La pozione energizzante

di rhys89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Una ricompensa inaspettata ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Interrogatorio ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Una ricompensa inaspettata ***


Angolino dell'autrice

Buonsalve e buona Pasqua!! ^-^
Ok, in effetti avrei voluto aspettare di averla già conclusa su computer, prima di iniziare a postarla... ma siccome la pazienza non è una delle mie migliori virtù, ho raggiunto il compromesso con me stessa di pubblicarne un capitolo a settimana da oggi: in totale saranno quattro capitoli di cui due già pronti, un terzo quasi finito e poi l'ultimo da scrivere.
Spero davvero di non interrompermi e di pubblicare tutti i sabati, ma in caso contrario vi chiedo scusa fin da subito! ^_^"
Per il resto che dire... è la prima gender bender che scrivo, quindi non so cosa ne è venuto - e ne verrà - fuori... a voi l'ardua sentenza! ^_-
Questa storiella è ambientata in un punto imprecisato prima dei sette anni di vuoto e dopo la sconfitta di Deliora... ma per il resto gli accenni alla trama di Fairy Tail sono minimi.
Un piccolo, importantissimo appunto: come avrete visto dall'introduzione, Natsu in questa storia ha perso/perderà i suoi ricordi. Ecco, io volevo solo farvi presente che il carattere di una persona è di base lo stesso fin dalla nascita, ma più che altro il modo di fare, di rapportarsi con gli altri e - talvolta - anche di pensare, sono influenzati in massima parte dal suo vissuto. Tutto questo per dirvi che, se Natsu vi sembrerà a tratti OOC... bhé, sappiate che è una cosa voluta. Tutto qui.
Il POV è quello di Gray e... niente, credo sia tutto. Grazie in anticipo a tutti quelli che leggeranno e/o commenteranno, spero di non deludervi!

Buona lettura a tutti! ^_^



Capitolo 1
Una ricompensa inaspettata

La nuova missione si è rivelata più semplice del previsto, alla fine, nonostante le premesse burrascose.
Chi l’avrebbe mai detto che tu e Testa a Fiammifero sareste riusciti a stare insieme per ben quattro giorni senza distruggere – quasi – niente?
«E questo è l’ultimo.» Sta dicendo proprio Natsu, infilando l’ennesimo libro antico in una sacca già piena fino a scoppiare. «Andiamo a riscuotere la ricompensa, Happy!» Esclama poi tutto contento.
«Aye sir!» Gli fa subito eco l’exceed.
«Pervertito, vieni anche tu?» Ti chiede poi con un ghigno, guardandoti da sopra la spalla.
In effetti però – ti ritrovi a pensare mentre una vena inizia a pulsarti in fronte per l’irritazione – faresti meglio ad aspettare di essere tornato alla gilda, prima di cantar vittoria.
«Che hai detto, idiota?» Gli urli contro, strattonandolo per il gilet.
«Che devi rivestirti, pervertito!» Ti rimbecca lui con lo stesso tono.
Oh merda!
Lasci subito la presa e recuperi maglia, giacca e pantaloni, rimettendoteli in fretta e furia sotto lo sguardo divertito dei tuoi nakama prima di incamminarti con loro verso il negozio del vostro cliente.

«È un po’ inquietante, non è vero?» Sussurra Happy una volta varcata la soglia, volando più vicino a Natsu.
In effetti non puoi certo dargli torto.
Superate un mucchietto di quelle che hanno tutta l’aria di essere teste di coniglio avvizzite e raggiungete il piccolo bancone in ferro battuto.
«Oh, li avete già recuperati?» Esclama deliziato il proprietario, vedendovi arrivare.
Buffo come quell’uomo sembri tanto normale, vista tutta la robaccia che tiene in negozio.
Poggiate di fronte a lui entrambe le borse stracolme di libri e «Ci sono tutti, può controllare.» ribatti con un mezzo sorriso, massaggiandoti piano la spalla su cui avevi tenuto il peso.
Lo vedi annuire senza nemmeno guardarvi, felice come un bambino a Natale, poi si scusa e sparisce un momento nel retro.
Quando ritorna ha in mano, oltre al sacchetto con il compenso pattuito, anche due boccette di vetro e quello che ha tutta l’aria di essere un…
«Pesce!» Urla qualcuno a caso da dietro le tue spalle, fiondandosi sul regalo con la bava alla bocca.
Il signor Takano sorride al gatto e poi si rivolge a voi.
«Ecco la ricompensa» e mette i soldi sul ripiano «e un piccolo extra, per lo splendido lavoro.» aggiunge, porgendovi anche le due ampolle.
Ne prendi una e guardi sospettoso il liquido azzurro all’interno, ma inaspettatamente è Salamander a dar voce alla tua domanda.
«Che cos’è?» Chiede a bruciapelo, stappando la sua fiala per annusarne il contenuto.
«Oh, è una semplice pozione ricostituente di mia produzione.» Vi spiega. «Niente di speciale, ma dovrebbe aiutarvi a recuperare un po’ di energie per il viaggio di ritorno.» Conclude stringendosi nelle spalle, iniziando poi a disporre i libri davanti a sé per ammirarli meglio.
Tu e Natsu vi guardate di sottecchi e poi sorridete complici: queste piccole premure fanno sempre piacere.
Così, dopo aver ringraziato il vostro cliente – «Grazie a voi!» – uscite di nuovo all’aria aperta, godendovi il tiepido sole del primo pomeriggio e, soprattutto, l’idea che presto sarete di nuovo a casa.

