A baby's journey

di chibimayu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You'll be in my heart ***
Capitolo 2: *** A mom's diary ***
Capitolo 3: *** Kitten in an alley ***
Capitolo 4: *** Pinguini, bambini e pannolini ***
Capitolo 5: *** Blissfull Bubble Bathtime ***



Capitolo 1
*** You'll be in my heart ***


A baby's journey Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e non ho scopo di lucro. Vanto un diritto unicamente sul piccolo Cloude.
I diritti della canzone You’ll be in my heart appartengono a Phil Collins, per la traduzione andate a fine storia.
 
 
 
 
 
Come stop your crying
It will be all right
Just take my hand Hold it tight

 
Da quando Cloude era nato, non era passato giorn\o senza che Edward lo avesse portato al parco, distante appena un paio di isolati dalla residenza Mustang-Elric, godendosi, così, quelle occasioni di rara solitudine che a casa non riusciva mai a trovare, colpa del terrore paranoico di Roy che aveva insistito affinché un servizio di sorveglianza fosse sempre presente e attivo; ventiquattro ore su ventiquattro.
Per Ed, abituato ad essere indipendente fin dalla più tenera età, ritrovarsi un gorilla appiccicato ad ogni suo respiro era una tortura senza pari.
E se non ce la faceva lui, che era un uomo adulto, a sopportare quella situazione, come poteva Cloude sperare di resistervi?
Ed non giudicava sano per il suo bambino tutta quella pressione esterna: non voleva crescere un bambino ansioso. Per questo, minacciando continuamente il marito, era riuscito ad impedire al gorilla di seguirlo pure al parco.
Era un Alchimista, per Diana!
Aveva salvato le proprie chiappe da situazione ad alto tasso di pericolo di morte, eppure Roy lo vedeva ancora come un ragazzino incapace di fare qualcosa senza la sua protezione? No, glielo avrebbe provato.
Ad ogni costo.
 
I will protect you
from all around you
I will be here
Don't you cry

 
Quindi, giorno dopo giorno, mese dopo mese, quel parco aveva assistito alla graduale crescita del piccolo Cloude Mustang; da rumoroso infante con bisogni e necessità impellenti, a quieto bambino di cinque anni - da compiere -.
La vasca con la sabbia non suscitava più alcuna attrattiva per lui, ripiegando saggiamente sull'altalena, stando bene attento, questa volta, a non avvicinarsi troppo agli altri bambini che vi ci si dondolavano.
Edward, una volta superata la diffidenza iniziale - e c'era voluto davvero molto tempo; come dimenticarsi dei diti puntati contro il suo bambino o delle chiacchiere che continuavano a resistere? - aveva stretto una sorta di "amicizia" con alcune donne, che, come lui, portavano i propri figli al parco.
La semplice passeggiata era diventata anche un'occasione per raccogliere preziosi consigli sull'allevamento della prole; non che fosse completamente a digiuno di nozioni di puericultura, tutt'altro!
Da quando aveva intrapreso il lungo viaggio che lo aveva portato a decidere di sottoporsi alla trasmutazione, aveva spulciato tutti i libri possibili ed immaginabili che trattassero l'argomento gravidanza-parto-crescita.
La bibliotecaria aveva addirittura pensato che fosse un futuro padre eccessivamente ansioso o spaventato. Evidentemente non doveva averlo riconosciuto, dato che alla quinta volta in cui aveva messo piede in biblioteca, aveva chiesto come procedesse la gravidanza di sua moglie; inutile dire che Edward era scoppiato a ridere, pagando e lasciandola attonita per qualche istante.
No, la sua testa era piena di informazioni, ma da bravo scienziato qual'era, sapeva benissimo che il modo migliore per affrontare qualcosa era quello di avere un confronto con persone che avessero avuto un bagaglio di esperienza sul campo.
Quali candidati migliori se non le mamme?
Nonostante ciò, spesso preferiva la compagnia del suo piccolo alle chiacchiere, giocando insieme a lui o spronandolo ad interagire con gli altri bambini.
 
For one so small,
you seem so strong
My arms will hold you,
keep you safe and warm 


Sorrise al pensiero che il suo Cloude era molto timido quando si trattava di fare amicizia, nascondendosi quasi sempre dietro le gambe del padre, stringendo fra le piccole manine delicate la stoffa leggermente ruvida dei pantaloni di questi.

Cloude amava molto giocare in quel parco, diventato ormai così familiare da considerarlo come una seconda casa, un posto speciale, un luogo che diventava magico nelle occasioni in cui il suo Otou-san riusciva a sgattaiolare dai suoi assillanti doveri di rendere Amestris una democrazia, per poter stare in loro compagnia, prima dell'arrivo di zia Riza il cui ingrato compito era quello di trascinarlo via per un orecchio e riportarlo ai suoi impegni.
 
Proprio perché in quel parco si sentiva al sicuro, il dolore del tradimento celato dalle ombre degli alberi, fu più difficile da sopportare.
 
>Non rivolgere la parola agli estranei.
Non accettare caramelle dagli sconosciuti.
Non allontanarti senza prima avermi avvertito.<
 
Ammonimenti del genere, Edward li aveva ripetuti fino alla nausea al piccolo Cloude, conscio del proprio dovere di genitore che reclamava a gran voce, poteva sentirlo gridare dal profondo della propria anima, il bisogno di proteggere il proprio cucciolo.
Ad ogni costo.
Se necessario tirando fuori l'artiglieria pesante, che nel caso di Ed consisteva in trasmutazioni alchemiche atte a mettere in fuga anche il più pericoloso dei criminali.
Era consapevole che il mondo in cui aveva fatto nascere Cloude, era tutto meno che rosa e fiori.
Che Amestris era piena di sciacalli era cosa nota a tutti, nonostante gli interventi del corpo preposto alla sicurezza cittadina e, Edward e Roy, pregavano affinché non capitasse mai niente di male alla loro famiglia.
Dio solo sa cosa sarebbero stati capaci di fare, altrimenti.
Cloude era un miracolo, il loro miracolo e nessuno gli avrebbe torto un solo capello.
Ma come dice un famoso detto popolare "ferisce più la lingua che la spada".
 
This bond between us
Can't be broken
I will be here
Don't you cry

 
-Ehi, ometto! sei pronto?- domandò Edward, una mano poggiata al passamano della ringhiera della scala, in attesa che il bimbo scendesse per la loro consueta passeggiata pomeridiana.
Il rumore di passi affrettati lungo il pavimento fu la risposta alla sua domanda e, in meno di un secondo, il suo piccolo terremoto scese le scale sotto lo sguardo vigile del biondo.
-Che cosa ti ho detto a proposito di scendere le scale di corsa?- lo ammonì incrociando le braccia al petto.
Cloude si portò un dito alla bocca, con fare pensieroso, sforzandosi di ricordare e con la sua più grande arma segreta, sollevò sul suo Chichi-ue i migliori occhi da cucciolo che potè esibire.
-Mhhh... che non si fa?- rispose innocentemente.
Con me non attaccano i tuoi occhioni! pensò paragonandosi a Roy, che, al contrario, diventava un ammasso di gelatina una volta esposto allo sguardo super coccoloso di Cloude.
-Esatto. Potresti inciampare e farti molto male, perciò si cammina e non si corre.-
-Ooook!- sorrise di quel sorriso bambino che ricordava così tanto quello di Edward quando aveva la stessa età.
Sorridendo di rimando, si premurò di far indossare al bambino il cappotto e sistemandogli bene sulla testa il cappello con le orecchie ad orsacchiotto, regalo di zio Havoc, che Ed trovava assolutamente adorabile addosso a Cloude.
-Bene, possiamo andare adesso.- esclamò aprendo la porta e richiudendosela dietro subito dopo.
 
'Cause you'll be in my heart
 
Prendendo la piccola mano di Cloude e stringendola in una presa gentile, si incamminarono in direzione di Mayflower Street, accompagnati dal gentile vento settembrino.
-Nonna Pinako ha chiamato stamattina, sai?-
Lo sguardo d'antracite del bambino si posò su quello del padre, con curiosità e vivo interesse.
-Ha detto che Den non vede l'ora di giocare con te!- sorrise divertito.
Il bimbo regalò un'espressione di pura gioia alla notizia; amava moltissimo gli animali, cercava di spenderci più tempo possibile insieme, incoraggiato da entrambi i genitori a perseverare nel suo interesse.
-Non vedo l'ora Chichi-ue! Quando andiamo a trovare lo zio Al, la zia Winry e la nonna?-
-Presto, terremotino. Presto. Non appena finirò di occuparmi di alcune cose, ti porterò subito a Resembool, contento?-
Cloude annuì, felice.
 
Yes, you'll be in my heart
 
-Anche Otou-san verrà con noi?- chiese con gli occhi pieni di speranza.
Edward interruppe il passo e si chinò quel tanto che bastava per poter essere alla stessa altezza del piccolo.
-Non lo so, Cloude.- mormorò con un sorriso amaro e triste sulle labbra, -Davvero non lo so se potrà venire con noi...-
Il bambino annuì, rattristato.
-Capito...- rispose con una vocina sottile, sottile, come se stesse cercando di trattenere le lacrime.
-Ma...-
Cloude posò nuovamente lo sguardo su Edward.
-Ma sono sicuro che se potrà, verrà sicuramente con noi.- sorrise, scompigliando amorevolmente i capelli del bimbo nel tentativo di tirarlo su di morale.
 
