corna di renna e orecchie di lupo

di totaldramamikexzoey
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** l'inizio di un racconto del passato ***
Capitolo 3: *** L'odore dell'inverno fuyu no nioi ***
Capitolo 4: *** il cucciolo di renna, atarashi nakama ***
Capitolo 5: *** ad ognuno la sua via watashi no yarikata ***
Capitolo 6: *** vedo dentro il mio cuore watashi no naka ***
Capitolo 7: *** lo squarcio ***
Capitolo 8: *** ora che si fa? ***
Capitolo 9: *** dottor Hillk ***



Capitolo 1
*** prologo ***


Prologo: Le alte onde bagnavano la merry, il sole era in cielo da qualche minuto, eppure in quella piccola barca c'era già vita, però le acque divennero rosso sangue tutto cambiava forma come se cercasse di rendersi più malvagio dopo una chiostra di denti bianchi di un mostro si chiuse su di me; Mi svegliai di colpo, notai che avevo il battito del cuore accelerato ero pure sudato, "un altro incubo" dissi, ad un tratto chopper entrò nella cabina per avvisarmi che la colazione era pronta, così mi avviai verso la cucina e presi posto, sanji mi portò le pietanze della mattinata ma stranamente non avevo fame, non dopo avere ricordato.., a quel pensiero calai il cappello sul viso, dopo un pò feci per andarmene ma fui bloccato da una domanda, Zoro:"cos'hai Rufy?", io risposi:"nulla, solo che sono un pò stanco, non ho dormito granché", Zoro:"eh no bello non ci casco qui c'è sotto qualcosa lo sento, e se non c'e lo dici non potremo mai aiutarti", Sanji:"ma cosa vuoi che abbia stupido marimo?! Te lo ha detto no? Che è stanco!?", Zoro:"zitto cuoco di merda nessuno ti ha interpellato!!",a quel punto intervenne Nami che li zittì con due pugni belli assestati, Chopper:"Rufy non sarà per quello vero?", Usopp:"cosa intendi dire con non sarà per quello, Chopper?", Chopper:"ecco non so se posso...vedete c'è una cosa che io e Rufy non vi abbiamo mai detto...ma mi sa che è arrivato il momento di parlare..che ne dici Rufy",a quel punto mi fissava tutta la ciurma con aria confusa, allora io dissi:"Chopper, ma pensi che loro non lo faranno? Non mi daranno del mostro o del demone?", Chopper:"bisogna provare per giudicare, voi mi avete accettato anche se sono un mostro, quindi non ti discrimineranno se gliel'o racconti", Z.oro:"cos'è questa storia Rufy vuoi dirci di che parla Chopper?!", Sanji:"sono d'accordo con testa di musichio, e poi dovremmo già averlo intuito che sei un mostro visto che sei fatto di gomma, ma noi ti vogliamo bene lo stesso", tutti annuirono e allora dissi:"voi non conoscete la parte più nascosta di me, bene state per scoprirla".

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Capitolo 2
*** l'inizio di un racconto del passato ***


