The lost 7 years

di UnOtakuQualunque
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il buio ***
Capitolo 2: *** Nato uomo bestia morirai uomo bestia ***
Capitolo 3: *** Fratello ***



Capitolo 1
*** Il buio ***


   
 
Lordgenome era stato sconfitto, Teppelin era caduta e gli esseri umani, un tempo reclusi nel sottosuolo avevano ora invaso la Terra, gli uomini bestia erano stati integrati nella società e ora vivevano insieme a quelli che fino a poco tempo prima erano i loro più acerrimi nemici, nemici che erano stati combattuti portando nelle loro menti dolore e disperazione, tutto ciò era finito e in nessun modo le cose sarebbero tornate come prima, gli esseri umani e le bestie potevano finalmente convivere senza doversi temere l’un l’altro.
Non tutti però erano a favore di questo cambiamento così intenso e improvviso, Viral, l’uomo bestia che aveva sempre disperatamente lottato per impedire tutto questo, che con ogni mezzo aveva tentato di evitare la sconfitta, no lui non poteva accettare quel che era successo…
- Viral, perché continui ad opporti? Perché ti ostini a difendere una causa ormai persa? Non l’hai capito? La guerra tra umani e uomini bestia è finita! Dovresti essere sollevato! -                                                                             
Un generale superstite alla battaglia con Lordgenome continuava a porre questa domanda da giorni a Viral, i due si conoscevano ormai da tempo e non volendo abbandonarlo a se stesso cercava di convincerlo a vivere pacificamente tra gli umani.
- Come puoi dire questo? Hai forse gia dimenticato quanto abbiamo combattuto per impedire l’ascesa del genere umano!? Io no! Non accetto un tale comportamento da chi un tempo lottava al mio fianco per un obbiettivo comune! Forse tu vorrai anche vivere in pace con loro ma io non ci penso nemmeno! Mi disgustano e anche tu mi disgusti!-
-Ma viral io voglio solo cercare di farti ragionare! Non rimanere fisso su un idea sbagliata che abbiamo seguito cecamente per anni! Noi eravamo nel torto e loro nel giusto! Lordgenome era solo un pazzo! Se collaboriamo con gli umani vivremo in pace per sempre! -
- E quindi è così che la pensi uhm? Se tu hai intenzione di unirti agli umani io non ti fermerò, ma non ti aspettare che io farò lo stesso! E ricorda, in questo modo ora sei mio nemico quindi…non rivolgermi più la parola!-.
Detto ciò Viral si voltò e iniziò a camminare dal verso opposto a dove si trovava Teppelin che iniziava pian piano ad essere trasformata in quella che poi diventerà Kamina city
- Dove andrai ora?- - Non è affar tuo! Traditore…  io seguirò la mia strada-.
Viral aveva mentito, lui non ha rifiutato di collaborare con gli esseri umani perché non riusciva ad abbandonare un concetto che aveva seguito per molto tempo, in realtà lui non poteva dimenticare cosa gli avevano sottratto Simon e la brigata DaiGurren, uno scopo nella vita, solo lui conosceva il segreto di Lordgenome, solo lui sapeva che l’unico motivo dell’esistenza degli uomini bestia era spaventare gli esseri umani per non farli salire in superficie.
Spesso Viral non poteva fare a meno di pensare a tutto ciò che aveva fatto, cosa aveva sbagliato? Perché non poteva essere migliore di Kamina? Il corpo indistruttibile che gli aveva donato Lordgenome ora era totalmente inutile, nessuna leggenda sarebbe stata tramandata, perché lui aveva fallito…no… la colpa non era la sua… se Kamina e Simon non avessero tentato di ribaltare le cose ora lui sarebbe ancora a capo della squadra di sterminio degli esseri umani, la colpa era solo loro! Se la sua vita non aveva più senso era colpa loro! Se la sua dignità era andata perduta era colpa loro! Nemmeno il suicidio gli era concesso! A cosa serve vivere se non raggiungerai mai l’obiettivo per il quale esisti?               
Così Viral da solo si incamminò senza una meta ben precisa, cercava la solitudine per riflettere…                 
Passavano i giorni, continuava a camminare per il deserto, senza obiettivo, ma nonostante sapeva che non avrebbe ottenuto alcun risultato non sembrava volersi arrendere, di giorno il caldo dava alla testa, non era difficile avere allucinazioni e miraggi, la notte invece l’opposto, il freddo era tale da non lasciar riposo.
Esausto un giorno Viral si sdraiò sul caldo manto di sabbia, distese le braccia e le gambe, fissava con i suoi occhi gialli il raggiante sole, non gli faceva male, ormai non percepiva quasi più nessuna sensazione e vedeva il sole tramontare e poi sorgere di nuovo, aveva perso la concezione del tempo, i giorni volavano, da quanto tempo era lì? Perché non reagiva? Ormai aveva abbandonato, voleva solo la sua fine in modo da non dover essere ricordato da nessuno, morire solo come solo era stato per tutto quel tempo, il suo corpo resistente lo rendeva praticamente immortale, per questo prima di abbandonarsi totalmente attendendo la morte aspettò molto tempo, forse non si è mai totalmente arreso, in qualche modo dentro di lui sognava di poter avere una fine gloriosa come aveva sempre sognato, ma non aveva scampo, non poteva di certo allearsi con gli umani, tantomeno poteva vivere in quelle condizioni, così la morte era uno spiraglio di salvezza ai suoi occhi.
Il sole era già tramontato, Viral chiuse gli occhi, lasciandosi avvolgere dalla buia e fredda notte del deserto, il suo corpo stava ormai cedendo e la morte era imminente ma…il fato volle che il suo destino fosse diverso, quando ormai si era assopito una figura umanoide che non poteva essere riconosciuta nel buio di quella notte lo vide, decise di aiutarlo, raccolse il suo corpo in fin di vita e lo portò con se.
Il mattino seguente Viral aprì lentamente le palpebre, man mano le figure che gli apparivano sfocate prendevano forma, dinnanzi a lui si ritrovò un uomo anziano –C-chi sei tu…- Sussurrò con una debole voce –Bene, vedo che ti stai riprendendo, è incredibile, ho notato le orme dei tuoi passi, hai percorso una distanza immensa del deserto e sei resistito fino ad ora!- Viral cercò di alzarsi ma sentì una fitta all’addome ed emise un gemito di dolore – Oh no! Fermo lì! Cosa pensi di fare? Ti ho guarito è vero ma non faccio miracoli! Devi riposarti ancora un po’!- - Chi sei vecchio?- -Oh beh come hai detto tu sono soltanto un umile vecchietto, ti ho trovato nel deserto, non eri molto lontano dal luogo dove gli abitanti del mio villaggio vanno a prendere le provviste da portare sottoterra,ti ho notato proprio in quell’occasione, ho aspettato la sera e poi sono tornato a prenderti, nessuno sa che sei qui, non sapevo come avrebbero potuto reagire sapendo della presenza di un uomo bestia nel villaggio! Qualcuno poteva spaventarsi, ti prego di capirmi- - E tu? Tu non sei spaventato?- - Non ne vedo il motivo- - Beh ti sbagli, io ero a capo alla missione di sterminio degli esseri umani, non dovresti fidarti di un uomo bestia lo sai? Non mi faccio problemi ad uccidere un vecchio- -Hahahahahahahahahahaha- - Cosa ti ridi? Ti faccio ridere io? Cos’è mi hai preso per un vigliacco?- -Oh ti prego di scusarmi! Se ho fatto così è solo perché sono sorpreso dal tuo comportamento,  perché mai un uomo bestia così feroce si trovava in quelle condizioni? Intendo prima che ti salvassi, dopotutto ti sei lasciato salvare la vita da un povero vecchio!- -Non dire idiozie! Potevo benissimo cavarmela da solo!- -Ti credo, ma ora vuoi che ti porti dell’acqua?, dovresti essere assetato dopo aver passato chissà quanto tempo nel deserto!-  Viral abbassò lo sguardo, stava morendo di sete e di fame, così fece un mezzo cenno per far intendere che non avrebbe rifiutato dell’acqua e del cibo se ciò gli fosse stato offerto, poi dopo essersi rifocillato decise di riposare per quella notte a casa dell’uomo che lo aveva salvato.
