Written in these walls are the stories that I can’t explain

di ofarrowsandbows
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Henry - Memories ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Regina/Cora - Mother knows best ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Henry - Memories ***


Titolo: Written in these walls are the stories that I can’t explain
Capitolo:  1. Henry–Memories
Personaggi:  Henry Mills; Grace/Paige
PLOT: Henry sta scrivendo il suo ultimo libro tra l’ora del thè con Grace e una telefonata con i parenti troppo curiosi.
Pairing: Henry/Grace
Rating: Verde
Note: a fine capitolo, buona lettura <3




Fin da quando ne avesse memoria, Henry aveva desiderato fare lo scrittore, aveva desiderato scrivere delle avventure con la sua famiglia, scrivere per rendere giustizia a chi di giustizia non ne ha avuta per niente, scrivere delle persone che ha avuto la fortuna di conoscere e di come sono realmente andate le cose.

Scrivere anche di cosa è successo dopo il solito “e vissero tutti felici e contenti”, magari.

Henry guarda l’orologio appeso al muro interamente ricoperto da fotografie e si ritrova a sorridere quando, precisamente alle cinque, la figura esile di una non più bambina Grace si affaccia alla porta con un vassoio da thè e due tazzine.

«Pensavo l’avessi dimenticato.» asserisce canzonandola, la donna accenna una finta smorfia di disgusto.

«Per tutti i cappelli, Henry, l’ora del thè non si può dimenticare per nulla al mondo.»

Henry sorride di nuovo, sorseggiando la bevanda calda, per poi ritornare a scrivere al computer.

Sono cambiate un sacco di cose da quando hanno sconfitto Zelena, e lui non era stato l’unico a cambiare, per una volta.

Sua madre Emma aveva passato un periodo nero, dopo la morte di suo padre, ma per fortuna Killian sapeva come ci si sentiva a perdere l’amore della propria vita e beh, ora si fanno compagnia l’un l’altro nel proprio dolore.

Purtroppo non c’è ancora stato modo di risolvere il problema della maledizione, ma nonostante siano passati diversi anni, la Madre Superiora e Trilli ci stanno ancora lavorando.

Mary Margareth e David sono riusciti ad avere il loro bambino senza problemi, per fortuna.

Ad Henry sembra ancora strano che suo zio abbia quattordici anni in meno di lui, ma rimane comunque un tipo a posto. Emma non fa altro che rimbeccarlo ad ogni occasione che le si presenta, soprattutto per via di un’adorabile ragazzina di nome Cora.

Coraline “Cora” Hood non è altro che la secondogenita di Regina e Robin.

Dopo la sconfitta di Zelena, Regina si è finalmente dichiarata al suo vero amore, e beh, dopo quattro anni è arrivato James, un anno dopo Cora.

Regina ha finalmente avuto il suo lieto fine, Henry le ha promesso di scrivere un libro interamente dedicato alla Regina Cattiva e la sua strada per la redenzione.

Ogni tanto Henry torna alla residenza Mills – Hood – insieme a Grace, e quasi non la riconosce più, per via dei cambiamenti, per via del passaggio di tre terremoti.

Roland è un adulto, ormai, ha terminato gli studi e negli ultimi tre anni ha viaggiato per il mondo. Tutti pensavano che sarebbe cambiato enormemente dati i tatuaggi, l’orecchino e i capelli alla moicana, ma per fortuna non si è mai dimenticato da dove è venuto.

James è un ragazzo strano, non per i comportamenti che assume o il vestiario che indossa, ma semplicemente per la sua insicurezza.

Fin da piccolo era sempre stato fiero di ciò e chi era, con gli occhi azzurri come quelli del padre e i capelli castani come quelli della madre, il temperamento di quest’ultima e l’onore che contraddistingue tutti gli Hood.

Eppure crescendo, qualcosa era cambiato, e quindi anche le foto sul muro erano diventate diverse; James aveva preso a tingersi i capelli di biondo, a vestirsi a fagotto e chiudersi in sé stesso, tutto questo semplicemente per delle maldicenze sul conto della sua famiglia.

L’adolescenza fa brutti scherzi ed è incredibile come un commento stupido e insensato possa piegare la mente di un ragazzo.

