A baby's journey di chibimayu (/viewuser.php?uid=14440)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You'll be in my heart ***
Capitolo 2: *** A mom's diary ***
Capitolo 3: *** Kitten in an alley ***
Capitolo 4: *** Pinguini, bambini e pannolini ***
Capitolo 5: *** Blissfull Bubble Bathtime ***
Capitolo 1 *** You'll be in my heart ***
A baby's journey
Disclaimer: I personaggi
non mi appartengono e non ho scopo di lucro. Vanto un diritto
unicamente sul
piccolo Cloude.
I diritti della canzone
You’ll be in my heart appartengono a Phil Collins, per la
traduzione andate a
fine storia.
Come
stop your crying
It will be all right
Just take my hand Hold it tight
Da quando Cloude era nato,
non era passato giorn\o senza che Edward lo avesse portato al parco,
distante
appena un paio di isolati dalla residenza Mustang-Elric, godendosi,
così,
quelle occasioni di rara solitudine che a casa non riusciva mai a
trovare,
colpa del terrore paranoico di Roy che aveva insistito
affinché un servizio di
sorveglianza fosse sempre presente e attivo; ventiquattro ore su
ventiquattro.
Per Ed, abituato ad essere
indipendente fin dalla più tenera età, ritrovarsi
un gorilla appiccicato ad
ogni suo respiro era una tortura senza pari.
E se non ce la faceva lui,
che era un uomo adulto, a sopportare quella situazione, come poteva
Cloude
sperare di resistervi?
Ed non giudicava sano per
il suo bambino tutta quella pressione esterna: non voleva crescere un
bambino
ansioso. Per questo, minacciando continuamente il marito, era riuscito
ad
impedire al gorilla di seguirlo pure al parco.
Era un Alchimista, per
Diana!
Aveva salvato le proprie
chiappe da situazione ad alto tasso di pericolo di morte, eppure Roy lo
vedeva
ancora come un ragazzino incapace di fare qualcosa senza la sua
protezione? No, glielo avrebbe
provato.
Ad ogni
costo.
I
will protect you
from all around you
I will be here
Don't you cry
Quindi, giorno dopo giorno,
mese dopo mese, quel parco aveva assistito alla graduale crescita del
piccolo
Cloude Mustang; da rumoroso infante con bisogni e necessità
impellenti, a
quieto bambino di cinque anni - da compiere -.
La vasca con la sabbia non
suscitava più alcuna attrattiva per lui, ripiegando
saggiamente sull'altalena,
stando bene attento, questa volta, a non
avvicinarsi troppo agli altri
bambini che vi ci si dondolavano.
Edward, una volta superata
la diffidenza iniziale - e c'era voluto davvero molto tempo; come
dimenticarsi
dei diti puntati contro il suo bambino o delle chiacchiere che
continuavano a
resistere? - aveva stretto una sorta di "amicizia" con alcune donne,
che, come lui, portavano i propri figli al parco.
La semplice passeggiata era
diventata anche un'occasione per raccogliere preziosi consigli
sull'allevamento
della prole; non che fosse completamente a digiuno di nozioni di
puericultura,
tutt'altro!
Da quando aveva intrapreso
il lungo viaggio che lo aveva portato a decidere di sottoporsi alla
trasmutazione, aveva spulciato tutti i libri possibili ed immaginabili
che
trattassero l'argomento gravidanza-parto-crescita.
La bibliotecaria aveva
addirittura pensato che fosse un futuro padre eccessivamente ansioso o
spaventato. Evidentemente non doveva averlo riconosciuto, dato che alla
quinta
volta in cui aveva messo piede in biblioteca, aveva chiesto come
procedesse la
gravidanza di sua moglie; inutile dire che Edward era scoppiato a
ridere,
pagando e lasciandola attonita per qualche istante.
No, la sua testa era piena
di informazioni, ma da bravo scienziato qual'era, sapeva benissimo che
il modo
migliore per affrontare qualcosa era quello di avere un confronto con
persone
che avessero avuto un bagaglio di esperienza sul campo.
Quali candidati migliori se
non le mamme?
Nonostante ciò,
spesso
preferiva la compagnia del suo piccolo alle chiacchiere, giocando
insieme a lui
o spronandolo ad interagire con gli altri bambini.
For
one so small,
you seem so strong
My arms will hold you,
keep you safe and warm
Sorrise al pensiero che il
suo Cloude era molto timido quando si trattava di fare amicizia,
nascondendosi
quasi sempre dietro le gambe del padre, stringendo fra le piccole
manine
delicate la stoffa leggermente ruvida dei pantaloni di questi.
Cloude amava molto giocare
in quel parco, diventato ormai così familiare da
considerarlo come una seconda
casa, un posto speciale, un luogo che diventava magico nelle occasioni
in cui
il suo Otou-san riusciva a sgattaiolare dai suoi assillanti doveri di
rendere
Amestris una democrazia, per poter stare in loro compagnia, prima
dell'arrivo
di zia Riza il cui ingrato compito era quello di trascinarlo via per un
orecchio e riportarlo ai suoi impegni.
Proprio
perché in quel parco si sentiva al sicuro, il dolore del
tradimento celato
dalle ombre degli alberi, fu più difficile da sopportare.
>Non rivolgere la
parola
agli estranei.
Non accettare caramelle
dagli sconosciuti.
Non allontanarti senza
prima avermi avvertito.<
Ammonimenti del genere,
Edward li aveva ripetuti fino alla nausea al piccolo Cloude, conscio
del
proprio dovere di genitore che reclamava a gran voce, poteva
sentirlo
gridare dal profondo della propria anima, il bisogno di
proteggere il
proprio cucciolo.
Ad ogni costo.
Se necessario tirando fuori
l'artiglieria pesante, che nel caso di Ed consisteva in trasmutazioni
alchemiche atte a mettere in fuga anche il più pericoloso
dei criminali.
Era consapevole che il
mondo in cui aveva fatto nascere Cloude, era tutto meno che rosa e
fiori.
Che Amestris era piena di
sciacalli era cosa nota a tutti, nonostante gli interventi del corpo
preposto
alla sicurezza cittadina e, Edward e Roy, pregavano affinché
non capitasse mai
niente di male alla loro famiglia.
Dio solo sa cosa sarebbero
stati capaci di fare, altrimenti.
Cloude era un miracolo, il
loro miracolo e nessuno gli avrebbe torto un solo capello.
Ma come dice un famoso
detto popolare "ferisce più la lingua che la spada".
This
bond between us
Can't be broken
I will be here
Don't you cry
-Ehi, ometto! sei pronto?-
domandò Edward, una mano poggiata al passamano della
ringhiera della scala, in
attesa che il bimbo scendesse per la loro consueta passeggiata
pomeridiana.
Il rumore di passi
affrettati lungo il pavimento fu la risposta alla sua domanda e, in
meno di un
secondo, il suo piccolo terremoto scese le scale sotto lo sguardo
vigile del
biondo.
-Che cosa ti ho detto a
proposito di scendere le scale di corsa?- lo ammonì
incrociando le braccia al
petto.
Cloude si portò
un dito
alla bocca, con fare pensieroso, sforzandosi di ricordare e con la sua
più
grande arma segreta, sollevò sul suo Chichi-ue i migliori
occhi da cucciolo che
potè esibire.
-Mhhh... che non si fa?-
rispose
innocentemente.
Con me non
attaccano i
tuoi occhioni!
pensò paragonandosi a
Roy, che, al contrario, diventava un ammasso di gelatina una volta
esposto allo
sguardo super coccoloso di Cloude.
-Esatto. Potresti
inciampare e farti molto male, perciò si cammina e non si
corre.-
-Ooook!- sorrise di quel
sorriso bambino che ricordava così tanto quello di Edward
quando aveva la
stessa età.
Sorridendo di rimando, si
premurò di far indossare al bambino il cappotto e
sistemandogli bene sulla
testa il cappello con le orecchie ad orsacchiotto, regalo di zio Havoc,
che Ed
trovava assolutamente adorabile addosso a Cloude.
-Bene, possiamo andare
adesso.- esclamò aprendo la porta e richiudendosela dietro
subito dopo.
'Cause
you'll be in my heart
Prendendo la piccola mano
di Cloude e stringendola in una presa gentile, si incamminarono in
direzione di
Mayflower Street, accompagnati dal gentile vento settembrino.
-Nonna Pinako ha chiamato
stamattina, sai?-
Lo sguardo d'antracite del
bambino si posò su quello del padre, con
curiosità e vivo interesse.
-Ha detto che Den non vede
l'ora di giocare con te!- sorrise divertito.
Il bimbo regalò
un'espressione di pura gioia alla notizia; amava moltissimo gli
animali,
cercava di spenderci più tempo possibile insieme,
incoraggiato da entrambi i
genitori a perseverare nel suo interesse.
-Non vedo l'ora Chichi-ue!
Quando andiamo a trovare lo zio Al, la zia Winry e la nonna?-
-Presto, terremotino.
Presto. Non appena finirò di occuparmi di alcune cose, ti
porterò subito a
Resembool, contento?-
Cloude
annuì, felice.
Yes,
you'll be in my heart
-Anche Otou-san
verrà con
noi?- chiese con gli occhi pieni di speranza.
Edward interruppe il passo
e si chinò quel tanto che bastava per poter essere alla
stessa altezza del piccolo.
-Non lo so, Cloude.-
mormorò con un sorriso amaro e triste sulle labbra, -Davvero
non lo so se potrà
venire con noi...-
Il bambino
annuì,
rattristato.
-Capito...- rispose con una
vocina sottile, sottile, come se stesse cercando di trattenere le
lacrime.
-Ma...-
Cloude posò
nuovamente lo
sguardo su Edward.
-Ma sono sicuro che se
potrà, verrà sicuramente con noi.- sorrise,
scompigliando amorevolmente i capelli
del bimbo nel tentativo di tirarlo su di morale.
From
this day on
Now and forever more
Il bimbo non rispose,
limitandosi ad accettare la consueta risposta di rito che il suo
Chichi-ue
continuava ad offrirgli; infondo, anche un bambino di quattro anni e
mezzo,
capiva che quella era l'unica risposta possibile, ma ciò non
gli impediva di
desiderare, per un attimo, di essere egoista ed avere l'attenzione di
quell'uomo potente, il suo papà, tutte
su di sé.