Non avete fatto neanche cento metri che senti Happy chiedere «Neh Natsu, com’è?» e i passi dietro di te fermarsi all’improvviso. Ti volti quindi verso i tuoi nakama e vedi che, come prevedibile, Testa a Fiammifero ha già tracannato tutta la sua pozione e ora sta osservando il contenitore vuoto con aria piuttosto stupida.
«Dall’odore speravo meglio.» Sentenzia dopo un po’, l’espressione vagamente delusa.
“Almeno non sembra cattiva.” Ti ritrovi a pensare, sollevato: a volte quegli intrugli energetici sono a dir poco disgustosi.
Stappi la tua boccetta e fai per berla, quando Happy interrompe all’improvviso i suoi sproloqui su quanto invece fosse buono il suo pesce per lanciare un grido acuto.
Ma che diavolo…
Lasci cadere l’ampolla e ti metti subito in posizione di difesa, guardandoti intorno in cerca di eventuali nemici… ma, a parte un paio di ragazzi piuttosto distanti e una signora che vi ha lanciato un’occhiataccia prima di riprendere a camminare, la strada è deserta.
Controlli ancora per qualche secondo, poi sospiri e ti rilassi: falso allarme.
Fai per chiedere all’exceed cosa diamine avesse da agitarsi tanto, quando… quando lo vedi con i tuoi occhi.
Oh porca…
Di fianco ad Happy, nel punto esatto dove poco prima si era fermato Natsu, c’è una ragazza dai capelli rosa che indossa i suoi stessi vestiti e si guarda intorno stranita.
Questo è un incubo… deve esserlo!
«N-Natsu…» Provi a chiamarlo – a chiamarla… insomma, ad attirare la sua attenzione – sperando forse che il tuo amico si metta a ridere e torni improvvisamente normale.
Quando invece non ricevi risposta ti avvicini e le tocchi piano un braccio, ma a quel contatto inaspettato la vedi sussultare e ritirarsi istintivamente.
Brutto, bruttissimo segno.
«Natsu… sei tu?» Chiedi ancora col tono più rassicurante che riesci a trovare, allontanandoti intanto di un passo per non spaventarla.
E cercando di non pensare a quanto suoni strana quest’ultima parte.
Lei sbatte un paio di volte le palpebre e «Dici a me?» domanda innocentemente, indicandosi col dito.
Ma prima che tu possa rispondere – prima che tu possa sapere cosa rispondere – un mini proiettile blu si fionda in lacrime tra le sue braccia.
«Natsu! Che ti è successo?» Mugola Happy con voce rotta e Natsu, – ammesso e non concesso che quella ragazza sia davvero lui – dopo un primo momento di esitazione, sorride intenerita e se lo stringe contro.
«No, non piangere…» Sussurra cullandolo dolcemente, alzando poi gli occhi verso di te in una muta richiesta di aiuto.
E tu saresti davvero felice di darle una mano… se solo sapessi come fare.
Che situazione del cazzo…
Ti passi nervosamente le dita tra i capelli, cercando di pensare più in fretta che puoi… e poi la tua attenzione viene attirata dai frammenti di vetro sparsi in terra poco lontano, sopra un rimasuglio di liquido azzurrognolo.
Ma certo!
«Happy, ora calmati… credo di aver capito cos’è successo.» Gli dici, aspettando paziente che l’exceed alzi i suoi occhioni lucidi su di te prima di continuare.
Poi, guardando alternativamente lui e Natsu, spieghi che deve essere stato quell’intruglio energizzante – o presunto tale – che vi ha dato il vostro cliente a fare… quello.
«Quindi quella pozione mi ha… mi ha fatto perdere la memoria e mi ha anche… trasformata?» Ricapitola la ragazza dopo alcuni secondi di silenzio attonito.
«È l’unica spiegazione possibile.» Confermi, stringendoti nelle spalle. «So che è difficile da credere, ma…»
Lei però scuote decisa la testa e «No, non è quello…» ti interrompe. «Voglio dire,» si corregge «la parte dell’essere in realtà un ragazzo è… bhé, assurda, ma… ma voi due, io…» si ferma un momento e si mordicchia il labbro inferiore, forse cercando le parole giuste per spiegarsi «I vostri volti mi sono familiari.» dice poi, semplicemente. «In un certo senso io so di conoscervi… anche se non mi ricordo nemmeno come vi chiamate.» Conclude mesta. «O come mi chiamo io.» Aggiunge in un soffio appena percettibile, l’aria talmente afflitta che l’unica cosa che vuoi, adesso, è tirarla su di morale.
E anche Happy deve pensarla allo stesso modo, perché le tocca piano il viso con la zampa per attirare la sua attenzione.
«Tu sei Natsu.» Le dice poi con un gran sorriso. «Natsu Dragneel. Io sono Happy e lui» e qui ti indica «è Gray. Siamo tuoi nakama, perché facciamo tutti parte di Fairy Tail.»
«F-Fairy Tail?» Mormora lei, confusa.
«È la nostra gilda.» Le spieghi allora, intromettendoti nella conversazione. «Una gilda di maghi.» Specifichi poi.
La vedi sgranare appena gli occhi, poi «Ehm… Gray?» ti chiama, titubante.
Le sorridi incoraggiante.
«Dimmi.»
«Ecco… non sarebbe meglio se ti rivestissi?»
Ah!
Ti affretti a raccogliere i tuoi vestiti e li indossi il più velocemente possibile, imbarazzato a morte, saltellando per infilarti i pantaloni mentre Natsu ride di gusto. Quando poi hai messo anche il resto ti volti a lanciarle un’occhiataccia, ma…
«Come sei buffo!» Esclama lei, sorridendo divertita mentre Happy le svolazza accanto.
E nonostante tutto sei talmente sollevato che abbia abbandonato l’aria depressa di poco fa che non puoi fare a meno di sorriderle a tua volta.
Poi il tuo sguardo cade inevitabilmente più in basso… e allora ti accorgi subito di un particolare che prima, con l’exceed a fare da scudo, non avevi notato. Così, con la sgradevole sensazione di essere miseramente arrossito, volti la testa di lato e ti togli di nuovo la giacca per poi passarla a lei.
«Mettitela.» Borbotti senza guardarla.
«E perché?»
Perché quel dannato gilet non copre assolutamente niente!
«Perché è meglio così… fidati
Natsu non ribatte ma probabilmente ha capito da sola, perché un momento dopo la senti sfilarti il capo dalle mani. Solo allora ti giri di nuovo verso di lei.
Lei che, avvolta nel tuo giubbotto, sembra ancora più piccola.
Sorridi intenerito nel vederla combattere con le maniche troppo lunghe – il vecchio Natsu ti avrebbe arrostito per un simile affronto – e ti avvicini per aiutarla a sistemarle.
«Ecco fatto.» Mormori dopo aver rimboccato anche la seconda, ricevendo in cambio un sorriso riconoscente.
Poi, di comune accordo, tornate nel negozio di prima a chiedere spiegazioni al vostro cliente.
Sperando con tutto il cuore che lui sappia cosa fare.