Rufy:"ora vi dirò una realtà che mi riguarda, una realtà che da bambino non sapevo nascondere, una realtà che mi ha fatto odiare da chiunque mi guardava, una realtà incompresa e ingiusta...", la domanda che i membri della ciurma si ponevano si fece più fondata e allora Nami intervenne:"allora Rufy non tenerci sulle spine", Rufy:"va bene mi fido di voi, avevo già constatato che prima o poi avrei dovuto parlare ma non mi aspettavo così presto", Usopp:"allora?", Rufy:"ok..", mi portai la mano al cappello ma la ritrassi quasi subito, Rufy:" come ben sapete io sono il figlio di Dragon il rivoluzionario, bene ma voi sapete chi era mia madre?",tutti tranne Chopper scossero la testa in segno di disapprovazione, Rufy:"ve lo dico io, mia madre aveva mangiato un frutto del diavolo che però non ebbe alcun effetto (all'apparenza) se non toglierle la capacità del nuoto, lei era una marine e faceva parte della flotta del grande eroe Monkey D. Garp, mio nonno, e un giorno si scontrò con una flotta dei rivoluzionari dove per l'esattezza era presente mio padre, dopo un lungo combattimento la marina si arrese e levò l'ancora, mia madre rimase sulla nave nemica a causa di uno svenimento e gli altri marines la davano per morta, Dragon la risparmiò e la invitò a far parte della compagnia, lei fu costretta ad accettare, all'inizio di malgrado ma dopo un pò iniziò anche lei a prendere parte agli scontri e alla vita sociale del gruppo, tutto questo per alcuni anni, era diventata la vice di mio padre e in seguito lo sposò, dopo qualche tempo ebbe un figlio Monkey D. Rufy, cioè io, lei purtroppo morì subito dopo il parto, il bambino nacque sano se non per 2 piccoli particolari il bambino aveva coda e orecchie da lupo",mi aspettavo ogni genere di accusa o sguardi schifati ma l'unica cosa che vidi erano facce sconcertate,Zoro:"vai avanti", un pò tentennante e sorpreso continuai "mio padre sembrava avere intuito la causa, il frutto del diavolo ingerito da mia madre ebbe effetto su di me e non su di lei, a distanza di qualche mese dal parto mio padre mi portò nel villaggio fushaa il suo paese natale, e cercò in tutti i modi di nascondere la verità, il lupo era considerato un demone ed era temuto da tutti in quel villaggio, ma la mia copertura durò poco, all'età di 7 anni oltre a mangiare un altro frutto del diavolo, fui scoperto per colpa dei miei amici che mi tolsero il cappello che Shanks mi aveva regalato, ero in un quartiere molto frequentato, quando videro le orecchie del "demone" alcuni scapparono, altri impugnavano armi e minacciavano e altri ancora mi lanciarono addosso ogni specie di esorcismo, ero terrorizzato non sapevo perché mi trattassero così, successivamente fui legato e spinto nell'immenso oceano su un peschereggio, ci fu una tempesta che mi portò su un isola,Drum", Sanji:"perché non c'e l'hai detto?", Rufy:"perché pensavo che mi avreste trattato come loro", mi tolsi il cappello e così le orecchie furono visibili in seguito Comparì pure la coda, e allora dissi:"bhe allora non vi apparo come un demone, a già non vi ho detto che posso trasformare tutto il mio corpo in quello di un lupo, dai dite la vostra!", dopo quella mia affermazione sentii scendere una calda lacrima dai miei occhi non potevo pensare di vivere senza i miei nakama o di esserne allontanato e disprezzato, Chopper:"calmati Rufy non arrabbiati se non ti hanno ancora detto nulla", dopo un pò annuii e mi sedetti aspettando le risposte, Zoro:"tsk, e chi lo avrebbe mai detto il nostro capitano è doppiamente un mostro quindi doppi vantaggi in battaglia, che fortuna", Sanji:"Rufy guarda che per noi sei lo stesso, lupo o non lupo è indifferente sei cretino uguale",Nami:"già anche in quelle spoglie sei il solito baka", e mi tirò un pugno in testa, Usopp:"bene visto che sei per metà lupo il posto lo cedi a me, ora sarò io il capitano Capitan Usopp!!",Chopper:"sei grande Usopp", io risposi urlando:"il capitano sono io CAPITO!!", Usopp(con gambe tremanti):"s-si...si ma ora c-ca calmati",Chopper:"hihihi visto lo sapevo che l'avrebbero presa bene", io:"si hai ragione scusate ragazzi se ho dubitato di voi",Nami:"però ora sono curiosa continua la storia, siete tutti d'accordo?", tutti(tranne Rufy):"Siiiii!!!", Rufy:"ok se proprio ci tenete".

