Let me take you down 'cause I'm going to..

di Astoria McCartney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


*2012 
Venerdì: come al solito devo andare scuola! Perchè a cosa mai servirà la scuola? Ci stressano! Vorrei tanto dedicarmi solo alla mia amata musica. 
Vabbè dai.....oggi si fanno solo quattro ore di lezione, speriamo che non mi becca a matematica....non mi ricordo niente delle dimostrazioni-Penso. Prendo lo zaino con malavoglia e me lo butto sulle spalle, prendo al volo il cellulare e lo accendo. Cosa starà facendo Julia?
Mi incammino verso la scuola, oggi stranamente il cielo è sereno quindi cerco di abbozzare un falso sorriso. Appena arrivo vicino alla porta della mia classe vedo le solite oche che urlano per gli One Direction....quanto li odio, non li sopporto. Ma come la fanno a chiamare musica quella? 
Sento chiamare il mio nome, è la mia migliore amica Julia. Ah non l'ho detto? Io mi chiamo Anne. Mi avvicino al nostro banco e vedo che tira frettolosamente fuori il suo cellulare: "Senti un po'?" Mi dice. "Cosa?" Rispondo incerta. "Fai squillare il mio cell..." "Ok". Digito il suo numero di cellulare che ormai ho imparato a memoria e subito sento suonare "Hey Jude, Don't make it bad.....take a sad song...and make it better...."
"Cavolo!" -esclamo- "Questo è il mio Pollo!!!" Julia ridacchia. "Se vuoi te la invio" Mi dice, "Me lo chiedi anche?" Dico con tono di voce alto.
*Suona la campanella
Ad un tratto scendo dalle nuvole e mi siedo controvoglia, scommetto che ho l'aria stanca. Le parole della prof di matematica mi entrano da un orecchio e mi escono dall'altro, mentre spiega l'algebra la mia mente è lontana, lontana e indietro nel tempo di cinquant'anni o più. Penso a Paul, al mio pollo. Penso a John, Julia impazzisce per lui, penso anche a George e a Ringo. 
Vorrei aggiungere anche Stuart e Pete. 
Si, io e Julia siamo due Beatlemaniache, siamo praticamente pazze e molte altre ragazze, soprattutto le nostre compagne di classe ci prendono in giro. Dicono che sono meglio gli 1D....BLEAH! Chi potrà mai essere quel Zayn nei confronti di James Paul McCartney oppure nei confronti di John Winston Lennon? Che odio, CHE ODIO! Perchè non sono nata settant'anni fa? PERCHE'? SONO, ANZI SIAMO NATE (io e Julia) IN QUEST'EPOCA DI MERDA? 
-mi sento colpire il gomito-
Julia: "Ehi ci sei? Rispondi alla domanda della prof..." 
"EH?" Rispondo confusa. 
Prof: "Allora è così? Ti becco un'altra volta e sarà una D, non credo ti convenga Anne, se vuoi andare al College.". 
Sospiro,mi rassegno e ricomincio a seguire la lezione. Dopo dieci minuti che sono sembrati per me un'eternità suona la campanella, almeno adesso c'è per due ore educazione fisica....Appena la Professoressa di matematica esce dall'aula Julia si gira verso di me:
"Bene bene, finalmente sono riuscita ad ottenere Hey Jude, ahahah! Comunque, cara la mia Annie, posso sapere il motivo della dua distrazione? Anche se già mi sono fatta una mezza idea...".
 Le mando un'occhiataccia "Sono fatti miei cara" Rispondo, tanto so che ha capito tutto. Io e lei ci capiamo al volo. E' una cosa quasi del tutto naturale. Io e Julia conosciamo i Beatles da sempre, e ne siamo subito rimaste innamorate e colpite, ancora ricordo quale fu la prima canzone che ascoltammo. Se non sbaglio "Lucy in the sky with diamonds" subito mi parte il motivo nella mente (Picture yourself in a boat on a river with tangerine trees and marmalade skies...) -Immagina te stesso in una barca su un fiume con alberi di mandarino e cieli di marmellata- ahah! che figo. Potrei già dire che non ho una canzone preferita, mi piacciono quasi tutte: Alcune canzoni sono allegre, altre d'amore e altre che raccontano annedoti. Per Julia è più o meno lo stesso anche se mi continua a ripetere che ama "Hey Jude". Per me è anche scontato anche perchè lo considero epico il momento di "NA NA NA NANANA NAAA..." Quando lo sentiamo io e lei saltiamo come due ossessi e cominciamo a gridare per ben sei minuti e mezzo. -sorrido-
-Julia mi prende sotto braccio e con tutta la classe andiamo in palestra- 
Oggi il professore è molto attivo, faremo ben due tornei di Basketball, non ne ho molta voglia ma gioco lo stesso.
*Dopo due ore
"INTERVALLO YEAH.... Well, shake it up baby now (shake it up baby) Twist and shout (twist and shout)Come on, come on, come on, come on baby now (come on, baby) Come on and work it on out (work it on out)...." Comincia a canticchiare Julia, si,canta sempre questa quando è felice! 
Torniamo in classe, prendiamo un pacco di crackers ed usciamo per andare in sala mensa. Questo è un liceo ci sono molti bei ragazzi ma......non saranno mai all'altezza di Paul e di John....si. Julia, che è molto carina, ha rifiutato molti ragazzi rispondendo "Ehm...si sei carino ma...non ascolti i Beatles" è veramente pazza ahaha dopotutto anche io sono così, peccato che non ho mai avuto occasione di rispondere riguardo questo contesto...
Vedo Julia vicino alle macchinette, si sta prendendo una coca-cola. Molto spesso la invidio perchè è molto estroversa, per questo attira molti ragazzi e molte volte penso che sarebbe stata perfetta per John Lennon. Appena lo nomino diventa rossa e comincia a "Gasarsi". Capita anche a me solo che mi sento una forte stretta nello stomaco al nome "Paul".
****
La giornata scolastica passa in fretta.
Julia: "Ehi Anne, che facciamo oggi? E' venerdì. AL DIAVOLO I COMPITI! it's getting better all the time...I used to get mad at my school...The teachers that taught me weren’t cool...You’re holding me down...Turning me round...Filling me up with the rules" (“Va sempre meglio...diventavo matto nella mia scuola...i miei insegnanti perdevano la calma...tu mi opprimi, mi rigiri...mi soffochi con le tue regole"). Hai visto?? Persino LORO lo dicono...freghiamocene dei compiti!!". Rido, perchè Julia ha sempre ragione? "Senti Julia, ti va di venire da me dopo pranzo? Magari andiamo un po' su Facebook, mettiamo Rubber Soul a tutto volume..insomma quel tipo di cose lì!" "Certo! ahah! Così ti faccio vedere il nuovo librone che mi ha regalato zia" "Beata te, Io invece cerco di mettere qualcosina da parte per il prossimo concerto di Paul, NON ME LO POSSO ASSOLUTAMENTE PERDERE! PRIMA DI MORIRE DOVRO' VEDERE PAUL ALMENO UNA VOLTA!" 
Così ci scambiamo un sorriso e ognuno prosegue per la propria strada.





Note dell'autrice: Salve a tutti! Spero vi piaccia il primo capitolo di questa fiction! Come avete potuto constatare è una storia molto semplice. Può essere un passatempo carino e leggero :) 
La protagonista (Anne), e la sua migliore amica (Julia), sono delle Beatlesiane, studentesse liceali e americane: credo che ognuno di noi (ragazze soprattutto) potrebbe immedesimarsi in loro; io stessa credo di essere come Anne, timida, impacciata, patita di Paul...

FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE CON UNA PICCOLA RECENSIONE!! :D 
Se sarete in tanti non esiterò a continuare con la pubblicazione degli altri capitoli!

Baci, Astoria.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***



Non ho fatto in tempo a tornare a casa e a mangiare che Julia è già in camera mia seduta sul mio letto, i miei non ci sono e quindi siamo sole solette! Possiamo fare quello che vogliamo! Possiamo mettere il volume dello stereo al massimo con "Rubber Soul" e scatenarci come se fossimo veramente negli anni '60 sotto al palco dell'esibizione.....ah! Che bellezza. 
Julia: "Ehi Annie ho portato il libro"
 Lo afferro. 
"Vacci piano!". Dice Julia scherzando.
 "Cara non te lo rompo mica! Lo sai che ci tengo quanto te".
Prendo in mano il libro "The Beatles", una copertina liscia e luminosa. Comincio a sfogliarlo delicatamente come se fosse la Bibbia. Da quanto ho notato parla un po' di tutto, dalle origini della Band: i Quarrymen e del primo singolo "Please Please Me". Sfiorando con i polpastrelli la carta quasi tremo, è una sensazione che assolutamente adoro. Il profumo di libro nuovo inonda le mie narici come un fiume in piena e attentamente osservo le figure nelle fotografie. Mi soffermo su Paul, la sua bellezza mi trasmette un calore immenso. Molte volte ho fantasticato sul suo conto. L'ho immaginato vicino a me. L'ho immaginato prendermi le mani e sussurrarmi parole dolci.
Il desiderio di averlo qui insieme a me mi assale manifestandosi con le 'farfalle nello stomaco'. Io credo di amarlo. LUI mi fa sentire bene. La sua voce mi coccola. I suoi occhioni verdi mi rapiscono. I suoi lineamenti dolci mi immobilizzano.
Vorrei fosse MIO.
Vorrei potesse essere tutto REALE.
Sono talmente innamorata che non riesco a guardare nessun altro. I miei compagni di classe e di scuola mi considerano una spostata...non credo mi potranno mai capire. Solo Julia ha deciso di essere mia amica perchè mi accettava per quel che ero. Quando da più piccole ci incontrammo lei mi parlò del 'suo' John Lennon, mi confidò di quanto lo ammirasse e io, invece, le raccontai del mio amore nei confronti di McCartney. Lei all'inizio rimase sorpresa, poi annuì e mi disse che tutto ciò era normale.
Normale davvero?
Molto spesso, pensando al fatto che gli anni Sessanta non possono e non potranno mai tornare mi rattristo, mia madre mi chiede spesso il motivo della mia faccia lunga ma non credo potrò mai dirle cosa provo davvero.
Una volta ci provai.
Mi disse di smetterla e di pensare alle cose serie e sopratutto di mettermi a studiare.
IO NON POSSO E NON POTEVO ANDARE AVANTI CON IL PENSIERO DI LUI NITIDO NELLA MIA MENTE. LA MIA FISSAZIONE MI LOGORA.
IO VOGLIO STARE CON LUI.
 "Allora che ne pensi, ne è valsa la pena?" Dice Julia. 
"Certamente" Rispondo quasi assente e scuotendo la testa. Continuo a sfogliarlo e mi soffermo sulle foto risalenti agli ultimi degli anni '50, quindi al periodo Pre-Beatles. Ci sono varie foto di gruppo: Ci sono Paul e John con alcuni compagni di scuola e altre dove sono da soli. Ce ne una che mi piace particolarmente, è una foto di gruppo dove ci sono Paul e John in primo piano. A fianco non c'è nessuno però, solo gente dietro, probabilmente dei compagni di classe. Sono veramente fantastici loro due. Si. Chiudo il libro e lo poggio sul letto. "Vabbè Julia mettiamo un po' di musica....che mettiamo?"
 "Che ne dici di Abbey Road?" risponde Julia.
 "Ok". Comincio a mettere il CD e appena parte 'Come Toghether' mi siedo sul tappeto a gambe incrociate. Julia comincia a canticchiare ahahah....mi fa ridere quando cerca di imitare la voce di John.
"Annie, come stai messa a collezione?",
 "Beh piuttosto bene Ju' mi manca solo "Magical Mystery Tour" e ,se non ricordo male "Let it Be" , 
"Beata te a me mi manca tutta la parte dal '62 al '66 ma in compenso sono riuscita a trovare qualche disco in vinile...." Dice Julia. 
"Beh anche io dovrei averne qualcuno solo che dei Beatles niente.....che odio....ho quasi tutti gli LP che esistono sulla Terra ma dei Beatles proprio niente" Dico rassegnata.
 "Sei proprio sicura sicura?" Dice Julia.
 Annuisco tristemente e dico: "Non ricordo che i miei amassero particolarmente i Fab, preferivano più i Pink Floyd"
 "E chi dice che non abbiano niente dei Beatles?" ribatte Julia. 
"Lo so...anzi lo penso ma anche se volessimo andare a vedere nel mobiletto di Papà non potremmo perchè si incazzerebbe come una belva" 
"Si incazzerebbe" Precisa Julia "Adesso non ci sono,Annie. Quindi potremmo andare un pochino a curiosare"
 "No Julia non vorrei rompere niente altrimenti chi lo sente a mio Padre?"
 "Sta tranquilla non remperemo niente, anzi nemmeno si accorgerà che siamo entrate in quella stanza..." dice Julia sicura di sè. 
"V-va bene proviamo...." Dico a bassa voce.Accidenti a me e alla mia debolezza di carattere! Usciamo dalla mia camera e andiamo verso lo studio di mio padre. La porta si apre. Ci avviciniamo al mobiletto e provo ad aprirlo. "Merda è chiuso a chiave!"
 "Può darsi che le chiavi siano nella camera da letto"
 "Andiamo a vedere".
 Andiamo anche nella camera da letto dei miei. Apro il comò, scavo bene con il braccio e oltre ai vestiti, infondo al cassetto sento qualcosa di freddo e metallico. "L'ho trovata Julia!" Dico trionfante. 
"Molto bene Annie, però adesso chiudi il cassetto e rimetti tutto com'era prima" Annuisco e chiudo il cassetto. Appena usciamo dalla camera sento in lontananza 'Octopu's Garden', il cuore mi comincia a battere appena torniamo di fronte al mobile di mio padre. Le mani mi cominciano a sudare e molto, molto, molto delicatamente comincio a girare la chiave nella toppa. Le ante si aprono. Ci troviamo davanti ben quattro pile di vinili in ordine alfabetico. "Alla faccia!" Esclama Julia.
 Ridacchio leggermente e comincio a controllare vicino alla lettera B ma niente. "Niente Ju'..."
 "AAAAASPETTA ANNIE!" .
Sobbalzo :"Oddio che cosa?"
 "Guarda qui!". C'è solamente un LP che non è nella pila. Il cuore mi comincia a battere fortissimo. Con braccio tremante lo afferro. "The Beatles, Please Please Me" dico con voce tremante.
 "Oh cazzo, te l'avevo detto di controllare bene!"
 "N-non ci posso credere". Mentre contemplo il disco chiudo il mobiletto e lo richiudo a chiave torniamo in camera mia. Adesso c'è 'You Never Give Me your Money'; indizio che siamo già alla metà superata del caro 'Abbey Road.
 Mi lascio cadere sul letto e lo osservo bene. "Un momento, dentro c'è un bigliettino!"
 "Fammi vedere! Cosa c'è scritto?" dice Julia.
 "Aspetta, c'è scritto: Lo so cosa vuoi!Ma..frena! Sei sicura al cento per cento che LUI sia la cosa giusta per te?Soffitta..1959.." Leggo con voce tremante deglutendo saliva a forza.
 "O-MIO-DIO" Risponde Julia. 
Tutte e due abbiamo una faccia strana. Di chi è questo biglietto ma soprattutto da parte di chi? Cosa significa 'Soffitta..1959..'??


Autrice: Vi è piaciuto? :) Fatemi sapere!
Baci, Astoria.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ancora sto leggendo il biglietto, se devo essere sincera mi incuriosisce il "Soffitta" Ma quale soffitta? La mia? Boh......chissà chi l'ha scritto, per adesso mi interessa solo risolvere il mistero della soffitta. 
Julia: "Che facciamo Annie? Andiamo a vedere in soffitta?"
 "Non lo so...Rispondo. Sarà sporchissimo lassù. E' un eternità che non ci vado" Rispondo stanca. "Guarda che potremmo trovare altre sorprese, ormai si è capito che a casa tua niente è come sembra!"
 "Ahahahahah, chissà se troveremo qualcos'altro di interessante...." Dico speranzosa. Veramente ci tengo, dopo l'uscita di Please Please Me ho deciso che terrò sempre gli occhi aperti. "Porta il libro" Dice Julia.
 "Ok" Rispondo. Ho deciso anche di prendere una torcia e un pacco di fazzoletti per tutta la polvere che c'è. Afferro il libro e usciamo dalla mia stanza. La soffitta sta in cima alla botola vicino al bagno. Non ci arrivo alla cordicella nonostante la mia età, quindi Julia mi prende in braccio. Siamo veramente buffe. Tiro la cordicella e con qualche scricchiolio scende la scaletta di legno. Prendo il libro, accendo la torcia e salgo. Julia mi segue. Saliamo, che puzza di chiuso....Faccio luce con la torcia ma dalle tapparelle filtra qualche raggio di sole. Guardo l'ora. Le tre e mezzo del pomeriggio. "Allora Annie che cerchiamo?"
 "Non ne ho idea Ju', non so nemmeno cosa e dove dobbiamo cercare", 
"Rileggiamo il bigliettino....ehm ehm dunque. Soffitta. Solo soffitta. Bah!"
 Ricomincio a sfogliare il libro e ritorno a quella foto di Paul e di John che mi piace tanto.... "Senti Annie io curioso un po' in giro"
 "Fai pure".
 "UH GUARDA! Questa era la mia vecchi casa delle bambole!" Dico dopo un po'.
 "Fantastica, io non ne avevo di così belle" Risponde Julia. 
Quanti ricordi riaffiorano nella mia mente ritoccando quel giocattolo. Prendo in mano anche qualche mia maglia. E' incredibile quanto sia cresciuta. Quella maglia è minuscola e mi sorprende il fatto che solo due anni fa mi andava larga.
Passa un po' di tempo. Continuo ancora con aria sognante a guardare quella fotografia. Io e Julia ci poggiamo vicino ad una cassa panca, ci sediamo a terra e con la torcia faccio il giro della soffitta. Ci sono vecchi giocattoli, vecchi scatoloni, vecchie scarpe. C'è tanto di quel ciarpame...la torcia si ferma ad illuminare un grande telo bianco. "Cos'è quello?" Dice Julia.
 "Non ne ho idea!" Rispondo e, gattonando,ci avviciniamo al telo bianco per poi tirarlo giù. Uno specchio grande quanto una persona con la cornice di legno intagliato. Sopra vi è stata incisa una frase "Qui scoprirai il perchè" Accipicchia! A cosa si riferisce? Forse al biglietto di prima trovato nel disco?
"Te l'avevo detto io che qui avremmo trovato qualcosa di interessante"Dice Julia e io annuisco rassegnata. Questo specchio ha qualcosa di strano perchè riflette sfocata l'immagine tocco il vetro con la punta dell'indice e...."CAVOLO JULIA GUARDA!" Il dito va oltre il vetro. Come se stesse trapassando una grande gelatina.
 Julia mi guarda sbigottita. "Cos'è questo uno scherzo?" Mi dice. 
"Non lo so! E' IMPOSSIBILE UNA COSA SIMILE!" Rispondo spaventata.
 "Ho un'idea Annie..." Dice Julia inarcando le sopracciglia e fissando quella specie di vetro.
"Sentiamola" Dico aspettandomi un'impresa chissà quanto impossibile.
 "Attraversiamolo" Dice Julia secca.
 "COSA? SEI IMPAZZITA?" Dico quasi gridando e sbattendo un piede per terra.
"NO!" Risponde Julia con aria decisa. 
"Ma non sappiamo nemmeno cosa ci aspetterebbe dalla parte opposta!" Esclamo cercando di farla ragionare.
 "E allora Annie? Dobbiamo rischiare! IO INTENDO SCOPRIRE QUESTO DANNATO SEGRETO DI QUEL DANNATO BIGLIETTINO CHE ERA IN QUEL DANN....ehm volevo dire IN QUEL MERAVIGLIOSO DISCO!" La guardo impaurita e non so se seguirla, una puntina di me dopotutto è curiosa.... 
Non faccio in tempo a poggiare il libro con la mia amata foto a terra che Julia mi afferra per il polso e mi trascina dentro lo specchio.
Niente.
Tutto buio. Oddio! Sono morta? Viva?NOOOOO sono morta!!! Non è giusto, una vita così breve....no no no no! Non sono ancora andataa a Liverpool! Non sono ancora andata ad un concerto di Paul! NON SONO ANCORA ANDATA AD UN CONCERTO DI PAUL! Ad un tratto penso a lui, che cosa strana da fare in un momento come questo. Penso di nuovo a quella foto. Appena cerco di associarvi una data, beh penso più o meno 1958-59 sento una morsa nello stomaco. Non respiro più, Sento che mi sollevo da terra. Non capisco più niente.
Grido.
Dopo qualche minuto mi trovo con Julia sotto un albero. Sta piovendo a dirotto. Ci sono anche i tuoni, Caspita che fortuna, nel bel mezzo di un temporale! 
Julia:"Annie dove siamo?" 
"Non lo so" Rispondo impaurita. Ci abbracciamo per farci calore perchè fa freddo. Siamo tutte bagnate. "Andiamo a cercare qualcuno..." Dice Julia tremando.
 "Si, ma dove?"Rispondo piano. 
"Ci sono delle luci" Dice indicando una piccola via di qualche città sconosciuta. Tenendoci strette ci avviciniamo a queste luci. Un Pub. Stiamo quasi dieci minuti ad osservare dal vetro della finestra, è appannato. Non si vede niente. Dopo un po' vediamo due persone che escono incappucciate. Osservando la stazza devono essere due ragazzi qualche anno più grandi di noi. Sono abbastanza alti e, con la pioggia che mi impedisce di mettere a fuoco la vista sui loro volti, vedo che prima si guardano e poi, uno di loro ci indica. Perfetto. Chi accidenti sono? Nemmeno siamo arrivate che già due sconosciuti si avvicinano misteriosamente. 
Oh no! Eccoli venire verso di noi a passo spedito..
"Salve ragazze!" Dice uno dei due con voce sottile.
 "C-chi siete?" Risponde Julia impaurita. 
"Non vogliamo farvi niente, siete tutte bagnate....Volete venire a casa sua?" Dice indicando il ragazzo accanto a lui.Come ho detto prima, non riesco a vedere le loro facce, hanno il cappuccio ed è buio. 
"Scusate ma non vi conosciamo nemmeno!" Dico leggermente arrabbiata. 
"Volete rimanere sotto la pioggia tutta la serata?" Dice uno dei due. 
"N-no" Risponde Julia. Le do una gomitata. "Scusa Annie almeno andiamo ad asciugarci. Io non ce la faccio..."
 "Ehm ok....allora vi seguiamo" Rispondo a voce tremante cercando per l'ennesima volta di fidarmi delle pazzie proposte continuamente da Julia.
"Perfetto" Rispondono in coro. Cominciano a camminare e io e Julia li seguiamo. Mah dove saremo mai capitate?


Autrice: Questo è il terzo capitolo. Buona lettura :) 
Baci, Astoria.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Sta ancora diluviando e Julia è ancora attaccata a me. Che sfortuna questi due ragazzi non hanno nemmeno un ombrello, ancora non riesco a vedere le loro facce. Camminano a passo veloce davanti a noi. La città è veramente buia, niente mi è familiare..probabilmente questa è una zona molto periferica perchè non riesco a vedere il traffico cittadino: nemmeno un'automobile o un passante. Chissà che posto è mai questo, dov'è la mia soffitta? Dov'è il libro con quell'amore di foto? Ancora non posso credere che in un attimo ci siamo catapultate qui, al freddo, sotto la pioggia con due estranei. Non parlano, camminano solamente e la pioggia continua a scrosciare insistentemente. Mi guardo intorno e vedo solamente qualche cane bagnato che abbaia furioso ai nostri passi rumorosi. Sembrano esserci tante casette uguali una vicino all'altra.
Uffa, che noia stiamo ancora a camminare sotto l'acqua... Ma dove accidenti abitano questi?
"Ci siamo quasi, è solo che lui abita un po' fuori città..." Dice quello con la voce sottile. "L'avevamo notato" Rispondo sentendomi i piedi e le gambe congelati oltre che completamente fradici.
 "Non potevate chiamare qualcuno e farvi venire a prendere?" Azzarda Julia. 
"Cosa? E poi come avremmo fatto?" Dice uno dei due. 
Io e Julia ci guardiamo esterreffatte. Come "come avremmo fatto" ?? I cellulari non esistono? DOVE -SIAMO- CAPITATE!?!?!
 Le mie belle Converse sono tutte sporche di fango e i miei capelli sono inguardabili, Julia non sembra farsi molti problemi. Mi accorgo che ho ancora il cellulare nella tasca, lo prendo. 'Dispositivo inesistente', che significa??? Non c'è campo, il telefono è completamente muto e dalla mia rubrica si sono cancellati tutti i contatti. Che cosa anomala..sento il panico più assoluto, voglio tornare in soffittaaaaa!!
"Ecco,ci siamo" Dice l'altro ragazzo. Gira la chiave nella toppa e apre la porta. Io e Julia entriamo. Curiosa come casa, non c'è il televisore, e poi è un arredamento così semplice e ARCAICO. I due ragazzi ci fanno sedere vicino al camino, il salotto ha solo un piccolo divano dall'aria scomoda e di fronte c'è un tavolino di legno scuro. Anche la libreria è scura insieme al tavolo da pranzo. La tappezzeria è terribilmente fuori moda. Sembra la casa di mia nonna. 
Dalla mia posizione riesco a ìlanciare lo sguardo sul resto della casa. Non è molto grande. Posso dire che il colore dominante è il verde scuro. Girandomi sulla sinistra intravedo la cucina, è minuscola! Ha solo un lavello grande e qualche mensolina insieme ai fornelli con la bombola a gas..strano..dato che esistono quelli elettrici! Il pavimento è di legno e oltre a queste due stanze vedo una scala che porta al piano superiore e una veranda con a fianco due porte socchiuse.
 "Beh, adesso potete anche toglierli i cappucci ammenochè non piova anche dentro casa..." Dice sfacciatamente Julia . "Ah giusto,scusateci" Si tolgono i cappucci.
Il Sangue mi gela nelle vene.
Julia urla.
I due ragazzi si spaventano e uno dei due dice: "Lo so che John è brutto ma non sapevo che lo fosse tanto da far strillare la tua amica..." Non dico niente. La voce mi si è bloccata in gola. Si, questo è tutto uno scherzo...TUTTO UNO SCHERZO. Provo a tirarmi un pizzico, niente mi ritrovo sempre davanti Paul McCartney e John Lennon diciassettenni. Non ci posso credere. "Ehm.... N-no, s-senti tu c-come ti chiami?" 
"Oh scusa che sciocco" Si avvicina verso di me. "Io sono Paul" gli stringo la mano debolmente. COSAA??? HO STRETTO LA MANO A PAUL MCCARTNEY? NO NO NO NO NON E' POSSIBILE.....MAMMA QUANTO E' BELLO, E' BELLISSIMO MOLTO PIU' CHE NELLA FOTO......Mi sento svenire, ho le orecchie infuocate, non apro bocca, non ci riesco. John e Paul ci fanno sedere difronte al camino e ci mettono addosso due grandi coperte. Che dolci. "Scusa ma cosa è successo alla tua amica?" Mi dice John indicando Julia,  è completamente bianca, sembra uno zombie.
 "Ehm...n-no niente avrà preso un raffreddore". Tutti e due ci squadrano come se fossimo due aliene. 'NO, SIAMO BRUTTE?? TI PREGO TUTTO TRANNE QUELLO'. Penso già in crisi.
 "Ahah ma come siete vestite!" Dice Paul.
 "S-scusami P-Paul in che anno siamo e soprattutto dove siamo? E' vero che io e lei stiamo sognando tutto?" 
Paul fa una faccia strana e dice "Ehm...siamo a Liverpool novembre 1958?"
 Io e Julia ci guardiamo allarmate e lanciamo un urlo pauroso (AAAAAAAAAHHHHHHHHH).
 "E' da quando ci siamo tolti quei stramaledetti cappucci che vi comportate in modo strano, sembrate due maniache!" dice John.
 "No, no niente non preoccuparti John. Fai f-finta che non sia successo niente...." Dice Julia sfacciatamente e sorridendo leggermente. John ricambia il sorriso.
 "Va bene io vado a prendere qualche indumento di mai madre che penso possa starvi bene..." Dice Paul tranquillamente e dopo pochi secondi scompare in cima alle scale.
 "Io invece vado a fare il thè" Dice poco dopo John e anche lui scompare inghiottito nella stanza difronte. Io e Julia rimaniamo da sole nel salotto.
"CAZZO CAZZO CAZZO CAZZO...." Dice Julia con le mani tra i capelli. 
"SHHHH potrebbero sentirti..." 
"MA TU NON TI RENDI AFFATTO CONTO..."
 "SHHH lo so...Ma come..."
 "è possibile?" continua dicendo Julia. 
"Non lo so....abbiamo viaggiato nel tempo?" 
"Credo proprio di si..." Mi risponde lei smarrita.
 "Ancora mi sembra tutto strano...viaggiato nel tempo? Caspita i primi due esseri umani ad averlo fatto....no aspetta non possiamo essere state le prime, qualcuno l'ha fatto prima di noi" "Il tizio o la tizia del bigliettino"
 "Esattamente!" Continuo io. 
"La cosa strana è: come è possibile che proprio qui siamo capitate?" Mi chiede Julia perplessa, "Credo che sia colpa mia, mi ricordo che mentre eravamo dentro lo specchio ho ripensato molto intensamente alla foto sul tuo libro, quella con Paul e John da soli in primo piano e altri di sfondo....." rispondo io,
 "Sai cosa ti dico Annie? SEI UN FOTTUTISSIMO GENIO!".
 La guardo incredula.
 "ti rendi conto che si è avverato il nostro più grande sogno?" Continua Julia.
 Annuisco e subito arriva John con quattro tazze di thè fumanti. 
"Ecco a voi" Ci dice porgendocele.
 "Grazie" Rispondo. Julia invece accenna un sorrisino cretino e accetta la tazza. Comincio a sorseggiare, caspita come scotta....soffio un po' sul thè e ricomincio a bere tranquillamente. mhhh buono, ci voleva proprio. John lo ha già finito e poggia la tazza sul tavolino vicino al divano. Julia lo osserva con aria sognante. Quanto la capisco. Arriva Paul (farfalle nello stomaco) "Ecco sono due gonne e due maglioni." Arrossisco lievemente e cenno un grazie. 
"Ehm...Paul dove p-posso cambiarmi?" 
"Nel bagno, infondo a destra" Afferro una gonna e un maglione e vado nel bagno. Mi barrico dentro e mi siedo sulla vasca da bagno respirando molto molto profondamente. Mi guardo allo specchio. Che orrore che sono, i capelli si sono increspati tantissimo essendosi un po' asciugati con il calore del fuoco. Mi tolgo il mio jeans inzuppato e lo piego, lo stesso faccio con la mia maglietta, anche le converse. Mi infilo quella gonna che decisamente mi va un po' mini e quel maglione a collo alto davvero enorme. "Proprio fine anni '50 inizio '60". Che meraviglia. Avevo sempre sognato vestirmi così. Solamente che sono scalza vabbè mi farò prestare qualcosaltro. Mi infilo tutto e torno a guardarmi allo specchio. Decido di legarmi i capelli con una coda di cavallo, se non ricordo male dovrei aver lasciato un elastico nella tasca del Jeans, lo prendo. E' bagnato ma non mi importa, Cerco una spazzola e mi lego i capelli con una coda alta. Non sto poi tanto male, chissà perchè mi sono sempre ostinata a tenerli sciolti i capelli. Mi rinfresco la faccia anche con il sapone, mi asciugo, prendo i miei vestiti che ancora gocciolano ed esco dal bagno. Torno nel salotto e già noto una certa simpatia tra John e Julia. Dopotutto c'era da aspettarselo dato il suo carattere sicuro e disinvolto. Paul sta finendo il suo Thè, appena mi vede mi sorride, (io arrossisco) e mi fa cenno con il braccio di mettere i vestiti bagnati vicino al camino. Li poggio lì e mi vado a sedere sul divano vicino a Julia. 
"Che vestiti strani che indossate, i Jeans le ragazze? Dio, mai vista una cosa simile..." Dice Paul ridacchiando.
 "Invece è normalissimo dalle nostre parti" Cerco di rispondere e mi sento crescere il rossore in viso per mia tanta sfortuna.
 "ahah, da dove venite e come vi chiamate? Beh voi li sapete i nostri nomi..."
 "Ehm...io mio chiamo Annie e lei è Julia....v-veniamo...(cerco di inventarmi una scemenza) da un piccolo paese vicino Londra..." Paul annuisce. Fortunatamente non ci chiedono il motivo per cui siamo qui alrtrimenti veramente non saprei cosa inventarmi. Julia si va a cambiare. Rimaniamo solo io John e Paul. Silenzio.
Quandoi torna Julia fa lo stesso con i suoi vestiti e si va a sedere vicino a John. 
"Beh...io e Paul suoniamo in una band..." Io e Julia ci guardiamo sorridendo (''Come se non lo sapessimo" Penso) 
"Ah...interessante, che strumenti?" Chiedo. 
"Tutti e due la chitarra" Risponde John.
 "Ah capito" Risponde Julia.
 Dinuovo silenzio. Che imbarazzo. Che ore saranno? Vado a prendere il cellulare nella tasca del Jeans vicino al fuoco. Speriamo non si sia rovinato....appena lo tiro fuori John dice: "Cos'è quell'affare?"
 "Ehm.....niente è una spece di scatola di fiammiferi.." Julia sta per ridere. 
"Ah, me ne presti uno perchè vorrei fumarmi una sigaretta"
 "Ehm...mi dispiace non posso perchè sono dia mia madre e mi ha raccomandato di non usarli". John mi guarda perplesso "Ah...che strano, ok non insisto" mi risponde. Mentre è distratto velocemente guardo l'orario. Caspita le nove e mezzo di sera! Da quanto tempo io Julia siamo qui? 
"Si è fatto tardi..." Dico.
 "Oh che peccato...." Risponde Julia.
 Mi avvicino a lei "Credo che dovremmo..."
 Mi lancia uno sguardo di fuoco. "Scusate ma dove dovreste andare? Almeno restate qui!" Dice Paul. 
"N-no non è il caso, troppo disturbo" Julia mi da una gomitata (AHIA!) "E' un'ottima idea, VERO ANNIE?" annuisco anche se agonizzante dal dolore.
 "Perfetto voi starete in camera mia mentre io qui" Dice Paul. 
John:"E io?"
 "Tu torni a casa da tua zia" Risponde Paul guardandolo. 
"Giusto" Risponde John un po' rattristato.
 "Che peccato" Si affretta a dire Julia. 
Non posso immaginare, sto per dormire a casa di Paul McCartney, cavolo! CAVOLO! 