Quando il signor Takano si accorge di te, ti saluta con un gran sorriso.
«Salve!» Esclama allegramente. «Avete dimenticato qualco…» Alla vista di Natsu, però, il poveretto sbianca come un cencio e «Oh santo… aspettate qui.» borbotta, prima di sparire in fretta e furia nel retrobottega.
Lasciandovi soli come degli imbecilli.
Rimanete lì impalati per qualche minuto, guardandovi intorno vostro malgrado per passare il tempo, quando vedi una ragazza avvicinarsi al bancone. Non sembra una cliente – anche perché sarebbe dal lato sbagliato, rifletti poi – e quindi decidi di rivolgerti a lei: dopotutto, se lavora qui, conoscerà la merce del negozio… no?
«Salve.» Esordisci, per attirare la sua attenzione.
La ragazza sorride cordiale e «Salve! Posso aiutarvi?» chiede.
Sorridi anche tu.
«Spero proprio di sì.» Ribatti. E, in breve, le spieghi qual è il vostro problema.
Lei non ti interrompe neanche una volta, ma ad ogni nuovo particolare si fa più corrucciata e, alla fine, sospira profondamente.
«Temo che vi siate cacciati in un bel guaio…» Mormora, e il suo tono cupo non promette nulla di buono.
Tanto che Natsu, al tuo fianco, si stringe al petto un Happy decisamente ansioso.
In effetti anche tu hai un pessimo presentimento.
«G-guaio?» Balbetti.
La vedi annuire con aria grave, poi «Già.» conferma. «Non so come sia potuto accadere, ma siete vittime di un incantesimo davvero potente… tanto potente che spezzarlo è quasi impossibile. Ma…» aggiunge, dopo una pausa ad effetto che vi ha fatto rabbrividire fin dentro le ossa «un modo c’è, per fortuna.»
Sospiri di sollievo.
«E sarebbe?» Chiede Natsu, impaziente.
Sorridi: almeno in quello è rimasto sempre il solito.
Ma il sorriso ti muore presto sulle labbra.
«Il bacio del vero amore.» Sentenzia la giovane in un sussurro, guardandovi intensamente.
Il bacio… ma stiamo scherzando?
«Il cosa?» Esclami con voce strozzata, mentre l’exceed dà delle leggere pacche sulla schiena alla tua compagna, cui era andata di traverso la saliva per la sorpresa.
Prima che la negoziante possa rispondervi, però, vedete il signor Takano che torna a grandi passi verso di voi e «Kaoru!» esclama arrabbiato, facendola sobbalzare come una bambina sorpresa con le mani nella marmellata.
«Sì, papà?» Domanda con fare innocente, abbandonando all’istante i modi seriosi di poco fa… ma l’uomo non si lascia ingannare da quel faccino d’angelo.
«Per l’ultima volta: smettila di spaventare i clienti con le tue sciocchezze!» La rimprovera, prima di girarsi verso di voi. «Le mie scuse,» mormora dispiaciuto, mentre la figlia – dopo una linguaccia – sparisce silenziosa così com’era apparsa «ero andato a controllare in magazzino e… non so come dirvelo… Vedete, io credevo fosse una semplice pozione energizzante – è per quello che ve l’ho regalata – ma… ecco, come vi dicevo sono stato in magazzino e… a quanto pare qualcuno ha scambiato le casse. E la colpa è anche mia per non aver controllato bene l’etichetta, certo, ma…»
«Insomma, vuole dirci che diamine era l’intruglio che ci ha dato sì o no?» Sbotti, ancora irritato per essere stato bellamente preso in giro da quella mocciosa.
«C-certo. Ecco… quella era una pozione per cambiare sesso.» Vi rivela infine, asciugandosi il sudore con un fazzoletto.
Ti sbatti una mano alla fronte, esasperato.
«Questo l’avevamo notato da soli, grazie.» Commenti sarcastico. «Anche se non ho capito perché diamine tiene…»
Ma Natsu si intromette prima che tu possa aggiungere altro e «Ma allora come mai ho perso la memoria?» gli domanda a bruciapelo.
Sbuffi irritato per l’interruzione, ma lasci correre: in fondo è lei quella coinvolta in prima persona.
A quella rivelazione, però, l’uomo la guarda sorpreso.
«Hai perso la memoria?» Ripete, come per essere sicuro di aver capito bene. E quando lei conferma con un gesto del capo «Uhm, certo che siete sfortunati.» commenta piano, quasi parlando tra sé.
«In che senso?» Chiede ancora la ragazza.
«Ecco… la perdita di memoria è solo un… diciamo effetto collaterale, che si verifica nei rari casi in cui l’organismo della persona che assume la pozione cerchi di combatterne l’incantesimo. Comunque,» riprende subito, prima che iniziate a preoccuparvi sul serio «la buona notizia è che, ovviamente, produco anche la contro-pozione che ripristinerà tutto, sia la trasformazione che la perdita di memoria.»
Un enorme sospiro di sollievo esce all’unisono dalle vostre tre bocche, facendo sorridere il proprietario…
«Ottimo.» Dici quindi, sbrigativo. «Allora potrebbe darcene una, per favore? Così possiamo andarcene…»
… che però, a quelle parole, si gratta la testa imbarazzato.
Oddio che altro c’è, ancora?
«Ehm, vedete… il fatto è che io ho… ecco, ho esaurito le scorte. Ma ho già ordinato altri ingredienti!» Aggiunge in fretta, spaventato dal tuo sguardo omicida. «Arriveranno al massimo entro un paio di giorni, poi ce ne vorrà circa un altro per la preparazione… Vi prego di avere pazienza fino a quel momento.» Conclude, con aria tanto contrita che la tua rabbia si sopisce del tutto: dopotutto non vi ha certo causato problemi di proposito, e poi la situazione non è grave come temevi all’inizio, anzi…
Anche i tuoi compagni devono pensarla allo stesso modo, perché Natsu «Bhé, se si tratta solo di qualche giorno direi che possiamo aspettare…» lo rassicura dopo qualche momento di esitazione, guardando sia te che Happy come per chiedervi conferma.
Non che abbiate chissà quali alternative, in effetti…
Il signor Takano le sorride riconoscente.
«Naturalmente il vostro soggiorno qui sarà a mie spese.» Dice poi in tono pratico, ignorando le vostre – flebili – proteste. «C’è una locanda, qui vicino, dove mi conoscono: consegnate questo» e vi porge un foglio in cui scarabocchia in fretta un paio di righe per poi firmarle «al gestore, e ditegli di mettere la camera e i pasti sul mio conto.»
Prendete il foglietto e ringraziate, ma prima che possiate uscire l’uomo vi richiama.
«Aspettate!» Esclama, prima di sparire di nuovo nel retro.
Quando – dopo pochi minuti – torna, porge a Natsu un sacchetto piuttosto voluminoso.
«Sono alcuni vestiti di mia figlia.» Le spiega con un sorriso. «Avete più o meno la stessa taglia, quindi dovrebbero andarti bene.»
La ragazza accetta riconoscente il pensiero, poi raggiunge te ed Happy ancora fermi sulla porta e, dopo aver salutato, uscite insieme dal negozio.

