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di treautunni_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***
Capitolo 3: *** Capitolo tre ***
Capitolo 4: *** Capitolo quattro ***
Capitolo 5: *** Capitolo cinque ***
Capitolo 6: *** Capitolo sei ***
Capitolo 7: *** Capitolo sette ***
Capitolo 8: *** Capitolo otto ***
Capitolo 9: *** Capitolo nove ***
Capitolo 10: *** Capitolo dieci ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici ***
Capitolo 12: *** Capitolo dodici ***
Capitolo 13: *** Capitolo tredici ***
Capitolo 14: *** Capitolo quattordici ***
Capitolo 15: *** Capitolo quindici ***
Capitolo 16: *** Capitolo sedici ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Capitolo uno
 
 
 
Calum Hood potrebbe essere tranquillamente definito un bel ragazzo, i lineamenti marcati sul suo volto e l’aria da duro lo rendono ancora più affascinante. È il tipo da skinny jeans, canotte di band conosciute da pochi e camicie a quadri allacciate in vita. Lui, Luke, Michael e Ashton sono indubbiamente belli, l’uno diverso dall’altro, è vero, ma tutti e quattro belli a modo loro. Luke, col sorriso da bambino a incorniciargli il volto, capelli biondo cenere e occhi in cui annegare. Michael, stravagante forse, ma dagli occhi profondi e dal sorriso dolce e poi c’è Ashton. Ashton, quello delle bandane a trattenere i capelli del colore del sole e le fossette a renderlo ancora più dolce di quanto non sia già. E loro lo sanno, di essere belli, ma non ostentano proprio nulla. Sono timidi loro e l’aria da duri c’è, è vero ma chi sa se non nasconde altro.
 
 
 
§§§
 
 
 
 
Calum Thomas Hood cammina lentamente, affiancato da Luke Hemmings, in direzione di quell’edificio che è costretto a frequentare ogni mattina –più o meno- se non fosse per le rare volte in cui decide di prendersi una pausa e fare un giro col suo migliore amico “evitando” una giornata di scuola e cinque ore di lezione che aumentano soltanto la sua voglia di non prendere il diploma e trasferirsi lontano da Sydney. Poi però ci ripensa perché ama Sydney e non lascerebbe quella città per nulla al mondo e poi c’è Luke e dove lo trova più un amico così? E Ashton e Michael? No, non potrebbe proprio andare via. Così, con passo strascicato, si dirige verso la porta d’ingresso del Norwest Christian College, ancora troppo assonnato per dire qualcosa e ancora impreparato per la lezione di chimica che ha alla prima ora.
 
 
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- Hood, noto con piacere che stamattina ci ha degnato della sua presenza-, starnazza la professoressa Wilson e lui è costretto ad alzare il viso verso di lei e ad annuire sbuffando. Quella vecchia zitella –come la chiama Luke - non la può proprio vedere e lo stesso vale per la donna che s’innervosisce solo alla vista del viso del moro. E dopo questa breve frecciatina la professoressa si avvicina alla lavagna, fa strisciare il gesso sulla superficie e inizia a scrivere delle equazioni chimiche che in seguito dovranno essere bilanciate dallo sfortunato ragazzo che verrà interrogato e Calum prega non sia lui perché ieri il libro di chimica non l’ha nemmeno aperto, troppo impegnato a suonare il basso con Michael. Ma – Hood, illuminaci con le tue capacità e bilancia queste equazioni- squittisce la donna e Calum ha appena capito che oggi non è proprio la sua giornata.
 
Il moro esce dal laboratorio di chimica mezzora dopo e subito si avvicina a Luke, troppo impegnato a parlare con Ashton per accorgersi del suo arrivo, gli posa una mano sulla spalla e batte un cinque al batterista. Si guarda intorno e- Michael dov’è?- chiede subito dopo e – Credo sia uscito prima, doveva fare una cosa, non mi ha detto altro.- risponde Luke distrattamente. Calum non sa cosa stia combinando Michael ma una vaga idea ce l’ha e sa che presto dovrà intervenire. Neanche dieci minuti dopo sente il cellulare vibrare nella tasca dei suoi skinny jeans neri e – Cal, avrei bisogno di te. Oxford Street, 34- legge ed ha già preso la tracolla, diretto verso il centro di Sydney.
È fermo alla fermata del tram, fino ad Oxford Street non può arrivarci a piedi, è dall’altra parte di Sydney e stamattina non ha nemmeno preso la moto per andare a scuola, ha preferito fare quattro passi con Luke per parlare un po’. Luke è strano e Calum capisce al volo quando ha qualcosa che non va, sospetta ci sia sotto una ragazza, ma tanto dopo passerà da Luke e se lo farà dire quello che gli passa per la testa.
Il tram arriva dopo una quindicina di minuti e lui entra, trovando posto poco dopo tra un’anziana signora e una ragazza sulla ventina che non smette di guardarlo. Odia tutto questo, il tram, la puzza dovuta a tutta quella gente ammassata in uno spazio così piccolo e la ragazza che continua a fissarlo. Sbuffa Calum e ringrazia che la sua fermata sia arrivata e che lui possa scendere. Perché Calum lo si conosce per la sua calma onnipresente, ma è sicuro che avrebbe dato di escandescenza di lì a poco se non fosse sceso da quel mezzo di trasporto entro pochi minuti.
 
Il moro si dirige con calma verso il luogo scrittogli dall’amico e quando arriva, nota una grande insegna , Train recita e  -bel nome- pensa Calum ironico ridendo e dirigendosi all’interno subito dopo aver notato dalla vetrina i capelli bicolore di Michael. Entra facendo tintinnare il campanello posto sulla porta e si dirige verso il tavolo, dove Michael sta nervosamente ticchettando le dita. È nervoso, si vede lontano un miglio e Calum sa anche il perché o meglio sospetta il motivo di tanto nervosismo. – Cal, lei è così… così… - si ferma Michael sbuffando nervoso e – Così cosa Mickey? Okay è indubbiamente una bella ragazza ma non vedo perché tu debba essere così nervoso. Che ne è stato del Michael che conosco io?- dice il moro e prima che l’amico possa dire qualcosa – e lo so che le stai dietro da anni ma sono anche sicuro che andrà bene.- gli dice. E Michael lo ringrazia silenziosamente con un semplice sguardo che vale più di cento parole e- ora è meglio che vada, suppongo che Lila stia per arrivare e non è il caso che io stia qui- dice e sorride all’amico come a incoraggiarlo nuovamente e in seguito va via, lasciando qualche dollaro sul tavolo per pagare il caffè appena bevuto.
 
 
§§§
 
 
 
Lena Warder cammina lentamente, con le cuffiette nelle orecchie e le converse ai piedi. Dovrebbe essere a casa in questo momento, le lezioni sono finite da un pezzo ma lei ha voglia di una tazza di te e sa che solo al “Train” può trovare ciò che desidera. Anne l’ha salutata qualche minuto prima, doveva correre in biblioteca per finire il progetto di storia per il giorno dopo. Fortuna che Lena ha completato quel progetto la settimana scorsa soprattutto grazie all’aiuto di Harold, suo migliore amico ma soprattutto “cervellone” del gruppo. Prende il cellulare Lena, e vorrebbe tanto scrivere un messaggio a sua mamma per avvertirla del ritardo che sta per fare ma poi sente il suo petto scontrarsi con qualcosa di duro, alza gli occhi e ne incontra un paio scuri e- Scusami, non ti ho vista- e- lo so che non mi hai vista, non credo che tu vada a sbattere contro chiunque faccia la tua stessa strada di proposito- risponde lei con una punta di acidità. E Calum la guarda, è davvero bella, stretta in quel paio di skinny jeans chiari e in quella canotta bianca con i capelli neri a toccarle le spalle. E Calum non fa in tempo a dire altro perché lei è già andata via e lui non se n’era neanche accorto fino a qualche secondo prima.
 
E Calum rimane lì, fermo ancora per qualche secondo perché quella ragazza è davvero bella, ma è pur sempre una sconosciuta, una sconosciuta che non rivedrà mai. E poi Calum non è sentimentale, lui è un duro, lui è freddo e distante.
 
E Lena si allontana velocemente, il cuore che le batte forte e le mani che le tremano. Quel ragazzo è bello, molto bello e le ha fatto uno strano effetto allo stomaco sentire la sua pelle entrare in contatto con quella di lui. È bello sì, ma è pur sempre uno sconosciuto, uno sconosciuto che non rivedrà più. E poi Lena non è sentimentale, lei è una forte, fredda e distante.

 
 
 
Sera a tutti <3
So di avere già una long in corso su Luke ma oggi mi sentivo ispirata ed ho scritto il primo capitolo di questa nuova long. Ringrazio Bunnys per avermi dato l’idea e per leggere ciò che scrivo. Grazie davvero per tutto , spero tanto che questo primo capitolo (e la storia) ti piaccia :)
 
Ringrazio anche tutti coloro che sono arrivati sino alla fine ed hanno letto <3 Grazie davvero, significa molto per me. Mi farebbe piacere leggere cosa ne pensate della storia, se avete qualche consiglio o volete dirmi qualcosa <3
 
La long si basa su una mia OS:  'What I like about you' , se vi va, cliccate sul titolo per leggerla. <3
 
Poi se vi va la long su Luke si chiama "The only reason" :) <3  
Per qualunque cosa contattatemi su efp.
A presto
 
Grazie ancora
 
Yeli_

 

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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo due
 
 
 
Michael si guarda attorno, guarda l’orologio posto sulla parete del “Train” e poi quello al polso. È teso, non sa cosa gli sia preso e come abbia anche soltanto potuto pensare di avere qualche possibilità con Lila. Quando, giorni fa, lui le ha chiesto di vedersi lei sembrava abbastanza entusiasta ma forse, pensa Michael, sarà stata una sua impressione, d’altronde lei non l’ha mai degnato di uno sguardo ed è quasi inconcepibile che la bionda si sia ricordata del loro appuntamento. Poi però Michael sente il tintinnio del campanello posto in cima alla porta, alza lo sguardo e la vede. Sul volto del ragazzo si allarga un sorriso timido che aumenta sempre più quando la bionda si siede al suo stesso tavolo, non di fronte ma proprio affianco al ragazzo, perché- Altrimenti mentre parlo non vedo i tuoi occhi.- gli dice e ora Michael sa che quella ragazza –forse- di qualche sguardo l’ha degnato e che non le è proprio tanto indifferente quanto pensa.
 
E dopo poco più di un’ora, il ragazzo sa che il colore preferito di Lila è il blu, che ama ascoltare la musica stesa sul letto a testa in giù, che le piace studiare la geografia e che ha troppa paura di cadere per provare i pattini che le hanno regalato l’estate scorsa. E Michael sa anche che lui le piace –non che lei gliel’abbia detto ma lui l’ha capito- e questo è certo che se lo ricorderà. Lui Michael Clifford piace a Lila Benson, e questo deve proprio dirlo a Calum.
 
 
§§§
 
 
 
Calum cammina velocemente, ha appena letto il messaggio che Luke gli ha mandato ed ha voglia di stare un po’ con uno dei suoi migliori amici. Conosce Luke da una vita, hanno la stessa età ed hanno vissuto praticamente le stesse esperienze, sono l’uno la spalla dell’altro. Quando Calum ha bisogno di Luke, lui c’è e quando Luke ha bisogno del moro, Calum è sempre lì. Sono indispensabili l’uno per l’altra.
 
Luke è timido, sa quando è il momento di parlare e quando deve limitarsi ad ascoltare e Luke sa ascoltare. Ascolta sua madre e le sue continue raccomandazioni, ascolta Ashton fantasticare ed immaginare il momento in cui diventeranno famosi, ascolta Michael che gli parla del nuovo taglio di capelli da fare ed ascolta i lunghi silenzi di Calum. Luke sa cosa passa nella testa di Calum ancor prima che il moro se ne renda conto, perché lo conosce quasi meglio di se stesso.
 
 
 
§§§
 
 
 
Cal arriva a casa dell’amico una decina di minuti dopo, bussa il campanello di casa Hemmings e, dopo aver salutato Liz, raggiunge Luke in giardino. Lo trova appoggiato al muro di casa, con gli occhi chiusi e le labbra strette a sussurrare una canzone che Calum non conosce. È pensieroso Luke, fin troppo.
Luke si accorge di Calum qualche secondo dopo, alza lo sguardo e lo saluta incitandolo a sedersi di fianco a lui che intanto si è seduto poco elegantemente su una delle poltroncine in vimini del giardino. Calum si siede e aspetta, conosce Luke e conosce anche il suo essere sempre taciturno e poco propenso al dialogo. Dopo una decina di minuti di silenzio, è proprio il biondo a prendere la parola e – Cal, ho rivisto Anne. - ed  anche se Luke non dice più nulla, quelle quattro parole sono bastate a Calum per capire tutto.
 