Autrice: Spero vi stia piacendo! :) Sono curiosa di sapere cosa ne pensate! 
Baci, Astoria.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Sento la sveglia del mio cellulare suonare, m stiracchio sotto le coperte come se volessi fare straccing. Mi metto le mani sugli occhi e penso di dover andare a scuola. Conoscendo a memoria la mia stanza e il mio letto mi muovo un po' verso destra e..... Cado a terra facendo un baccano terribile, Julia si sveglia di soprassalto.
 "Anne? Che hai fatto?" Il suo respiro è accellerato. Devo averla davvero spaventata!
 "N-niente, ahiaaa la testa...non mi ricordavo fossimo nella camera di Paul" Cerco di giustificarmi massaggiandomi il fianco con il quale ho urtato il pavimento.
 "E cerca di ricordartelo però, vorrei dormire e poi SPEGNI QUEL MALEDETTISSIMO CELLULARE PERCHE' QUI NON SERVE A NIENTE!" Esclama Julia alzando il tono di voce.
 "Shhhhh sei pazza? Non vorrai mica svegliarlo? Ok, calma, lo spengo." Sbuffo e spengo il telefonino ormai con la batteria quasi scarica.
 Julia si rigira nella sua specie di sacco a pelo e si riaddormenta dopo poco. Io invece non ci riesco, sono troppo emozionata. Decido di dare un'occhiata alle cose di Paul, caspita come sono fortunata...vabbè dai. Piano piano scendo dal letto e mi avvicino alla finestra. Fa molto freddo e con il mio respiro appanno il vetro. Pulisco con la manica e scosto leggermente le tende bianche. Che meraviglia, il sole sta sorgendo. Liverpool è magnifica a quest'ora. Non capisco il colore del cielo è quasi verdognognolo arancione, davanti a me due schiere di villette identiche a questa. Qualcuno è già sveglio, vedo qualche automobile passare in strada. 
Sorrido.
 Mi allontano dalla finestra e mi avvicino allo scrittoio di legno scuro, mi siedo e apro il primo cassetto. Trovo una piccola fotografia sbiadita in bianco e nero raffigurante una donna sui quaranta, lo prendo e sopra c'è scritto "Mamma mi manchi", all'improvviso mi pizzicano gli occhi e mi scende una lacrima, oh Paul...gli deve mancare moltissimo Mary McCartney. 
Oltre a questa fotografia ci sono delle matite ed una armonica a bocca. Sistemo tutto com'era prima e decido di vestirmi. Mi infilo la stessa gonnellina di ieri e mi tiro le calze fino alle ginocchia, Paul mi ha dato anche un paio di scarpette rosa, indosso quelle. Mi copro bene il collo con il maglione beige e vado allo specchio. I miei capelli castani sebrano pelo di topo, che orrore. Li lego come ieri sera così vado sul sicuro e molto cautamente esco dalla stanza socchiudendo leggermente la porta. Cammino nel corridoio a passo felpato, arrivo vicino alle scale e comincio a scenderle pianissimo...ahhhh! Alcuni gradini scricchiolano. Arrivo nell'ingresso e vado nel salotto. Paul sta ancora dormicchiando. Forse è meglio lasciarlo stare...eh no! Non resisto, mi avvicino al divano e mi inginocchio vicino al suo viso. E' perfetto diamine! Sembra un'orsacchiotto, e se gli scattassi una foto con il cellulare? Merda l'ho lasciato sopra....continuo a guardarlo con tenerezza quando mi comincia a pizzicare il naso, nooooo uno starnuto! Cerco di trattenerlo ma faccio ancora più rumore. Paul apre gli occhi, arrossisco e dico: "Ehm......buongiorno...". 
Mi sorride e dice: "Ciao Anne, dormito bene?"
 "S-si benissimo e tu?" 
"Si, anche" Si stiracchia e si alza in piedi, è alto. Ci passeremo almeno dieci\quindici centimetri. "Sono contento che hai dormito bene..." Dice lui con uno sbadiglio contagioso.
 "Scusa Paul ma tuo padre?" Gli chiedo dopo pochi secondi.
 "Tranquilla, è fuori per lavoro. Non dovrebbe tornare prima di un mese" 
"E tuo fratello?"
 "Beh lui....aspetta un minuto, come fai a sapere che ho un fratello"
 Imbarazzatissima mi porto un braccio dietro la nuca "Ehm...ho tirato ad indovinare...",
 Paul mi guarda perplesso "Non c'è nemmeno lui."
 annuisco.
 "Julia dov'è?" Mi chiede cambiando discorso. 
"Sta ancora dormendo e ti volevo ringraziare per l'ospitalità..."
 "Di niente, è stato un piacere dopotutto come gentleman non potevo lasciarvi sotto la pioggia scrosciante" 
Sorrido. "Anne, posso chiamarti Annie?"
 "C-Certo!" Rispondo sentendomi imporporare le gote.
"Bene (sorride) hai fame?"
 "Ehm.... (vorrei dirgli di no ma è troppo evidente) si."
 "Allora più tardi andremo a casa di un mio amico a mangiare qualcosa, lui ha sempre tutto da mangiare, sopratutto i biscotti, li adora."
 "George Harrison" Bofonchio.
 "Cosa Annie?"
 "N-niente" (Ho già causato troppi guai).  Paul va in bagno e nel frattempo scende Julia.
 "Cavolo Julia, è bellissimo..." Le dico a bassa voce cercando di non farmi sentire da Paul.
 Lei ridacchia e mi da delle pacche sulla schiena. "Tra poco andremo a mangiare qualcosa da George Harrison"
 "Cavolo Anne! Che figata..." Dice lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
 Annuisco. Sinceramente ho ancora paura della situazione in cui io è Julia ci troviamo, chissà per quanto tempo rimarremo qui.E se non riuscissimo più a tornare a casa? Cosa ne sarà della vita che conoscevamo prima? Cosa ne sarà della scuola, degli amici ma soprattutto dei nostri genitori? Non ci ritroverebbero più oppure sarà come se non fossimo mai nate? La cosa mi spaventa tantissimo ma allo stesso tempo sono contenta di quello che ci sta capitando e mi sento come credo si senta anche Julia, la ragazza più fortunata al mondo. Se non riuscissimo più a tornare diventeremo orfane e dovremmo cominciare una nuova scuola qui? Aiuto. 
Paul è di nuovo difronte a noi nel salotto con il suo favoloso completo Teddy Boy. Io mi sento bollire lo stomaco e le orecchie. Paul ci sorride e fa cenno di seguirlo. Io e Julia usciamo dalla casa e lui chiude la porta dietro di noi. Raggiunge il passo e cammina vicino a me. (Evvai!) La temperatura si è leggermente alzata questa mattina. Adesso la città si è completamente risvegliata e vedo che Paul saluta molta gente. Forse sarà già abbastanza popolare.... 
Una punta di gelosia sento crescere in me. Cerco di rivolgergli la parola, ma lui mi precede. 
"Dimmi...che scuola fai Anne?"
"Le superiori..Sono al secondo anno" Rispondo senza guardarlo.
"Interessante...anch'io! Vado alla scuola artistica." Mi dice calciando una pietra davanti ai nostri passi.
"Beh Ragazze ci siamo quasi.."  Aggiunge più tardi.
"Oh, molto bene Paul, per caso c'è anche John?" Chiede Julia estroversa come al solito.
 "Certo Julia! Noi siamo veramente inseparabili come amici"
 "Sono contenta di questo, si vede che la vostra sarà un'amicizia eterna"
 "Anche quando avrò, che ne so settant'anni io e John saremo amici". A quest'ultima risposta di Paul mi viene da piangere, non posso dire niente o altrimenti rovinerei l'intera storia e inoltre non vorrei causare altri guai. 
Arriviamo poco dopo a casa di George, è una villetta carina quasi identica a quella di Paul e appena entriamo subito ce lo presenta. 
"Piacere George Harrison..." Un ragazzo alto quanto Paul, molto molto magro e con i capelli neri compare sorridente e ci stringe la mano.
 "Piacere Anne, Annie per gli amici" Ricambio la stretta felice.
 "Piacere Julia"
 "Dimmi un po' Paul nuove conquiste?" Dice George indicandomi, arrossisco violentemente. "Ahahahahahah no bastardo" Risponde lui ridacchiando.
 "Chi chiami bastardo?" Gli dice George fingendo di indispettirsi.
"Te!" Esclama Paul guardandolo negli occhi scherzosamente.
Si riempiono di schiaffetti e pugni, sono veramente carini.
"Ho portato queste due mie amiche per far mangiare loro qualcosa..." Dice Paul.
 "Si, quando verranno Stu e Pete mangeremo una torta che ha fatto ieri mia madre..." Dice George invitandoci dentro casa sua.
 "Oh allora staremo veramente bene Geo"
 "Grazie amico..ma vedi..mia madre è sposata!" Dice George cercando di provocarlo.
 "Idiota.." Risponde Paul sorridendo. Si abbracciano. 
Guardo Paul e lui ricambia il mio sguardo, per una frazione di secondo i nostri volti si sono incrociati, wow!
Dopo un po' arrivano John e gli altri e, come c'era d'aspettarselo Julia comincia a fare la lecchina con John , solo lei è in grado di fare così.
 Ci sediamo tutti quanti in cucina e George ci offre un megalattico pezzo di torta, ottima. Mentre mangio osservo Paul, Julia intanto mi fa degli strani segni, ma non capisco affatto quello che vuole dirmi. All'improvviso vedo John e Pete ridere. 
"Che c'è?" Chiedo. 
Paul si gira per guardarmi e sorride, prende un tovagliolo e me lo passa sulle labbra, DIO CHE IMBARAZZO! ERANO SPORCHE!!! VORREI SOTTERRARMI. 
"Che gentleman che è Paul...eeehhh quando cominci a far così vuol dire che..." Paul si gira è lo fulmina con lo sguardo. 
Sono ancora più imbarazzata di prima.




Autrice: Cari lettori, aspetto con ansia le vostre opinioni! Fatevi sentire! :D
Baci, Astoria.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Ecco, lo sapevo, ennesima figuraccia con Paul...uffa.....non ne combino una giusta sono veramente una maldestra. Sono contenta per Julia, vedo che c'è una bellissima affinità con John, chiacchierano, ridono e scherzano forse anche un po' troppo pensandoci. 
Va bene, lo ammetto. Sono un po' gelosa del suo continuo successo con i ragazzi. Se Julia dice che si vuole mettere o perlomeno vuole baciare John Lennon vuol dire che ci riuscirà, così ha parlato (AUGH). Ridacchiano sempre e lui le vuole molto bene si vede ma cosa ci posso fare se Julia è carinissima? Ha i capelli di un castano leggermente più chiaro del mio è due occhi nocciola profondissimi mentre io ce li ho verdognoli. Non si può dire che siamo bellissime e superx sexy ma nemmeno bruttissime, o come direbbero i miei compagni di classe delle "cesse", chissà nel futurissimo 2012 cosa starà succedendo. Sospiro. 
"Tutto bene Annie?" Mi chiede Paul.
"Si" Rispondo imbarazzata non guardandolo in volto.
 "Vieni con me, ti faccio vedere la mia chitarra.." Mi dice facondi segno di seguirlo.
 (Ok,ok RESPIRA. RESPIRA) "Come mai è a casa di George?" Chiedo curiosa mentre lo seguo lentamente.
"Perchè noi facciamo sempre le prove qui..a casa di John c'è sua zia Mimi che non ci tollera..mentre invece a casa mia...non c'è molto spazio." Dice Paul come se si fosse inventato all'ultimo momento ciò che voleva dirmi.
Annuisco e insieme saliamo le scale fino in camera di George.
"Vedo che la conosci molto bene questa casa! Ti muovi come se fosse la tua." Osservo sorridendo.
"Oh, sicuro! Io e George ci conosciamo da molto più tempo ancora che con John. Figurati che sono stato io a presentarglielo il giorno in cui ci incontrammo ad una festa in città. John aveva già una band però, visto che anch'io sapevo fare qualcosa, volli tentare per entrarci. Ineffetti fu molto più facile del previsto...Stuart non è molto bravo con il basso e pensandoci nemmeno con la chitarra." Mi dice sussurrando.
"Oh..questo non lo sapevo" Rispondo piano.
"Poi, quando entrai nei Quarrymen decisi di presentare George a John. Eravamo su un bus quando George ci stupì grazie alla sua abilità nel suonare." Continua sempre Paul.
"Fantastico.." Sussurro mentre entriamo in camera di George che stranamente è ordinata.
 Io me la sarei aspettata piena di briciole di biscotti o cose varie.
 Paul con un atteggiamento professionista comincia ad accordare la chitarra. Mi siedo sul letto e guardo lo guardo rapita. Comincia a suonare qualche accordo e a canticchiare. Il cuore mi batte fortissimo. E' così bravo, così bello, così perfetto, così da impazzire (Ma quante volte lo avrò detto?). Che voce stupenda...e io lo sto ascoltando dal vivo! Wow....... sono talmente su di giri che non sto facendo caso alle parole del testo della canzone, adesso mi sorride anche un po', cavolo! Cerco di non guardarlo altrimenti sarei capace di svenire proprio qui davanti a lui. 
Mi sento i suoi occhi addosso: devo essere contenta? Devo essere imbarazzata? Oddio sto impazzendo. Ha smesso di suonare.
 "Bhè ti è piaciuta?" Mi chiede sorridente.
"Fantastica è dir poco" Rispondo con tutta sincerità.
Paul sorride ,"Ci sto ancora lavorando" aggiunge. 
"Verrà benissimo, sei bravissimo..." (NOOO MI SONO SBILANCIATA TROPPO....AHIA...QUI SI METTERA' MALE, SONO UNA STUPIDA STUPIDA STUPIDA E ANCORA STUPIDA!) Sorride, si alza e mi da un bacio sulla guancia.
Arrossisco e sorrido con timidezza.
"Grazie Annie..nessuno mi aveva mai detto così.." Mi dice lui con dolcezza e disinvoltura.
Non capisco più niente, mi lascio cadere sul copriletto con aria ebete........ ecco mi sono veramente innamorata questa volta...non ci posso credere mamma mia....mi ha dato un bacio sulla guancia, sento il "segno" sul viso che mi formicola....sono diventata bollente....vorrei ripetere questo momento, sarà mai possibile? 
Nah, non penso. 
Mi alzo dal letto e mi gira la testa, mentre barcollo verso la porta inciampo nel tappeto. Faccio un rumore terribile e tutti quanti salgono sopra correndo.
 "Per la miseria, Annie stai bene?" Vedo Julia comparire dalla porta della cameretta. 
Paul si avvicina a me e con molta gentilezza mi aiuta ad alzarmi.
"S-si Julia..." (Povera me che fine faro?)
 Mi sento calda in faccia, sono ancora a terra. John, George, Stuart e Pete scendono le scale, mentre Julia rimane appoggiata alla porta.
 "Attenta Annie, potresti farti male" Mi sussurra.
Quando esce dalla stanza Julia viene verso di me e dice: "E' fatta"
 "Cosa è fatta?" Rispondo senza capire. "Cosa stai insinuando?"
"Probabilmente ci vuole provare.." Dice Julia toccandosi la guancia.
 "Ma che dici!" Rispondo.
"Ma dai...a Paul piacciono queste cose. Ricordi tutti i documentari che abbiamo visto? Gli piaceva molto corteggiare le ragazze." 
"No, non dire scemenze. Figurati se Paul McCartney noterebbe un'imbranata come me...." 
"Io invece ti dico che ci sei riuscita, si vede. Ti sorride sempre, è gentile, dolce e poi hai sentito prima quando stavamo mangiando la torta?"
 Annuisco. 
"E' vero mi ricordo quella frase, e ricordo anche che Paul aveva risposto con uno sguardo imbestialito" dico piano.
 "Ed è questa la prova..."
 "Ma no Ju, può darsi che abbia lanciato quell'occhitaccia per dire 'che stai dicendo? Non dire stronzate!' non credi?"
 "Mhhh, naah non penso. E poi ricordati Anne, la sottoscritta ha sempre ragione!" detto questo Julia esce dalla stanza con orgoglio. 
Come vorrei avesse ragione, magari! Ma ci pensi? Io che sto con Paul, nemmeno nei miei sogni più profondi avrei mai immaginato una cosa simile che diventa realtà...
Esco anche io dalla stanza e scendo le scale, tutti quanti sono nel salotto intorno al camino: chi strimpella, chi ride (John e Julia naturalmente), chi Mangia.... invece Paul ha lo sguardo fisso a terra. Appena arrivo all'ultimo gradino alza gli occhi e mi sorride, ricambio il sorriso un po' incerta e vado a sedermi tra Stuart e George che sta mangiucchiando dei biscotti. Ne prendo uno. 
"Ragazzi, oggi vorrei portare Anne e Julia a fare un giro per Liverpool..." Dice Paul guardandomi.
"Io e Pete non possiamo, dovremmo vederci con Grace e Alexia..." Dice Stuart.
"Beh, John può" Dice Paul. 
"E io?" Dice George
" Tu non dovresti stare con quella tizia bionda?" Chiede Paul curioso.
"Preferisco non venire allora..." Dice ripensandoci. 
Paul mi fa l'occhiolino e io gli sorrido. Sarà vero quello che dice Julia?



Autrice: Il sesto appuntamente è qui! :)
Baci, Astoria.

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Paul ha deciso di portare me e Julia con John a fare un giro per Liverpool, che figata.... scommetto che Paul sarà un magnifico cicerone, adesso è andato due minuti a casa sua per prendere alcune cose. Probabilmente gli potranno servire durante il 'giro turistico'. Siamo rimaste solo io, Julia e John a casa di George ad aspettarlo. Oggi stranamente è piuttosto soleggiato dato che avrei immaginato la permanenza Liverpooliana piuttosto uggiuosa. Passano diversi minuti e George non fa altro che mangiare biscotti, mentre John lancia occhiatine a Julia. Lei,ovviamente, ricambia con sorrisini e gridolini molto ocheschi (lo so che non si può dire ma vorrei rendere più o meno l'idea).
Julia: "Ah-ah scommetto che sarà bellissima Liverpool" Dice con una vocettina guardando John seduto al suo fianco.
John:"Fino ad un certo punto.... qui piove sempre e penso che dovrò tornare a casa prima delle nove solo perchè c'è mia zia che rompe..." Ghigna. "Che stronzata."
 "Ma dai John che t'importa, tanto credo che anche noi ci ritireremo verso le nove." Dice Julia sorridendo.
 John ricambia il sorriso e molto delicatamente prende una sigaretta e comincia a fumare. "Julia, ti va un tiro?"
 "Ehm..." Julia sembra combattuta.
"Ma Julia, sai che non dovresti..." Dico io cercando di convincerla (ovviamente invano)
 "C-certo John" Risponde infine Julia,incerta. John le porge la sigaretta e molto maldestramente Julia aspira leggermente. Dopo un po' caccia tutto il fumo fuori dalla bocca tossendo molto violentemente.
 "Non avevi mai fumato prima eh?" Chiede John dopo aver preso nuovamente possesso della sigaretta. 
"No dai, qualche volta..." Risponde timidamente Julia. John la guarda come se dicesse 'Si, certo....e io sono Elvis Presley', sorride e comincia a fumare.
 Io rimango zitta e fisso George il quale fissa me. Non ci intendiamo molto io e lui ma devo ammettere che è un ragazzo adorabile. "Vado a farmi un panino" Dice distrattamente George.
 "MA COME?? ADESSO HAI FINITO UNA SCATOLA BISCOTTI!!"Dico ridendo, lui mi guarda sentendosi orgoglioso e scompare in cucina. 
Passa un altro po' di tempo e finalmente Paul si decide ad arrivare. Appena bussa alla porta sento il cuore che mi comincia a galoppare (Cavolo è lui, è qui!!!). John va ad aprire la porta come se fosse casa sua e si salutano con un pugno.
 "Annie, Julia, andiamo!". Io e lei annuiamo e seguiamo i due cavalieri. 
Julia si mette subito al fianco di John mentre io non esito a far niente. Come avrei tanto sperato Paul mi prende a braccetto e cominciamo a camminare. Ho già detto che è altissimo? Si.
Liverpool sotto i raggi del sole è magnifica. E' molto allegra e passano molto spesso le automobili. Le villette sono tutte uguali e sono disposte a schiera. La periferia somiglia quasi ai quartieri della mia città mentre invece, se si va verso il centro, imponenti edifici sia di marmo che di mattoncini rossi troneggiano sulle vie principali rendendo caratteristica la Venezia dell'Inghilterra.
 Mattonicini rossi e finestre di legno bianco ovunque.
 I fumi delle ciminiere creano un sottilissimo strato grigiastro sopra i comignoli i quali, data la temperatura non caldissima, già fumano un pochino. M'immagino la gente che è seduta davanti al fuoco e non davanti a Facebook come ero solita io a fare. Paul molto spesso mi guarda e sorride. Non voglio sapere cosa combinano Julia e John.
 "Questo è il porto" Mi dice Paul indicandolo. (Il famoso porto di Liverpool) E' veramente come me l'ero sempre immaginato. Le assi di legno del molo scricchiolano ai nostri passi e si sente sempre il verso di qualche gabbiano posato sui paletti che legano le barchette alla piccola costa. 
Camminiamo vicini sul lungo fiume e osservo le catene arrugginite della ringhiera, sopra vi è un salvagente a strisce rosse e bianche, il letto del corso d'acqua, non me lo sarei mai immaginato, è largo diversi metri.
"Paul, qualcuno è mai caduto in questo fiume?" Gli chiedo scherzando.
"Può darsi..solo che non vorrei minimamente immaginarlo.." Risponde preoccupato e fissando l'acqua color acciaio.
"Per quale motivo?" Gli chiedo appoggiandomi anch'io alla catena della ringhiera.
"Guarda bene nell'acqua" Mi dice indicandola.
Strizzo le palpebre e mi concentro a guardare bene dentro l'acqua: ci sono centinaia di piccoli pescetti bianchi, sembrano tante piccole meduse.
"Non avevo mai visto una cosa simile!" Dico sorpresa.
"Liverpool è Liverpool e poi...quei cosi pizzicano da morire." Dice Paul.
 Peccato, il cielo si comincia ad oscurare per qualche nuvoletta di passaggio. Ma non m'importa. Il mare, in lontananza, è leggermente agitato.
 "Veramente bello Paul" dico piano.
 "Sono contento che ti piaccia la mia Liverpool" Mi dice sorridendo. 
E' troppo bello quando sorride. Prende un sassolino e lo fa saltare sul pelo dell'acqua. "Bravo, ahaha" Dico battendo le mani.
 Paul si inchina facendo leggeremente il buffone. Mi mette un braccio sopra la spalla. Tremo e arrossisco. Sembriamo veramente una coppia. 
"Scommetto che ti piacerebbero molto Penny Lane e Strawberry Fields..." Mi dice in modo affascinante mentre si sistema il ciuffo bruno.
 "A-andiamo" Rispondo emozionata.
"Bene". 
Riprendiamo a camminare, tutto è tranquillo e NIENTE potrà rovinare questo momento.
 "Un momento Paul..." Sbotto all'improvviso.
 "Dimmi Annie"
 "Che fine anno fatto Ju e John?" Chiedo preoccupata.
Comincia a ridacchiare. 
"Cosa c'è da ridere?" Chiedo leggermente seria.
 "No, sai com'è....John è sempre il solito..." Sbuffa facendomi l'occhiolino.
"si ma li abbiamo persi di vista..." 
" e che fa? Hai paura di restare da sola con me?". A queste parole mi sento cadere nel vuoto. CERTO CHE NON MI DISPIACEREBBE.
 "Ti senti bene Annie?" 
"S-si" abbozzo un sorriso deficiente. 
Ci incamminiamo verso Penny Lane. Incredibile c'è tutto quello che Paul descriverà tra dieci anni nella sua canzone, il barbiere, i pompieri...i pompieri? Oddio, non ricordo. Ho troppo la testa fra le nuvole. 
Passeggiamo per una buona oretta finchè un gruppetto di ragazze non si avvicina a noi.
Ragazza: " Oh mamma ma tu sei l'amico di Lennon! Il tizio che suona al Cavern!". Paul annuisce.
Ragazza: "E come si chiama il vostro gruppo che non ricordo?" 
"The Quarrymen..e io..beh.io sono Paul McCartney.." Risponde Paul piuttosto divertito e facendo il baciamano alle due ragazze.
Un senso di gelosia mi invade.
Aggiunge: "Scusate ma io avrei altro a cui pensare.." 
Ragazza: "Pensare a che cosa? Alla tua ragazza?". Paul arrossisce leggermente e mi tira dal lato opposto del marciapiede.
"Cosa ti fa pensare che lei sia la mia ragazza ah?" Chiede ridendo e prendomi per mano. "Au revoir ragazze!" Mi trascina dall'altro lato del marciapiede.
Non dico nulla.
"Andiamo, stavo scherzando!" Dice lui guardandomi con un sorriso sfacciato.
Dopo un po' arriviamo vicino al magico cancello rosso di Strawberry Fields,non avrei mai immaginato di andarci vicino, di solito ci andavo con Google Maps....
Paul lo apre con forza e mi fa cenno di entrare. Entriamo. Che bello che è...... ci sono anche dei bambini che giocano, sembra tutto così rosso qui o è solo una mia vaga impressione?
Ci andiamo a sedere su una panchina abbastanza appartata dietro un albero di ciliegio. 
"Ti è piaciuto questo pomeriggio?" Mi chiede amichevolmente e avvicinandosi a me.
Il cuore mi batte fortissimo e sento le orecchie bollenti, non resito, mi avvicino un po' anche io. "Tantissimo."
 Un raggio di sole penetra nei suoi occhi i quali sembrano ancora più verdi.....i nostri respiri si incontrano e.....
"ECCO DOVE ERAVATE FINITI...." Arrivano John e Julia correndo. 

GIURO CHE LA UCCIDO.





Autrice: Buona domenica! :) Lasciatemi i vostri commenti! :)

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Ovviamente Julia e John sono venuti nel momento meno opportuno in assoluto e forse la mia espressione lievemente seccata ne è la prova più certa. 
"Speriamo di non aver interrotto niente..." Dice John con aria scherzosa.
 "No..assolutamente stavamo solo..." Dice Paul rispondendo alla sguardo provocatorio di John.
 "Solo?" Continua Julia curiosa. 
"S-solo chiacchierando..." Finisco la frase. 
Che imbarazzo.
"Voi invece, dove eravate finiti?" Chiede Paul con aria interrogativa.
"In giro.." Risponde Julia con aria disinvolta come se non fosse successo niente ma io so bene che QUALCOSA E' SUCCESSO, li conosco i miei polli.
"Sentite ragazze ci chiedevamo se volevate assistere domani sera al Cavern, diamo un concertino.." Dice John sicuramente speranzoso di una risposta positiva. Julia salta dalla gioia "Certo che ci saremo vero Annie?"
 "Certo!" Rispondo più che sorridente.
 Fantastico, assisteremo DAL VIVO ad un concerto dei Quarrymen! "Va bene..... adesso vogliamo continuare questo giretto?" Chiede Paul tranquillo.
 "Che ore sono?" Chiedo. 
Paul guarda il suo orologio da polso, "Sono quasi le cinque..." 
"Vabbè giusto un giretto verso il centro e poi torniamo da te Paul" Dice John. 
Formiamo un quartetto e continuiamo la passeggiata. Si, il cielo comincia ad imbrunire lievemente e molti negozietti cominciano a chiudere mentre invece molti ristoranti cominciano ad aprire. Passiamo davanti alla scuola di John, la Quarrybank High school e, davanti, vi incontriamo casualmente Pete e Stuart. Hanno una macchina fotografica in mano.
 "Ehi ragazzi, e le vostre compagne?" Dice John Alzando il tono di voce essendo in lontananza.
 "Andate..." Risponde Stuart Sutcliffe con una sigaretta in bocca.
"Come andate?? Ve le siete fatte scappare?" Chiede loro John come se volesse prenderli in giro per il 'fallimento' con le loro ragazze.
 "Si, hai capito bene Winston..." Risponde sospirando Pete Best.
John annuisce ridacchiando.
"E quella macchina fotografica?" Chiede Paul indicandola.
 "Un regalo dei miei" Risponde Pete "Magnifica eh?"
 "Assolutamente, è un mostro! Se ne vedono poche così da queste parti". Paul la prende e la comincia ad esaminare come se non avesse mai visto una macchina fotografica in vita sua. 
John comincia a fumare e va incontro ad alcuni 'Teddy boy' che stanno venendo verso di noi, probabilmente suoi amici. Stanno scherzando con un accendino, spero non combinino casini....
"Che ne dite se la proviamo?" Chiede Pete .
"Cosa?" Chiede Stuart.
 "La macchina fotografica idiota!" Sbotta Pete ridendo.
 "Ahhhh, scusami..." Risponde Stuart, buttando a terra la sigaretta interamente consumata. "Si ,ma mi dici che razza di foto dovremmo scattare se non abbiamo dei soggetti?" Dice sempre Stuart. 
"Chiamiamo John, Paul, quei tizi e Anne e Julia..... EHI VOI VENITE QUI! COLLAUDIAMO QUESTA MACCHINA FOTOGRAFICA!" Dice Pete chiamandoci tutti verso di lui. 
John e Paul si avvicinano a Stuart e Pete mentre gli altri ragazzi continuano a fare quello che stanno facendo.... stranamente questo quadretto mi ricorda qualcosa, ma non adesso non mi viene in mente niente. 
"Ragazze venite anche voi!" Dice John.
Io e Julia annuiamo e ci mettiamo vicino a loro, io vicino a Paul e lei vicino a John ovviamente. Gli altri ragazzi ci fanno da sfondo.
"Pronti?" Dice Pete. Annuiamo e subito sorridiamo.
 FLASH!
 La foto è scattata.
Non so perchè ma tutti applaudono, quindi mi lascio trasportare anche io. 
"Mitico!" Esclama Pete.
 "E' una bomba!" Continua Stuart.
 "Domani la faccio svilupparre questa fotografia". Dice Pete cercando di riporre la macchina fotografica nella custodia.
"Ottimo, così ricorderai al mondo la nostra bellezza" Dice John facendo il buffone.
 "Ohohò!" Esclama Julia sarcastica.
 "Cosa c'è di male Julietta?" Dice John avvicinandosi molto a lei. 
"Qualche problema, Lennon?" Dice lei.
 "E se io ti rispondessi di no?"
 Sorridono. 
Il cielo adesso si è fatto molto scuro, l'orologio della scuola rintocca le sei di sera. Qualche lampione comincia ad accendersi.
"Beh ragazzi, io e Stu ce ne andiamo un po' da George a provare per domani sera....e voi?" "Nah, non mi va ragazzi" Risponde Paul. "Abbiamo provato quei brani milioni di volte fino allo sfinimento!"
 "Io vado con loro, poi tra un paio d'ore torno da mia zia in modo che lasci integra la mia chitarra per domani" Dice John asciutto agli amici.
 "Va bene" Rispondono i due ragazzi e dopo qualche minuto montano sulla loro motocicletta e sfrecciano via. Non me ne sono per niente resa conto, eppure nella piazzetta della scuola non c'è più nessuno, nemmeno il gruppetto di Teddy Boy di prima. 
Cominciamo a tornare a casa di Paul e, lo ammetto, adesso fa veramente freschetto.

