pasticceria servono un delizioso succo di rabarbaro.

-Rabarbaro? Ma perché mi sembra una cosa schifosa?

-Fidati è solo una tua impressione, dai andiamo!

-D'accordo, d'accordo, ma non correre! Aspettami!

Per la prima volta dopo mesi mi ritrovai in una pasticceria, quell'odore invitante di dolciumi mi faceva sentire meglio. Ally mi disse:

-Siediti qui, vado io a prendere l'ordinazione, non ti sforzare troppo.

Mi sedetti e pensai che era tipico di Ally, voleva sempre essere gentile, troppo gentile, con gli altri, ma a me aveva sempre dato fastidio per una ragione o l'altra. Nel frattempo decisi di chiamare Duncan per cercare di riappacificarmi con lui, erano due mesi che non ci parlavamo:

-Pronto?

-Duncan!

-Natalie? Da quanto tempo accidenti! Come stai?

-Sto meglio, grazie e tu? Stai bene?

-Sì, ma vivere da solo è noioso. Mi manchi lo sai?

-Anche tu mi manchi.

-Quando torni?

-Non lo so, ma non appena posso torno, te lo prometto.

-Natalie, ecco i succhi!

-Duncan, ora ti devo lasciare. Mi è venuta a trovare Ally e siamo in pasticceria.

-Ok, a dopo.

-Vedi? Hanno un aspetto delizioso!

-Hai ragione Ally, eppure all'inizio pensavo che sarebbe stato solo un intruglio schifoso ah ah ah.

-Bene e ora proviamolo!

-Non lo avevi mai assaggiato?

-No, ho sfoderato la mia occasione con te.

-Ah, buono a sapersi! Alla salute!

-Cin Cin!

Lo bevvi tutto d'un fiato. Non aveva un sapore esattamente delizioso, ma dovevo ammetterlo, era abbastanza accettabile. Anche Ally pensava la stessa cosa.

-Credo che sia il momento di andare a pagare...

-Lascia, offro io!

-Ma per favore! Lo sai che odio quando mi offrono le cose!

-Fai uno strappo alla regola per una volta! Offro io e basta, hai capito Natalie?

-Va bene, per questa volta te lo concedo.

-Ottimo.

Nel frattempo uscii fuori per aspettarla, cominciai a sentire un sapore disgustoso in bocca, credevo che fosse il succo ad avermi dato problemi. Dopo un po' ritornò Ally e cominciò a fissarmi:

-Hai qualcosa che non va? Sei bianca.

-Davvero? Mi sento un sapore disgustoso in bocca a dire la verità.

-Reagisci così quando del cibo non lo digerisci?

-No, io vomitavo e basta. Ora è...diverso...

-Andiamo dal dottore, veloce!

Uscì il cameriere per servire dei clienti ai tavolini fuori, anche lui mi fissò. Avevo come la sensazione di averlo già visto da qualche parte in passato, ma davvero non ricordavo dove. Un attimo dopo svenni e sentii vagamente delle urla: “Natalie! Svegliati!” “Che succede?!” “Chiamate un medico, svelti!”. Quella fu l'ultima volta che vidi Ally da allora.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Che il gioco abbia inizio ***


 “E poi dicevano che

giocare ai giochi di logica

non serve a niente:

a me hanno salvato la vita”

*Tum*
-Ahi! Che botta! Huh? Dove mi trovo? Sembra...*bleargh*
Non ebbi nemmeno il tempo di focalizzare che rigurgitai nuovamente, stupido succo di rabarbaro!
-Ma questo cos'è?- dissi raccogliendo un piccolo pezzetto di metallo- sarà questo che mi ha fatto vomitare nuovamente? Hm, forse è meglio che lo porti con me.
Detto ciò, lo ripulii e lo misi in tasca. "Beh, qui ci sono dei letti a castello, devo essere caduta da quel letto in cima. Che stanza strana, cosa potrebbe essere? Beh dovrei uscire da qui...ecco la porta!" pensai. La porta era di metallo e c'era sopra un nove fatto con la vernice rossa. "Cazzo, questa cavolo di porta non si apre!". Solo allora mi resi conto di cosa avevo al braccio sinistro, un bracciale rosso e blu molto simile a un orologio elettronico e sul display compariva il numero 9, come la porta. "Non si vuole togliere questo coso! Accidenti! Ma perché?". Ci avevo provato in tutti i modi ma preferii non combinare altri guai e lo lasciai al suo posto. Dovevo capire come uscire e in fretta, ma sopratutto dovevo capire dove mi trovavo...*crack* “Che cosa?” *crack* “Da dove viene?” *Splash* "Merda!” In quel momento ebbi entrambe le risposte, si era rotto l'oblò e stava entrando acqua a non finire! Ah si, era sottinteso che si trattasse di una nave, ma mi sembra che ormai lo abbiano capito tutti. “Devo trovare un modo per aprire questa stupida porta!". Notai che accanto alla porta si trovava un lettore di schede con una leva, c'era una lucina rossa, probabilmente intendeva che la porta era chiusa “Che genio che sei, certo che è chiusa, hai appena provato ad aprirla!” Grazie mille, vocina interiore, tu sì che sai come alzarmi il morale. Decisi allora di guardarmi in giro alla ricerca di qualcosa che mi potesse servire per uscire da qui. “Beh, da qualche parte devo pur cominciare, proviamo ad aprire questa porticina...” e dentro si trovava uno specchio, e attaccato sopra con lo scotch si trovava una piccola chiave rossa. Decisi di prenderla, mi sarebbe servita in qualche modo. Guardai poi il bollitore che si trovava poco più lontano dai letti, il mio intuito aveva ragione, dentro si trovava un'altra piccola chiave, ma questa era di un altro colore, azzurro. "Devo solo trovare che cosa aprono queste chiavi", ero parecchio nervosa, avevo paura che sarei morta lì se non avessi continuato a cercare, così in un attimo di totale follia mi sedetti un attimo sul letto a riflettere. "Forza, Natalie, non darti per vinta, altrimenti avrai sprecato tempo a vuoto..." quella vocina interiore quando voleva mi dava una spinta interiore, feci un respiro profondo e poggiai il braccio su qualcosa, era una valigia azzurra, lo stesso azzurro che aveva la chiave che avevo trovato... "Certo che incanti potente Natalie, come diamine hai fatto a non notarla prima? Guardala, è grande quanto la tua testa! Già che ci sei prova a mettere la chiave azzurra chissà che forse serva a qualcosa" e...combaciava perfettamente! Vocina interiore, me la pagherai cara. "Ora proviamo ad aprir... ok, no, non posso, ci vuole combinazione...e adesso dove la vado a pescare? Uffa ma perché è tutto così complicato?". Cercai di calmarmi e mi dissi che bisognava cercarla altrimenti sarebbe stata tutta fatica sprecata, tanto avrei rischiato di morire comunque quindi tanto valeva tentare e mi appoggiai a un armadio...beh, quello che credevo fosse un armadio, persi l'equilibrio e caddi dentro quella specie di libreria senza scaffali. Anzi no, a pensarci meglio ce n'era solo uno e sopra di esso era poggiata una valigia rossa. “Dovrei appoggiarmi più spesso. Due colpi di fortuna in una volta sola non sono cosa da niente!” Feci la stessa cosa con la valigia rossa, ma della combinazione nessuna traccia. “E ora? Dove le vado a trovare? Aspetta! Posso provare a controllare nella credenza sotto il bollitore!", ero piena di speranze, ma quando la aprii ci rimasi davvero male, c'era solo un misero cacciavite. "Non ti abbattere, c'è una cornice vicino allo specchio, che ne dici se...", decisi di tentare, speravo in un colpo di fortuna. Dietro la foto si trovavano i numeri da 0 a 9 e sotto di essi dei simboli "Che siano per la combinazione?", non avevo altro tempo per pensare l'acqua mi era arrivata un po' più in basso dei polpacci, se fosse aumentato troppo non avrei potuto fare più niente! Tornai vicino ai letti, mi portavano fortuna...e il mio intuito aveva fatto centro, di nuovo. Sotto i cuscini si trovavano due fogli con gli stessi simboli della fotografia, due metà azzurre, due metà rosse, se avessi decifrato quello che stava su quei pezzetti di carta sicuramente avrei ricavato le combinazioni per aprire quelle dannate valigie! Una volta decifrati li digitai su entrambe le valigie e feci girare la chiave. Sentii un *clack*, musica per le mie orecchie, ci ero riuscita!Aprii quella rossa per prima e presi il contenuto, tre tessere magnetiche di colore rosso; dopodiché feci lo stesso con quella azzurra, c'erano tre tessere magnetiche azzurre e un libro, lo aprii: parlava delle "radici digitali", in sostanza diceva che la radice digitale si trovava sommando i numeri interessati, ad esempio la radice digitale di 2435 è 5 poiché 2+4+3+5=14, 1+4=5. "Capisco...forse potrebbe servirmi per aprire la porta...". Le tessere magnetiche erano numerate ed erano presenti i seguenti numeri: "1", "2", "5", "3", "6" e "7". Per aprire la porta feci passare per il lettore le schede "5" "3" e "1" dato che la loro radice digitale era "9". Abbassai la leva e, grazie al cielo, la lucina divenne verde e riuscii ad aprire la porta. D'impulso decisi di correre il più lontano possibile alla ricerca dell'uscita e trovai una porta, la aprii di scatto e corsi via, con la consapevolezza di essermi salvata da morte certa.
Ero alquanto stupita di ciò che vidi, la nave era bellissima. Era illuminata da una luce gialla molto forte, a sinistra si trovava un lunghissimo corridoio con varie porte, due ascensori e le finestre sbarrate, andando verso destra si trovava una mega scala dove si poteva scendere al piano di sotto, notai che più in fondo si trovavano due scalinate che portavano al "Ponte A", mentre questo dove mi trovavo io era il "Ponte B", quindi sicuramente quello in basso era il "Ponte C". Corsi alla ricerca di porte che si potessero aprire, ma niente, alcune erano totalmente sbarrate e altre presentavano strani simboli alla fessura. Mi diressi allora verso gli ascensori, ma notai che avevano dei lettori di tessere, come quello che stava nella stanza in cui ero appena uscita. Stavo per tornare indietro quando sentii:
-Le porte non si aprono, siamo bloccati qui!
-Ci deve essere un modo per uscire!
-Perché siamo stati portati qui?
"Delle voci! C'è qualcun'altro oltre me!" pensai. Per impulso decisi di seguire il suono per raggiungerli, almeno non sarei rimasta da sola. Raggiunsi quindi la mega scalinata e mi apprestai a scendere e notai loro, 9 persone...9 persone che mi avrebbero cambiato la vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Incontri ***


 “L'ho sempre detto che

dovrei smetterla di essere così

cocciuta e impertinente.”

-E tu chi diavolo sei?- mi chiese un uomo alto e robusto, con indosso un cappellino di lana blu, maglia nera e salopette arancione.-non ci sarai tu dietro tutto questo, no?
-Chi? Io?-chiesi alquanto sconcertata.- e perché mai dovrei?
-Bella, non ti vedi? Mentre noi siamo qui da un bel pezzo tu te ne sbuchi così come se niente fosse, ti pare poco?- mi urlò un ragazzo dai capelli a spina color argento, con una canotta bianca, pantaloni e stivali neri.
-Ah, scusami, non è colpa mia se ci ho messo più tempo di voi a venire qui, non sono al massimo delle mie condizioni, vuoi farmene una colpa?
Di colpo si zittì. Tutto a un tratto udimmo una voce...
-Salve a tutti, vi do il benvenuto. Io sono Zero, il capitano di questa nave, sono stato io a invitarvi a bordo. Voglio farvi fare un gioco, il quale risulta familiare ad alcuni di voi, il Nonary Game, un gioco in cui metterete a rischio la vostra vita. Le regole potrete trovarle addosso a ognuno di voi. Sono delle regole semplici, leggetele.- una voce modificata sicuramente con uno di quei programmi strani, spero di aver reso l'idea.
"Nonary Game? Che razza di gioco è? Hm, c'è qualcosa nella mia tasca...". Tirai fuori un foglio dalla tasca dei miei pantaloni, era un po' umido, probabilmente per l'esperienza ravvicinata con l'acqua poco prima. Lo stesso fecero gli altri, capii che tutti erano in possesso di un foglio dove erano spiegate le regole.
-Scusami, potresti leggerci le regole giacché tu hai il foglio in mano?- mi chiese un uomo alto, sulla cinquantina più o meno, con capelli a mo' di criniera, impermeabile azzurro sbiadito e completo nero da sotto.
-Io? Ah si, con piacere... "In questa nave troverete delle porte contrassegnate con dei numeri, chiamate semplicemente porte numerate. Le porte di fronte a voi sono un paio di esse. La chiave per aprire le porte numerate sono i bracciali numerati che ognuno di voi possiede. Dovrete sommare i numeri presenti nei vostri bracciali e fare in modo che la radice digitale sia uguale a quella della porta numerata, in questo modo si aprirà. Solo chi ha fatto in modo che la porta si apra può passare, ma ci sono comunque dei limiti: solo da 3 a 5 persone possono passare per una porta numerata, tutti quelli che entrano devono andarsene e tutti quelli che entrano devono aver contribuito. Lo scopo di questo gioco è semplice, abbandonare la nave vivi. Anche se nascosta, un'uscita si può trovare, cercate una via d'uscita...cercate una porta con il numero 9.-
"Porte numerate? Ah eccole, non le avevo notate, sono simili a quella che ho dovuto attraversare io poco fa, una ha un 4 e l'altra un 5 e non danno cenno di aprirsi"
La voce misteriosa riprese a parlare non appena finii:
-C'è un'ultima cosa che vi devo dire, come senza dubbio avrete ipotizzato, questa nave sta affondando. Nell'Aprile del 1912, la famosa nave "Titanic" è andata a schiantarsi contro un iceberg ed è affondata dopo 2 ore e 40 minuti nelle acque del Nord Atlantico, ma io vi darò più tempo, 9 ore. Questo è il tempo che vi sarà dato per scappare via.-
Detto ciò, si sentì il rintocco di un orologio, 1...2...3... e alla fine 9 rintocchi.
-Devono essere le nove...
-Quindi- disse l'uomo alto e robusto- dobbiamo uscire di qui prima delle sei del mattino di domani.
E poi, cominciarono tutti a litigare non sapendo cosa si sarebbe dovuto fare:
-Dobbiamo oltrepassare le porte numerate!
-Ma sei impazzito? Non voglio minimamente ascoltare quello che dice questo Zero!
-Sono d'accordo!
-Non c'è altra via d'uscita, dobbiamo attraversarle!
Tutto a un tratto, un ragazzo, forse un po' più giovane di me, indossava una camicia rossa e un gillet azzurro imbottito, pinocchietti marroni e scarpe da ginnastico, gridò:
-Insomma, potete stare tutti un po' zitti!
E ci girammo tutti verso di lui. Dal suo sguardo notai che tutta questa attenzione lo stava mettendo a disagio, ma ormai era fatta. Per rompere il ghiaccio chiesi:
-Si? Hai qualche idea? Ti serve qualcosa?
-Beh, ecco, non sappiamo nemmeno come ci chiamiamo, non sappiamo niente di noi, non pensi che dovremmo scambiarci informazioni?
-Già, Jumpy ha ragione!- disse una ragazza dai capelli lunghi e castani, indossava un vestito viola, dei lunghi guanti a righe e degli stivali marroni.
-Jumpy?- chiesi un po' disorientata.
-Beh, io lo chiamo Jumpy, ma il suo vero nome è Junpei, siamo stati amici d'infanzia e andavamo alle elementari insieme...
-Ehi!- disse a un tratto l'uomo alto e robusto.- non dire cose che non ti abbiamo chiesto! Se questo Zero ha preso delle persone a caso e dicessimo chi siamo potrebbe cercare di estorcerci denaro e fare del male alla nostra famiglia!
-Si, ma dovremmo trovare un modo per chiamarci, non credi? Altrimenti sarebbe alquanto scomodo.
-Allora, che ne dici dei nomi in codice?
-Nomi in codice...?
-Si...comincio io, sarò "Seven"!
-Seven? E perché?
-Perché il mio bracciale ha il numero 7, in inglese 7 si dice seven, semplice no?
-Ottima idea- disse il ragazzo dai capelli color argento- allora io sarò "Santa", perché in giapponese san significa 3. Questo presuppone che io ho il bracciale numero tre, ovviamente.
-Beh, credo che sia il mio turno.- disse l'uomo dai capelli a mo' di criniera.- io ho il bracciale numero 1, quindi credo che il nome "Ace" sia appropriato.
-Io invece sarò "Clover"- disse una ragazzina dai capelli rosa legati in due mega code, aveva un paraorecchi leopardato, una giacca nera, minigonna scozzese e stivaletti neri.- in inglese "clover" significa quadrifoglio, che ha quattro foglie, porta fortuna no?
-Apprezzerei che mi chiamaste "Snake"- disse il ragazzo accanto a lei, aveva i capelli grigi, una giacca blu simile a quella di certi principi, da sotto una camicia bianca e una cravatta rossa e pantaloni grigi. Aveva stranamente gli occhi chiusi.- Dato che Ace ha preso spunto dalle carte io sceglierò i dadi "Snake-eyes", il che è particolarmente adatto visto che sono cieco. "Cieco? Beh, mi sembrava strano in effetti che avesse sempre gli occhi chiusi, eppure mi sembra di averlo già visto da qualche parte, ma non ricordo assolutamente dove.".
-Io sarò "Lotus", che significa "Loto", credo che sappiate che ha otto petali.- disse una donna vestita come una danzatrice del ventre, aveva indosso un giacchettino azzurro a maniche corte, un reggiseno che lasciava intravedere quasi completamente il seno e dei pantaloni rossi tipici dell'oriente.- il che significa che il numero del mio braccialetto è 8.
-Beh, il mio bracciale è il numero 5.- disse Junpei- quindi il mio soprannome sarà...
-Perché sceglierne uno? Tanto ormai sappiamo come ti chiami, sei Junpei.- rispose seccata Lotus.
-Beh, se lui dovrà essere chiamato per nome vorrei essere chiamata per nome anche io!- gridò la sua amica in tono di protesta.
-Per non mancare di rispetto a "Jumpy"?- chiese scherzosamente Santa.
-Qual è il numero del tuo bracciale?- chiese Junpei prontamente.
-Ehm...sei.-rispose timidamente la ragazza.
-Allora, che ne dici di June? Come il sesto mese dell'anno, giugno!
June si mostrò titubante all'inzio, ma alla fine acconsentì.
-E tu? Che soprannome scegli?- chiese Seven dirigendosi verso di me.- Non hai detto quasi più niente...
-Io? Ah si, scusa, ero sovrappensiero, potete chiamarmi "Luna"...- risposi senza pensarci molto.
-Luna? E perché?
-Lessi da qualche parte tempo che fa che il numero 9 ha qualcosa a che fare con la luna, non ne sono nemmeno tanto sicura, ma mi piacerebbe semplicemente che mi chiamaste Luna.- risposi senza pensarci molto.
-Ho una domanda per tutti adesso- dissi convinta- come ci siete finiti qui?
Gli altri risposero allo stesso modo, un uomo con una maschera a gas si era presentato a mezzanotte nelle loro abitazioni, Zero, il quale aveva lanciato una bombola contenente un gas soporifero e che alla fine si erano svegliati nel Ponte D, come me, l'unica differenza era il numero della porta. Mentii e dissi che anche a me era successa la stessa cosa, ero già risultata abbastanza sospetta quando ero scesa e gli altri si erano già incontrati. Una cosa però non mi convinceva ancora, Snake e Clover erano stati presi nella stessa stanza e si erano risvegliati anche nella stessa stanza della nave, che legame c'era tra loro? Alla fine decisi di chiederlo esplicitamente, senza girarci attorno:
-E voi due perché eravate nella stessa stanza? Che legame avete tutti e due?
Clover, facendo notare che non aveva niente da nascondere, rispose semplicemente:
-Siamo fratello e sorella.
-Fratello e...sorella?
-Beh, lui ovviamente è il mio fratellone, quindi io sono la sua sorellina.
Ero ancora poco convinta sinceramente.
-Guarda che è la verità- disse Snake dando una pacca sulla spalla di Clover.-ti abbiamo...sorpresa? Non lo sapevi?
Aveva intuito, in non so che modo, che ero ancora un po' spiazzata e diffidente dalla loro risposta.
-Come potevo? Sono arrivata più tardi di voi, ovvio che non potevo...ma se devo essere sincera, non mi convince molto...
-Ah davvero? E per quale motivo?
-Beh...non vi somigliate...
-Tu hai un fratello o una sorella?
-Io? Si, un fratello...perché?
-Vi somigliate?
-Quel che basta...ma ho capito, non importa, davvero. Ovvio che ci sono fratelli e sorelle che non si somigliano, ma in questa situazione mi sembra strano, capisci? Non devi spiegarmi altro, davvero non è un mio problema in questo momento.
-D'accordo, come preferisci.
-Ehi!-disse alla fine Clover interrompendo i miei pensieri- stai prendendo mio fratello per un bugiardo?
-No, assolutamente- risposi io tranquillamente "come se fossero le sue risposte a preoccuparmi in questo momento!"- era solo un dubbio, non ho appena detto che non fa niente e mi va bene così? Non ho alcuna intenzione di fare discussione adesso che ci siamo appena conosciuti, e per una cavolata del genere poi! Non penso che sia il momento adatto, non credi?
Clover si limitò ad annuirmi con uno sguardo un po' sospettoso. "Ecco, un'altra persona che mi odia, accidenti alla mia boccaccia!"
-C'è un'ultima cosa che vi vorrei chiedere...-dissi timidamente.
-Sputa il rospo.-rispose Junpei.
-Avete controllato le altre porte? Voglio dire, non si apre nessuna di esse?
-No, abbiamo controllato tutte le porte della nave prima che tu arrivassi, nessuna si apre, ma a quanto abbiamo capito possiamo aprire quelle due.- disse riferendosi alle porte numerate davanti a noi.
Alla fine avevo scoperto che tutto ciò se lo erano detto quando io non ero ancora arrivata, ecco perché nessuno si era fatto le mie stesse domande, semplicemente se lo erano già detto; in quell'istante mi sono sentita una perfetta idiota, avevo già fatto la prima discussione ed ero appena arrivata, perché non riesco a farne una buona?​
C'era ancora una cosa che mi insospettiva (e per fortuna non solo me), l'unica persona che non aveva proferito parola da quando sono qui: un uomo bassino con i capelli simili a un nido di uccelli ,era alquanto sudato, aveva indosso una maglia viola, dei pantaloni neri e aveva degli occhiali tipo Harry Potter. Mi metteva l'ansia solo guardarlo dato che respirava affannosamente e stava trasmettendo questa sensazione a tutti quanti.
Clover, abbastanza scocciata gli si avvicina:
-Qual è il tuo numero?
-Ehm...-rispose l'uomo grondante di sudore.- lo s-s-stesso di q-q-quella...Luna...
-Quindi hai il bracciale 9?
-S-si...-e mostrò il suo bracciale. "Perché abbiamo lo stesso numero? E perché adesso mi sento così osservata? Ah già, dopotutto sono arrivata dopo di loro, l'intrusa dovrei essere io su tutti i piani".
-Qual è il tuo nome in codice?
-N-nome i-i-in..c-codice?
-Come vuoi che ti chiamiamo?
-N-n-non n-ne ho b-bis-sogno...n-n-non ho a-a-alcuna i-i-intenzione di stare q-qui...c-con v-v-voi...
-Hai un piano o qualcosa del genere?- chiese alquanto scocciata.
-Sei sicura di volerlo sapere?
-Si?
-E-ecco...t-te lo mostro subito!-rispose urlando e un attimo dopo la afferrò e la bloccò all'altezza della vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Colpi di scena ***