Al sorgere del sole Viral si svegliò, si guardò intorno, non riusciva a scorgere l’anziano uomo, così si alzò dal letto e si incamminò verso una specie di balcone, lì era affacciato il vecchietto, Viral si appoggiò alla ringhiera in legno guardando avanti in un punto non ben definito –Non capisco, dove ci troviamo? Pensavo che il villaggio fosse sottoterra e invece la luce del sole mi ha svegliato- -Vedi, il villaggio di Kibō è andato distrutto e ora nel mentre viene ricostruito siamo costretti a vivere appena fuori dal sottosuolo, il villaggio lo abbiamo chiamato così perché proprio come dice la parola questo villaggio per noi è la nostra sola speranza di sopravvivenza-[ Kibō dal romaji speranza] - E così voi non volete abbandonare il sottosuolo… come mai?- - Il sottosuolo è la nostra casa…abbiamo sempre vissuto qui, non sapremmo come comportarci all’esterno e poi sarebbe troppo rischioso per i miei nipoti- - Nipoti…- - Cosa c’è che non va?- - Niente…- - Ehm senti, mi ero quasi scordato, come ti chiami?- - Il mio nome è Viral- - Viral! Che bel nome!- - E lei come si chiama?- - Oh il mio nome è Kashikoi, sono stato chiamato così perché ritenevano sapessi sempre prendere la decisione giusta! E dato che ti ho salvato forse non è nemmeno un ragionamento sbagliato!- [kashikoi dal romaji saggio] I due rientrarono nell’abitazione, Kashikoi si assentò un istante, Viral nel frattempo si rimise i suoi abiti che erano gli erano stati sostituiti da delle bende fresche che partivano dall’addome e arrivavano fino al petto e poi nuovamente dalle spalle fino ai polsi, si avvicinò alla porta e appoggiò la mano sul pomello della porta – Già te ne vai? Speravo saresti rimasto per conoscere i miei nipoti - - Ehm…io non sono un tipo da bambini, preferisco andarmene- - Ma come? Io ti stavo preparando qualcosa da mangiare, abbiamo dell’ottimo grappopotamo!- - Davvero, preferisco andare- Viral girò il pomello della porta aprendola e in quell’istante entrarono tre bambini, due maschi e una femmina – Nonno nonno! È lui il signore che hai trovato nel deserto?- disse uno dei tre che sembrava essere il più grande anche se non avrà avuto più di otto anni – sì è proprio lui, è un peccato però perché se ne stava giusto andando…- - Ma come!? Dai signore non può rimanere almeno per oggi??- i bambini si attaccarono alle gambe di Viral supplicandolo di rimanere – Per favore! Non andare già via!- - Ehi! Levatevi! Ho detto che devo andare!- la bambina che sembrava essere la più piccola, tra i cinque e i sei anni, che prima era rimasta in disparte si avvicinò e prendendogli la mano disse – Signore, mi farebbe tanto piacere se rimanesse questa sera e ci raccontasse una storia- La voce innocente della bambina e le parole che disse, fecero riflettere Viral, raccontare storie era il suo scopo nella vita prima della morte di Lordgenome e la dolcezza di quella bambina lo decise a cedere, si staccò dalle gambe i due bambini e poi sfilò la mano da quella della bambina – E va bene! Basta che la smettete di darmi fastidio! Levatevi di dosso! Rimango questa sera solo perché non ho altro luogo dove andare! Ma domani all’alba partirò e non provate a fermarmi!- i bambini ringraziarono in coro, Kashikoi sorrise e poi disse – Visto? Gli piaci un sacco! Quello più grande si chiama Todd, il secondo genito è Mark e la bambina invece è Lilì, vedi loro madre è morta e loro padre lavora in un altro villaggio quindi sono io ad occuparmi di loro-  - Cosa me li dici a fare i nomi? Tanto da domani non dovrò rivederli più!- - Beh eppure il mio nome l’hai voluto sapere no?- Viral socchiuse gli occhi e fece una smorfia di non curanza e si voltò .
Quella sera Viral e i suoi ospiti cenarono insieme, lui sembrò quasi sorridere, aveva un aria serena e tranquilla, quell’espressione sul suo viso non si vedeva da molto tempo, dopo ebbe anche l’occasione di raccontare come fosse arrivato nel deserto fino ad essere trovato sa Kashikoi.
Al mattino Kashikoi si svegliò, andò nella camera dove riposava Viral ma lui non c’era, guardò un po’ in ogni stanza e pensò se ne fosse andato senza salutarlo, così andò come faceva solitamente sul balcone, in quel momento scorse Viral che, con un gomito appoggiato sulla ringhiera per sostenere la testa con il palmo della mano, guardava il villaggio – Bello vero?- Viral non si voltò, ma rispose – Perché noi uomini bestia non abbiamo mai avuto l’opportunità di vivere così?- - Beh se ti piace l’idea perché non resti?- - Ti ho già detto di essere un tipo solitario- - E allora perché invidi questa vita? Non lo trovi incoerente?- - Tsk non hai capito niente! Io parlavo della serenità di questo villaggio, la vita di noi uomini bestia è sempre una continua lotta…- - Te lo ripeto, rimani qui!- - No, anzi credo sia l’ora per me di andare- Viral si diresse verso la porta, Kashikoi rimase in silenzio e lo salutò.
Viral era di nuovo in viaggio ma sta volta era nuovamente senza una meta! Dopo non molto sentì dei rumori provenire dal villaggio, si voltò, dalle dune di sabbia incandescente si scorgeva del fumo, voltandosi corse a vedere cos’era successo, le case bruciavano e iniziavano a sentirsi grida di paura e disperazione, riconosceva quelle urla, erano le stesse che causava quando attaccava gli umani, non sapendo cosa fosse successo tornò indietro velocemente.
In quell’inferno cercava la casa dove era stato ospitato – Kashikoi! Dove sei!? Cos’è successo!?- poi si sentì una voce – Viral scappà! È pericoloso!- -Kashikoi!- il vecchio era seppellito sotto un cumulo di macerie, Viral inziò a spostarle per cercare di salvarlo – Fermo! Lasciami qui! Non devi pensare a me, la mia vita è comunque giunta alla fine! Ti prego… cerca i bambini… giurai a loro madre che li avrei protetti!- - Non posso lasciarti qui dopo che tu mi hai salvato!- - Se vuoi sdebitarti salva i bambini ma lasciami qui!- Viral si voltò, dietro di lui si espandevano le fiamme e riuscì a scorgere in lontananza i bambini che correvano in preda al panico – Tornerò dopo per salvarti! Resisti un minuto!- - Grazie… Viral…- così Viral velocemente prese Todd e Mark per mano e li portò fuori dal villaggio in un luogo sicuro, si accorse che Lilì non l’aveva seguito, così tornò di nuovo tra le fiamme a cercarla – Lilì! Lilì dove sei!? Rispondimi!!!- - Sono qui!- urlò la bambina, si trovava bloccata dentro la casa e le fiamme le impedivano di uscire, così Viral entrò nella casa in fiamme e prese in braccio la bambina, mentre cercava di uscire le travi ormai diventate venere cedettero, i due caddero, Viral avvolse Lilì col suo mantello e la protesse dalla caduta atterrando di schiena, velocemente si rialzò e la portò al sicuro – Restate qui, io torno fra poco- - Ti prego Viral- disse Lilì – Salva il nonno!- fece un cenno con la testa e poi  tornò per l’ultima volta in quell’inferno, velocemente, spostò le macerie, sollevò Kashikoi sulla schiena, le gambe del vecchio erano incapaci di camminare – Stai tranquillo, visto? Ho salvato tutti quanti!- disse Viral, una volta portati tutti al sicuro, rimasero a vedere come il villaggio bruciando crollava – Quella era la nostra unica speranza…perché…- - Non lo so Kashikoi…non lo so…- in lontananza Viral notò due gunmen, uno somigliava molto al Gurren Lagann mentre l’altro  era molto più sullo stile dei vecchi gunmen degli uomini bestia, in quel momento capì, era stata una battaglia tra quei due a coinvolgere il villaggio distruggendolo, ma rimase muto e non lo disse a nessuno.
Decisero di portare i bambini al villaggio dove viveva il padre essendo ormai Kashikoi incapace di accudirli, durante la strada verso il villaggio si fermarono più volte per far riposare il vecchio, ma nonostante Viral cercasse di non farlo affaticare, non poteva tenere il passo con le gambe in quello stato.
Quella sera Kashikoi si spense, i bambini piansero, Viral cercò di consolarli, non versò lacrime, doveva apparire forte di fronte ai bambini che altrimenti si sarebbero sentiti demoralizzati, ma dentro di se anche Viral era avvolto da una profonda tristezza per la perdita.