Henry c’era comunque sempre stato, per il suo fratellastro, ed è abbastanza sicuro di avergli passato l’amore per la lettura, dal momento che lo trova sempre in biblioteca.

Cora è il pezzo forte della famiglia Hood: figlia di papà, pupilla di mamma, fratelli e fratellastri sempre pronti in suo aiuto – non che poi le servisse tanto, l’aiuto.

Al contrario di James, Cora è bionda – anche se li ha tinti e tagliati trilioni di volte – e ha due occhioni verdi che, a seconda dei casi, le danno una espressione facciale che la fa somigliare molto a Regina, il che a tratti è inquietante, perché in quanto a carattere sembrano la stessa persona.

Regina ha sempre cercato di non gravare troppo sulla figlia e di farle scegliere liberamente di chi potersi innamorare, anche se per la maggior parte delle volte, le conferiscono il titolo di “cuore di pietra”.

Non che a lei dispiaccia, comunque.

Il signor Gold – nonostante Robin si fosse fermamente espresso su quanto fosse preoccupato all’idea – perde spesso alcuni pomeriggi ad insegnarle tutto ciò che sa sulla magia, perché tutti sanno che Regina ha poca pazienza e vedere sua figlia cadere da un ponte non sarebbe la prima cosa che vorrebbe vedere in assoluto.

Cerca spesso di Imbellirsi Emma, che non ci casca, anzi, va tutto a discapita del fratello, ma questo è già stato detto.

Henry adora i suoi parenti, tra zii, fratelli, nonni e genitori vari, ma a volte vorrebbe semplicemente finire in un’altra città sperduta nelle campagne con la sua Grace e il loro fagiolino ancora in attesa di nascere.

Se ci pensa bene può ancora sentire Emma urlare disperatamente perché  «il mio ragazzino è un uomo adesso, aspetta un figlio e io non sono pronta ad essere nonna a cinquant’anni, sono ancora troppo giovane per tutto questo!»

Beh, probabilmente è uno degli svantaggi di non essere un personaggio delle fiabe che è rimasto intrappolato in una cittadina senza tempo nel Maine.

Henry continua a fissare il muro dinanzi a sé, guardando attentamente tutte le foto di famiglia e l’orologio che segna lei sei e mezza.

Il giorno del Ringraziamento si avvicina eppure nessuno lo ancora telefonato per ricordarglielo o per comunicargli che la tavolata familiare era rinnovata anche per questo anno.

«Henry il telefono!» urla Grace da qualche nella casa, e sentendo il telefono squillare a vuoto, intuisce che dovrà alzarsi e prenderselo da solo.

«Pronto?»

Tre voci squillanti risuonarono in coro, facendogli allontanare il telefono dall’orecchio.

«Fratello-barra-nipote, ogni tanto chiamaci, gradiremmo sapere se tu e la tua signora siete ancora vivi o vi ha colpiti una maledizione!» asserisce Cora scatenando una risata generale tra le persone intorno a lei, così Henry intuisce che sono di nuovo tutti a cena dagli Hood.

«Sorella-barra-zia-barra-chi più ne ha più ne metta, sono stato impegnato con la stesura del mio libro, in questi giorni.»

«Henry dici così tutti i mesi.» farfuglia James con un tono che probabilmente potrebbero sentire solo i cani.

«Noi vogliamo sapere come sta nostro nipote!» sbraita Roland da qualche parte della stanza, in lontananza.

«Il bambino sta bene, è un maschio, è piccolino ed è un amore, almeno in foto. Ve lo mostrerò durante il pranzo, tranquilli.»

«Hai già scelto il nome?» chiedono in coro e sì, Henry e Grace hanno già scelto il nome, lo hanno sempre saputo che se, nel caso fosse stato un maschio, avrebbe preso lo stesso nome della persona più importante della sua vita.

Glielo doveva, in fondo.

«Beh che cosa aspetti? Diccelo! C’è Mary Margareth che sta scoppiando per l’impazienza, ti conviene rispondere.»

«Anche il nome è una sorpresa, mi dispiace.» afferma fingendo uno sbuffo, adesso Grace è accanto a lui; la donna urla un «salve a tutti!» e può sentire suo padre dall’altro capo del telefono iniziare a porle un miliardo di domande senza darle tempo di rispondere.