§§§
 
 
Lena arriva al “Train” qualche minuto dopo essersi scontrata con quel ragazzo, ha ancora in mente la sensazione che ha provato quando lui l’ha stretta impercettibilmente per non farla cadere. Ripensa a quel ragazzo, ai suoi occhi scuri ed alla sua voce profonda ma poi si affretta ad allontanare quei pensieri dalla sua mente perché il tè si sta raffreddando e lei è in ritardo e per l’orario di cena deve tornare a casa.
 
Lena rientra una quindicina di minuti dopo e trova la casa completamente deserta. Chiama sua madre ma poi si volta verso il frigo e trova un post-it, identifica la scrittura in quella della madre che l’avverte che farà molto tardi e che quindi non tornerà per cena. Lena sbuffa ma tanto è abituata a cenare da sola in camera.
Poi però sente il cellulare vibrare nella borsa, è Anne. Apre velocemente il messaggio e – Ho rivisto Luke - dice e Lena sa che è il momento di andare dalla sua migliore amica. Prende la borsa, scrive un messaggio a sua madre e sbattendo la porta si dirige a passo svolto verso casa White. Anne ha bisogno di lei.
 
§§§
 
 
Lena arriva da Anne qualche minuto dopo, prende le chiavi che ha di riserva e si catapulta all’interno. Percorre il lungo corridoio ed entra in camera di Anne senza bussare, la vede, è seduta nel mezzo del letto e trattiene a stento le lacrime. Ha bisogno di lei. Con uno slancio, Lena l’abbraccia ed Anne si lascia finalmente andare ad un forte pianto.

 
 
 
 
 
Buonasera a tutti :)
Inizio scusandomi per il ritardo, so che è passata più di una settimana ma la scuola è agli sgoccioli e devo ancora finire le interrogazioni. Beh ecco il nuovo capitolo, è un capitolo di passaggio infatti è un po’ più corto. Michael e Lila non sono dolcissimi? Ma si scopre anche una cosa da non sottovalutare, Anne e Luke si conoscono, secondo voi cosa è accaduto tra di loro?
 
Grazie a tutti quelli che hanno anche letto soltanto, significa tanto per me <3
Grazie davvero di tutto <3
Scusatemi se ve lo chiedo ma ci sarebbe qualcuno disposto a fare un banner per questa long? Io sono davvero incapace, non ho proprio idea di come si facciano :( <3 
Se vi va, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate della storia, sempre se vi va <3
Allora spero di sentirvi presto, grazie mille per tutto!
 
Yeli_

 

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Capitolo 3
*** Capitolo tre ***


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 Capitolo tre

 

 

Lena e Anne si conoscono da sedici anni, sono amiche da quando erano ancora in fasce e l’una conosce l’altra meglio di se stessa. Sono inseparabili, dove c’è Anne, si nota la figura minuta di Lena e dove c’è Lena, si nota prontamente la testa biondo cenere di Anne. Sono unite, lo sono sempre state.

 

§§§

 

 

Anne smette di piangere una quindicina di minuti dopo, è distrutta e Lena lo sa. Lena sa perché la sua migliore amica sta male, ma non le chiede nulla nemmeno quando lei si alza dal letto e, a passo svelto, esce dalla camera senza darle alcuna spiegazione. Lena la conosce, sa che, ancora un po’ e lei le dirà tutto.

D’altronde è come Luke, taciturna e un po’ troppo orgogliosa per mostrarsi debole anche dinanzi ad una ragazza che ormai è come una sorella.

 

Dopo qualche minuto, Anne rientra in camera e guarda Lena. Per la prima volta da quando si conoscono, la bionda non sa cosa dire e si ritrova a boccheggiare alla ricerca delle parole giuste da usare. Il fatto è che la mora gliel’aveva detto, gliel’aveva detto di lasciar perdere quel ragazzino biondo e lei le aveva anche promesso che l’avrebbe fatto. Ma poi, l’aveva visto qualche giorno prima e il suo cuore aveva iniziato a battere troppo forte alla vista di quegli occhi che tanto aveva sognato. Perché Luke Hemmings l’ha segnata nel profondo e Anne lo sa, sebbene non voglia ammetterlo neanche davanti alla sua migliore amica.

 

 

E, dopo essersi fatta coraggio ed essersi lasciata scappare un sospiro un po’ troppo forte, Anne inizia a parlare e Lena l’ascolta silenziosamente annuendo soltanto di tanto in tanto. La bionda racconta di quando, tre o quattro giorni prima, sulla strada di casa, l’aveva visto, bello come sempre, stretto nei suoi skinny jeans neri e con la maglietta dei Pink Floyd che lei ama tanto. Le racconta di come lui si sia fermato impercettibilmente e l’abbia guardata per qualche secondo, per poi continuare a fingere indifferenza parlando con un ragazzo dai capelli colorati. E Anne non ce la fa a non scoppiare a piangere di nuovo perché l’indifferenza di Luke le ha fatto male, troppo male.

 

 

§§§

 

 

Se c’è una cosa che Lena odia è veder piangere la sua migliore amica. Odia anche immischiarsi negli affari degli altri ma pensa che, in questo caso, immischiarsi sia più che necessario. Ed è per questo che si sta dirigendo a passo svelto verso casa Hemmings. Ci è andata poche volte, a qualche festa organizzata dal biondo o per accompagnare Anne, ma ricorda perfettamente come arrivarci.

Luke Hemmings n0n le è mai stato simpatico, non ne è mai diventata amica ed è arrivato il momento di farci due chiacchiere sebbene il timore la stia quasi frenando. Lei non è solita affrontare le persone, non lo fa mai difatti di solito è Anne a difendere lei, non il contrario. Quasi si ferma Lena e pensa di tornare a casa, ma poi le ritorna in mente la voce spezzata dal pianto di Anne e capisce che deve proprio parlarci con Hemmings e deve farlo ora.

 

 

 

§§§

 


Sono passate due ore e Calum è ancora a casa di Luke. Hanno parlato dell’odio reciproco che corre tra Calum e la Wilson e di come l’interrogazione di chimica sia andata da schifo. Hanno detto tante, troppe cose e Calum ha persino ripensato alla ragazza incontrata al mattino ma non hanno parlato di Anne. Poi d’un tratto – Cal, l’ho vista e ho fatto finta di non conoscerla. Capisci quanto io sia stato stupido? E cavolo se è bella, è diventata ancora più bella di qualche anno fa. E Cal, non scherzo se ti dico che non l’ho dimenticata, io credo di non averla mai dimenticata e di non averci neanche provato. È che io non sono giusto per lei e non lo dico per giustificarmi. È la verità e lo sai anche tu.- dice Luke tutto d’un fiato e Calum non sa cosa dire perché non se l’aspettava davvero una cosa del genere. Sa che Anne è stata importante per lui ma non credeva che lo fosse ancora. E, prima che Calum possa dire qualcosa, Luke si volta verso di lui e – so che è assurdo tutto questo ma io sento di tenerci davvero a lei e ci sto male, davvero male Cal- sussurra Luke. Ed ora Calum boccheggia alla ricerca di qualcosa da dire, qualcosa che possa realmente affermare senza sembrare ridicolo o stupido. Ma lui non sa cosa dire, quindi si limita ad abbracciare il suo migliore amico. Non lo fa mai Calum, lui è distante, ma sa che questo è uno dei momenti in cui Luke ha realmente bisogno di lui.

 

 

§§§

 

 

Il campanello di casa Hemmings suona dopo qualche minuto. È Calum ad alzarsi dal divanetto in vimini sul quale è seduto e ad avviarsi verso l’ingresso. Apre la porta senza curarsi di domandare chi sia ed il viso al quale ha pensato spesso durante il pomeriggio gli compare dinanzi agli occhi. Quasi strabuzza gli occhi il moro, la ragazza che ha incontrato quella mattina stessa è proprio lì.

 

Dopo qualche secondo passato ad osservarsi in silenzio è Calum a parlare con la voce un po’ più profonda del solito e – Ciao- le dice e – Ciao, cerco Luke Hemmings.- risponde lei, un po’ più rossa in viso a causa della vicinanza di quel ragazzo. Le fa uno strano effetto quel ragazzo dalla carnagione olivastra e gli occhi scuri, un effetto che non le piace o forse si.

 

 

§§§

 

 

Luke intanto si dirige verso la porta chiedendosi perché il suo migliore amico ci stia impiegando così tanto tempo. Quando però scorge la figura minuta di Lena Warder sa che c’è qualcosa che non va e vorrebbe tanto chiudersi in camera perché sa che, di lì a poco, dovrà affrontare la migliore amica di Anne White ed è convinto che non sarà una cosa piacevole.

 

 

 

Buongiorno a tutti <3

Innanzitutto grazie mille a tutti coloro che hanno letto e sono arrivati fin qui, grazie per aver usato un po’ del vostro tempo per la mia storia. :)

Avete notato i due stupendi banner? Cioè non sono fantastici? <3

Ringrazio Verdazzurro_ (adoro il banner, grazie di tutto <3 vi consiglio di leggere la sua long “Young Blood”, è stupenda) e Nanek (grazie mille sei stata gentilissima e scusa ancora perché sono stata poco chiara, scrivi benissimo! (: )

Beh, se vi va fatemi sapere che ne pensate del nuovo capitolo, sarebbe molto importante per me! <3

Grazie ancora di tutto!

<3

A presto!

Yeli_

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Capitolo 4
*** Capitolo quattro ***


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Capitolo quattro

 

Lena scorge il ciuffo biondo di Luke Hemmings alle spalle del ragazzo moro con il quale sta parlando -se si può definire parlare il loro fissarsi incessantemente da qualche minuto- e subito si riprende dal suo stato di quasi trance.  Guarda il biondo con una strana espressione in volto, un'espressione che a Calum fa quasi paura, è per questo che il moro la lascia entrare senza chiedere nulla e senza cercare di fermarla. 

§§§

Lena non è aggressiva, non lo è mai stata ma, in questo momento, con il volto di Hemmings davanti agli occhi sta cercando con tutta se stessa di trattenersi dallo schiaffeggiare quel viso pulito e quasi perfetto. La guarda come se davvero non sapesse cosa ci sia che non vada e questo fa alterare ancora di più la mora, la quale lo guarda truce. Luke vorrebbe dire qualcosa ma sa che è meglio stare in silenzio, ci ha avuto a che fare poche volte con Lena e l'ha sempre vista come una persona tranquilla, la tipica ragazza apatica e con sempre lo stesso sorriso sul volto. Ora però forse ha capito che quella ragazzina mora non la conosce per davvero e che tanto tranquilla non è. Guarda Calum come a chiedergli un tacito aiuto ma il moro è troppo impegnato a guardarsi nervoso la punta delle scarpe, il biondo non capisce il repentino cambiamento d'umore del suo migliore amico così si appunta mentalmente di chiedegli cosa sia accaduto.

 

§§§


La tensione che regna nel salotto di quella casa è palpabile. Non si guardano i tre ragazzi, neanche per sbaglio. Da un lato c'è Calum che sa che certe cose non dovrebbe provarle per una sconosciuta, c'è Luke che si guarda intorno e suda freddo e c'è Lena che sente il coraggio mancargli e che non sa davvero cosa dire ora. La mora stringe la mani una all'altra come a volersi infondere un po' di coraggio perchè è a casa di uno sconosciuto ed è tardi e sa che loro sono innocui ma lei, delle persone, ha sempre avuto un po' di timore. Dopo un'altra manciata di secondi però prende coraggio, si schiarisce la voce e cerca con lo sguardo quello del biondo, lo fissa e - Hemmings, chiariamo subito un paio di cose. Se non tenessi così tanto ad Anne già ti avrei fatto male ma non sono violenta e tu non meriti che io lo diventi per te e poi non avvicinarti mai più ad Anne, è colpa tua se piange notte e giorno e non sorride più.- dice senza fermarsi neanche un secondo. Sa Lena che se si fosse fermata non sarebbe riuscita a dire tutto, si sarebbe fatta vincere dalla paura e forse anche un po' dalla vergogna e dal timore - o dal desiderio di guardarli-  che le incutono quel paio di occhi marroni che la fissano da quando ha suonato il campanello una decina di minuti fa.  


Luke vorrebbe dire qualcosa ma sapere che Anne sta soffrendo così tanto a causa sua gli ha annebbiato la vista e ha perso tutta la lucidità che possedeva fino ad un'ora fa. Lui con Anne ha chiuso per proteggerla, per non farla soffrire ed invece si è reso conto che ha sbagliato tutto. Quel "è colpa tua se piange notte e giorno" gli ha mozzato il respiro e gli ha fatto quasi girare la testa.  Quando stavano insieme lui si era ripromesso che non l' avrebbe mai fatta soffrire ed aveva deciso di allontanarsi da lei solo per permetterle di non stare male, lui non meritava - non merita- Anne.
Sbatte un pugno sul tavolo in mogano che si trova in salone ed urla. Lena sobbalza e trema un po', ora ha paura. Calum con un balzo veloce raggiunge il suo amico e cerca di calmarlo ma Luke se lo scrolla di dosso e si dirige a passo svelto verso la porta che sbatte con forza mentre si dirige all'esterno dell'abitazione.