 “Boom...

era ciò che mi rimbombava più

nella mia povera testa...

letteralmente.”

Non potevamo fare nulla, non avevamo nemmeno il tempo di focalizzare quello che stava succedendo perché ormai era già successo, l'uomo aveva bloccato Clover e la teneva stretta a sè.
-Ehi! Che diavolo stai facendo?- disse Santa correndo verso di loro.
Ma l'uomo estrasse un coltello tascabile da una tasca dei pantaloni e lo avvicinò al collo di Clover:
-Torna subito indietro! Altrimenti, l-le taglio i-il c-collo, intesi?
-Clover!-urlò Snake- Stai bene? (Sei un genio...)
-S-si...s-s-stai tranquillo...-rispose Clover tremante. (è una cosa di famiglia la vostra?)
Santa cominciò subito a indietreggiare:
-Bravo, molto bravo e ora tu,- rivolgendosi a Clover- identificati!
-Come?
-Vedi quel dispositivo dietro di te? Devi solo poggiarci sopra la mano sinistra!
Il dispositivo al quale l'uomo si stava riferendo era di forma circolare sopra c'era una piccolo display con su scritto "Libero" in verde, ma lui come faceva a sapere come si usa? Nascondeva sicuramente qualcosa.
-E tu come fai a sapere come funziona quell'aggeggio?- chiesi d'impulso.
-E a te che importa? Lo avreste scoperto comunque, vi ho fatto un favore, dovresti abbassare i toni con me ragazzina impertinente o potresti finire male, manderei a puttane tutto il tuo sporco piano!
-Sporco piano? A me sembri totalmente fuso...e comunque quello armato mi sembri tu, o no? Non sai davvero che pesci pigliare? Sei così disperato da prendere in ostaggio una ragazza innocente?
-CHI SEI TU PER FARMI LA PREDICA, EH? Dopo tutto quello che hai fatto fai più bella figura se ti cuci la tua insulsa bocca, HAI CAPITO? O VUOI CHE LE SUCCEDA QUALCOSA DI MALE??-urlò spingendo il coltello contro il collo di Clover. "Ah, adesso non balbetti più, che bella novità. Ma di che stava parlando? Conosce il mio passato? Chi diavolo è quest'uomo? Deve conoscere il mio passato per rispondermi così, la questione sta prendendo una piega che non mi piace per niente."
-Luna, ne parliamo dopo, non farlo agitare o potrebbe fare del male a Clover.-mi sussurrò Snake in un orecchio.
-D'accordo, d'accordo.-risposi. Poi mi voltai nuovamente verso quell'uomo-tagliamo corto, cosa dobbiamo fare perché tu decida di lasciarla andare?
-L'ho appena detto, questa ragazzina si deve identificare a questo dispositivo, accanto alla porta 5!-rispose innervosito.
-E se io non volessi?- chiese Clover in tono un po' seccato.
-Sei..sei idiota?-gridò l'uomo, le sue narici si stavano dilatando, confesso che mi stavano venendo i brividi-non vedi che cosa ho? Potrei ucciderti se ti rifiuterai, mi serve solo il tuo stupido bracciale! E ora identificati!
Clover, in modo titubante, poggiò la sua mano sinistra contro il dispositivo, il quale subito dopo fece un *bip* e sul display comparve un asterisco.
-Tu!- gridò poi l'uomo verso Ace-identificati anche tu! Subito! Insomma che aspetti? Non ti preoccupa quello che potrebbe accaderle?
-Ok, ok, arrivo, stai calmo però.-disse Ace camminando lentamente verso di lui e si identificò anche lui al dispositivo. C'erano due asterischi sul display. "Un momento...ora ho capito...1+4+9=14 1+4=5. Maledetto!".
-Ah..ahahah...ahahahaha! Finalmente posso liberarmi di questo orribile incubo! Finalmente posso andare via, specialmente da voi!
Si identificò anche lui e comparvero tre asterischi, dopodichè tirò la leva e la porta si aprì. Lasciò andare Clover ed entrò di corsa, ci guardò e ci salutò:
-Eh eh, è stato bello parlare con voi, ma io devo andare avanti, ciao ciao!
Sentii Snake correre verso Clover e chiederle:
-Clover! Tutto bene?
-S-si, adesso si, grazie.- gli rispose poggiando una mano sulla sua spalla per alzarsi.​
La porta si chiuse subito dopo; d'impulso ci avvicinammo alla porta e tentammo di aprirla, ma invano.
-Merda! Non si apre!- gridò Junpei che in preda al nervoso le assestò un calcio.
Lotus, con fare molto calmo, domandò:
-Non lo sentite anche voi?
-Sentire cosa?-chiese Santa.
-Non so, a me sembrano una specie di *beep*...
Ci avvicinammo alla porta per ascoltare, era vero si sentivano dei *beep* all'interno.
-Perché questo coso non funziona! Oh no! Sono spacciato!- Chi era?
-A-aprite la porta! Vi prego!- era l'uomo che implorava pietà.-Aiutatemi! Fatemi uscire di qui!
Junpei si avvicinò al dispositivo, ma non riuscì a identificarsi.
-Perché? Perché cazzo non va?- gridò.
-Non c'è più scritto "Libero", Junpei. Adesso è "Occupato", guarda.- gli riferii.
-Ah...aaahhhh...oddio...non c'è più tempo! Sentite, sono stato ingannato! Lui mi ha fatto venire qui! Lui mi ha ucciso...aaaaahhh!- *BOOM*
E poi più niente. Ero accovacciata a terra, mi sentivo totalmente inquietata ed è stata una delle poche volte in cui avevo perso il controllo fregandomene di quello che avrebbero pensato di me gli altri. Ma quando mi alzai notai che fecero tutti come me, erano terrorizzati anche loro, dopotutto si era sentita un'esplosione...che cosa era accaduto lì dentro?
-Penso che dovremmo aprirla, non credete?- chiese Junpei.
-Sei sicuro di volerlo fare?- interpellai un po' intimorita.
-Che c'è? Hai paura?-mi domandò Santa con fare scherzoso.
-Che c'è? Mi provochi? Allora perché non la apri tu?-risposi.
Junpei allora posò la mano sul dispositivo e chiese a Santa e a June di fare lo stesso per poter aprire la porta.
-Siete pronti? *gulp* Allora apro!- affermò Junpei in modo titubante. Noi ci limitammo ad annuire. Lui tirò la leva e la porta si aprì e ne uscì una puzza tremenda, una puzza di cadavere che io ormai conoscevo fin troppo bene. Lo spettacolo era davvero macabro, eravamo tutti sbalorditi e schifati allo stesso tempo.
-Oh mio Dio!
-Buon Dio!
-Questo...questo è orribile!
-È​...È​ esploso!
Perfino Santa, che fino a pochi minuti fa mi prendeva in giro, aveva perso parte della sua sicurezza e cominciava a sentirsi male.
-Aaaaahhh!-gridò June spaventata.
-June!-urlò Junpei, per poi afferrarla, stava per svenire.-ma cos'è questa febbre improvvisa? Ce la fai a spostarti? Ti faccio sedere.
Lei si limitò ad annuire. Junpei la portò su una sedia vicino a noi e la fece sedere, subito dopo cominciò a piangere:
-Perché? Perché è accaduto tutto questo? Cosa abbiamo fatto di male?
Avrei voluto darle uno strattone e dirle di crescere una buona volta e che piangere in quel modo non sarebbe servito a niente, ma lo sarebbe stato anche il mio intervento quindi preferii fare finta di niente. Junpei perse stranamente le staffe e cominciò a gridare:
-Qualcuno sa qualcosa di questo stronzo? Chi cazzo è Zero? Luna, tu ne sai qualcosa? Sei sicura di averci detto tutta la verità?
"Ecco che tirano di nuovo in ballo me! Ma cos'ho che non va? Mi odiano proprio, penso che da qui non uscirò viva se andiamo avanti così"
-Ma perché te la devi prendere con me? Che accidenti vuoi? Siamo in nove adesso e con tutti quelli che ci sono ti devi incazzare proprio con me? Ma vi divertite a sfogarvi con me?- ero indignata, anche se sapevo che ero sospettosa, ma non potevo farci niente, ero innocente (per una volta).
-Numero uno: sei venuta dopo di noi, quindi eravamo in dieci e non in nove quindi non era esattamente un "Nonary Game", quindi all'inizio eri di troppo. Numero due: hai sentito cosa ha detto quello? Che avrebbe mandato a puttane il tuo "sporco piano"? Di che accidenti stava parlando? e numero tre: perché a un certo punto ti ha gridato "chi sei tu per farmi la predica?" Che cosa ci nascondi? Sono sicuro che non sei nemmeno arrivata qui nel nostro stesso modo.-mi spiegò.
-Ha ragione, sei molto sospetta!
-Tu nascondi qualcosa!
-Secondo me lei è Zero.
-Si, sarà stata lei a organizzare tutto questo, dobbiamo farla parlare!
-Per colpa sua è morto un uomo innocente!
Cominciavo a sentirmi uno schifo, volevo nascondermi da qualche parte, sarei scappata se ci fosse stato un posto dove andare, volevo rannicchiarmi e scoppiare a piangere, non avevo fatto niente di male...poi cominciai a vedere un barlume di luce:
-Oh ma insomma! Come vi permettete? La state accusando senza avere una misera prova! Ma vedete come la state trattando? È​ un essere umano come noi e merita il rispetto come tutti, non avete nemmeno provato a farla provare, non avete nemmeno ascoltato la sua versione dei fatti! Chi vi dà voce in capitolo?-gridò Clover (strano, ma vero, non me lo sarei mai aspettato da lei sinceramente).
-Clover ha ragione.-continuò Snake-è troppo facile accusare le persone, e anche se è venuta più tardi di noi? Avrà avuto le sue buone ragioni. Voi come vi sareste sentiti al posto vostro? 
Mentre loro due mi stavano difendendo, gli altri avevano smesso di guardarmi e andai via senza nemmeno pensarci e mi sedetti sulla scalinata. Non avevo alcuna voglia di vedere nessuno, non in quel momento...volevo solo essere lasciata in pace, sentirsi tutte quelle persone che ti gridano in faccia certe accuse non è una bella cosa, ve lo posso assicurare. Mi uscirono un paio di lacrime, stavo trattenendo troppo la tensione, mi odiavo perché mi sentivo una debole. "Piangi per queste cavolate? Sei davvero messa male figlia mia!" disse la mia vocina interiore, cosa che non mi consolava affatto. Poi udii dei passi, sempre più vicini a me e poi una pacca sulla spalla, era Snake:
-Ehi, Luna, non fare così.-si sedette accanto a me cercando di consolarmi-siamo tutti un po' nervosi per quello che è accaduto, non devi darci peso, davvero.
-Tu...tu non puoi capire...come io possa essermi sentita...-singhiozzai, sì, volevo proprio sotterrare da qualche parte per l'imbarazzo, non volevo piangere davanti a lui, non piangevo mai davanti a nessuno, specialmente agli sconosciuti.
-Si, hai ragione, non lo so.- riprese lui-ma se proveranno a dire qualcos'altro ti difenderemo non ti devi preoccupare. Non mi importa cosa tu abbia davvero fatto, non sei diversa da loro e ora asciugati le lacrime, non mi va di vederti così.
-Tu...quei modi di fare...ci conosciamo già? Io ti ho mai incontrato prima? Mi ricordi...qualcuno... Qualcuno che aveva dei modi di fare gentili come i tuoi...-accennai io.
-Chi può dirlo...siamo così tanti nel mondo, potresti aver incontrato me, come potresti aver incontrato qualcuno simile a me. Non so se io invece sappia realmente chi tu sia, almeno adesso non mi vieni in mente, ora possiamo andare?
"Mi nasconde qualcosa, ne sono certa. Andrò in fondo alla questione non appena risolverò questo mezzo casino!".
-Ok, e grazie per tutto davvero.
-Non devi, avresti fatto lo stesso.- "Come fai a dirlo?"
Li raggiungemmo nuovamente e dissi:
-Uff, vuoi che risponda alle tue domande? Ok, tanto ormai non ho niente da perdere. Non so come mai io sia arrivata dopo di voi, a questo non so rispondere nemmeno io, non so nemmeno a cosa si riferiva quell'uomo per "lo sporco piano". Perché mi ha risposto così? Forse l'ho incontrato in passato, è l'unica cosa che mi viene in mente.
-In che senso?-chiese Junpei curiosamente.
-Il mio passato non ha niente a che fare con la faccenda del Nonary Game (o almeno credo). Su una sola cosa ho mentito, non so se per voi è di poco conto o meno.
-Sarebbe?
-Il modo in cui sono giunta qui.
-Spiegati meglio.
-Non sono stata addormentata con un gas soporifero, non nel mio appartamento e di sicuro non a mezzanotte. L'unico ricordo che ho è che ero in una pasticceria a bere succo di rabarbaro, dopo averlo bevuto ho vomitato e dopo qualche attimo ho perso i sensi. Poi mi sono risvegliata in quella stanza, sono uscita e il resto lo conoscete bene. Suppongo che qualcuno mi abbia avvelenato, non ci sono altre spiegazioni. Che ci faccio qui? Non lo so. Chi sia stato? Non ne ho idea. Soddisfatti ora? Sono stata sincera, non ho altro da dirvi.
Dopo aver dato la mia spiegazioni, mi guardavano quasi con compassione.
-A-avvelenata?-chiese Clover un po' titubante.- Ma chi potrebbe essere così crudele? E se fossi...morta?
-Suppongo che alla gente non importi niente, forse tu ancora non lo sai ma la gente sa essere fredda e calcolatrice e pensare solo ai loro sporchi interessi e non importano i mezzi per raggiungerli perché il fine è giustificato. Se fossi morta? Forse era quello che volevano dopotutto. Ma chi può dirlo? Ora sono viva, ma dopo chi lo sa.
Sembrava quasi scioccata dalla mia risposta, ma purtroppo è così che gira il mondo, non è una grande novità.
-Ascolta, Luna...-si rivolse Junpei.
-Cosa? Che c'è?- chiesi un po' seccata.- sono ancora sospetta? Sono ancora la responsabile? Non mi credi?
-No, non è questo...volevo solo chiederti scusa. Non dovevamo aggredirti in quel modo, devo averti ferita e non volevo. Voglio dire, hai visto in che situazione ci troviamo? Fra qualche ora potremmo non salvarci, non lo trovi stressante come cosa?-concluse.
-Ehi, non portare sfiga fratello!-urlò Santa.
-Ah, beh, ok. Non...non ti preoccupare, non importa davvero. Ormai è passato, no?-dissi; alla fine a che serviva stare a lite l'uno con l'altro? Non ci avremmo ricavato un soldo bucato quindi tanto valeva metterci una pietra sopra e non pensarci più.
-Bene, abbiamo finito il discorso con lei, ma siamo ancora a un punto cieco! Che cosa avete intenzione di fare? Non vorrete davvero passare una porta numerata?-gridò Lotus.
-Beh, di certo non possiamo stare qui a non fare niente, non credi?-disse Ace.
-Io non ho alcuna intenzione di fare la sua stessa fine!
-Ti riferisci a quell'uomo?-chiese Seven.
-Certo! A chi sennò?-rispose Lotus.
-Penso che...che abbia fatto una cazzata. Deve aver attivato una trappola o qualcosa del genere.-affermò Santa.
Per un attimo non ascoltai, mi avvicinai a Clover e le dissi sottovoce:
-Grazie per avermi difeso, davvero.
Lei mi abbracciò e disse:
-Ma figurati! Sono sicura che anche tu avresti fatto lo stesso!
La cosa mi imbarazzava leggermente, come poteva dirlo? Che Snake le abbia detto qualcosa? Non so. Ripresi ad ascoltare e sentii Snake ridere e Santa, alquanto stizzito, urlò:
-Ma che cazzo hai da ridere?
-Ah, scusami, solo che, eri così divertente!- rispose Snake.
-Che intendi dire?
-Hai detto che quell'uomo è morto perché ha attivato qualche trappola, ma ti sbagli se è quel tipo di trappole che penso tu stia intendendo. Ricordi cosa ha detto Zero?
-Che da tre a cinque persone possono attraversare una porta numerata...
-E poi? Hai lasciato la parte più importante.
Junpei intervenne dicendo:
-Tutti quelli che entrano devono andarsene e tutti quelli che entrano devono aver contribuito, una cosa del genere credo.
-Ottimo lavoro! Una stella d'oro per te, Junpei! Comunque è così, ha infranto le regole ed è stato punito.
-Intendi che Zero ci sta spiando o roba del genere?-chiese Ace.
-Oh, non ne sarei così sicuro, questo è un metodo di esecuzione automatico.
Lo guardammo un po' sorpresi, come faceva a dirlo? Gli chiesi:
-Sai qualcosa che noi non sappiamo?
Rivolse lo sguardo verso di me (anche se chiaramente non poteva vedermi) e poi, sbuffando, disse:
-Ho capito, ho aspettato fin troppo a lungo e Zero non ha più aperto bocca quindi suppongo che ve lo debba dire io...