-Non fare quel faccino
triste, Clou... adesso andiamo e ci prendiamo un bel gelato, ti va?-
Edward non era uno sciocco.
Capiva che il piccolo
soffriva molto per l'attuale situazione e sapeva che l'unica che poteva
fare
era cercare di fargli sentire il meno possibile la mancanza dell'altro
padre,
compito molto difficile e increscioso, ma che altro poteva fare?
Spesso si ritrovava a
pensare che, forse, con un fratellino... ma scacciava subito l'idea,
ritenendola inopportuna e, quanto modo, pericolosa.
Certo, sarebbe stato
fantastico per Cloude, un fratellino da proteggere, così
come erano stati lui
ed Alphonse, ma la realtà non perdeva occasione per
prenderlo a schiaffi in
faccia.
Fantastico, si.
Ma quante
possibilità
esistevano a prova del fatto che una nuova gravidanza sarebbe andata a
finire
bene quanto la prima?
Meglio non sfidare la
fortuna.
Quindi l'unica cosa da fare
era aspettare che Alphonse si decidesse a sposare quella ragazza dai
capelli
castani, tanto carina quanto con la testa sulle spalle che, a proposito
di
testa, la stava facendo perdere al suo adorato Nii-chan e mettersi in
attesa
del nuovo compagno di giochi che ne sarebbe nato.
Sperando che il
mio caro
fratellino si dia una mossa. Il suo comportamento è
così ovvio che pure io me
ne sono accorto!
pensò il biondo
alchimista mentre consegnava una manciata di spiccioli al gelataio sul
carretto
ambulante e raggiungeva il figlio seduto su una panchina a pochi metri
da lì.
You'll
be in my heart
-Adesso che mi viene in
mente...- cominciò Edward leccandosi le labbra.
Cloude si voltò
verso di
lui, rifiutandosi, però, di staccare la bocca dal suo gelato.
-Dobbiamo comprarti un
vestito nuovo per quando si sposeranno lo zio Jean e la zia Riza, dato
che tu
ed Elycia sarete i paggetti!- esclamò sorridendo furbamente.
-Paggetto? e cosa devo
fare?- chiese, naturalmente curioso dalla nuova prospettiva.
-Mh, vediamo...
sostanzialmente le porterete il velo, spargerete i petali di rosa per
terra,
cose così, insomma.- rispose un po’ alla rinfusa,
ammettendo con sé stesso, di
non sapere bene nemmeno lui in cosa consistesse il compito di un
paggetto.
Il bambino
ascoltò il tutto
con grande attenzione, immaginando che esperienza divertente dovesse
essere.
-Ci saranno altri bambini?-
-Credo di si, oltre tu ed
Elycia, ma non ne sono sicuro... speriamo, che dici?-
Cloude annuì e
tornò a
concentrarsi sul suo gelato, contento del fatto della possibile
presenza di
altri bambini e dell'importante incarico assegnatogli.
No
matter what they say
You'll be here in my heart, always
-E tu e Otou-san?- chiese
improvvisamente.
-Io sarò tra gli
invitati a
guardare come ti comporti...- scherzò per metà,
-... mentre il tuo Otou-san
farà da testimone allo zio Jean. Lo sai cos'è un
testimone?-
Alla risposta negativa del
figlio, Ed si apprestò a colmare tale lacuna.
-Dunque, il testimone
è
colui che consegna gli anelli allo sposo, quando il prete li
richiederà ed è
colui a cui spetta fare il regalo di maggior valore. In più
deve essere vestito
in maniera impeccabile e...-
-Che vuol dire?-
Edward ghignò.
-Che il tuo Otou-san
sarà
vestito come Mr.Pinguino!- esclamò facendo riferimento al
suo pupazzo
preferito.
Un'immagine del suo
papà
sovrapposta a quella del suo compagno di nanne, provocò lo
scoppio di una
fragorosa risata da parte del piccolo, seguito a ruota dal biondo che
non
avrebbe perso occasione per ridicolizzare il compagno, una volta soli
tra le
mura della camera da letto.
Oh, gioia!
-Eheh, non diciamolo a
Otou-san che abbiamo riso alle sue spalle, ok?- disse porgendo il dito
mignolo
per siglare la promessa.
-Ok!- rispose
energicamente, felice della nuova complicità, stringendo
quel dito col suo, più
piccino.
-Bene, adesso che ne dici
se andiamo finalmente a giocare?-
-Sìììììì!-
esclamò, braccia
in aria e sorrisone stampato in faccia.
Cloude scese dalla panchina
con un salto per correre in direzione degli animali a dondolo, sua
recente
scoperta e nuovo gioco preferito per tutto il mese.
-Aspettami Clou! non
correre!-
-Io vado sul cavalluccio
Chichi-ue, ti aspetto lì!-
Oggi mi sembra
più
vivace del solito... pensò il biondo
alchimista mentre gettava i rimasugli del suo gelato nell'apposito
cestino e,
senza staccare gli occhi di dosso dal figlio che man mano si
allontanava, lo
seguì, senza rendersi conto di essere seguito a
sua volta...
Why
can't they understand
the way we feel
Come promesso, Cloude si
fece trovare sopra il cavalluccio a dondolo, sorridente e tranquillo
come
sempre quando giocava; Ed si permise di rilassarsi e decise di andare a
comprare una copia del Central Times nell'edicola a due passi dall'area
gioco
del parco.
-Clou!- chiamò.
Il bambino si
voltò in
direzione del padre, senza smettere di dondolare, ma prestandogli
comunque
attenzione.
-Vado a comprare il
giornale, tu non muoverti, capito?-
-Si!-
-Guarda che ti controllo,
eh!-
-Ho capito, ho capito!-
sbuffò il piccoletto, cercando di concentrarsi sul
cavalluccio. -Chichi-ue!-
richiamò, un secondo dopo.
Ed si avvicinò
al figlio
per sentire meglio cosa volesse dirgli.
-Mi compreresti un
giornalino con gli animali?- chiese mettendo su un broncio adorabile,
uno di quelli
a cui era difficile rimanere impassibili.
-Va bene... su quale
animaletto ti piacerebbe, questa volta?-
-Le mucche!- rispose
gioviale.
Edward nascose a stento una
smorfia di orrore per quegli esseri abominevoli sforna latte
a tradimento.
-Ugh... non lo preferiresti
sui cavalli o qualunque altro mammifero quadrupede ad eccezione di loro?-
Cloude
sghignazzò: sapeva
che il suo Chichi-ue e il latte erano nemici mortali da tempi immemori.
Aveva
scelto apposta le mucche come nuovo argomento zoologico di studio.
Fosse stato per Edward,
Cloude non avrebbe saputo cosa fosse il latte fino ai trent'anni,
fortuna che
ci pensava il suo Otou-san la mattina a prepararglielo...
-No, no. Loro.-
Tale e quale a
quel
disgraziato che ho la sfortuna di chiamare marito... pensò imbronciandosi a
sua volta.
-E va bene, piccolo
ingrato! questa complicità tra te e tuo padre sta
cominciando a darmi sui
nervi, sai?- disse fingendosi offeso.
-Ti voglio tanto, taaaaaaaanto
bene Chichi-ue!-
-Lo so, Clou.- rispose
scompigliandoli teneramente la zazzera corvina per poi allontanarsi.
Il bambino tornò
a
dedicarsi al suo piccolo svago, chiedendosi se oggi il suo Otou-san
sarebbe
riuscito a raggiungerli, anche solo per pochi minuti; si divertiva
sempre a
prenderlo sulle spalle e a correre, gridando "Vola, vola!",
spaventando a morte Edward, che già li vedeva entrambi a
terra pieni di graffi
e sbucciature.
Infondo è della
mamma il
compito di preoccuparsi, no? (questa non potevo non metterla XD)
-Trotta, trotta cavallino!-
Occupato com'era, nel suo
regno immaginario in cui era un abile cow-boy alle prese con un
inseguimento di
ladri, non si era accorto dell'uomo che si stava avvicinando con passo
deciso,
fino a quando la sua ombra non lo ricoprì interamente.
Confuso, alzò lo
sguardo
pentendosene quasi subito: davanti a lui vi era un uomo sui quaranta,
occhi
scuri quanto i lunghi capelli, tenuti fermi da una coda mossa dal vento
e
divisa da veterano di un blu sporco e malconcio.
L'unica cosa che trattenne
Cloude dal gridare in cerca di protezione da suo padre, fu proprio
quella
divisa, così simile a quella che il padre moro era abituato
ad indossare ogni
mattina per andare a lavoro.
-Ciao
piccolo...-
They
just don't trust
what they can't explain
-Buongiorno Signor Elric,
bella giornata non è vero?- domandò gentilmente
l'edicolante, sorridendo sotto
i suoi baffoni curati sempre alla perfezione.
Perché
quando qualcuno
non sa cosa dire, attacca con la solita solfa del tempo? si chiese il giovane, leggermente
annoiato.
-Si, peccato che abbia
sentito che il tempo si guasterà nel fine settimana.- Oh
beh... almeno non è
uno di quelli che non appena possono si mettono a cianciare di politica
come se
avessero seduto davvero su una di quelle dannate poltrone in Parlamento.
-Un peccato davvero. Il
solito?-
Edward annuì.
-Mio figlio vorrebbe una
rivista di animali, ne avete non è vero?-
L'uomo baffuto
annuì e,
dopo aver afferrato una copia del CT e averlo piegato a
metà, indicò al biondo
una sezione specializzata in riviste zoologiche.
-Era interessato ad una in
particolare?-
-Si.- Purtroppo.
-A quale?-
-A una in cui parlano di
quegli esseri pezzati, bianchi e neri, a volte con le corna e che
producono una
sostanza biancastra assolutamente orrida!-
L'uomo lo guardò
come se al
giovane Elric fosse improvvisamente spuntata una seconda testa.
Ed lo notò ed
ebbe
l'accortezza di arrossire.
-Mucche.-
-Ah, ecco... ehm non credo
che ce ne sia una che tratti unicamente di questo tipo di animale.
Forse una
sui bovini in generale?-
Edward annuì e
pagò
entrambe le riviste, pronto ad andarsene quando improvvisamente un
pianto
giunse alle sue orecchie.
Un pianto di
bambino.
Del suo bambino!