Il percorso verso il villaggio di Midorinomori [parola data dall’unione di midori no mori, dal romaji bosco verde] fu faticoso e lungo, i quattro impiegarono tre giorni per arrivare a destinazione, una volta arrivato Viral cercò il pare dei ragazzi e quando lo trovò – Tu! Uomo bestia! Cosa ci fai con i miei figli!?- un uomo molto alto e robusto si avvicinò a Viral con aria minacciosa – Stai tranquillo papà lui ci ha salvati!- dissero i bambini – Cosa!? Ma che state dicendo!? Voi non dovete fidarvi di questo qui!- - Ehi! Io non ho fatto nulla di male! Ho solo portato da lei questi tre ragazzini che altrimenti sarebbero rimasti da soli!- - Non ha importanza ciò che fai! Sei e resterai sempre un uomo bestia! E ora vai via da questo villaggio subito!- - Non avevo intenzione di restare comunque!- in quel momento Lilì disse – Ma papà, non ha un posto dove andare! Dopo che ci ha salvati non possiamo trattarlo così!- - E allora? Quelli come lui devono solo crepare!- Viral strinse i pugni, inarcò le sopracciglia e tirò fuori i denti, poi guardando i bambini capì che non poteva provocare una rissa, avrebbe dato ragione al padre così e i bambini avevano già subito abbastanza traumi, così si girò e fece per andarsene, una voce lo fermò – Ehi tu! Dove stai andando?- una ragazza stava correndo da quella parte, bionda con gli occhi azzurri, sulla ventina d’anni, non molto alta e abbastanza gracile – Devo ringraziarti! Hai accompagnato qui sani e salvi i miei nipoti! Io sono la sorella del padre, piacere di conoscerti mi chiamo  Elza e tu?- - Sorellina cosa fai? Non hai notato che stai parlando con un uomo bestia?- - E allora? Ha salvato i tuoi figli! Portagli rispetto!- -Esattamente dovresti portarmi un po’ di rispetto anche perché ho risparmiato la tua inutile vita- - Hai sentito!? Come si è permesso di rivolgersi a me in questo modo?!- - Beh hai cominciato tu!- - Cosa fai!? gli dai ragione?- - Mi pare ovvio fratello- - Basta fate come vi pare! Io me ne vado!- l’uomo si allontanò portando con se i bambini – Scusalo, gli uomini bestia non gli stanno  molto simpatici, anche se poverino lo capisco, devi sapere che è stato proprio un uomo bestia ad uccidere sua moglie- - Tsk, io dovevo solo portare i bambini, del resto non mi importa- - Non vorresti fermarti un po’ in questo villaggio? Non devi andare da nessuna parte tanto giusto?- - Io veramente…- - Ma sì dai! Allora è deciso! Rimarrai un po’ qui da noi al villaggio!- Elza prese per mano Viral e lo portò a vedere il villaggio insieme a lei.

 

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Capitolo 2
*** Nato uomo bestia morirai uomo bestia ***


Era trascorso un intero anno dall’arrivo di Viral al villaggio di Midorinomori, per un motivo o per un altro c’era sempre stato qualcosa che l’aveva incapacitato di partire, o almeno così diceva, il fatto è che nonostante le motivazioni di Viral per non partire erano molte, in realtà, l’unica che per lui contava davvero era Elza, non sapeva spiegarsi nemmeno lui il motivo, tanto che arrivava a trovare scuse per rimanere, il fatto è che quella ragazza era stata l’unica che fin da subito aveva riposto fiducia in lui nonostante fosse un uomo bestia, la maggior parte degli abitanti del villaggio per mesi non si fidarono di lui, ma uno ad uno si convinsero che Viral non gli avrebbe fatto del male. In effetti quell’ “uomo bestia” se così si poteva ancora chiamarlo, non aveva intenzione di nuocere a nessuno, si era abituato a quella vita, passava le giornate a riposare e ogni tanto qualcuno gli chiedeva dei favori, nonostante cercasse di ribadire in continuazione che lo faceva solo perché non aveva nulla di meglio da fare, aiutava gli abitanti del villaggio nei loro problemi quotidiani. L’unico che ancora non era disposto a rivolgergli parola era proprio il padre dei tre fratelli, nonostante non si opponesse più al farli stare insieme, così per testardaggine nessuno dei due tentò mai di iniziare una conversazione o socializzare in qualche modo. A Viral piaceva passare il tempo con Mark, Todd e Lilì, gli insegnava un sacco di cose e si divertiva in loro presenza, non potendo avere figli era la prima volta che provava tali sentimenti verso dei bambini, umani poi! Chiunque avesse conosciuto Viral prima della caduta di Teppelin avrebbe notato in lui un cambiamento impressionante. Viral però conservava vecchie abitudini, si faceva rispettare, combatteva spesso per tenersi in forma, cacciava e finiva sempre per trattare alcuni clienti abituali delle taverne del villaggio come un tempo trattava i soldati durante le spedizioni. Dunque nonostante una parte di Viral volesse rimanere attaccata alla sua natura di uomo bestia, un’altra si era gia lasciata andare alla vita di villaggio, sentendosi quasi uno di loro, un umano anche lui, ma non era così, non poteva esserlo, era un uomo bestia e la sua natura prima o poi sarebbe dovuta venir fuori. Si avvicinava una particolare festività tipica del villaggio Midorinomori, una volta l’anno si teneva una grande festa, con balli, banchetti e musica, vi partecipava tutto il villaggio, il tutto si svolgeva nella più grande struttura del villaggio, l’unica in grado di accogliere così tante persone. -Perché non vieni anche tu, Viral?- disse Elza –Io? E cosa ci vengo a fare? Nonostante mi sia abituato alla vita nel villaggio non sono di certo tipo da festeggiamenti, lo sai, Elza- rispose –Ma hai detto che ti sei integrato nel villaggio no? Quindi ora sei uno di noi! E come membro del nostro villaggio è un tuo dovere partecipare a questa festività! C’è solo una volta l’anno dopo tutto!- replicò lei –Ah e va bene, ci penserò, ma non ti assicuro niente!- -Grazie! Spero che tu venga! Fammi sapere cosa hai intenzione di fare!- Elza gli sorrise per poi voltarsi e andare via felice e spensierata. Così Viral, rimasto fermo qualche secondo, socchiuse gli occhi per un attimo, abbassando la testa, poi si girò e inizio a camminare con lo sguardo sempre rivolto verso il terreno, di lì a poco sentì che era andato a sbattere su qualcosa, davanti a se vide un pezzo di stoffa, appartenente ad una maglia –Mi sus- fece per alzare lo sguardo ma venne bruscamente interrotto –Ehi ragazzi, guardate chi c’è qui!- -L’uomo bestia!- -Schifosa feccia!- Viral fece per guardarsi intorno, erano tre ragazzi, quello davanti a tutti che si trovava di fronte a Viral era molto alto, abbastanza magro ma comunque muscoloso. Afferrò Viral al collo e lo fece indietreggiare fino a che la sua schiena non fosse a contatto con un muro, poi alzò una gamba e appoggiò un braccio sul suo ginocchio toccando col piede la parete, gli prese nuovamente il collo e avvicinò la fronte di Viral alla sua –Ti ha invitato a venire alla festa eh? Che peccato! Tu non potrai partecipare però- disse il ragazzo con aria prepotente –Cosa vuoi da me?- chiese Viral –Non fare l’ingenuo! Voi uomini bestia non siete ammessi a questi eventi! Gli altri ti avranno pure accettato ma non pensare che io mi farò raggirare così da i tuoi giochetti!- -Di cosa stai parlando?- -Non fare il finto tonto! Ho visto come la guardi… ti avverto uomo bestia… non osare avvicinarti ad Elza, lei è mia!- uno dei due ragazzi urlò –Vai così boss! Fai capire alla feccia che deve rimanere al proprio posto!- a quel punto Viral spinse via il ragazzo e afferrò l’altro che aveva appena parlato, lo girò di spalle e gli punto un artiglio alla gola –Dite un’altra parola e faccio uscire tutte le budella a questo ciccione- l’altro, che era rimasto muto fino a quel momento disse terrorizzato –Boss! Lasciamolo perdere questo! O finiremo tutti nei guai!- -Faresti meglio a dargli retta sai?- disse Viral con aria compiaciuta esercitando un po’ di pressione sulla carne del ragazzo che aveva afferrato – Tu… brutto schifoso… ce ne andiamo! Ridammi il mio amico- con un movimento secco Viral scaraventò il ragazzo grasso contro di loro, l’altro tipo lo afferrò e continuò dicendo –Boss, ora faremmo meglio ad andarcene... - -Ho capito! Non serve che lo ripeti!