From this day on
Now and forever more

 
Il bimbo non rispose, limitandosi ad accettare la consueta risposta di rito che il suo Chichi-ue continuava ad offrirgli; infondo, anche un bambino di quattro anni e mezzo, capiva che quella era l'unica risposta possibile, ma ciò non gli impediva di desiderare, per un attimo, di essere egoista ed avere l'attenzione di quell'uomo potente, il suo papà, tutte su di sé.
-Non fare quel faccino triste, Clou... adesso andiamo e ci prendiamo un bel gelato, ti va?-
Edward non era uno sciocco.
Capiva che il piccolo soffriva molto per l'attuale situazione e sapeva che l'unica che poteva fare era cercare di fargli sentire il meno possibile la mancanza dell'altro padre, compito molto difficile e increscioso, ma che altro poteva fare?
Spesso si ritrovava a pensare che, forse, con un fratellino... ma scacciava subito l'idea, ritenendola inopportuna e, quanto modo, pericolosa.
Certo, sarebbe stato fantastico per Cloude, un fratellino da proteggere, così come erano stati lui ed Alphonse, ma la realtà non perdeva occasione per prenderlo a schiaffi in faccia.
Fantastico, si.
Ma quante possibilità esistevano a prova del fatto che una nuova gravidanza sarebbe andata a finire bene quanto la prima?
Meglio non sfidare la fortuna.
Quindi l'unica cosa da fare era aspettare che Alphonse si decidesse a sposare quella ragazza dai capelli castani, tanto carina quanto con la testa sulle spalle che, a proposito di testa, la stava facendo perdere al suo adorato Nii-chan e mettersi in attesa del nuovo compagno di giochi che ne sarebbe nato.
Sperando che il mio caro fratellino si dia una mossa. Il suo comportamento è così ovvio che pure io me ne sono accorto! pensò il biondo alchimista mentre consegnava una manciata di spiccioli al gelataio sul carretto ambulante e raggiungeva il figlio seduto su una panchina a pochi metri da lì.
 
You'll be in my heart

 
-Adesso che mi viene in mente...- cominciò Edward leccandosi le labbra.
Cloude si voltò verso di lui, rifiutandosi, però, di staccare la bocca dal suo gelato.
-Dobbiamo comprarti un vestito nuovo per quando si sposeranno lo zio Jean e la zia Riza, dato che tu ed Elycia sarete i paggetti!- esclamò sorridendo furbamente.
-Paggetto? e cosa devo fare?- chiese, naturalmente curioso dalla nuova prospettiva.
-Mh, vediamo... sostanzialmente le porterete il velo, spargerete i petali di rosa per terra, cose così, insomma.- rispose un po’ alla rinfusa, ammettendo con sé stesso, di non sapere bene nemmeno lui in cosa consistesse il compito di un paggetto.
Il bambino ascoltò il tutto con grande attenzione, immaginando che esperienza divertente dovesse essere.
-Ci saranno altri bambini?-
-Credo di si, oltre tu ed Elycia, ma non ne sono sicuro... speriamo, che dici?-
Cloude annuì e tornò a concentrarsi sul suo gelato, contento del fatto della possibile presenza di altri bambini e dell'importante incarico assegnatogli.
 
No matter what they say
You'll be here in my heart, always

 
-E tu e Otou-san?- chiese improvvisamente.
-Io sarò tra gli invitati a guardare come ti comporti...- scherzò per metà, -... mentre il tuo Otou-san farà da testimone allo zio Jean. Lo sai cos'è un testimone?-
Alla risposta negativa del figlio, Ed si apprestò a colmare tale lacuna.
-Dunque, il testimone è colui che consegna gli anelli allo sposo, quando il prete li richiederà ed è colui a cui spetta fare il regalo di maggior valore. In più deve essere vestito in maniera impeccabile e...-
-Che vuol dire?-
Edward ghignò.
-Che il tuo Otou-san sarà vestito come Mr.Pinguino!- esclamò facendo riferimento al suo pupazzo preferito.
Un'immagine del suo papà sovrapposta a quella del suo compagno di nanne, provocò lo scoppio di una fragorosa risata da parte del piccolo, seguito a ruota dal biondo che non avrebbe perso occasione per ridicolizzare il compagno, una volta soli tra le mura della camera da letto.
Oh, gioia!
-Eheh, non diciamolo a Otou-san che abbiamo riso alle sue spalle, ok?- disse porgendo il dito mignolo per siglare la promessa.
-Ok!- rispose energicamente, felice della nuova complicità, stringendo quel dito col suo, più piccino.
-Bene, adesso che ne dici se andiamo finalmente a giocare?-
-Sìììììì!- esclamò, braccia in aria e sorrisone stampato in faccia.
Cloude scese dalla panchina con un salto per correre in direzione degli animali a dondolo, sua recente scoperta e nuovo gioco preferito per tutto il mese.
-Aspettami Clou! non correre!-
-Io vado sul cavalluccio Chichi-ue, ti aspetto lì!-
Oggi mi sembra più vivace del solito... pensò il biondo alchimista mentre gettava i rimasugli del suo gelato nell'apposito cestino e, senza staccare gli occhi di dosso dal figlio che man mano si allontanava, lo seguì, senza rendersi conto di essere seguito a sua volta...
 
Why can't they understand
the way we feel

 
Come promesso, Cloude si fece trovare sopra il cavalluccio a dondolo, sorridente e tranquillo come sempre quando giocava; Ed si permise di rilassarsi e decise di andare a comprare una copia del Central Times nell'edicola a due passi dall'area gioco del parco.
-Clou!- chiamò.
Il bambino si voltò in direzione del padre, senza smettere di dondolare, ma prestandogli comunque attenzione.
-Vado a comprare il giornale, tu non muoverti, capito?-
-Si!-
-Guarda che ti controllo, eh!-
-Ho capito, ho capito!- sbuffò il piccoletto, cercando di concentrarsi sul cavalluccio. -Chichi-ue!- richiamò, un secondo dopo.
Ed si avvicinò al figlio per sentire meglio cosa volesse dirgli.
-Mi compreresti un giornalino con gli animali?- chiese mettendo su un broncio adorabile, uno di quelli a cui era difficile rimanere impassibili.
-Va bene... su quale animaletto ti piacerebbe, questa volta?-
-Le mucche!- rispose gioviale.
Edward nascose a stento una smorfia di orrore per quegli esseri abominevoli sforna latte a tradimento.
-Ugh... non lo preferiresti sui cavalli o qualunque altro mammifero quadrupede ad eccezione di loro?-
Cloude sghignazzò: sapeva che il suo Chichi-ue e il latte erano nemici mortali da tempi immemori. Aveva scelto apposta le mucche come nuovo argomento zoologico di studio.
Fosse stato per Edward, Cloude non avrebbe saputo cosa fosse il latte fino ai trent'anni, fortuna che ci pensava il suo Otou-san la mattina a prepararglielo...
-No, no. Loro.-
Tale e quale a quel disgraziato che ho la sfortuna di chiamare marito... pensò imbronciandosi a sua volta.
-E va bene, piccolo ingrato! questa complicità tra te e tuo padre sta cominciando a darmi sui nervi, sai?- disse fingendosi offeso.
-Ti voglio tanto, taaaaaaaanto bene Chichi-ue!-
-Lo so, Clou.- rispose scompigliandoli teneramente la zazzera corvina per poi allontanarsi.
Il bambino tornò a dedicarsi al suo piccolo svago, chiedendosi se oggi il suo Otou-san sarebbe riuscito a raggiungerli, anche solo per pochi minuti; si divertiva sempre a prenderlo sulle spalle e a correre, gridando "Vola, vola!", spaventando a morte Edward, che già li vedeva entrambi a terra pieni di graffi e sbucciature.
Infondo è della mamma il compito di preoccuparsi, no? (questa non potevo non metterla XD)
-Trotta, trotta cavallino!-
Occupato com'era, nel suo regno immaginario in cui era un abile cow-boy alle prese con un inseguimento di ladri, non si era accorto dell'uomo che si stava avvicinando con passo deciso, fino a quando la sua ombra non lo ricoprì interamente.
Confuso, alzò lo sguardo pentendosene quasi subito: davanti a lui vi era un uomo sui quaranta, occhi scuri quanto i lunghi capelli, tenuti fermi da una coda mossa dal vento e divisa da veterano di un blu sporco e malconcio.
L'unica cosa che trattenne Cloude dal gridare in cerca di protezione da suo padre, fu proprio quella divisa, così simile a quella che il padre moro era abituato ad indossare ogni mattina per andare a lavoro.
-Ciao piccolo...-
 
They just don't trust
what they can't explain

 
-Buongiorno Signor Elric, bella giornata non è vero?- domandò gentilmente l'edicolante, sorridendo sotto i suoi baffoni curati sempre alla perfezione.
Perché quando qualcuno non sa cosa dire, attacca con la solita solfa del tempo? si chiese il giovane, leggermente annoiato.
-Si, peccato che abbia sentito che il tempo si guasterà nel fine settimana.- Oh beh... almeno non è uno di quelli che non appena possono si mettono a cianciare di politica come se avessero seduto davvero su una di quelle dannate poltrone in Parlamento.
-Un peccato davvero. Il solito?-
Edward annuì.
-Mio figlio vorrebbe una rivista di animali, ne avete non è vero?-
L'uomo baffuto annuì e, dopo aver afferrato una copia del CT e averlo piegato a metà, indicò al biondo una sezione specializzata in riviste zoologiche.
-Era interessato ad una in particolare?-
-Si.- Purtroppo.
-A quale?-
-A una in cui parlano di quegli esseri pezzati, bianchi e neri, a volte con le corna e che producono una sostanza biancastra assolutamente orrida!-
L'uomo lo guardò come se al giovane Elric fosse improvvisamente spuntata una seconda testa.
Ed lo notò ed ebbe l'accortezza di arrossire.
-Mucche.-
-Ah, ecco... ehm non credo che ce ne sia una che tratti unicamente di questo tipo di animale. Forse una sui bovini in generale?-
Edward annuì e pagò entrambe le riviste, pronto ad andarsene quando improvvisamente un pianto giunse alle sue orecchie.
Un pianto di bambino.
Del suo bambino!
-Cloude!!-
 