********************************

Il fuoco del camino è acceso ed emette un confortevole tepore familiare. Paul e John sono sul divano e chiacchierano animatamente mentre io e Julia siamo in disparte a mangiucchiare un po' di pizza margherita. Quando finiamo ripuliamo e andiamo in salotto.
"Beh ragazzi, noi andremmo a dormire..." Dico. 
"Certo, certo andate" Dice Paul guardandoci dal divano.
 Saliamo. 
Io e Julia andiamo in camera di Paul e ci cambiamo velocemente, dopo di che ci tuffiamo sul letto a gambe incrociate.
"Julia, sputa il rospo!" Dico all'amica bloccandola in modo da non farla scappare.
"Ehm...." Arrossisce.
"Ma come? La nostra impavida e temeraria Julia arrossisce? Allora dobbiamo veramente averla combinata grossa, eh?" Sussurro ridendo.
 "John Lennon è sempre John Lennon. Esattamente come è descritto sui nostri libri, un ragazzo ribelle dal cuore d'oro. Poi si sa che ci prova sempre, non solo con me..ma anche con altre sue amiche che abbiamo incontrato in giro.." Dice Julia tranquilla.
"Cosa?" 
"Forse Provare è un po' grosso da dire..ma siamo comunque lì.." Dice Julia. "Mi piace stare a gioco perchè John mi è simpatico, mi piacerebbe diventargli amica ma non posso pretendere nulla di più."  Sorride e si lascia cadere dul cuscino.
Questi sono momenti in cui davvero ammiro la mia migliore amica. Per tutte le volte che ho sottolineato il suo carattere forte e disinvolto ho sempre tralasciato la sua puntina di buon senso. 
Io invece sono il suo esatto contrario, sono timida, arrossisco subito e spesso mantengo un atteggiamento infantile...
"Invece tu, Anne?" Mi chiede Julia mentre si infila sotto le coperte.
"Io invece sono sempre infatuata da Paul...mi affascina terribilmente.." Confesso. Come ero ossessionata prima lo sono anche adesso.
"Lui come si è comportato?" Mi chiede tranquilla guardandomi.
"E' sempre gentile..dolce..." Le dico mentre nella mente mi affiorano pian piano i ricordi di questa giornata trascorsa in città. "Poi oggi, in Strawberry Fields...si è avvicinato molto.."
Julia sospira. "Si..ma vacci piano. Non credo potrà mai essere una cosa seria.."
"Ma dai!" Le dico come se mi avesse in un certo senso tradita.
"E' lo stesso discorso che vale per me...sono ragazzi...per di più desiderosi di divertimento e altro.." Mi dice con voce dolce.
".......Lo so....ma..." Dico triste.
"Anne..cerca di ragionare." Mi abbraccia.
"Meno male che ci sei scema." Le mordo la guancia.
Cominciamo a ridere e a prenderci cuscinate addosso. Facciamo volare un sacco di piume e facciamo un baccano mostruoso, infatti dopo non poco Paul sale di corsa e spalanca la porta. 
"Ma cosa è successo qui!?" Io divento viola. 
"Ehm...n-niente Paul...". 
Julia nasconde in fretta il cuscino dietro la schiena.
 "Certo, niente.... Però non fate casino perchè sinceramente ho sonno" Detto questo, mi fa l'occhiolino e se ne va. 
Chiude la porta. 
Io rimango di stucco. 
"Ahà, adesso passiamo agli occhiolini..." Commento piano.
 "E' normale che lo faccia...anche John è così con me." Commenta Julia risistemandosi più comoda sotto le coperte.
Adesso comincio ad avere sonno. 
"Domani andiamo a comprare qualcosa di carino da indossare al Cavern." Dice Julia.
"Va bene..buona notte tesoro." Le dico sentendomi assopire.





Autrice: Ringrazio tutti di cuore per le recensioni :) sia le positive che le critiche! 
Mi spiace che la storia sia povera e i capitoli composti solo da dialoghi ma ,come credo di aver già detto, questa ff l'ho scritta un paio d'anni fa ed è una storia molto semplice..proprio una lettura breve che può essere gradita prima di addormentarsi.
Detto questo, buona lettura ;)

Baci, Astoria.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


"Ehi Annie? Ci sei? Svegliati!"E' la voce di Paul, sobbalzo nel letto e mi sveglio. Sono ancora un po' assonnata e il sole entra dalle finestre facendomi strizzare gli occhi. Sono tutta spettinata e mi porto subito la coperta al petto. "Oh....c-ciao Paul...che ci fai qui e dov'è Julia?" 
"Beh....veramente sono quasi le dieci del mattino e Julia è scesa da un bel pezzo!" Risponde lui.
 Arrossisco, diamine! 
Paul ride ed esce.
Mi vesto e mi lavo la faccia in cinque minuti, do una robusta spazzolata ai capelli e li tengo sciolti questa volta. Faccio il mio e il letto di Julia, metto in ordine le mie pochissime cose e scendo anche io di sotto. 
Appena varco la porta della cucina trovo un po' tutti seduti in torno al tavolo con le tazze vuote difronte, c'è anche un cartoccio pieno di zucchero a velo e tante briciole, dovevano essere dei cornetti. C'è John seduto abbracciato con Julia, è incredibile, siamo arrivate solo l'altro ieri e Julia già è una cosa sola con Lennon!
"Buongiorno bella addormentata!" Dice Julia sorridendomi. 
George con un cornetto in bocca ridacchia. 
"Buongiorno Julia" Dico piano.
 "Vuoi qualcosa Annie?" Chiede subito Paul e, cambiando totalmente tono di voce rispondo di si. Bevo una tazza di caffè con un pezzettino di pane, dato che i cornetti sono tutti finiti da un pezzo. Non ero abituata a bere il caffè, per me è stata una grande novità e devo dire che ti da una grande carica di energia!
"Beh ragazze, noi andiamo a fare le prove per stasera, avete tutta la giornata libera...quindi ci vediamo direttamente al Cavern!"Dice McCartney facendo segno a George di prendere la sua chitarra.
 "Si Paul, non preoccuparti, io e Julia usciremo tra poco per comperare qualcosina...". Julia annuisce e, dopo aver salutato John con un bacino, i due se ne vanno seguiti da George. Rimaniamo sole. 
"Che facciamo Anne?" Mi chiede Julia.
 "Beh potremmo cominciare mettendo in ordine questo posto". La considero davvero un'ottima idea. Insieme prendiamo le tazze e le me mettiamo nel lavello. Le laviamo le asciughiamo e le riponiamo nella credenza. Lo stesso facciamo con le posate. Infine la cucina splende.
 "Ottimo lavoro Julia!" Esclamo mettendomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro.
"Ottimo lavoro Annie, vedrai come Paul stravederà per te quando vedrà tutto questo". Cambio espressione del viso "Su, via!".
 Lei mi sorride mentre si tortura una ciocca di capelli. "Beh con John? Si è strana la cosa, Julia, vi conoscete da solamente 48 ore e già state insieme?"
 "Non è che stiamo insieme,te l'ho già detto ieri sera, c'è feeling, molto molto molto feeling"  Annuisco. 
"Dai vogliamo andare in qualche boutique? Vorrei comprare un vestitino irresistibile per stasera..." Dico con sicurezza.
 "Miseria Anne! Non ti sto più riconoscendo, si vede che sei innamorata...!" 
"Lo so....io vorrei cercare veramente di conquistarlo Paul. Insomma hai ragione sul fatto che non sarebbe il caso dato che noi nemmeno siamo di questa epoca e tutto...ma lui mi piace troppo...mi conosci fin troppo bene Julia. Dovresti capirmi."
Julia non risponde.
Usciamo.
Oggi il tempo è bello, c'è un sole spaccapietre. Camminiamo vicine e ci dirigiamo verso il centro della città. Vi sono alcuni manifesti sui Quarrymen e vi sono anche molte ragazzine intorno. 
Faccio una smorfia. 
"Che hai Annie?" Mi chiede la mia migliore amica guardandomi.
 " No Julia niente. Ehi, andiamo in quel negozio?" Cambio subito discorso per evitare di confessarle la mia palese gelosia.
 "Si".
Ci dirigiamo verso un negozietto dall'altra parte della strada.
 Entriamo. 
"Salve ragazze, come posso esservi utile?" Ci accoglie la proprietaria.
 "Ehm...salve, io e la mia amica cercheremmo un vestitino carino non molto elegante da indossare questa sera"
 La signora annuisce, è una donna di mezza età, orecchini, collanona e occhiali con la montatura ad ala di farfalla, una tipa di classe. 
 Mi ricorda molto mia nonna. 
"Più o meno che colori state cercando?" Ci chiede mentre lancia diverse occhiatine agli abiti esposti per cercare qualcosa di contabile alla nostra forma fisica.
"Per adesso non lo sappiamo..." Dice Julia.
" Molto bene, seguitemi."
Io e Julia la seguiamo. Il negozio è veramente molto molto molto carino e quasi tutti i vestiti sono stupendi. Ci inoltriamo sempre di più nel profondo della stanza finchè non ci fermiamo. 
"Eccoci qui, questi sono gli ultimi modelli, scegliete pure." A Julia si illuminano gli occhi alla vista di quei gioiellini.
 Sono meravigliosi e a noi lo sembrano ancora di più dato che siamo due patite per la moda anni sessanta. 
E' un sogno. 
Rimango a fissarli incerta per un bel po', mentre Julia già ne ha adocchiato uno giallino.
 Lo prende e va nel camerino. 
Io sono molto indecisa invece, qui c'è veramente l'imbarazzo della scelta e non so se optare per un modello corto o lungo. 
Aspetto ancora un po'.
Julia esce dal camerino, "Allora Anne?" Mi chiede energica e sorridente.
 "Si carino....ma non mi convince molto..." Le dico guardando e storcendo il naso leggermente.
 "Sai? Hai ragione, forse è troppo lungo...." Mi dice lei pensadoci un po' su.
 "Si". Rispondo mentre riprendo a guardare gli abitini esposti.
 Julia ne prende un altro dello stesso colore che arriva sopra le ginocchia. 
Ecco, questo le sta molto meglio. 
"Allora?" Mi chiede di nuovo.
 "Questo modello è meglio ma forse.....giallo" Rispondo guardandola attentamente.
"Anne, il giallo è particolare...altrimenti sempre grigio o nero. Diamine siamo ragazze! Non vedove di mezz'età!" Sbotta lei ridacchiando.
"Senti piccola, personalmente ti vedo con un rosso..." Interviene la commessa.
 Si, ha ragione il rosso sta d'incanto a Julia. 
"Vediamo un po' cosa c'è rimasto in rosso....uhm...ah si! Questo!". La commessa prende in mano un vestitino rosso veramente carinissimo con le maniche corte. Julia non esita un minuto e lo prova.
Questo le sta veramente a pennello.
"Anne?"
 "Ju' questo ti sta benissimo..." Le dico stupefatta. Credo che con quell'abito addosso non farà colpo solo su John.
"Ecco...allora penso che prenderò questo, adesso tocca a te, hai già scelto?" "Ehm...veramente no, è che sono un po' indecisa, corto o lungo?"
 "Per carità! Se vuoi far colpo su Paul ti servirà un vestitino corto più o meno come il mio?"
"Non lo so Julia! Non è che mi piaccia molto mostrare le gambe.." Dico imbarazzata.
Non mi ascolta.
 "Sempre in rosso lo vediamo?" Chiede la signora.
"No, non amo molto il rosso..." Rispondo sinceramente.
 Caspita quanti ce ne sono di vestiti... ne prendo uno un po' a balze fuxia. Vado in camerino, scosto la tenda. mi tolgo le scarpe, la gonna la maglia....cavolo è strettissimo...ufffff.....ecco! Sono riuscita ad infilarlo...
"Julia?" La chiamo e lei mi raggiunge.
 "Ehm....naah..." Dice aggrottando la fronte.
"Mi ingrassa!"
 "Provane uno con lo scollo a cuore!" 
"Si! Ottima idea!" 
"Di che colore ragazze?" Dice la signora.
"Uhm...io adoro il celeste, quindi penserei ad un vestito corto celeste con lo scollo a cuore" "Oh...non so se celesti mi sono rimasti...comunque vado a controllare".
 Che sfiga, con la A maiuscola.
 Speriamo ne trovi uno! Vorrei tanto fare una bella figura con Paul..
 Nel frattempo comincio a guardarne qualcun altro. 
"Questo Anne?" Mi chiede Julia indicando un vestito verde.
"No, orrendo!"
"Questo rosa?"
"Troppo effetto principessa"
"Quest'altro?" 
"Sei pazza? Sembrerei una meringa!"
Ridiamo. 
Per mia grandissima fortuna la signora arriva con un vestitino stupendo. 
"Ma è perfetto questo!" La signora e Julia sorridono e mi porgono il vestitino. Non sto più nella pelle. 
Lo provo.
 Forse dovrei toglierlo il reggiseno, si.... è con scollo a cuore dopotutto.
 Esco dal camerino.
"Allora? Come mi sta?" Dico guardandomi nel frattempo allo specchio girando su me stessa lentamente.
 "Ca...ehm...volevo dire caspita Anne! E' fantastico! Ti sta benissimo!!" Esclama Julia con gli occhi che le brillano.
 Sono soddisfatta anche io e lo prendiamo. Usciamo dal negozio con due buste. Perfetto. Controlliamo l'ora, siamo state dentro quel negozio quasi due ore! E' quasi ora di pranzo. 
"Che ci manca adesso?" Chiede Julia.
"Un paio di scarpe..." Rispondo camminando a passo lento di fianco a lei.
"Giusto...". Prendiamo entrambe un paio di ballerine con tacchetto 5 cm. Perfette.

*****
Torniamo a casa di Paul con diverse buste in mano.
 "Cavolo ragazze, siete andate sul pesante!" Dice George strabuzzando gli occhi e venendoci incontro per aiutarci.
"Ahahahah si" Rispondo a George.
 "Beh, lei è la mia nuova ehm...ragazza".
 Ci troviamo davanti una ragazzina graziosa biondina con gli occhi verdi.
 "Ehm...piacere sono Mary". Le stringiamo la mano, sembra simpatica!
 Io lei e Julia facciamo subito amicizia. Le raccontiamo di stasera, dei vestiti e delle scarpe.
"Ragazze, venite da me stasera, facciamo i capelli e ci trucchiamo!" Dice lei con un ampio sorriso.
"Si, è un'ottima idea". Io e Julia siamo entusiaste di questa proposta soprattutto perchè non abbiamo più un soldo.....un momento, da dove li avevamo cacciati quei soldi? Boh.... è tutto così strano da quando siamo cadute dentro quello specchio. 

George e Mary si sbaciucchiano ...sono veramente carini! Adesso che io e Julia abbiamo fatto il bagno e ci siamo lavate i capelli non resta che andare a casa si Mary per acconciarci! La seguiamo a casa sua, una villetta carina, entriamo in camera sua e ci sediamo sul suo letto.
"Bene ragazze, si comincia!" Dice la bionda mettendosi le mani sui fianchi.





Autrice: Buona sera e buona lettura!! :)
Baci, Astoria.

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Io e Julia siamo a casa di Mary, la nuova ragazza di George. 
Questa mattina, in un adorabile negozio di Liverpool abbiamo acquistato due vestiti e due paia di scarpe veramente belli. Non sapendo come truccarci e farci i capelli, Mary ha deciso di aiutarci. Stasera sarebbe dovuta venire anche lei al Cavern. 
"Bene ragazze si comincia!" Ci dice euforica.
 Io e Julia sorridiamo "Siamo pronte Mary!" diciamo in coro.
 "Benissimo ragazze! Così vi voglio"
 Cominciamo a cacciare i vestiti e le scarpe.
" infilateveli. Io infilerò anche il mio." Dice Mary guardandoci.
 "Ok, ma faccelo vedere il tuo vestito" Dice Julia. 
"Certamente" Risponde Mary. 
Apre l'armadio e prende un vestito non molto corto di un rosa tenue. 
"Carinissimo!" Dico. 
Cominciamo a spogliarci e ad infilarci i vestiti. Ecco, io ce l'ho fatta..... "OH CAZZO!" Grida Julia. "Che è successo?" Risponde Mary allarmanta.
 "L'ho scucito sul fianco!" Le si inumidiscono gli occhi.
 "Fa vedere Julia" Dice la bionda allarmata.
"Va bene...". Julia si avvicina a Mary e le fa vedere lo strappo. 
"Mmmm" 
 "Perchè a me? E' uno strappo bello grande! Come farò?" Comincia a piangere. Non avevo mai visto Julia piangere e mai me lo sarei immaginato, deve davvero tenerci tanto.
 "Calma Julia, una soluzione possiamo sempre trovarla..." Cerco di rassicurarla dandole molte pacche sulla schiena.
"E COME?" Sbotta lei asciugandosi le lacrime sul viso.
 "Shh, non gridare, calmati" Dice Mary esaminando lo strappo.
"Mancano s-solo tre ore al concerto come faccio?" Dice Julia facendo un respiro profondo.
"Non ti preoccupare, seguimi." Dice Mary uscendo dalla stanza.
Julia la segue e io  Io le raggiungo per non rimanere sola.
Scendiamo sotto.
Mary: "Mammaaa, ci sei?"
Mamma: "Si cara, dimmi..."
Mary: "Mi si può cucire questo strappo?" 
Mamma: "Fammi vedere il vestito, portamelo..." 
Mary: "Aspetta, Julia se lo deve togliere..."
Mamma: "Va bene, io aspetto"
Julia torna in camera di Mary e si toglie il vestito. Da sopra si rimette il suo maglione.
"Eccolo qui Mary". Mary prende il vestito e glielo porge alla madre.
 "Mmm si... non dovrei nemmeno metterci molto, tra un'oretta sarà pronto cara Julia, non preoccupartI". Dice la madre di Mary sorridendoci. 
"Oh grazie signora...è veramente mitica!" Dice Julia sorridendo, ecco che la riconosco come la mia migliore amica di sempre.
"Di niente, ora potete anche salire" Risponde la signora dolcemente.
Tutte e tre saliamo le scale e torniamo nella cameretta.
 "Hai visto Julia? Mai arrendersi, una soluzione si trova sempre!"Dice Mary chiudendo la porta della stanza.
 "Menomale che c'è tua madre!" Dice Julia. "Ti sono debitrice"
Nel frattempo sia io che Mary indossiamo i nostri vestiti, ci calzano a pennello. Julia rimane in biancheria intima e ci guarda seduta dal letto.
"Molto bene ragazze, adesso vado a prendere un nuovo aggeggio che hanno inventato, sono due ferretti caldi che, se attorcigliati o semplicemente passati sui capelli, li rendono mossi con i riccioli oppure liscissimi." Dice Mary.
 "Ti aspettiamo" Rispondo io. 
Sono veramente curiosa di vederlo questo aggeggio, dovrebbe essere l'antenato della piastra per capelli, che sfizio! 
Mary torna subito, quella specie di piastra sembra una tenaglia, fa impressione!
"Questa va tenuta sul fuoco per una decina di minuti e poi, tolta, è pronta per l'uso. Che c'è Anne, ti fa paura?" Mary mi guarda senza capire.
 "No, no Mary è solo che dalle mie parti sono un tantino diverse..."
 "Ah ok. Cominciamo con Julia in modo tale che i capelli si mantengano più a lungo fino a che il vestito è pronto." Julia annuisce e si avvicina a Mary. "Allora Julia, come li vogliamo fare questi capelli?" 
"Ehm...avevo pensati di tenerli sciolti." Dice Julia guardandosi allo specchio.
"Lisci o con i boccoli?" 
"Bah...io opterei per il liscio..." 
"Liscio piatto? Un po' fuori moda...". Ed è qui che Julia si ricodra di essere quasi negli anni sessanta. 
"Ah giusto....beh allora li facciamo lisci con le punte mosse."
 "Ora si che ci capiamo!". Mary sorride e con molta agilità usa quella specie di tenaglia per acconciare i capelli di Julia. Ci mette circa un quarto d'ora dopo di che è tutto perfetto. 
"Cavolo Ju stai benissimo!" Dico.
 "Davvero Anne?"
 "Davvero" Finisce Mary soddisfatta del lavoro appena compiuto. 
Da giù sentiamo la mamma di Mary chiamarci. "Oh, il vestito deve essere pronto, vado a prenderlo, aspettatemi qui". Detto questo Mary scende giù in un lampo. Nel frattempo Julia si tortura una ciocca di capelli ammirandoli. 
"Dai Julia, non li toccare!" Le dico quasi rimproverandola.
 "Si, ma sono bellissimi!" Dice lei con aria sognante. "Nemmeno l'ultimo modello di piastra dei nostri tempi è capace di un simile capolavoro"
 "Lo so" Rispondo sorridente. 
Sentiamo dei passi. "Eccomi" Dice Mary.
 "E' perfetto ragazze! La cucitura nemmeno si vede! Cavolo Mary, tua madre è un vero genio!" Esclama Julia stupefatta.
"Ahahahah modestamente..." Risponde lei ridacchiando.
Julia si infila il vestito delicatamente per evitare di non romperlo di nuovo. Fatto. 
"Sei bellissima Julia!" Dice Mary. A queste parole le si illuminano gli occhi e si va a sedere sul letto. Sono molto contenta per lei.
"Adesso tocca a te Anne" 
"Si, vengo." 
La raggiungo.
 "Come li vuoi i capelli? Come Julia?" Mi chiede la bionda con aria professionale.
 "Ehm...veramente avrei voluto fare uno chignon con un ricciolino cadente sul collo."
 "Ah ho capito, allora li allisciamo."
 Comincia a passarmi la "tenaglia" sui capelli. E' davvero bollente, speriamo non bruci i capelli. Comincio a sentire un po' caldo. 
"Ecco ho finito". I capelli sono liscissimi. "Aspetta, dovrei averle delle forcine". Mary comincia a frugare nei cassetti della scrivania. Torna da me con una decina di forcine. "Bene, ce l'hai un elastico?" 
"Si, l'ho legato a mo' di bracciale." Lo sfilo e glielo porgo. Mi lega subito i capelli con un grande chignon alto, veramente bellissimo. 
"Dovremmo arricciare il ciuffo che ti va davanti agli occhi?" 
"Ripensandoci è meglio di no..." Mary annuisce e me lo alliscia come il resto dei capelli. Non sto male. 
"Ecco fatto." Dice trionfante.
Raggiungo Julia sul letto e aspettiamo che Mary si acconci i capelli, se li fa mossi con la frangetta liscia, è veramente bellissima. Vagamente mi ricorda la futura Pattie Boyd di George.
 Si infila il vestito anche lei.
" Adesso dobbiamo solamente truccarci." Io e Julia annuiamo e aspettiamo Mary che ci porti i suoi trucchi. Ci sono quattro ombretti due matite e un mascara che non pensavo ci fosse già nei fine anni cinquanta. "Beh, per Julia non metterei l'ombretto, ha già un vestito rosso. Credo sia bene farti solo una passata di matita e mascara." 
Julia è pronta. "Julia sei perfetta!". Lei ridacchia, si infila le scarpe e corre davanti allo specchio. Si piace molto. Io invece mi faccio mettere un ombretto celestino delicatissimo abbinato al mio vestito con matita e mascara, i miei occhi verdognoli spiccano molto. "Accipicchia Annie! Se ti vedesse Paul rimarrebbe secco!" Sbotta Julia.
 Sia io che Mary a questa osservazione ridiamo. 
Mary invece un ombretto bianco, matita e mascara. Sulle labbra nessuno mette niente e alla fine ci incipriamo tutte e tre. Siamo pronte e, così, ci infiliamo le scarpe.
"Allora? Andiamo?" Chiede Julia.
 "Aspettate, dovrebbe passare a prenderci George alle otto" Dice Mary.
 "Bene, che ore sono?" Chiedo mentre Mary si volta verso l'orologio appeso alla parete.
"Le otto!!" Risponde allarmata.
 Sentiamo una forte scampanellata, è lui. Tutte e tre corriamo di sotto.
Mary apre la porta e saluta George con un bacino. "Siete bellissime!".
 Sorridiamo tutte e tre.
 "Allora ragazze mie, si parte!".
Sento una morsa allo stomaco, non sto più nella pelle





Autrice: Scusate il ritardo ma ho davvero tanto tanto tanto da fare! :( 
Buona lettura :)

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Mary chiude la porta di casa dietro di sè e seguiamo George. Ecco che mi salta un dubbio. Come ci andremo, a piedi? 
"Ovviamente non andremo al Cavern camminando" Dice George, ed ecco che la sottoscritta si rassicura. "Ho un furgoncino che era di mio cugino, useremo quello, c'è abbastanza spazio persino per dormire". Tutte lo guardiamo sbalordite. Alla parola furgoncino mi faccio mille idee e mille pensieri, già immagino il classico furgoncino Hippie tutto colorato....ah...un momento, George non è ancora Hippie....
Davanti a noi c'è un semplicissimo furgoncino nero che mi ricorda quello dei film d'azione dell' FBA, penso uno di questi dalle mie parti non passerebbe di certo inosservato. 
La luna spende in cielo, è piena. 
E' fantastica la notte Liverpooliana, si vedono tantissime stelle data l'assenza di inquinamento luminoso e le nuvole paiono sottili velature grigie.
Saliamo tutti nel furgoncino, George ovviamente alla guida, Mary di fianco a lui avanti e io e Julia rannicchiate dietro come due animali. Dentro tutto sommato è carino. Alle pareti vi sono attaccate molte fotografie dei Quarrymen e il mio sguardo cade soprattutto su una di Paul mentre mangia da un vasettino (Forse di yogurt), quella l'ho già vista.....sicuramente nessuno di loro sa che a breve queste foto diventeranno famosissime. Non è finita qui, vicino a Julia ci sono due amplificatori e dei fogli pentagrammati stropicciati un po' ovunque.
 "George?"
 "Dimmi Anne" 
"Qui ci fate le prove, vero?"
 "Esattamente..Lo so che lì dietro è un po' incasinato ma adattatevi altrimenti c'è il marciapiede, non vorrei lasciarvi da sole per la strada sinceramente." 
Julia ride leggermente a questa risposta e chiede: "Quale sarà il vostro repertorio stasera?" "Perchè dovrei rovinarvi la sorpresa?" Ribatte George stando sempre attento alla strada.
"Ahhh, okay okay...". Cerco di frenare la curiosità di Julia guardandola. 
"Un'altra cosa George.." Dico.
"Si Anne?" 
"Sei minorenne...se ti beccano mentre guidi che fine facciamo?"
"Anne...ti prego..non portare iella." Risponde lui secco.
Continuo a fissare quelle fotografie e neanche a farlo apposta mi ritorna in mente QUELLA fotografia del libro lasciato nella mia soffitta, pensandoci mi sembra lontana anni luce, chissà se in questo momento i miei si stanno preoccupando...ma a dir tutta la verità penso di essermi già abituata a questo stile di vita. 
Stiamo ancora viaggiando.
 "Geo, ci siamo?" Chiede la bionda seduta vicino a lui.
 "Quasi Mary.....c'è solo un po' di traffico" 
"No, così non arriveremo in tempo!" Esclama Julia.
"Veramente quello che si dovrebbe preoccupare sono io, rischio veramente di non far iniziare lo spettacolo". Dice George.
"E di farci arrestare" Bofonchio tra me e me guadagnandomi un'occhiataccia da quasi tutti i presenti.
Dopo qualche minuto arriviamo al Cavern e George parcheggia il furgone sul retro del locale, scendiamo. 
"Allora ragazze, voi tre entrate dall'ingresso principale e cercate di andare il più possibile sotto al palco. Io intanto prendo la chitarra e raggiungo gli altri"
 "Va bene George, a più tardi" Dice Julia. 
Mary ci va avanti e io prendo Julia per mano, gliela stringo molto forte, sono emozionatissima e non sto più nella pelle. Mary è già entrata. 
Io e Julia camminiamo velocemente e varchiamo la soglia del Cavern. C'è tanta gente! Ci sono ragazzine con i loro fidanzati al centro della sala, i tavoli sono stati tutti tolti, sotto al palco sembra esserci più spazio e allora io e Julia ne approfittiamo e  ci fiondiamo. 
L'aria comincia a farsi un po' calda e poco a poco il locale si comincia a riempire un sempre di più. 
Il bancone del bar accende le luci e inizia a servire bevande, molti ragazzi si avvicinano e cominciano a bere, li guardo inorridita. 
Dopo un'attesa non molto lunga compare sul palco una ragazza con i capelli cortissimi che dice con voce alta "RAGAZZI E RAGAZZE..........I........ QUARRYMEN!!!!!". Tutti applaudono e noi sotto al palco gridiamo come delle oche. 
Una nube di fumo e compaiono i ragazzi, sono bellissimi e tutti acconciati alla 'Teddy Boy', cominciano a suonare, sono fantastici! Prima d'ora non avevo mai ascoltato canzoni dei Quarrymen e si capisce che sono tutte antenate di quelle dei Beatles. La prima canzone la canta John e Julia impazzisce, è molto rocckeggiante e movimentata, tutti in sala cominciano a ballare, persino noi. Paul mi manda qualche occhiatina e io le ricambio arrossendo. Ci lasciamo tutti trasportare dalla musica...yeah!
Il secondo brano è più romantico e lo canta Paul, mi guarda e sorride, io mi torturo una ciocca di capelli..... 
Dopo suonano altri due brani rock e infine la stessa ragazza di prima torna sul palco :" DAI RAGAZZI! LO FACCIAMO UN APPLAUSO A QUESTI CINQUE SCEMOTTI?". Tutti gridano e degli applausi scroscianti mi forano i timpani, sono al settimo cielo! "AH....COSI' VA MEGLIO...DUNQUE, CE LI DITE I VOSTRI NOMI E COGNOMI?" 
I ragazzi annuiscono e viene loro passato il microfono.
"Io sono John Winston Lennon, John!" Applausone.
"Io sono James Paul McCartney, Paul!" Grida.
"Io sono George Harrison! George!" Applausone.
"Io sone Peter Best, Pete!" Altro applauso.
"Io sono Stuart Sutcliffe, Stu!" Il finimondo, ragazze che urlano e tanti applausi.
"MOLTO BENE, I NOSTRI QUARRYMEN SI SONO PRESENTATI, ADESSO MUSICA! SI BALLA!" 
Un giradischi viene collegato alle casse e partono dei dischi di Elvis, tutti cominciano a ballare e a bere, i ragazzi scendono dal palco. 
Mi sento toccare da dietro, mi giro di scatto e vedo davanti a me due profondissimi occhi verdi, è Paul. 
Arrossisco. 
"Vuoi ballare con me Annie?" Mi chiede mandandomi uno dei suoi sguardi paurosamente sexy.
 "C-certo".
 Cominciamo a scatenarci! Lo stesso vale per Julia con John e per Mary con George.
Io e Paul ci lasciamo entusiasmare dal ritmo e passiamo da un rock ad un lento......bellissimo ballarlo con lui, mi tiene per i fianchi e io ho le mie braccia intorno al suo collo, ci guardiamo ma io ogni tanto abbasso lo sguardo imbarazzata, si avvicina a me con la guancia, mi sento mancare il respiro, tutto sembra perfetto ma mi sento tirare da dietro....che cavolo..... "Ehi tu....bella balla con me!" Un ubriaco mi afferra.
"LASCIALA STARE!" Paul mi prende da un braccio e mi mette dietro di sè. 
"Ah si? e tu chi dovresti essere?" (Nella sala c'è il caos)
 "Io sono.......un suo amico"
 "ahahahahah ridicolo il ragazzino..."
 "HO DETTO DI LASCIARLA IN PACE" L'ubriaco dà uno spintone a Paul, adesso nella sala cala il silenzio.
 "EHI CALMA RAGAZZI!" Dice John. 
L'ubriaco viene preso e cacciato via dal locale.
Paul mi guarda e mi dice "Tutto bene?"
 "S-si" Rispondo piano. Mi sorride e mi da un bacio sulla guancia. Mi viene la pelle d'oca. Lui sorride e riprendiamo tutti a ballare, la serata continua così fino a che non siamo tutti stanchissimi con le gambe che ci fanno male. Quando il locale comincia a svuotarsi i ragazzi ripongono le casse, gli strumenti e così via. 
Paul viene da me e mi dice: "Sai, stasera sei molto carina.....". 
Sto sognando, penso. "D-davvero?"
" Si" Mi risponde guardandomi dolcemente. 
**********
Dopo un'oretta, sento il sonno assalirmi e saliamo tutti sul furgoncino di George. 
"Allora ragazze come siamo stati?"
 "Fantasticiiii!" Grida Julia che è attaccata a John. 
Tutti ridiamo. 
Le prime tappe sono le case di Pete e Stuart, dopo George accompagna me Paul e Julia. Scendiamo dal camioncino che riparte dopo pochi secondi dietro di noi. Attraversiamo il vialetto piano e rientriamo a casa di Paul, ho sonno. Non vedo l'ora di farmi una bella e rinfrancante dormita.