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Avventure tra le porte ***


Era lui...

dopo tutto questo tempo

mi sono ritrovata di nuovo davanti a lui.”

-Che intendi dire?

-Ecco, guardate voi stessi.- Snake estrasse un foglio dalla sua tasca e lo passò a Santa.

-Eh? Che cos'è questa cosa?

Poi finì nelle mani di Ace, poi di Seven, Lotus, June e Junpei che disse:

-Ah, ho capito, è braille, la lingua dei ciechi. Mi dispiace ragazzi, ma non so leggerlo. Vuoi vederlo Luna?

Dopodiché lo passò a me, capivo tutto quello che stava scritto sopra quindi azzardai:

-Mi spiace per voi, ma io questo foglio lo so leggere!

Restarono tutti spiazzati, Snake compreso, mentre io trattenni una risatina. Il ragazzo però decise di propormi una...“sfida”:

-Davvero? Se è così perché non ce lo leggi tu?

Avevo come l'impressione che mi stesse prendendo in giro, come se io stessi bluffando e che quindi mi sarei dovuta sforzare di capire cosa stava scritto su quel pezzo di carta.

-Ok... “Bracciale numero 2...Poiché non possiedi il dono della vista donerò a te -e solo a te- delle informazioni. Ti svelerò la funzione del RED, del DEAD e del bracciale. Il RED è il dispositivo di riconoscimento. Verificherà il tuo numero. Accanto a ogni porta numerata, troverai un RED. Il DEAD è il dispositivo di disattivazione. Serve esattamente a quello. Una volta passato attraverso la porta numerata, dovrai usare il DEAD per fermare il detonatore nel tuo bracciale. Forse ti starai chiedendo...Cosa innesca questo detonatore? Temo che potrebbe non essere una bella sorpresa. Ho inserito una piccola bomba dentro di te, e dentro le persone che incontrerai. L'hai inghiottita mentre eri privo di sensi. Senza alcun dubbio, quando leggerai questa nota, la bomba avrà già attraversato il tuo stomaco e sarà ormai all'interno dell'intestino tenue. In altre parole, non riuscirai a rigurgitarla. Ti consiglio di non provarci. Come menzionato sopra, il bracciale sul tuo polso sinistro contiene un detonatore. Immaginalo come una miccia a distanza, o un timer, per la bomba nel tuo corpo. Solo una condizione non porterà alla detonazione. Tale condizione è l'entrare in una porta numerata. Dopo averlo fatto, il timer si attiverà, non importa chi tu sia. Avrai 81 secondi di tempo. Se, dopo questo lasso di tempo, il detonatore non sarà ancora stato disattivato, manderà un segnale alla bomba nel tuo corpo, facendola esplodere. Per disattivare il detonatore, ogni persona che ha autenticato il proprio numero al RED, deve autenticare il proprio numero al DEAD. Una volta che tutti i numeri saranno stati verificati dal DEAD, non dovrai fare altro che tirare la leva posta a lato, e il conto alla rovescia cesserà. Chiunque non autentichi il proprio numero al RED non sarà in grado di autenticarlo al DEAD. Per farla breve, se dovessi passare attraverso una porta numerata, senza prima autenticare il tuo numero al RED, morirai dopo 81 secondi. Inoltre devi tenere a mente che le porte numerate si chiudono automaticamente dopo 9 secondi. Finché la porta non sarà aperta, il DEAD non funzionerà. Faresti bene a ricordarlo. Infine, lascia che ti dica come rimuovere i bracciali. Ci sono solo 2 modi per farlo. Uno:se riesci a scappare dalla nave. Due: se il tuo battito cardiaco raggiunge lo zero. In altre parole, non appena il tuo bracciale sarà portato fuori dai confini della nave, oppure rileverà che il tuo battito cardiaco è sceso a zero, si sbloccherà automaticamente. Non ci sono altri modi per rimuovere il bracciale. Se tenterai di rimuoverlo con la forza, o di disattivare il detonatore, la bomba dentro di te esploderà immediatamente. Queste sono tutte le informazioni che posso fornirti. Sta a te decidere il modo in cui usarle. Se le userai con saggezza potresti riuscire a eliminare coloro che possono costituire un pericolo per te. Per un po' potrai controllare il tuo destino. Ti auguro buona fortuna.” Allora? Dicevi?

Gli altri rimasero a bocca aperta, Snake compreso e io stavo trattenendo le risate, che sia un deja vu? Purtroppo dovetti mentire, non era tutto quello che stava scritto sul foglio, c'era un altro pezzetto che non avevo letto per un'ovvia ragione: “Se provi a raccontare qualcosa del primo Nonary Game a qualcuno, faccio esplodere la bomba che ha in corpo tua sorella Clover. Sta a te decidere.” Era come dicevo io, avevo capito chi Snake era in realtà, lo avevo incontrato, nel primo Nonary Game. Sarei andata dove lui avrebbe deciso di andare, io potevo con il mio bracciale, dovevo parlargli assolutamente. Ma al momento feci finta di niente e gli restituii il foglio. Junpei a quel punto mi chiese:

-Ora una domanda sorge spontanea, come hai fatto?

-A fare cosa?

-Dai, non fare la finta tonta, il foglio di Snake ovviamente! Non mi sembri cieca, perciò...

-Ah, quello. È molto semplice, anni fa per aumentare i crediti a scuola decisi di imparare il braille a un corso pomeridiano e con quello avevo scritto buona parte della tesina visto che il capo esaminatore era un uomo cieco. Grazie a quello ebbi un voto maggiore, ma questi sono dettagli che a voi non interessano.

-Wow! Nemmeno io so leggere il braille, devo confessarti che ti invidio un po'- mi disse Clover accennando un sorriso.

-Snake può confermarlo, di sé per sé non è difficile, devi solo sforzare la memoria. In effetti io non leggevo niente in braille da allora, a 18 anni. Come vola il tempo.-

-Sì, abbiamo capito cosa sta scritto nel foglio di Snake e che anche Luna ha imparato a leggerlo, ma non credete che ora sia il momento di andare?-chiese Lotus in modo scocciato.

-Chi va in quale porta?-chiese Junpei.

-Stai sicuro che io non entrerò nella porta 5.-gridò Lotus.

-Cosa? Ma stai scherzando?- rispose Ace.

-Se devo entrare per vedere quel...coso e sporcarmi le scarpe di sangue allora tanto vale che io resti qui.

-E dire che stavamo andando così bene...

-Umpf, nemmeno io voglio entrare nella porta 5.-interruppe Santa.

-Santa? Ti ci metti anche tu?

-Ehi nonno queste scarpe sono nuove di zecca, non ho alcuna intenzione di sporcarle con il sangue di un babbeo.

Seven si fece avanti e disse:

-Ok, ok, andrò io nella porta 5, ma qualcuno deve venire con me.

-Verrò io.- disse Snake.

-Che cosa?-sobbalzò Clover.

-Non preoccuparti. Andrà tutto bene. Ci separeremo per ora, ma sono certo che dopo ci incontreremo di nuovo.

-E tu che ne sai?!

-Lo so e basta.

-Non è una risposta! Se entri tu, entro anch'io! Andrò nella porta 5!

-Come devo fare con te...

-Non devi fare nulla.-interruppe Ace.-Se mi unisco a voi il problema è risolto, corretto? Seven è 7, Snake è 2, Clover è 4 e io sono 1, la radice digitale risulterebbe 5.

-Oh, non fa una piega!- gridò Clover felice di poter rimanere con suo fratello.

-Siete in quattro? Posso unirmi a voi?- chiesi io.

-Beh, come preferisci.-rispose Seven.-ma prima dobbiamo vedere quale sarebbe la radice digitale degli altri quattro.

-La loro radice digitale è 4 perché 8+5+6+3=22 2+2=4, ma anche se io fossi andata non sarebbe cambiato niente, la differenza cruciale è che io posso scegliere sia un gruppo che l'altro non fa differenza.- risposi tutto d'un fiato.

-Perché?- domandò Clover, era titubante.

-Perché il bello del 9 è che non modifica le radici digitali, quindi dovunque lo posizioni il risultao non cambia. Ad esempio 9+1=10 1+0=1, 9+2=11 1+1=2 e via dicendo.

-Ah che figata! Sei fortunata allora!

-Penso proprio di si, eh eh.

-Allora ragazzi, entriamo?-chiese Seven interrompendoci.

-Si, prima entriamo, prima ci togliamo il pensiero.

Ci avvicinammo alla porta.

-Ci vediamo dopo ragazzi.-disse Seven accennando un saluto.-Ok ragazzi, identifichiamoci.

-Mi raccomando, ragazzi, fate attenzione.- ci raccomandò Junpei.

-Certo, stai tranquillo.- risposi.

Passammo la mano uno per uno, dopo aver finito tirammo giù la leva.

Subito dopo la porta si aprì e si sentì di nuovo quel tanfo schifoso. Eravamo tutti un po' esitanti, io personalmente ero quasi paralizzata, tutti ad eccezione di Snake che entrò senza porsi nessun problema non potendo vedere la macabra scena. Si fermò solo quando capì che noi non avevamo mosso piede:

-Avete intenzione di farmi morire? Vi ricordate che la porta rimane aperta solo per 9 secondi, vero?

Non aveva nemmeno girato la testa, l'aveva solo inclinata verso di noi.

Prendemmo coraggio ed entrammo. Dopo un po' la porta si chiuse e il timer partì. Sul bracciale sparì il numero, venne rimpiazzato da un teschio rosso. Il detonatore aveva cominciato il conto alla rovescia! Dovevamo trovare il DEAD, subito! Nel frattempo, con un forte rumore metallico, la porta si chiuse.

-Ehi! Dov'è il DEAD?- chiese Seven ansiosamente.

-Eccolo! Di qua!- urlò Clover.

Di colpo poggiammo tutti e cinque la mano sul dispositivo e, infine, Snake abbassò la leva. Il conto alla rovescia finì insieme alla nostra ansia.

-Uff...sembra che sia finito.- mi asciugai il sudore che grondava dalla fronte con la mano che tremava all'impazzata.

-Si, a quanto pare.-concluse Ace.

Da fuori udimmo delle voci preoccupate:

-Ragazzi, state bene?- chiese Junpei.

-Si, amico i detonatori si sono disattivati.- rispose Seven.

-Noi andiamo, mi raccomando fate attenzione anche voi.-aggiunsi io.

-Puoi contarci! Ci vediamo dopo.- rispose Junpei.

-Bene, andiamo?- concluse Ace.

Annuimmo tutti e andammo avanti. Però io non riuscivo a distogliere lo sguardo dalla carcassa del nono uomo, faceva impressione. Il corpo aveva una posa strana, il ventre aperto e vuoto e gli organi interni erano saltati fuori, sembrava come se qualcuno li avesse masticati e poi sputati. Metà del suo viso era saltato e l'altro coperto di sangue. Per tutto il corridoio sprizzavano sangue e brandelli di carne e c'era un vago odore di bruciato. Le sue costole erano saltate e sembravano le zampe di un macabro granchio. Accanto a lui si trovavano i suoi occhiali spezzati e il suo bracciale avente il mio stesso numero, il nove. Nel frattempo gli altri avevano trovato una porta con una targa “Cabina di prima classe” e decisero di entrare. Snake si accorse che ero ancora indietro e disse semplicemente:

-Luna...non entri?

Sembrava che mi avesse svegliato da uno stato di trance, stavo fissando il cadavere del nono uomo.

-Huh? Ah si, arrivo.

Il suo tono era diverso da prima, scommetto che se l'era presa per quello stupido foglio...oppure era per la questione del primo Nonary Game e del detonatore di Clover? Non ero tanto sicura che sarei riuscita a parlargli in quella condizione, forse voleva evitarmi proprio per questo motivo. Lui si ricordava di me? Io si, ma erano passati nove anni quindi non lo avevo riconosciuto subito.

-Luna? Accidenti che ci fai ancora fuori? Sbrigati ed entra! Non vorrai rimanere a fissare quello per tutto il tempo? Ci dobbiamo dare una mossa!- urlò Clover. Accidenti, era la seconda volta che continuavo a pensare fissando il vuoto, stavo valutando l'idea di scambiare il cervello con un mezzo demente, almeno non avrei passato tutto quel tempo a rimuginare.

-Si si, scusami.

E (finalmente) varcai la soglia della porta ed entrai. Si vedeva lontano un miglio che era una cabina di prima classe, davanti a me c'era un tavolo rotondo di legno di cedro con sopra un bigliettino, accanto una poltroncina imbottita stile principesco verde con decorazioni floreali. Poco più lontano si trovava un caminetto acceso e un divano dello stesso verde della poltroncina ed erano poggiati tre cuscini. A destra si trovavano due porte e accanto alle porte un tavolino con sopra un vaso blu, mentre alla mia sinistra si trovava una scrivania con una sedia rossa.

Davanti a me si trovavano Seven e Ace alla ricerca di indizi.

-Ah finalmente sei entrata! Che c'è, contemplavi il corpo di quello?- scherzò Seven.

-Ma che simpatico! Da tirare il collo...- risposi io un po' seccata.

-Dai Luna non te la prendere! Seven voleva solo scherzare un po'! E comunque è un tantino strano che tu sia rimasta lì per così tanto tempo.- disse Ace.

-Che ci crediate o no stavo solo pensando fissando il vuoto. Mi capita a volte, a voi no?

-No.

-No.

-No...

Ci rimasi di merda, sì.

-Andate a fanculo tutti. Comunque avete trovato qualcosa?

-Solo delle lastre di vetro. Tu vai in camera da letto a dare una mano a Snake e Clover, noi continuiamo qui.

-Ah, ok. Andiamo Clover?

-D'accordo.

Passammo per una delle due porte, trovammo un corridoio dove si trovavano altre due porte. Chiesi a Clover:

-Una porta conduce nella stanza dove si trova tuo fratello, l'altra?

-Al bagno. Vuoi darci un'occhiata?

-Ok. Vieni con me o torni di là?

-No, ti faccio compagnia, tanto non ci metteremo molto. Allora, entriamo?

Il bagno, a differenza della prima stanza, era molto misero. C'erano semplicemente un lavandino con uno specchio e accanto una vasca da bagno piena di acqua. Mi avvicinai e dissi:

-Non dovremmo tirare il tappo e farla scorrere?

-No, aspetta! Di là devono spegnere il fuoco.

-Andiamo noi? Così ci sbrighiamo prima.

-D'accordo, andiamo!

Entrammo di corsa, forse un po' troppo, perché per sbaglio rompemmo il vaso per l'urto.

-Brave! E adesso con che cosa spegniamo il fuoco? Con la forza di volontà?- gridò Seven.

-Tranquillo. Ci inventeremo qualcosa.

-Lo spero per voi, o saremo bloccati qui.

-Ma che ci serve spegnere il fuoco?

-Non hai visto cosa sta dentro il caminetto? Dobbiamo spegnere il fuoco per recuperarlo.

-Ah ecco, potevi dirlo prima. Non mi sono nemmeno avvicinata quindi non l'ho visto.

Clover si avvicinò verso di me e mi chiese:

-Si, ma ora come facciamo?

-Beh, guardiamoci intorno, no? Cosa sta dentro quell'altra porta?

-Un piccolo stanzino.

-Vado a darci un'occhiata.

Aprii e trovai un piccolo comodino, dentro era vuoto, gli altri lo avevano già esaminato quindi non c'era più niente di utile. Poi il mio sguardo cadde sulle valigie. Erano vuote; potevamo usarle per spegnere il fuoco!

-Clover! Usiamo le valigie!

-Le valigie? E come facciamo? Sono chiuse!

-Ma tranquilla, a quello ci penso io!

*Crack* *Crack*, e la aprii con un forte spacco. Clover mi guardò spaventata.

-C-Come hai fatto?

-Ah questo...ehm...la...fortuna del principiante?

Che stupida che ero stata, nessuno sapeva che avevo dei...ehm...poteri soprannaturali, cioè no a dire il vero era solo uno, quello della psicocinesi, in parole povere potevo spostare gli oggetti a mio piacimento senza toccarli, riesco perfino a bloccare momentaneamente le arterie del mio collo e il respiro per sembrare morta. Come li avevo ottenuti? Ero mezzo vampiro. Ma questa è un'altra storia.

Comunque Clover non credette che bastasse la mia semplice forza per rompere la valigia, perfino Seven che era grande e grosso non era riuscito a muoverla di un millimetro. Volevo anche spaccarla in due per facilitare l'ingresso dell'acqua, ma avevo paura di destare troppi sospetti. Decisi di svitare lentamente le viti che legavano la valigia per poi cadermi a terra facendo credere che fosse già rotta di suo.

-Ahi, che botta.- gridai per metà della valigia che cadde sul piede. (No, questo non lo avevo fatto apposta.)- ma...è appena caduto un pezzo!

-Questa sarebbe la tua fortuna da principianti?

-Dai, ora non è il momento, prendilo e andiamo a riempirla con l'acqua così spegniamo il fuoco.

Lo facemmo e Ace e Seven cominciarono a guardarci un po' perplessi:

-Come avete fatto a rompere quella valigia?

-Questa? Ah beh...

Clover entusiasta rispose:

-Luna con un colpo l'ha aperta in due, poi però le viti hanno ceduto e si è divisa in due, semplice no?

-Ma come...

-No, non è il momento. Ne parliamo dopo, adesso dobbiamo pensare a uscire da qui.- tagliai corto, sapevo che volevano spiegazioni su come avevo distrutto quella povera valigia, ma non ne avevo proprio il tempo. Spegnemmo il fuoco dopo aver riempito d'acqua le mezze valigie, poi mi avvicinai a Clover e le sussurrai:

-Pss...senti Clover, potresti rimanere un attimo qui? Dovrei parlare un attimo con tuo fratello...

-È per la questione del foglio? In effetti c'è rimasto un po' male. Ok, rimango qui alla ricerca di indizi, avvisami quando finisci.

-D'accordo. Ti conviene prendere quello che sta dietro il camino, dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per spegnere il fuoco.

Andai verso l'altra stanza, quando aprii la porta capii che era la camera da letto, era stupenda, niente a confronto con la prima stanza. Accanto alla porta dov'ero entrata si trovava un'altra porta, forse era uno stanzino come l'altra. A sinistra c'era un piccolo tavolino con un pouf rosso, alla sua sinistra c'era un letto matrimoniale a baldacchino rosso, una toeletta in legno di cedro e un pianoforte sempre di legno di cedro, sopra di essa si trovava la mappa della nave, che presi subito. Il mio sguardo passò poi alla porta per uscire, era chiusa da un interruttore strano, non avevo la minima idea di come si aprisse. Vicino al letto scorsi Snake, non mi aveva più rivolto parola e non aveva la benché minima intenzione di farlo, a quanto sembrava, così decisi di fare il primo passo:

-Tutto bene?

-Huh? Ah Luna, sei tu.

-Ho chiesto TUTTO BENE?

-Si.

-Sicuro?

-Si.

-Ma sei sempre così eloquente?

-Si.

-Ma ce l'hai con me per caso?

-No.

-A me sembra il contrario.

-Pensi male.

-Eppure prima non eri così...Light.

-Come mi hai chiamato?!

-Hai sentito bene. Ho detto LIGHT. È il tuo nome, no? Oppure lo hai cambiato? A giudicare dalla reazione è sempre lo stesso.

-Già.

-Tutto qui? So chi sei e mi rispondi solo con un misero “già”? Ce l'hai ancora con me per quello stupido foglio?!

-Se hai letto bene il motivo c'è, oppure la tua era tutta una farsa?