I know we're different but,
deep inside us

 
-Ciao piccolo...-
Cloude lo osservò, insicuro se ricambiare il saluto o meno. Chichi-ue gli diceva sempre di non parlare con gli estranei, ma questo signore lavorava con il suo Otou-san quindi non era un estraneo, giusto?
-Ciao...-
-Che ci fa un piccoletto come te tutto da solo?-
-Non sono piccolo! e non sono da solo, il mio Chichi-ue è andato a comprare il giornale e tra poco tornerà.- esclamò con forte convinzione.
-Che caratterino.... uguale a tuo padre, vedo.- disse sorridendo appena.
Questo catturò l'attenzione del bambino.
-Conosci il mio Otou-san?-
L'uomo annuì.
-Non solo lui...-
Si inginocchiò davanti al bambino in modo da essere al suo stesso livello.
-Conosco anche quel mostro che ti ha fatto nascere.-
Cloude spalancò gli occhi, confuso come non mai e con una nuova sensazione di paura che lentamente prendeva possesso della sua mente.
Chichi-ue diceva sempre che i mostri non esistono e che comunque erano creature malvagie, nate dalle menti degli inventori di favole per spaventare i bambini e farli comportare bene; Chichi-ue era la persona più buona e bella dell'intero universo, quindi perché quest'uomo lo aveva appena chiamato mostro?
-I mostri non esistono... e il mio Chichi-ue non è uno di loro.-
-Oh si invece, piccoletto. Come spiegare uno scherzo della natura come quello? un uomo che fa nascere un bambino dal suo stesso corpo!-
A quel punto la luce di follia in quegli occhi di tenebra era assolutamente chiara e Cloude da appena spaventato qual'era, divenne completamente terrorizzato.
-E questo ti rende come lui, piccoletto. Un mostro.-
Il bambino si tappò le orecchie e strinse forte, forte gli occhi, desiderando che quell'uomo scomparisse come uno dei suoi tanti incubi che popolavano le sue notti.
-Va via, va via, va via, va via!- cominciò a cantilenare.
-Mi chiedo come ha fatto il Comandante Supremo a non essere disgustato da un simile abominio; perché vi ha lasciato vivere invece di darvi fuoco come gli ho visto fare mille e più volte sui campi di battaglia? perché?!-
-Va viaaaaa!- gridò richiamando l'attenzione dei passanti.
Ma soprattutto avvertendo il suo Chichi-ue del pericolo.
 
We're not that different at all
 
-Cloude!!-
Edward lasciò cadere a terra i giornali e il resto che l'edicolante gli aveva appena consegnato, per correre in direzione dei giochi a dondolo, dal suo bambino.
Fa che non sia niente di grave! ti prego fa che sia solo caduto e si sia sbucciato!
Ciò che vide non gli piacque per niente e gli fece ribollire il sangue nelle vene, come ai tempi di Scar e della Pietra Filosofale: un uomo, un soldato, stava strattonando il suo bambino per un braccio, urlandogli addosso oscenità che le orecchie di un bambino di cinque anni non dovrebbero mai sentire. La parola mostro era la più usata.
Battendo le mani insieme, trasmutò l'automail in una lama, puntandola alla nuca dello sconosciuto una volta arrivato ad un passo da lui.
-Fossi in te, lascerei subito andare il braccio del mio bambino!- ordinò con voce fredda dalla collera.
L'uomo si irrigidì nella sua postura, sorpreso dall'arrivo dell'adulto e lasciò andare Cloude che cadde a terra, sporcandosi i pantaloni, per poi andare ad attaccarsi alla gamba del padre, piangendo forte e singhiozzando.
-Chi diavolo ti credi di essere per accusarlo di essere quello che invece tu sei?!-
 
And you'll be in my heart
 
L'uomo si voltò lentamente, conscio della lama che sfiorava la sua nuca e lo osservò, sfidandolo, squadrandolo. Giudicandolo.
-Io e il marmocchio stavamo avendo una piacevole conversazione su quanto lui e il padre sono due mostri, indegni di respirare la nostra stessa aria... dovrebbero rinchiudervi entrambi, o meglio! dovrebbero uccidervi seduta stante!-
Edward giurò che in quel momento vide rosso, il desiderio di staccare la testa da quel sudicio collo era più forte che mai.
-Maledetto...- ringhiò.
-Chi...-Chichi-ueeee!- singhiozzò Cloude aggrappandosi maggiormente alla gamba del padre.
Il biondo osservò con la coda dell'occhio il bambino e decise che, no, Cloude non sarebbe stato il testimone innocente di un omicidio; quindi optò per le maniere più soft.
Lentamente ritrasse la lama, dando allo sconosciuto l'impressione di ritirarsi dallo scontro, facendolo cadere in uno stato di falsa sicurezza, prima di colpirlo con forza con il gomito dell'automail, rompendogli il setto nasale per certo.
Cloude si lasciò scappare un urlo, quando l'uomo cadde a terra, gemendo di dolore, portandosi la mano al naso sanguinante.
Edward si accucciò e con voce ferma esclamò:
-Mi assicurerò personalmente che il Comandante Supremo venga informato dell'aggressione ai danni di suo figlio. Vedremo chi di noi due finirà incenerito all'istante...- terminò con un ghigno.
 
Yes, you'll be in my heart
 
Dopo aver dato istruzioni ad un paio di soldati di sua conoscenza, che stavano svolgendo il turno di ronda proprio in quell'istante, di portare via quella feccia per terra, si voltò e prese in braccio Cloude, che non aveva smesso per un solo secondo di piangere come quando era un neonato e poteva andare avanti per ore.
-Non piangere piccolo mio... adesso ci penserà il tuo Otou-san a quell'uomo cattivo. Non ti dirà più quelle brutte cose, te lo prometto.- esclamò accarezzando la schiena del bambino in un vano tentativo di rassicurarlo.
-Voglio andare a casa!-
-Si... anche io.- mormorò il biondo chiudendo gli occhi, continuando ad abbracciare il piccolo, proteggendolo dagli sguardi indiscreti della folla radunatasi attorno a loro.
 
From this day on
Now and forever more

 
-E' inaudito!-
-Abbassa la voce. Cloude si è appena addormentato, non vorrai svegliarlo, dopo la mattinata che ha avuto...-
Roy prese un bel respiro per calmarsi i nervi, spasmodicamente tesi quasi al punto di rottura. Quando Hawkeye gli aveva consegnato il rapporto in cui veniva esposto un tentativo di aggressione avvenuto in Grand Avenue Park era stato tentato di firmarlo senza neanche degnarlo di una lettura superficiale, ma il fatto che quello fosse il parco preferito di suo figlio, lo aveva spinto a non trattarla come le precedenti pratiche. Quasi aveva dato fuoco all'intero ufficio, sbraitando minacce di morte, insulti e maledizioni, una volta terminata la lettura.
-Quel bastardo può cominciare a contare i minuti che lo separano dalla fucilazione!-
Subito si era attaccato al telefono, colto dal bisogno frenetico di sentire dalla voce di Edward il resoconto dei fatti, di sapere che Cloude stava bene.
-Povero piccolo... speravo che non dovesse mai arrivare un giorno come questo per lui. Deve essere stato uno shock per lui, tutte quelle parole così dure. Non mi perdono il fatto di non essere stato lì per impedirlo.-
Edward scosse la testa.
-Doveva capitare prima o poi... la tua presenza avrebbe solo rimandato l'inevitabile. Dobbiamo solo sperare che questo avvenimento non lo cambi e che venga dimenticato al più presto.-
Roy si passò una mano fra i capelli, rabbia per non essere stato in grado di difendere la sua famiglia da un reietto dell'esercito.
Non deve essere Cloude a pagare per qualcosa che non ha commesso... quel verme. Ma come ha osato? prendersela con un bambino di cinque anni!
-Comunque sia, me ne sto occupando io personalmente. Quell'uomo non vedrà più la luce del sole, per quanto io preferisca avere un cinque minuti da solo con lui e i miei guanti alchemici, ma questo non posso farlo senza scavalcare le leggi.-
Ma come si dice: gli incidenti capitano... aggiunse tra sè e sè.
 
Don't listen to them
'Cause what do they know
We need each other,
to have, to hold


-L'importante adesso è Cloude. Deve essere rassicurato e deve capire che quanto è stato detto, sono solo menzogne.-
Il moro annuì, sedendosi accanto al compagno, sul divano e avvicinandolo a sè con un braccio.
-E tu? come stai?-
-Io?-
-Si, tu. Quel cerebroleso ha detto cose parecchio cattive anche su di te...-
Ed tentò di scacciar via l'argomento con un gesto della mano.
-Non preoccuparti... non è una novità per me, dopotutto sono un cane dell'esercito.-
-Non dire così, Ed...- mormorò baciandogli la tempia e accarezzandogli i capelli.
-Lo sai che è così... ci sei passato anche tu, prima di diventare Comandante Supremo, senza contare il fatto della trasmutazione e tutto.-
Roy posò la mano sull'automail del più giovane, dolorosa testimonianza di errori del passato mai dimenticati.
-Andiamo a letto? sono stanco e tu hai bisogno delle mie coccole...- disse con un sorrisetto.
Edward annuì stancamente, indugiando nelle carezze del marito, permettendosi di rilassarsi, di sentirsi al sicuro fra le sue forti braccia.
-Si, ma... vado a prendere Cloude. Voglio che dorma insieme a noi stanotte...-
-Certo. Ha bisogno di sentirci vicini; vado a prenderlo io il piccolo terremoto, tu precedici a letto.- esclamò accarezzandogli teneramente la guancia.
-Stai diventando sdolcinato, Colonnello di merda...-
-Solo con te mi permetto di esserlo appena un pochino.- disse facendo l'occhiolino e alzandosi dal divano per andare a prendere il bimbo addormentato, stringerlo fra le sue braccia e cullandolo, portarlo nel lettone matrimoniale, attesi da un Ed già in pigiama.
 