Autrice: Credo sia necessario metterne almeno due alla volta..altrimenti si perderebbe subito il filo!
Buona lettura. :)

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Sbadiglio e apro lentamente gli occhi, deve essere prestissimo. Il cielo dalla finestra è di un celestino-giallino tenue e i lampioni in strada sono ancora accesi. Julia sta ancora dormendo beatamente e non voglio disturbarla. 
Fa tanto freddo, decido di mettermi il mio jeans con il maglione che mi aveva dato Paul, le scarpe? Converse forever! Quelle con cui mi ero catapultata misteriosamente qui a Liverpool. 
Oggi stranamente ho una strana sensazione, come di vuoto. Ricordo perfettamente il concerto di eri sera, il ballo con Paul e la sua difesa nei miei confronti da parte di quell'ubriaco. 
Più passano i secondi e più mi rendo conto, amaramente, di amarlo. Decido di raggruppare le mie cose, il cellulare nella tasca dei jeans, il vestitini e le scarpe mie e di Julia sono al sicuro nelle busta ai piedi del mio letto. Piego tutti gli indumenti prestati da Paul, dirò a Julia che anche lei dovrà rimettere i suoi. Sciolgo i capelli e alzo il collo del maglione fin sotto il naso, allaccio le scarpe e decido di scendere giù. Nel corridoio non c'è anima viva, probabilmente Paul starà ancora dormendo. Scendo molto silenziosamente le scale fino all'ingresso.
Entro nella cucina ed esco nel giardino. Il cielo è ancora scuro, fa talmente freddo che ad ogni mio respiro esce una nuvoletta bianca dalla mia bocca, comincio a sfregare le braccia e le mani sulle cosce, mi alzo ancora il colletto del maglione.
Il giardino ha il prato perfettamente tagliato (Prato all'inglese no?), non ci sono aiuole di fiori, solo qualche margheritina o dente di leone sparso come se fosse un'intruso nel contesto del giardino. Mi siedo su un'altalena che è appesa ai rami di una quercia, mi giro dall'altro lato e comincio a dondolare lentamente, le prime luci dell'alba mi squarciano il viso. Decido di fare un resoconto dei due giorni passati qui a Liverpool, cosa c'è stato di bello? Tutto è dir poco.
Mi ricordo ancora il porticciolo, Penny Lane e Strawberry fields. 
Mi sembra tutto anormale e non so nemmeno quante volte ho potuto ripeterlo. Ricordo della foto scattata davanti alla scuola con Paul e John...chissà se alla fine Stuart l'avrà sviluppata e pensandoci per l'ennesima volta quello scatto mi è familiare.....
Vabbè, quante foto che ho fatto davanti alle scuole....sono praticamente innumerevoli.
Mi rannicchio sul sedile dell'altalena per il freddo, una botta di venticello e i capelli mi volano davanti al viso. Sento una risata.
Mi volto.
"Paul!"
 "Ciao Annie" Si avvicina a me.
 "Buongiorno eh?" Dico piano non guardandolo in viso.
"Si Annie, buongiorno,hai dormito bene?"
 "Si" Sorrido e mi alzo in piedi. 
A guardarlo, come al solito, mi perdo nei suoi occhi verdi..anche se adesso sono più sul marrone data la poca luce. 
 Questa volta ho deciso di vincere la mia timidezza, devo essere me stessa e sopratutto devo essere a mio agio con lui. 
Perchè sono innamorata di Paul McCartney?
Questa volta veramente, quello di prima era solo amore passivo, solo amore per una celebrità, adesso ho capito un pochino chi è e so benissimo che neanche è sufficiente perchè come persona lo conosco solamente da pochi giorni. Mi da un senso di dolcezza questo ragazzo. E' sempre sorridente.....è bello....
"Sai Annie, mi ha fatto piacere averti qui questi giorni....." Dice un po' imbarazzato.
"Dici?" Gli chiedo quasi sorpresa dall'affermazione appena fatta.
"Si..." Dice annuendo. "Mi sono anche reso conto che non sei come le altre ragazze, sei diversa". Lo guardo senza capire.
"In che senso diversa?" 
"Non lo so....nemmeno io....". Dice quasi scherzando. 
"Macca ma che stai dicendo!" Esclamo ridendo.
"Macca? Che vuol dire Macca?" Aggrotta la fronte.
Ridacchio....mi ero dimenticata del fatto che 'Macca' è un appellativo che gli diamo noi, ragazze del ventunesimo secolo, se sapesse che diventerà famoso.....se sapesse che verrà amato per decenni....se sapesse che io stessa lo amo....se sapesse che quando sarà vecchio avrà una quantità di fan innumerevoli che lo acclameranno....se sapesse che il suo nome non verrà mai dimenticato....se sapesse tutto questo. 
"Annie, a che stai pensando?" Mi chiede improvvisamente.
 "Oh...scusami...ero distratta un attimo....".
Paul annuisce e continua a sorridermi, si passa una mano tra i capelli e coglie un dente di leone. Comincia a torturargli la corolla.
"Sai, stavo pensando a quel giorno, in Strawberry Fields...." Ad un tratto mi irrigidisco.
"C-come?" Dico con la voce quasi calata. 
"Quando stavamo seduti..." 
Intenderà il bacio? Che peccato, io e Paul abbiamo avuto occasione di baciarci ben due volte ma siamo sempre stati bruscamente interrotti, come vorrei spingermi più in là.....ma pensandoci forse è un po' presto, meglio conoscersi bene prima. 
"Ah..." 
"Annie, forse sono stato..." Dice abbassando lo sguardo come se si fosse pentito di qualcosa.
"Sono stato?" Cerco di fargli continuare la frase.
"N-niente..." Si gira dall'altra parte, anche io lo faccio. "Volevo dire...sono stato esagerato ad avvicinarmi troppo...insomma...tu sei una ragazza seria...io invece avevo intenzione di provarci spudoratamente come faccio con tutte quelle che mi capitano a tiro.." 
Ecco, era così che doveva andare a finire... sento le lacrime salirmi agli occhi....un momento, che piango a fare come una cretina? 
Non me ne sono resa conto che è già giorno. 
Anche se mi sento trafitta da una lama cerco di non fargli capire che tutto ciò mi sta pesando come un macigno in spalla.
"Come mai ti sei svegliata così presto?" Cambia subito discorso mantenendo il suo tono amichevole di sempre.
"Non lo so......non avevo sonno..e tu piuttosto? Come hai fatto a trovarmi?" Gli chiedo tranquilla.
 "Ti avevo vista dalla finestra della camera dei miei...." Dice lui guardando il fiorellino che aveva colto.
 "Perchè sei sceso?" Continuo a chiedergli stanso sempre davanti a lui.
"Ti avevo visto sola.... e volevo...."
 "Volevi?"
 "Niente, volevo farti compagnia"
 "Ah!" Rispondo un po' delusa in cuor mio, in effetti cosa avrei mai potuto credere? Cosa mi sarei mai potuta aspettare? 
Julia ha torto questa volta.....non gli posso piacere, ci conosciamo da pochissimo o almeno lui mi conosce da pochissimo.....cosa sarò mai io nei confronti delle altre ragazze inglesi perfettine degli anni 60? Niente! Una goffa ragazzina stupidina.....
Fisso il cielo.
Fisso la mia ombra sul prato, vedo che quella di Paul si avvicina alla mia, mi giro di scatto e me lo ritrovo davanti. 
"Ho trovato..." Sussurra.
"Cosa hai trovato?"
 "Ah,ah mi sono ricordato quello che dovevo fare..."
 "E cosa dovevi fare?"
 "Adesso vedi.." 
Si avvina con il viso lentamente, mi vorrà baciare? 
Io che faccio? MISERICORDIA! Avevo detto che avrei aspettato per baciarlo perchè non lo conoscevo, ma io lo conosco! E' Paul! 
No no non posso......se Julia venisse a sapere quello che sta succedendo forse sarebbe più contenta..
Che faccio? Si sta avvicinando sempre di più......OOOHHH MA AL DIAVOLO! 
Decido di baciarlo e mentre ci stiamo per sfiorare sento una vocina dentro di me che dice "IL TEMPO E' SCADUTO TESORO...." 
Mi blocco. 
Paul: "Che c'è?" 
Io: "Come il tempo è scaduto?"
A queste parole Paul diventa sempre più sfocato..... il dente di leone che ha in mano lo afferro e lo metto in tasca.....Mio Dio...tutto sta diventando sfocato! CHE SUCCEDE?
BUIO.







Autrice: Ciao a tutti! :) Un bacio enorme a tutti quelli che leggono questa storiella :) 
Siete curiosi di sapere come andrà a finire? Bhè..fatemi sapere! ;)
Baci, Astoria.

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Tutto è diventato sfocato, BUIO.
E' come se una meravigliosa magia fosse finita, è come se qualcuno mi gettasse addossa dell'acqua ghiacciata.
Sono nel vuoto, Paul è scomparso! NO! 
Mi viene da piangere, sono stata un'idiota! Avrei dovuto baciarlo prima! Perchè mi sono lasciata condizionare dalla mia stupida timidezza?
MI ODIO! Non ho altro da dire.
Di preciso nemmeno so dove sono, galleggio nel buio e sto piangendo.
"Juliaaaa mi senti?" Provo a gridare con un soffio di voce.
 "Si! Anne dove sei?" Sento una risposta lontana.
 "Qui!" Esclama.
 "Non ti vedo!" Dico disperata tra un singhiozzo e l'altro.
 "Nemmeno io!" Risponde lei.
 "All'improvviso è diventato tutto sfocato, Paul è scomparso..."

*****

Mi sento scuotere. "Anne! ANNE! mi senti?".
Apro gli occhi. 
All'improvviso mi ritrovo in soffitta con Julia di fronte a me, mi gira la testa e non capisco più niente. "Dio Julia che è successo?" Chiedo sentendomi le palpebre degli occhi pesanti.
 "....Non so, mi sono accorta di aver dormito tanto...!". Risponde lei con la voce roca.
Mi sento le lacrime agli occhi, "Julia....v-vuol dire che abbiamo sognato tutto?" (Mi cominciano ad uscire le lacrime dagli occhi). Julia annuisce tristemente.
"Aspetta!" Mi avvicino allo specchio, mi accorgo che il telo lo copre ancora, lo tolgo e vedo che è un normalissimo specchio, non è intagliato e sopra non c'è scritto niente, nessuna frase. Provo a toccare il vetro ma niente, c'è solamente la mia immagine riflessa perfettamente. 
Addosso ho i miei vestiti di sempre, il mio Jeans, la mia maglietta di Minnie e le mie solite converse viola.... non ci posso credere.....ero così convinta che tutto ciò fosse accaduto veramente, io con Paul.....bah...... sono un'idiota!
"Intanto la cosa strana è che abbiamo fatto lo stesso sogno..." Dice Julia, mi limito ad annuire. Il cellulare è vicino a me, controllo l'orario, le otto di sera.
"Cavolo Ju, abbiamo dormito quasi cinque ore!" 
"Si....eravamo qui verso le tre e mezzo...." Risponde lei stropicciandosi l'occhio.
Siamo entrambe deluse, mi rialzo, mi sento leggermente intontita con un intenso sapore di saliva in bocca, vado verso la finestrella e la apro. Il sole è appena calato. 
Mi sento vuota, non riesco ad essere felice, affatto.
Julia si alza e noto un'ombra di tristezza sulla sua faccia. I sogni si sono presi gioco di noi nel modo più perfido possibile.....ci hanno fatte illudere di poter avere ciò che volevamo . Sbadiglio e mi sento ancora molto stanca.
"Ehi Anne....io vado a casa...." Mi dice lei andando verso la botola della soffitta.
"S-si.....senti Julia, mi puoi prestare per qualche giorno il tuo libro?" Chiedo con un fil di voce.
"C-certo fai pure..." Risponde Julia malinconica. Prendo la torcetta e il libro e entrambe scendiamo dalla soffitta. 
Chiudo la botola sopra di me e accompagno Julia all'ingresso, vedo che piange in silenzio, dopotutto era riuscita a diventare amica di John..
Appena chiude la porta e scompare dal vialetto di casa mia decido di andare in camera mia e buttarmi sotto le coperte del mio letto, magari per pensare un po'...l'unica cosa che vorrei è star da sola senza essere minimamente disturbata.
Tolgo il CD di 'Abbey Road' terminato da ormai un intero pomeriggio dallo stereo e mi siedo sul letto. Mi strofino gli occhi e davanti a me trovo 'Please Please Me' aperto. Lo riesamino ma niente, dentro non c'è nessun biglietto, eppure ero sicura....
Poso il libro di Julia sul letto insieme al cellulare. 
Sento la chiave girare nella toppa, sono tornati i miei. 
"Anneeeee?" Sento gridare dall'ingresso.
 "Mamma..." Le vado incontro pallida in viso.
 "Tesoro che è successo?" Mi chiede con dolcezza accarezzandomi la guancia.
"Niente mamma...." Rispondo piatta.
 "Sicura? Hai una faccia...." 
"Niente mamma...." Dico ancora, seccata.
 "Va bene...senti, adesso preparo la cena, che vuoi mangiare?" Mi chiede posando la borsa.
 "Niente...non ho fame...." 
"Sicura di sentirti bene?" 
"S-si....e che sono un po' stanca" Dico salendo le scale.
Mi sento la nausea..... non riesco a sorridere. 
Torno in camera mia e mi butto sul letto, comincio a piangere.
Per tranquillizzarmi un po' prendo il libro di Julia e comincio a leggerlo. 
Sono sicura che non riuscirò più a combinare niente d'ora in poi, non riuscirò più a studiare e fare altro. 
Continuo a sfogliare il libro e arrivo alla fatidica foto.....quella che adoravo con Paul e John in primo piano.
NON RIESCO A CREDERCI!
Mi sento salire le lacrime dalla gioia e comincio a tremare dall'emozione. 
QUELLE SIAMO NOI!!!
 Vicino alla foto originale John e Paul erano da soli in primo piano mentre adesso ci siamo io e Julia!!!! ADESSO RICORDO PERCHE' LO SCATTO MI ERA FAMILIARE!
La foto che mi piaceva tanto prima non è altro che quella scattata da Stuart e Pete davanti la Quarrybank High school!  
Rifletto un attimo e metto la mano in tasca e caccio un dente di leone secco.....era quello che aveva in mano Paul.....
Ecco sto piangendo dalla gioia...
Chiamo Julia sul cellulare:
"Pronto JULIA!" Esclamo sentendomi ricaricata all'improvviso.
"Ah, ciao Anne..." Risponde lei come un fantasma.
"Non potrai mai indovinare.." Comincio a dire felicissima.
"COSA?"
"NON ABBIAMO SOGNATO!" Esclamo quasi gridando.
"Ma che dici?" Dice lei incredula.
"NELLA FOTO...CHE MI PIACEVA TANTO CI SIAMO ANCHE NOI!" Butto tutto fuori d'un fiato.
"COSA????"
"LUNEDI' A SCUOLA TI PORTO IL LIBRO E TI FACCIO VEDERE!"
"NON STO PIU' NELLA PELLE..."
"ok, ciao Julia!"
"Ciao Anne!"
Chiudo il telefono. 
Adesso riesco solamente a sorridere.
ERA TUTTO VERO.  







Autrice: Logicamente la storia non è finita! Altrimenti sarebbe stato banale no? :)
Sono curiosa di sapere cosa ne pensate e attendo con ansia la vostra lettura! 
A presto, Astoria. 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


-SECONDA PARTE-

Provate ad immaginare la storia di prima al contrario, non dico altro. Sarà la nostra Anne a raccontarci le sue prossime avventure, anche con l'aiuto della sua migliore amica Julia.
Insieme sono state catapultate nella Liverpool anni '50 grazie ad uno specchio magico nella soffitta di Anne. Entrambe hanno conosciuto l'amicizia anche se forse Anne si è lasciata un po' andare...purtroppo non tanto presto capirà che è bene che le cose siano come il mondo le ha conosciute e non come lei vuole che siano.











CAPITOLO 14


Io? Anne? Si, sto benone! 
Ne è passato di tempo, eravamo a novembre...e adesso siamo a marzo.
Come ho fatto a sopravvivere tutto questo tempo? Non lo so nemmeno io.
Ricordate quella foto? Me ne sono fatta fare un bel poster e l'ho attaccato sopra il mio letto, mai stata più orgogliosa. Ogni notte, prima di addormentarmi, la contemplo e penso a quel giorno, che cosa fantastica...... chissà cosa staranno facendo in questo momento.... il dente di leone l'ho ricoperto di pellicola trasparente è l'ho chiuso dentro un libro che ho al sicuro sulla mensola, se qualche volta non credo alla mia avventura, apro il libro e cerco il fiore secco. 
La primavera quest'anno comincia a farsi sentire,infatti qualche volta metto anche le maniche corte e già me ne vado in giro pensando sia Luglio inoltrato! 
Da quel giorno non ho più riavuto l'occasione di tornare in soffitta, per quasi quattro mesi, tutta colpa dei miei dannattissimi impegni! Siano i compiti, sia la scuola in generale, siano le attività extrascolastiche! Diamine! Tempo per me praticamente mai..
Pensandoci, vorrei tanto rivedere Paul. Speriamo non sia sia trovato un'altra....insomma! Non l'ho ancora baciato.
E' domenica e i compiti per domani già li ho fatti. Finalmente libera ed è solo mezzogiorno. Oggi viene a mangiare Julia così oggi pomeriggio shopping a volontà.
La aspetto ansiosamente davanti all'ingresso mentre mia madre prepara il pranzo in cucina. 
Faccio avanti e indietro, mi guardo e mi riguardo allo specchio, avanti e indietro, avanti e indietro. 
Bussano alla porta, finalmente eccola!
Apro e mi ritrovo davanti una Julia sorridente.
"Ciao Julia!" Le vado incontro.
 "Ciao Annie", ci abbracciamo e voliamo di sopra in camera mia.
"Tu non sai che caldo fa fuori..." Comincia lei passandosi una mano dietro la nuca spostando i capelli.
 "Davvero?" Chiedo contenta.
 "Assolutamente!" Mi risponde sgranando gli occhi, segno inconfutabile della sua convinzione!
"Beh, se lo dici tu...." 
Apro la porta della mia stanza e subito Julia si va a sedere sul mio letto e si guarda intorno, credo le sia mancata parecchio la mia camera. E' passato un botto di tempo dall'ultima volta che io e lei siamo state insieme dopo la scuola.
"Allora hai fatto fare il poster, eh?" Domanda Julia soffermandosi sulla bella foto in bianco e nero ingrandita vicino al mio letto.
 Annuisco ridendo, "Non lo avevi ancora visto? Possibile? L'avrò fatto fare almeno due mesi fa!" "Beh, non mi siedo su questo letto da due mesi allora. Mistero svelato." Dice Julia sospirando.
Le lancio un cuscino.
"Dai, smettila con queste sciocchezze" 
"Va bene Ju" Rispondo rassegnata e sedendomi sul tappeto a gambe incrociate.
"Ti va di sentire qualcosa?" Mi chiede all'improvviso facendomi sobbalzare all'improvviso.
 "Bah....Helter Skelter per ravvivarmi un pochino" Rispondo sorridendo maliziosamente.
 "Ravvivarti? Sei impazzita?" Mi chiede stupefatta.
 "Ah-ah no!". Prendo il secondo CD del White Album e lo infilo nello stereo.
 Non l'ho detto? Ho praticamente completato la discografia eh eh! Natale e compleanno, vi amo!
"Vai direttamente ad Helter" Dice Julia ghignando.
"No cara, prima Sexy Sadie...." La rimprovero scherzosamente.
"E va bene....dopotutto la canta John" Dice Julia alzandosi in piedi e ondeggiando come se volesse ballare.
"Ah-ah si..." Sussurra.
"Tutto bene?". Chiedo mentre la guardo.
Julia fissa il vuoto distratta, ho capito perchè ma non voglio entrare nello specifico. 
Cerco di trasportarla con la canzone.
Vado al centro della stanza e faccio finta, come al solito, di suonare il basso con la sinistra. Julia mi raggiunge con una chitarra immaginaria. Comincio a muovere la testa ripetutamente verso sinistra su e giù......hahahah sembriamo due esaurite..
"LADIESSS AND GENTLEMEN.." Dice Julia con voce roca cercando di imitare un presentatore. "THE BEATLES!!"
"AAAAAHGGGHH!" Urlo come un ossesso cercando di imitare il pubblico dell' Ed Sullivan Show.
Cominciamo a ballare come due scatenate, ci prendiamo per mano e poi cadiamo sul mio letto sfinite.
" Annie, da quando tempo che non lo facevamo....." 
"Già..." Annuisco ansimante.
Mi mancavano i momenti con Julia, le nostre risate, LE NOSTRE PAZZIE.
Comincio a torturare un mio vecchio Peluche.
"Senti Anne, a me manca Liverpool....." Dice Julia fissando il soffitto.
 "Finalmente l'hai ammesso!", annuisce seria. Manca anche a me quella città, non voglio nasconderglielo.
"Ma come ci potremmo mai tornare?" Mi chiede,"Scusa.....neanche un segno?"
 "Proprio niente di niente" Rispondo con tristezza sincera.
 "Il tuo specchio?"
 "Un normalissimo specchio da due soldi..."
 "Ci dovrà pur essere un modo...." 
"Proviamo con il pensiero..." Azzardo.
 "Ma dai Anne!" 
"Perchè no Julia?"
 "E come dovremmo fare?" Mi guarda seria.
 "Cosa? Julia mi chiede come fare?" dico scherzando.
Tutte e due ci mettiamo davanti alla foto appesa sopra il mio letto. 
"Proviamo a fissarla intensamente" Comincia lei corrugando la fronte.
 "Pff....okay..."
Entrambe sgraniamo gli occhi per quanto la fissiamo intensamente, sembriamo possedute.
Passano due minuti ma niente.
"No Julia non ci siamo....proviamo a concentrarci su qualcosa in particolare..." Lei annuisce.
Fisso la foto e penso agli occhioni verdi di Paul, penso al suo sorriso e alla sua voce che vagamente mi è rimasta impressa nella mente.
Passano di nuovo due minuti,ma niente.
"Anne, è inutile. Basta!" La smettiamo.
In lontananza sento la voce di mia mamma, il pranzo è pronto.
"Su andiamo...." Dice Julia. 
Stoppo il CD e usciamo dalla mia stanza, percorriamo il corridoio e....
"Anne? Anne?" Sento una voce chiamarmi.
 "Julia?" Mi giro verso di lei.
 "Non sono stata io a chiamarti!" Si ferma Julia di botto.
Sbianco.
 "Dai Julia non fare inutili scherzi!" 
"Ti dico che non sono stata io!" 
"Anne! Mi senti?" Di nuovo la stessa voce.
"Ecco, ti pare che ho una voce da maschio?" Sbotta Julia seria. 
"Voce da maschio?" Mi si illuminano gli occhi.
 La voce viene da sopra, alzo la testa e mi trovo la botola della soffitta sopra di me. Julia mi guarda. Annuisco e tiriamo entrambe la cordicella fino a far scendere la scaletta di legno.
Saliamo molto lentamente. 
Eccoci in soffitta, quel familiare odore di chiuso mi avvolge.
"Julia, non c'è nessuno..." Sussurro.
"Anne?". Di nuovo quella voce, entrambe ci giriamo di scatto.
Paul.
"Ahhh!?" Cado all'indietro e lui mi afferra. 
"Sempre la solita ahahahahah!". Arrossisco.
 "Che-che ci fai qui? C-come hai fatto?" 
"Boh non lo so....mentre suonavo il mio nuovo basso mi sono ricordato di te....e così mi sono ritrovato qui...." Dice lui passandosi la mano sul mento.
 "Ehi Paul esisto anche io....." Da dietro una cassa spunta John Lennon. Julia rimane di sasso e va verso di lui, lo abbraccia. 
"Forse, anche a me e John dovrete ospitarci..." Dice Paul un po' imbarazzato.
"Ehm......c'è mia madre però....." Mi preoccupo girando lo sguardo verso la botola della soffitta aperta.
"Ah...." 
"N-no non ti preoccupare, un modo si trova" Mi affretto ad aggiungere.
 "Bene..." Mi sorride.
"Scendiamo da qui..." Dice Julia e tutti la seguiamo di sotto. 
Chiudiamo la botola.
 "Ragazzeee! A pranzo!!!" Grida mia madre per la seconda volta.
 "Aspetta mamma!" rispondo. 
"Paul John, dovete camuffarvi...." Dico entrando nel panico più assoluto.
 "Perchè?" Chiede John senza capirci un tubo.
"Ehm.....fidatevi!" Interviene Julia.
Annuiscono perplessi. 
"Aspettate qui con Julia."
Filo in camera mia, devo per forza travestirli in qualche modo.......farebbe effetto a mia madre trovarsi in casa John Lennon e Paul McCartney giovani......e poi loro non sanno di essere famosi, non sanno di essere i Beatles il gruppo che ha fatto storia della musica.
Acchiappo due paia di occhiali da sole e due berretti.
"Ragazzi mettete questi..." Ancora perplessi li afferrano e li mettono. 
Julia si affaccia in camera mia e afferra due maglioni invernali (Ridicoli) che tenevo in soffitta in quanto mi andavano e mi vanno tutt'ora grandi.
Ne infila uno a John e l'altro a Paul.
Soffoco una risata.
"Tutto questo è davvero necessario?" Chiede John inorridito dal travestimento.
"Avete fame?" Chiedo ignorandolo di proposito.
 Annuiscono un po' imbarazzati.




AUTRICE: SAAALVE! VI PIACE LA SECONDA PARTE? :)
RECENSITE! SONO CURIOSA DI CONOSCERE TUTTE LE VOSTRE OPINIONI! SIA BUONE CHE CATTIVE!
Baci, Astoria.