§§§

Calum è sconvolto. Conosce bene Luke e non capisce cosa gli sia preso.
Lena è sconvolta. Non conosce così bene Luke Hemmings ed ha paura.

Dopo un po' i due si guardano ed a Lena tremano le gambe e le mani, un po' per la paura ed un po' per quel ragazzo dagli occhi profondi -troppo profondi- che la sta guardando. Non sa cosa ci faccia ancora in quella casa che non conosce e - Devo andare - dice con la voce distaccata che però le trema un po' e Calum è quasi tentato di avvicinarsi ed abbracciarla, perchè si rende conto che la mora è spaventata, ma poi si da dello stupido ed intima a se stesso di smetterla, non la conosce, non sa nemmeno il suo nome e semplicemente non può avvicinarsi a lei. In vita sua non ha mai provato quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco che sente in questo momento ed ora ne è quasi spaventato. Così - Certo, ciao - le dice freddamente come a voler troncare qualsiasi tipo di conversazione non ancora iniziata perchè vuole che lei vada via ma allo stesso tempo vorrebbe
stare ancora con lei. Ma lui è Calum Hood e non deve provare queste cose.




§§§

Ashton Irwin corre senza fermarsi. Ha dimenticato le sue bacchette al negozio di musica e non può permettersi di perderle. Corre come un pazzo ed arriva davanti alla porta d'ingresso del negozio nel quale ha appena acquistato una nuova batteria che arriverà solo la settimana prossima.
Mentre è sul punto di spingere la porta per entrare, qualcuno lo precede aprendola dall'interno. Dalla porta esce una ragazza, una ragazzina di si e no 17 anni che, con le cuffiette nelle orecchie si dirige verso la fermata dell'autobus lì vicino. Ashton però nota subito qualcosa che non va, quella ragazzina stringe, nella mano destra, le sue bacchette e questo non è certo una cosa che il biondo batterista può accettare. Così lascia perdere il negozio e si dirige verso la ragazza, cerca di sorridere il biondo ma è tutt'altro che tranquillo. Quella ragazzina ha le sue bacchette e, accidenti, quelle bacchette le può toccare solo lui.
Arriva alla fermata anche lui, le si siede di fianco e guarda avanti. La ragazzina sembra non essersi accorta di lui, ma lui lo sa che non è così, l'ha vista guardarlo con la coda dell'occhio. Così, senza troppi scrupoli e superando la timidezza, il biondo picchietta sulla spalla coperta da una maglietta in cotone della ragazza e letoglie con un gesto veloce la cuffietta dall'orecchio destro e - Si?- dice lei timidamente e - Quelle sono le mie bacchette - risponde Ashton. Al che lei sbuffa semplicemente - davvero aveva creduto che volesse dirle qualcosa qual ragazzo indubbiamente bello?!- e -non credo, le ho trovate io in quel negozio e il tipo che ci lavora mi ha detto che non sapeva di chi fossero e che potevo prenderle quindi, sono mie e poi è arrivato il mio autobus, ciao.- gli dice correndo verso l'autobus e lasciando il ragazzo con un'espressione nervosa sul volto e senza le bacchette in borsa.



Salve a tutti! (:
Ecco il nuovo capitolo, spero vi piaccia e fatemi sapere cosa ne pensate se vi va! <3
Lascio a voi i commenti, spero di sentirvi presto!
Grazie ancora a tutti e per aver usato un po' del vostro tempo per leggere la mia storia!
Buonaserata a tutti :)

Yeli_

 

 


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Capitolo 5
*** Capitolo cinque ***


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Capitolo cinque

 

 

È passata una settimana –giorno più giorno meno- dal pomeriggio a casa Hemmings. Dopo essere letteralmente scappata da casa del biondo, Lena, si era rifugiata in camera sua, ancora scossa a causa dell’accaduto. Sebbene sentisse il suo cuore battere ancora troppo forte e le sue mani tremare a causa della reazione del biondo, aveva ben impresso lo sguardo del ragazzo moro che spesso si era posato su di lei. E quegli occhi, a distanza di giorni, sono ancora nella sua mente e, forse, nel suo cuore.

 

 

§§§

 

 

Anne è triste, è quasi distrutta in realtà ma non lo dà a vedere. Piange ogni notte, al mattino sfoggia un finto sorriso e va a scuola, viva la sua vita come se quel ragazzo non esistesse e come se non passi ogni singolo istante a pensare a lui. Vedere Luke qualche giorno fa ha scombussolato quel precario equilibrio nel quale giace la sua vita. Il fatto è che era davvero convinta di averlo dimenticato ma ora lo sa, Luke Hemmings è parte di lei, è dipendente dal suo sguardo, è dipendente da lui. Lo ama, Anne sa di amarlo ma lui non merita nulla e lei lo sa ma in realtà vuole che il biondo torni, anche se non lo ammetterà mai di nuovo. Ha bisogno di rivederlo ma anche questo non l’ammetterà mai più.

 

La bionda sta fissando il lucchetto posto vicino alla serratura del suo armadietto da più di dieci minuti senza riuscire a fare nulla. Ha dimenticato la combinazione, di nuovo, e deve assolutamente trovare Lena e farsi aiutare  – solo la sua migliore amica ricorda quelle combinazioni di numeri inutili, si inutili perché d’altronde ci sono dei libri lì dentro, a che serve un lucchetto?!-

Anne scorge l’amica qualche minuto dopo, le fa cenno con la mano e la vede camminare a passo svelto. Lena sorride un po’ perché non è possibile che Anne sia così sbadata da dimenticare perennemente quella sequenza di numeri che, poi, è la stessa da cinque anni ormai.

§§§

 

 

Dopo cinque ore di lezione, Lena si dirige a passo svelto verso l’uscita della scuola, non vede l’ora di tornare a casa. Scorge appena la figura slanciata della sua migliore amica tra tutti gli altri studenti e le si avvicina fingendosi rilassata. È tesa Lena, non ha detto nulla a nessuno di ciò che è accaduto qualche giorno prima e sebbene non creda sia il caso di rivelarlo ad Anne ha bisogno di dirlo a qualcuno, di sfogarsi. Lena ha bisogno di piangere, lei ne ha davvero bisogno.  

 

 

§§§

 

 

Calum è stanco, stanco di non riuscire a capire Luke, stanco di essere trattato male dal suo migliore amico, stanco di dover fingere di stare bene e stanco di pensare perennemente a quella ragazzina, l’amica di Anne. Per quanto sia esausto però, non riesce a fare nulla per togliersi dalla testa quel viso pulito e quegli occhi scuri. Ed è per questo che sta iniziando ad odiarsi perché insomma lui è Calum Hood e deve seriamente smetterla o impazzirà, ne è certo.

Eppure, se ripensa a quel pomeriggio a casa di Luke, sente il cuore stringersi perché ricorda benissimo lo sguardo terrorizzato della ragazzina, ricorda il modo in cui stava trattenendo le lacrime e ricorda il tremare delle sue mani. E ricorda anche di non aver fatto nulla per aiutarla e questa è la cosa che fa più male.

 

 

 

§§§

 

 

Luke non parla con nessuno, annuisce a volte ma non fa di più.

È che non sa che dire ed ha troppo a cui pensare. Lo sa che ha sbagliato e che sta continuando a farlo, sa che Anne sta soffrendo ed è solo colpa sua e sa che la sua reazione, giorni fa, ha spaventato tutti, ha spaventato persino Calum. Sa che sta trattando il moro da schifo e sa che non dovrebbe farlo perché non lo merita. Sa che se continua così, allontanerà tutti e forse, pensa, allontanare tutti è la cosa migliore. Sicuramente è la cosa che gli riesce meglio fare.

 

 

§§§

 

 

Ashton è estremamente nervoso. Non ha ancora recuperato le sue bacchette, il che significa che quella ragazzina impertinente le ha ancora con sé. Odia pensare che qualcun altro abbia tra le mani una cosa così importante per lui. Cammina nervosamente lunga la strada adiacente a quella del piccolo parco vicino casa sua quando nota una ragazzina dai capelli rossi seduta su una delle panchine in legno, vicino alle altalene. Quando alza il viso nota quello sguardo scherzoso ed indispettito che lui ricorda fin troppo bene e decide di avvicinarsi. Lei lo nota qualche secondo dopo e sorride impertinente, non ha alcuna intenzione di dargli nulla, quelle bacchette sono sue ormai.

Ashton non ci pensa due volte e, come una settimana prima, le si siede di fianco e – Voglio quello che è mio- dice e lei quasi scoppia a ridere e – guarda che non ho nulla di tuo e poi mio nonna dice sempre che cosa trovata Dio l’ha mandata, io ho trovate le tue bacchette e sono mie ormai.- Ma – ragazzina non ti hanno mai detto che roba trovata e non consegnata è mezza rubata?!- risponde lui. E lei scoppia a ridere e – Dopo questo fantastico gioco dei proverbi io vado, ci vediamo- dice in tono divertito ed il biondo non fa nulla se non scuotere la testa e sorridere divertito. È certo che la rivedrà presto quella ragazzina.

 

 

§§§

 

Michael non può crederci, alla sua destra c’è Lila che gli racconta del compito di matematica appena fatto e di come abbia svolto tutti gli esercizi in meno di quaranta minuti. Michael è basito ma non perché Lila è così brava in quella materia ma perché Lila gli sta stringendo la mano in un modo così naturale che lui davvero non può crederci. E sorride Michael, come raramente accade.

 

Buonasera <3

Come va?

Eccomi col nuovo capitolo, spero vi piaccia. È un po’ di passaggio infatti è un po’ più corto degli altri ma spero che possa essere stato chiaro e che vi abbia aiutato a comprendere un po’ gli stati d’animo dei protagonisti.

Oggi mi sono sentita ispirata e dovevo anche calmarmi un po’ ahah ( Ele scrivere è stato l’unico modo per non pensarci e per evitare di pensare a quanto si possa non sopportare qualcuno che non si conosce ahah ).

Dedico il capitolo ad una mia amica che non legge nulla di quello che scrivo ma alla quale voglio un bene assurdo.

 

E beh spero di sentirvi in molti!

Grazie mille a tutti quelli che hanno aggiunto la storia alle seguite, alle preferite ed alle ricordate! <3

 

Grazie per tutto!

Yeli_

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Capitolo 6
*** Capitolo sei ***


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Capitolo sei

 

 

La campanella è appena suonata e Calum ha solo voglia di andare a casa, non ha visto Luke per tutta la mattinata ed il sorriso inebetito di Michael inizia a dargli su i nervi. Saluta Ashton con un cenno del capo ed esce dal Norwest Christian College con lo sguardo basso ed i pugni stretti lungo il corpo. È nervoso da giorni, non parla con nessuno e sentire Luke così distante lo fa infuriare perché, sono anni che conosce il biondo e non capisce proprio cosa stia accadendo negli ultimi giorni. Luke continua a non parlare, a non farsi vedere ed a stare chiuso in casa e, Calum lo sa che, se solo Luke parlasse, tutto andrebbe meglio e sicuramente tornerebbero quelli di prima. Il moro però ammette di aver paura, paura di perdere il suo migliore amico e di non poter far nulla per impedirlo.

 

 

§§§

 

 

Per la prima volta nei suoi diciotto anni, Luke Hemmings ha paura. Paura di non saper cosa dire, paura di star sbagliando di nuovo, paura di far soffrire le persone che ama e paura di vederla di nuovo.

È fermo davanti casa White e sta tentando di suonare il campanello da circa dieci minuti, è nervoso, si morde il labbro tanto da farlo sanguinare e si tocca nervosamente i capelli. È quasi tentato di scappare ma poi, prende coraggio e bussa, sperando che lei non ci sia, che lei non sia in casa perché probabilmente si sentirà morire quando la vedrà.

 

Luke sente dei passi svelti provenire dall’interno ed un “arrivo” urlato forte. Sente scattare la serratura e la vede. Vede il suo viso scavato e gli occhi gonfi e sa che lei sta così a causa sua. Passa qualche secondo e vede lo sguardo di Anne velarsi di lacrime, la vede portarsi una mano davanti alla bocca a causa dello stupore e si sente morire perché Luke la nota quella lacrima che sta solcando la guancia della bionda. È un attimo e Luke avanza verso di lei e la stringe a se come non faceva da tempo. La sente tremare tra le sue braccia e la sorregge quando la sente cedere, la stringe a se facendo incastrare il volto della bionda nell’incavo del suo collo e porta una sua mano sulla schiena della ragazza per portarsela ancora più vicina e per stringerla ancora più forte. E le è mancata tanto –troppo- e non può fare altro che stringerla e carezzarle la schiena cercando di tranquillizzarla e di mettere a tacere quei singhiozzi che lui stesso ha provocato.