«Signor cappellaio matto-Jefferson mi ridia il telefono devo porre un quesito importante al mio fratellone.»

Henry scoppia a ridere sentendo Coraline prendere in giro così poco velatamente Jefferson.

«Sono tutto orecchie.»

«Bene. Voglio proporti un patto.»

«Che genere di patto?»

«Voglio essere la prima lettrice del tuo libro.»

Henry sgrana gli occhi confuso, guardando Grace senza capire di che diavolo stesse parlando sua sorella minore.

«Stai scrivendo un libro su di noi, per tutti i cappellai matti, devo sapere!»

«Tranquilla, sorella. Niente della tua relazione amorosa segreta verrà tirato in ballo.»

Cora urla qualcosa che Henry però non capisce, inizia a brontolare con i suoi fratelli e poi sente la risata di Mary-Margareth e David.

«Non divertitevi troppo senza di noi, vi vogliamo bene!»

La chiamata più che confusionaria si conclude, lasciando così ad Henry il tempo necessario per concludere almeno il primo capitolo della sua storia.

Un ultimo sguardo alle fotografie appese al muro, a tutti i ricordi che vi erano, le avventure, gli incantesimi e le maledizioni; un sorriso sincero spuntò sul suo volto e per un attimo gli sembrò di essere tornato bambino.

«Henry è pronta la cena.» sente urlare dalla cucina e si appresta a occupare un posto a tavola, sempre col suo solito sorriso sul volto, e il pensiero che finalmente stava vivendo anche lui il suo “e vissero per sempre felici e contenti”.
 
 

ANGOLO AUTRICE

Io non so davvero perché scrivo queste schifezze, voglio dire, potrei stare ferma quando mi vengono questi lampi di “ispirazioni”, invece no, per vostra sfortuna li devo condividere con voi, lol.

Qui abbiamo un adult!Henry, che fa pure lo scrittore, pensate un po’ voi, in questa prima shot scopriamo che Henry è sposato con Grace e che aspettano un bambino :’’) <3

Ovviamente credo che abbiate capito tutti quali sia il nome che hanno scelto, ma le scommesse sono accettate ahah. Comunque per quanto riguarda i personaggi canonici (?), non so bene come siano in versione adulta, li immagino in qualche modo, ma nessun attore/attrice è abbastanza vicino da somigliare alla mia idea, quindi lascio spazio alla fantasia, lol.

Riguardo ai nuovi personaggi, qui ci sono i prestavolti:


Roland, che boh, facendo dei confronti mi ispirava molto e mi sembrava che si somigliassero abbastanza;

James, che è il primo figlio ufficiale (?) di Regina e Robin e forse non somiglia a nessuno dei due, però il colore degli occhi mi ha ispirato di brutto (?) lol;

Coraline “Cora”, di cui verrà spiegato anche il motivo di questo nome nel capitolo a lei dedicato. Per quanto sia scontata questa scelta – qualsiasi personaggio femminile di ogni mia storia finisce sempre per avere il suo volto – questa volta è stato scelto per un motivo preciso, ovvero per i lineamenti del viso. Mi sembra una versione bionda di Regina, ecco ahahah :’’)

Adesso arriva il dubbio che incombe nella mia mente da quando ho avuto l’ispirazione per questa raccolta, ovvero il figlio degli Snowing. Essendo un personaggio che prima o poi dovrà nascere e quindi diventare reale (?) non ho scritto il suo nome, sperando che prima o poi ce lo rivelino in qualche spoiler ahahah

Aggiungo solamente che c’è un capitolo anche su di lui e beh, se avete una qualche preferenza oppure opinione comune sul nome, fatemi sapere e non vi fate pippe a inviarmi messaggi, perché se lo faceste vi adorerei ahah :’’) comunque è 
questo.