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Capitolo 3
*** L'odore dell'inverno fuyu no nioi ***


Volevo avvertire questo capitolo sarà scritto dal punto di vista di Rufy da piccolo. Mi svegliai, quando aprii gli occhi vidi delle enormi distese di neve, potevo sentirne l'odore, c'e n'era così tanta che sembrava pure il cielo bianco, quando mi girai vidi che il peschereggio era stato distrutto dalla tempesta e le corde che poco tempo prima mi tenevano legato all'albero maestro erano spezzate.Rufy:«ma dove sono?»,detto questo mi avviai verso la foresta che si trovava a pochi passi da lì, di sottofondo si potevano notare stranissime montagne a forma di cilindro che saranno state alte qualche centinaia di metri, poi come un lampo a ciel sereno mi tornar ono in mente le immagini di qualche giorno prima, ripensando all'accaduto dissi piangendo:«e ora che faccio, mi manca mio papà, perché mi hanno trattato così, cosa ho fatto, perché mi urlavano demone,perché..», e con queste domande continuai la "passeggiata" nella foresta, era pieno di animali c'erano pure dei conigli che sembravano orsi polari(lapin) , decisi di togliermi il cappello per lasciare più spazio alle orecchie, in modo da udire meglio eventuali suoni sinistri o spari, feci comparire pure la coda per muovermi meglio, non avevo una meta precisa e non sapevo che fare, udii un rumore alle mie spalle e all'improvviso comparve un branco di lupi bianchi, uno di loro aveva una cicatrice che le passava sul muso e l'orecchio smozzato, dimostrava un atteggiamento fiero, molto probabilmente era il capo, a quel punto pensai (se non posso stare con gli umani perché mi temono e mi disprezzano forse posso stare con i lupi), lupo(capobranco):«Grrrrrrrrrrrr GROOOWRRRR!!»,il loro capo mi ruggì contro ma non mi spaventai, e decisi di rimanere immobile, lupo(capobranco)«ebbene cucciolo di umano perché non sei già scappato via terrorizzato?!», dissi:«non mi fai paura guarda che io sono un lupo come te, posso unirmi al branco?», ero convinto che mi avrebbe creduto, dal fatto che capivo quello che diceva, e speravo che avrebbe accettato, lupo(capobranco)« sì in effetti hai coda e orecchie di lupo ma è anche vero il fatto che il tuo corpo è quello di un umano, tu non sei un lupo sei solo uno schifoso ibrido, e ora sparisci brutto idiota!!», non credevo alle mie orecchie, io:« aspetta! Perfavore io non sono umano, se vuoi posso trasformare tutto il corpo come quello di un lupo prendiamo con te ti prego!!..sniff..sniff.. sono solo, tutti quelli che conoscevo da quando sono nato mi si sono rivoltati contro, ti supplico..sniff..», tutto il branco si mise a sghingazzare e a ridere, lupo(capobranco):«hahaha, puoi dire quello che vuoi ma io non posso, anzi non voglio prendere con me uno scherzo della natura anche se è un cucciolo chiaro!?, se ti senti così solo torna a strisciare e a scodinzolare dagli umani, noi siamo di razza pura quelli come te devono stare al loro posto», mi azzannò l spalla, e ci fù un'altra risata di gruppo, quando le sue zanne lasciarono la mia carne sentii un dolore atroce che fù incrementato dalla bassa temperatura, piangendo dissi:« cos'è che ti ho fatto...»,lupo(capobranco):«mi hai regalato il dispiacere di averti incontrato», rimasi completamente spiazzato da quelle parole, e accompagnato dagli ululati e dalle risate del branco scappai via piangendo, e con le lacrime che viaggiavano attraverso il vento urlai:«perché il mondo è così ingiusto con me, che cosa ho fatto di male, mamma perché lo hai fatto, io non volevo questo dono, mi hai fatto nascere per vedermi soffrire, mi hai regalato una punzione che era tua, hai abbandonato me e papà quando sei morta, perché sei dovuta morire,..sniff...sniff..sei stata CATTIVA!!», corsi e piansi per tutto il pomeriggio, quando calò la notte cercai un rifugio lontani da tutto e da tutti, trovai una sottospecie di buca nei pressi di un piccolo albero, mi infilai dentro e con una ferita al cuore e una ormai indelebile domanda "PERCHÉ" mi addormentai.