-Mi sembra un po' difficile, che sia una farsa intendo.

-A meno che tu non sia Zero...

-Come hai detto?!

-Ci senti benissimo anche tu, ho detto A MENO CHE TU NON SIA ZERO!

-Si, si ho sentito non gridare. Mi spiace per te, io non sono Zero, e si, ho letto tutto, anche la parte del primo Nonary Game e di Clover. Ma che problema c'è? Io questa storia la conosco già, no? E tu conosci me, quindi non far finta di non ricordare, ero al Nonary Game con te!

-Lo so, non ti ho dimenticato, non avrei mai potuto farlo. Ne è passato di tempo...Natalie.

-Devo ammettere che all'inizio non ti avevo riconosciuto, ho cominciato a sospettare quando ti sei avvicinato a me per consolarmi. Capii che i miei sospetti erano fondati quando Clover ha detto che sei suo fratello e ho avuto conferma sul tuo foglio. Sei leggermente cambiato, in meglio intendo.

-Purtroppo io non posso confermarlo, almeno non dal punto di vista estetico. I tuoi modi di fare sono sempre gli stessi, faccia tosta sempre e comunque.

-Credo che quello non cambierà mai ah ah ah. Nemmeno il tuo carattere è cambiato di una virgola.

Sono felice di rivederti comunque.

-Anche io.

Light mi diede un bacio a stampo che io ricambiai. La nostra storia è abbastanza lunga, ci conosciamo dal primo Nonary Game, e sì, avemmo una relazione, sì, di mezza giornata, ma l'abbiamo pur sempre avuta. Piccolo segreto: è stato il mio primo amore.

-Vado a chiamare Clover, le avevo detto che avrei parlato con te.

-E lei cosa ha detto?

-Mi aveva chiesto se era per il foglio visto che ti vedeva abbastanza incazzato. Quindi non ha detto niente. Torno subito.

Ritornai nel soggiorno e dissi a Clover:

-Vieni, abbiamo finito.

-Ah, Luna.-disse Ace.-giacché devi andare in camera da letto prenditi queste lastre, potrebbero servirti.

E me ne porse tre.

-Ok, Clover andiamo a scaricare la vasca, forse lì c'è un altro pezzo di vetro...

In effetti fu così. Solo allora notai che non erano lastre di vetro normali, ma su di essere c'erano dei pentagrammi con sopra delle note. Era strano, molto strano: in uno c'erano solo dei La, in altri solo dei Do...insomma era alquanto insolito. Clover mi porse una lastra di ceramica che aveva anch'esso un pentagramma:

-Penso che questo sia più utile a te di quanto lo sia a me.

-Ah, grazie.

-Com'è andata con mio fratello?

-Bene, abbiamo chiarito.

-Meno male. Andiamo?

Entrammo in camera da letto, finalmente. Poggiai le lastre di vetro una sopra l'altra e sotto di esse poggiai la lastra di ceramica. Insieme formavano uno spartito, probabilmente lo dovevamo suonare al pianoforte. Dopo averli poggiati, ebbi un capogiro e mi accasciai a terra con la fronte grondante di sudore. Clover e Snake accorsero preoccupati:

-Ehi Luna, che cos'hai? Non ti senti bene?

-Non molto a dire il vero, mi sento debole.

-Vieni, ti porto sul letto. Devi stenderti un po'.

-Ha ragione, hai la faccia tutta rossa e sudata. Non ti devi preoccupare, al resto pensiamo noi due.

-Ma no, davvero non ce n'è bisogno.

-Poche storie, alzati ti accompagno io.- concluse Snake innervosito.

Mi sdraiai e cominciai a sentire delle fitte al cuore. “In tutti i cavoli di momenti in cui potevo avere un attacco doveva accadere ora? Non poteva succedere quando stavo nel mio appartamento? Cazzo!”. Clover mi si avvicinò preoccupata perché d'istinto poggiai la mano sul petto, in direzione del cuore:

-Hai qualche problema cardiaco?

-In effetti sì, ma è successo tempo fa.

-Che cosa ti è successo?

-Un parassita mi stava bloccando il battito cardiaco, me lo hanno tolto giusto in tempo. Ovviamente certi problemi non passano subito, ma stai tranquilla è una cosa passeggera, mi capita ogni tanto.

-Uhm...ok...se è qualcosa fai un cenno ok? Resta qui a riposarti, se ti addormenti ti svegliamo noi al momento giusto.

-D'accordo, grazie per la gentilezza.

-Figurati, ma adesso riposati.

Credevo che sarei rimasta sveglia, ma mi sbagliai, anzi mi addormentai quasi subito. Venni svegliata da Seven dopo circa una quindicina di minuti:

-Luna! Svegliati su! Come ti senti?

-*Yawn*, meglio grazie. Possiamo andare?

-Sì, abbiamo appena aperto la porta.

-Forza Luna!- concluse Clover.- andiamo!

Mi alzai di malavoglia, camminavo come uno zombie per la stanchezza e ci dirigemmo verso l'uscita.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Together Again ***


“Quando ci riunimmo

eravamo felicissimi

non per l'incontro in sé

ma perché eravamo tutti vivi

e stavamo bene.”

Io, Snake, Clover, Ace e Seven eravamo usciti dalla porta e ci stavamo per dirigere verso il corridoio. Ad un tratto vidi che Seven era rimasto indietro vicino alla porta.

-Che stai facendo?-chiese Clover.

-Stavo solo mettendo una di queste placche.-rispose.- Dovrebbe impedire alle porte di chiudersi di nuovo. Ora possiamo tornare indietro quando ci pare, no?

-Ah...e perché dovresti voler tornare indietro?- chiese Snake.

Seven ci pensò per un momento prima di rispondere:

-Potrebbe venirmi voglia di suonare il piano.

-Il piano...?- chiesi titubante.

-E dai, muoviamoci. Ancora non siamo usciti- disse Seven.

Senza attendere risposta, Seven si incamminò per il corridoio. Gli altri lo seguirono senza dire niente. “Sono tutte cazzate.” pensai, per poi incamminarmi nuovamente, mai sia che li avessi persi di vista. Dopo un po' di tempo nel corridoio, raggiungemmo un'area più larga e aperta. Una grata di metallo molto larga, come la porta di una prigione, la divideva a metà. Provammo a scuoterla per un po', ma non dava cenno di aprirsi. Dietro di essa si trovavano due ascensori, mentre invece alla sua sinistra c'era una porta, ma nemmeno questa si voleva aprire. Ace notò che nella parte sinistra della stanza si trovava una lunga scalinata che portava giù, accanto ad esse c'era un largo cancello d'acciaio che ne impediva l'apertura. Probabilmente si sarebbe potuta aprire, in un modo o l'altro, Ace sperava di riuscirci, ma invano perché era chiusa con un lucchetto con il simbolo di Venere. Mentre esaminavamo il cancello, Clover notò che Seven era sparito. Notando ciò, ci girammo per vedere che fine avesse fatto: era vicino al corridoio di destra per esaminarlo. Mi avvicinai a Seven per vedere cosa facesse più da vicino, mi seguirono Clover tenendo la mano a Snake per guidarlo. Ci trovammo di fronte a una porta francese, questa porta si apriva però. Stavamo per entrare, quando...

-Ehi, ragazzi aspettatemi!-urlò Ace.

-Ah già, è vero, me ne ero quasi dimenticata.- sussurrai vicino a Clover. Lei si limitò a ridacchiare.

-Insomma.- disse Ace una volta arrivato.- volete lasciarmi qui?

-Dai, non te la prendere amico, non ci abbiamo fatto caso. Vogliamo entrare adesso?- disse Seven.

Entrammo con il timore che ci potesse accadere qualcosa senza che noi ce ne accorgessimo. Era un casinò. Prima che potessimo aggiungere qualcosa la porta si chiuse magicamente. Scossi la porta per tentare di aprirla, ma niente. Mi arresi e le assestai un calcio forte:

-Ah, fanculo. Siamo bloccati qui.

-Che fortuna.- disse Clover ironicamente.

-Pazienza, ci sarà un modo per uscire.- rispose Snake in modo pacato.

-E poi anche se si potesse aprire non c'è niente da fare.- concluse Seven.

-Beh, in effetti...

-Ok, dividiamoci e cerchiamo nella stanza.- disse Ace.

Come casinò in effetti non era niente male: davanti a me si trovavano dei tavoli verdi con delle sedie simili a quelle che si trovavano nella cabina di prima classe. Di fronte c'era un bancone e dietro di esso c'era un ripiano con tutti i liquori, a destra una porticina per entrare nel bancone. Alla mia destra c'erano una porta e subito accanto un camino con sopra delle strane luci e una tela totalmente bianca. Accanto si trovavano tre slot machine rosse, la porta dalla quale eravamo entrati e una strana piattaforma con il numero nove stampato sopra. Notai in seguito che vicino ai tavoli si trovava un banco, ma non avevo granché idea di che si trattasse, suppongo uno di quelli in cui si gioca, non me ne intendevo molto. Dopo essermi fatta un'idea generale del posto mi diressi verso il bancone e trovai due carte da gioco, un 4 e un 7 di picche. Mi diressi poi verso il banco da gioco, ma non sapevo esattamente che cosa fare sinceramente. Seven lo notò e si avvicinò a me:

-Ahh, baccarà...Ci hai mai giocato, Luna? Dalla tua faccia non si direbbe...

-No, infatti.

-Bene, allora lasci che ti spieghi le regole. Vedi, il baccarà è un gioco strano. C'è il banco e il giocatore e lo scopo è indovinare chi vince. La vincita sia del banco che del giocatore dipende dalle rispettive mani. E anche il modo in cui funzionano le mani è differente da quello degli altri giochi. Una volta sommato il valore delle tue carte, usi la cifra delle unità. Chi si avvicina di più al 9 vince. Se il tuo numero è minore di quello del tuo avversario, perdi. Tutto qui, questa è la spiegazione. Capito? Cioè in realtà c'è un sacco di roba in più tipo strategie, dettagli e cose così... Ma quello che ti ho appena detto riassume abbastanza bene l'essenziale. La singola cifra della somma di tutte le cifre che hai...la mano più forte è quella che dà il 9... E la più debole è quella che ha lo 0. Le cifre delle decine vengono semplicemente ignorate. Capito?

-Suppongo di si...ma qui non ci sono carte, come facciamo?

-Beh, io ho questa...- e mi porse il 5 di picche.- l'ho trovata su uno dei tavolini.

-Io ho trovato questa invece.- disse Ace.- è il 3 di picche.

-Ok...quindi per prendere la carta chiusa lì dovrei giocare a...baccarà?

-Una cosa del genere, ma penso che dovresti usare le radici digitali.- aggiunse Snake.

-Va bene...farò un tentativo...

Sul banco si trovavano tre spazi per posizionare le carte e sopra si trovava una carta coperta da una lastra di vetro, avremmo dovuto ottenere una radice superiore alla carta che si trovava sopra, in questo caso era un 8 di picche.

-No, non basta. Ci vuole un'altra carta...forse non abbiamo cercato abbastanza bene.

-Allora dividiamoci nuovamente e cerchiamo meglio.

Andai verso il camino, che mi insospettiva già da prima, provai ad accendere i due faretti e in successione sulla tela bianca vidi che si crearono tre ombre, il simbolo di fiori, quadri e cuori. Dopo averlo fatto sentii qualcosa cadere, dentro il camino si trovava un sacchetto con dei gettoni.

-Ti conviene usarli nelle slot machine.- concluse Snake.

-Ah, si, penso di si.

Giunsi davanti alla seconda, inserii un gettone e iniziò a funzionare. Non riuscii a ottenere una successione uguale.

-Accidenti! Come faccio a vincere?

-Luna.- disse Clover.- forse dovresti pensare alla successione che hai visto sulla tela. Non vedi che i tre bottoni per fermare la slot sono gli stessi?

-Mhh...hai ragione. Proviamo.

Premetti in successione fiori, quadri e cuori. Funzionò. Sentimmo il suono del cassettino inferiore aprirsi, probabilmente era uno di quelli che serviva per raccogliere gli incassi. Dentro si trovavano la carta numero 2 e la chiave di Venere.

-Fantastico!- urlò Clover.- ora possiamo aprire il cancello!

-Sì, penso che riusciremo anche a prendere la carta numero 8 dal banco di baccarà!

Ritentammo nuovamente a giocare a baccarà e, abbinando le carte 4,3 e 2, riuscimmo a prendere la carta 8 (essendo la somma delle tre carte 9).

-Grande ragazze!- gridò Seven.- ce l'avete fatta! Credete che dobbiamo prenderla?

-Certo. Dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per ottenerla!-rispose Clover.

-Ero ironico, era ovvio che dovevamo prenderla.

-Insomma, chi se ne importa! Prendiamola e andiamo.-concluse Ace.

-Credo che sia ora di aprire la porta.- disse Snake.

-Sì, il problema è capire il come.

-C'è quella specie di pannello con un asso e accanto uno spazio vuoto con su scritto “Chiuso”, forse dobbiamo mettere la carta numero 8 lì sopra.-disse Clover.

-Ok, proviamo. E...funziona! Si è aperto!

-Umpf, non è ancora finita, vedi che bisogna mettere delle altre carte!

-Ah già, in effetti...beh mettiamo quelle che ci sono rimaste, la loro radice digitale è 9 dopotutto.

-Perfetto, Luna, si è aperto!

-Bene! Ora possiamo uscire! Andiamo dai!

Gli altri annuirono e uscimmo dalla porta che fino a qualche attimo prima era bloccata. Raggiungemmo lo stesso cancello che avevamo visto prima e inserimmo la chiave di Venere nella serratura e si aprì.

-Bene! Fatevi da parte ora la apro io!- disse Seven.

-Ti do una mano io.-aggiunse Ace.

Ace afferrò la maniglia sul lato sinistro, Seven quella sul lato destro; dopo essersi dati un segnale spinsero e il cancello si aprì.

-Sembra che l'abbiate aperto. Ora dovremmo riuscire a raggiungere il Ponte C, immagino-affermò Snake.

-Snake, ci riuscirai? Voglio dire, le scale...-chiese Ace.

-Per favore, non farti il torto di sottovalutarmi.- disse Snake.

-Infatti! Mio fratello se la sa cavare perfettamente!- aggiunse Clover.

-Sarebbe improbabile che inciampassi perfino se corressi all'indietro.- concluse Snake.

-Buono a sapersi. Andiamo.-concluse Seven.

Alle parole di Seven, corremmo per le scale e le scendemmo velocemente. Dopo poco tempo ci ritrovammo nel Ponte C.

-Guarda Luna!-urlò Clover.

Io avevo la testa altrove, infatti senza essermene accorta scesi un po' più in basso e io e Clover cademmo per tutte le scale rimaste.

-Ahi! Che botta! Ehm...ti serviva qualcosa, Clover?-chiesi un po' rintontita.

-Ehm...volevo dirti che quelle scale erano sommerse...

-Ah quelle che portano il Ponte D. Capisco.

-Ragazze, vi siete fatte male?- chiese Seven.

-Ahi. No, non tanto almeno.

-Dovreste fare più attenzione, in fondo quello cieco sono io.- disse Snake cercando di sopprimere un sorrisetto divertito.

-Ah ah, simpaticissimo. Davvero.- risposi ironicamente. -Comunque, come ha detto Clover, le scale che portano al Ponte D sono totalmente sommerse.

-Come il fondo della scalinata centrale.- disse Seven.

Dopo esserci rialzate un po' doloranti, raggiungemmo il Ponte C. Di fronte alle scale si trovavano due ascensori. Sembravano identici a quelli trovati di sopra. In mezzo si trovava un lettore di schede che raffigurava il simbolo di Mercurio. Per il momento decidemmo di lasciare da parte gli ascensori e di ritornare verso le scale. A sinistra c'era un altro corridoio. C'erano svariate porte allineate lungo i lati. Sembravano estendersi per l'infinito.

-Merda, non abbiamo abbastanza tempo per controllarle tutte, vero?- chiese Seven.

-Magari possiamo controllarle dopo. Andiamo a vedere l'altro lato.- rispose pacatamente Clover.

Ci voltammo e ritornammo sui nostri passi, a destra si trovava un altro corridoio. Dopo un po' raggiungemmo un'area grande quanto la stanza dove ci trovavamo prima. Sulla sinistra si trovavano 4 porte francesi.

-Bene, apriamole.- dissi.

Gli altri annuirono, la porta davanti Ace si aprì e decidemmo di entrare. Eravamo in una stanza enorme pieno zeppo di letti, davanti si trovavano tre porte numerate, la 3, la 7 e la 8.

-Che posto è questo?- chiese Seven.

-Forse...un ospedale?-rispose Ace.

-Sì, riconoscerei questo odore ovunque.-aggiunsi.

-Diamo un'occhiata a quelle porte.- disse Clover.

-Sì, buona idea.- disse Seven.

In mezzo alla porta 3 e 7 si trovava una porta senza nessun numero, ma nessuna di esse voleva aprirsi. Erano bloccate, ovviamente.

-Ehi, guardate qua!-urlò Ace.

-Cosa?

-Il RED...

-Ehi, il display è spento...

-Anche se proviamo ad identificarci non succede niente...

-Non funziona nessuno di essi...

-Pare che alcuni pezzi dell'hardware interno siano stati rimossi.-aggiunse Snake.

-Quindi i RED non funzionano perché qualcuno ha tolto dei pezzi.

-Esattamente.

-Ma perché?

-E che ne so io.

In quel momento udimmo il suono della porta che si apriva, ci voltammo e vedemmo che si trattava degli altri: Junpei, Santa, June e Lotus.

-Ehi ragazzi!- urlò Junpei.

-Cosa ci fate qui?- chiesi un po' dubbiosa.

Dopo un momento di totale silenzio cominciammo a scambiarci informazioni, parlammo delle stanze in cui ci trovammo e di come avevamo raggiunto tutti quanti questa stanza d'ospedale. Nessuna delle informazioni era utile, ma poco importava, il solo fatto di sapere che tutti stavamo bene ci rincuorava. Eravamo ancora vivi e questo ci faceva sentire meglio.

-Non va bene comunque.- disse June.- se i RED non funzionano non possiamo passare.

-Che ne dite del corridoio di prima? Magari lì c'è qualcosa...- chiese Clover.

-No, non c'è nulla lì. Abbiamo dato un'occhiata veloce. C'erano varie stanze, anche se nessuna sembrava esser stata usata da pazienti per molto tempo.- rispose Junpei.

-Pazienti? Vuoi dire che quelle porte conducono a delle stanze di ospedale?

-Così sembra. A quanto pare hanno molte stanze singole oltre a questa enorme.

-C'era anche un porta alla fine del corridoio, ma era bloccata.- aggiunse Santa.

-Aveva il simbolo di Giove.- disse June.

-Ma noi dove ci troviamo? In una nave passeggeri o qualcosa del genere?- chiesi.

Nessuno però riusciva a darmi una risposta, nemmeno Snake. Seven interruppe il silenzio:

-Scommetto che è una nave ospedale. Probabilmente è il Gigantic.

-Gigantic?

-Che cos'è?

-Il Gigantic...era stata una nave gemella del Titanic, costruita agli inizi del XX secolo. Il Titanic aveva due navi gemelle identiche in tutto per tutto. Si dice che il Gigantic sia una di queste. Inizialmente era stata pensata per essere una nave passeggeri, come il Titanic, ma poco dopo iniziò la Prima guerra mondiale, e dovette convertirsi in una nave ospedaliera sotto gli ordini della marina britannica. Qualche tempo dopo il Gigantic venne danneggiato da una nave tedesca nel Mar Egeo. Riuscì ad arenarsi dopo l'incidente e quindi a non affondare. Che cosa accadde dopo al Gigantic? Una teoria vuole che un uomo chiamato Lord Gordain l'abbia acquistata. Si diceva che lui fosse uno dei pochi uomini che sopravvisse alla tragedia del Titanic, e quel trauma lo avesse reso un collezionista ossessivo di tutto ciò che fosse collegato al Titanic. Man mano che la sua ossessione cresceva, iniziò a desiderare il Titanic stesso. Ciò era chiaramente impossibile dato che affondò nell'Oceano Atlantico. Il Gigantic invece non aveva subito un sorte così avversa ed era identica alla sua nave gemella, perciò catturò l'interessa di Lord Gordain.