-Cloude!!-
I
know we're different but,
deep inside us
-Ciao piccolo...-
Cloude lo
osservò, insicuro
se ricambiare il saluto o meno. Chichi-ue gli diceva sempre di non
parlare con
gli estranei, ma questo signore lavorava con il suo Otou-san quindi non
era un
estraneo, giusto?
-Ciao...-
-Che ci fa un piccoletto
come te tutto da solo?-
-Non sono piccolo! e non
sono da solo, il mio Chichi-ue è andato a comprare il
giornale e tra poco
tornerà.- esclamò con forte convinzione.
-Che caratterino.... uguale
a tuo padre, vedo.- disse sorridendo appena.
Questo catturò
l'attenzione
del bambino.
-Conosci il mio Otou-san?-
L'uomo annuì.
-Non solo lui...-
Si inginocchiò
davanti al
bambino in modo da essere al suo stesso livello.
-Conosco anche quel mostro
che ti ha fatto nascere.-
Cloude spalancò
gli occhi,
confuso come non mai e con una nuova sensazione di paura che lentamente
prendeva possesso della sua mente.
Chichi-ue diceva sempre che
i mostri non esistono e che comunque erano creature malvagie, nate
dalle menti
degli inventori di favole per spaventare i bambini e farli comportare
bene; Chichi-ue
era la persona più buona e bella dell'intero universo,
quindi perché quest'uomo
lo aveva appena chiamato mostro?
-I mostri non esistono... e
il mio Chichi-ue non è uno di loro.-
-Oh si invece, piccoletto.
Come spiegare uno scherzo della natura come quello? un uomo che fa
nascere un
bambino dal suo stesso corpo!-
A quel punto la luce di
follia in quegli occhi di tenebra era assolutamente chiara e Cloude da
appena
spaventato qual'era, divenne completamente terrorizzato.
-E questo ti rende come
lui, piccoletto. Un mostro.-
Il bambino si
tappò le
orecchie e strinse forte, forte gli occhi, desiderando che quell'uomo
scomparisse come uno dei suoi tanti incubi che popolavano le sue notti.
-Va via, va via, va via, va
via!- cominciò a cantilenare.
-Mi chiedo come ha fatto il
Comandante Supremo a non essere disgustato da un simile abominio;
perché vi ha
lasciato vivere invece di darvi fuoco come gli ho visto fare mille e
più volte
sui campi di battaglia? perché?!-
-Va viaaaaa!-
gridò
richiamando l'attenzione dei passanti.
Ma soprattutto avvertendo
il suo Chichi-ue del pericolo.
We're
not that different at all
-Cloude!!-
Edward lasciò
cadere a
terra i giornali e il resto che l'edicolante gli aveva appena
consegnato, per
correre in direzione dei giochi a dondolo, dal suo bambino.
Fa che non sia
niente di
grave! ti prego fa che sia solo caduto e si sia sbucciato!
Ciò che vide non
gli
piacque per niente e gli fece ribollire il sangue nelle vene, come ai
tempi di
Scar e della Pietra Filosofale: un uomo, un soldato, stava strattonando
il suo
bambino per un braccio, urlandogli addosso oscenità che le
orecchie di un bambino
di cinque anni non dovrebbero mai sentire. La parola mostro era la
più usata.
Battendo le mani insieme,
trasmutò l'automail in una lama, puntandola alla nuca dello
sconosciuto una
volta arrivato ad un passo da lui.
-Fossi in te, lascerei
subito andare il braccio del mio bambino!- ordinò con voce
fredda dalla
collera.
L'uomo si
irrigidì nella
sua postura, sorpreso dall'arrivo dell'adulto e lasciò
andare Cloude che cadde
a terra, sporcandosi i pantaloni, per poi andare ad attaccarsi alla
gamba del
padre, piangendo forte e singhiozzando.
-Chi diavolo ti credi di
essere per accusarlo di essere quello che invece tu
sei?!-
And
you'll be in my heart
L'uomo si voltò
lentamente,
conscio della lama che sfiorava la sua nuca e lo osservò,
sfidandolo,
squadrandolo. Giudicandolo.
-Io e il marmocchio stavamo
avendo una piacevole conversazione su quanto lui e il padre sono due
mostri,
indegni di respirare la nostra stessa aria... dovrebbero rinchiudervi
entrambi,
o meglio! dovrebbero uccidervi seduta stante!-
Edward giurò che
in quel
momento vide rosso, il desiderio di staccare la testa da quel sudicio
collo era
più forte che mai.
-Maledetto...-
ringhiò.
-Chi...-Chichi-ueeee!-
singhiozzò Cloude aggrappandosi maggiormente alla gamba del
padre.
Il biondo
osservò con la
coda dell'occhio il bambino e decise che, no, Cloude non sarebbe stato
il
testimone innocente di un omicidio; quindi optò per le
maniere più soft.
Lentamente ritrasse la
lama, dando allo sconosciuto l'impressione di ritirarsi dallo scontro,
facendolo cadere in uno stato di falsa sicurezza, prima di colpirlo con
forza
con il gomito dell'automail, rompendogli il setto nasale per certo.
Cloude si lasciò
scappare
un urlo, quando l'uomo cadde a terra, gemendo di dolore, portandosi la
mano al
naso sanguinante.
Edward si
accucciò e con
voce ferma esclamò:
-Mi assicurerò
personalmente che il Comandante Supremo venga informato
dell'aggressione ai
danni di suo figlio. Vedremo chi di noi due finirà
incenerito all'istante...-
terminò con un ghigno.
Yes,
you'll be in my heart
Dopo aver dato istruzioni
ad un paio di soldati di sua conoscenza, che stavano svolgendo il turno
di
ronda proprio in quell'istante, di portare via quella feccia per terra,
si
voltò e prese in braccio Cloude, che non aveva smesso per un
solo secondo di
piangere come quando era un neonato e poteva andare avanti per ore.
-Non piangere piccolo
mio... adesso ci penserà il tuo Otou-san a quell'uomo
cattivo. Non ti dirà più
quelle brutte cose, te lo prometto.- esclamò accarezzando la
schiena del
bambino in un vano tentativo di rassicurarlo.
-Voglio andare a casa!-
-Si... anche io.-
mormorò
il biondo chiudendo gli occhi, continuando ad abbracciare il piccolo,
proteggendolo dagli sguardi indiscreti della folla radunatasi attorno a
loro.
From
this day on
Now and forever more
-E' inaudito!-
-Abbassa la voce. Cloude si
è appena addormentato, non vorrai svegliarlo, dopo la
mattinata che ha
avuto...-
Roy prese un bel respiro
per calmarsi i nervi, spasmodicamente tesi quasi al punto di rottura.
Quando
Hawkeye gli aveva consegnato il rapporto in cui veniva esposto un
tentativo di
aggressione avvenuto in Grand Avenue Park era stato tentato di firmarlo
senza
neanche degnarlo di una lettura superficiale, ma il fatto che quello
fosse il
parco preferito di suo figlio, lo aveva spinto a non trattarla come le
precedenti pratiche. Quasi aveva dato fuoco all'intero ufficio,
sbraitando minacce di morte, insulti e maledizioni,
una volta terminata la lettura.
-Quel bastardo
può
cominciare a contare i minuti che lo separano dalla fucilazione!-
Subito si era attaccato al
telefono, colto dal bisogno frenetico di sentire dalla voce di Edward
il
resoconto dei fatti, di sapere che Cloude stava bene.
-Povero piccolo... speravo
che non dovesse mai arrivare un giorno come questo per lui. Deve essere
stato
uno shock per lui, tutte quelle parole così dure. Non mi
perdono il fatto di
non essere stato lì per impedirlo.-
Edward scosse la testa.
-Doveva capitare prima o
poi... la tua presenza avrebbe solo rimandato l'inevitabile. Dobbiamo
solo
sperare che questo avvenimento non lo cambi e che venga dimenticato al
più
presto.-
Roy si passò una
mano fra i
capelli, rabbia per non essere stato in grado di difendere la sua
famiglia da
un reietto dell'esercito.
Non deve essere
Cloude a
pagare per qualcosa che non ha commesso... quel verme. Ma come ha
osato?
prendersela con un bambino di cinque anni!
-Comunque sia, me ne sto
occupando io personalmente. Quell'uomo non vedrà
più la luce del sole, per quanto
io preferisca avere un cinque minuti da solo con lui e i miei guanti
alchemici,
ma questo non posso farlo senza scavalcare le leggi.-
Ma come si dice:
gli
incidenti capitano... aggiunse tra sè
e sè.
Don't
listen to them
'Cause what do they know
We need each other,
to have, to hold
-L'importante adesso
è
Cloude. Deve essere rassicurato e deve capire che quanto è
stato detto, sono
solo menzogne.-
Il moro annuì,
sedendosi
accanto al compagno, sul divano e avvicinandolo a sè con un
braccio.
-E tu? come stai?-
-Io?-
-Si, tu. Quel cerebroleso ha detto cose parecchio
cattive anche su di te...-
Ed tentò di
scacciar via
l'argomento con un gesto della mano.
-Non preoccuparti... non
è
una novità per me, dopotutto sono un cane
dell'esercito.-
-Non dire così,
Ed...-
mormorò baciandogli la tempia e accarezzandogli i capelli.
-Lo sai che è
così... ci
sei passato anche tu, prima di
diventare Comandante Supremo, senza contare il fatto della
trasmutazione e
tutto.-
Roy posò la mano
sull'automail del più giovane, dolorosa testimonianza di
errori del passato mai
dimenticati.
-Andiamo a letto? sono
stanco e tu hai bisogno delle mie coccole...- disse con un sorrisetto.
Edward annuì
stancamente,
indugiando nelle carezze del marito, permettendosi di rilassarsi, di
sentirsi
al sicuro fra le sue forti braccia.
-Si, ma... vado a prendere
Cloude. Voglio che dorma insieme a noi stanotte...-
-Certo. Ha bisogno di
sentirci vicini; vado a prenderlo io il piccolo terremoto, tu precedici
a
letto.- esclamò accarezzandogli teneramente la guancia.
-Stai diventando
sdolcinato, Colonnello di merda...-
-Solo con te mi permetto di
esserlo appena un pochino.- disse facendo
l'occhiolino e alzandosi dal
divano per andare a prendere il bimbo addormentato, stringerlo fra le
sue braccia
e cullandolo, portarlo nel lettone matrimoniale, attesi da un Ed
già in
pigiama.
