Epitaffi

di Blackvirgo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Mur di Aries ***
Capitolo 3: *** Aldebaran di Taurus ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


<u>Prologo</u>

Prologo

Dicono sia folle combattere contro gli Dei.
Dicono che gli umani non possano farlo. Che non debbano.
Forse è vero.
Forse i Cavalieri del mito sarebbero ancora vivi se avessero fatto quello che i semplici mortali fanno.
Ma loro non erano semplici mortali.
Erano Cavalieri protetti dalle stelle che dalle stelle ricavavano la loro forza.
Athena armava il loro braccio e Giustizia illuminava il loro cammino.
Una Dea che non voleva sudditi né soldati.
Solo guerrieri capaci di combattere per se stessi e per l’umanità intera.
Capaci di conquistare la libertà grazie alla loro essenza umana. E all’ispirazione divina.

Cinque ragazzi erano tornati dall’Inferno.
Per Ikki non era la prima volta.
Per Shun doveva essere il suo Regno.
Shiryu ne aveva già visto l’entrata e il pensiero era volato a colei che lasciava in vita.
Hyoga lo aveva cercato nei mari ghiacciati per poi capire che non era luogo adatto ai vivi.
Seiya forse dovrà tornarci presto, perché trafitto dalla spada del Signore dei Morti. Nel corpo e nell’animo.
“Non vi dimenticheremo,” avevano promesso tra le lacrime.
“Non vi dimenticheremo,” avevano mormorato coloro che avevano aspettato.
Gli stessi che avevano visto tornare solo dodici scrigni dorati nel silenzio che rende onore agli eroi.

Nulla rimane dei Cavalieri d’Oro.
Neppure una tomba.
Su cui piangere. Su cui posare un fiore. Su cui levare una preghiera.
Solo il loro nome, inciso all’ingresso di quei templi che avevano chiamato casa.
Memento di vita e di morte per coloro che verranno.
Amici. Nemici. Eredi.
Templi che li conobbero bambini, che li videro uomini.
Che avrebbero parole migliori delle nostre da dedicar loro se solo la pietra potesse incidere se stessa.
Ma quando i grandi cadono tocca ai piccoli raccogliere il testimone.
Sia esso una battaglia. O la sua memoria.
O la ricordanza di chi l’ha combattuta.

Nota dell’autrice: i personaggi e l’universo di Saint Seiya appartengono a Masami Kurumada.

L’ispirazione per questa raccolta è tratta da “L’antologia di Spoon River”, ma io non sono in grado di scrivere poesie e, ammesso e non concesso che sia in grado di scrivere prosa, ho deciso di usare un genere che adoro: il drabble.

Il prologo è un triplo drabble: i tre componimenti di 100 parole (circa) l’uno hanno senso sia come insieme che presi singolarmente.

Piccola imprecisione: alla fine di Hades (nel manga almeno) sembra che cinque armature d’oro (Leo, Virgo, Libra, Sagitter e Acquarius) vadano distrutte. Mi sono presa la libertà di farle tornare tutte al Grande Tempio, ma senza Eufonia. Spero che perdoniate questa mia “licenza poetica”.

Grazie dell’attenzione!

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Capitolo 2
*** Mur di Aries ***


Nuova pagina 1

Mur di Aries

Passi risuonano per la Prima Casa.
Un bambino sorridente dallo sguardo vispo ne è la fonte.
Un’espressione seria è dipinta sul suo volto da piccolo uomo.
“La tua casa non è vuota, Mur di Aries, così come non lo è mai stato il tuo cuore.”
Kiki si avvicina, senza timore: conosce il mio compito.
Comincia a raccontare e io a immaginare.
Di un uomo che, ancora ragazzo, ha fatto da padre a un bambino.
Di un Cavaliere diventato Maestro mentre ancora desiderava il consiglio del proprio.
Gli occhi del bambino sono lucidi.
Di tenerezza e di orgoglio.
“Lo sarebbero anche i tuoi, Mur.”