- urlò con aria scocciata il ragazzo alto, poi indicò Viral –Ma tu… ricordati delle tue azioni! Perché le sconterai tutte! Fino all’ultima!- -Muoviti dai!- riprese Viral –O il tuo amichetto se la farà nei pantaloni… -. I tre iniziarono a camminare con una certa velocità dalla parte opposta a dove si trovava Viral –Tsk, mi dovevo cacciare proprio in un guaio del genere?- disse tra se e se. In quel momento per qualche motivo a Viral venne in mente il primo giorno che aveva trascorso a Midorinomori. [Inizio flashback] Todd, Mark e Lilì si erano ricongiunti a loro padre e Elza aveva deciso di far visitare il villaggio a Viral. Quel giorno i due andarono in svariati posti, Viral continuava a sbuffare e sospirare dicendo che sarebbe voluto partire senza perdere altro tempo –Ma cosa credi che me ne importi di visitare il villaggio?- ripeteva, ma la ragazza non se ne curava più di tanto e continuava a mostrargli varie zone del villaggio . -A te non farebbe piacere vivere come noi? Nella tranquillità e la serenità di questo villaggio- disse lei –E perché mai dovrebbe farmi piacere? Devi ancora capire che la guerra tra umani e uomini bestia in realtà non finirà mai e io di certo non sto cercando di riappacificare questi due grandi blocchi!- rispose Viral –Pensi davvero che uomo bestia o umano per me faccia alcuna differenza? So che non sei cattivo, me l’hai dimostrato riaccompagnando qua i bambini… - -Tsk, dovevo solo riscattare un debito, niente più!- -E allora perché non ti sei opposto dal visitare il villaggio con me?- -Ma che stai dicendo? Io mi sono opposto, sei tu che hai continuato ad insistere!- la loro conversazione venne presto interrotta da un piccolo sasso che si scagliò a grande velocità contro la testa di Viral, quest’ultimo si voltò di scatto con lo guardo pieno d’ira –Chi è stato!?- urlò, dei ragazzini iniziarono a correre via urlando –Ci ha visti! Scappiamo o ci ucciderà tutti!- Viral iniziò a insegurli ma subito Elza gli afferrò una spalla –Che stai facendo!? Sono… sono solo bambini indifesi… non vorrai mica fargli del male?- -Forse ti sei fatta un’idea sbagliata di me, non ho problemi a picchiare un gruppo di ragazzini indisciplinati!- a quel punto la ragazza gli diede uno schiaffo –Ma come ti permetti?! Forse non ti rendi conto di- -Viral! Smettila di fare così! Ti rendi conto di ciò che dici?! Tu dovresti rimanere qui a villaggio secondo me, ma se rimarrai non dovrai mai agire d’istinto come ora- -Tu pretendi che io cambi per te? Ma fammi il piacere! Perché mai dovrei farlo… - -Se cercherai di trattenerti vedrai che anche gli altri abitanti prima o poi capiranno che non devono temerti e verrai totalmente integrato nella nostra società!- -E chi ti dice che io voglia venire integrato nella vostra società?!- -Nessuno vuole rimanere da solo, neppure un uomo bestia, prima o poi lo capirai anche tu… - -Faresti meglio a non illuderti, io non sono come gli altri uomini bestia!- -Forse è un bene… - -Devi sapere che io ero a capo delle truppe di sterminio della razza umana, ho servito il mio re Lordgenome in ogni modo possibile! Ho ucciso più persone di quante tu possa mai immaginare! E ora osi pretendere che io dimentichi il mio passato, tutta la realtà del mio mondo fino ad ora… come pensi che io possa davvero accettare ciò?! Ti sbagli di grosso se credi davvero che io voglia una vita del genere! Mi è già stata offerta più volte e come rifiutai allora rifiuterò anche oggi, continuerò a rifiutare per sempre se necessario!- Elza trattenne una risata coprendo la bocca con la mano –Lo trovi divertente?- chiese Viral con aria scocciata –No, scusa, è solo che tu se vuoi continua pure a pensarla così, ma non aspettarti che io mi arrenda facilmente!- detto ciò gli sorrise e gli porse la mano, Viral abbassò lo sguardo, incrociò le braccia e iniziò a seguirla senza porgerle la mano –Come ti pare, finisco solo questa specie di visita al villaggio e poi me ne vado- . Dopo non molta strada arrivò un ragazzo, alto e magro, con lunghi capelli neri, aveva le mani in tasca, camminava con la schiena leggermente ricurva e le ginocchia piegate –Ehi Elza!- disse con un tono di voce abbastanza alto –Dove stai andando con questo tipo? Perché non mi hai detto niente?- -Cosa avrei dovuto dirti scusa?- ribatté lei –Ma come, non ti ho già detto che frequenti altri ragazzi?- -Ma io e te non ci frequentiamo, Drako- senza curarsi delle parole di Elza, il ragazzo si avvicinò a Viral –E tu… non farti più vedere insieme a lei ok?- -Ma cosa stai dicendo!? Gli sto solo facendo visitare il villaggio! Ha salvato i miei nipoti e quest’accoglienza è il minimo!- disse lei con aria scocciata –Ehi ehi ehi! Tu!- Drako afferrò le braccia che Viral teneva incrociate e le alzò verso il cielo –Lo sapevo! Sei tu quindi l’uomo bestia che è entrato nel villaggio eh!? Ma come osi… - Viral si liberò dalla presa di Drako –prova di nuovo a toccarmi se ne hai il coraggio… - disse –Feccia! Non farti mai più vedere insieme a lei… o… o ne pagherai le conseguenze!- urlò il ragazzo, poi si avvicinò ad Elza e le sussurrò nell’orecchio –Io e te faremo i conti dopo- a quel punto Viral afferrò Drako per il collo e lo sollevò –Non hai sentito!? Sei forse sordo? Ha detto che vuole che tu la lasci stare idiota!- poi gli strinse il collo –Allora fammi sentire le parole… dimmi solo sì o no- il ragazzo cercando di parlare non riusciva a spiccicare parola e cercava di liberarsi dalla morsa di Viral spingendo via la mano artigliata con le sue, a quel punto intervene Elza –Può bastare Viral, lo stai soffocando!- -Se gente come lui morisse non interesserebbe a nessuno- -Ti prego! Fallo per me! Non fare più del male a nessuno!- a quel punto lei si mise in ginocchio piangendo con le mani sul viso, Viral la guardò, dopo pochi secondi lasciò la presa e spinse via Drako –Va via! Ti ho graziato… - disse, il ragazzo si allontanò scappando tenendosi una mano sul collo, a quel punto Elza abbracciò Viral –Sapevo che non gli avresti fatto del male!- -Tsk non mi sporco le mani per quel tizio… -. [Fine flashback] Era la stessa persona, per un anno non gli aveva dato problemi, perché proprio ora era tornato a minacciarlo? Proprio ora che sembrava che tutti lo avessero accettato, Viral aveva davvero sperato in una vita del genere, che sciocco, era ovvio che un uomo bestia non si sarebbe mia integrato completamente come gli umani e poi, non era ciò che fino a quel momento aveva tentato di evitare? Non era questa la ragione che lo aveva spinto ad allontanarsi da tutto e tutti? Da una parte iniziava ad invidiare coloro che avevano contribuito alla costruzione di nuove città, che erano così stati accolti a braccia aperte dagli umani. In ogni caso questa era la sua occasione per dimostrare a tutti una volta per tutte di essere degno di vivere insieme agli umani, sarebbe andato alla festività del villaggio, avvicinandosi alla cultura degli abitanti, mostrando interesse per le loro usanze e i loro costumi, così facendo le diversità che lo separavano dagli altri si sarebbero assottigliate a tal punto da essere facilmente trascurabili, magari sarebbe stato finalmente accettato da tutti,senza più dover subire discriminazioni e ingiustizie. Così passavano i giorni e la festa si avvicinava sempre di più, Viral non se ne stava con le mani in mano, per la prima volta era addirittura andato da un sarto del villaggio per farsi cucire un vestito con cui sarebbe stato presentabile ad un evento simile, fino a quel momento aveva sempre indossato la sua divisa militare, con un mantello marrone che aveva usato per addentrarsi nel deserto, tutto rovinato, sbiadito e pieno di graffi. Ogni giorno Elza cercava di insegnargli i tipici balli del paese, non era difficile, Viral imparava in fretta e sembrava essere veramente interessato. Un giorno mentre andava a trovare Elza udì dei lamenti provenire da dietro un edificio, cercò di capire cosa stesse succedendo quindi si avvicinò, sporse la testa in modo da osservare senza farsi notare, dei ragazzi stavano prendendo a calci qualcuno, non si capiva chi –Se continui a stare vicino a quello lì tutti ti tratteranno male!