Ok, ho scritto delle note lunghissime, direi di fermarmi, lol. Un bacione a tutti <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Regina/Cora - Mother knows best ***


Titolo: Written in these walls are the stories that I can’t explain
Capitolo:  2. Regina/Cora–Mother knows best
Personaggi:  Regina Mills; Cora Hood; Robin Hood
PLOT: Regina non vuole essere come sua madre Cora ma finisce per comportarsi allo stesso modo.
Pairing: Outlaw Queen
Rating: verde
Note: Hellow, people! Nella OS di oggi vediamo i nostri tre Hood alle prese con Elijah Scarlett, figlio di Will e beh, non so voi ma io lo shippo con Anastasia ahah :’’) comunque oggi ho scoperto Shiloh Fernandez e credo di essermi persa, lol. Poi nel film “Cappuccetto rosso sangue” mi ispira tanto come Merry Man, quindi mi sembrava più che adatto. Alla fine ho optato per Evan Nolan, come nome del nostro benedetto Snowing’s child (?), poi staremo a vedere se ci ho azzeccato o no, lol. La OS – che oggi è un po’ piatta ma ho intenzione di ritornare sulla questiona Cora/Elijah come anche Cora/Evan – essendo multishipper mi sento davvero indecisa al riguardo, lol – è ispirata alla canzone “Mother knows best” di “Rapunzel”, lol. Ah, inoltre ringrazio mille volte ancora per le recensioni del capitolo precedente e mando un grosso bacio a tutti, buona lettura <3
 
 
 
Era abbastanza facile pensare che, a prima vista, Cora fosse l’adolescente più buona e gentile del mondo, forse più di Biancaneve del mondo delle favole e di Mary-Margareth del mondo senza magia.

Peccato che non fosse esattamente così.

In quanto “principessa”, Cora era piuttosto consapevole di come sarebbe stato il suo futuro,  del fatto che ogni giorno sarebbe potuto essere quello buono per tornare nel mondo da cui avrebbero dovuto provenire e quindi che le alleanze fossero importanti.

Ma il fatto era che lei Evan Nolan lo vedeva semplicemente come un altro fratello, e non come il figlio di Biancaneve e Azzurro che un giorno sarebbe diventato re.

Certo, magari una cottarella l’aveva avuta, ma giusto un anno, poi era ritornato tutto “normale”.

Per quanto Regina si sforzasse di non seguire la stessa direzione di sua madre, aveva deciso, un giorno, che sarebbe stato meglio che i suoi figli non giocassero più con quelli della banda di Robin.

Non per nulla – era la sua giustificazione – ma poi i suoi bambini sarebbero cresciuti con la convinzione di vivere nella giungla.

Inutile dire che quella fu la prima volta in cui Robin se la prese a male di qualcosa detto da Regina.

In realtà era capitato che Will Scarlett aveva avuto un figlio e che questo era nato nello stesso periodo di James e data la conoscenza dei genitori erano diventati le nuove mascotte dei Merry Men – ovviamente insieme a Roland.

Elijah era spesso ospite a cena o a merenda dai Mills – Hood – e questo era rimasto anche durante l’adolescenza, almeno fino a che Cora non aveva deciso che anche lei voleva giocare ai cavalieri.

E fare la principessa da salvare non era la sua prerogativa.

Poi un giorno Elijah era arrivato alla villa e invece di chiedere dei suoi amici, come al solito, aveva chiesto ai signori Hood di poter parlare con loro di una “questione importante”.

La questione importante si era poi rivelata essere una gentile richiesta per chiedere di uscire alla minore degli Hood e nonostante Robin avesse lodato più e più volte il ragazzo, l’unico pensiero di Regina rimaneva bloccare la cosa sul nascere.

«Tua madre ha fatto la stessa cosa con Daniel, Regina.»

Ma Regina continuava dritta sulla sua strada, decisa a tappare ogni falla del suo cammino lungo la redenzione.

«Perché non fai sposare uno di quei due idioti con una qualche principessa?» aveva chiesto – sbraitato – Cora scendendo dalle scale, il cellulare il mano e le dita che battevano sullo schermo a velocità quasi supersonica.

«Come fai a saperlo?» avevano chiesto in coro i genitori guardandola con occhi sgranati.

«Uno, io so tutto. Due, eravamo d’accordo.»

Regina rimase interdetta, cercando di nascondere al meglio le sue emozioni e non darla vinta alla figlia.

«Credimi è meglio così. Mamma lo sa meglio di te.»

«Lo sai meglio di me e ti comporti come la nonna.» aveva semplicemente asserito, tagliente come suo solito.