 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Scendiamo le scale e ci fermiamo davanti alla porta della cucina.
"Ehm...mamma potrebbero mangiare altre due persone?" Chiedo un po' timidamente affacciandomi solo con la testa.
"Come altre due persone?". Mia madre si gira verso di me senza capirci molto.
Mi guarda di stucco.
 "Sono due amici." Mi affretto a rispondere per cercare di risolvere velocemente la questione pranzo.
 "Amici Anne?" Mi chiede ancora tornando a trafficare con le pentole.
 "Ehm...si..." 
"E dove e chi sarebbero?". Mi chiede seria. 
 Io e Julia ci spostiamo leggermente e mostriamo John e Paul dietro di noi. 
Mi madre li squadra da capo a piedi.
"S-salve signora sono P.." Do una gomitata a Paul. "Ehm...sono James..."
"Salve, io sono Winston". John e mia madre si stringono la mano. Poi, conoscendo il carattere Lennoniano, John fa il baciamano a mia madre. "Non sapevo che Anne avesse una sorella!"
Io sgrano gli occhi mentre Paul e Julia ridono in silenzio. 
Mia madre sorride imbarazzata.
"Oh ma che spiritoso che sei, Winston.." Rompo il silenzio.
 "Beh...ragazzi in questo caso dovete aspettare un'altra mezza oretta...." Dice mia madre tornando nella cucina. 
Andiamo tutti nel salotto.
Julia si siede sul divano con John e Paul accanto a lei. Io rimango in piedi. 
"Cavolo Anne...(dice John indicando il televisore a schermo piatto) Cos'è quel mostro?" "Ehm...un televisore.." Rispondo guardandolo.
 "Televisore?" Mi guarda in modo strano. 
Mi squilla il telefonino in tasca. 
"E quello cos'è?" Mi chiede Paul 
"Paul, quella è una scatola di fiammiferi...." Risponde John ricordandosi quello che gli dissi quando arrivai a Liverpool.
 "Ahahah no, questo è un telefono cellulare." Rido.
 "Che?" Dice John
 "Lasciamo stare..." Taglio corto. 
"Annie, per curiosità...." Paul si tortura le dita per il nervosismo.
"Dimmi Paul" 
 "In che anno siamo?" Mi chiede. E adesso?
 "Ehm......marzo..." Comincio a rispondere rimanendo sul vago.
 "Marzo?" Lui vuole sapere l'anno.
"Marzo 2013..." Rispondo a voce bassa.
 "2013??? COSAAAA?" Paul sbianca. John fa una faccia paurosa e Julia ride. 
"Nel 2013...cavolo io nemmeno pensavo l'uomo riuscisse ad arrivare nel 2000" Continua Paul.
"Paul, è stato lo stesso più o meno anche per noi. Quando venimmo da voi a Liverpool non sapevamo di aver viaggiato nel tempo....." Dice Julia pacificamente cercando di ristabilire la calma appena persa.
 "E' uno scherzo?" Chiede Paul aggrottando la fronte.
"No Paul, sono serissima...."Dice Julia posando il suo sguardo sul mio.
 "Ti credo solo perchè abbiamo visto questi strani aggeggi" Dice Paul con voce tremante.
 "Va bene ragazzi...." Sospiro.
Mi siedo vicino a Paul, è ancora agitato. 
Con cappello e occhiali da sole fa effetto.
"Ma Anne.... abbiamo viaggiato nel tempo, si....ma perchè dobbiamo nasconderci da tua madre?" Chiede John giustamente.
MALEDETTE DOMANDE! Non posso affatto dirgli la verità..
 "Vedi John....lei non deve capire che venite dal passato....e nemmeno tutte le persone che conosco, è un fatto di logica..." Rispondo velocemente dicendo una cosa in parte vera.
"Vabbè tanto mica ci conoscono...." Ribatte John.
 "Ehm.....non c'entra lo stesso, se scoprissero questo nostro piccolo segreto diciamo che ci rinchiuderebbero tutti in un manicomio, ok?" Credo di aver esagerato.
 "Ok..." Rispondono Paul e John in coro incerti.
Sia John che Paul esaminano la stanza.
Sento mia madre chiamarmi, vado da lei in cucina.
"Anne chi sono?" Mi chiede ancora mentre prepara i piatti.
"Mamma,sono solo degli amici" Rispondo calma cercando di non farmi sgamare.
"Ah....e perchè hanno occhiali e cappello?"
"Ehm...dalle loro parti si usa così" Rispondo impulsivamente.
"E da dove vengono?" Lei mi taglia con lo sguardo, è una cosa davvero insopportabile!
"Dal Canada...."
"Dal Canada?"
"S-si....forse dovremmo anche ospitarli per un po'..." Cerco di andare al succo della questione senza creare troppi danni.
"COME OSPITARLI PER UN PO'?" Mia madre alza leggermente il tono di voce.
"Ma mamma...sono dei bravi ragazzi..." Cerco di giustificarmi invano mentre mi si inumidiscono leggermente gli occhi per la rabbia.
"NON LI HO MAI VISTI IN VITA MIA!" Sbotta lei sbattendo un piatto sul tavolo.
"Ti prego! E' un progetto della scuola..." Dico facendo lavorare freneticamente il mio cervello alla ricerca disperata di una buona scusa da costruire.
"Ah si?"
"Si, prevede uno scambio culturale....con il...Canada..." Continuo a mentire.
"Beh...se le cose stanno così....comunque non credo tuo padre sarebbe d'accordo...."
"Non vi preoccupate è tutto a posto...Comunque credo che John vada da Julia"
"John?" 
"Ehm....volevo dire WINSTON..." Panico.
Mia madre mi guarda molto perplessa.... secondo me ha capito che io e Julia le nascondiamo qualcosa. 
"Beh...venite tutti a mangiare..." Cambia discorso.
"Si". 
Sollievo.
Vado a chiamare tutti e andiamo a sederci a tavola, io e Julia vicino a mia madre e Paul e John di fronte a noi. Questi ultimi sono imbarazzatissimi, cavolo quanto li capisco!
Mia madre non smette di fissarli, loro continuano a mangiare con lo sguardo basso.
"James....Winston.....che fate nella vita?" Chiede mia madre sorridente.
Ci voleva soltanto questa, dannazione!
"Ehm....siamo due musicisti....suoniamo entrambi la chitarra..." Dice John guardando Paul.
 "Ah...wow...." Risponde mia madre infilando un boccone in bocca. 
Io , nel frattempo, mando segnali disperati con lo sguardo a Paul e Julia augurandomi con tutta me stessa che abbiano sentito dal salotto la balla che mi ero appena inventata sul fatto dello scambio culturale.
"E siamo coinvolti con la scuola di Anne...quindi staremo qui per un po', scusate per il disturbo..." Interviene velocemente Paul.
 "Non vi preoccupate ragazzi......" Dice mia madre.
Il pranzo prosegue così.....travagliato, pieno di domande e di arrossamenti del viso. Poveri John e Paul. 
Sono contenta che almeno mia madre sia riuscita a convincerla, adesso il problema sarà far andare John a casa di Julia.
 Speriamo non ci siano problemi......
Stavo pensando, dovrò nascondere tutte le mie cose dei Beatles, non dovranno vedere niente....accidenti....
Nel frattempo finiamo tutti di mangiare e mia madre ci "Caccia" dalla cucina. John e Paul si vanno a sedere sul divano e io tiro Julia dalla maglietta.
"Che c'è Anne...." Mi chiede sussurrando.
"Non dobbiamo far sapere niente dei Beatles..."Mi affretto a dire guardandola negli occhi agitata per tutta questa assurda situazione.
"Giusto...dovrei togliere tutto dalla mia camera?" 
"Si... e devo farlo anche io."
"Ok.....nel frattempo portati John a casa, convinci i tuoi con la stessa scusa mia"
"Ossia?"
"Il progetto con il Canada..."
"gIà è vero...scusami!" Risponde picchiettandosi il palmo della mano sulla fronte.
"Si.....portati John e poi alle cinque ci vediamo tutti e quattro al centro commerciale, dobbiamo comprare loro qualcosa di decente per farli confondere con la folla!"
"Ok!" Mi risponde decisa.
Per una volta è Julia che sta a sentire me.
Julia raggiunge John e insieme escono da casa. Rimango da sola con Paul.... ecco che comincia una nuova avventura! 






Autrice: Scusate per il ritardo, ma in questi giorni non sono nemmeno riuscita ad avvicinarmi al pc! Mi scuso anche per quanto il capitolo è corto! 
Buona lettura, e fatemi sapere le vostre opinoni tramite le recensioni! :D

Baci, Astoria.

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Siamo rimasti a casa soli io e Paul, mia madre è andata a trovare mia zia -eheheh belli soli! -
Nah ma che dico! 
Paul è seduto sul divano e sta contemplando il telecomando della nintendo Wii, che buffo che è. Sorrido dolcemente e mi siedo vicino a lui. 
"Questo è un video gioco" Dico piano.
"Che significa?" Alza lo sguardo verso di me incrociando i miei occhi.
"Ahahah, dopo che ti avrò fatto vedere come funziona non ti vorrai più staccare da lì" Rispondo con un mezzo sorrisino stampato in volto.
 "Tu dici? A me fa paura!" Ammette aggrottando la fronte.
 "Non preoccuparti." Mi alzo e accendo la televisione. 
"Caspita! E' a colori!" Esclama Paul affascinato dalle immagini che balenano sullo schermo.
"Si" Sorrido ridacchiando.
Paul rimane imbambolato davanti allo schermo colorato mentre io accendo la console ed inserisco il CD di Wii Sport. 
Quando il gioco parte Paul sobbalza. 
"Alzati in piedi" Gli dico.
 "Si...." "Adesso prendi quel telecomando bianco in mano e lega il cinturino al polso. 
Paul segue i miei comandi. 
"Che sport ti piace?" Gli chiedo.
 "Il baseball è carino, ma a Liverpool non ci giochiamo molto..." Fa una faccia un po' triste.
 "Invece qui è molto praticato (sorrido)!" Clicco sull'opzione baseball.
"Oddio Annie ahahahah come si usa quest'affare?" Mi chiede seguendo i miei movimenti senza capire.
 "Aspetta Paul, ti aiuto io" Mi avvicino a lui e prendiamo con due mani il suo telecomando. Lui mi sorride.....evvai! Ecco che adesso abbiamo le braccia una intrecciata all'altra, facciamo un movimento rapido e.....FUORICAMPO! 
"Dio Anne è favoloso! Sembra davvero che stia giocando a Baseball..." Esclama.
 "Eh....si....." Rispondo con un sussurro dolce. Mi piace il contatto con le sue braccia, anzi mi fa letteralmente impazzire. 
Lo sento così vicino a me...
La partita la stiamo vincendo, giochiamo nella stessa squadra e a turno tiriamo con la mazza-telecomando. Dopo una buona mezz'oretta decidiamo di staccare.
 "Annie mi fai vedere che dischi hai?" Mi chiede Paul sorridente.
 TA TA TA TAAAAAAAN! 
PROBLEMA! 
Devo nascondere tutte le cose dei Beatles e ...........l'ho già fatto, ottimo.
"Certo Paul (sorrido anche io per cercare di sminuire), sono di sopra, nella mia camera". Gli faccio strada e anche lui mi segue. Saliamo le scale ed eccoci davanti la porta della stanza.
Lui entra e si guarda intorno, il suo sguardo (ovviamente) cade sulla foto appesa sopra al letto, la tocca, la guarda molto attentamente "Ma come....."
 "L'ho fatta ingrandire" Lo interrompo mentre anch'io ci passo una mano sopra.
"Ahhh capito...ehm, i dischi?" Lui sembra sorpreso.
 "Beh per quanto riguarda il vinile devo deluderti Paul" 
"Ah-ah in che senso?" Mi chiede curioso.
 "Non esistono più, adesso abbiamo i Compact Disc....i CD" 
"W-wow, me ne fai vedere uno?"
 "Certamente" Sorrido e prendo l'album 'Under my Skin' di Avril Lavigne e tiro fuori il CD. "Mhh....fighissimi....luccicano!" 
"Si, diciamo che la cosa che differenza il CD dal vinile è il timbro del suono più freddo" Paul annuisce interessato. 
"Se vuoi lo possiamo sentire"
 "Certo!" 
Infilo il CD nel mio stereo (Paul fissa attentamente il processo) e parte la prima canzone a tutto volume.
 "E questa è la musica dei vostri tempi? Non male ..!". 
Io gli risponderei: 'Sapessi quello che ascolto io...', ma mi trattengo per il bene di tutti.
Paul scolta attentamente la musica mentre io faccio avanti e indietro per la stanza.
"Sai Paul, in questi giorni verrai a scuola con me" Dico mentre abbasso notevolmente il volume dello stereo...il punk è assordante se si esagera!
"Wow! Chissà che belle le scuole del futuro.." Dice lui con espressione quasi sognante, sembra un bambino al quale sono appena state regalate le caramelle.
"Ah-ah se incominciassi a vedere i miei quaderni di matematica ti spaventeresti di sicuro"
"Tu dici?" Lui sembra non prendermi sul serio, anche perchè la matematica che si studia adesso è totalmente diversa da quella che proponevano negli anni cinquanta a scuola.
"Davvero davvero" Dico con aria di sfida.
Apro il mio zaino e prendo il mio quaderno di matematica. Paul lo afferra e comincia a sfogliare le pagine "Ehm....Annie, è impossibile sommare le lettere ai numeri..." Sembra davvero imbarazzato e sembra davvero non capirci nulla.
"Ahhahah lasciamo perdere Paul.." Lui ride e poggia il mio quaderno sul letto. 
Adesso siamo uno di fronte all'altro, siamo vicini e ci stiamo fissando negli occhi. Pensandoci non voglio baciarlo.....(idiota!)
Distolgo subito lo sguardo e prendo il dente di leone. 
"Paul?" 
"Mhh?" Si gira subito verso di me.
"Ti ricordi di questo?" Gli faccio vedere il fiorellino.
 Lui sembra pensarci un attimo, poi sorride lievemente. "Credo di si, Anne. Ricordo di averlo colto nel mio giardino..sono quasi una rarità dato che nessuno taglia l'erba, dovrebbe farlo Mike, accidenti!"
Sorrido a quelle parole.
"Volevo regalartelo quel fiore...ti vedevo pensierosa sull'altalena e volevo...ecco...tirarti su di morale" Continua Paul con voce calda.
Cerco di nascondere la mia leggera nota d'imbarazzo e mi affretto a cambiar discorso: "Nella mia scuola non far caso alle mie amiche se sono un po' curiose e ti assilleranno con le  domande, il piano è questo; io e Julia diremo alla preside che siete qui come ospiti di scambio culturale, ricordate voi due siete James e Winston e venite dal Canada.." 
"Va bene Annie...." Sembra insicuro.
"Parteciperete alle lezioni e siederai vicino a me"
 Paul sorride ."Sono contento, sarei perso senza di te..." 
(Divento rossa) "Ah-ah che spiritoso..."
 "Ma dico davvero!". Sorrido e basta.
Vibra il mio cellulare. "Ecco Paul, dobbiamo scendere, ci sono Julia e John che ci aspettano fuori per andare al centro commerciale"
 "Al che?" Mi chiede.
 "Poi vedrai!" Gli ridò gli occhiali che rimette e il berretto. 
Lo afferro per il polso e corriamo giù.
Apro la porta. "Bene Anne, ci andremo con la metropolitana!"
 "Metropolitana?" Chiede John. 
"Esattamente John" Risponde Julia sorridendogli.
Mi avvicino alla mia amica, "Julia non credo sia il caso di prendere la metro...troppa gente..troppi sguardi fissi e curiosi" Sussurro e lei sembra afferrare al volo il concetto.
"Lo so, ma è troppo lontano. Vuoi tornare domani mattina a casa?"
Mi rassegno.
  "Ci arriveremo a piedi, ragazzi vicino a noi!" Dice Julia.
"Signorsì signore!" Esclamano ridendo. 
Camminiamo sul marciapiede e John e Paul si meravigliano per qualunque cosa, le automobili, i semafori, le vetrine dei negozi, il continuo flusso di gente, i lampioni le insegne..ecc...no, non  potrei mai finire il mio elenco.
"Fantastiche le vostre macchine!" Dice John letteralmente affascinato.
"Ahah già" Risponde Julia sorridendogli.
 "Bene Ragazzi, ci siamo" E con questo scendiamo le scale della metro. 
Arriviamo al treno e vi entriamo. Ci sediamo in un angolino tutti e quattro, cavolo! La gente ci deve per forza fissare? A me non mi calcola mai nessuno nella metro e proprio nei momenti meno opportuni devono farlo? Che rabbia.....
Restiamo immobili per tre e fermate, dopo di che scendiamo tutti.
Risaliamo le scale e rieccoci in superficie. 
"Ragazzi, ecco a voi il centro commerciale" Dice Julia indicando davanti a noi l'imponente palazzone illuminato. "Accipicchia...."
Entriamo tutti vicini.
Il primo negozio sembra attirarci. 
"Beh vi servirebbe un altro paio di Jeans, qualche t-shirt e un paio di camicie..."
 "I jeans ce li abbiamo già...." Dice Paul.
"Ma un altro paio serve" Dico con autorevolmente trascinando i ragazzi dentro il negozio.
 "Ok".
Ci avviciniamo al primo scaffale e comincio a vedere qualche maglia per Paul.
Ne prendo tre e gliele faccio provare. 
"McCartney spacchi!" Gli dico nella confusione. E' strano ed elettrizzante vedere Paul McCartney lì, vicino a te, provare vestiti del ventunesimo secolo.
 "Ma dai Anne...." 
"Ahahahah fidati Paul, sono fantastiche per te...." Mi sorride dolcemente e le piega. 
"Adesso che dobbiamo fare?"
 "Semplice, dobbiamo portarle alla cassa e pagarle con la carta?"
 "Carta?" 
"Si, adesso vedi" 
Insieme, mentre John prova alcune maglie con Julia da stylist, ci dirigiamo verso la cassa.
"Salve, dovremmo pagare queste due maglie e questo pantalone"
 "Certo ragazzi, sono 50$" 
"Ma Anne è tanto...."
 "Dai Paul.....ehm James....lascia stare" 
 "Sai ragazzo, mi ricordi molto qualcuno..." Dice la commessa guardandolo bene.
 "Ehm...no signorina si deve essere sbagliata..." Mi affretto a dire ed esco velocemente dal negozio con le buste e Paul. 
"Come le ricordavo qualcuno?"
 "Lascia stare Paul..." 
"Ok...comunque è tutto così strano" 
"Non preoccuparti" Gli rispondo cercandolo di rassicurare.
Nel frattempo ci sediamo su delle panchine nell'atrio centrale ed aspettiamo John e Julia che ci raggiungono dopo mezzora. 
"Beh, noi abbiamo fatto Anne" Mi dice Julia. 
"Che ne dite di un bello zucchero filato?"
 "Ottima idea Anne!" Mi risponde Julia. 
Con i ragazzi ci dirigiamo dal tipo dello zucchero e ne compriamo quattro. 
John e Paul lo divorano in pochissimo tempo compreso il mio che dopo un po' mi ha cominciato a fare schifo....
Fuori ha cominciato a fare buio e i lampioni si cominciano ad accendere, decidiamo di andarcene a casa mia tutti quanti per una pizza. 







Autrice: Ecco a voi l'aggiornamento! Spero sia di vostro gradimento, buona lettura. :)
Baci, Astoria.

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


La giornata al centro commerciale più strana della mia vita, si.
 Sono felicissima e allo stesso tempo emozionata...
Adesso siamo tutti e quattro a casa in salotto con ben cinque cartoni di pizza margherita e dieci lattine di Coca cola aperti sul tavolino davanti ai due divani.
Stiamo ridendo e scherzando, non esistono più i problemi.
Paul e John fanno morire me e Julia dalle risate, sembrano quasi 'leggermente' brilli, io e Julia invece siamo rosse fino alla radice dei capelli. 
Non ci siamo ancora organizzati per dormire ma io e Julia ci siamo già fatte un'ideuzza, John da lei e Paul da me (Non penso che vi sareste aspettati un'alternativa diversa). 
Mia madre non vorrebbe sicuramente che Paul dormisse nella mia stessa camera ma non penso che ci saranno molte opzioni differenti...
"Ahahahahahah e quindi sai qual è il colmo per un sindaco?" Dice John trattenendo un rutto stratosferico a causa della coca cola bevuta velocemente.
("Porco.." Dice Paul sussurrando scherzosamente)
"No.....John ti senti bene?" Dice Julia paonazza.
"ESSERE FUORI DAL COMUNE!" Esclama lui con gli occhi lucidi.
Nessuno ride.
 "Ehm....John, era veramente squallida...." Dice Julia soffocando una risata.
 Adesso tutti ridiamo.
Mando giù tanti bicchieri di coca cola, le pizze sono praticamente finite.
"Ragazzi, mi dispiace interrompere la vostra divertentissima conversazione ma vi avverto, tra poco la dovrete smettere, domani c'è la scuola" Dice mia madre irrompendo nel salotto con la sua solita noiosa autortità.
 "Mamma....uffa...." Dico alzando gli occhi al cielo. "Per favore..."
"Mi dispiace signorina....". E' impassibile quella donna quando si mette una cosa in testa.
Che noia, una volta che ci si diverte ci deve sempre essere un odioso ostacolo?
Restiamo a parlare per un'altra oretta ed è fantastico, John ci racconta di sua zia Mimi, della sua scuola, del suo incontro con Pete,Paul,Stuart e George. 
L'anthology dei Beatles è una sciocchezza in confronto a quello che sta accadendo adesso a casa mia, è John Lennon in persona che sta raccontando tutto questo!
Paul invece ci racconta di sua madre, di suo fratello e di suo padre facendo qualche cenno alla sua scuola della quale amaramente ne parla. 
"Anne cosa ti piacerebbe fare in futuro?" Mi chiede John. 
"A dir la verità ancora non lo so....ma ho pensato pubbliche relazioni...Tu John?"
"Beh....(assume un'aria spavalda) io vorrei diventare una musicista famoso come Elvis...."
Io e Julia sorridiamo.
"Il problema è solo mia zia, molto spesso mi sequestra la chitarra e dice che non devo pensare a simili sciocchezze..."
"Non abbatterti John, vedrai che ce la farai..." Dice Julia guardandomi.
"Come vorrei essere Elvis.." Ripete John portandosi le mani in viso per la stanchezza.
"Tu sei John, ed è questo l'importante" Dice Julia sorridendo con dolcezza amichevole.
"Certo che ce la farai, insomma adesso non suonate al Cavern?" Continuo io.
"Si...ma non è che sempre c'è molta gente, quella volta è stato quasi occasionale perchè c'era proprio una festa...". 
A questa risposta Paul annuisce.
"Su via....voi continuate così e vedrete che tra poco ci sarà la luce!" Dico convinta.
"Anne, ne sei proprio sicura?"
"Assolutamente John!" Gli faccio l'occhiolino, Paul tossisce.
L'orologio segna le dieci e Julia e John cominciano ad andarsene, hanno sonno,si vede dai loro occhi luccicanti e dagli sbadigli continui.
"Beh allora ciao,è stato divertente. Anne, domani mattina alle otto qui...non prendiamo lo scuolabus.."
"Si Julia, non preoccuparti."
John la segue e chiudono la porta.
"Beh Paul, sali." Dico stiracchiandomi leggermente.
"Si".
Saliamo in camera mia e mi faccio lo zaino per domani.
"Paul, adesso prendo il materasso e ti faccio un letto" 
"Ti aiuto" Dice subito venendo verso di me.
"Va bene" Sorrido. 
Prendiamo il secondo materasso sotto al mio letto e lo metto vicino all'armadio, di fronte alla mia postazione.
Insieme mettiamo il lenzuolo, il cuscino, la coperta ed è fatto.
"Va bene?" Chiedo.
Paul si stende e chiude gli occhi "E' perfetto Annie..."
"Sono contenta...ehm....io vado a cambiarmi in bagno." Arrossisco leggermente.
"Va bene e io mi cambio qui."
Prendo il pigiama e vado in bagno.
Mi guardo allo specchio, mi sistemo i capelli e li sciolgo, mh così va meglio, mi infilo il mio pigiama, mi lavo la faccia e i denti. Ok.
Torno in camera mia e trovo Paul cambiato seduto sul suo materasso.
"Sei una favola Annie!" Dice con il suo tono di voce dedicato esclusivamente alle ragazze.
"Ma dai..." Non so davvero come risponde.
"Si.....ti sta bene il porpora..." Mi dice con calma e squadrandomi di nuovo.
"Tu dici?"
"Si....ma quello è Mickey Mouse?" Indica la figura stampata sulla felpa del pigiama.
"Si!" Dico sorridendo.
"Va bene Annie, buona notte...." Chiude subito il discorso.
"Notte Paul." Rimango un po' delusa.

Ci infiilamo entrambi sotto le coperte e spengo la luce.

When I wake up early in the morning 
Lift my head, I'm still yawning 
When i'm in the middle of a dream 
Stay in the bed, float in the stream ( float in the stream ) 
Please don't wake me, no dont' shake me 
Leave me where I am I'm only sleeping 
Everybody, seems to think I'm lazy 
I don't mind, I think they're crazy 
Running everywhere at such a speed 
Till they find there's no need ( there's no need) 
Please don't spoil my day, I'm miles away 
And after all, I'm only sleeping 
Keeping an eye on the world going by my window 
Taking my time, lyginn there and staring at the ceiling 
Waiting for a sleepy feeling 
Please don't spoil my day, I'm miles away 
And after all, I'm only sleeping 
Keeping an eye on the world going by my window 
Taking my time 
When I wake up early in the morning 
Lift my head, I'm still yawning 
When I'm in the middle of a dream 
Stay in bed, float up stream ( float stream) 
Please don't wake me, no dont' shake me 
Leave me where I am I'm only sleeping 






AUTRICE: Per voi quest'aggiornamento semplice semplice e corto corto, buona lettura e buona notte!
Baci, Astoria.

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


TIN-TIN-TIN-TIN.
E' la mia sveglia, allungo il braccio e la zittisco,sbadiglio e guardo l'orario: le sette del mattino. Non è tardi, ma non è nemmeno troppo presto!
Mi alzo piano dal letto e apro le tende della finestra, oggi il cielo sembra sereno.
Mi giro e il mio sguardo cade su un Paul che sta dormendo beatamente, è troppo carino: così indifeso.
 Mi dispiace rovinare il bel quadretto che si era creato ma non possiamo permetterci il lusso di fare tardi. Alla fine mia madre si è lasciata convincere di lasciarlo dormire di fronte al mio letto, dopotutto si fida di me.
Mi avvicino a Paul e lo scuoto leggermente "Ehi....ehi...Paul sveglia!"
Con il viso fa una piccola smorfietta e apre gli occhi lentamente, mi sorride.
"Dai, su non possiamo fare tardi, questa mattina non prenderemo lo scuolabus per andare a scuola." Gli sussurro. Così assonnato sembra un cucciolo di cerbiatto.
 "Ok Annie". Detto questo si alza (Di malincuore) e mi fa segno di andare in bagno. Io annuisco e nel frattempo faccio i due letti. 
Decido anche cosa mettermi, o meglio, cerco di decidere. Ovviamente sono nel panico più totale e non ne ho quasi la più pallida idea. Afferro un Jeans, le mie care converse viola e sopra metto una maglia con scollo a barca. Poso i vestiti sul letto appena rifatto ed aspetto Paul che esca dal bagno. 
Aspetto solamente cinque minuti che vedo la porta aprirsi ed un bellissimo ragazzo uscirvi. Adesso vado io in bagno. Mi lavo e mi faccio la doccia con il profumo alle rose. 
Quando torno in camera vedo Paul già vestito.
"Anne, ti aspetto di sotto....ho visto tua madre prima" Mi dice lui guardandosi allo specchio.
"Ah ok, non dovrei metterci molto" Rispondo.
 "Se vuoi ti porto lo zaino" Mi sorride.
"Ehm, okay, grazie!". Apprezzo molto la sua gentilezza nei miei confronti.
Esce e chiude la porta. 
Molto velocemente mi infilo i vestiti e mi lego i capelli con una coda di cavallo che mi cade sulla spalla sinistra. Mi lascio il ciuffo leggermente davanti agli occhi e mi trucco con un velo di matita e mascara.
Scendo giù e nel salotto vedo seduti sul divano, Julia John e Paul che masticano dei cornetti. 
"Ma come? Siete già qui?" Chiedo sorpresa.
 "Si Anne, tua mamma ha voluto farci entrare a mangiare qualcosa...e...non abbiamo voluto dire di no" Dice Julia leccandosi lo zucchero sulle labbra.
 "Ahhh va bene Julia" Le rispondo di buon umore. 
Mangio un cornetto anche io e, verso le sette e trentacinque usciamo tutti e quattro da casa mia. 
Le lezioni, a scuola cominciano verso le otto e mezzo, abbiamo solo 50 minuti di tempo, ci avviamo tutti con la metropolitana per poi un piccolo tratto a piedi.
"Ci siamo ragazzuoli" Dice Julia sentendosi una vera guida.
 "W-wow sono diversissime dalle nostre scuole...." Dice Paul a bocca aperta, poi deglutisce.
"Beh...un pochino si!" Continuo io.
Oggi è una giornata splendida, il cielo ha pochissimi e sottilissimi strati di nuvole candide.
Fa anche piuttosto caldo.
Il cortile è pieno di ragazze, gli scuolabus stanno arrivando uno dopo l'altro facendo scendere tantissime persone. Ognuno è al suo posto, ci sono le ragazze pon-pon vicino ai bellocci, il bulletto davanti l'ingresso e le oche della mia classe che sfilano avanti e indietro.
 "Paul, John, adesso ci conviene entrare ed andare subito dalla preside per il vostro permesso" Dico ai due ragazzi.
"Ehm...okay" Mi risponde Paul. 
Tutti e quattro attraversiamo l'ingresso ed entriamo nella scuola. 
Il corridoio vuoto fa uno strano effetto, poche volte mi è capitato di vederlo senza anima viva. Gli armadietti alle pareti riflettono perfettamente il pavimento bianco, tutto è in ordine. Non ci sono nuovi avvisi sulla bacheca scolastica. 
"Seguitemi, l'ufficio della preside è di qui" 
Percorriamo il lungo corridoio fino ad una porta con su scritto 'PRESIDENZA' a caratteri dorati. Non avevo mai avuto occasione di entrarvi, sono piuttosto nervosa. 
Busso timidamente e la voce profonda della preside rompe il silenzio: "Avanti!" 
Apro lentamente la porta ed entriamo tutti. La preside fa segno a me e a Julia di accomodarci sulle sedie davanti alla sua scrivania.
 Io e lei ci sediamo.
L'ufficio non me lo sarei mai immaginato così, è molto luminoso, c'è una grande finestra con le tende gialle, vicino la bandiera degli USA, ci sono dei mobili di metallo contenenti i fascicoli di tutti gli studenti e poi, sulla scrivania della preside, svariate scartoffie ed un computer. 
"Salve ragazze, come mai qui" Chiede lei sistemandosi i capelli dietro le orecchie.
"Ehm....vede signora preside, ci servirebbe un permesso" Comincia Julia timidamente. 
"Un permesso? E per cosa?" Sembra sorpresa.
 "Ehm....v-vede questi ragazzi dietro di noi?" La preside abbassa leggermente gli occhiali e li squadra da capo a piedi.
 "Si, li vedo..." Sibila.
"Ci servirebbe un permesso per farli assistere alle lezioni, vede vengono dal Canada e sono qui per fare un resoconto delle scuole statunitensi, sono nostri amici molto stretti..." Intervengo subito io.
 "Beh....non saprei..."
 "La prego..." Dice Julia cercando di sembrare il più dolce ed educata possibile.
"Mh..i nomi?" Prende un modulo bianco dalla pila di scartoffie già presenti sulla sua scrivania di legno scuro.
 "Si chiamano Winston e James..."
 "Il cognome?" 
"Ehm...il cognome....è...." 
"Harrison!" Dice Paul velocemente.
 "Molto bene....vi concederò il permesso (firma una carta), questa la dovrete far vedere agli insegnanti di corso, i vostri amici potranno partecipare ai laboratori e alle attività anche extrascolastiche..."
 "Ehm..m-magnifico....ehm...grazie di tutto signora preside..." 
Mi sorride e le stringo la mano, molto velocemente usciamo tutti dall'ufficio. 
Sospiro profondamente.
"Beh...il peggio è passato" Dice Julia sorridente. Annuisco e tutti ci avviamo verso il nostro armadietto. Io e Julia lo apriamo e vi mettiamo i libri dentro. 
"Annie, chi sono quei ragazzi che suonano sulle foto?" Paul indica l'interno del mio armadietto. Cazzo! Non avevo tolto le foto dei Beatles dall'armadietto. Mi affretto a chiuderlo.
"Ehm..niente!" Gli sorrido. 
Andiamo verso l'aula della professoressa di matematica.
Appena andiamo davanti alla porta della classe vedo, per mia sfortuna, le oche "Uhhh avete sentito quella nuova canzone....troppo bella....".
 Paul le fissa molto interessato....
"Oh! Ciao Anne!" Mi dice Amanda, la più 'bella'. "Chi è questo giovanotto?" Si avvicina molto a Paul con un'espressione da schiaffi...LA ODIO!
 "Beh.....lui è un amico..." Rispondo inviperita.
"Mhh vedo vedo....Io sono Amanda..." Gli fa l'occhiolino. 
"Io sono...ehm...James" Risponde Paul un po' imbarazzato.
 La osserva bene....
La campanella suona, la mia salvezza. 






AUTRICE: Scusate il ritardo! 
Ringrazio coloro che recensiscono sempre. Buona lettura e buona serata. :)
Baci, Astoria.