- dicevano, Viral riuscì a riconoscere uno di loro, era chiaramente uno dei tre ragazzi che avevano minacciato Viral qualche giorno prima. Mentre Viral cercava di capire chi fosse la vittima quest’ultima gridò –Per favore! Smettetela! Mi fate male!- a quel punto Viral riconobbe la voce, accorse a salvarla, era Lilì, con un calcio fece cadere a terra il tipo che aveva riconosciuto, gli altri se ne andarono, poi afferrò il ragazzo atterrato per i capelli e gli sussurrò nell’orecchio –Sparisci verme, prima che ti faccia molto, ma molto male- il ragazzo si rialzò di scatto e scappò via. -Cosa ti stavano facendo quei ragazzi Lilì? Perché ti picchiavano?- chiese Viral –Dicevano che non dovrei essere tua amica! Ma io non gli ho dato retta!- Viral strinse a se la bambina –Ehi, sappi che se qualcuno tenterà mai di nuovo di farti del male, io sarò sempre qui a proteggerti e non ti abbandonerò mai… - -Me lo prometti?- -Te lo prometto… -. Nei giorni seguenti a quell’avvenimento Viral sembrava distratto, come se dei pensieri non lo lasciassero mai libero di rilassarsi, in effetti nella sua mente Viral era in continuo conflitto con se stesso, non voleva che i bambini venissero maltrattati a causa sua, avrebbe preferito non vederli mai più, così facendo nessuno li avrebbe più infastiditi e la loro infanzia sarebbe proseguita felice, ma dall’altra parte non voleva abbandonare le persone a cui voleva bene, lui era forte, poteva benissimo proteggere tutti fino alla sua totale integrazione nel villaggio, non sarebbe stato un problema punire qualche bullo ogni tanto e continuando in questo modo prima o poi nessuno avrebbe più provato a fare del male a Lilì e alle altre persone che si trovavano vicino a Viral. Era finalmente arrivato il giorno dei festeggiamenti, per quella giornata Viral si era ripromesso di non pensare a nessuno dei problemi che aveva avuto in questi giorni, andò dal sarto a ritirare il vestito che era stato cucito per la festa, lo indossò, gli calzava a pennello, era un vestito perfetto per l’evenienza, Viral ci teneva, qualche giorno prima infatti Elza aveva chiesto a Viral di accompagnarla alla festa, in tal caso avrebbero ballato insieme, ma non sarebbe stato come tutte le altre volte, Viral voleva fare una buona impressione su Elza, voleva mostrarle che era cambiato, proprio come aveva sempre desiderato lei e che ora sarebbero potuti stare insieme senza che nessuno avrebbe cercato di ostacolarli. Arrivò la sera, Viral era pronto per andare alla festa, così si incamminò, l’edificio si trovava proprio al centro del villaggio, le luci si vedevano fin dalla casa più lontana e la musica era vivace e allegra, arrivato davanti al luogo dei festeggiamenti Viral vide Elza, era bellissima, si era legata i capelli e indossava uno stupendo vestito bianco, la ragazza non lo vide ma lui rimase a guardarla per qualche secondo, poi alzò il piede per compiere gli ultimi passi prima di arrivare alla festa. Non fece in tempo a finire il primo passo che si sentì afferrare al braccio, fece per voltarsi ma venne preso alla sprovvista e gli arrivò un pugno in faccia, stordito venne trascinato in un vicoletto lì vicino, quando capì cosa stava succedendo vide davanti a se la faccia di Drako –Allora? Non ti avevo detto che non avresti dovuto più vederla? O forse pensavi che stessi solo scherzando?- -Tu… - -Ma quanto sei perspicace! Ora è arrivato il momento di farti scontare tutte le umiliazioni che per colpa tua abbiamo subito!- Drako fischiò, da dietro alcune case arrivano altre cinque persone –Sleale come sempre, devo picchiarvi tutti e sei per poter andare alla festa?- disse Viral –Ragazzi, perché non diamo dopo tutto questo tempo la nostra accoglienza a l’uomo bestia?- due persone afferrarono le braccia di Viral, un altro da dietro gli afferrò il collo, gli altri tre si avvicinarono a lui –Ti ricordi di me?- disse uno dei tre –Io sono il ciccione che hai tenuto in ostaggio l’altra volta- il ragazzo gli assestò un pugno sullo stomaco, si avvicinò l’altro –Io sono quello che hai preso a calci pochi giorni fa, non ti sei scordato vero?- Viral ricevette un pugno sul volto –E ora tocca a me- disse Drako, sta volta il pugno gli arrivò da sotto il mento, poi gli venne afferrata la testa e sbattuta contro il muro, dopo di che venne atterrato e tutti quelli che prima lo tenevano fermo ora iniziavano a colpirlo, prendendolo a calci, faceva male, i colpi erano forti e arrivavano da sei direzioni diverse, in quel momento Viral realizzò che era stato tutto rovinato, tutto il suo impegno non era servito a niente, però… doveva almeno avvisare Elza, cosa avrebbero potuto farle questi individui? E se avessero maltrattato anche lei? No, non poteva accettarlo… Viral afferrò il piede di uno dei ragazzi e lo fece cadere a terra, gli altri si voltarono a vedere cosa fosse successo, approfittando del momento riuscì a liberarsi, con un calcio fece cadere due altri ragazzi e poi velocemente si alzò in piedi, nonostante il suo corpo fosse immortale il dolore era forte e il sangue colava, sembravano quasi litri, con una mano si asciugò sotto il naso, mentre gli altri si rialzavano Drako urlò –Fermi! Questo bastardo voglio finirlo io!- a quel punto gli si avvicinò alzando i pugni, anche Viral fece lo stesso ma quando gli si trovò vicino, estrasse un coltello dalla tasca e glie lo conficcò nel petto, così Drako guardava compiaciuto il suo avversario aspettando il momento in cui si sarebbe accasciato a terra, ma quel momento non arrivò, Viral estrasse il coltello dal petto e lo lanciò via –Ma come? Non lo sapevi?- scoppiò a ridere –Con quelle armi non puoi farmi niente! Il mio corpo è resistente a tal punto da sfiorare l’immortalità!- a sentire quelle parole Drako inorridì, la sua espressione era disperata, indietreggiò lentamente e poi urlò di nuovo –Che state aspettando!? Forza! Attaccatelo!!!- gli altri cinque gli si gettarono addosso, Viral tirò fuori gli artigli e colpì sul volto il tipo grasso, un urlo lancinante risuonò nella notte, nessuno lo udì però, tutti gli abitanti erano alla festa e la musica era troppo forte, mentre si copriva con una mano un’occhio disse –Non ci vedo più! Aiutatemi! Mi ha accecato! Non vedo più niente!!!- a quel punto gli altri scapparono portando con loro il loro amico ferito, rimase solo Drako –Vigliacchi!- urlò –Non siete degni nemmeno di farvi più vedere vicino a me! Ora vi faccio vedere io!- con una ginocchiata sulla pancia fece piegare Viral e poi lo colpì in testa, l’uomo bestia svenne. Quando i suoi occhi si riaprirono davanti a lui vide solo fiamme, si torvava nella foresta, il dolore era tale da impedirgli di rialzarsi, ma un’altra volta ancora sentì quella voce chiamarlo –Viral! Aiutami!- era Lilì, così ricordandosi della promessa che le aveva fatto si alzò di nuovo –Lilì!! Dove sei!?- iniziò a correre, cercando nella foresta fino a quando non la trovò, Drako era lì, la teneva con una mano e nell’altra stringeva un’ascia –Drako! Non arrivare a tanto! Ridammi la bambina!- urlò Viral –Ormai è tardi per chiedermi di fermarmi! Siamo in tre ma non tutti si salveranno oggi, forse mi ucciderai e salverai Lilì o magari sarò io ad uccidere te e poi lascierò la bambina bruciare!- -Come puoi dire ciò!? Tutto questo solo per- -Per allontanarti da Elza! Se non posso tenerti lontano da lei dovrò ucciderti! Così che tu non possa vederla in nessun modo!