Cora aveva preso la sua mantella rosso porpora e l’aveva indossata a mo’ di cappuccetto rosso – di cui adorava lo stile, ma Ruby ne era già al corrente quando a carnevale la bionda usava vestirsi sempre allo stesso modo, ovvero il suo – ed era uscita dalla porta che dava sul retro.

Regina era rimasta a sedere, continuando a pensare che non stava commettendo alcun errore.

«Conoscilo. Magari ti piace.»

«No.»

Robin aveva sbuffato, spingendo le braccia lungo il tavolo con fare seccato, segno che stava cedendo e beh, che non voleva più intromettersi perché per lui avevano la sua benedizione.

«Evan è il suo futuro migliore, faccio solo quello che è giusto.»

«Allora magari avresti potuto evitare che diventassero amici da “se dici un’altra cazzata di prendo a schiaffi, Nolan”

Regina sorrise all’imitazione del marito, ma rimaneva comunque della sua idea.

«Ha la testa dura. Tua figlia intendo.»

«Perché tutto a un tratto è mia figlia?»

«Perché al momento abbiamo due figlie diverse, Regina. Mia figlia ha preso le sue cose ed è uscita lo stesso anche se tu non eri d’accordo… tua figlia è decisa a sposare il figlio della tua figliastra perché tu vuoi redimerti ufficialmente dalle cattiverie fatte in passato.»

Un silenzio imbarazzante piombò nella cucina, nonostante nella sala accanto Roland e James stessero giocando ad una rumorosa partita a FIFA – che si stoppò praticamente appena sentito lo strano silenzio.

«Devo pensarci sopra.» affermò infine, rompendo il silenzio.

Robin la ritenne una piccola vittoria personale, per quanto stupida.

Quando Cora ritornò a casa – tardi secondo Regina – non salutò nessuno e salì direttamente in camera sua. Qualche minuto dopo sentì bussare alla porta e poteva già immaginare chi fosse.

«Sono stata fuori casa un’ora. Non farne un dramma.»

«Ti ha riportata a casa?»

Cora nascose la testa sotto il cuscino e sbuffò, seguita da una risata a misto tra genuina e canzonatoria di sua madre.

«Perché tu lo sai meglio di me? In base a cosa?»

Regina sospirò e si accucciò accanto a sua figlia, prendendo ad accarezzarle la chioma bionda sparpagliata un po’ su tutte le lenzuola.

«Perché lì fuori c’è un mondo spaventoso, Cora. In un modo o un altro qualcosa con questo tipo andrà storto, te lo giuro. Ruffiani, teppisti, ladri. Tutti fatti allo stesso modo.»

«Anche Evan è così? Perché lui sì? Perché papà sì?»

Regina sbuffò spazientita tirandosi a sedere.

«Beh è un azzurro, al massimo è un po’ tonto, ma ha buoni valori. Tuo padre è un uomo d’onore anche se non si direbbe.»

«Supera le apparenze, mamma!»

«E tu prova a superare i miei ordini, Coraline Hood.»

«Un giorno mi racconti di Daniel?»

«Era differente.»

«…non credo.»

«Questo mondo ti mangerà in un solo boccone e ti sputerà viva, Cora. Fidati, mamma sa cosa è meglio per te.»

Cora schioccò la lingua contro il palato e farfugliò qualcosa che doveva essere una frase in concordanza a sua madre.

«Lo dico per il tuo bene, cara. La cena sarà pronta tra venti minuti.» asserì Regina avvicinandosi alla porta, per poi aprirla e uscire dalla stanza.

«Va bene. Ah, mamma.»

«Cosa?»

«Io faccio quello che tu dici è meglio per me… però tu evita le stragi stile Cora madre, okay?»

Regina sorrise lievemente, il pensiero di Daniel che si accasciava al suolo davanti ai suoi occhi ancora vivido nella sua mente.

«Prometto che non gli torcerò un capello.» asserì alzando gli occhi al cielo in preda a un attacco di diabete. Poté quasi giurare di aver sentito sua figlia mormorare un leggero “grazie”.

Qualche giorno dopo, Regina decise che, in quanto sindaco di Storybrooke, aveva il preciso dovere di controllare che nei boschi fosse tutto a posto.

Non disse a nessuno che in quell’occasione ebbe modo di fare una chiacchierata con Elijah. Nonostante tutto, rimase comunque dell’idea che Evan rimaneva una scelta migliore.

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