 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Amanda, ci voleva solamente lei.....
Mentre l'ora di matematica trascorre lenta vedo che lei manda a Paul diverse occhiatine; eccola, la stronza....
La professoressa sta spiegando, io non la riesco a seguire...sono troppo distratta. Vorrei cercare di tener d'occhio quella vipera...
Paul sembra del tutto spaesato, molto spesso mi guarda allarmato, probabilmente non capisce niente! Mi fa ridere....dopotutto non penso che cinquantatre anni fa a scuola studiavano queste 'meraviglie'.
"Annie...non sto capendo una mazza..." Mi sussurra pasticciando sul suo quadernetto pulito.
 "Ahahah calma James".
"Anne....UN PO' DI ATTENZIONE!" Si gira la prof adirata ,nella mia direzione.
"C-certo professoressa"....ed ecco Amanda ridere.
Quella ragazza ha tutte le carte in regola per farmi imbestialire e so bene che lo fa apposta. Lei è Amanda, la bionda, quella con gli occhi color rame, quella con il naso perfetto, quella con il fisico perfetto, la 'grande'.
 Non sono invidiosa di lei e non voglio esserlo, la critico solamente perchè ha sempre un atteggiamento schifosamente snob nei miei confronti.
E' sempre circondata da una marea di gente, ed è lei che organizza le feste di solito. 
Io, fin dall'inizio, ho cercato di essere amica sua ma lei non ha mai mostrato nè rispetto e nè interesse nei miei confronti.
La lezione finisce.
Chiudo il mio quaderno e lo infilo nella mia tracolla velocemente, mi alzo e raggiungo Paul vicino alla porta.
"Ehi James, adesso mi dovresti seguire al corso di musica e poi dritti a mangiare" Gli dico allegramente guadagnandomi un suo sguardo davvero dolce e amichevole.
"Corso di musica? Adesso si che si ragiona!" Sembra entusiasta.
"Ehi...ehi....tieni a bada il tuo talento..." Faccio finta di rimproverarlo.
"Ah-ah tranquilla Annie!" Mi da una pacca sulla spalla facendo fare alle mie viscere un triplo salto mortale.
Gli sorrido....ma cambio subito espressione del volto appena sento quell'oca aprire bocca. 
"Ehi James (comincia a girargli intorno) posso chiamarti Jimmy?" La sua voce è particolarmente mielosa. Che orrore.
"J-Jimmy?" Paul è un po' perplesso.
"Si!" Insiste lei sbattendo ripetutamente le palpebre dei suoi occhioni ambrati e marcati da quintali di mascara.
 "O-ok" Paul sorride imbarazzato mentre lei comincia a fare la cretina. 
Io li osservo con un'espressione indescrivibilmente acida. 
La campanella risuona e ci avviamo verso l'aula della professoressa Oveer, senza dubbio la mia preferita.
Appena entriamo nell'aula io e Paul ci sediamo vicini e Amanda per mia grande sfortuna dietro di me. 
Lo so che ci sta provando con Paul, i novellini interessanti sono la sua passione. Probabilmente vuole aggiungerlo alla sua collezione. IO NON GLIELO PERMETTERO'!
"Buon giorno ragazzi!" La professoressa di musica è radiosa come sempre.
"Salve professoressa Oveer!" Diciamo tutti in coro.
"Oggi lavoreremo sugli strumenti a corda...qui abbiamo una chitarra, un basso, un violino e una viola" 
Paul li guarda con gli occhi che brillano.
"Chi di voi ha mai provato a suonare uno di questi strumenti?" Chiede la professoressa scrutando i nostri volti timidi.
"Io.." Dice una ragazza della mia stessa età.
"Molto bene Emily.... quale strumento vuoi provare?"
"Ehm...io ho suonato il violino l'anno scorso, vedo se mi ricordo qualcosa"
"Ma certo, vieni pure!"
Emily, timidamente si avvicina al violino e comincia a strimpellare una vecchia canzoncina di Natale.
Appena finisce tutti battiamo le mani.
"Bene....bene Emily, questa è una nota positiva per te!"
La ragazza sorride e va a sedersi vicino alle sue amiche.
"Beh, adesso ci sono rimaste la chitarra, il basso e la viola..."
Tutti fanno silenzio.
"Nessuno nessuno? Per esempio quel ragazzo bruno che non ho mai visto...(indica Paul).." 
"io?" Le sue guance si imporporano leggermente.
"Si proprio tu" Annuisce sorridente la Oveer.
 "Ehm..va bene" Mi guarda e deglutisce leggermente. Gli avevo raccomandato di farsi notare il meno possibile.
 "Qual è il tuo nome?" 
"James" 
"Bene James, hai mai suonato qualcuno di questi strumenti?"
 "Ehm si....il basso e la chitarra.." Risponde con sincerità.
 "Ottimo! Puoi farci sentire qualcosa?"
 "C-certo".
Ecco, è finita.
Paul prende in mano la chitarra e comincia a suonare una performance di 'Love me do'.
Dei ragazzi fortunatamente nessuno la riconosce, invece la professoressa lo osserva attentamente.
Appena finisce tutte le ragazze applaudono fortissimo.
"James....questa è Lo.." Comincia lei.
 "PROFESSORESSA!" Intervengo impulsivamente.
"Si Anne?"
 "Ehm...."
 "Anne?..(Tutti ridono)"
La professoressa sospira. "Dicevo....sei stato molto bravo James, sai, hai una bellissima voce, veramente somigli tantissimo a Pau..." 
Faccio cadere di proposito la mia borsa.
"Anne! Cosa ti succede oggi?" Mi lancia uno sguardo sorpreso e seccato allo stesso tempo. 
"N-niente signora Oveer". Arrossisco raccogliendo le mie cose dal pavimento.
La campanella suona.
"La lezione è finita" 
Salvato per un pelo.
Usciamo tutti nel corridoio, adesso è l'ora di pranzo e ci dirigiamo tutti verso il ristorante della scuola. 
"James, adesso seguimi, dobbiamo andare a man..." Lo guardo in viso.
"OH JIMMY SEI STATO FANTASTICO!!" Una voce starnazzante mi perfora i timpani.
"Ehm....(un po' rosso) grazie Amanda."
"Uh-uh che tempismo...." Commento sarcastica.
"Cosa c'è ANNIE, Ti da fastidio se rivolgo qualche attenzione al tuo amico (gli fa l'occhiolino)" 
"Certo che no...." Mi volto dall'altra parte, stupida gatta morta....me la pagherai!
"Beh cosa aspettiamo! Andiamo a magiare qualcosa, Jimmy tu ti siedi con noi vero?" "Beh...veramente dovrei sedermi con Anne, Julia e Joh..cioè Winston..."
A questa risposta Amanda rimane delusa.
"Beh...puoi sempre contare su di me, comunque!" Sorride i modo falso e se ne va con le sue amiche.
Bravo Paul! SEI FANTASTICO! Vorrei dirgli.
"Anne, non potevo andare con lei" Dice lui continuando a camminare con me.
"oh...."
Mi sorride e insieme aspettiamo che arrivino John e Julia, impegnati alla lezione di chimica.
Nel frattempo prendiamo un tavolo vicino la finestra il più lontano possibile dalla vipera.
Appena ci sediamo (uno di fronte all'altro) Paul mi dice piano: "Certo che è carina la tua amica...."
Mi sento gelare il sangue.
"Co-cosa?" Forse ho capito male.
"Mhhh si...molto!" Continua lui cercandola con gli occhi.
"Ah...." Abbasso lo sguardo.
"Anne ti senti bene?" 
"Si..."
Da lontano vedo Julia e John avvicinarsi a noi, Julia ha già inquadrato la mia espressione e mi risponde con uno sguardo: 'adesso mi devi delle spiegazioni'. 
Sento le lacrime pungere gli occhi.






AUTRICE: buona sera! Sono felice di aver aggiornato e aspetto impaziente tante recensioni e commenti! :)
Buona lettura!
Baci, Astoria.

 

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Ho il cuore in gola, si vede ed ecco perchè Julia, in un solo sguardo, ha capito tutto. Ho bisogno di sfogarmi quindi, appena la riesco ad acchiappare, andiamo in bagno.
Paul e John si siedono vicini a quel tavolo appartato che avevo indicato, adesso stanno mangiando, è tutto ok. Speriamo bene.
Prendo Julia per la manica della camicia e insieme ci fiondiamo al bagno. 
"Anne.....dimmi tutto..." Comincio a piangere e mi sento dei lacrimoni caldi rigarmi il volto.
"La stronza.....ha vinto" Dico con un filo di voce.
"Cosa? Ma che stai dicendo?" Mi guarda seria.
"Io la odio....NON LA SOPPORTO!"
"Shh non gridare.....calma...." Mi mette un braccio intorno alle spalle.
Faccio un respiro profondo e comincio a raccontare tutto guardandomi allo specchio, ho il trucco sbavato.
"Amanda fa la gallina intorno a Paul......e PRIMA.....allora,  mentre stavamo seduti al tavolo mi ha detto che la trova molto carina...." Mi asciugo il viso bagnato.
"Ehi ehi calmati Anne...non dire così può darsi...." Cerca di rassicurarmi Julia con voce calma.
"PUO' DARSI COSA? HO VERAMENTE CREDUTO DI....." Sbotto io guardandomi allo specchio infuriata.
"Anne non fare così....vedrai che è solo una tua impressione...." Dice lei ragionevolmente
"MA CHE CAZ...(respiro) Julia, non voglio illudermi inutilmente..."
Julia sospira, apre il rubinetto, vi bagna un fazzolettino e mi toglie le sbavature della matita sotto gli occhi. 
"Annie...vedrai che..." Dice ancora Julia mentre mi passa il fazzoletto imbevuto sul viso, con dolcezza.
"..va bene..." Sbuffo e cerco di calmarmi, faccio un respiro profondo e insieme usciamo di nuovo dal bagno.
Ripercorriamo il corridoio e andiamo verso la sala e...
Vedo Amanda vicino a Paul, ridono insieme.
"MA VAFFANCULO!" Non riesco a bloccarmi, questa orribile esclamazione mi esce fuori, è stato più forte di me....
Tutti i ragazzi vicino a me che mi hanno beh, sentito "urlare" mi guardano esterrefatti. 
Me ne vado, non voglio più vedere nessuno, ora basta.
Corro via, mi vado a rifugiare nell'aula magna, lì fortunatamente non c'è nessuno, sarò al sicuro da tutto e tutti, al sicuro da me stessa.
Riesco solamente a piangere, la luce è fioca, mi rannicchio sotto al palco.

*[NEL FRATTEMPO, PAUL E JOHN]
Paul ridendo alle provocazioni di Amanda:" Ehi Julia, che fine ha fatto Annie?"
Amanda: "Ma Jimmy che te ne importa di Anne? Ci sono io ora!" Sorride mostrando tutta la sua dentatura.
Paul: "Certamente.." Ridacchia un po'.
John: "Ma James...che stai dicendo?" Ammonisce l'amico con lo sguardo.
Paul: "Mh?" Alza la testa verso John.
Paul è distratto, nel frattempo Julia l'osserva bene. 
Non crede a quel che ha appena sentito, le sembra strano.
"John.." 
"Si Julia?"
"Vado a cercare Annie"
John annuisce e rimane lì dov'è.

[Anne]
Sto ancora piangendo, non so se serve a qualcosa piangere invece di reagire ma questa volta mi sento debole, mi sento impotente.
"Anne! finalmente ti ho trovata!"
"J-Julia (inspiro rumorosamente con il naso)..."
"Mi dispiace.....io......" Si siede vicino a me.
Abbasso lo sguardo "Allora Julia?" 
"Ehm..." Non sa cosa dire.
"Stava con quella quella..." Continuo io sentendomi la rabbia crescere dentro.
 "Non dirlo" 
"Io te lo avevo detto...ANZI...NON AVREI MAI DOVUTO ILLUDERMI! PAUL MCCARTNEY? MA CHE CAVOLO CREDEVO? IO AVREI DOVUTO SAPERLO! NOI SIAMO NEL 2013 ! SVEGLIA! LUI E' SOLO UN VECCHIO DI QUASI SETTANTUN ANNI CHE NELLA VITA SI E' PORTATO A LETTO NON SO QUANTE DONNE! QUANDO ERA RAGAZZO ERA UN TEPPISTA! PER QUANTE VOLTE HA TRADITO LA POVERA JANE ASHER...."
"ANNE! Ti rendo conto di quello che stai dicendo? Stai esagerando! Amanda è così con tutti!"
"SI CHE ME NE RENDO CONTO! E SAI CHE C'E'? NON VOGLIO PIU' SENTIRE LA PAROLA BEATLES! MAI PIU'."
"Anne (le scende una lacrima) torna in te......vedrai che si sistemerà tutto...." Mi abbraccia.
Non rispondo, continuo a piangere, non sopportoil dover dividere la stessa camera con Paul quando tornerò a casa ,ma.....dopotutto lui mi piace ancora.....
Julia sospira e insieme andiamo da Paul e John.
Paul: " Annie, ma dov'eri finita?"
Non voglio fargli capire il mio gioco, "Ehm...da nessuna parte perchè?" Lo guardo, lui si avvicina a me. "Cos'è, hai pianto?" 
"Co-cosa? n-no!"
Mi continua a guardare....con il suo mieloso sguardo.....bah!
"Che è successo Annie?" 
"Niente, non preoccuparti Paul...."
"Va bene...."
"Piuttosto ti sei divertito con la tua nuova amica?" Lo provoco acidamente.
"Quale amica?"
John: "Paul!"
"Ah , quella...si....ahahahahah" 
"Non ci trovo niente da ridere...."
"Su Anne! E' simpatica...."
"Se lo dici tu..."
Suona la campanella e andiamo tutti e quattro a lezione di Letteratura.
Mi chiedo veramente come andrà a finire questa faccenda, sono curiosa.
 Amanda non può soffiarmi il ragazzo dei miei sogni, il mio mito.





Autrice: Buona domenica a tutti! Spero vi piaccia l'aggiornamento.
Ringrazio, come sempre, chi è qui a recensire ogni capitolo. Buona lettura! :)
Baci, Astoria.

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Capitolo 21
*** Capitolo 21 ***


-Tornati a casa.
Adesso sono vicino a Paul, insieme stiamo cercando di fare i compiti per domani, è divertente farli con lui, mi fa morire dalle risate.
 Infondo sono ancora adirata per quella faccenda ma cerco di non dare troppo peso anche per far in modo che lui non capisca i sentimenti che provo. Sempre fredda ma amichevole, questa sarà la nuova Anne per Paul.
"Certo che voi fate cose molto più difficili rispetto alle nostre" Dice Paul.
"Sicuro?" Alzo leggermente lo sguardo.
"Assolutamente..." Conferma lui con un filo di voce.
"Ah-ah ok!" 
Noi di compiti ne facciamo pochi solitamente, perchè si studia a scuola. Al massimo si tratta di qualche esercizio, infatti chiudiamo il quaderno dopo poco.
"Paul, ti va di mangiare qualcosa?" Gli chiedo cortese.
"M-Magari..." Sembra imbarazzato.
"Ah-ah ti va un gelato al cioccolato?" Gli faccio un occhiolino complice.
"Certo!"
Prima di andare a prepararli accendo il mio computer e lo collego a Facebook.
"Come si usa questo affare?" Mi chiede lui curioso e allo stesso tempo spaventato.
"E' semplice, devi con questo Mouse cliccare sui nomi di persona con il pallino verde, poi, o fai una video chiamata tramite questo pulsante oppure scrivi con questi tasti in questo riquadro che si chiama chat.."
"Credo di aver capito" Non è molto convincente.
"Molto bene...io vado a preparare i gelati"
Scendo e Paul rimane da solo su Facebook in camera mia.
 Mi immagino, nessuno potrebbe mai sapere che dietro al mio account online c'è Paul McCartney in carne e ossa.

[Paul]
Paul è meravigliato da tale invenzione, vuole subito provare... ci sono tante persone con il pallino verde. Decide di contattare Amanda, clicca ed esce un riquadro bianco,
 -questa dovrebbe essere la cosiddetta chat- pensa.
 Il computer è come una macchina da scrivere quindi in poco tempo impara a scrivere con la tastiera. Le scrive:
"Ciao sono James"
"Ehi! Come faccio a sapere che sei tu e non Anne?"
"Oggi siamo stati insieme e scherzavamo mentre Anne non c'era"
"Ah si  "
"Come stai?"
"Benissimo Jimmy:-) "
"Cosa significano i due punti, il trattino e la parentesi tonda?"
"Come non lo sai? O.o "
"no, e quelle due O?"
"Clicca sull'immagine della telecamera"
"va bene"
Paul clicca e parte una video chiamata.
"Ehi Jimmy!!" Lei è particolarmente truccata e sistemata, Paul arrossisce leggermente.
 "Ciao Amanda."
 "Domani ci rivediamo?" Chiede lei stridulamente.
"Certo!!" Annuisce James guardando fisso nella telecamera e alzando leggermente il tono di voce come se Amanda non potesse sentire tutto quello che dice attraverso un banale computer.
 "Ahahah sono contenta!" Ride lei mettendo una mano davanti alla bocca.
"Anche io!" -sorride-

[Anne]
Ecco, adesso una spruzzatina di panna montata e.....fatto! Spero che a Paul piaccia! Prendo i due coppette e le metto su un vassoietto, sento parlare di sopra, salgo le scale.
Arrivo nella mia stanza e vedo Paul ridersela con Amanda, lascio cadere un bicchiere dal vassoio e Paul, sobbalzando, stacca la presa del computer facendolo spegnere.
"Ehi Annie, mi hai fatto spaventare!" Dice Lui guardando il bicchiere a terra.
"Uh! SCUSAMI......" Mi irrito.
"Tutto bene?" Lui sembra non capire...ha ragione a non capire.
"Oh si....perchè no?" 
"Hai una faccia..." Insiste lui guardandomi.
"TUTTO BENE....io pulisco questo macello, nel frattempo mangia..."
"no, ti aiuto più che volentieri!" E' sempre dolce con me...io, invece, gli butto in faccia tutta la mia gelosia.
"ehm...grazie." Mi affretto ad aggiungere.
Prendo uno straccetto e mi aiuta a pulire il disastro.
Dopo mangiamo insieme quel gelato e, poi, di nuovo in camera mia. 
"Ti sei divertito con il computer...?" Gli chiedo seria.
"Si! Ho fatto una chiamata con Amanda" Vorrei non averglielo chiesto.
"Ah....simpatica eh?" Dico.
"Molto!" Sospira.
Calma, calma,calma,calma......Lasciamo correre.
Aspettando mia madre che torna per la cena, guardiamo un po' di televisione e poi ci addormentiamo sul divano.















AUTRICE: Con quest'altro piccolo appuntamento vi auguro buona lettura e buona serata.
Mancano circa una decina di capitoli alla fine della storia.
Spero vi stia piacendo ;)
Come al solito ringrazio calorosamente chi recensisce sempre.
Un bacio.
Astoria.


 

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Capitolo 22
*** Capitolo 22 ***


"Anne? James?"
Apro piano gli occhi, è mia madre. Mi stiracchio e anche Paul lo fa. Ci siamo addormentati sul divano davanti la televisione accesa. Sbadiglio.
"Ciao mamma" Le dico stropicciando l'occhio destro.
"Anne, credo che questa sera dovete arrangiarvi con la cena. Devo uscire di nuovo proprio adesso"
"Beh, vorrà dire che io e James andremo a farci una pizza con Julia e magari anche Winston"
"Ottima idea!" Dice Paul.
"Mi fido di voi ragazzi?"
"Certamente..." Rispondo piano.
Detto questo mamma mi manda un bacio volante e se ne va.
"Paul, adesso chiamo Julia" Sbadiglio ancora sentendo la voce impastata.
"Okay" Sibila stiracchiandosi.
Prendo il telefono e la chiamo.
 "Julia ha detto tra dieci minuti.."
"Va bene Annie."
"Io vado un attimo in bagno" Mi alzo pesantemente.
"Okay" Paul riamane da solo nell'ingresso. Dopo poco lo raggiungo leggermente truccata.
"Stai bene sai?" Mi sorride con dolcezza.
"Mhh...mai quanto la tua cara Amanda, vero?"
"Cosa?" Lui cambia improvvisamente espressione del volto.
Ecco, adesso voglio fare la figura della cretina: "Beh.....Paul caro, si vede a distanza di un miglio che ti piace..."
Paul mi guarda con una faccia strana e risponde: "Ma non di..."
Il campanello suona, vado ad aprire, John e Julia davanti a noi.
"Vogliamo andare da Pizza House?"
"Si Julia, li è ottima!" Sorrido e tutti e quattro ci avviamo verso la pizzeria più frequentata della città.
Quando arriviamo c'è tantissima gente, c'è una confusione pazzesca, a stento riusciamo a trovare un tavolo vicino al banco ordinazioni. La musica è altissima.
"BEH CARINO QUESTOO POOSTOOO!" Dice John
"COSAA?" Risponde Julia.
"CAAAARINOOOO QUEEESTOOO POOOSTOOO!!!!"
"SHHHH!" Dico ridendo.
Ordiniamo tre pizze, una per me e per Julia e le altre due per i ragazzi. 
Il ritmo della musica è house ovviamente assordante ma coinvolgente, Paul non sembra disperarsi solo che per parlare non riusciamo a capirci.
"JIMMY!!!! O MIO DIO CHE COINCIDENZA!!"
MA DICO.....PROPRIO LA SUA VOCE DOVEVA SUPERARE TUTTA LA MUSICA E FARSI SENTIRE A SEI METRI DI DISTANZA?.. SI! 
Che amarezza, l'oca è riuscita a rovinarmi questa giornata già pessima.
Paul sorride leggermente imbarazzato e dice: "Ehm...ciao Amanda" 
"Ah-ah abbiamo fatto una videochiamata prima eh?" Lei sorride e si passa una mano tra i capelli volendosi sentire a forza più sensuale. John soffoca una risata.
"A quanto pare si.." Risponde Paul a voce tremante.
"Vuoi venire a ballare con me Jimmy?" Chiede lei avvicinandosi al ragazzo.
"Cosa?" Paul non vuole.
"Ma si dai....ci sono tutte le ragazze della scuola...!" Insiste.
"Non so, non sembra il caso..."
"Fallo per me...!!"Amanda fa gli occhi dolci, tipica espressione da schiaffi.
"Okay, va bene..." Paul acconsente sospirando.
Guardiamo tutti Paul male e lui se ne va con la stronza inghiottito dalla musica.
"Però non doveva andarsene così..." Dice John.
"SPECIALMENTE CON QUELLA TROIA!" Sbotto io.
"ANNE! Non ti avevo mai vista così!"
Abbasso lo sguardo rossa in volto, Julia mangia.
"Senti un po' cara..." Interviene Lennon.
"Si John?" Alzo lo sguardo verso di lui.
"Ti piace un po' Paul vero?"
"C-cosa? N-no!"
"mhhh si vede da come guardi quella ragazza..."
"Beh io la guardo così semplicemente perchè la odio...."
"E non perchè sei gelosa?"
"N-no.."
John continua a fissarmi e dopo finisce la sua pizza.
Paul torna ridendo da noi dopo mezz'ora.
"Ce ne hai messo di tempo...."
"John...è stato fighissimo e poi Amanda è brava a ballare..."
"Okay, non ci interessa, adesso andiamocene...."
Mi sento male. 
Torniamo a casa e io vado subito a cambiarmi, dopo di che mi siedo sul letto, Paul si mette vicino a me.
"Ti sei divertito scommetto" Gli dico piano.
"Si....ma..."
"Cosa ma?"
"Non è stato un granchè, mi diverto più con te Anne..."
Non mi aspettavo questa risposta, la quale mi fa immediatamente sorridere.
"Ah si?"
"Si.... (Mi sorride dolcemente)" Si avvicina a me e mi abbraccia.
Gli sorrido e lui arrossisce un po'.
Lui si mette sotto le coperte e si addormenta, io rimango dove sono e lo guardo, la lucetta della mia lampada rimane accesa e penso se questo sia davvero un segno, magari gli piaccio...
Il fatto che sia arrossito è già qualcosa ma il fatto che sia andato a ballare con quell'oca è un punto a mio svantaggio, è davvero complicato conquistare un ragazzo.

[Continua]







Note dell'autrice: Non manca moltissimo alla fine di questa piccola fanf :) 
Vi segno il link di un'altra storia che sto mettendo su qui su EFP. Credo sia molto meglio di questa, è una McAsher: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2541570&i=1
 

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Capitolo 23
*** Capitolo 23 ***


Vorrei vomitare.
 Questa mattina sono voluta andare a scuola ottimista avendo visto in prima mattina il visino dolce di Paul...
Adesso dovrei spiegarvi, dunque, il motivo del mio non previsto senso di nausea: Il nuovo colore di capelli della vipera.
Capelli arancioni, adesso somiglia molto a Jane Asher tranne per gli occhi marroni; sinceramente non vorrei sembrare invidiosa nel vederla con McCartney ma, purtroppo , adesso lo sanno quasi tutti.  << Anne gelosa di Amanda e del suo NUOVO RAGAZZO (?), Anne chi si crede di essere? Eccetera eccetera...davvero potrei continuare fino all'infinito.>>
 Vorrei solo sotterrarmi.
E se prendessi di mira qualcun altro e lascerei Paul ai suoi errori?
 E' da un po' che ci penso ma francamente non mi va, Paul lo vorrei baciare almeno una volta, McCartney, proprio lui. 
Non vorrei annoiarvi come al solito parlando della lezione scolastica ma vorrei andare al dunque; adesso abbiamo da poco mangiato e siamo tutti in corridoio, adoro questo via vai di gente. 
Lo so che non dovrei descrivere il corridoio perchè non ve ne importa un fico secco quindi passo direttamente a dire cosa sta facendo Paul, semplicemente è due metri più avanti con la nuova Carota che gli ronza attorno.
Tutto schifosamente normale......arriverei a concludere, ma non è così! La mia attenzione si ferma sui rappresentanti del comitato studentesco che affiggono sulla bacheca all'ingresso un grande manifesto: 

*GRANDE FESTA DA BALLO PER L'ARRIVO DELLA PRIMAVERA*
[Tutti gli studenti sono invitati, TUTTI, anche gli ospiti della scuola]
"In occasione della stagione che precede l'estate noi, rappresentanti del comitato studentesco, abbiamo deciso di organizzare un piccolo ballo nella palestra della scuola.....tutti gli studenti e gli ospiti sono tenuti a partecipare e sopratutto sono invitate e prese maggiormente in considerazione tutte le coppiette"


TUTTI I RAGAZZI SARANNO TENUTI AD INDOSSARE ABITI DA SERA.
Appuntamento: Questo sabato alle ore 20:30.
I rappresentanti*



COOSA?! UN BALLO A SCUOLA? Ma dai..... sicuramente non mi inviterà nessuno. Il mio più grande desiderio, ovviamente, sarebbe andarci con Paul.
Non faccio in tempo a formulare un altro pensiero sensato che, con mia grande sfortuna, quella principessina di Amanda apre la bocca dicendo esattamente l'ultima cosa che avrei voluto sentire: "Jimmy noi ci andiamo insieme vero?" Chiede lei a lui sbattendo più volte le palpebre.
"Ehm...non saprei Amanda..." Paul si passa una mano dietro la nuca e si guarda intorno lievemente imbarazzato.
Posso sperare in un suo rifiuto?
"Dai, dopotutto ci sono persone che ho rifiutato per venire con te." Sbotta Amanda sfoderando un sorriso schifosamente tirato.
Paul è indeciso non sa che pesci prendere.
"Va bene...."Dice Paul guardandola interessato.
Fantastico, davvero fantastico.
"siiiii!" 
 Detto questo, la vipera lo abbraccia e se ne va con tutto il suo gruppo di smorfiose.
Paul non dice niente e rimane lì dov'è. 
Quando John e Julia lo raggiungono tutti e tre insieme vengono verso di me. 
"John, tu con chi vai alla festa..?"Chiede Paul a John con molta calma.
"Beh con Julia naturalmente, tu con Anne?" 
Paul abbassa lo sguardo.
"Ehm...no...." Rispondo io guardandomi le mani.
"Cosa?" Chiede John perplesso.
"Ci va con Pel di carota" Mi affretto ad aggiungere.
"Amanda?" Chiede John.
Annuisco.
John sembra più deluso di me, subito fa caso al mio viso e decide di non aggiungere altro.
Adesso non voglio sapere più niente, vorrei solamente tornare a casa e mettermi sotto le coperte, può darsi che mi inviti qualcun altro, non esiste solo lui su un pianeta abitato da sette miliardi di persone. Inoltre faccio l'indifferente, non voglio far pesare questo fatto a nessuno, nemmeno a Julia, la quale è felicissima per il suo successo con John. 
Per quanto riguarda me.... il destino ha voluto così, pazienza. 

Quando torniamo a casa vado da Julia, i ragazzi sono giù che giocano a Ping pong.
"Anne.....certo che è proprio uno stronzetto..." Dice lei guardandomi.
"Lo so Julia ma che ci posso fare?" Le dico rassegnata e passandomi i palmi delle mani sul viso.
I miei occhi si inumidiscono. 
"Non pensavo arrivasse a questo punto.." Dice lei lasciandosi cadere su una sedia e accavallando le gambe, poi sbuffa annoiata.
"Di andare al ballo della scuola con la vipera?"
"Si Anne." Mi dice.
"Uff......mi sono veramente scocciata, sono una sfigata..." 
"Non dire così Anne.....sei così carina, sei simpatica..." Julia si alza e a piccoli passi viene verso di me.
"E ALLORA PERCHE' NON RIESCO A TROVARE ANCORA NESSUNO?" Alzo il tono della voce.
"Beh..." 
"Vedi? Nemmeno la mia migliore amica è in grado di rispondermi...."
"Perchè quello giusto non è ancora arrivato...." Dice Julia con dolcezza.
"Perchè John è quello giusto?"
"Certo che no Anne....tu non capisci......loro appartengono al loro tempo, non dovrebbero essere qui..."
"Ma io amo Paul..."
"Anne, cerca di capire quello che voglio dire.."
"Non voglio sentire altro" Me ne vado dalla stanza senza sentire cosa a da dirmi.
Julia, intanto, sospira e abbassa lo sguardo. Avrà ragione?

[Continua]






Autrice: Salve a tutti, ecco a voi l'aggiornamento. Dunque dunque, lo so che il capitoletto è bruttino e corto...ma spero di farmi perdonare con la fanfiction 'Un pizzico di McAsher' ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2541570&i=1 
Buona lettura, Astoria.
 

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Capitolo 24
*** Capitolo 24 ***


Nessuno ancora si è fatto avanti con me, ci andrò accompagnata da John e Julia al ballo, Paul sa il fatto suo. Mi sento triste e non riesco a trovare una consolazione sufficiente per farmi tornare il sorriso. Le parole di Julia mi rimbombano nel cervello "...Tu non capisci......loro appartengono al loro tempo, non dovrebbero essere qui..."
Non credevo che Julia la pensasse in questo modo, pensavo che fosse più attaccata a John ma, a quanto pare, a voluto aprire gli occhi. Per me la verità è come un secchio di acqua fredda in una giornata d'inverno appena svegliata, la verità fa sempre male purtroppo.
 In effetti dovrei cominciare a mettere in pratica questa osservazione con la quale sono d'accordo ma ovviamente l'amore mi blocca..... sono debole, lo so.
Mattinata grigia, tutti a scuola, in classe per la lezione di matematica, Paul non ha più detto una parola da quando John è rimasto deluso dal suo comportamento nei miei confronti, adesso sta zitto, vicino a me e osserva attentamente quello che sto facendo. 
Persino Amanda sta zitta e non dice più niente, meglio così....
Apro bocca solamente con Julia e solamente se siamo appartate o in bagno o a casa sua.
Come al solito non ci capisco niente di matematica.....perchè è così complicata?
"Ehi....Annie...." Sento bisbigliare dietro di me.
Mi giro e guardo Paul "Che c'è James......."
"Ehm....questo calcolo come...." Lui sembra smarrito e indica il foglio bianco sul banco.
"Aspetta....fa' vedere...." Mi allungo leggermente dietro per vedere meglio.
Paul mi porge il suo foglietto.
"VOI DUE LA' DIETRO" Mi sento arrivare un gessetto sul colletto della maglietta. Tutta la classe ride e io sono incredibilmente rossa...
"Ahah Prof forse è il caso che James e Anne non stiano vicini per evitare disturbi alla lezione..." Una voce odiosa si fa sentire in classe.
"Ha ragione Amanda......TU (Indica Paul) Vicino a lei!"
INFAME!!! INFAME DI UNA VIPERA!
Amanda mi manda tanti occhiolini, la odio. 
Mi giro e torno alla mia espressione. 
Cosa devo fare? Niente, il nemico ha vinto. La vita non è una favola ma una battaglia, una battaglia interminabile! 