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Capitolo 4
*** il cucciolo di renna, atarashi nakama ***


Era già mattina inoltrata quando mi svegliai, dissi:«ah caspita che fame è da giorni che non mangio..anf..anf, sarà meglio cercare qualcosa da mettere sotto i denti», cercai qualche albero da frutta, la ricerca non fù così ricca, avevo trovato solo un pò di nocciole, io:«diavolo, come penso di sfamarmi con questa roba, mi servirebbe della carne ma non ho dietro soldi e non sono capace di rubare..forse dovrei cacciare..no.., cercherò qualche animale possibilmente già morto», mentre cercavo vidi un branco di renne, a chiudere la fila c'era un cucciolo, aveva un insolito naso blu e camminava a testa bassa, quando si avvicinava un pò troppo a qualcun altro del branco lo scacciavano, io:«poverino...lui è come me, allontanato da chi dovrebbe averle voluto bene, lasciato in disparte solo perché ha qualcosa di diverso, che rabbia..», il branco si fermò a riposarsi o a mangiare, il piccolo veniva allontanato anche in quei momenti, si metteva a netta distanza dalle altre renne, due giovani renne si avvicinarono a lui è cominciarono a scalciarlo o a tirargli incornate, senza motivo così per divertimento, e il branco? Oh si il branco davvero molto utile fermo lì senza nemmeno degnarsi di vedere che succedeva, e quello accese il mio accendino interiore che divenne rosso come il sangue, decisi di prendere la forma animale per evitare eventuali maltrattamenti non solo fisici ma anche mentali, io:« lasciatelo stare che vi ha fatto eh, se ve la prendete con i più piccoli siete dei codardi», renna(1): cos'è è venuto un cagnolino a farci la predica hohoho che paura, torna a farti difendere dalla mamma insetto!», io«:innanzitutto non sono un cane ma un lupo, ah e volete saperla tutta quell'cucciolo ha più coraggio di noi tre e del vostro branco messi in sieme, lui sopporta i vostri giochetti e non dice nulla e si deve pure subire l'indifferenza del branco nei suoi confronti, un branco è una famiglia, e voi lo trattate come una pezza da piede, vergognatevi siete insensibili», renna(2):bene bene lo sgorbietto si da da fare a parole, segui il mio consiglio levati di torno perché mi sa che se avverto il gruppo di un cacciatore anonimo presto le nostre corna saranno imbevute di sangue, precisamente il tuo», io:«tsk, ti stai offendendo da solo, fai tanto il gradasso e poi hai bisogno di un intero branco per poter battere un piccolo cucciolo indifeso come me, voi ve la prendete con i più piccoli perché non si possono difendere, sapete cosa siete siete solo dei LURIDI, CODARDI, BASTARDI, INCAPACI DI DIFENDERSI SENZA IL SOSTEGNO DI UN TERZO INCOMODO, MI FATE SCHIFO!», renna(2)«:brutto pidocchio, come osi parlarci così, se vuoi combattere non mi tiro indietro!», io:«si vede che ho premuto un tasto dolente, comunque se volevi saperlo io sono qui ad aspettarti da un bel pò», renna(2): MA TU VUOI PROPRIO MORIRE!», è così ingaggiammo il combattimento, lui si limitava a tirare calci e a caricare con il probabile tentativo di trafiggermi, io invece potevo contare solo su artigli e zanne queste ultime incrementate dalla forza della mia mascella, mi distrassi un attimo e fredde corna penetrarono nel mio ventre io:«pluehhhh..anf...anf..», renna(2):«cosa c'è hai perso la lingua,hehehe», il mio sangue sgorgava accompagnato da dolori allucinanti era un insopportabile pena, io:«t-tu...n non puoi vi-vincere co..c..con-tro di me...anf..anf.., io t..ti..batte-r..r..rò...coff..pluehhhh», finita la frase riuscii a staccarmi dalle corna dimenandomi come un posseduto, di seguito lo azzannai al collo cercando di evitare parti vitali, la renna cercando di liberarsi dalla stretta peggiorò le cose e si afflosciò al suolo svenuta, la seconda renna prese con se il compagno e si avviò verso il branco, cucciolo di renna:«grazie, è la prima volta che qualcuno prende le mie difese, ti sarò grato persempre dal profondo», io:«fà male vero, essere soli...fà male molto più male delle botte, io ti capisco l'ho provato sulla mia pelle da quando ero nato fino ad un momento molto recente, che mondo ingiusto..anf..., a proposito come ti chiami?»,e il cucciolo di renna con voce spenta disse:«per gli animali è insolito darsi nomi, io non ho un nome, e tu come ti chiami?», io:«io mi chiamo Rufy, i lupi si danno i nomi anche se sono poco utilizzati», cucciolo di renna:«ok, devo andare si stanno preparando per partire, ciao e grazie»,li vidi partire, dentro di me speravo di rincontrare quel cucciolo una fitta alla pancia mi fece tornare al presente, stava sanguinando più di prima dovevo trovare un medico anche se ero in mezzo ad una foresta, non aveva colpito organi vitali ma era comunque bella profonda, ritornai alle mie sembianze, camminai all'incirca un ora poi il dolore ebbe la meglio e rimasi svenuto nella neve.