They'll see in time
I know
When destiny calls you
You must be strong

 
-Fai piano, mi raccomando...- sussurrò il biondo mentre il marito poggiava delicatamente il tenero angioletto addormentato sul materasso, in mezzo ai suoi due padri.
Roy annuì, coprendo il bambino con il leggero piumone autunnale e rimboccandogli amorosamente le coperte.
-Ha un'espressione così serena quando dorme...-
-Già...-
-Speriamo che domattina possa svegliarsi e non ricordare nulla di quanto successo oggi.-
-E' quello che mi auguro anche io. - mormorò voltando lo sguardo.
-Ed...- chiamò.
Il giovane non spostò lo sguardo sul moro, concentrato a rivivere secondo per secondo la scena della mattinata, desiderando solo di poter conoscere una qualche trasmutazione in grado di far tornare indietro il tempo; non sarebbe andato a comprare il giornale, allora. Non avrebbe lasciato Cloude da solo.
-Smettila...-
Sorpreso, Edward osservò nel marito l'espressione di chi è arrabbiato con il modo di pensare altrui, abituato da sempre a non nascondere le proprie opinioni.
 
I may not be with you
But you've got to hold on
They'll see in time
I know
We'll show them together

 
-Non è stata colpa tua. Doveva succedere un giorno o l'altro. Meglio adesso che è ancora piccolo e non capisce a pieno quanto contorto sia il mondo esterno, che più grande e in grado di comprendere e assimilare, non credi?-
-Si... forse hai ragione tu.- mormorò piano per non svegliare Cloude.
Il moro annuì, soddisfatto di essere riuscito a far prevalere la propria opinione riguardante l'argomento.
-Bene. Adesso stenditi e dormiamo, siamo entrambi molto stanchi; del resto ce ne occuperemo domattina, vuoi?-
Con un "Va bene", la questione venne archiviata fino a giorno seguente, con la speranza di essere in grado di ricucire gli strappi emotivi causati ad un bimbo di cinque anni, non ancora pronto per conoscere la cattiveria delle persone che vivevano al di fuori del suo porto sicuro, la sua casa.
 
Dopotutto, domani è un altro giorno.
 
 
 
 
“Comandante Supremo, lei non sa niente riguardo al detenuto n°85697 ritrovato con delle alquanto sospette tracce di ustioni e bruciature sul 70% del corpo?”
 
“Non so di cosa stia parlando Hawkeye... gli incidenti, si sa, capitano!”
 
 
 
'Cause you'll be in my heart
Yes, you'll be in my heart

 
 
 
 
 
Bene, così si apre la mia, oramai famosa, raccolta su Cloude. Sono troppo affezionata a questo bambino per lasciarlo andare al suo destino tutto da solo. Infondo sono la sua zietta, quindi preparatevi ad altre sue avventure alla scoperta della vita in compagnia dei suoi fantastici genitori(oddio sembra una puntata di "Allacciate le cinture, viaggiando si impara!" -__-).
Piccola nota: il soprannome di Cloude, cioè terremoto, non è altro che il nome con cui mi chiamava(e lo fa ancora, ogni tanto) mia nonna paterna quando ero bambina. Certo non lo diceva con risvolti affettuosi, dato che mi considerava una bambina terribile, la degna figlia di Attila o qualcosa di simile -___- ma nella mia storia, sarà semplicemente un delizioso nomignolo dato da due genitori amorevoli - che vorrei avere come propri - al loro dolcissimo bambino (cala, cala! quì stai facendo venire la carie! Nd Itachi).
 
Un'ultima cosa: la frase finale è la celeberrima che chiude il film Via col vento, pronunciata dalla protagonista Rossella O'Hara, quando il marito finalmente si scoccia e la lascia, facendole capire che è lui l'uomo della sua vita(film noioso a mio parere se fatto vedere ad un'età impropria quale i miei quattordici anni).
 
Le informazioni sui compiti di un testimone di nozze sono state prese dal sito http://www.guidasposiweb.it/argomenti/testimoni.066.t
 
Risposte alle recensioni:
 
eLiSeTtA: Ciao cara! Ripetere tante volte gli auguri porta bene, lo sapevi? lo dice anche quella strega bionda-lancia-chiavi-inglesi quando Edo è in ospedale ed è il suo compleanno ^^ sai, l'arroganza è inclusa nel pacchetto "Essere umano" quindi non c'è da stupirsi se certa gente si crede meglio di altra, estremamente più qualificata, ma visto i risultati finali.... >___> si ammetto che sono una pervertita, non a caso ero in prima fila alle lezioni del maniaco per eccellenza, Jiraiya Sensei! un bacione!
 
lily88: Grazie mille, sono molto contenta che ti sia piaciuta. Edo è sempre un grande (mi hai sentito, fagiolino???) ed è normale amministrazione che Roy sia premuroso con l'amore della sua vita, no? Un bacione!
 
Yumi: Già. Edo è una povera anima incompresa e le altre persone se ne approfittano sempre! Roy è un uomo grande e grosso e ha avuto a che fare con pettegolezzi e illazioni varie fin da quando è diventato un soldato, ma Ed viaggiando di continuo, no. L'idea della vasca è stata il primo passo verso la lemon completa (che non vedrete per molto, molto tempo ancora!) e un piccolo tributo al fatto che la Roby apprezza l'EdRoy, con Edo seme ^^ non lo vedo più molto come seme, ormai, quindi non sono riuscita a scrivere qualcosa di più esplicito. Un bacione!
 
aduah: Demonietta mia! felicissima che la storia ti sia piaciuta (anche se ormai è passato un bel pezzo). Ti ho ripetuto quanto io apprezzi e ammiri i disegni che hai fatto come regalo per il MIO compleanno? *__* tutte le volte che li guardo mi sciolgo come neve al sole, e anche a mia madre sono piaciuti! XD se io sono stupenderrima alla decima, tu lo sei alla millesima, mia dea! attendi ancora un po’ ed entro dicembre (si spera ç_ç) mi vedrai arrivare con la macchinozza di mammà sotto casa tua, a scarrozzare te e la Fra! che Vic ce la mandi buona allora! XD un bacione!
 
Betta90: Eh eh! chissà come mai TUTTI apprezzano la scena della vasca >___> eh, mie piccole seguaci pervertite! >.< lo smut piace!  il loro non è un rapporto come gli altri; sempre come cane e gatto ma impossibili da dividere se non si vuole creare un disastro esistenziale. E poi essendo due uomini, sono molto più avvantaggiati, si capiscono al volo senza inutili giri di parole o stress allucinanti del tipo "Mi ami? ma quanto mi ami?" che trovo nauseanti e insopportabili. Un bacione.
 
elyxyz: Beh, Sempai...essendo tu a betarmi le ff so già in anticipo cosa ne pensi(ma vedermelo ripetere nella sezione commenti non fa mai male XD). Trovo anche io che siano come dici tu, altrimenti non sarebbero i protagonisti assoluti delle mie ff(anche se c'è una SasuNaru che sto iniziando ad abbozzare >.<). Ti auguro di passare una bella vacanza, divertiti, abbronzati e mangia una buona paella per me(la fanno buonissima nelle vicinanze del mercato di San qualcosa sulla Ramblas se capiti per Barcellona). Un bacione!
 
Setsuka: Innanzitutto complimentoni per il risultato dell'esame! sei stata una grande! Si, beh... Roy è ukè ma solo temporaneamente ^^ come dici tu è un ukè emotivo, ma sotto le lenzuola... *ç* più che una lemon questa è una lime appena accennata(si tratta solo di una "mano morta") ma piano piano arriverò anche al rapporto completo. Come vedi, ecco il primo capitolo della raccolta, Cloude si è fatto attendere, lo so(o meglio, diciamo che una certa autrice lavativa si era un po’ troppo adagiata sugli allori per continuare a scrivere... Nd Itachi). Un bacione anche a te tesoro! tvb!
 
nemesi06: Sono contenta che ti sia piaciuta cognatina! amo i rapporti maturi(sarà per questo che mi prendevo le cotte per persone più grandi? o_O) e forti, i piagnistei non li sopporto molto e in fin dei conti stiamo parlando di due uomini, due roccie! dei pettegolezzi da comari non influiranno per niente nella loro relazione(e dopotutto c'è Roy che con uno snap manda in fumo - letteralmente - ogni male lingua!). Spero che stia andando un pò meglio, sia a casa che all'università, io ci sono se ti va di sfogarti(l'hai fatto tante volte tu per me... touka koukan!) quando mi prende la linea -___-'' le marmottine salutano la loro zietta con le zampine paffute! Un bacione!
 
Bad Girl: La mia BS (Baby Sister)!! anche moi ti adora! per lo sterminio dei colleghi idioti credo ci abbia già pensato lo zietto: l'ho sentito borbottare qualcosa del tipo "dannati, infangare così l'onore del mio fagiolino". Come dire, questi due hanno più mood swings di una donna incinta: prima arrabbiati, poi coccolevoli(ma esiste sta parola? o_O Nd Itachi), poi eccitati e infine conigli in calore >//< come vedi in questo Cloude c'è, anche se piccino, gliela ho fatta penare questa apparizione! per il prossimo cercherò di essere più veloce, parola di mamma marmotta! Da Itachi Per BG: il ripopolamento del clan è cosa utile e buona e poi se non lo facciamo io e tua sorella, chi ci pensa? il mio sciocco fratellino insieme al suo compagno Naruto? già Giuls sogna di creare una pillola per rendere gli uomini in grado di rimanere incinti, non diamole ulteriore spago O_o'' Io: un bacione BS!
 
Hokori: Non scusarti e figurati! capisco benissimo, io ultimamente sto avendo problemi di connessione da quando mi sono trasferita! davvero adori quello che scrivo? >///< mi lusinghi! sono contenta che trovi tutto quanto IC e ben calibrato, ogni volta che pubblico è un'incognita, sul serio! davvero ti piacciono le frasi finali allineate a destra? beh allora vedrò di inserirle più spesso, o meglio, renderle uno schema fisso ^^ un bacione cara!
 