Una volta fuori vi incamminate in silenzio verso la locanda indicatavi, ciascuno perso nei propri pensieri. Per quanto ti riguarda, temi che a Fairy Tail possano preoccuparsi, non vedendovi tornare: è vero che il signor Takano ha parlato di soli tre giorni al massimo, ma gli imprevisti possono capitare – lo sai per esperienza – e una settimana o più di ritardo, in missioni brevi come questa, non passa certo inosservata…
L’idea giusta ti viene all’improvviso, chiara e semplice, e allora ti fermi tanto di scatto che i tuoi nakama quasi ti finiscono addosso.
«Ehi, che ti prende?» Domanda Natsu, sorpresa da quella brusca frenata.
Scuoti la testa senza risponderle, invece ti rivolgi ad Happy.
«Ehi Happy, te la sentiresti di andare fino alla gilda ad avvertire il vecchio e gli altri di quel che è successo?» Gli chiedi: in volo lui potrebbe raggiungere Magnolia molto più velocemente di qualsiasi corriere, senza contare che sarebbe decisamente più affidabile. Inoltre, al contrario di un piccione viaggiatore, saprebbe rispondere a tutte le loro domande e tranquillizzarli molto meglio di un messaggio scritto…
Ma d’altro canto sai bene quanto gli costi separarsi da Natsu, così, vedendolo esitare, stai quasi per rassicurarlo e dirgli che troverete qualche altra soluzione… quando lui sorride e «Aye sir!» esclama contento, facendo una piroetta a mezz’aria.
“Forse è fiero di avere finalmente una missione personale da portare a termine.” Rifletti, sorpreso dalla sua reazione.
Poi, dopo un ultimo abbraccio a Natsu, vi saluta entrambi e vola via.
«Mi mancherà quel piccoletto.» Mormora dispiaciuta la ragazza, dopo qualche secondo di silenzio.
Sorridi: neanche la perdita di memoria è riuscita a spezzare il loro legame.
«Lo rivedrai tra qualche giorno.» La rassicuri, stringendole piano una spalla.
Continuate a guardare l’exceed allontanarsi sempre di più nel cielo azzurro, fino a sparire oltre l’orizzonte.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Interrogatorio ***