They'll
see in time
I know
When destiny calls you
You must be strong
-Fai piano, mi
raccomando...- sussurrò il biondo mentre il marito poggiava
delicatamente il
tenero angioletto addormentato sul materasso, in mezzo ai suoi due
padri.
Roy annuì,
coprendo il
bambino con il leggero piumone autunnale e rimboccandogli amorosamente
le
coperte.
-Ha un'espressione
così
serena quando dorme...-
-Già...-
-Speriamo che domattina
possa
svegliarsi e non ricordare nulla di quanto successo oggi.-
-E' quello che mi auguro
anche io. - mormorò voltando lo sguardo.
-Ed...- chiamò.
Il giovane non
spostò lo
sguardo sul moro, concentrato a rivivere secondo per secondo la scena
della
mattinata, desiderando solo di poter conoscere una qualche
trasmutazione in
grado di far tornare indietro il tempo; non sarebbe andato a comprare
il
giornale, allora. Non avrebbe lasciato Cloude da solo.
-Smettila...-
Sorpreso, Edward
osservò
nel marito l'espressione di chi è arrabbiato con il modo di
pensare altrui,
abituato da sempre a non nascondere le proprie opinioni.
I
may not be with you
But you've got to hold on
They'll see in time
I know
We'll show them together
-Non è stata
colpa tua. Doveva
succedere un giorno o l'altro. Meglio adesso che è
ancora piccolo e non
capisce a pieno quanto contorto sia il mondo esterno, che
più grande e in grado
di comprendere e assimilare, non credi?-
-Si... forse hai ragione
tu.- mormorò piano per non svegliare Cloude.
Il moro annuì,
soddisfatto
di essere riuscito a far prevalere la propria opinione riguardante
l'argomento.
-Bene. Adesso stenditi e
dormiamo, siamo entrambi molto stanchi; del resto ce ne occuperemo
domattina,
vuoi?-
Con un "Va bene",
la questione venne archiviata fino a giorno seguente, con la speranza
di essere
in grado di ricucire gli strappi emotivi causati ad un bimbo di cinque
anni,
non ancora pronto per conoscere la cattiveria delle persone che
vivevano al di
fuori del suo porto sicuro, la sua casa.
Dopotutto,
domani è un altro giorno.
“Comandante
Supremo, lei non sa niente riguardo al detenuto
n°85697 ritrovato con delle alquanto sospette tracce di ustioni
e bruciature
sul 70% del corpo?”
“Non
so di cosa stia parlando Hawkeye... gli incidenti, si sa,
capitano!”
'Cause
you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart
Bene, così si
apre la mia,
oramai famosa, raccolta su Cloude. Sono troppo affezionata a questo
bambino per
lasciarlo andare al suo destino tutto da solo. Infondo sono la sua
zietta,
quindi preparatevi ad altre sue avventure alla scoperta della vita in
compagnia
dei suoi fantastici genitori(oddio sembra una puntata di "Allacciate le
cinture, viaggiando si impara!" -__-).
Piccola nota: il soprannome di Cloude,
cioè terremoto, non
è altro che il nome con cui mi chiamava(e lo fa ancora, ogni
tanto) mia nonna
paterna quando ero bambina. Certo non lo diceva con risvolti affettuosi,
dato che mi considerava una bambina terribile, la degna figlia di
Attila o
qualcosa di simile -___- ma nella mia storia, sarà
semplicemente un delizioso
nomignolo dato da due genitori amorevoli - che vorrei avere come propri
- al
loro dolcissimo bambino (cala, cala! quì stai facendo venire
la carie! Nd
Itachi).
Un'ultima cosa: la frase
finale è la celeberrima che chiude il film Via col vento,
pronunciata dalla
protagonista Rossella O'Hara, quando il marito finalmente si scoccia e
la
lascia, facendole capire che è lui l'uomo della sua
vita(film noioso a mio
parere se fatto vedere ad un'età impropria quale i miei
quattordici anni).
Le informazioni sui compiti
di un testimone di nozze sono state prese dal sito
http://www.guidasposiweb.it/argomenti/testimoni.066.t
Risposte
alle
recensioni:
eLiSeTtA: Ciao cara! Ripetere tante volte
gli auguri porta
bene, lo sapevi? lo dice anche quella strega
bionda-lancia-chiavi-inglesi
quando Edo è in ospedale ed è il suo compleanno
^^ sai, l'arroganza è inclusa
nel pacchetto "Essere umano" quindi non c'è da stupirsi se
certa
gente si crede meglio di altra, estremamente più
qualificata, ma visto i
risultati finali.... >___> si ammetto che sono una
pervertita, non a caso
ero in prima fila alle lezioni del maniaco per eccellenza, Jiraiya
Sensei! un
bacione!
lily88: Grazie mille, sono molto contenta
che ti sia
piaciuta. Edo è sempre un grande (mi hai sentito,
fagiolino???) ed è normale
amministrazione che Roy sia premuroso con l'amore della sua vita, no?
Un bacione!
Yumi: Già. Edo è
una povera anima incompresa e le altre
persone se ne approfittano sempre! Roy è un uomo grande e
grosso e ha avuto a
che fare con pettegolezzi e illazioni varie fin da quando è
diventato un
soldato, ma Ed viaggiando di continuo, no. L'idea della vasca
è stata il primo
passo verso la lemon completa (che non vedrete per molto, molto tempo
ancora!)
e un piccolo tributo al fatto che la Roby apprezza l'EdRoy, con Edo
seme ^^ non
lo vedo più molto come seme, ormai, quindi non sono riuscita
a scrivere
qualcosa di più esplicito. Un bacione!
aduah: Demonietta mia! felicissima che la
storia ti sia
piaciuta (anche se ormai è passato un bel pezzo). Ti ho
ripetuto quanto io
apprezzi e ammiri i disegni che hai fatto come regalo per il MIO
compleanno?
*__* tutte le volte che li guardo mi sciolgo come neve al sole, e anche
a mia
madre sono piaciuti! XD se io sono stupenderrima alla decima, tu lo sei
alla
millesima, mia dea! attendi ancora un po’ ed entro dicembre
(si spera ç_ç) mi
vedrai arrivare con la macchinozza di mammà sotto casa tua,
a scarrozzare te e
la Fra! che Vic ce la mandi buona allora! XD un bacione!
Betta90: Eh eh! chissà come mai
TUTTI apprezzano la scena
della vasca >___> eh, mie piccole seguaci pervertite!
>.< lo smut
piace! il loro non
è un rapporto come
gli altri; sempre come cane e gatto ma impossibili da dividere se non
si vuole
creare un disastro esistenziale. E poi essendo due uomini, sono molto
più
avvantaggiati, si capiscono al volo senza inutili giri di parole o
stress allucinanti
del tipo "Mi ami? ma quanto mi ami?" che trovo nauseanti e
insopportabili. Un bacione.
elyxyz: Beh, Sempai...essendo tu a betarmi
le ff so già in
anticipo cosa ne pensi(ma vedermelo ripetere nella sezione commenti non
fa mai
male XD). Trovo anche io che siano come dici tu, altrimenti non
sarebbero i
protagonisti assoluti delle mie ff(anche se c'è una SasuNaru
che sto iniziando
ad abbozzare >.<). Ti auguro di passare una bella
vacanza, divertiti,
abbronzati e mangia una buona paella per me(la fanno buonissima nelle
vicinanze
del mercato di San qualcosa sulla Ramblas se capiti per Barcellona). Un
bacione!
Setsuka: Innanzitutto complimentoni per il
risultato
dell'esame! sei stata una grande! Si, beh... Roy è
ukè ma solo temporaneamente
^^ come dici tu è un ukè emotivo, ma sotto le
lenzuola... *ç* più che una lemon
questa è una lime appena accennata(si tratta solo di una
"mano
morta") ma piano piano arriverò anche al rapporto completo.
Come vedi,
ecco il primo capitolo della raccolta, Cloude si è fatto
attendere, lo so(o
meglio, diciamo che una certa autrice lavativa si
era un po’ troppo
adagiata sugli allori per continuare a scrivere... Nd Itachi). Un
bacione anche
a te tesoro! tvb!
nemesi06: Sono contenta che ti sia piaciuta
cognatina! amo i
rapporti maturi(sarà per questo che mi prendevo le cotte per
persone più
grandi? o_O) e forti, i piagnistei non li sopporto molto e in fin dei
conti
stiamo parlando di due uomini, due roccie! dei pettegolezzi da comari
non
influiranno per niente nella loro relazione(e dopotutto c'è
Roy che con uno snap
manda in fumo - letteralmente - ogni male lingua!). Spero che stia
andando un
pò meglio, sia a casa che all'università, io ci
sono se ti va di sfogarti(l'hai
fatto tante volte tu per me... touka koukan!) quando mi prende la linea
-___-''
le marmottine salutano la loro zietta con le zampine paffute! Un
bacione!
Bad Girl: La mia BS (Baby Sister)!! anche moi
ti adora! per lo
sterminio dei colleghi idioti credo ci abbia già pensato lo
zietto: l'ho
sentito borbottare qualcosa del tipo "dannati, infangare
così l'onore del
mio fagiolino". Come dire, questi due hanno più mood swings
di una donna
incinta: prima arrabbiati, poi coccolevoli(ma esiste sta parola? o_O Nd
Itachi),
poi eccitati e infine conigli in calore >//< come vedi in
questo Cloude
c'è, anche se piccino, gliela ho fatta penare questa
apparizione! per il
prossimo cercherò di essere più veloce, parola di
mamma marmotta! Da Itachi Per
BG: il ripopolamento del clan è cosa utile e buona e poi se
non lo facciamo io
e tua sorella, chi ci pensa? il mio sciocco fratellino insieme al suo
compagno
Naruto? già Giuls sogna di creare una pillola per rendere
gli uomini in grado
di rimanere incinti, non diamole ulteriore spago O_o'' Io: un bacione
BS!
Hokori: Non scusarti e figurati! capisco
benissimo, io
ultimamente sto avendo problemi di connessione da quando mi sono
trasferita!
davvero adori quello che scrivo? >///< mi lusinghi! sono
contenta che
trovi tutto quanto IC e ben calibrato, ogni volta che pubblico
è un'incognita,
sul serio! davvero ti piacciono le frasi finali allineate a destra? beh
allora
vedrò di inserirle più spesso, o meglio, renderle
uno schema fisso ^^ un
bacione cara!