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Capitolo 5
*** ad ognuno la sua via watashi no yarikata ***


Cercai di stare dietro al cucciolo, era al quanto difficile dato che la mia ferita si stava pian piano riaprendo e per far si che ciò non accada dovetti andare a tentoni camminando e con il mio fiuto cercare di catturare il suo odore, dopo un bel pò di cammino lo trovai, era seduto nei pressi di un albero e continuava a piangere, quando mi notò disse:«cosa vuoi, picchiarmi offendermi cacciarmi via.. darmi del mostro..», io:«ma non ti ricordi più di me sono Rufy io non ti direi mai o ti infliggerei mai cose simili, perché pure io vengo trattato così, io sono diverso da tutti, non sono ne animale ne umano insomma un ibrido e tutti mi disprezzano senza manco conoscermi, magari poi gente carina tutta pettinata con il papion all'apparenza è un angelo ma dentro è un immondizia assetata di potere politico e non, è questo che mi fa venire rabbia e tristezza, i veri mostri sono loro non noi, scommetto che qualcuno che ci capisce lo incontreremo intanto tu hai già un amico», cucciolo di renna:«e chi?», io:«colui che hai davanti io!» cucciolo di renna:« davvero evvai!, finalmente ho qualcuno a cui volere bene i miei genitori mi odiano come il resto del branco da quando ho mangiato quello strano frutto di quel maledetto albero blu, già prima non eravamo così amici non sembravano nemmeno parenti, adesso oltre ad avere un naso blu sono per metà umano,....tu hai un sogno?», io:«ma è ovvio che c'è l'ho ed è diventare il re dei pirati, lo promisi su questo cappello, Shanks mi aveva accetato per quello che sono e ha riposto fiducia in me, quanto mi manca..oh! Tu ha proposito hai un sogno?», cucciolo di renna:«no come le renne non si danno i nomi non hanno nemmeno sogni la nostra vita è concentrata sul sopravvivere cioè mangiare bere e non farsi uccidere dagli animali carnivori», io:«come fai a vivere se non hai uno scopo nella vita non ti capisco, comunque, io il mio sogno c'è l'ho già, tu dovresti avventurarti al di fuori della foresta, scoprirai cose nuove, ti appassionerai e la cosa che per te segue di più i tuoi principi diventerà ciò che vorrai essere, io ti consiglio questo e ricorda di non dire mai più di essere solo perché come amico ci sono io, gli amici sì si portano con se nel proprio viaggio ma certe volte si portano nel cuore, ora ti saluto, ciao e a presto», cucciolo di renna:« Rufy, quando avrò trovato il mio sogno sarai uno dei primi a ricevere la notizia!», io:«uno dei primi?», cucciolo di renna:« si perché ho intenzione di farmi degli amici, ti voglio bene ci sentiamo presto!», quando fini la frase galoppò via nel bosco, e io andai dalla parte opposta, io:«oh! Un villaggio, è meglio se mi metto il cappello, forse riesco a trovare qualcuno disposto a curarmi la ferita mi fa malissimo», cercai un luogo molto frequentato(anche se mi ricordava quando il mio villaggio mi aveva scacciato) e quando lo trovai mi finsi svenuto crollando a terra, signora di passaggio:«ehi, piccolo cos'hai? O mio dio, gente qualcuno mi aiuti un bambino è svenuto!», ragazzo di passaggio:«l'aiuto io, trasportiamolo dalla dottoressa koreha la sua casa è ai margini del villaggio, non preocuppiamoci dei soldi pagheranno i suoi genitori, muoviamoci», io(a bassa voce):«genitori...?», li sentivo correre mi stavano trasportando da questa dottoressa Koreha speravo che costei mi curasse bene e infretta perché la ferita si stava infettando.