Angolino dell'autrice

Salve a tutti!! ^-^
Bon, come promesso eccomi qui per il secondo capitolo di questa mini-long... vi ricordo che saranno soltanto quattro, quindi siamo ufficialmente a metà storia ^_-
Il primo capitolo era soltanto di presentazione, in questo le cose si inizieranno a muovere... spero vi piaccia!
Un grazie immenso a tutti voi che avete letto/seguito/preferito/ricordato questa storia e soprattutto a Dylanadion che l'ha recensita. Arigatou! :3
Una minimissima nota: quando troverete l'asterisco (*) vuol dire che quella battuta è ripresa fedelmente dal manga, e in particolare dal capitolo 376.5 (ma non c'è assolutamente nulla di spoiler, tranquilli!).
Che altro... ah, giusto: ho girellato per il web alla ricerca di immagini di Natsu ragazza e questa QUI è assolutamente identica a come l'avevo immaginata io (vestiti a parte)!! *-*
Naturalmente il disegno non è mio (sono una frana a disegnare! ç-ç), quindi tutti i credits vanno all'artista ù.ù
Adesso dovrebbe davvero essere tutto... a sabato prossimo!

Ps. Mi è stato fatto notare da Dylanation che la cicatrice sul fianco Gray non se l'è fatta contro Lyon... chiedo scusa per l'imprecisione, ma per adesso prendetela come una licenza poetica, ok? Poi vedrò come sistemare quella parte... ^_^"

Disclaimer: I personaggi e la storia di Fairy Tail non mi appartengono e non ci guadagno nulla di materiale a scriverci su.