SHUN DI ANDROMEDA: *in ginocchio* ti chiedo scusa se non ho risposto alla tua mail ma me ne sono accorta troppo tardi che m'era finita in Posta indesiderata!! quando l'ho notato era ormai tardi e avevi già pubblicato la tua ff con i vari figli delle Mpreg RoyEd ç_ç sono imperdonabile, spero non ti sia offesa, ma ho avuto tantissimi imprevisti ultimamente(il più grande e noiosamente insopportabile il cacchio di trasloco qui in collina col wireless che c'è e non c'è come il famoso limoncello -___-). Sono contenta che anche tu sia una fan delle mpreg, non siamo moltissime, purtroppo ç_ç di sicuro non mi offendo se mi aggiungi ai preferiti o se stampi le mie storie(ma davvero? WOW!). Un bacione!
 
Ringrazio chi ha inserito la storia nei preferiti *inchino*
 
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Sarai Nel Mio Cuore
 
Dai, smetti di piangere, andrà tutto bene
prendi solo la mia mano, tienila stretta
Ti proteggerò da tutto ciò che ti circonda
Io sarò qui non piangere

Per uno così piccolo, tu sembri così forte
le mie braccia ti stringeranno, ti terranno al sicuro e al caldo
questo legame tra noi non può essere spezzato
io sarò qui non piangere

E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre

Perché non possono capire quello che sentiamo
loro, semplicemente, non possono credere in ciò che non si può spiegare
io so che siamo diversi ma nel profondo, dentro di noi,
non siamo diversi affatto

E tu sarai nel mio cuore
sì, sarai nel mio cuore
da oggi in poi
ora e per sempre
sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono
tu sarai nel mio cuore
sempre

Non ascoltarli, perché quello che sanno -
noi abbiamo bisogno l'uno dell'altro, di avere e
conservare - lo vedranno col tempo, lo so


Quando il destino ti chiama, devi essere forte
io potrei non essere con te, ma tu devi tener duro

Lo vedranno col tempo, lo so

glielo mostreremo insieme, perché...

Sarai nel mio cuore
io ci credo, tu sarai nel mio cuore
Sarò qui da oggi in poi
ora e per sempre

Sarai nel mio cuore
non importa cosa dicono loro
Tu sarai sempre qui nel mio cuore

sempre...
io sarò con te
io sarò qui per te, sempre
eternamente
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
dai uno sguardo sulla tua spalla
io sarò qui, sempre.

 

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Capitolo 2
*** A mom's diary ***


Disclaimer: i diritti dei personaggi di fma non mi appartengono, sono solo una fan che scrive per puro piacere, senza scopo di lucro. I diritti di Cloude, però, mi appartengono.
 
 
 
 
Martedì 19 Settembre 1922
 
 
Oggi Cloude compie dieci mesi. Sembra impossibile che tra poco sarà un anno che è venuto al mondo; sono sicuro che Roy ha in mente di organizzare una festa che metterà in ombra quella per la sua nomina a Comandante Supremo!
Comunque è stata una giornata tranquilla, il bambino non ha pianto molto; evidentemente le coliche stanno finalmente cessando, povero piccolo. E' un tormento vederlo così sofferente e non essere in grado di fare nulla per alleviare il suo dolore.
Roy va completamente nel panico quando comincia a piangere così disperatamente che quasi mi verrebbe da ridere se la situazione non fosse tanto incresciosa.
Adesso Cloude sta giocando nel box; lo sento ridere da qui, probabilmente quell'idiota di Roy sarà insieme a lui a fargli le boccacce.
Francamente non so chi dei due sia più bambino; Roy sa essere così infantile, a volte!
Ma è anche un padre stupendo, adora alla follia nostro figlio ed ho paura che si stia trasformando, ogni giorno che passa, in un secondo Hughes.
Che il cielo ci salvi, allora!
Ci mancherebbe soltanto che si metta a distribuire foto su foto e ad urlare ai quattro venti quanto è bello suo figlio.
Di certo sta già cominciando a viziarlo, anzi. Ha cominciato subito dopo la nascita. Tutine, pupazzi, giocattoli... ancora poco e la culla la dovevamo mettere in giardino.
 
Uno scalpicciare leggero annunciò l'ingresso del Comandante Supremo nello studio.
-Edward...- chiamò.
Il biondo alzò la testa da sopra il diario in cui annotava quotidianamente i progressi di Cloude per spostare lo sguardo sul marito che cullava il bambino fra le braccia.
-Credo che il piccolo Clou abbia fame, vero campione?- domandò rivolgendosi al bimbo che in risposta batté le manine felice, in una divertente imitazione dell'usuale gesto per eseguire le trasmutazioni del padre biondo.
-Così piccino è già vuole fare l'alchimista! c'è tempo terremotino!-
Ed aprì il suo orologio d'argento e constatò che era ora che il pancino del bimbo venisse riempito.
-Mettilo nel seggiolone in cucina, adesso arrivo...-
Roy annuì e intrattenendo un'interessante conversazione in bambinese con Cloude, lo portò in cucina, mentre Ed terminava di scrivere.
 
Adesso è ora di pranzo per Cloude, sarà meglio che gli prepari la sua pappa così sarà un bel bambino soddisfatto e contento... e poi non mi fido a lasciare Roy da solo in cucina! chissà cosa potrebbe combinare nel tentativo di scaldargli la minestrina!

 

Edward Elric

 

 

 

 

 

Risposte alle recensioni:

 

FightClub: Grazie, sono contenta che ti sia piaciuta ^^ davvero pensavi che Roy li avesse lasciati? O_O che non sia mai! Se mai succedesse significa che non sono stata io a scriverla(o che ero sotto effetto del mio sakè… allora sarebbe probabile U_U) shi lo sho che Cloude è dolshe, dolshe! XD è il mio modello ideale di bambino e poi c’è Ed ad impedirgli di fare troppi capricci ^^ un bacione anche a te!

 

saku_chan the crazy dreamers: Uhhhh! Tutti questi complimenti mi fanno girare la testa XD ho cercato di descrivere Ed per quello che è in questa mia raccolta: un genitore che è consapevole di dover fare tanto per il proprio bambino. Si, so che può essere difficile immaginare una cosa del genere, però il bello della fantasia è questo, no? ^^ certo che ne scriverò altre, anche perché vorrei arrivare perlomeno ai dieci capitoli(se ci riesco). Grazie ancora, un bacio!

 

aduah: Tatina miaaaa! Anche tu mi manchi tanto, all’infinitesima ;__; voglio che la fine dell’anno arrivi presto così almeno coprono l’intera area con la fibra ottica e potrò stare su internet quanto mi pare!! Si lo so che per te è difficile, per questo apprezzo il fatto che tu la legga comunque. Si effettivamente era un po’ lunghetta (ma sarà nulla a confronto con la SasuNaru che sto scrivendo *__*) ma quando scrivo poi non mi fermo più ^^’ grazie per averla messa nei preferiti, cara e spero ti piaccia anche questo secondo capitolo. Un bacione tesoro (manca sempre meno alla patente *_*)

 

nemesi06: Ciao cognatina mia! Beh con la linea sai come va ç_ç sono contenta che ti piaccia come ho descritto Roy e Ed; si, anche il papà saprà farsi valere nonostante tutti i suoi impegni, non so quando, ma lo farà ^^ uhm, ho sollevato la questione “chi è l’uomo misterioso?”, ma no, non è Kimbley ^^’ anche se dalla descrizione può sembrare, non lo è. E’ solo un vecchio pazzo che non sa accettare i cambiamenti o le diversità delle persone e per questo se la rifà con il piccolo Cloude! è_é non preoccuparti le cose tristi dovrebbero essere terminate (ho scritto solo tre capitoli per ora). Davvero le mie marmottine presto potranno giocare con i loro cugini scoiattolini? XD oh, che bello! Vado a dare loro la notizia, ne saranno contentissimi! Un bacione!

 

BeautifulKirja: Sono contenta che tu abbia letto anche le altre mie Mpreg, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi ^^ sono contenta che ti piacciono e grazie per il complimento >o<  *arrossisce* ohibò, se mi mangi Cloude poi resto senza nipotino(e tu ti ritrovi due genitori infuriati alle calcagna ^^’); beh ecco il secondo capitolo, spero ti sia piaciuto come il primo, anche se è molto più corto. Un bacione.

 

elyxyz: Ti ho fatto un regalo di bentornato, visto? XD sono riuscita a pubblicarlo solo perché adesso il compagno di mia madre mi presta la internet key durante i giorni lavorativi, perché la linea wireless non prende più ç_ç disperazione per tutti i giorni in cui sono stata in astinenza da connessione ;___; grazie per i complimenti Sempai. Un bacione.

 

Betta90: Eh sì. Cloude fa strage di cuori come il suo papà moro XD no, non è Kimbley l’uomo che ha aggredito Cloude; so che l’ho descritto come lui, ma proprio non ci pensavo ^^’ anche perché se fosse stato lui, Ed lo avrebbe riconosciuto, no? sono contenta che ti sia piaciuta anche se non ami le mpreg (spero di farti cambiare idea con la mia raccolta… magari scoprirai di amare questo genere ^__^). Un bacione.

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Capitolo 3
*** Kitten in an alley ***


Disclaimer: i personaggi di fma non sono stati usati a scopo di lucro e non ne detengo i diritti.

 

 

 

 

 

-Ti preeeeegooooo Chichi-ue!

-Ho detto no...-

-Please, please, pretty please?-

-Benché sia fiero dei tuoi progressi in lingua inglese, la risposta è sempre no!-

-Ohhh, ma perché no?-

-Cloude... non possiamo tenere un gatto!- esclamò il biondo Alchimista sull'orlo dell'esasperazione.

Quante volte aveva ormai recitato la parte del ragazzo senza cuore che si rifiutava di dare asilo ad un tenero piccolo batuffolino di pelo, tutto bagnato e con dei grandi occhioni che sembravano dire "Adottami e strapazzami di coccole" ? con suo fratello Alphonse aveva ormai perso il conto.