SHUN DI ANDROMEDA: *in ginocchio* ti chiedo scusa se
non ho risposto
alla tua mail ma me ne sono accorta troppo tardi che m'era finita in
Posta
indesiderata!! quando l'ho notato era ormai tardi e avevi
già pubblicato la tua
ff con i vari figli delle Mpreg RoyEd ç_ç sono
imperdonabile, spero non ti sia
offesa, ma ho avuto tantissimi imprevisti ultimamente(il più
grande e noiosamente
insopportabile il cacchio di trasloco qui in collina col wireless che
c'è e non
c'è come il famoso limoncello -___-). Sono contenta che
anche tu sia una fan delle
mpreg, non siamo moltissime, purtroppo ç_ç di
sicuro non mi offendo se mi
aggiungi ai preferiti o se stampi le mie storie(ma davvero? WOW!). Un
bacione!
Ringrazio chi ha
inserito la storia nei preferiti *inchino*
Campagna
di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l'8‰ del tuo
tempo alla causa pro recensioni.
Farai felici
milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove
meglio crede)
Sarai Nel Mio Cuore
Dai, smetti di piangere,
andrà tutto bene
prendi solo la mia mano, tienila stretta
Ti proteggerò da tutto ciò che ti circonda
Io sarò qui non piangere
Per uno così piccolo, tu sembri così forte
le mie braccia ti stringeranno, ti terranno al sicuro e al caldo
questo legame tra noi non può essere spezzato
io sarò qui non piangere
E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre
Perché non possono capire quello che sentiamo
loro, semplicemente, non possono credere in ciò che non si
può spiegare
io so che siamo diversi ma nel profondo, dentro di noi,
non siamo diversi affatto
E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre
Non ascoltarli, perché quello che sanno -
noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro, di avere e
conservare - lo vedranno col tempo, lo so
Quando il destino ti chiama, devi essere forte
io potrei non essere con te, ma tu devi tener duro
Lo vedranno col tempo, lo so
glielo mostreremo insieme, perché...
Sarai nel mio cuore
io ci credo, tu sarai nel mio cuore
Sarò qui da oggi in poi
ora e per sempre
Sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono loro
Tu sarai sempre qui nel mio cuore
sempre...
io sarò con te
io sarò qui per te, sempre
eternamente
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
io sarò qui, sempre.
|
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Capitolo 2 *** A mom's diary ***
Disclaimer:
i diritti dei personaggi di fma non mi appartengono, sono solo una fan
che
scrive per puro piacere, senza scopo di lucro. I diritti di Cloude,
però, mi
appartengono.
Martedì
19 Settembre 1922
Oggi Cloude compie
dieci
mesi. Sembra impossibile che tra poco sarà un anno che
è venuto al mondo; sono
sicuro che Roy ha in mente di organizzare una festa che
metterà in ombra quella
per la sua nomina a Comandante Supremo!
Comunque
è stata una
giornata tranquilla, il bambino non ha pianto molto; evidentemente le
coliche
stanno finalmente cessando, povero piccolo. E' un tormento vederlo
così
sofferente e non essere in grado di fare nulla per alleviare il suo
dolore.
Roy va
completamente nel
panico quando comincia a piangere così disperatamente che
quasi mi verrebbe da
ridere se la situazione non fosse tanto incresciosa.
Adesso Cloude sta
giocando nel box; lo sento ridere da qui, probabilmente quell'idiota di
Roy
sarà insieme a lui a fargli le boccacce.
Francamente non so
chi
dei due sia più bambino; Roy sa essere così
infantile, a volte!
Ma è
anche un padre
stupendo, adora alla follia nostro figlio ed ho paura che si stia
trasformando,
ogni giorno che passa, in un secondo Hughes.
Che il cielo ci
salvi,
allora!
Ci mancherebbe
soltanto
che si metta a distribuire foto su foto e ad urlare ai quattro venti
quanto è
bello suo figlio.
Di certo sta
già
cominciando a viziarlo, anzi. Ha cominciato subito dopo la nascita.
Tutine,
pupazzi, giocattoli... ancora poco e la culla la dovevamo mettere in
giardino.
Uno scalpicciare leggero
annunciò l'ingresso del Comandante Supremo nello studio.
-Edward...-
chiamò.
Il biondo alzò
la testa da
sopra il diario in cui annotava quotidianamente i progressi di Cloude
per
spostare lo sguardo sul marito che cullava il bambino fra le braccia.
-Credo che il piccolo Clou
abbia fame, vero campione?- domandò rivolgendosi al bimbo
che in risposta batté
le manine felice, in una divertente imitazione dell'usuale gesto per
eseguire
le trasmutazioni del padre biondo.
-Così piccino
è già vuole
fare l'alchimista! c'è tempo terremotino!-
Ed aprì il suo
orologio
d'argento e constatò che era ora che il pancino del bimbo
venisse riempito.
-Mettilo nel seggiolone in
cucina, adesso arrivo...-
Roy annuì e
intrattenendo
un'interessante conversazione in bambinese con Cloude, lo
portò in cucina,
mentre Ed terminava di scrivere.
Adesso
è ora di pranzo
per Cloude, sarà meglio che gli prepari la sua pappa
così sarà un bel bambino
soddisfatto e contento... e poi non mi fido a lasciare Roy da solo in
cucina!
chissà cosa potrebbe combinare nel tentativo di scaldargli
la minestrina!
Edward
Elric
Risposte alle recensioni:
FightClub: Grazie, sono contenta che
ti sia piaciuta ^^ davvero pensavi che Roy li avesse lasciati? O_O che
non sia
mai! Se mai succedesse significa che non sono stata io a scriverla(o
che ero
sotto effetto del mio sakè… allora sarebbe
probabile U_U) shi lo sho che Cloude
è dolshe, dolshe! XD è il mio modello ideale di
bambino e poi c’è Ed ad
impedirgli di fare troppi capricci ^^ un bacione anche a te!
saku_chan
the crazy dreamers: Uhhhh! Tutti questi complimenti mi
fanno girare la testa XD ho cercato di descrivere Ed per quello che
è in questa
mia raccolta: un genitore che è consapevole di dover fare
tanto per il proprio
bambino. Si, so che può essere difficile immaginare una cosa
del genere, però
il bello della fantasia è questo, no? ^^ certo che ne
scriverò altre, anche
perché vorrei arrivare perlomeno ai dieci capitoli(se ci
riesco). Grazie
ancora, un bacio!
aduah: Tatina miaaaa! Anche tu mi
manchi tanto, all’infinitesima ;__; voglio che la fine
dell’anno arrivi presto
così almeno coprono l’intera area con la fibra
ottica e potrò stare su internet
quanto mi pare!! Si lo so che per te è difficile, per questo
apprezzo il fatto
che tu la legga comunque. Si effettivamente era un po’
lunghetta (ma sarà nulla
a confronto con la SasuNaru che sto scrivendo *__*) ma quando scrivo
poi non mi
fermo più ^^’ grazie per averla messa nei
preferiti, cara e spero ti piaccia
anche questo secondo capitolo. Un bacione tesoro (manca sempre meno
alla
patente *_*)
nemesi06: Ciao cognatina mia! Beh
con la linea sai come va ç_ç sono contenta che ti
piaccia come ho descritto Roy
e Ed; si, anche il papà saprà farsi valere
nonostante tutti i suoi impegni, non
so quando, ma lo farà ^^ uhm, ho sollevato la questione
“chi è l’uomo
misterioso?”, ma no, non è Kimbley ^^’
anche se dalla descrizione può sembrare,
non lo è. E’ solo un vecchio pazzo che non sa
accettare i cambiamenti o le
diversità delle persone e per questo se la rifà
con il piccolo Cloude! è_é non
preoccuparti le cose tristi dovrebbero essere terminate (ho scritto
solo tre
capitoli per ora). Davvero le mie marmottine presto potranno giocare
con i loro
cugini scoiattolini? XD oh, che bello! Vado a dare loro la notizia, ne
saranno
contentissimi! Un bacione!
BeautifulKirja: Sono contenta che tu abbia
letto anche le altre mie Mpreg, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi ^^
sono
contenta che ti piacciono e grazie per il complimento >o< *arrossisce*
ohibò, se mi mangi Cloude poi
resto senza nipotino(e tu ti ritrovi due genitori infuriati alle
calcagna ^^’);
beh ecco il secondo capitolo, spero ti sia piaciuto come il primo,
anche se è
molto più corto. Un bacione.
elyxyz: Ti ho fatto un regalo di
bentornato, visto? XD sono riuscita a pubblicarlo solo
perché adesso il
compagno di mia madre mi presta la internet key durante i giorni
lavorativi,
perché la linea wireless non prende più
ç_ç disperazione per tutti i giorni in
cui sono stata in astinenza da connessione ;___; grazie per i
complimenti
Sempai. Un bacione.
Betta90: Eh sì. Cloude fa strage
di
cuori come il suo papà moro XD no, non è Kimbley
l’uomo che ha aggredito
Cloude; so che l’ho descritto come lui, ma proprio non ci
pensavo ^^’ anche
perché se fosse stato lui, Ed lo avrebbe riconosciuto, no?
sono contenta che ti
sia piaciuta anche se non ami le mpreg (spero di farti cambiare idea
con la mia
raccolta… magari scoprirai di amare questo genere ^__^). Un
bacione.
|
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Capitolo 3 *** Kitten in an alley ***
Disclaimer: i
personaggi di fma non sono stati usati a
scopo di lucro e non ne detengo i diritti.
-Ti preeeeegooooo
Chichi-ue!
-Ho detto no...-
-Please, please,
pretty please?-
-Benché
sia fiero dei tuoi progressi in lingua inglese, la
risposta è sempre no!-
-Ohhh, ma
perché no?-
-Cloude... non
possiamo tenere un gatto!- esclamò
il biondo Alchimista sull'orlo dell'esasperazione.
Quante volte aveva
ormai recitato la parte del ragazzo
senza cuore che si rifiutava di dare asilo ad un tenero piccolo
batuffolino di
pelo, tutto bagnato e con dei grandi occhioni che sembravano dire
"Adottami e strapazzami di coccole" ? con suo fratello Alphonse aveva
ormai perso il conto.