 

Passano circa dieci minuti, Luke la stringe forte e lei sente di star perdendo tutta la forza che credeva di avere. Non sa perché si sta lasciando abbracciare dal biondo in questo modo, come se fossero ancora quelli di un tempo e come se tra loro non fosse accaduto tutto quello che è accaduto. Sente di aver perso ogni barlume di lucidità nell’istante stesso in cui lui l’ha stretta forte tra le sue braccia ma Anne sa di dover fare qualcosa ed è per questo che spinge via Luke con tutta la forza che le è rimasta e si allontana velocemente dirigendosi verso l’ampio salone di casa White.

Luke sente la sua mancanza nel preciso istante in cui lei si allontana ed ora non sa proprio cosa dire. Si limita ad osservarla mentre lei si siede sul divano e porta le gambe al petto, circondandole con le braccia e la guarda mentre ricomincia a piangere sebbene stesse cercando di mettere a tacere quei singhiozzi . Il biondo continua a star fermo all’ingresso ma non può fare così, deve smetterla di fare il bambino, deve prendere in mano la situazione ed è quando un altro singhiozzo interrompe il silenzio di quella casa che sa cosa fare. Si avvicina velocemente al divano e si sporge verso di lei fino ad arrivarle a pochi centimetri dal viso. Nota i suoi occhi rossi e vede le lacrime scendere velocemente, le asciuga le guance con i pollici e la vede trattenere il respiro quando le si fa più vicino. E Luke sa di star commettendo un errore ma ora, con lei a meno di qualche centimetro non gli importa, ed è un attimo e la bacia. E la sente quasi tremare mentre porta una mano sulla guancia della bionda ed inizia ad accarezzarla piano. E può giurarlo Luke, quella biondina gli è mancata come l’aria.

 

 

§§§

 

 

Lena ha provato a chiamare Anne ma non ha ottenuto alcuna risposta. Si è preoccupata un po’ in realtà ma poi ha pensato che probabilmente Anne sta semplicemente riposando un po’ e così ha deciso di uscire un po’. La mora indossa il suo parka e, con le cuffiette nelle orecchie, esce di casa. Sente l’esigenza di vagare un po’ per la città, senza meta, vuole solo camminare e non pensare a nulla. E mentre, con passo lento, cammina per le strade di Sidney, lo riconosce. Riconosce la sua camminata lenta e distratta, la stessa di quel giorno che si sono scontrati, e riconosce soprattutto il suo sguardo che si posa su di lei. Perché anche lui l’ha riconosciuta ed a Lena sembra tanto di aver visto un lieve sorriso nascere su quel volto, che deve ammettere, è davvero bello. Ed è quando lo vede avvicinarsi che si accorge di star trattenendo il respiro.

 

 

 

Buonasera!

Mi sono presa una pausa da Kant ed ho aggiornato ahah
Spero che il capitolo vi piaccia e, se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate <3
Ringrazio tutte le lettrici che hanno inserito la storia tra le preferite, le ricordate e le seguite. Siete davvero gentili, significa tanto per me <3 Prometto di ringraziarvi il prima possibile con un messaggio privato! (:
Beh grazie anche per aver solo letto, a presto <3

Yeli_

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Capitolo 7
*** Capitolo sette ***


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Capitolo sette

 

 

Lena si irrigidisce ancora di più nel momento esatto in cui Calum giunge a meno di un metro da lei. La mora lo vede innervosirsi e portare una mano dietro la nuca, non sa cosa dire Calum e non vuole sembrare stupido. Lena quasi sorride nel vederlo così impacciato ma poi il ricordo di ciò che è accaduto a casa di Luke la colpisce in pieno ed allora si incupisce nuovamente. Passano alcuni minuti, l’atmosfera è tesa e Calum sente che c’è ancora qualcosa che non va in lei e lui sa che probabilmente è ancora spaventata. Lui però, non sa che fare. Lui ama stare solo – con i suoi amici-, lui non sa come confortare qualcuno così alza semplicemente lo sguardo e la guarda intensamente. Ormai le si è avvicinato, spinto da qualcosa a lui ancora sconosciuto, ed ora deve per forza far qualcosa. Sente di nuovo quella strana sensazione all’altezza del petto – del cuore – e non sa come farla andar via.

 

Lena sente le mani tremare e sa che potrebbe scoppiare a piangere da un momento all’altro ma sta realmente usando ogni tipo di autocontrollo per non scoppiare. Lei non piange mai e chi la conosce lo sa e poi non ha intenzione di mostrarsi debole davanti a qualcuno che nemmeno conosce. Lei è fredda, lei non lascia che gli altri la capiscano, lei è distante. È quando sente la voce roca del moro davanti a lei che quasi sussulta. – Sono Calum - le dice lui duramente e – Lena – risponde lei. Ed è un attimo e Lena si rende conto che lui, la sta stringendo a se come se si conoscessero da una vita e con una forza tale che sembra dirle non ti lascio, sono qua. E la mora è frastornata perché no, non se l’aspettava proprio una cosa del genere ma è quando sente la presa del moro farsi più ferrea che Lena si sente un po’ meno fredda ed un po’ meno distante – meno distante da lui.

 

Ed è vero che Calum Hood è una persona fredda e distante ma quando guarda quegli occhi così profondi sente che forse tanto freddo e distante, lui non è.

 

 

§§§

 

 

 

Ashton cammina distrattamente per i corridoi del Norwest Christian College mentre canticchia una canzone sconosciuta. Sono giorni che non suona ed è tutta colpa di quella ragazzina che ha ancora le sue bacchette. In realtà la colpa è anche un po’ sua, non ha alcuna voglia di suonare la batteria se deve usare degli utensili che non sono i suoi.

Si gira attorno alla ricerca di Michael ma quello che vede fa spuntare un sorriso divertito sul suo volto: quella ragazzina è lì.

 

 

Clare McKlein ha appena cambiato scuola ed il Norwest Christian College le piace già. L’atmosfera è carina e tutti sembrano essere gentili con lei, la nuova arrivata. In questo momento è ferma davanti alla bacheca a piano terra e sta cercando di capire come trovare l’aula di letteratura inglese, inclina leggermente la testa e sbuffa quasi rinunciando nella sua impresa. Ci sono troppi numeri e troppe lettere ed a lei gira già la testa. Poco dopo si rende conto che qualcuno le si è avvicinato, gira leggermente il volto in direzione della figura che si trova al suo fianco ed arrossisce. Il tizio delle bacchette è lì e lei è quasi contenta di vederlo.

 

- Se cerchi la tua aula, non la troverai lì in mezzo – dice il biondo poco dopo. Ancor prima che lei possa rispondere però lui la interrompe e – questi sono gli orari del quinto anno e, guardandoti, credo che tu di anni ne abbia a stento 17- le dice. Ed Ashton è timido e di solito non fa così ma con quella ragazzina si sente libero di poter parlare tranquillamente. Lei ancora con le guance arrossate per l’imbarazzo, sorride e – si di anni ne ho 17 e chiederò in segreteria i miei orari.- dice. – e no, ti accompagno io, dai vieni- e – comunque sono Ashton e rivoglio le mie bacchette.- dice il biondo, già diretto verso la parte opposta del corridoio e con una mano a stringere delicatamente il polso della ragazzina.

 

 

§§§

 

 

Anne sente la mano di Luke stringere la sua con dolcezza. Le è mancato tanto e, per quanto ci siano ancora tante cose da risolvere tra loro, averlo lì accanto a lei, la fa star bene. Dopo quel bacio nessuno dei due ha parlato, troppo scossi per dire qualcosa e troppo timorosi di quello che avrebbero potuto dire, il biondo si è limitato a sedersi accanto a lei su quel divano ed a prenderle la mano. Ha intrecciato le sue dita lunghe ed affusolate con quelle della bionda e può giurare di sentirsi finalmente completo ed in pace col mondo. Il silenzio, però, è ormai insopportabile ed è proprio il biondo a prendere la parola, interrompendolo e – Scusami per tutto, amore – dice. Ed è ora che Anne trema di nuovo e lascia velocemente la mano di Luke.

 

 

Buonaseraaaaa :)

Oggi sono contenta sebbene sia un po’ triste per la fine della scuola, la mia classe mi manca già ahah ma un po’ di vacanza ci vuole!

Dunqueee è vero che giovedì ascolterete i ragazzi in radio? Ahah

Beh, allora che ne dite del capitolo? Spero vi piaccia.

Ringrazio tutti coloro che hanno anche soltanto letto <3

Se vi va, fatemi sapere che ne pensate. Calum è stato troppo avventato? E che ne pensate di Ash e Clare? E Luke?

Beh io vado allora <3

Grazie di cuore!

Yeli_

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Capitolo 8
*** Capitolo otto ***


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Capitolo otto

 

 

Lena è immobile, ferma tra le braccia di Calum. Quando il moro l’ha stretta senza preavviso, lei ha sentito la stessa piacevole sensazione provata quando si sono scontrati, giorni prima. Ed è strano ma Lena si sente a casa, si sente finalmente libera di sfogarsi, libera di piangere. È per questo che sussulta per via dei suoi stessi singhiozzi, singhiozzi che si fanno sempre più forti e si aggrappa a Calum, stringendo tra le mani il tessuto sottile della maglia del ragazzo. Sente le sue forti braccia stringerla sempre più e sente la sua mano sulla schiena quasi a volerla consolare con delle tacite carezze che forse valgono più di qualsiasi parola.

 

E Calum non ha la minima idea di quello che sta facendo, non sa per quale strano motivo stia consolando quella ragazzina – anzi forse lo sa ma preferisce far finta di nulla- e perché stia mostrando questo lato così umano – e non distante-  ad una sconosciuta. Ma il vero problema è che Calum non riesce a staccarsi da lei, non riesce ad allontanarsi da Lena perché sentirla tra le sue braccia lo fa sentire bene, lo fa sentire utile, lo fa sentire al posto giusto nel momento giusto.

 

Ad un certo punto però, è proprio Lena ad allontanarsi e Calum vorrebbe davvero – davvero? – continuare a stringerla a sé ma lo sa che deve assecondarla perché non può e non deve fare altrimenti. E Lena è tesa, non sa cosa dire allora lo guarda semplicemente e, come la prima volta che si sono incontrati, si volta e va via lasciando Calum in balìa di sé stesso e dei suoi pensieri che vorrebbe tanto allontanare ma teme non riuscirà a farlo.

 

Il fatto è che Calum non è questo, non lo è mai stato. Non è che non abbia mai avuto una ragazza ma non si è mai sentito così legato a qualcuno e, la cosa è ancora più strana perché, insomma, Lena non la conosce nemmeno ma non riesca proprio a non pensare a lei, al suo viso da bambina ed al suo essere così distante. Ma lui lo sa che lei non è così, l’ha capito subito ed oggi ne ha avuto la conferma. Perché lui e Lena, lo sa, sono uguali, troppo.

§§§

 

 

Lila sta parlando tranquillamente con April, la sua migliore amica, quando nota dalla finestra la figura di Michael. È poggiato alla grande quercia che si trova in cortile ed è preoccupato, lo si nota dall’espressione che ha in volto e dal suo sguardo perso nel vuoto. Così Lila liquida velocemente April e si dirige verso la porta che si apre sul cortile stesso. Esce aprendo la porta con non poca difficoltà e sorride, perché Michael la fa felice e non avrebbe mai immaginato che proprio lui potesse essere la persona perfetta per lei, semplicemente perché troppo diversi ma ora deve ricredersi perché quel ragazzo dal colore di capelli che cambia ogni settimana la fa stare bene come non le è mai capitato.

 

La bionda si avvicina all’albero in silenzio tanto che quando sussurra il nome del ragazzo, lui sobbalza spaventato scatenando una forte risata. Poi però Lila si avvicina e si sporge verso il viso del ragazzo che però si scosta rifiutando il contatto. Lila è visibilmente dispiaciuta, lui l’ha rifiutata e non capisce perché, così quando lo vede allontanarsi – Michael – lo chiama usando un tono talmente triste che il ragazzo non ce la fa a continuare a camminare e si ferma semplicemente. – Puoi dirmi cosa succede? No perché io davvero non capisco.- dice Lila quasi sull’orlo del pianto e – Lila, io con te non ci voglio stare – risponde il ragazzo ed ora Lila sta davvero piangendo e non ha nemmeno la forza di trattenersi.

Perché insomma stava andando tutto bene e davvero lei non capisce se ha fatto qualcosa di male o se semplicemente Michael l’ha usata senza preoccuparsi dei suoi sentimenti.