-Ma, perché? potrebbe stare in camera mia e giocare con me, quando tu sei a studiare e, e... gli farei il bagnetto e gli darei io da mangiare! tu non dovrai fare niente, promesso!- cercò di mercanteggiare il bimbo.

Edward sospirò e si lasciò cadere sul divano dietro di sé.

Perché mai quando si presentavano situazioni del genere, Roy era sempre in ufficio?

-Cloude…-

-Per faaaaaaavooooreeeee!- strascicò le sillabe il piccolo moretto.

-Clou, quando è no è..-

-Almeno sentiamo cosa ne pensa Otou-san, eh? Se lui dice che posso tenerlo, lo teniamo, ti prego!-

Edward scrutò il figlio da sotto le bionde ciglia, soppesando l’ipotesi di chiamare o meno quel grande scansafatiche che aveva sposato e valutando la possibile risposta che ne avrebbe ricevuto…

-Se lo chiamiamo, e lui dice di no… non voglio sentire storie, poi, dopo. –

-Va bene!- esclamò il moretto porgendo al padre il dito mignolo per sigillare la sacra promessa.

Edward assecondò l’impulso del figlio, più per tenerselo buono e non doversi sciroppare una sequela lamentosa di “Una promessa va sigillata col sangue” o “Devi darmi la tua parola!”, che per altro.

Ultimamente l’influenza di certi film, cominciava a farsi sentire…

L’Alchimista d’Acciaio uscì dal soggiorno, in cui si era tenuto l’intero dibattito, per chiamare l’ufficio di Roy.

-Ufficio del Comandante Supremo, parla Hawkeye…-

-Tenente? Sono Edward, Roy si trova in ufficio in questo momento?-

-Oh, salve Edward. Il Comandante Supremo attualmente è molto occupato, ha detto di non farsi passare nessuna chiamata. Vuoi lasciargli un messaggio?-

Il biondo si mordicchiò il labbro inferiore mentre pensava ad un messaggio adeguato da fargli recapitare, ma quando avvertì uno strattone ai pantaloni e, abbassato lo sguardo, incrociò gli occhi speranzosi del suo bambino, un’idea perversa gli sfiorò la mente.

-No… gli dica – tappati le orecchie, Clou - che farà bene ad alzare il suo regale sedere da quella poltrona e rispondere al telefono se vuole sperare di comandare ancora qualcosa in camera da letto!- esclamò ghignando come un maniaco.

Poteva definirsi un ragazzo senza pudore per aver detto una cosa intima come quella, ad una donna compassata come la Hawkeye?

Nah!

-Riferisco, attendi in linea per favore.- rispose senza una nota d’alterazione nella voce professionale di sempre.

-Posso ascoltare adesso? Non voglio che bari, eh!-

Annuendo, gli scompigliò leggermente la zazzera corvina.

Passarono soltanto pochi secondi prima che dall’altro capo della linea si udisse il rumore di un segnale elettrico e di una voce calda e profonda.

-Edward?-

-Ehilà, bastar… incompetente, come va?- si corresse Ed, conscio di non poter usare impropri di fronte a Cloude.

Roy sbuffò.

-Bada a come usi le parole, c’è Clou accanto a te, vero?-

-Sì, ma… non è questo il punto, vedi…-

In quel momento un Cloude super eccitato balzò fra le braccia di Ed e gli strappò il telefono di mano.

-Papà, papà possiamo avere un gattino?-

-Ehy!- protestò Ed.

-Come?-

-Un gattino! L’ho trovato questa mattina vicino al parco. E’ piccolissimo e tutto solo, poverino!-

-E Chichi-ue cosa ne pensa?-

Cloude mise su il broncio.

-Non vuole… però ha detto che se tu dici di sì, allora posso tenerlo!- esclamò alzando gioiosamente il tono di voce.

-Ma veramente…-

Attraverso la cornetta, udì distintamente il suono della risata divertita di Roy.

Dopo un altro paio di interscambi fra padre e figlio, Cloude riagganciò tutto contento.

Ad Ed bastò un solo sguardo per capire quale era stata la risposta del marito, ma chiese nonostante tutto.

-Dunque?-

-Ha detto di !- dichiarò raggiante.

-Chissà perché, me lo aspettavo…- sibilò a denti stretti.

Roy questa me la paghi!

-E così sia terremoto! Ma sia ben chiaro che ne sarai tu l’unico responsabile; non voglio trovare pelo dappertutto e soprattutto guai a lui se si farà le unghie sui mobili!- asserì all’indirizzo del bambino che si stava già allontanando per recuperare il micietto, ancora raggomitolato su sé stesso all’interno di una piccola scatola.

-Ho già scelto il tuo nome, sai? Adesso ti porto in bagno e ti tolgo tutto questo sporco dal pelo, vedrai come ti sentirai meglio!- cinguettò il piccolo, dirigendosi a compiere il suo dovere, con il gattino fra le braccia.

Non so perché, ma prevedo guai. Pensò il giovane Alchimista scuotendo la testa e lasciandosi andare ad un profondo sospiro.

Più tardi, quella sera, mentre Cloude sistemava al meglio la cesta dove avrebbe dormito il gattino, i due adulti se ne stavano comodamente accoccolati l’uno contro l’altro sul grande divano in salotto, sotto una calda trapunta di morbida piuma d’oca, a raccontarsi gli avvenimenti della giornata.

-... e alla fine ha deciso di chiamarlo Cullen! Non sono sicuro che quella saga che gli hai regalato sia educativa, sai?-

-Cos’ha che non va?- chiese Roy ridacchiando.

-Parla di vampiri!-

-Vampiri vegetariani, però. Non farti venire una trombosi, amore. A Cloude piace, e se ha chiamato il suo nuovo gattino con quel nome… lascia stare.-

Sbuffando, Edward si sistemò meglio nell’abbraccio del suo Alchimista di Fuoco e chiuse gli occhi.

-Come siamo affettuosi oggi!-

-Chiudi quella bocca…- bofonchiò il biondo.

-Ti amo anche io!- ghignò stringendolo maggiormente a sé.

-Forse è meglio che vada a controllare come vanno le cose di sopra…-

-Lascia che si diverta un po’… è contento no? è questo ciò che conta alla fine. –

Annuendo, lasciò che il battito regolare del cuore di Roy gli cantasse la sua ninna-nanna preferita e chiuse nuovamente gli occhi.

 

 

Sappi, però, che non sarai più padrone del letto per almeno un mese.”

“Cosa?! ma Ed…!”

“Ah, no! Scambio Equivalente…”

 

 

 

 

Dunque, voglio precisare che questo capitolo era stato scritto per celebrare l'arrivo in famiglia di un tenero piccolo micietto che avrebbe dovuto regalarmi una mia amica. Purtroppo le cose sono saltate quando, scoperto che il mio cane s'è beccato la dermatite per colpa del suo precedente veterinario, quello nuovo ha detto che sarebbe meglio evitare di accogliere in casa un altro animaletto, onde evitare il contagio -___-

Ciò mi è stato riferito il giorno dopo aver terminato questo capitolo (quando si dice la sfiga...). E dire che anche io avevo già deciso il nome *piange* e la nonna aveva comprato la lettiera! ç___ç

Vabbè… festeggiamo allora il fatto che ho superato l’esame di teoria per la patente SENZA errori!! *__* manca sempre meno al Brum Brum!

 

 

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Risposte alle recensioni:

 

FightClub: Giuro che la parte iniziale del tuo commento mi ha fatto scompisciare dalle risate XD  non cominciamo a parlare di "buchi" perchè altrimenti mi vedo costretta ad andare a cercare un passo di una fanfiction Mpreg su Naruto in cui la Nonna Tsunade dice... beh puoi immaginarlo ^^ Comunque sì, Cloude è nato con parto cesareo ed ha evitato a Roy di sentirsi urlare dietro maledizioni a non finire (avete presente quando una donna è preda dei dolori delle contrazioni? "Giuro che ti eviro maledette schfoso, è tutta colpa tua!!"). Che bravo bambino, no?

 

saku_chan the crazy dreamers: Ed è un padre affettuoso, sì. Cerca di essere quello che molto probabilmente avrebbe voluto fosse Papà Hohenheim per lui (tuttavia non riesco a fargliene una colpa, sia nel manga che nell'anime ha le sue buone ragioni) e tieni presente che oltre a fargli da padre deve essere anche una madre; calarsi così diligentemente in un ruolo non proprio e cercare di fare il meglio che può... trovo che sia molto coraggioso (e stancante da morire). Comunque tesoro, Chichi-ue, significa papà, ma meno formale e più affettuoso.

 

nemesi06: Questo lato di Ed piace un pò a tutte, vedo (e come non potrebbe?XD). L'idea del diario mi è venuta in mente quando ho ritrovato alcune pagine strappate di un'agenda del mese in cui sono nata io e in cui mia madre aveva scritto al 15 Maggio "E' nata!" e poi via via il peso, il primo bagnetto... è una delle tre cose che mi sono rimaste della mia infanzia, perchè per il resto hanno buttato via tutto ç_ç Io me lo immagino perfettamente Roy a fare le boccacce al suo erede (non è un caso infondo... 'Tachi lo faceva di continuo con le marmottine! ^^) e quando si è padre, non so perchè, ma me li immagino con un'espressione di felicità beota in viso, non so se mi spiego...