-Ma,
perché? potrebbe stare in camera mia e giocare con
me, quando tu sei a studiare e, e... gli farei il bagnetto e gli darei
io da
mangiare! tu non dovrai fare niente, promesso!-
cercò di mercanteggiare
il bimbo.
Edward
sospirò e si lasciò cadere sul divano dietro di
sé.
Perché mai
quando si presentavano situazioni del genere,
Roy era sempre in ufficio?
-Cloude…-
-Per
faaaaaaavooooreeeee!- strascicò le sillabe il piccolo
moretto.
-Clou, quando
è no è..-
-Almeno sentiamo cosa
ne pensa Otou-san, eh? Se lui dice
che posso tenerlo, lo teniamo, ti prego!-
Edward
scrutò il figlio da sotto le bionde ciglia,
soppesando l’ipotesi di chiamare o meno quel grande
scansafatiche che aveva
sposato e valutando la possibile risposta
che ne avrebbe ricevuto…
-Se
lo chiamiamo, e lui dice di no… non voglio
sentire storie, poi, dopo. –
-Va bene!-
esclamò il moretto porgendo al padre il dito
mignolo per sigillare la sacra promessa.
Edward
assecondò l’impulso del figlio, più per
tenerselo
buono e non doversi sciroppare una sequela lamentosa di “Una
promessa va
sigillata col sangue” o “Devi darmi la tua
parola!”, che per altro.
Ultimamente
l’influenza di certi film, cominciava a
farsi sentire…
L’Alchimista
d’Acciaio uscì dal soggiorno, in cui si era
tenuto l’intero dibattito, per chiamare l’ufficio
di Roy.
-Ufficio del
Comandante Supremo, parla Hawkeye…-
-Tenente? Sono
Edward, Roy si trova in ufficio in questo
momento?-
-Oh, salve
Edward. Il Comandante Supremo attualmente è
molto occupato, ha detto di non farsi passare nessuna chiamata. Vuoi
lasciargli
un messaggio?-
Il biondo si
mordicchiò il labbro inferiore mentre pensava
ad un messaggio adeguato da fargli recapitare, ma quando
avvertì uno strattone
ai pantaloni e, abbassato lo sguardo, incrociò gli occhi
speranzosi del suo
bambino, un’idea perversa gli
sfiorò la mente.
-No… gli
dica – tappati le orecchie, Clou - che farà bene
ad alzare il suo regale sedere da quella poltrona e
rispondere al
telefono se vuole sperare di comandare ancora
qualcosa in camera da
letto!- esclamò ghignando come un maniaco.
Poteva definirsi un
ragazzo senza pudore per aver detto
una cosa intima come quella, ad una donna compassata come la Hawkeye?
Nah!
-Riferisco,
attendi in linea per favore.- rispose
senza una nota d’alterazione nella voce professionale di
sempre.
-Posso ascoltare
adesso? Non voglio che bari, eh!-
Annuendo, gli
scompigliò leggermente la zazzera corvina.
Passarono soltanto
pochi secondi prima che dall’altro capo
della linea si udisse il rumore di un segnale elettrico e di una voce
calda e
profonda.
-Edward?-
-Ehilà,
bastar… incompetente, come va?- si
corresse
Ed, conscio di non poter usare impropri di fronte a Cloude.
Roy sbuffò.
-Bada a come
usi le parole, c’è Clou accanto a te,
vero?-
-Sì,
ma… non è questo il punto, vedi…-
In quel momento un
Cloude super eccitato balzò fra le
braccia di Ed e gli strappò il telefono di mano.
-Papà,
papà possiamo avere un gattino?-
-Ehy!-
protestò Ed.
-Come?-
-Un gattino!
L’ho trovato questa mattina vicino al parco.
E’ piccolissimo e tutto solo, poverino!-
-E Chichi-ue
cosa ne pensa?-
Cloude mise su il
broncio.
-Non
vuole… però ha detto che se tu dici di
sì, allora
posso tenerlo!- esclamò alzando gioiosamente il tono di voce.
-Ma
veramente…-
Attraverso la
cornetta, udì distintamente il suono della
risata divertita di Roy.
Dopo un altro paio di
interscambi fra padre e figlio,
Cloude riagganciò tutto contento.
Ad Ed
bastò un solo sguardo per capire quale era stata la
risposta del marito, ma chiese nonostante tutto.
-Dunque?-
-Ha detto di sì!-
dichiarò raggiante.
-Chissà
perché, me lo aspettavo…- sibilò a
denti stretti.
Roy questa
me la paghi!
-E così
sia terremoto! Ma sia ben chiaro che ne sarai tu
l’unico responsabile; non voglio trovare pelo dappertutto e
soprattutto guai a
lui se si farà le unghie sui mobili!- asserì
all’indirizzo del bambino che si
stava già allontanando per recuperare il micietto, ancora
raggomitolato su sé
stesso all’interno di una piccola scatola.
-Ho già
scelto il tuo nome, sai? Adesso ti porto in bagno
e ti tolgo tutto questo sporco dal pelo, vedrai come ti sentirai
meglio!-
cinguettò il piccolo, dirigendosi a compiere il suo dovere,
con il gattino fra
le braccia.
Non so
perché, ma prevedo guai. Pensò il
giovane
Alchimista scuotendo la testa e lasciandosi andare ad un profondo
sospiro.
Più tardi,
quella sera, mentre Cloude sistemava al meglio
la cesta dove avrebbe dormito il gattino, i due adulti se ne stavano
comodamente accoccolati l’uno contro l’altro sul
grande divano in salotto,
sotto una calda trapunta di morbida piuma d’oca, a
raccontarsi gli avvenimenti
della giornata.
-... e alla fine ha
deciso di chiamarlo Cullen! Non
sono sicuro che quella saga che gli hai regalato sia educativa, sai?-
-Cos’ha che
non va?- chiese Roy ridacchiando.
-Parla di vampiri!-
-Vampiri vegetariani,
però. Non farti venire una
trombosi, amore. A Cloude piace, e se ha chiamato il suo nuovo gattino
con quel
nome… lascia stare.-
Sbuffando, Edward si
sistemò meglio nell’abbraccio del suo
Alchimista di Fuoco e chiuse gli occhi.
-Come siamo affettuosi
oggi!-
-Chiudi quella
bocca…- bofonchiò il biondo.
-Ti amo anche io!-
ghignò stringendolo maggiormente a sé.
-Forse è
meglio che vada a controllare come vanno le cose
di sopra…-
-Lascia che si
diverta un po’… è contento no?
è questo ciò
che conta alla fine. –
Annuendo,
lasciò che il battito regolare del cuore di Roy
gli cantasse la sua ninna-nanna preferita e chiuse nuovamente gli occhi.
“Sappi, però,
che non sarai
più padrone del letto per almeno un mese.”
“Cosa?! ma
Ed…!”
“Ah, no! Scambio
Equivalente…”
Dunque, voglio
precisare che questo capitolo era stato
scritto per celebrare l'arrivo in famiglia di un tenero piccolo
micietto che
avrebbe dovuto regalarmi una mia amica. Purtroppo le cose sono saltate
quando,
scoperto che il mio cane s'è beccato la dermatite per colpa
del suo precedente
veterinario, quello nuovo ha detto che sarebbe meglio evitare di
accogliere in
casa un altro animaletto, onde evitare il contagio -___-
Ciò mi
è stato riferito il giorno dopo aver terminato
questo capitolo (quando si dice la sfiga...). E dire che anche io avevo
già
deciso il nome *piange* e la nonna aveva comprato la lettiera!
ç___ç
Vabbè…
festeggiamo allora il fatto che ho superato l’esame
di teoria per la patente SENZA errori!! *__* manca sempre meno al Brum
Brum!
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messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Risposte
alle recensioni:
FightClub:
Giuro che la parte iniziale del tuo
commento mi ha fatto scompisciare dalle risate XD
non cominciamo a parlare di "buchi"
perchè altrimenti mi vedo costretta ad andare a cercare un
passo di una
fanfiction Mpreg su Naruto in cui la Nonna Tsunade dice... beh puoi
immaginarlo
^^ Comunque sì, Cloude è nato con parto cesareo
ed ha evitato a Roy di sentirsi
urlare dietro maledizioni a non finire (avete presente quando una donna
è preda
dei dolori delle contrazioni? "Giuro che ti eviro maledette schfoso,
è
tutta colpa tua!!"). Che bravo bambino, no?
saku_chan
the crazy dreamers: Ed è un padre
affettuoso, sì. Cerca di essere quello che molto
probabilmente avrebbe voluto
fosse Papà Hohenheim per lui (tuttavia non riesco a
fargliene una colpa, sia
nel manga che nell'anime ha le sue buone ragioni) e tieni presente che
oltre a
fargli da padre deve essere anche una madre; calarsi così
diligentemente in un
ruolo non proprio e cercare di fare il meglio che può...
trovo che sia molto
coraggioso (e stancante da morire). Comunque tesoro, Chichi-ue,
significa papà,
ma meno formale e più affettuoso.
nemesi06:
Questo lato di Ed piace un pò a tutte,
vedo (e come non potrebbe?XD). L'idea del diario mi è venuta
in mente quando ho
ritrovato alcune pagine strappate di un'agenda del mese in cui sono
nata io e
in cui mia madre aveva scritto al 15 Maggio "E' nata!" e poi via via
il peso, il primo bagnetto... è una delle tre cose che mi
sono rimaste della
mia infanzia, perchè per il resto hanno buttato via tutto
ç_ç Io me lo immagino
perfettamente Roy a fare le boccacce al suo erede (non è un
caso infondo...