“Un incontro ti portò a indossare nuovamente le Sacre Vestigia.
Un ragazzo che parlava di giustizia e amicizia.
Di lottare. Di morire. Di vivere.
Mentre il suo sangue scorreva copioso su Dragone e Pegasus,
forse rammentasti te stesso, davanti a un’altra armatura.
Davanti ad altri compagni.
Forse ricordasti che non potevi chiamare “casa” solo il Pamir.
O “famiglia” solo tuo fratello.
Sei stato chiamato con molti nomi, Mur.
Grande. Saggio. Traditore.
Come chiamasti te stesso in quel momento, quando decidesti di aiutare i ribelli di Athena contro i tuoi pari?
Come ti sentisti a tornare dove Shion era stato assassinato?

Ariete è un segno di fuoco.
La luce rubata agli Dei dai mortali.
La fiamma che riscalda il focolare, che arde nella fucina.
Ariete è il simbolo di una ricerca.
Che alcuni intraprendono, guidati dal destino o dalla loro volontà.
Che alcuni terminano, giungendo alla meta o mancandola.
Per un soffio. Per un’illusione. Per una strada sbagliata.
La tua cominciò e finì in questo tempio.
O
υροβóρος è saggezza.
Dicono che fossi saggio, Mur il Grande.
Ora capisco perché:
la speranza dimora nella tua casa,
il tuo futuro in un bambino a cui hai insegnato a guardare il mondo.”

Nota dell’Autrice: Sto perseverando nel triplo drabble. Mi sto sempre più discostando dalla mia fonte di ispirazione iniziale, quel capolavoro che è l’Antologia di Spoon River, ma in fondo, di fronte a Edgar Lee Master io posso solo inchinarmi. Mi sto molto discostando anche dalla mia idea iniziale, cosa che mi preoccupa/stupisce di più. All’inizio volevo scrivere un epitaffio per ogni cavaliere e un drabble avrebbe dovuto fare al caso mio. Poi ho scritto il prologo e mi sono immedesimata un po’ troppo: “quando i grandi cadono tocca ai piccoli raccogliere il testimone. Sia esso una battaglia. O la sua memoria. O la ricordanza di chi l’ha combattuta.” Così ho intrapreso un viaggio vero e proprio attraverso le 12 case. Lo scopo rimane comporre un epitaffio per ogni Gold Saints, lo stile di questo vorrebbe rimanere fedele a Spoon River.

Ce la faremo? Io continuo a salire i gradini. Ai lettori l’ardua sentenza!

Altre “licenze poetiche”: ho sempre preferito la versione dell’Anime riguardo al rapporto tra Mur e Kiki, cioè che siano fratelli, quindi a quella mi sono rifatta. Ho inoltre preferito usare Mur invece di Mu perché mi è sempre parso più musicale.

Oυροβóρος o Ouroboros è il serpente che si morde la coda.

La ricerca a cui accenno riguardo all’Ariete è quella del Vello d’Oro al cui mito la costellazione dell’Ariete è legata.

Un ringraziamento a tutti i lettori.

Un ringraziamento particolare a:

- Damaris: sono contenta che il prologo abbia reso l'atmosfera di Spoon River. Credo che fallirò miseramente nei prossimi capitoli, a partire da questo, proprio perchè l'impostazione è cambiata rispetto all'idea iniziale. Spero comunque che tu continui a seguirmi e a darmi preziosi suggerimenti! Grazie anche per aver recensito l'altra mia drabble, "10 secondi".

- EriS-San: quanti complimenti! Mi fai arrossire! Felice che ti sia piaciuta... fra te che scendi e io che salgo ci incontreremo tra la sesta e la settima casa, eh?

- beat: spero di continuare a interessarti!

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Capitolo 3
*** Aldebaran di Taurus ***


Nuova pagina 1

Aldebaran di Taurus

Il silenzio permea la Seconda Casa,
un tempo spazzato dalla poderosa voce del suo Cavaliere.
Le lacrime sono sempre salate,
ma le risate portano il sapore dell’animo che le genera.
Dicono che la tua fosse spontanea, Aldebaran del Toro,
come ogni gesto che nasce dal cuore;
possente, come i colpi che squassavano i tuoi nemici.
Kiki, che mi accompagna nella salita, si ferma al mio fianco.
Aspetta – silenzioso – che io mi decida ad entrare.
Un particolare ha attratto il mio sguardo e, ben presto, anche il suo:
due fiori in un vaso di vetro;
uno appena colto, l’altro già china il capo.