- l’espressione di Viral cambiò, aveva compreso, non c’era altro modo, doveva arrivare ad ucciderlo o non sarebbe riuscito a salvare Lilì. entrambi iniziarono a correre, quando Drako alzò l’ascia per colpire Viral, quest’ultimo la bloccò dal manico, la sfilò dalla mano del suo avversario e con l’impugnatura lo colpì in testa per stordirlo, poi con gli artigli finì ciò che aveva iniziato. Era passato tempo da quando aveva ucciso l’ultima volta, le sue mani erano nuovamente sporche del sangue di qualcuno, ma sta volta era diverso, Lilì era sempre rimasta lì accanto ed aveva visto tutto, Viral si girò verso di lei –Lilì andiamo!- -No!- -Cosa!? Perché no!? Se rimaniamo qui moriremo!- -Tu… tu l’hai ucciso, non è vero?- -Lilì… io… io non volevo, non mi ha lasciato altra scelta, se non l’avessi fatto io non avrei potut- venne interrotto un’altra volta –Perché!? Perché l’hai fatto Viral!? Tu sei sempre stato tanto buono con me! E adesso fai del male alle persone!- Lilì niziò a correre addentrandosi nella foresta in fiamme –Lilì! Ferma ti prego! Non farlo!- anche Viral iniziò a correre verso l’interno della foresta –Lilì!- chiamava, urlando a squarcia gola –Lilì vieni da me! Ti prego!!! Lilì!!!!- la bambina non rispondeva, Viral continuò a cercare, non si arrese mai, cercò, cercò e alla fine la vide, era a terra esanime, i suoi occhi si spalancarono, allungò verso di lei un braccio, poi lo bloccò con l’altra mano, abbassandolo, chiuse gli occhi e cadde sulle ginocchia, raccolse il corpo e rimase fermo –Mi dispiace Lilì… n-non sono… non sono riuscito a proteggerti come avevo promesso… -. Dopo non molto tempo gli abitanti di Midorinomori si accorserò dell’incendio scoppiato nella forseta, allarmati accorsero a vedere cosa fosse successo, Elza fu la prima a trovarli, era totalmente sconvolta nel vedere quale macabra scena le se poneva davanti agli occhi, di lì a poco arrivò anche il padre di Lilì, era rimasto pietrificato nel vedere cos’era successo. Viral era accasciato a terra e stringeva tra le sue braccia rosse di sangue il corpo della piccola bambina –T… tu… sei… sei stato tu a fare questo… - balbettò –No… io… io non… non avrei mai potuto fare una cosa del genere… - Lilì gli credeva, aveva notato il cadavere di Drako, aveva capito com’erano andate veramente le cose, appoggiò una mano sulla spalla del padre di Lilì -Fratello…- -Stai zitta! È tutta colpa tua!! Se non avessi insistito così tanto a far rimanere qui l’uomo bestia tutto ciò non sarebbe mai accaduto!!!- da terra raccolse l’ascia di Drako, Viral non se ne curava, era a terra, in lacrime, Elza si mise davanti all’uomo e spalancò le braccia –Fermati! Non te lo lascerò fare fratello!- con uno schiaffo venne scaraventata a terra –Scappa Viral! Muoviti che aspetti!? Scappa!- urlò, Viral posò lentamente il corpo di Lilì a terra e le diede un bacio sulla fronte, poi si alzò tremante e iniziò a correre. Mentre scappava continuava a pensare alla vita che aveva trascorso al villaggio, tutto quel lasso di tempo era stato solo un’illusione, un’ utopia. Il padre di Lilì non inseguì l’uomo bestia per molto tempo, si fermò da sua figlia. -Stupido! Stupido! Sei solo uno stupido! Come hai potuto veramente pensare di vivere con quelle persone?! Ricorda… nato uomo bestia morirai uomo bestia… -.

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Capitolo 3
*** Fratello ***


Era trascorso un altro anno, un intero anno da quando Viral aveva abbandonato il villaggio di Midorinomori. -Che te ne pare? Non sarà come nuovo ma te l’ho ritrovato!- disse il “fratello” –E così finalmente l’abbiamo ritrovato eh? Vecchio mio mi sei mancato- Viral passò la mano su un’ enorme lastra metallica bianca, era l’Enki, il suo gunmen –Chi l’avrebbe mai detto che dopo tutto questo tempo… dopo tutto questo tempo sarei tornato a guidarlo- -Beh dobbiamo ancora effettuare varie riparazioni, possiamo migliorarlo addirittura- -No! Riportatelo al suo stato originale, come l’avevo lasciato… non deve avere nulla in più, è gia perfetto così com’è… fratello… -. Dopo aver lasciato Midorinomori Viral aveva incontrato un gruppo di uomini bestia che come lui non avevano intenzione di unire le loro forze a quelle degli umani, Viral si trovava in una situazione difficile, il dolore per l’accaduto era ancora forte, in quel momento un uomo bestia in particolare gli porse la mano, gli diede un motivo per continuare ad andare avanti, una ragione di vita. A Viral sembrò di intravedere un bagliore di speranza anche dopo che tutto era andato perduto, in oltre il suo odio per il genere umano era aumentato, gli uomini l’avevano infatti prima accolto fra loro illudendolo per poi infrangere ogni suo sogno cacciandolo per sempre, ricordandogli che un uomo bestia e un uomo sono creature totalmente differenti, non possono convivere, sono fatte per essere nemiche. L’obbiettivo di Viral era ora quello di far notare a tutti questa verità, nessuno doveva riuscire in ciò in cui lui era fallito, gli uomini bestia in generale devono per forza di cose combattere gli umani, nonostante Lordgenome fosse morto era quello il motivo della loro esistenza, perché mai rinnegare la propria natura? Viral questo non lo capiva, ma ora sapeva di non essere solo, anzi, un’intera squadra era pronta a sostenerlo e questa volta chiunque l’avrebbe accettato fin da subito vedendolo come un fratello, qualcuno della stessa razza, un compagno su cui fare sempre affidamento e da non tradire mai. Fin dal primo incontro fra Viral e Kamina una cosa essenziale era sfuggita all’occhio dell’uomo bestia, la determinazione di quell’uomo non derivava da uno stato che poteva raggiungere da solo, no, per poter combattere in quella maniera Kamina aveva bisogno di Simon! Il rapporto fra i due era fraterno, entrambi si torvavano sullo stesso piano, nessuno dei due imponeva nulla all’altro, quando lottavano insieme le loro menti si univano in una sola, proprio come il Lagann si agganciava al Gurren formando così un nuovo e unico individuo molto più forte degli altri due separati. Questo portò alla sconfitta di Viral, il legame che si trovava dietro il Gurren Lagann, un legame di fiducia reciproca, nessuno al mondo poteva rompere quel legame! Ma Viral combatteva da solo, nel suo Enki l’unico pilota era lui, non vi era nessuno con cui stringere un legame tale da poter sconfiggere un intero esercito e ribaltare una situazione millenaria! Proprio per questo ora aveva deciso di non essere più solo, aveva capito come stavano le cose… [Inizio flashback] -Ehi tu, cosa ci fa un uomo bestia così vicino ad un villaggio di umani?- Viral si voltò velocemente –E a te che importa?- l’uomo bestia lo guardò per qualche secondo poi rispose –Noi uomini bestia siamo tutti fratelli! Ci aiutiamo a vicenda! Se un nostro compagno è nei guai noi lo aiuteremo sempre!- Viral sorrise –Compagno eh? E quando mai si è vista una cosa del genere? Noi uomini bestia non siamo stati mai capaci di superare gli umani perché non avevamo questo legame fra noi, come puoi pensare di dire certe assurdità… - -Il legame che unisce noi uomini bestia può essere molto più forte di quello che unisce gli umani! Dobbiamo solo fidarci l’uno dell’altro e collaborare in modo da essere più forti!- lo strano individuo allungò il suo braccio destro pieno di squame verso Viral, a mano aperta –Perché non ti unisci a noi? Sei solo, un solo individuo non potrà mai farcela- -Continui a dire sciocchezze eh? Il vostro legame è debole… tu non hai combattuto direttamente contro chi ha fatto cadere Teppelin, contro chi ha sconfitto il re spirale, tu non hai visto nei loro occhi lo spirito combattivo che li ha portati alla vittoria! È per questo che non potrai mai capire!- -Come puoi giudicare il nostro legame se non ti unisci a noi?- -Cosa ci guadagnerei unendomi a voi?- -Dei fedeli compagni pronti a dare la vita per te sapendo che tu faresti lo stesso per loro- -Per cosa combattete?