-Quindi stai dicendo che questo Lord Gordain ha comprato la nave su cui ci troviamo?

-Sì. Almeno credo.

-Non esiste! Non possiamo trovarci su una nave vecchia di cent'anni!- urlò Santa.

-Zitto. E fai attenzione. Dunque è così? Beh, hai delle prove?- chiese Lotus.

-Prove?

-Prove che questa nave sia davvero il Gigantic.

-Beh, ehm... questa nave ha roba simile al Titanic ed è una nave ospedaliera. Così ho supposto che si trattasse del Gigantic.

-Non dirmi che è solo per questo?

-N-no, c'è di più...

-Tipo?

-Beh, ehm...voglio dire...

Seven si guardò in giro disperatamente per evitare lo sguardo di Lotus. Si grattò la testa per un momento, poi cedette:

-Non lo so...

Lotus sospirò e scosse la testa...

-Immagino che la tua memoria non sia tornata, eh?

-M-memoria?- chiesi di scatto.- Che intendi dire?

-Quello che ha detto lei.- rispose Seven.- probabilmente tu non eri ancora arrivata. In parole povere quando mi sono svegliato in questa nave mi sono reso conto di aver avuto un'amnesia.

-Amnesia...? Hai idea di come possa essere successo?

-Beh, se lo sapessi non sarebbe più un'amnesia, non credi?

-Non hai tutti i torti...

Dopodiché una campana cominciò a suonare da lontano. Sembrava l'orologio di prima...contammo i rintocchi con attenzione.

-12 rintocchi...è mezzanotte.

-Quindi ci restano solo 6 ore, giusto?

-Sbrighiamoci! Dobbiamo trovare l'hardware mancante.

-Giusto, ma dove?

-Beh, abbiamo già guardato qui...ma non abbiamo trovato nulla.- disse Seven.

-Giusto.- concluse Lotus.

-Bene, c'è un'ultima cosa da fare.

-Sarebbe?

-Controllare quelle stanze.

-C-cosa? Dobbiamo controllare tutte quelle stanze?!- chiese Lotus.

-Beh, ne avete già controllata qualcuna voi, no?

-Beh, si.- disse Junpei.-ne abbiamo controllata una ciascuno.

-Quindi se ci dividiamo ci metteremo meno tempo. Se ne vediamo tutti 5 o 6 le faremo tutte in poco tempo.

-Quante sono?

-Una cinquantina circa...

-Non mi sembra un'ottima prospettiva.

-Hai altre idee?

-...

Dopo un po' di discussione decidemmo dove cominciare. Al prossimo rintocco di orologio ci saremmo dovuti riunire nella grande stanza d'ospedale per vedere se avevamo trovato qualcosa.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Separiamoci, è la cosa migliore ***


“Accidenti e io

come ci sono finita

in questo mega pastrocchio?

Maledetto subconscio!”

Mi erano state assegnate le prime stanze a sinistra della nave, quindi andai di corsa per finire l'ispezione e ritornare nella grande stanza d'ospedale. Clover mi fermò poco prima che io me ne andassi

-Luna! Ti devo chiedere una cosa.

-Dimmi pure.

-Ma non qui, in privato.

-Ah, si certo.

Ci appartammo vicino al casinò, dove eravamo state poco prima e le chiesi:

-Siamo abbastanza “in privato” qui?

-Credo di sì. Non è niente di che, ma non volevo che gli altri ci sentissero.

-Di che si tratta quindi?

-Light mi accennò di te tempo fa, cioè non so se sei tu, volevo una conferma sinceramente. Tu ti chiami Natalie Mizuki per caso?

-Sì, sono io. E tu invece sei Clover Field, ho azzeccato anche io?

-Sì.

-Mi dovevi chiedere solo questo?

-No, è solo che...

-Cosa?

-Tu e Light eravate molto...legati?

-In un certo senso, ma non abbiamo avuto il tempo materiale per legarci effettivamente.

-Di che stai parlando?

-Vedi, la prima volta che ho incontrato Light è stato durante l'asilo nido, lui aveva tre anni appena compiuti e io invece quasi quattro. Lui era appena diventato cieco e gli altri bambini lo escludevano, e in teoria lo facevano anche con me. Quando lo vidi mi fece una tenerezza indescrivibile perché sapevo cosa volesse dire essere respinti dagli altri e mi avvicinai. Ci legammo quasi subito, io cercavo in tutti i modi di consolarlo, che non doveva sentirsi fuori dal mondo e che un giorno tutto quello che gli era successo sarebbe volto a suo favore.

-Ma allora perché hai detto che non avevi il tempo materiale?

-Perché i miei genitori in quel periodo avevano dei problemi economici, come buona parte della gente in quel periodo e dopo una settimana mi ritirarono dalla scuola. Ci rimasi malissimo perché lui è stato il mio unico amico e inoltre non ho potuto nemmeno avvisarlo.

-Ma perché gli altri bambini ti emarginavano?

-Perché ero davvero timida e riservata, un motivo molto semplice.

-I bambini sanno essere molto crudeli.

-Ah, non me ne parlare, quelli erano bastardi proprio.

-Ah ah ah ah ogni volta mi fai morire dalle risate.

-Non era il mio obiettivo, ma ok va bene se ti fa sentire meglio.

-E invece durante il primo Nonary Game?

-Ci stetti insieme solo qualche ora e poi ci siamo persi di vista. Abitavamo in posti totalmente diversi e non potevamo nemmeno contattarci perciò è finita lì. E ora, nove anni dopo, eccolo nuovamente qui.

-Ah, tutto qui? Capisco.

-Come mai tutte queste domande all'improvviso?

-Lui era stato molto...molto male in quegli anni perché sentiva...la tua mancanza. Io volevo solo...sapere la verità.

-Ho capito. Spero di aver fatto abbastanza chiarezza.

-Sì, credo. Ti ringrazio per la disponibilità.

-Figurati. Ora è meglio che andiamo, altrimenti non faremo in tempo.

-Credo che tu abbia ragione, a dopo.

Scendemmo le scale e ci dividemmo per raggiungere le stanze a noi assegnate.

La prima stanza che controllai era una camera per i pazienti e c'era un letto singolo e accanto alcuni attrezzi medici. La mia attenzione cadde su una sacca per trasfusioni che conteneva due litri di sangue, il mio subconscio pensò subito “Dai prendila, ti servirà!”. Non capii il come, ma ormai ce l'avevo in mano e la trasportai per tutto il tempo, credevo che ad un certo punto mi sarei scocciata e l'avrei lasciata a marcire da qualche parte. Ma stranamente non accadde. Finii nella prima stanza, dove avevo trovato di utile (secondo il mio subconscio) solo la sacca di sangue. Entrai nella seconda, che si rivelò una stanza utilizzata per i parti, a sinistra si trovava un letto con anche i poggiapiedi per partorire meglio e ai lati dei tavolini con altri attrezzi medici. Invece alla mia destra si trovavano una piccola culla, che sicuramente utilizzavano per poggiare i nascituri e un lavandino con sotto un comodino che conteneva vari flaconi, fra cui acqua ossigenata. Con me portai solo un panno sterilizzato, nel caso qualcuno si fosse fatto male, avrei avuto qualcosa per tamponare la ferita e poi, prima di uscire, diedi un piccolo sguardo alla stanza per vedere se c'era qualcos'altro di realmente utile, anche se in effetti nemmeno tutto quello che avevo preso serviva realmente a qualcosa, dovevo trovare il congegno del RED, non tutte quelle cianfrusaglie (due, per l'esattezza). Passai poi alla terza stanza, l'ultima dell'ala ovest, poco prima di raggiungere la grande stanza d'ospedale e poi sarei dovuta passare a controllare alle prime quattro porte della mega fila di stanze dove eravamo passati poco prima di riunirci. La terza stanza si rivelò la cucina dell'ospedale, si trovava un tavolo con un tagliere impolverato e accanto vari coltelli e attrezzi da cucina di cui io sapevo poco o niente. Poi la mia mente criminale (il mio caro subconscio) mi disse “prendi un coltello dai!”, e io risposi “E perché dovrei?” e lui rispose a sua volta “Non ti fiderai di tutti questi individui qui?” “E perché non dovrei? Ci sono Light e Clover, di cui mi fido ciecamente, poi anche Junpei che sembra affidabile e poi...è vero il nono uomo stava per combinare un bel guaio, facciamo che lo prendo ma lo userò solo nelle situazioni di emergenza!”. Non capivo come, ma il mio subconscio vinceva quasi sempre. Per il resto nella cucina non c'era niente di nuovo, non si trovavano nemmeno un po' di viveri, ma anche se ci fossero stati io non avrei mai avuto il coraggio di mangiarli sapendo quanto è vecchia questa imbarcazione. Non avevo trovato niente che potesse permetterci di andare avanti, ma almeno avevo qualcosa di utile...no, forse no. Alla fine mi incamminai per raggiungere le altre stanze che dovevo visitare. Ma ad un certo punto sentii dei passi, che si facevano sempre più vicini e una voce che disse:

-Luna...

Era un tono raggelante, nascosi nella mia giacca tutto quello che avevo e li mantenni fermi utilizzando la telecinesi e non appena mi girai...

{Clover}

Mi stavano venendo i nervi! Avevo controllato tutte quelle dannate stanze e non c'era davvero niente di utile! E poi, ero in pensiero per Light e Luna...avevo una strana sensazione e...se fossero spariti, io sarei rimasta totalmente sola senza nessuno di cui fidarmi e il solo pensiero mi terrorizzava. Ma non dovevo pensarci! La campana aveva appena suonato quindi mi stavo dirigendo di corsa verso la grande stanza d'ospedale, volevo vederli a tutti i costi per sentirmi al sicuro. Aprii la porta con una grande spinta, ansiosa. Quando entrai però trovai solo Santa, Ace, Lotus, June e Seven che dissero che i RED avevano cominciato misteriosamente a funzionare senza sapere il perché. A me importava relativamente, ero troppo triste per pensarci, avevo altro nella testa. Rimasi davvero amareggiata, ma perché dovevo pensare sempre in maniera negativa? Forse stavano solo facendo un po' tardi, può succedere! Sentii poco dopo il rumore della porta che si apriva e pensai che le mie preghiere fossero state esaudite...ma non fu così. Alla porta si trovava Junpei e disse:

-Ragazzi, scusate il ritardo!

-Non importa, amico. I RED hanno ripreso a funzionare!- rispose prontamente Seven.

-Come? Avete trovato i meccanismi per far funzionare i RED?

-No, a dire il vero li abbiamo trovati già così.

-Com'è possibile?

-Non ne ho idea.-aggiunse Lotus.- io sono stata la prima ad arrivare e stavano già così.

-Nessun altro ha idea di cosa diavolo sia successo qui?

Nessuno rispose, io mi limitai a chiudermi in me stessa, come accadeva tutte le volte in cui mi sentivo triste e mi sedetti in un letto pregando con tutte le mie forze che stessero bene entrambi, dovunque loro si trovassero. Poi Junpei mi fissò e disse:

-U-un momento! Dove sono Snake e Luna? Saranno stati loro a mettere a posto i RED?

-Chi può dirlo.-rispose Ace.- non potremo saperlo finché non glielo chiederemo.

-Beh, indipendentemente da quello che hanno fatto o meno stanno facendo dannatamente tardi. Dove diavolo sono finiti?

-Chi lo sa!- rispose Santa.- Forse si saranno persi, uno è cieco e l'altra a quanto ho capito è una messa male con la salute.

-Già, non mi stupisce che siano rimasti indietro.- aggiunse Lotus.

Io ero furibonda, come si permettevano di dire una cosa del genere basandosi solo su queste futili apparenze? Persi le staffe, diedi un pugno contro la porta e gridai:

-Smettetela! Si è vero mio fratello è cieco, ma ha un ottimo udito e può muoversi come chiunque altro! Mentre Luna...beh...penso che stia bene, non dovete correre verso conclusioni affrettate! Io corro a cercarli!

E andai via per non dare di matto, il più veloce possibile. Salii le scale e mi appartai fuori dalla cabina di prima classe, non avevo un motivo specifico per farlo, mi andava semplicemente. Dopo qualche minuti arrivarono Junpei con June (non avevo il minimo dubbio), Junpei si rivolse a me dicendo:

-Ehi Clover! Tutto bene? Noi stiamo andando a cercare Snake e Luna.

Ma io non volli rispondere perché erano tutti falsi lì dentro e non avevo alcuna intenzione di averci a che fare, se non per il minimo indispensabile.

-Ascolta.- continuò.- so che sei preoccupata, ma...

E si fermò. Volevi consolarmi? Con me non avrebbe mai funzionato! A stento ci riusciva Light! A quel punto cominciai a sussurrare:

-Lasciatemi sola...

-???

-Lasciatemi sola...

-Che hai detto?

-Lasciatemi sola...

-Jumpy, che cosa ha detto?

-Ho detto LASCIATEMI SOLA! Siete sordi?!

Junpei e June mi guardarono con faccia stupita, ma non davano cenno di muoversi, cosa che mi irritava ancora di più e gridai:

-Allora? Che cosa fate ancora qui?! Non ve ne andate?! Lasciate perdere, se non volete andarvene voi allora io...

-Vieni June, andiamo.

E finalmente mi lasciarono sola. Cominciai a piangere, ero estremamente preoccupata, cosa avrei fatto senza Light? Se lui fosse andato via per sempre io lo avrei seguito. Dopo la morte di mio padre lui mi è sempre rimasto vicino e dopo il primo Nonary Game ci siamo legati tantissimo perché avevamo rischiato la vita per uno stupido esperimento. Ma era accaduto lo stesso incubo, credevo che fosse davvero finita e invece eravamo ricaduti nello stesso incubo di nove anni prima. E se in realtà Luna avesse fatto del male a Light e sia scappata da qualche parte in questa nave? E se fosse lei realmente Zero? E se avessi sbagliato a riporre in lei la fiducia? Light doveva essere la priorità, a lei avrei pensato dopo. Alla fine ritornai nella grande stanza d'ospedale, c'erano tutti, ma di Light e Luna nessuna traccia.

-Niente da fare.- concluse Lotus.- loro due non sono qui.

-Forse hanno passato una porta numerata...-accennò June.

-No, è impossibile. Ci vogliono almeno tre persone per oltrepassare una porta numerata e loro sono solo in due, se così fosse loro...-si bloccò Seven non appena incrociò il mio sguardo.

Ma io sapevo cosa sarebbe successo, sarebbero morti orribilmente, lo avevo già visto con i miei occhi vedendo il nono uomo entrare nella porta 5 dopo avermi presa in ostaggio. Ero sul punto di arrendermi, molto probabilmente era come diceva June, loro si trovavano oltre una porta numerata e io non ne sapevo niente. Nel frattempo Junpei disse:

-Chi va in quale porta?

-Io ho una proposta.- rispose Lotus.

-Perché non decidiamo di sacrificare una persona?

-Sacrificare?!-gridò Santa.

-Beh, è un po' brutale il modo in cui l'ho detto, ma sì. Spero lo abbiate capito che non possiamo passare tutti per le porte numerate. Se facciamo un gruppo da 4 e uno da 3, queste ultime verranno lasciate indietro. Se ci dividiamo in un gruppo da 5 e uno da 2, queste ultime verrebbero lasciate indietro perché servono almeno 3 persone per aprire una porta numerata. Ma se ci dividessimo in due gruppi da 3 persone, allora solo una persona verrebbe lasciata indietro.

Qualcuno annuì in silenzio, a me non importava molto, ma in effetti non aveva tutti i torti, era così.

-Quindi dici che dobbiamo decidere chi dobbiamo lasciare indietro?- chiese Seven.

-Sì, dobbiamo.- rispose Lotus.- Date le circostanze è la cosa più logica e morale che possiamo fare. Se gli altri 6 sopravvivono, quest'uno deve sacrificarsi per salvare gli altri 6.

-No!- gridò June.- è troppo crudele!

-Cosa c'è di così crudele?

-Sacrificare una persona in un modo come questo...

-Bene, quindi quale sarebbe il tuo piano?! Forse dovremmo sacrificare due persone invece di una!

-Non intendevo questo. Non dovremmo sacrificare nessuno!

-Te l'ho detto è impossibile! Sveglia!

-Ehi, ehi, calma voi due!- interruppe Santa mettendosi fra di loro.- quello che Lotus sta cercando di dire è che dovremmo dare la massima quantità di felicità possibile alla massima quantità di persone possibili, giusto?

-Esattamente. È così che funziona la democrazia e per questa ragione, credo che l'unico modo giusto per decidere chi deve essere sacrificato è tramite votazione. Che ne pensate?

-No, è terribile.- rispose June.

-Non lo sto chiedendo a te! Stai zitta! Tu cosa ne pensi, Santa?

-Io? Sono d'accordo, immagino.

-Bene, un voto a favore. Contando il mio siamo a due. Seven?

-Non posso dire di essere d'accordo con te, ma...non abbiamo scelta. Se non facciamo qualcosa moriremo tutti.

-Buono a sapersi. Se riesco a ottenere un altro voto, è fatta. Tu che ne dici, Clover?

Cominciò ad avvicinarsi verso di me e mi mise una mano sulla spalla, cosa che mi dava alquanto fastidio perché sapevo il suo secondo fine.

-Tuo fratello deve essere dietro una delle porte numerate. Abbiamo cercato ovunque, senza trovarlo. Non significa forse che deve essere dietro una delle porte? Magari c'è anche Luna con lui.

Alzai lentamente lo sguardo verso di lei e continuò:

-Andremo a cercarlo insieme, ok? Se sacrificheremo una persona potremo andare a cercarlo. Tu...sei d'accordo con me, vero?

Annuii lentamente solo perché forse li avrei trovati veramente dietro una porta numerata e vivi soprattutto. Lotus ridacchiò e disse:

-Mozione approvata.

Poi si incamminò verso Junpei e disse:

-Ora iniziamo a votare per...

-Non sarà necessario.- interruppe Ace. Noi ci girammo tutti di scatto per guardarlo.- Rimarrò io. Questo risolverà i nostri problemi, no?

-A-Ace! Che stai dicendo?!- gridò June.- No, non puoi farlo! Non risolve un bel niente!

-June, temo tu mi abbia frainteso.-rispose Ace.- Ho detto che rimarrò qui, non che mi sacrifico.

-...Eh?

-Mi fido di voi, ognuno di voi. So che tornerete a prendermi.

-Ehi ehi ehi.- disse Seven.- c'è differenza fra essere ottimisti o semplicemente pazzi. Quelle porte vanno solo in una direzione: entri, ma non torni indietro. Se le attraversiamo...

-Non sarete in grado di tornare, giusto?

-Già.

-Vero, ma non sarà così una volta che sarete scappati dalla nave.

-Cosa...?

-Per favore, ve ne prego, una volta che sarete scappati, tornate indietro e recuperatemi. Possibilmente entro il tempo limite che Zero ci ha dato...

-No, questo è ridicolo!- urlò Junpei.- Non c'è modo di tornare indietro in tempo! Ci rimangono solo 5 ore. Non sappiamo neanche dove diavolo siamo. Come pensi che possiamo trovare qualcuno per venire e recuperarti?!

-Allora forse preferisci restare al posto mio? O forse vuoi lasciare indietro June? Vedi? Non c'è altra scelta. Quindi vedo che siamo giunti alla nostra conclusione. Andate. Non preoccupatevi per me. Andate, svelti!

Solo Lotus aveva un atteggiamento diverso dal nostro:

-Ottimo. Accettiamo la sua gentile offerta, dunque.

-Bene. Immagino che questa per me sia la cosa migliore. Forse riuscirò a fare un sonnellino. Sarà l'età, ma mi affatico così facilmente in questi giorni.

Nel frattempo Ace si sedette sul pavimento accanto a uno dei lettini.

-Beh, cosa stiamo aspettando? Stiamo sprecando tempo. Perché non ci sbrighiamo?- urlò Lotus.

-Hai ragione. Dovremmo muoverci.- rispose Seven.- Non possiamo fare altro ora.