*In bagno con Julia*
"Ma ti rendi conto quella stronza?" Ho il broncio e armeggio con il rubinetto del lavandino.
"Lo so Anne...ma non è colpa di Paul!" Cerca di rassicurarmi Julia asciugandosi le mani.
"Come?" Alzo un sopracciglio.
"L'hai visto almeno in faccia?"
"No...."
"Non credo sia stato molto contento di andare vicino a lei..."
"Come fai ad esserne certa...?" Sento davvero un pizzico di speranza cercar di emergere.
"Forse perchè io ho visto la sua espressione...."
"Quindi pensi che Paul, cioè...."
"Cioè che non è vero che abbia una cotta per la carota"
Mi torna il sorriso...Massì dai...basta il con il pessimismo.
"E se li vedo ancora pomiciare insieme?"
"Lascia correre Anne...e vedi che la situazione si ribalterà..."
Detto questo usciamo dal bagno ed andiamo a mangiare. Voglio essere ottimista e fidarmi di Julia...solo che ho imparato che i maschi sono una grande maschera di sentimenti, se pensi che ti odiano in realtà ti amano, se credi che ti amano in realtà ti prendono in giro eccetera...e se fosse così anche Paul?
Il fatto è che non so se mi ama o mi odia, non so praticamente nulla!
Io e Julia ci sediamo vicino a John.
"Ragazze care!" Dice lui sorridendoci come solo lui sa fare.
"Ehi John" Mi metto vicino a lui e Julia difronte.
"Paul dov'è?" Chiedo io.
"Con quella ragazza..." Risponde John guardandomi.
"Tanto per cambiare...." Rispondo io.
"Anne...vedi che lui non ama Amanda...lo conosco bene e so quando è innamorato di una ragazza sul serio"
"Ma dai....stanno sempre insieme quei due!"
"La sta solo assecondando.."
"Come?"
"Lo faceva anche a Liverpool, scherzava con tutte ma solo una gli interessava.." Dice John.
"Chi?"
"Non so...ma io credo Dot....anche se a me non piace..."
"Ahah Dot Rhone..."
"Tu come fai a saperlo?"
"Ehm.....(Rossa) ho tirato ad indovinare..." 
"Curioso indovinare un cognome..."
"No! Non lo è affatto!"
"Calma, calma!"
"Ok....."
Julia all'improvviso spalanca gli occhi.
"Julia?"
"Ehm....Anne..."
Ci giriamo anche io e John e vediamo la vipera baciare Paul.
Sbianco.

[Continua]





Note dell'autrice: Buon week-end, finalmente la settimana prossima le vacanze di Pasqua! :)
Ringrazio tutti coloro che hanno la pazienza di recensire questa storia e tutti i volenterosi che hanno visitato l'altra mia fanfiction 
"Un pizzico di McAsher" 
Vi voglio davvero tanto bene <3
Astoria.

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Capitolo 25
*** Capitolo 25 ***


Senza battere ciglio li fisso.
John è rimasto senza parole ed anche Julia.
Paul mi guarda e subito si stacca, viene verso di me.... Io mi volto e me ne vado.
Corro via,
corro,
ancora,
 e ancora,
"Annie aspetta!" Mi segue.
Lo ingnoro e continuo a correre.
"ANNIEE!"
"PAUL! NON CHIAMARMI COSI'! IO SONO SOLO ANNE E BASTA!"
"ASPETTA!"
"ASPETTA COSA?"
Mi ferma e mi guarda negli occhi. "Lascia che ti spieghi..."
"SPIEGARMI COSA?"
"Quello che hai visto..." E' disperato.
"HO VISTO BENISSIMO PAUL....E' ORA CHE QUESTA PAGLIACCIATA FINISCA!"
"Ma non capisci è.." Lui insiste e mi prende il polso.
"NO! ADESSO BASTA CARO....." Mi volto e me ne vado, lo lascio da solo, proseguo a piedi fino a casa.
Mi sento ferita....ancora non ci posso credere....avrei dovuto capirlo sin dall'inizio, da quando mi ritrovai a Liverpool.
Cammino piano e man mano che proseguo il cielo si fa sempre più grigio fin quando delle goccioline di pioggia cominciano a rigarmi viso e capelli. 
Non ho il cappuccio.
Cammino sotto la pioggia scrosciante lentamente, decido di ripararmi su una panchina sotto un albero. 
Mi siedo.
Vedo un gattino. "Ehi micio..." Lo attiro ma lui scappa. Che tristezza. E' come se tutto volesse fuggire da me.
La pioggia non cessa per molto tempo.
Mi squilla il cellulare.
"Julia."
"Anne! Dove sei?"
"Sono vicino ad una pizzeria vicino la 26 esima strada.."
"Non ti sento Anne...ripeti..."

Cade la linea.
Mi incammino di nuovo e cerco di tornare a casa, sono completamente fradicia.

*NEL FRATTEMPO: PAUL, JOHN E JULIA*

"E' caduta la linea accidenti!" Dice Julia. 
"E' tutta colpa mia!" Dice Paul.
"Ma cosa ti era venuto in mente?" John sbotta facendo quasi sobbalzare l'amico.
"John....è stata lei a baciarmi..." Paul si giustifica alzando leggermente il tono di voce.
"Certo valle a dire questo ad Anne..." Ghigna John accendendosi una sigaretta.
"IO NON AMO AMANDA!" Paul quasi grida.
"ALLORA CORRI A DIRGLIELO!"
Julia gli sorride, le sembrava troppo strano, sapeva che lui non avrebbe mai amato quella stronza. 
Anche loro si incamminano verso casa di Anne.

*ANNE*

Torno a casa tutta bagnata, sono inguardabile, apro la porta e come un fulmine mi fiondo in camera mia, mi tolgo tutto, rimango in canottiera e pantaloncino, mi infilo sotto le coperte e sto. Dopo un po' mi addormento. 

Mi sento scuotere piano.
"Julia...."
"Anne.."
E' una voce maschile...sobbalzo e mi porto la coperta al collo: "Chi è-è?"
"Sono John.."
"John? Pensavo fossi...."
"Chi, Julia?" Mi sorride.
"Ti devo parlare...."
"Sono tutta orecchie..."
"Paul..."
Sbuffo, non voglio sentirlo nemmeno nominare quel cretino.
"No Anne, mi devi ascoltare!"
"Ok, continua..."
"Lui non l'ha fatto, non è come credi!"
"Cosa"
"NON L'HA BACIATA LUI!"
"AH SI? E PERCHE'....perchè non è venuto lui a dirmelo?"
"Non lo so....ANZI.... adesso lo chiamo, è di sotto con Julia."
"John...lascia stare"
"No Anne"
Per un attimo scompare e scende le scale, sento i suoi passi non molto pesanti allontanarsi fin quando non li sento più.
Ecco che adesso i due passi diventano quattro, sta salendo anche Paul. 
Entra solo lui in camera e John chiude la porta dietro di lui. Rimaniamo da soli in camera mia.
"Anne...ti prego credimi..."
"I maschi dono tutti così Paul..."
"Ti sbagli! Io non sono così! E' stata lei a baciarmi, io non volevo...."
"E come faccio a crederti?"
Mi prende le mani e mi alza il viso con l'indice, mi fissa: "Fidati di me te ne prego..."
"Non lo so..."
Continua a guardarmi, nei suoi occhi verdi intravedo sincerità ma non voglio cedere subito.
Mollo la presa.
"Ci vediamo domani alla festa Paul" Dico andandomene.
Lui rimane solo in camera mia.


La sera ci addormentiamo entrambi e la mattina quando mi sveglio trovo un bigliettino:
"Sono con John, insieme andiamo un po' in giro, 
ci vediamo questa sera a scuola, baci."

Faccio una smorfia e lo poso sul letto. 
Riordino un po' la camera e scendo giù a fare colazione.
"Ehi era ora..." Sento una voce provenire dalla cucina.
"Julia, che ci fai qui?" Sono sopresa, non sono frequenti le sue visite mattutine.
"Sono voluta passare, insieme dobbiamo scegliere quello che mettere stasera" Dice lei addentando una fetta di pane con marmellata.
"Magari scegli tu... io non ci vengo..." Mi giro e prendo il barattolo sul mobile di fianco a me.
"COSA??? NO!" Grida Julia quasi facendomi cadere da mano la marmellata.
"Hai capito bene Julia: I-O A Q-U-E-L B-A-L-L-O N-O-N C-I V-E-N-G-O!" Marco l'ultima frase.
"No no no no no e poi no! Tu ci vieni!" Il suo viso si arrossa.
"Uff...e venire per stare seduta in un angolo?" Continuo a controbattere con un tono decisamente annoiato.
"No! Vieni e non te ne pentirai..." E' come se lei sapesse qualcosa...
Mangio due biscotti e annuisco.
"I ragazzi li hai abbandonati a loro stessi?" Dico con calma.
"Saranno nei paraggi...non penso che si allontaneranno troppo" Dice Julia abbassando lo sguardo.
"MA HAI PENSATO AL RISCHIO CHE POSSONO CORRERE?" Sono adirata con la mia amica, non è mai stata così irresponsabile.
"Anne....sanno di essere nel futuro..." Mi risponde cercando di metter calma.
"Lo so ma non voglio che la gente li riconosca.."
"Non preoccuparti e adesso vediamo un pochino il tuo armadio!"
Insieme saliamo sopra in camera mia e apre il mio armadio.
"Allora, questo bel vestitino nero.....con questo e queste ballerine argentate..."
"Ma dai Julia...."
"Fidati che ti sta benissimo..."
"Se lo dici tu..."






Note dell'autrice: Ecco a voi l'aggiornamento! Spero non abbiate considerato il tutto un po' povero... :( so che non è un granchè.. :(
Ovviamente continua e pubblicherò il seguito non appena  vedrò un bel numero di visite e qualche recensione che sia positiva o negativa u.u
Passiamo alle cose serie: C'è il capitolo 5 di 'Un pizzico di McAsher', buona lettura!
Un bacio, Astoria.

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Capitolo 26
*** Capitolo 26 ***


Adesso ho finalmente gli abiti che indosserò sul letto, mi sento soddisfatta ma lo stesso nervosa nei confronti di Paul.
"Allora Anne, li proviamo questi vestiti o no?"
"Si Julia, calma...." Entrambe ridiamo.
Molto maldestramente infilo i vestiti rischiando di perdere l'equilibrio più di una volta.
"Ed ecco la nostra Anne in passerella!"
Le rispondo con una faccia strana e le lancio un cuscino.
"Quindi tu dici che dovremmo cominciare con le nostre storiche cuscinate"
"No Julia, sinceramente non ci tengo" Rispondo scherzosamente.
"Ma non è giusto! Tu mi hai sferrato un colpo basso!"
"Vuol dire che te lo meritavi cara..!"
"Uffa e va bene, tregua...."
Mi guardo allo specchio e giro più volte su me stessa. 
"Dai stai benissimo...altro che la Carota..."
"Lei è sempre perfetta se ha attirato Paul..."
"Anne! Ti ha detto lui e ti confermo io che a Paul non piace minimamente la Vipera"
"Allora perchè ci va appresso?"
"PERCHE' LO VUOLE LEI!"
"Uff....." Sbuffo e continuo a guardarmi allo specchio.
"Comunque tornando al look.....i capelli li devi tenere sciolti....non siamo più nel '58"
"Mhh.....va bene....e tu che indosserai?"
"Ho già in mente qualcosina...."
"Comunque io non ci vado con McCartney..."
"C-cosa?"
"Vengo alla festa con te e John, perchè LUI sarà già con quella gatta morta"
"Giusto....dimenticavo questa sottigliezza...."
"E la chiami solamente sottigliezza?"
Julia annuisce decisa. "Anne..."
"Mhh?"
"Fidati e non preoccuparti" Mi fa l'occhiolino.
Adoro quando Julia mi fa l'occhiolino, mi sento sempre più sicura e felice, le voglio davvero un mondo di bene. 
Insieme stiriamo con le mani e pieghiamo delicatamente i vestiti poggiandoli sulla sedia, poi riordiniamo insieme l'armadio. 
Passano diverse ore e ancora non si vede l'ombra di John e di Paul, comincio a preoccuparmi: "Julia, quei due hanno combinato qualcosa"
"Ma naaah......scommetto che se la stanno cavando perfettamente" 
"Come mai stanno tardando così tanto?"
"E che ne so....senti Anne ho fame..."
"Ehm....si dovrebbero esserci delle patatine..."
"Mhh ottimo!"
Insieme scendiamo in cucina e ci sediamo sul tavolo, mentre prendo gli snack Julia accende la televisione.
"Ti dispiace?"
"No affatto!"
Prendo anche della Coca-Cola e metto le vivande sul tavolo.
"Ecco serviti!"
Insieme mangiamo voracemente le patatine e fissiamo lo schermo della televisione.
"Adesso (Ciomp) c'è (Ciomp) il tele(Ciomp)giornale(Ciomp)"
"Julia non capisco, ingoia.."
Julia ingoia e ripete: "Adesso c'è il telegiornale!"
"Lo guardiamo?"
"Massì dai... così troviamo un articolo di cronaca per quella ricerca.."
Julia annuisce e cominciamo a guardare il telegiornale.
TV: " ENNESIMA RAPINA A NEW YORK CITY..................ARRESTATI I COLPEVOLI........."
Julia:" Bah....sempre le stesse cose"
Anne: "Dai...shhh....."
Julia: "Che palle...."
TV: "ADESSO PASSIAMO AL LATO PIU' LEGGERO E VEDIAMO COSA SUCCEDE IN CITTA' QUESTA MATTINA......"
Julia: "Ah-ah....questo deve essere più digeribile"
TV: "CON I NOSTRI INVIATI SIAMO NEI PRESSI DI GREEN ROAD..."
Anne: "Ma è questo quartiere!"
Julia: "Stupendo!!! Andiamo a farci riprendere!"
Anne:" Sei Pazza?"
TV:" Inviata1: E' SORPRENDENTE GENTE.....CI STAVAMO AGGIRANDO IN QUESTO MERAVIGLIOSO QUARTIERE FINO A QUANDO E' SUCCESSA UNA COSA INCREDIBILE..."
Julia: "Alza il volume!"
Alzo il volume.
TV: "ABBIAMO AVVISTATO DUE RAGAZZI, RIPETO,DUE RAGAZZI PERFETTAMENTE IDENTICI AI CELEBERRIMI JOHN LENNON E PAUL MCCARTNEY..."
Julia: "Oh merda..."
Anne: "IO TE L'AVEVO DETTO DI NON FARLI ANDARE DA SOLI IN GIRO..."
Julia: "Shhh sentiamo!"
TV:" ADESSO ANDREMO A FAR LORO QUALCHE DOMANDA.."
Anne:" NO!!!"
TV: "SALVE RAGAZZI (con la telecamera li inquadrano perfettamente) *Paul* ehm s-salve. 
*Inviata* Quali sono i vostri nomi? *John* ehm.....io mi chiamo Joh...ehm...Winston e lui James (Paul annuisce frettolosamente) *Inviata* adesso siete in onda in televisione 
*John* IN TELEVISIONE? CIAO JULIA!!!!!CIAO ANNE!!!! (Ci saluta goffamente guardando la telecamera)...."
Anne:" Oh mio Dio......." Mi porto una mano alla fronte.
Julia: "Andiamo a recuperarli subito..."
Molto velocemente spegniamo la televisione e corriamo fuori a cercarli, li scorgiamo quindici metri più avanti e li raggiungiamo.
Inviata: "Sapete somigliate incredibilmente..."
John: "A chi?"
Inviata: "Beh a Joh.."
Anne: "NO!!!! SI SBAGLIA" 
Con un affanno pazzesco raggiungo tutti e mi fermo lì davanti, molto velocemente porto via i ragazzi e faccio rimanere di stucco l'inviata. Torniamo a casa mia come dei razzi.
Chiudo la porte velocemente e faccio un sospiro di sollievo.
"Mannaggia..." Dico con il fiatone.
"Però che figo wooow in televisione e per di più nel futuro!!!!"
"Ma fate silenzio!" Diciamo in coro io e Julia, in un istante li facciamo zittire. 

[Continua]







Autrice: Ecco l'aggiornamento! Spero vi sia piaciuto :)
Un bacio. AM.

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Capitolo 27
*** Capitolo 27 ***


L'ansia sale di continuo, senza fermarsi. Mi sento tanto tanto accaldata e mancano solo tre ore al ballo, conclusione? Devo ancora prepararmi! Io sono la classica ragazza che si riduce sino all'ultimo momento.
devo ancora farmi la doccia e lavarmi i capelli. 
Paul non c'è, è con John e Julia, meglio così!
 A casa sono da sola e posso prepararmi con tutta la calma del mondo. Accendo lo stereo e metto a tutto volume gli AC\DC "Back in black" e comincio a preparare l'acqua calda. Veramente perfetta. 
Molto rilassante farsi una doccia bollente, scaccia via tutti i brutti pensieri accumulati durante la giornata.
Ecco che prendo il phon.
Mi passo la piastra e....okay!
Comincio a ballare in biancheria intima come una pazza e non mi accorgo che è tardi, infatti non mi accorgo che squilla il cellulare.
"Pronto Anne, sei pronta?"
"Pronta? No Julia.."
"MA SEI PAZZA? TI RENDI CONTO CHE IO JOHN PASSIAMO A PRENDERTI TRA UN QUARTO D'ORA?"
"Oh mio Dio..."
"OH MIO DIO? E' L'UNICA COSA CHE RIESCI A DIRE IN QUESTO MOMENTO?"
"S-si Julia......a dopo!"

Chiudo il telefonino e in fretta e furia comincio a prepararmi, i collant, il vestito le ballerine...
Passiamo al trucco, elyner e mascara....capelli sciolti! 
Mi guardo un'ultima volta allo specchio ed ecco Julia che bussa alla porta, di sotto. 
Spengo subito, stereo,luce, afferro la pochette e il cellulare e scendo di corsa.
Esco.
"Eccomi Julia!"
"Cavolo stai benissimo!" Dice John.
"John?" Dice Julia sorridendo.
" Le ho fatto un giusto complimento..."
Julia mi guarda e fa l'occhiolino. Per una volta nella mia vita mi sento sicura di me.

Arriviamo a scuola dopo qualche minuto, c'è un'atmosfera di calma, un'atmosfera rilassante. Le porte della palestra sono aperte e al centro della sala vi è una sfera di luci stroboscopiche. C'è una musica soft e ci sono già tantissime coppiette che ballano, davvero un magnifico quadretto.
"Non riesco a vedere Paul" Dice John
"Sarà pur da qualche parte" Risponde Julia.
"Sicuramente sarà con la gatta morta..." Dico nervosamente.
"Beh entriamo, no?" Dice John.
Annuiamo e tutti e tre entriamo nella mischia, solo poche persone sono sedute.
"Ehi Julia...vado a sedermi" Dico sentendomi di troppo.
"Ma come Anne non vuoi ballare un po' con noi?"
"Hai visto per caso un trio?"
"Ehm n-no....ma non ha importanza..."
"Julia, divertiti con John e non preoccuparti per me"
Julia fa una faccia dispiaciuta e con John cominciano a ballare non molto lontano dalla sedia sulla quale sono seduta. Mi guardo un po' intorno ma nè Paul e nè la Vipera sembrano esserci. 
La musica si fa sempre più forte e le luci principali vengono spente, adesso ci sono solo le lucette intermittenti colorate, siamo nel buio più totale. 
Vedo tutti quanti che ballano, le ombre delle braccia sul muro e sento ridere e scherzare, tutti ridono, tutti si divertono, tranne una  ragazzina che è seduta infondo alla palestra, sugli spalti. 
Ecco, finalmente riesco a scorgere Paul, sta ballando con la Vipera, entrambi sono felici, vincono tutti. 
Mi limito ad abbassare lo sguardo.
"Ehi Anne adesso vieni a ballare" Mi dice Julia.
"No...non mi va..." Strascico con la voce.
"E Paul?"
Lo indico con il braccio.
"Ah.....eccolo lì..." Dice Julia amaramente.
In questo piccolo minuto di tempo i rappresentanti di Istituto prendono in mano il microfono e dicono: "A TUTTI I RAGAZZI DIAMO UN CALOROSO BENVENUTO A QUESTO BALLO CHE SEGNA LA FINE DELL'INVERNO, FINE MARZO 2013! ADESSO CHE VI SIETE SCALDATI INVITIAMO TUTTE LE VERE COPPIE A BALLARE!"
"Le vere coppie Julia, hai sentito?" Le dico.
Subito Julia è tirata in pista da John e vengono inghiottiti dalla folla di studenti. 
Che tristezza, sapevo che alla fine sarebbe andata a finire così, non dovevo venire a questa stupida festa!!
Mi sento dare dei colpetti sulla spalla, mi giro e vedo Paul.
"Anne, vuoi ballare con me?"
Non rispondo.
"Ehi, Paul chiama Anne!"
Non rispondo.
Lui mi fa alzare e comincia a ballare con me...
"E la tua cara Amanda?"
"Chi? Ahahahahah stai scherzando? Hanno esplicitamente detto che questo è un ballo per le vere coppie..."
"Ehm....ma noi..."
"Vedi....a me non piace Amanda..." Dice Paul guardandomi negli occhi.
Farfalle nello stomaco e farfuglio: "E...allora chi...?"
"Bah....poi lo vedrai...intanto balliamo"
E' stupendo ballare con lui, mi sembra di volare, tutto il resto non ha importanza.
Mi giro un attimo intorno per scorgere la Vipera ed eccola là, Sugli spalti a mangiarsi il fegato. -Ben ti sta, stronza!- Penso.
"Anne...che stai guardando?" Paul mi sussurra questa domanda nell'orecchio, quasi rabbrividisco per l'estrema vicinanza che si è andata a creare tra me e lui.
Mi volto di nuovo verso Paul "N-niente"
Lui mi sorride. Amo quando sorride, amo la sua voce...amo tutto di lui.
Il ballo continua, come vorrei durasse un'eternità....che durasse per sempre...
Paul si avvicina sempre di più man mano che la canzone si affievolisce.
"Che s-stai facendo Paul?"
"Ti avevo detto che ti avrei fatto capire chi è la ragazza che mi piace appena la canzone sarebbe finita"
La canzone finisce.
"Beh? Chi è?"
Paul mi sorride e....mi bacia delicatamente.
Non capisco più niente, sto sognando.....o no?
NO NON STO SOGNANDO....CAVOLO E' FANTASTICO...un sogno che si avvera...
"Anne sei tu..." Mi dice con dolcezza baciandomi la guancia.
"D-davvero?" Sento la voce morire in gola.
"Si" Mi bacia ancora, ancora le sue labbra a cuoricino sulle mie. 
All'improvviso Paul si dissolve nel nulla, sento ancora un formicolio sulla bocca e me la tocco piano con le dita.
Di fronte a me non c'è nessuno ora.





Note dell'autrice: Salve salve salvee! Ringrazio tutti per le numerose recensioni che mai mi sarei aspettata! La storia non è finita, però manca poco.. ;)
C'è anche l'aggiornamento dell'altra mia fanfiction ---->
"Un pizzico di McAsher"
Buona lettura e un caloroso abbraccio a tutti!
Astoria.

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Capitolo 28
*** Capitolo 29 ***


"Tutti i passeggeri del Gate numero 11 per Liverpool sono pregati di imbarcarsi nell'arco di cinque minuti! Grazie!"
La famigerata settimana che mi separava da questa tanto attesa partenza si è finalmente conclusa, non ero più nella pelle, cavolo! Mi è sembrata un'eternità. I ragazzi del mio gruppo studio che verranno con me a Liverpool non sembrano delle persone con cui parlare e scherzare...adesso sto trascinando frettolosamente il mio piccolo trolley rosa all'imbarco. 
Non ho preso l'aereo molte volte, solo per andare in Italia due anni fa in vacanza con i miei. Questo aeroporto è pieno di gente che farà tardi al suo volo, di gente che manda spintoni e di gente che si strattona. Proseguo in fila insieme ai miei compagni, nessuno parla, nessuno si guarda negli occhi. Qualcuno è già con L' Ipod alle orecchie. Forse hanno dimenticato che sugli aerei non si possono tenere accessi gli apparecchi elettronici. Passa qualche minuto e finalmente le Hostes ci chiamano per imbarcarci. Mostro il mio cartellino e saliamo tutti sulla pedana, saliamo finalmente sull'aereo. Il mio sedile è vicino al finestrino, che meraviglia. Frettolosamente mi faccio aiutare dalla Hostes a riporre il mio bagaglio a mano e subito mi siedo, sono indecisa se guardare dal finestrino o i ragazzi che entrano e che nervosamente cercano il loro posto. Vicino a me capita una ragazza completamente impaurita dagli aerei, non fa che guardarsi intorno viola in viso. Sospiro e guardo dal finestrino. 
"C-ciao, il mio nome è Laura"
"Ehm...io mi chiamo Anne" Sorrido e ci stringiamo la mano.
"Ehm...questa è la prima volta che viaggio su un aereo.."
"Ah, invece per me no.."
"Ho una paura tremenda" Mi dice lei.
"Nah, niente da temere, anzi è abbastanza divertente!"
"Non lo so, e se precipitiamo?"
"Ma dai Laura.....insomma sai quanti aerei partono ogni ora da ogni parte del mondo?"
"Sai? Non ci avevo pensato.."
Sorrido e spengo il cellulare, lo infilo nella tasca del Jeans. Laura mette le cuffiette.
"Mi dispiace ragazzina ma queste vanno tolte e questo spento!" La rimprovera l'assistente di volo.
"Ehm..mi scusi non lo sapevo..." Laura attorciglia frettolosamente le cuffie e ripone tutto nella sua piccola borsetta blu.
L'assistente di volo si mette di fronte a tutti noi, mentre altre due Hostes passano velocemente e con le braccia chiudono velocemente tutti i porta bagagli sopra i sedili.
"Gentili signore e signori, stiamo per decollare e preghiamo a tutti di allacciare le cinture di sicurezza"
Io e Laura le allacciamo velocemente, lei è già diventata rossa per il terrore.
"Adesso la mia collega mostrerà le uscite di sicurezza.."
Per dieci minuti le assistenti di volo recitano le norme di sicurezza e ci augurano un sereno e confortevole volo. 
"E adesso?" Mi dice Laura tremante.
"Beh, adesso si decolla...è divertente, è come sulle montagne russe!"
"C-cosa?"
"Non preoccuparti!"
Ecco che l'aereo comincia a camminare molto lentamente, io non stacco gli occhi dal finestrino, poi man mano prende velocità e non distinguo più i volti delle persone che salgono su gli altri aerei, ecco adesso andiamo velocissimi ed ecco che ci solleviamo da terra, vedo l'aeroporto diventare sempre più piccolo, entriamo nelle nuvole, adesso siamo in un altro mondo.
"Oh mamma.." Mi dice Laura.
"Divertente eh?" Rispondo.
"Mah....poco" Mi risponde incerta e insieme ridiamo.
Il volo durerà quasi cinque ore....cosa fare tutto questo tempo se non osservare attentamente gli altri? C'è un tizio avanti a me che si è addormentato e sta sbavando sul suo pantalone, bleah..... menomale che di fianco a me ci sono miei coetanei.. Laura anche lei si è addormentata, adesso le Hostes stanno passando con delle riviste gratuite, decido di prenderne una su Liverpool e comincio a sfogliarla interessata, ci sono tutte attrazioni di calcio all'inizio, odio le notizie sportive.. sfoglio, sfoglio, ed ecco le parti che interessano a me! Mhh, dunque, il museo dei Beatles, Strawberry Field, Penny Lane eccetera.
 C'è più di mezzo catalogo dedicato ai Beatles, fantastico! Questo catalogo me lo prendo, così lo farò vedere anche a Julia appena tornerò. Lei è contenta per me e per questo viaggio che sto facendo. Ha detto che prima o poi verrà anche lei a Liverpool. Per un momento chiudo gli occhi e immagino quelle strade adesso, affollate, le barche che navigano al porto, già sento nelle orecchie il verso dei gabbiani appollaiati sulle lanterne del molo, sento di nuovo i profumi provenienti dalle pizzerie che erano in centro, vedo davanti a me Stuart e Pete che mi sorridono, Vedo John che sta litigando con Paul. Lui subito si accorge di me e mi bacia delicatamente, sono così felice. Abbraccio John e saluto George che sta divorando un Hot Dog. 
Riapro gli occhi, stavo sognando. Una piccola lacrima mi riga il viso. Mi guardo intorno, sono passate solo tre ore, ne mancano altre due. Quasi tutti stanno dormendo magari ci riprovo anche io. 

"Siamo pronti per l'atterraggio, tutti i passeggeri sono pregati di riallacciare le cinture"
Apro gli occhi piano, finalmente! Mi stiracchio e tutti quanti sbadigliamo, mi stropiccio gli occhi e tasto la tasca del mio pantalone per vedere se ho il cellulare, dunque eccolo qui. La mia attenzione torna al finestrino, stiamo scendendo di quota, vedo la terra, cavolo stiamo sorvolando Liverpool! Sorrido spontaneamente e vedo che sta pioviccicando, il cielo è grigio.
Finalmente l'aereo tocca terra e tutti ci alziamo e prendiamo i nostri bagagli, mi sento le gambe molli, che brutta sensazione. 
"Il volo è andato bene, visto?"
Laura mi sorride e prende il suo bagaglio blu intonato con la sua piccola borsetta, finalmente tutti possiamo riaccendere i nostri cellulari, io decido di farlo appena siamo in albergo.
Solo adesso con mia grande sorpresa mi accorgo che sono al John Lennon Airport , cavolo, ecco una foto perfetta!
In processione ordinata scendiamo tutti dall'aereo, io mi guardo intorno e poi raggiungiamo la nostra 'Tutor', ci spiega che per arrivare in albergo dobbiamo prendere un treno. 
Dopo mezz'ora siamo tutti a bordo, accendo il mio cellulare e trovo dieci chiamate perse, cinque da mia madre e cinque da Julia, già, la devo subito chiamare. Nel frattempo prendo L'ipod e comincio ad ascoltare Sgt Pepper's Lonely Hearts Club Band. 
Signore e Signori, sono a Liverpool.



Note dell'autrice: Questo è un'altro capitolo di passaggio che si collegherà agli ultimi due :) Aspetto più visite e recensioni mi raccomando! ;)
Aggiornamento di 'Un pizzico di McAsher', capitolo 7 --> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2569654

Buona lettura e un bacio a tutti! Astoria. :)

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


Ritorno subito alla realtà, nient'altro. 
"Paul è scomparso Julia, SCOMPARSO!" Esclamo nel panico più totale.
"Anche John..." Sussurra Julia prendendomi per mano.
"Finalmente ci eravamo baciati..."
"Lo so, adesso dobbiamo solamente trovare una spiegazione a tutto questo"
Annuisco e subito entriamo in camera mia, vado vicino al mio letto, la foto a poster c'è ancora, ci sono ancora io vicino a Paul, non dovrebbe essere cambiato nulla.
"Qui è tutto normale Julia"
"Si, la foto c'è ancora.."
"Sicuramente saranno tornati nel '58 come noi improvvisamente siamo tornate qui, è accaduto semplicemente l'inverso di quel che era successo a noi due."
"Beh si...a questo ci ero arrivata anche io Anne"
"Non scherziamo adesso, non è il momento"
"Si..."
C'è qualcosa di strano, non so perchè, è come se mancasse qualcosa... in effetti non c'è stata nessuna voce che li ha ricondotti nel passato ma....pensandoci....quella voce femminile l'avevo sentita solo io, quella che mi disse 'Il tempo è scaduto', e lo stesso mi ha raccontato Julia. Può darsi che l'abbiano sentita solo loro.
"Non ti vedo molto preoccupata Julia..."
"Anne....vedi.... secondo me è meglio così!"
"Cosa??"
"DEVONO VIVERE LA LORO VITA NEL PASSATO! DEVONO DIVENTARE I BEATLES! NON LI POSSIAMO BLOCCARE QUI!"
"Uff...e come la metti con John?"
"Voglio che viva la sua vita come è giusto che sia..."
Mi ha fregato. Io, invece,  voglio Paul....non voglio lasciarlo andare. 
"Ma Julia...."
"Lo so che è dura ma...."
Sospiro. 


__________________________________________________


Sono arrivate le vacanze estive, la scuola è finita e purtroppo non ho niente in programma per quest'estate. Vorrei tanto andare al mare. 
Julia non ha voluto più parlare di quel fatto, non ha aperto più bocca e non ha più nominato John Lennon. E' serena e non ha smesso di essere Beatlesiana. Io invece no. Sono più emotiva, non riesco a dimenticare e NON VOGLIO DIMENTICARE.
 Julia è già in vacanza con i parenti e invece io sono bloccata qui...
Mi squilla il telefonino.