- -Combattiamo solo per noi stessi, e quando dico noi intendo tutti noi uomini bestia, non dovremmo stare vicino agli umani! Siamo troppo diversi e le nostre diversità ci porteranno nuovamente alla guerra, è per questo che faremmo meglio a vivere in pace con noi stessi, troncando ogni rapporto con l’umanità- ancora una volta l’uomo bestia allungò la mano verso Viral –Come ti chiami?- disse –Il mio nome è Viral e il tuo?- -Io sono Kobura, ma per te sono come un fratello!- quella parola risuonò nella mente di Viral, quante volte l’aveva sentita combattendo contro Kamina e Simon, quella parola li portava sullo stesso piano, li rendeva imbattibili! Ma da sola una parola non può fare questo, perciò era necessario mettere in pratica ciò che si diceva a parole –Fratello dici… e va bene… - Viral strinse la mano a Kobura –Mostrami il nostro legame… fratello… -. [Fine flashback] -Dove attaccheremo questa volta?- disse Viral sedendosi attorno ad una tavola piena di mappe raffiguranti varie zone abitate dagli umani –C’è una prigione dove vengono intrappolati solo uomini bestia, è stata attrezzata con misure di sicurezza apposite per ogni tipo di evenienza, i compagni contenuti lì dentro sono davvero molti, imprigionati ingiustamente dopo la caduta della capitale, è di primaria importanza la loro libertà- -Perfetto, se attacchiamo tutti insieme non avranno scampo! Gli umani capiranno una volta per tutte chi siamo!- -Veramente Viral io avevo intenzione di andare solamente con te, sei il soldato adatto per questa missione, non dovremo farci notare o finiremo nei guai, se attaccassimo con i gunmen come al solito attireremmo la squadra Graperl e non riusciremmo a sconfiggerli anche questa volta… - -Ma è una follia! Secondo te solo noi due riusciremo a portare sotto il nostro controllo una prigione di massima sicurezza?- -Ricorda Viral, come io mi fido ciecamente di te, tu di fidi di me, saremo l’uno gli occhi dell’altro e la tua lama sarà il prolungamento della mia, insieme agendo come un solo individuo, non ci fermeranno mai!- -Ci buttiamo nel pericolo come se niente fosse, ci sto- -Perfetto, domani andremo a liberare i nostri fratelli!- -Sì!-. Il giorno seguente i due partirono, il viaggio a piedi fu molto lungo, nonostante fossero partiti la mattina arrivarono a notte fonda –Così questa sarebbe la prigione?- chiese Viral –Sì è proprio questa, ora, le guardie sorvegliano ognuna delle quattro entrate, sono in tutto sedici solo all’esterno della prigione, più decine di guardie all’interno, nonostante siano molte ho notato che superata l’entrata est se ne incontrano di meno poiché la maggior parte sono concentrate oltre l’entrata principale, quella ad ovest, se passassimo da lì, potremmo facilmente entrare nella sala computer, una volta dentro potremmo impartire alle guardie l’ordine di concentrarsi sull’ala sud del carcere, area dove non vi sono celle ma solo docce e mense, così fuggendo troveremo al massimo due o tre guardie, per entrare useremo il solito trucco, te la senti?- -E me lo chiedi?-. Viral si avvicinò all’entrata est coperto dal suo mantello, non era possibile capire se fosse un umano o un uomo bestia con quel buio, camminava barcollando fino a pochi metri dall’entrata –a… acqua… per favore… mi serve dell’acqua… - cadde a terra, due delle quattro guardie si avvicinarono e scoprirono il cappuccio per vedere il volto, in quel momento Viral tirò fuori la mannaia da sotto il mantello e li colpì sul collo lasciandoli cadere a terra con un solo colpo, mentre si rialzava poteva gia vedere che Kobura aveva approfittato della distrazione delle altre due guardie per ucciderle. I due entrarono, come pianificato le guardie furono pochissime e accedere alla sala computer fu facile, da lì fu inviato un segnale a tutte le guardie chiedendo di spostarsi sull’ala sud della prigione, una volta che tutte le guardie ebbero lasciato le loro posizioni Viral utilizzò le chiavi raccolte precedentemente dai corpi delle guardie all’entrata est. I prigionieri furono tutti liberati e poterono uscire senza troppi problemi. -Fratello! Ce l’abbiamo fatta! Siamo riusciti a liberare ogni prigioniero!- -Sei stato molto bravo Viral, possiamo ritornare alla base ora… - non appena ebbe finito di pronunciare quelle parole arrivò un segnale ai loro trasmettitori –Voi fate parte dell’associazione criminale formata da soli uomini bestia giusto?- -Associazione criminale!? Chi sei!? Come hai il coraggio di parlarmi così!?!?- disse Kobura con un tono infuriato alzando la voce –Io sono un membro della Graperl, abbiamo intercettato la vostra spedizione verso la prigione e seguendo il segnale siamo arrivati fino alla vostra base- i volti di entrambi gli uomini bestia erano sconvolti, non riuscivano a credere alle parole che stavano ascoltando –Essendo stati colti senza il loro capo i malviventi hanno fatto ben poco, i crimini commessi da tutti voi sono così gravi che abbiamo l’ordine di uccidere a vista e così abbiamo fatto, non vi è nessun superstite della vostra associazione, gli ultimi rimasti siete proprio voi due, ma ora che le guardie della prigione sono state avvisate della vostra presenza non credo che girerete a piede libero ancora per molto, qui Graperl, chiudo- in quel momento Kobura si accasciò a terra –Non posso crederci… - Viral quindi cercò di motivarlo a scappare –Che cosa stai facendo!? Dobbiamo andare! Se ci lasceremo perdere non vendicheremo mai i nostri compagni caduti!- -E a che serve? Vendicarli non li riporterà indietro… tutti i nostri fratelli sono morti… - Viral afferrò Kobura per le spalle –Muoviti le guardie stanno arrivando! Non posso lasciarti qui! Però non voglio nemmeno finire in prigione! Quindi muoviti!!! Andiamocene subito di qui!- e mentre cercava di motivare il suo compagno a fuggire per cercare la vendetta le guardie arrivarono, separarono Viral da Kobura, gli sottrassero la mannaia e cercarono di portarlo via, ma Viral si opponeva, non voleva lasciare il suo fratello in quelle condizioni, così dimenandosi riuscì a liberarsi dalle guardie, prese a pugni qualcuno e cercò in tutti i modi di raggiungere il suo amico, ma non c’era niente da fare, le guardie continuavano ad arrivare a decine e decine, alla fine venne sopraffatto. Viral perse i sensi. Lentamente riaprì le palpebre –d… dove sono…- una voce misteriosa ma familiare rispose –Viral! Come sei finito in queste condizioni? Un tempo eri un guerriero onorevole, combattevi per una causa che possiamo definire giusta, perché fai questo?- -q… questa voce io… io l’ho già sentita… - -Mi fa piacere che tu ti ricordi ancora di me- -No… non può essere… sei davvero tu?- -Certo che sono io! Con chi credi di avere a che fare!?- -Ma come può essere… tu sei… - -Ti faccio notare una cosa Viral, sai perché il tuo compagno non ti ha ascoltato? Perché tu non credevi davvero in ciò che gli dicevi, tu non hai mai sperato di poter fuggire, sapevi che era impossibile, è per questo che il vostro legame non ha funzionato!- -K…- -Voglio chiederti un’altra cosa, tu credi nella causa per cui combatti?- -Nella causa?- -Pensi che sia giusto attaccare gli umani? Sono loro i veri nemici? Io penso che tu conosca già la risposta… - -Tu credevi nella causa in cui lottavi?- -Con tutto me stesso, per questo abbiamo avuto successo!- -quindi ho di nuovo sbagliato tutto… - -Tu non hai sbagliato, hai solo perso la strada giusta, ora va a riprendertela! E combatti per ciò in cui credi davvero!- -Kamina… - -Allora? Che aspetti? Va! E combatti! Non ti dare mai per vinto, anche tu hai un’anima, dentro di te, mettila in ciò che fai! Vedrai che non ti smarrirai mai più… - -Perché proprio tu? Perché tu mi stai dicendo questo?- -E io che ne so? Sei tu che hai scelto me! In ogni caso, sembra che il nostro tempo sia scaduto, Viral… combatti per il tuo fratello!- -Ti ringrazio, mi hai aperto gli occhi… addio… Kamina… - -Non addio, ma arrivederci!- -Non ti smentisci mai eh?- Viral sorrise, poi lentamente chiuse gli occhi. Al suo risveglio Viral si trovava in una cella nella prigione di prima, era legato con delle corte ad una sedia, on forza iniziò a dimenarsi –Un tempo c’erano delle persone che credevano in me!