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Capitolo 6
*** vedo dentro il mio cuore watashi no naka ***


quando mi svegliai in cielo splendeva un sole caldo che riflesso sulla neve creava un panorama magico, un gioco di luci, dovevo stare attento a non guardare troppo la luce intensa avrebbe potuto togliermi qualche decimo, mi sedetti a fatica, la neve che era a esposizione della mia ferita era ormai zuppa di sangue, mi sentivo debolissimo prosciugato, la neve e il ghiaccio grazie a Dio avevano cicatrizato parzialmente la ferita impedendo ad altro sangue di emergere, se non fosse accaduto sarei molto probabilmente morto, il casino dell'altro giorno non mi avrebbe di certo saziato e io avevo fame, in quel momento andava bene tutto verdura, frutta, carne animale e non, persino oggetti, l'idea di essere costretto ad uccidere in mancanza di frutta e verdura mi faceva stare male, camminai per interminabili ore, la fame e il dolore provocato da ua prossima infezione della ferita, poi davanti a me vidi una casa, fuori c'erano un cucciolo di cane e un bambino, chi cosa dovevo mangiare o attaccare, mi avviai verso la porta, il cane si mise ad abbaiare per chiamare i propri padroni, probabilmente spaventato, io per farlo zittire lo azzannai...ma sbagliai mira lo presi sul collo e non su mie narici, e a quel punto non ci vidi più la fame e la disperazione ebbero la meglio sulla mia volontà e così iniziai a divorare il cucciolo con ampi morsi, il bambino terrorizzato si mise a piangere come un pazzo, i genitori allora già avvertiti prima dal cane si buttano sulla porta di ingresso per vedere che succedeva, posarono lo sguardo prima sui resti del cucciolo e poi su di me, i loro sguardi spaventati e infuriati guardavano particolarmente le mie zanne bagnate di sangue, quando mi accorsi dell'accaduto era troppo tardi, tremavo per quello che avevo fatto, ero spaventato da me stesso...uno sparo mi riportò sullo scenario, il papà del piccolo mi puntava addosso un fucile, papà del bambino:«lurido lupaccio perché hai ucciso il mio cane se devi cacciare fallo nella foresta, non si uccide per divertimento, anche se ora con questo fucile rischierei di ucciderti, ma facciamo finta che se succede sarà stata una svista"», altro sparo così vicino che mi portò via qualche ciuffo di pelo, lo sguardo sadico del padre e i pianti del bambino mi fecero impazzire, scappai nel cuore della foresta seminando il genitore che poco tempo prima mi inseguiva come un forsennato, io:«anf...lo seminato», avevo messo qualcosa nello stomaco ma in cambio avevo tolto qualcosa al cuore, adesso oltre a bruciarmi fuori(la ferita) mi bruciava pure dentro, mi guardai intorno ero nelle sommità di un alberello nettamente diverso dagli altri era di colore blu e i sui rami e le sue foglie sembravano alghe le rughe della corteccia ricordavano le onde del mare, tutto però era incupito da un solo elemento, nel mezzo dell'tronco si poteva anche solo intravedere un volto oscuro silenzioso e...demoniaco il che mi spaventò parecchio considerando che ero solo e in quel punto della foresta i rumori erano quasi assenti, mi sentivo osservato, l'albero inoltre riportava un ramo molto più lungo degli altri quasi toccava terra e sulla punta doveva esserci stato un frutto, sentivo un odore di qualcosa una sottospecie di vegetale e era stato colto di recente, decisi di andare via da quel posto spettrale, però in un certo senso mi aveva un pò riapacificato con me stesso anche dopo l'azione tremenda che avevo compiuto, sembrava quasi che quell'albero avesse assorbito in maniera superficiale i miei pensieri negativi, arrivato ai margini della foresta vidi il branco di renne che avevo incontrato, stavano scacciando una strana figura sembrava un tanuky(procione giapponese), mi avvicinai per vedere meglio, non era un tanuky ma una renna, io:«" una renna che sta su due zampe è impossibile, ma perché la cacciano?"», poi notai un particolare che mi fece aprire gli occhi, l'animale aveva un naso blu, dissi:« ma è il cucciolo dell'altra volta!», il cucciolo si arrese e con le lacrime che bagnavano il suo muso scappò, non stava scappando solo dal branco stava scappando da una realtà e da un destino ingiusti e crudeli, decisi di inseguirlo mi stava simpatico e poi aveva i miei stessi problemi e disagi, volevo fargli capire che non è solo al mondo anche se questo dovevo crederlo e comprenderlo pure io.