Buona lettura a tutti! ^_^



Capitolo 2
Interrogatorio

La camera che vi ha assegnato il locandiere non è molto spaziosa, ma in compenso i letti – noti con una certa soddisfazione, lanciandoti a peso morto sul primo che ti capita a tiro – sono decisamente comodi. Quando riapri gli occhi, però, vedi che Natsu è ancora in piedi sulla soglia, e non accenna a muoversi da lì.
Alzi un sopracciglio, perplesso, poi «Che c’è?» le chiedi.
«Ecco…» sussurra titubante, mordicchiandosi il labbro inferiore «noi… noi dormiamo insieme, quindi?»
Oh.
Ti alzi a sedere e la guardi con più attenzione: a te la sistemazione in una doppia non crea nessun problema – in fondo anche quando ci sono Lucy o Erza prendete sempre una stanza sola, è più pratico – ma forse lei… forse si sente a disagio?
«Tu…» inizi allora, incerto «tu preferiresti due singole? Perché se vuoi abbiamo i soldi della ricompensa, e possiamo…»
«No, no!» Ti interrompe, leggermente imbarazzata. «Va bene questa, è solo… bhé, è solo strano, ecco. Tutto qui.»
«Sicura?» Le chiedi di nuovo. «Guarda che non sarebbe un problema…»
Ma lei ti sorride e «No, va bene… davvero.» ti rassicura, per poi raggiungere il materasso ancora libero e svuotarci sopra la busta coi vestiti.
Le sorridi anche tu e torni a sdraiarti, godendoti quel relax tanto più piacevole quanto inaspettato: a quest’ora, secondo i vecchi piani, avreste dovuto già essere in marcia sostenuta verso Magnolia, e invece…
Sospiri beato e ti levi le scarpe, sistemandoti meglio. Senti come in lontananza la porta del bagno aprirsi e richiudersi – probabilmente Natsu è andata a cambiarsi – e poi… e poi devi esserti appisolato, perché quando riapri gli occhi la ragazza è di nuovo in piedi accanto a te, stavolta con degli abiti della sua misura.
E anche se tu sai che in realtà si tratta sempre della stessa stupida Testa a Fiammifero, non puoi fare a meno di notare che è davvero carina.
«Scusa,» sussurra «non volevo svegliarti.»
Rispondi al suo sorriso e le fai cenno di non preoccuparsi… e poi ti accorgi di avere il giubbotto aperto sul petto a mo’ di coperta.
«Ho pensato che avessi freddo…» Ti spiega, rispondendo alla tua domanda inespressa.
«Sono un mago del ghiaccio, il freddo non mi fa niente.*» Le dici allora. Poi, vedendo la sua espressione delusa, le sorridi dolcemente e «Ma grazie per il pensiero.» aggiungi.
Poi, messa via la giacca, ti stiracchi e soffochi uno sbadiglio – quel breve pisolino ti ha intontito, piuttosto che riposarti – mentre Natsu si siede sul suo letto.
«Allora… noi siamo maghi?» Dice dopo un po’, attirando di nuovo la tua attenzione.
Nemmeno da ragazza riesce a stare in silenzio per più di una manciata di secondi.
«Sì,» confermi «maghi di Fairy Tail. E questo» ti alzi la maglietta per indicare il marchio sul tuo petto «è il nostro simbolo. Tu ce l’hai sul braccio destro.» Aggiungi poi.
Anche se forse l’aveva già notato.
La vedi annuire pensierosa, portandosi una mano sul punto che le hai indicato.
«E siamo venuti qui per…?»
«Per una missione. Dovevamo recuperare dei libri antichi per il tizio con cui abbiamo parlato prima al negozio.» Le spieghi, prevedendo la domanda successiva.
«Quello che mi ha dato la pozione?»
«Già.»
Silenzio.
«Quindi noi siamo amici, giusto?» Ti chiede all’improvviso, cogliendoti completamente di sorpresa.
E questo cosa c’entra, ora?
«Bhé, noi…» Cominci, senza saper bene come finire il discorso. Insomma, come fai a spiegarle in poche parole anni e anni di rivalità e risse senza farla preoccupare? «Sì, siamo amici.» Concludi alla fine, semplicemente.
In fondo è la verità.
Ma lei ti guarda sospettosa e «Hai esitato.» ti accusa, puntandoti contro un dito.
E ha un’aria talmente buffa che non puoi trattenerti dal sorridere divertito.
«Non pensare male… noi siamo amici davvero.» La rassicuri. «Solo che… ecco, il fatto è che litighiamo spesso.»
Diciamo pure sempre.
Ti guarda confusa.
«E come mai?»
Un’altra bella domanda.
«Ehm… onestamente non lo so.» Ammetti con un’alzata di spalle. «È sempre stato così e basta.»
E doverlo spiegare propri a lei – a lui – ti dà un fastidio che non avresti mai pensato di provare.
Non per cose così sciocche.
La senti mormorare uno «Strano.» davvero stupito, e dentro di te speri che l’interrogatorio sia finalmente concluso.
«E degli altri che mi dici?»
Evidentemente era chiedere troppo.
«Gli altri?» Le fai eco, non capendo cosa intende.
«Sì… gli altri di Fairy Tail.» Ti spiega. «Ho in testa un sacco di volti – e credo proprio siano loro – ma sono tutti confusi… ce l’hai qualche foto?» Chiede all’improvviso, tutta speranzosa.
Ti imponi di calmarti – mentre una vena ti pulsa pericolosamente in fronte – ma poi «Ti sembro il tipo che va a giro con un album di foto?» sbotti, più brusco di quanto vorresti.
Forse troppo brusco, perché l’espressione sul viso di Natsu cambia drasticamente da allegra a mortificata… facendoti sentire dannatamente in colpa.
«Dai, non stare a preoccuparti di queste cose adesso… tanto tra qualche giorno ti ricorderai di nuovo tutto.» Le dici allora, cercando di consolarla.
E fallendo miseramente.
«Tra qualche giorno.» Sussurra, stringendo i pugni. «Non sai davvero dire altro? Tra qualche giorno rivedrò Happy, tra qualche giorno riavrò i miei ricordi… e nel frattempo cosa dovrei fare? Starmene ferma in un angolino ad aspettare che il tempo passi?» Adesso si è alzata in piedi, e ha iniziato a misurare a grandi falcate la stanza. «Tu… tu non sai come ci si sente.» Continua, la voce pericolosamente incrinata. Se la schiarisce, respira a fondo e torna a parlare. Come se dentro di lei qualcosa fosse esploso, riversando all’esterno tutta l’ansia che finora si era tenuta dentro. «Io non ricordo niente, Gray. Non so chi sono, non so da dove vengo… e prima, in bagno, mi è quasi venuto un infarto perché le mie mani… guardale, di nuovo!» Esclama all’improvviso, sull’orlo delle lacrime… e quando fai come ti ha detto ti accorgi che, nella foga della discussione, ha evocato inconsciamente le sue fiamme.