 

elyxyz: Sono contenta che ti sei sciolta sulla tastiera (però ricomponiti, sennò It's non continua ^^') e Cloude è un piccolo angioletto (diffidate sempre dagli angioletti... quando crescono diventono imprevedibile *vedere la sottoscritta*) pure in versione pupo! certo mi diverto da morire ad immaginare Ed alle prese con un biberon pieno di LATTE! mi chiedo se non indosserebbe una tuta ignifuga o qualcosa di simile XD

 

Liris: *trattiene Liris* Nooo! non picchiare il pc, poverino! (Giuls fa parte della lega contro il maltrattamento dei pc) Ti do pienamente ragione in tutto quello che hai detto. Non sopporto le persone che devono esprimere per forza la loro opinione(che non sarebbe neanche un male se non lo facessero con l'intento di ferire gli altri) giudicando e mettendosi al di sopra di tutto. Mi unisco, quindi, ai ringraziamenti allo zietto per il barbecue (XD). Credo di essere diventata una massa di gelatina quando ho immaginato Cloude che cerca di imitare il suo papà biondo *___*

 

Betta90: Ed è protettivo come una mamma leonessa (ammetto che ci godo un pò a sfotterlo in questo senso XD) nei confronti del suo cucciolo. Conta anche che è conscio dell'unicità del figlio (uno solo ha potuto farne, sennò avrebbe fatto una cucciolata)e che non tollera che agenti esterni, interferiscano con tutta la fatica che ha fatto.

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Capitolo 4
*** Pinguini, bambini e pannolini ***


pinguini Disclaimer: i personaggi di Full Metal Alchemist non mi appartengono, i diritti di Cloude sono miei.
 
 
 
Pinguini, bambini e pannolini
 
 
 
 
Il nuovo Comandante Supremo, fresco di nomina, inserì le chiavi nella serratura del portone di Villa Mustang-Elric, con un gran sorriso stampato in volto, stringendo sotto braccio il peluche raffigurante un pinguino tutto blu con un vistoso papillon rosso al collo.
L'aveva appena comprato nel negozio di giocattoli distante appena una decina di metri dalla biblioteca preferita di Edward - nella quale aveva appositamente fatto un salto per prendere il nuovo volume di un trattato sull'alchimia, sul quale il biondo aveva messo gli occhi già da un po’ di tempo - e nella fretta non aveva neanche dato il tempo alla commessa di incartare il pupazzo, sicuro che tanto il piccolo Cloude avrebbe apprezzato ugualmente.
 
Sei mesi.
Il suo bambino aveva già sei mesi.
 
Vederlo crescere era qualcosa che toglieva il fiato. Sembrava ieri che Hawkeye lo aveva avvisato di correre in ospedale perché Ed stava per dare alla luce il bambino.
Quando era arrivato, aveva dovuto attendere un'ora e mezzo prima di ricevere la notizia che più attendeva: essere diventato padre.
Era così piccolo e rosa, attraverso il vetro della nursery; le manine strette a pugno e la boccuccia semi aperta. Sul colore degli occhi non era sicuro, dato che erano chiusi, ma di sicuro aveva preso i suoi capelli.
E adesso con le guanciotte paffute e una tutina di Winny The Pooh addosso, aspettava solo il ritorno del suo papà per giocare.
Edward, purtroppo, stava ancora riprendendosi dal parto ed era costretto a passare numerose giornate disteso sul letto o sul divano, evitando di sollevare pesi o di sforzarsi in generale.
Faceva molta fatica a restare in piedi per troppo tempo, ma per fortuna Cloude era abbastanza collaborativo da quel punto di vista.
-Tesoro sono a casa!- esclamò Roy sorridente appena messo piede nell'abitazione.
Solo il silenzio fu la sua risposta, segno che il giovane non doveva averlo sentito.
-Ed? dove sei?- domandò entrando in salotto e non trovando il compagno sul divano a riposare o a leggere un libro.
Forse è in camera da letto... o nella cameretta di Cloude.
Decidendo di passare prima dal figlio per controllare come stava, salì le scale che conducevano al piano superiore, dove erano situate le camere, ma con sua sorpresa trovò anche la cameretta vuota. Leggermente preoccupato per la mancanza del piccolo, corse verso la camera matrimoniale, sua e di Edward ed aprì la porta con il cuore in preda al panico.
Fin da quando era nato, era della convinzione che il suo bambino fosse un essere fragile, troppo fragile per i venti del loro mondo, e che al minimo cenno di una brezza un po’ più forte, si sarebbe potuto spezzare.
Per fortuna ogni più piccolo pensiero disfattista, svanì come neve al sole nel momento in cui entrò e i suoi occhi si posarono su una delle scene più tenere che avesse mai visto.
-Ed...- mormorò dolcemente, mentre si avvicinava al grande letto matrimoniale a passi felpati per non disturbare il sonno dei suoi due occupanti.
Cloude giaceva fra le braccia del padre biondo, addormentato forse per metà visto i continui movimenti del piccolo, che sembrava dar segno di volersi svegliare, mentre la controparte più grande riposava profondamente e ignara della presenza del marito nella camera.
-Giovane amore mio... se solo potessi aiutarti a stare meglio. - sussurrò Roy accarezzando la guancia del biondo.
Con una veloce occhiata alla sveglia posta sul comodino, il moro si accorse che era ora che il piccolo Cloude mangiasse.
Strano che non si sia ancora svegliato, di solito è come una sirena quando deve mangiare! pensò divertito.
E come se avesse udito i pensieri del padre, Cloude cominciò ad agitarsi vistosamente nel sonno e ad emettere piccoli gemiti di disappunto per il fatto di sentirsi il pancino vuoto.
-Eccolo, infatti...-
Con delicatezza, spostò il braccio destro di Ed, che assicurava al bambino di non muoversi più di tanto, per poi prendere il piccolo in braccio e dirigersi giù in cucina e preparargli il tanto sospirato biberon.
-Buono Clou... non vogliamo svegliare la mamma, vero?- esclamò divertito, cullando in su e giù il bambino che nel frattempo aveva aperto i suoi grandi occhioni d'antracite, tratto genetico ereditato dal moro.
Cloude gorgogliò contento, cullato dal tono sereno e familiare del padre che tante volte gli cantava una ninna nanna o che semplicemente gli parlava di dolci sciocchezze, abituando il bambino al suono della sua voce.
-Abbiamo fame, non è vero? il mio campione ha taaaanta fame e il suo favoloso papà adesso gli darà il suo latte bello nutriente, così diventi alto, alto!-
Anche perché se non ci penso io al latte.... pensò sospirando.
Il bambino rise alle buffe espressioni di Roy.
 
Edward si mosse piano nel sonno, inclinandosi verso destra, avvertendo la mancanza del calore che fino a poco prima veniva sprigionato da qualcosa.
-Mhhh...-
Da un corpicino caldo stretto al suo.
-Clou...-
Riacquistando lentamente la facoltà dei propri sensi, cominciò a tastare la porzione di letto accanto a sé e non trovando nulla apri gli occhi con fatica.
-Mh?-
Il biondo alchimista si guardò intorno, sorreggendosi sui gomiti, chiamando più volte il bambino, pur sapendo che non avrebbe risposto perché troppo piccolo.
-Cloude!-
Velocemente si alzò dal letto, barcollando non appena un capogiro lo colse. Non appena sentì che la stanza aveva smesso di girare, cominciò a cercarlo sul pavimento, temendo fosse caduto e che avesse gattonato da qualche parte per la stanza; adocchiando la porta, notò che era aperta e in cuor suo pregò che non fosse uscito.
E che non si fosse avvicinato alle scale.
Con l'arrivo di un bambino in una famiglia, solitamente, ci si mette all'opera per rendere la casa sicura, a prova di bambino, ma Roy non aveva avuto il tempo per montare il cancellino che impediva l'accesso delle scale per arrivare al piano sottostante, a causa dei tanti impegni e adesso…
Edward era terrorizzato.
Troppo stanco per fare praticamente tutto, quando dormiva non lo svegliavano neanche le cannonate e se Cloude era caduto dalle scale... di sicuro non lo avrebbe sentito piangere.
-Cloude? Cloude dove sei?-
Messa sottosopra la stanza, corse fuori ma neanche nel piccolo corridoio vi era traccia del bambino e temendo il peggio, si sporse per le scale, tirando alla fine un lungo sospiro di sollievo.
Cloude non era caduto.
Ma ciò non risolveva il suo problema: se il piccolo non si trovava in camera, in corridoio o, Dio non voglia, per le scale, dove era finito?
-Ed sei sveglio?-
Roy?
-Eeeed?- sentì chiamare nuovamente dal piano di sotto.
-Roy, il bambino è con te?- chiese scendendo di corsa, per quanto la sua condizione gli permetteva, le scale, con panico crescente nella voce.
Il moro uscì dalla cucina con in braccio il bambino e sorreggendo un biberon colmo di latte nell'altra mano.
-Tutto bene?- chiese preoccupato.
-No, non va bene! mi sono svegliato e non ho trovato il bambino accanto a me... mi è quasi venuto un infarto!- tuonò il giovane.
Il moro agitò la piccola bottiglia dai motivi animaleschi e avvicinò la tettarella alla boccuccia di Cloude.
-Stavi dormendo e il bambino si è svegliato per la sua poppata serale... sai che detesto svegliarti quando dormi così pacificamente. - rispose sorridendo teneramente al marito.
O moglie, come amava segretamente pensare, di nascosto da Edward che altrimenti avrebbe sfasciato l'intera casa per ottenere vendetta al suo orgoglio maschile.
-Grazie...- bofonchiò. -Ma almeno mi avresti risparmiato uno dei più grandi spaventi della mia vita!- disse porgendo un dito al piccolo che in risposta lo strinse nella sua manina, facendo sorridere Edward.
-Scusa...- ridacchiò l'uomo.
-Bastardo!- lo sgridò.
-Ohhh... hai sentito che brutte parole usa la mamma?-
-Chichi-ue! non osare insegnargli a chiamarmi mamma, degenerato!-
-Difficilmente a sei mesi comincerà a parlare...-
-Io ho imparato a nove, grazie!-
Roy scoppiò a ridere, sapendo di aver colpito nel sempre verde orgoglio intellettuale del compagno; figlio di un genio a sua volta, Edward era arcisicuro che pure Cloude lo sarebbe stato.
-Il mio topo di biblioteca, tutto studio ed esperimenti...- esclamò sedendosi sul divano, sistemandosi meglio il figlio fra le braccia che ancora succhiava con avidità la sua mistura di latte in polvere e biscotti tritati.
Edward si sedette al fianco del marito, osservando Cloude mangiare, appoggiandosi a Roy e chiudendo, alla fine, gli occhi.
-Come è stata la tua giornata?- chiese l'uomo.
-Uguale a ieri... e all'altro ieri e a quello prima ancora. -
-Sembra divertente!- scherzò.
Ed gli pizzicò la gamba prima di chiedere la stessa cosa al marito.
-Noioso: firmare scartoffie, apporre il mio timbro, prendere decisioni, flirtare con le varie segretarie. -
Il biondo aggrottò la fronte e guardò con la coda dell'occhio il compagno, facendogli chiaramente intendere che l'ultima parte avrebbe fatto bene ad essere solo uno scherzo idiota.
-Scherzavo! ma adoro quando diventi geloso...-
-A ma non piace! smettila di fare battute stupide e...-
-Che c'è?- chiese il moro vedendo l'altro a corto di fiato.
Scosse la testa.
-Non è niente...-
-Ancora non ti sei rimesso... sto seriamente cominciando a preoccuparmi Edward. Hai mangiato qualcosa?-
Annuendo, Ed fece segno al marito di porgergli Cloude per tenerlo un po’ in braccio e fargli fare il ruttino visto il biberon, ormai vuoto.
-Allora perché non mi precedi in camera da letto? Cloude lo faccio addormentare io...-
L'Alchimista d'acciaio si fece scappare un sorriso stanco.
-Ho dormito tutto il giorno, credi che possa riaddormentarmi così su due piedi? devo anche prepararti la cena, di te non mi fido!-
-Ok per la cena, ma comunque sia dopo vai a letto. Anche se non riuscirai a dormire posso sempre pensare a qualcosa di piacevole da fare...- mormorò allusivo.
Ed sghignazzò prima di voltarsi verso il marito con un'espressione furba dipinta in volto.
-Per quanto allettante sia la proposta, non credo che tu voglia ritrovarti con un peso morto fra le braccia perché sarò svenuto per la fatica...-
Roy stava per replicare quando il piccolo Cloude si intromise nella conversazione, con un ruttino soddisfatto.
-Oh, bravo il mio principino!- esclamò spostando il bambino per metterlo a sedere a cavalcioni sulle sue ginocchia e facendolo trottare.
Cloude rise contento delle attenzioni rivoltegli dal padre biondo e Roy si sentì la persona più felice del mondo in quel momento: la sua famiglia al suo fianco, serena, al sicuro.
Il suo bambino che cresceva sano e forte, bello come il sole e il proprio compagno che sentiva di amare ogni giorno di più... stanchezza e occhiaie comprese.
 