-Seven...

-Onestamente non ne potevo più di sentirvi parlare.- disse Santa.

-Anche tu, Santa?

-Io...io devo trovare mio fratello.- dissi sottovoce.

-A-Aspettate! Tutti quanti!- gridò June.- Calmiamoci e pensiamoci su! Ci deve essere un modo per portare fuori tutti! Ci deve essere! G-Giusto, Jumpy?! Di' qualcosa!

-G-Già, pensiamoci...Ci deve essere un...altro modo...

-Oh, va bene! Lasciate perdere! Ci penserò per conto mio!

June si voltò e corse in direzione di Ace. Era crollato vicino al letto quando June afferrò il suo braccio e lo tirò:

-Forza, Ace, alzati per favore! Non puoi arrenderti così! Dobbiamo solo sederci insieme e pensarci! Troveremo un modo per salvare tutti!

Un attimo dopo Ace cadde in avanti. Crollò sul pavimento come un pugile appena steso.

-Ace!- gridò June e cadde sulle ginocchia. Mise il braccio intorno al collo di Ace e fece del suo meglio per rialzarlo.

-Che è successo, Ace?! Di' qualcosa!- gridò scuotendolo freneticamente. Lui sbatté le palpebre:

-Sto bene...- rispose con voce debole.

-Come sarebbe a dire che...stai bene?

-Questo...-rispose mostrando il suo braccio sinistro e aprì lentamente la mano. Aveva una siringa e una piccola boccetta. Quest'ultima era vuota, appena svuotata. L'etichetta indicava che si trattasse di “Soporil-Beta”.

-Hai...hai usato questa?!

-Si...È solo un anestetico...Starò...bene.

-Anestetico?

-L'ho trovato...prima...Mentre cercavamo nelle...camere dell'ospedale...Pensavo che sarebbe potuto essere utile...più avanti...Ah...Non pensavo che avrei...dovuto usarlo su...di me...

-Perché lo hai fatto?!

-Non te l'ho...detto? Voglio fare un...sonnellino...Sono molto...stanco...

-Ace...

-Mmm? C'è qualcosa che vuoi...dirmi? Voglio solo dormire...un po'...Potresti...lasciarmi riposare...?

-No! Non farlo, Ace! Non addormentarti!

-Ah...sei così...calda...e...soffice...Penso che farò...dei bei...sogni...

Subito dopo le palpebre di Ace si abbassarono sempre di più, fino a chiudersi del tutto.

-Ace! Ace!

June continuò a scuoterlo continuamente, ma niente, non si svegliava. Alla fine lo poggiò vicino al letto e si rialzò. Lotus, con uno sguardo di pietà disse:

-Beh, ora non abbiamo davvero scelta. Non possiamo lasciare che questo sacrificio sia stato vano. Giusto?

-Sì, ma non abbiamo ancora scelto, no?- disse Santa.

-Eh? Cosa intendi?

-Ecco, non abbiamo deciso chi va per quale porta.

-Ah sì. Sì, è vero.

-Bene, ne ho abbastanza di questo casino. Decidiamo. Inizia tu, Lotus. Quale porta preferisci?

-Io...ehm...voglio la porta numero 8. È la stessa del mio bracciale.

-Capisco. Quindi la 8. Seven, sei il prossimo. Quale vuoi?

-Scelgo la 7. Non voglio condividere altro tempo con quella vecchia signora.

-Cosa?! Cosa hai detto?! Ugh! La prossima volta le prendi!

-Ok, chi è il prossimo? Junpei, tu quale porta vuoi?

-Io...Ecco io, penso che sceglierò la porta 7.

-Ok, e 7 sia.

-Già.

-Questo significa che June andrà per la porta 8.

-Cosa?! Perché?!

-Cosa...?

-Se vogliamo andare avanti tutti e sei senza lasciare nessuno indietro...Ci sono solo tre modi per farlo: Piano A, (358) attraversano la porta 7 e (467) attraversano la porta 8; Piano B, (457) attraversano la porta 7 e (368) attraversano la porta 8; Piano C, (367) attraversano la porta 7 e (458) attraversano la porta 8. E questo è tutto. Queste sono le nostre uniche opzioni. In altre parole 3 & 4 e 7 & 8 non potranno mai attraversare le stesse porte. Capite ora?

-Oh, no...quindi ci separeremo di nuovo?

-Ehi, andiamo, stai parlando come se non dovessimo mai più rivederci. Ci divideremo, ma solo per un po'. È come prima con le porte 4 e 5, ricordi? Ci siamo divisi, ma poi ci siamo ritrovati insieme. Scommetto che la stessa cosa vale per la 7 e la 8.

-Intendi dire che sono collegate da qualche parte?

-Sì...Probabilmente...

-...Probabilmente?

-Sono sicuro che si uniscano, ad un certo punto.- interruppe Seven.

-Perché? Cosa te lo fa pensare?

-Se non si unissero...Nessun gruppo potrebbe passare per la porta 9. In altre parole il gioco finirebbe qui. Zero ha preparato questa merda di gioco per bene. Figurati se finisce qui. Sono dannatamente sicuro che quel figlio di puttana vuole divertirsi il più a lungo possibile. Non porrà a termine questo gioco fino a quando non passeremo per la porta 9.

Alla fine si convinsero, Junpei disse:

-Andrà tutto bene. Ci rivedremo ancora. Te lo prometto.

-Promesso?

-Sì, te lo prometto.

-*Yawn* Avete finito ragazzi?- chiese alla fine Santa.- Ad ogni modo faremo così. Io e Clover andremo in gruppi diversi. Io prendo la 8 quindi a Clover tocca la 7. Ci sono problemi a riguardo, Clover?

-Per me è uguale.- risposi.

-Muoviamoci allora!

Non mi importava niente della porta in cui mi sarei dovuta cacciare, per me la priorità era mio fratello e avrei perlustrato tutta la nave fino a quando non lo avrei ritrovato e abbracciato con tutta la mia forza.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Goodbye, my lover ***


“Luna...

Light...

Perché?!”

Ero appena uscita dalla porta 7 con Junpei e Seven, di utile trovammo solo la chiave di Giove. Ci ritrovammo davanti a una porta e poi sentii una voce:

-Jumpy!

Quella voce era inconfondibile, si trattava di June, non la sopportavo proprio. Insieme a lei si trovavano anche Santa e Lotus:

-Eh?! E voi che ci fate qui?!

Io camminai un po' più avanti e trovai la mappa della nave, perciò chiamai gli altri:

-Ragazzi! Ho trovato qualcosa, venite!

Gli altri vennero e guardarono la mappa e notammo una cosa: sia la porta 7, la sala operatoria, che la porta 8, il laboratorio, confluivano poi nello stesso punto che avrebbe condotto poi alla grande stanza d'ospedale dove ci trovavamo poco prima e avevamo lasciato Ace. Santa si mise davanti alla porta e disse:

-Ok, la apro?

Ci limitammo ad annuire e lui la aprì e, come ci aspettavamo, ci trovammo di fronte alla grande stanza d'ospedale con un Ace appena sveglio che ci guardò un po' stupito. Junpei gli spiegò la situazione e lui si limitò ad annuire dicendo:

-Capisco. Quindi quelle stanze portano tutte a questa grande stanza d'ospedale. E dire che mi sento un po' stupido per il mio atto di altruismo, vi avevo chiesto di tornare a riprendermi, ma non pensavo che avreste fatto così in fretta.

-Beh- disse Seven felice.- l'importante è che ora siamo tutti uniti e vivi soprattutto, non credi?

-La chiave di Giove ci permette di attraversare la porta che si trova in fondo a tutta quella fila di stanze che si trovano vicino alla stanza d'ospedale.- aggiunse June.

-Allora credo che dovremo muoverci, è inutile rimanere qui.

-Aspettate!- gridai.- e la porta 3?

-Non serve a niente attraversarla.- disse Seven.- vedi la mappa? Anche questa riconduce alla grande stanza d'ospedale quindi non ha nessun senso attraversarla.

-Sì che ha un senso! Almeno per me!

Cercai di trattenere le lacrime per quanto potevo, avevo quasi paura al punto che forse non dovevamo entrarci proprio. Ma ero sicura che fosse lì dentro, me lo sentivo. Se fosse realmente lì dentro sarebbe...non riuscivo nemmeno a pensarci.

-Già, è vero tuo fratello potrebbe trovarsi lì. Mi dispiace.

-Verrò con voi.- disse Ace.- ho riposato anche abbastanza, vieni con noi, Seven?

Seven si guardò in giro, poi mi fissò quasi con compassione e disse:

-Ah e va bene.

Ci avvicinammo tutti e tre alla porta 3 e ci identificammo. Lotus disse:

-Mi raccomando, fate attenzione.

-Strano che tu ti stia preoccupando.- aggiunse Seven.

-Non credere che io mi stia preoccupando per voi. Se voi tre spariste per noi sarebbe un bel problema perché non riusciremmo ad aprire la porta 9.

-Ecco che la verità giunge a galla.- rispose tirando poi la leva.

-Beh, noi andiamo.- disse Ace.

E di scatto entrammo, 9 secondi dopo la porta si chiuse e i nostri bracciali fecero il classico bip che fece partire il detonatore. Seven urlò:

-Veloci! Dobbiamo trovare subito il DEAD! Ma dov'è?!

Corremmo per tutto il corridoio e poi girammo a destra, era l'unico punto in cui poteva essere. Era tutto buio, ma riuscimmo a trovarlo e ci identificammo. Io però ero terrorizzata perché i nostri piedi avevano toccato qualcosa di liquido che dava di...sangue. Qualcuno era morto sicuramente. Inoltre c'era la stessa puzza che si sentiva oltrepassando la porta 5. Dopo esserci identificati al DEAD ci tranquillizzammo e potemmo controllare meglio la stanza.

-Ehi, ma cos'è questa puzza?! È tremenda!- disse Seven.

-Non si vede niente, è tutto buio!- disse Ace.

-Ecco l'interruttore.- disse Seven.

Accese la luce e lo trovammo. Cercai di guardarlo il meno possibile ma...i vestiti...erano suoi...erano di Light. Mio fratello...non c'era più. Non capii più niente, cercai di andare avanti. Seven mi disse sottovoce:

-Mi dispiace, Clover.

Io non dissi niente, volevo soltanto andarmene, non avevo nemmeno il coraggio di guardare il suo corpo. Volevo ricordarlo per com'era prima, se lo avessi visto quell'immagine mi avrebbe perseguitato per tutta la vita. Ma non era finita, al di fuori della piccola stanza delle docce, si sentiva un tremenda puzza di bruciato e vidi altro sangue. No, non era finita. Davanti a me c'erano dei bagni, come quelli che si trovano nelle scuole e negli autogrill e al centro c'era Luna. Morta. Non era esplosa come mio fratello, ma c'era il suo corpo davanti a me. Era accasciata al suolo, aveva le braccia distese e intorno a lei c'era un'enorme pozza di sangue. La sua testa era chinata verso il basso e si notava il coltello che le conficcava la schiena. Infine le sue gambe erano distese. Se non fosse stato per la pozza di sangue e per il coltello potevamo pensare che fosse semplicemente svenuta e che si stesse riposando sapendo che lei soffriva di problemi cardiaci, come mi aveva detto prima. Non potevo crederci, anche Luna era morta, anche Luna era andata via da me. Chi poteva aver fatto questo? Poi notai che alla sua destra c'era una scritta con il sangue che sicuramente aveva fatto lei perché aveva anche il dito dell'indice destro sporco di sangue. Diceva: “Clover, sii forte. Non fidarti delle apparenze. Luna”. Non fidarmi delle apparenze? Ma che voleva dire? Forse che era ancora viva? Provai a sentirle le pulsazioni dal collo, ma niente. Non si sentiva niente. Era morta davvero. Poi mi voltai e c'erano altre scritte fatte con il sangue. A sinistra c'erano delle macchioline causate dall'esplosione e poi delle lettere, ma il sangue era molto secco quindi forse non c'entravano niente con la loro morte. Invece a destra c'era un'altra scritta di Luna: “Sei stato ingannato G.H. Non finisce qui. Luna.”. Avevo quasi perso il contatto con il mondo esterno. Lo ripresi quando sentii Seven gridare:

-Oddio ma quella è Luna! Ma com'è possibile?!

Corse a sentirle il collo, ma ovviamente non sentii nessuna pulsazione.

-Anche lei è morta. Ma chi può essere stato?

-N-non lo so...guarda, Seven, ha lasciato dei messaggi.- disse Ace.

-Ma chi accidenti è G.H.?!

G.H...Avevo l'impressione di aver sentito quelle iniziali da qualche parte, non ricordavo proprio dove. Poi Seven mi chiese:

-Scusami se te lo chiedo...ma tu e Luna eravate amiche?

-No, non proprio. Ci siamo conosciute qui, come avete fatto voi.

-Ma perché ti ha lasciato questo messaggio?

-Non ne ho idea. Pensavo che volesse dire che era ancora viva, ma non ci sono pulsazioni, perciò è morta, ma penso che anche tu lo abbia capito.

-Sì, infatti. E sai chi sia G.H?

-Forse le ho sentite da qualche parte, ma davvero non so a che cosa si stesse riferendo.

-Una domanda sorge spontanea.- disse Ace.- perché la sua bomba non è esplosa?

-Forse è esplosa.- dissi.- ma non nel suo corpo.

-Che vuoi dire?

-Guarda il pavimento. Qui è nero. Sono sicura che sia esplosa qui.

-Ma perché non era nel suo corpo?!

-Chi può saperlo. Solo lei poteva saperlo.

-Forse lei era realmente Zero.- disse Ace.

-Ne dubito. Se lo fosse stata non si sarebbe fatta ingannare così e soprattutto non sarebbe stata così stupida da giocare insieme a noi.- rispose Seven.

-Forse lei non sapeva che avrebbe corso questo rischio.

-Non è detto che sia lei. Non abbiamo le prove. Inoltre non possiamo nemmeno sapere se noi abbiamo veramente delle bombe nel nostro corpo. Ma è sempre meglio non verificare questa cosa perché sarebbe l'ultima che faremmo.

-Forse questo mistero resterà irrisolto. Gli altri quando la vedranno avranno la stessa reazione. Non è un caso che la sua bomba non fosse nel suo corpo.

-C'è un altro problema: chi l'ha uccisa? Ci sono solo due persone qui dentro e sono morte entrambe e per entrare bisogna essere almeno in tre.- ipotizzò Seven.

-E se fossero stati in tre, magari volevano uccidere uno dei tre ed è accaduto l'irreparabile?

-No, non può essere. Se fossero stati in tre la morte di Luna poteva anche starci, ma non quella di Snake. Non sarebbe potuto esplodere. E i segni di esplosivo alludono al fatto che anche quando era entrata Luna non erano sufficienti per identificarsi al DEAD.

-Seven, controlla la porta, magari l'assassino è uscito.- chiesi.

-Ok...niente da fare, è chiusa. Quindi c'erano solo loro due e l'assassino si trovava sicuramente all'esterno. Ma allora Luna com'è morta? Forse si è suicidata...

-Oppure...durante quegli 81 secondi Snake potrebbe averla colpita e poi è...anche lui...-accennò Ace.

-No! Impossibile!- gridai.- Mio fratello non sarebbe stato capace di fare una cosa del genere.

-Come puoi dirlo? Ogni persona nasconde il suo lato oscuro, magari avevano dei problemi, come possiamo saperlo?- chiese Seven.

-Ma...lui non avrebbe mai potuto uccidere...e non lei...no...non è stato lui...

-Che vuoi dire?

-Niente, lascia perdere.

-Potrebbe darti fastidio, ma le opzioni sono due, il suicidio o l'omicidio. Ma perché si sarebbe dovuta suicidare?

-Forse non riusciva a risolvere i puzzle...- accennò Ace.

-Ma che cazzo di motivo è questo?! Avrebbe potuto aspettare qualcun altro!

-Poi avrebbe dovuto riempire tutti di spiegazioni!

-Ne ha già date molte! Una in più una in meno che differenza fa?!

-Scusate, ma io non voglio sentire altro.- dissi scocciata.

-D'accordo.

-Risolvete voi l'enigma, io...non me la sento davvero.

-Ok, non ti preoccupare.

Li lasciai risolvere gli enigmi per uscire da questa fottuta stanza e io, d'impulso mi sedetti vicino a Luna, cercai però di non toccare il sangue, era meglio non sporcare i vestiti in quel modo. Le toccai la mano, era gelida, l'altro braccio aveva il bracciale numero 9. D'impulso glielo tolsi e me lo misi in tasca. Non sapevo il motivo del mio gesto, forse volevo convincermi che aveva avuto un piccolo infarto e che fosse viva e che di conseguenza io il bracciale non avrei potuto prenderlo. Ma non fu così. Stavo cercando di auto convincermi in qualche modo che almeno lei sarebbe rimasta, che mi avrebbe confortata lei per la morte di Light e che avremmo pianto insieme per la sua mancanza. Ma non sarebbe stato così. Avrei pianto da sola per averli persi tutti e due. Luna non era importante come Light, assolutamente, ma stavo già cominciando a sentire che lei era la persona giusta di cui fidarmi, ma mi era stata portata via. Mi appoggiai sulla sua spalla e chiusi gli occhi, come per chiederle un supporto morale:

“Luna, sono tanto triste, adesso che ho perso Light sono sola...”

“Non essere triste, lui sarà sempre con te nel tuo cuore.”

“Ma sono solo frasi fatte!”

“Sarai forte. Non ti devi preoccupare. So che ce la farai.”

“Ma io non sono forte. Senza mio fratello io non sono niente.”

“Andrà tutto bene. E poi chi ti dice che lui non ci sia più?”

“Di che stai parlando?”

“Fa tutto parte della tua testa, lui è vivo!”

“No, no, non è vivo, io l'ho visto! Il suo corpo...nella stanza delle docce! E anche tu eri nella stanza delle docce!”

“Stanza delle docce? Di che parli? Noi non siamo entrati nella stanza delle docce! E poi a quale pro dovevamo entrarci? E sai dov'è?”

“È la porta 3! Voi siete lì e siete morti!”

“Morti? Ah, non pensavo che ci volessi così male!”

“Ma no! Non è vero! Ma vi ho visti!”

“Stai farneticando. Io sono qui davanti a te.”

“Allora dove stavate durante l'ispezione delle stanze? Eravate insieme?”

“No.”

“Dov'eri?”

“Ero rimasta in una stanza.”

“Perché sei rimasta lì?”

“Non lo so, ma che importa? Ora siamo qui tutti insieme!”

“E Light?!”

“Guarda che è accanto a te!”

“C-cosa?! Light! Fratellone! Sei qui! Sei vivo!”

“Ma certo che sono vivo! Come potevi credere il contrario?”

“Io...non lo so, ma sono così felice che siate qui con me!”

“Avevi dubbi?”

“Sì, ma ora è tutto finito! Ora siamo qui e sono così contenta!”

-Clover! Clover!

Il richiamo di Seven mi riportò alla realtà. Non era vero, era solo un sogno, un lontanissimo sogno. Eppure era la cosa che desideravo di più, ma una volta che una persona muore non può tornare indietro, è la triste realtà.

-Ti eri addormentata...abbiamo sbloccato la porta, andiamo ad avvisare gli altri dai...

-O-ok...- risposi.

Uscimmo, ma non trovammo nessuno. Dov'erano andati? Dopo un po' la porta si aprì e gli altri rientrarono:

-Ehi! Dove diavolo eravate andati?!- gridò Seven.

Nessuno aveva il coraggio di dire niente, ci guardavamo nervosamente, ma nessuno parlava. Poi Junpei ruppe il silenzio:

-Cosa...è successo?

-Che razza di domanda è?!- urlò Seven.- Snake era...Snake è...

Seven non riusciva a terminare la frase, lo fece Ace:

-Snake è...morto. È morto proprio come il Nono Uomo.

-!

Diventarono tutti bianchi quando lo sentirono

-Oh mio Dio...Non può essere vero, no...?

-Dobbiamo esserne sicuri!- intervenne Lotus.

-S-Sì, dovremmo...-disse Junpei esitando.

-Non è tutto.- aggiunse Ace nervosamente.