 

E dall’interno dell’aula, April ha assistito a tutta la scena ed ora sta correndo verso il cortile perché la sua migliore amica sta piangendo ed ha bisogno di lei.

 

 

§§§

 

 

 

Clare è davanti al suo armadio, le ante sono spalancate e lei non sa cosa mettere. Un urletto soffocato esce dalle sue labbra e, spazientita, si getta a peso morto sul letto al centro della stanza. Si rende conto di star esagerando, d’altronde non deve andare ad un appuntamento, deve solo vedere Ashton al parco vicino casa. Dopo averla accompagnata fino all’aula di letteratura inglese, quella stessa mattina, lui le aveva semplicemente detto che si sarebbero visti per le cinque al parco che si trova proprio nel mezzo del loro quartiere, non aveva parlato di appuntamenti o cose del genere ma comunque devono vedersi e Clare è un po’ – un bel po’ – agitata, perché insomma lei ha 17 anni e Ashton 19, lei è una ragazzina e lui è quasi un uomo in confronto a lei, e poi lui è bello, bello da star male nelle sue magliette e con la bandana a tenergli i capelli e lei non può che accettare se lui le dice di vedersi al parco alle cinque.

 

 

Ashton è un po’ nervoso, la cosa è strana, alquanto strana. È disteso sul divano di casa e si sta dando dello stupido da quando è uscito da scuola. Come gli è saltato in mente di “invitare” Clare? Andiamo, non la conosce nemmeno e poi non sa cosa fare, cosa dire. Il fatto è che quando la vede, sente il bisogno di passare del tempo con lei. Adora quel viso pieno di lentiggini, quegli occhi grandi e quel sorriso timido ed impertinente al tempo stesso, ed è per questo che non può far altro che starle vicino.

Guarda la sveglia sul comodino, mancano dieci minuti alle cinque. Deve muoversi, non può arrivare tardi al loro primo appuntamento.

 

 

 

Buongiorno!

Aaaallora come state? Spero bene. (:

Non mi aspettavate così presto, eh ahah beh ora che sono iniziate le vacanze spero di essere più regolare con gli aggiornamenti <3

Che ne pensate del capitolo? E vi prego ditemi che adorate Ash e Clare perché insomma sono l’amore, Clare che crede non sia un appuntamento e Ash che afferma che è il loro primo appuntamento ahahah cioè io li amo!

Se vi va fatemi sapere che ne pensate, io torno ad ascoltare Cal ed i suoi best vocals ahah *-*

Beh, spero a presto. Grazie di tutto :)

Yeli_

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Capitolo 9
*** Capitolo nove ***


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Capitolo nove

 

 

Michael sa che quello che ha fatto è giusto ma sta male comunque. Il volto in lacrime di Lila è ben impresso nella sua mente, gli occhi chiari le si sono riempiti di lacrime e lui lo sa che la sta facendo soffrire e lei non deve di star male ma sa anche che Lila merita di meglio, merita qualcuno che non sia lui. Perché lui non è nulla in confronto a lei, lei che è sempre garbata, elegante e sa sempre cosa dire. Lui non è nulla di tutto questo, non appartiene al suo mondo ed ha capito che è meglio se si allontana da lei perché può solo rovinarla. Li ha sentiti quei – come fa a stare con quel tipo? Insomma Lila finirà male se continuerà così – e se inizialmente non faceva caso a quei commenti, ora ci pensa un po’ di più e ci crede soprattutto un po’ di più. E si convince che forse è vero che lui non può darle nulla, nulla che le si addica, nulla che la faccia felice e se lei non l’ha ancora capito, lui l’ha fatto e le vuole fin troppo bene per lasciare che si rovini a causa sua. È per questo che ha dovuto lasciarla, e si, ha dovuto, perché non l’avrebbe mai fatto se non si fosse sentito costretto perché, insomma, Lila è la cosa più bella che gli sia mai capitata ma deve lasciarla andare.

 

E Michael ha capito davvero tante cose ma non la più importante. lui, Lila, la rovina solo standole lontano.

 

 

Lila non ci crede, davvero non capisce cosa sia accaduto perché, la sera prima si erano visti, andava tutto bene. Ora stretta tra le braccia di April singhiozza forte perché l’unica persona cha l’abbia mai resa veramente felice l’ha appena lasciata e lei non sa perché. E ci tiene da morire a Michael. Lui era – è – l’unico spiraglio di realtà in un mondo che di finzione è pieno. Lui le fa capire cosa significhi vivere, vivere davvero. Le ha mostrato cosa significa avere qualcuno che ci tiene a te semplicemente per come sei e le ha fatto capire che c’è altro oltre ad agi, popolarità e bei voti. Non che lei sia cattiva, anzi è fin troppo buona ma con Michael ha capito che, lei, della vita, quella vera, non ha vissuto nulla, sempre circondata da quella finta felicità scaturita da semplici illusioni, illusioni di una vita perfetta, senza problemi e difficoltà.

 

§§§

 

Sono le cinque ormai ed Ashton sa di essere un po’ in ritardo ma, nei dieci minuti che l’hanno preceduto, ha pensato sia di non andare per poi darsi dello stupido perché – ho 19 anni, insomma, è un semplice appuntamento con una ragazza che per giunta è pure più piccola – e dal temere che in realtà fosse lei a non presentarsi.

Ora però è davanti al cancello che segna l’ingresso del parco e, anche se non lo ammetterebbe mai ad alta voce, è nervoso. Si guarda le punte dei piedi e poi alza lo sguardo nel tentativo di vederla. La nota subito dopo, è seduta sulla panchina dove si sono visti qualche giorno prima e si accorge di quanto sia nervosa stretta nei suoi jeans scuri e nella maglietta dell’Hard Rock Cafè. La vede canticchiare qualcosa, ha le cuffie nelle orecchie ed è completamente assorta nei suoi pensieri. Decide di avvicinarsi Ashton, dopo aver preso un ultimo respiro ed aver intimato a sé stesso di calmarsi. Si siede accanto a lei, ancora assorta nei suoi pensieri e, come la prima volta che si sono visti, le toglie una cuffietta dalle orecchie e – Hei – le dice e – Ciao – risponde lei imbarazzata. Ed Ashton non sa che dire e che fare, sa solo che potrebbe stare in silenzio anche per ore se lei è con lui.

 

Dopo qualche minuto di silenzio però, le prende semplicemente la mano e lo sa che la sta mettendo in imbarazzo ma non ci fa caso semplicemente perché intrecciare le sue dita con quelle di Clare gli è sembrata la cosa più naturale da fare e la sente irrigidirsi un po’, ma è contento che lei non si allontani comunque e, senza dire una parola, Clare si fa guidare dal biondo. Il fatto è che davvero non può credere a quello che sta accadendo, perché davvero Ashton le ha preso la mano come se stessero insieme e lei non vuole davvero iniziare ad immaginare cose che non esistono ma che la sua mano sia intrecciata a quella di Ashton non si può negare.

 

- Perché mi hai portata qui?- domanda quando scorge un camioncino che vende gelati proprio davanti a loro e – Sei una ragazzina, dove avrei potuto portarti?- ride Ashton senza far nulla per contenere la sua rumorosa risata. – Beh se sono una ragazzina non vedo perché tu stia passando del tempo con me – risponde acida lei, che un po’ c’è rimasta male per quello che ha detto il biondo e – ma andiamo, se ti ho invitato significa che forse mi piace passare il tempo con te anche se sei una ragazzina, non credi? - e sorride Clare dopo questa affermazione anche se si volta per non farlo notare al ragazzo che però ha già capito tutto.

Qualche minuto dopo, lei ha quasi finito il suo gelato e la sua mano è ancora stretta in quella di Ashton che di lasciarla non ne ha proprio intenzione. La accompagna a casa mentre le racconta dei suoi amici e di quanto ami suonare la batteria e lei lo ascolta concentrata perché la sua voce le piace tanto e starebbe ore ad ascoltarlo e si vergogna quasi dei suoi pensieri ma, che ci può fare se questo biondino le piace dalla prima volta che l’ha visto?

 

- Beh grazie Ashton, sono stata bene.- afferma Clare che, imbarazzata com’è, non sa davvero come salutarlo. Ashton non risponde, si avvicina soltanto e poggia le sue labbra su quelle di lei che è davvero scioccata perché non se l’aspettava e – ci vediamo domani Clare.- è l’unica cosa che dice il biondo, lasciandola lì, senza parole, davanti la porta di casa mentre Clare sente davvero le gambe cedere.

 

 

§§§

 

 

Anne pensa, pensa a quello che è successo a casa sua con Luke e pensa alla semplicità che lui ha usato nel chiamarla amore. Il fatto è che forse si rende conto che non avrebbe dovuto reagire come ha reagito. L’ha cacciato di casa sua senza ascoltar ragioni sebbene lui la stesse quasi pregando di non farlo. È che non ce l’ha fatta a sopportare la voce di Luke e quell’incrinatura che ha sentito quando l’ha chiamato in quel modo così dolce. Lui non può davvero pensare di risolvere tutto presentandosi a casa sua così ed Anne ammette che gli è mancato, che gli manca da morire, ma non può perdonarlo così, non perché lei sia rancorosa o quant’altro, semplicemente perché Luke l’ha fatta soffrire troppo, e lei non vuole che accada di nuovo.

 

§§§

 

 

Lena e Calum si trovano nelle loro camere. Sono distanti ma entrambi non riescono ad eliminare quella fastidiosa sensazione alla bocca dello stomaco ed entrambi non riescono a capire cosa sia accaduto qualche ora prima, in mezzo a quel marciapiede. Sanno per certo che quello che è accaduto li ha destabilizzati, completamente.

 

 

Buongiorno!

Come va?

Eccomi, all’improvviso, col nuovo capitolo (:

Spero vi piaccia e, se vi va, fatemi sapere che ne pensate. <3

Ringrazio tantissimo anche chi legge soltanto e chi ha aggiunto la storia alle seguite, alle ricordate ed alle preferite <3

Volevo anche ringraziarvi perché abbiamo raggiunto 31 recensioni ed io sono felicissima! Grazie davvero (:

Beh, se vi va, vi lascio anche il link di una OS su Calum che ho scritto l’altro giorno: Lost boy  <3

 

A presto,

Yeli_

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Capitolo 10
*** Capitolo dieci ***


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Capitolo dieci

 

Calum apre lentamente gli occhi e si volta verso la sveglia che ha sul comodino. Sono le tre di notte, sbuffa e si volta dall’altro lato rivolgendo lo sguardo verso la finestra. Il fatto è che sono notti che non dorme ed è tutta colpa di Lena. Che sia chiaro lei non gli ha fatto nulla se non scombussolarlo completamente. Si dà dello stupido da solo perché non gli è mai capitato di provare certe cose, andiamo l’ha abbracciata senza un motivo e poi, insomma, non la conosce nemmeno, l’ha vista tre volte, sa a malapena come si chiama. Il fatto è che Calum si sente estremamente strano e nervoso, non sa cosa gli stia prendendo e vorrebbe tanto dimenticare tutto, dimenticare Lena, svegliarsi senza pensare a lei. E gli sembra così stupido tutto questo che pensa quasi di essere impazzito ma pensa anche che forse deve incontrarla di nuovo perché il desiderio di vederla sta diventando troppo forte.

 

 

Lena è in ritardo, le lezioni inizieranno tra dieci minuti e lei è ancora a casa. Deve sbrigarsi, così si veste velocemente ed esce di casa. Inizia a correre guardando l’orologio, arriverà sicuramente tardissimo quindi tanto vale camminare più lentamente. Si maledice una decina di volte quando, con la coda dell’occhio lo nota. L’ha visto tre volte, si, ma ormai conosce il suo profilo a memoria. Si irrigidisce Lena e si sente arrossire appena incontra lo sguardo del moro. Ha ancora ben impresso nella mente il tocco gentile del ragazzo, quando l’’ha abbracciata, e non riesce a smettere di pensare a lui sebbene ci provi.

D’altra parte della strada, Calum si sente quasi morire. Insomma, sta pensando a lei da giorni ed ora è lì davanti a lui e la trova bella anche con le guance rosse a causa della corsa. E Calum sente il bisogno di avvicinarsi a lei ed è per questo che, senza pensarci, si allontana dalla sua moto e, a passo lento e cadenzato, si dirige verso la mora. È nervosa Lena e Calum lo nota, si tocca spesso i capelli e si guarda intorno per evitare il suo sguardo. Ormai il ragazzo è davanti a lei e, solo in quel momento, il moro capisce di non saper cosa dire. L’ultima volta si sono lasciati senza dire nulla, ancora troppo scossi per quello che era successo ed ora Cal si dà dello stupido perché, forse, non doveva avvicinarsi. Passano istanti densi di silenzio, durante i quali, sguardi si incrociano e parole si nascondono. È Calum a farsi coraggio e – Ciao, ti ho visto correre, ho la moto, ti serve un passaggio?- dice e vorrebbe schiaffeggiarsi l’istante dopo perché è stato troppo avventato ed ha parlato troppo veloce ma – ok – risponde Lena arrossendo subito dopo ed è in questo momento che Calum sente il respiro mancare.