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Capitolo 7
*** lo squarcio ***


Mi ritrovavo in un luogo distorto tutto era buio, davanti dietro sopra sotto di me tutto era un vorticare di luci spente e psichedeliche, continuavo a camminare ma il paesaggio era identico finché non intravedi una squarciatura era di un colore rosso acceso e...mi ricordava qualcosa, ad un tratto qualcosa di un rosso più cupo uscì dalla squarciatura, sangue, sgorgava fuori da essa velocemente, fu così veloce che mi ritrovai in una frazione di secondo il liquido fino alle ginocchia, e solo allora notai qualcosa che non andava, all'interno della sostanza vorticavano chiazze di batteri e vi erano pure vermi, ad un certo punto il livello del sangue si innalzò nettamente e si fece di colore giallastro come pus, raggiunse una tale massa che ne fui innondato, cercai una via di fuga sopra di me ma un ago e un filo chiusero il tutto e poi..... io:«aaaaaaah», cosa era successo un secondo prima ero immerso in un lago di pus/sangue e ora ero....già dov'ero? mi guardai intorno mi trovavo in una barella da ospedale, la stanza era tutta bianca ad eccezione di un particolare, una bandiera attaccata al muro, era di colore nero tappezzata da un teschio e dei petali di ciliegio, mi chiedevo perché mettere un vessillo pirata in un luogo di città, forse gli abitanti potevano fraintendere e arrestare il possessore se avrebbero saputo di quel simbolo; BAAAAM!!, io:«yyyaaaaaaaaaaaahhh!!», feci un balzo che quasi caldi dalla barella, ?:« hihihihi, che c'è ti sei forse spaventato? hihihi», dalla porta era sbucata una figura femminile con in mano una bottiglia di rum aveva il corpo giovane e prosperoso ma la faccia era quella di un assassino da film horror, io:« ma certo che mi hai spaventato entrare così di colpo ti pare normale, e oltretutto pure se entravi educatamente mi sarei preso un infarto comunque dato che basta vederti in faccia per svenire sottospecie di befana!», vidi un calcio che inferiva sulla mia faccia, non feci in tempo per scansarmi e quindi il colpo andò a segno, ?:« come osi parlarmi così ragazzino sfacciato ho solo 139 anni, e poi se io sono una befana tu sei uno scherzo della natura visto che hai coda e orecchie da animale, comunque anche se non ti importerà di certo di saperlo io mi chiamo dottoressa Koreha oppure doctorine, e io sono colei che ti ha curato e disinfettato la ferita all'altezza dello stomaco», quelle parole mi spinsero a guardare il mio ventre, era fasciato e come diceva lei proabilmente disinfettato, io:« senti ri ringrazio di avermi prestato soccorso ma come hai fatto ha capire che posso far comparire orecchie e coda da lupo, nell'ultimo ricordo che ho prima del mio svenimento non le avevo mica messe in mostra», Doctorine:« vedi quando quei due cittadini ti hanno portato qui e mi hanno implorato di prestati almeno un primo soccorso tutt'ad un tratto ai cominciato ad agitarti e la reazione finì in seguito ad una trasformazione delle orecchie e la comparsa di una coda, allora decisi di curati per poi chiederti se si era manifestato altre volte tale problema, e ora come puoi sospettare è il momento di rispondere», non sapevo cosa fare ero sbalordito, potevo fidarmi di questa persona, sì o no? ANGOLO DELL'AUTRICE: per chi segue la storia mi scuso infinitamente del lunghissimo ritardo, giuro che il prossimo arriverà presto, vi saluto