“Aldebaran del Toro, un buon amico.
E qui già dovrei concludere.
Perché non ci sono parole migliori per definire un uomo.
Un corno spezzato reca la tua armatura,
monito di un errore che comprendesti
senza aspettare che fosse troppo tardi.
Forse perché tu non giurasti mai devozione a un uomo,
ma alla Dea,
a quella Fede accettata solo dai puri di cuore.
Perché solo essi ne sanno fare un’arma più potente della forza,
uno scudo più efficace di qualsiasi armatura.
Dicono che neppure la morte piegò il tuo spirito:
in piedi rimase il tuo corpo,
nel cielo sfolgorò fulgido il tuo cosmo.

Il Toro è un segno di Terra,
la Madre che rende gli uomini fratelli.
Del bianco Toro mansueto assunse le sembianze, Zeus il rapitore,
innamoratosi di una principessa che coglieva fiori:
Europa era il suo nome e i tre giudici degli Inferi diede alla luce.
Ricevesti un fiore da una fanciulla, prima di morire
perché la Terra non venisse divorata dall’Ade.
Appassì fra le tue mani, cupo presagio della tua stessa sorte.
Non si versano lacrime per un fiore.
Ma, a volte, si versano cogliendolo.
Il più umano fra i Cavalieri, Aldebaran del Toro, ecco cosa sei stato.”

Nota dell’Autrice: mi scuso per la mia lunghissima assenza, ma Aldebaran mi ha dato veramente tanto da fare. Perché Kurumada lo tratta male, lasciandogli fin troppo poco spazio e una fine che… mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Sarà che invece io ho sempre amato questo cavaliere che, graficamente, non sarà dei più belli, ma il suo carattere da persona solida e affidabile lo rende umano. Più degli altri, sì. O forse devo spiegarmi meglio: più vicino a noi poveri mortali.

E adesso un paio di delucidazioni dove, forse, non sono stata chiara: i fiori che aspettano sulla soglia della Seconda Casa. Mi piace immaginare che la stessa ragazzina che gli aveva regalato un fiore prima della guerra continui a farlo, che gliene porti uno ogni giorno e ne lasci sempre due nel vaso. A ricordo che la vita dell’umanità è legata proprio alla morte dei cavalieri.

Il mito di Zeus ed Europa è invece uno di quelli a cui è legata la costellazione del Toro. Ho voluto utilizzare questo proprio per il legame fra Terra-Europa-Inferi che mi pareva particolarmente calzante.

Ringraziamenti:

EriS-San: visto che non ho abbandonato la salita? Anche se i gradini sono veramente tanti… e ripidi! Diciamocelo: in questo caso si trattava proprio di prendere il Toro per le corna! Mi ha fatto dannare, il buon Aldebaran… Sono felice che il “mio” Mur ti sia piaciuto: è sempre stato uno dei miei personaggi preferiti e dargli quel tono epico e malinconico è stato naturale. Così come legarlo alla speranza.

Damaris: la tua cultura mi fa sentire un insettino piccolo piccolo… E le tue recensioni sono oro prezioso per una “scrittrice”! Sono felice che tu apprezzi questi drabble e che abbia trovato alcune idee originali, anche se, con questo capitolo, temo che il buon Spoon River sia stato abbandonato. Sigh! Prendo al volo l’occasione di ringraziarti per “Maschere”: hai veramente colto tutto quello c’era da cogliere. E sentire che ho reso Death Mask IC… OMG!!! Grazie, di cuore!

LeFleurDuMal: quando ho visto il tuo nome fra i recensori il mio cuore ha perso un battito… Mamma mia, un commento positivo – anzi due! – da una scrittrice brava come te?! Vado in solluchero…

Shinji: benvenuto! E grazie dei commenti positivi sia a questa piccola opera che al drabble corale, “10 secondi”. Spero di non deludere le aspettative!

Beat: grazie! E di questo che te ne pare? E 1000 grazie anche per il tuo commento a "Maschere"!

Sabinbam: passeggiare fra le case, sì… una passeggiata impegnativa che spero di rendere godibile a tutti!

Un ringraziamento anche a chi ha messo la fic tra i preferiti.

Un ringraziamento particolare ad Avalon9 che – forse senza saperlo – mi ha dato un suggerimento su come proseguire la salita… che per un po’ si era interrotta.

E grazie a tutti coloro che leggono!

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