 

Si avvicinano alla moto del moro senza dire nulla, con gesti lenti, lui le passa il casco e lei annuisce, ancora in silenzio e, seguendo i movimenti del ragazzo, si sistema sul mezzo. La mente di Lena è in confusione totale, non sa nemmeno lei perché ha accettato e ammette di aver paura perché su una moto non ci è mai salita. Sente il rumore del motore e respira profondamente. – Tieniti Lena – gli dice Calum e lei si stringe al busto del moro. Non ha più paura.

 

 

§§§

 

 

Harold sta aspettando Anne da dieci minuti, devono consegnare un progetto di geografia e la bionda non si è ancora fatta vedere. La conosce da una vita, lui, la bionda e Lena sono amici da quando portavano i pannolini ed ammette di essere preoccupato, sia per lei che per la mora. Sono silenziose, ridono poco e niente e sono estremamente pensierose. Se per quanto riguarda Anne, lui sa che c’è di mezzo quel tipo, Luke Hemmings, Lena è un grande mistero. Ha provato a chiederle cosa c’è che non va ma non ha ottenuto alcuna risposta ed è un po’ preoccupato, di solito, quando ha un problema, lui è il primo a saperlo. Ora che ci pensa, anche Lena è in ritardo e non è proprio da lei, deve scoprire cosa sta accadendo. Un forte rumore lo distoglie dai suoi pensieri, si volta verso la strada e nota una moto o meglio nota Lena scendere da una moto ed ora sa che deve proprio parlarle.

 

§§§

 

Anne non ha voglia di andare a scuola, dovrebbe consegnare quel progetto ma non le interessa. Nella sua mente c’è solo Luke e lei si odia perché non dovrebbe pensare a lui così tanto. Sente il materasso vibrare, nota il cellulare illuminarsi e nota un messaggio non letto. – Sarò sempre qui per te – legge e si odia ancora di più perché anche lei sarà sempre lì per lui, deve solo trovare il coraggio necessario per dimenticare tutto e ricominciare, ricominciare con lui, ricominciare da Luke e con Luke.

 

 

Buongiorno,

scusatemi tanto per il ritardo, davvero non so come scusarmi, prometto che sarò molto più regolare ora <3

Allora che ne pensate del capitolo? Vi consiglio di tener d’occhio Harold, non so se lo ricordate, era menzionato anche nel primo capitolo (:

Dunque, ci sentiamo presto e scusate ancora <3 Vi lascio anche il link per una OS su Cal (lo so che state pensando che le scrivo sempre su di lui ma non posso farci nulla ahah) Cafè

 
Yeli_

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Capitolo 11
*** Capitolo undici ***


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Capitolo undici

 

 

Sono rare le volte in cui Calum è in difficoltà, non lo vedi mai nervoso, ha sempre la medesima espressione, lui è freddo, distante. Il fatto è che, ora, davanti scuola di Lena si sente male, nel vero senso della parola, sente lo stomaco contorcersi e le mani sudare. Lei sta quasi per uscire, le sue lezioni sono finite da poco meno di cinque minuti e lui non sa perché è li. Ha semplicemente pensato che avrebbe potuto accompagnarla a casa e quindi ha deciso anche di perdere l’ultima ora e raggiungerla, senza avvisare ovviamente. Ma d’altronde come avrebbe mai potuto avvisarla?

Ed ora, per la seconda volta in poche ore si dà dello stupido. Questa mattina l’ha accompagnata a scuola e si sono lasciati con un “grazie” sussurrato tra i denti ed un “non c’è di che” quasi non detto ed ora lui ha lo sguardo rivolto verso il cancello di quella scuola, aspettando di vedere quella chioma bruna che gli fa battere il cuore forte, troppo forte.

 

Lena esce dalla classe precisamente otto minuti dopo il suono della campanella, Harold l’ha trattenuta riempiendola di domande su Calum alle quali neanche lei è riuscita a rispondere, semplicemente perché non sa nulla di lui e non sa perché il suo cuore batta così forte quando lo vede. È indubbiamente bello nei suoi jeans neri ed in quelle canotte e lei lo sa ma sa anche che non si tratta solo di questo. Le piace il suo sguardo, i suoi occhi così profondi ma questo non lo dirà ad Harold, forse ne parlerà con Anne ma non ne è proprio sicura.

Esausta a causa delle domande del suo migliore amico, Lena quasi corre verso l’uscita. Apre la porta e, a passo veloce, si dirige verso il cancello e poi lo vede. Ha le mani in tasca e lo sguardo basso ma lei lo riconoscerebbe tra mille. Non sa cosa fare Lena quindi decide di rallentare, respirare profondamente ed avvicinarsi. È quando il moro alza lo sguardo e lo posa su di lei che però arrossisce di colpo e le mani iniziano a tremare, lui è li per lei e lei non riesce a capire davvero nulla in questo momento.

Calum la guarda ed accenna un sorriso, invitandola ad avvicinarsi a lui. Le indica la moto e, senza dire nulla, le prende la mano facendola sedere dopo di lui, lei è rapita quasi da quei momenti e non riesce a rifiutare, annuisce e sente Calum lasciarle la mano, ammette Lena che il tocco morbido del moro le piace, forse troppo.

 

Calum parte e lei si bea della vicinanza del moro, non sa come abbia iniziato a provare qualcosa per lui ma è certa, anche se non l’ammetterà, che le sensazioni che prova quando gli è vicina non sono normali. Quel ragazzo dagli occhi scuri le piace.

 

-Siamo arrivati Lena- risuona la voce del moro. Lena si dà della stupida perché, tanto presa dai suoi pensieri, non se ne era neanche accorta. – Grazie, non dovevi.- sussurra lei, appena scesa dal mezzo. Lui non risponde, fa un cenno col capo ed aziona il motore ma – Senti, ti spiace se passo dopo? Ti porto in un posto. – le dice e Lena non se ne rende conto ma ha già accettato. Lei e Calum si vedranno e lei non ha la benché minima idea di cosa faranno e cosa diranno ma si sente bene, troppo bene ed ha paura perché certe cose non le vuole provare.

 

§§§

 

 

Anne è in pigiama, guarda uno di quei programmi di bricolage che tanto odia e pensa. Pensa a Luke, pensa a cosa è successo poco più di un anno fa e si dà della stupida perché ci è ricaduta ed è colpa di Luke, lo stesso Luke che, quando stava male, non c’è stato. Lo stesso Luke che, mentre lei era ricoverata in quell’ospedale non è mai andato a farle visita, lo stesso Luke che ora è tornato.

 

È il campanello a distrarla, qualche istante dopo. Lei si alza e va ad aprire, si sente debole e quasi cade ma Luke la prende velocemente. Nota gli occhi scavati, le occhiaie ed il colorito violaceo delle labbra e si sente morire perché lui è scappato da lei quando lei ne aveva più bisogno ma ora, ora lui c’è, non scapperà. Resterà, sempre.

 

-Devi andare via, mi hai capito- urla Anne, ancora stretta tra le braccia del biondo che di lasciarla non ne ha intenzione. – no Anne io non vado da nessuna parte – e lei ride sprezzante perché non gli crede e – cosa ti spinge a restare? Vattene come hai fatto l’anno scorso, vattene perché non ho bisogno di te – ma Luke lo sa che non è vero, lo sa perché Anne trema e non lo guarda negli occhi mentre parla così le alza piano il volto e poggia le sue labbra sulle sue, baciandola dolcemente e – Non me ne vado, né ora né mai – ed Anne gli crede e spera tanto di non sbagliare.

 

 

§§§

 

 

 

Clare non vede Ashton da quando lui l’ha baciata e non sa cosa pensare. Insomma probabilmente si è illusa soltanto, d’altronde lei è solo una ragazzina e lui è troppo grande, forse.

 

Ashton si fa coraggio, è così nervoso. Non vede Clare da tempo ed è tutta colpa sua. Il fatto è che non sa cosa dirle ed è un tale stupido che non sa affrontare le cose. Poi però la vede vicino all’aula di chimica e sente il bisogno di avvicinarsi. Arriva a qualche centimetro da lei, le prende la mano e le bacia una guancia – Facciamo un giro, ti va?- e lei non può far altro che annuire e pensare che forse lui non è poi così grande.

 

 

Giornooo (:

Come va? Eccomi col nuovo capitolo, se vi va fatemi sapere che ne pensate! <3

Grazie di tutto anche a chi legge soltanto <3

Corro che devo vestirmi e uscire anche se la mia voglia è pari a zero ahah

 

Yeli_

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Capitolo 12
*** Capitolo dodici ***


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Capitolo dodici

 

 

April non ricorda neanche lontanamente l’ultima volta che ha visto Lila senza quella smorfia di tristezza sul volto, sono passate quasi due settimane da quando Michael ha lasciato la ragazza senza darle alcun tipo di spiegazione e la bionda non riesce a non pensarci. Ed April la capisce perché, per quanto quel ragazzo non le avesse fatto una bellissima impressione, conoscendolo, aveva iniziato a cambiare idea su di lui, aveva iniziato a considerarlo un toccasana per Lila che aveva sempre un sorriso stampato sulle labbra. Ora però April capisce che, forse, quel ragazzo non era poi così buono ma, per quanto voglia odiarlo, non ci riesce e non perché provi qualcosa per lui ma semplicemente perché, lei, le persone le capisce e non è possibile che Michael abbia voluto semplicemente giocare con Lila per farla soffrire, non è proprio possibile.

 

 

Michael non ride, non ascolta musica e non ha nemmeno voglia di cantare. Michael è strano ed ha bisogno di parlare con qualcuno. Deve solo decidersi ad inviare un messaggio a Calum ma, quasi non ce la fa perché si vergogna. Perché il motivo per cui ha lasciato quella ragazza così perfetta è futile, è stupido e lui lo sa ma è comunque convinto che sia meglio dimenticare quella ragazza perché lui non è giusto per lei o almeno è sicuro di non esserlo.

 

 

§§§

 

 

Luke stringe Anne a sé da ormai una mezzoretta, lei piange forte e, ad ogni singhiozzo della ragazza, il biondo si sente morire sempre di più. Le accarezza la schiena, le bacia la fronte ma lei non si calma e Luke si sente davvero inutile perché non riesce ad aiutarla, non riesce a farla calmare e si odia per questo.

- Ho bisogno di andare in bagno – è la voce della bionda ad interrompere i pensieri di Luke che si volta e – No, non ne hai bisogno. – dice fermo perché lui sa cosa significa quello che lei gli ha appena detto e non permetterà di certo ad Anne di rovinarsi di nuovo. – Devi lasciarmi, decido io cosa fare, Luke. Non te ne è mai importato di me ora cosa vuoi? – urla quasi Anne e Luke non può sentirle dire queste cose perché nemmeno una parole di quelle che lei sta urlando è vera e così lui le stringe dolcemente il polso e se la porta sul petto, cullandola piano e – A me importa di te molto più di quanto pensi tu ed io ti amo, almeno su questo credimi e, no, non me ne vado e non voglio nulla da te, voglio solo che tu stia bene. – e questo basta ad Anne per calmarsi, almeno un po’.

 

Ti amo anche io Luke, anche se non dovrei.

 

 

§§§

 

 

Ashton e Clare sono strani, strani in modo bello però. Si guardano, ridono un po’ e si tengono la mano. Quando sono insieme, è come se si chiudessero in un mondo tutto loro e si estraniassero da tutto e tutti. È strano il loro rapporto, parlano tanto ma senza dire nulla. Parlano di tutto quello che gli passa per la testa e l’imbarazzo iniziale è completamente sparito, lasciando spazio a sorrisi sinceri e sguardi timidi. Perché entrambi non riescono proprio a credere a quello che succedendo tra di loro.

 

- E poi Michael è caduto davanti a tutta la scuola – e ride Ashton mentre racconta quest’ulteriore aneddoto sui loro primi anni di liceo e ride anche Clare, una risata spensierata e spontanea. – Mi piaci, sai? – e Clare non ride più perché Ashton non può dirle queste cose, perché un attimo prima stava raccontando di Michael e poi se ne esce con una frase del genere e lei non sa che dire, perché lui le piace ma ora sembra aver dimenticato anche il suo nome quindi proprio non sa cosa rispondere. Ashton se ne accorge, un sorriso dolce si fa spazio sul suo volto e la bacia mentre le stringe forte la mano e lei sorride perché tanto il biondo ha capito, non c’è bisogno che lei dica qualcosa, almeno non ora.