"Anne dove sei?"
"Ah..ciao mamma....nah, sono in giro..."
"Beh, è meglio che ti affretti a tornare a casa!"
"Uffa, perchè?"
"Non c'è tempo per spiegare"
Riattacca e rimango con il cellulare in mano. Non voglio tornare a casa in un bel pomeriggio estivo come questo! DIAMINE!
Di malavoglia giro i tacchi e prendo la metropolitana.
Torno a casa.
"Mamma io non volevo tornare..!"
"Shhh vieni qui! Ti devo parlare!"
Sospiro e vado nel salotto, mia madre ha una faccia piuttosto serena, cosa vorrà dirmi?
"Ho deciso di farti un regalo..."
"C-cosa?"
"Beh si.....ti piacciono i Beatles si?"
"Che domanda...certo!"
"Beh allora ho deciso..."
"HAI DECISO?"
"DI MANDARTI IN VACANZA A LIVERPOOL!"
Grido dalla gioia e corro ad abbracciare mia madre. "Wow grazie mamma!"
"Ah-ah dopotutto te lo meritavi..."
"Quando parto? E con chi?"
"C'è un'associazione che organizza vacanze per i ragazzi e quest'anno c'era una tappa a Liverpool"
"STUPENDO! E quando parto?"
"Tra una settimana!"
"Cavolo cavolo cavolo!"
"Con calma Anne..."
"Si! Devo fare le valigie!"
Abbraccio di nuovo mia madre e corro in camera mia a buttarmi sul letto, sono eccitatissima, non voglio aspettare un'intera settimana! Spalanco l'armadio e comincio ad impilare sul letto tutti i vestiti e le cose che ho intenzione di portare, una felpa lunga, sei magliette, una canotta, quattro Jeans, una gonna... Il mio letto è nel disordine più totale.
Entra mia mamma.
"Anne! Non vorrai certo portarti tutte queste cose!"
"Ehm...si!"
"Possibile? Hai sedici anni e ancora non sai prepararti una valigia?"
"Uffa....."
"Ci penso io".
Infila in una valigia solo un Jeans, un pantaloncino, tre magliette, una canotta e la felpa lunga. La valigia mi sembra vuotissima. 
"Ma è pochissima questa roba!"
"E devi mettere anche i trucchi e tutte le altre scemenze?"
"Ah già! Lo avevo dimenticato."
Infilo dentro qualche trucco, un libro, l'Ipod con tutta la discografia dei Beatles, il pettine, la spazzola, l'accappatoio e chiudo la borsa. Adesso è piena.
Mia madre esce dalla stanza ed io mi stendo sul letto, mi comincio a fare tanti pensieri, non vedo l'ora di essere lì, di RIcamminare in quella favolosa città a di RIvedere tutti quei fantastici luoghi. Chissà se riconoscerò qualcuno, se riconoscerò qualche negozio a distanza di cinquant'anni... 
Mi addormento sorridente.





Note dell'autrice: Lo lo so, è cortissimo! E' un capitolo di passaggio ;) nel prossimo accadrà una cosa davvero curiosa. Mancano quattro capitoli alla fine e avviso che anche il prossimo sarà corto come questo. 
Lasciate taaaaante recensioni ;). BUONA PASQUA! :)


PS: ho pubblicato una one shot proprio stamattina, si chiama 'Twist and shout' commentate anche quella..mi fareste taanto taanto felice :) il link da incollare è questo: --->http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2565757&i=1

Invece per il nuovo capitolo di 'Un pizzico di McAsher' ----> http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2564026
Buona lettura, Astoria.

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


 

Ho messo insieme tutti e tre gli ultimi capitoli in modo che ci fossero 30 capitoli precisi. :) Spero il finale che incontrerete vi piaccia.. e spero anche di non aver esagerato..
Ovviamente questo aggiornamento è molto lungo, quindi, mettetevi comodi comodi!
Buona lettura, Astoria.






Con molta stanchezza lascio cadere la mia valigia ai piedi del letto e mi ci butto sopra senza aspettare un secondo. La camera d'albergo è molto accogliente e dovrò dividerla, credo per mia fortuna, proprio con Laura, essendo stata l'unica con cui sono riuscita a fare quattro chiacchiere senza facce strane da nessuna delle due ad ogni parola che ci dicevamo. La camera ha due letti singoli, una scrivania, due poltrone e un bagno. Siamo vicino al centro di Liverpool, il panorama che si vede dalla finestra mi è molto familiare, i mattoncini rossi e gli imponenti palazzi. Essendo non in periferia, come nel caso di Paul, sentiamo molto spesso le sirene delle navi che entrano nel porto. Meravigliosa atmosfera British, proprio quello che mi ci vuole.
 Decido di scostare le tende, anche se sono costretta lo stesso ad accendere le luci dato il caratteristico cielo uggioso. Il profumo di umido dell'aria mi ha subito avvolta appena sono scesa dal treno. 
"Anne, perchè sei venuta qui a Liverpool?" Mi Chiede Laura girandosi verso di me.
"Beh Laura, è complicato da spiegarti, perchè se ti raccontassi la mia storia mi prenderesti per una maniaca, saltiamo al dunque: io AMO i Beatles"
"I Beatles, eh?" Lei sorride.
"Si...e penso che sia una cosa fantastica essere qui e ad ogni metro percorso a piedi trovare qualcosa in loro memoria."
"A me non fanno impazzire, però non sono male.."
"Beh"
"Sai quale mi piace a me?"
"Dimmi"
"Ovviamente non ricordo i loro nomi non essendo fan accanita, mi piace quello con gli occhi azzurri, ha un nome particolare e molto familiare...se non ricordo ha a che fare con gli anelli"
"Oh, ahahahah si chiama Richard Starkey detto Ringo Starr"
"Oh si! Ringo! Ha una faccia simpaticissima." Mi dice sorridendo.
Ricambio il sorriso e mi siedo sul mio letto, ho preso quello vicino alla finestra.
"Invece, Anne a te?"
"Beh...io sono follemente innamorata di Paul"
"Paul, Paul.....McCartney?"
"Ahaha non mi dire!"
"Ahahah....Paul.....quello con gli occhi verdi?"
"S-si..." Chiudo gli occhi sognante e mi stendo sul cuscino del mio letto.
Laura sorride, ma non capisce. Non sa quello che mi è accaduto, scommetto che nemmeno mi crederebbe. Forse è meglio così, voglio tenermi tutto per me. Sospiro e Laura viene vicino a me. 
"Cosa faremo questa sera?" Chiedo a Laura.
"Faremo una piccola rinfrescata della storia inglese e poi faremo una piccola lezione sulla pronuncia di alcune parole essendo, la nostra inflessione, differente."
"E domani?"
"Domani possiamo andare dove vogliamo, mentre dopo domani faremo una visita guidata al museo dei Beatles"
"Beh... non ci accompagnano a vedere le case dei Beatles?"
"No....perchè di culturale c'è solo il museo, per il resto dobbiamo vedercela noi con i nostri soldini" Dice Laura con una puntina di tristezza.
"I quali devo ancora cambiare in sterline!" Finisco la frase.
"Esattamente Anne!"
Sbuffo e comincio a disfare la mia valigia, Laura mi aiuta molto volentieri. Ad un certo punto trova il mio Ipod,
"Posso?"
"Certo.." Le rispondo e lei comincia ad inforcare gli auricolari
"Che hai?"
"Beatles, discografia completa!"
"Wow...." Mi sorride e comincia ad ascoltare il primo brano della lunghissima lista, se non sbaglio è 'My Bonnie' anche se non era proprio dei Beatles. 
Dopo che ho finito di disfare la valigia la metto nella cappottiera, afferro l'impermeabile celeste, la mia borsetta con i soldi e decido di andare a cambiare i miei amati Dollari in Sterline. 
"Beh Laura, io esco. Vado a cambiare i soldi!"
"Va bene Anne, ci vediamo!"
"Divertiti con il mio Ipod!" Le dico sorridendo.
"Sicuramente!" Mi risponde cordialmente e mi chiudo la porta dietro.
Scendo in strada e mi guardo intorno, comincio a camminare. La città è cambiata come mi aspettavo. Beatles, Beatles ovunque! Che sogno. Mi sento a casa, molto stranamente. 
Ogni volta che vedo un negozietto non perdo due secondi e sto un buon quarto d'ora a fissare le vetrine molto spesso polverose. 
Di malavoglia cerco una banca e la trovo non molto distante. Vado a cambiare i soldi ed ho ben 300 sterline! Ho deciso di metterne da parte 150 per i miei acquisti, 50 per le spese come acqua, pizza eccetera e la restante parte per tutte le attrazioni, apposto! Non mi sento molto 'tasche bucate' quindi decido di fiondarmi subito nei negozi di antiquariato sperando di trovarvi qualche disco interessante. 
Mi squilla il telefono.

"Pronto?"
"Anne!"
"Mamma?"
"SI! TI AVEVO DETTO CHIARAMENTE DI CHIAMARMI APPENA SARESTI ARRIVATA!"
"Si...che ci sono state un po' di complicazioni...comunque STO BENE DIAMINE!"
"Ok, che stai facendo?"
"Ho appena cambiato i soldi"
"E quanto hai ricavato?"
"300 sterline..."
"Ottimo e NON SPERPERARLE COME SE NIENTE FOSSE!"
"Uffa...okay..."
"Chiamami quando vuoi! Ciao!"
"Ciao.."
Chiudo il telefono.

Entro subito in un negozio particolare, mi ha attirato il grammofono in vetrina, ci dovrebbero per forza essere dei dischi!
Quando apro la porta si sente suonare un campanellino.
"Salve signorina, come posso esserti utile?"
"Ehm...buon pomeriggio...ehm vorrei sapere se qui avete qualche vinile..."
"Dei Beatles?"
"Come....come lo sa?"
"Beh...siamo a Liverpool..."
"Giusto..."
"Bene, seguimi" 
La signora mi fa salire le scale e mi porta in una stanza piena di poster e vinili, cavolo che paradiso!
"Ecco a te! Dai pure un'occhiata, io ti aspetto giù!"
"Va bene!"
Mi ci fiondo subito, non so da dove cominciare li vorrei quasi quasi comprare tutti! Allora, abbiamo Queen, Pink Floyd....B....B....BEATLES!
OH MIO DIO!! "WITH THE BEATLES!" Urlo senza controllarmi, il cuore mi batte fortissimo. Il disco deve essere originale perchè il vinile ha un'etichetta molto molto vecchia ed è gialla! STUPENDO! Mi viene quasi da piangere! Lo poggio su un tavolino e continuo a cercare tra la pila, il resto sono tutte ristampe e rimasterizzazioni, c'è Yellow Submarine, Let it be e Imagine....un'altro album che davvero mi interesserebbe è Sgt Pepper's...ma è raro da trovare. Mi guardo ancora intorno, non trovo nient'altro e prendo il mio nuovo tesoro molto trionfante, scendo alla cassa.
"Allora cara, questo disco è originale, dunque te lo devo far pagare minimo minimo 70 sterline...."
"COSA???" Rimango a bocca aperta.
"Mi dispiace..."
"Mi scusi ma sono una piccola turista e poi....la prego..."
"50. Basta così."
Felice pago il vinile ed esco dal negozio con una busta marrone, Il tramonto è ancora lontano e decido di farmi un altro mezzo giretto. Cammino.
Perchè non vado al porto? Ottima idea. Ci arrivo solo dolo mezz'ora di cammino.
E' esattamente come lo ricordavo, il molo intendo. Mi siedo su una panchina che si specchia sull'acqua e molto attentamente prendo il disco dalla busta per riguardarmelo. Lo estraggo come se fosse oro e comincio a studiarmelo. 
Quando lo apro trovo un bigliettino. 
Accidenti: E' LA STESSA GRAFIA DI QUELLO TROVATO NEL MIO PLEASE PLEASE ME. Con un tuffo al cuore, trovo delle scritte con inchiostro sbiadito:
"Ancora tu, si ancora tu. Hai vissuto quell'avventura ma evidentemente non ti è bastata per capire, vivrai subito il tuo sogno e solo se capirai la lezione tutto sarà come è giusto che sia, solo se capirai ,ti salverai"
Fisso il biglietto senza capire, un'altra volta.....
Che fare? Crederci? Non crederci? Cosa dovrei capire poi? Sbuffo e rimetto il biglietto nel disco, ho capito che tutti gli album originali dei Beatles mi portano solo brutte sorprese. "Vivrai il tuo sogno" Ecco, questa forse è la parte più piacevole ed interessante.
 Rimetto il disco nella busta e fisso il mare sotto di me. Sobbalzo. 
"ODDIO!" Urlo. Riflessa nell'acqua ci sono io con dietro un Paul sorridente. Mi giro e lo trovo proprio qui, dietro di me. Sto ferma, non so che fare, che dire, arrossisco...
"Ciao Annie"
"Cavolo...c-ciao Paul..." Dico piano, quasi sussurrando.
Lui viene verso di me e mi prende le mani: "Mi sei mancata tantissimo..."
"Oh......beh a-anche t-tu....."
Mi abbraccia e io chiudo gli occhi, poi mi bacia delicatamente, fantastico.....eccolo qui il mio sogno.
"C-come mai s-sei qui?" Gli chiedo senza sapere che dire.
"Non so, mi ci sono ritrovato improvvisamente" Dice lui arriccinado il naso.
"M-ma dove siamo?" Chiedo completamente spaesata.
"A Liverpool..."
Il mio sguardo cade sulla busta del mio disco, vi è stampato il logo del negozio e realizzo che siamo nel 2013. 
"S-si....siamo sempre nel 2013"
Lui annuisce e mi abbraccia ancora, è tutto troppo bello, troppo perfetto, non può finire.
Insieme ci sediamo sulla panchina del molo, io mi guardo i piedi e lui mette un braccio dietro le mie spalle.
"Sei così bella...."
Arrossisco violentemente "Ma che dici!...."
Lui mi guarda dolcemente e io non capisco più niente, più niente. Dopo di che mi chiede curioso: "Cosa c'è in quella busta?"
"N-niente!" La afferro e la metto vicino a me sullo spazio vuoto che resta della panchina.
Lui adesso mi abbraccia più insistentemente...buio.

Mi volto verso la città, siamo negli anni 50. 
"Paul, siamo nella tua epoca" Dico basita.
"Si, ho visto. Non è fantastico?" Lui mi sorride.
"Non so....io dovrei tornare nel 2013...."
"Naah....resta con me ti prego....."
Farfalle nello stomaco. "V-va bene...."
Fa un po' freddino e lui mi cede la sua giacchetta di pelle, dopo di che decide di portarmi in un locale a bere una cioccolata con la panna, il migliore della città. Fa impressione guardarmi intorno, o meglio, più che impressione fa paura perchè ho avuto l'opportunità di vedere la città modificatasi nel tempo, i negozi sono scomparsi, l'asfalto è diventato sbiadito e i monumenti sono rimpiazzati da aiuole. E' tutto diverso, Liverpool non è più una città turistica. Insieme camminiamo abbracciati verso un locale e insieme ci sediamo in un tavolino vicino alla Toilette. 
Lui mi guarda sempre e io non so se ricambiare lo sguardo o di osservarmi le unghie completamente mangiucchiate. Il mio cellulare è muto. (Ovviamente)
"Ragazzi cosa volete ordinare?"
"Prendiamo due cioccolate con panna grazie" Dice Paul.
Sorrido. 
"Sai......io penso che....insomma..."
"C-cosa?"
"Vedi Anne....tu mi piaci, davvero..."
"Anche t-tu..."
Ci baciamo ancora, e ancora, e ancora, non voglio più staccarmi da lui. Con la mano sinistra gli sposto il ciuffo di capelli che gli era andato davanti agli occhi e lui mi da un bacio sul collo. Che sogno. 
Allarmata controllo che con me ci sia la busta con il disco e fortunatamente eccola qui, ad un millimetro di distanza dalle mie cosce. 
Le cioccolate ci arrivano dopo dieci meravigliosi minuti di sbaciucchiamento. Lo so che è lui il ragazzo giusto per me, Paul, Paul McCartney, io l'amo da sempre. Punto. 
Bevo piano, è davvero buonissima, dalle mie parti non ne ho mai assaggiate di così. Mi guardo intorno e vedo i soliti ragazzini Teddy Boy.
Una ragazzina va al Juke Box e mette un disco Rock'n'Roll, Paul Mi fa l'occhiolino:
"DAI ANDIAMOCI A SCATENARE COME GLI ALTRI!"
"Ehm....non lo so se è il caso..."
"Dai!!!!"
Penso al disco e lo metto sotto la giacca di pelle di Paul (Piccolo scioglilingua!), con aria sfacciata e di sfida accetto il ballo sfrenato.
Andiamo insieme agli altri ragazzi sulla pista da ballo e ci scateniamo a tempo di Rock, avrei sempre voluto farlo.....realmente negli anni '50.
Paul è un mito a ballare, secondo me non lo batte nessuno.
Ci scateniamo, ci scateniamo, ancora e ancora! Poi ci baciamo, una volta, due volte, tre volte, mille volte!
Quando torniamo a sederci al tavolino, entrambi con il fiatone, dopo aver tolto il disco da sotto la giacca e dopo averlo messo sulle mie ginocchia, Paul mi guarda e mi dice:
"Sai.....con il gruppo..."
"Con il gruppo?"
"Tra qualche mese cominceremo una Tournèe ad Amburgo...."
"Ad Amburgo? W-wow!" (Eccoli i Beatles!)
"Ma..."
"Ma?"
"Io non ci voglio andare..."
All'improvviso impallidisco :"COSA??"
"Annie...io ti amo! Resta con me negli anni '60.."
"Paul, ma che stai dicendo? Il gruppo?"
"Chi se ne frega del gruppo! L'amore è più importante!"
Mi sento crollare il mondo addosso: "Tu devi andare in Germania!"
"NO ANNE! IO non ci andrò! Io voglio stare con te e poi che cosa mi aspetterei dalla nostra Band? Siamo cinque falliti!"
"MA CHE STAI DICENDO?"
"E poi che mi importa....Stuart suonerà al posto mio..."
"No Paul...."
"Io voglio abbandonare il gruppo..."
"NO!"
Lui mi prende le mani e mi bacia ancora: "Resta con me..."
Mi viene da piangere. Che ho combinato.....
"Annie, ti senti male?" Mi chiede dolcemente Paul.
"Ehm...t-ti dispiace? V-vado un attimo in bagno.." Gli rispondo con un nodo in gola, afferro la busta con il mio disco e vado subito alla Toilette vicino al nostro tavolino. Appena entro sbatto la porta e mi rannicchio sotto una finestrella con il disco sulle ginocchia, provo a prendere il mio cellulare, i contatti sono spariti...come era successo la prima volta che mi ero ritrovata a Liverpool. Comincio a piangere, le lacrime mi escono all'impazzata, non riesco nemmeno a respirare e comincia a colarmi il naso. Afferro un pezzettino di carta igienica e mi soffio violentemente il naso. Mi guardo allo specchio e vedo riflesso il mio volto sfigurato dalle lacrime, tutta la matita mi è colata rigandomi le guance di nero. Chiudo gli occhi forte. All'improvviso mi sento sollevare, vuoto...che sta succedendo?
Li riapro, mi ritrovo nello stesso bagnetto, solo che è molto più rovinato, molto molto. L'intonaco è cadente, il vetro della finestrella è incrostato e gran parte delle mattonelle sono rotte, panico! Dov'è il mio disco? Ah eccolo, ai miei piedi...raccolgo velocemente la busta ed esco piano dal bagno...MIO DIO! Il locale è sparito! Al suo posto vedo solamente una bettola malandata e abbandonata, Paul è sparito! Sono spariti tutti! E' tutto polveroso, pieno di ragnatele e tutti i muri sono imbrattati di scritte di vandali, il jukebox è sfondato ed il pavimento è pieno di vetri rotti. Dove sono finita? E' forse uno scherzo? Cammino lentamente e sotto i miei piedi sento dei vetri frantumati.. continuo a camminare e trovo una vecchia tavoletta del locale, con la manica della felpa scosto la polvere e leggo "The Cavern Club", Paul mi aveva portato al Cavern.....io non me ne ero nemmeno resa conto, ecco perchè c'era la musica assordante e ragazzi che ballavano. 
E adesso? Che diamine è successo qui? E' piuttosto inquietante e decido di uscire alla luce del giorno, una tarantola mi sta guardando dall'alto. Esco velocemente all'aria aperta, il cielo è nuvoloso. Liverpool è diversa, non è più la stessa, mi guardo intorno fuori dal Cavern in rovina.
"Ehi tu!" Mi sento chiamare.
"Chi...è?" Mi giro di scatto e mi ritrovo un vecchio abbastanza familiare.
"NON DOVRESTI ESSERE QUI!" E' infuriato, ma non ho ancora capito cosa vuole.
"Perchè scusi?"
"PERCHE' QUESTO POSTO E' CADENTE E TRA QUALCHE GIORNO LO DOVRANNO DEMOLIRE"
"Scusi può non gridare?"
"Dunque si, le ragazzine come te non devono avventurarsi nel Cavern!!"
"Ma....perchè...co-cosa è successo? Quando l'hanno chiuso?"
"Eeeeef saranno 53 anni che è fallito questo postaccio, se non sbaglio era il lontano 1959 o 1960..."
"Ma...in che anno s-siamo?"
"Nel 2013....ma con chi ho a che fare?"
"Mi scusi e che sono un po' intontita..." Gli rispondo senza capire.
"E anche tanto..." Mi dice guardandomi attentamente.
"Ma cosa è successo qui esattamente, posso darle del tu?"
"Si, è successo che questo club è fallito....nel 1959-60 perchè il gruppo che vi suonava 51 anni fa non ebbe successo.."
"E qual'era questo gruppo?" -ti prego fai che non siano loro, ti prego, ti prego- Penso disperata.
"The Bealtes" Mi dice con un sibilo.
Mi sento il vuoto nello stomaco "C-come i B-Beatles?"
"Eh si....io ne facevo parte e ti dico che è stato un disastro, un vero disastro..."
"C-come ne facevi parte?"
"Il mio nome è Peter Best.."
"Pete Best!" Esclamo.
"Come fai a sapere il mio nome d'arte?"
"Ehm... lasciamo stare comunque ti prego.....dimmi cosa è successo!"
"Eravamo cinque noi....John Lennon, Paul McCartney, George Harrison, Stuart Sutcliffe e io, fino al 59 siamo stati un gruppo eccellente, al Cavern eravamo sempre i benvenuti e la gente per vederci faceva la fila..una cosa fantastica!"
"E....p-poi....?" Gli chiedo con un fil di voce
"Poi arrivò lei.... se ti raccontassi tutta la storia nemmeno mi crederesti..."
"N-no dimmi tutto"
"Non ricordo come si chiamava....mah....il fatto sta che Paul McCartney si innamorò follemente di lei e lei di lui, abbandonò il gruppo e poi si sposarono..."
"A-ah...e...?"
"Poi le cose nel gruppo cominciarono ad andare malissimo, quando Paul decise di lasciare il gruppo, non andammo più ad Amburgo e rimanemmo a Liverpool, John Lennon si arrabbiò moltissimo e lui e Paul diventarono praticamente nemici, Stuart Sutcliffe morì poco dopo e nel gruppo rimanemmo solo io George Harrison e John, insieme non combinavamo un granchè, non c'era chi suonava il basso e ci provò George per un po', era un disastro. Io,poi, non ero un gran batterista e quindi finimmo tutti e tre nella merda, Il Cavern ci cacciò e poi fallì per assenza di clientela..."
Mi porto una mano alla bocca e mi esce qualche lacrima "Mio Dio....e poi..intendo...che fine hanno fatto tutti?"
"Allora....John Lennon è morto qualche mese fa, diventò un pittore, George Harrison anche, ma dodici anni fa per la stessa malattia di Stuart credo....poi è rimasto Paul..."
"Posso vederlo?"
"Non lo so....non lo vedo da anni, lui, invece è diventato professore di lettere e penso viva con la sua amata, la sua cara amata..." Dice quasi con una punta di rabbia.
"Non ti ricordi proprio come si chiamava?"
"Sinceramente no..credo una cosa con la A.."
"Anne?" 
"ECCO! SI! Si chiama Anne..."
"Ed è ancora viva?"
"N-no.....è morta da pochissimo....non so il motivo..."
Mi sento svenire. "Non possiamo proprio andare a trovare Paul"
"Ci vai tu! Io non voglio proprio averci a che fare!"
"L'indirizzo?"
"Non è lontano, infondo a questa strada la casa con i mattoncini rossi.."
"Grazie Peter Best..."
Lui aggrotta la fronte e si allontana lentamente con una sigaretta in bocca. Mi sento morire, ecco qual è il guaio, ho rovinato il pianeta, ecco cosa ho fatto. Prendo il cellulare nella tasca del pantalone e vedo che funziona! Provo a chiamare Julia.

"P-pronto?"
"Julia sono io, Anne!"
"Anne? Mhh scusami non mi risulta...credo che tu abbia sbagliato numero! Non conosco nessuna che si chiama così!"
"Ma cosa dici Julia! Sono la tua migliore amica Anne!"
"Ehm...credo ti sia sbagliata perchè la mia migliore amica si chiama Amanda.."
"I Beatles!" Esclamo disperata cercando di farmi riconoscere.
"Ahahaha cosa?"
"I Beatles!"
"Chi sono? Mai sentiti..."
"Ma come..."
"Scusami...Anne....ma ho da fare, spero tu riesca a trovare la tua amica Julia, ciao!"


Non faccio in tempo a rispondere che mi ha chiuso il telefono in faccia, panico! E adesso? E' come se non esistessi! Provo a chiamare mia madre.

"Pronto, chi parla?"
"Mamma sono io, Anne?"
"Anne? Mamma? Mi dispiace ma io e mio marito non abbiamo figli..!"
"C-cosa?..."
"Scusami ragazzina ma non posso tenere la linea del cellulare occupata..."

Chiude anche lei il telefono.

E adesso che faccio, non ho più una vita! Non sono nessuno! Mentre cerco di raggiungere la casa di Paul mi guardo intorno. I monumenti sui Beatles sono tutti spariti, non c'è più nulla, un'enorme insegna dove prima c'era scritto "Entra nel vegetarianismo con Paul e Linda" è scomparsa, non c'è più nulla, niente più statue e soprattutto niente più turisti! Liverpool è una città inglese qualunque, ripensandoci non avendo più una vita non esiste più il gruppo studio e non esiste nemmeno più Laura. Prendo il disco e mi spavento nel vedere la copertina, ci sono solo Pete John e George, lo giro e ci sono solo due canzoni, il prezzo del disco è di dieci sterline. Che amarezza.....e tutto questo per colpa mia. A passi pesanti cerco di raggiungere la casa di Paul. Non so a cosa pensare, in mente non ho un bel niente. Cammino cammino ed eccomi qui, affrontiamo la triste verità? 
Busso. 
Non mi risponde nessuno.
Busso ancora.
Niente.
La porta e socchiusa ed entro piano, la casa è piuttosto malandata, come se qualcuno no ci pulisse da anni.
"Ehm permesso? C'-c'è qualcuno?"
Niente.
Cammino piano facendo scricchiolare gli assi del pavimento, sento qualcuno piangere al piano di sopra, molto timidamente salgo le scale fino alla camera da letto da cui proviene il pianto silenzioso, spio dalla serratura e vedo un vecchietto sui settanta piangere disperatamente.
"CHI VA LA'!"
Sobbalzo. La sua voce è familiare, è Paul. "Ehm mi scusi....cercavo Paul McCartney"
"Sono io...."
"Posso entrare..?"
"Si.."
Entro nella camera e finalmente lo riesco a guardare bene, un viso molto sciupato e i capelli grigi. Gli occhi verdi sono spenti. Mi guarda perplesso.
"Che sei venuta a cercare?"
"N-niente volevo solo vedere come stava.."
"Beh io sto male..."
"E perchè..?"
"Perchè l'unica donna che ho mai amato nella mia vita è morta ieri....l'amore della mia vita....aveva un nome graziosissimo, Anne, ma per me è sempre stata Annie... non riesco più a vivere senza di lei.."
"Si sbaglia....vede che tra un po'..."
"No....era tutto per me lei....ho rinunciato alla fama per lei, alla ricchezza, al mio migliore amico John, agli altri della band, a tutto!"
Sospiro piangendo. "Ma.."
"Niente ma....non rimane che togliermi la vita e raggiungerla ..."
"COSA?"
"Si...." Paul prende una pistola che è sotto una pila di giornali e se la punta in fronte.
"NO, LA PREGO NO!!"
Lui chiude gli occhi.
"AAAAAAAHHH HO CAPITO!! ADESSO BASTA! SONO STATA UNA STRONZA EGOISTA! HO CAPITO LA LEZIONE! HO CAPITO TUTTO! NON DEVE FINIRE COSI'....NON DEVE FINIRE COSI'! LUI DEVE SPOSARE LINDA EASTMAN....DEVE ESSERE FAMOSO! I BEATLES DEVONO ESSERE FAMOSI! TUTTO DEVE ESSERE COME E' GIUSTO CHE SIA! HO CAPITO LA LEZIONE! TI PREGO CHE TUTTO RITORNI COME PRIMA! RIVOGLIO LA MIA VITA! RIVOGLIO ANCHE LA SUA VITA!"
Tutto buio. 
Un leggero raggio di sole mi cade sullo sguardo, mi ritrovo in una stanza piena di dischi impilati, è il negozio di Liverpool dove ho acquistato il mio disco, con il cuore che mi batte fortissimo riguardo la copertina, tutto è normale. 
Esco fuori dal negozio e vedo che la città è tornata come era prima, ci sono i monumenti e i turisti! Il Cavern è là, con una fila di gente che aspetta di entrarvi. Tutto è tornato normale, sono contenta. 

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"Anne, Anne!"
"JULIA!!" Corro ad abbracciare la mia migliore amica e anche mia madre.
"Mi sei mancata tantissimo!"
"Anche tu!" Mi risponde felice.
"Come è andato il viaggio a Liverpool?"
"Semplicemente favoloso!"
"Ahahaha lo immagino!"
"Poi è successo un casino con James?" Chiedo all'improvviso curiosa di sentire la risposta.
"Con chi?" Julia aggrotta la fronte.
"Con Paul" sussurro.
"Annie, ti sei fatta una canna? Che stai dicendo?"
Tutto è tornato veramente normale, nessuno ricorda niente. Sorrido lievemente "Ho qualcosa per te!" 
"Fa vedere!" Mi risponde felicissima.
Le porgo una felpa di John Lennon con su scritto 'You May say I'm a dreamer' Julia rimane contentissima e aggiunge: "Anche io e tua mamma abbiamo un regalo per te!"
"C-cosa?" 
Mi ritrovo in mano due biglietti del concerto di Paul McCartney.
"OH MAMMA, JULIA TI AMO!!" La abbraccio fortissimo e insieme ridiamo.
Quando andrò a quel concerto e lo vedrò, lui non mi riconoscerà e, soprattutto, non saprà mai niente di tutta questa assurda storia.

"Let me take you down
'Cause I'm going to Strawberry Fields
Nothing is real" 
"NOTHING IS REAL".






Note dell'autrice: Questa mia prima Fanfiction è conclusa, spero di non aver annoiato nessuno! Inoltre spero di ricevere recensioni da tutti coloro che hanno letto e ringrazio di cuore: Chiara_LennonGirl06 per aver recensito quasi TUTTI i capitoli e anche Caterock , Evola_Love_Beatles , xamistake ,McLennonAreSoulmates, SaraMcCartney.
Ringrazio anche le critiche costruttive di: Kia85 e Melk
Grazie di aver letto e sostenuto questa piccola storia. :)
Un enorme abbraccio a tutti, Astoria McCartney
PS: Spero abbiate piacere a leggere l'altra mia storia 'Un pizzico di McAsher' alla quale tengo davvero tanto tanto.

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