E allora, senza pensarci, ti alzi e la raggiungi, stringendola a te.
Lei esita solo un momento… poi affonda il viso nel tuo petto e ricambia l’abbraccio.
«Perdonami,» sussurri sui suoi capelli «io… sono stato un idiota. Ho pensato solo a come risolvere questo casino… e non ho pensato a come stavi tu
«È un po’ come se non esistessi… non davvero.» La senti mormorare con una tristezza che ti stringe il cuore.
Sospiri e le accarezzi dolcemente i capelli e la schiena, poi la porti con te fino a sedervi entrambi sul letto e aspetti che si sia calmata almeno un po’. Quando la senti rilassarsi tra le tue braccia ti scosti appena per vederla in viso e le sorridi.
«Tu sei una dragon slayer del fuoco, Natsu.» Inizi a spiegarle. «È per questo che quando ti agiti compaiono quelle fiamme… ma non devi averne paura. Non tu, almeno.» Aggiungi con un sorrisetto.
Sorride anche lei, asciugandosi le ultime lacrime.
«Dragon slayer?» Ripete poi, in un’implicita richiesta di altre notizie.
E tu l’accontenti: le parli di tutto quello che Natsu ha detto a te, in questi lunghi anni. Le parli del suo potere, di Igneel, e di quando, dopo la sua scomparsa improvvisa, Makarov l’ha portata – portato – a Fairy Tail.
E anche della sua sciarpa, ovviamente.
«Tra l’altro… perché non l’hai messa?» Le chiedi poi, curioso.
Ma lei ti guarda stranita.
«Perché siamo al chiuso?» Ribatte, come se fosse ovvio.
In effetti lo sarebbe per chiunque… ma non per lui.
«Natsu… cioè, tu…» ti correggi, imbarazzato «tu non la togli mai.» Borbotti a mo’ di spiegazione.
La vedi mordicchiarsi il labbro, poi «Quindi devo rimettermela?» ti domanda, seria.
E allora sorridi, perché ti accorgi di averla involontariamente fatta preoccupare.
«No, se non vuoi.» La rassicuri. «Insomma, non è una specie di amuleto o qualcosa del genere – o almeno non credo – è solo…»
È solo un ricordo.
Ma per fortuna ti interrompi in tempo – evitando l’ennesima gaffe della giornata – e «Poi che altro vuoi sapere?» le domandi in fretta, cambiando bruscamente argomento.
E se anche Natsu ha notato il tuo stratagemma non lo dà a vedere. Anzi, corruccia la fronte e ti guarda pensierosa, poi «Parlami un po’ di te.» dice alla fine, cogliendoti di sorpresa.
«Di me?»
Si stringe nelle spalle.
«Bhé, sei l’unica persona che conosco, qui… e in effetti so soltanto il tuo nome. E che sei un mago del ghiaccio.» Aggiunge, ripensandoci.
«E un tuo nakama.» La correggi.
«E un mio nakama…» Ripete lei, aprendosi in un gran sorriso.
Il solito sorriso di Natsu.
E all’improvviso ti rendi conto di avere ancora un braccio a cingerle la vita – e che siete davvero troppo vicini – e allora la lasci andare di scatto, come se ti fossi bruciato, alzandoti poi in piedi e cominciando a camminare per giustificare quell’improvviso allontanamento.
E finendo probabilmente col passare da imbecille.
Inizi poi a parlare a macchinetta, raccontandole tutto quello che ti viene in mente – gli allenamenti con Ul, l’arrivo a Fairy Tail, la vita alla gilda – finché non la vedi arrossire appena e distogliere lo sguardo da te.
Ma cosa…
«Gray… i vestiti.» Dice poi, imbarazzata.
Oh cazzo!
Sobbalzi sorpreso e ti affretti a rimetterti i pantaloni. E intanto pensi che è strano tutto questo improvviso pudore da parte di Natsu: dopotutto, quando è successo prima, si è messa a ridere…
Vero è che prima eravate in mezzo alla strada… e non da soli in una camera d’albergo.
Ti allacci velocemente la cintura, ma non trovi la maglietta.
Dove diamine è finita?
Fai a malapena in tempo a terminare il pensiero che «Tieni.» ti dice Natsu, attirando la tua attenzione.
E quando ti volti di nuovo verso di lei vedi che ti sta porgendo la maglia con un sorriso sereno in volto, così sorridi anche tu e la ringrazi, finendo poi di rivestirti.
«È da prima che volevo chiedertelo…» Inizia mentre – già che ci sei – infili pure le scarpe. «Quella come te la sei fatta?»
«Quella cosa?» Le chiedi, senza capire.
Allora lei si avvicina ancora qualche passo, ti solleva appena la stoffa e «Questa.» sussurra, sfiorando in punta di dita la cicatrice che hai sul fianco.
Ignora il brivido, Gray, ignoralo…
«Oh, quella… è di quando ho combattuto contro Lyon.» Rispondi sbrigativo.
Ma Natsu ti guarda perplessa.
Giusto… lei non si ricorda di quella missione. Non si ricorda di Lyon né di Deliora. Non si ricorda di aver rischiato la vita per impedirti di sacrificare la tua né si ricorda di aver creduto in te tanto da affidarti, alla fine, le sorti del combattimento…
«Gray…?»
Ti riscuoti da quei pensieri.
«Scusa… Lyon è un mago del ghiaccio, come me. È stato uno scontro parecchio duro.» Le spieghi semplicemente.
La vedi aggrottare la fronte, poi «Ma alla fine hai vinto?» ti chiede.
Tuo malgrado sorridi.
«Sì, ho vinto.»
Sorride anche lei e sposta di nuovo lo sguardo sulla tua cicatrice, perdendosi nei propri pensieri. E poi, in silenzio, torna a sfiorarla col dito, seguendone delicatamente i contorni… e stavolta sei tu quello a disagio.
«Ho fame, andiamo a mangiare qualcosa.» Proponi allora, scostando delicatamente la sua mano da te e risistemandoti la maglietta.
Natsu si illumina e scatta verso la porta tutta felice, strappandoti un sorriso e confermandoti che, come speravi, il suo appetito è rimasto intatto anche in questo nuovo corpo.
«E dopo ti racconto tutto quello che vuoi.» Le prometti, recuperando la giacca dal tuo letto e seguendola fuori dalla stanza.