 

 

§§§

 

Harold cammina verso casa di Anne, ha bisogno di parlare con lei. È preoccupato per la sua migliore amica e vuole sapere cosa le sta accadendo. Sa che c’entra quel Luke ma vuole assicurarsi che lei non ritorni con lui, ricorda ancora quanto abbia sofferto Anne per lui. Si avvicina velocemente al portone di casa White e bussa senza pensarci troppo.

 – Chi cerchi?- una voce roca lo distoglie dal messaggio che sta scrivendo, alza gli occhi e vede quel ragazzo biondo, Luke è da Anne ed Harold sta seriamente usando tutto il suo autocontrollo per non urlare contro quel tipo. – Luke, chi è? – Anne è ormai alla porta ed ha quasi paura della reazione di Harold ma comunque si avvicina al biondo, stringendosi a lui, in un gesto quasi spontaneo. Ed è ora che Harold la guarda scioccato e, senza dire nulla, si volta e va via.

 

 

§§§

 

 

Calum è davanti casa Warder, sono quasi le otto ed a lui è sempre in ritardo ma oggi no, oggi vuole essere puntuale. Sono già dieci minuti che cerca di calmarsi perché la consapevolezza di rivedere Lena lo innervosisce e non poco. Si sente anche stupido ma non può farci nulla se sente il bisogno di vedere quella ragazza ogni giorno, è come se ne sentisse la mancanza ogni volta che lei è lontana da lui e questo lo fa quasi innervosire perché, forse è presto per dirlo ma, sente di provare qualcosa di forte per quella ragazza che fino a qualche settimana prima nemmeno conosceva.

 

Sono le otto, Lena scosta le tendine della finestra di camera sua e lo vede. Sussulta perché lui è lì e lei deve scendere ed andare da lui. Si guarda un ultima vota allo specchio, liscia le pieghe della camicetta bianca e prende la borsa, scendendo – quasi di corsa – le scale.

 

Esce di casa chiudendo la porta e sposta lo sguardo verso di lui, è bello da far male e Lena ammette – solo a sé stessa – di provare qualcosa per lui. Quel ragazzo le toglie il fiato, non può negarlo.

- Ciao – si dicono all’unisono e lui sorride – imbarazzato – e lei pensa che il suo sorriso ed il modo in cui socchiude gli occhi durante una risata siano davvero le cose più belle che ha visto sino ad ora. Si dà della stupida Lena ma non può farci nulla se quelle cose le pensa davvero.

 

 

Buongiorno a tutti!

Come va? Eccomi col nuovo capitolo <3

Che ne pensate? Se vi va, mi farebbe molto piacere conoscere le vostre opinioni <3

Beh, grazie mille a tutti, anche a chi legge soltanto!

Volevo ringraziare tutte le ragazze che recensiscono perché siamo a 50 recensioni ed io sto quasi per piangere, grazie mille per tutto <3

A presto

Yeli_

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Capitolo 13
*** Capitolo tredici ***


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Capitolo tredici

 

 

 

Lena e Calum camminano uno accanto all’altro ma non si sfiorano nemmeno. Lena si tortura le mani e Calum passa costantemente la mano tra i capelli che oggi sono un po’ più ricci del solito. Non parlano, si guardano soltanto, a volte, e camminano lentamente. Stanno bene però, si bastano a vicenda, non c’è bisogno di altro e loro se ne sono appena resi conto.

 

Se c’è una cosa che Lena però, non riesce a nascondere è la curiosità, perché insomma è timida, fredda ma esageratamente curiosa e ora sta fremendo perché vuole sapere assolutamente dove il moro la sta portando.

- Dove stiamo andando?- dice la ragazza col tono di voce leggermente più alto del solito tanto che arrossisce vistosamente appena se ne rende conto. E Calum scuote la testa sorridendo divertito ma senza risponderle e – Ti prego Cal dimmelo – e okay che Calum ha sentito una strana sensazione allo stomaco quando Lena ha detto il suo nome e lo sa che è stupido ma non può farci nulla se sente le guance un po’ più calde ma comunque non vuole dirle nulla. Dopo qualche minuto, Lena si rende conto che non otterrà alcun tipo di risposta così opta per il silenzio e cerca di trattenere il suo istinto e non chiedere di nuovo a Calum di dirle la loro destinazione.   

 

Dopo una decina di minuti Calum scorge la scritta “Train” e quasi sorride perché sono arrivati e lui è davvero impaziente.

Si volta verso la mora e – Entriamo? – le chiede con un sorriso a increspargli il volto e Lena annuisce dirigendosi verso l’interno del suo locale preferito.

 

-Perché hai scelto questo posto?- chiede Lena sorseggiando un po’ del suo tè alla cannella e guardando Calum di sottecchi, ormai l’imbarazzo è quasi sparito totalmente e lei vuole davvero capire come abbia fatto il moro a scegliere proprio il suo locale preferito e – Potrebbe sembrare stupido ma, insomma, ci siamo incontrati qui davanti per la prima volta ed ho pensato potesse essere una buona idea- e Lena sorride perché non è stata una buona idea, è stata ottima.

 

Il tè ormai è finito e Calum decide di dire qualcosa, non possono continuare a scambiarsi qualche sguardo in silenzio e a sorridersi, così – Parlami di te Lena – e Lena si sente quasi sciogliere perché insomma adora il tono della voce del ragazzo che ha davanti e – Non è che abbia molto da dire ma comunque mi chiamo Lena Warder, ho diciotto anni e frequento la Richmond High School, ho una migliore amica e un miglior amico un po’ apprensivo- dice veloce la mora e – Io sono Calum Thomas Hood, ho diciotto anni e frequento il Norwest Christian College, ho tre migliori amici e , in questo momento, mi sento bene, davvero bene, qui con te- e, insomma, Calum Hood è freddo e distante ma, si è appena reso conto che, con Lena, forse potrebbe non esserlo così tanto.

 

E sorridono Calum e Lena, sorridono forte e quei sorrisi dicono cose che loro non sono ancora pronti ad ammettere.

 

Sono passate quasi due ore e Calum e Lena sono davanti casa della ragazza, i due hanno parlato – poco – e le loro mani si sono quasi intrecciate.

- Ho passato una bella serata, grazie Cal – e Lena arrossisce di nuovo perché, insomma, si conoscono così poco e lei già usa il suo soprannome. – Anche io Lena, tieni.- e le porge un foglietto ripiegato malamente mentre si volta dirigendosi verso la sua moto. Lena rigira tra le mani il pezzo di carta e rientra in casa sorridendo, spera di rivedere Calum, spera di rivederlo presto.

 

È stata una bella serata, ci vediamo presto. E Lena, sabato verso le otto, guarda fuori dalla finestra. Cal

 

 

E sorride Lena stringendo tra le mani quel pezzo di carta che porta la firma di Calum.

 

 

 

§§§

 

Harold è arrabbiato, quasi furioso. Non può credere che Anne abbia accolto a braccia aperte Luke, dopo quello che le è accaduto. Anne ha passato un periodo orribile e, non vuole nemmeno pensare a cosa sarebbe accaduto se lui e Lena non le fossero stati accanto. Ha passato mesi e mesi chiusa in clinica, sola, aspettando una visita o almeno una chiamata dal ragazzo che le aveva detto di amarla ma nulla, lui non si era fatto vedere da nessuno, non si era preoccupato minimamente. E ora era lì, a casa di Anne, e la bionda si era stretta a Luke come se l’avesse completamente perdonato e questo no, questo è troppo per Harold. Luke non c’è stato, lui sì, lui era lì a tenerle la mano, a convincerla che mangiare le avrebbe fatto bene, a dirle che stava dimagrendo a vista d’occhio, persino a urlarle contro di smetterla di vomitare. Lui l’aveva sorretta quando era sul punto di crollare. Lui era lì e non Luke. Lui la meritava, non Luke.

 

 

§§§

 

 

 

Michael ha bisogno di parlare con Calum ed è per questo che, sebbene sia notte inoltrata, l’ha chiamato. Gli ha detto tutto quello che è successo, gli ha parlato dei suoi sentimenti per Lila, gli ha detto cose che non aveva mai rivelato ed ha pianto, Michael Clifford ha pianto perché Lila gli manca, gli manca troppo. E Calum lo ha ascoltato, ha fatto qualche domande e ha lasciato che l’amico si sfogasse, sa quanto Michael sia restio nel parlare di sentimenti, sa quanto loro due, in questo, si somiglino. – Devi andare da lei, Michael – ha asserito Calum verso la fine della telefonata e – Grazie di tutto Cal – e quel grazie significa tanto, dice tutto quello che Michael non ha il coraggio di dire all’amico.

 

 

 Buongiorno <3

Ecco il nuovo capitolo, è un po’ tutto su Cal e Lena perché insomma li amo e credo meritino un capitolo quasi tutto sul loro appuntamento ahah

Che ne pensate di Calum? E Lena? Non sono degli amori grandi? **

 

E che dire di Harold? Secondo voi ha ragione? E di Michael?

 

Beh se vi va fatemi sapere <3 Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, le seguite e le ricordate, davvero grazie mille <3

 

Grazie alle splendide ragazze che recensiscono <3

 

Grazie anche a chi ha solo letto <3

 

A presto

Yeli_

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Capitolo 14
*** Capitolo quattordici ***


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Capitolo quattordici

 

 

 

Il fatto è che è sabato, l’orologio segna le otto e Lena è davanti alla finestra di camera sua. Aspetta, Lena. Guarda fuori e poi verso la strada, quasi freneticamente. È che è sabato e lei sta aspettando Calum. Sta aspettando quel ragazzo moro che le fa battere il cuore troppo forte e che le fa tremare le ginocchia. Sta aspettando quel paio di occhi che sembrano capirla meglio di chiunque altro. Ed aspetta Lena, aspetta Calum e lo aspetterà sempre.

 

Sono le otto e dieci e Lena è ancora alla finestra ma, stavolta, ha una tazza di tè a scaldarle le mani. Prende un sorso e sente il calore della bevande riscaldarle tutto il corpo e, è vero che siamo quasi alla fine di aprile ma, lei ama sentire quel calore attraversarle ogni singola cellula. Ed aspetta ancora Lena che, ormai ha messo la tutta che usa per dormire e non sorride più perché lei ci aveva creduto, ci aveva sperato davvero che Calum andasse lì. Ora però, ci spera un po’ meno.

 

Sono le otto e mezza, Lena è sola in casa e sta leggendo uno dei libri che le ha regalato Anne. Sente il campanello suonare e sussulta per la paura perché non aspetta alcuna visita a quest’ora – o meglio aspettava una visita, ma ora è tardi – e poi un po’ di paura ce l’ha sempre quando non c’è nessuno oltre lei in quella casa troppo grande. Decide di lasciar perdere e continuare a leggere, evitando di dirigersi verso il piano terra ma poi, sente di nuovo il campanello e si avvia verso la porta per vedere chi è che si ostina a bussare senza tregua. Scende le scale cautamente, con una calma che sa di agitazione e poi guarda allo spioncino. Calum è lì.

Lena apre la porta senza neanche pensarci e si dà della stupida perché si mostra sempre troppo euforica quando lui è vicino. Il moro la guarda e – Scusa.- e Lena annuisce e sorride perché non le interessa se Calum è in ritardo perché lui è lì e questa è la cosa più importante per lei, ora.

 

- Scusami ma Ashton mi ha trattenuto ed ho fatto tardi.- - Non preoccuparti Cal, non è un problema.- ed entrambi si guardano senza dire altro. Subito dopo, Lena si rende conto di essere ancora in tuta così, per l’ennesima volta, arrossisce e si volta raggiungendo camera sua. Indossa una maglioncino azzurrino e scende di nuovo le scale, trovando Calum con le mani nelle tasche e lo sguardo basso. Sorride Lena perché, insomma, quel ragazzo è davvero bello e lei sente qualcosa smuoversi nello stomaco quando lo vede e queste non sono cose che accadono a Lena. Lei è fredda e distante ma Calum è davvero andato da lei e lei si sente davvero felice.

 

-Andiamo Lena?- e Lena non può far altro che annuire perché Calum le ha appena preso la mano e lei è arrossita, di nuovo.

 

 

Calum ha appena preso la mano di Lena e si sente così stupido che non sa cosa gli stia accadendo. Vorrebbe smetterla di provare certe cose perché non si sente pronto, non sa cosa sta provando e non capisce perché, quando si tratta di Lena, è così avventato. Calum ha quasi paura di ciò che sta accadendo e sa che, ora, tocca a lui parlare con qualcuno di ciò che gli sta accadendo.

 

Calum e Lena passano la serata passeggiando per le strade di Sydney, con le mani intrecciate. C’è la timida risata di Lena e quella di Calum che, la ragazza, ha scoperto essere particolarmente buffa che rendono l’ambiente un po’ meno silenzioso. Si guardano e sorridono ed è così strano vederli sempre un po’ più vicini perché, insomma, loro sono Calum e Lena. Sono freddi e distanti.