"Allora cosa mi cucini di buono?"

 
"Stufato, è ovvio!"
 
“Chissà perch… merda il pinguino!”
 
“Eh?”
 
 
 
 
 
Completato anche il quarto capitolo! non potevo fare a meno di sorridere mentre pensavo a Cloude con la tutina da Winny the Pooh addosso ^___^
Non dico, altro adesso tranne forse un ringraziamento a quelle tante persone che leggono e non commentano… seriamente, ragazzi, fate passare la voglia di scrivere…. (sono arrabbiata? Sì, anche perché sono stata bocciata all’esame di guida, quindi sono sull’incazzoso andante di mio U_U). Detto questo non voglio costringervi a commentare, tanto so che non durerebbero… Sempai come ti capisco! ringrazio tantissimo chi riesce a trovare un minuto per farmi sapere cosa ne pensa.
 
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Risposta alle recensioni:
 
elyxyz: Wow, Sempai! Addirittura mi presteresti Tora? XD no, grazie, sennò i tuoi Edo e Roy ne sentiranno la mancanza (oddio su Roy non ne sono tanto sicura *ride*). Te l’avevo detto che anche a me piace Twilight, infatti devo riuscire a trovare un buco libero per andare al cinema e vedere il film ç___ç non ho capito cosa intendevi con il fatto di Bella e Rosalie? Non ti piacciono? Comunque il gatto era un maschio quindi non avrei proprio potuto chiamarlo con quei nomi (tra l’altro Bella non mi piace neanche U_U). Un bacione!
 
FightClub: Oh, complimenti allora! ^___^ a quando il lieto evento? (scusa la domanda, ma a questo punto sono curiosa: quanti anni hai?) mia nonna dice che quello è un dolore che si dimentica presto, non appena ti mettono il bambino sul petto. Penso che ne valga proprio la pena, non credi? Io in teoria avrei dovuto prendere un gattino, ma avendo il cane malato non posso (mi sembra di averlo detto)… l’avrei chiamato Kyuubi! XD Un bacione e ancora auguri!
 
saku_chan the crazy dreamers: Se tu sei per metà micio, io sono una marmotta completa XD i geni dello zio Al si faranno tornare a sentire, credo, molto presto! Se solo smettessi di rappresentare Cloude come un neonato >___< ma è troppo carino quando è piccolo, piccolo! Qualcuno mi fermi O_o Un bacione!
 
Liris: Ti piacciono tanto i gatti, vero? No perché non si capisce XD Edward è molto “mamma” non credi? Mi ricorda quella scene, nell’anime, quando lui trova un gattino e prega la mamma di farglielo tenere e Trisha dice di no… era nell’episodio 13 se non sbaglio. Beh, Cullen è il cognome di Edward Cullen, il protagonista della serie Twilight (è uscito il 21 il film) ma non ti dico altro, non vorrei farti qualche spoiler, se poi decidi di andarlo a vedere. Sono estremamente soddisfatta ed estasiata che ti piaccia la mia raccolta (iniziavo ad avere dei dubbi, in generale…). Un bacione!
 
BeatifulKirja: Grazie, sono contenta che ti sia piaciuto ^___^

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Capitolo 5
*** Blissfull Bubble Bathtime ***


Disclaimer: i personaggi di Fullmetal Alchemist non mi appartengono, eccezion fatta di Cloude che è un parto della mia mente (e un parto di Ed U_U)
 
 
Blissfull Bubble Bathtime
 
 
 
Cloude osservava con occhi pieni di enorme curiosità il piccolo sconosciuto che si era trovato come insolito compagno di gioco.
Inclinando leggermente la testa a destra, tentò di cercare nel suo ancora ristretto vocabolario la parola adatta per descrivere quella massa - quale era il colore? giallo? - che faceva strani rumori se stretta forte tra le sue piccole mani di bambino.
Sapeva per certo che non era una macchinina, come quelle che gli regalava quello strano signore dai capelli gialli come il suo Chichi-ue ma che aveva un odore.... poco piacevole.
Non come il profumo del suo Otou-san che sapeva sempre di buono.
Cloude era sempre felice quando veniva abbracciato dal suo Otou-san.
 
Ma quella cosa gialla continuava a fissarlo con quegli occhi piccoli e neri e Cloude intanto aspettava.
 
Aspettava che Chichi-ue lo spogliasse per fare il consueto bagnetto serale pre-nanna che gli piaceva tanto e che gli conciliava dolci sogni durante la notte, accoccolato contro i corpi dei suoi papà, che stavano sempre attenti a non schiacciarlo con il loro peso, in qualche mossa azzardata, adesso che volevano tenere sotto controllo quella tosse molesta che Cloude stava manifestando da qualche tempo.
-Eeeecco fatto!- esclamò Edward alzandosi dalla sua posizione accucciata per terra e asciugandosi le mani sui pantaloni di pesante cotone.
Cloude distolse lo sguardo dalla cosa gialla e si alzò goffamente in piedi - tecnica ancora da perfezionare - per poi alzare le braccia verso l’alto.
-Bravo il mio terremotino... tienile sù, sì così. - disse lodando il bambino mentre gli sfilava il maglioncino con sopra ricamato un orsacchiotto azzurro e lo spogliava completamente, per poi metterlo dentro la vasca.
Piena di schiuma.
Cloude gorgogliò contento e cominciò a schiacciare con le mani quelle montagne bianche, alzando bolle di sapone e facendo sorridere d'orgoglio Edward.
-Oh... abbiamo dimenticato Mr. Duckie?-
Ed si sporse appena per afferrare la cosa gialla dal pavimento e la mise in acqua, proprio davanti a Cloude che riprese immediatamente a fissarla.
Titubante, allungò una mano e la toccò con un dito per poi cercare di farla affondare, con espressione contrita sul paffuto viso da infante.
Ed ridacchiò e prese di nuovo in mano la paperella, strizzandola più volte nella pancia e facendone uscire un sonoro squeak.
-Non ti piace la paperella?-
-Pap...ella?-
-No, no. Paperella. -
-Pella?
-Pa-pe-rel-la.- scandì lentamente il biondo.
-Pape...-
-..rella.-
-Pap...erella!-
-Sì, bravo!- esclamò applaudendo i progressi del suo bambino.
-Paperella!- ripetè, felice di aver fatto sorridere il papà biondo.
Era bello vederlo sorridere. Anche Cloude si sentiva contento se Edward era felice.
Cosa gialla compresa.
 
 
 
 
Quando Roy tornò a casa non si stupì di trovare la sua perfetta famiglia intenta ad imitare alla perfezione il verso di un'anatra.
Oh beh, se il suo non era amore.... e si unì nell’insolito coro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
E dopo una pausa più lunga di una gravidanza (il paragone mi sembra abbastanza azzeccato U__U) vi ho portato il quinto capitolo di questa raccolta.
Non dimentichiamoci che oggi è il compleanno del Taisa, facciamogli tutti gli auguri!
Otanjobi Omedetou ^o^
E adesso guardate che cosa mi ha regalato quella dolcissima anima di Lirisea? *__*
Edward and Cloude
Non è semplicemente adorabile? Grazie ancora, cara! Il tuo regalo l’ho apprezzato tantissimo!
Comments are love!
 
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