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Capitolo 8
*** ora che si fa? ***


Io:<"ehm...beh...non se fidarmi">, Doctorine:<"oh beh, visto che ti o curato direi che DEVI fidarti!!">, io(palesemente spaventato): <" o-ok...">, le raccontai tutto anche se rivelare ad altri la mia vita faceva un pessimo effetto, io:<"e cosi mi risvegliai in questo letto poi il resto lo sa..ora capisce le mie condizioni?">, Doctorine:<" mmh...quindi l'origine del tuo problema risale ad un frutto del diavolo... perciò non posso aiutarti, ma voglio comunque farti sapere che finché darai per scontato ciò che dice la gente non avrai mai pace con te stesso, e comunque io non penso che tu sia un demone o simili, anzi mi stai simpatico hihihi">, non riuscivo a credere alle mie orecchie, questa tizia mi ha appena conosciuto e non mi disprezza anzi mi trova simpatico io:<"la ringrazio, apprezzo ciò che mi ha detto e pure i suoi consigli ma credo che metterli in pratica non sarà facile, perché la ferita che ho dentro è fin troppo profonda,.. mi scusi">, Doctorine:<"lo sapevo che avresti risposto così così, tranquillo certe ferite si rimarginano col tempo, a proposito mi devi 100.000 milioni di berry per le cure">, io:<" ehhh!! Ma io non ho una cifra del genere e non possiedo nemmeno un berry..non posso pagare..">, Doctorine:<" hihihi, stavo solo scherzando è che mi piace mettere a disagio i mocciosi, hihihi">, io:<"MA TI SEMBRANO SCHERZI DA FARE!..e poi non sono un moccioso...">Doctorine:<" va bene OK scusa, a se vuoi andartene devi aspettare almeno un giorno devi riprenderti, io:<"ok va bene">, passai il fatidico giorno a letto l'indomani salutai doctorine e mi incamminai con delle sue raccomandazioni tipo di non sforzarmi troppo sennò la ferita si potrebbe riaprire ecc... , io:<"bene e ora che si fa?">.

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Capitolo 9
*** dottor Hillk ***


dopo essermi completamente ristabilito non sapevo più cosa fare o che pensare
le parole della dottoressa rimbombavano nella mia mente, comprendevo  che
ciò che mi aveva detto era più che vero ma non riuscivo a fare mie tali parole,
stavo camminando da un bel pò quando mi si presentò davanti una scena terrificante,
degli uomini armati di fucili stavano sparando a un essere enorme, costui era
interamente coperto di sangue tanto che quasi non si scorgeva il volto,
erano proprio senza alcuna pietà, appena smisero di sparare potei osservare
meglio, non sembrava umano, d'un tratto un odore mi distolse dai miei
pensieri era familiare ma non riuscivo a ricordare dove lo avevo già sentito per
colpa dell'accentuato odore metallico di sangue, embrava provenire da quell'essere,
feci per avvicinarmi ancora e con orrore realizzai che quello che avevo davanti
era il cucciolo di renna! strano ma vero, era diventato cosi grazie a quell'frutto?
non lo sapevo e non mi interessava, ora dovevo solo trovare un medico, pensai
di portarlo dalla dottoressa, ma poteva trattarlo come gli uomini di poco fa,
meglio non rischiare  mi dissi, passai dinuovo lo sguardo su quell'essere enorme
e mi accorsi che era tornato "normale", me lo caricai sulle spalle e mi diressi
nel bosco, avrei rubato le medicine necessarie per curarlo, e poi non lo avrei
mai più lasciato da solo, perchè in fondo era colpa mia, dopo un pò che camminavo
la fiebile nevicata che sporcava il cielo di piccole macchie bianche divenne una
bufera, e non riuscivo più a vedere davanti a me, decisi di fermarmi, appoggiai il
cucciolo accanto a un albero e sedetti difianco a lui la tempesta non si placava
e il freddo era divenuto insopportabile, poco prima di cedere al sonno scorsi una figura
in lontananza e prima di addormentarmi vidi che la valigetta nera che quell'uomo
teneva in mano portava una scritta "dottore hillk.".
 

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