'Tachi lo faceva di continuo con le marmottine! ^^) e quando si
è padre, non so
perchè, ma me li immagino con un'espressione di
felicità beota in viso, non so
se mi spiego...
elyxyz:
Sono contenta che ti sei sciolta sulla
tastiera (però ricomponiti, sennò It's non
continua ^^') e Cloude è un piccolo angioletto
(diffidate sempre dagli angioletti... quando crescono diventono
imprevedibile
*vedere la sottoscritta*) pure in versione pupo! certo mi diverto da
morire ad
immaginare Ed alle prese con un biberon pieno di LATTE!
mi chiedo se non
indosserebbe una tuta ignifuga o qualcosa di simile XD
Liris:
*trattiene Liris* Nooo! non picchiare il pc,
poverino! (Giuls fa parte della lega contro il maltrattamento dei pc)
Ti do
pienamente ragione in tutto quello che hai detto. Non sopporto le
persone che
devono esprimere per forza la loro opinione(che non sarebbe neanche un
male se
non lo facessero con l'intento di ferire gli altri) giudicando e
mettendosi al
di sopra di tutto. Mi unisco, quindi, ai ringraziamenti allo zietto per
il
barbecue (XD). Credo di essere diventata una massa di gelatina quando
ho
immaginato Cloude che cerca di imitare il suo papà biondo
*___*
Betta90:
Ed è protettivo come una mamma leonessa
(ammetto che ci godo un pò a sfotterlo in questo senso XD)
nei confronti del
suo cucciolo. Conta anche che è conscio
dell'unicità del figlio (uno solo ha
potuto farne, sennò avrebbe fatto una cucciolata)e che non
tollera che agenti
esterni, interferiscano con tutta la fatica che ha fatto.
|
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Capitolo 4 *** Pinguini, bambini e pannolini ***
pinguini
Disclaimer: i personaggi di Full Metal Alchemist non mi
appartengono, i diritti di Cloude sono miei.
Pinguini,
bambini e pannolini
Il nuovo Comandante Supremo, fresco di nomina, inserì le
chiavi nella serratura del portone di Villa Mustang-Elric, con un gran
sorriso
stampato in volto, stringendo sotto braccio il peluche raffigurante un pinguino
tutto blu con un vistoso papillon rosso al
collo.
L'aveva appena comprato nel negozio di giocattoli distante
appena una decina di metri dalla biblioteca preferita di Edward - nella
quale
aveva appositamente fatto un salto per prendere il
nuovo volume di un
trattato sull'alchimia, sul quale il biondo aveva messo gli occhi
già da un po’
di tempo - e nella fretta non aveva neanche dato il tempo alla commessa
di
incartare il pupazzo, sicuro che tanto il piccolo Cloude avrebbe
apprezzato
ugualmente.
Sei mesi.
Il suo bambino aveva già sei mesi.
Vederlo crescere era qualcosa che toglieva il fiato. Sembrava
ieri che Hawkeye lo aveva avvisato di correre in ospedale
perché Ed stava per
dare alla luce il bambino.
Quando era arrivato, aveva dovuto attendere un'ora e mezzo
prima di ricevere la notizia che più attendeva: essere
diventato padre.
Era così piccolo e rosa, attraverso il vetro della
nursery; le manine strette a pugno e la boccuccia semi aperta. Sul
colore degli
occhi non era sicuro, dato che erano chiusi, ma di
sicuro aveva preso i
suoi capelli.
E adesso con le guanciotte paffute e una tutina di Winny
The Pooh addosso, aspettava solo il ritorno del suo
papà per giocare.
Edward, purtroppo, stava ancora riprendendosi dal parto ed
era costretto a passare numerose giornate disteso sul letto o sul
divano,
evitando di sollevare pesi o di sforzarsi in generale.
Faceva molta fatica a restare in piedi per troppo tempo,
ma per fortuna Cloude era abbastanza collaborativo
da quel punto di
vista.
-Tesoro sono a casa!- esclamò Roy
sorridente appena
messo piede nell'abitazione.
Solo il silenzio fu la sua risposta, segno che il giovane
non doveva averlo sentito.
-Ed? dove sei?- domandò entrando in salotto e non trovando
il compagno sul divano a riposare o a leggere un libro.
Forse è in camera da letto... o nella cameretta di
Cloude.
Decidendo di passare prima dal figlio per controllare come
stava, salì le scale che conducevano al piano superiore,
dove erano situate le
camere, ma con sua sorpresa trovò anche la cameretta vuota.
Leggermente
preoccupato per la mancanza del piccolo, corse verso la camera
matrimoniale,
sua e di Edward ed aprì la porta con il cuore in preda al
panico.
Fin da quando era nato, era della convinzione che il suo
bambino fosse un essere fragile, troppo fragile per
i venti del loro
mondo, e che al minimo cenno di una brezza un po’
più forte, si sarebbe potuto spezzare.
Per fortuna ogni più piccolo pensiero disfattista,
svanì
come neve al sole nel momento in cui entrò e i suoi occhi si
posarono su una
delle scene più tenere che avesse mai visto.
-Ed...- mormorò dolcemente, mentre si avvicinava al grande
letto matrimoniale a passi felpati per non disturbare il sonno dei suoi
due
occupanti.
Cloude giaceva fra le braccia del padre biondo,
addormentato forse per metà visto i continui movimenti del
piccolo, che sembrava
dar segno di volersi svegliare, mentre la controparte più
grande riposava
profondamente e ignara della presenza del marito nella camera.
-Giovane amore mio... se solo potessi aiutarti a stare
meglio. - sussurrò Roy accarezzando la guancia del biondo.
Con una veloce occhiata alla sveglia posta sul comodino,
il moro si accorse che era ora che il piccolo Cloude mangiasse.
Strano che non si sia ancora svegliato, di solito è
come una sirena quando deve mangiare! pensò
divertito.
E come se avesse udito i pensieri del padre, Cloude
cominciò ad agitarsi vistosamente nel sonno e ad emettere
piccoli gemiti di
disappunto per il fatto di sentirsi il pancino vuoto.
-Eccolo, infatti...-
Con delicatezza, spostò il braccio destro di Ed, che
assicurava al bambino di non muoversi più di tanto, per poi
prendere il piccolo
in braccio e dirigersi giù in cucina e preparargli il tanto
sospirato biberon.
-Buono Clou... non vogliamo svegliare la mamma,
vero?- esclamò divertito, cullando in su e giù il
bambino che nel frattempo aveva
aperto i suoi grandi occhioni d'antracite, tratto genetico ereditato
dal moro.
Cloude gorgogliò contento, cullato dal tono sereno e
familiare del padre che tante volte gli cantava una ninna nanna o che
semplicemente gli parlava di dolci sciocchezze, abituando il bambino al
suono
della sua voce.
-Abbiamo fame, non è vero? il mio campione ha taaaanta
fame e il suo favoloso papà adesso gli darà il
suo latte bello nutriente, così
diventi alto, alto!-
Anche perché se non ci penso io al latte....
pensò
sospirando.
Il bambino rise alle buffe espressioni di Roy.
Edward si mosse piano nel sonno, inclinandosi verso
destra, avvertendo la mancanza del calore che fino a poco prima veniva
sprigionato da qualcosa.
-Mhhh...-
Da un corpicino caldo stretto al suo.
-Clou...-
Riacquistando lentamente la facoltà dei propri sensi,
cominciò a tastare la porzione di letto accanto a
sé e non trovando nulla apri
gli occhi con fatica.
-Mh?-
Il biondo alchimista si guardò intorno, sorreggendosi sui
gomiti, chiamando più volte il bambino, pur sapendo che non
avrebbe risposto
perché troppo piccolo.
-Cloude!-
Velocemente si alzò dal letto, barcollando non appena un
capogiro lo colse. Non appena sentì che la stanza aveva
smesso di girare,
cominciò a cercarlo sul pavimento, temendo fosse caduto e
che avesse gattonato
da qualche parte per la stanza; adocchiando la porta, notò
che era aperta e in
cuor suo pregò che non fosse uscito.
E che non si fosse avvicinato alle scale.
Con l'arrivo di un bambino in una famiglia, solitamente,
ci si mette all'opera per rendere la casa sicura, a prova di
bambino, ma
Roy non aveva avuto il tempo per montare il cancellino che impediva
l'accesso
delle scale per arrivare al piano sottostante, a causa dei tanti
impegni e
adesso…
Edward era terrorizzato.
Troppo stanco per fare praticamente tutto, quando dormiva
non lo svegliavano neanche le cannonate e se Cloude era caduto dalle
scale...
di sicuro non lo avrebbe sentito piangere.
-Cloude? Cloude dove sei?-
Messa sottosopra la stanza, corse fuori ma neanche nel
piccolo corridoio vi era traccia del bambino e temendo il peggio, si
sporse per
le scale, tirando alla fine un lungo sospiro di sollievo.
Cloude non era caduto.
Ma ciò non risolveva il suo problema: se il piccolo non si
trovava in camera, in corridoio o, Dio non voglia, per le scale, dove
era
finito?
-Ed sei sveglio?-
Roy?
-Eeeed?- sentì chiamare nuovamente dal piano di sotto.
-Roy, il bambino è con te?- chiese scendendo di corsa, per
quanto la sua condizione gli permetteva, le scale, con panico crescente
nella
voce.
Il moro uscì dalla cucina con in braccio il bambino e
sorreggendo un biberon colmo di latte nell'altra mano.
-Tutto bene?- chiese preoccupato.
-No, non va bene! mi sono svegliato e non ho trovato il
bambino accanto a me... mi è quasi venuto un infarto!-
tuonò il giovane.
Il moro agitò la piccola bottiglia dai motivi animaleschi
e avvicinò la tettarella alla boccuccia di Cloude.
-Stavi dormendo e il bambino si è svegliato per la sua
poppata serale... sai che detesto svegliarti quando dormi
così pacificamente. -
rispose sorridendo teneramente al marito.
O moglie, come amava segretamente pensare, di
nascosto da Edward che altrimenti avrebbe sfasciato l'intera casa per
ottenere
vendetta al suo orgoglio maschile.
-Grazie...- bofonchiò. -Ma almeno mi avresti risparmiato
uno dei più grandi spaventi della mia vita!- disse porgendo
un dito al piccolo
che in risposta lo strinse nella sua manina, facendo sorridere Edward.
-Scusa...- ridacchiò l'uomo.
-Bastardo!- lo sgridò.
-Ohhh... hai sentito che brutte parole usa la mamma?-
-Chichi-ue! non osare insegnargli a chiamarmi
mamma, degenerato!-
-Difficilmente a sei mesi comincerà a parlare...-
-Io ho imparato a nove, grazie!-
Roy scoppiò a ridere, sapendo di aver colpito nel sempre
verde orgoglio intellettuale del compagno; figlio di un genio a sua
volta,
Edward era arcisicuro che pure Cloude lo sarebbe stato.