- le corde iniziarono a rovinarsi –Promisi a quelle persone che le avrei sempre protette ma non sono stato in grado di mantenere la promessa!- la corda che legava la mano destra si spezzò –I miei fratelli sono morti! Tutti morti!- anche le corde che legavano le gambe si ruppero –Ma uno dei miei fratelli è ancora qui! E mi sta aspettando! Non posso deluderlo!!!- con la mano destra Viral tagliò la corda che legava il braccio sinistro, fatto ciò si alzò rapidamente, due guardie gli si fiondarono contro, con entrambe le mani blocco la testa ai due uomini e li scaraventò via, poi si diresse verso le sbarre –Allora… - afferrò due delle sbarre –Con chi credete… - iniziò a tirare con forza nelle direzioni opposte –Di avere… - le sbarre iniziarono a piegarsi –A che fareeeeeee!!!- come fossero di burro si piegarono una dopo l’altra fino ad aprire un passaggio perfetto per l’evasione. Viral corse fuori dalla prigione, non molto lontani si trovavano i prigionieri che erano appena stati liberati –Ehi voi!- urlò, tutti si girarono –Se oggi siete liberi, è solo grazie al mio fratello! Ma ora gli umani sono riusciti a catturarlo! Come segno della vostra gratitudine, aiutatemi a salvarlo!!- -Perché dovremmo?- disse uno di loro –Perché noi siamo uomini bestia, come tali dobbiamo aiutarci l’un l’altro! Chi non se la sente può andarsene! Allora? Chi è con me?!- quella massa di fuggitivi rimase impassibile e senza parole qualche secondo, poi uno si fece avanti –Ha ragione! Siamo fratelli! Aiutiamo chi si è messo nei guai per noi!- subito dopo si fece avanti un altro –Metterò a repentaglio la mia stessa vita per i miei fratelli!- poi un altro e un altro ancora, uno ad uno tutti capirono che era giusto andare ad aiutare il loro compagno in pericolo, anche Viral capì qualcosa in quel momento, Kobura aveva ragione, tra uomini bestia può esserci un legame saldo, più saldo di quello tra gli esseri umani! –Bene! Facciamogli vedere cosa sono in grado di fare gli uomini bestia!!!- incitò a gran voce Viral, la risposta non fu da meno, un urlo uniforme e potente si fece sentire –sìììììììì!!!!-. Insieme gli uomini bestia corsero veloci fin dentro la prigione, vi erano guardie da ogni parte, ma erano nettamente inferiori numericamente e non si sarebbero mai aspettate una tale reazione da parte dei loro nemici, piano piano tutti gli umani vennero sconfitti! E non solo! Poco a poco gli uomini bestia iniziarono ad abbattere le pareti, distruggere le mura che li avevano imprigionati per tutto questo tempo! Era simbolo di libertà e ribellione, avevano dimostrato che non si sarebbero arresi facilmente!! Il loro grido di battaglia portava paura e disperazione nei cuori di chiunque! Nella confusione Viral cercava il suo fratello, ma non lo vedeva, aveva controllato da tutte le parti, nonostante ciò di Kobura non vi era neanche l’ombra, un brutto presentimento tormentava la sua mente, così prese in mano una radiotrasmittente e la attivò –Fra pochi minuti dovrebbe essere qui- disse. Una voce risuonò sul campo di battaglia, sembrava una risata, una forte risata –Stolti! Quando imparerete voi uomini bestia a stare al vostro posto? Non l’avete ancora capito? Provate a guardare il cielo!- in quel momento tutti lo notarono, la squadra Graperl aveva impiegato tempo a percorrere l’enorme distanza dalla base degli uomini bestia fino alla prigione, ma ora era arrivata –Dove avete messo mio fratello?!- urlò Viral verso il cielo –Ahahahahahah il tuo fratello? Guarda un po’- in quel momento il gunmen del capo di quella squadra Graperl mostrò delle immagini provenienti dall’interno del suo mecha, Kobura era privo di sensi, legato al capitano –Che intendi fare ora uomo bestia? Sacrificherai il tuo fratello per salvare tutti coloro che ti stanno aiutando o lo lascerai in vita risparmiando anche me così che possa uccidere tutti voi?- -Maledetto bastardo… - Viral strinse gli occhi, poi li aprì di scatto, incrociò le braccia e disse –Certo che però ce ne avete messo di tempo per arrivare eh?- -E che importanza ha? Ora siamo qui e voi avete perso!- -Qual è la velocità massima dei vostri gunmen? È nettamente inferiore a quella dei nostri- -Poco rilevante in una situazione come questa, non trovi?- -Invece è nettamente rilevante per due motivi, innanzitutto mi sta facendo guadagnare tempo… - -E con ciò? Guadagna pure tutto il tempo che vuoi! Ormai non puoi fare nulla per evitare la tua sorte!- Viral fece un leggero ghigno –Ma a voi della Graperl vi scelgono a caso? Si vede che non sei un veterano di guerra come me, oh guarda sembra che sia arrivato- -Arrivato cosa!?- disse l’uomo con una voce che iniziava a mostrare agitazione –Guarda un po’ il cielo… - in quel momento qualcosa cadde a grande velocità vicino a Viral, era completamente ricoperta di fumo, non si riusciva a capire cosa fosse, poi ad un tratto qualcosa emerse dalla nebbia che si era formata, era l’Enki e Viral ora era a bordo –Fratello… sapevo che avresti apportato qualche miglioria… ottima pensata!- dal mecha nemico si sentirono nuovamente delle forti risate –Q… quello!? È quello il vostro ultimo mezzo!? Ahahahahahahahah!!! Che mecha ridicolo! Sembra vecchissimo! Non è nemmeno in grado di volare! Non può raggiungere il mio mecha!- Viral sorrise –Hai sentito cos’ha detto? Facciamogli vedere cosa sappiamo fare mio vecchio amico… - l’Enki lanciò due delle sue katana contro il nemico colpendo entrambi i motori che lo sostenevano in volo, velocemente lanciò le altre due contro gli altri due mecha Graperl rimasti, ma sta volta mirò ai posti di comando, con un solo colpo distrusse entrambi i gunmen –Lo ammetto! Sei stato furbo uomo bestia! Ma come pensi di combattere me ora!? Non hai più nemmeno un’arma!- -Non mi serve un’arma! I miei pugni sono le mie armi!- Viral si spostò velocemente verso il gunmen nemico con il suo mecha quando fu vicino tirò indietro il braccio per caricare il pugno, ma poi si fermò, il nemico rise nuovamente –Che c’è? Non mi colpisci perché hai paura di far male al tuo amichetto!? Ahahahahahahah!!! Che idiota!- Viral aveva chiuso gli occhi –Sai… credevo di aver capito ogni cosa del rapporto da instaurare fra fratelli, ma invece mancava ancora un passo principale!- -Ma di cosa stai parlando!?- -Per poter credere in qualcuno bisogna per prima cosa credere in se stessi! Non è così… Kamina?- -Kamina!? Ma cosa stai dicendo!? Cosa c’entra ora kamina!? Devi essere completamente impazzi- mentre il nemico di Viral finiva la frase il pugno del gunmen aveva gia sfondato il Graperl afferrando il pilota e Kobura –Sei salvo… fratello mio… -. Una volta finita la battaglia, l’uomo bestia si ricongiunse con suo fratello, il capo della squadra Graperl venne catturato e imprigionato, grazie ai nuovi compagni trovati Kobura potè nuovamente creare una squadra di uomini bestia con l’obbiettivo di liberare qualsiasi loro simile ingiustamente dietro le sbarre. -Sei proprio sicuro di non voler continuare a combattere al nostro fianco Viral?- -Sì fratello, ho altri compiti da svolgere, affido a te quello di aiutare i nostri compagni sparsi per il mondo, so che mi posso fidare… - -Certo! Conta su di me! Nessun fratello viene abbandonato, ti ringrazio per avermi aiutato… Viral… - -Solo perché ora sto lasciando la squadra non significa che non siamo più fratelli! Noi ci rincontreremo un giorno!- -Hai ragione… ora va per la tua strada! Compi il tuo destino!- Kobura porse nuovamente la mano a Viral come nel loro primo incontro, quest’ultimo sorrise e l’afferrò –Lo farò! Allora alla prossima, fratello- -Non vedo l’ora!- i due si salutarono e le loro strade come si erano incontrate si divisero nuovamente, con la differenza che ora Viral sapeva cosa fare. -Non ti dimenticherò mai… fratello… -

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