-Come sarebbe a dire che non è tutto...?

-Lì...nella porta 3...non c'è solo Snake...

-Avete trovato anche Luna? E come sta?

-Luna...anche lei è...morta...ma è...strano...

Gli altri si diressero verso la porta 3 per controllare meglio. Poi Seven richiamò la loro attenzione:

-Aspettate! Non di là.- indicò la porta che era senza numero, dalla quale eravamo usciti.- Ho incastrato un cacciavite nella porta, per impedire che si chiudesse completamente. Non è bloccata, quindi potete entrare da lì.

-Dove...dove sono?

-Snake si trova nelle docce, sul lato sinistro del corridoio, Luna invece sta davanti ai bagni. La troverete non appena entrate. Ho messo una scopa per tenere la porta aperta.

-Quindi possiamo raggiungerle senza passare dalla porta numerata, giusto?- chiese Santa.

-Esattamente.

Gli altri si avviarono per vedere cosa era accaduta a Luna e a Light. Ma non avrebbero mai sofferto come me, non avrebbero capito come io mi sarei potuta sentire. Loro al massimo potevano spaventarsi, non potevano realmente essere addolorati quanto me. Era questo quello che mi dà più fastidio. Non appena sarebbero tornati avrebbero parlato in modo che io non potessi sentire, come se io fossi una stupida bimba di cinque anni. Non dovevo pensarci. Mi sedetti su uno dei letti e mi chiusi in me stessa. Non avevo niente da condividere con loro. Tornarono dopo qualche minuto, erano tutti scossi. Si allontanarono da me, sicuramente avrebbero parlato di loro come immaginavo, ma io sentii tutto:

-Snake sicuramente è stato assassinato. Ci sono possibilità che sia stato ucciso come il Nono Uomo. È abbastanza semplice. Non è difficile immaginare come abbiano fatto. Prima, gli assassini hanno preso Snake per identificarlo al RED e aprire la porta 3. Poi l'hanno scaraventato dentro...e hanno atteso 9 secondi per far chiudere la porta. Una volta che la porta si era chiusa, per lui era finita, ma non si arrese. Probabilmente, pur sapendo che non sarebbe servito a niente, è corso verso le docce cercando il DEAD. Era una piccola chance, ma non aveva nulla da perdere. Sfortunatamente, non ha funzionato. Sappiamo bene come si disattivano i detonatori e lui da solo non ci sarebbe mai riuscito. 81 secondi dopo...è successo.

-Questo potrebbe spiegare la morte di Snake...e Luna allora? Il suo corpo era integro.

-Abbiamo pensato a molte possibilità: la prima è che lei facesse parte degli assassini, ma che poi è stata tradita e poi chiusa dentro insieme a Snake, ovviamente gli assassini pensavano che anche lei avesse la bomba dentro il suo corpo, ma ovviamente si sbagliavano. La seconda è che lei fosse stata colta di sorpresa come Snake e che, non riuscendo ad opporre resistenza, sia stata anche lei scaraventata contro la porta 3 con Snake.

-Questo spiegherebbe come è entrata, ma non la sua morte. Non è semplice come con Snake.

-Non ho ancora finito. Dato che quella stanza non era stata aperta l'assassino era insieme a lei, può essere che Snake era a conoscenza del fatto che non sarebbe morta come lui e per vendicarsi l'abbia infilzata con il coltello e che poi lei sia morta dissanguata, oppure l'altra opzione era il suicidio, ma non abbiamo trovato delle ragioni per cui avesse dovuto farlo.

-Ma perché Snake avrebbe dovuto ucciderla?

-Forse perché lei faceva parte del gruppo di assassini che voleva farlo fuori e si è vendicato. Ovviamente queste sono solo supposizioni, non possiamo sapere come sia andata realmente.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** I don't trust you ***


Io non sono come voi...

me li avete portati via

non mi fiderò mai di voi

-Tutto ciò significa che almeno due di noi sono degli assassini.- concluse Seven.

-Beh, voglio controllare una cosa. Poniamo che tu abbia ragione: quando pensi che siano stati uccisi?

-Quando ci siamo divisi per cercare le parti mancanti del RED, credo...solo allora ci siamo resi conto che erano spariti.

-Quindi nessuno di noi ha un alibi.

-Esattamente. Quindi come ho appena detto almeno due di noi sono degli assassini, essendo necessarie almeno tre persone per aprire la porta numerata.

-Perché non ti calmi un po', Seven...- disse Ace.- Che cosa ci guadagni ad essere così sospettoso? È proprio quello che vuole Zero.

-Quello...che Zero vuole?

-Esattamente. Questo gioco è stato creato da Zero, no? E ogni gioco ha dei vincitori e dei perdenti. Chiunque riesca ad attraversare la porta 9 è un vincitore, e quelli che non lo fanno sono perdenti. Zero sta cercando di metterci uno contro l'altro per questa vittoria.

-Quindi stai dicendo che Zero cerca di dividerci facendoci litigare fra di noi?- chiese June.

-Sì. È per questo che non possiamo permetterci il lusso del sospetto. Dobbiamo fidarci l'uno dell'altro e formare un forte legame d'amicizia. Altrimenti, finiremo intrappolati dalle manipolazioni di Zero.

-Quindi, questo significa che...la persona che li ha uccisi...- disse Lotus.

-Sì, quasi certamente è stato lo stesso Zero.- concluse Ace.- Se c'è qualcuno di cui dovremmo dubitare, è Zero. Ha architettato questo, e ci ha rapiti tutti. Non è ragionevole pensare che abbia ucciso anche Snake?

“Ace, non capisci niente. Non è solo di lui di cui non dovremmo fidarci. Nessuno di voi è più degno di fiducia, non da parte mia almeno. È troppo comodo dare tutte le colpe a Zero. Qualcuno di voi ci è dentro fino al collo.” pensai. Ma a quel punto me ne resi conto. E se Zero fosse qualcuno fra di noi? Uno che si è nascosto tra la folle e che agisse cautamente? Qualcuno di cui non avremmo nemmeno idea? Chi può dirlo?

-Dove potrebbe nascondersi Zero?- chiese Junpei.

A quel punto risposi io, certa che le mie convinzioni fossero giuste:

-Io penso...io penso che Zero sia...uno di noi...

Tutti raggelarono alle mie parole. Facevo questo effetto? O erano solo le mie parole a far paura a tutti, al presunto Zero compreso?

-Beh, è possibile.- rispose Junpei.

-Eh?!- esclamò June. “Ti stupisci con poco, ragazzina. E dire che la più giovane fra le due sono io.”

-Come ha detto Clover, Zero potrebbe essere uno di noi.

-Junpy, m-ma che stai dicendo?! Non hai sentito cosa hai detto Ace?!

-Esatto. Ho detto che non dovremmo sospettare l'uno dell'altro senza motivo--

-Senza motivo? Io ne ho uno grosso.

-Cosa?- chiese Santa.

-I bracciali.- rispose Junpei.- perché le bombe nei nostri corpi sono connesse ai bracciali? State tutti pensando che Zero si stia nascondendo da qualche parte, mentre ci osserva, giusto? Se è così allora potrebbe semplicemente detonare le bombe a distanza nel caso in cui qualcuno facesse qualcosa di sbagliato. Sarebbe molto più preciso, e molto più facile. Però...Se fosse così, perché allora la bomba è attivata da un detonatore nel bracciale?

-Ah...ha senso.- concluse Santa.

-Non ho finito. Provate ad applicare la stessa idea al Nonary Game. Tutti gli enigmi funzionano da soli. In altre parole, Zero non deve controllarli affinché il gioco continui. E come mai? Perché Zero si dovrebbe prendere il disturbo di fare una cosa simile?

-Allora diciamo che tu e Clover avete ragione. Zero è uno di noi. Se fosse così allora sarebbe molto difficile tenerci d'occhi tutti quanti, o controllare qualcosa a distanza. Ecco perché tutti gli enigmi funzionano da soli. È questo che vuoi dire, giusto?

-Sì. Seven, prima quando stavamo parlando hai detto che chiunque di noi potrebbe essere l'assassino di Snake, giusto?

-Sì, qualcosa del genere.

-Bene, allora ho una domanda per te, Ace. Hai detto una cosa del tipo “Zero deve essere colui che ha ucciso Snake”, giusto?

-Sì, qualcosa del genere. Non riesco a pensare ad altre spiegazioni.

-Quindi che otteniamo se le combiniamo? Combaciano piuttosto bene, penso. Una cosa del genere: (Chiunque abbia ucciso Snake) = (Zero) = (Uno di noi). Le teorie di Seven e Ace non sono mutualmente esclusive. In effetti si completano a vicenda piuttosto bene. O almeno lo fanno se Zero è uno di noi.

-Quale sarebbe il suo movente?- chiese Lotus.

-Il suo movente?

-Sì. Non è parecchio importante? Perché Zero vorrebbe nascondersi tra noi?

-Oh...Beh, perché...ehm...Io...non lo so...

-Beh, alla faccia di proporre argomentazioni convincenti, Junpei.

-In altre parole avevi solo delle prove circostanziali.

-Non penso proprio che siano abbastanza, non credi?

L'unica cosa che feci era origliare tutto quello che dicevano, tutto ciò mi impediva anche di mettere bene a fuoco i miei pensieri, ma poteva sempre servire sentire cosa dicevano, come prima quando avevo detto che Zero era uno di noi. Magari Junpei non riusciva a fare delle buone argomentazioni, ma io ne ero sicura. Probabilmente qualcuno negava perché poi sarebbe stato scomodo per Zero stesso poter nascondere la propria identità in mezzo a sette persone, non conveniva, andando ad esclusione magari si sarebbe trovato facilmente. Poi i rintocchi dell'orologio interruppero tutto e a quel punto parlò Santa:

-Le 3 del mattino...

-Significa che ci rimangono tre ore...

-Allora dobbiamo muoverci adesso. Seven, Clover, Junpei...So come vi sentite, ma capite che, ora come ora è importante che ci fidiamo l'uno dell'altro, vero? Dobbiamo andare! Ci rimane pochissimo tempo!

“Tu che non fai altro che parlare di fiducia, sei una delle persone delle quali mi fido di meno! Solo Junpei ha capito in parte che cosa sentivo. Magari lui ne sa qualcosa, devo riuscire a capitare in una stanza con lui. Dovrei parlargli. Ho ancora il segnalibro con il quadrifoglio che mi ha regalato lui. Spero di riuscire nel mio intento.”

Ci dirigemmo tutti verso gli ascensori di Mercurio. Junpei era di fronte al lettore di schede con la tessera di Mercurio, la fece scorrere e abbassò la leva. Junpei e June andarono ad investigare per conto nostro al ponte inferiore, mentre noi li aspettavamo sopra. Tornarono sopra dicendoci che c'era la porta 2. Avevamo tre porte a disposizione dove potevamo entrare. Decidemmo di scrivere su un bigliettino la porta che volevamo attraversare e poi vedere come agire di conseguenza. Junpei si occupò di mischiare i biglietti. Erano sette, quanti eravamo noi, ovviamente. Non mi convinceva tutto questo, ma forse ero io ad essere troppo sospettosa. Cominciò a leggerli:

-Ace chiede la porta 1.

-Sì, è così. Volete che vi spieghi il perché?

-No, non ne abbiamo il tempo, scusa. “Stima per Junpei.” Continuiamo...Il prossimo è Santa. Vuole la porta 6.

-Sì, è quello che ho scritto.

-Clover vuole la 1...Lotus vuole la 2...e anche Seven vuole la 2.

-Eh?! A-A-Aspetta un minuto! Non vado da nessuna parte insieme all'Uomo Elefante!

-No. Non avrebbe senso votare se permettessimo di cambiare le scelte per roba simile.

-Ma--!

-Lascia perdere, Lotus. Non che io voglia ritrovarmi con qualche nonna esibizionista.

-Non sono un'esibizionista! Sono vestita!

-A malapena.

-E quindi?! L'ultima volta che avevo controllato non era un crimine!

-Forse, ma che ne è della decenza? Nessuno vuole guardare una pupa che sembra uva passa mezza nuda...

-Rrrrrrgh! Ora ti uccido!

I capelli di Lotus diventarono come la criniera di un leone e il suo urlo fece tremare le pareti. Ace la trattenne con qualche difficoltà.

-Junpei! Leggi il resto!

-Ah, giusto...June vuole la porta 6...

-Sì. Non ho una ragione particolare, mi va e basta.

-Io invece voglio la porta 6.- concluse.

-Questo è un problema.- disse June.- nessuno di questi gruppi potrà andare per le porte che vogliono.

-Io e Clover abbiamo scelto la porta 1.

-Io e Lotus abbiamo scelto la porta 2.

-Non sono abbastanza per aprire una porta numerata.

-E le radici digitali neanche quadrano.

-Noi abbiamo problemi simili. Io, June e Junpei vogliamo la porta 6. Ma la nostra radice digitale è 5. Se vogliamo passare per quella ci serve un 1.

-Maledizione...E ora che facciamo?

Ma perché dovevo pensare a tutto io? Nessuno sa fare i conti?! Se alla loro porta mancava un 1, non potevano semplicemente dire “Aggiungiamo Ace!”, no eh? Capii che dovetti intervenire per illuminarli, di nuovo...

-Perché Seven e Lotus non attraversano la porta 1? Con me.

-E che ne è di me?- chiese Ace. Come immaginavo, non erano famosi per essere bravi in matematica.

-Non è ovvio? Uno degli altri gruppi non si stava lamentando perché gli serviva un 1?

-Vuoi dire che...dovrei unirmi al gruppo di Santa?

Mi limitai ad annuire. Era ovvio, tantissimo, ma nessuno lo aveva capito. Se Light fosse stato qui lo avrebbe capito anche prima di me. “Fattene una ragione Clover. È andato via, per sempre.”

-Comprendo...Andrò anche io per la porta 6, dunque. Se facciamo come ha suggerito Clover, possiamo passare tutti per una porta numerata. Nessuno sarà lasciato indietro. Sembra la soluzione più ragionevole.

-Seven, Lotus, che ne pensate?

-Per me non c'è nessun problema.

-Neanche per me...

-Bene dunque, possiamo andare.

Inizio Safe Ending

Angolo dell'autrice
Scusate l'ENORME ritardo, ma non sapevo proprio come continuare la storia! Comunque, da cosa è determinata la differenza del Safe Ending e del True? Dalla scelta di Junpei per la porta 6 o la porta 1, a differenza del gioco, perché questo non è il punto di vista di Junpei per prima cosa e poi sarebbe stato abbastanza noioso riscrivere dall'inizio tutto il cambio delle porte, contando che la protagonista percorre sempre le stesse porte. Bene, per farmi perdonare pubblicherò veramente presto la prima parte del Safe Ending. Stay Tuned!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Safe Ending part.1 ***


Ora è tutto chiaro

quindi la verità è questa...”

Io, Seven e Lotus salimmo sul Ponte A per raggiungere la porta 1. Nessuno parlava, nessuno lo faceva in effetti quando si trovava vicino a me. Era pena, quella che provavano per me, io lo sapevo: facevo loro pena per quello che mi era successo. “Ma non durerà a lungo. Non vi farò pena fra poco, quando riuscirò a vendicarmi avrete paura per un altro motivo.” continuavo a pensare. Perché scelsi la porta 1? Non sapevo nemmeno io il motivo, ma sapevo che dietro di essa si celava un mistero. Era un vero peccato non essere finita con Junpei, magari con lui sarei riuscita a parlare meglio. E poi, stavo per dirgli del Nonary Game che si tenne nove anni fa, ma non feci in tempo perché arrivò Seven perché stavamo facendo tardi e dovevamo uscire. Sapevo che forse di lui mi sarei potuta fidare, ma visto che non ne ebbi le prove fisiche decisi di optare di non fidarmi più di nessuno. Ci identificammo al RED e successivamente al DEAD. Era la sala nautica.

-Cominciamo a guardarci in giro.

-Rimango io qui.-dissi.- andate a vedere dall'altra parte se trovate qualcosa.

Loro annuirono semplicemente. Lo avevo intuito: provavano così tanta pena per me che non volevano nemmeno protestare con me. Cosa che in effetti non mi dispiaceva a dirla tutta, poteva avere i suoi vantaggi questa cosa. Trovai un orologio da taschino e delle carte nautiche. Fissai ininterrottamente la scrivania. Era simile a quella di mio fratello, l'unica differenza era che la sua era quasi sempre vuota perché non potendo vedere doveva mettere necessariamente il minimo indispensabile e mai niente di appuntito in ogni caso, anche se a volte gli davo io una mano per ripulirla e cose così. “Devi smetterla di pensare a lui!” lo sapevo, ma tutto quello che vedevo me lo faceva ricordare in una maniera impressionante. Ricordo ancora come mai ci legammo in quella maniera: lui era sempre e comunque comprensivo con me, ricordo anche che mi disse che soffriva per la mancanza di una bambina che conobbe all'asilo alla quale si affezionò molto, ma che andò via dopo un po'. Quella bambina, anche se non la conoscevo, la detestavo perché aveva fatto stare male mio fratello. Poi scoprii durante questo Nonary Game che quella bambina era nientepopodimeno che Luna, la ragazza che era stata uccisa insieme a mio fratello. Ero sicura che non fosse una coincidenza che lei fosse qui. Quando Light sentì la sua voce mi sussurrò “Clover, è lei, riconosco la sua voce. Non trattarla male, però.”, sentii che in fondo lui era felice di rivederla, quindi lo ero anch'io. Devo ringraziare anche lei se io e mio fratello eravamo così legati, quando stava male lo consolavo e lui faceva lo stesso. Non mi importava di avere degli amici finché avevo lui con me, solo quando stavo con Light mi sentivo veramente felice e del resto non mi importava. Mio padre, il suo patrigno, non lo trattava bene, lo riteneva diverso perché era cieco, ma io e la mamma lo difendevamo sempre perché in fondo non era colpa sua se era diventato cieco e aveva perso il braccio sinistro. Questi ricordi rimarranno per sempre nella mia mente, anche se avevo perso Light per sempre. Seven interruppe l'atmosfera (come prima nella sala operatoria nella porta 7!):

-Clover, per caso hai trovato qualcosa di forma circolare?

-Sì, questo orologio da taschino, perché?

-C'è una porta che ha come serratura un oggetto circolare, forse è quello.

-Vengo con te, tanto qui ho finito e non c'è nient'altro. “A parte tutto ciò che mi ricorda Light”.

-Uhm, ok.