-Il mio topo di biblioteca, tutto studio ed
esperimenti...- esclamò sedendosi sul divano, sistemandosi
meglio il figlio fra
le braccia che ancora succhiava con avidità la sua mistura
di latte in polvere
e biscotti tritati.
Edward si sedette al fianco del marito, osservando Cloude
mangiare, appoggiandosi a Roy e chiudendo, alla fine, gli occhi.
-Come è stata la tua giornata?- chiese l'uomo.
-Uguale a ieri... e all'altro ieri e a quello prima
ancora. -
-Sembra divertente!- scherzò.
Ed gli pizzicò la gamba prima di chiedere la stessa cosa
al marito.
-Noioso: firmare scartoffie, apporre il mio timbro,
prendere decisioni, flirtare con le varie segretarie.
-
Il biondo aggrottò la fronte e guardò con la coda
dell'occhio il compagno, facendogli chiaramente intendere che l'ultima
parte
avrebbe fatto bene ad essere solo uno scherzo
idiota.
-Scherzavo! ma adoro quando diventi geloso...-
-A ma non piace! smettila di fare battute stupide e...-
-Che c'è?- chiese il moro vedendo l'altro a corto di
fiato.
Scosse la testa.
-Non è niente...-
-Ancora non ti sei rimesso... sto seriamente cominciando a
preoccuparmi Edward. Hai mangiato qualcosa?-
Annuendo, Ed fece segno al marito di porgergli Cloude per
tenerlo un po’ in braccio e fargli fare il ruttino visto il
biberon, ormai
vuoto.
-Allora perché non mi precedi in camera da letto? Cloude
lo faccio addormentare io...-
L'Alchimista d'acciaio si fece scappare un sorriso stanco.
-Ho dormito tutto il giorno, credi che possa
riaddormentarmi così su due piedi? devo anche prepararti la
cena, di te non mi
fido!-
-Ok per la cena, ma comunque sia dopo vai a letto. Anche
se non riuscirai a dormire posso sempre pensare a qualcosa di piacevole
da fare...- mormorò allusivo.
Ed sghignazzò prima di voltarsi verso il marito con
un'espressione furba dipinta in volto.
-Per quanto allettante sia la proposta, non credo che tu
voglia ritrovarti con un peso morto fra le braccia perché
sarò svenuto per la
fatica...-
Roy stava per replicare quando il piccolo Cloude si
intromise nella conversazione, con un ruttino soddisfatto.
-Oh, bravo il mio principino!- esclamò spostando il
bambino per metterlo a sedere a cavalcioni sulle sue ginocchia e
facendolo
trottare.
Cloude rise contento delle attenzioni rivoltegli dal padre
biondo e Roy si sentì la persona più felice del
mondo in quel momento: la sua
famiglia al suo fianco, serena, al sicuro.
Il suo bambino che cresceva sano e forte, bello come il
sole e il proprio compagno che sentiva di amare ogni giorno di
più... stanchezza
e occhiaie comprese.
"Allora cosa mi cucini
di buono?"
"Stufato, è
ovvio!"
“Chissà perch… merda il
pinguino!”
“Eh?”
Completato anche il quarto capitolo! non potevo fare a
meno di sorridere mentre pensavo a Cloude con la tutina da Winny the
Pooh
addosso ^___^
Non dico, altro adesso tranne forse un ringraziamento a
quelle tante persone che leggono e non commentano…
seriamente, ragazzi, fate
passare la voglia di scrivere…. (sono arrabbiata?
Sì, anche perché sono stata
bocciata all’esame di guida, quindi sono
sull’incazzoso andante di mio U_U).
Detto questo non voglio costringervi a commentare, tanto so che non
durerebbero…
Sempai come ti capisco!
ringrazio tantissimo chi riesce a trovare un minuto per farmi sapere
cosa ne pensa.
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aderire al
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Risposta
alle recensioni:
elyxyz: Wow, Sempai! Addirittura mi presteresti
Tora? XD no, grazie, sennò i tuoi Edo e Roy ne sentiranno la
mancanza (oddio su
Roy non ne sono tanto sicura *ride*). Te l’avevo detto che
anche a me piace
Twilight, infatti devo riuscire a trovare un buco libero per andare al
cinema e
vedere il film ç___ç non ho capito cosa intendevi
con il fatto di Bella e
Rosalie? Non ti piacciono? Comunque il gatto era un maschio quindi non
avrei
proprio potuto chiamarlo con quei nomi (tra l’altro Bella non
mi piace neanche
U_U). Un bacione!
FightClub: Oh, complimenti allora! ^___^ a quando
il lieto evento? (scusa la domanda, ma a questo punto sono curiosa:
quanti anni
hai?) mia nonna dice che quello è un dolore che si dimentica
presto, non appena
ti mettono il bambino sul petto. Penso che ne valga proprio la pena,
non credi?
Io in teoria avrei dovuto prendere un gattino, ma avendo il cane malato
non
posso (mi sembra di averlo detto)… l’avrei
chiamato Kyuubi! XD Un bacione e
ancora auguri!
saku_chan the crazy dreamers: Se tu sei per
metà
micio, io sono una marmotta completa XD i geni dello zio Al si faranno
tornare
a sentire, credo, molto presto! Se solo smettessi di rappresentare
Cloude come
un neonato >___< ma è troppo carino quando
è piccolo, piccolo! Qualcuno
mi fermi O_o Un bacione!
Liris: Ti piacciono tanto i gatti, vero? No
perché
non si capisce XD Edward è molto “mamma”
non credi? Mi ricorda quella scene,
nell’anime, quando lui trova un gattino e prega la mamma di
farglielo tenere e
Trisha dice di no… era nell’episodio 13 se non
sbaglio. Beh, Cullen è il
cognome di Edward Cullen, il protagonista della serie Twilight
(è uscito il 21
il film) ma non ti dico altro, non vorrei farti qualche spoiler, se poi
decidi
di andarlo a vedere. Sono estremamente soddisfatta ed estasiata che ti
piaccia
la mia raccolta (iniziavo ad avere dei dubbi, in generale…).
Un bacione!
BeatifulKirja: Grazie, sono contenta che ti sia
piaciuto ^___^
|
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Capitolo 5 *** Blissfull Bubble Bathtime ***
Disclaimer:
i personaggi di
Fullmetal Alchemist non mi appartengono, eccezion fatta di Cloude che
è un
parto della mia mente (e un parto di Ed U_U)
Blissfull Bubble
Bathtime
Cloude
osservava con occhi
pieni di enorme curiosità il piccolo sconosciuto
che si era trovato come
insolito compagno di gioco.
Inclinando
leggermente la
testa a destra, tentò di cercare nel suo ancora ristretto
vocabolario la parola
adatta per descrivere quella massa - quale era il colore? giallo? - che faceva strani rumori se
stretta forte tra le sue
piccole mani di bambino.
Sapeva
per certo che non
era una macchinina, come quelle che gli regalava quello strano signore
dai capelli
gialli come il suo Chichi-ue ma che aveva un
odore.... poco piacevole.
Non
come il profumo del suo
Otou-san che sapeva sempre di buono.
Cloude
era sempre felice
quando veniva abbracciato dal suo Otou-san.
Ma quella cosa
gialla continuava a fissarlo con quegli occhi piccoli e
neri e Cloude
intanto aspettava.
Aspettava
che Chichi-ue lo
spogliasse per fare il consueto bagnetto serale pre-nanna che gli
piaceva tanto
e che gli conciliava dolci sogni durante la notte, accoccolato contro i
corpi
dei suoi papà, che stavano sempre attenti a non schiacciarlo
con il loro peso,
in qualche mossa azzardata, adesso che volevano tenere sotto controllo
quella tosse molesta che Cloude
stava
manifestando da qualche tempo.
-Eeeecco
fatto!- esclamò
Edward alzandosi dalla sua posizione accucciata per terra e
asciugandosi le
mani sui pantaloni di pesante cotone.
Cloude
distolse lo sguardo
dalla cosa gialla e si alzò goffamente in piedi - tecnica
ancora da
perfezionare - per poi alzare le braccia verso l’alto.
-Bravo
il mio
terremotino... tienile sù, sì così. -
disse lodando il bambino mentre gli
sfilava il maglioncino con sopra ricamato un orsacchiotto azzurro e lo
spogliava completamente, per poi metterlo dentro la vasca.
Piena di schiuma.
Cloude
gorgogliò contento e
cominciò a schiacciare con le mani quelle montagne bianche,
alzando bolle di
sapone e facendo sorridere d'orgoglio Edward.
-Oh...
abbiamo dimenticato Mr. Duckie?-
Ed
si sporse appena per
afferrare la cosa gialla dal pavimento e la mise in acqua, proprio
davanti a
Cloude che riprese immediatamente a fissarla.
Titubante,
allungò una mano
e la toccò con un dito per poi cercare di farla affondare,
con espressione
contrita sul paffuto viso da infante.
Ed
ridacchiò e prese di
nuovo in mano la paperella, strizzandola più volte nella
pancia e facendone
uscire un sonoro squeak.
-Non
ti piace la
paperella?-
-Pap...ella?-
-No,
no. Paperella. -
-Pella?
-Pa-pe-rel-la.-
scandì
lentamente il biondo.
-Pape...-
-..rella.-
-Pap...erella!-
-Sì,
bravo!- esclamò
applaudendo i progressi del suo bambino.
-Paperella!- ripetè, felice di
aver fatto sorridere il papà biondo.
Era
bello vederlo
sorridere. Anche Cloude si sentiva contento se Edward era felice.
Cosa gialla compresa.
Quando
Roy tornò a casa non si stupì di trovare la sua
perfetta famiglia intenta ad
imitare alla perfezione il verso di un'anatra.
Oh
beh, se il suo non era amore.... e si unì
nell’insolito coro.
E
dopo una pausa più lunga
di una gravidanza (il paragone mi sembra abbastanza azzeccato U__U) vi
ho
portato il quinto capitolo di questa raccolta.
Non
dimentichiamoci che
oggi è il compleanno del Taisa, facciamogli tutti gli auguri!
Otanjobi
Omedetou ^o^
E
adesso guardate che cosa
mi ha regalato quella dolcissima anima di Lirisea? *__*
Edward
and
Cloude
Non
è semplicemente
adorabile? Grazie ancora, cara! Il tuo regalo l’ho apprezzato
tantissimo!
Comments
are love!
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