Natsu ti ha preso in parola: da quando siete usciti ieri pomeriggio fino a poco fa – quando si è addormentata – ti ha sommerso di domande su qualunque cosa le venisse in mente; tanto che, dopo poco più di un giorno, è arrivata a conoscere Fairy Tail e i suoi membri bene quasi quanto te…
Eppure non ti sei mai lamentato.
Certo, a tratti è stata davvero irritante – la mania di parlare a mitraglietta Natsu proprio non riesce a perderla, maschio o femmina che sia – ma in fondo è stato bello perdersi nei ricordi, una volta tanto.
E poi lei era così felice…
All’inizio ti ha davvero sorpreso il suo entusiasmo per ogni nuova scoperta, ma poi hai capito che, in effetti, recuperare la memoria persa per lei è stata – ed è tuttora – una sfida contro se stessa.
E sia mai che Natsu Dragneel si tiri indietro di fronte a una sfida.
Sorridi, guardandola dormire: si è raggomitolata sul fianco, il viso verso di te e l’espressione serena di chi sta facendo un bel sogno.
Il lenzuolo con cui si era coperta le è scivolato via, e tu non puoi fare a meno di lasciar vagare lo sguardo su quel suo corpo piccolo ma… bhé, perfetto.
E lo sai che non dovresti farlo – sono ore che te lo ripeti – ma non riesci a impedirtelo. Non dopo due giorni che vivete in totale simbiosi, non dopo averla stretta tra le braccia per consolarla e averla vista poi ridere fino alle lacrime…
Non quando lei ti guarda come se fossi l’unica persona importante al mondo.
All’improvviso ti alzi e la ricopri, per poi tornare a sdraiarti subito dopo e riprendere il filo dei tuoi pensieri.
Ti dici che in fondo è normale che lei ti guardi così – dopotutto sei il suo unico punto di riferimento in una realtà che le è ancora quasi completamente sconosciuta – ma… ma è anche normale che tu ne sia attratto… no?
Insomma, di certo è una bella ragazza – non si può negare: Natsu, grazie ai suoi allenamenti, ha sempre avuto un fisico scolpito – e poi…
E poi sei umano, santo cielo!
Sbuffi irritato e ti sistemi meglio sul cuscino.
Perché tu hai già visto uno sguardo simile a quello che ti rivolge questa nuova Natsu… l’hai visto negli occhi di Lluvia. E sai bene che anche lei è molto carina – non sei certo cieco – però… però è diverso.
Perché con Lluvia il tuo stomaco non si chiude quando siete troppo vicini, né il tuo cuore sussulta nel vederla sorridere all’improvviso…
Perché Lluvia non è Natsu.
Non ha il suo sorriso, né la sua gioia di vivere o la sua fiducia nel mondo…
Un borbottio incomprensibile attira la tua attenzione, e allora ti giri di nuovo verso la protagonista dei tuoi pensieri… e sorridi: adesso è stesa a pancia in su, a bocca aperta e in una posa totalmente sgraziata.
Totalmente da lui.
Chiudi gli occhi e sospiri, spostando lo sguardo al soffitto.
Ti è capitato spesso, in questi due giorni, di fare il paragone tra il vecchio Natsu e questa nuova versione carina e coccolosa e non puoi negare a te stesso che, nonostante tu apprezzi sul serio la tua attuale compagna di stanza… ti manca il tuo nakama. Quello vero, che si infiamma a ogni minima provocazione e ti insulta ogni tre parole… ma che sarebbe disposto a morire, pur di proteggerti.
Quello che con un solo sorriso ti fa stare bene.
Sospiri di nuovo, stavolta più a fondo: sei decisamente nei guai.

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