Quella invece era la timoneria, però non mi andava proprio di risolvere altri enigmi, così mi limitai a fissare ciò che facevano. Diedi loro anche le carte nautiche, caso mai fossero servite. Dopo circa una decina di minuti riuscirono ad aprire la porta che aveva la serratura a forma di orologio da taschino. Raggiungemmo la sala di controllo. Dall'altra parte, se i miei ricordi non facevano cilecca, c'era la stanza del capitano. Quindi dissi loro che mi sarei occupata io di quella stanza e che loro dovevano occuparsi della sala di comunicazione. Come prima, loro annuirono e io entrai. Vidi un uomo, era vestito come un capitano e mi sembrava intontito, magari era stato drogato in qualche modo. Aveva un bracciale come il mio al polso, ma il suo era il numero 0. Dietro di me si trovava un'accetta. Che dovevo fare? A me quel bracciale serviva, ma mio fratello che avrebbe fatto? “Non lo avrebbe ucciso sicuro brutta scema, ma ora è qui? No, e non saprà mai che lo hai fatto fuori, quindi fallo ora prima che entri qualcun altro!”. Feci un respiro profondo, presi l'accetta e gli diedi un colpo secco al petto. Cadde all'istante. Presi il suo bracciale e me lo misi in tasca. Spostai il cadavere dietro la scrivania e per quanto riguardava la sedia imbottita tagliai la parte sporca di sangue con l'accetta e nascosi l'imbottitura sporca in un cassetto delle scrivania del capitano e ci buttai dentro anche l'accetta. Risolsi gli enigmi che potevo, mostrando anche gli oggetti che avevo trovato a Seven e Lotus, non si accorsero minimamente dell'uomo morto, poco male era meglio per me. Dopo aver finito con gli enigmi la porta si aprì e ci dirigemmo verso l'uscita. Io però cominciai a pensare che forse c'era qualcosa sotto, che c'era qualcosa che avevo tralasciato. Dovevo pensare secondo un altro punto di vista, come avrebbe fatto Light. Ma cosa avevo tralasciato? Io al momento avevo due bracciali oltre al mio, quello di Luna e dell'uomo che avevo appena ucciso, ma quanti morti c'erano stati durante questo Nonary Game? Quattro. Mio fratello, Luna, il capitano e...il nono uomo! Il bracciale di mio fratello era rotto, quello di Luna e del capitano ce li avevo io, ma quello del nono uomo? Era integro! E se qualcuno lo avesse preso e lo avesse usato per uccidere Luna e Light? Magari era solo una persona che li aveva uccisi, i bracciali bastavano e avanzavano pure. Facendo due calcoli, se c'era un 2, due 9, la radice digitale era 2, cosa mancava per raggiungere il 3? 1! Se la mia teoria era giusta era Ace l'assassino! Allora avevo fatto bene a sospettare di lui! Però cominciai a riflettere: partivamo tutti dal presupposto che ci fossero almeno due assassini tra di noi, ma nessuno aveva pensato al fatto che c'era anche Luna e che il suo bracciale era il 9 e che quindi poteva essere anche una persona sola, come se lei non ci fosse mai stata. Quindi magari lui il bracciale del nono uomo lo aveva rubato, ma poi aveva trovato per caso anche Luna, chi poteva dirlo? Decisi di seminare Seven e Lotus per investigare per conto mio, cosa che feci abbastanza facilmente. Corsi verso la cabina di prima classe, dove eravamo stati prima, nel corridoio della porta 5 c'era il cadavere del nono uomo. Aprii la porta e vidi che la mia teoria era giusta: il bracciale 9 era sparito! Sul tavolo invece avevo trovato un biglietto, forse mi sarebbe servito più tardi. All'improvviso sentii il rumore di un accendino provenire dal bagno, mi spaventai e corsi a vedere di che si trattava. E allora il mio cuore si fermò.

{Luna}

Accidenti, fingermi morta era stata una delle cose più dolorose che potessi fare! Dopo aver trovato un cambio corsi in bagno a cambiare anche la pettinatura facendomi una treccia laterale, giusto per confondere le idee di una certa persona. Avevo trovato del tabacco e delle cartine, oltre a un accendino, così decisi di farmi una sigaretta dato che non fumavo da un bel po'. Dopo averla fatta la accesi e sentii qualcuno correre, cosa che mi fece prendere un colpo. La porta si aprì subito dopo e mi calmai subito: era solo Clover. Lei però mi sembrava alquanto scioccata, anche la potevo capire, visto quello che avevo fatto.

-Tu! Che ci fai tu qui?!

-Ehm...mi stavo facendo i capelli?

-Non mi sembra che tu adesso ti stia facendo i capelli!

-Infatti ora mi sto fumando una sigaretta, che c'è vuoi favorire?

-Non è questo il momento! Tu eri morta!

-Morta? Io?- le chiesi aspirando il fumo.- Ma se sono qui viva e vegeta.

-Ma no! Nella porta 3! C'erano due cadaveri! Uno era il tuo!

-Ah, quello. Potevi dirlo prima! È ovvio che era tutta una sceneggiata, no?

-No che non lo era! Tu hai ucciso mio fratello vero?!

-Tuo fratello? Ma di che accidenti stai parlando?!

-Nella porta 3 c'eravate tu e Light! Ma adesso posso vendicarlo!

Cercò di saltarmi addosso, ma la bloccai giusto in tempo. Meno male che lei era piccola e mingherlina, altrimenti me le avrebbe suonate di santa ragione! Ma come mai ce l'aveva così tanto con me? Io non avevo fatto niente a suo fratello!

-Ascoltami! Tuo fratello non è morto!

-Invece sì, il suo cadavere era nella porta 3! Tu e Ace lo avete ucciso!

-Woh woh, fermati un momento! Quello nella porta 3 NON è tuo fratello!

-C-Cosa?!

-Ti sto dicendo la verità, quello era un uomo con i vestiti di tuo fratello!

-EH?! Stai scherzando, vero?!

-Ti sto dicendo che è la verità! E i miei occhi funzionano benissimo, quindi te lo posso garantire.

-Quindi mio fratello è ancora vivo?

-Esattamente. O almeno non nella porta 3, lì stavamo io e un uomo. Però ci hai azzeccato.

-Di che parli?

-L'assassino è Ace.

-D-Davvero?!

-Sì. A quanto ho capito il suo obiettivo era tuo fratello, non capivo perché chiamasse Snake quell'uomo, forse per la sua prosopagnosia...

-Che cos'è?

-Un problema al cervello che impedisce alla persona di vedere i volti, di conseguenza li vede tutti uguali. Poteva essere per quello. Comunque stavo dicendo che lui aveva visto l'uomo vestito come Light e poi dopo un attimo vide me e dopo averci costretto ad identificarci, ci ha buttati dentro e ha aspettato i nove secondi per far chiudere la porta. Subito dopo il conto alla rovescia partì e io mi sono rifugiata nei bagni...

-Ma perché tu non sei esplosa?

-Per un motivo molto semplice: hai presente che io ho dei problemini di salute? Ecco, tutto ciò che è estraneo il mio corpo lo vomita subito, di conseguenza la bomba ce l'avevo in tasca, non so per quale motivo l'avevo conservata, ma lo feci. Quando è partito il conto alla rovescia, ho buttato la bomba e mi sono nascosta nei bagni e, dopo che la bomba è esplosa, sono uscita.

-Non potevi essere più fortunata!

-Puoi ben dirlo!

-Ma come hai fatto a inscenare la tua morte?

-Ecco io ho...

Mi interruppi subito perché sentii una porta che si apriva. Clover mi sussurrò:

-Ma chi è?

-Non lo so, come faccio a saper--

-Ah, eccovi qua! E quindi Luna è ancora viva, eh? Molto bene, un'altra persona di cui liberarsi!

Accidenti, era Ace! Lo spinsi con tutte le mie forze e urlai:

-Clover, scappa!

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Safe Ending pt. 2 ***


La verità verrà a galla

non importa il come o il quando

ma nessuno può sfuggire all'amaro sapore

della verità

{Junpei}

Dopo essere usciti dalla porta 6, riuscimmo ad aprire una porta che conduceva ad una stanza. Era una grande sala con al centro un lungo tappeto rosso circondato da due file di panchine, dietro di esse c'era un rialzo con sopra una bara, almeno così sembrava a colpo d'occhio. Davanti a noi si trovava ciò che stavamo cercando dall'inizio del gioco: la porta 9. Era immensa e si trovava davanti alla fila di panchine. Santa fece poi un'osservazione:

-Guardate qui! Ce n'è un'altra!

-Come sarebbe a dire che ce n'è un'altra?!- chiesi.

E in effetti non si sbagliava. Era una piccola porticina che passava quasi inosservata, ma che aveva dipinto con la vernice rossa un grande nove, come nell'altra.

-Ma perché dovrebbero esserci due porte?- chiese June.

-Non ne ho la minima idea.- rispose Santa.

-Credo che adesso siano tornati Lotus, Seven e Clover. Faremmo bene ad andare ad avvisarli.- osservò Ace.

-Penso che tu abbia ragione.- risposi.

Eravamo nei sotterranei, così percorremmo il corridoio e raggiungemmo l'ascensore per raggiungere la sala centrale e trovare gli altri. Davanti alle scale li trovammo già ad aspettarci, ma erano solo Seven e Lotus. Avevano delle facce sconvolte.

-Abbiamo un problema.- disse Seven.

-Clover è sparita.- completò Lotus.

-Che vorresti dire con...è sparita?

-Quando?!

-Perché?!

-Voi due siete andati nella porta 1 con Clover, ora perché non è più con voi?

-Sì, certo che siamo andati insieme. Ma Clover ci parlava a malapena.

-Ha fatto le cose per conto suo per tutto il tempo.

-C'erano altre quattro stanze nella porta 1...

-Non ci ha fatti entrare nella quarta...

-Ha solamente detto “di questa stanza me ne occupo io”

-E ha chiuso.

-Si deve essere bloccata con qualcosa dall'altra parte.

-La abbiamo aspettata per un po', ma Clover non è tornata.

-Abbiamo provato a chiamarla più volte, ma non rispondeva...

-Così ho calciato la porta e siamo entrati...

-Ma...era vuota.

-Clover non era lì.

-C'era un'altra porta sull'altro muro.

-Ed era aperta...

-Abbiamo capito che è riuscita ad aprirla e se n'è andata da sola.

-Abbiamo provato ad inseguirla...

-Ma, come ben potete notare, non l'abbiamo trovata.

-Clover è sparita.

-Quando è sparita?- chiesi.

-Giusto un attimo prima che voi arrivaste. Avete fatto giusto in tempo.

-Quindi non avete cercato nelle altre stanze?

-No.

A quel punto intervenne Ace con voce impavida e sicura:

-Bene, allora separiamoci e andiamo a cercarla. Dobbiamo fare in fretta, non ci resta molto tempo.

Io e June raggiungemmo la grande stanza d'ospedale. Guardammo dappertutto, ma non c'era:

-Accidenti non è qui!

-No, non lo è.

-Bene, giusto per controllare dovremmo andare nella stanza delle docce.

-La stanza delle docce?

-Lì sta suo fratello. Dev'essere andata lì per...vederlo. Beh dovremmo vedere da tutte le parti, non credi? Andiamo!

Arrivammo subito grazie alla scorciatoia che aveva creato Seven prima nel caso saremmo dovuti ritornare. E lì vedemmo qualcosa di incredibile. Clover non c'era, ma non era questo ciò che ci sconvolse.

-Luna...Luna è sparita!

-Guarda. C'è una sacca vuota e...un panno.

-Cosa?! Ma che cazzo significa?!

-Non ne ho idea. Come potrei?

Andai a vedere dove si trovava Snake, nel caso avessimo trovato qualche altra incongruenza. Ed era sempre lì, il corpo pieno di sangue schizzato per tutte le pareti. Le gambe storte, la faccia che sembrava impastata e poi gettata via e il braccio sinistro senza più il bracciale e con l'osso bianco che sbucava come un ombrello rotto...un momento! Il...braccio sinistro?! Ma Clover disse che suo fratello non aveva più il braccio sinistro e che aveva solo una protesi al suo posto. Quindi quello...non era Snake! Uscimmo dalla stanza delle docce e raggiungemmo la grande stanza d'ospedale. Cercammo in tutte le altre stanze, ma niente. Ritornammo nell'ala centrale e trovammo Seven, era bianco:

-Junpei...June...dove vi eravate cacciati?!

-È...È successo qualcosa?

-Clover è...Clover è morta...L'ho trovata nel bagno di prima classe. Venite con me, c'è un'altra cosa che dovete vedere.

Andammo con Seven. Avevo il cuore a mille, come era accaduta una cosa del genere? Quando? Come? E perché soprattutto? Non ne avevo la minima idea. Vedemmo Lotus, Ace e Santa sconvolti.

-Cosa volete vedere prima?

-Credo che sia meglio vedere Clover per prima cosa.

Ci condusse al bagno e la trovammo. Mi si gelò il sangue. June invece si appoggiò al muro spaventatissima. Clover era distesa al suolo, con le gambe piegate e le braccia distese. Se non fosse stata per la grande pozza di sangue si sarebbe potuto pensare che stesse semplicemente dormendo. Controllai il collo. Non respirava e non c'era nessun battito. Notai la schiena. Aveva un taglio profondo. Che l'arma del delitto fosse stato un coltello? Dove lo avrebbero potuto prendere un coltello...? Poi mi venne in mente che Luna era sparita e che anche il suo coltello lo era. Che lei fosse ancora viva? Che avesse usato lei il coltello contro Clover? Ma non erano amiche? Almeno così sembrava. Chiesi:

-Chi ha trovato il corpo per primo?

-Io.-rispose Seven.

-Perché sei venuto in questa stanza?

-Per cercare Clover? Per cos'altro? L'ho trovata nel bagno che era già morta.

-Dovrei dirti una cosa. Sono andato nella stanza delle docce. Luna non c'era. Non è che l'ha uccisa lei?

-A proposito di Luna...

-Cosa?

-Anche lei...anche lei è morta.

-Come sarebbe a dire?!

-Sì. Sta nella camera da letto. Vieni, ti faccio vedere.

Ed era lì. Vicino al letto, distesa a terra. L'arma del delitto era ancora dentro al suo corpo. Era il coltello con cui era “morta” nella stanza delle docce. Si trovava sul suo fianco destro e attorno a lei si trovava un'enorme pozza di sangue. C'era del sangue che le usciva dalla bocca, deve aver sofferto molto prima di morire. Non era vestita come prima, con giacca nera in ecopelle, pantaloni color prugna e scarpe nere, aveva indosso una divisa scolastica che avevano le ragazze giapponesi al college, un paio di scarpe da ginnastica blu e aveva la treccia. Per quale motivo si era cambiata?

-Che cosa significa tutto questo?!

-Non lo so, come potrei? Ero convinto che fosse già morta, l'avevamo vista tutti nella stanza delle docce.

-Credi che comunque sia stata lei?

-No, non credo. Penso che sia stata la stessa persona. Non si trovavano nella stessa stanza quindi non credo che si siano uccise fra di loro. Ma potrei anche sbagliarmi.

-Quando le hai trovate che cosa hai fatto?

-Sono andato verso le scale che portano al casinò e ho gridato più forte che potevo che Clover l'avevo trovata e che si trovava nel bagno di prima classe. Lotus, Ace e Santa sono arrivati poco dopo, voi no. Quindi sono sceso per cercarvi. Il resto lo sai.

-Sai c'è un'altra cosa che mi preoccupa.

-Cosa?

-Clover prima mi aveva detto che tu avevi bloccato la porta che porta alla cabina di prima classe. Per quale motivo lo hai fatto?

-Beh, per evitare che si chiudesse e per poter rientrare nel caso ci fosse servito qualcosa-- Ah capisco. Pensi che sia stato io vero?

-Beh dipende da quello che mi dirai tu.

-Seguimi.

Aprì una porta sulla destra, la aprì e mi indicò una cassaforte.

-Questo è il motivo per cui ho bloccato la porta. Non siamo riusciti ad aprirla quando ci trovavamo qui. Credo che ci sia qualcosa di molto importante qui dentro. Non riuscivo a smettere di pensarci, e ho pensato che se fossimo riusciti a trovare la combinazione, beh non mi sarei fatto sfuggire l'occasione. E non avevo alcuna intenzione di passare di nuovo dalla porta 5. Capisci ora?

Uscimmo dalla porticina e rividi nuovamente il corpo di Luna. Per la seconda volta era morta, ma questa volta sul serio. Era riuscita ad ingannarci così bene, peccato che qualcosa non aveva funzionato. Notai meglio la sua mano destra, era chiusa, ma spuntava qualcosa di bianco. Lo presi, era un pezzettino di carta che diceva “La verità è andata, la verità è andata e la verità è andata. E ora, la verità è addormentata nella parte oscura della mano sinistra.”. Che cosa voleva dire?

-Credo che dovremmo cercare degli altri indizi, no?

-Penso di si. Ah, tieni, ho trovato questo.

Mi diede il bracciale 0 e il bracciale 9.

-Dove li hai trovati?

-Erano nelle tasche di Clover.

-Credo di dover andare a rivedere il corpo del nono uomo, giusto per essere sicuro.

E lo rividi. Era raccapricciante come la prima volta, non riuscii a trattenermi, non dopo aver visto altri tre cadaveri e vomitai. Vidi che il bracciale dell'uomo non c'era. Ma se ce lo aveva quando esplose, che fine aveva fatto? Pensavo che lo avesse preso Clover, ma poi ricordai che anche Luna aveva il bracciale 9, di conseguenza Clover poteva avere il suo invece di quello dell'uomo. Chiesi a Seven per liberarmi da ogni dubbio:

-Ma quando siete venuti qui il nono uomo aveva il bracciale?

-Sì, è proprio accanto agli occhiali, non lo vedi?

-No, non c'è.

-Cosa? Qualcuno lo ha preso allora.

-Potrebbe averlo preso Clover?

-No, quello che aveva Clover era di Luna.

-Come fai a saperlo?

-L'ho vista prima, ma non le avevo detto niente.

-Come mai?

-Non ci avevo pensato.

-Ma quindi questo chi lo ha preso?

-Non ne ho la minima idea.

-Credo che non ci siano altri indizi. Dobbiamo verificare meglio questo foglio.

-A prima vista sembra non esserci niente che possa aiutarci ad aprire la cassaforte.

-Deve esserci qualche modo.

Poi capii. In inglese verità si può dire anche “right” che in italiano significa destra e andata si può dire “left” che significa sinistra. Quindi la destra è sinistra, la destra è sinistra e la destra è sinistra. La verità è nascosta nella mano sinistra? Ma certo! Il bracciale! Aveva due pulsanti, di cui non capivo proprio la funzione, ma era tutto chiaro! Premetti i pulsanti nell'ordine destra-sinistra-destra-sinistra-destra-sinistra. Il numero 5 sul mio display sparì per un attimo e comparve una serie di numeri 14383421, provai nuovamente e i numeri erano sempre quelli.

-Ehi cosa sono quei numeri?- chiese Seven.

Non risposi, perché nemmeno io avevo idea di cosa si trattasse. Ripetevo quella serie di numeri per ricordarmela 14383421...14383421...arrivai nella camera da letto, aprii la porta e digitai quei numeri nella cassaforte. Era l'unica cosa che poteva aver bisogno di una combinazione in questo momento. Girai la manopola una volta a destra...quattro volte a sinistra...tre volte a destra...otto volte a sinistra...tre volte a destra...quattro volte a sinistra...due volte a destra...e infine una volta a sinistra. Sentii il suono della cassaforte che si aprì. Al suo interno c'era solo un foglio di carta, lo presi e lo lessi:

Fatto 1

Il Nonary Game è già stato giocato una volta nove anni fa.

Fatto 2

Le persone con il bracciale 2 e 9 hanno già giocato a questo gioco

Fatto 3

È stato organizzato da queste 4 persone:

  • Direttore della Cradle Pharmaceutical: Gentarou Hongou

  • Capo dello staff della Cradle Pharmaceutical: Nagisa Nijisaki

  • Supervisore R&D della Cradle Pharmaceutical: Teruaki Kubota

  • Il maggiore azionista della Cradle Pharmaceutical: Kagechika Musashidou

Li devo punire. Per le vite innocenti che hanno sacrificato. Questo è l'unico avvertimento che riceveranno. Quell'anima innocente potrebbe essere salvata, ora affermerò la verità. --Zero.

Chiusi la porta e lasciai lo stanzino. C'erano altre cinque persone che volevano sapere: Ace, Santa, Seven, Lotus e June.

-Scusate, potreste venire con me?

-Venire con te...?- chiese Ace.

-Voglio che veniate con me tutti quanti nella grande stanza d'ospedale.

-Perché?- chiese Lotus.

-C'è una cosa di cui vorrei essere sicuro.

-Di cosa vuoi essere sicuro?- chiese Santa.

-Voglio sapere se la persona di cui sospetto sia realmente il colpevole.

-Aspetta! Quindi tu stai dicendo...-cominciò Seven.

-Sì. Penso proprio di averlo capito. So chi ha ucciso Snake, Clover e Luna.

Si creò un'aria tesa, tutti volevano sapere ed erano chiaramente agitati.

-Comunque, se potete tutti raggiungermi nella grande stanza d'ospedale...vi spiegherò tutto non appena arriveremo lì.


Angoletto dell'autrice
Vi prego non uccidetemi ç.ç lo so, sono passati ben tre mesi da quando ho aggiornato, ma è stato un periodo un po' così infatti se controllate il profilo noterete che l'ultimo aggiornamento risulta due giorni fa e gli altri a mesi e mesi prima. Spero che comunque il capitolo possa compensare in qualche modo il lungo periodo di assenza. Prometto che non ci metterò più tanto tempo, ci proverò con tutta me stessa!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2571626