 

- Che ne dici di sederci da qualche parte?- è Lena a parlare, i piedi le fanno un po’ male ma non vuole tornare a casa, vuole stare un altro po’ con Calum. Il moro annuisce e lei sorride forte e lo trascina quasi verso una panchina che nota in lontananza. Calum la segue quasi a fatica sorridendo e scuotendo il capo divertito. Si siedono e – Bello qui, no?- è sempre Lena a parlare, sorridendo come una bambina e – Mi piace quando sorridi.- ed ora Lena sente il fiato mancarle e le gambe cedere e ringrazia il fatto di essere seduta.

Si volta verso il ragazzo che le è di fianco e lo vede strano, ansioso, muove le gambe quasi freneticamente e lei è quasi tentata di chiedergli cosa sia accaduto ma poi lui si volta velocemente e stringe Lena tra le sue braccia. Ed è un attimo e Calum le prende il viso dolcemente e poggia le sue labbra su quella della ragazza baciandola dolcemente, la sente irrigidire ma non si allontana anzi la avvicina un po’ più a sé. Si allontanano dopo poco e sorridono, sorridono forte. – Davvero, mi piace il tuo sorriso.-

 

 

 

§§§

 

 

Anne ha bisogno di sentire Lena, le manca la sua migliore amica. Non sa cosa le stia accadendo ma, la conosce, e sa che c’è qualcosa che la sta completamente scombussolando. Si sente egoista Anne perché sono settimane che non si sentono se non per le chiamate che le fa Lena quando si fa sera e lei si sente male. Perché è quando è sera che Anne sente di non potercela fare ed allora c’è Lena che, con la dolcezza che preserva solo a lei, la incoraggia, la tranquillizza e le dice di essere forte. Anne deve sentire Lena, deve chiederle come sta, deve ricominciare a sostenerla, ad esserci per lei.

 

 

§§§

 

Michael lo sa che è tardi, sa che Lila sta già dormendo ma poco gli importa. Sa che se non lo fa ora, non lo farà più perché gli manca il coraggio. Digita il numero che ha ormai imparato a memoria, tante le volte che l’ha scritto e cancellato, avvia la chiamata ed aspetta. – Si?- ed ora non può più attaccare.

- Lila, sono… sono io… e mi dispiace tanto e sono uno stupido e, e ti amo.-

E Lila d’altra parte del telefono sbarra gli occhi e davvero non sa cosa dire.

 

 

§§§

 

 

Clare guarda ripetutamente fuori la finestra del soggiorno, non riesce a studiare e si sta spazientendo perché neanche uno dei problemi di geometria si trova. Sbuffa rumorosamente e chiude il libro nervosa più che mai. Sente il campanello suonare e, nervosa più che mai, apre la porta. Ashton Irwin è davanti a lei e le sta sorridendo. – Che ci fai qui, Ash?- - Visto che ti conosco ormai e non mi darai mai le mie bacchette, sono venuto a riprendermele da solo e poi volevo vederti, stamattina a scuola non ti ho vista per niente, volevo accertarmi fossi viva.- e Clare scoppia a ridere abbracciandolo e – Tanto le bacchette non le riavrai comunque, è inutile che dice queste cose.-

 

 

 

 

Buongiorno <3

Eccomi col nuovo capitolo, un capitolo pieno di sorprese ahah

Cal e Lena si sono baciatiiiiiiii, Michael ha detto a Lila che la amaaaa ed io sono tutta contenta :)

Beh lascio a voi i commenti e beh, spero di sentirvi presto <3 Se avete qualche curiosità sulle storie mi trovate anche qui: ASK

Grazie a tutti coloro che recensiscono e a tutti coloro che hanno aggiunto la storia alle preferite, alle ricordate ed alle seguite <3

Beh a presto

Yeli_

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Capitolo 15
*** Capitolo quindici ***


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Capitolo quindici

 

 

Anne chiama Lena la domenica mattina e sente la voce squillante dell’amica, è da tempo che Lena non è così felice, Anne lo sa perché la conosce davvero troppo bene, e non riesce proprio a capire cosa renda l’amica così gioiosa. – Len ma cos’hai? Sei tutta gasata. Hai qualche problema? – e la bionda sente una risata forte dall’altro lato del telefono e – Calum – dice soltanto. Anne si trova quasi a sputare il tè freddo che sta bevendo e – Ma parli dell’amico di Luke? – urla quasi la bionda, alzandosi di colpo dal letto sul quale era distesa qualche secondo prima.

 

Lena racconta ogni singola cosa ad Anne, le racconta di quando Calum le è andato addosso davanti al Train, di quando si sono visti da Luke, dell’abbraccio dato nel mezzo del marciapiede e dell’appuntamento della sera prima. Anne non può negare di prendersela un po’ visto che non sapeva nulla ma è davvero felice per la mora. In realtà Anne ha sempre sperato, in cuor suo, che tra i due nascesse qualcosa. La bionda ha sempre considerato il moro come una persona silenziosa, un tipo apposto, di poche parole e soprattutto giusto per Lena. Nei primi tempi in cui si vedeva con Luke, aveva anche pensato di organizzare un’uscita a quattro, di far qualcosa per far conoscere quei due che le sembrano tanto simili ma poi, conoscendo Lena, aveva lasciato perdere e abbandonato completamente l’idea. Aveva continuato a sperare che le cose si evolvessero da sole e che, in un modo o nell’altro, i due si conoscessero visto che Lena aveva da sempre declinato ogni invito a passare una serata con gli amici di Luke.

 

- Mi ha baciato, ieri sera, su una panchina. Non me l’aspettavo, sono rimasta pietrificata i primi secondi!- ed Anne sorride perché è così contenta per Lena che vuole vederla subito. – Sono contenta sia stato lui il primo.- e lo è anche Anne, tanto. Perché lei lo sa che Calum è quello giusto.

 

 

§§§

 

 

Lila è silenziosa e, sostanzialmente, sconvolta perché Michael non può. Semplicemente non può prima lasciarla senza alcuna spiegazione e poi chiamarla nel cuore della notte e dirle che la ama. Lei non capisce cosa abbia quel ragazzo in testa, lei non lo capisce per nulla e forse, pensa, sarà colpa delle innumerevoli tinte che fa e non può non sorridere Lila a questo pensiero e sorride anche perché lui la ama, di questo è certa. Ma lei, lei lo ama?

 

 

§§§

 

 

Calum si sveglia che sono le dieci. Si stiracchia un po’ e porta le mani al viso sbadigliando. Sorride, quasi inebetito e si stupisce pensando a quanto una serata in centro l’abbia reso così felice. Ha sempre deriso Luke ed il suo essere così romantico e sentimentale ma ora, un po’ lo capisce perché, sente già il desiderio di vedere Lena di nuovo. Prende il cellulare, sorride ricordando di come le guance di Lena si siano imporporate quando le ha chiesto il numero la sera prima, e manda un messaggio alla mora ed uno a Luke. Un “passo da te nel pomeriggio” a Lena ed un “sono da te tra dieci minuti” a Luke.

Deve parlarne con  Luke perché lui, certe cose, non sa gestirle e, sebbene sia restio a parlare di certe cose, stavolta, ne sente proprio l’esigenza.

 

 

§§§

 

 

 

Luke sente il cellulare vibrare e, non che non sia contento di vedere Calum ma, aveva sperato fosse Anne. Non la sente e vede da quando è andato a casa sua e pensa che, magari, in serata passerà da lei per vederla, senza un motivo vero e proprio. Perché, diciamocelo, Luke senza Anne non ci sa proprio stare.

 

 

§§§

 

 

Harold manda un messaggio ad April che è mezzogiorno. I due si conoscono da tempo, sebbene non si direbbe visto che non li vedi mai insieme ma sono davvero molto amici. Harold non può di certo parlare con Lena di quanto tenga ad Anne e non solo come amica. È per questo che lui ne parla con April e lei c’è, c’è sempre. Il fatto è che, è da un po’ che, lei è strana e lui non capisce proprio il perché.

 

 

 

Buonasera <3

Eccomi qui, in diretta dal mare col nuovo capitolo:)

Spero vi piaccia, fatemi sapere se vi va <3

Sono di fretta che il pc sta per scaricarsi -.- :(

Scusatemi anche per il ritardo! <3

Se volete mi trovate anche qui: ASK

A presto

Yeli_

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Capitolo 16
*** Capitolo sedici ***


Ehm, salve? Mi vergogno a pubblicare solo ora, sono passati mesi dall’ultima volta e mi scuso moltissimo. Ho avuto una sorta di blocco per questa storia ma ora son tornata e prometto di non lasciar passare più così tanto tempo per il prossimo capitolo. Ringrazio la Vane che mi ha spinto ad aggiornare e nulla, prometto che ci sentiamo presto. Grazie per aver anche solo letto e grazie a chi ancora legge. <3

Yeli_

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Capitolo sedici

 

 

 

Calum arriva a casa di Luke dieci minuti dopo, in anticipo come sempre. Entra senza nemmeno bussare, usa le chiavi che il biondo gli ha dato anni prima. Lo trova disteso sul divano beige, col telefono tra le mani e lo sguardo concentrato. Si siede pesantemente sul divano e – Luke, si può sapere che hai?- Il biondo alza lo sguardo dal cellulare e – Niente Cal- e se c’è una cosa che Calum odia del suo migliore amico è questa, questo suo negare sempre tutto, questo suo tentativo di nascondere le cose. Lo chiama di nuovo, il moro e Luke capisce di dover dire tutto. Si mette a sedere ed inizia ad esporsi completamente, dice tutto, anche quello che non avrebbe mai immaginato di svelare.

 

 

 

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Lena è seduta a terra, la schiena alla porta e le gambe lunghe protratte in avanti. Ha “Thinking out loud” che risuona nelle orecchie e la voce di Ed che la fa star bene. Le mani tremano ed i pensieri vanno all’unica persona che vorrebbe lì con lei. “Take me into your loving arms” Rivive la sera prima, quel bacio che ancora le fa tremare il cuore, Calum lì con lei, sorride Lena e sente di provare finalmente qualcosa, qualcosa che non avrebbe mai pensato di provare. “Kiss me under the light of a thousand stars” E desidera averlo lì. Il secondo ritornello inizia quando il campanello suona, Lena si alza sgranchendosi un po’ le gambe ed apre la porta. Scende le scale fino a giungere davanti l’ingresso, con una lentezza che sa di impazienza. Si sistema i lunghi capelli neri e poi sorride quando apre la porta. Calum è lì davanti a lei, con un sorriso sghembo in faccia. Si guardano in silenzio, quando lui si avvicina a lei e le lascia un bacio a fior di labbra. Dopo qualche secondo si allontana e le sorride, ancora. Lena si volta senza dir nulla, cercando di nascondere quel rossore che le colora il viso.

 

L’imbarazzo regna sovrano nel grande salone. Lena non sa cosa fare, è impacciata e si tortura le mani da ben dieci minuti.

- Se continui così le mani ti cadranno, mh – il tono più dolce e meno freddo. – è un vizio, non ci posso far nulla.- e le tensione tradisce il suo tono di voce che si abbassa leggermente. Calum le si fa più vicino, Lena continua a torturarsi le mani, non sa cosa fare. È questione di minuti o forse secondi, il moro le prende piano le mani e la bacia, la bacia come ha fatto la sera prima. La stringe tra le sue braccia e Lena capisce cosa significhi essere tra le braccia giuste.

 

Take me into your loving arms.

 

 

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Clare odia Ashton. Lo odia perchè è così insistente da farle saltare i nervi. Insiste da più di due ore su quanto abbia bisogno delle sue bacchette e su quanto lui abbia il diritto di riaverle. Clare non cede però, perché è testarda e perché non da mai indietro quello che ormai è suo di diritto. È colpa del biondo se è così distratto ed ha dimenticato una cosa tanto “preziosa” in un negozio. – Ti prego, Clare. Non riesco a suonare altrimenti.- -Ashton, mi sembri uno stupido, ma vai in un negozio. Ne vendono di altre, se non lo sai!- Solito tono saccente. Solito sbuffo del biondo.

 

Ashton si avvicina, furbo. Un sorriso strano ad increspargli il volto. Clare lo guarda interrogativa. – Che vuoi?- Silenzio. Ashton si avvicina ancora un po’. – Ashton, che vuoi?- ripete Clare, la voce non più tanto ferma come in precedenza. Il biondo continua ad essere silenzioso, nemmeno un sospiro lascia le sue labbra schiuse. È ormai ad un passo da lei. Le accarezza piano una guancia e la bacia, dolcemente come nessuno.

- Avrai le tue bacchette.-

Ashton sorride vittorioso per poi baciarla nuovamente.

 

 

 

 

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